La magia vincente dell'inaspettato - TEATRO - marzo 2019

Pagina creata da Alessandra Basso
 
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La magia vincente dell'inaspettato - TEATRO - marzo 2019
MARZO 2019

                                                                                                                           3
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                                                                                                                                                      TEATRO
                                                                                                                                           La magia vincente
                                                                                                                                            dell’inaspettato

                                                                                                                      ANDREA LANFRI                      IMPRESE SOLIDALI
                                                                                                                      La meningite non mi ferma.         Nasce a Roma l’Albergo Etico.
                                                                                                                      Prossimo obiettivo: l’Everest      E i clienti sono entusiasti
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SuperAbile INAIL Marzo 2019

EDITORIALE
di Luigi Sorrentini
Direttore centrale prestazioni socio-sanitarie, Inail

 UN COMPLEANNO IMPORTANTE
La legge per l’abbattimento delle
barriere architettoniche ha 30 anni

Q        uest’anno ricorre un importante anniversario: i 30 anni della legge 13 nata
         per favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici priva­
         ti. Un provvedimento normativo, quello del 1989, nato da un intenso dibat­
tito, che ha animato i banchi del Parlamento e la società civile, diretto a facilitare la
vita di coloro che, con linguaggio oggi desueto ma adeguato alla sen­
sibilità dell’epoca, venivano indicati come “portatori di handicap”. La
legge 13, infatti, e il relativo decreto attuativo, prevedono l’estensione                    In attesa che il Parlamento
delle prescrizioni per garantire l’accessibilità agli edifici privati di nuo­                 licenzi una nuova
va costruzione o soggetti a ristrutturazione. In particolare, oltre alla
semplificazione degli adempimenti amministrativi, vengono meglio                              legge in materia di
definiti i concetti di barriere architettoniche e livelli di accessibilità,                   abbattimento delle barriere
introducendo, al tempo stesso, la possibilità di ricorrere a soluzioni
tecniche alternative in caso di ristrutturazioni particolarmente com­                         architettoniche, l’Inail
plesse o di edifici vincolati.                                                                continua a impegnarsi
   Sebbene le intenzioni del legislatore di mettere le persone con di­                        attivamente in questo
sabilità in grado di raggiungere il più elevato grado di autonomia possi­                     ambito
bile fossero, e sono ancora oggi, ampiamente condivise, siamo costretti
a registrare, tuttora, ritardi nell’applicazione del dettato normativo. Se
tanto si è fatto, tanto resta ancora da fare in termini non solo di barriere fisiche, ma
anche culturali. I problemi principali discendono per lo più dalla carenza di fondi
strutturali, dalla conoscenza ancora superficiale del tema e dalle ricorrenti contro­
versie tra privati, soprattutto quando si tratta di adeguamento di edifici condominiali.

    In attesa che il Parlamento licenzi una nuova legge in materia di abbattimen­
to delle barriere architettoniche, attualmente all’esame del Senato, l’Inail continua
a impegnarsi attivamente in questo ambito. Nell’ottica dalla presa in carico globale
dell’infortunato, infatti, da anni, ai sensi di quanto disposto dal “Regolamento per l’e­
rogazione agli invalidi del lavoro di dispositivi tecnici e di interventi di sostegno per
il reinserimento nella vita di relazione”, l’Istituto si fa carico di abbattere le barriere
architettoniche nei luoghi di vita degli infortunati che necessitano di tali interven­
ti. A questo si è recentemente aggiunta la possibilità, nell’ambito delle competenze
attribuite all’Inail in materia di reinserimento lavorativo dei lavoratori infortunati
o tecnopatici, di sostenere la realizzazione degli “accomodamenti ragionevoli” con­
sistenti nell’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro. Tante
azioni, insomma, per il raggiungimento di un obiettivo comune: rimettere al centro
la persona, intesa nella sua interezza e globalità.           Fine articolo

                                                        SuperAbile INAIL Marzo 2019           Pagina 3 di 44
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La magia vincente dell'inaspettato - TEATRO - marzo 2019
SuperAbile INAIL Marzo 2019

       SOMMARIO
        MARZO 2019

             3
                                          EDITORIALE                                 SPORT                                      39 L’esperto risponde
                                          3    Un compleanno importante              26 In partenza la Carovana                      Lavoro, Assistenza sociale
                                               di Luigi Sorrentini                        dello sport integrato                 HASHTAG
                                                                                          di Eleonora Camilli
                                          ACCADE CHE...                                                                         40 Hi-tech
                                                                                     TEMPO LIBERO                                    Talking Hands, il guanto
                                          5    Reddito di cittadinanza,
                                                                                                                                     tutto italiano che traduce
                                               ecco cosa c’è da sapere               28   Tutti in sella, con Denise
                                                                                          di Marina Piccone                          la lingua dei segni in voce
                                          7    Sindrome di Down, tirocini
                                               anche al Quirinale                                                                    Mondo app
                                                                                     CULTURA
                                                                                                                                     Con SmartEyes la casa
                                          L’INCHIESTA                                30 Ogni corpo è una storia                      è a portata di sguardo.
                                          8    La vittora (teatrale)                      (tutta da raccontare)                      Basta sbattere le palpebre
                                               della non conformità                       di Teresa Valiani                          e si accende la tv
                                               di Michela Trigari
                                                                                     31   In un romanzo la verità                    SuperAbile Inail
                                                                                          sullo sterminio dei bambini
                                          INSUPERABILI                                                                               L’insuperabile leggerezza
                                                                                          disabili nella Vienna
                                                                                                                                     dei social
                                          16   Vado dove voglio                           nazista
                                               E nulla mi ferma                           di A.P.                               41   W gli sposi
                                               Intervista ad Andrea Lanfri                                                           Luca e Silvana: un sogno
                                               di Stefano Tonali                     34 In fuga dal centro,                          d’amore divenuto realtà
                                                                                          inseguendo i propri sogni
                                          CRONACHE ITALIANE                               di A.P.                                    Cambiare Orizzonte
                                                                                                                                     La curiosità gentile
                                          18   Vacanze romane                        35 Il supereroe autistico che
                                               all’hotel etico                            voleva cambiare il mondo              LA STRIP
                                               di Antonella Patete                        di A.P.
                                                                                                                                42 Fabiola con l’acca
                                          SOTTO LA LENTE                             RUBRICHE                                        Abilità nascoste

                                          20 Avere un incidente                      36 Inail... per saperne di più
                                               e scoprirsi un guerriero                   “Ritrovarsi nella natura”
                                               di Laura Pasotti                           per ritessere legami

                                          PORTFOLIO                                  37   Senza barriere
                                                                                          La Convenzione di Faro
                                          22 Sensuability & Comics                        e il diritto alla cultura
                                                                                     38 Turismo
                                                                                          L’accessibilità premia.
                                                                                          Da Venezia all’Alta Irpinia

SuperAbile Inail                          Hanno collaborato: Laura Badaracchi,       Editore: Istituto Nazionale                Un ringraziamento, per averci
Anno VIII - numero tre, marzo 2019        Eleonora Camilli, Laura Pasotti,           per l’Assicurazione contro gli Infortuni   gentilmente concesso l’uso delle foto,
                                          Marina Piccone e Teresa Valiani di         sul Lavoro                                 a Prensilia srl e Scuola superiore
Direttore: Luigi Sorrentini               Redattore Sociale; Stefano Tonali del                                                 Sant’Anna (pag. 5), Antonio Ficai e Luca
                                          Cip; Andrea Canevaro; Giuseppina           Redazione: SuperAbile Inail                Del Pia (pag. 11), Piero Tauro (pagg. 12-
In redazione: Antonella Patete,           Carella, Stefania Fusini, Rosanna          c/o agenzia di stampa Redattore Sociale    13), Ilaria Scarpa (pag. 13), Vasco Dell’Oro
Michela Trigari, Chiara Ludovisi          Giovèdi e Francesca Tulli della Società    Via degli Etruschi, 7 – 00185 Roma         (pagg. 8-9 e 14), Laila Pozzo (pag. 15),
e Diego Marsicano                         coop. sociale integrata Tandem; Alessia    E-mail: superabilemagazine@inail.it        Alessandro Conti (pagg. 4 e 16), Albergo
                                          Pinzello, Paola Bonomo, Ilaria Cannella,                                              Etico (pag. 18), Sensuability e Comics
Direttore responsabile: Stefano           Margherita Caristi, Cristina Cianotti,     Stampa: Tipografia Inail                   (pagg. 22-25)
Trasatti                                  Barbara Foianesi, Francesca Iardino,       Via Boncompagni 41 – 20139 Milano
                                          Michelina Lombardi, Monica Marini e                                                   In copertina: Ali, uno degli spettacoli
Art director: Lorenzo “Lore” Pierfelice   Mariella Pedroli dell’Inail                Autorizzazione del Tribunale di Roma       dell’Accademia Arte della diversità -
                                                                                     numero 45 del 13/2/2012                    Teatro la Ribalta di Bolzano.
Assistenza grafica: Giulio Sansonetti                                                                                           Foto di Andreas Marini

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La magia vincente dell'inaspettato - TEATRO - marzo 2019
SuperAbile INAIL Marzo 2019

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         DIRITTI                                                                                          NEL PALAZZO
Reddito di cittadinanza,                                                                      Osservatorio disabilità: Griffo
ecco cosa c’è da sapere                                                                       è il nuovo coordinatore

I                                                                                             G
     l reddito di cittadinanza è stato uno                                                             iampiero Griffo è il nuovo co­
     dei temi più dibattuti negli ultimi                                                               ordinatore del Comitato tec­
     mesi, anche all’interno del mondo                                                                 nico-scientifico dell’Osserva­
della disabilità. Alla fine il decreto che                                                    torio nazionale sulla condizione delle
lo ha istituito (n. 4/2019) è stato firma­                                                    persone con disabilità. A nominarlo è
to e pubblicato in Gazzetta ufficiale il 28                                                   stato il ministero per la Famiglia e le
gennaio. Si tratta di un intervento mo­                                                       disabilità. Attento animatore del mo­
netario di integrazione al reddito, vinco­                                                    vimento delle persone disabili a livel­
lato a un percorso di reinserimento la­                                                       lo nazionale e internazionale, Griffo
vorativo e sociale, che viene concesso in                                                     è uno dei componenti di Dpi, la Disa-
presenza di determinati requisiti, alcu­                                                      bled Peoples’ International, di cui ha an­
ni dei quali si “alleggeriscono” quando                                                       che promosso la nascita della sezione
c’è una disabilità. Fermi restando infatti                                                    italiana, e ha fatto parte della delega­
i presupposti di reddito (Isee aggiorna­      si trovi a oltre 250 chilometri di distan­      zione che ha portato all’approvazio­
to inferiore a 9.360 euro annui) e quelli     za da casa. C’è però un punto che rischia       ne della Convenzione Onu sui diritti
immobiliari, i “massimali” del patrimo­       di penalizzare le persone con disabilità e      delle persone con disabilità. Oggi, ol­
nio finanziario sono incrementati di cin­     le loro famiglie: il calcolo del reddito in­    tre a rappresentare in vari appunta­
quemila euro per ogni componente con          clude i trattamenti assistenziali, come le      menti il Forum europeo sulla disabili­
disabilità. Le persone disabili possono       pensioni di invalidità civile, sordità, ce­     tà, presiede la Rete italiana disabilità
inoltre accedere al beneficio senza sot­      cità civile, ecc. Il decreto è già in vigore,   e sviluppo, alleanza formata da orga­
toscrivere il patto per il lavoro. Infine,    ma per la conversione in legge ed even­         nizzazioni non governative e associa­
i genitori con figli gravemente disabili      tuali correzioni si attende l’esame delle       zioni di persone disabili che si occu­
non hanno l’obbligo di accettare offer­       Camere. Per maggiori informazioni: red­         pa di cooperazione internazionale.
te di impiego quando la sede di lavoro        ditodicittadinanza.gov.it.

               PROTESI
Mano robotica: primo impianto permanente

È
        una donna svedese la prima beneficiaria al mondo di un impianto transra­
        diale (sotto il gomito) stabile e permanente per il controllo di una mano ro­
        botica. Con un intervento chirurgico pionieristico sono stati innestati im­
pianti in titanio nelle due ossa dell’avambraccio (radio e ulna), sfruttando la tecnica
dell’osteointegrazione combinata alle interfacce muscolari. La donna potrà così
controllare in modo naturale la mano robotica, riappropriandosi delle percezio­
ni sensoriali. La svolta è arrivata all’interno del progetto di ricerca europeo De­
Top (Dexterous transradial osseointegrated prosthesis with neural control and sensory
feedback), coordinato dall’Istituto di Biorobotica della Scuola superiore Sant’An­
na di Pisa che vede, tra gli altri partner italiani, anche il Centro protesi Inail, Pren­
silia srl, l’Università Campus bio-medico di Roma, e l’Istituto ortopedico Rizzoli.

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La magia vincente dell'inaspettato - TEATRO - marzo 2019
SuperAbile INAIL Marzo 2019

ACCADE CHE...

               PILLOLE
   Scuola, suddivise
   le risorse per l’assistenza
   Meglio tardi che mai. È stato
   pubblicato a gennaio il decreto di
   riparto del contributo «a favore
   delle Regioni a statuto ordinario e
   degli enti territoriali che esercitano
   le funzioni relative all’assistenza
   per l’autonomia e la comunicazione
   personale degli alunni con                     DOPO DI NOI
   disabilità fisiche o sensoriali».
                                            Coriano, inaugurata Casa Marco Simoncelli

                                            U
   Sono in tutto 75 milioni di
   euro, da destinare a un servizio                   na struttura per le persone con disabilità per festeggiare il complean­
   fondamentale per molti studenti.                   no del Sic, il pilota di motociclismo scomparso nel 2011 durante il Gran
                                                      premio della Malesia. Lo scorso 20 gennaio, dopo cinque anni di lavo­
   Metro di Milano, via le                  ri, è stata inaugurata Casa Marco Simoncelli. Si trova a Sant’Andrea in Besa­
   barriere architettoniche                 nigo (Rimini) e sarà gestita dalla Comunità di Montetauro di Coriano. Nell’e­
   Passo decisivo per abbattere             dificio di 1.600 metri quadrati, voluto dalla Fondazione Marco Simoncelli,
   le barriere architettoniche in           troveranno posto un centro socio-riabilitativo diurno, una piscina, una pale­
   sette fermate della linea 2 della        stra e una sala polifunzionale per attività ricreative, spazi comuni e di refezio­
   metropolitana milanese. Costo            ne, un appartamento protetto e una casa-famiglia. Un progetto per il “dopo di
   previsto: oltre sette milioni di euro.   noi”, realizzato in partnership con la Curia di Rimini e il Comune di Coriano.
   Si tratta delle fermate sull’asse
   per Gessate, fuori dal confine
   comunale. Inoltre sono previsti                       ECONOMIA
   due ascensori nelle stazioni M2 di
   Porta Genova e Moscova. I lavori
   inizieranno nel 2020.
                                            Una banca a misura
                                            di persone non vedenti

                                            A
   Interpreti Lis: quasi                             udioguide per gli sportel­
   il 90% è donna                                    li bancomat e i Pos disponi­
   Una professione per lo più “rosa”                 bili online sul sito dell’Abi,
   e relativamente giovane: gli             grazie a un’intesa tra l’Associazione
   interpreti di Lis sono quasi sempre      bancaria italiana e la Uici (Unione ita­
   donne (88%) e di età compresa            liana ciechi e ipovedenti), e pubblica­      della Uici, ha reso accessibile il pro­
   tra i 30 e i 40 anni (42%). A            zioni bancarie accessibili anche alle        prio digital e mobile banking attraver­
   tratteggiarne il ritratto è l’Anios,     persone con disabilità visiva grazie         so una tecnologia che trasforma qual­
   l’Associazione interpreti lingua         all’accordo sottoscritto sempre dall’A­      siasi elemento delle pagine Internet
   dei segni italiana, che ha svolto un     bi con la Fondazione Lia-Libri italia­       in un messaggio vocale. Tre servizi di­
   sondaggio su un campione di 292          ni accessibili. Inoltre la banca Monte       versi, ma che vanno in un’unica di­
   professionisti. L’ambito scolastico il   dei Paschi di Siena, con la collabora­       rezione: l’autonomia e l’indipenden­
   settore più rappresentato (63%) e il     zione dei tecnici dell’Istituto per la ri­   za delle persone cieche e ipovedenti
   Lazio la regione con più interpreti.     cerca, la formazione e la riabilitazione     nel rapporto con la propria banca.

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La magia vincente dell'inaspettato - TEATRO - marzo 2019
SuperAbile INAIL Marzo 2019

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       LAVORO                                                                                           AUTISMO
Sindrome di Down, tirocini anche al Quirinale                                          Ecco perché gli stimoli

P
                                                                                       sensoriali fanno paura

                                                                                       T
        artiti i primi 34 tirocini (dei 68
        previsti) per i giovani dell’Aipd                                                       rovata la risposta. La sensibili­
        (Associazione italiana persone                                                          tà “alterata” delle persone con
Down). I tirocinanti fanno parte di un                                                          disturbo dello spettro autisti­
contingente di quasi 100 persone coin­                                                 co agli stimoli sensoriali ha una cau­
volte nel progetto “Chi trova un lavoro                                                sa organica: dipende da una ridotta
trova un tesoro”, promosso dalla onlus.                                                connettività della corteccia somato­
Dopo una fase di orientamento saranno                                                  sensoriale, l’area del cervello che rice­
avviate, per tutto il 2019, due esperien­                                              ve ed elabora questi stimoli, e da una
ze di tirocinio: una sul proprio territo­                                              forte attivazione dell’amigdala, re­
rio e una in altre realtà in Italia o all’e­                                           gione cerebrale tipicamente coinvol­
stero. I giovani con sindrome di Down si metteranno alla prova soprattutto nel         ta nelle risposte alla paura. E così si
settore dell’accoglienza e ristorazione. Partecipano a questa parte del progetto       spiega un fatto noto, che coinvolge cir­
ragazzi di Arezzo, Brindisi, Campobasso, Caserta, Catania, Catanzaro, Potenza,         ca il 90% degli autistici, ma mai pro­
Siracusa e Termini Imerese. Le loro destinazioni vanno dal servizio cucina e ta­       vato finora. Il primo studio sul tema,
vola del Quirinale a hotel di Genova, Milano, Barcellona e Amburgo. Ma il 2019         frutto di un riscontro sperimenta­
è anche il 40esimo compleanno dell’Aipd, una ricorrenza che l’associazione fe­         le, è stato condotto dal Cimec (Cen­
steggerà con “Down Tour”: un viaggio itinerante lungo la penisola, dal 21 mar­         tro mente cervello) dell’Università di
zo (Giornata mondiale delle persone con sindrome di Down) al 13 ottobre (Gior­         Trento nell’ambito del progetto “Train”
nata nazionale), a bordo di un camper che farà sosta in 34 città per incontrarsi       (Trentino autism initiative) e pub­
e scambiare idee, con l’entusiasmo per essere arrivati e la smania di ripartire.       blicato sul Journal of Neuroscience.

               MOBILITÀ                   Moby, il car sharing                                    TEMPO LIBERO
                                          per chi è in carrozzina                      Italia Travel Awards premia

                                          I
                                                                                       anche il turismo accessibile

                                                                                       V
                                                l car sharing per le persone in car­
                                                rozzina? Futuribile. Moby, com­                 incerà anche l’accessibilità.
                                                pletamente elettrico e a guida                  Grazie a Italia Travel Awards,
                                          semi-autonoma, è un progetto di Ital­                 che per il secondo anno ha
                                          design risultato tra i cinque finalisti      aperto l’edizione del premio al supe­
                                          del Toyota Mobility Unlimited Chal­          ramento delle barriere nel settore tu­
                                          lenge, aggiudicandosi così un pre­           ristico. La partecipazione è rivolta a
                                          mio di 500mila dollari. La sedia a ruo­      tutte le associazioni, gli enti le istitu­
                                          te si integra all’interno del mezzo, al      zioni, i Comuni, le Regioni e gli opera­
                                          posto di guida, diventando in questo         tori turistici che hanno realizzato ini­
                                          modo più veloce e sicura grazie ai sen­      ziative importanti per una vacanza a
                                          sori che aiutano a evitare collisioni        misura di persone disabili. Ogni par­
                                          con gli ostacoli. Moby si prenoterà tra­     tecipante dovrà presentare uno o più
                                          mite app, e sarà disponibile in alcu­        progetti realizzati. Scadenza: 31 marzo.
                                          ne stazioni di noleggio/raccolta. Pro­       Per informazioni e iscrizioni: premio
                                          prio come le auto e le bici condivise.       speciale su italiatravelworld.it/award.

                                                                                                         Fine sezione

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La magia vincente dell'inaspettato - TEATRO - marzo 2019
SuperAbile INAIL Marzo 2019

L’INCHIESTA Sul palco
di Michela Trigari

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La magia vincente dell'inaspettato - TEATRO - marzo 2019
SuperAbile INAIL Marzo 2019

(TEATRALE)
 della non conformità
Un attore non vedente,
                                S
                                       ono l’emblema di quanto di me­         un sistema composto da due fasi: pri­
                                       glio il panorama teatrale italia­      ma l’invio delle preferenze, poi il ballot­
una giovane performer                  no abbia saputo offrire lo scorso      taggio. Quindi nessuna volontà preco­
con osteogenesi imperfetta      anno. Rappresentano l’eccellenza. Non         stituita di far emergere la disabilità, ma
                                a caso sono tra i vincitori, ex aequo, del    certamente un segno che i tempi sono
e una compagnia formata         Premio Ubu 2018, uno dei riconosci­           cambiati e che si sono smussati gli an­
da persone disabili sono        menti più importanti per chi ha fatto         goli di un intero sistema.
                                dello stare sul palco il proprio mestiere.        Il premio dedicato a Franco Quadri,
risultati tra i vincitori       Sono Gianfranco Berardi (miglior atto­        uno dei più grandi critici teatrali del No­
del Premio Ubu 2018,            re, Amleto take away la sua ultima pro­       vecento, l’equivalente del David di Do­
                                duzione), Chiara Bersani (nuova attrice/      natello per il cinema, ha dimostrato così
uno dei riconoscimenti          performer under 35 con il suo Gentle Uni-     che si può stare in scena da professio­
più importanti nel panorama     corn) e l’Accademia Arte della diversità -    nisti energici e irriverenti anche se si è
                                Teatro la Ribalta diretta da Antonio Vi­      ciechi, che si può essere una performer
artistico italiano.             ganò (premio speciale della giuria per        interessante anche con un corpo non
Tra le motivazioni della        il miglior progetto artistico). Ma sono       convenzionale, che si può essere una
giuria nessuna volontà          anche, rispettivamente, un non veden­         compagnia di attori disabili senza per
                                te, una giovane con osteogenesi imper­        questo realizzare spettacoli amatoriali.
di far emergere la diversità,   fetta e una compagnia formata da una          Tanto per chiarire la portata del ricono­
ma solo l’idea che a vincere    decina di persone con disabilità cogni­       scimento, solo per fare un esempio, l’al­
                                tiva o disagio psichico. I vincitori della    tro miglior attore di teatro decretato dal
debbano essere davvero          scorsa stagione – 22 i premi assegna­         Premio Ubu 2018 è stato Lino Guancia­
i migliori. La parola           ti dalla quarantunesima edizione degli        le, più noto al grande pubblico per i suoi
                                Ubu – sono stati decretati da un referen­     ruoli nelle fiction Rai: da Che Dio ci aiu-
ai protagonisti                 dum a cui hanno partecipato 64 votanti,       ti a Non dirlo al mio capo, passando per
                                tra critici e studiosi teatrali, attraverso   La porta rossa e L’allieva.

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La magia vincente dell'inaspettato - TEATRO - marzo 2019
SuperAbile INAIL Marzo 2019

L’INCHIESTA Sul palco

Gianfranco Berardi:                            occhi parlava di cecità, ma in quel caso            Gianfranco ha perso la vista a 19
                                               «come metafora della condizione di cri­          anni. «E forse non avrei fatto l’attore
un contro-temporaneo                           si dell’individuo: il buio come assenza          se non fossi diventato cieco. Da adole­

P
                                               di prospettive, paura, incertezza, insicu­       scente ero un “talento da oratorio” anche
        otenza, comicità o delicatezza         rezza, condizione vacillante dell’uomo,          perché, magrolino e miope, non ero por­
        sono la forza dei suoi spettacoli      bisogno di cura e di accudimento. Io e           tato per lo sport. Per assorbire il crollo
        (suoi e di Gabriella Casolari, con     Gabriella raccontiamo noi stessi attra­          ho scavato nelle macerie del mio passato
cui nel 2008 ha fondato la Compagnia           verso il mondo, e un pezzo di mondo at­          da ragazzino di parrocchia, dove solo sul
Berardi Casolari). Una forza che risiede       traverso le nostre esperienze». Raccon­          palco trovavo un po’ di lustro. Dopo la
soprattutto nel testo, nella fisicità e in     tano un popolo accecato. «Ma la cecità           maturità non sapevo più che fare: la fa­
una scenografia scarna e minimale che          può volgere anche al positivo, può esse­         coltà di medicina non era adatta per un
mette in risalto gli attori. Il loro lavoro    re uno spunto per superare una condi­            non vedente, così mi sono iscritto prima
è frutto di «una “nuova drammaturgia”          zione» di disagio esistenziale.                  a giurisprudenza e poi a scienze politi­
contro-temporanea» che fonde l’aspet­              Berardi è una cascata di parole velo­        che. Finché non ho deciso di frequen­
to popolare, il teatro tradizionale e un       ci, profonde e spiazzanti come lo sono           tare un laboratorio di teatro per giova­
linguaggio più sperimentale e innova­          i suoi spettacoli e il suo pensiero. «È la       ni con problemi di tossicodipendenza.
tivo, tanto da definire le loro opere vere     differenza che crea le persone: le diffi­        Lì mi hanno consigliato di provare con
e proprie tragicommedie «in cui la mi­         coltà sono diverse per tutti, così come le       una formazione più professionalizzan­
seria del vivere e i drammi si tingono         disabilità non sono tutte uguali. Anche          te come i corsi triennali organizzati
di leggerezza, provocazione e riflessio­       la società di oggi ci spinge a essere origi­     dall’allora Ente teatrale italiano a Mar­
ne». In più, Gianfranco Berardi – classe       nali e unici a tutti i costi, ma poi, per far­   tina Franca».
1978, non vedente, che ha eletto la sua        lo, ci induce a essere omologati agli altri         Berardi sperimenta così i workshop
dimora a Crispiano (Taranto) – possie­         nel modo di vestire» o nella frequenta­          di teatro-danza, full contact, incontra
de quel physique du rôle che gli permet­       zione dei locali di tendenza.                    registi, autori e drammaturghi come Da­
te di essere credibile anche in parti mol­
to diverse tra loro. Senza nascondere la
sua cecità nemmeno sul palco.
    «La nostra poetica – parlo al plurale
perché siamo un duo – osserva con iro­
nia la realtà che ci circonda e ci spaven­
ta, analizza i paradossi, indaga gli ossi­
mori, i deliri moderni, filtrandoli però
attraverso il nostro vissuto, la nostra
esperienza, l’introspezione». Ecco allo­
ra che in Amleto take away, la loro ulti­
ma fatica, il principe di Danimarca di­
venta «il figlio, cieco, di un re operaio
che lavora all’Ilva e che nel rapporto con
il padre mette anche qualcosa di perso­
nale e autobiografico come il ricordo del
viaggio fatto in Inghilterra per cercare
una cura per la sua neuropatia ottica. E
dove l’amore per Ofelia si trasforma in
indebolimento delle relazioni, in senti­
menti sempre più virtualizzati, in una
felicità fatta di like». Anche In fondo agli

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SuperAbile INAIL Marzo 2019

vide Iodice, Virgilio Sieni e Motus. Al se­
condo anno viene scelto da Marco Man­
chisi per realizzare Viaggio di Pulcinella
alla ricerca di Giuseppe Verdi, spettacolo
in cui conosce Gabriella Casolari. «Da
lì in poi il gioco si è trasformato in me­
stiere, tanto che non ho nemmeno ter­
minato il corso. Forse ero già attore pri­
ma di diventarlo».
    Nel 2005 vince il Premio Scenario
con Il deficiente, dove interpreta il fra­
tello vedente di un ragazzo cieco. De­
gli Ubu di quest’anno ha apprezzato
soprattutto la volontà di «riconoscere
il merito di realtà piccole, povere, non
convenzionali, indipendenti, non istitu­
zionali: è un segno di grande apertura.
Nell’arte sono la specificità e la bravu­
ra a fare la differenza». Perché in fondo
«il teatro rende forti i fragili e, vicever­
sa, rende deboli i potenti. La scena non
mente: viene fuori l’io e non l’ego, quel­
lo che sei e basta». Senza nessun truc­
co e senza alcun inganno.

                                                Addio Bobò, icona silenziosa e poetica
       Nel 2001 Gianfranco Berardi,             delle creazioni visionarie di Pippo Delbono

                                                S
       attore pugliese non vedente,
       lavorando nella produzione di                 i è spento Bobò.        (questo il suo vero nome)        a un grande attore e regista
       Viaggio di Pulcinella alla ricerca            L’anima più poetica     era stato rinchiuso per          italiano noto per la sua
       di Giuseppe Verdi di e con Marco
                                                delle creazioni di Pippo     45 anni, prendendolo             visione fuori dagli schemi,
       Manchisi, incontra sulla scena
       l’attrice emiliana Gabriella Casolari,   Delbono. Aveva 82 anni       poi con sé nella sua             poco conforme, non certo
       con la quale inizierà un percorso        ed è stato presente finché   compagnia. Un altro              convenzionale, abituato
       che, dopo varie esperienze con           ha potuto sulla scena        attore irregolare, capace        a portare sul palco la
       diverse realtà produttive di calibro
                                                (anche nell’ultimo lavoro    di fare dei gesti la propria     marginalità. M.T.
       nazionale e internazionale nel
       settore teatrale, cinematografico e      La Gioia). Un omino          arte. E coincidenza vuole
       radiofonico, convoglierà a maggio        piccolo, “sordomuto”,        che, tra i riconoscimenti
       2008 nella Compagnia Berardi             analfabeta, che il regista   speciali attribuiti dagli
       Casolari. Il loro ultimo spettacolo,
       Amleto take away (nelle foto di          ligure aveva incontrato      Ubu 2018, ci sia pure La
       Antonio Ficai), il 23 marzo sarà al      nel ‘95 in occasione di un   possibilità della gioia. Pippo
       Teatro Fontanellato (Parma) e dal        laboratorio condotto nel     Delbono, un libro di Gianni
       29 al 31 al Quarticciolo di Roma. Per    manicomio di Aversa, dove    Manzella (Edizioni Clichy)
       saperne di più: berardicasolari.it.
                                                Vincenzo Cannavacciuolo      scritto per rendere omaggio

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L’INCHIESTA Sul palco

Chiara Bersani
e il potenziale dei corpi

«N             on voglio più essere un’ec­
               cezione. Vorrei che sem­
               pre più autori, registi, co­
reografi e curatori iniziassero a vedere
nella variabilità della forma, e nei cor­
pi non conformi, esclusi o rifiutati, un
potenziale artistico e non solamente un
rischio. Vorrei che si uscisse dal pensie­
ro narrativo per cui uno spettacolo con
un attore o un performer appartenente
a una qualsiasi minoranza, debba ne­
cessariamente affrontare tematiche re­
lative a essa. E desidererei vedere un’as­
sunzione di responsabilità da parte del
teatro italiano nei confronti di tutti quei
corpi che per forma, identità, apparte­
nenza, età, provenienza o genere, fatica­
no a trovare uno spazio in cui far esplo­
dere le loro voci».                           sione di sensibilità o di potenza. Il corpo   che voleva fare del teatro il suo mestie­
   Questo, in sostanza, il pensiero           a teatro è sempre al centro dell’attenzio­    re, però come freelance, sono iniziate le
espresso da Chiara Bersani, 34 anni, po­      ne, la disabilità non dovrebbe esserlo».      prime difficoltà. «Ero una figura nuova
liedrica performer piacentina con oste­                                                     ed è stato complicato». Allora «ho cercato
ogenesi imperfetta, alla cerimonia di             La riflessione di Chiara è dovuta in      di girare in positivo il fatto che non fossi
consegna dei Premi Ubu. Ma la sua ri­         parte alla sua esperienza personale.          idonea a un determinato tipo di forma­
flessione è molto più profonda. «Esiste       «Sono vittima, ma non in famiglia, di         zione, più tradizionale, classica e stabi­
una scuola di pensiero che sposa l’idea       quel pensiero dominante per cui chi ha        le, che mi era stata preclusa per via della
che un corpo disabile abbia una forza         una disabilità fisica importante debba        mia fisicità, e ho iniziato a cercare corsi,
rappresentativa maggiore, più emotiva         puntare tutto sull’intelletto, silenzian­     residenze artistiche, progetti europei e
o comunque differente. In parte è vero.       do il proprio corpo. Ho iniziato a reci­      autori disposti ad accogliermi». Studia­
Per anni il pensiero egemonico è stato        tare alle superiori. Poi, fortunatamen­       re ai workshop di teatro e danza della
quello, ed è stato fondamentale altri­        te, ho mosso casualmente i primi “passi”      Biennale di Venezia, abbracciare il cam­
menti io non sarei qui. Ma è una filo­        all’interno dei laboratori di Lenz Rifra­     po della ricerca o affiancare come osser­
sofia che temo, perché rischia di esse­       zioni di Parma – dove mi ero trasferi­        vatrice Jérôme Bel a Parigi e Bruxelles
re l’unica possibile. Invece vorrei che la    ta per studiare psicologia –, una com­        durante la preparazione di Gala, evento
disabilità a teatro diventasse la norma­      pagnia di teatro sperimentale che fa          collettivo che riunisce danzatori e non
lità, e che un attore disabile potesse in­    dell’uso del corpo e della ricerca espres­    in un percorso di decostruzione della
terpretare anche Goldoni, per esempio.        siva la propria bandiera e che lavora da      danza, è stato davvero importante per
Non vorrei più corpi esotici sul palco,       tempo con persone con disabilità psi­         lei. Chiara è approdata così alle arti vi­
ma l’opportunità di scegliere la propria      chica, intellettiva e sensoriale. Lì ho       sive performative contemporanee: «Un
strada professionale senza dover per for­     scoperto il potenziale scenico dell’oriz­     mondo più aperto, che richiede meno
za abbracciare quella retorica che vede       zontalità». Ma quando a 22 anni ha ab­        definizioni e permette di essere più li­
nel corpo disabile una maggiore espres­       bandonato l’università perché ha capito       quidi nel modo di lavorare», e che le ha

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Prossimamente Chiara Bersani                        Corpoceleste. Lei però non sarà
                                                 (a fianco) sarà impegnata con                       in scena, ma tornerà di nuovo a
                                                 il progetto Pisaetos, Itaca: due                    vestire solo i panni dell’autrice. Per
                                                 spettacoli il cui debutto è previsto                conoscere più da vicino questa
                                                 nel 2020; il primo, Moby Dick,                      eclettica artista con osteogenesi
                                                 è stato commissionato da una                        imperfetta o il calendario delle
                                                 compagnia svedese, mentre il                        sue prossime performance:
                                                 secondo, I canti delle balene,                      chiarabersani.it. A marzo, intanto,
                                                 verrà co-prodotto da Alessandro                     Gentle Unicorn replicherà a Napoli.
                                                 Sciarroni dell’associazione culturale               Foto di Piero Tauro.

                                              L’esplorazione dell’inaspettato è segno ormai
                                              di normalità. Il giudizio del critico Graziani

                                              U      na pura casualità,
                                                     che però è l’effetto
                                              di un percorso intrapreso
                                                                                                               l’eccezione». Berardi come
                                                                                                               Lino Guanciale, vincitore
                                                                                                               ex aequo del Premio
                                              ormai da qualche anno.                                           Ubu. «Siamo nell’epoca
                                              «Anche se può sembrare                                           dei teatri plurali, fatti a
                                              che questa edizione degli                                        partire dalle diversità»,
                                              Ubu abbia voluto riservare                                       continua Graziani. «Forse
                                              uno sguardo specifico                                            è per merito della ricerca
dato la possibilità di sperimentarsi an­      su un tema come quello                                           o della sperimentazione,
che come autrice e regista.                   della disabilità, non è                                          che hanno testato
    Gentle Unicorn, la sua ultima per­        affatto così. Gianfranco         stato possibile, è grazie       l’allontanamento dalla
formance e il suo primo assolo teatra­        Berardi e Chiara Bersani         all’opera di chi, prima di      norma, ma voler scavare un
le, prodotto dall’associazione culturale      sono artisti che sono stati      loro, ha fatto in modo che a    fossato con la tradizione è
Corpoceleste e selezionato anche tra i        riconosciuti solo in quanto      teatro i corpi non conformi     anacronistico, è superato.
20 progetti chiamati a far parte del net­     tali, professionisti premiati    diventassero la normalità.      Esiste una scena del
work europeo di danza Aerowaves per il        esclusivamente per le loro       Penso a coreografi come         contemporaneo che non si
2019, è invece «uno sprofondamento fi­        capacità attoriali. Stessa       Virgilio Sieni, che ha fatto    pone limiti, che cerca una
sico che dovevo provare per mettere un        cosa vale per l’Accademia        danzare insieme anziani         soluzione senza aderire a
punto al mio stare in scena. Una rifles­      Arte della diversità». Lo        e bambini, alle altre           un ideale astratto. A volte il
sione sul corpo politico e su tutti i si­     dimostra il fatto che la         tipologie di movimento          percorso è contrario: l’idea
gnificati che il corpo ha nei momenti in      giuria del premio non ha         proposte da Roberto             nasce proprio dal limite.
cui si incontra o si scontra con la socie­    una “camera di consiglio”.       Castello, agli spettacoli       C’è stata una maturazione
tà e che gli vengono attribuiti dagli al­     Il giudizio arriva da            di Armando Punzo con            teatrale, nel tempo, che ha
tri», con il mito dell’unicorno a fare da     Graziano Graziani,               i carcerati, al lavoro di       portato all’esplorazione
simbolo fragile, sradicato, perfetta vitti­   scrittore, giornalista e         altri registi italiani con i    dell’inaspettato, a diversi
ma sacrificale per chiunque desideri ri­      critico teatrale, autore e       rifugiati, i migranti o le      modi di creare, a contesti
empirlo di significati. Una lunga e len­      conduttore di Fahrenheit         persone con problemi di         espressivi differenti.
ta avanzata verso il pubblico – a terra e     a Rai Radio 3, nonché            salute mentale. Oggi tutto      Finalmente sono stati
senza carrozzina – per dare agli spet­        membro del comitato di           questo non sorprende più:       concepiti tanti tipi di
tatori il tempo di osservare le sue for­      gestione del Premio Ubu          la qualità artistica non è la   teatro». Era ora. M. T.
me, stupirsi, annoiarsi, cercare altro o      2018. «Ma se questo è            regola, ma non è nemmeno        (Foto: Ilaria Scarpa)
semplicemente abituarsi e stare a vede­

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L’INCHIESTA Sul palco

re cosa succede. «Anch’io vedo gli spetta­      professionale e stabile, lavoratori dello    margini, l’estremo, gli invisibili», com­
tori, cercando di instaurare con loro una       spettacolo a tutti gli effetti, seguiti da   menta Viganò, mentre cercano «quella
relazione fatta di sguardi». Non è la pri­      un direttore artistico (Antonio Viganò),     qualità artistica, quella poesia, quell’e­
ma volta che Chiara Bersani riflette sul        da una coreografa (Julie Anne Stanzak,       mozione e quella visione che faccia di­
corpo e sulle diverse possibili forme per       danzatrice del Tanztheater Wupper­           menticare allo spettatore che sul palco
la propria persona. «Come artista, volu­        tal fondato da Pina Bausch) e da alcu­       c’è la disabilità. Per questo i nostri atto­
tamente scelgo di lavorare sul mio cor­         ni “danzattori”. Spesso si sono confron­     ri devono essere doppiamente bravi, al­
po disabile. Ma non vorrei mai che que­         tati con la drammaturgia di altri autori.    trimenti emerge l’handicap. Spesso ve­
sto fosse l’unico modo possibile. Vorrei            Rifiutano l’etichetta di teatro socia­   diamo spettacoli che invece ne sono la
solo che si guardasse di più al talento, al     le, perché «tutto il teatro ha una fun­      consacrazione, senza rigore né discipli­
di là della condizione di ciascun attore».      zione sociale quando racconta le vite ai     na, culturalmente scadenti, ma che ri­

Teatro la Ribalta, l’elogio
della trasformazione

P
          remiati “per l’alta qualità della
          ricerca artistica, creativa e poli­
          tica in ambiti spesso marginali e
con un’attenzione capillare alla diversi­
tà”, si legge nelle motivazioni del Premio
speciale Ubu 2018. Con all’attivo dodici
spettacoli prodotti, di cui alcuni tradotti
in tedesco, e una settantina di repliche
l’anno, l’Accademia Arte della diversità -
Teatro la Ribalta di Bolzano è una delle
realtà più interessanti nel panorama che
alza il sipario sulla disabilità. La com­
pagnia, infatti, è formata da undici atto­
ri e attrici in maggioranza con disabili­
tà intellettiva o disagio psichico, che da
sei anni fanno parte del teatro in forma

       A fianco Otello circus, l’ultima
       produzione dell’Accademia Arte
       della diversità - Teatro la Ribalta
       di Bolzano diretta da Antonio
       Viganò. Per rimanere aggiornati
       sulle date dei prossimi spettacoli
       della compagnia formata da undici
       attori con disabilità intellettiva:
       teatrolaribalta.it. Foto di Vasco
       Dell’Oro

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scuotono comunque applausi e succes­          mento attribuito dall’omonima rivista
so perché fanno emergere nel pubblico         online di teatro ragazzi). E a marzo tre
un sentimento di buonismo che invece          attori dell’Accademia Arte della diversi­
danneggia le persone disabili che sono        tà sono in tour nel Regno Unito all’in­
sul palco. Forse l’Ubu ha significato an­     terno di una coproduzione europea re­
che questo: l’essere riusciti a uscire da     alizzata in sinergia con la compagnia
una dimensione laboratoriale. Non sia­        gallese Hijinx e Danza Mobile (Spagna),
mo più un teatro a parte, ma siamo di­        sotto la guida del regista londinese Scott
ventati parte del teatro».                    Graham, che sta portando in giro Into
                                              the light, mentre il debutto italiano sarà
   La Ribalta nasce nel 1989. Nel ‘93         il 13 aprile a Bolzano.
mette in scena Fratelli, tratto dall’o-           Otello circus, invece, è la loro ultima
monimo libro di Carmelo Samonà, in            creazione, realizzata in collaborazione
cui protagonista è l’autismo. Incontra        con l’Orchestra AllegroModerato di Mi­
la compagnia teatrale francese Oiseau         lano per restituire un’opera che si ispi­
Mouche, la prima in Europa costituita         ra contemporaneamente alle musiche di              Riflettori puntati
da uomini e donne con disabilità, che         Verdi e alla prosa di Shakespeare, e che           su autismo e dintorni
Viganò dirige per cinque anni. L’Acca­        mette in scena i mestieri del circo (l’a­
demia Arte della diversità è storia più
recente, ma l’uso del corpo e del teatro-
danza piuttosto che della parola, l’uti­
                                              crobata, il lanciatore di coltelli, l’equili­
                                              brista, l’inserviente, il domatore) diven­
                                              tati ormai personaggi consumati, deboli
                                                                                                 S    celte che fanno la differenza. Il Teatro
                                                                                                      Elfo Puccini di Milano ha deciso
                                                                                                 di mettere in calendario, nella stagione
lizzo della musica, dei tanti oggetti di      e fragili, incapaci di fermare quel “circo”        2018/2019, tre spettacoli che parlano di
scena, dei giochi di luce e ombre e dei       di sentimenti umani che porta alla tra­            autismo, sindrome di Asperger e altri
costumi fanno parte della sua poetica.        gedia. «Un “teatro degli esseri”», conclu­         disturbi dello spettro. L’ultimo il mese
Il risultato è «una narrazione che tra­       de Antonio Viganò», che si differenzia             scorso. Due di questi, Lo strano caso del
sforma la disabilità in comunicazione»,       dal “teatro della rappresentazione” per­           cane ucciso a mezzanotte (nella foto di
ma senza nasconderla. «Il teatro rende        ché il contenuto della loro opera sono             Laila Pozzo), una traduzione della pièce
queste persone diverse dalla loro “diver­     loro stessi, sono contenuto e contenito­           di Simon Stephens tratta dall’omonimo
sità”, non la rimuove ma non la esibisce:     re, con tutto il dramma sociale di cui             romanzo di Mark Haddon, e Dedalo e
semplicemente trasfigura la loro realtà       sono portatori i nostri attori, sul palco          Icaro, prodotti dall’Elfo stesso. Il terzo,
in qualcosa di molto più potente, sfrut­      così come nella vita reale». ■                     invece, Dr. Jeckyll e Mr. Aspie, è stato portato
tando la loro particolarità come ci si ap­                                                       in scena dalla compagnia TeatRing
profitta della specificità di ogni attore».                                   Fine articolo      in collaborazione con le associazioni
   Solo in uno spettacolo – Superabile,                                                          Semplicemente Aspie di Milano,
tre date in programma questo mese a                                                              Spazio Asperger di Roma e Fondazione
Bologna e Ravenna – si parla di disa­                                                            Ares (Svizzera). La programmazione è
bilità. Due attori in carrozzina raccon­                                                         rientrata all’interno della campagna
tano i loro sogni, la loro vita quotidia­                                                        di sensibilizzazione “Mi tingo di blu”,
na, gli sguardi degli altri, la necessità                                                        ideata dalla compagnia Eco di Fondo e
di essere sempre accompagnati o accu­                                                            dal Teatro dell’Elfo per far conoscere al
diti (che poi è la perdita della dimensio­                                                       pubblico realtà come l’Angsa (Associazione
ne privata). «Ma l’argomento viene af­                                                           nazionale genitori soggetti autistici) di
frontato come un qualsiasi altro tema»,                                                          Novara-Vercelli, il Comitato Uniti per
precisa il direttore artistico, e con una                                                        l’autismo e le cooperative sociali Fabula e
scenografia interattiva a fumetti che gli                                                        Cascina bianca.
è valso un Eolo Award 2018 (riconosci­

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INSUPERABILI Intervista ad Andrea Lanfri
di Stefano Tonali

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                                                                    fulminante gli ha portato via
                                                                    entrambe le gambe
                                                                    e sette dita delle mani.
                                                                    Ma è diventato un campione
                                                                    dell’atletica paralimpica,
                                                                    senza mai dimenticare
                                                                    la sua vecchia passione
                                                                    per l’arrampicata. E ora
                                                                    punta a conquistare la cima
                                                                    più alta del mondo: l’Everest

VADO DOVE VOGLIO C
                                                                             i sono persone convinte che ini­
                                                                             ziare a pensare a una vita miglio­
                                                                             re sia già cominciare a costruir­
                                                                     la. Persone che, più di altre, con il loro
                                                                     esempio sono in grado di ispirare chi gli

 E nulla mi ferma
                                                                     sta intorno. Perché se è vero che, nella
                                                                     vita di ognuno, c’è un prima e un dopo,
                                                                     in quella di Andrea c’è un filo condut­
                                                                     tore che unisce le due fasi della sua vita.
                                                                     Prima del gennaio 2015, prima di quello
                                                                     che Andrea chiama «un piccolo intoppo»
                                                                    – una meningite fulminante con sep­
                                                                     si meningococcica che gli porta via en­
                                                                     trambe le gambe e sette dita delle mani
                                                                    – Andrea era un appassionato di monta­
                                                                     gna, trekking, scalata, alpinismo.
                                                                         Dopo ha continuato a essere tutto
                                                                     questo e ancora di più, tanto da diven­
                                                                     tare un modello per tanti ragazzi e ra­
                                                                     gazze che cercano la maniera migliore
                                                                     per riappropriarsi delle loro esistenze.
                                                                     Lucchese, classe 1986, oggi Andrea Lan­
                                                                     fri è anche uno dei punti di riferimento
                                                                     della Nazionale italiana di atletica pa­
                                                                     ralimpica. In pista preferisce la veloci­
                                                                     tà, in particolare la staffetta 4x100. Ma
                                                                     oggi la sfida esce dalle piste di gara per
                                                                     arrivare sino alla vetta più alta del mon­
                                                                     do: l’Everest.

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SuperAbile INAIL Marzo 2019

    Dopo aver scalato il Monte Rosa e
il vulcano Chimborazo in Ecuador, si
                                                «Mi piace                                        Atletica, arrampicata, alpinismo e
                                                                                              ora anche la pubblicazione della sua
sta preparando alla conquista dell’E-
verest. Cosa vuol dire, per lei, il con-
                                                sapere di                                     biografia Voglio correre più veloce della
                                                                                              meningite. Come organizza le sue gior-
cetto di sfida?
   “Operazione Coming Back To Life” è           aver aiutato                                  nate?
                                                                                                 Le mie giornate sono piene di impe­
il nome che ho voluto dare a questo pro­
getto, perché richiama l’ultima grande          qualcuno che,                                 gni. Scandite tra lavoro, allenamento fi­
                                                                                              sico e allenamento di respirazione, in­

                                                come me, ha
arrampicata che ho portato a termine                                                          sieme a uscite fra amici e arrampicate.
prima della malattia e che mi ero ripro­                                                      Nel libro racconto la mia storia, dal coma
messo di ripetere. Così, nel luglio del                                                       alle piste di atletica, per finire con la
2017 ho voluto riproporla proprio come la
prima volta, per ripartire da dove avevo
                                                avuto il suo                                  montagna e le arrampicate. Mi piace sa­
                                                                                              pere di aver aiutato qualcuno che, come
lasciato. Anche se sono la prima perso­
na con amputazione ai quattro arti a pra­       intoppo»                                      me, ha avuto il suo “intoppo”, e questo
                                                                                              mi rende ancora più felice e motivato a
ticare alpinismo e arrampicata libera la                                                      fare meglio. Faccio quello che mi piace,
cosa non mi spaventa affatto, anzi è mo­                              Andrea Lanfri,          non sto a pensare se ho le protesi o no.
tivo di grande stimolo. Fra piste di atle­                            Giulia Puviani          Non mi faccio problemi mentali, perché
                                                                      Voglio correre
tica e nuove vette conquistate, quest’an­                                                     i veri limiti sono proprio quelli.
                                                                      più veloce della
no ho coronato il sogno di salire la cima                             meningite                  So che è molto attivo nelle campa-
alta di Lavaredo (2.999 metri). In condi­                             Porto Seguro 2018       gne per le vaccinazioni...
zioni normali sarebbe stato un gioco da                               156 pagine                 Fin dall’inizio della mia nuova vita,
ragazzi, ma ora non è più così scontato.                              12,90 euro              sono sempre stato pro vaccini e, nel mio
    Quali sono le fasi del progetto?                                                          piccolo, cerco di sensibilizzare il più pos­
    Nel luglio 2018 ho conquistato la                                                         sibile al vaccino. È vero che io ora corro,
vetta del Monte Rosa (4.554 metri), poi                                                       arrampico e seguo le mie passioni ma ar­
è stata la volta del vulcano Chimbora­          nismo, per iniziare una nuova discipli­       rivare sin qua mi è costata tanta fatica e
zo, in Ecuador. Infine, il progetto si con­     na: l’atletica. Per tutto il 2016 mi sono     dolore. Per una puntura non vale proprio
cluderà con il tetto del mondo: l’Everest.      dedicato alla corsa e allenato in pale­       la pena rischiare. Vaccino sì!
Un cinese amputato ai piedi è riuscito          stra. Grazie a questo allenamento e a            Leggendo la sua storia possiamo
nell’impresa, io sarei il primo con quat­       una maggiore conoscenza dell’utilizzo         proprio dire che il suo motto è: non
tro amputazioni (poco sotto al ginocchio        delle protesi, nel 2017 ho potuto fare ri­    mollare mai.
e con solo due pollici) a portarla a termi­     torno alla roccia e all’alpinismo. Sape­         Be’, sì, un po’ l’ho sempre avuto dentro.
ne. Insieme alle altre sfide, questa è la di­   vo che avrei ripreso, era solamente que­      Se mi metto in testa di arrivare in quel
mostrazione che nel 2019 sono la stessa         stione di tempo.                              punto, posso cadere anche mille volte,
persona che ero prima del 2015.                    In ogni disciplina c’è un campione         ma prima o poi ci arrivo. ■
    Dopo la malattia aveva pensato di           al quale ci si ispira. Nell’arrampicata
lasciare l’arrampicata. Cosa l’ha spin-         ha qualche modello di riferimento?
                                                                                                                        Fine articolo
ta a continuare?                                   No, non mi sono ispirato a nessuno,
    Non ho mai pensato di lasciare l’ar­        né per la corsa né per l’arrampicata. Era
rampicata. Ci sono stati tanti fallimen­        tutto dentro di me. La sfida principale è
ti, anche per via della scarsa preparazio­      sempre stata con me stesso. Voglio con­
ne fisica: dopo circa sette mesi di fermo,      tinuamente migliorare. Un giorno, in
fra cui cinque di ospedale, ero arrivato        ospedale, ho promesso a me stesso che                  Nella pagina accanto: Andrea
a pesare 40 chili. Ho messo in stand-by         sarei tornato a fare quello che facevo pri­            Lanfri in un ritratto di Alessandro
le mie due passioni, arrampicata e alpi­        ma. Mi sono sbagliato… ora faccio di più.              Conti

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SuperAbile INAIL Marzo 2019

CRONACHE ITALIANE Roma
di Antonella Patete

                                                                              qualità-prezzo, ma anche per l’originali­
                                                                              tà di un progetto, che ha l’ambizione di
                                                                              formare e inserire nel mondo della ri­
                                                                              cettività turistica un numero crescen­
                                                                              te di persone con disabilità.
                                                                                  «Abbiamo tratto ispirazione dall’Al­
                                                                              bergo Etico di Asti», dice Antonio Pe­
                                                                              losi, l’imprenditore che in questa av­
                                                                              ventura ha messo tutto: passione, im­
                                                                              pegno e capitale di partenza. «L’ide­
                                                                              a è quella di coniugare l’aspetto etico
                                                                              e quello aziendale, l’obiettivo è forma­
                                                                              re personale che poi potrà trovare im­
                                                                              piego presso altre strutture. A Roma ci
                                                                              sono molti albergatori, che assumereb­
                                                                              bero volentieri personale disabile, ma
                                                                              cercano lavoratori già formati. Qui vo­
                                                                              gliamo creare professionalità spendibi­
                                                                              li sul mercato».
                                                                                  Attualmente all’Albergo Etico sono
                                                                              impiegate dodici persone di cui sei con
                                                                              diversi tipi di disabilità, tra cui esiti da
                                                                              post coma, sindrome di Down e sindro­

Vacanze romane
                                                                              me di X Fragile, suddivisi tra il lavoro
                                                                              ai piani e la reception, dove imparano
                                                                              il mestiere sotto la supervisione del di­
                                                                              rettore Gianfranco Carocci, che spiega

all’hotel etico
                                                                              così la sua scelta: «A pochi anni dalla
                                                                              pensione volevo chiudere la mia car­
                                                                              riera con un’esperienza che fosse la
                                                                              degna conclusione di 40 anni nel set­
                                                                              tore alberghiero». E quando gli attua­

          D
                                                                              li lavoratori, tutti assunti con contratto
                                          iciotto camere elegantemente        part-time a tempo determinato, saran­
Nella Capitale un albergo                 arredate tra le mura di un vec­     no pronti per spiccare il volo verso al­
un po’ particolare offre                  chio edificio di primo Novecen­     tre opportunità professionali, al loro
                                 to, che fino a pochi anni fa ospitava l’I­   posto subentreranno nuove leve che
lavoro e formazione a sei        stituto delle Figlie di Nostra Signora       potranno apprendere il mestiere gra­
persone con disabilità, divise   della Misericordia, a poche centinaia        zie a un periodo di cosiddetto training
tra pulizia delle stanze         di metri da piazza del Popolo, e presto      on the job.
                                 anche un ristorante, una terrazza all’a­
e reception. E mira              perto, una sala riunioni. L’Albergo Etico,      Fino all’età di 33 anni, nel 2007,
a coniugare l’aspetto etico      il primo nel suo genere nella Capitale,      Antonio Pelosi lavorava come inge­
                                 ha aperto i battenti lo scorso 28 dicem­     gnere nelle multinazionali dell’infor­
e quello aziendale               bre, richiamando subito l’attenzione del     matica. Poi, un giorno, un incidente
                                 pubblico non solo per l’ottimo rapporto      in moto ha cambiato la sua vita. «Sono

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SuperAbile INAIL Marzo 2019

stato tre settimane in coma e sette me­
si in riabilitazione intensiva», racconta.
«Ma questa esperienza mi ha fatto capi­
re un sacco di cose, è più quello che mi
ha dato di quello che mi ha tolto: mi ha
fatto scoprire la gioia di vivere». Dopo
alcuni mesi Antonio, che proviene da
una nota famiglia di albergatori roma­
ni, ha cominciato a lavorare nell’azien­
da familiare e, contemporaneamente,
a fare volontariato a Casa Dago, una
struttura dedicata ai pazienti usciti dal
coma che seguono programmi riabili­
tativi in regime di day hospital pres­
so la Fondazione Santa Lucia, dove lui
stesso è stato ricoverato dopo l’inciden­
te. «Il lavoro mi ha aiutato», aggiunge.     re il denaro che ho investito in bene­           Fabiano ha cominciato a lavora­
«È stato lo strumento della riabilitazio­    ficenza», continua Pelosi. «Ma avevo         re all’Albergo Etico dal primo giorno.
ne, non l’obiettivo finale. A Roma ti do­    l’ambizione di creare qualcosa di più        «Nessuno aprirebbe un hotel a genna­
mandano di che quartiere sei, a Napoli       importante».                                 io», ridono. «È il mese peggiore per il tu­
da che famiglia vieni, a Milano che la­         A piano terra, invece, Fabiano im­        rismo». Ma le cose sono andate meglio
voro fai. È bello poter dire: sono un ca­    para i segreti della reception sotto la      del previsto, anche se i lavori di ristrut­
meriere, sono un receptionist, sono un       supervisione del direttore Gianfran­         turazione sono ancora in corso e c’è an­
barman. Tutti hanno delle abilità resi­      co, perché all’Albergo Etico si chiama­      cora molto da fare.
due che possono usare: io non chiedo         no tutti per nome. Ha 27 anni e anche            «Abbiamo le finiture di un quattro
alle persone che patologia hai, ma che       lui è passato per l’esperienza del coma.     stelle, ma intendiamo restare un tre
cosa ti piacerebbe fare».                    «Sono di Praiano, sulla Costiera Amal­       stelle proprio per giustificare qualche
    Nel frattempo, al secondo piano,         fitana», racconta. «Faccio il barman da      eventuale lentezza e inefficienza del
Massimiliano impara a rassettare le          quando avevo 14 anni, ma dalle mie           personale», dice Pelosi. «Stiamo an­
camere, aiutato da Fiorella che gli in­      parti si lavora solo sette mesi all’anno.    dando bene sia come occupazione del­
segna come e in quale sequenza fare          A Roma ci sono un mare di opportuni­         le stanze sia in termini di reputazione»,
le cose. Massimiliano ha 44 anni e l’X       tà. Voglio diventare un receptionist e       fa eco il direttore. Lo attestano le recen­
Fragile, e questa è la sua prima espe­       sto frequentando una scuola d’ingle­         sioni su Booking: «La struttura va oltre
rienza di lavoro. A casa non si rifaceva     se. A casa voglio tornarci solo per le va­   un semplice albergo. Ebbene sì, è uno
neanche il letto, ora si prepara a di­       canze».                                      dei progetti più belli al quale abbia mai
ventare cameriere ai piani. «È faticoso                                                   assistito», commenta Francesca. Ma c’è
soprattutto tirare il lenzuolo sugli an­                                                  anche chi guarda al sodo, come Mauro
goli quando sistemi i letti», dice. «Vor­                                                 che scrive: «Struttura bellissima, ben
rei andare a lavorare all’hotel Parco dei                                                 posizionata presso piazza del Popolo,
Principi. È un hotel di lusso, chissà che           A fianco: L’ingresso dell’Albergo     pulitissimo e staff gentilissimo. Quali­
belle divise hanno». Intanto fuori dal­             Etico (foto di Alessandro Catania)    tà prezzo eccezionale!».
le stanze le lenzuola si ammucchiano                                                          Perché la scommessa è proprio que­
                                                    In alto: Il direttore dell’hotel
nei sacchi di Is a laundry, una picco­              Gianfranco Carocci e Fabiano
                                                                                          sta: soddisfare anche i clienti più esi­
la lavanderia industriale che favorisce                                                   genti, creando al tempo stesso nuove
l’inserimento lavorativo di giovani con                                                   possibilità di vita per il personale
disagio sociale. «Potevo decidere di da­                                                  dell’hotel. ■
                                                                                                            Fine articolo

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