Il dialogo - "Per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)". La Brexit svizzera? - ACLI-CH

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Il dialogo - "Per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)". La Brexit svizzera? - ACLI-CH
il dialogo
 bimestrale d’informazione e di opinione delle ACLI Svizzera
 associazioni cristiane lavoratori internazionali

«Per un’immigrazione moderata
(iniziativa per la limitazione)».
La Brexit svizzera?
 luglio 2020
 numero I1I - anno XXX
Il dialogo - "Per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)". La Brexit svizzera? - ACLI-CH
La vignetta   di Daria Lepori

Impressum
il dialogo
Bimestrale delle ACLI Svizzera
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Il prossimo numero sarà recapitato
il 25 settembre 2020. La chiusura di
redazione per contributi scritti è fis-
sata per l’11 settembre 2020.
Il Dialogo beneficia del contributo
del Governo per l’editoria italiana
all’estero

   2
          il dialogo III/20
Il dialogo - "Per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)". La Brexit svizzera? - ACLI-CH
EDITORIALE

“…. e arrivarono persone”                                                                Sommario
                                                                                         numero III - anno XXX

L
        a Svizzera dovrà esprimersi per l’ennesima
        volta sulla questione immigrazione. Il 27 set-
                                                                                         Il cuore e la mano                        4
        tembre gli elettori decideranno se mantenere                                     Dio, il forestiero e il migrante
la libera circolazione delle persone per i cittadini                                     Politica                                  5
dell’Ue e con essa il collaudato sistema di rapporti                                     Intervista al Console Generale di
bilaterali costruito, non senza tensioni, a cavallo                                      Zurigo Giulio Alaimo
degli anni ’90 e l’inizio del secolo attuale. Accordi
oggetto più volte di iniziative referendarie e intro-                                    ACLI FAI                                  6
dotti con tutte le cautele del caso: la clausola di                                      Audizione Matteo Bracciali
salvaguardia e un percorso di attuazione di ben 12                                       in Parlamento
anni, e misure di accompagnamento per impedire il
                                                                                         Ambiente e politica 7
dumping salariale, tanto per citarne alcune. Accordi                                     Multinazionali responsabili
che hanno portato reali semplificazioni per gran
parte delle aziende svizzere su numerosi aspetti, materiali e commerciali. E             DOSSIER                              8-12
naturalmente per i cittadini immigrati in Svizzera provenienti dai Paesi Ue:             • Intervista al Presidente Acli
basti pensare all’abolizione dello statuto dello stagionale e all’armonizzazione           Svizzera
delle contribuzioni pensionistiche e al loro coordinamento.                              • Il 27 settembre evitiamo il déjà-vu
Il dossier tematico di questa edizione mette a fuoco vari aspetti - sociali, politici,   • No a chiusura frontiere,
del mercato del lavoro - della posta in gioco il 27 settembre prossimo, grazie ai          salvaguardiamo i salari
contributi di numerosi opinionisti, come pure una retrospettiva storica - con            • Tornando indietro non si
l’intervista a Concetto Vecchio, editorialista del quotidiano La Repubblica -              risolvono i problemi
dedicata al 50mo anniversario dell’iniziativa di James Schwarzenbach contro              • 50° del referendum
gli stranieri (7 giugno 1970), il capostipite degli odierni populisti.                     Schwarzenbach
Questo editoriale vuole anzitutto richiamare un principio che da molto tempo             Filo diretto con Syna 13
ha trovato legittimazione nelle società moderne e democratiche: quando par-              Rien ne va plus - non funziona più
liamo della popolazione immigrata, dobbiamo anzitutto considerare che si                 niente
tratta di persone con le loro storie, le loro angosce, i loro sogni, i loro progetti
che abbracciano il Paese di origine e quello che li ha accolti, le loro emozioni,        Comunità Italiana 14-15
con i problemi che si trovano ad affrontare oggi in un mondo in forte fermen-            Rapporti italo-svizzeri, intervista al
to. Riconoscere la loro storia, il lavoro che hanno fatto e gli apporti reali che        Console Generale di Lugano
hanno dato alla nostra società ha un grande significato: vuol dire che non
sono divenuti ombre. Come in tutti i momenti di crisi sistemica, emergere                Patronato ACLI                        16
“l’antipolitica” che si nutre di pulsioni qualunque, che spesso prendono di mira         Assegni familiari in Svizzera
gli immigrati, dimenticando il passato e gli sforzi decennali fatti dalla società        Liceo Vermigli                        17
per includerli nei processi sociali ed economici, e le procedure democratiche            Meritate vacanze
per un modello di società più aperta nel rispetto delle regole. È un dovere
delle Istituzioni e della società dare attenzione ai migranti perché hanno dato          Società e Politica                    18
e danno un grande contributo alla Svizzera in cui viviamo; le grandi reti                Gli USA e il razzismo
ferroviarie e stradali, l’edilizia, e il sistema industriale che ha consentito alla      Vita delle ACLI                  19-22
Svizzera grandi riconoscimenti a livello mondiale sono il frutto anche del lavoro        • Canton Vaud: aiuti alle imprese
della popolazione immigrata, che ha amato ed ama la Svizzera e merita                    • Losanna: proteste antirazziali
di essere rispettata anche per questo. Ce lo dobbiamo ricordare ora che i nuovi          • Acli Ticino: mitigare l’isolamento
flussi migratori verso la Svizzera sono costituiti da un capitale umano altamente        • In poche battute
formato. E non possiamo dimenticare che gli immigrati ci hanno “obbligato” a
guardare oltre il nostro giardino, ai Paesi dai quali sono costretti a venir via, e      Editoria                              23
che ci aiutano anche a “scoprire” i “nostri” esclusi.                                    “Appunti di un venditore di donne”

                                                          Franco Narducci
                                                                                         Sale e Pepe                           23
                                                                                         Il Pitaggio, Sicilia
                                                        Presidenza Acli Svizzera
                                                     franco.narducci@gmail.com

                                                                                                                               3
                                                                                                          il dialogo III/20
Il dialogo - "Per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)". La Brexit svizzera? - ACLI-CH
IL CUORE E LA MANO

Quando Dio si nasconde nel forestiero e
nel migrante
 di fra Martino Dotta, Assistente nazionale

A
         lla pari di tanti altri Paesi, anche in Svizzera continua
         ad aleggiare un sinistro, quanto insensato spauracchio:
         un’imminente invasione di stranieri. Il vero problema,
tuttavia, è che spesso e volentieri, perlomeno determinate forze
politiche conservatrici, di stampo populista, identificano a torto
immigrazione con criminalità. Ma è fin troppo facile considera-
re il forestiero un elemento pericoloso e trattarlo da vero capro
espiatorio per la maggior parte dei mali nazionali! Di risvolto,
però, con la scusante (che, invece, sul piano dello Stato di diritto
è un’aggravante) che questo sentire corrisponde al volere popola-
re, s’insinuano nelle complesse maglie delle pubbliche istituzioni
forme più o meno nascoste di discriminazione, se non addirit-
tura di razzismo.
Va da sé, che solo a gran fatica e spesso soltanto a colpi di capar-
bi ricorsi, simili atteggiamenti pregiudiziali sono riconosciuti
dalle Autorità, da noi come altrove. Hanno testimoniato questa
tragica impressione le recenti manifestazioni, tenutesi a partire
dagli Stati Uniti e anche in diversi luoghi della Svizzera, per         vate barriere e difficoltà. Quanti di noi l’hanno
chiedere maggiore rispetto dei diritti civili, senza distinzioni di     forse provato sulla loro pelle, soprattutto quan-
origine, di razza e cultura.                                            do si è trattato di chiedere un aiuto economico
Il fatto che i votanti elvetici siano di nuovo chiamati a pronun-       pubblico? Che la Legge consenta di mandare
ciarsi su un’iniziativa anti-stranieri è, di sicuro, un’occasione       ammonimenti a titolari di Permessi C o B, per-
per i credenti di dire la loro al riguardo. A modo di stimolo alla      ché al beneficio di prestazioni sociali, non è di
riflessione e soprattutto all’azione, mi piace evocare un celebre       sicuro simbolo di ospitalità e riconoscenza!
passaggio del Vangelo di Matteo, inserito nel contesto della            Non abbandoniamoci però a gratuiti morali-
Parabola del Giudizio finale: “ero forestiero e mi avete ospitato”      smi. Non va generalizzata la chiusura mentale
(Matteo 25,35). Insieme ai fedeli di altre Tradizioni religiose, i      nei confronti dei migranti. Soprattutto nelle
Cristiani elvetici sono invitati a pregare e ad operare, affinché gli   generazioni più giovani, grazie a Dio, cresce una
stranieri trovino nel nostro Paese non soltanto adeguata forma-         percezione più aperta e costruttiva nei riguardi
zione e lavoro, bensì pure autentici orientamenti di vita ed espe-      degli stranieri. Forse ricordano che, sino a non
rienze di fede vissuta. Sulla base delle ripetute esortazioni delle     molti decenni fa, anche la Svizzera era un paese
Chiese e delle altre Comunità credenti, le donne e gli uomini           di emigrati. E non ovunque i Confederati erano
di buona volontà sono tenuti ad adoperarsi, in modo che quanti          accolti a braccia aperte!
                              chiedono ospitalità, trovino nella        Per noi Cristiani, è senz’altro utile rinfrescare
                              nostra società condizioni esistenziali    la memoria su una realtà di sicuro sconcertante:
                              degne di esseri umani. E nel mede-        tra di noi, in incognito e talora nascosto tra le
                              simo tempo, la loro preghiera sia un      migliaia di profughi, si presenta il Forestiero per
                              gesto di sincera accoglienza e vera       eccellenza. È quel Dio scacciato da tanti angoli
                              condivisione. Il sostegno materiale si    della terra, di cui magari dubitiamo di fronte al
                              completa necessariamente con quello       dolore e che perfino bestemmiamo davanti alle
                              spirituale!                               ingiustizie.
                              A considerare la politica degli stra-     È il Pellegrino allontanato sempre più dai cuori
                              nieri, promossa negli ultimi decenni      e dalle menti dell’Umanità. È il Crocifisso che
                              a livello federale, cantonale o comu-     talvolta è tolto non solo dalle pareti delle aule
                              nale, si ha pertanto spesso la sensa-     scolastiche e dei luoghi pubblici. Eppure è pro-
                              zione che agli immigrati siano riser-     prio Lui a continuare a bussare alle nostre porte!

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          il dialogo III/20
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COMUNITÀ ITALIANA

«La comunità italiana, una grande risorsa».
Il saluto di Giulio Alaimo
 Intervista di Franco Narducci

G
          iulio Alaimo lascia il Consolato Generale
          d’Italia a Zurigo, una delle sedi più impor-
          tanti (e scottanti) della rete italiana nel
mondo, per assumere il ruolo di Ambasciatore
nel Principato di Monaco. Dall’agosto 2016 al
12 luglio 2020 - ultimo giorno formale del suo
servizio in Svizzera - sono trascorsi 4 anni esatti,
un tempo denso di avvenimenti in una realtà com-
plessa, che hanno interessato la comunità italiana e
impegnato a fondo il titolare della sede consolare.
Nell’intervista che segue, abbiamo toccato alcuni
aspetti della sede di Zurigo per un’ultima disamina
con il neo Ambasciatore Alaimo.                          ultimi anni, tutte coronate da grande successo.
Ministro, dopo quattro anni lascia Zurigo. Cosa          È stata molto apprezzata la sua costante attenzione alla promo-
porterà volentieri con sé nella valigia dei ricordi?     zione del sistema Italia. Cosa raccomanderebbe al suo successo-
Quella di una comunità seria, onesta e laboriosa,        re?
che ha saputo farsi conoscere ed apprezzare da tutti;    Il mio successore, Min. Plen. Gabriele Altana, attualmente
come pure mi hanno testimoniato tutte le Autorità        Ambasciatore d’Italia ad Helsinki, è funzionario dinamico e di
elvetiche incontrate in questo periodo, che nei suoi     grande valore e non ha certamente bisogno di mie indicazioni.
confronti hanno usato sincere parole di grande           Saprà certamente agire per il meglio e sfruttare ogni occasione per
considerazione e, direi, perfino di affetto.             promuovere le nostre “eccellenze”, in una realtà così ricca di stimoli
La circoscrizione consolare che ha diretto               e di prospettive di sviluppo; e che dimostra costante attenzione alle
abbraccia 16 Cantoni. Ci sono differenze, dal            proposte di qualità che hanno ad oggetto il nostro Paese.
suo punto di vista, tra le diverse comunità italia-      Può dirci a che punto è la ristrutturazione della Casa d’Italia di
ne sotto il profilo dell’integrazione?                   Zurigo?
Il Consolato Generale di Zurigo ha una competen-         Il dossier “Casa d’Italia” è stato senz’altro uno dei più importanti del
za su gran parte della Svizzera di lingua tedesca, su    mio mandato zurighese. D’intesa e su impulso delle nostre Autorità
una comunità di circa 220 mila iscritti in anagrafe,     centrali, ho avuto il compito di rinnovare e valorizzare le architettu-
una delle più numerose del mondo. Direi che              re di questo storico edificio della comunità italiana, che mai aveva
il livello di integrazione è dovunque eccellente,        visto significativi interventi di recupero nel corso di almeno l’ultimo
testimoniato dal fatto che moltissimi connazio-          mezzo secolo. Alla data odierna, è stata completata la “gara europea”
nali occupano posizioni di grandissimo prestigio         per l’assegnazione del progetto esecutivo, quello finale; bisognerà
nei diversi ambiti, imprenditoriale, economico ed        ora organizzare un’altra gara per l’ese-
accademico.                                              cuzione dei lavori, per il cantiere vero e
Il Cantone di Zurigo è il cuore pulsante dell’e-         proprio, per la cui conclusione i tecnici
conomia svizzera. Come Console Generale d’I-             ministeriali stimano una durata di circa
talia ha avuto sicuramente molti contatti con il         2 anni: intorno alla metà del 2023 la
mondo imprenditoriale...                                 “nuova” Casa d’Italia potrà essere inau-
Certamente, anche se va precisato che in ambito          gurata.
economico il Consolato svolge una funzione resi-         Vorrei pure ricordare che, a conclusione
duale rispetto alle competenze esercitate dall’Uffi-     di un negoziato durato oltre un anno,
cio commerciale dell’Ambasciata a Berna, dall’A-         nel luglio 2019 il Consiglio comuna-
genzia dell’ICE e dalla Camera di Commercio              le di Zurigo, il Parlamento della più
Italiana per la Svizzera. Posso dire che il “Sistema     importante città elvetica, ha approvato
Italia” sta funzionando molto bene e che molteplici      l’”Accordo di Tutela” da noi stipulato
sono le iniziative congiunte organizzate in questi       con la Sovrintendenza, che riconosce il

                                                                                                                            5
                                                                                                        il dialogo III/20
Il dialogo - "Per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)". La Brexit svizzera? - ACLI-CH
COMUNITÀ ITALIANA

valore artistico della Casa d’Italia quale “testimo-          Il mio saluto vuole essere innanzitutto una testimonianza di
nianza storico-sociale ed economica …. dell’emi-              stima e ammirazione per quanto la nostra comunità ha saputo
grazione italiana in Svizzera per la città di Zurigo”.        realizzare, facendo onore al nostro Paese. In questi quattro anni
È un successo “politico” di straordinario valore              ho fatto del mio meglio per cercare di interpretare le esigenze
per noi tutti e per la comunità in primo luogo! E             dei connazionali e per rispondere alle loro aspettative; non solo
che conferisce al progetto in corso di realizzazione          prestando attenzione ai servizi consolari, ma anche cercando di
un significato assai maggiore rispetto a quello, pur          valorizzare l’immagine complessiva del Consolato, per far sì che
importante, della messa in sicurezza e ristruttura-           ci si possa riconoscere con orgoglio nella nostra bandiera e nei
zione dell’immobile.                                          nostri simboli. Spero di essere stato all’altezza del compito e di
Concludendo, vuole indirizzare un saluto alla                 aver conseguito, almeno in parte, questo obiettivo.
comunità italiana?                                            A tutti va il mio più affettuoso e sincero augurio di ogni bene.

La Commissione bilaterale per le questioni
degli italiani all’estero
 di Matteo Bracciali, responsabile Dipartimento internazionale, Servizio Civile Acli

Matteo Bracciali - Vicepresidente della FAI - è stato         di sostegno dei nostri connazionali all’e-
audito nella Commissione che esamina le proposte di           stero. Ai Patronati necesitano gli strumenti
legge per l’istituzione di una Commissione parlamenta-        per essere un luogo di integrazione, pro-
re (bicamerale) per le questioni degli italiani all’estero.   pedeutico all’attività imprescindibile del
Riportiamo una sintesi del suo intervento                     riconoscimento dei diritti sociali dei nostri
                                                              connazionali. I Patronati costituiscono

L
        a migrazione fa parte della storia del nostro         una rete di riferimento pressoché unica per
        Paese, ha a che fare con la speranza delle per-       i nostri cittadini all’estero, se non consi-
        sone e con il desiderio di una esistenza più          deriamo le Ambasciate ed i Consolati. Nessun ente privato italiano è
dignitosa. Le migrazioni generano nuove sfide che             in grado di offrire una tale capillarità di servizi in tutto il mondo per i
sono diverse in ogni tempo.                                   nostri concittadini.
Il nostro punto di osservazione è privilegiato: tenere        Altra questione sono i servizi al lavoro, il vero motore della migrazio-
insieme il tratto associativo e di servizio ci aiuta, non     ne: l’investimento in formazione in fase di prepartenza e nei paesi di
solo ad avere uno spaccato quotidiano sulla condizio-         destinazione è imprescindibile perché l’integrazione passa in gran parte
ne della nostra emigrazione nel mondo, ma ci aiuta            da questo sia in termini di competenze professionali sia di conoscenza
ancora di più a leggere quali sono i bisogni sociali di       del contesto in cui si andrà a vivere.
una comunità in continuo movimento.                           Inoltre, sono maturi i tempi per un riconoscimento formale alle asso-
Abbiamo appena concluso un lavoro di ricerca sui              ciazioni degli italiani nel mondo, ovvero dare la possibilità anche alle
bisogni sociali dei nuclei familiari expat curata             associazioni di diritto italiano o straniero che fanno attività di promo-
dall’istituto di ricerca IREF e dalla Federazione delle       zione sociale rivolta agli italiani all’estero di iscriversi al registro unico
ACLI internazionali (FAI). Abbiamo voluto dedi-               nazionale del Terzo Settore.
carci proprio ai nuclei familiari che rappresentano           Vogliamo sottolineare anche l’impulso che stanno dando i progetti di
la nuova migrazione italiana che, a differenza della          Servizio Universale dedicati alla cura delle nostre comunità all’estero,
mobilità, ci offre degli spunti di riflessione sulla          altro strumento di socialità e allo stesso tempo di consapevolezza e
rigenerazione delle comunità italiane all’estero. I dati      crescita per chi sceglie quell’esperienza. Questo strumento deve essere
che emergono richiamano due punti essenziali che              valorizzato e sostenuto perché può essere volano di rigenerazione per
dovrebbero essere tenuti in considerazione rispetto           le associazioni all’estero e rappresentare una diplomazia popolare che,
agli obiettivi che si dovrà porre la Commissione              come per i progetti di mobilità europea, promuove pace e convivenza
parlamentare sull’emigrazione e sulla mobilità degli          civile. Riteniamo questa Commissione un’attenzione importante per le
italiani del mondo.                                           nostre comunità e uno strumento positivo per lo sviluppo del nostro
Primo: attualizzazione dei servizi sociali e delle reti       Paese che non si ferma ai confini fisici.

    6
           il dialogo III/20
Il dialogo - "Per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)". La Brexit svizzera? - ACLI-CH
AMBIENTE E POLITICA

Iniziativa per multinazionali responsabili,
si andrà al voto
 di Franco Narducci

M
            entre cresce il consenso nell’opinione
            pubblica verso l’«Iniziativa per multi-
            nazionali responsabili» - sostenuta da
molti enti e soggetti (120 organizzazioni per i diritti
umani, per la cooperazione internazionale, per
l’ambiente, per lo sviluppo economico ed organiz-
zazioni dei consumatori; comitato d’imprenditori
con oltre 190 imprenditori e imprenditrici; oltre
190 esponenti politici di PBD, PPD, PEV, PVL,
PLR e UDC appartenenti al “Comité bourgeois
per multinazionali responsabili”; la Conferenza
episcopale svizzera, la Chiesa evangelica riformata
in Svizzera, l’Alleanza evangelica svizzera tramite
della sua associazione Interaction, l’associazione        piacere i loro opuscoli patinati. Solo quando le violazioni dei diritti
Freikirchen Svizzera e numerose altre organizzazio-       umani avranno anche delle conseguenze e sarà fatto obbligo di assu-
ni ecclesiastiche; 350 comitati locali con migliaia       mersene la responsabilità, tutte le multinazionali si comporteranno in
di volontari) - il Parlamento federale non ha voluto      modo corretto.»
dare ascolto alle richieste dei promotori e ha deci-      Cosa chiede l’Iniziativa
so, a inizio giugno, di sostenere il controprogetto       L’Iniziativa vuole obbligare le multinazionali con sede in Svizzera a
cosiddetto “light”.                                       non violare i diritti umani e a non distruggere l’ambiente. Per garan-
Una beffa, perché il controprogetto è un pugno            tire che ciò avvenga per legge, in futuro le multinazionali dovrebbero
nello stomaco di chi ha a cuore la vita e il destino      assumersi la responsabilità delle violazioni dei diritti umani compiu-
di tante persone in Africa, nell’America Latina           te dalle loro filiali.
e in altri aree del mondo dove multinazionali             Come si andrà avanti? La lobby delle multinazionali ha tirato dalla
come Glencore e Syngenta - volendo citarne alcu-          sua parte il Parlamento, per cui l’iniziativa non sarà ritirata come si
ne - usano pratiche sconvolgenti per l’ambiente,          prospettava se il Parlamento stesso avesse accettato il “contropro-
con gravissime conseguenze per le popolazioni             getto”, sostenuto dalle organizzazioni già citate. Il “controprogetto
locali. Nonostante tutto ciò sia stato denunciato         alibi” non apporta alcun miglioramento, ma è utile ad ingannare
dai mezzi d’informazione, il controprogetto del           gli elettori facendo loro credere che l’Iniziativa per multinazionali
Parlamento istituirebbe il semplice obbligo per le        responsabili non sia più necessaria. La votazione popolare avverrà
multinazionali di “riferire” di eventuali violazioni      probabilmente nel mese di novembre.
dei diritti umani o danni all’ambiente arrecati           Nel frattempo due fatti hanno riattratto l’attenzione sull’ini-
dalle aziende da loro controllate”. A nulla è valso il    ziativa. Da una parte la notizia che il Ministero pubblico della
sostegno che la Conferenza dei Direttori Cantonali        Confederazione ha aperto un’inchiesta penale contro Glencore, il
dell’Economia Pubblica, numerosi settori dell’e-          mega-gruppo minerario con sede nel cantone di Zugo, per i casi
conomia come Coop, Migros, la federazione delle           di corruzione nella Repubblica del Congo. Un caso tra i tanti
industrie alimentari svizzere FIAL e una notevole         che hanno coinvolto Glencore, indagata - ad esempio - in Gran
parte dell’economia della Svizzera romanda ave-           Bretagna parimenti per corruzione.
vano dichiarato per il controprogetto ad hoc del          L’altro fatto concerne la Bayer, il colosso tedesco produttore di
Consiglio nazionale, che avrebbe portato al ritiro        farmaci e pesticidi, che ha chiuso i procedimenti a suo carico negli
dell’Iniziativa.                                          USA per la vicenda Roundup - l’erbicida cancerogeno (componente
È sintomatico, al riguardo, il commento rila-             chiave, il glifosato) al centro di innumerevoli cause per danni - con
sciato a caldo Dick Marty sulla decisione del             un maxi accordo che le costerà quasi 11 miliardi di dollari. Va sot-
Parlamento: «Il controprogetto alibi non ha alcuna        tolineato che la Bayer ha ereditato la patata bollente dalla Monsanto,
efficacia. Sappiamo tutti che proprio le grandi mul-      la società acquisita nel 2018 per 63 miliardi di dollari. Come dire,
tinazionali con meno scrupoli pubblicano con grande       fatti e misfatti.

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Il dialogo - "Per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)". La Brexit svizzera? - ACLI-CH
DOSSIER

L’iniziativa UDC sulla limitazione: la parola a
Giuseppe Rauseo, Presidente Acli Svizzera
 Intervista di Franco Narducci

Il referendum “Per un’immigrazione moderata” dell’UDC                    europeo, ma grazie alla libera circolazione delle
persegue l’abolizione della libera circolazione delle persone            persone la Svizzera ha potuto far fronte alla man-
con l’UE. La Svizzera ha scelto la via degli accordi bilaterali          canza di manodopera indigena con quella prove-
con l’Europa, dei quali la libera circolazione è il cardine; la          niente dall’Ue, per lo più giovane e istruita, per
sua abolizione significherebbe la fine della via bilaterale. Come        cui non ha speso nulla in formazione. Il Covid-19
valutano le Acli Svizzera questo spinoso problema?                       può avere effetti negativi sul voto giacché gli inizia-
Respingiamo con forza questa iniziativa che mette a repentaglio la       tivisti sfrutteranno il fattore paura, alimentata per
consolidata via bilaterale. L’UDC esige che la Svizzera regoli l’im-     una maggiore chiusura verso l’esterno. Le ACLI
migrazione in modo autonomo, ciò comporterebbe la fine anche             invitano gli elettori a valutare tutti i benefici di cui
degli altri sei accordi bilaterali con grave danno economico e sociale   la Svizzera ha goduto, grazie alla libera circolazio-
per la Confederazione. La caduta dell’intero pacchetto di Accordi        ne. Invitiamo altresì gli elettori a tenere a mente
bilaterali danneggerebbe gravemente la Svizzera che ha nell’Ue           quanto Papa Francesco da tempo va ripetendo:
il principale partner commerciale: nel 2018, le imprese svizzere         “nessuno si salva da solo”.
hanno esportato merci per un valore di 120 miliardi di franchi           Buona parte della popolazione immigrata ha lo
nell’UE, cioè il 50% di tutte le esportazioni. A titolo comparativo,     status della doppia cittadinanza. Pensa che il
le esportazioni verso la Cina ammontano solamente al 5% mentre           loro contributo all’esito del referendum possa
quelle verso il Regno Unito al 4% circa.                                 essere decisivo?
“Il dialogo” richiama il pericolo di una Brexit Svizzera, lo ritie-      L’associazionismo italiano in Svizzera è stato deter-
ne esagerato o realistico?                                               minante nel sensibilizzare la popolazione per
Se il Consiglio Federale raccomanda di respingere l’iniziativa è         respingere nel 1970 l’iniziativa Schwarzenbach.
perché l’annullamento dell’accordo equivarrebbe, di fatto, a una         Nei 50 anni trascorsi molti cittadini dell’Ue hanno
“Brexit svizzera”, come affermato dalla Consigliera Karin Keller-        acquisito la cittadinanza svizzera e quindi il diritto
Sutter. Le conseguenze sarebbero disastrose! Anche la Segreteria         di voto. Ancora una volta è indispensabile l’im-
di Stato dell’economia (Seco), valuta che il PIL della Svizzera          pegno di tutte le forze organizzate e il voto delle
diminuirebbe del 5-7%. L’accordo di Schengen è basato sulla libe-        persone naturalizzate, se non determinante, sarà
ra circolazione delle persone, se la Svizzera vi dovesse rinunciare      comunque significativo per la vittoria del NO.
non sarebbe possibile giustificare il mantenimento degli accordi di      Molti, tuttavia, sottolineano che gli ex immigra-
Schengen e Dublino.                                                      ti divenuti cittadini svizzeri partecipano poco
Nel 2019 le imprese lamentavano l’insufficienza di manodopera            alla vita politica della Svizzera...
in Svizzera, aggravata dall’invecchiamento della popolazione.            In Svizzera in generale la percentuale di parteci-
Crede che la crisi di Covid-19 possa modificare questo dato e            pazione alle votazioni è relativamente modesta e
incidere sull’esito del referendum?                                      quella dei naturalizzati bassa. Le ACLI da sem-
L’invecchiamento della popolazione riguarda tutto il Continente          pre sensibilizzano i cittadini all’impegno nella
                                                                         “gestione della cosa pubblica”. La partecipazione
                                                                         alla vita politica e sociale deve essere vissuta come
                                                                         un diritto/dovere di ogni cittadino e noi diciamo:
                                                                         andiamo a votare!
                                                                         Per questa occasione come vi state impegnando?
                                                                         Per noi questo è l’anno dei congressi e del rinnovo
                                                                         degli organi dirigenti a tutti i livelli. Prima del 27
                                                                         settembre, si svolgeranno le assemblee dei Circoli
                                                                         e successivamente i Congressi cantonali/intercan-
                                                                         tonali, in quell’ambito discuteremo anche della
                                                                         votazione popolare per motivare gli aclisti a votare.
                                                                         Non a caso questo numero de “il Dialogo” ospita
                                                                         vari articoli sul tema della votazione.

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          il dialogo III/20
Il dialogo - "Per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)". La Brexit svizzera? - ACLI-CH
DOSSIER

Il 27 settembre evitiamo il déjà-vu
 di Toni Ricciardi, storico delle migrazioni Université de Genève

L
       a storia, come sappiamo, non si ripete          tratta solo di ridefinire o riscrivere i famosi bilaterali. Si tratta
       mai allo stesso modo, tuttavia, sembra          di riscrivere o meno il futuro di una società, quella svizzera, e
       riproporsi quando meno ce l’aspettiamo.         di decidere se debba continuare ad essere un paese aperto – che
Esattamente 50 anni fa, nel 1970, per la prima         grazie a questa apertura ha raggiunto progresso e benessere –, o
volta il popolo svizzero venne chiamato ad espri-      se si vuole ritornare ad un passato in chiaroscuro.
mersi sull’iniziativa Schwarzenbach, che aveva         La libera circolazione (Schengen) è riuscita laddove l’associa-
l’obiettivo di limitare la presenza straniera. Più     zionismo in migrazione fallì, nonostante più di mezzo secolo
che gli stranieri, al centro del contendere c’era-     di battaglie, ad abolire lo statuto dello stagionale e, quindi,
no le italiane e gli italiani che all’epoca, in un     alla cancellazione del divieto di ricongiungimento familiare e
paese in piena crescita e con la disoccupazione        all’estensione dei diritti verso le persone comunitarie. È bene
pari allo zero, rappresentavano il nemico da           ribadirlo: questa iniziativa non vuole limitare le immigrazioni
cacciare. Sappiamo come è andata. Il pericolo          terze provenienti da paesi lontani, bensì chiede un ritorno al
di assistere al licenziamento di quasi 300mila         passato che porterebbe ad una limitazione di molti diritti acqui-
stranieri fu evitato, tuttavia, dopo l’iniziativa      siti da italiani, francesi, tedeschi e tanti altri, che ormai vivono
Schwarzenbach nulla fu più come prima.                 da generazioni in questo paese.
Il passato è utile per comprendere come e perché,      Ragion per cui, come 50 anni fa – era l’aprile del 1970 – è nato
a distanza di 50 anni, ci ritroviamo dinanzi ad        un Comitato unitario del mondo associativo italiano, che va
una stagione che sembra riproporci un déjà-vu.         dalle Missioni cattoliche passando per le Acli, fino ai movimenti
Negli ultimi decenni, in tutte le principali demo-     della sinistra italiana nella sua eterogeneità. L’appello è uno solo:
crazie, movimenti come quelli di Schwarzenbach         evitiamo il ritorno ad un triste passato e preserviamo il benessere
hanno avuto la capacità di attrarre le fasce sociali   che negli ultimi 50 anni abbiamo costruito insieme. Non si parla
che si sentono più a rischio. Queste non sono          del nostro futuro, quanto del futuro dei nostri figli e nipoti.
formate da poveri nel senso stretto del termi-         Abbiamo il dovere di consegnare loro un mondo più aperto,
ne, bensì dalla classe media che ha visto prima        nel quale le opportunità devono moltiplicarsi e non restringersi.
crescere il proprio benessere, grazie al lavoro, e     Devono avere il diritto di poter viaggiare e conoscere, di vedere
progressivamente svanire lo stesso benessere e la      preservati i diritti per i quali i loro genitori e i loro nonni hanno
sicurezza che quel duro lavoro aveva fatto acqui-      lottato.
sire. Ad esempio, il muratore e/o l’operaio che        Il 27 settembre 2020 votiamo NO all’iniziativa dell’UDC che
dopo anni sono riusciti a costruire casa, com-         vuole cancellare la libera circolazione.
prarsi l’auto, far studiare i figli, percepiscono di
non poterlo fare più. Questo senso di insicurez-
za alimenta paure, rabbia e si cerca un nemico
da incolpare. Ancora una volta, l’altro è percepi-
to come il responsabile del proprio malessere. La
percezione non è realtà, ma trasforma in realtà
un sentimento.
Questo sentimento è fortemente presente anche
oggi in Svizzera. Se ne è avuta una dimostra-
zione lampante nel 2014, quando in pochi
immaginavano che potesse essere accolta l’i-
niziativa dell’UDC contro l’immigrazione di
massa, eppure 44 anni dopo Schwarzenbach,
per la prima volta, è successo. Quel risultato ha
aperto le porte ad un momento di incertezza
e confusione che l’iniziativa del 27 settembre
prossimo rischia di squarciare definitivamente.
In ballo non c’è solo il futuro delle relazioni tra
la Svizzera e la UE, bensì molto altro. Non si

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Il dialogo - "Per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)". La Brexit svizzera? - ACLI-CH
DOSSIER

Non dobbiamo chiudere le frontiere,
bensì salvaguardare i salari
 di Arno Kerst, Presidente nazionale del Syna

Gli affari attraversano sempre i confini. Con un partenariato sociale
solido, contratti collettivi di lavoro (CCL) e misure di accompagnamento
efficaci, questo si traduce in vantaggi anche per i lavoratori. Che sarebbero
i grandi perdenti se l’iniziativa UDC «contro i bilaterali» dovesse passare
lo scoglio delle urne.

L
        ’economia svizzera è necessariamente anche globale. Con l’U-
        nione europea (UE), il partner commerciale di gran lunga più
        importante per il nostro Paese, questi scambi sono all’ordine
del giorno e sono ampiamente regolamentati negli Accordi bilaterali.
Questi ultimi si declinano in numerosi trattati che rafforzano le rela-
zioni con i vicini europei.
Il pacchetto di trattati include la libera circolazione delle persone,
entrata in vigore 18 anni fa. Grazie ad essa, le cittadine e i cittadini
svizzeri e dell’UE e le loro famiglie possono scegliere liberamente, nel
rispetto di determinate condizioni, il luogo di lavoro e di soggiorno
sul territorio degli Stati parte. Questo accordo ha permesso di abolire
il poco sociale e tanto discriminatorio «statuto dello stagionale». Le              sociale di essere solida e di poter assorbire anche
misure di accompagnamento assicurano inoltre un controllo efficace                  le persone che non riescono più a trovare un
del rispetto delle condizioni salariali e di lavoro.                                impiego. In tale otica una valida assicurazio-
Dal punto di vista dei sindacati, i rapporti con l’UE devono fon-                   ne contro la disoccupazione (AD) riveste
darsi su tre principi interconnessi: le relazioni regolamentate con                 un ruolo centrale. Pur considerando positivo
l’Europa rafforzano la piazza economica svizzera e garantiscono i                   l’obbligo di annunciare gli impieghi vacanti, per
posti di lavoro; le misure di accompagnamento hanno posto fine al                   alcune categorie – soprattutto le lavoratrici e i
sistema discriminatorio di contingentamento dell’immigrazione, e                    lavoratori più anziani, ma anche i giovani disoc-
le cose devono rimanere così; infine, misure di accompagnamento                     cupati – i periodi d’indennità sono troppo brevi.
particolari devono proteggere i salari e le condizioni di lavoro.                   Considerata la rapidità con cui cambia il mondo
Lo scambio transfrontaliero ha creato occupazione in Svizzera.                      del lavoro, occorre sostenere maggiormente la
Naturalmente, il dinamismo del mercato del lavoro genera incertezza                 formazione e il perfezionamento professionale,
e cela potenziali rischi.                                                           anche tramite l’AD.
Tre elementi sono in grado di fornire una risposta adeguata ed efficace:
• partenariati sociali solidi regolano in modo costruttivo la gestio-           L’iniziativa UDC per la limitazione mette a repen-
     ne delle sfide nei rami professionali e l’equilibrio degli interessi tra   taglio lo sviluppo economico del Paese e causerebbe
     datori di lavoro e dipendenti. Salari minimi e condizioni di lavoro        la perdita di posti di lavoro. L’iniziativa mina inoltre
     uniformi a livello di settori e rami garantiscono a tutti i dipen-         il partenariato sociale e molto direttamente anche la
     denti pari diritti. CCL e trattative salariali regolari fanno sì che       tutela dei salari. Infatti, anche in avvenire l’economia
     l’aumento di produttività vada a beneficio anche dei dipendenti;           svizzera continuerà ad essere fortemente intercon-
• misure di accompagnamento incondizionate e non discrimi-                      nessa con gli altri Paesi e dovrà affidarsi anche a
     natorie permettono di controllare il mercato occupazionale, così           specialisti stranieri. Ma senza gli accordi bilaterali – e
     che a tutti i dipendenti si applichino le stesse condizioni salariali e    quindi senza misure di accompagnamento efficaci –
     lavorative – a prescindere dalla loro provenienza! Solo così si può        le lavoratrici e i lavoratori non sarebbero più al riparo
     combattere efficacemente il dumping salariale. Inoltre, la prote-          dal dumping salariale.
     zione dei salari assicura le stesse opportunità e, in ultima analisi,      Pertanto, il 27 settembre 2020 respingiamo con
     protegge la qualità del lavoro;                                            decisione l’irragionevole iniziativa per la limita-
• l’evoluzione del mondo del lavoro impone alla rete di sicurezza               zione.

   10
           il dialogo III/20
DOSSIER

Non è tornando indietro che si risolvono
i problemi
 di Alex Farinelli, Consigliere nazionale

“Iniziativa per un’immigrazione moderata”, il tito-        nostalgico, se ne sta
lo come sempre è accattivante, chi non sarebbe             accorgendo, e siamo
favorevole a qualcosa di moderato? Peccato che la          solo all’inizio del
realtà è un’altra in quanto questa iniziativa vuole        processo di uscita.
di fatto porre un taglio netto delle relazioni tra la      Anche sostenere che
Svizzera e l’Unione Europea.                               si possa tornare al
Sappiamo tutti che gli accordi più importanti, i           regime precedente
bilaterali 1, sono legati dalla “clausola ghigliottina”    è una pia illusione,
che prevede che questi siano collegati tra loro: in        oltre al fatto che
due parole, se ne salta uno possono essere annullati       anche solo pensare
tutti gli altri da una delle due parti. Un rischio         di tornare ai periodi
troppo grosso e una mossa poco lungimirante per            in cui c’erano gli sta-
il nostro Paese. Tra gli insegnamenti del tragico          gionali non farebbe sicuramente onore a un Paese che si vuol defini-
periodo di pandemia che stiamo vivendo vi è pro-           re moderno e socialmente avanzato. Beninteso nessuno dice che lo
prio quello che nessuno può affrontare le grandi           stato attuale sia perfetto e che non si possa, e si debbano, correggere
sfide da solo. È vero all’inizio gli Stati in preda alla   delle storture (che in Ticino conosciamo bene). Ma sarebbe come
paura si sono chiusi su loro stessi, ma ben presto         dire che siccome oggi ci sono alcuni problemi legati alla rivoluzione
hanno capito che la cooperazione è fondamentale e          tecnologica in corso in Svizzera si dovrebbe tornare come eravamo
che nella società di oggi è impossibile prescinderne.      nel 2002: niente smartphone, niente internet diffuso, niente pro-
Ora se in tempi normali dobbiamo avere buone               gresso tecnologico digitale. Certo si viveva anche allora, ma in un
relazioni con l’Unione Europea, in tempi difficili         mondo che cambia, sempre più velocemente, tornare indietro non
(come quelli che stiamo affrontando) dobbiamo              è la soluzione.
invece averne di ottime. Possiamo partire da questa        Andare avanti invece cercando veramente di correggere i problemi
semplice frase per fare una riflessione sulle nostre       sì. È questo che dobbiamo fare e per questo non serve un’iniziativa
relazioni con il nostro grande vicino. Non si tratta       che creerebbe ben più problemi di quelli che si promette di risolvere.
di essere europeisti o meno, ma realisti: la Svizzera
non è un’isola ma si trova esattamente al centro
del continente europeo e la gran parte delle nostre          Consiglio federale e parti sociali respingono
relazioni commerciali, culturali, nell’ambito della          l’iniziativa UDC
sicurezza o della ricerca (per citare alcuni campi)
si sviluppano con questi Stati. L’arte sta nel man-          Alla conferenza stampa del 22 giugno 2020, la consigliera federale
tenere quel sottile equilibrio dinamico, perché è            Karin Keller Sutter e i rappresentanti delle parti sociali si sono
impensabile che col tempo le situazioni non cam-             espressi per un NO all’iniziativa.
bino, nel quale la Svizzera sappia ritagliarsi il suo        L’essenziale in breve:
giusto spazio, consapevoli che le buone relazioni            • Il Consiglio federale, il Parlamento, i Cantoni e le parti sociali
sono negli interessi di entrambi.                                 respingono chiaramente l’iniziativa per la limitazione. Questa
Pensiamo ad esempio a quanto sia importante, per                  mette a repentaglio la consolidata via bilaterale della Svizzera
mantenere i posti di lavoro sul nostro territorio, che            con l’UE e la prosperità del nostro Paese.
le imprese nel nostro paese (e non mi sto riferendo          • Anche a causa della crisi dovuta al coronavirus, le imprese
ai famigerati “capannoni” evocati in maniera cari-                orientate all’esportazione hanno bisogno di accedere senza
caturale) possano avere delle condizioni di accesso               discriminazioni al mercato più importante.
al mercato europeo come si trovassero in un paese            • Il Consiglio federale intende limitare l’immigrazione allo stret-
dell’UE. Credere che uscire da questo meccanismo                  to necessario. Sostiene e promuove in modo mirato con varie
non comporti un prezzo, alto, da pagare è illusori.               misure il potenziale di lavoratori residenti in Svizzera.
Il Regno Unito, dopo un periodo di orgoglio

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DOSSIER

Jagt sie weg! Nel 50mo del referendum
Schwarzenbach
 la Redazione

“Oggi le parole d’ordine usate da James Schwarzenbach nell’iniziativa
contro gli stranieri del 7 giugno 1970 hanno preso piede in Europa e
nel mondo, da Trump a Le Pen, da Orban a Salvini”, dice Concetto
Vecchio, 49 anni, giornalista del quotidiano La Repubblica, il cui
libro Cacciateli!, uscito l’anno scorso in Italia per l’editore Feltrinelli,
è stato pubblicato anche in tedesco col titolo Jagt sie weg! (Orell Fussli
Verlag), finendo nella classifica dei più venduti.
Vecchio - nato ad Aarau, dove ha vissuto fino a 14 anni - intreccia
storia e biografia. Ripercorre le vicende dell’emigrazione italiana in
Svizzera, a cominciare da quella dei suoi genitori Melo e Pippa, giunti
in Argovia da Linguaglossa (Catania) all’inizio degli anni Sessanta.           l’ordine». Ecco, il clima era questo. Sono le frasi che
Perché Schwarzenbach è ancora attuale?                                         la destra in Italia usa contro gli immigrati.
La sua modernità consiste nel fatto che è stato, di fatto, il primo            In Svizzera non c’erano disoccupati eppure le
populista a trasformare le idee xenofobe in un’opzione politica. I suoi        idee di Schwarzenbach conquistarono quasi metà
slogan e le sue idee rappresentano inconsapevolmente un patrimonio             dell’elettorato...
per molti leader della destra nel mondo.                                       Schwarzenbach incontrò il favore popolare perché
Cosa l’ha colpita di più nello scrivere questo libro?                          parlava ad una comunità chiusa che non voleva fore-
Vedere come tutto torni nella regolarità della storia. La storia non si        stieri, che esprimeva una diffidenza verso “gli invaso-
ripete, naturalmente, ma ha delle circolarità, che in questa vicenda           ri”. “La Svizzera ci accoglie a braccia chiuse”, recitava
sono potenti. È un libro sulla Svizzera del 1970, che sembra, per              la canzone di Alberto D’Amico, nel 1970. Bisogna
molti versi, l’Italia di questi anni. All’epoca, sulla stampa italiana la      ripensare al contesto dell’epoca. L’arrivo degli ita-
campagna di Schwarzenbach venne fortemente criticata. Il suo razzi-            liani rappresenta un trauma culturale e identitario.
smo metteva a disagio anche i giornalisti più conservatori. “È qualcosa        Da qui la paura dell’altro, del diverso, l’esterofobia
d’incomprensibile per noi”, scriveva il Corriere della Sera.                   che Schwarzenbach trasforma cinicamente in una
Perché Schwarzenbach ebbe successo, sfiorando la vittoria per                  proposta elettorale.
poco?                                                                          Quindi la paura identitaria prevaleva su quella
Perché esasperò il sentimento di disagio che l’arrivo in massa degli           economica?
stranieri - perlopiù italiani - aveva suscitato nella popolazione svizzera,    Sì, per me sì. Era la paura di una concorrenza.
specie nella parte operaia. Per scrivere il libro ho rivisto il documenta-     Gli italiani, ad esempio, si rivelarono più bravi nel
rio “Siamo Italiani”, che il regista Alexander J. Seiler girò a Zurigo nel     corteggiare le donne. “Ballano benissimo” dice una
                                    1964. Andò per le strade a chiedere        ragazza alla tv svizzera. “Lo svizzero medio si sente
                                    alla gente cosa pensasse degli italiani    trascurato” dice allora Schwarzenbach a Enzo Biagi.
                                    e le frasi furono perlopiù astiose:        Poi veniva anche il timore di una concorrenza eco-
                                    «Ha notato che arrivano sempre in          nomica. Un operaio pugliese spiegò a Giovannino
                                    gruppo, e mai da soli? Non soppor-         Russo del Corriere: “Ci odiano perché noi lavoriamo
                                    tiamo più i loro rumori, perché sono       a cottimo”.
                                    davvero troppi ormai. E quando non         Nel libro lei alterna storia e biografia...
                                    vogliono fare una cosa ti dicono           Il libro si può leggere come un romanzo familiare.
                                    “non ho capito!”. E se poi vedono          Volevo raccontare gli italiani emigrati in carne e
                                    una donna sola diventano appicci-          ossa, a cominciare dai miei genitori. Solo così pote-
                                    cosi come cimici e sostano sempre          vo far rivivere lo spaesamento dell’emigrazione, la
                                    davanti agli ingressi dei supermercati     nostalgia di cui soffrirono in tanti, i pregiudizi di
                                    e ostruiscono il passaggio. E non          cui furono oggetto, la solitudine che provarono nel
                                    comprano niente! Stanno lì solo per        non sapere, al loro arrivo, neanche una parola di
                                    oziare. Forse un giorno impareranno        “schwizerdutsch”.

   12
           il dialogo III/20
FILO DIRETTO CON SYNA

Rien ne va plus – non funziona più niente!
 di Selina Tribbia, responsabile del servizio per la migrazione del Syna

La maratona di voto del 27 settembre si avvicina a
passi da gigante. Per i circa 30 000 soci Syna con
radici straniere, la posta in gioco è alta. Si tratta
niente di meno che della sicurezza di dimora per
loro e per le loro famiglie e della coesione sociale
del Paese.

A
         lcuni membri della commissione della
         migrazione Syna rammentano anco-
         ra l’iniziativa Schwarzenbach degli anni
Settanta, anche se solo per i racconti diretti di
familiari e amici. Oggi il tema è più attuale che
mai, giacché l’iniziativa UDC per la limitazione         Andrea
rimette in discussione la libera circolazione delle
persone e i suoi vantaggi per le lavoratrici e i lavo-   rare in condizioni atmosferiche avverse.
ratori stranieri. La commissione della migrazione        Andrea è tedesca ed è una delle tante infermiere di cui abbiamo
Syna non è stata ad aspettare e, con la partecipa-       avuto urgente bisogno nelle ultime settimane – e di cui avremo
zione finanziaria di Travail.Suisse, ha realizzato       altrettanto bisogno anche in futuro. Il nostro applauso è stato
alcuni video per la campagna. L’intento non è            anche per lei. Durante interminabili turni notturni dà il proprio
solo quello di mostrare che le lavoratrici e i lavo-     contributo competente e affidabile alla cura dei malati della nostra
ratori stranieri sono indispensabili per il mercato      società. E poterlo fare in Svizzera la colma di orgoglio e soddisfa-
del lavoro e il benessere in Svizzera, ma anche          zione. Cosa vogliamo di più?
di evidenziare gli enormi benefici che la società        Accanto al lavoro, papà Humberto guida la sua famiglia attraverso
svizzera trae dall’arricchimento culturale e sociale     le molteplici sfide dell’integrazione. Le due figlie Carla e Monica
che la migrazione porta con sé. Senza l’impegno          non si lasciano mettere i piedi in testa, ed è giusto così! Per affer-
quotidiano di queste persone, non funzionerebbe          marsi in una società liberale ma anche complessa come quella
più nulla. Giudicate voi stessi se Syna è riuscito       svizzera, infatti, ci vogliono persone sicure e indipendenti. La
nell’intento: www.rien-ne-va-plus.info/it!               famiglia è sulla buona strada e dovrebbe poter proseguire questo
Da ragazzo Manuel è emigrato dalla Guinea-               cammino anche a beneficio della Svizzera.
Bissau (Africa occidentale) in Portogallo, dove ha       Con il suo tipico accento, Giuseppe ci rimanda con la memo-
lavorato e studiato e ha ottenuto la cittadinanza        ria ai lavoratori italiani giunti in Svizzera a partire dagli anni
portoghese. Manuel è giunto nel nostro Paese             Cinquanta. In pochi anni trascorsi in Svizzera ha imparato molto
nel 2010 e da molti anni lavora come gruista sui         bene sia il dialetto svizzero-tedesco sia il tedesco e dimostra abilità
cantieri svizzeri. È un collega molto apprezzato         e impegno sia sul lavoro che nel quartiere: per i vicini è ormai
anche per la positività e l’ottimismo che non            diventato un punto di riferimento per i piccoli e i grandi proble-
perde mai – nemmeno quando è costretto a lavo-           mi. Accompagnare la moglie al corso preparto è stata un’esperien-
                                                         za del tutto nuova!
                                                         Queste storie mostrano il valore aggiunto della migrazione per
                                                         la società e il mercato del lavoro. L’iniziativa UDC non segue
                                                         affatto lo spirito dei tempi. Se all’inizio degli anni Settanta l’inci-
                                                         piente crisi economica è riuscita ad alimentare gli slogan xenofobi
                                                         dell’UDC, il contesto attuale è completamente diverso: negli ulti-
                                                         mi due anni l’occupazione è cresciuta costantemente e a dicembre
                                                         2019 il tasso di disoccupazione era sceso al 2,5 per cento.
                                                         Syna e la sua commissione della migrazione sono certi che questi
                                                         messaggi sapranno convincere le elettrici e gli elettori – nonostan-
                                                         te la situazione un po’ più complessa rispetto all’inizio dell’anno a
Manuel                                                   causa della crisi sanitaria della Covid-19.

                                                                                                                            13
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COMUNITÀ ITALIANA

Il Consolato Generale di Lugano e i rap
al tempo della pandemia
 Intervista di Luca Rappazzo, Vice presidente Acli Ticino

D
          a sempre, il Consolato Generale d’Italia a Lugano            Il primo segnale di riapertura è stato dato dall’I-
          rappresenta l’avamposto della frontiera italo-svizzera       talia, una volta abolita la quarantena obbliga-
          e della numerosa collettività italiana che risiede nel       toria e il divieto di spostarsi tra Regioni, con
Cantone Ticino, ben 124 mila cittadini italiani iscritti all’Aire.     la possibilità per i cittadini elvetici e per quelli
Ma non solo: il Ticino ospita uno dei più grandi flussi di lavo-       italiani residenti in Svizzera di recarsi nel nostro
ratori frontalieri in Europa, oltre 60mila lavoratori e lavoratrici    Paese dallo scorso 3 giugno. Una misura uni-
(dati 2019) che quotidianamente vi si recano per lavoro.               laterale, dettata sia dall’andamento positivo
Su questa realtà complessa, messa a dura prova, come tutto il          dei dati relativi alla diffusione del virus, che
Cantone, dall’emergenza sanitaria di Covid-19, Luca Rappazzo           dalle pressioni esercitate dai nostri connazionali
ha intervistato il Console generale Min. Plen. Mauro Massoni.          desiderosi di ricongiungersi con i propri cari in
Console, negli ultimi mesi di emergenza coronavirus il                 Italia nonché dall’esigenza di supportare, come
Canton Ticino ha vissuto la chiusura della frontiera con               indicato anche dal Ministro degli Affari Esteri
l’Italia, l’accordo controverso sulla mobilità dei frontalieri,        e della Cooperazione Internazionale Luigi Di
l’unilaterale riapertura dei confini italiani e l’esitante riaper-     Maio in occasione della Sua recente missione
tura da parte della Svizzera il 15 giugno. Sono emerse qua e           in Ticino, il settore del turismo, che con il suo
là alcune frizioni. Come le valuta e come sono attualmente i           indotto contribuisce al 13% del PIL italiano ed
rapporti fra i due paesi?                                              impiega circa 3.5 milioni di lavoratori. Grazie
La crisi pandemica legata al Covid-19, oltre alle drammatiche          ai contatti politici e diplomatici al più alto
conseguenze sul piano sanitario ed economico, ha riportato             livello tra Roma e Berna, che hanno coinvolto
l’attenzione su una realtà che, dopo l’adesione nel 2008 della         i rispettivi Ministeri degli Esteri e degli Interni,
Confederazione elvetica all’accordo di Schengen che sancisce           ai tradizionali vincoli di amicizia tra i due Paesi
l’abolizione dei controlli alle frontiere, gran parte della popola-    e al comune interesse di gran parte dei Paesi
zione considerava all5 stregua di un anacronismo del passato:          membri di Schengen di riattivare l’accordo sulla
l’esistenza reale, e non meramente teorica, dei confini tra Stati      libera circolazione, la Confederazione elvetica,
(la Ramina, come la chiamano in Ticino) e la possibilità che essi      pur con qualche voce critica, ha riaperto le sue
possano rimanere chiusi per lungo tempo. E chiuse per mesi le          frontiere ai cittadini italiani, come a quelli tede-
frontiere tra Italia e Svizzera, così come quelle tra gran parte dei   schi, francesi ed austriaci, a partire dallo scorso
Paesi europei, lo sono effettivamente state come diretta conse-        15 giugno.
guenza delle misure di contenimento del virus.                         La decisione mi pare sia stata ampliamente
                                                                       apprezzata dalla popolazione elvetica e, sul piano
                                                                       politico, l’incontro a Brogeda e a Ligornetto tra
                                                                       i Ministri degli Esteri italiano e svizzero ha evi-
                                                                       denziato, a parte la questione dell’accordo sulla
                                                                       tassazione dei frontalieri, una piena comunanza
                                                                       di vedute.
                                                                       Dal nostro osservatorio abbiamo constatato
                                                                       parecchie richieste riguardanti le frontiere
                                                                       chiuse. Immagino che anche i vostri uffici
                                                                       siano stati molto sollecitati. L’emergenza ha
                                                                       cambiato la vostra organizzazione del lavoro,
                                                                       siete riusciti a garantire l’abituale livello di
                                                                       fruizione dei servizi o inevitabilmente si sono
                                                                       accumulate delle giacenze?
                                                                       Pur con alcune differenze nelle normative appli-
il Console Generale, Min. Plen. Mauro Massoni                          cate in Italia e in Svizzera e con l’eccezione di

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          il dialogo III/20
COMUNITÀ ITALIANA

pporti italo-svizzeri

    parte dei lavoratori frontalieri, dei casi di grave e
    comprovata necessità e salute e del mero transito
    dei cittadini in rientro dall’estero, i confini sono
    rimasti sostanzialmente serrati. I nostri con-
    nazionali residenti in Ticino, passato il primo
    momento di incredulità per un trattamento che
    è stato talvolta ritenuto discriminatorio, hanno
    nel complesso reagito bene alla misura rivolgen-
    dosi al Consolato Generale, ai Corrispondenti
    consolari ed ai Patronati italiani per raccogliere
    informazioni su quali fossero le reali possibilità
    di varcare il confine.
    A causa della pandemia, il lavoro in Consolato è
    stato riorganizzato e i dipendenti, almeno in una
    prima fase, divisi in due squadre, una operativa
    in Consolato ed una in lavoro remoto da casa.
    L’accesso del pubblico, assunte le necessarie           Consolato per questo problema è, almeno per ora, molto limita-
    misure sanitarie (misurazione della tempera-            to. La realtà è che in Ticino i nostri connazionali, siano essi resi-
    tura, uso obbligatorio delle mascherine e del           denti o frontalieri, svolgono un ruolo essenziale per la prosperità
    disinfettante per le mani) è consentito, salvo i        e l’operatività del Cantone e, al di la degli slogan politici, il mio
    casi di emergenza, esclusivamente sulla base di         auspicio è che i controlli adottati mirino a colpire eventuali
    prenotazioni telefoniche, per mail e sul sistema        abusi e non diritti internazionalmente garantiti.
    “prenota on line”. Si è ovviamente, soprattutto         Alcuni italiani residenti si sono ritrovati in difficoltà econo-
    nella prima fase, creato un po’ di arretrato che        miche a causa della pandemia. Non c’è il rischio che molte
    stiamo però smaltendo grazie all’impegno di             persone rinuncino a chiedere l’aiuto sociale temendo di per-
    tutto il personale in maniera da essere pronti al       dere il loro permesso di dimora o di soggiorno pur avendone
    ritorno alla piena normalità.                           diritto?
    Un articolo sul settimanale “Il Caffè” del 7            Il rischio è sempre latente: occorre attendere di conoscere i
    giugno riporta una statistica sulle persone             dati definitivi sulle conseguenze della pandemia sull’economia
    straniere che nel Canton Ticino si sono viste           Svizzera e contestualmente vigilare attentamente, attraverso i
    negare il rilascio del permesso. Nel 2000 le            Patronati ed i sindacati, affinché, qualora dovessero essere com-
    revoche di permessi per stranieri erano state           piuti abusi, i nostri connazionali abbiano un adeguato supporto
    solo cinque, poi sono leggermente aumentate             legale.
    fino a giungere a quota 260 lo scorso anno.             Concludendo, se la sente di rassicurare alcuni titubanti con-
    Come si spiega questo sensibile incremento,             nazionali residenti in Canton Ticino a trascorrere le vacanze
    sono coinvolti molti italiani?                          estive in sicurezza in Italia?
    Sulla base dei quanto ci è stato riferito da parte      Nell’ultimo fine settimana ho ovviamente approfittato anche io
    di alcuni connazionali ed emerso in articoli di         per rientrare in Italia e sto già programmando di trascorrere nel
    stampa locale, da parte delle Autorità locali del       “Bel Paese” il mio prossimo congedo estivo. Francamente mi
    Ticino sono stati avviati maggiori controlli sulla      pare che in Italia, e specialmente in Lombardia, ci sia una gran-
    effettiva residenza nel Cantone dei titolari di         de sensibilità rispetto ai rischi della pandemia di Covid-19 e nel
    permessi di soggiorno. I dati da Lei citati testi-      complesso ritengo, sulla base di quanto leggo sulla stampa, che il
    moniano un “trend” in ascesa ma, rispetto ai            peggio sia passato. Ovviamente occorre continuare ad osservare
    124 mila italiani iscritti in anagrafe (più di un       alcune misure prudenziali quali indossare la mascherina quando
    terzo della popolazione residente nel Cantone),         ci si trova al chiuso in luoghi pubblici e mantenere, per quanto
    non appaiono, almeno per il momento, costitu-           possibile, un adeguato distanziamento sociale anche all’aperto.
    ire fonte di eccessiva preoccupazione. Per altro,       Il prodursi di nuovi focolai è purtroppo un rischio e lo è ovun-
    il numero di connazionali che si sono rivolti in        que, anche in Svizzera. Occorre pertanto rimanere vigili e cauti.

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