DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI
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ANNO LVIII - N. 1 - 2020 - Bollettino della Congregazione delle Suore Salesie PD - POSTE ITALIANE SPA - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/2/2004 N. 46) art. 1 comma 2 e 3 NE/PD DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI PAPA FR ANCESCO Vita della Chiesa Dalle Comunità L’umile Leonati Angola: promessa dell’Africa pagina 8 e del regno di Dio pagina 30
Sommario Vita della Chiesa 3. Lettera della Madre Generale 4. Un documento ricchissimo: “Querida Amazonia” 5. Che Pasqua sarà? 6. Accetta in pace le incombenze... e portale a termine con ordine 7. Titoloxxxxxxxxxxx 8. L’umile Leonati sceglie l’ultimo posto come il maestro 10. Festa di S. Francesco di Sales Cara Redazione 11. Un grazie speciale Beata Liduina 12. 14. Ma io vi dico... IMPORTANTE PER TUTTI COLORO CHE 15. Accanto alla Beata Liduina tutto diventa più sereno Una grazia, quasi un miracolo! RICEVONO VITA SALESIA 16. Chi è per te la Beata Liduina? 18. Testimonianze: La Beata Liduina si fa sempre presente; Grazie suor Liduina; Una volta ancora in nostro aiuto! 20. Beata Liduina proteggici! Per motivi organizzativi ed economici, Laici Salesi la redazione di Vita Salesia ha bisogno 22. Incontro di giovani salesi di conoscere al più presto il numero reale 23. Una chiesa in comunione: “I laici oggi!” di coloro che ricevono Vita Salesia e sono Dalle Comunità 24. 1949/1950 - 2019/2020. 70 anni di bellezza! interessati a continuare a riceverla. 28. Un carnevale speciale! ... raccontato dai bambini 30. Angola: promessa dell’Africa e del regno di Dio 34. Tre anni di esperienze in Italia Si prega quindi di comunicarlo, 35. In cammino verso l’interiorità almeno entro aprile 2020, rivolgendosi ai Missioni seguenti numeri telefonici: 36. La gioia di una vita dedicata al servizio degli altri 38. Essere portatrici dell’oera di Dio! 049 8801355 – 049 8801433 39. La forma di comunicare dewtermina la qualità di essere donne consacrate oppure tramite posta elettronica: 40. Carissimi benefattori... salesrivista@salesie.it Nella luce di Dio o posta normale: 41. I nostri defunti Suore Salesie Rivista Vita Salesia Corso Vittorio Emanuele II 172 Foto di copertina: Illustrazione della Risurrezione di Gesù 35123 Padova ANNO LVIII - N. 1 - 2020 Bollettino trimestrale per la Congregazione delle Suore Salesie - PD Direttore Responsabile: Mimmo Vita Direzione e Amministrazione: Entro tale data, in assenza di comunicazione, Corso Vittorio Emanuele II, 172 - 35123 Padova Tel. 049.8801355 - 8801433 Fax 049.8801426 viene sospesa la spedizione della Rivista. mail: salesrivista@salesie.it web: www.salesie.it CCP 15278351 POSTE ITALIANE SPA - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/2/2004 N. 46) art. 1 comma 2 e 3 NE/P Ringraziamo per la collaborazione. Aut. Trib. PD n. 245 del 5 Novembre 1963 STAMPA e GRAFICA: Grafiche Erredici Srl - Padova Ai sensi del D.L. n. 196/2003 si garantisce la massima riservatezza dei La redazione dati personali forniti dai lettori a Vita Salesia e la possibilità di richie- derne la rettifica o la cancellazione.
Vita della Chiesa Carissimi sorelle e amici di Vita Salesia, non so se quando leggerete queste righe avremo superato, in Italia e nel mondo, questa fase incredibilmente critica legata alla pandemia del coronavirus. Tutti, naturalmen- te, ce lo auguriamo e siamo in attesa di poter tornare alla…”vita normale”! Sì, perché quello che stiamo vivendo in questo periodo è qualcosa di “irreale”, di talmente eccezionale che probabilmente non potevamo immaginarcelo se non come la trama di un film. Proprio in questa primavera che sta per scoppiare, in prossimità della Pasqua, cuore della vita cristiana, mentre nella natura tutto parla e canta di vita, ce ne stiamo forzatamente in casa, prendiamo le distanze gli uni dagli altri, siamo continuamente bombardati dalle me- desime notizie. Sì, anche le scuole sono chiuse, ma mi domando: come ce li immaginiamo (noi suore) i nostri bambini e ragazzi a casa tutto il giorno? Cosa provano, cosa pensano, come vivono dentro di loro ciò che accade? E gli adulti che sono vicino a loro, come media- no tutto ciò che sta succedendo nel mondo adesso? Mentre siamo ancora dentro a questa fase critica ci è difficile prendere le distanze necessa- rie per una valutazione adeguata; tuttavia, come credenti, non possiamo non chiederci: cosa ci sta dicendo Dio nostro Padre attraverso questi eventi? Per me è come aver ricevuto un forte “schiaffo”, come se qualcuno mi gridasse: Svegliati! Cosa stai facendo? Renditi conto di ciò che vale veramente nella vita! Alla fin fine cos’è veramente essenziale? Non è che forse stiamo dando più importanza alle cose della vita che alla VITA stessa? Ai nostri programmi/progetti più che alle persone e ai loro reali bisogni? La nostra abitudine a fare e al correre quotidiano non ci sta facendo perdere la preziosità delle relazioni tra noi, dell’incontro vero con Dio nella FEDE e non solo nel culto liturgico al quale ci siamo forse troppo abituati noi cristiani e consacrati? La nostra frenesia nell’arrivare a fare tutto e tanto non ci sta forse facendo perdere il contatto anche con la natura, con l’immensità della creazione che sta attorno a noi per essere custodita e tutelata come parola sacra che Dio ci rivolge? La Chiesa, nostra Madre, in questi giorni ci sta aiutando a compiere questa metànoia. È forse una inimmaginabile occasione, questa che stiamo vivendo, per svegliarci dal nostro torpore, per ridimensionare i nostri ritmi, per fare più attenzione ad altro, ad altri…per cambiare routine. Quanto bene fa accorgersi che fuori di casa nostra (e spero anche dentro) molti, proprio in questo tempo di calamità, si attivano per soccorrere chi ha bisogno, per de- dicare tutto il loro tempo a portare aiuto in mille modi, per esprimere solidarietà… quanto bene fa tutto questo, quanto è contagioso! Più del coronavirus… È vero: le strade sono vuote, le scuole e i negozi chiusi, la gente non esce, negli ospedali non c’è più spazio… si respira anche paura e grande attesa che tutto finisca; però non lasciamoci sfuggire l’occasione di leggere questi eventi che ci parlano con un linguaggio in analogia con la natura di questa stagione: dai rami secchi e scheletrici di settimane fa spuntano gem- me turgide di vita che riempiono il cuore di speranza, così come annuncia il Profeta Isaia: Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa (Is 43,19). In fondo, care sorelle e amici, è il messaggio dirompente della Pasqua del Signore risorto! È proprio stando seduto sulla pietra rotolata di un sepolcro che l’angelo del Signore dice alle donne impaurite (e dunque a tutti noi): Non è qui, è risorto! (cf Lc 28,2.6). Se questa Pasqua 2020 così insolita farà comunque posto a Cristo risorto, Signore della Vita, ci sarà sicuramente VITA! Che sia così per tutti: BUONA E SANTA PASQUA! suor Paola Contin Superiora generale Marzo 2020 Vita Salesia 3
Vita della Chiesa Un documento ricchissimo: “Querida Amazonia” P er più di un anno, fino più o meno alla metà del febbraio scorsi, sui giornali di mezzo mondo e su internet del Sino- do sull’Amazzonia s’è parlato alla stregua di un referendum sul ce- libato sacerdotale. Responsabili di tutto questo i piccoli, ma rumorosis- simi, gruppi ultraconservatori che prima, durante e dopo l’Assemblea dei vescovi hanno fatto un fracasso infernale sulla questione, accusan- do il Papa di voler tradire la Chiesa e addirittura di eresia. E quando, alla sua conclusione, il Sinodo aveva chiesto l’apertura ai “viri probati” – uomini di una certa età da ammet- tere al sacerdozio anche se spo- sati, per fronteggiare la mancanza di preti in quella realtà, all’interno di un appositamente istituito “rito per difendersi, mentre il vincitore polarizzando l’attenzione sulla amazzonico” – il fracasso era diven- continua a prendersi tutto... poteri questione del celibato, ha oscurato tato insopportabile, perfino con un locali, con la scusa dello sviluppo, il Sinodo. Un’interessante opinio- maldestro tentativo di tirare dentro hanno partecipato ad alleanze allo ne, in proposito, è stata espressa la polemica Benedetto XVI, in con- scopo di distruggere la foresta ... im- in un’intervista da Mauricio López, trapposizione a Francesco, al solo punemente e senza limiti». Oppure: segretario esecutivo della Repam, scopo di promuovere un libro del «La colonizzazione non si ferma, Rete ecclesiale panamazzonica: cardinale Robert Sarah. piuttosto in alcune zone si trasfor- «Ridurre tutto all’apertura ai “preti Poi, finalmente, a metà febbraio ma, si maschera e si nasconde, ma sposati” e alle “donne diacono” era è uscita l’attesissima Esortazione non perde la prepotenza contro la un modo per distrarre da ciò che apostolica post-sinodale, “Querida vita dei poveri e la fragilità dell’am- era realmente essenziale: l’ecolo- Amazonia”, e tutto s’è sgonfiato. biente». Sempre il quotidiano vati- gia integrale, l’urgenza della crisi Nessuna apertura ai preti sposati, cano rileva che «il sogno ecclesiale climatica, il cambio del modello di ovviamente, del resto il Papa s’era che esprime Francesco dà nuovo im- sviluppo. L’agenda dei media, so- già espresso in questo senso a gen- pulso al rinnovamento della Chiesa. stenuta dall’interesse di proteggere naio del 2019, e Sinodo archiviato. Particolare forza ha il suo appello a lo status quo del modello distrutti- Salvo che, in questo modo, si è per- creare una Chiesa amazzonica “mar- vo estrattivista, ha avuto un ruolo sa la grandezza di un documento catamente laicale”. Per questo Fran- enorme nel suscitare confusione ricchissimo e importantissimo che cesco esige che i laici siano «dotati nell’opinione pubblica. La posta in come sottolineato su L’Osservato- di autorità». gioco è alta. Cosa succederebbe se re Romano, «la forza profetica più Le cose che andrebbero messe in tutti i cattolici prendessero sul serio grande di questo testo è il suo mes- evidenza sono tantissime, e qui non le indicazioni della Laudato sì e la saggio segnatamente sociale che abbiamo lo spazio per farlo. Quello trasformazione auspicata dal Sino- completa la Laudato sì e integra che è certo è che “Querida Amazo- do amazzonico? Il mondo cambie- con forza la dimensione culturale e nia” è un testo che merita di esse- rebbe e i poteri e gli interessi parti- la dimensione ecologica». Esprime, re letto con attenzione. Resta da colari tremerebbero…». per esempio, concetti forti come i capire a chi e a che cosa possa aver seguenti: «La disparità di potere è giovato tutto lo spropositato polve- Dott. Salvatore Mazza enorme, i deboli non hanno risorse rone mediatico che per mesi e mesi, 4 Vita Salesia Marzo 2020
Vita della Chiesa Che Pasqua sarà? S crivo questa riflessione nel con noi, Lui sola garanzia di soprav- modo umile e preoccupato: ma in tempo del corona virus. vivenza. E ce lo teniamo stretto a questa situazione di tenebre che C’è più silenzio del solito nelle dettare conoscenze, norme e com- cosa hai visto? E lei ci invita a rischia- nostre strade. I luoghi di aggre- portamenti. re la vita perché il sepolcro è quello gazione sono chiusi. Da noi, in Gli specialisti ci hanno annunciato del Cristo vivente da dove nasce la Lombardia, le chiese sono aperte ma tutto l’anno come il ”Mondo è a ri- gloria Risorta. non ci sono celebrazioni. Ormai è più schio” lunghe elencazioni: inquina- Il card. Martini ha riassunto nel ti- di due settimane che non si celebra mento ambientale, spreco di risorse tolo “Cristiani del Sabato santo” le la Eucaristia. Non sappiamo cosa fare d’importanza vitale, estinzione di disposizioni del cristiano pellegrino: per incontrare gli altri. Anche quelli specie di piante e animali e catastro- esperienza incombente, fortissima, più deboli, che vivono nelle case di fi atomiche, le attuali possibilità e visiva, del Cristo in croce, del Cristo riposo o ospedali, come non lasciarli probabilità tecniche di annientare il nel sepolcro dietro la pietra rotolata soli? Far sentire loro la nostra vici- mondo. sull’ingresso, e, forse soltanto in sot- nanza? E noi a ripetere, a sentirci ripetere: tofondo, parole di promesse, più o Sembra di essere discepoli del Si- “Dove stiamo andando?” meno capite. gnore che alla morte di Gesù, per Ma ora un piccolo virus ci fa sentire Per molti la pietra del sepolcro è paura dei Giudei, si sono chiusi nel fragili, deboli, come persone, come chiusura definitiva della vita. È la Cenacolo. società, come mondo economico. celebrazione delusa di una sconfitta Del resto l’inno pasquale “Victimae Abbiamo inventato tanti motivi di si- di quel Gesù che aveva osato parlare paschali laudes”, ci ricorda che sem- curezza ma siamo ugualmente invasi di speranze impossibili. Oppure, per pre nella storia la morte e la vita dalla morte, dalla malattia. Non ci altri, un amore che non vuole soc- sono in prodigioso duello. Morte e sono sistemi di allarme che tengono. combere. vita sempre in conflitto, sempre alla Abbiamo solo il trovare una sapien- I Vangeli di Pasqua celebrano il de- pari, sempre suscitatrici di opposte za che viene da relazioni non a due siderio di “Andare a imbalsamare il disposizioni interiori. metri di distanza ma fatte di volti che corpo del morto”, a tenerne vivo al- Vorremmo che vincesse sempre la corrono il rischio dell’incontro con il meno il ricordo, i più, riprendono il speranza. “Sappiamo che veramen- volto dell’altro, con la sua presenza cammino dei giorni che restano, tri- te Cristo è Risorto”. Quel sappiamo fisica che interpella, col suo dolore e sti, dubbiosi; altri nell’invocazione: vuole essere il desiderio di una fede le sue richieste, con la sua gioia con- “Resta con noi perché si fa sera”…”e sperimentata, certa. Ma “sappiamo”, tagiosa in un costante corpo a corpo. si riaprirono loro gli occhi” e lo rico- che una vita sempre più a rischio L’autentica fede nel Figlio di Dio fat- nobbero allo “spezzare del pane”. conduce alla nostra fragile fede. to carne è inseparabile dal dono di La vita è proprio questo andare fino Ancora morte e vita. sé, dall’appartenenza alla comunità, agli incontri che rigenerano … mai Anche i capitoli sulla risurrezione dei dal servizio, dalla riconciliazione con definitivi: tragitto aspro e ripetuto quattro Vangeli sono pieni di morte la carne degli altri.(AL 88) dal venerdì santo alla domenica di e di vita. Abbiamo comandi, affer- Impareremo da questo chiuderci in Pasqua, dagli occhi pieni del Cristo mazioni, conferme di Gesù: “Non casa a costruire un mondo nuovo? in croce e della pietra che serra il se- abbiate paura.” “Non temete.” “Pace La precarietà di oggi renderà stabile polcro alla fede: “ma Lui è risorto”. a voi.” “Sono proprio io”. E sono ric- il modo di vivere in famiglia? I figli, La vita strappata diventa donata; lo che le pagine Sante di annotazioni, oggi lasciati a casa da scuola, avran- squarcio di morte è un sepolcro spa- descrizioni ripetute di paura e di no ancora il tempo dei papà e delle lancato al Risorto, è il SEME spaccato spavento: dalle guardie (Mt28,4), mamme? Oppure siamo rimasti soli per infinite vite, per una vita infinita. alle donne (Mt 28,5; Mc 16, 5.8; Lc a ballare il ballo di Montale (da “La Chiedo al Signore di celebrare que- 24,5.38.39), ai discepoli (Gv 20,19). bufera”): … il fremere dei tamburelli sta Pasqua in una vita che nasce in Sono riassunte nella disposizione sulla fossa fuia (profonda, orrenda), me. Oggi ho saputo di un rischio di contrastante di Mt 28,8 “con timore lo scalpicciare del fandango, e sopra non avere nemmeno a Pasqua le sue e gioia grande”. qualche gesto che annaspa … per en- celebrazioni. Come farò a dire la vita Ma la Pasqua è arrivata anche trar nel buio insieme alla mia comunità? quest’anno. Ci aspetta ancora e solo il buio? Gesù Risorto ha motivi nuovi di stare A Maria Maddalena chiediamo in p. Piero Ottolini Marzo 2020 Vita Salesia 5
Vita della Chiesa Accetta in pace le incombenze … e portale a termine con ordine «Le mosche non ci danno noia per la mole, ma per il numero: allo stesso modo si può dire che le occu- pazioni importanti non ci mettono in agitazione come le piccole, perché queste si presentano molto numerose. Accetta in pace le incombenze che ti capitano, e cerca di portarle a termine con ordine, una dopo l’altra. Se vuoi farle tutte in una volta e disordinatamente, farai soltanto sforzi che ti angustie- ranno e prostreranno il tuo spirito; e finirai quasi sempre schiacciato sotto il loro peso e senza risulta- to» (San Francesco di Sales, Filotea, Cap. X). D a un’esperienza di vita con- creta, suggerita dal fastidio- so ronzare delle mosche che creano noia all’uomo, non per la loro mole ma per il numero insistente, San Francesco ne ricava un insegnamento per la vita e la spiritualità di un’anima. In paragone con le mosche egli constata che, al contrario delle «occupazioni importanti», quelle «piccole» ci mettono ancora più in agitazione, «perché si presenta- no molto numerose». Da qui l’op- portuna soluzione pratica per non «prostrare il proprio spirito» e fini- re «schiacciato sotto il loro peso, e senza risultato»: Accettare in pace tazione pacifica delle incombenze fili dell’ordito, sistemati l’uno ac- le incombenze … e portale a termine è facile da comprendere nell’ordi- canto all’altro, secondo una origi- con ordine. ne spirituale delle cose, il portarle naria disposizione “ordinata” e “re- a termine con ordine e in succes- golare”, non compongono soltanto Un individuo che si trova di fronte sione, è più difficile da intendere, una tela forte e compatta, ma rive- alle proprie «incombenze», grandi e per nulla scontato. Per questo è lano anche un’immagine, risultato o piccole che siano, deve agire con necessaria la riflessione che segue. dell’unicità cromatica dei singoli intelligenza e opportunità, se non fili. L’ordine, dunque, sarà quella vuol «prostrare il proprio spirito» e Il termine «ordine», si presta a «disposizione regolare di più cose così mortificare la propria vita nel- vare interpretazioni. Il senso più collocate, le une rispetto alle altre, lo Spirito. Agire intelligentemente vero è quello colto a partire dal secondo un criterio organico e ra- per San Francesco vuol dire «accet- suo etimo, il quale rimanda all’idea gionato, rispondente a fini di pra- tare in pace» e «portare a termine pratica di «distendere sul telaio i ticità, di opportunità, di armonia». con ordine, una dopo l’altra» le fili dell’ordito» (dal latino ordiri Il significato del termine è un im- cose che si devono fare. Se l’accet- che significa “distendere i fili”). I portante tassello per comprendere 6 Vita Salesia Marzo 2020
Vita della Chiesa Apri gli occhi! fondamentali concetti che da quel significato si originano. L’interven- to di Dio nella storia dell’uomo, come anche la vita spirituale e mo- rale di un individuo, si richiamano “Credo che il cosmo abbia il suo le e costringe a trovare soluzioni a questo concetto, senza il quale modo di riequilibrare le cose e le alternative, a rimettere insieme risulterebbero incomprensibili e ir- sue leggi, quando queste vengo- mamme e papà con i propri bim- realizzabili. Passare dall’ordine na- no stravolte. bi. Ci costringe a rifare famiglia. turale delle cose a quello spirituale, Il momento che stiamo vivendo, è lo scopo di una esistenza creden- pieno di anomalie e paradossi, fa In una dimensione in cui le rela- te ben vissuta, cioè senza alcuna pensare... zioni, la comunicazione, la socia- angustia e prostrazione di spirito. In una fase in cui il cambiamento lità sono giocate prevalentemen- Questo accadrà soltanto se si impo- climatico causato dai disastri am- te nel “non-spazio” del virtuale, ne una lotta sistematica e ragionata bientali è arrivato a livelli preoc- del social network, dandoci l’il- al disordine. L’ordine, di fatti, come cupanti, la Cina in primis e tanti lusione della vicinanza, il virus i fili dell’ordito di una tela, permet- paesi a seguire, sono costretti al ci toglie quella vera di vicinanza, te il distribuire le cose secondo una blocco; l’economia collassa, ma quella reale: che nessuno si toc- “disposizione regolare”, improntata l’inquinamento scende in manie- chi, niente baci, niente abbracci, a praticità, opportunità, armonia. ra considerevole. L’aria migliora; a distanza, nel freddo del non- Senza un tale “criterio organico e si usa la mascherina, ma si respi- contatto. ragionato”, tra le incombenze vi ra... Quanto abbiamo dato per sconta- sarà soltanto disordine, caos, con- to questi gesti ed il loro signifi- fusione, con il conseguente rischio In un momento storico in cui cer- cato? di finire «schiacciato sotto il loro te ideologie e politiche discri- peso e senza risultato». Per di più minatorie, con forti richiami ad In una fase sociale in cui pensa- il caos non permetterebbe a quei un passato meschino, si stanno re al proprio orto è diventata la fili che lascino intravedere il dise- riattivando in tutto il mondo, ar- regola, il virus ci manda un mes- gno che celano e che potrebbero riva un virus che ci fa sperimen- saggio chiaro: l’unico modo per rivelare soltanto se ben disposti tare che, in un attimo, possiamo uscirne è la reciprocità, il senso nel loro ordine. Ogni uomo perse- diventare i discriminati, i segre- di appartenenza, la comunita, il gue fini di praticità, di opportunità, gati, quelli bloccati alla frontiera, sentire di essere parte di qualco- di armonia, nella vita pratica, come quelli che portano le malattie. sa di più grande di cui prendersi nella vita morale e spirituale. Tali Anche se non ne abbiamo colpa. cura e che si può prendere cura di fini si possono perseguire soltan- Anche se siamo bianchi, occiden- noi. La responsabilità condivisa, to facendo dell’ordine una regola tali e viaggiamo in business class. il sentire che dalle tue azioni di- di vita. Di fatti «per ogni cosa c’è il pendono le sorti non solo tue, ma suo momento, il suo tempo per ogni In una società fondata sulla pro- di tutti quelli che ti circondano. E faccenda sotto il cielo» (Qo. 3, 1; cfr. duttività e sul consumo, in cui che tu dipendi da loro. anche 1Cor. 13, 11). San Bernar- tutti corriamo 14 ore al giorno do, su siffatta idea aveva costruita dietro a non si sa bene cosa, sen- Allora, se smettiamo di fare la la sua regola di vita, fissandola in za sabati nè domeniche, senza caccia alle streghe, di doman- questa massima: «serba ordinem et più rossi del calendario, da un darci di chi è la colpa o perché è ordo serbabit te» (conserva l’ordine, momento all’altro, arriva lo stop. accaduto tutto questo, ma ci do- perché l’ordine ti conserverà). L’op- Fermi, a casa, giorni e giorni. A mandiamo cosa possiamo impa- portunità dell’ordine che si oppone fare i conti con un tempo di cui rare da questo, credo che abbia- al disordine, offrirà a chi saprà co- abbiamo perso il valore, se non mo tutti molto su cui riflettere ed glierla tre grandi vantaggi: “aiuterà è misurabile in compenso, in de- impegnarci. la memoria, risparmierà il tempo naro. Perchè col cosmo e le sue leggi, e conserverà le cose” (Dufrèsne Sappiamo ancora cosa farcene? evidentemente, siamo in debito A.), preservandolo da sforzi inutili, spinto. angustie e prostrazioni di spirito (S. In una fase in cui la crescita dei Ce lo sta spiegando il virus, a caro Francesco di Sales). propri figli è, per forza di cose, prezzo”. delegata spesso a figure ed istitu- Mons. Luigi Telesca zioni altre, il virus chiude le scuo- (Cit. F. Morelli) Marzo 2020 Vita Salesia 7
Vita della Chiesa Il 4 gennaio le Salesie ricordano il venerato Fondatore don Domenico Leonati in ogni luogo del mondo dove esse sono presenti. Nella chiesa di Casa Madre, nel pomeriggio, don Leonardo Scandellari ha celebrato la S. Messa. Ha concelebrato don Marco Cappellari, nominato recentemente dal Vescovo responsabile dell’Uffi- cio diocesano delle Cause dei Santi. Nell’omelia è stato presentato un aspetto importante dello stile pastorale del Fondatore che anche se con altre modalità, deve continuare ad essere lo stile della Congregazione e di ciascuna salesia. L’umile Leonati sceglie l’ultimo posto come il Maestro N ei suoi studi su don Domeni- co Leonati, don Guido Beltra- me non manca praticamente mai di sottolineare una carat- teristica dello stile pastorale del Fondatore. A volte lo riassume in una celebre espressione dell’I- mitazione di Cristo: «Ama nesciri»; “cerca e sii felice”, potremmo para- frasare, “di rimanere ignorato, sco- nosciuto ai più; senza mai solleci- tare l’attenzione degli altri su di te, così che tutti badino al valore di ciò che fai, non della tua persona”. Ci vorrebbero ore, se volessimo ri- cordare tutte le conferme di questa raccomandazione nella Scrittura, fra i Padri della Chiesa e i grandi maestri dello spirito. Ci basta con- siderare che questo atteggiamento di don Domenico rispecchia il mi- stero che la liturgia ci sta facendo celebrare e meditare in queste set- timane. Il Figlio di Dio, il Verbo eter- no, raggiunge gli uomini facendosi carne, e nella carne umana - come sottolineava Pascal - si rivela ma allo stesso tempo si nasconde, si fa riconoscere da chi lo cerca ma allo stesso tempo rimane invisibile a chi lo respinge o pretende di tro- vare in lui ciò che il Cristo non è e non vuol essere. “Il Maestro parla al cuore”, si sente dire spesso. Ma nei cuori umani la sua presenza risuona senza parlare, senza rumore, senza costringere. Ci è più intimo di noi stessi, eppure non si confonde mai con ciò che noi siamo; posso dargli del «tu», ma non prenderlo per una 8 Vita Salesia Marzo 2020
Vita della Chiesa parte di me. E così rimane un pur possibile, agli eventi e a situazioni opera che “salvasse” spiritualmente minimo spazio fra lui e ciascuno di sociali e storiche in rapido muta- e umanamente l’esistenza di tante noi: è lo spazio della nostra libertà, mento lungo quegli anni. Ma prima giovani in pericolo. Anche oggi e in quello in cui si rende necessaria la e alla base di questo, don Domenico futuro, con tutte le differenze del nostra risposta e sta a noi compie- ha operato una scelta su sé stesso, caso, la vita della Congregazione e re almeno quel breve passo verso la scelta dell’ultimo posto, del meno delle singole religiose è destinata di lui, che ha varcato una distanza appariscente e considerato. Come ad offrire salvezza e libertà. L’esem- infinita per giungere a noi. «Io sto appunto il Signore e il Maestro. pio del suo Fondatore potrebbe - e alla porta e busso», dice il Signore Anche questo, io credo, è uno dei dovrebbe - guidarla in questo lungo nell’Apocalisse (3,20): «se qualcuno modi in cui opera quella «sapien- la sola via che porta lontano, la sola ascolta la mia voce e mi apre, ver- za» proclamata dalla liturgia di que- in cui lo Spirito di Dio trova spazio rò da lui». Gesù non impone la sua sta seconda domenica di Natale. E la per agire con la libertà che l’umiltà presenza alla gente che incontra, e sapienza che Dio ha inscritto nelle del discepolo gli promette. accetta anche i molti gesti di rifiuto sue opere, e soprattutto nell’opera che riceve. In questo modo invita i della nostra salvezza. L’Istituto nato don Leonardo Scandellari discepoli a seguirlo con una scelta dall’intuizione di don Leonati, al di personale, non perché trascinati là di tutte le sue realizzazioni con- dall’entusiasmo delle masse. A que- crete, è stato anch’esso voluto come sto esempio si rifà don Leonati, e ce ne dà prova soprattutto nel modo in cui dapprima fonda e poi prepara il futuro dell’Istituto delle Vergini di Vanzo: limita rigorosamente il pro- prio ruolo, detta regole e consigli, segue la giovane comunità come consigliere e padre spirituale, ma evita di imporsi come direttore, di sostituirsi alle responsabili o alle maestre. Ci sono certamente anche delle ragioni pratiche. In questo modo le approvazioni necessarie da parte della Diocesi e della San- ta Sede non dipendono dalla stima personale che di lui possono avere il Papa o il suo vescovo, ma dal va- lore della sua opera. Inoltre, la na- scente Congregazione viene meglio predisposta ad adattarsi, per quanto Marzo 2020 Vita Salesia 9
Vita della Chiesa Festa di San Francesco di Sales C ondividiamo con i lettori di “Vita Salesia” la nostra gioia per la bella festa di San Francesco di Sales, che quest’anno ha assunto un tono particolare di solennità ed ha confermato che a Teolo le Salesie continuano ad essere una presenza significativa, benchè non siano più nella Scuola dell’infanzia (pur- troppo chiusa). Nella Casa di Riposo intitolata al nostro Patrono, nel pomeriggio del 24 gennaio erano presenti alla Santa Messa il Presidente del Consiglio Comunale che portava anche il ricordo del Sindaco, le Suore Missionarie della Redenzione, parrocchiani, il personale di assistenza e altri che in varie maniere collaborano al buon funziona- mento delle due Case di Riposo. La cappella era gremita, e S. Francesco dal suo ritratto esposto a lato dell’altare tra drappi di seta e fiori, sem- brava fissare dolcemente ciascuno dei presenti in segno di benedizione. Hanno concelebrato il Parroco di Teolo Don Luigi Gol- din, Don Giovanni Battista Crivellaro Cappellano delle due Case di Riposo, e Don Cornelio Boesso grande ami- co delle Salesie con le quali ha collaborato per anni nel- le missioni ecuadoriane. Nell’omelia Don Luigi ha messo in rilievo lo spirito di dolcezza e mitezza di S. Francesco di Sales, che ci in- segna ad essere soavi col prossimo e umili con Dio. Ha sottolineato anche la serenità con cui, dopo tanti anni spesi nel lavoro apostolico, qui le Sorelle con l’aiuto di Dio continuano a testimoniare il valore spirituale della vita, pregando ed offrendo le limitazioni e le sofferenze dovute all’età, per La Chiesa e per i bisogni del mondo intero: esperienza di un Dio che è fedele e continua a camminare con noi fino all’incontro finale. Alla celebrazione della santa Messa ha fatto seguito un momento di festosa convivialità nella sala grande. Fuori era buio ormai, ma gli animi erano inondati di gioia e di pace. Suor Loreta Busnardi 10 Vita Salesia Marzo 2020
Cara Redazione « È giunto in Redazione un breve scritto tracciato a mano…La signora Cristina ci prega di pubblicarlo. È la storia di uno dei momenti più delicati e commoventi della sua vita. Una grazia speciale Cordoba, Argentina Sono Cristina. Vivo a Colinas del Cerro in Cordoba, Argentina. Desidero raccontare una grazia speciale che mi ha concesso la Beata Liduina. Io non conoscevo mia madre né i miei fratelli perché quando siamo nati, siamo stati dati quasi subito in adozione. Ora ho 75 anni e ho chiesto con fede e speranza alla Beata Liduina che mi faccia incontrare mia madre e i miei fratelli. Sono sempre vissuta fin da piccola con questo desiderio: Chi è mia madre? Com’è mia madre? Potrò mai abbracciarla? È stata una grande sorpresa il giorno in cui, per mezzo di un gruppo che si chiama “Cercando persone dove stanno”, mi hanno fatto vedere per cellulare mia madre. Così ho conosciuto lei che aveva 95 anni e i miei cinque fratelli che vivono nella provincia di Chuvut. Incontenibile è stata la gioia! Da questo momento mi sento nata e provo tanta gioia che mi permette di raccontare per la prima volta. Mia madre era già molto ammalata ed ora è morta. Si chiamava Gullermina Pereira. Grazie per avermi ascoltata. Grazie Beata Liduina! Cristina Feliz » Cari amici lettori di Vita Salesia, Questi sono i nostri recapiti: desideriamo offrirvi uno spazio per Redazione Vita Salesia comunicare ed esprimere rif lflessioni, C. so V. Emanuele II, 172 35123 Padova commenti, grazie ricevute, che possono salesrivista@salesie.it arricchire e mantenere il dialogo fra noi. Tel. 049.8801433 049.8801355 Attenderemo con gioia anche un semplice Fax 049.8801426 pensiero. Marzo 2020 Vita Salesia 11
Beata Liduina In occasione del tradizionale incontro dei medici ed infermieri dell’ospedale di Padova per pregare insieme la Beata Liduina, don Dante Carraro ha rivolto una fervida Omelia durante la Celebrazione Eucaristica che qui proponiamo a tutti. Ma io vi dico… G esù dice: “ Avete inteso che fu detto agli antichi…”cioè la logica del mondo è sempre stata quella, ma io vi dico. Per tre volte Gesù ripete: Avete inteso che fu detto non commetterai.., ma io vi dico ... avete inteso che fu detto agli antichi non giurerai, ma io vi dico. Gesù vuole dirci oggi il suo modo di pensare e di vivere che è oltre, è diverso, è di più,”è ma” è quel ma, questa preposizione avversativa che dice “sì sì io so che la gente ragiona così, ma io dico a te altre cose”. Potrei commentare quei tre ma che il Vangelo riporta, ma pensando al motivo per cui sono qui, di prendere in mano la vita della Liduina e di vedere come ha vissuto questi ma. Prendo dalla storia che è stata curata da Suor Bianca e Marcolongo e adattata dal dottor Avruscio, e che trovo essere interessante. Il primo ma, che a mio avviso Liduina dice a noi oggi, è che è stata una ragazza che nasce a Giarre, non a Parigi nemmeno a Roma neanche a Venezia neanche a Padova. A Giarre, è interessante! La logica di Dio, è la logica di Gesù; la grande città del tempo arabo e non saltano mai fuori queste parole: povero, fatiche, è Gerusalemme, e no che Gesù nasce a Betlemme sacrificio. Ma bensì: facile, bello, comodo… Queste sono che nessuno sapeva dove fosse. Giarre non è il cuore logiche terribili. Oppure: sto facendo tanta fatica,…va dell’élite dove ci sono i bravi, quelli che studiano. bene! Non dico che sia giusto, ma nemmeno lamentarsi Questa logica deve entrare nella testa, nel cuore nostro. per niente, i sacrifici fanno parte della vita. È micidiale La sua famiglia è molto povera, i genitori lavorano questa logica. e sembra che la vita non sia vita se è una i campi, una vita di sacrificio. Se tu vuoi bene a un vita povera. Chi l’ha detto? Chi l’ha detto che una vita prodotto oggi, basta ascoltare la radio o la televisione non sia degna, non sia bella anche se è povera? Per cui se non è ricca diventa un problema. Chi l’ha detto che una vita fatta di fatica non sia vita, non sia bella. Sei contento? Sì sono contento! Fai fatica? Tanta, tanta. La vita su questo punto di vista sta insegnando tantissimo. Le fatiche sono tutte là, non te le tira via nessuno. La fatica fa parte della vita, il mondo ci sta abituando ad altre logiche. Liduina ci dice, sulla sponda di quello che dice Gesù, che povertà, fatica e sacrificio sono costitutivi della vita e si può diventare santi anche così, non solo, ma anche così. Il secondo punto: lei entra in convento a 25 anni anche lei adulta. Nel 37 parte per l’Etiopia e dice la storia che è abituata a dire sì volentieri subito e soprattutto con il sorriso. E questo sia negli undici anni di vita di convento, sia nella missione in Etiopia. In Etiopia il medico le dice: “Suor Liduina rimanga a casa, si riposi“. Risponde: ”Dottore non sono venuta in Africa per riposarmi, ho l’eternità per riposarmi”. E le persone che la conoscevano testimoniano che tutto questo lo faceva 12 Vita Salesia Marzo 2020
Beata Liduina con estrema umiltà e sorriso. Il sorriso ritorna, faceva fatica? Tanta! Aveva il sorriso? Sì ... Il tratto dominante della nostra vita è l’arrabbiatura. Tutto il giorno come delle belve. In un libro di Rumiz si parla di un monaco che dice che: un tempo i vizi capitali erano otto e l’ottavo era la tristezza. Il buon cristiano ha il dovere della letizia, la tristezza è un’offesa a Dio. Se c’è una cosa che a Dio disturba sono i musoni. Anche i preti: la gioia e il sorriso li coltivino e li mantengano anche quando si ha tutto contro. Quel, ma io vi dico… La terza: Liduina parte per l’Etiopia, l’unico paese cristiano dove i cattolici sono pochissimi, meno dell’1 per cento. È un paesone. I due grandi paesi dell’Africa sono ad ovest la Nigeria più di duecento milioni di abitanti e dall’altra parte è l’Etiopia con 120 milioni di abitanti. La capitale è Addis Abeba, c’è la zona Dire Dawa e lì c’era l’ospedale dove Liduina svolge il suo servizio. Liduina si ammala quasi subito e a quarant’anni muore. Quello che volevo sottolineare era questo: in una terra abitata da tante razze, culture diverse, a tutti Liduina offre servizio e il suo sorriso. Quello che volevo far presente è che Liduina va in questo posto e la gente si accorge che fa tutto non perchè volesse che la gente del posto diventassero cristiani o cattolici, ma perchè voleva che capissero il bene che lei voleva a loro. Era un amore libero, gratuito. Sto esagerando un po’, perdonatemi: Ma io non voglio bene a mio figlio perchè voglio che diventi più buono, io non vado in Patronato da prete in mezzo ai ragazzi perchè spero che ... io voglio loro bene, io li voglio abbracciare per quello che sono! Amore gratuito. Guardate che questo “ma io vi dico” è un patrimonio infinito del vangelo di Gesù Cristo. Quasi tutte le altre religioni fanno qualcosa perchè vogliono portarti a casa, Liduina profetica è una che ha capito il vangelo. Gesù ha sempre invitato a seguire, mai costretto. È un patrimonio infinito della nostra fede, della nostra fede cristiana, cattolica in particolare. Ci sono queste mia vita in te, Signore, che mi vuoi bene anche quando infiltrazioni che sono estremiste e pagano le borse faccio le peggiori cose di questo mondo. E ogni mattina di studio ai ragazzi cioè dicono: io ti pago le borse di mi alzo perchè mi fido di te Signore. Lui è roccia della studio se vieni alla scuola del Corano. L’estremizzazione mia vita. Liduina aveva chiara questa cosa, il sorriso porta a queste cose che noi vediamo. Da questo punto viene da lì. Le scelte che faccio vengono da lì: Signore è di vista devo dire che la nostra fede ci dice che l’amore in te che fondo la mia vita! di Gesù è gratuito perchè ‘ti voglio bene’. E questo non viene perchè siamo bravi noi, perchè l’amore gratuito Don Dante Carraro è voler bene alla persona che incontri. Non è questione di buona volontà tua, è questione che voglio radicare la Marzo 2020 Vita Salesia 13
Beata Liduina Accanto alla Beata Liduina tutto diventa più sereno M entre ero assorto nello svolgere il Fino a pochi anni fa non conoscevo Suor Liduina, mio quotidiano servizio, ho sentito mi sono avvicinato a Lei nello svolgimento del mio il mio telefono vibrare, era giunto un servizio. Grazie agli inviti delle suore salesie ho par- messaggio whatsapp da suor Bianca, tecipato alle varie celebrazioni in onore della Beata la quale mi invitava a rispondere a due ed ogni volta ho provato una sensazione di profonda semplici domande: chi è per te la Beata Liduina? e che serenità, come se tutte le preoccupazioni e le paure cosa ti colpisce di Lei? scomparissero all’improvviso. Entrando nella sua Casa Lo stupore iniziale del perchè di questo messaggio ha mi sentivo protetto e al sicuro da ogni cosa. Ho inizia- lasciato subito spazio all’immaginazione; in un attimo to così a pensare a come Suor Liduina ha dedicato la mi sono passati nella mente tutti i ricordi della vita e sua vita al prossimo, dando aiuto e conforto alla sua delle opere della Beata Liduina e come d’incanto non famiglia nella sua giovane età e poi a tante persone, era più il mio telefono a vibrare, ma il mio cuore ricol- soprattutto ai militari, in una terra lontana nel pieno mo di gratitudine e fede all’idea di poter esprimere il di un conflitto, sopportando ogni tipo di disagio e sof- mio pensiero nei confronti di una così grande figura. ferenza, sostenuta dalla fede e dalla convinzione di servire il prossimo. È bastato quanto appena descritto per farmi capire quanto profondo è il messaggio di Suor Liduina, la sua vita è essa stessa il suo messag- gio, vissuta con umiltà, con spirito di abnegazione e soprattutto con incondizionata disponibilità nell’aiu- tare i bisognosi. La sua celebre frase “si volentieri, su- bito” verso chiunque le chiedeva supporto, testimonia quanta ricchezza d’animo possono esprimere le per- sone ritenute più umili. Suor Liduina rappresenta per me, nella fede, un esempio, un punto fermo a cui fare riferimento, una Santa alla quale tutti i fedeli devono essere devoti, ma in particolare noi militari, che come Lei, anche se in veste diversa, svolgiamo un servizio per la comunità. Ecco credo che sia proprio la parola “servizio” il filo conduttore tra la Beata Liduina e noi militari, prestare servizio, essere al servizio degli altri, nella fede cristiana. 1° Lgt S.S. Amm. Valerio Passeri Presidente dei Sottufficiali, Graduati e Militari di Truppa 14 Vita Salesia Marzo 2020
Beata Liduina Una grazia, quasi un miracolo! S crivo per portarvi la mia testimonianza. di tre ore, nuove notizie. La prima operazione era Mi chiamo Daniela e ho 52 anni. Ho riuscita. E ancora attesa per la seconda. Martina in conosciuto la Beata Liduina più di dieci questo momento di attese è andata a pregare al anni fa. Dopo essere andata al Santuario Santuario di San Leopoldo e sulla tomba della Beata di San Leopoldo, passando, ho sentito la Liduina. voglia di far visita alla cappella della Beata. Da quel Nel frattempo è arrivato l’esito “positivo” anche del- momento, ho iniziato ad affidarmi a Lei. Giorno dopo la seconda operazione, ma la situazione era ancora giorno. Pregando. Ho sempre riposto in Lei molto grave. grande fiducia. Ed è proprio grazie a È rimasta in pericolo di vita per una Lei che oggi sono qui a scrivervi. settimana durante la quale le no- Erano le 6.45 del 13 aprile 2019. tizie erano altalenanti. In que- Ero in macchina con mia figlia sto periodo la mia famiglia Martina, guidavo io. Ci sta- ha pregato assieme a Suor vamo recando alla messa Bianca sulla tomba della per i miei defunti al San- Beata Liduina affinché tuario di San Leopoldo. Daniela potesse ritor- Ad un tratto, non ho più nare a stare bene. visto nulla: “Non ci vedo Poi, il momento della più”,- ho detto a mia verità: la risonanza figlia. Ho appena fatto magnetica. Alla sera ci in tempo ad accostare e hanno comunicato ciò distendermi sul sedile che era emerso: non posteriore dicendo di c’erano stati segni di chiamare l’ambulanza. ictus e nessun danno Da quel momento, tutto che avesse compromes- ciò che scriverò, lo raccon- so le sue funzioni. terò attraverso il racconto È iniziato lentamente il delle persone che mi sono suo risveglio. Dopo qualche state vicine in quel periodo: giorno, le prime parole. Poi, Martina ha chiamato i soccorsi i miglioramenti erano sempre che tempestivamente sono arrivati. più evidenti. Fino a quando non è Solo una volta giunti in pronto soccor- stata portata in reparto per attendere so abbiamo capito quanto grave fosse la si- il trasferimento presso il centro riabili- tuazione: emorragia cerebrale e due arresti cardiaci. tativo nel quale ha trascorso i successivi due mesi In sala d’attesa il tempo sembrava non passare mai. durante i quali aveva la possibilità di tornare a casa Non arrivavano notizie, dicevano di attendere. Poi le in permesso qualche ora la domenica. Nel frattempo parole che non vorresti mai sentire: “la situazione è a giugno, l’ennesimo intervento, quello decisivo che compromessa, potrebbe non svegliarsi e se si salva le ha permesso di tornare alla vita quotidiana. potrebbe rimanere un vegetale”. In questo lungo periodo ho sentito Liduina sempre Dopo qualche ora l’hanno portata in terapia inten- vicino a me. Non mi ha mai abbandonata. Tutta la siva, sedandola completamente. Nel frattempo, con nostra famiglia ha fatto costantemente riferimento a delicatezza i medici ci aggiornavano delle procedure Lei. E a Lei saremo grati per sempre. che avrebbero adottato in base a come avesse rea- gito. Daniela Intanto dovevamo ancora attendere. Poi, dopo più Marzo 2020 Vita Salesia 15
Beata Liduina Suor Bianca Gualtiero ha rivolto ai devoti della Beata Liduina delle domande chiedendo risposte…anche don Odilio, parroco di Giarre, paese natale della beata, ha dato le sue… Donandoci una bella riflessione che offriamo anche a voi lettori. Chi è per te la Beata Liduina? ...‘na mezza calzetta. amici presso Dio come quasi “sofferenti” perché non Mezzacalzetta: persona giudicata di scarsa prestanza facciamo abbastanza da rendere chiara la loro santità. fisica, di poca capacità, di nessuna importanza. Sinoni- A dire il vero Gesù non viene dicendo che se non di- mo di mezza cartuccia. ventiamo santi..., ma ci invita a considerare la felicità Cosa diremmo se definissimo così, secondo il giudizio (beati) di coloro che si fanno piccoli, umili, semplici, umano, la Beata Vergine Maria? miti, costruttori di giustizia e di pace. Eppure è la definizione che Ella dà di se stessa: con Interessante l’episodio nel quale vediamo un Gesù una differenza: non ne soffre, non trova spregevole né “alterato” perché chiamato maestro “buono”: “Solo di poco conto essere umile; anzi, è contenta, fa salti di Dio è buono!” Probabilmente vedeva nel suo interlo- gioia di fronte all’anziana parente Elisabetta quando cutore una certa disistima nei suoi confronti perché canta la sua lode a Dio “perché ha guardato all’umiltà non erano evidenti i segni “grandi” della potenza di della sua serva”. È per Maria un vanto essere umile! Dio. Ma segni grandi della potenza di Dio erano il suo Maria, in anteprima rispetto al figlio Gesù, capisce accostare gli ultimi, l’interessarsi a loro, il condividere “chi è Dio”, “come è fatto Dio”. Dovremmo saperlo an- la loro piccolezza e umiliazione, il farli uscire dall’a- che noi: Dio è l’umile! bisso della segregazione e riportarli in grembo a Dio e Come Dio! L’umile! Così Gesù: Tu scendi dalle stelle – ai fratelli, dando loro dignità vera. una delle più gettonate arie natalizie – ma Gesù non Ebbene: Gesù ha dichiarato Beata la nostra suor Lidu- viene in una grotta al freddo e al gelo! Scende ancora ina non nel 2000, ma 2000 anni fa per questo motivo: più giù, là dove Giovanni battezzava, alle rive del perché ha preso per mano i fratelli e le sorelle e ha Giordano, presso il mar Morto: l’abisso, la zona della camminato con loro partendo dall’abisso della loro terra più bassa del mondo, quasi 400 m. dal livello miseria. del mare. Gesù non si ferma sul piano che crediamo Beata è la lode e ricompensa che la nostra compaesa- di abitare noi, fatto di caste, confini, muretti, che ci na ha accolto e vissuto, giorno per giorno, portando a servono da riferimento per capire dove siamo, chi c’è Gesù tanti fratelli e tante sorelle. davanti di noi per fargli sgambetto e soprattutto, chi Mezza calzetta? Quella mezza calzetta ha coperto, c’è dopo di noi per innalzarci calpestandolo. Qui ab- riscaldato e fatto camminare tanta gente e ancora non biamo tutti il numero in mano per non farci superare smette! da un altro. Di qui non ci rialziamo perché troppo ser- viti e riveriti nel nostro egoismo da chi continuiamo a Che cosa ti colpisce di Lei? opprimere, umiliare e sfruttare. Si, subito, volentieri. No! Gesù scende nell’abisso dove i più sensibili, in La lode sperticata di Gesù a Giovanni: cosa siete anda- fila, cercano di dare una ragione all’ingiustizia creata ti a vedere nel deserto? Sembra quasi che Gesù si sia da loro stessi, e si battono il petto per il perdono e si sbilanciato: un uomo che è più che un profeta! fanno battezzare da Giovanni. Per fortuna che Gesù subito riprende l’equilibrio giu- Qui, nell’abisso Gesù è dichiarato agnello / servo di sto: ma il più piccolo nel Regno di Dio è più grande di Dio, venuto per sobbarcarsi del peccato del mondo. lui! Angelina – Liduina è una donna umile che dobbiamo Gesù sa bene quello che dice: ha un progetto ben riconsegnare alla sua terra per rispetto a lei e non chiaro nella mente, idee da realizzare e da offrire ai farle torto. La custodia della sua vita non può ridursi suoi discepoli. allo stretto di un prezioso reliquiario, né in una bella, Egli loda il Battista come il più grande, perché l’ultimo decorosa cappellina, né in un santuario per farla co- dei profeti, quello che lo ha preceduto immediata- noscere di più al mondo. mente, ne ha indicato la presenza nel mondo, lo ha A volte cresce l’impressione che se non riusciamo a presentato come servo e agnello, e ha chiesto chia- sancire la posizione superiore nella scala gerarchica rimenti tramite i suoi discepoli, pronto a cambiare dei nostri amati concittadini, o confratelli / consorelle mente per essere al suo servizio. Sarà il suo primo … facciamo un torto a loro. Quindi: preghiere, novene, testimone, martire. richiesta di miracoli … Finiamo per immaginare i nostri Tuttavia Gesù reclama la superiorità del testimone sul 16 Vita Salesia Marzo 2020
Beata Liduina profeta: “l’ultimo battezzato è più grande di Lui”. Una lezione su cui dobbiamo ancora riflettere e tradurre in attimi di vita. La storia umana, biblica e della chiesa è ricca di profeti, ma meno purtroppo di testimoni. È finito il tempo, sembra dirci Gesù, del profeta che annuncia e attende: ora il vangelo chiede testimonianza più che catechesi. Così può capitare che scambiamo per testimo- ni i profeti, per l’eloquenza del dire, la profon- dità del pensiero, la bellezza delle idee. E li incensiamo, li onoriamo, li decretiamo santi e dipingiamo per loro icone e innalziamo basili- che. Ricordiamo come Gesù distoglie l’atten- zione dei suoi discepoli dalle belle pietre e dai doni votivi che ornavano il tempio. Noi in terra così facciamo, … ma Gesù potrebbe però dire: non vi conosco, operatori di iniquità! Con grande sorpresa loro e nostra. Ciò che mi colpisce di Suor Liduina non sono i suoi scritti, i suoi pensieri, nemmeno la gente che l’ha apprezzata, ma la sua vita quotidiana, quella che tutti potevano vedere: positiva, immediata fatta con il cuore: Si. Subito. Volen- tieri. Liduina non ha letto il vangelo come possiamo conoscerlo noi oggi, aiutati da grandi biblisti ed esegeti. La sua attività maggiore che la rese grande non è stata fare la catechista, anche se viene spes- so figurata con il catechismo in mano. La Beata Liduina è stata la testimone di un amore viscerale come quello del Padre che ha attirato tante persone, toccate dal suo passag- gio e le ha portate a Gesù. Don Odilio Longhin Marzo 2020 Vita Salesia 17
Testimonianze La Beata Liduina si fa sempre presente Mi chiamo Giorgia e sono mamma di due trasportata in ospedale dove le hanno splendide bambine Silvia di 11 anni ed fatto esami e controlli e il miracolo si è Elena di 8 anni. avverato perché a parte qualche botta Il 18 dicembre 2019 Silvia, uscita da non si è fatta nulla. scuola, è stata investita da un’auto men- Io non posso che continuare a pensare tre attraversava la strada. che la nostra Beata Liduina si sia presa Non era sulle strisce e io ero dall’altra cura di Silvia e per questo la mia devo- parte che la aspettavo. Ci siamo distratte zione si è rafforzata assieme alla mia ri- entrambe parlando con un suo compagno conoscenza. di scuola ed è stata la frazione di un se- Quando Silvia è stata dimessa dall’ospe- condo. Lei è partita per attraversare sen- dale abbiamo fatto visita alla Cappella za fare attenzione all’auto che arrivava. della Casa Madre della Congregazione L’auto ha frenato ma l’impatto è stato delle Suore di San Francesco di Sales, inevitabile, Silvia è volata e caduta sull’a- dove riposa la nostra Beata Liduina e lì ci sfalto. Ho urlato con tutta la voce che ha accolte il sorriso e l’abbraccio di Suor avevo, lei era li stesa a terra priva di co- Bianca che ha donato a Silvia un “prezio- scienza in una posizione innaturale. Mi è so” santino che lei porta sempre con sè. sembrata morta!!! È stato un momento di preghiera molto In quel momento, lei, la nostra Beata Li- speciale. duina era li con noi! Lei l’ha protetta, l’ha Io affido ogni giorno alla sua protezione presa tra le sue braccia e le ha impedito Silvia ed Elena, assieme a tutti i miei cari. di farsi male. Un caro saluto Silvia dopo essere stata soccorsa è stata Giorgia Grzie suor Liduina Sono una mamma di tre meravigliose della Scuola dell’Infanzia. Incoraggiata e bambine in una situazione familiare al- sostenuta dalla loro preghiera, abbiamo quanto sofferente per vari motivi. Da iniziato una novena alla Beata Liduina. tempo mi sono trasferita a Pieve di Cur- La grazia che nel mio cuore speravo non tarolo per trovare pace e lavoro. Grazie ha tardato a ridarmi la certezza che Dio a Dio ho trovato nella piccola comunità si prende cura dei più deboli attraverso accoglienza e aiuto presso la Caritas par- i suoi Santi: prima ancora della scadenza rocchiale, la Scuola dell’Infanzia e alcu- dei nove giorni, sono stata chiamata a fir- ne persone particolarmente disponibili mare il contratto a tempo indeterminato. all’aiuto. Grazie a tutto questo ho potuto La luce della fede mi ha fatto sentire tutta trovare il lavoro sia pure a tempo deter- la tenerezza di Dio e l’intercessione della minato per cui ho affrontato con coraggio, Beata. fede e speranza la mia nuova situazione. Grazie Suor Liduina, continua a vegliare Come si sa, i tempi non sono dei migliori sulla mia realtà perché possa far crescere per coloro che hanno strettamente biso- le mie bambine nell’amore del Signore e gno di lavorare ed il tempo determinato sensibili verso coloro che si trovano nel era diventato per me un grosso peso nel bisogno di aiuto. timore di essere licenziata. Come sempre Maria ho fatto, mi sono confidata con le suore 18 Vita Salesia Marzo 2020
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