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Num. 1 - Marzo 2019 A servizio della Comunità pastorale “Maria, Madre presso la Croce” Cammino...l’incontro Somma Lombardo - Golasecca - Vizzola Ticino Per una comunità in comunione In L’ARCIVESCOVO DI MILANO MONS. MARIO DELPINI A SOMMA L.DO PER LA FESTA PATRONALE DI SANT’AGNESE
In Cammino...l’incontro Periodico della Comunità pastorale SOMMARIO: “Maria, Madre presso la Croce” delle Parrocchie di Sant’Agnese, Editoriale Pag. 2-3 Santo Stefano, Santa Margherita, Santa Maria Maddalena e San Sebastiano Cristiani per la città Pag. 4-5 di Somma Lombardo, Sant’Agnese: il Vangelo vissuto Pag. 5-6 della Parrocchia Santa Maria Assunta di Golasecca e delle Parrocchie di San Giulio L’Agnesino 2019 Pag. 6 e Santo Stefano di Vizzola Ticino. Festa patronale a Mezzana Pag. 7 Redazione: Festa di San Sebastiano a Coarezza Pag. 7 Don Basilio Mascetti Adele Besnati Festa patronale a Vizzola Pag. 7-8 Carla Grossoni Vita parrocchiale a Golasecca Pag. 8 Cristina Mazzetti Davide Forte Natale con noi a Maddalena Pag. 8 Giovanni Valenti Luciana Montanari Verso la Prima Comunione Pag. 9 Mara Poli Ferrario Anniversari sacerdotali Pag. 9 Massimo Crema Pastorale giovanile Pag. 10 Via Zancarini 6 Capodanno a Lizzola Pag. 10-11 Somma Lombardo Tel.: 0331-256341 Veglia di preghiera per la Vita Pag. 11 Fax: 0331-256909 La celebrazione con gli ammalati Pag. 12 E-Mail: Una certa ostinazione a costruire scuole Pag. 13 giornalino@mariamadrepressolacroce.it Appuntamenti di Quaresima Pag. 14 Sito: I lavori nella chiesa di San Vito Pag. 15 www.mariamadrepressolacroce.it I testimoni di Geova e la Chiesa Pag. 15 Stampa: Printicino di Diego Del Tredici Lo spazio del nostro dialetto Pag. 16 Anagrafe parrocchiale Pag. 17-18 I BENI MIGLIORI zelanti, anche quelli che “ci sono Il sospetto insidia il cammino della sempre” e sono sempre disponibili, sono Chiesa, verso il suo futuro. Insinua infatti talora insidiati dal sospetto, come un che si stava meglio prima, che le novità tarlo che rode in qualche angolo introdotte, la comunità pastorale, la nascosto dell’anima. Il sospetto è come pastorale di insieme sono fatiche inutili, il sibilo del serpente antico che continua sono una perdita dell’identità delle a far giungere chissà da dove un comunità cristiane, sono un motivo di pensiero che spegne l’entusiasmo, che confusione. Il sospetto spinge al risenti- incrina la fiducia, che trattiene lo slancio. mento, alla resistenza, alla nostalgia del Il sospetto si aggira tra i pensieri e si bel tempo andato e di quanto si è formula più o meno così: “Ma vale la sempre fatto così. pena? Ma possiamo davvero fidarci? Ma noi che abbiamo lasciato tutto che cosa 2. La testimonianza di sant’Agnese. ne avremo?”. Ci sono quelli che si fidano, quelli che Il serpente antico, astuto e instancabile, vivono il rapporto con il Signore non si presenta molto ragionevole, sembra come un rapporto di dare e avere, non Pubblichiamo l’omelia tenuta in raccogliere la voce del buon senso: con il calcolo sul guadagno prevedibile. Basilica dall’Arcivescovo di Milano, “ecco, hai dedicato tanto tempo alla Vivono la sequela come una decisione di mons. Mario Delpini, durante la Chiesa, hai fatto tanto per il Signore, hai amore. solenne celebrazione di lunedì 21 affrontato sacrifici per essere coerente L’amore che convince quelli che si gennaio scorso per la Festa Patronale con il Vangelo, ma che cosa ci hai fidano non è lo slancio di un momento, di Sant’Agnese. guadagnato? Quelli che hanno pensato non è un entusiasmo ingenuo, ma ai fatti loro, hanno fatto i loro affari l’intima persuasione che il Signore è 1. Il sospetto. hanno avuto una vita più facile e si tutto e che senza di lui non si può vivere. Anche la gente devota, anche i discepoli trovano in condizioni migliori”. L’amore per il Signore è solo risposta alla 2
In Cammino...l’incontro grazia di essere amati, “Gesù mi ha za per la partecipazione, ma l’amore promette i “beni migliori e duraturi”. amato e ha dato se stesso per me!”. La personale per Gesù. La vita eterna che Gesù promette non è fede rimane bambina finché non L’amore di cui vive il credente relativizza una immagine vaga di una specie di diventa esperienza di amore personale; tutto il resto: tutto diventa niente se non giardino incantato, di un mondo di la fede rimane una idea, una c’è il Signore. L’esperienza dei martiri si delizie, di un paese dei balocchi; è convinzione insidiata dai dubbi e dai alimenta di una specie di indifferenza invece il compimento della cono- sospetti, finché non diventa pratica verso tutto quanto distoglie da Gesù: le scenza, dell’amore, della comunione sacramentale di comunione; la fede ricchezze, la sistemazione, il piacere non con Gesù: lo vedremo così come egli è. La rimane una scelta discutibile e discussa attirano Agnese, perché lei non può fare vita eterna non è una “vita che viene finché non diventa esperienza della a meno di Gesù. dopo”, ma il compimento della relazio- verità dell’Altro. Ciò che dà senso alla L’amore che stabilisce un legame di vita ne con Gesù, l’incontro definitivo con vita cristiana non è l’organizzazione tra il credente e il suo Signore è l’unica lui che è la risurrezione dalla morte. delle iniziative, non è la compiacen- relazione che può sfidare il tempo e 3
In Cammino...l’incontro CRISTIANI PER LA CITTÀ - la realtà stessa viene oggi negata e A noi spetta il compito – come discepoli sostituita da quella “virtuale” in cui ci si di Gesù – di impegnarci ad elevare spiri- rifugia per non buttarsi nell’esperienza tualmente ogni persona che incontriamo, concreta e faticosa della vita; il fatto che rinnovare i cuori, le menti, la volontà, per in Italia 128mila giovani (tra i 15 e i 25 la costruzione di una nuova fraternità. In anni) non studino e non lavorino e una parola: essere cristiani per la città. stiano rinchiusi nella loro camera colle- Afferma un teologo: “Per un cristiano il gati ai social e ai videogiochi è di per sé bene comune nasce dalla capacità di spaventoso; rendere socialmente visibile il contenuto - ed infine (ma l’elenco potrebbe morale della fede”. continuare) assistiamo ad un imbarbari- Mi sembra perciò importante indicare mento del linguaggio politico, che non qualche “pista” per rendere concreta e rende un giusto servizio al bene praticabile la via indicata, per il bene comune e non indica con chiarezza il nostro e di chi vive accanto a noi, cammino da percorrere. Ha scritto Papa offrendo una testimonianza di fedeltà Francesco nel suo Messaggio per la all’insegnamento di Gesù. Riportiamo l’omelia del prevosto don Giornata Mondiale della Pace del 1° Davanti a chi ritiene inutile e irrilevante la Basilio in occasione della Festa gennaio scorso: “Se attuata nel rispetto presenza di Dio, noi credenti siamo Patronale di Sant’Agnese: sabato 19 fondamentale della vita, della libertà e chiamati a ricuperare il linguaggio della gennaio ‘19 della dignità delle persone, la politica preghiera. Non siamo più abituati a può diventare veramente una forma pregare, non abbiamo tempo, non Vorrei partire da una frase di Dietrich eminente di carità”. abbiamo voglia, ci sentiamo fragili nella Bonhoeffer, grande teologo luterano Ma vorrei accennare anche ad un vita di fede. Ma – vedete – solo la nato in Polonia e ucciso nel campo di secondo motivo rilevante per noi preghiera è in grado di ridonare il gusto concentramento di Flossemburg il 4 credenti. vero della vita, il senso del tempo che ci è aprile 1945. Eccola: “Noi cristiani Se è vero che queste criticità a cui ho dato su questa terra, l’importanza della dobbiamo tornare all’aria aperta del accennato preoccupano e non poco, memoria del passato e la prospettiva per confronto spirituale con il mondo”. occorre ricordare che la “madre” di tutte guardare avanti con fiducia. Dobbiamo Sono stato colpito da questa espres- le crisi è di carattere spirituale. Le altre guardarci dal far crescere il bisogno di una sione lapidaria di Bonhoeffer almeno crisi ne sono una diretta ed eloquente religiosità individuale e spontanea, ma per i seguenti due motivi: conseguenza. Se viene a mancare una senza regole e responsabilità. Il discepolo Il primo. Guardando a questa nostra “visione alta” si genera un’identità del Signore si sforza di vivere un cristiane- società è ormai evidente che siamo al spirituale sempre più fragile e inade- simo reale, che non separa e contrappone cospetto di una disgregazione sempre guata per poter cambiare lo stato delle la pratica del culto da un lato e lo stile di più profonda del tessuto istituzionale, cose, per offrire margini di migliora- vita e di ciò che conta dall’altro. che ci chiama tutti in causa e non può mento al nostro ordine sociale così Scrive il nostro Arcivescovo nella sua non preoccupare chi ha a cuore il bene deteriorato. Lettera Pastorale: “Se un cristiano non delle persone. Ecco: “tornare all’aria aperta del prega è esposto al rischio di una fede che Le cause scatenanti sono diverse, le confronto spirituale con il mondo” in cui si inaridisce, di un cammino che si smar- vediamo in modo evidente e qui mi viviamo, significa rifare il tessuto risce nel deserto”. limito ad accennarle: spirituale della società umana, oltre Torno a ribadire che questa è la priorità - c’è una progressiva scomparsa di adulti quel senso di smarrimento che ci nei cammini di iniziazione cristiana, con i credibili con i quali le giovani genera- prende tutti e che fa scomparire giovani, nei gruppi parrocchiali e princi- zioni dovrebbero misurarsi per la loro l’originalità del messaggio cristiano. palmente nelle nostre famiglie! crescita, e questo a partire dalla famiglia stessa; - tendono ad eclissarsi gerarchie di valori in grado di orientare il cammino di tutti e si fa strada un individualismo sempre più esasperato e un modo di vivere segnato sostanzialmente dall’indifferen- za verso gli altri; - prevale una logica del desiderio : si parla oggi di “deflagrazione del deside- rio”, che sembra non avere più nessun ostacolo; non per niente diciamo che viviamo nella società dei “consumi”, nella quale conta solo appagare i desideri; - avanza una malintesa concezione della libertà, quale superamento di ogni limite e quindi intesa come libertarismo; 4
In Cammino...l’incontro E mi rifaccio ancora a Mons. Delpini per indicare un altro passo decisivo per noi cristiani. Nel suo discorso nella Solen- nità di Sant’Ambrogio il Vescovo ci dice come essere lievito in questa società così complessa: “Occorre – afferma – riscoprire la cultura e il pensiero che danno buone ragioni alla fiducia, alla reciproca relazione, a quella sapienza che viene dall’alto. Insomma, siamo autorizzati a pensare… Come si dice abitualmente: per educare un bambino ci vuole un villaggio; così noi siamo convinti che per educare al pensiero civico e alle responsabilità di cittadini ci voglia una città che si esprima in modo comprensibile e faccia riferimento a valori condivisi”. Ecco: cristiani così per la nostra città, che non indulgono alla sterile critica, che riflettono, che si informano (usando i media giusti) e si formano, che propongono un pensiero non banale ma ragionato oltre la reazione imme- diata ed emotiva, che sanno andare in profondità oltre l’effimero e il banale. Afferma Papa Francesco nella sua esortazione sulla “Gioia del Vangelo”: “I mali del nostro mondo e della Chiesa non dovrebbero essere scuse per ridurre il nostro impegno e il nostro fervore. Consideriamoli come sfide per crescere. La gioia del Vangelo è quella che niente e nessuno ci potrà mai togliere”. E’ quella gioia che ha sperimentato Sant’Agnese: ci aiuti ad essere “cristiani per la città”, veri testimoni della bellezza delle fede. SANT’AGNESE: IL VANGELO VISSUTO Carissimi tutti, profondità fin dalla giovinezza… Nasce sono davvero lieto di poter celebrare come un progetto mosso dall’amore con voi anche quest’anno la Solennità singolare per Cristo e diventa un di Sant’Agnese, nostra Patrona e di impegno e una scelta di vita, tesi a poter manifestare i sentimenti di affetto custodire l’amicizia con Lui in una e di comunione profonda che mi assoluta fedeltà e costanza. legano a don Basilio, a tutti i Sacerdoti Per Agnese il martirio non nasce dal suo di Somma e a tutti voi. cuore di ragazza… Aspirava come tutte La figura di Sant’Agnese ci interpella le ragazze della sua età a vivere e aveva fortemente. Nella sua scelta verginale e trovato in Cristo la via per vivere in nel suo martirio, la giovinetta Agnese ci pienezza con gioia la sua vita. Se arriva sta davanti come “Vangelo vissuto”… ci al martirio è per non perdere il legame dà modo di tastare il polso della nostra con Colui senza il quale la vita le vita di credenti, della nostra sequela a sarebbe apparsa priva del suo signifi- Gesù Cristo. cato: Gesù Cristo. Riportiamo alcuni passaggi dell’omelia Verginità e martirio: sono come due Ma qual è il segreto della forza che la che il “sommese” mons. Silvano Rossi ramoscelli che si intrecciano nella testimonianza della verginità e del ha tenuto in Basilica, durante la Santa corona di gloria che adorna martirio richiedono? Qual è il fonda- Messa solenne di domenica 20 gennaio Sant’Agnese. mento motivazionale? Il brano evan- scorso, in occasione del suo 40° di La verginità è il segno di una vita gelico di questa festa ci ha presentato le ordinazione sacerdotale. pensata, progettata e percepita con parabole “gemelle” del tesoro e della 5
In Cammino...l’incontro perla: è solo l’aver trovato un di più che di una comunità, la Parrocchia di può metterci in discussione e in movi- Sant’Agnese; è un rapporto affettivo mento, che può farci scommettere tutto che deve diventare sempre più effet- per dare senso profondo alla nostra tivo, o – se volete – un rapporto effet- scelta di vita. Il “di più” per Agnese è tivo che deve diventare sempre più stato Gesù Cristo. affettivo. Davanti a questa Parola viene da Anch’io tanti anni fa ho scelto Cristo chiederci: che cosa abbiamo trovato? come tesoro della mia vita. Mettersi alla Chi? Domande che hanno senso per sua sequela non è stato sempre facile, fondare e rifondare ogni giorno la anzi. Fedeltà e infedeltà, forse più le nostra scelta di fede, che ci porta a fare seconde delle prime, si sono susseguite di Cristo il criterio determinante. La fede in questi 40 anni, ma, alla fine, al ritorno è per noi questo “di più” che deve dare del figliol prodigo, è sempre stato senso a tutte le nostre scelte. La fede consolante trovare il Padre che ti acco- non è perdita, è un “di più”. glie a braccia aperte. Chi ha trovato il tesoro nel campo, la Ringrazio tutti voi se vorrete pregare perla preziosa “va, vende tutti i suoi per me, affinchè la mia vita in questo averi”. Questo gesto non è tanto una periodo “decrescente” sia sempre mera rinuncia. No. E’ una sorta di vissuta come all’inizio del mio sacer- sapienza imprenditoriale: tutte le mie dozio. risorse vengono reinvestite per Concludo con questa invocazione comperare il campo con il tesoro, per liturgica: “Introibo ad altare Dei, ad acquistare la perla preziosa. E’ la dimen- Deum qui laetificat iuventutem meam! sione della totalità di donazione, che Confitemini Domine quoniamo bonus, per primo Gesù visse in una dedizione quoniam in secula misericordia Eius”. piena al Regno di Dio. Buona festa a tutti e ancora grazie. C’è un “di più” che porta la fede nella nostra vita: il “di più” è il sentirci parte don Silvano L’AGNESINO ‘19 AL DOTT. PIETRO MARGAROLI L’Agnesino è il più importante ricono- scimento che ogni anno viene asse- gnato a un cittadino meritevole di Somma Lombardo. L’assegnazione arriva a distanza di trentadue anni dalla prima edizione del 1987, anno in cui il premio fu assegnato al Cav. Ambrogio Rossi. Negli ultimi tre anni l’Amministrazione Comunale, la Pro Loco ed il Prevosto hanno deciso di riportare la consegna del prestigioso riconoscimento in piazza, all’interno dei festeggiamenti per la Santa Patrona. Quest’anno l’Agnesino è stato asse- gnato al dottor Pietro Margaroli che si è distinto per la passione, la compe- tenza, la disponibilità, la vicinanza al paziente, che hanno fatto di lui un esempio di medico che si è occupato con grande professionalità ed umanità del benessere delle persone a lui affidate. Ha speso la sua vita al servizio del malato e del nostro ospedale e non da ultimo ha affrontato con tena- cia e dignità la sua malattia che ne fanno un esempio per i pazienti e cittadini tutti (nella foto il momento della consegna). 6
In Cammino...l’incontro FESTA PATRONALE A MEZZANA SANTO STEFANO Come ogni anno, il giorno dopo la festi- Vangelo e noi siamo chiamati a render- vità del Natale, la comunità mezzanese gli testimonianza mettendo al centro si ritrova per i festeggiamenti del della nostra vita la preghiera, la solida- Patrono: Santo Stefano, primo martire. rietà e la ricerca dei valori della fede. La Chiesa in questo giorno ricorda il Prima della Santa Messa solenne, primo dei sette diaconi scelti dalla presieduta dal Prevosto don Basilio alla primitiva comunità cristiana perchè presenza del Sindaco e delle autorità aiutassero gli apostoli nel ministero civili con il gonfalone della città, è stato della fede. eseguito sul piazzale il tradizionale rito Stefano è stato il primo cristiano ad aver dell’accensione del “globo” (nella foto) dato la vita per testimoniare la propria simbolo del martirio. fede in Cristo e per la diffusione del Gruppo liturgico FESTA DI SAN SEBASTIANO A COAREZZA distribuzione di un piatto tipico del cura delle Suore Benedettine di Orta nostro paese, pasta e fagioli, offerto San Giulio. Ne è valsa la pena. dalla Proloco, come segno di condivi- Lo stendardo fu offerto dalla Confrater- sione, dopo quello della Mensa Euca- nita del S.S. Sacramento e raffigura, sul ristica. lato ora esposto ai fedeli, S. Carlo e S. ll successivo venerdì 18 il nostro Sebastiano in adorazione dell’Ostia Parroco ha celebrato una Messa benedetta. speciale, alla presenza dei vigili urbani, San Sebastiano è inginocchiato in di cui San Sebastiano è patrono, e delle atteggiamento insolito per l’iconografia autorità cittadine e dei comuni limitrofi. che lo rappresenta: gli sono accanto i Ogni comune ha portato il suo gonfa- suoi attributi e il Santo, cinto da un lone e la nostra bella chiesa era rosso manto, guarda l’Ostensorio, La Parrocchia di Coarezza ogni anno sontuosa tra questi vessilli preziosi e rapito dal mistero in esso racchiuso. festeggia il suo Santo Patrono San ricchi di storia delle loro città. Nell’affresco della cupola San Seba- Sebastiano martire. Non poteva mancare la processione alla stiano e il Santo Vescovo Fabiano Domenica 13 gennaio la Messa solenne cappellina dedicata a Santa Liberata siedono sulle nuvole del Paradiso, è stata preceduta dall’accensione della alla quale i Coarezzesi più anziani sono circondati da un volo di angeli. San “Passera”, un grande globo bianco affezionati, rendendole spesso onore e Sebastiano indossa la divisa di ufficiale impreziosito di fiori e frecce. impetrando grazie. della guardia pretoriana. Come già in Sul sagrato un lettore ha spiegato la Un momento di socialità per un aperi- vita fa parte ormai della Militia Christi. simbologia della passera, come meta- tivo alla ex scuola elementare ha Ovunque si posi il nostro sguardo fora del martirio e della Fede che arde e concluso la festa, che però continua cogliamo potente l’esempio del brucia d’amore per Cristo. nella nostra chiesa ricca di storia nei martirio per essere oggi autentici Alla Santa Messa, celebrata da don suoi affreschi e nel suo stendardo. testimoni del nostro Signore Gesù. Basilio e dai diaconi Claudio e Angelo, è Il bello e prezioso stendardo è un vanto seguito un momento ricreativo con la per noi, soprattutto dopo il restauro a Ileana De Galeazzi FESTA PATRONALE A VIZZOLA SAN GIULIO Domenica 3 febbraio a Vizzola Ticino si don Basilio a fine celebrazione ha è celebrata la Santa Messa solenne in impartito ai presenti, che hanno riem- occasione della Festa Patronale in pito in ogni sua parte la piccola Chiesa. ricordo di San Giulio prete, missionario Erano presenti il celebrante don Basilio, e pellegrino del IV secolo che, partito a il diacono Mauro Mobiglia, numerose piedi dalla Grecia (paese in cui nacque) persone della Confraternita, le autorità arrivò in Italia, dove si stabilì predi- civili di Vizzola Ticino e di Somma cando e convertendo molti alla vera Lombardo e la famiglia Caproni. fede e dando vita a numerose Chiese e Ogni anno questa Festa si rivela comunità. Egli fu un vero testimone del l’occasione per le tante persone, che Vangelo. decenni fa abitavano in questo piccolo Nella stessa celebrazione si è fatto borgo, di ritrovarsi, pregare e ricordare i memoria anche di San Biagio vescovo momenti di vita trascorsi insieme in e martire del IV secolo, con la benedi- questo bellissimo posto, che contava zione della gola che il nostro Prevosto circa seicento abitanti. 7
In Cammino...l’incontro Alcuni di essi non ci sono più, ma anche agli amici della nostra Comunità stato organizzato anche un momento durante la Santa Messa non sono Pastorale e tutti coloro che da anni sono conviviale. mancate le intenzioni di preghiera per presenti agli incontri di preghiera che si Grazie a tutti per aver contribuito alla loro e per le loro famiglie. svolgono in questa che possiamo riuscita di questa bella Festa, che ci ha Erano presenti le piccole comunità di definire una “piccola oasi nel deserto offerto l’occasione di ritrovarci ancora Castelnovate e Casenuove che, con della vita”, per dissetarsi e riposarsi dalla una volta per trascorrere insieme slancio e generosità, si operano sempre frenesia e dal rumore della quotidianità. momenti di preghiera e di comunione nelle varie occasioni di festa. La Festa è proseguita in Villa Caproni: festosa. Coloro che vi partecipano hanno a qui don Basilio ha benedetto il dolce di cuore l’edificio di San Giulio, contando San Giulio, sempre molto gradito ed è Lucrezia VITA PARROCCHIALE A GOLASECCA e ragazze della parrocchia “S. Agnese” di Somma. Al di là della buona riuscita della serata, questo evento ha fatto in modo che anche a Golasecca si potesse conoscere un’esperienza bella, quella di bambini e ragazzi che si trovano insieme per accompagnare con le loro voci le celebrazioni liturgiche. Lo scambio di esperienze all’interno della nostra Comunità Pastorale dovrebbe essere una costante, nello spirito di fraternità che ci unisce. Peccato che la partecipazione della serata non è stata quella che ci si aspettava, però i ragazzi Anche nella nostra comunità di Gola- partecipare. si sono divertiti e hanno avuto modo di secca, come in tutta la Comunità Pasto- Grazie anche ai proventi della tombola conoscere altri loro coetanei impegnati, rale, abbiamo celebrato domenica 27 che ha chiuso il pomeriggio di festa, come loro, nell’animazione liturgica. gennaio la festa della famiglia. Dopo la l’utile della giornata è stato di 810,00 €. Alcuni canti sono stati eseguiti insieme celebrazione liturgica, animata come di Si coglie l’occasione offerta da questo dai due coretti, quello di Golasecca e consueto dal coretto parrocchiale, la notiziario per ringraziare tutti quelli che quello di Somma, proprio per fare in festa è proseguita in oratorio con il si sono prodigati a organizzare questo modo di unire le diverse esperienze e pranzo comunitario che ha visto la momento, dai cuochi fino a chi ha fatto sottolineare così che siamo un’unica partecipazione di un centinaio di i lavori più umili, come la pulizia degli Comunità, al di là dei campanilismi che persone. C’erano molte famiglie al ambienti e della cucina. a volte prevaricano sul senso di completo, compreso i nonni, e questo è Sempre nell’ambito della festa della appartenenza comunitario. stato possibile grazie anche alla quota famiglia, la sera precedente in oratorio di partecipazione che è stata contenuta è stato organizzato un concerto con la proprio per dare a tutti la possibilità di partecipazione del coretto dei bambini Massimo Crema NATALE CON NOI A MADDALENA Il coro della parrocchia di S. Maria medesima finalità. Maddalena ha pubblicato nei mesi Nelle scorse domeniche, il coro ha scorsi un nuovo CD di canti. Questo consegnato alla parrocchia il corri- CD, come si evince dal titolo, “Natale spettivo delle vendite del CD, assieme con noi 2018” contiene canti natalizi ad un’ulteriore offerta, per un eseguiti dai membri del nostro coro, ammontare complessivo di 1000 euro. sempre apprezzati per la capacità di Ringraziamo di cuore il coro parroc- farci entrare in maniera più profonda chiale per la lodevole iniziativa; nel mistero celebrato. invitiamo i parrocchiani e gli estima- L’ iniziativa rientra nel desiderio di tori ad acquistare il CD “Natale con contribuire alle spese del riscalda- noi”, contribuendo in questo modo a mento della chiesa parrocchiale ed è pagare il debito che è ancora di stata voluta in concomitanza con il alcune decine di migliaia di euro. concerto natalizio che si è svolto pochi giorni prima di Natale nella chiesa parrocchiale, sempre con la Diacono Claudio 8
In Cammino...l’incontro VERSO LA PRIMA COMUNIONE Mentre si avvicina sempre più il giorno Padre per le colpe con le quali ci allonta- in cui alcuni bambini della nostra comu- niamo da Lui e dalla comunione con i nità si accosteranno per la prima volta al fratelli. banchetto eucaristico e la loro prepara- Anzi, spesso, tutto ciò viene minimiz- zione si va intensificando, i fanciulli zato, affidando tutto alla coscienza dopo le vacanze natalizie hanno personale, o alla misericordia divina celebrato per la prima volta il Sacra- “che tutto vede e tutto perdona”. mento della Riconciliazione. Nella nostra parrocchia – come ahimè Cogliamo questa occasione, certa- purtroppo anche altrove - si registra mente per riprendere un fatto di una crescente disaffezione nei confronti cronaca che per la nostra piccola di questo Sacramento. parrocchia è certamente significativo, Ancora una volta, i ragazzi ci indicano la venendo a rompere l’ordinarietà della strada da seguire. Quella della presa di vita comunitaria. Ma, al di là di questo, coscienza di essere tutti peccatori e ne parliamo sul bollettino della CP quindi bisognosi del perdono di Dio, perché questo evento possa costituire ricco di misericordia, al quale si accede per noi tutti un momento di riflessione attraverso il Sacramento della Peniten- sull’importanza del Sacramento della za. Confessione e quindi una rinnovata Buon cammino quindi a questi bam- adesione ad esso. bini, con l’augurio che possano trovare Anche da noi infatti non è raro sentire genitori, educatori e cristiani adulti che ragazzi ed adulti che non compren- siano di loro esempio per la crescita dono bene quanto sia importante nella fede, con la partecipazione ai crescere nella consapevolezza del Sacramenti che sostengono il cammino senso del peccato e quindi di vita cristiana. dell’esigenza di chiedere perdono al Diacono Claudio ANNIVERSARI SACERDOTALI Mons. Antonio Paganini Mons. Silvano Rossi 65° di Ordinazione Sacerdotale 40° di Ordinazione Sacerdotale S. Messa Domenica 9 dicembre 2018, S. Messa Domenica 20 gennaio 2019, alle ore 10:00 in Basilica alle ore 10:00 in Basilica 9
In Cammino...l’incontro “ECCO LA SERVA DEL SIGNORE” Queste le parole del Vangelo che hanno significa imparare a rispondere non solo fatto da guida alla 34^ Giornata Mon- perché vivo, ma per chi vivo, per chi vale diale della Gioventù e sicuramente la la pena di spendere la mia vita. testimonianza di Maria è stata raccolta E questo dobbiamo favorirlo noi adulti, dai giovani cristiani di tutto il mondo, dandovi lavoro, istruzione, comunità, idealmente rappresentati dalle centi- opportunità… E anche a voi, cari giovani, naia di migliaia presenti a Panama, dal può succedere di pensare che la vostra 22 al 27 gennaio, insieme a Papa vita è una promessa che però vale solo Francesco. Non un semplice meeting per il futuro e non ha niente a che vedere ma una forte esperienza di Chiesa, di col presente. Come se essere giovani fosse comunione nella fede espressa attra- preghiera, interpellati dall’immagine sinonimo di “sala d’attesa” per chi verso i colori, i toni vivaci e le emozioni della vita che come un albero ha aspetta il turno della propria ora. E nel forti che difficilmente i giovani dimenti- bisogno di affondare solide radici per “frattanto” di quell’ora, inventiamo per cano e che diventano per lo Spirito germogliare e dare frutto. Pur avver- voi o voi stessi inventate un futuro igieni- Santo vie buone per toccare il cuore e tendo l’inevitabile differenza del non camente ben impacchettato e senza per gettare il seme del Vangelo, un essere là, devo riconoscere che è stato conseguenze, ben costruito e garantito e seme che – coltivato poi nella quoti- comunque per tutti noi un momento con tutto “ben assicurato”. Non vogliamo dianità a cui si ritorna dopo la festa – intenso, di incontro e disponibilità offrirvi un futuro di laboratorio! È la “fin- spesso porta a scelte di autentica vita all’accoglienza di un messaggio impor- zione” della gioia, non la gioia dell’oggi, cristiana e all’intuizione della propria tante. del concreto, dell’amore. E così con vocazione. Ecco alcuni passaggi del dialogo tra questa finzione della gioia vi “tranquilliz- Nata dalla volontà di Giovanni Paolo II papa Francesco e i giovani: «Essere ziamo”, vi addormentiamo perché non (1984), la GMG, alternando anni in cui maestri e artigiani della cultura facciate rumore, non facciate domande, viene vissuta nelle diocesi e anni in cui dell’incontro è una chiamata e un invito perché non mettiate in discussione voi ci si ritrova in una città del mondo, è ad avere il coraggio di mantenere vivo e stessi e noi; e in questo “frattanto” i vostri uno dei segni con cui la Chiesa esprime insieme un sogno comune, un sogno sogni perdono quota, diventano il suo affetto e la sua attenzione ai chiamato Gesù. Vi sentite portatori di una striscianti, cominciano ad addormentarsi giovani e in modo particolare questa promessa?… Abbracciate la vita come e sono “illusioni” piccole e tristi. E così giornata ha risentito positivamente del viene, con tutta la sua fragilità e continuiamo a rimandarvi… E sapete Sinodo dei Giovani concluso a ottobre, piccolezza e molte volte persino con tutte una cosa? A molti giovani questo piace. diventando un momento di forte le sue contraddizioni e mancanze di Per favore, aiutiamoli a fare in modo che dialogo tra il popolo cristiano giovane e senso. Perché? Perché solo quello che si non gli piaccia, che reagiscano, che i suoi pastori. ama può essere salvato… È impossibile vogliano vivere l’“adesso” di Dio perché Una GMG a Panama, cioè dall’altra parte che uno cresca se non ha radici forti che voi siete l’”adesso di Dio”!» del mondo, non era certo facile per noi aiutino a stare bene in piedi e attaccato don Simone da raggiungere ma non potevamo alla terra. Questa è una domanda che noi mancare all’appuntamento e, in un adulti siamo tenuti a farci, anzi, è una certo senso ci siamo stati! In particolare domanda che voi giovani dovrete fare a abbiamo voluto dedicare la serata di noi adulti: quali radici vi stiamo dando? sabato 26, trasformando l’Oratorio in un Senza istruzione è difficile sognare un piccolo campo da GMG: sacco a pelo e futuro; senza lavoro è molto difficile materassino, cena condivisa, racconti e sognare il futuro; senza famiglia ricordi da parte di chi ha vissuto altre e senza comunità è quasi impossibile giornate e finalmente la Veglia di sognare il futuro. Perché sognare il futuro CAPODANNO A LIZZOLA CON I GIOVANI Capodanno è quasi arrivato: si parte tonate e messe in un angolo di qualche vacanza, ma non possiamo. come ogni anno con l’Oratorio, desti- vecchia dispensa, affinché rimangano lì E allora cantiamo, tutti insieme, un coro nazione paradiso, destinazione Lizzola. e non tornino più. Sono giorni dove la univoco si eleva, ognuno con la propria Capodanno ci aspetta a Mezzana per la preghiera ci aiuta a stare in contatto voce, tutti con la medesima felicità. partenza: mille sorrisi, tanta voglia di costante con Dio, ricordandoci che se Capodanno è quasi arrivato e si porta fare e stare assieme. Siamo pronti: via siamo qui, in più di 80 è anche merito via il 2018 con tutte le cose futili lasciate pensieri, via domande, via la tristezza, suo. Giorni che passano in fretta, in dispensa. Ne compreremo una nessun posto per i rimpianti. Siamo in corrono, come chi è in ritardo e sta per nuova, questa ormai è ammaccata e tanti, non tutti ci conosciamo in perdere un treno importante, l’ultimo vecchia. Come da tradizione il 31 lo si maniera approfondita, ma è proprio treno della vita. Noi tentiamo di dedica alla preparazione della notte. questa la magia: partire quasi sco- fermarli in qualche maniera, viviamo gli Una breve camminata la mattina per nosciuti, tornare perfetti amici. Condi- attimi il più intensamente possibile, ci inebriarci i polmoni di aria pulita e vidiamo tutto in questi 4 giorni. Giorni lasciamo vivere dagli stessi. Vorremo tempo prezioso per scambiare due che vedono le cose futili essere accan- potesse durare per sempre questa parole con quelli che hanno niente da 10
In Cammino...l’incontro dire, ma sanno che del tempo ne rimane. L’ultimo giorno dell’anno è una sorta di filo sopra il quale siamo in equilibrio tra frenesia del nuovo e nostalgia del vecchio. I fuochi d’artificio infiammano il cielo, gli champagne brindano alla leggerezza della nostra mente: tutto è passato, il meglio deve ancora venire. C’è chi canta, chi balla, chi si appisola solo, sopra una sedia: ognuno vive a modo suo il nuovo anno. La magia è che siamo tutti insieme. La mattina dopo si fa tanta fatica ad alzarsi dal letto e infatti il primo giorno dell’anno è quello, forse, vissuto meno. Ma è comunque un‘occasione ghiotta per andare a giocare calcio al campo all’improvviso un abbraccio mi riscalda del tempo se ho degli amici come voi. innevato, per chi è amante di questo il cuore, libera la mia anima pesante e Mi è bastato stare accanto a ciascuno di sport, o di poter fare una sciata oppure mi ricorda che non sono solo e proba- voi, seppur per pochi giorni, per capire qualche gioco in scatola. Nella mia testa bilmente non lo sarò mai. La sera la la bellezza di ognuno di voi. In ogni risuona ancora la canzone di Lucio Dalla passiamo ancora immersi tra giochi in gesto, emozione vissuta è nascosta la che avevo cantato la prima sera: “E se scatola e balli che ci fanno scatenare, il grandezza del mistero del mondo che quest’anno passasse in un istante?” E’ giorno dopo ritorneremo ognuno nelle viviamo. Le valigie sono fuori dalla casa passato tutto così in fretta, come questa proprie case. Fa specie pensare che che ci ha ospitato, ci aspetta la solita narrazione, siamo già quasi alla fine dopo quattro giorni di convivenza le foto di rito tutti insieme, ancora una della nostra vacanza. Ho paura di non nostre vite torneranno ad essere sepa- volta. I pullman ci aspettano per ripar- aver vissuto a pieno, un’altra volta, rate, ognuno con i propri tempi e orari. tire: è finito tutto. Passo il viaggio di questa occasione. Il tempo scappa e Ognuno a casa propria. Tutti sotto la ritorno a guardare fuori dal finestrino: non prova nostalgia, al contrario di me. protezione di Dio. E se quest’anno rivivo ogni momento insieme. Ancora Ho paura che finito tutto questo rimarrò passasse in un istante? Mi sussurra una volta. Spero non sia l’ultima. solo, come un ricordo annebbiato che nell’orecchio una voce maligna, che la Ad un mese di distanza risuona ancora fatica ad esprimersi in mezzo a tanti altri mattina della partenza vuol farmi la solita frase: “E se quest’anno passasse limpidi. Mi ritrovo a guardare l’orizzonte perdere la concentrazione da ciò che in in un istante?” Pazienza, l’importante è e le montagne sono così bianche. realtà merita tutta la mia attenzione: passarlo con voi. Tanti pensieri mi pervadono la testa ma vivere. Perché non importa il passare Antonio C. VEGLIA DI PREGHIERA PER LA VITA : “GERMOGLIA LA SPERANZA” Lunedì 4 febbraio sono arrivata alla L’alleanza tra le generazioni è indispen- chiesa di San Rocco alle 20,30, ma c’era sabile e “ben piantata per terra” per già molta animazione: in coro gli rispondere con coraggio alle innu- strumentisti a sinistra e i cantori a merevoli sfide del tempo presente. destra, al centro un grande schermo per Molto toccanti le testimonianze del proiezioni. All’ingresso principale erano video su una bimba con anomalie a disposizione i libretti con i canti, le genetiche più malformazioni multiple e letture, le preghiere per la serata. su una gravidanza trigemellare difese Nell’insieme l’aria era di festa. Pian dalla mamma con determinazione. piano la chiesa si è riempita mentre il Ancora più vicino al nostro vissuto coro faceva le ultime prove. Molti i quotidiano l’operato del Centro Aiuto fedeli provenienti dalle Parrocchie del alla Vita di Cassano Magnago, che decanato, con i sacerdoti che hanno agisce nella nostra zona con grande vita. “Il futuro comincia oggi: è un fatto percepire un senso di comunione competenza. La presidente ce ne ha investimento nel presente, con la ecclesiale concreta. Alle 21 don Basilio parlato in modo efficace, illustrando le certezza che la vita è sempre un bene” ha iniziato la celebrazione dopo il canto grandi risorse offerte e le grandi neces- (San Giovanni Paolo II – Evangelium “Beato il cuore che perdona”, che si sità sempre presenti e soccorse. Com- vitae). Sono uscita dalla celebrazione chiude con la bellissima promessa movente la distribuzione a tutti i rallegrata, commossa, affascinata dal ”Misericordia riceverà da Dio in cielo”. presenti di un promemoria con l’inno grande lavoro fatto da molti per Citando il Messaggio per la Giornata per alla vita di Santa Madre Teresa di rendere visibile ciò che conta davvero: la Vita si è messo in luce il grande potere Calcutta, accompagnato da un filo di SERVIRE LA VITA SEMPRE. di Dio che perdona e apre molte strade, oro per simboleggiare ciò che ciascuno anche dove tutto sembra perduto. può fare concretamente in difesa della Rosella 11
In Cammino...l’incontro B.V. MARIA DI LOURDES: LA CELEBRAZIONE CON GLI AMMALATI Maria, Madre di Gesù nostro Signore, diuvato don Carlo nell’amministrazione apparve a Lourdes per la prima volta nel del Sacramento dell’Unzione degli 1858; era di mattino presto del giorno infermi. 11 febbraio e “Nostra Signora”, così fu Come spiegato da don Basilio, questo chiamata dalla Chiesa, si rivela ad una Sacramento, un tempo considerato piccola ragazzina quattordicenne simbolo di chi stava proprio per morire semplice, imperfetta, avverandosi come estrema unzione, oggi viene anche in questo caso quanto Gesù elargito a tutti coloro che ne fanno diceva, pregando il Padre suo: «Ti richiesta e non è da considerare neces- ringrazio, o Padre, che hai nascoste sariamente solo per i malati nel fisico, queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai grande, e si compie in ognuno di noi ma anche per i molti malati nello spirito pargoli, agli umili”. La prima cosa che ogni volta che da Lourdes si torna e nel cuore. colpisce la ragazzina, Bernadette Soubi- rinnovati o sconvolti, felici o semplice- La bella celebrazione, semplice e parte- rouse, è che la Signora la guarda come mente turbati. cipata, adornata dai bei canti della una persona e quando le si rivolgerà La memoria di questa giornata è stata corale mezzanese, si è conclusa con una con delle parole lo farà dandole del voi, celebrata nella chiesa di San Giovanni ricca merenda organizzata dalle come nessuno fino a quel momento di Dio alla presenza di un bel numero di “cuoche” mezzanesi, che hanno sempre aveva fatto con lei. fedeli. Presiedeva la celebrazione don a cuore dopo la cura dello spirito anche Essere quindi attenti alle persone è il Carlo (Cappellano dell’Ospedale) con la la cura del… palato. Cioccolata calda, primo insegnamento che arriva da questa presenza del diacono Angelo. Il signor the e dolci offerti da varie persone apparizione, che darà inizio a un movi- prevosto don Basilio, dopo aver intro- hanno quindi concluso questa giornata mento grandioso che dura da 150 anni. dotto la funzione con una riflessione sul in un bel clima di amicizia e di attenzio- Già da solo questo è il miracolo più significato di questa giornata, ha coa- ne reciproca. ESPERIENZA DENTRO UN PELLEGRINAGGIO DI AMMALATI Da più di cento anni UNITALSI porta naggio dedicato e centrato sugli ognuno spera, prega, chiede per se ogni anno tanti ammalati a Lourdes con ammalati e infine ma non ultimi da stesso o per chi accompagna: il ripetersi i suoi pellegrinaggi. accompagnatori volontari. nel tempo di questo peregrinare alla Questi viaggi, che un tempo erano delle Poche parole da spendere per i volon- ricerca collettiva di un senso, di una vere e proprie imprese di fede, senza la tari: sono persone comuni, medici, guarigione, di una risposta a questo quale diventava davvero difficile affron- qualche infermiere professionista, andare. tare tanti disagi, sono da sempre resi studenti che, ognuno per la propria E allora anche questo anno l’ UNITALSI possibili per la precisa volontà di una capacità e rigorosamente paganti, propone questa esperienza dentro a moltitudine di persone che a Lourdes prestano tempo, talento, dedizione per un Pellegrinaggio Ammalati, dedicato sentono una grande necessità di organizzare, realizzare e prendersi cura principalmente a questa schiera di andare. La moltitudine unitalsiana è da H24 di questo movimento di speranza e persone che non sarebbe in grado di sempre composta principalmente da fede che ancora accorre alla Grotta di partecipare a un normale viaggio di malati e disabili che rappresentano Lourdes. pellegrini, ma aperto anche a coloro l’essenza della missione di questa Asso- E’ questo il vero miracolo che ogni volta che desiderano condividere l’esperien- ciazione; da pellegrini che desiderano si ripete a Lourdes, che prescinde da za forte di Lourdes insieme ai suoi fare un’esperienza dentro un pellegri- quel miracolo che in cuor proprio protagonisti principali: gli ammalati. Lourdes con UNITALSI dal 26 maggio al 1 giugno 2019 VIAGGIO: • IN PULLMAN GRAN TURISMO (Partenza in serata–Arrivo al mattino successivo) • IN AEREO CHARTER DA MALPENSA (Partenza il giorno dopo in Pullman) SISTEMAZIONE A LOURDES Gruppo • STRUTTURE UNITALSI disponibili principalmente per Ammalati e Disabili, CON Somma/Arsago ASSISTENZA MEDICA E PERSONALE VOLONTARIO UNITALSI GARANTITA H24 • ALBERGHI DI CATEGORIA MEDIA, CON ASSISTENZA PERSONALE VOLONTARIO AMMALATI E DISABILI UNITALSI QUESTA È LA NOSTRA MISSIONE Per informazioni 338 7528070 / 333 1905400 12
In Cammino...l’incontro UNA CERTA OSTINAZIONE A COSTRUIRE SCUOLE «È una meraviglia il poco che basta all’anima (…) Poche gocce d’inchiostro e un foglio di carta» Paul Valéry C’è in me una certa ostinazione a costruire scuole. L’ultima costruita è una scuola media in una zona di campagna, vera speranza per chi vuole continuare a studiare. Alcuni giorni fa però abbiamo fatto i conti con la sconfitta. Di ritorno dalla casa di una nostra alunna che non siamo riusciti a recuperare – aveva lasciato la scuola una settimana prima lasciando intendere che non sarebbe più tornata – abbiamo toccato con mano l’ipotesi che nonostante la scuola, vi sono mille altri Anche là dove l’ombra sembra più densa della luce, il poeta ci fattori che condizionano la vita dei nostri ragazzi. Sophiep, ridesta e rilancia il cammino. «In questi silenzi – scrive E. Mon- questo è il suo nome, ha lasciato la scuola convinta dai tale – in cui le cose / s’abbandonano e sembrano vicine / a genitori, troppo anziani e soli per arrangiarsi nelle incomben- tradire il loro ultimo segreto (…) lo sguardo fruga d’intorno / la ze di tutti i giorni. Sophiep deve accudirli, cucinare per loro. mente indaga accorda disunisce (…) Sono i silenzi in cui si vede Ultima di tanti figli, nata avanti negli anni, è anche l’unica ad / in ogni ombra umana che si allontana / qualche disturbata essere rimasta con loro. A volte il nostro destino ha così tante Divinità» (I limoni). variabili, indipendenti da noi, che non possiamo farci niente. Con questi intenti abbiamo costituito un’associazione di inse- «Non smettere», gli avevamo detto in quest’ultima ambascia- gnanti dal nome buffo, “I maestri di campagna”! Si tratta di un ta di futuro, ma niente da fare. Di fronte al padre anziano e alla gruppo di ex-alunni della nostra prima scuola (2007), e di altri madre di pochi anni più giovane, abbiamo desistito e siamo volenterosi giovani laureati che hanno beneficiato delle nostre tornati a casa. Con l’amarezza di aver perso un’alunna, una borse di studio, che ora sono disposti ad insegnare nella persona che camminava con noi. Eppure questo episodio, seconda scuola ma già si apprestano, insieme ad altri a sognare insieme a tanti altri, ci sprona ancor di più a favorire la scolariz- una terza scuola, un altro piccolo liceo. Ancora «poche gocce zazione delle ragazze, specialmente nelle aree rurali. Prima d’inchiostro e un foglio di carta». Ci bastano… che vengano adocchiate da mediatori senza scrupoli che, sempre in agguato, combinano matrimoni con improbabili padre Alberto Caccaro mariti, di solito provenienti dalla Cina. Alla famiglia viene dato un minimo di tremila dollari, almeno dalle mie parti… Dobbiamo per questo offrire luoghi, anche solo «poche gocce d’inchiostro e un foglio di carta», per continuare a coltivare un desiderio che sappia bucare il cielo. «È una meraviglia il poco che basta all’anima dell’intelletto per rendere tutto quello che aspetta e per impegnare tutte le potenze delle sue riserve per essere se stessa (…) Poche gocce d’inchiostro e un foglio di carta, materia che permette l’addizione e la coordinazione d’attimi e gesti, bastano …» (Paul Valéry). Se da una parte i nostri ragazzi/e sono come un cantiere aperto, sempre in costruzione, a partire da ciò che sono e hanno ricevuto, dall’altra vorremmo che sentissero il loro destino non solo come un’avventura di questo mondo, ma come qualcosa che riguarda Qualcuno di più grande che li ha voluti e che ancora li cerca. Solo quando riusciamo a trasmet- tere il presentimento, proprio della coscienza cristiana, che tutto ciò che esiste, esiste perché creato da Dio e si definisce per il suo carattere filiale, allora abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. La scuola, con le lettere e la scrittura, con i numeri e le formule, dovrebbe servire a questo, a far presentire che c’è un segreto oltre il visibile. Dovrebbe servire ad aprire finestre, spalancare porte, varcare soglie, verso qualcosa di più profondo, «a dismisura della sete» – scrive il poeta R. Barsac- chi. Educare è un verbo molto simile a edificare, costruire le persone e il loro futuro. Le domande sono quelle di sempre, perché siamo al mondo? Basta un cellulare per essere connessi oppure la connessione h24 non ancora la comu- nione tra di noi che tanto cerchiamo e sempre ci sfugge sotto il peso di parole inutili, volgari, piene d’ira? Quello che cerchiamo con le lettere e con i numeri, con l’immaginazione e con la ragione, con i giochi e con le gite scolastiche, è la comunione tra le mura scolastiche e le pareti di casa. 13
In Cammino...l’incontro 14
In Cammino...l’incontro I LAVORI NELLA CHIESA DI SAN VITO A SOMMA Con questo scritto, vorremmo portarvi a conoscenza dei pianto di antifurto, sarà possibile garantire una maggiore lavori svoltisi durante i mesi estivi all’interno della Chiesa di sicurezza della Chiesa e del Trittico di San Vito, Santa San Vito. Nel mese di maggio si è provveduto Crescenzia e San Modesto. Tale opera, spostata durante il all’installazione del dispositivo Biodry per eliminare periodo di guerra e rimasta a lungo nella Cappella del Battis- l’umidità all’interno dei muri. Questo apparecchio elimina tero della Basilica di Sant’Agnese, è ritornata da poco nella definitivamente il problema dell’umidità da risalita dalle sua ubicazione iniziale, la chiesa di San Vito, Modesto e pareti, invertendo il flusso delle molecole d’acqua. Ciò si è Crescenzia. reso necessario al fine di poter programmare, in un futuro, il Grazie ad un contributo privato, il prossimo restauro sarà restauro degli affreschi sulle pareti interne della chiesa quello della Cappella del Crocifisso, per la quale sono già stessa. A giugno hanno avuto inizio i lavori di restauro delle state avviate le pratiche presso la Curia e la Sovrintendenza pareti e della volta del coro eseguiti dal Laboratorio San di Milano. Gregorio di Busto Arsizio. Confronto pre/post intervento Tutti questi importanti interventi si sono potuti realizzare E’ stato, inoltre, rifatto l’impianto elettrico con nuovi grazie alle offerte e ai contributi raccolti con le iniziative apparecchi di illuminazione a led nel Coro e nella Cappella dell’Associazione Amici della chiesa di San Vito, senza del Carmine e si è provveduto alla sostituzione di tutte le gravare sulle finanze della Parrocchia. sorgenti luminose con dispositivi a led. Grazie all’installazione di un moderno e complesso im- Per l’Associazione Amici della Chiesa di San Vito Onlus (GT) I TESTIMONI DI GEOVA E LA CHIESA Se c’è un’istituzione verso la quale i TdG Gesù è la “vite”, cioè la sorgente vitale Gesù, trasmisero i loro poteri ad altri; manifestano senza ritegno la loro che fluisce nei “tralci”. per esempio Paolo a Timoteo e a Tito (1 ostilità, fino all’insulto e alla calunnia, San Paolo aggiunge: “Cristo è il capo del Tim. 5,22 – 2 Tim. 4,2-5 – Tit. 1,5 e 2,1). questa è la Chiesa. Essi la identificano corpo, ossia della Chiesa (Col. 1,18 e Ef. Tale prassi della Chiesa primitiva ci è (chissà poi perché?) con l’antica 5,23). testimoniata da antichissimi scrittori Babilonia, contro la quale i profeti Chiesa (in greco Ekklesìa) significa ecclesiastici del I e II secolo, come Cle- scagliarono imprecazioni e minacce per appunto “raccolta” dei fedeli in Cristo, mente Romano (Cor. 44,1-2) e Ignazio di i peccati che in essa si commettevano dei quali Egli è il capo. E perciò la Chiesa Antiochia (Sm 8,1-2 e 9,1). (cfr. La verità pagg. 131-136). La Chiesa è detta “Corpo mistico” di Cristo. Ci chiediamo: come possoni i TdG igno- è ritenuta l’erede delle dottrine e delle 2/ Gesù ha dato alla sua Chiesa una rare tutto ciò? La storia dimostra che la pratiche babiloniche ed è perciò costituzione gerarchica. continuità apostolica c’è solo nella urgente abbandonarla se ci si vuole Diede agli Apostoli il mandato di Chiesa Cattolica, che è nata da Cristo ed salvare. Lasciare la Chiesa, dunque, ma continuare la sua missione: “Come il ha proseguito ininterrottamente con gli per andare dove? E’ chiaro; dai TdG! Padre ha mandato me, così io mando Apostoli e con i loro successori fino ai Davanti a queste allucinanti voi” (Gv. 20,21). nostri giorni. affermazioni, vero invito all’apostasia, Diede a Pietro il primato sugli altri Ma i TdG quando sono nati? non ci resta che ricordare quanto la Apostoli, facendolo capo della Chiesa Nel … 1876, dalla mente di Russel!!! Bibbia insegna. tutta: “Tu sei Pietro e su questa pietra Come possono dire di essere loro il vero 1/ Gesù Cristo è il capo unico ed edificherò la mia Chiesa” (Mt. 16,17-19). gruppo che proclama il nome di Dio, eterno del suo corpo mistico che è la Volle che a Pietro e agli Apostoli come lo proclamò Gesù Cristo? Chiesa. succedessero il Papa e i Vescovi: Alla stessa stregua chiunque può di- Gesù ha voluto associare a sé i suoi diversamente la sua missione non chiararsi ispirato da Dio e inventare, fedeli: la similitudine della “vite e dei avrebbe potuto continuare “fino alla abusando della Bibbia, una nuova tralci” (Gv. 15,1-11) ne è una chiara fine del mondo” (Mt. 28,20). religione! rivelazione. Gli Apostoli, seguendo la volontà di 15
In Cammino...l’incontro LO SPAZIO DEL NOSTRO DIALETTO - A CURA DI ADELE SANT’ANTONIO, ABATE Il 17 gennaio il calendario ricorda Sant’Antonio abate (250-356 d.c.) che visse in penitenza per lunghissimi anni nell’inospitale deserto egiziano. Amato e venerato da tutti, fu ritenuto il fondatore del monachesimo cristiano. Conosciuto come “Sant’Antoni dal purscel” è particolarmente caro ai contadini, tant’è che non c’è stalla alla cui porta non sia appesa la sua immagine. E’ raffigurato come un vecchio dalla lunga barba bianca, che ha in una mano un bastone terminante con un campanello, mentre ai suoi piedi c’è un roseo e grasso maiale ed arde un fuoco vivace. Perché? Il campanello gli serviva per avvertire del suo arrivo gli ammalati, a cui leniva le piaghe con il grasso del suo maialino, mentre il fuoco ardente significava le lotte durissime sostenute con il diavolo che lo tormentava continuamente ed infieriva col fuoco anche sul suo corpo. Perciò, nella tradizione popolare, l’”herpes zoster” un’eruzione cutanea infuocata è anche nota come “fuoco di Sant’Antonio”. Al grande eremita i nostri vecchi hanno attribuito molti detti: • “S.Antoni, ‘n ‘ora bona” perché le giornate si sono allungate; • “S.Antoni, un frec dal demoni!” perché ricordato come un mercante di neve; • “S.Antoni dalla barba bianca, fàm truà quel ca ma manca; S.Antoni dal bum Gesù fam truà quel cà go pù!” (preghiera di richiesta per ritrovare ciò che si è perduto). Ma l’omaggio più bello a lui dedicato è senz’altro una simpatica “panzaniga” o filastrocca che dimostra tutto l’affetto e la tenerezza da lui suscitati. SANT’ANTÔNI dal purscel Sant’Antôni dal purscel ch’al sunava ul campanèl. Ul campanèl al sôna pù sant’Antôni al sé scundü. Al s’è scundü dadrè da ‘na porta e gheva là ‘na dôna môrta. La dôna môrta la fai crì crì e sant’Antôni al s’è strimì. Al s’è strimì talment tant ca la faia in di mudand. La paura è paura e fa brutti scherzi. Anche per il nostro grande Santo è successo così! UN NUOVO “TITOLO” PER IL NOSTRO PERIODICO “IN CAMMINO… L’INCONTRO” Invitiamo tutti i lettori a suggerire un nuovo titolo (o a confermarlo) al seguente indirizzo mail giornalino@mariamadrepressolacroce.it La redazione 16
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