DOLCEZZE DI PRIMAVERA - CIOCCOLATO Il cibo più goloso
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COPIA IN OMAGGIO PER I P OSSESSORI DI CA RTA PAY BAC K IL PIACERE QUOTIDIANO ANNO 4-NUMERO 4-APRILE 2019 DOLCEZZE DI PRIMAVERA Luce, colori e sapori, aspettando la Pasqua CIOCCOLATO Il cibo più goloso SCU O L A DI CUCINA Il pane
Cosa c’è di più dolce di una giornata di inizio primavera? Il risveglio della Natura ci porta profumi nuovi, sempre più luce e poi colori sì vivaci, ma anche delicati, ancora privi dei toni decisi della bella stagione. Ecco perché in questo numero di Vivi di gusto, che ci accompagnerà fino a Pasqua, abbiamo voluto mettere tanta dolcezza. A cominciare dalla materia prima, il cioccolato, che – dolce o amaro che sia – è sempre in prima fila fra le golosità di fine pasto o a merenda. E che, naturalmente, è protagonista anche delle uova che allietano le festività pasquali (alle altre uova, quelle vere, dedichiamo invece il nostro consueto viaggio fra i ristoranti di tendenza). Dolci sono le creazioni di Roberto Rinaldini, riconosciuto tra i cento migliori pasticceri del mondo dall’Associazione Internazionale Relais Dessert, che intervistiamo questo mese. Dolci (e pasquali) sono anche i biscotti che proponiamo nella ricetta dedicata ai più piccoli. Dolce in un altro senso, infine, è anche la destinazione del nostro viaggio, l’Umbria, con i suoi rilassanti paesaggi collinari e le sue meraviglie artistiche e gastronomiche. Buona lettura! Roberto Simonetto Direttore Carrefour Market Italia _1
sommario Sapor dee tan i, luoghi, persone e i ti mo ita. di diversi r amare la v pe la materia prima Il gusto di viaggiare planet lovers Cioccolato _4 Umbria _18 Diego Buffetti _40 Una storia lunghissima e golosa, Il cuore verde d’Italia, pieno di arte, Intervista al Country Manager di dalle Americhe all’Europa natura e buon cibo BergHOFF Italia , nel CARRELLO L arte del dolce Kids Friendly Aprile _13 Roberto Rinaldini _24 Biscotti pasquali _43 Prodotti e specialità stagionali, Da Rimini al centro di Milano, ecco Una ricetta festosa da far realizzare protagonisti nelle vostre cucine lo stilista del dessert ai più piccini ci metto la faccia f otoricetta tendenze gourmet Maria Chiara Gambetti _15 Agnolotti _30 Egg power _44 Hostess di cassa del Carrefour La pasta ripiena piemontese Ristoranti e bistrot specializzati in Market di Belgioioso (PV) nell’interpretazione di Ugo Alciati ricette a base di uova Scuola di cucina Fisica-Mente Vogliamo regalarti una sorpresa musicale. Il pane _32 Olismo _46 $MJDDBTVM QR code e accederai alla colonna sonora di questo numero. Buon ascolto! Quarto minicorso a cura della celebre Un approccio basato su visione scuola internazionale ALMA d’insieme ed equilibrio psicofisico cibo per la mente Wine maps Il bio non è una bufala _39 Sardegna _50 In un libro, un viaggio fra i segreti Un territorio affascinante e ad alta del biologico vocazione viticola _2
Ec o. logi c o il menu del mese tutte le ricette! Energie rinnovabili _52 Menù del mese _60 5BSUVàBMDJPDDPMBUP 11 Facciamo il punto sulle fonti Pane carasau, linguine con acciughe energetiche del futuro e melanzane ripiene Foresta nera 11 Cinghiale in dolceforte 12 Bi o. Logi c o le vostre ricette Torta di Pasqua umbra 22 Rotazione delle colture _53 Risotto alla Sannazzarese _64 Vellutata di lenticchie 23 Uno dei capisaldi del biologico, Una gustosa ricetta lombarda fa bene ai terreni e ai prodotti proposta da un nostro lettore Crostata di ricotta e visciole 27 Tiramisù con bergamotto 28 A nim al hou se e pistacchi Tartarughe _54 Budino al miele 29 Consigli a chi vuole la compagnia Agnolotti 30 di questo simpatico rettile Pane in cassetta 35 Buono e giusto Ciabatta 35 Grissini 37 Lettura etichette _58 Biscotti pasquali 43 Come informarsi sui valori nutrizionali degli alimenti Insalata di asparagi 47 Torretta di panzanella 48 colophon Plum cake con gelato 55 APRILE 2019 - NUMERO 4 - ANNO 4 Registrazione in tribunale: Pubblicazione mensile registrata Insalata di fragole, spinaci 56 presso il Tribunale di Milano n.76 del 29/02/2016 - ISSN 2499-3611 Ideatore: Altavia Italia e Roquefort Proprietario: GS S.p.A., via Caldera 21 - 20153 Milano Editore: Altavia Italia, Alzaia Naviglio Pavese 78/3 - 20142 Milano Pane carasau con crema 62 Stampatore: Altavia Italia, Alzaia Naviglio Pavese 78/3 - 20142 Milano di piselli, pecorino e porri Direttore Responsabile: Niccolò Vecchia Redazione: The Van, via Cucchiari 20 - 20155 Milano Foto di copertina: Hive, via Teglio 9 - 20158 Milano Linguine con acciughe, 62 Pubblicità: Altavia Italia - vdgmkt@altavia.it pan grattato e pinoli L’Editore, il Proprietario ed il Direttore Responsabile non sono responsabili per danni causati direttamente o indirettamente dall’utilizzo delle informazioni presenti nel Magazine Vivi di Gusto. Melanzane ripiene con verdure, 63 3JDPSEBUJEJQSFOEFSFMBUVBDPQJBDBSUBDFBBMMFDBTTF caciocavallo e prosciutto Risotto alla Sannazzarese 64
ILLUSTRAZIONE DI ALESSIA CASATI Sta per arrivare la Pasqua, nelle nostre case e sulle nostre tavole. Le uova di cioccolato, colorate e infiocchettate, le troviamo un po’ dappertutto e ci tentano con la loro festosa bontà. Tanto che, almeno in Italia, si vende più cioccolato in prossimità di questa festa che nel periodo natalizio. E così noi non potevamo che sceglierlo come materia prima di questo mese. Perché il cioccolato, già di suo, è una festa e un regalo, per i bambini così come per i grandi. Il cioccolato, simbolo e promessa di golosità e di buonumore, ancora conserva un’aura quasi mistica, che ci riporta all’inizio della relazione tra uomo e cacao, quando era considerata una bevanda magica e misteriosa, capace di mettere in contatto con gli dei. Sarà una lettura squisita: buon divertimento. _4
la materia prima Cioccolato di Niccolò Vecchia La b e va nda d eg li d ei , la g ol os i tà d eg li u o m i n i La millenaria storia del cacao inizia nelle Americhe, dove era considerato un ingrediente dai poteri magici I l cioccolato deriva dai semi di una pianta originaria del Centro America il cui nome scientifico è “Theobroma Cacao”: questa denominazione, che significa “cibo degli dei”, risale alla metà del 1700 ed è opera del naturalista svedese Linneo, il quale fu ispirato dalla lunga storia di questa materia prima. Già gli Olmechi, 3.000 anni fa, e poi i Maya e gli Aztechi, apprezzarono le qualità delle fave di cacao, usandole sia come moneta di scambio, sia, soprattutto, come bevanda sacra. Con le fave di cacao triturate si preparava un liquido, amaro e speziato, consumato da sacerdoti e nobili durante i riti religiosi, chiamato “xocoatl”, letteralmente “acqua amara”. Cristoforo Colombo ne scoprì l’esistenza nel 1502, senza apprezzarne però il gusto. Fu più lungimirante invece Hernán Cortés, che per primo importò in Spagna le fave di cacao. Per diverso tempo in Europa venne considerato la strada al suo successo universale, che si ebbe un farmaco: ad esempio Bonaventura di Aragona, però solo nel 1800, grazie all’olandese Van Houten. fratello del Cardinale Richelieu, nel 1653 lo definì Questi trovò il modo di separare i solidi di cacao uno stimolante per il corretto svolgimento delle dal burro di cacao, ottenendo una polvere priva di funzioni digestive. Contemporaneamente però si sostanze grasse, quindi molto più solubile in acqua, il diffuse l’abitudine di addolcire la bevanda con miele che rese possibile la produzione delle prime tavolette e vaniglia, esaltando gli aromi del cacao e aprendo di cioccolato. Q segue a pagina 7 _5
Cioccolato la materia prima Cioccolato bianco fondente Cioccolato con nocciole con frutta secca Cioccolato cacao 100% Cioccolato lavorato a freddo 90% Cioccolato bianco con fave di cacao Cioccolato di Modica Cioccolato al latte con nocciole Cioccolato caramellate al latte 38% Cioccolato fondente 80% Cioccolato fondente _6 con fave di cacao con nocciole
la materia prima Cioccolato A l l a s c o p e r ta a d ella q ualità Il pasticcere Gianluca Fusto ci racconta come è nato il suo amore per il cacao «N ei miei primi anni da pasticcere non ottenere varietà differenti e aromi profondamente diversi. amavo molto il cioccolato». Con questa Col tempo ho imparato a capire che il cioccolato di “confessione” Gianluca Fusto ci qualità ha tanti colori, dal rosso intenso, ma chiaro, al sorprende, essendo lui uno dei più raffinati conoscitori marrone scuro. Così come ho capito che per degustare in Italia di questa materia prima. Fusto è cresciuto un cioccolato non basta portarne un pezzetto alla bocca. in una cucina prestigiosa come quella del Luogo di I sensi coinvolti sono diversi. Aimo e Nadia di Milano, fino a diventare poi uno dei principali consulenti di Valrhona, eccellenza mondiale quali? per il cioccolato di qualità. Oggi è uno dei più apprezzati L’udito, ad esempio. È molto importante che il interpreti dell’arte del dolce, che insegna in corsi per cioccolato abbia una croccantezza sonora, a dimostrare professionisti sempre richiestissimi. Ma quando è che il burro di cacao è ben distribuito nella tavoletta, il scoccata la scintilla? «Quando ho assaggiato un prodotto che permetterà poi l’esplosione degli aromi sul palato. davvero di qualità e ho iniziato a conoscerlo meglio. La vista, per osservarne i colori. Il tatto: il nostro Devo molto ad Aimo Moroni: me ne ha fatto innamorare corpo è caldo e tenendo in mano un pezzo di cioccolato fino a farlo diventare un simbolo della mia professione, ci accorgeremo di come lo possiamo fare sciogliere. E che ormai mi accompagna da più di vent’anni». con lo scioglimento interverrà l’olfatto, per coglierne i profumi. È un prodotto vivo, che cambia ed evolve. È IMPORTANTE CHE ABBIA UNA CROCCANTEZZA Poi però lo si mangia anche, vero? SONORA, A DIMOSTRARE CHE IL BURRO DI CACAO È BEN DISTRIBUITO NELLA TAVOLETTA Certo. E in bocca accade la magia: dalla consistenza solida si passa a uno stato cremoso, e gradualmente il palato e la nostra lingua vengono Cosa ti ha conquistato di questo invasi da sapori e aromi inebrianti, dal tostato ingrediente? di caffè alla nocciola, al tabacco, ai pepi, fino ad Il cioccolato è un universo. Nasce dal seme di un arrivare anche a delle note floreali. La sua grandezza frutto e, come succede anche per altri prodotti agricoli, sta in questa complessità, capace addirittura di per esempio il vino o il caffè, l’origine territoriale, dare sensazioni diverse a palati diversi, in base alla l’influenza dell’uomo e del clima fanno sì che si possano sensibilità gustativa di ognuno. Q segue a pagina 9 _7
la materia prima Cioccolato L’origine delle u o va d i c i o c c o l a t o 230 milioni di euro. 15 milioni di uova di cioccolato. Sono i numeri del Praline, piccole mercato italiano del simbolo dolce gemme di gusto della Pasqua, di cui il nostro paese è il consumatore più entusiasta al mondo. Ma l’uovo è, da sempre, C sinonimo di vita, fertilità e purezza. La tradizione he sia un giorno di festa o un giorno uguale cristiana, poi, l’ha associato alla resurrezione di agli altri, le praline e i cioccolatini sono dei Gesù. Così l’usanza di scambiarsi delle uova è compagni fidati, per come riescono, in un antecedente alla diffusione del cioccolato in boccone, a regalarci un piacere gustativo semplice e Europa: risale al Medioevo e iniziò, probabilmente, in appagante. La loro nascita non è del tutto chiara: si Germania. dice che alla fine del 1600 nella cucina del nobile Passeranno diversi secoli prima della nascita dell’uovo francese César de Choiseul, conte di Plessis-Praslin, di cioccolato: una delle tesi più accreditate fa risalire il cuoco di casa fosse impegnato a preparare una cena questa invenzione ai primi del ’700, dandone il di gala per gli ospiti del padrone. Urtò un recipiente merito al re di Francia Luigi XIV. È noto che il Re di zucchero fuso, che finì in una ciotola di Sole fosse un appassionato di cioccolato: fu lui mandorle. Non volendo sprecare delle materie prime a concedere al pioniere della cioccolateria francese costose come le mandorle, il cuoco decise di ricoprirle David Chaillou l’esclusiva della vendita a Parigi. Ma anche con uno strato di cioccolato fuso, e le servì agli il sovrano aveva anche l’abitudine di regalare uova ospiti del conte. Il cuoco si ritirò qualche anno dopo rivestite d’oro a nobili e cortigiani: da questo spunto nella sua città natale di Montargis, dove aprì una sarebbe nata l’idea di regalare uova dorate realizzate su pasticceria. In quel paese c’è ancora oggi un negozio una base di cioccolato. di dolci che tramanda la storia di questa paternità e Secondo lo storico Mario Marsero anche l’Italia, dove si producono squisite “praslines” seguendo la e Torino in particolare, avrebbero un ruolo ricetta originale. Anche in Belgio però c’è chi si intesta nell’affermazione di questa specialità: risale infatti l’invenzione della pralina: si tratta di Jean Neuhaus, al 1920 il brevetto depositato dalla Casa Sartorio di fondatore di un’azienda tuttora esistente, con negozi in Torino, che inventò un sistema per modellare le 50 paesi. Neuhaus era un farmacista ed ebbe l’idea, forme vuote, producendo così uova cave, più nel 1912, di ricoprire di zucchero e cioccolato leggere, in cui inserire anche delle sorprese, delle medicine che vendeva nel suo negozio di pratica che si diffuse dal 1925, iniziando ad affermare Bruxelles per renderle di sapore più gradevole. Il la grande moda, tuttora in ottima salute, delle uova successo enorme di questa creazione lo portò a lasciare di Pasqua. Q il campo della farmacia per lanciarsi in quello della cioccolateria, dove il suo marchio resta ancora oggi di primo piano. Magie del cioccolato... Q _9
la materia prima Cioccolato Cru: l a pa r o l a m ag i ca del ca ca o d i q ual i tà Come per i vini, il terreno su cui crescono le piante influisce sulle caratteristiche F ino a qualche anno fa il termine “cru” poteva indicare le caratteristiche delle piante di cacao che far pensare principalmente alla cultura del vengono coltivate ai quattro angoli del globo: come ci vino. Questa parola francese indica infatti un raccontava qualche pagina fa Gianluca Fusto, anche singolo vigneto con peculiari caratteristiche del terreno questi frutti vengono influenzati dalle caratteristiche che si riflettono poi su quelle dell’uva. Oggi viene del terreno su cui crescono e per questo si stanno usata sempre più spesso anche per parlare di cioccolati affermando sempre di più i cosiddetti “cru” ottenuti ottenuti da fave di cacao raccolte in una singola da cacao mono-origine. Tra i più pregiati possiamo piantagione. citare il “Madagascar”, dal tono potente e profumato, Iniziamo col dire che le piante di cacao si dividono adattissimo per le creme, le mousse e le ganache; in tre tipologie: la più antica è il Criollo ed è una il “Chuao” è originario del Venezuela e ha una varietà di cacao ormai quasi introvabile, a causa della forza ancora più spiccata: per questo è un cioccolato sua fragilità, che la espone a molte malattie. Si stima da meditazione, da mangiare a piccoli morsi, da che meno del 3% del cacao prodotto derivi da piante solo. Il “Java” invece propone sfumature di sapore Criollo. È però molto pregiato, perché permette di che ricordano l’affumicato, mentre il “Perù” si fa ottenere un cioccolato delicato, profumato e dal basso apprezzare per le sue note fruttate e delicate. contenuto di grassi. SEMPRE PIÙ SPESSO SI PARLA DI CRU PER Molto più diffuso è il cacao Forastero: la pianta da CIOCCOLATI OTTENUTI DA FAVE DI CACAO RACCOLTE IN UNA SINGOLA PIANTAGIONE cui deriva è molto robusta e produttiva e circa il 90% del cioccolato consumato del mondo si ottiene con questa varietà, nonostante un’aromaticità decisamente Il mondo del cioccolato di qualità è in grande evoluzione meno spiccata e un gusto più forte e amaro. Per ovviare e non esistono ancora delle classificazioni universali a questi limiti si sono incrociate queste due varietà, e garantite per orientarsi al meglio nella ricerca del ottenendo un ibrido chiamato Trinitario, che se ancora proprio gusto preferito. Il nostro consiglio è dunque di non si è affermato commercialmente è sempre più fare qualche goloso sacrificio, esplorando con curiosità ricercato dai buongustai. i cioccolati mono-origine, ricercando la qualità e Queste tre tipologie non sono però sufficienti a apprezzando le caratteristiche delle diverse varietà. Q _10
la materia prima TA R T U F I A L C I O C C O L A T O Cioccolato CON CARAMELLO SALATO Ingredienti per circa 40 tartufi • 300 g di dulce de leche (crema a base di latte originaria del Sudamerica) • 250 g di cioccolato fondente • 1 presa di fiocchi di sale • zucchero di canna in cristalli q.b. • cacao amaro q.b. 20 minuti Tritare grossolanamente il cioccolato, scioglierlo a bagnomaria e aggiungere il sale. Unire al cioccolato il dulce de leche e mescolare per ottenere una massa omogenea e lucida. Far raffreddare, coprire con pellicola e lasciare in frigorifero per circa 3 ore. Riprendere la ganache e formare tante palline da passare poi nel cacao e/o nei cristalli di zucchero. ricette F O R E S TA N E R A CON FRUTTI ROSSI Ingredienti per uno stampo da 20 cm • 1 pan di Spagna al cioccolato • 200 g di panna fresca • 250 g di mascarpone • 2 cucchiaini di vaniglia bourbon in polvere • 60 g di zucchero semolato • 300 g di frutti rossi misti • meringhe q.b. 35 minuti Preparare la farcia mescolando il mascarpone con zucchero e vaniglia. Montare la panna e incorporarla delicatamente alla crema di mascarpone. Tagliare a metà il pan di Spagna al cioccolato e farcire un disco di torta con la sac-à-poche. Adagiare sulla crema un po’ di frutti rossi e coprire con un altro strato di torta. Ricoprire con un altro strato di crema e frutti rossi e far riposare la torta in frigo per un paio di ore. Guarnire con meringa sbriciolata grossolanamente e salsa al caramello.
ricette 3 ore 12 +ore Cinghiale poi fare un soffritto in un tegame capiente con olio extravergine. Aggiungere il cinghiale e farlo rosolare. in dolceforte Aggiungere sale e pepe, poi cospargere con la farina. Sfumare con il liquido di marinatura, poi aggiungere Ricetta per 6 persone il brodo fino a ultimare la cottura a fuoco basso, per • 1 kg di polpa di cinghiale • 50 g di prosciutto circa tre ore. Nel frattempo mescolare il cioccolato, • 50 g di cioccolato fondente tritato • 30 g di pinoli l’uvetta, i pinoli, i canditi, le spezie, lo zucchero e • 60 g di uvetta e frutta candita • 50 g di zucchero mezzo bicchiere di aceto. A fine cottura versare questo • 1 cipolla • 1 carota • 2 coste di sedano • 10 g di farina composto nel tegame con il cinghiale, cuocendo ancora • noce moscata • 2 chiodi di garofano • 1 bicchiere per qualche minuto mescolando delicatamente. di aceto • 1 l di brodo di carne • 1 bottiglia di vino rosso toscano • 6 foglie di alloro • olio extra vergine d’oliva • sale • pepe Tagliare la polpa di cinghiale a pezzi e lasciarli a marinare per 12 ore nel vino, con mezzo bicchiere di aceto e le foglie di alloro. Scolare il cinghiale dalla marinata, filtrare e conservare due mestoli del liquido. Tritare il prosciutto con cipolla, sedano e carota, 012_
nel carrello di aprile COSA METTO NEL CARRELLO? BRESAOLA DELLA VALTELLINA IGP CONFETTI TERRE D’ITALIA LIMONI FILIERA QUALITÀ CARREFOUR Piccole perle di dolcezza La sua unicità dipende preparate con le pregiate Ottenuti da agricoltura dal clima della zona mandorle siciliane a lotta integrata in zone di produzione. di Avola. selezionate della Sicilia. CARCIOFI FRESCHI PROSECCO VALDOBBIADENE COLOMBA TERRE D’ITALIA POMODORINO CILIEGINO Nel corso dei secoli TERRE D’ITALIA Il dolce più FILIERA QUALITÀ il carciofo ha avuto Dalle viti sulle rive rappresentativo della CARREFOUR anche applicazioni ripide delle colline di Pasqua, è un vero piacere Da spizzicare crudo, con in campo medico. Valdobbiadene e Conegliano. per gli occhi e per il palato. mozzarella e vino. PECORINO AL TARTUFO SCAMPETTI PASTA SFOGLIA Delizioso come antipasto Molto apprezzati in Perfetta per creare quiche, e f r e s chezza o per spuntini, da solo cucina a causa della vol-au-vent, canapè ma anche cannoli, ventagli, Gusto r salutare o con miele, con frutta loro polpa morbida ed p e m a v er a e verdure di stagione. estremamente delicata. torte Millefoglie. la pri _13
ci metto la faccia “La mattina indosso un sorriso” Intervista a Maria Chiara Gambetti, hostess di cassa del Carrefour Market di Belgioioso (Pavia) L avoro part time e studio lingue all’Università di Pavia. In più, faccio la mediatrice culturale. La mediazione fa parte del mio modo di essere: mi ritengo una persona solare e positiva, mi piace trasmettere serenità, ascoltare le esigenze la preparazione di alcune ricette con scarti dei clienti e dei colleghi. Dico spesso che la alimentari, una dimostrazione sulla raccolta mattina indosso il sorriso e poi lo mantengo per tutta differenziata con cartoncini a forma delle varie la giornata, cercando di donarlo a chi mi è intorno. tipologie di rifiuti, un filo con dei sacchetti biodegradabili appesi come fossero vestiti ad asciugare, un sondaggio dal titolo “Nel Carrefour Conciliare lavoro, studio e tempo libero non mi che vorrei…”. pesa, perché faccio tutto con la stessa passione. E poi trovo molti punti di contatto fra i vari aspetti della mia vita. Per esempio, credo che lo studio mi Il concorso riguardava temi che già mi interessavano, abbia aiutato a ottenere buoni risultati nel concorso e mi ha dato la possibilità di approfondirli “Superhero” lanciato da Carrefour per invogliare ulteriormente e di comunicarli alle altre persone. le persone dei punti vendita a ideare iniziative sui In fondo la Transizione Alimentare vuol temi della Responsabilità Sociale e della Transizione dire riscoprire alcuni valori tradizionali e Alimentare. Ogni settimana veniva stilata una reinterpretarli in chiave moderna. Sono gli stessi classifica dei dipendenti che si erano distinti, e valori che mi hanno trasmesso i miei nonni, contadini diverse volte mi sono classificata fra i primi dieci. originari della Calabria, e per questo sono stata Fra le iniziative che ricordo con più piacere e che particolarmente orgogliosa di dare il mio contributo hanno destato più interesse fra i clienti, ci sono per diffonderli. Q _15
p r o do t t i d i g u sto Banana STICKER MOMENTS Chiquita lancia delle edizioni speciali del suo celebre Bollino Blu per promuovere attività innovative e divertenti, e il proprio impegno sociale ed ecologico I l Bollino Blu di Chiquita è all’iniziativa Pink Sticker, Fra gennaio e febbraio del diventato simbolo iconico di Chiquita mette in campo 2019, Chiquita ha lanciato frutta e prodotti di alta qualità, diverse azioni e partnership per un’edizione speciale dei suoi e sinonimo di packaging distintivo. sensibilizzare sul cancro al seno. Bollini Blu in dodici varianti che L’azienda lo utilizza in diversi A dicembre è stata la volta di raffigurano alcuni dei personaggi momenti dell’anno per iniziative di una collaborazione con Romero più riconoscibili del film The vario genere. Ecco allora alcuni dei Britto, artista pop di fama Lego Movie 2 – Una nuova più recenti e interessanti Sticker mondiale noto per le sue opere avventura, tra cui Banarnar (il Moments di Chiquita. colorate e positive, che ha personaggio banana). Nell’agosto 2018 una partnership realizzato in esclusiva per Chiquita Proprio in questi giorni, infine, con Shazam, la famosa app quattro varianti del Bollino Blu. parte un’altra collaborazione di identificazione musicale, con una popolare app. Il Bollino ha permesso di accedere alla Blu diventa di nuovo interattivo filiera di fornitura delle grazie allo Snapchat Sticker. banane Chiquita, attraverso la Disponibile da aprile, e per circa scansione del Bollino Blu: un quattro settimane, consentirà modo emotivo e coinvolgente per di personalizzare video e scoprire cosa fa Chiquita per la foto con degli esclusivi filtri sostenibilità. Chiquita, accessibili solo grazie Ogni anno, poi, per tutto il mese all’interazione con il bollino. di ottobre, il Bollino Blu di 200 Un’iniziativa fresca e divertente, milioni di banane Chiquita in come Chiquita, adatta a tutte le tutto il mondo diventa rosa per età, per inaugurare in allegria e sensibilizzare sull’importante leggerezza il periodo primaverile. tema della prevenzione e Per saperne di più, visita diagnosi precoce dei tumori la pagina www.chiquita.it/ della mammella. Parallelamente discover/blue-sticker. Q
il gusto di viaggiare Umbria D i G i u l i a n a A lta m u r a Il cuore verde d’Italia Una piccola regione in cui convivono eccellenze artistiche, naturali, enogastronomiche. Un luogo della tranquillità che pure si dimostra vivace e stimolante N on c’è definizione migliore per l’Umbria, Il borgo meridionale di porta San Pietro vi condurrà in piccola regione nel centro del nostro Paese, un viaggio che dal Medioevo conduce al Rinascimento. che quella di “cuore verde d’Italia”: la Tappa obbligata la Galleria Nazionale dell’Umbria, bellezza del suo territorio, il fascino idilliaco delle il museo più importante della regione, con una delle sue città e dei borghi incastonati come gemme in collezioni di arte medievale e rinascimentale più ricca un paesaggio così multiforme e articolato lasciano a di tutta Italia. bocca aperta ogni visitatore. Ma non è solo la natura Altrettanto ricca dal punto di vista artistico, è la città a incantare, nonostante colline, parchi e distese di Assisi, meta spirituale per via della figura di San boschive offrano un primo impatto senza pari: l’Umbria Francesco cui è indissolubilmente legata, ma anche è un territorio pieno di eccellenze artistiche ed culturale, grazie alle sue splendide chiese e basiliche, enogastronomiche, ricchissimo di storia, in cui al relax agli affreschi di Giotto, Cimabue, Simone Martini, alla e all’attività sportiva si affianca un’offerta culturale bellezza tutta medievale delle sue piazze e dei suoi stimolante, tutta da vivere. vicoli, in costante dialogo con la campagna circostante. Che dire poi di Gubbio? Passeggiare per le sue Perugia, il capoluogo, è un vero e strade, così ripide e strette, è proprio scrigno di tesori preziosi: un’esperienza unica. Difficile nel suo centro storico, dentro le dimenticare i volumi verticali mura etrusche, potrete scoprire del Palazzo dei Consoli o la gioielli dell’architettura e della maestosità di Piazza Grande, così pittura nazionale come il Collegio come le architetture irregolari e del Cambio con gli affreschi del suggestive del borgo. Non è da Perugino, la Fontana Maggiore, il meno Orvieto, che sorge isolata palazzo dei Priori, la Cattedrale. su di una rupe di tufo vulcanico: segue a pagina 20 _18
I n a lt o : P i a n G r a n d e a C a s t e l l u c c i o d i N o r c i a . I n b a s s o : i l c e n t r o d i P e r u g i a . Pa g i n a a c c a n t o : Assisi, uno scorcio e la Basilica. Umbria _19
il gusto di viaggiare Umbria castelluccio di norcia praticare trekking nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, piuttosto impegnativo, oppure sui Monti Martani, 110 km di percorso che attraversano cime e boschi. Il Parco Nazionale del Monte Cucco è perfetto per chi ama la speleologia, mentre il Comprensorio del Lago Trasimeno saprà incantarvi con i profumi della sua macchia mediterranea. Non mancano poi i percorsi ciclabili, da quelli destinati ai più esperti – come i sentieri che si diramano sull’Appennino Umbro- Marchigiano – a quelli meno impegnativi, come la il suo centro storico, tutto da esplorare, culmina nel pista pianeggiante di 60 km tra Assisi e Spoleto. Duomo, definito “giglio d’oro delle cattedrali”, apice dell’architettura tardo-medievale italiana. Ma l’Umbria è anche terra di festival, a partire dall’ormai celeberrimo Umbria Jazz festival, un Al di là dei centri urbani, l’Umbria è la meta ideale appuntamento immancabile che nel mese di luglio per chi desidera vivere un’esperienza d’immersione richiama artisti e appassionati di questo genere musicale totale nella natura: sono innumerevoli i percorsi per da tutta Europa. Tra fine giugno e inizio luglio, invece, chi ama praticare escursionismo o svolgere qualsiasi il Festival dei 2 Mondi riempie le strade della città genere di attività all’aperto. Oltre alla più nota Via di di Spoleto con le sue manifestazioni di musica, arte e San Francesco, si può scegliere – ad esempio – di spettacolo di livello internazionale, mentre i più golosi non vedono l’ora che arrivi settembre per poter gustare tutte le squisitezze dell’Eurochocolate. E per chi al cioccolato preferisce il vino, niente paura: L’Umbria in cucina! l’Umbria è terra di viticoltori e propone percorsi La cucina umbra ha dei sapori schietti, semplici e enogastronomici che sono una certezza. Si possono genuini. Si tratta di una cucina povera, di terra, consultare facilmente on-line le proposte delle dalla tradizione secolare. Come non apprezzare i suoi cosiddette “strade del vino”, che accompagnano salumi e gli insaccati, e in particolare quelli derivati alla scoperta del territorio e della sua produzione. La dal suino nero umbro, allevato allo stato brado? Il cicotto di Grutti è un piatto a base di tagli di maiale Strada dei vini del Cantico, ad esempio, va dalla DOCG cotti col grasso della porchetta (un altro piatto tipico) Torgiano Rosso Riserva di Perugia alle DOC di Assisi, e speziati, da accompagnare col pane senza sale o Torgiano, Colli Martani, colli perugini e Todi; la Strada con la torta sul panàro, torta di granoturco cotta dei vini etrusco-romana parte da Orvieto per arrivare sulla ghisa. Altrettanto imperdibili sono i formaggi: pecorino, DOP o di Norcia, cacio e caciotte, ravaggiolo ad Amelia, con DOC della zona come Rosso Orvietano umbro, giuncata, da accompagnare con crostini caldi e e Lago di Corbara. Che preferiate il vino, l’arte o il croccanti. trekking, siamo certi che, dopo averlo visitato, il cuore verde d’Italia vi resterà nel cuore. Q _20
da n o n perdere 162 i metr La Cascata delle Marmore Questa cascata, osservabile da due diversi belvedere, offre uno spettacolo mozzafiato col suo salto di ben 162 m nel verde del bosco, dovuto all’intervento ingegneristico del console romano Manio Curio Dentato, che vi fece dirottare l’acqua stagnante del fiume Nera nel 271 a. C. Ec c elle nza gastronomic co I tinerario stori a Il tartufo Il tartufo umbro più noto è quello di Norcia, nero, che spesso viene messo La Via romana in competizione con quello bianco di Alba, in Piemonte. Ma anche La Via Flaminia, costruitaita in epoca in Umbria, per esemp esempio nella valle romana per collegare la capitale ai porti del Tevere, ci sono degli de eccellenti dell’Adriatico, attraversaa ancora anco oggi tartufi bianchi. Insom Insomma, di questa l’intera regione e sono molte le vestigia i i prelibatezza c’è solo ll’imbarazzo so, a partire visitabili lungo il percorso, della scelta. da Carsulae con le sue rovine ovine quasi del tutto integre. _21
ric e t t a ri o Parmigiano Reggiano Terre d’Italia Torta di Pasqua Umbra 20+2h MEDIO 1 Sciogliere il lievito di birra in acqua tiepida con lo zucchero. Unire 120 g di farina, mescolare e formare un lievitino compatto e liscio. Mettere in un luogo caldo e umido coperto con pellicola per alimenti, fino al raddoppio di volume. 2 Nella planetaria versare il lievitino con le uova una alla volta e mescolare. Unire un po’ di farina, i formaggi precedentemente grattugiati, il sale, il pepe e l’olio extravergine. Unire infine l’emmenthal a cubetti tenendone un po’ da aggiungere in superficie. Ingredienti per una torta 3 Formare una palla di impasto e versare in una teglia precedentemente unta e infarinata. Guarnire con cubetti di emmenthal. da 6/8 persone • 150 g di Parmigiano Reggiano Terre 4 Coprire con un panno bagnato e mettere a riposare in un luogo umido d’Italia e caldo fino al raddoppio di volume. • 500 g di farina 0 • 80 g di acqua tiepida 5 Cuocere in forno caldo a 200 °C per circa 45 minuti con un tegamino d’acqua • 5 uova per mantenere alta l’umidità. • 20 g di lievito di birra fresco • 1 cucchiaino di zucchero 6 Lasciare raffreddare e servire con salumi tipici. • 1 cucchiaio di strutto • 5 cucchiai di olio extravergine di oliva • 100 g di pecorino romano • 130 g di emmenthal svizzero • 1 presa di sale • 1 pizzico di pepe UN CLASSICO A PASQUA CHE OGNI FAMIGLIA UMBRA REALIZZA CON LA PROPRIA RICETTA PERSONALE. _22
r ic e t t ar io Lenticchie Carrefour BIO Vellutata di lenticchie con 25 FACILE zafferano, gamberi e basilico 1 Soffriggere il cipollotto, aggiungere i pomodori, il miso e le lenticchie, coprire con acqua e lasciare cuocere per 25/30 minuti. 2 Aggiungere lo zafferano, frullare e passare al colino. 3 Pulire i gamberi dal carapace, cuocerli al vapore per pochi minuti e condire con olio e sale la scorza del mandarino e il basilico. 4 Servire la crema di lenticchie e finire con i gamberi conditi, le foglie di basilico e un pizzico di pepe. Ingredienti per 6 persone • 500 g di lenticchie Carrefour BIO • 1 cipollotto • 10 stimmi di zafferano • 50 g di miso • 100 g di pomodori a grappolo • 15 gamberi • 1 rametto di basilico • 1 pizzico di pepe • 1 presa di sale • 1 mandarino • Olio extravergine di oliva P O T E T E S E R V I R E Q U E S TA V E L L U TATA S I A C A L D A CHE FREDDA; COME PRIMO P I AT T O O I N M O N O P O R Z I O N E C O M E A N T I PA S T O . _23
, L arte del dolce Roberto Rinaldini di Niccolò Vecchia L o s t i l i s ta d e l d e s s e r t Il pasticciere ha trasformato il suo talento in un brand di successo. E non ha intenzione di fermarsi «I o giocavo a pallavolo, da ragazzo, ero in bottega, con le ore in laboratorio, con la continua una promessa. Poi però nella vita le cose applicazione che si può imparare e migliorare, non ci cambiano». Racconta così il riminese sono scorciatoie: l’abilità manuale in pasticceria è Roberto Rinaldini quella che fu una svolta giovanile fondamentale e si acquisisce solo con le ore di importante: da vice-campione nazionale di beach lavoro, essenziali come lo è l’allenamento nello volley a studente all’alberghiero (convinto a iscriversi sport». dal padre che aveva notato la sua scarsa applicazione Così sono nati prodotti iconici, originali, come i a scuola). «Dopo il primo anno di corso, vidi quasi MacaRAL®, interpretazione personale dei macaron per caso sulla scrivania dello chef che mi seguiva un francesi, le GnamBelline®, in equilibrio tra donut e volantino sui campionati mondiali di pasticceria: come ciambelline, le moderne praline ChocoColor. si è capito sono uno competitivo, mi innamorai subito Ma anche la Venere Nera, dolce-simbolo con cui dell’idea di partecipare». Rinaldini coronò il suo sogno di ragazzo trionfando Oggi Rinaldini, 41 anni, è uno dei più affermati nel 1998 ai Campionati del mondo di pasticceria a interpreti dell’arte del dolce in Italia: la sua è stata una Barcellona, a base di Pan di spagna al cioccolato, carriera veloce come un servizio al salto sul campo di mousse al cioccolato 64% del Madagascar, bavarese volley. Ispirata anche dai grandi nomi del fashion: «I di nocciole delle Langhe, croccantino di cereali e migliori stilisti della moda italiana, come Valentino, glassa al cacao. Armani, Dolce e Gabbana, hanno dimostrato come E sempre così sono nati i suoi eleganti concept store: si possa trasformare un’attività che nasce da a Rimini, Firenze, Roma, Milano. Ma è un progetto un talento e da una passione artigianale in una all’inizio: «La mia missione è questa: creare un grande industria internazionale. Come trasformare marchio, creare posti di lavoro, far nascere nuovi locali un nome in un marchio riconosciuto nel mondo. Con in cui offrire grande qualità e affermare un brand». Q grande ambizione, mi sono dato questo obiettivo». Per raggiungere traguardi così importanti, Roberto Rinaldini si è posto come sua regola il distinguersi carta d’identità sempre dagli altri, cercando di affermare la propria Chi. Roberto Rinaldini LA PASTICCERIA. Rinaldini Rimini, identità. Si definisce un autodidatta, e a se stesso, così via Ennio Coletti 131, Rimini come ai suoi collaboratori, ricorda sempre l’importanza Online. www.rinaldinipastry.com dell’impegno e della costanza: «È solo con il lavoro _24
Roberto Rinaldini
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, L arte del dolce Roberto Rinaldini C r o s ta ta d i r i c o t ta e v i s c i o l e Per la pasta frolla alle mandorle Per la crema di ricotta e visciole al profumo di vaniglia 220 g di burro 2 g di sale 500 g di ricotta di pecora 180 g di zucchero a velo 140 g di zucchero 70 g di mandorle in polvere 80 g di uova 110 g di uova intere 15 g di liquore di vaniglia 460 g di farina per frolla 1 baccello di vaniglia 1 g di vaniglia 70 g di visciole a pezzi A M mmorbidire il burro a 25 °C con la vaniglia, ontare, a mano o in planetaria con la frusta, aggiungere nell’impastatrice le uova, lo la ricotta, lo zucchero e i semi di vaniglia, zucchero a velo, il sale e la farina di mandorle. aggiungere le uova a filo e il liquore di Amalgamare gli ingredienti, senza inglobare troppa vaniglia. Completare con le visciole a pezzi. aria. Legare il tutto con 120 g di farina setacciata. Quando è incorporata bene, inserire la farina rimasta e impastare per pochi secondi. Conservare in frigorifero per 12 ore a 4 °C. Stendere in una tortiera allo spessore di 3,5 mm e raffreddare. S palmare la confettura di visciole sulla pasta Per la finitura frolla nella tortiera e con una sac-à-poche, distribuire la crema di ricotta senza creare 200 g di confettura di visciole buchi. Livellare con la spatola e terminare con strisce Amarene candite e foglie d’oro per decorare di pasta frolla aiutandosi con una griglia di plastica. Decorare con amarene candite e foglie d’oro. Infornare a 180 °C per 40 minuti, fino a doratura completa. _27
ric e t t a ri o Uova Carrefour BIO Tiramisù con bergamotto e pistacchi 25 FACILE 1 In una ciotola capiente mescolare i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto cremoso. Unire il succo del bergamotto alle uova e mescolare. 2 Montare a neve i tuorli e unirli delicatamente al composto. 3 Tostare una parte di pistacchi e ridurre in granella il rimanente. 4 Nel frattempo bagnare i savoiardi nel succo d’arancia o nel limoncello a seconda dei gusti. Ingredienti per 4 persone 5 Disporre un primo strato di savoiardi in una teglia, coprire con la crema • 4 uova Carrefour BIO al mascarpone, granella di pistacchi e cacao a piacere. • 200 g di mascarpone • 24 biscotti savoiardi 6 Continuare con questi strati fino a terminare gli ingredienti. • 200 g di succo d’arancia • 1 bergamotto • 90 g di zucchero • 20 g di pistacchi sgusciati • Cacao a piacere CI SONO TANTE VERSIONI PER QUESTO DOLCE TIPICO ITALIANO. QUESTA UNISCE IL GUSTO DEL PISTACCHIO E IL PROFUMO DEL BERGAMOTTO; IL TIRAMISÙ RISULTA QUINDI FRESCO E AGRUMATO, PERFETTO PER LA PRIMAVERA. _28
r ic e t t ar io Miele di arancio di Sicilia Terre d’Italia 15+6h MEDIO Budino al miele 1 In un tegame versare il miele, scaldarlo a fiamma dolce e versare il latte a filo. 2 Nel frattempo sbattere i tuorli in una ciotola e unirli nel tegame con il latte. Continuare a mescolare per circa un minuto, spegnere il fuoco e mettere da parte. 3 Far ammorbidire la gelatina, strizzarla e aggiungerla al latte bollente. 4 Unire il liquore, mescolare e versare in uno stampo per budini leggermente oliato. 5 Far raffreddare e mettere in frigorifero per circa 6 ore. Ingredienti per 6 persone • 160 g di miele di arancio di Sicilia 6 Estrarre il budino dallo stampo in un piatto, guarnire con more, nocciole Terre d’Italia ridotte in granella, foglie di menta e riduzione di miele o caramello. • 200 g di more fresche • 500 ml di latte • 40 g di nocciole tostate • 15 g gelatina • 4 tuorli d’uovo • 1 bicchiere di cognac AMBRATO, DORATO O SCURO, FLUIDO O SOLIDO, DOLCE O QUASI AMARO, IL MIELE CAMBIA A SECONDA DEI FIORI E DEL LAVORO DELLE API. QUESTO MIELE PORTA CON SÉ TUTTO IL SAPORE E IL PROFUMO DELLE ARANCE SICILIANE. _29
fo t o r ic e t ta Per il ripieno Agnolotti 200 g 150 g di arrosto di lonza di sottopaletta di vitello di maiale 100 g di salsiccia 200 g di scarola verde 100 g di spinaci 4 uova 1 carota, 1 cipolla, 20 g di burro, Le istruzioni 50 g di Parmigiano Reggiano grattugiato, di Ugo Alciati 50 g di olio evo, sale e pepe L a pasta ripiena regna sovrana sulle tavole di tutte (o quasi) le regioni d’Italia. Ravioli, tortelli, cappelletti, tanti formati per un’unica promessa: con loro il Per la pasta pasto è speciale. Per la nostra ricetta ci siamo rivolti a Ugo Alciati, un cuoco che è davvero custode e interprete 500 g della tradizione piemontese: è cresciuto nella cucina di farina del ristorante di famiglia, Guido, osservando la mamma Lidia al lavoro. Oggi è lui lo chef di quella insegna, ora all’interno della splendida Tenuta Fontanafredda. 11 I suoi Agnolotti di Lidia conservano fedelmente la ricetta tuorli originaria. E sono talmente buoni che si possono mangiare anche senza alcun condimento. 10 g di olio evo, 3 g di sale, un po’ di semolino per 6 persone 80-100 g di acqua fredda, _30
preparazione 2 di cottura, Restringere il sugo parte. filtrarlo e tenerlo da 3 1 Tritare le carni finemente. Unire al composto le uova e il Parmigiano, aggiustando di sale e pepe. Per il ripieno: soffriggere la carota e la cipolla a tocchetti. Aggiungere la lonza di maiale facendola dorare a fiamma vivace e poi arrostendo a fuoco basso. A metà cottura aggiungere l’arrosto 4 di sottopaletta, la scarola e gli spinaci. Per la past a: setaccia sulla spian re la farina Coprire e cuocere per 2 ore. Far raffreddare. atoia, creare e mettervi a un incavo ll’interno i l’acqua. La tuorli e vorare fino 5 ano un impasto Coprirlo co liscio e om n un panno a ottenere ogeneo. ri sc e d i pasta (a m umido ell e st e dei e lasciarlo Ricavare d e rl e su ll’asse e deporr riposare a), sten d per circa m o a macchin a distanza ezz’ora. ie n o su un lato mucchiett i d i rip n il lembo a ll ’a lt ro . Coprire co un o d rotella di 2-3 cm l’ b e ro . U sando una ast o li i pasta di pasta rim e li m in a re l’eccesso d dentata , tagliapasta golarmente d i tagliare sin per il lun go , q u in no, con un a ld a rl i, uno per u ogni agnolo tt o. S rli su un “ p li n”. Sistema fa m o so molino. pizzicotto: il a to c o n u n a presa di se infarin canovaccio 6 per circa ssare gli ag nolotti in acqua bollente salata Le di arrosto, olarli e saltarli nel sugo tre minuti e mezzo, sc servirli in un burro. Potete anche tenuto da parte, con il lic emente con un tovagliolo, semp tovagliolo o in un piatto di carne e scolati. fatti cuocere nel brodo _31
SCUOLA DI CUCINA Il corso IL PANE Tecniche, consigli e ricette dai docenti di ALMA, la più importante scuola di cucina italiana. In questo numero parliamo di impasti e lievitazioni C osa c’è di più familiare, di più genuino, e ottenere, che tipo di impasto si vuol fare e per buono, del pane? Sempre più appassionati quanto tempo deve tenere la lievitazione. Non decidono di cimentarsi anche a casa propria sempre occorrono farine forti o fortissime, con nella preparazione di pani e lievitati. Il più un W molto elevato. Ad esempio, nella ricetta giovane docente di pasticceria e panificazione dei grissini proponiamo un mix della storia di ALMA, Antonello Di Maria, ci tra una farina di media forza fornisce insegnamenti utilissimi. E un consiglio: se e una debole: con una farina volete davvero cimentarvi nella panificazione, molto forte, si andrebbe contro vi sarà utile avvalervi di una macchina le caratteristiche organolettiche impastatrice. del grissino. Invece che friabile e scioglievole in bocca, sarebbe LA FORZA DELLA FARINA consistente, quasi gommoso. Più «Quando si parla di “forza” della una farina è forte, più le proteine farina (dato indicato sulle che contiene sono prestanti, e in etichette con la W), ci si riferisce una lunga lievitazione creano un alla capacità di assorbire acqua e impasto dalla struttura più ricca. di rendere l’impasto resistente. Perciò, per una lievitazione lunga, Per scegliere la farina, è serve una farina forte, con una importante avere chiaro percentuale proteica circa del il risultato che si vuole 13-14%». _32
IL TEMPO DI LIEVITAZIONE idratazione: se l’impasto è solido si chiama «Sono diverse le variabili che ci portano a capire “biga”, se è liquido “poolish”. La biga della quanto dovrà lievitare il nostro impasto. Una di ricetta della Ciabatta è ottenuta con della farina queste è la temperatura finale dell’impasto: forte e impastata in modo grezzo. La temperatura se dopo averlo lavorato la temperatura a cui estraiamo la biga dall’impastatrice è sarà di 28°, lieviterà molto più importante, intorno ai 18°. Il pre- velocemente di un impasto fermento serve a portare più a 22°. Un’altra variabile aromi e profumi al prodotto importante è l’idratazione finale: impastando tutti dell’impasto, quanta gli ingredienti insieme, acqua abbiamo usato: avremmo un pane meno più è idratato, profumato. Invece la più lieviterà biga, lievitando per velocemente. C’è 18-20 ore a una un rapporto anche temperatura di 18°, tra idratazione e sviluppa un bouquet temperatura finale aromatico molto dell’impasto: se intenso». è più idratato, è consigliabile IL LIEVITO MADRE farlo lievitare a «Non dobbiamo avere temperatura più dogmi: è fondamentale elevata. In una ricetta basarsi sui propri gusti in cui è previsto un e sul prodotto che si vuole pre-fermento, come ad ottenere. Sia gli impasti esempio nella ricetta della con il lievito compresso Ciabatta, in cui è prevista una (detto anche di birra), sia “biga”, è importante valutare il tipo di quelli con il lievito madre possono pre-fermento utilizzato per capire quanto dovrà essere ottimi. Per usare il lievito madre serve lievitare l’impasto». più esperienza, per gestirlo al meglio, altrimenti i risultati possono essere incostanti. Il lievito madre I PRE-FERMENTI offre, se usato bene, una maggiore struttura, aromi «Non tutti sono uguali, in base alla loro più spiccati e una migliore conservabilità». Q _33
SCUOLA DI CUCINA Il profilo Antonello Di Maria Dolce preferito da gustare: cannoncino alla crema Dolce preferito da preparare: panettone gianduja e albicocca Panificazione e pasticceria in 3 parole: costanza, emozione, tecnica R isoluto e di poche parole. Questi i tratti distintivi di Antonello Di Maria, molisano classe ’90, sfuggito a una carriera da Seguono esperienze formative importanti, come quella geometra, come avrebbe voluto il padre, attratto dal grande maestro della pasticceria italiana Iginio dal fascino di lievito e vaniglia. Antonello cresce Massari, e i sogni fatti sulla corriera da ragazzino tra pentole e fornelli: la passione per la cucina, il divengono realtà. Un breve giro del mondo a suon desiderio di creare qualcosa con le sue mani e la di saccarosio riporta Di Maria al punto di partenza. sua sensibilità, lo anima sin da piccolo. Al momento Questa volta ALMA lo accoglie non più come allievo di scegliere cosa fare del suo futuro non ha dubbi: ma come il più giovane docente di pasticceria e il suo gioco preferito sarebbe diventato il suo panificazione. Q mestiere. Così sull’autobus che lo porta ogni giorno da casa a Termoli, sede dell’Istituto Alberghiero che frequentava, sogna a occhi aperti, immaginandosi in C O R S O D I PA N I F I CA Z I O N E una grande brigata tra Londra e New York. Le sue MODERNA prime esperienze professionali sono da cuoco, ma la Il nuovo Corso di Panificazione Moderna ALMA è un corso vocazione da pasticciere è già viva dentro di lui; così intensivo disegnato per apprendere basi e nuove tecniche la sua immaginazione trova sempre più dimora in di panificazione necessarie a diventare Bakery Chef: una quella stanzetta laterale, quella meno affollata e professionalità internazionale, passaporto per avviare un’attività in proprio ma anche una figura richiesta dalle dal ritmo meno frenetico, in cui il rumore delle grandi catene di hotellerie, di ristorazione commerciale e padelle sfrigolanti viene sostituito dal mantra di bakery. Il programma affronta a 360° la formazione del delle fruste in azione. Antonello Di Maria se ne Bakery Chef. Partendo dalle basi del mestiere per arrivare convince: sarebbe stato un pasticciere. Il percorso di alle tecniche più moderne, in linea con i nuovi emergenti trend, seguendo l’evoluzione di un mercato sempre più crescita è segnato da una “fame” di imparare che non attento alla scelta di prodotti artigianali, sani e gustosi. riesce a essere saziata. ALMA e il 9° Corso Superiore www.alma.scuolacucina.it di Pasticceria sono la risposta alle tante domande. _34
I Pane in cassetta • 400 g di farina media forza • 120 g di latte • 120 g di acqua • 12 g di lievito compresso • 20 g di zucchero semolato • 65 g di burro • 8 g di sale Impastare tutti gli ingredienti insieme. • Far riposare la pasta per 10 minuti. • Pesare pezzi da 250 g, formare a filone e porre in appositi stampi in alluminio usa e getta con lunghezza di 22 cm, larghezza di 8,5 cm e altezza di 5cm. • Far lievitare in un luogo caldo (28 °C) fino a raggiungere quasi il bordo dello stampo • Cuocere a 185 °C per 20-25 minuti. II Ciabatta Biga classica (pre impasto) • 500 g di farina forte (tipica per lievitati come panettone, focacce) • 225 g di acqua • 5 g di lievito compresso Mescolare tutti gli ingredienti insieme, porre in mastelli oleati e lasciare riposare in un luogo fresco (18-20 °C) per circa 20 ore. Impasto della ciabatta • 730 g di biga • 100 g di farina media forza (tipica per pizza) • 240 g di acqua • 12 g di sale • 4 g di estratto di malto Impastare biga, farina, malto e una parte di acqua. • Impastare il tutto aggiungendo il sale e finire di reidratare con la restante acqua. • Mettere l’impasto in un mastello e farlo raddoppiare di volume. • Tagliare della grandezza desiderata e porre in teglia. • Far lievitare 30 minuti e infornare a 240 °C per 25-30 minuti.
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SCUOLA DI CUCINA Le ricette III Grissini • 250 g di farina media forza • 250 g di farina debole • 15 g di lievito compresso • 275 g di acqua • 10 g di sale • 5 g di malto • 35 g di olio extravergine di oliva Impastare tutti gli ingredienti insieme. • Lasciar riposare 10 minuti l’impasto. • Formare 2 filoni da 420 g circa e metterli su teglie precedentemente unte con dell’olio di oliva e coprire il tutto con un telo di plastica. • Lasciar lievitare 30 minuti circa. • Tagliare il filone a strisce, stirare o arrotolare i grissini e porli in teglia precedentemente oleata. • Lasciar lievitare per 20-30 minuti poi infornare a 170 °C circa per un tempo di cottura di circa 10-15 minuti. • Poi lasciar asciugare ancora in forno a una temperatura di 100-120 °C. LO CHEF CONSIGLIA È importante anche valutare la temperatura dell’ambiente in cui lavoriamo e in cui lieviteranno gli impasti: in base al prodotto che vogliamo ottenere, come si vede dalle ricette, la temperatura può variare. _37
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cibo per la mente Tutta la verità sul bio In un libro, un viaggio fra i produttori italiani del biologico, per approfondire il tema e vincere lo scetticismo S t e fa n o G e n o v e s e , I l b i o n o n è u n a b u fa l a , P I E M M E , 2 0 1 8 , 2 1 6 pa g i n e . C os’è veramente il biologico? Una moda per radical chic? Un nuovo tipo di business? Da quando è approdato anche nella grande Genovese ha così selezionato dodici aziende del distribuzione ed è aumentato il numero delle persone Made in Italy, da realtà molto piccole e specializzate che affermano di “mangiare solo bio”, si è verificato come Agribio Forneria e Ca’ D’andrei a grandi anche un certo incremento di scetticismo sul suo marchi quali Probios, Alce Nero, La Finestra sul conto: sarà davvero la tanto propagandata salvezza del Cielo, nati per lo più sulla fine degli anni Settanta, Pianeta e della nostra salute o è solo l’ennesimo modo quando il biologico era ancora ben lontano dall’essere per guadagnare alle spalle del cliente sfruttando regolamentato dalla Comunità Europea, figurarsi dal le sue paure? Insomma, il biologico è sì o no una diventare una moda! bufala? Approfondendo le singole storie e le diverse identità Stefano Genovese nel suo libro Il bio non è di queste aziende che potremmo definire tanto una bufala, indaga sulla questione andando a emblematiche quanto esemplari, Il bio non è una interrogare i protagonisti italiani del biologico bufala riesce perfettamente nel suo intento: chiarirci per comprendere le loro tecniche di produzione le idee su cosa e soprattutto chi c’è dietro il e la filosofia che li ispira. L’esito dell’indagine è biologico e come imparare a riconoscerlo, già nel titolo: il bio sarà pure diventato un business oltre a liberarci definitivamente da alcuni dubbi che negli ultimi anni, ma si tratta di un fenomeno che ha almeno una volta hanno sfiorato un po’ tutti (chi non semplicemente (e finalmente) dato lustro a tutti quegli si è mai chiesto, ad esempio, perché il bio costi di più imprenditori che da quarant’anni hanno deciso di del cibo convenzionale?). investire nell’idea di produrre un cibo migliore, per Il libro di Genovese aiuta a comprendere questa noi come per l’ambiente, senza mai arrendersi davanti realtà dall’interno come mai era stato fatto finora alle difficoltà che un simile obiettivo comportava e e a realizzare che, no, il bio non è per niente una comporta. bufala. Q _39
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