Napoli, una città dai mille volti

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Napoli, una città dai mille volti
Generale_ITA           25-03-2008   13:05   Pagina 6

     Napoli, una città
     dai mille volti

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                                                                         All’ombra del Vesuvio il turismo ha radici antiche:           Un percorso nella città del XX secolo conduce,
                                                                         sulle orme dei coloni greci, aristocratici raffinati e        tra tante emergenze urbanistiche e architettoniche           i
                                                                         imperatori romani costruirono ville sontuose e oasi           degne di nota, fino alle architetture razionaliste della
                                                                         di pace lungo tutto il perimetro del Golfo.                   Mostra d’Oltremare, con il parco e le strutture
                                                                         Non è un caso se la magia peculiare di questa civiltà         sportive e di esposizione; a poca distanza, la Città
                                                                         millenaria continua a generare, all’alba del terzo            della Scienza testimonia il recupero di impianti di
                                                                         millennio, sempre nuove occasioni di meraviglia:              archeologia industriale e l’originalità di una             Campania > Artecard:
                                                                         recupero di memorie monumentali e di tradizioni -             tradizione scientifica che si rinnova.                     biglietto integrato della durata
                                                                         folklore, gastronomia, colture genuine - che si               Insolita e sorprendente, infine, l’esplorazione dei        di 3 o 7 giorni che permette di
                                                                         temevano irrimediabilmente compromesse, eventi                nuovi luoghi dell’arte contemporanea: edifici              accedere, senza file, ai
                                                                                                                                                                                                  principali musei e siti
                                                                         e spattacoli in tutto degni dei grandi circuiti               monumentali come il PAN, Palazzo delle Arti Napoli;        archeologici della regione,
                                                                         internazionali, nuova linfa per la ricerca artistica          il Madre, Museo d’Arte Contemporanea                       viaggiando sulla rete dei
                                                                         e scientifica.                                                Donnaregina; un unicum ammirato in tutto il mondo          trasporti pubblici nel circuito
                                                                         Non si contano, a Napoli, i tesori artistici da visitare:     come le stazioni d’arte del metrò, illustrano              Unico Campania e su navette
                                                                                                                                                                                                  dedicate.
                                                                         il centro storico, patrimonio mondiale tutelato               tangibilmente gli orizzonti originali di una politica
                                                                         dall’Unesco; i palazzi, le chiese, le catacombe e i           culturale finalmente lungimirante.                         City Sightseeing:
                                                                         percorsi sotterranei, il Museo Archeologico; i luoghi                                                                    percorsi dai 50 minuti a 2 ore,
                                                                         del potere medievale e rinascimentale addensati               Napoli, in definitiva, rimane fino in fondo, pur tra le    possibilità di salire e scendere
                                                                         attorno a Castel Nuovo e Palazzo Reale;                       difficoltà e le contraddizioni comuni a tutte le grandi    durante il percorso e il
                                                                                                                                                                                                  periodo di validità del
                                                                         il lungomare indimenticabile, da Castel dell’Ovo              metropoli, una realtà fuori dell’ordinario, da vivere,     biglietto.
                                                                         a Posillipo.                                                  ammirare, gustare, con tutti i sensi: per lo spessore      tel. 081 5517279
                                                                         L’area collinare del Vomero propone, nelle sedi               d’arte e di civiltà che ha segnato indelebilmente la       www.city-sightseeing.it
                                                                         restaurate e riallestite in maniera esemplare del             sua storia; per il clima mite, che accompagna giorno
                                                                         Palazzo Reale di Capodimonte e della Certosa di               e notte spettacoli, festival teatrali, musicali, mostre,   Ente Provinciale
                                                                                                                                                                                                  per il Turismo di Napoli
                                                                         San Martino, collezioni museali tra le più importanti         fiere, manifestazioni religiose; per le opportunità        piazza dei Martiri 58
                                                                         del mondo.                                                    ‘golose’, alla scoperta di una tradizione                  tel. 081 4107211
                                                                                                                                       gastronomica plurisecolare, dei sapori del mare e di       www.eptnapoli.info
                                                                                                                                       prodotti ‘tipici’ unici (mozzarella di bufala, la pizza,
                                                                                                                                                                                                  Azienda Autonoma
                                                                                                                                       i vini Docg, una pasticceria raffinata e varia) in tutte
                                                                                                                                                                                                  di Cura Soggiorno
                                                                                                                                       le variazioni sapienti dei numerosi locali storici o       e Turismo di Napoli
                                                                                                                                       delle botteghe artigianali più inaspettate e nascoste.     Palazzo Reale
                                                                                                                                                                                                  tel. 081 2525711
                                                                                                                                                                                                  www.inaples.it

                                                                                                                                                                                                  Museo Archeologico
                                                                                                                                                                                                  Nazionale
                                                                                                                                                                                                  piazza Museo 19
                                                                                                                                                                                                  tel. 848 800288

                                                                                                                                                                                                  Museo di Palazzo Reale
                                                                                                                                                                                                  piazza Plebiscito
                                                                                                                                                                                                  tel. 848 800288
                                                       Panorama sul
                                                       Golfo di Napoli                                                                                                                            Museo Nazionale
                                                                                                                                                                                                  di Capodimonte
                                                                                                       Ciuccio, un sarto di Acerra,    atavica e insaziabile.                                     via Miano 1
                                                                                                       paese in provincia di           Sembra ingenuo, inesperto,                                 tel. 848 800288
                                                                                                       Napoli. Il personaggio          un po’ “tonto”, in realtà è un
                                                                                                       esisteva già nelle Atellane e   uomo dalle mille risorse:                                  Museo Nazionale
                                                                          la maschera                  il nome dovrebbe derivare       con la simpatia riesce a                                   di San Martino
     viaggiatori illustri                                                 di Pulcinella                dalla voce basso-latina         cavarsela anche nelle                                      largo San Martino 8
                                                                                                       Pullicenus (pulcino).           situazioni più difficili.                                  tel. 848 800288

     Non c’è nessuno che non abbia                                       La tipica maschera            Pulcinella è l’espressione      Il filosofo Benedetto Croce
                                                                                                                                                                                                  MADRE
                                                                         napoletana sarebbe stata      del “povero”, di chi è          lo definì come il “il ritratto,
     sognato di vedere Napoli.                                           inventata nel 1656 da         “maltrattato” ed è              la caricatura o l’ideale del
                                                                                                                                                                                                  via Settembrini 79
                                                                                                                                                                                                  tel. 081 5624561
     Paul Edme de Musset, 1885                                           Andrea Calcese detto          caratterizzato da una fame      napoletano”.
Napoli, una città dai mille volti
Generale_ITA               25-03-2008               13:05        Pagina 8

     da non perdere                       napoli in 1 giorno               napoli in 3 giorni                                              shopping                                                          in giro con i bambini
     Piazza del Plebiscito                Palazzo Reale e piazza del       Palazzo Reale e piazza del     Museo di Capodimonte             Presepi e pastori di San        Mercato alimentare della          Acquario della Stazione        Parco dei divertimenti di
     Castel Nuovo                         Plebiscito                       Plebiscito                     Castel dell’Ovo e Borgo          Gregorio Armeno                 Pignasecca (Montesanto)           Zoologica ‘Anton Dohrn’        Edenlandia
     ‘Spaccanapoli’ e il centro storico   Castel Nuovo                     Castel Nuovo                   Marinari                         Coralli e cammei                Mercato del pesce di Porta        Castel dell’Ovo                Parco Nazionale del Vesuvio
     Castel dell’Ovo                      Museo Archeologico Nazionale     Certosa e Museo di San         Il lungomare e Mergellina        Porcellane di Capodimonte       Nolana (via Marina)               Città della Scienza (Science
     Museo Archeologico Nazionale         ‘Spaccanapoli’                   Martino                        Posillipo                        Mercato di Antignano            Oggetti in pietra lavica, rame,   Center)
     Museo di Capodimonte                 e il centro storico              Museo Archeologico Nazionale   MADRE Museo d’Arte               (Vomero)                        ferro battuto, vimini             Museo Archeologico
     Museo e Certosa di San Martino       Castel dell’Ovo e il lungomare   ‘Spaccanapoli’                 Contemporanea Donna Regina                                                                         (percorso didattico per
     MADRE                                                                 e il centro storico                                                                                                               bambini)
 8                                                                                                                                                                                                                                                                                                         9
     Le origini della città si perdono nel tempo e in
     leggende fascinose. Corredi funebri ritrovati a                                                                                                                                                                                        eventi
     Pizzofalcone collocano la sua nascita nel VII secolo                                                                                                                                                                                   gennaio-dicembre               luglio-settembre
     a.C., quando i Greci colonizzarono il Golfo per                                                                                                                                                                                        _Fiera antiquaria napoletana   _Mezzanotte nei Parchi
     dirigersi verso gli empori minerari dell’alto Tirreno.                                                                                                                                                                                 Villa Comunale (terzo week     (eventi nei parchi di Napoli)
     Nel 326 a.C. fu dichiarata colonia romana.                                                                                                                                                                                             end di ogni mese)
                                                                                                                                                                                                                                                                           settembre
     Dopo il crollo dell’impero romano, Napoli divenne                                                                                                                                                                                      primavera                      _Piedigrotta - La festa di
     la capitale di un importante Ducato, che riuscì a                                                                                                                                                                                      _Galassia Gutenberg            Napoli
     contrastare l’invasione dei Longobardi.                                                                                                                                                                                                (fiera del libro)              _Pizzafest
     Nel 1137 il Ducato entrò in possesso dei Normanni,
                                                                                                                                                                                                                                            maggio                         ottobre
     che favorirono l’integrazione dei diversi fattori etnici.
                                                                                                                                                                                                                                            _Maggio dei monumenti          _Festival di Musica
     Il porto di Napoli divenne il più importante del                                                                                                                                                                                       _Vitigno Italia                da Camera
     Mediterraneo.                                                                                                                                                                                                                          Salone dei vini da vitigno     _Artecinema
     Dopo la morte di Federico II di Svevia, Carlo                                                                                                                                                                                          autoctono e tradizionale       (festival di film sull’arte
     d’Angiò fece il suo ingresso trionfale a Napoli nel                                                                                                                                                                                    italiano                       contemporanea)
                                                                                                                                                                                                                                            _Park to Park                  Teatro Politeama
     1266.
                                                                                                                                                                                                                                            Corri a Napoli e a New York
     Il potere passò nelle mani di Alfonso d’Aragona nel                                                                                                                                                                                                                   ottobre-maggio
     1442, dopo una lunga guerra che ridusse il regno                                                                                                                                                                                       giugno                         _Associazione Scarlatti
     allo stremo. In breve tempo però la situazione                                                                                                                                                                                         _Napoli Film Festival          (stagione di concerti)
     cambiò: vennero realizzati imponenti lavori                                                                                                                                                                                            _Marechiaro Jazz Festival      Napoli
                                                                                                                                                                                                                                            _Concorso Ippico
     (costruzione di fogne e strade) e ristrutturazioni                                                                                                                                                                                     Internazionale di Salto ad     dicembre
     (a Castel Nuovo fu costruito l’Arco di Trionfo). Altre                                                                                                                                                                                 ostacoli                       _Esposizione-vendita di
     opere (come l’apertura di via Toledo e la costruzione                                                                                                                                                                                  Piazza del Plebiscito          pastori e presepi
     dei Quartieri Spagnoli, il restauro della Riviera di                                                                                                                                                                                                                  San Gregorio Armeno
                                                                                                                                                                                                                                            giugno-luglio                  _Napul’è mille culure
     Chiaia) furono eseguite durante i due secoli del
                                                                                                                                                                                                                                            _Neapolis Rock Festival        Note di Inverno a Napoli
     Viceregno Spagnolo (1503-1707), fino all’arrivo dei                                                                                                                                                                                    _Napoli Jazz Festival
     Borbone (1734), che governarono il Regno di Napoli                                                                                                                                                                                     _Provinciamo                   31 dicembre
     fino al 1860, anno in cui si realizzò l’Unità d’Italia.                                                                                                                                                                                Manifestazione itinerante di   _Concerto dal vivo e fuochi
                                                                                                                                                                                                                                            spettacoli                     d’artificio
                                                                                                                                                                                                                                                                           Piazza Plebiscito
     Il nostro percorso alla scoperta della città comincia                                                                                                                                                                                  luglio
     dal nucleo storico, che ha conservato l’antico                                                                                                                                                                                         _AgriCultura. I saperi
     impianto greco-romano, per proseguire lungo                                                                                                                                                                                            e i sapori della Campania
     i luoghi del potere medievale e rinascimentale                                                                                                                                                                                         _Napoli Blues Festival
     addensati attorno a Castel Nuovo e Palazzo Reale.                                                                                                                                                                                      _Pomigliano Jazz Festival
                                                                                                                                                                                                                                            Pomigliano d’Arco
     Percorreremo poi il celebre lungomare da Castel                                                                                                                                                                                        _Afrakà Rock Festival
     dell’Ovo a Posillipo, per spostarci infine nelle zone                                                                                                                                                                                  Afragola
                                                                                                                                                                                                             Chiostro della chiesa
     collinari di Capodimonte e del Vomero.                                                                                                                                                                  di San Gregorio Armeno
                                                                                                                                                                                                                                            luglio-agosto
                                                                                                                                                                                                                                            _Lo sguardo di Ulisse
                                                                                                                                                                                                                                            e Musiche migranti
     arte e archeologia                                                    natura e parchi                per i giovani                    sapori e aromi                  terme e benessere                                                (concerti, tango, film,
     Castel Sant’Elmo                     Palazzo Reale                    Chiostro di Santa Chiara       Arenile di Bagnoli               Babà                            Beauty center dei grandi                                         concerti)
     Castel Nuovo                         Pompei ed Ercolano               Chiostro di San Gregorio       Borgo Marinari                   Caffè                           alberghi
     Centro antico e “Napoli              Reggia di Portici                Armeno                         Piazza Bellini e centro antico   Mozzarella di bufala Dop
     sotterranea”                         Ville Vesuviane del Miglio       Giardini di Palazzo Reale      Piazza dei Martiri e dintorni    Pizza margherita Dop
     Certosa e Museo                      d’Oro                            Orto Botanico                  Piazza Vanvitelli e dintorni     Salame Napoli
     di San Martino                                                        Parco di Capodimonte                                            Sfogliatella frolla e riccia
     Museo Archeologico                                                    Parco Virgiliano                                                Spaghetti alle vongole veraci
     Nazionale                                                             Villa Comunale                                                  Albicocche e pomodorini del
     Museo di Capodimonte                                                  Villa Floridiana                                                Vesuvio
     MADRE                                                                 Parco Nazionale del Vesuvio                                     Vini del Vesuvio
     Museo Duca di Martina
Napoli, una città dai mille volti
Generale_ITA            25-03-2008           13:05       Pagina 10

      Il centro antico:
      da Spaccanapoli
      a piazza Mercato

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      Il “ventre” di Napoli è il centro storico greco-                                                                                                                                             Spaccanapoli

      romano: una pianta a scacchiera divisa da tre assi
      viari, i “decumani”, tagliati ad angolo retto da vie
      dette “cardini”.
      È qui che si sente pulsare il cuore cittadino:
      i vicoletti, le botteghe degli artigiani, le innumerevoli
      meraviglie artistiche che sorprendono negli angoli
      più inaspettati, le voci dei napoletani.
      È questo anche il centro “culturale” di Napoli, con
      l’Università in via Mezzocannone, i caffè letterari di
      piazza Bellini, le librerie di Port’Alba, l’Istituto
      Italiano per gli Studi Storici in via Benedetto Croce.

      Piazza del Gesù Nuovo è la porta d’ingresso nel
      cuore del centro antico.
      La guglia dell’Immacolata (1747) e la chiesa del
      Gesù Nuovo, che conserva sulla facciata il bugnato
      quattrocentesco del Palazzo Sanseverino (prima di
      essere una chiesa, l’edificio apparteneva alla
      famiglia Sanseverino, che aveva qui la propria
      “reggia”), introducono alla religiosità barocca della
      città. L’interno della chiesa è un tripudio di marmi,
      stucchi e affreschi, con opere di Francesco
      Solimena, Luca Giordano e Massimo Stanzione.

      A due passi sorge l’austera chiesa di Santa
      Chiara, fatta costruire nel 1310 da Roberto d’Angiò
      in stile gotico provenzale e trasformata con
      decorazioni barocche a metà del ‘700. Danneggiata
      dai bombardamenti nel 1943, fu successivamente
      restaurata nelle forme asciutte dello stile originario.

                                                                                                  spruzzata di frutta candita,   Domenico, la prepara sia          fritte di pasta morbida
                                                                                                  si chiama frolla quando è      dolce che salata. Altre           imbevute di miele e
                                                                                                  avvolta nella pasta frolla,    delizie sono il babà, gonfio,     cosparse di confetti colorati
                                                                                                  riccia quando è                soffice e imbevuto di rum,        e canditi. Imperdibile il
                                                                   sfogliatelle                   confezionata di pasta          e la pastiera, un dolce           caffè napoletano, bollente,
                                                                   e altre delizie                sottilissima e fritta.         pasquale di origine               dolce, fortissimo.
                                                                                                  Da Pintauro, in via Toledo,    angioina ora prodotto tutto
                                                                  La sfogliatella, tipico dolce   si può gustare la classica     l’anno e fatto di pasta frolla,
                                                                  partenopeo, fu inventata nel    sfogliatella dolce.            ricotta, grano e canditi.
                                                                  Settecento da Pintauro.         La celebre pasticceria         Nel periodo natalizio da non
                                                                  Ripiena di profumata ricotta    Scaturchio, in piazza San      perdere gli struffoli, palline
Napoli, una città dai mille volti
Generale_ITA           25-03-2008          13:05       Pagina 12

                                                                                              Il Cristo velato nella
                                                                                              Cappella San Severo                                                                                        Piazza San Domenico Maggiore

                                                                                              Portale della chiesa                                                                                       Botteghe artigiane a
                                                                                              del Gesù Nuovo                                                                                             San Gregorio Armeno
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      Nella chiesa sono conservati i monumenti sepolcrali       In un trionfo di singolari opere d’arte è conservata
      (XIV secolo) della famiglia reale angioina, opera         la scultura del Cristo Velato, opera di Giuseppe
      di scultori della scuola toscana.                         Sanmartino: l’effetto, il trattamento virtuosistico del
      Imperdibile una passeggiata nel celebre Chiostro          marmo e i giochi di luce ne fanno un vero
      delle Clarisse, progettato da Domenico Antonio            capolavoro. E poi, come non essere incuriositi dalle
      Vaccaro. Qui Napoli diventa improvvisamente               tante invenzioni e dalle macchine anatomiche
      silenziosa e profumata di glicini e narcisi; giallo,      esposte, che hanno fatto attribuire al principe di
      verde e blu i colori delle straordinarie maioliche che    Sansevero la fama (fantasiosa) di stregone e
      rivestono le colonne ottagonali e i sedili sulle quali    negromante?
      i “riggiolari” (decoratori di mattonelle) napoletani
      Donato e Giuseppe Massa hanno dipinto scene               Via San Gregorio Armeno, con il suo scenario
      agresti e mitologiche.                                    brulicante, è il cuore della Napoli artigiana,
                                                                caratterizzata dal campanile pensile della chiesa
      Su via Benedetto Croce si trova il trecentesco            omonima. Nei due mesi che precedono il Natale,
      Palazzo Filomarino della Rocca, dove visse                San Gregorio Armeno diventa la via più vivace del
      Benedetto Croce, che vi fondò l’Istituto Italiano per     centro storico e si riempie di bancarelle che
      gli Studi Storici, ancora oggi fervente centro di         vendono statuine e decorazioni per il presepe.
      studio con la sua ricchissima biblioteca.                 Accanto ai tradizionali Gesù Bambino, Madonna e
      Piazza San Domenico è uno dei più notevoli                San Giuseppe, gli artigiani fanno a gara per esporre
      interventi urbanistici di età aragonese, efficace         come ‘pastori’ statuine di personaggi suggeriti
      coesistenza di stili architettonici diversi: la chiesa    dall’attualità.
      (XIII secolo), chiesa ‘ufficiale’ della dinastia          Nel complesso conventuale di San Gregorio
      aragonese, di cui sono conservate le arche funebri;       Armeno, annesso alla chiesa, caratterizzata dalla
      la guglia di San Domenico (XVII secolo) e le belle        sfarzosa navata barocca e dallo straordinario soffitto
      facciate di Palazzo Corigliano (XVIII secolo), oggi       cassettonato, da non perdere è la visita al chiostro
      sede dell’Istituto Universitario Orientale, e Palazzo     tra giardini, orti e agrumeti.
      Sansevero.
                                                                Alla fine della via dei presepi ci troviamo nel cuore
      In piazzetta Nilo si erge la statua ellenistica del       della città greco-romana, in corrispondenza della
      Nilo, ritrovata nel Medioevo, cui i napoletani diedero    zona che fu agorà e foro, dove ben visibili sono le
      l’appellativo affettuoso di Corpo di Napoli.              tracce della stratificazione.
      Qui sorge la chiesetta di Sant’Angelo a Nilo.             Il centro di questa struttura era l’attuale piazza San
      Costruita nel 1385 e rimaneggiata nel ‘700,               Gaetano, dove si trovano la chiesa di San Paolo
      conserva al suo interno il bellissimo sepolcro            Maggiore, costruita tra l’VIII e il IX secolo e quella
      rinascimentale del cardinale Rinaldo Brancaccio,          di San Lorenzo Maggiore, che ospita nel chiostro
      opera di Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo            scavi greco-romani (una curiosità: qui Giovanni
      eseguita a Pisa nel 1426-28 e inviata a Napoli via        Boccaccio incontrò la sua Fiammetta il Sabato Santo
                                                                del 1336).                                                   Chiostro di
      mare, e altre opere d’arte del ‘400 e del ‘500.                                                                        Santa Chiara
      Passeggiando lungo via San Biagio dei Librai (detta
      anche Spaccanapoli) si può curiosare nei numerosi
      negozietti di antiquariato, arredi sacri e gioiellerie.
                                                                                                                                            viaggiatori illustri
      Al numero 114 ci imbattiamo in un capolavoro del
      tardo-manierismo seicentesco, la Cappella del                                           fondatore Luigi Grassi,
      Monte di Pietà, inserita nel monumentale Palazzo                                        il nipote, anche lui Luigi,                   Si può, da Piazza Dante, per Port’Alba, raggiungere via dei Tribunali, e da
      Carafa e decorata da affreschi di Belisario Corenzio,                                   e la figlia Tiziana.                          Toledo, all’altezza di palazzo Maddaloni, raggiungere via San Biagio dei Librai,
                                                                                              Per prenotare una “visita”
      con l’intervento di Luigi Rodriguez e Battistello
                                                                                              nello storico negozietto di
                                                                                                                                            e con la guida alla mano, andare alla ricerca del palazzo dove una lapide fatta
      Caracciolo.                                                l’ospedale delle
                                                                                                                                            murare dal proprietario assicura: “In questo palazzo nacque il più illustre cittadino
                                                                 bambole                      via San Biagio dei Librai 81
      Quasi nascosta in una viuzza laterale di vico San
                                                                                              si consiglia di telefonare                    di Napoli, San Gennaro” e dove il portiere, interrogato perché dia la conferma di
                                                                Nato alla fine dell’800,      (tel. 081 5634744).
      Domenico troviamo la piccola ma straordinaria             da tre generazioni restaura
                                                                                                                                            tanta ventura, si contenta di stringersi modestamente nelle spalle, e di
      Cappella Sansevero. Una visita a questo                   bambole di tutti i tipi.                                                    rispondere: “Accussì dicono”.
      spettacolare complesso barocco è d’obbligo.               Proseguono l’opera del                                                      Giovanni Ansaldo, 1961
Napoli, una città dai mille volti
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                                                                                                                                      Il Duomo, che ha una bella porta e colonne di granito
                                                                                                                                      africano ed egizio che un tempo adornavano il tempio
                                                                                                                                      di Apollo contiene il sacro e celebre sangue di San
                                                                                                      Facciata del Duomo              Gennaro o Januarius. Lo si conserva in due ampolle in
                                                                                                      Particolare della decorazione
                                                                                                                                      una teca d’argento e tre volte all’anno si scioglie
                                                                                                      della chiesa di Santa Maria     miracolosamente fra il grande entusiasmo del popolo.
                                                                                                      del Purgatorio ad Arco
 14                                                                                                                                   Charles Dickens, 1845                                         15
      Il viaggio nel sottosuolo di Napoli sotterranea è               barocca. Lungo la navata sinistra si apre l’ingresso
      un’esperienza di grande suggestione che rivela segreti,         all’antica basilica paleocristiana di Santa Restituta,
      storie e leggende della città. Nessuno conosce le               fondata nel IV secolo dall’imperatore Costantino, che oggi
      dimensioni effettive della Napoli buia, ma gli speleologi       presenta però una scenografica sistemazione barocca,
      hanno censito negli ultimi anni circa 700 cavità per uno        realizzata dopo il terremoto del 1688.
      spazio di un milione di metri cubi. Per iniziare un viaggio     A un’altra basilica paleocristiana, la Stefania (VI secolo),
      indietro nel tempo si può cominciare da piazza San              sembra appartengano gli ampi frammenti di pavimentazione
      Gaetano, nel cuore del centro antico, un percorso di due        musiva. Sotto Santa Restituta sono visitabili resti
      ore attraverso cunicoli e cisterne. Interessante il teatro      archeologici di età greca e romana.
      greco-romano, visitabile attraverso il pittoresco ingresso da   Sul lato destro dell’abside, invece, c’è l’ingresso al
      un “basso” in vico Cinquesanti. Dal chiostro della chiesa di    battistero di San Giovanni in Fonte, eretto tra il IV e il V
      San Lorenzo Maggiore bastano pochi passi per tornare            secolo e, dunque, il più antico edificio di questo tipo
      2600 anni indietro tra le pietre delle mura greche. Infine,     dell’Occidente cristiano. Sulla pianta quadrata si imposta
      nei Quartieri Spagnoli si scende a 40 metri di profondità       una cupola decorata da mosaici.
      lungo una scala per arrivare in cisterne di antichi             Oltre alle cappelle medioevali ricche di affreschi e
      acquedotti utilizzate come rifugi dai bombardamenti             decorazioni, è da vedere la mirabile Cappella del Tesoro
      durante la guerra.                                              di San Gennaro, costruita tra il 1609 e il 1637. Per la
                                                                      sontuosa decorazione pittorica furono chiamati gli artisti
      In via Tribunali la piccola chiesa                              più rinomati dell’epoca (Fanzago, Domenichino, Ribera,
                                                                      Lanfranco). La magnificenza della cappella è sottolineata
      di Santa Maria del Purgatorio ad Arco è
                                                                      dai preziosi arredi e dai grandi busti reliquiari in argento.
      caratterizzata da una bizzarra decorazione barocca:             Qui, per due settimane in occasione del miracolo, viene
      le sculture bronzee di teschi e tibie davanti alla              esposto il reliquiario del sangue di san Gennaro.
      chiesa simboleggiano la devozione del popolo
      napoletano alle “anime in pena”, dette “pezzentelle”,           Al numero 288 di via Duomo c’è il Museo Civico
      perché morte senza parenti.                                     Filangieri, donato nel 1882 alla città da Gaetano
      Poco più avanti si incontra la chiesa e l’ex convento           Filangieri, principe di Satriano. La raccolta del
      celestino di San Pietro a Majella, dove dal 1826                museo è composta da una vasta serie di oggetti
      ha sede uno dei più illustri conservatori di musica             d’arte, che vanno dalle armi alle porcellane, dai
      d’Italia. Bellissime le tele di Mattia Preti, capolavori        dipinti ai costumi, dai libri ai mobili.
      della pittura italiana del ‘600.
      La vicina piazza Bellini è animatissima soprattutto
      di notte e ricca di caffè letterari.
      Nella direzione opposta, nella parte finale di via
      Tribunali, sorge la chiesa dei Girolamini, dalla
      quale si accede alla omonima Quadreria costituita
      da opere dei secoli XVI-XVIII.

      Via dei Tribunali incrocia via Duomo, che prende
      il nome dal Duomo di impianto gotico portato
      a termine da Roberto D’Angiò nel 1313. La facciata, crollata
      quella originaria assieme al campanile durante il terremoto
      del 1349, è stata più volte rimaneggiata. L’interno, a croce
      latina a tre navate, è riccamente decorato. La navata
      centrale rispecchia gli interventi settecenteschi di marca

                                                                                                      di san Gennaro.
                                                                                                      Da 600 anni, la prima
                                                                                                      domenica di maggio
                                                                                                      (in cui si commemora la
                                                                       il miracolo di                 prima traslazione del corpo
                                                                       san Gennaro                    del santo) e il 19 settembre
                                                                                                      (giorno del martirio), si                                                       Miracolo di
                                                                      Speranze, attesa, tensione e    compie nel Duomo un                                                             San Gennaro
                                                                      invocazioni si susseguono       rituale preceduto da una
                                                                      tra i fedeli che assistono      processione che attraversa                                                      Chiesa di
                                                                                                                                                                                      San Lorenzo
                                                                      alla liquefazione del sangue    i vicoli del centro storico.                                                    Maggiore
Napoli, una città dai mille volti
Generale_ITA             25-03-2008          13:05        Pagina 16

                                                                                                                               viaggiatori illustri

                                                                                                                               Ed ecco che non pare irriverente riguardo all’ora
                                                                                                                               dell’estremo addio, né banale, il suono del proverbio
                                                                                                                               che dice «vedi Napoli e poi muori!».
                                                                                                                               Herman Melville, 1857

                                                                                                    Campanile e interno
                                                                                                    della Basilica di Santa
                                                                                                    Maria del Carmine
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      Salendo oltre il Duomo, in una traversa sulla destra         fu poi palazzo di giustizia, funzione che svolge
      si trova il Palazzo Donnaregina. Qui ha sede il              ancora oggi (è sede del Tribunale Civile). Qui si
      MADRE (Museo d’Arte Contemporanea                            trova anche una delle porte di Napoli, Porta
      Donnaregina), firmato dal celebre architetto                 Capuana: eretta nel 1484, costituiva il più
      portoghese Alvaro Siza: un grande museo di respiro           importante ingresso orientale alla città.
      internazionale. La collezione stabile è costituita dalle     Qui e nella vicina Porta Nolana, nei pressi della
      opere dei tanti artisti che hanno collaborato in             Stazione ferroviaria di piazza Garibaldi, ci sono due
      passato con la città: ospita infatti le creazioni che        dei mercati più pittoreschi della città, specializzati in
      sono state a piazza Plebiscito e al Museo                    pesce, frutta e verdura.
      Archeologico negli anni scorsi, e inoltre opere              Non lontano troviamo la chiesa di San Giovanni a
      immaginate, progettate, dipinte e costruite                  Carbonara costruita tra il 1343 e il 1418. Da vedere
      appositamente per questo museo: importanti lavori            le eleganti cappelle Caracciolo del Sole (1427)
      di Long, Bianchi, Clemente, Horn, Kapoor,                    e Caracciolo di Vico (1516) e il grandioso
      Kounellis, Paolini, Sol Lewitt, Serra, e tanti altri.        monumento funebre di Ladislao di Durazzo (1428),
      Atttraversata via Duomo, ancora su via dei Tribunali         re di Napoli.
      si apre sulla destra il complesso del Pio Monte              L’ultima tappa è piazza Mercato, uno dei luoghi
      della Misericordia, fondato nel 1601, tra le più             cruciali della storia napoletana: qui nel 1268 venne
      antiche istituzioni benefiche della città. La chiesa         decapitato Corradino di Svevia, e nel 1647
      ottagonale ospita, sull’altare maggiore, la grande tela      Masaniello adunò il popolo durante la sommossa
      raffigurante le Sette opere di misericordia, uno             antispagnola da lui capeggiata.
      dei capolavori di Caravaggio. Interessante anche la          La piazza è dominata da una tra le più popolari
      Quadreria, formatasi nel tempo grazie alle                   e venerate chiese di Napoli, la basilica di Santa
      donazioni. Tra i maggiori artefici di questa                 Maria del Carmine, dedicata a Santa Maria la
      collezione, il pittore Francesco De Mura, che nel            Bruna. In suo onore, ogni anno a luglio, ha luogo
      1782 lasciò in eredità ben 192 dipinti (oggi ne              una festa con gare pirotecniche che si concludono
      restano 42).                                                 con l’incendio del campanile più alto della città
                                                                   (75 metri). Sulla via Nuova Marina, infine, si apre il
      Alla fine di via dei Tribunali ci troviamo di fronte a       porto, iniziato da Carlo II con la fondazione del
      Castel Capuano, il più antico castello dei quattro           Molo Angioino e ampliato nel corso dei secoli fino
      che vanta Napoli. Realizzato in epoca normanna,              alla prima metà del ‘900, quando assunse le
                                                                   dimensioni attuali.

                                    mondo. Largo 3-4 cm            Margherita di Savoia),                                                                    MADRE - Museo
                                                                                                                                                       d’Arte Contemporanea
                                    e cotto al punto giusto        il pizzaiolo lavora di palmo                                                                 Donnaregina
                                    circonda il disco di pasta     e polpastrelli, usa il
                                    morbida ed elastica.           pomodoro San Marzano,                                                                     Castel Capuano
       una pizza                    Per preparare la più           la mozzarella, l’olio d’oliva,
                                                                                                                                                                   Le Opere
       da regina                    classica delle pizze,          il Parmigiano Reggiano                                                                    di Misericordia
                                    la Margherita (inventata nel   grattugiato e qualche foglia                                                               di Caravaggio
      Un buon “cornicione”          1889 dal pizzaiolo Raffaele    di basilico fresco.
      distingue la vera pizza       Esposito della pizzeria
      napoletana da quelle          “Brandi” in occasione della
      preparate nel resto del       visita a Napoli della regina
Napoli, una città dai mille volti
Generale_ITA              25-03-2008             13:05        Pagina 18

      Da Castel Nuovo a                                                                  viaggiatori illustri

      Foria e alla Sanità                                                                Ma che muraglie minacciose vedo? Una fortezza, nel
                                                                                         cuor della città? Proprio così. L’osservo affascinato.
                                                                                         Herman Melville, 1857

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      La zona compresa fra Castel Nuovo e il Museo
      Archeologico Nazionale, passando per via Toledo,
      è il centro di Napoli, la parte della città che i
      napoletani considerano la più rappresentativa e che
      racchiude alcuni dei monumenti simbolo della città:
      il Maschio Angioino, il Palazzo Reale, piazza del
      Plebiscito, il Teatro San Carlo, la Galleria Umberto I,
      il Museo Archeologico Nazionale.

      Castel Nuovo (chiamato così per distinguerlo dalle
      più antiche residenze reali, Castel dell’Ovo e Castel
      Capuano) è noto anche come Maschio Angioino.

      L’imponente fortezza, iniziata nel 1279 da Carlo I d’Angiò
      ma riedificata sotto gli Aragonesi, ha pianta trapezoidale ed
      è circondata da un fossato, dove poggiano gli alti
      basamenti delle cinque torri cilindriche.
      L’Arco di Trionfo segna l’accesso al castello e ne
      costituisce il principale ornamento. Fu eretto per celebrare
      l’ingresso trionfale in città di Alfonso d’Aragona nel 1443.
      I magnifici rilievi scultorei costituiscono il più alto esempio
      di scultura rinascimentale nel Meridione.
      All’interno del castello si trovano la cappella Palatina, unico
      edificio a conservare l’aspetto primitivo, e la straordinaria
      sala di Baroni. Al 1992 risale l’inaugurazione del Museo
      Civico.

      Castel Nuovo giganteggia al centro di piazza
      Municipio. Nella parte alta della piazza sorge
      Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli,
      che incorpora la cinquecentesca chiesa di San
      Giacomo degli Spagnoli. Dietro l’altare maggiore è
      la tomba monumentale del viceré Pedro da Toledo.

                                                                                                                                                        Palazzo Reale

                                                                          Castel Nuovo                                numerose botteghe
                                                                                                                      specializzate nella
                                                                                                                      lavorazione del ferro, del
                                                                                                                      rame e della latta. Questa
                                                                                          gli artigiani               via e le strade limitrofe
                                                                                          di rua Catalana             (vicolo Graziella, via Basile,
                                                                                                                      calata Ospitaletto) sono
                                                                                         Nella zona di via Medina,    diventate un allestimento
                                                                                         vicino a piazza Municipio,   permanente di ironici
                                                                                         sbuca la stretta rua         lampioni e sculture di ferro,
                                                                                         Catalana, nota per le        firmate dai maestri lattonieri.
Napoli, una città dai mille volti
Generale_ITA           25-03-2008          13:05      Pagina 20

      viaggiatori illustri

      La prima impressione è quella di essere piovuti nel palazzo di un
      imperatore orientale. Non c’è nulla in tutta l’Europa che non dico
      si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea. Gli occhi
      ne restano abbagliati, l’anima rapita...
      Stendhal
                                                                                                                                                                                                                              Galleria Umberto I

                                                                                                                                                                                                                              Teatro San Carlo
 20                                                                                                                                                                                                                                                                21
      La Galleria Umberto I (1887-1890) ha una                Uscendo dal Teatro San Carlo ci troviamo nella
      splendida copertura in vetro e ferro, alta ben 57       vivacissima piazza Trieste e Trento (antica piazza
      metri, cui si accompagna un elegante pavimento a        San Ferdinando), dove sorge lo storico caffè
      intarsi marmorei. All’interno hanno sede negozi,        Gambrinus, fondato nel 1860, in passato meta
      caffè, librerie.                                        prediletta di poeti e intellettuali.
      Inglobata nell’isolato della galleria, la chiesa di     La barocca chiesa di San Ferdinando, affacciata
      Santa Brigida conserva nella cupola il bell’affresco    sulla stessa piazza, è teatro di una grande tradizione:
      di Luca Giordano Il paradiso.                           ogni Venerdì Santo vi si esegue lo Stabat Mater di
                                                              Pergolesi.
      Il Teatro San Carlo, inaugurato il 4 novembre
      1737, in occasione dell’onomastico di Carlo di          Attraversata piazza Trieste e Trento si sbocca sulla
      Borbone che ne aveva voluto la costruzione, è il più    famosa piazza del Plebiscito, la più vasta della
      antico teatro lirico del mondo. L’edificio, distrutto   città, spettacolare cornice di manifestazioni culturali
      parzialmente da un incendio nel 1816, fu restaurato     e di concerti. Ne caratterizza il profilo la chiesa di
      da Antonio Niccolini, autore anche della facciata.      San Francesco di Paola, con il suo colonnato
      Nella prima metà dell’800 il Teatro San Carlo visse     neoclassico e l’interno ispirato al Pantheon di Roma.
      una memorabile stagione di gloria, grazie
      all’impresario Domenico Barbaja, che ingaggiò           Al centro della piazza le due statue equestri di
      musicisti come Gioachino Rossini e Gaetano              Carlo di Borbone (opera di Antonio Canova) e di
      Donizetti.                                              Ferdinando I guardano il grande Palazzo Reale.
                                                              La costruzione fu iniziata nei primi anni del ‘600, su
                                                              progetto di Domenico Fontana. Arricchito da
                                                              Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte con
                                                              decorazioni e arredamenti neoclassici in parte
                                                              provenienti dalle Tuileries, fu danneggiato da un
                                                              incendio nel 1837 e restaurato da Gaetano
                                                              Genovese.

                                                              Per visitare i preziosi interni si oltrepassa il vasto cortile
                                                              d’onore e si accede al Museo dell’Appartamento Storico
                                                              (trenta sale su un unico piano) che hanno conservato
                                                              decorazioni e arredi originali. Bellissimo lo scalone
                                                              monumentale rivestito di marmi colorati e il Teatrino di
                                                              Corte, sala delle feste trasformata nel 1768 da Ferdinando
                                                              Fuga in un grazioso ambiente rococò. In altri ambienti del
                                                              palazzo ha sede la Biblioteca Nazionale, che vanta una
                                                              raccolta di più di un milione e mezzo di volumi, tra cui
                                                              preziosi codici medioevali. Anche i famosi papiri di
                                                              Ercolano sono conservati qui.

                                                                                                                                                                                                                                                   Piazza del
                                                                                                                                                                                                                                                   Plebiscito e
                                                                                                                                                                                                                                                   chiesa di
                                                                                                                                                                                                                                                   San Francesco
                                                                                                                                                                                                                                                   di Paola

                                                                                                del Plebiscito si festeggia                                 di Pizzofalcone, primo            il figlio Gennaro, martire
                                                                                                l’ultimo dell’anno con un                                   nucleo dell’insediamento          della Rivoluzione
                                                                                                grande concerto, nel quale                                  greco di Partenope.               Partenopea del 1799,
                                                                                                si alternano cantanti e                                     Qui ha sede l’Istituto Italiano   fu impiccato.
                                                               Capodanno a piazza               personaggi dello spettacolo.    Istituto Italiano degli     di Studi Filosofici, nel          Come recita un rapporto
                                                               del Plebiscito                   Nel periodo natalizio,          Studi Filosofici            monumentale Palazzo Serra         dell’Unesco, l’Istituto “ha
                                                                                                inoltre, artisti di fama                                    di Cassano, dallo splendido       conquistato una dimensione
                                                              Dal 1994, anno in cui è           mondiale espongono nella       Da piazza del Plebiscito,    scalone.                          che non trova termini di
                                                              stata pedonalizzata               piazza installazioni di arte   salendo lungo via Gennaro    L’ingresso principale fu          paragone nel mondo e
                                                              diventando il simbolo della       contemporanea.                 Serra, si raggiunge via      murato nel 1799 dai duchi         contribuisce a fare di Napoli
                                                              rinascita della città, a piazza                                  Monte di Dio nel quartiere   Serra di Cassano, dopo che        una vera capitale culturale”.
Napoli, una città dai mille volti
Generale_ITA              25-03-2008              13:05         Pagina 22

      viaggiatori illustri                                                                                                                                   viaggiatori illustri

      “Vulimmo vedé a don Peppe!”                                                                                                                            Parto. Non dimenticherò né via Toledo né tutti gli altri
      La folla napoletana sotto il balcone di Palazzo Doria d’Angri, dove Garibaldi alloggiava                                                               quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun
                                                                                                                                                             paragone, la città più bella dell’universo.
                                                                                                                                                             Stendhal, 1817

 22                                                                                                                                                                                                                                                              23
      Da piazza del Plebiscito si diparte via Toledo, l’asse              Ornata del monumento a Dante (1872) di Tito
      principale dell’espansione urbana voluta nel 1536                   Angelini, è delimitata dall’emiciclo del Foro
      dal viceré Pedro de Toledo. Per molti napoletani                    Carolino, costruito da Luigi Vanvitelli. A sinistra
      essa si chiama semplicemente “Toledo”, per altri è                  dell’emiciclo, spicca Port’Alba (1625), da cui si
      via Roma (fu chiamata così dal 1870 fino agli anni                  accede all’omonima via, regno di alcune delle
      Ottanta del ‘900). Via Toledo è una delle maggiori                  librerie più antiche di Napoli.
      strade della città, caratterizzata da chiese e palazzi
      antichi, come il Carafa di Maddaloni (1582) e il                    Vicino a piazza Dante è il Museo Archeologico
      Doria D’Angri (1755), frutto del genio di Luigi                     Nazionale, il più importante museo del mondo per
      Vanvitelli. Dal suo balcone Giuseppe Garibaldi                      l’archeologia classica. Carlo di Borbone collocò in
      proclamò l’annessione del Regno delle Due Sicilie al                questo palazzo (l’antico “Palazzo degli Studi”, cioè
      Regno d’Italia.                                                     l’università) la più grande raccolta d’arte d’Italia, la
      A ridosso di via Toledo e ai piedi della collina di                 collezione Farnese ereditata dalla madre Elisabetta.
      San Martino si sviluppa la ragnatela dei Quartieri                  A questo patrimonio si aggiunse negli anni la più
      Spagnoli.                                                           grande raccolta archeologica del tempo, i reperti
                                                                          delle città e delle ville sepolte dal Vesuvio nel
      Arrivati in piazza Carità, va fatta una deviazione per              79 d.C.
      visitare due gioielli dell’arte rinascimentale: la chiesa
      di Monteoliveto e quella di Santa Maria la Nova.                    Il nucleo più prezioso del Museo è costituito dai mosaici,
                                                                          le pitture, i gioielli, gli oggetti recuperati dalle case
                                                                          vesuviane. Una collezione senza paragoni al mondo, che
      Costruita nel ‘400, la chiesa di Monteoliveto o
                                                                          attira naturalmente milioni di visitatori.
      Sant’Anna dei Lombardi conserva al suo interno                      Altro punto di forza è la meravigliosa collezione di sculture
      la semplicità e il rigore formale della struttura                   classiche, in massima parte copie romane di originali
      originaria. L’altare Del Pezzo e l’altare Ligorio sono              greci, tra cui le celebri sculture farnesiane (il Toro, l’Ercole
      capolavori della scultura rinascimentale. Nella zona                Farnese, e decine di altre). Ricchissima la collezione di
      absidale è ospitato il magnifico gruppo del                         cammei e gemme intagliate, che comprende
      Compianto sul Cristo morto, statue in terracotta a                  l’eccezionale Tazza Farnese. Di grande importanza la
      grandezza naturale (che secondo la tradizione                       raccolta di epigrafi, oltre 2000, in quasi tutte le lingue
                                                                          parlate un tempo in Campania (dal greco all’osco,
      rappresenterebbero i membri della famiglia reale                    dall’etrusco al latino). Seconda per importanza in Italia solo
      aragonese).                                                         a quella di Torino è la collezione egizia.
                                                                          Una sezione è dedicata alla Villa dei Papiri, la famosa casa
      Rinascimentale è anche la chiesa di Santa Maria                     romana di Ercolano che ha restituito una grande quantità di
                                                                                                                                                                                                    Mosaico di
      la Nova, con imponenti chiostri. Edificata nel ‘200,                materiale archeologico, tra cui celebri statue in bronzo e in
                                                                                                                                                                                              Alessandro Magno
      venne completamente rifatta a partire dal 1596.                     marmo.                                                                                                                         Museo
      Splendido il soffitto a cassettoni in legno dorato, nei             Singolare il Gabinetto Segreto, una sezione museale che                                                                  Archeologico
                                                                          ricostruisce la collezione ottocentesca di opere all’epoca                                                                  Nazionale
      quali sono inserite 46 tavole dipinte alla fine del
                                                                          considerate ‘oscene’ e riservate solo a visitatori autorizzati.
      ‘500 dai principali artisti napoletani dell’epoca.                  Si tratta di sculture, affreschi, mosaici, amuleti, lucerne e
                                                                                                                                                                                                 Metrò dell’Arte

                                                                          graffiti di soggetto erotico, rinvenute principalmente negli                                                               Tirannicidi
      L’ultimo tratto di via Toledo sfocia su piazza Dante.               scavi vesuviani.                                                                                                               Museo
                                                                                                                                                                                                   Archeologico
                                                                                                                                                                                                      Nazionale

                                        spagnole e le loro famiglie,                                                                                                                             Napoli. Infatti le fermate      d’arte contemporanea. Nella
                                        i Quartieri Spagnoli si sono                                                                                                                             comprese nella tratta           stazione Museo, firmata da
                                        col tempo trasformati in una                                                                                                                             Vanvitelli-Dante, che unisce    Gae Aulenti, sono esposte la
                                        città nella città, un quartiere                                                                                                                          il centro storico al Vomero,    grande testa bronzea di
       i Quartieri Spagnoli             vivace e pittoresco.                                                                                                  Metrò dell’arte                    sono conosciute come le         cavallo, denominata Cavallo
                                        Percorrendo questi vicoli                                                                                                                                “stazioni dell’arte”. Mentre    Carafa (appartenente al
                                        (con prudenza), ci                                                                                                                                       architetti di fama              Museo Archeologico
      Tracciati nel XVI secolo          imbatteremo in ragazzi che                                                                                           “Il miglior museo d’arte            internazionale hanno            Nazionale) e la copia
      secondo un impianto a             giocano a pallone,                                                                                                   contemporanea d’Italia”.            rivalutato lo spazio            dell’Ercole Farnese, eseguita
      scacchiera a piccoli lotti per    bancarelle che vendono                                                                                               Così è stata definita la linea      circostante, le stazioni sono   dagli alunni dell’Accademia
                                                                                                                                             Mercato della                                                                       di Belle Arti di Napoli.
      accogliere le truppe              di tutto.                                                                                                            1 della metropolitana di            state arricchite di opere
                                                                                                                                             Pignasecca
Napoli, una città dai mille volti
Generale_ITA              25-03-2008            13:05         Pagina 24

                                                                                                                                                                     viaggiatori illustri

                                                                                                                                                                     Tre giovani amici che avevano fatto insieme il viaggio in Italia visitavano l’anno
                                                                                                                                                                     scorso il Museo degli Studi, a Napoli, dove sono riuniti diversi oggetti antichi
                                                                                                                                                                     trovati negli scavi di Pompei e Ercolano… Il più giovane, fermo davanti a una
                                                                                                                                                                     vetrina, non pareva udire le esclamazioni dei compagni, tanto era assorto in una
                                                                                                                                                                     profonda contemplazione.
                                                                                                                                                                     Théophile Gautier, 1852
 24                                                                                                                                                                                                                                                       25
      Dal Museo si sbuca su piazza Cavour: da qui                                                                                                                                                                               Catacombe
                                                                                                                                                                                                                                di San Gennaro
      nasce via Foria che attraversa i popolarissimi rioni
      Sanità, Vergini e Sant’Antonio. Da vedere in questa                                                                                                                                                                       Orto Botanico
      zona la bella chiesa seicentesca di Santa Maria                                                                                                                                                                           Chiesa di Santa
      della Sanità, con la sontuosa scalinata a tenaglia                                                                                                                                                                        Maria della Sanità
      che incornicia la cripta. Dalla chiesa si accede alle
      catacombe di San Gaudioso. Nel quartiere si
      trovano i settecenteschi Palazzo dello Spagnolo e
      Palazzo Sanfelice, architetture scenografiche prese
      a modello anche per allestimenti teatrali, entrambi
      opera di Ferdinando Sanfelice.

      Più avanti, via Foria giunge all’Orto Botanico.

      Istituito nel 1807 da Giuseppe Bonaparte, fu concepito in
      origine soprattutto come strumento per la conoscenza delle
      piante utili all’agricoltura e ai commerci e di quelle
      officinali. Oggi in un’area di circa 12 ettari sono presenti
      diecimila specie per un totale di quasi venticinquemila
      esemplari, una delle collezioni più importanti d’Italia per
      consistenza ed estensione. Interessante in particolare la
      ricca raccolta di piante succulente.

      Nella vasta piazza Carlo III si può ammirare la
      facciata del gigantesco Albergo dei Poveri, iniziato
      da Ferdinando Fuga nel 1751. L’opera, che avrebbe
      dovuto ospitare tutti i poveri del regno, rimase
      incompiuta. Attualmente è in corso un progetto di
      restauro.

      Tornati al Museo Archeologico, si sale verso
      Capodimonte percorrendo via Santa Teresa degli
      Scalzi.
      A fianco della grande chiesa dell’Incoronata del
      Buon Consiglio si trovano le catacombe di San
      Gennaro, tra le più antiche e suggestive della
      Campania. Proseguendo, in cima alla collina si
      arriva al grande Palazzo Reale di Capodimonte,
      che ospita il museo omonimo.

                                       La sua abitazione in via                                     architettoniche. Adottare un                                     Ferdinando Fuga, nato per
                                       Santa Maria Antesaecula è                                    defunto, non facendogli mai                                      accogliere gli indigenti,
                                       diventata un luogo di culto                                  mancare una candela                                              secondo la volontà del re.
                                       dove rendere omaggio al re                                   accesa, significa ottenere                                       Incompleto rispetto al
       Totò e Eduardo,                 della risata. Eduardo De         il cimitero delle           protezione e apparizioni in     il Real Albergo                  progetto originale (era
       poeti della Sanità              Filippo, invece, studiò in       Fontanelle                  sogno. Ingresso dalla           dei Poveri                       previsto più grande), oggi
                                       una scuola del quartiere e lo                                piccola chiesa di                                                ospita eventi culturali nelle
      “Sono del rione Sanità, il più   ha celebrato in una delle sue   È un ossario gigantesco in   Maria Santissima del           In piazza Carlo III si affaccia   parti restaurate.
      famoso di Napoli”, amava         opere teatrali più famose,      caverne di tufo, dove        Carmine, in via Fontanelle.    la facciata dell'immenso
      dichiarare Totò, che nacque      Il sindaco del rione Sanità     migliaia di ossa e teschi                                   edificio (m 600x150),
      in questo quartiere nel 1898.    (1960).                         formano macabre strutture                                   progettato nel 1751 da
Generale_ITA            25-03-2008          13:05       Pagina 26

      La via del mare:
      da Chiaia a Posillipo

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      Il lungomare fra Castel dell’Ovo e Posillipo, con il
      panorama su tutto il Golfo, il Vesuvio e le isole,
      è l’immagine più famosa di Napoli.
      Il profilo della costa è dominato dalle massicce
      mura tufacee di Castel dell’Ovo, il più antico della
      città, che sorge sull’isolotto di “Megaride”, di fronte
      al famoso quartiere di Santa Lucia. Oggi collegata
      alla terraferma da un ponte, quest’isola fu scelta dal
      patrizio romano Licinio Lucullo per costruirsi una
      villa. Fu trasformata in convento dai monaci di san
      Basilio (492 d.C. circa). Con i Normanni divenne
      infine reggia fortificata, nel XII secolo. Da vedere la
      Sala delle colonne, forse l’antico refettorio dei
      monaci basiliani, costruita reimpiegando le
      imponenti colonne della villa di Lucullo. Dalla
      Terrazza dei cannoni, collocata nella parte più alta
      del castello, si gode di una vista meravigliosa sul
      Golfo.
      Sotto le mura del castello è il Borgo Marinari,
      costruito nell’800 e inizialmente destinato a ospitare
      le famiglie dei pescatori e le loro imbarcazioni. Oggi
      è sede di circoli nautici, ristoranti, bar e locali alla
      moda.

                                                                                                                                                   Via Caracciolo e
                                                                                                                                                   Villa Comunale

                                                                                                 attribuivano nel Medioevo
                                                                                                 poteri magici. Uno dei
                                                                                                 talismani del poeta si diceva
                                                                                                 fosse nascosto nel castello:
                                                                     Virgilio Mago               un uovo conservato in una
      viaggiatori illustri                                                                       caraffa racchiusa in una
                                                                                                 gabbia di ferro. Il castello
      Se v’è un luogo sulla terra dove si possa essere felice,      Il nome di Castel dell’Ovo   non sarebbe crollato finché
                                                                    deriva da una leggenda       l’uovo fosse rimasto integro.
      è il lungomare di Santa Lucia.                                legata al poeta Virgilio,
      Paul Edme de Musset, 1885                                     al quale i napoletani
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                                                                                                                                viaggiatori illustri

                                                                                                                                Penso a te tutti i giorni, quando, aprendo il balcone, vedo questo bel mare
                                                                                                                                scintillante spiegarsi silenzioso sotto gli aranci di Posillipo, solcato da numerose
                                                                                                                                barche. le cui due piccole vele latine sono simili alle bianche ali delle rondini del
                                                                                                                                mare. Ai miei piedi i prati della Villa Reale, sparsi di rose, verdeggianti già come
                                                                                                                                nelle nostre più belle primavere.
                                                                                                                                Alphonse de Lamartine, 1820
 28                                                                                                                                                                                                                                               29
      Passeggiando lungo la famosissima via Caracciolo,                 Vicina a piazza Sannazaro è via di Piedigrotta
      si gode di uno dei panorami più belli di Napoli, dal              (detta così perché “ai piedi della grotta”, oggi
      Vesuvio fino alla collina di Posillipo punteggiata di             galleria, scavata nel I sec. a.C. dai Romani per
      case immerse nel verde, il tutto incorniciato dal blu             agevolare il percorso tra Napoli e Pozzuoli;
      intenso del mare.                                                 il quartiere aldilà della grotta si chiama invece
      Via Caracciolo corre parallelamente alla Villa                    Fuorigrotta), che termina di fronte alla chiesa
      Comunale (già Villa Reale), parco cittadino                       di Santa Maria di Piedigrotta.
      realizzato da Carlo Vanvitelli alla fine del ’700, e al           Tra la chiesa e la stazione di Mergellina è ubicato
      “vecchio” lungomare che ancora oggi si chiama                     l’ingresso del Parco Vergiliano, uno dei siti più
      Riviera di Chiaia. Nella Villa Comunale si può                    frequentati dai viaggiatori del Grand Tour. Il parco
      visitare la Stazione Zoologica (fondata nel 1872                  ospita la cosiddetta tomba di Virgilio, un sepolcro
      dal tedesco Anton Dohrn) cui è annesso l’Acquario                 del I sec. d.C. identificato dalla tradizione con la
      più antico d’Europa.                                              sepoltura del poeta. Nel 1939 fu trasferita qui anche
      Sulla Riviera di Chiaia, nella neoclassica Villa                  la tomba di Giacomo Leopardi, morto a Napoli nel
      Pignatelli ha sede il Museo Principe Diego                        1837.
      Aragona Pignatelli Cortes, che conserva gli arredi                Se si lascia la costa, proseguendo verso il quartiere
      originali. È ospitata qui la ricca collezione di dipinti          di Fuorigrotta, a piazzale Tecchio si trova la Mostra
      del Banco di Napoli. Nell’antica scuderia è in                    d’Oltremare, un vastissimo parco espositivo di
      apertura il Museo delle Carrozze, con una raccolta                grande valore storico, architettonico ed ambientale,
      di carrozze e finimenti d’epoca.                                  realizzato alla fine degli anni ’30. L’area di circa
      Via Caracciolo finisce a Mergellina, dove secondo                 700.000 metri quadrati ospita edifici, giardini,
      la leggenda la corrente trascinò il corpo senza vita              fontane, una grande arena all'aperto e un teatro.
      della sirena Partenope. Anche qui il panorama è
      mozzafiato: la collina di Posillipo, quella del Vomero
      e in lontananza il Vesuvio.

                                                                                                                                                                                                                               Villa Comunale,
                                                                                                                                                                                                                               sullo sfondo
                                                                                                                                                                                                                               l’Acquario

                                                                                                                                                                                                                               Villa Pignatelli

                                     delle Arti Napoli.                                                                                                         Mille, le strade considerate   scenografici, come piazza
                                     Il nuovo centro culturale                                                                                                  più eleganti, con negozi       dei Martiri, da sempre
                                     accoglie stabilmente                                                                                                       rinomati. Alcune delle più     considerata uno dei “salotti
                                     allestimenti per la                                                                                                        famose ‘grandi firme’          buoni” della città, mentre il
       il PAN, Palazzo               consultazione, l’esposizione                                                                shopping di lusso              napoletane hanno sede qui,     vicino rione Amedeo offre
       delle Arti Napoli             e la promozione di opere                                                                                                   dalla pelletteria              un bel repertorio
                                     e documenti del                                                                                                            all’abbigliamento,             dell’architettura liberty a
      In via dei Mille, nel          contemporaneo: dalla pittura                                                               L’ideale “passeggio per         alle celebri cravatte.         Napoli.
      settecentesco Palazzo          alla scultura, dall’architettura                                                           negozi” inizia con via Toledo   La zona di Chiaia è ricca di
      Roccella, è stato inaugurato   alla fotografia, dal design                                                                e prosegue per le vie Chiaia,   palazzi nobiliari del ’600 e
                                                                                                    Il PAN, Palazzo
      di recente il PAN, Palazzo     al cinema.                                                     delle Arti Napoli
                                                                                                                                Calabritto, Filangieri, dei     del ’700 e slarghi
Generale_ITA              25-03-2008           13:05       Pagina 30

      viaggiatori illustri                                                                          viaggiatori illustri

      La magnificenza di una notte di plenilunio, quale la godemmo                                  Qui abbiamo ammirato la tomba d’oro del sapiente Marone
      noi errando per le strade e per le piazze, a Chiaia lungo il                                  (Virgilio) e quella strada, lunga un miglio, ch’egli tagliò in una sola
      passeggio infinito, e poi su e giù sulla riva del mare. Si è                                  notte dentro la roccia viva.
      sopraffatti veramente dalla sensazione della infinità dello spazio.                           Christopher Marlowe, 1588
      Val pure la pena di sognare così.
      Johann Wolfgang Goethe, 1787
 30                                                                                                                                                                                                        31
      Da Mergellina la panoramicissima via Posillipo
      risale la collina, l’antica Pausilypon (in greco “che
      placa il dolore”). Sul mare si vedono il gigantesco
      Palazzo Donn’Anna e numerose ville immerse nel
      verde.
      Sull’estrema punta del promontorio di Coroglio si
      trova la Villa del Pausilypon, i resti della lussuosa
      dimora appartenente a Publio Vedio Pollione, uno
      dei sostenitori di Ottaviano Augusto. Alla sua morte
      la villa passò all’imperatore.

      La grandiosa villa comprendeva più edifici realizzati tra il
      I secolo a.C. e il IV d.C., a coprire un’area di circa nove
      ettari. Al centro era la parte residenziale del complesso,
      intorno alla quale erano disposte strutture monumentali
      quali il grandioso teatro, l’odeion e le terme.
      Oltre a un proprio porticciolo ubicato nella Cala dei Lampi,
      il complesso beneficiava di proprie vie di collegamento
      come la galleria conosciuta con il nome di Grotta di
      Seiano, che attraversa tutto il costone roccioso di Coroglio
      e da cui oggi si accede al complesso.

                                                                                                                                                                                               Palazzo
                                                                                                                                                                                               Donn’Anna

                                     questa festa nacque, nel        Novecento con cantanti-                                        che sorge dal mare, è uno      marito tornato in Spagna,
                                     1835, la canzone napoletana     autori popolarissimi e con                                     dei simboli di Posillipo.      sarebbe impazzita per il
                                     intesa come genere              la Nuova Compagnia di                                          Costruito nel 1642 da          tradimento di un amante.
                                     musicale: Te voglio bene        Canto Popolare che                                             Cosimo Fanzago per Anna
       la festa di Piedigrotta       assaje, musicata da Gaetano     raggiunse celebrità             Palazzo Donn’Anna              Carafa, moglie del viceré di
       e la canzone napoletana       Donizetti, diventò famosa in    mondiale con                                                   Napoli Filippo Ramiro
                                     tutto il mondo. Le più          La Gatta Cenerentola di                                        Guzman, rimase incompiuto
      La festa si svolge a           celebri canzoni napoletane      Roberto De Simone; ed è        Tra i più celebri della città   assumendo il fascino di una
      settembre con cortei e         videro la luce negli ultimi     ancora molto viva grazie       per la spettacolare             rovina antica, fonte di
      spettacolari fuochi            vent’anni dell’800, ma la       all’attività di cantautori,    collocazione ambientale,        leggende tenebrose:
      d’artificio. Proprio durante   tradizione è continuata nel     gruppi rock, musicisti jazz.   quasi un enorme scoglio         donn’Anna, abbandonata dal
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                                                                                                                                                                           viaggiatori illustri

                                                                                                                                                                           Si dica, si racconti o si dipinga quel che si vuole ma qui ogni
                                                                                                                                                                           attesa è superata. Queste rive, golfi, insenature… Siano
                                                                                                                                                                           perdonati tutti coloro che a Napoli escono di senno!
                                                                                                                                                                           Johann Wolfgang Goethe, 1787

                                                   Panorama dal
                                                   Parco Virgiliano
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      Il panorama più spettacolare di Posillipo si gode dal
      Parco Virgiliano, sulla sommità della collina. Tra
      alberi, giardini e strutture sportive, lo sguardo spazia
      su tutto il golfo di Napoli e sui Campi Flegrei, sul
      tratto di mare da cui emerge l’isola di Nisida.
      Questa vista eccezionale influenzò una generazione
      di pittori dell’800, conosciuti come “Scuola di
      Posillipo”. I loro ritratti di questo scenario incantato
      contribuirono a diffondere il mito delle bellezze di
      Napoli.

      Dalle pareti a strapiombo di Coroglio e cala
      Trentaremi, all’estremità occidentale di Posillipo,
      la vista guarda la vicina Bagnoli, oggetto di un
      ampio progetto di recupero teso alla riqualificazione
      ambientale della marina, della spiaggia e dell’ex area
      dell’Italsider, l’industria siderurgica in disuso da
      anni. Parte delle strutture sono state convertite nella
      Città della Scienza, in un interessante esempio di
      recupero di archeologica industriale. Museo
      interattivo dedicato ai fenomeni scientifici, alla storia
      delle scoperte, polo scientifico e tecnologico
      d’avanguardia, è il primo Science Center italiano.
      La visita, fra il grande planetario e gli strumenti
      scientifici che è ‘obbligatorio’ toccare, appassionerà
      in particolare i bambini.

                                                                                                                                                                                                                                              Nisida e, sullo
                                                                                                       numerosi stabilimenti            cala Trentaremi, grandioso                                                                             sfondo, Capo
                                                                                                       balneari. Alla fine della        anfiteatro naturale con                                                                              Miseno, Procida
                                                                                                                                                                                                                                                     e Ischia
                                                                                                       discesa omonima si trova il      altissime pareti di tufo gialle.
                                                                                                       lido Marechiaro, un tempo        Qui si trova il Parco
                                                                       le spiagge per un               piccolo villaggio di pescatori   Sommerso di Gaiola, area
                                                                       tuffo in città                  nostalgicamente descritto dal    marina protetta: sono visibili
                                                                                                       poeta Salvatore Di Giacomo       i resti di alcune strutture
                                                                      Durante l’estate le spiagge di   nella canzone omonima (una       della vicina villa romana di
                                                                      Posillipo vengono prese          lapide sotto la fenestella la    Publio Vedio Pollione,
                                                                      d’assalto dai bagnanti. Sotto    ricorda). Suggestiva è la        sommerse dall’acqua a causa
                                                                      Palazzo Donn’Anna ci sono        punta della Gaiola con           del bradisismo.
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      Le colline:
      dal Vomero a
      Capodimonte

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      Il Vomero è nato nell’800, in una zona verde
      rinomata per i magnifici panorami sul Golfo.
      Oggi le villette in stile liberty sono affiancate da
      palazzi moderni e questo quartiere è fra i più vivaci
      di Napoli, ricco di possibilità di shopping.

      Il cuore del Vomero è piazza Vanvitelli, da cui
      è facile raggiungere Villa Floridiana, dono di
      Ferdinando di Borbone alla moglie morganatica
      Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia. La palazzina
      elegante, realizzata da Antonio Niccolini e circondata
      da un vasto parco con finti ruderi, viali sinuosi, prati
      e belvedere, ospita il Museo della Ceramica Duca
      di Martina. Il nucleo principale del museo è
      costituito dalle raccolte donate dagli eredi di Placido
      De Sangro, duca di Martina, appassionato
      collezionista di coralli, avori, tabacchiere e
      soprattutto porcellane e maioliche. Rilevanti le
      raccolte di porcellane di Capodimonte e dell’Estremo
      Oriente.

                                                                                                         Museo di
                                                                                                      Capodimonte

      viaggiatori illustri                                                                    Sala del Museo Duca
                                                                                               di Martina nella Villa
                                                                                                          Floridiana
      Una vedova di quarant’anni, tutt’altro che bella ma buonissima donna, mi
      affittava allora la metà di una sua casetta... ai piedi della montagna che domina,
      in quei pressi, la villa della principessa Florida, moglie del vecchio re. È forse il
      solo quartiere di Napoli un po’ tranquillo.
      Stendhal, 1839
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      viaggiatori illustri

      Sotto, la grande città con le sue quattrocentomila anime,
      le sue tegole rosse e i blocchi irregolari di edifici in mattoni,
      che contrastavano con le cupole d’oro delle chiese superbe.
                                                                                                                                                          Napoli com’era
      A.J. O’Reilly 1884                                                                                                                                  alla fine del
                                                                                                                                                          Quattrocento.
                                                                                                                                                          Tavola Strozzi
                                                                                                                                                          Museo
                                                                                                                                                          di San Martino
 36                                                                                                                                                                        37
      Da piazza Vanvitelli si può raggiungere (anche con          L’interno della chiesa è un trionfo di affreschi, sculture,
      scale mobili) la sommità della collina, su cui si           marmi policromi, dipinti. Gli affreschi furono eseguiti, tra
      trovano Castel Sant’Elmo e la Certosa di San                gli altri, da Giovanni Lanfranco e Battistello Caracciolo.
                                                                  Anche il presbiterio e la sagrestia sono ricchissimi di
      Martino.
                                                                  decorazioni: tele di Ribera, Massimo Stanzione, Guido
      Castel Sant’Elmo domina con la sua massa                    Reni, armadi e stalli lignei intarsiati. La volta della cappella
      imponente il profilo della città. Con la vicina             del Tesoro è affrescata con il luminoso Trionfo di Giuditta
      Certosa, è visibile da molti punti di Napoli. Questa        di Luca Giordano. Nelle sale intorno al Chiostro Grande ha
      massiccia fortezza fu costruita nel ‘300 da Roberto         sede il Museo Nazionale di San Martino. Il percorso
      D’Angiò e completamente rifatta sotto il governo di         espositivo comprende sezioni dedicate a scultura e pittura,
      Pedro de Toledo (1537-1546). La pianta ha la forma          arti minori, teatro. Importante la sezione dedicata alle
                                                                  immagini della città, con opere dal ‘400 in poi, tra cui la
      di una stella a sei punte; in parte è scavata nella
                                                                  famosa Tavola Strozzi. Di particolare interesse la sezione
      massa tufacea ed è circondata da bastioni e fossati.        presepiale, composta dalle opere dei più celebri artisti del
      Dagli spalti si gode una spettacolare vista a 360           ‘700 e da due eccezionali insiemi: le statue lignee del
      gradi su Napoli.                                            presepe quattrocentesco di San Giovanni a Carbonara e
                                                                  l’ottocentesco Presepe Cuciniello (così detto dal nome del
      Accanto al castello c’è il monumentale complesso            donatore). Da non perdere il Quarto del Priore (l’alloggio
      della Certosa di San Martino, anch’essa di origine          restaurato del padre Priore) in posizione panoramica, e il
      angioina: iniziata da Tino di Camaino nel 1325, fu          bellissimo giardino del convento.
      trasformata tra gli ultimi anni del ‘500 e la metà del
      ‘600 dai più noti architetti ed artisti dell’epoca
      (Dosio, Fanzago), diventando la più compiuta
      espressione del barocco napoletano e uno dei più
      grandiosi monumenti della città.

                                  si arriva su corso Vittorio     respingevano tutti coloro                                           Veduta di Castel
                                                                                                                                     Sant’Elmo e della
                                  Emanuele fino a sbucare su      che volessero assalire
                                                                                                                                       Certosa di San
                                  via Toledo, nel cuore della     Castel Sant’Elmo.                                                  Martino da Castel
                                  città bassa.                                                                                                  Nuovo
       la pedamentina             Con i suoi 414 gradini è
                                                                                                                                     Presepe Cuciniello
       di San Martino             uno dei percorsi più antichi                                                                               Museo di
                                  di Napoli.                                                                                               San Martino
      Dal largo San Martino,      Alla fine della prima rampa
      percorrendo la ripida via   c’è un vecchio cancello che
      Pedamentina, una lunga      porta nel ventre della
      strada gradinata,           collina; qui le guardie reali
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