Ristorazione & Ospitalità - Amira
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Ristorazione & Ospitalità Organo ufficiale dell’AMIRA Anno 43 - Numero 6 Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi Giugno 2019 All’interno: - L’acqua, un bene prezioso - La storia di Luigi Gatti e Ugo Banfi, Direttore e Maître del Titanic - Il piacere di andare al ristorante - I Vini di Bordeaux - I Vini della Lombardia
Ristoranti Pizzerie Hotel Banqueting Catene Ristorazione di Ristorazione Bar Collettiva DAL 1960 AL SERVIZIO 2
Professionisti nel settore del Food Service con un’esperienza di oltre 55 anni, siamo in grado di soddisfare tutte le esigenze della Ristorazione moderna. FILIALI PREGIS S.p.A. TRANSIT POINT ̽ ITALIA operativi in ̽ FRANCIA 3 stati operativi in ̽ ITALIA ̽ CROAZIA ̽ FRANCIA 3 stati ̽ CROAZIA 66 ̽ RIVA DEL GARDA (TN) ̽ RIVA DEL GARDA (TN) ̽ SAN ̽ SANBONIFACIO (VR) BONIFACIO (VR) ̽ CESENA (FC) ̽ CESENA (FC) ̽ CHIESINA ̽ CHIESINAUZZANESE (PT) UZZANESE (PT) nel nel Centro-Nord Italia Centro-Nord Italia ̽ GALLIATE (NO) ̽ GALLIATE (NO) ̽ SAN VITO ̽ SAN VITOAL AL TORRE (UD) TORRE (UD) DELLA RISTORAZIONE
Sommario Ristorazione & Ospitalità L’EDITORIALE 5 LeValerio barbatelle iniziano a fruttificare Beltrami IN PRIMO PIANO Anno 43 n° 6 7 L’acqua, un bene prezioso ancora troppo poco conosciuto - Valerio Beltrami Giugno 2019 ATTUALITÀ Rivista di alimentazione, 9 IlLuigi piacere di andare al ristorante Franchi gastronomia, enologia e turismo ATTUALITÀ EDITORE AMIRA 10 Napoli, è boom di pubblico per la 15ª edizione di VitignoItalia Associazione Maîtres Italiani LA STORIA Ristoranti e Alberghi 12 Luigi Gatti e Ugo Banfi, direttore e maître sul Titanic - Filippo Fratta ATTUALITÀ DIRETTORE RESPONSABILE Diodato Buonora dbuonora@libero.it 15 Ad Antonio Boemo, il premio “FIDAS-Isabella Sturvi” ATTUALITÀ DIRETTORE EDITORIALE 16 L’AMIRA presente alla 2ª edizione Milanese del Forum “Olio & Ristorazione” IN PRIMO PIANO 17 Valerio Beltrami Parlando di grassi Antonino Reginella VINI DAL MONDO 20 Rodolfo GRAFICA E IMPAGINAZIONE Francia: Bordeaux, i vini più pregiati al mondo Veronica Gatta Introzzi VINI ITALIANI CONTRIBUTI EDITORIALI Valerio Beltrami, Antonio Di Ciano, 24 LaAllaLombardia scoperta dei vini italiani regione per regione - Michele Policelli IL MAESTRO 28 IlClaudio Alessandro Dini, Giovanni Favuzzi, Luigi Franchi, Filippo Fratta, Gran Maestro Emilio Quaglia si racconta... Rodolfo Introzzi, Francesco Mazzei, Recchia Michele Policelli, Claudio Recchia, “COME COLUI CHE SERVE” (LC 22, 27) Antonino Reginella, don Beppe de Ruvo, 30 Riflessione spirituale di don Beppe de Ruvo Gianfranco Tavanti. ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE SITO UFFICIALE 31 LeGiovanni fave fresche: un legume tipico primaverile Favuzzi www.amira.it A TAVOLA CON IL MAÎTRE FILO DIRETTO CON AMIRA 32 IlAlessandro Filetto alla tartara Dini RUBRICA Tel. 02 49458768 dalle 9 alle 12 dal lunedì al venerdì 34 Spigolature Antonio Di Ciano DALLE SEZIONI: Cosenza Sila 36 - 42 info@amira.it Sanremo sedelegale@amira.it Piemonte Orientale Sicilia Centrale REGISTRAZIONE TRIBUNALE Veneto Colli Euganei n. 16754 del 26 marzo 1977 DAL MONDO DELLA SCUOLA ASSOCIATO USPI 4 | R & O | Giugno 2019 43 L’GaraA.M.I.R.A. in giuria alla Nazionale Istituti Alberghieri “MIUR”
L’editoriale Le barbatelle iniziano a fruttificare Q uando tre anni fa di maître sommelier presso cisamente: le poche ore di iniziai la mia av- la sezione di Capitanata, pratica, l’alternanza scuola ventura come neo- aver tenuto il primo corso lavoro, riprendere le ore di presidente dell’A.M.I.R.A. di aggiornamento eno-ga- “terza area”. Non so cosa usai due frasi: “Chi semi- stronomico per il personale potremo ottenere, ma la na, un giorno raccoglierà” di una importante società cosa positiva è che oggi al e l’altra “Siamo come le alberghiera, abbiamo fatto ministero sanno chi siamo e barbatelle, ci vuole un po’ grossi passi presso il Mini- ci vogliono ascoltare. di tempo prima che si pos- stero della Pubblica Istru- sano raccogliere i primi zione. Oltre al Ministero, nei gior- grappoli d’uva”. ni 13/16 maggio, con il Se ricordate, circa un anno vicepresidente Demarco Ecco oggi, come le barbatel- fa, è stato firmato il proto- e alcuni soci della sezio- le piantate un po’ di tempo collo di intesa tra il Miur ne Amira di Padova siamo fa, raccogliamo e vediamo i e l’Amira ma sino a pochi stati invitati, come giudici, primi frutti e sono convin- giorni fa non si era fat- al secondo concorso Nazio- to che, andando avanti così to nulla e molti di noi si nale riservato alle scuole come l’uva darà del buon chiedevano giustamente a alberghiere di tutta Italia vino, l’AMIRA avrà quello cosa era servito. Bene, oggi organizzato dal MIUR a che si merita. posso dirvi che si vedono i Castelfranco Veneto. Dico questo perché negli primi risultati. Difatti, po- È vero, di strada ne abbia- ultimi mesi, oltre ad aver chi giorni fa, dopo un altro mo ancora molta da fare rafforzato con articoli e incontro a Roma presenti ma se continuiamo così sponsor (e qua sono sicuro il vicepresidente Mario Di sono sicuro che l’AMIRA, che con un piccolo sforzo Cristina, i fiduciari Raggi ma soprattutto i maître, si potremmo averne molti di e Fantini ed il sottoscritto, riprenderanno quel ruolo più) la nostra rivista on-li- presso la segreteria del mi- che negli ultimi venti anni ne, oggi è spedita a più di nistro Bussetti, il dottor Del si è perso. 8000 persone (e pensare Prete ci ha fissato un ap- che all’inizio non era stata puntamento per la secon- Valerio Beltrami accettata da tutti), aver for- da settimana di giugno per Presidente Nazionale mato i relatori e aver termi- discutere dei problemi che Amira nato il terzo livello del corso abbiamo posto e più pre- Giugno 2019 | R & O | 5
Ultim’ora “Save the date”. Il 64° Congresso Amira si terrà a Siracusa dal 10 al 14 novembre 2019 presso l’Hotel Villa Politi. Sul prossimo numero di Ristorazione & Ospitalità tutti i dettagli, costi e programma. Vi aspettiamo numerosi per godere delle bellezze naturali, paesaggistiche, archeologiche e gastronomiche dell’invitan- te e calda Sicilia! Il Duomo di Siracusa L’ingresso di Villa Politi La sala di Villa Politi 6 | R & O | Giugno 2019
In primo piano L’acqua, un bene prezioso ancora troppo poco conosciuto di Valerio Beltrami I clienti di un ristorante, sempre più informati, come possono sceglie- re tra piatti, vini, birre e li- quori, così dovrebbero fare con le acque, che hanno ca- ratteristiche diverse e per questo diversi abbinamen- ti. La presenza dell’acqua sulla terra è essenziale per il no- stro sostentamento, è alla base di tutte le forme di vita, ogni giorno la usiamo e con- sumiamo per bere, lavarci e cucinare, nelle industrie e nella agricoltura. Insomma, senza acqua non ci sarebbe una lunga discussione ove si vita. parlava di acqua e della sua Una volta terminato il pran- Nella mia lunga carriera al- importanza. Sono rimasto zo, sono rimasto al tavolo a berghiera, sia come maître molto interessato quando ho parlare con Monica Menoz- che come sommelier, mi sentito dire che l’acqua non zi, idrosommelier e chief sono sempre occupato e ho va mai servita con il ghiaccio operating officier di un’a- sempre parlato di vino; mai per raffreddarla; è piuttosto zienda di acque delle Dolo- e poi mai avrei pensato di consigliabile mettere la bot- miti, la quale mi ha aperto interessarmi a qualcosa che tiglia in un congelatore o in gli occhi su quanto si scriva ho sempre portato al tavolo, un abbattitore, così da non di prodotti, di eccellenze l’acqua. A ripensarci oggi, alterarne il gusto. Essendo enogastronomiche, di mi- l’acqua è stata sempre la pri- infatti il ghiaccio non pro- se-en-place e di stili quan- ma cosa che ho servito e che dotto con la stessa tipologia do si tratta di qualità nella ho fatto servire, ancor prima di acqua, si andrebbe a cre- ristorazione. All’interno di di prendere la comanda. are un “cocktail di acque” questo incredibile mondo di con caratteristiche diverse. colori, sensazioni e sapori Faccio questa premessa per- È bene evitare poi di mesco- la grande assente - seppur ché qualche mese fa mi tro- lare un’acqua frizzante con sempre presente - è proprio vavo sulle Dolomiti dove ho una naturale per rendere la l’acqua. Monica mi ha ricor- tenuto un corso di aggior- prima meno frizzante, per- dato che non esiste un’ac- namento al personale di un ché altrimenti rischieremmo qua uguale all’altra, ognuna hotel; ero al tavolo con alcu- di rovinare le caratteristiche ha delle caratteristiche che ni commensali e ho seguito sia di una che dell’altra. ne connotano gusto e abbi- Giugno 2019 | R & O | 7
In primo piano Questo perché oggi l’atten- zione dei clienti è aumenta- ta: arrivano nei nostri locali sempre più informati su ciò che vogliono. Considerando che possono scegliere in car- ta cibo, vino, birre e liquori, per quale motivo non pos- sono scegliere anche tra più acque quella desiderata? Tutto questo mi ha portato a interessarmi al mondo delle acque e a iscrivermi - con- sigliandolo a coloro che ne vogliono sapere di più - ad namento con pietanze di- di limpidezza, effervescen- un corso seguito da Adam - verse, questo in base al pH, za, freschezza, acidità, sapi- Associazione italiana degu- ai sali minerali, calcio, nitra- dità, persistenza, struttura, statori acque minerali, che si ti, anidride carbonica; mi ha odori... Per questo consiglia occupa di formare operatori parlato di una scheda rea- di avere una carta delle ac- del settore e consumatori. lizzata per la degustazione que nei nostri locali. Da: italiaatavola.net dell’acqua, che tiene conto SETTEANIME SRL SOCIETÀ AGRICOLA - NEGRISIA DI PONTE DI PIAVE (TV) - +39 0422 854607 - www.setteanime.com 8 | R & O | Giugno 2019
Attualità Il piacere di andare al ristorante di Luigi Franchi C osa cerchiamo quando andiamo al ristorante? Le aspettative sono molte e ogni persona ne ha di diverse, questo è un dato di fatto, ma alcuni desideri sono comuni a tutti. Il primo: una sala piena, dove ci siano camerieri in misura adeguata, vestiti bene, capaci di raccogliere l’esigenza dell’o- spite per quella sera. Di rivol- le rispetto a quello che arriverà suo piatto, impedendo qualsiasi gersi con un sorriso al tavolo, in tavola mette l’ospite in una serena condizione di assaggio. di non abbandonarlo dopo aver condizione di piacere, al posto Infine, la serenità. Andare al ri- preso l’ordine guardando, sen- di un esame da superare, come storante significa lasciare fuo- za farsene accorgere, se tutto è spesso purtroppo accade. ri dalla porta, per qualche ora, a posto, se il vino è sufficiente Il terzo: il racconto del piatto. È i problemi quotidiani. È forse nel bicchiere. Dimostrando una un momento bello se non è com- questo il motivo più forte che presenza sincera, senza fron- plicato. L’ospite va al ristorante ci porta a mangiare fuori. Non zoli e senza giudizio derivante per stare bene e, a volte, questa è la fame, non è l’incapacità di dall’abbigliamento o dai modi è una condizione che qualcuno farsi da mangiare, è il piacere del cliente. tende a dimenticare trasforman- di trascorrere insieme a per- Il secondo: un menu pulito, line- do il cliente in un commensale sone a cui si vuol bene (non si are e che sappia raccontare, sen- succube di una lezione mal rac- cena con persone che non hanno za infingimenti o false descri- contata e a cui non è interessa- qualcosa in comune con noi) un zioni, cosa si troverà a mangiare to. Raccontare un piatto non è paio d’ore di piacevole conver- l’ospite. Il menu è la vera, au- impresa facile; lo si può fare de- sazione, con un buon vino, con tentica comunicazione di come scrivendo gli ingredienti, oppu- piatti equilibrati, anche belli da è il ristorante. Un menu sciatto, re le tecniche di cottura, oppure vedere, e soprattutto buoni. In in fogli di plastica che portano l’origine, ma bisogna saperlo un ambiente che predispone al i segni nascosti, a volte neanche fare, non è indispensabile che piacere, con una tavola ben pre- troppo, delle decine di mani che lo chef esca tra i tavoli se non è parata, con luci adatte e con una lo hanno toccato ci dirà più cose portato a questo, non è scritto da musica di sottofondo che invo- di quel locale di quante ne ve- nessuna parte che è d’obbligo. glia alla confidenza tra le perso- diamo. Un menu pulito e una Meglio, molto meglio, in casi in ne. carta dei vini senza cancellature cui non si è in grado, che a farlo Queste sono alcune regole co- ci racconteranno il rispetto per sia il personale di sala, prepara- muni che il ristoratore avveduto l’ordine e l’organizzazione, ma to e attento. Mi sono ritrovato ben conosce, ma che non sem- soprattutto un menu che non molte volte nell’imbarazzante pre sono rispettate. Pensateci racconta false profezie, che ai situazione dello chef in piedi al un po’. piatti dà un nome comprensibi- tavolo che aspetta il giudizio sul Da: Sala e Cucina Giugno 2019 | R & O | 9
Attualità Castel dell’Ovo, sede di VitignoItalia (fotodb) Napoli, è boom di pubblico per la 15ª edizione di VitignoItalia C on più di 18mila enoap- vinicole arrivate da tutta Italia; “È stata un’edizione più che po- passionati e operatori, la oltre 2.500 etichette proposte in sitiva – spiega Maurizio Teti, tre giorni di VitignoIta- degustazione; 30 buyer inter- direttore di VitignoItalia - nono- lia a Castel dell’Ovo ha fatto il nazionali e 5 giornalisti esteri stante il clima sfavorevole che boom di visitatori, registrando in veste di ospiti speciali; una rischiava di limitare l’affluenza il pieno di partecipazione nel quindicina di incontri tra degu- di pubblico. Ciò significa che il corso degli eventi collaterali ed stazioni guidate, presentazioni, format proposto dal salone si un altissimo grado di soddisfa- convegni e momenti convivia- è dimostrato più vincente che zione tra i produttori. Il Salone li con interessanti abbinamenti mai, insieme all’indiscussa qua- dei vini e dei territori vitivini- cibo-vino; circa 30 relatori tra lità diffusa tra i banchi d’assag- coli italiani che si è tenuto, lo giornalisti, esperti e produttori gio e al fascino esercitato dalle scorso 19-21 maggio, a Napoli, che hanno puntualmente rac- degustazioni all’interno di Ca- si conferma dunque una delle contato il Vigneto Italia e alcuni stel dell’Ovo. Un teatro d’ecce- manifestazioni a tema vino più dei principali trend che stanno zione che ancora una volta si è interessanti a livello nazionale, interessando il settore, a parti- trasformato in un hub strategico con numeri rilevanti e in cresci- re dalla gestione sostenibile e per la promozione e il business ta che hanno caratterizzato la dall’approccio etico in vigna e enoico tricolore, ma anche in 15esima edizione: 280 aziende in cantina. un ritrovo imperdibile per fare 10 | R & O | Giugno 2019
Attualità cultura. Se da una parte, infat- ti, migliaia di wine lover hanno manifestato un forte desiderio di conoscenza nei confronti dei diversi territori vitivinicoli rap- presentati, dall’altro non sono mancati i momenti di contatto tra produttori e potenziali ac- quirenti, sia italiani che stranie- ri, e quelli di confronto con alcu- ni dei più importanti esponenti del settore”. Nel corso della tre giorni si è tenuto anche il Napoli Wine Challenge, il concorso riserva- to alle aziende che aderiscono alla manifestazione e realizzato in collaborazione con Luciano Pignataro Wine Blog e Doctor Napoli e il Vesuvio visti da Castel Dell’Ovo (fotodb) Wine. La giuria, presieduta dal giornalista Daniele Cernilli e na Nifo Sarrapochiello, con la ran Burggräfler (Alto Adige) e composta da stampa di settore, sua Falanghina del Sannio Brut il Cúmaro 2014 Conero Riserva buyer internazionali e operato- DOP; Campania che ha fatto DOCG Umani Ronchi (Marche); ri italiani, ha decretato, al ter- il bis con il bianco Il Cavaliere ad aggiudicarsi infine la catego- mine della finale di domenica 2018 Fiano di Avellino DOCG ria dolci è stato il Clematis 2013, 19 maggio, le cinque migliori D’Antiche Terre; alla Toscana la Passito Rosso Colline Pescaresi etichette per ogni categoria in categoria rosati grazie al Fabula IGT di Zaccagnini (Abruzzo). gara: spumanti, bianchi, ro- Rosé 2018, Maremma DOC di Sul fronte dei concorsi, si è svol- sati, rossi e dolci. Le bollicine Montebelli; pari merito nei ros- ta anche la competizione targa- più buone sono risultate esse- si, con il Pinot Nero Zeno Alto ta AIS Campania per il titolo re quelle dell’azienda campa- Adige DOC 2016 – Cantina Me- di “Miglior Sommelier della Campania 2019”, conquistato da Luigi Salvatore Scala della delegazione AIS di Napoli, e quella annuale per “Emergente Sala – Selezione Sud”, dedicata ai migliori maître e responsabili di sala under 30 del Sud d’Italia. Una delle tappe, quest’ultima, del prestigioso contest ideato da Lorenza Vitali e Luigi Cre- mona, che ha visto sul podio di Castel dell’Ovo Giuseppe Zuot- tolo, junior assistant restaurant manager de L’Olivo Gourmet Restaurant ad Anacapri (SA) e Alessandra Quattrocchi del ristorante Modì a Torregrotta (ME). Una delle sale del Castel dell’Ovo (fotodb) Giugno 2019 | R & O | 11
La storia Il Titanic Luigi Gatti e Ugo Banfi, direttore e maître sul Titanic di Filippo Fratta I l Titanic fu all’epoca il transatlantico più lussuo- so e imponente. Costruito e progettato secondo i più sicuri e moderni metodi dei primi anni del XX° secolo. I costi per la realizzazione fu- rono ingenti: 7,5 milioni di dollari che oggi equivarreb- bero a 180. A bordo di que- sto “villaggio” galleggiante e sfarzoso c’era anche un af- fermato professionista della ristorazione, un italiano il cui Luigi Gatti Ugo Banfi nome completo era Gaspare Antonio Pietro Gatti ma per ristorante. In quel periodo il delle 34 suite che poteva van- tutti semplicemente Luigi turismo crocieristico mirava tare il Titanic oggi ammonte- Gatti. La sua fama di per- esclusivamente ad un target rebbe a circa 40.000 euro. fezionista e intenditore del di altissimo livello. Era un fe- Ciò significa che anche il ri- settore indusse la compagnia nomeno quasi esclusivamen- storante “à la carte”, meglio della White Star Line ad in- te elitario. Basti pensare che conosciuto come il Ritz, do- gaggiarlo come direttore del il costo del soggiorno in una veva garantire un servizio 12 | R & O | Giugno 2019
La storia Le persone che si salvarono furono 705. Lo sbaglio clamoroso fu quel- lo di non mettere l’adeguato numero di scialuppe sui fian- chi della nave solo perché ne avrebbero rovinato l’estetica. Un errore umano che ancora oggi a ripensarci genera rab- bia e tristezza. Tra i supersti- ti vi fu anche una cameriera, Violet Constance Jessop che riuscì a mettere in salvo an- La sala del ristorante di Prima classe sul Titanic che un bambino che prese con sé e portò sulla lancia n. 16. impeccabile e senza sbavatu- al colloquio dichiarò di esse- Molte persone che opera- re: come si dice oggi, il top. re un quarantenne. Pare che vano e operano nel setto- Il ristorante, inoltre, era stato questo personaggio parlasse re della ristorazione sono arredato con cura maniacale, sette lingue, tra cui l’arabo e concordi nell’affermare che gli arredi di alta fattura, in il russo. il miglior servizio fino agli stile Luigi XVI°. L’inghippo dell’età venne anni ‘70/’80, veniva offerto Ebbene Luigi Gatti, che pos- presto smascherato, ma Luigi generalmente a bordo delle sedeva due ristoranti av- Gatti lo fece assumere ugual- navi da crociera. Senza nulla viatissimi a Londra, accettò mente, tuttavia fu intransi- togliere ai grandi alberghi e comunque l’incarico incon- gente nel chiedere e ottenere ristoranti. sapevole del destino a cui il taglio dei baffi. Purtroppo, Presumibilmente Luigi Gatti, andava incontro. Molte fonti nonostante i buoni propo- che era il Direttore di Sala del affermano che questo giova- siti, la sorte fu malevola per ristorante Ritz “à la carte” ne uomo di soli 37 anni ebbe migliaia di persone a bordo del Titanic, aperto dalle 08,00 l’onore, ma anche l’onere dell’inaffondabile (così era alle 23,00 e il giovane maître di selezionare il personale stata soprannominata questa Ugo Banfi stavano offrendo, di sala e di cucina, nonché mastodontica nave). Il Titanic a quella clientela altolocata l’approvvigionamento delle entrò in collisione con un ice- e facoltosa, uno dei migliori derrate alimentari. Un vero berg alle 23 e 40 di domenica servizi a livello internaziona- e proprio restaurant mana- 14 aprile al largo di Terrano- le. In quel contesto storico in- ger ante litteram. Per la bri- va. Dopo due ore e quaranta dubbiamente. Ciò rafforza la gata di sala selezionò anche minuti, ovvero alle 2 e 20 del mia convinzione nel ritenere un giovanissimo e talentuoso 15 aprile questa nave che mi- questi due fuoriclasse italiani maître di Caravaggio, un cer- surava 270 m. di lunghezza, della ristorazione del passato to Ugo Banfi. Purtroppo, an- 28 m. di larghezza, 53,3 me- davvero “inaffondabili”. che per lui il destino fu bef- tri di altezza con una stazza Gaspare Antonio Pietro Gatti fardo. Questo giovane maître di 46328 tonnellate s’inabissò (Luigi Gatti) Montalto Pave- aveva solo 24 anni e risultava spezzandosi in due tronconi se, 3 gennaio 1875 - 15 apri- essere troppo giovane, secon- e causando la morte di un le 1912 Oceano Atlantico 37 do alcuni, per poter ricoprire numero imprecisato di per- anni tale ruolo in un ristorante da sone, tra le quali, purtroppo, Ugo Banfi Caravaggio 9 di- “Mille e una Notte”. Per po- anche Luigi Gatti e Ugo Ban- cembre 1887 - 15 aprile 1912 ter sembrare più grande si fi. Alcune fonti parlano di Oceano Atlantico 24 anni fece persino crescere i baffi e 1490 vittime; alcune di 1523. Per non dimenticarli. Giugno 2019 | R & O | 13
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Attualità Ad Antonio Boemo, il premio “FIDAS-Isabella Sturvi” A ntonio Boemo, giornali- sta e Gran Maestro della Ristorazione della sezione Amira di Trieste Gorizia, è stato premiato con il premio giornalisti- co “FIDAS-Isabella Sturvi”. Di se- guito il comunicato stampa A Matera, in occasione dell’a- pertura del 58° Congresso na- zionale FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori Sangue) sono stati premiati i giornalisti vincitori del premio giornalistico “FIDAS-Isabella Sturvi”. Ha ottenuto il riconoscimento, Antonio Boemo premiato a Matera il premio speciale del Consiglio Direttivo nazionale FIDAS, An- tonio Boemo con l’articolo “Il “il modo in cui l’autore abbia sione dei valori dai genitori ai sangue dei gradesi all’emoteca messo in evidenza l’importanza figli, con la conseguenza che i mobile. E il dono si tramanda del gesto del dono, soprattutto primi testimonial che ognuno da padre in figlio” pubblicato su se viene condiviso con i propri di noi dovrebbe avere nel cam- Il Piccolo. Il Consiglio Direttivo cari. Dall’articolo, infatti, emer- po della donazione del sangue ha particolarmente apprezzato ge l’importanza della trasmis- sono proprio i familiari. Il tutto nel segno di una continuità che rende ancora più fieri dell’ap- partenenza ad una famiglia di sangue in tutti i sensi”. Il Premio giornalistico “FI- DAS-Isabella Sturvi” anche quest’anno si è pregiato del pa- trocinio dell’Ordine dei Giorna- listi, della Federazione Nazio- nale della Stampa Italiana, del Centro Nazionale Sangue e del- la Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoemato- logia. Giugno 2019 | R & O | 15
Attualità L’AMIRA presente alla 2ª edizione Milanese del Forum “Olio & Ristorazione” N ella Sala Leonardo del Palazzo delle Stelline di Milano, si è tenuto lo scorso 27 maggio 2019, il Fo- rum Olio & Ristorazione rivol- to ad un pubblico professio- nale che opera nell’ambito del food & beverage. Hanno par- tecipato diverse imprese olea- rie che hanno avuto modo di dare visibilità al proprio pro- dotto rigorosamente “made in Italy”, facendolo degustare ai professionisti di settore pre- senti all’evento. Tra i relatori intervenuti c’è stato il Presidente dell’AMI- RA, Valerio Beltrami, il qua- Intervista al nostro Presidente Beltrami le ha ribadito l’importanza dell’utilizzo di materie prime di qualità nella ristorazione, sussistere sempre tra il per- sala. Tutto questo per offrire nonché della sinergia che deve sonale di cucina e quello di al cliente una vera e propria “experience”, che va oltre la semplice consumazione di un pranzo o di una cena presso un locale. L’olio è alla base di quasi tutti i piatti, soprattutto nella nostra cucina: per questo non può es- sere considerato assolutamen- te un dettaglio trascurabile. “Bisognerebbe dare più atten- zione alla formazione del per- sonale di settore. L’imprepa- razione e l’incompetenza non sono ammesse e danneggiano il buon nome nel mondo di cui gode la nostra cucina italiana” Il tavolo dei relatori ha concluso il Presidente AMI- RA. 16 | R & O | Giugno 2019
In primo piano Parlando di grassi di Antonino Reginella U na dieta sana ed equili- vengono assorbiti più facil- ti in oli/grassi semi-idrogenati; brata permette di tenere mente e si comportano quasi e non solo! Anche la semplice a bada anche i problemi come dei carboidrati piuttosto esposizione termica eccessiva che possono essere causati dal che come grassi. Allo stesso ne favorisce la mutazione cis/ consumo - non dall’eccesso - di modo parlando di grassi insa- trans, come avviene ad esem- grassi saturi. Una dieta ricca di turi, i grassi idrogenati, sono pio durante la frittura eccessi- grassi saturi è potenzialmente nocivi per la nostra salute. va e/o il superamento del pun- letale per l’organismo umano Grasso idrogenato difatti è un to di fumo; inoltre, in seguito ma non vuol dire che non si lipide insaturo artificialmente a perossidazione ed irrancidi- possano consumare alimenti in saturato mediante un processo mento, a causa di batteri, luce, cui ci siano grassi saturi, come chimico-fisico affettato detto ossigeno, alte temperature ecc., ad esempio affettati, formaggi, idrogenazione, (provoca un è osservabile un ulteriore au- ed altri alimenti prevalente- aumento di grassi cattivi, detti mento di queste molecole in- mente di origine animale, chia- acidi trans), eseguito su richie- desiderate. In maggior quan- ramente con parsimonia. sta dalle industrie alimentari tità, gli acidi grassi trans sono Allora, è preferibile consumare che, in base alle necessità delle contenuti in: margarine, brio- grassi saturi o grassi insaturi? varie preparazioni (brioches, che, snack dolci, salatini, patate Sicuramente entrambi! Esiste grissini ecc.) ne scelgono la fritte surgelate, kraffen, burro, infatti un tipo di grassi saturi, i consistenza specifica. dadi da brodo preparati per trigliceridi a catena media, che Gli acidi grassi trans sono pre- minestre, alimenti da fast-fo- sono utili per il nostro organi- senti negli alimenti che conten- od, pesce surgelato in panatu- smo, non alzano il colesterolo, gono margarine o in quelli frit- ra, pop-corn in busta, formaggi stagionati, ecc. La margarina è il prodotto del- la trasformazione di un olio vegetale liquido in solido, me- diante il processo più diffuso dell’idrogenazione, insufflan- do idrogeno gassoso; questo procedimento ha però come conseguenza la formazione di grassi saturi e grassi trans dan- nosi per la salute. La vera novità nella produzio- ne di “Olio Vegetale Solido”, composto prevalentemente Grassi da olio di riso, con una picco- la percentuale di olio di oliva, Giugno 2019 | R & O | 17
In primo piano La panna, o crema di latte, è un’emulsione di acqua e grasso come il latte, con la differenza che contiene grasso attorno al 30% contro il 4% del latte. Si ot- tiene centrifugando il latte per eliminare l’acqua. “La panna cruda” ottenuta, ha al suo in- terno due ingredienti (la crema di latte e un additivo stabiliz- zante, il cui compito è quello di mantenere la panna montata), Grassi animali e vegetali viene pastorizzata per sicurez- za alimentare. Montare la panna significa in- è l’uso di emulsionanti ed ad- rire e bruciare tutto. serire aria, tra acqua e grasso, densanti. È evidente quindi Per ovviare al problema, esiste per ottenerne la consistenza che non è certo l’olio di oliva solo un metodo: chiarificare il schiumosa. Quanto al conte- il suo punto forte, casomai la burro, cioè liberarlo dell’acqua nuto in grassi, al 10% viene im- completa assenza di grassi ani- e della caseina, trattenendo piegata in caffetteria, al 20% in mali e di grassi vegetali idroge- solo i grassi. In questo modo cucina e al 30% da montare. Se nati, da molti identificati con il i grassi del burro possono rag- si centrifuga di nuovo, si ottie- famigerato olio di palma. giungere le temperature otti- ne il burro. Quindi il processo di idroge- mali per friggere la “cotoletta” nazione è assolutamente da senza correre il rischio di bru- Similmente alla margarina, la evitare. È ipotizzabile al suo ciare. variante vegetale della crema posto, l’uso di emulsionanti e “Il burro chiarificato” è in re- di latte nasce sull’onda saluti- addensanti quali le lecitine e la altà un metodo molto antico stica tipica degli ultimi decenni farina di semi di carrube anche di purificare il burro. Il più del XX° secolo con il termine di se non ne conosciamo l’esattez- famoso è il cosiddetto “ghee” panna vegetale e continua ad za del processo di produzione, indiano, la cui preparazione è essere presente sulle tavole de- ma ciò che conta è che non dà completamente differente dal gli italiani a causa della scarsa luogo alla formazione di gras- burro chiarificato in versione informazione collettiva in cam- si vegetali idrogenati e grassi occidentale. po alimentare. trans, ritenuti più nocivi per la Il classico panetto di burro ha Meno male che dal 13/12/2014 nostra salute. un punto fumo compreso fra i è obbligatorio specificare in eti- 120 e i 130°C, mentre il burro chetta l’origine degli oli e/o dei Il burro è un’emulsione di ac- chiarificato può arrivare fino a grassi vegetali impiegati. Men- qua per circa il 15% e di grasso 190 - 200°C. tre per fortuna ultimamente le per circa l’82%; quando si scal- L’industria utilizza un meto- aziende si sono attivate per of- da a 100°C, l’acqua contenuta do completamente diverso da frire un alimento meno proble- comincia a bollire e si osserva quello casalingo: il burro viene matico: è il caso della panna/ la caratteristica “schiuma”. fuso a vapore mediamente a crema vegetale alternativa a Evaporando completamente 45 gradi Centigradi; viene poi base di soia o avena o cocco o l’acqua, la temperatura conti- centrifugato per eliminare pro- mais etc; sono tutte diverse tra nua a salire, tra i 120 e i 140°C; teine, lattosio e acqua, e infine di loro ma, tendenzialmente, la caseina presente comincia a scaldato a 100°C per eliminare nascono con l’intento di pre- brunirsi e continuare a tenere il ancora gli ultimi residui di ac- scindere dall’utilizzo dell’idro- burro sul fuoco significa anne- qua e umidità. genazione. 18 | R & O | Giugno 2019
Vini dal mondo Francia: Bordeaux, i vini più pregiati al mondo Rubrica a cura di Rodolfo Introzzi Q uando si pensa alla Francia e alla sua dai due fiumi che scorrono lungo la regione: importanza dal punto di vista enolo- Dordogna e Garonna, che si uniscono prima gico, la prima regione che viene alla di Bordeaux formando la Gironda con tutto il mente è probabilmente quella di Bordeaux. suo estuario. Proprio grazie alla presenza di Situata nella costa occidentale francese, sull’O- questi corsi d’acqua si deve il grande successo ceano Atlantico, ha caratteristiche ambienta- commerciale di Bordeaux: i porti dislocati lun- li e climatiche uniche, ampiamente regolate go la Gironda consentivano un facile attracco per le navi mercantili che potevano essere ca- ricate delle più svariate merci, e in particolare di vino. Dopo il rifornimento, le navi ripren- devano il largo verso uno dei più importanti paesi d’interesse commerciale per la Francia: l’Inghilterra. La regione francese, prevalentemente associata ai vini rossi di qualità, deve il proprio successo al connubio tra Cabernet Sauvignon, respon- sabile della struttura dei suoi vini, Merlot, che dona la finezza e la rotondità, Cabernet Franc, che aggiunge complessità aromatica al vino. Tale composizione è celebre in tutto il mondo come uvaggio Bordolese. In minor parte, sono presenti anche Petit Verdot e Malbec. Le uve a bacca bianca coltivate, invece, sono: Sémillon, Sauvignon Blanc e Muscadelle. Se è vero che è meno famosa per i suoi vini bianchi, lo stes- so non si può dire per i vini botritizzati: nomi come Sauternes e Barsac, due zone intimamen- te legate alla produzione di questi tipi di vini ne rappresentano l’eccellenza mondiale. Il clima è temperato e stabile sotto l’influsso dell’Oceano Atlantico e dei corsi d’acqua, gra- zie anche alla presenza di foreste che isolano la regione da condizioni atmosferiche altrimen- ti rigide, portando frescura dall’afa estiva. La composizione del terreno è un misto fra sab- bie e ghiaie che assicurano un eccellente dre- La cartina viticola dei vigneti di Bordeaux naggio dell’acqua, poiché spesso i rilievi sono 20 | R & O | Giugno 2019
Vini dal mondo Canon-Fronsac, Entre-Deux- Mers, Fronsac e Pomerol, non sono mai state regolate da nessun sistema di classifi- cazione. Nel 1932 fu istituita, poi, una speciale categoria per gli châteaux del Médoc – esclusi dalla classificazione del 1855 – che presero il nome di Cru Bourgeois. Negli ultimi decenni è diventata tradizio- ne la vendita en primeur; nel mese di aprile generalmente le cantine dei più noti Château accolgono visitatori da tutto il mondo che, assaggiando cam- Vigneti nella regione di Bordeaux pioni di vino nuovo ancora in barrique, oltre a darne un valore in base all’annata (non talmente scarsi da essere poco e in categorie che vanno dal- solo in punteggi, ma anche in percettibili. Una delle più la prima fino alla quinta. Si valore monetario), possono estese zone vitivinicole di Bor- stabilì anche specifiche cate- riservare, pagandone il va- deaux è stata nominata Gra- gorie per i vini di Sauternes e lore a metà, vini che saranno ves, proprio dai ciottoli più o Barsac, divisi in Premier Cru poi affinati ancora almeno un meno grandi che la contraddi- Supérieur Classé, Premier Cru anno prima di essere definiti- stinguono. Classé e Deuxième Cru Clas- vamente messi in commercio. Bordeaux è nota per essere la sé. La zona di St-Emilion fu Un sistema molto efficace che regione degli château, dei cru classificata nel 1954 e suddivi- permette ai produttori una e dei terroir. Tre termini che sa in Premier Grand Cru Clas- certa sicurezza di liquidità. hanno permesso all’enologia sé, a loro volta semplicemente Va da sé che il prezzo, spes- della regione di creare un si- definiti come “A” e “B”, se- so poco accessibile, fa sì che stema di qualità e di renderla guita da Grand Cru Classé e, questi vini finiscano in mano famosa nel mondo. La classi- infine, Grand Cru, è l’unica a a collezionisti o a veri e propri ficazione dei vini di Borde- prevedere una revisione ogni speculatori in cerca d’affari. aux è piuttosto vasta, e spesso 10 anni. Le altre aree come MEDOC è la più famosa fra le anche disorientante; di fatto, non esiste un sistema omoge- neo che regola tutta la regio- ne. La prima e la più famosa fu stabilita nel 1855 e riguarda esclusivamente i vini prodotti nel Médoc. Si basa sulla qua- lità ma, soprattutto all’inizio del valore commerciale del vino stesso prodotto, non sul- la zona di produzione, un con- cetto che potrebbe contrastare con il principio di terroir tanto caro ai Bordolesi. Il sistema Cassette di legno dei più grandi vini di Bordeaux classifica i vini in Cru Classé Giugno 2019 | R & O | 21
Vini dal mondo zone vinicole; si trova a nord muni di Listrac e Moulis. Più sivamente i vini dolci prodotti della regione, lungo l’estua- a sud e vicino alla costa della con uve attaccate dalla muffa rio della Gironda. Suddivisa Gironda, Margaux con i suoi nobile, Botrytis Cinerea. Dei in due parti: a nord il Médoc vini eleganti e raffinati, dagli due, Sauternes è quello più vero e proprio, la parte più a eccellenti aromi. grande, circa quattro volte ri- sud prende invece il nome di GRAVES. Rispetto alle altre spetto a Barsac, e anche il più Haut-Médoc. In quest’area si zone della regione, nelle Gra- celebre. I vini sono caratteriz- trovano le denominazioni più ves la produzione si può in zati da un’eccellente eleganza. ricercate e prestigiose, con la pratica considerare divisa fra i Oltre ad un incredibile equi- maggior parte degli châteaux vini bianchi e rossi. Nei pressi librio e complessità aromati- più rinomati. della città di Bordeaux si trova ca e gustativa, sorprendono Il primo comune di rilievo è la celebre zona vitivinicola di anche per la loro invidiabile St-Estèphe, dove i vini hanno Pessac-Léognan. Grazie alla longevità: non solo matura- una robusta struttura e tan- qualità dei suoi vini, dal 1987 no meravigliosamente anche nicità. Più a sud troviamo il ha ottenuto il riconoscimento per oltre 30 anni, ma ciò che comune di Pauillac, in cui si di AOC. L’uva a bacca rossa sorprende è che durante il trovano tre dei cinque châtea- principale delle Graves è il processo di maturazione ac- ux classificati come Premier Cabernet Sauvignon. Rispetto quisiscono complessità e una Cru; hanno generalmente una a tutte le altre aree, come det- ricchezza di strepitosi aromi e struttura robusta con un’in- to, è piuttosto considerevole, e sapori. Le uve utilizzate per la cantevole raffinatezza ed ele- spesso gli appassionati di vino produzione di questi superbi ganza e danno il meglio di sé identificano l’intera area prin- vini muffati sono il Sémillon, dopo un opportuno periodo di cipalmente per i vini bianchi. che rappresenta la percentua- affinamento in bottiglia di cir- SAUTERNES E BARSAC. le più elevata, con aggiunte ca dieci anni. Scendendo, tro- Seguendo il corso del fiu- di piccole parti di Sauvignon viamo il comune di St-Julien, me Garonna, troviamo que- Blanc e, talvolta, Muscadelle. che dà vini di stoffa, classe ed sti due comuni celebri per la SAINT EMILION. Situata eleganza, prodotti principal- produzione dei vini dolci. La nella parte orientale della re- mente con Cabernet Sauvi- produzione dei vini di queste gione, piuttosto lontano dall’e- gnon. Troviamo poi i due co- due aree riguarda quasi esclu- stuario della Gironda, è una zona di sicuro interesse eno- logico è considerata fra le più importanti. Quest’area appar- tiene al Libournais, l’area che si estende nei pressi della città di Libourne, lungo il corso del fiume Dordogna, e si produ- cono esclusivamente vini ros- si. Contrariamente al Médoc, il terreno di St-Emilion è pre- valentemente collinare, una condizione che determina lo stile dei vini prodotti in questa zona. Le uve principali sono il Merlot e il Cabernet Franc. I vini hanno una caratteristica particolare dovuta sia alla di- versa composizione del terre- La cantina dello Château Petrus no, sia al maggiore impiego di uva Merlot. Sono molto più 22 | R & O | Giugno 2019
Vini dal mondo cipalmente da uve Merlot. A ovest di Pome- rol si trovano infine le due aree di Fronsac e Canon-Fronsac in cui si producono esclusiva- mente vini rossi. Celebre per il vino, quindi, l’antico centro sto- rico di Bordeaux è una meta molto ambita dai turisti interessati tanto alle bellezze architet- toniche quanto all’aspetto enogastronomico della città. Oltre al Foie Gras, che non può as- solutamente mancare, caretteristiche sono le costolette d’Agnello di Pauillac à la Persillade, cotte generalmente alla griglia e servite con un trito di prezzemolo. Tra le salse e i condimenti utilizzati a Bordeaux, la salsa alla bordolese è sicuramente la più conosciuta: questa, a base di midollo e vino rosso, viene spesso usata per insaporire i secondi di carne, in particolar modo la costata. Una vecchia etichetta del famoso Château Petrus Per quanto riguarda i piatti di pesce: lo storio- ne marinato nel vino bianco, insaporito con aglio e rosmarino, scaldato alla griglia, ma rotondi e morbidi di quelli del Médoc. soprattutto la Lampreda: poco conosciuto e POMEROL. Ad ovest di St-Emilion, si trova dall’aspetto buffo, questo pesce di fiume, pe- questa piccola area considerata fra le più fa- scato nella località di Gironde, viene affogato mose e più importanti di Bordeaux. La pro- nel vino rosso. duzione di Pomerol riguarda esclusivamente Nei dolci tradizionali di Bordeaux ritroviamo vini rossi e le uve principali sono il Merlot e il il tanto amato vino locale come per le pere af- Cabernet Franc; si tratta di vini molto eleganti fogate nel vino rosso e insaporite con succo e morbidi, che presentano un’ottima struttura d’arancia e cannella. Da assaggiare i cannelé, con aromi e gusti incantevoli, caratteristiche i dolcetti rappresentativi della città, preparati che hanno consentito a questi vini di ottene- con un impasto di farina, uova, burro, vaniglia re un largo consenso e fama in ogni parte del e rhum. L’aroma è leggermente caramellato e mondo. l’esterno croccante contrasta con la morbidez- La regione è composta da altre decine di de- za della parte interna. nominazioni di cui alcune meritano di essere citate oltre a quelle già trattate, spesso però soffrono della mancanza delle pari condizio- ni ambientali e del migliore terroir tipico delle principali aree, pertanto i vini prodotti sono generalmente più “semplici”. Ad est della cit- tà di Bordeaux si trova l’ampia area di Entre- Deux-Mers, in cui si producono prevalente- mente vini bianchi. Più a sud troviamo le aree di Cérons, Loupiac e Ste-Croix-du-Mont in cui si producono buoni vini dolci. A nord della città di Bordeaux si trovano le aree di Côtes de Bourg e Côtes de Blaye, zone vitivinico- le collinari fra le più antiche della regione in cui si producono vini rossi, poco impegnativi Grappolo d’uva attaccato dalla Botrytis Cinerea e non comparabili con quelli del Médoc, prin- Giugno 2019 | R & O | 23
Vini italiani Alla scoperta dei vini italiani regione per regione Lombardia di Michele Policelli Vini DOP: • Vini a Denominazione d’Origine Controllata - Franciacorta - Oltrepò Pavese Metodo Classico - Scanzo o Moscato di Scanzo - Sforzato di Valtellina o Sfursat di Valtellina - Valtellina Superiore • Vini a Denominazione d’Origine Controllata - Bonarda dell’Oltrepò Pavese - Botticino - Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese o Buttafuoco - Capriano del Colle - Casteggio - Cellatica - Curtefranca - Garda - Garda Colli Mantovani - Lambrusco Mantovano - Lugana - Oltrepò Pavese - Pinot Grigio dell’Oltrepò Pavese - Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese - Riviera del Garda Bresciano o Garda Bresciano - San Colombano al Lambro o San Colombano - Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese o Sangue di Giuda - San Martino della Battaglia - Terre del Colleoni o Colleoni - Valcalepio - Valtellina Rosso o Rosso di Valtellina - Valtènesi 24 | R & O | Giugno 2019
Vini italiani Vini IGP: - Alto Mincio - Benaco Bresciano - Bergamasca - Collina del Milanese - Montenetto di Brescia - Provincia di Mantova o Mantova - Provincia di Pavia o Pavia - Quistello - Ronchi di Brescia - Ronchi Varesini - Sabbioneta - Sebino - Terrazze Retiche di Sondrio - Alpi Retiche - Valcamonica I l territorio della Lombar- stiche di produzione. Il nome Lombardia possiamo ricorda- dia, come la gran parte Sforzato deriva dall’applicare re la Merera e la Schiava Lom- delle regioni della nostra un metodo di appassimento barda. penisola, presenta grande va- che fa aumentare la presenza rietà nella sua conformazione zuccherina e, in lavorazione, Estratti di alcuni fisica: le Alpi, la fascia delle la gradazione alcolica. disciplinari Prealpi e la Pianura Padana Nella zona della Franciacor- I VINI DOCG che ricopre più della metà del ta troviamo l’utilizzo di uve FRANCIACORTA territorio regionale. Il clima è Chardonnay, Pinot Nero, Pi- (SATÈN) continentale e viene mitigato not Bianco. Grazie alla de- Vitigno/i: Chardonnay, Pinot in prossimità dei suoi laghi. nominazione Franciacorta Bianco (100%) Viste le sue caratteristiche e DOCG e al suo metodo di ri- Zona di produzione: Brescia la sua estensione geografica fermentazione in bottiglia si Affinamento: 18 mesi obbliga- la produzione è molto diver- producono vini riconosciuti a tori (millesimato 30 mesi) sificata con prodotti che rap- livello internazionale, preva- Caratteristiche visive: giallo presentano la regione, tra le lentemente vinificati in bianco. paglierino più o meno intenso, zone più coinvolte nella pro- Come vino da meditazione con riflessi dorati o verdolini duzione vitivinicola troviamo troviamo il Moscato di Scan- Caratteristiche olfattive: am- la Valtellina, l’Oltrepò Pavese zo, vendemmiato per i primi pio, bouquet fine, gentile e la Franciacorta. di novembre e lasciato appas- Caratteristiche gustative: ar- sire per circa un mese. monico, fresco, sapido I vitigni più rappresentativi: Arrivando nella zona dell’Ol- GAM: 11,5% Iniziando il nostro viaggio trepò Pavese, la cui vocazione MOSCATO DI SCANZO O dalla zona della Valtellina, tro- nel produrre metodo classico SCANZO viamo il Nebbiolo del Piemon- risale alla metà dell’Ottocento, Vitigno/i: Moscato di Scanzo te (conosciuto sul territorio oltre ai classici vitigni inter- (100%) come Chiavennasca) vitigno nazionali troviamo l’utilizzo Zona di produzione: Comune utilizzato per la produzione delle uve Bonarda (conosciuto di Scanzorosciate (Bergamo) dello Sforzato della Valtellina sul territorio come Croatina), Affinamento: 2 anni obbliga- DOCG, vino di colore rosso Barbera, Rara e Vespolina. tori conosciuto per le sue caratteri- Parlando dei vitigni della Caratteristiche visive: rosso Giugno 2019 | R & O | 25
Vini italiani rubino Caratteristiche visive: giallo paglierino più o Caratteristiche olfattive: delicato, intenso, per- meno intenso; spuma fine e persistente sistente Caratteristiche olfattive: ampio, bouquet fine, Caratteristiche gustative: armonico, gradevole, gentile sentore leggero di mandorla dolce Caratteristiche gustative: armonico, fresco, sa- GAM: 17% di cui almeno 14% svolto pido OLTREPÒ PAVESE METODO CLASSICO GAM: 11,5% Vitigno/i: Pinot Nero (70-100%); SFORZATO DI VALTELLINA o SFURZAT Chardonnay, Pinot Grigio e/o Bianco (0-30%) DI VALTELLINA Zona di produzione: Pavia Vitigno/i: Nebbiolo (Chiavennasca) (90-100%); Affinamento: 15 mesi minimo di rifermenta- Pinot Nero, Merlot, Rossola, Pignola Valtelli- zione in bottiglia nese, Brugnola (0-10%) da uve passite Zona di produzione: Sondrio Affinamento: 25 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno Caratteristiche visive: rosso vivo, tendente al granato con l’invecchiamento Caratteristiche olfattive: caratteristico, persi- stente con note di uve appassite Caratteristiche gustative: asciutto, caldo, pie- no, strutturato, vellutato GAM: 14% VALTELLINA SUPERIORE Vitigno/i: Nebbiolo (Chiavennasca) (0-90%); altri vitigni autorizzati (0-10%) Zona di produzione: Sondrio Affinamento: 2 anni obbligatori, di cui 1 in bot- ti di legno, e fino a 5-6 anni Caratteristiche visive: rosso rubino, tendente al Chiavennasca granato Caratteristiche olfattive: persistente con note di uve appassite, tipico Caratteristiche gustative: asciutto, caldo, pie- no, strutturato, vellutato GAM: 14% Croatina Moscato di Scanzo 26 | R & O | Giugno 2019
Il Maestro Il Gran Maestro Emilio Quaglia si racconta… Rubrica a cura di Claudio Recchia, Cancelliere dell’Ordine dei Grandi Maestri della Ristorazione C ontinua la rubrica del cato per te appartenere Cancelliere Claudio all’A.M.I.R.A.? Recchia con i maestri che vogliono “raccontarsi”. L’appartenenza ad una As- L’appuntamento di questo sociazione è un fatto im- numero è con Emilio Qua- portantissimo per il pro- glia della sezione Milano-La- fessionista che desidera ghi-Brianza. ampliare le sue vedute. Lo scambio di idee, trasmette- 1 - Ci puoi raccontare in re le reciproche conoscen- breve la tua carriera? ze, significa alzare l’asticel- la del proprio bagaglio. Dà La nostra vita avrebbe bi- quel senso di scibile umano sogno di tomi per essere Il Gran Maestro impossibile da raggiunge- raccontata. Ho frequentato Emilio Quaglia re in altri modi. Parlare con la scuola ENALC di Torino i propri colleghi, degli in- diplomandomi in Ammini- incredibile per i risvolti contri avvenuti nell’ambito strazione Turistico Alber- che in seguito hanno sorti- del lavoro, lo trovo molto ghiera. to. Questo peregrinare mi prezioso. Ho iniziato la mia carriera ha dato tanta esperienza e ai “Tre Re” di Sestriere e il Diploma di Interprete. 4 - Che cosa distingue un poi all’Hotel Ambasciatori Maître professionista? di Torino. Un salto in Sviz- 2 - Da quanti anni fai par- zera all’Hotel Alpine Sa- te di questa grande fami- Il Maître: il suo ruolo mo- voia a Sierre. In Germania glia chiamata A.M.I.R.A.? rale è essere l’anello di con- Kurhaus Bad a Hermann- giunzione tra la cucina e sburg. In Gran Bretagna Il mio numero di tessera l’ospite, tra la proprietà e i al St. James. Ho vissuto un è 2563. Negli anni 70 ho fornitori: è il front di qua- lungo tratto della mia vita conosciuto Mario Villata, lunque rapporto e realtà sulle navi da Crociera. La uno dei fondatori della no- ristorativa, con l’onere -ma Holland American Line. stra Associazione, grande anche l’onore- di tenere le La MSI Compagnia Love uomo, professionista eccel- fila dei rapporti con il resto Boat. Con la Royal Carib- so, molto umano. della società. E ovviamen- bean’s Nordic Prince Cru- te deve tenere conto del- ised ho avuto un incontro 3 - Che cosa ha signifi- lo stress di tutti. Maître in 28 | R & O | Giugno 2019
Il Maestro francese significa Maestro, ad un giovane che ha deci- e questo dovrebbe essere so di intraprendere la no- una spiegazione sufficiente stra carriera? di per sé. Prima di tutto, gli parlerei 5 - Ci potresti raccontare apertamente di tutti i sa- un aneddoto che hai vis- crifici che una carriera fat- suto nella tua carriera? ta ad alti livelli comporta. Tante rinunce all’inizio, poi Quando lavoravo sulla gli direi che la prima cosa nave Royal Caribbean’s da fare dopo la Scuola Al- Nordic Prince Cruised ho berghiera è passare alcuni avuto il privilegio di ser- anni all’estero per appren- vire per svariati giorni il dere le lingue indispen- Segretario di Stato Henry sabile per raggiungere le Kissinger. Si era instaurato Bella esperienza più alte sfere professionali. una specie di feeling, pri- per il Maestro Quaglia Non dimenticherò di ripe- ma della fine della Crocie- servire Henry Kissinger tergli che le soddisfazioni ra mi fece chiamare dalla che riceverà in cambio sa- sua solerte segretaria e mi in vita mia che ho toccato il ranno impagabili, perché diede l’invito di una serata cielo con un dito. questo è il più bel mestiere di Gala all’Hotel Plaza di del mondo. New York. La prima volta 6 - Che consiglio daresti Castello degli Dei - Risotrante & Lounge Bar Blue Bay RESORT Via Papa Giovanni Paolo II Loc. Capo Vaticano - Viale G.Berto - Farò 89017 San Giorgio Morgeto (RC) 89866 Ricadi (VV) Tel. 0966 948249 - 393 5222283 0963 665218 email: info@castellodeglidei.it Info@bluebaycapovaticano.it Giugno 2019 | R & O | 29
“Come colui che serve” (Lc 22,27) Riflessione spirituale di don Beppe de Ruvo C arissimi, in questo re in un luogo sicuro per tenerezza e di misericor- mese di maggio che andare, di tanto in tanto, dia che non si attende la ormai volge al ter- a rispolverare un ricordo? reciprocità. Bellezza per- mine, tradizionalmente Il cuore, nel linguaggio ché «raduna in sé tutte le legato alla Madonna, si biblico, significa il centro bellezze della creazione». corre il rischio di lasciar- della persona, la sua capa- Maria quindi ci diventa si avvincere da una sorta cità e possibilità di deci- sorella nel cammino se ci di sentimentalismo sotto sione, l’interiorità, la men- lasciamo plasmare nel si- la spinta di qualche can- te, l’animo, la coscienza, lenzio dallo Spirito, se ci to o di qualche preghiera soprattutto la libertà, con apriamo alla Bellezza del- comunitaria. Chi è questa cui essa dispone di sé con la Parola. Allora i nostri donna che incoroniamo di tutta la propria intelligen- fiori, i nostri canti tradi- fiori? Gesto carico di si- za, affettività e sensibilità. zionali, non poggeranno gnificato quando sia anco- Questo è il luogo, in cui la su una sorta di vuoto da rato al Vangelo e alla sto- Madre “conservava”. riempire, ma sulla Don- ria di Maria, nullo quando Maria è colei che viene na-Madre che muove i suoi sia solo accessorio folklo- definita Bellezza d’Israele passi accanto ai nostri, ristico. perché aderisce alla Paro- concedendoci di spargere «Sua madre custodiva tut- la di Dio con tutto il cuore a piene mani quella Bel- te queste cose nel suo cuo- e sul suo Volto traspare la lezza del Signore che crea re». Qual è il significato pura luce di quanto vuol comunione nella massima di “custodire”? Significa donarci: quanto la Bibbia apertura alla Verità. soltanto riporre, lascia- chiama hesed, amore di Vostro don Beppe 30 | R & O | Giugno 2019
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