La tv che include passa dall'innovazione - febbraio 2020

Pagina creata da Michela Bucci
 
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La tv che include passa dall'innovazione - febbraio 2020
Redazione:
                                                Redazione:Via
                                                           Viadegli
                                                               degliEtruschi,
                                                                     Etruschi,77- 00185
                                                                                  - 00185Roma
                                                                                          Roma• Poste
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                                                                                                                                                            70%- Milano

                                                                                                                                                                            2
                                                                                                                                                                                FEBBRAIO 2020

SPORT ESTREMI
Ilaria e il brivido
dello skate in carrozzina
DAL MONDO
                                                SERVIZIO PUBBLICO
                               La tv che include

Gli scatti di Together,
                            passa dall’innovazione

testimoni di solidarietà
La tv che include passa dall'innovazione - febbraio 2020
SuperAbile INAIL                     SuperAbile INAIL                         SuperAbile INAIL
   ha un’anima di carta:                   è un numero verde:                    è anche un portale web
con 5.000 copie distribuite,       un team di operatori è sempre pronto              sul quale trovare
    il magazine racconta                 a fornirti una risposta                        tutte le info
  la disabilità a 360 gradi              esaustiva e competente                   e gli approfondimenti
                                            a dubbi e bisogni                            che cerchi

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La tv che include passa dall'innovazione - febbraio 2020
SuperAbile INAIL Febbraio 2020

EDITORIALE
di Antonella Onofri
Direttore centrale prestazioni socio-sanitarie, Inail

              LA TV CHE CI PIACE
Convince il nuovo approccio
alla disabilità da parte della Rai

I
      l mio incarico come direttore di SuperAbile Inail ha avuto inizio all’indomani
      del convegno che, a fine dicembre, il contact center SuperAbile ha organizzato,
      insieme alla Rai, per fare il punto su un tema di forte interesse: come il cine-
ma e la tv affrontano, attraverso i film e le fiction, il tema della disabilità. Il con-
vegno, che, accanto a rappresentanti di SuperAbile e dell’emittente
pubblica, ha visto la presenza di accademici, registi e attori – sia del-
le produzioni mainstream che di quelle indipendenti – è stata l’oc-                          Tante sono le iniziative,
casione per una riflessione corale su come, negli anni, la narrazione                        spesso a contenuto
della disabilità sia cambiata, accompagnando, e qualche volta anti-
cipando, la stessa evoluzione del sentire sociale. È innegabile, infat-                      fortemente sperimentale,
ti, che sebbene ancora tanto resti da fare, la società ha fatto grandi                       messe in campo negli ultimi
passi in avanti nel guardare alle persone con disabilità come citta-
dini a tutti gli effetti.
                                                                                             anni dall’emittente pubblica
                                                                                             per rendere i prodotti
   Di tale processo, questa rivista ha preso consapevolezza fin dai
primi numeri, nell’ormai lontano 2012. È stato subito evidente al Co-
                                                                                             televisivi fruibili
mitato di redazione come, all’interno del processo di cambiamento                            da una platea sempre
che stava investendo l’intero mondo della disabilità, fosse doveroso
stare dalla parte di chi, in forme e modi diversi, affermava il diritto
                                                                                             più vasta di utenti
dei cittadini disabili a essere protagonisti delle proprie esistenze. Ab-
biamo così dato voce a sperimentazioni sociali e culturali spesso inedite e, in qual-
che caso, perfino sorprendenti, scegliendo di sensibilizzare costantemente i lettori
attraverso il racconto, numero dopo numero, delle migliori pratiche di inclusione
sociale, lavorativa e culturale promosse dagli enti pubblici, privati e del terzo settore.

    Per questa ragione, a fine dicembre, SuperAbile ha voluto organizzare, in
sinergia con la Rai, il convegno sulla narrazione della disabilità. E, per la stessa ra-
gione, l’inchiesta di questo numero della rivista è dedicata proprio a come il servi-
zio pubblico radiotelevisivo affronta il tema della disabilità al proprio interno, non
solo attraverso la sua rappresentazione nel cinema, nella fiction e nei programmi
tv, ma anche in chiave di accessibilità. Tante, infatti, sono le iniziative, spesso a
contenuto fortemente sperimentale, messe in campo negli ultimi anni dalla Rai
per rendere i prodotti televisivi fruibili da una platea sempre più vasta di utenti.
E, come scoprirete nelle pagine successive, altrettanti e davvero sorprendenti ri-
sultano i progetti culturali, collaudati o ancora in divenire, per le persone con di-
versi tipi di disabilità.

                                   Fine articolo

                                                        SuperAbile INAIL Febbraio 2020       Pagina 3 di 44
                                                                                                                     3
La tv che include passa dall'innovazione - febbraio 2020
SuperAbile INAIL Febbraio 2020

       SOMMARIO
      FEBBRAIO 2020

             2
                                        EDITORIALE                                  PORTFOLIO                                  38 Senza barriere
                                        3    La tv che ci piace                                                                     Ambiente protetto
                                                                                    22   Together
                                             di Antonella Onofri                         di Julian Rizzon                           e fruibile? È complicato
                                        ACCADE CHE...                               SPORT                                      39 L’esperto risponde
                                                                                                                                    Assistenza, Mobilità
                                        5    “Mani cantanti” ora è                  26 Gli eroi dei due mondi
                                             buona prassi nazionale                      di Stefano Tonali                     HASHTAG
                                        7    Cityfriend, e il turismo               TEMPO LIBERO                               40 Hi-tech
                                             diventa senza barriere                                                                 Aumenta l’accesso
                                                                                    28 Le meraviglie d’Italia                       alle creazioni 3D grazie
                                        L’INCHIESTA                                      (in Lis)
                                                                                         di Sara Mannocci                           a un display tattile
                                        8    Sono le pari opportunità                                                               per non vedenti
                                             il futuro della tv                     CULTURA                                         Mondo app
                                             di Antonella Patete
                                                                                                                                    “CapisciAMe”,
                                             e Michela Trigari                      30   La lingua perduta dei sordi
                                                                                                                                    l’applicazione che aiuta
                                                                                         di A. P.
                                        INSUPERABILI                                                                                tutti quelli che fanno fatica
                                        14   Giro della morte                       31   Quello sguardo interiore                   a parlare
                                                                                         che illumina un frammento                  L’insuperabile leggerezza
                                             in carrozzina                               della storia d’Europa
                                             Intervista a Ilaria Naef                    di A. P.                                   dei social
                                             di Chiara Ludovisi                                                                     Il sogno di Damiano
                                                                                    34 Quando i ragazzi disabili                    si realizza su Facebook
                                        VISTI DA VICINO                                  irruppero in spiaggia
                                                                                         di Maurizio Ermisino
                                                                                                                               41 Celebrità
                                        16   Sul palco dopo il coma.                                                                Ecco la Barbie Bebe Vio.
                                             Il teatro come riabilitazione                                                          Per ispirare ogni bambina
                                             di Ambra Notari                        35   Unseen, storia audio
                                                                                         di un’eroina cieca                         Cambiare Orizzonte
                                        19   Recitare? Un’arma per                       di M. T.                                   Il conflitto è vitalità
                                             sconfiggere le paure                   RUBRICHE                                        di Andrea Canevaro
                                             di Alice Facchini
                                                                                    36 Inail... per saperne di più             LA STRIP
                                        CRONACHE ITALIANE                                Arte orafa, reinserimento.
                                                                                         E Matteo torna a vivere
                                                                                                                               42 Fabiola con l’acca
                                        20 Disabili pirata in lotta                                                                 Ritorno al passato
                                             contro ogni tipo di barriera           37 Ausili
                                             di Dario Paladini                           Sport e novità hi-tech:
                                                                                         tante, ma non per tutti

SuperAbile Inail                        Hanno collaborato: Maurizio Ermisino,       Editore: Istituto Nazionale                Un ringraziamento, per averci
Anno IX - numero due, febbraio 2020     Alice Facchini, Sara Mannocci, Ambra        per l’Assicurazione contro gli Infortuni   gentilmente concesso l’uso delle foto,
                                        Notari e Dario Paladini di Redattore        sul Lavoro                                 a Rai Crits (pagg. 8-13), Gabriele Fiolo
Direttore: Antonella Onofri             Sociale; Stefano Tonali del Cip; Andrea                                                e Cristina Ferri per l’associazione
                                        Canevaro, Stefano Pierpaoli; Giuseppina     Redazione: SuperAbile Inail                fotografica Tempo e diaframma (pagg.
In redazione: Antonella Patete,         Carella, Stefania Fusini, Rosanna           c/o agenzia di stampa Redattore Sociale    16-18), Julian Rizzon e Fondazione Don
Michela Trigari, Chiara Ludovisi        Giovèdi e Cristina Lattanzi della Società   Via degli Etruschi 7 – 00185 Roma          Gnocchi (pagg. 4, 22-25)
e Diego Marsicano                       coop. sociale integrata Tandem; Alessia     E-mail: superabilemagazine@inail.it
                                        Pinzello, Paola Bonomo, Ilaria Cannella,                                               In copertina: immagine di Lorenzo
Direttore responsabile: Stefano         Margherita Caristi, Cristina Cianotti,      Stampa: Tipografia Inail                   Pierfelice
Trasatti                                Francesca Iardino, Monica Marini,           Via Boncompagni 41 – 20139 Milano
                                        Mariella Pedroli e Milena Tulipano
Art director: Lorenzo Pierfelice        dell’Inail                                  Autorizzazione del Tribunale di Roma
                                                                                    numero 45 del 13/2/2012
Assistenza grafica: Giulio Sansonetti

       4                                                         SuperAbile INAIL Febbraio 2020                    Pagina 4 di 44
La tv che include passa dall'innovazione - febbraio 2020
SuperAbile INAIL Febbraio 2020

                                                                                                              ACCADE CHE...

                SCUOLA
“Mani cantanti” ora è
buona prassi nazionale

M
                                                                                                               A fianco, un ritaglio
            usica in Lis, in classe. “Mani                                                                     dell’immagine di
            cantanti”, l’esperienza cora-                                                                      copertina di Mani
            le di Anna Del Vacchio nel-                                                                        cantanti. Storia di
                                                                                                               un’idea di Anna Del
le scuole primarie di Grosseto, è final-
                                                                                                               Vacchio, pubblicato
mente sul portale Musica a scuola di                                                                           nel 2019 dalla casa
Indire, l’Istituto nazionale documenta-                                                                        editrice Fabbrica dei
zione, innovazione e ricerca educativa.                                                                        Segni, specializzata in
                                                                                                               testi di parascolastica
La metodologia didattica che utilizza                                                                          per bambini e
la lingua dei segni per far cantare in-                                                                        ragazzi con bisogni
sieme bambini sordi e udenti è stata ri-                                                                       educativi speciali
conosciuta come buona pratica musi-                                                                            e disturbi specifici
                                                                                                               dell’apprendimento
cale, dopo aver superato una selezione
nazionale bandita da Indire in collabo-
razione con il ministero per l’Istruzio-     plicabilità del progetto. “Mani cantanti”           RICONOSCIMENTI
ne, e potrà quindi essere ripetuta in        ha evidenziato sia una forte capacità in-
ogni altra scuola italiana. “Mani can-       clusiva per tutti gli alunni con bisogni    Tra i cavalieri al merito della
                                                                                         Repubblica anche tre disabili

                                                                                         I
tanti”, che è anche un libro pubblicato      educativi speciali che l’hanno speri-
l’anno scorso da Fabbrica dei Segni, è       mentato sia un’accelerazione dell’ap-            l capo dello Stato, Sergio Matta-
ora a disposizione di chiunque sul sito      prendimento dell’italiano per gli alun-          rella, ha conferito 32 onorificen-
web musicascuola.indire.it insieme ad        ni stranieri, tanto da muovere interesse         ze di cavaliere dell’Ordine al me-
altri materiali e riferimenti bibliogra-     di studio da parte del dipartimento di      rito della Repubblica a persone che si
fici per gli insegnanti che vorranno ot-     Scienze umane e sociali dell’Universi-      sono distinte per impegno civile, dedi-
tenere formazione e supporto per la re-      tà della Valle d’Aosta.                     zione al bene comune e testimonian-
                                                                                         za di valori. Tra loro anche tre persone
                                                                                         disabili: Pompeo Barbieri, 25 anni, di
                                 NUOVA ZELANDA                                           San Giuliano di Puglia, nuotatore pa-
                                                                                         ralimpico, in carrozzina per una lesio-
Al supermercato l’ora di tranquillità per l’autismo                                      ne al midollo dovuta al crollo della sua

L
       uci soffuse, radio spenta, volumi abbassati, la raccolta dei carrelli e la si-    scuola nel 2002, che ha fondato l’as-
       stemazione degli scaffali ridotta al minimo. E nessun annuncio trasmes-           sociazione di volontariato Pietre vive;
       so, se non in caso di emergenza. È “l’ora di tranquillità” promossa da una        Giacomo Perini, 23 anni, romano, atle-
delle più grandi catene di supermercati della Nuova Zelanda, Countdown. L’i-             ta della Nazionale paralimpica di ca-
niziativa si ripete una volta alla settimana, il mercoledì, dalle 14,30 alle 15,30,      nottaggio, rappresentante dell’associa-
ed è stata pensata per le persone con autismo o con problemi di ansia, ma an-            zione Cresos; Paolo Pocobelli, 48 anni,
che per gli anziani che preferiscono fare la spesa in un ambiente più silen-             di Milano, che è stato il primo paraple-
zioso e pacato. A lanciare la proposta è stato un dipendente del supermercato            gico in Italia a ottenere tutte le licen-
che ha un figlio autistico: dopo un anno di sperimentazione in alcuni pun-               ze di volo (sportiva, privata e commer-
ti vendita, la catena neozelandese ha adottato “l’ora di tranquillità” per tut-          ciale), fondando poi l’associazione Ali
ti i suoi 180 negozi. L’obiettivo? Accoglienza, inclusione e zero stress per chi         per tutti per permettere alle persone
ha bisogni sensoriali speciali o necessità di luoghi con poca confusione.                disabili di prendere il brevetto di volo.

                                                    SuperAbile INAIL Febbraio 2020       Pagina 5 di 44
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La tv che include passa dall'innovazione - febbraio 2020
SuperAbile INAIL Febbraio 2020

ACCADE CHE...

         SALUTE MENTALE                                                                                    LUCCA
Una casa per imparare                                                                     W la coabitazione tra persone
la vita indipendente                                                                      disabili e con disagi economici

O                                                                                         U
                                                                                                   n dopo di noi che vedrà anda-
         ltre il disagio psichico per spe-                                                         re a vivere insieme tre perso-
         rimentare la vita indipenden-                                                             ne con disabilità e due in dif-
         te. Come sta facendo Loris,                                                      ficoltà economica. È il progetto Vela
uno dei ragazzi seguiti dalla Comuni-                                                     (Verso l’autonomia), realizzato grazie a
tà Progetto Sud di Lamezia Terme. Per                                                     Distretto Piana di Lucca dell’Azienda
le persone come lui è nata “Conviven-                                                     Usl, Comuni del territorio, associazio-
za Carolea”: una casa in provincia di                                                     ni del Terzo settore, Regione Toscana.
Catanzaro con dodici posti letto, cir-       trici non sempre creano inclusione.
                                                                                          Pian piano gli operatori specializza-
condata da ulivi e sorta grazie al soste-    «Qui si viene per imparare a convive-
                                                                                          ti che oggi seguono i tre disabili gra-
gno di Enel Cuore e Fish. Ci saranno         re», dice il presidente della Comuni-
                                                                                          vi saranno sostituiti da due coinquili-
inoltre tirocini formativi per diverse       tà Progetto Sud, don Giacomo Panizza.
                                                                                          ni con problemi socio economici, che
attività come agricoltura, giardinag-        «Ciò non vuol dire lasciare la pro-
                                                                                          impareranno a prendersi cura di loro.
gio, scuola di cucina e per cercare lavo-    pria famiglia: vuol dire far vedere che
                                                                                          Un caso in cui l’unione fa la forza e
ro, perché in Calabria i servizi psichia-    è possibile vivere anche fuori casa».
                                                                                          ognuno migliora la propria condizio-
                                                                                          ne di vita. I partecipanti al progetto,
                                                                                          intanto, individuati dall’Asl e dai ser-
                                                                                          vizi sociali, stanno svolgendo labora-
                                                                                          tori propedeutici all’abitare condiviso.

                                                                                                    APPUNTAMENTI
                                                                                          A Napoli la terza Conferenza
                                                                                          nazionale sulla sordità

                                                                                          F
                                                                                                  ornire un quadro aggiornato sul-
                                                                                                  la disabilità uditiva e sulle di-
                                                                                                  verse tematiche a essa relative.
    FORLÌ-CESENA                                                                          È questo l’obiettivo della terza Con-
                                                                                          ferenza nazionale sulla sordità orga-
Quando l’hamburger promuove l’integrazione

P
                                                                                          nizzata a Napoli dall’Ente nazionale
         roporre un nuovo modo di fare ristorazione – inclusivo e accogliente –           sordi dal 20 al 22 febbraio e intito-
         dove persone con e senza disabilità lavorino fianco a fianco, ognuno con le      lata “Nuove prospettive tra progres-
         proprie capacità. È questo l’obiettivo di WellDone Cils Social Food, proget-     so scientifico e tutela sociale. Aspetti
to nato dall’incontro tra la cooperativa cesenate Cils e il gruppo di ristorazione        medici, psicologici, educativi e riabi-
bolognese WellDone, specializzato in hamburger gourmet, che partirà con l’in-             litativi”. Durante l’evento ci sarà spa-
serimento di sei persone disabili e a cui si aggiungeranno tirocini e stage in col-       zio anche per affrontare i temi del-
laborazione con enti di formazione e servizi territoriali. I ragazzi lavoreranno in       la prevenzione, delle diagnosi, degli
prevalenza nel ruolo di aiuto sala o in cucina, ma alcuni di loro si occuperanno          impianti cocleari e delle protesi, del-
di animazione: dalle dimostrazioni di show cooking alle merende per i più pic-            la Lis. Maggiori informazioni e pro-
coli. Il ristorante è in piazza della Libertà a Cesena, nell’ex sede della Feltrinelli.   gramma su 3conferenzasordita.ens.it.

     6                                              SuperAbile INAIL Febbraio 2020        Pagina 6 di 44
La tv che include passa dall'innovazione - febbraio 2020
SuperAbile INAIL Febbraio 2020

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                PILLOLE                                                BISOGNI SPECIALI
   Lazio: 80mila euro per                 Dall’agenda Smemoranda in Caa fino al Vangelo

                                                                                     L
   i bambini ciechi al nido                                                                  a comunicazione aumentati-
   Gli asili nido della Regione
                                                                                             va alternativa conquista nuovi
   Lazio a misura di bimbi ciechi
                                                                                             spazi. Come Blue Diary, l’agen-
   o ipovedenti. Grazie al progetto
                                                                                      da visiva senza scadenza che facili-
   “Mr Boobù, il nido è di tutti”,
                                                                                      ta la vita quotidiana e settimanale
   promosso dal Centro Sant’Alessio
                                                                                      delle persone con autismo sviluppa-
   in collaborazione con l’Ipab Asilo
                                                                                      ta da Gaudio onlus in sinergia con la
   Savoia, e agli 80mila euro messi
                                                                                      mitica Smemoranda, Fabula onlus
   a disposizione dall’assessorato
                                                                                      e Fondazione Fracta Limina. Il pro-
   regionale al Welfare. Sono
                                                                                      getto è nato alcuni anni fa dal deside-
   previste lezioni di formazione
                                                                                      rio espresso da alcuni genitori ed edu-
   per gli educatori, consulenza
                                                                                      catori di ragazzi che hanno difficoltà
   tiflopedagogica, ausili, materiale
                                                                                      a comprendere il linguaggio verbale.
   didattico e kit informativi.
                                          Blue Diary si avvale di immagini e simboli Arasaac e viene distribuita gratu-
                                          itamente facendone richiesta ad autismogaudio@outlook.it. Ma anche l’Uffi-
   Concerti accessibili, la               cio catechistico nazionale, settore persone disabili, si è dato da fare istituendo
   guida del British Council              il Tavolo di studio sui linguaggi/segni in ambito religioso. Il risultato è la tra-
   Il British Council, insieme
                                          duzione in Caa di alcuni brani evagelici, come per esempio l’entrata a Gerusa-
   all’associazione inglese Attitude
                                          lemme, l’ultima cena e parabola del seminatore, che saranno pubblicati, man
   is everything, ha lanciato una
                                          mano che verranno completati, sul sito pastoraledisabili.chiesacattolica.it.
   guida gratuita all’accessibilità
   degli eventi musicali. Un manuale
   per band, artisti e promotori che
   si propone di abbattere le barriere             ACCESSIBILITÀ
   architettoniche ai concerti,
   scaricabile da attitudeiseverything.
                                          Cityfriend, e il turismo
   org.uk/accessstartsonline.             diventa senza barriere

                                          T
                                                 urismo per tutti. Con que-
   La Uildm raccoglie storie                     sto spirito è nata Cityfriend,
   di vita indipendente                          un’impresa pensata con l’o-
   #Vadoaviveredasolo è un blog
                                          biettivo di rendere amichevoli città
   dove la Uildm raccoglie e racconta
                                          e luoghi di cultura, aiutando a indi-
   storie di autonomia e di vita
                                          viduare alberghi, ristoranti, bar, mu-
   indipendente. Nasce per dare                                                      delle barriere in grado di offrire una
                                          sei, parchi e tanto altro in base alle
   spazio al desiderio delle persone                                                 consulenza per confezionare itinera-
                                          esigenze di persone disabili, anzia-
   con disabilità di decidere per sé.                                                ri su misura o di accompagnare i tu-
                                          ne, famiglie con figli piccoli, dan-
   Uno spazio sul web per parlare di                                                 risti in luoghi e strutture accessibi-
                                          do consigli, indicazioni, tracciando
   lavoro, studio, famiglia, progetti                                                li. I “cityfriend” per ora si concentrano
                                          percorsi possibili e, se richiesto, ac-
   e sogni, aperto a chiunque                                                        soprattutto in Piemonte e Valle d’A-
                                          compagnandole nei posti da visita-
   voglia scrivere (via mail a                                                       osta, ma si punta a espandere il pro-
                                          re. Centrale è infatti il “cityfriend”,
   uildmcomunicazione@uildm.it).                                                     getto anche al Centro e nel Sud Ita-
                                          figura professionale con una forma-
   Info: vadoaviveredasolo.uildm.org.                                                lia. Per saperne di più: cityfriend.it.
                                          zione specifica legata al superamento

                                                                                                   Fine sezione

                                                SuperAbile INAIL Febbraio 2020        Pagina 7 di 44
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La tv che include passa dall'innovazione - febbraio 2020
L’INCHIESTA Dove va la Rai
di Antonella Patete e Michela Trigari

  SONO LE PARI OPPORTUNITÀ
  IL FUTURO DELLA TV
Il servizio radiotelevisivo pubblico è sempre più inclusivo:
                                                                         S
                                                                                ottotitoli, audiodescrizioni, tele-
                                                                                giornali tradotti in Lis. Ma anche
dall’avatar bambino che racconta l’antichità nella lingua                       programmi fruibili in formato
dei segni al “Progetto Beethoven” per fare ascoltare                     rallentato a beneficio di anziani, uten-
                                                                         ti con problemi uditivi e persone con dif-
la musica a chi non può sentirla. E poi ancora programmi                 ficoltà cognitive. E tante esperienze pilo-
audiodescritti per i non vedenti e tv rallentata per un                  ta, come l’avatar che, a Roma, illustra ai
                                                                         bambini sordi le attrazioni dei Mercati
ascolto più agevole. Senza dimenticare la rappresentazione               di Traiano in lingua italiana dei segni.
della disabilità tra fiction, docu-reality e Rai Cinema                  Il tutto sullo sfondo di una crescente at-

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La tv che include passa dall'innovazione - febbraio 2020
zione qualitativa e quantitativa che ha
                                                                                           riservato alle Olimpiadi. Perfino i tele-
                                                                                           cronisti erano gli stessi. Sono occasioni
                                                                                           in cui davvero tocchi con mano quan-
                                                                                           to la tv generalista possa cambiare nel
                                                                                           profondo il senso comune di un Paese.
                                                                                           Per non dire della forza emotiva della
                                                                                           fiction che, con le sue invenzioni nar-
                                                                                           rative, può davvero aiutare il pubblico
                                                                                           a superare le proprie barriere culturali».
                                                                                              All’interno del palinsesto trovano
                                                                                           ospitalità anche le campagne di sen-
                                                                                           sibilizzazione di alcune delle maggiori
                                                                                           organizzazioni delle persone con disa-
                                                                                           bilità come, nel 2019, l’Anmil e l’Anf-
                                                                                           fas. E poi esiste un tavolo di confronto
                                                                                           permanente coordinato dal ministero
                                                                                           dello Sviluppo economico, al cui inter-
                                                                                           no siedono anche i rappresentanti del-
                                                                                           le federazioni Fish e Fand e dell’Ente
                                                                                           nazionale sordi.
                                                                                              «In quel contesto si discutono gli
                                                                                           adempimenti della Rai rispetto a quan-
                                                                                           to stabilito dal contratto di servizio.
                                                                                           Ma non ci accontentiamo di soddisfa-
                                                                                           re le prescrizioni normative, cerchiamo
                                                                                           sempre di fare meglio e di più», chiari-
                                                                                           sce Natale. In particolare, il contratto di
                                                                                           servizio Rai stabilisce che venga sotto-
                                                                                           titolato almeno l’85% della programma-
                                                                                           zione tra le ore 6 e le ore 24, ma nel 2018,
                                                                                           stando ai dati pubblicati sull’ultimo bi-
                                                                                           lancio sociale, i sottotitoli sulle reti ge-
                                                                                           neraliste hanno raggiunto l’88% delle
                                                                                           trasmissioni per un totale di 16mila
                                                                                           ora complessive. Si tratta di un impe-
tenzione nei confronti di quelle disabi-      sità e gusti diversi. «Il servizio pubbli-   gno cresciuto anno dopo anno, visto che
lità fisiche, intellettive e sensoriali che   co esiste per fare coesione sociale, per     nel 2015 le ore di programmazione sot-
sempre più spesso trovano rappresen-          legare un Paese e far sì che nessuno in      totitolata erano 14mila e nel 2010 appe-
tazione nelle fiction, nei film coprodot-     quel Paese si senta escluso», sintetiz-      na 11.300. Inoltre, ogni giorno vengono
ti da Rai Cinema e nei vari programmi         za il titolare dell’ufficio per la Respon-   tradotte in lingua dei segni tre edizioni
di intrattenimento.                           sabilità sociale Rai, Roberto Natale. «E     dei tg trasmessi dai canali generalisti,
   Sono tanti i modi in cui la vecchia tv     la Rai può davvero provare a incidere        così come un notiziario di Rai News 24
di Stato ha scelto di dare voce alla disa-    sulla mentalità corrente. Come è acca-       e il telegiornale della Basilicata e del-
bilità, all’interno di una televisione più    duto con le Paralimpiadi, alle cui ulti-     la Toscana all’interno del contenitore
inclusiva, adatta a pubblici con neces-       me edizioni ha dedicato la stessa atten-     Buongiorno Regione. Per gli utenti cie-

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La tv che include passa dall'innovazione - febbraio 2020
SuperAbile INAIL Febbraio 2020

L’INCHIESTA Dove va la Rai

       A pagina 8 e 9: l’avatar che parla in
       lingua dei segni nel progetto “Virtual
       Lis”

       A fianco: il totem con i video in
       Lis al Mercato di Traiano di Roma
       e l’Auditorium di Torino durante
       una serata dedicata al “Progetto
       Beethoven”

chi e ipovedenti ci sono, invece, le au-
diodescrizioni che, nel 2018, hanno co-
perto 1.315 ore di trasmissioni, il doppio
rispetto a soli tre anni prima. Ma c’è an-
che Rai Easy Web, un sito di intratteni-
mento culturale dedicato alle persone
con disabilità visiva di ogni fascia d’e-
tà. Accessibile mediante barra Braille e
sintesi vocali, contiene prodotti multi-
mediali, opere di musica classica e liri-
ca e servizi speciali su argomenti di at-
tualità e ricorrenze di rilievo.
    Dallo scorso mese di settembre, poi,
la Rai ha anche un’area di disability ma-
nagement. «L’azienda è da sempre mol-
to attenta ai temi della disabilità, an-
che per quanto riguarda la gestione
del personale interno, con l’obiettivo
di raggiungere la piena inclusione dei
dipendenti coinvolti, con riferimento              Nuove sperimentazioni : verso la tv       Torino che, insieme ai colleghi Carmen
sia all’ambiente fisico che relaziona-          del futuro. Ma la vera novità di questi      Marino e Andrea Del Principe, fa parte
le», spiega la disability manager, Stefa-       ultimi anni sono i progetti di accessi-      del team di lavoro e ricerca sui progetti
nia Pennarola. «Per raggiungere risul-          bilità e inclusione dei prodotti televisi-   per l’accessibilità.
tati maggiormente soddisfacenti e per           vi Rai e dei suoi spazi culturali. Speri-        Ecco allora i percorsi per tutti al Mu-
coordinare più efficacemente le attività        mentali, ormai collaudati, accantonati       seo della radio e della televisione di To-
e le iniziative che riguardano il persona-      o ancora in divenire, «nascono per dare      rino, dotato di cuffie per l’ascolto delle
le con disabilità, anche al fine di suppor-     più qualità a quanto offerto dal servizio    audiodescrizioni, di una mappa tatti-
tarlo e valorizzarlo al meglio, l’azienda si    pubblico – non solo in termini di pro-       le, di Qr code per accedere alle relative
è dotata di un’area di disability mana-         grammazione –, mirano a fornire solu-        audioguide e di tablet in cui è visualiz-
gement. Siamo ora in fase di avvio orga-        zioni a bisogni di natura sensoriale o       zato un attore virtuale che descrive il
nizzativo e di definizione della mission»,      cognitiva e vengono attivati in collabo-     museo in Lis e in formato testo. Il pro-
conclude, «ma si cercherà di raggiungere        razione con le associazioni o i presìdi      getto “Virtual Lis”, e il suo avatar inter-
in tempi brevi la piena operatività, an-        ospedalieri, coinvolgendo direttamente       prete di lingua dei segni, trova applica-
che con il supporto dei dipendenti che,         anche medici e pazienti», spiega Mauro       zione anche per programmi televisivi
in questi anni, si sono fatti portavoce         Rossini del Centro ricerche, innovazio-      come le previsioni meteo, per monu-
delle istanze dei colleghi».                    ne tecnologica e sperimentazione Rai di      menti, opere d’arte, contesti architetto-

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SuperAbile INAIL Febbraio 2020

                                                                                           In stage all’Ufficio
                                                                                           per il superamento
                                                                                           delle disabilità
nici, iniziative culturali, informazioni    basterebbe davvero poco per estendere
per i viaggiatori all’interno di stazio- le installazioni di anelli a induzione
ni e aeroporti, traduzione on demand magnetica anche a chiese, biblioteche,
                                                                                           A      lessandro (il nome è di fantasia)
                                                                                                  è un ragazzo tetraplegico che
                                                                                           muove autonomamente solo la testa.
di contenuti che potrebbero risulta- palazzi storici», commenta Rossini.                   Si è laureato in Scienze dell’educazione
re di difficile comprensione (come nel         Continuando l’elenco delle esperien-        dopo due stage di ricerca compiuti nelle
caso di linguaggio medico, legale o tri- ze per tutti ci si imbatte nella “Stretch         biblioteche e teche Rai – seguiti anche
butario), per lezioni universitarie, corsi tv”, quella soluzione tecnologica che           dal padre e da un tutor dell’ateneo
di formazione, testi scolastici e libri in  consente di rallentare i programmi te-         che l’hanno accompagnato in questo
generale. «La Rai mette a disposizione la levisivi migliorandone la comprensio-            percorso – ed effettuati grazie all’Ufficio
piattaforma “Virtual Lis” gratuitamen- ne da parte di persone disabili e anzia-            pilota ad alta tecnologia informatica
te per tutte quelle associazioni, musei, ne, «e che può essere utile perfino per           per il superamento delle disabilità.
scuole, università, enti pubblici e privati imparare l’italiano, le lingue straniere       Attivo dal 2004 presso il Centro di
che intendano produrre contenuti o ser- o in riabilitazione». Rivolto alle perso-          produzione Rai di Torino, è dotato
vizi gratuiti in Lis e condivide il databa- ne con afasia o deficit cognitivi è inve-      di sette postazioni con altrettanti
se dei segni digitalizzati che potranno     ce il progetto pilota “La tv della memo-       personal computer, equipaggiati con
essere utilizzati per nuovi argomenti», ria”, il cui obiettivo è quello di proporre        sintetizzatore vocale, tastiera Braille,
precisa Rossini. Sempre rivolto ai sordi – su RaiPlay – «un palinsesto struttura-          webcam per muovere il cursore con i soli
è anche il “Progetto Beethoven” realiz- to e indicizzato che permetta di sceglie-          movimenti del capo e software speciali
zato nell’Auditorium Toscanini di Tori- re quei contenuti che abbiano le carat-            messi a disposizione dall’Unione
no e nell’Auditorium Radio Rai di Roma: teristiche idonee a essere capiti da un            italiana ciechi e dal Cetad (Centro di
qui uno speciale cablaggio consente alle    pubblico con difficoltà di decodificazio-      eccellenza in tecnologie per anziani e
persone con impianto cocleare o appa- ne del linguaggio, nonché di definire le             disabili) di Torino.
recchio acustico di fruire di concerti e    regole per un nuovo format ad alta com-        «Nato in vista delle Paralimpiadi
spettacoli, ricevendo il segnale audio di- prensione». E, novità del 2020, tra gli ul-     invernali che due anni dopo si
rettamente nel proprio dispositivo. «Ma timi arrivati al Centro ricerche Rai si se-        sarebbero tenute proprio in Piemonte,
                                                                                           oggi l’Ufficio pilota accoglie studenti
                                                                                           disabili e non dell’Università di
                                                                                           Torino, assistendoli in tirocini che
                                                                                           abbiano per oggetto temi connessi
                                                                                           alla comunicazione sociale. Su
                                                                                           170 stage realizzati finora, infatti,
                                                                                           il 30% ha coinvolto giovani con
                                                                                           disabilità fisica, motoria o sensoriale
                                                                                           provenienti soprattutto dalle facoltà
                                                                                           umanistiche o dal Dams», dice Massimo
                                                                                           Maglorio, responsabile dell’Ufficio.
                                                                                           «Inoltre collaboriamo con il Centro
                                                                                           ricerche, innovazione tecnologica e
                                                                                           sperimentazione Rai, con il Museo
                                                                                           della radio e della televisione di Torino
                                                                                           e con le associazioni del territorio». Un
                                                                                           unicum nel suo genere, soprattutto per
                                                                                           una grande azienda concessionaria di
                                                                                           un servizio pubblico. M. T.

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SuperAbile INAIL Febbraio 2020

L’INCHIESTA Dove va la Rai

                                                                                               gnala il progetto “Autitec” a supporto
 Accessibilità e autonomia in sala:                                                            dei bambini autistici, delle loro fami-
                                                                                               glie e degli operatori. «Con una durata
 un Manifesto spiega come e perché                                                             di tre anni, il progetto vuole utilizzare

S      ul fronte dell’accessibilità culturale
       il nostro 2019 si è chiuso con
 la presentazione del “Manifesto
                                                L’introduzione dei modelli proposti
                                                da +Cultura Accessibile ha invece
                                                come obiettivo il recupero della
                                                                                               la tv per giochi che favoriscano le rela-
                                                                                               zioni con i genitori, mira a promuove-
                                                                                               re la creazione di una raccolta di app
 per l’accessibilità e la fruizione in          fruizione culturale in quanto valore per       per l’autismo a disposizione della col-
 autonomia del patrimonio culturale             l’inclusione sociale e il protagonismo         lettività, intende sperimentare soluzio-
 cinematografico”. Il Manifesto,                di ciascun cittadino, nessuno escluso.         ni tecnologiche facilitanti e a supporto
 elaborato da +Cultura Accessibile              Barriere, diffidenze e discriminazioni         del processo riabilitativo dei più picco-
 in collaborazione con le maggiori              costituiscono le metastasi del profondo        li», conclude Mauro Rossini. In fase di
 associazioni delle persone disabili            deficit culturale di cui soffre la nostra      studio, infine, il possibile utilizzo del-
 (tra cui Fish, Anffas, Angsa, Ens,             società e non esiste strada migliore della     la sottotitolazione automatica per i tg
 Uici, Fiadda) e le principali sigle del        stessa cultura per abbattere questi muri.      regionali.
 mondo del cinema, stabilisce le linee          Il Manifesto per l’accessibilità
 guida per la resa accessibile dei film         cinematografica intende, dunque,                 Piccolo e grande schermo. A dicem-
 italiani a favore delle persone con            eliminare ogni limite alla fruizione          bre Rai 1 ha mandato in onda, in pri-
 disabilità sensoriale e cognitiva. In          di cultura e aprire le porte a ulteriori      ma serata, la fiction Ognuno è perfetto
 particolare, il Manifesto propone l’uso di     iniziative che intervengano nelle altre       del regista Giacomo Campiotti noto al
 audiodescrizioni per le persone cieche         discipline artistiche, a partire dal teatro   grande pubblico per aver diretto un’al-
 o ipovedenti, sottotitoli per chi non          e dai musei. +Cultura Accessibile sta         tra serie cult Rai come Braccialetti Rossi.
 sente bene e adattamenti ambientali            promuovendo percorsi e progetti che           Ognuno è perfetto, che ha segnato il re-
 come luci tenui, volume audio moderato         vanno in questa direzione e i traguardi       cord di ascolti del 20% di share, raccon-
 e possibilità di movimento durante             che sembravano irraggiungibili fino           ta la vicenda di Rick: un giovane con la
 la proiezione per gli spettatori con           a poco tempo fa stanno diventando             sindrome di Down che, con l’aiuto del
 disabilità cognitive.                          sempre più concreti.                          padre e di un gruppo di amici e col-
 Il titolo di questo documento vuole unire      L’augurio è che dalle possibili sinergie      leghi, anche loro disabili, del reparto
 due concetti fondamentali che devono           con il servizio pubblico televisivo           packaging di una fabbrica di cioccola-
 essere determinati dall’offerta culturale:     possano aumentare gli spazi di                ta, insegue i suoi due sogni di trovare
 accessibilità e fruizione in autonomia.        collaborazione tra tutti i soggetti           un lavoro “vero” e sposare Tina, la don-
 La resa accessibile di un prodotto             in grado di arricchire l’offerta e le         na che ama.
 culturale è lo strumento base che              esperienze di sensibilizzazione anche            «Il cinema e la televisione hanno
 consente di partecipare alle esperienze,       attraverso l’inserimento professionale        la forza e il potere di arrivare alle co-
 in questo caso cinematografiche,               e lavorativo di tante persone con             scienze, nel bene e nel male», ha det-
 senza nessun tipo di esclusione.               disabilità che, meglio di ogni altro,         to Campiotti, nel corso di un convegno
 Tuttavia l’accesso non determina               potrebbero svolgere attività legate           su tv, cinema e disabilità, organizzato
 necessariamente il protagonismo del            alle buone pratiche dell’accesso alla         lo scorso dicembre dal contact center
 pubblico se non viene accompagnato da          cultura. In questo ambito esiste una          SuperAbile insieme alla Rai. «Raggiun-
 una dimensione di fruizione autonoma           proposta presentata al Mibact dalla           gere le persone che sono già consape-
 di quello stesso prodotto.                     stessa associazione che, tra le altre         voli è facile, l’obiettivo è quindi quello
 Con il termine cultura si semplifica           cose, prevede proprio un capitolo legato      di arrivare a chi non conosce, perché
 troppo spesso un’area vasta fatta di           all’inserimento lavorativo.                   dietro a tante manifestazioni di chiu-
 esperienze e di conoscenze che oggi sono       Stefano Pierpaoli                             sura c’è l’ignoranza. E a volte le coscien-
 ridotte a un solo ruolo di consumo.            (fondatore progetto Cinemanchìo)              ze possono cambiare facendo conosce-
                                                                                              re la ricchezza che c’è nella diversità».

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SuperAbile INAIL Febbraio 2020

Ma Ognuno è perfetto è solo l’ultima fic-
tion trasmessa sulla Rai con protagoni-
sti disabili. In passato c’erano già stati,
solo per fare qualche esempio, il ragaz-
zino con sindrome di Asperger di Tutto
può succedere e il medical drama statu-
nitense The good doctor, il cui protago-
nista è un brillante, quanto singolare,
specializzando in chirurgia, autistico.
E poi la docuserie il Corpo dell’amore e
la trasmissione O anche no, ambienta-
ta nell’Albergo Etico di Roma, per limi-
tarsi alla programmazione degli ulti-
mi mesi.
   La stessa attenzione alla disabili- ti, il regista di Lo chiamavano Jeeg Ro-
tà si ritrova poi sul grande schermo, bot. Il film, prodotto da Lucky Red e
dove Rai Cinema è presente attraver- Goon Films con Rai Cinema e Gapfin-
so la co-produzione dei film più inte- ders, racconta la storia di un gruppo di               Sanremo per tutti: 15 Lis
ressanti della scorsa stagione. «Il 2019 “freaks” che, nella Roma del 1943, si ri-            performer, audiodescrizioni
testimonia l’attenzione crescente che trova allo sbando dopo la chiusura del
Rai Cinema ha dedicato alla disabili- circo nel quale lavoravano come feno-
                                                                                              e non solo.
tà, non solo attraverso due grandi suc- meni da baraccone. «È un film gran-
                                                                                                   Un Sanremo 2020 più accessibile
cessi di pubblico come Mio fratello rin- dioso che mette insieme tanti elemen-                     rispetto alle precedenti edizioni.
corre i dinosauri di Stefano Cipani e ti diversi e tanta storia e che, speriamo,                   Tanto che la Rai ne ha parlato
Tutto il mio folle amore di Gabriele Sal- possa attrarre il pubblico più svariato»,                come il «primo festival veramente
                                                                                                   inclusivo», aggiungendo, agli
vatores, ma anche grazie a un piccolo       ha commentato Malanga. Perché il ci-
                                                                                                   ormai consolidati sottotitoli,
e straordinario film, intitolato Dafne e nema, come la fiction e anche di più,                     l’audiodescrizione in diretta
diretto da Federico Bondi, che vanta ha la capacità di farci entrare nei pan-                      sul digitale terrestre per ciechi
una protagonista eccezionale, Caroli- ni degli altri, aiutandoci ad apprezzare                     e ipovedenti (dalla scenografia
                                                                                                   agli abiti) e l’interpretazione
na Raspanti: un’attrice con la sindro- le risorse individuali di chi non sem-                      in lingua dei segni dell’intera
me di Down e una personalità assolu- bra rispondere ai canoni dell’efficien-                       manifestazione canora. Per la
tamente travolgente», ha sottolineato, za degli altri. Creando empatia, in al-                     prima volta, le cinque serate del
nel corso dello stesso convegno, Pao- tre parole. E forse, col tempo, perfino                      70esimo Festival della canzone
                                                                                                   italiana sono state interamente
la Malanga, responsabile Area prodot- inclusione. ■                                                seguite in diretta in Lis su un
to di Rai Cinema. «Il servizio pubbli-                                                             canale dedicato di RaiPlay.
co non ha solo l’obbligo di occuparsi di                                                           Non solo: in contemporanea
                                                                                                   con la diretta, 15 performer
questi temi, ma ha anche il piacere di
                                                                                                   selezionati da Rai Casting, di
farlo, perché la disabilità è “relazione”                                                          cui tre sordi, hanno interpretato
e il cinema non esiste senza relazione,                                                            in Lis tutti i brani delle cinque
né all’interno delle storie che racconta                                                           serate, compresi quelli degli
                                                                                                   ospiti musicali. Accanto a loro,
né, tanto meno, nel suo farsi. Quindi la                                                           gli interpreti che normalmente
ricchezza che la diversità può portare                                                             collaborano con la Rai per la
è qualcosa che ci appartiene».                    In alto: una scena tratta dal film               traduzione in Lis dei telegiornali
   Novità in vista anche per il 2020,             Freaks out, prossimamente nelle                  hanno seguito la conduzione e
                                                                                                   tutti i segmenti non artistici del
che prevede l’uscita in sala di Freaks            sale cinematografiche
                                                                                                   programma.
out, una pellicola di Gabriele Mainet-
                                 Fine articolo

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SuperAbile INAIL Febbraio 2020

INSUPERABILI Intervista a Ilaria Naef
di Chiara Ludovisi

                                                                         Venticinque anni, ligure,
                                                                         ha inseguito il suo sogno
                                                                         fino a realizzarlo: nel 2016
                                                                         il primo mondiale
                                                                         di skateboard in sedia
                                                                         a ruote, a Dallas. E oggi
                                                                         si allena al Bunker di Roma,
                                                                         insegnando questo sport
                                                                         bello e utile

                                                                         U
                                                                                   n salto della morte può essere
                                                                                   un salto per la vita, riempiendo
                                                                                   questa di significato e di spe-
                                                                         ranza. Soprattutto per questo salta, Ilaria
                                                                         Naef: perché la libertà può avere anche
                                                                         quattro ruote e la forma di una carroz-
                                                                         zina. E perché disabilità non significa
                                                                         sempre limite, ma può essere un brivi-
                                                                         do, spalancare le porte di una passione
                                                                         e mettere le ali per volare a chi non può
                                                                         camminare. Ilaria ha 25 anni, abita a Va-
                                                                         razze, in provincia di Savona, ed è con-
                                                                         vinta che la vita sia, fondamentalmente,
                                                                         «una figata». Fa salti mortali e «trip», Ila-
                                                                         ria, vere e proprie acrobazie in aria, lan-
                                                                         ciandosi dalle rampe dello skatepark o
                                                                         delle piste da sci con la sua carrozzina,
                                                                         consapevole dei rischi ma senza permet-
                                                                         tere a questi di prendere il sopravvento

GIRO DELLA MORTE
                                                                         sulla sua voglia di farcela.

                                                                              Lo skate in carrozzina: come le è ve-
                                                                          nuta questa idea?
                                                                              Fin da piccola ho avuto la passione per

IN CARROZZINA
                                                                          lo skate, ma non pensavo fosse possibile
                                                                          praticarlo, per via della mia disabilità. Ho
                                                                          tenuto quindi nascosto questo sogno, fin
                                                                          quando non ho visto, in rete, il video di
                                                                          un ragazzo americano in carrozzina che
                                                                          si lanciava dalle rampe di uno skatepark.

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SuperAbile INAIL Febbraio 2020

Avevo 15 anni e promisi che ci sarei riu-        tidiana: diventavo sempre più agile negli
scita anch’io. Gli ho scritto una mail, con      spostamenti e ora sono bravissima ad af-
poche speranze che mi rispondesse. In-           frontare gradini e altre barriere.
vece è iniziata una bella corrisponden-
za, siamo diventati amici e ho iniziato a           Qual è stata la sua prima acrobazia?
crederci sul serio.                                 Ancora mi emoziono se penso al mio
                                                 primo drop in. Vivevo in Germania da
   Dove e quando ha cominciato?                  poco tempo e il mio obiettivo era riusci-
   Ho dovuto aspettare l’università, per-        re a fare questo movimento, molto diffi-
ché mi serviva una carrozzina molto co-          cile. Fino ad allora avevo usato le stam-
stosa e una struttura adatta, che nella          pelle ed ero poco agile con la carrozzina,
mia città non esiste. Poi sono partita per       ma mi sono allenata moltissimo. Alla
l’Erasmus e ho trascorso sei mesi in Ger-        fine dei miei sei mesi di Erasmus, pro-
mania: lì lo skate è molto diffuso, anche        prio prima di tornare in Italia, ho pro-
tra chi ha una disabilità. Così ho inizia-       vato questo salto e ce l’ho fatta. È stata
to ad allenarmi, con le carrozzine che mi        una grande soddisfazione, un nuovo ini-
prestavano allo skatepark: diventai pre-         zio, perché ho capito di poter raggiunge-
sto amica dei ragazzi che, pur essendo in        re tutti gli obiettivi.                         nianza che dia coraggio ai loro figli. Cer-
carrozzina come me, praticavano da tem-                                                          co di andare il più possibile nelle scuole,
po questo sport con grandi risultati. Per            In Italia ha potuto continuare a col-       per far capire ai giovani che anche con la
me era un sogno che si realizzava, miglio-       tivare questa passione?                         disabilità la vita può essere una “figata”.
rando con il tempo anche la mia vita quo-           Sì, grazie all’aiuto dei miei amici e con
                                                 la carrozzina da skate che ho ricevuto in          Ha un sogno nel cassetto?
                                                 regalo, ho iniziato ad allenarmi, ma in            Mi piacerebbe che questo sport di-
«Lanciarsi                                       Italia le strutture sono poche. Anche le
                                                 gare, come le strutture, si trovano soprat-
                                                                                                 ventasse il mio lavoro, ma intanto cer-
                                                                                                 co di fare anche ciò per cui ho studiato
da una rampa                                     tutto all’estero. Così, la mia passione ha
                                                 iniziato a portarmi in giro per il mon-
                                                                                                 e mi sono laureata: traduzione e inter-
                                                                                                 pretariato. Farò tutto il possibile per dif-

fa venire                                        do: gareggiavo soprattutto in Germania
                                                 e negli Stati Uniti. Nel 2016, ho parteci-
                                                                                                 fondere questo sport: ho anche iniziato
                                                                                                 a insegnarlo al Bunker di Roma, l’unico

i brividi. Ma                                    pato al mio primo campionato mondiale,
                                                 a Dallas: è stata un’emozione indescrivi-
                                                                                                 skatepark accessibile d’Italia, dove chi
                                                                                                 ha una disabilità può fare tutto in auto-

aiuta anche
                                                 bile potermi confrontare con ragazzi di         nomia. Qui abbiamo organizzato alcune
                                                 tutto il mondo. E una grande soddisfa-          giornate in cui i ragazzi, disabili e non,
                                                 zione classificarmi terza nella categoria       potevano venire a provare questo sport.
ad affrontare                                    femminile.
                                                                                                    Per fare quello che fa, le serve corag-
la vita e le                                        E adesso che succede?
                                                    Ora sto collaborando con DaBoot, il
                                                                                                 gio o incoscienza?
                                                                                                    Incoscienza non direi, so benissimo

sfide di ogni                                    gruppo più grande in Italia di piloti pro-
                                                 fessionisti e semiprofessionisti che pra-
                                                                                                 che i rischi ci sono e ho sempre un po’ di
                                                                                                 paura: forse un po’ deve esserci, purché

giorno»
                                                 ticano motocross, quad e motoslitta fre-        non sia troppa. Il coraggio, certo, quello ci
                                                 estyle. Con loro faccio spettacoli e inizio     vuole: lanciarsi da una rampa con la car-
                                                 a farmi conoscere. Mi chiamano anche            rozzina dà i brividi. Ma aiuta anche tan-
                                                 tante famiglie di ragazzi disabili, per         to ad affrontare la vita e le sfide di ogni
                                                 chiedermi un consiglio o una testimo-           giorno. Provare per credere. ■
                                 Fine articolo

                                                        SuperAbile INAIL Febbraio 2020          Pagina 15 di 44
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SuperAbile INAIL Febbraio 2020

VISTI DA VICINO On the stage
di Ambra Notari

Sul palco dopo
il coma.
Il teatro come
riabilitazione
         «L
Andrea, Paolo e gli altri                                      a prima ora, i volontari rac-
                                                               contano le dinamiche della
attori con esiti di coma                                       settimana, annunciano gli
che sulla scena riprendono                         impegni dei giorni successivi, ripercor-
                                                   rono qualche fatto che ha visto prota-
in mano le loro vite.                              gonisti i colleghi. Una fase propedeuti-
Alla Casa dei risvegli “Gli                        ca all’incontro con il gruppo esteso. Poi,
                                                   alle 16, partiamo con l’accoglienza vera e
amici di Luca” l’attività                          propria, un po’ di riscaldamento, eserci-
teatrale è presente come                           zi di libera espressione e improvvisazio-
                                                   ne. Alle 17.45 apriamo le porte: chiunque,
protocollo d’intervento                            anche semplici visitatori della struttura,
terapeutico                                        può entrare e osservare l’esito dell’im-
                                                   provvisazione. Quello è il momento del-
                                                   la tisana. Insieme, per commentare la          loro adeguati livelli di attività personale.
                                                   lezione e progettare i giorni a venire».          «Il teatro è un buon pretesto per ab-
                                                   Alessandra Cortesi parla con il sorriso        battere le barriere tra le persone, perfi-
                                                   quando racconta, con orgoglio, dei suoi        no quella più forte che segna il confine
                                                   ragazzi. È attrice e regista, oltre che ope-   tra normalità e disabilità, perché forni-
                                                   ratrice teatrale di “Dopo… di nuovo - Gli      sce strumenti per comunicare, per co-
                                                   Amici di Luca”, esperienza nata a Bolo-        noscersi, per fare conoscere agli altri le
                                                   gna nel 2009 per offrire ai pazienti in        proprie qualità e le proprie peculiarità,
       Qui e a pagina 18: gli spettacoli           fase post acuta della Casa dei risvegli        nella convinzione che una reale inte-
       teatrali portati in scena dalle             “Luca De Nigris” una nuova possibilità         grazione passi attraverso la conoscen-
       compagnie nate all’interno della
       “Casa dei Risvegli” Luca De Nigris”.        di partecipazione sociale. Persone che,        za dell’altro», riassume Fulvio De Ni-
       Le foto sono realizzate da Gabriele         risvegliate dal coma, restano a domici-        gris, direttore del Centro studi per la
       Fiolo e Cristina Ferri per l’associazione   lio a totale carico delle famiglie, isolate    ricerca sul coma “Luca De Nigris” non-
       fotografica Tempo e Diaframma
                                                   da un mondo esterno che non permette           ché creatore, insieme con Maria Vacca-

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                                                                                          sperimentale all’Ospedale Maggiore, ha
                                                                                          intrapreso, sin dai suoi primi passi, l’e-
                                                                                          sperienza teatrale della Casa dei risve-
                                                                                          gli. Nel 2003 nasce la compagnia te-
                                                                                          atrale “Gli amici di Luca”, nel 2009 la
                                                                                          compagnia “Dopo… di nuovo - Gli Ami-
                                                                                          ci di Luca”. La prima è composta da per-
                                                                                          sone già ricoverate presso la struttura
                                                                                          di cura bolognese e in altre strutture di
                                                                                          lunga assistenza; la seconda è compo-
                                                                                          sta da persone dimesse prevalentemen-
                                                                                          te dalla Casa dei risvegli. Come Andrea
                                                                                          Parini: «Da quando sono in carrozzina
                                                                                          non riesco più a guardarmi allo spec-
                                                                                          chio. Non voglio vedermi. Ma sul palco-
                                                                                          scenico ritrovo la forza», spiega, trovan-
                                                                                          do il coraggio di raccontare negli occhi
                                                                                          di Alessandra, che aggiunge: «Andrea,
                                                                                          sulla sedia stai tutto arrotolato, ma in
                                                                                          scena ti ergi al massimo, com’è questa
                                                                                          storia?». «Perché devo mettermi in mo-
                                                                                          stra», risponde senza esitare.

                                                                                              Del gruppo “Dopo… di nuovo - Gli
                                                                                          Amici di Luca” fanno parte anche al-
                                                                                          cuni familiari e operatori sanitari. Al
                                                                                          momento, i membri sono sette: di que-
                                                                                          sti sei sono usciti dalla Casa dei risvegli,
                                                                                          uno da una struttura esterna. Si va dai
                                                                                          27 ai 70 anni di età e sono tutti uomini
                                                                                          tranne una donna. «C’è una forte ma-
                                                                                          trice pedagogica. Lavoriamo sulla cre-
ri, dell’associazione Gli amici di Luca.    noi un indicibile dolore, ma anche un         atività, sull’espressività, sulla coralità e
Luca è il figlio di Fulvio e Maria: nel     grande messaggio di speranza».                un occhio deve sempre guardare l’altro.
1997, dopo un’operazione che non die-          Quando Luca si risvegliò dal coma,         È un modo per recuperare la socialità»,
de gli esiti sperati, entrò in coma. Ave-   tra i suoi ricordi c’era quello dei burat-    dice. «Per me non è un corso di teatro,
va 15 anni. «Andammo in Austria in un       tini. «Gli piacevano tanto», puntualiz-       ma è uno stare tra amici. Mi piace tutto:
centro altamente specializzato, dove si     za suo padre. «Così portammo dei bu-          il rapporto con Alessandra, quello con
svegliò dal coma e dallo stato vegetati-    rattinai in ospedale, per tutto il reparto.   gli altri, quello con Antonella Vigilan-
vo dopo 240 giorni», ricorda De Nigris.     Lì capimmo che quella del teatro e del-       te, la nostra coordinatrice pedagogica.
«Purtroppo, dopo un percorso riabilita-     la musica erano strade su cui lavorare        Anche quando siamo andati a Valencia
tivo che lasciava sperare per il meglio,    in chiave riabilitativa». A Cesena ven-       è stato bellissimo: per molti era la pri-
l’8 gennaio del 1998 Luca non si svegliò.   ne organizzato un corso di teatro e fi-       ma volta in aereo, per me era il primo
Morì nel sonno. Così come improvvisa-       gura a servizio delle persone con esiti       volo in carrozzina», interviene Andrea.
mente era andato in coma, inaspettata-      da coma. Tra gli alunni, anche Alessan-       Già, perché “Dopo… di nuovo” è volato
mente a solo 16 anni morì, lasciando in     dra Cortesi che, dopo un primo lavoro         in Spagna per portare la propria espe-

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VISTI DA VICINO On the stage

rienza e, in gemellaggio con l’associazio
ne valenciana Nueva Opcion, mettere in
scena Amleto Experience 2.0: per la prima
volta dal 2009, gli attori sono stati chia-
mati a interpretare un testo non frutto
del loro lavoro ma preesistente. «Non è
stato facile, alcuni passaggi li abbiamo
imparati anche in spagnolo», spiega Cor-
tesi, «ma i ragazzi sono stati bravissimi.
Più la sfida è dura, più da loro si otten-
gono grandi risultati. L’Amleto, poi, ci ha
dato la possibilità di affrontare temati-
che a noi vicine: Ofelia che vede la men-
te impazzita di Amleto; il padre di Am-
leto che non è né morto né vivo, è uno
spirito che vive in un limbo».
    Paolo Facchini, invece, da più di die-
ci anni è un attore della compagnia “Gli
amici di Luca”. Dice di avere già vissuto
due volte: una prima e una dopo l’inci-
dente, nel 1999: «La corsa all’ospedale di
Imola, e i medici che alzano le mani. Il
tentativo all’Ospedale Maggiore di Bo-
logna, dove mi hanno salvato. Di fat-
to, è lì che sono rinato. Sono rimasto in
coma 35 giorni. Non è molto, vero? C’è
gente che sta in coma più a lungo. Di-         la carica enorme che l’ha travolto quan-     porta in scena un’energia nuova e posi-
ciamo che in questo particolare campio-        do, sul palco del Teatro Duse, alla fine     tiva, perfetta sintesi del potere riabili-
nato, non sono tra i primi classificati»,      di uno spettacolo, ha sentito gli applau-    tante del teatro».
ammicca. «Ho imparato a scherzarci e           si del pubblico: «Mi sembrava di volare,        L’unica volta che le due compagnie
a riderci su: se non ne fossi capace, sa-      una spinta incredibile». E proprio a par-    si sono esibite insieme è stato nel 2017
rei finito». Trentacinque giorni di ospe-      tire da esperienze come questa, l’attività   con lo spettacolo In progress, che mostra
dale e poi la riabilitazione e la fisiotera-   teatrale è presente nella Casa dei risve-    dichiaratamente il processo graduale
pia. Quando Paolo racconta dell’attività       gli “Luca De Nigris”, struttura pubblica     attraverso cui lo spettacolo stesso si è
teatrale – Deborah Fortini è l’operatrice      dell’Azienda Usl di Bologna, come pro-       costruito, descrizione simbolica del per-
teatrale, Martina Pittureri la coordina-       tocollo d’intervento terapeutico per i pa-   corso di ri-apprendimento e di ri-costru-
trice pedagogica – fa l’esempio dei bam-       zienti ricoverati.                           zione affrontato dalle persone con esito
bini: «Giochiamo per imparare qualco-             «Il teatro ha una valenza clinica e       di coma. «In progress», conclude De Ni-
sa. Dopo l’incidente facevo molta fatica       una sociale», chiosa De Nigris. I risul-     gris, «è nato dall’incontro di due gruppi
a ricordare, anche le cose più sempli-         tati sono tangibili: Paolo, per esempio,     decisi a mettere in comune le rispettive
ci: pensi che per il teatro ho imparato        ha maturato un’esperienza tale da esse-      esperienze. Perché l’incontro e la condi-
a memoria un canto della Divina Com-           re dirompente sul palcoscenico. Attra-       visione sono il miglior modo per progre-
media. Quasi non potevo crederci. Gra-         verso il teatro chi esce dal come riacqui-   dire, come teatranti e come persone». ■
zie al teatro ho ripreso in mano la mia        sta quel contatto fisico che, spesso, gli
vita, mi è servito moltissimo anche in         viene negato. Le espressioni, la dizio-
termini di autostima». E racconta del-         ne non perfetta e la particolare fisicità

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Recitare?
                                                 di un intervento al cuore: è stato allo-      le prove, gli aspiranti attori lavorano sul-
                                                 ra che sono entrato per la prima volta        la gestione dello spazio scenico, sull’im-
                                                 in contatto con la disabilità», racconta      postazione della voce, sull’improvvi-

Un’arma per                                      Corati. «Ho passato ore e ore seduto sul-
                                                 le panche in attesa che lei finisse la sua
                                                 riabilitazione: è stato lì che ho consape-
                                                                                               sazione immaginativa e sul controllo
                                                                                               della respirazione e dell’ansia. Nel giu-
                                                                                               gno 2019 è andata in scena la comme-

sconfiggere                                      volizzato che l’arte poteva diventare uno
                                                 strumento di recupero per pazienti che
                                                                                               dia Meccanico… non vale che, attraverso il
                                                                                               comico e il grottesco, ha puntato l’atten-

le paure
                                                 stavano ricostruendo la loro esistenza        zione sull’eccesso di utilizzo della tecno-
                                                 intorno a nuove difficoltà fisiche e psi-     logia nella riabilitazione e sui possibili
                                                 cologiche, oltre che essere una valvola       effetti collaterali. «Il palcoscenico aiu-
                                                 di sfogo per i familiari».                    ta ad affrontare le paure e a trovare la
Al Centro Cardinal Ferrari                           È nato così un laboratorio teatrale       propria autonomia», conclude Corati. «Il
                                                 che ogni anno coinvolge circa 120 pa-         nostro compito è supportare i parteci-
di Fontanellato (Parma),                         zienti: mediante appositi esercizi si la-     panti nel rientro in società: il ritorno a
un laboratorio di teatro                         vora su determinati aspetti cognitivi o       casa non deve portarli a chiudersi, ma
                                                 logopedici, con il supporto di medici e       a vivere la loro nuova condizione in pie-
per persone che hanno                            neuropsicologi, per “riabilitare” attraver-   na autonomia, nonostante le difficoltà».
subito traumi cranici                            so la recitazione. «Nel gruppo le perso-      Alice Facchini
                                                 ne condividono le loro problematiche e
coinvolge 120 pazienti l’anno.                   le difficoltà del percorso riabilitativo»,
Il regista Matteo Corati:                        prosegue il regista. «Questo porta i pa-
                                                 zienti a supportarsi e motivarsi l’un l’al-
«Il teatro aiuta a ritrovare                     tro, e al tempo stesso fa nascere nuove
la propria autonomia»                            amicizie».
                                                     Alla fine dell’anno alcuni partecipan-
                                                 ti, in qualche caso insieme ai familiari,
                                                                                                       Sotto: uno spettacolo del

P
                                                 si cimentano nell’ultima fatica: lo spet-             laboratorio teatrale sorto all’interno
        er salire sul palcoscenico ci sono       tacolo conclusivo, che si svolge nel Tea-             del Centro Cardinal Ferrari di
        quattro gradini. Sembrano po-            tro comunale di Fontanellato. Durante                 Fontanellato (Parma)
        chi, ma per i partecipanti del la-
boratorio teatrale dedicato a persone che
hanno subito traumi cranici superarli
diventa una vera e propria sfida. «Per ar-
rivare sul palco i ragazzi farebbero qual-
siasi cosa, perché per loro quel risulta-
to significa normalità», racconta Matteo
Corati, regista e scenografo che dal 2008
organizza il laboratorio teatrale all’in-
terno del Centro Cardinal Ferrari di Fon-
tanellato (Parma), struttura del gruppo
Santo Stefano Riabilitazione, che lavo-
ra per il recupero delle gravi cerebrole-
sioni in età adulta ed evolutiva.
   «Tutto è iniziato per caso quando mia
madre è rimasta tetraplegica a seguito
                                 Fine articolo

                                                                                                                                       19
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