USTICA LINES Martedì, 12 luglio 2016 - Liberty Lines
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USTICA LINES Martedì, 12 luglio 2016 Trasporti marittimi 11/07/2016 I Giornali di Sicilia SERGIO RANDAZZO Emergenza rifiuti in tutta la Sicilia 1 12/07/2016 La Nazione Pagina 15 SABRINA PIGNEDOLI L' Italia resta sommersa dai rifiuti Caos in Sicilia, la rivolta dei... 3 11/07/2016 ilfattoquotidiano.it Sicilia, è emergenza rifiuti nei comuni: sindaci protestano a... 5 11/07/2016 larepubblica.it (Palermo) Emergenza rifiuti: proteste di 21 sindaci del Siracusano. Disagi anche... 7 11/07/2016 MeridioNews Sindaci coi camion pieni di rifiuti a Palazzo d' OrleansOpposizioni... 9 11/07/2016 MeridioNews Sindaci e rifiuti a Palazzo. Crocetta: «Riapre Bellolampo»Gelo... 11 12/07/2016 Italia Oggi Pagina 14 GIUSEPPE CORSENTINO Battaglia dei traghetti in Corsica 13 12/07/2016 Gazzetta del Sud Pagina 23 Riprendono le ricerche 15 12/07/2016 La Repubblica (ed. Genova) Pagina 4 MASSIMILIANO SALVO "No alla demolizione della rampa per la Sopraelevata" 16 12/07/2016 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 6 SARA SCARAFIA Autisti in fuga dagli autobus Ma sul tram nessuna assenza 18 11/07/2016 SiciliaInformazioni DANIELE BILLITTERI Le ragioni del topo Meteo di martedì 12 luglio 20 12/07/2016 La Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 23 Banchina 4, lavori al termine Attraccheranno navi da crociera 22 12/07/2016 Quotidiano di Sicilia Pagina 10 Commissariamento per il Prg è scontro aperto in Comune 24 Trasporti Marittimi 12/07/2016 L' Avvisatore Marittimo «Sovcomflot privatizzata entro il 2016» 26 12/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 13 RAOUL DE FORCADE Fs rilancia sulle linee nei porti 28 12/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 11 JACOPO GILIBERTO Marocco, sale la tensione sui rifiuti dalla Campania 30 12/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 13 MARCO MORINO Per La Spezia un piano da 40 milioni 32 12/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 13 Riforma, vicino il via libera al testo definitivo 33 12/07/2016 MF Pagina 15 MARIANGELA PIRA I cinesi attraccano in Laguna 35 Porti 12/07/2016 Giornale di Monza Pagina 9 Il futuro? Il passaggio di 250 treni merci ogni giorno, la maggior parte... 37 12/07/2016 Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Pagina 21 Sant' Agata, la ditta c' è ed il porto si farà 38 12/07/2016 Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Pagina 22 Lipari, nave ferma con camion pieni di rifiuti 40 12/07/2016 Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Pagina 22 Augusta, lavori sulla linea ferroviaria Zappulla: i tempi vanno... 42 12/07/2016 Il Giornale Pagina 32 ELENA PIZZETTI Con Moby e Tirrenia tanti porti e una super offerta 43 12/07/2016 La Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 23 Ferrovie, sciopero e progetti dimenticati 44 11/07/2016 Siracusa News Siracusa, Collegamenti ferroviari. Zappulla a Rfi e Trenitalia: "Mantenere... 45
11 luglio 2016 I Giornali di Sicilia Trasporti marittimi Emergenza rifiuti in tutta la Sicilia c PALERMO Autocompattatori carichi di immondizia sotto Palazzo d' Orleans, sede della presidenza della Regione. E' la protesta organizzata da alcuni sindaci esasperati per l' emergenza rifiuti in Sicilia. A promuoverla è stato il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque (M5s). Gli amministratori comunali sono esasperati. E lamentano anche le condizione di allarme igienico sanitarie che i cumuli di spazzatura possono provocare. "La discarica di Bellolampo ed i suoi impianti sono dal 2012 a servizio del territorio e dal 2012 l' Amministrazione comunale di Palermo si è impegnata perché l' impianto tornasse ad essere efficiente e rispettoso di tutte le norme. Oggi la discarica continua ad essere a disposizione del territorio e di tutti i territori e tanto il Comune quanto la Rap sono impegnati affinché continui ad esserlo nel rispetto del suo spirito pubblico e di tutte le normative europee e nazionali". Leoluca Orlando interviene nuovamente sulla polemica con il presidente della Regione Rosario Crocetta, che ieri aveva denunciato l' atteggiamento della Rap e del sindaco di Palermo "che da un lato organizza le proteste e dall' altro ostacola la soluzione del problema". "Crocetta e il suo magistrato assessore Contraffatto aggiunge Orlando continuano ad avere un atteggiamento doubleface. Infatti, da un lato esplicitamente invitano le Amministrazioni comunali e i cittadini a violare la legge, proponendo un sovraconferimento a Bellolampo ed il ricorso a soggetti privati individuati al di fuori delle norme e dall' altro minacciano denunce contro chi viola la legge". "Non posso che ribadire prosegue il sindaco di Palermo che Bellolampo può accogliere, proprio perché ben gestita e con un Tmb in piena efficienza, i rifiuti provenienti da diversi comuni, purché questo avvenga nei limiti e nel rispetto di tutte le normative". "Per affrontare in modo organico questa ennesima emergenza regionale conclude Orlando non può che essere convocato un tavolo nazionale che metta insieme tutte le istituzioni interessate dal livello nazionale fino a quello locale". Nelle isole Eolie, come nel resto della Sicilia, è emergenza rifiuti con gli auto compattatori costretti a fare lunghe code in attesa di potere conferire nel catanese la spazzatura proveniente dalle isole dell' arcipelago. I camion si imbarcano sul traghetto per Milazzo, da dove raggiungono poi la discarica di san Giorgio. La giunta comunale di Lipari, guidata dal sindaco Marco Giorgianni, ha lanciato un appello alla Regione, al prefetto e ai cittadini. Una situazione che si aggraverà mercoledi' e giovedi' a causa dello sciopero degli operatori ecologici che curano la raccolta. Intanto una ditta privata proprietaria di alcuni mezzi meccanici ha avviato, a sue spese, una operazione straordinaria di pulizia sulla spiaggia di Marina Lunga, in vista della festa della Madonna di Porto Salvo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1
12 luglio 2016 Pagina 15 La Nazione Trasporti marittimi L' Italia resta sommersa dai rifiuti Caos in Sicilia, la rivolta dei sindaci La protesta: compattatori pieni di spazzatura davanti alla Regione Sabrina Pignedoli ROMA LO SCIOPERO è stato revocato: domani e dopodomani la spazzatura verrà regolarmente raccolta. Tirano un sospiro di sollievo le città italiane, Roma in testa, che già si trovano a dover fronteggiare un' emergenza rifiuti che si ripete costante in estate, praticamente ogni anno. Domenica sera i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiedel hanno trovato un accordo per il rinnovo dopo 30 mesi di attesa del contratto di lavoro delle multiutility dei rifiuti, che coinvolge circa 50mila addetti. «Siamo soddisfatti per la conclusione della vertenza nazionale spiega Daniele Fortini, presidente di Ama (la municipalizzata romana) . Saranno realizzate efficienze e maggiori produttività senza aumentare i costi per i cittadini e riconoscendo ai lavoratori un giusto ed equo aumento salariale». MA LA REVOCA dello sciopero, di per sé, non risolve certamente il problema in molte aree d' Italia. A partire proprio dalla Capitale dove, dopo la chiusura della discarica di Malagrotta, il servizio di raccolta dei rifiuti, anche in centro storico, è sempre in equilibrio precario: basta un afflusso maggiore di turisti o, appunto, uno sciopero perché le strade si riempiano di sacchetti dell' immondizia. Nelle periferie ieri visitate dalla neosindaco Virginia Raggi i ragazzini giocano a contare i topi che vedevano tra i cassonetti strabordanti. Un déjàvu che ci riporta al periodo nerissimo della scorsa estate, durante l' amministrazione Marino, quando anche i giornali esteri il New York Times e il francese Le Monde hanno dedicato pagine alla situazione di degrado di Roma. Ovviamente il problema immondizia non si ferma alla Capitale. Ieri sono scesi in piazza davanti alla sede della Regione Sicilia 21 sindaci dell' isola per protestare contro la gestione dei rifiuti da parte del governatore Rosario Crocetta. Davanti a Palazzo d' Orlèans i primi cittadini siciliani hanno portato anche i compattatori ricolmi di pattume che non riescono a sversare nelle discariche abituali. IL SINDACO di Bagheria, Patrizio Cinque, ha vietato ai cittadini che amministra il conferimento nei cassonetti ormai stracolmi. Il problema si presenta anche nelle isole Eolie dove i camion sono costretti a lunghe code per poter imbarcarsi e portare la spazzatura nella discarica in provincia di Catania. In alcune zone della regione l' immondizia che si accumula lungo le strade ha creato le condizioni per una vera e propria emergenza igienicosanitaria. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3
11 luglio 2016 ilfattoquotidiano.it Trasporti marittimi Sicilia, è emergenza rifiuti nei comuni: sindaci protestano a palazzo d' Orleans. "La responsabilità è di Crocetta" Manifestazione davanti alla sede della presidenza della Regione. "Le discariche sono chiuse", dice Patrizio Cinque, sindaco di Bagheria che ha vietato ai suoi concittadini il conferimento nei cassonetti. Il nodo è il limite massimo di immondizia che può essere trattato dagli impianti di smaltimento. Ed è per questo motivo che il governatore polemizza con Orlando: "Ostacola la soluzione del problema" Sono comparsi davanti a Palazzo d' Orleans stracolmi di immondizia in un' infuocata mattinata d' estate. Sono gli autocompattatori spediti dai sindaci di mezza Sicilia sotto la sede della presidenza della Regione. Il motivo? L' ultima emergenza rifiuti dell' isola. Nei primi giorni d' estate, infatti, decine di città non hanno più potuto conferire i rifiuti prodotti nelle discariche in cui normalmente venivano smaltiti. Colpa soprattutto del fatto che dalla discarica palermitana di Bellolampo gli autocompattatori provenienti dalla Sicilia occidentale siano stati spediti dall' altra parte dell' isola: dove le code davanti davanti agli impianti di smaltimento rifiuti sono diventate infinite. E in pochi giorni le strade della Sicilia sono state invase da immondizia abbandonata al sole: per questo motivo stamattina i sindaci dell' isola si sono dati appuntamento a Palazzo d' Orleans. "I cittadini devono sapere che la colpa della presenza dei cumuli di spazzatura nelle strade dei comuni siciliani non è dei sindaci, ma della Regione che non ha saputo gestire per tempo questa che non è un' emergenza. La spazzatura viene prodotta e deve essere smaltita. I sindaci non hanno alcuna responsabilità in questo processo se le discariche sono chiuse", ha detto Patrizio Cinque , sindaco M5s di Bagheria che ha vietato ai suoi concittadini di gettare rifiuti nei cassonetti. "I nostri autocompattatori continua Cinque sono stati lasciati nuovamente dietro ai cancelli della discarica di Catania, per questo abbiamo portato i rifiuti davanti a Palazzo d' Orleans. Crocetta si assuma le responsabilità di una programmazione inesistente e di scelte improvvisate". Durante la protesta degli autocompattatori, alcuni sindaci hanno anche parlato di emergenza igienico sanitaria , mentre nel frattempo anche alle isola Eolie si è scatenato il caos: i mezzi di raccolta sono costretti a fare Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5
11 luglio 2016 larepubblica.it (Palermo) Trasporti marittimi Emergenza rifiuti: proteste di 21 sindaci del Siracusano. Disagi anche nelle Eolie Dopo la chiusura della discarica di Augusta, 500 autocompattatori in fila a Lentini. Caos immondizia anche nelle isole minori Scoppia la guerra dei rifiuti anche nel sudest dell' Isola. In contemporanea con la protesta dei sindaci del Palermitano che hanno portato gli autocompattatori a Palazzo d' Orleans , i 21 sindaci della provincia siracusana hanno dato vita a un' assemblea aperta a cittadini e associazioni nell' aula consiliare di Lentini per risolvere l' emergenza spazzatura e annunciare proteste eclatanti. Un summit che proseguirà oggi pomeriggio dinanzi al prefetto di Siracusa, Armando Gradone. Dopo lo stop al conferimento dell' immondizia nella discarica di Augusta, il territorio è al collasso come denunciano i sindaci. "Mezza Sicilia scarica a Lentini, già stamattina ci sono oltre 500 mezzi in fila e ore di attesa: la discarica è ormai satura dice il sindaco di Ferla, Michelangelo Giansiracusa Oggi denunceremo che in questa guerra tra i poveri, ci sono corsie preferenziali per alcuni comuni del sudest di province limitrofe a quella di Siracusa che pare abbiano privilegi nello scarico dell' immondizia e questo rappresenta un fatto gravissimo: chiediamo controlli e una pianificazione attenta e razionale". Di fronte ai cassonetti stracolmi e al profilarsi di un' emergenza igienicosanitaria, i 21 sindaci aretusei lanciano appelli al buonsenso dei cittadini per evitare di produrre ulteriori rifiuti in queste ore critiche. "Differenziate il più possibile e portate fuori dalle vostre abitazioni i rifiuti solo se strettamente necessario", dice il sindaco di Floridia, Orazio Scalorino mentre Giancarlo Garozzo, primo cittadino di Siracusa, chiede di potenziare la differenziata. "Dopo la chiusura della discarica di Augusta denunciano i 21 sindaci siamo tutti costretti a conferire i rifiuti a Lentini. Tale circostanza sta rendendo impossibile per le amministrazioni locali un regolare e puntuale smaltimento dei rifiuti, con evidenti rischi sulla salute e sull' ordine pubblico delle comunità amministrate. Condividendo le rivendicazioni che negli ultimi anni Anci Sicilia ha condotto in tale ambito, chiediamo al Prefetto di trovare una soluzione insieme per superare lo stato di emergenza". Emergenza anche nelle isole Eolie. Nelle isole Eolie, come nel resto della Sicilia, è emergenza rifiuti con gli auto compattatori costretti a fare lunghe code in attesa di potere conferire nel catanese la spazzatura proveniente dalle isole dell' arcipelago. I camion si imbarcano sul traghetto per Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 7
11 luglio 2016 MeridioNews Trasporti marittimi Sindaci coi camion pieni di rifiuti a Palazzo d' OrleansOpposizioni chiedono dimissioni del governo Crocetta Cronaca Un drappello di primi cittadini del Palermitano, guidati da quello grillino di Bagheria Fabrizio Cinque, hanno raggiunto Palermo, insieme agli autocompattatori carichi di spazzatura. Intanto dal Movimento 5 stelle e dal Nuovo centro destra si invitano Crocetta e Contrafatto a fare un passo indietro. Segui la diretta È il giorno dei sindaci in marcia con gli autocompattatori carichi di rifiuti verso Palazzo d' Orleans . I primi cittadini si sono presentati mostrando dei fogli di carta con la scritta #RifiutiamoCrocetta . A Bagheria , un' ordinanza del primo cittadino, Patrizio Cinque , vieta ai cittadini di buttare i rifiuti nei cassonetti stracolmi, la discarica di Lentini già alle 9 del mattino chiude i cancelli e anche a Trapani la situazione non migliora. Mentre a Bellolampo conferisce soltanto la metà dei Comuni dell' Area metropolitana di Palermo. Mentre le ripercussioni sul fronte politico si fanno sempre più aspre tra governo e opposizione (ma anche all' interno della stessa maggioranza), questa mattina alcuni primi cittadini, capitanati dal bagherese Cinque, hanno raggiunto la sede del governo regionale e minacciano di scaricare i rifiuti davanti gli uffici della Presidenza della Regione.«I cittadini attacca Cinque devono sapere che la colpa della presenza dei cumuli di spazzatura nelle strade dei comuni siciliani non è dei sindaci. Ma della Regione che non ha saputo gestire per tempo questa che non è un' emergenza. La spazzatura viene prodotta e deve essere smaltita. I sindaci non hanno alcuna responsabilità in questo processo se le discariche sono chiuse». Sempre nella discarica di Lentini conferiscono anche i Comuni delle isole Eolie . I camion si imbarcano sul traghetto per Milazzo e raggiungono poi la discarica di san Giorgio, dove restano in attesa per ore. La giunta comunale di Lipari, guidata dal sindaco Marco Giorgianni, ha lanciato un appello alla Regione, al prefetto e ai cittadini. Una situazione che si aggraverà mercoledì e giovedì a causa dello sciopero degli operatori ecologici che curano la raccolta. Il rischio è che i turisti si ritrovino a camminare tra la spazzatura.A chiedere un passo indietro al presidente della Regione e all' assessore all' Energia, un fronte trasversale che dai Cinque Stelle arriva fino a Ncd. Secondo i Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 9
11 luglio 2016 MeridioNews
11 luglio 2016 MeridioNews Trasporti marittimi Sindaci e rifiuti a Palazzo. Crocetta: «Riapre Bellolampo»Gelo con Contrafatto. «Sua presenza non indispensabile» Cronaca Un drappello di primi cittadini del Palermitano, guidati da quello grillino di Bagheria Patrizio Cinque, hanno raggiunto Palermo, insieme agli autocompattatori carichi di spazzatura. Il governatore li ha ricevuti e ha annunciato novità: «Entro questa settimana operativa anche Siculiana», ha promesso. Segui la diretta È il giorno dei sindaci in marcia con gli autocompattatori carichi di rifiuti verso Palazzo d' Orleans . I primi cittadini si sono presentati mostrando dei fogli di carta con la scritta #RifiutiamoCrocetta . A Bagheria , un' ordinanza del primo cittadino, Patrizio Cinque , vieta ai cittadini di buttare i rifiuti nei cassonetti stracolmi, la discarica di Lentini già alle 9 del mattino chiude i cancelli e anche a Trapani la situazione non migliora. Mentre a Bellolampo conferisce soltanto la metà dei Comuni dell' Area metropolitana di Palermo. «I cittadini attacca Cinque devono sapere che la colpa della presenza dei cumuli di spazzatura nelle strade dei comuni siciliani non è dei sindaci. Ma della Regione che non ha saputo gestire per tempo questa che non è un' emergenza. La spazzatura viene prodotta e deve essere smaltita. I sindaci non hanno alcuna responsabilità in questo processo se le discariche sono chiuse». Il presidente della Regione, Rosario Crocetta , ha incontrato i primi cittadini e ha annunciato che « da domani i Comuni del Palermitano torneranno a conferire i rifiuti nella discarica di Bellolampo ». Fino a oggi l' impianto di destinazione è stato quello di Lentini. Quindi il governatore ha aggiunto che « entro questa settimana i centri della provincia di Agrigento potranno scarica a Siculiana che sarò dotata d' imperio di impianto di biostabilizzazione». Ma non ci sono dettagli su come il governo riuscirà a mantenere queste promesse. Quindi Crocetta, per ulteriore conferma, ha rinviato i sindaci alle 17. Stamattina era assente l' assessora Vania Contrafatto . A chi gli chiedeva se nel pomeriggio la titolare dei Rifiuti ci sarebbe stata, Crocetta ha risposto secco: « N on è indispensabile la sua presenza ». A conferma del gelo che in questo momento divide i due. Intanto, sotto Palazzo d' Orleans non si placa la polemica. Un gruppo di cittadini bagheresi punta il dito contro l' amministrazione regionale , ammettendo che «Bagheria è in ginocchio, i Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11
11 luglio 2016 MeridioNews
12 luglio 2016 Pagina 14 Italia Oggi Trasporti marittimi Il governo indipendentista vuole una propria compagnia pubblica contro i privati Battaglia dei traghetti in Corsica Sul piatto ci sono dieci milioni di passeggeri l' anno «La saison estivale devrait bien se passer», che si può tradurre in un pacifico e accomodante «Lasciamo passare la stagione estiva, poi si vedrà, ci aggiusteremo», oppure in un più nervoso e irritato «Facciamo passare l' estate, i conti li faremo dopo». Chi parla è il p r e s i d e n t e d e l l a n u o v a compagnia d i navigazione Corsica Linea, Pascal Trojani, e i c o n t i r i g u a r d a n o t u t t e l e compagnie d e i traghetti che collegano la Corsica con la Francia, l' Italia, la Tunisia, il Marocco, almeno 10 milioni di passeggeri l' anno, e un giro d' affari su cui la politica, la Collectivité territoriale de Corse, ora guidata da una coalizione di indipendentisti e di nazionalisti, presidente quel JeanGuy Talamoni che la settimana scorsa avrebbe voluto interloquire in dialetto corso con il premier Manuel Valls in visita ad Ajaccio, vorrebbe mettere le mani. Per ora la battaglia navale è rinviata a ottobre, quando il traffico turistico comincerà a diradarsi e i collegamenti con l' isola riguarderanno solo i locali e il traffico merci, e allora le flotte di Corsica Linea, La Méridionale, Corsica Ferries (che controlla anche Sardinia Ferries), le navi rosse, bianche e gialle delle tre compagnie, saranno le vere protagoniste del dossier politicoeconomico che il presidente Talamoni, leader di Corsica Libera, e il capo del governo Gilles Simeoni, nazionalista moderato, si preparano a spedire a Bruxelles per sondare gli umori della Commissione Ue. L' obiettivo dichiarato di questa drole de guerre, di questa bizzarra guerra marittima, è, infatti, la creazione di una compagnia d i navigazione pubblica, controllata dalla politica, sul modello di Air Corsica, affidata agli amici di partito (come il neo presidente, Jean Biancucci, messo lì per una giovanile passione per il volo ma soprattutto per essere il leader del raggruppamento «Femu» che in francese si traduce in «Faisons la Corse» alleato con gli indipendentisti), ma i cui aerei forse non si solleverebbero da terra se non ci fosse dietro tutta la macchina produttiva di Air France. Ma per fare una compagnia di navigazione ci vogliono le navi. Per Talamoni, Simeoni e tutto il governo che sogna la secessione da Parigi (ma si tiene stretti i suoi finanziamenti, 471 milioni di euro confermati da Valls la settimana scorsa ) questo non è un problema. La Collectivité potrebbe, infatti, rilevare le navi (rosse) della Corsica Linea, la neocompagnia che l' anno scorso ha ereditato per via giudiziaria la vecchia Sncm, la Société nationale Corse mediterranée, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13
12 luglio 2016 Pagina 14 Italia Oggi
12 luglio 2016 Pagina 23 Gazzetta del Sud Trasporti marittimi Del comandante di un peschereccio scomparso in mare Riprendono le ricerche Giovanni Costanzo naufragò il 28 giugno al largo di Capo Passero Le speranze che Giovanni Costanzo, 61 anni, sia ancora in vita sono ormai ridottissime, mala famiglia spera che il corpo venga ritrovato per poterlo seppellire. Il presidente regionale della Federazione Armatori Siciliani, Fabio Micalizzi, lo aveva chiesto e il ministro Graziano Delrio ha disposto che continuino le ricerche del pescatore disperse lo scorso 28 giugno nelle acque di Portopalo di Capo Passero. «Graziano Delrio ha disposto che siano proseguite le ricerche del capitano Giovanni Costanzo ha detto il sindaco di Catania, Enzo Bianco, dopo aver parlato con il ministro della vicenda del naufragio del peschereccio "Santo I" . Il ministro Delrio ha già dato disposizioni al comandante della Guardia costiera di continuare le ricerche del pescatore disperso. Sono vicino alla famiglia Costanzo, e a tutti i pe scatori di Catania e dell' intera Sicilia». Gli altri due membri dell' equipaggio erano stati tratti in salvo dalla Guardia costiera a diciotto miglia dalla costa, attaccati a dei pezzi di legno. Secondo una ricostruzione dei militari della Guardia costiera il peschereccio "Santo I" era stato travolto da un' onda durante una battuta di pesca a strascico e si era inabissato. I due membri dell' equipaggio erano stati trovati dopo oltre dieci ore trascorsi in mare.3(a.r.) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15
12 luglio 2016 Pagina 4 La Repubblica (ed. Genova) Trasporti marittimi "No alla demolizione della rampa per la Sopraelevata" SAMPIERDARENA/ DOPO LA REALIZZAZIONE DI UN ACCESSO DAL T E R M I N A L TRAGHETTI N A S C E U N COMITATO CONTRARIO DI RESIDENTI MASSIMILIANO SALVO Bloccheranno l' accesso alla Sopraelevata dalla rampa di via Cantore, per protestare contro la sua demolizione. L' appuntamento è venerdì 15 luglio alle 18: a organizzare la manifestazione il mondo associativo, culturale e commerciale di Sampierdarena. «Ancora una volta decisioni importanti sono state prese senza coinvolgere i cittadini», lamenta Gianfranco Angusti delle Officine Sampierdarenesi, che guidano la protesta insieme a Sampierdarena e le donne; Teatro dell' Archivolto; I Civ e i commercianti di Sampierdarena; Amici di piazza Settembrini; Comitato del Campasso; Sportelli consumatori in rete; Volontari del verde; Comitato via W.Fillak. I lavori di demolizione della rampa rientrano nel cantiere del Nodo di San Benigno, che sta ridisegnando la viabilità dell' area con nuove infrastrutture che separino il traffico merci da quello passeggeri, migliori l' accesso al porto e razionalizzi gli incroci dei veicoli. Dopo la costruzione della rotatoria e di una nuova rampa d' accesso alla Sopraelevata nella zona del Terminal Traghetti, tocca ora alla realizzazione di nuove rampe e alla demolizione di quella di via Cantore. Gli organizzatori vedono quest' ultimo intervento come un «disastro per Sampierdarena»: getterà il traffico nel caos e con il riassetto di Lungomare Canepa porterà pian piano alla desertificazione del quartiere. «Chi va verso il centro dovrà confluire nella nuova rotonda davanti al Terminal: quando a settembre riapriranno le scuole bisognerà farsi il segno della croce prima di prendere la macchina», lamenta Pietro Pero del Gazzettino Sampierdarenese mentre fa volantinaggio nel mercato di piazza Tre Ponti. Ad aiutarlo c' è Rosanna Luglietti, abitante di Sampierdarena che ha preso a cuore la questione. «Il quartiere è già degradato», attacca. «Senza la rampa saremo sempre più un ghetto ». Gli organizzatori della protesta chiedono che la demolizione sia annullata e invitano il Comune a trovare un' altra soluzione. L' assessore comunale all' urbanistica Stefano Bernini chiude ogni discussione: «Il progetto, ereditato dalla precedente giunta, è passato attraverso il vaglio del municipio (dove lo stesso Angusti che protesta era capogruppo di maggioranza), del Comune ed è stato approvato dal Ministero», chiarisce. «La rampa va buttata già per far posto a un' altra rampa di collegamento diretto tra l' autostrada e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16
12 luglio 2016 Pagina 4 La Repubblica (ed.
12 luglio 2016 Pagina 6 La Repubblica (ed. Palermo) Trasporti marittimi Il caso. Dimezzato il numero dei conducenti degli autosnodati, un incentivo economico per trattenerli. Ieri in strada 20 mezzi in meno Autisti in fuga dagli autobus Ma sul tram nessuna assenza Per tenerli inchiodati al sedile degli autobus autosnodati l' Amat è stata costretta a garantire loro da giugno a dicembre un incentivo di 5 euro al giorno: quasi la metà degli autisti in possesso di patente E, quella necessaria per guidare i mezzi più lunghi, ha chiesto il declassamento del documento di guida, alcuni si sono fatti dichiarare inidonei. È l' ennesima grana per l' Amat che in questi giorni fa i conti con la rivolta degli utenti per il taglio alle corse dei bus legato alle ferie del personale: ieri, un lunedì lavorativo con la città piena come in inverno e un esercito di turisti sbarcati dalle navi da crociera, in giro c' erano solo 160 autobus. Venti in meno di quelli che ogni mattina da giugno a settembre dovrebbero lasciare le rimesse. L' azienda sta correndo ai ripari: dopo le assenze di massa in occasione del match ItaliaSvezia agli Europei, sta predisponendo un dossier da spedire in Procura: dai dati raccolti finora emerge che il 10 per cento dei circa 600 autisti nei primi quattro mesi dell' anno ha collezionato più di 20 giorni di assenza per malattia. Un gruppo di una ventina di autisti, poi, si ammala quasi sempre nel fine settimana. Ma il virus che attanaglia l' Amat non colpisce tutti. C' è un gruppetto di immuni: i 54 autisti delle quattro linee di tram che in sei mesi, dal 30 dicembre al 30 giugno, non si sono assentati nemmeno una volta. 5 EURO AL DÌ Nel provvedimento adottato dal consiglio di amministrazione si legge che l' incentivo è necessario per «arginare il fenomeno del declassamento della patente E". Dunque via libera al bonus da 5 euro al giorno per gli autisti che guidato i mezzi autosnodati. Le ragioni di questa scelta le spiega il vicepresidente Diego Bellia: «A guidare i bus snodati sono rimasti solo una sessantina di autisti, prima erano il doppio dice da un lato c' è l' avanzare dell' età, dall' altro il fatto che guidare questi grossi mezzi è molto più pesante e molto più pericoloso. Ci è sembrato giusto dare un riconoscimento ». E tentare di fermare la fuga. Ogni giorno Amat dovrebbe mandare in strada almeno venti bus lunghi. LA FEBBRE DEL SABATO SERA L' azienda che fa i conti con la protesta degli utenti per il taglio estivo delle corse non può permettersi un altro danno d' immagine: dopo il boom di ammalati in occasione del match ItaliaSvezia, l' Amat ha deciso di accendere i riflettori sulle assenze dei dipendenti. A cominciare Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18
12 luglio 2016 Pagina 6 La Repubblica (ed.
11 luglio 2016 SiciliaInformazioni Trasporti marittimi Le ragioni del topo Meteo di martedì 12 luglio Oggi pomeriggio mi iccavi per un pisolino ma, forse per il cardo, mi insonnavi questo sogno e ora ve lo conto. Ne approfitto per dirvi ca domani c' è ancora cavuru e che di primo pomeriggio ci potrebbe essere un poco di sofferenza. Ma poi, nelle siritine, rinfresca un poco. Ma veniamo al sogno. In povere palore mi insonnai che ero dove abitavo prima a Ballarò e incontravo un topo che mi parlava. Ewra educato, però. "Buongiorno mi dissi Mi chiamo Michele ma quelli di lassopra mi chiamano tutti u surci. In effetti surci sono e ho la coda più lunga di tutti quelli che abitano nel quartiere di piazza Bologni. Surci di cunnuttu che vuol dire topo di fogna. Ora, parliamoci chiaro: i piccioni ca si manciano tra iddi li chiamano colombine e li mettono nelle cartolline dei picciriddi ca dice che rappresentano la pace, la bontà e l' onestitudine. Io che mi passa la vita a cercare di darci a mangiare alla mia famiglia, sono un surci i cunnuttu, uno che se lo vedi è meglio che lo screpenti. A proposito di famiglia: ve la posso presentare la mia? Bettina vieni qua, fatti vedere non ti affrontare di questi signori. Ecco, lei è la mia signora e questo sono i miei figli. ehhhhh araciu, araciu.. allora uno, due, tre.venticinque, ventisei e ventisette! Cui sono tutti. I nomi? Ma che fa babbia? Pure se ci avrebbe perso tutto questo tempo a darcelo (nacquero tutti insieme) lei pensa che poi io mi ricordava i nomi a uno a uno. Ci posso dire che 19 è il più scarto di tutti e che c' erano pure 28 e 29 che purtroppamente entrarono in una cosa dove ci avevano messo l' immelenata e loro non l' avevano capito. Ma 19 una volta ci fece un pirito a un gattarone ca pareva un tir in confronto a noi e non si fece prendere. Io abito sotto il tombino che c' è in vicolo Castelnuovo quasi alla punta con il vicolo del Panormita. Siamo assai, una quarantina di topi senior con le famiglie. Più sotto in piazzetta Speciale c' è un altro tombino e un altro c' è davanti a Santa Chiara ma la non ci sta nessuno perché ci sono i cassonetti dove abita una partita di gatti che non se ne può più. Botta ri sali chi su larii. Quannu ti virino ti talianu fermi bloccati come una statua di sale e poi, scura c' arrivisci, l' hai d' incapo. Alla fine della tubatura del mio caseggiato c' è il corso Vittorio e là è un divertimento. Dovete sapere che la strada è sempre piena di turisti. Ora nessuno lo può capire meglio di noi: i turisti sono come l' agnellino per il lupo: non si ha idea la quantità di armali che ci si buttano di sopra. Iddi caminano a fila come i sordati e davanti c' è sempre una specie di guida con una bandierina. Idda parra e idda si senti perché parra mentre camina e quelli indietro nella fila non è conto che sentono niente. Così ci pare che Carlo V si chiamava Palazzo Riso e che la Cappella Pelatina era la statua di uno tignoso. Sempre a piedi fanno di Porta Felice a Porta nuova come la sfilata delle vacche così tutti i malacarne possono Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 20
11 luglio 2016 SiciliaInformazioni
12 luglio 2016 Pagina 23 La Sicilia (ed. Siracusa) Trasporti marittimi Banchina 4, lavori al termine Attraccheranno navi da crociera Lavori pubblici: «Fra due settimane la consegna del molo Zanagora» Sono in dirittura d' arrivo i lavori per la riqualificazione della banchina 4 quella che si affaccia sul molo Zana gora, prospiciente la capitaneria di porto. E' prevista per questa mattina una riunione per definire gli ultimi dettagli dell' opera pubblica. In particolare, si parlerà del tipo di segnaletica orizzontale da applicare all' area e come organizzare il flusso di pullman e taxi. «Contiamo nel giro di due settimane di consegnare la banchina afferma l' assessore comunale ai Lavori pubblici, Alfredo Foti I lavori, infatti, procedono a ritmo sostenuto. Sono stati collegati i parabordi mentre gli operai stanno ultimando i ciglioni. Si eseguirà in pochi giorni l' ultimo strato del tappetino d' asfalto che renderà pienamente fruibile la storica banchina del molo Zanagora. Nei quindici giorni comprendiamo anche le questioni prettamente burocratiche, che compren dono l' acquisizione dell' autorizzazione del Demanio marittimo». In questa banchina è previsto l' ormeggio delle navi da crociera «E' lunga 170 metri dice il comandante della capitaneria di porto, Domenico La Tella con un fondale che ufficiosamente dovrebbe essere intorno ai 9 metri, sufficiente, quindi all' attracco delle navi da crociera. Efficace è stata l' interlocuzione avuta con il comune ormai da diverso tempo». L' assessore Foti spiega che l' accelerazione ai lavori è dovuta «sia per liberare un' altra area dal cantiere e quindi renderla pienamente operativa, sia per rispettare un impegno assunto con gli organizzatori del campionato mondiale di canoa polo, che utilizzeranno quell' area suggestiva del porto per svolgere gli incontri, previsti alla fine di agosto». Una volta consegnata la 4, l' attenzione si sposta sull' ultimo tratto di banchina dove ancora i lavori sono in fase di svolgimento. Si tratta delle banchine del molo Sant' Antonio, che dovranno essere destinate all' approdo delle navi da crociera. «Contiamo anche in questo caso di rispettare i tempi di consegna dell' opera sottolinea l' assessore ai lavori pubblici Avevamo, infatti, stabilito con la ditta appaltatrice dei lavori che la consegna dell' ultima parte dell' intervento avverrà al massimo nel prossimo autunno e pensiamo, da alcuni sopralluoghi che personalmente ho eseguito nel cantiere, di poterci arriva re». Intanto, continua a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22
12 luglio 2016 Pagina 23 La Sicilia (ed. Siracusa)
12 luglio 2016 Pagina 10 Quotidiano di Sicilia Trasporti marittimi Continua a far discutere la decisione del Dipartimento regionale all' Urbanistica sul Piano regolatore Commissariamento per il Prg è scontro aperto in Comune Orlando: "Una svista degli uffici regionali". Ma per il Pd la decisione è coretta PALERMO La Regione Sicilia tramite il dipartimento regionale all' Urbanistica, che fa parte dell' Assessorato al Territorio e Ambiente, ha commissariato il Piano regolatore generale del Comune di Palermo. Anziché censurare il Consiglio comunale che non l' ha approvato (anche se l' ha prelevato a maggio, senza tuttavia approfondire la discussione), però, il Dipartimento Urbanistica ha commissariato la giunta, che l' ha già inviato a Sala delle Lapidi. Per il Pd, però, la decisione dell' assessore regionale al Territorio e Ambiente "è corretta", ha sostenuto la consigliera Nadia Spallitta, perché, "nonostante l' obbligo dal 2012 di adottare il nuovo Piano regolatore, l' adozione da parte del Consiglio delle linee guida per il nuovo strumento urbanistico e l' impiego di un milione di euro per la redazione del Piano", in questi anni il Comune "è rimasto inerte, privilegiando la via delle varianti urbanistiche a un Prg anacronistico (in quanto elaborato nel 1994), obsoleto e superato oggi dalla natura giuridica di Palermo quale Città metropolitana. In altri termini, nonostante le dichiarazioni del sindaco sulla necessità di creare verde e fermare il consumo del territorio, l' Amministrazione ha continuato nei fatti a prevedere interventi edilizi, talvolta anche a danno delle residue aree di verde". Per l' assessore comunale all' Urbanistica Giuseppe Gini, al contrario, la nomina di un commissario ad acta "è anomala, a maggior ragione perché ancora lo scorso 10 giugno ho inviato proprio all' Ufficio del dottor Giglione (il dirigente regionale Salvatore Giglione, nda) una lunga e dettagliata cronistoria degli eventi e degli atti, da cui è chiaramente evincibile lo stato dell' iter di formazione e approvazione del Prg di Palermo, nonché l' assoluta correttezza dell' operato del sindaco e della Giunta comunale". "Siamo certi che il contenuto dell' atto di nomina del commissario ha detto il sindaco Leoluca Orlando sia frutto di uno stato di confusione degli uffici regionali, di una svista che chiediamo venga riconosciuta e corretta in tempi rapidissimi; qualora ciò non avvenisse, non potremo che contestare nelle sedi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 24
12 luglio 2016 Pagina 10 Quotidiano di Sicilia
12 luglio 2016 L' Avvisatore Marittimo Trasporti Marittimi «Sovcomflot privatizzata entro il 2016» La Russia intende privatizzare la compagnia marittima Sovcomflot entro la fine del 2016. L'annuncio è stato dato dal viceprimo ministro Igor Shuvalov, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Reuters. Si tratta di una mossa di cui si parla da qualche anno, ma che arriva in un momento non certo favorevole per questo tipo di operazioni. Sovcomflot è attiva nel trasporto petrolifero, un mercato che nelle ultime settimane si è indebolito. La decisione di privatizzare rapidamente la storica flotta russa arriva assieme a un'ondata di altre privatizzazioni. Con quella di Sovcomflot, Shuvalov ha parlato anche della privatizzazione della società petrolifera Bashneft. Nei giorni scorsi il governo aveva chiuso un accordo per la vendita del 10,9 per cento della società mineraria Alrosa, che gestisce miniere di diamanti. Il governo di Mosca sta cercando di fare cassa vendendo alcuni dei suoi asset pregiati, per contrastare la crisi di liquidità dovuta a due fattori principali. Il primo è il calo delle entrate petrolifere, come conseguenza del crollo del prezzo del greggio soprattutto nell'ultimo anno. In secondo luogo la debolezza finanziaria russa è stata provocata dall'applicazione delle sanzioni dei paesi occidentali, a loro volta conseguenza della politica russa in Ucraina. Sovcomflot è una compagnia con sede a Mosca, fondata nel 1988, che opera navi in tutto il mondo attraverso le proprie società controllate. In particolare è attiva in quattro settori principali: trasporto di petrolio greggio, trasporto di petrolio raffinato, trasporto di gas, servizi per piattaforme offshore, ma anche in altri campi. Oltre al trasporto di prodotti petroliferi e chimici, di idrocarburi, lng e lpg, offre servizi di gestione degli equipaggi e di noleggio navi. Secondo Bloomberg, alla data dello scorso 17 marzo 2016 la flotta era composta di 140 navi per una stazza complessiva di circa 12,2 milioni di tonnellate dwt. La Russia aveva già provato a privatizzare Sovcomflot alcuni anni fa, ma nell'ottobre 2010 aveva sospeso l'operazione, che avrebbe dovuto essere riavviata nel 2013. La società veniva da un periodo di cattiva amministrazione che aveva spinto la compagnia a intentare una causa di risarcimento contro l'ex ceo Dmitry Skarga, accusato di frode ai danni della società. Di conseguenza aveva accumulato debiti. Il prospetto finanziario pubblicato pochi prima che venisse sospesa la privatizzazione mostrava che era in corso una ristrutturazione del debito, che ammontava a 500 milioni di dollari. La ristrutturazione era gestita da Deutsche Bank, Jp Morgan e Vtb. Si era tornati a parlare di privatizzazione della quota di proprietà pubblica nel 2012, quando il ministero dell'Economia di Mosca aveva ipotizzato di affidare la vendita a un advisor fra Jp Morgan Chase (Jpm), Deutsche Bank (Dbk) o il gruppo Goldman Sachs. L'offerta pubblica avrebbe dovuto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26
12 luglio 2016 L' Avvisatore Marittimo
12 luglio 2016 Pagina 13 Il Sole 24 Ore Trasporti Marittimi Infrastrutture. Investimenti in cantiere in vari scali: Genova, La Spezia, Livorno, Taranto, Ravenna e Trieste Fs rilancia sulle linee nei porti L' obiettivo è favorire le sinergie intermodali tra le navi e i treni Il gruppo Fs sta puntando con decisione a migliorare l' accessibilità ai porti italiani via ferrovia. Muovendosi sulle linee dei corridoi TenT, indicati dall' Ue, e in armonia con il Piano nazionale della portualità e della logistica, sta concentrandosi anche sugli interventi sull' ultimo miglio, per sviluppare l' intermodalità naveferrovia in alcuni dei più importanti scali italiani. A sottolinearlo è Aldo Isi, direttore investimenti di Rfi (Rete ferroviaria italiana). «È fondamentale afferma Isi che i porti siano collegati in maniera efficiente alla rete ferroviaria. Sugli scali più importanti, cioè Genova (sul corridoio RenoAlpi), La Spezia, Livorno e Taranto (corridoio Scandinavia Mediterraneo) nonché Ravenna (corridoio BalticoAdriatico) e Trieste (corridoi Baltico Adriatico e Mediterraneo), si sta intervenendo sull' ultimo miglio di binari. Ovviamente si tratta di interventi coordinati con il ministero, nei quali si devono accordare gli investimenti di Fs e delle Autorità portuali». Un caso emblematico, in questo senso, è La Spezia (si veda articolo sotto). Su Genova gli investimenti sono destinati al porto storico (potenziamento e allungamento a 750 metri dei binari) e al porto di Voltri (incremento del fascio merci esistente e successivamente allungamento a 750 metri). Si tratta complessivamente di 25 milioni finanziati dall' aggiornamento 2015 del Contratto di programma 20122016 tra Mit e Rfi. Su Livorno nel nuovo terminal Darsena, l' intervento prevede la realizzazione di 3 binari per l' arrivo e partenza e di un fascio di 3 binari tronchi lunghi circa 750 m che saranno serviti da gru trastainer. L' impegno è di circa 45 milioni: 10 a carico di Rfi e 33 della Regione Toscana. A Taranto sono previsti due interventi sinergici: potenziamento della stazione di Cagioni e di quella di Taranto, a servizio del terminal portuale. I binari arriveranno a 750 metri. L' investimento è di oltre 25 milioni. Sul versante Adriatico, a Ravenna, Rfi ha sviluppato, d' intesa con l' Autorità portuale e i l Comune, una serie d' interventi per la stazione e per i collegamenti con le due sponde del canale Candiano. L' investimento è di 70 milioni, 10 dei quali finanziati dall' aggiornamento 2015 del Cdp 2012 2016. Infine, a Trieste è prevista la totale ristrutturazione della stazione Campo Marzio. I binari saranno allungati fino a 750 metri e saranno rivisitati i collegamenti con i moli. L' investimento stimato è di circa Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 28
12 luglio 2016 Pagina 13 Il Sole 24 Ore
12 luglio 2016 Pagina 11 Il Sole 24 Ore Trasporti Marittimi Ambiente. Via alla Commissione parlamentare di inchiesta Marocco, sale la tensione sui rifiuti dalla Campania Rabat Chi la fa l' aspetti. In Marocco è polemica durissima con petizioni, raccolte di firme, interrogazioni parlamentari, inchieste sui tg, denunce e ieri una conferenza stampa della ministra marocchina dell' Ambiente, Hakima Elhaite, contro una nave carica con 2.500 tonnellate di spazzatura che la Campania non riesce a smaltire negli impianti che non ha. Si ripetono tal quali in Marocco, ma stavolta contro i rifiuti arrivati dalla Campania, le stesse identiche frasi fatte con cui in Italia politici miopi, associazioni varie di religiosi o medici o sindacalisti, comitati nimby, sindaci del no e sedicenti ambientalisti hanno bloccato per anni la costruzione degli impianti per i rifiuti nelle regioni in emergenza come la Campania o la Sicilia («No all' inceneritore», «il nostro territorio è vocato per il turismo culturale e l' agricoltura di qualità», «rifiutiamo questo modello di sviluppo», «non vogliamo qui l' impianto di riciclo», «la soluzione è rifiuti zero», «una bomba ecologica»). La soluzione rifiuti zero invocata dai finti ecologisti in Italia costringe la Campania a esportare la spazzatura. Lo stesso medita di fare la Sicilia. Lo stesso ha progettato più volte il Comune di Roma. In Lombardia, la Regione ieri protestava contro una sentenza con cui la Corte costituzionale ha abolito una supertassa regionale sull' import di spazzatura e per l' assessora regionale all' Ambiente, Claudia Terzi, «il disegno è chiaro: Roma vuole far diventare la Lombardia pattumiera di Italia e pure gratis». Destinatari della spazzatura della Campania sono i cementifici di alJadida, Casablanca e Settat. Il direttore della cementeria di alJadida, Lahcene Boukssace, tranquillizza: il carico italiano è «un mix di plastica e carta, cose che tutti noi abbiamo in casa nostra». E Ahmed Derif, vicedirettore del porto di al Jadida, dice che i carichi «hanno ricevuto tutte le autorizzazioni ambientali». La petizione «Il Marocco non è una discarica!» l' altro giorno aveva raccolto 15mila firme da presentare al premier Abdel Ilah Benkirane. Il partito di maggioranza islamico moderato Giustizia e Sviluppo al Senato ha votato la nascita di una commissione parlamentare d' inchiesta. Per il senatore Abdel Ali Hamidine «la salute dei marocchini viene prima di tutto». Protesta il deputato Wadi Ben Abdullah: «Non ci bastano le parole del governo». Un' associazione ha incaricato l' avvocato Ishaq Sharia di fare causa contro questi «crimini che minacciano la salute dei cittadini marocchini e aver violato le leggi»; dice «non siamo la pattumiera di Napoli»; ci sono «conseguenze sull' agricoltura e per la salute». Ricadute anche in Italia, con un' interrogazione dei deputati pd Eleonora Cimbro, Khalid Chaouki, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 30
12 luglio 2016 Pagina 11 Il Sole 24 Ore
12 luglio 2016 Pagina 13 Il Sole 24 Ore Trasporti Marittimi Scalo laboratorio. Forcieri (Autorità portuale): ferrovia fondamentale per recuperare traffici agli scali del Nord Europa Per La Spezia un piano da 40 milioni Binari in porto. Lo scalo marittimo di La Spezia investe 40 milioni per il rifacimento del fascio binari all' interno dell' area commerciale e promuovere l' integrazione intermodale nave treno. L' obiettivo ultimo, spiega il presidente dell' Autorità portuale Lorenzo Forcieri, è disporre di infrastrutture ferroviarie in grado di agevolare il trasferimento via ferrovia del 50% del traffico container previsto con l' assetto finale del piano regolatore portuale (circa un milione di teu/anno su un totale di container in import/export di due milioni). Attualmente il porto della Spezia registra un traffico container pari a un milione e 300mila teu e circa il 35% viene trasferito via ferro (10% la media nazionale) con punte di impegno ferroviario di circa 160 treni la settimana. «Con il potenziamento degli impianti ferroviari in porto dice Forcieri potremo allestire treni da 650 metri, mentre oggi siamo fermi a 400. Così sarà più facile avvicinare e raggiungere l' obiettivo del 50% delle merci trasportate via ferro». La Spezia, spiega Forcieri, «ha puntato su un uso intensivo della ferrovia. Abbiamo lavorato coerentemente per questo obiettivo, dimostrando che ciò poteva essere possibile e vincente anche in un Paese che per anni ha disinvestito dal cargo. La ferrovia è fondamentale se vogliamo recuperare traffici rispetto ai porti del nord Europa, rilanciando il ruolo dei nostri porti come gateway del sistema logistico che comprende il nord Italia e l' area centromeridionale dell' Europa». Va sottolineato che La Spezia è stato di recente inserito tra i core port del corridoio Scandinavia Mediterraneo delle reti Tntt. Per migliorare la gestione dei servizi ferroviari nel porto di La Spezia, su impulso dell' Autorità portuale è stata promossa la creazione di una Spa mista pubblicoprivato a gestione duale (40% terminalisti, 40% operatori ferroviari e 20% Autorità portuale) per la gestione appunto delle tre stazioni presenti sul territorio: stazione marittima (all' interno del porto), stazione Migliarina (nelle vicinanze) e stazione di santo Stefano di Magra (a 7 chilometri circa dalle banchine). «Grazie a questa società osserva Forcieri è stato possibile uniformare tariffe e manovre. Un bel passo avanti sulla strada dell' efficienza». © RIPRODUZIONE RISERVATA. MARCO MORINO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 32
12 luglio 2016 Pagina 13 Il Sole 24 Ore Trasporti Marittimi Governance. Entro luglio «sì» del Cdm Riforma, vicino il via libera al testo definitivo Si conclude l' iter della riforma della governance dei porti (che riduce da 24 a 15 il numero delle port Authority italiane, trasformandole in Autorità di sistema portuale) voluta dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Oggi le commissioni bilancio di Camera e Senato daranno (a meno di colpi di scena improbabili) il via libera al provvedimento. La scorsa settimana era arrivato l' ok, con diverse indicazioni da seguire, dalle commissioni Lavori pubblici e comunicazioni (Senato) e Trasporti (Camera). Ora il Mit dovrà mettere a punto il testo definitivo, tenendo conto dei pareri e delle indicazioni espresse dalla Conferenza Stato Regioni, dal Consiglio di Stato e dalle commissioni. Si tratta però di un lavoro piuttosto rapido perché il ministero ha lavorato ha stretto contatto con i diversi soggetti coinvolti e ha già cominciato a modificare il documento. Il testo definitivo della norma potrebbe, quindi, essere portato in consiglio dei ministri, per l' ok finale, già il 22 luglio, oppure la settimana successiva: il 29. Poi dovrà essere pubblicato in Gazzetta. Difficile pensare, a questo punto, che i decreti di nomina dei presidenti delle Authority, in gran parte commissariate, potranno aversi prima di settembre. Il ministro potrà invece, per i porti su cui c' è accordo, nominare come nuovi commissari i futuri presidenti. Intanto si profila già l' ossatura della riforma così come sarà modificata. Secondo rumors, rispetto al testo precedente, dovrebbe esserci una più puntale articolazione relativa ai piani regolatori portuali, con l' indicazione di tempi massimi per l' espressione dei pareri e la possibilità di introdurre varianti a stralcio. Saranno inoltre introdotti i piani regolatori di sistema. Dovrebbe essere presente la norma, voluta da Liguria e Campania, che apre alla possibilità di mantenere in vita fino a un massimo di tre anni le attuali port Authority (previa richiesta motivata che può anche non essere accolta in toto dal Governo). Dietro indicazione del consiglio di Stato, il previsto tavolo di coordinamento nazionale dei porti diventerà conferenza nazionale della portualità, presieduta dal ministro, il quale designerà un esperto per la parte tecnica. Vi parteciperanno i 15 presidenti delle Adsp e potrebbero esservi anche un rappresentante delle Regioni e uno dei Comuni. Potrà prevedersi, inoltre, che il cluster marittimo sia invitato a sedere al tavolo, in occasione della discussione di temi che lo riguardano. Saranno, poi, articolati in modo più definito i tavoli di partenariato regionali (che sostituiscono, ma con Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 33
12 luglio 2016 Pagina 13 Il Sole 24 Ore
12 luglio 2016 Pagina 15 MF Trasporti Marittimi Le autorità portuali di Trieste e Venezia pensano a un unico ente di gestione I cinesi attraccano in Laguna La mossa ha lo scopo di intercettare il traffico proveniente dai mercati dell' Asia. Nel progetto potrebbero essere coinvolte anche le strutture portuali di Capodistria, Fiume e Ravenna Attirare investimenti grazie al Nord Adriatico. Diventa sempre più concreto il progetto relativo al porto offshore tra Venezia e Trieste. «Il piano Obor del governo cinese, al di là degli investimenti infrastrutturali che porterebbe, ha un importante beneficio anche per le nostre imprese», spiega Giorgio Prodi, professore associato di economia applicata all' Università di Ferrara, ieri a Venezia per il convegno sulla Nuova Via della Seta organizzato dall' autorità municipale di Tianjin, dall' Università Nankai, dall' Autorità portuale di Venezia e dalla Fondazione per la collaborazione tra i popoli. «Non dobbiamo perdere questa opportunità». L' idea, per concretizzarsi, deve ancora superare qualche barriera. Il progetto infatti proprio non piace a Deborah Serracchiani, presidente della regione Friuli Venezia Giulia. «Un porto offshore sarebbe l' ideale per intercettare il traffico in arrivo dall' Asia», spiega Saro Capozzoli, fondatore di Jesa Consulting, «ma qui in Italia il tutto viene ridotto a una rivalità tra Trieste e Venezia, non tenendo conto che se noi ci facciamo la guerra sono i porti del nord Europa o quello del Pireo a vincere». Questo è il momento giusto per agire dato che i presidenti delle due autorità portuali, Paolo Costa e Zeno D' Agostino starebbero discutendo la possibilità di mettere il porto offshore sotto una stessa autorità, che possa gestire anche Capodistria, Fiume e Ravenna. L' hub offshore è il primo esperimento di questo genere nel Mediterraneo ed è dunque difficile fare delle stime precise, sarebbe l' unico, ma secondo l' Autorità portuale di Venezia sarebbe capace di ospitare navi portacontainer con capacità di carico fino a 22 mila teu, con un potenziale pari a 3 milioni di teu l' anno. Il progetto favorirebbe l' utilizzo di infrastrutture già esistenti quali autostrade e linee ferroviarie che permettono di raggiungere Germania ed est Europa in minor tempo. Nonostante la location strategica di porti quali Venezia, quasi nel cuore dell' Europa, le grandi navi preferiscono altre rotte, più attrezzate e strutturate, Rotterdam in primis, impiegando però più tempo. I cinesi hanno poi comprato il Pireo, ma in Grecia mancano le infrastrutture per raggiungere in tempi rapidi sia la Germania sia l' Est Europa. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 35
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