CLICKMOBILITY Rassegna Stampa del 03/11/2011 - ClickMobility.it
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CLICKMOBILITY Rassegna Stampa del 03/11/2011 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio.
INDICE CLICKMOBILITY 03/11/2011 QN - La Nazione - Lucca 6 LA LINEA ferroviaria diesel che serve la Garfagnan... 03/11/2011 Corriere della Sera - MILANO 7 Ecopass, la mappa delle vie al collasso «Lotta agli ingorghi» 03/11/2011 La Repubblica - Milano 8 Meno auto, Atm più veloce per 30mila nuovi pendolari 03/11/2011 La Repubblica - Firenze 9 Ataf resti pubblica? Sì, no, abbastanza 03/11/2011 Il Gazzettino - PADOVA 10 Il Comune vende azioni e compra bus 03/11/2011 La Stampa - TORINO 11 Domeniche a piedi bocciate dall'Arpa "Sono inefficaci" 03/11/2011 Il Sole 24 Ore 12 Stop alle concessioni facili nei servizi pubblici locali 03/11/2011 Giornale dell'Umbria 13 Trasporto pubblico locale, si tratta sui trasferimenti 03/11/2011 Il Mattino - nazionale 14 Niente stipendi, si bloccano Circum e Sepsa 03/11/2011 La Sicilia - Caltanissetta 15 «I "tagli" di Trenitalia gravi ripercussioni» 03/11/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna 16 Lunedì sciopero del trasporto pubblico Bus e traghetto andranno a singhiozzo 03/11/2011 Il Fatto Quotidiano - Nazionale 17 Trasporto locale fermo al capolinea 03/11/2011 La Repubblica - Nazionale 18 Vagone-letto addio in pensione i treni che viaggiano di notte 03/11/2011 Il Mattino - benevento 19 Amts Peculato per dipendente ascoltati tre testi P... 03/11/2011 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro 20 Gambioli: «Svim, fallimento totale. Per salvare la ferrovia pronti al referendum»
03/11/2011 Il Gazzettino - VENEZIA 21 Actv, servizio confermato fino al 2013 03/11/2011 La Stampa - SAVONA 22 Treni, nel 2012 pendolari a piedi 03/11/2011 Unione Sarda 23 Autobus e bici per una città da vivere in prima fila 03/11/2011 Corriere Adriatico - PESARO 24 Trasporti sostenibili e integrati al turismo 03/11/2011 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Barletta 25 «Treni per pendolari come carri bestiame» 03/11/2011 Il Manifesto - Nazionale 26 Irisbus, via libera al «verbale di ricatto» 03/11/2011 Unione Sarda 28 Itis Othoca all'avanguardia Il problema sono i trasporti 03/11/2011 Corriere della Sera - BRESCIA 29 Metrobus, i nodi tecnologici rallentano la prima corsa 03/11/2011 QN - Il Resto del Carlino - Cesena 30 Il Pd di Riccione affonda la nuova metropolitana: «I costi sono insostenibili» 03/11/2011 QN - La Nazione - Grosseto 31 «Nessun taglio previsto agli Eurostar Trenitalia conferma il suo impegno» 03/11/2011 La Stampa - ALESSANDRIA 32 Bus, tocca alle aziende stilare il piano dei tagli 03/11/2011 Il Centro - Chieti 33 Futuro del trasporto ferroviario il convegno da oggi all'ex liceo 03/11/2011 La Stampa - VERBANIA 34 Tagli ai trasporti pubblici A rischio le linee dei bus 02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 35 TRASPORTO LOCALE 02/11/2011 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Basilicata 36 Garanzie sul finanziamento per la «metro» Comune e Fal firmano l'intesa sul progetto 02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 37 Se il Governo continua a latitare fermiamo bus e metro per 24 ore
02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 38 Milano è la più avanzata su Tpl, taxi e car sharing 02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 39 L'Europa guarda al tram-treno ma in Italia mancano le norme 02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 40 Sui binari vince l'innovazione 02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 41 E il metrò è automatico 02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 42 Diesel elettrici, ibridi e fuel celi i bus del futuro a emissioni zero 02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 44 Sciopero unitario contro Fs 02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 45 L'Antitrust indaga Trenitalia 02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 46 Primo sì al mercato unico dei treni Serracchiani: Authority nazionale 02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 47 L'Abruzzo fa la società unica 02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 48 Atm, Rota presidente 02/11/2011 Il Sole 24 Ore - Trasporti 49 Anav Lazio, stipendi a rìschio
CLICKMOBILITY 42 articoli
03/11/2011 QN - La Nazione - Lucca Pag. 13 (diffusione:136993, tiratura:176177) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato COMMENTO LA LINEA ferroviaria diesel che serve la Garfagnan... LA LINEA ferroviaria diesel che serve la Garfagnana sta scontando ritardi pressoché quotidiani e un numero di soppressioni inaccettabile. Servono risposte immediate di Trenitalia per riportare la situazione alla normalità. Non possono circolare treni con meno carrozze rispetto a quelle che paghiamo: a farne le spese sono i pendolari e i viaggiatori che si ritrovano in carrozze affollate. Al tempo stesso, però, non si devono occupare i binari, perché così si finisce per sommare ulteriori ritardi e disagi a chi vuol utilizzare il treno. Il treno bloccato ieri a Piazza al Serchio viaggiava a composizione ridotta rispetto a quella prevista dal contratto di servizio. La Lucca-Aulla nei mesi scorsi ha sofferto di numerosi problemi per ritardi e soppressioni, al pari di altre linee diesel, per problemi legati alla manutenzione delle vetture. Per discutere dei problemi della linea e dei pendolari, terremo a Piazza al Serchio, attorno alla metà del mese, il prossimo incontro previsto nel programma di confronto e ascolto con i pendolari e le associazioni dei consumatori. * assessore regionale ai trasporti CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 6
03/11/2011 Corriere della Sera - Milano Pag. 6 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il dossier Dai Bastioni a Cadorna, i nodi del traffico. «Via al piano Atm» Ecopass, la mappa delle vie al collasso «Lotta agli ingorghi» Lo studio per la nuova congestion charge Gianni Santucci Armando Stella Carducci, De Amicis, Molino delle Armi: strada «rossa», alta congestione, condizioni critiche. Pontaccio, Boccaccio/Monti, Cairoli: strada «viola», congestione al di là del tollerabile, condizioni drammatiche. E poi ci sono tutti gli altri punti, fuori o a ridosso della cerchia dei Bastioni (da viale Papiniano, al cimitero Monumentale, ai grandi assi come Sarca, Monza, Palmanova), dove la massa delle auto è comunque ben oltre la capacità di «assorbimento» delle strade. Code e ingorghi sono la norma, ogni giorno. L'ultima mappa aggiornata del traffico indica, strada per strada, tutti i «nodi critici» della circolazione a Milano. È stata consegnata qualche giorno fa dall'Agenzia per la mobilità e l'ambiente (Amat) al Comune. E rappresenta un documento chiave per la nuova congestion charge, il super Ecopass che partirà da gennaio 2012. Milano ha una struttura radiale, i grandi viale convergono sul centro e incrociano le circonvallazioni. È da lì che si parte: i punti più «neri» per il traffico sono sugli assi e gli incroci di questa struttura urbanistica. E il centro storico assume un rilievo fondamentale per capire come cambieranno le cose quando, con il nuovo Ecopass, all'interno dei Bastioni dovrebbero entrare 31/38 mila mezzi in meno ogni giorno rispetto ai 114 mila di oggi. Spiegano i tecnici dell'Amat: «In centro abbiamo strade strette, incroci e semafori ravvicinati. Il traffico già per questo è più complicato». Aggiungiamo la struttura dei grandi viali d'accesso, che sempre sul centro convergono. E la forte «attrattività» dell'area, per lavoro e servizi. Uno dei fondamenti della congestion charge è questo: gli effetti che si ottengono all'interno dei Bastioni hanno un'efficacia che, in qualche modo, si riversa anche sul resto della città. Spiega Maria Berrini, direttrice dell'Amat: «Ridurre traffico e congestione in centro è una condizione per poter favorire la mobilità alternativa, come quella sui pedali attraverso piste e corsie ciclabili, e migliorare il sistema del trasporto pubblico». Palazzo Marino e Atm non avranno a breve possibilità di nuovi investimenti. Per questo cercheranno di migliorare il trasporto pubblico proprio a partire dalla congestion. Spiegano ancora i tecnici: «Nell'area dei Bastioni passano e si incrociano tantissime linee di bus e tram, che attraversano il centro e servono poi il resto di Milano. Proprio in centro questi mezzi subiscono spesso rallentamenti. Bisogna aggiungere che circa il 70 per cento degli spostamenti sui mezzi pubblici ha proprio questa zona come destinazione». Palazzo Marino, Amat e Atm stanno lavorando per moltiplicare gli effetti della congestion (meno auto e traffico più fluido) attraverso due direttrici: proteggere meglio le corsie riservate per i tram e i bus e ridurre all'osso i permessi di accesso alle preferenziali. Come dire: una doppia fluidificazione. In questo modo (e con il «sostegno» del metrò) il trasporto pubblico dovrebbe assorbire i passeggeri che decideranno di lasciare l'auto per non pagare il pedaggio di 5 euro (si stima che saranno circa 3 mila, ogni ora, nelle fasce di punta). Resta il nodo della grave congestione sui Bastioni, proprio sul confine dell'area Ecopass: secondo gli studi preliminari, la quota di nuove auto che eviteranno l'ingresso in centro - e dunque si muoveranno sul perimetro esterno della cerchia - dovrebbe essere «bilanciata» dalla riduzione del traffico indotta dal nuovo ticket. RIPRODUZIONE RISERVATA CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 7
03/11/2011 La Repubblica - Milano Pag. 7 (diffusione:556325, tiratura:710716) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il progetto L'assessore regionale Cattaneo scettico: "Il trasporto pubblico non reggerà" Meno auto, Atm più veloce per 30mila nuovi pendolari Il Comune: "onda verde" ai tram verso il centro ILARIA CARRA IL PRIMO presupposto non fa una piega: riducendo le auto all'interno della Cerchia dei Bastioni le strade saranno meno intasate, quindi tram e autobus dovrebbero viaggiare con più rapidità e regolarità. Fin qui tutto bene. Ma per assorbire i futuri nuovi pendolari che, con l'introduzione del pedaggio per tutti, rinunceranno all'auto per raggiungere la città, non basta la previsione del centro più libero. Così il Comune sta studiando gli interventi per reggere il contraccolpo della nuova domanda di mezzi pubblici, circa 30mila nuovi pendolari, che si creerà inevitabilmente a gennaio con l'avvio del nuovo Ecopass. A partire proprio dalle linee di superficie e dall'«onda verde» per i semafori delle metrotranvie. Quasi quattro anni fa, nel gennaio 2008, quando Ecopass debuttò, il piano di potenziamento dei mezzi andò a braccetto: in varie tranche si aggiunsero quasi 40 linee tra il centro e la periferia. Da tempo tecnici e consumatori, con la congestion charge da gennaio, chiedono un parallelo aumento dell'offerta dei trasporti. Il Comune punta a interventi più mirati rispetto al 2008, quando, sussurra qualche tecnico, i mezzi si rafforzarono un po' senza logica. Palazzo Marino ha già richiesto un piano extra ad Atm da stendere presto. C'è già la Regione che lancia avvertimenti: «Oggi il nostro sistema di mobilità non è in grado di sostenere un aumento forte della domanda soprattutto nelle ore di punta - sostiene l'assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Cattaneo - su questo ci vorrebbe più di attenzione da parte dell'amministrazione». L'Amat, Agenzia per la mobilità, sta mettendo al punto la strategia per il Comune. Le stime parlano di 35-40 mila auto che la congestion charge terrà lontane dai varchi, circa 36-40mila persone, buona parte delle quali si riverserà sui mezzi. «Si stimano circa 30mila nuovi pendolari - prevede Maria Berrini, presidente di Amat - ci aspettiamo 4mila viaggiatori in più in ogni ora di punta, cifra che le metropolitane, con 80mila persone di capacità massima, sono in grado di assorbire, mentre sui mezzi di superficie sui quali bisognerà intervenire». E come? «Verranno attuate entro il prossimo anno le preferenziazioni semaforiche su alcune metrotranvie- aggiunge Berrini - l'onda verde di semafori sul modello della 90-91 verrà estesa alle linee 4,7e 15 così da velocizzare i mezzi e aumentarne le frequenze». In più s'interverrà su alcuni nodi di linee tranviarie troppo ingarbugliati, come quello di via Larga, ma anche su tutti quelli compresi tra la prima cerchia e gli assi radiali d'uscita, per sveltire il passaggio dei mezzi. Sul fronte metrò già qualcosa si sta facendo: da ieri corrono due treni in più sulla linea 1, sulla quale si sta testando il nuovo sistema di segnalamento che consentirà da settembre un treno ogni 90 secondi. I collaudi degli ultimi giorni sono andati bene: così Atm, dopo il primo aumento della flotta, conta di aggiungere altri cinque convogli entro gennaio. Le cifre 30-35mila LA DIMINUZIONE Con la congestion charge si prevede che nella Cerchia entrino 30-35 mila auto in meno 30mila VIAGGIATORI IN PIÙ L'Agenzia per la Mobilità stima che saranno circa 30mila i nuovi pendolari da gennaio 90" L'ATTESA DEL METRÒ Sulla linea 1 Atm sta testando il sistema per avere da settembre un treno ogni 90 secondi 94 GLI SFORAMENTI Dall'inizio dell'anno (centralina Verziere) 94 giorni di sforamento del Pm10: mai così dal 2008 CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 8
03/11/2011 La Repubblica - Firenze Pag. 1 (diffusione:556325, tiratura:710716) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il sondaggio Ataf resti pubblica? Sì, no, abbastanza ATAF e la «wiki privatizzazione». La spa dei bus pubblica online una consultazione aperta al voto degli internauti: «Ataf deve rimanere pubblica?». Risposte possibili: sì, no, non so e - udite udite - abbastanza. Abbastanza pubblica? EBBENE sì. Una domanda: «Ataf deve rimanere pubblica?». E quattro opzioni, tra cui anche «abbastanza». Il sondaggio, pubblicato nei giorni scorsi sul sito internet dell'azienda di trasporti fiorentina (www.ataf.net), è rimasto visibile online fino al tardo pomeriggio di ieri. Poi a un certo punto, intorno alle 17, è scomparso. Senza comunicazioni ufficiali né spiegazioni. Sta di fatto che il dibattito online si era già scatenato e alcune centinaia di utenti avevano anche votato: l'82% degli utenti si era detto favorevole all'Ataf in mano pubblica, il 9% si è pronunciato per la privatizzazione, il 2% si è rifugiato in un «non so». Qualcuno, il 5% degli utenti, non ha nemmeno disdegnato di cliccare sul curioso «abbastanza». Ma perché lanciare un esperimento di discussione pubblica su un tema importante come la privatizzazione dell'azienda del trasporto pubblico - la «wiki-privatizzazione» di Ataf l'aveva già battezzata qualcuno, scimmiottando il «Wiki Pd» di Renzi - e poi ritirarlo dopo pochi giorni? Nessuna pretesa di scientificità o di statistica, aveva solo precisato l'azienda interpellata ieri intorno alle 16. Dopo poche ore però, il giallo: il sondaggio era scomparso dal sito internet, sostituito da una consultazione sulla bontà del biglietto «daily family». A quanto pare il sondaggio sulla privatizzazione non era infatti piaciuto nemmeno al presidente Ataf Filippo Bonaccorsi. Mentre ancora sta finendo la sperimentazione del sistema di pagamento via sms (ma senza carta di credito) dei biglietti intanto Ataf lancia il nuovo concorsoa premi riservato ai possessori di titolo di viaggio elettronico e mette in palio iPad, iPhone, telefoni cellularie un McBook Air come superpremio finale: 4 estrazioni settimanali dal 12 novembre al 3 dicembre. Per partecipare al concorso è necessario essere in possesso di una carta Agile da 10, 20 o 30 euro in corso di validità acquistata nel corso del 2011 e registrarsi nell'apposita sezione del sito www.ataf.net. Parte anche la collaborazione fra Ataf e Segway, la società dell'omonimo "monopattino elettrico" per i turisti attiva anche a Firenze: chi noleggia Segway per un'ora nelle sedi ufficiali di via Guelfa e piazza Pitti riceverà incluso nel prezzo di 15 euro un biglietto giornaliero valido 24 ore per muoversi sulla rete Ataf e Linea e un buono valido per il ritiro di un panino BigMac presso il McDonald's di via Cavour, partner dell'operazione. (e.f.) Foto: RESTI PUBBLICA Nel sondaggio vincono i sì CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 9
03/11/2011 Il Gazzettino - Padova Pag. 7 (diffusione:86966, tiratura:114104) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Giovedì 3 Novembre 2011, Il Comune vende azioni e compra bus Di fatto un partita di giro. Un serie di vendite tra società praticamente di proprietà comunale per ottenere liquidità da investire per l'acquisto di mezzi pubblici. È questo il succo dell'operazione varata ieri dalla giunta. Un'operazione che è stata illustrata dall'assessore alla Mobilità Ivo Rossi. «Molto semplicemente - spiega il vice sindaco - abbiamo approvato la cessione del 49% della proprietà di Aps parcheggi ad Aps Finanziaria. In questo modo, l'azienda dovrebbe incassare circa 10 milioni euro che verranno utilizzati per l'acquisto di una quarantina di autobus». In pratica Aps parcheggi, un ramo d'azienda della holding guidata da Amedeo Levorato (al 99% di proprietà comunale), vende parte delle sue quote ad Aps finanziaria (il Comune ne possiede il 96,3%), la cassaforte di pallazzo Moroni dove sono conservati i titoli (in passato anche quelli di Lehman Brothers) acquistati grazie alla fusionenel 2003 tra Aps e Acegas. Insomma un passaggio di risorse da una società comunale e l'altra. Un passaggio che permetterà però di ringiovanire, e di parecchio, la flotta di autobus di Aps holding. «Contiamo di andare in gara entro il 2012» dice ancora Rossi. L'assessore però non specifica se i nuovi mezzi, come richiesto un mese fa dall'assessore all'Ambiente Alessandro Zan e da Legambiente, verranno alimentati a metano oppure no. Sempre ieri in giunta è stata prorogata la convenzione tra il comune e Aps parcheggi sulla concessione delle aree pubbliche da destinare alla sosta. Concessione che dal 2019 viene spostata al 2025. Uno spostamento che potrebbe non essere slegato dal nuovo centro congressi. Il Comune infatti dovrebbe impegnarsi per la realizzazione dell'opera con un mutuo di circa 10 milioni che verrebbe sostenuto dagli introiti derivanti dal parcheggio a nord della fiera gestito da Aps. Il mutuo dovrebbe essere come minimo decennale, quindi assicurare la concessione per altri 14 anni potrebbe fornire maggiori garanzie alla banche. Sempre sul fronte delle concessioni, c'è da ricordare che l'anno scorso il comune ha rincarato i canoni alla holding. Un rincaro che ha pesato, e non poco, sul bilancio della società guidata da Amedeo Levorato. Aps a breve dovrà anche fare i conti con l'apertura dei cantieri per il nuovo autosilo di piazza Rabin. Cantieri che, di fatto, dimezzeranno per un paio d'anni i posti auto a raso gestiti dalla società. CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 10
03/11/2011 La Stampa - Torino Pag. 65 (diffusione:309253, tiratura:418328) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Domeniche a piedi bocciate dall'Arpa "Sono inefficaci" Risultati minimi L'analisi di Arpa Piemonte ha confermato che lo stop domenicale dei motori non è significativo per abbattere gli inquinanti ma ha un valore essenzialmente pedagogico. Un epitaffio lungo quaranta pagine, scandite da dati e mappe: l'anticamera del pensionamento delle domeniche senz'auto, che a quanto pare stanno all'inquinamento come un'aspirina sta all'infarto, ultimo dei vecchi provvedimenti anti- smog ad essere accompagnato alla porta senza grandi rimpianti da parte di Regione, Palazzo civico, e con qualche tentennamento dalla Provincia (favorevole a mantenerle di tanto in tanto come strumento di sensibilizzazione ambientale). Lo stesso destino condiviso anni fa dalle targhe alterne. Lo studio, realizzato da Arpa Piemonte, è stato commissionato a maggio dalla Regione. Ieri gli ultimi ritocchi, poco prima che l'assessore all'Ambiente Roberto Ravello lo squadernasse davanti a Enzo Lavolta e Roberto Ronco - i colleghi in Comune e Provincia durante il tavolo sulla qualità dell'aria convocato in via Principe Amedeo: l'occasione per fare il punto sui principali inquinanti, dal Pm10 al biossido di azoto (NO2), e sulle misure di contrasto in vista della stagione più critica. Pensare che i tecnici dell'Arpa hanno misurato il potenziale delle «eco-domeniche» sulla base delle peggiori condizioni possibili, e quindi delle migliori prestazioni possibili. L'anno scelto per definire lo scenario di base è il 2005, caratterizzato da emissioni legate al trasporto su strada (Pm10 e NO2) decisamente più elevate rispetto al 2011: non a caso, il 2005 è indicato come l'arco temporale di riferimento dalla vigente normativa comunitaria e nazionale. «Gli effetti di un simile provvedimento (ndr: le domeniche senza motori nei centri urbani) - premettono i tecnici - sarebbero di minore entità se riferiti all'attuale parco auto circolante». Non solo. La simulazione prevede l'applicazione draconiana dello stop domenicale più di quanto sia mai stato fatto: estensione a tutti i capoluoghi di provincia e all'area metropolitana (un milione 753 mila abitanti, pari al 40% della popolazione piemontese) ; stop per tutte le 24 ore delle cinque domeniche di gennaio 2005; divieto esteso a tutti i veicoli, eccetto quelli ecologici (elettrici e alimentati a Gpl o metano); azzerate le deroghe, compreso il trasporto pubblico su mezzi non ecologici. Insomma: il più esaustivo degli scenari possibili, valutato replicando le dispersioni in atmosfera e il quadro meteorologico. Allo stesso modo, sono state considerate variabili non direttamente correlabili alla popolazione residente: parchi-auto comunali, percorrenze veicolari, ciclo di guida, transiti giornalieri. Persino il grado di usura delle strade. Il risultato? Un pannicello caldo. «Le analisi di scenario dimostrano che non si osservano riduzioni rilevanti delle concentrazioni medie mensili di PM10 e NO2 - conclude il rapporto -: i valori di riduzione per il particolato risultano di poco superiori ai 3 milligranni per metro cubo a fronte di valori osservati a Torino nello stesso periodo superiori agli 80 mg/m3; allo stesso modo, le concentrazioni di NO2 si riducono al massimo di 2 mg/m3 a fronte di valori registrati superiori ai 75mg/m3». Passando ai superamenti della media giornaliera di Pm10, «il provvedimento determina in una sola delle 5 domeniche del mese (2 gennaio 2005), e limitatamente ad alcuni comuni metropolitani, il mancato superamento del valore limite, mentre sul resto del Piemonte e a Torino non si ha alcuna riduzione». Non ultimo, «si evidenzia che gli effetti di riduzione potrebbero essere ancor meno evidenti se rapportati alla situazione emissiva attuale, caratterizzata da un parco auto meno inquinante». Le domeniche a piedi saranno anche pedagogiche, ma le risposte allo smog viaggiano su altri livelli. 19 Comuni monitorati Lo studio di Arpa ha simulato l'effetto delle domeniche a piedi, anno 2005, nei Comuni densamente abitati CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 11
03/11/2011 Il Sole 24 Ore Pag. 10 (diffusione:334076, tiratura:405061) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Manovra e rischio Italia SERVIZI LOCALI E BUROCRAZIA Stop alle concessioni facili nei servizi pubblici locali Competizione tra più operatori ovunque possibile ROMA Stop a concessioni e monopoli facili. Comuni e province saranno obbligati a verificare sempre, prima di affidare un servizio pubblico locale «in esclusiva», che le condizioni di mercato non rendano possibile «una gestione concorrenziale» del servizio, con la compresenza di più operatori. Se non avranno svolto la verifica e non avranno adottato una delibera che motivi la scelta, gli enti locali non potranno procedere all'affidamento in concessione del servizio. La norma sulle liberalizzazioni locali è una delle più solide e stabili tra quelle presentate ieri al Consiglio dei ministri. Si tratta di capire se, come sembra, entrerà nel maxiemendamento alla legge di stabilità. Il "nemico" numero uno della concorrenza non è più solo l'in house (l'affidamento a società pubbliche controllate senza alcuna gara) ma diventa la concessione stessa, quindi il monopolio, l'esercizio di un servizio «in esclusiva». È un tentativo di dare un altolà al sistema dilagante delle concessioni cui gli enti locali fanno ricorso oggi quasi in automatico, senza esperire tutte le possibilità di aprire spiragli di concorrenza. La nuova riforma dei servizi locali - è la quarta in due anni più il referendum popolare - è stata proposta ieri ancora dal ministro delle regioni, Raffaele Fitto: prevede anche per i gestori di tutti i servizi pubblici locali l'obbligo di rendere pubblici i dati relativi al livello di qualità del servizio, al prezzo medio praticato per utente e al livello degli investimenti effettuati. L'obiettivo esplicitato nella relazione è consentire a tutti di «effettuare valutazioni comparative delle diverse gestioni». Anche questa è una norma indiretta di competizione, a distanza, oltre che di trasparenza. L'articolo proposto da Fitto aggiusta anche alcune norme inserite nella manovra di Ferragosto compatibilmente con l'esito referendario. Era necessario, per esempio, chiarire alcuni aspetti del regime transitorio. La nuova lettera f) chiarisce, per esempio, che «la privatizzazione delle società a partecipazione pubblica quotate in borsa incide anche in presenza di patti parasociali». Al tempo stesso la norma fa rientrare in gioco le società miste pubblico-privato, chiarendo che sono escluse dai divieti di partecipazione alle gare per l'affidamento dei servizi. Ci sono poi norme specifiche per il settore del trasporto pubblico locale. In particolare viene imposto un vincolo alle risorse che devono garantire le «compensazioni economiche relative agli obblighi di servizio pubblico»: queste somme andranno parametrare da subito ai «costi standard, in coerenza con i principi introdotti dal cosiddetto "federalismo fiscale"». È prevista anche una commissione paritetica Governo-Regioni che viene istituita presso la Conferenza Stato-Regioni e dovrà valutare «la corretta quantificazione degli obblighi di servizio pubblico»: un discorso che può sembrare astratto ma che in sostanza significa quanti servizi di autobus e treni potranno essere garantiti sulle retio urbane e regionali con le risorse disponibili. G. Sa. © RIPRODUZIONE RISERVATA SERVIZI LOCALI Liberalizzazioni. La norma prevede un rafforzamento della concorrenza non solo per quanto riguarda l'affidamento in house, ma anche per l'esercizio di un servizio« in esclusiva» GESTIONE TRASPARENTE Previsto l'obbligo per i gestori di rendere pubblici i dati del livello di qualità del servizio, del prezzo medio per utente e degli investimenti effettuati COSTI STANDARD Per il trasporto pubblico locale le risorse andranno parametrate ai costi standard Foto: Servizi locali. I mezzi ecologici in servizio sulle linee di trasporto pubblico di Milano gestite dall'Atm CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 12
03/11/2011 Giornale dell'Umbria Pag. 32 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Rometti a Torino per il convegno sulla mobilità urbana. Umbria Tpl , sciopero rinviato. Sindacati: liquidità a rischio Trasporto pubblico locale, si tratta sui trasferimenti PERUGIA - Giorni importanti per il trasporto locale umbro. Iniziamo dalla questione risorse. Oggi è previsto un incontro a Roma tra il presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, con il ministro Raffaele Fitto sulla vicenda dei tagli ai trasferimenti delle risorse per il trasporto pubblico. Nelle stesse ore l'assessore regionale Silvano Rometti, parteciperà al Lingotto di Torino, alla tavola rotonda, promossa dall'Anci, sul tema "La mobilità urbana nel contesto europeo: strategie di azione ed opportunità di finanziamento". Con lui anche il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali (l'esperienza del Minimetrò) e quello di Spoleto, Daniele Benedetti (le scale mobili). L'evento, che vede la presenza di politici, amministratori ed esperti che illustreranno le principali migliori pratiche italiane, ha l'obiettivo di tracciare le linee guida sulle strategie di gestione degli spostamenti urbani così da determinare azioni coerenti ed innovative finalizzate ad attrarre finanziamenti della Commissione Europea. Sciopero, rinvio e polemiche. I sindacati dell'Umbria Mobilità hanno deciso di rinviare al 18 novembre lo sciopero inizialmente previsto per domani. Una mossa che arriva all'indomani dell'ultimo faccia a faccia, con esito negativo, tra le sigle e l'azienda sull'omogenizzazione dei contratti dei 1.350 lavoratori. Il rinvio, comunque, è stato anche l'occasione per rilanciare le questioni aperte e criticare alcune scelte. "L'azienda ha richiamato le organizzazioni sindacali al senso di responsabilità rispetto alla situazione devastante generata dai tagli, nonché alla possibile crisi di liquidità legata ad alcune problematiche ereditate dalle ex aziende, ma poi continua ad attuare una politica gestionale dissennata garantendo contratti di collaborazione e consulenza, lautamente retribuiti a personale esterno e interno all'azienda - scrivono i sindacati -. Chiediamo che vengano resi pubblici i costi del consiglio di amministrazione, dei dirigenti e di tutti i contratti di consulenze e/o collaborazioni in essere". CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 13
03/11/2011 Il Mattino - Ed. nazionale Pag. 41 (diffusione:79573, tiratura:108314) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I trasporti , la vertenza Niente stipendi, si bloccano Circum e Sepsa Un assaggio è stato servito ieri sera verso le 18.30, ora di punta. Treni della Cumana fermi in stazione. Per mancanza dei requisiti di sicurezza, è la spiegazione ufficiale. È invece uno sciopero bianco che esploderà oggi e coinvolgerà, oltre alla Sepsa, anche i mezzi della Circumvesuviana. E sarà il caos. Dietro uno stato di agitazione proclamato ieri mattina perché non vi è ancora traccia degli stipendi del mese di ottobre. O, meglio, i circa 2300 lavoratori delle due società di trasporto non l'hanno ancora percepito perché le banche, capofila la Bnl, hanno deciso di trattenerlo. Possibile? Sì se gli istituti di credito vantano crediti per diversi milioni nei confronti delle società di trasporto. E correndo il rischio, per default, di perderli hanno congelato i 12,5 milioni regolarmente erogati dalla Regione in base al contratto di servizio. Tutto noto dalla scorsa settimana. In questi giorni trattative e incontri sino all'ultimo di ieri: da un lato i rappresentanti degli istituti di credito, dall'altro Nello Polese l'amministratore dell'Eav, la holding che ingloba Sepsa e Circum. Nessun accordo, tutto congelato. Se ne riparla domani, come chiesto dagli istituti di credito: vogliono incontrare l'assessore Vetrella per avere la sicurezza di vedersi pagati i crediti maturati sinora. Pretendono un piano certo di rientro, altrimenti non tireranno fuori un soldo per gli stipendi. Fisiologica a questo punto la mossa di Cgil, Cisl, Uil e Ugl: impossibile a norma di legge proclamare lo sciopero, è stato dichiarato lo stato d'agitazione chiedendo a tutto il personale «di mettere in atto - scrivono le segreterie regionali - ogni iniziativa di non collaborazione». Tradotto, vuol dire blocco dei straordinari e osservanza alla lettera dei requisiti minimi di sicurezza per i mezzi in uscita: potrebbero rimanere fermi così anche il 50-60 per cento dei treni. Blocco, caos e rabbia degli utenti. Come accaduto ieri sera per la Cumana dove è dovuta intervenire la polizia per tentare di riportare la calma nella stazione di Montesanto. D'altronde i segretari l'hanno messo nero su bianco in una lettera al prefetto di Napoli: «Lo stato di tensione dei lavoratori potrebbe sfociare in azioni spontanee di protesta con eventuali ricadute sulla regolarità dei servizi ferroviari». E oggi pomeriggio è previsto un presidio presso la sede della giunta regionale. Per le segreterie regionali trasporti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl «sono della giunta regionale le gravi responsabilità di quanto sta accadendo». «La Regione - attacca Mario Salsano, segretario Filt-Cgil - sapeva di questo congelamento da parte delle banche da giorni ma non ha fatto nulla per risolvere la situazione e i lavoratori sono esasperati». Per Antonio Amato, consigliere regionale Pd, «nel settore dei trasporti si rischia un nuovo caos». Da qui l'appello: «La Regione intervenga con le banche». «Le banche richiedono precise garanzie per il rientro dei crediti vantati nei confronti del gruppo Eav. In assenza di tali garanzie non sbloccano i fondi necessari al pagamento degli stipendi. È una situazione kafkiana che continua a trascinarsi da tempo e sulla quale non sono più procrastinabili atti concreti. Bisogna intervenire con le banche trovando gli strumenti più adatti a fornire le garanzie necessarie, sì da permettere il pagamento degli stipendi e, quindi, la normale erogazione del servizio pubblico. L'inerzia della giunta Caldoro rispetto a questa tematica e il disinteresse verso i legittimi diritti dei lavoratori - conclude Amato - rischiano di mettere in ginocchio l'intero sistema dei trasporti campano causando disservizi che pagheranno i cittadini». ad.pa. © RIPRODUZIONE RISERVATA CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 14
03/11/2011 La Sicilia - Caltanissetta Pag. 34 (diffusione:64550, tiratura:80914) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «I "tagli" di Trenitalia gravi ripercussioni» le piccole imprese "La Sicilia ha bisogno di ammodernare le linee esistenti e aumentare e non diminuire i collegamenti ferroviari, altrimenti le ripercussioni saranno gravi per il turismo e tutto il sistema economico": a dichiararlo il presidente nazionale della federazione autonoma piccole Imprese, Gino Sciotto, che boccia i paventati tagli previsti da Trenitalia, pronto a cancellare i treni nazionali a lunga percorrenza dal prossimo 12 dicembre. "Il rischio è quello di una ulteriore emarginazione per l'Isola - continua Sciotto - è inaccettabile che ancora si continuino a ridurre i servizi per gli utenti. Fapi chiede di non tagliare alcun collegamento ferroviario nella nostra Regione, già carente con la necessità di spostare parte del trasporto su gomma a quello ferroviario". Secondo il presidente della Fapi, forti ripercussioni vi saranno anche per il turismo: "In questo modo si scoraggiano i visitatori - ritiene Sciotto - è indispensabile mobilitarsi da subito per far fronte a questa emergenza. Rivolgiamo l'appello a tutte le forze politiche, economiche, istituzionali del territorio. La Sicilia è destinata a scomparire dalla carta ferroviaria d' Italia e questo non è accettabile. I tagli comporteranno gravissimi disagi all'utenza oltre alla mortificazione di una regione già difficilmente raggiungibile". 03/11/2011 CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 15
03/11/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna Pag. 13 (diffusione:165207, tiratura:206221) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato DISAGI ATM GARANTISCE ALCUNE CORSE Lunedì sciopero del trasporto pubblico Bus e traghetto andranno a singhiozzo LUNEDÌ prossimo il coordinamento regionale Usb lavoro privato aderisce allo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico. Atm Ravenna assicura , sia per il trasporto su gomma che per il traghetto sul canale Candiano fra Porto Corsini e Marina di Ravenna, tutte le corse nelle fasce orarie 5.30-8.30 e 12-15. Lo sciopero interessa anche il personale degli uffici. La biglietteria 'Punto Bus' sarà normalmente aperta dalle 6.30 alle 19.30. CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 16
03/11/2011 Il Fatto Quotidiano - Ed. nazionale Pag. 9 (tiratura:100000) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Trasporto locale fermo al capolinea LE MANOVRE HANNO TAGLIATO I FINANZIAMENTI PER BUS E METRÒ E I FONDI AGLI ENTI Stipendi a rischio, i lavoratori protestano Il 7 novembre sciopero generale Salvatore Cannavò La prima avvisaglia si era avuta sabato 29 ottobre quando i lavoratori del trasporto pubblico napoletano dipendenti dell'Amn, hanno bloccato l'uscita delle vetture dai depositi. Una protesta dovuta al ritardo nel pagamento degli stipendi. La vicenda sembrerebbe chiamare in causa l'amministrazione napoletana di Luigi De Magistris, ma invece è il frutto delle scelte del governo in tema di trasporto pubblico locale che hanno gettato nel panico decine e decine di aziende locali, anche in territori gestiti dal centrodestra. All'interno della Amn partenopea la reazione dei lavoratori non se l'aspettavano "an che perché qui cerchiamo di fare le cose in ordine". Però anche l'azienda pubblica comprende il disagio dei dipendenti e i suoi dirigenti allargano le braccia di fronte alla situazione. L'Usb ha indetto per oggi una manifestazione a Roma davanti alla sede dell'A s s t ra , l'associazione che federa le aziende pubbliche di trasporto su gomma e su ferro. Il sindacato di base protesta contro "i tagli del governo, le privatizzazioni ma anche per la difesa della volontà popolare espressa con il referendum del 12 e 13 giugno". Il governo, infatti, sta cercando di aggirare quella consultazione incentivando le liberalizzazioni. Il 7 novembre ci sarà poi uno sciopero generale del Trasporto pubblico locale, settore in cui sono impiegati circa 150 mila lavoratori. LA SITUAZIONE è in effetti esplosiva. Il problema di fondo è la riduzione drastica dei trasferimenti dello Stato alle Regioni con tagli di circa il 75 per cento degli stanziamenti per il Trasporto pubblico locale. Con l'ultima manovra, la situazione è peggiorata ulteriormente per via dei tagli agli Enti locali: 3,6 alle Regioni, 1,5 alle Province e 3,7 miliardi ai Comuni. Ecco perché tra le dichiarazioni più agguerrite si possono trovare anche quelle di Roberto Formigoni: "Il contesto è critico", ha detto qualche giorno fa puntando il dito soprattutto contro i tagli al trasporto su ferro. Chi le aziende le conosce da dentro smentisce che si possa ovviare al problema con l'au mento delle tariffe. Questo, infatti, "avrebbe un'immedia ta ricaduta sulla domanda del servizio con ovvie ripercussioni su traffico privato e livelli di inquinamento". Ma nemmeno la privatizzazione è risolutiva. Il governo, nell'intento di aggirare l'esito del referendum del 12 e 13 giugno, ha deciso nella manovra di agosto di incentivare la liberalizzazione dei servizi pubblici locali premiando gli enti locali in grado di effettuare dismissioni. Si tratta di somme prelevate dal Fondo Infrastrutture con un limite massimo di 250 milioni per il 2012 e altrettanti per il 2013. Al di là, però, della esistenza o meno dei fondi, il problema è che in questo settore i privati non vogliono entrare e se ci entrano scappano via di corsa. E' quanto sta accadendo all'Amt di Genova il cui sito istituzionale incensa l'ingresso dell'azionista privato francese Transdev il quale, però, sta cercando di liquidare la propria quota per via delle pesanti perdite. L'ASSTRA non si sbottona sulla situazione anche se lo scorso settembre ha emesso un comunicato di sostegno alla protesta delle Regioni. "L'intero comparto dei servizi di trasporto pubblico locale è a rischio di estinzione parziale" scriveva l'Associazione: "Siamo con il fiato sospeso". Il sindacato di base, però, chiama in causa anche L'As stra per scelte aziendali basate sull'aumento dei carichi di lavoro, gli straordinari obbligatori, i tagli ai contratti di secondo livello fino a episodi come le "assunzioni facili" avve nute all'Atac di Roma su cui è improvvisamente calato il silenzio. CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 17
03/11/2011 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 23 (diffusione:556325, tiratura:710716) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Vagone-letto addio in pensione i treni che viaggiano di notte Da dicembre si dimezzano le carrozze. "Così isolano il Sud" La colpa, secondo le Fs, è della concorrenza spietata dei viaggi aerei low cost LUCIO CILLIS ROMA - La valigia legata con lo spago, gli emigranti che dal Meridione arrivano a Milano o Torino, dopo 24 ore di viaggio, dall'11 dicembre saranno solo un ricordo, una foto sbiadita nella storia d'Italia. Figli e nipoti di quegli emigranti che dalla fine degli anni Cinquanta in poi hanno riempito le Frecce, i treni della speranza lasciandosi il proprio mondo alle spalle, dovranno attrezzarsi diversamente e servirsi magari di un aereo, dell'autoo abituarsia unoo più cambi di convoglio. Trenitalia, tra poco più di un mese, metterà la parola fine sui servizi con cuccette che dalla Sicilia e Calabria attraversavano la spina dorsale del Paese fino a lambire le più ricche metropoli del Nord Italia. Palermo e Siracusa perderanno gran parte dei loro collegamenti diretti col Settentrione mentre l'isola non avrà più collegamenti con cuccette per Milano, Torino, Venezia. I viaggiatori di Piemonte, Lombardia, Calabria e Sicilia potranno soltanto raggiungere Roma e da lì proseguire con un altro treno, magari più veloce e più caro come i Frecciarossa, verso la destinazione. Sotto la scure del nuovo orario invernale cadranno anche dei collegamenti blasonati: non sarà più possibile partire di notte, magari con auto al seguito, per andare sulla neve e arrivare a Calalzo e San Candido. Addio anche al Bolzano-Roma notturno e al Palatino, il Roma-Parigi notte, che per motivi tecnici (dei lavori urgenti sulla linea francese) riprenderà il servizio tra le due Capitali soltantoa giugno 2012, con la nuova livrea di Tvt, la joint venture fra Trenitalia e i francesi di Veolia. Una società mista che permetterà ai treni italiani di mettere un piede in Francia in contemporanea con l'avvio del servizio di Ntv (partecipata dai transalpini di Sncf) a metà dicembre.I tagli hanno già scatenato le ire di circa 700 dipendenti delle società di gestione del servizio notturno: in 430 rischiano di perdere il posto e ieri, alcuni di loro, hanno inscenato una rumorosa protesta contro Moretti alla stazione Termini di Roma. La mossa di Trenitalia prende spunto dal progressivo calo dei passeggeri sui treni notturni. Un crollo del 25% medio in tre anni che avrebbe convinto il ministero dei Trasporti ad una riduzione secca dei trasferimenti concessi per questo servizio a Trenitalia. La società di trasporto per i prossimi mesi avrebbe a disposizione 50 milioni di euro, contro i 105 del biennio 2009-2010. Si tratta di una «scelta obbligata», dicono le Ferrovie dello Stato, dovuta all'inarrestabile emorragia di utenti su queste tratte ormai obsolete. Le colpe, per le Fs, vanno addebitate alla concorrenza spietata dei voli low cost, al calo progressivo e naturale della richiesta di cuccette sui treni notte di mezza Europa. Alcuni dati ufficiosi parlano di circa 37 mila utenti l'anno per il Catania-Roma, uno dei collegamenti più gettonati tra Sicilia e continente. Di questi 37mila passeggeri, 20mila viaggiano seduti e 17mila scelgono la cuccetta, con medie giornaliere di circa 46 persone per convoglio con cuccette. Ma, sindacalisti e associazioni di pendolari non ci stanno e mettono sotto accusa la politica industriale e le scelte strategiche del numero uno di Ferrovie Mauro Moretti, tutte mirate ad imporre l'immagine di un'azienda privata piuttosto che quella di una compagnia ferroviaria che effettua un servizio pubblico. Secondo Luigi Simeone segretario generale Uiltrasporti, «Trenitalia non taglierà solo i collegamenti notte col Nord ma anche decine di altre tratte. Siamo di fronte all'abbandono del Meridione».E Giovanni Luciano, numero uno della Fit Cisl rincara la dose: «Quel che Moretti sta facendo al servizio notte è scandaloso: si perdono posti di lavoro in Italia mentre si fanno accordi e assunzioni all'estero. Per non parlare della chiusura dell'officina grandi motori delle Fs di Melfi. Che in queste ore, per una decisione unilaterale delle Ferrovie, chiuderà e costringerà i lavoratori ad andare a Foggia». PER SAPERNE DI PIÙ www.trenitalia.com www.repubblica.it Foto: LO SCOMPARTIMENTO Una famiglia si prepara a trascorrere la notte nella cuccetta del treno (foto Alinari, 1958) CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 18
03/11/2011 Il Mattino - Benevento Pag. 3 (diffusione:79573, tiratura:108314) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Amts Peculato per dipendente ascoltati tre testi P... Amts Peculato per dipendente ascoltati tre testi Processo ieri mattina davanti al collegio per Pompeo Cella, già dipendente dell'Amts accusato di peculato, per irregolarità nella gestione dei biglietti dell'azienda dei trasporti urbani. Nell'udienza di ieri sono stati ascoltati come testi il direttore dell'Amts Franco Volpe, Luigi Ciarlo e il consulente informatico Martinelli. Imputato difeso da Piccialli e De Falco, parte civile De Longis. Prossima udienza il 21 febbraio. S. Giorgio La Molara Muore operaio al parco eolico Un operaio Emanuele Luciani 50 anni della provincia di Pescara che stava lavorando al Parco Eolico di San Giorgio la Molara è deceduto improvvisamente ieri pomeriggio. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri si tratterebbe di una morte dovuta ad un infarto. La salma è stata trasportata presso al sala mortuaria del cimitero. Provincia Market solidale pubblicata la graduatoria È stata pubblicata all'Albo Pretorio della Provincia di Benevento la graduatoria per l'accesso al «Market solidale" di via Cassella. L'apposita commissione ha esaminato le 626 istanze presentate, rilevando che 536 richiedenti sono in possesso dei requisiti previsti; 73 non lo sono, mentre 17 istanze sono pervenute fuori termini. Servizi Turni delle farmacie oggi in città Il servizio pomeridiano e festivo è assicurato dalla farmacia Pascucci in via Porta Rufina. In servizio notturno la farmacia Pacevecchia al rione Pacevecchia. CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 19
03/11/2011 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro Pag. 16 (diffusione:165207, tiratura:206221) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato FS FANO-URBINO Gambioli: «Svim, fallimento totale. Per salvare la ferrovia pronti al referendum» SECONDO Giuseppe Gambioli, segretario regionale del Pri delle Marche, la Svim spa è «un fallimento totale». E' la società che ha «sentenziato la morte della ferrovia Fano Urbino» con uno studio che «antepone al ripristino una serie di 'strozzature' (impedimenti fisici, ambientali e paesaggistici)», ma - sottolinea l'esponente repubblicano - «è la stessa Svim, ente al 100% della Regione Marche, che in questi giorni è a un passo dal baratro per l'enorme quantità di debiti che ha contratto. Si parla di 6 milioni d'euro da pagare entro il 2011, di regolarizzare i conti con 30 contrattisti che sono ricorsi al giudice del lavoro e di quantificare le perdite che si avranno dalle società satellite, tutte in liquidazione». «Il fatto che sia proprio questo ente - argomenta Gambioli - ad aver sostenuto l'impossibilità di ripristinare la ferrovia Fano Urbino, dopo la palese dimostrazione di aver accumulato una serie di inefficienze operative, fa aumentare ancora di più i dubbi che già avevo sulla bontà di questo progetto». Il Pri, «a differenza della Svim spa, è per il ripristino della ferrovia Fano-Urbino e chiede al governatore Spacca di rivedere la decisione presa a favore della pista ciclabile e soprattutto chiede una progettazione sul trasporto pubblico seria, come stanno facendo le regioni limitrofe. Le Marche non hanno una società ferroviaria regionale, mentre l'Abruzzo sta espandendo la sua politica di trasporto addirittura nelle Marche con l'apporto economico anche di privati». Per la Fano-Urbino, la Regione «non dovrebbe inventare nulla, basterebbe riprendere i lavori iniziati già prima dell'ultima guerra mondiale per una Pedemontana ferrata dall'Appennino marchigiano fino a Sant'Arcangelo di Romagna». Gambioli prevede un referendum popolare contro la chiusura della linea. CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 20
03/11/2011 Il Gazzettino - Venezia Pag. 9 (diffusione:86966, tiratura:114104) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato TRASPORTO PUBBLICO La Giunta proroga per l'ultima volta il contratto di servizio Actv, servizio confermato fino al 2013 Via libera anche al vaporetto dell'arte. «Sarà a costo zero» (m.f.) Il Comune proroga il contratto di servizio ad Actv e ad Alilaguna fino al 2013, cogliendo l'occasione dal clima di incertezza normativa sul tema della governance delle società ex municipalizzate. Lo ha deciso ieri la Giunta, con un provvedimento che consentirà a Ca' Farsetti ma anche ad Actv di prendersi ancora un po' di tempo per studiare bene la riorganizzazione societaria e le condizioni per la messa in gara del servizio. La stessa misura è stata presa ieri dalla Giunta provinciale. Stanti le regole finora vigenti, la scadenza per mettere a gara i servizi di trasporto pubblico locale sarebbe il 31 marzo, data che renderebbe impossibile anche ai più volonterosi la sola predisposizione dei bandi. La scadenza del 2013 sarà con ogni probabilità quella definitiva, nel senso he per quell'anno la riorganizzazione societaria e il bando dovranno essere pronti. Come è noto da tempo, l'assessore alle Partecipate Antonio Paruzzolo ha pronto da qualche tempo il progetto che prevede la riorganizzazione societaria con Asm capogruppo e Actv e Pmv società operative. Sempre ieri l'assessore alla Mobilità Ugo Bergamo ha portato in giunta l'istituzione del "Vaporetto dell'arte" che unirà attraverso un circuito tra canal Grande e Bacino San Marco i musei civici, la Guggenheim, palazzo Grassi, punta della Dogana e la Biennale. I turisti troveranno un battello equipaggiato con guida e auricolari, con più comodità ad un prezzo, ovviamente, diverso. «Sarà a costo zero per l'azienda», ha osservato l'assessore. La giunta ha poi tato , su proposta di Bergamo, una delibera che blinda la quota di 1.50 euro di spettanza del Comune derivante dalla vendita di biglietti Actv. La modifica è avvenuta sulla base di una direttiva europea che consente una simile operazione, che negli ultimi mesi è stata molto criticata dalla Regione. © riproduzione riservata CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 21
03/11/2011 La Stampa - Savona Pag. 71 (diffusione:309253, tiratura:418328) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Treni , nel 2012 pendolari a piedi «Treni, la rabbia dei pendolari liguri: il 2012 sarà l'anno della fine del trasporto pubblico?». Alla rabbia che cosa è seguito?. Non ho visto un allarme politico, non ho sentito nessuna proposta. Solo rassegnazione ai tagli del governo sul trasporto pubblico. Il 72 per cento in meno per i treni: parole di Vesco, assessore ai Trasporti della Regione Liguria. Sono girati un po' di numeri: nel 2012 viaggeranno solo 2 treni contro i 7 di oggi, 35 mila passeggeri invece di 105 mila passeggeri. Operazione semplice da fare: 70 mila a terra, ovvero in auto, Non sembra ipotizzabile che vadano in autobus, perchè anche lì tagli «vistosi» e quindi nessuna possibilità di trasporto pubblico in alternativa al treno. Che dicono quei politici «soloni» della teoria del trasporto pubblico? Silenzio assoluto. Sino ad ieri ad ipotizzare linee nuove. Oggi silenzio. Ma i pendolari nel 2012 che faranno? I dati per ragionare un po' sono gelosamente chiusi nei casetti, quelli disponibili sono pochi. Il Pumt Savona 2010 sul trasporto ferroviario ha considerato solo una finestra oraria tra le 6,50 e le 9.10, finestra durante la quale arrivano a Savona 1352 passeggeri e ne partono 1281, in totale tra arrivi e partenze si hanno 2633 persone. Se in Liguria ci fosse una uniforme utilizzazione del treno (viaggiatori- popolazione) i viaggiatori savonesi dovrebbero essere 21 mila, infatti la provincia di Savona ha 287.906 abitanti mentre la Liguria 1.434.788. Quindi i dati del Pumt 2010 non danno una chiara fotografia del traffico pendolare che gravita su Savona, oppure i savonesi utilizzano poco il treno: il rapporto 1 a 10 rispetto alla media ligure è troppo elevato. Occorrerebbe un approfondimento. I pendolari per Torino sono molto probabilmente a periodo settimanale e quindi di certo non ricadono nella fascia tra le 6,50 e le 9,10. Dal Pumt non riusciamo neppure ad avere una valutazione dei passeggeri al giorno, ma solo in due ore. Quindi se il 70 per cento dei pendolari andrà in treno, la proiezione possibile dal Pumt Sv 2010 ci indica solo che tra le 6,50 e le 9,10 avremo 1843 auto in più. Se guardiamo i dati invece rapportati alla popolazione, unica alternativa, avremo invece un numero che potrebbe lievitare a ....? La città di Savona deve rimettere mano al Pumt 2010 che non è stato approvato dal Consiglio comunale e che deve essere modificato: rivolgo quindi la richiesta di effettuare una chiara fotografia della mobilità savonese che non è stata fatta dal vecchio documento ne' per quanto riguarda i veicoli, ne' per quanto riguarda il traffico pendolare. Servono tutti gli spostamenti non solo all'interno della città, ma anche da tutto il territorio. Lettere ed e-mail vanno inviate a: LA STAMPA REDAZIONE DI SAVONA p.za Marconi, 3/6 - 17100 Savona Fax: 019 810.971, e.mail: savona@lastampa.it Preghiamo i lettori di essere sintetici. I testi privi di generalità, indirizzo e recapito telefonico non saranno pubblicati. CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 03/11/2011 22
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