Media Monitoring per 09-01-2019 - Rassegna stampa del 09-01-2019 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...

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09-01-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 09-01-2019
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
   Edilizia sanitaria, un miliardo per gli ospedali campani ma non per il San Giovanni
        Bosco .................................................................................................................................... 1
   Edilizia sanitaria, un miliardo per gli ospedali campani ma non per il San Giovanni
        Bosco .................................................................................................................................... 3
   Ampliata la rete dell'emergenza e dell'assistenza .............................................................. 5
   Barelle e ricoveri al Ruggi in arrivo il «bed manager» ........................................................ 7
   Ospedali campani Stanziato un miliardo ............................................................................... 9
   Sanità, un miliardo per l' edilizia in Campania ................................................................... 11
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 13
   «L'Umberto I manterrà tutti i reparti» ................................................................................. 13
   Farmaci gratuiti, spreco da 100mila euro ........................................................................... 14
   L' ospedale "Tortora" si conferma centro di riferimento per il trattamento delle varici
        .............................................................................................................................................. 16
   Scatta lo stop ai ricoveri a Dermatologia ............................................................................ 18
   Umberto I, De Luca rassicura i sindaci Torquato diserta l' incontro in Regione ........... 20
Sanità Campania ............................................................................................................................. 22
   Asl nell' ex Moscati pronti otto milioni ................................................................................ 22
   Culle e letti aggiunti polizia al Santobono .......................................................................... 24
   Degrado in corsia, un nuovo video ....................................................................................... 26
   Elettrocardiogrammi, manca la carta il pronto soccorso la chiede in prestito ............. 27
   Emergenza barelle il no dei Policlinici: disponibilità zero ................................................ 29
   Fatture pagate due volte, maxi -stangata su centri privati e dirigenti dell' Asl Na3
        .............................................................................................................................................. 31
   Nidi di formiche non ancora distrutti San Giovanni Bosco, i 5 Stelle all' attacco ........ 33
   Pediatra aggredita, ira Maffeo: caos dovuto a carenza medici ....................................... 35
   Piano ospedaliero più posti letto, ma soffre l' emergenza ............................................... 37
   Pronto soccorso intasati I medici di famiglia: non prendeteli d'assalto ........................ 39
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 41
   Alice, a tre anni il primo yogurt con l' esofago ricostruito ............................................... 41
   «La manovra è un golpe» Nuovo sciopero il 25 gennaio ................................................... 43
   Bronchiolite, mal d' inverno per gli anziani e i bambini ................................................... 45
   Dramma in ospedale «Bimba di due mesi uccisa da un' infezione» ................................ 47
   L' Inghilterra taglia: visite mediche via Skype ................................................................... 49
   Le Regioni anti Salvini sui conti della sanità sono da Terzo mondo ............................... 51
   Stop alle esenzioni per i farmaci orfani "I malati rari puniti dalla Manovra" ................ 54
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08/01/2019

                                                                                                                          EAV: € 489
                                                                                                                          Lettori: 1.433
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   Edilizia sanitaria, un miliardo per gli ospedali campani ma
                  non per il San Giovanni Bosco

 Napoli, lo svincolo della Tangenziale per
 la zona ospedaliera Fondi per 61
 strutture sanitarie della Campania ma
 non per l’ospedale San Giovanni Bosco di
 Napoli, salito agli onori della cronaca per
 la presenza di formiche in alcuni reparti.
 E’ quanto prevede la terza fase del
 programma degli interventi di edilizia
 sanitaria in Campania per cui il
 governatore e commissario alla sanità
 regionale, Vincenzo De Luca, chiede al
 ministro della Salute, Giulia Grillo, lo
 sblocco dei fondi ex articolo 20 per l’ammodernamento strutturale e tecnologico
 degli edifici. Per la Campania è previsto un investimento da 1 miliardo e 83 milioni di
 euro, 1 miliardo e 29 milioni di fondi statali, per cui si attende lo sblocco del
 governo, e un cofinanziamento regionale del 5% pari a 54 milioni di euro. Una quota
 delle risorse disponibili, più del 24%, è destinata alle tecnologie: con un
 finanziamento di 267 milioni di euro la Regione sostituirà le apparecchiature più
 vecchie e ormai desuete ma acquisterà anche nuovi macchinari all’avanguardia. Nel
 dettaglio, si prevedono interventi per 91 milioni in strutture dell’Asl Napoli 1 Centro:
 17 milioni per realizzare un nuovo blocco tecnologie-area ricoveri all’ospedale
 Incurabili, interessato anche da un adeguamento funzionale e tecnologico, e 74
 milioni di euro realizzare il nuovo ospedale di Napoli Ovest che avrà sede in via
 caduti di Nassiriya a Fuorigrotta. All’Asl Napoli 2 Nord vanno 84,5 milioni destinati
 alla realizzazione del nuovo ospedale di Giugliano e per le strutture di Pozzuoli,
 Quarto e Frattaminore. Nuovi reparti all’ospedale di Nola che sarà ampliato come
 quello di Boscotrecase, restyling per i presidi San Leonardo di Castellammare di
 Stabia e di Gragnano e un nuovo ospedale a Sant’Agnello che servira’ tutti i comuni
 della penisola sorrentina e della costiera amalfitana, con un finanziamento totale di
 107,8 milioni destinato all’Asl Napoli 3 Sud. Una quota consistente di finanziamenti
 per le strutture di Napoli andraà anche all’ospedale Cardarelli (54, 8 milioni), che
 sara’ ammodernato anche grazie alla realizzazione di una logistica integrata dei
 farmaci, all’ospedale pediatrico Santobono Pausillipon, al Cto e al Monaldi
 dell’azienda dei Colli, all’Istituto tumori Pascale per attivare la prontoterapia, alle
 aziende universitarie Federico II e Vanvitelli La quota più consistente di

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finanziamenti, oltre 330 milioni di euro, e’ destinata all’ospedale di Salerno per
costruire la nuova sede dell’azienda ospedaliera Ruggi. Per l’Asl di Salerno ci sono
altri 70 milioni di euro per i presidi di Pagani, Scafati, Roccadaspide, Eboli, Vallo
della Lucania, Eboli, Sapri, Capaccio e Mercato San Severino. Per l’Asl di Avellino e
Benevento ci sono rispettivamente 14,4 e 15,6 milioni, a cui si aggiungono i 30
milioni previsti per l’ammodernamento dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino e
i 20 milioni che finanzieranno l’adeguamento funzionale e l’ampliamento del Rummo
di Benevento. A Caserta ci sono due nuovi ospedali da realizzare, il presidio di Sessa
Aurunca con uno stanziamento di 60 milioni, e il nuovo Policlinico di Caserta con 25
milioni per l’acquisto del nuovo parco tecnologico. In totale, per il territorio
casertano ci sono 118 milioni di euro. Infine, stanziamenti previsti anche per i privati
convenzionati ed equiparati al pubblico, 2 milioni per il Fatebenefratelli di Napoli e
Benevento, 1 milione per il Santa Maria della Pieta’ di Casoria (Napoli) e 2,1 milioni
per l’ospedale Betania di Napoli Est.

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08/01/2019
                                                       ecomy.it
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                                                                                                                          Lettori: 67
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   Edilizia sanitaria, un miliardo per gli ospedali campani ma
                  non per il San Giovanni Bosco

 Fondi per 61 strutture sanitarie della
 Campania ma non per l’ospedale San
 Giovanni Bosco di Napoli, salito agli onori
 della cronaca per la presenza di formiche
 in alcuni reparti. E’ quanto prevede la
 terza fase del programma degli
 interventi di edilizia sanitaria in
 Campania per cui il governatore e
 commissario alla sanità regionale,
 Vincenzo De Luca, chiede al ministro
 della Salute, Giulia Grillo, lo sblocco dei
 fondi      ex      articolo     20      per
 l’ammodernamento          strutturale     e
 tecnologico degli edifici. Per la Campania
 è previsto un investimento da 1 miliardo
 e 83 milioni di euro, 1 miliardo e 29
 milioni di fondi statali, per cui si attende lo sblocco del governo, e un
 cofinanziamento regionale del 5% pari a 54 milioni di euro. Una quota delle risorse
 disponibili, più del 24%, è destinata alle tecnologie: con un finanziamento di 267
 milioni di euro la Regione sostituirà le apparecchiature più vecchie e ormai desuete
 ma acquisterà anche nuovi macchinari all’avanguardia. Nel dettaglio, si prevedono
 interventi per 91 milioni in strutture dell’Asl Napoli 1 Centro: 17 milioni per
 realizzare un nuovo blocco tecnologie-area ricoveri all’ospedale Incurabili,
 interessato anche da un adeguamento funzionale e tecnologico, e 74 milioni di euro
 realizzare il nuovo ospedale di Napoli Ovest che avrà sede in via caduti di Nassiriya
 a Fuorigrotta. All’Asl Napoli 2 Nord vanno 84,5 milioni destinati alla realizzazione del
 nuovo ospedale di Giugliano e per le strutture di Pozzuoli, Quarto e Frattaminore.
 Nuovi reparti all’ospedale di Nola che sarà ampliato come quello di Boscotrecase,
 restyling per i presidi San Leonardo di Castellammare di Stabia e di Gragnano e un
 nuovo ospedale a Sant’Agnello che servira’ tutti i comuni della penisola sorrentina e
 della costiera amalfitana, con un finanziamento totale di 107,8 milioni destinato
 all’Asl Napoli 3 Sud. Una quota consistente di finanziamenti per le strutture di Napoli
 andraà anche all’ospedale Cardarelli (54, 8 milioni), che sara’ ammodernato anche
 grazie alla realizzazione di una logistica integrata dei farmaci, all’ospedale
 pediatrico Santobono Pausillipon, al Cto e al Monaldi dell’azienda dei Colli, all’Istituto

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tumori Pascale per attivare la prontoterapia, alle aziende universitarie Federico II e
Vanvitelli La quota più consistente di finanziamenti, oltre 330 milioni di euro, e’
destinata all’ospedale di Salerno per costruire la nuova sede dell’azienda
ospedaliera Ruggi. Per l’Asl di Salerno ci sono altri 70 milioni di euro per i presidi di
Pagani, Scafati, Roccadaspide, Eboli, Vallo della Lucania, Eboli, Sapri, Capaccio e
Mercato San Severino. Per l’Asl di Avellino e Benevento ci sono rispettivamente 14,4
e 15,6 milioni, a cui si aggiungono i 30 milioni previsti per l’ammodernamento
dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino e i 20 milioni che finanzieranno
l’adeguamento funzionale e l’ampliamento del Rummo di Benevento. A Caserta ci
sono due nuovi ospedali da realizzare, il presidio di Sessa Aurunca con uno
stanziamento di 60 milioni, e il nuovo Policlinico di Caserta con 25 milioni per
l’acquisto del nuovo parco tecnologico. In totale, per il territorio casertano ci sono
118 milioni di euro. Infine, stanziamenti previsti anche per i privati convenzionati ed
equiparati al pubblico, 2 milioni per il Fatebenefratelli di Napoli e Benevento, 1
milione per il Santa Maria della Pieta’ di Casoria (Napoli) e 2,1 milioni per l’ospedale
Betania di Napoli Est.

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09/01/2019                                                                                                                Pagina 3
                                           La Città di Salerno
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

          Ampliata la rete dell'emergenza e dell'assistenza
 (g.v.)
 SALERNO Il programma di edilizia
 sanitaria della Regione è parte del
 riordino previsto per la rete territoriale
 salernitana. La rete di emergenza
 urgenza individua come Dea di secondo
 livello il Ruggi d'Aragona; come Dea di
 primo livello i Presidi Ospedalieri di Vallo
 della Lucania e Nocera Inferiore, e il Dea
 di Eboli/Battipaglia/Roccadaspide. Come
 Presidi di Pronto Soccorso: i Presidi
 Ospedalieri di Oliveto Citra, Sarno, Polla,
 Sapri, Mercato San Severino e Cava dei
 Tirreni: ad essi si aggiungono Strutture
 in deroga, come i Presidi Ospedalieri di
 Castiglione di Ravello e Agropoli. C'è poi
 il          capitolo          dell'assistenza
 extraospedaliera, con le Residenze
 Sanitarie Assistenziali. Il programma
 edilizio prevede la realizzazione di Rsa
 aziendali      e     completamento        e/o
 adeguamento        di    quelle     esistenti:
 Baronissi, Pontecagnano, Roccadaspide,
 Salerno, Pagani, Vallo della Lucania; di Strutture Intermedie Residenziali (Sir)
 aziendali e completamento e/o adeguamento di Rsa esistenti (Nocera Inferiore,
 Angri, Salerno, Torre Orsaia, Roccadaspide, Cava de' Tirreni, Sant'Arsenio); le opere
 di completamento della sede del distretto di Eboli, di ampliamento e adeguamento
 del consultorio familiare; la realizzazione di nuove sedi di distretto (Vallo della
 Lucania, Salerno; Mercato S. Severino; Capaccio), l'ampliamento della sede del
 distretto di Angri e la ristrutturazione della sede del distretto di Scafati. Interventi su
 spazi per il Dipartimento di Prevenzione, l'unità complessa di cure primarie e il
 consultorio familiare, sono programmati a Eboli, Capaccio, Vallo della Lucania. Il
 documento programmatico ricorda le peculiarità dell'area salernitana. «Il territorio
 provinciale è estremamente variegato dal punto di vista morfologico. Tale
 disomogeneità, spesso accompagnata, nelle zone interne montuose, da difficoltà di
 collegamento, incide sulle caratteristiche demografiche della popolazione: più
 popolosa e giovane in alcuni ambiti come quello dell'agro nocerino sarnese e del
 capoluogo di provincia e zone contermini, più rarefatta e con alta incidenza di
 popolazione anziana nelle zone interne e dell'entroterra cilentana. Le zone costiere,
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raggiungono, in modo particolare nella stagione estiva, alte densità abitative».

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09/01/2019                                                                                                                  Pagina 24
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 10.365
                                                                                                                            Lettori: 133.364
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

       Barelle e ricoveri al Ruggi in arrivo il «bed manager»
 Sabino Russo
 In arrivo al Ruggi il bed manager per
 contrastare il sovraffollamento del
 pronto soccorso. Il manager dei letti avrà
 tra i suoi compiti quello di garantire l'
 appropriatezza       dei     ricoveri,   che
 dovrebbe evitare la diminuzione dei
 posti nei reparti, con l' inevitabile imbuto
 che si crea nel trasferimento nelle
 diverse Divisioni. Problema, questo,
 particolarmente sentito in questi giorni,
 dove nell' azienda ospedaliera si contano
 già 2mila e 700 arrivi. GLI UTENTI Il
 numero di accessi testimonia un
 progressivo e sistemico aumento di
 utenti che si riversano al Ruggi, dove si è
 passati dai 78mila del 2017 ai 95mila del
 2018. Ben 17mila in più in un solo anno.
 A poco possono bastare, quindi, gli
 interventi tampone per dare una boccata
 d' ossigeno. Nonostante il filtro messo in
 atto col 118 per smistare verso altri
 presidi i pazienti meno urgenti, restano
 comunque tanti i codici rossi, che in
 questi giorni si attestano intorno ai 6-7 al
 giorno, così come i codici gialli, che nella maggioranza dei casi necessitano di
 ricovero. In via San Leonardo sono tanto gli accessi di cardiopatici o di pazienti
 affetti da pancreatiti o da patologie alle vie biliari, che in molti casi hanno anche
 effettuato il vaccino, ma che in qualche modo hanno trascurato le complicanze
 legate alla sindrome influenzale. Così, a causa dei tanti accessi, nonostante le 75
 barelle totali e l' aumento dei posti letto nei reparti, in alcuni momenti non si riesce
 a sistemare i pazienti. Senza contare poi l' imbuto che si crea nel trasferimento ai
 reparti degli ammalati che necessitano di ricovero, oltre a un problema di spazi nello
 stesso pronto soccorso. L' OBIETTIVO Per questo, come preannunciato dal manager
 Giuseppe Longo, si è pensato all' introduzione del bed manager, che avrà il compito
 di garantire un' adatta movimentazione del paziente, dall' ammissione alla
 dimissione, creando le condizioni per usare al meglio tutti i posti letto disponibili
 nella struttura, attraverso la programmazione di tutta l' attività di ricovero, l' attività
 chirurgica, l' attività ambulatoriale e pianificando in modo dinamico la logistica dei
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pazienti in base alle fasi della degenza. Nello specifico, interverrà nel monitoraggio
dei ricoveri in acuto dal pronto soccorso verso i reparti di degenza ordinaria; nella
gestione dei posti letto, agendo secondo la domanda giornaliera, chiudendo i posti
letto non disponibili, oppure programmandone la riapertura concordandolo
preventivamente con il reparto; nello sfollamento dei pazienti delle aree critiche,
disponendone il trasferimento verso le altre degenze per acuti; nello sfollamento del
pronto soccorso. Tale attività si concretizza nell' allocazione dei pazienti nei diversi
reparti, sulla base di disponibilità giornaliere concordate. Nel caso in cui i posti letto
non fossero sufficienti a esaurire le richieste, il bed manager provvederà all'
attuazione di misure straordinarie, attraverso la richiesta di posti letto aggiuntivi ai
reparti; facilitando la gestione dei pazienti fragili, non autosufficienti, senza fissa
dimora, alcolizzati in pronto soccorso, in collaborazione con servizi sociali ospedalieri
e territoriali, così da evitare ricoveri impropri; nel monitoraggio delle dimissioni
effettuate dai reparti, al fine di individuare eventuali aree di criticità; verificando l'
applicazione dei criteri previsti dal regolamento interno per i ricoveri urgenti da
pronto soccorso e accessi diretti dall' ambulatorio ai reparti; nell' analisi e nell'
utilizzo dei dati per la creazione di modelli previsionali di afflusso e le conseguenti
necessità di posti letto. IL GELO Quello dell' azienda ospedaliera, per volume di
arrivi, è il primo soccorso della Campania, con 95mila accessi annui in via San
Leonardo (17mila in più rispetto al 2017) e 140mila complessivi tra tutti i plessi,
staccando ancora il Cardarelli, fermo a 85mila. Il timore è che la situazione, nei
prossimi giorni, peggiori a causa del freddo intenso. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/01/2019                                                                                                                    Pagina 2
                                               La Città di Salerno
                        Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                     Ospedali campani Stanziato un miliardo
 Giovanni Volpe
 SALERNO Ammonta a 400 milioni di
 euro, su quasi 1,1 miliardi, la quota
 destinata al Salernitano dal Piano di
 edilizia sanitaria della Regione. È la terza
 fase del programma di interventi per cui
 il governatore-commissario Vincenzo De
 Luca chiede al ministro della salute,
 Giulia Grillo, lo sblocco dei fondi previsti
 dalla       finanziaria        1988        per
 l'ammodernamento           strutturale      e
 tecnologico degli edifici: il 95% è a
 carico dello Stato e il resto lo paga la
 Regione. Il programma è stato approvato
 col decreto commissariale del 20
 dicembre e pubblicato ieri sul Burc. Per
 la Macro-Area della provincia di Salerno,
 il nuovo piano prevede 276 posti letto in
 più, passando da 3.553 a 3.807 (3,52
 posti per mille abitanti). Di questi, un
 incremento di 73 posti letto è per il
 presidio    di    Scafati    (le   discipline
 interessate       sono      Ortopedia       e
 Traumatologia con 22 posti, Chirurgia Generale con 16 posti e Lungodegenza con 16
 posti; un aumento di 68 posti è per l'ospedale San Luca di Vallo. La nuova sede del
 Ruggi. L'intervento più oneroso è per la nuova sede del San Giovanni di Dio e Ruggi
 d'Aragona a Salerno, polo di eccellenza ospedaliero e delle attività didattiche e di
 ricerca, integrato con l'Università (716 posti letto). Il costo è di 330 milioni. La nuova
 sede sostituirà l'attuale plesso, le cui strutture sono inadeguate e vetuste, anche
 rispetto alla normativa antincendio ed antisismica. Sorgerà sempre in località San
 Leonardo, nell'area ex Finmatica (207mila metri quadrati), non lontano da dove
 insiste ora. Il criterio a cui sarà ispirato è il modello orizzontale. Il bando dovrebbe
 essere pubblicato entro luglio, mese nel quale la progettazione esecutiva dovrebbe
 essere consegnata. Polo oncologico di Pagani. Adeguamento normativo e funzionale
 del Presidio ospedaliero di Pagani, con l'ampliamento mediante la costruzione di un
 nuovo corpo di fabbrica da adibire a Radioterapia. Costo di 17 milioni, 45 posti letto.
 Stima dei tempi: Progettazione 180 giorni, Affidamento Lavori 180 giorni,
 Esecuzione: 1530 giorni, Attivazione 90 giorni. Pronto soccorso di Scafati.
 Ristrutturazione del pronto soccorso, delle sale operatorie e della rianimazione,
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adeguamento normativo delle strutture e degli impianti dello Scarlato di Scafati.
Costo di 4,5 milioni, 118 posti letto. Stima tempi: Progettazione: 180 giorni,
Affidamento Lavori 180 giorni, Esecuzione 1530 giorni, Attivazione 90 giorni. Rsa a
Roccadaspide e Pagani. L'intervento prevede la realizzazione di una nuova Rsa di
1600 mq nel comune di Roccadaspide; il completamento della Rsa nel comune di
Pagani, con realizzazione degli impianti tecnologici (elettrico, idrico sanitario,
condizionamento, antincendio) e opere di finitura interne ed esterne (pitturazione,
pavimenti, infissi). Il costo è di 4 milioni. Stima tempi: Progettazione 270 giorni,
Affidamento Lavori 180 giorni, Esecuzione 720 giorni, Attivazione 90 giorni. Sede del
distretto di Eboli. Realizzazione della sede del distretto di Eboli in località Acquarita,
comprendente spazi per il Dipartimento di Prevenzione, Uccp e il consultorio
familiare. In programma la demolizione di un rudere in cemento armato e la
successiva ricostruzione di un edificio per la sede del Distretto 64 (3100 mq). Il costo
è di 6 milioni. Stima dei tempi: Progettazione 270 giorni, Affidamento Lavori 180
giorni, Esecuzione 720 giorni, Attivazione 90 giorni. Adeguamento ospedale di Eboli.
Al Presidio ospedaliero di Eboli sono programmati l'adeguamento delle strutture alla
normativa antisismica e degli impianti, nonché funzionale; l'ampliamento con la
realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica. Il costo è di 16,1 milioni. Stima tempi:
Progettazione 150 giorni, Affidamento lavori 180 giorni, Esecuzione 1.095 giorni,
Attivazione 60 giorni. Sede del Distretto di Vallo. Realizzazione della nuova sede del
Distretto di Vallo della Lucania, con spazi per il Dipartimento di Prevenzione, l'Uccp e
il Consultorio Familiare. Le attività distrettuali sono attualmente espletate in
strutture in fitto e/o comodato d'uso da altri Enti e/o privati. Il costo è di 6,4 milioni.
Stima tempi: Progettazione 270 giorni, Affidamento Lavori 180 giorni, Esecuzione
720 giorni, Esecuzione 90 giorni. Ospedale di Sapri. Al Presidio ospedaliero di Sapri è
previsto l'adeguamento delle strutture alla normativa antisismica e degli impianti,
nonché funzionale, con ampliamento del corpo di fabbrica principale. Il costo è di 6
milioni. Stima tempi: Progettazione 240 giorni, Affidamento Lavori 180 giorni,
Esecuzione 900 giorni, Attivazione 60 giorni. Nuova sede del Distretto di Capaccio.
Realizzazione della nuova sede del Distretto di Capaccio comprendente spazi per il
Dipartimento di Prevenzione, Uccp e il consultorio familiare. Costo 4,5 milioni. Stima
tempi: Progettazione 240 giorni, Affidamento Lavori 180 giorni, Esecuzione 900
giorni, Attivazione 60 giorni. Nuova sede del Distretto di Mercato San Severino.
Realizzazione della nuova sede del Distretto di Mercato San Severino, comprendente
spazi per il Dipartimento di Prevenzione, Uccp e il consultorio familiare (circa 2.400
mq). Costo 4,5 milioni. Stima tempi: Progettazione 240 giorni, Affidamento Lavori
180 giorni, Esecuzione 900 giorni, Attivazione 60 giorni.

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09/01/2019                                                                                                                Pagina 10

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             Sanità, un miliardo per l' edilizia in Campania

 NAPOLI. Fondi per 61 strutture sanitarie
 della Campania ma non per l' ospedale
 San Giovanni Bosco di Napoli, salito agli
 onori della cronaca per la presenza di
 formiche in alcuni reparti. È quanto
 prevede la terza fase del programma
 degli interventi di edilizia sanitaria in
 Campania per cui il governatore e
 commissario alla sanità regionale,
 Vincenzo De Luca, chiede al ministro
 della Salute, Giulia Grillo, lo sblocco dei
 fondi    ex      articolo    20     per    l'
 ammodernamento            strutturale      e
 tecnologico degli edifici. Per la Campania
 8 previsto un investimento da 1 miliardo
 e 83 milioni di euro, 1 miliardo e 29
 milioni di fondi statali, per cui si attende
 lo sblocco del governo, e un co
 finanziamento regionale del 5% pari a 54
 milioni di euro. Una quota delle risorse
 disponibili, più del 24%, 8 destinata alle
 tecnologie: con un finanziamento di 267
 milioni di euro la Regione sostituirà le
 apparecchiature più vecchie e ormai
 desuete ma acquisterà anche nuovi macchinari all' avanguardia. Nel dettaglio, si
 prevedono interventi per 91 milioni in strutture dell' Asl Napoli 1 Centro: 17 milioni
 per realizzare un nuovo blocco tecnologie -area ricoveri all' ospedale Incurabili,
 interessato anche da un adeguamento funzionale e tecnologico, e 74 milioni di euro
 realizzare il nuovo ospedale di Napoli Ovest che avrà sede in via caduti di Nassiriya
 a Fuorigrotta. All' Asl Napoli 2 Nord vanno 84,5 milioni destinati alla realizzazione del
 nuovo ospedale di Giugliano e per le strutture di Pozzuoli, Quarto e Frattaminore.
 Nuovi reparti all' ospedale di Nola che sarà ampliato come quello di Boscotrecase,
 restyling per i presidi San Leonardo di Castellammare di Stabia e di Gragnano e un
 nuovo ospedale a Sant' Agnello che servirà tutti i comuni della penisola sorrentina e
 della costiera amalfitana, con un finanziamento totale di 107,8 milioni destinato all'
 Asl Napoli 3 Sud. Una quota consistente di finanziamenti per le strutture di Napoli
 andrà anche all' ospedale Cardarelli (54, 8 milioni), che sarà ammodernato anche
 grazie alla realizzazione di una logistica integrata dei farmaci, all' ospedale
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pediatrico Santobono Pausilipon, al Cto e al Monaldi dell' azienda dei Colli, all'
Istituto tumori Pascale per attivare la prontoterapia, alle aziende universitarie
Federico II e Van vitelli. La quota più consistente di finanziamenti, neanche a dirlo,
oltre 330 milioni di euro, 8 destinata all' ospedale di Salerno, feudo del governatore,
per costruire la nuova sede dell' azienda ospedaliera Ruggi. Per l' Asl di Salerno ci
sono altri 70 milioni di euro per i presidi di Pagani, Scafati, Roccadaspide, Eboli,
Vallo della Lucania, Eboli, Sapri, Capaccio e Mercato San Severino. Per l' Asl di
Avellino e Benevento ci sono rispettivamente 14,4 e 15,6 milioni, a cui si aggiungono
i 30 milioni previsti per l' ammodernamento dell' azienda ospedaliera Moscati di
Avellino e i 20 milioni che finanzieranno l' adeguamento funzionale e l' ampliamento
del Rummo di Benevento. A Caserta ci sono due nuovi ospedali da realizzare, il
presidio di Sessa Aurunca con uno stanziamento di 60 milioni, e il nuovo Policlinico
di Caserta con 25 milioni per l' acquisto del nuovo parco tecnologico. In totale, per il
territorio casertano ci sono 118 milioni di euro. Infine, stanziamenti previsti anche
per i privati convenzionati ed equiparati al pubblico, 2 milioni per il Fatebenefratelli
di Napoli e Benevento, 1 milione per il Santa Maria della Pietà di Casoria e 2,1
milioni per l' ospedale Betania di Napoli Est.

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09/01/2019                                                                                                                 Pagina 15
                                            La Città di Salerno
                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

                      «L'Umberto I manterrà tutti i reparti»
 Salvatore D'Angelo
 Manlio     Torquato     non    è     andato
 all'incontro con Vincenzo De Luca ,
 programmato d'urgenza ieri mattina a
 Napoli,    per    discutere    del    futuro
 dell'Umberto I di Nocera Inferiore. Sulla
 questione ospedale si sta consumando la
 fine di un idillio. Questa mattina, a
 partire dalle ore 9.00, nella sala Colella
 del presidio sanitario nocerino dovrebbe
 esserci l'ultimo atto, durante l'assemblea
 convocata dai sindacati per analizzare il
 mancato riconoscimento di DEA di
 secondo livello. La situazione tra i due è peggiorata lunedì mattina, dopo il rimbrotto
 che il presidente della Regione ha riservato al primo cittadino di Nocera Inferiore. De
 Luca rivolgendosi a Torquato ha detto: «Evitiamo polemiche inutili, il DEA di secondo
 livello è una palla». Una sortita indigesta, tant'è che ieri mattina il sindaco ha
 marcato visita. Il faccia a faccia partenopeo c'è comunque stato. De Luca ha
 incontrato altri due sindaci dell'Agro nocerino sarnese: Giovanni Maria Cuofano di
 Nocera Superiore e Salvatore Bottone di Pagani . A parlare del futuro della struttura
 di viale San Francesco, c'erano il commissario dell'Asl Salerno Mario Iervolino , il
 consigliere regionale Franco Picarone , i capigruppo Pd in consiglio comunale a
 Nocera Inferiore, Paolo De Maio , e a Nocera Superiore, Bartolo Pagano . Al termine
 del vertice la Regione ha diffuso un comunicato stampa sull'organizzazione
 dell'Umberto I con il quale «si conferma che insieme a tutte le discipline di cui è
 attualmente dotato, saranno mantenute anche quelle attualmente eccedenti rispetto
 agli standard del Dea di I livello». Insomma, c'è l'impegno a scongiurare il rischio
 concreto di dover salutare reparti eccedenti ed eccellenti: «La riprogrammazione
 consentirà di mantenere anche chirurgia vascolare, malattie infettive, nefrologia,
 neurochirurgia, neonatologia, Tin e gastroenterologia». Nella nota si fa pure accenno
 al personale: «Grazie all'approvazione dei fabbisogni è stato riconfermato il piano di
 assunzioni per il potenziamento degli organici oltre alla stabilizzazione dei precari».
 Ora si attendono gli atti. Potrebbe spiegarlo direttamente il commissario Iervolino ai
 sindacati, agli operatori sanitari, alle istituzioni e ai cittadini. Il dirigente Asl è atteso
 all'assemblea nella sala Colella. «È stata assicurata, nella sostanza, la conferma dei
 reparti di eccellenza dell'ospedale e l'incremento del personale in atto»: il commento
 di De Maio.

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09/01/2019                                                                                                                  Pagina 24
                                             La Città di Salerno
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

                  Farmaci gratuiti, spreco da 100mila euro
 Erminio Cioffi
 SALA CONSILINA Decine di migliaia di
 euro di presìdi sanitari e farmaci, alcuni
 dei quali costano quanto un'auto
 utilitaria, ogni anno vengono sprecati da
 parte dei cittadini che li ricevono, a
 costo zero, attraverso il Distretto
 sanitario di Sala Consilina. La stima è
 soltanto     approssimativa    e    basata
 sull'esperienza     dei   dipendenti   del
 Distretto, ma ipotizzare che si tratti di
 una cifra prossima ai centomila euro,
 arrotondando per difetto, non è un
 azzardo. Uno spreco che potrebbe essere
 evitato se ci fosse una maggiore
 sensibilità da quella parte di utenti che
 non fa altro che accumulare, anche se
 non      sono    necessarie,   decine    di
 confezioni      di   farmaci,    pannolini,
 striscette per la misurazione del diabete
 o anche, come accaduto in alcuni casi,
 sedie a rotelle. Tutto questo, sia chiaro,
 non comporta alcun illecito, perché chi
 riceve questi presìdi ne ha tutto il diritto. «Però spesso spiega un dipendente del
 Distretto come ad esempio accade per le striscette e le lancette pungidito utilizzate
 per la misurazione della glicemia nel sangue nei pazienti diabetici, il materiale
 sanitario viene ritirato dai pazienti o dai loro familiari anche se non ne hanno la
 necessità, perché quello di cui sono in possesso sarebbe sufficiente anche per altri
 due mesi». Un caso emblematico è quello di un farmaco per la cura di una malattia
 rara che costa poco meno di diecimila euro, 9.700 euro per l'esattezza: questo
 farmaco era stato consegnato dalla farmacia del Distretto, con relativi i costi a
 carico della Asl, a un familiare della donna affetta dalla patologia, la quale è però
 deceduta prima di poter assumere il farmaco. Dopo un giorno si è presentato al
 Distretto un altro paziente in cura con lo stesso farmaco, che però non era ancora
 arrivato in farmacia, quindi il personale ha contattato la persona che pochi giorni
 prima aveva ritirato il medicinale (che la paziente, stando al piano terapeutico,
 avrebbe dovuto ancora assumere) per chiedere se poteva passarlo all'altro
 ammalato che ne aveva urgente necessità di assumerlo. Grazie a questa telefonata
 si è scoperto che l'anziana era deceduta ed è stato possibile recuperare il farmaco
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da diecimila euro, che altrimenti sarebbe rimasto con tutta probabilità in qualche
cassetto per sempre, mandando in fumo i diecimila euro di spesa. «In questo modo
spiega un impiegato del Distretto sanitario si sprecano tantissimi soldi. Basterebbe
un poco di sensibilità per capire che accumulando inutilmente medicinali, pannoloni
e altri presìdi sanitari, si contribuisce a rendere ancora più precaria la situazione
finanziaria delle casse del Servizio sanitario. E a pagarne le conseguenze siamo tutti
noi, soprattutto gli ammalati». Per capire quanti soldi vengono buttati
nell'immondizia grazie al ritiro di pre'di sanitari che di fatto resteranno poi
inutilizzati fino alla loro scadenza è emblematico quanto accaduto qualche giorno fa
proprio al Distretto sanitario di Sala Consilina, quando si è presentato in uno degli
uffici il familiare di una donna affetta da diabete, purtroppo deceduta da qualche
giorno, portando con sé un sacchetto contenente circa duecento confezioni scadute
di lancette pungidito e striscette per la misurazione della glicemia. Il valore
complessivo del materiale, finito tutto nella spazzatura, ammonta a circa 500 euro.
«Questo è solo un caso fanno sapere dal Distretto ma ce ne sono sicuramente tanti
altri dei quali non siamo a conoscenza. Una cosa è certa e cioè che molte persone
vengono a ritirare i presìdi anche se non ne hanno necessità, perché quelli ritirati la
volta precedente non sono ancora finiti. Soltanto perché a loro spetta prenderne
altri, lo fanno. Noncuranti del fatto che quasi certamente scadranno e dovranno
essere buttati via, con il conseguente spreco di denaro pubblico».

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09/01/2019                                                                                                                Pagina 16

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

 L' ospedale "Tortora" si conferma centro di riferimento per il
                   trattamento delle varici

 PAGANI / Al Congresso nazionale della
 Sifl, flebologi e chirurghi vascolari si
 sono confrontati con il dottor Maurizio
 Pagano       L'    innovativa      metodica
 interventistica presentata negli Usa
 Valutare attentamente, nella fase pre -
 operatoria, i parametri anatomici ed
 emodinamici del paziente candidato al
 trattamento chirurgico per la cura delle
 più complesse patologie vascolari, per
 stabilire l' effettiva necessità di
 sottoporlo all' intervento. E' stato questo
 il principale tema di discussione dei
 lavori del Congresso nazionale della SIFL
 (Società Italiana di FleboLinfologia),
 undicesimo corso teorico -pratico di
 aggiornamento in patologie vascolari,
 tenutosi lo scorso fine settimana al
 Lloyd' s baia hotel di Vietri sul mare (Sa).
 Oltre trecento specialisti, tra flebologi e
 chirurghi vascolari, provenienti da tutt'
 Italia, si sono confrontati sui nuovi
 protocolli della chirurgia delle varici, partendo dallo spunto di riflessione fornito dal
 dottor Maurizio Pagano, presidente SIFL e dirigente medico presso l' Unità operativa
 complessa di Chirurgia generale ed oncologica dell' ospedale "Andrea Tortora" di
 Pagani nonché ideatore della ESVT (Tecnica della Safena Esclusa), l' innovativa
 metodica interventistica mini -invasiva ambulatoriale per il cura delle varici degli arti
 inferiori, presentata negli Stati Uniti nel 2017. Proprio partendo dai risultati della
 fase di sperimentazione della suddetta metodica avviata ad ottobre del 2017 presso
 l' ospedale di Pagani (pubblicati di recente sulla rivista internazionale "European
 Review for Medical and Pharmacological Sciences), il dottor Pagano, docente di
 "Chirurgia delle varici" del Master di Angiologia dell' Università "Gemelli" di Roma
 diretto dal prof. Paolo Tondi, ha prodotto un ulteriore lavoro scientifico sugli esiti di
 uno studio osservazionale su circa tremila pazienti affetti da varici degli arti inferiori
 e preventivamente monitorati, sotto il profilo emodinamico, nella fase pre-
 operatoria.Grazie al dottor Maurizio Pagano, e alla tecnica da lui ideata, l' ospedale

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"Andrea Tortora" di Pagani si conferma centro di riferimento per il trattamento delle
varici degli arti inferiori. In poco più di un anno, a partire da ottobre 2017, presso l'
ospedale di Pagani oltre duecento pazienti sono stati trattati con la nuova tecnica
mini -invasiva ideata dal dottor Pagano. Tutti operati in anestesia locale e dimessi
dopo sole due ore dall' intervento. La risposta al trattamento è stata positiva in tutti
i casi, così come rapida è stata la ripresa fisica dei pazienti.

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09/01/2019                                                                                                                 Pagina 16
                                            La Città di Salerno
                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

                 Scatta lo stop ai ricoveri a Dermatologia
 Salvatore De Napoli
 Due soli infermieri, stop ai ricoveri al
 reparto di Dermatologia dell'ospedale di
 Pagani. E così nell'area Nord della
 provincia di Salerno si perdono i sei posti
 letto che erano all'Andrea Tortora, unica
 struttura a garantire un'assistenza 24
 ore al giorno a pazienti con patologie
 dermatologiche. Al posto dell'ospedale di
 Pagani, gli utenti dovranno rivolgersi
 fuori provincia, perché il reparto
 specifico        all'azienda     ospedaliera
 universitaria Ruggi, al plesso di Cava de'
 Tirreni, offre solo quattro posti in day
 hospital. Per dare un'idea del danno
 grave all'assistenza dei pazienti, basta
 ricordare che solo a Pagani si
 registravano circa duemila giornate di
 ricoveri    l'anno.     Una    carenza   di
 personale, nota da tempo e ormai
 divenuta insopportabile per il personale
 infermieristico. Una contrazione degli
 organici che riguarda anche altri reparti
 dell'ospedale paganese come tutto il Dea Nocera-Pagani. «Una situazione divenuta
 non più sopportabile e in tutte le unità operative afferma Gennaro D'Andretta ,
 delegato Cgil Funzione Pubblica e coordinatore infermieristico del Punto di primo
 intervento e del Servizio di trasporto interno Siamo arrivati che alcuni reparti degli
 ospedali di Nocera, Pagani e Scafati che formano l'unico Dea, sono stati accorparti
 per le ferie estive e alla ripresa autunnale non sono stati più riaperti per mancanza
 di personale, non solo infermieristico. A Pagani non è possibile fare più ricoveri in
 dermatologia ed esistono solo il day hospital e il day surgery, a Nocera la
 Gastroenterologia è stata accorpata a Medicina generale e a Scafati la
 Lungodegenza alla Medicina. Una perdita di posti letto e di assistenza per un
 territorio che oltre l'Agro nocerino serve pure la provincia di Napoli e quella di
 Avellino». D'Andretta ricorda il pericolo annunciato alcuni mesi fa: «Con gli ulteriori
 pensionamenti dovuti alla media alta di età dei dipendenti, fra poco dovremo non
 più solo accorpare reparti ma chiudere ospedali». Una carenza che si verifica anche
 per gli operatori socio sanitari: solo a Pagani ne mancano almeno sette anche se il
 numero ottimale sarebbe di altri 12 tra le varie unità. «Occorrerebbero al Dea
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Nocera-Pagani- Scafati non meno di una sessantina di Oss», sottolinea D'Andretta.
Per la Cgil è necessario un piano straordinario di assunzioni di infermieri e operatori
socio sanitari ma anche di medici, in particolare specializzati: «Molti medici sono
anziani, usurati dai continui turni e con patologie che ne limitano l'operatività -
ribadisce il sindacalista della Cgil - Fino a quando si può abusare del loro spirito di
servizio?».

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09/01/2019                                                                                                                Pagina 28
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 7.887
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

    Umberto I, De Luca rassicura i sindaci Torquato diserta l'
                      incontro in Regione

 NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE
 Nello Ferrigno Ieri mattina Manlio
 Torquato è rimasto nel suo ufficio.
 Cellulare spento e ordine al suo staff di
 non passargli telefonate. Ha incaricato il
 capogruppo del Pd, Paolo De Maio, di
 rappresentarlo a Napoli dove era in
 programma       la   riunione     con    il
 governatore della Campania, Vincenzo
 De Luca. Sul tavolo la vicenda dell'
 ospedale Umberto I che è diventato
 terreno di scontro politico. Il sindaco di
 Nocera Inferiore, probabilmente, non ha
 gradito il modo con cui De Luca ha
 affrontato la questione, nel mezzo di un
 incontro pubblico al municipio di Nocera
 Superiore, indicandolo con una mano
 dopo averlo visto in platea e parlando di
 «balle da non raccontare». Torquato
 quasi certamente questa mattina,
 invece, parteciperà all' assemblea
 indetta dai sindacati dei medici e degli
 infermieri durante la quale si affronterà
 la questione del mancato riconoscimento
 dell' Umberto I come struttura ospedaliera di secondolo livello. Ieri mattina De Luca
 in Regione ha ricevuto i sindaci di Nocera Superiore. Giovanni Maria Cuofano, e di
 Pagani, Salvatore Bottone. All' incontro c' era anche il commissario dell' Asl Salerno,
 Mario Iervolino, oltre a De Maio e Bartolo Pagano del Pd di Nocera Superiore. Il
 governatore ha confermato che l' Umberto I, per il momento, non sarà Dea di
 secondo livello. Troppi gli ostacoli come il numero di abitanti del bacino di utenza e
 le osservazioni del Ministero dell' Economia che ha chiesto, invece, un taglio di
 primari in tutta la Regione. L' Umberto I, però, non sarà ridimensionato. Pur non
 avendo la qualifica conserverà i reparti di alta specialistica come neurochirurgia e
 terapia intensiva neonatale. Ed il personale sarà potenziato con l' arrivo di infermieri
 e operatori socio sanitari, il numero indicato è di 150. «Insomma - ha sostenuto De
 Luca - lasciamo perdere la qualifica e pensiamo ai fatti». E per sancire l' impegno

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della Regione dall' ufficio stampa di Palazzo Santa Lucia è partita una nota con la
quale si «conferma che all' Umberto I, insieme a tutte le discipline di cui è
attualmente dotato, saranno mantenute anche quelle attualmente eccedenti rispetto
agli standard del Dea di I Livello. La riprogrammazione consentirà, pertanto, di
mantenere anche chirurgia vascolare, malattie infettive, nefrologia, neurochirurgia,
neonatologia, Tin e gastroenterologia. Nel corso dell' incontro sono stati confermati
tutti gli interventi di edilizia sanitaria già previsti a cominciare dal Polo Oncologico di
Pagani. Infine grazie all' approvazione dei fabbisogni è stato riconfermato il piano di
assunzioni per il potenziamento degli organici oltre alla stabilizzazione dei precari».
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09/01/2019                                                                                                                     Pagina 25

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                        Asl nell' ex Moscati pronti otto milioni
 Antonello Plati
 LA SVOLTANuova vita per l' ex ospedale
 «Moscati» di Viale Italia. In dirittura d'
 arrivo i lavori di completamento dell'
 adeguamento strutturale, l' immobile
 dismesso da quasi 9 nove anni è pronto
 per accogliere al suo interno diversi enti
 e istituzioni. Tra questi, sembra fatta per
 l' Asl (con uffici e ambulatori), mentre
 non tramontano le ipotesi di Arpac,
 Tribunale e Ordine dei medici. Infatti, l'
 Azienda       ospedaliera     di    Contrada
 Amoretta, proprietaria dell' immobile, ha
 redatto uno studio di fattibilità secondo il
 quale è possibile suddividere l' enorme
 stabile - che si estende tra il viale
 alberato, via Marconi, via Colombo e via
 Derna - in almeno 6 parti del tutto
 indipendenti tra loro. Per il trasloco degli
 uffici e degli ambulatori dell' Asl di
 Avellino che dovrebbero occupare la
 parte storica con ingresso da Viale Italia
 - si attende il placet della Regione che
 sarebbe pronta a sbloccare circa 8
 milioni e mezzo di euro, attingendo a
 fondi ministeriali tramite l' Europa (e non al Piano di programmazione edilizia
 appena varato), che serviranno a rendere funzionali gli spazi del «gigante» già
 adeguato alla normativa antisismica con un investimento di oltre 1 milione e mezzo
 di euro. Per mettere nero su bianco, Palazzo Santa Lucia è in attesa che di un
 progetto di fattibilità, al quale i tecnici di via Degli Imbimbo starebbero lavorando da
 tempo. Archiviata, dunque, l' ipotesi di un trasferimento dei soli uffici amministrativi
 all' ex «Maffucci» di via Pennini, la manager Maria Morgante avrebbe avallato la
 proposta fortemente caldeggiata dell' ex sindaco Vincenzo Ciampi, che tra fine luglio
 e l' inizio di agosto dell' anno scorso ha incontrato più volte le parti per tentare una
 mediazione e giungere a una soluzione che metterebbe tutti d' accordo: dal direttore
 generale del «Moscati» Angelo Percopo - che non ha perso occasione per ribadire
 che «la struttura dismessa rappresenta un costo non più sopportabile» - a quello
 dell' Asl Morgante all' inizio titubante ma poi «favorevole al passaggio di consegne» -
 e anche esercenti e residenti della zona che dal 2010, anno in cui tutti i reparti
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furono definitivamente spostati alla cittadella ospedaliera, sopportano uno stato di
preoccupante abbandono e degrado con ricadute negative sia sul commercio sia
sulla vivibilità. IL FUTURO Viale Italia diventerebbe quindi la sede dell' Azienda
sanitaria locale, pronta a liberare completamente via Degli Imbimbo e a trasferire
anche il dipartimento di Prevenzione, attualmente in Piazza Kennedy, e gli uffici del
provveditorato e del settore legale di via Iannaccone. Si tratta, comunque, di un
percorso che potrebbe avere tempi lunghi non meno di un paio d' anni e che passa
per la definizione del progetto, l' intercettazione dei fondi, alcuni lavori di
ristrutturazione necessari per rendere fruibili i locali e, infine, il trasferimento. Non
solo Asl. Infatti, tra via Colombo e via Derna, potrebbero ancora trovare spazio il
Tribunale così come ipotizzato dall' Ordine degli avvocati, senza però mai
formalizzare nessuna richiesta l' Arpac che tramite il commissario straordinario
Stefano Sorvino ha avanzato una concreta manifestazione di interesse - e l' Ordine
dei medici. Già assegnate, invece, alcune stanze alla Prefettura che sta provvedendo
a trasferirvi una parte del proprio archivio cartaceo. GLI INTERVENTI Nell' attesa di
ulteriori sviluppi, l' Azienda ospedaliera s' è data da fare. A fine ottobre ha approvato
la perizia per alcuni interventi aggiuntivi necessari per il collaudo strutturale dell' ex
plesso ospedaliero, la cui certificazione è in fase di rilascio. L' intervento di
consolidamento, predisposto dal direttore dei lavori Gaetano D' Agostino, è costato
80mila euro, dei quali 58mila 923, 29 euro per i lavori, 6mila 650,48 euro per oneri
di discarica e per la collaudazione, 6mila 557, 38 euro per l' Iva, e 7mila 868,85 euro
per oneri tecnici. L' altro giorno, invece, il saldo del quinto stato di avanzamento dei
lavori per il completamento dell' adeguamento strutturale, 9mila 270 euro versati
alla ditta Rocena di Baiano che agisce in subappalto per conto della Tandem
Costruzioni di San Cipriano d' Aversa. Precedentemente, dalla ripresa delle
operazioni, il 31 gennaio 2017, erano stati investiti 35mila 197 euro per il primo
stato di avanzamento, 49mila 940 euro per il secondo, 28mila 650 per il terzo e
20mila 380 per il quarto. In totale, 143mila 437 euro ai quali s' aggiungono circa 1
milione e mezzo di euro per l' adeguamento alla normativa antisismica. ©
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09/01/2019                                                                                                                Pagina 31

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
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               Culle e letti aggiunti polizia al Santobono

 IL REPORTAGE Maria Pirro Al Santobono
 arriva la polizia. A far intervenire gli
 agenti è il papà di un bambino ricoverato
 in pediatria d' urgenza, che chiama il
 113 quando nella stanza viene sistemata
 un' altra culla. Il sesto posto aggiunto. Il
 reparto è pieno, il pronto soccorso
 affollato. Qui l' attesa sfiora i 70 minuti
 per i piccoli pazienti avvolti nelle
 coperte, fra le braccia dei genitori,
 classificati con codice verde. Alle 13.30
 si contano 275 casi trattati nelle ultime
 24 ore, oltre 1500 in una settimana tra
 cui quasi 150 ricoveri che spingono la
 direzione sanitaria ad adottare un piano
 per «l' emergenza virosi respiratorie
 anno     2019»;      mentre     i   sindacati
 aggiornano i dati sulle barelle e i
 soprannumerari: «Tredici nelle pediatrie,
 altri tre nell' osservazione breve
 intensiva,    uno       in   cardiologia   e
 pneumologia»,         riepiloga     Pasquale
 Volatile, della rsu. Ma i disagi sono
 collegati anche alle carenze nella rete
 complessiva di assistenza. IN OSPEDALE Nel reparto di urgenza, al terzo piano,
 Alessandro Anastasio, padre di un altro bambino, di quattro mesi, arriva da Sorrento
 dopo essere stato nel presidio di Vico Equense. «Lì ci hanno detto di non avere letti
 liberi e consigliato di raggiungere Napoli», spiega. Invece, Manuela Piccio racconta
 della doppia visita al pronto soccorso vomerese: il 27 e il 28 dicembre. «È stato il
 pediatra che mi ha spinto a raggiungere di nuovo il presidio, dicendo che non avrei
 potuto curare a casa mio figlio, affetto da bronchiolite. Il posto letto è stato trovato
 all' una di notte». Nella stanza in fondo al corridoio, sono in cinque e poi in sei, più
 del previsto: i bimbi l' uno accanto all' altro. «Ieri, mi sono fatta sentire per non
 cedere la macchinetta dell' ossigeno», interviene Valeria Cammarota, 36 anni e tre
 figli, mentre un' altra mamma, Vincenza Granatello, dice che in queste condizioni
 chiamare l' infermiere diventa possibile solo per i motivi più seri. E i posti letto sono
 esauriti anche in rianimazione, dove ci sono 15 ricoverati anziché 8 o 10. IL PIANO Il
 direttore sanitario Rodolfo Conenna spiega però che il picco dell' epidemia, e quindi
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il record di ricoveri, è previsto per metà febbraio. Il protocollo adottato per
fronteggiare la situazione, in vigore da domani, porta a concentrare in un unico
piano i pazienti affetti da bronchiolite e altre patologie respiratorie, aumenta i letti,
12 più di osservazione breve, e stabilisce che, quando ci sono più del 20 per cento di
pazienti soprannumerari, è obbligatorio potenziare il personale. Quanto alle barelle,
«pur rappresentando una soluzione eccezionale», sono «assolutamente vietate nei
corridoi, anche per motivi di sicurezza e privacy». E non devono superare del 20 per
cento il numero di posti letto. E la soluzione precaria va comunque sottoposta «a
mezzo di consenso informato», sottoscritta cioè dalla famiglia. Ma ai genitori
Conenna raccomanda innanzitutto di «evitare la corsa in ospedale. È importante
consultare il pediatra, quasi sempre è possibile risolvere i problemi a domicilio». LA
RETE Il tutto, in attesa che la rete di assistenza sia potenziata con l' attuazione del
nuovo piano ospedaliero. «Oltre ai 100 posti di pediatria già disponibili al Santobono,
ne sono programmati 60 ulteriori: al San Giovanni Bosco e all' Ospedale del mare,
non ancora in funzione, mentre al San Paolo il reparto va avanti a scartamento
ridotto per le carenze in organico», riassume il direttore sanitario, che avverte: «È
decisivo avere pure un sostegno maggiore dalle strutture della provincia». Non
bastasse, pazienti nella notte vengono trasferiti al Santobono o al Cardarelli dal
Lazio, dove «l' unica camera iperbarica pubblica - quella del policlinico Umberto I -
non accetta urgenze oltre le 19 e nei weekend prevede una reperibilità dalle 7 alle
19», spiega il primario Rosario Infascelli, sottolineando che l' ultimo trasporto è di
ieri e «gli ospedali napoletani si trovano così troppo spesso a dover fronteggiarele
inefficienze altrui, con pericolose ricadute». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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