COMUNE DI RUSSI Mercoledì, 13 giugno 2018
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COMUNE DI RUSSI Mercoledì, 13 giugno 2018 Prime Pagine 13/06/2018 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 13/06/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cronaca 13/06/2018 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 29 Loriano Macchiavelli oggi a Russi 3 13/06/2018 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 33 MANUELA ANGELINI RUSSI 4 13/06/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49 Con una scusa scippa pensionato 5 13/06/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51 A scuola di ballo nel parco Appuntamento con tango e Folk 6 13/06/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 63 ROBERTA BEZZI Fra elfi, boschi e misteri In piazza con Macchiavelli 7 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 13/06/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Giorgio Santilli Fondo investimenti legittimo, evitato stop a 36 miliardi 9 13/06/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Marco MobiliGianni Trovati La risoluzione al Def: stop Iva, rispettare gli impegni Ue 2019 11 13/06/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 19 Edoardo Campanella COSÌ LE CITTÀ ITALIANE POSSONO SCOMMETTERE SUL LORO FUTURO 13 13/06/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 19 Roberto Tasca QUATTRO PRIORITÀ PER I GRANDI COMUNI 15 13/06/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 26 Angelo Busani Immobili Peep, il prezzo imposto è vincolante per tutte le rivendite 17 13/06/2018 Italia Oggi Pagina 34 EMILIO DE SANTIS L' aggiornamento si fa senza Iva 19 13/06/2018 Italia Oggi Pagina 34 VINCENZO DELLI PRISCOLI Le pretese della p.a. di regola si prescrivono in cinque anni 21 13/06/2018 Italia Oggi Pagina 37 MATTEO BARBERO Competenza meno potenziata 23 13/06/2018 Italia Oggi Pagina 37 SERGIO TROVATO Il comune non può chiedere la Tari a chi è in carcere 24 13/06/2018 Italia Oggi Pagina 37 FRANCESCO CERISANO Il Veneto vuole più poteri 25 13/06/2018 Italia Oggi Pagina 37 MATTEO BARBERO Opere, finanziamento più flessibile con il Fpv 27
13 giugno 2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 1
13 giugno 2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 2
13 giugno 2018 Pagina 29 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Cronaca INCONTRO CON L' AUTORE Loriano Macchiavelli oggi a Russi Prosegue al bar Centrale di Russi la rassegna di incontri letterari con gli autori e le loro opere, organizzati dal bar Centrale con la collaborazione dello scrittore Eraldo Baldini e con il patrocinio del Comune di Russi. L ' appuntamento di oggi alle 21.15 è con Loriano Macchiavelli che presenta i romanzi "Tempo da elfi. Romanzo di boschi, lupi e altri misteri", scritto con Francesco Guccini e pubblicato da Giunti nel 2017; e "Uno sterminio di stelle: Sarti Antonio e il mondo disotto", edito nel 2018 da Mondadori. Conducono Galeati e Baldini. Il 20 giugno ci sarà invece Nevio Spadoni con la sua raccolta "Poesie 1985 2017", edita da Il Ponte Vecchio. Il 27 giugno arriva Marcello Simoni con il suo romanzo storico "Il monastero delle ombre perdute". Info: 0544 583219. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 3
13 giugno 2018 Pagina 33 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Cronaca RUSSI BAR CENTRALE Alle 21.15 Loriano Macchiavelli presenta i suoi romanzi Tempo d a e l f i (Giunti) e Uno sterminio di stell e (Mondadori). Conducono Nevio Galeati ed Eraldo Baldini. Libero. MANUELA ANGELINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 4
13 giugno 2018 Pagina 49 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca Con una scusa scippa pensionato In azione la ladra che abbraccia per ringraziare e intanto deruba LO HA avvicinato per strada, lo ha agganciato con un banale pretesto. Tipo gli ha raccontato di essere l' amica di un amico o di avere bisogno di urgenti informazioni stradali per raggiungere il centro o chissà cos' altro ancora. In ogni modo, deve avere funzionato: perché quando si è congedata dall' uomo un 85enne del posto , lo ha abbracciato per alcuni istanti: quel tanto da riuscire a sganciare la collana in oro e defilarsi per le vie cittadine. A mettere a segno il colpo nella tarda mattinata di lunedì alle porte di Russi, è stata una donna poi descritta dal malcapitato come giovane e gentile. Toccherà ora ai carabinieri dare un nome alla ladra. In ogni modo, le caratteristiche assomigliano molto anche come modus operandi a quelle della donna che nelle settimane scorse ha piazzato colpi analoghi su tutto il territorio ravennate. A partire da inizio maggio quando esperienza analoga era stata fatta sempre in tarda mattinata da un ultraottantenne del posto che a Pinarella di Cervia s' era visto avvicinare da una giovane la quale prima lo aveva distratto e con una scusa aveva attaccato bottone; poi gli aveva mollato un ceffone per quindi sfilargli l' orologio, un Rolex Submariner in acciaio del valore stimato in 45 mila euro; infine si era dileguata con l' aiuto di un complice in attesa al volante di una utilitaria. È insomma possibile che i due, una volta individuato per strada l' uomo con il Rolex, lo avessero per un po' seguito alla distanza decidendo quindi di entrare in azione al momento ritenuto più opportuno. In tutti i casi quella di attaccare bottone per strada e riuscire così ad avvicinarsi al proprio interlocutore per abbracciarlo (o schiaffeggiarlo) e alleggerirlo, sembra essere una tecnica ormai consolidata non solo nel ravennate. Basti pesare che proprio di recente nel marchigiano una ragazza con medesima tecnica ha derubato diversi malcapitati. Aspetto avvenente e spigliata, si è avvicina alla vittima di turno chiedendole informazioni per raggiungere il centro. Una volta avute, ha abbracciato l' uomo come gesto di affetto per ringraziarlo. E a quel punto gli ha preso ciò che è riuscita. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 5
13 giugno 2018 Pagina 51 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca A RUSSI A scuola di ballo nel parco Appuntamento con tango e Folk A PARTIRE da oggi, fino al 14 agosto, il gruppo 'Giuseppe & Friends', in collaborazione con il Comune di Russi e l a Coperativa Sociale Onlus 'Il Mulino', organizza, tutti i lunedì e mercoledì, al Parco Belinguer, pratica di ballo Folk, Tango, Boogiewoogie, Lindy Hop, da sala e di gruppo. L' appuntamento è al Baretto delle Bocce, in via Barbetti, a ridosso del Parco Berlinguer, a Russi. Per info. e iscrizioni chiamare al 338 7527958 o consultare il sito www.giuseppefriends.com. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 6
13 giugno 2018 Pagina 63 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca RUSSI INCONTRO CON L' AUTORE DAVANTI AL BAR CENTRALE Fra elfi, boschi e misteri In piazza con Macchiavelli A tu per tu con uno dei più noti giallisti italiani ARRIVA il prolifico Loriano Macchiavelli, uno dei più noti giallisti e autori teatrali italiani, alla rassegna letteraria 'Scrittori e libri in piazza', per presentare i suoi ultimi romanzi: 'Tempo da elfi. Romanzo di boschi, lupi e altri misteri', scritto a quattro mani con Francesco Guccini e pubblicato da Giunti nel 2017, e 'Uno sterminio di stelle. Sarti Antonio e il mondo di sotto', edito nel 2018 da Mondadori. L' appuntamento è per questa sera alle 21.15 in piazza Dante, davanti al Bar Centrale di Russi. L' autore sarà intervistato da Nevio Galeati ed Eraldo Baldini, curatore della manifestazione. Macchiavelli, la collaborazione con il cantautore Guccini risale a vent' anni fa. Come è nata? «Per caso, nel 1997, con il primo romanzo 'Macaroni' che ancora viene ristampato, evento non frequente nell' attuale panorama dell' editoria. Già ci conoscevamo ma senza frequentarci, poi lui è venuto alla presentazione di un mio libro e in quell' occasione mi ha raccontato la storia vera di un prete di paese trovato morto nella gora di un mulino nel 1920. Le forze dell' ordine chiusero il caso come incidente, ma la gente sapeva che si trattava di un omicidio». Com' è scrivere in coppia? «Nel nostro caso, semplice, perché c' è un grande rispetto e una buona sintonia. Ma all' inizio confesso che ero alquanto titubante, perché temevo che Guccini potesse imporre il proprio peso di notorietà e cultura. Fondamentale è stata l' intuizione dell' editor Mondadori Antonio Franchini che ci ha spinto a provare. Ed è andata piuttosto bene». Bolle già qualcosa di nuovo in pentola? «Sì. In questi vent' anni abbiamo in pratica raccontato la montagna di un tempo, dal 1930 al 1970, attraverso una saga che aveva per protagonista Benedetto Santovito. Poi siamo ripartiti creando il personaggio di Marco Gherardini detto Poiana, ispettore della Forestale, con cui ci siamo occupati della natura e della montagna di oggi. Ma il corpo forestale ora non esiste più, per cui dobbiamo decidere se far confluire Poiana nel Carabinieri o se andare in un' altra direzione». Nel suo 'Lo sterminio di stelle' c' è invece l' amatissimo ispettore Antonio Sarti «Considerando che il primo romanzo che parla delle sue gesta è uscito nel 1974, si tratta di un personaggio che vanta una Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 7
13 giugno 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CONSIGLIO DI STATO Fondo investimenti legittimo, evitato stop a 36 miliardi Il governo può decidere se andare avanti con il decreto Gentiloni o riprogrammare Il fondo per gli investimenti di Palazzo Chigi può andare avanti, non ci sarà il blocco delle risorse per le infrastrutture, l' ambiente e l' industria. Il Consiglio d i S t a t o h a i n f a t t i espresso un parere favorevole al decreto inviato dall' ex premier Paolo Gentiloni che ripartisce 36,1 miliardi di finanziamenti previsti dalla legge di bilancio 2018 e spalmati per 15 anni ma impegnabili da subito. Il parere di Palazzo Spada è particolarmente importante perché arriva dopo la sentenza della Consulta (si veda Il Sole 24 Ore del 14 aprile scorso) che ha imposto al governo di raggiungere l' intesa con le Regioni sui capitoli di spesa su cui i governatori e i sindaci hanno competenza. Era stata la stessa Corte costituzionale, però, a spiegare di non voler entrare nella decisione di quale livello e fase della ripartizione andasse sottoposto all' intesa. Ora il Consiglio di Stato dice che è legittimo il Dpcm che ripartisce i fondi fra i vari settori e che l' intesa andrà trovata a valle di questa ripartizione, nei singoli piani settoriali. « L a previsione dello schema di decreto afferma il parere del Consiglio d i S t a t o appare in ogni caso conforme alle prescrizioni della Corte pur rinviando, evidentemente, il momento dell' intesa, per le materie interessate, alla successiva concerta individuazione degli interventi da finanziare, e quindi al momento effettivamente decisionale di utilizzazione del fondo come ripartito per ministeri e settori di spesa nella sede in cui si discute. Sarà cura semmai del governo continua il parere per assicurare la piena conformità del procedimento attuativo del comma 1072 all' indicazione del giudice costituzionale, vigilare in sede di monitoraggio affinché, nell' adozione dei successivi provvedimenti di attuazione, le singole amministrazioni dello Stato promuovano, ove necessario, le intese con i corrispondenti livelli delle autonomie territoriali». Spetterà quindi ora al governo Conte decidere se vuole completare l' iter messo in moto da Paolo Gentiloni così com' è oppure voglia intervenire riprogrammando i fondi. Il governo potrebbe intervenire già in questa fase correggendo lo schema di Dpcm (ma in questo caso dovrebbe nuovamente ottenere i concerti ministeriali) oppure aspettare il parere parlamentare (dove la maggioranza potrebbe dare le indicazioni fondamentali per modificare il decreto) o ancora accettare l' impianto della ripartizione di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 9
13 giugno 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
13 giugno 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La risoluzione al Def: stop Iva, rispettare gli impegni Ue 2019 La bozza. Pronto il documento per il voto delle Camere il 19 giugno. Vertice a Palazzo Chigi: «Musica con Ue deve cambiare». Tria oggi a Parigi, domani a Berlino per preparare la flessibilità ROMA La richiesta di impegno al governo ad «assumere tutte le iniziative per favorire il disinnesco delle clausole di salvaguardia», e «riconsiderare in tempi brevi il quadro di finanza pubblica» c o n l ' o b i e t t i v o d i «individuare gli interventi prioritari per dare attuazione alle linee programmatiche» indicate dal premier Giuseppe Conte alle Camere. Il tutto, però, «nel rispetto degli impegni europei sui saldi di bilancio 20182019». La risoluzione di maggioranza sul Def che arriverà martedì prossimo al voto di Camera e Senato corre su un equilibrio sottile. E non nasconde i «rischi di sovrastima della crescita» scritta nel Documento programmatico ereditato dal governo Gentiloni, in linea con i segni di raffreddamento dell' economia evidenziati da Ocse, Fmi e Istat. Un aspetto, quest' ultimo, che potrebbe offrire argomenti ai sostenitori di misure anticicliche "spinte" sul piano fiscale. La bozza di risoluzione spunta poche ore dopo il vertice che a Palazzo Chigi ha ospitato il primo confronto fra il presidente del consiglio, il vicepremier Luigi Di Maio, il ministro dell' Economia Giovanni Tria, quello degli Esteri Enzo Moavero Milanesi e il titolare degli Affari europei Paolo Savona. Dall' incontro non escono commenti ufficiali, ma viene fatto trapelare l' obiettivo di «cambiare la musica» nei rapporti con Bruxelles. E giusto oggi parte l' azione internazionale del ministro Tria, in una due giorni che lo vedrà incontrare prima il collega francese Bruno Le Maire a Parigi e poi il tedesco Olaf Sholz a Berlino. Un minitour europeo per «avviare un dialogo costruttivo», spiegano dal Mef, sui conti italiani ma anche sui dossier in discussione per la governance europea, che nel giudizio di Tria (e non solo) è oggi troppo concentrata sul deficit e troppo disattenta alle violazioni speculari sugli eccessi di surplus. Sui conti italiani, il ministro vuole preparare la strada per ottenere da Bruxelles margini di flessibilità sul deficit. I lavori sulla politica economica sono comunque all' inizio, la fase è magmatica e l' equilibrio della risoluzione, tre pagine in tutto, punta a intrecciare la linea più prudente che si è intestato Tria con le spinte più "di rottura" che percorrono la maggioranza. Bisogna partire da qui per cogliere le tre indicazioni chiave nella risoluzione. L' impegno a «favorire il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 11
13 giugno 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
13 giugno 2018 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali COSÌ LE CITTÀ ITALIANE POSSONO SCOMMETTERE SUL LORO FUTURO Oggi le molteplici trasformazioni tecnologiche in atto favoriscono la crossfertilization e riducono la necessità di spazi fisici, così aumentando le economie di agglomerazione. Allo stesso tempo, l' alta velocità abbatte i costi di trasporto e favorisce il pendolarismo tra aree geograficamente lontane. In questo sistema, Milano diventa il fulcro di un agglomerato urbano che comprende Torino e Bologna (e non solo). Si è creato, in altre parole, un sempre più rigido ordine gerarchico tra città. Estremizzando, il quadro economico del Paese appare il seguente. Le grandi città hanno banche e università, ma se non sono al vertice della nuova gerarchia urbana vengono tagliate fuori dalla perdita di capacità produttiva, dalla nuova organizzazione del lavoro e dall' alta velocità. I distretti industriali, se sopravvissuti alla globalizzazione, preservano le loro specializzazioni produttive ma rischiano di perdere la linfa creditizia. Roma attrae, ma solo per la massiccia presenza del settore pubblico c h e r i s p o n d e a d i n a m i c h e completamente diverse rispetto al resto del Paese. Il Sud, sufficientemente lontano dalla Lombardia, vanta un basso capitale sociale e un sistema economico ancora troppo arretrato per ritagliarsi uno spazio importante all' interno di questo nuovo modello di sviluppo. Insomma, Milano sembra rimanere l' unico faro. Non ci si deve però rassegnare a questo destino. La trasformazione in atto, per quanto amplificata dalla quarta rivoluzione industriale, è ancora in divenire e parzialmente influenzabile. Come mostrato dagli elevati prezzi dell' immobiliare, Milano sta lentamente approcciando la sua soglia di congestionamento. Le città più in difficoltà possono fare leva su costi della vita più bassi per attrarre nuove attività produttive, mentre la filantropia privata può richiamare giovani famiglie attraverso investimenti in sistemi di welfare locali innovativi, in ambito sia sanitario sia educativo, che elevino ulteriormente la qualità della vita locale. Inoltre, le città più vulnerabili alla bulimia economica di Milano dovrebbero collaborare con il capoluogo lombardo, evitando una pericolosa competizione. L' ex sede Expo di Milano a Rho, per esempio, potrebbe diventare il punto d' incontro tra Torino e Milano. Il tempo di percorrenza con l' alta velocità da Torino a Rho è di poco superiore rispetto a quello in metropolitana partendo dal centro di Milano. La doppia candidatura di Torino e Milano per le Olimpiadi invernali del 2024 potrebbe creare le basi per una solida collaborazione tra le due città. Partnership simili, che al momento sembrano latitare, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 13
13 giugno 2018 Pagina 19 Il Sole 24 Ore
13 giugno 2018 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali QUATTRO PRIORITÀ PER I GRANDI COMUNI La situazione economica dei Comuni italiani è critica e rischia di essere ulteriormente compromessa se non si interviene con celerità. Il nuovo Governo dovrebbe affrontare come prioritaria la questione degli enti locali, per evitare il protrarsi di situazioni che rendono ancora più difficile il mantenimento degli equilibri di bilancio. In gioco c' è l' assetto territoriale del Paese e per questo motivo dovrebbero essere tema di confronto per tutte le forze politiche. Anche Milano, che ha i conti in ordine e una solida situazione patrimoniale, è messa a dura prova I Comuni italiani ricevono ormai da tempo minori trasferimenti (8,4 miliardi di euro dal 2010 al 2015) dallo Stato ma hanno comunque ridotto la spesa corrente, al netto di quella per la raccolta dei rifiuti e per il trasporto pubblico locale. Milano è tra i comuni più virtuosi, ma non basta però a garantire il pareggio di bilancio nel medio periodo. Mi permetto di avanzare quattro proposte che h a n n o p e r o g g e t t o i Comuni g r a n d i : l a rimodulazione del debito, la riforma della riscossione che consenta più autonomia di azione coattiva, l' utilizzo più esteso dei fabbisogni standard per aumentare i risparmi di spesa e infine un intervento nella gestione delle risorse umane . Il debito ha un peso eccessivo sui bilanci comunali. Il rimborso della quota capitale con entrate correnti ha indubbiamente giocato a favore della contrazione del debito pubblico dei Comuni. Oggi però, sono necessari correttivi o si rischia di minare la capacità di offerta di servizi. I correttivi potrebbero partire da un buyback come quello proposto dal Mef alle Regioni nel 2014 e realizzata per 3,7 miliardi di euro nel 2015. L' intervento ha consentito di estendere la scadenza media del debito, riducendo l' impatto annuo sulla parte corrente della quota di capitale rimborsata e la spesa per interessi, chiudendo anche tutte le operazioni in derivati ancora aperte. In seconda battuta c' è il tema della riscossione. Bisogna migliorare la capacità di recupero dei crediti del Comune. Si può fare aprendo alle facoltà oggi previste per l' Agenzia delle entrate, ovvero conoscere la ricchezza finanziaria dei cittadini insolventi, potendo così pignorare direttamente i conti correnti. In terzo luogo, l' estensione dei fabbisogni standard, che la stessa Anci ha rallentato nel corso del 2017, rappresenta un percorso necessario per riorientare la spesa dei Comuni, in una logica più efficiente. D' altra parte, il mantenimento dell' attuale meccanismo di trasferimento aprirebbe prima o poi una "guerra tra poveri", essendo finanziato interamente dai Comuni, senza alcun sostegno da parte dello Stato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 15
13 giugno 2018 Pagina 19 Il Sole 24 Ore
13 giugno 2018 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CASSAZIONE Immobili Peep, il prezzo imposto è vincolante per tutte le rivendite Nulla la clausola, nel preliminare o nel definitivo, con prezzo maggiorato Nei contratti di compravendita delle singole unità immobiliari comprese in un piano d i edilizia residenziale pubblica, i l p r e z z o imposto dalla convenzione tra impresa costruttrice e Comune in base aòla legge 865/1971 va applicato sia quando il costruttore vende l' appartamento appena ultimato sia in tutte le rivendite successive alla prima. Lo ha ribadito la Cassazione nella sentenza 13345/2018 precisando che il prezzo «imposto» in virtù delle convenzioni stipulate in base alla legge 10/1977 vale invece solo per la prima vendita (tali convenzioni non sono inerenti l' edilizia residenziale pubblica). La controversia concerneva l' inadempimento di un preliminare di vendita, avente a oggetto la proprietà di un appartamento edificato sulla base di una convenzione Peep, stipulata in base alla legge 865/1971. In questo contratto preliminare, promittente venditore e promissario acquirente avevano pattuito un prezzo maggiore di quello imposto dalla convenzione; nel conseguente contratto definitivo avevano poi dichiarato un prezzo in linea con quello «imposto» dalla convenzione, ma notevolmente inferiore rispetto a quello pagato. Dopo la stipula del contratto definitivo, la parte acquirente ha domandato la restituzione della differenza tra il prezzo convenzionale e il prezzo sborsato: domanda rigettata dal Tribunale di Savona e dalla Corte d' appello di Genova e accolta in Cassazione. In linea con la sentenza delle Sezioni Unite 18135/2015 (si veda «Il Sole 24 Ore» del 29 settembre 2015), la Cassazione ribadisce che il vincolo del prezzo imposto opera non solo nei confronti del cessionario che acquisti dalla società costruttrice, ma anche nei confronti dei successivi aventi causa dal primo acquirente. La Cassazione fonda, in particolare, la sua decisione sul rilievo che l' articolo 31, comma 49bis, della legge 448/1998 (introdotto dal Dl 70/2011, convertito in legge 106/2011), ha statuito che i vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione delle singole unità abitative nonché del canone massimo di locazione delle stesse, contenuti nelle convenzioni di cui all' articolo 35 della legge 865/1971, «possono essere rimossi con convenzione in forma pubblica stipulata a richiesta del singolo proprietario» verso il pagamento di un corrispettivo stabilito dal Comune stesso. Questa norma dunque Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 17
13 giugno 2018 Pagina 26 Il Sole 24 Ore
13 giugno 2018 Pagina 34 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Ordinanza della Cassazione respinge un ricorso presentato dall' Agenzia delle entrate L' aggiornamento si fa senza Iva Esenti i corsi riconosciuti da pubbliche amministrazioni Esenti da Iva i corsi formativi e di aggiornamento professionale riconosciuti da pubbliche amministrazioni. Tali corsi non devono sottostare al controllo e a l l a v i g i l a n z a d e l l ' ente pubblico, p e r beneficiare dell' esenzione prevista all' articolo 10, comma 20, del dpr 633/1972, né tantomeno devono essere finanziati obbligatoriamente dallo stesso. Per usufruire dell' agevolazione, le prestazioni educative e didattiche, nelle quali vanno ricomprese anche quelle d' insegnamento delle pratiche sportive, è necessario solo che esse siano poste in essere da organismi riconosciuti da qualsiasi branca della pubblica amministrazione, c o m e , p e r e s e m p i o , « l e federazioni sportive che sono organi del Coni, a sua volta sottoposto alla vigilanza del ministero per i beni e le attività culturali», come recita l' art. 1 del dlgs n. 242/1999. Lo afferma l' ordinanza 14124/2018 della Corte di cassazione, nel respingere il ricorso dell' Agenzia delle entrate avverso la sentenza della Ctr Umbria n. 433/02/2016. La vicenda scaturiva da un avviso di accertamento per Ires, Irap e Iva, anno 2008, con il quale l' Agenzia aveva contestato alla società contribuente, esercente attività di corsi e formazione professionale, di essersi avvalsa, per quanto riguarda la sola Iva, di esenzione che invece non le spettava, perché mancante del requisito oggettivo. Nel ricorso l' ufficio sosteneva che detta circostanza si verificava solo quando l' esercizio dell' attività in questione foste sottoposta «a controllo e vigilanza» da parte dell' ente pubblico che l' avesse riconosciuta, oltre ad averne effettuato il finanziamento e «inseriti nei cataloghi formativi» del medesimo. Invece i giudici di legittimità hanno escluso tali esigenze, che l' ufficio faceva discendere anche dalla circolare n. 22/E del 18/3/2008, male interpretata nel ricorso, secondo gli Ermellini, poiché se è vero che «il riconoscimento costituisce il requisito essenziale richiesto dalla normativa comunitaria e nazionale quale discrimine per ricondurre le prestazioni di cui trattasi nell' ambito dell' esenzione dall' Iva o fra quelle imponibili», lo stesso è senz' altro raggiunto mediante l' accreditamento da parte della regione, ai sensi delle leggi 62/2000 e 27/2006. Con ciò certamente condividendo, ma non per escludere la diversa fattispecie, che il finanziamento pubblico del progetto didattico sia condizione che realizza in «re ipsa» il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 19
13 giugno 2018 Pagina 34 Italia Oggi
13 giugno 2018 Pagina 34 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Le pretese della p.a. di regola si prescrivono in cinque anni Le pretese della pubblica amministrazione (Agenzia delle entrate, Inps, comuni, regioni ecc.) si prescrivono nel termine breve di cinque anni, eccetto nei casi in cui la sussistenza del credito non sia accertata con sentenza passata in giudicato o a mezzo di decreto ingiuntivo. Queste le conclusioni a cui è giunta l a C t p Salerno con la sentenza n. 5858 del 19 dicembre 2017. Un contribuente della provincia di Salerno ha impugnato un' intimazione di pagamento notificata dall' Agenzia delle entrateriscossione contenente una serie di cartelle di pagamento, asseritamente notificate tra l' anno 2004 e l' anno 2007, aventi ad oggetto crediti erariali per un totale di oltre 24.000 . Con ricorso introduttivo e con successiva memoria illustrativa il contribuente ha eccepito, tra le altre cose, la mancata notifica delle cartelle di pagamento richiamate nell' intimazione di pagamento impugnata e l' avvenuta prescrizione dei crediti erariali (Irpef e Iva) indicati nelle medesime cartelle di pagamento. L' Agenzia delle entrateriscossione s i è costituita in giudizio e ha provato l' avvenuta regolare notifica delle cartelle di pagamento sottese all' intimazione di pagamento, depositando una fotocopia delle relate di notifica e per tale motivo ha chiesto il rigetto del ricorso. I giudici di primo grado, pur dando atto dell' eseguita notificazione delle cartelle di pagamento da parte dell' agente della riscossione, hanno rilevato che comunque i relativi crediti tributari risultano prescritti, anche per l' assenza di qualsivoglia atto interruttivo, sostenendo dunque che sono soggetti al termine di prescrizione di 5 anni non solo i crediti previdenziali e quelli derivanti da tributi locali, ma anche i crediti erariali, richiamando la sentenza della Corte di cassazione a s.u. n. 23397/2016. Infatti, dopo la notifica della cartella di pagamento, divenuta definitiva per mancata impugnazione, l' agente della riscossione ha 5 anni di tempo per riscuotere il proprio credito, poiché la prescrizione segue il termine previsto per il tributo e non si allunga a 10 anni, come invece avviene nel solo caso di riscossione di una sentenza. È netta, infatti, la differenza tra gli effetti che si associano alla mancata impugnazione e acquiescenza in relazione a una cartella di pagamento (definitività amministrativa), e il diverso caso della definitività di una sentenza, col passaggio in giudicato della stessa. La definitività amministrativa non ha effetti sulla Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 21
13 giugno 2018 Pagina 34 Italia Oggi
13 giugno 2018 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali per lo stato Competenza meno potenziata P e r i l bilancio dello Stato la competenza finanziaria è meno «potenziata» che negli enti territoriali. La conferma arriva dalla circolare n. 21/2018 della Ragioneria generale dello Stato, diffusa ieri, con cui sono state fornite alle p.a. statali indicazioni operative sulle disposizioni in materia di spesa delegata alla luce delle novità previste dal prossimo anno in base alla legge di contabilità e finanza pubblica (legge n.296/2009). Quest' ultima ha introdotto un nuovo concetto di impegno che può definirsi «pluriennale ad esigibilità»: in particolare, il comma 2 dell' art. 34 prevede che gli impegni di spesa siano assunti nei limiti dei pertinenti stanziamenti iscritti in bilancio, con imputazione agli esercizi in cui le obbligazioni sono esigibili. Si tratta di un meccanismo ben noto agli operatori di regioni e d enti locali, che hanno dovuto adeguarvisi già dal 2015. Per la rete dei funzionari delegati delle p.a. centrali, invece, l' appuntamento sarà dal 2019 e imporrà la definizione di programmi di spesa, opportunamente documentati, e commisurati all' effettivo fabbisogno finanziario. Tale previsione è p i e n a m e n t e c o e r e n t e c o n l ' obiettivo del rafforzamento del bilancio d i cassa, in quanto è volta a consentire all' amministrazione di disporre, grazie ad un maggiore coordinamento con gli ordinatori secondari di spesa, spesso ubicati presso articolazioni periferiche dell' amministrazione, di ricevere dai soggetti che assumono direttamente le obbligazioni informazioni più esaustive in ordine all' effettivo fabbisogno finanziario e al relativo sviluppo temporale. La regola, comunque, si declina in termini assai meno rigidi di quanto non accada a livello periferico. Lo si evince dal diverso trattamento dei residui di stanziamento. Mentre in base al dlgs 118/2011, tali poste devono essere cancellate in sede di rendiconto, in base alla circolare le somme oggetto di ordini di accreditamento che risultano non interamente utilizzate entro il termine di chiusura dell' esercizio generano «residui di spesa delegata», determinando una disponibilità in conto residui nell' esercizio successivo. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 23
13 giugno 2018 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il comune non può chiedere la Tari a chi è in carcere L ' amministrazione comunale n o n p u ò pretendere che un carcerato paghi la tassa rifiuti. Lo status di carcerato esclude che il contribuente possa produrre rifiuti n e l l ' immobile occupato. Peraltro, esistono motivi di forza maggiore che hanno impedito al detenuto di venire a conoscenza di eventuali atti notificati dall' ente impositore con i quali ha richiesto il pagamento della Tari. È quanto ha affermato la commissione tributaria provinciale di Treviso, prima sezione, con la sentenza 173 dell' 8 maggio 2018. Per il giudice tributario, il ricorrente negli anni che hanno formato oggetto di accertamento della Tari da parte dell' amministrazione comunale non può «aver usufruito del servizio di smaltimento rifiuti con riferimento all' immobile di cui trattasi, essendo egli in quel periodo detenuto in carcere». Tra l' altro, proprio perché «detenuto in carcere, per motivi di forza maggiore era impossibilitato sia a venire a conoscenza di eventuali atti e fatti sia comunque a prendere decisioni conseguenti». La tesi della commissione provinciale è in linea con quanto sostenuto dal ministero dell' economia e delle finanze, ma la Cassazione la pensa in maniera diversa. Per il ministero, l' applicazione della tassa deve ritenersi esclusa per gli immobili inutilizzati. Mentre, i giudici di legittimità hanno sempre posto dei limiti rigidi per l' esonero dal pagamento della tassa rifiuti, precisando che è dovuta a prescindere dal fatto che il contribuente utilizzi l' immobile (sentenze 22770/2009 e 1850/2010). Ex lege, vanno esclusi dalla tassazione solo gli immobili non utilizzabili (inagibili, inabitabili, diroccati). Il presupposto è l' occupazione o la detenzione di locali e aree scoperte a qualsiasi uso adibiti. La regola valeva per la Tarsu e vale oggi per la Tari. Per la Cassazione (ordinanza 18022/2013), infatti, non è decisiva ai fini della tassazione la scelta del titolare di usare o meno l' immobile. Ciò che conta è che l' immobile sia oggettivamente utilizzabile o suscettibile di produrre rifiuti. Occorre guardare alle condizioni del locale o dell' area e non all' uso che intende farne l' occupante o il detentore. Nel caso di un detenuto va però valutato che la scelta di non utilizzare l' immobile è obbligata, come sostenuto dal giudice con la pronuncia in esame. SERGIO TROVATO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 24
13 giugno 2018 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Incontro con il ministro Stefani. Ripartono le trattative sull' autonomia Il Veneto vuole più poteri Zaia chiede 23 competenze. Con legge delega Il Veneto rilancia sull' autonomia differenziata. Con la Lega al governo e un ministro veneto agli Affari regionali, la vicentina Erika Stefani, il presidente della regione Luca Zaia ha ufficialmente ribadito l' intenzione di ottenere il trasferimento di tutte e 23 le competenze (20 concorrenti, tra cui spiccano il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, il lavoro, l' energia, le infrastrutture e la protezione civile a cui vanno ad aggiungersi 3 competenze esclusive dello Stato: giustizia di pace, istruzione e tutela dell' ambiente e dei beni culturali) che sarebbero teoricamente trasferibili dallo Stato alle regioni dopo l' avvio dell' iter previsto dall' art.116 Cost. Un iter che al momento vede cinque regioni coinvolte con Veneto, Lombardia ed EmiliaRomagna (le prime ad attivarsi, chi, come Veneto e Lombardia dopo aver interpellato la popolazione con referendum, e chi come l' EmiliaRomagna a seguito di risoluzione del consiglio regionale) in pole position, visto che hanno già raggiunto una preintesa con il precedente governo, mentre Piemonte e Liguria sono ancora nella fase iniziale delle trattative. Zaia ieri ha inaugurato il ciclo di incontri che il ministro Stefani avrà con i governatori (domani sarà la volta del presidente della Lombardia Attilio Fontana, mentre la prossima settima sono attesi a via della Stamperia i presidenti di EmiliaRomagna e Liguria, Stefano Bonaccini e Giovanni Toti), rilanciando rispetto alla preintesa sottoscritta col governo Gentiloni lo scorso 28 febbraio. Il documento, siglato dall' ex sottosegretario Gianclaudio Bressa, assegnava alla regione Veneto (ma anche a Lombardia ed EmiliaRomagna, firmatarie di intese sostanzialmente identiche) «ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia amministrativa e legislativa» in cinque materie: politiche del lavoro, istruzione, salute, tutela dell' ambiente e rapporti con l' Ue. Un accordo da alcuni considerato al ribasso anche se funzionale a raggiungere un' intesa, utile alla causa politica della Lega, prima delle elezioni del 4 marzo. Ora con il Carroccio a palazzo Chigi e per di più rafforzato dalle elezioni amministrative di domenica scorsa, il rilancio di Zaia non stupisce. E c' è da aspettarsi che anche Attilio Fontana faccia lo stesso per la Lombardia, visto che il suo predecessore Roberto Maroni aveva più volte insistito per il trasferimento di 23 materie dallo Stato. Più cauto, invece, Bonaccini che di materie ne aveva chieste 12 più l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 25
13 giugno 2018 Pagina 37 Italia Oggi
13 giugno 2018 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Opere, finanziamento più flessibile con il Fpv Più flessibilità per il finanziamento delle opere pubbliche di regioni ed enti locali attraverso il Fondo pluriennale vincolato. La Commissione Arconet (l' organismo che sovrintende all' applicazione ed all' aggiornamento delle norme contabili riguardanti gli enti territoriali) tornerà ad occuparsi oggi della questione, su cui era già stato trovato un orientamento favorevole nella riunione del 12 aprile 2017 (si veda ItaliaOggi del 5/5/2017), che però si è poi arenato per l' opposizione della Corte dei conti. La proposta nasce dall' Anci ed è ispirata dalle numerose esperienze segnalate dai comuni le cui risorse finanziare stanziate per la realizzazione di progetti di investimento, a fine anno, sono confluite in avanzo di amministrazione ( a n z i c h é n e l f o n d o pluriennale vincolato), con le conseguenti limitazioni all' utilizzo delle stesse negli anni successivi a causa dei vincoli di finanza pubblica, in quanto le uniche voci dei quadri economici progettuali che gli enti sono riusciti ad attivare sono quelle relative alla progettazione. L' attuale punto 5.4 del principio applicato della contabilità finanziaria (allegato 4/2 al dlgs 118/2011) prevede che la costituzione del fondo pluriennale vincolato per l' intero quadro economico progettuale (per spese di investimento) è consentita in presenza di impegni assunti sulla base di obbligazioni giuridicamente perfezionate, imputate secondo esigibilità, ancorché relativi solo ad alcune spese del quadro economico progettuale, escluse, però, proprio le spese di progettazione. Tale limitazione si è rivelata fortemente penalizzante, anche a causa delle nuove regole sugli appalti, tanto che Arconet ha condiviso la proposta di consentire l' attivazione del fpv quando siano state impegnate le sole spese di progettazione, purché almeno a livello definitivo. Ma la Corte dei conti si è messa di traverso e la modifica non è stata finora approvata. Ora la questione potrebbe avere un esito diverso, anche alla luce delle recente prese di posizione della Corte costituzionale, che ha censurato come illegittime le limitazioni all' utilizzo dell' avanzo e del fpv. In questo nuovo contesto, la proposta di Anci potrebbe essere accolta più favorevolmente dai giudici contabili, anche perché verrebbe meno in radice il rischio di elusione posto che comunque l' avanzo dovrebbe essere applicabile senza effetti negativi sul Pareggio. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 27
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