L'Angelo - Mensile di vita Parrocchiale anno XLIV - n. 01 gennaio 2019 - Parrocchia di Verolanuova
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In copertina: sommario Pace, dono, accoglienza La parola del Prevosto (don Lucio) Calendario liturgico 3 4 L’Angelo La parola del Papa Messaggio per la pace “La buona politica è al servizio della pace” 9 Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani “Cercate di essere veramente giusti” 12 La Santa Messa Liturgia della Parola 14 Vita parrocchiale Don Franco Corbelli è tornato alla Casa del Padre 16 Battitore libero (di don Luigi Corrini) 17 Un bel capitolo di vita (di don Franco Corbelli) 19 Briciole francescane La Beata Paola Gambara, una Terziaria illustre 21 22 01 Mensile di vita Parrocchiale anno XLIV - n. 01 gennaio 2019 Dalla Parrocchia di Cadignano Mons. Pierantonio Tremolada in visita a Cadignano e Verolanuova 23 Dall’Oratorio Redattori: Raccolta di San Martino 25 Sac. Lucio Sala Vi raccontiamo il presepe dell’Oratorio 26 Sac. Carlo Civera Un dono in dono 27 Sac. Sergio Mariotti Mostra “Real bodies”, alla scoperta del corpo umano 28 Gruppo Puliziotti 30 Sac. Michele Bodei Anticipi d’estate 30 Sac. Alessandro Savio Auguri dalla Scuola di Vita Familiare, buon 2019 31 Tiziano Cervati (Capo redattore) Arte & cultura Pennellate di storia (L. Sala e F. Pelosi) 32 Telefoni utili Storia del Cristianesimo 48. (S. Amighetti) 34 030 931210 (Ufficio parrocchiale) Le nostre rubriche 331 9996919 (Oratorio) Verola missionaria 36 030 9360611 (abit. don Carlo) La gioia della fede (don Sergio) 38 030 932998 (don Sergio) I Profeti: il Profeta Samuele II Parte (F. Checchi) 40 030 931475 (don Michele) Rivelazioni private 42 Scritti di don Mazzolari: Sant’Antonio Abate 43 Festa del ringraziamento 45 Stampa Litografia Bressanelli - Manerbio Varie – Cronaca Elena Allegretti Camerini 46 Tel. 030 938 02 01 U.A.V. - Calendario attività dall’8 al 29 gennaio 2019 48 www.litografiabressanelli.eu New Year, New Life, anno nuovo, vita nuova 49 serena@litografiabressanelli.191.it Volley Verole 50 Verola Legge - Viaggiare Leggendo 52 Buon anno da Radio Basilica Verolanuova 53 Grafica Anagrafe parrocchiale 54 Serena Bressanelli Offerte 55 2 l’angelo01
I MAGI, PROSTRATISI LA PAROLA DEL PREVOSTO LO ADORARONO L eggendo i testi dell’Epifania ci im- battiamo in un atteggiamento dei Magi che vi inviterei a cogliere: i Magi ginocchia. Chi impara a credere im- para a inginocchiarsi, una fede o una liturgia che non conoscano più l’atto prostratisi lo adorarono. di inginocchiarsi mancano in un pun- to centrale. Come non inginocchiarsi Nella celebrazione della Messa vi è un davanti alla Tua umiltà, giunta fino alla momento in cui l’assemblea è invitata morte di croce? E pensare che nella a inginocchiarsi: è il momento della liturgia celeste descritta dall’Apocalis- consacrazione. In quel momento av- se, l’inginocchiarsi ricorre 24 volte. Per viene qualcosa di straordinario: Dio si questo il piegare le ginocchia alla tua fa presente nel pane e nel vino diven- presenza, di Te Dio vivente, è irrinun- tando il corpo e il sangue del Signore ciabile. Dunque, ritorniamo a inginoc- Gesù. Quando passava la processione chiarci nelle chiese, per aiutare l’uomo del Santissimo Sacramento ricordo moderno a capire che per amore sei che le persone più anziane in segno di venuto a salvarci dal peccato, a con- rispetto si inginocchiavano dopo aver vertirsi e ad adorarti. steso il fazzoletto per non sporcarsi i pantaloni... quante altre volte questo Auguro a tutti un buon anno nuovo di gesto è richiamato nella Bibbia. pace e serenità. L’apostolo Paolo ci invita riflettere Don Lucio quando ci ricorda che non v’è altro nome nel quale possiamo essere salvati, e per questo ogni ginocchio deve piegarsi in terra, così come si pie- ga in Cielo e persino sot- toterra. Nei personaggi del presepio la Madonna e san Giuseppe, i pastori e i Magi, particolarmente il bue e l’asino, non solo si inginocchiarono ma si prostrarono profonda- mente davanti al Bambi- no Gesù. Un padre della Chiesa, sant’Atanasio, ricorda che solo il diavolo non si ingi- nocchia perché non ha le l’angelo01 3
calendario liturgico GENNAIO 2019 ORARIO SANTE MESSE In Basilica: Prefestiva: ore 18.00 Festive: ore 8.00 - 9.30 - 18.00 ore 14.45 Celebrazione dei Vespri Feriali: ore 8.30 - tutti i giorni eccetto il sabato ore 18.00 - tutti i giorni eccetto il giovedì S. Rocco: Festiva: ore 11.00 (eccetto nelle solennità) S. Anna - Breda Libera: Festiva: ore 10.00 Feriale: ore 18.30 (solo giovedì) Cappella Casa Albergo: Tutti i giorni: ore 16.30 (eccetto la domenica) Cadignano: Martedì e Giovedì: ore 18.00 Prefestiva: ore 19.30 Festiva: ore 10.30 N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 17.00, un sacerdote è a disposizione per le confessioni. 1 martedì - Maria Santissima Madre di Dio (proprio del salterio) Dal Vangelo: - “Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti; ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio”. Eb 1,1-2) Sante Messe con orario festivo 52ª Giornata della Pace ore 8.00 Santa Messa ore 10.30 Santa Messa (sono unificate le Messe delle 9.30 e delle 11.00) ore 17.30 Canto del vespro, preghiere per la Pace, benedizione Eucaristica solenne ore 18.00 Santa Messa Solenne 4 l’angelo01
3 giovedì Santissimo nome di Gesù DAL 1° GENNAIO ALL’11 FEBBRAIO Inizio Camposcuola Invernale a Corteno Golgi, per gli i ragazzi delle medie (fino al 5) 5 sabato ore 18.00 Santa Messa prefestiva dell’Epifania (con la partecipazione degli Zampognari di Sarezzo) 6 domenica - EPIFANIA del SIGNORE – Solennità (proprio del salterio) Dal Vangelo: - “Abbiamo visto la tua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore”. (Mt 2,2) Sante Messe con orario festivo Giornata dell’infanzia missionaria In tutte le Messe: Annuncio delle feste solenni dell’anno ore 9.30 Arrivo in Basilica del corteo dei Magi con i doni per l’infanzia nel mondo ore 11.00 S. Messa solenne in canto con la partecipazione del Coro San Lorenzo. ore 17.30 Vespro solenne. Professione di fede. 7 lunedì A Verolavecchia, Teatro Montini: Magistero per i Catechisti 10 giovedì ore 20.30 In Canonica: Lectio Divina. 13 Domenica - Battesimo del Signore (Proprio del salterio) Canto al Vangelo: - “Viene colui che è più forte di me, disse Giovanni; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. (Lc 3,16) Sante Messe con orario festivo ore 11.00 Santa Messa in Basilica e celebrazione dei Battesimi ore 15.00 Festa di tutti i bambini battezzati nell’anno 2018: ci si trova in Basilica e poi la festa prosegue alla Scuola Materna Capitanio. ore 15.00 In Oratorio: Incontro genitori e bambini del 1° anno ore 15.00 Asilo Capitanio: Incontro genitori e bambini del 4° anno ore 17.45 Vespri 14 lunedì Prima Settimana del Tempo Ordinario (T.O.) 1ª settimana del salterio l’angelo01 5
calendario liturgico 17 giovedì S. Antonio abate 30ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo ebraico-cristiano. “Scrutando il mistero della Chiesa, il Sacro Concilio - afferma la Dichiarazione “Nostra Aetate” - ricorda il vincolo con cui il popolo del Nuovo Testamento è spiritualmente legato alla stirpe di Abramo”. Scopo della giornata dell’Ebraismo è la sensibilizzazione delle comunità cristiane a non dimenticare la “propria radice santa” ossia “il popolo d’Israele a cui appartengono Gesù e Maria, gli Apostoli e la prima comunità cristiana di Gerusalemme”. ore 20.30 In Canonica: Lectio Divina. 18 venerdì Oggi si apre la settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani. Ogni giorno, fino al 25 gennaio, dopo la lettura del Vangelo, nel corso delle Sante Messe, breve riflessione. Servizi in orari diversi da Radio Basilica. 19 e 20 gennaio: Pellegrinaggio a Benevagienna dei ragazzi del 5° anno per la Festa della Beata Paola 20 domenica II Domenica del Tempo Ordinario (II settimana del salterio) Canto al Vangelo: “Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo”. (2Ts 2,14) Sante Messe con orario festivo ore 15.00 In Oratorio: Incontro genitori e bambini del 2° anno ore 15.00 In Oratorio: Incontro genitori e bambini del 3° anno ore 15.00 Asilo Capitanio: Incontro genitori del 5° anno ore 17.40 Vespri 21 lunedì S. Agnese ore 18.00 Apertura del Triduo della Beata Paola: Santa Messa e riflessione. 22 martedì ore 15.00 Triduo della Beata Paola: Vespri e riflessione. 23 mercoledì ore 15.00 conclusione del Triduo della Beata Paola: Santa Messa e riflessione. Al termine, omaggio a tutte le donne della parrocchia e rinfresco in Oratorio. 6 l’angelo01
24 giovedì San Francesco di Sales FEBBRAIO ore 20.30 In Canonica: Lectio Divina 25 venerdì Conversione di San Paolo Apostolo Si conclude l’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani 27 Domenica III Domenica del Tempo Ordinario (III settimana del salterio) Canto al Vangelo: “Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione”. (Lc 4,18) Sante Messe con orario festivo Sant’Angela Merici 66ª giornata dei malati di lebbra ore 17.40 Vespri 28 lunedì S. Tommaso d’Aquino 31 giovedì S. Giovanni Bosco, patrono dei giovani e dei ragazzi ore 20.30 In Canonica: Lectio Divina FEBBRAIO 2019 1 venerdì Primo venerdì del mese. Si porta la Comunione agli ammalati. ore 20.00 Cappella della Casa Albergo: Esposizione del Santissimo e adorazione comunitaria e personale fino alle 21.30, a cura della Comunità francescana “Santa Chiara” 2 sabato Presentazione del Signore. Festa. 23ª Giornata per la Vita Consacrata La festa della Presentazione del Signore è collocata a metà strada fra le due più importanti solennità dell’anno liturgico. Vuole fare da ponte fra il Natale e la Pasqua, unificandole intorno al tema della luce. ore 8.30 S. Messa in Basilica e benedizione delle candele ore 16.30 Casa Albergo: dopo la Santa Messa, benedizione della gola l’angelo01 7
calendario liturgico 3 Domenica - IV Domenica del Tempo Ordinario (IV settimana del salterio) Canto al Vangelo: “Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione”. (Lc 4,18) Sante Messe con orario festivo 41ª giornata in difesa della vita Festa di San Giovanni Bosco S. Biagio, vescovo e martire. È consuetudine impartire la benedizione della gola. Il rito avrà luogo unicamente al termine delle Sante Messe ore 9.30 Santa Messa in onore di San Giovanni Bosco e, al termine, in Oratorio, lancio dei palloncini con messaggi per la vita ore 16.00 In Oratorio: Spettacolo del prestigiatore Alessandro, animazione e merenda 7 giovedì Primo giovedì del mese. Dopo la S. Messa delle ore 9.00 adorazione comunitaria e personale fino alle ore 12.00. ore 20.30 In Oratorio: Lectio Divina 10 Domenica - V Domenica del Tempo Ordinario (I settimana del salterio) Canto al Vangelo: - “Venite dietro a me, dice il Signore, vi farò pescatori di uomini”. (Mt 4, 19) Sante Messe con orario festivo 11 lunedì B. V. Maria di Lourdes 27ª Giornata del Malato PROSSIME DATE DEI BATTESIMI 13 gennaio ore 11.00 - 24 febbraio ore 11.30 20 aprile ore 21.00 (veglia Pasquale) Durante la Quaresima non si celebrano battesimi. Invitiamo ad attenersi a queste date e a chiedere eccezioni solo con motivazioni valide ATTENZIONE Le manifestazioni e gli orari pubblicati sul calendario liturgico possono subire variazioni per i motivi più diversi e imprevedibili. Si prega perciò, per conferma, di far fede agli appuntamenti pubblicati settimanalmente sul foglio “Pane di Vita”. Grazie. 8 l’angelo01
MESSAGGIO PER LA PACE LA PAROLA DEL PAPA “LA BUONA POLITICA È AL SERVIZIO DELLA PACE” Papa Francesco: basta accusare i migranti e privare i poveri di speranza. Commento al testo della 52ma Giornata mondiale della pace, che si celebra il 1° gennaio 2019. L a buona politica è al servizio della pace”. È questo il tema del Messag- gio di papa Francesco per la 52ma Giornata Mondiale della Pace che si celebra il 1° gennaio. Una “sfida” a promuovere una “buona politica” che ricorda le virtù di questa particola- re “forma eminente di carità” e non manca di denunciarne i vizi, la corru- zione in primis ma anche la xenofobia e il razzismo. Per il Pontefice la politica è “un vei- il bene comune e non per il proprio colo fondamentale per costruire la interesse. Beato il politico che si man- cittadinanza e le opere dell’uomo”, tiene fedelmente coerente. Beato il ma “quando, da coloro che la eser- politico che realizza l’unità. Beato il citano, non è vissuta come servizio politico che è impegnato nella realiz- alla collettività umana, può diventare zazione di un cambiamento radicale. strumento di oppressione, di emargi- Beato il politico che sa ascoltare. Bea- nazione e persino di distruzione”. to il politico che non ha paura”. E le “beatitudini del politico”, sono La buona politica così “è al servizio quelle proposte dal compianto car- della pace; essa rispetta e promuo- dinale vietnamita François-Xavier ve i diritti umani fondamentali, Nguyen Vãn Thuan, morto nel 2002, che sono ugualmente doveri reci- “fedele testimone del Vangelo”. proci, affinché tra le generazioni presenti e quelle future si tessa un E cioè: “Beato il politico che ha un’al- legame di fiducia e di riconoscen- ta consapevolezza e una profonda za”. coscienza del suo ruolo. Beato il poli- tico la cui persona rispecchia la credi- Ma la politica, denuncia Papa Fran- bilità. Beato il politico che lavora per cesco, ha i suoi vizi propri, che tol- l’angelo01 9
la parola del papa gono “credibilità” e “autorevolezza”. Ecco quindi, rimarca il vescovo di “Questi vizi, che indeboliscono l’ide- Roma, che “oggi più che mai, le no- ale di un’autentica democrazia - sot- stre società necessitano di ‘artigiani tolinea il Pontefice - sono la vergo- della pace’ che possano essere mes- gna della vita pubblica e mettono saggeri e testimoni autentici di Dio in pericolo la pace sociale: la corru- Padre che vuole il bene e la felicità zione – nelle sue molteplici forme della famiglia umana”. di appropriazione indebita dei beni pubblici o di strumentalizzazione Papa Francesco ribadisce il “No alla delle persone –, la negazione del di- guerra e alla strategia della paura” e ritto, il non rispetto delle regole co- riafferma che “l’escalation in termini munitarie, l’arricchimento illegale, la di intimidazione, così come la prolife- giustificazione del potere mediante razione incontrollata delle armi sono la forza o col pretesto arbitrario della contrarie alla morale e alla ricerca di ‘ragion di Stato’, la tendenza a perpe- una vera concordia”. Non solo. Sot- tuarsi nel potere, la xenofobia e il raz- tolinea che “il terrore esercitato sulle zismo, il rifiuto di prendersi cura della persone più vulnerabili contribuisce Terra, lo sfruttamento illimitato delle all’esilio di intere popolazioni nella risorse naturali in ragione del profitto ricerca di una terra di pace”. E affer- immediato, il disprezzo di coloro che ma in modo chiaro e tondo che “non sono stati costretti all’esilio”. sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migran- Per il successore di Pietro la “buo- ti di tutti i mali e a privare i poveri na politica”, poi, “promuove la par- della speranza”. tecipazione dei giovani e la fiducia nell’altro”. Infatti “quando l’esercizio “Va invece ribadito – puntualizza del potere politico mira unicamente inoltre Papa Francesco - che la pace a salvaguardare gli interessi di talu- si basa sul rispetto di ogni perso- ni individui privilegiati, l’avvenire è na, qualunque sia la sua storia, sul compromesso e i giovani possono rispetto del diritto e del bene comu- essere tentati dalla sfiducia, perché ne, del creato che ci è stato affidato condannati a restare ai margini della e della ricchezza morale trasmessa società, senza possibilità di parteci- dalle generazioni passate”. pare a un progetto per il futuro”. Il pensiero del Pontefice va poi “in Così “ognuno può apportare la pro- modo particolare ai bambini che vi- pria pietra alla costruzione della casa vono nelle attuali zone di conflitto, comune”. E questo vale soprattutto e a tutti coloro che si impegnano af- nei tempi odierni, caratterizzati da finché le loro vite e i loro diritti siano “un clima di sfiducia che si radica protetti”. E al settantesimo anniversa- nella paura dell’altro o dell’estraneo, rio della Dichiarazione Universale dei nell’ansia di perdere i propri vantag- Diritti dell’Uomo, ricordando in pro- gi”, e si manifesta “purtroppo anche posito l’osservazione di San Giovan- a livello politico, attraverso atteggia- ni XXIII nella Pacem in Terris. E cioè: menti di chiusura o nazionalismi che «Quando negli esseri umani affiora la mettono in discussione quella frater- coscienza dei loro diritti, in quella co- nità di cui il nostro mondo globalizza- scienza non può non sorgere l’avver- to ha tanto bisogno”. timento dei rispettivi doveri: nei sog- 10 l’angelo01
Appuntamenti con la santità LA PAROLA DEL PAPA getti che ne sono titolari, del dovere di far valere i diritti come esigenza ed espressione della loro dignità; e in Nei prossimi mesi la nostra comunità tutti gli altri esseri umani, del dovere parrocchiale celebrerà due impor- di riconoscere gli stessi diritti e di ri- tanti ricorrenze: spettarli». Marzo: La pace, conclude il Pontefice, “è 20 anni dalla beatificazione frutto di un grande progetto poli- e 10 anni dalla canonizzazione tico che si fonda sulla responsabi- di Sant’Arcangelo Tadini lità reciproca e sull’interdipenden- za degli esseri umani”. Ma è anche “una sfida che chiede di essere accol- ta giorno dopo giorno”. La pace in- somma “è una conversione del cuore e dell’anima, ed è facile riconoscere tre dimensioni in dissociabili di que- sta pace interiore e comunitaria”. La prima di queste tre dimensioni è “la pace con sé stessi, rifiutando l’intransigenza, la collera e l’im- pazienza e, come consigliava San Francesco di Sales, esercitando ‘un po’ di dolcezza verso sé stessi’, per offrire ‘un po’ di dolcezza agli al- Aprile: tri’”. La seconda è “la pace con l’al- 60 anni dalla morte tro: il familiare, l’amico, lo straniero, il di don Primo Mazzolari povero, il sofferente...”. La terza infine è “la pace con il creato, riscoprendo la grandezza del dono di Dio e la par- te di responsabilità che spetta a cia- scuno di noi, come abitante del mon- do, cittadino e attore dell’avvenire”. (Da “Avvenire” - Gianni Cardinale) Il messaggio completo del Santo Padre si può leggere al seguente indirizzo: http://w2.vatican.va/content/ francesco/it/messages/pe- ace/documents/papa-fran- I programmi sono in preparazione e cesco_20181208_messag- siamo tutti invitati a prepararli sin da gio-52giornatamondiale-pa- ora con la collaborazione e la pre- ce2019.html ghiera. l’angelo01 11
settimana di preghiera per l’unità dei cristiani “CERCATE DI ESSERE VERAMENTE GIUSTI” (DEUTERONOMIO 16,18-20) È nuovamente giunta la Settimana di pre- ghiera per l’unità dei Dopo tutto quello che è stato esposto, possiamo fare nostre, (...) le parole del Deuteronomio “cercate di essere vera- Cristiani, una Settimana mente giusti” (16,18-20). Queste paro- speciale, una Settimana le parlano in modo vigoroso, come le piena di gioia e com- nostre esperienze di vita dimostrano, mozione, di responsabi- della situazione dell’umanità di oggi e lità e di dovere, poiché delle sue necessità. (...) ha come scopo la rea- lizzazione della volon- Nel Deuteronomio (16, 14) troviamo il tà del nostro Salvatore tema centrale del capitolo in cui si par- Gesù Cristo: “Che tutti la della Festività che il Popolo dell’Al- siano una cosa sola” (Gv leanza deve celebrare: “Dopo ogni 17, 21). festeggiamento il popolo è istruito… farete festa voi, i vostri figli e le figlie, i Trovandoci tuttavia in un mondo in- vostri schiavi e le schiave, i leviti, i fore- quieto e pieno di arroganza, dove stieri, gli orfani e le vedove che abite- spesso i problemi, gli antagonismi, le ranno nelle vostre città”. inimicizie e le guerre fanno rumore, si Sarebbe una cosa significativa se sco- corre il rischio di giungere alla propria prissimo anche noi, tutto il mondo autodistruzione. Noi cristiani, d’altra cristiano, quello stesso spirito di festa. parte, continuiamo a essere di scan- (...) dalo con la nostra divisione e, soprat- La Chiesa di Cristo è la salvezza e il fu- tutto, a essere indifferenti, mostrando turo dell’umanità. La divisione è opera irresponsabilità e indolenza davanti del Male e, di conseguenza, è falli- alla grandezza di Dio, davanti ai doni mento del popolo, che non riuscirà ad e ai beni di Dio nei nostri confronti. (...) essere segno dell’amore. Vedendo questa difficile condizione, Non dobbiamo dimenticare che l’in- i cristiani diventano consapevoli del- giustizia non solo ha reso più perico- la loro responsabilità, qualora non losa la divisione sociale, ma ha anche facciano nulla per l’unità e non diano alimentato le divisioni nelle chiese, una risposta alla realtà dell’ingiustizia che sono giunte al punto di vivere se- in modi sempre più appropriati ed ef- paratamente per più di mille anni, a ficaci. (...) volte con fanatismo, odio, senza pre- ghiera e solidarietà. Ma anche camminando assieme e avendo Cristo in mezzo a noi, potre- Senza dubbio le divisioni esistenti mo combattere l’ingiustizia ed essere sono causa dell’ingiustizia. preziosi fratelli di quanti sono vittime Tutti i cristiani si devono inginocchiare dell’ingiustizia. ai piedi della Croce di Cristo, l’unico 12 l’angelo01
modello di amore, di fede, di spe- e le figlie, i vostri schiavi e le schiave, i 15-25 GENNAIO 2019 ranza, di pace e di unità. L’unico vero leviti che abiteranno nelle vostre città, amore con cui nessuno altro amore i forestieri, gli orfani e le vedove che può essere paragonato. La rivelazio- saranno in mezzo a voi. Non dimen- ne dell’amore sulla Croce di Cristo, ticate che siete stati schiavi in Egitto: tramite il suo sangue, che ha fondato osserverete e metterete in pratica la Chiesa e la salvato l’uomo, è l’unica queste leggi. Quando avrete finito di arma spirituale, con la cui grazia pos- trebbiare il grano e di pigiare l’uva, ce- siamo sconfiggere l’ingiustizia. Dio è lebrerete per sette giorni la festa del- Misericordioso, attende la nostra con- le Capanne. In quell’occasione farete tinua preghiera ogni giorno. (...) festa voi, i vostri figli e le figlie, i vostri schiavi e le schiave, i leviti, i forestieri, Preghiamo perché la nuova Settima- gli orfani e le vedove che abiteranno na di preghiera per l’unità dei cristia- nelle vostre città. Farete festa per set- ni del 2019 illumini, tramite lo Spirito te giorni in onore del Signore, vostro Santo, altri fedeli a diventare diaconi Dio, nel luogo che egli avrà scelto. Sa- ed evangelizzatori della Volontà di rete pieni di gioia, perché il Signore, Dio: (...) generosi discepoli e potenti vostro Dio, vi avrà benedetto con un testimoni dell’amore, della pace e del- raccolto abbondante e con il succes- la solidarietà. so del vostro lavoro. Tre volte all’anno gli uomini si presenteranno al Signo- Noi, riconoscendo che il nostro Si- re, vostro Dio, nel luogo che egli avrà gnore e Dio è bontà e misericordia, scelto: per la festa dei Pani non lievi- giustizia e verità, possiamo portare il tati, per la festa delle Settimane e per nostro messaggio che il Signore è la la festa delle Capanne. Nessuno osi nostra Luce, la nostra Salvezza. Se Dio presentarsi al santuario del Signore a non fosse giusto, se Cristo non aves- mani vuote, ma ciascuno farà un’offer- se compiuto la volontà del proprio ta nella misura della benedizione che Padre, se Dio non avesse amato l’uo- il Signore, vostro Dio, gli avrà dato. mo, la sua salvezza sarebbe stata solo In tutte le città che il Signore, vostro un miraggio. Se l’uomo di oggi non Dio, sta per darvi, nominerete giudici è giusto, se non compie la volontà di e magistrati per ogni tribù. Essi ammi- Dio, se non ama il proprio prossimo, nistreranno la giustizia per il popolo in è impossibile raggiungere la Croce modo imparziale. Non deviate il corso del nostro Salvatore, per invocare da della giustizia e non fate preferenze. un lato la sua grazia, per combattere Non accettate regali, perché il regalo l’ingiustizia, mentre dall’altro per avere rende ciechi i sapienti e corrompe le la misericordia per purificare le nostre decisioni dei giusti. Cercate di esse- anime e così riuscire a conseguire l’u- re veramente giusti e così resterete nità. in vita e possederete la terra che il Si- gnore, vostro Dio, sta per darvi”. TESTO BIBLICO “Cercate di essere veramente giusti” Dal 18 al 25 gennaio, nel corso delle (Deuteronomio 16, 18-20) Sante Messe, verranno proposte pre- “Andrete nel luogo che il Signore avrà ghiere per l’Unità dei Cristiani e, da Ra- scelto come sede del suo culto, da- dio Basilica, andranno in onda servizi vanti a lui, farete festa voi, i vostri figli speciali in diversi orari. l’angelo01 13
a messa con francesco LA SANTA MESSA 9. LITURGIA DELLA PAROLA II. VANGELO E OMELIA Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Perciò la stessa liturgia distingue il Vangelo dalle altre letture e lo circon- C ontinuiamo con le catechesi sulla Santa Messa. Eravamo arrivati alle Letture. da di particolare onore e venerazione. Infatti, la sua lettura è riservata al mi- nistro ordinato, che termina baciando Il dialogo tra Dio e il suo popolo, svi- il libro; ci si pone in ascolto in piedi e luppato nella Liturgia della Parola del- si traccia un segno di croce in fronte, la Messa, raggiunge il culmine nella sulla bocca e sul petto; i ceri e l’in- proclamazione del Vangelo. Lo pre- censo onorano Cristo che, mediante cede il canto dell’Alleluia – oppure, la lettura evangelica, fa risuonare la in Quaresima, un’altra acclamazione sua efficace parola. Da questi segni – con cui «l’assemblea dei fedeli ac- l’assemblea riconosce la presenza di coglie e saluta il Signore che sta per Cristo che le rivolge la “buona notizia” parlare nel Vangelo». Come i misteri che converte e trasforma. È un discor- di Cristo illuminano l’intera rivelazione so diretto quello che avviene, come biblica, così, nella Liturgia della Parola, attestano le acclamazioni con cui si ri- il Vangelo costituisce la luce per com- sponde alla proclamazione: «Gloria a prendere il senso dei testi biblici che te, o Signore» e «Lode a te, o Cristo». lo precedono, sia dell’Antico che del Noi ci alziamo per ascoltare il Vange- Nuovo Testamento. In effetti, «di tutta lo: è Cristo che ci parla, lì. E per questo la Scrittura, come di tutta la celebra- noi stiamo attenti, perché è un collo- zione liturgica, Cristo è il centro e la quio diretto. È il Signore che ci parla. pienezza». Sempre al centro c’è Gesù Dunque, nella Messa non leggiamo il Cristo, sempre. Vangelo per sapere come sono anda- te le cose, ma ascoltiamo il Vangelo per prendere co- scienza che ciò che Gesù ha fatto e detto una volta; e quella Parola è viva, la Paro- la di Gesù che è nel Vangelo è viva e arriva al mio cuore. Per questo ascoltare il Van- gelo è tanto importante, col cuore aperto, perché è Pa- rola viva. Scrive sant’Agosti- no che «la bocca di Cristo è il Vangelo. Lui regna in cie- lo, ma non cessa di parlare sulla terra». Se è vero che nella liturgia «Cristo annun- 14 l’angelo01
zia ancora il Vangelo», ne consegue soggettive, sapendo che ogni predi- A MESSA CON FRANCESCO che, partecipando alla Messa, dobbia- catore ha pregi e limiti. Se a volte c’è mo dargli una risposta. Noi ascoltiamo motivo di annoiarsi per l’omelia lunga il Vangelo e dobbiamo dare una rispo- o non centrata o incomprensibile, al- sta nella nostra vita. tre volte è invece il pregiudizio a fare Per far giungere il suo messaggio, da ostacolo. E chi fa l’omelia deve es- Cristo si serve anche della parola del sere conscio che non sta facendo una sacerdote che, dopo il Vangelo, tiene cosa propria, sta predicando, dando l’omelia. Raccomandata vivamente voce a Gesù, sta predicando la Paro- dal Concilio Vaticano II come parte la di Gesù. E l’omelia deve essere ben della stessa liturgia, l’omelia non è preparata, deve essere breve, bre- un discorso di circostanza - neppure ve! Mi diceva un sacerdote che una una catechesi come questa che sto volta era andato in un’altra città dove facendo adesso -, né una conferenza abitavano i genitori e il papà gli ave- neppure una lezione, l’omelia è un’al- va detto: “Tu sai, sono contento, per- tra cosa. Cosa è l’omelia? È «un ripren- ché con i miei amici abbiamo trovato dere quel dialogo che è già aperto tra una chiesa dove si fa la Messa senza il Signore e il suo popolo», affinché omelia!”. E quante volte noi vediamo trovi compimento nella vita. L’esegesi che nell’omelia alcuni si addormenta- autentica del Vangelo è la nostra vita no, altri chiacchierano o escono fuori santa! La parola del Signore termina la a fumare una sigaretta… Per questo, sua corsa facendosi carne in noi, tra- per favore, che sia breve, l’omelia, ma ducendosi in opere, come è avvenuto che sia ben preparata. E come si pre- in Maria e nei Santi. Ricordate quello para un’omelia, cari sacerdoti, diaco- che ho detto l’ultima volta, la Parola ni, vescovi? Come si prepara? Con la del Signore entra dalle orecchie, ar- preghiera, con lo studio della Parola riva al cuore e va alle mani, alle ope- di Dio e facendo una sintesi chiara e re buone. E anche l’omelia segue la breve, non deve andare oltre i 10 mi- Parola del Signore e fa anche questo nuti, per favore. Concludendo possia- percorso per aiutarci affinché la Parola mo dire che nella Liturgia della Parola, del Signore arrivi alle mani, passando attraverso il Vangelo e l’omelia, Dio per il cuore. dialoga con il suo popolo, il quale lo Ho già trattato l’argomento dell’o- ascolta con attenzione e venerazio- melia nell’Esortazione Evangelii gau- ne e, allo stesso tempo, lo riconosce dium, dove ricordavo che il contesto presente e operante. Se, dunque, ci liturgico «esige che la predicazione mettiamo in ascolto della “buona no- orienti l’assemblea, e anche il predica- tizia”, da essa saremo convertiti e tra- tore, verso una comunione con Cristo sformati, pertanto capaci di cambiare nell’Eucaristia che trasformi la vita». noi stessi e il mondo. Perché? Perché Chi tiene l’omelia deve compiere bene la Buona Notizia, la Parola di Dio entra il suo ministero - colui che predica, il dalle orecchie, va al cuore e arriva alle sacerdote o il diacono o il vescovo -, mani per fare delle opere buone. offrendo un reale servizio a tutti coloro che partecipano alla Messa, ma anche quanti l’ascoltano devono fare la loro UDIENZA GENERALE parte. Anzitutto prestando debita at- tenzione, assumendo cioè le giuste Aula Paolo VI disposizioni interiori, senza pretese Mercoledì 7 febbraio 2018 l’angelo01 15
vita parrocchiale DON FRANCO CORBELLI È TORNATO ALLA CASA DEL PADRE L o scorso 17 dicembre, dopo una lunga malattia, il Signore ha chia- mato a sé il nostro fratello don France- sco Corbelli, che per 10 anni fu vicario cooperatore nella nostra comunità. Grande è stato il cordoglio dei vero- lesi che non hanno dimenticato don Franco e il suo intenso lavoro e gli anni passati con noi e la sua grande capaci- tà di equilibrio e mediazione anche in momenti particolarmente difficili. Don Franco era nato a Malegno il 18 settembre 1947; fu ordinato a Brescia il 12 giugno 1971; fu vicario cooperatore a Bienno (1971-1977); vicario cooperatore a Verolanuova sono stati celebrati giovedì 20 dicem- (1977-1987); parroco ad Angolo Ter- bre e hanno visto anche la partecipa- me (1987-2000); parroco ad Anfur- zione commossa di molti verolesi. Don ro (1994-2000); parroco a Pontevico Franco è stato poi sepolto nel cimitero (2000-2005); parroco a Breno, Astrio di Malegno. di Breno e Pescarzo di Breno (2005- Molto ci sarebbe da dire su don Franco 2017), Vicario Episcopale per il clero ma vogliamo ricordarlo con le parole (2009-2014), presbitero collaboratore che don Luigi Corrini scrisse su L’An- ad Angone ed Erbanno (2017-2018). gelo di Verola del giugno 1987 per sa- I Funerali, presieduti da Mons. Pieran- lutarlo e con l’articolo che don Franco tonio Tremolada Vescovo di Brescia, stesso scrisse per salutare i Verolesi. Uno dei tanti Campiscuola organizzati da don Franco 16 l’angelo01
BATTITORE LIBERO VITA PARROCCHIALE DI DON LUIGI CORRINI C aro Don Franco, all’abituale aller- gia che soffro quando ho a che fare con la penna, si aggiunge il disa- alla Messa di Prima Comunione. La sofferenza più acuta per la tua par- tenza l’ho colta però tra gli anziani gio di scrivere per te. Dovrei stendere della casa di riposo. So che tu hai col- una lettera di commiato e di ringrazia- tivato un legame di predilezione con mento. questi fratelli giunti alla sera della vita. Non intendo dire che sono costretto Il segreto della tua sintonia con chi a farlo, quanto piuttosto sottolineare soffre ha le sue radici nella lunga sof- la preoccupazione di non far violenza ferenza della tua cara mamma che, già alla tua sensibilità che so cordialmen- minata dalla malattia, ti aveva accom- te reattiva ad ogni gesto celebrativo pagnato a Verola, per esserti accanto. che può riguardarti. Tu l’avevi poi seguita, nei mesi del suo Cercherò di essere breve e a te chiedo calvario, con intensità di condivisione di sopportarmi ancora una volta. e di affetto per cui l’esperienza affi- Dopo dieci anni di esemplare servizio nava il tuo spirito nei confronti di chi alla parrocchia di Verolanuova il Ve- soffre. scovo ti ha affidato la cura diretta della Forse ho rischiato l’imprudenza nel comunità parrocchiale di Angolo Ter- sottolineare questo momento della me. tua vita, ma avevo il dovere di ricorda- Dire che la tua partenza è motivo di re il gesto della mamma. sofferenza per me e per i fratelli vero- lesi mi pare ovvio. Che dire poi di tutta la tua opera a Sappiamo che il prete è al servizio Verola. Concedimi di far ricorso ad della diocesi e che la permanenza in un termine che ci è familiare per una una parrocchia è sempre temporanea comune passione sportiva: il calcio. perché legata alla volontà del Vesco- Dirò allora che sei stato un magnifico vo e alle necessità della chiesa locale. “battitore libero”. Pronto e tempestivo, Tutto questo però non impedisce che sempre, nei tuoi interventi per coprire si creino legami di amicizia e di affetto i vuoti che si creavano nel vasto cam- soprattutto quando, come è stato per po di attività qual è la nostra parroc- te, il tempo della “ferma” tra noi ha chia. raggiunto i dieci anni. Hai servito con amore la famiglia par- Ora ritorni alla tua valle... rocchiale e nei settori dell’attività pa- Se fa sempre bene a tutti respirare aria storale dove hai profuso maggiori di casa, certamente lo sarà anche per energie l’hai fatto con spirito sacerdo- te. Risali la valle, però, non più come tale e scrupolo professionale. A rende- prima. Porti con te, insieme alla digni- re testimonianza di tutto questo sono i tà del prete e al notevole bagaglio di circa mille giovani dell’istituto tecnico esperienze, l’onere del parroco. Il tuo commerciale che ti hanno avuto in- ingresso in Angolo Terme non sarà segnante, i tuoi colleghi; le centinaia “una presa di possesso” come anco- di bambini con i loro genitori che hai ra recentemente era canonicamente seguito nel cammino di preparazione chiamato, ma una “immissione in ser- l’angelo01 17
vita parrocchiale nistero vissuto in Verola. Ti chiedo di considerare i verolesi, sempre, fratelli carissimi e di ritenermi un prete-amico per il servizio sacerdotale condiviso fra- ternamente attraverso un decennio di vita insieme. E se mi è lecito concludere con un auspicio, mi auguro che, passando a salutarti, possa trovare all’ingresso della Canonica di Ango- lo Terme, ben visibile, una targa con caratteri leggibili anche dai presbiti sprovvisti vizio”. Lo scrivo non per te, perché ti so di occhiali: “In questa casa è severa perfettamente d’accordo, ma a bene- mente proibito fumare”. Ti abbraccio ficio di chi legge... con affetto. E allora vorrei ricordare quanto don Primo Mazzolari, un verolese che tu Il Prevosto hai qui ben conosciuto ed imparato don Luigi Corrini ad amare e che mi pare possa parla- re a nome di noi tutti: “Il parroco, ogni giorno, deve rimanere con il cuore Due immagini del 1983, quando don spalancato e con gli occhi aperti”. Franco si prese cura anche dell’oratorio Non c’è bisogno di aggiungere altro, maschile che per più di un anno era ri- soprattutto a chi come te, don Franco, masto senza il curato. Nella prima, un momento delle celebrazi- ha fatto l’esperienza di sedici anni di oni per i 40 anni del nostro oratorio; nella servizio che ti hanno abilitato a questo seconda, un momento del Carnevale dei stile di vita. ragazzi nella sala del vecchio cinema Da parte nostra non ti mancherà la solida- rietà della preghiera: è l’unica cosa che pos- siamo fare e che sono certo tu gradirai. Ed ora con il rischio di ripetere cose scontate (ma non Io sono mai quando lo si fa con il cuore), ti auguro di essere un fedele ser- vitore di Cristo e della Chiesa, con la gene- rosità condita da uno stile tutto tuo che ha contraddistinto il mi- 18 l’angelo01
UN BEL CAPITOLO DI VITA VITA PARROCCHIALE DI DON FRANCO CORBELLI S ono stato con voi per dieci anni. Un decennio che riassumo come un bel capitolo di vita, firmato e timbrato Verola. Ora ritorno in Valle, portando con me il gusto della Bassa, dove mi sono sentito a casa mia, mai in trasfer- ta. Risalendo, porto in me questo timbro verolese che non voglio e non posso cancellare perché me lo sento come un marchio penetrato in profondità. modo di scoprirli e benevolmente ac- A questo foglio e all’Angelo affido cettarli. Mi avete aiutato. Non lo dico parte dei pensieri e dei sentimenti che per convenienza formale di commia- riesco a trasferire in parole e questa to. Sono convinto di aver ricevuto un immagine che fissa solo un attimo. grande regalo di amicizia, stima, col- laborazione, disponibilità ed anche di Se esigenze di redazione non lo aves- comprensione e pazienza e sopporta- sero richiesto, avrei preferito un riqua- zione. dro bianco per dare, a quanti vogliono ricordare la mia presenza, la possibilità Molti vorranno dire grazie per la mia di lasciar risaltare e fissare quei tratti di presenza, ma io dico che non è neces- don Franco colti in anni di convivenza: sario perché ciò che sono stato e ciò sorridente o grintoso, sereno o cor- che ho fatto era parte essenziale del rucciato, freddo o affabile, disponibi- mio dovere, della mia scelta di vita. le o sfuggente, scorbutico o cordiale, Piuttosto, io dico a voi grazie per aver- accogliente o scostante, conciliante o mi facilitato l’opera. Non posso fare polemico, coerente o contradditorio, un lungo elenco e so che mi capite sorprendente o esemplare, paziente se riassumo tutta Verola in una sola o sbrigativo, comprensivo o intransi- persona, rappresentativa, nella quale gente e testardo... mi piace vedere, come riflessi in uno specchio, tutti i volti verolesi: don Lui- Molti mi hanno conosciuto, qualcuno gi, il nostro prevosto. mi ha visto, altri mi hanno atteso. Per qualcuno sono stato un aiuto, per tanti Sono venuto per parlarvi del Signore, un normale servizio, per altri una de- per renderlo più accessibile, per aiu- lusione; scandalo, spero per nessuno. tarvi a scoprire un po’ il suo mistero; di Purtroppo, prima di arrivare a Vero- questo mi sono preoccupato sempre; la non sono riuscito a scaricare i miei per qualcuno, forse, ci sono anche difetti, a limare i miei limiti, a colmare riuscito, per altri, invece, ho fatto da le mie deficienze e voi avete avuto velo. Ciò mi rammarica, ma so che Lui, l’angelo01 19
vita parrocchiale il nostro Signore, conosce il modo di preti; i molti, davvero molti, che hanno superare anche le deficienze dei suoi accettato di darmi una mano nelle va- ministri, è la forza capace di muovere rie attività; i gruppi parrocchiali e quel- i meccanismi di Grazia nonostante la li laici, i rappresentanti delle istituzioni ruggine dei suoi strumenti e sa come civili, le Suore di Maria Bambina, don recuperare chi se ne va a causa dell’in- Giovanni e don Angelo. capacità dei suoi. Tutti avete lasciato una firma nel mio Non sono riuscito a conoscere tutti cuore e nella mia coscienza, occupan- personalmente; mi ci sono provato, do un posto. Adesso, stringendovi ma siete davvero tanti! I volti, però, li un poco, lasciate che entrino anche i ho fissati e restano impressi. Ma tutti cristiani di Angolo Terme: farò il loro insieme e distintamente, ora saluto: prete, pur essendo sempre anche il gli anziani dell’Albergo, dell’inferme- vostro. ria e quelli di casa che mi conoscono don Franco per voce, gli ammalati che hanno spe- rato in una mia maggiore disponibili- tà, i giovani rimasti legati alla Chiesa e quelli che hanno tagliato; i miei stu- denti, per i quali spero di non essere Nella pagina precedente e qui sotto, due stato solo il prof; i fanciulli e gli adole- commoventi immagini di Virginio Gilber- ti, . dell’uscita dalla chiesa al termine dei scenti, i loro genitori, gli adulti che non funerali. Anche le montagne sembravano hanno tempo per le cose di chiesa e voler salutare don Franco con un panora- quelli che accordano ancora fiducia ai ma e una luce meravigliosi 20 l’angelo01
MA COS’È UN BRICIOLE FRANCESCANE FRANCESCANO SECOLARE? T utti abbiamo conosciuto la figura di San Francesco e sappiamo che ha fondato due ordini (frati e clarisse), ne, sposati o no, giovani o adulti, sa- cerdoti, vescovi e anche papi (in tempi moderni l’ultimo papa terziario è stato non tutti conosciamo anche il Terz’Or- Giovanni XXIII), che s’impegnano a vi- dine pensato dal poverello per chi era vere il Vangelo nel loro stato, cioè im- già in una condizione tale da non po- mersi nelle loro realtà, secondo lo stile ter vivere la vita in un convento. di San Francesco. Che cosa è l’OFS? Come è organizzato? L’Ordine Francescano Secolare non L’OFS è organizzato in Fraternità: è un semplice gruppo ecclesiale o - Fraternità locale, che si forma di soli- un’associazione qualsiasi ma, come to nell’ambito di una parrocchia. dice la denominazione, un vero Ordi- - Fraternità regionale, che raggruppa ne nella Chiesa. I francescani secolari tutte le Fraternità di una data regione. hanno infatti una propria Regola di - Fraternità nazionale, che è l’insieme vita, che è soggetta all’approvazione di tutte le Fraternità di una nazione personale del Papa. e Fraternità internazionale, che com- L’OFS rappresenta una scelta concre- prende tutte le Fraternità dei vari sta- ta per vivere e realizzare, meglio pos- ti del mondo. Ogni Fraternità nella sibile, la vocazione cristiana. Quindi è propria vita interna agisce secondo una proposta di vita nello stile e nello la Regola e le Costituzioni vigenti. spirito suggerito da Dio a Francesco d’Assisi. Come si entra a far parte dell’OFS? Come Ordine esso gode di tutti i be- Tutto inizia col desiderio di saperne di nefici spirituali dell’intera famiglia più, l’approccio prosegue con un pe- francescana. L’OFS è quindi un dono riodo di conoscenza durante il quale suscitato dallo Spirito nella Chiesa a vengono illustrate la vita di San Fran- vantaggio della Chiesa. cesco e la spiritualità francescana. Qualora si maturi il desiderio di conti- Chi l’ha fondato? nuare, segue un periodo di formazio- Ancora vivente San Francesco (1181- ne all’OFS con la conoscenza specifica 1226). Molti uomini e donne, affasci- della Regola e delle Costituzioni. nati dal suo stile semplice e autentico Se alla fine di questo percorso di ap- di vivere il Vangelo, vollero seguirlo e profondimento porta buoni frutti, il Francesco pensò anche a chi non era cammino si conclude con la professio- libero di seguire la vita dei frati. ne pubblica, o promessa di vita evan- Il Terz’ordine è formato dalle più varie gelica, e si entra a far parte di diritto categorie di persone: uomini e don- dell’Ordine Francescano Secolare. l’angelo01 21
vita parrocchiale Quali le caratteristiche di un france- ri vivono il proprio inserimento in scano secolare? famiglia, nella propria parrocchia, Si possono condensare così: nel lavoro, con uno stile di vita alla - l’evangelicità: osservare il Vangelo maniera di San Francesco ma rap- di Nostro Signore Gesù Cristo se- portato ai giorni nostri e calato nella condo l’esempio di San Francesco quotidianità. e provarci veramente ogni giorno a - la minorità: i francescani secolari metterlo in pratica con umiltà. sono animati da uno spirito di ser- - la fraternità: il cammino dei france- vizio. scani secolari non è un cammino in- dividualista, ma viene fatto insieme a fratelli che i quali si condivide lo La Fraternità Santa Chiara si incontra il stesso ideale ed è un cammino fatto secondo Venerdì del mese nella chie- di impegno e serietà atto ad unire e setta dell’oratorio di Manerbio ed il non a dividere. penultimo sabato del mese in oratorio - la secolarità: i francescani secola- a Verolanuova. LA BEATA PAOLA GAMBARA, UNA TERZIARIA ILLUSTRE L a Beata Paola Gambara Costa, la no- stra grande concittadina, nel 1491 chiese di aderire al terz’ordine fran- cescano ma poté indossare la tonaca col cordone solo sotto gli abiti signori- li, però molto semplici. Soltanto negli ultimi anni di vita, con il permesso del marito, Paola poté in- dossare l’abito del terz’ordine france- scano, al quale aveva aderito. L’amore per i poveri e la grande mitezza dimo- strata nella famiglia furono i segni del suo francescanesimo. Il 19 e 20 gennaio prossimi, i ragazzi del 5° anno di Iniziazione Cristiana si recheranno in pellegrinaggio a Bene Vagienna per onorare la Beata Paola e partecipare alla grande festa in suo onore. La Beata Paola e il miracolo delle rose - Giacomo Mondini, Basilica di Verolanuova Il Triduo in onore della Beata nella no- stra parrocchia si svolgerà, come di consueto, nei giorni 21-22-23 genna- Pace e bene io, alle ore 15.00 in Basilica. Fraternità Santa Chiara 22 l’angelo01
MONS. PIERANTONIO DALLA PARROCCHIA DI CADIGNANO TREMOLADA IN VISITA A CADIGNANO E VEROLANUOVA D omenica 2 dicembre, prima do- menica di Avvento, il Vescovo di Brescia Mons. Pierantonio Tremolada ci ha donato la sua presenza presie- dendo la S. Messa, posticipata per l’occasione alle ore 11.00. Infatti, dopo aver celebrato la S. Mes- sa alle ore 9.30 nella Basilica di San Lorenzo in Verolanuova ed aver in- contrato i sacerdoti della nostra Zona Pastorale, ha accolto con favore l’in- vito di don Lucio a visitare anche la nostra comunità parrocchiale. Durante la S. Messa è stata accesa la prima delle quattro candele della “corona dell’Avvento” e proprio sul tema della luce e dell’attesa Mons. Pierantonio ha voluto soffermarsi nel- la sua omelia. Ci ha ricordato che l’accensione del- la candela è un gesto simbolico che ci richiama a stare svegli per aspet- tare qualcuno che sta arrivando. Ha ripreso il Vangelo di Luca che invita a “vegliare in ogni momento” perché quando arriverà il Signore dovremo farci trovare pronti ad accoglierlo. Ha osservato anche che il Signore ci visita non solo nel Natale ma anche nella nostra vita quotidiana, bussa alla porta del nostro cuore per farci comprendere meglio ciò che ci acca- de e che spesso noi non riusciamo a comprendere. La maturazione della nostra vita pas- sa soprattutto attraverso le esperien- ze che viviamo, in particolare quelle Il Vescovo a Verolanuova l’angelo01 23
dalla parrocchia di cadignano di sofferenza e di difficoltà. Il Signore ci visita attraverso le persone, con la sua Parola e con l’Eucaristia. Questa è quindi la fede: affidarsi ad una Presenza che ci accompagna e ci guida. Ha concluso ricordandoci che tutto questo può accadere però solo se il nostro cuore è disposto ad ascoltare questa voce, consapevole che la pre- senza del Signore è consolazione. Questo è l’augurio che il Vescovo ci ha rivolto: che il Natale sia per tutti noi il momento dove sentiamo più viva la presenza del Signore nella no- stra vita. Al termine della celebrazione il Ve- scovo si è fermato in canonica dove, insieme ad alcuni sacerdoti e semina- risti, ha gustato un buon pranzo pre- parato per l’occasione dalle nostre brave volontarie. Roberto Fappani Il vescovo a Cadignano 24 l’angelo01
RACCOLTA DI SAN MARTINO DALL’ORATORIO A nche quest’anno la generosità dei Verolesi nei confronti della raccol- ta di San Martino è stata grande. Ab- biamo consegnato al punto di raccol- ta zonale a Manerbio, ben 5 furgoni di materiale. Come da sempre, il materiale non andrà al macero. Quest’anno andrà a finanziare il progetto “Protetto. Rifu- giato a casa mia” Corridoio Umani- tario dall’Etiopia. All’inizio del 2017 la Conferenza Epi- scopale Italiana, insieme alla Comuni- fugiato a casa mia” è quindi quello di tà di Sant’Egidio, ha siglato il protocol- evitare le morti in mare e il traffico di lo di intesa con il Governo italiano per esseri umani. Anche Caritas Diocesa- l’apertura di un Corridoio Umanitario na di Brescia ha aderito al progetto: dall’Etiopia, il secondo Paese per nu- il 27 giugno è arrivata una famiglia mero di rifugiati in Africa (oltre 850 di eritrei formata da una mamma, un mila persone). papà e quattro figli minori, ospitata in Di fronte alla drammatica situazione un appartamento della Parrocchia di che spinge migliaia di persone a cer- Santa Giulia del Villaggio Prealpino care salvezza attraversando prima il (Bs). La famiglia è stata accolta e vie- deserto e poi il Mar Mediterraneo, in ne seguita dai volontari, sostenuti e condizioni di grave rischio per sé e le affiancati dagli operatori della Coope- proprie famiglie, la Chiesa Italiana ha rativa Ke. Il risultato della Raccolta di S. voluto dare un segnale per proporre Martino andrà a sostenere l’accoglien- soluzioni concrete, impegnandosi, za di altre famiglie. nella realizzazione di un progetto fa- Grazie a tutti per la sensibilità dimo- cendosene interamente carico. strata. La Caritas Italiana e la fondazione Mi- grantes garantiscono un adeguato processo di integrazione dei benefi- ciari nella società italiana. La selezione delle persone viene fatta sul campo da Caritas Italiana insieme alla Comu- nità di Sant’Egidio, in coordinamento con l’Ambasciata Italiana in Etiopia, il Governo Etiopico, ARRA (Administra- tion for Refugees and Returnees Af- fairs), UNCHR e IOM. L’obiettivo principale di “Protetto. Ri- l’angelo01 25
dall’oratorio VI RACCONTIAMO IL PRESEPE DELL’ORATORIO S iete passati a vederlo? È stato costruito con l’utilizzo di materiali semplici, in particolare con componenti del paesaggio o di al- cuni personaggi. Mamme e papà si sono prodigati nella realizzazione del- il contributo dei bambini che si sono le parti più impegnative. I catechisti dedicati alla realizzazione di varie hanno coordinato i lavori e contribu- ito all’assemblaggio del materiale. I ragazzi più grandi dei primi anni delle superiori (viceca- techisti) hanno offerto un supporto tecnico in- dispensabile. Abbiamo scelto elementi molto diversi fra loro (sia nello stile, sia nel materiale, sia nella realizzazione) a significare il contributo che ognuno ha offerto, con le proprie capacità 26 l’angelo01
UN DALL’ORATORIO DONO IN DONO “L e folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi e i propri mezzi. È’ stato come realizza- ha da mangiare faccia altrettanto». Chi re il Presepio nella propria casa e con ha il coraggio di farlo? Se una cosa è la propria famiglia; soltanto la famiglia, mia, perché dovrei darla a chi non ne stavolta, era un po’ più “allargata” e la ha? E il Vangelo stravolge questa logi- casa era quella di tutti: l’Oratorio. ca ... dobbiamo imparare ad alzare lo sguardo da noi agli altri. L’opera realizzata non vuole avere di certo una pretesa artistica di alto livel- Abbiamo cercato anche noi di mette- lo, ma porta in sé il grande valore di re in pratica queste parole, offrendo avere riunito le famiglie attorno alla co- alcuni giocattoli che santa Lucia ci ha struzione del Presepio. portato per i bambini che hanno meno Una cosa ormai fuori moda? No di cer- di noi. Sappiamo di aver compiuto un to! gesto di condivisione: ci accorgiamo Questo gesto semplice vale più di mol- ogni giorno che le persone sono più te parole: abbiamo provato a ritornare importanti delle cose. alla semplicità, a riscoprire i nostri valo- ri più cari e profondi. Che questa rievocazione suggestiva aiuti tutti a stupirsi ancora di fronte all’evento più grande della storia uma- na: l’incarnazione del Figlio di Dio. Il Bambin Gesù benedica tutte le fami- glie della nostra comunità. l’angelo01 27
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