Un cammino di speranza e di pace - L'Osservatore Romano - In allegato il mensile "donne chiesa mondo" - L'Osservatore Romano

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Un cammino di speranza e di pace - L'Osservatore Romano - In allegato il mensile "donne chiesa mondo" - L'Osservatore Romano
L’Osservatore
il Settimanale
               Romano
Città del Vaticano, giovedì 2 gennaio 2020
anno LXXIII, numero 1 (4.025)

                                             Un cammino
                                             di speranza
                                             e di pace

  In allegato il mensile «donne chiesa mondo»
Un cammino di speranza e di pace - L'Osservatore Romano - In allegato il mensile "donne chiesa mondo" - L'Osservatore Romano
il Settimanale                                                                        L’Osservatore Romano
                                                                                                        giovedì 2 gennaio 2020

  #editoriale                                                                                                                    2

          I
                   l 2019 volge al termine ed è tempo di fare un        per una svolta. Ma per cogliere questo tempo
                   bilancio, che non ha senso se al tempo stesso        qualitativamente propizio, ci vuole uno sguar-
                   non è anche un “rilancio”. Un po’ come Gia-          do acuto, umile e puro e per questo “allenato”
                   no, da cui il nome di gennaio, la “porta” (ia-       al linguaggio di Dio. Uno sguardo che un an-
                   nua) dell’anno, che gli antichi raffiguravano        no fa, accettando l’incarico di dirigere questo
                   bifronte, con uno sguardo rivolto indietro, al       giornale, ho definito “forestiero” prendendo in
                   passato, e l’altro aperto al futuro. Il futuro ha    prestito questo aggettivo dal passo del Vange-
                   bisogno di radici, per dirla con una frase che       lo di Luca dei discepoli di Emmaus e auspi-
                   il Papa ha ripetuto spesso nel 2019 (riprenden-      cando per «L’Osservatore Romano» di avere e
                   dola dall’intervista al professore Zamagni ap-       quindi offrire al lettore proprio quello sguar-
                   parsa su «L’Osservatore Romano» il 23 mag-           do. Quei due discepoli camminano lungo la
                   gio) «tradizione è la custodia del fuoco, non        strada e parlano, amaramente, del “fatto del
                   la venerazione delle ceneri».                        giorno”, sanno tutto della “cronaca” della mor-
                      Due sguardi quindi, avanti e indietro, su un      te di Cristo, ma non ne hanno compreso il
                   2019 attraversato da segnali di diversa natura,      senso ed è solo l’incontro con il forestiero Ge-
                   tra l’inesorabilità di muri che vengono minac-       sù che permette loro di cogliere il significato
                   ciosamente invocati e il dinamismo, spesso           profondo della storia che si era dipanata da-
                   confuso, a volte purtroppo violento, di intere       vanti ai loro occhi incapaci di vedere. Sono gli
                   popolazioni che si ribellano un po’ dappertut-       incontri che facciamo a farci crescere, a impri-
                   to nel mondo e provano ad alzare la voce. In         mere nella nostra vita una nuova decisione e
                   particolare c’è da segnalare l’attivismo di tanti    direzione. Per questo il Papa non fa altro che
                   giovani che in quest’anno hanno realizzato,          uscire e andare incontro alle persone, entrare
                   per dirla con De Certeau, la “presa della paro-      nelle loro conversazioni quotidiane, fermarsi
                   la”. Ancora è presto per dire qualcosa di più        un momento e spezzare, quasi “poeticamente”
                   preciso ma il segnale c’è stato e c’è. Uno dei       (cioè gratuitamente, come ha detto tornando
                   propositi che questo giornale si era posto           dal viaggio in Thailandia e Giappone), il rit-
                   all’inizio dell’anno era quello di dare voce a       mo frenetico di un vita spesa solo a fare, pro-
                   chi non ha voce. Ad esempio ai giovani, il no-       durre, comprare, consumare.
                   stro futuro. Sul quotidiano la rubrica del lune-        Sono tanti, nella mia memoria, gli incontri
                   dì #CantiereGiovani rappresenta proprio que-         che quest’anno il Papa ha realizzato toccando
                   sto, un tentativo di dare spazio alle nuove ge-      il cuore dei presenti (e, si spera, anche dei lon-
                   nerazioni, alle loro domande, ai loro sogni.         tani, grazie ai mezzi di comunicazione e fra
                   Sono venuti in redazione, si sono confrontati e      questi anche quelli vaticani); me ne vengono
                   hanno parlato ma soprattutto hanno trovato           in mente tre particolarmente significativi: l’ab-
                   qualcuno ad ascoltarli. E proprio il 30 dicem-       braccio commosso con padre Pedro Opeka nel
                   bre, ben 150 ragazzi di Gioventù studentesca         centro di Akamasoa in Madagascar, il dialogo
                   sono venuti dal nord Italia nella redazione de
                                                                        con i ragazzi in Giappone in cui il Papa par-
                   «L’Osservatore Romano» per vedere da vicino
                                                                        lando con un ragazzo vittima di bullismo ha
                   il nostro lavoro e dialogare con la redazione,
                                                                        ricordato che la pace comincia ogni giorno in
                   per trovare qualcuno disposto ad ascoltare la
                                                                        famiglia, a scuola e che proprio i bulli che si
                   loro voce. Innanzitutto il Santo Padre che in
                                                                        mostrano forti sono i più deboli, i più paurosi
                   ognuno dei suoi viaggi ha trovato il tempo e il
                                                                        ed è la paura la vera nemica della pace, quella
                   modo di incontrarli e dialogare con loro, spes-
                                                                        paura che “rende pazzi” (come ha detto par-
                   so realizzando uno dei momenti più intensi
                                                                        tendo per la Gmg di Panamá) fino al punto di
                   dell’intera visita apostolica in quel paese. E
                                                                        immaginare un mondo pieno di muri che divi-
                   non posso non ricordare un’altra visita del Pa-
                                                                        dono e separano; e infine le sue parole duran-
                   pa che il 20 dicembre scorso si è recato “a sor-
                   presa” (a rivederlo oggi retrospettivamente, il      te la conferenza stampa di ritorno da Abu
                   programma svolto da Francesco è per lo più           Dhabi il 4 febbraio, dopo la firma del Docu-
                   “fuori programma”, ma si sa: «lo Spirito soffia      mento sulla Fratellanza umana quando l’allora
                   dove vuole») in una scuola romana, il Liceo          direttore ad interim della Sala stampa della
                   Albertelli, non per parlare ai giovani ma per        Santa Sede Alessandro Gisotti definì giusta-
                   ascoltare le loro domande e insieme a loro           mente “storico” e “grande” quell’evento e il
                   provare a costruire delle risposte, a indicare       Papa colse l’occasione per ricordarci che tutte
                   delle strade da percorrere.                          le storie umane sono grandi, che non esistono
                                                                        storie piccole, che ogni storia, anche dell’ulti-
                                                                        mo degli uomini, proprio in quanto umana,
                                                                        possiede una dignità indistruttibile. Quelle

Un anno
                                                                        toccanti parole mi hanno ricordato la figura di
                                                                        Edith Stein che vivendo, fino in fondo, gli an-
                                                                        ni terribili della seconda guerra mondiale, ci
                                                                        ha lasciato la seguente vertiginosa riflessione:         L’OSSERVATORE ROMANO
                                                                        «Nella notte più oscura sorgono i più grandi

tra cronaca
                                                                        profeti e i santi. Tuttavia, la corrente vivifican-      Unicuique suum                Non praevalebunt
                                                                        te della vita mistica rimane invisibile. Sicura-         Edizione settimanale in lingua italiana
                                                                        mente gli avvenimenti decisivi della storia del
                                                                        mondo sono stati essenzialmente influenzati                         Città del Vaticano
                                                                                                                                            ornet@ossrom.va
                                                                        da anime sulle quali nulla viene detto nei libri                 www.osservatoreromano.va

e storia                                                                di storia. E quali siano le anime che dobbiamo
                                                                        ringraziare per gli avvenimenti decisivi della
                                                                        nostra vita personale, è qualcosa che sapremo
                                                                        soltanto nel giorno in cui tutto ciò che è na-
                                                                        scosto sarà svelato».
                                                                                                                                            ANDREA MONDA
                                                                                                                                                  D irettore

                                                                                                                                           GIANLUCA BICCINI
                                                                                                                                                Coordinatore

                                                                                                                                    PIERO DI D OMENICANTONIO
                                                                                                                                              Progetto grafico
                                                                           Oggi viviamo un tempo per fortuna diverso
                                                                        da quegli anni, anche se sempre sul punto di                             Redazione

di ANDREA MONDA       Se ci si sofferma soltanto di fronte ai “fatti”   degenare e crollare nell’abisso; un tempo che            via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano
                                                                                                                                             fax +39 06 6988 3675

                   (del giorno, dell’anno), al dato della cronaca,      ha bisogno di grandi profeti e di santi, di per-
                   si rischia di annaspare, travolti dalla massa di     sone che siano di incoraggiamento e che indi-                      Servizio fotografico
                                                                                                                                  telefono 06 6988 4797    fax 06 6988 4998
                   informazioni che oggi ognuno può ricevere            chino la luce anche nelle tenebre, quella luce               photo@ossrom.va        www.photo.va

                   nelle più svariate modalità, e di perdere il sen-    di Cristo che il Papa nel messaggio Urbi et
                                                                                                                                     TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE
                   so racchiuso dentro quegli stessi fatti. Il cri-     Orbi di Natale ha detto essere «più grande»                     L’OSSERVATORE ROMANO
                   stiano però sa che oltre al tempo come krònos,       di ogni tenebra. Di persone che, più semplice-
                                                                                                                                                Abbonamenti
                   mera “quantità”, esiste un tempo che è kairòs,       mente, ora che quest’anno volge al declino,               Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00).

                   occasione in cui Dio entra nella storia degli        proprio come a Emmaus, sappiano dire: «Re-                         telefono 06 6989 9480
                                                                                                                                              fax 06 6988 5164
                   uomini e la illumina gettando le condizioni          sta con noi Gesù».                                                     info@ossrom.va
il Settimanale                                                                        L’Osservatore Romano
                                                                                                                               giovedì 2 gennaio 2020

    #7giorniconilpapa                                                                                                                                   3

                                                                    Affidiamo oggi alla Santa Famiglia tutte le famiglie
                                                                 del mondo, specialmente quelle provate dalla sofferenza

                                                                                                                                              ”
                                                              o dal disagio, e invochiamo su di esse la protezione divina
                                                                                                                    @Pontifex, 29 dicembre

                                           GIOVEDÌ 19      DICEMBRE                            piano, ma nel cui atteggiamento è racchiusa
                                                                                               tutta la sapienza cristiana». Al termine, Fran-
                                           Il peccato è non custodire la gratuità, creden-     cesco ha indirizzato un saluto particolare a
                                           doci redentori di noi stessi mentre è il Signore    una delegazione di cittadini italiani che vivono
                                           a salvarci. Così Papa Francesco nell’omelia         in territori gravemente inquinati e che «aspira-
                                           della messa a Casa Santa Marta. Il deserto fio-     no ad una migliore qualità dell’ambiente e a
                                           rirà: il Pontefice ha usato quest’immagine, ri-     una giusta tutela della salute».
                                                                                                  Prima di affacciarsi alla finestra del Palazzo
                                                                                               apostolico per la preghiera mariana, Francesco
                                                                                               aveva incontrato nell’Aula Paolo VI i bambini
                                                                                               assistiti dal Dispensario pediatrico Santa Mar-
                                                                                               ta, insieme con i volontari e i famigliari (foto
                                                                                               in basso a destra). I piccoli si sono stretti in-
                                                                                               torno a lui per festeggiarne il compleanno, of-
                                                                                               frendo una torta con una candelina — che il
                                                                                               Papa ha spento — e presentando le loro storie
                                                                                               di sofferenza e speranza.

                                                                                               MARTEDÌ 31
                                                                                                  «Desidero esprimere sentimenti di cordoglio
                                                                                               all’intero ordine agostiniano ed ai familiari del
                                                                                               caro porporato, verso il quale ho sempre nutri-
                                                                                               to grande stima sia per la sua testimonianza
                                                                                               personale di vita cristiana e consacrata sia per
                                                                                               il suo esemplare servizio alla formazione delle
                                                                                               nuove generazioni, specialmente dei sacerdo-
                                                                                               ti». Lo ha scritto il Papa in un telegramma per
                                                                                               la morte del cardinale maltese Prosper Grech,
                                                                                               diacono di Santa Maria Goretti, avvenuta po-
                                                                                               chi giorni dopo aver compiuto novantaquattro
   È semplice e umile l’abitazione,        chiamandosi al profeta Isaia, per ricordare che     anni. Nel messaggio il Pontefice ne ha ricorda-
       l’ingresso è spoglio, anche la      Dio è capace di cambiare tutto, gratuitamente,      to il lungo e competente servizio svolto come
         nuda pietra dell’interno dà       perché questo fiorire sembra impossibile per il     docente in varie università romane e nella San-
         l’immagine di un ambiente         deserto fatto di sabbia secca. L’invito è quindi    ta Sede. Nello stesso pomeriggio Francesco a
  dimesso, un po’ precario. Non a          quello di custodire questa gratuità: il peccato è   si è recato nella chiesa romana di San Giusep-
          caso, al lato della parete è     la voglia di redimere sé stessi.                    pe a via Nomentana per partecipare ai funerali
      appoggiata una scala che un                                                              di Maria Grazia Mara, esperta di patristica e
    abile manutentore dovrà usare                                                              autrice di libri sulle figure principali della sto-
           per sistemare il tetto. È il                                                        ria del cristianesimo dei primi secoli, morta nei
    paesaggio scelto da Alessandro
                                           SABATO 21                                           giorni precedenti all’età di 96 anni. Tra lo stu-
        Di Placidi per il presepe di          «Nel presepe anche noi riviviamo» l’espe-        pore dei presenti, con un “fuori programma” il
      quest’anno nella Casa Santa          rienza di «guardare il Bambino Gesù e sentire       Pontefice ha voluto esserci alla celebrazione,
         Marta. Maria e Giuseppe,          che lì Dio ci sorride, e sorride a tutti i poveri   tornando nel quartiere in cui viveva la donna,
    affiancati dal bue e dall’asino,       della terra, a tutti quelli che aspettano la sal-   da lui già visitata a sorpresa il 29 luglio 2018.
     guardano verso il centro della        vezza, che sperano in un mondo più fraterno,
      scena, dove il bambino Gesù          dove non ci siano più guerre e violenze». Lo
    adagiato in una mangiatoia è           ha detto il Papa ai dipendenti della Santa Se-
  adorato da tre angeli sorridenti.        de e del Governatorato dello Stato della Città
           All’esterno i pastori con le    del Vaticano, incontrati a mezzogiorno
 immancabili pecore e gli animali          nell’Aula Paolo VI per il tradizionale scambio
     da cortile. Dietro il porticato,      degli auguri natalizi. Nel suo discorso France-
   sotto il quale ha trovato riparo        sco ha esortato a «lasciare che la bontà disar-
   la Sacra Famiglia, si intravede         mata» del Bambino Gesù «ci purifichi dalle
    una donna di colore che porta          scorie che spesso incrostano i cuori».
      un’anfora sulla testa: forse si
 appresta a rientrare in una casa
    di cui si scorge il portone. Un
fascio di luce inonda il centro del        D OMENICA 22
presepe e illumina il Bambino che             L’esempio di Giuseppe — uomo «mite e
       chiede a ognuno di fermarsi         saggio» che ha accettato nella sua vita «la lo-
 anche solo un attimo a salutarlo          gica sorprendente di Dio», lontana «da piccoli
                        e ad adorarlo.     o grandi calcoli» e aperta «verso orizzonti
                                           nuovi» — è stato indicato dal Papa ai fedeli
                                           che hanno partecipato alla recita dell’Angelus
                                           in piazza San Pietro. Introducendo la preghie-
                                           ra mariana il Pontefice ha esortato a guardare
                                           al Natale «attraverso l’esperienza di san Giu-
                                           seppe, una figura apparentemente di secondo
il Settimanale                                                                         L’Osservatore Romano
                                                                                                              giovedì 2 gennaio 2020

 #credenziali                                                                                                                          4

           Indifferenza e paura
      ostacoli al cammino della pace
                                                                                                                                       «Solo quando mettiamo
                                                                                                                                       da parte l’indifferenza
                                                                                                                                       e la paura può crescere
                                                                                                                                       e prosperare un vero clima
                                                                                                                                       di rispetto reciproco».
                                                                                                                                       Lo ha ricordato Papa
                                                                                                                                       Francesco ai sei nuovi
                                                                                                                                       ambasciatori di Seychelles,
                                                                                                                                       Mali, Andorra, Kenya,
                                                                                                                                       Lettonia e Niger,
                                                                                                                                       che giovedì mattina,
                                                                                                                                       19 dicembre, nella Sala
                                                                                                                                       Clementina, hanno
                                                                                                                                       presentato le lettere con cui
                                                                                                                                       sono stati accreditati presso
                                                                                                                                       la Santa Sede.

      E
                        ccellenze,                                            a un sistema economico più giusto e a varie
                        Sono lieto di ricevervi per la presentazione          opportunità per la partecipazione di tutti alla
                        delle Lettere con le quali venite accreditati co-     vita sociale e politica. La vostra presenza qui è
                        me Ambasciatori Straordinari e Plenipotenziari        segno della risoluzione dei Paesi che rappre-
                                                                              sentate e della comunità internazionale nel suo
                        dei vostri Paesi presso la Santa Sede: Seychel-
                                                                              complesso nell’affrontare le situazioni di ingiu-
                        les, Mali, Andorra, Kenya, Lettonia e Niger.
                                                                              stizia, discriminazione, povertà e disuguaglian-
                        Vi chiedo gentilmente di trasmettere i miei           za che affliggono il nostro mondo e minaccia-
                        sentimenti di stima ai vostri rispettivi Capi di      no le speranze e le aspirazioni delle generazio-
                        Stato, insieme all’assicurazione delle mie pre-       ni future.
                        ghiere per loro e per i vostri concittadini.
                                                                                 Sempre più spesso vediamo che la pace è
                           Il nostro incontro odierno si svolge mentre i      ostacolata anche dalla mancanza di rispetto
                        cristiani di tutto il mondo si preparano a cele-      per la nostra casa comune e in particolare dal-
                        brare la nascita di Colui al quale ci rivolgiamo      lo sfruttamento abusivo delle risorse naturali,
                        come Principe della pace. La pace è l’aspira-         viste solo come fonte di profitto immediato,
                        zione di tutta la famiglia umana. È un cammi-         senza considerazione per i costi che ciò com-
                        no di speranza, che comprende, tra l’altro, il        porta per le comunità locali e per la natura
                        dialogo, la riconciliazione e la conversione          stessa. Il nostro mondo sta affrontando una
                        ecologica (cfr. Messaggio per la Giornata Mon-        serie di sfide complesse per la sostenibilità
                        diale della Pace 2020). In un mondo triste-           dell’ambiente, non solo per il presente ma an-
                        mente segnato da conflitti civili, regionali e in-    che per l’immediato futuro. Il recente Sinodo
                        ternazionali, divisioni sociali e disuguaglianze,     sulla Regione panamazzonica ha fatto appello
                        è essenziale intraprendere un dialogo costrutti-      a un rinnovato apprezzamento del rapporto
         A sei nuovi    vo e creativo basato sull’onestà e sulla verità,
                        con l’obiettivo di promuovere una maggiore
                                                                              tra comunità e terra, tra presente e passato e
                                                                              tra esperienza e speranza. L’impegno per una
       ambasciatori     solidarietà fraterna tra gli individui e all’inter-   gestione responsabile della terra e delle sue ri-
                        no della comunità globale. Da parte sua, la           sorse è urgentemente richiesto a tutti i livelli,
 l’invito al dialogo    Chiesa cattolica si impegna a collaborare con         dall’educazione familiare alla vita sociale e ci-
                        ogni partner responsabile nel promuovere il           vile, fino alle decisioni politiche ed economi-
alla riconciliazione    bene di ogni persona e di tutti i popoli. È mia       che. Il bene comune e quello della casa in cui
                        fervida speranza che la vostra missione contri-
 e alla conversione     buisca non solo al consolidamento dei buoni
                                                                              dimoriamo esigono sforzi di cooperazione per
                                                                              far progredire il fiorire della vita e lo sviluppo
                        rapporti esistenti tra i vostri Paesi e la Santa
           ecologica    Sede, ma anche alla costruzione di un mondo
                                                                              integrale di ogni membro della nostra famiglia
                                                                              umana.
                        più giusto e pacifico in cui la vita umana, la
                        dignità e i diritti siano rispettati e valorizzati.      Cari Ambasciatori, mentre iniziate la vostra
                                                                              missione presso la Santa Sede, formulo i miei
                           Il cammino verso la pace inizia con l’aper-
                                                                              migliori auspici e vi assicuro la costante dispo-
                        tura alla riconciliazione: «Si tratta di abbando-
                        nare il desiderio di dominare gli altri e impa-       nibilità dei vari uffici della Curia romana per
                        rare a guardarci a vicenda come persone, come         assistervi nell’adempimento delle vostre re-
                        figli di Dio, come fratelli» (ibid., 3). Solo         sponsabilità. Su di voi e sulle vostre famiglie,
                        quando mettiamo da parte l’indifferenza e la          sui vostri collaboratori e su tutti i vostri con-
                        paura può crescere e prosperare un vero clima         cittadini di cuore invoco divine benedizioni di
                        di rispetto reciproco. Questo, a sua volta, por-      gioia e di pace, con l’augurio di buone feste di
                        ta allo sviluppo di una cultura dell’inclusione,      Natale.
il Settimanale                                                                          L’Osservatore Romano
                                                                                                    giovedì 2 gennaio 2020

#rifugiati                                                                                                                   5

L’ingiustizia
respinge
i migranti
e li fa morire
in mare
              La denuncia dell’ingiustizia «che costringe molti        Questa croce è trasparente: essa si pone co-
              migranti a lasciare le loro terre; li obbliga         me sfida a guardare con maggiore attenzione e
              ad attraversare deserti e a subire abusi e torture    a cercare sempre la verità. La croce è lumine-
              nei campi di detenzione; li respinge e li fa morire   scente: vuole rincuorare la nostra fede nella
              in mare», è riecheggiata in Vaticano nel discorso     Risurrezione, il trionfo di Cristo sulla morte.
              pronunciato giovedì 19 dicembre, da Papa              Anche il migrante ignoto, morto con la spe-
              Francesco davanti a un gruppo di rifugiati            ranza in una nuova vita, è partecipe di questa
              arrivati recentemente da Lesbo con i corridoi         vittoria. I soccorritori mi hanno raccontato co-
              umanitari. Il Pontefice li ha incontrati al termine   me stiano imparando l’umanità dalle persone
              delle udienze del mattino, facendo collocare          che riescono a salvare. Mi hanno rivelato come
              nella circostanza una croce nell’ingresso             in ogni missione riscoprano la bellezza di esse-
              al Palazzo apostolico dal Cortile del Belvedere:      re un’unica grande famiglia umana, unita nella
                                                                    fraternità universale.
              è stata realizzata in resina e all’interno
              ha un giubbotto salvagente arancione, di quelli          Ho deciso di esporre qui questo giubbotto
              che si usano per i soccorsi in mare. Rappresenta      salvagente, “crocifisso” su questa croce, per ri-
              una sorta di monumento al «migrante ignoto,           cordarci che dobbiamo tenere aperti gli occhi,
              morto con la speranza in una nuova vita»,             tenere aperto il cuore, per ricordare a tutti
              come ha spiegato Francesco descrivendola.             l’impegno inderogabile di salvare ogni vita
                                                                    umana, un dovere morale che unisce credenti
                                                                    e non credenti.

  Q
              uesto è il secondo giubbotto salvagente che ri-
              cevo in dono. Il primo mi è stato regalato
                                                                       Come possiamo non ascoltare il grido di-              L’incontro
                                                                    sperato di tanti fratelli e sorelle che preferisco-
              qualche anno fa da un gruppo di soccorritori.
              Apparteneva a una bambina che è annegata
                                                                    no affrontare un mare in tempesta piuttosto              con un gruppo
                                                                    che morire lentamente nei campi di detenzione
              nel Mediterraneo. L’ho donato poi ai due Sot-         libici, luoghi di tortura e schiavitù ignobile?          giunto da Lesbo
              tosegretari della Sezione Migranti e Rifugiati        Come possiamo rimanere indifferenti di fronte
              del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo          agli abusi e alle violenze di cui sono vittime
              Umano Integrale. Ho detto loro: “Ecco la vo-          innocenti, lasciandoli alla mercé di trafficanti
              stra missione!”. Con ciò ho voluto significare        senza scrupoli? Come possiamo “passare ol-
              l’imprescindibile impegno della Chiesa a salva-       tre”, come il sacerdote e il levita della parabola
              re le vite dei migranti, per poi poterli accoglie-    del Buon Samaritano (cfr. Lc 10, 31-32), facen-
              re, proteggere, promuovere ed integrare.              doci così responsabili della loro morte? La no-
                 Questo secondo giubbotto, consegnato da            stra ignavia è peccato!
              un altro gruppo di soccorritori solo qualche             Ringrazio il Signore per tutti coloro che
              giorno fa, è appartenuto a un migrante scom-
                                                                    hanno deciso di non restare indifferenti e si
              parso in mare lo scorso luglio. Nessuno sa chi
                                                                    prodigano a soccorrere il malcapitato, senza
              fosse o da dove venisse. Solo si sa che il suo
                                                                    farsi troppe domande sul come o sul perché il
              giubbotto è stato recuperato alla deriva nel
                                                                    povero mezzo morto sia finito sulla loro stra-
              Mediterraneo Centrale, il 3 luglio 2019, a de-
                                                                    da. Non è bloccando le loro imbarcazioni che
              terminate coordinate geografiche. Siamo di
                                                                    si risolve il problema. Bisogna impegnarsi se-
              fronte ad un’altra morte causata dall’ingiusti-
              zia. Già, perché è l’ingiustizia che costringe        riamente a svuotare i campi di detenzione in
              molti migranti a lasciare le loro terre. È l’in-      Libia, valutando e attuando tutte le soluzioni
              giustizia che li obbliga ad attraversare deserti e    possibili. Bisogna denunciare e perseguire i
              a subire abusi e torture nei campi di detenzio-       trafficanti che sfruttano e maltrattano i mi-
              ne. È l’ingiustizia che li respinge e li fa morire    granti, senza timore di rivelare connivenze e
              in mare.                                              complicità con le istituzioni. Bisogna mettere
                                                                    da parte gli interessi economici perché al cen-
                 Il giubbotto “veste” una croce in resina co-       tro ci sia la persona, ogni persona, la cui vita e
              lorata, che vuole esprimere l’esperienza spiri-       dignità sono preziose agli occhi di Dio. Biso-
              tuale che ho potuto cogliere dalle parole dei         gna soccorrere e salvare, perché siamo tutti re-
              soccorritori. In Gesù Cristo la croce è fonte di      sponsabili della vita del nostro prossimo, e il
              salvezza, «stoltezza per quelli che si perdono
                                                                    Signore ce ne chiederà conto al momento del
              — dice San Paolo —, ma per quelli che si salva-
                                                                    giudizio. Grazie.
              no, ossia per noi, è potenza di Dio» (1 Cor 1,
              18). Nella tradizione cristiana la croce è sim-          Adesso, guardando questo giubbotto e
              bolo di sofferenza e sacrificio e, al tempo stes-     guardando la croce, ognuno in silenzio preghi.
              so, di redenzione e di salvezza.                         Il Signore benedica tutti voi.
il Settimanale                                                                         L’Osservatore Romano
                                                                                               giovedì 2 gennaio 2020

#Organizzazionenazioniunite                                                                                             6

Non possiamo
girarci dall’altra
parte di fronte
a ingiustizie
e disuguaglianze

         Il Papa ha ricevuto in udienza nella mattina
         di venerdì 20 dicembre, nella biblioteca privata
         del Palazzo apostolico, il segretario generale
         dell’Organizzazione delle Nazioni Unite,
         António Guterres. In occasione dell’incontro, i due
         hanno registrato un videomessaggio. Il primo
         a prendere la parola è stato il Pontefice,
         che ha parlato in spagnolo.
         Del suo intervento pubblichiamo una nostra
         traduzione italiana.

  È
         bello che questo nostro incontro avvenga nei          all’oppressione, all’estremismo e al fanatismo
         giorni che ci conducono verso il Natale. Sono         cieco, così come per costringere all’esilio e
         giorni in cui i nostri sguardi sono rivolti al cie-   all’emarginazione.
         lo per affidare a Dio le persone e le situazioni         Ma grida vendetta al cospetto di Dio anche
         che più abbiamo a cuore. In questo sguardo ci         la corsa agli armamenti e al riarmo nucleare.
         riconosciamo figli di un unico Padre, fratelli.       Ed è immorale non soltanto l’uso ma anche il
            Rendiamo grazie per tutto il bene che c’è          possesso di armi nucleari, le quali hanno una
         nel mondo, per i tanti che si impegnano gra-          portata distruttiva tale, che anche il solo peri-        Francesco
         tuitamente, per chi spende la propria vita nel        colo di un incidente rappresenta una cupa mi-
         servire, per chi non si arrende e costruisce una      naccia sull’umanità.
                                                                                                                        incontra
         società più umana e più giusta. Lo sappiamo:
         non possiamo salvarci da soli.                           Non restiamo indifferenti di fronte alle nu-          il segretario
                                                               merose guerre che si continuano a combattere
            Non possiamo, non dobbiamo girarci                 e che vedono soccombere tanti innocenti.                 generale dell’Onu
         dall’altra parte di fronte alle ingiustizie, alle
         disuguaglianze, allo scandalo della fame nel             La fiducia nel dialogo fra le persone e fra le
         mondo, della povertà, dei bambini che muoio-          nazioni, nel multilateralismo, nel ruolo delle
         no perché non hanno acqua, cibo, le cure ne-          organizzazioni internazionali, nella diplomazia
         cessarie.                                             come strumento per la comprensione e l’inte-
            Non possiamo girarci dall’altra parte di           sa, è indispensabile per costruire un mondo
         fronte a qualsiasi tipo di abuso nei confronti        pacifico.
         dei più piccoli. Dobbiamo tutti insieme com-             Riconosciamoci membri di un’unica umani-
         battere questa piaga.                                 tà, e prendiamoci cura della nostra terra che,
            Non possiamo chiudere gli occhi di fronte          generazione dopo generazione, ci è stata affi-
         ai tanti nostri fratelli che, a motivo di conflitti   data da Dio in custodia perché la coltiviamo e
         e violenze, della miseria o dei cambiamenti cli-      la lasciamo in eredità ai nostri figli. L’impegno
         matici, lasciano i loro Paesi e vanno incontro        per ridurre le emissioni inquinanti e per una
         spesso a un triste destino.                           ecologia integrale è urgente e necessario: fac-
            Non dobbiamo rimanere indifferenti davanti         ciamo qualcosa prima che sia troppo tardi!
         alla dignità umana calpestata e sfruttata, agli          Ascoltiamo la voce di tanti giovani che ci
         attacchi contro la vita umana, sia quella non         aiutano a prendere coscienza di quanto sta ac-
         ancora nata sia quella di ogni persona biso-          cadendo oggi nel mondo e ci chiedono di es-
         gnosa di cure.                                        sere seminatori di pace e costruttori, insieme e
            Non possiamo, non dobbiamo girarci                 non da soli, di una civiltà più umana e più
         dall’altra parte quando i credenti di varie fedi      giusta.
         sono perseguitati, in diverse parti del mondo.           Il Natale, nella sua genuina semplicità, ci ri-
            Grida vendetta al cospetto di Dio l’uso del-       corda che ciò che veramente conta nella vita è
         la religione per incitare all’odio, alla violenza,    l’amore.
il Settimanale                                                                          L’Osservatore Romano
                                                                                                            giovedì 2 gennaio 2020

#studenti                                                                                                                            7

                      Nella mattinata di venerdì 20 dicembre, Papa
                      Francesco si è recato, in visita privata, nel liceo
                      romano Pilo Albertelli.
                      Pubblichiamo la trascrizione del dialogo
                      che il Pontefice ha improvvisato rispondendo
                      alle domande di alcuni ragazzi.

                                    leonora: Salve Santità, il mio nome

                      E
                                    è Eleonora e volevo chiederle una co-
                                    sa. A quanto sappiamo è uscito un
                                    libro dal titolo «La solitudine di
                                    Papa Francesco». Ma lei veramente
                                    si sente solo? E cosa ne pensa della
                      solitudine che noi ragazzi affrontiamo durante la
                      nostra adolescenza?
                         Io non conosco questo libro, non ho visto
                      cosa dice della mia solitudine, non posso ri-
                      spondere al libro, rispondo a te. È sempre im-
                      portante nella vita avere un momento per sen-
                      tirsi solo senza gente che ti guardi, tu e tu. Tu
                      davanti alla tua coscienza, questo fa bene. Io
                      alle volte lo faccio. Grazie a Dio non mi sento       molto difficile fare la strada della gratuità, fare
                      solo nel senso di non avere amici, gente, lavo-       dei gesti gratuiti. L’unica strada per farli è
                      ro. Sono impegnato e questo è buono anche.            quella dell’amore. Ma chi ama non cerca il
                      C’è una solitudine brutta, è quella che tanta         proprio interesse. Perché nell’amore è la ricom-
                      gente passa quando non ha lavoro, gli amici si        pensa, il fatto di amare. E amare è una parola
                      staccano. Ci sono tante solitudini, tante. Pren-      grande... Io dirò che è proprio la cosa più
                      do quella buona per rispondere alla seconda           grande che noi possiamo fare è amare, amare.
                      parte, di voi ragazzi... È importante abituarsi a     Tu pensa per esempio ai genitori che si sacrifi-
                      un momento di solitudine nella giornata, ogni         cano per i figli e amano. E non chiedono ri-
                      due, tre giorni, non so ma... Mi sento solo e         compensa ai figli, ai figli che si sacrificano per
                      vedere cosa succede nella mia vita, e questo ti       i genitori anziani, perché non gli manchi affet-
                      fa crescere. C’è la solitudine buona. La solitu-      to, che non gli manchi qualcosa di necessario.
                      dine cattiva, che ti fa male è quella che ti fa       E vanno da loro con tenerezza. Amici che si
                      scivolare sulla malinconia, sui pensieri cattivi,     sacrificano per amore per altri amici, tanti
                      anche pensieri di gelosia, di vendetta, tanti         amici... Persino nella storia abbiamo visto
                      pensieri cattivi... Mi sento solo e penso a co-       qualcuno dare la vita per l’altro. La strada
                      me fare del male agli altri. Ma questa voi non        dell’amore è l’unica cosa che assicura a tutti
                      l’avete sicuramente, sono tranquillo... Ma un         noi di non essere egoisti. Ma ci vuole lavoro
                      po’ di solitudine con me stesso, ognuno deve          per arrivare a quello, ci vuole maturità, ci vuo-
        La visita     averla, con sé stesso. Cosa succede nella mia         le una strada di generosità. Abitualmente sem-
                      vita dentro... Un po’, troppo non fa bene.            pre siamo un po’ interessati, cerchiamo qual-
 al liceo romano      Grazie a te.                                          cosa dietro. Ma il solo fatto che tu abbia fatto
   Pilo Albertelli                                                          questa domanda così significa che tu hai l’in-
                                                                            quietudine e questa è una cosa grande già.
                      [Sara] Salve mi chiamo Sara e volevo chiederle
                      come posso affrontare la sofferenza che genera in     Questo è guardare: quello che faccio è per
                      me sapere che quando compio un gesto buono, un        prendere qualcosa o no? È per conquistare la
                      gesto nobile risiede sempre dentro la mia anima       “fetta” di qualcuno (qualcosa?) o no? Il fare
                      un desiderio di ricompensa. Come mai se nulla         quella domanda indica in te maturità. Compli-
                      avessi in cambio, nulla sarei in grado di donare?     menti di questo, è una bella domanda. Com-
                      Secondo lei sarò mai in grado di raggiungere un       plimenti a tutti. Fatevi quelle domande, che
                      amore senza secondi fini? O soprattutto esiste un     sono le domande della vita perché tutti noi —
                      amore senza secondi fini?                             tutti, tutti, anche io, tutti! — siamo un po’
                                                                            egoisti e cerchiamo il nostro interesse. Io co-
                        Grazie. È vero, sempre, quando qualcuno di          noscevo una persona che era molto egoista e i
                      noi fa un gesto c’è il pericolo di farlo per          suoi compagni la chiamavano — in spagnolo lo
                      qualche interesse, cercando una ricompensa. È         dico, poi cerco di tradurlo — : “Yo, me, mi,
                                                                            conmigo, para mi”, “Io, me, con me, per me
                                                                            e... — non ricordo l’altra — per me”. Sempre
                                                                            egocentrico, è quella la parola. Le persone che
                                                                            hanno un’energia psicologica centripeta mai

Non perdete                                                                 andranno bene nella vita. Sono persone ama-
                                                                            re. Perché guardano solo a loro e se un altro
                                                                            ha un successo più grande divengono amare
                                                                            perché vogliono anche quello, sempre guar-
                                                                            dando... per questo la strada dell’amore è una

la capacità                                                                 strada difficile perché esige da noi di fare tan-
                                                                            te potature di atteggiamenti brutti, non buoni.
                                                                            Ci aiuta la strada della generosità, la strada
                                                                            dell’ascoltare l’altro, i compagni, lasciarli par-
                                                                            lare. Alle volte vediamo persone che uno co-

di sognare                                                                  mincia a parlare e l’altro risponde prima che
                                                                            finisca... Ma lasciar parlare, dare spazio alle al-
                                                                            tre persone. E alle volte ci sono persone noio-
                                                                            se. Tu ne conosci qualcuna... Noiose, sono pe-
                                                                            santi alcune ma ascoltarle con pazienza. Tutte

e di giocare                                                                queste cose portano la nostra tendenza a pren-
                                                                            dere dagli altri, ti aiutano alla generosità. Ma
                                                                            la strada dell’amore si fa così. Con piccoli sa-
                                                                            crifici. Grazie.

                                                                                                             CONTINUA A PAGINA 8
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                                                                                                     giovedì 2 gennaio 2020

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            CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 7                           parti anche lo stanno facendo ma quello che è
                                                                   successo da noi a me “vergogna” (fa vergogna-
            [Francesco] Salve Santo Padre, io volevo chieder-      re) perché è una storia di conversione forzata,
            le, quando lei insegnava, che sguardi, che gesti,      di non rispetto della dignità della persona. Per           In cerca
            che pensieri aveva nei confronti di persone di altre   questo la mia esperienza era naturale con le
            credenze religiose, anche?                             persone di altre religioni perché il mio papà il
                                                                                                                              di veri maestri
                                                                   lavoro del mio papà era ragioniere e lui aveva
            [Damiano] Buongiorno Santità, io volevo porle          tanti clienti imprenditori ebrei e venivano a ca-          L’ultimo giorno di scuola
            un quesito. Se un ateo venisse da lei e le chiedesse   sa, era normale e non ho avuto questo come                 prima delle vacanze è
                                                                   un problema. Ma deve essere normale. Niente                sempre un po’ particolare,
            una ragione fondamentale per cominciare a credere
                                                                   lasciarli da parte perché hanno un’altra fede. E           ma quello di venerdì 20
            che cosa gli risponderebbe?                                                                                       dicembre, per gli alunni del
                                                                   tu. Damiano, che parola userebbe per convin-
               Andiamo alla tua prima. Quando insegnavo                                                                       liceo romano Albertelli li ha
                                                                   cere qualcuno a diventare cristiano...                     battuti tutti. In quei giorni
            che sguardo e che parole avevo verso i ragazzi
                                                                                                                              un po’ surreali, in cui
            credenti o di altre religioni... Ma in Argentina       [Damiano] Se chiedesse a lei una ragione fonda-            all’ultimo banco si freme
            c’è un fenomeno sociale, che è il fenomeno             mentale per cominciare a credere...                        per la paura
            migratorio. Dopo le due grandi guerre ci sono                                                                     dell’“interrogazione beffa” a
            state ondate migratorie dall’Europa, anche                La prima è tutto. Davanti a un non creden-              pochi giorni dal Natale, o
            dall’Asia minore e gli italiani... Pensa che il 40     te l’ultima cosa che devo fare è cercare di con-           dove si piazzano assemblee
            per cento degli argentini ha un cognome ita-           vincerlo. Mai. L’ultima cosa che devo fare è               “strategiche” per
            liano, quasi l’altro 40 spagnolo. Poi polacchi,        parlare. Devo vivere coerente con la mia fede.             “alleggerire” il peso delle
            russi, tutti... anche arabi, che noi chiamavamo        E sarà la mia testimonianza a risvegliare la cu-           lezioni, può succedere
            “turchi” perché venivano col passaporto del            riosità dell’altro che dice: “Ma perché tu fai             infatti che a mezza mattina
            grande impero ottomano. C’è una mescolanza             questo?”. E lì sì posso parlare. Ma senti, mai,            la campanella suoni non per
            di sangue, un meticciato forte in Argentina —          mai si porta il vangelo con proselitismo. Se               la ricreazione ma per un
            io sono figlio di un migrante — e questo ha                                                                       incontro speciale, quello che
                                                                   qualcuno dice di essere discepolo di Gesù e ti
                                                                                                                              proprio non ci si aspetta.
            fatto una cultura della convivenza. Io ho fatto        viene col proselitismo, questo non è discepolo
                                                                                                                              «Tutti in cortile ragazzi!...
            la scuola pubblica e sempre avevamo compa-             di Gesù. Il proselitismo non si fa, la Chiesa              Papa Francesco è venuto a
            gni di altre religioni. Siamo stati educati alla       non cresce per proselitismo. L’aveva detto Pa-             trovarci!».
            convivenza: “C’è un ebreo, ah russo... Vieni,          pa Benedetto, cresce per attrazione, per testi-            Il Pontefice, con una visita
            vieni! Io sono amico del russo!”. Dicevano             monianza. Il proselitismo lo fanno le squadre              privata al di fuori dei
            russo perché la maggioranza degli ebrei veni-          di calcio, questo si può fare, i partiti politici, si      programmi ufficiali, ha
            vano da Odessa, alcuni dalla Polonia ma la             può fare lì ma con la fede niente proselitismo.            raggiunto lo storico liceo
            maggioranza da Odessa. Poi c’era qualche ara-          E se qualcuno mi dice: “Ma tu perché?”. Leg-               romano che sorge accanto
            bo, libanese, siriano... “Ah, turco! Vieni, vie-       gi, leggi, leggi il Vangelo, questa è la mia fede.         alla basilica di Santa Maria
            ni!”. Questo era maomettano, questo era                Ma senza pressione.                                        Maggiore per trascorrere
            ebreo... Ma tutti insieme giocavamo, al pallo-                                                                    un’oretta con circa ottocento
            ne, eravamo amici tutti. Questo a me ha inse-                                                                     giovani studenti. Ed è stata
                                                                   [Alice] Salve, io vorrei farle una domanda forse           davvero una chiacchierata
                                                                   un po’ troppo personale. Vorrei chiederle qual è           tra amici, durante la quale
                                                                   l’ultima cosa che le capita di pensare prima di            in un attimo si sono
                                                                   addormentarsi e anche quanta importanza lei cre-           abbattute le distanze
                                                                   de e lei dà al sognare e al giocare perché noi qui         generazionali e sono stati
                                                                   più che altro studiamo.                                    gettati ponti di confidenza,
                                                                                                                              di fiducia e di affetto
                                                                   [Francesco] Buongiorno Santità, volevo chiederle.          reciproci. In un angolo del
                                                                   Lei recentemente ha parlato del suo maestro, pa-           cortile della scuola, tra le
                                                                                                                              scritte depositate sui muri
                                                                   dre Miguel Fiorito, che ricordo ha di lui e secondo
                                                                                                                              da generazioni di studenti,
                                                                   lei è importante avere dei maestri? Noi siamo cir-         c’era anche la citazione
                                                                   condati da maestri però i rapporti non sono sem-           rivisitata di un aforisma a
                                                                   pre dei migliori, cosa ne pensa?                           Plutarco e a Rabelais: «Non
                                                                                                                              siamo vasi da riempire, ma
                                                                      Cosa penso prima di andare a letto? Ma alle             fuochi da accendere». Il
                                                                   volte non c’è posto per pensare, bum! Tu cadi,             Papa non l’ha potuta certo
                                                                   perché sei stanchissimo e succede anche a voi              vedere — coperta com’era
                                                                   questo. Cerco di fare prima e cerco di fermar-             dai tanti studenti che lo
                                                                   mi un po’ e vedere cosa ha passato nel mio                 attendevano — ma
                                                                   cuore quel giorno. Quali sentimenti. E doman-              sicuramente l’ha messa in
                                                                   darmi ma perché ho avuto questo sentimento                 pratica, andando dritto al
                                                                   davanti a questa situazione? Perché ho avuto               cuore dei suoi interlocutori,
            gnato tanto, che siamo tutti uguali, tutti figli       questo sentimento davanti a quale altra situa-             sollecitandoli a farsi
            di Dio e questo ti purifica lo sguardo, te lo fa       zione? Perché sono rimasto rabbioso davanti a              domande serie sulla vita,
            umano. In Argentina c’è un piccolo gruppetto           quella persona? E perché mi ha dato tanta te-              spronandoli all’amore
            di cattolici troppo chiusi che non vogliono gli        nerezza quell’altra. Vedere cosa succede nel               gratuito, invitandoli a
            ebrei, non vogliono gli islamici ma questo                                                                        sognare, ad aprire orizzonti,
                                                                   cuore. Questo a me aiuta tanto perché alle
            gruppo, almeno a me non è mai piaciuto, è un                                                                      a cercare veri maestri.
                                                                   volte mi trovo che i miei sentimenti non sono              Giunto alle 11.25, è stato
            gruppo che è all’angolo, hanno una rivista cul-        tanto buoni e trovo radici di egoismo, radici di
            turale ma non hanno incidenza nella società e                                                                     accolto dalla preside
                                                                   invidia forse... Sì, anche io! Abituarsi, noi ab-          dell’istituto, Antonietta
            quando io insegnavo li guardavo com’erano,             biamo tante cose brutte! E trovo radici buone,             Corea, e dal direttore de
            questo è il segreto. Tu devi essere coerente con       pure. Che il mio cuore non sia una strada do-              «L’Osservatore Romano»,
            la tua fede. Non mi veniva in mente e non de-          ve tutti i sentimenti vadano e tornino, vadano             Andrea Monda, che fino
            ve essere così di dire a un ragazzo o a una ra-        e tornino... No, prendersi, quello che faccio io,          allo scorso anno trascorreva
            gazza: “Tu sei ebreo, tu sei musulmano: vieni,         mi prendo quel “tempino”, poco, meno di 10                 qui le sue mattinate nella
            convertiti!”. Tu sii coerente con la tua fede e        minuti e cerco di vedere cosa è passato per il             veste di professore di
            quella coerenza è quella che ti farà maturare.         mio cuore e cosa significa quel sentimento che             religione. Lungo il corridoio
            Non siamo nei tempi delle crociate. È una co-          ha provocato. E così le cose belle le prendo e             d’ingresso il Pontefice ha
            sa brutta ma che a me ha fatto soffrire tanto,         ringrazio la vita, Dio per questo e le cose                salutato l’intero corpo
            un passo della «Chanson de Roland», quando                                                                        docente e il personale del
                                                                   brutte cerco di guardarle bene e i sentimenti
                                                                                                                              liceo. C’erano anche alcuni
            i cristiani, i crociati avevano vinto i musulmani      brutti perché non si ripetano, no, i sentimenti            ragazzi, in rappresentanza
            e poi si faceva una coda di tutti i musulmani e        brutti perché vengono da un’altra parte vengo-             dell’istituto alberghiero
            davanti c’era il prete e un soldato. Il prete da-      no non da atteggiamenti buoni. Ossia guarda-               “Vespucci” (la preside è la
            vanti alla fonte battesimale e tutti venivano —        re cosa è successo dentro di me oggi, guardare             sorella della preside
            leggete quel passo — e gli domandavano: “O il          i sentimenti. Questo è molto importante. Tan-              dell’Albertelli), che hanno
            battesimo o la spada”. Questo è successo nella         te volte pensiamo ai pensieri e guardiamo: “Io             regalato alcuni dolcetti
            storia! Anche lo fanno con noi cristiani in altre      ho pensato questo...”. Ma cosa hai sentito? E              realizzati da loro stessi. Una
il Settimanale                                                                           L’Osservatore Romano
                                                                                                                           giovedì 2 gennaio 2020

   #studenti                                                                                                                                             9

                                    questo fa tanto bene. Essere padroni dei senti-      gare, ma almeno, inviatemi buone onde, così
                                    menti. Non per gestirli, ma per sapere cosa si-      Dio mi aiuta. Grazie.
                                    gnificano e quale messaggio mi lasciano. Poi
breve sosta è stata dedicata        la seconda domanda tua, sognare e giocare...         [Emanuele] Salve Santità, volevo chiederle una
anche a una fotografia che          Ma è bella questa, è bella. È triste una perso-
ritrae il Papa in un giorno
                                                                                         cosa, visto che ci avviciniamo al Natale che è la
                                    na che non sa sognare da sveglio, non sa avere       festa della nascita e della pace tra tutti gli uomi-
speciale: era il 14 marzo
                                    dei sogni. Ma è una cosa grande saper sogna-         ni. Lei non ritiene che sia una contraddizione che
2013, di mattina presto,
poco prima delle 8 e
                                    re. “Ma tu sei uno sciocco, lascia, va al concre-    per difendere la sicurezza del mondo vengano pa-
Francesco fece la sua prima         to”. I sogni sono concreti, i sogni ti fanno         gate delle persone che uccidono altre persone? Per-
uscita dal Vaticano andando         guardare l’orizzonte, ti aprono un po’ la vita,      ché sostanzialmente è così, quando si parla di
a pregare davanti alla Salus        ti portano ossigeno all’anima, ti portano ossi-      eserciti si parla di persone che vengono pagate per
populi Romani nella                 geno all’anima, capacità di sognare. Non per-        uccidere altre persone. In un mondo giusto non ci
basilica liberiana. All’uscita      dere quella, non perdere. C’è una bella canzo-       dovrebbero essere gli eserciti...
si fermò a salutare da              ne italiana su questo, «Nel blu dipinto di
lontano gli alunni del liceo        blu», capacità di sognare, questo è bello. E            È vero, questa è una cosa non bella, brutta,
affacciati alle finestre.           poi giocare. Ma il gioco anche è — riprendo          alle volte ti dicono: “Io pago le persone per
L’immagine ritrae proprio           una parola che ho detto poco fa — il gioco è il      difendere, difendere l’ordine, difendere la pa-
quel gesto della mano: una
                                    linguaggio della gratuità. Nel calcio una delle      tria”. Ma le guerre non sono cose buone, su
sorta di promessa d’incontro
mantenuta sei anni dopo. E
                                    cose più brutte che succede oggi nel mondo           questo tu hai ragione. Non solo io pago per...
un sorriso particolare              del calcio è che hanno perso l’amatoriale, è di-     ma uccidere, uccidere. Stiamo vedendo cosa
Francesco ha riservato al           ventato troppo commerciale, ma l’amatoriale          succede in Siria oggi, oggi. Cosa succede nello
fratello della serva di Dio         nello sport è proprio il gioco che ti fa crescere.   Yemen, stiamo vedendo queste cose brutte. Io
Lorena D’Alessandro, ex             Ti fa crescere. “Perché giochi?” — “Perché mi        vengo, questa mattina, dal registrare un mes-
alunna morta poco più che           piace, perché voglio fare queste cose bene...”.      saggio insieme al segretario generale delle Na-
adolescente nel 1981. Tra i         Il gioco è gratuito, la gratuità. È l’amateur,       zioni Unite. Sarà pubblicato sui giornali sicu-
presenti, c’erano anche il          non perdere quello di vista, una persona che         ro o sulla tv. La risposta mia più chiara a quel-
figlio e i nipoti di Pilo           non impara a giocare da ragazzo, da bambino,         lo che tu dici è in quel messaggio che ho regi-
Albertelli. E proprio al            non sarà una persona matura, sarà una perso-         strato. Ma tu hai ragione. Grazie.
professore e partigiano,            na divisa dentro, una persona sterile, incapace
vittima nell’eccidio delle
Fosse Ardeatine, a cui è
                                    di fare una poesia, incapace di sognare pure.
intitolato l’istituto, ha fatto     Giocare è importante. Io vi farò una confiden-
riferimento la preside nel          za, quando io confesso matrimoni giovani e mi
saluto al Pontefice,                dicono che hanno due, tre figli, io dico: “Farò
ricordando come «i valori           un’altra domanda: lei gioca con i suoi figli?”.
dell’accoglienza, della
libertà e della valorizzazione
del pluralismo e delle
                                    La maggioranza di voi tra alcuni anni avrete
                                    dei figli, ma non dimenticare, giocare con i fi-
                                    gli, i papà le mamme che sanno giocare con i
                                                                                                Due gesti diversi
differenze» siano «già
inscritti nel nome di questa
                                    figli. Per terra lì, ma con i figli. Questa è sag-
                                    gezza, è far crescere bene un figlio, pure. Non
                                                                                         un unico sguardo verso il futuro
scuola, nel suo Dna».               so se ho risposto sui sogni.
Prima di raggiungere il
cortile dove si erano raccolti         C’è un’opera letteraria spagnola forse il pro-
tutti gli studenti, il Papa ha      fessore, la professoressa di letteratura potrà       di ANDREA MONDA                                  domanda proprio sul tema della pace. Il
salutato il gruppo di               trovarla. Il «Brindis» di Gerardo Diego. Que-                                                         Papa ha risposto sottolineando l’ingiustizia
                                                                                         Nell’arco della stessa mattinata, venerdì 20     delle guerre e ha rinviato al
ragazzi, tutti ex alunni, che       sto ha finito gli studi, è diventato professore e
                                                                                         dicembre, Papa Francesco ha prima                videomessaggio che aveva appena
nel 2018, coordinati da             gli hanno dato una carica di professore in           lanciato un appello per la pace nel mondo        pronunciato insieme al Segretario Generale
Monda, prepararono le               un’altra città, giovane professore. E gli amici      attraverso un videomessaggio condiviso con       dell’Onu, raccomandandone ai ragazzi la
meditazioni per la Via              gli hanno fatto una cena e lui durante la cena       António Guterres, Segretario generale            lettura.
Crucis al Colosseo.                 pensò: “Io dovrò ringraziare, dovrò fare un          dell’Onu, e poi si è recato presso il liceo      La pace e la scuola, la pace comincia a
Un urlo da stadio ha
                                    brindisi”, e su una carta o forse sul tavolino lì    Pilo Albertelli, una scuola pubblica di          scuola, lo aveva già detto nemmeno un
accompagnato l’avvicinarsi
del Pontefice alla vetrata
                                    scrisse una poesia che si chiama «Brindis» e lì      Roma, a due passi dalla Basilica di Santa        mese fa il 25 novembre in Giappone,
                                    dice: “Adesso andrò a tal posto e farò questo,       Maria Maggiore e, sedutosi nel cortile della     rispondendo a un giovane che raccontava
che dà sul cortile. Finché, al
                                    questo, questo, ma un giorno avrò un discepo-        ricreazione, ha dialogato con gli oltre          la sua esperienza di vittima di bullismo; in
suo apparire sulla soglia, il
                                    lo” — il senso contrario della domanda — “un         ottocento studenti. Due gesti                    quella occasione il Papa aveva osservato
grido si è trasformato in                                                                apparentemente diversi ma che sono due
un’autentica ovazione. Il           giorno sarò maestro”, che è molto di più, è                                                           che i bulli sono i veri deboli e ricordato
                                                                                         facce della stessa medaglia, due istantanee
Papa si è seduto di fronte ai       un’altra cosa dell’essere professore, è di più.      che ritraggono il medesimo volto, due
ragazzi e, dopo aver                Un giorno sarò maestro e avrò quel discepolo,        immagini dello stesso pontificato.
ascoltato un canto, ha dato         e parla come lui vorrebbe che fosse questo di-       La pace e i giovani, la parola che fa da
il via alla conversazione,          scepolo. Andiamo in senso contrario. Noi pos-        ponte tra i due concetti è “futuro”, e
rispondendo, volta per              siamo dire lo stesso. Un giorno avrò un mae-         quindi “educazione”. Non a caso il primo
volta, a una decina di                                                                   dei due gesti del Papa, il videomessaggio
                                    stro. Ma anzi cerco un maestro perché i pro-
domande.                                                                                 realizzato con Guterres, è terminato con
I giovani liceali lo
                                    fessori non sono bravi? Sono bravissimi ma fra
                                    maestro e discepolo c’è una linea, c’è un’armo-      queste parole: «Ascoltiamo la voce di tanti
ascoltavano con attenzione,                                                              giovani che ci aiutano a prendere coscienza
con gli occhi attenti di chi        nia. E trovare un maestro di vita è una delle
                                                                                         di quanto sta accadendo oggi nel mondo e
cerca punti di riferimento,         cose belle, belle, belle. Grazie a Dio io ne ho      ci chiedono di essere seminatori di pace e
maestri veri da seguire.            avuto uno che mi ha aiutato tanto e ho dato          costruttori, insieme e non da soli, di una
Improvvisamente, come               testimonianza pochi giorni fa su quella perso-       civiltà più umana e più giusta», una frase
nella migliore delle                na ma è un dono avere un maestro. Tu non             conclusiva che non chiudeva ma apriva al
sceneggiature, è suonata la         puoi fare un avviso sulla stampa: io sto cercan-     secondo gesto che di lì a poco il Papa si
campanella, suscitando              do un maestro... No, è un dono. Viene. È co-         accingeva a compiere, uscendo dal Vaticano
l’ilarità di tutti. A questo        me l’amore, viene, viene. E il discepolato an-       ed entrando nella vita quotidiana di una
punto il Papa si è alzato e         che viene, viene. È un dono della vita. Ma cer-      istituzione scolastica. Proprio lì, dopo aver
ha rivolto gli auguri di                                                                 salutato il corpo docente e il personale del
                                    cate, forse una versione italiana, di questo
buon Natale. Ma prima di                                                                 liceo, Francesco ha realizzato l’invito che
andar via si è fermato ad           «Brindis» di Gerardo Diego. Non è un gran
                                                                                         aveva pronunciato nemmeno un’ora prima:
ascoltare un’ultima                 poeta ma in quella poesia c’è quello che tu mi       si è messo in ascolto. Nessun discorso
domanda di un ragazzo.              ha domandato, il rapporto tra maestro e disce-       preparato infatti per questa visita              che è dai rapporti personali più quotidiani
Prima di lasciare l’istituto, il    polo. Grazie.                                        estemporanea nella scuola, ma solamente          che inizia la pace, quella fondata sul
Papa è stato accompagnato              È suonata la campanella, mi dicono! Vuol          ascolto, ascolto e dialogo tra lui e i giovani   coraggio che permette di affrontare la
dalla preside nell’aula in cui      dire che il Papa deve andarsene!                     fatto di domande e risposte. Sette
                                                                                                                                          paura, unica vera nemica della pace. Ed è
il liceo porta avanti il                                                                 domande molto apprezzate dal Santo
laboratorio di studio “Mare            Vi auguro buon Natale a tutti e vi auguro il      Padre per il coraggio e la schiettezza alle
                                                                                                                                          stato questo, il coraggio, il sentimento che
Nostrum”, per approfondire          meglio, vi auguro di studiare, lavorare, sogna-      quali il Papa ha risposto con la stessa          si è respirato più forte sia nelle parole
dal punto di vista storico e        re, giocare, avere un maestro! Vi auguro tutto.      libertà e sincerità. Ne è scaturito un           rivolte al mondo dal Sommo Pontefice sia
sociologico il tema delle           Che il Signore vi benedica e pregate per me e        dialogo profondo e ricco, che ha spaziato        nel cortile della ricreazione del liceo
migrazioni. (maurizio fontana)      chi non prega perché non crede o non sa pre-         su diversi temi, e che si è concluso con una     Albertelli.
il Settimanale                                                                       L’Osservatore Romano
                                                                                                         giovedì 2 gennaio 2020

#curiaromana                                                                                                                        10

                     «L’umanità è la cifra distintiva con cui      «Come io ho amato voi, così amatevi              la fede e la scienza. Capita spesso di vi-
                     leggere la riforma», perché essa «chiama,     anche voi gli uni gli altri. Da questo tut-      vere il cambiamento limitandosi a indos-
                     interpella e provoca, cioè chiama a uscire    ti sapranno che siete miei discepoli: se         sare un nuovo vestito, e poi rimanere in
                     fuori e a non temere il cambiamento».         avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,       realtà come si era prima. Rammento
                     Lo ha detto Papa Francesco nel discorso       34-35). Qui, di fatto, Gesù non ci chiede        l’espressione enigmatica, che si legge in
                     pronunciato durante la tradizionale udienza   di amare Lui come risposta al suo amore          un famoso romanzo italiano: “Se voglia-
                     natalizia alla Curia romana, svoltasi         per noi; ci domanda, piuttosto, di amar-         mo che tutto rimanga come è, bisogna
                     nella mattinata di sabato 21 dicembre,        ci l’un l’altro con il suo stesso amore. Ci      che tutto cambi” (ne Il Gattopardo di
                     nella Sala Clementina.                        domanda, in altre parole, di essere simili       Giuseppe Tomasi di Lampedusa).
                                                                   a Lui, perché Egli si è fatto simile a noi.         L’atteggiamento sano è piuttosto
                                                                   Il Natale, dunque — esorta il santo Car-         quello di lasciarsi interrogare dalle sfide
                                                                   dinale Newman —, «ci trovi sempre più

«E
                     il Verbo si fece carne e pose la sua di-                                                       del tempo presente e di coglierle con le
                                                                   simili a Colui che, in questo tempo è di-        virtù del discernimento, della parresia e
                     mora in mezzo a noi» (Gv 1, 14).
                                                                   venuto bambino per amor nostro; che              della hypomoné. Il cambiamento, in que-
                                                                   ogni nuovo Natale ci trovi più semplici,         sto caso, assumerebbe tutt’altro aspetto:
                     Cari fratelli e sorelle,                      più umili, più santi, più caritatevoli, più      da elemento di contorno, da contesto o
                        a tutti voi il mio cordiale benvenuto.     rassegnati, più lieti, più pieni di Dio».3
                     Ringrazio il Cardinale Angelo Sodano                                                           da pretesto, da paesaggio esterno... di-
                                                                   E aggiunge: «Questo è il tempo dell’in-          venterebbe sempre più umano, e anche
                     per le parole che mi ha rivolto, e soprat-    nocenza, della purezza, della dolcezza,
                     tutto desidero esprimergli la mia gratitu-                                                     più cristiano. Sarebbe sempre un cambia-
                                                                   della gioia, della pace».4
                     dine, anche a nome dei Membri del                                                              mento esterno, ma compiuto a partire
                                                                      Il nome di Newman ci ricorda anche
                     Collegio Cardinalizio, per il prezioso e      una sua ben nota affermazione, quasi un
                     puntuale servizio che Egli ha svolto
                                                                   aforisma, rintracciabile nella sua opera
                     quale Decano, per lunghi anni, con di-
                                                                   Lo sviluppo della dottrina cristiana, che
                     sponibilità, dedizione, efficienza e gran-
                                                                   storicamente e spiritualmente si colloca
                     de capacità organizzativa e di coordina-
                                                                   al crocevia del suo ingresso nella Chiesa
                     mento. Con quel modo di agire della
                                                                   Cattolica. Dice così: «Qui sulla terra vi-
                     “rassa nostrana”, come direbbe Nino
                                                                   vere è cambiare, e la perfezione è il ri-
                     Costa [scrittore piemontese]. Grazie di
                     cuore, Eminenza! Adesso tocca ai Cardi-       sultato di molte trasformazioni».5 Non
                     nali Vescovi eleggere un nuovo Decano;        si tratta ovviamente di cercare il cambia-
                     spero che scelgano qualcuno che si oc-        mento per il cambiamento, oppure di
                     cupi a tempo pieno di questa carica tan-      seguire le mode, ma di avere la convin-
                     to importante. Grazie.                        zione che lo sviluppo e la crescita sono
                                                                   la caratteristica della vita terrena e uma-
                        A voi qui presenti, ai vostri collabora-   na, mentre, nella prospettiva del creden-
                     tori, a tutte le persone che prestano ser-    te, al centro di tutto c’è la stabilità di
                     vizio nella Curia, come pure ai Rappre-       D io.6
                     sentanti Pontifici e a quanti li affianca-
                     no, auguro un santo e lieto Natale. Ed           Per Newman il cambiamento era con-
                     agli auguri aggiungo la riconoscenza per      versione, cioè un’interiore trasformazio-
                     la dedizione quotidiana che offrite al        ne.7 La vita cristiana, in realtà, è un
                     servizio della Chiesa. Grazie tante!          cammino, un pellegrinaggio. La storia
                                                                   biblica è tutta un cammino, segnato da
                        Anche quest’anno il Signore ci offre
 La tradizionale     l’occasione di incontrarci per questo ge-
                                                                   avvii e ripartenze; come per Abramo;
                                                                   come per quanti, duemila anni or sono
         udienza     sto di comunione, che rafforza la nostra
                     fraternità ed è radicato nella contempla-     in Galilea, si misero in cammino per se-
                                                                   guire Gesù: «E, tirate le barche a terra,
  per gli auguri     zione dell’amore di Dio rivelatosi nel
                     Natale. Infatti, «la nascita di Cristo —      lasciarono tutto e lo seguirono» (Lc 5,
                                                                   11). Da allora, la storia del popolo di
         natalizi    ha scritto un mistico del nostro tempo —
                                                                   Dio — la storia della Chiesa — è segnata
                     è la testimonianza più forte ed eloquen-                                                       dal centro stesso dell’uomo, cioè una
                     te di quanto Dio abbia amato l’uomo.          sempre da partenze, spostamenti, cam-            conversione antropologica.9
                     Lo ha amato di un amore personale. È          biamenti. Il cammino, ovviamente, non
                                                                                                                       Noi dobbiamo avviare processi e non
                     per questo che ha preso un corpo uma-         è puramente geografico, ma anzitutto
                                                                                                                    occupare spazi: «Dio si manifesta in una
                     no al quale si è unito e lo ha fatto pro-     simbolico: è un invito a scoprire il moto
                                                                                                                    rivelazione storica, nel tempo. Il tempo
                     prio per sempre. La nascita di Cristo è       del cuore che, paradossalmente, ha biso-
                                                                                                                    inizia i processi, lo spazio li cristallizza.
                     essa stessa una “alleanza d’amore” stipu-     gno di partire per poter rimanere, di            Dio si trova nel tempo, nei processi in
                     lata per sempre tra Dio e l’uomo».1 E         cambiare per potere essere fedele.8              corso. Non bisogna privilegiare gli spazi
                     San Clemente d’Alessandria scrive: «Per          Tutto questo ha una particolare valen-        di potere rispetto ai tempi, anche lun-
                     questo lui [Cristo] è disceso, per questo     za nel nostro tempo, perché quella che           ghi, dei processi. Noi dobbiamo avviare
                                                                                                                    processi, più che occupare spazi. Dio si
                                                                                                                    manifesta nel tempo ed è presente nei
                                                                                                                    processi della storia. Questo fa privile-

L’umanità è la cifra                                                                                                giare le azioni che generano dinamiche
                                                                                                                    nuove. E richiede pazienza, attesa».10
                                                                                                                    Da ciò siamo sollecitati a leggere i segni
                                                                                                                    dei tempi con gli occhi della fede, affin-
                                                                                                                    ché la direzione di questo cambiamento

distintiva della riforma
                                                                                                                    «risvegli nuove e vecchie domande con
                                                                                                                    le quali è giusto e necessario confrontar-
                                                                                                                    si».11
                                                                                                                       Affrontando oggi il tema del cambia-
                                                                                                                    mento che si fonda principalmente sulla
                                                                                                                    fedeltà al depositum fidei e alla Tradizio-
                                                                                                                    ne, desidero ritornare sull’attuazione
                     rivestì l’umanità, per questo patì volon-     stiamo vivendo non è semplicemente               della riforma della Curia romana, riba-
                     tariamente ciò che è degli uomini, affin-     un’epoca di cambiamenti, ma è un cambia-         dendo che tale riforma non ha mai avu-
                     ché, dopo essersi misurato con la debo-       mento di epoca. Siamo, dunque, in uno            to la presunzione di fare come se prima
                     lezza di noi che egli amò, potesse in         di quei momenti nei quali i cambiamenti          niente fosse esistito; al contrario, si è
                     cambio misurare noi con la sua poten-         non sono più lineari, bensì epocali; co-         puntato a valorizzare quanto di buono è
                     za».2                                         stituiscono delle scelte che trasformano         stato fatto nella complessa storia della
                        Considerando tanta benevolenza e           velocemente il modo di vivere, di rela-          Curia. È doveroso valorizzarne la storia
                     tanto amore, lo scambio degli auguri na-      zionarsi, di comunicare ed elaborare il          per costruire un futuro che abbia basi
                     talizi è altresì un’occasione per accoglie-   pensiero, di rapportarsi tra le generazio-       solide, che abbia radici e perciò possa
                     re nuovamente il suo comandamento:            ni umane e di comprendere e di vivere            essere fecondo. Appellarsi alla memoria
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