Leggere insieme la Bibbia, sapientemente guidati, per acquisire nuovi capitali narrativi

Pagina creata da Marta Caputo
 
CONTINUA A LEGGERE
Leggere insieme la Bibbia, sapientemente guidati, per acquisire nuovi capitali narrativi
Leggere insieme la Bibbia,
sapientemente guidati, per
acquisire   nuovi capitali
narrativi
Un’esperienza da ripetere e moltiplicare!

Rileggo d’un fiato l’articolo Un viaggio dalle mete
inaspettate che Maria Gaglione, aveva scritto dopo
l’appassionante esperienza della settimana Biblica vissuta al
Polo Lionello Bonfanti di Loppiano. Con Maria siamo diventate
grandi amiche ed abbiamo cominciato a comunicarci cose
importanti; eppure, se ci penso, ci siamo viste per la prima
volta solo alcuni mesi dopo, ma quell’intensa esperienza
condivisa ci aveva avvicinate.

Quando con Roberto e alcuni altri abbiamo realizzato che non
avremmo potuto ritagliarci una settimana per recarci di
presenza al Polo per partecipare, realizzata la possibilità di
iscriversi al corso online, abbiamo pensato di fare anche noi,
per quanto possibile, un’esperienza collettiva di ascolto e
condivisione.

Il focolare di Torino ci ha aperto le porte e abbiamo
organizzato un’aula-salotto in collegamento virtuale che la
tecnologia rendeva facilmente two-ways. Sono state giornate
avvincenti, sfruttavamo i trasferimenti a piedi casa-lavoro
per recuperare in cuffia la lezione che avevamo perso,
insomma, una bella full-immersion fruttuosa, un’importante
esperienza relazionale. Poter interagire con Loppiano con
riflessioni, domande, richieste di approfondimenti ci ha fatti
sentire davvero presenti…

Che dire, consigliamo vivamente l’esperienza! Certo, essere
presenti in loco ha un valore aggiunto, e quest’anno è più
Leggere insieme la Bibbia, sapientemente guidati, per acquisire nuovi capitali narrativi
fattibile perché i corsi sono due, più brevi, in febbraio
(15-17 sul Libro dell’Esodo) e in giugno (14-1 sul Libro del
Profeta Isaia).

Il   primo ciclo di trasmissioni “Benedetta Economia”, su
TV2000, appena concluso non fa che confermare la ricchezza di
parole che la Bibbia può offrire a ciascuno di noi per leggere
e narrare in modo più consapevole la nostra storia, per
scorire il nostro ruolo oggi nella società.

Proponiamolo nelle nostre comunità locali, può essere una
bella opportunità formativa da condividere! E per chi può…vi
aspettiamo al Polo!

Beatrice Cerrino

Per maggior informazioni

Cambiare le regole del gioco
è possibile
Una “iniezione di ottimismo e di speranza” cosí è stata
definita l’intensa giornata vissuta a Valdocco (Torino) sabato
25 novembre. Era incentrata su “Persone e imprese al servizio
del bene comune”. Promossa dall’AIPEC, (l’Associazione
italiana imprenditori per un’economia di comunione), ha visto
la partecipazione di numerosi protagonisti del mondo
economico, finanziario e sociale italiano. “Abbiamo toccato
con mano non esperienze di nicchia, ma un germe che puó
contaminare tutto il mercato e lo sta giá facendo”.
Leggere insieme la Bibbia, sapientemente guidati, per acquisire nuovi capitali narrativi
Sono i giovani, ‘i
                                      nuovi poveri”, vittime
                                      delle attuali dinamiche
                                      del mercato, numerosi
                                           nell’Auditorium
                                      salesiano gremito da
                                      oltre 600 persone da
                                      tutta Italia che, nel
                                      loro       articolato
                                      manifesto conclusivo,
                                      hanno    espresso    il
sentire comune. Ben motivato. Sul palco sono state presentate
non solo idee innovative, ma innumerevoli fatti che hanno
rivelato quale energia generativa si produce dal
capovolgimento dei parametri economici dominanti. I primi a
dare il loro saluto: la sindaca di Torino, Chiara Appendino
che ha evidenziato la preziositá di questa iniziativa
nell’attuale momento di crisi e il primo cittadino di Bra,
Bruna Sibille che ha auspicato uma prossima iniziativa dove a
Persone e imprese al servizio del bene comune, si aggiungano
anche le istituzioni.

Chiara Lubich (in video), con un messaggio di grande
attualitá, aveva richiamato il grave ‘prodotto’ del crescente
divario tra Paesi ricchi e poveri provocato dall’attuale
sistema economico: l’odio e la vendetta causa prima del
terrorismo. “Ma, aveva aggiunto, i beni non si muovono, se non
si muovono i cuori”. E indicava la fraternitá, “come la radice
da piantare in tutti i popoli”.

L’economista Stefano Zamagni (in video) aveva presentato
l’emergente ”economia civile” come antidoto ad una economia
individualista,  conflittuale e “predatoria”. Economia che,
come aveva evidenziato il prof. Luigino        Bruni “crea
solitudine e poi offre merci per colmarla”, produce
“ludopatia” con l’azzardo, alimenta la crisi ambientale, la
violenza con il redditizio traffico di armi. Mentre
Leggere insieme la Bibbia, sapientemente guidati, per acquisire nuovi capitali narrativi
l’”economia di comunione” (EdC) valorizza il capitale umano
“come prima ricchezza”, la generositá del dare come “fonte di
generativitá”, “ha nei poveri la parte fondativa”.

                                        Passiamo ai fatti: il
                                        semplice    gesto    di
                                        condivisione        del
                                        progetto di un nuovo
                                        impianto,     –   come
                                        racconta l’imprenditore
                                        Alberto Ferrucci, tra i
                                        pionieri dell’EdC –
                                        viene ricambiato con
                                        altre conoscenze che,
                                         applicate con successo
alla raffineria in cui lavorava,   ha   portato ad un importante
avanzamento di carriera. Con un vantaggio non solo personale,
ma dell’azienda stessa di 1.000 dipendenti in crisi: è ancora
la condivisione con i dipendenti di informazioni sulla
precaria situazione aziendale – sino ad allora riservate al
Consiglio di amministrazione – che, con la loro collaborazione
si aprono nuove prospettive e nuovo sviluppo. Per l’entrata in
circolo dei beni    piú   determinanti,    i   cosiddetti   “beni
relazionali”.

Uno stile incoraggiato anche da Papa Francesco tanto da
orientare trattative ad alto livello sul nuovo accordo siglato
tra sindacati e Federmeccanica sull’attuale problematica
evoluzione industriale provocata dalle nuove tecnologie. “Si
sono ‘capovolte le regole del gioco”, come ha raccontato
l’allora presidente di Federmeccanica Fabio Storchi: “si è
passati dalla conflittualitá tra imprenditori e lavoratori, a
un nuovo approccio di collaborazione e partecipazione dei
dipendenti alle scelte dell’impresa e ai risultati conseguiti.
Col riconoscimento che l’impresa è un bene di interesse
comune”.
Leggere insieme la Bibbia, sapientemente guidati, per acquisire nuovi capitali narrativi
Impossibile     citare
                                    tutti gli interventi,
                                    accomunati dai valori
                                    della   condivisione,
                                    inclusione,
                                    partecipazione.
                                    Possiamo elencarne solo
                                    alcuni:     dal   Polo
                                    imprenditoriale di EdC
                                    “Lionello    Bonfanti”
                                    sostenuto      da    un
azionariato popolare diffuso, ai 6 consorzi e trentatré
cooperative del Gruppo Tassano con l’inserimento dei piú
fragili e alle aziende innovative nel settore ambientale e
agricolo che offrono lavoro alle fasce piú deboli a cui si
dedicano le Comunitá Papa Giovanni XXIII e il Sermig. E
ancora: dal progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza” dei
migranti, a quello di solidarietá per la ripresa delle imprese
delle zone terremotate (Re-impresa), che vede assieme l’Aipec
e la Ong Amu (Azione per un mondo unito), operante da decenni
a livello Internazionale nel segno della fraternitá, ai 14
progetti internazionali di iniziative imprenditoriali
innovative, dall’Italia all’Africa, ancora ispirati dall’EdC.
Di rilievo il progetto imprenditoriale Michele Ferrero che
opera anche in paesi africani valorizzando materie prime e
manodopera locali per favorirne lo sviluppo e la
trasformazione da scarto in produttività e nuovi posti di
lavoro dell’Eco-pesce.

Ma si è parlato anche di finanza sostenibile, di banca etica,
di formazione all’economia civile e di comunione, con attori
di primo piano, ciascuno con una storia di scelte coraggiose e
feconde in netta controtendenza.
Leggere insieme la Bibbia, sapientemente guidati, per acquisire nuovi capitali narrativi
Valori tutti accolti in
                                       pieno daí giovani che
                                       nel loro manifesto
                                       lanciano due proposte a
                                       livello     político:
                                       elaborare “una nuova
                                       metrica della qualitá”
                                       che superi il criterio
                                       di misurazione del
                                       Pil,   colmi le lacune
                                       dei nuovi indicatori di
benessere equo e sostenibile e        entri nella legge di
stabilitá; trovare spazi comuni di progettazione tra studenti,
docenti, imprenditori, per focalizzare il valore educativo dei
principi oggi respirati”, per proporre un miglioramento della
legge che ha reso obbligatoria l’alternanza   scuola-lavoro.

Un panorama quello presentato a Valdocco, in chiara sintonia
con il messaggio del Papa ascoltato in apertura, che al
recente incontro con imprenditori, giovani e studiosi
dell’EdC, aveva concluso invitando a continuare a “dire no ad
una economia che uccide e sí a una economia che fa vivere
perché condivide e include i poveri, usa i profitti per creare
comunione”.

Carla Cotignoli

Foto tratte dal sito www.aipec.it

Leggi anche: www.cittanuova.it

Comunicato stampa finale

Rivedi lo streaming:

https://youtu.be/eLY-kxlF9ZU
Leggere insieme la Bibbia, sapientemente guidati, per acquisire nuovi capitali narrativi
Imprenditori                    per        il       bene
comune
Festa e convegno a Torino per i primi 5 anni dell’Aipec,
l’associazione ispirata all’Economia di Comunione, in dialogo
e partecipazione con numerosi protagonisti del mondo economico
e sociale in Italia.

Densa di contenuti e di partecipazione, con oltre 600
presenze, la manifestazione di sabato 25 novembre 2017 tenuta
dall’Aipec al Teatro Valdocco (la “casa di don Bosco”), a
Torino, nel cuore del “distretto sociale”, una terra che, dal
XIX secolo ad oggi, ospita e vede crescere iniziative civili e
religiose a favore dei poveri.

                                       Aipec è l’“Associazione
                                       italiana imprenditori
                                       per un’Economia di
                                       Comunione”,         che
                                       raggruppa alcuni tra
                                       gli imprenditori e le
                                       persone che aderiscono
                                       al progetto dell’EdC
                                       lanciato da Chiara
                                       Lubich (fondatrice del
Movimento dei Focolari) nel 1991 in Brasile. Tutto ciò a
partire da normali aziende, attive nel mercato, che cercano di
operare a partire da una logica che mette al centro la persona
e il bene comune, e dove gli utili vengono redistribuiti in
tre direzioni: investimenti aziendali, formazione di giovani e
condivisione con i poveri.
Leggere insieme la Bibbia, sapientemente guidati, per acquisire nuovi capitali narrativi
La festa per i 5
                                            anni         dalla
                                            fondazione
                                            dell’Aipec si è
                                            svolta in maniera
                                            significativa     a
                                            Torino, città che –
                                            insieme a Bra e
                                            Marene,
                                            patrocinatori del
convegno insieme all’ Uncem piemontese, che rappresenta i
comuni montani della regione – nel giugno 2002 vide tra i suoi
cittadini onorari proprio la Lubich, che auspicò che il
capoluogo piemontese potesse essere una sorta di “capitale
della fraternità”, in virtù della sua forte vocazione sociale.

La conduzione della mattinata è stata affidata a Lorena
Bianchetti, volto noto della Rai che ha conosciuto e
apprezzato l’esperienza Aipec durante le trasmissioni
televisive. Dopo i saluti istituzionali, tra i quali quelli
delle sindache di Torino e di Bra e della Regione Piemonte,
c’è stato l’intervento videoregistrato del professor Stefano
Zamagni dell’ Università di Bologna: «Dalle radici storiche ad
una definizione moderna. Una riflessione sull’economia
civile».
Lo stato moderno, ha ricordato il relatore, nasce per vincere
la situazione ad esso antecedente, quella conflittuale
dell’homo homini lupus (l’uomo che si comporta come un lupo
predatore nei confronti dei suoi simili), definita dal
filosofo inglese Hobbes, realtà che vede gli uomini “tutti
contro tutti”, per affermare, sui propri simili, una
superiorità soprattutto individuale. Ebbene, in questo mondo
moderno, l’economia può essere uno strumento per favorire una
convivenza civile, se si esce dalla logica della “morte tua,
vita mia”, se, cioè, le imprese, pur competitive nei mercati,
adottano criteri gestionali ispirati alla fraternità.
Leggere insieme la Bibbia, sapientemente guidati, per acquisire nuovi capitali narrativi
Vivace     e    ricco     di
                                 riferimenti all’attualità,
                                 il successivo dialogo tra il
                                 pubblico e Luigino Bruni,
                                 docente universitario alla
                                 Lumsa di Roma e all’istituto
                                 universitario Sophia di
                                 Loppiano,      sul    tema:
                                 “Dall’economia       civile
                                 all’economia di comunione”.
«Il primo capitale di un’azienda – sostiene Bruni – è il
capitale umano e solo se ne si è rispettosi “custodi” si
possono raggiungere risultati positivi anche socialmente,
ispirati dalla “generosità” che può generare la vita anche in
campo economico».

Stefano Passaggio

Leggi l’articolo completo su Città Nuova

ed anche sul sito dell’AIPEC

www.aipec.it/27112017-citta-nuova-imprenditori-per-il-bene-com
une/

Rivedi le dirette:

https://youtu.be/eLY-kxlF9ZU

Servizio su RETESETTE

Vedi anche altro articolo su Focolaritalia

Comunicato stampa finale
Leggere insieme la Bibbia, sapientemente guidati, per acquisire nuovi capitali narrativi
Un laboratorio per l’Italia a
LoppianoLab
A questo link potete trovare tutti gli articoli pubblicati da
Città Nuova sull’edizione di Loppianolab 2017:

Città Nuova Focus Loppianolab 2017
Iscrizione   Genfest   2018:
dall’Italia a Manila
CLICCARE SULL’IMMAGINE SOTTOSTANTE CON LA SCRITTA ISCRIZIONE
PER PROCEDERE AD INSERIRE I PROPRI DATI:

Liberatoria per i partecipanti minorenni

Leggere attentamente questa pagina

Referente per la Zona Italia: Mariachiara Santoro (329 2034569
– mch.88@inwind.it)

AAA GENFEST 2018 – AGGIORNAMENTO 8-1-18
Stiamo aspettando indicazioni da Manila, ma nel frattempo, se
qualcuno ha ancora il desiderio di andare al Genfest, si può
iscrivere al solito link (vedi sotto) e cercheremo di farlo
partire lo stesso.
Però chi si iscrive deve sapere che: se volsse fare anche il
Pre-Genfest a Dumaguete (la città dove andrà l’Italia), non ci
sono più posti attualmente, quindi probabilmente dovremo
scegliere un’altra destinazione per chi si prenota adesso.
Questo significa che in ogni caso il costo del volo cambia,
perché non ci sono più posti sullo stesso aereo prenotato
dall’Italia!
Invece, per chi volesse fare solo il Genfest, il costo è
sempre di 200 euro (vitto, alloggio e kit Genfest, dalla cena
del 6 luglio al pranzo dell’8 luglio). Il viaggio ognuno lo
gestisce in modo autonomo.
C’è già un piccolo gruppo dell’Italia che parteciperà al solo
Genfest e che si è organizzato ognuno il proprio viaggio,
quindi cercheremo di farli stare tutti insieme.
Come sempre, a vostradisposizione per chiarimenti.
FORM ISCRIZIONE: https://goo.gl/4LWhJw
INFO PRATICHE (Focolaritalia): https://goo.gl/KrLrb8

______________________________________________________________
___

Movimento   diocesano   di
Teramo: la festa del primo
40simo
Si è svolta nella giornata del 17 settembre al Villaggio
Welcome Riviera d’Abruzzo di Tortoreto Lido una giornata per
rivivere i 40 anni del Movimento diocesano di Teramo-Atri.
Presenti il cardinal Joao Braz De Aviz,         l’arcivescovo
Giuseppe Petrocchi, il vescovo di di Termoli Larino Gianfranco
De Luca insieme al responsabile del Movimento diocesano don
Giovanni D’Annunzio. Un saluto del vescovo di Teramo-Atri
mons. Michele Seccia. Una festa per tutta la comunità.

Ha parlato del «grande contributo per tutta la Chiesa del
Movimento diocesano» il cardinale Joao Braz De Aviz durante la
celebrazione eucaristica in occasione del 40simo del Movimento
diocesano di Teramo-Atri svoltosi il 17 settembre presso il
Villaggio Welcome Riviera d’Abruzzo di Tortoreto dal titolo
“40 anni per costruire una grande famiglia…un giorno per
guardarsi negli occhi”. Presenti oltre al prelato brasiliano,
anche l’arcivescovo Giuseppe Petrocchi, il vescovo di Termoli
Larino Gianfranco De Luca e il responsabile del Movimento
diocesano don Giovanni D’Annunzio, mentre un pensiero a tutti
i partecipanti è stato fatto arrivare dal vescovo di Teramo-
Atri mons. Michele Seccia impossibilitato a partecipare alla
giornata del 17.

Una festa a cui ha preso parte tutta la comunità dei Focolari
della zona e non solo. Molti dei presenti, poi, negli anni
hanno preso parte in questi 40 anni ai campiscuola di una
settimana circa organizzati nella Diocesi per ragazzi e
giovani dagli 11 ai 19 anni.

Ma facciamo un po’ di storia. Tutto inizia nel settembre 1977
a Tossicia con due giovani sacerdoti Gianfranco e Giovanni che
vivono la spiritualità dei Focolari. Arriva il primo
caposcuola nello stesso anno a Giulianova (Te) in cui
partecipano 40 giovani di 11 parrocchie della diocesi. Poi
sarà la volta di Fabriano, Civitella, Sant’Angelo in Pontano,
Prati di Tivo, Termoli e in particolare di Montemonaco che ha
continuato ad accogliere i giovani e ragazzi dei campiscuola.
E dal 1977 ad oggi i numeri della presenza del Movimento dei
focolari è cresciuto in maniera esponenziale in questo angolo
di Abruzzo grazie proprio alla presenza della realtà
diocesana: 5.000 i giovani passati attraverso i capiscuola;
90 le parrocchie in cui è presente e molti tra consacrati e
coppie e ancora tanti i figli delle stesse coppie venute ai
campi.

                                      Durante la giornata del
                                      17 dopo la celebrazione
                                       mattutina si è passati
                                       al pomeriggio con i
                                       racconti            dei
                                       protagonisti. Guido è
                                       stato tra i primi 12
                                       giovani coinvolti. Ad
                                       oggi è un signore di
mezza età con una professione: «L’Ideale mi ha insegnato a
fare il medico, mi ha istruito a come pormi nei confronti dei
pazienti». Continua Stefano anche lui ormai adulto: «Venne in
classe del IV ginnasio don Giovanni e ci comunicò che a Teramo
sarebbero venute 12 persone da Tossica. Da lì ho iniziato
questo cammino. Condividevamo tutto ed ad oggi ti rendi conto
che hai voluto dare la tua gioventù a Dio».

Dice Don Giovanni responsabile del Movimento con una coppia:
«C’è certezza che Dio ci ama sempre ed è una storia anche per
questi 40 anni. L’altra è che se c’è il Movimento diocesano
c’è stato il sì di tanti. Ogni momento è buono per rinnovare
il nostro sì».

Gli fa eco l’arcivescovo Petrocchi sullo sguardo presente e
passato: «Questo non è solo momento del ricordo, ma della
memoria che è un evento abitato da Dio e perciò è eternizzato.
Qui c’è memoria perché se incontro di nuovo qualcuno ritrovi
quello che si è vissuto insieme intatto. Oggi è la giornata di
una memoria grata».

E poi messaggi video, tanti, di chi non è potuto esserci e
racconta quegli anni e l’impatto importante che i capiscuola
hanno avuto nel proprio cammino spirituale innescando la
scintilla d’Eterno. E’ il racconto di Francesca oggi clarissa
o di Alessandro, focolarino, in Pakistan da 18 anni. E ancora
si leggono le esperienze dei ragazzi e degli educatori che
raccontano dello «scoprirsi madri e padri dei giovani con cui
si viene a contatto».

In serata infine un musical su Pietrino Di Natale, gen di
Ornano (Te) dei primi tempi morto inghiottito dalle onde del
mare nel 1984. Un ragazzo che ancora oggi continua a ispirare
tanti giovani del Movimento diocesano di Teramo-Atri sul dare
la vita per Gesù e l’unità.

Ed è tempo già di un nuovo appuntamento. Si parla fra10 anni
per festeggiare il 50simo. Siamo sul finale di giornata, ma la
gioia è piena e trabocca.

Mariagrazia Baroni
Mariapoli         2017      a
Bardonecchia: siamo diventati
una vera famiglia
È stata una Mariapoli-vacanza molto particolare, quella che si
è svolta dal 2 al 6 agosto a Bardonecchia presso il Villaggio
Olimpico, sulle montagne dell’Alta Val di Susa.

Chi è passato anche solo per un giorno ha potuto sentire,
infatti, mischiati tra loro tanti accenti: quello piemontese
unito a quello romano/laziale, vista la vivacissima
partecipazione di un nutrito gruppo – erano un’ottantina – da
Roma e dal Lazio; e poi il francese, l’inglese e l’urdu,
parlato dai ragazzi migranti africani e pachistani che in
questi anni sono entrati in contatto con la comunità dei
Focolari in Piemonte, ospiti d’onore di questa Mariapoli.
È stata l’accoglienza infatti, vissuta concretamente in tante
sfumature, il filo conduttore che ha unito gli oltre 300
partecipanti a questa singolare vacanza, accompagnati dalla
frase impressa sul braccialetto colorato che ognuno portava al
polso: “Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatta a te”.

Chi era arrivato tormentato dal trauma di una recente
separazione ha ritrovato la pace, chi carico dello stress dopo
un intenso anno di lavoro, si è detto rinfrancato dalle
bellezze della natura e dall’intenso clima di amore
scambievole, chi – ed erano molti – proprio nelle escursioni
in alta montagna, ha stretto rapporti antichi e nuovi. Non
solo.
Il ricco programma che aveva visto, primi protagonisti nella
preparazione dei mesi precedenti, i giovani della comunitá dei
Focolari del Piemonte, aveva offerto un’ampia gamma di scelta:
c’era chi si avventurava in escursioni ad alta quota, chi si
metteva in gioco in uno dei workshop (tra i più originali,
quelli dello slot motion, del ricamo e dei trucchi), chi
sceglieva un torneo sportivo, chi organizzava un’attività
last-minute … Non sono mancati i piú vari approfondimenti su
temi di stretta attualitá.

E testimonianze forti. Come quella di tre detenuti del carcere
di Fossano, autori di opere d’arte e non portate in mostra,
realizzate al corso di saldocarpenteria metallica, da 40 anni
tenuto quotidianamente da Enrico Borello, membro del Movimento
di Cuneo. Tra queste opere, un crocifisso originalissimo che
vorrebbero donare al Papa. Nella commozione – era generale in
chi ascoltava le loro storie – venivano sconvolti i luoghi
comuni su carceri e detenuti, rivelando un mondo di grande
umanità che non sempre si incontra fuori da quei muri e dentro
di noi.
Proprio sui pregiudizi che tante volte si accumulano creando
non poche barriere, è stato fatto uno zoom, suscitando uma
nuova presa di coscienza e un capovolgimento anche su tanti
altri temi caldi. Vi hanno contributo non poco Roland, giovane
camerunense, che su immigrazione e integrazione ha presentato
un volto ben diverso da quello diffuso qui in Europa.
Impressionanti le immagini proiettate dagli amici del “Pulmino
Verde”, un progetto nato qualche mese fa, da quattro
universitari torinesi con l’intento di portare aiuti al campo
profughi di Idomeni, in Grecia, che sta suscitando una vasta
onda di solidarietá. E mentre noi qui continuiamo a chiederci,
dove va l’Europa, sempre e ancora sotto l’ondata dei migranti,
Franco Chittolina, che per 20 anni ha lavorato nelle
istituzioni europee, ha ricordato che il nostro continente è
nato secoli fa proprio grazie alla fusione di culture diverse.
L’orizzonte si è poi aperto sul Brasile, ancora protagonisti i
giovani: “Avevo tutto: un lavoro, un buon stipendio, una bella
fidanzata. Ma era una vita piatta. Ho cercato di
nascondermelo, di dirmi: ma che cosa vuoi di piú? Ma questa
cosa mi lacerava”. Cosí si presenta Riccardo che insieme a
Serena, ha trovato una risposta in una scelta coraggiosa:
dedicarsi ai “meninos de rua”, i ragazzi di strada delle
favelas di Rio de Janeiro e di altre cittá brasiliane,
lavorando alla “Casa do Menor” nata da un sacerdote
piemontese, Don Renato Chiera. Partiranno nel prossimo
settembre.

In contemporanea, al “Kovo” i ragazzi hanno vissuto una
Mariapoli pensata per loro da un gruppo di giovani famiglie.
Hanno imparato a “fare pace” con la natura, con Dio, in Rete,
con l’altro … tutto accompagnato da giochi e gite che hanno
permesso loro di fare l’esperienza concreta della fraternità.
Anche i più piccoli, accompagnati da alcuni adulti, hanno
sperimentato la bellezza di fare tanti atti d’amore, essendo
così protagonisti nella costruzione della Mariapoli.
Filo d’oro che ha intessuto la vita di questi giorni: gli
approfondimenti spirituali sull’arte di costruire la pace e
l’unitá tra singoli e popoli con la voce di Chiara Lubich
all’Unesco    sull’amore al fratello, su come imparare ad
accogliere non solo gli altri, ma anche se stessi, sino a
rivivere con emozione, l’ultimo giorno, alcuni flash
dell’ultimissimo tratto di vita della diciottenne Chiara Luce
Badano, ora beata, quando l’acuta sofferenza física era da lei
trasformata in amore e luce. Testimonianza che ha preparato la
consegna del segreto di questa novitá di vita: Gesú che in un
culmine d’amore giunge a gridare l’abbandono del Padre, per
riunirci tra noi e con lui.

Le tante impressioni raccolte l’ultimo giorno testimoniano
come qui a Bardonecchia, si sia piano piano diventati una vera
famiglia al di là delle differenze culturali e linguistiche.
Qualcuno l’ultima mattina diceva: “Entrando per la prima volta
in questa sala mi sembrava enorme, oggi invece mi sembra un
salotto”.
Non per restare nel salotto, ma per portare questa onda di
fraternitá li dove ognuno vive.

Di Carla Cotignoli e Daniela Baudino

@mariapolieoltre
Circa 500 persone: adulti, giovani, famiglie con bambini,
anziani, sacerdoti, provenienti da tutta la Campania e da
Potenza e provincia, hanno preso parte, dal 13 al 16 luglio
2017, nell’incantevole scenario naturale di Lago Laceno, in
provincia di Avellino, alla Mariapoli 2017, della zonetta di
Napoli.

Il titolo “Oltre ogni perché” si è sviluppato attraverso
quattro grandi domande: “Perché in Mariapoli?”, “Perché il
dolore?”, “Perché insieme?” e “Perché tornare?”, nei propri
ambienti.

Attraverso il racconto di esperienze, la proiezione di
conversazioni di Chiara, appositi spazi per lo sviluppo di
idee forza, la condivisione in piccoli gruppi di quanto
ascoltato e visto, passeggiate, escursioni, giochi e,
soprattutto, il vivere assieme tutti i momenti della giornata,
si è creato un clima di famiglia, rafforzato dalla
partecipazione all’Eucarestia e dalla comunione dei beni
spirituali e materiali.

Particolarmente significative le esperienze di dolore di
diverse persone. Storie di quotidiana e, allo stesso tempo,
eroica solidarietà. Il segreto per tutti: saper riconoscere e
accogliere nelle “strettoie della vita” Gesù nel mistero del
Suo abbandono.

L’Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-
Bisaccia, Mons. Pasquale Cascio, ha visitato la Mariapoli
sabato 15 luglio ed ha presieduto la santa Messa, concelebrata
da numerosi sacerdoti. Nell’omelia, ha invitato i partecipanti
a seguire Dio sulla strada tracciata da Chiara, da lui
definita “donna dello Spirito”. «Solo vivendo come famiglia di
Dio – ha affermato- diamo una qualità nuova allo stare
insieme».

Facendo riferimento alle domande chiave della Mariapoli, Mons.
Cascio si è, poi, soffermato sul “Perché tornare?”, spiegando
che proprio il ritorno è la verifica del partire. Se non c’è
un tornare al porto, alla famiglia, all’amore, la partenza
potrebbe dirsi vana. Commentando la pioggia torrenziale,
rovesciatasi senza danni sul tendone proprio durante la Messa,
ha ricordato come sia proprio dall’Irpinia che partono tante
fonti d’acqua che dissetano la Campania e regioni circostanti
e si è augurato che allo stesso modo, la grazia caduta in
questi giorni sui partecipanti alla Mariapoli possa arrivare a
tutta la regione ed oltre.

Loreta Somma

Mariapoli 2017 a Lamezia
Terme: nuovi semi di speranza
in Calabria
Sono molte le Mariapoli che si stanno svolgendo in questo
periodo in giro per l’Italia, e una di queste è quella che si
è svolta a Lamezia Terme. La sua particolarità? Essere stata
progettata non come evento a sé, ma per sostenere il progetto
“Start Now” del Gen Verde portato in città dalla Fazenda da
Esperanza, a cui avrebbero dovuto partecipare una sessantina
di “giovani missionari”, e che si sarebbe concluso, oltre che
con la realizzazione di due spettacoli, anche con
l’inaugurazione della Fazenda femminile a Conflenti.

Nonostante alcune premesse che potevano essere sfavorevoli,
come il periodo estivo e alcune difficoltà logistiche, la
comunità dei Focolari, per sostenere il progetto, ha coinvolto
anche i propri ragazzi. Le giornate del centinaio di giovani
che ha preso parte al progetto (e tra loro anche un gruppo di
giovani immigrati) sono state intense: al mattino l’impegno
era tutto per i workshop artistici, mentre nel pomeriggio lo
sguardo era rivolto al servizio della città, dove i ragazzi si
sono resi protagonisti di azioni concrete, come ad esempio
un’azione ecologica in spiaggia.

Toccante il pomeriggio trascorso con un gruppo di minori
provenienti da un Centro di accoglienza di Vibo Valentia che
hanno donato le loro forti esperienze, testimoniando la
speranza trovata per l’amore ricevuto.

Tutti hanno potuto fare un’esperienza definita da loro stessi
come indimenticabile, dove ciascuno ha sperimentato la forza
del volersi bene reciproco che sa tirare fuori i talenti
nascosti e il profondo che ognuno porta dentro di sé.
Un’esperienza che i giovani hanno potuto donare anche
attraverso le performance dei due, applauditissimi,
spettacoli. “Musica, luci e colori infiammano il Teatro
Grandinetti con il concerto del Gen Verde. Lo spettatore si
ritrova a visitare mondi e storie differenti arricchendosi
interiormente”, così un giornale locale ha raccontato la prima
volta del Gen Verde a Lamezia Terme.

Parallelamente in città si svolgeva la Mariapoli, al cui
interno si sono svolti diversi laboratori tematici: l’Economia
di Comunione, con una Scuola di Economia sociale, civile e di
comunione che ha visto la partecipazione di diversi
imprenditori della Calabria, la politica, l’accoglienza e un
approfondimento di alcuni    punti   della   spiritualità   del
Movimento dei Focolari.

Tanti gli echi arrivati dai quattro laboratori: la sorpresa
per la scoperta di un’idea “rivoluzionaria” di economia, vista
già vissuta nelle esperienze concrete che sono state
presentate e che ha permesso di partire con idee
imprenditoriali e piste realizzabili per valorizzare ciò che
già c’è nel territorio. Un giovane si è così espresso: “è
stato un laboratorio di idee, speranze, possibilità, che ha
formato non imprenditori, ma persone consapevoli per poter
gestire una vera impresa”.

Il Laboratorio “Viaggio nella politica – Alla ricerca delle
ragioni dell’impegno sociale” ha riunito sindaci, politici in
genere e cittadini attivi ai quali ha proposto la fraternità
quale principio e metodo dell’agire politico. Interessanti e
appassionati sono stati gli interventi della Coordinatrice del
Patto civico di Reggio Calabria e di alcuni ei Sindaci
presenti (6 Sindaci e 2 Vice Sindaco), tra cui quello di
Lamezia Terme, per la prima volta in contatto con il Movimento
dei Focolari, che arrivato in Mariapoli con tanta delusione e
amarezza e ne è uscito sereno e rimotivato.

Tutti hanno convenuto sul fatto che la fraternità possa essere
l’elemento che, in quanto recepito e vissuto, può consentire
alla politica di riscattarsi dalla attuale crisi di valori e
di recuperare il rapporto con la cittadinanza amministrata in
un duplice processo che veda il valore della fraternità
vissuto tanto da chi amministra che da chi è amministrato.
Molto importante, in questo senso, il corale appello
sull’importanza della formazione dei giovani a questo valore e
la corale richiesta di continuare con questi incontri, perché
il luogo di speranza trovato non rimanga episodico.

Il laboratorio “L’accoglienza, un talento della Calabria” è
stato un “luogo” che ha dato voce ai migranti; le varie
toccanti esperienze di accoglienza hanno fatto vedere la
fraternità già in atto in un rapporto di reciprocità tra
migranti e accoglienti, uscendo dal laboratorio tutti più
fratelli.

Toccante è stato l’intervento di Mimmo Lucano, Sindaco di
Riace, famoso a livello internazionale per aver creato un
modello di integrazione sociale. Cinquecento profughi, su una
popolazione di 1.800 abitanti, sono diventati residenti e
hanno aiutato il paesino a sviluppare attività di
microeconomia basata soprattutto sulle attività di
artigianato. Così strade e case ormai abbandonate sono state
ripopolate da una comunità multietnica che ha ridato vita al
paese.

Il laboratorio “Una Via Nuova: la spiritualità dell’Unità” ha
dato la possibilità poi a molte persone di approfondire alcuni
punti della spiritualità del Movimento dei Focolari.
“Speranza” è la parola che meglio di ogni altra può riassumere
l’esperienza vissuta in Calabria in questa intensa settimana,
e che è spesso riecheggiata nelle parole di tanti partecipanti
nelle diverse espressioni che ha assunto la Mariapoli in terra
calabrese.

Una parola che in questa terra ha un significato particolare,
ma che da oggi può contare su tante mani e tanti cuori, pronti
a coltivarla per il bene della propria terra.

Ottava      edizione                                     di
Loppianolab
Sul tema “Né vittime né briganti. Cambiare le regole del
gioco”, dal 30 settembre al 1 ottobre 2017 si terrà l’ottava
edizione di LoppianoLab, il laboratorio nazionale di economia,
cultura, comunicazione, formazione e innovazione promosso
annualmente da Città Nuova, il Polo Lionello Bonfanti,
l’Istituto Universitario Sophia e dalla cittadella di
Loppiano, che ospita l’evento.
Raccogliendo l’invito
                                      di Papa Francesco, la
                                      convention si propone
                                      come   occasione     di
                                      confronto e proposta
                                      intorno ai temi in
                                      primo piano nel nostro
                                      Paese:
                                      dall’immigrazione    al
                                      lavoro, dalla povertà
                                      all’inclusione sociale,
dalla lotta alla corruzione all’impegno per il bene comune, e
poi famiglia, giovani, educazione e molto altro. Contro ogni
forma di esclusione e per l’accoglienza, contro la ricerca
dell’interesse privato e per la promozione di nuove virtù
civili, lavorando per trovare vie d’uscita alle contraddizioni
dei nostri tempi e per agire sulle strutture inique che
producono – appunto – “le vittime e i briganti”. LoppianoLab è
dunque un laboratorio culturale dove gettare i semi di un
nuovo pensiero e di un agire conseguente, nella convinzione
che la ricerca del profitto non può fare da bussola ad ogni
attività umana. L’evento è aperto a tutti coloro che si
interrogano su questi temi e intendono farsi “artigiani del
cambiamento”.

www.loppianolab.it

Programma_Loppianolab_20170926

Online       la       scheda           di       iscrizione:
www.schedaprenotazione.it/ll.asp

Per informazioni tel. 055 9051102

loppianolab.accoglienza@loppiano.it

Comunicato Stampa n. 1-LoppianoLab-2017.09.14

Comunicato Stampa n.2 Loppianolab
Comunicato Stampa n.3_LOPPIANOLAB-2017

Ufficio Stampa
Stefania Tanesini – +393385658244 – sif@loppiano.it

Invito-LoppianoLab-2017

Speciale Pre-LoppianoLab: EdC e lavoro!
Per gli appassionati al tema dell’Economia di Comunione e per
gli Animatori di Comunità del Progetto Policoro (Campo Estivo
accreditato), abbiamo pensato ad una giornata in più di
riflessione iniziando un giorno prima, dal venerdì 29
settembre 2017 a domenica 1 ottobre 2017      “Speciale Pre-
LoppianoLab: EdC e lavoro!”.
Tre giornate in cui si affronteranno le tematiche legate alle
idee imprenditoriali, alle esperienze, laboratori interattivi
e convegni.

http://www.pololionellobonfanti.it/speciale-pre-loppianolab-ed
c-e-lavoro/
Siracusa,     prima     città
siciliana    ad    accogliere
l’ideale della fraternità. Il
ricordo della Mariapoli
Le Mariapoli. Laboratori di fraternità e di dialogo.
Esperienze di condivisione e di comunione. Bozzetti di
convivenza temporanea, capaci di mostrare come sarebbe una
città se la sua norma di vita fosse l’amore vicendevole. Se ne
svolgono innumerevoli, ogni anno, pressocchè in tutti gli
angoli del mondo, anche nei più periferici del pianeta.

Una opportunità da vivere anche a Siracusa dove, dal 2 al 4
giugno 2017, si è tenuita la Mariapoli (la quarta dal 2012
promossa dalla Comunità locale del Movimento dei Focolari).

Siracusa fu la prima città siciliana che, nel lontano 1951,
vide nascere un primo nucleo di quella spiritualità, allora
agli albori che, in breve tempo, ancor prima del Concilio
Vaticano II, avrebbe rappresentato quella “primavera della
Chiesa” che, ancora oggi, si esplica attraverso i tanti
movimenti ecclesiali suscitati dal soffio dello Spirito. Fu
Graziella De Luca, una delle prime compagne della fondatrice,
Chiara Lubich, ad arrivare per prima a Siracusa, dove era
stata invitata da un sacerdote. E’ a quei giorni del 1951 che
si deve l’incontro con alcuni giovani, divenuti poi i primi
focolarini di Siracusa: Giuseppe (Peppuccio) Zanghì, Nuzzo
Maria Grimaldi, Angelino Rodante…
La    Mariapoli      di
                                       quest’anno ha avuto
                                       come titolo “Finestra
                                       di   Dio,    finestra
                                       dell’umanità” ed è
                                       stata incentrata su
                                       Gesù crocifisso ed
                                       abbandonato,         la
                                       “pupilla”   attraverso
                                       cui     Dio     guarda
l’umanità nel suo insieme ed anche ciascuno di noi quando
attraversa il tunnel buio che nasconde e custodisce ogni
interrogativo, apparentemente senza risposta, come il grido di
Gesù sulla croce. Gli oltre 160 “mariapoliti” partecipanti,
attraverso proposte di riflessioni, stimoli a vivere la
Parola, occasioni di dialogo e di condivisione di esperienze
in plenaria e per gruppi, hanno avuto l’opportunità di
riscoprire ciò (o meglio Colui) che solo dà un senso compiuto
ad ogni dolore, prova, sofferenza.

Il focus del giorno conclusivo, che cadeva nella festa di
Pentecoste, è stato incentrato sulla gioia, non quella
effimera, ma quella vera, che fiorisce dal dolore amato per
Gesù, frutto dello Spirito Santo, che abbiamo sperimentato
nella misura piena da Lui promessa.

                                      Presenze e contributi
                                      speciali         hanno
                                      impreziosito         la
                                      Mariapoli. La comunità
                                      di Siracusa ha potuto
                                      conoscere           due
                                      focolarini siracusani –
                                      Cettina Bonfante e
                                      Pippo Poidimani – che,
                                      agli inizi degli anni
                                      ’60, furono tra i primi
ad aderire all’ideale
dell’unità, ed un focolarino di origine lombarda, Ezio
Tancini, che in quegli stessi anni fu tra i primi responsabili
del focolare di Siracusa. Motivo di particolare gioia anche la
partecipazione sia dell’Arcivescovo metropolita Salvatore
Pappalardo che dell’Arcivescovo emerito Giuseppe Costanzo.

Marco Fatuzzo e Adele Campisi

Un’altra      economia       è
possibile,      serata     di
testimonianze di imprenditori
A Carrù, in provincia di Cuneo, una serata di testimonianze su
un’economia che metta al centro le persone prima del profitto.
Sono intervenuti imprenditori e lavoratori di aziende da
Piemonte e Liguria.

“Persona e lavoro sono due parole che possono e devono
stare insieme… senza la persona, il lavoro finisce per
diventare    qualcosa    di   disumano…    l’individuo     si
fa persona quando si apre agli altri” sono frasi di quanto ha
detto Papa Francesco pochi giorni fa ad una rappresentanza di
sindacalisti, e che sembravano riecheggiare quanto sentito
poche sere prima a Carrù.

La serata, intitolata “Un’altra economia è possibile?“, era
stata fortemente voluta da alcuni giovani lavoratori che non
si rassegnano a vivere quasi come macchine la loro
professione, ma che vogliono cercare strade che riportino il
lavoro ad una dimensione in cui la persona e le relazioni
abbiano l’attenzione che meritano. Era accaduto a qualcuno di
loro di incontrare imprenditori e lavoratori che hanno fatto
di questa visione del lavoro una scelta di vita e di impegno
quotidiano. Di qui l’idea di invitarne alcuni a portare le
proprie testimonianze, per farle conoscere a colleghi ed
amici.

E così eccoci a Carrù, sotto l’ala mercatale, la sera di
venerdì 23 giugno. Una serata molto partecipata in cui, in
un’atmosfera famigliare, sono state raccontate, anche con
immagini, esperienze concrete, comunicate da chi ogni giorno
cerca di attuare un’economia che abbia la persona e non solo
il guadagno come prima attenzione.

Tra queste Enrica Bruneri, membro del direttivo Aipec
(Associazione italiana Imprenditori per un’Economia di
Comunione), che ha raccontato la difficile transizione della
sua azienda nel tempo della crisi e il recupero di motivazioni
e idealità grazie all’associazione di cui è entrata a far
parte.

Simona Rizzi, presidente del consorzio Tassano Servizi
Territoriali (in provincia di Genova), tanti anni fa da
giovane precaria con un gruppo di giovani colleghi incontra
un’azienda di famiglia che mette a loro disposizione spazi ed
esperienza per formarsi come cooperativa a servizio di tante
forme di disagio e di povertà. La cooperativa Tassano è stata
un incubatore d’impresa ante litteram che ha dato origine via
via alle 33 cooperative che costituiscono oggi il Consorzio.

Marco Trabaldo, della cooperativa Villa Sole e del Gruppo Arco
di Torino, 25 anni fa con alcuni amici fonda una cooperativa
che si occupa inizialmente di tossicodipendenze, e ora
gestisce numerose strutture e servizi a favore di minori,
extracomunitari, persone con disabilità o con ritardi di
apprendimento.

Attilio Ianniello, presidente del Comizio agrario di Mondovì
(ente morale che da fine ottocento cerca di coniugare
agricoltura e cultura sociale), ha sottolineato l’impegno del
Comizio a diffondere le ragioni di un’agricoltura più
rispettosa dell’ambiente, e quindi dell’uomo, e la necessità
di salvaguardare la biodiversità.

E infine Emanuele Bressi, giovane imprenditore agricolo di
Fossano, con orgoglio ed entusiasmo ha raccontato i suoi 365
giorni di esperienza in questo settore, dopo aver rilevato un
anno fa l’azienda di famiglia.

Ancora un monregalese, Mauro Ventura (ora a Torino), ha
presentato l’idea che sostiene alcune di queste esperienze,
quella dell’economia di comunione, un nuovo modo di intendere
e vivere l’economia, proposto da Chiara Lubich (fondatrice del
Movimento dei Focolari) dopo aver visto, in un suo viaggio,
le drammatiche contraddizioni delle città brasiliane.

La serata di Carrù ha portato tanta gente comune, che ogni
giorno affronta le sfide di un mondo del lavoro a volte cinico
e impietoso, a ritrovare la speranza che è possibile un modo
diverso di fare economia e lavorare, mettendo al centro la
persona e non il profitto, e rimanendo fedeli ai valori più
nobili che ogni persona porta in sé. E’ per questo che dal
titolo dell’articolo abbiamo tolto il punto interrogativo.

Spirito Oderda – Lucia Salari

Associazioni dei                          “7       punti
contro l’azzardo”
Comunicato stampa

Le Associazioni dei “7 punti contro l’azzardo” incontrano
Baretta:
“Si sono poste le premesse per un metodo con il quale ricavare
un’agenda per continuare il dialogo sulla riduzione
dell’offerta e del consumo”

Oltre due ore di serrato e costruttivo dialogo si è tenuto nei
giorni scorsi presso il Ministero dell’economia e della
finanza tra la delegazione delle Associazioni, degli Enti
della Comunità Ecclesiale e dei Movimenti che avevano definito
i “7 punti comuni inderogabili sulla regolazione dell’azzardo”
e il Sottosegretario onorevole Giampaolo Baretta.
Come intervenire per operare una decisa riduzione sia
dell’offerta e sia del consumo, al centro dell’incontro.
“Si sono poste le premesse per un metodo con il quale ricavare
un’agenda per continuare il dialogo in corso: per rimediare
alle gravi conseguenze che l’abnorme dilatazione del consumo
di gioco d’azzardo ha arrecato alle persone, all’economia,
alla società e all’interesse pubblico fondativo dell’azione
dello Stato”. Ha fatto sapere la delegazione, guidata da Mons.
Alberto D’Urso e costituita da Mons. Enrico Feroci,
Consigliere della Consulta Nazionale Antiusura, dal Prof.
Maurizio Fiasco, Consulente della Consulta Antiusura, Antonio
Russo in rappresentanza della Campagna Mettiamoci in Gioco e
dall’Avv. Attilio Simeone, Coordinatore del Cartello “Insieme
contro l’Azzardo”.
Sono entrati quindi nel merito tecnico della gran parte dei 7
punti riassunti in un documento sottoscritto dalle varie
componenti che lo scorso 13 giugno avevano messo a punto una
chiara piattaforma.
1. Per entrambe le modalità di slot machine vanno definite e
adottate misure generali:
– In materia di somministrazione di alcolici e di possibilità
di fumare tabacco, attualmente consentita e proposta nelle
sale dedicate agli apparecchi automatici da gioco d’azzardo,
si tratta di impedire che la combinazione di alcolismo,
tabagismo affiancati ad ambienti progettati in modo
eccessivamente accattivante, attivino forme di compulsività
del giocatore;
– Al Servizio Sanitario Nazionale va affidata la sorveglianza
ferrea e dunque la verifica dell’impatto per la salute e per
la spinta alla dipendenza da gioco d’azzardo;
– Per il cosiddetto passaggio tecnologico da una generazione
di apparecchi ad un’altra si concorda, prima della decisione,
di mettere a disposizione delle parti e dell’opinione pubblica
tutte le più accurate informazioni riguardo all’architettura
del progetto industriale e dei sistemi di funzionamento: per
valutare le implicazioni per il controllo e i riflessi
sull’organismo umano;
2. La ventilata possibilità dell’obbligo di presentazione
della tessera sanitaria per gli accessi ai luoghi del consumo
di azzardo va corredata con norme e dispositivi rigidi che
impediscano la formazione di database dei clienti utilizzabili
a fini di marketing e di induzione ad aumentare il consumo da
parte dei clienti. La delegazione ha fatto presente al
Sottosegretario la necessità di procedere ad definire una
legislazione precisa e puntuale in tema di trattamento dei
dati con previsioni anche di natura penale per concessionari e
gestori che nel proprio ambito abusino dei dati utilizzandoli
in modo inappropriato;
3. Con riferimento alla pubblicità e al suo divieto integrale
si è si è proposto di studiare con l’Autorità garante delle
Comunicazioni una normativa prescrittiva che valga a rendere
effettiva l’inibizione di ogni forma di spot, richiami,
sollecitazioni commerciali;
4. Sul tema della dislocazione dei punti di accesso
all’offerta di gioco d’azzardo, così come per ogni competenza
spettante agli Enti locali, la Delegazione ha fatto presente
che non si potrà procedere a centralizzare una disciplina
unica in quanto si tratta di Diritti incomprimibili affidati
dalla Costituzione alle cure appunto degli Enti locali. Questa
invalicabile prospettiva è stata più volte ribadita dalla
Corte costituzionale nonché dalle pronunce del Consiglio di
Stato. Lo Stato centrale, potrà solo stimolare gli Enti locali
a provvedere senza però imporre limiti quantitativi e laddove
questi non dovessero provvedere, imporre delle prescrizioni
minime, nella logica del progressivo ridimensionamento
dell’esposizione del Paese ad un’attività comunque impattante,
e già adottate dai Comuni limitrofi che il Consiglio comunale
dovrà recepire con apposito Regolamento comunale apportandone
le opportune modifiche ritenute necessarie;
5. con riferimento agli orari di funzionamento dei punti di
accesso al gioco d’azzardo, in alternativa a un
indifferenziato valore numerico della misura, valgano le
stesse regole in tema di dislocazione dei punti di offerta e
nel caso di inerzia degli Enti locali, si propone di
parametrarli al tempo medio di apertura effettiva del
complesso delle attività commerciali di ogni specie e operanti
verso il pubblico nei singoli comuni o raggruppamento omogeneo
di comuni. Anche tale indicazione statale dovrà essere
recepita dal Consiglio comunale il quale dovrà provvedere
entro un termine onde poter apportare gli opportuni e
necessari scostamenti dall’indicazione statale;
6. riguardo all’estensione alle famiglie della possibilità di
accesso alla misura dell’articolo 14 della legge antiusura (
fondo di solidarietà con le vittime) gli esperti legislativi
del governo valuteranno la fattibilità di inserimento della
modifica parziale della norma nel decreto che eventualmente
recepisca l’accordo in sede di Conferenza unificata.

La   delegazione         si   propone       inoltre         di   proseguire   la
consultazione costante tra Associazioni, Enti della Comunità
Ecclesiale e Movimenti, da un lato, e il sottosegretario
delegato dal governo a trattare e coordinare la materia,
dall’altro.
Mons. Alberto D’Urso, Prof Maurizio Fiasco (Consulta Nazionale Antiusura)

Avv. Attilio Simeone (Cartello “Insieme contro l’Azzardo)

Francesco Marsico (Caritas Italiana)

Don Armando Zappolini (Campagna Mettiamoci in gioco)
Dott. Gianluigi De Palo e la Dott.ssa Emma Ceccarelli (Forum Associazioni Familiari)

Dott. Marco Dotti (Movimento No Slot),

Dott. Carlo Cefaloni e il Dott. Gabriele Mandolesi (Movimento Slot Mob)

Dott. Maurizio Avanzi (ALEA Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei

comportamenti a rischio)

Dott.ssa Daniela Capitanuckci (AND – Azzardo e nuove dipendenze APS)

Dott. Tarocchi Gianpiero (AGESC Associazioni genitori scuole cattoliche)

Dott. Matteo Iori (CONAGGA)

Dott. Antonio Russo (ACLI)

Pagina Facebook

Mariapoli 2017                                     –       Porretta
Terme (BO)
Volantino Mariapoli Porretta Terme (BO)
Cantieri Ragazzi per l’unità.
Estate 2017 in Italia
Durante questa estate 2017, come ormai da diversi anni, il
Movimento dei Focolari organizza in Italia diverse attività
per i ragazzi, diversi cantieri dei ragazzi per l’unità.

Qui sotto potete   trovare   una   prima   raccolta   dei   vari
volantini.
FORMIA: Volant
ino Stop and Go 2017
Per maggior informazioni EMILIA ROMAGNA
VENETO: Volantino Coloriamo_la_citta_2017
SARDEGNA

Elenco ancora incompleto e in progressivo aggiornamento
Mariapoli 2017 a Siracusa
Dal 2 al 4 giugno la manifestazione organizzata dal Movimento
dei Focolari si svolgerà a Siracusa, prima città siciliana
che, nel lontano 1951, vide nascere un primo nucleo di quella
spiritualità, allora agli albori che, in breve tempo, ancor
prima del Concilio Vaticano II, avrebbe rappresentato quella
“primavera della Chiesa”, che ancora oggi si esplica
attraverso i tanti movimenti ecclesiali. Fu Graziella De Luca,
una delle prime compagne della fondatrice, Chiara Lubich, ad
arrivare per prima a Siracusa, dove era stata invitata da un
sacerdote. E’ a quei giorni del 1951 che si deve l’incontro
con alcuni giovani, divenuti poi i primi focolarini di
Siracusa: Giuseppe (Peppuccio) Zanghì, Nuzzo Maria Grimaldi,
Angelino Rodante.

La Mariapoli, laboratorio di fraternità e dialogo, si svolgerà
a Villa Mater Dei (Belvedere di Siracusa, contrada Sinerchia).
Il titolo della Mariapoli 2017 sarà “Finestra di Dio, finestra
dell’umanità”. Parteciperanno alcuni focolarini che, fin dagli
anni 50 e 60, aderirono per primi all’ideale dell’unità e
collaborarono alla fondazione del Movimento dei Focolari:
Cettina Bonfante, Pippo Poidimani ed Enzio Tancini, lombardo
di origine, che fu tra i primi responsabili del focolare di
Siracusa, alla metà degli anni 60.
Invito e programma Mariapoli Siracusa
Mariapoli 2017 a Bardonecchia
(TO)

ISCRIVITI ORA NEL SITO DELLA MARIAPOLI DI BARDONECCHIA 2017

Mariapoli Vacanze – Auronzo
di Cadore (BL)
Mariapoli 2017 – Santuario di
La Verna

Mariapoli 2017 Courmayeur
Le comunità del Movimento dei Focolari del Mugello – Empoli
organizzano una Mariapoli a Courmayeur in Valle D’Aosta
invito mariapoli 2017
Inaugurazione della scuola
“Chiara Lubich” a Pesaro
Sabato 20 maggio, mattina presto, Pesaro. Pioggia a tratti
torrenziale. Le insegnanti della scuola elementare di Largo
Baccelli, per nulla allarmate, sono all’opera per rifinire i
preparativi della festa di intitolazione della loro scuola a
Chiara Lubich che avverrà da lì a poco.

20 maggio, h 10:30: il giardino addobbato a tema con le facce
del dado della pace è gremito di gente. Ci sono tutti: c’è il
vicario del Vescovo, don Stefano Brizi. C’è l’amministrazione
comunale, rappresentata dal sindaco Ricci, dall’assessore
Ceccarelli, l’assessore Bertolucci, il presidente della
Circoscrizione Schiaratuta. Ci sono i parroci delle chiese
limitrofe tra cui don Guido che questa scuola, restata per più
di 40 anni senza nome, l’ha vista nascere. Ci sono i cittadini
del quartiere e i parrocchiani.

Significativa è la presenza di persone di confessioni
cristiane non cattoliche, ma ancora di più lo è, per una
scuola multietnica e multiculturale quella della comunità
musulmana. Ci sono ovviamente la preside Anna Scimone, gli
allievi e i loro genitori. E c’è anche una nutrita
rappresentanza della comunità locale del Movimento dei
Focolari, a cui si sono aggiunti focolarini provenienti da
altre diverse parti d’Italia e che hanno voluto leggere il
messaggio della presidente Maria Voce, che ha voluto esprimere
la sua gratitudine per aver scelto Chiara quale “pattern di
riferimento didattico e come paradigma morale e sociale”,
utilizzando le stesse parole scelte dalla preside nella sua
lettera di annuncio e invito ricevuta dal Centro Chiara
Lubich. Aggiungendo la sua personale speranza, che “la scuola
Chiara Lubich possa davvero vivere e trasmettere gli alti
ideali di fraternità universale per cui Chiara ha vissuto.”

La fraternità che diventa strumento pedagogico è, come ha
spiegato il prof. Milan, ordinario di pedagogia interculturale
a Padova, un’intuizione avuta da Chiara Lubich a Washington,
in occasione del conferimento della laura honoris causa in
pedagogia. In quella occasione aveva intravisto la scuola come
“luogo fondamentale per la costruzione di un mondo unito”.

La scelta di intitolare la scuola a Chiara Lubich è il frutto
di un percorso condiviso e poi maturato attorno ad uno stile
inclusivo e ad una didattica e pedagogia rinnovate, dove lo
studente è al centro, che ha trovato l’approvazione dalla
Commissione scuola del Consiglio Comunale prima e della giunta
poi. Il terreno era pronto, perché in questi ultimi anni le
maestre della scuola avevano aderito al progetto “Coloriamo le
città per un mondo unito”, promosso da Verso un Mondo Unito
(onlus),  Movimento Ragazzi per l’Unità e AMU – Movimento
Umanità Nuova, espressioni nel sociale del Movimento dei
Focolari, che aveva come presupposto e fondamento delle
attività previste, la “Regola d’oro”, comune a tutte le
culture, ”Fa’ agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”,
principio e condizione indispensabile per ogni educazione. La
reciprocità, le relazioni di pace, e la “cultura del Dare”
sono divenuti così punti fermi per tutti a Largo Baccelli.

Per   rendere     accogliente     la   scuola     il   giorno
dell’inaugurazione, gli insegnanti si erano dati da fare già a
partire dai mesi scorsi, sacrificando le loro vacanze di
Pasqua per ristrutturare la recinzione e spendendosi per
rimettere a posto la facciata. Un contributo concreto è
arrivato anche dalla comunità dei Focolari, che ha organizzato
una cena di raccolta fondi con i quali sono state acquistate
le lettere dell’insegna. Quello intorno alla scuola è stato un
lavoro di squadra, reso possibile dall’aiuto di tutti: oltre
al loro, infatti, la scuola ha ricevuto anche l’aiuto del
Comune, che ha offerto il mezzo per tinteggiare, e della
Puoi anche leggere