Documento di piano - Relazione - Comune di Fino del Monte
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Documento di piano – Relazione SOMMARIO Lo stato di attuazione del P.R.G. previgente 22 Il sistema territoriale dei vincoli 23 IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO NELLA NUOVA LEGGE REGIONALE 12/2005 4 Le istanze preliminari 24 IL QUADRO DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA 5 IL TERRITORIO DI FINO DEL MONTE: IL QUADRO CONOSCITIVO 25 Il Piano Territoriale Regionale 5 Fino del Monte e il paesaggio della Valle Seriana Superiore 25 Il sistema territoriale di inquadramento nel PTR.................................................. 6 La Rete Ecologica Regionale ................................................................................... 7 Il territorio del Parco Regionale delle Orobie Bergamasche 27 Il Piano Paesaggistico Regionale 8 I valori paesaggistici del territorio 29 Inquadramento del Comune di Fino del Monte..................................................... 8 Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico............................. 9 La Carta della sensibilità del paesaggio 30 Istituzioni per la tutela della natura....................................................................... 10 Quadro sinottico tutele paesaggistiche di legge – articoli 136 e 142 del DLgs. Il sistema insediativo e i nuclei di antica formazione 31 42/04 ........................................................................................................................... 11 La rete della mobilità 32 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 12 Obiettivi del PTCP: organizzazione del territorio e sistemi insediativi........... 13 Uso del suolo 33 Obiettivi: sistema della mobilità............................................................................ 14 Obiettivi: sistema paesistico-ambientale............................................................. 15 Uso dell’edificato 34 Obiettivi: tutela del suolo e regimazione delle acque........................................ 16 Obiettivi: la valorizzazione del turismo come elemento chiave per uno sviluppo economico sostenibile ........................................................................... 17 INDAGINE SUGLI ASPETTI SOCIO-ECONOMICI 35 Il Piano Naturalistico del Parco Regionale delle Orobie Bergamasche18 Dinamica della popolazione residente 35 Il bacino di riferimento............................................................................................ 35 La Rete Natura 2000 19 Densità territoriale ................................................................................................... 36 Evoluzione demografica del bacino considerato ............................................... 36 Il Piano di Indirizzo Forestale 20 Evoluzione della popolazione a Fino del Monte 39 IL QUADRO DELLA PIANIFICAZIONE LOCALE 21 Cittadini immigrati 42 La pianificazione generale locale 21 Struttura della popolazione 43 2
Documento di piano – Relazione Piramidi d’età............................................................................................................ 44 Il dimensionamento del PGT: dati quantitativi 63 Previsioni della popolazione.................................................................................. 44 Indicatori sintetici 46 Indice di vecchiaia ................................................................................................... 46 Indice di dipendenza totale .................................................................................... 46 Indice di ricambio della popolazione in età lavorativa ...................................... 47 Quota di popolazione con più di 65 anni ............................................................. 47 La famiglia 48 Caratteristiche delle famiglie di Fino del Monte ................................................. 48 Istruzione 49 Lavoro e popolazione attiva 49 Tassi di occupazione per settore di attività economica.................................... 50 La struttura economica 51 Il commercio ............................................................................................................. 52 Reddito 53 Mercato immobiliare 54 La struttura edilizia 55 LA DIMENSIONE STRATEGICA DEL PGT: OBIETTIVI E STRATEGIE DEL DOCUMENTO DI PIANO 58 Gli obiettivi condivisi del PGT 58 Lo scenario strategico territoriale 60 GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE 61 La Carta delle previsioni e degli obiettivi urbanistici 61 3
Documento di piano – Relazione e criteri di intervento sui nuclei storici; fornire criteri e indirizzi per la ridefinizione della morfologia urbana. IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO NELLA NUOVA LEGGE REGIONALE 12/2005 Il Documento di piano, ai sensi della direttiva 2001/42/CE, è sottoposto alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica, che accompagna tutto il percorso di redazione del PGT valutandone gli effetti e gli La legge urbanistica n.12/2005 introduce il Piano di Governo del impatti sull’ambiente, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, contribuire all'integrazione di Territorio, il nuovo strumento di disciplina e pianificazione del considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, dell'adozione di e garantire un elevato livello di territorio comunale. protezione dell’ambiente. Il PGT si articola in tre atti tra loro strettamente correlati. Il Documento di piano esplicita gli obiettivi, le strategie e le PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO azioni di piano. Si configura come strumento di governo dello Legge regionale 12/2005 sviluppo complessivo del territorio comunale e definisce il quadro conoscitivo, ricognitivo e programmatico del PGT attraverso analisi incentrate sul sistema territoriale e urbanistico, sul quadro socio-economico e demografico, sulla rete della mobilità, sul sistema paesistico, ambientale ed ecologico. Il Documento di piano delinea inoltre la strategia generale per il governo del territorio, individuando gli ambiti di trasformazione e Documento di Piano dei Servizi: Piano delle stabilendo i criteri qualitativi e quantitativi di sviluppo del PGT. Piano: - assicurare una dotazione globale di Regole: aree per attrezzature pubbliche ed - aspetti regolamentativi e Il Piano dei servizi ha il compito di garantire un’adeguata - elementi conoscitivi del interesse pubblico o generale a gli elementi di qualità del territorio supporto delle funzioni insediative costruito dotazione di servizi e attrezzature pubbliche e di interesse - linee di sviluppo - eventuali aree per ERP - concorre agli obbiettivi pubblico o generale. In particolare il Piano dei servizi: inquadra il dichiariati nel documento di - attiva i piani attuativi comunali - corridoi ecologici Comune nel contesto territoriale per la fruizione dei servizi; piano - validità quinquennale - sistema del verde di connessione formula l’inventario dei servizi presenti nel territorio; determina lo - non produce effetti diretti sul - assicura una dotazione minima di - ha valore prescrittivo e vincolante sul regime dei regime giuridico dei suoli stato dei bisogni e della domanda di servizi; confronta l’offerta e standards pari a 18 mq/abitante suoli - ha valore prescrittivo e vincolante sul la domanda di servizi; determina il progetto e le priorità di regime dei suoli azione. Il Piano delle regole è lo strumento che disciplina gli ambiti della Figura 1 Schema di sintesi degli atti costitutivi del Piano di Governo del Territorio città consolidata. All’interno del PGT, il Piano delle regole si occupa di regolare i tessuti edificati, perimetrare e disciplinare gli ambiti destinati alle attività agricole, individuare ambiti ed edifici non soggetti a trasformazione, definire modalità 4
Documento di piano – Relazione difese da fattori di rischio che ne comportino lo spreco o il degrado e rafforzati quali principi di IL QUADRO DELLA PIANIFICAZIONE sviluppo della società e del territorio; SOVRAORDINATA • riequilibrare il territorio, privilegiando lo sviluppo di un sistema regionale policentrico, che valorizzi le specifiche vocazioni dei diversi sistemi territoriali garantendo un’equa distribuzione delle funzioni Il Piano Territoriale Regionale qualificate e una parità di accesso ai servizi, alle infrastrutture e alla conoscenza per tutta la popolazione. La L.R. 12/05 affida al Piano Territoriale Regionale il compito di Il filo rosso che collega i tre macro-obiettivi alla concretezza dell’azione passa attraverso l’individuazione e delineare il quadro strategico di riferimento per lo sviluppo del l’articolazione nei 24 obiettivi che il PTR propone. territorio regionale. Il PTR si configura come strumento di indirizzo e orientamento, volto da un lato a definire in maniera integrata gli obiettivi di sviluppo territoriale, mediante indirizzi, orientamenti e prescrizioni aventi efficacia diretta sugli altri strumenti di pianificazione, dall’altro a sistematizzare le politiche settoriali in un’ottica di riequilibrio dello sviluppo territoriale. Il PTR, inoltre, ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico e riunisce in un unico quadro normativo il sistema organico degli strumenti di tutela paesistica, coordinando i diversi documenti che concorrono all’attuazione della politica regionale di gestione del paesaggio. Il Piano individua tre macro-obiettivi strategici per lo sviluppo sostenibile del territorio regionale1: • rafforzare la competitività, intesa come capacità di generare e attrarre risorse fondamentali che contribuiscano a rafforzare la competitività delle imprese in termini di sviluppo tecnologico, capitale, forza lavoro qualificata; • proteggere e valorizzare le risorse, naturali, paesaggistiche, storiche e culturali, che devono essere al tempo stesso Figura 2 Il territorio di Rovetta nel sistema dei parchi e delle aree protette della Regione Lombardia; PTR, Tavola 2 - Zone di preservazione e salvaguardia ambientale (estratto) 1Regione Lombardia, Piano Territoriale Regionale, Documento di piano, 2010 5
Documento di piano – Relazione Il sistema territoriale di inquadramento nel PTR I Sistemi Territoriali che il PTR individua non sono ambiti e ancor meno porzioni di Lombardia perimetrate rigidamente, bensì costituiscono sistemi di relazioni che si riconoscono e si attivano sul territorio regionale, all’interno delle sue parti e con l’intorno. Come evidenziato nella tavola 4 del Documento di Piano del PTR, il Comune è inquadrato all’interno di due sistemi territoriali: - il sistema territoriale dei Laghi - Il sistema territoriale della Montagna Gli obiettivi dei sistemi territoriali sono la declinazione degli obiettivi del PTR per i 6 sistemi territoriali individuati dal piano. Fra gli obiettivi del sistema territoriale montagna si sottolineano (tra parentesi il collegamento con i 24 obiettivi PTR): - ST2.1 Tutelare gli aspetti naturalistici e ambientali propri dell'ambiente montano (ob. PTR 17) - ST2.2 Tutelare gli aspetti paesaggistici, culturali, architettonici ed identitari del territorio (ob PTR 14, 19) Fra gli obiettivi del sistema territoriale dei Laghi si Figura 3 Estratto della Tavola 4 del Documento di Piano del PTR – I sistemi territoriali del PTR sottolineano: - ST4.2 Promuovere la qualità architettonica dei manufatti come parte integrante dell'ambiente e del paesaggio (ob. PTR 5, 20, 21) - ST4.3 Tutelare e valorizzare le risorse naturali che costituiscono una ricchezza del sistema, incentivandone un utilizzo sostenibile anche in chiave turistica (ob. PTR 17, 18) 6
Documento di piano – Relazione La Rete Ecologica Regionale - corridoi ecologici primari, da conservare ovvero ricostruire mediante azioni di rinaturazione; - principali progetti regionali di rinaturazione. La Rete Ecologica Regionale (RER) è la modalità prevista dal La RER costituisce un riferimento vincolante per le scelte di pianificazione provinciale e comunale: le aree PTR per raggiungere le finalità previste in materia di biodiversità sono sito preferenziale per l’applicazione di misure ambientali e progetti di rinaturazione promossi dalla e servizi ecosistemici. Regione e per l’individuazione di nuovi PLIS. La RER persegue i seguenti obiettivi generali: Eventuali interventi di trasformazione dovranno essere generalmente evitati. Qualora si dimostri che tali - riconoscere le aree prioritarie per la biodiversità; interventi rivestano una indubbia valenza sociale, dovranno essere opportunamente compensati da opere - individuare un insieme di aree e azioni prioritarie per i di compensazione naturalistica. programmi di riequilibrio ecosistemico e di ricostruzione naturalistica; - fornire lo scenario ecosistemico di riferimento e i collegamenti funzionali per: l’inclusione dell’insieme dei SIC e delle ZPS nella Rete Natura 2000 (Direttiva Comunitaria 92/43/CE); - il mantenimento delle funzionalità naturalistiche ed ecologiche del sistema delle Aree Protette nazionali e regionali; - articolare il complesso dei servizi ecosistemici rispetto al territorio, attraverso il riconoscimento delle reti ecologiche di livello provinciale e locale. La Rete si sviluppa a dimensione regionale inquadrandosi nel più vasto scenario territoriale ambientale delle regioni biogeografiche alpina e padana attraverso uno schema direttore che individua: - siti di Rete Natura 2000; - Parchi, Riserve naturali, Monumenti naturali e Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS); - principali direttrici di frammentazione dei sistemi di relazione ecologica; Figura 4 Sintesi della rete ecologica regionale del PTR: in verde gli elementi di primo livello della rete, in azzurro gli - ambiti prioritari (gangli) di riqualificazione in contesti elementi di secondo livello ecologicamente impoveriti; 7
Documento di piano – Relazione Il Piano Paesaggistico Regionale Fra i documenti del PPR l’Abaco dà le principali informazioni di carattere paesistico - ambientali articolate per Comuni: Il PTR, in applicazione dell’art. 19 della LR 12/2005, ha natura - Volume 1 “Appartenenza ad ambiti di rilievo paesaggistico regionale”. Si evidenzia l’appartenenza alla ed effetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi della fascia prealpina e l’inclusione nel Parco delle Orobie Bergamasche legislazione nazionale (DLgs n. 42/2004). - Volume 2 “Presenza di elementi connotativi rilevanti”. Il volume segnala che i Nuclei Operativi Il Piano Paesaggistico Regionale (di seguito PPR) ha duplice Provinciale hanno effettuato ricerche su geologia, vegetazione, fauna, agricoltura, elementi storici e natura: culturali, previsioni urbanistiche, vincoli vigenti, grandi progetti riguardanti Fino del Monte di quadro di riferimento per la costruzione del Piano del Paesaggio Lombardo di strumento di disciplina paesaggistica attiva del territorio Il Piano Paesaggistico Regionale assume un approccio propositivo e non solo difensivo della pianificazione paesaggistica affrontando anche il complesso tema del degrado e della valorizzazione del paesaggio; con il Piano Paesaggistico la Regione perviene, con una maggiore articolazione della disciplina regionale, al completamento degli indirizzi e delle disposizioni per la pianificazione urbanistica e attiva una maggiore integrazione tra politiche paesaggistiche e altre politiche di settore (turismo, agricoltura, infrastrutture, energia, ecc). Inquadramento del Comune di Fino del Monte Con riferimento al Piano Paesaggistico Regionale il territorio comunale di Fino del Monte rientra nell’Unità Tipologica di Paesaggio “Fascia prealpina” e più in dettaglio fra i Paesaggi delle montagna e delle dorsali (campitura marrone in Tavola A). Fra gli Ambiti geografici dei Paesaggi di Lombardia, Fino del Monte rientra nell’Ambito 9 “Valli Bergamasche”. Figura 5 Estratto dal PPR – Tavola A - Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio 8
Documento di piano – Relazione Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico Il pizzo della Presolana, a nord di Castione, al confine con Colere (punto verde n. 12 in tavola B) è stato riconosciuto come luogo dell’identità regionale. E’ punto di arrivo del tracciato guida paesaggistico n. 20 Sentiero delle Orobie e Gran Via delle Orobie. Il tracciato guida paesaggistico n. 22 Sentiero dell’Alto Serio è un percorso escursionistico di interesse naturalistico e antropico nell’alto bacino del Serio con possibilità di pernottamento in rifugi o negli abitati della valle; parte da Gorno ed arriva in Aprico di Fino del Monte per un estensione complessiva di 85 km. I percorsi completi sono riportati nei “Repertori” del Piano Paesaggistico. Figura 6 Estratto dal PPR – Tavola B - Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico 9
Documento di piano – Relazione Istituzioni per la tutela della natura Oltre al Parco delle Orobie Bergamasche sono cartografate in Tavola C la ZPS n. 4 Orobie Bergamasche (Zone di Protezione Speciale, campitura arancione) e il SIC n. 9 Val Sedornia - Val Zurio - Pizzo della Presolana (Siti di importanza Comunitaria, campitura gialla) Le stesse sono tra le aree di particolare interesse ambientale – paesistico cartografati in tavola D come ambiti di elevata naturalità (tutelati ai sensi dell’art. 17 Normativa PPR). Per quanto attiene la tutela paesaggistica degli ambiti di elevata naturalità il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle Orobie Bergamasche in quanto atto a maggior definizione definisce la disciplina paesaggistica del territorio (art. 6 normativa PPR). Il territorio di Fino ricade per 11 ha nel Parco delle Orobie. Figura 7 Estratto dal PPR – Tavola C - Istituzioni per la tutela della natura 10
Documento di piano – Relazione Quadro sinottico tutele paesaggistiche di legge – articoli 136 e 142 del DLgs. 42/04 La Tavola I del PPR rappresenta l’insieme delle tutele paesaggistiche. E’ evidente in particolare nella tavola la campitura a righe verdi che individua i parchi regionali. Un sistema vincolistico di maggior dettaglio è riportato nel PTCP. Nei repertori del PTC vengono individuati i seguenti beni: - 1.1 Beni immobili di interesse artistico e storico ex D.Lgs.490/99 – art.2: Castello medioevale del sec. XIII-XIV dimora della famiglia Da Fin, in posizione dominante sulla vallata sottostante (vincolo n. 56 del 26/10/1910); chiesa parrocchiale di S. Andrea (vincolo n. 403 del 10/12/1919); resti dell’antica chiesa medioevale nella chiesetta di S. Salvatore (vincolo l. 1089/39 n. 246 del 11/07/1914); ex convento Francescano di S. Salvatore (vincolo l. 1089/39 n. 407 del 17/10/1920 sul Portale del Convento Femminile delle Clarisse Soppresso 1575) - 2.1 centri storici e nuclei storici - elementi storico architettonici (escluse presenze archeologiche): Torre medioevale di difesa ora incorporata nella muratura della cascina in località Somasca; nuclei rurali a carattere permanente, malghe e cascine(Grattarolo, Inimelcampo, Masone, Parè, Pospè, Pratolongo, Prete) Figura 8 PPR – Tavola I - Quadro sinottico tutele paesaggistiche di legge – articoli 136 e 142 del DLgs. 42/04 11
Documento di piano – Relazione Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Il PTCP identifica diversi ambiti territoriali (montano, pedemontano-collinare, conurbazione di Bergamo, Il PTCP vigente è stato approvato con deliberazione consiliare pianura) che identificano macroaree di carattere omogeneo, a loro volta suddivise ai fini della disciplina n. 40 del 22 aprile 2004 e pubblicato sul BURL, Serie Inserzioni, del PTCP, in ambiti urbanistici sovracomunali, che costituiscono insiemi territoriali con ancora maggiori n. 31 del 28 luglio 2004, ai sensi dell'art. 3 comma 36 della LR affinità culturali e socio-economiche. Il comune di Fino del Monte ricade nell’ambito 7, comprendente 05.01.2000 n. 1; a seguito della sopravvenuta approvazione l’unione dei Comuni della Presolana (Rovetta, Fino del Monte, Onore, Castione della Presolana, Cerete, della LR 12/2005, si è provveduto all’avvio dell’iter di Songavazzo) e Clusone. adeguamento del PTCP alla nuova normativa mediante la deliberazione n. 111 del 23 marzo 2006 della Giunta Provinciale. Obiettivo generale del Piano è il perseguimento della compatibilità tra sistema ambientale, naturale ed antropico, da perseguire mediante una politica territoriale volta a coniugare lo sviluppo economico della provincia con la salvaguardia e la tutela degli elementi ambientali. A tal fine viene individuata una serie di obiettivi specifici di seguito sintetizzati: • compatibilità tra gli interventi di trasformazione d’uso del suolo e la salvaguardia delle risorse territoriali, in primo luogo le aree agricole; • salvaguardia del sistema delle acque, anche al fine di ridurre il rischio ecologico; • mantenimento e realizzazione di “corridoi ecologici”; • salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; • sviluppo dell’accessibilità delle funzioni territoriali “strategiche”; • miglioramento della qualità delle trasformazioni edilizie; Figura 9 Estratto della Tavola E5.1, Perimetrazione degli ambiti territoriali, che individua l'ambito territoriale di • razionalizzazione della distribuzione delle aree produttive, Clusone e dei Comuni della Presolana. finalizzata anche al recupero delle aree dimesse; • promozione di piani urbanistici ispirati da criteri di ecocompatibilità. 12
Documento di piano – Relazione Obiettivi del PTCP: organizzazione del territorio e sistemi In questo quadro, lo scenario proposto dal PTCP assume l’area delle valli come un ambito che può essere insediativi utilmente trattato in modo unitario sul piano delle politiche di sviluppo insediativo. In questo senso il piano individua alcune linee strategiche di intervento orientate su specifici tematiche: lo Nella definizione del quadro complessivo di organizzazione del sviluppo del turismo di qualità, la politica di valorizzazione dei parchi, il recupero e lo sviluppo delle attività territorio, dei suoi sistemi insediativi, delle qualità, potenzialità ed agricole e delle produzioni agroalimentari, le politiche urbanistiche di tutela e riqualificazione del opportunità future del territorio provinciale, il PTCP fa riferimento patrimonio storico e architettonico, le politiche culturali di tutela e promozione delle identità e dei patrimoni alle linee strategiche e programmatiche di intervento che locali, l’incremento delle condizioni di accessibilità al territorio in una prospettiva di sviluppo sostenibile. l’Amministrazione Provinciale si è data nell’approvazione del documento “Quadro Conoscitivo e strategico – scenari di trasformazione per il territorio della Provincia di Bergamo” predisposto dall’Istituto per la Ricerca Sociale. Fino del Monte forma parte integrante del sistema insediativa della Valle Seriana Superiore o Alta Val Seriana. La Val Seriana sembra configurarsi, dal punto di vista della morfologia insediativa, come una estesa città lineare. Esistono tuttavia profonde differenze tra alta valle, che presenta caratteri tipici della montagna (spopolamento, carenza di servizi alle persone e alle famiglie, pendolarismo su Bergamo, specializzazione turistica) e bassa valle (industrializzata, con mancanza di aree per nuovi insediamenti produttivi, sostanziale saturazione del territorio, congestione ed elevati costi di mobilità, immigrazione, richiesta di manodopera che non si riesce a soddisfare). L’area montana dell’alta Valle Seriana è caratterizzata da un andamento demografico decrescente e da una migrazione interna verso le valli basse e le zone di pianura attratti dalle Figura 10 Tavola E4.4 del PTCP di Bergamo, Organizzazione del territorio e sistemi insediativi – Quadro strutturale maggiori opportunità di lavoro. Questo da un lato si traduce in (estratto). una minor pressione antropica sulla valle, dall’altro implica una minore disponibilità di risorse capaci di muovere l’economia locale. 13
Documento di piano – Relazione Obiettivi: sistema della mobilità Il PTCP evidenzia lo stato di criticità dell’attuale sistema della mobilità viaria e ferroviaria, che contraddistingue la Provincia di Bergamo. Il piano cerca quindi di dare risposta a questa situazione di carenza infrastrutturale sia assumendo le previsioni infrastrutturali sovraordinate, sia prevedendo una serie di interventi alla scala provinciale. L’obiettivo principale sul medio/lungo periodo (2012) riguarda il potenziamento di reti di trasporto pubblico su ferro lungo le direttrici est-ovest e nord-sud del territorio provinciale, ai fini di riequilibrare le modalità di trasporto delle persone e delle merci, rendendo maggiormente competitivo il trasporto pubblico su ferro, rispetto alle modalità su gomma del trasporto privato. Nel territorio di Fino del Monte e dell’Alta Valle Seriana il PTCP prevede la realizzazione di alcune fondamentali interventi sulla rete stradale: - la variante alla ex SS671 della Val Seriana, già realizzata, che attraversa il territorio di Fino del Monte facilitando il Figura 11 Estratto della Tavola E3 del PTCP di Bergamo, Infrastrutture per la mobilità - Quadro integrato delle reti e collegamento con l’altopiano di Clusone e con gli altri dei sistemi comuni della Presolana; - la bretella di collegamento fra la ex SS671 e la S.P. 49 nel territorio di Clusone; tale soluzione consente da un lato un collegamento più rapido ai centri dell’Alta Valle del Serio verso l’Ospedale e il centro di Clusone, dall’altro un più efficiente al nuovo tratto alternativo della variante alla ex SS. n. 671; - la variante della statale della Val Seriana a Castione della Presolana, con la realizzazione di una circonvallazione di decongestionamento del traffico dalle aree centrali. 14
Documento di piano – Relazione Obiettivi: sistema paesistico-ambientale paesaggio, in particolare ove si verifichi la necessità di interventi di compensazione e mitigazione rispetto a situazioni infrastrutturali ed insediative che possano generare impatto ambientale; Il PTCP riveste valenza di Piano paesistico-ambientale e di • migliorare le condizioni favorevoli alla biodiversità. conseguenza dedica particolare attenzione alla definizione di politiche volte alla definizione, individuazione e tutela delle ricchezze paesistiche ed ambientali della Provincia. Gli estensori del PTCP hanno quindi provveduto in primo luogo, in coordinamento con gli enti gestori dei parchi presenti sul territorio provinciale, alla individuazione dei caratteri generali del territorio, della qualità del paesaggio nei vari ambiti naturali che compongono la provincia, delle visuali di percezione. Oltre a questa indagine generale, il piano provinciale ha effettuato il rilievo ed l’individuazione degli elementi puntuali da sottoporre a tutela, costituiti da emergenze storico-architettoniche, giardini, emergenze del paesaggio agrario, elementi di archeologia industriale, viabilità storica, centri e nuclei di interesse storico/artistico/ambientale, agglomerazioni rurali di rilevanza storica, architettura spontanea tradizionale. Il PTCP definisce gli interventi di valorizzazione e tutela, in linea con i propri obiettivi generali, di seguito sintetizzati: • favorire e incentivare le condizioni socioeconomiche, urbanistiche, produttive necessarie al mantenimento dei Figura 12 Estratto della Tavola E5.4 del PTCP di Bergamo, Tutela, riqualificazione e valorizzazione ambientale e caratteri del paesaggio in ciascuna delle sue componenti e paesaggistica del territorio. nel loro insieme; • perseguire il necessario equilibrio tra i contesti naturali e ambientali, le strutture agricole e i sistemi insediativi; • assicurare la conservazione e la valorizzazione dei caratteri ambientali e paesistici in tutti i loro valori ancora presenti e favorire la riqualificazione delle situazioni compromesse; • definire e promuovere tutti i possibili indirizzi d’intervento che consentano di proporre nuovi elementi costitutivi del 15
Documento di piano – Relazione Obiettivi: tutela del suolo e regimazione delle acque Il PTCP ritiene fattore di estrema importanza la tutela del suolo e della regimazione delle acque, considerando come nel recente passato l’espansione dell’urbanizzato e delle infrastrutture abbiano generato conseguenze anche gravi per il dissesto del territorio. Obiettivo fondamentale del PTCP è quindi quello di ridurre il rischio di effetti negativi derivanti dalla attuale criticità idrogeologica, effetti particolarmente evidenti in occasione di eventi meteorologici estremi. Il PTCP ha quindi operato una mappatura generale del territorio, rimandando gli interventi strutturali e puntuali al Piano di Settore Idrogeologico ed Idraulico. Il comune di Fino del Monte, situandosi in un territorio di carattere prevalentemente montuoso e collinare solcato da numerosi corsi d’acqua, presenta caratteri idrogeologici problematici, con aree a disciplina più restrittiva che non consente interventi di trasformazione a causa delle gravi situazioni statiche dei suoli della presenza di ambiti a forte Figura 13 Tavola 5.2 del PTCP – Vincolo idrogeologico (R.D: 3267/23) Piano stralcio di assetto idrogeologico rischio idrogeologico. (P.A.I.). Le criticità si concentrano prevalentemente nelle aree montuose a nord e a sud dei centri abitati e lungo le sponde del torrente Valleggia. In questi ambiti la compatibilità degli interventi di trasformazione territoriale è condizionata ad approfondimenti e studi di dettaglio di carattere idrogeologico ed idraulico che accertino la propensione dell’area all’intervento proposto o ambiti edificati che per particolari condizioni geologiche o idrogeologiche richiedono la verifica delle condizioni e specifica attenzione negli interventi di modificazione edilizia e di nuova costruzione. 16
Documento di piano – Relazione Obiettivi: la valorizzazione del turismo come elemento - il recupero e la valorizzazione del patrimonio rurale diffuso delle comunità montane (borghi, cascine, chiave per uno sviluppo economico sostenibile baite ecc.); - la valorizzazione e la “messa in circuito” dell’importantissimo patrimonio culturale, storico urbanistico Il PTCP ribadisce in più occasioni l’importanza cruciale del e architettonico presente nelle valli bergamasche, in una prospettiva di organizzazione in blocchi turismo nell’assetto socio-economico provinciale, quale tematici o lungo percorsi articolati che consentano di offrire all’utenza del turismo culturale situazioni elemento chiave per la promozione e lo sviluppo economico da vivere come specifiche attività escursionistiche. locale, oltre che per la promozione e valorizzazione dei patrimoni identitari locali. Questo aspetto risulta particolarmente significativo soprattutto per i territori montani e delle valli, che presentano caratteri di maggiore debolezza e fragilità rispetto agli ambiti di pianura. Tuttavia i territori delle valli possono far leva su opportunità ed elementi di forza unici, rappresentati dalla grande ricchezza e varietà del patrimonio ambientale, paesaggistico, storico e architettonico. Parallelamente vanno evidenziati alcuni fattori di criticità che risultano condizionanti rispetto a qualsiasi politica di sviluppo turistico: - il sempre più scarso innevamento delle aree montane delle alte valli, con una inevitabile contrazione dei tempi di permanenza turistica nel periodo invernale; - una situazione ambientale estremamente positiva sotto il profilo paesistico e tuttavia legata ai caratteri peculiari della morfologia e dell’ambiente prealpino che si pongono non sempre in termini sufficientemente competitivi anche nella stagione estiva rispetto alle stazioni turistiche montane delle zone alpine; - una non sempre adeguata offerta di servizi all’utenza Figura 14 Tavola E5.6 del PTCP, Centri e nuclei storici – elementi storico architettonici (estratto). turistica, in particolare nella scarsità di offerta di attrezzature e di opportunità di occupazione del tempo libero. Tenendo conto di tali fattori, il piano propone alcune linee di indirizzo strategiche per lo sviluppo del sistema turistico ricettivo: 17
Documento di piano – Relazione - stabilizzare gli esiti del piano passando alla formale approvazione del Piano Territoriale di Il Piano Naturalistico del Parco Regionale delle Orobie Bergamasche Coordinamento, assumendo l’impostazione del nuovo piano in coordinamento con quanto stabilito dalla normativa vigente Il Consorzio Parco delle Orobie Bergamasche, con deliberazione di Assemblea Consortile n. 7 dell’8 maggio 2008, ha formalmente proceduto all’avvio del progetto “Piano Naturalistico”, il cui fine è appunto quello di sperimentare modalità innovative di elaborazione del Piano Territoriale di Coordinamento di cui alla L.R. 86/83. La proposta di Piano Naturalistico per il Parco Regionale delle Orobie Bergamasche rappresenta uno dei progetti più innovativi nel panorama della pianificazione ambientale sovraordinata e costituisce una interessante evoluzione del tradizionale Piano Territoriale di Coordinamento (PTC), da sempre inteso quale strumento di natura prevalentemente urbanistica di regolazione e disciplina dell’uso dei suoli Con l’introduzione, anche in Italia, del sistema Rete Natura 2000, si è di fatto spostato l’asse dei provvedimenti e degli interventi in tema di aree protette e di conservazione della natura in senso più marcatamente naturalistico ed ecologico. In particolare l’attenzione si è spostata da una tutela prevalentemente passiva, fatta di divieti e prescrizioni, a forme di tutela attiva basate sulla conservazione della natura e del paesaggio ecologicamente inteso e sulla gestione attiva degli habitat e delle specie di interesse scientifico e naturalistico. Il percorso di costruzione del Piano Naturalistico delle Orobie Bergamasche si articola in due tappe successive: - la sperimentazione di un nuovo approccio alla pianificazione del territorio, che passi attraverso l’integrazione di un Piano Naturalistico Comunale nei Piani di Governo del Territorio Figura 15 Studi per il Piano Naturalistico delle Orobie Bergamasche, Carta delle unità ambientali. previsti dalla L.R. n. 12/2005; 18
Documento di piano – Relazione La Rete Natura 2000 Rete Natura 2000 è il nome che il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e coerente - una “rete”, appunto - di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell’Unione stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati I e II della cosiddetta Direttiva “Habitat” (n. 92/43/CEE) e delle specie di cui all’allegato I della Direttiva “Uccelli” (n. 79/409/CEE, ora n. 2009/147/CE), nonché di altre specie migratrici che tornano regolarmente in Italia. La Rete Natura 2000 è attualmente composta da due tipi di aree: le Zone di Protezione Speciale (ZPS), previste dalla Direttiva “Uccelli”, e i Siti di Importanza Comunitaria (SIC), previsti dalla Direttiva “Habitat”; tali zone possono avere tra loro diverse relazioni spaziali, dalla totale sovrapposizione alla completa separazione. Nel territorio comunale di Fino del Monte si trovano due aree Figura 16 Sistema delle aree protette della Rete Natura 2000 nel Parco delle Orobie Bergamasche. protette di interesse comunitario: - il SIC Val Sedornia – Val Zurio – Pizzo della Presolana - la ZPS Parco delle Orobie Bergamasche. 19
Documento di piano – Relazione • il raccordo tra scelte di sviluppo basate su criteri urbanistici e la tutela delle risorse silvo-pastorali ed Il Piano di Indirizzo Forestale ambientali in genere; Il Piano di Indirizzo Forestale (PIF), strumento di pianificazione • la valorizzazione economica dei boschi produttivi mediante interventi di selvicoltura naturalistica; istituito ai sensi della L.R. 28 ottobre 2004, n. 27, costituisce lo • il miglioramento della funzione protettiva dei soprassuoli mediante la promozione di interventi di specifico piano di settore del PTCP nel campo delle politiche di manutenzione territoriale diffusa e di compensazione2. conservazione e gestione del patrimonio boschivo. In particolare il PIF è definito dalla normativa come lo “strumento di analisi e indirizzo per la gestione dell'intero territorio forestale ad esso assoggettato, di raccordo tra la pianificazione forestale e la pianificazione territoriale, di supporto per la definizione delle priorità nell'erogazione di incentivi e contributi e per la individuazione delle attività selvicolturali da svolgere” (art. 8 comma 3, L.R. 27/2004). Il PIF della Comunità Montana della Valle Seriana, il cui iter di elaborazione è partito nel 2009, si prefigge di indirizzare gli interventi di trasformazione, utilizzazione e miglioramento verso l’ottimizzazione delle attitudini funzionali del bosco (produttiva, protettiva, paesaggistica, etc. ) mediante: • l’analisi del territorio e la descrizione delle sue caratteristiche; • l’attenta e puntuale proposta di interventi di utilizzazione e di miglioramento del territorio; • la condivisione delle scelte. Il PIF intende inoltre: • di contribuire al miglioramento del paesaggio mediante il Figura 17 PIF Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore, Fino del Monte e Songavazzo, Tavola 3-F Carta dei tipi forestali (Fino del Monte) [estratto]. mantenimento di prati e pascoli e la conservazione delle tipologie forestali esteticamente rilevanti; • di migliorare la fruibilità turistica del territorio mediante la valorizzazione degli itinerari esistenti; • la conservazione, la tutela e il ripristino degli ecosistemi naturali con particolare riferimento alla Rete Natura 2000; 2 PIF Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore, Fino del Monte e Songavazzo, Documento di scoping 20
Documento di piano – Relazione IL QUADRO DELLA PIANIFICAZIONE LOCALE La pianificazione generale locale La tavola 3 del Documento di piano, Quadro della pianificazione locale, restituisce un quadro di sintesi dello stato complessivo della pianificazione nel contesto territoriale di riferimento, basato sull’acquisizione dei dati del MISURC (Mosaico Informatizzato degli Strumenti Urbanistici Comunali) della Regione Lombardia. La struttura delle informazioni permette di classificare il territorio secondo differenti modalità: - per destinazioni d'uso (residenziale, produttiva, ecc.) con eventuali sottocategorie (aree per attrezzature, parcheggi, ecc.); - per stato di attuazione (consolidato, trasformazione, espansione, ecc.); - per modalità attuative (piano di lottizzazione, piano di zona, ecc.). Figura 18 Tavola 3 del Documento di piano, Quadro della pianificazione generale locale. 21
Documento di piano – Relazione Lo stato di attuazione del P.R.G. previgente Il PRG di Fino del Monte, approvato dal Consiglio Comunale nel febbraio 2003, costituisce il precedente strumento comunale di pianificazione e disciplina d’uso dei suoli, previsto dalla vecchia legge urbanistica n. 1150 del 1942, poi superata dalla L.R. 12/2005. Il PRG prevedeva complessivamente 10 Piani di Lottizzazione, aventi una superficie territoriale complessiva di oltre 107.000 mq.. Solamente un piano, il PL Sopa, è stato definitivamente completato. La gran parte dei PL sono invece stati già convenzionati ma la loro realizzazione è ancora in itinere: PL 1 di via Michelangelo, PL 2 di via Sopa, PL 4 via Masù Pret, i PL Masù, Doss, Bino e Crocetta. In totale questi PL hanno esaurito circa la metà delle loro possibilità edificatorie; restano tuttavia circa 28.500 mc di volumetria residua, pari a circa 190 abitanti teorici insediabili, che vengono confermati e dei quali il Piano di Governo del Territorio tiene opportunamente conto nelle previsioni dimensionali per la dotazione di servizi. Due piani risultano attualmente non attivati: il PL 3 di via Marconi e il PL Pret 1. Figura 19 Tavola 8 del Documento di Piano: Stato di attuazione del P.R.G. previgente. 22
Documento di piano – Relazione Il sistema territoriale dei vincoli Il Documento di piano recepisce il vincoli derivanti da strumenti di pianificazione sovraordinati e accoglie gli elementi vincolanti contenuti all’interno del PRG previgente. La Carta dei vincoli (figura a lato), offre un quadro di sintesi del sistema dei vincoli operante sul territorio di Fino del Monte. Al fine di facilitarne l’analisi e la lettura, il sistema è stato suddiviso in quattro ambiti sovrapposti: - vincoli ambientali: il Parco Regionale delle Orobie Bergamasche; il PLIS del Monte Varro; l’ambito di opportuna istituzione del PLIS (da PTCP); boschi e foreste (da PIF); SIC e ZPS; ambiti di elevata naturalità al di sopra dei 1000 m; - vincoli paesaggistici, monumentali e architettonici: i beni culturali (D.Lgs. 42/2004, ex L. 1089/39), che a Fino del Monte comprendono i resti del castello medievale (sec. XIII- XIV), la chiesa parrocchiale di S. Andrea, i resti dell’antica chiesa medievale nella chiesetta di S. Salvatore, il portale di accesso al convento del XV secolo; le fasce di rispetto di 150 m dei corsi d’acqua; - vincoli idrogeologici, desunti principalmente dal PTCP e dagli approfondimenti dello studio geologico comunale: il vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 3267/23; la classe 4 di fattibilità geologica; le fasce di rispetto del reticolo idrico minore; le zone di tutela e le fasce di rispetto dei pozzi; le aree di frana attiva non perimetrate; gli ambiti estrattivi regolati dal Piano cave vigente; - vincoli infrastrutturali: fasce di rispetto cimiteriale e stradale. Figura 20 Tavola 5 del Documento di piano, Carta dei vincoli 23
Documento di piano – Relazione Le istanze preliminari All’avvio del procedimento del PGT sono state presentate in totale 15 istanze preliminari, che interessano una superficie territoriale complessiva di circa 115.000 mq. Le istanze sono state dapprima localizzate e in seguito classificate sulla base dell’oggetto delle richieste avanzate e della destinazione richiesta, allo scopo di restituire una sintesi dei suggerimenti della cittadinanza, ma anche delle dinamiche sociali ed economiche emergenti di fronte alle quali il piano deve fornire delle risposte. Le richieste si concentrano soprattutto su due aree: la vasta area agricola situata in località Cardàs, una delle poche aree edificabili rimasta ancora libera, e l’ambito perimetrato dal PRG come PL3 via Marconi. Nel primo caso si formula richiesta, a più riprese e con diverse proposte progettuali, di edificabilità residenziale; nel secondo caso si richiede di confermare le previsioni in atto sia per quanto attiene la perimetrazione dell’ambito, sia per la superficie lorda di pavimento edificabile. Le altre istanze, distribuite uniformemente sul resto del territorio comunale, presentano generalmente richieste di cambio di destinazione con possibilità di edificazione residenziale su terreni agricoli. Figura 21 Estratto della Tavola 4 del Documento di piano: Istanze, criticità e aspettative. 24
Documento di piano – Relazione rappresenta l’ultima propaggine meridionale dell’ambito paesistico montano della Valzurio: si tratta di un IL TERRITORIO DI FINO DEL MONTE: IL QUADRO ambito di grande valore naturalistico, vegetazionale e floristico, per la presenza di versanti boscati CONOSCITIVO compatti, di boschi radi di transizione, di praterie d’alta quota, di macereti, delle rupi di testata e delle creste dei versanti. Il referente visuale principale dell’unità è la Presolana, con la cresta sommitale del versante sinistro. Le prospettive risultano lunghe e incanalate dai versanti, e focalizzate dal sistema di Fino del Monte e il paesaggio della Valle Seriana testata. Il sistema insediativo e le presenze antropiche si strutturano nel sistema degli alpeggi, ancora in Superiore gran parte funzionanti. Il comprensorio pastorale si articola e si struttura nel rapporto tra insediamenti permanenti di fondovalle, baite, stalle a mezza costa e malghe in quota, e l’ambito è definito con grande Fino del Monte fa parte del territorio della Valle Seriana chiarezza dalla rete dei percorsi, dei depositi a mezza costa, delle aree di sosta e riposo per il bestiame, Superiore, la parte più settentrionale della valle del fiume Serio: delle fonti d’acqua e dei rifugi. A Fino gli insediamenti di quota, baite e alpeggi in particolare, si un’unità ambientale e paesaggistica della fascia alpina e concentrano in alcuni piccoli nuclei, che si distribuiscono in maniera sparsa e puntiforme sulle pendici prealpina che si estende dalle tra le cime del Pizzo del Diavolo montuose e sugli altipiani: Posrè, Aprico, Parè, Masone, Nimelcampo. di Tenda e i rilievi intermedi che interrompono i sistemi di versante e aprono alla Media e Bassa Valle Seriana. Sia la notevole estensione territoriale, sia la considerevole diversificazione delle quote altimetriche e delle componenti naturalistiche, la rendono un territorio molto vario ed eterogeneo sia da un punto di vista ambientale che paesaggistico. Il territorio di comunale di Fino del Monte si inserisce nell’unità ambientale della media Val Seriana3 e può essere suddiviso, da un punto di vista orografico e morfologico, in tre fasce paesaggistiche che si estendono progressivamente da nord verso sud. Una prima fascia, che occupa gran parte del territorio comunale, è costituita dal paesaggio montano, che si estende fra gli 800 e i 1500 m di quota: le vette principali sono le creste della Roncada, il Monte Castello e, più a sud, il Monte Grom. Questo sistema Figura 22 Il paesaggio di Fino del Monte da una ripresa aerea: in primo piano il grande pianoro di Clusone; sullo sfondo il Massiccio della Presolana e il paesaggio alpino delle Orobie Bergamasche (fonte: www.comune.rovetta.bg.it). 3 Relazione del PTCP di Bergamo, Allegato 1 Unità di paesaggio 25
Documento di piano – Relazione La profonda incisione costituita dal bacino del torrente, che si riversa nel lago d’Iseo, mettendo in Una seconda fascia paesistico territoriale si articola ai piedi del comunicazione la Valle Seriana con la Valle di Scalve e la Valle Cavallina, risulta delimitata ad est ed ad Monte Grom e comprende la piana sulla quale si estende il ovest dai massicci del Monte Cornet e Fogarolo-Pizzo Formico, dai quali discendono ampi versanti centro abitato di Fino del Monte. Quest’area è pienamnete collinari, talvolta intervallati da pianori. Il fondovalle, nel quale sorgono i principali centri abitati è formato ascrivibile nel più ampio contesto ambientale e paesaggistico da un ampio terrazzo, con vaste aree boscate del paesaggio naturale montano. della conca o pianoro di Clusone. La conca di Clusone, in parte terrazzo fluviale e in parte conca di origine glaciale; risulta morfologicamente leggermente ondulata e delimitata da notevoli emergenze montuose, è interrotto verso est dalla profonda incisione del torrente Borlezza-Gera e dalla parete rocciosa verticale che forma il limite del pianoro di Poerza-Brugai. Nel contesto dell’intera Valle Seriana, la piana di Clusone riveste un significato di grande importanza, come grande valico collegante ambienti diversi: da un lato la valle che conduce alla pianura bergamasca, dall’altro l’apertura verso il lago d’Iseo e la Valcamonica, dall’altro ancora verso la Presolana e la Val di Scalve. Morfologicamente il pianoro presenta pregevoli connotazioni paesistiche da salvaguardare per le morbide forme e le minute ondulazioni che ne determinano plasticamente la valenza. L’ambito, complessivamente, per la sua posizione elevata e prossima ai centri turistici della Presolana, è stato interessato da un notevole sviluppo edilizio, prevalentemente di seconde case e di tipo estensivo. L’urbanizzazione, sostanzialmente continua, si sviluppa sull’asse Clusone- Rovetta-Fino del Monte, proseguendo poi sino a comprendere i nuclei abitati di Onore e Poerza. La terza fascia, che interessa la parte meridionale del territorio di Fino del Monte, è riconducibile alla valle del torrente Valeggia- Borlezza, che costituisce il limite orografico e fisico dell’area Figura 23 Il paesaggio di Fino del Monte, Rovetta e Onore in una vista aera da nord; sullo sfondo il Lago d'Iseo urbanizzata. (fonte: www.unionepresolana.bg.it). 26
Documento di piano – Relazione Nella fascia altimetrica delle Prealpi calcaree si possono ammirare numerosi endemismi: ricordiamo la Il territorio del Parco Regionale delle Orobie Sassifraga della Presolana, la Campanula di Raineri, la Linaria bergamasca, il Gallio del monte Arera, Bergamasche oltre ai ginepri, ai pini mughi e agli ontani, sui pascoli, tra i ghiaioni e le rocce. Il Parco delle Orobie Bergamasche, istituito con L.R. n. 56 del 15 settembre 1989, si estende sul versante meridionale della catena delle Orobie, caratterizzato da imponenti rilievi montuosi, tra i 2.000 e 3.000 metri, e profonde incisioni vallive da cui hanno origine i principali fiumi bergamaschi. A occidente il Parco è delimitato dal profondo solco della Valsassina e a nord dalla Valtellina, qui le cime della catena Orobica, in corrispondenza del Passo di San Marco, scendendo sotto la quota altimetrica di 2.000 metri in un solo punto. Con una superficie di 63 mila ettari e 44 comuni, il parco rappresenta la più grande area ad elevata naturalità tra i parchi regionali lombardi. L'ambiente del Parco delle Orobie presenta numerose specie arboree e un vasto assortimento floreale. Sui pendii dei monti, tra i 600 e i 1.500 metri, è presente il faggio, in mescolanza con carpini e noccioli, ontani, frassini, betulle. Sopra i 1.000 metri si sviluppano i boschi di conifere. L'abete rosso è la specie dominante, forma boschi puri o in associazione con il faggio. Il limite altimetrico dei boschi di conifere si spinge fino ai 2.000 metri in Valle Brembana, a 1.850 metri in Valle di Scalve e a 1.700 metri in Valle Seriana. Sono pure presenti nelle vallate più umide (per esempio a Torcole di Piazzatorre) gli abeti bianchi, Figura 24 Veduta del paesaggio montano del Parco delle Orobie Bergamasche e il panorama delle cime della mentre alle alte quote prosperano i larici. Presolana (fonte: www.panoramio.com). Al di sopra dei boschi si estendono i pascoli dove ancora oggi in parte si sviluppa l'attività degli alpeggi. Nella zona costituita da rocce e terreni acidi da segnalare oltre ai cespugli di rododendro e alle piantine dei mirtilli, due particolari endemismi: la Viola comollia e la Sanguisorba dodecandra. 27
Documento di piano – Relazione Nella fascia altimetrica delle Prealpi calcaree si possono che già dall'inizio del XX secolo furono sfruttati per la produzione di energia elettrica. Le numerose vallate ammirare numerosi endemismi: ricordiamo la Sassifraga della sono bagnate da torrenti e ruscelli che alimentano i tre fiumi dominanti: il Brembo, il Serio e il Dezzo Presolana, la Campanula di Raineri, la Linaria bergamasca, il Gallio del monte Arera, oltre ai ginepri, ai pini mughi e agli ontani, sui pascoli, tra i ghiaioni e le rocce. Nel territorio del Parco delle Orobie Bergamasche vive una fauna assai varia. I camosci sono presenti in gran numero in Valle Brembana, nell'alta Valle Seriana e in Valle di Scalve. Vi sono poi i caprioli che trovano, soprattutto nei boschi cedui infittiti, il loro habitat ideale. Nel parco da alcuni anni è tornato a vivere lo stambecco e inoltre vivono poi scoiattoli, volpi, donnole, faine, martore, ermellini e lepri bianche. Sui pascoli alpini sono andate moltiplicandosi le marmotte e, di conseguenza, è cresciuto anche il numero delle aquile reali, delle quali costituiscono il cibo preferito. Tra gli altri rapaci, ricordiamo falchi, poiane, gheppi, nibbi, corvi, che solitamente seguono le correnti migratorie. Tra i rapaci notturni sono presenti le civette e i barbagianni e il sempre più raro gufo reale. Poche le specie di selvaggina alata che hanno la possibilità di fermarsi in montagna durante l'inverno. Tra queste il fringuello delle nevi, i francolini di monte, le pernici bianche, le coturnici e il gallo forcello. Tutti esemplari in diminuzione, così come rarissimo è ormai il gallo cedrone. Tra i rettili ricordiamo la vipera, gli orbettini e le bisce d'acqua. Tra gli anfibi sono presenti la rana, la salamandra giallonera e tra i pesci trote e salmerini. Numerosissimi gli insetti che popolano prati, boschi e pascoli. Tra tutti ricordiamo la Figura 25 Piano di gestione della ZPS "Parco delle Orobie Bergamasche", Carta della qualità faunistica (mammiferi). formica rufa, utilissima per la sopravvivenza dei boschi di conifere. E' infatti la nemica giurata della processionaria del pino. Particolarità del parco è la ricchezza d'acqua e di laghi alpini, circa cento, soprattutto a cavallo tra le valli Seriana e Brembana 28
Documento di piano – Relazione le scarpate e gli orli geomorfologici; le prospettive e le visuali dinamiche di interesse paesistico. I valori paesaggistici del territorio La tavola evidenzia infine gli elementi critici che agiscono da detrattori del paesaggio, impoverendone i La Tavola 6 del Documento di piano descrive il sistema contenuti, frammentandone l’omogeneità complessiva, intaccandone le qualità o compromettendone paesaggistico, ambientale ed ecologico di Fino del Monte visuali e panorami. Fra questi gli elementi di frammentazione del paesaggio (in particolare il nuovo attraverso il riconoscimento dei suoi valori paesistici. tracciato della provinciale, che spezza l’unità del paesaggio agricolo della piana), gli elettrodotti, le cave e La tavola suddivide tali valori in quattro categorie interpretative: i gli ambiti estrattivi. valori paesaggistici dello spazio edificato, i valori paesaggistici e ambientali ed ecologici dello spazio aperto, gli elementi percettivi e dinamici, gli elementi critici e detrattori del paesaggio. Fra i valori dello spazio costruito la tavola evidenzia: i nuclei di antica formazione e i rispettivi tessuti edilizi; i capisaldi urbani, elementi edilizi di riferimento che strutturano e orientano la forma urbana; gli edifici di valore artistico monumentale e storico documentale; le cascine e gli edifici rurali; le baite; gli edifici ad elevato impatto paesistico. Lo spazio aperto è generalmente contraddistinto da un’elevata qualità paesistica e ambientale. La tavola ne evidenzia i principali elementi caratterizzanti e strutturanti, ai fini della loro conservazione e valorizzazione: la rete idrografica dei torrenti e dei corsi d’acqua; gli ambiti del paesaggio montano e collinare; gli ambiti agricoli e la piana dell’Agro; il sistema dei boschi dei versanti montani e degli alvei fluviali; le trame vegetali delle coltivazioni agrarie, delle siepi e dei filari alberati; la riserva del Monte Bielone; il sistema dei parchi e delle attrezzature sportive; gli ambiti tutelati del SIC delle Orobie Bergamasche; l’area archeologica al confine con Clusone. Gli aspetti percettivi e dinamici sono gli elementi che denotano la morfologia del territorio e che consentono, in percorsi o luoghi Figura 26 Documento di piano, Tavola 6 Valori paesaggistici del territorio. privilegiati, di percepire il paesaggio e i suoi caratteri peculiari. Fra di essi evidenziamo: i tracciati di valori storico e paesistico; 29
Puoi anche leggere