IN COMUNIONE costruire legami sociali - CHE FATICA PREGARE INSIEME IO SON O I MIEI INCONTRI - Equipe Notre Dame

Pagina creata da Giovanni Mura
 
CONTINUA A LEGGERE
IN COMUNIONE costruire legami sociali - CHE FATICA PREGARE INSIEME IO SON O I MIEI INCONTRI - Equipe Notre Dame
EQUIPE NOTRE DAME ITALIA                                                                   #215 - Ottobre Novembre 2021

IN COMUNIONE
costruire legami sociali

CHE FATICA
PREGARE INSIEME

IO SON O
I MIEI INCONTRI

SAPER SI
ACCOGLIERE
Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, LOM/VA/707 - nr. 215 anno 2021
IN COMUNIONE costruire legami sociali - CHE FATICA PREGARE INSIEME IO SON O I MIEI INCONTRI - Equipe Notre Dame
EQUIP
                                                                                                                                                             E NOT
                                                                                                                                                                   R                E DAM
                                                                                                                                                           LIA                            E                   ITA
                                                                                                                                        TE S TI MO                                                                                                 #214 - Lugli
                                                                                                                                                   NI                                                                                                                       o Settembre
                                                                                                                                                                                                                                                                                          2021
                                                                                                                                        D EL L'A CC
                                                                                                                                       segno per    OG LIE NZ
                                                                                                                                                               i fratelli                                                          A

                                                                                                                                   AS CO LT
                                                                                                                                              A,
                                                                                                                                   IS RA EL E

    LETTERA DELLE ÉQUIPES NOTRE-DAME                                                                                       UN O SG
                                                                                                                           CH E VA
                                                                                                                                    UA RD O
                                                                                                                                   LO RI ZZ
                                                                                                                                            A
                                                                                                                       BR
    Periodico bimestrale della “Associazione Équipes Notre-Dame”                                              IC IO LE
                                                                                                           DI RE LA
                                                                                                                    ZI ON E

    lettera.end@equipes-notre-dame.it                                                                     FA RE SP
                                                                                                                   AZ IO

    Direttore responsabile: Alessandro Boriani                                                                 Poste Italiane
                                                                                                                                S.p.A. Spedizion

    Équipe di redazione: Patrizia e Valter Scalco, Fra Pier Angelo Manenti, Oriana e Antonio Andolfatto,
                                                                                                                                                e in abbonam
                                                                                                                                                            ento postale
                                                                                                                                                                           D.L. 353/200
                                                                                                                                                                                       3 (conv. in
                                                                                                                                                                                                     L. 27/02/20
                                                                                                                                                                                                                04 n. 46)
                                                                                                                                                                                                                            art. 1, comma
                                                                                                                                                                                                                                            2 e 3, LOM/VA
                                                                                                                                                                                                                                                         /707 - nr.
                                                                                                                                                                                                                                                                      214 anno
                                                                                                                                                                                                                                                                                 2021

    Rosalba e Fabrizio Brazzorotto, Chiara e Paolo Consolaro, Silviana Paganini, Flavia e Piergiorgio Praderio

                                                                                               Lettera 214: 4.825 inviate per posta

    Reg. SICID n. 1354/2018 del Trib. di Torino il 18/01/2018
    Numero 215, ottobre - novembre 2021
    Chiusura redazionale Lettera 214: 15 settembre 2021
    Associazione Équipes Nôtre-Dame
    www.equipes-notre-dame.it - segritalia@equipes-notre-dame.it
    Stampa: Azienda Grafica Q-PRINT • Gallarate (VA)

2   Lettera End • Ottobre - Novembre 2021
IN COMUNIONE costruire legami sociali - CHE FATICA PREGARE INSIEME IO SON O I MIEI INCONTRI - Equipe Notre Dame
vedi lettura del quadro a pag. 18
IN COMUNIONE costruire legami sociali - CHE FATICA PREGARE INSIEME IO SON O I MIEI INCONTRI - Equipe Notre Dame
sommario
                                        Editoriale

       #
                                        Interindipendenti, appunto!                                      5

                                        In Movimento

      215                               Matrimonio cristiano, lievito del mondo

                                        Eventi
                                                                                                         8

                                        Un’eco di grazie - Collevalenza agosto 2021 - Sessione estiva   10

                                        Formazione
                                        La compagnia dell’anello                                        12
                                        Fidarsi dell’amore                                              18
                                        La nostra sete di Dio                                           20
                                        Museo Grévin                                                    24
                                        Costruire relazioni                                             29
                                        Spreco e soffio nella vita di comunione                         34
                                        Insieme verso un prossimo futuro                                36

                                        Testimonianze
                                        Letizia                                                         38
                                        Un dono inatteso                                                42
                                        Creati per conoscerci                                           44
                                        L’evangelizzazione è prima di tutto una questione di amicizia   46
                                        Pellegrini...amo le vie del servizio                            48
                                        Sì, viaggiare...                                                50
                                        Cari figli e nipoti                                             52
                                        Un’èquipe d’argento per coppie d’oro                            54
                                        Nessuno si salva da solo                                        55
                                        Intercedere                                                     57
                                        (Tu + io) x ∞ = noi                                             58

                                        Sestante
                                        Educare alla fede oggi                                          62
                                        Rupnik                                                          62

4   Lettera End • Ottobre - Novembre 2021
IN COMUNIONE costruire legami sociali - CHE FATICA PREGARE INSIEME IO SON O I MIEI INCONTRI - Equipe Notre Dame
editoriale
Interindipendenti, appunto!

T   ra le tante “novità” che la pandemia
    ci ha fatto conoscere vi è la scoperta
che siamo tutti autonomi e allo stesso
                                                L’esperienza scioccante del lockdown
                                                (confinamento), che ha investito l’inte-
                                                ro pianeta nei primi mesi del 2020, ha
tempo tutti dipendenti. Ciò che pare una        contraddetto tale dinamica, imponendo
contraddizione logica è la realtà concreta      un’inversione radicale della logica sociale,
della nostra esistenza.                         con effetti che rimangono tutti da capire.
La globalizzazione dei social ci aveva por-     Da un giorno all’altro, tutto si è fermato: ci
tato a credere nella possibilità di essere      siamo ritrovati bloccati in casa, senza po-
connessi sempre e ovunque. In un mondo          terci spostare, senza poter viaggiare, con
iperconnesso i singoli individui sono liberi    soli contatti virtuali.
di muoversi, di avere scambi, di incontrarsi,   La forzata immobilità non è stata solo
in uno spazio omogeneo in grado di gene-        privazione, ma anche occasione di con-
rare sempre nuove possibilità. Una condi-       sapevolezze nuove. Per esempio, scoprire
zione che permette un numero sempre più         che si può vivere anche senza i ritmi a cui
elevato di interazioni, in qualunque angolo     eravamo abituati e che ci parevano essen-
del pianeta, con grande facilità e minimi       ziali. Per due mesi non abbiamo consuma-
investimenti dal punto di vista relazionale     to, salvo i beni di prima necessità. Non ab-
e culturale.                                    biamo fatto shopping e le nostre agende

                                                             Lettera End • Ottobre - Novembre 2021   5
IN COMUNIONE costruire legami sociali - CHE FATICA PREGARE INSIEME IO SON O I MIEI INCONTRI - Equipe Notre Dame
si sono svuotate. Molti dei nostri sposta- che il ministro chiede è “Che nome date al
    menti sono improvvisamente apparsi per vostro bambino?”. Dare un nome significa
    quel che effettivamente erano: non neces- individuare una identità di persona diver-
    sari. Abbiamo scoperto che molte faccen- sa da noi. Questo riconoscimento ci dona
    de possono essere sbrigate anche da casa. la possibilità di un punto di contatto nel
    Soprattutto abbiamo scoperto che sia- quale le nostre individualità si incontrano
    mo insieme indipendenti e legati gli uni ciascuna con le proprie unicità; il contatto
    agli altri. Una relazione paradossale che (con-tatto) richiede vicinanza (il senso del
    Raimon Panikkar definisce con un neo- tatto) ed anche attenzione e rispetto della
    logismo: interindipendenza, termine che diversità dell’altro (aver tatto).
    indica simultaneamente una libertà e un Ricominciare a vivere la distanza nel-
    legame. L’interindipendenza non è né l’e- la prossimità, per permettere di avere
    teronomia, né l’autonomia, ma un’artico- di nuovo uno sguardo che scopre l’Al-
    lazione tra sé e altro da sé: la relazione tra tro nell’altro. Da questa distanza nasce
    due entità - meglio due soggettività - che quello spazio libero nel quale ognuno di
    sono e restano differenti,                                       noi può essere se stesso,
    definite, ma che al tempo                                        scoprendosi e scopren-
    stesso riconoscono che              il contatto (con-tatto)      do l’altro per quello che
    l’una è la condizione per lo           richiede vicinanza        è, rendendo sempre più
    sviluppo dell’altra.                   (il senso del tatto)      viva la relazione. Interin-
    Siamo allora obbligati a              ed anche attenzione        dipendenti appunto!
    coniugare vicinanza e di-          e rispetto della diversità    Ricominciamo a vivere
    stanza, non tanto come              dell’altro (aver tatto).     l’attenzione e il prendersi
    due opposti, ma come due                                         cura gli uni degli altri, in
    facce della relazione.                                           quel rapporto che fa delle
    Non esistono individui o luoghi isole, ep- nostre debolezze, dei nostri limiti la pos-
    pure abbiamo bisogno di luoghi e momen- sibilità di camminare insieme, al passo del
    ti di intimità, protezione, raccoglimento. più debole.
    Nessun angolo del mondo è immune da Ricominciare a vivere quell’intimità che
    questa realtà (come dal contagio, ma an- non fa perdere la propria identità, ma che
    che dal riscaldamento globale, dalla reces- permette di estendersi fino all’altro uscen-
    sione economica o dalle grandi migrazio- do da sé. Si riscopre la tenerezza, quella
    ni); abbiamo bisogno di livelli intermedi di voglia dell’abbraccio che tanto abbiamo
    organizzazione (come la casa, la famiglia, desiderato in questo periodo, abbraccio
    l’associazione, le istituzioni politiche, i che rende il confine del nostro corpo non
    gruppi religiosi) per proteggerci e anche muro ma luogo di incontro.
    per poter stare in relazione col mondo che
    ci circonda.                                      Ricominciare a vivere il Movimento come
    Senza gli altri non possiamo vivere. È da luogo della condivisione di un cammino
    qui che dobbiamo ricominciare.                    comune. Durante il lockdown abbiamo
    Ricominciare a vivere l’alterità come avuto il tempo di attuare il metodo nel-
    dono e non come pericolo.                         le nostre case, tempo per approfondire i
    Nel rito del battesimo, la prima domanda punti di impegno... ora ci è chiesto il co-

6
IN COMUNIONE costruire legami sociali - CHE FATICA PREGARE INSIEME IO SON O I MIEI INCONTRI - Equipe Notre Dame
raggio di cercare soluzioni per ritrovare                     fia e dello spazio. Qui egli dichiara beato
la possibilità dello scambio, del contat-                     colui che ama l’altro «quando fosse lonta-
to che va oltre la parola.                                    no da lui, quanto se fosse accanto a lui».2
Ricominciare a vivere la comunità cristiana                   Queste poche e semplici parole ha spiega-
e i suoi momenti, non più come obbligo,                       to l’essenziale di una fraternità aperta, che
ma come possibilità di relazioni tra noi e                    permette di riconoscere, apprezzare e ama-
con il Dio di Gesù.                                           re ogni persona al di là della vicinanza fisica,
Credo che la strada maestra, oltre ovvia-                     al di là del luogo del mondo dove è nata o
mente dal Vangelo, ci sia venuta da quelle                    dove abita. [FT 1]
parole che Papa Francesco ci ha indirizzato:
ricominciare a vivere come fratelli, Fratelli
tutti.
«Fratelli tutti»,1 scriveva San Francesco
d’Assisi per rivolgersi a tutti i fratelli e le
sorelle e proporre loro una forma di vita dal
sapore di Vangelo. Tra i suoi consigli voglio                                             Padre Mart
evidenziarne uno, nel quale invita a un amo-                                                         in o Bonazzett
                                                                                                                      i
                                                                                                        Équipe Itali
re che va al di là delle barriere della geogra-                                                                      a

1
    Ammonizioni, 6, 1: FF 155.
2
    Ibid., 25: FF 175.

Gli stimoli della prima parte dell’editoriale sono tratti da Giaccardi, Magatti, “Nella fine è l'inizio”, il Mulino, 2020

                                                                                Lettera End • Ottobre - Novembre 2021       7
IN COMUNIONE costruire legami sociali - CHE FATICA PREGARE INSIEME IO SON O I MIEI INCONTRI - Equipe Notre Dame
in movimento

      Matrimonio cristiano,
    lievito del mondo

    C    on l’eucarestia celebrata dal vesco-
         vo dom Moacir, consigliere spirituale
    della super Regione Brasile, si è aperto il
                                                      distanze e i fusi orari diversi, è stato dav-
                                                      vero un College ricco di sorprese. Grazie al
                                                      lavoro meticoloso e instancabile che si è
    college internazionale, nuovamente in             protratto in questi mesi, l’ERI ci ha offerto
    modalità virtuale a causa della precaria si-      in apertura un video dove ognuno di loro,
    tuazione sanitaria nel mondo, che ancora          dalla loro casa, mostrava un gesto di cura.
    non consentiva gli spostamenti necessari          Abbiamo piacevolmente visto piantare un
    per l’annuale appuntamento delle coppie           piccolo seme, impastare il pane, dare luce
    responsabili delle super regioni e regio-         ad una pianta in sofferenza... tutto con
    ni con l’ERI. Le semplici parole che dom          sottotitoli appositamente pensati perché
    Moacir nell’omelia ci ha offerto sono state       tutti potessimo comprendere.
    incoraggianti e stimolanti: “Affrontiamo in       La gioia, la cordialità non sono mancate,
    mezzo a questa pandemia l’opportunità di          nonostante le circostanze di non potersi
    trovare modi per vivere con più consapevo-        incontrare di persona come avremmo tutti
    lezza la nostra vocazione e portare avanti la     desiderato.
    nostra missione di amore, curare e costrui-       Questo calore e questa cordialità hanno
    re relazioni che donano vita ai fratelli e alle   sicuramente contribuito a creare il senso
    sorelle che avviciniamo. Il cristiano è chia-     di fraternità che deriva dal condividere il
    mato ad essere luce non solo per se stesso,       cammino, gli stessi ideali, la stessa fede
    ma ad irradiare luce e calore che vengono         e lo stesso Spirito. Il fil-rouge di questo
    dall’incontro con il Cristo”.                     college Internazionale è stato “Matri-
    Nonostante l’équipe internazionale, ERI,          monio cristiano, lievito del mondo” in
    non si sia potuta riunire in presenza dal         sintonia con l’orientamento 2021-2022
    lontano novembre 2019, nonostante le              che è “Coppia cristiana, fermento di rin-

8   Lettera End • Ottobre - Novembre 2021
IN COMUNIONE costruire legami sociali - CHE FATICA PREGARE INSIEME IO SON O I MIEI INCONTRI - Equipe Notre Dame
novamento per la famiglia e la società”.         Équipes pedagogia: ha come obiettivo di
Un invito per questo anno a riflettere strutturare una “nuova proposta” di pilo-
all’interno del Movimento sulla coppia taggio rendendo i libretti di pilotaggio più
che ascolta la voce di Dio facendo sue le semplici e attraenti nel linguaggio e nella
preoccupazioni della Chiesa e del mondo presentazione.
contemporaneo.                                   Équipe coppie giovani: ha come finalità
La Laudato Sì è stata la base sulla quale si l’elaborare un programma di accompagna-
sono sviluppate la liturgia e le preghiere di mento delle coppie giovani.
ogni giorno.                                     Équipe seconda unione: nata per pro-
Tanti sono stati gli stimoli e le video testi- porre programmi o incontri per accom-
monianze che ci hanno aperto facilmente pagnare le coppie in seconda unione, che
al confronto tra noi due e padre Martino, possono essere messi a disposizione delle
che ha vissuto i cinque giorni del College a parrocchie e delle diocesi che non abbiano
casa nostra e successivamente, ogni sera, questi programmi.
nel collegamento virtuale con la nostra Équipe ricerca e riflessione: ha come
Équipe di Zona di lingua francese e, novi- obiettivo l’elaborare due progetti di rac-
tà di quest’anno, per due sere, nell’équipe colta dati e informazioni nel movimento
mista, per noi di lingua spa-                                 per migliorare i rapporti con
                                    Curare e proteggere,
gnola.                                                        le super Regioni. È un lavoro
                                    seminare e costruire,
Un giorno è stato dedicato al                                 fatto a livello internazionale
                                     compatire e amare,
ricordo di Padre Caffarel e di                                per supportare e offrire ma-
                                          riconoscere
quanto lui ritenesse impor-                                   teriale a quelle realtà che non
                                   e soccorrere, preparare
tante e vitale la preghiera sia                               hanno strumenti e cammini.
                                     un avvenire migliore
personale che di coppia.                                      Il prossimo appuntamento,
                                      sono stati i verbi
Abbiamo potuto fare espe-                                     speriamo tutti in presenza,
                                       che hanno fatto
rienza di questo modo di                                      sarà nella terra di san France-
                                        da contenitore
pregare grazie all’ausilio di un                              sco, in Assisi, dal 13 al 18 mar-
                                       a questo college
audio che ci ha condotto pas-                                 zo 2022. In quell’occasione
so passo per trenta minuti.                      oltre al College, si terrà l’incontro di tutti
Curare e proteggere, seminare e costruire, i Responsabili Regionali del mondo. Tutti i
compatire e amare, riconoscere e soccor- preparativi per l’accoglienza si stanno at-
rere, preparare un avvenire migliore sono tivando grazie alla disponibilità di alcune
stati i verbi che hanno fatto da contenitore coppie della regione Centro. Sarà bello po-
a questo college e che ogni giorno medita- ter ripartire e vivere questi giorni insieme
vamo, invitati a vivere un punto concreto ai nostri fratelli e alle nostre sorelle in ser-
di impegno. Le équipes satelliti che sono vizio, accolti in questo luogo significativo
state lanciate a Fatima per il periodo 2018- per tutti.
2024 stanno procedendo nel loro servizio.
Saranno pronti per l’anno prossimo alcuni
documenti che poi potranno essere con-
sultati e anche utilizzati a seconda dei bi-
sogni e delle esigenze delle Super regioni
o regioni.                                                               Gia
                                                                  con padre nni e Clelia Passoni
Ricordiamo brevemente gli ambiti.                                           Martin o Bo
                                                                                        nazzett i

                                                               Lettera End • Ottobre - Novembre 2021   9
IN COMUNIONE costruire legami sociali - CHE FATICA PREGARE INSIEME IO SON O I MIEI INCONTRI - Equipe Notre Dame
eventi

        Un’eco di grazie
     Collevalenza agosto 2021 - Sessione estiva

     C     ara End e carissime amiche e amici, un
           sincero, infinito e profondo grazie.
     Grazie per l’opportunità che ci date e che
                                                       aiuta ad accettare, o meglio ancora ad ac-
                                                       cogliere, gli eventi della vita con la giusta
                                                       calma e questo alla fine non può che por-
     ci avete dato in questi giorni di incontrare      tare pienezza e profondità.
     persone con il cuore aperto, e vederne così       Abbiamo dialogato a lungo tra noi come
     tante insieme con i bambini ci ha ridato          coppia ma anche con tanti amici nuovi che
     speranza.                                         abbiamo incontrato sul nostro cammino,
     La condivisione dei propri vissuti e la pos-      così ci siamo arricchiti, abbiamo visto la
     sibilità di raccontarci e stimarci a vicenda      vita da punti di vista diversi e abbiamo
     sono un grandissimo dono, che ci ricarica         ampliato i nostri orizzonti.
     e ci aiuta a riprendere, ricominciare il cam-     Ora contempliamo con stupore, gioia
     mino con nuove energie, immensa gioia e           e gratitudine infinita i momenti vissuti,
     sicura fiducia che la vita è un’opportunità       le opportunità donate e le belle persone
     continua, una ricchezza di relazioni positi-      incontrate e vi diciamo ancora una volta:
     ve…il dono più grande!                            grazie!
     Già lunedì sera e martedì mattina quando
     siamo arrivati in anticipo, abbiamo perce-
     pito il vostro impegno nell’organizzare così
     bene la sessione e in seguito la disponibili-
     tà di tutti i partecipanti a lasciarsi coinvol-
     gere dal percorso creato e con gli stimoli
     interessantissimi e continui offerti.
     Abbiamo imparato che attendere è una                                   Valentina e
                                                                                        Lu
                                                                           Équipe Pord ca Tazzioli
     costante della vita che ci arricchisce e ci                                       en one 8 (T
                                                                                                   v)

10
o l t o i n c ontro Te
Nell'asc         Colomb
                          o)
           fan o
(don Ste

                              Ch iam
                             i fram ati come cr
                                     m                 i
                             d ella v enti e trov s tiani ad a b
                                      ita un           a               it
                            (Dalla             signifi re nelle crep are
                                   relazio             cato p
                                           ne di A
                                                   ntone         rezios e
                                                         lla Ma        o.
                                                                r
                                                            in oni)

                                                  g l i s c hemi
                                               pe
                              P  a ro la rom po donato oi.
                          La                  em                 n
                             l a  fe s ta è t grat uita tra telli)
                           e                  e
                                       lazion di Luca Mosc
                                                                a
                           a l l a r e
                                     relaz  ione
                            (Dalla
formazione

                            è importante sapere
                            “come andare”
la compagnia d ell’anello

                            I l tema che questa volta voglia-
                              mo affrontare è quello della
                            missionarietà, cioè della chiama-
                                                                   scepoli. I numeri non sono casua-
                                                                   li: 12 rimanda alle tribù di Israele,
                                                                   mentre 72 nella tradizione vetero-
                            ta che ogni famiglia e ogni équipe     testamentaria indica l’intera uma-
                            riceve a portare la Buona Novella      nità. Questo mandato missionario
                            del Vangelo nel contesto sociale       ha dunque un respiro universale.
                            in cui è inserita.                     Anche l’essere inviati a due a due
                            Approfondiamo contenuti e mo-          ha rimando alla tradizione giudai-
                            dalità di vivere il mandato missio-    ca: due infatti sono i testimoni in-
                            nario.                                 dispensabili per risolvere i conflitti
                            Il brano evangelico a cui faccia-      quando insorgono. La tradizione
                            mo riferimento è Lc 10,1-16 ove        patristica poi ha investito questa
                            si narra dei 72 discepoli di Gesù      indicazione di forte connotato spi-
                            mandati a due a due per ogni           rituale: due è il numero minimo di
                            dove, avanti a Sé. Esso fa seguito a   persone per poter vivere la carità e
                            quello dei Dodici, narrato nel ca-     per poter dar vita a una fraternità,
                            pitolo precedente (9,1-6). Questo      in piena armonia con il Comanda-
                            a immediata testimonianza che,         mento Nuovo di Gesù.
                            se gli apostoli sono essenziali,       Nel brano si parla poi di messe: c’è
                            non meno importanti sono i di-         una chiara allusione ai profeti - Is
17,9 e Ger 13,24 -, ma il contesto non è      della convivialità - il mangiare e il bere
qui tanto sul giudizio dell’ultimo giorno,    insieme - assurgono al significato della
quanto piuttosto sulla necessità di edi-      gioia del Regno.
ficare il Regno di Dio già qui sulla terra:   L’annuncio non è tanto pubblico, quan-
per questo sono necessari gli operai, da      to contatto personale: ecco perché si
chiedere come dono al Padre! Questi           resta in una casa specifica. Soltanto in
72 si dice che vengono mandati da Gesù        un secondo momento ci si apre all’in-
“avanti a Sé”. L’interpretazione può es-      tera comunità. Tale annuncio non è un
sere su due livelli: il primo, prettamente    discorso intellettuale, quasi fosse una
storico, in cui questi anticipano l’arrivo    pseudo-filosofia alla maniera dei filoso-
fisico; il secondo, escatologico, in cui a    fi itineranti greci. Al contrario, la parola
essere anticipato è il ritorno glorioso       è accompagnata da gesti concreti, quali
di Gesù. Quest’ultima interpretazione         per esempio la guarigione dei malati,
potrebbe agganciarsi poi a Lc 12,35-48.       che testimoniano l’effettiva presenza
Come sempre, le interpretazioni posso-        del Regno.
no sussistere contemporaneamente.             La missione, dunque, è parte costitutiva
Per restare nella concretezza, Luca af-       dell’essere cristiani. Noi stessi siamo il
ferma che la missione non è semplice:         frutto di un annuncio e dell’opera evan-
non solo si è mandati “come agnelli in        gelizzatrice che qualcuno ha esercitato
mezzo ai lupi”, ma anche sprovvisti del       nei nostri confronti. Ora spetta a noi
minimo indispensabile che il viaggiatore      fare lo stesso, con la medesima disponi-
dell’antichità portava con sé. C’è poi la     bilità e con il cuore aperto alle esigenze
strana proibizione, assurda in Oriente,       che il Vangelo chiede. Invio missionario
di non scambiare saluti lungo la via: è       non alle folle, ma alle persone, una per
una interdizione estrema per sottoli-         una, dentro una relazione personale si-
neare che l’obiettivo primo è quello di       gnificativa.
giungere a destinazione per evangeliz-        Ma andare non basta! È importante
zare. La missione è esigente: l’urgenza       sapere “come” andare. Caffarel è stato
del Regno è più forte delle esigenze so-      molto chiaro: Al termine di una giornata
ciali, ma soprattutto è necessario sta-       di riposo, un amico medico mi confidava:
bilire contatto con le persone, il breve      “Ho deciso di dedicare due ore in più ogni
saluto lungo la via non è assolutamente       settimana alla lettura delle mie riviste
sufficiente.                                  mediche”.
Quando si giunge nel contesto fissato,        Il mio amico assiste alla messa tutte le
allora si iniziano a stabilire relazioni      mattine e trova sempre il tempo, nella
personali e significative, che prendono       sua pesantissima vita di medico parigino,
l’umano e lo elevano. Questo il signi-        di fare ogni giorno una visita al Santissi-
ficato della pace da augurare, che non        mo. Fui felice della sua decisione, molto
è semplice formula di gentilezza, ma          più che se avesse scelto un’ulteriore de-
invocazione dello shalom di Dio, pie-         vozione e mi congratulai con lui (…)
nezza che è frutto della Sua presenza.        La vita spirituale dei laici non consiste
A partire da quest’ultima anche i gesti       nel fare il monaco, ma vuol dire vivere la
carità nella loro situazione di vita; e che    certi ambienti, l’unico testimone di Dio
proprio questa carità è quella cui sono        che avrà autorità. Laddove la predicazio-
tenuti, il dovere di dedicarsi ai loro com-    ne non è ascoltata, la virtù non è com-
piti con una competenza sempre mag-            presa né apprezzata, spesso si imporrà la
giore, competenza che è anch’essa una          competenza.
forma di carità.
Essere competenti infatti vuol dire amare      Tutto questo è bellissimo, perché ci fa
i propri fratelli. Chi applica la sua intel-   stare in maniera sempre più adulta nella
ligenza e le sue forze a scoprire i segreti    vita che già conduciamo: professionisti
della natura o a ricercare le leggi migliori   cristiani competenti!
per la città, chi diventa capace di curare
i corpi sofferenti oppure di alleviare l’an-
goscia degli uomini non mette in pratica
l’amore fraterno in modo eccelso?
Essere competente significa anche amare
Dio. “Non chiunque dice: Signore, Signo-
re …” lo ama di più, ma colui che fa la sua
volontà e collabora alla sua opera. Per-
ché Dio ha avuto tanta fiducia negli uo-
mini da aver bisogno del loro contributo
(…)
Amare il Signore significa rendergli testi-
monianza: il cristiano competente è, in                                   Fra della Lettera
Il dovere della competenza
A    l termine di una giornata di ripo-
     so, un amico medico mi confidava:
“Ho deciso di dedicare due ore in più
                                                   società. Ma ci pensate? Sarebbe motivo
                                                   d’orgoglio. Ha letto e riletto che cin-
                                                   que minuti di preghiera valgono più di
ogni settimana alla lettura delle mie ri-          vent’anni di vita operosa. Oggi, grazie al
viste mediche”.                                    suo saggio impiego del tempo, è un’o-
Certo, avrei preferito sapere che aveva            ra, domani saranno due, forse tre quelle
deciso di andare a messa tutte le do-              che potrà dedicare alla preghiera. Sem-
meniche, se avesse dimenticato di farlo.           bra quasi un monaco. Come concilierà
Ma non era così; il mio amico assiste              la sua spiritualità con il trambusto delle
alla messa tutte le mattine e trova sem-           riunioni? Già sua moglie e suoi figli lo
pre il tempo, nella sua pesantissima vita          distolgono dalla meditazione - ci manca
di medico parigino, di fare ogni giorno            il fastidioso brusio dei colleghi! Ah! se
una visita al Santissimo. Fui felice della         fosse solo al mondo, si accontenterebbe
sua decisione, molto più che se avesse             del cibo del certosino. Che non può im-
scelto un’ulteriore devozione e mi con-            porre ai suoi. La famiglia, succursale del
gratulai con lui.                                  convento, che sogno!”
Molti medici, sono certo, leggono ri-              Tali errori di comportamento rendono
viste mediche. Sono spinti da motivi               sospette le proposte o le riviste di spiri-
diversi: ambizione, amore per la scien-            tualità agli occhi di quelli che non riflet-
za, dedizione per i propri                                          tono. Parlare ai laici di
pazienti. Nel caso del mio            la  vita spirituale           vita interiore, di unione
amico, sono stati la fede          dei laici non consiste           con Dio significa, imma-
e la preghiera ad ispirare           nel  fare il monaco,           ginano loro, incoraggiar-
questa decisione. Questo             ma vuol dire vivere            li a sminuire le loro re-
merita una riflessione.                 la carità nella             sponsabilità e ad evitare
Esiste infatti un dovere           loro situazione di vita          i propri doveri familiari,
di competenza. Molti cri-                                           professionali, cattolici.
stiani lo dimenticano: forse presumono             A dar retta a loro chi si occupa di Dio
che basti loro la dedizione. Il loro ritrat-       è inadatto ad occuparsi delle cose del-
to è ben descritto - o per meglio dire,            la terra. Non hanno capito che la vita
la loro caricatura - dalla penna di                spirituale dei laici non consiste nel fare
M. Paul Chanson, in un recente quader-             il monaco, ma vuol dire vivere la cari-
no dell’A.M.C.: “Un facoltoso cristiano,           tà nella loro situazione di vita; e che
il che va solo a suo onore, è diventato            proprio questa carità è quella cui sono
credente. Ma eccolo geloso del racco-              tenuti, il dovere di dedicarsi ai loro com-
glimento monacale. Il suo lavoro gli               piti con una competenza sempre mag-
pesa. E poi a che pro arricchirsi? È intel-        giore, competenza che è anch’essa una
ligente, diplomato e buon oratore. Lo si           forma di carità.
spinge a diventare presidente della sua            Essere competenti infatti vuol dire ama-
re i propri fratelli. Chi applica la sua in-   l’uomo e talvolta verso Dio presente nel
telligenza e le sue forze a scoprire i se-     cuore di quell’uomo. Davanti a lui ci si
greti della natura o a ricercare le leggi      stupisce: il cristiano non cerca soltanto
migliori per la città, chi diventa capace      il Regno di Dio!
di curare i corpi sofferenti oppure di al-     Si appassiona anche ai problemi sociali,
leviare l’angoscia degli uomini non met-       all’arte, alla scienza! Sarà che il Dio dei
te in pratica l’amore fraterno in modo         cristiani si interessa davvero del nostro
eccelso?                                       pianeta, delle nostre povere storie di
Essere competente significa anche ama-         uomini? L’apologetica della competen-
re Dio. “Non chiunque dice: Signore, Si-       za, specialmente quando è accompa-
gnore…” lo ama di più, ma colui che fa         gnata dell’apologetica della dedizione,
la sua volontà e collabora alla sua ope-       si afferma laddove altri falliscono.
ra. Perché Dio ha avuto tanta fiducia ne-      Amici, quando attuate “il dovere di se-
gli uomini da aver bisogno del loro con-       dersi”, interrogatevi sul dovere di com-
tributo: la terra non porterà frutto senza     petenza.
il lavoro del contadino, il bambino non
diventerà uomo senza l’educazione ma,
senza competenza, contadini o genitori
non sono altro che servi inutili.
Amare il Signore significa rendergli te-
stimonianza: il cristiano competente è,
in certi ambienti, l’unico testimone di
Dio che avrà autorità. Laddove la predi-
cazione non è ascoltata, la virtù non è
compresa né apprezzata, spesso si im-
porrà la competenza. Quando un’assi-
stente sociale, un agricoltore o un pro-
fessore sono competenti, quelli che li
circondano, attratti dalla reputazione di
questa competenza, sono mossi verso                                           Henri Caffarel
Fidarsi dell’amore

     “Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni…”         gliere abbracciati l’uno all’altra, sostenen-
     Ct. 2, 10b                                       do uno sguardo che è capacità di guardarsi
                                                      negli occhi, capacità di stare senza resi-
     L’uomo e la donna, l’amato e l’amata del         stenze in una dinamicità di relazioni che
     Cantico, dominano la scena mentre si la-         li proietta contemporaneamente nella di-
     sciano trasportare sul dorso di Pegaso, il       mensione orizzontale (verso l’altro) e ver-
     cavallo alato che aveva dato da bere alle        ticale (verso Dio).
     Muse; per la prima volta i loro volti si guar-
     dano, i loro occhi si scrutano. Sono rap-        E di lì, da quel luogo in cui insieme si eleva-
     presentati in volo in uno spazio che è a         no, è più possibile vedere e distinguere la
     metà tra cielo e terra, in quello spazio che     vita del quotidiano, qui simboleggiata dal-
     è a metà tra il mondo di Dio e il mondo          la città di Gerusalemme, e quella dei moti
     degli uomini, come per dire che, viven-          dello spirito, rappresentati dal cielo, e con-
     do abbandonati l’uno accanto all’altra il        siderare come entrambi i luoghi possono
     loro amore nella verità dei loro sguardi e       trasformarsi in luoghi di salvezza se li si
     nell’affidamento reciproco dell’abbraccio,       sanno far interagire con vigilanza.
     possono elevarsi per arrivare ad intuire e
     assaporare un frammento dell’amore di            Questo può accadere quando abbando-
     Dio per l’umanità.                               niamo ogni tensione e ci lasciamo andare
                                                      con l’altro in quello spazio che è luogo di
     A farli volare dunque è il loro sapersi acco-    un incontro senza tempo (il cavallo vola in

18
senso antiorario), senza gravità (il gallo è            Dal quadro all’interiorizzazione:
girato al contrario), dove ci viene voglia di
                                                        Lo sguardo: spesso fatichiamo a guardarci
elevarci per sentirci più vicini a Dio (la don-
                                                        negli occhi perché ci lasciamo confonde-
na sulla destra che si tira su per i capelli            re da fatiche, ferite, fragilità. Ma quando
per superare la sua “terrestrità”).                     invece assaporiamo quei momenti in cui
                                                        c’è armonia di relazione, di sguardi e di
Lì, in quello spazio, ci è possibile vivere con         corpi che si fanno docili e accoglienti in
l’altro in un rapporto di complicità, di reci-          una complicità che è unica e peculiare per
proco sostegno, abbandonati l’uno all’al-               ciascuna coppia, riusciamo ad intuire che
tro nella fiducia, in un rapporto reso vivo             davvero possiamo essere capaci anche di
dal saper guardare l’altro negli occhi e                volare, di superare stanchezze, ostacoli,
lasciarsi guardare lontani da ogni sterile              paure?
volontà di giudizio.

L’importante è che ci si lasci orientare
dallo Spirito, come Pegaso si lascia orien-
tare nel suo viaggio da un mazzo fiori, em-
blema del profumo e della bellezza. Così
diventa possibile assaporare quanto l’a-
more sia un mistero che va al di là della
nostra conoscenza, della nostra capacità
ad amare.                                               Lasciarsi andare affidandosi: quando riu-
                                                        sciamo a mollare le redini, come fa l’amato
Ecco allora che Dio si fa presente per fe-              nel quadro che non si preoccupa di indi-
steggiare il loro desiderio di elevarsi in-             rizzare il tragitto di Pegaso, e affidiamo il
sieme percorrendo la strada che porta al                nostro amore e la nostra coppia a Dio, e
Suo amore, inviando un angelo a suonare                 i nostri mille ragionamenti provano a la-
lo shofar, il corno suonato alle feste nuzia-           sciare spazio alla poesia (Pegaso), i nostri
li che riecheggia la voce stessa di Dio che             calcoli pianificatori vengono sostituiti dal
benedice l’uomo.                                        lasciarci guidare dal profumo dei fiori... ri-
                                                        usciamo a percepire anche noi il profumo
                                                        di Dio che orienta i nostri moti del cuore e
                                                        i nostri passi?
                                                        Affido in preghiera quanto è emerso.

                Maria Grazi
                Centro di sp a e Umberto Bovani
            Santuario d       irit ualità
                        i S. Antonio domestica
                                        - Boves (Cn
                                                    )

                                                                     Lettera End • Ottobre - Novembre 2021   19
La nostra sete di Dio

     N     el Crocefisso incontriamo Dio nella
           sua sete, ma, al contempo, il Dio di
     Gesù Cristo si lascia incontrare nella no-
                                                        sete di te, e la mia carne nella sua fragilità
                                                        (basar) è protesa verso di te, nel paesaggio
                                                        interiore dell’ansia di Dio, che si rispecchia
     stra sete. “Chi ha sete, venga; chi vuole,         nel paesaggio esteriore della terra deser-
     prenda gratuitamente l’acqua della vita”           tica, bruciata dal sole e priva di ruscelli.
     (Ap22,17).                                         Da questa landa desolata, dal deserto, dal
     È l’Assetato che ci disseta. A noi - spinti        vuoto, dal nulla, dalla morte sale questa
     dal bisogno che ci abita, segno del limite         ansia di pienezza, questa inestinguibile
     e, al contempo, di quel desiderio che ci           sete di Dio. Si profila così un altro nome
     portiamo dentro, di quel desiderio che noi         di Dio: il Desiderato, colui che “atten-
     siamo - è chiesto soltanto di presentargli         diamo con l’intenso desiderio del cuore”,
     il nostro desiderio, la nostra sete, e poi         mentre abitiamo una stagione dell’u-
     di lasciarlo entrare nei nostri desideri in-       manità segnata da una nuova malat-
     teriori, che invocano quell’acqua che dis-         tia, che si potrebbe chiamare “estinzione,
     seta.                                              spegnimento, tramonto del desiderio”,
     O Dio, tu sei il mio Dio,                          a causa di una perenne insoddisfazione
     dall’aurora io ti cerco,                           dell’uomo. Paradossalmente, però, fac-
     ha sete di te l’anima mia,                         ciamo anche la contemporanea esperienza
     desidera te la mia carne                           di vivere oggi in una società del desiderio,
     in terra arida, assetata, senz’acqua (Sal 63,2).   in un clima di desiderio indotto, soprat-
     Questo salmo è la preghiera del Cristo             tutto all’interno di dinamiche economi-
     assetato di Dio e di noi, ma anche la pre-         co-commerciali, dato che è sul piano del
     ghiera dell’uomo assetato di Dio: “Dio,            desiderio che competono oggi le potenze
     Dio mio, dall’alba io desidero te solo”            del mondo. Nella loro etimologia, in veri-
     recita letteralmente il v.2, mentre la mia         tà non del tutto chiara, i termini de-side-
     gola (nepes), cioè il mio essere vitale, ha        rium e de-siderare manifestano un legame

20   Lettera End • Ottobre - Novembre 2021
lessicale con le stelle (sidera), quasi che la dell’aria da respirare. Dalla concretezza dei
nostra origine sarebbe inscritta nel mon- bisogni, il desiderio trascolora rapidamen-
do delle stelle. Noi che proveniamo dalle te nell’intenzionalità, nella tensione inte-
stelle e ne siamo ormai lontani patiamo riore e trova la sua sede nel cuore, dove
fortemente la nostalgia, velata di rimpian- solo Dio e, a tratti, la propria coscienza
to, per una bellezza che abbiamo perduto. possono leggere. Naturalmente, anche un
Ma il verbo “desiderare” (il prefisso “de” lato oscuro è contemplato nella pluralità
inteso come privazione) potrebbe indicare dei moti che abitano l’uomo; non a caso il
anche un passaggio dalla verticalità dello comandamento divino ha anche un impe-
sguardo - l’uomo che leva il capo e guarda rativo negativo al riguardo: “Non deside-
le stelle - a uno sguardo orizzontale, che rerai” (Es 20,17; Dt 5,21).
si distoglie dalla contemplazione del cielo. La Scrittura, quindi, descrive Dio come co-
Tale interpretazione vorrebbe che “de-si- lui che conosce il desiderio e il gemito di
derando si smetta di guardare le stelle, ogni uomo (Sal 37,10).
dunque si decida di non affidarsi più al loro In una pagina del libro di Daniele, l’ange-
corso sicuro e sempre uguale, di non rego- lo Gabriele dice al profeta: Tu sei uomo di
lare la vita sulla base di un                                     desideri (Dn 9,23). Il testo
destino verticale, che cala          l’uomo desidera Dio,         ebraico, a questo proposi-
dall’alto. Si passerebbe                  questo slancio          to, è assai chiaro e vuole
così a conservare invece                  verso un Altro,         semplicemente indicare
lo sguardo teso nella di-           questa tensione verso         che Daniele è “l’uomo
mensione orizzontale del                un Oltre, inscritti       prediletto” da Dio. Da-
mondo, a sfidare quello                                           niele costituisce l’oggetto
                                    nell’umano, sono forse
che dovrebbe essere il fu-                                        dei desideri di Dio e in tal
                                  dovuti al fatto che l’uomo
turo stabilito per cercar-                                        senso è prediletto. Ma la
ne un altro, passando dal               “è icona di un Dio        tradizione, che riceve un
sapere al fare. O ancora,                che lo desidera”         testo e se ne appropria
si può pensare che si trat-              (H. Debbrasch).          nelle interpretazioni - nel-
ti di usare il sapere tratto                                      la versione latina - fa di
dalle stelle per agire nel mondo”. (U. Volli) Daniele il soggetto del desiderio, “uomo
L’homo desiderans è abitato da un de- di desideri” in quanto uomo che desidera
siderio che, se autentico, è insaziabile, Dio.
perché l’oggetto desiderato non spegne Insomma, il desiderio di Dio è inscritto
la fame e la sete del desiderio, ma la ap- nel cuore dell’uomo, perché l’uomo è
profondisce, la scava.                             stato creato da Dio e per Dio e Dio non
L’esperienza biblica del desiderio ci testi- cessa di attirare a sé l’uomo. In altre paro-
monia la complessità e la ricchezza di que- le, se l’uomo desidera Dio, questo slancio
sta dimensione umana, che investe simul- verso un Altro, questa tensione verso un
taneamente emozione, pensiero e azione, Oltre, inscritti nell’umano, sono forse do-
cioè la sfera emotiva, affettiva, razionale, vuti al fatto che l’uomo “è icona di un Dio
insieme a quella estetica e a quella valo- che lo desidera” (H. Debbrasch).
riale, con un profondo radicamento nella Al desiderio (ultimo) di Dio si perviene
corporeità: dire desiderio significa evocare anche con l’aiuto dei desideri penultimi:
la “gola”, “l’alito”, i luoghi fisici attraver- desiderio di felicità, di verità, di bellezza,
sati dalla fame, dalla sete, dalla necessità di speranza. Allo stesso tempo, la crea-

                                                              Lettera End • Ottobre - Novembre 2021   21
zione stessa può diventare una scuola del re non è né abbastanza grande né abba-
     desiderio, come pure la cultura può susci- stanza puro per dargli ospitalità (questo
     tare desideri e aspirazioni che inducono a suppone anche un lavoro: l’atto di evacua-
     perseguire la sapienza con cuore ardente; e re dal proprio cuore tutto quello che lo in-
     poi naturalmente le pagine della Scrittura gombra, lo intralcia e tutto quel ciarpame
     ci conducono per mano verso Dio.                  che noi confondiamo con la vita interiore).
     Il desiderio è dunque                                           L’uomo desiderante si sen-
     una passione: l’amore che                                       te incapace e inadatto ad
                                        l’oggetto del desiderio,
     aspira a possedere l’ogget-                                     accogliere un Ospite che lo
                                              rispetto a noi,
     to amato è desiderio, che                                       supera e lo sovrasta sotto
     diviene gioia nell’incontro            rimane sempre in         tutti i punti di vista. L’unica
     e timore di fronte alla pos-       una posizione di libertà,    possibilità per questa ospi-
     sibilità della perdita.                   raggiungibile         talità sta proprio nel fatto
     Il desiderio inoltre è               ma non catturabile,        che è Dio stesso a siste-
     sempre apertura, spor-                     conoscibile          mare le condizioni del suo
     genza su una assenza: “Con            ma non esauribile         ricevimento, allargandoci e
     il desiderio si bramano le                                      dilatandoci.
     cose assenti” (S. Agostino).                                    Il desiderio abita dunque
     Quest’assenza, avvertita, sperimentata, il nostro limite umano, la nostra umanità
     patita come mancanza, come lontananza, creaturale limitata. Il desiderio fiorisce
     soprattutto quando si muove verso Dio, nell’orizzonte del provvisorio e non del
     infonde un’energia desiderativa, suscita compimento definitivo: è anticipazione di
     il desiderio, infiamma il cuore. E questo una realtà che non esiste ancora, è sguar-
     desiderio che infiamma l’intimo dell’uo- do che intravede ciò che già c’è, ma quale
     mo è, in fondo, un’eco della precedenza germe, quale cominciamento di un’intui-
     dell’amore donato all’uomo: chi ha fatto zione che attende di essere sviluppata e
     esperienza dell’amore desidera vivere di approfondita. Così, l’oggetto del deside-
     quell’amore, custodirlo, riamarlo e comu- rio, rispetto a noi, rimane sempre in una
     nicarlo. L’uomo che ama e desidera si ri- posizione di libertà, raggiungibile ma non
     conosce, dunque, come amato e amante. catturabile, conoscibile ma non esauribi-
     Quell’abisso che è l’uomo stesso è dun- le. E questo vale nell’amore, nell’amicizia,
     que un infinito di desiderio, e il desiderio nella vita fraterna, nei rapporti familiari,
     è sempre desiderio infinito. Questo vale nella ricerca di Dio.
     per i desideri penultimi: desideri inseguiti
     fino al possesso; possesso che in qualche
     modo spegne ed esaurisce il desiderio, che
     però emerge subito insaziabile, puntando
     lo sguardo su altri oggetti desiderabili. Ma
     questa dinamica pervade anche il movi-
     mento del desiderio ultimo, quello verso
     Dio: dato che Dio non potrà mai essere
     posseduto e compreso. “Angusta è la casa
     della mia anima perché tu possa entrarci:
     sia dunque da te dilatata” (S.Agostino).                                   Emanuele B
                                                                                           ors
                                                                                 Comunità d otti
     Il desiderio di Dio scopre che il nostro cuo-                                          i Bose

22   Lettera End • Ottobre - Novembre 2021
Lettera End • Ottobre - Novembre 2021   23
Museo Grévin

     L  a sposa è bella, bellissima. E per man-
        tenerla com’è, c’è una possibilità, una
     sola. O, almeno, è l’unica che io conosca.
                                                       Durante tutto il giorno e da tutte le parti
                                                       affluiscono parenti e amici; e i domestici
                                                       in livrea, al segnale del maggiordomo i cui
     In un castello vicino, la guida racconta          gesti energici, eleganti e precisi sono quelli
     sempre la stessa storia, e giustamente,           di un direttore d’orchestra, si passano di
     poiché è una storia abbastanza tremenda           mano in mano le pesanti valigie e le borse
     perché uno se ne possa staccare. E ciò che        di broccato, alla maniera dei muratori che
     apprezzo di questa storia è che descrive un       fanno la catena, collegando in lunghe file
     dramma senza l’ombra di un colpevole -            le carrozze ferme davanti al peristilio e la
     un dramma di un classicismo senza sbava-          monumentale scalinata del vestibolo.
     ture e che insomma si autofeconda come            Nel boudoir degli appartamenti di sua ma-
     un’orchidea.                                      dre, al secondo piano, attorniata da tre zie,
     Il giorno delle nozze tra Alioscia, il pri-       dalla nutrice che le accarezza la mano, e
     mogenito d’una famiglia di antica nobiltà         da una mezza dozzina di domestiche, Ines
     della Slesia, e Ines, la figlia più giovane del   è radiosa di quella bellezza delle giovani
     conte C., il castello di Nimac, una delle         spose che non è, propriamente parlando,
     più belle fortezze della Moravia, feudo da        bellezza d’alcuno - e che l’attenzione e la
     seicento anni della famiglia, è tutto in agi-     meraviglia di tutti secernono in modo mi-
     tazione.                                          sterioso.

24   Lettera End • Ottobre - Novembre 2021
Ogni volta che la porta si socchiude, grap- Nella sua camera, dove innanzitutto la si
poli pressati di cugini e cugine, di zie e pa- cerca, nessuna traccia - né nella cappella
renti si producono in esclamazioni sonore attigua, né nel suo boudoir, né in tutte le
e vanno intorno spargendo la voce che stanze di quest’ala dell’edificio.
mai c’è stata sposa più bella.                      Né in nessun’altra parte del castello.
Le donne si danno da fare attorno a lei. Si comincia prima a cercarla in silenzio. A
Una le mette tra le labbra una zolletta di lungo. Poi chiamando il suo nome. Lunga-
zucchero imbevuta di succo di menta, l’al- mente.
tra le unge l’incavo dell’orecchio con un Poi con forti grida.
olio di cui vanta le proprietà, la terza le fis- Da ogni parte, fino all’estremità del par-
sa sui capelli la corona di fiori con l’aiuto co, fino allo stagno, fino al limitare della
di lunghi spilloni muniti d’ali appuntite e foresta.
diafane, e tanto fastidiosi da maneggiare Poi, anziché chiamare, alcuni hanno inizia-
quanto magnifici d’effetto, un’altra am- to a pregare.
morbidisce tra le mani una delle scarpette Si ha sempre più freddo. È calata la notte.
di velluto di cui Ines si è un po’ lamenta- A lungo i violini tzigani ingaggiati per le noz-
ta. Intorno a lei è un balletto incessante di ze hanno continuato a suonare tra i grandi
andirivieni come quello che tesse attorno alberi del parco: prima perché passasse il
alla regina il suo popolo                                            tempo, poi per accom-
d’api.                              Quando     il matrimonio         pagnare l’agitazione ge-
Un momento prima d’es-            non lascia che i venti folli       nerale e infine per soste-
sere condotta via, la gio-                  della  vita              nere la gente che a poco a
vane chiede che la lascino           e del rinnovamento              poco s’accascia. Si ripren-
ritirarsi nella sua camera                lo scuotano,               dono, si variano all’infi-
- solo un piccolo istante -            quando     la chiesa          nito quei grandi fraseggi
per raccogliersi, prima che         non si lascia spettinare         sublimi e appassionati che
si fissino le cascate di pizzi         dai sismi salutari            martellano il cuore degli
del suo velo.                      dell’esperienza mistica,          uomini quanto un intero
Ella si scrolla come una                essi diventano               branco di cavalli bradi sulle
gatta che ha avuto la sua              regno dei morti               terre dell’Europa centrale.
parte di palpeggiamenti -                                            Di quei canti che non co-
e, afferrando le sottane, che solleva con noscono confine tra le esplosioni di gioia e
un gesto veloce, eccola girarsi sui tacchi e l’esplosione della tristezza - quei canti che
allontanarsi correndo. La voce della nutri- mettono al vivo la carne - perché risveglia-
ce “Non correre! Bada alla corona”, un riso no in ciascuno la memoria accuratamente
cristallino, e la più gracile, la più graziosa sepolta che non esiste frontiera tra gioia
delle silhouette scompare tra i colonnati e tristezza, che l’una confluisce nell’altra
dell’interminabile corridoio.                       come nei grandi estuari naturali il fiume
Ed è già tanto lontana che non è possibi- nel mare e il mare nel fiume.
le seguirla. Quel che segue è così spietato Ed è per rimuovere questa terrificante
proprio perché non ci sarà seguito alcuno. evidenza che gli uomini inventano leggi e
Nulla.                                              civiltà e arruolano eserciti, fanno guerre o
Il filo si spezza.                                  magari si aggrappano alla scienza come,

                                                                Lettera End • Ottobre - Novembre 2021   25
nel buio, i bambini alla loro balia.            un pezzo di muro si schiude e, prima anco-
     E gli zingari suonano finché il conte e la      ra di darsi conto dell’accaduto, intravede
     contessa C. chiedono loro di allontanarsi       nel bugigattolo che gli si apre davanti una
     per poter piangere in pace.                     sposa addossata al muro dentro un’ondata
     Ines è scomparsa.                               di sete immacolate. Realtà subito dissolta
     La notte è scesa e nell’oscurità si avviano     dall’aria che penetra nell’antro fino a quel
     le prime carrozze.                              momento ermeticamente chiuso.
                                                     Questo luogo segreto, che Ines sola cono-
     Quattro anni dopo, Alioscia sposa la se-        sceva e dove senza dubbio andava a intrec-
     conda figlia del conte C. Nella più stretta     ciare i suoi segreti di ragazza, si era quella
     intimità.                                       volta - per lo scherzo di un meccanismo
     E gli anni passano.                             diabolico - richiuso su di lei.
     E la vita di tutti fa un lungo giro attorno a
     questa macchia bianca, simile a un occhio       Come dicevamo all’inizio?
     bianco in un volto.                             Per mantenere una sposa bella, bellissima,
     E ormai più nessuno ne parla ad alta voce.      non c’è che una possibilità. Una sola. Al-
     E vengono le guerre, le valanghe d’orrore       meno è l’unica che io conosca.
     che ricoprono gli antichi ricordi. I castelli   Murarla viva nel giorno delle sue nozze.
     perdono i loro signori e sono come cani
     abbandonati, impauriti, col fianco cavo per     Spesso nella mia cerchia di conoscenze mi
     scaricare le pedate.                            si rimprovera di esagerare.
     Negli anni Sessanta il governo comunista        Ma in questo caso specifico io sono al di
     decide di sistemare quella proprietà come       sotto della verità.
     residenza di stato.                             Ciò che certi nostri contemporanei chia-
     Un giovane apprendista muratore inav-           mano matrimonio non è che una notoria
     vertitamente si appoggia all’angolo di un       anomalia che ha prodotto l’occidente.
     concio. La volta trema fra i pilastri, tutto    Essendosi il rapporto con la morte sempre

26
più deteriorato con l’ideologia borghese,          come dall’istituzione della Chiesa che li
abbiamo cominciato a utilizzare tecniche           proteggano dai disordini dell’amore e del-
che in altre civiltà servivano al culto dei        la fede.
morti - come la mummificazione, l’essic-           Questo tentativo disperato di tenere in
cazione, l’imbalsamazione - per conservare         vita la luce originaria del lampo, disinne-
i vivi. E uno dei campi di sperimentazione         scandone il pericolo mortale, avrebbe un
tra i più diffusi e più gratificanti per ridurre   che di quasi commovente se non avesse la
la vita allo stretto necessario senza tutta-       pretesa di riuscirvi davvero!
via doverla abbandonare del tutto, è stato         L’istituzione che mantiene il lampo sotto
per molto tempo il matrimonio.                     una campana, lo custodisce fissato dentro
Molti hanno creduto che un buon matri-             un reliquario, lo difende come un bottino
monio fosse la mutua promessa che nulla            di rapina, si rende colpevole verso la vita.
più sarebbe successo né per l’uno né per           La speranza che lo stesso bagliore possa
l’altra.                                           conservarsi è la radice del dramma. Come
Una mini-dependance del museo Grévin,              se il fuoco del cielo si potesse tenere sono
per la quale non è escluso che si possano          un coperchio di tabernacolo! E sotto un
ricevere sovvenzioni dallo Stato - con tre         globo di vetro, come una corona di sposa,
o quattro spuntini di compleanno, infatti,         la fiaccola dell’amore. Come se potessero
e qualche giorno di festa di fine d’anno,          perdurare in altro luogo che non sia il cuo-
l’affluenza dei visitatori è troppo ridotta        re acceso degli uomini e delle donne viven-
perché la cosa possa autofinanziarsi.              ti! Quando il matrimonio non lascia che i
Soprattutto non muoversi, non respirare,           venti folli della vita e del rinnovamento lo
non guardare né a destra né a sinistra, e          scuotano, quando la Chiesa non si lascia
l’effetto sarà perfetto.                           spettinare dai sismi salutari dell’esperien-
Esistono degli sposi-fossili, come esisto-         za mistica, essi diventano regni dei morti.
no dei credenti-fossili. Sono coloro che           Consegnato corpo e anima all’istituzio-
aspettano dall’istituto del matrimonio             ne, il matrimonio perde il filtro mortale e

                                                                Lettera End • Ottobre - Novembre 2021   27
il nettare. Spogliato, dettato, vaccinato,        giorno delle nozze!
     messo sottovuoto, non fermenterà, non             Sono fredde le gabbie di vetro, quando la
     conoscerà l’alto processo di distillazione        luce delle vetrine si spegne!
     che attraverso i mosti e le melasse rag-          Il matrimonio ha per noi altre ambizioni.
     giunge, all’altra estremità dell’alambicco        Il matrimonio non ci vuole presentabili,
     l’oro di distillati preziosi. Se l’istituzione    ci vuole vivi! - e ci farà perdere la fac-
     è anche ferocemente mortifera, è perché           cia fino a che, sotto le nostre maschere,
     teme il cambiamento, lotta contro di esso,        appariranno i nostri veri volti.
     e con ciò agisce contro la natura della vita      Non dimentico il racconto che la mia ami-
     che è incessante metamorfosi. Ogni istitu-        ca e guida H.G. mi fece dell’incontro con
     zione finisce, presto o tardi, per affogare il    Muktananda.
     figlio dell’amore nell’acqua sporca del ba-       Una crisi profonda scuoteva questa sposa
     gno.                                              e madre di tre figli e le procurava i sintomi
     La sola maniera che abbiamo di onorare            di tutte le immaginabili malattie.
     la vita è di osare affrontarla di nuovo ogni      Dopo aver chiesto lungamente di incon-
     giorno, senza gravarla delle nostre attese -      trare il Maestro, ebbe una mattina la sod-
     osare l’unicità del giorno nuovo!                 disfazione di sapere che l’aspettava.
     Infatti, il disastro non deriva forse dal         Si affrettò a esporgli tutte le angosce che
     nostro attaccamento a questa o a quella           provava nell’anima e nel corpo e a doman-
     forma che l’amore ha assunto in un dato           dargli consiglio.
     momento della nostra vita - il più delle          Egli l’ascoltò attentamente e mormorò a
     volte al suo inizio - e dal nostro desiderio      mo’ di risposta una frase sibillina ch’ella
     di conservarlo tale a ogni costo?                 dovette fargli ripetere.
     Ma lo spirito è pura fluidità.                    Era: “Are you afraid to die?”.
     Non smette di passare da una forma all’al-        Con queste parole, un gesto della mano,
     tra, sparisce di là, risorge qui, imprevisto,     terminò il loro incontro.
     argento vivo, dove noi non l’aspettiamo           Quando ci s’impegna in una sacra avven-
     - e le vecchie forme alle quali ci attacchia-     tura - e in un’avventura sacra - non c’è più
     mo sono proprio quelle che lui ha abban-          spazio per l’ipocondria.
     donato da tempo!                                  “Ha paura di morire?».
     E magari aspettiamo tutta una vita in piedi       Il rischio è totale. Semplicemente. Limpido
     davanti alla casa abbandonata dall’ (dalla)       e totale.
     amato (a) quando qualche via più in là, lei
     (lui) ci attende invano, ogni giorno, a un
     nuovo balcone.
     Pietà per coloro che si sposano per esse-
     re felici. Pietà per coloro che, per disgrazia,
     saranno troppo a lungo contenti di quella
     felicità anodina che si è Ioro augurata nel
     giorno delle nozze - troppo a lungo amanti
     dell’amore inoffensivo delle lune di miele!
     Pietà per coloro che saranno troppo a
                                                                                  Christiane
     lungo fotogenici e presentabili come il                                                   Singer

28
Costruire relazioni
A    mo molto il disegno che trovi qui to me stesso. Nell’incontro emerge la mia
     avanti. È di un mio caro amico, Rober- identità. Io sono grazie ad altro, grazie ad
to. Un bravo pittore. È la risposta alla do- altri. Io sono grazie alle cose, agli eventi,
manda: “Perché dobbiamo costruire rela- alle persone, a Dio. La relazione non è un
zioni?”. Lo so, spesso viene da chiedercelo. optional. Io sono ciò a cui appartengo, io
Soprattutto quando qualcuno ci delude. sono ciò a cui mi dedico: una famiglia, un
Abbiamo dato fiducia ad una persona, ab- ideale, una fede, una città… È vera la fa-
biamo speso tempo ed energia per costru- mosa affermazione: “Un volto non rivolto
ire una relazione con lei ed è finito tutto.    non è disegnabile”. A tutti è capitato di in-
Ci chiediamo: “A che serve spendersi negli contrare volti spenti. Sono volti di persone
affetti?”. Oppure stiamo faticando in un’a- senza passioni, senza attesa, senza inquie-
micizia, in coppia, sul lavoro. Una determi- tudine, senza stupore. Volti che non hanno
nata relazione è diventata pesante, non ci relazioni. Hanno staccato la spina, si sono
capiamo, non ci sopportiamo, litighiamo, staccati dagli altri e dal mondo. Sono volti
ci facciamo soffrire. Ci chiediamo: “Perché senza luce. Volti senza espressione, senza
spendere energie per costruire relazioni?”. un’identità. Il disegno che ti ho proposto
Oppure vediamo l’indifferenza di questa illustra proprio questa verità: “Ho bisogno
società, vediamo che mol-                                         di altro per essere me”.
ti pensano semplicemente ai Si mangia condividendo. Infatti, il volto centrale,
fatti propri, cercano di usarti, Per imparare che si vive totalmente bianco, assu-
ti sfruttano, ti emarginano, ti          non solo di pane,        me il suo contorno grazie
evitano.                                ma di condivisione.       a ciò che lo circonda. Se
Ci chiediamo: “Perché costrui-                                    togli i vari oggetti il volto
re relazioni?”.                                 scompare. Quel volto è “delineato” da ciò
Siamo chiamati a costruire relazioni per- che gli sta intorno.
ché noi “siamo relazione”. La relazione è Esiste perché è rivolto verso qualcosa. Il
il nostro DNA. Abbiamo bisogno dell’al- volto emerge grazie ai vari oggetti. Ecco
tro. Nessuno basta a se stesso. Chiuso in la risposta alla domanda: “Perché costru-
sé l’uomo soffoca, si spegne. Abbiamo ire relazioni?”. Perché tu sei grazie alla re-
bisogno dell’ossigeno della relazione.          lazione, tu esisti nella relazione, tu sei in
Abbiamo bisogno degli altri per essere quanto ti giochi nelle relazioni.
davvero noi, per raggiungere la nostra Diventa interessante allora andare a cer-
identità. La verità di me sta nel noi, la care ciò che sta attorno a quel volto. Par-
verità di me la trovo giocandomi. È la re- tendo da destra in alto troviamo un libro.
lazione che mi identifica, delinea la mia Dice la nostra cultura, fatta di pensieri,
immagine. Chi sono io? Io sono ciò che ho usi, costumi, modi di pensare, leggi. Dice
incontrato. Io sono ciò che apprezzo. Io mi l’arte, la scienza, la cucina, le istituzioni,
muovo, mi entusiasmo, mi arrabbio, scel- la poesia. Dice la politica, le istituzioni. Io
go, sogno, amo, penso… perché incontro sono impastato dalla cultura che respiro.
qualcosa o qualcuno. Nell’incontro diven- La mia identità è fatta dalla cultura che

                                                              Lettera End • Ottobre - Novembre 2021   29
Puoi anche leggere