Migliori cure palliative per le persone anziane - SICP
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Migliori cure palliative per le persone anziane Edizione a cura di Elizabeth Davis e Irene J Higginson Traduzione Italiana a cura di Furio Zucco e Giovanni Gambassi Con il supporto di Fondazione Floriani In collaborazione con: The European Association The Open Society Institute King’s College London The European Institute of Palliative Care Network Public Health Programme of Oncology Per l’edizione italiana: SOCIETÀ ITALIANA SOCIETÀ ITALIANA FEDERAZIONE CURE DI GERONTOLOGIA DI CURE PALLIATIVE PALLIATIVE E GERIATRIA ONLUS
Pubblicato originalmente in lingua inglese dall’Ufficio Regionale Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità con il titolo “Better Palliative Care for Older People”. © World Health Organization 2004 La versione italiana è stata curata da Furio Zucco e da Giovanni Gambassi che sono i soli responsabili dell’accuratezza della traduzione. © Società Italiana di Gerontologia e Geriatria 2005 Indirizzare le richieste della pubblicazione italiana a: • per e-mail sigg@sigg.it sicpmail@tin.it • posta Società Italiana di Gerontologia e Geriatria Via G.C. Vanini, 5 50129 Firenze Società Italiana di Cure Palliative Via privata Nino Bonnet, 2 20154 Milano
INDICE Autori 4 Presentazione 5 Prefazione 6 Prefazione all’edizione italiana 7 Introduzione 10 1. Le cure palliative per le persone anziane rappresentano una priorità 12 Invecchiamento della popolazione Mutamento dello scenario epidemiologico Invecchiamento dei caregiver Implicazioni economiche sui sistemi sanitari nazionali Livelli assistenziali 2. Bisogni e diritti delle persone anziane e delle loro famiglie 16 Le cure palliative I bisogni delle persone anziane alla fine della vita I bisogni dei caregiver Una nuova prospettiva per le cure palliative Autonomia decisionale e scelte personali I luoghi della cura e del morire 3. La discriminazione 22 Sottovalutazione del dolore Mancanza di informazioni e scarso coinvolgimento nelle decisioni Carenza dei servizi domiciliari Difficile accesso e poca disponibilità di servizi specialistici Assenza di cure palliative nelle strutture residenziali 4. Evidenza della efficacia delle attuali soluzioni assistenziali 28 Preparazione dei professionisti della salute Concetto di cure olistiche Coordinazione dell’assistenza nei vari setting assistenziali Supporto alle famiglie ed ai caregiver Cure palliative specialistiche Servizi di cure palliative per le persone non malate di cancro Pianificazione anticipata dei trattamenti Applicabilità dei risultati 5. Le sfide per i politici ed i programmatori della sanità 34 La sfida primaria Le evidenze disponibili Le barriere Soluzioni concrete e praticabili: una approccio di salute pubblica Cure palliative, parte integrante dell’assistenza sanitaria Il miglioramento delle conoscenze e della preparazione professionale Incentivazione della ricerca di base 6. Le raccomandazioni 38 3
AUTORI Prof. Janet Askham Dr Karl Lorenz King’s College London, Veterans Administration Health Care System, London, United Kingdom Los Angeles, CA, USA Dr Elizabeth Davies Dr Joanne Lynn King’s College London, Washington Home Center for London, United Kingdom Palliative Care Studies and RAND Health, Washington, DC, USA Dr Marilène Filbet Hospices Civils, CHU de Lyon, Prof. Martin McKee Lyon, France London School of Hygiene and Tropical Medicine, London, United Kingdom Dr Kathleen M Foley Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, Prof. Charles-Henri Rapin New York, NY, USA Poliger, Hôpitaux Universitaires de Genéve Geneva, Switzerland Prof. Giovanni Gambassi Centro Medicina Invecchiamento Prof. Miel Ribbe Università Cattolica del Sacro Cuore VU University Medical Centre, Rome, Italy Amsterdam, Netherlands Prof. Irene J Higginson Dr Jordi Roca King’s College London, Hospital de la Santa Creu, London, United Kingdom Barcelona, Spain Prof. Claude Jasmin Prof. Joan Teno Hôpital Paul Brousse, Brown Medical School, Villejuif, France Providence, RI, USA Prof. Stein Kaasa Prof. Vittorio Ventafridda University Hospital of Trondheim, European Institute of Oncology Trondheim, Norway (WHO collaborating centre) and Scientific Director, Floriani Foundation Prof. Lalit Kalra King’s College London, London, United Kingdom Curatori dell’Edizione Italiana Dr Furio Zucco Prof. Giovanni Gambassi Presidente Centro Medicina Invecchiamento Società Italiana di Cure Palliative - Milano Università Cattolica del Sacro Cuore Direttore Unità Cure Palliative e Hospice Roma Azienda Ospedaliera “G. Salvini” Membro Consiglio Direttivo Garbagnate Milanese (Milano) Società Italiana di Gerontologia e Geriatria 4
PRESENTAZIONE Lo scopo di questa pubblicazione è per l’Orga- mazioni che purtroppo non sono ancora disponi- nizzazione Mondiale della Sanità duplice: pro- bili. Questa pubblicazione riporta le informazioni muovere l’integrazione delle cure palliative per i oggi più consolidate ed attendibili per un’ade- malati affetti da patologie cronico-degenerative guata programmazione in questo settore. nelle politiche nazionali per le persone anziane, e Migliori cure palliative per le persone anziane migliorare globalmente il livello dell’assistenza riflette una visione europea della problematica nelle fasi ultime della vita. Una letteratura scien- ma molti degli aspetti analizzati sono rilevanti in tifica ormai sovrabbondante testimonia che le altre parti del mondo. La pubblicazione è rivolta persone anziane più delle altre soffrono inutil- alla classe politica e agli amministratori coinvolti mente a causa della scarsa attenzione alla dia- nella programmazione sanitaria a tutti i livelli gnosi ed al trattamento dei loro sintomi, e che (governativo, accademico, privato), oltre che a non accedono ai servizi di cure palliative. Ne tutti i professionisti coinvolti nell’assistenza alle deriva che gli anziani continuano a lamentare persone anziane. Tutte queste figure dovranno bisogni cui raramente i sistemi sanitari sanno e adoperarsi per integrare le cure palliative nei possono rispondere. Le persone anziane soffro- rispettivi sistemi assistenziali e la classe politica no di multiple patologie e disabilità che richiedo- dovrà convincersi dei benefici delle cure palliati- no modelli innovativi di cura e assistenza. Far ve per i cittadini. Migliori cure palliative per le fronte a questa complessità genera numerosi persone anziane vuole essere un contributo alla problemi sia per le loro famiglie che per i sanita- realizzazione di nuove politiche sanitarie e di ri che si prendono cura di loro. Una assistenza di modelli innovativi di assistenza. A questo scopo, qualità analoga a quella oggi garantita dagli il gruppo di esperti che ha realizzato la pubblica- hospice e dai servizi di cure palliative per i mala- zione ha elaborato una serie di raccomandazioni ti oncologici, deve essere sviluppata per le per- per lo sviluppo ed il miglioramento dei servizi. sone anziane. Politiche sanitarie innovative e Mi corre l’obbligo di ringraziare la Fondazione metodologie per migliorare l’assistenza devono Floriani per il supporto finanziario ed il professor poter influenzare la vita delle persone anziane Vittorio Ventafridda per l’indomito entusiasmo negli ospedali per acuti come al proprio domici- senza i quali questo progetto non sarebbe stato lio, nelle strutture residenziali come nelle case possibile realizzare. I miei apprezzamenti più per anziani. Questa pubblicazione e quella che profondi vanno agli esperti internazionali che l’accompagna, intitolata “Le Cure Palliative - I hanno contribuito alla stesura di questo docu- fatti concreti”, vogliono consegnare alla classe mento, e alla European Association for Palliative politica una serie di informazioni consolidate Care per l’assistenza tecnica. Infine, voglio riguardo le cure palliative, utili per la program- esprimere i sensi della mia gratitudine alla pro- mazione sanitaria futura. In particolare, questa fessoressa Irene Higginson e alla dottoressa pubblicazione illustra quali sono i bisogni delle Elizabeth Davies del King’s College a Londra per persone anziane così come emergono dagli l’eccellente lavoro di coordinazione durante tutto studi epidemiologici, sociologici e di sanità pub- il processo di preparazione e stampa. blica. Durante la stesura di questo documento è apparso evidente che le conoscenze oggi dispo- nibili sono ancora incomplete e che vi sono Dott. Agis D. Tsouros enormi differenze anche solo tra le nazioni euro- Direttore pee. Per alcuni aspetti specifici, è evidente la ne- Ufficio Regionale Europeo cessità di avere maggiori e più dettagliate infor- Organizzazione Mondiale della Sanità 5
PREFAZIONE In tutto il mondo - in particolare nelle nazioni Oggi sappiamo come migliorare le cure e l’as- sviluppate - il numero delle persone anziane è sistenza nella fase finale della vita, dobbiamo in continuo aumento e questo pone problema- farne patrimonio di tutti integrandone i concet- tiche di programmazione sanitaria così come ti fondanti nella pratica di tutti i giorni. decisioni a valenza economica ed etica. I cam- Qualora anche solo alcune delle raccomanda- biamenti delle nostre società stanno influen- zioni elencate in questa pubblicazione fossero zando il senso di appartenenza delle persone raccolte, le persone anziane e le loro famiglie anziane, spesso amplificandone il disadatta- ne riceverebbero un grande vantaggio e mento e la fragilità. Negli attuali schemi di sarebbe motivo di orgoglio per le persone assistenza i bisogni reali delle persone anzia- coinvolte in questo progetto, ma anche per la ne - controllo del dolore, ascolto, autonomia nazione tutta. decisionale - sono disattesi. Allora, dolore, sofferenza, senso di solitudine e di impotenza Prof. Vittorio Ventafridda divengono troppo spesso parte integrante Istituto Europeo di Oncologia, delle esperienze giornaliere nella fase finale Direttore Scientifico Fondazione Floriani della vita. Questa pubblicazione della Sezione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è parte di un progetto volto ad accrescere nei politici e negli amministratori coinvolti nelle politiche di programmazione sanitaria e welfa- re la coscienza dei bisogni reali delle persone anziane così che si possano promuovere modelli innovativi. Gli autori - esperti di fama internazionale - hanno raccolto tutte le eviden- ze attualmente disponibili per affrontare e risolvere queste problematiche sino ad ora neglette. Le cure palliative sono state sino ad oggi appli- cate in modo estensivo esclusivamente per i malati di cancro rivelandosi capaci di ridurre la sofferenza e di migliorare l’approccio alla morte. È ora il momento di inserire le cure pal- liative come parte integrante dei servizi sanita- ri di un paese. I programmi di cure palliative devono poter contare su professionisti ade- guatamente preparati e su caregiver e fami- gliari formati, e devono inoltre rappresentare un continuum tra i vari setting assistenziali. 6
PREFAZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA La Società Italiana di Gerontologia e Geriatria profondi e che quindi derivi da una conoscenza ha dedicato particolare attenzione in questi non superficiale del mondo degli anziani in anni al problema delle cure palliative e del generale e da una capacità di assessment della dolore nell’anziano, andando anche contro- singola persona che chiede di essere curata. corrente, perché il tema era da molti ritenuto Non è questa la sede per riassumere in poche marginale. La pubblicazione di questo volume righe concetti che vengono discussi nel volu- dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si me con grande professionalità dai diversi auto- inserisce quindi in una sensibilità dei geriatri ri. Mi permetto soltanto di richiamare l’atten- già ampiamente sviluppata; sarà certamente zione su alcuni temi con i quali tutti i giorni ci si uno strumento di formazione e di lavoro parti- incontra nel rapporto di cura con una persona colarmente utile per far crescere un ulteriore anziana. Ad esempio il problema del dolore impegno diffuso. come causa di delirium. È noto infatti che que- Molta strada deve però ancora essere percor- st’ultimo è l’epifenomeno di una serie di eventi sa, perché la persona che invecchia possa rice- rilevanti sul piano biologico e clinico; quando vere le cure appropriate quando soffre, supe- compare è il segnale che la fragilità intrinseca rando pregiudizi, una cultura non sempre di un paziente anziano viene alterata da parti- moderna, timori senza fondamento. Nei diversi colari condizioni, tra le quali vi è il dolore. Nella ambiti è necessario diffondere la coscienza che persona affetta da demenza, ad esempio, si cure palliative e lenimento del dolore sono assommano le condizioni di debolezza biologi- prima di tutto un diritto; una trattamento ade- ca indotte dalla malattia con l’incapacità di guato non è quindi una scelta opzionale del comunicare il proprio stato di disagio; in questi medico, ma un atto doveroso, perché è parte di casi, spesso la comparsa di delirium è la spia un progetto che mira a conservare la dignità di una sofferenza somatica altrimenti difficile della persona, qualsiasi sia la sua condizione da riconoscere. sociale, la sua età, il suo livello di autosufficien- Se non vogliamo che le residenze per anziani za o la sua salute. Quindi nella casa, negli ospe- divengano un luogo di sofferenza non capita dali, nelle residenze collettive chi è vecchio e (non diagnosticata in termini medici e non soffre deve trovarsi al centro di un sistema di ascoltata in termini umani) e di terapie non ese- attenzioni, alla cui base si collocano conoscen- guite è necessario che la formazione sia sem- ze cliniche adeguate, progetti di care senza pre più affinata su questi temi ed estesa a tutte interruzione, un’intensa capacità di relazione. le categorie di operatori. In questa prospettiva è indispensabile combat- Queste considerazioni aprono una finestra sul tere le tradizionali resistenze all’accesso alle tema del rapporto tra sofferenza somatica e cure palliative, all’uso adeguato di farmaci e di integrazione psicologica, valido anche per l’an- altri mezzi per garantire l’analgesia. Tuttavia, ziano cognitivamente integro. Sono temi che per quanto importante, il superamento di una hanno valenze sociali rilevanti ed anche etiche; cultura sbagliata è solo il primo passo verso la l’uomo di qualsiasi età abbandonato e solo costruzione di un approccio al paziente che sia sarà molto più esposto al peso insopportabile davvero in grado di cogliere i suoi bisogni più di un dolore somatico che l’accompagnamen- 7
to, la vicinanza e la relazione potrebbero alme- coinvolgente; ricordo ancora che a tal fine la no in parte lenire. Si comprende come attorno nostra Società si è impegnata da anni sul a questi temi si collocano problematiche etiche tema delle cure palliative e del dolore, forse il molto delicate, le cui radici toccano però più delicato fra tutti. Ma “la geriatria non è per aspetti clinici, psicologici, sociali. Ma soprat- i deboli di cuore” è stato scritto qualche anno tutto toccano la nostra capacità di capire la fa; l’incontro con le sofferenze di chi ha molto sofferenza, riuscendo a coglierne l’influenza vissuto e già molto sofferto potrebbe infatti sulla libertà della singola persona, ma allo stes- sembrare ingiusto, e quindi difficilmente so tempo anche le principali dinamiche fisiopa- accettabile, come il dolore innocente del tologiche. bambino. Ma, al di là di difficoltà oggettive e Le cure palliative dell’uomo che soffre da vec- di criticità soggettive, la nostra risposta qui e chio pongono quindi domande terribili; chi si ora sarà certamente la più adeguata alla sin- era illuso di risolvere il problema con molecole gola persona che a noi si affida e che abbia- e tecnologie si scontra con una realtà nella mo “studiato” con gli strumenti della tecnica, quale è in gioco pesantemente l’“altro” rispet- con l’assessment multidimensionale, ma to al paziente, come elemento vivente che anche attraverso una vicinanza significante. crea lenimento delle sofferenze o nuovo più Ed abbiamo curato con i farmaci, con la chi- grave dolore. Si torna al fondamento di un rurgia, con l’ascolto, il silenzio e la parola. significativo rapporto medico-paziente, che è poi lo stesso di una convivenza civile, per il cui Prof. Marco Trabucchi espletamento non bastano regole, protocolli, Presidente interventi tecnici o clinici, ma è indispensabile Società Italiana di Gerontologia e Geriatria la relazione e la donazione. Questi e moltissimi altri sono i temi delle cure palliative che ci appassionano nel rapporto con la persona che invecchia con un fardello di sofferenza. Tutti vengono trattati in modo completo e moderno nel volume; auguro La Società Italiana di Cure Palliative, ringrazia quindi al lettore di poterne trarre indicazioni la SIGG e partecipa a traduzione e diffusione rilevanti per il suo operare ed anche per il suo di “Migliori cure palliative per le persone essere punto di riferimento significante per anziane” e di “I fatti concreti. Cure palliative”. l’anziano in difficoltà. Ed ancora per essere La SICP, 1600 soci, dal 1986 è impegnata per capace di decisioni serene nei momenti più lo sviluppo della rete delle cure palliative e per difficili, quelli che è impossibile descrivere, la garanzia dei fondamentali diritti dei 250.000 quando egli si trova da solo a scegliere senza malati e delle loro famiglie. appello tra la vita e la morte del suo paziente. Questi ha bisogno di medici e di altri operato- Dr Furio Zucco ri colti e preparati, capaci di compassione, Presidente perché il rapporto di cura è spesso difficile e Società Italiana di Cure Palliative 8
Fondazione Floriani Società Italiana di Gerontologia e Geriatria Società Italiana di Cure Palliative La Fondazione Floriani, nata nel Su iniziativa del Prof. Enrico Greppi, La Società Italiana di Cure Palliative, 1977 grazie ad una donazione di nel 1949 furono gettate le basi per la fondata a Milano nel 1986 da Vittorio Virgilio e Loredana Floriani, ha pro- costituzione della Società Italiana di Ventafridda, è l’unica Società Scien- mosso dapprima la cultura del trat- Gerontologia e Geriatria (SIGG), che tifica italiana specificamente fondata tamento del dolore da cancro e, fu fondata a Firenze il 28 aprile 1950, per la diffusione dei principi delle successivamente, ha allargato i pro- con lo scopo di “promuovere e coor- cure palliative in Italia. Con oltre 1600 pri obiettivi allo sviluppo delle cure dinare gli studi sulla fisiopatologia iscritti, un Direttivo Nazionale e 16 palliative. della vecchiaia, nonché quello di sedi regionali, opera in unità d’intenti Per prima in Italia, in collaborazione affrontare anche nei suoi aspetti di con la Federazione Cure Palliative, con la sezione milanese della Lega ordine sociale il grave e complesso che coordina 54 Organizzazioni non- Italiana per la Lotta contro i Tumori, problema della vecchiaia”. I momenti profit italiane, ed è membro collettivo ha istituito un servizio per assistere più salienti della storia della Società della EAPC. La SICP si è data quale gratuitamente a domicilio i malati risalgono senz’altro a quel periodo obiettivo principale quello di rappre- terminali e le loro famiglie operando quando la Società muove i primi sentare e coordinare in Italia le istan- all’interno delle strutture pubbliche e passi e si fa conoscere nel mondo e, ze culturali, formative e scientifiche di in stretto collegamento con esse. In per meglio divulgare la propria attività chi dedica la propria attività profes- questo ambito molto noto è diventa- scientifica, fonda nel 1953 la rivista il sionale e solidaristica alla cura e assi- to il modello assistenziale fondato Giornale di Gerontologia, organo uffi- stenza degli oltre 250.000 malati sul lavoro d’équipe, denominato ciale della SIGG, pubblicata ancora inguaribili che ogni anno muoiono nel modello Floriani, che è stato accolto oggi. Le solide basi gettate dal Prof. nostro Paese, offrendo supporto alle e adottato anche da altri paesi. Greppi hanno permesso alla SIGG e loro famiglie. Sostiene i principi etici e L’influenza della Fondazione si è ai Presidenti che gli sono succeduti solidaristici verso chi non può guari- affermata non solo sugli aspetti di continuare un’attività culturale re, battendosi per garantire lo svilup- assistenziali, ma anche su quelli cli- vivace e attuale come: l’organizzazio- po di una rete qualitativamente ade- nici, informativi, formativi, etici, poli- ne del Congresso Nazionale, appun- guata ai bisogni di chi soffre. tici e organizzativi. In oltre 25 anni di tamento annuale dove esperti della Organizza annualmente il Congresso attività la Fondazione ha raccolto e materia discutono e scambiano le Nazionale e numerose iniziative messo a disposizione degli operato- proprie esperienze; l’istituzione di scientifiche e formative regionali. È ri sanitari e di tutti gli interessati la gruppi di studio sui più rilevanti pro- provider per la formazione ECM. documentazione scientifica sull’ar- blemi inerenti l’invecchiamento; la Pubblica trimestralmente la “Rivista gomento, ha sviluppato le proprie fondazione della FIRI - Fondazione Italiana di Cure Palliative” e ha attiva- competenze scientifiche attraverso Italiana per la Ricerca sul- to da anni il proprio sito www.sicp.it. attività di ricerca, ha supportato pro- l’Invecchiamento che ha per obiettivo Ha realizzato monografie tra le quali il grammi di formazione per gli opera- la ricerca scientifica gerontologico- “Libro Bianco” e il “Libro Blu” sulle tori di cure palliative, ha organizzato geriatrica nel campo della biogeron- Unità di Cure Palliative in Italia e numerose iniziative congressuali tologia, delle scienze socio- compor- “Requisiti minimi tecnologici, orga- nazionali ed internazionali per pro- tamentali, della clinica e dei modelli nizzativi e strutturali per le Unità di muovere la cultura e diffondere la assistenziali. Negli ultimi anni la So- Cure palliative e le ONP”. formazione tecnico scientifica in cietà ha dedicato particolare atten- Rappresentanti della SICP fanno questa materia, ha stimolato e favo- zione al problema delle cure palliative parte da anni di Organismi e com- rito l’elaborazione di nuove leggi sul e del dolore nell’anziano arrivando a missioni ministeriali e regionali sulle dolore e sulle cure palliative. sviluppare una sensibilità di cui i cure palliative. Ogni 11 Novembre geriatri vanno fieri. Consci, però, che partecipa all’iniziativa annuale della molta strada deve ancora essere per- FCP, “Giornata Nazionale contro la corsa, i recenti Presidenti ed i Soci Sofferenza Inutile - Estate di S. hanno sempre ricercato tutti i mezzi Martino”. perché si superino i pregiudizi e l’i- nefficienza di cui le persone anziane fanno esperienza quotidiana. 9
INTRODUZIONE Non sorprende più il dato secondo cui la gran- anni e vivranno sino ad età estreme. Lo sce- de maggioranza dei decessi nelle nazioni nario epidemiologico delle malattie di conse- europee avviene tra le persone con oltre 65 guenza sta cambiando. Sempre più persone anni; getta invece nello sconcerto il fatto che oggi muoiono di patologie croniche progressi- né la scienza medica né le politiche sanitarie ve piuttosto che per malattie acute. Un nume- abbiano mai prestato attenzione alle proble- ro sempre maggiore di persone quindi avrà matiche specifiche delle persone anziane negli bisogno di assistenza specifica nelle fasi finali ultimi anni della loro vita e alla qualità dell’as- della vita, e queste persone saranno progres- sistenza che ricevono. La mancata program- sivamente più anziane. mazione delle politiche sanitarie in questo set- Tradizionalmente una adeguata assistenza tore è oggi vista con grande preoccupazione, nella fase terminale della malattia è stata ap- in considerazione delle profonde mutazioni pannaggio esclusivo di quei pazienti, malati di che l’invecchiamento della popolazione com- cancro, che ricevevano servizi ospedalieri di porterà e ha già comportato. hospice. Oggi i principi delle cure palliative Con l’aumentare dell’aspettativa di vita, sem- devono essere allargati includendo uno spet- pre più persone supereranno la soglia dei 65 tro di malattie e di malati molto più ampio. Le persone anziane, infatti, sof- frono di condizioni cliniche complesse che hanno rica- dute sul grado di autosuffi- cienza e richiedono per que- sto un approccio collaborati- vo multidisciplinare e trasver- sale ai diversi setting assi- stenziali. Questo approccio richiede che gli esperti di geriatria e quelli di cure pal- liative condividano lo sforzo di identificare modelli inno- vativi di assistenza alle per- sone anziane ed alle loro famiglie. Le nazioni devono perciò disegnare e sviluppa- re servizi che vadano incon- tro ai bisogni sanitari ed assistenziali globali di que- sta fascia di popolazione. Una assistenza adeguata nella fase finale della vita 10
deve divenire possibile oltre che negli hospice, Il capitolo 1 descrive le implicazioni per le anche nell’ospedale per acuti come nella pro- cure palliative che derivano dall’invecchia- pria abitazione, nelle residenze sanitarie assi- mento della popolazione e illustra le ragioni stenziali come nelle case per anziani. per cui questa modalità assistenziale deve Una recente pubblicazione dell’Organizza- divenire una priorità pubblica; il capitolo 2 zione Mondiale della Sanità intitolata Active elenca i bisogni ed i diritti delle persone anzia- ageing: a policy framework (1) considera molte ne e delle loro famiglie. Il capitolo 3 docu- delle sfide che l’invecchiamento della popola- menta la diffusa scarsa attenzione ai sintomi zione propone alla classe politica e agli ammi- ed al loro trattamento nelle persone anziane e nistratori coinvolti nella programmazione sani- l’esclusione di quest’ultimi dalla rete di cure taria. Allo stesso modo, identifica alcune palliative. Il capitolo 4 riporta sinteticamente risposte irrinunciabili se si vuole garantire il le prove di efficacia dei programmi oggi livello ottimale di salute, un grado di parteci- disponibili per il controllo del dolore, per la pazione attiva e un livello di sicurezza sociale facilitazione della comunicazione, e per l’or- per le persone anziane nelle nostre società. ganizzazione dei servizi. Il capitolo 5 discute Questa pubblicazione vuole illustrare le prove le principali sfide per la classe politica e gli d’efficacia dei programmi di cure palliative per amministratori coinvolti nella programmazio- le persone anziane, vuole portare gli argomen- ne sanitaria. Il capitolo 6 elenca una serie di ti a supporto della integrazione delle cure pal- raccomandazioni per migliorare l’assistenza liative nei modelli esistenti di assistenza sani- ma soprattutto per preservare il senso di sicu- taria e vuole proporre strategie concrete e pra- rezza e la dignità delle persone anziane nelle ticabili perché ciò si realizzi. fasi finali della loro vita. Riferimenti bibliografici 1. Active ageing: a policy framework. 2. Palliative care – the solid facts. Geneva, World Health Organization, Copenhagen, WHO Regional 2002 (document Office for Europe, 2004. WHO/NMH/NPH/02.8) (www.who.int/hpr/ageing/Active AgeingPolicyFrame.pdf, accessed 22 July 2003). 11
1. LE CURE PALLIATIVE PER LE PERSONE ANZIANE RAPPRESENTANO UNA PRIORITÀ Invecchiamento della popolazione La popolazione sta invecchiando in Europa e nelle altre Nazioni sviluppate (Fig. 1) (1). Gli straor- dinari miglioramenti dell’assistenza sanitaria, in particolare la prevenzione, il trattamento delle malattie infettive e le innovazioni tecnologiche hanno contribuito a ridurre grandemente la mor- talità nell’infanzia e nelle prime decadi della vita. Un numero crescente di persone vive sempre più a lungo e la percentuale di coloro che superano i 60 anni è aumentata in tutto il mondo negli ultimi 50 anni essendo destinata ad aumentare ulterior- Source: World population ageing 1950–2050 (1). mente nei prossimi 20 anni (tabella 1) (2). Peraltro, Fig. 1 - Invecchiamento della popolazione: persone di 60 anni ed oltre la quota di persone anziane sarà molto differente da nazione a nazione. In Giappone, ad esempio, 1 persona su 4 avrà oltre 65 anni mentre, negli Giappone le persone anziane rappresentano il 4% USA solo una persona su sei. della popolazione (3). Per le altre nazioni è previsto un analogo scenario epidemiologico seppur ad una Tabella 1 - Percentuale della popolazione con oltre 60 anni velocità inferiore. Le statistiche sulla mortalità in nell’anno 2000 e proiezione per il 2020 Inghilterra ed in Galles, per esempio, dimostrano un Country Year aumento impressionante dei decessi che si realizza- 2000 2020 no tra le fasce di popolazione più vecchia (Fig. 2). Italy 24 31 Japan 23 34 Germany 23 29 Greece 23 29 Croatia 22 26 Spain 21 27 United Kingdom 21 26 France 21 27 Switzerland 21 32 Norway 20 26 Hungary 20 26 Slovenia 19 29 United States 16 22 Source: United Nations (3). Source: Office of National Statistics (4). Fig. 2 - Distribuzione dei decessi per cause di morte in Inghilterra e È da notare che, dopo il raggiungimento del Galles (1911-2000) 65esimo anno di età, le persone vivono ancora in media tra i 12 ed i 22 anni, con Francia e Giappone Le donne vivono più lungo degli uomini, in ai primi posti per la più lunga aspettativa. Ne deriva media 6 anni, e quindi la proporzione di donne che anche la percentuale di ultraottantenni sia in che raggiungerà gli 80 anni è pari al doppio rapido aumento. In Francia, Germania, Italia e degli uomini. 12
La demenza è una esempio ecla- tante di patologia misconosciuta quale causa di morte. Non è ancora univocamente stabili- to se l’aumentata longevità debba inevitabilmente tradursi in più pro- lungate fasi di non autosufficienza verso la fine della vita (6). Da un lato c’è una visione ottimistica in parte supportata da recenti studi secon- do cui tra le più recenti coorti di per- sone anziane ci sarebbero percen- Mutamento dello scenario epidemiologico tuali sempre inferiori di disabili (7). Dall’altro lato, si obietta che se più persone diventano anziane Con l’invecchiamento della popolazione, l’epide- e se le malattie croniche sono tipiche dell’anzia- miologia delle patologie e delle cause di morte è no, sempre più persone si troveranno a vivere in profondo mutamento. Sempre più persone per lunghi periodi della loro esistenza con le con- muoiono a causa di malattie croniche ingrave- seguenze di queste malattie. Questo si traduce scenti come la cardiopatia ischemica, le cere- comunque in un bisogno crescente di assisten- brovasculopatie (incluso l’ictus), l’insufficienza za nelle fasi finali della vita. Si deve inoltre con- respiratoria ed il cancro (tabella 2) (5). Può spes- siderare che le donne sono affette in misura so risultare difficile identificare con attendibilità notevolmente superiore da malattie croniche la causa di decesso nelle persone anziane, dal come la demenza, l’osteoporosi e che quindi il momento che esse sono affette da multiple loro vantaggio in termini di sopravvivenza rispet- patologie concomitanti e spesso tutte comparte- to agli uomini sarà influenzato dalla crescente cipano al peggioramento terminale del paziente. disabilità (8). Tabella 2 - Le principali cause di morte previste per il 2020 e quelle ufficiali nell’anno 1990 Invecchiamento dei caregiver Predicted Previous Disorder ranking 2020 ranking 1990 All’invecchiamento della popolazione concomita la riduzione delle sue fasce più giovani, spiegata Ischaemic heart disease 1 1 anche in base alla riduzione dei tassi di fertilità. Cerebrovascular disease Ne deriva che l’età dei caregiver non istituziona- (including stroke) 2 2 li è anch’essa in continuo aumento, in particola- re le donne che si sono tradizionalmente assun- Chronic obstructive te il carico dell’assistenza ed il supporto nelle pulmonary disease 3 6 fasi finali della vita. Questa situazione è destina- Lower respiratory infections 4 3 ta ad aggravarsi con la progressiva diminuzione del rapporto tra persone in età lavorativa e per- Lung, trachea and bronchial sone anziane, e sempre meno donne (ed uomini) cancer 5 10 si potranno rendere disponibili per l’assistenza Source: Murray & Lopez (5). ed il supporto nelle fasi finali della vita (Fig. 3). 13
anziani arriveranno a rendere insostenibile qualsiasi sistema di finanziamento della sanità pubblica (10). Le Nazioni differiscono considerevolmente rispet- to alla percentuale di Prodotto Interno Lordo che destinano alla spesa sanitaria per le persone anziane. Confronti su scala internazionale non mostrano alcuna relazione tra tassi di popolazione anziana e livelli di spesa. Certo, i recenti progressi della scienza medica che hanno permesso di allungare la vita media sono spesso percepiti quale causa di spesa ulteriore. Si deve notare però, che alcuni recenti studi condotti negli USA Source: Anderson & Hussey (2). hanno dimostrato la fallacità del sillogismo più risorse uguale migliore sanità: all’aumentare della Fig. 3 - Rapporto tra persone in età lavorativa e persone anzia- ne in 8 nazioni, 1960-2020 (riprodotta con permesso da spesa ospedaliera, per esempio, non corrisponde Commonwealth Fund, New York) una migliore qualità dell’assistenza, né migliori outcome, né maggiore soddisfazione dei pazienti Inoltre, i nuclei familiari si sono fatti numericamen- (11,12). Inoltre, 1 malato su 3 ricoverato in condi- te più piccoli, spesso maggiormente articolati, zioni gravi in ospedale ritiene che l’atteggiamento dispersi geograficamente, influenzati da divorzi e sanitario attuale non sia rispettoso delle proprie separazioni, spesso sotto pressione per cause preferenze e, che posto nelle condizioni di sceglie- diverse. Con rare eccezioni, però, tutti i nuclei re, preferirebbe più comfort e cure palliative. familiari desiderano assicurare la migliore assi- Questa distanza tra le preferenze dei malati e l’at- stenza possibile per i propri cari anziani. Tuttavia, i teggiamento medico è sì associato con più alti Sistemi Sanitari differiscono significativamente costi per la sanità ma non deve essere dimentica- rispetto alle risorse che mettono a disposizione to che contribuisce ad una accresciuta sopravvi- per l’assistenza domiciliare e le cure residenziali. venza (13). Pare evidente, quindi, che il ruolo dei Alcuni nuclei familiari, ad esempio, possono non Sistemi Sanitari non può essere quello di indivi- essere in grado di gestire l’impegno pratico e l’o- duare soluzioni economiche per ovviare all’invec- nere finanziario connessi con l’assistenza full-time chiamento della popolazione e alla crescita dei di una persona anziana nella fase finale della vita; costi ad esso correlati. Piuttosto, deve essere rea- in particolare poi, questi potrebbero essere inso- lizzato un sistema con livelli di assistenza diversifi- stenibili per una donna anziana che dovesse pren- cati che tenga conto delle preferenze dei pazienti dersi cura del marito malato (9). nelle diverse situazioni cliniche. Implicazioni economiche sui sistemi Livelli assistenziali sanitari nazionali Nella gran parte delle nazioni, la maggioranza Non vi sono dubbi che la spinta epidemiologica delle persone anziane vive nella propria abitazio- costringerà i Sistemi Sanitari a confrontarsi con la ne anche se esistono modelli diversi di organizza- necessità di garantire migliori cure palliative, ma zione dell’assistenza agli anziani (Fig. 4). questo non equivale a sostenere che i costi delle In Australia ed in Germania 1 persona anziana su cure palliative per una popolazione crescente di 15 vive in strutture residenziali rispetto ad 1 ogni 14
tive, in particolare per l’assistenza in strutture hospice derivano principalmente dalle donazioni private, negli USA la rete di cure palliative è finan- ziata attraverso il sistema federale Medicare. È chiaro che i modelli operativi e l’efficienza dei vari setting assistenziali influenza in modo sostanziale Source: Ribbe et al. (14). l’offerta globale di un sistema sanitario. Ad esem- pio, la carenza di personale e la mancanza di for- Fig. 4 - Luogo di residenza delle persone anziane (>65 anni) in quattro nazioni mazione specifica tra gli operatori impegnati nelle cure domiciliari e nelle residenze sanitarie ha 20 nel Regno Unito. Analogamente la probabilità come conseguenza l’accresciuto ricorso all’ospe- che una persona anziana usufruisca di cure resi- dale per acuti anche nelle fasi terminali della vita. denziali è molto varia (14); negli USA circa la metà Le nazioni più sviluppate stanno affrontando le degli ultraottantenni trascorre almeno un periodo medesime sfide, seppur in modo differenziato di tempo nelle residenze sanitarie. Inoltre, mentre ed è imperativo che si sviluppino meccanismi nel Regno Unito i finanziamenti per le cure pallia- per la condivisione delle esperienze migliori. Riferimenti bibliografici 1. World population ageing 6. Andrews GR. Promoting health 11. Fisher ES et al. The implications 1950–2050. New York, United and function in an ageing popula- of regional variation in Medicare Nations Population Division, tion. British Medical Journal, spending. Part 1. The content, 2002. 2001, 322:728–729. quality and accessibility of care. 2. Anderson GF, Hussey PS. Health 7. Manton KG et al. Chronic dis- Annals of Internal Medicine, and population aging: a multina- ability trends in elderly United 2003, 138:273–287. tional comparison. New York, States populations 1982 – 1994. 12. Fisher ES et al. The implications Commonwealth Fund, 1999. Proceedings of the National of regional variation in Medicare 3. United Nations world population Academy of Sciences, 1997, spending. Part 2. Health out- prospects population database. 94:2593–2598. comes and satisfaction with care. New York, United Nations 8. Mathers CD et al. Healthy life Annals of Internal Medicine, Population Division, 2002 expectancy in 191 countries. Lan- 2003, 138:288–298. (http://esa.un.org/unpp/index.as cet, 2001, 357(9269):1685–1691. 13. Teno JM et al. Medical care p?panel=1, accessed 22 July 9. One final gift. Humanizing the inconsistent with patients’ treat- 2003). end of life for women in ment goals: association with 1- 4. Office of National Statistics. America. Washington, DC, year Medicare resource use and Mortality statistics. General re- Alliance for Aging Research, 1998 survival. Journal of the American view of the Registrar General on http://www.agingresearch.org/br Geriatrics Society, 2002, Deaths in England and Wales ochures/finalgift/welcome.html, 50:496–500. 1997, Series DH1, No. 30. accessed 22 July 2003) 14. Ribbe MW et al. Nursing homes London, Stationery Office, 1999. 10. Seven deadly myths. Uncovering in 10 nations: a comparison 5. Murray CJL, Lopez AD. Alterna- the facts about the high cost of between countries and settings. tive projections of mortality and the last year of life. Washington, Age and Ageing, 1997, 26 (Suppl. disability by causes 1990–2020. DC, Alliance for Aging Research 2):3–12. Global burden of disease study. (www.agingresearch.org/brochur Lancet, 1997, 349:1498–1504. es/7myths/7myths.html, accessed 22 July 2003). 15
2. BISOGNI E DIRITTI DELLE PERSONE ANZIANE E DELLE LORO FAMIGLIE Cosa sono le cure palliative Le cure palliative sono state definite dall’Organiz- zazione Mondiale per la Sanità nel 2002 (1) come: ... un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affron- tare le problematiche associate a malattie inguaribi- li, attraverso la prevenzione e il sollievo della soffe- renza per mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre pro- blematiche di natura fisica, psicosociale e spirituale. Le cure palliative forniscono il sollievo dal dolore e da altri gravi sintomi, sono garanti della vita e considerano la morte un processo naturale che non intendono affrettare né ritardare. Le cure pal- liative integrano gli aspetti psicologici e spirituali della cura dei pazienti e offrono un sistema di sup- porto per aiutare i malati a vivere nel modo più attivo possibile fino alla morte. Offrono anche un sistema di sostegno per aiutare le famiglie ad affrontare la malattia del proprio caro e, in segui- to, il lutto. Utilizzando un approccio multidiscipli- nare in equipe, le cure palliative rispondono ai bisogni dei malati e delle famiglie, offrendo, qua- lora necessario, un intervento di supporto nella fase di elaborazione del lutto. Migliorano la qualità della vita e possono influire positivamente sul decorso della malattia. Possono essere iniziate I bisogni delle persone anziane precocemente nel corso della malattia, in asso- alla fine della vita ciazione ad altre terapie mirate al prolungamento Non desta sorpresa il dato secondo cui la grande della vita, quali la chemioterapia e la radioterapia maggioranza dei decessi si realizza tra le persone e comprendono le indagini diagnostiche necessa- con oltre 65 anni di età. Sorprende, invece, come rie per meglio riconoscere e gestire le gravi criti- a questo dato non sia seguita una attività di ricer- cità cliniche, fonte di angoscia. Le cure palliative ca scientifica volta a comprendere i bisogni delle dovrebbero essere proposte con gradualità, ma persone anziane alla fine della vita. È esperienza prima che le problematiche cliniche diventino comune che i bisogni delle persone anziane sono ingestibili. Le cure palliative non devono essere spesso peculiari perché i loro problemi sono prerogativa solo di team specializzati, attivi a livel- diversi e spesso molto più complessi di quelli lo domiciliare, negli hospice e in ospedale, essen- delle persone più giovani. do attivate solo quando tutti gli altri interventi tera- • Le persone anziane sono più frequentemente peutici sono stati interrotti. I principi della medici- affette da malattie multiple e concomitanti di na palliativa devono diventare parte integrante in severità variabile tutto il percorso di cura e devono essere garanti- • L’effetto cumulativo di queste patologie può ti in ogni ambiente assistenziale. risultare molto maggiore di quello delle singole 16
tive dovrebbero davvero rappresentare una rispo- sta ai bisogni espressi dal paziente e dai suoi familiari piuttosto che essere collegate alla pro- gnosi. Ad illustrare con ulteriore dettaglio questa circostanza sono qui riportati i casi del cancro, dello scompenso cardiaco e della demenza. Source: Seale & Cartwright (3). Fig. 1 - Relazione tra età alla morte e prevalenza di sintomi nel- l’ultimo anno di vita malattie, e tipicamente causa maggiori disagi e accresciuti bisogni assistenziali. • Le persone anziane sono a più grande rischio di sviluppare reazioni avverse ai farmaci e, comunque, sono più suscettibili di patologia iatrogena. • Problemi apparentemente minori ma cumulati possono provocare importanti ripercussioni Source: Lynn & Adamson (4). psicologiche nelle persone anziane. Fig. 2 - Modello di traiettoria di malattia nel caso del cancro • I problemi sanitari possono andare ad aggiun- gersi ad una preesistente disabilità fisica o Cancro mentale, all’isolamento sociale, alle difficoltà Con il termine cancro si definisce in realtà una economiche. serie di condizioni cliniche che causano proble- La complessità dei problemi di cui soffrono le per- mi di varia natura e severità a secondo degli sone anziane emerge molto nettamente dagli organi coinvolti. L’incidenza di cancro è progres- studi epidemiologici in cui le informazioni sull’ulti- sivamente più alta con l’avanzare dell’età, e tre mo anno di vita dei pazienti vengono desunte dai quarti delle morti attribuibili al cancro avvengono familiari o dai caregiver (Fig. 1). tra le persone con oltre 65 anni. Tra le donne, gli Questi studi, infatti, dimostrano che con l’incre- organi più frequentemente coinvolti sono la mento dell’età dei pazienti i problemi più comuni mammella, il polmone ed il colon, mentre tra gli sono la confusione mentale, l’incontinenza sfinte- uomini sono il polmone, la prostata ed il colon. Il riale, la riduzione dell’acuità visiva e dell’udito, le cancro della mammella e della prostata hanno la vertigini (3). prognosi migliore, seguiti dal cancro del colon e Quindi, i problemi di cui soffrono le persone anzia- poi da quello del polmone. La prognosi indivi- ne nell’ultimo anno di vita paiono essere in parte duale, peraltro, dipende dal grado di avanza- legati all’età di per se, ed in parte alla malattia ter- mento della malattia alla diagnosi, e dalla rispo- minale. Tutti i settori coinvolti nella continuità assi- sta al trattamento sia esso chirurgico, radiotera- stenziale alle persone anziane - medico di medici- pico e/o chemioterapico. Le persone malate di na generale, geriatra, fisiatra e fisioterapista - rico- cancro generalmente hanno una funzione fisica nosco una maggiore complessità assistenziale. globale preservata sino agli stadi molto avanzati Dal momento, poi, che l’espressione di un giudi- di malattia, ma hanno bisogno di supporto psi- zio prognostico è resa molto più difficile dalla pre- cologico e di comunicazione sin dai primi senza concomitante di più malattie, le cure pallia- momenti dopo la diagnosi (Fig. 2). 17
dolore che precipitano le condizioni del paziente ma che poi eventualmente recedono restituen- dolo con gradualità al suo livello precedente di funzione fisica globale (5). Il decesso avviene per un declino progressivo o per morte improvvisa (Fig. 3). Sebbene siano stati fatti dei progressi davvero considerevoli nel trattamento dei sintomi e delle riacutizzazioni dello scompenso cardiaco, i malati ed i loro familiari sono spesso in difficoltà nel gestire prescrizioni farmacologiche molto complesse (6). I pazienti affetti da scompenso Source: Lynn & Adamson (4). cardiaco hanno in genere una percezione ed una Fig. 3 - Modello di traiettoria di malattia nel caso dello scom- comprensione piuttosto scadente della loro penso cardiaco malattia, della severità e delle implicazioni pro- gnostiche. Ciò è riconducibile a una comunica- zione da parte dei professionisti della salute spesso incompleta e elusiva, da una parte per le oggettive difficoltà prognostiche e dall’altra, per una scarsa inclinazione alla comunicazione di notizie negative (7). Le famiglie dei pazienti affet- ti da scompenso cardiaco segnalano la mancan- za di coordinamento nel processo di cura e lamentano soverchie difficoltà nello stabilire una relazione con i curanti e nel trovare un riferimen- to nei professionisti coinvolti (7). Questi aspetti quindi descrivono per il paziente affetto da Source: Lynn & Adamson (4). scompenso cardiaco una condizione molto più Fig. 4 - Modello di traiettoria di malattia nel caso della demenza sfavorevole che per il paziente con cancro. I pazienti affetti da cancro desiderano essere Demenza aggiornati sulla evoluzione clinica, richiedono Circa il 4% degli ultrasettantenni è affetto da una per sé un ruolo decisionale e in genere, godono qualche forma di demenza e questa percentuale di un migliore equilibrio psico-sociale se ricevo- sale al 13% tra le persone ultraottantenni (8). no cure palliative e si sviluppa una adeguata L’aspettativa di vita media dal momento della comunicazione. diagnosi è di circa 8 anni, caratterizzati da un progressivo, inesorabile deterioramento delle Scompenso cardiaco funzioni cognitive e globali (Fig. 4). Lo scompenso cardiaco colpisce una persona I sintomi più comuni della demenza sono la con- ogni 10 dopo i 70 anni, e la mortalità a 5 anni fusione mentale, l’incontinenza urinaria, il dolore, dalla diagnosi è peggiore di quella di molte neo- la depressione, la stipsi e la perdita dell’appetito. plasie. Il decorso della malattia è caratterizzato Sulle famiglie dei pazienti affetti da demenza si da esacerbazioni intermittenti della dispnea e del riversa un carico psico-fisico ed emotivo di enor- 18
risorse finanziare. L’assistenza con- tinuata ai propri cari è un servizio che non è né retribuito né supportato, un servizio che può risultare dannoso alla salute, al benessere ed alla sicu- rezza economica dei caregiver (11). Una nuova prospettiva per le cure palliative Con il progressivo invecchiamento mi proporzioni, pari solo alla tristezza con cui della popolazione e la presa di coscienza sempre osservano spengersi, giorno dopo giorno, la per- maggiore di nuovi bisogni assistenziali, i Sistemi sona che hanno conosciuto durante tutta una Sanitari devono divenire più flessibili e, comun- vita. I pazienti affetti da demenza di grado seve- que, deve cambiare la percezione corrente del ro possono arrivare a perdere la facoltà di comu- nicare verbalmente e l’assistenza a questi mala- ➞ ti può sollevare questioni di ordine etico e mora- le (9). Il dibattito attuale è incentrato sull’utilizzo degli antibiotici in caso di polmonite e su quello della nutrizione artificiale. Peraltro, al giorno d’oggi tra i malati che ricevono cure palliative negli hospice meno dell’1% ha una diagnosi di demenza quale malattia principale (10). I bisogni dei caregiver Il ruolo insostituibile del caregiver nell’assistenza alle persone anziane gravemente malate non è Source: Adapted from Lynn & Adamson (4). stato compreso che solo recentemente e poco o Fig. 5 - Schema che illustra il concetto tradizionale di cure palliative nulla si sa dei loro bisogni. Il loro ruolo può variare ad includere l’assistenza nell’igiene personale, ruolo delle cure palliative. Tradizionalmente, infat- l’aiuto nelle attività del vivere quotidiano, il solleva- ti, le cure palliative sono state adottate quasi mento e riposizionamento a letto. In genere, il care- esclusivamente per i malati di cancro, in parte giver ha stretti vincoli di parentela con il paziente, perché il decorso della malattia è più prevedibile e spesso vive nella medesima abitazione e è spinto quindi più immediato riconoscere e rispondere ai da nobili motivazioni e dal desiderio di impedire il bisogni dei pazienti e delle loro famiglie. Ne è ricovero del proprio familiare. Tuttavia, il carico risultata però una percezione errata secondo cui psico-fisico ed emozionale che questo comporta le cure palliative sarebbero destinate solo alle ulti- può ad un certo punto produrre cambi della perso- me settimane di vita, e erogare in modo esclusivo nalità e del comportamento, sostenuti da emozioni da servizi e personale specializzato (Fig. 5). conflittuali, può comportare gravi limitazioni della Al contrario, le persone malate e le loro famiglie propria vita personale e, a volte, il dispendio di fanno esperienza di problemi i più vari e emer- 19
➞ Indipendentemente da quanto complessi possa- no essere i problemi di una persona, da quanto incerte le aspettative future, l’autonomia rimane un diritto fondamentale della persona e la sua preservazione è un valore etico centrale per le società civili e quindi per i Servizi Sanitari. Questa affermazione è stata recentemente incorporata nel concetto di “cure centrate sulla persona” che molti Sistemi Sanitari stanno tentando di adotta- re. Con questo concetto si pone enfasi sul fatto che l’assistenza sanitaria e i piani di intervento devono tenere in considerazione i valori di un indi- Source: Adapted from Lynn & Adamson (4). viduo e le sue preferenze. Fig 6 - Schema che illustra il concetto innovativo di cure palliative genti nei molti anni di malattia: i loro bisogni si evi- La cura centrata sulla persona è una mo- denziano in quei frangenti e non solo in un tempo dalità di assistenza che pone priorità nel cronologicamente ben identificabile prima della rispetto per i valori del paziente e le sue morte. Il concetto secondo cui le cure palliative preferenze, che facilita il veicolare informa- devono poter iniziare assieme al trattamento cura- zioni in maniera chiara e comprensibile, tivo ed assumere un ruolo crescente man mano che promuove l’autonomia nelle decisioni che i trattamenti curativi divengono meno efficaci e che pone attenzione al controllo dei sin- od impraticabili, è ovvio per i pazienti e le loro fami- tomi fisici e al supporto emozionale (13.) glie. Tuttavia, questo concetto ha una portata rivo- luzionaria per alcuni professionisti della salute (Fig. I luoghi della cura e del morire 6). È necessario che oltre a garantire cure palliati- ve a malati terminali, i Sistemi Sanitari dei nostri La ricerca scientifica ha permesso di conoscere Paesi adottino strategie praticabili e sostenibili per meglio le scelte che le persone preferiscono fare assistere i pazienti con malattie cronico-degenera- tive anche quando non sia possibile predirne con chiarezza l’aspettativa di vita residua (12). Autonomia decisionale e scelte personali Ciascuno ha diritto a … la sicurezza in caso di perdita dell’occupazione, di ma- lattia, disabilità, perdita del coniuge, età avanzata o per qualsiasi altra privazione derivante da condizioni oltre il proprio controllo. Articolo 25, Dichiarazione dei diritti umani, Nazioni Unite, 2001 20
nella fasi terminali della vita. Numerosi studi anche i pazienti in trattamento per malattie incu- hanno dimostrato che tra le persone sane che rabili esprimono una preferenza per il proprio rispondevano alla domanda “quale è il luogo domicilio in una percentuale tra il 50 ed il 70% dove preferiresti morire?”, circa il 75% esprime- (14). Un valore fondante delle cure palliative sin va la preferenza per il proprio domicilio. I familia- dalla loro definizione originale è stato e deve ri o gli amici di un persona recentemente scom- continuare ad essere quello di porre le persone parsa, invece, poste di fronte alla medesima nelle condizioni di scegliere in piena autonomia domanda tendono a preferire il ricovero presso l’assistenza che desiderano ricevere. una struttura hospice. C’è da notare però che Riferimenti bibliografici 1. National cancer control pro- 7. Murray SA et al. Dying of lung 11. Koffman J, Snow P. Informal grammes: policies and managerial cancer or cardiac failure: pro- carers of dependants with advan- guidelines, 2nd ed. Geneva, spective qualitative interview ced disease. In: Addington-Hall World Health Organization, 2002. study of patients and carers in J, Higginson IJ, eds. Palliative the community. British Medical care for non-cancer patients. 2. Sepulveda C et al. Palliative care: Journal, 2002, 325:929–934. Oxford, Oxford University Press, the World Health Organization’s 2001. global perspective. Journal of 8. Hofman A et al. The prevalence of Pain and Symptom Management, dementia in Europe: a collabora- 12. Lunney JR et al. Patterns of func- 2002, 24:91–96. tive study of 1980–1990. Inter- tional decline at the end of life. national Journal of Epidemiology, Journal of the American Medical 3. Seale C, Cartwright A. The year 1991, 20:736–748. Association, 2003, 289:2387–2392. before death. London, Avebury Press, 1994. 9. Albinsson L, Strang P. Existential 13. Hewitt M, Simone JV, eds. concerns of families of late-stage Ensuring quality cancer care. 4. Lynn J, Adamson DM. Living well dementia patients: questions of Washington, DC, National Aca- at the end of life: adapting health freedom, choices, isolation, death, demies Press, 1999. care to serious chronic illness in and meaning. Journal of Palliative old age. Arlington, VA, Rand 14. Higginson IJ, Sen-Gupta GJA. Medicine, 2003, 6:225–235. Health, 2003, used with permis- Place of care in advanced can- sion. 10. Christakis NA, Escare JT Survival cer: a qualitative systematic lite- of Medicare patients after enrol- rature review of patient prefe- 5. McCarthy M, Lay M, Addington- ment in hospice programs. New rences. Journal of Palliative Hall JM. Dying from heart disea- England Journal of Medicine, Medicine, 2000, 3:287–300. se. Journal of the Royal College 1996, 335:172–178. of Physicians, 1996, 30:325–328. 6. McCarthy M, Addington-Hall JM, Lay M. Communication and choice in dying from heart dis- ease. Journal of the Royal Society of Medicine, 1997, 90:128–131. 21
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