Il dialogo - "Per un'immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)". La Brexit svizzera? - ACLI-CH
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il dialogo bimestrale d’informazione e di opinione delle ACLI Svizzera associazioni cristiane lavoratori internazionali «Per un’immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)». La Brexit svizzera? luglio 2020 numero I1I - anno XXX
La vignetta di Daria Lepori Impressum il dialogo Bimestrale delle ACLI Svizzera Distribuito in abbonamento Stampa 3800 copie Direttore responsabile: Giuseppe Rauseo Comitato di redazione: Luciano Alban, Romeo Bertone, Antonio Cartolano, Fra Martino Dotta, Moreno Macchi, Marco Montalbetti, Daria Lepori, Franco Plutino, Franco Narducci, Luca Rappazzo, Giuseppe Rauseo, Giuseppe Rondinelli, Barbara Sorce, Salvo Buttitta Responsabili di zona: AG: Gaetano Vecchio BA-BE-SO: Samantha Vecchio GE-VD: Daniele Lupelli ZH-LU-SG-SZ-TG: Salvatore Dugo Redazione e recapito: Redazione il dialogo Circolo Acli Lugano, Via Simen 10, 6900 Lugano telefono 091 921 47 94 segreteria@acli.ch www.acli.ch Stampa: Theiler Druck AG 8832 Wollerau Grafica e impaginazione: Corriere degli Italiani È possibile abbonarsi: sei numeri annuali a fr. 20.- CCP 65 - 272444 - 7 Il prossimo numero sarà recapitato il 25 settembre 2020. La chiusura di redazione per contributi scritti è fis- sata per l’11 settembre 2020. Il Dialogo beneficia del contributo del Governo per l’editoria italiana all’estero 2 il dialogo III/20
EDITORIALE “…. e arrivarono persone” Sommario numero III - anno XXX L a Svizzera dovrà esprimersi per l’ennesima volta sulla questione immigrazione. Il 27 set- Il cuore e la mano 4 tembre gli elettori decideranno se mantenere Dio, il forestiero e il migrante la libera circolazione delle persone per i cittadini Politica 5 dell’Ue e con essa il collaudato sistema di rapporti Intervista al Console Generale di bilaterali costruito, non senza tensioni, a cavallo Zurigo Giulio Alaimo degli anni ’90 e l’inizio del secolo attuale. Accordi oggetto più volte di iniziative referendarie e intro- ACLI FAI 6 dotti con tutte le cautele del caso: la clausola di Audizione Matteo Bracciali salvaguardia e un percorso di attuazione di ben 12 in Parlamento anni, e misure di accompagnamento per impedire il Ambiente e politica 7 dumping salariale, tanto per citarne alcune. Accordi Multinazionali responsabili che hanno portato reali semplificazioni per gran parte delle aziende svizzere su numerosi aspetti, materiali e commerciali. E DOSSIER 8-12 naturalmente per i cittadini immigrati in Svizzera provenienti dai Paesi Ue: • Intervista al Presidente Acli basti pensare all’abolizione dello statuto dello stagionale e all’armonizzazione Svizzera delle contribuzioni pensionistiche e al loro coordinamento. • Il 27 settembre evitiamo il déjà-vu Il dossier tematico di questa edizione mette a fuoco vari aspetti - sociali, politici, • No a chiusura frontiere, del mercato del lavoro - della posta in gioco il 27 settembre prossimo, grazie ai salvaguardiamo i salari contributi di numerosi opinionisti, come pure una retrospettiva storica - con • Tornando indietro non si l’intervista a Concetto Vecchio, editorialista del quotidiano La Repubblica - risolvono i problemi dedicata al 50mo anniversario dell’iniziativa di James Schwarzenbach contro • 50° del referendum gli stranieri (7 giugno 1970), il capostipite degli odierni populisti. Schwarzenbach Questo editoriale vuole anzitutto richiamare un principio che da molto tempo Filo diretto con Syna 13 ha trovato legittimazione nelle società moderne e democratiche: quando par- Rien ne va plus - non funziona più liamo della popolazione immigrata, dobbiamo anzitutto considerare che si niente tratta di persone con le loro storie, le loro angosce, i loro sogni, i loro progetti che abbracciano il Paese di origine e quello che li ha accolti, le loro emozioni, Comunità Italiana 14-15 con i problemi che si trovano ad affrontare oggi in un mondo in forte fermen- Rapporti italo-svizzeri, intervista al to. Riconoscere la loro storia, il lavoro che hanno fatto e gli apporti reali che Console Generale di Lugano hanno dato alla nostra società ha un grande significato: vuol dire che non sono divenuti ombre. Come in tutti i momenti di crisi sistemica, emergere Patronato ACLI 16 “l’antipolitica” che si nutre di pulsioni qualunque, che spesso prendono di mira Assegni familiari in Svizzera gli immigrati, dimenticando il passato e gli sforzi decennali fatti dalla società Liceo Vermigli 17 per includerli nei processi sociali ed economici, e le procedure democratiche Meritate vacanze per un modello di società più aperta nel rispetto delle regole. È un dovere delle Istituzioni e della società dare attenzione ai migranti perché hanno dato Società e Politica 18 e danno un grande contributo alla Svizzera in cui viviamo; le grandi reti Gli USA e il razzismo ferroviarie e stradali, l’edilizia, e il sistema industriale che ha consentito alla Vita delle ACLI 19-22 Svizzera grandi riconoscimenti a livello mondiale sono il frutto anche del lavoro • Canton Vaud: aiuti alle imprese della popolazione immigrata, che ha amato ed ama la Svizzera e merita • Losanna: proteste antirazziali di essere rispettata anche per questo. Ce lo dobbiamo ricordare ora che i nuovi • Acli Ticino: mitigare l’isolamento flussi migratori verso la Svizzera sono costituiti da un capitale umano altamente • In poche battute formato. E non possiamo dimenticare che gli immigrati ci hanno “obbligato” a guardare oltre il nostro giardino, ai Paesi dai quali sono costretti a venir via, e Editoria 23 che ci aiutano anche a “scoprire” i “nostri” esclusi. “Appunti di un venditore di donne” Franco Narducci Sale e Pepe 23 Il Pitaggio, Sicilia Presidenza Acli Svizzera franco.narducci@gmail.com 3 il dialogo III/20
IL CUORE E LA MANO Quando Dio si nasconde nel forestiero e nel migrante di fra Martino Dotta, Assistente nazionale A lla pari di tanti altri Paesi, anche in Svizzera continua ad aleggiare un sinistro, quanto insensato spauracchio: un’imminente invasione di stranieri. Il vero problema, tuttavia, è che spesso e volentieri, perlomeno determinate forze politiche conservatrici, di stampo populista, identificano a torto immigrazione con criminalità. Ma è fin troppo facile considera- re il forestiero un elemento pericoloso e trattarlo da vero capro espiatorio per la maggior parte dei mali nazionali! Di risvolto, però, con la scusante (che, invece, sul piano dello Stato di diritto è un’aggravante) che questo sentire corrisponde al volere popola- re, s’insinuano nelle complesse maglie delle pubbliche istituzioni forme più o meno nascoste di discriminazione, se non addirit- tura di razzismo. Va da sé, che solo a gran fatica e spesso soltanto a colpi di capar- bi ricorsi, simili atteggiamenti pregiudiziali sono riconosciuti dalle Autorità, da noi come altrove. Hanno testimoniato questa tragica impressione le recenti manifestazioni, tenutesi a partire dagli Stati Uniti e anche in diversi luoghi della Svizzera, per vate barriere e difficoltà. Quanti di noi l’hanno chiedere maggiore rispetto dei diritti civili, senza distinzioni di forse provato sulla loro pelle, soprattutto quan- origine, di razza e cultura. do si è trattato di chiedere un aiuto economico Il fatto che i votanti elvetici siano di nuovo chiamati a pronun- pubblico? Che la Legge consenta di mandare ciarsi su un’iniziativa anti-stranieri è, di sicuro, un’occasione ammonimenti a titolari di Permessi C o B, per- per i credenti di dire la loro al riguardo. A modo di stimolo alla ché al beneficio di prestazioni sociali, non è di riflessione e soprattutto all’azione, mi piace evocare un celebre sicuro simbolo di ospitalità e riconoscenza! passaggio del Vangelo di Matteo, inserito nel contesto della Non abbandoniamoci però a gratuiti morali- Parabola del Giudizio finale: “ero forestiero e mi avete ospitato” smi. Non va generalizzata la chiusura mentale (Matteo 25,35). Insieme ai fedeli di altre Tradizioni religiose, i nei confronti dei migranti. Soprattutto nelle Cristiani elvetici sono invitati a pregare e ad operare, affinché gli generazioni più giovani, grazie a Dio, cresce una stranieri trovino nel nostro Paese non soltanto adeguata forma- percezione più aperta e costruttiva nei riguardi zione e lavoro, bensì pure autentici orientamenti di vita ed espe- degli stranieri. Forse ricordano che, sino a non rienze di fede vissuta. Sulla base delle ripetute esortazioni delle molti decenni fa, anche la Svizzera era un paese Chiese e delle altre Comunità credenti, le donne e gli uomini di emigrati. E non ovunque i Confederati erano di buona volontà sono tenuti ad adoperarsi, in modo che quanti accolti a braccia aperte! chiedono ospitalità, trovino nella Per noi Cristiani, è senz’altro utile rinfrescare nostra società condizioni esistenziali la memoria su una realtà di sicuro sconcertante: degne di esseri umani. E nel mede- tra di noi, in incognito e talora nascosto tra le simo tempo, la loro preghiera sia un migliaia di profughi, si presenta il Forestiero per gesto di sincera accoglienza e vera eccellenza. È quel Dio scacciato da tanti angoli condivisione. Il sostegno materiale si della terra, di cui magari dubitiamo di fronte al completa necessariamente con quello dolore e che perfino bestemmiamo davanti alle spirituale! ingiustizie. A considerare la politica degli stra- È il Pellegrino allontanato sempre più dai cuori nieri, promossa negli ultimi decenni e dalle menti dell’Umanità. È il Crocifisso che a livello federale, cantonale o comu- talvolta è tolto non solo dalle pareti delle aule nale, si ha pertanto spesso la sensa- scolastiche e dei luoghi pubblici. Eppure è pro- zione che agli immigrati siano riser- prio Lui a continuare a bussare alle nostre porte! 4 il dialogo III/20
COMUNITÀ ITALIANA «La comunità italiana, una grande risorsa». Il saluto di Giulio Alaimo Intervista di Franco Narducci G iulio Alaimo lascia il Consolato Generale d’Italia a Zurigo, una delle sedi più impor- tanti (e scottanti) della rete italiana nel mondo, per assumere il ruolo di Ambasciatore nel Principato di Monaco. Dall’agosto 2016 al 12 luglio 2020 - ultimo giorno formale del suo servizio in Svizzera - sono trascorsi 4 anni esatti, un tempo denso di avvenimenti in una realtà com- plessa, che hanno interessato la comunità italiana e impegnato a fondo il titolare della sede consolare. Nell’intervista che segue, abbiamo toccato alcuni aspetti della sede di Zurigo per un’ultima disamina con il neo Ambasciatore Alaimo. ultimi anni, tutte coronate da grande successo. Ministro, dopo quattro anni lascia Zurigo. Cosa È stata molto apprezzata la sua costante attenzione alla promo- porterà volentieri con sé nella valigia dei ricordi? zione del sistema Italia. Cosa raccomanderebbe al suo successo- Quella di una comunità seria, onesta e laboriosa, re? che ha saputo farsi conoscere ed apprezzare da tutti; Il mio successore, Min. Plen. Gabriele Altana, attualmente come pure mi hanno testimoniato tutte le Autorità Ambasciatore d’Italia ad Helsinki, è funzionario dinamico e di elvetiche incontrate in questo periodo, che nei suoi grande valore e non ha certamente bisogno di mie indicazioni. confronti hanno usato sincere parole di grande Saprà certamente agire per il meglio e sfruttare ogni occasione per considerazione e, direi, perfino di affetto. promuovere le nostre “eccellenze”, in una realtà così ricca di stimoli La circoscrizione consolare che ha diretto e di prospettive di sviluppo; e che dimostra costante attenzione alle abbraccia 16 Cantoni. Ci sono differenze, dal proposte di qualità che hanno ad oggetto il nostro Paese. suo punto di vista, tra le diverse comunità italia- Può dirci a che punto è la ristrutturazione della Casa d’Italia di ne sotto il profilo dell’integrazione? Zurigo? Il Consolato Generale di Zurigo ha una competen- Il dossier “Casa d’Italia” è stato senz’altro uno dei più importanti del za su gran parte della Svizzera di lingua tedesca, su mio mandato zurighese. D’intesa e su impulso delle nostre Autorità una comunità di circa 220 mila iscritti in anagrafe, centrali, ho avuto il compito di rinnovare e valorizzare le architettu- una delle più numerose del mondo. Direi che re di questo storico edificio della comunità italiana, che mai aveva il livello di integrazione è dovunque eccellente, visto significativi interventi di recupero nel corso di almeno l’ultimo testimoniato dal fatto che moltissimi connazio- mezzo secolo. Alla data odierna, è stata completata la “gara europea” nali occupano posizioni di grandissimo prestigio per l’assegnazione del progetto esecutivo, quello finale; bisognerà nei diversi ambiti, imprenditoriale, economico ed ora organizzare un’altra gara per l’ese- accademico. cuzione dei lavori, per il cantiere vero e Il Cantone di Zurigo è il cuore pulsante dell’e- proprio, per la cui conclusione i tecnici conomia svizzera. Come Console Generale d’I- ministeriali stimano una durata di circa talia ha avuto sicuramente molti contatti con il 2 anni: intorno alla metà del 2023 la mondo imprenditoriale... “nuova” Casa d’Italia potrà essere inau- Certamente, anche se va precisato che in ambito gurata. economico il Consolato svolge una funzione resi- Vorrei pure ricordare che, a conclusione duale rispetto alle competenze esercitate dall’Uffi- di un negoziato durato oltre un anno, cio commerciale dell’Ambasciata a Berna, dall’A- nel luglio 2019 il Consiglio comuna- genzia dell’ICE e dalla Camera di Commercio le di Zurigo, il Parlamento della più Italiana per la Svizzera. Posso dire che il “Sistema importante città elvetica, ha approvato Italia” sta funzionando molto bene e che molteplici l’”Accordo di Tutela” da noi stipulato sono le iniziative congiunte organizzate in questi con la Sovrintendenza, che riconosce il 5 il dialogo III/20
COMUNITÀ ITALIANA valore artistico della Casa d’Italia quale “testimo- Il mio saluto vuole essere innanzitutto una testimonianza di nianza storico-sociale ed economica …. dell’emi- stima e ammirazione per quanto la nostra comunità ha saputo grazione italiana in Svizzera per la città di Zurigo”. realizzare, facendo onore al nostro Paese. In questi quattro anni È un successo “politico” di straordinario valore ho fatto del mio meglio per cercare di interpretare le esigenze per noi tutti e per la comunità in primo luogo! E dei connazionali e per rispondere alle loro aspettative; non solo che conferisce al progetto in corso di realizzazione prestando attenzione ai servizi consolari, ma anche cercando di un significato assai maggiore rispetto a quello, pur valorizzare l’immagine complessiva del Consolato, per far sì che importante, della messa in sicurezza e ristruttura- ci si possa riconoscere con orgoglio nella nostra bandiera e nei zione dell’immobile. nostri simboli. Spero di essere stato all’altezza del compito e di Concludendo, vuole indirizzare un saluto alla aver conseguito, almeno in parte, questo obiettivo. comunità italiana? A tutti va il mio più affettuoso e sincero augurio di ogni bene. La Commissione bilaterale per le questioni degli italiani all’estero di Matteo Bracciali, responsabile Dipartimento internazionale, Servizio Civile Acli Matteo Bracciali - Vicepresidente della FAI - è stato di sostegno dei nostri connazionali all’e- audito nella Commissione che esamina le proposte di stero. Ai Patronati necesitano gli strumenti legge per l’istituzione di una Commissione parlamenta- per essere un luogo di integrazione, pro- re (bicamerale) per le questioni degli italiani all’estero. pedeutico all’attività imprescindibile del Riportiamo una sintesi del suo intervento riconoscimento dei diritti sociali dei nostri connazionali. I Patronati costituiscono L a migrazione fa parte della storia del nostro una rete di riferimento pressoché unica per Paese, ha a che fare con la speranza delle per- i nostri cittadini all’estero, se non consi- sone e con il desiderio di una esistenza più deriamo le Ambasciate ed i Consolati. Nessun ente privato italiano è dignitosa. Le migrazioni generano nuove sfide che in grado di offrire una tale capillarità di servizi in tutto il mondo per i sono diverse in ogni tempo. nostri concittadini. Il nostro punto di osservazione è privilegiato: tenere Altra questione sono i servizi al lavoro, il vero motore della migrazio- insieme il tratto associativo e di servizio ci aiuta, non ne: l’investimento in formazione in fase di prepartenza e nei paesi di solo ad avere uno spaccato quotidiano sulla condizio- destinazione è imprescindibile perché l’integrazione passa in gran parte ne della nostra emigrazione nel mondo, ma ci aiuta da questo sia in termini di competenze professionali sia di conoscenza ancora di più a leggere quali sono i bisogni sociali di del contesto in cui si andrà a vivere. una comunità in continuo movimento. Inoltre, sono maturi i tempi per un riconoscimento formale alle asso- Abbiamo appena concluso un lavoro di ricerca sui ciazioni degli italiani nel mondo, ovvero dare la possibilità anche alle bisogni sociali dei nuclei familiari expat curata associazioni di diritto italiano o straniero che fanno attività di promo- dall’istituto di ricerca IREF e dalla Federazione delle zione sociale rivolta agli italiani all’estero di iscriversi al registro unico ACLI internazionali (FAI). Abbiamo voluto dedi- nazionale del Terzo Settore. carci proprio ai nuclei familiari che rappresentano Vogliamo sottolineare anche l’impulso che stanno dando i progetti di la nuova migrazione italiana che, a differenza della Servizio Universale dedicati alla cura delle nostre comunità all’estero, mobilità, ci offre degli spunti di riflessione sulla altro strumento di socialità e allo stesso tempo di consapevolezza e rigenerazione delle comunità italiane all’estero. I dati crescita per chi sceglie quell’esperienza. Questo strumento deve essere che emergono richiamano due punti essenziali che valorizzato e sostenuto perché può essere volano di rigenerazione per dovrebbero essere tenuti in considerazione rispetto le associazioni all’estero e rappresentare una diplomazia popolare che, agli obiettivi che si dovrà porre la Commissione come per i progetti di mobilità europea, promuove pace e convivenza parlamentare sull’emigrazione e sulla mobilità degli civile. Riteniamo questa Commissione un’attenzione importante per le italiani del mondo. nostre comunità e uno strumento positivo per lo sviluppo del nostro Primo: attualizzazione dei servizi sociali e delle reti Paese che non si ferma ai confini fisici. 6 il dialogo III/20
AMBIENTE E POLITICA Iniziativa per multinazionali responsabili, si andrà al voto di Franco Narducci M entre cresce il consenso nell’opinione pubblica verso l’«Iniziativa per multi- nazionali responsabili» - sostenuta da molti enti e soggetti (120 organizzazioni per i diritti umani, per la cooperazione internazionale, per l’ambiente, per lo sviluppo economico ed organiz- zazioni dei consumatori; comitato d’imprenditori con oltre 190 imprenditori e imprenditrici; oltre 190 esponenti politici di PBD, PPD, PEV, PVL, PLR e UDC appartenenti al “Comité bourgeois per multinazionali responsabili”; la Conferenza episcopale svizzera, la Chiesa evangelica riformata in Svizzera, l’Alleanza evangelica svizzera tramite della sua associazione Interaction, l’associazione piacere i loro opuscoli patinati. Solo quando le violazioni dei diritti Freikirchen Svizzera e numerose altre organizzazio- umani avranno anche delle conseguenze e sarà fatto obbligo di assu- ni ecclesiastiche; 350 comitati locali con migliaia mersene la responsabilità, tutte le multinazionali si comporteranno in di volontari) - il Parlamento federale non ha voluto modo corretto.» dare ascolto alle richieste dei promotori e ha deci- Cosa chiede l’Iniziativa so, a inizio giugno, di sostenere il controprogetto L’Iniziativa vuole obbligare le multinazionali con sede in Svizzera a cosiddetto “light”. non violare i diritti umani e a non distruggere l’ambiente. Per garan- Una beffa, perché il controprogetto è un pugno tire che ciò avvenga per legge, in futuro le multinazionali dovrebbero nello stomaco di chi ha a cuore la vita e il destino assumersi la responsabilità delle violazioni dei diritti umani compiu- di tante persone in Africa, nell’America Latina te dalle loro filiali. e in altri aree del mondo dove multinazionali Come si andrà avanti? La lobby delle multinazionali ha tirato dalla come Glencore e Syngenta - volendo citarne alcu- sua parte il Parlamento, per cui l’iniziativa non sarà ritirata come si ne - usano pratiche sconvolgenti per l’ambiente, prospettava se il Parlamento stesso avesse accettato il “contropro- con gravissime conseguenze per le popolazioni getto”, sostenuto dalle organizzazioni già citate. Il “controprogetto locali. Nonostante tutto ciò sia stato denunciato alibi” non apporta alcun miglioramento, ma è utile ad ingannare dai mezzi d’informazione, il controprogetto del gli elettori facendo loro credere che l’Iniziativa per multinazionali Parlamento istituirebbe il semplice obbligo per le responsabili non sia più necessaria. La votazione popolare avverrà multinazionali di “riferire” di eventuali violazioni probabilmente nel mese di novembre. dei diritti umani o danni all’ambiente arrecati Nel frattempo due fatti hanno riattratto l’attenzione sull’ini- dalle aziende da loro controllate”. A nulla è valso il ziativa. Da una parte la notizia che il Ministero pubblico della sostegno che la Conferenza dei Direttori Cantonali Confederazione ha aperto un’inchiesta penale contro Glencore, il dell’Economia Pubblica, numerosi settori dell’e- mega-gruppo minerario con sede nel cantone di Zugo, per i casi conomia come Coop, Migros, la federazione delle di corruzione nella Repubblica del Congo. Un caso tra i tanti industrie alimentari svizzere FIAL e una notevole che hanno coinvolto Glencore, indagata - ad esempio - in Gran parte dell’economia della Svizzera romanda ave- Bretagna parimenti per corruzione. vano dichiarato per il controprogetto ad hoc del L’altro fatto concerne la Bayer, il colosso tedesco produttore di Consiglio nazionale, che avrebbe portato al ritiro farmaci e pesticidi, che ha chiuso i procedimenti a suo carico negli dell’Iniziativa. USA per la vicenda Roundup - l’erbicida cancerogeno (componente È sintomatico, al riguardo, il commento rila- chiave, il glifosato) al centro di innumerevoli cause per danni - con sciato a caldo Dick Marty sulla decisione del un maxi accordo che le costerà quasi 11 miliardi di dollari. Va sot- Parlamento: «Il controprogetto alibi non ha alcuna tolineato che la Bayer ha ereditato la patata bollente dalla Monsanto, efficacia. Sappiamo tutti che proprio le grandi mul- la società acquisita nel 2018 per 63 miliardi di dollari. Come dire, tinazionali con meno scrupoli pubblicano con grande fatti e misfatti. 7 il dialogo III/20
DOSSIER L’iniziativa UDC sulla limitazione: la parola a Giuseppe Rauseo, Presidente Acli Svizzera Intervista di Franco Narducci Il referendum “Per un’immigrazione moderata” dell’UDC europeo, ma grazie alla libera circolazione delle persegue l’abolizione della libera circolazione delle persone persone la Svizzera ha potuto far fronte alla man- con l’UE. La Svizzera ha scelto la via degli accordi bilaterali canza di manodopera indigena con quella prove- con l’Europa, dei quali la libera circolazione è il cardine; la niente dall’Ue, per lo più giovane e istruita, per sua abolizione significherebbe la fine della via bilaterale. Come cui non ha speso nulla in formazione. Il Covid-19 valutano le Acli Svizzera questo spinoso problema? può avere effetti negativi sul voto giacché gli inizia- Respingiamo con forza questa iniziativa che mette a repentaglio la tivisti sfrutteranno il fattore paura, alimentata per consolidata via bilaterale. L’UDC esige che la Svizzera regoli l’im- una maggiore chiusura verso l’esterno. Le ACLI migrazione in modo autonomo, ciò comporterebbe la fine anche invitano gli elettori a valutare tutti i benefici di cui degli altri sei accordi bilaterali con grave danno economico e sociale la Svizzera ha goduto, grazie alla libera circolazio- per la Confederazione. La caduta dell’intero pacchetto di Accordi ne. Invitiamo altresì gli elettori a tenere a mente bilaterali danneggerebbe gravemente la Svizzera che ha nell’Ue quanto Papa Francesco da tempo va ripetendo: il principale partner commerciale: nel 2018, le imprese svizzere “nessuno si salva da solo”. hanno esportato merci per un valore di 120 miliardi di franchi Buona parte della popolazione immigrata ha lo nell’UE, cioè il 50% di tutte le esportazioni. A titolo comparativo, status della doppia cittadinanza. Pensa che il le esportazioni verso la Cina ammontano solamente al 5% mentre loro contributo all’esito del referendum possa quelle verso il Regno Unito al 4% circa. essere decisivo? “Il dialogo” richiama il pericolo di una Brexit Svizzera, lo ritie- L’associazionismo italiano in Svizzera è stato deter- ne esagerato o realistico? minante nel sensibilizzare la popolazione per Se il Consiglio Federale raccomanda di respingere l’iniziativa è respingere nel 1970 l’iniziativa Schwarzenbach. perché l’annullamento dell’accordo equivarrebbe, di fatto, a una Nei 50 anni trascorsi molti cittadini dell’Ue hanno “Brexit svizzera”, come affermato dalla Consigliera Karin Keller- acquisito la cittadinanza svizzera e quindi il diritto Sutter. Le conseguenze sarebbero disastrose! Anche la Segreteria di voto. Ancora una volta è indispensabile l’im- di Stato dell’economia (Seco), valuta che il PIL della Svizzera pegno di tutte le forze organizzate e il voto delle diminuirebbe del 5-7%. L’accordo di Schengen è basato sulla libe- persone naturalizzate, se non determinante, sarà ra circolazione delle persone, se la Svizzera vi dovesse rinunciare comunque significativo per la vittoria del NO. non sarebbe possibile giustificare il mantenimento degli accordi di Molti, tuttavia, sottolineano che gli ex immigra- Schengen e Dublino. ti divenuti cittadini svizzeri partecipano poco Nel 2019 le imprese lamentavano l’insufficienza di manodopera alla vita politica della Svizzera... in Svizzera, aggravata dall’invecchiamento della popolazione. In Svizzera in generale la percentuale di parteci- Crede che la crisi di Covid-19 possa modificare questo dato e pazione alle votazioni è relativamente modesta e incidere sull’esito del referendum? quella dei naturalizzati bassa. Le ACLI da sem- L’invecchiamento della popolazione riguarda tutto il Continente pre sensibilizzano i cittadini all’impegno nella “gestione della cosa pubblica”. La partecipazione alla vita politica e sociale deve essere vissuta come un diritto/dovere di ogni cittadino e noi diciamo: andiamo a votare! Per questa occasione come vi state impegnando? Per noi questo è l’anno dei congressi e del rinnovo degli organi dirigenti a tutti i livelli. Prima del 27 settembre, si svolgeranno le assemblee dei Circoli e successivamente i Congressi cantonali/intercan- tonali, in quell’ambito discuteremo anche della votazione popolare per motivare gli aclisti a votare. Non a caso questo numero de “il Dialogo” ospita vari articoli sul tema della votazione. 8 il dialogo III/20
DOSSIER Il 27 settembre evitiamo il déjà-vu di Toni Ricciardi, storico delle migrazioni Université de Genève L a storia, come sappiamo, non si ripete tratta solo di ridefinire o riscrivere i famosi bilaterali. Si tratta mai allo stesso modo, tuttavia, sembra di riscrivere o meno il futuro di una società, quella svizzera, e riproporsi quando meno ce l’aspettiamo. di decidere se debba continuare ad essere un paese aperto – che Esattamente 50 anni fa, nel 1970, per la prima grazie a questa apertura ha raggiunto progresso e benessere –, o volta il popolo svizzero venne chiamato ad espri- se si vuole ritornare ad un passato in chiaroscuro. mersi sull’iniziativa Schwarzenbach, che aveva La libera circolazione (Schengen) è riuscita laddove l’associa- l’obiettivo di limitare la presenza straniera. Più zionismo in migrazione fallì, nonostante più di mezzo secolo che gli stranieri, al centro del contendere c’era- di battaglie, ad abolire lo statuto dello stagionale e, quindi, no le italiane e gli italiani che all’epoca, in un alla cancellazione del divieto di ricongiungimento familiare e paese in piena crescita e con la disoccupazione all’estensione dei diritti verso le persone comunitarie. È bene pari allo zero, rappresentavano il nemico da ribadirlo: questa iniziativa non vuole limitare le immigrazioni cacciare. Sappiamo come è andata. Il pericolo terze provenienti da paesi lontani, bensì chiede un ritorno al di assistere al licenziamento di quasi 300mila passato che porterebbe ad una limitazione di molti diritti acqui- stranieri fu evitato, tuttavia, dopo l’iniziativa siti da italiani, francesi, tedeschi e tanti altri, che ormai vivono Schwarzenbach nulla fu più come prima. da generazioni in questo paese. Il passato è utile per comprendere come e perché, Ragion per cui, come 50 anni fa – era l’aprile del 1970 – è nato a distanza di 50 anni, ci ritroviamo dinanzi ad un Comitato unitario del mondo associativo italiano, che va una stagione che sembra riproporci un déjà-vu. dalle Missioni cattoliche passando per le Acli, fino ai movimenti Negli ultimi decenni, in tutte le principali demo- della sinistra italiana nella sua eterogeneità. L’appello è uno solo: crazie, movimenti come quelli di Schwarzenbach evitiamo il ritorno ad un triste passato e preserviamo il benessere hanno avuto la capacità di attrarre le fasce sociali che negli ultimi 50 anni abbiamo costruito insieme. Non si parla che si sentono più a rischio. Queste non sono del nostro futuro, quanto del futuro dei nostri figli e nipoti. formate da poveri nel senso stretto del termi- Abbiamo il dovere di consegnare loro un mondo più aperto, ne, bensì dalla classe media che ha visto prima nel quale le opportunità devono moltiplicarsi e non restringersi. crescere il proprio benessere, grazie al lavoro, e Devono avere il diritto di poter viaggiare e conoscere, di vedere progressivamente svanire lo stesso benessere e la preservati i diritti per i quali i loro genitori e i loro nonni hanno sicurezza che quel duro lavoro aveva fatto acqui- lottato. sire. Ad esempio, il muratore e/o l’operaio che Il 27 settembre 2020 votiamo NO all’iniziativa dell’UDC che dopo anni sono riusciti a costruire casa, com- vuole cancellare la libera circolazione. prarsi l’auto, far studiare i figli, percepiscono di non poterlo fare più. Questo senso di insicurez- za alimenta paure, rabbia e si cerca un nemico da incolpare. Ancora una volta, l’altro è percepi- to come il responsabile del proprio malessere. La percezione non è realtà, ma trasforma in realtà un sentimento. Questo sentimento è fortemente presente anche oggi in Svizzera. Se ne è avuta una dimostra- zione lampante nel 2014, quando in pochi immaginavano che potesse essere accolta l’i- niziativa dell’UDC contro l’immigrazione di massa, eppure 44 anni dopo Schwarzenbach, per la prima volta, è successo. Quel risultato ha aperto le porte ad un momento di incertezza e confusione che l’iniziativa del 27 settembre prossimo rischia di squarciare definitivamente. In ballo non c’è solo il futuro delle relazioni tra la Svizzera e la UE, bensì molto altro. Non si 9 il dialogo III/20
DOSSIER Non dobbiamo chiudere le frontiere, bensì salvaguardare i salari di Arno Kerst, Presidente nazionale del Syna Gli affari attraversano sempre i confini. Con un partenariato sociale solido, contratti collettivi di lavoro (CCL) e misure di accompagnamento efficaci, questo si traduce in vantaggi anche per i lavoratori. Che sarebbero i grandi perdenti se l’iniziativa UDC «contro i bilaterali» dovesse passare lo scoglio delle urne. L ’economia svizzera è necessariamente anche globale. Con l’U- nione europea (UE), il partner commerciale di gran lunga più importante per il nostro Paese, questi scambi sono all’ordine del giorno e sono ampiamente regolamentati negli Accordi bilaterali. Questi ultimi si declinano in numerosi trattati che rafforzano le rela- zioni con i vicini europei. Il pacchetto di trattati include la libera circolazione delle persone, entrata in vigore 18 anni fa. Grazie ad essa, le cittadine e i cittadini svizzeri e dell’UE e le loro famiglie possono scegliere liberamente, nel rispetto di determinate condizioni, il luogo di lavoro e di soggiorno sul territorio degli Stati parte. Questo accordo ha permesso di abolire il poco sociale e tanto discriminatorio «statuto dello stagionale». Le sociale di essere solida e di poter assorbire anche misure di accompagnamento assicurano inoltre un controllo efficace le persone che non riescono più a trovare un del rispetto delle condizioni salariali e di lavoro. impiego. In tale otica una valida assicurazio- Dal punto di vista dei sindacati, i rapporti con l’UE devono fon- ne contro la disoccupazione (AD) riveste darsi su tre principi interconnessi: le relazioni regolamentate con un ruolo centrale. Pur considerando positivo l’Europa rafforzano la piazza economica svizzera e garantiscono i l’obbligo di annunciare gli impieghi vacanti, per posti di lavoro; le misure di accompagnamento hanno posto fine al alcune categorie – soprattutto le lavoratrici e i sistema discriminatorio di contingentamento dell’immigrazione, e lavoratori più anziani, ma anche i giovani disoc- le cose devono rimanere così; infine, misure di accompagnamento cupati – i periodi d’indennità sono troppo brevi. particolari devono proteggere i salari e le condizioni di lavoro. Considerata la rapidità con cui cambia il mondo Lo scambio transfrontaliero ha creato occupazione in Svizzera. del lavoro, occorre sostenere maggiormente la Naturalmente, il dinamismo del mercato del lavoro genera incertezza formazione e il perfezionamento professionale, e cela potenziali rischi. anche tramite l’AD. Tre elementi sono in grado di fornire una risposta adeguata ed efficace: • partenariati sociali solidi regolano in modo costruttivo la gestio- L’iniziativa UDC per la limitazione mette a repen- ne delle sfide nei rami professionali e l’equilibrio degli interessi tra taglio lo sviluppo economico del Paese e causerebbe datori di lavoro e dipendenti. Salari minimi e condizioni di lavoro la perdita di posti di lavoro. L’iniziativa mina inoltre uniformi a livello di settori e rami garantiscono a tutti i dipen- il partenariato sociale e molto direttamente anche la denti pari diritti. CCL e trattative salariali regolari fanno sì che tutela dei salari. Infatti, anche in avvenire l’economia l’aumento di produttività vada a beneficio anche dei dipendenti; svizzera continuerà ad essere fortemente intercon- • misure di accompagnamento incondizionate e non discrimi- nessa con gli altri Paesi e dovrà affidarsi anche a natorie permettono di controllare il mercato occupazionale, così specialisti stranieri. Ma senza gli accordi bilaterali – e che a tutti i dipendenti si applichino le stesse condizioni salariali e quindi senza misure di accompagnamento efficaci – lavorative – a prescindere dalla loro provenienza! Solo così si può le lavoratrici e i lavoratori non sarebbero più al riparo combattere efficacemente il dumping salariale. Inoltre, la prote- dal dumping salariale. zione dei salari assicura le stesse opportunità e, in ultima analisi, Pertanto, il 27 settembre 2020 respingiamo con protegge la qualità del lavoro; decisione l’irragionevole iniziativa per la limita- • l’evoluzione del mondo del lavoro impone alla rete di sicurezza zione. 10 il dialogo III/20
DOSSIER Non è tornando indietro che si risolvono i problemi di Alex Farinelli, Consigliere nazionale “Iniziativa per un’immigrazione moderata”, il tito- nostalgico, se ne sta lo come sempre è accattivante, chi non sarebbe accorgendo, e siamo favorevole a qualcosa di moderato? Peccato che la solo all’inizio del realtà è un’altra in quanto questa iniziativa vuole processo di uscita. di fatto porre un taglio netto delle relazioni tra la Anche sostenere che Svizzera e l’Unione Europea. si possa tornare al Sappiamo tutti che gli accordi più importanti, i regime precedente bilaterali 1, sono legati dalla “clausola ghigliottina” è una pia illusione, che prevede che questi siano collegati tra loro: in oltre al fatto che due parole, se ne salta uno possono essere annullati anche solo pensare tutti gli altri da una delle due parti. Un rischio di tornare ai periodi troppo grosso e una mossa poco lungimirante per in cui c’erano gli sta- il nostro Paese. Tra gli insegnamenti del tragico gionali non farebbe sicuramente onore a un Paese che si vuol defini- periodo di pandemia che stiamo vivendo vi è pro- re moderno e socialmente avanzato. Beninteso nessuno dice che lo prio quello che nessuno può affrontare le grandi stato attuale sia perfetto e che non si possa, e si debbano, correggere sfide da solo. È vero all’inizio gli Stati in preda alla delle storture (che in Ticino conosciamo bene). Ma sarebbe come paura si sono chiusi su loro stessi, ma ben presto dire che siccome oggi ci sono alcuni problemi legati alla rivoluzione hanno capito che la cooperazione è fondamentale e tecnologica in corso in Svizzera si dovrebbe tornare come eravamo che nella società di oggi è impossibile prescinderne. nel 2002: niente smartphone, niente internet diffuso, niente pro- Ora se in tempi normali dobbiamo avere buone gresso tecnologico digitale. Certo si viveva anche allora, ma in un relazioni con l’Unione Europea, in tempi difficili mondo che cambia, sempre più velocemente, tornare indietro non (come quelli che stiamo affrontando) dobbiamo è la soluzione. invece averne di ottime. Possiamo partire da questa Andare avanti invece cercando veramente di correggere i problemi semplice frase per fare una riflessione sulle nostre sì. È questo che dobbiamo fare e per questo non serve un’iniziativa relazioni con il nostro grande vicino. Non si tratta che creerebbe ben più problemi di quelli che si promette di risolvere. di essere europeisti o meno, ma realisti: la Svizzera non è un’isola ma si trova esattamente al centro del continente europeo e la gran parte delle nostre Consiglio federale e parti sociali respingono relazioni commerciali, culturali, nell’ambito della l’iniziativa UDC sicurezza o della ricerca (per citare alcuni campi) si sviluppano con questi Stati. L’arte sta nel man- Alla conferenza stampa del 22 giugno 2020, la consigliera federale tenere quel sottile equilibrio dinamico, perché è Karin Keller Sutter e i rappresentanti delle parti sociali si sono impensabile che col tempo le situazioni non cam- espressi per un NO all’iniziativa. bino, nel quale la Svizzera sappia ritagliarsi il suo L’essenziale in breve: giusto spazio, consapevoli che le buone relazioni • Il Consiglio federale, il Parlamento, i Cantoni e le parti sociali sono negli interessi di entrambi. respingono chiaramente l’iniziativa per la limitazione. Questa Pensiamo ad esempio a quanto sia importante, per mette a repentaglio la consolidata via bilaterale della Svizzera mantenere i posti di lavoro sul nostro territorio, che con l’UE e la prosperità del nostro Paese. le imprese nel nostro paese (e non mi sto riferendo • Anche a causa della crisi dovuta al coronavirus, le imprese ai famigerati “capannoni” evocati in maniera cari- orientate all’esportazione hanno bisogno di accedere senza caturale) possano avere delle condizioni di accesso discriminazioni al mercato più importante. al mercato europeo come si trovassero in un paese • Il Consiglio federale intende limitare l’immigrazione allo stret- dell’UE. Credere che uscire da questo meccanismo to necessario. Sostiene e promuove in modo mirato con varie non comporti un prezzo, alto, da pagare è illusori. misure il potenziale di lavoratori residenti in Svizzera. Il Regno Unito, dopo un periodo di orgoglio 11 il dialogo III/20
DOSSIER Jagt sie weg! Nel 50mo del referendum Schwarzenbach la Redazione “Oggi le parole d’ordine usate da James Schwarzenbach nell’iniziativa contro gli stranieri del 7 giugno 1970 hanno preso piede in Europa e nel mondo, da Trump a Le Pen, da Orban a Salvini”, dice Concetto Vecchio, 49 anni, giornalista del quotidiano La Repubblica, il cui libro Cacciateli!, uscito l’anno scorso in Italia per l’editore Feltrinelli, è stato pubblicato anche in tedesco col titolo Jagt sie weg! (Orell Fussli Verlag), finendo nella classifica dei più venduti. Vecchio - nato ad Aarau, dove ha vissuto fino a 14 anni - intreccia storia e biografia. Ripercorre le vicende dell’emigrazione italiana in Svizzera, a cominciare da quella dei suoi genitori Melo e Pippa, giunti in Argovia da Linguaglossa (Catania) all’inizio degli anni Sessanta. l’ordine». Ecco, il clima era questo. Sono le frasi che Perché Schwarzenbach è ancora attuale? la destra in Italia usa contro gli immigrati. La sua modernità consiste nel fatto che è stato, di fatto, il primo In Svizzera non c’erano disoccupati eppure le populista a trasformare le idee xenofobe in un’opzione politica. I suoi idee di Schwarzenbach conquistarono quasi metà slogan e le sue idee rappresentano inconsapevolmente un patrimonio dell’elettorato... per molti leader della destra nel mondo. Schwarzenbach incontrò il favore popolare perché Cosa l’ha colpita di più nello scrivere questo libro? parlava ad una comunità chiusa che non voleva fore- Vedere come tutto torni nella regolarità della storia. La storia non si stieri, che esprimeva una diffidenza verso “gli invaso- ripete, naturalmente, ma ha delle circolarità, che in questa vicenda ri”. “La Svizzera ci accoglie a braccia chiuse”, recitava sono potenti. È un libro sulla Svizzera del 1970, che sembra, per la canzone di Alberto D’Amico, nel 1970. Bisogna molti versi, l’Italia di questi anni. All’epoca, sulla stampa italiana la ripensare al contesto dell’epoca. L’arrivo degli ita- campagna di Schwarzenbach venne fortemente criticata. Il suo razzi- liani rappresenta un trauma culturale e identitario. smo metteva a disagio anche i giornalisti più conservatori. “È qualcosa Da qui la paura dell’altro, del diverso, l’esterofobia d’incomprensibile per noi”, scriveva il Corriere della Sera. che Schwarzenbach trasforma cinicamente in una Perché Schwarzenbach ebbe successo, sfiorando la vittoria per proposta elettorale. poco? Quindi la paura identitaria prevaleva su quella Perché esasperò il sentimento di disagio che l’arrivo in massa degli economica? stranieri - perlopiù italiani - aveva suscitato nella popolazione svizzera, Sì, per me sì. Era la paura di una concorrenza. specie nella parte operaia. Per scrivere il libro ho rivisto il documenta- Gli italiani, ad esempio, si rivelarono più bravi nel rio “Siamo Italiani”, che il regista Alexander J. Seiler girò a Zurigo nel corteggiare le donne. “Ballano benissimo” dice una 1964. Andò per le strade a chiedere ragazza alla tv svizzera. “Lo svizzero medio si sente alla gente cosa pensasse degli italiani trascurato” dice allora Schwarzenbach a Enzo Biagi. e le frasi furono perlopiù astiose: Poi veniva anche il timore di una concorrenza eco- «Ha notato che arrivano sempre in nomica. Un operaio pugliese spiegò a Giovannino gruppo, e mai da soli? Non soppor- Russo del Corriere: “Ci odiano perché noi lavoriamo tiamo più i loro rumori, perché sono a cottimo”. davvero troppi ormai. E quando non Nel libro lei alterna storia e biografia... vogliono fare una cosa ti dicono Il libro si può leggere come un romanzo familiare. “non ho capito!”. E se poi vedono Volevo raccontare gli italiani emigrati in carne e una donna sola diventano appicci- ossa, a cominciare dai miei genitori. Solo così pote- cosi come cimici e sostano sempre vo far rivivere lo spaesamento dell’emigrazione, la davanti agli ingressi dei supermercati nostalgia di cui soffrirono in tanti, i pregiudizi di e ostruiscono il passaggio. E non cui furono oggetto, la solitudine che provarono nel comprano niente! Stanno lì solo per non sapere, al loro arrivo, neanche una parola di oziare. Forse un giorno impareranno “schwizerdutsch”. 12 il dialogo III/20
FILO DIRETTO CON SYNA Rien ne va plus – non funziona più niente! di Selina Tribbia, responsabile del servizio per la migrazione del Syna La maratona di voto del 27 settembre si avvicina a passi da gigante. Per i circa 30 000 soci Syna con radici straniere, la posta in gioco è alta. Si tratta niente di meno che della sicurezza di dimora per loro e per le loro famiglie e della coesione sociale del Paese. A lcuni membri della commissione della migrazione Syna rammentano anco- ra l’iniziativa Schwarzenbach degli anni Settanta, anche se solo per i racconti diretti di familiari e amici. Oggi il tema è più attuale che mai, giacché l’iniziativa UDC per la limitazione Andrea rimette in discussione la libera circolazione delle persone e i suoi vantaggi per le lavoratrici e i lavo- rare in condizioni atmosferiche avverse. ratori stranieri. La commissione della migrazione Andrea è tedesca ed è una delle tante infermiere di cui abbiamo Syna non è stata ad aspettare e, con la partecipa- avuto urgente bisogno nelle ultime settimane – e di cui avremo zione finanziaria di Travail.Suisse, ha realizzato altrettanto bisogno anche in futuro. Il nostro applauso è stato alcuni video per la campagna. L’intento non è anche per lei. Durante interminabili turni notturni dà il proprio solo quello di mostrare che le lavoratrici e i lavo- contributo competente e affidabile alla cura dei malati della nostra ratori stranieri sono indispensabili per il mercato società. E poterlo fare in Svizzera la colma di orgoglio e soddisfa- del lavoro e il benessere in Svizzera, ma anche zione. Cosa vogliamo di più? di evidenziare gli enormi benefici che la società Accanto al lavoro, papà Humberto guida la sua famiglia attraverso svizzera trae dall’arricchimento culturale e sociale le molteplici sfide dell’integrazione. Le due figlie Carla e Monica che la migrazione porta con sé. Senza l’impegno non si lasciano mettere i piedi in testa, ed è giusto così! Per affer- quotidiano di queste persone, non funzionerebbe marsi in una società liberale ma anche complessa come quella più nulla. Giudicate voi stessi se Syna è riuscito svizzera, infatti, ci vogliono persone sicure e indipendenti. La nell’intento: www.rien-ne-va-plus.info/it! famiglia è sulla buona strada e dovrebbe poter proseguire questo Da ragazzo Manuel è emigrato dalla Guinea- cammino anche a beneficio della Svizzera. Bissau (Africa occidentale) in Portogallo, dove ha Con il suo tipico accento, Giuseppe ci rimanda con la memo- lavorato e studiato e ha ottenuto la cittadinanza ria ai lavoratori italiani giunti in Svizzera a partire dagli anni portoghese. Manuel è giunto nel nostro Paese Cinquanta. In pochi anni trascorsi in Svizzera ha imparato molto nel 2010 e da molti anni lavora come gruista sui bene sia il dialetto svizzero-tedesco sia il tedesco e dimostra abilità cantieri svizzeri. È un collega molto apprezzato e impegno sia sul lavoro che nel quartiere: per i vicini è ormai anche per la positività e l’ottimismo che non diventato un punto di riferimento per i piccoli e i grandi proble- perde mai – nemmeno quando è costretto a lavo- mi. Accompagnare la moglie al corso preparto è stata un’esperien- za del tutto nuova! Queste storie mostrano il valore aggiunto della migrazione per la società e il mercato del lavoro. L’iniziativa UDC non segue affatto lo spirito dei tempi. Se all’inizio degli anni Settanta l’inci- piente crisi economica è riuscita ad alimentare gli slogan xenofobi dell’UDC, il contesto attuale è completamente diverso: negli ulti- mi due anni l’occupazione è cresciuta costantemente e a dicembre 2019 il tasso di disoccupazione era sceso al 2,5 per cento. Syna e la sua commissione della migrazione sono certi che questi messaggi sapranno convincere le elettrici e gli elettori – nonostan- te la situazione un po’ più complessa rispetto all’inizio dell’anno a Manuel causa della crisi sanitaria della Covid-19. 13 il dialogo III/20
COMUNITÀ ITALIANA Il Consolato Generale di Lugano e i rap al tempo della pandemia Intervista di Luca Rappazzo, Vice presidente Acli Ticino D a sempre, il Consolato Generale d’Italia a Lugano Il primo segnale di riapertura è stato dato dall’I- rappresenta l’avamposto della frontiera italo-svizzera talia, una volta abolita la quarantena obbliga- e della numerosa collettività italiana che risiede nel toria e il divieto di spostarsi tra Regioni, con Cantone Ticino, ben 124 mila cittadini italiani iscritti all’Aire. la possibilità per i cittadini elvetici e per quelli Ma non solo: il Ticino ospita uno dei più grandi flussi di lavo- italiani residenti in Svizzera di recarsi nel nostro ratori frontalieri in Europa, oltre 60mila lavoratori e lavoratrici Paese dallo scorso 3 giugno. Una misura uni- (dati 2019) che quotidianamente vi si recano per lavoro. laterale, dettata sia dall’andamento positivo Su questa realtà complessa, messa a dura prova, come tutto il dei dati relativi alla diffusione del virus, che Cantone, dall’emergenza sanitaria di Covid-19, Luca Rappazzo dalle pressioni esercitate dai nostri connazionali ha intervistato il Console generale Min. Plen. Mauro Massoni. desiderosi di ricongiungersi con i propri cari in Console, negli ultimi mesi di emergenza coronavirus il Italia nonché dall’esigenza di supportare, come Canton Ticino ha vissuto la chiusura della frontiera con indicato anche dal Ministro degli Affari Esteri l’Italia, l’accordo controverso sulla mobilità dei frontalieri, e della Cooperazione Internazionale Luigi Di l’unilaterale riapertura dei confini italiani e l’esitante riaper- Maio in occasione della Sua recente missione tura da parte della Svizzera il 15 giugno. Sono emerse qua e in Ticino, il settore del turismo, che con il suo là alcune frizioni. Come le valuta e come sono attualmente i indotto contribuisce al 13% del PIL italiano ed rapporti fra i due paesi? impiega circa 3.5 milioni di lavoratori. Grazie La crisi pandemica legata al Covid-19, oltre alle drammatiche ai contatti politici e diplomatici al più alto conseguenze sul piano sanitario ed economico, ha riportato livello tra Roma e Berna, che hanno coinvolto l’attenzione su una realtà che, dopo l’adesione nel 2008 della i rispettivi Ministeri degli Esteri e degli Interni, Confederazione elvetica all’accordo di Schengen che sancisce ai tradizionali vincoli di amicizia tra i due Paesi l’abolizione dei controlli alle frontiere, gran parte della popola- e al comune interesse di gran parte dei Paesi zione considerava all5 stregua di un anacronismo del passato: membri di Schengen di riattivare l’accordo sulla l’esistenza reale, e non meramente teorica, dei confini tra Stati libera circolazione, la Confederazione elvetica, (la Ramina, come la chiamano in Ticino) e la possibilità che essi pur con qualche voce critica, ha riaperto le sue possano rimanere chiusi per lungo tempo. E chiuse per mesi le frontiere ai cittadini italiani, come a quelli tede- frontiere tra Italia e Svizzera, così come quelle tra gran parte dei schi, francesi ed austriaci, a partire dallo scorso Paesi europei, lo sono effettivamente state come diretta conse- 15 giugno. guenza delle misure di contenimento del virus. La decisione mi pare sia stata ampliamente apprezzata dalla popolazione elvetica e, sul piano politico, l’incontro a Brogeda e a Ligornetto tra i Ministri degli Esteri italiano e svizzero ha evi- denziato, a parte la questione dell’accordo sulla tassazione dei frontalieri, una piena comunanza di vedute. Dal nostro osservatorio abbiamo constatato parecchie richieste riguardanti le frontiere chiuse. Immagino che anche i vostri uffici siano stati molto sollecitati. L’emergenza ha cambiato la vostra organizzazione del lavoro, siete riusciti a garantire l’abituale livello di fruizione dei servizi o inevitabilmente si sono accumulate delle giacenze? Pur con alcune differenze nelle normative appli- il Console Generale, Min. Plen. Mauro Massoni cate in Italia e in Svizzera e con l’eccezione di 14 il dialogo III/20
COMUNITÀ ITALIANA pporti italo-svizzeri parte dei lavoratori frontalieri, dei casi di grave e comprovata necessità e salute e del mero transito dei cittadini in rientro dall’estero, i confini sono rimasti sostanzialmente serrati. I nostri con- nazionali residenti in Ticino, passato il primo momento di incredulità per un trattamento che è stato talvolta ritenuto discriminatorio, hanno nel complesso reagito bene alla misura rivolgen- dosi al Consolato Generale, ai Corrispondenti consolari ed ai Patronati italiani per raccogliere informazioni su quali fossero le reali possibilità di varcare il confine. A causa della pandemia, il lavoro in Consolato è stato riorganizzato e i dipendenti, almeno in una prima fase, divisi in due squadre, una operativa in Consolato ed una in lavoro remoto da casa. L’accesso del pubblico, assunte le necessarie Consolato per questo problema è, almeno per ora, molto limita- misure sanitarie (misurazione della tempera- to. La realtà è che in Ticino i nostri connazionali, siano essi resi- tura, uso obbligatorio delle mascherine e del denti o frontalieri, svolgono un ruolo essenziale per la prosperità disinfettante per le mani) è consentito, salvo i e l’operatività del Cantone e, al di la degli slogan politici, il mio casi di emergenza, esclusivamente sulla base di auspicio è che i controlli adottati mirino a colpire eventuali prenotazioni telefoniche, per mail e sul sistema abusi e non diritti internazionalmente garantiti. “prenota on line”. Si è ovviamente, soprattutto Alcuni italiani residenti si sono ritrovati in difficoltà econo- nella prima fase, creato un po’ di arretrato che miche a causa della pandemia. Non c’è il rischio che molte stiamo però smaltendo grazie all’impegno di persone rinuncino a chiedere l’aiuto sociale temendo di per- tutto il personale in maniera da essere pronti al dere il loro permesso di dimora o di soggiorno pur avendone ritorno alla piena normalità. diritto? Un articolo sul settimanale “Il Caffè” del 7 Il rischio è sempre latente: occorre attendere di conoscere i giugno riporta una statistica sulle persone dati definitivi sulle conseguenze della pandemia sull’economia straniere che nel Canton Ticino si sono viste Svizzera e contestualmente vigilare attentamente, attraverso i negare il rilascio del permesso. Nel 2000 le Patronati ed i sindacati, affinché, qualora dovessero essere com- revoche di permessi per stranieri erano state piuti abusi, i nostri connazionali abbiano un adeguato supporto solo cinque, poi sono leggermente aumentate legale. fino a giungere a quota 260 lo scorso anno. Concludendo, se la sente di rassicurare alcuni titubanti con- Come si spiega questo sensibile incremento, nazionali residenti in Canton Ticino a trascorrere le vacanze sono coinvolti molti italiani? estive in sicurezza in Italia? Sulla base dei quanto ci è stato riferito da parte Nell’ultimo fine settimana ho ovviamente approfittato anche io di alcuni connazionali ed emerso in articoli di per rientrare in Italia e sto già programmando di trascorrere nel stampa locale, da parte delle Autorità locali del “Bel Paese” il mio prossimo congedo estivo. Francamente mi Ticino sono stati avviati maggiori controlli sulla pare che in Italia, e specialmente in Lombardia, ci sia una gran- effettiva residenza nel Cantone dei titolari di de sensibilità rispetto ai rischi della pandemia di Covid-19 e nel permessi di soggiorno. I dati da Lei citati testi- complesso ritengo, sulla base di quanto leggo sulla stampa, che il moniano un “trend” in ascesa ma, rispetto ai peggio sia passato. Ovviamente occorre continuare ad osservare 124 mila italiani iscritti in anagrafe (più di un alcune misure prudenziali quali indossare la mascherina quando terzo della popolazione residente nel Cantone), ci si trova al chiuso in luoghi pubblici e mantenere, per quanto non appaiono, almeno per il momento, costitu- possibile, un adeguato distanziamento sociale anche all’aperto. ire fonte di eccessiva preoccupazione. Per altro, Il prodursi di nuovi focolai è purtroppo un rischio e lo è ovun- il numero di connazionali che si sono rivolti in que, anche in Svizzera. Occorre pertanto rimanere vigili e cauti. il dialogo III/20 15
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