PRODI, L'EMILIA, IL MONDO - Unibo

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L'INCHIESTA                            IL REPORTAGE                              FUMETTI
Che fine fanno i rifiuti in plastica   Ogni anno i bolognesi passano un          Sotto le Torri
che differenziamo?                     milione di ore al pronto soccorso         le nuvole parlano

                                            ANNO 3 | 30 GENNAIO 2020

  PRODI, L'EMILIA, IL MONDO
            Supplemento quindicinale di “InCronaca” – giornale del Master in Giornalismo di Bologna
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                   SOMMARIO
                   4     Intervista a Romano Prodi
                         «La sinistra cambi o arriva l'uomo forte»
                         di Michele Mastandrea
                   10    Recuperare la plastica
                         una missione (quasi) impossibile
                         di Elisa Grossi
                   15    L'Emilia contro ogni previsione
                         di Bruno Cosentino, Federico Gonzato e Francesco Mazzanti
                   17    Quello che le donne dicono

     17
                         di Chiara Caravelli
                   20    Pronto soccorso,
                         la rivoluzione non può più attendere
                         di Giulia D'Argenio

                   23    College alla bolognese
                         nascono i campus privati
                         di Caterina Maggi

                   26    QUINDICI giorni

                   27    Sotto le torri le nuvole parlano
                         di Giorgio Pirani
                   30    Il pallone è dei ricchi, si è sempre Saputo
                         di Marco Alessandri
                   32    IL CARTELLONE DI QUINDICI

                        Direttore Responsabile: Giampiero Moscato
                        Edizione a cura di: Luciano Nigro
                        Desk: Federico Gonzato ed Elisa Toma

                        Rivista informativa: Quindici
                        ©Copyright 2020 - Supplemento quindicinale di “InCronaca”
                        Giornale del Master in Giornalismo dell’Università di Bologna
                        Pubblicazione registrata al Tribunale di Bologna in data 15/12/2016
                        numero 8446
                        Piazzetta Morandi, 2 - 40125 Bologna

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                        Numero telefonico. 051 2091968
                        E-mail: red.incronaca@gmail.com
                        Sito Web: www.incronaca.unibo.it

                        In copertina: foto di Elisa Toma.
                        A lato, dall'alto: foto di Gruppo Hera, foto di Carolina Cortesi,
                        disegno di Lucio Filippucci

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La foto di QUINDICI

Bologna, 24 gennaio 2020. Oltre 300 persone si sono radunate per la manifestazione al Pilastro, in risposta alla
"citofonata" di Matteo Salvini. GIULIA D'ARGENIO.

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L'intervista

di Michele Mastandrea

«LA SINISTRA CAMBI
O ARRIVA L'UOMO FORTE»

   H
                   a ragione Zingaretti, il Pd deve cambiare. Tutti i partiti devono trasformarsi,
                   in realtà, perché se non lo fanno crescerà il desiderio di autoritarismo».
                   Romano Prodi continua a incalzare il centrosinistra a non adagiarsi
                   sulla vittoria in Emilia-Romagna. In una lunga intervista collettiva al
                   master di giornalismo di Bologna, il fondatore dell’Ulivo e del Pd, due
    volte presidente del Consiglio in Italia ed ex presidente della Commissione europea,
    parla delle elezioni lungo la via Emilia, degli errori di Salvini («con un candidato della
    società civile avrebbe vinto»), ma ammonisce a non trarre conseguenze sbagliate dal
    voto. Il Professore spazia su tanti temi: dal coronavirus («avrà conseguenze economiche
    significative nel breve periodo») al ruolo dei social network e alla Bologna culla di Grillo
    e delle Sardine, dall’identikit del futuro sindaco all'Italia («che ha bisogno di un successo
    per ritrovare fiducia»), dalla sua passione per la Virtus fino alla Libia e ai suoi rapporti
    personali con Gheddafi. E spiega perché non diventerà mai capo dello Stato.
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Professor Prodi, la spallata di                                lontà popolare. Non ci può essere
Salvini al governo non c’è stata,       «Le sardine,           democrazia, né possono esserci
ma il centrodestra resta forte.                                partiti funzionanti, senza un dia-
Non è presto per parlare di ri-         come l'Ulivo e         logo collettivo con la popolazione.
partenza del centrosinistra?                                   Se questi strumenti condizionano
                                        come i Cinque          la vita, bisogna che i partiti si or-
«Un'elezione regionale è solo                                  ganizzino tenendone conto».
un'elezione regionale, da sola non      Stelle, sono nate
cambia molto. Altro discorso è se                              Ritiene che Salvini abbia sba-
coloro che hanno vinto e perso          a Bologna. Da          gliato strategia?
mutano la loro strategia. È qui la
riflessione da fare. Il Pd, che ha      che cosa dipende?      «Credo che la strategia di Salvini
avuto questo momento di respiro,                               sia stata coerente con il suo obiet-
dopo un lungo declino, ne saprà         Forse dalla sua        tivo, raggiungere Palazzo Chigi.
trarre le conseguenze in modo da                               Perciò la candidata emiliana non
riorganizzarsi? Se ciò non avvie-       università»            doveva esistere, lo scontro sul lo-
ne, fra un mese siamo da capo. Se                              cale era strumentale. Lui ha segui-
impara, comincia un gioco diver-                               to la sua strategia, ma siccome la
so».                                                           strategia deve essere coerente con
                                                               l'obiettivo, forse era l'obiettivo ad
Le Sardine sono state decisive.                                essere sbagliato. Se Salvini avesse
Dureranno?                                                     indicato un candidato che rap-
                                                               presentava la società civile, forse
«Non so rispondere. Io non le ho                               avrebbe vinto».
fondate e mi dispiace. Piuttosto
mi chiedo: perché sono nate a                                  Cosa pensa dello slogan “libe-
Bologna? Questa città merita una                               riamo l'Emilia-Romagna”?
riflessione intellettuale. Anche
l'Ulivo e i Cinque Stelle di Grillo                            «È stato un errore enorme, un
sono nati qui. Da cosa dipende?                                boomerang. Non si attacca mai a
Dalla sua grande università? O è                               fondo l'identità collettiva di una
abbastanza grande perché vi cir-                               comunità. Magari alcuni suoi
colino le nuove idee? Oppure è                                 pezzi, non la sua visione di fondo.
abbastanza piccola e le idee circo-      «Salvini ha fatto     L'elettore a quel punto risponde:
lano più velocemente?».                                        “Sono stato scemo io finora a far-
                                        un errore enorme.      mi schiavizzare?”».
E qual è la sua idea in proposito?
                                        Se attacchi            Qual è il suo consiglio al go-
«Da tre-quattro anni vedo un ar-                               vernatore eletto per il prossimo
retramento della democrazia rap-        l'identità di una      mandato?
presentativa in tutto il mondo,
che si collega a un forte desiderio
di autorità. C'è voglia di delega
                                        comunità, l'elettore   «Andare avanti come ha fatto fi-
                                                               nora. Lo sviluppo è il più eleva-
verso l'alto. Il quadro è uguale
dalle Filippine agli Stati Uniti. Nel
                                        risponde: sono         to del paese, la disoccupazione
                                                               è la più bassa, le tensioni sociali
2019, però, ci sono state un sac-
co di rivolte popolari nel mondo,
                                        stato scemo a farmi    sono diminuite... Ma non basta.
                                                               È cambiato il mondo. Bonaccini
Hong Kong, il Cile, i Gilet gialli,
per esempio. Rivolte che hanno
                                        schiavizzare?»         ha vinto lanciando un messaggio
                                                               al partito, quello per cui “bisogna
due elementi in comune. La pri-                                muoversi per vincere”. E allora bi-
ma è che nessuna ha un capo. La                                sogna continuare a muoversi, va-
seconda è che sono una risposta                                rando una giunta con personalità
all’autoritarismo. Anche le Sardi-                             forte, di cui lui possa dire che non
ne hanno caratteristiche simili».                              gliel'ha dettata il partito».

Quanto hanno contato i social                                  Quale, secondo lei, il profilo ide-
networks in questa campagna                                    ale del sindaco che nel 2021 so-
elettorale?                                                    stituirà Merola?

«Tantissimo. Ritengo che questa                                «Bologna è piccola, non è una
sia una grande sfida per i partiti,                            grande metropoli. La città ha bi-
che dovranno capire come ade-                                  sogno in questo momento di pro-
guarsi a questi mezzi, ormai de-                               cessi di modernizzazione ed in-
cisivi nella formazione della vo-                              ternazionalizzazione molto forti.
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squadre venute dal basso, dall’a-
La ricerca di una vocazione parti-
colare è indispensabile. Abbiamo          «Il successore      nima della gente. Da nessun’altra
                                                              parte in Italia c’è la cultura del
l'università, ma anche una fortis-
sima industria di beni strumenta-        di Merola?           basket che c’è a Bologna».
li. Partirei da qui per poi andare
ad affrontare i temi fondamentali.       Il prossimo          Lei è d’accordo sul concedere
                                                              maggiore autonomia alle Regio-
In particolare, il problema abitati-
vo».                                     sindaco deve         ni?

Lei ha più volte dichiarato di           modernizzare         «Discorso complesso. In alcuni
non essere interessato al ruolo                               settori importanti dev'esser con-
di presidente della Repubblica.          la città e darle     cessa. In altri no. La frammenta-
Quale ritiene potrebbe essere la                              zione del marketing turistico su
figura più adeguata a sostituire         una dimensione       base locale che vedo all'estero, per
Mattarella alla fine del suo man-                             esempio, è un suicidio. Ritengo
dato?                                    internazionale»      che la tanto criticata esperienza
                                                              della sanità regionale funzioni,
«Quando è stato eletto Mattarel-                              anche se solo in parti del paese.
la, ho detto “questo mi piace”! Lo                            Invece, bisogna andare molto ada-
conosco da tempo, è uno che ha                                gio con le autonomie fiscali. Non
la Costituzione nella testa e nel                             si può dividere il paese. L’Italia ha
cuore, oltre che grande capacità                              bisogno di un successo, deve tor-
di sorvegliare e guidare insieme                              nare a vincere. Tutta insieme».
la vita politica di un Paese. È così
credibile perché, in caso di crisi,                           Il ministro dello sviluppo eco-
è in grado di essere l'arbitro che                            nomico Patuanelli ha parlato in
unisce il Paese».                                             passato di un eventuale "nuo-
                                                              vo-Iri" per affrontare le future
Quanto l'ha segnata sul piano                                 grandi crisi aziendali.
personale la vicenda dei 101?
                                                              «Un nuovo Iri è semplicemente
«Per nulla. Nonostante questo,                                impossibile, e neppure desidera-
sono consapevole di essere ogget-                             bile. Da qui a dire che lo Stato non
to di divisioni. Una figura contro-       «Io capo dello      serve in economia c'è però una
versa, che non può diventare Pre-                             differenza enorme. Lo Stato Fran-
sidente della Repubblica».               Stato? Non lo sarò   cese lavora per l'economia del suo
                                                              paese in un modo straordinario.
Alcuni giornali la prendono              mai. Il problema     Se tutti gli stati si astenessero
spesso di mira.                                               dall'intervenire, potremmo farlo
                                         non sono i 101,      anche noi, ma i francesi hanno
«Perché mi sono ritirato in tem-                              comprato tanto in Italia, hanno
po. Quando sono stato sfiduciato         il Presidente        banche, moda, grande distribu-
                                                              zione... Non è successo il contra-
in Parlamento non ho brontolato,
in seguito ho passato anni mol-          deve unire e io      rio».
to belli, ho insegnato in Usa e in
Cina. Dei ragazzi cinesi ricordo         sono oggetto di      Qual è il suo giudizio sull'opera-
                                                              to del governo su dossier come
l’incredibile determinazione, la
voglia di avere successo. Uno dei        divisioni»           Ilva e Alitalia?
miei studenti voleva diventare le-
ader in un settore industriale stra-                          «Oggi non so cosa stia succeden-
no, autolettighe speciali se non                              do. Quando ero al governo ave-
sbaglio. Bene, lo è diventato! Ad                             vo un'idea precisa: avevo cerca-
ogni modo, ora sto molto bene a                               to un accordo con la Merkel e la
Bologna».                                                     Lufthansa, ma il consiglio di sor-
                                                              veglianza dell'azienda lo bocciò.
Dove è anche tornato lo scontro                               Trattai dunque con Air France. La
di basket tra Virtus e Fortitudo.                             Francia ci stava, ma siccome tutte
Chi rappresenta meglio la città?                              le previsioni elettorali mi davano
                                                              per sconfitto, l'ad Spinetta chiese
«Io sono virtussino, quindi non                               anche l'ok di Berlusconi, che mi
posso rispondere oggettivamente.                              disse di sì e poi mandò tutto a sca-
La rivalità è diventata utile alla po-                        tafascio».
polarità. Posso dire che sono due
                                                              Come interpreta l’annuncio di
                                                Quindici 6
PRODI, L'EMILIA, IL MONDO - Unibo
Un momento dell'intervista nella sala riunioni del complesso di Santa Cristina

Zingaretti di voler sciogliere il               lega diventa indispensabile, e il
Pd e lanciare un nuovo parti-                   vuoto qualcuno lo riempirà».
to? Un progetto di evoluzione o
l’ammissione di un fallimento?                  Quindi concorda con le parole di
                                                Graziano Delrio, per cui il parti-
«C'è un'insufficienza dell'attuale              to non va sciolto ma rinnovato?
organizzazione dei partiti. Tutti
dovrebbero ammetterlo come ha                   «Certo. Ci vuole una nuova clas-
                                                                                          «Il Pd è inutile
fatto Zingaretti, e non solo davan-
ti ad una sconfitta ad o una vitto-
                                                se dirigente, che va formata però
                                                non prendendo premi Nobel o
                                                                                         aprirlo dall'alto,
ria. I partiti devono trasformarsi,
altrimenti si va nella direzione di
                                                professori».                             non è una scatola
una delega verso l'alto. La demo-
crazia è faticosa».
                                                Lei ha dichiarato che c’è la neces-
                                                sità di aprire il Pd. Come?
                                                                                         di sardine. Chiami
La sinistra è accusata di aver                  «Credo sia inutile aprirlo dall’al-
                                                                                         i non iscritti e le
perso il contatto con la realtà.
Secondo lei, quali caratteristiche
                                                to, il partito non è una scatola di
                                                sardine! Ci vuole una conferen-
                                                                                         intelligenze del
dovrebbe ritrovare la sinistra
italiana per essere nuovamente
                                                za, una nuova assise, per aprire ai
                                                non iscritti, all'intelligenza collet-
                                                                                         paese»
credibile nei suoi valori e obiet-              tiva del paese. Poi bisogna smet-
tivi?                                           terla con il partito delle tessere.
                                                Uno deve contare a seconda dei
«Non solo la sinistra, tutti. Avevo             voti che ha preso, non delle tesse-
detto che nel Pd si parlano in dieci,           re che ha portato. Inoltre, affiderei
ma in realtà sono meno. La Lega                 la direzione del partito ai venti se-
ha un ventriloquo. I partiti hanno              gretari regionali».
perso il contatto con la gente, si è
perso ciò che c'era prima, i corpi              L'Europa di oggi assomiglia in
sociali intermedi. Tutto questo                 qualcosa a ciò che sognava sa-
oggi è sostituito dai nuovi media,              rebbe diventata?
con cui i partiti non dialogano. Il
Pd dovrebbe essere il più adatto,               «Per nulla. Ai tempi ho contri-
per la sua storia, ad una sfida del             buito a prendere delle decisioni,
genere. Eppure io stesso ho con-                che oggi sono molto controverse.
statato che questo dialogo non c'è              L'euro, l'allargamento... Eravamo
più. Se non lo si riprende, la de-              tutti d'accordo e contenti. Lo stop

                                                                 Quindici 7
PRODI, L'EMILIA, IL MONDO - Unibo
del 2005 alla Costituzione euro-                              mia in Cina possa avere riper-
pea bloccò tutto. Il potere è pas-      «La sinistra è in     cussioni sull'economia mondia-
sato dalla Commissione al Consi-                              le?
glio. L'Europa che doveva essere       profonda crisi in
unione di minoranze è diventata                               «Mi ha colpito il fatto che sia in-
unione di maggioranze. Da allora       tutto il mondo.        tervenuto direttamente Xi Jin-
molte decisioni sono state prese,                             ping, vuol dire che la situazione è
ma tutte in chiave minore. Biso-       Ha bisogno di un       davvero grave. Pechino ha reagito
gna invece affrontare grandi pro-                             con grande forza, meglio rispetto
blemi, come l'immigrazione e la        progetto, ma se è      a quanto fece con la Sars. Det-
grande riconversione economica                                to ciò, è davvero incredibile che
verde. Certo che se vi si investe      troppo radicale,       tutto ciò sia avvenuto durante il
solo l'1% del Pil...».                                        Capodanno Cinese, il periodo in
                                       alla Corbyn,           cui chiude tutto e tutti viaggiano
Negli ultimi anni la sinistra è in                            a trovare i propri cari. Non so se
crisi un po' ovunque. Cosa do-         perde»                 sarà così anche nel lungo periodo,
vrebbe fare su scala internazio-                              ma sul breve il virus sta avendo
nale per riguadagnare elettori?                               sicuramente gravi effetti. Basti
                                                              pensare a cosa può significare per
«Serve un programma organico,                                 il commercio mondiale la sospen-
senza un ritorno al passato, con                              sione dei voli, già attuata da alcu-
nazionalizzazioni ad esempio, ma                              ne compagnie».
mettendo l'accento sulla redistri-
buzione, contro le diseguaglianze.                            Perché c'è così distanza tra i gio-
D'altro canto bisogna offrire pro-                            vani italiani e l'Europa oggi?
grammi credibili per il futuro. In
molti luoghi all'interno dei partiti                          «L'Unione Europea deve ricomin-
di sinistra sono prevalse opzio-                              ciare a fare politica. Se ci fosse
ni troppo radicali, alla Corbyn o                             stata una politica seria sul tema
Sanders, che non coincidono con                               immigrazione, molti problemi di
gli elettorati e quindi perdono. La                           consenso sarebbero stati evitati.
cosa però non riguarda solo la si-                            In passato sono stati fatti impor-
nistra. Il problema dell'efficienza                           tanti progetti come Erasmus. Avrà
delle democrazie rappresentative        «Del coronavirus      fatto più bambini che premi No-
è forte. Quando ero a colloquio                               bel, ma ha avuto enorme rilievo.
con i cinesi durante qualche bila-     mi ha colpito          Ai tempi proposi di estendere il
terale, lo scambio iniziava sempre                            progetto anche ai non universi-
con il primo ministro che ricorda-     l'intervento diretto   tari, sarebbe stato importante per
va come la Cina fosse un paese in                             un perito fare esperienza in Fran-
via di sviluppo, per cui la demo-      del presidente         cia o Germania... Ma non se ne
crazia occidentale era un obietti-                            fece nulla».
vo. Oggi Xi dice che è la Cina il
punto di riferimento. E ormai lo
                                       cinese Xi Jinping,     Il governo Renzi approvò una
scontro è tra Usa e Cina, l'Europa
sta a guardare».
                                       vuol dire che          legge che offriva benefici fiscali
                                                              ai giovani di rientro dall’estero.

Manca un pensiero forte a sini-
                                       la situazione è        Si può fare di più?

stra?                                  davvero grave»         «Le agevolazioni fiscali aiutano,
                                                              ma non sono decisive. È il pro-
«Non solo quello. C’è anche un                                gresso che attira i giovani. Serve
problema di mentalità collettiva                              maggiore sicurezza sul lavoro, bi-
su alcuni temi. Ormai da tutte le                             sogna dare un orizzonte ai giova-
parti non si dice altro che “taglie-                          ni. Per assurdo, il discorso non è
remo le tasse”. Io persi un vantag-                           neanche relativo al solo stipendio.
gio di sette punti contro Berlusco-                           Contano la prospettiva, la pro-
ni solo perché il leader di Forza                             messa di una minore precarietà,
Italia, a “Porta a Porta”, propose                            oltre agli incentivi fiscali».
di togliere l’Ici sulla prima casa.
Solo perché propose “meno tasse”.                             Cosa dovrebbe fare il governo
E anche perché Vespa, contraria-                              italiano rispetto alla situazione
mente agli accordi, fece parlare lui                          in Libia?
per ultimo».
                                                              «Non capisco perché l'Italia per-
Crede che lo scoppio dell'epide-                              ché abbia fatto la guerra contro sé
                                              Quindici 8
PRODI, L'EMILIA, IL MONDO - Unibo
stessa. Si doveva mettere tutti in-             pre più uomini politici che non
torno a un tavolo, ma gli interessi             hanno le capacità necessarie per
                                                svolgere il loro lavoro?
internazionali l'hanno impedito. E
così l'Europa, numero uno dell'e-                                                      «Con Craxi ho
conomia mondiale, maggiore po-
tenza industriale del mondo fino
                                                «È il processo di selezione che
                                                manca. E poi la politica è anche       avuto tensioni
a dopodomani, a pochi chilometri                mestiere. Ho fatto decine di notti
dalla Sicilia non conta nulla».                 insonni a studiare dossier, a con-     terribili ai tempi
                                                frontarmi. Fare l’amministratore
Si parlò di un suo ruolo come                   locale o il sindacalista sono pas-     dell'Iri. Aveva
mediatore nel conflitto.                        saggi indispensabili. Una delle
                                                cose che più mi ha colpito è l’al-     enormi capacità
«Ho conosciuto bene Gheddafi,                   lontanamento che si è prodotto
ho trattato con lui. Era un ditta-              tra opinione pubblica e politici.      ma anche una
tore, senza rispetto per i diritti              Essere stato un politico oggi è un
umani. Ma sapevo che dopo di                    titolo di demerito. Ci sono per-       grande durezza
lui sarebbe stato il caos. La Libia             sone che dopo una legislatura in
è paese di tribù, nel senso di po-              Parlamento non riescono a trova-       personale»
teri locali. Poi cominciò quella                re un impiego. E con queste va-
sciagurata guerra, causata dalla                riazioni nei rapporti di forza tra
totale ignoranza franco-britanni-               partiti che ci sono oggi, non è det-
ca del contesto. Prima della morte              to che uno verrà rieletto. Questo
di Gheddafi, venticinque ex capi                incide molto sul modo con cui si
di stato africani scrissero al se-              fa politica».
gretario dell'Onu, raccomandan-
do me come mediatore in Libia.                  Che ricordo ha di Bettino Craxi,
Non successe nulla. Quattro anni                nei giorni in cui esce il film sulle
fa i capi tribù mi chiesero di nuo-             ultime fasi della sua vita?
vo di mediare. Andai da Renzi a
proporre questa cosa, mi disse di               «Ho difficoltà a rispondere. Ho
no. “Tu dovrai fare il segretario               avuto tensioni terribili con Craxi,
dell'Onu, piuttosto”, rispose. Ma               ai tempi dell'Iri ad esempio, an-
quel punto perché non il papa                   che se ne ammiravo alcuni aspet-
pensai?».                                       ti come la rapidità di decidere.
                                                Aveva grandi capacità ma anche
Di recente ha dichiarato che fino               una grande durezza personale.
a poco tempo fa si inseguiva                    Va detto che la vita è una cosa
solo la novità, adesso si inizia a              strana. Tuttora la figlia mi attacca
valutare l’esperienza. Perché ne-               duramente, mentre col figlio vado
gli ultimi anni ci sono stati sem-              d'accordo come fossi un fratello».

Romano Prodi insieme agli studenti del Master

                                                             Quindici 9
PRODI, L'EMILIA, IL MONDO - Unibo
L'inchiesta

                                     (FOTO)

di Elisa Grossi

RECUPERARE LA PLASTICA
UNA MISSIONE (QUASI) IMPOSSIBILE

      C
                    he fine fanno i rifiuti che separiamo? Secondo Arpae,
                    in un anno nella provincia di Bologna si raccolgono
                    27mila tonnellate di plastica differenziata: la media
                    regionale è di 30 kg per abitante. Abbiamo seguito
                    il percorso dei camion di Hera tra aziende che
       selezionano piatti usa-e-getta e recuperano bottiglie in pet,
       tra macchine gigantesche che macinano gli scarti o li riducono
       in piccoli granuli. Risultato? Due terzi della plastica dei sacchi
       gialli o dei cassonetti finisce al termovalorizzatore o in discarica.
       Solo un terzo si avvia a un costoso riciclo

                                      Quindici 10
L                                                                                       Come in una
          ettori ottici che scelgono            turni giornalieri da otto ore. Gli
          e separano i diversi                  scarti corrono lungo i nastri tra-
          tipi di plastica, grandi
          mulini che triturano
                                                sportatori e gli operai ne fanno
                                                una prima divisione. Sulla linea di     catena di
          gli scarti riducendoli in
pezzetti di diversa forma e colore,
                                                selezione della plastica operano il
                                                vaglio rotante, un enorme cilindro      montaggio,
macchinari che rifondono il
materiale selezionato, ottenendo
                                                dotato di fori che divide i rifiuti
                                                per dimensione, e il vaglio balisti-    sui rifiuti in
piccoli granuli omogenei per                    co che, con un movimento “a pe-
forma e colore. Come in una                     dale”, li divide per forma. Tramite     plastica operano
catena di montaggio, sui rifiuti                nastri trasportatori il materiale
in plastica operano diverse                     arriva ai tre lettori ottici, che in-   diverse aziende
aziende specializzate di volta                  dividuano le porzioni da recupe-
in volta nella selezione e nel
recupero, nella macinazione e
                                                rare. Il rifiuto selezionato viene
                                                infine compresso in balle pronte
                                                                                        specializzate
nella rigenerazione. Abbiamo
seguito il percorso delle bottiglie
                                                per la spedizione. «Qui facciamo
                                                una ripulitura del materiale – pre-
                                                                                        nella selezione
d’acqua e dei piatti monouso che
i bolognesi lasciano nel sacchetto
                                                cisa Daniele Ceccantini, respon-
                                                sabile dello stabilimento – prima
                                                                                        e nel recupero,
giallo o nel cassonetto di Hera,
per capire dove vanno a finire i 30
                                                dei centri di seconda selezione
                                                del Corepla, il consorzio recupero
                                                                                        nella
kg di plastica che ognuno di noi
separa in un anno e che formano
                                                plastica. Sui materiali provenienti
                                                dalla raccolta differenziata urbana
                                                                                        macinazione
le 27mila tonnellate raccolte nella
provincia di Bologna, secondo
                                                abbiamo una percentuale di re-
                                                cupero del 70%. Lo scarto viene         e nella
l’agenzia Arpae. Un viaggio che
ci porterà a scoprire qualcosa di
                                                inviato in gran parte al termova-
                                                lorizzatore qui vicino oppure in        rigenerazione
inatteso: solo una piccola parte                discarica, mentre la plastica esce
di ciò che noi differenziamo può                da qui ancora come rifiuto».
essere effettivamente riciclato.                In altre parole, quasi un terzo dei
La prima tappa del nostro viag-                 30 kg raccolti per abitante fini-
gio è a Granarolo dell’Emilia, in               sce subito in fumo e si trasforma
uno dei due impianti di selezione               in energia. E i restanti 20 kg? Se-
e recupero di Hera nei quali fi-                condo la ricostruzione della filie-
nisce la plastica differenziata dai             ra eseguita da Hera finiscono nei
bolognesi (l’altro è a Voltana di               centri di seconda selezione e suc-
Lugo, in Romagna). Nell’impian-                 cessivamente di recupero stabiliti
to di Herambiente a Granarolo la                dal Corepla: in questi passaggi, il
selezione dei rifiuti è prevalente-             49% del rifiuto (10 kg) viene rici-
mente automatizzata, ma prevede                 clato e il 51% (altri 10 kg) viene
anche alcuni passaggi manuali.                  definitivamente scartato e utiliz-
Qui lavorano 55 persone su tre                  zato per il recupero energetico nei

I nastri trasportatori nell'impianto di Herambiente a Granarolo (Gruppo Hera)

                                                                Quindici 11
termovalorizzatori. Questo mate-             Fontana racconta che la Starpla-
 «Tanto materiale                                   riale non è riciclabile per varie ra-        stick ha risentito della decisione
                                                    gioni, principalmente la presenza            della Cina di non importare più
andava in                                           di additivi nei prodotti plastici e la       rifiuti in plastica all’inizio del
                                                    compresenza di diversi polimeri              2018. «Tanto materiale andava in
Cina, quindi                                        all’interno dello stesso prodotto.           Cina, quindi abbiamo avuto ini-
                                                    Hera indica che la plastica prove-           zialmente un crollo delle vendite
abbiamo avuto                                       niente dalla raccolta differenziata          e dei prezzi. Lo sbocco principale
                                                    urbana nella provincia di Bologna            è rimasto il mercato della Turchia.
inizialmente                                        viene recuperata da 14 aziende,              La nostra strategia è stata cerca-
                                                    sparse in tutta Italia.                      re nuovi mercati, come Vietnam,
un crollo delle                                     Tra queste 14 c’è la Starplastick di
                                                    Parma, la seconda tappa del no-
                                                                                                 Malesia, Thailandia, cambiare
                                                                                                 gamma di prodotti e adattare i
vendite e dei                                       stro viaggio. Varcando il cancello
                                                    dell’azienda, si entra nell’ampia
                                                                                                 prezzi all’abbassamento drastico
                                                                                                 che c’è stato».
prezzi»                                             area di stoccaggio, dove sacchi
                                                    di materiale sono disposti ordi-
                                                                                                 Il calo dei prezzi sul mercato è
                                                                                                 stato rilevato anche da Stefano
                                                    natamente uno accanto all’altro.             Saltarelli, titolare dell’omonima
                                                    In Starplastick arrivano rifiuti sia         azienda di Crevalcore. Siamo alla
                                                    di provenienza industriale che               terza fermata del nostro viaggio.
                                                    post-consumo. L’azienda, fondata             «Specialmente negli ultimi due
                                                    nel 2014, conta 38 dipendenti e ha           anni, dopo che la Cina ha smes-
                                                    un fatturato di cinque milioni e             so di importare rifiuti – osserva
                                                    mezzo di euro. La Staplastick ospi-          l’imprenditore – c’è troppo ma-
                                                    ta un impianto di selezione dedi-            teriale da gestire. L’offerta è mag-
                                                    cato al polietilene a bassa densità          giore della domanda e quindi
                                                    (comunemente detto “film”) e                 sono calati i prezzi». La Saltarelli
                                                    un reparto di macinazione per le             conta cinque dipendenti e ha un
                                                    plastiche rigide. «Nel primo im-             fatturato che si attesta sui due
                                                    pianto il materiale – spiega Letizia         milioni di euro. L’azienda, che si
                                                    Fontana, responsabile dello sta-             occupa di recupero della plasti-
                                                    bilimento – entra come rifiuto ed            ca da circa trent’anni, tratta quasi
                                                    esce come rifiuto. I nostri clienti          esclusivamente scarti industriali,
                                                    sono aziende che producono gra-              provenienti dall'Emilia-Romagna
                                                    nuli. Vendiamo in Italia, in paesi           e regioni limitrofe. «Acquistiamo
                                                    europei come Croazia e Unghe-                da aziende che stampano materie
                                                    ria, inoltre in Malesia, Thailandia          plastiche – spiega il titolare – re-
                                                    e Turchia. Nel secondo reparto,              cuperando tantissimi tipi di pla-
                                                    la linea di macinazione principa-            stica, che entrano qui come rifiuti
                                                    le è destinata alla triturazione di          ed escono come materie prime
                                                    polipropilene e polietilene ad alta          secondarie». Intanto appoggia
                                                    densità. Con questo processo, il             sulla scrivania tre piccole scatole
                                                    rifiuto diventa una materia prima            trasparenti, due ai lati contenenti
                                                    secondaria, che viene rivenduta              pezzetti di plastica di varie forme,
                                                    direttamente al produttore finale            colori e dimensioni, e la terza, al
                                                    (cassette della frutta, bancali, sec-        centro, con minuscole sfere di
                                                    chi, fusti, tubi…). In questo caso           plastica tutte bianche. Le scatole
                                                    il mercato è tendenzialmente ita-            ai lati contengono materiale ma-
                                                    liano».                                      cinato, quella al centro materiale

Scarti in plastica macinati (ai lati) e rigenerati (al centro)          L'impianto di macinazione della Saltarelli di Crevalcore
                                                                 Quindici 12
Il reparto di macinazione della Starplastick di Parma                Un estrusore della Gefe.Polymers di Toscanella di Dozza

rigenerato. «In sede facciamo la                 de italiane ed europee. «I granuli
macinazione, cioè la riduzione di                vengono poi venduti a produttori
volume – continua – poi abbiamo                  di manufatti di materie plastiche o
collaboratori che eseguono la tra-               a distributori – continua Ambol-
filatura, con cui si ottiene il mate-            di – e sono destinati a essere fusi
riale rigenerato». Saltarelli mostra             ulteriormente per realizzare nuo-
infine l’impianto di macinazione:                vi prodotti in diversi settori, prin-
«Il materiale viene diviso, messo                cipalmente automotive, ma anche
su un nastro trasportatore, ma-                  arredamento, elettrodomestici e
cinato nel mulino, aspirato e in-                altri. Le caratteristiche meccani-
fine insaccato. Vendiamo i nostri                che del materiale rigenerato sono
prodotti agli stessi stampatori di               ridotte della metà, per cui la sua
materie plastiche, che ce li richie-             percentuale di utilizzo rispetto
dono macinati o anche rigenerati,                alla materia prima nel prodotto
oppure alle aziende che si occupa-               finale dipende dal tipo di appli-
no della rigenerazione».                         cazione, ma può arrivare anche al
Questo processo costituisce l’at-                100%. Ad esempio, per i compo-
tività della Gefe.Polymers di                    nenti sotto cofano delle auto ven-
Toscanella di Dozza. L’azienda,                  gono utilizzate quasi esclusiva-
fondata nel 2012, è specializzata                mente materie prime secondarie
nella produzione di poliammidi                   perché per questi pezzi non sono
derivate da scarti industriali tes-              richieste particolari caratteristi-
sili (ad esempio calze da donna,
reti da pesca, tappeti, moquette).
                                                 che meccaniche né estetiche».
                                                 Al quarto passaggio del nostro
                                                                                             Al quarto
La Gefe.Polymers impiega una
trentina di persone tra dipenden-
                                                 viaggio abbiamo ancora a che fare
                                                 con granuli di plastica destinati a
                                                                                             passaggio del
ti e lavoratori interinali e ha un
fatturato di sei milioni e mezzo
                                                 diventare componenti sotto cofa-
                                                 no delle auto, asciugacapelli, gam-
                                                                                             nostro viaggio
di euro. «A noi arriva il materiale
già selezionato e lavato. Tramite
                                                 be per sedie girevoli da ufficio.
                                                 Altre aziende sono specializzate
                                                                                             abbiamo ancora
la rigenerazione – spiega Mauro
Amboldi, responsabile dell’assi-
                                                 nel riciclo della plastica per uso
                                                 alimentare, mentre stoviglie e po-          a che fare con
stenza tecnica – questo materiale
viene valorizzato, ad esempio ad-
                                                 sate monouso sono prodotti de-
                                                 stinati a diventare fuorilegge in           granuli in
ditivandolo e mettendo delle ca-
riche rinforzanti. La lavorazione
                                                 Europa a partire dal 2021, quelli
                                                 su cui si è scatenata una enorme            plastica destinati
vera e propria è l’estrusione, cioè
una rifusione del materiale pla-
                                                 polemica attorno alla cosiddet-
                                                 ta plastic tax. Una questione che           a diventare
stico il cui risultato sono dei gra-
nuli omogenei in forma e colore».
                                                 tratteremo nei prossimi numeri
                                                 del Quindici. Già ora, però, appa-          componenti sotto
Amboldi accompagna il racconto                   re chiaro che il processo di recu-
mostrando una manciata di pic-                   pero e poi di riciclo della plastica        cofano delle auto,
coli granuli neri.                               è particolarmente complesso, so-
I fornitori della Gefe.Polymers                  prattutto nel caso della raccolta           asciugacapelli,
sono aziende italiane specializzate              differenziata urbana, dove i diver-
nell’acquisto e recupero di scarti
industriali tessili, provenienti da
                                                 si tipi di plastica sono mischiati
                                                 tra loro. Per questo materiale, la
                                                                                             gambe per sedie
tutta Europa e anche dagli Stati
Uniti, mentre i clienti sono azien-
                                                 strada verso l’economia circolare è
                                                 quindi ancora all’inizio.
                                                                                             girevoli da ufficio
                                                              Quindici 13
LA PAROLA ALL'ESPERTO
     «Riciclare la plastica? Una follia, senza nuove tecnologie»
                        Intervista ad Alberto Bellini, docente di Ingegneria
                        e coordinatore del programma europeo eCircular
                                       «Il riciclo della plastica, in termini ingegneristici, è una follia». È un’af-
                                       fermazione forte quella del professor Alberto Bellini, docente al Diparti-
                                       mento di Ingegneria dell'Energia Elettrica e dell'Informazione “Gugliel-
                                       mo Marconi” dell’Università di Bologna.
                                       Il professore coordina il programma eCircular, che studia l’utilizzo di tec-
                                       nologie digitali per ottimizzare il ciclo di vita dei prodotti plastici e quin-
                                       di ridurre la produzione di rifiuti. Il progetto nasce dalla collaborazione
                                       con Climate-KIC, la comunità europea che si occupa dei cambiamenti
                                       climatici e che connette istituzioni, università e aziende. Il finanziamento,
                                       del valore di oltre sei milioni di euro, proviene dall’Eit (European Insti-
                                       tute of Innovation and Technology). Il progetto, partito nel 2018, avrà
                                       una durata di tre anni e può contare su un gruppo di lavoro costituito
                                       da cinque partner in tutta Europa: oltre all’Università di Bologna, che fa
                                       da capofila, gli altri partner sono Wuppertal Institute (Germania), Lund
                                       University (Svezia), Montanuniversitaet Leoben (Austria) ed Ecomatters
                                       (Olanda).

Professore, come mai è così difficile riciclare la plastica?
«Riciclare la plastica è praticamente impossibile. Questo è dovuto alla presenza di additivi all’interno dei pro-
dotti in plastica, ad esempio i ritardanti di fiamma, che spesso sono pericolosi e impediscono il riciclo. Inoltre,
il riciclo porta a ottenere materiali meno pregiati rispetto a quelli originali. Infine, i materiali plastici sono com-
posti da diversi polimeri che quasi sempre nei prodotti finali sono mischiati: è il caso, ad esempio, del Tetra Pak».
E non si possono dividere?
«La separazione di questi materiali non è ovviamente impossibile, ma ha un costo spesso superiore al valore
del materiale recuperato. Facendo il massimo, si può riciclare il 30% dei materiali messi a consumo, il resto
va a incenerimento».
Qual è allora la soluzione per ovviare al problema dei rifiuti in plastica?
«Non è sufficiente raccogliere in forma differenziata i rifiuti plastici, ma occorre ridurre l’uso della plastica
laddove è sprecata. Il progetto eCircular nasce dalla consapevolezza che la gestione dei rifiuti ha un forte im-
patto sulle emissioni che producono un effetto sul clima. Tra i materiali che hanno la più elevata intensità di
emissioni per unità di peso (acciaio, alluminio, cemento, plastica), abbiamo deciso di occuparci della plastica
anche per il suo impatto emotivo: in questo momento è un argomento prioritario per l’opinione pubblica.
Inoltre, abbiamo scelto un tema poco toccato nell’ambito della ricerca sui materiali e sulla plastica in partico-
lare: la digitalizzazione. Il nostro progetto, detto in uno slogan, si occupa di tecnologie digitali per la plastica».
Cosa c’entrano le tecnologie digitali con la plastica?
«Le tecnologie digitali possono avere diversi impatti. Il primo scopo è quello diretto: utilizzare la digitalizzazione
per la dematerializzazione. Ad esempio, oggi lo streaming ha praticamente annullato l’uso dei supporti plastici per
la distribuzione di multimedia. Il secondo livello invece prevede l’utilizzo delle tecnologie digitali per tracciare i
prodotti plastici, quindi per identificare dove sono nella catena del valore, quando e come possono essere sostituiti».
E lei vorrebbe “pedinare” le bottiglie in pet?
«Idealmente, con un sistema digitale che permette di conoscere la richiesta di prodotti plastici, si può pro-
durre esattamente quello che serve senza andare in sovraproduzione. In secondo luogo, sapendo dove si
trovano i prodotti plastici nel mondo istante per istante, ad esempio con l’utilizzo di una mappa georeferen-
ziata, è molto più facile evitarne la dispersione nell’ambiente, perché un controllo di questo tipo favorisce la
responsabilità degli utenti. I prodotti possono essere tracciati attraverso un bar code oppure con una tecnolo-
gia più complessa, marchiando il polimero a livello micrometrico. È il cosiddetto plastic Dna, una firma che
rimane sempre sul prodotto».
Politica
        Alle elezioni regionali Bonaccini ha vinto con un margine inaspettato

                 L’Emilia contro ogni previsione

di Bruno Cosentino, Federico Gonzato e Francesco Mazzanti

Le urne smentiscono ancora una volta i sondaggi. Complice il voto
disgiunto, il presidente della Regione ha staccato ampiamente
l’avversaria leghista. Il racconto per numeri della campagna elettorale
Un sondaggio ogni tre giorni solo nel mese di no-          attacca su Facebook il presidente uscente riferendosi
vembre. Un tam-tam di previsioni, dati e percentuali       a Borgonzoni. Il divario tra i due si allarga quando
condensati in tre mesi di scontro politico. Doveva         viene chiesto agli intervistati di giudicare “serietà e
essere un testa a testa, ma Stefano Bonaccini ha pre-      onestà, preparazione e conoscenza” dei candidati. Il
valso ampiamente su Lucia Borgonzoni, smentendo            53% si fida di Bonaccini, solo il 24% di Borgonzoni.
le statistiche. Il risultato è netto: 51,42% a 43,63% a    Anche chi vota Lega, sembrano dire i sondaggi, du-
favore del presidente uscente. Gioco, partita, incon-      bita della candidata bolognese.
tro. Ma riavvolgiamo il nastro. Il 7 novembre Il Fat-      In meno di due settimane lo scenario sembra però
to quotidiano e il Resto del Carlino pubblicano un         cambiare. Il 14 novembre la Lega lancia la sua cam-
sondaggio di Emg-Acqua Group. È una delle prime            pagna elettorale al PalaDozza, ma le risponde un
rilevazioni sul voto emiliano-romagnolo. Bonaccini         nuovo soggetto politico: le Sardine. E Bonaccini ne
viene dato al 45,5%, mentre Borgonzoni al 44%. Si          intuisce il potenziale: «Abbiamo valori comuni», di-
parla subito di scontro all’ultimo voto. Il tutto nella    chiara al Corriere di Bologna. «È un disegno del Pd»,
regione “rossa” per eccellenza, una novità assoluta.       ribatte Borgonzoni. A Cartabianca, su Rai3, il 19 no-
«Se il centrodestra vincesse in Emilia, ci sarebbe uno     vembre il primo faccia a faccia tra i due. Il sondaggio
scossone fortissimo» dichiara Borgonzoni al diretto-       Ixè, pubblicato nel corso della trasmissione, dà Bo-
re di Qn – il Resto del Carlino Michele Brambilla. Il      naccini al 40% mentre Borgonzoni al 29,2%. Più di
Movimento 5 Stelle è lontano dai due principali con-       dieci punti di distacco, con la candidata leghista fuo-
tendenti, con appena il 7% delle preferenze. La cam-       rigioco. Nello stesso giorno però accade qualcosa di
pagna si anima. «Parla sempre Salvini al posto suo»,       sorprendente. Un altro sondaggio, condotto da Swg,

                                                    Quindici 15
ribalta le previsioni di Ixè. Per la prima volta, Lucia      tynews, editore di BolognaToday, pubblica i nuovi
Borgonzoni supera Bonaccini. La candidata del cen-           dati di Demopolis. In questo caso il campione è più
trodestra è data tra il 43% e il 47% mentre il presi-        ampio: 4.008 le persone intervistate. Di queste, dato
dente uscente tra il 41% e il 45%. In media, 45% a           importante, il 25% si considera indeciso e non viene
43%, due punti di vantaggio. I partiti però rimango-         incluso nel calcolo finale. Le previsioni su Bonacci-
no alla pari. Secondo Ixè, i democratici vengono dati        ni e Borgonzoni non cambiano rispetto al sondaggio
al 31,6% e la Lega li tallona al 30,9%. Il Movimento         precedente: 46% per il candidato di centrosinistra
5 Stelle, ancora indeciso se presentarsi alle elezioni, è    contro il 44% della leghista. Con Benini in leggera
dato al 10%. Col senno di poi, una stima decisamente         crescita, dato al 7%.
ottimista.                                                   La campagna elettorale entra nel vivo. Dopo aver at-
Il 25 novembre un altro sondaggio. Questa volta è            taccato la tassa sulla plastica e quella sullo zucche-
Quarta Repubblica, trasmissione di Rete 4, a pubbli-         ro, Borgonzoni annuncia: «Prima liberiamo l’Emi-
care le previsioni di Tecnè. Come nei casi precedenti,       lia-Romagna, poi liberiamo l’Italia». Tre giorni dopo
il campione preso in esame è di mille persone. Bo-           la risposta di Bonaccini: «Per fortuna siamo liberi dai
naccini e Borgonzoni sono entrambi al 45%. Parità            nazifascisti da 74 anni. E io che pensavo di dovermi
assoluta, palla al centro. Ma c’è una novità: dopo la        confrontare su sanità, lavoro, scuola, ambiente, cul-
votazione sulla piattaforma Rousseau i grillini de-          tura».
cidono di scendere in campo. Non specificano però            L’ultimo sondaggio prima delle elezioni viene pubbli-
se da soli o a sostegno di Bonaccini. In quest’ultima        cato il 9 gennaio dal Tg La7. Per legge infatti, come
ipotesi, il candidato del centrosinistra sarebbe in          previsto dall’Autorità per le garanzie nelle comunica-
vantaggio: 50,5% contro il 47,5% di Borgonzoni. Al           zioni (Agcom), è vietata la diffusione di sondaggi a
di là dei numeri, i due continuano a sfidarsi sui temi.      partire da quindici giorni prima di un’elezione. An-
La leghista attacca la Regione sulla sanità. Mentre          che i dati di Swg non presentano sorprese sui can-
Bonaccini difende la qualità dell’Emilia-Romagna             didati: 47% Bonaccini, 45% Borgonzoni. Discorso
in questo settore e rilancia: «Il 7 dicembre tutti in        diverso per i partiti: il Pd, al 25%, è in netto svantag-
Piazza Maggiore, a Bologna. Non contro qualcuno,             gio rispetto alla Lega, data al 31%. Se la percentuale
ma per l’Emilia-Romagna». «Gli uomini e le donne             del Carroccio verrà confermata dalle urne, quella del
del Pd – accusa Borgonzoni – non hanno niente da             Pd no. Il partito democratico risulterà il più votato
dire sulle offese che ricevo in quanto donna?». La           in regione, sfiorando il 35% delle preferenze. Dieci
campagna elettorale è più accesa che mai. Bonaccini          punti in più rispetto alle statistiche pre-voto. Le quali
risponde alla leghista: «Non mi considero migliore,          si sbaglieranno anche sulle percentuali finali dei due
ma piuttosto diverso. Da me non riceverai mai un             principali candidati.
attacco personale». Cinque giorni dopo, il 12 dicem-         Domenica notte, le prime proiezioni Rai realizzate
bre, è la volta di un’altra rilevazione. La trasmissione     dall’istituto Noto recitano: Bonaccini 47-51%, Bor-
di Rai 3 Agorà diffonde i risultati di un sondaggio          gonzoni 44-48%. Calcolando la media, Bonaccini
di Emg-Acqua Group. I due candidati sono quasi in            sarebbe avanti di 3 punti. Pochi minuti dopo, Mara-
parità: lieve il vantaggio per Bonaccini (46,5%) su          tona Mentana diffonde la prima proiezione di Swg. È
Borgonzoni (44%). Il nome del futuro candidato 5             la prima fotografia di quello che sarà poi il distacco
Stelle, il forlivese Simone Benini, non c’è ancora. E        reale tra i due candidati, il margine di vantaggio sale
il Movimento viene dato al 5,5%. In serata, il candi-        all’8%, smentendo mesi di aspettative. Il giorno dopo
dato grillino dichiara: «Saremo le sentinelle utili dei      è un profluvio di analisi del voto. I commentatori so-
cittadini». Come a dire: vinceranno gli altri, ma noi        stengono che la differenza l'ha fatta il voto disgiunto:
vigileremo.                                                  il 56% di coloro che alle Europee 2019 aveva votato il
Nel frattempo il Natale si avvicina, ma i sondaggi           M5s, alle Regionali avrebbe scelto Stefano Bonaccini.
non vanno in vacanza. È il 23 dicembre quando Ci-            Fare il sondaggista non è mai stato così difficile.

                                                      Quindici 16
La storia
                 Il centro di auto mutuo aiuto a San Giovanni in Persiceto

                       Quello che le donne dicono

                                                                                                Foto di Carolina Cortesi
di Chiara Caravelli

Dopo la violenza, mille modi per rinascere. Dal dramma di Alla, una speranza
nella periferia di Bologna. Il progetto “Mai più” racconta storie di riscatto al
femminile
Ottobre 2015. L’assistente sociale Barbara Verasa-          che ad oggi fanno parte del gruppo. Una personalità,
ni fonda, nel comune di San Giovanni in Persiceto,          la loro, frantumata dalla violenza sotto vari fronti, fi-
“Mai più”, il primo gruppo italiano di auto mutuo           sici e psicologici, che nell’ascolto collettivo ritrova la
aiuto per donne che subiscono o hanno subito vio-           forza per una lenta e difficile ricostruzione. Donne
lenza. «Tutto è nato da una giornata in ufficio in cui      disposte a metterci la faccia, che testimoniano nelle
una donna di origini russe mi disse: “Io lo amavo e         scuole, nei luoghi pubblici, affinché la violenza non
non ero autonoma”. Questa consapevolezza per me è           rimanga circoscritta alla sola sfera privata, ma diven-
stata una scintilla. Sono partita in un luogo segreto       ti un fatto di cui tutta la comunità si deve occupare.
con tre o quattro donne fra cui lei». L’auto mutuo aiu-     “Mai più”, spiega Barbara Verasani, accoglie donne
to si definisce come una cultura che, nello specifico       provenienti da tutto il mondo: «Questo è un tratto
di “Mai più”, è inserita dentro le normative, nelle reti    fondamentale. Nel corso dei quattro anni di attivi-
cosiddette informali con il coordinamento dell’azien-       tà, il gruppo ha visto passare donne di tutti i popoli.
da Usl città di Bologna. Il gruppo ha come presup-          Ad oggi ci sono magrebine, italiane, sudamericane
posto che un’esperienza o un problema diventi una           e dell’est Europa». Un luogo “magico”, di grande ap-
risorsa ed un sapere. Secondo la Verasani «chiunque         prendimento e formazione, ma anche di solidarietà.
viva un’esperienza è portatore di un sapere», ed è          Le donne hanno infatti istituito un sistema di presti-
proprio questo il pensiero sul quale si fonda il lavoro     ti virtuosi con il ricavato delle raccolte di fondi, con
dell’Ama. Apertura, forte ascolto e sospensione del         i quali si aiutano vicendevolmente al fine di trova-
giudizio sono solo alcune delle regole fondamenta-          re un lavoro o prendere in affitto una casa una volta
li che accompagnano i racconti delle oltre 30 donne         uscite dalla violenza. Alla domanda su un possibile

                                                     Quindici 17
contesto sociale, culturale, strutturale che legittima la
                                                                      violenza, la nega e quando non può negarla, la mini-
 «Non lasciamo mai le                                                 mizza».
                                                                      Ottobre 2015. La donna di origini russe che insieme
 donne sole, anche nelle                                              a Barbara Verasani ha dato vita al progetto di “Mai
                                                                      più” si chiama Alla e la sua è una storia di dolore e
 piccole cose. Quando non                                             di rinascita. «La violenza è iniziata quasi subito, dopo
                                                                      circa sei mesi, quando già ero incinta della nostra pri-
 hai più niente, anche una                                            ma figlia - spiega a Quindici la vittima della violenza
                                                                      - Una sera siamo usciti con amici, avevo messo la mia
 semplice pizza è qualcosa                                            camicetta preferita, con un po’ di pizzo. Non so cosa
                                                                      abbia scatenato in lui, ma me la strappò urlando. Poi,
 di importante»                                                       la prima sberla». Il calvario di Alla è iniziato così, per
                                                                      poi assumere forme di violenza sempre più disparate,
                                                                      da quella psicologica («sei grassa, sembri una vacca,
aumento o diminuzione dei casi di violenza dal 2015                   sei stupida, sei ignorante») a quella economica: «Non
ad oggi, Barbara Verasani risponde: «Ci siamo accorte                 potevo andarmene da casa. Non avevo abbastanza
che ovunque andiamo scoperchiamo delle pentole di                     soldi, pur facendo due lavori, per mantenere me stes-
violenza. La violenza probabilmente è incrementata,                   sa e tre figli, due dei quali nati da questa relazione». Il
ma più in generale è incrementata la denuncia da par-                 vortice per lei è il simbolo della violenza, che giorno
te delle donne». Un’affermazione che trova conferma                   dopo giorno ti risucchia: «O esci con le ossa rotte op-
nei dati di monitoraggio relativi al 2019 resi noti dal-              pure anneghi». Una storia di dolore e silenzi durata
la presidente del Coordinamento dei centri antivio-                   quasi diciotto anni, in cui paura, solitudine e vergogna
lenza dell’Emilia-Romagna e formatrice nella Casa                     si sono alternate, molto spesso unite, al punto di di-
delle Donne di Bologna, Angela Romanin. Nel corso                     ventare per Alla le uniche basi da cui ripartire. Il cul-
dell’anno le donne che si sono rivolte ad un centro del               mine della violenza si è manifestato in una notte d’ini-
Coordinamento sono state complessivamente 3.785,                      zio luglio: «Mi ha tirato giù dal letto prendendomi per
di cui il 92% sono vittime di violenza, per un totale                 i capelli, buttato di sotto dalle scale e trascinato fino
di 3.485. Fra queste, coloro che lo hanno fatto per la                fuori casa», racconta Alla, che nel terribile tentativo
prima volta nel 2019 sono 2.597. Da un confronto con                  di scappare per chiedere aiuto è stata nuovamente col-
l’anno precedente si evidenzia un aumento del cinque                  pita dal suo ex marito: «Mi ha inseguita e gettata nel
per cento nell’accoglienza di vittime di violenza, che                baule della macchina spezzandomi le gambe con una
denota anche una maggiore consapevolezza da parte                     spranga di metallo per impedirmi di correre ancora.
delle donne con relativa denuncia della violenza su-                  Ogni tanto fermava la macchina e iniziava di nuovo
bita. «La violenza non è trasversale ai generi – dice                 a picchiarmi». Alla si emoziona. La voce flebile, rotta
Angela Romanin – gli uomini occupano quasi sempre                     dal pianto, non le impedisce di continuare a raccon-
il posto dei carnefici e le donne delle vittime. C’è un               tare: «Ho capito che stavo per morire e gli chiesi solo

Verona, 30 marzo 2019. Manifestazione “Non una di meno”. Foto di Carolina Cortesi

                                                               Quindici 18
di poter chiamare i miei figli per salutarli. Non pote-
vo morire senza averli salutati». Quella notte Alla non
morì, nonostante fosse rimasta per un’ora e quaranta                         «Mi ha inseguita
sotto i pugni dell’uomo che amava. È sopravvissuta
grazie a una chiamata di un conoscente ai carabinieri:                       e gettata nel baule
«Quando ho visto i lampeggianti blu ho capito di es-
sere salva». L’ex marito è stato condannato a un anno                        della macchina,
e dieci mesi, di cui solo due passati in carcere. Da quel
momento, Alla ha dovuto iniziare tutto da capo: «Non                         spezzandomi le gambe
avevo nemmeno i soldi per comprarmi un paio di
scarpe, mi avevano tolto la luce a casa», s’interrom-                        con una spranga di
pe, scusandosi per quanto ancora, a volte, sia difficile
parlarne: «Per mesi con i miei figli abbiamo acceso il                       metallo per impedirmi
camino, aperto il divano e dormito lì davanti, tutti in-
sieme, per riscaldarci». Entrare a far parte del gruppo
è stato per Alla l’inizio della sua guarigione. Non ci
                                                                             di correre ancora.
sono regole né obblighi, ogni donna è libera di entrare
quando ha bisogno e uscire quando si sente pronta a
                                                                             Ogni tanto fermava la
farcela da sola. C’è una grande partecipazione, raccon-
ta Alla, «non lasciamo mai le donne sole, se possiamo
                                                                             macchina e iniziava di
le accompagniamo ai processi, le aiutiamo con piccoli
prestiti, offriamo loro la possibilità di uscire a mangia-
                                                                             nuovo a picchiarmi»
re una pizza. Quando non hai più niente, anche una
semplice pizza è qualcosa di importante. Abbiamo ar-
redato una casa in venti giorni con meno di 200 euro,
siamo organizzate». Donne che riacquisiscono quin-
di la libertà, la voglia di ridere, di raccontarsi, di non
sentirsi sole. Una solitudine, la loro, che nei racconti
delle altre vittime riesce a trovare conforto. “Mai più”
è il grido di chi ce l’ha fatta, come Alla, che oggi insie-
me ad altre donne racconta la sua storia nelle scuole,
nei luoghi pubblici, affinché di violenza se ne parli,
perché solo nella voce di coloro che sono sopravvissu-
te si riesce a comprendere davvero il significato della
parola violenza. «Ho paura anche adesso, non lo nego,
ma guardare in faccia quell’uomo e poter dire “io ce
l’ho fatta” è più forte di me. Ora sono libera».

Verona, 30 marzo 2019. Manifestazione “Non una di meno”. Foto di Carolina Cortesi

                                                               Quindici 19
Il reportage

                   Pronto Soccorso, la rivoluzione
                       non può più attendere

di Giulia D'Argenio

Ogni anno i bolognesi passano oltre un milione di ore negli ospedali in attesa
di cure non urgenti. Ecco le soluzioni che i vertici della sanità stanno mettendo
a punto per risolvere un problema che tocca centinaia di migliaia di persone
La sala di attesa del pronto soccorso dell’ospedale         li: persone con difficoltà cardio-respiratorie e dolori
Maggiore brulica di voci. Davanti a noi, la fila per        intensi, da visitare entro 45 minuti per scongiurarne
l’accettazione si allunga e si accorcia come il mantice     ulteriori peggioramenti. Al versante opposto, ci sono
di una fisarmonica. “Triage” è il termine tecnico che       tutti quei casi poco - o per niente - urgenti, che non
indica il punto di accesso in cui avviene la prima va-      dovrebbero nemmeno varcare le soglie di un ospe-
lutazione dei pazienti.                                     dale. Un fenomeno, stando ai dati del portale sani-
Sulle nostre teste, un monitor indica quanto tempo          tà regionale, di proporzioni enormi e che ogni anno
debba trascorrere, in media, prima di una visita: dai       riguarda centinaia di migliaia di persone nella sola
230 ai 270 minuti (fino a 4,5 ore) per i codici bianchi;    area metropolitana di Bologna. Dimensioni tali da
230 minuti (4 ore) per i verdi. Nei momenti più criti-      aver portato la questione alla ribalta della campagna
ci, come la domenica pomeriggio, l’attesa di un codice      per le elezioni regionali, scandendo il confronto tra
bianco può superare le cinque ore. Nel 2018, secondo        i due candidati alla presidenza, Stefano Bonaccini e
i dati del Report sanità Emilia Romagna, gli accessi        Lucia Borgonzoni.
ai pronto soccorso del distretto bolognese sono stati       Stiamo parlando dei codici bianchi: i casi non ur-
di 123.700 utenti in codice bianco e 176.500 in ver-        genti che potrebbero (e dovrebbero) essere dirottati
de. Nel periodo 2014-2018, la media annua è stata           lontano dagli ospedali. Il vero anello debole della ca-
di 127.260 codici bianchi e 179.288 codici verdi. I         tena sono, però, i codici verdi, i cosiddetti “pazienti
numeri, fortunatamente, crollano quando si parla di         urgenti differibili”: persone che, pur avendo bisogno
codici rossi e gialli.                                      di assistenza, non sono in pericolo di vita. Si tratta,
I codici rossi sono i pazienti in pericolo di vita, con     molto spesso, di malati cronici, soggetti con patolo-
priorità assoluta. Subito dopo arrivano i codici gial-      gie che non possono essere superate. La loro posizio-

                                                     Quindici 20
ne nella scala delle priorità dipende dall’eventuale pre-   problema non secondario è il senso di abbandono
senza di codici gialli e rossi che, avendo la precedenza,   percepito da quanti attendono per più tempo. È per
possono allungarne le attese. È in questo punto che si      ciò che immaginiamo di allestire anche per i codici
annidano le criticità maggiori, fonte di disagi e pole-     verdi un’area di attesa analoga a quella oggi dedicata
miche. Le ragioni sono molteplici e note: dalla carenza     ai pazienti più gravi. Un modo per aiutare le persone a
di personale, all’organizzazione stessa dei servizi. Ma     sentirsi sotto controllo costante».
vi è anche una componente legata ai comportamenti           I tempi di attesa per l’accesso alle cure variano da
dei cittadini.                                              struttura a struttura. Com’è ovvio, i picchi più acuti
«Per i codici verdi, dopo i primi controlli, è possibi-     si registrano al Maggiore, il più grande ospedale del-
le che scatti un cambio di codice colore, in senso più      la città. In generale, sono milioni le ore spese in fila
o meno grave. È per questo che gruppi di specialisti        all’accettazione dei pronto soccorso locali. Se le quat-
stanno lavorando alla loro riclassificazione. L’idea è      tro ore di media previste per il trattamento di codici
quella di introdurre un codice intermedio - l’arancio-      bianchi e verdi si moltiplicano per i 300.200 pazien-
ne - in modo da chiarire meglio la scala delle priorità     ti del 2018, il totale è di 1.200.800 ore: più di mille
di intervento». Il dottor Vincenzo Carnuccio, dirigen-      anni. Nel 2014, i soli codici verdi hanno speso nelle
te del Maggiore, mette sul tavolo le strategie attraverso   sale di attesa del distretto un tempo pari a 84 anni. Un
cui il presidio ospedaliero immagina di risolvere, o al-    numero che sale in maniera esponenziale se si consi-
meno limitare, il problema. Un impianto che lascia in-
travedere una trasformazione generale della struttura.
Primo importante passo sarà la sperimentazione del
cosiddetto triage dinamico, prevista in partenza già
                                                                   Nel 2018 i pazienti
a novembre scorso, rinviata per definirne meglio i
protocolli di intervento. «Il triage dinamico dovreb-
                                                                   non urgenti visitati
be permetterci di tagliare di molto i tempi di attesa.
La procedura prevede che i primi esami siano effet-
                                                                   nei pronto soccorso
tuati già in fase di accettazione, in base ai sintomi del
paziente. In questo modo, i medici che interverranno
                                                                   di Bologna sono stati
nelle fasi successive avranno un quadro clinico più
chiaro».
                                                                   300.200. Nel periodo
La vera rivoluzione, però, sembra dover arrivare dal
triage veloce, dedicato ai casi non urgenti. «Si tratta
                                                                   2014-2018, la media
di organizzare la presenza di specialisti che fornisca-
no piccole prestazioni ambulatoriali. Al Maggiore,
                                                                   annua è stata di
prevediamo un otorino, un oculista, un dermatologo
e un urologo, a disposizione 12 ore al giorno». La ri-
                                                                   306.548 persone
organizzazione riguarderà anche lo spazio fisico. «Un

                                                     Quindici 21
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