LIBERI DALLA PAURA 2019 - Fondazione Migrantes

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LIBERI DALLA PAURA 2019 - Fondazione Migrantes
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni

                                                                                                                                                           2019
                                                                                                                                                             MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 3 MARZO 2019

LIBERI DALLA PAURA
                                                                                                                                                                                                                                PRESS
LIBERI DALLA PAURA 2019 - Fondazione Migrantes
sommario

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            PRESS
                                                               2019
                                                                                                                                                                                                                                                                                      MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 2 FEBBRAIO 2019

Editoriale                                                     Rivista di informazione e di collegamento
                                                               della Fondazione Migrantes
Una Italia aperta                                          3   Anno XL - Numero 3 Marzo 2019
Raffaele Iaria
                                                               Direttore responsabile Ivan Maffeis
                                                               Direttore Giovanni De Robertis
Primo Piano
                                                               Caporedattore Raffaele Iaria
Il piccolo passo… verso l’accoglienza                      4
Raffaele Iaria

                                                                                                                                                                                                                                                                              PRESS
                                                                                                                                2019

Storie di accoglienza                                      9
                                                                                                                                                                                                           MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 3 MARZO 2019

                                                               Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni
Paolo Lambruschi

“Accogliere è il nostro modo di costruire pace,
crescita, giustizia”                                      11
Mirtha Sozzi                                                                                                                                                                                         LIBERI DALLA PAURA

Guardiamoli in faccia…                                    13   Direzione e Redazione
                                                               Fondazione Migrantes
                                                               Via Aurelia 796 - 00165 Roma
Tessitori di Comunità                                     14   Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070
Simone Varisco
                                                               segreteria@migrantes.it
                                                               r.iaria@migrantes.it
                                                               www.migrantes.it
Immigrati
                                                               Autorizzazione del Tribunale di Roma
“Nuove generazioni”                                       17   n. 17475 del 13.12.1978
Giorgio Paolucci
                                                               Contributo stampa 2019
La Chiesa dalle genti…                                    19   Italia:  21,00 Euro
Luca Bressan                                                   Estero: 31,00 Euro - (via aerea 52,00 Euro)
                                                               Un numero: 4,00 Euro
                                                               ISSN 0391-5492
Rifugiati e richiedenti asilo
                                                               Poste Italiane S.p.A.
Il pane dell’incontro                                     25   Spedizione in abbonamento postale
                                                               D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
Le tante famiglie di Mamadou                              27   art. 1, comma 2, DCB Roma
                                                               C.C.P. n. 000088862008
Studenti Internazionali                                        intestato a
                                                               Migrantes - Migranti Press
Dal Camerun in Italia…                                    29   Via Aurelia, 796 - 00165 Roma
Giacomo Pieri                                                  IBAN: IT76X0760103200000088862008
                                                               Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070
                                                               segreteria@migrantes.it
Italiani nel Mondo                                             www.migrantes.it

I “nuovi” italiani                                        31   C.C.B. n. 100000010845
                                                               intestato a
                                                               Fondazione Migrantes CC Stampa
                                                               Bonifico bancario
Rom e Sinti                                                    c/o Banca Prossima S.p.A.
                                                               Filiale 05000 - Milano
Schizzi di bellezza                                       34   IBAN: IT 27T 03359 01600 100000010845
                                                               BIC: BCITITMX

Fieranti e circensi                                            Archivio fotografico Fondazione Migrantes – Roberto Ragno

L’arte circense per il riscatto dei bambini di strada     36                                                                                                                                                    Iscritto alla
                                                                                                                                                                                                                Federazione Italiana Settimanali Cattolici

News Migrazioni                                           38            MigrantiPress percepisce i contributi pubblici all’editoria.
                                                                        MigrantiPress, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settima-
                                                                        nali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina
                                                               Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunica-
Segnalazioni librarie                                     40   zione Commerciale.

                                                               Progetto grafico, impaginazione e stampa
Ufficio nazionale per i problemi giuridici - CEI
Le migrazioni nella legislazione e nella giurisprudenza   41   www.taueditrice.com
Alessandro Pertici
LIBERI DALLA PAURA 2019 - Fondazione Migrantes
1 EDITORIALE 1

Una Italia
aperta
Raffaele Iaria

U
       na Italia aperta, accogliente e solidale che
       non ha paura dell’incontro con l’altro e
       non ha paura di aprire le porte a chi bussa.
È il messaggio che arriva dal Meeting svoltosi
a Sacrofano (dal 15 al 17 febbraio) aperto da
una celebrazione eucaristica presieduta da Papa
Francesco.
Un momento intenso, forte, che ha voluto dire
“grazie” a tante persone che in Italia hanno mes-       nuova e diversa. Da qui inizia “il piccolo passo”
so da parte paure e timori aprendo le loro brac-        che “ fa grande il cammino della storia! Avanti!
cia, le loro case, il loro cuore a persone prove-       Non abbiate paura, abbiate coraggio”, come ha
nienti da varie parti del mondo.                        detto il Santo Padre sottolineando che “siamo
Si tratta di famiglie, di parrocchie, di istituti re-   chiamati a superare la paura per aprirci all’incon-
ligiosi che si sono ritrovati a Sacrofano, per uno      tro”, è “Gesù che bussa alla nostra porta affama-
scambio di esperienze e per un sostenersi a vi-         to, assetato, forestiero, nudo, malato, e carcerato,
cenda e invitare tutti alla speranza. Quella spe-       chiedendo di essere incontrato e assistito”.
ranza di guardare in faccia le persone che ogni         E il Papa, come ha detto il segretario della Cei,
giorno incontriamo sulle nostre strade senza            mons. Stefano Russo, “ci dà l’esempio e ci inco-
farci intimorire. Lo stesso Papa Francesco ha tra-      raggia a non avere paura, a non ripiegare su cer-
smesso con la sua presenza e le sue parole co-          tezze consolidate per evitare il rischio di espor-
raggio e desiderio di continuare ad essere umani        ci, ad avere il coraggio di fidarci, fino al dono di
e cristiani.                                            noi stessi”. Non c’è paura più “insidiosa di quel-
“Rinunciare all’incontro non è umano”, ha det-          la che nasce dalla diffidenza e si alimenta della
to infatti Francesco durante l’Omelia: ed è quello      mancanza di speranza”, scrivono la Fondazione
che i cinquecento partecipanti al meeting rilancia-     Migrantes, la Caritas Italiana e il Centro Astalli
no auspicando un nuovo slancio per continuare           nel documento finale dell’incontro: “essa ci fa
a vivere la solidarietà e a farci prossimi verso chi    vedere l’altro come un contendente, un avver-
è nel bisogno. Valori che sono propri del nostro        sario, fino a trasformarlo in una minaccia, un
Paese, valori che mettono al centro l’amore per         nemico”. La nostra fede “ci chiede di non ab-
il prossimo: un amore contagioso. È la sinergia         bandonarci alle nostre paure e di comprende-
dell’amore tra chi lo riceve e chi lo da.               re le paure che abitano i nostri fratelli e le no-
Ascoltando a Sacrofano le testimonianze di perso-       stre sorelle. Come cristiani, rendendoci conto
ne che hanno accolto e persone che sono state ac-       delle sfide e delle difficoltà, siamo chiamati a
colte ce lo hanno dimostrato: una Italia che acco-      non rinunciare: ‘Cristo continua a tendere la sua
glie, una Italia che non si fa intimorire, una Italia   mano per salvarci!’”. ■

                                                                                  3 marzo 2019   1 migrantiPRESS 1 3 1
LIBERI DALLA PAURA 2019 - Fondazione Migrantes
1 PRIMO PIANO 1

Il piccolo passo…
verso l’accoglienza
Il Meeting “Liberi dalla paura”
Raffaele Iaria

“I
       l piccolo passo fa il grande cammino della   “Proviamo legittime paure davanti a situazioni
       storia! Avanti! Non abbiate paura, abbia-    che ci sembrano senza vie d’uscita, ci chiudia-
       te coraggio”. Queste le parole pronunciate   mo. Questo ripiegamento su se stessi – ha detto
a braccio e lasciate come invito da papa France-    papa Francesco nell’omelia della messa che ha
sco ai circa 500 partecipanti al meeting “Liberi    aperto il meeting – accresce il timore verso gli
dalla paura” svoltosi a Sacrofano, nei pressi di    altri, gli sconosciuti, i forestieri. Questo si nota
Roma, dal 15 al 17 febbraio su iniziativa della     oggi di fronte a migranti e rifugiati che bussano
Fondazione Migrantes, Caritas Italiana e Centro     per un futuro migliore”. Per il papa all’origine
Astalli.                                            di ogni dittatura e di ogni schiavitù, si annida la

1 4 1 migrantiPRESS 1   3 marzo 2019
LIBERI DALLA PAURA 2019 - Fondazione Migrantes
1 PRIMO PIANO 1

                                                        Mons. Soddu:
                                                        “appartiene all’essere
                                                        umano accogliere chi
                                                        arriva da tutte le parti”

paura: “sulla paura del popolo cresce la violen-        “Come organismi che hanno tessuto que-
za dei dittatori” ha detto davanti a immigrati e        ste tre giornate abbiamo voluto risponde-
rifugiati di 38 Paesi diversi, famiglie, parrocchie,    re all’appello costante di Papa Francesco
                                                        che caratterizza l’essere cristiani, cioè l’ac-
istituti e altre realtà impegnate in percorsi di ac-
                                                        coglienza. L’accoglienza di coloro che cer-
coglienza in Italia provenienti da 90 diocesi.          tamente arrivano dall’altra parte del mare,
Al centro dell’omelia del papa le letture scelte        dall’Africa, ma anche di chi arriva da tutte
per la celebrazione: il brano biblico dell’Eso-         le parti in cui l’egoismo umano ha fatto da
do, con il lungo viaggio nel deserto degli ebrei        padrone”. Lo ha detto al Sir, mons. France-
che somiglia a quello di tanti migranti di oggi         sco Soddu, direttore della Caritas italiana,
                                                        a margine del meeting. Per il direttore del-
e quello evangelico di Gesù che cammina sul-
                                                        la Caritas, oggi più che mai c’è bisogno di
le acque e sprona a non avere paura. Per Papa           “un’ accoglienza che non sia semplicemen-
Francesco il timore è “legittimo, anche perché          te un’accoglienza di persone che si riten-
manca la preparazione” all’incontro con l’al-           gono essere migliori”, ma sono necessarie
tro. “Rinunciare a un incontro non è umano.             “persone che seguono Gesù e il Vangelo”.
Siamo chiamati invece a superare la paura per           Momento culmine del meeting la cele-
                                                        brazione eucaristica presieduta da Papa
aprirci all’incontro”, è il monito del pontefice:
                                                        Francesco. Il Pontefice ha affermato che
e per fare questo “non bastano giustificazioni          rinunciare all’incontro “non è umano!”.
razionali e calcoli statistici”. L’incontro con l’al-   “L’accoglienza appartiene all’essere uma-
tro, è anche “incontro con Cristo. Ce l’ha det-         no – ha ribadito mons. Soddu – , la mobilità
to Lui stesso. È Lui che bussa alla nostra por-         appartiene all’essere umano. Nella misura
ta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato,        in cui noi creiamo ponti, creiamo dei cana-
                                                        li entro cui veicolare, non soltanto questi
e carcerato, chiedendo di essere incontrato e as-
                                                        spostamenti, ma anche rapporti umani”. In
sistito. E se avessimo ancora qualche dubbio,           questo modo, ha concluso, “capiamo che
ecco la sua parola chiara: ‘In verità io vi dico:       non facciamo altro che incontrare il Signo-
tutto quello che avete fatto a uno solo di que-         re e tessere le belle maglie del Vangelo.
sti miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’”.    Inoltre, concorriamo in un certo qual modo
Chi ha avuto “la forza di lasciarsi liberare dalla      a costruire la società e il vero progresso”.
paura, chi ha sperimentato la gioia di questo in-

                                                                               3 marzo 2019   1 migrantiPRESS 1 5 1
LIBERI DALLA PAURA 2019 - Fondazione Migrantes
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contro è chiamato oggi ad annunciarlo sui tetti,
apertamente, per aiutare altri a fare lo stesso, pre-
disponendosi all’incontro con Cristo e la sua sal-
vezza”, ha concluso il papa che al termine della
celebrazione ha ricevuto in dono dal presidente
della Commissione Cei per le Migrazioni e della
Fondazione Migrantes, il vescovo mons. Gueri-
no di Tora, un dipinto che raffigura Cristo men-
tre tende la mano a Pietro, caduto in acqua per
paura (nella foto in copertina il momento della
consegna del dono, ndr). La presenza del papa a
questo momento rappresenta “per ciascuno mo-
tivo di conforto e sostegno a osare la solidarietà,
la giustizia e la pace”, ha detto il segretario della
Cei mons. Stefano Russo salutando il pontefice a
nome dei partecipanti all’incontro sottolinean-
do come l’icona biblica del Meeting, che “signi-
ficativamente ha per protagonista – insieme a
Gesù – l’apostolo Pietro” che “osa avventurarsi
sul mare in tempesta” è una immagine che “ci
dà l’esempio e ci incoraggia a non avere paura,
a non ripiegare su certezze consolidate per evi-
tare il rischio di esporci, ad avere il coraggio di
fidarci, fino al dono di noi stessi”. Mons. Russo
ha quindi ringraziato il papa perché “con il Suo

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insegnamento ci incoraggia a non avere paura e
ci dà l’esempio”. “E con Lei vogliamo ringraziare
– ha aggiunto - anche la testimonianza di tante
persone, che continuano a tenere aperta al fratel-
lo la loro porta e il loro cuore”: si tratta di “co-
munità accoglienti, capaci di essere segno e lievi-
to di una società plurale, costruita sulla fraternità
e sul rispetto dei diritti inalienabili di ogni per-
sona”.
Durante la tre giorni si è pregato anche per Al
Ba Moussa, il senegalese di 29 anni, ucciso dal-
le fiamme nella baraccopoli di San Ferdinando:
terzo bracciante ucciso in poco più di un anno.
“Le cause delle migrazioni forzate – guerre, sfrut-
tamento, ingiustizia sociale, violenza, tirannide,
disoccupazione, terrorismo, inquinamento am-
bientale… – ci riguardano, come abitanti del
pianeta e come cittadini di Paesi che spesso han-
no responsabilità nel determinare o aggravare
tali cause”, hanno quindi scritto nel documento         Don De Robertis:
finale i tre organismi promotori ricordando che         “mantenere viva una
il meeting è stata una occasione “per dare voce a
quell’Italia che, come ha detto Papa Francesco,         fraterna solidarietà che
                                                        ha caratterizzato l’Italia
                                                        nei secoli”
                                                        “Il tema del nostro
                                                        meeting è stato ‘Liberi
                                                        dalla paura’. Abbiamo
                                                        innanzitutto voluto
                                                        dire grazie alle tante
                                                        persone, famiglie e
                                                        comunità che nel no-
                                                        stro Paese continuano
                                                        a mantenere viva una
                                                        fraterna solidarietà
                                                        che ha caratterizzato l’Italia nei secoli”. Lo
                                                        ha spiegato don Gianni De Robertis, diret-
                                                        tore generale della Fondazione Migrantes,
                                                        promotrice, assieme a Caritas italiana e
                                                        Centro Astalli, del meeting “Comunità ac-
                                                        coglienti: Liberi dalla paura”.
                                                         “La presenza del Santo Padre – ha raccon-
                                                        tato don De Robertis – ha trasmesso corag-
                                                        gio e voglia di continuare a essere umani e
                                                        cristiani”. “Sono giorni in cui stiamo speri-
                                                        mentando anche noi quella pace che viene
                                                        raccontata nei vangeli dopo la tempesta
                                                        sul lago”, ha sottolineato il direttore di Mi-
                                                        grantes , auspicando che questo momento
                                                        dia “un nuovo slancio per continuare a vi-
                                                        vere la solidarietà e a farci prossimi verso
                                                        chi è nel bisogno”.

                                                                              3 marzo 2019   1 migrantiPRESS 1 7 1
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‘nella fedeltà alle proprie tradizioni, mantiene
vivo quello spirito di fraterna solidarietà che l’ha   Mons. Di Tora: “le
lungamente contraddistinta’”. “Non va nemme-
no dimenticato che generazioni di italiani han-        migrazioni non sono il
no vissuto sulla loro pelle la difficile esperienza    male del nostro tempo”
dell’emigrazione – spiega il Documento –, han-
no sofferto per la separazione dalle famiglie d’o-
rigine e affrontato condizioni di lavoro non fa-
cili, alla ricerca di una piena integrazione nella
nuova società. Molti hanno anche conosciuto
la guerra, la fame, la persecuzione”. L’ingiustizia
e il conflitto, precisano le organizzazioni, sono
“fattori determinanti nelle migrazioni di ieri e di
oggi e l’accoglienza, se vissuta con lungimiran-
za e consapevolezza, ci offre l’opportunità per
intraprendere la via della riconciliazione e della
costruzione paziente della pace”. ■

                                                       “Sappiamo tutti quanto il problema delle
                                                       migrazioni sia oggi un punto nevralgico
                                                       della nostra geopolitica e quindi diven-
                                                       ta veramente un grosso impegno. Speria-
                                                       mo che questo momento possa essere un
                                                       richiamo e una testimonianza per quanti
                                                       sono titubanti, o dubbiosi o che presi dal-
                                                       la paura dimenticano i fratelli che sono nel
                                                       disagio”. Lo ha detto al Sir mons. Guerino
                                                       Di Tora, vescovo ausiliare di Roma e presi-
                                                       dente della Fondazione Migrantes. I 500
                                                       partecipanti, provenienti da 38 nazioni e
                                                       90 diocesi italiane, hanno incontrato Papa
                                                       Francesco che ha presieduto una celebra-
                                                       zione eucaristica. “Il Papa – ha spiegato il
                                                       presidente della Fondazione Migrantes – è
                                                       venuto a esprimere la sua vicinanza e direi
                                                       anche il ringraziamento a coloro che nel si-
                                                       lenzio, nella semplicità della vita quotidia-
                                                       na hanno saputo vivere il Vangelo dell’ac-
                                                       coglienza”. In questo contesto il meeting
                                                       “acquista una grande importanza per tutte
                                                       le famiglie, comunità, parrocchie e gruppi
                                                       che hanno voluto rispondere all’invito del
                                                       Papa ad accogliere i fratelli migranti che
                                                       arrivano in Italia”. “Le migrazioni non sono
                                                       il male del nostro tempo – ha sottolineato
                                                       mons Di Tora – . I migranti non sono coloro
                                                       che vengono a rubare il lavoro e a portare il
                                                       disagio. Sono coloro che vogliono, cercan-
                                                       do una speranza nuova, costruire insieme
                                                       a noi, una nuova società”. Per questo, ha
                                                       concluso, “superare la paura significa ave-
                                                       re fede nel Signore, che ci chiama a vivere
                                                       questo Vangelo di accoglienza”.

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Storie
di accoglienza
All’incontro di Sacrofano famiglie, comunità,
parrocchie e rifugiati per un momento di confronto
e conoscenza
Paolo Lambruschi

A
       metà febbraio dalla Domus Fraterna di         Nell’ottobre 2016 Stefano Canestrini, responsa-
       Sacrofano è partito un cammino nuovo,         bile del Centro Astalli di Trento, ha lanciato un
       dopo una tre giorni organizzata da fonda-     appello alle comunità religiose della Provincia
zione Migrantes, Caritas italiana e Centro Astal-    per aprire le porte ai rifugiati. “Siamo partiti con
li in cui famiglie, parrocchie e comunità che        gesuiti, comboniani, cappuccini e dehoniani. In
hanno accolto profughi e rifugiati si sono cono-     tutto sono state accolte 34 persone inviateci dal-
sciute e confrontate. Alle porte di Roma si sono     la Questura arrivate nei porti italiani e trasferite
date appuntamento le storie di un’Italia nasco-      in Trentino. Lo Stato finora copriva 30 euro al
sta e controcorrente per il meeting “Comunità        giorno, poi le comunità mettevano a disposi-
accoglienti, liberi dalla paura”.                    zione le strutture e il valore aggiunto dei volon-
“Saluto l’Italia che non ha paura di accoglie-       tari. Sono stati inseriti in corsi di formazione,
re“ ha esordito il direttore della Migrantes don     a livello lavorativo e nelle comunità. Almeno il
Gianni De Robertis, aprendo l’incontro dopo          70% è diventato autonomo. Ora che la nuova
che papa Francesco, che ha celebrato la Messa        giunta provinciale ha accolto la circolare del Vi-
inaugurale, era ripartito.                           minale che ha tagliato i costi e i servizi di assi-
Tra i partecipanti Debelè che viene dal Mali: la     stenza, con la diocesi e le comunità religiose si
sicurezza l’ha trovata a casa dei Mottola, padre
madre e due figli, la sua famiglia italiana, nella
parrocchia San Nicola di Casal di Principe, dio-
cesi di Aversa, quella di don Peppe Diana. “Il          Alcuni dati
deserto è peggio del mare, non sapete quanta
gente muore li, dimenticata dal mondo”, ha rac-         21.428 I migranti accolti nelle strutture ec-
contato. Lui è stato anche nelle galere libiche                clesiali. Di queste 13.479 sono nei
ed è arrivato in barcone. Don Franco Picone, il                Cas, 2.589 nelle parrocchie e 4.658
                                                               nel circuito Sprar
parroco, successore di don Diana, ha spiegato
che l’accoglienza partì grazie a una intuizione         188     Le diocesi coinvolte nei diversi pro-
                                                                getti di ospitalità sul territorio. Per
di don Diana. “Aprì un locale attiguo alla chie-
                                                                accogliere sono state messe a di-
sa per i raccoglitori di pomodori. Allora non si                sposizione 2.100 strutture
guardava ai permessi, oggi non si potrebbe fare.
                                                        9,6%    La percentuale di minori accolti
Ma almeno questi lavoratori potevano fare una
                                                                (tra quelli accompagnati dalle pro-
doccia e dormire senza pagare i caporali”. Oggi                 prie famiglie e quelli soli) sul nu-
la tradizione di ospitalità continua con forme                  mero di migranti presenti in Italia
nuove, sempre al servizio degli ultimi.

                                                                              3 marzo 2019   1 migrantiPRESS 1 9 1
LIBERI DALLA PAURA 2019 - Fondazione Migrantes
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sta rivedendo la progettualità per fare rete e si-         Sussy è una rifugiata dal Camerun. Quaranten-
nergie per non far naufragare il progetto”.                ne, vive a Roma in una comunità di secondo li-
L’accoglienza ha cambiato la vita di Alice Arpaia          vello - semi autonoma - del Centro Astalli che
e Federico Savia, sposati da 15 anni e senza fi-           per un anno l’ha presa in carico accompagnan-
gli. Scout e Ac nel percorso, nel settembre 2015           dola nel percorso di integrazione.
hanno ascoltato l’appello del Papa e, attraverso           “Sono sola in Italia - racconta -, ho una figlia che
la Migrantes diocesana di Torino, si sono rivol-           ho dovuto lasciare in Nigeria a casa di una mia
ti a Casa affido del comune e hanno scelto in              amica. Non poteva venire con me. Dovevamo
casa Igli, arrivato minorenne e solo dall’Albania.         scappare, eravamo in pericolo. La destinazione
Come tanti suoi coetanei che ancora vedono il              non mi importava, dovevo solo trovare un po-
Belpaese come una opportunità. Igli oggi ha 20             sto sicuro. Una volta arrivata a Roma mi han-
anni, vive con loro e sta finendo un corso di for-         no indicato la stazione Termini. Lì avrei trovato
mazione professionale di cucina, cerca lavoro              qualcuno che parlava la mia lingua e mi avreb-
per andare a vivere da solo. “Non cercavamo un             be aiutato. Ho vagato tanto tempo nella stazio-
figlio - spiegano - è non è stato facile avere in          ne fino a quando un signore mi si è avvicinato e
casa un adolescente. Ma una volta chiarite le re-          mi ha detto ‘vai a via degli Astalli, lì puoi man-
gole abbiamo imparato a rispettarle e a volerci            giare e farti una doccia. Poi chiedi di parlare con
bene”. La coppia è andata in Albania a conosce-            un medico e un avvocato’”. Quello che ha colpi-
re la famiglia del ragazzo. Federico e Alice ora ci        to Sussy è che alla mensa non ha fatto la fila, le
riprovano. Si trasferiranno a San Salvario, cuore          donne avevano la precedenza. Da questo ha ca-
multietnico torinese, per aprire una casa fami-            pito di essere finalmente al sicuro. ■
glia diocesana per sei minori stranieri soli.

   L’abbraccio

   Kady ha abbracciato il Papa durante l’incontro a
   Sacrofano. È stata accolta a casa dell’arcivesco-
   vo di Foggia Vincenzo Pelvi grazie all’intervento
   della direttrice della Caritas diocesana Giuseppi-
   na Di Girolamo.
   “Sono arrivata dal Senegal a Roma sei anni fa –
   ha spiegato – con un volo di linea. Mia mamma
   era morta e volevo studiare. Ho dovuto rifare le
   medie e mi sto diplomando in ragioneria alle se-
   rali per proseguire all’università. A casa del ve-
   scovo mi sentivo in famiglia, ci sono stata alcuni
   mesi, mi diceva che la casa del Signore è di tutti. È
   come un padre, mi aiuta ancora oggi che ho rag-
   giunto maggiore autonomia. Lavoro alla mattina
   in un bed and breakfast e qualche pomeriggio
   alla Caritas.

1 10 1 migrantiPRESS 1   3 marzo 2019
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“Accogliere è il nostro
modo di costruire
pace, crescita,
giustizia”
I lavori del meeting
Mirtha Sozzi

Q
      uasi 600 persone da oltre 90 diocesi e da     ne Migrantes: “Grazie a voi e a tutti coloro che
      ben 38 nazioni: famiglie, parrocchie, isti-   nel nostro Paese, come ha detto recentemente il
      tuti religiosi e associazioni impegnate       Santo Padre parlando al corpo diplomatico ac-
in percorsi di ospitalità con i migranti si sono    creditato presso la Santa Sede, ‘contribuiscono
dati appuntamento a metà febbraio per il mee-       a tenere vivo quello spirito di solidarietà che ha
ting “Comunità accoglienti: liberi dalla paura”.    lungamente contraddistinto l’Italia’”.
Dopo la messa con papa Francesco, i lavori del      “Oggi non è facile la vita di uno straniero in
meeting sono stati introdotti da don Giovanni       Italia – ha osservato poi don De Robertis -. Ma
de Robertis, direttore generale della Fondazio-     anche chi pratica la solidarietà sperimenta più

                                                                           3 marzo 2019   1 migrantiPRESS 1 11 1
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spesso la diffidenza o l’ostilità di chi lo circonda
piuttosto che l’approvazione”. Il direttore della       P. Ripamonti: “sempre
Migrantes ha anche espresso la speranza che l’e-
sempio delle realtà presenti al meeting sia “fonte      di più si scatenano delle
di un rinnovato coraggio e liberi il nostro Paese       paure. È fondamentale
da quelle paure che ci paralizzano e ci rendono
cattivi”. In Italia infatti “ci sono tanti, e voi qui
                                                        incontrarsi”
ne siete solo una piccola parte, che continuano
a vivere con umanità, a fare onestamente il pro-
prio dovere, a farsi prossimo, senza guardare al
colore della pelle o alla religione o al Paese di
provenienza, ma solo al bisogno di chi hanno
davanti. Vogliamo dare voce a questa Italia”.
I lavori di gruppo su diverse tematiche hanno
visto circa 500 partecipanti. Una restituzione
delle esperienze e delle idee condivise duran-
te il meeting è stata preparata e pubblicata da
Fondazione Migrantes, Caritas italiana e Centro
                                                        “Per superare le paure è fondamentale in-
Astalli e ha preso la forma di un documento che         contrarsi e l’accoglienza è il luogo privile-
ha come titolo Il piccolo passo fa il grande cam-       giato per conoscersi reciprocamente e cam-
mino della storia! (dalle parole di papa France-        minare insieme, costruendo così un futuro
sco al termine della messa da lui celebrata a Sa-       per tutti. Un futuro che necessariamente
crofano: “Il piccolo passo fa il grande cammino         deve essere e sarà un futuro plurale, che
                                                        mette insieme le esperienze delle diverse
della storia! Avanti! Non abbiate paura, abbia-
                                                        culture che caratterizzano il fenomeno
te coraggio!”) ed è scandito in tre punti: “Dare        migratorio globale”. Ne è convinto padre
un nome alla paura“, “Accogliere costruisce la          Camillo Ripamonti, presidente del Centro
pace” e “Comunità, uno stile”.                          Astalli che, intervistato dal Sir nell’ambito
Proprio alla voce “Comunità, uno stile” si leg-         del meeting “Comunità accoglienti: Liberi
ge ancora: “Accogliere è il nostro modo di con-         dalla paura” ha sottolineato come “l’acco-
                                                        glienza sia la via preferenziale per il futu-
tribuire alla costruzione di una società rinnova-
                                                        ro”. “Questo meeting ha una grande im-
ta, capace di lasciarsi alle spalle l’ingiustizia del   portanza in questo momento storico per il
mondo e offrire alle generazioni più giovani un         mondo, dove il tema delle migrazioni ha
futuro di pace, di crescita economica, di maggio-       assunto caratteri globali, ma ha anche una
re equità sociale. Accogliere crea comunità, sma-       certa importanza per la nostra Europa e
schera le nostre inconsistenze e ci aiuta a met-        per il nostro Paese – ha spiegato padre Ri-
                                                        pamonti -. Sempre di più si scatenano delle
terci in rete perché costruisce uno stile non solo
                                                        paure legate alla non conoscenza del fe-
di collaborazione ma anche di partecipazione e          nomeno: la paura della gente comune, la
condivisione”.                                          paura di tutti noi e non dobbiamo dimen-
“L’accoglienza per le nostre comunità è un              ticare la paura delle persone che arrivano
dono, perché ci offre l’occasione di guardare al        nel nostro territorio, che sperimentano un
futuro con più speranza. L’incontro ci permette         mondo nuovo e una cultura nuova”. Ricor-
                                                        dando la celebrazione eucaristica presie-
di toccare con mano di quante risorse umane,
                                                        duta da Papa Francesco, il presidente del
morali e culturali ciascuno è portatore e quan-         Centro Astalli ha richiamato l’importanza
to possono essere ricche e creative le società che      di “fare incontrare le persone e fare incon-
riescono a valorizzare le diversità e a mettere a       trare chi da anni ormai sta facendo l’acco-
frutto i talenti di ciascuno in una prospettiva co-     glienza diffusa nel nostro territorio”. “Par-
mune…”. ■                                               rocchie, comunità religiose e famiglie – ha
                                                        concluso -, dimostrano come l’accoglienza,
                                                        oltre a essere possibile, è una via percorri-
                                                        bile per il futuro del Paese”.

1 12 1 migrantiPRESS 1   3 marzo 2019
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Guardiamoli
in faccia...
...solo così li sapremo accogliere

U
      n     libro lucido,                                                       persone, perché mette
      coraggioso e con-                                                         alla prova la nostra de-
      trocorrente.     Lo                                                       mocrazia, il nostro si-
ha realizzato Vincen-                                                           stema di diritti e più
zo Sorrentino, profes-                                                          profondamente il no-
sore di Filosofia politi-                                                       stro senso di umanità.
ca all’ateneo perugino,                                                         La risposta dell’Europa è
che punta a toccare le                                                          una vergogna che resterà
coscienze grazie alla pa-                                                       come una macchia nel-
catezza del ragionamen-                                                         la nostra storia. La situa-
to con “Aiutarli a casa                                                         zione certo è complessa,
nostra - per un’Euro-                                                           tuttavia c’è una doman-
pa della compassione”,                                                          da semplice alla quale
pamphlet (Castelvecchi                                                          non possiamo sfuggi-
editore) che già dal ti-                                                        re: quale atteggiamento
tolo va a cozzare volu-                                                         avere adesso nei con-
tamente contro il muro                                                          fronti di queste persone
del “cattivismo” impe-                                                          che bussano alle nostre
rante che ha conquistato                                                        porte? Oggi il cinismo,
l’opinione pubblica non                                                         l’omertà e l’indifferen-
solo italiana con le sue                                                        za vengono spesso fatti
soluzioni tranchant, spesso solo propaganda.          passare per realismo. Come dicono i dati dell’Al-
Bambini, donne e uomini approdano sulle no-           to commissariato Onu per i rifugiati: nel 2018
stre coste fuggendo da povertà e guerra, arrivan-     68,5 milioni di persone in tutto il mondo, un
do spesso in condizioni disperate o già morti. Il     numero senza precedenti, sono state costrette a
viaggio non di rado è terribile, costellato di sof-   fuggire dal proprio Paese. Di queste, circa 25,4
ferenze e violenze. I numeri sono impressionan-       milioni sono rifugiati, più della metà dei quali
ti. Papa Francesco l’ha definita la tragedia più      di età inferiore ai 18 anni. Conoscerli e integrar-
grande dopo quella della Seconda Guerra Mon-          li a casa nostra è il miglior antidoto alla chiusu-
diale. Essa ci interpella come cittadini e come       ra a alla paura. ■

                                                                              3 marzo 2019   1 migrantiPRESS 1 13 1
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Tessitori di Comunità
Colori diversi per una unica tenda
Simone Varisco

S
      i terrà dal 24 al 26 aprile il Convegno na-       Un evento locale, ma dal chiaro valore naziona-
      zionale della Fondazione Migrantes che            le, per una delle diocesi più grandi ed avanzate
      avrà come tema “Tessitori di comunità.            al mondo, anche in termini di migrazioni. Pro-
Colori diversi per un’unica tenda”. La località         tagonista ambivalente tanto dei flussi immigra-
scelta per questo appuntamento è Seveso, pro-           tori quanto di quelli emigratori, Milano si con-
vincia di Monza e Brianza ma arcidiocesi di Mi-         ferma da tempo come uno dei principali luoghi
lano, all’interno della storica sede dell’ex semi-      di incontro di lingue, culture e religioni in Italia
nario ambrosiano, oggi Centro pastorale. Una            e in Europa. Anche per questa ragione, una ri-
vicinanza al capoluogo lombardo che inten-              flessione sociale e pastorale sul fenomeno del-
de valorizzare l’esperienza del Sinodo minore           le migrazioni si è imposta precocemente. Basti
“Chiesa dalle genti” che ha impegnato la diocesi        pensare che ormai quasi tre decenni fa, nel con-
di Milano dal gennaio al novembre dello scorso          frontarsi con le sfide inedite poste dalle nascen-
anno. Un’occasione per riflettere su quanto e su        ti comunità di immigrati stranieri, il card. Carlo
come sia cambiata la comunità ambrosiana ne-            Maria Martini definiva la loro presenza un’oc-
gli ultimi anni, in particolare grazie all’apporto      casione profetica, un segno dei tempi che la so-
dell’immigrazione dall’estero. Una guida sicura         cietà milanese era chiamata a vivere con atteg-
per il cammino futuro della Chiesa di Milano,           giamento di accoglienza e di speranza. I timori
ma che è già il presente di molte comunità par-         della cittadinanza – nulla affatto distanti da
rocchiali, etniche ed ecclesiali sul territorio e che   quelli attuali – rischiavano di raccontare, invece,
appartiene pienamente alla storia, anche religio-       un’altra storia.
sa, della diocesi che fu di Ambrogio.

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Di fronte alle molteplici forme di miseria ma-        Luca Bressan, alla guida della Commissione di
teriale e spirituale, alle reciproche frustrazioni,   coordinamento del Sinodo e vicario episcopale
alle nuove minoranze culturali e religiose, al ri-    per la cultura, la carità, la missione e l’azione so-
schio di scontri razziali e di “guerre fra poveri”,   ciale, e della prof.ssa Monica Martinelli, docente
allora come oggi un ruolo fondamentale fu gio-        dell’Università Cattolica di Milano. Non da ulti-
cato dalle comunità parrocchiali. Per questa ra-      ma, una particolare attenzione sarà riservata alla
gione si è deciso che esse godranno di un rilievo     preghiera, prosecuzione naturale dei momenti
privilegiato anche nei lavori del Convegno na-        comunitari. Spiccano, in tal senso, le celebrazio-
zionale Migrantes, come laboratori vivi di in-        ni eucaristiche presiedute da mons. Mario Del-
contro e di scambio reciproco, completando in         pini, arcivescovo di Milano, e da mons. Guerino
tal senso il lavoro per gruppi di studio, duran-      Di Tora, vescovo ausiliare di Roma e presidente
te il quale i partecipanti al Convengo saranno        della Fondazione Migrantes, quest’ultima nella
chiamati a confrontare esperienze, problemati-        cornice unica della basilica di Sant’Ambrogio.
che ed aspirazioni su diversi temi – dal dialo-       Per individuare l’orizzonte di Chiesa che deve
go ecumenico ed interreligioso al confronto con       orientare il lavoro dei prossimi anni, alla luce di
le nuove generazioni. Ulteriori spunti di rifles-     Cristo e al servizio degli uomini. ■
sione saranno offerti dagli interventi di mons.

                                                                              3 marzo 2019   1 migrantiPRESS 1 15 1
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      FONDAZIONE MIGRANTES E DIOCESI DI MILANO

                  TESSITORI DI COMUNITÀ
                      COLORI DIVERSI
                    PER UN’UNICA TENDA
                           Centro Pastorale Ambrosiano San Pietro - Seveso (MI)
                                             24-26 aprile 2019

                                            IL PROGRAMMA
  24 APRILE 2019                                                 dialogo ecumenico,
                                                                 dialogo interreligioso, confronto con
  15.00     Arrivo in autonomia a Seveso                         fenomeno movimenti pentecostali,
  16.00     Saluti                                               rapporto con società civile,
                                                                 vita consacrata, famiglia,
            Preghiera biblica: la Pentecoste (At 2,              giovani, anziani)
            Sabino Chialà, Comunità di Bose)             13.00   Pranzo
                                                         15.00   Trasferimento in pullman a Milano
  17.30     Riflessione sul tema “È possibile una
                                                                 e Santa Messa in Sant’Ambrogio
            convivialità delle differenze?” (prof.ssa
                                                                 (S.E. Mons. Guerino Di Tora)
            Monica Martinelli, Università Cattolica
            Milano)                                      17.30   Visita e condivisione in 10 parrocchie
                                                                 di Milano
  19.30     Cena e momento artistico (Gruppo
                                                         20.00   Cena presso le parrocchie di destinazione
            Elikya)
                                                         21.30   Rientro a Seveso in pullman

  25 APRILE 2019
  (San Marco Evangelista                                 26 APRILE 2019
  e Anniversario della Liberazione)
                                                         8.00    Colazione
  8.00      Colazione                                    9.00    Santa Messa presieduta da S.E. Mons.
  8.30      Preghiera biblica: lectio Atti 15: come la           Mario Delpini, Arcivescovo di Milano
            prima Chiesa ha composto Giudei e Greci      10.00   Condivisione dei lavori di gruppo:
            nell’unica Chiesa (Sabino Chialà)                    “Tessere la tenda dai molti colori:
  9.30      L’esperienza del Sinodo minore                       punti fermi e nodi irrisolti.
            diocesano di Milano “Chiesa dalle genti,             La Migrantes interroga la Chiesa di
            responsabilità e prospettive”                        Milano” (Mons. Delpini).
            (S.E. Mons. Luca Bressan)                            Dibattito
  11.00     Lavoro in 10 gruppi su 10 temi (es.          12.00   Conclusioni: S.E. Mons. Guerino Di Tora
            comunità e parrocchia, rapporto con                  e don Giovanni De Robertis
            cattolici di differente rito/tradizione,     13.00   Pranzo

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“Nuove generazioni”
Giorgio Paolucci

                                                        NUOVE
                                                        GENERAZIONI
                                                        I volti giovani
                                                        dell’Italia multietnica

C’
         è una foresta che cresce nella nostra so-       ca”, inaugurata nell’agosto del 2017 al Meeting
         cietà italiana. È una foresta che sta por-      per l’amicizia tra i popoli di Rimini e che da al-
         tando ossigeno al presente e al futu-           lora è stata allestita in molti luoghi: scuole, uni-
ro dell’Italia, un bene prezioso per combattere          versità, centri culturali, parrocchie.
i miasmi che circolano e rendono l’atmosfera             La mostra, con l’ausilio di pannelli, testi, im-
sempre più avvelenata dalla paura, dalla chiu-           magini e video girati in tutta Italia, propone un
sura e dall’indifferenza. Gli alberi di questa fo-       viaggio dentro gli ambienti in cui vivono questi
resta sono più di un milione e mezzo: sono gli           giovani - famiglia, scuola, luoghi di aggregazio-
alberi delle nuove generazioni, i giovani nati in        ne - e affronta temi di grande attualità come la
Italia da genitori stranieri o arrivati qui da picco-    questione del terrorismo e il nodo della citta-
li e che hanno messo radici in quello che consi-         dinanza. “Non proponiamo tesi, analisi socio-
derano il “loro” Paese. Molti hanno acquisito la         logiche o posizioni politiche - spiega Veronica
cittadinanza italiana, altri risultano ancora stra-      Guidotti, studentessa universitaria di Bologna,
nieri dal punto di vista anagrafico ma si sentono        che insieme ad altri giovani e ad alcuni giornali-
a tutti gli effetti protagonisti di questa società. A    sti e insegnanti ha curato la mostra -. Offriamo
loro è dedicata la mostra multimediale “Nuove            uno spaccato di questa realtà dando la parola
generazioni. I volti giovani dell’Italia multietni-      alle nuove generazioni, illuminando la loro vo-

                                                                                 3 marzo 2019   1 migrantiPRESS 1 17 1
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                                                         Una mostra
                                                         in due versioni
                                                        La mostra sulle nuove generazioni è di-
                                                        sponibile in due versioni: una itinerante a
                                                        noleggio, composta da 23 pannelli rigidi
                                                        formato 100x140 centimetri e un Dvd con
                                                        7 video; una seconda realizzata apposita-
                                                        mente per le scuole e composta da 13 po-
                                                        ster formato 80x100 centimetri e un Dvd
                                                        con 7 video, che può essere acquistata al
                                                        prezzo di 100 euro più Iva comprese le spe-
                                                        se di spedizione (per informazioni, www.
                                                        mostremeeting.com,        tel   0541.728565,
                                                        info@meetingmostre.com). È disponibile il
                                                        catalogo, con una prefazione firmata da
                                                        Eraldo Affinati, che propone venti storie di
                                                        giovani delle nuove generazioni e un sag-
                                                        gio dello storico Danilo Zadin che illustra
glia di protagonismo e di positività, il loro de-       le “contaminazioni” tra persone di diverse
siderio di costruire una società in cui l’incontro      origini di cui è costellata la storia d’Italia.
con l’altro sia occasione di conoscenza e di ar-        Al catalogo è allegato un Dvd che propone
ricchimento”. La presenza di questi “figli della        un viaggio nel mondo delle nuove genera-
migrazione”, che fino a qualche tempo fa veniva         zioni. Sulla pagina Facebook Nuove gene-
                                                        razioni sono documentate le tappe del tour
vissuta come qualcosa di particolare, appartie-         italiano partito nel settembre 2017 in tante
ne ormai alla normalità di tante scuole, divenu-        città e che continua tuttora. (G. Paol.)
te un laboratorio di educazione alla conviven-
za: sono 826mila gli studenti stranieri, il 9,4 per
cento del totale, ai quali vanno aggiunti coloro      Fondazione Migrantes, dall’Università Cattoli-
che hanno acquisito la cittadinanza italiana in       ca del Sacro Cuore e dalla Conferenza dei pre-
seguito alla naturalizzazione dei genitori. Per fa-   sidenti delle assemblee legislative delle Regioni
vorire la diffusione della mostra come strumen-       e delle Province autonome. Sono state e saran-
to informativo e educativo, è stata realizzata una    no occasioni per conoscere la foresta delle nuo-
versione “dedicata” per le scuole (leggere il box)    ve generazioni e ragionare di migrazioni, inte-
che è stata acquistata in molti istituti superio-     grazione e convivenza in termini costruttivi e a
ri. Solitamente intervengono un curatore e uno        partire da esperienze reali, lasciandosi alle spal-
dei giovani protagonisti dei video, che racconta      le le chiacchiere da bar e le strumentalizzazioni
la sua esperienza e propone un dialogo con gli        ideologiche. ■
studenti. “Sono momenti di verità, in cui ciascu-
no mette in gioca la sua persona, esprime dub-
bi, formula domande, propone soluzioni - rac-
conta Marouen Bejaoui, padre tunisino e madre
italiana, protagonista di molti di questi incontri
-. Si tocca con mano che nel confronto con l’al-
tro c’è sempre da imparare, e che la vera iden-
tità è una realtà aperta, dinamica, disponibile
al cambiamento: una identità arricchita”. Sono
ormai diverse migliaia gli studenti che hanno
partecipato a questi momenti di dialogo che
accompagnano la presentazione della mostra,
patrocinata dal Ministero dell’Istruzione, dalla

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La Chiesa
dalle genti…
…fedele alla sua identità ambrosiana
Luca Bressan*

N
        ella festa di Gesù presentato al Tempio,        Il testo successivo, Le ragioni di un sinodo, ripren-
        luce e salvezza delle genti, l’arcivescovo di   de dal Documento Finale approvato dall’Assem-
        Milano, mons. Mario Delpini ha appro-           blea sinodale lo scorso 3 novembre i motivi per
vato con un suo decreto il lavoro sinodale com-         i quali il Sinodo minore celebrato si sta rivelan-
piuto nello scorso anno, promulgando di conse-          do un’occasione propizia per la Chiesa di Mila-
guenza le costituzioni sinodali.                        no, perché sappia vivere le trasformazioni che
Con la sua lettera introduttiva, significativamen-      sta conoscendo come l’occasione per riscoprire
te intitolata Ti mostrerò la promessa sposa, la sposa   sempre di più e sempre meglio il mistero che la
dell’Agnello, l’arcivescovo intende richiamare la       abita, l’azione dello Spirito che la guida anche
prospettiva teologica e contemplativa a partire         di questi tempi, dando concretezza e colori alla
dalla quale rileggere tutto il cammino fatto, per       sua cattolicità.
comprenderne l’obiettivo di riforma della Chie-         Infine, gli Orientamenti e norme riprendono e ri-
sa, pienamente in sintonia con il magistero di          lanciano le intuizioni e le decisioni che l’Assem-
Papa Francesco che ci sprona a essere Chiesa in         blea sinodale aveva consegnato all’Arcivescovo,
uscita.                                                 avendo individuato in esse gli strumenti per ac-

                                                                                3 marzo 2019   1 migrantiPRESS 1 19 1
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compagnare e sostenere le trasformazioni che
sta conoscendo la Chiesa ambrosiana, per es-                Il libro
sere veramente e consapevolmente Chiesa dal-
le genti.                                                   Curato dalla Diocesi di
Ci aspetta ora, chiusa con la promulgazione la              Milano, il libro Chiesa dal-
fase sinodale, il momento della ricezione. Il per-          le genti: responsabilità e
corso fatto chiede alla diocesi di immaginare un            prospettive. Orientamen-
intenso e significativo cammino di educazione.              ti e norme (80 pagine, 5
Secondo questa prospettiva sono state pensate,              euro) inaugura la collana
                                                            «Documenti» del Centro
redatte, emendate e votate le norme e gli orien-            ambrosiano. Il Sinodo mi-
tamenti.                                                    nore, finalizzato ad ag-
Una Chiesa dalle genti, una Chiesa maggior-                 giornare il capitolo XIV
mente consapevole della propria cattolicità gra-            del Sinodo diocesano 47°, è stato indetto
zie al processo sinodale attivato, può ora tra-             il 27 novembre 2017. L’esito del percorso
durre questa consapevolezza in scelte pastorali             sinodale è sfociato nel documento intitola-
                                                            to Chiesa dalle genti, responsabilità e pro-
condivise e capillari sul territorio diocesano. E           spettive. Linee diocesane per la pastorale,
con la propria vita quotidiana trasmettere sere-            approvato nell’assemblea sinodale del 3
nità e capacità di futuro anche al resto del corpo          novembre 2018. L’atto conclusivo è stato
sociale. Grazie al Sinodo infatti la diocesi ha ma-         affidato all’Arcivescovo che ha approvato
turato strumenti per leggere e abitare con mag-             i seguenti documenti: decreto di promul-
giore spessore e profondità l’attuale momento               gazione; lettera introduttiva Ti mostrerò
                                                            la promessa sposa, la sposa dell’agnello;
di forte trasformazione sociale e culturale. Mila-          presentazione Le ragioni di un Sinodo;
no, Chiesa dalle genti: una Chiesa in Sinodo che            gli Orientamenti e norme (Costituzioni si-
ha inteso vivere questo cammino proprio per re-             nodali). Questi sono i testi contenuti nel
stare fedele alla sua identità ambrosiana. Come             libretto che aiuterà le comunità cristiane
ai tempi di Sant’Ambrogio, in continuità con il             della Chiesa ambrosiana a conoscere e ap-
                                                            profondire i documenti approvati.
suo spirito. ■
                                                            La Consulta diocesana per la Chiesa dal-
                                                            le genti, di prossima costituzione, avrà il
        *Vicario episcopale, Presidente della Commissione
                      di coordinamento del Sinodo minore
                                                            compito di favorire la recezione del Sinodo
                                                            minore presso l’intera Chiesa ambrosiana,
                                                            suggerendo i passi più opportuni da com-
                                                            piere per dare attuazione ai nuovi indirizzi
                                                            pastorali.

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LA PAURA
                     GENERA SCHIAVITÙ
     CELEBRAZIONE DELLA SANTA MESSA PER I PARTECIPANTI
              AL MEETING “LIBERI DALLA PAURA”
       PROMOSSO DA FONDAZIONE MIGRANTES, CARITAS ITALIANA E CENTRO ASTALLI

                         OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
                                       Fraterna Domus - Sacrofano
                                       Venerdì, 15 febbraio 2019

La ricchezza delle Letture scelte per questa cele-     qualche passo, ma poi la violenza del vento lo
brazione eucaristica può essere riassunta in una       impaurisce di nuovo e comincia ad affondare.
sola frase: “Non abbiate paura”.                       Mentre lo afferra per salvarlo, il Maestro lo rim-
Il brano del Libro dell’Esodo ci ha presentato gli     provera: «Uomo di poca fede, perché hai dubi-
Israeliti presso il Mar Rosso, terrorizzati dal fat-   tato?» (v. 31).
to che l’esercito del Faraone li ha inseguiti e sta    Attraverso questi episodi biblici, il Signore parla
per raggiungerli. Molti pensano: era meglio ri-        oggi a noi e ci chiede di lasciare che Lui ci liberi
manere in Egitto e vivere come schiavi piuttosto       dalle nostre paure. “Liberi dalla paura” è proprio
che morire nel deserto. Ma Mosè invita il popo-        il tema scelto per questo vostro incontro. “Libe-
lo a non avere paura, perché il Signore è con loro:    ri dalla paura”. La paura è l’origine della schiavi-
«Siate forti e vedrete la salvezza del Signore, il     tù: gli israeliti preferirono diventare schiavi per
quale oggi agirà per voi» (Es 14,13). Il lungo         paura. È anche l’origine di ogni dittatura, perché
viaggio attraverso il deserto, necessario per giun-    sulla paura del popolo cresce la violenza dei dit-
gere alla Terra promessa, comincia con questa          tatori.
prima grande prova. Israele è chiamato a guar-         Di fronte alle cattiverie e alle brutture del no-
dare oltre le avversità del momento, a superare        stro tempo, anche noi, come il popolo d’Israe-
la paura e riporre piena fiducia nell’azione salvi-    le, siamo tentati di abbandonare il nostro sogno
fica e misteriosa del Signore.                         di libertà. Proviamo legittima paura di fronte a
Nella pagina del Vangelo di Matteo (14,22-33),         situazioni che ci sembrano senza via d’uscita. E
i discepoli restano turbati e gridano per la paura     non bastano le parole umane di un condottiero
alla vista del Maestro che cammina sulle acque,        o di un profeta a rassicurarci, quando non riu-
pensando che sia un fantasma. Sulla barca agi-         sciamo a sentire la presenza di Dio e non siamo
tata dal forte vento, essi non sono capaci di ri-      capaci di abbandonarci alla sua provvidenza.
conoscere Gesù; ma Lui li rassicura: «Coraggio,        Così, ci chiudiamo in noi stessi, nelle nostre fra-
sono io, non abbiate paura!» (v. 27). Pietro, con      gili sicurezze umane, nel circolo delle persone
un misto di diffidenza ed entusiasmo, chiede a         amate, nella nostra routine rassicurante. E alla
Gesù una prova: «Comandami di venire verso di          fine rinunciamo al viaggio verso la Terra pro-
te sulle acque» (v. 28). Gesù lo chiama. Pietro fa     messa per tornare alla schiavitù dell’Egitto.
Questo ripiegamento su sé stessi, segno di scon-          Può essere compreso in questo senso anche
fitta, accresce il nostro timore verso gli “altri”, gli   l’incoraggiamento del Maestro ai suoi discepo-
sconosciuti, gli emarginati, i forestieri – che pe-       li: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (Mt
raltro sono i privilegiati del Signore, come leg-         14,27). È davvero Lui, anche se i nostri occhi
giamo in Matteo 25. E questo si nota partico-             fanno fatica a riconoscerLo: coi vestiti rotti, con
larmente oggi, di fronte all’arrivo di migranti e         i piedi sporchi, col volto deformato, il corpo
rifugiati che bussano alla nostra porta in cerca          piagato, incapace di parlare la nostra lingua...
di protezione, sicurezza e un futuro migliore. È          Anche noi, come Pietro, potremmo essere ten-
vero, il timore è legittimo, anche perché man-            tati di mettere Gesù alla prova e di chiedergli un
ca la preparazione a questo incontro. Lo dicevo           segno. E magari, dopo qualche passo titubante
l’anno scorso, in occasione della Giornata Mon-           verso di Lui, rimanere nuovamente vittime delle
diale del Migrante e del Rifugiato: «Non è faci-          nostre paure. Ma il Signore non ci abbandona!
le entrare nella cultura altrui, mettersi nei pan-        Anche se siamo uomini e donne “di poca fede”,
ni di persone così diverse da noi, comprenderne           Cristo continua a tendere la sua mano per sal-
i pensieri e le esperienze. E così, spesso, rinun-        varci e permettere l’incontro con Lui, un incon-
ciamo all’incontro con l’altro e alziamo barriere         tro che ci salva e ci restituisce la gioia di essere
per difenderci». Rinunciare a un incontro non è           suoi discepoli.
umano.                                                    Se questa è una valida chiave di lettura della no-
Siamo chiamati invece a superare la paura per             stra storia di oggi, allora dovremmo cominciare
aprirci all’incontro. E per fare questo non ba-           a ringraziare chi ci dà l’occasione di questo in-
stano giustificazioni razionali e calcoli statistici.     contro, ossia gli “altri” che bussano alle nostre
Mosè dice al popolo di fronte al Mar Rosso, con           porte, offrendoci la possibilità di superare le no-
un nemico agguerrito che lo incalza alle spal-            stre paure per incontrare, accogliere e assistere
le: «Non abbiate paura», perché il Signore non            Gesù in persona.
abbandona il suo popolo, ma agisce misteriosa-            E chi ha avuto la forza di lasciarsi liberare dal-
mente nella storia per realizzare il suo piano di         la paura, chi ha sperimentato la gioia di questo
salvezza. Mosè parla così semplicemente perché            incontro è chiamato oggi ad annunciarlo sui tet-
si fida di Dio.                                           ti, apertamente, per aiutare altri a fare lo stesso,
L’incontro con l’altro, poi, è anche incontro con         predisponendosi all’incontro con Cristo e la sua
Cristo. Ce l’ha detto Lui stesso. È Lui che bussa         salvezza.
alla nostra porta affamato, assetato, forestiero,         Fratelli e sorelle, si tratta di una grazia che porta
nudo, malato, carcerato, chiedendo di essere in-          con sé una missione, frutto di affidamento com-
contrato e assistito. E se avessimo ancora qual-          pleto al Signore, che è per noi l’unica vera certez-
che dubbio, ecco la sua parola chiara: «In verità         za. Per questo, come singoli e come comunità,
io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo       siamo chiamati a fare nostra la preghiera del po-
di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a      polo redento: «Mia forza e mio canto è il Signo-
me» (Mt 25,40).                                           re, egli è stato la mia salvezza» (Es 15,2).

                            PAROLE AL TERMINE DELLA MESSA
Prima di congedarmi vorrei ringraziare ognuno di voi per tutto quello che fate: il piccolo passo… Ma il piccolo
passo fa il grande cammino della storia.
Avanti! Non abbiate paura, abbiate coraggio!
Che il Signore vi benedica. Grazie.
“Il piccolo passo fa il grande cammino della storia!”   
                  COMUNITÀ ACCOGLIENTI: LIBERI DALLA PAURA
    Documento conclusivo del Meeting “Liberi dalla paura”, svoltosi a Sacrofano (Roma)

Consapevoli che «tutti i credenti e gli uomini e                 tasia dello Spirito Santo, che è infinita ma anche
le donne di buona volontà sono chiamati a ri-                    molto concreta. Per questo occorre «cominciare
spondere alle numerose sfide poste dalle migra-                  a ringraziare chi ci dà l’occasione di questo incon-
zioni contemporanee con generosità, alacrità,                    tro, ossia gli “altri” che bussano alle nostre porte, of-
saggezza e lungimiranza, ciascuno secondo le                     frendoci la possibilità di superare le nostre paure, per
proprie responsabilità» e che il fenomeno delle                  incontrare accogliere e assistere Gesù in persona»4.
migrazioni è «senza dubbio una delle più gran-                   Dare un nome alla paura. Il nostro mondo
di sfide educative», raccogliamo l’invito a essere               sembra sempre di più attraversato dalla paura,
comunità accoglienti perché sappiamo che «ri-                    spesso alimentata e strumentalizzata ad arte dai
nunciare a un incontro non è umano» .                            potenti del mondo. Non c’è paura più insidiosa
Inizia con queste parole il documento conclu-                    di quella che nasce dalla diffidenza e si alimen-
sivo del Meeting “Liberi dalla paura” promos-                    ta della mancanza di speranza. Essa ci fa vede-
so da Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e                   re l’altro come un contendente, un avversario,
Centro Astalli svoltosi a Sacrofano dal 15 al 17                 fino a trasformarlo in una minaccia, un nemi-
febbraio.                                                        co. Abbiamo paura dei poveri, che ci ricorda-
                                                                 no che la loro condizione domani potrebbe es-
Di seguito il testo integrale:                                   sere la nostra, in una società che si disinteressa
                                                                 sempre di più delle persone e delle loro esisten-
Consapevoli che «tutti i credenti e gli uomini e le              ze. Eppure, l’istintiva reazione di allontanare
donne di buona volontà sono chiamati a rispondere                dal nostro sguardo chi è in difficoltà, di isola-
alle numerose sfide poste dalle migrazioni contempo-             re la nostra quotidianità per salvaguardarla, ci
ranee con generosità, alacrità, saggezza e lungimi-              condanna a una solitudine che rende tutti più
ranza, ciascuno secondo le proprie responsabilità»1 e            fragili e impotenti. Spesso dimentichiamo che
che il fenomeno delle migrazioni è «senza dubbio                 la paura è esperienza anche dei migranti: crea
una delle più grandi sfide educative»2, raccogliamo              ansia l’arrivare in un luogo nuovo, non fami-
l’invito a essere comunità accoglienti perché sap-               liare che a volte si rivela ostile, come pure agi-
piamo che «rinunciare a un incontro non è umano»3.               ta la paura di deludere le persone care, di falli-
L’accoglienza è senza dubbio un’esperienza in-                   re nel progetto migratorio. Sempre più spesso
teriore profonda: prima di essere una risposta a                 tale situazione è esacerbata da situazioni indot-
un bisogno è un’esperienza di condivisione ric-                  te dalle circostanze del Paese di approdo: pau-
ca, che richiede un cammino di conversione per-                  ra di perdere il permesso di soggiorno, pau-
sonale e comunitario. Nello specifico domanda                    ra di essere considerati impostori e criminali.
di coniugare la complessità del fenomeno mi-                     La nostra fede ci chiede di non abbandonarci
gratorio con la complessità del reale, la dispo-                 alle nostre paure e di comprendere le paure che
nibilità con il coraggio di farsi attraversare da                abitano i nostri fratelli e le nostre sorelle. Come
presenze inattese lasciandosi guidare dalla fan-                 cristiani, rendendoci conto delle sfide e delle dif-

1
  Papa Francesco, Messaggio per la 104a Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018.
2
  Cei, Educare alla vita buona del Vangelo. Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, Roma,
2010, n. 14.
3
  Papa Francesco, Omelia per Celebrazione della Santa Messa per i partecipanti del Meeting “Liberi dalla paura”- Fra-
terna Domus, Sacrofano (Rm), 15 febbraio 2019
4
  Ibidem.
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