Media Monitoring per 09-01-2019 - Rassegna stampa del 09-01-2019 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 Edilizia sanitaria, un miliardo per gli ospedali campani ma non per il San Giovanni Bosco .................................................................................................................................... 1 Edilizia sanitaria, un miliardo per gli ospedali campani ma non per il San Giovanni Bosco .................................................................................................................................... 3 Ampliata la rete dell'emergenza e dell'assistenza .............................................................. 5 Barelle e ricoveri al Ruggi in arrivo il «bed manager» ........................................................ 7 Ospedali campani Stanziato un miliardo ............................................................................... 9 Sanità, un miliardo per l' edilizia in Campania ................................................................... 11 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 13 «L'Umberto I manterrà tutti i reparti» ................................................................................. 13 Farmaci gratuiti, spreco da 100mila euro ........................................................................... 14 L' ospedale "Tortora" si conferma centro di riferimento per il trattamento delle varici .............................................................................................................................................. 16 Scatta lo stop ai ricoveri a Dermatologia ............................................................................ 18 Umberto I, De Luca rassicura i sindaci Torquato diserta l' incontro in Regione ........... 20 Sanità Campania ............................................................................................................................. 22 Asl nell' ex Moscati pronti otto milioni ................................................................................ 22 Culle e letti aggiunti polizia al Santobono .......................................................................... 24 Degrado in corsia, un nuovo video ....................................................................................... 26 Elettrocardiogrammi, manca la carta il pronto soccorso la chiede in prestito ............. 27 Emergenza barelle il no dei Policlinici: disponibilità zero ................................................ 29 Fatture pagate due volte, maxi -stangata su centri privati e dirigenti dell' Asl Na3 .............................................................................................................................................. 31 Nidi di formiche non ancora distrutti San Giovanni Bosco, i 5 Stelle all' attacco ........ 33 Pediatra aggredita, ira Maffeo: caos dovuto a carenza medici ....................................... 35 Piano ospedaliero più posti letto, ma soffre l' emergenza ............................................... 37 Pronto soccorso intasati I medici di famiglia: non prendeteli d'assalto ........................ 39 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 41 Alice, a tre anni il primo yogurt con l' esofago ricostruito ............................................... 41 «La manovra è un golpe» Nuovo sciopero il 25 gennaio ................................................... 43 Bronchiolite, mal d' inverno per gli anziani e i bambini ................................................... 45 Dramma in ospedale «Bimba di due mesi uccisa da un' infezione» ................................ 47 L' Inghilterra taglia: visite mediche via Skype ................................................................... 49 Le Regioni anti Salvini sui conti della sanità sono da Terzo mondo ............................... 51 Stop alle esenzioni per i farmaci orfani "I malati rari puniti dalla Manovra" ................ 54
08/01/2019 EAV: € 489 Lettori: 1.433 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Edilizia sanitaria, un miliardo per gli ospedali campani ma non per il San Giovanni Bosco Napoli, lo svincolo della Tangenziale per la zona ospedaliera Fondi per 61 strutture sanitarie della Campania ma non per l’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, salito agli onori della cronaca per la presenza di formiche in alcuni reparti. E’ quanto prevede la terza fase del programma degli interventi di edilizia sanitaria in Campania per cui il governatore e commissario alla sanità regionale, Vincenzo De Luca, chiede al ministro della Salute, Giulia Grillo, lo sblocco dei fondi ex articolo 20 per l’ammodernamento strutturale e tecnologico degli edifici. Per la Campania è previsto un investimento da 1 miliardo e 83 milioni di euro, 1 miliardo e 29 milioni di fondi statali, per cui si attende lo sblocco del governo, e un cofinanziamento regionale del 5% pari a 54 milioni di euro. Una quota delle risorse disponibili, più del 24%, è destinata alle tecnologie: con un finanziamento di 267 milioni di euro la Regione sostituirà le apparecchiature più vecchie e ormai desuete ma acquisterà anche nuovi macchinari all’avanguardia. Nel dettaglio, si prevedono interventi per 91 milioni in strutture dell’Asl Napoli 1 Centro: 17 milioni per realizzare un nuovo blocco tecnologie-area ricoveri all’ospedale Incurabili, interessato anche da un adeguamento funzionale e tecnologico, e 74 milioni di euro realizzare il nuovo ospedale di Napoli Ovest che avrà sede in via caduti di Nassiriya a Fuorigrotta. All’Asl Napoli 2 Nord vanno 84,5 milioni destinati alla realizzazione del nuovo ospedale di Giugliano e per le strutture di Pozzuoli, Quarto e Frattaminore. Nuovi reparti all’ospedale di Nola che sarà ampliato come quello di Boscotrecase, restyling per i presidi San Leonardo di Castellammare di Stabia e di Gragnano e un nuovo ospedale a Sant’Agnello che servira’ tutti i comuni della penisola sorrentina e della costiera amalfitana, con un finanziamento totale di 107,8 milioni destinato all’Asl Napoli 3 Sud. Una quota consistente di finanziamenti per le strutture di Napoli andraà anche all’ospedale Cardarelli (54, 8 milioni), che sara’ ammodernato anche grazie alla realizzazione di una logistica integrata dei farmaci, all’ospedale pediatrico Santobono Pausillipon, al Cto e al Monaldi dell’azienda dei Colli, all’Istituto tumori Pascale per attivare la prontoterapia, alle aziende universitarie Federico II e Vanvitelli La quota più consistente di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
finanziamenti, oltre 330 milioni di euro, e’ destinata all’ospedale di Salerno per costruire la nuova sede dell’azienda ospedaliera Ruggi. Per l’Asl di Salerno ci sono altri 70 milioni di euro per i presidi di Pagani, Scafati, Roccadaspide, Eboli, Vallo della Lucania, Eboli, Sapri, Capaccio e Mercato San Severino. Per l’Asl di Avellino e Benevento ci sono rispettivamente 14,4 e 15,6 milioni, a cui si aggiungono i 30 milioni previsti per l’ammodernamento dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino e i 20 milioni che finanzieranno l’adeguamento funzionale e l’ampliamento del Rummo di Benevento. A Caserta ci sono due nuovi ospedali da realizzare, il presidio di Sessa Aurunca con uno stanziamento di 60 milioni, e il nuovo Policlinico di Caserta con 25 milioni per l’acquisto del nuovo parco tecnologico. In totale, per il territorio casertano ci sono 118 milioni di euro. Infine, stanziamenti previsti anche per i privati convenzionati ed equiparati al pubblico, 2 milioni per il Fatebenefratelli di Napoli e Benevento, 1 milione per il Santa Maria della Pieta’ di Casoria (Napoli) e 2,1 milioni per l’ospedale Betania di Napoli Est. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
08/01/2019 ecomy.it EAV: € 187 Lettori: 67 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Edilizia sanitaria, un miliardo per gli ospedali campani ma non per il San Giovanni Bosco Fondi per 61 strutture sanitarie della Campania ma non per l’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, salito agli onori della cronaca per la presenza di formiche in alcuni reparti. E’ quanto prevede la terza fase del programma degli interventi di edilizia sanitaria in Campania per cui il governatore e commissario alla sanità regionale, Vincenzo De Luca, chiede al ministro della Salute, Giulia Grillo, lo sblocco dei fondi ex articolo 20 per l’ammodernamento strutturale e tecnologico degli edifici. Per la Campania è previsto un investimento da 1 miliardo e 83 milioni di euro, 1 miliardo e 29 milioni di fondi statali, per cui si attende lo sblocco del governo, e un cofinanziamento regionale del 5% pari a 54 milioni di euro. Una quota delle risorse disponibili, più del 24%, è destinata alle tecnologie: con un finanziamento di 267 milioni di euro la Regione sostituirà le apparecchiature più vecchie e ormai desuete ma acquisterà anche nuovi macchinari all’avanguardia. Nel dettaglio, si prevedono interventi per 91 milioni in strutture dell’Asl Napoli 1 Centro: 17 milioni per realizzare un nuovo blocco tecnologie-area ricoveri all’ospedale Incurabili, interessato anche da un adeguamento funzionale e tecnologico, e 74 milioni di euro realizzare il nuovo ospedale di Napoli Ovest che avrà sede in via caduti di Nassiriya a Fuorigrotta. All’Asl Napoli 2 Nord vanno 84,5 milioni destinati alla realizzazione del nuovo ospedale di Giugliano e per le strutture di Pozzuoli, Quarto e Frattaminore. Nuovi reparti all’ospedale di Nola che sarà ampliato come quello di Boscotrecase, restyling per i presidi San Leonardo di Castellammare di Stabia e di Gragnano e un nuovo ospedale a Sant’Agnello che servira’ tutti i comuni della penisola sorrentina e della costiera amalfitana, con un finanziamento totale di 107,8 milioni destinato all’Asl Napoli 3 Sud. Una quota consistente di finanziamenti per le strutture di Napoli andraà anche all’ospedale Cardarelli (54, 8 milioni), che sara’ ammodernato anche grazie alla realizzazione di una logistica integrata dei farmaci, all’ospedale pediatrico Santobono Pausillipon, al Cto e al Monaldi dell’azienda dei Colli, all’Istituto Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
tumori Pascale per attivare la prontoterapia, alle aziende universitarie Federico II e Vanvitelli La quota più consistente di finanziamenti, oltre 330 milioni di euro, e’ destinata all’ospedale di Salerno per costruire la nuova sede dell’azienda ospedaliera Ruggi. Per l’Asl di Salerno ci sono altri 70 milioni di euro per i presidi di Pagani, Scafati, Roccadaspide, Eboli, Vallo della Lucania, Eboli, Sapri, Capaccio e Mercato San Severino. Per l’Asl di Avellino e Benevento ci sono rispettivamente 14,4 e 15,6 milioni, a cui si aggiungono i 30 milioni previsti per l’ammodernamento dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino e i 20 milioni che finanzieranno l’adeguamento funzionale e l’ampliamento del Rummo di Benevento. A Caserta ci sono due nuovi ospedali da realizzare, il presidio di Sessa Aurunca con uno stanziamento di 60 milioni, e il nuovo Policlinico di Caserta con 25 milioni per l’acquisto del nuovo parco tecnologico. In totale, per il territorio casertano ci sono 118 milioni di euro. Infine, stanziamenti previsti anche per i privati convenzionati ed equiparati al pubblico, 2 milioni per il Fatebenefratelli di Napoli e Benevento, 1 milione per il Santa Maria della Pieta’ di Casoria (Napoli) e 2,1 milioni per l’ospedale Betania di Napoli Est. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2019 Pagina 3 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ampliata la rete dell'emergenza e dell'assistenza (g.v.) SALERNO Il programma di edilizia sanitaria della Regione è parte del riordino previsto per la rete territoriale salernitana. La rete di emergenza urgenza individua come Dea di secondo livello il Ruggi d'Aragona; come Dea di primo livello i Presidi Ospedalieri di Vallo della Lucania e Nocera Inferiore, e il Dea di Eboli/Battipaglia/Roccadaspide. Come Presidi di Pronto Soccorso: i Presidi Ospedalieri di Oliveto Citra, Sarno, Polla, Sapri, Mercato San Severino e Cava dei Tirreni: ad essi si aggiungono Strutture in deroga, come i Presidi Ospedalieri di Castiglione di Ravello e Agropoli. C'è poi il capitolo dell'assistenza extraospedaliera, con le Residenze Sanitarie Assistenziali. Il programma edilizio prevede la realizzazione di Rsa aziendali e completamento e/o adeguamento di quelle esistenti: Baronissi, Pontecagnano, Roccadaspide, Salerno, Pagani, Vallo della Lucania; di Strutture Intermedie Residenziali (Sir) aziendali e completamento e/o adeguamento di Rsa esistenti (Nocera Inferiore, Angri, Salerno, Torre Orsaia, Roccadaspide, Cava de' Tirreni, Sant'Arsenio); le opere di completamento della sede del distretto di Eboli, di ampliamento e adeguamento del consultorio familiare; la realizzazione di nuove sedi di distretto (Vallo della Lucania, Salerno; Mercato S. Severino; Capaccio), l'ampliamento della sede del distretto di Angri e la ristrutturazione della sede del distretto di Scafati. Interventi su spazi per il Dipartimento di Prevenzione, l'unità complessa di cure primarie e il consultorio familiare, sono programmati a Eboli, Capaccio, Vallo della Lucania. Il documento programmatico ricorda le peculiarità dell'area salernitana. «Il territorio provinciale è estremamente variegato dal punto di vista morfologico. Tale disomogeneità, spesso accompagnata, nelle zone interne montuose, da difficoltà di collegamento, incide sulle caratteristiche demografiche della popolazione: più popolosa e giovane in alcuni ambiti come quello dell'agro nocerino sarnese e del capoluogo di provincia e zone contermini, più rarefatta e con alta incidenza di popolazione anziana nelle zone interne e dell'entroterra cilentana. Le zone costiere, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
raggiungono, in modo particolare nella stagione estiva, alte densità abitative». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2019 Pagina 24 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 10.365 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Barelle e ricoveri al Ruggi in arrivo il «bed manager» Sabino Russo In arrivo al Ruggi il bed manager per contrastare il sovraffollamento del pronto soccorso. Il manager dei letti avrà tra i suoi compiti quello di garantire l' appropriatezza dei ricoveri, che dovrebbe evitare la diminuzione dei posti nei reparti, con l' inevitabile imbuto che si crea nel trasferimento nelle diverse Divisioni. Problema, questo, particolarmente sentito in questi giorni, dove nell' azienda ospedaliera si contano già 2mila e 700 arrivi. GLI UTENTI Il numero di accessi testimonia un progressivo e sistemico aumento di utenti che si riversano al Ruggi, dove si è passati dai 78mila del 2017 ai 95mila del 2018. Ben 17mila in più in un solo anno. A poco possono bastare, quindi, gli interventi tampone per dare una boccata d' ossigeno. Nonostante il filtro messo in atto col 118 per smistare verso altri presidi i pazienti meno urgenti, restano comunque tanti i codici rossi, che in questi giorni si attestano intorno ai 6-7 al giorno, così come i codici gialli, che nella maggioranza dei casi necessitano di ricovero. In via San Leonardo sono tanto gli accessi di cardiopatici o di pazienti affetti da pancreatiti o da patologie alle vie biliari, che in molti casi hanno anche effettuato il vaccino, ma che in qualche modo hanno trascurato le complicanze legate alla sindrome influenzale. Così, a causa dei tanti accessi, nonostante le 75 barelle totali e l' aumento dei posti letto nei reparti, in alcuni momenti non si riesce a sistemare i pazienti. Senza contare poi l' imbuto che si crea nel trasferimento ai reparti degli ammalati che necessitano di ricovero, oltre a un problema di spazi nello stesso pronto soccorso. L' OBIETTIVO Per questo, come preannunciato dal manager Giuseppe Longo, si è pensato all' introduzione del bed manager, che avrà il compito di garantire un' adatta movimentazione del paziente, dall' ammissione alla dimissione, creando le condizioni per usare al meglio tutti i posti letto disponibili nella struttura, attraverso la programmazione di tutta l' attività di ricovero, l' attività chirurgica, l' attività ambulatoriale e pianificando in modo dinamico la logistica dei Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
pazienti in base alle fasi della degenza. Nello specifico, interverrà nel monitoraggio dei ricoveri in acuto dal pronto soccorso verso i reparti di degenza ordinaria; nella gestione dei posti letto, agendo secondo la domanda giornaliera, chiudendo i posti letto non disponibili, oppure programmandone la riapertura concordandolo preventivamente con il reparto; nello sfollamento dei pazienti delle aree critiche, disponendone il trasferimento verso le altre degenze per acuti; nello sfollamento del pronto soccorso. Tale attività si concretizza nell' allocazione dei pazienti nei diversi reparti, sulla base di disponibilità giornaliere concordate. Nel caso in cui i posti letto non fossero sufficienti a esaurire le richieste, il bed manager provvederà all' attuazione di misure straordinarie, attraverso la richiesta di posti letto aggiuntivi ai reparti; facilitando la gestione dei pazienti fragili, non autosufficienti, senza fissa dimora, alcolizzati in pronto soccorso, in collaborazione con servizi sociali ospedalieri e territoriali, così da evitare ricoveri impropri; nel monitoraggio delle dimissioni effettuate dai reparti, al fine di individuare eventuali aree di criticità; verificando l' applicazione dei criteri previsti dal regolamento interno per i ricoveri urgenti da pronto soccorso e accessi diretti dall' ambulatorio ai reparti; nell' analisi e nell' utilizzo dei dati per la creazione di modelli previsionali di afflusso e le conseguenti necessità di posti letto. IL GELO Quello dell' azienda ospedaliera, per volume di arrivi, è il primo soccorso della Campania, con 95mila accessi annui in via San Leonardo (17mila in più rispetto al 2017) e 140mila complessivi tra tutti i plessi, staccando ancora il Cardarelli, fermo a 85mila. Il timore è che la situazione, nei prossimi giorni, peggiori a causa del freddo intenso. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2019 Pagina 2 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Ospedali campani Stanziato un miliardo Giovanni Volpe SALERNO Ammonta a 400 milioni di euro, su quasi 1,1 miliardi, la quota destinata al Salernitano dal Piano di edilizia sanitaria della Regione. È la terza fase del programma di interventi per cui il governatore-commissario Vincenzo De Luca chiede al ministro della salute, Giulia Grillo, lo sblocco dei fondi previsti dalla finanziaria 1988 per l'ammodernamento strutturale e tecnologico degli edifici: il 95% è a carico dello Stato e il resto lo paga la Regione. Il programma è stato approvato col decreto commissariale del 20 dicembre e pubblicato ieri sul Burc. Per la Macro-Area della provincia di Salerno, il nuovo piano prevede 276 posti letto in più, passando da 3.553 a 3.807 (3,52 posti per mille abitanti). Di questi, un incremento di 73 posti letto è per il presidio di Scafati (le discipline interessate sono Ortopedia e Traumatologia con 22 posti, Chirurgia Generale con 16 posti e Lungodegenza con 16 posti; un aumento di 68 posti è per l'ospedale San Luca di Vallo. La nuova sede del Ruggi. L'intervento più oneroso è per la nuova sede del San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona a Salerno, polo di eccellenza ospedaliero e delle attività didattiche e di ricerca, integrato con l'Università (716 posti letto). Il costo è di 330 milioni. La nuova sede sostituirà l'attuale plesso, le cui strutture sono inadeguate e vetuste, anche rispetto alla normativa antincendio ed antisismica. Sorgerà sempre in località San Leonardo, nell'area ex Finmatica (207mila metri quadrati), non lontano da dove insiste ora. Il criterio a cui sarà ispirato è il modello orizzontale. Il bando dovrebbe essere pubblicato entro luglio, mese nel quale la progettazione esecutiva dovrebbe essere consegnata. Polo oncologico di Pagani. Adeguamento normativo e funzionale del Presidio ospedaliero di Pagani, con l'ampliamento mediante la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica da adibire a Radioterapia. Costo di 17 milioni, 45 posti letto. Stima dei tempi: Progettazione 180 giorni, Affidamento Lavori 180 giorni, Esecuzione: 1530 giorni, Attivazione 90 giorni. Pronto soccorso di Scafati. Ristrutturazione del pronto soccorso, delle sale operatorie e della rianimazione, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
adeguamento normativo delle strutture e degli impianti dello Scarlato di Scafati. Costo di 4,5 milioni, 118 posti letto. Stima tempi: Progettazione: 180 giorni, Affidamento Lavori 180 giorni, Esecuzione 1530 giorni, Attivazione 90 giorni. Rsa a Roccadaspide e Pagani. L'intervento prevede la realizzazione di una nuova Rsa di 1600 mq nel comune di Roccadaspide; il completamento della Rsa nel comune di Pagani, con realizzazione degli impianti tecnologici (elettrico, idrico sanitario, condizionamento, antincendio) e opere di finitura interne ed esterne (pitturazione, pavimenti, infissi). Il costo è di 4 milioni. Stima tempi: Progettazione 270 giorni, Affidamento Lavori 180 giorni, Esecuzione 720 giorni, Attivazione 90 giorni. Sede del distretto di Eboli. Realizzazione della sede del distretto di Eboli in località Acquarita, comprendente spazi per il Dipartimento di Prevenzione, Uccp e il consultorio familiare. In programma la demolizione di un rudere in cemento armato e la successiva ricostruzione di un edificio per la sede del Distretto 64 (3100 mq). Il costo è di 6 milioni. Stima dei tempi: Progettazione 270 giorni, Affidamento Lavori 180 giorni, Esecuzione 720 giorni, Attivazione 90 giorni. Adeguamento ospedale di Eboli. Al Presidio ospedaliero di Eboli sono programmati l'adeguamento delle strutture alla normativa antisismica e degli impianti, nonché funzionale; l'ampliamento con la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica. Il costo è di 16,1 milioni. Stima tempi: Progettazione 150 giorni, Affidamento lavori 180 giorni, Esecuzione 1.095 giorni, Attivazione 60 giorni. Sede del Distretto di Vallo. Realizzazione della nuova sede del Distretto di Vallo della Lucania, con spazi per il Dipartimento di Prevenzione, l'Uccp e il Consultorio Familiare. Le attività distrettuali sono attualmente espletate in strutture in fitto e/o comodato d'uso da altri Enti e/o privati. Il costo è di 6,4 milioni. Stima tempi: Progettazione 270 giorni, Affidamento Lavori 180 giorni, Esecuzione 720 giorni, Esecuzione 90 giorni. Ospedale di Sapri. Al Presidio ospedaliero di Sapri è previsto l'adeguamento delle strutture alla normativa antisismica e degli impianti, nonché funzionale, con ampliamento del corpo di fabbrica principale. Il costo è di 6 milioni. Stima tempi: Progettazione 240 giorni, Affidamento Lavori 180 giorni, Esecuzione 900 giorni, Attivazione 60 giorni. Nuova sede del Distretto di Capaccio. Realizzazione della nuova sede del Distretto di Capaccio comprendente spazi per il Dipartimento di Prevenzione, Uccp e il consultorio familiare. Costo 4,5 milioni. Stima tempi: Progettazione 240 giorni, Affidamento Lavori 180 giorni, Esecuzione 900 giorni, Attivazione 60 giorni. Nuova sede del Distretto di Mercato San Severino. Realizzazione della nuova sede del Distretto di Mercato San Severino, comprendente spazi per il Dipartimento di Prevenzione, Uccp e il consultorio familiare (circa 2.400 mq). Costo 4,5 milioni. Stima tempi: Progettazione 240 giorni, Affidamento Lavori 180 giorni, Esecuzione 900 giorni, Attivazione 60 giorni. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2019 Pagina 10 EAV: € 1.354 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Sanità, un miliardo per l' edilizia in Campania NAPOLI. Fondi per 61 strutture sanitarie della Campania ma non per l' ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, salito agli onori della cronaca per la presenza di formiche in alcuni reparti. È quanto prevede la terza fase del programma degli interventi di edilizia sanitaria in Campania per cui il governatore e commissario alla sanità regionale, Vincenzo De Luca, chiede al ministro della Salute, Giulia Grillo, lo sblocco dei fondi ex articolo 20 per l' ammodernamento strutturale e tecnologico degli edifici. Per la Campania 8 previsto un investimento da 1 miliardo e 83 milioni di euro, 1 miliardo e 29 milioni di fondi statali, per cui si attende lo sblocco del governo, e un co finanziamento regionale del 5% pari a 54 milioni di euro. Una quota delle risorse disponibili, più del 24%, 8 destinata alle tecnologie: con un finanziamento di 267 milioni di euro la Regione sostituirà le apparecchiature più vecchie e ormai desuete ma acquisterà anche nuovi macchinari all' avanguardia. Nel dettaglio, si prevedono interventi per 91 milioni in strutture dell' Asl Napoli 1 Centro: 17 milioni per realizzare un nuovo blocco tecnologie -area ricoveri all' ospedale Incurabili, interessato anche da un adeguamento funzionale e tecnologico, e 74 milioni di euro realizzare il nuovo ospedale di Napoli Ovest che avrà sede in via caduti di Nassiriya a Fuorigrotta. All' Asl Napoli 2 Nord vanno 84,5 milioni destinati alla realizzazione del nuovo ospedale di Giugliano e per le strutture di Pozzuoli, Quarto e Frattaminore. Nuovi reparti all' ospedale di Nola che sarà ampliato come quello di Boscotrecase, restyling per i presidi San Leonardo di Castellammare di Stabia e di Gragnano e un nuovo ospedale a Sant' Agnello che servirà tutti i comuni della penisola sorrentina e della costiera amalfitana, con un finanziamento totale di 107,8 milioni destinato all' Asl Napoli 3 Sud. Una quota consistente di finanziamenti per le strutture di Napoli andrà anche all' ospedale Cardarelli (54, 8 milioni), che sarà ammodernato anche grazie alla realizzazione di una logistica integrata dei farmaci, all' ospedale Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
pediatrico Santobono Pausilipon, al Cto e al Monaldi dell' azienda dei Colli, all' Istituto tumori Pascale per attivare la prontoterapia, alle aziende universitarie Federico II e Van vitelli. La quota più consistente di finanziamenti, neanche a dirlo, oltre 330 milioni di euro, 8 destinata all' ospedale di Salerno, feudo del governatore, per costruire la nuova sede dell' azienda ospedaliera Ruggi. Per l' Asl di Salerno ci sono altri 70 milioni di euro per i presidi di Pagani, Scafati, Roccadaspide, Eboli, Vallo della Lucania, Eboli, Sapri, Capaccio e Mercato San Severino. Per l' Asl di Avellino e Benevento ci sono rispettivamente 14,4 e 15,6 milioni, a cui si aggiungono i 30 milioni previsti per l' ammodernamento dell' azienda ospedaliera Moscati di Avellino e i 20 milioni che finanzieranno l' adeguamento funzionale e l' ampliamento del Rummo di Benevento. A Caserta ci sono due nuovi ospedali da realizzare, il presidio di Sessa Aurunca con uno stanziamento di 60 milioni, e il nuovo Policlinico di Caserta con 25 milioni per l' acquisto del nuovo parco tecnologico. In totale, per il territorio casertano ci sono 118 milioni di euro. Infine, stanziamenti previsti anche per i privati convenzionati ed equiparati al pubblico, 2 milioni per il Fatebenefratelli di Napoli e Benevento, 1 milione per il Santa Maria della Pietà di Casoria e 2,1 milioni per l' ospedale Betania di Napoli Est. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2019 Pagina 15 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia «L'Umberto I manterrà tutti i reparti» Salvatore D'Angelo Manlio Torquato non è andato all'incontro con Vincenzo De Luca , programmato d'urgenza ieri mattina a Napoli, per discutere del futuro dell'Umberto I di Nocera Inferiore. Sulla questione ospedale si sta consumando la fine di un idillio. Questa mattina, a partire dalle ore 9.00, nella sala Colella del presidio sanitario nocerino dovrebbe esserci l'ultimo atto, durante l'assemblea convocata dai sindacati per analizzare il mancato riconoscimento di DEA di secondo livello. La situazione tra i due è peggiorata lunedì mattina, dopo il rimbrotto che il presidente della Regione ha riservato al primo cittadino di Nocera Inferiore. De Luca rivolgendosi a Torquato ha detto: «Evitiamo polemiche inutili, il DEA di secondo livello è una palla». Una sortita indigesta, tant'è che ieri mattina il sindaco ha marcato visita. Il faccia a faccia partenopeo c'è comunque stato. De Luca ha incontrato altri due sindaci dell'Agro nocerino sarnese: Giovanni Maria Cuofano di Nocera Superiore e Salvatore Bottone di Pagani . A parlare del futuro della struttura di viale San Francesco, c'erano il commissario dell'Asl Salerno Mario Iervolino , il consigliere regionale Franco Picarone , i capigruppo Pd in consiglio comunale a Nocera Inferiore, Paolo De Maio , e a Nocera Superiore, Bartolo Pagano . Al termine del vertice la Regione ha diffuso un comunicato stampa sull'organizzazione dell'Umberto I con il quale «si conferma che insieme a tutte le discipline di cui è attualmente dotato, saranno mantenute anche quelle attualmente eccedenti rispetto agli standard del Dea di I livello». Insomma, c'è l'impegno a scongiurare il rischio concreto di dover salutare reparti eccedenti ed eccellenti: «La riprogrammazione consentirà di mantenere anche chirurgia vascolare, malattie infettive, nefrologia, neurochirurgia, neonatologia, Tin e gastroenterologia». Nella nota si fa pure accenno al personale: «Grazie all'approvazione dei fabbisogni è stato riconfermato il piano di assunzioni per il potenziamento degli organici oltre alla stabilizzazione dei precari». Ora si attendono gli atti. Potrebbe spiegarlo direttamente il commissario Iervolino ai sindacati, agli operatori sanitari, alle istituzioni e ai cittadini. Il dirigente Asl è atteso all'assemblea nella sala Colella. «È stata assicurata, nella sostanza, la conferma dei reparti di eccellenza dell'ospedale e l'incremento del personale in atto»: il commento di De Maio. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2019 Pagina 24 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Farmaci gratuiti, spreco da 100mila euro Erminio Cioffi SALA CONSILINA Decine di migliaia di euro di presìdi sanitari e farmaci, alcuni dei quali costano quanto un'auto utilitaria, ogni anno vengono sprecati da parte dei cittadini che li ricevono, a costo zero, attraverso il Distretto sanitario di Sala Consilina. La stima è soltanto approssimativa e basata sull'esperienza dei dipendenti del Distretto, ma ipotizzare che si tratti di una cifra prossima ai centomila euro, arrotondando per difetto, non è un azzardo. Uno spreco che potrebbe essere evitato se ci fosse una maggiore sensibilità da quella parte di utenti che non fa altro che accumulare, anche se non sono necessarie, decine di confezioni di farmaci, pannolini, striscette per la misurazione del diabete o anche, come accaduto in alcuni casi, sedie a rotelle. Tutto questo, sia chiaro, non comporta alcun illecito, perché chi riceve questi presìdi ne ha tutto il diritto. «Però spesso spiega un dipendente del Distretto come ad esempio accade per le striscette e le lancette pungidito utilizzate per la misurazione della glicemia nel sangue nei pazienti diabetici, il materiale sanitario viene ritirato dai pazienti o dai loro familiari anche se non ne hanno la necessità, perché quello di cui sono in possesso sarebbe sufficiente anche per altri due mesi». Un caso emblematico è quello di un farmaco per la cura di una malattia rara che costa poco meno di diecimila euro, 9.700 euro per l'esattezza: questo farmaco era stato consegnato dalla farmacia del Distretto, con relativi i costi a carico della Asl, a un familiare della donna affetta dalla patologia, la quale è però deceduta prima di poter assumere il farmaco. Dopo un giorno si è presentato al Distretto un altro paziente in cura con lo stesso farmaco, che però non era ancora arrivato in farmacia, quindi il personale ha contattato la persona che pochi giorni prima aveva ritirato il medicinale (che la paziente, stando al piano terapeutico, avrebbe dovuto ancora assumere) per chiedere se poteva passarlo all'altro ammalato che ne aveva urgente necessità di assumerlo. Grazie a questa telefonata si è scoperto che l'anziana era deceduta ed è stato possibile recuperare il farmaco Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
da diecimila euro, che altrimenti sarebbe rimasto con tutta probabilità in qualche cassetto per sempre, mandando in fumo i diecimila euro di spesa. «In questo modo spiega un impiegato del Distretto sanitario si sprecano tantissimi soldi. Basterebbe un poco di sensibilità per capire che accumulando inutilmente medicinali, pannoloni e altri presìdi sanitari, si contribuisce a rendere ancora più precaria la situazione finanziaria delle casse del Servizio sanitario. E a pagarne le conseguenze siamo tutti noi, soprattutto gli ammalati». Per capire quanti soldi vengono buttati nell'immondizia grazie al ritiro di pre'di sanitari che di fatto resteranno poi inutilizzati fino alla loro scadenza è emblematico quanto accaduto qualche giorno fa proprio al Distretto sanitario di Sala Consilina, quando si è presentato in uno degli uffici il familiare di una donna affetta da diabete, purtroppo deceduta da qualche giorno, portando con sé un sacchetto contenente circa duecento confezioni scadute di lancette pungidito e striscette per la misurazione della glicemia. Il valore complessivo del materiale, finito tutto nella spazzatura, ammonta a circa 500 euro. «Questo è solo un caso fanno sapere dal Distretto ma ce ne sono sicuramente tanti altri dei quali non siamo a conoscenza. Una cosa è certa e cioè che molte persone vengono a ritirare i presìdi anche se non ne hanno necessità, perché quelli ritirati la volta precedente non sono ancora finiti. Soltanto perché a loro spetta prenderne altri, lo fanno. Noncuranti del fatto che quasi certamente scadranno e dovranno essere buttati via, con il conseguente spreco di denaro pubblico». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2019 Pagina 16 EAV: € 1.148 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia L' ospedale "Tortora" si conferma centro di riferimento per il trattamento delle varici PAGANI / Al Congresso nazionale della Sifl, flebologi e chirurghi vascolari si sono confrontati con il dottor Maurizio Pagano L' innovativa metodica interventistica presentata negli Usa Valutare attentamente, nella fase pre - operatoria, i parametri anatomici ed emodinamici del paziente candidato al trattamento chirurgico per la cura delle più complesse patologie vascolari, per stabilire l' effettiva necessità di sottoporlo all' intervento. E' stato questo il principale tema di discussione dei lavori del Congresso nazionale della SIFL (Società Italiana di FleboLinfologia), undicesimo corso teorico -pratico di aggiornamento in patologie vascolari, tenutosi lo scorso fine settimana al Lloyd' s baia hotel di Vietri sul mare (Sa). Oltre trecento specialisti, tra flebologi e chirurghi vascolari, provenienti da tutt' Italia, si sono confrontati sui nuovi protocolli della chirurgia delle varici, partendo dallo spunto di riflessione fornito dal dottor Maurizio Pagano, presidente SIFL e dirigente medico presso l' Unità operativa complessa di Chirurgia generale ed oncologica dell' ospedale "Andrea Tortora" di Pagani nonché ideatore della ESVT (Tecnica della Safena Esclusa), l' innovativa metodica interventistica mini -invasiva ambulatoriale per il cura delle varici degli arti inferiori, presentata negli Stati Uniti nel 2017. Proprio partendo dai risultati della fase di sperimentazione della suddetta metodica avviata ad ottobre del 2017 presso l' ospedale di Pagani (pubblicati di recente sulla rivista internazionale "European Review for Medical and Pharmacological Sciences), il dottor Pagano, docente di "Chirurgia delle varici" del Master di Angiologia dell' Università "Gemelli" di Roma diretto dal prof. Paolo Tondi, ha prodotto un ulteriore lavoro scientifico sugli esiti di uno studio osservazionale su circa tremila pazienti affetti da varici degli arti inferiori e preventivamente monitorati, sotto il profilo emodinamico, nella fase pre- operatoria.Grazie al dottor Maurizio Pagano, e alla tecnica da lui ideata, l' ospedale Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
"Andrea Tortora" di Pagani si conferma centro di riferimento per il trattamento delle varici degli arti inferiori. In poco più di un anno, a partire da ottobre 2017, presso l' ospedale di Pagani oltre duecento pazienti sono stati trattati con la nuova tecnica mini -invasiva ideata dal dottor Pagano. Tutti operati in anestesia locale e dimessi dopo sole due ore dall' intervento. La risposta al trattamento è stata positiva in tutti i casi, così come rapida è stata la ripresa fisica dei pazienti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2019 Pagina 16 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Scatta lo stop ai ricoveri a Dermatologia Salvatore De Napoli Due soli infermieri, stop ai ricoveri al reparto di Dermatologia dell'ospedale di Pagani. E così nell'area Nord della provincia di Salerno si perdono i sei posti letto che erano all'Andrea Tortora, unica struttura a garantire un'assistenza 24 ore al giorno a pazienti con patologie dermatologiche. Al posto dell'ospedale di Pagani, gli utenti dovranno rivolgersi fuori provincia, perché il reparto specifico all'azienda ospedaliera universitaria Ruggi, al plesso di Cava de' Tirreni, offre solo quattro posti in day hospital. Per dare un'idea del danno grave all'assistenza dei pazienti, basta ricordare che solo a Pagani si registravano circa duemila giornate di ricoveri l'anno. Una carenza di personale, nota da tempo e ormai divenuta insopportabile per il personale infermieristico. Una contrazione degli organici che riguarda anche altri reparti dell'ospedale paganese come tutto il Dea Nocera-Pagani. «Una situazione divenuta non più sopportabile e in tutte le unità operative afferma Gennaro D'Andretta , delegato Cgil Funzione Pubblica e coordinatore infermieristico del Punto di primo intervento e del Servizio di trasporto interno Siamo arrivati che alcuni reparti degli ospedali di Nocera, Pagani e Scafati che formano l'unico Dea, sono stati accorparti per le ferie estive e alla ripresa autunnale non sono stati più riaperti per mancanza di personale, non solo infermieristico. A Pagani non è possibile fare più ricoveri in dermatologia ed esistono solo il day hospital e il day surgery, a Nocera la Gastroenterologia è stata accorpata a Medicina generale e a Scafati la Lungodegenza alla Medicina. Una perdita di posti letto e di assistenza per un territorio che oltre l'Agro nocerino serve pure la provincia di Napoli e quella di Avellino». D'Andretta ricorda il pericolo annunciato alcuni mesi fa: «Con gli ulteriori pensionamenti dovuti alla media alta di età dei dipendenti, fra poco dovremo non più solo accorpare reparti ma chiudere ospedali». Una carenza che si verifica anche per gli operatori socio sanitari: solo a Pagani ne mancano almeno sette anche se il numero ottimale sarebbe di altri 12 tra le varie unità. «Occorrerebbero al Dea Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Nocera-Pagani- Scafati non meno di una sessantina di Oss», sottolinea D'Andretta. Per la Cgil è necessario un piano straordinario di assunzioni di infermieri e operatori socio sanitari ma anche di medici, in particolare specializzati: «Molti medici sono anziani, usurati dai continui turni e con patologie che ne limitano l'operatività - ribadisce il sindacalista della Cgil - Fino a quando si può abusare del loro spirito di servizio?». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2019 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 7.887 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Umberto I, De Luca rassicura i sindaci Torquato diserta l' incontro in Regione NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE Nello Ferrigno Ieri mattina Manlio Torquato è rimasto nel suo ufficio. Cellulare spento e ordine al suo staff di non passargli telefonate. Ha incaricato il capogruppo del Pd, Paolo De Maio, di rappresentarlo a Napoli dove era in programma la riunione con il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Sul tavolo la vicenda dell' ospedale Umberto I che è diventato terreno di scontro politico. Il sindaco di Nocera Inferiore, probabilmente, non ha gradito il modo con cui De Luca ha affrontato la questione, nel mezzo di un incontro pubblico al municipio di Nocera Superiore, indicandolo con una mano dopo averlo visto in platea e parlando di «balle da non raccontare». Torquato quasi certamente questa mattina, invece, parteciperà all' assemblea indetta dai sindacati dei medici e degli infermieri durante la quale si affronterà la questione del mancato riconoscimento dell' Umberto I come struttura ospedaliera di secondolo livello. Ieri mattina De Luca in Regione ha ricevuto i sindaci di Nocera Superiore. Giovanni Maria Cuofano, e di Pagani, Salvatore Bottone. All' incontro c' era anche il commissario dell' Asl Salerno, Mario Iervolino, oltre a De Maio e Bartolo Pagano del Pd di Nocera Superiore. Il governatore ha confermato che l' Umberto I, per il momento, non sarà Dea di secondo livello. Troppi gli ostacoli come il numero di abitanti del bacino di utenza e le osservazioni del Ministero dell' Economia che ha chiesto, invece, un taglio di primari in tutta la Regione. L' Umberto I, però, non sarà ridimensionato. Pur non avendo la qualifica conserverà i reparti di alta specialistica come neurochirurgia e terapia intensiva neonatale. Ed il personale sarà potenziato con l' arrivo di infermieri e operatori socio sanitari, il numero indicato è di 150. «Insomma - ha sostenuto De Luca - lasciamo perdere la qualifica e pensiamo ai fatti». E per sancire l' impegno Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
della Regione dall' ufficio stampa di Palazzo Santa Lucia è partita una nota con la quale si «conferma che all' Umberto I, insieme a tutte le discipline di cui è attualmente dotato, saranno mantenute anche quelle attualmente eccedenti rispetto agli standard del Dea di I Livello. La riprogrammazione consentirà, pertanto, di mantenere anche chirurgia vascolare, malattie infettive, nefrologia, neurochirurgia, neonatologia, Tin e gastroenterologia. Nel corso dell' incontro sono stati confermati tutti gli interventi di edilizia sanitaria già previsti a cominciare dal Polo Oncologico di Pagani. Infine grazie all' approvazione dei fabbisogni è stato riconfermato il piano di assunzioni per il potenziamento degli organici oltre alla stabilizzazione dei precari». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2019 Pagina 25 EAV: € 11.344 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Asl nell' ex Moscati pronti otto milioni Antonello Plati LA SVOLTANuova vita per l' ex ospedale «Moscati» di Viale Italia. In dirittura d' arrivo i lavori di completamento dell' adeguamento strutturale, l' immobile dismesso da quasi 9 nove anni è pronto per accogliere al suo interno diversi enti e istituzioni. Tra questi, sembra fatta per l' Asl (con uffici e ambulatori), mentre non tramontano le ipotesi di Arpac, Tribunale e Ordine dei medici. Infatti, l' Azienda ospedaliera di Contrada Amoretta, proprietaria dell' immobile, ha redatto uno studio di fattibilità secondo il quale è possibile suddividere l' enorme stabile - che si estende tra il viale alberato, via Marconi, via Colombo e via Derna - in almeno 6 parti del tutto indipendenti tra loro. Per il trasloco degli uffici e degli ambulatori dell' Asl di Avellino che dovrebbero occupare la parte storica con ingresso da Viale Italia - si attende il placet della Regione che sarebbe pronta a sbloccare circa 8 milioni e mezzo di euro, attingendo a fondi ministeriali tramite l' Europa (e non al Piano di programmazione edilizia appena varato), che serviranno a rendere funzionali gli spazi del «gigante» già adeguato alla normativa antisismica con un investimento di oltre 1 milione e mezzo di euro. Per mettere nero su bianco, Palazzo Santa Lucia è in attesa che di un progetto di fattibilità, al quale i tecnici di via Degli Imbimbo starebbero lavorando da tempo. Archiviata, dunque, l' ipotesi di un trasferimento dei soli uffici amministrativi all' ex «Maffucci» di via Pennini, la manager Maria Morgante avrebbe avallato la proposta fortemente caldeggiata dell' ex sindaco Vincenzo Ciampi, che tra fine luglio e l' inizio di agosto dell' anno scorso ha incontrato più volte le parti per tentare una mediazione e giungere a una soluzione che metterebbe tutti d' accordo: dal direttore generale del «Moscati» Angelo Percopo - che non ha perso occasione per ribadire che «la struttura dismessa rappresenta un costo non più sopportabile» - a quello dell' Asl Morgante all' inizio titubante ma poi «favorevole al passaggio di consegne» - e anche esercenti e residenti della zona che dal 2010, anno in cui tutti i reparti Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
furono definitivamente spostati alla cittadella ospedaliera, sopportano uno stato di preoccupante abbandono e degrado con ricadute negative sia sul commercio sia sulla vivibilità. IL FUTURO Viale Italia diventerebbe quindi la sede dell' Azienda sanitaria locale, pronta a liberare completamente via Degli Imbimbo e a trasferire anche il dipartimento di Prevenzione, attualmente in Piazza Kennedy, e gli uffici del provveditorato e del settore legale di via Iannaccone. Si tratta, comunque, di un percorso che potrebbe avere tempi lunghi non meno di un paio d' anni e che passa per la definizione del progetto, l' intercettazione dei fondi, alcuni lavori di ristrutturazione necessari per rendere fruibili i locali e, infine, il trasferimento. Non solo Asl. Infatti, tra via Colombo e via Derna, potrebbero ancora trovare spazio il Tribunale così come ipotizzato dall' Ordine degli avvocati, senza però mai formalizzare nessuna richiesta l' Arpac che tramite il commissario straordinario Stefano Sorvino ha avanzato una concreta manifestazione di interesse - e l' Ordine dei medici. Già assegnate, invece, alcune stanze alla Prefettura che sta provvedendo a trasferirvi una parte del proprio archivio cartaceo. GLI INTERVENTI Nell' attesa di ulteriori sviluppi, l' Azienda ospedaliera s' è data da fare. A fine ottobre ha approvato la perizia per alcuni interventi aggiuntivi necessari per il collaudo strutturale dell' ex plesso ospedaliero, la cui certificazione è in fase di rilascio. L' intervento di consolidamento, predisposto dal direttore dei lavori Gaetano D' Agostino, è costato 80mila euro, dei quali 58mila 923, 29 euro per i lavori, 6mila 650,48 euro per oneri di discarica e per la collaudazione, 6mila 557, 38 euro per l' Iva, e 7mila 868,85 euro per oneri tecnici. L' altro giorno, invece, il saldo del quinto stato di avanzamento dei lavori per il completamento dell' adeguamento strutturale, 9mila 270 euro versati alla ditta Rocena di Baiano che agisce in subappalto per conto della Tandem Costruzioni di San Cipriano d' Aversa. Precedentemente, dalla ripresa delle operazioni, il 31 gennaio 2017, erano stati investiti 35mila 197 euro per il primo stato di avanzamento, 49mila 940 euro per il secondo, 28mila 650 per il terzo e 20mila 380 per il quarto. In totale, 143mila 437 euro ai quali s' aggiungono circa 1 milione e mezzo di euro per l' adeguamento alla normativa antisismica. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
09/01/2019 Pagina 31 EAV: € 10.281 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Culle e letti aggiunti polizia al Santobono IL REPORTAGE Maria Pirro Al Santobono arriva la polizia. A far intervenire gli agenti è il papà di un bambino ricoverato in pediatria d' urgenza, che chiama il 113 quando nella stanza viene sistemata un' altra culla. Il sesto posto aggiunto. Il reparto è pieno, il pronto soccorso affollato. Qui l' attesa sfiora i 70 minuti per i piccoli pazienti avvolti nelle coperte, fra le braccia dei genitori, classificati con codice verde. Alle 13.30 si contano 275 casi trattati nelle ultime 24 ore, oltre 1500 in una settimana tra cui quasi 150 ricoveri che spingono la direzione sanitaria ad adottare un piano per «l' emergenza virosi respiratorie anno 2019»; mentre i sindacati aggiornano i dati sulle barelle e i soprannumerari: «Tredici nelle pediatrie, altri tre nell' osservazione breve intensiva, uno in cardiologia e pneumologia», riepiloga Pasquale Volatile, della rsu. Ma i disagi sono collegati anche alle carenze nella rete complessiva di assistenza. IN OSPEDALE Nel reparto di urgenza, al terzo piano, Alessandro Anastasio, padre di un altro bambino, di quattro mesi, arriva da Sorrento dopo essere stato nel presidio di Vico Equense. «Lì ci hanno detto di non avere letti liberi e consigliato di raggiungere Napoli», spiega. Invece, Manuela Piccio racconta della doppia visita al pronto soccorso vomerese: il 27 e il 28 dicembre. «È stato il pediatra che mi ha spinto a raggiungere di nuovo il presidio, dicendo che non avrei potuto curare a casa mio figlio, affetto da bronchiolite. Il posto letto è stato trovato all' una di notte». Nella stanza in fondo al corridoio, sono in cinque e poi in sei, più del previsto: i bimbi l' uno accanto all' altro. «Ieri, mi sono fatta sentire per non cedere la macchinetta dell' ossigeno», interviene Valeria Cammarota, 36 anni e tre figli, mentre un' altra mamma, Vincenza Granatello, dice che in queste condizioni chiamare l' infermiere diventa possibile solo per i motivi più seri. E i posti letto sono esauriti anche in rianimazione, dove ci sono 15 ricoverati anziché 8 o 10. IL PIANO Il direttore sanitario Rodolfo Conenna spiega però che il picco dell' epidemia, e quindi Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
il record di ricoveri, è previsto per metà febbraio. Il protocollo adottato per fronteggiare la situazione, in vigore da domani, porta a concentrare in un unico piano i pazienti affetti da bronchiolite e altre patologie respiratorie, aumenta i letti, 12 più di osservazione breve, e stabilisce che, quando ci sono più del 20 per cento di pazienti soprannumerari, è obbligatorio potenziare il personale. Quanto alle barelle, «pur rappresentando una soluzione eccezionale», sono «assolutamente vietate nei corridoi, anche per motivi di sicurezza e privacy». E non devono superare del 20 per cento il numero di posti letto. E la soluzione precaria va comunque sottoposta «a mezzo di consenso informato», sottoscritta cioè dalla famiglia. Ma ai genitori Conenna raccomanda innanzitutto di «evitare la corsa in ospedale. È importante consultare il pediatra, quasi sempre è possibile risolvere i problemi a domicilio». LA RETE Il tutto, in attesa che la rete di assistenza sia potenziata con l' attuazione del nuovo piano ospedaliero. «Oltre ai 100 posti di pediatria già disponibili al Santobono, ne sono programmati 60 ulteriori: al San Giovanni Bosco e all' Ospedale del mare, non ancora in funzione, mentre al San Paolo il reparto va avanti a scartamento ridotto per le carenze in organico», riassume il direttore sanitario, che avverte: «È decisivo avere pure un sostegno maggiore dalle strutture della provincia». Non bastasse, pazienti nella notte vengono trasferiti al Santobono o al Cardarelli dal Lazio, dove «l' unica camera iperbarica pubblica - quella del policlinico Umberto I - non accetta urgenze oltre le 19 e nei weekend prevede una reperibilità dalle 7 alle 19», spiega il primario Rosario Infascelli, sottolineando che l' ultimo trasporto è di ieri e «gli ospedali napoletani si trovano così troppo spesso a dover fronteggiarele inefficienze altrui, con pericolose ricadute». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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