LIBERI DALLA PAURA 2019 - Fondazione Migrantes
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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni 2019 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 3 MARZO 2019 LIBERI DALLA PAURA PRESS
sommario PRESS 2019 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 2 FEBBRAIO 2019 Editoriale Rivista di informazione e di collegamento della Fondazione Migrantes Una Italia aperta 3 Anno XL - Numero 3 Marzo 2019 Raffaele Iaria Direttore responsabile Ivan Maffeis Direttore Giovanni De Robertis Primo Piano Caporedattore Raffaele Iaria Il piccolo passo… verso l’accoglienza 4 Raffaele Iaria PRESS 2019 Storie di accoglienza 9 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 3 MARZO 2019 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni Paolo Lambruschi “Accogliere è il nostro modo di costruire pace, crescita, giustizia” 11 Mirtha Sozzi LIBERI DALLA PAURA Guardiamoli in faccia… 13 Direzione e Redazione Fondazione Migrantes Via Aurelia 796 - 00165 Roma Tessitori di Comunità 14 Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 Simone Varisco segreteria@migrantes.it r.iaria@migrantes.it www.migrantes.it Immigrati Autorizzazione del Tribunale di Roma “Nuove generazioni” 17 n. 17475 del 13.12.1978 Giorgio Paolucci Contributo stampa 2019 La Chiesa dalle genti… 19 Italia: 21,00 Euro Luca Bressan Estero: 31,00 Euro - (via aerea 52,00 Euro) Un numero: 4,00 Euro ISSN 0391-5492 Rifugiati e richiedenti asilo Poste Italiane S.p.A. Il pane dell’incontro 25 Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Le tante famiglie di Mamadou 27 art. 1, comma 2, DCB Roma C.C.P. n. 000088862008 Studenti Internazionali intestato a Migrantes - Migranti Press Dal Camerun in Italia… 29 Via Aurelia, 796 - 00165 Roma Giacomo Pieri IBAN: IT76X0760103200000088862008 Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 segreteria@migrantes.it Italiani nel Mondo www.migrantes.it I “nuovi” italiani 31 C.C.B. n. 100000010845 intestato a Fondazione Migrantes CC Stampa Bonifico bancario Rom e Sinti c/o Banca Prossima S.p.A. Filiale 05000 - Milano Schizzi di bellezza 34 IBAN: IT 27T 03359 01600 100000010845 BIC: BCITITMX Fieranti e circensi Archivio fotografico Fondazione Migrantes – Roberto Ragno L’arte circense per il riscatto dei bambini di strada 36 Iscritto alla Federazione Italiana Settimanali Cattolici News Migrazioni 38 MigrantiPress percepisce i contributi pubblici all’editoria. MigrantiPress, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settima- nali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunica- Segnalazioni librarie 40 zione Commerciale. Progetto grafico, impaginazione e stampa Ufficio nazionale per i problemi giuridici - CEI Le migrazioni nella legislazione e nella giurisprudenza 41 www.taueditrice.com Alessandro Pertici
1 EDITORIALE 1 Una Italia aperta Raffaele Iaria U na Italia aperta, accogliente e solidale che non ha paura dell’incontro con l’altro e non ha paura di aprire le porte a chi bussa. È il messaggio che arriva dal Meeting svoltosi a Sacrofano (dal 15 al 17 febbraio) aperto da una celebrazione eucaristica presieduta da Papa Francesco. Un momento intenso, forte, che ha voluto dire “grazie” a tante persone che in Italia hanno mes- nuova e diversa. Da qui inizia “il piccolo passo” so da parte paure e timori aprendo le loro brac- che “ fa grande il cammino della storia! Avanti! cia, le loro case, il loro cuore a persone prove- Non abbiate paura, abbiate coraggio”, come ha nienti da varie parti del mondo. detto il Santo Padre sottolineando che “siamo Si tratta di famiglie, di parrocchie, di istituti re- chiamati a superare la paura per aprirci all’incon- ligiosi che si sono ritrovati a Sacrofano, per uno tro”, è “Gesù che bussa alla nostra porta affama- scambio di esperienze e per un sostenersi a vi- to, assetato, forestiero, nudo, malato, e carcerato, cenda e invitare tutti alla speranza. Quella spe- chiedendo di essere incontrato e assistito”. ranza di guardare in faccia le persone che ogni E il Papa, come ha detto il segretario della Cei, giorno incontriamo sulle nostre strade senza mons. Stefano Russo, “ci dà l’esempio e ci inco- farci intimorire. Lo stesso Papa Francesco ha tra- raggia a non avere paura, a non ripiegare su cer- smesso con la sua presenza e le sue parole co- tezze consolidate per evitare il rischio di espor- raggio e desiderio di continuare ad essere umani ci, ad avere il coraggio di fidarci, fino al dono di e cristiani. noi stessi”. Non c’è paura più “insidiosa di quel- “Rinunciare all’incontro non è umano”, ha det- la che nasce dalla diffidenza e si alimenta della to infatti Francesco durante l’Omelia: ed è quello mancanza di speranza”, scrivono la Fondazione che i cinquecento partecipanti al meeting rilancia- Migrantes, la Caritas Italiana e il Centro Astalli no auspicando un nuovo slancio per continuare nel documento finale dell’incontro: “essa ci fa a vivere la solidarietà e a farci prossimi verso chi vedere l’altro come un contendente, un avver- è nel bisogno. Valori che sono propri del nostro sario, fino a trasformarlo in una minaccia, un Paese, valori che mettono al centro l’amore per nemico”. La nostra fede “ci chiede di non ab- il prossimo: un amore contagioso. È la sinergia bandonarci alle nostre paure e di comprende- dell’amore tra chi lo riceve e chi lo da. re le paure che abitano i nostri fratelli e le no- Ascoltando a Sacrofano le testimonianze di perso- stre sorelle. Come cristiani, rendendoci conto ne che hanno accolto e persone che sono state ac- delle sfide e delle difficoltà, siamo chiamati a colte ce lo hanno dimostrato: una Italia che acco- non rinunciare: ‘Cristo continua a tendere la sua glie, una Italia che non si fa intimorire, una Italia mano per salvarci!’”. ■ 3 marzo 2019 1 migrantiPRESS 1 3 1
1 PRIMO PIANO 1 Il piccolo passo… verso l’accoglienza Il Meeting “Liberi dalla paura” Raffaele Iaria “I l piccolo passo fa il grande cammino della “Proviamo legittime paure davanti a situazioni storia! Avanti! Non abbiate paura, abbia- che ci sembrano senza vie d’uscita, ci chiudia- te coraggio”. Queste le parole pronunciate mo. Questo ripiegamento su se stessi – ha detto a braccio e lasciate come invito da papa France- papa Francesco nell’omelia della messa che ha sco ai circa 500 partecipanti al meeting “Liberi aperto il meeting – accresce il timore verso gli dalla paura” svoltosi a Sacrofano, nei pressi di altri, gli sconosciuti, i forestieri. Questo si nota Roma, dal 15 al 17 febbraio su iniziativa della oggi di fronte a migranti e rifugiati che bussano Fondazione Migrantes, Caritas Italiana e Centro per un futuro migliore”. Per il papa all’origine Astalli. di ogni dittatura e di ogni schiavitù, si annida la 1 4 1 migrantiPRESS 1 3 marzo 2019
1 PRIMO PIANO 1 Mons. Soddu: “appartiene all’essere umano accogliere chi arriva da tutte le parti” paura: “sulla paura del popolo cresce la violen- “Come organismi che hanno tessuto que- za dei dittatori” ha detto davanti a immigrati e ste tre giornate abbiamo voluto risponde- rifugiati di 38 Paesi diversi, famiglie, parrocchie, re all’appello costante di Papa Francesco che caratterizza l’essere cristiani, cioè l’ac- istituti e altre realtà impegnate in percorsi di ac- coglienza. L’accoglienza di coloro che cer- coglienza in Italia provenienti da 90 diocesi. tamente arrivano dall’altra parte del mare, Al centro dell’omelia del papa le letture scelte dall’Africa, ma anche di chi arriva da tutte per la celebrazione: il brano biblico dell’Eso- le parti in cui l’egoismo umano ha fatto da do, con il lungo viaggio nel deserto degli ebrei padrone”. Lo ha detto al Sir, mons. France- che somiglia a quello di tanti migranti di oggi sco Soddu, direttore della Caritas italiana, a margine del meeting. Per il direttore del- e quello evangelico di Gesù che cammina sul- la Caritas, oggi più che mai c’è bisogno di le acque e sprona a non avere paura. Per Papa “un’ accoglienza che non sia semplicemen- Francesco il timore è “legittimo, anche perché te un’accoglienza di persone che si riten- manca la preparazione” all’incontro con l’al- gono essere migliori”, ma sono necessarie tro. “Rinunciare a un incontro non è umano. “persone che seguono Gesù e il Vangelo”. Siamo chiamati invece a superare la paura per Momento culmine del meeting la cele- brazione eucaristica presieduta da Papa aprirci all’incontro”, è il monito del pontefice: Francesco. Il Pontefice ha affermato che e per fare questo “non bastano giustificazioni rinunciare all’incontro “non è umano!”. razionali e calcoli statistici”. L’incontro con l’al- “L’accoglienza appartiene all’essere uma- tro, è anche “incontro con Cristo. Ce l’ha det- no – ha ribadito mons. Soddu – , la mobilità to Lui stesso. È Lui che bussa alla nostra por- appartiene all’essere umano. Nella misura ta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, in cui noi creiamo ponti, creiamo dei cana- li entro cui veicolare, non soltanto questi e carcerato, chiedendo di essere incontrato e as- spostamenti, ma anche rapporti umani”. In sistito. E se avessimo ancora qualche dubbio, questo modo, ha concluso, “capiamo che ecco la sua parola chiara: ‘In verità io vi dico: non facciamo altro che incontrare il Signo- tutto quello che avete fatto a uno solo di que- re e tessere le belle maglie del Vangelo. sti miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’”. Inoltre, concorriamo in un certo qual modo Chi ha avuto “la forza di lasciarsi liberare dalla a costruire la società e il vero progresso”. paura, chi ha sperimentato la gioia di questo in- 3 marzo 2019 1 migrantiPRESS 1 5 1
1 PRIMO PIANO 1 contro è chiamato oggi ad annunciarlo sui tetti, apertamente, per aiutare altri a fare lo stesso, pre- disponendosi all’incontro con Cristo e la sua sal- vezza”, ha concluso il papa che al termine della celebrazione ha ricevuto in dono dal presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, il vescovo mons. Gueri- no di Tora, un dipinto che raffigura Cristo men- tre tende la mano a Pietro, caduto in acqua per paura (nella foto in copertina il momento della consegna del dono, ndr). La presenza del papa a questo momento rappresenta “per ciascuno mo- tivo di conforto e sostegno a osare la solidarietà, la giustizia e la pace”, ha detto il segretario della Cei mons. Stefano Russo salutando il pontefice a nome dei partecipanti all’incontro sottolinean- do come l’icona biblica del Meeting, che “signi- ficativamente ha per protagonista – insieme a Gesù – l’apostolo Pietro” che “osa avventurarsi sul mare in tempesta” è una immagine che “ci dà l’esempio e ci incoraggia a non avere paura, a non ripiegare su certezze consolidate per evi- tare il rischio di esporci, ad avere il coraggio di fidarci, fino al dono di noi stessi”. Mons. Russo ha quindi ringraziato il papa perché “con il Suo 1 6 1 migrantiPRESS 1 3 marzo 2019
1 PRIMO PIANO 1 insegnamento ci incoraggia a non avere paura e ci dà l’esempio”. “E con Lei vogliamo ringraziare – ha aggiunto - anche la testimonianza di tante persone, che continuano a tenere aperta al fratel- lo la loro porta e il loro cuore”: si tratta di “co- munità accoglienti, capaci di essere segno e lievi- to di una società plurale, costruita sulla fraternità e sul rispetto dei diritti inalienabili di ogni per- sona”. Durante la tre giorni si è pregato anche per Al Ba Moussa, il senegalese di 29 anni, ucciso dal- le fiamme nella baraccopoli di San Ferdinando: terzo bracciante ucciso in poco più di un anno. “Le cause delle migrazioni forzate – guerre, sfrut- tamento, ingiustizia sociale, violenza, tirannide, disoccupazione, terrorismo, inquinamento am- bientale… – ci riguardano, come abitanti del pianeta e come cittadini di Paesi che spesso han- no responsabilità nel determinare o aggravare tali cause”, hanno quindi scritto nel documento Don De Robertis: finale i tre organismi promotori ricordando che “mantenere viva una il meeting è stata una occasione “per dare voce a quell’Italia che, come ha detto Papa Francesco, fraterna solidarietà che ha caratterizzato l’Italia nei secoli” “Il tema del nostro meeting è stato ‘Liberi dalla paura’. Abbiamo innanzitutto voluto dire grazie alle tante persone, famiglie e comunità che nel no- stro Paese continuano a mantenere viva una fraterna solidarietà che ha caratterizzato l’Italia nei secoli”. Lo ha spiegato don Gianni De Robertis, diret- tore generale della Fondazione Migrantes, promotrice, assieme a Caritas italiana e Centro Astalli, del meeting “Comunità ac- coglienti: Liberi dalla paura”. “La presenza del Santo Padre – ha raccon- tato don De Robertis – ha trasmesso corag- gio e voglia di continuare a essere umani e cristiani”. “Sono giorni in cui stiamo speri- mentando anche noi quella pace che viene raccontata nei vangeli dopo la tempesta sul lago”, ha sottolineato il direttore di Mi- grantes , auspicando che questo momento dia “un nuovo slancio per continuare a vi- vere la solidarietà e a farci prossimi verso chi è nel bisogno”. 3 marzo 2019 1 migrantiPRESS 1 7 1
1 PRIMO PIANO 1 ‘nella fedeltà alle proprie tradizioni, mantiene vivo quello spirito di fraterna solidarietà che l’ha Mons. Di Tora: “le lungamente contraddistinta’”. “Non va nemme- no dimenticato che generazioni di italiani han- migrazioni non sono il no vissuto sulla loro pelle la difficile esperienza male del nostro tempo” dell’emigrazione – spiega il Documento –, han- no sofferto per la separazione dalle famiglie d’o- rigine e affrontato condizioni di lavoro non fa- cili, alla ricerca di una piena integrazione nella nuova società. Molti hanno anche conosciuto la guerra, la fame, la persecuzione”. L’ingiustizia e il conflitto, precisano le organizzazioni, sono “fattori determinanti nelle migrazioni di ieri e di oggi e l’accoglienza, se vissuta con lungimiran- za e consapevolezza, ci offre l’opportunità per intraprendere la via della riconciliazione e della costruzione paziente della pace”. ■ “Sappiamo tutti quanto il problema delle migrazioni sia oggi un punto nevralgico della nostra geopolitica e quindi diven- ta veramente un grosso impegno. Speria- mo che questo momento possa essere un richiamo e una testimonianza per quanti sono titubanti, o dubbiosi o che presi dal- la paura dimenticano i fratelli che sono nel disagio”. Lo ha detto al Sir mons. Guerino Di Tora, vescovo ausiliare di Roma e presi- dente della Fondazione Migrantes. I 500 partecipanti, provenienti da 38 nazioni e 90 diocesi italiane, hanno incontrato Papa Francesco che ha presieduto una celebra- zione eucaristica. “Il Papa – ha spiegato il presidente della Fondazione Migrantes – è venuto a esprimere la sua vicinanza e direi anche il ringraziamento a coloro che nel si- lenzio, nella semplicità della vita quotidia- na hanno saputo vivere il Vangelo dell’ac- coglienza”. In questo contesto il meeting “acquista una grande importanza per tutte le famiglie, comunità, parrocchie e gruppi che hanno voluto rispondere all’invito del Papa ad accogliere i fratelli migranti che arrivano in Italia”. “Le migrazioni non sono il male del nostro tempo – ha sottolineato mons Di Tora – . I migranti non sono coloro che vengono a rubare il lavoro e a portare il disagio. Sono coloro che vogliono, cercan- do una speranza nuova, costruire insieme a noi, una nuova società”. Per questo, ha concluso, “superare la paura significa ave- re fede nel Signore, che ci chiama a vivere questo Vangelo di accoglienza”. 1 8 1 migrantiPRESS 1 3 marzo 2019
1 PRIMO PIANO 1 Storie di accoglienza All’incontro di Sacrofano famiglie, comunità, parrocchie e rifugiati per un momento di confronto e conoscenza Paolo Lambruschi A metà febbraio dalla Domus Fraterna di Nell’ottobre 2016 Stefano Canestrini, responsa- Sacrofano è partito un cammino nuovo, bile del Centro Astalli di Trento, ha lanciato un dopo una tre giorni organizzata da fonda- appello alle comunità religiose della Provincia zione Migrantes, Caritas italiana e Centro Astal- per aprire le porte ai rifugiati. “Siamo partiti con li in cui famiglie, parrocchie e comunità che gesuiti, comboniani, cappuccini e dehoniani. In hanno accolto profughi e rifugiati si sono cono- tutto sono state accolte 34 persone inviateci dal- sciute e confrontate. Alle porte di Roma si sono la Questura arrivate nei porti italiani e trasferite date appuntamento le storie di un’Italia nasco- in Trentino. Lo Stato finora copriva 30 euro al sta e controcorrente per il meeting “Comunità giorno, poi le comunità mettevano a disposi- accoglienti, liberi dalla paura”. zione le strutture e il valore aggiunto dei volon- “Saluto l’Italia che non ha paura di accoglie- tari. Sono stati inseriti in corsi di formazione, re“ ha esordito il direttore della Migrantes don a livello lavorativo e nelle comunità. Almeno il Gianni De Robertis, aprendo l’incontro dopo 70% è diventato autonomo. Ora che la nuova che papa Francesco, che ha celebrato la Messa giunta provinciale ha accolto la circolare del Vi- inaugurale, era ripartito. minale che ha tagliato i costi e i servizi di assi- Tra i partecipanti Debelè che viene dal Mali: la stenza, con la diocesi e le comunità religiose si sicurezza l’ha trovata a casa dei Mottola, padre madre e due figli, la sua famiglia italiana, nella parrocchia San Nicola di Casal di Principe, dio- cesi di Aversa, quella di don Peppe Diana. “Il Alcuni dati deserto è peggio del mare, non sapete quanta gente muore li, dimenticata dal mondo”, ha rac- 21.428 I migranti accolti nelle strutture ec- contato. Lui è stato anche nelle galere libiche clesiali. Di queste 13.479 sono nei ed è arrivato in barcone. Don Franco Picone, il Cas, 2.589 nelle parrocchie e 4.658 nel circuito Sprar parroco, successore di don Diana, ha spiegato che l’accoglienza partì grazie a una intuizione 188 Le diocesi coinvolte nei diversi pro- getti di ospitalità sul territorio. Per di don Diana. “Aprì un locale attiguo alla chie- accogliere sono state messe a di- sa per i raccoglitori di pomodori. Allora non si sposizione 2.100 strutture guardava ai permessi, oggi non si potrebbe fare. 9,6% La percentuale di minori accolti Ma almeno questi lavoratori potevano fare una (tra quelli accompagnati dalle pro- doccia e dormire senza pagare i caporali”. Oggi prie famiglie e quelli soli) sul nu- la tradizione di ospitalità continua con forme mero di migranti presenti in Italia nuove, sempre al servizio degli ultimi. 3 marzo 2019 1 migrantiPRESS 1 9 1
1 PRIMO PIANO 1 sta rivedendo la progettualità per fare rete e si- Sussy è una rifugiata dal Camerun. Quaranten- nergie per non far naufragare il progetto”. ne, vive a Roma in una comunità di secondo li- L’accoglienza ha cambiato la vita di Alice Arpaia vello - semi autonoma - del Centro Astalli che e Federico Savia, sposati da 15 anni e senza fi- per un anno l’ha presa in carico accompagnan- gli. Scout e Ac nel percorso, nel settembre 2015 dola nel percorso di integrazione. hanno ascoltato l’appello del Papa e, attraverso “Sono sola in Italia - racconta -, ho una figlia che la Migrantes diocesana di Torino, si sono rivol- ho dovuto lasciare in Nigeria a casa di una mia ti a Casa affido del comune e hanno scelto in amica. Non poteva venire con me. Dovevamo casa Igli, arrivato minorenne e solo dall’Albania. scappare, eravamo in pericolo. La destinazione Come tanti suoi coetanei che ancora vedono il non mi importava, dovevo solo trovare un po- Belpaese come una opportunità. Igli oggi ha 20 sto sicuro. Una volta arrivata a Roma mi han- anni, vive con loro e sta finendo un corso di for- no indicato la stazione Termini. Lì avrei trovato mazione professionale di cucina, cerca lavoro qualcuno che parlava la mia lingua e mi avreb- per andare a vivere da solo. “Non cercavamo un be aiutato. Ho vagato tanto tempo nella stazio- figlio - spiegano - è non è stato facile avere in ne fino a quando un signore mi si è avvicinato e casa un adolescente. Ma una volta chiarite le re- mi ha detto ‘vai a via degli Astalli, lì puoi man- gole abbiamo imparato a rispettarle e a volerci giare e farti una doccia. Poi chiedi di parlare con bene”. La coppia è andata in Albania a conosce- un medico e un avvocato’”. Quello che ha colpi- re la famiglia del ragazzo. Federico e Alice ora ci to Sussy è che alla mensa non ha fatto la fila, le riprovano. Si trasferiranno a San Salvario, cuore donne avevano la precedenza. Da questo ha ca- multietnico torinese, per aprire una casa fami- pito di essere finalmente al sicuro. ■ glia diocesana per sei minori stranieri soli. L’abbraccio Kady ha abbracciato il Papa durante l’incontro a Sacrofano. È stata accolta a casa dell’arcivesco- vo di Foggia Vincenzo Pelvi grazie all’intervento della direttrice della Caritas diocesana Giuseppi- na Di Girolamo. “Sono arrivata dal Senegal a Roma sei anni fa – ha spiegato – con un volo di linea. Mia mamma era morta e volevo studiare. Ho dovuto rifare le medie e mi sto diplomando in ragioneria alle se- rali per proseguire all’università. A casa del ve- scovo mi sentivo in famiglia, ci sono stata alcuni mesi, mi diceva che la casa del Signore è di tutti. È come un padre, mi aiuta ancora oggi che ho rag- giunto maggiore autonomia. Lavoro alla mattina in un bed and breakfast e qualche pomeriggio alla Caritas. 1 10 1 migrantiPRESS 1 3 marzo 2019
1 PRIMO PIANO 1 “Accogliere è il nostro modo di costruire pace, crescita, giustizia” I lavori del meeting Mirtha Sozzi Q uasi 600 persone da oltre 90 diocesi e da ne Migrantes: “Grazie a voi e a tutti coloro che ben 38 nazioni: famiglie, parrocchie, isti- nel nostro Paese, come ha detto recentemente il tuti religiosi e associazioni impegnate Santo Padre parlando al corpo diplomatico ac- in percorsi di ospitalità con i migranti si sono creditato presso la Santa Sede, ‘contribuiscono dati appuntamento a metà febbraio per il mee- a tenere vivo quello spirito di solidarietà che ha ting “Comunità accoglienti: liberi dalla paura”. lungamente contraddistinto l’Italia’”. Dopo la messa con papa Francesco, i lavori del “Oggi non è facile la vita di uno straniero in meeting sono stati introdotti da don Giovanni Italia – ha osservato poi don De Robertis -. Ma de Robertis, direttore generale della Fondazio- anche chi pratica la solidarietà sperimenta più 3 marzo 2019 1 migrantiPRESS 1 11 1
1 PRIMO PIANO 1 spesso la diffidenza o l’ostilità di chi lo circonda piuttosto che l’approvazione”. Il direttore della P. Ripamonti: “sempre Migrantes ha anche espresso la speranza che l’e- sempio delle realtà presenti al meeting sia “fonte di più si scatenano delle di un rinnovato coraggio e liberi il nostro Paese paure. È fondamentale da quelle paure che ci paralizzano e ci rendono cattivi”. In Italia infatti “ci sono tanti, e voi qui incontrarsi” ne siete solo una piccola parte, che continuano a vivere con umanità, a fare onestamente il pro- prio dovere, a farsi prossimo, senza guardare al colore della pelle o alla religione o al Paese di provenienza, ma solo al bisogno di chi hanno davanti. Vogliamo dare voce a questa Italia”. I lavori di gruppo su diverse tematiche hanno visto circa 500 partecipanti. Una restituzione delle esperienze e delle idee condivise duran- te il meeting è stata preparata e pubblicata da Fondazione Migrantes, Caritas italiana e Centro “Per superare le paure è fondamentale in- Astalli e ha preso la forma di un documento che contrarsi e l’accoglienza è il luogo privile- ha come titolo Il piccolo passo fa il grande cam- giato per conoscersi reciprocamente e cam- mino della storia! (dalle parole di papa France- minare insieme, costruendo così un futuro sco al termine della messa da lui celebrata a Sa- per tutti. Un futuro che necessariamente crofano: “Il piccolo passo fa il grande cammino deve essere e sarà un futuro plurale, che mette insieme le esperienze delle diverse della storia! Avanti! Non abbiate paura, abbia- culture che caratterizzano il fenomeno te coraggio!”) ed è scandito in tre punti: “Dare migratorio globale”. Ne è convinto padre un nome alla paura“, “Accogliere costruisce la Camillo Ripamonti, presidente del Centro pace” e “Comunità, uno stile”. Astalli che, intervistato dal Sir nell’ambito Proprio alla voce “Comunità, uno stile” si leg- del meeting “Comunità accoglienti: Liberi ge ancora: “Accogliere è il nostro modo di con- dalla paura” ha sottolineato come “l’acco- glienza sia la via preferenziale per il futu- tribuire alla costruzione di una società rinnova- ro”. “Questo meeting ha una grande im- ta, capace di lasciarsi alle spalle l’ingiustizia del portanza in questo momento storico per il mondo e offrire alle generazioni più giovani un mondo, dove il tema delle migrazioni ha futuro di pace, di crescita economica, di maggio- assunto caratteri globali, ma ha anche una re equità sociale. Accogliere crea comunità, sma- certa importanza per la nostra Europa e schera le nostre inconsistenze e ci aiuta a met- per il nostro Paese – ha spiegato padre Ri- pamonti -. Sempre di più si scatenano delle terci in rete perché costruisce uno stile non solo paure legate alla non conoscenza del fe- di collaborazione ma anche di partecipazione e nomeno: la paura della gente comune, la condivisione”. paura di tutti noi e non dobbiamo dimen- “L’accoglienza per le nostre comunità è un ticare la paura delle persone che arrivano dono, perché ci offre l’occasione di guardare al nel nostro territorio, che sperimentano un futuro con più speranza. L’incontro ci permette mondo nuovo e una cultura nuova”. Ricor- dando la celebrazione eucaristica presie- di toccare con mano di quante risorse umane, duta da Papa Francesco, il presidente del morali e culturali ciascuno è portatore e quan- Centro Astalli ha richiamato l’importanza to possono essere ricche e creative le società che di “fare incontrare le persone e fare incon- riescono a valorizzare le diversità e a mettere a trare chi da anni ormai sta facendo l’acco- frutto i talenti di ciascuno in una prospettiva co- glienza diffusa nel nostro territorio”. “Par- mune…”. ■ rocchie, comunità religiose e famiglie – ha concluso -, dimostrano come l’accoglienza, oltre a essere possibile, è una via percorri- bile per il futuro del Paese”. 1 12 1 migrantiPRESS 1 3 marzo 2019
1 PRIMO PIANO 1 Guardiamoli in faccia... ...solo così li sapremo accogliere U n libro lucido, persone, perché mette coraggioso e con- alla prova la nostra de- trocorrente. Lo mocrazia, il nostro si- ha realizzato Vincen- stema di diritti e più zo Sorrentino, profes- profondamente il no- sore di Filosofia politi- stro senso di umanità. ca all’ateneo perugino, La risposta dell’Europa è che punta a toccare le una vergogna che resterà coscienze grazie alla pa- come una macchia nel- catezza del ragionamen- la nostra storia. La situa- to con “Aiutarli a casa zione certo è complessa, nostra - per un’Euro- tuttavia c’è una doman- pa della compassione”, da semplice alla quale pamphlet (Castelvecchi non possiamo sfuggi- editore) che già dal ti- re: quale atteggiamento tolo va a cozzare volu- avere adesso nei con- tamente contro il muro fronti di queste persone del “cattivismo” impe- che bussano alle nostre rante che ha conquistato porte? Oggi il cinismo, l’opinione pubblica non l’omertà e l’indifferen- solo italiana con le sue za vengono spesso fatti soluzioni tranchant, spesso solo propaganda. passare per realismo. Come dicono i dati dell’Al- Bambini, donne e uomini approdano sulle no- to commissariato Onu per i rifugiati: nel 2018 stre coste fuggendo da povertà e guerra, arrivan- 68,5 milioni di persone in tutto il mondo, un do spesso in condizioni disperate o già morti. Il numero senza precedenti, sono state costrette a viaggio non di rado è terribile, costellato di sof- fuggire dal proprio Paese. Di queste, circa 25,4 ferenze e violenze. I numeri sono impressionan- milioni sono rifugiati, più della metà dei quali ti. Papa Francesco l’ha definita la tragedia più di età inferiore ai 18 anni. Conoscerli e integrar- grande dopo quella della Seconda Guerra Mon- li a casa nostra è il miglior antidoto alla chiusu- diale. Essa ci interpella come cittadini e come ra a alla paura. ■ 3 marzo 2019 1 migrantiPRESS 1 13 1
1 PRIMO PIANO 1 Tessitori di Comunità Colori diversi per una unica tenda Simone Varisco S i terrà dal 24 al 26 aprile il Convegno na- Un evento locale, ma dal chiaro valore naziona- zionale della Fondazione Migrantes che le, per una delle diocesi più grandi ed avanzate avrà come tema “Tessitori di comunità. al mondo, anche in termini di migrazioni. Pro- Colori diversi per un’unica tenda”. La località tagonista ambivalente tanto dei flussi immigra- scelta per questo appuntamento è Seveso, pro- tori quanto di quelli emigratori, Milano si con- vincia di Monza e Brianza ma arcidiocesi di Mi- ferma da tempo come uno dei principali luoghi lano, all’interno della storica sede dell’ex semi- di incontro di lingue, culture e religioni in Italia nario ambrosiano, oggi Centro pastorale. Una e in Europa. Anche per questa ragione, una ri- vicinanza al capoluogo lombardo che inten- flessione sociale e pastorale sul fenomeno del- de valorizzare l’esperienza del Sinodo minore le migrazioni si è imposta precocemente. Basti “Chiesa dalle genti” che ha impegnato la diocesi pensare che ormai quasi tre decenni fa, nel con- di Milano dal gennaio al novembre dello scorso frontarsi con le sfide inedite poste dalle nascen- anno. Un’occasione per riflettere su quanto e su ti comunità di immigrati stranieri, il card. Carlo come sia cambiata la comunità ambrosiana ne- Maria Martini definiva la loro presenza un’oc- gli ultimi anni, in particolare grazie all’apporto casione profetica, un segno dei tempi che la so- dell’immigrazione dall’estero. Una guida sicura cietà milanese era chiamata a vivere con atteg- per il cammino futuro della Chiesa di Milano, giamento di accoglienza e di speranza. I timori ma che è già il presente di molte comunità par- della cittadinanza – nulla affatto distanti da rocchiali, etniche ed ecclesiali sul territorio e che quelli attuali – rischiavano di raccontare, invece, appartiene pienamente alla storia, anche religio- un’altra storia. sa, della diocesi che fu di Ambrogio. 1 14 1 migrantiPRESS 1 3 marzo 2019
1 PRIMO PIANO 1 Di fronte alle molteplici forme di miseria ma- Luca Bressan, alla guida della Commissione di teriale e spirituale, alle reciproche frustrazioni, coordinamento del Sinodo e vicario episcopale alle nuove minoranze culturali e religiose, al ri- per la cultura, la carità, la missione e l’azione so- schio di scontri razziali e di “guerre fra poveri”, ciale, e della prof.ssa Monica Martinelli, docente allora come oggi un ruolo fondamentale fu gio- dell’Università Cattolica di Milano. Non da ulti- cato dalle comunità parrocchiali. Per questa ra- ma, una particolare attenzione sarà riservata alla gione si è deciso che esse godranno di un rilievo preghiera, prosecuzione naturale dei momenti privilegiato anche nei lavori del Convegno na- comunitari. Spiccano, in tal senso, le celebrazio- zionale Migrantes, come laboratori vivi di in- ni eucaristiche presiedute da mons. Mario Del- contro e di scambio reciproco, completando in pini, arcivescovo di Milano, e da mons. Guerino tal senso il lavoro per gruppi di studio, duran- Di Tora, vescovo ausiliare di Roma e presidente te il quale i partecipanti al Convengo saranno della Fondazione Migrantes, quest’ultima nella chiamati a confrontare esperienze, problemati- cornice unica della basilica di Sant’Ambrogio. che ed aspirazioni su diversi temi – dal dialo- Per individuare l’orizzonte di Chiesa che deve go ecumenico ed interreligioso al confronto con orientare il lavoro dei prossimi anni, alla luce di le nuove generazioni. Ulteriori spunti di rifles- Cristo e al servizio degli uomini. ■ sione saranno offerti dagli interventi di mons. 3 marzo 2019 1 migrantiPRESS 1 15 1
1 PRIMO PIANO 1 FONDAZIONE MIGRANTES E DIOCESI DI MILANO TESSITORI DI COMUNITÀ COLORI DIVERSI PER UN’UNICA TENDA Centro Pastorale Ambrosiano San Pietro - Seveso (MI) 24-26 aprile 2019 IL PROGRAMMA 24 APRILE 2019 dialogo ecumenico, dialogo interreligioso, confronto con 15.00 Arrivo in autonomia a Seveso fenomeno movimenti pentecostali, 16.00 Saluti rapporto con società civile, vita consacrata, famiglia, Preghiera biblica: la Pentecoste (At 2, giovani, anziani) Sabino Chialà, Comunità di Bose) 13.00 Pranzo 15.00 Trasferimento in pullman a Milano 17.30 Riflessione sul tema “È possibile una e Santa Messa in Sant’Ambrogio convivialità delle differenze?” (prof.ssa (S.E. Mons. Guerino Di Tora) Monica Martinelli, Università Cattolica Milano) 17.30 Visita e condivisione in 10 parrocchie di Milano 19.30 Cena e momento artistico (Gruppo 20.00 Cena presso le parrocchie di destinazione Elikya) 21.30 Rientro a Seveso in pullman 25 APRILE 2019 (San Marco Evangelista 26 APRILE 2019 e Anniversario della Liberazione) 8.00 Colazione 8.00 Colazione 9.00 Santa Messa presieduta da S.E. Mons. 8.30 Preghiera biblica: lectio Atti 15: come la Mario Delpini, Arcivescovo di Milano prima Chiesa ha composto Giudei e Greci 10.00 Condivisione dei lavori di gruppo: nell’unica Chiesa (Sabino Chialà) “Tessere la tenda dai molti colori: 9.30 L’esperienza del Sinodo minore punti fermi e nodi irrisolti. diocesano di Milano “Chiesa dalle genti, La Migrantes interroga la Chiesa di responsabilità e prospettive” Milano” (Mons. Delpini). (S.E. Mons. Luca Bressan) Dibattito 11.00 Lavoro in 10 gruppi su 10 temi (es. 12.00 Conclusioni: S.E. Mons. Guerino Di Tora comunità e parrocchia, rapporto con e don Giovanni De Robertis cattolici di differente rito/tradizione, 13.00 Pranzo 1 16 1 migrantiPRESS 1 3 marzo 2019
1 IMMIGRATI 1 “Nuove generazioni” Giorgio Paolucci NUOVE GENERAZIONI I volti giovani dell’Italia multietnica C’ è una foresta che cresce nella nostra so- ca”, inaugurata nell’agosto del 2017 al Meeting cietà italiana. È una foresta che sta por- per l’amicizia tra i popoli di Rimini e che da al- tando ossigeno al presente e al futu- lora è stata allestita in molti luoghi: scuole, uni- ro dell’Italia, un bene prezioso per combattere versità, centri culturali, parrocchie. i miasmi che circolano e rendono l’atmosfera La mostra, con l’ausilio di pannelli, testi, im- sempre più avvelenata dalla paura, dalla chiu- magini e video girati in tutta Italia, propone un sura e dall’indifferenza. Gli alberi di questa fo- viaggio dentro gli ambienti in cui vivono questi resta sono più di un milione e mezzo: sono gli giovani - famiglia, scuola, luoghi di aggregazio- alberi delle nuove generazioni, i giovani nati in ne - e affronta temi di grande attualità come la Italia da genitori stranieri o arrivati qui da picco- questione del terrorismo e il nodo della citta- li e che hanno messo radici in quello che consi- dinanza. “Non proponiamo tesi, analisi socio- derano il “loro” Paese. Molti hanno acquisito la logiche o posizioni politiche - spiega Veronica cittadinanza italiana, altri risultano ancora stra- Guidotti, studentessa universitaria di Bologna, nieri dal punto di vista anagrafico ma si sentono che insieme ad altri giovani e ad alcuni giornali- a tutti gli effetti protagonisti di questa società. A sti e insegnanti ha curato la mostra -. Offriamo loro è dedicata la mostra multimediale “Nuove uno spaccato di questa realtà dando la parola generazioni. I volti giovani dell’Italia multietni- alle nuove generazioni, illuminando la loro vo- 3 marzo 2019 1 migrantiPRESS 1 17 1
1 IMMIGRATI 1 Una mostra in due versioni La mostra sulle nuove generazioni è di- sponibile in due versioni: una itinerante a noleggio, composta da 23 pannelli rigidi formato 100x140 centimetri e un Dvd con 7 video; una seconda realizzata apposita- mente per le scuole e composta da 13 po- ster formato 80x100 centimetri e un Dvd con 7 video, che può essere acquistata al prezzo di 100 euro più Iva comprese le spe- se di spedizione (per informazioni, www. mostremeeting.com, tel 0541.728565, info@meetingmostre.com). È disponibile il catalogo, con una prefazione firmata da Eraldo Affinati, che propone venti storie di giovani delle nuove generazioni e un sag- gio dello storico Danilo Zadin che illustra glia di protagonismo e di positività, il loro de- le “contaminazioni” tra persone di diverse siderio di costruire una società in cui l’incontro origini di cui è costellata la storia d’Italia. con l’altro sia occasione di conoscenza e di ar- Al catalogo è allegato un Dvd che propone ricchimento”. La presenza di questi “figli della un viaggio nel mondo delle nuove genera- migrazione”, che fino a qualche tempo fa veniva zioni. Sulla pagina Facebook Nuove gene- razioni sono documentate le tappe del tour vissuta come qualcosa di particolare, appartie- italiano partito nel settembre 2017 in tante ne ormai alla normalità di tante scuole, divenu- città e che continua tuttora. (G. Paol.) te un laboratorio di educazione alla conviven- za: sono 826mila gli studenti stranieri, il 9,4 per cento del totale, ai quali vanno aggiunti coloro Fondazione Migrantes, dall’Università Cattoli- che hanno acquisito la cittadinanza italiana in ca del Sacro Cuore e dalla Conferenza dei pre- seguito alla naturalizzazione dei genitori. Per fa- sidenti delle assemblee legislative delle Regioni vorire la diffusione della mostra come strumen- e delle Province autonome. Sono state e saran- to informativo e educativo, è stata realizzata una no occasioni per conoscere la foresta delle nuo- versione “dedicata” per le scuole (leggere il box) ve generazioni e ragionare di migrazioni, inte- che è stata acquistata in molti istituti superio- grazione e convivenza in termini costruttivi e a ri. Solitamente intervengono un curatore e uno partire da esperienze reali, lasciandosi alle spal- dei giovani protagonisti dei video, che racconta le le chiacchiere da bar e le strumentalizzazioni la sua esperienza e propone un dialogo con gli ideologiche. ■ studenti. “Sono momenti di verità, in cui ciascu- no mette in gioca la sua persona, esprime dub- bi, formula domande, propone soluzioni - rac- conta Marouen Bejaoui, padre tunisino e madre italiana, protagonista di molti di questi incontri -. Si tocca con mano che nel confronto con l’al- tro c’è sempre da imparare, e che la vera iden- tità è una realtà aperta, dinamica, disponibile al cambiamento: una identità arricchita”. Sono ormai diverse migliaia gli studenti che hanno partecipato a questi momenti di dialogo che accompagnano la presentazione della mostra, patrocinata dal Ministero dell’Istruzione, dalla 1 18 1 migrantiPRESS 1 3 marzo 2019
1 IMMIGRATI 1 La Chiesa dalle genti… …fedele alla sua identità ambrosiana Luca Bressan* N ella festa di Gesù presentato al Tempio, Il testo successivo, Le ragioni di un sinodo, ripren- luce e salvezza delle genti, l’arcivescovo di de dal Documento Finale approvato dall’Assem- Milano, mons. Mario Delpini ha appro- blea sinodale lo scorso 3 novembre i motivi per vato con un suo decreto il lavoro sinodale com- i quali il Sinodo minore celebrato si sta rivelan- piuto nello scorso anno, promulgando di conse- do un’occasione propizia per la Chiesa di Mila- guenza le costituzioni sinodali. no, perché sappia vivere le trasformazioni che Con la sua lettera introduttiva, significativamen- sta conoscendo come l’occasione per riscoprire te intitolata Ti mostrerò la promessa sposa, la sposa sempre di più e sempre meglio il mistero che la dell’Agnello, l’arcivescovo intende richiamare la abita, l’azione dello Spirito che la guida anche prospettiva teologica e contemplativa a partire di questi tempi, dando concretezza e colori alla dalla quale rileggere tutto il cammino fatto, per sua cattolicità. comprenderne l’obiettivo di riforma della Chie- Infine, gli Orientamenti e norme riprendono e ri- sa, pienamente in sintonia con il magistero di lanciano le intuizioni e le decisioni che l’Assem- Papa Francesco che ci sprona a essere Chiesa in blea sinodale aveva consegnato all’Arcivescovo, uscita. avendo individuato in esse gli strumenti per ac- 3 marzo 2019 1 migrantiPRESS 1 19 1
1 IMMIGRATI 1 compagnare e sostenere le trasformazioni che sta conoscendo la Chiesa ambrosiana, per es- Il libro sere veramente e consapevolmente Chiesa dal- le genti. Curato dalla Diocesi di Ci aspetta ora, chiusa con la promulgazione la Milano, il libro Chiesa dal- fase sinodale, il momento della ricezione. Il per- le genti: responsabilità e corso fatto chiede alla diocesi di immaginare un prospettive. Orientamen- intenso e significativo cammino di educazione. ti e norme (80 pagine, 5 Secondo questa prospettiva sono state pensate, euro) inaugura la collana «Documenti» del Centro redatte, emendate e votate le norme e gli orien- ambrosiano. Il Sinodo mi- tamenti. nore, finalizzato ad ag- Una Chiesa dalle genti, una Chiesa maggior- giornare il capitolo XIV mente consapevole della propria cattolicità gra- del Sinodo diocesano 47°, è stato indetto zie al processo sinodale attivato, può ora tra- il 27 novembre 2017. L’esito del percorso durre questa consapevolezza in scelte pastorali sinodale è sfociato nel documento intitola- to Chiesa dalle genti, responsabilità e pro- condivise e capillari sul territorio diocesano. E spettive. Linee diocesane per la pastorale, con la propria vita quotidiana trasmettere sere- approvato nell’assemblea sinodale del 3 nità e capacità di futuro anche al resto del corpo novembre 2018. L’atto conclusivo è stato sociale. Grazie al Sinodo infatti la diocesi ha ma- affidato all’Arcivescovo che ha approvato turato strumenti per leggere e abitare con mag- i seguenti documenti: decreto di promul- giore spessore e profondità l’attuale momento gazione; lettera introduttiva Ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’agnello; di forte trasformazione sociale e culturale. Mila- presentazione Le ragioni di un Sinodo; no, Chiesa dalle genti: una Chiesa in Sinodo che gli Orientamenti e norme (Costituzioni si- ha inteso vivere questo cammino proprio per re- nodali). Questi sono i testi contenuti nel stare fedele alla sua identità ambrosiana. Come libretto che aiuterà le comunità cristiane ai tempi di Sant’Ambrogio, in continuità con il della Chiesa ambrosiana a conoscere e ap- profondire i documenti approvati. suo spirito. ■ La Consulta diocesana per la Chiesa dal- le genti, di prossima costituzione, avrà il *Vicario episcopale, Presidente della Commissione di coordinamento del Sinodo minore compito di favorire la recezione del Sinodo minore presso l’intera Chiesa ambrosiana, suggerendo i passi più opportuni da com- piere per dare attuazione ai nuovi indirizzi pastorali. 1 20 1 migrantiPRESS 1 3 marzo 2019
LA PAURA GENERA SCHIAVITÙ CELEBRAZIONE DELLA SANTA MESSA PER I PARTECIPANTI AL MEETING “LIBERI DALLA PAURA” PROMOSSO DA FONDAZIONE MIGRANTES, CARITAS ITALIANA E CENTRO ASTALLI OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO Fraterna Domus - Sacrofano Venerdì, 15 febbraio 2019 La ricchezza delle Letture scelte per questa cele- qualche passo, ma poi la violenza del vento lo brazione eucaristica può essere riassunta in una impaurisce di nuovo e comincia ad affondare. sola frase: “Non abbiate paura”. Mentre lo afferra per salvarlo, il Maestro lo rim- Il brano del Libro dell’Esodo ci ha presentato gli provera: «Uomo di poca fede, perché hai dubi- Israeliti presso il Mar Rosso, terrorizzati dal fat- tato?» (v. 31). to che l’esercito del Faraone li ha inseguiti e sta Attraverso questi episodi biblici, il Signore parla per raggiungerli. Molti pensano: era meglio ri- oggi a noi e ci chiede di lasciare che Lui ci liberi manere in Egitto e vivere come schiavi piuttosto dalle nostre paure. “Liberi dalla paura” è proprio che morire nel deserto. Ma Mosè invita il popo- il tema scelto per questo vostro incontro. “Libe- lo a non avere paura, perché il Signore è con loro: ri dalla paura”. La paura è l’origine della schiavi- «Siate forti e vedrete la salvezza del Signore, il tù: gli israeliti preferirono diventare schiavi per quale oggi agirà per voi» (Es 14,13). Il lungo paura. È anche l’origine di ogni dittatura, perché viaggio attraverso il deserto, necessario per giun- sulla paura del popolo cresce la violenza dei dit- gere alla Terra promessa, comincia con questa tatori. prima grande prova. Israele è chiamato a guar- Di fronte alle cattiverie e alle brutture del no- dare oltre le avversità del momento, a superare stro tempo, anche noi, come il popolo d’Israe- la paura e riporre piena fiducia nell’azione salvi- le, siamo tentati di abbandonare il nostro sogno fica e misteriosa del Signore. di libertà. Proviamo legittima paura di fronte a Nella pagina del Vangelo di Matteo (14,22-33), situazioni che ci sembrano senza via d’uscita. E i discepoli restano turbati e gridano per la paura non bastano le parole umane di un condottiero alla vista del Maestro che cammina sulle acque, o di un profeta a rassicurarci, quando non riu- pensando che sia un fantasma. Sulla barca agi- sciamo a sentire la presenza di Dio e non siamo tata dal forte vento, essi non sono capaci di ri- capaci di abbandonarci alla sua provvidenza. conoscere Gesù; ma Lui li rassicura: «Coraggio, Così, ci chiudiamo in noi stessi, nelle nostre fra- sono io, non abbiate paura!» (v. 27). Pietro, con gili sicurezze umane, nel circolo delle persone un misto di diffidenza ed entusiasmo, chiede a amate, nella nostra routine rassicurante. E alla Gesù una prova: «Comandami di venire verso di fine rinunciamo al viaggio verso la Terra pro- te sulle acque» (v. 28). Gesù lo chiama. Pietro fa messa per tornare alla schiavitù dell’Egitto.
Questo ripiegamento su sé stessi, segno di scon- Può essere compreso in questo senso anche fitta, accresce il nostro timore verso gli “altri”, gli l’incoraggiamento del Maestro ai suoi discepo- sconosciuti, gli emarginati, i forestieri – che pe- li: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (Mt raltro sono i privilegiati del Signore, come leg- 14,27). È davvero Lui, anche se i nostri occhi giamo in Matteo 25. E questo si nota partico- fanno fatica a riconoscerLo: coi vestiti rotti, con larmente oggi, di fronte all’arrivo di migranti e i piedi sporchi, col volto deformato, il corpo rifugiati che bussano alla nostra porta in cerca piagato, incapace di parlare la nostra lingua... di protezione, sicurezza e un futuro migliore. È Anche noi, come Pietro, potremmo essere ten- vero, il timore è legittimo, anche perché man- tati di mettere Gesù alla prova e di chiedergli un ca la preparazione a questo incontro. Lo dicevo segno. E magari, dopo qualche passo titubante l’anno scorso, in occasione della Giornata Mon- verso di Lui, rimanere nuovamente vittime delle diale del Migrante e del Rifugiato: «Non è faci- nostre paure. Ma il Signore non ci abbandona! le entrare nella cultura altrui, mettersi nei pan- Anche se siamo uomini e donne “di poca fede”, ni di persone così diverse da noi, comprenderne Cristo continua a tendere la sua mano per sal- i pensieri e le esperienze. E così, spesso, rinun- varci e permettere l’incontro con Lui, un incon- ciamo all’incontro con l’altro e alziamo barriere tro che ci salva e ci restituisce la gioia di essere per difenderci». Rinunciare a un incontro non è suoi discepoli. umano. Se questa è una valida chiave di lettura della no- Siamo chiamati invece a superare la paura per stra storia di oggi, allora dovremmo cominciare aprirci all’incontro. E per fare questo non ba- a ringraziare chi ci dà l’occasione di questo in- stano giustificazioni razionali e calcoli statistici. contro, ossia gli “altri” che bussano alle nostre Mosè dice al popolo di fronte al Mar Rosso, con porte, offrendoci la possibilità di superare le no- un nemico agguerrito che lo incalza alle spal- stre paure per incontrare, accogliere e assistere le: «Non abbiate paura», perché il Signore non Gesù in persona. abbandona il suo popolo, ma agisce misteriosa- E chi ha avuto la forza di lasciarsi liberare dal- mente nella storia per realizzare il suo piano di la paura, chi ha sperimentato la gioia di questo salvezza. Mosè parla così semplicemente perché incontro è chiamato oggi ad annunciarlo sui tet- si fida di Dio. ti, apertamente, per aiutare altri a fare lo stesso, L’incontro con l’altro, poi, è anche incontro con predisponendosi all’incontro con Cristo e la sua Cristo. Ce l’ha detto Lui stesso. È Lui che bussa salvezza. alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, Fratelli e sorelle, si tratta di una grazia che porta nudo, malato, carcerato, chiedendo di essere in- con sé una missione, frutto di affidamento com- contrato e assistito. E se avessimo ancora qual- pleto al Signore, che è per noi l’unica vera certez- che dubbio, ecco la sua parola chiara: «In verità za. Per questo, come singoli e come comunità, io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo siamo chiamati a fare nostra la preghiera del po- di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a polo redento: «Mia forza e mio canto è il Signo- me» (Mt 25,40). re, egli è stato la mia salvezza» (Es 15,2). PAROLE AL TERMINE DELLA MESSA Prima di congedarmi vorrei ringraziare ognuno di voi per tutto quello che fate: il piccolo passo… Ma il piccolo passo fa il grande cammino della storia. Avanti! Non abbiate paura, abbiate coraggio! Che il Signore vi benedica. Grazie.
“Il piccolo passo fa il grande cammino della storia!” COMUNITÀ ACCOGLIENTI: LIBERI DALLA PAURA Documento conclusivo del Meeting “Liberi dalla paura”, svoltosi a Sacrofano (Roma) Consapevoli che «tutti i credenti e gli uomini e tasia dello Spirito Santo, che è infinita ma anche le donne di buona volontà sono chiamati a ri- molto concreta. Per questo occorre «cominciare spondere alle numerose sfide poste dalle migra- a ringraziare chi ci dà l’occasione di questo incon- zioni contemporanee con generosità, alacrità, tro, ossia gli “altri” che bussano alle nostre porte, of- saggezza e lungimiranza, ciascuno secondo le frendoci la possibilità di superare le nostre paure, per proprie responsabilità» e che il fenomeno delle incontrare accogliere e assistere Gesù in persona»4. migrazioni è «senza dubbio una delle più gran- Dare un nome alla paura. Il nostro mondo di sfide educative», raccogliamo l’invito a essere sembra sempre di più attraversato dalla paura, comunità accoglienti perché sappiamo che «ri- spesso alimentata e strumentalizzata ad arte dai nunciare a un incontro non è umano» . potenti del mondo. Non c’è paura più insidiosa Inizia con queste parole il documento conclu- di quella che nasce dalla diffidenza e si alimen- sivo del Meeting “Liberi dalla paura” promos- ta della mancanza di speranza. Essa ci fa vede- so da Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e re l’altro come un contendente, un avversario, Centro Astalli svoltosi a Sacrofano dal 15 al 17 fino a trasformarlo in una minaccia, un nemi- febbraio. co. Abbiamo paura dei poveri, che ci ricorda- no che la loro condizione domani potrebbe es- Di seguito il testo integrale: sere la nostra, in una società che si disinteressa sempre di più delle persone e delle loro esisten- Consapevoli che «tutti i credenti e gli uomini e le ze. Eppure, l’istintiva reazione di allontanare donne di buona volontà sono chiamati a rispondere dal nostro sguardo chi è in difficoltà, di isola- alle numerose sfide poste dalle migrazioni contempo- re la nostra quotidianità per salvaguardarla, ci ranee con generosità, alacrità, saggezza e lungimi- condanna a una solitudine che rende tutti più ranza, ciascuno secondo le proprie responsabilità»1 e fragili e impotenti. Spesso dimentichiamo che che il fenomeno delle migrazioni è «senza dubbio la paura è esperienza anche dei migranti: crea una delle più grandi sfide educative»2, raccogliamo ansia l’arrivare in un luogo nuovo, non fami- l’invito a essere comunità accoglienti perché sap- liare che a volte si rivela ostile, come pure agi- piamo che «rinunciare a un incontro non è umano»3. ta la paura di deludere le persone care, di falli- L’accoglienza è senza dubbio un’esperienza in- re nel progetto migratorio. Sempre più spesso teriore profonda: prima di essere una risposta a tale situazione è esacerbata da situazioni indot- un bisogno è un’esperienza di condivisione ric- te dalle circostanze del Paese di approdo: pau- ca, che richiede un cammino di conversione per- ra di perdere il permesso di soggiorno, pau- sonale e comunitario. Nello specifico domanda ra di essere considerati impostori e criminali. di coniugare la complessità del fenomeno mi- La nostra fede ci chiede di non abbandonarci gratorio con la complessità del reale, la dispo- alle nostre paure e di comprendere le paure che nibilità con il coraggio di farsi attraversare da abitano i nostri fratelli e le nostre sorelle. Come presenze inattese lasciandosi guidare dalla fan- cristiani, rendendoci conto delle sfide e delle dif- 1 Papa Francesco, Messaggio per la 104a Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018. 2 Cei, Educare alla vita buona del Vangelo. Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, Roma, 2010, n. 14. 3 Papa Francesco, Omelia per Celebrazione della Santa Messa per i partecipanti del Meeting “Liberi dalla paura”- Fra- terna Domus, Sacrofano (Rm), 15 febbraio 2019 4 Ibidem.
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