INTERVISTE SPECIALI A 10 GIOVANI PROMESSE DEL TEATRO - 30 MAGAZINE
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Lettera dai collaboratori: Lucia Guglielmo Ciao ragazzi! Sono Lucia e collaboro con OperaLife ormai da due anni grazie ad una collega e amica che mi ha fatto conoscere questo mondo; ma il mio legame con la musica inizia anni fa quando da bambina mi chiesero se volessi imparare a suonare uno strumento presso il corpo musicale del mio paese. Dissi di sì. E in qualche anno ebbi in mano il flauto traverso, lo strumento al quale mi sento più legata e più mi rappresenta. La sensazione che provai il giorno che mi venne presentato per la prima volta è stata come per Harry Potter quando la sua bacchetta lo scelse per essere il suo mago (non so se avete presente la scena), una magia! Da quel momento ho sempre avuto la musica come parte importante della mia vita e scoprendo OperaLife ho potuto unire passione e professione. Si, infatti, il mio ruolo nell’associazione è quello di graphic designer. I miei studi mi hanno portato a mantenere musica, opera e l’arte nella mia vita ma comunicare e promuovere l’arte è tutta un’altra cosa. In OperaLife mi sono occupata da subito della realizzazione dei video Lyrics che vi invito a vedere e ascoltare su canale nostro canale Youtube, fino a realizzare e coordinare da qualche mese il magazine. Oggi sono molto orgogliosa di essere parte di questo bellissimo progetto e di contribuire alla diffusione dell’arte. Quindi vi saluto e vi auguro una buona lettura di questo fantastico numero! Lucia Guglielmo OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 3
IN QUESTO NUMERO SPECIALE TEATRI PG 10 Intervista ad Ernesto Palacio sovrintendente del Rossini Opera Festival MUSICA E TEATRO PG 14 Verdi & Boito: un’accoppiata vincente! PG 32 Die Frau ohne Schatten (La donna senz’ombra) 4 OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
CURIOSITÀ PG 63 Piccola Bio: ASKAR LASHKIN PARTNER PG 66 Opera fanpage: Gli insuccessi alle prime assolute: perchè? PG 70 Song e il side by side BALLETTO PG 82 Intervista a Sabrina Brazzo CULTURA PG 49 Le Gymnopédies, melodie del mito e della nostalgia PG 60 MANON LESCAUT : Femme fatale e civetteria ARTE E FOTOGRAFIA PG 74 Adelson e Salvini: Bellini al Bellini INTERVISTE SPECIALI DA PG. 20 OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 5
OperaLife community Eccoci arrivati al mese di luglio e le vacanze si avvicinano! Così anche per noi membri della community di OperaLife gli appuntamenti con gli ospiti saranno condensati in due date: il 13 ed il 27 luglio sempre alle ore 21:00. Non sai cosa sono gli appuntamenti con i nostri ospiti? Facendo parte della community di OperaLife avrai modo di partecipare alle nostre videochiamate con ospiti tra i quali cantanti in carriera, sovrintendenti di teatri, registi e lavoratori dello spettacolo, che ti racconteranno la loro esperienza diretta nel settore. Potrai porre domande, chiedere curiosità e delucidazioni per soddisfare i tuoi dubbi e capire meglio come funziona questa macchina vastissima che è il Teatro. Ricordati anche del nostro filtro Instagram. Cerca il filtro OperaLife, scaricalo e scatta anche tu una foto taggando @operlifeit così da poter avere la possibilità di essere condiviso sul nostro profilo! Ma non è finita qui! Infatti verrà sorteggiata una persona tra quelle che ha usato il filtro per far parte di una diretta con lo Staff di OperaLife! …Che aspetti? Potresti essere tu il/la fortunato/a! Non scordarti poi di mettere alla prova la tua conoscenza e abilità con il nuovo “nomi, cose e città” di OperaLife! È un altro filtro uscito nel mese di aprile realizzato in collaborazione con Aida Creator che tramite un tap ti permetterà nel tempo di una story di cercare un titolo d’opera, un’aria o il nome di un personaggio d’opera che inizia per la lettera sorteggiata. Ti verranno in mente al primo tentativo? Sarà un gioco da ragazzi? Oppure sfoggerai autori e nomi ricercati? 6 OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Lo sapevate che nel nostro profilo Instagram ci sono tantissimi contenuti apposta per voi? Comunque vada, ricorda di taggare @operalifeit e sfidare altri amici! Essendo parte della nostra Community inoltre potrai proporre temi da trattare in futuro, ospiti da voler incontrare e artisti da cui prendere ispirazione. Potrai parlarci di nuovi format che ti ispirano ed essere parte attiva di Operalifeit grazie al tuo apporto! Siamo tutti appassionati d’opera e musica classica, crediamo nel confronto e nella crescita da stimoli produttivi e costruttivi. La pensi anche tu così? Scrivici in direct sulla nostra pagina IG e scopri come far parte della nostra Community OperaLife, oppure scrivici ad operalifeit@gmail.com. Spero di incontrarti presto lì, io ci sarò …e tu? Non perdere questa occasione! A cura di Patricia Fodor OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 7
L’Opera a difesa della cultura È iniziato a Torino il Regio Opera Festival. Reso possibile, dopo il periodo del lockdown, dalla col- laborazione tra il Teatro e la Camera di commer- cio di Torino, il Festival di quest’anno porterà nel cortile di Palazzo Arsenale una serie di ope- 2 re, concerti ed eventi per famiglie che spaziano da librettisti italiani ad interpresti internazionali. A Difesa della Cultura. Questo lo slogan del Festival, presentato dal commissario straordinario Rosanna Purchia, che ha ringraziato le istituzioni che hanno reso possibile questa edizione, in primis i Ministeri della Difesa e della Cultura, per poi lasciar parlare la musica e le opere, cominciando con L’elisir d’a- more di Gaetano Donizetti. Riproposizione dell’edi- zione a cui abbiamo potuto assistere in streaming nel periodo del lockdown, l’opera, firmata dalla regia di Fabio Sparvoli e le scenografie di Saverio Santoliquido, è stata dedicata a medici, infermieri e tutti coloro che ancora adesso lottano contro ilvirus. Tra le opere in cartellone nei prossimi mesi ricor- diamo Madama Butterfly di Giacomo Puccini, con protagonisti Rebeka Lokar e Antonio Poli, Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, dove Anna Maria Bruzze- se dirigerà Davinia Rodríguez, Jonathan Tetelman e Misha Kiria, e infine il Barbiere di Siviglia di Gio- achino Rossini, diretto dal Maestro Nikolas Nägele. Concorsi lirici del 2021 Qui di seguito riportiamo le date di scadenza per le iscrizioni dei diversi concorsi che si terranno nel 2021. 1 • XXVII Concorso Internazionale di Canto Lirico Riccardo Zandonai (Riva del Garda – Trento). Scadenza 12 Luglio. • Concorso Internazionale di Canto Lirico Città di Sorrento (Sorrento – Napoli). Scadenza 15 Luglio. • 9° Concorso Internazionale per Direttori d’Opera “Luigi Mancinelli” (Orvieto – Terni). Scadenza 20 Luglio. • XIII Concorso internazionale di canto lirico ArteinCanto “Luciano Di Pasquale”(Bellante – Teramo). Scadenza 27 Luglio. • 5° Concorso Lirico Internazionale “Bellano Paese degli Artisti” (Bellano – Como). Scadenza 30 Luglio. • V Concorso Internazionale di Canto Lirico (Bellano – Lecco). Scadenza 1 Agosto. • XI Concorso Lirico Internazionale di Canto lirico Anita Cerquetti (Montecosaro – Macerata). Scadenza 28 Agosto. • III Concorso Lirico Internazionale Città di Roma Caput Mundi (Roma). Scadenza 31 Agosto. • 36° Concorso Internazionale di Canto “Maria Caniglia” (Sulmona – L’Aquila). Scadenza 23 Settembre. 8 OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
La Boston Lyric Opera si trasferisce nel deserto Anime perdute vengono ritrovate, l’amore si riaccende e segreti vengono svelati in un misterioso motel nel deserto americano. 4 Questa la premessa della serie Desert In, prodotta dalla Boston Lyric Opera in collaborazione con la Long Beach Opera. Ambientata nell’Ovest degli Stati Uniti, in un motel in mezzo alle vaste e silenziose dune del deserto, è stata definita un Web Opera, un nuovo genere di performance in parte film, in parte video musicale ed in parte opera. Disponibile per ora solo in streaming, la serie porta la firma di Christopher Oscar Peña alla sceneggiatura, la regia di James Darrah e le musiche di Ellen Reid. La trama della miniserie ruota principalmente attorno a due coppie. I proprietari del motel Desert In, interpretati dal mezzosoprano Isabel Leonard e dal soprano Talise Trevigne, si troveranno ad avere a che fare con una giovane coppia in luna di miele, Raviv Ullman e Alexander Flores, e le loro storie di intersecheranno con quelle di diversi ospiti della struttura, in un storia che richiama le atmosfere di registi come David Lynch o John Waters. Riapre il teatro Lirico di Milano 3 Una splendida notizia per il mondo della cultu- ra milanese ed italiano. Sono stati infatti com- pletati i lavori di restauro del Teatro Lirico di Milano, chiamato anche Teatro Popolare – in contrapposizione a quello “nobile”, cioè La Sca- la – o Teatro della Cannobiana, chiuso dal 1999. I lavori, durati più del previsto anche a causa dell’aver dovuto mettere in sicurezza la strut- tura per le nuove normative sanitarie, hanno ri- guardato principalmente la buca dell’orchestra e la torre scenica, ma senza dimenticare il foyer. Il teatro verrà ufficialmente consegnato alla so- cietà vincitrice della gara di appalto per la ge- stione il 15 Luglio, hanno comunicato Filippo Del Corno e Marco Granelli, assessori alla Cultura e alla Sicurezza del Comune di Milano, per poter così riaprire al pubblico nel mese di Ottobre. Il teatro verrà intitolato a Giorgio Gaber, che nelle sue sale “ha segnato uno dei ca- pitoli più importanti del suo teatro-canzone”. OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 9
INTERVISTA ESCLUSIVA ©Studio Amati Bacciardi OperaLife incontra Ernesto Palacio. SIAMO FELICI DI ESSERE IN COMPAGNIA DI ERNESTO PALACIO, SOVRINTENDENTE DEL ROSSINI OPERA FESTIVAL. di Alessandra Gambino 10 OPERALIFEMAGAZINE SPECIALE TEATRI Luglio 2021
1. particolarmente complicato come Come ha affrontato questo difficile questo, i Teatri hanno bisogno forse momento storico il Rossini Opera come non mai di collaborare: cosa Festival? pensa in merito a questo argomento? È stato un momento storico difficile per i Noi cerchiamo sempre di collaborare con teatri soprattutto lo scorso anno. Abbiamo altri Teatri attraverso le coproduzioni però dovuto cambiare il cartellone che avevamo abbiamo come “regola” che le produzioni preparato con largo anticipo, con tre partano e nascano da qui. produzioni, riuscendo a proporre solo La Cerchiamo sempre di portare un prodotto cambiale di matrimonio, ma abbiamo studiato con cura quindi i Teatri sono cercato di rimanere attivi proponendo dei contenti di cooperare con noi. concerti in piazza con grandissimi artisti come Florez, Alaimo e Pratt. Abbiamo proposto inoltre, con i soldi ricevuti, un’appendice del Festival di agosto, nel 5. C’è una produzione operistica che le è rimasta particolarmente periodo di novembre, per dare lavoro a maestranze e artisti. Prevediamo invece impressa? per quest’anno di riuscire a fare tutto quello che abbiamo in programma. Ci sono molte produzioni che mi sono rimaste impresse da più punti di vista. Ricordo una Semiramide di due anni fa che 2. Il Rof ha investito moltissimo nei giovani dando loro molta fiducia; da un punto di vista musicale fu davvero eccellente. Dal punto di vista visivo ricordo un meraviglioso Barbiere di Siviglia di Pizzi perché crede sia importante avere nel 2018 e uno splendido Mose in Egitto di fiducia in questi? Graham Vick. A tal proposito, da poco abbiamo stretto un I giovani sono il futuro. Basti pensare che accordo con Unitel che mostrerà in canali la carriera di un artista normalmente non differenti le nostre opere degli ultimi anni. dura più di vent’anni, quindi è compito nostro preparare le prossime generazioni. 6. Lei possiamo dire che ha visto il 3. Ci parli un po' della celebre Accademia Rossiniana che avete Teatro a 360° prima da cantante, poi da manager e ora dalla direzione. Per fare queste diverse e complementari realizzato per i giovani talenti. professioni quali sono secondo lei le caratteristiche che una persona Sono molto entusiasta dell’Accademia, deve avere? Come cantante, come nella prossima edizione abbiamo diciotto manager e come Direttore Artistico/ elementi di quindici Paesi diversi ed è bello Sovrintendente? vedere l’interesse di tanti paesi diversi per il nostro Corso. L’Accademia cerca giovani Credo che avere avuto diverse esperienze da rifinire anche per il breve periodo della prima di diventare Sovrintendente e permanenza dei ragazzi in Accademia che Direttore Artistico del Rof mi abbia aiutato è solo di due settimane, quindi cerchiamo molto. Ho fatto sempre quello che mi giovani talenti e crediamo in loro. toccava fare con dedizione e amore senza smettere di essere ottimista. 4. Il manager è stato un incontro fortuito con Juan Diego Florez che in seguito m’ha dato In un momento storico la soddisfazione di creare altri artisti molto SPECIALE TEATRI OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 11
9. validi come Ildar Abdrazakov, Daniela Barcellona, Riccardo Frizza, Michele I giovani artisti in questo Mariotti ed altri. momento sono davvero messi a 7. Come state riprogrammando il nuovo anno? Strategie per il futuro? dura prova, poche audizioni, poche occasioni… che consigli si sente di dare loro? Il prossimo anno abbiamo in programma È strano perché adesso è come il tre opere, in più durante l’anno abbiamo periodo della fine della guerra, carriere si due celebrazioni: il compleanno di Rossini stroncavano altre continuavano. Posso solo a febbraio per la quale collaboriamo con consigliare di essere più preparati possibile il Conservatorio e a novembre (periodo ed essere fiduciosi. Per gli italiani consiglio della morte) verrà un pianista per ricordare di studiare bene la musica perché il livello questa data. in altri Paesi è molto alto. Stiamo già programmando il 2023 alla riscoperta di opere poco eseguite di Rossini. 10. Qual è l’insegnamento più grande che le ha trasmesso il Teatro? 8. Il Rossini Opera Festival è molto attento ai social, crede che questi Il Teatro ti permette di entrare in spazi sconfinati dove uno può prendere e godere mezzi possano avvicinare i giovani di contatti con artisti di tutti i tipi. all’opera? Certo, dobbiamo trasmettere la curiosità 11. Come si immagina il Teatro del futuro? e l’amore per la musica. Abbiamo anche qualche incontro con le scuole, dobbiamo guardare al futuro. Me lo immagino allo stesso modo perché si andrà sempre a Teatro, come andare a vedere un quadro. Abbiamo perso il pubblico inventandoci nuove situazioni ma è e sarà sempre presente nelle nostre vite perché è l’essenza di quello che amiamo. 12. Continui questa frase: “Il Teatro non può morire perché…” Il Teatro non può morire perché… il Teatro è vita, i personaggi che interpretiamo sono vivi e ci insegnano a vivere meglio. Ringraziamo di cuore il Sovrintendente e Direttore Artistico Ernesto Palacio con l’augurio di tornare presto ad ascoltare la fantastica realtà del Rossini Opera Festival. Alessandra Gambino ©Studio Amati Bacciardi 12 OPERALIFEMAGAZINE SPECIALE TEATRI Luglio 2021
" Per gli italiani consiglio di studiare bene la musica perché il livello in altri Paesi è molto alto. " SPECIALE TEATRI OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 13
DI ALESSANDRO BUGNO Verdi & Boito: un’accoppiata vincente! “Mentre vi ringrazio del bel lavoro fattomi, mi permetto offrirvi come attestato di stima, questo modesto orologio. Aggraditelo di cuore, come io di cuore ve lo offro. Vi ricordi il mio nome, ed il valore del tempo”. Scriveva così Giuseppe Verdi ad Arrigo era allora un ventenne e, come tutti i Boito (letterato e musicista) nel 1862 in giovani, venne fortemente attratto dalle segno di riconoscenza. Infatti, Verdi novità culturali tra le quali la cosiddetta ricevette la commissione di musicare una Scapigliatura, movimento artistico cantata profana, su testo di Arrigo Boito, letterario che ebbe come epicentro in occasione dell’Esposizione Universale Milano i cui seguaci erano animati da di Londra di quell’anno. Nacque l’Inno sentimenti di ribellione verso la cultura delle Nazioni, opera poco conosciuta ma tradizionale e la mentalità borghese. certo non priva di validi spunti musicali Boito si infervorò contro gli intellettuali derivanti anche dallo stimolante testo di derivazione “risorgimentale” scrivendo di Boito. Verdi fu soddisfatto di questa un’ode intitolata “Alla salute dell’Arte nuova collaborazione. Italiana” nella quale Verdi si era sentito Ma poco dopo nacque un’incomprensione offeso per un riferimento che ritenne che incrinò il rapporto tra i due: Boito rivolto alla sua musica. Egli ebbe la 14 OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
sensazione che la spietata critica fosse tra i più produttivi e proficui della storia rivolta a lui anche se, ad oggi, non ci sono dell’opera. prove che confermino tale eventualità. La loro “prova generale”? Il rifacimento Dopo questo episodio la ripresa dei dell’opera Simon Boccanegra. Il difetto contatti tra Verdi e Boito, dovuta anche principale del Simone, secondo Verdi, alla paziente intermediazione di Giulio era quello di essere un “tavolo zoppo” su Ricordi e dell’astuta moglie di Verdi, tre gambe ma che bastava rafforzarle per Peppina – che aveva intuito il valore renderlo sufficientemente stabile. Per artistico di una loro collaborazione – fu farlo venne revisionato musicalmente lenta e inizialmente quasi esclusivamente l’intero prologo, mentre venne rinnovato per lettera, ma ben presto si tramutò tutto il testo del primo atto: nacque così in un’amicizia che trascese l’aspetto la scena grandiosa ambientata nella Sala lavorativo per tramutarsi in un forte del Consiglio nel Palazzo degli Abati a legame affettivo. Fu un sodalizio artistico Genova. Il testo poetico di Boito è qui OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 15
magistrale e l’abilità compositiva di Verdi Se all’inizio della gestazione di Otello lo fonde alla perfezione con la musica che Verdi dovette essere spronato a riprendere sottolinea con forza e teatralità tutto lo a comporre all’età non indifferente di sviluppo della scena. quasi settant’anni, il potente soggetto Il nuovo Simon Boccanegra,rappresentato shakespeariano aveva già fatto alla Scala il 24 marzo 1881, ebbe enorme breccia in lui. successo. Per il Falstaff sembra quasi invece che sia Se doveva essere una prova generale della Verdi, quasi ottantenne, a non veder l’ora collaborazione Verdi-Boito gli esiti furono di rimettersi con lena a comporre, quasi senza dubbio lieti. L’opera aveva così in segreto, scrivendo per divertimento e una struttura teatrale e drammaturgica puro piacere personale. più solida che la proiettava ai vertici E Falstaff nacque il 9 febbraio 1893 alla della produzione operistica italiana. A Scala. Tra il pubblico molto elitario, tale successo contribuirono anche due anche Puccini, Mascagni e musicisti importanti cantanti di allora, il baritono di formazione tedesca come Richard Victor Maurel (Simone) e il tenore Strauss, rimasti letteralmente increduli Francesco Tamagno (Adorno) che nel dinanzi a un tale prodigio musicale. 1887 contribuirono ad un altro grande In conclusione, possiamo dire che successo: Otello. Otello e Falstaff, i due ultimi capolavori Avete letto bene: infatti, l’editore Giulio dell’estrema maturità verdiana, sono Ricordi propose a Verdi di musicare il frutto di una delle più coinvolgenti e Otello. L’editore disse chiaro e tondo al affascinanti collaborazioni artistiche della Maestro che non vi era in Italia un letterato storia del melodramma. Di essa furono che conosceva Shakespeare come Boito. protagonisti due grandi artisti che, con E Boito, che nel frattempo con l’ultima queste due opere, senza fare proclami esperienza del Simone era passato dalla e senza dichiarazioni programmatiche, titubanza alla stima sconfinata per Verdi, rinnovarono il melodramma italiano accantonò la partitura della sua seconda scaduto nella formula. Sembra quasi che opera Nerone, pur di servire al meglio il questi due grandi artisti, percorrendo Maestro. due strade parallele, si siano incontrati E Otello andò in scena il 5 febbraio 1887 al a un certo punto del loro cammino Teatro alla Scala con esito trionfale. artistico proprio quando entrambi Sempre a Boito venne riservato l’onore avevano maturato indipendentemente e di versificare l’ultimo capolavoro individualmente una loro nuova poetica dell’ottantenne Verdi, Falstaff (9 febbraio musicale. Se per Boito la stesura di 1893), unica opera comica, insieme allo questi due libretti costituì l’applicazione sfortunato Un giorno di regno, nella pratica delle sue teorie sul melodramma, carriera del Maestro. Se Falstaff esiste, per Verdi rappresentò la soddisfazione lo dobbiamo ad Arrigo Boito: egli era di un’esigenza di rinnovamento avvertita convinto che Verdi, nonostante stesse per dal compositore sin dalla sua Aida. raggiungere gli ottant’anni, poteva ancora Il rapporto tra Verdi e Boito andò avanti creare una partitura scintillante. anche negli ultimi anni di vita del 16 OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
compositore (Boito gli sopravvisse di quasi vent’anni), come testimoniano le ultime lettere contenenti, analisi delle partiture con efficaci esempi musicali, abbozzi di cambiamenti di testi dei libretti, notizie sulle prime esecuzioni, e informazioni anche di tipo personale. Della solidità e della sincerità di questa amicizia è testimonianza, infine, una lettera scritta da Boito al musicologo Bellaigue alcuni mesi dopo la morte del Maestro, del quale il poeta di Padova sentiva la mancanza. OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 17
INTERVISTE E 10 GIOVANI DEL TE 18 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
ESCLUSIVE A I PROMESSE EATRO 2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 19
INTERVISTA ESCLUSIVA Adriana Gonzalez • Classe 1991, nativa del Guatemala, è uno dei soprani più importanti della sua generazione. Dopo aver completato i suoi studi all'Universidad del Valle, è entrata a far parte dell'Opéra National de Paris Opera Studio, dove ha cantato i ruoli di Zerlina (Don Giovanni), Despina (Così fan tutte), Sapho et Iphise (Les Fêtes d'Hébé). Nel 2019 ha vinto il 1° premio al Concorso Placido Domingo Operalia e il Premio Pepita Embil Zarzuela a Praga. 20 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Benvenuta tra noi! La nostra prima grande curiosità riguarda come tutto è iniziato: qual è stata la scintilla che ha acceso il tuo interesse per la musica e successivamente la passione per il canto? Inizialmente non sapevo di volermi dedicare all'opera. Durante la mia infanzia ho avuto ac- cesso alla musica con lezioni di pianoforte e chitarra, ma il mio obiettivo non era la musica classica quanto il jazz e il rock, in particolare i Beatles. Il vero amore per il canto lirico è arrivato più tardi, all’età di 17 anni, quando ho incontrato la mia prima insegnante di canto: Barbara Bickford. Mi ha detto "se vuoi imparare a can- tare qualsiasi cosa, devi imparare una tecnica lirica". Mi diede una scatola di spartiti e due dischi: uno di Cecilia Bartoli e l'altro di Dmitri Hvorostovsky dove cantavano arie antiche. Dopo averli ascoltati mi sono innamorata di come la voce potesse essere modellata per creare un suono così specifico e bello. Dicono che il primo debutto non si scorda mai: ce lo puoi raccontare? Quali le sensa- zioni, le emozioni e le paure? Il mio primo debutto è stato a Parigi cantando Zerlina nel Don Giovanni. Da quello che ricordo, è stata un'esperienza con tante paure e insicurezze ma anche tanta felicità. Era la prima volta che cantavo al di fuori del Guatemala in un ruolo che richiedeva maggiori re- sponsabilità musicali, artistiche e vocali. Quindi, naturalmente, ho pensato: "Voglio fare un buon lavoro in modo da poter continuare a lavorare in Europa e non tornare in Guatemala dove non c'è lavoro per il canto lirico". Oltre a ciò ero la cantante più giovane a 22 anni. Gli altri avevano tra i 28 ei 32 anni, quindi è stata un'esperienza di molte paure ma grazie alla quale ho imparato tantissimo. “Torniamo all'antico e sarà un progresso!” Diceva Verdi… Credi che sia applicabile al mondo dell’opera? Cosa bisognerebbe prendere dal passato che ci potrebbe consen- tire un salto di qualità? A mio avviso, possiamo tornare al passato in cui l'opera era usata come mezzo di espres- sione e riflessione sociale per gli eventi contemporanei in modo semplice. Piuttosto che prendere un'opera e metterla in scena fuori contesto (storico, sociale o culturale), è meglio creare una nuova opera. Mi riferisco alla produzione operistica, alla sua creazione e com- posizione. Negli ultimi anni è diminuita drasticamente. Ci sono opere composte al gior- no d'oggi che non rispettano un tema estetico o attuale che attira il pubblico, perché le composizioni di oggi sono qualcosa di molto intellettuale e non hanno una estetica facile come Schönberg per esempio. Mozart, ad esempio, è riuscito ad affascinarci per quasi 300 anni e lui stesso ha detto che bisogna comporre per gli intellettuali ma anche per chi non sa nulla. Quindi, comporre musica con un'estetica accessibile al grande pubblico consentirà all'opera di non morire. I social ad oggi sono lo specchio della società e molto spesso hanno aiutato la crescita individuale e professionale dell’artista. Le nuove tecnologie ti sono state d’aiuto per la tua carriera? Sì. Soprattutto per trovare informazioni e inviare candidature a concorsi, festival, master- class. L'invio di documenti non è più complicato. Anche registrare e condividere video è molto più semplice. L'unica cosa che non potrà mai essere sostituita è che il canto lirico è un'esperienza che deve essere vissuta nella carne. La tecnologia non è sviluppata a tal punto che la voce possa essere percepita allo stesso modo in televisione come in un tea- tro. Il feedback acustico è qualcosa di molto speciale, è ciò che differenzia l'opera e il canto lirico da tante altre forme di musica. 2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 21
INTERVISTA ESCLUSIVA Quali sogni hai nel tuo cassetto? Hai un personaggio che ti piacerebbe interpre- tare e perché proprio lei? Al momento ho realizzato diversi sogni: Liù nel 2019 all'Opéra de Toulon in Francia e Mimì nel 2021 al Gran Teatre del Liceu. Se dovessi scegliere un ruolo che mi piace- rebbe cantare nei prossimi anni, vorrei che fosse un Verdi. Forse Violetta da La Traviata o Desdemona da Otello. Nella nostra società, non sempre propen- sa al teatro d'opera, ci sono ancora tan- ti pregiudizi sui cantanti, spesso legati a un'immagine passata. Qual è uno stereo- tipo sui cantanti d'opera che vuoi smentire? Che siamo dive. Il concetto di "diva", di qualcuno famoso, irraggiungibile, con un atteggiamento stravagante che viene se- guito dai paparazzi non esiste più. E anche il cattivo atteggiamento della "diva" sta, for- tunatamente, scomparendo. Dal più al più, trovo che i cantanti siano persone disponi- bili, amichevoli, preparate e professionali. Ogni uomo vuole far qualcosa per cui val- ga la pena vivere: qual è il tuo perché? Cosa vorresti lasciare ad altri giovani che leggono questa tua intervista? La vita è breve e accade molto rapidamen- te, quindi se dobbiamo fare qualcosa, fac- ciamo ciò che ci rende felici e che la nostra felicità si trasmetta a chi ci circonda. Inoltre, quando arrivano momenti difficili, l'amore per ciò che facciamo ci aiuterà a superare gli ostacoli. E questa felicità, insie- me alla concentrazione sui nostri obiettivi, ci permetterà di trovare il nostro posto nel mondo e sentirci così completi. Grazie per le tue parole e siamo sicuri di rin- contrarci presto con sfide ancora più gran- di per riportare assieme le nuove genera- zioni a teatro. Toi toi toi!!! Alessandra Gambino, Alessandro Bugno, Andrea Camilla Mambretti, Edoardo Manzardo, Maurizio Meandro, Samuele Peruzzi, Mattia Guerrini 22 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 23
INTERVISTA ESCLUSIVA Boris Pinkhasovich • Il baritono russo Boris Pinkhasovich fa il suo debutto alla Royal Opera nella stagione 2018/19 nel ruolo di Andrey Schchelkalov (Boris Godunov). Pinkhasovich ha studiato canto corale e direzione d'orchestra al Conservatorio statale Rimsky-Korsakov di San Pietroburgo, proseguendo poi lì gli studi di canto solista. È entrato a far parte del Teatro Mikhailovsky come solista nel 2011. Attualmente è chiamato nelle stagioni dei principali teatri europei tra cui la Wiener Staatsoper, l'Opera National de Paris, il Covent Garden di Londra e l'Opera di Montecarlo, ed è stato diretto da grandi bacchette internazionali. ©Daniil Rabovsky 24 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Benvenuto tra noi! La nostra prima gran- soprattutto quando si tratta dello sviluppo de curiosità riguarda come tutto è inizia- professionale di un artista. Nella migliore to: qual è stata la scintilla che ha acceso il epoca della lirica, 30/50 anni fa, l'epoca dei tuo interesse per la musica e successiva- grandi cantanti, non c'erano social network, mente la passione per il canto? ma c'erano GRANDI MUSICISTI! Se parliamo della scintilla, secondo me, è il miracolo della nascita, il suo destino era già Quali sogni hai nel tuo cassetto? Hai un determinato in anticipo! Comunque, credo personaggio che ti piacerebbe interpre- che tutto vada come deve andare! La pas- tare e perché proprio lui? sione per la musica è nata con me, credo, Adoro i personaggi dal fascino e con trat- ma quella per il canto è diventata uno degli ti negativi... Se parliamo di un sogno, allora obbiettivi della mia vita già nel processo di sono attratto da ruoli vocali e scenici come padronanza di questa difficile professione. Scarpia in "Tosca" e Iago in "Otello". Visto che il canto è alla base di tutte le di- scipline e orientamenti musicali, allora cre- Nella nostra società, non sempre propen- do che il mio orientamento sia stato defini- sa al teatro d'opera, ci sono ancora tan- to già in tenera età! ti pregiudizi sui cantanti, spesso legati a un'immagine passata. Qual è uno stereo- Dicono che il primo debutto non si scorda tipo sui cantanti d'opera che vuoi smentire? mai: ce lo puoi raccontare? Quali le sensa- Non ho intenzione di confutare nessuno zioni, le emozioni e le paure? degli stereotipi... Tutte le persone sono di- Il primo, vero, debutto operistico è stato nel verse, e anche i cantanti sono tutti diversi... ruolo di Marcello ne "La Bohème" di Puc- Posso solo dire che questa professione mol- cini. Il processo di produzione, diretto da to speciale è associata a un terribile nervo- Arnaud Bernard, è durato un mese. Sono sismo e a costi fisici. Pertanto, mi sembra passati esattamente dieci anni da quella naturale, che esistano questi stereotipi... I serata di apertura, ma sento ancora la scin- cantanti sono persone speciali, dopotutto! tilla della prima, indimenticabile emozione data dal contatto con il palco! Ogni uomo vuole far qualcosa per cui val- ga la pena vivere: qual è il tuo perché? “Torniamo all'antico e sarà un progresso!” Cosa vorresti lasciare ad altri giovani che Diceva Verdi… Credi che sia applicabile leggono questa tua intervista? al mondo dell’opera? Cosa bisognereb- Ogni persona, credo, vuole fare qualcosa di be prendere dal passato che ci potrebbe importante nella vita, lasciare il segno, cre- consentire un salto di qualità? are una famiglia, trovare l'amore e, soprat- Questa idea di Verdi contiene un concet- tutto, imparare ad amare! Vorrei augurare to piuttosto ampio! Dal punto di vista della ai giovani musicisti e cantanti un atteggia- vita reale, penso che non dovresti tornare mento estremamente onesto nei confronti al passato... Nell'opera, dato che sono un della professione, decenza verso di essa e fan delle produzioni classiche, secondo me, verso se stessi! Buona fortuna a tutti! sarebbe interessante provare a creare qual- cosa di classicamente rigoroso in termini Grazie per le tue parole e siamo sicuri di rin- di scenografia, per esempio, ma che tratti contrarci presto con sfide ancora più gran- della realtà odierna... di per riportare assieme le nuove genera- zioni a teatro. I social ad oggi sono lo specchio della so- Toi toi toi!!! cietà e molto spesso hanno aiutato la cre- scita individuale e professionale dell’ar- Alessandra Gambino, Alessandro Bugno, Andrea tista. Le nuove tecnologie ti sono state Camilla Mambretti, Edoardo Manzardo, Maurizio d’aiuto per la tua carriera? Meandro, Samuele Peruzzi, Mattia Guerrini Sono convinto che i social network non possano essere qualcosa di importante, 2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 25
Piccola BIO ASKAR LASHKIN baritono Nato nel 1989 nella città di Tashkent, sin da piccolo Askar Lashkin è stato circondato dalla musica. Baritono russo-uzbeko, si è laureato nell’anno 2008 presso il Collegio musicale di Tashkent. Dal 2008 al 2011 ha frequentato l’istituto statale d’arte a Tashkent, dove ha affrontato un percorso intensivo di professionalizzazione: arte scenica, coreografia, acrobatica, combattimenti scenici, trucco; per 3 anni ha lavorato come solista presso il teatro dell’operetta di Tashkent. Askàr si è diplomato nell’anno 2016 presso il Conservatorio Statale di Musica Benedetto Marcello di Venezia, sotto la guida del baritono Giancarlo Pasquetto. Attualmente si perfeziona con il baritono M° Piero Guarnera. Ha debuttato come Maestro Biscroma Strappaviscere in “Le convenienze ed inconvenienze teatrali” di G. Donizetti al Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso, è stato Gasparo (Rita, G. Donizetti) a Venezia, Marchese d’Obigny (Traviata, G. Verdi) a Bologna. Si è esibito come solista nella “Missa in tempore belli“ di Haydn, nel Concerto dedicato al centenario della grande guerra al Teatro “La Fenice” (Venezia). Nel maggio 2018 debutta al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto nei panni di Figaro (Il Barbiere di Siviglia, G. Rossini). Seguono altri impegni come Figaro nelle varie produzioni in Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna. Ha inoltre interpretato con successo di pubblico e critica, i Carmina Burana di Carl Orff per il 40° del Coro Anzolim De La Tor di Riva del Garda, anche “Messa di Gloria” di Puccini come baritono solista. Nei panni di Ping “Turandot” nella produzione di Europa InCanto, partecipa alla grande tournée nazionale che lo porta ad esibirsi nei prestigiosi teatri d’Italia: il teatro San Carlo di Napoli, il teatro Comunale di Bologna, i teatri Argentina e Eliseo di Roma, il teatro della Pergola di Firenze, Teatro F. Vespasiano di Rieti. Selezionato anche per la tournée europea in: Belgio, Germania, Spagna, Croazia, Albania. Debutta come Don Giovanni per la produzione dell’omonima opera di W. A. Mozart, allestita dall’Accademia Filarmonica di Camposampiero e Venice Chamber Orchestra. È stato ammesso all’Accademia Rossiniana (ROF) 2020 di Pesaro, dove in “Il Viaggio a Reims” ha interpretato il ruolo di Don Profondo. È risultato idoneo alle audizioni per Genoa International Music Youth Festival (GIMYF) 2021, per la messa in scena de «Il Barbiere di Siviglia», e la stagione concertistica. Askar svolge un’intensa attività concertistica in Italia ed all’estero. Collabora con diverse orchestre e associazioni culturali italiane. 26 26 OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
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INTERVISTA ESCLUSIVA Federica Guida • Giovane soprano nata a Palermo, Federica Guida inizia già da bambina gli studi musicali, si diploma a pieni voti al Conservatorio Alessandro Scarlatti ed entra nell’ensemble di solisti per la Stagione 2019/2020 della Wiener Staatsoper, dove tra l’altro interpreta La Regina della Notte. Emerge vincendo in pochi anni prestigiosi concorsi internazionali di canto (Aslico, Beppe de Tommasi, Clip) che le permettono di debuttare anche in teatri molto prestigiosi tra cui Teatro Massimo di Palermo, Wiener Staatsoper e Teatro alla Scala. ©Azzurra Primavera • 28 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Benvenuta tra noi! La nostra prima gran- be prendere dal passato che ci potrebbe de curiosità riguarda come tutto è inizia- consentire un salto di qualità? to: qual è stata la scintilla che ha acceso il Credo che con questa frase Verdi intendes- tuo interesse per la musica e successiva- se che non è possibile progredire senza la mente la passione per il canto? conoscenza di ciò che ci ha preceduti. Le La passione per la musica è nata in manie- tecniche utilizzate nel passato hanno con- ra molto naturale. tribuito a rendere l’opera il magnifico spet- Da bambina ascoltavo mio padre suonare il tacolo che oggi è. Perciò il passato è molto pianoforte, non ha mai studiato musica ma importante, ma ciò non vuol dire che l’ope- ha un buon orecchio e suonava delle bel- ra sia un’arte per nonni. I temi trattati nell’o- lissime melodie sulle quali io canticchiavo. pera sono sempre molto attuali: la forza, il Sono stati i miei genitori ad accorgersi che desiderio, l’amore e la passione sono ciò di in me ci fosse un talento. Mi hanno accom- cui ci nutriamo giornalmente e l’opera altro pagnata nella mia formazione musicale sin non fa che musicare questi sentimenti. Sta dall’inizio quando ho iniziato lo studio del a noi saperli ascoltare. Se all’ascolto asso- pianoforte in conservatorio. ciamo la conoscenza otterremo la chiave All’età di 15 anni ho assistito per la prima perfetta per poter interpretare al meglio volta a La Traviata e lì la mia decisione di ciò a cui assistiamo. voler stare sul palcoscenico si è palesata senza lasciare spazio ad altro. Volevo canta- I social ad oggi sono lo specchio della so- re, e così ho iniziato lo studio del canto. Da cietà e molto spesso hanno aiutato la cre- lì ho iniziato a vincere dei concorsi dai quali scita individuale e professionale dell’ar- sono arrivate svariate proposte lavorative e tista. Le nuove tecnologie ti sono state ho iniziato la mia carriera. d’aiuto per la tua carriera? I social oggi hanno acquistato molto cam- Dicono che il primo debutto non si scorda po nel mondo della lirica ed io penso che mai: ce lo puoi raccontare? Quali le sensa- sia una cosa positiva perché sono strumen- zioni, le emozioni e le paure? ti che possono avvicinare la gente al no- Il mio primo debutto è stato a Vienna: ero stro mondo. Ma il nostro mestiere è fatto membro dell’ensemble dei solisti alla Wie- di emozioni, di lacrime quando un cantan- ner Staatsoper e mi trovavo ad essere la co- te riesce a trasmetterti ciò che prova can- ver della Regina della notte nel Flauto magi- tando la sua disperazione o il suo amore, e co di Mozart. Il caso volle che il soprano che questo i social non possono trasmetterlo. È doveva cantare si ammalò e dovetti saltare dal vivo che percepisci la bravura di un can- dentro la produzione un giorno prima della tante, la cura che ha avuto nello studio dei recita. Quando mi chiesero se fossi disponi- dettagli per donarti un’emozione. La pelle bile non ho tentennato nemmeno un mo- d’oca non è trasmissibile tramite i social, mento ed ho accettato. Il ruolo era pronto per questo invito tutti ad andare più spesso ed era il mio momento. Così sono andata e al teatro. È lì la vita reale. ho cantato. Ero da sola, avevo 23 anni e non ero mai salita su un palcoscenico così gran- Quali sogni hai nel tuo cassetto? Hai un de, per non parlare poi dell’importanza di personaggio che ti piacerebbe interpre- quel palcoscenico. Ma qualcuno mi aveva tare e perché proprio lei? dato fiducia ed io sapevo di poter contare Il mio sogno è quello di interpretare Vio- su me stessa. Apprendere che fu un suc- letta Valery ne La traviata. Come dicevo è cesso mi ha reso molto fiera di me e mi ha stata la prima opera che ho visto ed è un dato la carica per affrontare i ruoli succes- ruolo del quale mi sono innamorata. Quan- sivi. do canto cerco sempre di mettere in risalto le emozioni del personaggio che interpre- “Torniamo all'antico e sarà un progresso!” to, mi nutro delle loro stesse passioni e Vio- Diceva Verdi… Credi che sia applicabile letta per me è una donna estremamente al mondo dell’opera? Cosa bisognereb- passionale. La sua vita l’ha vissuta attimo 2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 29
INTERVISTA ESCLUSIVA per attimo godendosi a pieno ogni situa- zione. Nonostante il finale tragico questo è un forte esempio di vita per me. Non si può stare seduti ad aspettare che accada qual- cosa, la vita va vissuta. Nella nostra società, non sempre propen- sa al teatro d'opera, ci sono ancora tan- ti pregiudizi sui cantanti, spesso legati a un'immagine passata. Qual è uno stereo- tipo sui cantanti d'opera che vuoi smentire? Non è vero che i cantanti lirici sono gente antica. Questa è una burla. Basta guarda- re me per rendersi conto che non è così. Io ho 24 anni, ascolto la musica pop e adoro ballare e divertirmi. Vesto come le giovani donne della mia età e non ho niente di di- verso rispetto ai miei coetanei, ho solo de- ciso di emozionarmi di più e lasciarmi an- dare al potere della musica. Auguro a tutti di provare una sensazione così forte come quella che provo io quando interpreto un ruolo che amo. Ogni uomo vuole far qualcosa per cui val- ga la pena vivere: qual è il tuo perché? Cosa vorresti lasciare ad altri giovani che leggono questa tua intervista? Io voglio essere ambasciatrice della bellez- za e dell’arte nel mondo. Desidero trasmet- tere con la mia voce tutto ciò che di bello c’è. E per fare questo bisogna studiare e impegnarsi sempre. Non è un mestiere che impari una volta e ripeti sempre allo stesso modo. La voce insieme al corpo muta negli anni e ha bisogno di continui aggiustamen- ti per tenerla sempre fresca e vera. Bisogna sempre proteggere il proprio strumento e affidarsi a uno studio costante. È questa la chiave per il successo. Grazie per le tue parole e siamo sicuri di rin- contrarci presto con sfide ancora più gran- di per riportare assieme le nuove genera- zioni a teatro. Toi toi toi!!! Alessandra Gambino, Alessandro Bugno, Andrea Camilla Mambretti, Edoardo Manzardo, Maurizio Meandro, Samuele Peruzzi, Mattia Guerrini ©Angelo Contorno 30 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
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Die Frau ohne Schatten (La donna senz’ombra) di Richard Strauss Al seguente link l’opera completa su YouTube diretta da Valery Gergiev. Teatro Mariinsky. (L’ area sonora sopra descritta inizia a 1 ora e 25 minuti dall’inizio del video) https://youtu.be/-p6jiSLMavk 32 OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Opera dalla trama complessa, intrisa di allegorie e simbolismo, ha al centro del suo essere un’idea che è la più importante di tutto l’universo: il concepimento della vita. Una trama sospesa tra il mondo degli umani e quello degli Dei, che non sempre nella tradizione della mitologia greca hanno il potere di dare alla luce una vita nuova. In questo numero di OperaLife vorrei raccontare dell’incredibile assolo che Richard Strauss ha affidato al violoncello e al gruppo dei violoncelli, in un’ampia area sonora che prelude al viaggio che il Falco compie. Il Falco, animale allegorico, portatore di messaggio per eccellenza. Sfruttando tutta la tessitura dal profondo della quarta corda e le note gravi con le quali inizia la cadenza, fino al canto struggente in sovra acuto, dove il suono diventa un urlo di sofferenza e desiderio insieme, la tensione creata si stempera in una straussiana cantabilità di armonie consonanti, suonate dall’ensemble di tutti i violoncelli. L’assolo è foriero del lieto fine che vedrà sia l’imperatrice che la sposa del tintore Barack trovare e ritrovare la propria ombra, metafora meravigliosa del dono esclusivamente femminile di poter concepire. SANDRO LAFFRANCHINI OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 33
INTERVISTA ESCLUSIVA Federica Lombardi • Soprano, classe 1989 e nata a Cesena, ha studiato all'Istituto Musicale Angelo Masini di Forlì. Nel 2015 ha partecipato al progetto Young Singers del Festival di Salisburgo. Ha debuttato alla Scala di Milano nel ruolo della protagonista dell'Anna Bolena di Donizetti nel 2017. Alla Scala ha anche cantato Musetta ne La bohème e nel 2019. Ha debuttato al Metropolitan Opera di New York come Donna Elvira nel 2019. 34 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Benvenuta tra noi! La nostra prima grande curiosità riguarda come tutto è iniziato: qual è stata la scintilla che ha acceso il tuo interesse per la musica e successivamente la passione per il canto? Da piccola ero iscritta alla classe di pianoforte nell’istituto musicale della mia città e mia mamma racconta che già a sette anni tornavo a casa dalle mie lezioni esprimendo il desi- derio di voler studiare canto, ricordo che ero affascinata dalle voci dei cantanti provenienti dalle aule a fianco. A sedici anni poi ho deciso di iscrivermi alla classe di canto dello stesso istituto: da lì la mia passione per l’opera è diventata sempre più grande, iniziai a comprare i primi cd e i primi spartiti e fin da subito sperai di poter fare del canto e dell’opera lirica la mia professione. Dicono che il primo debutto non si scorda mai: ce lo puoi raccontare? Quali le sensa- zioni, le emozioni e le paure? Il mio debutto è stato nel 2014 dopo aver vinto il concorso AsLiCo per il ruolo di Donna Elvira nel Don Giovanni di Mozart. Ero molto emozionata e allo stesso tempo molto felice che fosse arrivato un momento così tanto atteso in seguito a tanti anni di studio! Mi riten- go fortunata perché fu per me un inizio ideale, nel cast eravamo molti giovani e sono nate delle belle amicizie che durano tutt’ora, durante l’anno precedente avevamo tutti parteci- pato a masterclasses mirate a farci arrivare ben preparati all’inizio delle prove. Soprattutto ho avuto la fortuna di iniziare il mio percorso con un grande regista come Graham Vick che è stato una grande maestro per me e ha lasciato un’impronta fondamentale nella mia interpretazione dei ruoli mozartiani sopratutto. Potrei osare dire di non aver provato paure, proprio perché la preparazione e il clima in cui eravamo avevano creato la situazione per- fetta per far sì di affrontare il debutto nel modo più felice! “Torniamo all'antico e sarà un progresso!” Diceva Verdi… Credi che sia applicabile al mondo dell’opera? Cosa bisognerebbe prendere dal passato che ci potrebbe consen- tire un salto di qualità? Tutto quello che è stato nel passato ci ha inesorabilmente portato quello che abbiamo nel presente. Di ogni opera d’arte con cui stabiliamo un rapporto, al di là del tempo in cui questa è stata creata, ne facciamo un’opera d’arte contemporanea. Ognuno di noi rivisita la lettura di opere del passato attraverso l’esperienza a lui contemporanea. Trovo esaltante che passato e presente possano unirsi nel mondo dell’opera e coesistere su due linee parallele fatte di tradizione e innovazione. Dal passato “prendiamo” immensi capolavori che abbiamo la fortuna di poter interpretare e mettere in scena al giorno d’og- gi, che sono attuali, che raccontano di uomini, sentimenti ed emozioni che esisteranno per sempre; che poi la messa in scena sia “classica” o attualizzata per me non cambia pur- ché sia fedele al libretto e sia coerente la musica. L’opera lirica fa parte della nostra storia, della nostra cultura e sono contenta che ci sia un ritorno del pubblico giovane a teatro, perché questo sarà il nostro futuro. I social ad oggi sono lo specchio della società e molto spesso hanno aiutato la crescita individuale e professionale dell’artista. Le nuove tecnologie ti sono state d’aiuto per la tua carriera? Non sono mai stata una fanatica dei social…mi piacciono, uso prevalentemente Instagram, e mi rendo conto che aiutano tantissimo dal punto di vista della velocità con cui è possibi- le la comunicazione e per il coinvolgimento immediato degli utenti. Non credo che siano di particolare aiuto per la carriera, almeno personalmente non è stato così, per costruir- ne una ci vogliono tanto studio, concorsi, audizioni… ma quello che fanno è che rendono possibile il contatto virtuale con il pubblico e questo credo proprio sia un aspetto magico. 2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 35
INTERVISTA ESCLUSIVA Quali sogni hai nel tuo cassetto? Hai un personaggio che ti piacerebbe interpretare e perché proprio lei? Sarà forse banale: ho la fortuna di fare il mestiere che amo e questo è il mio sogno nel cassetto realizzato, per il resto spero di condurre sempre una vita serena e per me signi- fica avere al mio fianco la mia famiglia e saper curare la mia carriera affinché sia felice e duratura, per questo i ruoli che voglio interpretare sono tutti quelli che possono e potran- no essere adatti a me e alla mia vocalità, tra questi spero di poter interpretare presto le protagoniste verdiane, donne forti e sensibili, pragmatiche e sognatrici, testa e cuore. Nella nostra società, non sempre propensa al teatro d'opera, ci sono ancora tanti pre- giudizi sui cantanti, spesso legati a un'immagine passata. Qual è uno stereotipo sui cantanti d'opera che vuoi smentire? Lo stereotipo che vorrei sfatare è quello che i cantanti d’opera siano fuori dal tempo, che appartengano a una dimensione del passato e mi piacerebbe che si cominciasse a pen- sare che invece la loro espressione è del tutto attuale e contemporanea. Ogni uomo vuole far qualcosa per cui valga la pena vivere: qual è il tuo perché? Cosa vorresti lasciare ad altri giovani che leggono questa tua intervista? Non aver rimpianti! Vivere con gratitudine tutto quello che la vita ha da offrirci e riflesso sulla carriera si traduce nel perseverare nel lavoro su sé stessi e sul proprio strumento, seguire il proprio percorso artistico con passione e intelligenza in modo da poter vivere quelle grandi emozioni che la musica sa darti così da poterle trasmettere al pubblico che proverà con te lo stesso coinvolgimento. Quello che vorrei dire rivolgendomi ai giovani e rivolgendomi così anche a me stessa, è di lasciar spazio al proprio istinto, alla immaginazione, alla “improvvisazione” e anche all’im- previsto che non possiamo aspettarci, che però può capitare e può essere la occasione che ci fa crescere, ci sono per tutti noi tante esperienze ancora da scoprire ed è bello che così siano. Grazie per le tue parole e siamo sicuri di rincontrarci presto con sfide ancora più grandi per riportare assieme le nuove generazioni a teatro. Toi toi toi!!! Alessandra Gambino, Alessandro Bugno, Andrea Camilla Mambretti, Edoardo Manzardo, Maurizio Meandro, Samuele Peruzzi, Mattia Guerrini 36 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 37
INTERVISTA ESCLUSIVA Mariangela Marini • Mariangela Marini, mezzosoprano, è laureata con lode alla facoltà “Mestieri della Musica e dello Spettacolo”, presso l’Università di Macerata. Si forma in Santa Cecilia Opera Studio a Roma con Renata Scotto, Claudio Desderi, Anna Vandi e Cesare Scarton. Nel luglio 2019 ha cantato nel ruolo di Mercedes nell’opera Carmen di G. Bizet all’Arena di Verona sotto la direzione del Maestro Daniel Oren. Nell’ottobre del 2019 ha cantato nel ruolo di Flora ne La traviata al Teatro di San Carlo di Napoli sotto la direzione del Maestro Stefano Ranzani. Sempre nello stesso anno canta al Teatro Petruzzelli di Bari nel Ruolo di Lola in Cavalleria Rusticana sotto la direzione del Maestro Renato Palumbo. 38 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Benvenuta tra noi! La nostra prima grande curiosità riguarda come tutto è iniziato: qual è stata la scintilla che ha acceso il tuo interesse per la musica e successivamente la passione per il canto? Grazie mille per il benvenuto, ne sono onorata. La mia passione per il canto non ha un inizio, ce l’ho da sempre. Ricordo che da bambina piccola fino a verso i vent’anni tornavo a casa da scuola e mi mettevo in salotto a cantare sui dischi. Cantavo qualsiasi cosa, e macinavo dischi su dischi di ogni genere musicale, quello che trovavo. In adolescenza feci dei corsi di teatro, altra mia grande passione, e cantavo nel coro della chiesa, e non solo, ne fondai uno a un certo punto con le mie amiche. Poi a 19 anni conobbi una ragazza che studiava canto lirico, e volli fare una lezione per provare, e mi piacque così tanto che da lì a 5 giorni mi iscrissi all’anno prova dell’Istituto Pareggiato Pergolesi di Ancona, dove inse- gnava questa maestra, anche se in quel momento avevo poche possibilità economiche, ma lavorai per pagarmi la retta. Dicono che il primo debutto non si scorda mai: ce lo puoi raccontare? Quali le sensa- zioni, le emozioni e le paure? Beh la prima cosa che ho fatto fu la Seconda Strega in Dido ed Eneas di Purcell, qua nelle Marche in provincia, e feci tante altre cosette qua, ma quello che considero un debutto fu L’Impresario in Angustie di Cimarosa al Parco della Musica di Roma con quella che era allora Santa Cecilia Opera Studio. La mia parte era quella di Doralba. Ero emozionatissi- ma, ma avevo così voglia di fare che la recita volò e mi divertii molto! La parte mi restava faticosa in realtà, ma io ho avuto sempre un certo carattere che mi spinge ad arrivare in fondo tirando fuori ogni risorsa, e anche allora fu così. C’era la regia di Cesare Scarton, poi, che ci preparò benissimo. “Torniamo all'antico e sarà un progresso!” Diceva Verdi… Credi che sia applicabile al mondo dell’opera? Cosa bisognerebbe prendere dal passato che ci potrebbe consen- tire un salto di qualità? Questa è una domanda molto complicata. I tempi sono diversi e anche il linguaggio dell’o- pera è un linguaggio diverso da oggi. Parlo per esperienza diretta: avvicinarsi all’opera a vent’anni significa modificarsi in qualche modo. Oggi è tutto veloce e immediato, i ragazzi si stancano di sentire un intro di una canzone che dura più di 20 secondi, figuriamoci un’a- ria intera, con le sue ripetizioni, i momenti strumentali ecc. … eppure sono fermamente convinta che c’è qualcosa di magico che esula dalla ragione, e questo qualcosa secondo me sono i sentimenti e le emozioni che l’opera racconta, che non cambiano mai, sono immortali e toccano l’uomo, di ogni età, nel profondo. Quindi proporre l’opera come un contenitore di emozioni attraverso le storie e i personaggi potrebbe fare la differenza e nascerebbe sempre di più la voglia di empatizzare con i personaggi. E poi puntare sulla bellezza (lo hanno capito per esempio i pubblicitari, che usano sempre di più le arie d’ope- ra come attrazione e funziona). C’è tanto bisogno di bellezza, gli uomini la cercano sempre perché dà felicità. L’opera ha tantissima bellezza, sotto ogni aspetto, non ci si deve sforzare più di tanto per notarla, ma si deve avere la volontà di farla vedere a tutti. I social ad oggi sono lo specchio della società e molto spesso hanno aiutato la crescita individuale e professionale dell’artista. Le nuove tecnologie ti sono state d’aiuto per la tua carriera? Sì, per me è difficile oggi fare la nostra professione senza i Social, perché si riesce ad ac- quistare visibilità più facilmente. Per me sono importanti anche per tutto il supporto che ricevo da parte di persone che conosco e non. Sono felice se un video che metto arriva ai cuori delle persone, soprattutto se arriva alle persone distanti dall’opera. Il supporto è fondamentale perché l’ambito dell’Opera rimane sempre un mondo difficile, in cui sei continuamente sotto esame. 2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 39
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