Media Monitoring per 24-09-2018 - Rassegna stampa del 20-09-2018 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 Asl, "tagliati" 20 precari ........................................................................................................... 1 Buco infermieri in provincia di Salerno, ne mancano 1.800 ............................................... 3 Il presidente dell'Associazione "Tribunale del Malato Costiera Amalfitana", Andrea Cretella scrive una lettera al Ministro della Salute Giulio Grillo. ............................... 5 Impronte digitali per smascherare i furbetti del cartellino ... ........................................... 7 Impronte digitali per smascherare i furbetti del cartellino ... ........................................... 8 Impronte digitali per smascherare i furbetti del cartellino ... ........................................... 9 Mancanza di infermieri nelle strutture sanitarie in Provincia di Salerno ...................... 10 Salerno, al via opere di ristrutturazione ............................................................................. 11 Sanità: a Salerno e provincia mancano quasi 2 mila infermieri ...................................... 13 «Ora possiamo uscire dal commissariamento ma sono procedimenti che richiedono tempo» ............................................................................................................................... 15 Il giudice Allegro resiste allo scippo cade e si ferisce ....................................................... 17 Il manager Longo «Sblocco dei fondi per le opere edili» .................................................. 19 Tumori al colon Monaldi promosso ....................................................................................... 20 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 22 Anziana muore dopo un intervento aperta l' inchiesta, dieci medici indagati .............. 22 «Tetti di spesa iniqui rivedere assegnazione di risorse alle Regioni» ............................ 24 Due nuovi reparti all' Umberto I ........................................................................................... 26 Massa, in venti giorni 34 morti in corsia: indagato il primario di Medicina generale .............................................................................................................................................. 27 Progetto Pilota, diffidata l' Asl Salerno ............................................................................... 29 Sanità Campania ............................................................................................................................. 31 «Landolfi», Vignola incontra Morgante sul tavolo la revoca del trasloco del 118 ........ 31 Caos ospedale, l' ira del sindaco: ultimatum all' Asl ......................................................... 33 Distretti sanitari, sottoscritti i protocolli per le nuove sedi di Atripalda e Baiano ...... 35 Scure sugli sprechi dei farmaci L' obiettivo: tagliare i superticket ................................ 37 Settimana mondiale dell' allattamento: le iniziative dell' Asl Na 3 Sud ......................... 39 Stop al Pronto soccorso pressing su De Luca petizione a quota 2500 ........................... 40 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 42 "Quel tumore venne curato con le parole" .......................................................................... 42 «Batterio killer all' ospedale» Inchiesta su 33 decessi sospetti ...................................... 44 Daspo anche per gli ospedali «Basta aggressioni ai medici» .......................................... 46 DIPENDENZA DA VIDEOGIOCHI: UN RISCHIO PER LA SALUTE .......................................... 48 Indagato il primario dell' ospedale: in meno di un mese 33 morti sospette ................. 50 Violenza sulle donne fenomeno in aumento 7.200 casi in sei mesi ................................ 52
19/09/2018 Pagina 28 EAV: € 1.081 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Asl, "tagliati" 20 precari FRATTAMAGGIORE/1 Il rapporto termina a fine mese. Ieri la protesta: «La Regione vuole darci tre mesi di proroga» FRATTAMAGGIORE. Protestano i 20 operatori socio -anitari precari dell' Asl Napoli 2 Nord. I vertici dell' Asl hanno deciso di mettere fine al rapporto di lavoro, il prossimo 30 settembre. Così come prevedeva il bando, nonostante ci sia una possibilità offerta dalla Regione di mantenerli in servizio fino alla fine dell' anno. L' Asl Napoli 2 Nord ha infatti espletato un bando per l' assunzione di altri operatori socio sanitari, sempre con un rapporto precario. Ieri mattina hanno manifestato sotto la sede della direzione generale, in via Padre Mario Vergara. Striscioni e slogan per richiamare l' attenzione dei vertici aziendali, sotto lo sguardo della polizia che non ha avuto la necessità di intervenire. I 20 operatori hanno sopperito alle carenze degli organici nei nosocomi di Frattamaggiore, Ischia, Pozzuoli e Giugliano, oltre che nella Residenza sanitaria assistenziale di Cardito. «Licenziano precari per assumere altri precari hanno detto i manifestanti. Eppure che tra qualche settimana rischiamo di trovarsi senza lavoro perché non prorogare il nostro contratto, abbiamo esperienza, siamo inseriti nel meccanismo operativo dove siamo stati applicati». I 20 operatori hanno un' età che varia dai 25 ai 55 anni. Molti sono sposati. E dal primo ottobre saranno disoccupati. Dice uno dei precari: «C' è una nota di febbraio della Regione che dà opportunità alle aziende sanitarie campane di prolungare i contratti in scadenza fino alla fine dell' anno, invece la direzione generale dell' Asl Napoli 2 Nord ha deciso di risolvere il rapporto con noi ed assumere altri precari». «In questi 15 mesi, in cui siamo stati al servizio della sanità di questa Asl, abbiamo collaborato per superare le emergenze, legate alle carenze di organico, adesso non serviamo più e ci danno il ben servito» aggiunge una donna, preoccupata per il disagio economico che dovrà affrontare tra qualche settimana. I precari sono stati reclutati dalla graduatorie del Ruggi d' Aragona di Salerno, in un momento di emergenza. Qualcuno Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
fa la spola tra Salerno ed il Napoletano, altri sono del territorio dei comuni dell' Asl Napoli 2 Nord, che va da Ischia ad Acerra. «Siamo solo 20, pochi forse, il numero ci penalizza, ma noi siamo decisi ad andare fino in fondo. Ieri mattina una nostra delegazione ha incontrato il direttore generale Antonio D' Amore, il quale è sembrato convinto di continuare nel percorso delineato di sostituirci con i precari dell' avviso pubblico, tranne diverse indicazioni che potrebbero arrivare dal direttore generale della sanità regionale Antonino Postiglione». I manifestanti concludono: «Ci troviamo di fronte ad un muro di gomma: abbiamo investito i sindacati, e trasferiamo l' incontro in Regione, sperando che possa arrivare la soluzione definitiva». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2018 EAV: € 880 Lettori: 6.100 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Buco infermieri in provincia di Salerno, ne mancano 1.800 di Michele Pappacoda - 19 settembre 2018 - 9:50 Nel territorio dell’Asl Salerno mancano all’appello ben 1456 infermieri, mentre sono 341 quelli in meno all’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. Una carenza inserita nella voragine degli organici della sanità campana (-8.937 infermieri), seconda peggiore dopo la siciliana. La denuncia arriva dall’analisi del Centro studi della Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri (Fnopi). Cifre con un impatto diretto sulla salute dei pazienti. Partendo, infatti, dalla media dei paesi Ocse (tre infermieri per ogni medico), arriviamo ai numeri allarmanti della sanità in Campania. I numeri del “Ruggi” e dell’Asl. All’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” – che comprende anche i plessi del “Da Procida” di Salerno, “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni, “Fucito” di Mercato San Severino e “Costa d’Amalfi- Castiglione” di Ravello ci sono 1.261 paramedici per 534 medici. Il rapporto è quindi di 2,4. Ancora peggio all’Asl Salerno, dove tra i primi (3.059) e i secondi (1.505) il rapporto scende a 2, allineandosi alla media regionale. L’assistenza a rischio. Drammatico il quadro del carico assistenziale: per ogni infermiere campano ci sono 17 pazienti, cifra più alta d’Italia. E non si parla solo di stress lavorativo, come è facile immaginare. «Sono i dati internazionali a parlare spiega la Fnopi- ogni volta che si assegna un assistito in più a un infermiere (il rapporto ottimale sarebbe 1:6) aumenta del 23% l’indice di burnout, del 7% la mortalità dei pazienti, del 7% il rischio che l’infermiere non si renda conto delle complicanze a cui il paziente va incontro». In questo scenario, il rischio di mortalità in più tocca in media il 30-35% circa. «Ciò nonostante – precisa l’indagine – questi numeri non si raggiungono perché gli infermieri da sempre si prodigano per garantire la maggiore sicurezza possibile anche nelle attuali condizioni di carenza ». Non a caso, svolge straordinario circa il 40% dei paramedici occupati nel Ssn: 108mila sui 270mila totali. Ma non bisogna disperare di innalzare gli standard assistenziali, anche in Campania, la regione con l’aspettativa di vita più bassa. Sono chiari gli studi pubblicati su riviste internazionali (Jama e British Medical Journal): a un incremento del 10% di infermieri, corrisponde un calo della mortalità del 7%. E se si realizzasse un rapporto di 1 infermiere per 6 pazienti e nello staff fosse presente almeno il 60% di essi, potrebbero evitarsi 3.500 morti l’anno. D’altra parte, afferma uno studio francese nelle Unità di terapia intensiva: sotto la soglia di 2 infermieri ogni 5 pazienti e di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
un medico ogni 14 pazienti il rapporto è di 5-6 infermieri per medico – c’è una crescita significativa del rischio di mortalità. E aumentando i carichi di lavoro, conincremento del turnover dei letti o delle manovre salvavita da parte del team di guardia, il pericolo di decessi sale rispettivamente di 5,6 e 5,9 volte. Se piange la Campania, falcidiata da un piano di rientro decennale, ride poco il resto d’Italia (-53mila infermieri). Per l’Ocse, è lo Stato dal più basso rapporto europeo medici/infermieri, al 35° posto (su 36) nella classifica dei suoi paesi membri. Le uniche regioni a rispettare la soglia indicata sono Emilia Romagna, Friuli, Veneto, Molise e la provincia autonoma di Bolzano. E la media nazionale assegna, ad ogni infermiere, 11 pazienti da assistere. Però non mancano le contraddizioni. Sono pochi i paramedici (6.1 ogni mille abitanti, media Ue di 8.4), ma in compenso abbondano i medici: 3.8 ogni mille abitanti, valore più elevato della media Ue di 3.6. Gianmaria Roberti La Citta Accedi o registrati per commentare questo articolo. L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Positano News, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2018 EAV: € 843 Lettori: 6.100 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Il presidente dell'Associazione "Tribunale del Malato Costiera Amalfitana", Andrea Cretella scrive una lettera al Ministro della Salute Giulio Grillo. Il presidente dell’Associazione “Tribunale del Malato Costiera Amalfitana”, Andrea Cretella in una lettera al Ministro della Salute Giulio Grillo. «La scrivente associazione intende porre alla sua autorevole e cortese attenzione le problematiche del Presidio Ospedaliero “Costa d’Amalfi” sito in Castiglione di Ravello plesso dell’A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. La struttura è stata identificata con DCA n° 8/2018 pubblicato sul BURC n 12 del 12/2/2018 come ospedale di “Zona disagiata” ai sensi del D.M.70/2015, tale DCA è stato anche recepito nell’Atto aziendale della A.O.U. Ruggi ove vengono conteggiati i posti letto previsti.In questa qualifica sono previsti infatti 20 posti letto di Medicina con annessa funzione di Day Surgery e One Day surgery, nonché la funzione di PS-OBI con i servizi indispensabili di laboratorio analisi e radiologia ed il personale di supporto (rianimatore, cardiologo). A tutt’oggi è attivo il solo PS con il laboratorio analisi e radiologia e le figure di supporto, manca completamente l’OBI e soprattutto nessuna iniziativa è stata presa per la realizzazione dei 20 posti di Medicina, come pure per la riattivazione della sala operatoria esistente e disattivata da 3 anni, anzi è stato disattivato anche l’ambulatorio di chirurgia sebbene vi siano 6 chirurghi di PS disponibili a svolgerlo in orario ordinario. Ancora più grave e pericoloso è stata soppressa la reperibilità del rianimatore per i trasferimenti di rianimazione con il presidio che spesso resta oltre 3 ore senza rianimatore, un vero attentato alla sicurezza di pazienti ed operatori. Agli scriventi pare evidente la volontà della regione di non ottemperare a quanto previsto dal DCA n° 8, lasciandolo come mera promessa elettorale fatta per tacitare i cittadini della Costiera Amalfitana, un’altra truffa a chi già ha subito altre tipo il mai aperto Ospedale di Pogerola d’Amalfi. Con la presente gli scriventi chiedono alla SVI di agire nei confronti del Presidente-commissario On. le V. De Luca al fine di tradurre in fatti concreti quanto da lui stesso deciso». Più informazioni su Accedi o registrati per commentare questo articolo. L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Positano News, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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19/09/2018 EAV: € 27.118 Lettori: 36.666.667 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Impronte digitali per smascherare i furbetti del cartellino ... Il Cdm ha dato il via libera all'utilizzo delle impronte digitali contro i furbetti del cartellino nelle Pa. La novità per gli uffici pubblici è la rilevazione biometrica delle presenze dei pubblici dipendenti. L'identificazione con impronte digitali di chi entra in ufficio insomma. Con la nostra Antonella Palemieri siamo andati all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona: qui 3mila dipendenti passano il badge e lasciano la loro impronta. Funziona così dal 2016, a seguito di una inchiesta che portò alla luce una serie di tecniche che alcuni impiegati usavano sistematicamente per marinare il lavoro. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2018 EAV: € 27.118 Lettori: 36.666.667 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Impronte digitali per smascherare i furbetti del cartellino ... Durata: 03:27 23 ore fa CONDIVIDI CONDIVIDI TWEET CONDIVIDI E-MAIL Il Cdm ha dato il via libera all'utilizzo delle impronte digitali contro i furbetti del cartellino nelle Pa. La novità per gli uffici pubblici è la rilevazione biometrica delle presenze dei pubblici dipendenti. L'identificazione con impronte digitali di chi entra in ufficio insomma. Con la nostra Antonella Palemieri siamo andati all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona: qui 3mila dipendenti passano il badge e lasciano la loro impronta. Funziona così dal 2016, a seguito di una inchiesta che portò alla luce una serie di tecniche che alcuni impiegati usavano sistematicamente per marinare il lavoro. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2018 EAV: € 27.158 Lettori: 36.666.667 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Impronte digitali per smascherare i furbetti del cartellino ... Il Cdm ha dato il via libera all'utilizzo delle impronte digitali contro i furbetti del cartellino nelle Pa. La novità per gli uffici pubblici è la rilevazione biometrica delle presenze dei pubblici dipendenti. L'identificazione con impronte digitali di chi entra in ufficio insomma. Con la nostra Antonella Palemieri siamo andati all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona: qui 3mila dipendenti passano il badge e lasciano la loro impronta. Funziona così dal 2016, a seguito di una inchiesta che portò alla luce una serie di tecniche che alcuni impiegati usavano sistematicamente per marinare il lavoro. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2018 zerottonove.it EAV: € 446 Lettori: 1.833 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Mancanza di infermieri nelle strutture sanitarie in Provincia di Salerno Mancanza di infermieri nelle strutture sanitarie in Provincia di SalernoMancanza di infermieri nelle strutture sanitarie in Provincia di Salerno Di Francesca Di Lallo - 19 settembre 2018 Facebook Twitter Google+ Pinterest WhatsApp Tra l’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno e l’Asl, mancano circa 1.800 infermieri. A rischio l’assistenza dei pazienti in tutta la Provincia Tra l’Asl di Salerno e l’ azienda ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” mancano circa 1.800 infermieri. Si tratta di una carenza inserita nella voragine degli organici della sanità campana. Queste cifre, ovviamente, hanno impatto diretto sulla salute dei pazienti. Come riporta La Città, nell’azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, che comprende anche i plessi del “Da Procida” di Salerno, di Cava de’ Tirreni , di Mercato San Severino e di Ravello il rapporto numerico infermieri/medici è di 2,4. Invece, all’Asl Salerno il rapporto scende a 2, allineandosi alla media regionale. Dunque, l’assistenza per i pazienti è a rischio. Infatti, per ogni infermiere campano ci sono 17 pazienti, cifra più alta d’Italia. Spiega la Fnopi, Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri: “Sono i dati internazionali a parlare. Ogni volta che si assegna un assistito in più a un infermiere aumenta del 23% l’indice di burnout, del 7% la mortalità dei pazienti, del 7% il rischio che l’infermiere non si renda conto delle complicanze a cui il paziente va incontro”. D’altra parte, sotto la soglia di 2 infermieri ogni 5 pazienti e di un medico ogni 14 pazienti il rapporto è di 5-6 infermieri per medico. Inoltre, aumentando i carichi di lavoro, il pericolo di decessi sale rispettivamente di 5,6 e 5,9 volte. Comunque, in generale l’Italia è lo Stato con il più basso rapporto europeo medici/infermieri, al 35° posto nella classifica dei suoi paesi membri. Le uniche regioni a rispettare la soglia indicata sono Emilia Romagna, Friuli, Veneto, Molise e la provincia autonoma di Bolzano. Infine, la media nazionale assegna, ad ogni infermiere, 11 pazienti da assistere. In compenso, però, abbondano i medici. Facebook Twitter Google+ Pinterest WhatsApp Link Sponsorizzati Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2018 EAV: € 529 Lettori: 2.100 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, al via opere di ristrutturazione Salerno si prepara a rifarsi il look, con una spesa da 1 miliardo e 72 milioni di euro. Ecco i progetti che cambieranno il volto della città Nasce la nuova città Il finanziamento della Regione Campania per la realizzazione di un ampio parco di opere pubbliche, di edilizia residenziale e non solo, a Salerno è davvero imponente. Il totale è pari a 1 miliardo e 72 milioni di euro per ridisegnare il volto della città campana. Come saranno ripartiti? A spiegarlo sono il Sindaco Napoli e il Presidente della Regione Campania De Luca: 430 milioni per progettazioni in corso, 18 milioni di euro per gare in corso di aggiudicazione. I progetti I finanziamenti copriranno un importante numero di opere, di natura trasversale. A essere finanziati saranno lavori che interesseranno il centro della città ma non solo. Spazio anche alle periferie, per la loro riqualificazione. Nei prossimi mesi i cantieri aperti in città saranno davvero numerosi e le aziende che apprestano a realizzare le iniziative su carta potranno accrescere la loro efficienza grazie alla possibilità di acquistare, anche on line, le attrezzature più moderne ed efficienti, dalle benne in poi, sul portale Giffi Market. I cantieri apriranno per migliorare il volto del polo Fieristico e del lotto di porta Ovest, per potenziare la metropolitana e migliorare l’efficienza dal nuovo ospedale Ruggi d’Aragona. E ancora, spazi a interventi che interesseranno il parco del Mercatello, l’aeroporto di Pontecagnano, lo stadio Arechi fino al completamento della Cittadella Giudiziaria. Molte misure interesseranno, poi, il rilancio e la riqualificazione dei quartieri. In particolare si lavorerà per la ristrutturazione del Teatro Verdi, del Ghirelli e del Casino Sociale e per il completamento della Sala Pasolini. De Luca: “Un progetto unico in Italia” Nel corso della presentazione alla stampa, pochi giorni fa, il Governatore De Luca ha dichiarato che si tratta di “Un progetto che non ha paragoni in Italia. Stiamo completando la nuova Salerno. Un disegno di trasformazione. Siamo un modello nazionale”. De Luca si sofferma anche sul nuovo Ruggi D’Aragona, la struttura sanitaria, spiegando che “Finanzieremo un grande nuovo ospedale di Salerno. Perché Salerno merita una struttura ospedaliera all’avanguardia, anche perché tra tre o quattro anni il Ruggi rischia la chiusura perché non è a norma”. La risorsa mare come volano di sviluppo Il vero volano di sviluppo per la città, secondo il Sindaco Vincenzo Napoli, è la risorsa mare. Il fronte mare, nelle parole di Napoli, è un “autentico volano per il futuro della città”. Lavori in corso anche in questa direzione, con De Luca che spiega: “Si tratta del progetto più rilevante per il futuro Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
economico della città che darà lavoro a centinaia di giovani salernitani. Il progetto nasce da un’idea di Bohigas. E parte da Piazza della Libertà. Un pezzo di questo fronte di mare è già stato realizzato con la riqualificazione di Santa Teresa, dove la spiaggia si è già raddoppiata. I cittadini e noi tutti dobbiamo cominciare a immaginare che davanti a tutto il lungomare di Salerno ci sarà una spiaggia di 100 metri di profondità, non come adesso che tocca una lunghezza di soli 7 – 8 metri. Entro il prossimo anno avremo tutti i cantieri aperti per realizzare questo, che mi piace definire un vero miracolo”. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
19/09/2018 amalfinotizie.it EAV: € 416 Lettori: 1.333 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Sanità: a Salerno e provincia mancano quasi 2 mila infermieri Sanità: a Salerno e provincia mancano quasi 2 mila infermieriSanità: a Salerno e provincia mancano quasi 2 mila infermieri Di Redazione Campania - 19 Set 2018 Condividi su Facebook Tweet su Twitter Carenza di infermieri a Salerno. Nel territorio dell’Asl Salerno mancano all’appello 1.456 infermieri mentre all’Azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona ne mancano 341. Come riporta La Città la denuncia arriva dall’analisi del Centro studi della Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri (Fnopi) ed ha ripercussioni dirette sulla salute dei pazienti dal momento che ogni medico dovrebbe avere tre infermieri secondo la media dei paesi Ocse. Al plesso del Ruggi che comprende anche il “Da Procida” di Salerno, “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni, “Fucito” di Mercato San Severino e “Costa d’Amalfi- Castiglione” di Ravello ci sono 1.261 paramedici per 534 medici con un rapporto di 2,4.Ancora peggio all’Asl Salerno, dove tra i primi (3.059) e i secondi (1.505) il rapporto scende a 2, allineandosi alla media regionale. Ultime Notizie Redazione Costiera - 15 Set 2018 Oggi 15 settembre si celebra la Beata Vergine Maria Addolorata. La devozione alla Vergine Addolorata si sviluppa a partire dalla fine dell'XI secolo, con un primo cenno... Per ogni infermiere campano ci sono 17 pazienti, cifra più alta d’Italia. «Sono i dati internazionali a parlare spiega la Fnopi- ogni volta che si assegna un assistito in più a un infermiere (il rapporto ottimale sarebbe 1:6) aumenta del 23% l’indice di burnout, del 7% la mortalità dei pazienti, del 7% il rischio che l’infermiere non si renda conto delle complicanze a cui il paziente va incontro». In questo scenario, il rischio di mortalità in più tocca in media il 30-35% circa. Ovviamente gli infermieri della nostra regione e dei plessi Salernitani fanno si tutto per garantire la maggiore sicurezza possibile anche nelle attuali condizioni di carenza. Non a caso svolge straordinario circa il 40% dei paramedici occupati nel Ssn: 108mila sui 270 mila totali. Per l’Ocse l’Italia Stato dal più basso rapporto europeo medici/infermieri, al 35° posto (su 36) nella classifica dei suoi paesi membri. Le uniche regioni a rispettare la soglia indicata sono Emilia Romagna, Friuli, Veneto, Molise e la Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
provincia autonoma di Bolzano. E la media nazionale assegna ad ogni infermiere 11 pazienti da assistere. Oroscopo del giorno Meteo Salerno nubi sparse enter location 24.6 ° C 26 ° 23 ° 73% 1.5kmh 75% gio 24 ° ven 19 ° sab 22 ° dom 24 ° lun 26 ° Seguici Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2018 Pagina 4 EAV: € 1.394 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona «Ora possiamo uscire dal commissariamento ma sono procedimenti che richiedono tempo» SANITÀ / Il manager dell' azienda ospedaliera universitaria, Giuseppe Longo, sostiene la necessità di rivalutare i criteri di reparto per migliorare le aspettative di vita in Campania «E' necessario rivalutare i criteri di riparto». E' questa la "sentenza" di Giuseppe Longo, manager dell' azienda ospedaliera universitaria Ruggi d' Aragona, intervenuto nel corso dell' assemblea nazionale tenutasi ieri mattina a Salerno, indetto da Cgil, Cisl eUil per celebrare il 40esimo anniversario dell' istituzione del servizio sanitario nazionale. In Campania, riferiscono gli ultimi studi, l' aspettativa di vita è ridotta di molto, rispetto agli anni passati. «I dati epidemiologici ed in modo particolare l' istituto superiore di sanità li ha validati e dicono che la speranza di vita in Campania è ridotta rispetto alle regione capofila quindi le regioni del nord», ha dunque dichiarato Longo, parlando della necessità di rivalutare i criteri di reparto. La Campania, infatti, soffre di un sotto finanziamento rispetto alle altre regioni italiane: «in modo particolare siamo l' ultima regione in termini di finanziamento pro capite. Siamo una regione in piano di rientro, con una penalizzazione fortissima», ha dichiarato ancora il dirigente generale dell' azienda ospedaliera uni versitaria. Ad aggravare una situazione già di per sé complessa ancora una volta il blocco del turn over del personale, «uno degli effetti del commissariamento per cui per 9 anni non abbiamo potuto reclutare il personale e questi due elementi, da soli, determinano già degli effetti negativi nell' organizzazione dei servizi sanitari tanto che la nostra regione non soffre nell' aspetto tecnico -professionale nel senso che abbiamo dei valenti importanti professionisti, sia medici che infermieri ed altre professioni sanitarie. Il problema è di tipo organizzativo -strutturale». Una situazione dunque critica seppur con un lato positivo: il piano nazionale esiti, infatti, sta registrando un miglioramento degli Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
indicatori assistenziali così come sulla griglia Lea che mostra come la Regione Campania stia avanzando in termini di punteggio.«Questo significa che se ci fanno uscire in maniera definitiva dal commissaria mento è probabile che la nostra regione riesca a recuperare un Gap significativo tra noi e le regioni del nord», ha aggiunto Longo, secondo cui iniziano ad esserci tutte le condizioni per uscire dal commissaria mento perché la richiesta è stata fatta in maniera appropriata ma anche perché da ormai 5 anni la Regione chiude in pareggio i propri conti così come in questi ultimi anni si iniziano a registrare miglioramenti sulla griglia Lea. Ora, non resta che attendere lo sblocco dei fondi previsti dall' articolo 20. Si tratta di soldi destinati alla ristrutturazione edilizia per i nuovi ospedali o per mettere a norma quelli già esistenti, anche grazie agli indicatori di reddito che, da un punto di vista assistenziale, mostrano risultati significativi di miglioramento, come l' assunzione di 250 unità in 9 mesi, proprio su richiesta del manager Longo. «I numeri iniziano ad essere di valore e ci sono tutte le condizioni per potercene uscire ma è chiaro che sono procedimenti che richiedono tempi di valutazione tecnico politico sul tavolo ministeriale». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2018 Pagina 29 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 8.015 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Il giudice Allegro resiste allo scippo cade e si ferisce Petronilla Carillo Era andata a comprare dei cornetti per la sua famiglia quando è finita nel mirino di un balordo che, probabilmente, neanche sapeva chi fosse. Brutta disavventura per il giudice Anna Allegro la quale domenica mattina è finita al pronto soccorso dell' azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona per essere medicata a seguito di uno scippo. Anzi, di un tentato scippo. LA DINAMICA Il giudice stava percorrendo corso Garibaldi, era in pieno centro, ed era appena scesa di casa quando un ragazzo a bordo di uno scooter l' ha vista e l' ha puntata. La Allegro stava andando verso piazza della Ferrovia, verso un bar, quando il giovane si è avvicinata a lei a forte velocità, ha afferrato la sua borsa e ha tentato di strappargliela. Il giudice si è accorta della presa e ha opposto resistenza. Il giovane ha perso un po' l' equilibrio poi, per evitare cadute, ha mollato la borsa. La resistenza, per lui che era sul due ruote, era tanta perché nella folle corsa si è trascinato dietro anche il magistrato. Anna Allegro, difatti, è scivolata a terra trascinata per alcuni metri dal ragazzo in corsa. È durato tutto pochi, ma interminabili, istanti. Appena lo scippatore è fuggito via, il giudice è stata subito soccorsa e trasferita in ospedale per una serie di accertamenti. Per fortuna, nulla di grave, soltanto qualche escoriazione e qualche leggera contusione. Per i sanitari del Ruggi starà bene nel giro di una settimana. LE INDAGINI Sul posto sono giunti anche i carabinieri del maggiore Paolo Rubbo e del tenente Bartolo Taglietti della compagnia Salerno, i quali hanno immediatamente provveduto a prendere informazioni dai testimoni. A fornire un aiuto importante è stata la stessa vittima la quale, nella sua dettagliata denuncia, ha fornito diverse indicazioni utili ai militari dell' Arma. Nelle mani gli investigatori avrebbero anche alcuni filmati delle telecamere di alcuni negozi che, in queste ore, sono attentamente visionate per cercare di estrarre dettagli che possano essere di utilità per l' individuazione del responsabile. Secondo i primi accertamenti, difatti, si tratterebbe di uno scippatore Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
solitario. IL PRECEDENTE Qualche giorno fa un altro giudice in pensione finì, in pieno centro, nel mirino dei ladri: Michelangelo Russo. Nel suo caso, invece, gli sono entrati in casa nel cuore della notte e lo hanno derubato. Anche in questa circostanza è stata una casualità. Probabilmente neanche sapevano di entrare in casa di un magistrato. Ma quanto accaduto è sintomo di un ritorno della piccola delinquenza. Anche in questa circostanza indagano i carabinieri della compagnia Salerno i quali non escludono che possa trattarsi di stranieri dell' Est, bravi ad arrampicarsi e molto rapidi. L' ALLARME Cresce dunque l' allarme in città, complice - forse - anche il perdurare della crisi economica sopratutto per i piccoli reati predatori, quelli che maggiormente vengono avvertiti dalla cittadinanza. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2018 Pagina 9 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Il manager Longo «Sblocco dei fondi per le opere edili» «Credo che iniziano ad esserci tutte le condizioni per uscire dal commissariamento, in quanto stavolta la richiesta è stata fatta in maniera appropriata. E, inoltre, sono 5 anni che la Regione chiude in pareggio i propri conti, così come quest'ultimo anno s'iniziano a registrare i miglioramenti sulla griglia dei livelli essenziali d'assistenza ». E' fiducioso il direttore generale del Ruggi d'Aragona, Giuseppe Longo . E dà pure qualche anticipazione. «Probabilmente rivela avremo lo sblocco dei fondi sulla ristrutturazione edilizia, che riguarda i nuovi ospedali o per mettere a norma quelli già esistenti. E gli indicatori di esito, che sono quelli assistenziali, iniziano ad avere risultati significativi di miglioramento». E sulla assunzioni Longo puntualizza come «tutte le aziende le stiano portando avanti». «Da quando ho iniziato a Salerno conclude Longo l'Azienda ha avuto autorizzato in 9 mesi 250 unità. I numeri, quindi, iniziano ad essere importanti». (g.d.s.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2018 Pagina 34 EAV: € 9.315 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Tumori al colon Monaldi promosso LO STUDIO Ettore Mautone I tumori del colon sono tra le neoplasie più diffuse nei paesi industrializzati. Picchi si registrano anche in Campania. La prevenzione primaria (basata su una corretta alimentazione e sane abitudini di vita), gli screening di massa (per la diagnosi precoce) e infine un corretto approccio chirurgico con interventi in centri che eseguono almeno 50 procedure all' anno, assicurano i tassi maggiori di sopravvivenza. LA CAMPANIA In Campania, in base ai dati dell' Agenas (2017), esistono 87 centri clinici (pubblici e privati) che effettuano in totale 1.953 interventi chirurgici. Tuttavia solo 9 strutture eseguono più di 50 interventi all' anno. Si tratta di Pascale (205), Cardarelli (162), Policlinico Federico II (128), Monaldi (103), Policlinico del centro storico (87), Moscati di Avellino (68), San Sebastiano di Caserta (60), Rummo di Benevento (56) e Betania di Ponticelli (al limite minimo di 50 interventi). Tra questi ospedali - che hanno eseguito in regime di ricovero ordinario e diagnosi principale o secondaria di tumore maligno del colon, almeno 50 interventi di asportazione parziale dell' intestino crasso o asportazione totale - solo il Monaldi supera la successiva griglia di valutazione. Ossia volumi di interventi superiore ai 90 casi e utilizzo della laparoscopia superiore al 35%. In base ai rilievi Agenas, maggiore è il numero di procedure eseguite migliore è il risultato con una sopravvivenza a un mese dall' intervento del 2% superiore. Su scala nazionale se tutti gli interventi fossero stati eseguiti in centri con almeno 50 procedure annue ci sarebbero 151 morti in meno (circa 10 in Campania). IL PRIMATO DEL MONALDI Il presidio dell' Azienda dei Colli a fronte di 103 interventi annui l' 85% (88) è stata eseguita con tecnica mininvasiva. L' uso del robot e del laparoscopio assicura rapidi tempi di degenza ed efficacia pari alle tecniche tradizionali. Primato che conferma l' eccellenza dell' unità di Chirurgia generale guidata da Franco Corcione, presidente della Società italiana di chirurgia. Pertanto l' Agenas elegge il Monaldi a unico centro Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
trainer in Campania. In realtà fanno un buon lavoro anche gli altri 8 presidi che sono sopra la soglia di 50 procedure. Ma solo 4 sono oltre i 90 interventi. Tra questi il Pascale effettua 52 operazioni in laparoscopia (25%), il Cardarelli arriva a 34 (21%) la Federico II è al 21%. Tra gli altri centri, sopra i 50 e sotto i 90, alcuni registrano percentuali di mininvasiva ancora inferiori. Il Policlinico del centro storico il 5%, il Moscati di Avellino il 6%. Vanno meglio gli ospedali di Caserta e Benevento (rispettivamente al 30 e 27%) con Villa Betania ne esegue il 56% in laparoscopia a fronte di una media campana del 20%. Considerevole anche il dato della migrazione sanitaria passiva: su 1.953 interventi per cancro del colon 344 (circa un terzo) hanno effettuato l' operazione fuori Regione. GLI ACCREDITATI Nel settore accreditato sebbene sotto soglia si mettono in mostra Villa dei Fiori di Acerra (27 procedure di cui il 48% mininvasive), Pineta Grande di Castelvolturno (39 interventi di cui il 13% in laparoscopia), e il Fatebenefratelli di Napoli (28 con 11% innovative), laddove ospedali pubblici come il San Giovanni Bosco hanno effettuato 32 interventi ma nessuno col laparoscopio (a pari merito col Tortora di Pagani). Bene il Ruggi di Salerno che sfiora la sufficienza con 45 interventi di cui il 33% in laparoscopia. Il Moscati di Aversa ne conta 46 di cui solo 4 (9%) mininvasive. Degni di nota i 24 interventi del Cto (4% mininvasivi), mentre si scende a 16 per il San Paolo e l' ospedale di Pozzuoli (quest' ultimo in recupero dal 2018), e a 13 per Loreto mare, Incurabili e Frattamaggiore. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2018 Pagina 32 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 6.086 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Anziana muore dopo un intervento aperta l' inchiesta, dieci medici indagati ANGRI ANGRI Nicola Sorrentino Muore tre giorni dopo essersi sottoposta ad un intervento. La procura di Nocera Inferiore apre un' inchiesta per omicidio colposo: dieci i medici indagati. Sullo sfondo la morte di Clementina Franza, 78enne di Angri, sposata e con figli, deceduta lo scorso giovedì, all' Umberto I di Nocera Inferiore. La donna era giunta in ospedale lunedì 10 settembre: i medici le avevano riscontrato una situazione di ittero: la pelle, cioè, presentava un colore giallastro, di solito dovuto ad uno squilibrio dei livelli del sangue. L' AUTORIZZAZIONE Dietro consenso firmato, la paziente si era sottoposta ad un ERCP, un intervento di endoscopia retrograda colangio- pancreatica. Attraverso una sonda, l' intervento, di natura invasiva, mirava a capire cosa ostruisse il normale deflusso della bile e del succo pancreatico nell' intestino. Il sospetto dei medici pare fosse legato alla presenza di calcoli nelle vie biliari. Nella stessa serata di lunedì, le condizioni della paziente non erano però migliorate. Due consulenze, effettuate dall' equipé chirurgica sia martedì che mercoledì mattina, non avevano ravvisato o fatto sorgere eventuali complicanze. E dunque, avevano escluso la necessità di un ulteriore intervento. Nel reparto malattie infettive la paziente c' era rimasta fino al giorno 13, di giovedì, quando fu disposto il trasferimento in rianimazione. A causa di un aggravamento delle sue condizioni, che nella stessa giornata l' aveva condotta al decesso. L' indagine è coordinata dal sostituto procuratore presso il tribunale di Nocera Inferiore, Viviana Vessa. L' autopsia sarà eseguita nella giornata di domani. La denuncia è stata sporta dalla famiglia dell' anziana, attraverso la quale è stato chiesto di verificare se vi siano state responsabilità mediche sul decesso.. Al medico legale spetterà capire se la donna sia deceduta per cause naturali o per effetto di altre cause. © RIPRODUZIONE Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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20/09/2018 Pagina 30 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 10.053 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia «Tetti di spesa iniqui rivedere assegnazione di risorse alle Regioni» Sabino Russo Camusso: «Regole universali per revocare squilibri territoriali» «Se la Campania è pronta a uscire dal commissariamento bisogna deciderlo nel merito e non per ragioni politiche». Nel 40esimo anniversario della riforma sanitaria, Cgil, Cisl e Uil rilanciano l' impegno e la mobilitazione su tetti di spesa, liste d' attesa, mobilità passiva, investimenti, piani di rientro e commissariamenti, carenze di personale, con una particolare attenzione all' urgenza di recuperare il deficit tra Nord e Sud nell' offerta di prestazioni e servizi che caratterizza soprattutto le regioni come la Campania, attraverso un' assemblea-manifestazione nazionale all' auditorium del Grand Hotel di Salerno, alla presenza dei segretari generali delle 3 sigle confederali, rispettivamente Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. LA POLEMICA «Non ho nessun problema a riavviare la discussione sul commissariamento sostiene Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil Ritengo giusto, allo stesso tempo, che in quelle Regioni dove non si spendono le risorse, non si efficienta la sanità e si crea un danno al Paese ci sia un commissariamento ad acta. C' è bisogno, inoltre, di un intervento straordinario per il Mezzogiorno per colmare il gap nell' offerta assistenziale, tra liste d' attesa lunghissime e anziani che non possono farsi gli esami». E proprio quello dei tetti di spesa, che a Salerno e in altre aree della Campania quest' anno si sono esauriti con 5 mesi d' anticipo, per i segretari confederali, diventa uno dei punti da cui partire per chiedere un aumento del fondo da destinare alla sanità. «Uno dei problemi che abbiamo è un finanziamento insufficiente e per questo motivo andrebbe ricostruita una norma universale per l' insieme delle Regioni ritiene Susanna Camusso, segretario generale della Cgil Bisogna ridurre, poi, la spesa privata per le famiglie, che spesso corrisponde alla Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
rinuncia a curarsi, occuparsi delle liste d' attesa, intervenire sui ticket, garantire il diritto ai cittadini». LA PIANIFICAZIONE L' obiettivo è un nuovo Patto per la Salute, tra Governo, Regioni e Comuni, che superi il tradizionale elenco delle cose da fare (che poi non si fanno), per diventare una road map, con un crono-programma sulle strategie regionali, migliorando il sistema di monitoraggio e di intervento nazionale (Stato/Regioni) per la garanzia dei Lea, attivando una cabina di regia con la presenza delle forze sociali. Oltre alle buone intenzioni, Cgil, Cisl e Uil propongono 10 cose da fare subito: aumentare il finanziamento del servizio sanitario nazionale, eliminare i super ticket, restituire il diritto alle persone di ricevere le cure sanitarie nel territorio in cui vivono, rivedere e aggiornare il piano sui tempi d' attesa, un nuovo equilibrio tra ospedali e servizi socio sanitari nel territorio, la definizione di livelli essenziali dell' assistenza sociale (Leps), completare e rendere realmente obbligatori e omogenee le regole di accreditamento delle strutture private, organizzare con le regioni in difficoltà percorsi di convergenza per assicurare i Lea come nelle realtà più virtuose, stabilire finanziamenti per l' avvio della Rete dei servizi territoriali, ridurre le disuguaglianze nell' accesso ai servizi. «La migrazione continua per curarsi non è accettabile nel nostro Paese dice Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl Si deve ripartire dai bisogni dei territori e creare un diritto alla salute uguale per tutti. Le strutture sono spesso inadeguate, il personale, in Regioni come la Campania, alle prese col blocco del turn over, è sempre più carente. La sanità per troppo tempo ha voluto dire tagli. Questo non è più sopportabile». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2018 Pagina 16 EAV: € 357 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Due nuovi reparti all' Umberto I NOCERA / Saranno inaugurati sabato mattina Due nuovi reparti all' ospedale Umberto I da sabato 22 settembre: il direttore sanitario Alfonso Giordano ha ufficializzato il doppio taglio del nastro a cui parteciperà il presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Alla cerimonia, a cui parteciperà anche il vescovo, monsignor Giuseppe Giudice. La Rianimazione è pronta a riaprire i battenti al piano terra, nella sede che ha occupato da sempre. Nel frattempo è stato riaperto il blocco operatorio. Invece la Medicina al quinto piano è un reparto che servirà a rispondere alle continue richieste di posti letto. Dovrebbe vedere luce anche la Gastroenterologia. Un progetto che rientra nel restyling generale dell' ospedale. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2018 Pagina 14 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 9.397 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Massa, in venti giorni 34 morti in corsia: indagato il primario di Medicina generale L' INCHIESTA C' è davvero un batterio killer al Nuovo Ospedale Apuano (Noa) di Massa? A dirlo sarà l' inchiesta aperta dalla procura di Massa su 33 morti sospette avvenute tra dicembre e gennaio dello scorso anno nel reparto di medicina. Il caso si è aperto con un fascicolo per omicidio colposo sulla morte di una donna, Fernanda Ballerini, morta il 31 dicembre scorso, e si è poi esteso ad altri decessi avvenui nello stesso periodo. L' INTERPELLANZA Nel registro degli indagati è stato iscritto il primario di medicina generale, Alessandro Pampana. Tutto è partito da un' interpellanza al sindaco e da un esposto presentato nel febbraio scorso da Stefano Benedetti, ora presidente del Consiglio comunale e all' epoca consigliere di Forza Italia. Benedetti è una figura di rilievo del centrodestra che guida la città apuana, certo non tenero verso la sanità e il governo regionale. Ed è un politico molto attivo, che non lesina gli esposti. Nella sua denuncia l' allora consigliere comunale raccontava che gli era stato riferito «di pazienti entrati in ospedale per patologie ben diverse dalle infezioni, magari per problemi di tipo ortopedico, ma deceduti per gli effetti di contagio da batterio, in particolare da clostridium», e chiedeva alla Procura di fare chiarezza, muovendo anche dubbi sul rispetto delle procedure all' interno dell' ospedale. L' azienda sanitaria replicò seccamente, con tanto di conferenza stampa, e querelò Benedetti per diffamazione. Il numero delle morti, era stato spiegato, era in linea con quelle in reparti di ospedali simili per volume e attività, e in linea anche con quelle avvenute nello stesso reparto negli anni precedenti. «37 decessi nel reparto di medicina generale dal 20 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016; 36 decessi nello stesso reparto dal 20 dicembre 2016 al 10 gennaio 2017 e 33 decessi dal 20 dicembre 2017 al 10 gennaio 2018». L' apertura dell' inchiesta servirà a capire se Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
davvero al Noa c' è qualcosa che non va; l' iscrizione di Pampana nel registro degli indagati sarebbe strumentale in vista degli esami irripetibili che la procura disporrà nei prossimi giorni dopo il conferimento dell' incarico a un consulente fissato per il 1 ottobre. Per il procuratore di Massa Carrara, Aldo Giubilaro l' indagine sul primario è «un atto formale, non potendo procedere contro ignoti visto che il reparto in questione ha di fatto un responsabile. Non c' è ancora nulla di concreto. L' ipotesi di reato è l' omicidio colposo per la morte di 33 persone, per lo più anziani, in un lasso di tempo limitato. Se è stato compiuto un errore umano nel curare queste persone ce lo diranno le perizie e le 33 cartelle cliniche che abbiamo provveduto a sequestrare». VITTIME MOLTO ANZIANE «I decessi - ha detto ancora Giubilaro - hanno riguardato pazienti molto anziani, sette di questi avevano più di 90 anni, la maggior parte tra i 70 e gli 80 e poi ci sono due cinquantenni. Era doveroso aprire un fascicolo per fare chiarezza soprattutto per i familiari di queste persone, a cui è stato notificato l''atto di apertura delle indagini». Alla notizia dell' inchiesta la Asl risponde con serenità, affermando di aver fiducia «nel lavoro della magistratura, che farà chiarezza e fugherà ogni dubbio sull''operato del medico». Omero Cambi © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
20/09/2018 Pagina 5 EAV: € 1.334 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Progetto Pilota, diffidata l' Asl Salerno IL CASO AUTISMO / La presidente dell' associazione ha incontrato il difensore civico regionale Giuseppe Fortunato, che sta preparando un' azione ufficiale Angsa Campania chiede l' avvio dei corsi di formazione e la realizzazione della short list Asl alle strette sul caso autismo. Poiché dopo la riunione chiarificatoria nulla si è concretamente mosso Angsa Campania, per intervento della presidente Claudia Nicchiniello, ha inviato una diffida scritta. Sempre la Nicchi niello, in settimana, ha incontrato a Napoli il difensore civico della Regione Campania, avvocato Giuseppe Fortunato, a cui ha sottoposto documenti e situazione generale. Il tema di fondo è sempre quello della presa in carico diretta, da parte dell' Asl, dei soggetti autistici così come previsto dalla legge 134 del 2015 e da tutta una serie di regolamenti e normative che ne discendono. Nella diffida firmata dalla presidente di Angsa Campania si chiede innanzitutto che "il 24 settembre tutti i tecnici del comportamento che seguono i bambini siano chiamati a frequentare il corso summenzionato, abilitante al Progetto Pilota". E ancora che "si emetta al più presto la delibera attuativa con i nomi (con le ovvie tutele della privacy) dei bambini allegati per il Progetto di cui alla Delibera 908/2017". Infine che si definisca che i tecnici del comportamento di cui al punto sub 1) siano già i primi iscritti alla short list, a seguito della frequen tazione con profitto del corso di 100 ore. Il corso a cui si fa riferimento è quello che abilita gli analisti come tecnici del comportamento, una figura che non è ancora presente negli organici dell' Asl Salerno e che, per legge, dovrebbe invece esserci. L' altro aspetto su cui si punta forte l' attenzione è quello del danno erariale perché è accertato che la presa in carico diretta, organizzata nell' ambito del progetto pilota, riduce i costi di al meno il 50% rispetto a quanto accade adesso. Tanto per fare un esempio: il bambino che va nel centro accreditato viene seguito a fronte di un costo che varia tra 42 e 44 euro l' ora (a seconda che l' assistenza sia ambulatoriale o domiciliare) mentre con la presa in carico diretta, come per esempio succede a Benevento, l' Asl Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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