L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLIV - n. 01 gennaio 2019 - Parrocchia di Verolanuova

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L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLIV - n. 01 gennaio 2019 - Parrocchia di Verolanuova
L’Angelo

01   Mensile di vita Parrocchiale
     anno XLIV - n. 01 gennaio 2019
L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLIV - n. 01 gennaio 2019 - Parrocchia di Verolanuova
In copertina:

sommario
                                                              Pace, dono, accoglienza

La parola del Prevosto (don Lucio)
Calendario liturgico
                                                          3
                                                          4
                                                                L’Angelo
La parola del Papa
Messaggio per la pace
“La buona politica è al servizio della pace”              9
Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
“Cercate di essere veramente giusti”                     12
La Santa Messa Liturgia della Parola                     14

Vita parrocchiale
Don Franco Corbelli è tornato alla Casa del Padre        16
Battitore libero (di don Luigi Corrini)                  17
Un bel capitolo di vita (di don Franco Corbelli)         19
Briciole francescane
La Beata Paola Gambara, una Terziaria illustre
                                                         21
                                                         22   01    Mensile di vita Parrocchiale
                                                                    anno XLIV - n. 01 gennaio 2019

Dalla Parrocchia di Cadignano
Mons. Pierantonio Tremolada in visita
a Cadignano e Verolanuova                                23

Dall’Oratorio
                                                              Redattori:
Raccolta di San Martino                                  25      Sac. Lucio Sala
Vi raccontiamo il presepe dell’Oratorio                  26      Sac. Carlo Civera
Un dono in dono                                          27      Sac. Sergio Mariotti
Mostra “Real bodies”, alla scoperta del corpo umano      28
Gruppo Puliziotti                                        30      Sac. Michele Bodei
Anticipi d’estate                                        30      Sac. Alessandro Savio
Auguri dalla Scuola di Vita Familiare, buon 2019         31      Tiziano Cervati (Capo redattore)
Arte & cultura
Pennellate di storia (L. Sala e F. Pelosi)               32   Telefoni utili
Storia del Cristianesimo 48. (S. Amighetti)              34       030 931210 (Ufficio parrocchiale)
Le nostre rubriche
                                                                  331 9996919 (Oratorio)
Verola missionaria                                       36       030 9360611 (abit. don Carlo)
La gioia della fede (don Sergio)                         38       030 932998 (don Sergio)
I Profeti: il Profeta Samuele II Parte (F. Checchi)      40       030 931475 (don Michele)
Rivelazioni private                                      42
Scritti di don Mazzolari: Sant’Antonio Abate             43
Festa del ringraziamento                                 45   Stampa
                                                              Litografia Bressanelli - Manerbio
Varie – Cronaca
Elena Allegretti Camerini                                46   Tel. 030 938 02 01
U.A.V. - Calendario attività dall’8 al 29 gennaio 2019   48   www.litografiabressanelli.eu
New Year, New Life, anno nuovo, vita nuova               49   serena@litografiabressanelli.191.it
Volley Verole                                            50
Verola Legge - Viaggiare Leggendo                        52
Buon anno da Radio Basilica Verolanuova                  53   Grafica
Anagrafe parrocchiale                                    54   Serena Bressanelli
Offerte                                                  55

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L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLIV - n. 01 gennaio 2019 - Parrocchia di Verolanuova
I MAGI, PROSTRATISI

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LO ADORARONO

L eggendo i testi dell’Epifania ci im-
  battiamo in un atteggiamento dei
Magi che vi inviterei a cogliere: i Magi
                                           ginocchia. Chi impara a credere im-
                                           para a inginocchiarsi, una fede o una
                                           liturgia che non conoscano più l’atto
prostratisi lo adorarono.                  di inginocchiarsi mancano in un pun-
                                           to centrale. Come non inginocchiarsi
Nella celebrazione della Messa vi è un     davanti alla Tua umiltà, giunta fino alla
momento in cui l’assemblea è invitata      morte di croce? E pensare che nella
a inginocchiarsi: è il momento della       liturgia celeste descritta dall’Apocalis-
consacrazione. In quel momento av-         se, l’inginocchiarsi ricorre 24 volte. Per
viene qualcosa di straordinario: Dio si    questo il piegare le ginocchia alla tua
fa presente nel pane e nel vino diven-     presenza, di Te Dio vivente, è irrinun-
tando il corpo e il sangue del Signore     ciabile. Dunque, ritorniamo a inginoc-
Gesù. Quando passava la processione        chiarci nelle chiese, per aiutare l’uomo
del Santissimo Sacramento ricordo          moderno a capire che per amore sei
che le persone più anziane in segno di     venuto a salvarci dal peccato, a con-
rispetto si inginocchiavano dopo aver      vertirsi e ad adorarti.
steso il fazzoletto per non sporcarsi i
pantaloni... quante altre volte questo     Auguro a tutti un buon anno nuovo di
gesto è richiamato nella Bibbia.           pace e serenità.

L’apostolo Paolo ci invita riflettere                                    Don Lucio
quando ci ricorda che
non v’è altro nome nel
quale possiamo essere
salvati, e per questo ogni
ginocchio deve piegarsi
in terra, così come si pie-
ga in Cielo e persino sot-
toterra. Nei personaggi
del presepio la Madonna
e san Giuseppe, i pastori
e i Magi, particolarmente
il bue e l’asino, non solo
si inginocchiarono ma si
prostrarono      profonda-
mente davanti al Bambi-
no Gesù.
Un padre della Chiesa,
sant’Atanasio, ricorda che
solo il diavolo non si ingi-
nocchia perché non ha le
                                                                                 l’angelo01   3
L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLIV - n. 01 gennaio 2019 - Parrocchia di Verolanuova
calendario liturgico

         GENNAIO 2019

         ORARIO SANTE MESSE
         In Basilica:
         Prefestiva:  ore 18.00
         Festive:     ore 8.00 - 9.30 - 18.00
         		           ore 14.45 Celebrazione dei Vespri
         Feriali: 		  ore 8.30 - tutti i giorni eccetto il sabato
         		           ore 18.00 - tutti i giorni eccetto il giovedì

         S. Rocco:
         Festiva:          ore 11.00 (eccetto nelle solennità)

         S. Anna - Breda Libera:
         Festiva:       ore 10.00
         Feriale:		     ore 18.30 (solo giovedì)

         Cappella Casa Albergo:
         Tutti i giorni: ore 16.30 (eccetto la domenica)

         Cadignano:
         Martedì e Giovedì:        ore 18.00
         Prefestiva: 		            ore 19.30
         Festiva: 		               ore 10.30

         N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.00, un sacerdote è a
         disposizione per le confessioni.

         1 martedì - Maria Santissima Madre di Dio (proprio del salterio)

         Dal Vangelo: - “Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi Dio ha
                       parlato ai padri per mezzo dei profeti; ultimamente, in
                       questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio”.
                                                                            Eb 1,1-2)
         Sante Messe con orario festivo

         52ª Giornata della Pace

         ore 8.00          Santa Messa
         ore 10.30         Santa Messa (sono unificate le Messe delle 9.30 e delle 11.00)
         ore 17.30         Canto del vespro, preghiere per la Pace,
                           benedizione Eucaristica solenne
         ore 18.00         Santa Messa Solenne

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3 giovedì       Santissimo nome di Gesù

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                Inizio Camposcuola Invernale a Corteno Golgi,
                per gli i ragazzi delle medie (fino al 5)

5 sabato        ore 18.00 Santa Messa prefestiva dell’Epifania
                (con la partecipazione degli Zampognari di Sarezzo)

6 domenica - EPIFANIA del SIGNORE – Solennità (proprio del salterio)

Dal Vangelo: - “Abbiamo visto la tua stella in oriente
              e siamo venuti per adorare il Signore”. (Mt 2,2)
Sante Messe con orario festivo

Giornata dell’infanzia missionaria
In tutte le Messe: Annuncio delle feste solenni dell’anno

ore 9.30        Arrivo in Basilica del corteo dei Magi con i doni per l’infanzia
                nel mondo
ore 11.00       S. Messa solenne in canto con la partecipazione del Coro
                San Lorenzo.
ore 17.30       Vespro solenne. Professione di fede.

7 lunedì        A Verolavecchia, Teatro Montini: Magistero per i Catechisti

10 giovedì      ore 20.30 In Canonica: Lectio Divina.

13 Domenica - Battesimo del Signore (Proprio del salterio)

Canto al Vangelo: - “Viene colui che è più forte di me, disse Giovanni;
                 egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. (Lc 3,16)

Sante Messe con orario festivo

ore 11.00       Santa Messa in Basilica e celebrazione dei Battesimi
ore 15.00       Festa di tutti i bambini battezzati nell’anno 2018:
                ci si trova in Basilica e poi la festa prosegue
                alla Scuola Materna Capitanio.
ore 15.00       In Oratorio: Incontro genitori e bambini del 1° anno
ore 15.00       Asilo Capitanio: Incontro genitori e bambini del 4° anno
ore 17.45       Vespri

14 lunedì       Prima Settimana del Tempo Ordinario (T.O.)
                1ª settimana del salterio

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calendario liturgico

         17 giovedì         S. Antonio abate
                            30ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo
                            del dialogo ebraico-cristiano.
         “Scrutando il mistero della Chiesa, il Sacro Concilio - afferma la Dichiarazione “Nostra
         Aetate” - ricorda il vincolo con cui il popolo del Nuovo Testamento è spiritualmente
         legato alla stirpe di Abramo”. Scopo della giornata dell’Ebraismo è la sensibilizzazione
         delle comunità cristiane a non dimenticare la “propria radice santa” ossia “il popolo
         d’Israele a cui appartengono Gesù e Maria, gli Apostoli e la prima comunità cristiana di
         Gerusalemme”.
         ore 20.30 In Canonica: Lectio Divina.

         18 venerdì        Oggi si apre la settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani.
                           Ogni giorno, fino al 25 gennaio, dopo la lettura del Vangelo,
                           nel corso delle Sante Messe, breve riflessione. Servizi in orari
                           diversi da Radio Basilica.

         19 e 20 gennaio: Pellegrinaggio a Benevagienna dei ragazzi del 5° anno per la
         Festa della Beata Paola

         20 domenica       II Domenica del Tempo Ordinario (II settimana del salterio)

         Canto al Vangelo: “Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in
                          possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo”.
                          (2Ts 2,14)

         Sante Messe con orario festivo

         ore 15.00         In Oratorio: Incontro genitori e bambini del 2° anno
         ore 15.00         In Oratorio: Incontro genitori e bambini del 3° anno
         ore 15.00         Asilo Capitanio: Incontro genitori del 5° anno
         ore 17.40         Vespri

         21 lunedì         S. Agnese
         ore 18.00         Apertura del Triduo della Beata Paola:
                           Santa Messa e riflessione.

         22 martedì        ore 15.00 Triduo della Beata Paola: Vespri e riflessione.

         23 mercoledì      ore 15.00 conclusione del Triduo della Beata Paola:
                           Santa Messa e riflessione.
                           Al termine, omaggio a tutte le donne della parrocchia
                           e rinfresco in Oratorio.

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24 giovedì      San Francesco di Sales

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                ore 20.30 In Canonica: Lectio Divina

25 venerdì      Conversione di San Paolo Apostolo
                Si conclude l’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani

27 Domenica III Domenica del Tempo Ordinario (III settimana del salterio)

Canto al Vangelo: “Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto
annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione”. (Lc 4,18)
               Sante Messe con orario festivo

Sant’Angela Merici
66ª giornata dei malati di lebbra

ore 17.40       Vespri

28 lunedì       S. Tommaso d’Aquino

31 giovedì      S. Giovanni Bosco, patrono dei giovani e dei ragazzi
                ore 20.30 In Canonica: Lectio Divina

FEBBRAIO 2019

1 venerdì       Primo venerdì del mese.
                Si porta la Comunione agli ammalati.
ore 20.00       Cappella della Casa Albergo: Esposizione del Santissimo
                e adorazione comunitaria e personale fino alle 21.30,
                a cura della Comunità francescana “Santa Chiara”

2 sabato        Presentazione del Signore. Festa.
                23ª Giornata per la Vita Consacrata

La festa della Presentazione del Signore è collocata a metà strada fra le due più
importanti solennità dell’anno liturgico. Vuole fare da ponte fra il Natale e la
Pasqua, unificandole intorno al tema della luce.
ore 8.30          S. Messa in Basilica e benedizione delle candele
ore 16.30         Casa Albergo: dopo la Santa Messa, benedizione della gola

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calendario liturgico

         3 Domenica - IV Domenica del Tempo Ordinario (IV settimana del salterio)

         Canto al Vangelo: “Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto
                            annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione”.
                                                                              (Lc 4,18)
         Sante Messe con orario festivo

         41ª giornata in difesa della vita
         Festa di San Giovanni Bosco
         S. Biagio, vescovo e martire.
         È consuetudine impartire la benedizione della gola. Il rito avrà luogo
         unicamente al termine delle Sante Messe
         ore 9.30        Santa Messa in onore di San Giovanni Bosco e, al termine,
                         in Oratorio, lancio dei palloncini con messaggi per la vita

         ore 16.00         In Oratorio: Spettacolo del prestigiatore Alessandro,
                           animazione e merenda

         7 giovedì         Primo giovedì del mese. Dopo la S. Messa delle ore 9.00
                           adorazione comunitaria e personale fino alle ore 12.00.
         ore 20.30         In Oratorio: Lectio Divina

         10 Domenica - V Domenica del Tempo Ordinario (I settimana del salterio)

         Canto al Vangelo: - “Venite dietro a me, dice il Signore, vi farò pescatori di
                            uomini”. (Mt 4, 19)
         Sante Messe con orario festivo

         11 lunedì         B. V. Maria di Lourdes
                           27ª Giornata del Malato

                           PROSSIME DATE DEI BATTESIMI
                        13 gennaio ore 11.00 - 24 febbraio ore 11.30
                            20 aprile ore 21.00 (veglia Pasquale)
                      Durante la Quaresima non si celebrano battesimi.
                 Invitiamo ad attenersi a queste date e a chiedere eccezioni
                                 solo con motivazioni valide

                                        ATTENZIONE
            Le manifestazioni e gli orari pubblicati sul calendario liturgico
            possono subire variazioni per i motivi più diversi e imprevedibili. Si
            prega perciò, per conferma, di far fede agli appuntamenti pubblicati
            settimanalmente sul foglio “Pane di Vita”. Grazie.

8   l’angelo01
L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLIV - n. 01 gennaio 2019 - Parrocchia di Verolanuova
MESSAGGIO PER LA PACE

                                                                                            LA PAROLA DEL PAPA
“LA BUONA POLITICA È AL SERVIZIO
DELLA PACE”
Papa Francesco:
basta accusare i migranti e privare i poveri di speranza.

Commento al testo della 52ma Giornata mondiale della pace,
che si celebra il 1° gennaio 2019.

L  a buona politica è al servizio della
   pace”. È questo il tema del Messag-
gio di papa Francesco per la 52ma
Giornata Mondiale della Pace che si
celebra il 1° gennaio. Una “sfida” a
promuovere una “buona politica” che
ricorda le virtù di questa particola-
re “forma eminente di carità” e non
manca di denunciarne i vizi, la corru-
zione in primis ma anche la xenofobia
e il razzismo.

Per il Pontefice la politica è “un vei-    il bene comune e non per il proprio
colo fondamentale per costruire la         interesse. Beato il politico che si man-
cittadinanza e le opere dell’uomo”,        tiene fedelmente coerente. Beato il
ma “quando, da coloro che la eser-         politico che realizza l’unità. Beato il
citano, non è vissuta come servizio        politico che è impegnato nella realiz-
alla collettività umana, può diventare     zazione di un cambiamento radicale.
strumento di oppressione, di emargi-       Beato il politico che sa ascoltare. Bea-
nazione e persino di distruzione”.         to il politico che non ha paura”.

E le “beatitudini del politico”, sono      La buona politica così “è al servizio
quelle proposte dal compianto car-         della pace; essa rispetta e promuo-
dinale vietnamita François-Xavier          ve i diritti umani fondamentali,
Nguyen Vãn Thuan, morto nel 2002,          che sono ugualmente doveri reci-
“fedele testimone del Vangelo”.            proci, affinché tra le generazioni
                                           presenti e quelle future si tessa un
E cioè: “Beato il politico che ha un’al-   legame di fiducia e di riconoscen-
ta consapevolezza e una profonda           za”.
coscienza del suo ruolo. Beato il poli-
tico la cui persona rispecchia la credi-   Ma la politica, denuncia Papa Fran-
bilità. Beato il politico che lavora per   cesco, ha i suoi vizi propri, che tol-
                                                                               l’angelo01   9
L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLIV - n. 01 gennaio 2019 - Parrocchia di Verolanuova
la parola del papa

          gono “credibilità” e “autorevolezza”.       Ecco quindi, rimarca il vescovo di
          “Questi vizi, che indeboliscono l’ide-      Roma, che “oggi più che mai, le no-
          ale di un’autentica democrazia - sot-       stre società necessitano di ‘artigiani
          tolinea il Pontefice - sono la vergo-       della pace’ che possano essere mes-
          gna della vita pubblica e mettono           saggeri e testimoni autentici di Dio
          in pericolo la pace sociale: la corru-      Padre che vuole il bene e la felicità
          zione – nelle sue molteplici forme          della famiglia umana”.
          di appropriazione indebita dei beni
          pubblici o di strumentalizzazione           Papa Francesco ribadisce il “No alla
          delle persone –, la negazione del di-       guerra e alla strategia della paura” e
          ritto, il non rispetto delle regole co-     riafferma che “l’escalation in termini
          munitarie, l’arricchimento illegale, la     di intimidazione, così come la prolife-
          giustificazione del potere mediante         razione incontrollata delle armi sono
          la forza o col pretesto arbitrario della    contrarie alla morale e alla ricerca di
          ‘ragion di Stato’, la tendenza a perpe-     una vera concordia”. Non solo. Sot-
          tuarsi nel potere, la xenofobia e il raz-   tolinea che “il terrore esercitato sulle
          zismo, il rifiuto di prendersi cura della   persone più vulnerabili contribuisce
          Terra, lo sfruttamento illimitato delle     all’esilio di intere popolazioni nella
          risorse naturali in ragione del profitto    ricerca di una terra di pace”. E affer-
          immediato, il disprezzo di coloro che       ma in modo chiaro e tondo che “non
          sono stati costretti all’esilio”.           sono sostenibili i discorsi politici
                                                      che tendono ad accusare i migran-
          Per il successore di Pietro la “buo-        ti di tutti i mali e a privare i poveri
          na politica”, poi, “promuove la par-        della speranza”.
          tecipazione dei giovani e la fiducia
          nell’altro”. Infatti “quando l’esercizio    “Va invece ribadito – puntualizza
          del potere politico mira unicamente         inoltre Papa Francesco - che la pace
          a salvaguardare gli interessi di talu-      si basa sul rispetto di ogni perso-
          ni individui privilegiati, l’avvenire è     na, qualunque sia la sua storia, sul
          compromesso e i giovani possono             rispetto del diritto e del bene comu-
          essere tentati dalla sfiducia, perché       ne, del creato che ci è stato affidato
          condannati a restare ai margini della       e della ricchezza morale trasmessa
          società, senza possibilità di parteci-      dalle generazioni passate”.
          pare a un progetto per il futuro”.
                                                      Il pensiero del Pontefice va poi “in
          Così “ognuno può apportare la pro-          modo particolare ai bambini che vi-
          pria pietra alla costruzione della casa     vono nelle attuali zone di conflitto,
          comune”. E questo vale soprattutto          e a tutti coloro che si impegnano af-
          nei tempi odierni, caratterizzati da        finché le loro vite e i loro diritti siano
          “un clima di sfiducia che si radica         protetti”. E al settantesimo anniversa-
          nella paura dell’altro o dell’estraneo,     rio della Dichiarazione Universale dei
          nell’ansia di perdere i propri vantag-      Diritti dell’Uomo, ricordando in pro-
          gi”, e si manifesta “purtroppo anche        posito l’osservazione di San Giovan-
          a livello politico, attraverso atteggia-    ni XXIII nella Pacem in Terris. E cioè:
          menti di chiusura o nazionalismi che        «Quando negli esseri umani affiora la
          mettono in discussione quella frater-       coscienza dei loro diritti, in quella co-
          nità di cui il nostro mondo globalizza-     scienza non può non sorgere l’avver-
          to ha tanto bisogno”.                       timento dei rispettivi doveri: nei sog-
10   l’angelo01
Appuntamenti con la santità

                                                                                                LA PAROLA DEL PAPA
getti che ne sono titolari, del dovere
di far valere i diritti come esigenza ed
espressione della loro dignità; e in           Nei prossimi mesi la nostra comunità
tutti gli altri esseri umani, del dovere       parrocchiale celebrerà due impor-
di riconoscere gli stessi diritti e di ri-     tanti ricorrenze:
spettarli».
                                                             Marzo:
La pace, conclude il Pontefice, “è                 20 anni dalla beatificazione
frutto di un grande progetto poli-               e 10 anni dalla canonizzazione
tico che si fonda sulla responsabi-                 di Sant’Arcangelo Tadini
lità reciproca e sull’interdipenden-
za degli esseri umani”. Ma è anche
“una sfida che chiede di essere accol-
ta giorno dopo giorno”. La pace in-
somma “è una conversione del cuore
e dell’anima, ed è facile riconoscere
tre dimensioni in dissociabili di que-
sta pace interiore e comunitaria”.

La prima di queste tre dimensioni
è “la pace con sé stessi, rifiutando
l’intransigenza, la collera e l’im-
pazienza e, come consigliava San
Francesco di Sales, esercitando ‘un
po’ di dolcezza verso sé stessi’, per
offrire ‘un po’ di dolcezza agli al-                         Aprile:
tri’”. La seconda è “la pace con l’al-                 60 anni dalla morte
tro: il familiare, l’amico, lo straniero, il         di don Primo Mazzolari
povero, il sofferente...”. La terza infine
è “la pace con il creato, riscoprendo
la grandezza del dono di Dio e la par-
te di responsabilità che spetta a cia-
scuno di noi, come abitante del mon-
do, cittadino e attore dell’avvenire”.

    (Da “Avvenire” - Gianni Cardinale)

  Il messaggio completo del Santo
  Padre si può leggere al seguente
  indirizzo:
  http://w2.vatican.va/content/
  francesco/it/messages/pe-
  ace/documents/papa-fran-
                                               I programmi sono in preparazione e
  cesco_20181208_messag-                       siamo tutti invitati a prepararli sin da
  gio-52giornatamondiale-pa-                   ora con la collaborazione e la pre-
  ce2019.html                                  ghiera.

                                                                                   l’angelo01   11
settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

          “CERCATE DI ESSERE
          VERAMENTE GIUSTI”
                                   (DEUTERONOMIO 16,18-20)

                         È    nuovamente giunta
                              la Settimana di pre-
                          ghiera per l’unità dei
                                                         Dopo tutto quello che è stato esposto,
                                                         possiamo fare nostre, (...) le parole del
                                                         Deuteronomio “cercate di essere vera-
                          Cristiani, una Settimana       mente giusti” (16,18-20). Queste paro-
                          speciale, una Settimana        le parlano in modo vigoroso, come le
                          piena di gioia e com-          nostre esperienze di vita dimostrano,
                          mozione, di responsabi-        della situazione dell’umanità di oggi e
                          lità e di dovere, poiché       delle sue necessità. (...)
                          ha come scopo la rea-
                          lizzazione della volon-        Nel Deuteronomio (16, 14) troviamo il
                          tà del nostro Salvatore        tema centrale del capitolo in cui si par-
                          Gesù Cristo: “Che tutti        la della Festività che il Popolo dell’Al-
                          siano una cosa sola” (Gv       leanza deve celebrare: “Dopo ogni
                          17, 21).                       festeggiamento il popolo è istruito…
                                                         farete festa voi, i vostri figli e le figlie, i
          Trovandoci tuttavia in un mondo in-            vostri schiavi e le schiave, i leviti, i fore-
          quieto e pieno di arroganza, dove              stieri, gli orfani e le vedove che abite-
          spesso i problemi, gli antagonismi, le         ranno nelle vostre città”.
          inimicizie e le guerre fanno rumore, si        Sarebbe una cosa significativa se sco-
          corre il rischio di giungere alla propria      prissimo anche noi, tutto il mondo
          autodistruzione. Noi cristiani, d’altra        cristiano, quello stesso spirito di festa.
          parte, continuiamo a essere di scan-           (...)
          dalo con la nostra divisione e, soprat-        La Chiesa di Cristo è la salvezza e il fu-
          tutto, a essere indifferenti, mostrando        turo dell’umanità. La divisione è opera
          irresponsabilità e indolenza davanti           del Male e, di conseguenza, è falli-
          alla grandezza di Dio, davanti ai doni         mento del popolo, che non riuscirà ad
          e ai beni di Dio nei nostri confronti. (...)   essere segno dell’amore.

          Vedendo questa difficile condizione,           Non dobbiamo dimenticare che l’in-
          i cristiani diventano consapevoli del-         giustizia non solo ha reso più perico-
          la loro responsabilità, qualora non            losa la divisione sociale, ma ha anche
          facciano nulla per l’unità e non diano         alimentato le divisioni nelle chiese,
          una risposta alla realtà dell’ingiustizia      che sono giunte al punto di vivere se-
          in modi sempre più appropriati ed ef-          paratamente per più di mille anni, a
          ficaci. (...)                                  volte con fanatismo, odio, senza pre-
                                                         ghiera e solidarietà.
          Ma anche camminando assieme e
          avendo Cristo in mezzo a noi, potre-           Senza dubbio le divisioni esistenti
          mo combattere l’ingiustizia ed essere          sono causa dell’ingiustizia.
          preziosi fratelli di quanti sono vittime       Tutti i cristiani si devono inginocchiare
          dell’ingiustizia.                              ai piedi della Croce di Cristo, l’unico

12   l’angelo01
modello di amore, di fede, di spe-              e le figlie, i vostri schiavi e le schiave, i

                                                                                                       15-25 GENNAIO 2019
ranza, di pace e di unità. L’unico vero         leviti che abiteranno nelle vostre città,
amore con cui nessuno altro amore               i forestieri, gli orfani e le vedove che
può essere paragonato. La rivelazio-            saranno in mezzo a voi. Non dimen-
ne dell’amore sulla Croce di Cristo,            ticate che siete stati schiavi in Egitto:
tramite il suo sangue, che ha fondato           osserverete e metterete in pratica
la Chiesa e la salvato l’uomo, è l’unica        queste leggi. Quando avrete finito di
arma spirituale, con la cui grazia pos-         trebbiare il grano e di pigiare l’uva, ce-
siamo sconfiggere l’ingiustizia. Dio è          lebrerete per sette giorni la festa del-
Misericordioso, attende la nostra con-          le Capanne. In quell’occasione farete
tinua preghiera ogni giorno. (...)              festa voi, i vostri figli e le figlie, i vostri
                                                schiavi e le schiave, i leviti, i forestieri,
Preghiamo perché la nuova Settima-              gli orfani e le vedove che abiteranno
na di preghiera per l’unità dei cristia-        nelle vostre città. Farete festa per set-
ni del 2019 illumini, tramite lo Spirito        te giorni in onore del Signore, vostro
Santo, altri fedeli a diventare diaconi         Dio, nel luogo che egli avrà scelto. Sa-
ed evangelizzatori della Volontà di             rete pieni di gioia, perché il Signore,
Dio: (...) generosi discepoli e potenti         vostro Dio, vi avrà benedetto con un
testimoni dell’amore, della pace e del-         raccolto abbondante e con il succes-
la solidarietà.                                 so del vostro lavoro. Tre volte all’anno
                                                gli uomini si presenteranno al Signo-
Noi, riconoscendo che il nostro Si-             re, vostro Dio, nel luogo che egli avrà
gnore e Dio è bontà e misericordia,             scelto: per la festa dei Pani non lievi-
giustizia e verità, possiamo portare il         tati, per la festa delle Settimane e per
nostro messaggio che il Signore è la            la festa delle Capanne. Nessuno osi
nostra Luce, la nostra Salvezza. Se Dio         presentarsi al santuario del Signore a
non fosse giusto, se Cristo non aves-           mani vuote, ma ciascuno farà un’offer-
se compiuto la volontà del proprio              ta nella misura della benedizione che
Padre, se Dio non avesse amato l’uo-            il Signore, vostro Dio, gli avrà dato.
mo, la sua salvezza sarebbe stata solo          In tutte le città che il Signore, vostro
un miraggio. Se l’uomo di oggi non              Dio, sta per darvi, nominerete giudici
è giusto, se non compie la volontà di           e magistrati per ogni tribù. Essi ammi-
Dio, se non ama il proprio prossimo,            nistreranno la giustizia per il popolo in
è impossibile raggiungere la Croce              modo imparziale. Non deviate il corso
del nostro Salvatore, per invocare da           della giustizia e non fate preferenze.
un lato la sua grazia, per combattere           Non accettate regali, perché il regalo
l’ingiustizia, mentre dall’altro per avere      rende ciechi i sapienti e corrompe le
la misericordia per purificare le nostre        decisioni dei giusti. Cercate di esse-
anime e così riuscire a conseguire l’u-         re veramente giusti e così resterete
nità.                                           in vita e possederete la terra che il Si-
                                                gnore, vostro Dio, sta per darvi”.

TESTO BIBLICO
“Cercate di essere veramente giusti”            Dal 18 al 25 gennaio, nel corso delle
(Deuteronomio 16, 18-20)                        Sante Messe, verranno proposte pre-
“Andrete nel luogo che il Signore avrà          ghiere per l’Unità dei Cristiani e, da Ra-
scelto come sede del suo culto, da-             dio Basilica, andranno in onda servizi
vanti a lui, farete festa voi, i vostri figli   speciali in diversi orari.
                                                                                          l’angelo01   13
a messa con francesco

          LA SANTA MESSA
          9. LITURGIA DELLA PAROLA
          II. VANGELO E OMELIA

          Cari fratelli e sorelle, buongiorno!          Perciò la stessa liturgia distingue il
                                                        Vangelo dalle altre letture e lo circon-

          C    ontinuiamo con le catechesi sulla
               Santa Messa. Eravamo arrivati alle
          Letture.
                                                        da di particolare onore e venerazione.
                                                        Infatti, la sua lettura è riservata al mi-
                                                        nistro ordinato, che termina baciando
          Il dialogo tra Dio e il suo popolo, svi-      il libro; ci si pone in ascolto in piedi e
          luppato nella Liturgia della Parola del-      si traccia un segno di croce in fronte,
          la Messa, raggiunge il culmine nella          sulla bocca e sul petto; i ceri e l’in-
          proclamazione del Vangelo. Lo pre-            censo onorano Cristo che, mediante
          cede il canto dell’Alleluia – oppure,         la lettura evangelica, fa risuonare la
          in Quaresima, un’altra acclamazione           sua efficace parola. Da questi segni
          – con cui «l’assemblea dei fedeli ac-         l’assemblea riconosce la presenza di
          coglie e saluta il Signore che sta per        Cristo che le rivolge la “buona notizia”
          parlare nel Vangelo». Come i misteri          che converte e trasforma. È un discor-
          di Cristo illuminano l’intera rivelazione     so diretto quello che avviene, come
          biblica, così, nella Liturgia della Parola,   attestano le acclamazioni con cui si ri-
          il Vangelo costituisce la luce per com-       sponde alla proclamazione: «Gloria a
          prendere il senso dei testi biblici che       te, o Signore» e «Lode a te, o Cristo».
          lo precedono, sia dell’Antico che del         Noi ci alziamo per ascoltare il Vange-
          Nuovo Testamento. In effetti, «di tutta       lo: è Cristo che ci parla, lì. E per questo
          la Scrittura, come di tutta la celebra-       noi stiamo attenti, perché è un collo-
          zione liturgica, Cristo è il centro e la      quio diretto. È il Signore che ci parla.
          pienezza». Sempre al centro c’è Gesù          Dunque, nella Messa non leggiamo il
          Cristo, sempre.                               Vangelo per sapere come sono anda-
                                                                     te le cose, ma ascoltiamo il
                                                                     Vangelo per prendere co-
                                                                     scienza che ciò che Gesù
                                                                     ha fatto e detto una volta; e
                                                                     quella Parola è viva, la Paro-
                                                                     la di Gesù che è nel Vangelo
                                                                     è viva e arriva al mio cuore.
                                                                     Per questo ascoltare il Van-
                                                                     gelo è tanto importante, col
                                                                     cuore aperto, perché è Pa-
                                                                     rola viva. Scrive sant’Agosti-
                                                                     no che «la bocca di Cristo è
                                                                     il Vangelo. Lui regna in cie-
                                                                     lo, ma non cessa di parlare
                                                                     sulla terra». Se è vero che
                                                                     nella liturgia «Cristo annun-
14   l’angelo01
zia ancora il Vangelo», ne consegue         soggettive, sapendo che ogni predi-

                                                                                              A MESSA CON FRANCESCO
che, partecipando alla Messa, dobbia-       catore ha pregi e limiti. Se a volte c’è
mo dargli una risposta. Noi ascoltiamo      motivo di annoiarsi per l’omelia lunga
il Vangelo e dobbiamo dare una rispo-       o non centrata o incomprensibile, al-
sta nella nostra vita.                      tre volte è invece il pregiudizio a fare
Per far giungere il suo messaggio,          da ostacolo. E chi fa l’omelia deve es-
Cristo si serve anche della parola del      sere conscio che non sta facendo una
sacerdote che, dopo il Vangelo, tiene       cosa propria, sta predicando, dando
l’omelia. Raccomandata vivamente            voce a Gesù, sta predicando la Paro-
dal Concilio Vaticano II come parte         la di Gesù. E l’omelia deve essere ben
della stessa liturgia, l’omelia non è       preparata, deve essere breve, bre-
un discorso di circostanza - neppure        ve! Mi diceva un sacerdote che una
una catechesi come questa che sto           volta era andato in un’altra città dove
facendo adesso -, né una conferenza         abitavano i genitori e il papà gli ave-
neppure una lezione, l’omelia è un’al-      va detto: “Tu sai, sono contento, per-
tra cosa. Cosa è l’omelia? È «un ripren-    ché con i miei amici abbiamo trovato
dere quel dialogo che è già aperto tra      una chiesa dove si fa la Messa senza
il Signore e il suo popolo», affinché       omelia!”. E quante volte noi vediamo
trovi compimento nella vita. L’esegesi      che nell’omelia alcuni si addormenta-
autentica del Vangelo è la nostra vita      no, altri chiacchierano o escono fuori
santa! La parola del Signore termina la     a fumare una sigaretta… Per questo,
sua corsa facendosi carne in noi, tra-      per favore, che sia breve, l’omelia, ma
ducendosi in opere, come è avvenuto         che sia ben preparata. E come si pre-
in Maria e nei Santi. Ricordate quello      para un’omelia, cari sacerdoti, diaco-
che ho detto l’ultima volta, la Parola      ni, vescovi? Come si prepara? Con la
del Signore entra dalle orecchie, ar-       preghiera, con lo studio della Parola
riva al cuore e va alle mani, alle ope-     di Dio e facendo una sintesi chiara e
re buone. E anche l’omelia segue la         breve, non deve andare oltre i 10 mi-
Parola del Signore e fa anche questo        nuti, per favore. Concludendo possia-
percorso per aiutarci affinché la Parola    mo dire che nella Liturgia della Parola,
del Signore arrivi alle mani, passando      attraverso il Vangelo e l’omelia, Dio
per il cuore.                               dialoga con il suo popolo, il quale lo
Ho già trattato l’argomento dell’o-         ascolta con attenzione e venerazio-
melia nell’Esortazione Evangelii gau-       ne e, allo stesso tempo, lo riconosce
dium, dove ricordavo che il contesto        presente e operante. Se, dunque, ci
liturgico «esige che la predicazione        mettiamo in ascolto della “buona no-
orienti l’assemblea, e anche il predica-    tizia”, da essa saremo convertiti e tra-
tore, verso una comunione con Cristo        sformati, pertanto capaci di cambiare
nell’Eucaristia che trasformi la vita».     noi stessi e il mondo. Perché? Perché
Chi tiene l’omelia deve compiere bene       la Buona Notizia, la Parola di Dio entra
il suo ministero - colui che predica, il    dalle orecchie, va al cuore e arriva alle
sacerdote o il diacono o il vescovo -,      mani per fare delle opere buone.
offrendo un reale servizio a tutti coloro
che partecipano alla Messa, ma anche
quanti l’ascoltano devono fare la loro                       UDIENZA GENERALE
parte. Anzitutto prestando debita at-
tenzione, assumendo cioè le giuste                                   Aula Paolo VI
disposizioni interiori, senza pretese                   Mercoledì 7 febbraio 2018
                                                                                 l’angelo01   15
vita parrocchiale

                 DON FRANCO CORBELLI
                 È TORNATO ALLA CASA DEL PADRE
                 L  o scorso 17 dicembre, dopo una
                    lunga malattia, il Signore ha chia-
                 mato a sé il nostro fratello don France-
                 sco Corbelli, che per 10 anni fu vicario
                 cooperatore nella nostra comunità.
                 Grande è stato il cordoglio dei vero-
                 lesi che non hanno dimenticato don
                 Franco e il suo intenso lavoro e gli anni
                 passati con noi e la sua grande capaci-
                 tà di equilibrio e mediazione anche in
                 momenti particolarmente difficili.
                 Don Franco era nato a Malegno il
                 18 settembre 1947; fu ordinato a
                 Brescia il 12 giugno 1971; fu vicario
                 cooperatore a Bienno (1971-1977);
                 vicario cooperatore a Verolanuova           sono stati celebrati giovedì 20 dicem-
                 (1977-1987); parroco ad Angolo Ter-         bre e hanno visto anche la partecipa-
                 me (1987-2000); parroco ad Anfur-           zione commossa di molti verolesi. Don
                 ro (1994-2000); parroco a Pontevico         Franco è stato poi sepolto nel cimitero
                 (2000-2005); parroco a Breno, Astrio        di Malegno.
                 di Breno e Pescarzo di Breno (2005-         Molto ci sarebbe da dire su don Franco
                 2017), Vicario Episcopale per il clero      ma vogliamo ricordarlo con le parole
                 (2009-2014), presbitero collaboratore       che don Luigi Corrini scrisse su L’An-
                 ad Angone ed Erbanno (2017-2018).           gelo di Verola del giugno 1987 per sa-
                 I Funerali, presieduti da Mons. Pieran-     lutarlo e con l’articolo che don Franco
                 tonio Tremolada Vescovo di Brescia,         stesso scrisse per salutare i Verolesi.
 Uno dei tanti
 Campiscuola
   organizzati
da don Franco

     16   l’angelo01
BATTITORE LIBERO

                                                                                                 VITA PARROCCHIALE
DI DON LUIGI CORRINI
C    aro Don Franco, all’abituale aller-
     gia che soffro quando ho a che
fare con la penna, si aggiunge il disa-
                                             alla Messa di Prima Comunione.
                                             La sofferenza più acuta per la tua par-
                                             tenza l’ho colta però tra gli anziani
gio di scrivere per te. Dovrei stendere      della casa di riposo. So che tu hai col-
una lettera di commiato e di ringrazia-      tivato un legame di predilezione con
mento.                                       questi fratelli giunti alla sera della vita.
Non intendo dire che sono costretto          Il segreto della tua sintonia con chi
a farlo, quanto piuttosto sottolineare       soffre ha le sue radici nella lunga sof-
la preoccupazione di non far violenza        ferenza della tua cara mamma che, già
alla tua sensibilità che so cordialmen-      minata dalla malattia, ti aveva accom-
te reattiva ad ogni gesto celebrativo        pagnato a Verola, per esserti accanto.
che può riguardarti.                         Tu l’avevi poi seguita, nei mesi del suo
Cercherò di essere breve e a te chiedo       calvario, con intensità di condivisione
di sopportarmi ancora una volta.             e di affetto per cui l’esperienza affi-
Dopo dieci anni di esemplare servizio        nava il tuo spirito nei confronti di chi
alla parrocchia di Verolanuova il Ve-        soffre.
scovo ti ha affidato la cura diretta della   Forse ho rischiato l’imprudenza nel
comunità parrocchiale di Angolo Ter-         sottolineare questo momento della
me.                                          tua vita, ma avevo il dovere di ricorda-
Dire che la tua partenza è motivo di         re il gesto della mamma.
sofferenza per me e per i fratelli vero-
lesi mi pare ovvio.                          Che dire poi di tutta la tua opera a
Sappiamo che il prete è al servizio          Verola. Concedimi di far ricorso ad
della diocesi e che la permanenza in         un termine che ci è familiare per una
una parrocchia è sempre temporanea           comune passione sportiva: il calcio.
perché legata alla volontà del Vesco-        Dirò allora che sei stato un magnifico
vo e alle necessità della chiesa locale.     “battitore libero”. Pronto e tempestivo,
Tutto questo però non impedisce che          sempre, nei tuoi interventi per coprire
si creino legami di amicizia e di affetto    i vuoti che si creavano nel vasto cam-
soprattutto quando, come è stato per         po di attività qual è la nostra parroc-
te, il tempo della “ferma” tra noi ha        chia.
raggiunto i dieci anni.
Hai servito con amore la famiglia par-       Ora ritorni alla tua valle...
rocchiale e nei settori dell’attività pa-    Se fa sempre bene a tutti respirare aria
storale dove hai profuso maggiori            di casa, certamente lo sarà anche per
energie l’hai fatto con spirito sacerdo-     te. Risali la valle, però, non più come
tale e scrupolo professionale. A rende-      prima. Porti con te, insieme alla digni-
re testimonianza di tutto questo sono i      tà del prete e al notevole bagaglio di
circa mille giovani dell’istituto tecnico    esperienze, l’onere del parroco. Il tuo
commerciale che ti hanno avuto in-           ingresso in Angolo Terme non sarà
segnante, i tuoi colleghi; le centinaia      “una presa di possesso” come anco-
di bambini con i loro genitori che hai       ra recentemente era canonicamente
seguito nel cammino di preparazione          chiamato, ma una “immissione in ser-
                                                                                    l’angelo01   17
vita parrocchiale

                                                                  nistero vissuto in Verola.
                                                                  Ti chiedo di considerare
                                                                  i verolesi, sempre, fratelli
                                                                  carissimi e di ritenermi un
                                                                  prete-amico per il servizio
                                                                  sacerdotale condiviso fra-
                                                                  ternamente attraverso un
                                                                  decennio di vita insieme.
                                                                  E se mi è lecito concludere
                                                                  con un auspicio, mi auguro
                                                                  che, passando a salutarti,
                                                                  possa trovare all’ingresso
                                                                  della Canonica di Ango-
                                                                  lo Terme, ben visibile, una
                                                                  targa con caratteri leggibili
                                                                  anche dai presbiti sprovvisti
          vizio”. Lo scrivo non per te, perché ti so   di occhiali: “In questa casa è severa­
          perfettamente d’accordo, ma a bene-          mente proibito fumare”. Ti abbraccio
          ficio di chi legge...                        con affetto.
          E allora vorrei ricordare quanto don
          Primo Mazzolari, un verolese che tu                                       Il Prevosto
          hai qui ben conosciuto ed imparato                                  don Luigi Corrini
          ad amare e che mi pare possa parla-
          re a nome di noi tutti: “Il parroco, ogni
          giorno, deve rimanere con il cuore           Due immagini del 1983, quando don
          spalancato e con gli occhi aperti”.          Franco si prese cura anche dell’oratorio
          Non c’è bisogno di aggiungere altro,         maschile che per più di un anno era ri-
          soprattutto a chi come te, don Franco,       masto senza il curato.
                                                       Nella prima, un momento delle celebrazi-
          ha fatto l’esperienza di sedici anni di      oni per i 40 anni del nostro oratorio; nella
          servizio che ti hanno abilitato a questo     seconda, un momento del Carnevale dei
          stile di vita.                               ragazzi nella sala del vecchio cinema
          Da parte nostra non
          ti mancherà la solida-
          rietà della preghiera:
          è l’unica cosa che pos-
          siamo fare e che sono
          certo tu gradirai.
          Ed ora con il rischio di
          ripetere cose scontate
          (ma non Io sono mai
          quando lo si fa con il
          cuore), ti auguro di
          essere un fedele ser-
          vitore di Cristo e della
          Chiesa, con la gene-
          rosità condita da uno
          stile tutto tuo che ha
          contraddistinto il mi-
18   l’angelo01
UN BEL CAPITOLO DI VITA

                                                                                                   VITA PARROCCHIALE
DI DON FRANCO CORBELLI

S   ono stato con voi per dieci anni. Un
    decennio che riassumo come un
bel capitolo di vita, firmato e timbrato
Verola. Ora ritorno in Valle, portando
con me il gusto della Bassa, dove mi
sono sentito a casa mia, mai in trasfer-
ta.

Risalendo, porto in me questo timbro
verolese che non voglio e non posso
cancellare perché me lo sento come
un marchio penetrato in profondità.             modo di scoprirli e benevolmente ac-
A questo foglio e all’Angelo affido             cettarli. Mi avete aiutato. Non lo dico
parte dei pensieri e dei sentimenti che         per convenienza formale di commia-
riesco a trasferire in parole e questa          to. Sono convinto di aver ricevuto un
immagine che fissa solo un attimo.              grande regalo di amicizia, stima, col-
                                                laborazione, disponibilità ed anche di
Se esigenze di redazione non lo aves-           comprensione e pazienza e sopporta-
sero richiesto, avrei preferito un riqua-       zione.
dro bianco per dare, a quanti vogliono
ricordare la mia presenza, la possibilità       Molti vorranno dire grazie per la mia
di lasciar risaltare e fissare quei tratti di   presenza, ma io dico che non è neces-
don Franco colti in anni di convivenza:         sario perché ciò che sono stato e ciò
sorridente o grintoso, sereno o cor-            che ho fatto era parte essenziale del
rucciato, freddo o affabile, disponibi-         mio dovere, della mia scelta di vita.
le o sfuggente, scorbutico o cordiale,          Piuttosto, io dico a voi grazie per aver-
accogliente o scostante, conci­liante o         mi facilitato l’opera. Non posso fare
polemico, coerente o contradditorio,            un lungo elenco e so che mi capite
sorprendente o esemplare, paziente              se riassumo tutta Verola in una sola
o sbrigativo, comprensivo o intransi-           persona, rappresen­tativa, nella quale
gente e testardo...                             mi piace vedere, come riflessi in uno
                                                specchio, tutti i volti verolesi: don Lui-
Molti mi hanno conosciuto, qualcuno             gi, il nostro prevosto.
mi ha visto, altri mi hanno atteso. Per
qualcuno sono stato un aiuto, per tanti         Sono venuto per parlarvi del Signore,
un normale servizio, per altri una de-          per renderlo più accessibile, per aiu-
lusione; scandalo, spero per nessuno.           tarvi a scoprire un po’ il suo mistero; di
Purtroppo, prima di arrivare a Vero-            questo mi sono preoccupato sempre;
la non sono riuscito a scaricare i miei         per qualcuno, forse, ci sono anche
difetti, a limare i miei limiti, a colmare      riuscito, per altri, invece, ho fatto da
le mie deficienze e voi avete avuto             velo. Ciò mi rammarica, ma so che Lui,
                                                                                      l’angelo01   19
vita parrocchiale

          il nostro Signore, conosce il modo di          preti; i molti, davvero molti, che hanno
          superare anche le deficienze dei suoi          accettato di darmi una mano nelle va-
          ministri, è la forza capace di muovere         rie attività; i gruppi parrocchiali e quel-
          i meccanismi di Grazia nonostante la           li laici, i rappresentanti delle istituzioni
          ruggine dei suoi strumenti e sa come           civili, le Suore di Maria Bambina, don
          recuperare chi se ne va a causa dell’in-       Giovanni e don Angelo.
          capacità dei suoi.
                                                         Tutti avete lasciato una firma nel mio
          Non sono riuscito a conoscere tutti            cuore e nella mia coscienza, occupan-
          personalmente; mi ci sono provato,             do un posto. Adesso, stringendovi
          ma siete davvero tanti! I volti, però, li      un poco, lasciate che entrino anche i
          ho fissati e restano impressi. Ma tutti        cristiani di Angolo Terme: farò il loro
          insieme e distintamente, ora saluto:           prete, pur essendo sempre anche il
          gli anziani dell’Albergo, dell’inferme-        vostro.
          ria e quelli di casa che mi conoscono                                      don Franco
          per voce, gli ammalati che hanno spe-
          rato in una mia maggiore disponibili-
          tà, i giovani rimasti legati alla Chiesa
          e quelli che hanno tagliato; i miei stu-
          denti, per i quali spero di non essere         Nella pagina precedente e qui sotto, due
          stato solo il prof; i fanciulli e gli adole-   commoventi immagini di Virginio Gilber-
                                                         ti,
                                                         . dell’uscita dalla chiesa al termine dei
          scenti, i loro genitori, gli adulti che non    funerali. Anche le montagne sembravano
          hanno tempo per le cose di chiesa e            voler salutare don Franco con un panora-
          quelli che accordano ancora fiducia ai         ma e una luce meravigliosi

20   l’angelo01
MA COS’È UN

                                                                                               BRICIOLE FRANCESCANE
FRANCESCANO SECOLARE?

T   utti abbiamo conosciuto la figura
    di San Francesco e sappiamo che
ha fondato due ordini (frati e clarisse),
                                            ne, sposati o no, giovani o adulti, sa-
                                            cerdoti, vescovi e anche papi (in tempi
                                            moderni l’ultimo papa terziario è stato
non tutti conosciamo anche il Terz’Or-      Giovanni XXIII), che s’impegnano a vi-
dine pensato dal poverello per chi era      vere il Vangelo nel loro stato, cioè im-
già in una condizione tale da non po-       mersi nelle loro realtà, secondo lo stile
ter vivere la vita in un convento.          di San Francesco.

Che cosa è l’OFS?                           Come è organizzato?
L’Ordine Francescano Secolare non           L’OFS è organizzato in Fraternità:
è un semplice gruppo ecclesiale o           - Fraternità locale, che si forma di soli-
un’associazione qualsiasi ma, come            to nell’ambito di una parrocchia.
dice la denominazione, un vero Ordi-        - Fraternità regionale, che raggruppa
ne nella Chiesa. I francescani secolari       tutte le Fraternità di una data regione.
hanno infatti una propria Regola di         - Fraternità nazionale, che è l’insieme
vita, che è soggetta all’approvazione         di tutte le Fraternità di una nazione
personale del Papa.                           e Fraternità internazionale, che com-
L’OFS rappresenta una scelta concre-          prende tutte le Fraternità dei vari sta-
ta per vivere e realizzare, meglio pos-       ti del mondo. Ogni Fraternità nella
sibile, la vocazione cristiana. Quindi è      propria vita interna agisce secondo
una proposta di vita nello stile e nello      la Regola e le Costituzioni vigenti.
spirito suggerito da Dio a Francesco
d’Assisi.                                   Come si entra a far parte dell’OFS?
Come Ordine esso gode di tutti i be-        Tutto inizia col desiderio di saperne di
nefici spirituali dell’intera famiglia      più, l’approccio prosegue con un pe-
francescana. L’OFS è quindi un dono         riodo di conoscenza durante il quale
suscitato dallo Spirito nella Chiesa a      vengono illustrate la vita di San Fran-
vantaggio della Chiesa.                     cesco e la spiritualità francescana.
                                            Qualora si maturi il desiderio di conti-
Chi l’ha fondato?                           nuare, segue un periodo di formazio-
Ancora vivente San Francesco (1181-         ne all’OFS con la conoscenza specifica
1226). Molti uomini e donne, affasci-       della Regola e delle Costituzioni.
nati dal suo stile semplice e autentico     Se alla fine di questo percorso di ap-
di vivere il Vangelo, vollero seguirlo e    profondimento porta buoni frutti, il
Francesco pensò anche a chi non era         cammino si conclude con la professio-
libero di seguire la vita dei frati.        ne pubblica, o promessa di vita evan-
Il Terz’ordine è formato dalle più varie    gelica, e si entra a far parte di diritto
categorie di persone: uomini e don-         dell’Ordine Francescano Secolare.
                                                                                  l’angelo01   21
vita parrocchiale

          Quali le caratteristiche di un france-        ri vivono il proprio inserimento in
          scano secolare?                               famiglia, nella propria parrocchia,
          Si possono condensare così:                   nel lavoro, con uno stile di vita alla
          - l’evangelicità: osservare il Vangelo        maniera di San Francesco ma rap-
            di Nostro Signore Gesù Cristo se-           portato ai giorni nostri e calato nella
            condo l’esempio di San Francesco            quotidianità.
            e provarci veramente ogni giorno a        - la minorità: i francescani secolari
            metterlo in pratica con umiltà.             sono animati da uno spirito di ser-
          - la fraternità: il cammino dei france-       vizio.
            scani secolari non è un cammino in-
            dividualista, ma viene fatto insieme
            a fratelli che i quali si condivide lo    La Fraternità Santa Chiara si incontra il
            stesso ideale ed è un cammino fatto       secondo Venerdì del mese nella chie-
            di impegno e serietà atto ad unire e      setta dell’oratorio di Manerbio ed il
            non a dividere.                           penultimo sabato del mese in oratorio
          - la secolarità: i francescani secola-      a Verolanuova.

          LA BEATA PAOLA GAMBARA,
          UNA TERZIARIA ILLUSTRE

          L   a Beata Paola Gambara Costa, la no-
              stra grande concittadina, nel 1491
          chiese di aderire al terz’ordine fran-
          cescano ma poté indossare la tonaca
          col cordone solo sotto gli abiti signori-
          li, però molto semplici.

          Soltanto negli ultimi anni di vita, con
          il permesso del marito, Paola poté in-
          dossare l’abito del terz’ordine france-
          scano, al quale aveva aderito. L’amore
          per i poveri e la grande mitezza dimo-
          strata nella famiglia furono i segni del
          suo francescanesimo.
          Il 19 e 20 gennaio prossimi, i ragazzi
          del 5° anno di Iniziazione Cristiana si
          recheranno in pellegrinaggio a Bene
          Vagienna per onorare la Beata Paola
          e partecipare alla grande festa in suo
          onore.
                                                      La Beata Paola e il miracolo delle rose -
                                                      Giacomo Mondini, Basilica di Verolanuova
          Il Triduo in onore della Beata nella no-
          stra parrocchia si svolgerà, come di
          consueto, nei giorni 21-22-23 genna-        Pace e bene
          io, alle ore 15.00 in Basilica.                           Fraternità Santa Chiara
22   l’angelo01
MONS. PIERANTONIO

                                                                                  DALLA PARROCCHIA DI CADIGNANO
TREMOLADA
IN VISITA A CADIGNANO
E VEROLANUOVA

D    omenica 2 dicembre, prima do-
     menica di Avvento, il Vescovo di
Brescia Mons. Pierantonio Tremolada
ci ha donato la sua presenza presie-
dendo la S. Messa, posticipata per
l’occasione alle ore 11.00.
Infatti, dopo aver celebrato la S. Mes-
sa alle ore 9.30 nella Basilica di San
Lorenzo in Verolanuova ed aver in-
contrato i sacerdoti della nostra Zona
Pastorale, ha accolto con favore l’in-
vito di don Lucio a visitare anche la
nostra comunità parrocchiale.
Durante la S. Messa è stata accesa
la prima delle quattro candele della
“corona dell’Avvento” e proprio sul
tema della luce e dell’attesa Mons.
Pierantonio ha voluto soffermarsi nel-
la sua omelia.
Ci ha ricordato che l’accensione del-
la candela è un gesto simbolico che
ci richiama a stare svegli per aspet-
tare qualcuno che sta arrivando. Ha
ripreso il Vangelo di Luca che invita
a “vegliare in ogni momento” perché
quando arriverà il Signore dovremo
farci trovare pronti ad accoglierlo.
Ha osservato anche che il Signore ci
visita non solo nel Natale ma anche
nella nostra vita quotidiana, bussa
alla porta del nostro cuore per farci
comprendere meglio ciò che ci acca-
de e che spesso noi non riusciamo a
comprendere.
La maturazione della nostra vita pas-
sa soprattutto attraverso le esperien-
ze che viviamo, in particolare quelle     Il Vescovo a Verolanuova

                                                                     l’angelo01   23
dalla parrocchia di cadignano

                                     di sofferenza e di difficoltà. Il Signore
                                     ci visita attraverso le persone, con la
                                     sua Parola e con l’Eucaristia.
                                     Questa è quindi la fede: affidarsi ad
                                     una Presenza che ci accompagna e ci
                                     guida.
                                     Ha concluso ricordandoci che tutto
                                     questo può accadere però solo se il
                                     nostro cuore è disposto ad ascoltare
                                     questa voce, consapevole che la pre-
                                     senza del Signore è consolazione.
                                     Questo è l’augurio che il Vescovo ci
                                     ha rivolto: che il Natale sia per tutti
                                     noi il momento dove sentiamo più
                                     viva la presenza del Signore nella no-
                                     stra vita.
                                     Al termine della celebrazione il Ve-
                                     scovo si è fermato in canonica dove,
                                     insieme ad alcuni sacerdoti e semina-
                                     risti, ha gustato un buon pranzo pre-
                                     parato per l’occasione dalle nostre
                                     brave volontarie.

                                                          Roberto Fappani

                                     Il vescovo a Cadignano

24   l’angelo01
RACCOLTA DI SAN MARTINO

                                                                                                 DALL’ORATORIO
A    nche quest’anno la generosità dei
     Verolesi nei confronti della raccol-
ta di San Martino è stata grande. Ab-
biamo consegnato al punto di raccol-
ta zonale a Manerbio, ben 5 furgoni
di materiale.
Come da sempre, il materiale non
andrà al macero. Quest’anno andrà a
finanziare il progetto “Protetto. Rifu-
giato a casa mia” Corridoio Umani-
tario dall’Etiopia.
All’inizio del 2017 la Conferenza Epi-
scopale Italiana, insieme alla Comuni-       fugiato a casa mia” è quindi quello di
tà di Sant’Egidio, ha siglato il protocol-   evitare le morti in mare e il traffico di
lo di intesa con il Governo italiano per     esseri umani. Anche Caritas Diocesa-
l’apertura di un Corridoio Umanitario        na di Brescia ha aderito al progetto:
dall’Etiopia, il secondo Paese per nu-       il 27 giugno è arrivata una famiglia
mero di rifugiati in Africa (oltre 850       di eritrei formata da una mamma, un
mila persone).                               papà e quattro figli minori, ospitata in
Di fronte alla drammatica situazione         un appartamento della Parrocchia di
che spinge migliaia di persone a cer-        Santa Giulia del Villaggio Prealpino
care salvezza attraversando prima il         (Bs). La famiglia è stata accolta e vie-
deserto e poi il Mar Mediterraneo, in        ne seguita dai volontari, sostenuti e
condizioni di grave rischio per sé e le      affiancati dagli operatori della Coope-
proprie famiglie, la Chiesa Italiana ha      rativa Ke. Il risultato della Raccolta di S.
voluto dare un segnale per proporre          Martino andrà a sostenere l’accoglien-
soluzioni concrete, impegnandosi,            za di altre famiglie.
nella realizzazione di un progetto fa-       Grazie a tutti per la sensibilità dimo-
cendosene interamente carico.                strata.
La Caritas Italiana e la fondazione Mi-
grantes garantiscono un adeguato
processo di integrazione dei benefi-
ciari nella società italiana. La selezione
delle persone viene fatta sul campo
da Caritas Italiana insieme alla Comu-
nità di Sant’Egidio, in coordinamento
con l’Ambasciata Italiana in Etiopia, il
Governo Etiopico, ARRA (Administra-
tion for Refugees and Returnees Af-
fairs), UNCHR e IOM.

L’obiettivo principale di “Protetto. Ri-
                                                                                    l’angelo01   25
dall’oratorio

          VI RACCONTIAMO
          IL PRESEPE DELL’ORATORIO

          S    iete passati a vederlo?
               È stato costruito con l’utilizzo di
           materiali semplici, in particolare con
                                                     componenti del paesaggio o di al-
                                                     cuni personaggi. Mamme e papà si
                                                     sono prodigati nella realizzazione del-
           il contributo dei bambini che si sono     le parti più impegnative. I catechisti
           dedicati alla realizzazione di varie      hanno coordinato i lavori e contribu-
                                                                   ito all’assemblaggio del
                                                                   materiale. I ragazzi più
                                                                   grandi dei primi anni
                                                                   delle superiori (viceca-
                                                                   techisti) hanno offerto
                                                                   un supporto tecnico in-
                                                                   dispensabile. Abbiamo
                                                                   scelto elementi molto
                                                                   diversi fra loro (sia nello
                                                                   stile, sia nel materiale,
                                                                   sia nella realizzazione) a
                                                                   significare il contributo
                                                                   che ognuno ha offerto,
                                                                   con le proprie capacità
26   l’angelo01
UN

                                                                                               DALL’ORATORIO
                                               DONO
                                               IN DONO
                                               “L    e folle interrogavano Giovanni,
                                                     dicendo: «Che cosa dobbiamo
                                               fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due
                                               tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi
e i propri mezzi. È’ stato come realizza-      ha da mangiare faccia altrettanto». Chi
re il Presepio nella propria casa e con        ha il coraggio di farlo? Se una cosa è
la propria famiglia; soltanto la famiglia,     mia, perché dovrei darla a chi non ne
stavolta, era un po’ più “allargata” e la      ha? E il Vangelo stravolge questa logi-
casa era quella di tutti: l’Oratorio.          ca ... dobbiamo imparare ad alzare lo
                                               sguardo da noi agli altri.
L’opera realizzata non vuole avere di
certo una pretesa artistica di alto livel-     Abbiamo cercato anche noi di mette-
lo, ma porta in sé il grande valore di         re in pratica queste parole, offrendo
avere riunito le famiglie attorno alla co-     alcuni giocattoli che santa Lucia ci ha
struzione del Presepio.                        portato per i bambini che hanno meno
Una cosa ormai fuori moda? No di cer-          di noi. Sappiamo di aver compiuto un
to!                                            gesto di condivisione: ci accorgiamo
Questo gesto semplice vale più di mol-         ogni giorno che le persone sono più
te parole: abbiamo provato a ritornare         importanti delle cose.
alla semplicità, a riscoprire i nostri valo-
ri più cari e profondi.

Che questa rievocazione suggestiva
aiuti tutti a stupirsi ancora di fronte
all’evento più grande della storia uma-
na: l’incarnazione del Figlio di Dio.
Il Bambin Gesù benedica tutte le fami-
glie della nostra comunità.

                                                                                  l’angelo01   27
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