DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI

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DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI
ANNO LVIII - N. 1 - 2020 - Bollettino della Congregazione delle Suore Salesie PD - POSTE ITALIANE SPA - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/2/2004 N. 46) art. 1 comma 2 e 3 NE/PD

       DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO
               DELLE STRADE IMPENSABILI
                         PAPA FR ANCESCO

Vita della Chiesa                                         Dalle Comunità

L’umile Leonati                                           Angola: promessa dell’Africa
pagina 8
                                                          e del regno di Dio
                                                          pagina 30
DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI
Sommario

		          Vita della Chiesa
  3.        Lettera della Madre Generale
  4.        Un documento ricchissimo: “Querida Amazonia”
  5.        Che Pasqua sarà?
  6.        Accetta in pace le incombenze...
            e portale a termine con ordine
 7.         Titoloxxxxxxxxxxx
 8.         L’umile Leonati sceglie l’ultimo posto come il maestro
10.         Festa di S. Francesco di Sales

		 Cara Redazione
11.         Un grazie speciale

       		 Beata Liduina
12.
14.
        Ma io vi dico...                                                        IMPORTANTE PER TUTTI COLORO CHE
15.
        Accanto alla Beata Liduina tutto diventa più sereno
        Una grazia, quasi un miracolo!                                               RICEVONO VITA SALESIA
16.     Chi è per te la Beata Liduina?
18.     Testimonianze: La Beata Liduina si fa sempre presente;
        Grazie suor Liduina; Una volta ancora in nostro aiuto!
20.     Beata Liduina proteggici!                                                  Per motivi organizzativi ed economici,
		 Laici Salesi                                                                   la redazione di Vita Salesia ha bisogno
22.         Incontro di giovani salesi                                           di conoscere al più presto il numero reale
23.         Una chiesa in comunione: “I laici oggi!”
                                                                                 di coloro che ricevono Vita Salesia e sono
            Dalle Comunità

24.         1949/1950 - 2019/2020. 70 anni di bellezza!
                                                                                     interessati a continuare a riceverla.
28.         Un carnevale speciale! ... raccontato dai bambini
30.         Angola: promessa dell’Africa e del regno di Dio
34.         Tre anni di esperienze in Italia                                         Si prega quindi di comunicarlo,
35.         In cammino verso l’interiorità
                                                                                 almeno entro aprile 2020, rivolgendosi ai
       		   Missioni                                                                   seguenti numeri telefonici:
36.         La gioia di una vita dedicata al servizio degli altri
38.         Essere portatrici dell’oera di Dio!                                       049 8801355 – 049 8801433
39.         La forma di comunicare dewtermina la qualità di essere
             donne consacrate                                                       oppure tramite posta elettronica:
40.         Carissimi benefattori...
                                                                                          salesrivista@salesie.it
       		   Nella luce di Dio                                                                o posta normale:
41.         I nostri defunti                                                                   Suore Salesie
                                                                                            Rivista Vita Salesia
                                                                                     Corso Vittorio Emanuele II 172
Foto di copertina: Illustrazione della Risurrezione di Gesù                                   35123 Padova
ANNO LVIII - N. 1 - 2020
Bollettino trimestrale per la Congregazione delle Suore Salesie - PD
Direttore Responsabile: Mimmo Vita
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                                                                                Entro tale data, in assenza di comunicazione,
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(conv. in L.27/2/2004 N. 46) art. 1 comma 2 e 3 NE/P
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Aut. Trib. PD n. 245 del 5 Novembre 1963

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DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI
Vita della Chiesa

Carissimi sorelle e amici di Vita Salesia,

          non so se quando leggerete queste righe avremo superato, in Italia e nel mondo,
questa fase incredibilmente critica legata alla pandemia del coronavirus. Tutti, naturalmen-
te, ce lo auguriamo e siamo in attesa di poter tornare alla…”vita normale”! Sì, perché quello
che stiamo vivendo in questo periodo è qualcosa di “irreale”, di talmente eccezionale che
probabilmente non potevamo immaginarcelo se non come la trama di un film.
Proprio in questa primavera che sta per scoppiare, in prossimità della Pasqua, cuore della
vita cristiana, mentre nella natura tutto parla e canta di vita, ce ne stiamo forzatamente in
casa, prendiamo le distanze gli uni dagli altri, siamo continuamente bombardati dalle me-
desime notizie. Sì, anche le scuole sono chiuse, ma mi domando: come ce li immaginiamo
(noi suore) i nostri bambini e ragazzi a casa tutto il giorno? Cosa provano, cosa pensano,
come vivono dentro di loro ciò che accade? E gli adulti che sono vicino a loro, come media-
no tutto ciò che sta succedendo nel mondo adesso?
Mentre siamo ancora dentro a questa fase critica ci è difficile prendere le distanze necessa-
rie per una valutazione adeguata; tuttavia, come credenti, non possiamo non chiederci: cosa
ci sta dicendo Dio nostro Padre attraverso questi eventi? Per me è come aver ricevuto un
forte “schiaffo”, come se qualcuno mi gridasse: Svegliati! Cosa stai facendo? Renditi conto
di ciò che vale veramente nella vita!
Alla fin fine cos’è veramente essenziale? Non è che forse stiamo dando più importanza
alle cose della vita che alla VITA stessa? Ai nostri programmi/progetti più che alle persone
e ai loro reali bisogni? La nostra abitudine a fare e al correre quotidiano non ci sta facendo
perdere la preziosità delle relazioni tra noi, dell’incontro vero con Dio nella FEDE e non solo
nel culto liturgico al quale ci siamo forse troppo abituati noi cristiani e consacrati? La nostra
frenesia nell’arrivare a fare tutto e tanto non ci sta forse facendo perdere il contatto anche
con la natura, con l’immensità della creazione che sta attorno a noi per essere custodita e
tutelata come parola sacra che Dio ci rivolge? La Chiesa, nostra Madre, in questi giorni ci sta
aiutando a compiere questa metànoia.
È forse una inimmaginabile occasione, questa che stiamo vivendo, per svegliarci dal nostro
torpore, per ridimensionare i nostri ritmi, per fare più attenzione ad altro, ad altri…per
cambiare routine. Quanto bene fa accorgersi che fuori di casa nostra (e spero anche dentro)
molti, proprio in questo tempo di calamità, si attivano per soccorrere chi ha bisogno, per de-
dicare tutto il loro tempo a portare aiuto in mille modi, per esprimere solidarietà… quanto
bene fa tutto questo, quanto è contagioso! Più del coronavirus…
È vero: le strade sono vuote, le scuole e i negozi chiusi, la gente non esce, negli ospedali non
c’è più spazio… si respira anche paura e grande attesa che tutto finisca; però non lasciamoci
sfuggire l’occasione di leggere questi eventi che ci parlano con un linguaggio in analogia
con la natura di questa stagione: dai rami secchi e scheletrici di settimane fa spuntano gem-
me turgide di vita che riempiono il cuore di speranza, così come annuncia il Profeta Isaia:
Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel
deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa (Is 43,19).
In fondo, care sorelle e amici, è il messaggio dirompente della Pasqua del Signore risorto!
È proprio stando seduto sulla pietra rotolata di un sepolcro che l’angelo del Signore dice
alle donne impaurite (e dunque a tutti noi): Non è qui, è risorto! (cf Lc 28,2.6). Se questa
Pasqua 2020 così insolita farà comunque posto a Cristo risorto, Signore della Vita, ci sarà
sicuramente VITA!
Che sia così per tutti: BUONA E SANTA PASQUA!

                                                                              suor Paola Contin
                                                                             Superiora generale

                                                                               Marzo 2020 Vita Salesia   3
DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI
Vita della Chiesa

 Un documento ricchissimo:
“Querida Amazonia”

P
        er più di un anno, fino più o
        meno alla metà del febbraio
        scorsi, sui giornali di mezzo
        mondo e su internet del Sino-
        do sull’Amazzonia s’è parlato
alla stregua di un referendum sul ce-
libato sacerdotale. Responsabili di
tutto questo i piccoli, ma rumorosis-
simi, gruppi ultraconservatori che
prima, durante e dopo l’Assemblea
dei vescovi hanno fatto un fracasso
infernale sulla questione, accusan-
do il Papa di voler tradire la Chiesa
e addirittura di eresia. E quando,
alla sua conclusione, il Sinodo aveva
chiesto l’apertura ai “viri probati” –
uomini di una certa età da ammet-
tere al sacerdozio anche se spo-
sati, per fronteggiare la mancanza
di preti in quella realtà, all’interno
di un appositamente istituito “rito      per difendersi, mentre il vincitore       polarizzando l’attenzione sulla
amazzonico” – il fracasso era diven-     continua a prendersi tutto... poteri      questione del celibato, ha oscurato
tato insopportabile, perfino con un      locali, con la scusa dello sviluppo,      il Sinodo. Un’interessante opinio-
maldestro tentativo di tirare dentro     hanno partecipato ad alleanze allo        ne, in proposito, è stata espressa
la polemica Benedetto XVI, in con-       scopo di distruggere la foresta ... im-   in un’intervista da Mauricio López,
trapposizione a Francesco, al solo       punemente e senza limiti». Oppure:        segretario esecutivo della Repam,
scopo di promuovere un libro del         «La colonizzazione non si ferma,          Rete ecclesiale panamazzonica:
cardinale Robert Sarah.                  piuttosto in alcune zone si trasfor-      «Ridurre tutto all’apertura ai “preti
Poi, finalmente, a metà febbraio         ma, si maschera e si nasconde, ma         sposati” e alle “donne diacono” era
è uscita l’attesissima Esortazione       non perde la prepotenza contro la         un modo per distrarre da ciò che
apostolica post-sinodale, “Querida       vita dei poveri e la fragilità dell’am-   era realmente essenziale: l’ecolo-
Amazonia”, e tutto s’è sgonfiato.        biente». Sempre il quotidiano vati-       gia integrale, l’urgenza della crisi
Nessuna apertura ai preti sposati,       cano rileva che «il sogno ecclesiale      climatica, il cambio del modello di
ovviamente, del resto il Papa s’era      che esprime Francesco dà nuovo im-        sviluppo. L’agenda dei media, so-
già espresso in questo senso a gen-      pulso al rinnovamento della Chiesa.       stenuta dall’interesse di proteggere
naio del 2019, e Sinodo archiviato.      Particolare forza ha il suo appello a     lo status quo del modello distrutti-
Salvo che, in questo modo, si è per-     creare una Chiesa amazzonica “mar-        vo estrattivista, ha avuto un ruolo
sa la grandezza di un documento          catamente laicale”. Per questo Fran-      enorme nel suscitare confusione
ricchissimo e importantissimo che        cesco esige che i laici siano «dotati     nell’opinione pubblica. La posta in
come sottolineato su L’Osservato-        di autorità».                             gioco è alta. Cosa succederebbe se
re Romano, «la forza profetica più       Le cose che andrebbero messe in           tutti i cattolici prendessero sul serio
grande di questo testo è il suo mes-     evidenza sono tantissime, e qui non       le indicazioni della Laudato sì e la
saggio segnatamente sociale che          abbiamo lo spazio per farlo. Quello       trasformazione auspicata dal Sino-
completa la Laudato sì e integra         che è certo è che “Querida Amazo-         do amazzonico? Il mondo cambie-
con forza la dimensione culturale e      nia” è un testo che merita di esse-       rebbe e i poteri e gli interessi parti-
la dimensione ecologica». Esprime,       re letto con attenzione. Resta da         colari tremerebbero…».
per esempio, concetti forti come i       capire a chi e a che cosa possa aver
seguenti: «La disparità di potere è      giovato tutto lo spropositato polve-                     Dott. Salvatore Mazza
enorme, i deboli non hanno risorse       rone mediatico che per mesi e mesi,

4   Vita Salesia Marzo 2020
DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI
Vita della Chiesa

Che Pasqua sarà?

S
      crivo questa riflessione nel        con noi, Lui sola garanzia di soprav-     modo umile e preoccupato: ma in
      tempo del corona virus.             vivenza. E ce lo teniamo stretto a        questa situazione di tenebre che
      C’è più silenzio del solito nelle   dettare conoscenze, norme e com-          cosa hai visto? E lei ci invita a rischia-
      nostre strade. I luoghi di aggre-   portamenti.                               re la vita perché il sepolcro è quello
      gazione sono chiusi. Da noi, in     Gli specialisti ci hanno annunciato       del Cristo vivente da dove nasce la
Lombardia, le chiese sono aperte ma       tutto l’anno come il ”Mondo è a ri-       gloria Risorta.
non ci sono celebrazioni. Ormai è più     schio” lunghe elencazioni: inquina-       Il card. Martini ha riassunto nel ti-
di due settimane che non si celebra       mento ambientale, spreco di risorse       tolo “Cristiani del Sabato santo” le
la Eucaristia. Non sappiamo cosa fare     d’importanza vitale, estinzione di        disposizioni del cristiano pellegrino:
per incontrare gli altri. Anche quelli    specie di piante e animali e catastro-    esperienza incombente, fortissima,
più deboli, che vivono nelle case di      fi atomiche, le attuali possibilità e     visiva, del Cristo in croce, del Cristo
riposo o ospedali, come non lasciarli     probabilità tecniche di annientare il     nel sepolcro dietro la pietra rotolata
soli? Far sentire loro la nostra vici-    mondo.                                    sull’ingresso, e, forse soltanto in sot-
nanza?                                    E noi a ripetere, a sentirci ripetere:    tofondo, parole di promesse, più o
Sembra di essere discepoli del Si-        “Dove stiamo andando?”                    meno capite.
gnore che alla morte di Gesù, per         Ma ora un piccolo virus ci fa sentire     Per molti la pietra del sepolcro è
paura dei Giudei, si sono chiusi nel      fragili, deboli, come persone, come       chiusura definitiva della vita. È la
Cenacolo.                                 società, come mondo economico.            celebrazione delusa di una sconfitta
Del resto l’inno pasquale “Victimae       Abbiamo inventato tanti motivi di si-     di quel Gesù che aveva osato parlare
paschali laudes”, ci ricorda che sem-     curezza ma siamo ugualmente invasi        di speranze impossibili. Oppure, per
pre nella storia la morte e la vita       dalla morte, dalla malattia. Non ci       altri, un amore che non vuole soc-
sono in prodigioso duello. Morte e        sono sistemi di allarme che tengono.      combere.
vita sempre in conflitto, sempre alla     Abbiamo solo il trovare una sapien-       I Vangeli di Pasqua celebrano il de-
pari, sempre suscitatrici di opposte      za che viene da relazioni non a due       siderio di “Andare a imbalsamare il
disposizioni interiori.                   metri di distanza ma fatte di volti che   corpo del morto”, a tenerne vivo al-
Vorremmo che vincesse sempre la           corrono il rischio dell’incontro con il   meno il ricordo, i più, riprendono il
speranza. “Sappiamo che veramen-          volto dell’altro, con la sua presenza     cammino dei giorni che restano, tri-
te Cristo è Risorto”. Quel sappiamo       fisica che interpella, col suo dolore e   sti, dubbiosi; altri nell’invocazione:
vuole essere il desiderio di una fede     le sue richieste, con la sua gioia con-   “Resta con noi perché si fa sera”…”e
sperimentata, certa. Ma “sappiamo”,       tagiosa in un costante corpo a corpo.     si riaprirono loro gli occhi” e lo rico-
che una vita sempre più a rischio         L’autentica fede nel Figlio di Dio fat-   nobbero allo “spezzare del pane”.
conduce alla nostra fragile fede.         to carne è inseparabile dal dono di       La vita è proprio questo andare fino
Ancora morte e vita.                      sé, dall’appartenenza alla comunità,      agli incontri che rigenerano … mai
Anche i capitoli sulla risurrezione dei   dal servizio, dalla riconciliazione con   definitivi: tragitto aspro e ripetuto
quattro Vangeli sono pieni di morte       la carne degli altri.(AL 88)              dal venerdì santo alla domenica di
e di vita. Abbiamo comandi, affer-        Impareremo da questo chiuderci in         Pasqua, dagli occhi pieni del Cristo
mazioni, conferme di Gesù: “Non           casa a costruire un mondo nuovo?          in croce e della pietra che serra il se-
abbiate paura.” “Non temete.” “Pace       La precarietà di oggi renderà stabile     polcro alla fede: “ma Lui è risorto”.
a voi.” “Sono proprio io”. E sono ric-    il modo di vivere in famiglia? I figli,   La vita strappata diventa donata; lo
che le pagine Sante di annotazioni,       oggi lasciati a casa da scuola, avran-    squarcio di morte è un sepolcro spa-
descrizioni ripetute di paura e di        no ancora il tempo dei papà e delle       lancato al Risorto, è il SEME spaccato
spavento: dalle guardie (Mt28,4),         mamme? Oppure siamo rimasti soli          per infinite vite, per una vita infinita.
alle donne (Mt 28,5; Mc 16, 5.8; Lc       a ballare il ballo di Montale (da “La     Chiedo al Signore di celebrare que-
24,5.38.39), ai discepoli (Gv 20,19).     bufera”): … il fremere dei tamburelli     sta Pasqua in una vita che nasce in
Sono riassunte nella disposizione         sulla fossa fuia (profonda, orrenda),     me. Oggi ho saputo di un rischio di
contrastante di Mt 28,8 “con timore       lo scalpicciare del fandango, e sopra     non avere nemmeno a Pasqua le sue
e gioia grande”.                          qualche gesto che annaspa … per en-       celebrazioni. Come farò a dire la vita
Ma la Pasqua è arrivata anche             trar nel buio                             insieme alla mia comunità?
quest’anno.                               Ci aspetta ancora e solo il buio?
Gesù Risorto ha motivi nuovi di stare     A Maria Maddalena chiediamo in                                    p. Piero Ottolini

                                                                                                          Marzo 2020 Vita Salesia   5
DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI
Vita della Chiesa

    Accetta in pace le incombenze …
     e portale a termine con ordine
«Le mosche non ci danno noia per la mole, ma per il numero: allo stesso modo si può dire che le occu-
pazioni importanti non ci mettono in agitazione come le piccole, perché queste si presentano molto
numerose. Accetta in pace le incombenze che ti capitano, e cerca di portarle a termine con ordine, una
dopo l’altra. Se vuoi farle tutte in una volta e disordinatamente, farai soltanto sforzi che ti angustie-
ranno e prostreranno il tuo spirito; e finirai quasi sempre schiacciato sotto il loro peso e senza risulta-
to» (San Francesco di Sales, Filotea, Cap. X).

D
       a un’esperienza di vita con-
       creta, suggerita dal fastidio-
       so ronzare delle mosche che
       creano noia all’uomo, non
       per la loro mole ma per il
numero insistente, San Francesco
ne ricava un insegnamento per la
vita e la spiritualità di un’anima.
In paragone con le mosche egli
constata che, al contrario delle
«occupazioni importanti», quelle
«piccole» ci mettono ancora più
in agitazione, «perché si presenta-
no molto numerose». Da qui l’op-
portuna soluzione pratica per non
«prostrare il proprio spirito» e fini-
re «schiacciato sotto il loro peso, e
senza risultato»: Accettare in pace      tazione pacifica delle incombenze       fili dell’ordito, sistemati l’uno ac-
le incombenze … e portale a termine      è facile da comprendere nell’ordi-      canto all’altro, secondo una origi-
con ordine.                              ne spirituale delle cose, il portarle   naria disposizione “ordinata” e “re-
                                         a termine con ordine e in succes-       golare”, non compongono soltanto
Un individuo che si trova di fronte      sione, è più difficile da intendere,    una tela forte e compatta, ma rive-
alle proprie «incombenze», grandi        e per nulla scontato. Per questo è      lano anche un’immagine, risultato
o piccole che siano, deve agire con      necessaria la riflessione che segue.    dell’unicità cromatica dei singoli
intelligenza e opportunità, se non                                               fili. L’ordine, dunque, sarà quella
vuol «prostrare il proprio spirito» e    Il termine «ordine», si presta a        «disposizione regolare di più cose
così mortificare la propria vita nel-    vare interpretazioni. Il senso più      collocate, le une rispetto alle altre,
lo Spirito. Agire intelligentemente      vero è quello colto a partire dal       secondo un criterio organico e ra-
per San Francesco vuol dire «accet-      suo etimo, il quale rimanda all’idea    gionato, rispondente a fini di pra-
tare in pace» e «portare a termine       pratica di «distendere sul telaio i     ticità, di opportunità, di armonia».
con ordine, una dopo l’altra» le         fili dell’ordito» (dal latino ordiri    Il significato del termine è un im-
cose che si devono fare. Se l’accet-     che significa “distendere i fili”). I   portante tassello per comprendere

6   Vita Salesia Marzo 2020
DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI
Vita della Chiesa

                                                            Apri gli occhi!
 fondamentali concetti che da quel
 significato si originano. L’interven-
 to di Dio nella storia dell’uomo,
 come anche la vita spirituale e mo-
 rale di un individuo, si richiamano        “Credo che il cosmo abbia il suo        le e costringe a trovare soluzioni
 a questo concetto, senza il quale          modo di riequilibrare le cose e le      alternative, a rimettere insieme
 risulterebbero incomprensibili e ir-       sue leggi, quando queste vengo-         mamme e papà con i propri bim-
 realizzabili. Passare dall’ordine na-      no stravolte.                           bi. Ci costringe a rifare famiglia.
 turale delle cose a quello spirituale,     Il momento che stiamo vivendo,
 è lo scopo di una esistenza creden-        pieno di anomalie e paradossi, fa       In una dimensione in cui le rela-
 te ben vissuta, cioè senza alcuna          pensare...                              zioni, la comunicazione, la socia-
 angustia e prostrazione di spirito.        In una fase in cui il cambiamento       lità sono giocate prevalentemen-
 Questo accadrà soltanto se si impo-        climatico causato dai disastri am-      te nel “non-spazio” del virtuale,
 ne una lotta sistematica e ragionata       bientali è arrivato a livelli preoc-    del social network, dandoci l’il-
 al disordine. L’ordine, di fatti, come     cupanti, la Cina in primis e tanti      lusione della vicinanza, il virus
 i fili dell’ordito di una tela, permet-    paesi a seguire, sono costretti al      ci toglie quella vera di vicinanza,
 te il distribuire le cose secondo una      blocco; l’economia collassa, ma         quella reale: che nessuno si toc-
“disposizione regolare”, improntata         l’inquinamento scende in manie-         chi, niente baci, niente abbracci,
 a praticità, opportunità, armonia.         ra considerevole. L’aria migliora;      a distanza, nel freddo del non-
 Senza un tale “criterio organico e         si usa la mascherina, ma si respi-      contatto.
 ragionato”, tra le incombenze vi           ra...                                   Quanto abbiamo dato per sconta-
 sarà soltanto disordine, caos, con-                                                to questi gesti ed il loro signifi-
 fusione, con il conseguente rischio        In un momento storico in cui cer-       cato?
 di finire «schiacciato sotto il loro       te ideologie e politiche discri-
 peso e senza risultato». Per di più        minatorie, con forti richiami ad        In una fase sociale in cui pensa-
 il caos non permetterebbe a quei           un passato meschino, si stanno          re al proprio orto è diventata la
 fili che lascino intravedere il dise-      riattivando in tutto il mondo, ar-      regola, il virus ci manda un mes-
 gno che celano e che potrebbero            riva un virus che ci fa sperimen-       saggio chiaro: l’unico modo per
 rivelare soltanto se ben disposti          tare che, in un attimo, possiamo        uscirne è la reciprocità, il senso
 nel loro ordine. Ogni uomo perse-          diventare i discriminati, i segre-      di appartenenza, la comunita, il
 gue fini di praticità, di opportunità,     gati, quelli bloccati alla frontiera,   sentire di essere parte di qualco-
 di armonia, nella vita pratica, come       quelli che portano le malattie.         sa di più grande di cui prendersi
 nella vita morale e spirituale. Tali       Anche se non ne abbiamo colpa.          cura e che si può prendere cura di
 fini si possono perseguire soltan-         Anche se siamo bianchi, occiden-        noi. La responsabilità condivisa,
 to facendo dell’ordine una regola          tali e viaggiamo in business class.     il sentire che dalle tue azioni di-
 di vita. Di fatti «per ogni cosa c’è il                                            pendono le sorti non solo tue, ma
 suo momento, il suo tempo per ogni         In una società fondata sulla pro-       di tutti quelli che ti circondano. E
 faccenda sotto il cielo» (Qo. 3, 1; cfr.   duttività e sul consumo, in cui         che tu dipendi da loro.
 anche 1Cor. 13, 11). San Bernar-           tutti corriamo 14 ore al giorno
 do, su siffatta idea aveva costruita       dietro a non si sa bene cosa, sen-      Allora, se smettiamo di fare la
 la sua regola di vita, fissandola in       za sabati nè domeniche, senza           caccia alle streghe, di doman-
 questa massima: «serba ordinem et          più rossi del calendario, da un         darci di chi è la colpa o perché è
 ordo serbabit te» (conserva l’ordine,      momento all’altro, arriva lo stop.      accaduto tutto questo, ma ci do-
 perché l’ordine ti conserverà). L’op-      Fermi, a casa, giorni e giorni. A       mandiamo cosa possiamo impa-
 portunità dell’ordine che si oppone        fare i conti con un tempo di cui        rare da questo, credo che abbia-
 al disordine, offrirà a chi saprà co-      abbiamo perso il valore, se non         mo tutti molto su cui riflettere ed
 glierla tre grandi vantaggi: “aiuterà      è misurabile in compenso, in de-        impegnarci.
 la memoria, risparmierà il tempo           naro.                                   Perchè col cosmo e le sue leggi,
 e conserverà le cose” (Dufrèsne            Sappiamo ancora cosa farcene?           evidentemente, siamo in debito
 A.), preservandolo da sforzi inutili,                                              spinto.
 angustie e prostrazioni di spirito (S.     In una fase in cui la crescita dei      Ce lo sta spiegando il virus, a caro
 Francesco di Sales).                       propri figli è, per forza di cose,      prezzo”.
                                            delegata spesso a figure ed istitu-
                   Mons. Luigi Telesca      zioni altre, il virus chiude le scuo-                        (Cit. F. Morelli)

                                                                                                      Marzo 2020 Vita Salesia   7
DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI
Vita della Chiesa

Il 4 gennaio le Salesie ricordano il venerato Fondatore don Domenico Leonati in ogni luogo del mondo dove
esse sono presenti. Nella chiesa di Casa Madre, nel pomeriggio, don Leonardo Scandellari ha celebrato la
S. Messa. Ha concelebrato don Marco Cappellari, nominato recentemente dal Vescovo responsabile dell’Uffi-
cio diocesano delle Cause dei Santi. Nell’omelia è stato presentato un aspetto importante dello stile pastorale
del Fondatore che anche se con altre modalità, deve continuare ad essere lo stile della Congregazione e di
ciascuna salesia.

L’umile Leonati sceglie
l’ultimo posto come il Maestro

N
        ei suoi studi su don Domeni-
        co Leonati, don Guido Beltra-
        me non manca praticamente
        mai di sottolineare una carat-
        teristica dello stile pastorale
del Fondatore. A volte lo riassume
in una celebre espressione dell’I-
mitazione di Cristo: «Ama nesciri»;
“cerca e sii felice”, potremmo para-
frasare, “di rimanere ignorato, sco-
nosciuto ai più; senza mai solleci-
tare l’attenzione degli altri su di te,
così che tutti badino al valore di ciò
che fai, non della tua persona”.
Ci vorrebbero ore, se volessimo ri-
cordare tutte le conferme di questa
raccomandazione nella Scrittura,
fra i Padri della Chiesa e i grandi
maestri dello spirito. Ci basta con-
siderare che questo atteggiamento
di don Domenico rispecchia il mi-
stero che la liturgia ci sta facendo
celebrare e meditare in queste set-
timane. Il Figlio di Dio, il Verbo eter-
no, raggiunge gli uomini facendosi
carne, e nella carne umana - come
sottolineava Pascal - si rivela ma
allo stesso tempo si nasconde, si
fa riconoscere da chi lo cerca ma
allo stesso tempo rimane invisibile
a chi lo respinge o pretende di tro-
vare in lui ciò che il Cristo non è e
non vuol essere. “Il Maestro parla al
cuore”, si sente dire spesso. Ma nei
cuori umani la sua presenza risuona
senza parlare, senza rumore, senza
costringere. Ci è più intimo di noi
stessi, eppure non si confonde mai
con ciò che noi siamo; posso dargli
del «tu», ma non prenderlo per una

8   Vita Salesia Marzo 2020
DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI
Vita della Chiesa

parte di me. E così rimane un pur        possibile, agli eventi e a situazioni    opera che “salvasse” spiritualmente
minimo spazio fra lui e ciascuno di      sociali e storiche in rapido muta-       e umanamente l’esistenza di tante
noi: è lo spazio della nostra libertà,   mento lungo quegli anni. Ma prima        giovani in pericolo. Anche oggi e in
quello in cui si rende necessaria la     e alla base di questo, don Domenico      futuro, con tutte le differenze del
nostra risposta e sta a noi compie-      ha operato una scelta su sé stesso,      caso, la vita della Congregazione e
re almeno quel breve passo verso         la scelta dell’ultimo posto, del meno    delle singole religiose è destinata
di lui, che ha varcato una distanza      appariscente e considerato. Come         ad offrire salvezza e libertà. L’esem-
infinita per giungere a noi. «Io sto     appunto il Signore e il Maestro.         pio del suo Fondatore potrebbe - e
alla porta e busso», dice il Signore     Anche questo, io credo, è uno dei        dovrebbe - guidarla in questo lungo
nell’Apocalisse (3,20): «se qualcuno     modi in cui opera quella «sapien-        la sola via che porta lontano, la sola
ascolta la mia voce e mi apre, ver-      za» proclamata dalla liturgia di que-    in cui lo Spirito di Dio trova spazio
rò da lui». Gesù non impone la sua       sta seconda domenica di Natale. E la     per agire con la libertà che l’umiltà
presenza alla gente che incontra, e      sapienza che Dio ha inscritto nelle      del discepolo gli promette.
accetta anche i molti gesti di rifiuto   sue opere, e soprattutto nell’opera
che riceve. In questo modo invita i      della nostra salvezza. L’Istituto nato              don Leonardo Scandellari
discepoli a seguirlo con una scelta      dall’intuizione di don Leonati, al di
personale, non perché trascinati         là di tutte le sue realizzazioni con-
dall’entusiasmo delle masse. A que-      crete, è stato anch’esso voluto come
sto esempio si rifà don Leonati, e ce
ne dà prova soprattutto nel modo in
cui dapprima fonda e poi prepara il
futuro dell’Istituto delle Vergini di
Vanzo: limita rigorosamente il pro-
prio ruolo, detta regole e consigli,
segue la giovane comunità come
consigliere e padre spirituale, ma
evita di imporsi come direttore, di
sostituirsi alle responsabili o alle
maestre. Ci sono certamente anche
delle ragioni pratiche. In questo
modo le approvazioni necessarie
da parte della Diocesi e della San-
ta Sede non dipendono dalla stima
personale che di lui possono avere
il Papa o il suo vescovo, ma dal va-
lore della sua opera. Inoltre, la na-
scente Congregazione viene meglio
predisposta ad adattarsi, per quanto

                                                                                                      Marzo 2020 Vita Salesia   9
DIO, PER DONARSI A NOI, SCEGLIE SPESSO DELLE STRADE IMPENSABILI
Vita della Chiesa

Festa di San Francesco
di Sales
C
       ondividiamo con i lettori di “Vita Salesia” la nostra
       gioia per la bella festa di San Francesco di Sales,
       che quest’anno ha assunto un tono particolare di
       solennità ed ha confermato che a Teolo le Salesie
       continuano ad essere una presenza significativa,
benchè non siano più nella Scuola dell’infanzia (pur-
troppo chiusa).
Nella Casa di Riposo intitolata al nostro Patrono, nel
pomeriggio del 24 gennaio erano presenti alla Santa
Messa il Presidente del Consiglio Comunale che portava
anche il ricordo del Sindaco, le Suore Missionarie della
Redenzione, parrocchiani, il personale di assistenza e
altri che in varie maniere collaborano al buon funziona-
mento delle due Case di Riposo.
La cappella era gremita, e S. Francesco dal suo ritratto
esposto a lato dell’altare tra drappi di seta e fiori, sem-
brava fissare dolcemente ciascuno dei presenti in segno
di benedizione.
Hanno concelebrato il Parroco di Teolo Don Luigi Gol-
din, Don Giovanni Battista Crivellaro Cappellano delle

                                                               due Case di Riposo, e Don Cornelio Boesso grande ami-
                                                               co delle Salesie con le quali ha collaborato per anni nel-
                                                               le missioni ecuadoriane.
                                                               Nell’omelia Don Luigi ha messo in rilievo lo spirito di
                                                               dolcezza e mitezza di S. Francesco di Sales, che ci in-
                                                               segna ad essere soavi col prossimo e umili con Dio. Ha
                                                               sottolineato anche la serenità con cui, dopo tanti anni
                                                               spesi nel lavoro apostolico, qui le Sorelle con l’aiuto di
                                                               Dio continuano a testimoniare il valore spirituale della
                                                               vita, pregando ed offrendo le limitazioni e le sofferenze
                                                               dovute all’età, per La Chiesa e per i bisogni del mondo
                                                               intero: esperienza di un Dio che è fedele e continua a
                                                               camminare con noi fino all’incontro finale.
                                                               Alla celebrazione della santa Messa ha fatto seguito un
                                                               momento di festosa convivialità nella sala grande. Fuori
                                                               era buio ormai, ma gli animi erano inondati di gioia e di
                                                               pace.

                                                                                                   Suor Loreta Busnardi

10   Vita Salesia Marzo 2020
Cara Redazione

«   È giunto in Redazione un breve scritto tracciato a mano…La signora Cristina ci prega di
    pubblicarlo. È la storia di uno dei momenti più delicati e commoventi della sua vita.

    Una grazia speciale
                                                                         Cordoba, Argentina

    Sono Cristina. Vivo a Colinas del Cerro in Cordoba, Argentina.
    Desidero raccontare una grazia speciale che mi ha concesso la Beata Liduina.
    Io non conoscevo mia madre né i miei fratelli perché quando siamo nati, siamo stati
    dati quasi subito in adozione.
    Ora ho 75 anni e ho chiesto con fede e
    speranza alla Beata Liduina che mi faccia
    incontrare mia madre e i
    miei fratelli. Sono sempre vissuta fin da
    piccola con questo desiderio: Chi è mia
    madre? Com’è mia madre? Potrò mai
    abbracciarla?
    È stata una grande sorpresa il giorno in
    cui, per mezzo di un gruppo che si chiama
    “Cercando persone dove stanno”, mi hanno
    fatto vedere per cellulare mia madre. Così
    ho conosciuto lei che aveva 95 anni e i miei
    cinque fratelli che vivono nella provincia di
    Chuvut. Incontenibile è stata la gioia!
    Da questo momento mi sento nata e provo
    tanta gioia che mi permette di raccontare
    per la prima volta.
    Mia madre era già molto ammalata ed ora
    è morta. Si chiamava Gullermina Pereira.
    Grazie per avermi ascoltata. Grazie Beata
    Liduina!

                                    Cristina Feliz

                                                                                                        »
        Cari amici lettori di Vita Salesia,           Questi sono i nostri recapiti:
        desideriamo offrirvi uno spazio per           Redazione Vita Salesia
        comunicare ed esprimere rif lflessioni,
                                                      C. so V. Emanuele II, 172 35123 Padova
        commenti, grazie ricevute, che possono
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                                                                                               Marzo 2020 Vita Salesia   11
Beata Liduina

In occasione del tradizionale incontro dei medici ed infermieri dell’ospedale di Padova
per pregare insieme la Beata Liduina, don Dante Carraro ha rivolto una fervida Omelia
durante la Celebrazione Eucaristica che qui proponiamo a tutti.

Ma io vi dico…

G
               esù dice: “ Avete inteso che fu detto agli
               antichi…”cioè la logica del mondo è
               sempre stata quella, ma io vi dico. Per
               tre volte Gesù ripete: Avete inteso che fu
               detto non commetterai.., ma io vi dico ...
avete inteso che fu detto agli antichi non giurerai, ma
io vi dico. Gesù vuole dirci oggi il suo modo di pensare
e di vivere che è oltre, è diverso, è di più,”è ma” è quel
ma, questa preposizione avversativa che dice “sì sì io so
che la gente ragiona così, ma io dico a te altre cose”.
Potrei commentare quei tre ma che il Vangelo riporta,
ma pensando al motivo per cui sono qui, di prendere in
mano la vita della Liduina e di vedere come ha vissuto
questi ma. Prendo dalla storia che è stata curata da Suor
Bianca e Marcolongo e adattata dal dottor Avruscio, e
che trovo essere interessante.
Il primo ma, che a mio avviso Liduina dice a noi oggi,
è che è stata una ragazza che nasce a Giarre, non a
Parigi nemmeno a Roma neanche a Venezia neanche
a Padova. A Giarre, è interessante! La logica di Dio,
è la logica di Gesù; la grande città del tempo arabo         e non saltano mai fuori queste parole: povero, fatiche,
è Gerusalemme, e no che Gesù nasce a Betlemme                sacrificio. Ma bensì: facile, bello, comodo… Queste sono
che nessuno sapeva dove fosse. Giarre non è il cuore         logiche terribili. Oppure: sto facendo tanta fatica,…va
dell’élite dove ci sono i bravi, quelli che studiano.        bene! Non dico che sia giusto, ma nemmeno lamentarsi
Questa logica deve entrare nella testa, nel cuore nostro.    per niente, i sacrifici fanno parte della vita. È micidiale
La sua famiglia è molto povera, i genitori lavorano          questa logica. e sembra che la vita non sia vita se è una
i campi, una vita di sacrificio. Se tu vuoi bene a un        vita povera. Chi l’ha detto? Chi l’ha detto che una vita
prodotto oggi, basta ascoltare la radio o la televisione     non sia degna, non sia bella anche se è povera? Per cui
                                                             se non è ricca diventa un problema. Chi l’ha detto che
                                                             una vita fatta di fatica non sia vita, non sia bella. Sei
                                                             contento? Sì sono contento! Fai fatica? Tanta, tanta. La
                                                             vita su questo punto di vista sta insegnando tantissimo.
                                                             Le fatiche sono tutte là, non te le tira via nessuno. La
                                                             fatica fa parte della vita, il mondo ci sta abituando ad
                                                             altre logiche. Liduina ci dice, sulla sponda di quello
                                                             che dice Gesù, che povertà, fatica e sacrificio sono
                                                             costitutivi della vita e si può diventare santi anche così,
                                                             non solo, ma anche così.
                                                             Il secondo punto: lei entra in convento a 25 anni anche
                                                             lei adulta. Nel 37 parte per l’Etiopia e dice la storia
                                                             che è abituata a dire sì volentieri subito e soprattutto
                                                             con il sorriso. E questo sia negli undici anni di vita di
                                                             convento, sia nella missione in Etiopia. In Etiopia il
                                                             medico le dice: “Suor Liduina rimanga a casa, si riposi“.
                                                             Risponde: ”Dottore non sono venuta in Africa per
                                                             riposarmi, ho l’eternità per riposarmi”. E le persone che
                                                             la conoscevano testimoniano che tutto questo lo faceva

12   Vita Salesia Marzo 2020
Beata Liduina

con estrema umiltà e sorriso. Il sorriso ritorna, faceva
fatica? Tanta! Aveva il sorriso? Sì ...
Il tratto dominante della nostra vita è l’arrabbiatura.
Tutto il giorno come delle belve. In un libro di Rumiz si
parla di un monaco che dice che: un tempo i vizi capitali
erano otto e l’ottavo era la tristezza. Il buon cristiano
ha il dovere della letizia, la tristezza è un’offesa a Dio.
Se c’è una cosa che a Dio disturba sono i musoni. Anche
i preti: la gioia e il sorriso li coltivino e li mantengano
anche quando si ha tutto contro. Quel, ma io vi dico…
La terza: Liduina parte per l’Etiopia, l’unico paese
cristiano dove i cattolici sono pochissimi, meno dell’1
per cento. È un paesone. I due grandi paesi dell’Africa
sono ad ovest la Nigeria più di duecento milioni di
abitanti e dall’altra parte è l’Etiopia con 120 milioni
di abitanti. La capitale è Addis Abeba, c’è la zona
Dire Dawa e lì c’era l’ospedale dove Liduina svolge
il suo servizio. Liduina si ammala quasi subito e a
quarant’anni muore. Quello che volevo sottolineare
era questo: in una terra abitata da tante razze, culture
diverse, a tutti Liduina offre servizio e il suo sorriso.
Quello che volevo far presente è che Liduina va in
questo posto e la gente si accorge che fa tutto non
perchè volesse che la gente del posto diventassero
cristiani o cattolici, ma perchè voleva che capissero il
bene che lei voleva a loro. Era un amore libero, gratuito.
Sto esagerando un po’, perdonatemi: Ma io non voglio
bene a mio figlio perchè voglio che diventi più buono,
io non vado in Patronato da prete in mezzo ai ragazzi
perchè spero che ... io voglio loro bene, io li voglio
abbracciare per quello che sono! Amore gratuito.
Guardate che questo “ma io vi dico” è un patrimonio
infinito del vangelo di Gesù Cristo. Quasi tutte le altre
religioni fanno qualcosa perchè vogliono portarti a
casa, Liduina profetica è una che ha capito il vangelo.
Gesù ha sempre invitato a seguire, mai costretto. È
un patrimonio infinito della nostra fede, della nostra
fede cristiana, cattolica in particolare. Ci sono queste      mia vita in te, Signore, che mi vuoi bene anche quando
infiltrazioni che sono estremiste e pagano le borse           faccio le peggiori cose di questo mondo. E ogni mattina
di studio ai ragazzi cioè dicono: io ti pago le borse di      mi alzo perchè mi fido di te Signore. Lui è roccia della
studio se vieni alla scuola del Corano. L’estremizzazione     mia vita. Liduina aveva chiara questa cosa, il sorriso
porta a queste cose che noi vediamo. Da questo punto          viene da lì. Le scelte che faccio vengono da lì: Signore è
di vista devo dire che la nostra fede ci dice che l’amore     in te che fondo la mia vita!
di Gesù è gratuito perchè ‘ti voglio bene’. E questo non
viene perchè siamo bravi noi, perchè l’amore gratuito                                                Don Dante Carraro
è voler bene alla persona che incontri. Non è questione
di buona volontà tua, è questione che voglio radicare la

                                                                                                     Marzo 2020 Vita Salesia   13
Beata Liduina

Accanto alla Beata Liduina

			                            tutto diventa più sereno

M
                entre ero assorto nello svolgere il         Fino a pochi anni fa non conoscevo Suor Liduina,
                mio quotidiano servizio, ho sentito         mi sono avvicinato a Lei nello svolgimento del mio
                il mio telefono vibrare, era giunto un      servizio. Grazie agli inviti delle suore salesie ho par-
                messaggio whatsapp da suor Bianca,          tecipato alle varie celebrazioni in onore della Beata
                la quale mi invitava a rispondere a due     ed ogni volta ho provato una sensazione di profonda
semplici domande: chi è per te la Beata Liduina? e che      serenità, come se tutte le preoccupazioni e le paure
cosa ti colpisce di Lei?                                    scomparissero all’improvviso. Entrando nella sua Casa
Lo stupore iniziale del perchè di questo messaggio ha       mi sentivo protetto e al sicuro da ogni cosa. Ho inizia-
lasciato subito spazio all’immaginazione; in un attimo      to così a pensare a come Suor Liduina ha dedicato la
mi sono passati nella mente tutti i ricordi della vita e    sua vita al prossimo, dando aiuto e conforto alla sua
delle opere della Beata Liduina e come d’incanto non        famiglia nella sua giovane età e poi a tante persone,
era più il mio telefono a vibrare, ma il mio cuore ricol-   soprattutto ai militari, in una terra lontana nel pieno
mo di gratitudine e fede all’idea di poter esprimere il     di un conflitto, sopportando ogni tipo di disagio e sof-
mio pensiero nei confronti di una così grande figura.       ferenza, sostenuta dalla fede e dalla convinzione di
                                                            servire il prossimo. È bastato quanto appena descritto
                                                            per farmi capire quanto profondo è il messaggio di
                                                            Suor Liduina, la sua vita è essa stessa il suo messag-
                                                            gio, vissuta con umiltà, con spirito di abnegazione e
                                                            soprattutto con incondizionata disponibilità nell’aiu-
                                                            tare i bisognosi. La sua celebre frase “si volentieri, su-
                                                            bito” verso chiunque le chiedeva supporto, testimonia
                                                            quanta ricchezza d’animo possono esprimere le per-
                                                            sone ritenute più umili. Suor Liduina rappresenta per
                                                            me, nella fede, un esempio, un punto fermo a cui fare
                                                            riferimento, una Santa alla quale tutti i fedeli devono
                                                            essere devoti, ma in particolare noi militari, che come
                                                            Lei, anche se in veste diversa, svolgiamo un servizio
                                                            per la comunità. Ecco credo che sia proprio la parola
                                                            “servizio” il filo conduttore tra la Beata Liduina e noi
                                                            militari, prestare servizio, essere al servizio degli altri,
                                                            nella fede cristiana.

                                                                                      1° Lgt S.S. Amm. Valerio Passeri
                                                                                          Presidente dei Sottufficiali,
                                                                                         Graduati e Militari di Truppa

14   Vita Salesia Marzo 2020
Beata Liduina

                   Una grazia, quasi un miracolo!

S
          crivo per portarvi la mia testimonianza.        di tre ore, nuove notizie. La prima operazione era
          Mi chiamo Daniela e ho 52 anni. Ho              riuscita. E ancora attesa per la seconda. Martina in
          conosciuto la Beata Liduina più di dieci        questo momento di attese è andata a pregare al
          anni fa. Dopo essere andata al Santuario        Santuario di San Leopoldo e sulla tomba della Beata
          di San Leopoldo, passando, ho sentito la        Liduina.
voglia di far visita alla cappella della Beata. Da quel   Nel frattempo è arrivato l’esito “positivo” anche del-
momento, ho iniziato ad affidarmi a Lei. Giorno dopo        la seconda operazione, ma la situazione era ancora
giorno. Pregando. Ho sempre riposto in Lei                             molto grave.
grande fiducia. Ed è proprio grazie a                                       È rimasta in pericolo di vita per una
Lei che oggi sono qui a scrivervi.                                              settimana durante la quale le no-
Erano le 6.45 del 13 aprile 2019.                                                  tizie erano altalenanti. In que-
Ero in macchina con mia figlia                                                        sto periodo la mia famiglia
Martina, guidavo io. Ci sta-                                                            ha pregato assieme a Suor
vamo recando alla messa                                                                  Bianca sulla tomba della
per i miei defunti al San-                                                                 Beata Liduina affinché
tuario di San Leopoldo.                                                                     Daniela potesse ritor-
Ad un tratto, non ho più                                                                     nare a stare bene.
visto nulla: “Non ci vedo                                                                     Poi, il momento della
più”,- ho detto a mia                                                                         verità: la risonanza
figlia. Ho appena fatto                                                                       magnetica. Alla sera ci
in tempo ad accostare e                                                                       hanno comunicato ciò
distendermi sul sedile                                                                        che era emerso: non
posteriore dicendo di                                                                         c’erano stati segni di
chiamare l’ambulanza.                                                                        ictus e nessun danno
Da quel momento, tutto                                                                      che avesse compromes-
ciò che scriverò, lo raccon-                                                               so le sue funzioni.
terò attraverso il racconto                                                              È iniziato lentamente il
delle persone che mi sono                                                               suo risveglio. Dopo qualche
state vicine in quel periodo:                                                         giorno, le prime parole. Poi,
Martina ha chiamato i soccorsi                                                    i miglioramenti erano sempre
che tempestivamente sono arrivati.                                              più evidenti. Fino a quando non è
Solo una volta giunti in pronto soccor-                                     stata portata in reparto per attendere
so abbiamo capito quanto grave fosse la si-                           il trasferimento presso il centro riabili-
tuazione: emorragia cerebrale e due arresti cardiaci.     tativo nel quale ha trascorso i successivi due mesi
In sala d’attesa il tempo sembrava non passare mai.       durante i quali aveva la possibilità di tornare a casa
Non arrivavano notizie, dicevano di attendere. Poi le     in permesso qualche ora la domenica. Nel frattempo
parole che non vorresti mai sentire: “la situazione è     a giugno, l’ennesimo intervento, quello decisivo che
compromessa, potrebbe non svegliarsi e se si salva        le ha permesso di tornare alla vita quotidiana.
potrebbe rimanere un vegetale”.                           In questo lungo periodo ho sentito Liduina sempre
Dopo qualche ora l’hanno portata in terapia inten-        vicino a me. Non mi ha mai abbandonata. Tutta la
siva, sedandola completamente. Nel frattempo, con         nostra famiglia ha fatto costantemente riferimento a
delicatezza i medici ci aggiornavano delle procedure      Lei. E a Lei saremo grati per sempre.
che avrebbero adottato in base a come avesse rea-
gito.                                                                                                            Daniela
Intanto dovevamo ancora attendere. Poi, dopo più

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Beata Liduina

Suor Bianca Gualtiero ha rivolto ai devoti della Beata Liduina delle domande chiedendo
risposte…anche don Odilio, parroco di Giarre, paese natale della beata, ha dato le sue…
Donandoci una bella riflessione che offriamo anche a voi lettori.

Chi è per te la Beata Liduina?

...‘na mezza calzetta.                                      amici presso Dio come quasi “sofferenti” perché non
Mezzacalzetta: persona giudicata di scarsa prestanza        facciamo abbastanza da rendere chiara la loro santità.
fisica, di poca capacità, di nessuna importanza. Sinoni-    A dire il vero Gesù non viene dicendo che se non di-
mo di mezza cartuccia.                                      ventiamo santi..., ma ci invita a considerare la felicità
Cosa diremmo se definissimo così, secondo il giudizio       (beati) di coloro che si fanno piccoli, umili, semplici,
umano, la Beata Vergine Maria?                              miti, costruttori di giustizia e di pace.
Eppure è la definizione che Ella dà di se stessa: con       Interessante l’episodio nel quale vediamo un Gesù
una differenza: non ne soffre, non trova spregevole né      “alterato” perché chiamato maestro “buono”: “Solo
di poco conto essere umile; anzi, è contenta, fa salti di   Dio è buono!” Probabilmente vedeva nel suo interlo-
gioia di fronte all’anziana parente Elisabetta quando       cutore una certa disistima nei suoi confronti perché
canta la sua lode a Dio “perché ha guardato all’umiltà      non erano evidenti i segni “grandi” della potenza di
della sua serva”. È per Maria un vanto essere umile!        Dio. Ma segni grandi della potenza di Dio erano il suo
Maria, in anteprima rispetto al figlio Gesù, capisce        accostare gli ultimi, l’interessarsi a loro, il condividere
“chi è Dio”, “come è fatto Dio”. Dovremmo saperlo an-       la loro piccolezza e umiliazione, il farli uscire dall’a-
che noi: Dio è l’umile!                                     bisso della segregazione e riportarli in grembo a Dio e
Come Dio! L’umile! Così Gesù: Tu scendi dalle stelle –      ai fratelli, dando loro dignità vera.
una delle più gettonate arie natalizie – ma Gesù non        Ebbene: Gesù ha dichiarato Beata la nostra suor Lidu-
viene in una grotta al freddo e al gelo! Scende ancora      ina non nel 2000, ma 2000 anni fa per questo motivo:
più giù, là dove Giovanni battezzava, alle rive del         perché ha preso per mano i fratelli e le sorelle e ha
Giordano, presso il mar Morto: l’abisso, la zona della      camminato con loro partendo dall’abisso della loro
terra più bassa del mondo, quasi 400 m. dal livello         miseria.
del mare. Gesù non si ferma sul piano che crediamo          Beata è la lode e ricompensa che la nostra compaesa-
di abitare noi, fatto di caste, confini, muretti, che ci    na ha accolto e vissuto, giorno per giorno, portando a
servono da riferimento per capire dove siamo, chi c’è       Gesù tanti fratelli e tante sorelle.
davanti di noi per fargli sgambetto e soprattutto, chi      Mezza calzetta? Quella mezza calzetta ha coperto,
c’è dopo di noi per innalzarci calpestandolo. Qui ab-       riscaldato e fatto camminare tanta gente e ancora non
biamo tutti il numero in mano per non farci superare        smette!
da un altro. Di qui non ci rialziamo perché troppo ser-
viti e riveriti nel nostro egoismo da chi continuiamo a     Che cosa ti colpisce di Lei?
opprimere, umiliare e sfruttare.                            Si, subito, volentieri.
No! Gesù scende nell’abisso dove i più sensibili, in        La lode sperticata di Gesù a Giovanni: cosa siete anda-
fila, cercano di dare una ragione all’ingiustizia creata    ti a vedere nel deserto? Sembra quasi che Gesù si sia
da loro stessi, e si battono il petto per il perdono e si   sbilanciato: un uomo che è più che un profeta!
fanno battezzare da Giovanni.                               Per fortuna che Gesù subito riprende l’equilibrio giu-
Qui, nell’abisso Gesù è dichiarato agnello / servo di       sto: ma il più piccolo nel Regno di Dio è più grande di
Dio, venuto per sobbarcarsi del peccato del mondo.          lui!
Angelina – Liduina è una donna umile che dobbiamo           Gesù sa bene quello che dice: ha un progetto ben
riconsegnare alla sua terra per rispetto a lei e non        chiaro nella mente, idee da realizzare e da offrire ai
farle torto. La custodia della sua vita non può ridursi     suoi discepoli.
allo stretto di un prezioso reliquiario, né in una bella,   Egli loda il Battista come il più grande, perché l’ultimo
decorosa cappellina, né in un santuario per farla co-       dei profeti, quello che lo ha preceduto immediata-
noscere di più al mondo.                                    mente, ne ha indicato la presenza nel mondo, lo ha
A volte cresce l’impressione che se non riusciamo a         presentato come servo e agnello, e ha chiesto chia-
sancire la posizione superiore nella scala gerarchica       rimenti tramite i suoi discepoli, pronto a cambiare
dei nostri amati concittadini, o confratelli / consorelle   mente per essere al suo servizio. Sarà il suo primo
… facciamo un torto a loro. Quindi: preghiere, novene,      testimone, martire.
richiesta di miracoli … Finiamo per immaginare i nostri     Tuttavia Gesù reclama la superiorità del testimone sul

16   Vita Salesia Marzo 2020
Beata Liduina

profeta: “l’ultimo battezzato è più grande di
Lui”.
Una lezione su cui dobbiamo ancora riflettere
e tradurre in attimi di vita.
La storia umana, biblica e della chiesa è ricca
di profeti, ma meno purtroppo di testimoni.
È finito il tempo, sembra dirci Gesù, del profeta
che annuncia e attende: ora il vangelo chiede
testimonianza più che catechesi.
Così può capitare che scambiamo per testimo-
ni i profeti, per l’eloquenza del dire, la profon-
dità del pensiero, la bellezza delle idee. E li
incensiamo, li onoriamo, li decretiamo santi e
dipingiamo per loro icone e innalziamo basili-
che. Ricordiamo come Gesù distoglie l’atten-
zione dei suoi discepoli dalle belle pietre e dai
doni votivi che ornavano il tempio.
Noi in terra così facciamo, … ma Gesù potrebbe
però dire: non vi conosco, operatori di iniquità!
Con grande sorpresa loro e nostra.
Ciò che mi colpisce di Suor Liduina non sono i
suoi scritti, i suoi pensieri, nemmeno la gente
che l’ha apprezzata, ma la sua vita quotidiana,
quella che tutti potevano vedere: positiva,
immediata fatta con il cuore: Si. Subito. Volen-
tieri.
Liduina non ha letto il vangelo come possiamo
conoscerlo noi oggi, aiutati da grandi biblisti
ed esegeti.
La sua attività maggiore che la rese grande non
è stata fare la catechista, anche se viene spes-
so figurata con il catechismo in mano.
La Beata Liduina è stata la testimone di un
amore viscerale come quello del Padre che ha
attirato tante persone, toccate dal suo passag-
gio e le ha portate a Gesù.

                             Don Odilio Longhin

                                                        Marzo 2020 Vita Salesia   17
Testimonianze

La Beata Liduina si fa sempre presente

Mi chiamo Giorgia e sono mamma di due           trasportata in ospedale dove le hanno
splendide bambine Silvia di 11 anni ed          fatto esami e controlli e il miracolo si è
Elena di 8 anni.                                avverato perché a parte qualche botta
Il 18 dicembre 2019 Silvia, uscita da           non si è fatta nulla.
scuola, è stata investita da un’auto men-       Io non posso che continuare a pensare
tre attraversava la strada.                     che la nostra Beata Liduina si sia presa
Non era sulle strisce e io ero dall’altra       cura di Silvia e per questo la mia devo-
parte che la aspettavo. Ci siamo distratte      zione si è rafforzata assieme alla mia ri-
entrambe parlando con un suo compagno           conoscenza.
di scuola ed è stata la frazione di un se-      Quando Silvia è stata dimessa dall’ospe-
condo. Lei è partita per attraversare sen-      dale abbiamo fatto visita alla Cappella
za fare attenzione all’auto che arrivava.       della Casa Madre della Congregazione
L’auto ha frenato ma l’impatto è stato          delle Suore di San Francesco di Sales,
inevitabile, Silvia è volata e caduta sull’a-   dove riposa la nostra Beata Liduina e lì ci
sfalto. Ho urlato con tutta la voce che         ha accolte il sorriso e l’abbraccio di Suor
avevo, lei era li stesa a terra priva di co-    Bianca che ha donato a Silvia un “prezio-
scienza in una posizione innaturale. Mi è       so” santino che lei porta sempre con sè.
sembrata morta!!!                               È stato un momento di preghiera molto
In quel momento, lei, la nostra Beata Li-       speciale.
duina era li con noi! Lei l’ha protetta, l’ha   Io affido ogni giorno alla sua protezione
presa tra le sue braccia e le ha impedito       Silvia ed Elena, assieme a tutti i miei cari.
di farsi male.                                  Un caro saluto
Silvia dopo essere stata soccorsa è stata                                           Giorgia

Grzie suor Liduina

Sono una mamma di tre meravigliose              della Scuola dell’Infanzia. Incoraggiata e
bambine in una situazione familiare al-         sostenuta dalla loro preghiera, abbiamo
quanto sofferente per vari motivi. Da           iniziato una novena alla Beata Liduina.
tempo mi sono trasferita a Pieve di Cur-        La grazia che nel mio cuore speravo non
tarolo per trovare pace e lavoro. Grazie        ha tardato a ridarmi la certezza che Dio
a Dio ho trovato nella piccola comunità         si prende cura dei più deboli attraverso
accoglienza e aiuto presso la Caritas par-      i suoi Santi: prima ancora della scadenza
rocchiale, la Scuola dell’Infanzia e alcu-      dei nove giorni, sono stata chiamata a fir-
ne persone particolarmente disponibili          mare il contratto a tempo indeterminato.
all’aiuto. Grazie a tutto questo ho potuto      La luce della fede mi ha fatto sentire tutta
trovare il lavoro sia pure a tempo deter-       la tenerezza di Dio e l’intercessione della
minato per cui ho affrontato con coraggio,      Beata.
fede e speranza la mia nuova situazione.        Grazie Suor Liduina, continua a vegliare
Come si sa, i tempi non sono dei migliori       sulla mia realtà perché possa far crescere
per coloro che hanno strettamente biso-         le mie bambine nell’amore del Signore e
gno di lavorare ed il tempo determinato         sensibili verso coloro che si trovano nel
era diventato per me un grosso peso nel         bisogno di aiuto.
timore di essere licenziata. Come sempre                                              Maria
ho fatto, mi sono confidata con le suore

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