La vita come vocazione - Serve di Maria Riparatrici
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2-2018 Trimestrale di formazione e pastorale mariana La vita come vocazione Anno 103 n. 2 aprile - giugno 2018 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Rovigo - Centro mariano «Beata Vergine Addolorata» - Rovigo 12 15 10 Studi Tessere mariane Scheda pastorale Il fiat Giuseppe Chiamati responsabile uomo giusto 1 alla santità e fedele Mt 1,18-21 di Maria Lectio divina
Anno CIII Aprile - Giugno 2018 Sommario n Editoriale 2 La vita come vocazione 3 La Redazione n Studi Chiamati a essere dono 4 Paolo Martinelli La Vergine di Nazaret: una vocazione in cammino 8 Riparazione M. Cristina Caracciolo Mariana 2 Il fiat responsabile e fedele di Maria 12 Anno CIII Alfredo Jacopozzi aprile - giugno 2018 Rivista trimestrale di formazione e di pastorale mariana. n Tessere mariane Centro mariano «Beata Vergine Addolorata» - Rovigo. A cura delle Serve di Maria Riparatrici. La luce della fede 6 Vincenzo Francia In copertina: Madonna con Bambino benedicente Chiamati alla santità e due angeli Solennità dell’Assunta. Scheda pastorale 10 Piero della Francesca Urbino (PU) M. Elena Zecchini Galleria Nazionale delle Marche Giuseppe, uomo giusto. Mt 1,18-21: lectio divina 15 Direttore responsabile: Giovanni Grosso Elena Zecchini. Consiglio di redazione: M. Cristina Caracciolo, Luca M. Di Gi- n Vita del santuario rolamo, Giovanni Grosso, M. Michela Marinello. Vite fragili e luminose 17 Redazione: M. Lisa Burani, M. Lucia Cittadin, a cura di M. Michela Marinello Maria Stella Miante. Lo sguardo della Madre sulla vita minacciata 19 Collaboratori: Maria Grazia Comparini, Antonio Escu- Comunità Centro mariano dero Cabello, M. Giovanna Giordano, Corrado Maggioni. Progetto grafico: n Associazione «B.V. Addolorata» PROGETTYPESTUDIO Albignasego (PD). Direzione e Amministrazione: Gli occhi di Maria invitano al dono d’amore 20 Centro mariano Luisa Stoppa - Antonella Gelli «Beata Vergine Addolorata» Via dei Cappuccini, 17 - 45100 Rovigo Tel 0425/422455 - Fax 0425/28956 e-mail: riparazione.mariana@smr.it n Finestre sulla vita c.c.p. 00120451 - Offerta libera. In comunione per servire 22 Autorizzazione Tribunale di Rovigo n. 158 del 18-1-1971. M. Elena Zecchini Con approvazione ecclesiastica. Stampa CTO - Vicenza Un collaborazione che allarga gli orizzonti 25 Spedizione in abbonamento postale Enrico M. Rossi Pubbl. inf. 45%. Vocazione: un itinerario con Maria 26 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica M. Sabina Figuccia - M. Giovanna Giordano Italiana. Come e con Maria per non sbagliare 28 Legge sulla tutela dei dati personali. I dati personali Marie Claire Akoko Aziabli - Janice Tupig Deyta dei lettori in possesso della rivista verranno trattati con la massima riservatezza e non potranno essere ceduti a terzi o utilizzati per finalità diverse senza il Un’eredità che interroga ed entusiasma 29 preventivo consenso degli interessati. In base al decreto legislativo D.LGS. n. 196/2003, in M. Lisa Burani qualsiasi momento l’abbonato potrà decidere di modi- ficare o richiedere la cancellazione dei dati personali. Alla Madonna del “sì” 32 2
Edi toria le La vita come vocazione «O «O Q Vergine, da’ presto la risposta. Apri il cuore uesto numero di Riparazione mariana si è alla fede, le labbra all’assenso, il grembo al posto un obiettivo che può sembrare semplice: Creatore»: la celebre invocazione di san Bernardo parlare di Maria in rapporto alla vocazione. Ma non (Omelie sulla Madonna, 4,8), con la quale sollecita è semplice parlarne in modo non scontato, parten- alla Vergine annunciata «una parola di compassio- do non da un’esemplarità morale della Vergine di ne» per tutto il genere umano che attende la libe- Nazaret, ma dalla sua presenza viva nel dinamismo razione, non dovrebbe lasciarci indifferenti circa la di domanda-risposta sul senso della vita e, ancor resposabilità che ognuno di noi ha nel rispondere più, nelle relazioni - e nella relazione con Dio - che alla chiamata a farsi carico della salvezza di tutti, possono attivare una risposta esauriente. collaborando al progetto di Dio. Negli Studi, un primo articolo ci introduce al tema La cultura contemporanea, certo, non sembra un della vocazione inserendolo nel contesto culturale terreno adatto a far sbocciare scelte di dono di contemporaneo (P. Martinelli); una riflessione bi- sé. Edonismo, diffidenza, superficialità, arrivismo blica ci presenta la vita di Maria come vocazione chiudono occhi e cuori. Ma su qualsiasi spiaggia si (M. C. Caracciolo) e, infine, un terzo contributo sia arenato il nostro cuore, l’onda dello Spirito può propone Maria come testimone di un Dio che rinno- sempre raggiungerlo e portarvi l’eco del mondo. va la vita e sconvolge sterili clichè (A. Jacopozzi). Nelle Tessere mariane, la Parola ci invita a confron- tarci con la figura mite e sorprendente di san Giu- seppe (G. Grosso), un’opera artistica ci coinvolge Maria nel dinamismo della vocazione-missione di Maria insegna la bellezza (V. Francia), la Scheda pastorale sulla solennità di fidarsi di Dio dell’Assunta ci guida a riflettere sulla universale e la gioia chiamata alla santità (M. E. Zecchini). La rubrica della Vita del santuario narra di inizia- di servire i fratelli tive di formazione e preghiera che ricordano la pre- senza della Vergine presso le croci dei suoi figli e la sua premurosa intercessione a favore di ogni vita. N ell’Omelia per la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, papa Francesco ha proprio invitato «a lasciarsi trasportare dall’onda di Gesù, Nelle pagine sull’Associazione «B. V. Addolorata» sono riportati eventi lieti vissuti dai gruppi locali. Dalle Finestre sulla vita emerge come la figura di a non rimanere zavorrati sulla spiaggia in attesa Santa Maria ispiri e sostenga cammini di generosa che qualcosa arrivi, ma a salpare liberi, coraggiosi, risposta vocazionale e di collaborazione a servizio uniti» per «sciogliere quei nodi che ci legano agli delle periferie e dei giovani. Una Scheda declina il ormeggi della paura e dell’oppressione». cammino vocazionale in prospettiva mariana (M. S. Maria ha saputo fare proprio questo: ha lasciato uno Figuccia - M. G. Giordano). In preparazione al I status quo culturale soffocante, si è assunta una re- Centenario missionario delle Serve di Maria Ripa- sponsabilità, lei, una donna!, è rimasta fedele alla ratrici sono delineati i profili spirituali di due tra sua scelta, contro ogni dolorosa disillusione. le prime nostre sorelle missionarie (M. L. Burani). Tutti noi, e in particolare i giovani, possiamo trovare in lei una compagna e una maestra per «prendere il largo nella vita», scoprire il senso dell’esistenza nel N ello Spirito che per prima l’ha pervasa, sia il nostro “sì” come quello di Santa Maria: libero, consapevole e fedele. non trattenerla per sé e assaporare la bellezza di fidarsi di Dio e la gioia di servire i fratelli. La Redazione 3
Studi Chiamati a essere dono Una riflessione nisteriale e la vita consacrata. Pen- un uso in certi limiti lecito e anche sulla dimensione siamo all’espressione “quel ragazzo opportuno, ma che deve essere com- vocazionale ha la vocazione”. Si tratta di un uso preso come analogico rispetto ad un esclusivo di tale parola. significato più fondante. della vita umana Certamente il Vaticano II ha in- Troviamo nella nostra cultura trodotto un uso più ampio, inclusi- anche un uso secolarizzato del ter- vo. La Lumen gentium, al n. 42, ha mine vocazione, che spesso viene parlato di vocazione universale alla estrapolato dal contesto cristiano e A l centro della spiritualità cri- santità di tutti i fedeli, ossia alla utilizzato per indicare una dedizione stiana troviamo la parola “vo- perfezione dell’amore. Gaudium et particolarmente generosa: ad esem- cazione”. Si tratta della paro- spes, al n. 22, fa un uso universalisti- pio l’infermiera che fa bene il suo la chiave che istituisce il rapporto di co della vocazione, quando afferma: lavoro. C’è indubbiamente un aspet- Dio con l’uomo, l’iniziativa gratuita «Cristo, [...] svela anche pienamen- to interessante in questo uso perché di Dio verso ciascuno di noi. Purtrop- te l’uomo a se stesso e gli manifesta cerca di riferire la vocazione ad una po questa parola è oggi drammatica- la sua altissima vocazione [...]. E esperienza antropologica comune, mente fuori moda; non è compresa ciò vale non solamente per i cristia- tuttavia intende come vocazione solo adeguatamente, anche per l’uso sba- ni, ma anche per tutti gli uomini le conseguenze (impegno e generosi- gliato che ne facciamo. Spesso è sen- di buona volontà». È da notare che tà) e non il dato originario dell’esse- tita come parola estranea alla vita la parola vocazione qui è utilizzata re chiamati. quotidiana di tutti, mentre dovrebbe rigorosamente al singolare: la voca- Da qui si può arrivare ad un’ultima essere quella più umana e umaniz- zione è unica perché unica è la Pa- osservazione che sancisce la perdi- zante del vocabolario cristiano. rola di Dio che chiama. ta grave di questa parola diventata È interessante notare che ad un ormai irrilevante: l’uomo senza vo- ritorno del sacro e dello spirituale, cazione. L’uomo postmoderno, che come accade nel nostro tempo, non pure vede il ritorno del sacro, è un corrisponda una altrettanta vivacità uomo senza vocazione, ossia che non vocazionale. Per questo è provviden- Maria mostra sente pertinente all’umano l’essere ziale che papa Francesco abbia volu- che la vita si compie chiamati. L’ipertrofia della libertà to un Sinodo dei Vescovi su Giovani, se si fa dono come continua e infinitamente rei- fede e discernimento vocazionale. come risposta all’amore terabile possibilità di scelta fa sen- tire con sospetto la parola vocazione La parola “vocazione” come idea di una vita predecisa che viene calata dall’alto. Per questo è Può essere utile vedere come que- Possiamo poi notare un uso con il necessario, ora, parlare della vita sto termine è utilizzato nei nostri quale si attribuisce il carattere voca- come vocazione. linguaggi per poi vedere come esso zionale ad ogni passaggio della vita possa essere riportato al suo signi- e ad ogni servizio che si presta nella La vita come vocazione ficato fondamentale. Innanzitutto Chiesa o nella società: vocazione alla constatiamo un uso molto diffuso vita, all’amore, al lavoro, vocazione Con ciò si intende innanzitutto la che identifica la vocazione solo con a fare il catechista, ai ministeri, alla vocazione alla vita, soprattutto nel alcuni stati di vita particolari nella terza età, etc. Qui l’uso è radicalmen- senso del mistero della nascita. La Chiesa, ad esempio il sacerdozio mi- te plurale: “vocazioni”. Si tratta di parola vocazione indica una chia- 4
mata alla vita che non siamo noi a Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è La chiamata a seguire Cristo apre darci: il mistero dell’inizio, di questo amato, ciascuno è necessario» (24 così ad un rapporto nuovo con tut- misterioso passaggio all’esserci di aprile 2005). Esserci è essere voluti. te le cose. Nel seguire lui è svelato ciò che non c’era. Nessuno potrà mai A questo livello la parola vocazione il senso ultimo della realtà e della darsi l’inizio da solo; nessuna mani- implica un mistero fontale irriduci- vita: la vita si compie nel dono della polazione potrà mai negare questo bile. Solo la libertà di Dio fonda ul- propria esistenza. Il senso della vita fatto. Non sarà mai possibile che chi timamente la libertà della creatura è l’amore rivelatoci in Cristo, perché non c’è possa darsi l’inizio da solo: ci umana, il suo non essere un prodotto solo l’amore compie. vuole qualcuno che mi preceda e che meccanico di ciò che lo precede. Qui si radica il “per sempre” di ogni accolga la mia vita. C’è inoltre un’ulteriore declinazio- decisione vocazionale che è propria In tale senso la parola vocazione ne dell’espressione vita come voca- dell’amore. Papa Francesco ricorda zione: essa indica il fatto che la vita che siamo nella «cultura del provvi- della persona, essendo sempre in re- sorio che ci bastona tutti»; ma Dio, lazione, è costantemente sotto l’ap- egli dice, «non ci ha amati provviso- pello dell’alterità. La parola vocazio- riamente ma per sempre» (6 luglio ne nel suo senso etimologico indica 2013); il “per sempre” dell’amore di il chiamare, il vocare, potremmo per- Dio fonda la possibilità del “per sem- sino ricorrere al termine “ex-citare”: pre” che anche noi siamo chiamati a chiamare fuori. Che cosa ci chiama pronunciare verso l’Amore, dentro la ogni giorno ad uscire da noi stessi? storia di incontri che la Provvidenza La vita è vocazione perché la vita ci dona ed in cui riconosciamo il pas- è pro-vocazione. La vita, accadendo, saggio di Dio che chiama. mette in moto il desiderio, desiderio dell’altro, di un compimento, di feli- Guardare a Maria cità, amore, verità e bellezza, deside- rio che tuttavia nessuna cosa potrà Al termine di questo breve percor- mai saziare. Strano paradosso: la re- so possiamo guardare alla Vergine altà desta in noi desideri e domande Maria, alla sua esistenza vissuta in più profonde della stessa realtà che pienezza; un’esistenza vissuta istan- le ha destate. te per istante come vocazione. Lei è Nella vita come vocazione, la real- scelta, eletta, amata da Dio. È la vera tà è accolta come dato e promessa; figlia di Sion, la sintesi della fede di è simbolo del Mistero. La vita come Israele nelle promesse messianiche. vocazione è dunque la struttura fon- La sua libertà, non contaminata Annunciazione (part.) - Maestro di San Se- damentale dell’uomo di fronte alla dal peccato, è un “sì” pieno alla Pa- bastiano (Josse Lieferinxe), fine XV-inizio realtà, che mi interroga e mi chiama rola che la chiama e la coinvolge, a XVI sec., Musée du Petit Palais, Avignone ad un compito. tal punto da diventare madre di Dio, poiché in lei la Parola diventa carne. indica il fatto che essere vuol dire L’incontro con Gesù Cristo La sua vita è plasmata dall’incontro sempre essere in relazione (co-esse- con la Parola di Dio. È la donna to- re): veniamo da qualcuno, siamo in- Ed è in questo enigma che si inseri- talmente disponibile, che trova il suo sieme a qualcuno e dovremo lasciare sce l’incontro con Cristo, quando Dio compimento non nell’attuare un pro- che altri siano dopo di noi. stesso prende la parola. Cristo inter- prio progetto, ma nel rispondere alla La parola vocazione salva l’uma- cetta il cuore desiderante dell’uomo. chiamata di Dio. no dalla pura casualità e ci afferma C’è un’attrattiva di Cristo su di noi: In lei, il rapporto con Gesù diviene come voluti, amati. Benedetto XVI ha egli è colui che si propone come il modo di vivere tutti gli avvenimenti e usato una espressione molto forte: compimento della promessa di bene di leggere la realtà. Maria ci mostra «Solo laddove si vede Dio, comincia iscritta nel nostro cuore. L’attrattiva così, chiaramente, che la vita umana veramente la vita. Solo quando in- di Cristo chiarisce il senso di ogni si compie se si fa dono e che la vita si contriamo in Cristo il Dio vivente, altra attrattiva, perché l’attrattiva dona come risposta all’amore. noi conosciamo che cosa è la vita. di tutte le cose è segno e pedagogia Non siamo il prodotto casuale e sen- all’incontro con lui. Ogni attrattiva Paolo Martinelli ofmcapp za senso dell’evoluzione. Ciascuno di di bene non è inganno, ma profezia vescovo ausiliare noi è il frutto di un pensiero di Dio. dell’attrattiva di Cristo. dell’Arcidiocesi di Milano 5
Tessere mariane La luce della fede La Madonna di Senigallia di Piero della Francesca La luce no, e che oggi è accolto nel bellissimo Palazzo Ducale del- energia vitale la cittadina marchigiana, la “capitale” dei Montefeltro. di un’originale rappresentazione La circostanza precisa non è nota, ma può essere ipo- tizzata: forse fu il matrimonio della figlia del duca, Gio- di Maria col Bambino vanna, con Giovanni della Rovere, signore di Senigallia, avvenuto nel 1478. Fu dunque Senigallia la prima sede ad ospitare il dipinto; ma, dopo un bombardamento durante la Prima Guerra Mondiale, si decise di trasferirlo a Urbi- C ome è noto, le Vite dei più eccellenti pittori, scul- no, in un luogo più protetto. Tuttavia, i guai non finirono, tori e architetti di Giorgio Vasari, pubblicate nel perché nel 1975 venne rubato per essere poi recuperato 1550, sono il punto di riferimento fondamentale per l’anno seguente. la storia dell’arte italiana del medioevo e del rinascimento. Torniamo al nostro quadro e alla cosa più importante: Quando, tuttavia, parla di Piero della Francesca, il Va- la luce che vi risplende. sari, pur essendo a sua volta un grande artista, appare L’impostazione del dipinto è insolita per l’epoca, men- piuttosto sbrigativo. Dice, sì, che fu «eccellente nella tre è molto frequente nel cinema di oggi: il cosiddetto pittura», ma mette in risalto soprattutto la sua genialità “piano americano”, nel quale, cioè, le figure non sono a nell’aritmetica e nella geometria: «Fu Piero studiosissi- grandezza intera né a mezzobusto, ma all’altezza delle mo dell’arte e si esercitò assai nella prospettiva, ed ebbe ginocchia. Perciò, anche solo per questo particolare, ci buonissima cognizione d’Euclide, in tanto che tutti i mi- troviamo in presenza di un’opera “moderna”. Inoltre i gliori giri tirati ne’ corpi regolari egli meglio che altro ge- quattro personaggi vengono molto avvicinati allo sguardo ometra intese, ed i maggior lumi che di tal cosa ci siano dell’osservatore. sono di sua mano», per concludere definendolo «miglior Lo spazio realizzato da Piero è distinto in due zone: geometra che fusse nei tempi suoi». Il Vasari sembra non una camera interna a sinistra e una stanza sul davan- aver colto quella che è la caratteristica principale delle ti. Qui appare Maria con il Bambino, accompagnata da opere del Maestro di Sansepolcro, cioè la luce. due angeli identificabili dalle ali. Gesù rivolge la sua Ed è proprio la luce a trionfare nella celebre Madonna benedizione agli osservatori. E la sua benedizione è di Senigallia, un quadro che Piero dipinse probabilmen- resa feconda dalla Passione che un giorno dovrà sof- te per incarico di Federico da Montefeltro, duca di Urbi- frire: la collana di perle rosse con il corallo che pende dal collo è una chiara allusione al mistero della croce, quando il Figlio di Dio salverà il mondo versando il suo sangue prezioso. Nella manina sinistra stringe una rosa bianca, che Papa Francesco ai giovani indica la Chiesa che ha raggiunto la salvezza definitiva, dalla Lettera del 13.1.2017 secondo i versi di Dante Alighieri: «In forma dunque di candida rosa / mi si mostrava la milizia santa / che nel suo V i affido a Maria di Nazaret, una giovane come voi a cui Dio ha rivolto il suo sguardo amorevole, sangue Cristo fece sposa» (Paradiso XXXI, 1-3). È bello notare come Piero della Francesca, forse inconsciamen- te, colleghi il matrimonio al mistico sposalizio fra Cristo perché vi prenda per mano e la Chiesa: infatti, come si diceva, è proprio in occasione e vi guidi alla gioia di un «Eccomi» di un matrimonio che l’opera è stata realizzata. pieno e generoso (cf. Lc 1,38) La Vergine e Gesù sono accompagnati da due angeli. I loro abiti riecheggiano i colori tradizionali delle vesti di 6
Maria, cioè l’azzurro/celeste e il rosso/rosa. Anche queste ciso che permette di modellare delle figure robuste, creature spirituali partecipano alla missione di Maria, solenni, severe, energiche, cariche di dignità, quasi loro regina, e la seguono per mettersi a sua disposizione. monumentali. Le loro braccia conserte e la loro posizione statuaria indi- Il ritmo delle linee e del colore determina un impianto cano l’atteggiamento di chi si è disposto ad ascoltare ed compositivo limpido e calmo, nel quale i volumi dei corpi eseguire degli ordini. ben si connettono con l’ambiente, in una inalterabile se- Splendido è il gioco della luce che penetra da una fine- renità. L’impressione complessiva è quella di un’assenza stra sulla sinistra, in secondo piano, a sottolineare la pro- di movimento, come sinonimo di solidità e fermezza. fondità dello spazio, illuminando il pulviscolo presente Cosa ci racconta di Maria questo quadro? nell’aria, creando ombra nella nicchia sulla destra e gio- Come e prima di Michelangelo, le immagini mariane cando con il colori- di Piero non sono to dei personaggi: immagini “devote”, con i loro capelli, banali, ripetitive e con le decorazio- consolatorie. Sono ni dei loro vestiti, immagini profon- con i gioielli e con de, che invitano ad il delicatissimo entrare in un in- velo sulla fronte di timo dialogo fatto Maria. È ancora la di riflessione e di luce che evoca con coinvolgimento. forza la candelabra La giovane donna sul pilastro della di Nazaret dona al nicchia a destra, la mondo la presenza scatola di avorio in di quel Bambino alto e la cesta con venuto a portare la il panno di lino: benedizione di Dio un tocco perfetto sulla terra. Quella di quella che sarà benedizione coste- chiamata “natura rà il prezzo molto morta”. alto del sacrificio di Ma proprio per- Cristo sulla croce. ché la luce è rile- La vocazione del- vata nella stanza la Vergine, dunque, interna, cioè la è quella di dare a camera da letto, Gesù la possibilità essa assume un ul- di pagare quel prez- teriore simbolismo, zo, attraverso il cor- quello cioè della po di carne ricevuto verginità di Maria: Madonna con Bambino benedicente e due angeli (Madonna di Senigallia), 1478, dalla madre. come la luce passa Piero della Francesca, Galleria Nazionale delle Marche, Urbino (PU) Il volto di Maria attraverso il vetro è tutto concentra- senza infrangerlo, così il Figlio di Dio ha custodito intat- to nell’irrevocabile decisione di rispondere alla chia- ta la verginità della madre formandosi nel suo grembo e mata. «Sì, eccomi!»: un volto e una risposta illuminati nascendo da lei. dalla fede. Maria gioca con i piedini di Gesù, ma il suo viso è molto Nel suo impegno di accompagnarli, la Chiesa può indi- serio, riflessivo, come convogliato verso un’idea, verso un care ai giovani l’esperienza di fede di Maria che, nella sua progetto. I suoi occhi, infatti, non guardano né il divin “piccolezza”, ha sperimentato la debolezza e la fatica di figlio né l’osservatore. comprendere la misteriosa volontà di Dio, ma ha saputo Il Vasari, dicevamo, non attribuì la dovuta importan- uscire da se stessa e dai suoi progetti, imparando ad affi- za agli effetti di luce nell’arte di Piero né alle sue om- darsi e a confidare in Dio (cf. Documento preparatorio al bre e ai chiaroscuri, mentre riconobbe l’impianto ma- Sinodo dei Giovani, n. 5). tematico dei suoi progetti. Infatti, anche i personaggi del nostro dipinto si presentano come corpi regolari, Vincenzo Francia quasi geometrici, misurati in base a un disegno pre- Facoltà Teologica «Marianum» - Roma 7
Studi La Vergine di Nazaret: una vocazione in cammino La vita di Maria, feconda Da notare però che l’angelo non supporre che fossero colmi di gioia e nello Spirito e nella Parola: la saluta con il suo nome anagrafico, di gratitudine. una riflessione biblica bensì con l’insolito appellativo: «Pie- L’anziano Simeone e la profetessa na di grazia». Il verbo nell’originale Anna, al vedere il bambino, si ralle- greco è un passivo. Ciò vuol dire che grano, gioiscono, annunciano grandi Maria non è «piena di grazia» per vir- cose. Anche in questo contesto il tù propria, ma è “da Dio” totalmente clima è di gioia ma... all’orizzonte ricolmata di grazia. della vita della Vergine di Nazaret M aria non riceve semplice- Il saluto dell’angelo è al contempo si addensano improvvisamente delle mente una vocazione, una un invito: «Rallegrati!». La vita di nubi oscure. Simeone le rivolge una chiamata a compiere una Maria da questo momento in poi è parola tagliente: «E anche a te una determinata missione. La vita intera un’esistenza interamente evangelica spada trafiggerà l’anima» (Lc 2, 35). della Vergine annunziata è essa stes- e quindi gioiosa, perché vangelo si- E questo perché Gesù sarà «segno sa “vocazione”, poiché, dal momen- gnifica «Buona Notizia», che produce di contraddizione» (Lc 2,34) e Sime- to in cui ella accoglie il messaggio in chi lo riceve e in chi lo trasmette one profetizza che «egli è qui per la dell’angelo Gabriele, la sua esistenza un’indicibile gioia. caduta e la risurrezione di molti in sarà costellata da tutta una serie di Maria è chiamata a gioire innanzi- Israele». Fin dall’inizio del suo mini- vocazioni che la forgeranno per di- tutto perché il Signore è con lei. Ma stero nella sinagoga di Nazaret, che ventare Madre di Dio, discepola del davanti alle parole dell’angelo ella si Luca pone proprio come primo atto Figlio e Madre della Chiesa. turba, domandandosi che senso ab- del ministero pubblico di Gesù, i suoi Scorrendo le pagine della Sacra bia quel saluto. La giovane di Naza- concittadini lo portano sul ciglio del Scrittura, vedremo come Maria ha ret passa poi dal turbamento agli in- monte presso la loro città per buttar- letto gli eventi della vita quali occa- terrogativi. È una donna intelligente, lo giù (cf. Lc 4,28-29). sioni preziose in cui Dio la chiamava che sa porsi domande di senso, sul «... E anche a te una spada trafig- a collaborare al suo progetto di sal- senso della sua vita. gerà l’anima perché siano svelati i vezza e nelle quali ella poteva matu- L’angelo, allora, le annuncia qual è pensieri di molti cuori»: sono parole rare la sua vocazione a servizio del il vero motivo dell’invito a rallegrarsi: che Maria custodisce e medita, come Figlio e della sua missione. il Signore compirà in lei la promessa aveva fatto quando era nato Gesù del Messia atteso da secoli, causa di (cf. Lc 2,19.51), perché solo a poco a Vocazione alla gioia gioia per tutti gli uomini perché egli poco riuscirà a capirne il senso. L’annunciazione (Lc 1,26-38) è il Salvatore. Un giorno Gesù dirà: «Non cre- diate che io sia venuto a portare la L’angelo Gabriele, inviato dal Si- Una vita trafitta dalla Parola pace sulla terra; sono venuto a por- gnore alla vergine nazaretana «en- Anche a te una spada tare non pace ma spada» (Mt 10,34) trando da lei» esclama: «Rallegrati trafiggerà l’anima (Lc 2,35) e «D’ora in poi se in una famiglia ci piena di grazia, il Signore è con te» sono cinque persone si metteranno (Lc 1,28). Il messaggero celeste La gioia ha caratterizzato l’an- tre contro due e due contro tre» (Lc «entra». Dove entra? Al di là dell’am- nunciazione dell’angelo, la visita ad 12,52). Maria ha sperimentato tutto biente fisico in cui fa irruzione, l’in- Elisabetta, la nascita di Gesù. Anche questo in anticipo. viato «entra» nella vita quotidiana di quando Giuseppe e Maria si recano Un giorno i suoi familiari andran- questa giovane che si chiamava My- al tempio di Gerusalemme per pre- no a prendere Gesù dicendo che è riam, un nome molto comune. sentare il bambino al Signore è da fuori di sé (cf. Mc 3,21). Maria pren- 8
de atto della «spada» che ha diviso in cui il Signore avrebbe effuso il suo la sua parentela. La metafora della Spirito su tutti i membri del popolo, spada è probabilmente un implicito spiega quello che è avvenuto. Dopo la richiamo al testo di Ezechiele 14,17: citazione scritturistica Pietro passa, «Una Spada attraversa questo infatti, ad annunciare il kerygma paese». La spada che attraver- della fede cristiana: Gesù Cristo sa Israele è la predicazione di morto sulla croce per i peccati e Gesù, la parola di Dio, che «è risorto al terzo giorno. viva, efficace e più tagliente Tale annuncio coinvolge di ogni spada a doppio taglio. drammaticamente gli uditori, Essa penetra fino al punto di perché Pietro dice chiara- divisione dell’anima e dello mente loro: «Sappia dunque spirito, fino alle giunture e con certezza tutta la casa di alle midolla e discerne i sen- Israele che Dio ha costituito timenti e i pensieri del cuo- Signore e Cristo quel Gesù re» (Eb 4,12). che voi avete ucciso» (At Nel testo greco di Luca 2,35 2,36). E Luca - autore degli si trova la parola psyché, che Atti degli Apostoli - a questo nel contesto semitico non in- punto dice che «a tali parole dica l’anima quale essenza spi- si sentirono trafiggere il cuore rituale distinta dal corpo, ma la e chiesero: “Che cosa dobbiamo vita della persona nelle sue mol- fare fratelli?”» (At 2,37). Pietro ri- teplici dimensioni: corporee, psi- sponde di convertirsi e farsi battez- chiche e spirituali. Il corrispondente zare, così che ricevano anch’essi lo ebraico è nephesh, che di frequente Spirito Santo. E quel giorno tremila si traduce con “vita”. Sarà dunque persone aderirono alla Parola e furo- tutta la vita della Vergine ad essere no battezzate (cf. At 2,41). attraversata dalla spada, fino al mo- Presentazione al Tempio (1628 ca) - Rem- Ecco la nascita della Chiesa, frutto mento culminante della croce. Nel brandt van Rjin, Kunsthalle, Amburgo di tre «trafitture»: quella del costato suo pellegrinaggio di fede sarà chia- di Gesù, quella di sua Madre sotto la mata a seguire vie impervie, che la ria al discepolo e lui a lei, dilatando croce e quella degli uditori di Pietro porteranno a “stare presso” il Figlio la maternità di Maria a dimensioni il giorno di Pentecoste. Si tratta di in croce. universali, perché nel discepolo ama- un giorno in cui il Signore ha effu- La parola di Gesù sarà veramente to possiamo riconoscerci tutti noi, di- so lo Spirito sulla comunità riunita la «spada» che trafiggerà la sua vita. scepoli di Cristo. nel suo nome, una comunità dove il Saranno proprio le stesse parole di Questa è una nuova vocazione per narratore aveva precedentemente Gesù, prima davanti al sinedrio e poi Maria. Ma non mi vorrei soffermare segnalato la presenza della «madre davanti a Pilato, che causeranno la tanto sulle parole del Crocifisso alla di Gesù» (At 1,14). sua condanna a morte. Ma qui ci af- madre e al discepolo, quanto piutto- A questo punto la Vergine è chia- facciamo sull’ultimo quadretto che sto richiamare l’attenzione sulle pa- mata, come Gerusalemme (cf. Is vogliamo dipingere, in cui la vita di role dell’evangelista, che testimonia 54,2), ad allargare lo spazio della Maria si apre ulteriormente come la trafittura del costato di Gesù dal sua maternità per accogliere tutti i una vocazione sempre feconda. quale fuoriescono acqua e sangue. È popoli della terra. In quel giorno in- qui che comincia quel «parto» che si fatti a Gerusalemme erano convenuti Una nuova vocazione completerà il giorno di Pentecoste e Israeliti da tutte le parti del mondo, Stavano presso la croce di Gesù che segna la nascita della Chiesa. pellegrini alla città santa. sua madre... (Gv 19,25) Di fronte all’evento dell’effusione Maria, dunque, è icona della Chie- dello Spirito, i Giudei presenti, pro- sa, anch’essa trafitta dalle persecu- La Madre di Gesù «stava», ritta in venienti da tutte le parti del mondo zioni e dal male, ma che genera ed è piedi presso la croce del Figlio. Ecco per la festa di Pentecoste, rimangono rigenerata continuamente nella Pen- l’ultima e più atroce «trafittura» del- perplessi e turbati (cf. At 2,12). Allo- tecoste perenne della storia. la spada che penetra nel profondo ra Pietro prende la parola e, a parti- del suo cuore di madre. Sappiamo re dalla citazione del profeta Gioele, M. Cristina Caracciolo smr che Gesù dalla croce ha affidato Ma- che aveva preannunziato un tempo ISSR «Onisto» - Vicenza 9
Scheda pastorale Chiamati alla santità Solennità dell’Assunta C on l’Assunta (15 agosto) ci troviamo dove viene glorificato quel corpo che ha dato davanti a un caso evidente (un altro è carne al Verbo di Dio. l’Immacolata) in cui la lex orandi ha Nella parte centrale, il Prefazio esplicita preceduto e favorito la lex credendi. Il dogma, il risvolto ecclesiologico del mistero dell’As- infatti, fu solennemente proclamato da Pio XII sunta, preannunciato dal titolo dell’orazione: solo il 1° novembre 1950 con la bolla Munifi- Maria icona della Chiesa pellegrinante. Nella centissimus Deus, ma la devozione del popolo Vergine, infatti, si contempla una creatura di di Dio ne esprimeva la fede fin dagli inizi del questa terra che ha già raggiunto il traguardo culto mariano. celeste verso il quale tutti siamo incamminati. n Una solenne festa in onore della Theotokos Questa sua condizione non la allontana da noi si celebrava nel V sec. a Gerusalemme, il 15 perché, anzi, ella continua a far sentire l’attua- agosto. Tra il V e il VI sec. il racconto apocri- lità della sua presenza nella storia, come segno fo sul Transito di Maria dalla vita terrena alla di consolazione (nelle fatiche del cammino gioia eterna ebbe una straordinaria diffusione, odierno) e di speranza (nella meta futura) per col conseguente aumento di pellegrini che tutto il popolo fedele. affluivano a Gerusalemme sulla tomba della n Nell’Assunta, la Chiesa contempla ciò che Vergine, nella basilica edificata nella valle del ella stessa sarà quando, terminato il cammino Getsemani. Agli inizi del VI sec. la celebra- terreno travagliato dalle insidie dell’Accusa- zione mariana del mese di agosto divenne la tore (Prima lettura: Ap 11,19a; 12,1-6a.10ab), solennità della Dormizione. Nel VII sec., col si realizzerà in ogni suo membro quel Regno nome di Assunzione, fu accolta dalla Chiesa di Dio che si è già pienamente manifestato in romana. Nel medioevo divenne la più impor- Maria, dopo che anche lei ha percorso il suo Nel cuore tante festa mariana dell’anno e molte chiese pellegrinaggio terreno, attraversato dalla spa- dell’estate e cattedrali furono a lei dedicate (compresa la da del dolore e della prova di fede. una popolare cappella Sistina dove poi l’Assunta fu sostitui- Maria appartiene a un popolo di risorti in cui solennità ta col Giudizio di Michelangelo). tutti ricevono la vita in Cristo (Seconda lettu- mariana n L’Assunta è la Pasqua della Vergine, il suo ra: 1Cor 15,20-27a); non ci sono, dunque, due ricorda ingresso definitivo nel cielo - nel mondo di Dio cammini, ma una medesima partecipazione -, il segno della sua perfetta configurazione a alla risurrezione di Cristo. la vocazione Cristo. In lei il compimento del mistero pa- La gioia di questa consapevolezza risuona alla santità nell’acclamazione al Vangelo. Il brano evan- squale è unico perché in modo del tutto unico nella ella ha collaborato al suo compiersi. gelico riporta il saluto di Elisabetta e il canto pienezza Nella liturgia della Messa della solennità, del Magnificat (Lc 1,39-56). Nella beatitudine di vita il Prefazio (testo nuovo che riprende Lumen proclamata da Elisabetta, ogni fedele può co- per tutta gentium, n. 68) riassume il mistero celebrato: gliere la chiave della propria felicità eterna: l’umanità la vittoria del Signore della vita sulla morte ri- credere nella Parola. Nel Magnificat Maria splende nella persona di Maria. La radice e il canta l’intervento redentore di Dio che innalza motivo del termine glorioso della vita terrena ogni suo umile servo all’altezza dei cieli. L’As- di Maria è dunque in Cristo. Avendo condiviso sunta è segno certo di un mondo rinnovato dal- sulla terra il destino di morte e di risurrezio- la misericordia di Dio e invita a credere senza ne del Figlio, infatti, lo condivide ora in cielo, esitazioni alla fedeltà dell’Onnipotente. 10
n Una festa a due dimensioni: una personale di Maria e una ecclesiale. Bisogna dunque educare il popolo a non vivere questa ricorrenza come celebrazione di un privilegio esclusivo della Ver- gine, bensì aiutarlo a passare da una verità mariana isolata a una verità che riguarda la salvezza di tutti, dell’umanità e anche del cosmo. L’assunzione di Maria è il riverbero della risurrezione INDICAZIONI di Cristo-capo sul membro più eminente del suo corpo che è la Chiesa. La pre-redenta (l’Im- PER LA macolata) è anche la pre-risorta (l’Assunta) e questa non è solo la conclusione di una vicenda personale, è un evento paradigmatico di salvezza: Maria è già ciò che ognuno di noi sarà. CELEBRAZIONE Ci si può preparare alla festa con la «Quindicina dell’Assunta» (che può ispirare anche un cammino processionale) attraverso percorsi ripresi dall’antica tradizione bizantina della “Picco- la Quaresima della Vergine” o una veglia di preghiera con tropari della liturgia russa (disponibili anche on line: http://www.celebrazionimariane.net). Nell’Omelia è bene presentare l’Assunzione nella totalità del mistero di Maria (l’Orazione colletta mette in correlazione le tre verità dogmatiche riguardanti Maria: immacolata, vergine Madre di Dio, assunta) e quindi come il compimento di un cammino di fede in cui ella ha risposto alla sua vocazione-missione, così come ogni fedele è chiamato, nel Battesimo, a collaborare al piano della salvezza. Per questo l’Assunta non è uno sguardo alienato verso il cielo che ci rende passivi in questo mondo, ma un’iniezione di forze vitali che ci sostengono nell’impegno respon- sabile e fattivo contro ogni prepotenza e a favore della giustizia e della pace. Al termine, l’omaggio floreale alla Vergine o l’incensazione della sua immagine può essere concluso con la consegna di un fiore o di un’immagine mariana da portare a persone in difficoltà, come gesto di consolazione e di premurosa presenza della comunità cristiana che, come Maria, visita i fratelli e le sorelle portando il Cristo nostra speranza. M. Elena Zecchini smr - Rovigo, Centro mariano SUSSIDI Donna assunta al Regno, PER santa Maria, noi ti riconosciamo oggi APPROFONDIRE come segno fermo nel cielo, E PER irradiato dalla gloria dell’agnello. La meta luminosa PREGARE del tuo destino terrestre rischiara anche il nostro, perché tu sei soltanto la prima dei salvati. Contro ogni sconforto mondano, noi continuiamo a guardare avanti e in alto, lungo la scia melodiosa lasciata da te nella storia spirituale dell’umanità. Creatura totalmente liberata dai lacci della corruzione e preservata dal disfacimento, aiutaci a rendere ragione, ogni giorno, della nostra speranza, sedotti dall’inguaribile e santa utopia che la tua sarà anche l’assunzione di ognuno di noi, e già da ora. Alleluia, gloriosa Donna! (Da: Parole di lode e di impegno. Messaggio della Marcia della Famiglia servitana, Monte Berico - VI, 10-11 maggio1986) 11
Studi Il fiat responsabile e fedele di Maria Una proposta attivo (2018), l’autore afferma che scavalcarlo rimanendone intatta? per i giovani, oggi, le cose non sono cambiate granché, Sarebbe una prospettiva illusoria. Il a partire dalla figura fatta eccezione per una percentuale nichilismo moderno, che rende del forse non piccola di giovani che sono tutto irrilevante il discorso di Dio, evangelica di Maria passati dal nichilismo passivo della può essere il punto di partenza per rassegnazione e dell’indifferenza, al un avvicinamento più autentico al nichilismo attivo di chi, pur rima- suo mistero, perché sta mettendo a nendo in questa atmosfera pesante nudo le nostre false immagini e le no- D a alcuni anni, Umberto Ga- senza scopo e senza perché, non si stre manipolazioni del divino. limberti, uno dei filosofi ita- rassegna e cerca in tutti i modi di Dunque, bisogna lasciarci inter- liani più conosciuti dal pub- non spegnere i propri sogni. pellare e lacerare da questo contesto blico televisivo, ha posto attenzione Non è possibile, dunque, prescin- giovanile, non come qualcosa di nega- al mondo giovanile attraverso una dere dal nichilismo come condizione tivo, ma come possibilità per una fede serie di testi di notevole successo. culturale profondamente depressiva, più autentica, soprattutto se intendia- Ne L’ospite inquietante. Il ni- in cui l’individuo è vittima di una mo presentare la fede di Maria come chilismo e i giovani (2007) ha mo- mancanza di prospettive e di proget- scelta responsabile e fedele a se stes- strato come la condizione giovanile ti, di legami affettivi profondi. sa, alla sua realtà umana, al contesto riproduca alla lettera i tratti che a che la vede protagonista e, attraverso parere di Nietzsche caratterizzano tutto ciò, come scelta per Dio. il nichilismo, da lui così definito: «Nichilismo: manca il fine, manca Lo sfondo dei Vangeli la risposta al “perché?”. Che cosa significa nichilismo? Che i valori Maria, È sempre problematico parlare di supremi perdono ogni valore». So- in sintonia profonda Maria, soprattutto da quando papa prattutto nelle prime due notazioni con Dio, Giovanni Paolo II impresse al culto con cui Nietzsche definisce il nichi- coglie un passaggio mariano un carattere devozionale, lismo, Galimberti vede rispecchiarsi radicalmente nuovo inquinato da successive ed esagerate la condizione dei giovani: manca il nella vita dell’umanità pseudo-apparizioni, da cui il Concilio fine, per cui il futuro non è una pro- aveva preso le distanze con parole messa, ma si dà come un paesaggio inequivocabili, raccomandando i teo- imprevedibile che, oltre a non moti- logi e i predicatori «ad astenersi con vare, paralizza l’iniziativa e spegne Inutile ricorrere a facili denunce ogni cura da ogni falsa esagerazione, l’entusiasmo tipico della giovinezza. con la solita litanie di “–ismi” insod- come pure dalla grettezza di mente E poi: manca la risposta al “perché”, disfacienti. Il nichilismo è nell’aria nel considerare la singolare dignità per cui che ci sto a fare in un mon- che si respira, nell’ambiente cul- della Madre di Dio» (Lumen gen- do che non mi considera, che non turale in cui viviamo, in quel vuoto tium, n. 67). mi chiama per nome, che mi sente temporale in cui niente si profila Per riferirci a Maria è sempre cosa non come una risorsa ma come un all’orizzonte e tutto viene consumato utile ricercare le fonti: i Vangeli ca- problema? all’istante per seppellire l’angoscia nonici, affiancati anche dagli Apocri- Anche nel nuovo libro uscito di re- che si specchia nel deserto di senso. fi, i Padri della Chiesa, la letteratura cente, La parola ai giovani. Dialogo Come si pone la fede dentro que- extra-testamentaria. Tutto ciò per con la generazione del nichilismo sto orizzonte? Può forse pensare di rimanere ancorati alla Tradizione 12
autentica della Chiesa, tata dai Vangeli in un che ha bisogno di esse- momento cruciale per re continuamente in- la vita di una ragazza terpretata alla luce del ebrea: la tappa del ma- contesto odierno. trimonio. La prima predicazio- «Una ragazza a cui ne cristiana è incentra- spuntano due peli non ta sulla passione e risur- può rifiutare di sposar- rezione di Gesù, nucleo si», comanda ancora il dell’annuncio di fede. I Talmud. Ciò significa Vangeli sinottici ricupe- che, attraverso un con- rano successivamente tratto privato tra due la famiglia d’origine di famiglie, spesso per mo- Gesù e lo fanno con un tivi economici, si combi- genere letterario, tra il nava una matrimonio di panegirico e la tratta- interesse e la sposa pas- zione teologica, davvero sava come un pacco dal singolare e problemati- padre al marito, con la co che attraversa tutti sola funzione di assicu- i Vangeli dell’infanzia rargli una discendenza (Mt 1-2; Lc 1-2). Rima- nella più totale e silen- niamo sbalorditi dal ziosa sottomissione. modo in cui ci viene Forse non sarebbe presentata Maria. stato tanto diverso il Innanzitutto, il villag- matrimonio di Maria gio di Nazaret e la regio- Annunciazione - Gennaro Maldarelli (1795/96-1858), chiesa «Mater Dei», con Giuseppe (cf. Mt ne in cui si trova: la Ga- Napoli 13,55) che, nonostante lilea. Mentre la Giudea la discendenza davidi- è la regione culturalmente qualifica- donne in Israele erano prive di qual- ca, apparteneva a un ramo decadu- ta, che ha il privilegio di avere come siasi dignità. to e per niente glorioso, se si segue capitale la città santa di Gerusalem- Come recita il Talmud: «Il mondo la lista accuratamente riportata da me, con il suo Tempio restaurato con non può esistere senza maschi e sen- Matteo all’inizio del suo vangelo. nuovo sfarzo da Erode e con i suoi za femmine, ma felice colui i cui figli Dunque, quella di Maria non è una dotti maestri della Legge, la Galilea sono maschi e guai a colui i cui figli situazione idilliaca, felice, spensiera- è la Gelilha-goym, il distretto della sono femmine». Se un maschio era ta, ma si porta addosso la condizione mescolanza e della contaminazione sempre una benedizione, perché era del suo essere donna dentro un quo- di giudei e pagani, luogo di ribelli e forza lavoro produttiva, una femmina tidiano che non presenta vie di fuga senza legge, incapaci - secondo i te- era invece una bocca da sfamare che, o facili ribellismi. Ma proprio dentro sti rabbinici - di osservare i precetti secondo alcuni rabbini, il padre non questa situazione culturale, oppri- religiosi. Maria è vissuta in questa era obbligato a nutrire in ogni caso. mente e scontata come il peso dei regione malfamata, all’interno di Perciò la nascita di una femmina era giorni senza futuro, i Vangeli ci apro- una delle nazioni più insignificanti sentita come una maledizione e la no una prospettiva sconvolgente. dell’impero romano. Un inizio che partoriente era considerata infetta non si può situare in continuità con il doppio del tempo rispetto ad un L’Annunciazione: qualsiasi luogo, ma che privilegia i nato maschio. La donna era comple- un messaggio dirompente luoghi ibridi e plurali, in cui le dif- tamente emarginata dalla vita civile ferenze hanno sempre convissuto, e aveva pochissimi riconoscimenti I Vangeli dell’infanzia non parla- senza mai pretendere il controllo e religiosi, sempre condannata all’insi- no di Dio, ma di un suo messaggero, la pacificazione. gnificanza per tutto ciò che il codice Gabriele, che già nella città santa Maria vive nella condizione più levitico stabiliva in materia di ses- aveva visitato Zaccaria, un sacerdote bassa per un essere umano di quel sualità (cf. Lv 15,19ss). impegnato nella preghiera del Tem- tempo, per il semplice fatto di essere Maria, che quasi sicuramente non pio, annunciandogli la nascita di un una donna. Con la riforma del giudai- ha vissuto una situazione diversa dal- figlio, evento non nuovo nella Bibbia. smo rabbinico di Esdra e Neemia, le le donne del tempo, ci viene presen- Ma il sacerdote, pio e ligio al suo do- 13
n St u d i IN LIBRERIA vere religioso, ha dubitato e non ha raccolto il messaggio di Gabriele. La scena cambia radicalmente e il messaggio dell’angelo diviene ancora I l testo di mariologia fondamentale «Maria, ragione credente del cristianesimo», di Luca Mantovani e Gianluigi Pasquale, pubblicato da Cittadella editrice più profondo. Non deve andare più nella collana Teologia. Strumenti, apre al lettore un nella celebrata Giudea, ma nella Ga- affascinante percorso biblico, patristico e spirituale. lilea degli impuri; non più nella città Scritto in occasione del XXX anniversario della santa, ma nel villaggio malfamato di Redemptoris Mater (1987-2017), affronta il tema del Nazaret; non più dentro il Tempio tra rapporto tra fede e ragione come approccio al mistero preghiere e incensi, ma in una casa della Madre di Dio per farne conoscere il vero volto. Il anonima e quotidiana; non più da un testo è suddiviso in tre capitoli: Il pensiero della beata Vergine Maria e la parola di Dio; Il pensiero cristologico sacerdote della pura razza di Levi, della beata Vergine Maria; Il pensiero “ecclesioforme“ ma da una giovane donna promessa della beata Vergine Maria. a un carpentiere. L’intento, però, non è puramente accademico, o me- E il messaggio è di quelli che non glio gli autori hanno verso la Vergine uno sguardo contemplativo che guida il possono essere neanche uditi, perché lettore ad un incontro con lei che, senza trattenerlo, lo spinge, ad imitazione è assolutamente blasfemo, e non solo dell’umile serva del Signore, al servizio di Dio, della Chiesa e di tutti coloro che per quel mondo: diventare la madre ancora attendono l’annuncio del Vangelo. del figlio di Dio, l’Altissimo, colui il cui Nome non può essere pronuncia- to e che nessun uomo può vedere e tutti i limiti e gli errori, alla ricerca venga a proporre la propria esperien- rimanere vivo (cf. Es 33, 19-20). di verità, autenticità e vita dentro il za, perché l’unica esperienza possibi- Mentre Zaccaria nel Tempio ri- grembo di una storia che è sempre in le e necessaria è quella che ciascuno mane assorto nel suo gesto liturgico germinazione. fa da sé. Le lezioni di morale, di re- privo di vita, Maria, dopo un iniziale In questo cammino alla ricerca ligione, di sano realismo fatte dagli turbamento, incomincia un dialogo della verità e della vita non ci sono adulti rischiano di parlare di niente, intimo e profondo che vibra con quel- i dottori della legge, i pii e gli os- e se non parlano di niente parlano di la Parola che crea e dà vita all’uni- servanti, i ricchi e i potenti, bensì denaro, di apparenza, di immagine verso. Perciò la donna, che per la sua i peccatori, i malati di ogni tipo, gli costruita di sé, di violenza. Non va impurità non può avvicinarsi al tem- emarginati, gli impuri, i poveri, colo- dimenticato che questa stagione ni- pio di Dio né a nessuna realtà divina, ro che sentono che Dio sta facendo chilista gliel’abbiamo confezionata custodirà nel suo grembo la parola di cose grandi attraverso di loro, come noi adulti. Dio fatta carne. canta il Magnificat di Maria, perché Maria ha uno sguardo diverso: par- Maria, in sintonia profonda con il Magnificat è il canto di chi guarda la e vibra con il Dio della vita che Dio, coglie un passaggio radicalmen- la storia con gli occhi di Dio. percorre l’universo. Parla con il lin- te nuovo nella vita dell’umanità: che guaggio dell’attenzione, dell’attesa, Dio fa nuove tutte le cose e vuole «Nulla è impossibile a Dio» della nascita, della cura, dell’interio- nascere nell’umanità del Figlio e di rità, della tenerezza. ogni essere umano. Per cogliere tale La vicenda di Maria è iniziata Generare significa aprirsi al futu- novità bisogna abbandonare il passa- in uno scenario desolante e cupo, ro e non lasciarsi spezzare le ali dai to, il vecchio, le tradizioni e le orto- come poteva essere la situazione di discorsi disfattisti di tanti adulti, dossie rigide, i gesti e gli spazi sacri una donna in quel mondo disumano compresi uomini di Chiesa, che non che rinchiudono Dio e aprirsi al nuo- di sacralità maschile e bigotta. Una sanno più sperare. Se è vero che vo, soprattutto alla realtà che freme Parola l’ha raggiunta nel cuore di un non ci sono più valori, starà ai gio- della vita di Dio e della sua bellezza. passaggio di vita ed ella non è ricorsa vani trovarne di nuovi. E quando li Maria ha detto il suo fermo e fede- a nessuna mediazione sacra o adulta troveranno e li difenderanno, forse le “sì” a tutto questo ed è divenuta per riconoscerla. Si è fidata e la sua è bene che non si sentano dire che la madre di Gesù, creatura solidale vita ha preso le ali di un Dio nuovo, sono utopie o ingenuità, ma si lascino con tutti coloro che in ogni tempo diverso da quello dei suoi padri. raggiungere da una promessa: «Nulla sentono Dio generato in loro stessi: Che cosa può dire dunque Maria è impossibile a Dio» (Lc 1,37). uomini e donne che per desiderio di ai giovani, che si definiscono “gene- vita e ansia di libertà fuggono dalle razione dei sogni infranti” e “gene- Alfredo Jacopozzi prigioni di dottrine sterili, da morali razione dei senza”? Che è del tutto Facoltà Teologica dell’Italia Centrale infarcite di paure, e si aprono, con inutile che la generazione dei padri Firenze 14
Tessere mariane Giuseppe, uomo giusto Mt 1,18-21: lectio divina C i sono persone che vivono nascoste, all’ombra di do Matteo, dopo la genealogia di Gesù (Mt 1,1-17) e prima figure di primo piano. Anche Giuseppe è tra costo- del racconto della visita dei Magi (Mt 2,1-12), della fuga ro: è lo «sposo di Maria» (Mt 1,16), il padre legale in Egitto e del ritorno a Nazaret (Mt 2,13-23). Siamo nel di Gesù (cf. Lc 4,22; Gv 1,45; 6,42); ci viene presentato cuore del cosiddetto “Vangelo dell’infanzia” nella reda- sempre in relazione ad altre persone, certamente più im- zione di Matteo. Il testo, dunque, va compreso non soltan- portanti. Di lui, però, Maria e Gesù hanno bisogno; con lui to in chiave storica - il riferimento alla discendenza davi- hanno sicurezza e consistenza legale e il Signore chiede dica e quindi regale di Gesù (cf. Mt 1,1-17) - ma anche in a Giuseppe di collaborare alla realizzazione del suo piano prospettiva teologica. Attraverso la persona di Giuseppe di salvezza. Questa chiamata è funzionale, dunque, al ser- si realizzano le profezie. Il continuo riferimento che Mat- vizio della vita dell’umanità. teo fa ai testi scritturistici serve, infatti, a introdurre la Lasciamoci illuminare dalla Parola e confrontiamoci figura di Gesù già riconosciuto come il Messia promesso con il progetto di salvezza del Padre. (cf. Mt 1,23; 2,6.15.18). Giuseppe è al centro di questa storia, anche se dal Chiediamo la luce dello Spirito per poter ascoltare, testo appare chiaro che non è lui il padre biologico del meditare e pregare la parola di Dio: bambino. Matteo, infatti, dice chiaramente «Giuseppe, lo Padre della misericordia, donaci lo Spirito sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo» Santo, perché comprendiamo il mistero della (Mt 1,16). La madre di Gesù è Maria; Giuseppe è lo sposo chiamata alla santità e alla giustizia. Perché, di questa donna e i versetti 18-21 illustrano la speciale come Giuseppe di Nazaret, siamo pronti a chiamata di Giuseppe, sollecitato a collaborare al compi- rinunciare ai nostri piani per scegliere il tuo mento del progetto di salvezza. È lui, infatti, a dover dare progetto di amore. Amen. il nome al bambino e il nome che gli viene suggerito dal Signore attraverso la voce dell’angelo è “Gesù”, interpre- I Momento: Lettura tato correttamente come “YHWH salva”: è un nome che esprime la sua missione di salvatore universale. Apriamo il cuore e la mente al brano proposto. Il racconto ha lo svolgimento tipico delle narrazioni di «Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, vocazione. Viene detto il motivo della particolare, difficile essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che an- situazione in cui si trova Giuseppe, chiamato a decidere dassero a vivere insieme si trovò incinta per opera tra l’amore per la promessa sposa e il rispetto della legge. dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era Le circostanze, infatti, lo portavano a pensare a un adul- uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, terio e quindi a una denuncia che avrebbe comportato la condanna a morte di Maria (cf. Lv 20,10; Gv 8,1-11). pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava Giuseppe, però, riceve in sogno la chiamata a farsi parte considerando queste cose, ecco, gli apparve in so- attiva del progetto divino. gno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, fi- L’angelo lo aiuta a uscire dall’impasse, così come già glio di Davide, non temere di prendere con te Maria, più volte era avvenuto agli antichi padri, per esempio a tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei Giacobbe-Israele (cf. Gn 28,12; 31,10) o all’omonimo viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un fi- patriarca “sognatore” (cf. Gn 37-50). Il sogno, oltre a ri- glio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo velare la realtà nascosta allo sguardo umano, esprime la popolo dai suoi peccati”» (Mt 1,18-21). chiamata divina. Giuseppe è invitato a scegliere un per- corso differente, apparentemente illogico, ma del tutto Consideriamo il testo per comprenderlo in profondità. conforme al progetto di Dio. Attraverso il sogno, Giuseppe Il brano proposto si colloca all’inizio del vangelo secon- viene messo a parte del progetto di salvezza universale e 15
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