COMUNE DI RUSSI Martedì, 05 marzo 2019
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COMUNE DI RUSSI Martedì, 05 marzo 2019 Prime Pagine 05/03/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 05/03/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cronaca 05/03/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 6 Domani funerali di don Giovanni Giussani 3 Cultura e Turismo 05/03/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 35 RAVENNA 4 04/03/2019 Ravenna Today "Quarantaquattro gatti", lo spettacolo per aiutare gli amici a quattro... 5 sport 05/03/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 62 Catcher oriundo e baby lanciatore per Godo 6 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 05/03/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 6 «Reddito» con requisiti autocertificati 7 05/03/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 6 Gi.Bo. Percorso differenziato per il posto di lavoro 9 05/03/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 20 Gustavo Piga Se il rispetto delle clausole iva deprime gli investimenti pubblici 11 05/03/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 22 Enrico De Mita Giudizio tributario, campo circoscritto 13 05/03/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 23 Angelo Busani Catasto e prezzo-valore: è sufficiente un' istanza 15 05/03/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 23 Gianni Trovati Comuni, definitivo l' addio agli obblighi di gestioni associate 17 05/03/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Maria Teresa Manuelli Turismo artistico ed enogastronomico fino all' ultimo borgo 19 05/03/2019 Italia Oggi Pagina 22 Intesa Sp, pagamenti alla p.a. su smartphone 21 05/03/2019 Italia Oggi Pagina 26 CHRISTINA FERIOZZI Terzo settore, Registro al via 22 05/03/2019 Italia Oggi Pagina 31 MATTEO BARBERO Funzioni associate se motivate 24 05/03/2019 Italia Oggi Pagina 35 Infrastrutture per la crescita 26 05/03/2019 Italia Oggi Pagina 38 CARLO FORTE Edilizia: 5,3mld sbloccati Bussetti... 28
5 marzo 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
5 marzo 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
5 marzo 2019 Pagina 6 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Cronaca Domani funerali di don Giovanni Giussani RAVENNA Sono in programma domani alle 11.30, in Cattedrale, i funerali di don Giovanni Giussani, parroco di Fornace Zarattini, oltre che amministratore parrocchiale di Godo e Cortina. A celebrare le esequie sarà l' arcivescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni. La diocesi lo ricorderà anche con una veglia di preghiera stasera alle 20.45 nella Cappella del Seminario, dove sarà allestita anche la camera ardente, a partire da oggi pomeriggio. Nato a Milano nel 1967, don Giovanni aveva frequentato il seminario a Ravenna ed era stato ordinato sacerdote dall' allora arcivescovo monsignor Giuseppe Verucchi il 26 settembre 2009. Dal 2011 era parroco a Fornace Zarattini e nel 2017 aveva assunto anche l' incarico di amministratore parrocchiale delle vicine Godo e Cortina. Dal 2013 era segretario della commissione diocesana per i Beni culturali ecclesiastici e per l' Edilizia di culto ed era anche membro del collegio dei consultori. Nel manifesto funebre, la diocesi, l' arcivescovo, il presbiterio, le sue parrocchie, la famiglia e i parenti hanno voluto ricordare il sacerdote con ilversetto della seconda lettera a Timoteo: «Ho combattuto una buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede». Le offerte che saranno raccolte in occasione del funerale saranno devolute interamente all' Opera di Santa Teresa. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 3
5 marzo 2019 Pagina 35 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Cultura e Turismo RAVENNA RUSSI :: LABORATORIO La compagnia teatrale Le Belle Bandiere propone un seminario nella sala Nomadea del centro culturale polivalente con ingresso da via Giordano Bruno 24. "Ridere. Lamentarsi." sarà condotto da Andrea De Luca e si terrà sabato 9 e domenica 10 marzo. Iscrizioni entro oggi. info@lebellebandiere.it. : Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 4
4 marzo 2019 Ravenna Today Cultura e Turismo "Quarantaquattro gatti", lo spettacolo per aiutare gli amici a quattro zampe Sabato 9 marzo alle ore 21 al Teatro Comunale di Russi, i n v i a C a v o u r 1 0 , l ' Associazione Clama Ravenna, in collaborazione con la Scuola di Danza "Scarpette e tutù", Danza Moderna Euritmica e Furio ASD e l' Associazione Culturale Galla & Teo, presenterà lo spettacolo benefico di danza e recitazione "Quarantaquattro gatti". I fondi raccolti durante la serata saranno devoluti in favore dei gatti senza famiglia delle colonie di Russi e Ravenna seguiti dall' Associazione Clama per l' acquisto di cibo e medicinali. L' ingresso è a offerta libera con un' offerta minima di 10. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 5
5 marzo 2019 Pagina 62 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sport Baseball Primi acquisti per la squadra di A1, stasera parte una campagna di partecipazione Catcher oriundo e baby lanciatore per Godo Godo A C I R C A u n m e s e d a l l ' i n i z i o d e l massimo campionato di baseball il Godo sta assumendo la configurazione per la stagione 2019. Con le poche risorse a disposizione il direttore sportivo Attilio Casadio sta facendo acquisti mirati, cercando di coniugare la qualità del giocatore e costo accessibile. Sfumato l' ingaggio dell' esterno centro l' italo- venezuelano Lino Zappone, che ha firmato per gli Atlhetics Bologna, il parco lanciatori viene potenziato con il giovane nettunese Alessandro Ciarla, classe '97, dotato di un lancio veloce alquanto impressionante. Dopo due anni (uno passato a Firenze e l' altro sabbatico), torna l' utility Eugenio Monari, iocatore eclettico che può ricoprire molti ruoli - da esterno a prima base e ricevitore - dotato di un' ottima mazza. Il ds Casadio ha poi messo segno un colpo sul mercato statunitense, con il catcher italo- americano Alfonso Luigi Reda, nato a Middle Town (New York) nel '95. Reda, oltre a garantire la copertura del piatto di casa base col riconfermato Evangelista e il neo arrivato Monari, è molto efficace nel box di battuta così da colmare una carenza endemica dei Cavalieri. Le operazioni di mercato si concluderanno con l' acquisto dei due lanciatori stranieri. Al momento lo sguardo è rivolto con molta attenzione al mercato cubano che potrebbe garantire ottime soluzioni tecniche a un costo contenuto. Intanto l' allenatore cubano Omar Sosa Valdes dopo10 stagioni passate a Ravenna (8 al Godo e 2 al Cral Mattei) ha trovato l' ingaggio con l' Accademia di Nettuno. Fissato un ricco programma di amichevoli che inizia il 16 marzo con la sfida coi 'cugini' di Ravenna allenati da Matteo Casadei sul terreno degli Alligatori. Il 23 marzo sarà il turno del Castenaso ad essere ospitato al diamante Casadio; il 30 marzo a Imola sfida con il Pianoro; l' 8 e 9 aprile match a Godo con una rappresentativa statunitense under 20. La formazione di Bortolotti concluderà la preparazione con la partecipazione al torneo Blue F Ball di Bologna con Fortitudo, Castenaso e una fra Parma e San Marino. Infine la società godese lancia una campagna di partecipazione e sostegno con lo slogan 'Abbiamo bisogno di te': stasera, alle 20.45 al Centro Civico di Godo primo appuntamento con incontro pubblico con la direzione del Baseball Godo. Mario Silvestri. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 6
5 marzo 2019 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali «Reddito» con requisiti autocertificati La procedura. Da domani le domande. Verifica successiva dei titoli che danno diritto al mensile Le penalità. Fino a sei anni di reclusione per chi presenta documenti falsi od omette le informazioni necessarie Gianni Bocchieri - Da domani per la prima volta si apriranno i canali per la richiesta del reddito di cittadinanza (Rdc). A regime le domande potranno essere presentate, dal sesto giorno fino alla fine di ogni mese, online sull' apposito sito dedicato (www.redditodicittadinanza.gov.it). Altrimenti, i richiedenti potranno recarsi presso i Centri di assistenza fiscale (Caf) o agli uffici postali. Secondo un emendamento approvato in Senato, le domande per la pensione di cittadinanza potranno essere presentate anche presso i patronati, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica ( m a questo sarà possibile una volta convertito in legge il decreto). Certificazione Isee L' articolata procedura di riconoscimento del reddito di cittadinanza prevede però che prima di fare la domanda, tutti i richiedenti abbiano già presentato l' Isee per la certificazione della sussistenza dei requisiti reddituali e patrimoniali previsti per l' accesso alla misura, attraverso la compilazione della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) presso gli stessi Caf, in modo tale che l' Inps possa collegarla informaticamente alla domanda stessa di Rdc. Presentato la settimana scorsa, il modulo di domanda di Rdc è costituito da una serie di autocertificazioni dei requisiti che di fatto sostituiscono i controlli preventivi all' accesso al reddito, finché non si potrà realizzare l' incrocio delle banche dati con la nuova piattaforma informatica prevista dal decreto. Con la sottoscrizione della domanda, il richiedente dichiara di aver compreso tutte le parti del modello e di aver comunicato a tutti i componenti del proprio nucleo familiare di aver fornito le informazioni ai fini della presentazione della stessa. Dichiara, inoltre, di essere consapevole che è prevista la reclusione da due a sei anni per il caso di indebito conseguimento e mantenimento del Rdc a seguito di presentazione di dichiarazioni o documenti falsi o a seguito dell' omissione di informazioni dovute. Con la sottoscrizione del modulo, il richiedente dichiara anche di essere consapevole dell' obbligo di comunicare le variazioni del reddito, del patrimonio immobiliare, di beni durevoli o di altre informazioni dovute, pena la reclusione da uno a tre anni nel caso di omissione. Le variazioni Le variazioni che possono incidere sul diritto ovvero sull' importo del beneficio originariamente spettante, devono essere comunicate attraverso il modello Rdc/Pdc-ComEsteso, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 7
5 marzo 2019 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali politiche attive Percorso differenziato per il posto di lavoro Attese a maggio le prime convocazioni presso i centri per l' impiego L' erogazione del reddito di cittadinanza è condizionata alla dichiarazione di immediata disponibilità (Did) al lavoro da parte dei componenti maggiorenni del nucleo familiare e all' adesione a un percorso personalizzato di accompagnamento all' inserimento lavorativo e all' inclusione sociale. Dalla Did sono esonerati i beneficiari di pensione di cittadinanza, quelli già titolari di pensione diretta o di età pari o superiore a 65 anni e i componenti del nucleo familiare con disabilità, che possono però manifestare la loro disponibilità al lavoro ed essere destinatari di offerte di lavoro. La Did può essere resa personalmente attraverso la piattaforma informatica, tramite i patronati convenzionati o tramite i centri per l' impiego (Cpi). Entro 30 giorni dal riconoscimento del reddito, gli stessi Cpi dovranno convocare il beneficiario e i componenti il nucleo familiare che siano disoccupati da non più di due anni o che abbiano meno di 26 anni, o siano ancora beneficiari di Naspi o di altro ammortizzatore sociale o che lo siano stati da non più di un anno. Dunque per chi farà domanda da domani, tenuto conto che il reddito dovrebbe essere erogato da aprile, la convocazione dovrebbe scattare da maggio. Devono essere convocati dai centri anche i beneficiari che negli ultimi due anni abbiano sottoscritto con loro il patto di servizio già previsto dal decreto di riordino dei servizi all' impiego e delle politiche attive del lavoro (decreto legislativo 150/2015). Per i beneficiari di Rdc, questo stesso patto di servizio assume la denominazione di patto per il lavoro e può essere stipulato anche presso gli operatori privati accreditati dalle Regioni. Il patto per il lavoro impegna i beneficiari del reddito a una serie di impegni il cui mancato rispetto comporta l' attivazione di sanzioni differenziate e crescenti, a seconda degli inadempimenti, riprendendo i meccanismi di condizionalità già operativi per il mantenimento della Naspi o di altri ammortizzatori sociali, seppure con penalizzazioni più marcate già alla prima inadempienza. Tra questi impegni, c' è l' obbligo di accettare almeno una delle tre offerte di lavoro (secondo un emendamento approvato al Senato, e che diverrà operativo con la conversione in legge del Dl 4/2019, l' impiego dovrà prevedere una retribuzione di almeno 858 euro). Per i beneficiari che hanno invece bisogno di aiuti più complessi e multidimensionali, è prevista la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 9
5 marzo 2019 Pagina 6 Il Sole 24 Ore
5 marzo 2019 Pagina 20 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Se il rispetto delle clausole iva deprime gli investimenti pubblici Le clausole di salvaguardia che prevedono un aumento dell' Iva nel caso in cui non siano raggiunti gli obiettivi di finanza pubblica negoziati con Bruxelles sono senza dubbio responsabili della perdurante crisi dell' economia italiana. Ma come è possibile che possano causare tanto nocumento, senza neppure essere mai state attivate? Per due ordini di motivi. In primo luogo perché, per evitarle, i nostri politici sono stati obbligati a cercare periodicamente un aggiustamento restrittivo che ne compensasse l' assenza. E, dicono i dati, tale rimpiazzo è stato spesso il più semplice da trovare e al contempo il più dannoso da attivare: la riduzione degli investimenti pubblici, l a c o m p o n e n t e d i bilancio con il più alto moltiplicatore di reddito e occupazione, specie in tempi di crisi. Fatta 100 la base pre-crisi del 2008, oggi si attestano a 40. Rimandare l' avvio delle spese per investimenti pubblici stanziati è il modo più comodo e discreto per soddisfare i requisiti europei, a scapito delle future generazioni e della ripresa della produttività del nostro settore privato. Il secondo motivo è che in presenza di clausole di salvaguardia, disinnescate o meno, il settore privato non ha mai voluto investire quanto avrebbe potuto: troppo forte il timore di un aumento improvviso della tassazione in futuro che avrebbe depresso la domanda dei propri clienti e dunque reso poco redditizi gli investimenti stessi. Certo, il lettore più attento potrebbe far rimarcare come in realtà le clausole di salvaguardia siano figlie degli obblighi del fallimentare Fiscal compact che dal 2011 non ha permesso al Paese che più ne aveva bisogno, l' Italia, di usare una politica fiscale espansiva (in investimenti pubblici, appunto) per aumentare il Pil e ridurre il rapporto debito-Pil, generando crescita e stabilità. Oggi, con anni di clausole di salvaguardia alle spalle e svariati piani di rientro verso il bilancio in pareggio ci ritroviamo in recessione con un debito sul Pil di 20 punti percentuali più alto di quanto non lo fosse all' avvio del Fiscal compact. Che futuro auspicare per queste clausole? Un europeista dovrebbe sperare che dal voto di maggio non emerga un vero vincitore: se i sovranisti dominassero sarebbe naturale assistere alla messa in pensione del progetto continentale; ma anche se prevalessero i fautori della continuazione del Fiscal compact ci vedremmo obbligati a rinunciare a qualsiasi tipo di progetto in comune, per il perseverare sadomasochista di politiche fiscali restrittive e recessive che renderebbe insostenibile la permanenza di Paesi importanti come il nostro all' interno dell' Unione monetaria. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 11
5 marzo 2019 Pagina 20 Il Sole 24 Ore
5 marzo 2019 Pagina 22 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali FISCO E COSTITUZIONE Giudizio tributario, campo circoscritto Le Sezioni Unite della Cassazione, con la sentenza 16014/2018, hanno posto una limitazione chiara della generalizzazione della giurisdizione tributaria in ambiti che non possono attenere a tributi. La Suprema Corte ha stabilito che la società concessionaria del servizio di riscossione delle imposte, in quanto incaricata, in virtù di una concessione, di riscuotere denaro di spettanza dello Stato o di enti pubblici, riveste la qualifica di agente contabile. Quindi, ogni controversia tra società concessionaria ed ente impositore, che abbia ad oggetto la verifica dei rapporti di dare e avere e il risultato finale di tali rapporti, dà luogo ad un «giudizio di conto». In questo caso, le Sezioni Unite hanno cassato la sentenza della Commissione tributaria regionale di Napoli, dichiarando la giurisdizione della Corte dei conti. La controversia era originata dall' impugnazione, dinanzi al giudice tributario, da parte dell' agente della riscossione, di un atto con cui l' agenzia delle Entrate gli aveva intimato il versamento di somme non incassate dai contribuenti a causa dell' annullamento di cartelle di pagamento notificate oltre i termini di legge. In sintesi, l' intimazione di pagamento in oggetto non può rientrare tra gli atti impugnabili davanti alle commissioni Tributarie (articolo 19 del Dlgs 546/92) né la controversia può dirsi compresa tra quelle attribuite dall' articolo 2 del Dlgs 546/92 alla giurisdizione tributaria. L' atto impugnato non riguarda il rapporto tributario tra ente impositore e contribuente, ma attiene al rapporto di concessione del servizio di riscossione tra delegante (agenzia delle Entrate) e delegato (agente per la riscossione), secondo la disciplina di cui al Dlgs 112/1999. In altre parole, la questione riguarda il rapporto di concessione tra ente impositore e il suo agente contabile. Perciò, deve riconoscersi la giurisdizione della Corte dei conti, titolare di una giurisdizione generale in materia di contabilità pubblica e riguardante ogni controversia inerente la gestione del denaro di spettanza dello Stato o di enti pubblici da parte di un agente contabile. La Suprema Corte è chiara nell' escludere la giurisdizione tributaria in relazione ad un giudizio che, a pieno titolo, può essere definito «giudizio di conto», ossia controversia tra concessionario del servizio di riscossione delle imposte ed ente impositore, avente ad oggetto la verifica dei rapporti di dare ed avere e il risultato finale di tali rapporti (Sezioni Unite 237 / 1999). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 13
5 marzo 2019 Pagina 22 Il Sole 24 Ore
5 marzo 2019 Pagina 23 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali IMMOBILI Catasto e prezzo-valore: è sufficiente un' istanza Contrasto tra i giudici sulla tassazione nei casi di rendita solo proposta Se una persona fisica acquista un' abitazione dotata di rendita catastale solamente proposta, per ottenere il risultato che la base imponibile dell' imposta di registro sia determinata in base al valore catastale (cosiddetto principio del «prezzo-valore», articolo 1 comma 497, legge 266/2005), non occorre null' altro che formulare un' istanza in tal senso nel contratto di compravendita: lo afferma la Cassazione nell' ordinanza 3409 del 6 febbraio 2019. Ma, fin qui, nessuna notizia, perché questa decisione appare scontata. Però, nella quasi contemporanea sentenza 4055 del 12 febbraio 2019, la Cassazione decide l' esatto contrario e cioè che occorre formulare non solo l' istanza di cui alla legge 266/2005, ma anche l' istanza (di cui all' articolo 12, comma 2-bis, dl 70/1988) «di volersi avvalere delle disposizioni» recate dal Dm 701/1994». Il problema è di non poco conto perché, seguendo la sentenza 4055/2019, se manca la doppia istanza si passa da una tassazione fondata sulla rendita catastale a u n a tassazione sulla base del prezzo dichiarato (o del maggior valore accertato dall' ufficio). Nella legislazione previgente rispetto al sistema del prezzo-valore, il Dm 701/1994 venne emanato per disciplinare la procedura da seguire per ottenere la tassazione sulla base della rendita catastale, qualora si trattasse del trasferimento di un fabbricato al quale non fosse attribuita una rendita catastale definitiva, ma solo «proposta»: e questo perché con il Dl 70/1988 venne introdotto nel nostro ordinamento il sistema della rendita catastale proposta dal tecnico del contribuente, in luogo del previgente sistema della rendita catastale attribuita dal Catasto sulla base della denuncia di nuova costruzione o di variazione presentata dal contribuente. Ora, prima della legge 266/2005, il presupposto per ottenere la tassazione sulla base della rendita catastale, era senz' altro quello di formulare nel rogito l' istanza «di volersi avvalere delle disposizioni recate dal Dm 701/1994». Entrata però in vigore la legge 266/2005, per la quale la base imponibile «è costituita dal valore dell' immobile determinato» in base alla rendita catastale, solo che vi sia una «richiesta della parte acquirente resa al notaio», non vi è mai stato dubbio che, nei casi in cui si applica il principio del «prezzo-valore», è sufficiente la sola istanza di cui alla legge 266/2005. Tanto è vero che, una volta formulata tale istanza, è pacifico che: nel rogito di compravendita si può anche non dichiarare alcuna base imponibile, in quanto la tassazione avviene in ogni caso su base catastale; se anche la base Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 15
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5 marzo 2019 Pagina 23 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CORTE COSTITUZIONALE Comuni, definitivo l' addio agli obblighi di gestioni associate Illegittima la norma che imponeva le alleanze fino a 5mila abitanti ROMA Introdotto con decretazione d' urgenza nove anni fa, l' obbligo di gestire in forma associata le funzioni fondamentali nei Comuni fino a 5mila abitanti è una delle norme più rinviate d' Italia. Ora, dopo la catena degli slittamenti, esce definitivamente di scena. A sancirne l' addio è la sentenza 33/2019 depositata ieri dalla Corte costituzionale (presidente Lattanzi, redattore Antonini), che la boccia perché troppo rigida. La regola (articolo 14, comma 28 del Dl 78/2010) avrebbe imposto infatti le alleanze obbligatorie per le funzioni fondamentali ai piccoli Comuni (sopra 5mila abitanti, sopra 3mila nei territori classificati come montani) senza tener conto del fatto che in molte aree raggiungere anche quella dimensione minima è praticamente impossibile senza aggregare Comuni anche molto distanti fra loro. In questo contesto, la regola avrebbe dovuto prevedere la possibilità per le amministrazioni locali di dimostrare, dove la geografia o la demografia complicano troppo le gestioni associate, l' irrealizzabilità di «economie di scala» e di «miglioramenti in termini di efficacia e di efficienza». Nella sentenza i sindaci trovano quindi scritte molte delle ragioni che fin dal 2010 hanno animato le loro battaglie contro le griglie rigide tentate dalla norma. Ma la Corte fa di più. Spiega che le «funzioni fondamentali» dei Comuni, cioè l' indicazione puntuale dei compiti assegnati agli enti che più intrecciano la vita quotidiana dei cittadini, sono «ancora oggi contingentemente definite con un decreto-legge», nato peraltro da «ragioni economico-finanziarie» più che da un compiuto ragionamento ordinamentale. Il cuore dell' autonomia comunale, sottolineano i giudici costituzionali, è quindi «relegato a mero effetto riflesso di altri obiettivi», in genere legati a questioni finanziarie come i tentativi di federalismo fiscale o le varie forme di spending review. Il risultato sono norme malfatte, proprio come quella che ha tentato senza successo di imporre le gestioni associate. Per capire che la questione è centrale basta ricordare che in Italia sono 5.500, cioè il 69% del totale, i Comuni che non raggiungono i 5mila abitanti. E la sua attualità si fa ancora più stretta se la si incrocia con il nuovo lavorio sull'«autonomia differenziata», che prova a ripensare il ruolo delle Regioni e imporrebbe quindi di ripensare l' equilibrio con le competenze locali. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 17
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5 marzo 2019 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Promozione. Nel 2019 la Regione spenderà 2,6 milioni. Punta su innovazione, wedding e valorizzazione dei centri più piccoli Turismo artistico ed enogastronomico fino all' ultimo borgo Toscana sul podio delle mete preferite dai turisti italiani e stranieri. Secondo il XXII Rapporto sul Turismo Italiano, curato dall' Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iriss) e presentato a Bit 2019, la Toscana con 9,1 miliardi di euro è la terza regione, dopo Lombardia e Lazio, per concentrazione di spesa effettuata dai turisti. Con Firenze al secondo posto per la spesa procapite giornaliera (113 euro) degli shopping tourist, dietro a Venezia (fonte: Shopping Tourism Italian Monitor). Ma sono tanti i primati che la regione detiene. Per il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2019 redatto da Roberta Garibaldi, la Toscana è anche la prima regione per numero di agriturismi (4.568), per numero di Strade del Vino e dei Sapori (22) e per numero di tour operator stranieri che la offrono al primo posto tra le proposte (il 72%), nonché la più prenotata su TripAdvisor per "tour gastronomici" e "tour enologici & degustazione vini". Mentre con 2.713 eventi e un fatturato totale stimato attorno ai 160,2 milioni, si conferma regione leader in Italia anche per il segmento del wedding tourism, di cui detiene il 30,9% del mercato nazionale (dati: Tuscany for Weddings). «Stiamo raccogliendo i risultati del lavoro importante fatto in questi anni - commenta Stefano Ciuoffo, assessore al turismo di Regione Toscana -, nel quale abbiamo cercato di aggiungere professionalità e politiche mirate ai nuovi target turistici». E anche per quest' anno ci si aspetta un aumento degli afflussi stranieri in Toscana in linea con il passato, ovvero a un ritmo del +2%. L' attenzione è rivolta a confermare il turismo proveniente da Nord Europa e Stati Uniti, e ad attirare i nuovi viaggiatori da Medio Oriente, Cina e Corea. «L' azione promozionale per il 2019 - prosegue Ciuoffo - si concentrerà anche sulle destinazioni meno note. Per salvaguardare il patrimonio dei borghi più piccoli: da tempo cerchiamo di alleggerire la pressione sulle città d' arte, allargando i circuiti ai comuni meno conosciuti». Per il sostegno alla promozione turistica del 2019 la Regione ha impegnato 2,6 milioni di euro nell' ambito del POR FESR (gestiti da Toscana Promozione Turistica), 857mila euro per la gestione e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 19
5 marzo 2019 Pagina 29 Il Sole 24 Ore
5 marzo 2019 Pagina 22 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Intesa Sp, pagamenti alla p.a. su smartphone Effettuare pagamenti verso la pubblica amministrazione c o n l o s m a r t p h o n e : è i l servizio lanciato da Agenzia per l' Italia digitale (AgId), Team per la trasformazione digitale, Bancomat spa e Intesa Sanpaolo. Bancomat Pay è entrato a far parte di PagoPa, il sistema unico di gestione dei pagamenti elettronici per la pubblica amministrazione. Intesa Sanpaolo è il primo payment service provider che offrirà il servizio v e r s o t u t t i i c l i e n t i t i t o l a r i d i Bancomat Pay. I pagamenti vengono effettuati in tempo reale, con una conferma sul proprio cellulare dell' operazione richiesta attraverso il sito web dell' ente. «Il gruppo conferma il ruolo centrale di PagoPa nella propria strategia evolutiva nell' ambito dei pagamenti digitali», spiega Stefano Favale, responsabile della direzione Global Transaction Banking di Intesa Sanpaolo. «Dopo carte di credito, Masterpass, MyBank, Pago In Conto e PayPal, siamo lieti di essere i primi a offrire a tutti i clienti titolari di Bancomat Pay, non necessariamente nostri clienti, una soluzione di pagamento semplice, veloce e innovativa». © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 21
5 marzo 2019 Pagina 26 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Un protocollo tra ministero del lavoro e Infocamere per la gestione informatica Terzo settore, Registro al via Entro 18 mesi saranno possibili iscrizioni e visure Parte il Registro nazionale del terzo settore. Con gestione informatica affidata a Infocamere, la società telematica delle Camere di commercio. È l' effetto della convenzione siglata nei giorni scorsi dal ministero del lavoro e Unioncamere. Accordo che prevede un termine di 18 mesi per rendere tecnicamente possibili iscrizioni e visure. Le norme. Il Registro unico nazionale del terzo settore, ai sensi dell' art. 45 del Codice del terzo settore (dlgs 117/2017, in vigore dal 3 agosto scorso) deve essere istituito presso il ministero del lavoro e operativamente gestito su base territoriale e con modalità informatiche in collaborazione con ciascuna regione e provincia autonoma. Il comma 1 dell' art. 53 del decreto prevedeva che entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto 117/2017 (quindi entro il 3 agosto 2018) il ministero del lavoro, previa intesa in sede di Conferenza stato-regioni, a v r e b b e d o v u t o definire, con proprio decreto, la procedura per l' iscrizione al Registro. Le regioni e l e province autonome, si legge nel secondo comma dell' articolo 53, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto avrebbero poi dovuto disciplinare i procedimenti per l' emanazione dei provvedimenti di iscrizione e di cancellazione degli enti del terzo settore. Le stesse amministrazioni, peraltro, entro sei mesi dalla predisposizione della struttura informatica avrebbero reso operativo il registro. Proprio la problematicità di predisposizione di tale struttura informatica, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, non ha consentito il rispetto dei termini e quindi ha impedito l' emanazione del decreto di iscrizione al registro. Le proroga del decreto 105/2018. Il dlgs 105 del 2018, modificando l' art. 101, comma 2 del Codice del terzo settore, in virtù del ritardo di pubblicazione del decreto istitutivo del Runts, ha spostato in avanti di sei mesi (dal 3 febbraio al 3 agosto 2019) il termine entro il quale Onlus, Organizzazioni di volontariato (Odv) e Associazioni di promozione sociale (Aps) possono modificare lo statuto per adeguarlo alle regole degli enti del terzo settore con maggioranze semplici. Almeno per quanto riguarda le Aps e le Odv, (le Onlus perderanno tale qualificazione e dovranno scegliere la loro nuova veste giuridica in un diverso ente del terzo settore), il transito nel Runts potrebbe arrivare già entro l' anno. Infatti, il Runts, in relazione all' accordo ministero del lavoro/Unioncamere potrebbe, subire una notevole accelerazione, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 22
5 marzo 2019 Pagina 26 Italia Oggi
5 marzo 2019 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La Consulta chiarisce come e quando lo Stato può imporre il modello ai mini-comuni Funzioni associate se motivate Le condizioni sono più risparmi o maggiore efficienza Lo Stato può imporre ai piccoli comuni d i associarsi per esercitare le proprie funzioni solo se da tale obbligo derivano risparmi di spesa o maggiore efficienza nell' erogazione dei servizi. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 33/2019, depositata ieri (relatore Luca Antonini). La Consulta ha quindi censurato parzialmente la disciplina con cui, dal lontano 2010, il legislatore nazionale cerca (invano) di imporre ai mini enti di gestire il proprio «core business» attraverso unioni e convenzioni. In realtà, è dal 1990 che si tenta di accorpare i comuni di minori dimensioni, dapprima con un approccio volontaristico e successivamente, diventando sempre più pressanti le esigenze d i c o n t e n i m e n t o d e l l a s p e s a pubblica, attraverso precisi vincoli legislativi dettati dall' art. 14, commi 28 e seguenti, del dl 78/2010. Ma finora i risultanti sono quasi nulli, a causa, da un lato, delle ripetute proroghe dei termini entro cui attuare le gestioni associate obbligatorie, dall' altro, dalla circostanza che il legislatore nazionale e le regioni (cui spetta la definizione degli «ambiti») hanno ripetutamente modificato ed integrato la normativa, variando le funzioni da associare, le «soglie» relative alla popolazione degli enti interessati e le modalità procedimentali. In molti casi, sintetizza efficacemente, la Corte, «l' ingegneria legislativa non combacia con la geografia funzionale»: ciò accade, ad esempio, (oltre che nei casi legislativamente previsti delle isole monocomune e del Comune di Campione d' Italia) quando non esistono comuni confinanti parimenti obbligati, ovvero esiste solo un comune confinante obbligato, ma il raggiungimento del limite demografico minimo comporta la necessità del coinvolgimento di altri comuni non posti in una situazione di prossimità, o ancora allorché la collocazione dei comuni non consente di raggiungere gli obiettivi cui la norma è rivolta. In tali casi, il sacrificio imposto all' autonomia comunale non è in grado di raggiungere l' obiettivo di risparmio/efficientamento. Essa è stata quindi dichiarata incostituzionale nella parte in cui non consente ai propri destinatari di dimostrare non che sono realizzabili economie di scala e/o miglioramenti nell' erogazione dei beni pubblici alle popolazioni di riferimento. Fin qui la pars destruens della pronuncia, che di fatto uccide una disciplina già morta, dopo che il dl Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 24
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5 marzo 2019 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Consulenti del lavoro riuniti il 26 e 27 febbraio a Genova. Focus su settore edile e lavoro Infrastrutture per la crescita Gli investimenti nelle grandi opere spingono l' economia Ripartire dagli investimenti nelle infrastrutture per favorire la ripresa economica ed occupazionale dell' intero paese. Questo il messaggio che i consulenti del lavoro hanno voluto diffondere organizzando dal 26 al 27 febbraio al Palazzo Ducale di Genova il «Verso il festival del lavoro 2019»: l' evento-anteprima della rinomata manifestazione nazionale, che si terrà dal 20 al 22 giugno al MiCo di Milano. «Abbiamo scelto Genova perché è simbolo di un momento drammatico vissuto dal paese, ma anche della volontà di ricostruire e riavviare un percorso di integrazione», ha dichiarato la presidente del Consiglio n a z i o n a l e d e l l ' o r d i n e , M a r i n a Calderone, a margine dell' evento. La categoria, con le sue competenze e riserve di legge, è pronta ad accompagnare tutti quelli interventi indispensabili per il rilancio delle imprese e dell' economia italiana. «Serve una riflessione per sfruttare al massimo le potenzialità esistenti e le infrastrutture», ha aggiunto, «viarie e tecnologiche, giocano un ruolo fondamentale. Al paese servono politiche attive, sviluppo e investimenti e noi consulenti del lavoro, con un milione e mezzo di aziende assistite e otto milioni di rapporti di lavoro in delega, cerchiamo di favorire queste misure attraverso la formazione professionale e l' innovazione», ha sottolineato. Le discussioni di carattere nazionale e territoriale avviate a Genova, assieme alla presidente del Consiglio provinciale dell' ordine dei consulenti del lavoro, Luisella Dellepiane e al coordinatore della Consulta dei consulenti del lavoro della Liguria, Roberto Aschero, hanno coinvolto numerosi esponenti del mondo politico, economico e imprenditoriale per incrementare il dibattito pubblico sul tema delle «grandi opere» ponendo l' accento sulle priorità che l' Italia deve darsi. Il viceministro alle infrastrutture e trasporti, Edoardo Rixi, è intervenuto per ribadire l' impegno del governo a presentare entro quaranta giorni un decreto «sblocca cantieri» per evitare gli appalti pubblici al ribasso. Per Rixi le difficoltà sono dovute al «combinato disposto tra il codice degli appalti, troppo complicato, e un sistema legato ad appalti pubblici e legge fallimentare, che fa sì che i lavori, quando ci sono sofferenze nelle aziende, debbano ripartire dall' inizio». Da qui la necessità di revisionare la normativa per fare in modo che «in caso di blocco degli appalti si possa procedere rapidamente alle riassegnazioni». Fiducioso il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti, Armando Siri, che in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 26
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5 marzo 2019 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali passo dopo passo gli interventi sui vari capitoli Edilizia: 5,3mld sbloccati Bussetti risponde alla Camera Cinque miliardi e 300 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. A tanto ammontano i fondi sbloccati dal governo per l' adeguamento delle scuole alla normativa antisismica e antincendio. Lo ha fatto sapere il ministero dell' istruzione, Marco Bussetti, nel corso dell' ultimo question time alla camera Il 1° febbraio è stato varato il piano 2018 nell' ambito della programmazione triennale nazionale 2018-2020, per il quale sono stati stanziati 1,7 miliardi per il solo anno 2018 per il finanziamento di 858 interventi. Lo scorso 11 febbraio, ha detto il titolare del dicastero di viale Trastevere, è stato adottato un decreto di riparto di ulteriori 80 milioni di euro per l' adeguamento sismico degli edifici scolastici. Ed entro il 13 marzo, le regioni potranno far pervenire al ministero gli interventi da finanziare. Altri 105 milioni sono stati messi a disposizione degli enti locali per interventi su 1.555 edifici scolastici delle zone a rischio 1 e 2. E circa 1 miliardo e 58 milioni di euro per 1.735 interventi che gli enti locali stanno già effettuando. Bussetti ha aggiunto che si sta già lavorando al nuovo piano 2019 della programmazione triennale. Un piano che avrà anch' esso come priorità l' adeguamento sismico e che potrà contare su uno stanziamento complessivo di 1,2 miliardi di euro. Anche queste risorse sono già state sbloccate ed entro giugno le Regioni potranno inviare al ministero dell' istruzione gli elenchi degli interventi da finanziare. Per quanto riguarda l' adeguamento delle scuole alla normativa antincendio, lo scorso 2 febbraio è stato autorizzato il piano nazionale antincendio, stanziando 114 milioni di euro per finanziare interventi in 2.267 istituti scolastici. È stato inoltre garantito il ripristino dell' agibilità delle scuole colpite da eventi sismici e calamitosi, finanziando il ripristino di 126 istituzioni scolastiche in Molise, in Sicilia, in Veneto e in Liguria. Bussetti ha detto, inoltre, che a queste risorse vanno aggiunte i 177 milioni di economie del mutuo Bei 2015, i 321 milioni per l' adeguamento sismico di edifici di proprietà delle province e città metropolitane, i 50 milioni per la messa in sicurezza delle palestre e delle strutture sportive anche questi già autorizzati, i 50 milioni dell' imminente bando relativo alla progettazione di interventi di edilizia scolastica, i 300 milioni per le scuole innovative e i 150 milioni per i poli d' infanzia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 28
5 marzo 2019 Pagina 38 Italia Oggi
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