PASSAPORTO PER L'ITALIA - Educazione alla cittadinanza e alla Costituzione per ragazzi stranieri

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PASSAPORTO PER L’ITALIA
      Educazione alla cittadinanza e alla
      Costituzione per ragazzi stranieri

Gilberto Bettinelli
Paola Russomando
Gilberto Bettinelli

                Paola Russomando

     PASSAPORTO PER L’ITALIA
Educazione alla cittadinanza e alla Costituzione
             per ragazzi stranieri

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PROGETTO “NON UNO DI MENO”
Provincia di Milano – Settore istruzione
Centro COME – Cooperativa Farsi Prossimo

Gruppo di progetto

Settore istruzione Provincia di Milano
Simonetta Pavan, Ufficio integrazione studenti stranieri, responsabile del progetto

Centro Come della Cooperativa Farsi Prossimo
Simona Panseri, coordinamento del progetto
Sara Bellettato, segreteria organizzativa
Graziella Favaro, ideazione e supervisione scientifica
Marina Carta, consulenza alle scuole e orientamento scolastico
Nella Papa, coordinatrice laboratori linguistici

“PASSAPORTO PER L’ITALIA”
Educazione alla cittadinanza e alla Costituzione per ragazzi stranieri

Progettazione e
 supervisione                                           Graziella Favaro                   (Centro COME)

Autori dei testi                                        Gilberto Bettinelli                (Centro COME)
                                                        Paola Russomando                   (Centro COME)

Editing                                                 Cristina Gatelli                   (Staff Assessore, Provincia di Milano)

Non in vendita – materiale in distribuzione gratuita per scuole partecipanti al progetto

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PRESENTAZIONE

        Questo testo presenta in modo chiaro e in una forma agile di stile colloquiale i temi che
caratterizzano la vita in Italia a chi vuol diventare cittadino. E’ dedicato ai giovani stranieri nel
nostro Paese e nel nostro sistema scolastico, nati altrove, migranti con i loro genitori o ricongiunti
alle famiglie, oppure nati in Italia e in buona parte cresciuti all’interno della cultura d’accoglienza,
che fino alla maggiore età si trovano giuridicamente collocati fuori dalla cittadinanza italiana.
        La loro esperienza di crescita con i coetanei italiani, sia essa recente o di lunga data,
malgrado le difficoltà che spesso la connota, crea aspettative e riferimenti analoghi a quelli dei
compagni e, nella maggior parte dei casi, un forte desiderio di autorealizzazione e di integrazione
alla pari.
        Occorre perciò offrire loro, oltre agli strumenti per la padronanza linguistica, l’informazione
necessaria a renderli pienamente consapevoli delle regole scritte o interiorizzate nel contesto di
accoglienza. Essere italiani con cognomi diversi e colori differenti è un fenomeno in crescita, oggi
e nel prossimo futuro, e la cittadinanza, di diritto o raggiunta, significa anzitutto conoscenza e
condivisione di un orizzonte comune anche se plurale.
        Da cinque anni l’Assessorato all’Istruzione della Provincia di Milano, insieme al Centro
Come della Cooperativa Farsi Prossimo, si è impegnato con il progetto “Non Uno di Meno” a
promuovere e sostenere i percorsi di integrazione delle ragazze e dei ragazzi stranieri nella scuola
superiore, attraverso interventi mirati di accompagnamento, per assicurare a tutti gli studenti una
piena scolarizzazione e pari opportunità di crescita individuale.
         Un’azione importante e cruciale ai fini dell’integrazione e della convivenza civile, inserita
nella prospettiva più ampia di una scuola attenta ai cambiamenti ed alla promozione dei percorsi di
cittadinanza consapevole per costruire un futuro di convivenza pacifica, dove diritti e doveri siano
equamente condivisi.

L’Assessore all’istruzione ed edilizia scolastica
      Marina Lazzati

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ANCH’IO CANTO L’ITALIA
Presentazione
Graziella Favaro

                                                       Anch’io canto l’Italia
                                                       …………………..
                                                          Domani sarò una donna
                                                                       importante
                                                    quando aiuterò il mio Paese.
                                                      Formerò la mia persona qui
                                                           nella mia nuova patria
                                                     alla quale devo ciò che sono
                                                                   e ciò che sarò.
                                                    Non dimenticherò ciò che mi
                                                                  hai dato, Italia!

                                                     E poi la mia gente vedrà che
                                                                      non si emigra
                                                               solo per lavorare e
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                                                           come ricci nella propria
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                                                        Ho assimilato di te, Italia,
                                                       le idee di libertà, giustizia,
                                                                       uguaglianza,
                                                          almeno nei libri di storia
                                                     Allora ….anch’io sono l’Italia
                                                                 Fatima, Marocco.

                                              da: M.C. Patuelli, Verso quale casa

Futuri cittadini
Come Fatima un numero crescente di cittadini stranieri presenti da tempo in
Italia si trova oggi nelle condizioni di poter richiedere la cittadinanza italiana.
In particolare sta aumentando di anno in anno il numero di coloro che sono
nati nel nostro Paese i quali, in possesso dei requisiti necessari (residenza
ininterrotta dal momento della nascita al compimento del diciottesimo anno di
età), possono presentare la richiesta di cittadinanza tra i 18 e i 19 anni (legge
n°91 /1992).
In questo delicato momento di scelta e di “nuova appartenenza”, gli elementi
che sono all’attenzione, sia di chi richiede la cittadinanza, sia degli uffici
preposti, sono soprattutto di natura burocratica e amministrativa e riguardano
essenzialmente il possesso dei requisiti formali e delle condizioni indicate nella
legge. Poca attenzione viene invece data agli aspetti simbolici della decisione,
ai temi dell’appartenenza e della partecipazione, ai significati più profondi e
pregnanti della cittadinanza attiva e responsabile.

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Diventare cittadini italiani significa invece, non solo far parte di un Paese e di
una comunità, ma anche sentirsi parte di essa, della sua storia e del suo
presente.
Il testo PASSAPORTO PER L’ITALIA, realizzato nell’ambito del progetto “Non
uno di meno”, si rivolge in maniera particolare ai futuri cittadini per
accompagnarli nel momento cruciale del progetto e delle scelte.

Coniugare unità e diversità
Come la cultura è oggi di fatto intercultura, perché è plurale e complessa,
frutto di molteplici stratificazioni, così il percorso di cittadinanza significa
attualmente diventare cittadino in un contesto multiculturale, in una polis
attraversata da mutamenti e differenze. Significa ripensare lo spazio pubblico
diventato multiculturale e plurilingue, rivedere i criteri di inclusione/esclusione,
vivificare il legame tra diritti/doveri e integrazione.
Quali che siano i motivi che li causano e le forme attraverso cui si manifestano,
gli incontri tra storie, riferimenti, punti di vista diversi fanno infatti - e faranno
sempre di più - parte del nostro ambiente educativo, linguistico, economico,
informativo, culturale. Essi sono l’esito della molteplicità e pluralità degli
itinerari di sviluppo degli individui, che sono esposti alla comunicazione e allo
scambio reciproco, nei confronti di quelle culture – altrettanto originali e
complesse della propria - che sono rappresentate dagli altri individui.
Sempre più quindi l’identità e la storia di ciascuno sono la risultanza di incontri,
scambi, scontri e si costruiscono declinando molteplici appartenenze: nazionali,
locali, familiari, professionali, di genere, linguistiche, religiose, culturali ecc….
Il gioco dei reciproci riconoscimenti, in se stessi e negli altri, può far emergere
nuove idee di collettività e di cittadinanza e liberare gli individui, sia da
appartenenze arcaiche e imposte, sia dalla perdita della propria storia.

Regole e diritti comuni
Unità e diversità sono dunque i poli a partire dai quali si sviluppano le
rappresentazioni e si delineano i percorsi di cittadinanza.
Come si presenta la diversità culturale?
Le culture – la cultura di ciascuno - non sono fotografie rigide messe sotto
vetro, che si passano da una generazione all’altra, ma sono costrutti inediti,
soggetti al cambiamento, alla vivificazione continua, alle perdite inevitabili e
alle nuove acquisizioni. Identità e cultura sono dunque costruzioni in
movimento aperte e porose, sistemi “insaturi” che si arricchiscono e modificano
in seguito allo scambio e ai contatti.
Il tema delle differenze e del cambiamento è dunque uno degli orizzonti da
esplorare nei percorsi di cittadinanza interculturale, per non rischiare di dare
degli altri una lettura stereotipata, di attribuire agli individui caratteristiche ed
“etichette” rigide e discriminatorie.
L’altro orizzonte è quello dell’unità e dell’uguaglianza, che ha a che fare con le
opportunità, le regole e i diritti degli individui. Ciascuno, a prescindere dal
luogo in cui colloca le sue origini, ha l’obbligo di rispettare le norme comuni e
il diritto di accedere ad occasioni di sviluppo pari ed eque.

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Italiani per scelta

A partire da queste premesse, nell’ambito del progetto NON UNO DI MENO
abbiamo approfondito il tema della cittadinanza nella situazione di pluralità da
due punti di vista diversi:
- che cosa significa diventare cittadino italiano per i giovani stranieri;
- che cosa significa essere cittadini in un contesto plurale per i ragazzi
autoctoni e per tutti.
Nel primo caso si tratta di scegliere di diventare italiano e iniziare un iter fatto
di vincoli, difficoltà burocratiche, tempi lunghi, ma inaugurare anche un
cammino simbolico fatto di attese, fantasie, desideri, ambivalenze.
Attraverso una ricerca qualitativa, condotta su un gruppo di giovani di origine
straniera, nuovi o futuri cittadini, sono state indagate le loro rappresentazioni
della cittadinanza voluta/ottenuta, rispetto a tre dimensioni:
- la dimensione formale
- la dimensione della partecipazione
- la dimensione dell’identità (E. Colombo, L. Domaneschi, C. Marchetti, Una
nuova generazione di italiani. L’idea di cittadinanza tra i giovani figli di
immigrati. Franco Angeli 2009)
Alla fase di indagine e conoscenza è poi seguita la proposta operativa di
accompagnamento della cittadinanza attraverso un percorso di esplorazione e
riconoscimento.

Accompagnare il cammino di cittadinanza

Il libro PASSAPORTO PER L’ITALIA si propone di accompagnare la fase di scelta
e di attesa dei futuri italiani attraverso modalità informative e formative che
riguardano i diversi aspetti del diventare cittadini:
- burocratici e formali;
- partecipativi e comportamentali;
- simbolici e dell’appartenenza.
In altre parole intende promuovere la cittadinanza nella duplice dimensione
delle “virtù civili” (civicness) e dell’appartenenza (citizenship), intendendo
con la prima i comportamenti, le scelte quotidiane, gli atteggiamenti “buoni”
del vivere insieme e con la seconda il sentirsi parte di una comunità e di un
Paese.

Un primo blocco di contenuti si colloca soprattutto sul piano dell’appartenenza
e propone esplorazioni e approfondimenti riguardanti:
-il percorso per diventare cittadini;
-le tappe salienti della storia italiana, dall’Unità alla Repubblica;
-la Costituzione italiana;
-la partecipazione politica;
-le immagini e i simboli dell’Italia;
-la lingua italiana, le varietà dialettali e le minoranze linguistiche.

Un secondo blocco di contenuti mira ad approfondire i luoghi e i modi della
convivenza e a sollecitare comportamenti virtuosi nel rispetto di ciascuno.

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Essi riguardano:
- le regole e le consuetudini della vita civile;
- la vita sociale, il volontariato e l’associazionismo;
- l’ambiente e il rispetto della natura;
- il patrimonio culturale e artistico;
- le feste, i luoghi e le tradizioni;
- il futuro e l’Italia che verrà.

Ogni tema è posto in maniera partecipata e interattiva: vengono interpellati
direttamente le ragazze e i ragazzi, ponendo domande, sollecitando la presa di
posizione e il racconto di esperienze autobiografiche. Vengono inoltre, per
ciascun aspetto, proposte informazioni, approfondimenti e riferimenti
normativi; vengono presentati esempi e situazioni concrete e si sollecita il
lettore ad esprimere il proprio punto di vista.

Vivere insieme in pari dignità

PASSAPORTO PER L’ITALIA è destinato in maniera privilegiata alle ragazze e ai
ragazzi stranieri, futuri italiani, ma contiene indicazioni, temi e suggerimenti
che possono essere proposti a tutti i ragazzi, stranieri e autoctoni, nell’ambito
dei percorsi dedicati a “cittadinanza e Costituzione”.
I “nuovi italiani” si interrogano infatti sul senso della cittadinanza, pongono
domande a tutti su che cosa significa sentirsi italiani, sui valori da condividere,
sulle pratiche, le norme e le forme che definiscono oggi tale appartenenza.
Per i ragazzi autoctoni, la cittadinanza non può più ridursi al solo
perseguimento dell’uguaglianza, ma deve riguardare anche la capacità di
gestire e riconoscere le differenze. Nuove competenze sono dunque richieste a
chi vive e agisce la cittadinanza nella situazione di pluralità: la capacità di
gestire l’incontro con le differenze, mediare, mantenere unite la memoria e
l’idea di futuro, tollerare l’incertezza, sospendere il giudizio.
Si tratta quindi di ripensare a forme di convivenza e di riconoscimento
collettivo che sappiano coniugare solidarietà, uguaglianza e rispetto delle
specificità.
Cittadinanza e intercultura sono anche i due poli per ripensare l’educazione alla
cittadinanza per tutti, introducendo modi di essere e di pensare che facciano
spazio agli altri, a nuove rappresentazioni e narrazioni che ci riguardano tutti.
Per vivere insieme in pari dignità.

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INDICE

  1. Diventare cittadini italiani
        • Dichiaro di voler diventare cittadino
        • Chiedere la cittadinanza
        • La domanda
        • Finalmente cittadino italiano
        • Che cosa significa essere cittadini italiani

  2. Storia d’Italia. Ciò che non possiamo non sapere
        • Ciò che non possiamo non sapere
        • Il Risorgimento
        • Il Regno d’Italia
        • Il fascismo
        • La Repubblica
        • Prima dell’Unità

  3. Cittadinanza e Costituzione
         • Dentro la Costituzione
         • Principi fondamentali
         • Diritti
         • Doveri
         • L’ordinamento dello stato

  4. La vita politica
        • Votare
        • Le regioni
        • Le province
        • I comuni

  5. Simboli e immagini
        • Gli stemmi delle città
        • Simboli ufficiali dell’Italia
        • Immagini rappresentative
        • Pizza, mandolino e spaghetti?
        • Luoghi comuni e stereotipi

  6. Lingua e lingue d’Italia
        • Le origini dell’italiano
        • Cambiamenti e varietà
        • L’italiano nel mondo
        • Minoranze culturali e linguistiche
        • Minoranze linguistiche antiche

  7. Vita civile
        • Regole e consuetudini
        • Quando non si rispettano le regole
        • Le norme della strada
        • Norme di convivenza

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8. Vita sociale
      • Far parte di un’associazione sportiva
      • Altre associazioni
      • Fare volontariato
      • La protezione civile
      • Volontari un po’ speciali
      • Il servizio civile nazionale

9. Gli ambienti
       • Il territorio
       • La distribuzione della popolazione
       • Le trasformazioni del territorio
       • Luoghi da proteggere
       • Le nuove “buone abitudini”

10. Il patrimonio culturale e artistico
        • Il patrimonio mondiale dell’UNESCO
        • Epoca romana
        • Il Rinascimento
        • Città d’arte
        • Siti naturali
        • Personaggi della cultura

11. Luoghi e tradizioni
       • A Venezia per la regata storica e il carnevale
       • A Siena per il Palio
       • A Monza per il gran premio
       • La festa del santo patrono
       • Napoli e il presepe

12. L’Italia che sarà
        • Migrazioni
        • Chi va e chi viene
        • Una società in cambiamento
        • Oltre l’Italia, in Europa
        • Cadono le frontiere
        • Storia dell’Unione

                                                          10
1           DIVENTARE CITTADINI ITALIANI

                                     Mi chiamo Kevin. C’è una cosa che mi dà
                                     fastidio… Qualche mese fa con la mia scuola
                                     siamo andati cinque giorni a Londra.
                                     All’aeroporto ho dovuto fare una fila diversa da
                                     quella dei miei compagni perché non ho il
                                     passaporto italiano. Io, di fatto, sono italiano,
                                     sono nato qui, ma ho ancora il passaporto delle
                                     Filippine, il paese dei miei genitori; ho,
                                     naturalmente, il permesso di soggiorno per
                                     poter stare in Italia. Ho dovuto fare la fila per i
                                     cittadini extraunione, una fila lunga e lenta; i
                                     professori e i compagni sono invece passati in
                                     fretta e mi hanno dovuto aspettare.
                                     Non vedo l’ora di avere la cittadinanza italiana
                                     visto che questo è il paese dove sono nato e
                                      vivo! Ma come si fa ?

Cittadini italiani si nasce, vale a dire che è cittadino italiano chi ha un genitore
italiano, in questo caso si ha la cittadinanza per filiazione. Ma cittadini italiani si
può anche diventare. L’acquisizione della cittadinanza è automatica in alcuni
casi, ad esempio i minori di 18 anni che sono stati regolarmente adottati da
italiani; oppure i figli di genitori ignoti trovati abbandonati sul territorio
italiano; o ancora i figli nati su territorio italiano da genitori apolidi, cioè senza
nessuna cittadinanza.
Ma si può anche acquisire la cittadinanza in altri numerosi casi previsti dalla
legge. Alcune persone la possono ottenere solamente facendo una
dichiarazione di volontà, altre invece, come vedremo, debbono presentare una
domanda. Ad esempio, il nostro amico Kevin non deve fare alcuna richiesta ma
basta che dichiari di voler diventare cittadino italiano perché la legge prevede
che “Lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza
interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino italiano
se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla
suddetta data”. Kevin deve quindi esprimere la sua dichiarazione entro un
anno dal giorno in cui compie 18 anni.
                                                        Devi sapere
 →                                                      Le regole sulla cittadinanza
                                                        sono contenute nella Legge
     - Nella tua vita finora hai avuto qualche          n. 9 del 5 febbraio 1992 e in
         problema per il fatto di non avere la
                                                        alcune norme successive.
Dichiarocittadinanza
           di voler diventare
                       italianacittadino
                                ?        italia
                                                        Puoi trovare informazioni
     - Sei interessato a diventare cittadino
                                                        dettagliate andando sul sito
         italiano ? Per quale ragione ?
                                                        internet     del    Ministero
                                                        dell’Interno: www.interni.it

                                                                                           11
Oltre alle persone che si trovano nella stessa situazione di Kevin, diventano
cittadini italiani, solamente facendo una dichiarazione, anche gli stranieri il cui
padre o la madre o uno “degli ascendenti in linea retta di secondo grado”
(quindi almeno un/a nonno/a) sono stati cittadini italiani. In questo caso essi
devono risiedere legalmente sul territorio italiano da almeno due anni al
momento in cui raggiungono la maggiore età. Questa regola interessa i
moltissimi cittadini stranieri discendenti da italiani emigrati nel passato
all’estero, in Sud e Nord America, in Australia, in paesi europei. E’ la situazione
di Lucia Teruggi Jmenez che ha 18 anni, è arrivata in Italia all’età di 12 anni, è
attualmente cittadina argentina ma sa che un nonno di parte paterna era un
cittadino italiano emigrato in Argentina ottant’anni fa e ha raccolto la
documentazione che lo dimostra.

                                     Ma dove si deve
                                     andare per fare la
                                     dichiarazione di
                                     volontà ?

                       La persona interessata,appena compiuti i diciotto anni, deve
                       andare al comune dove ha la residenza o dove intende stabilire
                       la propria residenza. Davanti all’Ufficiale di stato civile, di solito è
                       il Sindaco o una persona da lui delegata, bisogna dichiarare la
                       propria volontà di diventare cittadino italiano. Naturalmente
                       prima occorre avere raccolto la documentazione necessaria per
                       dimostrare di avere i requisiti. L’ufficiale di stato civile poi
                       trascrive la dichiarazione nel Registro della cittadinanza del
                       comune e sull’atto di nascita viene messa una nota.

→ Adesso, nelle caselle, scrivi in ordine cronologico i passaggi della procedura
per acquisire la cittadinanza nel caso di Kevin e di Lucia:

 Kevin e Lucia …..              Vanno in ……….                   L’Ufficiale di stato civile
                                                                …..

                                                                                              12
Chiedere la cittadinanza

Cominciano a essere molti i ragazzi, con genitori stranieri, che sono nati in
Italia e quindi nella condizione di dichiarare la volontà di diventare cittadini
italiani. Ma ci sono alcuni problemi. Infatti la legge prevede che essi debbano
risiedere legalmente in Italia, con un permesso regolare di soggiorno, fin dalla
nascita e senza interruzioni, cioè non debbano aver avuto la propria residenza
all’estero neanche per breve tempo. Purtroppo alcuni ragazzi sono nati in Italia
ma magari poi sono tornati all’estero, oppure la loro famiglia non ha avuto il
permesso di soggiorno cioè non è stata in regola per qualche tempo. Essi non
possono allora acquisire la cittadinanza solamente con la dichiarazione, ma possono
presentare una domanda di cittadinanza se hanno alcuni requisiti.

→     La tua situazione è simile a quella di Kevin o di Lucia ? Se non lo è, oppure se
hai famigliari e amici in diversa situazione, leggi di seguito gli altri casi in cui è
possibile fare domanda di cittadinanza.

 Devi sapere
                                         →      Adesso che conosci le norme, leggi le
 La legge del 1992, e le                 presentazioni di queste persone e metti una
 modifiche successive, indicano          crocetta nella casella che indica la procedura per
 i casi in cui è possibile               avere la cittadinanza.
 presentare domanda di
 cittadinanza. Eccone alcuni; gli        Daniel: 18 anni; nato in Italia da genitori peruviani;
 altri li trovi al sito internet del     rimasto sempre regolarmente in Italia.
 Ministero degli Interni. Possono
 fare domanda persone:                   Nagwa: egiziana; in Italia regolarmente da 13 anni
                                         per ricongiungimento con il marito.
      - sposate con un/a
           cittadino/a italiano/a;
                                         Roman: viene dalla Romania; residente in Italia da
      - residenti legalmente in
                                         8 anni.
           Italia da oltre dieci anni;
           per i cittadini di uno        Vladimir: 7 anni, viene dall’Ucraina; adottato da una
           Stato dell’Unione             coppia italiana.
           Europea (vedi quali
           sono a pag. 81) bastano       Ke: tailandese; coniugata da 4 anni con un italiano.
           quattro anni di residenza
           legale;
      - apolidi, cioè senza                         Cittadinanza Dichiarazione Domanda di
           alcuna cittadinanza, o                   automatica   di volontà    cittadinanza
           rifugiati residenti           Daniel
           legalmente da almeno          Nagwua
           dieci anni;                   Roman
      - maggiorenni, figli o
La domanda                               Vladimir
           nipoti di cittadini           Ke
           italiani, residenti in
           Italia da almeno 3 anni.

                                                                                           13
La domanda
                                         Io e la mia famiglia siamo in Italia
                                         da oltre 11 anni. Adesso so che
                                         possiamo presentare la
                                         domanda per avere la
                                         cittadinanza. Concretamente che
                                         cosa dobbiamo fare ?

In primo luogo i richiedenti devono consultare bene la legge per controllare di
avere tutti i requisiti previsti, di essere cioè nelle condizioni indicate e di
poterle documentare. Poi occorre compilare i moduli di domanda che si
possono scaricare direttamente dal sito internet del Ministero dell’ Interno. La
domanda, con allegata la documentazione necessaria, va indirizzata al Ministro
dell’Interno e va presentata alla Prefettura della provincia in cui si risiede in
Italia. Sulla domanda va posta una marca da bollo di 14,62 euro e insieme alla
domanda occorre effettuare il versamento di un contributo di 200 euro.
Da questo momento in poi tutto è nelle mani degli uffici del Ministero. Le
norme prevedono un tempo massimo di 730 giorni per avere una risposta, a
partire dal giorno della presentazione della richiesta. Nella realtà i tempi
possono essere ancora più lunghi. E poi la risposta può essere positiva o
negativa. Proprio così, la cittadinanza può essere negata per diverse ragioni:
   - redditi insufficienti per mantenersi o mantenere la famiglia;
   - presenza di precedenti penali, cioè condanne per aver commesso reati;
   - motivi di sicurezza dello Stato;
   - insufficiente livello di integrazione e scarsa conoscenza dell’italiano.

→     In quale provincia risiedi ? La Prefettura si trova sempre nel capoluogo della
provincia. Cerca il suo indirizzo e consulta su Internet il suo sito per avere
informazioni relative all’apertura degli uffici e delle modalità di presentazione delle
domande.

→ Leggi le frasi e segna ( * ) quelle che contengono informazioni giuste:
   -   La domanda va consegnata al Ministero dell’Interno
   -   Le domande possono essere accolte o respinte
   -   La domanda viene respinta se il richiedente non ha un reddito sufficiente per
       mantenersi
   -   Fare la domanda non costa nulla
   -   La Prefettura è nella città capoluogo di provincia
   -   I moduli di domanda si trovano anche in Internet

                                                                                     14
…finalmente cittadino italiano

Adriatic Hoxha racconta

“Sono nato in Albania e sono arrivato in Italia ormai 15 anni fa. I miei figli sono
nati qui e qui sarà la nostra vita. Due anni fa ho fatto domanda per la
cittadinanza che è stata accolta in tempi abbastanza rapidi, in meno di un
anno. Una mattina ho ricevuto una busta dalla Prefettura di Ancona, nella cui
provincia risiedo, con il Decreto del Presidente della Repubblica che mi
concedeva la cittadinanza italiana. Mi sono sentito davvero emozionato! Dopo
tanti anni e tante file per rinnovare i permessi di soggiorno... tutto questo è
finito. Io e la mia famiglia ora siamo italiani. Nella lettera di accompagnamento
mi si diceva che avevo tempo 6 mesi per presentarmi al comune di residenza
con due testimoni per prestare il giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana.
La legge dice che dal giorno seguente il giuramento si diventa cittadini italiani
a tutti gli effetti”.

                                                                Il giuramento di fedeltà
                                                                alla Repubblica di solito
                                                                viene pronunciato davanti
                                                                al Sindaco del Comune di
                                                                residenza, o a un suo
                                                                delegato. Nel locale c’è la
                                                                bandiera della Repubblica
                                                                e il testo della Costituzione
                                                                Italiana.

→ Completa le fasi della procedura per diventare cittadini italiani:
   1.   Il richiedente raccoglie i documenti necessari
   2.   Il richiedente ………………………………………………………………………………………………………….
   3.   La Prefettura ………………………………………………………………………………………………………….
   4.   Se la riposta è positiva, il richiedente …………………………………………………………………..
   5.   Dal giorno successivo …………………………………………………………………………………………….

 Parole da ricordare

 Adottato      Apolide     Ministero dell’Interno     Prefettura    Procedura   Requisito
 Residente     Residenza   Rifugiato       Ascendente/discendente

                                                                                            15
Che cosa significa essere cittadini italiani

                                   Essere cittadini italiani non significa
                                   solamente avere il passaporto della
                                   Repubblica       Italiana    ma    anche
                                   conoscere, condividere e rispettare la
                                   Costituzione della Repubblica, di cui
                                   parleremo in seguito, che contiene i
                                   principi fondamentali della convivenza
                                   civile. Rispetto a uno straniero
                                   residente in Italia, un cittadino ha
                                   diritti e doveri propri. Ad esempio gode
                                   dei diritti politici, vale a dire ha il
                                   diritto e il dovere di partecipare alla
                                   elezione del Parlamento.

Domande frequenti sulla cittadinanza

     Perché sul passaporto italiano compare la scritta “Unione Europea” ?

     L’Italia è uno dei paesi fondatori della attuale Unione Europea. Sui
     passaporti di tutti gli stati che ne fanno parte compare la stessa scritta.
     Possedendo la cittadinanza italiana, il cittadino può muoversi e
     soggiornare liberamente negli Stati dell’Unione. Per fare ciò non è
     necessario il passaporto ma basta la carta d’identità. Inoltre, se si trova
     in un paese fuori dall’Unione in cui non vi è né l’ambasciata né il
     consolato italiano, il cittadino può rivolgersi a una rappresentanza di
     qualsiasi paese europeo in caso di necessità.

     Quando si diventa cittadini italiani si perde la cittadinanza del paese di
     origine proprio o della famiglia ?

     Dipende. L’acquisizione della cittadinanza non comporta, per la legge
     italiana, la perdita di quella precedente. E’ quindi possibile possedere la
     doppia cittadinanza e il doppio passaporto. Ci sono però alcuni Stati che
     non consentono ciò, ad esempio la Cina Popolare. E’ il motivo per cui
     alcuni stranieri sono incerti se chiedere o no la cittadinanza italiana.

     A quanti stranieri ogni anno viene concessa la cittadinanza italiana ?

     Il numero varia moltissimo da un anno all’altro sia per il numero delle
     domande sia per le decisioni politiche del Governo. Nel 1998 sono state
     concesse 12.035 cittadinanze. Negli anni successivi sono aumentate
     gradualmente fino a 19.266 nel 2005. C’è stato successivamente un
     aumento notevole: nel 2007 le concessioni sono state 38.466.
                                                                              16
2               STORIA D’ITALIA
                  Ciò che non possiamo non sapere

                            Ci sono conoscenze sulla storia del nostro paese che un cittadino
                            italiano deve possedere perché aiutano a capire le caratteristiche
                            dell’Italia di oggi. Probabilmente hai già studiato la storia italiana e,
                            d’altra parte, non si può presentarla in poche pagine. Perciò ti propongo
                            una corsa veloce attraverso alcune sue tappe importanti per conoscere i
                            grandi cambiamenti realizzati nel passato e immaginare quelli che
                            ancora verranno.
                            Partiamo da quando è nato….

    Io lo so! l’Italia è nata
    nel 1861…. C’è stata
    l’Unità …

Bene, hai detto una cosa giusta ed errata allo stesso tempo. Infatti l’Italia
come territorio geografico, con la sua forma a stivale, c’era anche prima e, da
centinaia di anni, veniva chiamata con quel nome. Ma prima del 1861 era
divisa in piccoli stati: in quell’anno nasce lo Stato Italiano unitario e
indipendente. Nei secoli precedenti, sull’Italia divisa avevano avuto potere, di
volta in volta, altri paesi europei: Spagna, Francia e Austria. L’Unità d’Italia si
                                                     raggiunge dopo guerre, rivolte e
                                                     insurrezioni al nord contro l’Impero
                                                     d’Austria, che nella prima metà del
                                                     secolo    XIX,  occupava   il  Regno
                                                     Lombardo Veneto, al sud contro i
                                                     Borboni, casa reale che governava il
                                                     Regno delle due Sicilie.

                                                      Guarda la carta storico-politica
                                                      dell’Italia nel 1859:

                                                         Leggi e conta gli stati italiani prima
Il Risorgimento
                                                          dell’Unità
                                                         Confronta questa carta con una
Il Risorgimento                                           carta delle regioni italiane attuali. A
                                                          quali regioni corrispondono gli
Risorgimento significa rinascita, “rialzarsi” di          Stati?
                                                         In quali regioni c’era il dominio
                                                          diretto dell’Impero d’Austria?

                                                                                                    17
Risorgimento significa rinascita, “rialzarsi” di nuovo dopo un periodo negativo.
E’ stato un periodo di 30/40 anni durante il quale si sono attuati diversi
tentativi di affermare le idee di libertà che circolavano in tutta Europa, diffuse
in Italia da Giuseppe Mazzini. Dal Piemonte i Savoia, grazie all’opera del primo
ministro Cavour, appoggiavano le rivolte che scoppiavano in tutta Italia, come
le famose “Cinque giornate” di Milano quando dal 18 al 22 marzo 1848 tutto il
popolo di Milano si ribellò e cacciò l’esercito austriaco. Giuseppe Garibaldi,
sbarcando con i suoi mille uomini in Sicilia, contribuì alla caduta del Regno
delle due Sicilie governato dai Borboni.

                                        Tutti gli italiani
                                        hanno
                                        partecipato a
                                        queste lotte ?

No, non tutti. In generale ha partecipato la parte più istruita della popolazione,
che era una minoranza. Inoltre i combattenti per l’indipendenza erano divisi fra
coloro che volevano una Monarchia e quelli che volevano una Repubblica. Alla
fine il Regno di Sardegna ha guidato la lotta contro gli Austriaci e ha vinto. Il
suo re, Vittorio Emanuele II, è diventato il primo re dell’Italia unita.

 →      Sicuramente avrai già sentito i nomi di Garibaldi,
 Mazzini e Cavour: sono tra i personaggi più famosi del         Devi sapere
 Risorgimento italiano. Che cosa hanno fatto ? Scrivi i
 loro nomi all’inizio delle frasi che li riguardano:            Il Regno di Sardegna era
     a) ……………………………. è stato il capo del governo                governato dalla dinastia dei
        che ha realizzato l’Unità d’Italia.                     Savoia che prendeva il
     b) …………………………. ha guidato la spedizione dei                nome dalla regione di cui
        Mille, le camicie rosse, alla liberazione dell’Italia   era originaria. Adesso la
        meridionale.                                            Savoia fa parte della
     c) ………………………… ha lottato per l’indipendenza                Francia, è stata ceduta dal re
        dell’Italia e per farla diventare una Repubblica.       Vittorio Emanuele II a quel
                                                                Paese in cambio del suo
                                                                aiuto nella guerra contro
                                                                l’Austria. La bandiera del
                                                                Regno d’Italia, il tricolore,
                                                                recava lo stemma della
                                                                famiglia Savoia.

 Giuseppe            Giuseppe            Camillo Benso,
 Garibaldi           Mazzini             conte di Cavour

                                                                                                 18
Il Regno d’Italia

Nei primi decenni dopo l’Unità l’Italia era molto povera; la stragrande
maggioranza della popolazione abitava nelle campagne e viveva di agricoltura.
Era un paese arretrato rispetto ai grandi stati europei. La maggior parte della
gente era analfabeta, non sapeva leggere e scrivere e, soprattutto, non
parlava italiano ma uno dei numerosi dialetti, fra di loro spesso incomprensibili.
Il sistema politico era una monarchia costituzionale, vale a dire che c’era una
costituzione, chiamata Statuto, secondo cui il re nominava il governo e i
ministri, ma le leggi erano decise dal Parlamento. Esso era costituito dal
Senato, i cui membri erano anch’essi nominati dal Re, e dalla Camera dei
Deputati che invece era eletta dai cittadini che avevano diritto di votare.
Tuttavia questi elettori erano solo i maschi adulti alfabetizzati e benestanti.
La maggior parte del popolo non aveva questo diritto.
Con il tempo ci fu uno sviluppo economico. Nelle regioni del Nord Italia si
svilupparono numerose industrie ma ciò non avvenne nell’Italia Meridionale, e
ancora oggi, anche se in misura diversa, c’è il problema del Sud Italia. La
povertà dell’Italia ha spinto milioni di persone a emigrare all’estero: l’Italia è
stata un paese di emigrazione fino al 1970. Oggi, secondo alcune statistiche,
nel mondo ci sono 60 milioni di persone che discendono da italiani emigrati!
Con lo sviluppo economico migliorarono anche le condizioni della gente e
aumentò il numero degli alfabetizzati. Furono fondati partiti politici popolari,
cattolici e socialisti, che riuscirono a far estendere il diritto di voto a tutti i
maschi adulti e a migliorare le condizioni di vita di contadini e operai. Questo
non avvenne pacificamente ma grazie a lotte, scioperi e conflitti sociali.

1895. Emigranti in un porto in
attesa di partire per l’America.                Una fabbrica della fine del XIX secolo

→ Completa il cruciverba. Leggi la parola che compare nelle caselle gialle.
1.   Nel Nord Italia si svilupparono le …          1 I
2.   La maggior parte della popolazione era …      2               F
3.   L’Italia era una …
4.   Molti non avevano il diritto di …
                                                   3                     H
5.   Non c’erano industrie nel …                   4
6.   Un partito popolare erano i …                 5        D
7.   La povertà favoriva l’ …                      6 S
                                                   7 E

                                                                                         19
Il fascismo

                                    Fino a quando c’è stato un re in Italia ? Io ho
                                    sentito parlare di Benito Mussolini: in che
                                    periodo ha governato ?

La monarchia è durata fino al 1946, come vedremo in seguito. Dopo la prima
guerra mondiale, che dal 1914 al 1918 sconvolse tutta l’Europa, l’Italia, che
pure aveva vinto la guerra contro l’Austria e la Germania insieme a Francia,
Inghilterra e Stati Uniti d’America, era molto indebolita. Ci furono scioperi e
proteste finché il partito fascista, guidato da Benito Mussolini, nel 1922 prese il
potere con l’aiuto dei grandi industriali e dei proprietari delle terre che si
opponevano ai partiti popolari. Con l’accordo del re Vittorio Emanuele III,
Mussolini in pochi anni instaurò una dittatura, che proibì ai cittadini di
esprimere liberamente le proprie idee politiche, e si fece chiamare “duce”, vale
a dire capo.
Durante la dittatura fascista vi fu anche
qualche progresso economico e sociale: in Devi sapere
politica interna furono avviate riforme,
come quella della scuola, e si bonificarono La dittatura
molte zone malsane del Paese. Ma ci E’ una forma di governo dove il potere è
                                                nelle mani di un solo partito e del suo
furono anche scelte molto gravi. In
                                                capo.
politica    estera     il   fascismo    voleva
                                                Chi non è d’accordo con questo partito
affermare il potere italiano in campo
                                                viene perseguitato e messo in prigione, o
coloniale: proseguì la sottomissione della anche ucciso. Non c’è più libertà per le
Somalia e dell’Eritrea e nel 1936 persone che non hanno diritti politici.
conquistò l’Etiopia, l’ultimo stato africano
indipendente.
 Poi il governo fascista emise delle leggi razziste contro gli ebrei. Proibì loro di
andare a scuola e di svolgere diverse attività economiche.
Li costrinse così a vivere in miseria o a cercare di scappare dall’Italia.
Ma la decisione più grave fu quella di allearsi con la Germania nazista di Hitler
e di entrare nella seconda guerra mondiale nel 1940.
L’Italia subì una sconfitta dopo l’altra e numerose distruzioni.
Nel 1943 il re fece arrestare Mussolini e cercò di far uscire l’Italia dalla guerra.
Gli Italiani fedeli al fascismo si riorganizzarono al Nord nella Repubblica di Salò,
sotto il controllo dei Tedeschi, mentre Americani e Inglesi risalivano da Sud
contribuendo, insieme alla popolazione, alla liberazione del territorio.
Molti italiani, infatti, combatterono contro i tedeschi e i fascisti italiani nella
lotta che fu chiamata “Resistenza”.
Quando finì la guerra nel 1945, l’Italia era un paese distrutto e in povertà.
La responsabilità fu attribuita a Mussolini e al partito fascista ma anche al re.
Il duce fu fucilato.

                                                                                       20
Adunata fascista: tutti in camicia nera                                   Partigiani nella lotta di Resistenza

       La Repubblica

       Nel 1946 ci fu il referendum: tutti gli italiani maggiorenni, per la prima volta
       nella storia anche le donne, andarono a votare per decidere se mantenere la
       monarchia o instaurare la repubblica. La maggioranza scelse la repubblica e
       così l’ultimo re, Umberto II, se ne andò dall’Italia. Con la Repubblica nacque
       una vera democrazia, come vedremo in uno dei capitoli del libro.

                                                     Adesso ho capito! Il re è stato
                                                     cacciato e perciò dal tricolore della
                                                     nostra bandiera è stato tolto lo
                                                     stemma dei Savoia.

       Dalla nascita della Repubblica, c’è stato un grande sviluppo economico, sociale
       e culturale: l’Italia è diventata un paese industriale e avanzato; la maggior
       parte degli italiani non vive in povertà, anche se essa non è scomparsa; tutti
       vanno a scuola e non ci sono più analfabeti. Certo ci sono ancora molti
       problemi fra i quali:
       - lo sviluppo economico delle regioni meridionali è ancora debole rispetto al
       resto d’Italia;
       - ci sono grandi organizzazioni criminali –la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta-
       che in certe zone del Sud sono molto potenti;
       - l’uso del nostro territorio. La ricchezza ha consentito una vita migliore e sono
       state costruite case, luoghi di lavoro e strade che però hanno distrutto
       l’ambiente e, spesso, anche posti molto belli.
       → Ecco tre feste civili della Repubblica. Collegale alle loro spiegazioni.

                                                      Si celebra il 2 giugno di ogni anno. Ricorda il giorno in
         Festa della                                   cui è stata proclamata la Repubblica nel 1946.
         Repubblica                                   Il primo maggio è la festa dei lavoratori. In realtà essa
                                                       è celebrata non solo in Italia ma in molti Paesi del
                                                       mondo.
Festa dei
                                                      Il 25 aprile di ogni anno si ricorda la data in cui nel
Lavoratori
                                                       1945, al termine della seconda guerra mondiale, l’Italia
                                                       è liberata: fascisti e tedeschi sono sconfitti.

                                     Il 4 novembre è un’altra data importante che celebra, ricordando
      Festa della                    la vittoria finale al termine della I guerra mondiale, il
      Liberazione
                                     compimento dell'Unità Nazionale e l’eroismo delle Forze Armate.
                                                                                                                        21
E prima dell’Italia unita,
                        che cosa è successo ?

Prima dell’Unità

L’Italia ha una storia molto antica che forse già conosci. In quasi ogni luogo si
trovano testimonianze del suo lungo passato: chiese ed edifici antichi, castelli,
monumenti quasi intatti o in rovina, pitture e sculture…
Sul territorio italiano sono sorte diverse civiltà e sono arrivati popoli diversi
che, con il tempo, si sono mischiati con la gente che c’era prima. Il popolo
italiano di oggi è il risultato di questa lunga storia. Pensa che Roma, l’attuale
capitale d’Italia, ha quasi tremila anni di storia perché, secondo la tradizione, è
stata fondata nel 757 prima di Cristo. Non possiamo riassumere una storia così
lunga in poche pagine ! Ma tu puoi imparare molto guardandoti attorno.
→ Ecco, in ordine cronologico, costruzioni di diversi periodi della storia italiana.
Collegale alle didascalie.

                    -     Il Colosseo, l’anfiteatro di Roma in cui
                          si svolgevano spettacoli. Fu costruito
                          durante l’Impero Romano nel 1°
                          secolo dopo Cristo.
               1    -     Il traforo del Sempione, scavato sotto                   4
                          le Alpi alla fine del 19° secolo per
                          collegare l’Italia e la Svizzera con la
                          ferrovia.
                    -     La cupola del duomo di Firenze,
                          costruita nel 15° secolo durante il
               2          Rinascimento, un periodo di grande
                          sviluppo artistico dell’Italia.
                    -     Un tempio costruito dai greci a
                          Paestum, nel 6° secolo prima di
                          Cristo.
                    -     Il castello di Fénis, costruito durante
                          il Medio Evo, nel 14° secolo dopo
                3         Cristo.                                                   5

→ Vai in giro per il paese o la città dove abiti, o nella città più vicina, guarda gli
edifici storici, di solito c’è un cartello che dà qualche informazione. Leggi e poi
scrivi su di un foglio: di che edificio si tratta ? Come si chiama ? A che cosa
serviva ? In quale anno o secolo è stato costruito ? Chi l’ha costruito ?

 Parole da sapere
 Costituzione       Dittatura               Fascismo          Indipendenza   Monarchia
 Referendum         Repubblica              Resistenza        Risorgimento   Statuto

                                                                                         22
3.CITTADINANZA E COSTITUZIONE
                                              →      Certamente hai già sentito
                                              parlare della Costituzione; anche in
                                              questo libro ci riferiamo ad essa
                                              molte volte. Allora, con i tuoi
                                              compagni, prova a mettere insieme
                                              ciò che già sapete:
                                                  o Che cos’è
                                                  o Storia e origini
                                                  o Che cosa contiene.

                                              Adesso    confrontate     le    vostre
                                              informazioni con quelle che trovate in
                                              questa e nelle altre pagine del
                                              capitolo.

Già sai che il 2 giugno 1946, dopo la fine della seconda guerra mondiale, ci fu il
referendum istituzionale: gli italiani decisero di mandare via il re e di instaurare la
Repubblica. In quelle elezioni, i cittadini votarono anche i propri rappresentanti
all’Assemblea Costituente. Infatti era necessario decidere in che modo ordinare lo
Stato. L’Assemblea Costituente, formata dai deputati di differenti partiti politici, lavorò
oltre un anno per scrivere la Costituzione, la legge fondamentale della Repubblica.
Essa entrò in vigore il 1 gennaio 1948.

    Che cosa significa
    che la Costituzione
    è la “legge
    fondamentale”?

                                         Vuol dire che contiene i principi e le
                                         regole più importanti dello Stato. Tutte le
                                         altre leggi non possono essere in
                                         contrasto con la Costituzione. Un esempio
                                         riguarda l’obbligo scolastico. L’articolo 34
                                         dice che “l’istruzione inferiore, impartita
                                         per almeno otto anni, è obbligatoria e
                                         gratuita”. Allora si può fare una legge che
                                         stabilisce l’obbligo per nove o dieci anni
                                         ma non meno di otto.

                                                                                          23
L’Assemblea Costituente

                                     → Cerca nella pagine le date di
                                        -   referendum istituzionale;
                                        -   elezione dell’Assemblea Costituente;
                                        -   pubblicazione del testo della
                                            Costituzione sulla Gazzetta Ufficiale;
                                        -   entrata in vigore della Costituzione.

 Dentro la Costituzione

       Art. 1
       L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
       La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle
       forme e nei limiti della Costituzione.

 E’ il primo articolo della Costituzione: dovremmo tutti saperlo a memoria. Ci
 ricorda che l’Italia è una democrazia dove i cittadini esercitano la sovranità,
 cioè decidono chi deve governare e fare le leggi, nei modi indicati nella stessa
 Costituzione. Questo è molto importante perché l’Italia ha avuto una dittatura
 fascista in cui il popolo non aveva questo diritto. L’articolo evidenzia anche
 l’importanza del lavoro di tutti i cittadini per il benessere e il progresso del
 paese.

                                     Nella democrazia i
Devi sapere                          rappresentanti
                                     eletti dal popolo
Democrazia è una parola di           fanno le leggi.
origine greca che significa          Quando non sono
governo (kratia) del popolo          d’accordo fra di
(demos).                             loro, decidono a
Nei moderni stati democratici,       maggioranza. Allora
che hanno milioni di cittadini, il   il principio
popolo non decide direttamente       fondamentale della
ciò che interessa il paese ma        democrazia è la
elegge dei rappresentanti con        legge della
questo scopo. Le elezioni            maggioranza!
avvengono periodicamente, di
solito ogni quattro o cinque anni.
Perciò si parla di democrazia
rappresentativa.

                                                                                     24
Sì, il principio della maggioranza è importante ma non è tutto. Infatti la
  maggioranza potrebbe decidere anche cose dannose o pericolose per la
  minoranza. Potrebbe magari vietare di praticare una religione seguita da pochi,
  e questo non sarebbe giusto. La maggioranza non può fare tutto ciò che vuole.
  Per questo motivo la Costituzione stabilisce delle regole generali che tutti
  debbono rispettare.

Che cosa troviamo nella Costituzione? Ogni cittadino dovrebbe conoscerla
bene. Tu puoi leggerla cercando in internet il sito del Presidente della
Repubblica: www.quirinale.it. Essa è composta da 138 articoli raggruppati
come vedi nello schema sotto:

                                        Principi fondamentali

                                                                       Parte II
                                                                       Ordinamento della Repubblica
Parte I
Diritti e doveri dei cittadini                                             Il Parlamento
                                                                           Il Presidente della Repubblica
        Rapporti civili                COSTITUZIONE                       Il Governo
        Rapporti etico-sociali                                            La Magistratura
        Rapporti economici                                                Le Regioni, le Province, i
        Rapporti politici                                                  Comuni
                                                                           Garanzie costituzionali

                                  Disposizioni transitorie e finali

  I principi fondamentali

  Gli articoli dal numero 1 al 12 contengono i principi fondamentali. Fra gli
  articoli ricordiamo in particolare quelli che garantiscono:
     - il rispetto dei diritti umani inviolabili
     - l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge: non importano la
         razza, il sesso, la religione, le lingue …
     - la libertà di ognuno
     - il diritto al lavoro
     - i rapporti fra lo Stato e la Chiesa Cattolica
     - la condizione degli stranieri
                                                    Parole da sapere

                                                                  Assemblea Costituente
                                                                  dovere
                                                                  diritto
                                                                  ordinamento
                                                                  referendum
                                                                  sovranità

                                                                                                             25
Diritti ….

  I cittadini godono di diritti. A esempio, ognuno ha il diritto di andare e
  abitare dove vuole e le autorità non possono impedire questa scelta.
  Sembra una cosa normale ma bisogna sapere che invece, in molti paesi, per
  cambiare abitazione e per spostarsi, all’interno o all’estero, una persona
  deve chiedere un permesso alla polizia o alle autorità. Nella prima parte
  della Costituzione sono riconosciuti diritti in diversi campi. Eccone alcuni:

          I rapporti civili riguardano gli individui, le singole persone:
     - nessuno deve subire violenza fisica da parte di altri;
     - ognuno ha diritto di esprimere liberamente la propria opinione;
     - ogni cittadino può incontrarsi con chi vuole per discutere e manifestare
       il proprio pensiero, a parole o scrivendo;
     - tutti possono seguire la religione che vogliono;
     - ognuno ha diritto a essere difeso durante un processo.

        I rapporti etico-sociali riguardano i diritti e i doveri dei genitori e delle
        famiglie, l’istruzione, la salute.

          I rapporti economici riguardano:
      - la libertà di svolgere il lavoro che ognuno vuole, di avviare qualsiasi
        attività economica;
      - il diritto al riposo settimanale e alle ferie;
      - la possibilità per i lavoratori di associarsi in sindacati per difendere i
        propri interessi e anche di fare scioperi per migliorare le proprie
        condizioni di vita;
      - il diritto di avere delle proprietà personali (case, terreni, macchine …)

        I rapporti politici si riferiscono al diritto dei cittadini di partecipare alla
        vita politica sia andando a votare per eleggere i rappresentanti sia
        presentandosi come candidati alle elezioni.

→      Guarda le immagini. Che cosa vedi?      Indica a quale campo di rapporti si
riferiscono, secondo te.

………………………………………..         ………………………..          ………………………………………..

                                                                                     26
… Doveri

I cittadini non hanno solamente dei diritti da far valere ma devono anche
rispettare dei doveri. Infatti un paese non può funzionare e progredire se
ognuno fa solamente ciò che vuole, se chiede il rispetto dei propri diritti senza
assumersi delle responsabilità. La Costituzione cita chiaramente alcuni doveri:
    essere fedeli alla Repubblica e osservare, cioè seguire, la sua
       Costituzione e le altre leggi;
    pagare le imposte e le tasse che servono per far funzionare lo Stato e i
       servizi pubblici come la sanità, il sistema scolastico, l’esercito ecc.;
    partecipare alle votazioni per eleggere i rappresentanti al Parlamento;
    mantenere ed educare i figli;
    difendere l’Italia in caso di guerra, anche andando a prestare il servizio
       militare.
→ In un testo della Costituzione cerca gli articoli che riguardano i diritti e i
doveri che hai letto in queste pagine.

L’ordinamento dello stato

La parte seconda della Costituzione tratta dell’Ordinamento della Repubblica,
cioè spiega come funziona, come si fanno le leggi, chi le deve far rispettare:
insomma tratta dei poteri dello stato. Coloro che hanno il potere possono avere
la volontà di comandare sempre di più, proprio come i re del passato che erano
sovrani assoluti. Per evitare che qualcuno o gruppi di persone abbiano troppo
potere, la Costituzione stabilisce la separazione e l’equilibrio dei poteri. Che
cosa significa ? Leggi con attenzione.

 Le leggi sono importanti            Il Parlamento ha il potere di fare le leggi,
 perché il loro rispetto             il potere legislativo. Il Parlamento è
 permette la convivenza              costituito dalla Camera dei Deputati e dal
 pacifica e non violenta             Senato. Una legge, per essere valida,
 fra i cittadini. Chi fa le          deve essere approvata da entrambi.
 leggi ?

                               L’aula della Camera dei deputati nel Palazzo di Montecitorio a
                               Roma. Il Senato sta invece a Palazzo Madama.
                               Ogni cinque anni i cittadini maggiorenni votano per eleggere la
                               Camera, composta da 630 deputati, e il Senato, composto da
                               315 senatori. Oltre a fare le leggi, il Parlamento elegge il
                               Presidente della Repubblica che dura in carica sette anni.

                                                                                                 27
Non basta fare le leggi, occorre anche                           Il Governo esercita il potere esecutivo.
metterle in pratica. Ad esempio non                              Il Governo è costituito dai ministri che
basta stabilire per legge che tutti i                            formano il Consiglio dei ministri. A capo
cittadini hanno diritto alla salute.                             c’è il Presidente del Consiglio. Il
Bisogna anche costruire gli ambulatori                           Governo mette in pratica le leggi ma
e gli ospedali, assumere i medici e gli                          anche può proporre leggi e decreti al
infermieri. Chi applica le leggi?                                Parlamento.

                                     Una seduta del Consiglio dei ministri.
                                     Chi elegge il governo? Dopo le elezioni del Parlamento, il
                                     Presidente della Repubblica sceglie il Presidente del Consiglio dei
                                     ministri che, di solito, è il capo del partito politico che ha avuto più
                                     voti. Questi forma il governo che però deve avere un voto di
                                     fiducia dal Parlamento per poter entrare in funzione.

                                                    La magistratura
                                                    esercita il potere
  Non tutti rispettano le leggi.
                                                    giudiziario: sono i
  Occorre punire le persone
                                                    giudici che fanno le
  che commettono reati, ad
                                                    indagini e i processi
  esempio coloro che uccidono
                                                    nei tribunali. Per
  o rubano. Chi decide se
                                                    diventare giudice
  una persona è colpevole
                                                    bisogna studiare e
  di qualcosa e deve essere
                                                    superare dei
  punita?
                                                    concorsi.

                                                                 → Accanto a ogni frase scrivi V
                                                                 (vero) oppure F (falso):
                            Il   Presidente     della
                            Repubblica abita nel                         I cittadini eleggono il
                            palazzo del Quirinale. E’                     Governo ogni cinque anni.
                            una      figura      che                     Il Governo esercita il potere
                            rappresenta l’Unità della                     legislativo.
                            Repubblica.                                  Il Parlamento ha il potere di
                                                                          fare le leggi.
                                                                         Le elezioni del Parlamento
                                                                          sono ogni sette anni.
                             La Corte Costituzionale è                   La Magistratura è formata dai
                             un “organo di garanzia” :
                                                                          giudici.
                             controlla che le leggi
                             decise dal Parlamento non
                                                                         Il Parlamento elegge il
                             siano in contrasto con la                    Presidente della Repubblica
                             Costituzione. I membri
                             della Corte sono nominati           → Sai i nomi del Presidente della
dalla Magistratura, dal Parlamento e dal Presidente della        Repubblica, del Presidente del
Repubblica.                                                      Consiglio dei ministri, dei Presidenti
                                                                 della Camera e del Senato, di qualche
                                                                 ministro ?

                                                                                                                28
4.              LA VITA POLITICA

                                                       Sicuramente hai già visto da
                                                       qualche parte alcuni di questi
                                                       simboli e sai che rappresentano i
                                                       partiti politici italiani.
                                                       Che cos’è un partito politico ?
                                                       E’ una associazione di persone che
                                                       condividono interessi e idee su
                                                       come      governare        l’Italia. Ogni
                                                       partito ha una sua organizzazione
                                                       interna. A volte sul simbolo del
                                                       partito c’è il nome del leader, cioè
                                                       della persona più importante di quel
                                                       partito. Naturalmente i leader e i
                                                       simboli possono cambiare. Inoltre ci
Simboli dei partiti presenti nel Parlamento italiano   sono partiti che esistono da molto
dopo le elezioni politiche del 2008.                   tempo e altri più recenti.

              Ma perché ci sono
              tanti partiti ?

La presenza di diversi partiti significa che ci sono diverse opinioni e idee. In un
paese democratico ogni cittadino ha la libertà di esprimere le proprie idee su
ciò che interessa la vita di tutti. Facciamo un esempio che ti può riguardare.
Come sai, uno straniero nato in Italia può diventare cittadino italiano a diciotto
anni. Attualmente si sta discutendo se cambiare questa legge e magari dare la
cittadinanza prima, ad esempio ai bambini stranieri che hanno finito la scuola
primaria in Italia. Ecco: i partiti hanno opinioni diverse su questo tema.

                                     No. Ma per partecipare attivamente alla vita politica
                                     una persona può iscriversi a un partito con cui
                                     pensa di essere d’accordo. Comunque un cittadino
     E’ obbligatorio
                                     deve sempre informarsi sulle questioni importanti
     far parte di un
                                     per la vita del paese, e formarsi delle idee. Quando
     partito ?
                                     ci sono le elezioni politiche, ogni partito presenta il
                                     suo programma di governo e i suoi candidati cioè le
                                     persone da mandare al Parlamento. I cittadini così
                                     possono scegliere per chi e per che cosa votare.

                                                                                              29
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