PANE AL PANE - Palermo Assaggio di primavera
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
COPIA IN OMAGGIO PER I P OSSESSORI DI CA RTA PAY BACK IL PIACERE QUOTIDIANO ANNO 5-NUMERO 13-MARZO 2020 Palermo Assaggio di primavera Carni Come mangiarle senza rischi PANE AL PANE Ritorno ai sapori semplici e sinceri
Benvenuti, ci piacerebbe che questo numero di Vivi di gusto vi trasmetta tanta voglia di semplicità e sincerità. Crediamo che questi due concetti siano molto importanti, in cucina come nella vita. Essere semplici e sinceri dietro i fornelli non vuol dire realizzare una cucina, povera, banale, monotona, al contrario! Vi invitiamo a sperimentare la grande varietà di materie prime e ricette offerte in primis dai nostri territori. L’importante è farlo senza perdere di vista l’obiettivo, che è preparare piatti buoni e sani, esprimendo, attraverso la cucina, se stessi. La farina, cui dedichiamo il nostro servizio di apertura, è un ottimo esempio di questo approccio: un ingrediente basilare e fondativo dell’alimentazione, ma che pure si presta a infiniti usi e – se conosciuta e utilizzata in tutte le sue sfaccettature – è sempre in grado di stupire noi e i nostri commensali. “Pane al pane”, quindi e, visto che ci siamo, anche “vino al vino”: fra i contenuti delle nostre pagine – che spaziano dalla fotoricetta del ragù napoletano ai cosmetici bio – troviamo anche una panoramica dei vini friulani. Buona lettura! La redazione _1
sommario Sapor dee tan i, luoghi, persone e i ti mo ita. di diversi r amare la v pe la materia prima Buono e giusto cibo per la mente Farine _4 Carni _16 Moreno Cedroni _39 Il mondo vasto e variegato di un Facciamo chiarezza su come e quanto Il libro di uno degli chef che hanno ingrediente basilare mangiarle cambiato la cucina italiana nel CARRELLO Il gusto di viaggiare planet lovers Marzo _13 Palermo _18 Mathias Ghisini _40 Prodotti e specialità stagionali, Anticipo di primavera in una città Intervista al responsabile controllo protagonisti nelle vostre cucine dal fascino irresistibile di gestione di Padania Alimenti , ci metto la faccia L arte del dolce Kids Friendly S. Diaferia e M. Chiappa _15 Giuseppe Manilia _24 Pancakes alla banana _43 “Superheroes” nazionali per La sua pasticceria nel Salernitano è Una ricetta gustosa e versatile, Ipermercati e Market fra le migliori d’Italia da condividere con parenti e amici f otoricetta tendenze gourmet Vogliamo regalarti una sorpresa musicale. Ragù napoletano _30 Mozzarella bar _44 $MJDDBTVM QR code e accederai alla colonna sonora di questo numero. Buon ascolto! Più che un piatto, un rito. Ce lo Il candido latticino è al centro spiega lo chef Lino Scarallo di diverse proposte ristorative Scuola di cucina Fisica-Mente La frutta in pasticceria _32 Fitness in acqua _46 Tredicesimo minicorso a cura della Acquagym, acquabike e altre attività celebre scuola internazionale ALMA da svolgere in piscina _2
Wine maps il menu del mese tutte le ricette! Friuli Venezia Giulia _50 Menù del mese _60 Pane con patate e rosmarino 11 Una piccola regione con una grande Pere al caprino, quiche di trota, Pan bauletto integrale 11 tradizione vitivinicola arance al forno Torta salata con cavolo nero 12 Ec o. logi c o e tomino le vostre ricette Pane e panelle 22 Rewilding _52 Lasagne con ragù di salsiccia _64 4BSEFBCFDDBàDP 23 Ripristinare ecosistemi lasciando che Un piatto tipico calabrese, proposto Mela farcita 27 la natura faccia il suo corso da una nostra lettrice Chantilly di ricotta con 28 cantucci Bi o. Logi c o Crumble di mele Kanzi® 29 I cosmetici _53 con frutta secca Ragù napoletano 30 Il bio non riguarda solo il cibo ma anche altre merci Pasta di frutta ai lamponi 35 Sorbetto pesca bianca 35 A nim al hou se e prosecco Maiali _54 Confettura di fragole e frutto 37 della passione Suini domestici? Scelta originale ma Pancakes alle banane 43 fattibile Frittatine di bulgur con cavolo 47 nero colophon Farinata di ceci e fave 48 MARZO 2020 - NUMERO 13 - ANNO 5 con piselli Registrazione in tribunale: Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Milano n.76 del 29/02/2016 - )33. Riso Arborio con barbabietola, 55 Ideatore: Altavia Italia Proprietario: GS S.p.A., via Caldera 21 - 20153 Milano porri e nocciole Editore: Altavia Italia, Alzaia Naviglio Pavese 78/3 - 20142 Milano Stampatore: Altavia Italia, Alzaia Naviglio Pavese 78/3 - 20142 Milano Crema di avocado, lime 56 Direttore Responsabile: Niccolò Vecchia ed erba cipollina Redazione: The Van, via Cucchiari 20 - 20155 Milano Foto di copertina: Hive, via Teglio 9 - 20158 Milano Pere con mousse di caprino 62 Pubblicità: Altavia Italia - vdgmkt@altavia.it Quiche di trota salmonata 62 L’Editore, il Proprietario ed il Direttore Responsabile non sono responsabili per danni causati direttamente o indirettamente dall’utilizzo delle informazioni presenti nel Magazine Vivi di Gusto. e puntarelle 3JDPSEBUJEJQSFOEFSFMBUVBDPQJBDBSUBDFBBMMFDBTTF Arance speziate al forno 63 Lasagne con ragù di salsiccia 64
ILLUSTRAZIONE DI ALESSIA CASATI Le farine sono un elemento ancestrale, essenziale, dell’alimentazione umana. Sono parte fondamentale della nostra storia e dello sviluppo della nostra stessa civilizzazione. Per questo è importante conoscerle, nelle loro caratteristiche, nelle moltissime varietà e nei diversi utilizzi. Per affrontare e usare con nuova consapevolezza questo ingrediente dalla versatilità assoluta, alla base di moltissime delle cose più buone che arricchiscono la nostra tavola. Per sfruttarne le doti preziose, ma anche per evitarne i possibili difetti. Che vogliate cimentarvi nel creare una fragrante pagnotta, nello sfornare una profumata torta o nel modellare una morbida pizza... siete pronti a mettere le mani in pasta?
la materia prima Le farine di Niccolò Vecchia Ingrediente dal fascino antico Alle origini dell’alimentazione e della stessa società: una storia che ci racconta come l’uomo è diventato un coltivatore stanziale P rima della ruota: la produzione di farina è talmente antica da essere addirittura precedente a quell’invenzione che, per antonomasia, consideriamo un punto cruciale per il progresso dell’uomo. Potremmo aggiungere che l’invenzione della ruota renderà molto più facile la produzione della farina, aiutando a costruire macine e poi mulini decisamente più efficaci, ma questa parte della storia magari la raccontiamo un’altra volta. Qui ci occuperemo invece di come dei semi, che mangiati così come sono risulterebbero almeno in parte indigesti, trasformati in una fine polvere abbiano avuto un ruolo essenziale per lo sviluppo dell’alimentazione e della società umana. segue a pagina 7 Le a lte rn a tive Sarebbe un vero peccato limitare la propria conoscenza alle farine di frumento, le alternative sono moltissime! Come la farina di segale, molto usata nei paesi nordici per creare i loro classici pani neri, o di grano saraceno, saporita e naturalmente priva di glutine; inoltre ci si fanno i pizzoccheri, per cui non può che essere lodata. Con la farina di mais in Italia facciamo la polenta, mentre in Messico è alla base di tacos e tortillas. Ma la farina si ricava anche da legumi come fave, piselli, ceci, lenticchie, fagioli, lupini, cicerchie, tutte ottime come fonti di proteine vegetali. _5
c e n’è u n a la materia prima per ogni occasione Le farine Farina? No, farine! Godiamocele nella loro grande varietà. Ecco alcuni dei cereali (e non solo) da cui si ricava il prezioso macinato Orzo Kamut Miglio Avena Miglio Riso rosso Farro Quinoa tricolore Grano saraceno _6 Amaranto
la materia prima Le farine E con un po’ di orgoglio patriottico ci è concesso dire che friabile, si ottengono farine fini, sottili. Il grano duro, i più antichi ritrovamenti archeologici raccontano che nel più resistente, produce invece la cosiddetta semola, Paleolitico superiore furono alcune popolazioni italiche, in caratterizzata da una grana più grossolana. Q particolare nella zona del Gargano, le prime a consumare segue a pagina 8 regolarmente farina, circa 32.000 anni fa. Ma cos’è, davvero, la farina? In latino arcaico la parola “far”, da cui deriva la nostra “farina”, indicava in generale tutti i cereali, prima di evolversi e indicare il solo farro. Questo ci aiuta a sottolineare come la farina sia il risultato della macinazione dei cereali, non solo del frumento: nelle grotte garganiche si usavano dei rudimentali pestelli per ridurre in polvere i chicchi di avena. La storia della farina però è strettamente legata alla nascita dell’agricoltura e, facendo un salto temporale in avanti, ci troviamo di fronte proprio Sua Maestà il frumento: una pianta, diretta discendente del farro, che meglio di ogni altra può raccontare il passaggio che ha portato l’uomo a diventare un coltivatore civilizzato e stanziale. Se siamo quello che siamo, lo dobbiamo molto al frumento e a ciò che si ottiene dalla frantumazione dei suoi grani. Non a caso si divide in grano tenero e grano duro, riportandoci all’idea di macinazione: dal primo, più _7
la materia prima Le farine Pa ne: a r te m ag i ca È l’alimento per eccellenza, ma cosa ne sappiamo davvero? Alla scoperta di un cibo più completo di quanto pensiamo I l pane è un alimento che unisce tutto il mondo. Ne originalmente ottenute con grani coltivati in quella esistono varianti pressoché infinite, ognuna legata regione del Canada. Sono spesso utilizzate in miscela con alle tradizioni e alle materie prime del luogo di farine più deboli per aumentarne la resa. origine. Il pane è soprattutto una semplicissima Per i lieviti possiamo fare una divisione fondamentale magia, un miracolo di armonia che nasce da una tra lievito di birra e lievito madre. Il primo, semplice triangolazione elementare fatta di farina, acqua e da reperire e da utilizzare, si trova confezionato sia lievito. Una formula così semplice ci dice che la bontà di fresco che disidratato: è un vero ingrediente, affidabile un pane deriva principalmente dall’uso sapiente di questi e costante nei suoi risultati. Consente una lievitazione ingredienti, sia per quanto riguarda la loro selezione che il più veloce, ma al tempo stesso per questo non permette loro trattamento. alla farina una fermentazione completa, rendendo quindi meno digeribile il pane prodotto, inoltre esalta in modo minore i profumi dei cereali. Partiamo dalle farine, che nella panificazione si distinguono in “forti” e “deboli” in base alla quantità e al È IL FRUTTO DELL’INCONTRO TRA FARINA, tipo di proteine che contengono: una farina “forte” ha una LIEVITO E ACQUA. PER OTTENERE maggiore capacità di assorbire acqua perché contiene una UN RISULTATO BELLO E BUONO È superiore quantità di proteine che, a contatto con l’acqua, FONDAMENTALE CONOSCERE LE CARATTERISTICHE DI QUESTI ELEMENTI sviluppano il glutine, con il risultato di lievitare di più. Una farina di media forza contiene una percentuale di proteine compresa tra il 10 e il 12%. Sopra il 12% si avrà Il lievito madre o pasta madre è invece il risultato di una farina detta “forte”, adatta per le lunghe lievitazioni, una lunga procedura: si tratta di un impasto di acqua e mentre una farina con basso tenore proteico è preferibile farina, che fermenta grazie a lieviti e batteri. Impastato per impasti più rapidi e, una volta cotti, più friabili. poi con altra acqua e altra farina, innesca un processo Sulle confezioni delle farine professionali la forza viene di lievitazione più complesso e più lungo che potrà indicata con la lettera W: le farine deboli hanno una W conferire una maggiore complessità gustativa al pane. tra 90 e 160, le medie una W compresa tra 160 e 250. Comporta però una maggiore cura: infatti il lievito madre Esistono anche farine speciali e molto forti, con una W va conservato con attenzioni quotidiane e offre un minor superiore a 350: vengono chiamate Manitoba perché controllo nella lievitazione degli impasti. Q segue a pagina 10 _8
la materia prima Le farine _9
la materia prima Le farine nei dol A l s e r v i z i o d i s ua ci p uoi f ar m a e s tà . . . l a P i z z a esp e fruttuosi erime e nt i c o n f a r i n e a l ter na t iv C on la farina in Italia abbiamo fatto una cosa, un disco di pasta, con cui abbiamo E per finire, conquistato il mondo. La pizza è un impasto delicato, che necessita di lievitazioni lunghe per un buon dolce raggiungere quell’elasticità e quella morbidezza che la rendono unica. Abbiamo chiesto a tre grandi L protagonisti di raccontarci il segreto dei loro impasti. a farina è la base di infinite ricette da forno salate. Non possiamo che iniziare dal sud, da Napoli. E da Ora però diamo ascolto alla voce golosa che tutti Gino Sorbillo che, partito dalla sua storica insegna in abbiamo dentro, che urla: «dolci!». via dei Tribunali, sta diventando una superstar: «Il mio Come per la panificazione, anche per i dolci da forno è impasto lo definisco gentile. Non chiedo alle farine alte necessario ragionare sulla forza delle farine: quando prestazioni, aspettando poi le giuste ore di lievitazione. l’obiettivo che si vuole raggiungere è la friabilità, come Utilizzo una farina 0 biologica che miscelo con una nelle crostate, nelle frolle in genere e nei biscotti, si piccola parte di integrale biologica». deve usare una farina che sviluppi poco glutine. Invece nei dolci con maggiore struttura e con uova e grassi nell’impasto, come ad esempio i panettoni, servono A Roma ci fermiamo invece per ascoltare la voce di lievitazioni più lunghe e quindi farine più potenti. Pierluigi Roscioli, titolare di un forno mitico nella Anche nei dolci è però possibile fare fruttuosi esperimenti Capitale: «Il nostro approccio è più vicino a quello con farine alternative, non di frumento: ottima è la farina della panificazione, ottenendo una pizza soffice ma di castagne, naturalmente priva di glutine, che si può anche croccante. Usiamo solo farine in purezza, senza usare come unica farina per la preparazione di torte e mai miscelarle, volendo valorizzare le caratteristiche plumcake particolarmente soffici. dei grani». Il veneto Simone Padoan con la sua pizzeria I Tigli è stato invece un pioniere assoluto della pizza gourmet: La farina di riso invece può essere aggiunta in piccola «Utilizzo solo farine grezze, macinate a pietra, integrali quantità a impasti a base di farina di frumento, per o semi-integrali, per avere un prodotto il più naturale renderli più leggeri e morbidi. La farina di farro, possibile e conservare nel lievitato il sapore del grano. cereale antenato del frumento, può far nascere buonissimi Propongo molti impasti differenti, giocando con sapori biscotti. e consistenze in base ai tipi di guarnizioni». Q Non possiamo poi dimenticare le farine di nocciole, mandorle, noci: raramente possono essere utilizzate in purezza, ma il loro apporto in miscela con altre farine è alla base di torte e biscotti di grande ricchezza gustativa. Q _10
Pa n e c o n pa ta t e la materia prima e rosmarino Le farine Ricetta per 6 persone • 250 g di farina tipo 00 • 250 g di semola di grano duro • 15 g di lievito di birra fresco • 250 g di acqua (tiepida) • 15 g di sale • 125 g di patate lesse tagliate a pezzetti • 10 g di rosmarino tritato • 5 g di olio extravergine di oliva Far sciogliere il lievito in poca acqua tiepida, poi 3 trasferirlo in una ciotola e impastare aggiungendo ore poco alla volta le farine e l’acqua restante, fino ad amalgamare. Aggiungere il sale, l’olio, il rosmarino e le patate, impastando energicamente per almeno mezz’ora. Far riposare l’impasto per circa 45 minuti. Impastare di nuovo per qualche minuto, poi metterlo nella forma di un filone arrotondato, e farlo lievitare nel forno spento con la luce accesa per un’ora. Incidere con qualche taglio, a seconda del gusto, la superficie del filone, poi infornare a 200 °C per 25 minuti. ricette Pa n B a u l e t t o Integrale Ricetta per 8 persone • 350 g di farina di grano tenero integrale • 150 g di farina Manitoba • 250 g di latte • 50 g di burro • 50 g di olio evo • 25 g di miele • 10 g di sale • 10 g di lievito di birra fresco • 2 uova Fare intiepidire il latte e sciogliere il lievito. Unire il latte, il miele, un uovo intero e un tuorlo (conservando l’albume), l’olio, le farine poco alla volta, il burro 5 (morbido). Impastare per almeno mezz’ora (se a mano), ore ottenendo un impasto elastico. Metterlo in una ciotola unta d’olio, coprire, lasciarlo nel forno spento con la luce accesa fino al raddoppio del volume (almeno due ore). Stendere l’impasto su una spianatoia, ottenendo un rettangolo il cui lato abbia la misura dello stampo per infornare. Arrotolare ottenendo un cilindro da deporre nello stampo coperto di carta forno. Spennellare con l’albume avanzato (con poco sale) e rimetterlo nel forno spento per circa un’ora. Estrarlo, portarlo a 170 °C, infornare per circa 30 minuti. Farlo raffreddare per almeno 15 minuti nello stampo. _11
ricette 2 ore Torta salata con cavolo nero a e tomino stagionato di capra Ingredienti per 6 persone • 250 g di farina di grano tenero tipo 1 • 90 g di burro • 2 uova • 200 g di cavolo nero • 200 g di ricotta vaccina • 70 g di panna fresca • 150 g di tomino stagionato di capra • Sale q. b. • Pepe q. b. Impastare la farina con il burro, un pizzico di sale la panna, l’uovo, o, poco sale ovo, sal e pepe, mescolare e e di pepe, un uovo: quando gli ingredienti saranno poi unire il cavolo voloo ne nero, nero continuando a mescolare. amalgamati, non proseguire nell’impasto. Fare Stendere la pasta a uno spessore di 4 mm, foderare una palla, ricoprirla con la pellicola e metterla in una teglia rotonda e bassa, tagliando la pasta in frigorifero a riposare per almeno 30 minuti. Privare eccesso. Con la forchetta bucherellare il fondo le foglie del cavolo nero della costa centrale, della pasta, prima di aggiungere con cura il lavarle, sbollentarle per 5-7 minuti, poi fermare ripieno. Tagliare a pezzetti il tomino (senza togliere la cottura con acqua fredda. Scolarle con cura e la sua crosta) e guarnire la torta. Infornare a 180 tagliarle finemente. In una ciotola unire la ricotta, 012_ °C per 45 minuti.
nel carrello di marzo COSA METTO NEL CARRELLO? STICK DI SPECK INSALATA INDIVIA LEGUMI AL VAPORE CARREFOUR Coltivata al buio per CARREFOUR Arricchiscono i tuoi piatti mantenere il candore La cottura al vapore preserva con il loro gusto deciso. delle foglie. gusto e proprietà nutritive. MELE KANZI® GRAPPA PIEMONTESE PASSATELLI AL PARMIGIANO MORTADELLA BOLOGNA IGP Dolci e acidule, succose STRAVECCHIA REGGIANO TERRE D’ITALIA TERRE D’ITALIA e croccanti: questi frutti TERRE D’ITALIA Con uova da galline Squisita a fette sono un concentrato di gioia Dal Monferrato, allevate a terra e trafilati o a cubetti con e vitalità. invecchiata quattro anni. al bronzo. l’aperitivo. TAVOLETTE DI CIOCCOLATO HAMBURGER DI SCOTTONA FARINA PER POLENTA FILIERA QUALITÀ CARREFOUR e di SELECTION CARREFOUR TARAGNA DELLA Per chi sa apprezzare Da allevamenti in cui VALTELLINA TERRE D’ITALIA l e z i o n sapori delicati e ingredienti è garantito il benessere Farina di granoturco Una seà e sapore! qualit ricercati. animale. e di grano saraceno. _13
ci metto la faccia UN ENTUSIASMO tradurre in azioni concrete superlativo la conoscenza di temi come il mangiare sano o le tipicità». Le Silvia Diaferia e Marina Chiappa, fa eco Marina “Superheroes” rispettivamente per gli Chiappa, da Ipermercati e per i Market Carrefour cinque anni in Carrefour, da I ntervistandole, non si fatica a capire perché uno nel Market siano state nominate Superheroes nazionali, di Corso nell’iniziativa che Carrefour lancia da due anni Garibaldi a per individuare i suoi collaboratori più entusiasti Sanremo come responsabile casse: «La pratica fa e comunicativi, capaci di ideare e promuovere vedere le cose con occhi diversi: dopo aver raccolto iniziative sulla responsabilità sociale e sulla centinaia di cicche di sigaretta nella nostra via durante Transizione Alimentare. Allegre e coinvolgenti, il World Clean Up Day, i colleghi fumatori hanno Silvia e Marina sono due fiumi in piena. smesso di gettarle a terra. Abbiamo organizzato molte «Essere una Superhero è un modo per creare una iniziative, da quella per la Giornata Mondiale per sinergia con i collaboratori e con i clienti» spiega gli Oceani al coinvolgimento di alcuni ragazzi disabili Silvia Diaferia, da 27 anni nell’Ipermercato nostri clienti nella Giornata della Diversity. Ma Carrefour di Corso Grosseto a Torino, dove la più bella per me è stata quella in occasione della lavora al Centro Informazioni. «Diamo il meglio di noi Giornata mondiale delle api: 80 bambini hanno e al contempo guardato le api in delle arnie da osservazione, hanno impariamo ascoltato le spiegazioni di un’apicultrice e assaggiato i sempre qualcosa. nostri mieli». Con le nostre Perché credi che abbiano scelto proprio te? L’abbiamo iniziative, dai chiesto a entrambe le Superheroes. «Credo soprattutto laboratori per per l’entusiasmo che sono riuscita a trasmettere e bambini “Act per non aver mai mollato» è la risposta di Silvia. For Food Kids” «Sono molto “carrefouriana”: credo nell’azienda e mi al Sentiero piacciono queste iniziative. Ce la metto sempre tutta dei Sapori e lo farò anche nella prossima edizione». Ecco invece che promuove i Marina: «Credere in quello che fai è la cosa più prodotti locali, importante. Cerco di fare bene il mio lavoro e ne sono cerchiamo di orgogliosa». Q _15
buono e giusto di Luca Speciani Carne: mangiarne troppa è dannoso? Un loro consumo eccessivo fa male? È soprattutto una questione di scelte consapevoli e attenzione alla qualità R ecenti pronunciamenti dell’Oms di persone è maggiormente esposta al rischio di (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) tumori. Questi studi non dimostrano nulla riguardo hanno messo in guardia contro un eccessivo alla carne: è infatti già noto (anche se non abbastanza consumo di carne, soprattutto di carni rosse (e in pubblicizzato) che l’eliminazione di frutta e verdura particolar modo di quelle processate). Eppure, gli fresche e il consumo di zuccheri e di farine raffinate studi in merito non forniscono indicazioni genera tumori. Dunque, il rischio tumori della risolutive. prima categoria non dipende necessariamente Un primo gruppo di ricerche distingue fra dalla presenza di carne nella dieta, e individui con alimentazione ricca di carni, probabilmente non cambierebbe se alla carne farine raffinate e zuccheri semplici, e si sostituissero, per esempio, i legumi. individui che si nutrono invece di cereali e Altri studi parlano di consumo di carne legumi integrali, uova, formaggi e verdure in genere, mettendo insieme bistecche, fresche, sottolineando che la prima categoria pesce e petti di pollo con wurstel, _16
ww w. m .it e dicinadisegnale salumi, salsicce. È ben noto che questi ultimi (bovine, suine, equine) e carni bianche (pollo, alimenti insaccati sono molto ricchi di nitriti e nitrati, tacchino). Le prime hanno una maggiore attività usati come conservanti e coloranti. La cancerogenicità anabolizzante (utile per un atleta o per un anziano di questi conservanti è nota fin dal 1920, e non malassorbente, una persona deperita o convalescente), stupisce che un loro uso abbondante possa favorire, su ma dovrebbero essere (per lo stesso motivo) grandi numeri, l’insorgenza di tumori al colon o allo sconsigliate a chi invece abbia una familiarità o una stomaco. Ma che c’entra il nasello al vapore con tutto storia tumorale alle spalle. questo? Le carni bianche invece sono più a rischio di Occorre poi ricordare che la cancerogenicità di antibiotici, usati spesso negli allevamenti avicoli. molti alimenti è legata al modo in cui vengono cotti. Importante dunque scegliere consapevolmente Qualunque segno di bruciatura su qualunque premiando prodotti biologici o almeno da filiera priva alimento contiene sostanze cancerogene: nella di antibiotici, che si stanno ultimamente diffondendo. carne, come nella pizza, al pari del catrame e del Concludendo, è consigliabile non demonizzare questo o benzopirene contenuti nel fumo di sigaretta. Ma questo quell’alimento, ponendo invece sempre attenzione alla problema non ha certo a che fare solo con la carne. qualità di ciò che mettiamo nel piatto. Q Perché allora si mette spesso sotto accusa la bistecca alla griglia e quasi mai una pizza troppo cotta? Tuttavia, un aspetto molto importante che non può essere negato è la presenza di estrogeni. Questi ormoni hanno una forte capacità anabolica, cioè stimolano la moltiplicazione cellulare. Gli estrogeni vengono usati negli allevamenti di alcuni paesi in cui sono consentiti (non in Italia, e tanto meno negli allevamenti biologici!). Chi compra carni estere di scarsa qualità può quindi assumere dosi di estrogeni superiori a quanto consigliato. Ma chi si rifornisce di carni italiane, meglio se biologiche, può stare molto tranquillo da questo punto di vista. Va infine evidenziata una differenza tra carni rosse _17
il gusto di viaggiare Palermo D i G i u l i a n a A lta m u r a Assaggio d i p r i m av e r a I tesori, la luce e i profumi del capoluogo siciliano ci permettono di salutare l’inverno e proiettarci verso le stagioni calde P alermo, con i suoi colori straordinari e il suo ammirarvi esempi di gotico fiorito (come nel portico profumo di mare e d’oriente, è la città ideale da meridionale del 1453) così come elementi di proporzione visitare per gustare in anticipo i piaceri della neoclassica (la grande cupola settecentesca). primavera. Fondata dai Fenici tra il VII e VI secolo a. C., La Chiesa del Gesù (anche detta Casa Professa), è stata per secoli luogo d’incontro tra popoli diversi che, invece, è l’espressione più significativa del barocco nel succedersi delle dominazioni, hanno generato una palermitano. Le sue dimensioni imponenti, il grandioso stratificazione architettonica e culturale senza precedenti, interno a croce latina, l’esuberanza delle decorazioni rendendola un vero e proprio museo a cielo aperto. sono tali da lasciare chiunque a bocca aperta. Un Primo esempio di questa ricchezza storico-artistica è effetto simile è garantito dalla Cappella Palatina, la splendida Cattedrale, definita non a caso il “libro che lo scrittore Guy de Maupassant ha definito “il più di storia di Palermo”: ogni dominazione, infatti, vi ha bel gioiello religioso sognato dal pensiero umano”: in lasciato traccia del proprio passaggio, ed è possibile questa cappella risalente al 1130 è possibile ammirare la fusione dello stile occidentale con quello bizantino e perfino islamico (il soffitto è coperto da “muqarnes” in legno di tradizione araba, abbellimento più unico che raro per una chiesa cristiana!). Ma non solo le chiese incarnano questa incredibile stratificazione culturale: basta passeggiare per le strade della città per scorgere palazzi la cui importanza storica è pari solo alla loro bellezza. Palazzo Comitini e Palazzo Sant’Elia incarnano l’anima della Palermo barocca con la loro ricchezza decorativa. Palazzo Jung col suo giardino tropicale, esprime lo spirito della Belle époque, mentre il Palazzo Reale è un sontuoso e raffinato esempio di architettura arabo-normanna. segue a pagina 20 _18
I n a lt o : P i a z z a P r e t o r i a . I n b a s s o d a s i n i s t r a : Pa l e r m o v i s ta d a l m a r e e i l m e r c a t o d e l l a V u c c i r i a . A sinistra: la chiesa della Martorana. _19
il gusto di viaggiare Palermo Il TEATRO MASSIMO lungomare, bere un caffè o mangiare pesce in un ristorante sul borgo marinaro non sarà certo meno piacevole. A proposito di cibo: sapevate che Palermo, secondo la classifica redatta dal network americano Virtual Tourist, si è classificata al quinto posto tra le migliori località al mondo per lo street food? Provare per credere! Basterà girare per i suoi mercati tradizionali – la Vucciria, Ballarò, il Capo, Borgo Vecchio – per trovare nell’intreccio dei vicoli, tra bancarelle colorate Alcuni di questi palazzi ospitano delle vere e proprie e profumo di frittura, specialità tipiche del cibo di case-museo, con tesori tutti da scoprire: gli interni strada come arancine, “sfinciuni” (un pane morbido con del duecentesco Palazzo Mirto nascondono mobili sopra una salsa a base di pomodoro, cipolla, acciughe, e arredi che vanno dal Seicento all’Ottocento, mentre origano e pezzetti di formaggio), “stigghiole” (budella nelle cosiddette “Stanze al genio” ospitate nel di agnello condite con prezzemolo e cipolla e infilzate Palazzo Torre Pirajno è possibile accedere a una in uno spiedino o arrotolate attorno a un cipollotto, collezione unica al mondo – oltre cinquemila esemplari cucinate sulla brace), polpo bollito, pane e milza, pane di mattonelle maiolicate siciliane realizzate tra il XV con “panelle” (frittatine a base di acqua e farina di e il XX secolo. Palazzo Abatellis, infine, è sede della ceci) e “cazzilli” (crocchette di patate). Non avete già Galleria Regionale d’Arte moderna, che custodisce l’acquolina in bocca? Q capolavori indimenticabili, prima tra tutte la famosa Annunciata di Antonello da Messina. Non si può dire di aver assaporato la cultura palermitana L a c i t tà d e i P u p i senza assistere a una prima al Teatro Massimo, il teatro lirico più grande d’Italia, terzo in Europa dopo l’Opera Il teatro dei Pupi è stato il primo patrimonio italiano inserito tra i “Patrimoni Orali e Immateriali di Parigi e quella di Vienna. Questo teatro, cominciato dell’Umanità” dall’Unesco, e questo dovrebbe dirla nel 1875 dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile, lunga sulla sua rilevanza culturale. Palermo ha dato è il simbolo della Palermo liberty e un fiore all’occhiello i natali ad alcune delle famiglie di pupari più note di per tutta la nazione. sempre, che si sono tramandate quest’arte magica di generazione in generazione. Assistere a uno spettacolo di Con l’arrivo della bella stagione, impossibile rinunciare Pupi è un’esperienza da non perdere: in città troverete, a una passeggiata sulla spiaggia di Mondello, oltre al Museo Internazionale delle Marionette Antonio ammirando il mare color turchese e la sabbia luccicante. Pasqualino, diversi luoghi storici in cui assistere a Se siete fortunati, sarà già possibile fare il bagno: la una rappresentazione, dal Teatro Opera dei Pupi della famiglia Cuticchio a quello della famiglia Argento, fino spiaggia è balneabile dalla primavera all’autunno! al Teatro Carlo Magno. In alternativa, camminare tra i pini e le palme del _20
da n o n perdere I l m e r ca t o a l c o p e r t o Ubicato in un’antica fabbrica agrumaria restaurata con gusto contemporaneo, Sanlorenzo Mercato ospita alcune tra le più interessanti realtà enogastronomiche della regione: potrete trovarvi 2.800 prodotti di qualità che provengono da 250 fornitori siciliani. La città dei Ragazzi Se viaggiate con tutta la famiglia, ia regionale la Città dei Ragazzi è una tappa obbligata: si tratta di un’area situata all’interno del Parco della Favorita, interamente dedicata ai bambini e ai ragazzi, con tanto di castello in mattoni, nom ponte levatoio, stazione ferroviaria e tanto di più. tro as og En Scheletri e mummie Per le fa mi gli e Le Catacombe dei Cappuccini Si tratta di uno dei luoghi più impressionanti al mondo, situato nei sotterranei del convento dei Padri Cappuccini e datato 1599: vi sono conservate ottomila salme mummificate, suddivise per sesso, classe sociale e professione, dal XVII secolo sino alla fine del XIX. _21
ric e t t a ri o olio di semi di arachidi Carrefour Pane e panelle 75 MEDIO 1 In una ciotola, setacciare la farina di ceci, unire l’acqua a temperatura ambiente e mescolare energicamente con l’aiuto di una frusta. Aggiustare di sale e di pepe. 2 Versare il composto in una pentola e cuocere a fuoco dolce, continuando a mescolare per evitare la formazione di grumi. 3 Quando il preparato si stacca dalle pareti, trasferirlo in una teglia rettangolare dai bordi alti (tipo stampo da plumcake) e lasciar riposare per qualche ora. Ingredienti per 10 persone 4 Ricavare delle fettine di medio spessore e friggerle in olio di arachidi • Olio di semi di arachidi Carrefour q. b. bollente per qualche minuto, fino a che non risulteranno dorati e croccanti. • 500 g di farina di ceci • 1,5 l di acqua 5 Farcire i panini con le panelle e condire, se si desidera, con qualche • 10 panini con semi di sesamo goccia di succo di limone e del prezzemolo fresco. • Succo di limone q. b. • Sale q. b. • Pepe q. b. QUESTO TIPICO PIATTO SICILIANO, INVENTATO DAGLI ARABI, È STATO AFFINATO DAI PANELLARI DI PALERMO CHE, GRAZIE ALL’AGGIUNTA DI SALE, PEPE E DELLA FRITTURA, LO HANNO RESO IL SIMBOLO DELLO STREET FOOD SICILIANO. _22
r ic e t t ar io pinoli confezionati Carrefour 75 MEDIO Sarde a beccafico 1 Mettere l’uvetta in acqua calda e lasciarla in ammollo per qualche minuto. In una ciotola con il pangrattato unire il prezzemolo tritato, le acciughe sminuzzate, l’uvetta scolata e i pinoli. Aggiustare di sale e pepe, condire con dell’olio extravergine di oliva e mescolare per amalgamare tutti gli ingredienti. 2 Farcire con il ripieno le sarde, tenendone un pochino da parte, e arrotolarle su se stesse a mo’ di involtini. 3 Distribuire gli involtini ordinatamente in una teglia dai bordi alti, in modo che siano vicini tra loro, cospargerli con il pangrattato avanzato e guarnire Ingredienti per 4 persone con qualche foglia di alloro. • 25 g di pinoli confezionati Carrefour 4 Cuocere in forno preriscaldato a 200 °C per circa 25 minuti. Servire ben • 520 g di sarde già pulite e aperte caldi. a libro • Alloro q. b. • 50 g di pangrattato • 10 g di prezzemolo • 25 g di uvetta rHEJàMFUUJEJBDDJVHIFTPUUPMJP r4BMFàOPRC • Pepe q. b. • Olio extravergine di oliva q. b. P E R P R E PA R A R E Q U E S TA R I C E T TA S E C O N D O L A T R A D I Z I O N E C ATA N E S E , P O T E T E S O S T I T U I R E M E TÀ D E L PA N G R AT TAT O C O N L A S T E S S A Q U A N T I TÀ D I P E C O R I N O G R AT T U G I AT O E AGGIUNGERE POI AGLIO O CIPOLLA T R I TAT I . S O V R A P P O N E T E Q U I N D I U N A S A R D A S U L L’ A LT R A , C O M E U N SANDWICH, E FRIGGETELE IN OLIO BOLLENTE. _23
, L arte del dolce Giuseppe Manilia di Niccolò Vecchia Anima internazionale Il pasticciere della provincia di Salerno ha conquistato un pubblico sempre più ampio con i suoi dolci contemporanei G iuseppe Manilia è un uomo dalle idee chiare: venendo però ripagato della sua tenacia. Oggi la le aveva già a quattordici anni, quando decise Maison Manilia è un punto di riferimento in che da grande avrebbe aperto una pasticceria. Campania e anche oltre i confini regionali: è stata Vocazione? In parte, ma venuta da una considerazione una delle prime pasticcerie a ricevere le tre torte dalla molto pragmatica: «Fu una scelta dettata soprattutto guida del Gambero Rosso, mentre nel 2017 Manilia dal fatto che a Montesano Scalo, il mio paese è stato premiato dalla prestigiosa Accademia Maestri natale, in provincia di Salerno, non c’era nemmeno Pasticcieri Italiani come Pasticciere dell’anno. una pasticceria. Allora dovevo pensarci io». Come si può cogliere dal nome scelto per la svolta del Segue un periodo di apprendistato e di studio: «Sono suo locale, lo sguardo di Manilia era puntato verso la andato a bottega in una pasticceria di un paese vicino, Francia: «Lo stile francese contemporaneo è stato un poi in un’altra. Sono passati circa sette anni di lavoro modello importante, sia a livello estetico che tecnico. e di formazione, poi mi sono sentito pronto a fare il Ho provato ad applicare questo approccio alla mia grande passo. E a ventitré anni ho aperto il mio realtà, usando prodotti italiani e puntando sempre sulla locale». Determinazione e coraggio, quelli dimostrati leggerezza. Un dolce per me dev’essere buono, da Giuseppe Manilia, che gli hanno permesso di goloso, ma non appesantire chi lo mangia». imprimere una svolta netta alla sua proposta dolce, Macarons, monoporzioni e torte sono oggi le colonne circa dodici anni fa. Nei primi anni di vita di quella della proposta della Maison Manilia, che nel prossimo che allora si chiamava Pasticceria Orchidea, Manilia si futuro dovrebbe essere completamente rinnovata. E era concentrato su uno stile tradizionale: «Interpretavo chissà che tra qualche tempo non nascano anche dei i classici della pasticceria salernitana, riscuotendo un punti vendita altrove… Q ottimo successo. Poi però mi sono guardato intorno, mi sono fatto delle domande. Che senso aveva che in tutte le pasticcerie della mia zona facessimo le carta d’identità stesse cose? La risposta era chiara nella mia mente e Chi è. Giuseppe Manilia mi ha portato a cambiare marcia». LA PASTICCERIA. Maison Manilia, Montesano Scalo (Salerno) Online. www.facebook.com/pages/Pasticceria- Non tutti a Montesano Scalo compresero la sua scelta: Giuseppe-Manilia/478049672385817 inizialmente il pasticciere fece un po’ di fatica, _24
FOTO DI DANTE SANSEVIERO Giuseppe Manilia
, L arte del dolce Giuseppe Manilia
, L arte del dolce Giuseppe Manilia M e l a fa r c i ta M escolare insieme i tuorli e lo zucchero e far Per la crema pasticciera riposare in frigorifero dalle 3 alle 12 ore. 500 g di latte fresco Mettere in infusione nel latte la vaniglia e 150 g di zucchero a velo le scorze di limone e far riposare in frigorifero 12 ore. 125 g di tuorlo d’uovo Portare a ebollizione il latte, nel frattempo aggiungere 40 g di amido di mais o di riso l’amido alla crema di tuorli, una volta raggiunto il bollore, 4 g di scorza di limone versare il latte sui tuorli in due tempi, e mescolare. Vaniglia Rimettere sul fuoco, raggiungere gli 82 °C, far raffreddare e riporre in freezer con della pellicola a contatto. Per il Pan di Spagna Per la bagna al limoncello 250 g di uova 100 g di zucchero semolato 150 g di zucchero semolato 150 g di acqua 185 g di farina 50 g di Limoncello di limoni Costa di Amalfi M P escolare le uova con lo zucchero, poi montare ortare a ebollizione il composto, a mano o a macchina, a velocità l’acqua con lo sostenuta. Quando le uova saranno montate, zucchero, una volta versare la farina a pioggia, mescolando l’impasto dal raggiunto il bollore far centro all’esterno, e dal basso verso l’alto. Foderare raffreddare, poi aggiungere gli stampi e riempirli fino a tre quarti con l’impasto, il limoncello e mescolare. cuocere a 180-190 °C per 40 minuti. Per la finitura T agliare la mela in superficie, formando un la bagna al limoncello, richiudere la mela con il suo coperchio, svuotare il contenuto della mela con coperchio. Infornare a 140-150 °C per 20 minuti. Il un cucchiaio, farcire con la crema pasticciera. dessert si può servire caldo, come fine pasto (la scelta Aggiungere il Pan di Spagna a tocchetti, inzuppati con ideale), o anche freddo come dolce da colazione. _27
ric e t t a ri o ricotta Carrefour Chantilly di ricotta con cantucci e melograno 10 FACILE al profumo di menta 1 In una pentola scaldare a fuoco lento la crema pasticcera per qualche minuto, mescolando fino a ottenere una consistenza liscia e vellutata. 2 In una ciotola ammorbidire la ricotta e incorporare lo zucchero a velo e la scorza di limone grattugiata. 3 Unire il composto alla crema pasticcera, che nel frattempo si sarà intiepidita, e amalgamare bene. Ingredienti per 10 porzioni • 450 g di ricotta Carrefour 4 Sul fondo di bicchierini o ciotoline distribuire prima i cantucci tritati • 210 g di crema pasticcera già pronta grossolanamente e poi la chantilly di ricotta, cospargendo la superficie • 90 g di cantucci alle mandorle con chicchi di melograno e qualche fogliolina di menta a piacere. • 60 g di zucchero a velo Servire ben freddi. • 1 limone (la scorza) • Chicchi di melograno q. b. • Menta q. b. GRAZIE ALLA FRESCHEZZA DELLA MENTA E ALLA CROCCANTEZZA DEI BISCOTTI, QUESTO DOLCE AL CUCCHIAIO SARÀ UN VERO E PROPRIO REGALO PER I VOSTRI OSPITI. _28
r ic e t t ar io CRUMBLE DI MELE KANZI ® CON mele kanzi ® 70 FACILE FRUTTA SECCA AROMATIZZATO ALLA VANIGLIA E AL ROSMARINO 1 Lavare le mele, privarle del torsolo e tagliarle a cubetti di medie dimensioni. Saltarle in padella per qualche minuto con il succo di limone, 70 g di zucchero di canna e la cannella in polvere, fino a che non si saranno ammorbidite. 2 Per il crumble, in una ciotola lavorare rapidamente con la punta delle dita la farina 00, le mandorle e le nocciole tritate, insieme allo zucchero e al burro a pezzetti, fino a ottenere un composto sabbioso. Aggiungere del rosmarino a piacere e i semi della bacca di vaniglia e amalgamare bene tutti gli ingredienti. Ingredienti per 6 persone • 1 kg di mele Kanzi® 3 Disporre i cubetti di mela sul fondo di una teglia dai bordi abbastanza alti e • 120 g di burro coprire con il crumble di frutta secca e vaniglia. • 190 g di zucchero di canna • 100 g di farina 00 4 Cuocere in forno preriscaldato a 180 °C per 40 minuti circa, fino a che la • 40 g di nocciole superficie del dolce non sarà dorata. • 40 g di mandorle • 1 baccello di vaniglia 5 Eventualmente, decorare con dell’altro rosmarino e servire tiepido. • 1 cucchiaino di cannella in polvere • Succo di 1/2 limone • Rametti di rosmarino q. b. LE MELE KANZI®, CON IL LORO GUSTO DOLCE E INTENSO E LA CONSISTENZA CROCCANTE, VALORIZZANO MOLTISSIME RICETTE. COME QUESTO CRUMBLE CHE, IMPREZIOSITO DELL’AROMA DI VANIGLIA E DI ROSMARINO, SAPRÀ ESSERE UN DOLCE IRRESISTIBILE. _29
LA fo t o r i c etta Ragù napoletano 250 g 250 g di spezzatino di muscolo di maiale di vitello 250 g di pancia (tracchia) di maiale 1 cipolla media 5 Kg di pomodoro San Marzano Le istruzioni 2 di Lino Scarallo cucchiai di sugna I l ragù napoletano, o come sarebbe più corretto dire “o’ rraù”, è una delle grandi ricette della tradizione regionale 1/4 italiana. Ed è un pezzo fondamentale dell’anima partenopea, di litro di vino come testimonia anche la meravigliosa poesia dedicata a questa bianco secco preparazione da Eduardo De Filippo. Si tratta di una ricetta a suo modo semplice, essenziale, che ha come elementi cruciali la lentezza della preparazione e la pazienza rigorosa. Per proporvela, ci siamo affidati a Lino Scarallo, chef napoletano basilico che nella sua carriera ha realizzato un sogno: portare, per primo, una stella Michelin a brillare su un’insegna della città di Napoli, Palazzo Petrucci. 200 G di olio extra vergine di oliva, per 4 persone sale q. b. _30
preparazione 1 2 rimestare ere ai fornelli pronti a Bisogna rim an il vino, iaio di le gn o e bagnare con con il cucch si sarà asciuga to. appena il sugo Il ragù va preeparato qualc l hhe gio i rno prima, mettendo la carne in olio caldo. Dopo averla fatta brasare, aggiu la cipolla tritata. Carne ngere e cipolla devono rosolare la prima facendo la sua ins ieme: crosta scura, le seconde appassendo senza brucia re. man mano 3 Quando la carne avrà un bel colore doratoo, aggiungere i due cucchia i di sugna e il pomodoro San Marzano passato al passaverdure. 4 bassissimo. Va messo a cuocere a fuoco a e, “pippiare”: onomatope Il ragù dovrà, come si dic del sobbollire a malapena. che ben descrive il suono a lungo: da 12 ore Il ragù dovrà cuocere molto to va rimestato, facendo a tre giorni. Di tanto in tan hi sul fondo. attenzione che non si attacc _31
SCUOLA DI CUCINA Il corso LA FRUTTA IN PASTICCERIA Tecniche, consigli e ricette dai docenti di ALMA, la più importante scuola di cucina italiana. In questo numero parliamo di confetture, composte, gelatine... L a frutta è una delle cose buone della vita. qualsiasi tipo di frutta. È però molto importante, Golosa, dolce, sana: difficile chiedere di per ottenere delle buone conserve dolci, rispettare più. La frutta è anche, proprio per questi la stagionalità di queste materie prime. Infatti, se motivi, uno degli ingredienti più nobili di moltissime l’obiettivo è conservare il più a lungo possibile i preparazioni di pasticceria. Grazie alla competenza profumi e i sapori di un frutto, è fondamentale e agli insegnamenti di Ivan Macchi, docente del scegliere per questo processo dell della frutta che Corso Superiore di Pasticceria e maturazione naturale. In sia all’apice della sua maturazion del Corso Superiore re di Cucina questo modo non si conserverà al a meglio solo Italiana della scuola la ALMA di anche la sua il sapore di quella frutta, ma an Colorno (Parma), racconteremo consistenza e la sua colorazione. colorazion alcune di queste preparazioni. parazioni. Partendo da una considerazione nsiderazione CONFETTURE generale: le tecnichee che Perché una preparazione si possa chiamare citeremo nascono dall’obiettivo all’obiettivo contenere almeno il confettura, deve conte comune di prolungare re la vita 35% di frutta, intera inte o a pezzi. La della frutta per poterne rne godere confettura ddetta “extra” ne tutto l’anno. contenere invece deve con 45% Quella il 45%. L A S TA G I O N A L I TÀ che chiamiamo Ci siamo abituati a marmellata è una mar trovare sempre, o quasi, uasi, confettura co _32
ottenuta F R U T TA E S S I C C A TA esclusivamente Questa preparazione Q da agrumi. Lo ssi basa sulla maggior zucchero ha un ruolo cconservabilità della importante, in quanto è frutta di cui si sia ridotta l’ingrediente che blocca ddrasticamente la quantità la fermentazione della d’acqua all’interno. Si può d’a frutta: più ce ne sarà, piùù essiccare la frutta usando essic lunga sarà la conservazione. one. un forno domestico, u È utile anche l’inserimento nto lasciandola a 60- la di un ingrediente acido, 65 °C per 6-8 ore al normalmente il succo di limone, che blocca raggiungimento del risultato giorno, fino al raggi invece l’ossidazione della frutta e aiuta la pectina ad desiderato. Il forno dovrà avere la valvola aperta, attivarsi. Quest’ultimo ingrediente è quello che dà oppure dovrà essere lasciato leggermente aperto struttura alla confettura. (ad esempio inserendo un mestolo di legno nell’apertura). COMPOSTE Per molti elementi sono simili alle confetture, F R U T TA C A N D I TA ma devono contenere almeno l’80% di frutta. Sempre partendo dall’azione conservante dello Questo riduce la componente zuccherina e zucchero, la canditura prevede l’immissione comporta dunque una minore conservabilità. ripetuta della frutta in uno sciroppo, poi portato a ebollizione. Per osmosi, l’acqua G E L A T I N E O PA S T E D I F R U T TA di vegetazione della frutta verrà gradualmente Anche in questo caso abbiamo a che fare con una sostituita dallo zucchero, che penetrerà al suo preparazione che si serve dei medesimi ingredienti: interno. frutta, zucchero, succo di limone, pectina. Si parte però da un succo o un estratto di frutta, privo F R U T TA S C I R O P PA TA O S O T T O quindi di pezzi o di filamenti, e si aumenta SPIRITO la componente di pectina, per aumentare In queste tecniche, la frutta viene immersa o in l’elasticità e la masticabilità del risultato finale. La uno sciroppo (e la percentuale di zucchero nello percentuale di frutta deve essere almeno il 35%, sciroppo influirà anche sulla consistenza della ma quando si parla di gelatina “extra”, anche in frutta stessa), o in un distillato ad alto grado questo caso si deve arrivare al 45%. alcolico. Q _33
SCUOLA DI CUCINA Il profilo I va n Macchi Piatto preferito da mangiare: la pizza Piatto preferito da cucinare: pane, focaccia, pizza La pasticceria in 3 parole: sacrificio, curiosità, soddisfazione B olognese, classe ’89, diplomato come anni. Seguono esperienze a New York e nel perito termotecnico. Come è successo Relais Chateaux “Borgo San Felice”. Il direttore che Ivan Macchi sia diventato un docente di didattico di ALMA Matteo Berti si ricorda però di pasticceria? Dopo il diploma intraprende un percorso lui e della sua bravura, e lo richiama. Così oggi Ivan lavorativo affine ai suoi studi trovando impiego in una Macchi è uno dei docenti del Corso Superiore di multinazionale. Dopo quattro anni di duro lavoro Pasticceria e del Corso Superiore di Cucina Italiana prende un mese di ferie. Ma anziché puntare a in ALMA. Q una meta esotica, fra lo stupore dei parenti, decide di trascorrere quel periodo libero a Colorno, in provincia di Parma. Alla base della scelta IL CORSO DI PANIFICAZIONE apparentemente bizzarra c’è ALMA: Ivan frequenta Dopo essere stata la prima a inaugurare un corso sulla il Corso Tecniche di Pasticceria. Con un progetto formazione di Sala, ALMA è di nuovo tra gli apripista semplice: se non gli fosse piaciuto, sarebbe tornato nell’aver concepito un corso completamente dedicato al suo vecchio lavoro, mentre se si fosse innamorato all’arte della panificazione. Per quanto quello del panificatore sia di fatto un mestiere antico, mai come di quella prospettiva, avrebbe cambiato vita. La oggi ha necessità di professionisti con una visione storia racconta che il Corso Tecniche di Pasticceria e un approccio moderno; ALMA ha saputo trovare a Macchi piacque eccome. L’anno successivo lavora questo approccio, grazie ai Maestri e ai professionisti duramente per potersi pagare il Corso Superiore che coinvolti nel piano didattico del Corso di Panificazione Moderna, al fine di creare figure che si inseriscano in frequenterà nel 2014. Poi arriva la grande svolta. Che modo concreto e innovativo nel mercato di oggi. come prima tappa ha una delle cucine più prestigiose Per maggiori informazioni sul corso, visitate il sito d’Italia, quella del tre stelle di Massimiliano www.alma.scuolacucina.it. Alajmo, a “Le Calandre”, dove si ferma per due _34
I Pasta di frutta ai lamponi • 626 g di purea di lampone • 174 g di succo di limone • 308 g di isomalto • 143 g 45 minuti 6 di glucosio 44 de • 61 g di zucchero • 15 g di pectina jeune • 308 g di zucchero • 10 g di acido citrico in soluzione • Unire la polpa, il succo di limone e gli zuccheri in pentola, portare a primo bollore e incorporare con l’ausilio di una frusta la pectina, miscelata con la seconda quantità di zucchero. • Cuocere a 108 °C, incorporare l’acido citrico in soluzione, miscelare accuratamente e colare in stampo. II Sorbetto pesca bianca e prosecco • 326 g di pesche bianche • 172 g di prosecco • 403 g di sciroppo di frutta al 50% • 45 g di inulina • 45 g di acqua 60 minuti 4 • Preparare uno sciroppo di frutta al 50%, far raffreddare e mixare con la polpa di pesche bianche, successivamente aggiungere il prosecco, l’acqua e l’inulina. • Mantecare. _35
SCUOLA DI CUCINA Le ricette LO CHEF CONSIGLIA Per conservare al meglio la colorazione della frutta in una conserva, è III Confettura di fragole e f r u t t o d e l l a pa s s i o n e importante evitare di prolungare troppo la cottura della materia prima. Infatti, se si otterrà una colorazione tendente al marrone, sarà il segnale che la cottura è stata eccessiva. • 1 kg di fragole di bosco • 900 g di zucchero • 10 frutti della passione • Succo di un limone • 200 g di pectina (di mele) 90 minuti 4 • Pulire le fragole con acqua fredda, asciugarle e tagliarle a metà. • Mescolarle allo zucchero e al succo di limone. • Coprire e porre in frigo per una notte. • Tagliare a metà i frutti della passione, ricavarne succo e semi. • Scolare le fragole su un setaccio e portare a bollore il succo raccolto, schiumare e continuare la cottura su fiamma viva. • Quando raggiungerà la temperatura di 110 °C, aggiungere le fragole, il succo e i semi dei frutti della passione, la pectina. • Portare ancora a bollore, schiumare e continuare la cottura per altri 10 minuti. • A cottura ultimata, le fragole dovranno risultare traslucide. • Invasare in barattoli sterili. _37
cibo per la mente Boy, snow, bird
cibo per la mente Gli oceani del gusto Un libro ripercorre la storia professionale di Moreno Cedroni, il grande chef marchigiano specializzato nella cucina di mare “T rentacinque anni fa ebbe inizio un viaggio che ha segnato per sempre il mio modo di vedere il mondo”. Con queste parole, il grande chef Moreno Cedroni apre il volume Cedroni. Il pensiero creativo che ha cambiato la cucina Cinzia Benzi e Moreno Cedroni, Cedroni. Il pensiero creativo che italiana, raccontando l’episodio all’origine della sua h a c a m b i a t o l a c u c i n a i ta l i a n a , G i u n t i , 2 0 1 9 . 2 2 4 pa g i n e avventura professionale e dello stesso concept della sua cucina: “Mi sono imbattuto in un’immagine di rara bellezza, quella del Capo di Buona Speranza, lì dove colori del mare. Dal risotto all’ostrica, panna acida due masse d’acqua, l’Oceano Atlantico e l’Oceano e mela al miso della Madonnina si passa così al Indiano, si fondono insieme restando al tempo stesso “susci” (con la “c”) del Clandestino, nel cui primo distinte”. Quest’immagine si è presentata subito ai menu erano presenti piatti tuttora definiti dai critici suoi occhi come espressione del perfetto connubio come “avanguardia pura” (un esempio? “Elvis”: un tra la tradizione che era in lui e la creatività che tataki di tonno bianco con banana, burro di arachidi avrebbe voluto esprimere, ed è con questa idea e bacon, brodo leggero di friggitelli, katsuobushi e che aprì – ancora giovanissimo – la Madonnina del senape). Le tappe successive? L’apertura di Anikò Pescatore, ristorante destinato a conquistare due (la prima salumeria ittica italiana), l’esperienza di stelle Michelin: ricreare sulla tavola una simile fusione Officina, con cui Cedroni ha inaugurato un autentico tra due forze ugualmente incisive che, col passare degli laboratorio del gusto con l’obiettivo di creare prodotti anni, avrebbero lasciato spazio ad altri due “Oceani”, ittici d’eccellenza a lunga conservazione, e – infine – la ricerca e lo sviluppo. quella del Tunnel, dove la sperimentazione è volta a Il bel volume dedicato a Cedroni procede preservare la dignità delle materie prime attraverso cronologicamente, soffermandosi su ogni tappa la tecnologia, per evitare gli sprechi alimentari e del percorso creativo dello chef, lasciando spazio, rispettare l’ambiente. tra un capitolo e l’altro, ad alcune delle ricette Un viaggio affascinante, quello di Cedroni, che più emblematiche, accumunate dal gusto per la non smetterà di sorprendere – proprio come i suoi sperimentazione e per l’esaltazione dei sapori e dei piatti. Q _39
Puoi anche leggere