USTICA LINES Martedì, 12 luglio 2016 - Liberty Lines

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Martedì, 12 luglio 2016
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                                                          Martedì, 12 luglio 2016

Trasporti marittimi
 11/07/2016 I Giornali di Sicilia                                                      SERGIO RANDAZZO
 Emergenza rifiuti in tutta la Sicilia                                                                      1
 12/07/2016 La Nazione Pagina 15                                                       SABRINA PIGNEDOLI
 L' Italia resta sommersa dai rifiuti Caos in Sicilia, la rivolta dei...                                    3
 11/07/2016 ilfattoquotidiano.it
 Sicilia, è emergenza rifiuti nei comuni: sindaci protestano a...                                           5
 11/07/2016 larepubblica.it (Palermo)
 Emergenza rifiuti: proteste di 21 sindaci del Siracusano. Disagi anche...                                  7
 11/07/2016 MeridioNews
 Sindaci coi camion pieni di rifiuti a Palazzo d' OrleansOpposizioni...                                     9
 11/07/2016 MeridioNews
 Sindaci e rifiuti a Palazzo. Crocetta: «Riapre Bellolampo»Gelo...                                          11
 12/07/2016 Italia Oggi Pagina 14                                                   GIUSEPPE CORSENTINO
 Battaglia dei traghetti in Corsica                                                                         13
 12/07/2016 Gazzetta del Sud Pagina 23
 Riprendono le ricerche                                                                                     15
 12/07/2016 La Repubblica (ed. Genova) Pagina 4                                      MASSIMILIANO SALVO
 "No alla demolizione della rampa per la Sopraelevata"                                                      16
 12/07/2016 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 6                                          SARA SCARAFIA
 Autisti in fuga dagli autobus Ma sul tram nessuna assenza                                                  18
 11/07/2016 SiciliaInformazioni                                                        DANIELE BILLITTERI
 Le ragioni del topo Meteo di martedì 12 luglio                                                             20
 12/07/2016 La Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 23
 Banchina 4, lavori al termine Attraccheranno navi da crociera                                              22
 12/07/2016 Quotidiano di Sicilia Pagina 10
 Commissariamento per il Prg è scontro aperto in Comune                                                     24
Trasporti Marittimi
 12/07/2016 L' Avvisatore Marittimo ­
 «Sovcomflot privatizzata entro il 2016»                                                                    26
 12/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 13                                                  RAOUL DE FORCADE
 Fs rilancia sulle linee nei porti                                                                          28
 12/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 11                                                   JACOPO GILIBERTO
 Marocco, sale la tensione sui rifiuti dalla Campania                                                       30
 12/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 13                                                      MARCO MORINO
 Per La Spezia un piano da 40 milioni                                                                       32
 12/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 13
 Riforma, vicino il via libera al testo definitivo                                                          33
 12/07/2016 MF Pagina 15                                                                MARIANGELA PIRA
 I cinesi attraccano in Laguna                                                                              35
Porti
 12/07/2016 Giornale di Monza Pagina 9
 Il futuro? Il passaggio di 250 treni merci ogni giorno, la maggior parte...                                37
 12/07/2016 Giornale di Sicilia (ed. Messina­Catania) Pagina 21
 Sant' Agata, la ditta c' è ed il porto si farà                                                             38
 12/07/2016 Giornale di Sicilia (ed. Messina­Catania) Pagina 22
 Lipari, nave ferma con camion pieni di rifiuti                                                             40
 12/07/2016 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa­Ragusa) Pagina 22
 Augusta, lavori sulla linea ferroviaria Zappulla: i tempi vanno...                                         42
 12/07/2016 Il Giornale Pagina 32                                                         ELENA PIZZETTI
 Con Moby e Tirrenia tanti porti e una super offerta                                                        43
 12/07/2016 La Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 23
 Ferrovie, sciopero e progetti dimenticati                                                                  44
 11/07/2016 Siracusa News
 Siracusa, Collegamenti ferroviari. Zappulla a Rfi e Trenitalia: "Mantenere...                              45
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11 luglio 2016
                                      I Giornali di Sicilia
                                                  Trasporti marittimi

  Emergenza rifiuti in tutta la Sicilia
  c PALERMO ­ Autocompattatori carichi di
  immondizia sotto Palazzo d' Orleans, sede
  della presidenza della Regione. E' la protesta
  organizzata da alcuni sindaci esasperati per l'
  emergenza rifiuti in Sicilia. A promuoverla è
  stato il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque
  (M5s). Gli amministratori comunali sono
  esasperati. E lamentano anche le condizione
  di allarme igienico sanitarie che i cumuli di
  spazzatura possono provocare. "La discarica
  di Bellolampo ed i suoi impianti sono dal 2012
  a servizio del territorio e dal 2012 l'
  Amministrazione comunale di Palermo si è
  impegnata perché l' impianto tornasse ad
  essere efficiente e rispettoso di tutte le norme.
  Oggi la discarica continua ad essere a
  disposizione del territorio e di tutti i territori e
  tanto il Comune quanto la Rap sono impegnati
  affinché continui ad esserlo nel rispetto del suo
  spirito pubblico e di tutte le normative europee
  e nazionali". Leoluca Orlando interviene
  nuovamente sulla polemica con il presidente
  della Regione Rosario Crocetta, che ieri aveva
  denunciato l' atteggiamento della Rap e del
  sindaco di Palermo "che da un lato organizza
  le proteste e dall' altro ostacola la soluzione
  del problema". "Crocetta e il suo magistrato­
  assessore Contraffatto ­ aggiunge Orlando ­
  continuano ad avere un atteggiamento doubleface. Infatti, da un lato esplicitamente invitano le
  Amministrazioni comunali e i cittadini a violare la legge, proponendo un sovraconferimento a
  Bellolampo ed il ricorso a soggetti privati individuati al di fuori delle norme e dall' altro minacciano
  denunce contro chi viola la legge". "Non posso che ribadire ­ prosegue il sindaco di Palermo ­ che
  Bellolampo può accogliere, proprio perché ben gestita e con un Tmb in piena efficienza, i rifiuti
  provenienti da diversi comuni, purché questo avvenga nei limiti e nel rispetto di tutte le normative". "Per
  affrontare in modo organico questa ennesima emergenza regionale ­ conclude Orlando ­ non può che
  essere convocato un tavolo nazionale che metta insieme tutte le istituzioni interessate dal livello
  nazionale fino a quello locale". Nelle isole Eolie, come nel resto della Sicilia, è emergenza rifiuti con gli
  auto compattatori costretti a fare lunghe code in attesa di potere conferire nel catanese la spazzatura
  proveniente dalle isole dell' arcipelago. I camion si imbarcano sul traghetto per Milazzo, da dove
  raggiungono poi la discarica di san Giorgio. La giunta comunale di Lipari, guidata dal sindaco Marco
  Giorgianni, ha lanciato un appello alla Regione, al prefetto e ai cittadini. Una situazione che si aggraverà
  mercoledi' e giovedi' a causa dello sciopero degli operatori ecologici che curano la raccolta. Intanto una
  ditta privata proprietaria di alcuni mezzi meccanici ha avviato, a sue spese, una operazione
  straordinaria di pulizia sulla spiaggia di Marina Lunga, in vista della festa della Madonna di Porto Salvo
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Pagina 15                                       La Nazione
                                                  Trasporti marittimi

  L' Italia resta sommersa dai rifiuti Caos in Sicilia, la
  rivolta dei sindaci
  La protesta: compattatori pieni di spazzatura davanti alla Regione

  Sabrina Pignedoli ROMA LO SCIOPERO è
  stato revocato: domani e dopodomani la
  spazzatura verrà regolarmente raccolta.
  Tirano un sospiro di sollievo le città italiane,
  Roma in testa, che già si trovano a dover
  fronteggiare un' emergenza rifiuti che si ripete
  costante in estate, praticamente ogni anno.
  Domenica sera i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uil
  Trasporti e Fiedel hanno trovato un accordo
  per il rinnovo ­ dopo 30 mesi di attesa ­ del
  contratto di lavoro delle multiutility dei rifiuti,
  che coinvolge circa 50mila addetti.
  «Siamo soddisfatti per la conclusione della
  vertenza nazionale ­ spiega Daniele Fortini,
  presidente di Ama (la municipalizzata romana)
  ­. Saranno realizzate efficienze e maggiori
  produttività senza aumentare i costi per i
  cittadini e riconoscendo ai lavoratori un giusto
  ed equo aumento salariale».
  MA LA REVOCA dello sciopero, di per sé, non
  risolve certamente il problema in molte aree d'
  Italia.
  A partire proprio dalla Capitale dove, dopo la
  chiusura della discarica di Malagrotta, il
  servizio di raccolta dei rifiuti, anche in centro storico, è sempre in equilibrio precario: basta un afflusso
  maggiore di turisti o, appunto, uno sciopero perché le strade si riempiano di sacchetti dell' immondizia.
  Nelle periferie ­ ieri visitate dalla neosindaco Virginia Raggi ­ i ragazzini giocano a contare i topi che
  vedevano tra i cassonetti strabordanti. Un déjà­vu che ci riporta al periodo nerissimo della scorsa
  estate, durante l' amministrazione Marino, quando anche i giornali esteri ­ il New York Times e il
  francese Le Monde ­ hanno dedicato pagine alla situazione di degrado di Roma.
  Ovviamente il problema immondizia non si ferma alla Capitale.
  Ieri sono scesi in piazza davanti alla sede della Regione Sicilia 21 sindaci dell' isola per protestare
  contro la gestione dei rifiuti da parte del governatore Rosario Crocetta. Davanti a Palazzo d' Orlèans i
  primi cittadini siciliani hanno portato anche i compattatori ricolmi di pattume che non riescono a
  sversare nelle discariche abituali.
  IL SINDACO di Bagheria, Patrizio Cinque, ha vietato ai cittadini che amministra il conferimento nei
  cassonetti ormai stracolmi. Il problema si presenta anche nelle isole Eolie dove i camion sono costretti a
  lunghe code per poter imbarcarsi e portare la spazzatura nella discarica in provincia di Catania. In
  alcune zone della regione l' immondizia che si accumula lungo le strade ha creato le condizioni per una
  vera e propria emergenza igienico­sanitaria.

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                                      ilfattoquotidiano.it
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  Sicilia, è emergenza rifiuti nei comuni: sindaci
  protestano a palazzo d' Orleans. "La responsabilità è
  di Crocetta"
  Manifestazione davanti alla sede della presidenza della Regione. "Le discariche sono
  chiuse", dice Patrizio Cinque, sindaco di Bagheria che ha vietato ai suoi concittadini il
  conferimento nei cassonetti. Il nodo è il limite massimo di immondizia che può essere
  trattato dagli impianti di smaltimento. Ed è per questo motivo che il governatore
  polemizza con Orlando: "Ostacola la soluzione del problema"

  Sono comparsi davanti a Palazzo d' Orleans
  stracolmi di immondizia in un' infuocata
  mattinata d' estate. Sono gli autocompattatori
  spediti dai sindaci di mezza Sicilia sotto la
  sede della presidenza della Regione. Il
  motivo? L' ultima emergenza rifiuti dell' isola.
  Nei primi giorni d' estate, infatti, decine di città
  non hanno più potuto conferire i rifiuti prodotti
  nelle discariche in cui normalmente venivano
  smaltiti. Colpa soprattutto del fatto che dalla
  discarica palermitana di Bellolampo gli
  autocompattatori provenienti dalla Sicilia
  occidentale siano stati spediti dall' altra parte
  dell' isola: dove le code davanti davanti agli
  impianti di smaltimento rifiuti sono diventate
  infinite. E in pochi giorni le strade della Sicilia
  sono state invase da immondizia abbandonata
  al sole: per questo motivo stamattina i sindaci
  dell' isola si sono dati appuntamento a Palazzo
  d' Orleans. "I cittadini devono sapere che la
  colpa della presenza dei cumuli di spazzatura
  nelle strade dei comuni siciliani non è dei
  sindaci, ma della Regione che non ha saputo
  gestire per tempo questa che non è un'
  emergenza. La spazzatura viene prodotta e
  deve essere smaltita. I sindaci non hanno
  alcuna responsabilità in questo processo se le
  discariche sono chiuse", ha detto Patrizio
  Cinque , sindaco M5s di Bagheria che ha vietato ai suoi concittadini di gettare rifiuti nei cassonetti. "I
  nostri autocompattatori ­ continua Cinque ­ sono stati lasciati nuovamente dietro ai cancelli della
  discarica di Catania, per questo abbiamo portato i rifiuti davanti a Palazzo d' Orleans. Crocetta si
  assuma le responsabilità di una programmazione inesistente e di scelte improvvisate". Durante la
  protesta degli autocompattatori, alcuni sindaci hanno anche parlato di emergenza igienico sanitaria ,
  mentre nel frattempo anche alle isola Eolie si è scatenato il caos: i mezzi di raccolta sono costretti a fare
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                                larepubblica.it (Palermo)
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  Emergenza rifiuti: proteste di 21 sindaci del
  Siracusano. Disagi anche nelle Eolie
  Dopo la chiusura della discarica di Augusta, 500 autocompattatori in fila a Lentini. Caos
  immondizia anche nelle isole minori

  Scoppia la guerra dei rifiuti anche nel sudest
  dell' Isola. In contemporanea con la protesta
  dei sindaci del Palermitano che hanno portato
  gli autocompattatori a Palazzo d' Orleans , i 21
  sindaci della provincia siracusana hanno dato
  vita a un' assemblea aperta a cittadini e
  associazioni nell' aula consiliare di Lentini per
  risolvere l' emergenza spazzatura e
  annunciare proteste eclatanti. Un summit che
  proseguirà oggi pomeriggio dinanzi al prefetto
  di Siracusa, Armando Gradone. Dopo lo stop
  al conferimento dell' immondizia nella
  discarica di Augusta, il territorio è al collasso
  come denunciano i sindaci. "Mezza Sicilia
  scarica a Lentini, già stamattina ci sono oltre
  500 mezzi in fila e ore di attesa: la discarica è
  ormai satura ­ dice il sindaco di Ferla,
  Michelangelo Giansiracusa ­ Oggi
  denunceremo che in questa guerra tra i poveri,
  ci sono corsie preferenziali per alcuni comuni
  del sudest di province limitrofe a quella di
  Siracusa che pare abbiano privilegi nello
  scarico dell' immondizia e questo rappresenta
  un fatto gravissimo: chiediamo controlli e una
  pianificazione attenta e razionale". Di fronte ai
  cassonetti stracolmi e al profilarsi di un'
  emergenza igienico­sanitaria, i 21 sindaci
  aretusei lanciano appelli al buonsenso dei
  cittadini per evitare di produrre ulteriori rifiuti in queste ore critiche. "Differenziate il più possibile e
  portate fuori dalle vostre abitazioni i rifiuti solo se strettamente necessario", dice il sindaco di Floridia,
  Orazio Scalorino mentre Giancarlo Garozzo, primo cittadino di Siracusa, chiede di potenziare la
  differenziata. "Dopo la chiusura della discarica di Augusta ­ denunciano i 21 sindaci ­ siamo tutti
  costretti a conferire i rifiuti a Lentini. Tale circostanza sta rendendo impossibile per le amministrazioni
  locali un regolare e puntuale smaltimento dei rifiuti, con evidenti rischi sulla salute e sull' ordine pubblico
  delle comunità amministrate. Condividendo le rivendicazioni che negli ultimi anni Anci Sicilia ha
  condotto in tale ambito, chiediamo al Prefetto di trovare una soluzione insieme per superare lo stato di
  emergenza". Emergenza anche nelle isole Eolie. Nelle isole Eolie, come nel resto della Sicilia, è
  emergenza rifiuti con gli auto compattatori costretti a fare lunghe code in attesa di potere conferire nel
  catanese la spazzatura proveniente dalle isole dell' arcipelago. I camion si imbarcano sul traghetto per

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  Sindaci coi camion pieni di rifiuti a Palazzo d'
  OrleansOpposizioni chiedono dimissioni del governo
  Crocetta
  Cronaca ­ Un drappello di primi cittadini del Palermitano, guidati da quello grillino di
  Bagheria Fabrizio Cinque, hanno raggiunto Palermo, insieme agli autocompattatori
  carichi di spazzatura. Intanto dal Movimento 5 stelle e dal Nuovo centro destra si
  invitano Crocetta e Contrafatto a fare un passo indietro. Segui la diretta

  È il giorno dei sindaci in marcia con gli
  autocompattatori carichi di rifiuti verso Palazzo
  d' Orleans . I primi cittadini si sono presentati
  mostrando dei fogli di carta con la scritta
  #RifiutiamoCrocetta . A Bagheria , un'
  ordinanza del primo cittadino, Patrizio Cinque ,
  vieta ai cittadini di buttare i rifiuti nei cassonetti
  stracolmi, la discarica di Lentini già alle 9 del
  mattino chiude i cancelli e anche a Trapani la
  situazione non migliora. Mentre a Bellolampo
  conferisce soltanto la metà dei Comuni dell'
  Area metropolitana di Palermo. Mentre le
  ripercussioni sul fronte politico si fanno
  sempre più aspre tra governo e opposizione
  (ma anche all' interno della stessa
  maggioranza), questa mattina alcuni primi
  cittadini, capitanati dal bagherese Cinque,
  hanno raggiunto la sede del governo regionale
  e minacciano di scaricare i rifiuti davanti gli
  uffici della Presidenza della Regione.«I
  cittadini ­ attacca Cinque ­ devono sapere che
  la colpa della presenza dei cumuli di
  spazzatura nelle strade dei comuni siciliani
  non è dei sindaci. Ma della Regione che non
  ha saputo gestire per tempo questa che non è
  un' emergenza. La spazzatura viene prodotta
  e deve essere smaltita. I sindaci non hanno
  alcuna responsabilità in questo processo se le
  discariche sono chiuse». Sempre nella discarica di Lentini conferiscono anche i Comuni delle isole Eolie
  . I camion si imbarcano sul traghetto per Milazzo e raggiungono poi la discarica di san Giorgio, dove
  restano in attesa per ore. La giunta comunale di Lipari, guidata dal sindaco Marco Giorgianni, ha
  lanciato un appello alla Regione, al prefetto e ai cittadini. Una situazione che si aggraverà mercoledì e
  giovedì a causa dello sciopero degli operatori ecologici che curano la raccolta. Il rischio è che i turisti si
  ritrovino a camminare tra la spazzatura.A chiedere un passo indietro al presidente della Regione e all'
  assessore all' Energia, un fronte trasversale che dai Cinque Stelle arriva fino a Ncd. Secondo i
                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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11 luglio 2016
                                              MeridioNews
11 luglio 2016
                                             MeridioNews
                                                  Trasporti marittimi

  Sindaci e rifiuti a Palazzo. Crocetta: «Riapre
  Bellolampo»Gelo con Contrafatto. «Sua presenza
  non indispensabile»
  Cronaca ­ Un drappello di primi cittadini del Palermitano, guidati da quello grillino di
  Bagheria Patrizio Cinque, hanno raggiunto Palermo, insieme agli autocompattatori
  carichi di spazzatura. Il governatore li ha ricevuti e ha annunciato novità: «Entro questa
  settimana operativa anche Siculiana», ha promesso. Segui la diretta

  È il giorno dei sindaci in marcia con gli
  autocompattatori carichi di rifiuti verso Palazzo
  d' Orleans . I primi cittadini si sono presentati
  mostrando dei fogli di carta con la scritta
  #RifiutiamoCrocetta . A Bagheria , un'
  ordinanza del primo cittadino, Patrizio Cinque ,
  vieta ai cittadini di buttare i rifiuti nei cassonetti
  stracolmi, la discarica di Lentini già alle 9 del
  mattino chiude i cancelli e anche a Trapani la
  situazione non migliora. Mentre a Bellolampo
  conferisce soltanto la metà dei Comuni dell'
  Area metropolitana di Palermo. «I cittadini ­
  attacca Cinque ­ devono sapere che la colpa
  della presenza dei cumuli di spazzatura nelle
  strade dei comuni siciliani non è dei sindaci.
  Ma della Regione che non ha saputo gestire
  per tempo questa che non è un' emergenza.
  La spazzatura viene prodotta e deve essere
  smaltita. I sindaci non hanno alcuna
  responsabilità in questo processo se le
  discariche sono chiuse». Il presidente della
  Regione, Rosario Crocetta , ha incontrato i
  primi cittadini e ha annunciato che « da
  domani i Comuni del Palermitano torneranno a
  conferire i rifiuti nella discarica di Bellolampo
  ». Fino a oggi l' impianto di destinazione è
  stato quello di Lentini. Quindi il governatore ha
  aggiunto che « entro questa settimana i centri
  della provincia di Agrigento potranno scarica a Siculiana che sarò dotata d' imperio di impianto di
  biostabilizzazione». Ma non ci sono dettagli su come il governo riuscirà a mantenere queste promesse.
  Quindi Crocetta, per ulteriore conferma, ha rinviato i sindaci alle 17. Stamattina era assente l' assessora
  Vania Contrafatto . A chi gli chiedeva se nel pomeriggio la titolare dei Rifiuti ci sarebbe stata, Crocetta
  ha risposto secco: « N on è indispensabile la sua presenza ». A conferma del gelo che in questo
  momento divide i due. Intanto, sotto Palazzo d' Orleans non si placa la polemica. Un gruppo di cittadini
  bagheresi punta il dito contro l' amministrazione regionale , ammettendo che «Bagheria è in ginocchio, i
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11 luglio 2016
                                               MeridioNews
12 luglio 2016
Pagina 14                                        Italia Oggi
                                                  Trasporti marittimi

  Il governo indipendentista vuole una propria compagnia pubblica contro i privati

  Battaglia dei traghetti in Corsica
  Sul piatto ci sono dieci milioni di passeggeri l' anno

  «La saison estivale devrait bien se passer»,
  che si può tradurre in un pacifico e
  accomodante «Lasciamo passare la stagione
  estiva, poi si vedrà, ci aggiusteremo», oppure
  in un più nervoso e irritato «Facciamo passare
  l' estate, i conti li faremo dopo». Chi parla è il
  p r e s i d e n t e d e l l a n u o v a compagnia d i
  navigazione Corsica Linea, Pascal Trojani, e i
  c o n t i r i g u a r d a n o t u t t e l e compagnie d e i
  traghetti che collegano la Corsica con la
  Francia, l' Italia, la Tunisia, il Marocco, almeno
  10 milioni di passeggeri l' anno, e un giro d'
  affari su cui la politica, la Collectivité territoriale
  de Corse, ora guidata da una coalizione di
  indipendentisti e di nazionalisti, presidente
  quel Jean­Guy Talamoni che la settimana
  scorsa avrebbe voluto interloquire in dialetto
  corso con il premier Manuel Valls in visita ad
  Ajaccio, vorrebbe mettere le mani. Per ora la
  battaglia navale è rinviata a ottobre, quando il
  traffico turistico comincerà a diradarsi e i
  collegamenti con l' isola riguarderanno solo i
  locali e il traffico merci, e allora le flotte di
  Corsica Linea, La Méridionale, Corsica Ferries
  (che controlla anche Sardinia Ferries), le navi
  rosse, bianche e gialle delle tre compagnie,
  saranno le vere protagoniste del dossier
  politico­economico che il presidente Talamoni,
  leader di Corsica Libera, e il capo del governo Gilles Simeoni, nazionalista moderato, si preparano a
  spedire a Bruxelles per sondare gli umori della Commissione Ue.
  L' obiettivo dichiarato di questa drole de guerre, di questa bizzarra guerra marittima, è, infatti, la
  creazione di una compagnia d i navigazione pubblica, controllata dalla politica, sul modello di Air
  Corsica, affidata agli amici di partito (come il neo presidente, Jean Biancucci, messo lì per una giovanile
  passione per il volo ma soprattutto per essere il leader del raggruppamento «Femu» che in francese si
  traduce in «Faisons la Corse» alleato con gli indipendentisti), ma i cui aerei forse non si solleverebbero
  da terra se non ci fosse dietro tutta la macchina produttiva di Air France.
  Ma per fare una compagnia di navigazione ci vogliono le navi. Per Talamoni, Simeoni e tutto il governo
  che sogna la secessione da Parigi (ma si tiene stretti i suoi finanziamenti, 471 milioni di euro confermati
  da Valls la settimana scorsa ) questo non è un problema.
  La Collectivité potrebbe, infatti, rilevare le navi (rosse) della Corsica Linea, la neo­compagnia che l'
  anno scorso ha ereditato per via giudiziaria la vecchia Sncm, la Société nationale Corse mediterranée,
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12 luglio 2016
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12 luglio 2016
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                                                  Trasporti marittimi

  Del comandante di un peschereccio scomparso in mare

  Riprendono le ricerche
  Giovanni Costanzo naufragò il 28 giugno al largo di Capo Passero

  Le speranze che Giovanni Costanzo, 61 anni,
  sia ancora in vita sono ormai ridottissime,
  mala famiglia spera che il corpo venga
  ritrovato per poterlo seppellire. Il presidente
  regionale della Federazione Armatori Siciliani,
  Fabio Micalizzi, lo aveva chiesto e il ministro
  Graziano Delrio ha disposto che continuino le
  ricerche del pescatore disperse lo scorso 28
  giugno nelle acque di Portopalo di Capo
  Passero.
  «Graziano Delrio ha disposto che siano
  proseguite le ricerche del capitano Giovanni
  Costanzo ­ ha detto il sindaco di Catania, Enzo
  Bianco, dopo aver parlato con il ministro della
  vicenda del naufragio del peschereccio "Santo
  I" ­. Il ministro Delrio ha già dato disposizioni al
  comandante della Guardia costiera di
  continuare le ricerche del pescatore disperso.
  Sono vicino alla famiglia Costanzo, e a tutti i
  pe scatori di Catania e dell' intera Sicilia».
  Gli altri due membri dell' equipaggio erano
  stati tratti in salvo dalla Guardia costiera a
  diciotto miglia dalla costa, attaccati a dei pezzi
  di legno.
  Secondo una ricostruzione dei militari della
  Guardia costiera il peschereccio "Santo I" era
  stato travolto da un' onda durante una battuta
  di pesca a strascico e si era inabissato. I due
  membri dell' equipaggio erano stati trovati dopo oltre dieci ore trascorsi in mare.3(a.r.)

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12 luglio 2016
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                                        Genova)
                                                Trasporti marittimi

  "No alla demolizione della rampa per la
  Sopraelevata"
  SAMPIERDARENA/ DOPO LA
  REALIZZAZIONE DI UN ACCESSO DAL
  T E R M I N A L TRAGHETTI N A S C E U N
  COMITATO CONTRARIO DI RESIDENTI
  MASSIMILIANO SALVO Bloccheranno l'
  accesso alla Sopraelevata dalla rampa di via
  Cantore, per protestare contro la sua
  demolizione. L' appuntamento è venerdì 15
  luglio alle 18: a organizzare la manifestazione
  il mondo associativo, culturale e commerciale
  di Sampierdarena. «Ancora una volta decisioni
  importanti sono state prese senza coinvolgere
  i cittadini», lamenta Gianfranco Angusti delle
  Officine Sampierdarenesi, che guidano la
  protesta insieme a Sampierdarena e le donne;
  Teatro dell' Archivolto; I Civ e i commercianti
  di Sampierdarena; Amici di piazza
  Settembrini; Comitato del Campasso; Sportelli
  consumatori in rete; Volontari del verde;
  Comitato via W.Fillak.
  I lavori di demolizione della rampa rientrano
  nel cantiere del Nodo di San Benigno, che sta
  ridisegnando la viabilità dell' area con nuove
  infrastrutture che separino il traffico merci da
  quello passeggeri, migliori l' accesso al porto
  e razionalizzi gli incroci dei veicoli. Dopo la
  costruzione della rotatoria e di una nuova
  rampa d' accesso alla Sopraelevata nella zona del Terminal Traghetti, tocca ora alla realizzazione di
  nuove rampe e alla demolizione di quella di via Cantore. Gli organizzatori vedono quest' ultimo
  intervento come un «disastro per Sampierdarena»: getterà il traffico nel caos e con il riassetto di
  Lungomare Canepa porterà pian piano alla desertificazione del quartiere.
  «Chi va verso il centro dovrà confluire nella nuova rotonda davanti al Terminal: quando a settembre
  riapriranno le scuole bisognerà farsi il segno della croce prima di prendere la macchina», lamenta
  Pietro Pero del Gazzettino Sampierdarenese mentre fa volantinaggio nel mercato di piazza Tre Ponti.
  Ad aiutarlo c' è Rosanna Luglietti, abitante di Sampierdarena che ha preso a cuore la questione. «Il
  quartiere è già degradato», attacca. «Senza la rampa saremo sempre più un ghetto ». Gli organizzatori
  della protesta chiedono che la demolizione sia annullata e invitano il Comune a trovare un' altra
  soluzione.
  L' assessore comunale all' urbanistica Stefano Bernini chiude ogni discussione: «Il progetto, ereditato
  dalla precedente giunta, è passato attraverso il vaglio del municipio (dove lo stesso Angusti che
  protesta era capogruppo di maggioranza), del Comune ed è stato approvato dal Ministero», chiarisce.
  «La rampa va buttata già per far posto a un' altra rampa di collegamento diretto tra l' autostrada e
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12 luglio 2016
Pagina 4                             La Repubblica (ed.
12 luglio 2016
Pagina 6                              La Repubblica (ed.
                                          Palermo)
                                                   Trasporti marittimi

  Il caso. Dimezzato il numero dei conducenti degli autosnodati, un incentivo economico per
  trattenerli. Ieri in strada 20 mezzi in meno

  Autisti in fuga dagli autobus Ma sul tram nessuna
  assenza
  Per tenerli inchiodati al sedile degli autobus
  autosnodati l' Amat è stata costretta a
  garantire loro ­ da giugno a dicembre ­ un
  incentivo di 5 euro al giorno: quasi la metà
  degli autisti in possesso di patente E, quella
  necessaria per guidare i mezzi più lunghi, ha
  chiesto il declassamento del documento di
  guida, alcuni si sono fatti dichiarare inidonei. È
  l' ennesima grana per l' Amat che in questi
  giorni fa i conti con la rivolta degli utenti per il
  taglio alle corse dei bus legato alle ferie del
  personale: ieri, un lunedì lavorativo con la città
  piena come in inverno e un esercito di turisti
  sbarcati dalle navi da crociera, in giro c' erano
  solo 160 autobus. Venti in meno di quelli che
  ogni mattina ­ da giugno a settembre ­
  dovrebbero lasciare le rimesse. L' azienda sta
  correndo ai ripari: dopo le assenze di massa in
  occasione del match Italia­Svezia agli Europei,
  sta predisponendo un dossier da spedire in
  Procura: dai dati raccolti finora emerge che il
  10 per cento dei circa 600 autisti nei primi
  quattro mesi dell' anno ha collezionato più di
  20 giorni di assenza per malattia. Un gruppo
  di una ventina di autisti, poi, si ammala quasi
  sempre nel fine settimana. Ma il virus che
  attanaglia l' Amat non colpisce tutti. C' è un
  gruppetto di immuni: i 54 autisti delle quattro linee di tram che in sei mesi, dal 30 dicembre al 30
  giugno, non si sono assentati nemmeno una volta.
  5 EURO AL DÌ Nel provvedimento adottato dal consiglio di amministrazione si legge che l' incentivo è
  necessario per «arginare il fenomeno del declassamento della patente E". Dunque via libera al bonus
  da 5 euro al giorno per gli autisti che guidato i mezzi autosnodati. Le ragioni di questa scelta le spiega il
  vicepresidente Diego Bellia: «A guidare i bus snodati sono rimasti solo una sessantina di autisti, prima
  erano il doppio ­ dice ­ da un lato c' è l' avanzare dell' età, dall' altro il fatto che guidare questi grossi
  mezzi è molto più pesante e molto più pericoloso. Ci è sembrato giusto dare un riconoscimento ». E
  tentare di fermare la fuga. Ogni giorno Amat dovrebbe mandare in strada almeno venti bus lunghi.
  LA FEBBRE DEL SABATO SERA L' azienda che fa i conti con la protesta degli utenti per il taglio estivo
  delle corse non può permettersi un altro danno d' immagine: dopo il boom di ammalati in occasione del
  match Italia­Svezia, l' Amat ha deciso di accendere i riflettori sulle assenze dei dipendenti. A cominciare

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12 luglio 2016
Pagina 6                               La Repubblica (ed.
11 luglio 2016
                                        SiciliaInformazioni
                                                    Trasporti marittimi

  Le ragioni del topo Meteo di martedì 12 luglio
  Oggi pomeriggio mi iccavi per un pisolino ma,
  forse per il cardo, mi insonnavi questo sogno e
  ora ve lo conto. Ne approfitto per dirvi ca
  domani c' è ancora cavuru e che di primo
  pomeriggio ci potrebbe essere un poco di
  sofferenza. Ma poi, nelle siritine, rinfresca un
  poco. Ma veniamo al sogno. In povere palore
  mi insonnai che ero dove abitavo prima a
  Ballarò e incontravo un topo che mi parlava.
  Ewra educato, però. "Buongiorno ­ mi dissi ­
  Mi chiamo Michele ma quelli di lassopra mi
  chiamano tutti u surci. In effetti surci sono e ho
  la coda più lunga di tutti quelli che abitano nel
  quartiere di piazza Bologni. Surci di cunnuttu
  che vuol dire topo di fogna. Ora, parliamoci
  chiaro: i piccioni ca si manciano tra iddi li
  chiamano colombine e li mettono nelle
  cartolline dei picciriddi ca dice che
  rappresentano la pace, la bontà e l'
  onestitudine. Io che mi passa la vita a cercare
  di darci a mangiare alla mia famiglia, sono un
  surci i cunnuttu, uno che se lo vedi è meglio
  che lo screpenti. A proposito di famiglia: ve la
  posso presentare la mia? Bettina vieni qua,
  fatti vedere non ti affrontare di questi signori.
  Ecco, lei è la mia signora e questo sono i miei
  figli. ehhhhh araciu, araciu.. allora uno, due,
  tre.venticinque, ventisei e ventisette! Cui sono
  tutti. I nomi? Ma che fa babbia? Pure se ci avrebbe perso tutto questo tempo a darcelo (nacquero tutti
  insieme) lei pensa che poi io mi ricordava i nomi a uno a uno. Ci posso dire che 19 è il più scarto di tutti
  e che c' erano pure 28 e 29 che purtroppamente entrarono in una cosa dove ci avevano messo l'
  immelenata e loro non l' avevano capito. Ma 19 una volta ci fece un pirito a un gattarone ca pareva un tir
  in confronto a noi e non si fece prendere. Io abito sotto il tombino che c' è in vicolo Castelnuovo quasi
  alla punta con il vicolo del Panormita. Siamo assai, una quarantina di topi senior con le famiglie. Più
  sotto in piazzetta Speciale c' è un altro tombino e un altro c' è davanti a Santa Chiara ma la non ci sta
  nessuno perché ci sono i cassonetti dove abita una partita di gatti che non se ne può più. Botta ri sali chi
  su larii. Quannu ti virino ti talianu fermi bloccati come una statua di sale e poi, scura c' arrivisci, l' hai d'
  incapo. Alla fine della tubatura del mio caseggiato c' è il corso Vittorio e là è un divertimento. Dovete
  sapere che la strada è sempre piena di turisti. Ora nessuno lo può capire meglio di noi: i turisti sono
  come l' agnellino per il lupo: non si ha idea la quantità di armali che ci si buttano di sopra. Iddi caminano
  a fila come i sordati e davanti c' è sempre una specie di guida con una bandierina. Idda parra e idda si
  senti perché parra mentre camina e quelli indietro nella fila non è conto che sentono niente. Così ci pare
  che Carlo V si chiamava Palazzo Riso e che la Cappella Pelatina era la statua di uno tignoso. Sempre a
  piedi fanno di Porta Felice a Porta nuova come la sfilata delle vacche così tutti i malacarne possono
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11 luglio 2016
                                         SiciliaInformazioni
12 luglio 2016
Pagina 23                       La Sicilia (ed. Siracusa)
                                                  Trasporti marittimi

  Banchina 4, lavori al termine Attraccheranno navi da
  crociera
  Lavori pubblici: «Fra due settimane la consegna del molo Zanagora»

  Sono in dirittura d' arrivo i lavori per la
  riqualificazione della banchina 4 quella che si
  affaccia sul molo Zana gora, prospiciente la
  capitaneria di porto. E' prevista per questa
  mattina una riunione per definire gli ultimi
  dettagli dell' opera pubblica. In particolare, si
  parlerà del tipo di segnaletica orizzontale da
  applicare all' area e come organizzare il flusso
  di pullman e taxi.
  «Contiamo nel giro di due settimane di
  consegnare la banchina afferma l' assessore
  comunale ai Lavori pubblici, Alfredo Foti ­ I
  lavori, infatti, procedono a ritmo sostenuto.
  Sono stati collegati i parabordi mentre gli
  operai stanno ultimando i ciglioni. Si eseguirà
  in pochi giorni l' ultimo strato del tappetino d'
  asfalto che renderà pienamente fruibile la
  storica banchina del molo Zanagora. Nei
  quindici giorni comprendiamo anche le
  questioni prettamente burocratiche, che
  compren dono l' acquisizione dell'
  autorizzazione del Demanio marittimo».
  In questa banchina è previsto l' ormeggio delle
  navi da crociera «E' lunga 170 metri ­ dice il
  comandante della capitaneria di porto,
  Domenico La Tella ­ con un fondale che
  ufficiosamente dovrebbe essere intorno ai 9
  metri, sufficiente, quindi all' attracco delle navi da crociera.
  Efficace è stata l' interlocuzione avuta con il comune ormai da diverso tempo».
  L' assessore Foti spiega che l' accelerazione ai lavori è dovuta «sia per liberare un' altra area dal
  cantiere e quindi renderla pienamente operativa, sia per rispettare un impegno assunto con gli
  organizzatori del campionato mondiale di canoa polo, che utilizzeranno quell' area suggestiva del porto
  per svolgere gli incontri, previsti alla fine di agosto».
  Una volta consegnata la 4, l' attenzione si sposta sull' ultimo tratto di banchina dove ancora i lavori sono
  in fase di svolgimento.
  Si tratta delle banchine del molo Sant' Antonio, che dovranno essere destinate all' approdo delle navi da
  crociera. «Contiamo anche in questo caso di rispettare i tempi di consegna dell' opera ­ sottolinea l'
  assessore ai lavori pubblici ­ Avevamo, infatti, stabilito con la ditta appaltatrice dei lavori che la
  consegna dell' ultima parte dell' intervento avverrà al massimo nel prossimo autunno e pensiamo, da
  alcuni sopralluoghi che personalmente ho eseguito nel cantiere, di poterci arriva re». Intanto, continua a

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12 luglio 2016
Pagina 23                        La Sicilia (ed. Siracusa)
12 luglio 2016
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  Continua a far discutere la decisione del Dipartimento regionale all' Urbanistica sul Piano
  regolatore

  Commissariamento per il Prg è scontro aperto in
  Comune
  Orlando: "Una svista degli uffici regionali". Ma per il Pd la decisione è coretta

  PALERMO ­ La Regione Sicilia tramite il
  dipartimento regionale all' Urbanistica, che fa
  parte dell' Assessorato al Territorio e
  Ambiente, ha commissariato il Piano
  regolatore generale del Comune di Palermo.
  Anziché censurare il Consiglio comunale che
  non l' ha approvato (anche se l' ha prelevato a
  maggio, senza tuttavia approfondire la
  discussione), però, il Dipartimento Urbanistica
  ha commissariato la giunta, che l' ha già
  inviato a Sala delle Lapidi. Per il Pd, però, la
  decisione dell' assessore regionale al
  Territorio e Ambiente "è corretta", ha sostenuto
  la consigliera Nadia Spallitta, perché,
  "nonostante l' obbligo dal 2012 di adottare il
  nuovo Piano regolatore, l' adozione da parte
  del Consiglio delle linee guida per il nuovo
  strumento urbanistico e l' impiego di un
  milione di euro per la redazione del Piano", in
  questi anni il Comune "è rimasto inerte,
  privilegiando la via delle varianti urbanistiche a
  un Prg anacronistico (in quanto elaborato nel
  1994), obsoleto e superato oggi dalla natura
  giuridica di Palermo quale Città metropolitana.
  In altri termini, nonostante le dichiarazioni del
  sindaco sulla necessità di creare verde e
  fermare il consumo del territorio, l'
  Amministrazione ha continuato nei fatti a
  prevedere interventi edilizi, talvolta anche a
  danno delle residue aree di verde".
  Per l' assessore comunale all' Urbanistica Giuseppe Gini, al contrario, la nomina di un commissario ad
  acta "è anomala, a maggior ragione perché ancora lo scorso 10 giugno ho inviato proprio all' Ufficio del
  dottor Giglione (il dirigente regionale Salvatore Giglione, nda) una lunga e dettagliata cronistoria degli
  eventi e degli atti, da cui è chiaramente evincibile lo stato dell' iter di formazione e approvazione del Prg
  di Palermo, nonché l' assoluta correttezza dell' operato del sindaco e della Giunta comunale".
  "Siamo certi che il contenuto dell' atto di nomina del commissario ­ ha detto il sindaco Leoluca Orlando ­
  sia frutto di uno stato di confusione degli uffici regionali, di una svista che chiediamo venga riconosciuta
  e corretta in tempi rapidissimi; qualora ciò non avvenisse, non potremo che contestare nelle sedi
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                                L' Avvisatore Marittimo ­
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  «Sovcomflot privatizzata entro il 2016»
  La Russia intende privatizzare la compagnia
  marittima Sovcomflot entro la fine del 2016.
  L'annuncio è stato dato dal viceprimo ministro
  Igor Shuvalov, secondo quanto riporta
  l'agenzia di stampa Reuters. Si tratta di una
  mossa di cui si parla da qualche anno, ma che
  arriva in un momento non certo favorevole per
  questo tipo di operazioni. Sovcomflot è attiva
  nel trasporto petrolifero, un mercato che nelle
  ultime settimane si è indebolito. La decisione
  di privatizzare rapidamente la storica flotta
  russa arriva assieme a un'ondata di altre
  privatizzazioni. Con quella di Sovcomflot,
  Shuvalov ha parlato anche della
  privatizzazione della società petrolifera
  Bashneft. Nei giorni scorsi il governo aveva
  chiuso un accordo per la vendita del 10,9 per
  cento della società mineraria Alrosa, che
  gestisce miniere di diamanti. Il governo di
  Mosca sta cercando di fare cassa vendendo
  alcuni dei suoi asset pregiati, per contrastare
  la crisi di liquidità dovuta a due fattori
  principali. Il primo è il calo delle entrate
  petrolifere, come conseguenza del crollo del
  prezzo del greggio soprattutto nell'ultimo anno.
  In secondo luogo la debolezza finanziaria
  russa è stata provocata dall'applicazione delle
  sanzioni dei paesi occidentali, a loro volta
  conseguenza della politica russa in Ucraina. Sovcomflot è una compagnia con sede a Mosca, fondata
  nel 1988, che opera navi in tutto il mondo attraverso le proprie società controllate. In particolare è attiva
  in quattro settori principali: trasporto di petrolio greggio, trasporto di petrolio raffinato, trasporto di gas,
  servizi per piattaforme offshore, ma anche in altri campi. Oltre al trasporto di prodotti petroliferi e
  chimici, di idrocarburi, lng e lpg, offre servizi di gestione degli equipaggi e di noleggio navi. Secondo
  Bloomberg, alla data dello scorso 17 marzo 2016 la flotta era composta di 140 navi per una stazza
  complessiva di circa 12,2 milioni di tonnellate dwt. La Russia aveva già provato a privatizzare
  Sovcomflot alcuni anni fa, ma nell'ottobre 2010 aveva sospeso l'operazione, che avrebbe dovuto essere
  riavviata nel 2013. La società veniva da un periodo di cattiva amministrazione che aveva spinto la
  compagnia a intentare una causa di risarcimento contro l'ex ceo Dmitry Skarga, accusato di frode ai
  danni della società. Di conseguenza aveva accumulato debiti. Il prospetto finanziario pubblicato pochi
  prima che venisse sospesa la privatizzazione mostrava che era in corso una ristrutturazione del debito,
  che ammontava a 500 milioni di dollari. La ristrutturazione era gestita da Deutsche Bank, Jp Morgan e
  Vtb. Si era tornati a parlare di privatizzazione della quota di proprietà pubblica nel 2012, quando il
  ministero dell'Economia di Mosca aveva ipotizzato di affidare la vendita a un advisor fra Jp Morgan
  Chase (Jpm), Deutsche Bank (Dbk) o il gruppo Goldman Sachs. L'offerta pubblica avrebbe dovuto
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  Infrastrutture. Investimenti in cantiere in vari scali: Genova, La Spezia, Livorno, Taranto,
  Ravenna e Trieste

  Fs rilancia sulle linee nei porti
  L' obiettivo è favorire le sinergie intermodali tra le navi e i treni

  Il gruppo Fs sta puntando con decisione a
  migliorare l' accessibilità ai porti italiani via
  ferrovia.
  Muovendosi sulle linee dei corridoi Ten­T,
  indicati dall' Ue, e in armonia con il Piano
  nazionale della portualità e della logistica, sta
  concentrandosi anche sugli interventi sull'
  ultimo miglio, per sviluppare l' intermodalità
  nave­ferrovia in alcuni dei più importanti scali
  italiani. A sottolinearlo è Aldo Isi, direttore
  investimenti di Rfi (Rete ferroviaria italiana).
  «È fondamentale ­ afferma Isi ­ che i porti
  siano collegati in maniera efficiente alla rete
  ferroviaria. Sugli scali più importanti, cioè
  Genova (sul corridoio Reno­Alpi), La Spezia,
  Livorno e Taranto (corridoio Scandinavia­
  Mediterraneo) nonché Ravenna (corridoio
  Baltico­Adriatico) e Trieste (corridoi Baltico­
  Adriatico e Mediterraneo), si sta intervenendo
  sull' ultimo miglio di binari. Ovviamente si
  tratta di interventi coordinati con il ministero,
  nei quali si devono accordare gli investimenti
  di Fs e delle Autorità portuali». Un caso
  emblematico, in questo senso, è La Spezia (si
  veda articolo sotto).
  Su Genova gli investimenti sono destinati al
  porto storico (potenziamento e allungamento a 750 metri dei binari) e al porto di Voltri (incremento del
  fascio merci esistente e successivamente allungamento a 750 metri). Si tratta complessivamente di 25
  milioni finanziati dall' aggiornamento 2015 del Contratto di programma 2012­2016 tra Mit e Rfi. Su
  Livorno nel nuovo terminal Darsena, l' intervento prevede la realizzazione di 3 binari per l' arrivo e
  partenza e di un fascio di 3 binari tronchi lunghi circa 750 m che saranno serviti da gru trastainer. L'
  impegno è di circa 45 milioni: 10 a carico di Rfi e 33 della Regione Toscana.
  A Taranto sono previsti due interventi sinergici: potenziamento della stazione di Cagioni e di quella di
  Taranto, a servizio del terminal portuale. I binari arriveranno a 750 metri. L' investimento è di oltre 25
  milioni. Sul versante Adriatico, a Ravenna, Rfi ha sviluppato, d' intesa con l' Autorità portuale e i l
  Comune, una serie d' interventi per la stazione e per i collegamenti con le due sponde del canale
  Candiano. L' investimento è di 70 milioni, 10 dei quali finanziati dall' aggiornamento 2015 del Cdp 2012­
  2016.
  Infine, a Trieste è prevista la totale ristrutturazione della stazione Campo Marzio. I binari saranno
  allungati fino a 750 metri e saranno rivisitati i collegamenti con i moli. L' investimento stimato è di circa
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  Ambiente. Via alla Commissione parlamentare di inchiesta

  Marocco, sale la tensione sui rifiuti dalla Campania
  Rabat Chi la fa l' aspetti. In Marocco è
  polemica durissima con petizioni, raccolte di
  firme, interrogazioni parlamentari, inchieste sui
  tg, denunce e ieri una conferenza stampa della
  ministra marocchina dell' Ambiente, Hakima
  Elhaite, contro una nave carica con 2.500
  tonnellate di spazzatura che la Campania non
  riesce a smaltire negli impianti che non ha.
  Si ripetono tal quali in Marocco, ma stavolta
  contro i rifiuti arrivati dalla Campania, le stesse
  identiche frasi fatte con cui in Italia politici
  miopi, associazioni varie di religiosi o medici o
  sindacalisti, comitati nimby, sindaci del no e
  sedicenti ambientalisti hanno bloccato per anni
  la costruzione degli impianti per i rifiuti nelle
  regioni in emergenza come la Campania o la
  Sicilia («No all' inceneritore», «il nostro
  territorio è vocato per il turismo culturale e l'
  agricoltura di qualità», «rifiutiamo questo
  modello di sviluppo», «non vogliamo qui l'
  impianto di riciclo», «la soluzione è rifiuti
  zero», «una bomba ecologica»).
  La soluzione rifiuti zero invocata dai finti
  ecologisti in Italia costringe la Campania a
  esportare la spazzatura. Lo stesso medita di
  fare la Sicilia.
  Lo stesso ha progettato più volte il Comune di Roma. In Lombardia, la Regione ieri protestava contro
  una sentenza con cui la Corte costituzionale ha abolito una supertassa regionale sull' import di
  spazzatura e per l' assessora regionale all' Ambiente, Claudia Terzi, «il disegno è chiaro: Roma vuole
  far diventare la Lombardia pattumiera di Italia e pure gratis».
  Destinatari della spazzatura della Campania sono i cementifici di al­Jadida, Casablanca e Settat. Il
  direttore della cementeria di al­Jadida, Lahcene Boukssace, tranquillizza: il carico italiano è «un mix di
  plastica e carta, cose che tutti noi abbiamo in casa nostra». E Ahmed Derif, vicedirettore del porto di al­
  Jadida, dice che i carichi «hanno ricevuto tutte le autorizzazioni ambientali».
  La petizione «Il Marocco non è una discarica!» l' altro giorno aveva raccolto 15mila firme da presentare
  al premier Abdel Ilah Benkirane. Il partito di maggioranza islamico moderato Giustizia e Sviluppo al
  Senato ha votato la nascita di una commissione parlamentare d' inchiesta. Per il senatore Abdel Ali
  Hamidine «la salute dei marocchini viene prima di tutto». Protesta il deputato Wadi Ben Abdullah: «Non
  ci bastano le parole del governo». Un' associazione ha incaricato l' avvocato Ishaq Sharia di fare causa
  contro questi «crimini che minacciano la salute dei cittadini marocchini e aver violato le leggi»; dice
  «non siamo la pattumiera di Napoli»; ci sono «conseguenze sull' agricoltura e per la salute».
  Ricadute anche in Italia, con un' interrogazione dei deputati pd Eleonora Cimbro, Khalid Chaouki,

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  Scalo laboratorio. Forcieri (Autorità portuale): ferrovia fondamentale per recuperare traffici agli
  scali del Nord Europa

  Per La Spezia un piano da 40 milioni
  Binari in porto. Lo scalo marittimo di La Spezia
  investe 40 milioni per il rifacimento del fascio
  binari all' interno dell' area commerciale e
  promuovere l' integrazione intermodale nave­
  treno. L' obiettivo ultimo, spiega il presidente
  dell' Autorità portuale Lorenzo Forcieri, è
  disporre di infrastrutture ferroviarie in grado di
  agevolare il trasferimento via ferrovia del 50%
  del traffico container previsto con l' assetto
  finale del piano regolatore portuale (circa un
  milione di teu/anno su un totale di container in
  import/export di due milioni). Attualmente il
  porto della Spezia registra un traffico container
  pari a un milione e 300mila teu e circa il 35%
  viene trasferito via ferro (10% la media
  nazionale) con punte di impegno ferroviario di
  circa 160 treni la settimana.
  «Con il potenziamento degli impianti ferroviari
  in porto ­ dice Forcieri ­ potremo allestire treni
  da 650 metri, mentre oggi siamo fermi a 400.
  Così sarà più facile avvicinare e raggiungere l'
  obiettivo del 50% delle merci trasportate via
  ferro». La Spezia, spiega Forcieri, «ha puntato
  su un uso intensivo della ferrovia. Abbiamo
  lavorato coerentemente per questo obiettivo,
  dimostrando che ciò poteva essere possibile e
  vincente anche in un Paese che per anni ha disinvestito dal cargo. La ferrovia è fondamentale se
  vogliamo recuperare traffici rispetto ai porti del nord Europa, rilanciando il ruolo dei nostri porti come
  gateway del sistema logistico che comprende il nord Italia e l' area centro­meridionale dell' Europa». Va
  sottolineato che La Spezia è stato di recente inserito tra i core port del corridoio Scandinavia­
  Mediterraneo delle reti Tnt­t.
  Per migliorare la gestione dei servizi ferroviari nel porto di La Spezia, su impulso dell' Autorità portuale
  è stata promossa la creazione di una Spa mista pubblico­privato a gestione duale (40% terminalisti,
  40% operatori ferroviari e 20% Autorità portuale) per la gestione appunto delle tre stazioni presenti sul
  territorio: stazione marittima (all' interno del porto), stazione Migliarina (nelle vicinanze) e stazione di
  santo Stefano di Magra (a 7 chilometri circa dalle banchine). «Grazie a questa società ­ osserva Forcieri
  ­ è stato possibile uniformare tariffe e manovre. Un bel passo avanti sulla strada dell' efficienza».
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  Governance. Entro luglio «sì» del Cdm

  Riforma, vicino il via libera al testo definitivo
  Si conclude l' iter della riforma della
  governance dei porti (che riduce da 24 a 15 il
  numero delle port Authority italiane,
  trasformandole in Autorità di sistema portuale)
  voluta dal ministro dei Trasporti Graziano
  Delrio. Oggi le commissioni bilancio di
  Camera e Senato daranno (a meno di colpi di
  scena improbabili) il via libera al
  provvedimento. La scorsa settimana era
  arrivato l' ok, con diverse indicazioni da
  seguire, dalle commissioni Lavori pubblici e
  comunicazioni (Senato) e Trasporti (Camera).
  Ora il Mit dovrà mettere a punto il testo
  definitivo, tenendo conto dei pareri e delle
  indicazioni espresse dalla Conferenza Stato­
  Regioni, dal Consiglio di Stato e dalle
  commissioni.
  Si tratta però di un lavoro piuttosto rapido
  perché il ministero ha lavorato ha stretto
  contatto con i diversi soggetti coinvolti e ha già
  cominciato a modificare il documento. Il testo
  definitivo della norma potrebbe, quindi, essere
  portato in consiglio dei ministri, per l' ok finale,
  già il 22 luglio, oppure la settimana
  successiva: il 29. Poi dovrà essere pubblicato
  in Gazzetta. Difficile pensare, a questo punto,
  che i decreti di nomina dei presidenti delle Authority, in gran parte commissariate, potranno aversi
  prima di settembre.
  Il ministro potrà invece, per i porti su cui c' è accordo, nominare come nuovi commissari i futuri
  presidenti. Intanto si profila già l' ossatura della riforma così come sarà modificata. Secondo rumors,
  rispetto al testo precedente, dovrebbe esserci una più puntale articolazione relativa ai piani regolatori
  portuali, con l' indicazione di tempi massimi per l' espressione dei pareri e la possibilità di introdurre
  varianti a stralcio. Saranno inoltre introdotti i piani regolatori di sistema.
  Dovrebbe essere presente la norma, voluta da Liguria e Campania, che apre alla possibilità di
  mantenere in vita fino a un massimo di tre anni le attuali port Authority (previa richiesta motivata che può
  anche non essere accolta in toto dal Governo).
  Dietro indicazione del consiglio di Stato, il previsto tavolo di coordinamento nazionale dei porti diventerà
  conferenza nazionale della portualità, presieduta dal ministro, il quale designerà un esperto per la parte
  tecnica. Vi parteciperanno i 15 presidenti delle Adsp e potrebbero esservi anche un rappresentante
  delle Regioni e uno dei Comuni. Potrà prevedersi, inoltre, che il cluster marittimo sia invitato a sedere al
  tavolo, in occasione della discussione di temi che lo riguardano.
  Saranno, poi, articolati in modo più definito i tavoli di partenariato regionali (che sostituiscono, ma con

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  Le autorità portuali di Trieste e Venezia pensano a un unico ente di gestione

  I cinesi attraccano in Laguna
  La mossa ha lo scopo di intercettare il traffico proveniente dai mercati dell' Asia. Nel
  progetto potrebbero essere coinvolte anche le strutture portuali di Capodistria, Fiume e
  Ravenna

  Attirare investimenti grazie al Nord Adriatico.
  Diventa sempre più concreto il progetto
  relativo al porto offshore tra Venezia e Trieste.
  «Il piano Obor del governo cinese, al di là
  degli investimenti infrastrutturali che
  porterebbe, ha un importante beneficio anche
  per le nostre imprese», spiega Giorgio Prodi,
  professore associato di economia applicata all'
  Università di Ferrara, ieri a Venezia per il
  convegno sulla Nuova Via della Seta
  organizzato dall' autorità municipale di Tianjin,
  dall' Università Nankai, dall' Autorità portuale
  di Venezia e dalla Fondazione per la
  collaborazione tra i popoli. «Non dobbiamo
  perdere questa opportunità».
  L' idea, per concretizzarsi, deve ancora
  superare qualche barriera. Il progetto infatti
  proprio non piace a Deborah Serracchiani,
  presidente della regione Friuli Venezia Giulia.
  «Un porto offshore sarebbe l' ideale per
  intercettare il traffico in arrivo dall' Asia»,
  spiega Saro Capozzoli, fondatore di Jesa
  Consulting, «ma qui in Italia il tutto viene
  ridotto a una rivalità tra Trieste e Venezia, non
  tenendo conto che se noi ci facciamo la guerra
  sono i porti del nord Europa o quello del Pireo
  a vincere». Questo è il momento giusto per
  agire dato che i presidenti delle due autorità
  portuali, Paolo Costa e Zeno D' Agostino starebbero discutendo la possibilità di mettere il porto offshore
  sotto una stessa autorità, che possa gestire anche Capodistria, Fiume e Ravenna.
  L' hub offshore è il primo esperimento di questo genere nel Mediterraneo ed è dunque difficile fare delle
  stime precise, sarebbe l' unico, ma secondo l' Autorità portuale di Venezia sarebbe capace di ospitare
  navi portacontainer con capacità di carico fino a 22 mila teu, con un potenziale pari a 3 milioni di teu l'
  anno. Il progetto favorirebbe l' utilizzo di infrastrutture già esistenti quali autostrade e linee ferroviarie
  che permettono di raggiungere Germania ed est Europa in minor tempo. Nonostante la location
  strategica di porti quali Venezia, quasi nel cuore dell' Europa, le grandi navi preferiscono altre rotte, più
  attrezzate e strutturate, Rotterdam in primis, impiegando però più tempo. I cinesi hanno poi comprato il
  Pireo, ma in Grecia mancano le infrastrutture per raggiungere in tempi rapidi sia la Germania sia l' Est
  Europa.
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