PASSAPORTO PER L'ITALIA - Educazione alla cittadinanza e alla Costituzione per ragazzi stranieri
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PASSAPORTO PER L’ITALIA Educazione alla cittadinanza e alla Costituzione per ragazzi stranieri Gilberto Bettinelli Paola Russomando
Gilberto Bettinelli Paola Russomando PASSAPORTO PER L’ITALIA Educazione alla cittadinanza e alla Costituzione per ragazzi stranieri 2
PROGETTO “NON UNO DI MENO” Provincia di Milano – Settore istruzione Centro COME – Cooperativa Farsi Prossimo Gruppo di progetto Settore istruzione Provincia di Milano Simonetta Pavan, Ufficio integrazione studenti stranieri, responsabile del progetto Centro Come della Cooperativa Farsi Prossimo Simona Panseri, coordinamento del progetto Sara Bellettato, segreteria organizzativa Graziella Favaro, ideazione e supervisione scientifica Marina Carta, consulenza alle scuole e orientamento scolastico Nella Papa, coordinatrice laboratori linguistici “PASSAPORTO PER L’ITALIA” Educazione alla cittadinanza e alla Costituzione per ragazzi stranieri Progettazione e supervisione Graziella Favaro (Centro COME) Autori dei testi Gilberto Bettinelli (Centro COME) Paola Russomando (Centro COME) Editing Cristina Gatelli (Staff Assessore, Provincia di Milano) Non in vendita – materiale in distribuzione gratuita per scuole partecipanti al progetto 3
PRESENTAZIONE Questo testo presenta in modo chiaro e in una forma agile di stile colloquiale i temi che caratterizzano la vita in Italia a chi vuol diventare cittadino. E’ dedicato ai giovani stranieri nel nostro Paese e nel nostro sistema scolastico, nati altrove, migranti con i loro genitori o ricongiunti alle famiglie, oppure nati in Italia e in buona parte cresciuti all’interno della cultura d’accoglienza, che fino alla maggiore età si trovano giuridicamente collocati fuori dalla cittadinanza italiana. La loro esperienza di crescita con i coetanei italiani, sia essa recente o di lunga data, malgrado le difficoltà che spesso la connota, crea aspettative e riferimenti analoghi a quelli dei compagni e, nella maggior parte dei casi, un forte desiderio di autorealizzazione e di integrazione alla pari. Occorre perciò offrire loro, oltre agli strumenti per la padronanza linguistica, l’informazione necessaria a renderli pienamente consapevoli delle regole scritte o interiorizzate nel contesto di accoglienza. Essere italiani con cognomi diversi e colori differenti è un fenomeno in crescita, oggi e nel prossimo futuro, e la cittadinanza, di diritto o raggiunta, significa anzitutto conoscenza e condivisione di un orizzonte comune anche se plurale. Da cinque anni l’Assessorato all’Istruzione della Provincia di Milano, insieme al Centro Come della Cooperativa Farsi Prossimo, si è impegnato con il progetto “Non Uno di Meno” a promuovere e sostenere i percorsi di integrazione delle ragazze e dei ragazzi stranieri nella scuola superiore, attraverso interventi mirati di accompagnamento, per assicurare a tutti gli studenti una piena scolarizzazione e pari opportunità di crescita individuale. Un’azione importante e cruciale ai fini dell’integrazione e della convivenza civile, inserita nella prospettiva più ampia di una scuola attenta ai cambiamenti ed alla promozione dei percorsi di cittadinanza consapevole per costruire un futuro di convivenza pacifica, dove diritti e doveri siano equamente condivisi. L’Assessore all’istruzione ed edilizia scolastica Marina Lazzati 4
ANCH’IO CANTO L’ITALIA Presentazione Graziella Favaro Anch’io canto l’Italia ………………….. Domani sarò una donna importante quando aiuterò il mio Paese. Formerò la mia persona qui nella mia nuova patria alla quale devo ciò che sono e ciò che sarò. Non dimenticherò ciò che mi hai dato, Italia! E poi la mia gente vedrà che non si emigra solo per lavorare e rinchiudersi come ricci nella propria ignoranza. Ho assimilato di te, Italia, le idee di libertà, giustizia, uguaglianza, almeno nei libri di storia Allora ….anch’io sono l’Italia Fatima, Marocco. da: M.C. Patuelli, Verso quale casa Futuri cittadini Come Fatima un numero crescente di cittadini stranieri presenti da tempo in Italia si trova oggi nelle condizioni di poter richiedere la cittadinanza italiana. In particolare sta aumentando di anno in anno il numero di coloro che sono nati nel nostro Paese i quali, in possesso dei requisiti necessari (residenza ininterrotta dal momento della nascita al compimento del diciottesimo anno di età), possono presentare la richiesta di cittadinanza tra i 18 e i 19 anni (legge n°91 /1992). In questo delicato momento di scelta e di “nuova appartenenza”, gli elementi che sono all’attenzione, sia di chi richiede la cittadinanza, sia degli uffici preposti, sono soprattutto di natura burocratica e amministrativa e riguardano essenzialmente il possesso dei requisiti formali e delle condizioni indicate nella legge. Poca attenzione viene invece data agli aspetti simbolici della decisione, ai temi dell’appartenenza e della partecipazione, ai significati più profondi e pregnanti della cittadinanza attiva e responsabile. 5
Diventare cittadini italiani significa invece, non solo far parte di un Paese e di una comunità, ma anche sentirsi parte di essa, della sua storia e del suo presente. Il testo PASSAPORTO PER L’ITALIA, realizzato nell’ambito del progetto “Non uno di meno”, si rivolge in maniera particolare ai futuri cittadini per accompagnarli nel momento cruciale del progetto e delle scelte. Coniugare unità e diversità Come la cultura è oggi di fatto intercultura, perché è plurale e complessa, frutto di molteplici stratificazioni, così il percorso di cittadinanza significa attualmente diventare cittadino in un contesto multiculturale, in una polis attraversata da mutamenti e differenze. Significa ripensare lo spazio pubblico diventato multiculturale e plurilingue, rivedere i criteri di inclusione/esclusione, vivificare il legame tra diritti/doveri e integrazione. Quali che siano i motivi che li causano e le forme attraverso cui si manifestano, gli incontri tra storie, riferimenti, punti di vista diversi fanno infatti - e faranno sempre di più - parte del nostro ambiente educativo, linguistico, economico, informativo, culturale. Essi sono l’esito della molteplicità e pluralità degli itinerari di sviluppo degli individui, che sono esposti alla comunicazione e allo scambio reciproco, nei confronti di quelle culture – altrettanto originali e complesse della propria - che sono rappresentate dagli altri individui. Sempre più quindi l’identità e la storia di ciascuno sono la risultanza di incontri, scambi, scontri e si costruiscono declinando molteplici appartenenze: nazionali, locali, familiari, professionali, di genere, linguistiche, religiose, culturali ecc…. Il gioco dei reciproci riconoscimenti, in se stessi e negli altri, può far emergere nuove idee di collettività e di cittadinanza e liberare gli individui, sia da appartenenze arcaiche e imposte, sia dalla perdita della propria storia. Regole e diritti comuni Unità e diversità sono dunque i poli a partire dai quali si sviluppano le rappresentazioni e si delineano i percorsi di cittadinanza. Come si presenta la diversità culturale? Le culture – la cultura di ciascuno - non sono fotografie rigide messe sotto vetro, che si passano da una generazione all’altra, ma sono costrutti inediti, soggetti al cambiamento, alla vivificazione continua, alle perdite inevitabili e alle nuove acquisizioni. Identità e cultura sono dunque costruzioni in movimento aperte e porose, sistemi “insaturi” che si arricchiscono e modificano in seguito allo scambio e ai contatti. Il tema delle differenze e del cambiamento è dunque uno degli orizzonti da esplorare nei percorsi di cittadinanza interculturale, per non rischiare di dare degli altri una lettura stereotipata, di attribuire agli individui caratteristiche ed “etichette” rigide e discriminatorie. L’altro orizzonte è quello dell’unità e dell’uguaglianza, che ha a che fare con le opportunità, le regole e i diritti degli individui. Ciascuno, a prescindere dal luogo in cui colloca le sue origini, ha l’obbligo di rispettare le norme comuni e il diritto di accedere ad occasioni di sviluppo pari ed eque. 6
Italiani per scelta A partire da queste premesse, nell’ambito del progetto NON UNO DI MENO abbiamo approfondito il tema della cittadinanza nella situazione di pluralità da due punti di vista diversi: - che cosa significa diventare cittadino italiano per i giovani stranieri; - che cosa significa essere cittadini in un contesto plurale per i ragazzi autoctoni e per tutti. Nel primo caso si tratta di scegliere di diventare italiano e iniziare un iter fatto di vincoli, difficoltà burocratiche, tempi lunghi, ma inaugurare anche un cammino simbolico fatto di attese, fantasie, desideri, ambivalenze. Attraverso una ricerca qualitativa, condotta su un gruppo di giovani di origine straniera, nuovi o futuri cittadini, sono state indagate le loro rappresentazioni della cittadinanza voluta/ottenuta, rispetto a tre dimensioni: - la dimensione formale - la dimensione della partecipazione - la dimensione dell’identità (E. Colombo, L. Domaneschi, C. Marchetti, Una nuova generazione di italiani. L’idea di cittadinanza tra i giovani figli di immigrati. Franco Angeli 2009) Alla fase di indagine e conoscenza è poi seguita la proposta operativa di accompagnamento della cittadinanza attraverso un percorso di esplorazione e riconoscimento. Accompagnare il cammino di cittadinanza Il libro PASSAPORTO PER L’ITALIA si propone di accompagnare la fase di scelta e di attesa dei futuri italiani attraverso modalità informative e formative che riguardano i diversi aspetti del diventare cittadini: - burocratici e formali; - partecipativi e comportamentali; - simbolici e dell’appartenenza. In altre parole intende promuovere la cittadinanza nella duplice dimensione delle “virtù civili” (civicness) e dell’appartenenza (citizenship), intendendo con la prima i comportamenti, le scelte quotidiane, gli atteggiamenti “buoni” del vivere insieme e con la seconda il sentirsi parte di una comunità e di un Paese. Un primo blocco di contenuti si colloca soprattutto sul piano dell’appartenenza e propone esplorazioni e approfondimenti riguardanti: -il percorso per diventare cittadini; -le tappe salienti della storia italiana, dall’Unità alla Repubblica; -la Costituzione italiana; -la partecipazione politica; -le immagini e i simboli dell’Italia; -la lingua italiana, le varietà dialettali e le minoranze linguistiche. Un secondo blocco di contenuti mira ad approfondire i luoghi e i modi della convivenza e a sollecitare comportamenti virtuosi nel rispetto di ciascuno. 7
Essi riguardano: - le regole e le consuetudini della vita civile; - la vita sociale, il volontariato e l’associazionismo; - l’ambiente e il rispetto della natura; - il patrimonio culturale e artistico; - le feste, i luoghi e le tradizioni; - il futuro e l’Italia che verrà. Ogni tema è posto in maniera partecipata e interattiva: vengono interpellati direttamente le ragazze e i ragazzi, ponendo domande, sollecitando la presa di posizione e il racconto di esperienze autobiografiche. Vengono inoltre, per ciascun aspetto, proposte informazioni, approfondimenti e riferimenti normativi; vengono presentati esempi e situazioni concrete e si sollecita il lettore ad esprimere il proprio punto di vista. Vivere insieme in pari dignità PASSAPORTO PER L’ITALIA è destinato in maniera privilegiata alle ragazze e ai ragazzi stranieri, futuri italiani, ma contiene indicazioni, temi e suggerimenti che possono essere proposti a tutti i ragazzi, stranieri e autoctoni, nell’ambito dei percorsi dedicati a “cittadinanza e Costituzione”. I “nuovi italiani” si interrogano infatti sul senso della cittadinanza, pongono domande a tutti su che cosa significa sentirsi italiani, sui valori da condividere, sulle pratiche, le norme e le forme che definiscono oggi tale appartenenza. Per i ragazzi autoctoni, la cittadinanza non può più ridursi al solo perseguimento dell’uguaglianza, ma deve riguardare anche la capacità di gestire e riconoscere le differenze. Nuove competenze sono dunque richieste a chi vive e agisce la cittadinanza nella situazione di pluralità: la capacità di gestire l’incontro con le differenze, mediare, mantenere unite la memoria e l’idea di futuro, tollerare l’incertezza, sospendere il giudizio. Si tratta quindi di ripensare a forme di convivenza e di riconoscimento collettivo che sappiano coniugare solidarietà, uguaglianza e rispetto delle specificità. Cittadinanza e intercultura sono anche i due poli per ripensare l’educazione alla cittadinanza per tutti, introducendo modi di essere e di pensare che facciano spazio agli altri, a nuove rappresentazioni e narrazioni che ci riguardano tutti. Per vivere insieme in pari dignità. 8
INDICE 1. Diventare cittadini italiani • Dichiaro di voler diventare cittadino • Chiedere la cittadinanza • La domanda • Finalmente cittadino italiano • Che cosa significa essere cittadini italiani 2. Storia d’Italia. Ciò che non possiamo non sapere • Ciò che non possiamo non sapere • Il Risorgimento • Il Regno d’Italia • Il fascismo • La Repubblica • Prima dell’Unità 3. Cittadinanza e Costituzione • Dentro la Costituzione • Principi fondamentali • Diritti • Doveri • L’ordinamento dello stato 4. La vita politica • Votare • Le regioni • Le province • I comuni 5. Simboli e immagini • Gli stemmi delle città • Simboli ufficiali dell’Italia • Immagini rappresentative • Pizza, mandolino e spaghetti? • Luoghi comuni e stereotipi 6. Lingua e lingue d’Italia • Le origini dell’italiano • Cambiamenti e varietà • L’italiano nel mondo • Minoranze culturali e linguistiche • Minoranze linguistiche antiche 7. Vita civile • Regole e consuetudini • Quando non si rispettano le regole • Le norme della strada • Norme di convivenza 9
8. Vita sociale • Far parte di un’associazione sportiva • Altre associazioni • Fare volontariato • La protezione civile • Volontari un po’ speciali • Il servizio civile nazionale 9. Gli ambienti • Il territorio • La distribuzione della popolazione • Le trasformazioni del territorio • Luoghi da proteggere • Le nuove “buone abitudini” 10. Il patrimonio culturale e artistico • Il patrimonio mondiale dell’UNESCO • Epoca romana • Il Rinascimento • Città d’arte • Siti naturali • Personaggi della cultura 11. Luoghi e tradizioni • A Venezia per la regata storica e il carnevale • A Siena per il Palio • A Monza per il gran premio • La festa del santo patrono • Napoli e il presepe 12. L’Italia che sarà • Migrazioni • Chi va e chi viene • Una società in cambiamento • Oltre l’Italia, in Europa • Cadono le frontiere • Storia dell’Unione 10
1 DIVENTARE CITTADINI ITALIANI Mi chiamo Kevin. C’è una cosa che mi dà fastidio… Qualche mese fa con la mia scuola siamo andati cinque giorni a Londra. All’aeroporto ho dovuto fare una fila diversa da quella dei miei compagni perché non ho il passaporto italiano. Io, di fatto, sono italiano, sono nato qui, ma ho ancora il passaporto delle Filippine, il paese dei miei genitori; ho, naturalmente, il permesso di soggiorno per poter stare in Italia. Ho dovuto fare la fila per i cittadini extraunione, una fila lunga e lenta; i professori e i compagni sono invece passati in fretta e mi hanno dovuto aspettare. Non vedo l’ora di avere la cittadinanza italiana visto che questo è il paese dove sono nato e vivo! Ma come si fa ? Cittadini italiani si nasce, vale a dire che è cittadino italiano chi ha un genitore italiano, in questo caso si ha la cittadinanza per filiazione. Ma cittadini italiani si può anche diventare. L’acquisizione della cittadinanza è automatica in alcuni casi, ad esempio i minori di 18 anni che sono stati regolarmente adottati da italiani; oppure i figli di genitori ignoti trovati abbandonati sul territorio italiano; o ancora i figli nati su territorio italiano da genitori apolidi, cioè senza nessuna cittadinanza. Ma si può anche acquisire la cittadinanza in altri numerosi casi previsti dalla legge. Alcune persone la possono ottenere solamente facendo una dichiarazione di volontà, altre invece, come vedremo, debbono presentare una domanda. Ad esempio, il nostro amico Kevin non deve fare alcuna richiesta ma basta che dichiari di voler diventare cittadino italiano perché la legge prevede che “Lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino italiano se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data”. Kevin deve quindi esprimere la sua dichiarazione entro un anno dal giorno in cui compie 18 anni. Devi sapere → Le regole sulla cittadinanza sono contenute nella Legge - Nella tua vita finora hai avuto qualche n. 9 del 5 febbraio 1992 e in problema per il fatto di non avere la alcune norme successive. Dichiarocittadinanza di voler diventare italianacittadino ? italia Puoi trovare informazioni - Sei interessato a diventare cittadino dettagliate andando sul sito italiano ? Per quale ragione ? internet del Ministero dell’Interno: www.interni.it 11
Oltre alle persone che si trovano nella stessa situazione di Kevin, diventano cittadini italiani, solamente facendo una dichiarazione, anche gli stranieri il cui padre o la madre o uno “degli ascendenti in linea retta di secondo grado” (quindi almeno un/a nonno/a) sono stati cittadini italiani. In questo caso essi devono risiedere legalmente sul territorio italiano da almeno due anni al momento in cui raggiungono la maggiore età. Questa regola interessa i moltissimi cittadini stranieri discendenti da italiani emigrati nel passato all’estero, in Sud e Nord America, in Australia, in paesi europei. E’ la situazione di Lucia Teruggi Jmenez che ha 18 anni, è arrivata in Italia all’età di 12 anni, è attualmente cittadina argentina ma sa che un nonno di parte paterna era un cittadino italiano emigrato in Argentina ottant’anni fa e ha raccolto la documentazione che lo dimostra. Ma dove si deve andare per fare la dichiarazione di volontà ? La persona interessata,appena compiuti i diciotto anni, deve andare al comune dove ha la residenza o dove intende stabilire la propria residenza. Davanti all’Ufficiale di stato civile, di solito è il Sindaco o una persona da lui delegata, bisogna dichiarare la propria volontà di diventare cittadino italiano. Naturalmente prima occorre avere raccolto la documentazione necessaria per dimostrare di avere i requisiti. L’ufficiale di stato civile poi trascrive la dichiarazione nel Registro della cittadinanza del comune e sull’atto di nascita viene messa una nota. → Adesso, nelle caselle, scrivi in ordine cronologico i passaggi della procedura per acquisire la cittadinanza nel caso di Kevin e di Lucia: Kevin e Lucia ….. Vanno in ………. L’Ufficiale di stato civile ….. 12
Chiedere la cittadinanza Cominciano a essere molti i ragazzi, con genitori stranieri, che sono nati in Italia e quindi nella condizione di dichiarare la volontà di diventare cittadini italiani. Ma ci sono alcuni problemi. Infatti la legge prevede che essi debbano risiedere legalmente in Italia, con un permesso regolare di soggiorno, fin dalla nascita e senza interruzioni, cioè non debbano aver avuto la propria residenza all’estero neanche per breve tempo. Purtroppo alcuni ragazzi sono nati in Italia ma magari poi sono tornati all’estero, oppure la loro famiglia non ha avuto il permesso di soggiorno cioè non è stata in regola per qualche tempo. Essi non possono allora acquisire la cittadinanza solamente con la dichiarazione, ma possono presentare una domanda di cittadinanza se hanno alcuni requisiti. → La tua situazione è simile a quella di Kevin o di Lucia ? Se non lo è, oppure se hai famigliari e amici in diversa situazione, leggi di seguito gli altri casi in cui è possibile fare domanda di cittadinanza. Devi sapere → Adesso che conosci le norme, leggi le La legge del 1992, e le presentazioni di queste persone e metti una modifiche successive, indicano crocetta nella casella che indica la procedura per i casi in cui è possibile avere la cittadinanza. presentare domanda di cittadinanza. Eccone alcuni; gli Daniel: 18 anni; nato in Italia da genitori peruviani; altri li trovi al sito internet del rimasto sempre regolarmente in Italia. Ministero degli Interni. Possono fare domanda persone: Nagwa: egiziana; in Italia regolarmente da 13 anni per ricongiungimento con il marito. - sposate con un/a cittadino/a italiano/a; Roman: viene dalla Romania; residente in Italia da - residenti legalmente in 8 anni. Italia da oltre dieci anni; per i cittadini di uno Vladimir: 7 anni, viene dall’Ucraina; adottato da una Stato dell’Unione coppia italiana. Europea (vedi quali sono a pag. 81) bastano Ke: tailandese; coniugata da 4 anni con un italiano. quattro anni di residenza legale; - apolidi, cioè senza Cittadinanza Dichiarazione Domanda di alcuna cittadinanza, o automatica di volontà cittadinanza rifugiati residenti Daniel legalmente da almeno Nagwua dieci anni; Roman - maggiorenni, figli o La domanda Vladimir nipoti di cittadini Ke italiani, residenti in Italia da almeno 3 anni. 13
La domanda Io e la mia famiglia siamo in Italia da oltre 11 anni. Adesso so che possiamo presentare la domanda per avere la cittadinanza. Concretamente che cosa dobbiamo fare ? In primo luogo i richiedenti devono consultare bene la legge per controllare di avere tutti i requisiti previsti, di essere cioè nelle condizioni indicate e di poterle documentare. Poi occorre compilare i moduli di domanda che si possono scaricare direttamente dal sito internet del Ministero dell’ Interno. La domanda, con allegata la documentazione necessaria, va indirizzata al Ministro dell’Interno e va presentata alla Prefettura della provincia in cui si risiede in Italia. Sulla domanda va posta una marca da bollo di 14,62 euro e insieme alla domanda occorre effettuare il versamento di un contributo di 200 euro. Da questo momento in poi tutto è nelle mani degli uffici del Ministero. Le norme prevedono un tempo massimo di 730 giorni per avere una risposta, a partire dal giorno della presentazione della richiesta. Nella realtà i tempi possono essere ancora più lunghi. E poi la risposta può essere positiva o negativa. Proprio così, la cittadinanza può essere negata per diverse ragioni: - redditi insufficienti per mantenersi o mantenere la famiglia; - presenza di precedenti penali, cioè condanne per aver commesso reati; - motivi di sicurezza dello Stato; - insufficiente livello di integrazione e scarsa conoscenza dell’italiano. → In quale provincia risiedi ? La Prefettura si trova sempre nel capoluogo della provincia. Cerca il suo indirizzo e consulta su Internet il suo sito per avere informazioni relative all’apertura degli uffici e delle modalità di presentazione delle domande. → Leggi le frasi e segna ( * ) quelle che contengono informazioni giuste: - La domanda va consegnata al Ministero dell’Interno - Le domande possono essere accolte o respinte - La domanda viene respinta se il richiedente non ha un reddito sufficiente per mantenersi - Fare la domanda non costa nulla - La Prefettura è nella città capoluogo di provincia - I moduli di domanda si trovano anche in Internet 14
…finalmente cittadino italiano Adriatic Hoxha racconta “Sono nato in Albania e sono arrivato in Italia ormai 15 anni fa. I miei figli sono nati qui e qui sarà la nostra vita. Due anni fa ho fatto domanda per la cittadinanza che è stata accolta in tempi abbastanza rapidi, in meno di un anno. Una mattina ho ricevuto una busta dalla Prefettura di Ancona, nella cui provincia risiedo, con il Decreto del Presidente della Repubblica che mi concedeva la cittadinanza italiana. Mi sono sentito davvero emozionato! Dopo tanti anni e tante file per rinnovare i permessi di soggiorno... tutto questo è finito. Io e la mia famiglia ora siamo italiani. Nella lettera di accompagnamento mi si diceva che avevo tempo 6 mesi per presentarmi al comune di residenza con due testimoni per prestare il giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana. La legge dice che dal giorno seguente il giuramento si diventa cittadini italiani a tutti gli effetti”. Il giuramento di fedeltà alla Repubblica di solito viene pronunciato davanti al Sindaco del Comune di residenza, o a un suo delegato. Nel locale c’è la bandiera della Repubblica e il testo della Costituzione Italiana. → Completa le fasi della procedura per diventare cittadini italiani: 1. Il richiedente raccoglie i documenti necessari 2. Il richiedente …………………………………………………………………………………………………………. 3. La Prefettura …………………………………………………………………………………………………………. 4. Se la riposta è positiva, il richiedente ………………………………………………………………….. 5. Dal giorno successivo ……………………………………………………………………………………………. Parole da ricordare Adottato Apolide Ministero dell’Interno Prefettura Procedura Requisito Residente Residenza Rifugiato Ascendente/discendente 15
Che cosa significa essere cittadini italiani Essere cittadini italiani non significa solamente avere il passaporto della Repubblica Italiana ma anche conoscere, condividere e rispettare la Costituzione della Repubblica, di cui parleremo in seguito, che contiene i principi fondamentali della convivenza civile. Rispetto a uno straniero residente in Italia, un cittadino ha diritti e doveri propri. Ad esempio gode dei diritti politici, vale a dire ha il diritto e il dovere di partecipare alla elezione del Parlamento. Domande frequenti sulla cittadinanza Perché sul passaporto italiano compare la scritta “Unione Europea” ? L’Italia è uno dei paesi fondatori della attuale Unione Europea. Sui passaporti di tutti gli stati che ne fanno parte compare la stessa scritta. Possedendo la cittadinanza italiana, il cittadino può muoversi e soggiornare liberamente negli Stati dell’Unione. Per fare ciò non è necessario il passaporto ma basta la carta d’identità. Inoltre, se si trova in un paese fuori dall’Unione in cui non vi è né l’ambasciata né il consolato italiano, il cittadino può rivolgersi a una rappresentanza di qualsiasi paese europeo in caso di necessità. Quando si diventa cittadini italiani si perde la cittadinanza del paese di origine proprio o della famiglia ? Dipende. L’acquisizione della cittadinanza non comporta, per la legge italiana, la perdita di quella precedente. E’ quindi possibile possedere la doppia cittadinanza e il doppio passaporto. Ci sono però alcuni Stati che non consentono ciò, ad esempio la Cina Popolare. E’ il motivo per cui alcuni stranieri sono incerti se chiedere o no la cittadinanza italiana. A quanti stranieri ogni anno viene concessa la cittadinanza italiana ? Il numero varia moltissimo da un anno all’altro sia per il numero delle domande sia per le decisioni politiche del Governo. Nel 1998 sono state concesse 12.035 cittadinanze. Negli anni successivi sono aumentate gradualmente fino a 19.266 nel 2005. C’è stato successivamente un aumento notevole: nel 2007 le concessioni sono state 38.466. 16
2 STORIA D’ITALIA Ciò che non possiamo non sapere Ci sono conoscenze sulla storia del nostro paese che un cittadino italiano deve possedere perché aiutano a capire le caratteristiche dell’Italia di oggi. Probabilmente hai già studiato la storia italiana e, d’altra parte, non si può presentarla in poche pagine. Perciò ti propongo una corsa veloce attraverso alcune sue tappe importanti per conoscere i grandi cambiamenti realizzati nel passato e immaginare quelli che ancora verranno. Partiamo da quando è nato…. Io lo so! l’Italia è nata nel 1861…. C’è stata l’Unità … Bene, hai detto una cosa giusta ed errata allo stesso tempo. Infatti l’Italia come territorio geografico, con la sua forma a stivale, c’era anche prima e, da centinaia di anni, veniva chiamata con quel nome. Ma prima del 1861 era divisa in piccoli stati: in quell’anno nasce lo Stato Italiano unitario e indipendente. Nei secoli precedenti, sull’Italia divisa avevano avuto potere, di volta in volta, altri paesi europei: Spagna, Francia e Austria. L’Unità d’Italia si raggiunge dopo guerre, rivolte e insurrezioni al nord contro l’Impero d’Austria, che nella prima metà del secolo XIX, occupava il Regno Lombardo Veneto, al sud contro i Borboni, casa reale che governava il Regno delle due Sicilie. Guarda la carta storico-politica dell’Italia nel 1859: Leggi e conta gli stati italiani prima Il Risorgimento dell’Unità Confronta questa carta con una Il Risorgimento carta delle regioni italiane attuali. A quali regioni corrispondono gli Risorgimento significa rinascita, “rialzarsi” di Stati? In quali regioni c’era il dominio diretto dell’Impero d’Austria? 17
Risorgimento significa rinascita, “rialzarsi” di nuovo dopo un periodo negativo. E’ stato un periodo di 30/40 anni durante il quale si sono attuati diversi tentativi di affermare le idee di libertà che circolavano in tutta Europa, diffuse in Italia da Giuseppe Mazzini. Dal Piemonte i Savoia, grazie all’opera del primo ministro Cavour, appoggiavano le rivolte che scoppiavano in tutta Italia, come le famose “Cinque giornate” di Milano quando dal 18 al 22 marzo 1848 tutto il popolo di Milano si ribellò e cacciò l’esercito austriaco. Giuseppe Garibaldi, sbarcando con i suoi mille uomini in Sicilia, contribuì alla caduta del Regno delle due Sicilie governato dai Borboni. Tutti gli italiani hanno partecipato a queste lotte ? No, non tutti. In generale ha partecipato la parte più istruita della popolazione, che era una minoranza. Inoltre i combattenti per l’indipendenza erano divisi fra coloro che volevano una Monarchia e quelli che volevano una Repubblica. Alla fine il Regno di Sardegna ha guidato la lotta contro gli Austriaci e ha vinto. Il suo re, Vittorio Emanuele II, è diventato il primo re dell’Italia unita. → Sicuramente avrai già sentito i nomi di Garibaldi, Mazzini e Cavour: sono tra i personaggi più famosi del Devi sapere Risorgimento italiano. Che cosa hanno fatto ? Scrivi i loro nomi all’inizio delle frasi che li riguardano: Il Regno di Sardegna era a) ……………………………. è stato il capo del governo governato dalla dinastia dei che ha realizzato l’Unità d’Italia. Savoia che prendeva il b) …………………………. ha guidato la spedizione dei nome dalla regione di cui Mille, le camicie rosse, alla liberazione dell’Italia era originaria. Adesso la meridionale. Savoia fa parte della c) ………………………… ha lottato per l’indipendenza Francia, è stata ceduta dal re dell’Italia e per farla diventare una Repubblica. Vittorio Emanuele II a quel Paese in cambio del suo aiuto nella guerra contro l’Austria. La bandiera del Regno d’Italia, il tricolore, recava lo stemma della famiglia Savoia. Giuseppe Giuseppe Camillo Benso, Garibaldi Mazzini conte di Cavour 18
Il Regno d’Italia Nei primi decenni dopo l’Unità l’Italia era molto povera; la stragrande maggioranza della popolazione abitava nelle campagne e viveva di agricoltura. Era un paese arretrato rispetto ai grandi stati europei. La maggior parte della gente era analfabeta, non sapeva leggere e scrivere e, soprattutto, non parlava italiano ma uno dei numerosi dialetti, fra di loro spesso incomprensibili. Il sistema politico era una monarchia costituzionale, vale a dire che c’era una costituzione, chiamata Statuto, secondo cui il re nominava il governo e i ministri, ma le leggi erano decise dal Parlamento. Esso era costituito dal Senato, i cui membri erano anch’essi nominati dal Re, e dalla Camera dei Deputati che invece era eletta dai cittadini che avevano diritto di votare. Tuttavia questi elettori erano solo i maschi adulti alfabetizzati e benestanti. La maggior parte del popolo non aveva questo diritto. Con il tempo ci fu uno sviluppo economico. Nelle regioni del Nord Italia si svilupparono numerose industrie ma ciò non avvenne nell’Italia Meridionale, e ancora oggi, anche se in misura diversa, c’è il problema del Sud Italia. La povertà dell’Italia ha spinto milioni di persone a emigrare all’estero: l’Italia è stata un paese di emigrazione fino al 1970. Oggi, secondo alcune statistiche, nel mondo ci sono 60 milioni di persone che discendono da italiani emigrati! Con lo sviluppo economico migliorarono anche le condizioni della gente e aumentò il numero degli alfabetizzati. Furono fondati partiti politici popolari, cattolici e socialisti, che riuscirono a far estendere il diritto di voto a tutti i maschi adulti e a migliorare le condizioni di vita di contadini e operai. Questo non avvenne pacificamente ma grazie a lotte, scioperi e conflitti sociali. 1895. Emigranti in un porto in attesa di partire per l’America. Una fabbrica della fine del XIX secolo → Completa il cruciverba. Leggi la parola che compare nelle caselle gialle. 1. Nel Nord Italia si svilupparono le … 1 I 2. La maggior parte della popolazione era … 2 F 3. L’Italia era una … 4. Molti non avevano il diritto di … 3 H 5. Non c’erano industrie nel … 4 6. Un partito popolare erano i … 5 D 7. La povertà favoriva l’ … 6 S 7 E 19
Il fascismo Fino a quando c’è stato un re in Italia ? Io ho sentito parlare di Benito Mussolini: in che periodo ha governato ? La monarchia è durata fino al 1946, come vedremo in seguito. Dopo la prima guerra mondiale, che dal 1914 al 1918 sconvolse tutta l’Europa, l’Italia, che pure aveva vinto la guerra contro l’Austria e la Germania insieme a Francia, Inghilterra e Stati Uniti d’America, era molto indebolita. Ci furono scioperi e proteste finché il partito fascista, guidato da Benito Mussolini, nel 1922 prese il potere con l’aiuto dei grandi industriali e dei proprietari delle terre che si opponevano ai partiti popolari. Con l’accordo del re Vittorio Emanuele III, Mussolini in pochi anni instaurò una dittatura, che proibì ai cittadini di esprimere liberamente le proprie idee politiche, e si fece chiamare “duce”, vale a dire capo. Durante la dittatura fascista vi fu anche qualche progresso economico e sociale: in Devi sapere politica interna furono avviate riforme, come quella della scuola, e si bonificarono La dittatura molte zone malsane del Paese. Ma ci E’ una forma di governo dove il potere è nelle mani di un solo partito e del suo furono anche scelte molto gravi. In capo. politica estera il fascismo voleva Chi non è d’accordo con questo partito affermare il potere italiano in campo viene perseguitato e messo in prigione, o coloniale: proseguì la sottomissione della anche ucciso. Non c’è più libertà per le Somalia e dell’Eritrea e nel 1936 persone che non hanno diritti politici. conquistò l’Etiopia, l’ultimo stato africano indipendente. Poi il governo fascista emise delle leggi razziste contro gli ebrei. Proibì loro di andare a scuola e di svolgere diverse attività economiche. Li costrinse così a vivere in miseria o a cercare di scappare dall’Italia. Ma la decisione più grave fu quella di allearsi con la Germania nazista di Hitler e di entrare nella seconda guerra mondiale nel 1940. L’Italia subì una sconfitta dopo l’altra e numerose distruzioni. Nel 1943 il re fece arrestare Mussolini e cercò di far uscire l’Italia dalla guerra. Gli Italiani fedeli al fascismo si riorganizzarono al Nord nella Repubblica di Salò, sotto il controllo dei Tedeschi, mentre Americani e Inglesi risalivano da Sud contribuendo, insieme alla popolazione, alla liberazione del territorio. Molti italiani, infatti, combatterono contro i tedeschi e i fascisti italiani nella lotta che fu chiamata “Resistenza”. Quando finì la guerra nel 1945, l’Italia era un paese distrutto e in povertà. La responsabilità fu attribuita a Mussolini e al partito fascista ma anche al re. Il duce fu fucilato. 20
Adunata fascista: tutti in camicia nera Partigiani nella lotta di Resistenza La Repubblica Nel 1946 ci fu il referendum: tutti gli italiani maggiorenni, per la prima volta nella storia anche le donne, andarono a votare per decidere se mantenere la monarchia o instaurare la repubblica. La maggioranza scelse la repubblica e così l’ultimo re, Umberto II, se ne andò dall’Italia. Con la Repubblica nacque una vera democrazia, come vedremo in uno dei capitoli del libro. Adesso ho capito! Il re è stato cacciato e perciò dal tricolore della nostra bandiera è stato tolto lo stemma dei Savoia. Dalla nascita della Repubblica, c’è stato un grande sviluppo economico, sociale e culturale: l’Italia è diventata un paese industriale e avanzato; la maggior parte degli italiani non vive in povertà, anche se essa non è scomparsa; tutti vanno a scuola e non ci sono più analfabeti. Certo ci sono ancora molti problemi fra i quali: - lo sviluppo economico delle regioni meridionali è ancora debole rispetto al resto d’Italia; - ci sono grandi organizzazioni criminali –la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta- che in certe zone del Sud sono molto potenti; - l’uso del nostro territorio. La ricchezza ha consentito una vita migliore e sono state costruite case, luoghi di lavoro e strade che però hanno distrutto l’ambiente e, spesso, anche posti molto belli. → Ecco tre feste civili della Repubblica. Collegale alle loro spiegazioni. Si celebra il 2 giugno di ogni anno. Ricorda il giorno in Festa della cui è stata proclamata la Repubblica nel 1946. Repubblica Il primo maggio è la festa dei lavoratori. In realtà essa è celebrata non solo in Italia ma in molti Paesi del mondo. Festa dei Il 25 aprile di ogni anno si ricorda la data in cui nel Lavoratori 1945, al termine della seconda guerra mondiale, l’Italia è liberata: fascisti e tedeschi sono sconfitti. Il 4 novembre è un’altra data importante che celebra, ricordando Festa della la vittoria finale al termine della I guerra mondiale, il Liberazione compimento dell'Unità Nazionale e l’eroismo delle Forze Armate. 21
E prima dell’Italia unita, che cosa è successo ? Prima dell’Unità L’Italia ha una storia molto antica che forse già conosci. In quasi ogni luogo si trovano testimonianze del suo lungo passato: chiese ed edifici antichi, castelli, monumenti quasi intatti o in rovina, pitture e sculture… Sul territorio italiano sono sorte diverse civiltà e sono arrivati popoli diversi che, con il tempo, si sono mischiati con la gente che c’era prima. Il popolo italiano di oggi è il risultato di questa lunga storia. Pensa che Roma, l’attuale capitale d’Italia, ha quasi tremila anni di storia perché, secondo la tradizione, è stata fondata nel 757 prima di Cristo. Non possiamo riassumere una storia così lunga in poche pagine ! Ma tu puoi imparare molto guardandoti attorno. → Ecco, in ordine cronologico, costruzioni di diversi periodi della storia italiana. Collegale alle didascalie. - Il Colosseo, l’anfiteatro di Roma in cui si svolgevano spettacoli. Fu costruito durante l’Impero Romano nel 1° secolo dopo Cristo. 1 - Il traforo del Sempione, scavato sotto 4 le Alpi alla fine del 19° secolo per collegare l’Italia e la Svizzera con la ferrovia. - La cupola del duomo di Firenze, costruita nel 15° secolo durante il 2 Rinascimento, un periodo di grande sviluppo artistico dell’Italia. - Un tempio costruito dai greci a Paestum, nel 6° secolo prima di Cristo. - Il castello di Fénis, costruito durante il Medio Evo, nel 14° secolo dopo 3 Cristo. 5 → Vai in giro per il paese o la città dove abiti, o nella città più vicina, guarda gli edifici storici, di solito c’è un cartello che dà qualche informazione. Leggi e poi scrivi su di un foglio: di che edificio si tratta ? Come si chiama ? A che cosa serviva ? In quale anno o secolo è stato costruito ? Chi l’ha costruito ? Parole da sapere Costituzione Dittatura Fascismo Indipendenza Monarchia Referendum Repubblica Resistenza Risorgimento Statuto 22
3.CITTADINANZA E COSTITUZIONE → Certamente hai già sentito parlare della Costituzione; anche in questo libro ci riferiamo ad essa molte volte. Allora, con i tuoi compagni, prova a mettere insieme ciò che già sapete: o Che cos’è o Storia e origini o Che cosa contiene. Adesso confrontate le vostre informazioni con quelle che trovate in questa e nelle altre pagine del capitolo. Già sai che il 2 giugno 1946, dopo la fine della seconda guerra mondiale, ci fu il referendum istituzionale: gli italiani decisero di mandare via il re e di instaurare la Repubblica. In quelle elezioni, i cittadini votarono anche i propri rappresentanti all’Assemblea Costituente. Infatti era necessario decidere in che modo ordinare lo Stato. L’Assemblea Costituente, formata dai deputati di differenti partiti politici, lavorò oltre un anno per scrivere la Costituzione, la legge fondamentale della Repubblica. Essa entrò in vigore il 1 gennaio 1948. Che cosa significa che la Costituzione è la “legge fondamentale”? Vuol dire che contiene i principi e le regole più importanti dello Stato. Tutte le altre leggi non possono essere in contrasto con la Costituzione. Un esempio riguarda l’obbligo scolastico. L’articolo 34 dice che “l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”. Allora si può fare una legge che stabilisce l’obbligo per nove o dieci anni ma non meno di otto. 23
L’Assemblea Costituente → Cerca nella pagine le date di - referendum istituzionale; - elezione dell’Assemblea Costituente; - pubblicazione del testo della Costituzione sulla Gazzetta Ufficiale; - entrata in vigore della Costituzione. Dentro la Costituzione Art. 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. E’ il primo articolo della Costituzione: dovremmo tutti saperlo a memoria. Ci ricorda che l’Italia è una democrazia dove i cittadini esercitano la sovranità, cioè decidono chi deve governare e fare le leggi, nei modi indicati nella stessa Costituzione. Questo è molto importante perché l’Italia ha avuto una dittatura fascista in cui il popolo non aveva questo diritto. L’articolo evidenzia anche l’importanza del lavoro di tutti i cittadini per il benessere e il progresso del paese. Nella democrazia i Devi sapere rappresentanti eletti dal popolo Democrazia è una parola di fanno le leggi. origine greca che significa Quando non sono governo (kratia) del popolo d’accordo fra di (demos). loro, decidono a Nei moderni stati democratici, maggioranza. Allora che hanno milioni di cittadini, il il principio popolo non decide direttamente fondamentale della ciò che interessa il paese ma democrazia è la elegge dei rappresentanti con legge della questo scopo. Le elezioni maggioranza! avvengono periodicamente, di solito ogni quattro o cinque anni. Perciò si parla di democrazia rappresentativa. 24
Sì, il principio della maggioranza è importante ma non è tutto. Infatti la maggioranza potrebbe decidere anche cose dannose o pericolose per la minoranza. Potrebbe magari vietare di praticare una religione seguita da pochi, e questo non sarebbe giusto. La maggioranza non può fare tutto ciò che vuole. Per questo motivo la Costituzione stabilisce delle regole generali che tutti debbono rispettare. Che cosa troviamo nella Costituzione? Ogni cittadino dovrebbe conoscerla bene. Tu puoi leggerla cercando in internet il sito del Presidente della Repubblica: www.quirinale.it. Essa è composta da 138 articoli raggruppati come vedi nello schema sotto: Principi fondamentali Parte II Ordinamento della Repubblica Parte I Diritti e doveri dei cittadini Il Parlamento Il Presidente della Repubblica Rapporti civili COSTITUZIONE Il Governo Rapporti etico-sociali La Magistratura Rapporti economici Le Regioni, le Province, i Rapporti politici Comuni Garanzie costituzionali Disposizioni transitorie e finali I principi fondamentali Gli articoli dal numero 1 al 12 contengono i principi fondamentali. Fra gli articoli ricordiamo in particolare quelli che garantiscono: - il rispetto dei diritti umani inviolabili - l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge: non importano la razza, il sesso, la religione, le lingue … - la libertà di ognuno - il diritto al lavoro - i rapporti fra lo Stato e la Chiesa Cattolica - la condizione degli stranieri Parole da sapere Assemblea Costituente dovere diritto ordinamento referendum sovranità 25
Diritti …. I cittadini godono di diritti. A esempio, ognuno ha il diritto di andare e abitare dove vuole e le autorità non possono impedire questa scelta. Sembra una cosa normale ma bisogna sapere che invece, in molti paesi, per cambiare abitazione e per spostarsi, all’interno o all’estero, una persona deve chiedere un permesso alla polizia o alle autorità. Nella prima parte della Costituzione sono riconosciuti diritti in diversi campi. Eccone alcuni: I rapporti civili riguardano gli individui, le singole persone: - nessuno deve subire violenza fisica da parte di altri; - ognuno ha diritto di esprimere liberamente la propria opinione; - ogni cittadino può incontrarsi con chi vuole per discutere e manifestare il proprio pensiero, a parole o scrivendo; - tutti possono seguire la religione che vogliono; - ognuno ha diritto a essere difeso durante un processo. I rapporti etico-sociali riguardano i diritti e i doveri dei genitori e delle famiglie, l’istruzione, la salute. I rapporti economici riguardano: - la libertà di svolgere il lavoro che ognuno vuole, di avviare qualsiasi attività economica; - il diritto al riposo settimanale e alle ferie; - la possibilità per i lavoratori di associarsi in sindacati per difendere i propri interessi e anche di fare scioperi per migliorare le proprie condizioni di vita; - il diritto di avere delle proprietà personali (case, terreni, macchine …) I rapporti politici si riferiscono al diritto dei cittadini di partecipare alla vita politica sia andando a votare per eleggere i rappresentanti sia presentandosi come candidati alle elezioni. → Guarda le immagini. Che cosa vedi? Indica a quale campo di rapporti si riferiscono, secondo te. ……………………………………….. ……………………….. ……………………………………….. 26
… Doveri I cittadini non hanno solamente dei diritti da far valere ma devono anche rispettare dei doveri. Infatti un paese non può funzionare e progredire se ognuno fa solamente ciò che vuole, se chiede il rispetto dei propri diritti senza assumersi delle responsabilità. La Costituzione cita chiaramente alcuni doveri: essere fedeli alla Repubblica e osservare, cioè seguire, la sua Costituzione e le altre leggi; pagare le imposte e le tasse che servono per far funzionare lo Stato e i servizi pubblici come la sanità, il sistema scolastico, l’esercito ecc.; partecipare alle votazioni per eleggere i rappresentanti al Parlamento; mantenere ed educare i figli; difendere l’Italia in caso di guerra, anche andando a prestare il servizio militare. → In un testo della Costituzione cerca gli articoli che riguardano i diritti e i doveri che hai letto in queste pagine. L’ordinamento dello stato La parte seconda della Costituzione tratta dell’Ordinamento della Repubblica, cioè spiega come funziona, come si fanno le leggi, chi le deve far rispettare: insomma tratta dei poteri dello stato. Coloro che hanno il potere possono avere la volontà di comandare sempre di più, proprio come i re del passato che erano sovrani assoluti. Per evitare che qualcuno o gruppi di persone abbiano troppo potere, la Costituzione stabilisce la separazione e l’equilibrio dei poteri. Che cosa significa ? Leggi con attenzione. Le leggi sono importanti Il Parlamento ha il potere di fare le leggi, perché il loro rispetto il potere legislativo. Il Parlamento è permette la convivenza costituito dalla Camera dei Deputati e dal pacifica e non violenta Senato. Una legge, per essere valida, fra i cittadini. Chi fa le deve essere approvata da entrambi. leggi ? L’aula della Camera dei deputati nel Palazzo di Montecitorio a Roma. Il Senato sta invece a Palazzo Madama. Ogni cinque anni i cittadini maggiorenni votano per eleggere la Camera, composta da 630 deputati, e il Senato, composto da 315 senatori. Oltre a fare le leggi, il Parlamento elegge il Presidente della Repubblica che dura in carica sette anni. 27
Non basta fare le leggi, occorre anche Il Governo esercita il potere esecutivo. metterle in pratica. Ad esempio non Il Governo è costituito dai ministri che basta stabilire per legge che tutti i formano il Consiglio dei ministri. A capo cittadini hanno diritto alla salute. c’è il Presidente del Consiglio. Il Bisogna anche costruire gli ambulatori Governo mette in pratica le leggi ma e gli ospedali, assumere i medici e gli anche può proporre leggi e decreti al infermieri. Chi applica le leggi? Parlamento. Una seduta del Consiglio dei ministri. Chi elegge il governo? Dopo le elezioni del Parlamento, il Presidente della Repubblica sceglie il Presidente del Consiglio dei ministri che, di solito, è il capo del partito politico che ha avuto più voti. Questi forma il governo che però deve avere un voto di fiducia dal Parlamento per poter entrare in funzione. La magistratura esercita il potere Non tutti rispettano le leggi. giudiziario: sono i Occorre punire le persone giudici che fanno le che commettono reati, ad indagini e i processi esempio coloro che uccidono nei tribunali. Per o rubano. Chi decide se diventare giudice una persona è colpevole bisogna studiare e di qualcosa e deve essere superare dei punita? concorsi. → Accanto a ogni frase scrivi V (vero) oppure F (falso): Il Presidente della Repubblica abita nel I cittadini eleggono il palazzo del Quirinale. E’ Governo ogni cinque anni. una figura che Il Governo esercita il potere rappresenta l’Unità della legislativo. Repubblica. Il Parlamento ha il potere di fare le leggi. Le elezioni del Parlamento sono ogni sette anni. La Corte Costituzionale è La Magistratura è formata dai un “organo di garanzia” : giudici. controlla che le leggi decise dal Parlamento non Il Parlamento elegge il siano in contrasto con la Presidente della Repubblica Costituzione. I membri della Corte sono nominati → Sai i nomi del Presidente della dalla Magistratura, dal Parlamento e dal Presidente della Repubblica, del Presidente del Repubblica. Consiglio dei ministri, dei Presidenti della Camera e del Senato, di qualche ministro ? 28
4. LA VITA POLITICA Sicuramente hai già visto da qualche parte alcuni di questi simboli e sai che rappresentano i partiti politici italiani. Che cos’è un partito politico ? E’ una associazione di persone che condividono interessi e idee su come governare l’Italia. Ogni partito ha una sua organizzazione interna. A volte sul simbolo del partito c’è il nome del leader, cioè della persona più importante di quel partito. Naturalmente i leader e i simboli possono cambiare. Inoltre ci Simboli dei partiti presenti nel Parlamento italiano sono partiti che esistono da molto dopo le elezioni politiche del 2008. tempo e altri più recenti. Ma perché ci sono tanti partiti ? La presenza di diversi partiti significa che ci sono diverse opinioni e idee. In un paese democratico ogni cittadino ha la libertà di esprimere le proprie idee su ciò che interessa la vita di tutti. Facciamo un esempio che ti può riguardare. Come sai, uno straniero nato in Italia può diventare cittadino italiano a diciotto anni. Attualmente si sta discutendo se cambiare questa legge e magari dare la cittadinanza prima, ad esempio ai bambini stranieri che hanno finito la scuola primaria in Italia. Ecco: i partiti hanno opinioni diverse su questo tema. No. Ma per partecipare attivamente alla vita politica una persona può iscriversi a un partito con cui pensa di essere d’accordo. Comunque un cittadino E’ obbligatorio deve sempre informarsi sulle questioni importanti far parte di un per la vita del paese, e formarsi delle idee. Quando partito ? ci sono le elezioni politiche, ogni partito presenta il suo programma di governo e i suoi candidati cioè le persone da mandare al Parlamento. I cittadini così possono scegliere per chi e per che cosa votare. 29
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