Il giudice nell'Europa dei populismi* - di Mariarosaria Guglielmi - questione giustizia
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APPENDICE
Il giudice
nell’Europa dei populismi*
di Mariarosaria Guglielmi
1. La storia interrotta / 2. Le sfide per l’Europa, la nostra comunità di destino / 3. L’attacco ai di-
ritti e alle garanzie / 4. Ruolo della magistratura fra il dovere di imparzialità e la tentazione di neutra-
lità / 5. L’associazionismo giudiziario: il nostro impegno comune in difesa dei diritti e delle garanzie
/ 6. Il Consiglio superiore della magistratura / 7. Il percorso di Magistratura democratica: bilanci e
prospettive
Arrivavano da ogni parte della bassa e anche dalle città: da Novara, da Vercelli,
da Gattinara; con le famiglie, con gli amici, con i vecchi di casa, con i bambini, con i
carri carichi di vino e di cibarie per far baldoria, e stare in allegria, e festeggiare la
fine dell’estate. Non erano gente sanguinaria, né malvagia. Al contrario, erano tutti
brava gente: la stessa brava gente laboriosa che nel nostro secolo ventesimo affolla
gli stadi, guarda la televisione, va a votare quando ci sono le elezioni, e, se c’è da fare
giustizia sommaria di qualcuno, la fa senza bruciarlo, ma la fa; perché quel rito è
antico come il mondo e durerà finché ci sarà il mondo.
(Sebastiano Vassalli, La Chimera, cap. 30, p. 294)
1. La storia interrotta Ma è stato – sin qui e sino ad oggi – il percorso
di una democrazia, la nostra democrazia. È stato lo
1.1. Il percorso della nostra democrazia svolgersi della sua storia che non si è mai discosta-
In pochi mesi il volto del nostro Paese è cambiato. to dalla traccia segnata, sin dalla sua nascita, da ciò
E sembra essersi interrotto il percorso che ha condot- che l’ha resa possibile: il nuovo patto fondativo rap-
to sin qui la nostra democrazia. Un percorso fatto di presentato dalla Costituzione sorta dalla Resistenza e
pagine buie e di momenti drammatici, di cui ancora dalla sconfitta del fascismo, che ci ha consegnato un
conserviamo vive le ferite e il doloroso ricordo. Un nuovo progetto di società basato su una promessa di
percorso che ha attraversato difficili stagioni in cui la eguaglianza e di solidarietà e sul riconoscimento della
tenuta delle nostre istituzioni è stata minacciata dal- pari dignità di tutti gli individui.
la violenza eversiva del terrorismo e della criminalità Nella cornice di valori disegnata dalla Costituzio-
organizzata, da fenomeni diffusi di illegalità pubblica, ne la nostra democrazia ha attraversato le sue alter-
da conflitti di interesse portati ai vertici dello Stato e ne e difficili stagioni senza mai tradire se stessa. In
da tentativi di stravolgimento dell’assetto repubblica- questo “recinto” si è strutturata la nostra comunità,
no. confrontandosi con i suoi conflitti, le sue inquietudini
* Relazione, in qualità di segretario generale di Md, per il XXII Congresso nazionale di Magistratura democratica (Borgo Hermada,
28 febbraio – Roma, 1-3 marzo 2019), tenuta l’1 marzo 2019. Testo rivisto ed integrato il 3 marzo 2019.
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e le sue contraddizioni ed è cresciuto il nostro senso Nell’esito del voto abbiamo colto il grande rifiu-
di appartenenza ad una collettività, alla sua storia e to verso la politica, intesa come strumento e luogo
alla sua identità. di elaborazione di un progetto collettivo di cambia-
Sentimenti che sono riemersi con forza durante il mento, e del pensiero politico come veicolo di nuove
lacerante confronto che ha preceduto la consultazio- visioni e di aspirazioni comuni: non una richiesta di
ne referendaria del 2016. una discontinuità con il passato, di un cambio di pas-
In un’epoca di grandi incertezze create dalla crisi so, ma la rimozione di tutto quello che sino ad oggi è
della diseguaglianza globale, dalle sue dimensioni e stato.
dalla radicalità che ne ha caratterizzato l’evoluzione, Ogni cambiamento radicale ha bisogno di inter-
l’esito di quel voto, non così lontano, ci restituiva la rompere la storia, di segnare con un “atto I” la se-
certezza di una Costituzione forte, il nostro patrimonio parazione fra il prima e il dopo, di esprimere e di
comune di valori, come le leggi nelle lettere persiane alimentare una nuova emotività. Quella istintuale,
di Montesquieu da toccare solo con mano tremante. che il radicalismo vincente ha intercettato, raccoglie
La scommessa vinta dalla Costituzione repubbli- ma non è in grado di elaborare le istanze di maggio-
cana apriva uno scenario diverso, di possibile cam- re equità e farne la base di un’azione collettiva; crea
biamento, offrendo nuove opportunità alla politica i luoghi dove si libera la parola ma non si dialoga;
e ad una sinistra in cerca di identità: voltare pagina cerca nuove agorà dove non si organizza un pensiero
rispetto ad una lunga stagione di pensiero debole, critico ma si fomentano il ribellismo e le sue parole
di resa alla legge dei mercati e di arretramento nella d’ordine.
tutela dello Stato sociale e nei diritti dei lavoratori; Questa leva emotiva si è rivelata una straordi-
invertire la rotta rispetto ad un percorso di dismissio- naria arma politica nelle mani dei nuovi demagoghi
ne del suo patrimonio di valori e del suo passato, e ai ed “avvocati del popolo” che acquisiscono il consen-
tentativi di prendere pericolose scorciatoie sulla scia so dando voce al risentimento cresciuto nella paura
del populismo dilagante che si sarebbe rivelato da lì a e nella disaffezione verso una politica non all’altezza
poco il suo peggior nemico; riappropriarsi del punto delle sfide del presente.
di vista dei vecchi e dei nuovi perdenti e ritrovare una È un nuovo sentire che accomuna le periferie
progettualità intorno ai principi di solidarietà, rimet- delle nostre città, interi e vasti strati sociali ma non
tendo al centro di un processo di ricostruzione sociale unisce, non genera solidarietà, e si nutre anzi della
e democratica il diritto al lavoro e le sue tutele; torna- contrapposizione alle élites e al sistema, come dei
re a fare della tensione verso la piena attuazione del conflitti sociali generati dalla perdita dei diritti e delle
principio di eguaglianza l’unificatore politico e cultu- tutele.
rale di ogni azione, elaborazione e strategia; rifondare Stiamo smarrendo il senso di appartenenza ad
su queste basi un progetto di cambiamento all’altezza una comunità, con i suoi valori unificanti dell’egua-
delle sfide poste da una crisi economica diventata cri- glianza emancipatrice e della pari dignità, base della
si sociale, crisi della democrazia rappresentativa, dei coesione sociale.
suoi meccanismi e delle sue regole che non hanno sa- Non ci sentiamo più parte di un insieme né di un
puto veicolare verso l’alto le istanze di equità sociale progetto collettivo: l’aspirazione ad una società di
né porre limiti alla legge dei mercati e della finanza e eguali e al bene comune ha lasciato il posto alle riven-
sono perciò apparse regole vuote, finite sotto accusa dicazioni dei singoli - non più cittadini associati ma
come inutili formalismi e strumenti funzionali solo individui - ad escludere gli altri. Rotto ogni patto di
alla conservazione della “casta”. solidarietà, i nuovi perdenti devono essere e sentirsi
La politica ha perso queste opportunità. E con il nemici di altri perdenti, soggetti deboli e senza diritti,
voto di marzo, si sono imposti, come ha scritto Ezio siano essi i migranti, i poveri e gli emarginati.
Mauro, due radicalismi simmetrici: il radicalismo del
nuovo sovranismo che ha intercettato il risentimento 1.2. Il rischio di una possibile
e gli ha offerto un bersaglio e un nemico, rappresen- “mutazione genetica”
tato dallo straniero che minaccia la nostra sicurezza, Il radicalismo vincente, che ha intercettato questo
usurpa i nostri diritti e contamina la nostra identità; nuovo sentire, persegue ed esso stesso è già espres-
il radicalismo egualitario e camaleontico dell’antipo- sione di un progetto di mutazione genetica che vuole
litica che, senza il vincolo di ideologie, senza il peso disfarsi dei vecchi arnesi della democrazia rappresen-
di un passato e di una sua storia di riferimento, ha tativa e sostituirli con le illusioni della democrazia di-
assecondato il ribellismo e gli umori del momento, ha retta e del “governo del popolo”.
sancito la sconfitta della sinistra conquistando il suo Stanno emergendo i tratti con i quali Gustavo Za-
popolo e oggi, con il suo inesauribile trasformismo, grebelsky ha descritto la fisionomia della democrazia
può scendere a compromessi persino sulla pelle dei acritica: al popolo non si riconosce il potere, supre-
migranti abbandonati al loro destino in mare. mo ma non illimitato, di orientare il governo della
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cosa pubblica ma l’apparenza di una sovranità in- “cittadino” e lo “straniero”, gli “italiani” e gli “immi-
fallibile; armata dell’idea che questa sia il suo mas- grati”.
simo attributo democratico, la democrazia acritica La costruzione di nuove soggettività di tipo iden-
non discute sui limiti e sulle imperfezioni del popo- titario è parte rilevante della strategia del populismo
lo, non lo sottrae alla passività e alla reattività per e dei neonazionalismi, che, alimentando strumental-
farne una forza attiva capace di progetti elaborati mente la percezione dell’invasione da parte degli stra-
non da altri che da se stessi, ma lo trasforma nel po- nieri, ha innescato anche nel nostro Paese una deriva
polo passivo dei sondaggi. Un popolo che è unitario xenofoba e razzista, e sta rimettendo in discussione i
quando è eccitato da suggestioni e parole d’ordine principi e i valori fondanti della democrazia europea.
collettive, ma che ha un’anima sola, risultato di tan- Con la chiusura dei nostri porti e la messa al ban-
te solitudini individuali. Un popolo non soggetto di do delle ONG si è consumata una violazione senza
politica ma strumento di chi si propone come unico precedenti degli obblighi giuridici e morali di soccor-
interprete della sua volontà. so e di accoglienza, che derivano dal diritto interno ed
Si è aperta la strada per uno stravolgimento nei internazionale.
fatti del nostro patto repubblicano attraverso nuove Con le vicende delle navi Aquarius e Diciotti ab-
incontrollabili forme di personalizzazione della lea- biamo scritto una pagina nuova per il nostro Paese
dership e di investitura dell’uomo solo al comando, imboccando un percorso, sconosciuto ed inquietan-
che si propone come vendicatore delle donne e degli te, distante dalla traccia culturale e simbolica sino ad
uomini dimenticati, unico legittimato a rappresentar- oggi mai abbandonata nella storia dell’Italia repub-
ne la volontà. blicana.
La crisi sociale si salda alla crisi della democra- Sulla sorte dei migranti abbiamo ingaggiato una
zia rappresentativa. Stiamo perdendo ogni consape- sfida con l’Europa “per la solidarietà” che rappresen-
volezza del ruolo delle nostre istituzioni, delle rego- ta un’inversione morale di questo principio e abbia-
le e dei meccanismi che nell’assetto costituzionale mo simbolicamente impresso una forte accelerazione
esprimono la complessità, la dialettica e le dinamiche al progetto di chiudere il nostro Paese nelle frontiere
della democrazia. Stiamo dimenticando, cito ancora emotive del rifiuto e della paura.
Zagrebelsky, che la moltiplicazione delle istituzioni, Abbiamo in pochi mesi e con pochi gesti annien-
la loro differenziazione funzionale, la garanzia della tato intere esperienze di integrazione e di inclusione.
loro durata e il loro bilanciamento sono un’esigen- Abbiamo così distrutto intere comunità cresciute in-
za della democrazia critica, anche dal punto di vista torno al valore dell’accoglienza e alle opportunità che
del mantenimento della sua condizione psicologica: la pacifica convivenza offre a tutta la collettività. Ab-
la perenne tensione al meglio e l’insoddisfazione per biamo privato “persone” di diritti, non per quello che
l’esistente, che trasformano in virtù i limiti della de- fanno ma perché diverso dal nostro è il Paese dove
mocrazia, la sua imperfezione e la sua incompiutezza. sono nate e dal quale sono state costrette a fuggire.
Abbiamo scoperto in pochi mesi una nuova, dif- Siamo di fronte, ha scritto Luciano Manicardi, a
fusa e radicata emotività, e tutte le contraddittorie un uso politico strumentale di due distinte emozio-
istanze espresse nel consenso al radicalismo che ha ni: la paura certo, ma anche la vergogna. Il rifiuto,
intercettato la domanda di cambiamento. E negli l’espulsione trasmettono al migrante come a tutti i
stessi mesi abbiamo acquisito consapevolezza del marginali il senso del “non diritto all’esistenza”, e del
percorso irreversibile che stiamo imboccando verso carattere “vergognoso” della loro presenza. Ma oggi
un mutamento non solo delle forme e degli equilibri – come dice Manicardi – siamo noi a doverci vergo-
dell’assetto costituzionale della nostra convivenza ma gnare.
di ciò che ne rappresenta la sostanza. Non sono le parole e i toni rassicuranti del nostro
Si preannunciava una nuova difficile stagione, Primo Ministro sul suo impegno per l’accoglienza e
una prova di resilienza per la nostra democrazia. per un’Europa più solidale, operazioni cosmetiche da
Oggi emergono i tratti, sempre più netti e riconosci- spin doctor del consenso multimediale scollegate da
bili, di quello che Luigi Ferrajoli ha definito un chiaro ogni effettiva correzione della linea politica, a cam-
e consapevole disegno di alterazione del suo para- biare la sostanza di quello che accade e di quello che
digma costituzionale, che si salda al più ampio pro- rischiamo di diventare nello scenario sovranazionale:
getto eversivo di colpire l’Europa unita e i suoi valori il principale laboratorio nel quale – sulla sorte dei po-
fondanti; assistiamo alla disgregazione delle vecchie poli migranti – si sperimentano nuove alchimie per
forme di soggettività politica collettiva, basate sull’e- togliere linfa vitale al progetto dell’Europa unita.
guaglianza nei diritti e sulla solidarietà tra eguali Ci stiamo avvicinando culturalmente al sistema di
e alla loro sostituzione con soggettività politiche di “valori” affermati dal gruppo di Visegrad, con il rischio
tipo identitario, che trovano oggi la loro più forte e di moltiplicarne gli effetti diventando una delle forze
simbolica espressione nella contrapposizione fra il trainanti nella riconfigurazione politica europea. Di
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questo dobbiamo essere consapevoli. La nostra storia za consapevolezza delle loro implicazioni, a scelte di
può cambiare. E noi potremmo essere responsabili di rottura con la sua identità di comunità fondata sulla
aver posto fine a quella dell’Europa unita. solidarietà e sulla pari dignità delle persone.
Abbiamo tollerato i gesti che hanno dato concre-
tezza a queste scelte (i respingimenti dei migranti ai
2. Le sfide per l’Europa, confini, in Ungheria come in Francia) e l’ostentazione
la nostra comunità di destino delle loro azioni simboliche (i muri, i fili spinati, le
marce religiose per presidiare i confini e per esorciz-
2.1. L’Europa unita: una necessità zare l’ingresso degli infedeli).
«Oggi vorrei parlarvi della tragedia dell’Euro- Abbiamo riscoperto l’importanza dei confini eu-
pa. Questo nobile continente che comprende nel suo ropei e, con la fine della coraggiosa operazione Mare
insieme le regioni più eque e colte della terra. E in Nostrum, abbiamo accettato di arretrare “fisicamen-
che condizione l’Europa è stata ridotta? … . Tra i vin- te ed eticamente” su questa linea di confine (nota
citori c’è una babele di voci, tra i vinti il cupo silenzio Asgi).. Oggi ci sfidiamo, da “nazioni sovrane”, sul
della disperazione… Eppure esiste ancora un rime- dovere condiviso della “solidarietà” chiudendo i porti
dio che, se venisse generalmente e spontaneamente alle ultime navi impegnate nel soccorso umanitario –
adottato dalla grande maggioranza dei popoli in quelle dei volontari – presenti nel Mediterraneo.
molti Paesi, trasformerebbe per miracolo l’intera Abbiamo, qualcuno ha scritto, venduto l’anima
scena… qual è questo rimedio sovrano? Consiste nel- dell’Europa delegando alla Turchia il controllo delle
la ricostruzione della Famiglia europea, o di tutto ciò frontiere esterne, non esitando a considerarla acriti-
che di essa ci è possibile ricostruire, e nel dotarla di camente «Paese di primo asilo» e «Paese terzo sicu-
una struttura nella quale possa dimorare in pace, si- ro», ed ipotecando la possibilità di prendere posizioni
curezza e libertà. Dobbiamo costruire una sorta di ferme contro la tragica deriva che ha subito verso l’in-
Stati Uniti d’Europa». staurazione di un regime autoritario e la soppressione
A distanza di 73 anni queste parole tratte dal di- delle libertà fondamentali per i suoi cittadini.
scorso tenuto da Winston Churchill all’Università di Abbiamo voltato le spalle al Mediterraneo ac-
Zurigo il 19 settembre 1946, conservano la loro attua- cettando l’assuefazione di fronte alla quotidiana evi-
lità. denza di una strage infinita, “affidando” la sorte dei
L’Europa unita è, per noi contemporanei e per le migranti alla casualità delle operazioni di cosiddetto
generazioni future, una necessità. salvataggio della Guardia costiera libica, di fatto rin-
Di fronte al ritorno dei nazionalismi e dei loro viandoli ai centri di detenzione e abbandonandoli ad
simboli non è un esercizio retorico ricordare che que- un contesto disumano e degradante, ripetutamente e
sta nostra comunità di destino è nata dalla sconfitta inutilmente denunciato da tutte le organizzazioni in-
dei totalitarismi e che in ogni momento i veleni del ternazionali.
nazionalismo possono riportare sanguinosi conflitti Con l’inerzia, l’indifferenza e l’incapacità di su-
anche nel cuore dell’Europa. I demoni, ammoniva perare i veti incrociati e gli egoismi nazionali l’Euro-
J.C. Juncker qualche tempo fa, come ha dimostrato pa ha tradito l’impegno assunto nella sua Carta dei
il sanguinoso conflitto nei Balcani, non se ne sono diritti fondamentali di garantirne il godimento nei
andati, stanno solo dormendo. Oggi noi siamo testi- confronti dell’intera comunità umana e delle gene-
moni del loro risveglio. razioni future.
Ma l’Unione europea non è solo una necessità.
Come nel progetto visionario di chi l’ha concepita, 2.2. Il progetto di disgregazione
rappresenta l’unica dimensione dove possono pie- Il futuro di un’Europa fondata sui diritti e sui va-
namente realizzarsi le condizioni per la fioritura e la lori universali e indivisibili di solidarietà, eguaglianza
perennità di una democrazia durevole (Alain Caillé), e pari dignità delle persone, deve oggi confrontarsi
e per preservare quell’universalismo dei diritti fonda- con un progetto di disgregazione, che è l’altra faccia
mentali, politici e civili, di libertà e sociali proclamato di un contagioso processo di regressione democratica
nella sua Carta dei diritti. e di affermazione delle democrazie “illiberali” in Paesi
Su tutti noi oggi grava una responsabilità storica. membri dell’Unione.
Ereditiamo un’Europa indebolita dagli effetti del- Sperimentato dapprima in Ungheria, questo mo-
la crisi economica e sociale, dall’esplosione delle dise- dello è diventato una concreta realtà in Polonia, e sta
guaglianze, dalla disaffezione e dal senso di distanza avanzando in Romania e Bulgaria, mentre importanti
dalle sue istituzioni che non hanno saputo raccogliere segnali di allarme vengono anche dalla Repubblica
le istanze di maggiore equità sociale dei singoli e di Ceca. È un processo insidioso che, senza infrangere
solidarietà di interi Paesi provati duramente dalla cri- le leggi e senza ricorrere a frodi elettorali, manipola
si economica. Abbiamo assistito in questi anni, sen- e svuota le regole, le procedure e le istituzioni della
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democrazia; accresce il potere dell’esecutivo, inde- mettere in opera nuovi meccanismi di assistenza fi-
bolendo tutti i contropoteri, limitando la libertà e il nanziaria, e regole per l’unione monetaria e bancaria.
pluralismo dell’informazione, acquisendo il controllo Perché banche e bilanci sono certamente molto im-
sulla magistratura e sui suoi organi di autogoverno. portanti per la nostra economia…. ma l’Europa non
È un processo di avvelenamento dell’intero funziona- è solo banche e bilanci. È molto di più. E deve essere
mento del sistema costituzionale che si salda al rifiu- molto di più, se vogliamo conquistare non solo le “ta-
to dei valori dell’Unione europea e alla riscoperta del sche” ma anche il cuore e la mente dei cittadini euro-
primato della sovranità nazionale: in nome della tute- pei. Ecco perché è così importante creare un nuovo
la della nazione e del suo popolo, Ungheria e Polonia meccanismo per tutelare lo Stato di diritto».
hanno chiuso le loro frontiere, hanno violato tutti gli Con queste parole Viviane Reding presentava il
obblighi di solidarietà che derivano dalla loro appar- nuovo quadro per la tutela dello Stato di diritto adot-
tenenza all’Unione, e rifiutato ogni interlocuzione con tato nel marzo 2014. È stata la risposta della Com-
le istituzioni europee sulle riforme che hanno condot- missione europea ai segnali di allarme rappresentati
to ad una crisi sistemica dello Stato di diritto. dal ripetersi di situazioni di violazioni sistemiche dei
Si alterano le forme della democrazia e si svuota valori fondanti dell’Unione: le espulsioni delle popo-
di contenuti la sua “dimensione sostanziale” con scel- lazioni Rom in Francia nell’estate del 2010; le riforme
te regressive per i diritti civili e sociali, per la libertà adottate in Ungheria a partire dal 2011 con gravi rica-
di espressione e per quella accademica, per i diritti dute sull’indipendenza del sistema giudiziario, sulla
dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati, per la Corte costituzionale e sui diritti fondamentali delle
libertà di riunione e di associazione e per i diritti delle persone; la crisi determinata in Romania nell’estate
persone appartenenti alle minoranze. del 2012 dall’adozione di una serie di misure urgen-
È il lungo elenco delle violazioni che leggiamo ti da parte del Governo, che alteravano gli equilibri
nella risoluzione del Parlamento europeo che quasi costituzionali e riducevano le competenze della Corte
due anni fa sollecitava l’intervento con la procedura costituzionale.
di infrazione contro l’Ungheria e l’avvio di un rego- È stato un passo importante per riaffermare che,
lare processo di monitoraggio degli Stati membri sul nella visione europea, lo Stato di diritto, in quanto po-
rispetto dei valori fondamentali dell’Unione europea. sto a fondamento dell’Unione e della sua azione ester-
Gli stessi “ingredienti” oggi si utilizzano in quello na, non è espressione della sovranità statale, protetta
che rischia di diventare un nuovo laboratorio per l’at- dalla insindacabilità delle scelte relative all’assetto
tacco allo Stato di diritto, rappresentato dalla Roma- costituzionale e all’equilibrio fra i poteri negli Stati
nia. Nella risoluzione approvata il 13 novembre dello membri, ma è espressione dell’insieme dei valori e
scorso anno, è ancora il Parlamento europeo a lancia- dei principi costituzionali e giuridici comuni che l’U-
re l’allarme per il contesto nel quale si inseriscono le nione deve assumere a parametri di valutazione della
riforme che in questo Paese possono compromettere continuità dell’azione anche degli Stati membri con i
in modo strutturale l’indipendenza del sistema giudi- criteri di Copenaghen.
ziario e la sua capacità di contrastare in modo efficace Il nuovo meccanismo, attivato per la prima vol-
la corruzione: il processo di arretramento della de- ta e portato avanti con la procedura di infrazione nei
mocrazia avanza con le restrizioni alla libertà dei me- confronti della Polonia, ha tuttavia dimostrato limiti
dia e i tentativi di trasformare i mezzi di informazio- politici e strutturali che non hanno impedito il conso-
ne in strumenti di propaganda politica; le modifiche lidarsi di situazioni conclamate di minaccia sistemica
della legislazione relativa all’organizzazione, al fun- ai valori dell’Unione.
zionamento e al finanziamento delle ONG hanno un A fronte del dilagante processo di regressione del-
“potenziale effetto intimidatorio sulla società civile” e lo Stato di diritto, l’Europa deve procedere con deter-
limitano la libertà di associazione; con alcune inizia- minazione nella direzione più volte indicata dal Parla-
tive, come la petizione promossa nel maggio 2016 per mento europeo, adottando un sistema di monitorag-
rivedere la Costituzione rumena al fine di limitare la gio costante per tutti gli Stati membri, che prescinda
definizione di famiglia al matrimonio fra uomo e don- dall’esistenza di situazioni di grave e persistente vio-
na, si rimettono in discussione i diritti fondamentali lazione dei valori di cui all’articolo 2 del Trattato, e
delle persone e si apre la strada alla discriminazione. realizzi invece le condizioni per una permanente e re-
ciproca sorveglianza democratica in difesa di tutti i
principi fondativi del sistema costituzionale europeo:
2.3. La democrazia europea avrà un futuro un processo regolare, sistematico e obiettivo di mo-
se sarà in grado di ritrovare il suo demos nitoraggio e di dialogo, al quale partecipino tutti gli
«Io credo che dovremmo essere “ambiziosi” Stati membri, con il coinvolgimento delle istituzioni
quando parliamo di “Stato di diritto” e di diritti fon- europee, per salvaguardare i valori fondanti dell’U-
damentali, almeno quanto l’Europa è “ambiziosa” nel nione e tutti i principi dello Stato di diritto.
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Si tratta di una prospettiva essenziale per il futuro 3. L’attacco ai diritti e alle garanzie
dell’Unione come comunità fondata sulla «forza non
di un esercito o di una polizia comune», ma dei prin- 3.1. Le nuove sfide
cipi dello Stato di diritto (sentenza Les Vertes CGUE In un contesto di crescente complessità della do-
C- 294/83 del 1986), che non si risolve nel rispetto manda di giustizia, nel vuoto di tutela per i diritti e
della legalità formale ma afferma il primato dei diritti nell’assenza di regole di presidio alla legalità, si rin-
fondamentali, garantito solo da sistemi giudiziari in- novano per la giurisdizione, e in forme sempre diver-
dipendenti. se, grandi sfide e terribili responsabilità.
A questa prospettiva hanno dato forza e contenuti L’esplosione delle nuove diseguaglianze, che
le giurisdizioni nazionali ed europee. Dalla sentenza anche le cifre e l’analisi dell’ultimo rapporto Oxfam
Les Verts sino all’ordinanza sulla Polonia dell’otto- descrivono in maniera spietata, confermando la loro
bre scorso nel ricorso per inadempimento presentato crescente estensione e una concentrazione delle ric-
dalla Commissione europea, passando per le senten- chezze a livello mondiale eticamente inaccettabile, ha
ze pronunciate nella causa proposta dall’Associazio- disarticolato il nostro quadro culturale di riferimento.
ne dei giudici portoghesi e su rinvio dall’Alta Corte Nell’epoca delle nuove diseguaglianze, i perdenti
irlandese in tema di esecuzione (proprio verso la Po- e i soggetti deboli sono disseminati in luoghi inattesi e
lonia) del mandato di arresto europeo, la giurispru- la tutela dei diritti richiede anzitutto la comprensione
denza della Corte di giustizia ha ribadito il valore di piena del fenomeno rispetto a nuove forme di esclu-
elemento strutturale che l’indipendenza dei sistemi sione sociale, prodotte dalla mancanza di accesso alla
giudiziari riveste per l’ordinamento europeo, non più conoscenza e all’informazione, ai servizi fondamenta-
confinato al domaine reservé dei singoli Stati mem- li come la tutela della salute e l’istruzione, e in ambiti
bri, in quanto garanzia dell’insieme dei diritti discen- già esplorati, come quello del lavoro, sia dipendente
denti dal diritto dell’Unione e dei valori comuni agli che autonomo.
Stati membri enunciati nel Trattato. Quanto la realtà del mondo del lavoro si sia sem-
Si tratta di passi importanti nella costruzione di pre più allontanata dal modello disegnato dalla no-
un ruolo centrale delle istituzioni europee nella pro- stra Costituzione è sotto gli occhi di tutti. Da stru-
mozione e nella tutela dello Stato di diritto, verso mento di emancipazione, e principale condizione di
un’identità europea fondata sui valori declamati dai accesso ad un’ esistenza libera e dignitosa a fattore
Trattati, che può aprire per la politica dell’Unione di produzione di nuove diseguaglianze: con il lavo-
prospettive più ampie ed ambiziose rispetto all’effet- ro atipico e il lavoro precario si sono moltiplicate le
tiva realizzazione dello spazio comune di libertà, giu- disparità retributive; pesanti sono gli effetti di esclu-
stizia e sicurezza. sione della diseguaglianza di genere e della fram-
A pochi mesi da elezioni decisive per il futuro del- mentazione del lavoro, attraverso la creazione di
la democrazia europea, è questo il momento per ri- nuove e sempre più diffuse forme contrattuali, dalla
affermare, senza incertezze, la nostra aspirazione ad galassia del parasubordinato al contratto di sommi-
una piena integrazione politica e sociale dell’Unione, nistrazione di mano d’opera, e un’ulteriore effetto di
ad un’Europa capace di dare un’anima alle sue politi- discriminazione è prodotto dalla concentrazione del
che monetarie anteponendo alle esigenze del mercato lavoro atipico sulle nuove generazioni. Questa re-
scelte di valore in nome della coesione e solidarietà, altà non è l’inevitabile risultato delle trasformazioni
dotata delle forza politica necessaria per affrontare tecnologiche o della competitività giocata sul mer-
le grandi sfide che la storia le pone davanti ed essere cato globale ma, come ha scritto Roberto Riverso, il
protagonista sulla scena mondiale nella difesa degli frutto di una costruzione sociale in cui il ruolo de-
ideali dell’uomo che sono i suoi ideali (Caillé). cisivo appare svolto dallo Stato e il prodotto di una
La democrazia europea avrà un futuro se sarà politica, una cultura, di leggi approvate negli ultimi
in grado di ritrovare il suo demos. E solo seguendo venti anni che hanno scardinato il sistema di tutele
la trama dei diritti, come ha scritto Stefano Rodotà, costruito intorno al lavoro come priorità del sistema
potremo davvero scoprire un’altra Europa, assai di- democratico: la definizione del contratto a tempo
versa dalla prepotente Europa economica e dall’eva- indeterminato come regola generale del rapporto di
nescente Europa politica. Questa è la via obbligata lavoro; l’inderogabilità delle tutele accordate in sede
che ci indica la Carta dei diritti fondamentali per una legislativa; l’affermazione della proporzionalità tra
rifondazione in senso democratico dell’Unione. E in inadempimento del lavoratore e reazione del datore
questa direzione la giurisdizione, nazionale ed euro- e conseguente controllabilità del modo in cui il da-
pea, dovrà continuare a svolgere il ruolo fondamen- tore di lavoro esercita questo potere; l’esistenza di
tale che ha assunto in questi anni nella costruzione un giudice ad hoc che, pur arbitro imparziale tra le
dell’ordinamento giuridico dell’Unione, fondato sulla parti, è capace di comprendere la diversa capacità
centralità della persona e dei suoi bisogni. di resistenza economica, e dunque processuale, tra
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le parti, così da svolgere un concreto ruolo promo- capace di operare in tempo reale rispetto alla soluzio-
zionale delle garanzie individuali e di assicurare ne dei problemi, assecondando le attese e gli umori
effettiva certezza ai diritti, non solo economici, dei cangianti del popolo.
lavoratori. E in questo scenario economico e sociale, In questi mesi abbiamo assistito all’umiliazione
di riduzione del ruolo di garanzia del giudice del la- del Parlamento e a crescenti manifestazioni di insof-
voro, al quale si chiede di abbandonare un controllo ferenza verso le istituzioni e le regole della democra-
sostanziale interno, per porne in essere uno mera- zia. La via pare segnata: l’abuso della decretazione
mente formale ed esterno, e di non intromettersi in d’urgenza; il ricorso alla fiducia per svilire il dibattito
scelte dettate dalla situazione economica contingen- parlamentare e aggirare gli inutili ostacoli lungo il
te, posta a giustificazione di scelte imprenditoriali percorso riformatore del cambiamento; l’alterazione
che incidono pesantemente sulle tutele, non solo di tutta la nostra grammatica costituzionale e degli
economiche, dei lavoratori, è mancata una politica equilibri che ci ha consentito sino ad oggi di preser-
alternativa di difesa dei diritti e per una riforma del vare, e che ora stiamo mettendo a rischio, senza nes-
welfare. suna consapevolezza dei gesti dirompenti (come la
Sono mancati gli strumenti e le misure d’inter- proposta di impeachment che ha segnato la nascita
vento in grado – come ha detto Paolo Guerrieri – di del nuovo Governo) o con l’ostentata indifferenza per
migliorare l’uguaglianza delle opportunità oltre che tutte le forme di interlocuzione istituzionale, persino
colmare le disuguaglianze nelle condizioni di parten- quando finalizzate ad ottenere una maggiore ponde-
za, realizzando allo stesso tempo una combinazione razione delle scelte che incidono sul rispetto dei dirit-
virtuosa tra una efficace effettiva redistribuzione e ti fondamentali delle persone.
un adeguato dinamismo dei mercati. La “giustizia a portata di mano” risponde oggi ad
La centralità del lavoro, con il suo valore in ter- una priorità politica assoluta. Sul terreno della giuri-
mini di emancipazione della persona e costruzione di sdizione si gioca infatti una partita decisiva per i nuo-
rapporti sociali solidi, rischia di essere messa in om- vi assetti della nostra democrazia.
bra dalle misure di contrasto della povertà. Il reddito Attraverso la riduzione degli ambiti di interven-
di cittadinanza, se da un lato appare importante in to della giurisdizione, si rimettono in discussione il
chiave di contrasto a diseguaglianze ormai inaccetta- fondamento egualitario e solidaristico del nostro
bili, dall’altro comporta il rischio di incanalare in pro- Stato costituzionale e i principi che ne costituiscono
spettive di assistenzialismo le battaglie per il lavoro e l’essenza: l’universalismo dei diritti fondamentali, la
per una società meno povera. Potrebbero così rima- centralità della persona e della pari dignità, la libertà
nere sul tappeto i veri problemi: creazione di lavoro di autodeterminazione, la laicità dello Stato.
vero e non povero; riforma dei centri per l’impiego; Espropriando la giurisdizione del suo ruolo di ga-
piano di investimenti strategico per ridare linfa al la- ranzia e di terzietà, si altera in maniera permanente il
voro; universalismo dei diritti dei lavoratori. rapporto fra autorità e libertà e il quadro di valori che
Nella riflessione svolta al congresso di Bologna dà legittimazione al sistema penale, ponendo limiti
sul tema delle diseguaglianze abbiamo ritrovato le ra- all’arbitrio del potere punitivo.
gioni del nostro impegno per una giurisdizione all’al-
tezza del difficile compito che oggi richiedono l’attua- 3.3. Il cd. decreto Salvini
zione dell’eguaglianza nelle sue nuove declinazioni e è il manifesto di questo nuovo corso
la sua realizzazione nella dimensione “costituzionale” L’intervento congiunto in materia di protezione
piena, con la rimozione di ciò che di fatto la ostacola. internazionale, immigrazione e sicurezza pubblica si
Sfide nuove, dunque, e terribili responsabilità per è rivelato anzitutto un’operazione di marketing ben
la giurisdizione che oggi deve confrontarsi con un riuscita, che ha voluto imprimere una forte accelera-
contesto che sta rapidamente evolvendo, in ambito zione al cambiamento “culturale” in atto nel Paese,
europeo e nazionale, verso un nuovo assetto normati- togliendo consapevolezza dei valori in gioco e portan-
vo e culturale fortemente regressivo per i diritti e per do consenso alle scelte di criminalizzazione ad alta
le garanzie e verso una manomissione dei principi valenza simbolica: l’immigrazione è rappresentata
dello Stato di diritto che priva la giurisdizione del suo e deve essere vissuta come una questione di ordine
ruolo di garanzia e di terzietà. pubblico; lo straniero, clandestino o integrato, è co-
munque il diverso, responsabile della nostra insicu-
3.2. La giustizia “a portata di mano” rezza e dell’usurpazione di diritti e di opportunità a
Sostenuto dal consenso di un popolo ammalia- danno dei “cittadini”.
to dalle nuove parole d’ordine, il Governo procede Tutto l’impianto normativo del decreto si svilup-
a tappe forzate nell’attuazione del suo programma pa in maniera coerente intorno all’identità negativa
sulla giustizia. Come nella democrazia acritica di Za- del migrante e alla percezione di rifiuto che deve ge-
grebelsky, la giustizia deve essere a portata di mano, nerare. Il cambiamento che si vuole ottenere è anzi-
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tutto emotivo perché da qui può nascere il consenso dei diritti umani e di compatibilità con il nostro si-
ad una riforma che mistifica la realtà e i dati di fatto stema di rigide e inderogabili garanzie previste per la
che la descrivono: non siamo più in presenza di un legittima privazione della libertà personale.
arrivo massiccio di migranti, diminuito radicalmente Dietro questa riforma appena varata si intravede
fin dal 2017; anche rispetto al totale della popolazione un progetto alternativo di società: un nuovo ordine
non siamo il Paese soggetto all’invasione dei migranti fondato sul superamento teorizzato, dichiarato e ri-
e siamo anzi fra i Paesi che “meno accolgono”. vendicato, del carattere universale dei diritti fonda-
Sul piano – non simbolico né emotivo – della mentali, del principio di eguaglianza fra gli individui
concreta incidenza sul riconoscimento e la tutela del e della solidarietà quale valore che appartiene alla no-
diritto di migranti e dei richiedenti asilo ad essere ac- stra storia e alla nostra comunità.
colti e a vedersi riconosciuto il diritto ad una esisten- A chi fortemente ha voluto la riforma e oggi for-
za libera e dignitosa, la riforma ha effetti dirompenti: temente la sostiene dobbiamo ricordare che, come ha
la sostanziale abolizione del permesso di soggiorno scritto Paolo Rumiz, profughi si diventa e profughi
per motivi umanitari, ora circoscritto ad ipotesi del tutti noi possiamo diventare in un solo attimo. Basta
tutto eccezionali e tipizzate, compromette la piena at- una guerra.
tuazione del principio sancito dall’articolo 10, comma
3, della Costituzione; si introducono ostacoli nel pro- 3.4. Il disegno di legge Pillon
cedimento per il riconoscimento del diritto d’asilo, e ovvero la genesi di un pregiudizio
all’accesso alla tutela giurisdizionale con la previsione Siamo già ad un passaggio molto stretto per i di-
di termini troppo brevi per l’audizione, l’aumento dei ritti civili e per quei valori, come la pari dignità delle
casi in cui i termini per l’impugnazione di un prov- persone, che ai diritti civili hanno conferito una nuo-
vedimento negativo della Commissione territoriale va dimensione e una nuova concretezza.
vengono dimezzati, nuove ipotesi di inammissibilità Si moltiplicano i segnali di un nuovo oscuranti-
e la previsione dell’obbligo di lasciare il territorio del- smo, di una utopia regressiva che investe interi siste-
lo Stato in caso di diniego per chi è sottoposto ad un mi di diritti, come il diritto di famiglia, e vuole passi
procedimento penale o è stato condannato con sen- indietro su conquiste fondamentali che riguardano i
tenza non definitiva, per alcuni reati gravi e di me- diritti del vivere e la libertà di agire di ciascuno di noi
dia gravità, con grave violazione della presunzione di davanti alle decisioni della vita.
non colpevolezza dell’articolo 27 della Costituzione; Il disegno di legge Pillon è il portato della stessa
l’esclusione del permesso di soggiorno per richie- sub-cultura, fortemente ideologizzata, che ha prodot-
denti asilo dai titoli per l’iscrizione anagrafica è una to le iniziative contro l’aborto, gli attacchi in nome dei
misura gravemente e inutilmente discriminatoria che valori della famiglia “tradizionale” alle unioni civili, al
priva di fatto le persone di elementari diritti e di op- biotestamento, alla laicità dello Stato.
portunità di integrazione; un chiaro disfavore verso Ci troviamo di fronte a un progetto di controri-
le attività di integrazione si coglie nelle disposizioni forma che – in nome di un ordine morale “superio-
che impongono nuovi obblighi solo alle cooperative re”, che vuole farsi anche ordine giuridico – ridise-
sociali che si occupano di migranti; la previsione della gna la regolamentazione della crisi familiare in con-
revoca della cittadinanza a seguito della commissione trasto con il bene supremo da salvaguardare, rappre-
di gravi reati introduce, in contrasto con i principi co- sentato dall’interesse del minore, e con il principio
stituzionali, una diversa disciplina sulla perdita dello personalistico proclamato all’articolo 2 della Costi-
status di cittadino in ragione del modo in cui è stato tuzione, che assegna alle «formazioni sociali», come
acquisito; al pesante ridimensionamento del sistema la famiglia, il fine di permettere e di promuovere
di accoglienza inclusivo e diffuso rappresentato dagli lo svolgimento della personalità di ciascuno. È un
SPRAR, corrisponde il potenziamento dei Centri go- principio che, come ha chiarito la Corte costituzio-
vernativi finora destinati all’emergenza e alla prima nale, non ammette una concezione totalitaria della
accoglienza, “non luoghi”, spazi senza tempo e senza famiglia e dell’ordine familiare, né una visione della
identità, dove i migranti entrano e, relegati a una con- famiglia nemica delle persone e dei loro diritti. Gli
dizione di emarginazione e di esclusione, diventano effetti di scelte ideologiche sulla tenuta di un sistema
un’entità indistinta. Si torna quindi ad ampliare l’a- per più aspetti fragile, per l’unicità e la varietà delle
rea della detenzione amministrativa anche a fini iden- concrete dinamiche, individuali e della vita relazio-
tificativi, con una forma di trattenimento che può po- nale che vi operano dall’interno, sono devastanti:
tenzialmente coinvolgere tutti i richiedenti asilo e si l’interesse del minore viene sacrificato in nome della
espande nuovamente il sistema, sorretto dalla logica deformazione del principio di bi-genitorialità attua-
emergenziale e di un diritto speciale per lo stranie- to con modalità pratiche di “condominio” e, in vista
ro, che realizza una forma di limitazione della libertà di un equilibrio fra le figure genitoriali artificiosa-
personale, ponendo gravissimi problemi di rispetto mente costruito su tempi paritari dell’affidamento,
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si introduce una disciplina prescrittiva che limita al ti marginali all’insegna di un’antropologia razzista
massimo la discrezionalità del giudice e il ruolo della della disuguaglianza (Luigi Ferrajoli).
giurisdizione rispetto alla tutela dei diritti in gioco; Torniamo ad una visione arcaica e primitiva della
l’affermazione del diritto esclusivo degli adulti, in pena: è l’afflizione che merita chi ha sbagliato, e che
luogo di quello del minore, ispira le modifiche intro- per questo deve tornare a pagare; ed è l’afflizione
dotte anche per la regolamentazione delle separazio- massima, che non ammette la prospettiva di recupero
ni connesse a condotte di violenza e maltrattamenti, né di reinserimento. La certezza della pena diventa
che sottovalutano l’incidenza effettiva del fenomeno, certezza del carcere.
contrastano con tutte le convenzioni internazionali a Il contratto di Governo ha annunciato la riforma
tutela dei bambini e delle vittime della violenza e an- di «tutti i provvedimenti emanati … tesi unicamente
cora una volta limitano gli spazi concessi al giudice a conseguire effetti deflattivi in termini processuali
per gestire i casi complessi di separazioni conflittuali e carcerari, a totale discapito della collettività»: si
nell’interesse del minore; le modifiche apportate sul abbandona ogni prospettiva di una giustizia ripara-
piano della tutela penale minimizzano la violenza tiva, di strumenti di riconciliazione, di forme ripristi-
domestica e rendono inefficaci gli strumenti di con- natorie o riparatorie perché contrarie alle esigenze di
trasto a un fenomeno diffuso che colpisce i soggetti tutela della collettività. La risposta al reato è e può
più deboli del rapporto. essere solo una ritorsione, e una sanzione che ne ri-
Come ha detto Gabriella Luccioli, è un ritorno a produce in senso analogico la negatività, il suo essere
un passato che non può essere riproposto e su cui, an- male (Luciano Eusebi).
che se emendato, si abbatterà la mannaia della Corte Senza ripensamenti, con un tratto di penna, ab-
costituzionale e della Corte di Strasburgo. biamo rinnegato tutto il lavoro degli Stati generali
sull’esecuzione della pena e l’ispirazione di fondo che
3.5. La dilatazione aveva aggregato sinergie culturali intorno ad un nuo-
dello strumento repressivo vo progetto di esecuzione penale, il più organico e co-
Le direttrici lungo le quali si muove la politica stituzionalmente orientato mai posto in essere dopo
criminale del nuovo Governo non sono certamente la riforma Gozzini, per una piena attuazione della sua
inedite. Le continue torsioni e deformazioni subi- finalità rieducativa e un sistema delle pene che guardi
te dal diritto penale in questi anni, sotto la spinta al carcere come extrema ratio.
delle pulsioni ed emergenze del momento, hanno Quel che era rimasto nella rimodulazione regressi-
prodotto una dilatazione irrazionale dello strumen- va del decreto approvato nel marzo 2018 del progetto
to repressivo e l’abbandono del modello garantista originario, poi abbandonato per ragioni elettorali, è
rappresentato dal diritto penale minimo: si molti- stato eliminato con la controriforma sul carcere avvia-
plicano le leggi d’eccezione e di occasione come le ta dal Governo appena insediato: sono venute meno
definiva Francesco Carrara; si ricorre all’uso dema- anche le norme che favorivano l’accesso alle misure di
gogico della norma penale che alimenta l’illusione comunità; un passo indietro è stato fatto rispetto a tut-
repressiva aumentando la paura e, criminalizzando te le disposizioni della riforma che ridimensionavano
le persone in luogo delle condotte, individua il nemi- gli automatismi preclusivi, consentendo alla magistra-
co contro cui dirigerla. tura di sorveglianza di tornare a valutare caso per caso
Il decreto sicurezza segna un salto di qualità an- i progressi effettivi di ogni detenuto.
che in questa direzione: l’aumento abnorme di pene Il percorso intrapreso non solo porta al definitivo
(per il reato di invasione o occupazione di terreni o abbandono della prospettiva di un sistema peniten-
edifici ), il ripristino di fattispecie già ridotte a ille- ziario e di esecuzione penale pienamente conforme al
citi amministrativi (l’esercizio abusivo dell’attività dettato della Costituzione ma ci allontana dall’idea di
di “parcheggiatore o guardamacchine”) o addirittura pena che è patrimonio della nostra cultura giuridica,
abrogate tout court (l’“esercizio molesto dell’accat- coerente con i principi di necessità, personalità, fina-
tonaggio” che recupera la mendicità invasiva depe- lismo rieducativo: principi che fanno parte del suo
nalizzata nel 1999) che selezionano le condotte da contenuto ontologico, come ci ha ricordato la Corte
criminalizzare o aggravare sul “tipo d’autore” (pove- costituzionale, che devono evitare «il rischio di stru-
ri, migranti) e fenomeni oggi spesso riconducibili a mentalizzare l’individuo per fini generali di politica
contesti di marginalità, sono espressione di una nuo- criminale» o di «privilegiare la soddisfazione di bi-
va politica penale autoritaria che enfatizza le esigenze sogni collettivi di stabilità e sicurezza (difesa sociale),
di ordine e di sicurezza, senza alcun aggancio alle di- sacrificando il singolo attraverso l’esemplarità della
mensioni reali e all’effettiva offensività dei fenomeni sanzione»; qualità essenziali per la «legittimazione e
da contrastare, e torna ad investire sulla repressione funzione» della pena, che «l’accompagnano da quan-
massima come strumento di governo della società do nasce, nell’astratta previsione normativa, fino a
(Livio Pepino) e di esclusione dalla società di sogget- quando in concreto si estingue».
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3.6. «La caccia vale più della preda» All’illusione panpenalistica si accompagna quel-
Il processo penale si allontana dal suo paradigma la pangiustizialista e si svela l’altra faccia del diritto
garantista: quello per cui, come ha scritto Cordero, penale orientato alla massima repressione: accanto
«la caccia vale più della preda». Se i termini si inver- al diritto penale diseguale che accentua la risposta
tono, la caccia non ha bisogno di regole e anzi delle repressiva per i soggetti marginali, il trattamento
regole che la ostacolano deve liberarsi. egualitario che rovescia il senso delle garanzie trasci-
E la preda catturata deve essere esibita: la mes- nando verso il basso i soggetti più forti con lo stesso
sa in scena organizzata dalla propaganda di Stato per sbrigativo trattamento che spetta a quelli più deboli.
“celebrare” la fine della latitanza di Cesare Battisti ha La risposta a mali endemici e a fenomeni di cri-
trasformato la vittoria dello Stato di diritto e la chiu- minalità gravi e complessi è la “tolleranza zero” e il
sura di una vicenda dolorosa della nostra storia in una linguaggio della nuova politica criminale vuole tra-
pagina umiliante, che – come denunciato dall’Unione smettere il senso di un intervento “risolutivo”: è –
delle Camere penali – rappresenta nel modo più pla- come ha detto Vittorio Manes – un lessico distorsivo,
stico e drammatico un’idea arcaica di giustizia ed un prigioniero e irretito dalla finalità di legittimare un
concetto primitivo della dignità umana, estranei alla utilizzo del diritto penale come strumento di lotta a
cultura del nostro Paese. fenomeni sociali, che si assumono sistemici, se non
Un’idea arcaica di giustizia come vendetta privata persino come strumento di “vendetta sociale”.
ispira la nuova disciplina della legittima difesa. Messa La riforma cd. “spazzacorrotti” riproduce tutti i
al primo punto degli interventi nell’area penale pre- caratteri di un sistema penale fortemente orientato
visti dal contratto di governo, questa riforma – come dal finalismo repressivo: inasprimenti sanzionatori,
ha scritto Gaetano Insolera – persegue in modo evi- estensione ai reati contro la Pubblica amministra-
dente la costruzione di una emergenza e di una reto- zione delle fattispecie ostative alla concessione delle
rica disancorate da razionali considerazioni volte a misure alternative, previsione di pene accessorie per-
contemperare la molteplicità delle situazioni fattuali petue, sopravvivenza degli effetti penali alla riabilita-
e la ponderazione degli interessi in gioco con la rigi- zione, figura dell’agente sotto copertura con incerte
dità di un dato normativo. attribuzioni.
È una retorica che corrisponde invece ad opzioni E il dibattito che ha accompagnato la riforma del-
viscerali, estreme, più simili alla logica semplificata la prescrizione ha risentito di una logica di semplifi-
della Castle Doctrine e delle stand your ground laws cazione che vede le garanzie a scapito dell’efficienza.
che in America ispirano le norme sulla legittima dife- Una impostazione che può portare al mutamento
sa, fornendo un elevatissimo grado di tutela per chi della fisionomia del diritto e del processo penale: le
usi la forza letale contro chi si introduca illecitamente garanzie non sono una concessione o una rinuncia a
in un’abitazione, sulla base di opzioni di valore sino a favore degli avversari della legalità ma rappresentano
ieri estranee alla nostra cultura. un’esigenza della giurisdizione, il limite strutturale
Una riforma “manifesto”, con gravissime impli- dell’intervento penale, che lo legittima con la massi-
cazioni sul piano culturale come su quello giuridico: ma riduzione dei suoi margini di arbitrio.
anteporre l’inviolabilità del domicilio alla tutela in- Nessuna scelta finalizzata all’efficienza del pro-
condizionata della vita umana significa consumare un cesso penale è neutra rispetto alla tenuta del sistema
ulteriore strappo con il sistema dei valori della nostra di garanzie e dei principi del giusto processo.
Costituzione, sovvertendo la collocazione che da que- Per questo riteniamo che oggi sia compito di Md
sto sistema ricevono e la graduazione della loro tutela contribuire a riportare il dibattito sulle riforme del
conforme ad elementari principi di civiltà giuridica. processo penale sui giusti binari, restituendo al con-
Dal diritto ad avere paura al diritto di vendicarsi il fronto la complessità della riflessione che le garanzie
passo è breve. E quando un Ministro della Repubblica e i principi del giusto processo richiedono.
arriva a sovvertire con le parole e con i gesti simbolici Non si può pensare di disincentivare le impugna-
l’esito definitivo di un giudizio di condanna, chiaman- zioni e perseguire l’efficienza del processo cancellando
do il Tribunale del popolo ad assolvere chi ha cercato con un tratto di penna principi e valori di fondo del
di farsi giustizia da sé per vendicarsi del torto subito, processo penale. Non possiamo discutere di abolizio-
dinanzi a noi si apre un abisso, dove si perdono tutti i ne del divieto di reformatio in pejus senza valutare le
valori della convivenza civile e le regole dello Stato di implicazioni di questa scelta rispetto alla piena espli-
diritto che devono garantirli. cazione del diritto di difesa e alla sua proiezione nel
diritto ad impugnare.
3.7. La tenuta delle garanzie Al dibattito sulla prescrizione abbiamo contribu-
La giustizia a portata di mano non tollera i valori ito portando la nostra attenzione alla funzione di ga-
più complessi della giurisdizione e vive con insoffe- ranzia che questo istituto ha come limite alla pretesa
renza i vincoli delle garanzie. punitiva dello Stato inerte. Una pretesa che non può
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