INTERVISTE SPECIALI A 10 GIOVANI PROMESSE DEL TEATRO - 30 MAGAZINE

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INTERVISTE SPECIALI A 10 GIOVANI PROMESSE DEL TEATRO - 30 MAGAZINE
3 0 ° M AGA Z INE

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                    INTERVISTE SPECIALI A
                    10 GIOVANI PROMESSE
                         DEL TEATRO
INTERVISTE SPECIALI A 10 GIOVANI PROMESSE DEL TEATRO - 30 MAGAZINE
2   OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
INTERVISTE SPECIALI A 10 GIOVANI PROMESSE DEL TEATRO - 30 MAGAZINE
Lettera dai collaboratori:
                                          Lucia Guglielmo

                                         Ciao ragazzi! Sono Lucia e collaboro
                                         con OperaLife ormai da due anni
                                         grazie ad una collega e amica che mi
                                         ha fatto conoscere questo mondo;
                                         ma il mio legame con la musica
                                         inizia anni fa quando da bambina
                                         mi chiesero se volessi imparare
                                         a suonare uno strumento presso
                                         il corpo musicale del mio paese.
                                         Dissi di sì. E in qualche anno ebbi in
                                         mano il flauto traverso, lo strumento
                                         al quale mi sento più legata e più
                                         mi rappresenta. La sensazione
                                         che provai il giorno che mi venne
presentato per la prima volta è stata come per Harry Potter quando la sua
bacchetta lo scelse per essere il suo mago (non so se avete presente la scena),
una magia!

Da quel momento ho sempre avuto la musica come parte importante della
mia vita e scoprendo OperaLife ho potuto unire passione e professione.
Si, infatti, il mio ruolo nell’associazione è quello di graphic designer. I miei
studi mi hanno portato a mantenere musica, opera e l’arte nella mia vita ma
comunicare e promuovere l’arte è tutta un’altra cosa. In OperaLife mi sono
occupata da subito della realizzazione dei video Lyrics che vi invito a vedere
e ascoltare su canale nostro canale Youtube, fino a realizzare e coordinare da
qualche mese il magazine.

Oggi sono molto orgogliosa di essere parte di questo bellissimo progetto e di
contribuire alla diffusione dell’arte.

Quindi vi saluto e vi auguro una buona lettura di questo fantastico numero!

Lucia Guglielmo

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IN QUESTO
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                                   SPECIALE TEATRI
                                   PG 10 Intervista ad Ernesto Palacio
                                        sovrintendente del Rossini
                                        Opera Festival

                                   MUSICA E TEATRO
                                   PG 14 Verdi & Boito:
                                         un’accoppiata vincente!

                                   PG 32 Die Frau ohne Schatten
                                         (La donna senz’ombra)

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CURIOSITÀ
                                 PG 63 Piccola Bio:
                                      ASKAR LASHKIN

                                 PARTNER
                                 PG 66 Opera fanpage: Gli
                                       insuccessi alle prime
                                       assolute: perchè?

                                 PG 70 Song e il side by side
                                 BALLETTO
                                 PG 82 Intervista a Sabrina Brazzo

CULTURA
PG 49 Le Gymnopédies,
     melodie del mito e della
     nostalgia

PG 60 MANON LESCAUT :
     Femme fatale e civetteria

ARTE E FOTOGRAFIA
PG 74 Adelson e Salvini:
Bellini al Bellini

                                 INTERVISTE
                                   SPECIALI
                                  DA PG. 20

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OperaLife
                            community

    Eccoci arrivati al mese di luglio e le vacanze si avvicinano!
    Così anche per noi membri della community di OperaLife gli appuntamenti
    con gli ospiti saranno condensati in due date:
    il 13 ed il 27 luglio sempre alle ore 21:00.

    Non sai cosa sono gli appuntamenti con i nostri ospiti?
    Facendo parte della community di OperaLife avrai modo di partecipare alle
    nostre videochiamate con ospiti tra i quali cantanti in carriera, sovrintendenti
    di teatri, registi e lavoratori dello spettacolo, che ti racconteranno la loro
    esperienza diretta nel settore. Potrai porre domande, chiedere curiosità
    e delucidazioni per soddisfare i tuoi dubbi e capire meglio come funziona
    questa macchina vastissima che è il Teatro.

    Ricordati anche del nostro filtro Instagram. Cerca il filtro OperaLife, scaricalo
    e scatta anche tu una foto taggando @operlifeit così da poter avere la
    possibilità di essere condiviso sul nostro profilo! Ma non è finita qui! Infatti
    verrà sorteggiata una persona tra quelle che ha usato il filtro per far parte di
    una diretta con lo Staff di OperaLife!
    …Che aspetti? Potresti essere tu il/la fortunato/a!

    Non scordarti poi di mettere alla prova la tua conoscenza e abilità con il nuovo
    “nomi, cose e città” di OperaLife! È un altro filtro uscito nel mese di aprile
    realizzato in collaborazione con Aida Creator che tramite un tap ti permetterà
    nel tempo di una story di cercare un titolo d’opera, un’aria o il nome di un
    personaggio d’opera che inizia per la lettera sorteggiata.
    Ti verranno in mente al primo tentativo? Sarà un gioco da ragazzi? Oppure
    sfoggerai autori e nomi ricercati?

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Lo sapevate che nel nostro
profilo Instagram ci sono
tantissimi contenuti apposta
per voi?

Comunque vada, ricorda di taggare @operalifeit e sfidare altri amici!

Essendo parte della nostra Community inoltre potrai proporre temi da trattare
in futuro, ospiti da voler incontrare e artisti da cui prendere ispirazione.
Potrai parlarci di nuovi format che ti ispirano ed essere parte attiva di Operalifeit
grazie al tuo apporto!

Siamo tutti appassionati d’opera e musica classica, crediamo nel confronto e
nella crescita da stimoli produttivi e costruttivi. La pensi anche tu così?

Scrivici in direct sulla nostra pagina IG e scopri come far parte della nostra
Community OperaLife, oppure scrivici ad operalifeit@gmail.com.
Spero di incontrarti presto lì, io ci sarò …e tu? Non perdere questa occasione!

                                                          A cura di Patricia Fodor

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L’Opera a difesa
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                                                                                  È iniziato a Torino il Regio Opera Festival. Reso
                                                                                  possibile, dopo il periodo del lockdown, dalla col-
                                                                                  laborazione tra il Teatro e la Camera di commer-
                                                                                  cio di Torino, il Festival di quest’anno porterà
                                                                                  nel cortile di Palazzo Arsenale una serie di ope-

                                              2
                                                                                  re, concerti ed eventi per famiglie che spaziano
                                                                                  da librettisti italiani ad interpresti internazionali.
                                                                                  A Difesa della Cultura. Questo lo slogan del Festival,
                                                                                  presentato dal commissario straordinario Rosanna
                                                                                  Purchia, che ha ringraziato le istituzioni che hanno
                                                                                  reso possibile questa edizione, in primis i Ministeri
                                                                                  della Difesa e della Cultura, per poi lasciar parlare
                                                                                  la musica e le opere, cominciando con L’elisir d’a-
                                                                                  more di Gaetano Donizetti. Riproposizione dell’edi-
                                                                                  zione a cui abbiamo potuto assistere in streaming
                                                                                  nel periodo del lockdown, l’opera, firmata dalla
                                                                                  regia di Fabio Sparvoli e le scenografie di Saverio
                                                                                  Santoliquido, è stata dedicata a medici, infermieri e
                                                                                  tutti coloro che ancora adesso lottano contro ilvirus.
                                                                                  Tra le opere in cartellone nei prossimi mesi ricor-
                                                                                  diamo Madama Butterfly di Giacomo Puccini, con
                                                                                  protagonisti Rebeka Lokar e Antonio Poli, Pagliacci
                                                                                  di Ruggero Leoncavallo, dove Anna Maria Bruzze-
                                                                                  se dirigerà Davinia Rodríguez, Jonathan Tetelman
                                                                                  e Misha Kiria, e infine il Barbiere di Siviglia di Gio-
                                                                                  achino Rossini, diretto dal Maestro Nikolas Nägele.

                          Concorsi lirici del 2021
                Qui di seguito riportiamo le date di scadenza per le iscrizioni
                dei diversi concorsi che si terranno nel 2021.

    1
                •   XXVII Concorso Internazionale di Canto Lirico Riccardo
                    Zandonai (Riva del Garda – Trento). Scadenza 12 Luglio.
                •   Concorso Internazionale di Canto Lirico Città di Sorrento
                    (Sorrento – Napoli). Scadenza 15 Luglio.
                •   9° Concorso Internazionale per Direttori d’Opera “Luigi
                    Mancinelli” (Orvieto – Terni). Scadenza 20 Luglio.
                •   XIII Concorso internazionale di canto lirico ArteinCanto
                    “Luciano Di Pasquale”(Bellante – Teramo).
                    Scadenza 27 Luglio.
                •   5° Concorso Lirico Internazionale “Bellano Paese degli
                    Artisti” (Bellano – Como). Scadenza 30 Luglio.
                •   V Concorso Internazionale di Canto Lirico

                    (Bellano – Lecco). Scadenza 1 Agosto.
                •   XI Concorso Lirico Internazionale di Canto lirico Anita
                    Cerquetti (Montecosaro – Macerata). Scadenza 28 Agosto.
                •   III Concorso Lirico Internazionale Città di Roma Caput
                    Mundi (Roma). Scadenza 31 Agosto.
                •   36° Concorso Internazionale di Canto “Maria Caniglia”
                    (Sulmona – L’Aquila). Scadenza 23 Settembre.

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La Boston Lyric Opera si
                 trasferisce nel deserto
Anime perdute vengono ritrovate, l’amore          si riaccende e segreti
vengono svelati in un misterioso motel            nel deserto americano.

                                                                                    4
Questa la premessa della serie Desert In, prodotta dalla Boston Lyric
Opera in collaborazione con la Long Beach Opera. Ambientata nell’Ovest
degli Stati Uniti, in un motel in mezzo alle vaste e silenziose dune del
deserto, è stata definita un Web Opera, un nuovo genere di performance
in parte film, in parte video musicale ed in parte opera. Disponibile per
ora solo in streaming, la serie porta la firma di Christopher Oscar Peña
alla sceneggiatura, la regia di James Darrah e le musiche di Ellen Reid.

                                     La trama della miniserie ruota
                                     principalmente attorno a due coppie.
                                     I proprietari del motel Desert In,
                                     interpretati dal mezzosoprano Isabel
                                     Leonard e dal soprano Talise Trevigne,
                                     si troveranno ad avere a che fare con
                                     una giovane coppia in luna di miele,
                                     Raviv Ullman e Alexander Flores, e
                                     le loro storie di intersecheranno con
                                     quelle di diversi ospiti della struttura, in
                                     un storia che richiama le atmosfere di
                                     registi come David Lynch o John Waters.

                     Riapre il teatro Lirico
                           di Milano

3
                  Una splendida notizia per il mondo della cultu-
                  ra milanese ed italiano. Sono stati infatti com-
                  pletati i lavori di restauro del Teatro Lirico di
                  Milano, chiamato anche Teatro Popolare – in
                  contrapposizione a quello “nobile”, cioè La Sca-
                  la – o Teatro della Cannobiana, chiuso dal 1999.
                  I lavori, durati più del previsto anche a causa
                  dell’aver dovuto mettere in sicurezza la strut-
                  tura per le nuove normative sanitarie, hanno ri-
                  guardato principalmente la buca dell’orchestra
                  e la torre scenica, ma senza dimenticare il foyer.
                  Il teatro verrà ufficialmente consegnato alla so-
                  cietà vincitrice della gara di appalto per la ge-
                  stione il 15 Luglio, hanno comunicato Filippo Del
                  Corno e Marco Granelli, assessori alla Cultura e
                  alla Sicurezza del Comune di Milano, per poter
                  così riaprire al pubblico nel mese di Ottobre.
                  Il teatro verrà intitolato a Giorgio Gaber,
                  che nelle sue sale “ha segnato uno dei ca-
                  pitoli più importanti del suo teatro-canzone”.

                                                                     OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021   9
INTERVISTE SPECIALI A 10 GIOVANI PROMESSE DEL TEATRO - 30 MAGAZINE
INTERVISTA ESCLUSIVA

           ©Studio Amati Bacciardi

   OperaLife incontra
   Ernesto Palacio.
   SIAMO FELICI DI ESSERE IN COMPAGNIA DI ERNESTO
   PALACIO, SOVRINTENDENTE DEL ROSSINI OPERA FESTIVAL.
                                                   di Alessandra Gambino

10 OPERALIFEMAGAZINE SPECIALE TEATRI Luglio 2021
1.
                                                particolarmente complicato come
     Come ha affrontato questo difficile        questo, i Teatri hanno bisogno forse
momento storico il Rossini Opera                come non mai di collaborare: cosa
Festival?                                       pensa in merito a questo argomento?

È stato un momento storico difficile per i      Noi cerchiamo sempre di collaborare con
teatri soprattutto lo scorso anno. Abbiamo      altri Teatri attraverso le coproduzioni però
dovuto cambiare il cartellone che avevamo       abbiamo come “regola” che le produzioni
preparato con largo anticipo, con tre           partano e nascano da qui.
produzioni, riuscendo a proporre solo La        Cerchiamo sempre di portare un prodotto
cambiale di matrimonio, ma abbiamo              studiato con cura quindi i Teatri sono
cercato di rimanere attivi proponendo dei       contenti di cooperare con noi.
concerti in piazza con grandissimi artisti
come Florez, Alaimo e Pratt. Abbiamo
proposto inoltre, con i soldi ricevuti,
un’appendice del Festival di agosto, nel        5.   C’è una produzione operistica
                                                che le è rimasta particolarmente
periodo di novembre, per dare lavoro a
maestranze e artisti. Prevediamo invece         impressa?
per quest’anno di riuscire a fare tutto
quello che abbiamo in programma.                Ci sono molte produzioni che mi sono
                                                rimaste impresse da più punti di vista.
                                                Ricordo una Semiramide di due anni fa che

2.   Il Rof ha investito moltissimo
nei giovani dando loro molta fiducia;
                                                da un punto di vista musicale fu davvero
                                                eccellente. Dal punto di vista visivo ricordo
                                                un meraviglioso Barbiere di Siviglia di Pizzi
perché crede sia importante avere               nel 2018 e uno splendido Mose in Egitto di
fiducia in questi?                              Graham Vick.
                                                A tal proposito, da poco abbiamo stretto un
I giovani sono il futuro. Basti pensare che     accordo con Unitel che mostrerà in canali
la carriera di un artista normalmente non       differenti le nostre opere degli ultimi anni.
dura più di vent’anni, quindi è compito
nostro preparare le prossime generazioni.

                                                6.    Lei possiamo dire che ha visto il

3.    Ci parli un po' della celebre
Accademia Rossiniana che avete
                                                Teatro a 360° prima da cantante, poi
                                                da manager e ora dalla direzione. Per
                                                fare queste diverse e complementari
realizzato per i giovani talenti.               professioni quali sono secondo lei
                                                le caratteristiche che una persona
Sono molto entusiasta dell’Accademia,           deve avere? Come cantante, come
nella prossima edizione abbiamo diciotto        manager e come Direttore Artistico/
elementi di quindici Paesi diversi ed è bello
                                                Sovrintendente?
vedere l’interesse di tanti paesi diversi per
il nostro Corso. L’Accademia cerca giovani
                                                Credo che avere avuto diverse esperienze
da rifinire anche per il breve periodo della
                                                prima di diventare Sovrintendente e
permanenza dei ragazzi in Accademia che
                                                Direttore Artistico del Rof mi abbia aiutato
è solo di due settimane, quindi cerchiamo
                                                molto. Ho fatto sempre quello che mi
giovani talenti e crediamo in loro.
                                                toccava fare con dedizione e amore senza
                                                smettere di essere ottimista.

4.
                                                Il manager è stato un incontro fortuito con
                                                Juan Diego Florez che in seguito m’ha dato
      In     un      momento        storico
                                                la soddisfazione di creare altri artisti molto

                                    SPECIALE TEATRI OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021                11
9.
   validi come Ildar Abdrazakov, Daniela
   Barcellona, Riccardo Frizza, Michele
                                                        I giovani artisti in questo
   Mariotti ed altri.
                                                  momento sono davvero messi a

   7.  Come state riprogrammando il
   nuovo anno? Strategie per il futuro?
                                                  dura prova, poche audizioni, poche
                                                  occasioni… che consigli si sente di dare
                                                  loro?

   Il prossimo anno abbiamo in programma          È strano perché adesso è come il
   tre opere, in più durante l’anno abbiamo       periodo della fine della guerra, carriere si
   due celebrazioni: il compleanno di Rossini     stroncavano altre continuavano. Posso solo
   a febbraio per la quale collaboriamo con       consigliare di essere più preparati possibile
   il Conservatorio e a novembre (periodo         ed essere fiduciosi. Per gli italiani consiglio
   della morte) verrà un pianista per ricordare   di studiare bene la musica perché il livello
   questa data.                                   in altri Paesi è molto alto.
   Stiamo già programmando il 2023 alla
   riscoperta di opere poco eseguite di
   Rossini.                                        10.    Qual è l’insegnamento più
                                                  grande che le ha trasmesso il Teatro?

   8.    Il Rossini Opera Festival è molto
   attento ai social, crede che questi
                                                  Il Teatro ti permette di entrare in spazi
                                                  sconfinati dove uno può prendere e godere
   mezzi possano avvicinare i giovani             di contatti con artisti di tutti i tipi.
   all’opera?

   Certo, dobbiamo trasmettere la curiosità       11.   Come si immagina il Teatro del
                                                  futuro?
   e l’amore per la musica. Abbiamo anche
   qualche incontro con le scuole, dobbiamo
   guardare al futuro.                            Me lo immagino allo stesso modo perché
                                                  si andrà sempre a Teatro, come andare
                                                  a vedere un quadro. Abbiamo perso il
                                                  pubblico inventandoci nuove situazioni ma
                                                  è e sarà sempre presente nelle nostre vite
                                                  perché è l’essenza di quello che amiamo.

                                                  12.   Continui questa frase: “Il Teatro
                                                  non può morire perché…”

                                                  Il Teatro non può morire perché… il Teatro
                                                  è vita, i personaggi che interpretiamo sono
                                                  vivi e ci insegnano a vivere meglio.

                                                  Ringraziamo di cuore il Sovrintendente
                                                  e Direttore Artistico Ernesto Palacio con
                                                  l’augurio di tornare presto ad ascoltare la
                                                  fantastica realtà del Rossini Opera Festival.

                                                  Alessandra Gambino

    ©Studio Amati Bacciardi

12 OPERALIFEMAGAZINE SPECIALE TEATRI Luglio 2021
" Per gli italiani consiglio
  di studiare bene la musica
perché il livello in altri Paesi
        è molto alto. "

           SPECIALE TEATRI OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 13
DI ALESSANDRO BUGNO

         Verdi & Boito:
                        un’accoppiata vincente!
                                  “Mentre vi ringrazio del bel lavoro fattomi,
                                mi permetto offrirvi come attestato di stima,
                             questo modesto orologio. Aggraditelo di cuore,
                          come io di cuore ve lo offro. Vi ricordi il mio nome,
                                                       ed il valore del tempo”.

   Scriveva così Giuseppe Verdi ad Arrigo       era allora un ventenne e, come tutti i
   Boito (letterato e musicista) nel 1862 in    giovani, venne fortemente attratto dalle
   segno di riconoscenza. Infatti, Verdi        novità culturali tra le quali la cosiddetta
   ricevette la commissione di musicare una     Scapigliatura,     movimento       artistico
   cantata profana, su testo di Arrigo Boito,   letterario che ebbe come epicentro
   in occasione dell’Esposizione Universale     Milano i cui seguaci erano animati da
   di Londra di quell’anno. Nacque l’Inno       sentimenti di ribellione verso la cultura
   delle Nazioni, opera poco conosciuta ma      tradizionale e la mentalità borghese.
   certo non priva di validi spunti musicali    Boito si infervorò contro gli intellettuali
   derivanti anche dallo stimolante testo       di derivazione “risorgimentale” scrivendo
   di Boito. Verdi fu soddisfatto di questa     un’ode intitolata “Alla salute dell’Arte
   nuova collaborazione.                        Italiana” nella quale Verdi si era sentito
   Ma poco dopo nacque un’incomprensione        offeso per un riferimento che ritenne
   che incrinò il rapporto tra i due: Boito     rivolto alla sua musica. Egli ebbe la

14 OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
sensazione che la spietata critica fosse       tra i più produttivi e proficui della storia
rivolta a lui anche se, ad oggi, non ci sono   dell’opera.
prove che confermino tale eventualità.         La loro “prova generale”? Il rifacimento
Dopo questo episodio la ripresa dei            dell’opera Simon Boccanegra. Il difetto
contatti tra Verdi e Boito, dovuta anche       principale del Simone, secondo Verdi,
alla paziente intermediazione di Giulio        era quello di essere un “tavolo zoppo” su
Ricordi e dell’astuta moglie di Verdi,         tre gambe ma che bastava rafforzarle per
Peppina – che aveva intuito il valore          renderlo sufficientemente stabile. Per
artistico di una loro collaborazione – fu      farlo venne revisionato musicalmente
lenta e inizialmente quasi esclusivamente      l’intero prologo, mentre venne rinnovato
per lettera, ma ben presto si tramutò          tutto il testo del primo atto: nacque così
in un’amicizia che trascese l’aspetto          la scena grandiosa ambientata nella Sala
lavorativo per tramutarsi in un forte          del Consiglio nel Palazzo degli Abati a
legame affettivo. Fu un sodalizio artistico    Genova. Il testo poetico di Boito è qui

                                                       OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 15
magistrale e l’abilità compositiva di Verdi     Se all’inizio della gestazione di Otello
   lo fonde alla perfezione con la musica che      Verdi dovette essere spronato a riprendere
   sottolinea con forza e teatralità tutto lo      a comporre all’età non indifferente di
   sviluppo della scena.                           quasi settant’anni, il potente soggetto
   Il nuovo Simon Boccanegra,rappresentato         shakespeariano aveva già fatto
   alla Scala il 24 marzo 1881, ebbe enorme        breccia in lui.
   successo.                                       Per il Falstaff sembra quasi invece che sia
   Se doveva essere una prova generale della       Verdi, quasi ottantenne, a non veder l’ora
   collaborazione Verdi-Boito gli esiti furono     di rimettersi con lena a comporre, quasi
   senza dubbio lieti. L’opera aveva così          in segreto, scrivendo per divertimento e
   una struttura teatrale e drammaturgica          puro piacere personale.
   più solida che la proiettava ai vertici         E Falstaff nacque il 9 febbraio 1893 alla
   della produzione operistica italiana. A         Scala. Tra il pubblico molto elitario,
   tale successo contribuirono anche due           anche Puccini, Mascagni e musicisti
   importanti cantanti di allora, il baritono      di formazione tedesca come Richard
   Victor Maurel (Simone) e il tenore              Strauss, rimasti letteralmente increduli
   Francesco Tamagno (Adorno) che nel              dinanzi a un tale prodigio musicale.
   1887 contribuirono ad un altro grande           In conclusione, possiamo dire che
   successo: Otello.                               Otello e Falstaff, i due ultimi capolavori
   Avete letto bene: infatti, l’editore Giulio     dell’estrema maturità verdiana, sono
   Ricordi propose a Verdi di musicare             il frutto di una delle più coinvolgenti e
   Otello. L’editore disse chiaro e tondo al       affascinanti collaborazioni artistiche della
   Maestro che non vi era in Italia un letterato   storia del melodramma. Di essa furono
   che conosceva Shakespeare come Boito.           protagonisti due grandi artisti che, con
   E Boito, che nel frattempo con l’ultima         queste due opere, senza fare proclami
   esperienza del Simone era passato dalla         e senza dichiarazioni programmatiche,
   titubanza alla stima sconfinata per Verdi,      rinnovarono il melodramma italiano
   accantonò la partitura della sua seconda        scaduto nella formula. Sembra quasi che
   opera Nerone, pur di servire al meglio il       questi due grandi artisti, percorrendo
   Maestro.                                        due strade parallele, si siano incontrati
   E Otello andò in scena il 5 febbraio 1887 al    a un certo punto del loro cammino
   Teatro alla Scala con esito trionfale.          artistico proprio quando entrambi
   Sempre a Boito venne riservato l’onore          avevano maturato indipendentemente e
   di    versificare    l’ultimo    capolavoro     individualmente una loro nuova poetica
   dell’ottantenne Verdi, Falstaff (9 febbraio     musicale. Se per Boito la stesura di
   1893), unica opera comica, insieme allo         questi due libretti costituì l’applicazione
   sfortunato Un giorno di regno, nella            pratica delle sue teorie sul melodramma,
   carriera del Maestro. Se Falstaff esiste,       per Verdi rappresentò la soddisfazione
   lo dobbiamo ad Arrigo Boito: egli era           di un’esigenza di rinnovamento avvertita
   convinto che Verdi, nonostante stesse per       dal compositore sin dalla sua Aida.
   raggiungere gli ottant’anni, poteva ancora      Il rapporto tra Verdi e Boito andò avanti
   creare una partitura scintillante.              anche negli ultimi anni di vita del

16 OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
compositore (Boito gli sopravvisse di quasi
vent’anni), come testimoniano le ultime
lettere contenenti, analisi delle partiture
con efficaci esempi musicali, abbozzi di
cambiamenti di testi dei libretti, notizie
sulle prime esecuzioni, e informazioni
anche di tipo personale.
Della solidità e della sincerità di questa
amicizia è testimonianza, infine, una
lettera scritta da Boito al musicologo
Bellaigue alcuni mesi dopo la morte del
Maestro, del quale il poeta di Padova
sentiva la mancanza.

        OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 17
INTERVISTE E
                                         10 GIOVANI
                                              DEL TE

18 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
ESCLUSIVE A
I PROMESSE
EATRO

        2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 19
INTERVISTA ESCLUSIVA

               Adriana Gonzalez              •
         Classe 1991, nativa del Guatemala, è uno dei soprani più importanti della sua
          generazione. Dopo aver completato i suoi studi all'Universidad del Valle, è
        entrata a far parte dell'Opéra National de Paris Opera Studio, dove ha cantato
          i ruoli di Zerlina (Don Giovanni), Despina (Così fan tutte), Sapho et Iphise
        (Les Fêtes d'Hébé). Nel 2019 ha vinto il 1° premio al Concorso Placido Domingo
                      Operalia e il Premio Pepita Embil Zarzuela a Praga.

20 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Benvenuta tra noi! La nostra prima grande curiosità riguarda come tutto è iniziato:
qual è stata la scintilla che ha acceso il tuo interesse per la musica e successivamente
la passione per il canto?
Inizialmente non sapevo di volermi dedicare all'opera. Durante la mia infanzia ho avuto ac-
cesso alla musica con lezioni di pianoforte e chitarra, ma il mio obiettivo non era la musica
classica quanto il jazz e il rock, in particolare i Beatles.
Il vero amore per il canto lirico è arrivato più tardi, all’età di 17 anni, quando ho incontrato
la mia prima insegnante di canto: Barbara Bickford. Mi ha detto "se vuoi imparare a can-
tare qualsiasi cosa, devi imparare una tecnica lirica". Mi diede una scatola di spartiti e due
dischi: uno di Cecilia Bartoli e l'altro di Dmitri Hvorostovsky dove cantavano arie antiche.
Dopo averli ascoltati mi sono innamorata di come la voce potesse essere modellata per
creare un suono così specifico e bello.

Dicono che il primo debutto non si scorda mai: ce lo puoi raccontare? Quali le sensa-
zioni, le emozioni e le paure?
Il mio primo debutto è stato a Parigi cantando Zerlina nel Don Giovanni. Da quello che
ricordo, è stata un'esperienza con tante paure e insicurezze ma anche tanta felicità. Era la
prima volta che cantavo al di fuori del Guatemala in un ruolo che richiedeva maggiori re-
sponsabilità musicali, artistiche e vocali. Quindi, naturalmente, ho pensato: "Voglio fare un
buon lavoro in modo da poter continuare a lavorare in Europa e non tornare in Guatemala
dove non c'è lavoro per il canto lirico". Oltre a ciò ero la cantante più giovane a 22 anni. Gli
altri avevano tra i 28 ei 32 anni, quindi è stata un'esperienza di molte paure ma grazie alla
quale ho imparato tantissimo.

“Torniamo all'antico e sarà un progresso!” Diceva Verdi… Credi che sia applicabile al
mondo dell’opera? Cosa bisognerebbe prendere dal passato che ci potrebbe consen-
tire un salto di qualità?
A mio avviso, possiamo tornare al passato in cui l'opera era usata come mezzo di espres-
sione e riflessione sociale per gli eventi contemporanei in modo semplice. Piuttosto che
prendere un'opera e metterla in scena fuori contesto (storico, sociale o culturale), è meglio
creare una nuova opera. Mi riferisco alla produzione operistica, alla sua creazione e com-
posizione. Negli ultimi anni è diminuita drasticamente. Ci sono opere composte al gior-
no d'oggi che non rispettano un tema estetico o attuale che attira il pubblico, perché le
composizioni di oggi sono qualcosa di molto intellettuale e non hanno una estetica facile
come Schönberg per esempio. Mozart, ad esempio, è riuscito ad affascinarci per quasi
300 anni e lui stesso ha detto che bisogna comporre per gli intellettuali ma anche per
chi non sa nulla. Quindi, comporre musica con un'estetica accessibile al grande pubblico
consentirà all'opera di non morire.

I social ad oggi sono lo specchio della società e molto spesso hanno aiutato la crescita
individuale e professionale dell’artista. Le nuove tecnologie ti sono state d’aiuto per la
tua carriera?
Sì. Soprattutto per trovare informazioni e inviare candidature a concorsi, festival, master-
class. L'invio di documenti non è più complicato. Anche registrare e condividere video è
molto più semplice. L'unica cosa che non potrà mai essere sostituita è che il canto lirico
è un'esperienza che deve essere vissuta nella carne. La tecnologia non è sviluppata a tal
punto che la voce possa essere percepita allo stesso modo in televisione come in un tea-
tro. Il feedback acustico è qualcosa di molto speciale, è ciò che differenzia l'opera e il canto
lirico da tante altre forme di musica.

                             2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 21
INTERVISTA ESCLUSIVA
   Quali sogni hai nel tuo cassetto? Hai un
   personaggio che ti piacerebbe interpre-
   tare e perché proprio lei?
   Al momento ho realizzato diversi sogni: Liù
   nel 2019 all'Opéra de Toulon in Francia e
   Mimì nel 2021 al Gran Teatre del Liceu.
   Se dovessi scegliere un ruolo che mi piace-
   rebbe cantare nei prossimi anni, vorrei che
   fosse un Verdi. Forse Violetta da La Traviata
   o Desdemona da Otello.

   Nella nostra società, non sempre propen-
   sa al teatro d'opera, ci sono ancora tan-
   ti pregiudizi sui cantanti, spesso legati a
   un'immagine passata. Qual è uno stereo-
   tipo sui cantanti d'opera che vuoi smentire?
   Che siamo dive. Il concetto di "diva", di
   qualcuno famoso, irraggiungibile, con un
   atteggiamento stravagante che viene se-
   guito dai paparazzi non esiste più. E anche
   il cattivo atteggiamento della "diva" sta, for-
   tunatamente, scomparendo. Dal più al più,
   trovo che i cantanti siano persone disponi-
   bili, amichevoli, preparate e professionali.

   Ogni uomo vuole far qualcosa per cui val-
   ga la pena vivere: qual è il tuo perché?
   Cosa vorresti lasciare ad altri giovani che
   leggono questa tua intervista?
   La vita è breve e accade molto rapidamen-
   te, quindi se dobbiamo fare qualcosa, fac-
   ciamo ciò che ci rende felici e che la nostra
   felicità si trasmetta a chi ci circonda.
   Inoltre, quando arrivano momenti difficili,
   l'amore per ciò che facciamo ci aiuterà a
   superare gli ostacoli. E questa felicità, insie-
   me alla concentrazione sui nostri obiettivi,
   ci permetterà di trovare il nostro posto nel
   mondo e sentirci così completi.

   Grazie per le tue parole e siamo sicuri di rin-
   contrarci presto con sfide ancora più gran-
   di per riportare assieme le nuove genera-
   zioni a teatro.
   Toi toi toi!!!

   Alessandra Gambino, Alessandro Bugno, Andrea Camilla Mambretti, Edoardo Manzardo, Maurizio
   Meandro, Samuele Peruzzi, Mattia Guerrini

22 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 23
INTERVISTA ESCLUSIVA

                            Boris
                         Pinkhasovich
                                                •
             Il baritono russo Boris Pinkhasovich fa il suo debutto alla Royal Opera
            nella stagione 2018/19 nel ruolo di Andrey Schchelkalov (Boris Godunov).
         Pinkhasovich ha studiato canto corale e direzione d'orchestra al Conservatorio
           statale Rimsky-Korsakov di San Pietroburgo, proseguendo poi lì gli studi di
           canto solista. È entrato a far parte del Teatro Mikhailovsky come solista nel
          2011. Attualmente è chiamato nelle stagioni dei principali teatri europei tra cui
         la Wiener Staatsoper, l'Opera National de Paris, il Covent Garden di Londra e
           l'Opera di Montecarlo, ed è stato diretto da grandi bacchette internazionali.

   ©Daniil Rabovsky

24 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Benvenuto tra noi! La nostra prima gran-         soprattutto quando si tratta dello sviluppo
de curiosità riguarda come tutto è inizia-       professionale di un artista. Nella migliore
to: qual è stata la scintilla che ha acceso il   epoca della lirica, 30/50 anni fa, l'epoca dei
tuo interesse per la musica e successiva-        grandi cantanti, non c'erano social network,
mente la passione per il canto?                  ma c'erano GRANDI MUSICISTI!
Se parliamo della scintilla, secondo me, è il
miracolo della nascita, il suo destino era già   Quali sogni hai nel tuo cassetto? Hai un
determinato in anticipo! Comunque, credo         personaggio che ti piacerebbe interpre-
che tutto vada come deve andare! La pas-         tare e perché proprio lui?
sione per la musica è nata con me, credo,        Adoro i personaggi dal fascino e con trat-
ma quella per il canto è diventata uno degli     ti negativi... Se parliamo di un sogno, allora
obbiettivi della mia vita già nel processo di    sono attratto da ruoli vocali e scenici come
padronanza di questa difficile professione.      Scarpia in "Tosca" e Iago in "Otello".
Visto che il canto è alla base di tutte le di-
scipline e orientamenti musicali, allora cre-    Nella nostra società, non sempre propen-
do che il mio orientamento sia stato defini-     sa al teatro d'opera, ci sono ancora tan-
to già in tenera età!                            ti pregiudizi sui cantanti, spesso legati a
                                                 un'immagine passata. Qual è uno stereo-
Dicono che il primo debutto non si scorda        tipo sui cantanti d'opera che vuoi smentire?
mai: ce lo puoi raccontare? Quali le sensa-      Non ho intenzione di confutare nessuno
zioni, le emozioni e le paure?                   degli stereotipi... Tutte le persone sono di-
Il primo, vero, debutto operistico è stato nel   verse, e anche i cantanti sono tutti diversi...
ruolo di Marcello ne "La Bohème" di Puc-         Posso solo dire che questa professione mol-
cini. Il processo di produzione, diretto da      to speciale è associata a un terribile nervo-
Arnaud Bernard, è durato un mese. Sono           sismo e a costi fisici. Pertanto, mi sembra
passati esattamente dieci anni da quella         naturale, che esistano questi stereotipi... I
serata di apertura, ma sento ancora la scin-     cantanti sono persone speciali, dopotutto!
tilla della prima, indimenticabile emozione
data dal contatto con il palco!                  Ogni uomo vuole far qualcosa per cui val-
                                                 ga la pena vivere: qual è il tuo perché?
“Torniamo all'antico e sarà un progresso!”       Cosa vorresti lasciare ad altri giovani che
Diceva Verdi… Credi che sia applicabile          leggono questa tua intervista?
al mondo dell’opera? Cosa bisognereb-            Ogni persona, credo, vuole fare qualcosa di
be prendere dal passato che ci potrebbe          importante nella vita, lasciare il segno, cre-
consentire un salto di qualità?                  are una famiglia, trovare l'amore e, soprat-
Questa idea di Verdi contiene un concet-         tutto, imparare ad amare! Vorrei augurare
to piuttosto ampio! Dal punto di vista della     ai giovani musicisti e cantanti un atteggia-
vita reale, penso che non dovresti tornare       mento estremamente onesto nei confronti
al passato... Nell'opera, dato che sono un       della professione, decenza verso di essa e
fan delle produzioni classiche, secondo me,      verso se stessi! Buona fortuna a tutti!
sarebbe interessante provare a creare qual-
cosa di classicamente rigoroso in termini        Grazie per le tue parole e siamo sicuri di rin-
di scenografia, per esempio, ma che tratti       contrarci presto con sfide ancora più gran-
della realtà odierna...                          di per riportare assieme le nuove genera-
                                                 zioni a teatro.
I social ad oggi sono lo specchio della so-      Toi toi toi!!!
cietà e molto spesso hanno aiutato la cre-
scita individuale e professionale dell’ar-       Alessandra Gambino, Alessandro Bugno, Andrea
tista. Le nuove tecnologie ti sono state         Camilla Mambretti, Edoardo Manzardo, Maurizio
d’aiuto per la tua carriera?                     Meandro, Samuele Peruzzi, Mattia Guerrini
Sono convinto che i social network non
possano essere qualcosa di importante,

                             2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 25
Piccola BIO

      ASKAR LASHKIN                                                             baritono
   Nato nel 1989 nella città di Tashkent, sin da piccolo Askar Lashkin è stato circondato dalla
   musica. Baritono russo-uzbeko, si è laureato nell’anno 2008 presso il Collegio musicale
   di Tashkent. Dal 2008 al 2011 ha frequentato l’istituto statale d’arte a Tashkent, dove
   ha affrontato un percorso intensivo di professionalizzazione: arte scenica, coreografia,
   acrobatica, combattimenti scenici, trucco; per 3 anni ha lavorato come solista presso il
   teatro dell’operetta di Tashkent. Askàr si è diplomato nell’anno 2016 presso il Conservatorio
   Statale di Musica Benedetto Marcello di Venezia, sotto la guida del baritono Giancarlo
   Pasquetto. Attualmente si perfeziona con il baritono M° Piero Guarnera.

   Ha debuttato come Maestro Biscroma Strappaviscere in “Le convenienze ed inconvenienze
   teatrali” di G. Donizetti al Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso, è stato Gasparo
   (Rita, G. Donizetti) a Venezia, Marchese d’Obigny (Traviata, G. Verdi) a Bologna. Si è esibito
   come solista nella “Missa in tempore belli“ di Haydn, nel Concerto dedicato al centenario
   della grande guerra al Teatro “La Fenice” (Venezia).

   Nel maggio 2018 debutta al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto nei panni di
   Figaro (Il Barbiere di Siviglia, G. Rossini). Seguono altri impegni come Figaro nelle
   varie produzioni in Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna. Ha inoltre interpretato con
   successo di pubblico e critica, i Carmina Burana di Carl Orff per il 40° del Coro
   Anzolim De La Tor di Riva del Garda, anche “Messa di Gloria” di Puccini come
     baritono solista.

       Nei panni di Ping “Turandot” nella produzione di Europa InCanto, partecipa
        alla grande tournée nazionale che lo porta ad esibirsi nei prestigiosi teatri
          d’Italia: il teatro San Carlo di Napoli, il teatro Comunale di Bologna, i teatri
            Argentina e Eliseo di Roma, il teatro della Pergola di Firenze, Teatro F.
               Vespasiano di Rieti. Selezionato anche per la tournée europea in:
                 Belgio, Germania, Spagna, Croazia, Albania. Debutta come
                     Don Giovanni per la produzione dell’omonima opera di
                        W. A. Mozart, allestita dall’Accademia Filarmonica di
                          Camposampiero e Venice Chamber Orchestra.

                         È stato ammesso all’Accademia Rossiniana
                         (ROF) 2020 di Pesaro, dove in “Il Viaggio a
                         Reims” ha interpretato il ruolo di Don Profondo.
                          È risultato idoneo alle audizioni per Genoa
                          International Music Youth Festival (GIMYF)
                          2021, per la messa in scena de «Il Barbiere di
                           Siviglia», e la stagione concertistica.

                           Askar svolge un’intensa attività concertistica
                           in Italia ed all’estero. Collabora con diverse
                           orchestre e associazioni culturali italiane.

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OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 27
INTERVISTA ESCLUSIVA

                     Federica Guida

                                                                •
                                                       Giovane soprano nata a
                                                      Palermo, Federica Guida
                                                   inizia già da bambina gli studi
                                                  musicali, si diploma a pieni voti
                                                    al Conservatorio Alessandro
                                                 Scarlatti ed entra nell’ensemble di
                                                  solisti per la Stagione 2019/2020
                                                 della Wiener Staatsoper, dove tra
                                                           l’altro interpreta
                                                       La Regina della Notte.
                                                   Emerge vincendo in pochi anni
                                                 prestigiosi concorsi internazionali
                                                     di canto (Aslico, Beppe de
                                                 Tommasi, Clip) che le permettono
                                                 di debuttare anche in teatri molto
                                                 prestigiosi tra cui Teatro Massimo
                                                  di Palermo, Wiener Staatsoper e
                                                           Teatro alla Scala.

    ©Azzurra Primavera
                                                                •

28 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Benvenuta tra noi! La nostra prima gran-          be prendere dal passato che ci potrebbe
de curiosità riguarda come tutto è inizia-        consentire un salto di qualità?
to: qual è stata la scintilla che ha acceso il    Credo che con questa frase Verdi intendes-
tuo interesse per la musica e successiva-         se che non è possibile progredire senza la
mente la passione per il canto?                   conoscenza di ciò che ci ha preceduti. Le
La passione per la musica è nata in manie-        tecniche utilizzate nel passato hanno con-
ra molto naturale.                                tribuito a rendere l’opera il magnifico spet-
Da bambina ascoltavo mio padre suonare il         tacolo che oggi è. Perciò il passato è molto
pianoforte, non ha mai studiato musica ma         importante, ma ciò non vuol dire che l’ope-
ha un buon orecchio e suonava delle bel-          ra sia un’arte per nonni. I temi trattati nell’o-
lissime melodie sulle quali io canticchiavo.      pera sono sempre molto attuali: la forza, il
Sono stati i miei genitori ad accorgersi che      desiderio, l’amore e la passione sono ciò di
in me ci fosse un talento. Mi hanno accom-        cui ci nutriamo giornalmente e l’opera altro
pagnata nella mia formazione musicale sin         non fa che musicare questi sentimenti. Sta
dall’inizio quando ho iniziato lo studio del      a noi saperli ascoltare. Se all’ascolto asso-
pianoforte in conservatorio.                      ciamo la conoscenza otterremo la chiave
All’età di 15 anni ho assistito per la prima      perfetta per poter interpretare al meglio
volta a La Traviata e lì la mia decisione di      ciò a cui assistiamo.
voler stare sul palcoscenico si è palesata
senza lasciare spazio ad altro. Volevo canta-     I social ad oggi sono lo specchio della so-
re, e così ho iniziato lo studio del canto. Da    cietà e molto spesso hanno aiutato la cre-
lì ho iniziato a vincere dei concorsi dai quali   scita individuale e professionale dell’ar-
sono arrivate svariate proposte lavorative e      tista. Le nuove tecnologie ti sono state
ho iniziato la mia carriera.                      d’aiuto per la tua carriera?
                                                  I social oggi hanno acquistato molto cam-
Dicono che il primo debutto non si scorda         po nel mondo della lirica ed io penso che
mai: ce lo puoi raccontare? Quali le sensa-       sia una cosa positiva perché sono strumen-
zioni, le emozioni e le paure?                    ti che possono avvicinare la gente al no-
Il mio primo debutto è stato a Vienna: ero        stro mondo. Ma il nostro mestiere è fatto
membro dell’ensemble dei solisti alla Wie-        di emozioni, di lacrime quando un cantan-
ner Staatsoper e mi trovavo ad essere la co-      te riesce a trasmetterti ciò che prova can-
ver della Regina della notte nel Flauto magi-     tando la sua disperazione o il suo amore, e
co di Mozart. Il caso volle che il soprano che    questo i social non possono trasmetterlo. È
doveva cantare si ammalò e dovetti saltare        dal vivo che percepisci la bravura di un can-
dentro la produzione un giorno prima della        tante, la cura che ha avuto nello studio dei
recita. Quando mi chiesero se fossi disponi-      dettagli per donarti un’emozione. La pelle
bile non ho tentennato nemmeno un mo-             d’oca non è trasmissibile tramite i social,
mento ed ho accettato. Il ruolo era pronto        per questo invito tutti ad andare più spesso
ed era il mio momento. Così sono andata e         al teatro. È lì la vita reale.
ho cantato. Ero da sola, avevo 23 anni e non
ero mai salita su un palcoscenico così gran-      Quali sogni hai nel tuo cassetto? Hai un
de, per non parlare poi dell’importanza di        personaggio che ti piacerebbe interpre-
quel palcoscenico. Ma qualcuno mi aveva           tare e perché proprio lei?
dato fiducia ed io sapevo di poter contare        Il mio sogno è quello di interpretare Vio-
su me stessa. Apprendere che fu un suc-           letta Valery ne La traviata. Come dicevo è
cesso mi ha reso molto fiera di me e mi ha        stata la prima opera che ho visto ed è un
dato la carica per affrontare i ruoli succes-     ruolo del quale mi sono innamorata. Quan-
sivi.                                             do canto cerco sempre di mettere in risalto
                                                  le emozioni del personaggio che interpre-
“Torniamo all'antico e sarà un progresso!”        to, mi nutro delle loro stesse passioni e Vio-
Diceva Verdi… Credi che sia applicabile           letta per me è una donna estremamente
al mondo dell’opera? Cosa bisognereb-             passionale. La sua vita l’ha vissuta attimo

                              2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 29
INTERVISTA ESCLUSIVA
   per attimo godendosi a pieno ogni situa-
   zione. Nonostante il finale tragico questo è
   un forte esempio di vita per me. Non si può
   stare seduti ad aspettare che accada qual-
   cosa, la vita va vissuta.

   Nella nostra società, non sempre propen-
   sa al teatro d'opera, ci sono ancora tan-
   ti pregiudizi sui cantanti, spesso legati a
   un'immagine passata. Qual è uno stereo-
   tipo sui cantanti d'opera che vuoi smentire?
   Non è vero che i cantanti lirici sono gente
   antica. Questa è una burla. Basta guarda-
   re me per rendersi conto che non è così. Io
   ho 24 anni, ascolto la musica pop e adoro
   ballare e divertirmi. Vesto come le giovani
   donne della mia età e non ho niente di di-
   verso rispetto ai miei coetanei, ho solo de-
   ciso di emozionarmi di più e lasciarmi an-
   dare al potere della musica.
   Auguro a tutti di provare una sensazione
   così forte come quella che provo io quando
   interpreto un ruolo che amo.

   Ogni uomo vuole far qualcosa per cui val-
   ga la pena vivere: qual è il tuo perché?
   Cosa vorresti lasciare ad altri giovani che
   leggono questa tua intervista?
   Io voglio essere ambasciatrice della bellez-
   za e dell’arte nel mondo. Desidero trasmet-
   tere con la mia voce tutto ciò che di bello
   c’è. E per fare questo bisogna studiare e
   impegnarsi sempre. Non è un mestiere che
   impari una volta e ripeti sempre allo stesso
   modo. La voce insieme al corpo muta negli
   anni e ha bisogno di continui aggiustamen-
   ti per tenerla sempre fresca e vera. Bisogna
   sempre proteggere il proprio strumento e
   affidarsi a uno studio costante. È questa la
   chiave per il successo.

   Grazie per le tue parole e siamo sicuri di rin-
   contrarci presto con sfide ancora più gran-
   di per riportare assieme le nuove genera-
   zioni a teatro.
   Toi toi toi!!!

   Alessandra Gambino, Alessandro Bugno, Andrea
   Camilla Mambretti, Edoardo Manzardo, Maurizio
   Meandro, Samuele Peruzzi, Mattia Guerrini
                                                     ©Angelo Contorno

30 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 31
Die Frau ohne Schatten
   (La donna senz’ombra)

   di Richard Strauss

   Al seguente link l’opera completa su YouTube
   diretta da Valery Gergiev.
   Teatro Mariinsky.
   (L’ area sonora sopra descritta inizia a 1 ora e 25
   minuti dall’inizio del video)

   https://youtu.be/-p6jiSLMavk

32 OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Opera dalla trama complessa, intrisa
di allegorie e simbolismo, ha al centro
del suo essere un’idea che è la più
importante di tutto l’universo: il
concepimento della vita.
Una trama sospesa tra il mondo degli
umani e quello degli Dei, che non
sempre nella tradizione della mitologia
greca hanno il potere di dare alla luce
una vita nuova.

In questo numero di OperaLife vorrei
raccontare dell’incredibile assolo
che Richard Strauss ha affidato al
violoncello e al gruppo dei violoncelli,
in un’ampia area sonora che prelude
al viaggio che il Falco compie. Il
Falco, animale allegorico, portatore di
messaggio per eccellenza.
Sfruttando tutta la tessitura dal
profondo della quarta corda e le note
gravi con le quali inizia la cadenza,
fino al canto struggente in sovra
acuto, dove il suono diventa un urlo
di sofferenza e desiderio insieme, la
tensione creata si stempera in una
straussiana cantabilità di armonie
consonanti, suonate dall’ensemble di
tutti i violoncelli.

L’assolo è foriero del lieto fine che
vedrà sia l’imperatrice che la sposa
del tintore Barack trovare e ritrovare la
propria ombra, metafora meravigliosa
del dono esclusivamente femminile
di poter concepire.

SANDRO LAFFRANCHINI

        OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021 33
INTERVISTA ESCLUSIVA

             Federica Lombardi
                                           •

                Soprano, classe 1989 e nata a Cesena, ha studiato all'Istituto
                Musicale Angelo Masini di Forlì. Nel 2015 ha partecipato al
              progetto Young Singers del Festival di Salisburgo. Ha debuttato
                alla Scala di Milano nel ruolo della protagonista dell'Anna
             Bolena di Donizetti nel 2017. Alla Scala ha anche cantato Musetta
              ne La bohème e nel 2019. Ha debuttato al Metropolitan Opera di
                          New York come Donna Elvira nel 2019.

34 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Benvenuta tra noi! La nostra prima grande curiosità riguarda come tutto è iniziato:
qual è stata la scintilla che ha acceso il tuo interesse per la musica e successivamente
la passione per il canto?
Da piccola ero iscritta alla classe di pianoforte nell’istituto musicale della mia città e mia
mamma racconta che già a sette anni tornavo a casa dalle mie lezioni esprimendo il desi-
derio di voler studiare canto, ricordo che ero affascinata dalle voci dei cantanti provenienti
dalle aule a fianco. A sedici anni poi ho deciso di iscrivermi alla classe di canto dello stesso
istituto: da lì la mia passione per l’opera è diventata sempre più grande, iniziai a comprare
i primi cd e i primi spartiti e fin da subito sperai di poter fare del canto e dell’opera lirica la
mia professione.

Dicono che il primo debutto non si scorda mai: ce lo puoi raccontare? Quali le sensa-
zioni, le emozioni e le paure?
Il mio debutto è stato nel 2014 dopo aver vinto il concorso AsLiCo per il ruolo di Donna
Elvira nel Don Giovanni di Mozart. Ero molto emozionata e allo stesso tempo molto felice
che fosse arrivato un momento così tanto atteso in seguito a tanti anni di studio! Mi riten-
go fortunata perché fu per me un inizio ideale, nel cast eravamo molti giovani e sono nate
delle belle amicizie che durano tutt’ora, durante l’anno precedente avevamo tutti parteci-
pato a masterclasses mirate a farci arrivare ben preparati all’inizio delle prove. Soprattutto
ho avuto la fortuna di iniziare il mio percorso con un grande regista come Graham Vick
che è stato una grande maestro per me e ha lasciato un’impronta fondamentale nella mia
interpretazione dei ruoli mozartiani sopratutto. Potrei osare dire di non aver provato paure,
proprio perché la preparazione e il clima in cui eravamo avevano creato la situazione per-
fetta per far sì di affrontare il debutto nel modo più felice!

“Torniamo all'antico e sarà un progresso!” Diceva Verdi… Credi che sia applicabile al
mondo dell’opera? Cosa bisognerebbe prendere dal passato che ci potrebbe consen-
tire un salto di qualità?
Tutto quello che è stato nel passato ci ha inesorabilmente portato quello che abbiamo
nel presente. Di ogni opera d’arte con cui stabiliamo un rapporto, al di là del tempo in cui
questa è stata creata, ne facciamo un’opera d’arte contemporanea. Ognuno di noi rivisita
la lettura di opere del passato attraverso l’esperienza a lui contemporanea.
Trovo esaltante che passato e presente possano unirsi nel mondo dell’opera e coesistere
su due linee parallele fatte di tradizione e innovazione. Dal passato “prendiamo” immensi
capolavori che abbiamo la fortuna di poter interpretare e mettere in scena al giorno d’og-
gi, che sono attuali, che raccontano di uomini, sentimenti ed emozioni che esisteranno
per sempre; che poi la messa in scena sia “classica” o attualizzata per me non cambia pur-
ché sia fedele al libretto e sia coerente la musica. L’opera lirica fa parte della nostra storia,
della nostra cultura e sono contenta che ci sia un ritorno del pubblico giovane a teatro,
perché questo sarà il nostro futuro.

I social ad oggi sono lo specchio della società e molto spesso hanno aiutato la crescita
individuale e professionale dell’artista. Le nuove tecnologie ti sono state d’aiuto per la
tua carriera?
Non sono mai stata una fanatica dei social…mi piacciono, uso prevalentemente Instagram,
e mi rendo conto che aiutano tantissimo dal punto di vista della velocità con cui è possibi-
le la comunicazione e per il coinvolgimento immediato degli utenti. Non credo che siano
di particolare aiuto per la carriera, almeno personalmente non è stato così, per costruir-
ne una ci vogliono tanto studio, concorsi, audizioni… ma quello che fanno è che rendono
possibile il contatto virtuale con il pubblico e questo credo proprio sia un aspetto magico.

                              2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 35
INTERVISTA ESCLUSIVA
   Quali sogni hai nel tuo cassetto? Hai un personaggio che ti piacerebbe interpretare e
   perché proprio lei?
   Sarà forse banale: ho la fortuna di fare il mestiere che amo e questo è il mio sogno nel
   cassetto realizzato, per il resto spero di condurre sempre una vita serena e per me signi-
   fica avere al mio fianco la mia famiglia e saper curare la mia carriera affinché sia felice e
   duratura, per questo i ruoli che voglio interpretare sono tutti quelli che possono e potran-
   no essere adatti a me e alla mia vocalità, tra questi spero di poter interpretare presto le
   protagoniste verdiane, donne forti e sensibili, pragmatiche e sognatrici, testa e cuore.

   Nella nostra società, non sempre propensa al teatro d'opera, ci sono ancora tanti pre-
   giudizi sui cantanti, spesso legati a un'immagine passata. Qual è uno stereotipo sui
   cantanti d'opera che vuoi smentire?
   Lo stereotipo che vorrei sfatare è quello che i cantanti d’opera siano fuori dal tempo, che
   appartengano a una dimensione del passato e mi piacerebbe che si cominciasse a pen-
   sare che invece la loro espressione è del tutto attuale e contemporanea.

   Ogni uomo vuole far qualcosa per cui valga la pena vivere: qual è il tuo perché? Cosa
   vorresti lasciare ad altri giovani che leggono questa tua intervista?
   Non aver rimpianti! Vivere con gratitudine tutto quello che la vita ha da offrirci e riflesso
   sulla carriera si traduce nel perseverare nel lavoro su sé stessi e sul proprio strumento,
   seguire il proprio percorso artistico con passione e intelligenza in modo da poter vivere
   quelle grandi emozioni che la musica sa darti così da poterle trasmettere al pubblico che
   proverà con te lo stesso coinvolgimento.
   Quello che vorrei dire rivolgendomi ai giovani e rivolgendomi così anche a me stessa, è di
   lasciar spazio al proprio istinto, alla immaginazione, alla “improvvisazione” e anche all’im-
   previsto che non possiamo aspettarci, che però può capitare e può essere la occasione
   che ci fa crescere, ci sono per tutti noi tante esperienze ancora da scoprire ed è bello che
   così siano.

   Grazie per le tue parole e siamo sicuri di rincontrarci presto con sfide ancora più grandi
   per riportare assieme le nuove generazioni a teatro.
   Toi toi toi!!!

   Alessandra Gambino, Alessandro Bugno, Andrea Camilla Mambretti, Edoardo Manzardo, Maurizio
   Meandro, Samuele Peruzzi, Mattia Guerrini

36 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 37
INTERVISTA ESCLUSIVA

              Mariangela Marini
                                          •
           Mariangela Marini, mezzosoprano, è laureata con lode alla facoltà
             “Mestieri della Musica e dello Spettacolo”, presso l’Università di
          Macerata. Si forma in Santa Cecilia Opera Studio a Roma con Renata
            Scotto, Claudio Desderi, Anna Vandi e Cesare Scarton. Nel luglio
           2019 ha cantato nel ruolo di Mercedes nell’opera Carmen di G. Bizet
             all’Arena di Verona sotto la direzione del Maestro Daniel Oren.
           Nell’ottobre del 2019 ha cantato nel ruolo di Flora ne La traviata al
          Teatro di San Carlo di Napoli sotto la direzione del Maestro Stefano
             Ranzani. Sempre nello stesso anno canta al Teatro Petruzzelli di
          Bari nel Ruolo di Lola in Cavalleria Rusticana sotto la direzione del
                                Maestro Renato Palumbo.

38 INTERVISTA ESCLUSIVA | OPERALIFEMAGAZINE Luglio 2021
Benvenuta tra noi! La nostra prima grande curiosità riguarda come tutto è iniziato:
qual è stata la scintilla che ha acceso il tuo interesse per la musica e successivamente
la passione per il canto?
Grazie mille per il benvenuto, ne sono onorata. La mia passione per il canto non ha un
inizio, ce l’ho da sempre. Ricordo che da bambina piccola fino a verso i vent’anni tornavo
a casa da scuola e mi mettevo in salotto a cantare sui dischi. Cantavo qualsiasi cosa, e
macinavo dischi su dischi di ogni genere musicale, quello che trovavo. In adolescenza feci
dei corsi di teatro, altra mia grande passione, e cantavo nel coro della chiesa, e non solo,
ne fondai uno a un certo punto con le mie amiche. Poi a 19 anni conobbi una ragazza che
studiava canto lirico, e volli fare una lezione per provare, e mi piacque così tanto che da lì
a 5 giorni mi iscrissi all’anno prova dell’Istituto Pareggiato Pergolesi di Ancona, dove inse-
gnava questa maestra, anche se in quel momento avevo poche possibilità economiche,
ma lavorai per pagarmi la retta.

Dicono che il primo debutto non si scorda mai: ce lo puoi raccontare? Quali le sensa-
zioni, le emozioni e le paure?
Beh la prima cosa che ho fatto fu la Seconda Strega in Dido ed Eneas di Purcell, qua nelle
Marche in provincia, e feci tante altre cosette qua, ma quello che considero un debutto
fu L’Impresario in Angustie di Cimarosa al Parco della Musica di Roma con quella che era
allora Santa Cecilia Opera Studio. La mia parte era quella di Doralba. Ero emozionatissi-
ma, ma avevo così voglia di fare che la recita volò e mi divertii molto! La parte mi restava
faticosa in realtà, ma io ho avuto sempre un certo carattere che mi spinge ad arrivare in
fondo tirando fuori ogni risorsa, e anche allora fu così. C’era la regia di Cesare Scarton, poi,
che ci preparò benissimo.

“Torniamo all'antico e sarà un progresso!” Diceva Verdi… Credi che sia applicabile al
mondo dell’opera? Cosa bisognerebbe prendere dal passato che ci potrebbe consen-
tire un salto di qualità?
Questa è una domanda molto complicata. I tempi sono diversi e anche il linguaggio dell’o-
pera è un linguaggio diverso da oggi. Parlo per esperienza diretta: avvicinarsi all’opera a
vent’anni significa modificarsi in qualche modo. Oggi è tutto veloce e immediato, i ragazzi
si stancano di sentire un intro di una canzone che dura più di 20 secondi, figuriamoci un’a-
ria intera, con le sue ripetizioni, i momenti strumentali ecc. … eppure sono fermamente
convinta che c’è qualcosa di magico che esula dalla ragione, e questo qualcosa secondo
me sono i sentimenti e le emozioni che l’opera racconta, che non cambiano mai, sono
immortali e toccano l’uomo, di ogni età, nel profondo. Quindi proporre l’opera come un
contenitore di emozioni attraverso le storie e i personaggi potrebbe fare la differenza e
nascerebbe sempre di più la voglia di empatizzare con i personaggi. E poi puntare sulla
bellezza (lo hanno capito per esempio i pubblicitari, che usano sempre di più le arie d’ope-
ra come attrazione e funziona). C’è tanto bisogno di bellezza, gli uomini la cercano sempre
perché dà felicità. L’opera ha tantissima bellezza, sotto ogni aspetto, non ci si deve sforzare
più di tanto per notarla, ma si deve avere la volontà di farla vedere a tutti.

I social ad oggi sono lo specchio della società e molto spesso hanno aiutato la crescita
individuale e professionale dell’artista. Le nuove tecnologie ti sono state d’aiuto per la
tua carriera?
Sì, per me è difficile oggi fare la nostra professione senza i Social, perché si riesce ad ac-
quistare visibilità più facilmente. Per me sono importanti anche per tutto il supporto che
ricevo da parte di persone che conosco e non. Sono felice se un video che metto arriva
ai cuori delle persone, soprattutto se arriva alle persone distanti dall’opera. Il supporto è
fondamentale perché l’ambito dell’Opera rimane sempre un mondo difficile, in cui sei
continuamente sotto esame.

                             2021 Luglio OPERALIFEMAGAZINE | INTERVISTA ESCLUSIVA 39
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