Napoli, una città dai mille volti
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Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 6 Napoli, una città dai mille volti 6 7 All’ombra del Vesuvio il turismo ha radici antiche: Un percorso nella città del XX secolo conduce, sulle orme dei coloni greci, aristocratici raffinati e tra tante emergenze urbanistiche e architettoniche i imperatori romani costruirono ville sontuose e oasi degne di nota, fino alle architetture razionaliste della di pace lungo tutto il perimetro del Golfo. Mostra d’Oltremare, con il parco e le strutture Non è un caso se la magia peculiare di questa civiltà sportive e di esposizione; a poca distanza, la Città millenaria continua a generare, all’alba del terzo della Scienza testimonia il recupero di impianti di millennio, sempre nuove occasioni di meraviglia: archeologia industriale e l’originalità di una Campania > Artecard: recupero di memorie monumentali e di tradizioni - tradizione scientifica che si rinnova. biglietto integrato della durata folklore, gastronomia, colture genuine - che si Insolita e sorprendente, infine, l’esplorazione dei di 3 o 7 giorni che permette di temevano irrimediabilmente compromesse, eventi nuovi luoghi dell’arte contemporanea: edifici accedere, senza file, ai principali musei e siti e spattacoli in tutto degni dei grandi circuiti monumentali come il PAN, Palazzo delle Arti Napoli; archeologici della regione, internazionali, nuova linfa per la ricerca artistica il Madre, Museo d’Arte Contemporanea viaggiando sulla rete dei e scientifica. Donnaregina; un unicum ammirato in tutto il mondo trasporti pubblici nel circuito Non si contano, a Napoli, i tesori artistici da visitare: come le stazioni d’arte del metrò, illustrano Unico Campania e su navette dedicate. il centro storico, patrimonio mondiale tutelato tangibilmente gli orizzonti originali di una politica dall’Unesco; i palazzi, le chiese, le catacombe e i culturale finalmente lungimirante. City Sightseeing: percorsi sotterranei, il Museo Archeologico; i luoghi percorsi dai 50 minuti a 2 ore, del potere medievale e rinascimentale addensati Napoli, in definitiva, rimane fino in fondo, pur tra le possibilità di salire e scendere attorno a Castel Nuovo e Palazzo Reale; difficoltà e le contraddizioni comuni a tutte le grandi durante il percorso e il periodo di validità del il lungomare indimenticabile, da Castel dell’Ovo metropoli, una realtà fuori dell’ordinario, da vivere, biglietto. a Posillipo. ammirare, gustare, con tutti i sensi: per lo spessore tel. 081 5517279 L’area collinare del Vomero propone, nelle sedi d’arte e di civiltà che ha segnato indelebilmente la www.city-sightseeing.it restaurate e riallestite in maniera esemplare del sua storia; per il clima mite, che accompagna giorno Palazzo Reale di Capodimonte e della Certosa di e notte spettacoli, festival teatrali, musicali, mostre, Ente Provinciale per il Turismo di Napoli San Martino, collezioni museali tra le più importanti fiere, manifestazioni religiose; per le opportunità piazza dei Martiri 58 del mondo. ‘golose’, alla scoperta di una tradizione tel. 081 4107211 gastronomica plurisecolare, dei sapori del mare e di www.eptnapoli.info prodotti ‘tipici’ unici (mozzarella di bufala, la pizza, Azienda Autonoma i vini Docg, una pasticceria raffinata e varia) in tutte di Cura Soggiorno le variazioni sapienti dei numerosi locali storici o e Turismo di Napoli delle botteghe artigianali più inaspettate e nascoste. Palazzo Reale tel. 081 2525711 www.inaples.it Museo Archeologico Nazionale piazza Museo 19 tel. 848 800288 Museo di Palazzo Reale piazza Plebiscito tel. 848 800288 Panorama sul Golfo di Napoli Museo Nazionale di Capodimonte Ciuccio, un sarto di Acerra, atavica e insaziabile. via Miano 1 paese in provincia di Sembra ingenuo, inesperto, tel. 848 800288 Napoli. Il personaggio un po’ “tonto”, in realtà è un esisteva già nelle Atellane e uomo dalle mille risorse: Museo Nazionale la maschera il nome dovrebbe derivare con la simpatia riesce a di San Martino viaggiatori illustri di Pulcinella dalla voce basso-latina cavarsela anche nelle largo San Martino 8 Pullicenus (pulcino). situazioni più difficili. tel. 848 800288 Non c’è nessuno che non abbia La tipica maschera Pulcinella è l’espressione Il filosofo Benedetto Croce MADRE napoletana sarebbe stata del “povero”, di chi è lo definì come il “il ritratto, sognato di vedere Napoli. inventata nel 1656 da “maltrattato” ed è la caricatura o l’ideale del via Settembrini 79 tel. 081 5624561 Paul Edme de Musset, 1885 Andrea Calcese detto caratterizzato da una fame napoletano”.
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 8 da non perdere napoli in 1 giorno napoli in 3 giorni shopping in giro con i bambini Piazza del Plebiscito Palazzo Reale e piazza del Palazzo Reale e piazza del Museo di Capodimonte Presepi e pastori di San Mercato alimentare della Acquario della Stazione Parco dei divertimenti di Castel Nuovo Plebiscito Plebiscito Castel dell’Ovo e Borgo Gregorio Armeno Pignasecca (Montesanto) Zoologica ‘Anton Dohrn’ Edenlandia ‘Spaccanapoli’ e il centro storico Castel Nuovo Castel Nuovo Marinari Coralli e cammei Mercato del pesce di Porta Castel dell’Ovo Parco Nazionale del Vesuvio Castel dell’Ovo Museo Archeologico Nazionale Certosa e Museo di San Il lungomare e Mergellina Porcellane di Capodimonte Nolana (via Marina) Città della Scienza (Science Museo Archeologico Nazionale ‘Spaccanapoli’ Martino Posillipo Mercato di Antignano Oggetti in pietra lavica, rame, Center) Museo di Capodimonte e il centro storico Museo Archeologico Nazionale MADRE Museo d’Arte (Vomero) ferro battuto, vimini Museo Archeologico Museo e Certosa di San Martino Castel dell’Ovo e il lungomare ‘Spaccanapoli’ Contemporanea Donna Regina (percorso didattico per MADRE e il centro storico bambini) 8 9 Le origini della città si perdono nel tempo e in leggende fascinose. Corredi funebri ritrovati a eventi Pizzofalcone collocano la sua nascita nel VII secolo gennaio-dicembre luglio-settembre a.C., quando i Greci colonizzarono il Golfo per _Fiera antiquaria napoletana _Mezzanotte nei Parchi dirigersi verso gli empori minerari dell’alto Tirreno. Villa Comunale (terzo week (eventi nei parchi di Napoli) Nel 326 a.C. fu dichiarata colonia romana. end di ogni mese) settembre Dopo il crollo dell’impero romano, Napoli divenne primavera _Piedigrotta - La festa di la capitale di un importante Ducato, che riuscì a _Galassia Gutenberg Napoli contrastare l’invasione dei Longobardi. (fiera del libro) _Pizzafest Nel 1137 il Ducato entrò in possesso dei Normanni, maggio ottobre che favorirono l’integrazione dei diversi fattori etnici. _Maggio dei monumenti _Festival di Musica Il porto di Napoli divenne il più importante del _Vitigno Italia da Camera Mediterraneo. Salone dei vini da vitigno _Artecinema Dopo la morte di Federico II di Svevia, Carlo autoctono e tradizionale (festival di film sull’arte d’Angiò fece il suo ingresso trionfale a Napoli nel italiano contemporanea) _Park to Park Teatro Politeama 1266. Corri a Napoli e a New York Il potere passò nelle mani di Alfonso d’Aragona nel ottobre-maggio 1442, dopo una lunga guerra che ridusse il regno giugno _Associazione Scarlatti allo stremo. In breve tempo però la situazione _Napoli Film Festival (stagione di concerti) cambiò: vennero realizzati imponenti lavori _Marechiaro Jazz Festival Napoli _Concorso Ippico (costruzione di fogne e strade) e ristrutturazioni Internazionale di Salto ad dicembre (a Castel Nuovo fu costruito l’Arco di Trionfo). Altre ostacoli _Esposizione-vendita di opere (come l’apertura di via Toledo e la costruzione Piazza del Plebiscito pastori e presepi dei Quartieri Spagnoli, il restauro della Riviera di San Gregorio Armeno giugno-luglio _Napul’è mille culure Chiaia) furono eseguite durante i due secoli del _Neapolis Rock Festival Note di Inverno a Napoli Viceregno Spagnolo (1503-1707), fino all’arrivo dei _Napoli Jazz Festival Borbone (1734), che governarono il Regno di Napoli _Provinciamo 31 dicembre fino al 1860, anno in cui si realizzò l’Unità d’Italia. Manifestazione itinerante di _Concerto dal vivo e fuochi spettacoli d’artificio Piazza Plebiscito Il nostro percorso alla scoperta della città comincia luglio dal nucleo storico, che ha conservato l’antico _AgriCultura. I saperi impianto greco-romano, per proseguire lungo e i sapori della Campania i luoghi del potere medievale e rinascimentale _Napoli Blues Festival addensati attorno a Castel Nuovo e Palazzo Reale. _Pomigliano Jazz Festival Pomigliano d’Arco Percorreremo poi il celebre lungomare da Castel _Afrakà Rock Festival dell’Ovo a Posillipo, per spostarci infine nelle zone Afragola Chiostro della chiesa collinari di Capodimonte e del Vomero. di San Gregorio Armeno luglio-agosto _Lo sguardo di Ulisse e Musiche migranti arte e archeologia natura e parchi per i giovani sapori e aromi terme e benessere (concerti, tango, film, Castel Sant’Elmo Palazzo Reale Chiostro di Santa Chiara Arenile di Bagnoli Babà Beauty center dei grandi concerti) Castel Nuovo Pompei ed Ercolano Chiostro di San Gregorio Borgo Marinari Caffè alberghi Centro antico e “Napoli Reggia di Portici Armeno Piazza Bellini e centro antico Mozzarella di bufala Dop sotterranea” Ville Vesuviane del Miglio Giardini di Palazzo Reale Piazza dei Martiri e dintorni Pizza margherita Dop Certosa e Museo d’Oro Orto Botanico Piazza Vanvitelli e dintorni Salame Napoli di San Martino Parco di Capodimonte Sfogliatella frolla e riccia Museo Archeologico Parco Virgiliano Spaghetti alle vongole veraci Nazionale Villa Comunale Albicocche e pomodorini del Museo di Capodimonte Villa Floridiana Vesuvio MADRE Parco Nazionale del Vesuvio Vini del Vesuvio Museo Duca di Martina
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 10 Il centro antico: da Spaccanapoli a piazza Mercato 10 11 Il “ventre” di Napoli è il centro storico greco- Spaccanapoli romano: una pianta a scacchiera divisa da tre assi viari, i “decumani”, tagliati ad angolo retto da vie dette “cardini”. È qui che si sente pulsare il cuore cittadino: i vicoletti, le botteghe degli artigiani, le innumerevoli meraviglie artistiche che sorprendono negli angoli più inaspettati, le voci dei napoletani. È questo anche il centro “culturale” di Napoli, con l’Università in via Mezzocannone, i caffè letterari di piazza Bellini, le librerie di Port’Alba, l’Istituto Italiano per gli Studi Storici in via Benedetto Croce. Piazza del Gesù Nuovo è la porta d’ingresso nel cuore del centro antico. La guglia dell’Immacolata (1747) e la chiesa del Gesù Nuovo, che conserva sulla facciata il bugnato quattrocentesco del Palazzo Sanseverino (prima di essere una chiesa, l’edificio apparteneva alla famiglia Sanseverino, che aveva qui la propria “reggia”), introducono alla religiosità barocca della città. L’interno della chiesa è un tripudio di marmi, stucchi e affreschi, con opere di Francesco Solimena, Luca Giordano e Massimo Stanzione. A due passi sorge l’austera chiesa di Santa Chiara, fatta costruire nel 1310 da Roberto d’Angiò in stile gotico provenzale e trasformata con decorazioni barocche a metà del ‘700. Danneggiata dai bombardamenti nel 1943, fu successivamente restaurata nelle forme asciutte dello stile originario. spruzzata di frutta candita, Domenico, la prepara sia fritte di pasta morbida si chiama frolla quando è dolce che salata. Altre imbevute di miele e avvolta nella pasta frolla, delizie sono il babà, gonfio, cosparse di confetti colorati riccia quando è soffice e imbevuto di rum, e canditi. Imperdibile il sfogliatelle confezionata di pasta e la pastiera, un dolce caffè napoletano, bollente, e altre delizie sottilissima e fritta. pasquale di origine dolce, fortissimo. Da Pintauro, in via Toledo, angioina ora prodotto tutto La sfogliatella, tipico dolce si può gustare la classica l’anno e fatto di pasta frolla, partenopeo, fu inventata nel sfogliatella dolce. ricotta, grano e canditi. Settecento da Pintauro. La celebre pasticceria Nel periodo natalizio da non Ripiena di profumata ricotta Scaturchio, in piazza San perdere gli struffoli, palline
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 12 Il Cristo velato nella Cappella San Severo Piazza San Domenico Maggiore Portale della chiesa Botteghe artigiane a del Gesù Nuovo San Gregorio Armeno 12 13 Nella chiesa sono conservati i monumenti sepolcrali In un trionfo di singolari opere d’arte è conservata (XIV secolo) della famiglia reale angioina, opera la scultura del Cristo Velato, opera di Giuseppe di scultori della scuola toscana. Sanmartino: l’effetto, il trattamento virtuosistico del Imperdibile una passeggiata nel celebre Chiostro marmo e i giochi di luce ne fanno un vero delle Clarisse, progettato da Domenico Antonio capolavoro. E poi, come non essere incuriositi dalle Vaccaro. Qui Napoli diventa improvvisamente tante invenzioni e dalle macchine anatomiche silenziosa e profumata di glicini e narcisi; giallo, esposte, che hanno fatto attribuire al principe di verde e blu i colori delle straordinarie maioliche che Sansevero la fama (fantasiosa) di stregone e rivestono le colonne ottagonali e i sedili sulle quali negromante? i “riggiolari” (decoratori di mattonelle) napoletani Donato e Giuseppe Massa hanno dipinto scene Via San Gregorio Armeno, con il suo scenario agresti e mitologiche. brulicante, è il cuore della Napoli artigiana, caratterizzata dal campanile pensile della chiesa Su via Benedetto Croce si trova il trecentesco omonima. Nei due mesi che precedono il Natale, Palazzo Filomarino della Rocca, dove visse San Gregorio Armeno diventa la via più vivace del Benedetto Croce, che vi fondò l’Istituto Italiano per centro storico e si riempie di bancarelle che gli Studi Storici, ancora oggi fervente centro di vendono statuine e decorazioni per il presepe. studio con la sua ricchissima biblioteca. Accanto ai tradizionali Gesù Bambino, Madonna e Piazza San Domenico è uno dei più notevoli San Giuseppe, gli artigiani fanno a gara per esporre interventi urbanistici di età aragonese, efficace come ‘pastori’ statuine di personaggi suggeriti coesistenza di stili architettonici diversi: la chiesa dall’attualità. (XIII secolo), chiesa ‘ufficiale’ della dinastia Nel complesso conventuale di San Gregorio aragonese, di cui sono conservate le arche funebri; Armeno, annesso alla chiesa, caratterizzata dalla la guglia di San Domenico (XVII secolo) e le belle sfarzosa navata barocca e dallo straordinario soffitto facciate di Palazzo Corigliano (XVIII secolo), oggi cassettonato, da non perdere è la visita al chiostro sede dell’Istituto Universitario Orientale, e Palazzo tra giardini, orti e agrumeti. Sansevero. Alla fine della via dei presepi ci troviamo nel cuore In piazzetta Nilo si erge la statua ellenistica del della città greco-romana, in corrispondenza della Nilo, ritrovata nel Medioevo, cui i napoletani diedero zona che fu agorà e foro, dove ben visibili sono le l’appellativo affettuoso di Corpo di Napoli. tracce della stratificazione. Qui sorge la chiesetta di Sant’Angelo a Nilo. Il centro di questa struttura era l’attuale piazza San Costruita nel 1385 e rimaneggiata nel ‘700, Gaetano, dove si trovano la chiesa di San Paolo conserva al suo interno il bellissimo sepolcro Maggiore, costruita tra l’VIII e il IX secolo e quella rinascimentale del cardinale Rinaldo Brancaccio, di San Lorenzo Maggiore, che ospita nel chiostro opera di Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo scavi greco-romani (una curiosità: qui Giovanni eseguita a Pisa nel 1426-28 e inviata a Napoli via Boccaccio incontrò la sua Fiammetta il Sabato Santo del 1336). Chiostro di mare, e altre opere d’arte del ‘400 e del ‘500. Santa Chiara Passeggiando lungo via San Biagio dei Librai (detta anche Spaccanapoli) si può curiosare nei numerosi negozietti di antiquariato, arredi sacri e gioiellerie. viaggiatori illustri Al numero 114 ci imbattiamo in un capolavoro del tardo-manierismo seicentesco, la Cappella del fondatore Luigi Grassi, Monte di Pietà, inserita nel monumentale Palazzo il nipote, anche lui Luigi, Si può, da Piazza Dante, per Port’Alba, raggiungere via dei Tribunali, e da Carafa e decorata da affreschi di Belisario Corenzio, e la figlia Tiziana. Toledo, all’altezza di palazzo Maddaloni, raggiungere via San Biagio dei Librai, Per prenotare una “visita” con l’intervento di Luigi Rodriguez e Battistello nello storico negozietto di e con la guida alla mano, andare alla ricerca del palazzo dove una lapide fatta Caracciolo. l’ospedale delle murare dal proprietario assicura: “In questo palazzo nacque il più illustre cittadino bambole via San Biagio dei Librai 81 Quasi nascosta in una viuzza laterale di vico San si consiglia di telefonare di Napoli, San Gennaro” e dove il portiere, interrogato perché dia la conferma di Nato alla fine dell’800, (tel. 081 5634744). Domenico troviamo la piccola ma straordinaria da tre generazioni restaura tanta ventura, si contenta di stringersi modestamente nelle spalle, e di Cappella Sansevero. Una visita a questo bambole di tutti i tipi. rispondere: “Accussì dicono”. spettacolare complesso barocco è d’obbligo. Proseguono l’opera del Giovanni Ansaldo, 1961
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 14 viaggiatori illustri Il Duomo, che ha una bella porta e colonne di granito africano ed egizio che un tempo adornavano il tempio di Apollo contiene il sacro e celebre sangue di San Facciata del Duomo Gennaro o Januarius. Lo si conserva in due ampolle in Particolare della decorazione una teca d’argento e tre volte all’anno si scioglie della chiesa di Santa Maria miracolosamente fra il grande entusiasmo del popolo. del Purgatorio ad Arco 14 Charles Dickens, 1845 15 Il viaggio nel sottosuolo di Napoli sotterranea è barocca. Lungo la navata sinistra si apre l’ingresso un’esperienza di grande suggestione che rivela segreti, all’antica basilica paleocristiana di Santa Restituta, storie e leggende della città. Nessuno conosce le fondata nel IV secolo dall’imperatore Costantino, che oggi dimensioni effettive della Napoli buia, ma gli speleologi presenta però una scenografica sistemazione barocca, hanno censito negli ultimi anni circa 700 cavità per uno realizzata dopo il terremoto del 1688. spazio di un milione di metri cubi. Per iniziare un viaggio A un’altra basilica paleocristiana, la Stefania (VI secolo), indietro nel tempo si può cominciare da piazza San sembra appartengano gli ampi frammenti di pavimentazione Gaetano, nel cuore del centro antico, un percorso di due musiva. Sotto Santa Restituta sono visitabili resti ore attraverso cunicoli e cisterne. Interessante il teatro archeologici di età greca e romana. greco-romano, visitabile attraverso il pittoresco ingresso da Sul lato destro dell’abside, invece, c’è l’ingresso al un “basso” in vico Cinquesanti. Dal chiostro della chiesa di battistero di San Giovanni in Fonte, eretto tra il IV e il V San Lorenzo Maggiore bastano pochi passi per tornare secolo e, dunque, il più antico edificio di questo tipo 2600 anni indietro tra le pietre delle mura greche. Infine, dell’Occidente cristiano. Sulla pianta quadrata si imposta nei Quartieri Spagnoli si scende a 40 metri di profondità una cupola decorata da mosaici. lungo una scala per arrivare in cisterne di antichi Oltre alle cappelle medioevali ricche di affreschi e acquedotti utilizzate come rifugi dai bombardamenti decorazioni, è da vedere la mirabile Cappella del Tesoro durante la guerra. di San Gennaro, costruita tra il 1609 e il 1637. Per la sontuosa decorazione pittorica furono chiamati gli artisti In via Tribunali la piccola chiesa più rinomati dell’epoca (Fanzago, Domenichino, Ribera, Lanfranco). La magnificenza della cappella è sottolineata di Santa Maria del Purgatorio ad Arco è dai preziosi arredi e dai grandi busti reliquiari in argento. caratterizzata da una bizzarra decorazione barocca: Qui, per due settimane in occasione del miracolo, viene le sculture bronzee di teschi e tibie davanti alla esposto il reliquiario del sangue di san Gennaro. chiesa simboleggiano la devozione del popolo napoletano alle “anime in pena”, dette “pezzentelle”, Al numero 288 di via Duomo c’è il Museo Civico perché morte senza parenti. Filangieri, donato nel 1882 alla città da Gaetano Poco più avanti si incontra la chiesa e l’ex convento Filangieri, principe di Satriano. La raccolta del celestino di San Pietro a Majella, dove dal 1826 museo è composta da una vasta serie di oggetti ha sede uno dei più illustri conservatori di musica d’arte, che vanno dalle armi alle porcellane, dai d’Italia. Bellissime le tele di Mattia Preti, capolavori dipinti ai costumi, dai libri ai mobili. della pittura italiana del ‘600. La vicina piazza Bellini è animatissima soprattutto di notte e ricca di caffè letterari. Nella direzione opposta, nella parte finale di via Tribunali, sorge la chiesa dei Girolamini, dalla quale si accede alla omonima Quadreria costituita da opere dei secoli XVI-XVIII. Via dei Tribunali incrocia via Duomo, che prende il nome dal Duomo di impianto gotico portato a termine da Roberto D’Angiò nel 1313. La facciata, crollata quella originaria assieme al campanile durante il terremoto del 1349, è stata più volte rimaneggiata. L’interno, a croce latina a tre navate, è riccamente decorato. La navata centrale rispecchia gli interventi settecenteschi di marca di san Gennaro. Da 600 anni, la prima domenica di maggio (in cui si commemora la il miracolo di prima traslazione del corpo san Gennaro del santo) e il 19 settembre (giorno del martirio), si Miracolo di Speranze, attesa, tensione e compie nel Duomo un San Gennaro invocazioni si susseguono rituale preceduto da una tra i fedeli che assistono processione che attraversa Chiesa di San Lorenzo alla liquefazione del sangue i vicoli del centro storico. Maggiore
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 16 viaggiatori illustri Ed ecco che non pare irriverente riguardo all’ora dell’estremo addio, né banale, il suono del proverbio che dice «vedi Napoli e poi muori!». Herman Melville, 1857 Campanile e interno della Basilica di Santa Maria del Carmine 16 17 Salendo oltre il Duomo, in una traversa sulla destra fu poi palazzo di giustizia, funzione che svolge si trova il Palazzo Donnaregina. Qui ha sede il ancora oggi (è sede del Tribunale Civile). Qui si MADRE (Museo d’Arte Contemporanea trova anche una delle porte di Napoli, Porta Donnaregina), firmato dal celebre architetto Capuana: eretta nel 1484, costituiva il più portoghese Alvaro Siza: un grande museo di respiro importante ingresso orientale alla città. internazionale. La collezione stabile è costituita dalle Qui e nella vicina Porta Nolana, nei pressi della opere dei tanti artisti che hanno collaborato in Stazione ferroviaria di piazza Garibaldi, ci sono due passato con la città: ospita infatti le creazioni che dei mercati più pittoreschi della città, specializzati in sono state a piazza Plebiscito e al Museo pesce, frutta e verdura. Archeologico negli anni scorsi, e inoltre opere Non lontano troviamo la chiesa di San Giovanni a immaginate, progettate, dipinte e costruite Carbonara costruita tra il 1343 e il 1418. Da vedere appositamente per questo museo: importanti lavori le eleganti cappelle Caracciolo del Sole (1427) di Long, Bianchi, Clemente, Horn, Kapoor, e Caracciolo di Vico (1516) e il grandioso Kounellis, Paolini, Sol Lewitt, Serra, e tanti altri. monumento funebre di Ladislao di Durazzo (1428), Atttraversata via Duomo, ancora su via dei Tribunali re di Napoli. si apre sulla destra il complesso del Pio Monte L’ultima tappa è piazza Mercato, uno dei luoghi della Misericordia, fondato nel 1601, tra le più cruciali della storia napoletana: qui nel 1268 venne antiche istituzioni benefiche della città. La chiesa decapitato Corradino di Svevia, e nel 1647 ottagonale ospita, sull’altare maggiore, la grande tela Masaniello adunò il popolo durante la sommossa raffigurante le Sette opere di misericordia, uno antispagnola da lui capeggiata. dei capolavori di Caravaggio. Interessante anche la La piazza è dominata da una tra le più popolari Quadreria, formatasi nel tempo grazie alle e venerate chiese di Napoli, la basilica di Santa donazioni. Tra i maggiori artefici di questa Maria del Carmine, dedicata a Santa Maria la collezione, il pittore Francesco De Mura, che nel Bruna. In suo onore, ogni anno a luglio, ha luogo 1782 lasciò in eredità ben 192 dipinti (oggi ne una festa con gare pirotecniche che si concludono restano 42). con l’incendio del campanile più alto della città (75 metri). Sulla via Nuova Marina, infine, si apre il Alla fine di via dei Tribunali ci troviamo di fronte a porto, iniziato da Carlo II con la fondazione del Castel Capuano, il più antico castello dei quattro Molo Angioino e ampliato nel corso dei secoli fino che vanta Napoli. Realizzato in epoca normanna, alla prima metà del ‘900, quando assunse le dimensioni attuali. mondo. Largo 3-4 cm Margherita di Savoia), MADRE - Museo d’Arte Contemporanea e cotto al punto giusto il pizzaiolo lavora di palmo Donnaregina circonda il disco di pasta e polpastrelli, usa il morbida ed elastica. pomodoro San Marzano, Castel Capuano una pizza Per preparare la più la mozzarella, l’olio d’oliva, Le Opere da regina classica delle pizze, il Parmigiano Reggiano di Misericordia la Margherita (inventata nel grattugiato e qualche foglia di Caravaggio Un buon “cornicione” 1889 dal pizzaiolo Raffaele di basilico fresco. distingue la vera pizza Esposito della pizzeria napoletana da quelle “Brandi” in occasione della preparate nel resto del visita a Napoli della regina
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 18 Da Castel Nuovo a viaggiatori illustri Foria e alla Sanità Ma che muraglie minacciose vedo? Una fortezza, nel cuor della città? Proprio così. L’osservo affascinato. Herman Melville, 1857 18 19 La zona compresa fra Castel Nuovo e il Museo Archeologico Nazionale, passando per via Toledo, è il centro di Napoli, la parte della città che i napoletani considerano la più rappresentativa e che racchiude alcuni dei monumenti simbolo della città: il Maschio Angioino, il Palazzo Reale, piazza del Plebiscito, il Teatro San Carlo, la Galleria Umberto I, il Museo Archeologico Nazionale. Castel Nuovo (chiamato così per distinguerlo dalle più antiche residenze reali, Castel dell’Ovo e Castel Capuano) è noto anche come Maschio Angioino. L’imponente fortezza, iniziata nel 1279 da Carlo I d’Angiò ma riedificata sotto gli Aragonesi, ha pianta trapezoidale ed è circondata da un fossato, dove poggiano gli alti basamenti delle cinque torri cilindriche. L’Arco di Trionfo segna l’accesso al castello e ne costituisce il principale ornamento. Fu eretto per celebrare l’ingresso trionfale in città di Alfonso d’Aragona nel 1443. I magnifici rilievi scultorei costituiscono il più alto esempio di scultura rinascimentale nel Meridione. All’interno del castello si trovano la cappella Palatina, unico edificio a conservare l’aspetto primitivo, e la straordinaria sala di Baroni. Al 1992 risale l’inaugurazione del Museo Civico. Castel Nuovo giganteggia al centro di piazza Municipio. Nella parte alta della piazza sorge Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, che incorpora la cinquecentesca chiesa di San Giacomo degli Spagnoli. Dietro l’altare maggiore è la tomba monumentale del viceré Pedro da Toledo. Palazzo Reale Castel Nuovo numerose botteghe specializzate nella lavorazione del ferro, del rame e della latta. Questa gli artigiani via e le strade limitrofe di rua Catalana (vicolo Graziella, via Basile, calata Ospitaletto) sono Nella zona di via Medina, diventate un allestimento vicino a piazza Municipio, permanente di ironici sbuca la stretta rua lampioni e sculture di ferro, Catalana, nota per le firmate dai maestri lattonieri.
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 20 viaggiatori illustri La prima impressione è quella di essere piovuti nel palazzo di un imperatore orientale. Non c’è nulla in tutta l’Europa che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea. Gli occhi ne restano abbagliati, l’anima rapita... Stendhal Galleria Umberto I Teatro San Carlo 20 21 La Galleria Umberto I (1887-1890) ha una Uscendo dal Teatro San Carlo ci troviamo nella splendida copertura in vetro e ferro, alta ben 57 vivacissima piazza Trieste e Trento (antica piazza metri, cui si accompagna un elegante pavimento a San Ferdinando), dove sorge lo storico caffè intarsi marmorei. All’interno hanno sede negozi, Gambrinus, fondato nel 1860, in passato meta caffè, librerie. prediletta di poeti e intellettuali. Inglobata nell’isolato della galleria, la chiesa di La barocca chiesa di San Ferdinando, affacciata Santa Brigida conserva nella cupola il bell’affresco sulla stessa piazza, è teatro di una grande tradizione: di Luca Giordano Il paradiso. ogni Venerdì Santo vi si esegue lo Stabat Mater di Pergolesi. Il Teatro San Carlo, inaugurato il 4 novembre 1737, in occasione dell’onomastico di Carlo di Attraversata piazza Trieste e Trento si sbocca sulla Borbone che ne aveva voluto la costruzione, è il più famosa piazza del Plebiscito, la più vasta della antico teatro lirico del mondo. L’edificio, distrutto città, spettacolare cornice di manifestazioni culturali parzialmente da un incendio nel 1816, fu restaurato e di concerti. Ne caratterizza il profilo la chiesa di da Antonio Niccolini, autore anche della facciata. San Francesco di Paola, con il suo colonnato Nella prima metà dell’800 il Teatro San Carlo visse neoclassico e l’interno ispirato al Pantheon di Roma. una memorabile stagione di gloria, grazie all’impresario Domenico Barbaja, che ingaggiò Al centro della piazza le due statue equestri di musicisti come Gioachino Rossini e Gaetano Carlo di Borbone (opera di Antonio Canova) e di Donizetti. Ferdinando I guardano il grande Palazzo Reale. La costruzione fu iniziata nei primi anni del ‘600, su progetto di Domenico Fontana. Arricchito da Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte con decorazioni e arredamenti neoclassici in parte provenienti dalle Tuileries, fu danneggiato da un incendio nel 1837 e restaurato da Gaetano Genovese. Per visitare i preziosi interni si oltrepassa il vasto cortile d’onore e si accede al Museo dell’Appartamento Storico (trenta sale su un unico piano) che hanno conservato decorazioni e arredi originali. Bellissimo lo scalone monumentale rivestito di marmi colorati e il Teatrino di Corte, sala delle feste trasformata nel 1768 da Ferdinando Fuga in un grazioso ambiente rococò. In altri ambienti del palazzo ha sede la Biblioteca Nazionale, che vanta una raccolta di più di un milione e mezzo di volumi, tra cui preziosi codici medioevali. Anche i famosi papiri di Ercolano sono conservati qui. Piazza del Plebiscito e chiesa di San Francesco di Paola del Plebiscito si festeggia di Pizzofalcone, primo il figlio Gennaro, martire l’ultimo dell’anno con un nucleo dell’insediamento della Rivoluzione grande concerto, nel quale greco di Partenope. Partenopea del 1799, si alternano cantanti e Qui ha sede l’Istituto Italiano fu impiccato. Capodanno a piazza personaggi dello spettacolo. Istituto Italiano degli di Studi Filosofici, nel Come recita un rapporto del Plebiscito Nel periodo natalizio, Studi Filosofici monumentale Palazzo Serra dell’Unesco, l’Istituto “ha inoltre, artisti di fama di Cassano, dallo splendido conquistato una dimensione Dal 1994, anno in cui è mondiale espongono nella Da piazza del Plebiscito, scalone. che non trova termini di stata pedonalizzata piazza installazioni di arte salendo lungo via Gennaro L’ingresso principale fu paragone nel mondo e diventando il simbolo della contemporanea. Serra, si raggiunge via murato nel 1799 dai duchi contribuisce a fare di Napoli rinascita della città, a piazza Monte di Dio nel quartiere Serra di Cassano, dopo che una vera capitale culturale”.
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 22 viaggiatori illustri viaggiatori illustri “Vulimmo vedé a don Peppe!” Parto. Non dimenticherò né via Toledo né tutti gli altri La folla napoletana sotto il balcone di Palazzo Doria d’Angri, dove Garibaldi alloggiava quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo. Stendhal, 1817 22 23 Da piazza del Plebiscito si diparte via Toledo, l’asse Ornata del monumento a Dante (1872) di Tito principale dell’espansione urbana voluta nel 1536 Angelini, è delimitata dall’emiciclo del Foro dal viceré Pedro de Toledo. Per molti napoletani Carolino, costruito da Luigi Vanvitelli. A sinistra essa si chiama semplicemente “Toledo”, per altri è dell’emiciclo, spicca Port’Alba (1625), da cui si via Roma (fu chiamata così dal 1870 fino agli anni accede all’omonima via, regno di alcune delle Ottanta del ‘900). Via Toledo è una delle maggiori librerie più antiche di Napoli. strade della città, caratterizzata da chiese e palazzi antichi, come il Carafa di Maddaloni (1582) e il Vicino a piazza Dante è il Museo Archeologico Doria D’Angri (1755), frutto del genio di Luigi Nazionale, il più importante museo del mondo per Vanvitelli. Dal suo balcone Giuseppe Garibaldi l’archeologia classica. Carlo di Borbone collocò in proclamò l’annessione del Regno delle Due Sicilie al questo palazzo (l’antico “Palazzo degli Studi”, cioè Regno d’Italia. l’università) la più grande raccolta d’arte d’Italia, la A ridosso di via Toledo e ai piedi della collina di collezione Farnese ereditata dalla madre Elisabetta. San Martino si sviluppa la ragnatela dei Quartieri A questo patrimonio si aggiunse negli anni la più Spagnoli. grande raccolta archeologica del tempo, i reperti delle città e delle ville sepolte dal Vesuvio nel Arrivati in piazza Carità, va fatta una deviazione per 79 d.C. visitare due gioielli dell’arte rinascimentale: la chiesa di Monteoliveto e quella di Santa Maria la Nova. Il nucleo più prezioso del Museo è costituito dai mosaici, le pitture, i gioielli, gli oggetti recuperati dalle case vesuviane. Una collezione senza paragoni al mondo, che Costruita nel ‘400, la chiesa di Monteoliveto o attira naturalmente milioni di visitatori. Sant’Anna dei Lombardi conserva al suo interno Altro punto di forza è la meravigliosa collezione di sculture la semplicità e il rigore formale della struttura classiche, in massima parte copie romane di originali originaria. L’altare Del Pezzo e l’altare Ligorio sono greci, tra cui le celebri sculture farnesiane (il Toro, l’Ercole capolavori della scultura rinascimentale. Nella zona Farnese, e decine di altre). Ricchissima la collezione di absidale è ospitato il magnifico gruppo del cammei e gemme intagliate, che comprende Compianto sul Cristo morto, statue in terracotta a l’eccezionale Tazza Farnese. Di grande importanza la grandezza naturale (che secondo la tradizione raccolta di epigrafi, oltre 2000, in quasi tutte le lingue parlate un tempo in Campania (dal greco all’osco, rappresenterebbero i membri della famiglia reale dall’etrusco al latino). Seconda per importanza in Italia solo aragonese). a quella di Torino è la collezione egizia. Una sezione è dedicata alla Villa dei Papiri, la famosa casa Rinascimentale è anche la chiesa di Santa Maria romana di Ercolano che ha restituito una grande quantità di Mosaico di la Nova, con imponenti chiostri. Edificata nel ‘200, materiale archeologico, tra cui celebri statue in bronzo e in Alessandro Magno venne completamente rifatta a partire dal 1596. marmo. Museo Splendido il soffitto a cassettoni in legno dorato, nei Singolare il Gabinetto Segreto, una sezione museale che Archeologico ricostruisce la collezione ottocentesca di opere all’epoca Nazionale quali sono inserite 46 tavole dipinte alla fine del considerate ‘oscene’ e riservate solo a visitatori autorizzati. ‘500 dai principali artisti napoletani dell’epoca. Si tratta di sculture, affreschi, mosaici, amuleti, lucerne e Metrò dell’Arte graffiti di soggetto erotico, rinvenute principalmente negli Tirannicidi L’ultimo tratto di via Toledo sfocia su piazza Dante. scavi vesuviani. Museo Archeologico Nazionale spagnole e le loro famiglie, Napoli. Infatti le fermate d’arte contemporanea. Nella i Quartieri Spagnoli si sono comprese nella tratta stazione Museo, firmata da col tempo trasformati in una Vanvitelli-Dante, che unisce Gae Aulenti, sono esposte la città nella città, un quartiere il centro storico al Vomero, grande testa bronzea di i Quartieri Spagnoli vivace e pittoresco. Metrò dell’arte sono conosciute come le cavallo, denominata Cavallo Percorrendo questi vicoli “stazioni dell’arte”. Mentre Carafa (appartenente al (con prudenza), ci architetti di fama Museo Archeologico Tracciati nel XVI secolo imbatteremo in ragazzi che “Il miglior museo d’arte internazionale hanno Nazionale) e la copia secondo un impianto a giocano a pallone, contemporanea d’Italia”. rivalutato lo spazio dell’Ercole Farnese, eseguita scacchiera a piccoli lotti per bancarelle che vendono Così è stata definita la linea circostante, le stazioni sono dagli alunni dell’Accademia Mercato della di Belle Arti di Napoli. accogliere le truppe di tutto. 1 della metropolitana di state arricchite di opere Pignasecca
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 24 viaggiatori illustri Tre giovani amici che avevano fatto insieme il viaggio in Italia visitavano l’anno scorso il Museo degli Studi, a Napoli, dove sono riuniti diversi oggetti antichi trovati negli scavi di Pompei e Ercolano… Il più giovane, fermo davanti a una vetrina, non pareva udire le esclamazioni dei compagni, tanto era assorto in una profonda contemplazione. Théophile Gautier, 1852 24 25 Dal Museo si sbuca su piazza Cavour: da qui Catacombe di San Gennaro nasce via Foria che attraversa i popolarissimi rioni Sanità, Vergini e Sant’Antonio. Da vedere in questa Orto Botanico zona la bella chiesa seicentesca di Santa Maria Chiesa di Santa della Sanità, con la sontuosa scalinata a tenaglia Maria della Sanità che incornicia la cripta. Dalla chiesa si accede alle catacombe di San Gaudioso. Nel quartiere si trovano i settecenteschi Palazzo dello Spagnolo e Palazzo Sanfelice, architetture scenografiche prese a modello anche per allestimenti teatrali, entrambi opera di Ferdinando Sanfelice. Più avanti, via Foria giunge all’Orto Botanico. Istituito nel 1807 da Giuseppe Bonaparte, fu concepito in origine soprattutto come strumento per la conoscenza delle piante utili all’agricoltura e ai commerci e di quelle officinali. Oggi in un’area di circa 12 ettari sono presenti diecimila specie per un totale di quasi venticinquemila esemplari, una delle collezioni più importanti d’Italia per consistenza ed estensione. Interessante in particolare la ricca raccolta di piante succulente. Nella vasta piazza Carlo III si può ammirare la facciata del gigantesco Albergo dei Poveri, iniziato da Ferdinando Fuga nel 1751. L’opera, che avrebbe dovuto ospitare tutti i poveri del regno, rimase incompiuta. Attualmente è in corso un progetto di restauro. Tornati al Museo Archeologico, si sale verso Capodimonte percorrendo via Santa Teresa degli Scalzi. A fianco della grande chiesa dell’Incoronata del Buon Consiglio si trovano le catacombe di San Gennaro, tra le più antiche e suggestive della Campania. Proseguendo, in cima alla collina si arriva al grande Palazzo Reale di Capodimonte, che ospita il museo omonimo. La sua abitazione in via architettoniche. Adottare un Ferdinando Fuga, nato per Santa Maria Antesaecula è defunto, non facendogli mai accogliere gli indigenti, diventata un luogo di culto mancare una candela secondo la volontà del re. dove rendere omaggio al re accesa, significa ottenere Incompleto rispetto al Totò e Eduardo, della risata. Eduardo De il cimitero delle protezione e apparizioni in il Real Albergo progetto originale (era poeti della Sanità Filippo, invece, studiò in Fontanelle sogno. Ingresso dalla dei Poveri previsto più grande), oggi una scuola del quartiere e lo piccola chiesa di ospita eventi culturali nelle “Sono del rione Sanità, il più ha celebrato in una delle sue È un ossario gigantesco in Maria Santissima del In piazza Carlo III si affaccia parti restaurate. famoso di Napoli”, amava opere teatrali più famose, caverne di tufo, dove Carmine, in via Fontanelle. la facciata dell'immenso dichiarare Totò, che nacque Il sindaco del rione Sanità migliaia di ossa e teschi edificio (m 600x150), in questo quartiere nel 1898. (1960). formano macabre strutture progettato nel 1751 da
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 26 La via del mare: da Chiaia a Posillipo Castel dell’Ovo 26 27 Il lungomare fra Castel dell’Ovo e Posillipo, con il panorama su tutto il Golfo, il Vesuvio e le isole, è l’immagine più famosa di Napoli. Il profilo della costa è dominato dalle massicce mura tufacee di Castel dell’Ovo, il più antico della città, che sorge sull’isolotto di “Megaride”, di fronte al famoso quartiere di Santa Lucia. Oggi collegata alla terraferma da un ponte, quest’isola fu scelta dal patrizio romano Licinio Lucullo per costruirsi una villa. Fu trasformata in convento dai monaci di san Basilio (492 d.C. circa). Con i Normanni divenne infine reggia fortificata, nel XII secolo. Da vedere la Sala delle colonne, forse l’antico refettorio dei monaci basiliani, costruita reimpiegando le imponenti colonne della villa di Lucullo. Dalla Terrazza dei cannoni, collocata nella parte più alta del castello, si gode di una vista meravigliosa sul Golfo. Sotto le mura del castello è il Borgo Marinari, costruito nell’800 e inizialmente destinato a ospitare le famiglie dei pescatori e le loro imbarcazioni. Oggi è sede di circoli nautici, ristoranti, bar e locali alla moda. Via Caracciolo e Villa Comunale attribuivano nel Medioevo poteri magici. Uno dei talismani del poeta si diceva fosse nascosto nel castello: Virgilio Mago un uovo conservato in una viaggiatori illustri caraffa racchiusa in una gabbia di ferro. Il castello Se v’è un luogo sulla terra dove si possa essere felice, Il nome di Castel dell’Ovo non sarebbe crollato finché deriva da una leggenda l’uovo fosse rimasto integro. è il lungomare di Santa Lucia. legata al poeta Virgilio, Paul Edme de Musset, 1885 al quale i napoletani
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 28 viaggiatori illustri Penso a te tutti i giorni, quando, aprendo il balcone, vedo questo bel mare scintillante spiegarsi silenzioso sotto gli aranci di Posillipo, solcato da numerose barche. le cui due piccole vele latine sono simili alle bianche ali delle rondini del mare. Ai miei piedi i prati della Villa Reale, sparsi di rose, verdeggianti già come nelle nostre più belle primavere. Alphonse de Lamartine, 1820 28 29 Passeggiando lungo la famosissima via Caracciolo, Vicina a piazza Sannazaro è via di Piedigrotta si gode di uno dei panorami più belli di Napoli, dal (detta così perché “ai piedi della grotta”, oggi Vesuvio fino alla collina di Posillipo punteggiata di galleria, scavata nel I sec. a.C. dai Romani per case immerse nel verde, il tutto incorniciato dal blu agevolare il percorso tra Napoli e Pozzuoli; intenso del mare. il quartiere aldilà della grotta si chiama invece Via Caracciolo corre parallelamente alla Villa Fuorigrotta), che termina di fronte alla chiesa Comunale (già Villa Reale), parco cittadino di Santa Maria di Piedigrotta. realizzato da Carlo Vanvitelli alla fine del ’700, e al Tra la chiesa e la stazione di Mergellina è ubicato “vecchio” lungomare che ancora oggi si chiama l’ingresso del Parco Vergiliano, uno dei siti più Riviera di Chiaia. Nella Villa Comunale si può frequentati dai viaggiatori del Grand Tour. Il parco visitare la Stazione Zoologica (fondata nel 1872 ospita la cosiddetta tomba di Virgilio, un sepolcro dal tedesco Anton Dohrn) cui è annesso l’Acquario del I sec. d.C. identificato dalla tradizione con la più antico d’Europa. sepoltura del poeta. Nel 1939 fu trasferita qui anche Sulla Riviera di Chiaia, nella neoclassica Villa la tomba di Giacomo Leopardi, morto a Napoli nel Pignatelli ha sede il Museo Principe Diego 1837. Aragona Pignatelli Cortes, che conserva gli arredi Se si lascia la costa, proseguendo verso il quartiere originali. È ospitata qui la ricca collezione di dipinti di Fuorigrotta, a piazzale Tecchio si trova la Mostra del Banco di Napoli. Nell’antica scuderia è in d’Oltremare, un vastissimo parco espositivo di apertura il Museo delle Carrozze, con una raccolta grande valore storico, architettonico ed ambientale, di carrozze e finimenti d’epoca. realizzato alla fine degli anni ’30. L’area di circa Via Caracciolo finisce a Mergellina, dove secondo 700.000 metri quadrati ospita edifici, giardini, la leggenda la corrente trascinò il corpo senza vita fontane, una grande arena all'aperto e un teatro. della sirena Partenope. Anche qui il panorama è mozzafiato: la collina di Posillipo, quella del Vomero e in lontananza il Vesuvio. Villa Comunale, sullo sfondo l’Acquario Villa Pignatelli delle Arti Napoli. Mille, le strade considerate scenografici, come piazza Il nuovo centro culturale più eleganti, con negozi dei Martiri, da sempre accoglie stabilmente rinomati. Alcune delle più considerata uno dei “salotti allestimenti per la famose ‘grandi firme’ buoni” della città, mentre il il PAN, Palazzo consultazione, l’esposizione shopping di lusso napoletane hanno sede qui, vicino rione Amedeo offre delle Arti Napoli e la promozione di opere dalla pelletteria un bel repertorio e documenti del all’abbigliamento, dell’architettura liberty a In via dei Mille, nel contemporaneo: dalla pittura L’ideale “passeggio per alle celebri cravatte. Napoli. settecentesco Palazzo alla scultura, dall’architettura negozi” inizia con via Toledo La zona di Chiaia è ricca di Roccella, è stato inaugurato alla fotografia, dal design e prosegue per le vie Chiaia, palazzi nobiliari del ’600 e Il PAN, Palazzo di recente il PAN, Palazzo al cinema. delle Arti Napoli Calabritto, Filangieri, dei del ’700 e slarghi
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 30 viaggiatori illustri viaggiatori illustri La magnificenza di una notte di plenilunio, quale la godemmo Qui abbiamo ammirato la tomba d’oro del sapiente Marone noi errando per le strade e per le piazze, a Chiaia lungo il (Virgilio) e quella strada, lunga un miglio, ch’egli tagliò in una sola passeggio infinito, e poi su e giù sulla riva del mare. Si è notte dentro la roccia viva. sopraffatti veramente dalla sensazione della infinità dello spazio. Christopher Marlowe, 1588 Val pure la pena di sognare così. Johann Wolfgang Goethe, 1787 30 31 Da Mergellina la panoramicissima via Posillipo risale la collina, l’antica Pausilypon (in greco “che placa il dolore”). Sul mare si vedono il gigantesco Palazzo Donn’Anna e numerose ville immerse nel verde. Sull’estrema punta del promontorio di Coroglio si trova la Villa del Pausilypon, i resti della lussuosa dimora appartenente a Publio Vedio Pollione, uno dei sostenitori di Ottaviano Augusto. Alla sua morte la villa passò all’imperatore. La grandiosa villa comprendeva più edifici realizzati tra il I secolo a.C. e il IV d.C., a coprire un’area di circa nove ettari. Al centro era la parte residenziale del complesso, intorno alla quale erano disposte strutture monumentali quali il grandioso teatro, l’odeion e le terme. Oltre a un proprio porticciolo ubicato nella Cala dei Lampi, il complesso beneficiava di proprie vie di collegamento come la galleria conosciuta con il nome di Grotta di Seiano, che attraversa tutto il costone roccioso di Coroglio e da cui oggi si accede al complesso. Palazzo Donn’Anna questa festa nacque, nel Novecento con cantanti- che sorge dal mare, è uno marito tornato in Spagna, 1835, la canzone napoletana autori popolarissimi e con dei simboli di Posillipo. sarebbe impazzita per il intesa come genere la Nuova Compagnia di Costruito nel 1642 da tradimento di un amante. musicale: Te voglio bene Canto Popolare che Cosimo Fanzago per Anna la festa di Piedigrotta assaje, musicata da Gaetano raggiunse celebrità Palazzo Donn’Anna Carafa, moglie del viceré di e la canzone napoletana Donizetti, diventò famosa in mondiale con Napoli Filippo Ramiro tutto il mondo. Le più La Gatta Cenerentola di Guzman, rimase incompiuto La festa si svolge a celebri canzoni napoletane Roberto De Simone; ed è Tra i più celebri della città assumendo il fascino di una settembre con cortei e videro la luce negli ultimi ancora molto viva grazie per la spettacolare rovina antica, fonte di spettacolari fuochi vent’anni dell’800, ma la all’attività di cantautori, collocazione ambientale, leggende tenebrose: d’artificio. Proprio durante tradizione è continuata nel gruppi rock, musicisti jazz. quasi un enorme scoglio donn’Anna, abbandonata dal
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 32 viaggiatori illustri Si dica, si racconti o si dipinga quel che si vuole ma qui ogni attesa è superata. Queste rive, golfi, insenature… Siano perdonati tutti coloro che a Napoli escono di senno! Johann Wolfgang Goethe, 1787 Panorama dal Parco Virgiliano 32 33 Il panorama più spettacolare di Posillipo si gode dal Parco Virgiliano, sulla sommità della collina. Tra alberi, giardini e strutture sportive, lo sguardo spazia su tutto il golfo di Napoli e sui Campi Flegrei, sul tratto di mare da cui emerge l’isola di Nisida. Questa vista eccezionale influenzò una generazione di pittori dell’800, conosciuti come “Scuola di Posillipo”. I loro ritratti di questo scenario incantato contribuirono a diffondere il mito delle bellezze di Napoli. Dalle pareti a strapiombo di Coroglio e cala Trentaremi, all’estremità occidentale di Posillipo, la vista guarda la vicina Bagnoli, oggetto di un ampio progetto di recupero teso alla riqualificazione ambientale della marina, della spiaggia e dell’ex area dell’Italsider, l’industria siderurgica in disuso da anni. Parte delle strutture sono state convertite nella Città della Scienza, in un interessante esempio di recupero di archeologica industriale. Museo interattivo dedicato ai fenomeni scientifici, alla storia delle scoperte, polo scientifico e tecnologico d’avanguardia, è il primo Science Center italiano. La visita, fra il grande planetario e gli strumenti scientifici che è ‘obbligatorio’ toccare, appassionerà in particolare i bambini. Nisida e, sullo numerosi stabilimenti cala Trentaremi, grandioso sfondo, Capo balneari. Alla fine della anfiteatro naturale con Miseno, Procida e Ischia discesa omonima si trova il altissime pareti di tufo gialle. lido Marechiaro, un tempo Qui si trova il Parco le spiagge per un piccolo villaggio di pescatori Sommerso di Gaiola, area tuffo in città nostalgicamente descritto dal marina protetta: sono visibili poeta Salvatore Di Giacomo i resti di alcune strutture Durante l’estate le spiagge di nella canzone omonima (una della vicina villa romana di Posillipo vengono prese lapide sotto la fenestella la Publio Vedio Pollione, d’assalto dai bagnanti. Sotto ricorda). Suggestiva è la sommerse dall’acqua a causa Palazzo Donn’Anna ci sono punta della Gaiola con del bradisismo.
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 34 Le colline: dal Vomero a Capodimonte 34 35 Il Vomero è nato nell’800, in una zona verde rinomata per i magnifici panorami sul Golfo. Oggi le villette in stile liberty sono affiancate da palazzi moderni e questo quartiere è fra i più vivaci di Napoli, ricco di possibilità di shopping. Il cuore del Vomero è piazza Vanvitelli, da cui è facile raggiungere Villa Floridiana, dono di Ferdinando di Borbone alla moglie morganatica Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia. La palazzina elegante, realizzata da Antonio Niccolini e circondata da un vasto parco con finti ruderi, viali sinuosi, prati e belvedere, ospita il Museo della Ceramica Duca di Martina. Il nucleo principale del museo è costituito dalle raccolte donate dagli eredi di Placido De Sangro, duca di Martina, appassionato collezionista di coralli, avori, tabacchiere e soprattutto porcellane e maioliche. Rilevanti le raccolte di porcellane di Capodimonte e dell’Estremo Oriente. Museo di Capodimonte viaggiatori illustri Sala del Museo Duca di Martina nella Villa Floridiana Una vedova di quarant’anni, tutt’altro che bella ma buonissima donna, mi affittava allora la metà di una sua casetta... ai piedi della montagna che domina, in quei pressi, la villa della principessa Florida, moglie del vecchio re. È forse il solo quartiere di Napoli un po’ tranquillo. Stendhal, 1839
Generale_ITA 25-03-2008 13:05 Pagina 36 viaggiatori illustri Sotto, la grande città con le sue quattrocentomila anime, le sue tegole rosse e i blocchi irregolari di edifici in mattoni, che contrastavano con le cupole d’oro delle chiese superbe. Napoli com’era A.J. O’Reilly 1884 alla fine del Quattrocento. Tavola Strozzi Museo di San Martino 36 37 Da piazza Vanvitelli si può raggiungere (anche con L’interno della chiesa è un trionfo di affreschi, sculture, scale mobili) la sommità della collina, su cui si marmi policromi, dipinti. Gli affreschi furono eseguiti, tra trovano Castel Sant’Elmo e la Certosa di San gli altri, da Giovanni Lanfranco e Battistello Caracciolo. Anche il presbiterio e la sagrestia sono ricchissimi di Martino. decorazioni: tele di Ribera, Massimo Stanzione, Guido Castel Sant’Elmo domina con la sua massa Reni, armadi e stalli lignei intarsiati. La volta della cappella imponente il profilo della città. Con la vicina del Tesoro è affrescata con il luminoso Trionfo di Giuditta Certosa, è visibile da molti punti di Napoli. Questa di Luca Giordano. Nelle sale intorno al Chiostro Grande ha massiccia fortezza fu costruita nel ‘300 da Roberto sede il Museo Nazionale di San Martino. Il percorso D’Angiò e completamente rifatta sotto il governo di espositivo comprende sezioni dedicate a scultura e pittura, Pedro de Toledo (1537-1546). La pianta ha la forma arti minori, teatro. Importante la sezione dedicata alle immagini della città, con opere dal ‘400 in poi, tra cui la di una stella a sei punte; in parte è scavata nella famosa Tavola Strozzi. Di particolare interesse la sezione massa tufacea ed è circondata da bastioni e fossati. presepiale, composta dalle opere dei più celebri artisti del Dagli spalti si gode una spettacolare vista a 360 ‘700 e da due eccezionali insiemi: le statue lignee del gradi su Napoli. presepe quattrocentesco di San Giovanni a Carbonara e l’ottocentesco Presepe Cuciniello (così detto dal nome del Accanto al castello c’è il monumentale complesso donatore). Da non perdere il Quarto del Priore (l’alloggio della Certosa di San Martino, anch’essa di origine restaurato del padre Priore) in posizione panoramica, e il angioina: iniziata da Tino di Camaino nel 1325, fu bellissimo giardino del convento. trasformata tra gli ultimi anni del ‘500 e la metà del ‘600 dai più noti architetti ed artisti dell’epoca (Dosio, Fanzago), diventando la più compiuta espressione del barocco napoletano e uno dei più grandiosi monumenti della città. si arriva su corso Vittorio respingevano tutti coloro Veduta di Castel Sant’Elmo e della Emanuele fino a sbucare su che volessero assalire Certosa di San via Toledo, nel cuore della Castel Sant’Elmo. Martino da Castel città bassa. Nuovo la pedamentina Con i suoi 414 gradini è Presepe Cuciniello di San Martino uno dei percorsi più antichi Museo di di Napoli. San Martino Dal largo San Martino, Alla fine della prima rampa percorrendo la ripida via c’è un vecchio cancello che Pedamentina, una lunga porta nel ventre della strada gradinata, collina; qui le guardie reali
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