76/2019 Sacro Monte del Rosario sopra Varese (1604) - Periodico di cultura, informazione e curiosità a cura dell'Associazione "Amici del Sacro ...
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Periodico di cultura, informazione e curiosità a cura dell’Associazione “Amici del Sacro Monte” di Varese 76/2019 Poste Italiane - Spedizione in Abb. Postale 70% - Filiale di Varese. Ogni copia è distribuita gratuitamente. Sacro Monte del Rosario sopra Varese (1604)
Il nostro Sacro Monte Periodico di cultura, informazione e curiosità a cura Sommario dell’Associazione “Amici del Sacro Monte” di Varese 2 Editoriale (Maria Rosa Bianchi) Vita Associativa 4 Conversazioni al Sacro Monte - Ottava edizione www.amicidelsacromonte.it 5 Una nuova targa nel “Giardino della Memoria” Il Nostro Sacro Monte 6 Il mio ritratto di Zamberletti (Giuseppe Adamoli) Registrazione del tribunale di Varese n. 753 del 23/03/98 Direttore Responsabile: Riccardo Prando 8 Il padre della Anno XXVII - Numero 76 - aprile 2019 Protezione Civile (Piergiorgio Gallinoni) EDITORE PROPRIETARIO Associazione Amici del Sacro Monte via del Ceppo 5 - Santa Maria del Monte - 21100 Varese 10 Le Cappelle del Sacro Monte PRESIDENTE ci parlano attraverso i gesti Maria Rosa Bianchi dei personaggi che le popolano (MRB) SOSTIENICI! ISCRIZIONE E RINNOVO ANNUALE ALL’ASSOCIAZIONE 12 Assemblea annuale dei Soci c/c postale n. 11078219 intestato a: “Associazione Amici del Sacro Monte” via del Ceppo 5 - 21100 Varese IBAN IT34 X076 0110 8000 0001 1078 219 c/c bancario UBI Banca n. 00003507 intestato a: In questo numero “Associazione Amici del Sacro Monte” IBAN IT45 T031 1110 8160 0000 0003 507 Quota annuale: 13 “Perchè piangi” (Romite Ambrosiane) Socio ordinario: € 25 sostenitore: € 40 - benemerito: € 60 e oltre DIRETTORE 14 Suor Virginia Staurenghi (Gianni Perna) Maria Rosa Bianchi redazione: redazione@amicidelsacromonte.it 17 Ricordo di Teresio Colombo (Lidia Colombo) Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Adamoli, Mario Bo, Lidia Colombo, Silvano Colombo, Annamaria Fumagalli, Piergiorgio Gallinoni, 18 Strade della memoria (Silvano Colombo) Massimo Grignola, Piera Malnati, Laura Marazzi, Gianni Perna, Romite Ambrosiane, Giuliano Tognella, Gianni Trotta, Ambrogina Zaro 20 “Popolo carissimo, Foto, dove non diversamente indicato: Antonio Zaffaroni io ti ho sempre amato” (Massimo Grignola) PROGETTO GRAFICO - IMPAGINAZIONE - STAMPA 22 Luca Papi - un sacromontino Alpegrafiche srl - via Cesare Correnti, 18 – Varese DISTRIBUZIONE E SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO alla Transgrancanaria (Annamaria Fumagalli) © Ass. Amici del Sacro Monte - tutti i diritti riservati Non tutti gli articoli e le immagini pubblicate rispecchiano neces- 26 Sentiero prealpino sariamente gli orientamenti degli organi della Associazione, tutti comunque sono ritenuti validi sul piano dell’informazione e utili Marzio - Cuasso al Monte (Mario Bo) alla divulgazione e valorizzazione del Sacro Monte in tutti i suoi aspetti. La pubblicazione di articoli o altro materiale è affidata alla discrezione della Redazione. Quanto perverrà non verrà restituito 28 L'oratorio di San Domenico --------------------------------------------------- In copertina a Velate (Giuliano Tognella) VII Cappella - La Flagellazione Foto Ferruccio Pavesi --------------------------------------------------- 31 L’ultimo pescatore (Piera Malnati) Titolare del trattamento dei dati personali è l’Associazione Amici del Sacro Monte in osservanza di quanto prescritto dal D.Lgs. 196/2003 e successive modifiche --------------------------------------------------- 32 Serata di Arte e Fede sul Viale delle Cappelle 1
Un numero particolarmente ricco di La stagione quindi si annuncia ricca articoli che riguardano personaggi di iniziative che ci vedono protago- legati a vario titolo al Sacro Monte e nisti e che ci impegnano come sem- che si sono distinti per opere meritorie pre nella nostra missione di far e degne di essere ricordate. Alcuni di conoscere e valorizzare il Sacro loro appartengono al passato: la Monte, segnalando periodicamente badessa delle Romite Virgina le situazioni di criticità all’Ammini- Staurenghi, il parroco Angelo Del strazione Comunale. E a proposito di Frate, il “campanat” Enrico Bianchi. criticità, ricordiamo che sono inco- Altri invece sono a noi contempora- minciati i lavori di consolidamento nei: il senatore Giuseppe Zam- della parete rocciosa sopra il berletti, scomparso il 26 gennaio di posteggio degli abitanti in direzione quest’anno e di cui abbiamo inaugura- Mosè, un’operazione necessaria e to una targa nel Giardino della urgente visto il verificarsi di fre- Memoria lo scorso 6 aprile, il naturali- quenti distacchi rocciosi che metto- sta Teresio Colombo, scomparso lo no a rischio l’incolumità di auto e scorso 14 febbraio, e Luca Papi, gio- persone. Ci auguriamo che tali lavo- vane uomo vivo e vegeto, figlio dei ri vengano conclusi velocemente e fotografi sacromontini Vivi Papi e che venga ripristinata l’area di par- Annamaria Fumagalli. cheggio nella sua interezza. Il consi- A voi, cari lettori, il piacere di scopri- glio per chi poi volesse raggiungere re le loro storie nelle pagine seguenti il borgo nei fine settimana o giorni insieme a tutti gli altri interessanti festivi evitando il problema del par- contributi che compongono questo cheggio, e non avesse problemi di numero. Un grazie doveroso e senti- deambulazione, è di utilizzare i to a tutti gli autori degli articoli e mezzi pubblici, bus e funicolare un invito a chi avesse qualche notizia, che, ricordiamo, si possono prendere storia o curiosità interessante da con un unico biglietto a corsa. comunicare, sul Sacro Monte in par- ticolare ma anche in generale sul Da ultimo, segnaliamo una nota nostro territorio, a inviarci contributi dolente: alcuni degli sponsor della all’email: nostra rivista quest’anno non hanno redazione@amicidelsacromonte.it. rinnovato il loro sostegno e questo ci mette in forte difficoltà. Insieme alle Per quanto riguarda le nostre attività quote associative, infatti, i contribu- istituzionali, abbiamo riaperto l’Info ti per le pubblicità sono praticamen- Point turistico presso la nostra sede te il nostro unico sostentamento. Ci e ricominciato le “Conversazioni”, permettiamo quindi di sollecitare giunte all’ottava edizione, di cui tro- tutti i Soci che non avessero ancora verete di seguito il programma detta- provveduto, a rinnovare l’iscrizione gliato. Oltre alle tradizionali confe- annuale appena possibile. Qualora renze, per il 7 settembre abbiamo pre- non riuscissimo a trovare nuovi visto un incontro con le Romite sostenitori, quest’anno ci vedremmo Ambrosiane presso il loro Centro di costretti a realizzare solo due nume- Spiritualità, accogliendo la richiesta ri della rivista. di molti Soci. Il 5 luglio, infine, terre- Ci dispiacerebbe molto. mo l’undicesima edizione della Serata di Arte e Fede sul Viale delle Buona lettura, dunque, Cappelle con don Luca Violoni, e buon periodo pasquale a tutti! riportata in dettaglio in ultima pagina. Maria Rosa Bianchi
Conversazioni al Sacro Monte Ottava Edizione APRILE – SETTEMBRE 2019 Presso la Sede associativa di Via del Ceppo 5 (P.le autobus) Sabato 6 aprile – ore 14,30 presso il “Giardino della Memoria” al Sacro Monte Inaugurazione della targa in memoria del sen. Giuseppe Zamberletti ore 15,30 presso la nostra Sede “Ricordando Giuseppe Zamberletti” Relatore: Giuseppe Adamoli Sabato 13 aprile – ore 15,30 “Chi parla nelle Cappelle? Tra le statue del Sacro Monte, leggendo mani e volti” Relatrice: Laura Marazzi, Conservatrice del Museo della Collegiata di Castiglione Olona Sabato 11 maggio – ore 15,30 “Giuseppina Grassini: la sacromontina che conquistò l’Europa napoleonica” Relatore: Bruno Belli, Umanista, Musicologo, Giornalista Sabato 18 maggio – ore 15,30 “Alla scoperta degli animali del Parco Campo dei Fiori. Biologia, comportamento e curiosità sulla fauna fuori dalla porta di casa” Relatore: Adriano Martinoli, Professore di biologia e conservazione della fauna presso l’Università dell’Insubria Sabato 8 giugno – ore 15,30 “Parco Campo dei Fiori: la resilienza di un territorio” Relatore: Giuseppe Barra, Presidente Ente Parco Regionale Campo dei Fiori Sabato 22 giugno – ore 15,30 “Asteroidi: un pericolo per la Terra?” Relatore: Luca Buzzi, Ricercatore dell’Osservatorio Astronomico “G.V. Schiaparelli” di Varese Sabato 7 settembre – ore 16,30 INCONTRO CON LE ROMITE AMBROSIANE Centro di Spiritualità del Monastero – piazzetta Paolo VI - Sacro Monte Per gli interessati, seguirà alle 18 la recita dei Vespri Sabato 21 settembre – ore 15,30 “Alcune belle fiabe del Varesotto, specchio della cultura orale dei nostri avi” Relatrice: Margherita Giromini, già Direttrice Scolastica 4
Vita Associativa Una nuova targa nel “Giardino della Memoria” Inaugurata sabato 6 aprile 2019 la nostra targa a ricordo del senatore Giuseppe Zamberletti, alla presenza delle autorità cittadine. don Sergio Ghisoni Maria Rosa Bianchi, Vanni Belli e Silvio Marzoli 5
Conversazioni al Sacro Monte – sabato 6 aprile 2019 Il mio ritratto di Zamberletti Il Giardino della Memoria B ello il mio rapporto politico e umano con un ragazzo che fa l’operaio in fabbrica. “E’ proprio di Giuseppe Zamberletti: ci chiamavamo Zambo te che ho bisogno. Il tuo nome me l’hanno dato alle ed Adam. La figura che traccerò brevemente Acli e alla Cisl. Tu ci devi soltanto dire, a tuo modo, di lui sarà inconsueta perché non riguarderà tanto la perché un giovane operaio vota DC”. “sua” grande opera della Protezione civile ma l’uomo A Roma ci sono andato e ho scritto e riscritto quella politico. paginetta che poi ho letto decine di volte. La sera mi Sono stato due volte all’ospedale per incontrarlo. La ha portato a cena con una ventina di persone fra cui, prima, quasi si slancia per abbracciarmi e mi gela pensate, Piccoli, Rumor, Bisaglia, Gava: lo stato subito “Sono un malato terminale”. Poi parliamo di maggiore dei dorotei e della DC che vedevo in televi- tante cose belle, amare, difficili. La seconda, è molto sione. Lui allora era il presidente nazionale dei giova- provato, “E’ l’ultima volta che ci vediamo”. Intatta la ni amministratori democristiani. lucidità ma soprattutto straordinaria la serenità. La cosa più curiosa è che siamo sempre stati in cor- L’avevo conosciuto nel 1963 con una sua telefonata. renti diverse della Dc. Lui era un doroteo molto bene Allora ne conoscevo appena il nome perché sarebbe inserito nella corrente eppure abbastanza atipico. In diventato deputato nel 1968. Mi invitava a partecipa- realtà era un gollista, estimatore della Repubblica re a un convegno a Roma per dire “qualche parola”. francese di De Gaulle. Proponeva per l’Italia una Gli rispondo che ha sbagliato persona e che io sono modifica della Costituzione in senso francese. Voleva 6
Il sindaco Davide Galimberti e Vanni Belli, Presidente del Centro Geofisico Prealpino Giuseppe Zamberletti Giuseppe Adamoli il semi-presidenzialismo che non avrebbe portato, paio di settimane nel 1987, prima di essere sostituito come molti affermavano, a una svolta autoritaria, ma da Remo Gaspari. All’inizio i valtellinesi non voleva- al contrario a una democrazia più efficiente ed effica- no Gaspari. Poi in realtà si sono ricreduti perché ce. Gaspari si è dimostrato un potente ministro capace di Era per lo Stato autorevole e con una struttura forte allargare i cordoni della borsa se e quando necessario. perché solo così può aiutare i deboli e risolvere la Ma Zambo era rimasto nel cuore dei valligiani. Lo “questione meridionale”. Un episodio mi ha colpito. sentivano uno di loro nell’emergenza acuta, quando Quando ha saputo due anni fa che ero il presidente del scarpinava con gli stivali nel fango, quando passava comitato per la riforma costituzionale, bocciata il 4 le notti in tenda. E’ questo che colpiva, un varesino dicembre 2017, mi ha telefonato per darmi una mano. che aveva fatto la vita a Roma ma che non aveva Abbiamo poi fatto qualche manifestazione e qualche perso la freschezza umana dell’uomo del Sacro conferenza stampa insieme: un successo perché c’era Monte. Perché lui ogni tanto raccontava questa sua lui. origine e ai valtellinesi faceva tanto piacere. Passa inevitabilmente e giustamente come il padre Per la sua vita politica esemplare, la sua etica pubbli- della Protezione civile e sarà ricordato come un gran- ca e le sue capacità di governo, ha ricevuto il grandis- de realizzatore. Però a volte viene descritto alla stre- simo e rarissimo onore dei funerali di Stato. Di solito gua di un tecnocrate di successo e questo mi fa rabbia si mormora contro i funerali di Stato. Non assoluta- perché è una interpretazione riduttiva. mente così nel caso di Zamberletti che sono stati Zamberletti aveva cominciato a far politica a vent’an- molto sentiti, con una forte partecipazione emotiva di ni rinunciando all’università e trasferendosi a Roma. tutta la Protezione civile e dei comuni cittadini. Ha compiuto le sue opere da ministro politico come Il capo della Protezione civile Borrelli qualche setti- pochi altri, ma nemmeno solo per questo. Perché mana fa, in un incontro riservato qui da noi, ha aveva dentro una cultura di governo, una filosofia di annunciato che stanno pensando, in sintonia con la vita, un modo concepire il lavoro pubblico, un’empa- città di Varese, di creare una Fondazione a suo nome. tia con le persone che non è affatto del tecnocrate. Approvo con entusiasmo purché sia fatta bene con le Aveva una fortissima attitudine politica e poi era dotazioni necessarie, con una forza incisiva e morale dotato di una qualità umana straordinaria. Posso por- che colpisca al cuore e che chiami tutti alla coscienza tare una testimonianza. Sono stato negli anni 1989-90 del servizio civile e del rispetto dello Stato. Il quale, assessore regionale ai LLPP e mi sono occupato della se davvero autorevole, può aiutare chi ha bisogno. Valtellina dopo la terribile alluvione e la grande frana per la quale Zamberletti era stato commissario per un Giuseppe Adamoli 7
Il padre della Protezione Civile Da ragazzo, Giuseppe Zamberletti, giocava al Sacro Monte dove era nato Giuseppe e Domenichino Zamberletti vestiti da marinaretti con il cugino Vincenzo Gallinoni agli amici entusiasmandoli. "I Ragazzi della Via I fratelli Zamberletti del Sacro Monte, Domenico e Giuseppe, oggi riposano l'uno Pál" per esempio, il celebre romanzo per ragazzi accanto all'altro, nel piccolo suggestivo dell'ungherese Ferenc Molnár, l'aveva letto e Camposanto del paese dove sono nati. riletto e lo conosceva quasi a memoria, e su quel- Certamente i due fratelli sono stati, sia pure nel- la traccia aveva raggruppato gli amici più fidati, l'ambito di campi completamente diversi, due armandoli - si fa per dire - con canne di bambù a personaggi che hanno onorato in modo eccezio- guisa di lance, inventando nemici inesistenti, e nale la terra varesina. conquiste di territori, rappresentati da boschi e prati... di proprietà della nonna. Una volta gli Domenichino è volato in cielo tanti anni fa: capitò tra le mani un romanzo poliziesco: imme- aveva solo 14 anni. diatamente decise di organizzare nientemeno che un'agenzia investigativa: la chiamò PSR L'onorevole Giuseppe ci ha lasciato invece da (polizia segreta ragazzi) con tanto di tessere che poco, appena compiuto gli 85 anni: l'abbiamo fece stampare dal papà tipografo di un amichet- visto ritornare al suo Sacro Monte per riposare to di Varese. Qualcuno ancora oggi forse si ricor- definitivamente nella Casa del Padre tra gli derà come allora fosse stato denunciato un furto squilli di tromba dei corazzieri della Repubblica in una villa del Sacro Monte e come questi intra- Italiana: i funerali di stato volevano essere prendenti ragazzini, sotto la guida del futuro appunto il dovuto riconoscimento per le bene- senatore, si mobilitarono per rintracciare il pos- merenze del senatore "padre della protezione sibile ladro. civile". Ancora un ricordo: nel 1949 fu organizzata - E' comprensibile come noi, che siamo della sua come abbiamo raccontato in un precedente generazione e siamo praticamente cresciuti con numero di questa rivista - una grande corsa lui, possiamo essere travolti da un'onda di ricor- podistica con il patrocinio della stampa sportiva di della nostra infanzia e adolescenza. dell'epoca: gli organizzatori erano riusciti anche Leggeva moltissimo, Peppino, da ragazzo e la a ottenere il permesso di installare poderosi alto- sua fantasia, già effervescente di natura, si arric- parlanti sul campanile per trasmettere la pubbli- chiva con le storie lette che spesso comunicava cità e le notizie dell'andamento della corsa, ope- 8
I funerali di Stato a San Vittore razione fondamentale per la riuscita della mani- Al termine della corsa podistica tutti gli fecero i festazione. Bene: all'ultimo momento il radiocro- più grandi complimenti: a 16 anni era stato vera- nista ingaggiato avvertì che non poteva essere mente brillante e si era dimostrato un consuma- presente. Sconforto e affanno tra gli organizzato- to radiocronista! ri: nessuno si sentiva di affrontare quel ruolo. Il sedicenne Zamberletti presente nell'occasione, Quando, impegnato nelle varie calamità nazio- spontaneamente, senza nessuna autorizzazione, nali, lo vedevamo alla televisione, lo riconosce- afferrò subito disinvoltamente il microfono e tra vamo subito per il suo profilo compunto e sopra- lo stupore ma anche la diffidenza generale tutto per la sua bella capigliatura bianca curatis- cominciò la radiocronaca della manifestazione. sima. Ebbene: il senatore da piccolo era biondis- simo e, a differenza di suo fratello pure biondo, lui era riccio, anzi sarebbe più consono dire... era pieno di riccioli biondi, e ne era molto orgoglio- so. Ma un giorno, un bruttissimo giorno, una sua cuginetta più grande di lui, gli si avvicinò con in braccio il suo bambolotto di celluloide e con voce molto malinconica e al tempo stesso accat- tivante gli disse: - Vedi, Peppino, il mio povero Michelino - indi- cando il capo lucido del suo bambolotto - è senza capelli... e prende sempre il raffreddore... Oh se avesse i tuoi riccioli!... Non saresti così carino da regalargliene un po'? -. Pare che Peppino, che è sempre stato un bambi- no molto sensibile, rimase commosso e accon- sentì che la cuginetta sciagurata gli tagliasse immediatamente un paio di ciocche di capelli . La mamma quando lo vide così conciato - aveva tra le mani ancora qualche ricciolo tagliato - lo redarguì con disappunto, ma lui candidamente rispose: - Michelino, povero, prendeva sempre il raffreddore...-. La sepoltura nel cimitero del Sacro Monte Piergiorio Gallinoni 9
Conversazioni al Sacro Monte – 13 aprile 2019 Le Cappelle del Sacro Monte ci parlano attraverso i gesti dei personaggi che le popolano U n'analisi minuziosa mano al petto e mostrando il delle statue di alcune palmo dell’altra, come a Cappelle del Sacro voler recepire e meditare le Monte, attraverso l'interpreta- parole che le vengono annun- zione della loro gestualità e del- ciate. l'espressione dei loro volti. Il Proseguendo con la Terza "gran teatro montano", definito Cappella, che illustra la da Giovanni Testori, si è svelato Natività, vediamo i perso- ai nostri occhi in tutti i suoi naggi assumere posture diffe- significati grazie alla straordina- renti attorno alla figura cen- ria capacità comunicativa e alla trale del Bambino, vero ful- grande competenza di Laura cro della rappresentazione: Marazzi. Maria è inginocchiata, in L'excursus della relatrice è atteggiamento tipico di chi si Seconda Cappella partito dalla Seconda Cap- prostra davanti a qualcuno di Incontro tra Elisabetta e Maria pella, quella della Visita- importante, con un gesto di zione, quasi ad accogliere noi spetta- timore reverenziale teso ad accarez- Prima Cappella tori con l'abbraccio tra Maria e la zare la testa del Figlio con la mano Arcangelo Gabriele cugina Elisabetta, che si slancia sinistra che, rimane, però, sospesa. verso la Madonna sorridendo e stin- C'è poi la figura di Giuseppe, ritratto gendole la mano, secondo una in un movimento lento e pacato modalità di saluto tipico del mondo verso il Bambino, che dolcemente occidentale; per fare un esempio, un aiuta lo spettatore a immergersi nella giapponese, infatti, non saluterebbe scena. Tra i pastori presenti, il più un suo ospite toccandolo o stringen- vicino a Gesù è in ginocchio a mani dogli la mano, ma semplicemente giunte, come a richiedere la prote- inchinandosi di fronte a lui e senza zione del Dio fattosi uomo: è un necessariamente sorridere. Questo gesto di affidamento al proprio primo esempio è servito per com- Signore, per noi molto famigliare, prendere come i gesti possano esse- che forse entra nel contesto della re suddivisi in due grandi categorie: devozione cristiana dal mondo da una parte i gesti spontanei, cavalleresco. Persino il cane è espressivi, di lettura universale per- accucciato in modo molto composto, ché tratti direttamente dall’osserva- quasi a sottolineare l'importanza del- zione della realtà umana e delle sue l'evento descritto. reazioni “naturali”; dall’altra parte Passando alla Quarta Cappella, la quelli convenzionali, dettati da codici culturali, alcuni Presentazione al Tempio, viene analizzata la curiosa dei quali dal Seicento sono giunti inalterati fino ai gior- figura del ladruncolo nell'atto di intimare al cane che lo ni nostri. guarda di stare zitto e di non farlo scoprire mentre Cominciando la nostra salita ideale, incontriamo la allunga il braccio sinistro per sottrarre qualche moneta Prima Cappella, dove troviamo l'Arcangelo Gabriele dalla borsa appesa alla cintura di un altro personaggio. con il braccio rivolto in avanti e l'indice della mano Per chiedere silenzio egli porta l'indice destro sulle lab- destra alzato verso l'alto, come chi sta comunicando bra, in un gesto per noi di immediata lettura e che tut- qualcosa di importante, quasi nell'atto di benedire: è un tavia ha un’origine molto antica. È il “signum harpo- gesto antico, che echeggia figure di arringatori o di craticum”, oggetto di interesse per tanti storici dell’ar- imperatori romani colti nell’atto di pronunciare un te, da André Grabar ad André Chastel, poiché la fortu- discorso solenne. Maria ascolta l’angelo portando una na di questo gesto parte dall’arte egizia e arriva fino 10
all’epoca contemporanea. Qui è uti- Quarta Cappella XIV secolo e fino all’età della lizzato per creare una divertente Il borsaiolo Controriforma conosce grande fortu- digressione, ma in altri contesti, na: in seguito fu per lo più osteggiata come presso la clausura di monaste- dalla Chiesa perché considerata inde- ri, una figura con il dito davanti alla corosa, oltre che non rispettosa del bocca invita a fare silenzio per racconto evangelico. L’Addolorata ascoltare meglio Dio. della cappella della Crocifissione, Sono però i personaggi che popola- come quella della Salita al Calvario, no la Quinta e ultima Cappella dei pur esprimendo una sofferenza che Misteri Gaudiosi a offrire ai visita- indebolisce il corpo, preserva infatti tori il numero maggiore di atteggia- la propria dignità, mantenendo una menti ed espressioni da analizzare nobile compostezza. in questa prima parte del Viale. Nella terza parte del Viale, tra i Alcuni dei Dottori ritratti ad ascolta- Misteri Gloriosi, la relatrice si è sof- re Gesù hanno le fattezze con cui fermata in particolare su due Cap- tipicamente venivano descritti gli pelle, al cui interno troviamo nume- ebrei, con il naso aquilino e la barba rosi esempi sui cui riflettere. a punta: uno stereotipo iconografico Nell'Undicesima vengono rappresen- duro a morire. C'è chi rimane sedu- tati i diversi atteggiamenti dei solda- to a meditare, malinconico, con il ti a guardia del sepolcro di Cristo Quinta Cappella mento appoggiato alla mano, chi di fronte alla sua resurrezione: chi Il Dottore argomentatore invece è in piedi, con la tipica brandisce la spada e alza il pugno gestualità di chi sta argomentan- verso il Risorto in segno di minac- do ed enumera con rabbia le cia, chi cade a terra annientato argomentazioni della sua tesi dalla sorpresa, chi si ritrae impau- sulla punta delle dita, chi invece rito, chi contempla estasiato, chi ha un’espressione stupita, quasi alza la mano quasi a proteggersi scandalizzata per ciò che sente. dalla luce del Risorto e chi dorme Una scena viva, un florilegio di e non si accorge di nulla. reazioni ritratte in modo partico- Nella Quattordicesima e ultima larmente efficace. cappella, sono gli apostoli a reagi- Passando ai Misteri Dolorosi, re in modi differenti assistendo al troviamo soprattutto nell'Ottava e mistero dell'Assunzione della nella Nona Cappella i migliori Vergine. Ecco quindi Pietro, rivol- esempi plastici della crudeltà con to verso la finestra di fronte, che una serie di brutti ceffi che sbef- indica con le due mani rispettiva- feggiano e torturano il Cristo, mente la Madonna in cielo tra gli affetti da varie deformità fisiche a significare, come si angeli e il sepolcro vuoto. Un altro apostolo col capo pensava un tempo, che a un corpo deforme corrispon- rasato, giungendo le mani, guarda sereno all'interno del desse sempre un animo malvagio. Ecco quindi gozzi sepolcro; Giovanni, il più giovane, è inginocchiato con spropositati, escrescenze varie sulla pelle, occhi stra- espressione disperata, così come anche altri apostoli, buzzati o ammalati, lingue protruse e gesti osceni, per ciò che evidentemente considera come una secon- come quello della fica, con il pollice sporgente tra l'in- da perdita. Altri invece hanno dipinto sul volto piutto- dice e il medio, che ritroviamo anche nella Divina sto un grande stupore, quasi spavento rispetto a questo Commedia di Dante e che sostanzialmente potremmo evento per loro incomprensibile. Sicuramente, una equiparare al nostro moderno “terzo dito alzato”. Tutto varietà di reazioni nelle quali anche ognuno di noi può concorre affinché il fedele, di fronte a uno spettacolo di ritrovarsi. tale brutalità, senta per contrasto tutta l’innocenza di Si può concludere che i misteri del Rosario siano qui Cristo e sia mosso a compassione. rappresentati per docēre, cioè insegnare, ma anche per Anche nella Decima Cappella, ultima dei Misteri movēre, cioè commuovere, e l'abilità dei maestri plasti- Dolorosi, si trovano ritratte le espressioni più dispara- catori, davvero eccezionale, ancora oggi consente a chi te, con particolare riferimento alla statua della si affaccia alle vetrate delle Cappelle del nostro Sacro Madonna, sorretta da due donne, rappresentata mentre, Monte di immedesimarsi nelle scene che sta guardan- per il grande dolore, sente venir meno le forze. do, cogliendone il significato attraverso ogni particola- L’iconografia detta dello Spasimo, con la Vergine sve- re raffigurato. nuta alla vista della Passione del Figlio, compare nel MRB 11
Assemblea annuale dei Soci - 13 aprile 2019 D opo l’interessante “conversazione” di Laura lingua straniera, e il sostegno della Fondazione Marazzi sulle statue del Sacro Monte, sabato Comunitaria del Varesotto Onlus, nonché la terza 13 aprile si è svolta anche l’assemblea annua- ristampa della mappa del Borgo, con il contributo del le ordinaria con la presenza di 43 soci votanti, di per- Rotary Club Varese 1928. Abbiamo inoltre conse- sona o per delega. Ha presieduto la seduta la presi- gnato al Sindaco un aggiornamento del rapporto dente Maria Rosa Bianchi coadiuvata dalla segretaria che stiliamo periodicamente sulle situazioni di critici- Clara Belli. tà e le problematiche da risolvere al Sacro Monte. All’ordine del giorno, l’approvazione del rendiconto La Presidente ha infine ringraziato i membri del morale e del consuntivo al 31.12.2018 e del preventi- Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori e i vo 2019. Il tutto è stato approvato all’unanimità. Volontari coinvolti nell’Info Point per l’impegno pro- fuso, invitando tutti i Soci a collaborare e a partecipa- La Presidente Bianchi ha enumerato le numerose atti- re sempre di più alle nostre iniziative e alla vita asso- vità svolte nel corso del 2018, fra cui la rivista “Il ciativa. nostro Sacro Monte”, sempre molto apprezzata e giunta al XXVII anno di realizzazione, l’aggiorna- mento costante del sito internet e della pagina Facebook, la gestione dell’Info Point turistico, le tra- dizionali “Conversazioni” con relatori d’eccezione, la visita dedicata a Soci e simpatizzanti alla Collegiata di Castiglione Olona e l’annuale Serata di Arte e Fede sul Viale delle Cappelle, con don Luca Violoni. Oltre a queste attività istituzionali, nel 2018 abbiamo realizzato la riedizione riveduta e aggiornata della guida turistica in quattro lingue sul Sacro Monte, con la collaborazione degli allievi della Scuola Superiore di Mediazione Linguistica di Varese per la parte in Iscrizione e rinnovo annuale all’Associazione In alternativa al bollettino inserito nella rivista, riportiamo di seguito le modalità di pagamento tramite bonifico ai nostri conti correnti. Contiamo sul Vostro aiuto! c/c postale n. 11078219 intestato a: “Associazione Amici del Sacro Monte” via del Ceppo 5 - 21100 Varese IBAN IT34 X076 0110 8000 0001 1078 219 c/c bancario UBI Banca n. 00003507 intestato a: “Associazione Amici del Sacro Monte” IBAN IT45 T031 1110 8160 0000 0003 507 Quota annuale: Socio ordinario: € 25 sostenitore: € 40 - benemerito: € 60 e oltre 12
“Perché piangi?” un incontro. Qualcuno è lì ad attenderci dietro e N el giardino della risurrezione, anticipo di Paradiso, risuona ripetuta una dentro le nostre lacrime e le nostre ricerche. È lì domanda stonata con l’esplodere della e, se ci lasceremo incontrare ed interrogare, ci Vita, il compimento delle promesse, il rotolar via offrirà un nuovo orizzonte, nuove prospettive, della pietra sepolcrale: “Perché piangi?”. Ancora un giardino fiorito, fecondato anche dalle nostre lacrime, che presto si tramuteranno in gioia, in lacrime e dai nostri desideri. A questo ci invita danza e canto, ma ancora, ora, sono amare. È pure un salmista che ben conosce le lacrime, le forse una stonatura, ma allora in quel giardino in cadute ed anche la morte: cui era germogliata la Vita, nessuno disse “no, “Ritorna, anima mia, alla tua pace, stai sbagliando, non piangere”, allora, nel fulgo- perché il Signore ti ha beneficato. re del mattino di Pasqua quel pianto non appar- Sì, hai liberato la mia vita dalla morte, ve stonato, anzi, venne quasi dilatato da quella i miei occhi dalle lacrime, domanda: “perché piangi?”. i miei piedi dalla caduta. “Perché piangi?”: invito ad ascoltare il pianto, a Io camminerò alla presenza del Signore comprenderlo, a comprenderci con le nostre nella terra dei viventi” [Sal 116 (114-115), 7 – 9]. lacrime perché, se qualcosa di nuovo accadde in Lacrime, cadute, morte sono stati per il salmista quel giardino, ecco, germogliò da lacrime, da prima e ancor più in quel giardino luoghi in cui lacrime amare: non vita senza dolori di parto, si è sperimentata una salvezza inattesa e da cui è non compimento delle promesse senza lasciare i iniziato un nuovo cammino … cammino alla nostri piccoli traguardi, non pienezza senza presenza del Signore nella terra dei viventi … limiti. Ascoltiamo dunque i nostri pianti per cammino non più solitario e desolato, non più incontrare Colui che tergerà ogni lacrima dai sostenuto da uno sforzo individualistico e titani- nostri volti, Colui che già cammina con noi nella co, ma cammino come incontro e comunione … pienezza della sua risurrezione e nelle lacrime cammino in una terra che, se ancora conosce delle nostre sofferenze e nostalgie, nell’incom- lacrime e sofferenze, le riconosce come segni di piutezza dei nostri giorni. vita, nostalgia di Vita … vita in questa terra dove E chi interroga le nostre lacrime nel giardino le ombre di morte e i sepolcri chiusi e sigillati della risurrezione ci fa voltare: chi ci interroga? sono stati spalancati e rovesciati in giardino di Chi ci parla? Donde questa voce che mi legge risurrezione. È vero, questo avvenne una sola dentro e mi fa aprire il cuore? Cercando e ricer- volta più di duemila anni fa, avvenne una sola cando, forse, diverrà naturale voltarsi e voltan- volta ma aprì per tutti una via, un cammino, per- doci così – così con le nostre lacrime, le nostre ché per tutti sia Pasqua. Pasqua significa passag- domande, la profondità del nostro cuore – ecco, gio, mettiamoci dunque in cammino per passare, attraverso le lacrime e l’ombra “Noli me tangere” di morte, fino alla Vita: questo ci Girolamo Bissoni - particolare polittico è offerto da quel mattino, nel olio su tavola - 1540 giardino della risurrezione, Monastero delle Romite quando risuonò la domanda “Perché piangi?” e voltandosi una donna incontrò Colui che cercava tra i morti, ma che, risor- to e chiamatala per nome, la inviava ad annunciare un amore forte come la morte e il Vivente come compagno di cammino che, chiamandoci per nome, ci accompagna passo – passo da ora e per sempre … comunione di cammino, comunione che è pienezza di Vita. Romite Ambrosiane 13
Suor Virginia Staurenghi: una luce di speranza dal monastero soppresso (1801-1822) U no sguardo rapido, commosso: lo rivolse all’alba Suor Virginia all’abito religioso ed ottemperò anche quel giorno all’ob- bligo imposto a lei, ad altre ex-monache Ago- stiniane, di indossare solo abiti civili. Non si erano allontanate impaurite dal Sacro Monte come altre di loro. Erano rimaste consapevol- mente lassù, nel monastero appena soppresso. Da anni, da quel tristissimo 1798 della soppres- sione e della separazione dalle consorelle sgo- mente, custodivano con cura, devotamente, l’a- bito monacale. Quotidianamente soffrivano l’umiliazione di esserne prive, ma sempre in fiduciosa attesa... Eppure, cessata la tempesta della Rivoluzione, Napoleone non aveva revocato mai il penoso provvedimento. Dal 1804 imperatore dei france- si e re dell’Italia a sé assoggettata, aveva pur sti- pulato, tre anni prima, il Concordato con la Chiesa. Nessun suo intervento, tuttavia, aveva attenuato il loro disagio... Non restava che fare appello alla sua clemenza... Su tutto questo rifletteva Suor Virginia. Da tempo si proponeva di scrivergli, di supplicarlo: si convincesse Napoleone, concedesse alle ex- monache il tanto atteso indulto: la remissione di quell’imposizione umiliante. Si sarebbe fatta portavoce dell’ansia delle venti- due ex-monache di cui era governatrice: un gruppo ridotto ma concorde, determinato a con- delle monache al mondo – lei l’aveva sottolinea- servare la Regola ispirata a Sant’Agostino, gui- ta con l’aggettivo sepolte – sarebbe stata più per- date da lei. Erano ferme nel proposito di prose- suasiva per Napoleone. guire la loro vita di claustrali, per quanto possi- Forse, con minore superficialità del consueto, bile in eccezionali, difficili condizioni. l’augusto destinatario avrebbe giudicato anche il L’esempio di quante le avevano precedute lassù sacrificio delle supplicanti. Erano costrette a non nella fedeltà alla propria vocazione, le conforta- rivestire l’abito monacale, espressione esteriore va, le spronava... della loro consacrazione, e dovevano abitare da Lungo i decenni, erano vissute nel già esistente, affittuarie negli antichi locali del monastero “insigne Monastero del Sacro Monte (…), in questa requisito (“casa regia” lo denomina Suor Virginia rimota rupe di buona voglia sepolte, onde interamente in altre suppliche). Oltre all’affitto, erano al loro dedicarsi al Signore”. Quasi sorpresa, rilesse Suor carico le spese di manutenzione e per lavori stra- Virginia le prime righe della supplica: si era deci- ordinari. La “tenue annua pensione di lire ottocen- sa, grazie a Dio, aveva vinto le lunghe incertezze! to”, corrisposta a ciascuna ex-monaca era pertan- E le sembrò suggerimento dall’alto l’espressione to insufficiente. rimota rupe. Una precisazione geografica, una Le confortava in tante prove il ricorso alla pre- descrizione del territorio occupato dal Santuario ghiera, l’unico, insostituibile sostegno. “Fin dal- e dal monastero ben poco avrebbero significato l’epoca fatale di loro soppressione – la governatrice per l’imperatore lontano. Così, invece, la rinun- scriveva concentrata e spedita – le ex-Ago- cia totale alla vita normale, la cosiddetta morte stiniane – sempre costanti nel loro adottato sistema 14
di un perfetto ritiro (ossia nel proposito iniziale di me consultate, grazie alle Romite Ambrosiane, la condurre una vita claustrale) non cessano giammai governatrice non si attribuisce mai alcun merito, d’innalzare al Cielo le loro mani”. si considera umile portavoce della comunità, in In questa e in altre lettere-supplica, oggi conser- cui sempre si cela. Lo si intuisce tuttavia: era lei vate nell’Archivio delle Romite Ambrosiane, il a guidarla, a incoraggiarla, a prendere decisio- tema della preghiera occupa sempre il centro. ni... Interveniva mossa dal carattere volitivo, Qui, in particolare, è pervaso da un alone di ele- sorretto da intelligenza e cultura, ma addolcito vata spiritualità comunitaria. Suor Virginia, elo- da attenta, affettuosa sensibilità, specie verso le giata la costanza delle ex-monache, ne esalta consorelle più deboli. l’ininterrotta lode e invocazione a Dio con Il 20 agosto 1802, nel rivolgersi a Francesco un’immagine corale stupenda, poetica. È model- Melzi d’Eril, vicepresidente della Repubblica lata infatti su quelle dei beati in preghiera, alle Italiana sottoposta a Napoleone, ebbe accenti di quali Dante da un’impronta di avvincente sug- viva sollecitudine per le anziane del gruppo. gestione nel suo Paradiso. Nell’eventuale, doloroso frangente dello sciogli- Avrebbe letto la supplica Napoleone? Oppure mento per difficoltà economiche, “... prive di qualche zelante funzionario di corte avrebbe Parenti e già ridotte ad età cadente - gli scrisse – tro- cestinato la missiva di una sconosciuta suora verebbensi isolate, prive de ogni soccorso che luna lombarda? La perplessità distrasse Suor Virginia all’altra attualmente prestonsi (si prestano) ed espo- per brevi momenti. Le era necessaria a quel ste quindi a dover morire miseramente.” punto altra luce... Sì doveva proseguire nel suo Pur nell’intensa trepidazione, Suor Virginia apre appello, doveva chiuderlo in modo persuasivo! un squarcio di vita comunitaria, atteggiata ad Era vero, purtroppo! La risposta di Napoleone si abituale, vicendevole carità. Convinta della pro- prospettava assai incerta. Ma la comunità aveva fonda validità umana e cristiana di tale virtù, la sperimentato le difficoltà, le contrarietà del dia- favorisce tra le consorelle, la sollecita: facilmente logo con i potenti. Erano rimasti silenziosi, con si comprende. un’unica eccezione... Sopra si è accennato a un’eccezione. È la riduzio- Del tutto sottomesse a Dio per vocazione, le ex- ne – sia pure per un anno – decisa dal vicepresi- agostiniane erano disposte a riconoscere il mani- dente di due terzi dell’affitto e spese connesse, in festarsi del suo volere anche nell’attesa risposta risposta alla supplica. La lettera inoltre docu- di Napoleone, non importa se appagante o, menta il rilievo che hanno gli scritti della Suora quasi certamente, deludente. nella storia locale. Nulla sappiamo dei Carmelitani di Biumo ****** Superiore e dell’Eremo o Deserto, presso Cuasso al Monte, disciolti nell’infausto 1798. Nessuna Fu abbadessa Suor Virginia per oltre un trenten- notizia neppure dei Cappuccini della Quiete (il nio (dal 1801 al 1832, anno della morte) e svolse loro convento occupava l’area dell’attuale Liceo con dolce autoritarietà tale ufficio, al quale fu elet- Classico) e dei Minori Riformati, al centro di ter- ta più volte dalle Agostiniane. Il giudizio ed i reni che si estendevano fra i colli di Bosto e di cenni biografici qui riportati, figurano in un lim- Giubiano. Il silenzio infine avvolge le Benedet- pido, documentato profilo della suora, tracciato tine Umiliate di San Martino, sulle quali tuttavia da Massimo Lodi e Luisa Negri. Era entrata in torneremo. comunità, con i nomi di Suor Mariana Florinda, Ci informa invece sul quotidiano delle ex-mona- a ventitrè anni, giunta dalla Brianza, dove era che la lettera del 1802. A causa della posizione nata nel 1757. elevata, erano obbligate “a gravissimi dispendi per Nel monastero, soppresso da tre anni, la gover- trasporto del personale mantenimento (generi ali- natrice (cosi ora chiamata) esordì fra molte diffi- mentari, indumenti e quant’altro occorresse). coltà ma seppe egualmente mantenere la coesio- Coraggiosamente, era stata aperta una non ordi- ne tra le ventidue ex-monache. Nel 1822, il sospi- naria Spezieria, un’erboristeria, prevista, sì, dalla rato, tardo ripristino: la fiamma della contem- Regola, ma di gestione complessa in quel perio- plazione tenuta accesa nel gruppo fra tante do. Giovava però alla salute degli abitanti dei prove, permise di superare inutili attese, lungag- dintorni, riconoscenti (le erbe officinali allora gini burocratiche... A ragione, il diario della sostituivano i farmaci); libere offerte procurava- comunità o Chronicon chiamò in seguito Suor no qualche introito alle finanze comunque pre- Virginia seconda fondatrice, dopo la beata Cate- carie. rina Moriggi. Le ex-Agostiniane si dedicavano anche alla Nella lettera-supplica a Napoleone, in altre da “pulitezza de’ sagri arredi della Parrocchial Chiesa”. 15
Nel gennaio 1802 infatti il Santuario era stato sgomenti alle requisizioni degli oratori, ridotti a elevato a Parrocchia: lo conferma la firma del depositi militari, perfino di foraggio per i caval- primo parroco, don Giusepe Bellasio, nella nota li. Ma tutelarono la propria fede disertando le che informava sulla concessa riduzione di spese. sedute di propaganda rivoluzionaria del Circolo Il sacerdote aveva anche l’incarico di confessore costituzionale installato dai responsabili della delle monache, che ne ebbero sollievo e compen- Cisalpina nello sconsacrato oratorio di San so spirituali. Domenico. Le suore disperse delle soppresse Le lettere costituiscono soprattutto altrettante Benedettine Umilliate si erano rifugiate in gran testimonianze di elevata spiritualità: la costanza parte a Varese, dove abitavano anche le loro edu- tenace di religiose disciolte, perseveranti co- cande, appartenenti spesso a molte famiglie munque nella fedeltà ai voti, alla Regola, abban- varesine – i Biumi, i Frasconi, i Marliani, ad donate alla volontà di Dio (“la Dio mercè” degli esempio. Nel borgo e nei dintorni risiedevano scritti) dinanzi a difficoltà e disagi, tra i quali pure le ragazze nubili: presso le suore si dedica- anche il silenzio dei potenti. vano al lavoro della lana. Nella supplica a Napoleone, forse la più espres- I loro sguardi si posavano a volte sulla villa siva in tal senso e di stile pregevole, Suor padronale, progettata dal noto architetto Pollack Virginia congiunge la richiesta di indossare nuo- poco più in alto del convento, su commissione di vamente l’abito monacale al desiderio sommo, al Vincenso Dandolo. Egli aveva acquistato i terre- vertice di tutti: il sospirato ripristino del mona- ni all’intorno requisiti, cancellando ogni traccia stero, il ritorno alla vita contemplativa di un degli edifici conventuali. Nella primavera del tempo. 1810, tre giorni di festa, estesi alla popolazione, “... le povere ExAgostiniane (…) - cosi scrive – salutarono lassù le nozze di Napoleone con umilmente la supplicano (…) d’accordar loro (…) di Maria Luisa d’Asburgo, figlia dell’imperatore solennemente professare l’agostiniano loro Istituto d’Austria. (ossia di celebrare la solenne e pubblica riapertu- Si rattristavano alquanto le religiose, le loro ra del monastero). Sullo sfondo, la governatrice ospiti di un tempo. Poi ritornavano alla memo- colloca subito dopo la suggestiva cerimonia ria i propositi, i voti emessi, gli insegnamenti della vestizione delle novizie: “e poter successiva- ricevuti, il sereno lavoro della lana. Ricordi tutti, mente accettare ed ivi (nel rinato monastero) vesti- che sollevavano l’animo, restituivano il sereno... re religiose altre Fanciulle, che potessero essere a quel- Più in alto, sul Sacro Monte ex-monache prega- lo chiamate”. La sacralità dell’insieme non colpì vano, perseveravano nell’osservanza della Napoleone: non rispose. Regola... Nel decreto del giugno 1805 sulle “corporazione Lo sapevano, le ammiravano... Si riprometteva- religiose”, egli confermò la confisca dei beni dei no però di esserne più consapevoli e grate; dove- monasteri e conventi soppressi dalla Rivolu- vano guardare al futuro, sul loro esempio, con zione. Due anni dopo, come se non bastasse, rinnovata fiducia. proibì in blocco le Confraternite, lasciando in Gianni Perna vita solo quella del San- tissimo Sacramento, istitui- ta a Varese da San Carlo, nel 1567. La valenza religiosa degli scritti di Suor Virginia acquista maggior risalto, se riferita alle tristi condizioni della Chiesa e della popo- lazione varesine del tempo. Gli abitanti erano afflitti dai lutti provocati dalle campagne militari di Na- poleone, dalle pesanti con- tribuzioni di guerra, dai soprusi delle truppe. Sacerdoti, fedeli, religiosi, anche se non colpiti dalle Cortile d’ingresso ai parlatori soppressioni, assistevano del monastero 16
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Ricordo di Teresio Colombo I l 14 febbraio, a causa dell’aggravamento della patologia cardiaca di cui soffriva da anni, è mancato Teresio Colombo, che molti hanno conosciuto nel corso della sua vita, piena sino alla fine. Nato a Busto nel 1941, varesino d’adozione sin dagli anni ’50, è stato docente e poi preside del- l’istituto professionale “Einaudi” di Varese, oltre che sindacalista e attivista politico. Una volta raggiunta l’età della pensione si è dedicato all’at- tività di Guardia Ecologica Volontaria e, soprat- tutto, alle sue passioni “storiche”: quella della fotografia e quella della montagna. Nel corso degli anni ha realizzato migliaia di foto, in buona parte di piante e fiori spontanei, presenti Fiori, a cui ha dedicato numerosi articoli appar- nell’ambiente alpino e prealpino. Quando il peg- si, negli anni scorsi, su Varesenews. giorare delle condizioni di salute non gli ha più L’amore per la conoscenza storica, politica, natu- permesso di fare lunghe escursioni, si è dedicato ralistica del territorio in cui ha vissuto ne hanno alla flora del varesotto, classificando le foto esi- fatto un “esperto”; fedele alla sua vocazione di stenti e realizzandone di nuove, per costruire dei docente, ha condiviso il suo sapere sia attraver- “percorsi naturalistici” del nostro territorio, cor- so la stampa che nel corso delle passeggiate che redandoli della classificazione delle essenze pre- ha organizzato sino allo scorso autunno e che già senti. programmava per la primavera in arrivo. Amava in particolare il Parco del Campo dei La primavera è arrivata… Teresio abita per sem- pre sul suo amato Campo dei Fiori, dove ha chiesto che fossero sparse le sue ceneri. Ci ha lasciato un ricco patrimonio di immagini, ma soprattutto la passione per le meraviglie che la natura ci offre ogni giorno e che la nostra insi- pienza rischia di distruggere per sempre. Lidia Colombo “Domani, continuerò ad essere. Ma dovrai essere molto attento per vedermi. Sarò un fiore o una foglia. Sarò in quelle forme e ti manderò un saluto. Se sarai abbastanza consapevole, mi riconoscerai, e potrai sor- ridermi. Ne sarò molto felice“. Bucaneve (Thich Nhat Hanh) Erba Cornetta Genziana di Koch 17
Strade della memoria L e campane della torre sacromontina del Bernascone suonano anche per un figlio di Santa Maria del Monte che di campane se ne intendeva: a Enrico Bianchi, il “campanat” che ha fatto risuonare il nome di Varese in Italia e nel mondo, è stata intitolata la strada che dal piazzale Pogliaghi sale verso le Pizzelle. L’annuncio è stato dato dal sindaco Davide Galimberti il pomeriggio del 28 febbraio scorso quando, alle 18.30, al Museo del Castello di Masnago, ha inaugurato l’esposizione dei dipinti della famiglia Bianchi donati dal nipote del “campanat”, lo storico dell’arte e già direttore dei Musei Civici professor Silvano Colombo. Non per caso abbiamo citato la torre campanaria del Santuario perché fu Enrico Bianchi, che era nato il 20 febbraio del 1878 nella parrocchia e nell’allora Comune di Santa Maria del Monte, ad arricchire negli Anni Trenta il concerto delle cinque campane in Do, fuse dai Comerio nel 1791, con altre tre in modo da com- pletare l’ottava, risolvendo inoltre i problemi di into- nazione dovuti al fatto che le cinque campane sette- centesche avevano la tonalità del diapason antico. Lo si apprende da una lettera, datata 9 settembre 1937, inviata dall’arciprete del Sacro Monte monsignor Angelo Del Frate a Enrico Bianchi, che il sacerdote elogiava ed esortava a continuare a “tener alto l’ono- Federico Gariboldi “Enrico Bianchi” Ritratto a pastello (1925) Foto Silvano Colombo re della nostra Varese, rinomata assai per le sue cam- pane e per i suoi organi”. Rimasto presto orfano di entrambi i genitori, della madre, la rasina Angela Luigia Donati, morta nel 1890 quando Enrico aveva 12 anni, e del padre Camillo scomparso quattro anni dopo, il ragazzo, che aveva frequentato il Collegio “De Filippi” di Arona, entrò nell’impresa di famiglia, la Fonderia di campane che il nonno Angelo, già tito- lare con i figli di un’impresa che tra l’altro produce- va castelli per campane, aveva rilevato nel 1888, alla morte dell’avvocato Giulio Cesare Bizzozero, la cui fabbrica, aperta nel Seicento, si era guadagnata una fama che oltrepassava i confini della Lombardia. La Fonderia di campane “Angelo Bianchi e figli” era in via Morosini, con ingresso al numero 17 da quando Enrico fece costruire l’elegante palazzo con echi Liberty dietro il quale si trovano tutt’ora gli edifici del complesso industriale trasformato in una residen- za che mantiene il nome della Fonderia. Enrico Bianchi divenne titolare esclusivo della fabbrica nel 1904, quando gli zii Paolo e Costantino gli cedettero Silvano Colombo e la targa in memoria del nonno al Sacro Monte la propria parte di proprietà e perfezionò la sua posi- 18
zione l’anno successivo, quando anche il fratello Domenico si fece da parte. E con Enrico alla guida l’im- presa non tardò a mietere suc- cessi: dopo la medaglia d’oro all’Esposizione regionale di Varese nel 1901 arrivò il primo premio all’Esposizione internazionale di Milano nel 1906 e il Gran Premio all’Esposizione internaziona- le delle industrie e del lavoro di Torino nel 1911. Le cam- pane della Fonderia Bianchi viaggiavano in treno e in nave per raggiungere le torri Silvano Colombo, la sorella Enrica, per cui erano state commis- la nipotina Frida e il Sindaco Galimberti sionate in mezzo mondo, all’inaugurazione della mostra richieste per il suono, stru- mento di apprezzati concerti, Federico Gariboldi oltre che per la pregiata veste Due operai della fonderia Bianchi artistica. A titolo d’esempio che ripuliscono una campana appena fusa. citiamo le tre campane fuse a Grafite (1925) Varese e installate negli Anni Foto Silvano Colombo Venti nella torre campanaria della chiesa di Nostra Signora delle Grazie a New York e il campanone in Sol del peso di cinque tonnellate per la chiesa Stella Maris di Sliema a Malta. Ma la spedi- zione più singolare, docu- mentata da un accurato servi- zio fotografico di Augusto Colombo, padre dell’indi- menticato docente del “Cai- roli” professor Remigio, fu organizzata per consegnare, nel maggio del 1923, cinque campane alla chiesa di Loggio, in Valsolda. Trasportate in treno a Porto Ceresio, le campane salparo- no di qui su un barcone e furono sbarcate a Cressogno. E’ solo uno dei tanti episodi della laboriosa vita di Enrico Bianchi, scomparso il 12 feb- braio del 1947, ricordati dal nipote Silvano Colombo in “Ciao nonno”, stampato per ridestare la memoria di un varesino illustre di cui final- mente la città si è ricordata. Silvano Colombo 19
“Popolo carissimo, io ti ho sempre amato” Lodovico Pogliaghi, al quale il precedente retto- C osì inizia il testamento spirituale di mon- signor Angelo Del Frate, amorevole e pre- re del Santuario, don Angelo Tognella, aveva già muroso pastore, grande predicatore, va- affidato il rinnovo del Battistero (a partire dal lente scrittore, intrepido animatore di attività 1886). L’incontro tra il Del Frate e il Pogliaghi parrocchiali e sensibile promotore di interventi diede immediatamente luogo a una collabora- di restauro, ma anche innovativi, del patrimonio zione particolarmente attiva e indubbiamente artistico e storico del Sacro Monte di Varese, di protagonista della vita culturale del borgo per cui fu arciprete per oltre 35 anni e dove concluse più di 30 anni. Il nuovo Arciprete chiamò l’arti- il suo ministero sacerdotale e la sua vita terrena sta a curare una prima serie di restauri che sessantacinque anni fa, il 28 febbraio 1954. riguardarono innanzitutto la cupola della chiesa Angelo Del Frate nacque a S. Ambrogio Olona il (1916-17) e in seguito la Cappella delle Beate 19 dicembre 1864, ultimo dei dodici figli di (1920-21); nello stesso tempo, lo incaricò di occu- Giacomo Del Frate e Carolina Bossi. Ancora fan- parsi di quelli più impegnativi, per vastità e ciullo, rischiò l’amputazione di un piede in durata, della Cripta (per la quale si rese necessa- seguito a necrosi dei tessuti, ma le preghiere ria anche una consistente opera di consolida- della mamma alla Madonna Addolorata di mento) e delle Cappelle del Rosario, intervento, Varese gli ottennero una miracolosa guarigione. quest’ultimo, che ebbe inizio nel 1919 e interessò Al termine delle scuole elementari, si iscrisse al tutti gli anni venti del XIX secolo; e ancora, gli Collegio Cristoforo Colombo, dove seguì corsi commissionò il rifacimento della corona della tecnici; poi la salute delicata lo costrinse a inter- Madonna, sovrastante l’edicola dell’altare mag- rompere gli studi per quasi due anni. Fu allora giore. che sentì la vocazione religiosa e domandò di Monsignor Del Frate ebbe poi l’idea di riordina- essere accolto nell’istituto monzese diretto da re il patrimonio artistico minore del Santuario, padre Luigi Maria Villoresi, in cui compì il gin- raccolto nel piccolo museo che era stato allestito nasio e il liceo; in seguito, completò la formazio- nel 1899 in tre locali al primo piano della canoni- ne presso il Seminario teologico di Milano e fu ca, e la circostanza più opportuna si presentò nel ordinato sacerdote il 21 settembre 1889 dall’arci- 1929, alla morte del barone Giuseppe Baroffio vescovo Luigi Nazari di Calabiana. Dall’Aglio, avvenuta il 2 settembre di quell’an- Pochi giorni dopo aver celebrato la 1ª S. Messa, no. Infatti, il Baroffio aveva disposto, con testa- nella nuova chiesa di S. mento olografo, di donare al Ambrogio, e la 2ª, il 2 ottobre Santuario del Sacro Monte, di (festa degli Angeli Custodi), cui era assiduo devoto, la sua nel santuario di Santa Maria collezione di quadri, mobili, del Monte, gli fu assegnato cristallerie, ceramiche, argen- l’incarico di coadiutore a ti e altri oggetti d’arte, con la Casbeno, diventandone par- precisa disposizione che roco nel 1892, per restarvi fino fosse raccolta in un apposito al 1908, quando l’arcivescovo museo da costruire alla sua Carlo Andrea Ferrari lo nomi- memoria, accanto alla basili- nò prevosto vicario foraneo di ca, destinando altresì a tale Sesto Calende. Otto anni più scopo una cospicua somma tardi, chiese e ottenne di assu- di denaro. I lavori per il mere l’incarico che si era reso nuovo edificio furono avviati vacante di Arciprete del san- nel 1930 e compiuti cinque tuario di Santa Maria del anni più tardi, diretti dal Monte, dove fece l’ingresso Pogliaghi, unitamente all’ar- solenne il 5 luglio 1916, nella chitetto Ulderico Tononi, ed solennità dell’Incoronazione eseguiti dall’impresa dei fra- della Madonna. telli Giacinto e Franco De La lapide della tomba Grandi di Varese. A quell’epoca, viveva e opera- nel cimitero Gli interessi culturali di mon- va al Sacro Monte, da circa un del Sacro Monte ventennio, l’artista milanese signor Del Frate, tuttavia, 20
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