Lavorare Meglio, insieme, tutti - Acri
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All’interno gli interventi di:
Maurizio Ferrera
Christian Greco
Savino Pezzotta
Silvana Sciarra
Eleonora Voltolina
Periodico delle Fondazioni
di origine bancaria
Mag - Giu 2021
Tariffa regime libero 20/D - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma
Mag-Giu 2021
Lavorare
Fondazioni
Meglio, insieme, tuttin una società realmente
I progredita, il lavoro è una
dimensione irrinunciabile della
vita sociale, perché non solo è
un modo di guadagnarsi il pane, ma anche un
mezzo per la crescita personale, per stabilire
relazioni sane, per esprimere sé stessi, per
condividere doni, per sentirsi corresponsabili
nel miglioramento del mondo e, in definitiva,
per vivere come popolo.
Papa Francesco
Enciclica "Fratelli tutti" 2020
1Sommario Fondazioni mag - giu 2021
Sommario
4 Il lavoro non è finito
di Giorgio Righetti
Salari e tutele: punti deboli da rafforzare
Editoriali di Antonella Palumbo
Il diritto al lavoro è anche
8
la libertà di sceglierlo
Intervista a Silvana Sciarra
La Repubblica degli stagisti
Intervista a Eleonora Voltolina
Donne e giovani: il tallone
di Achille di un'Italia Lavoro
che lavora poco
Intervista a Maurizio Ferrera
L'autodeterminazione
batte lo sfruttamento
Intervista a Marco Omizzolo
Tra utopia e cambiamento:
la storia del sindacato
Intervista a Savino Pezzotta
L'arte e la bellezza
per ricucire
il tessuto sociale
26
Intervista a
Florinda Saieva
Senza la comunità,
i musei non avrebbero
ragion d’essere
Dialoghi Intervista a
Christian Greco
2Sommario
Il nostro viaggio lungo la Penisola,
tra le associazioni territoriali
30
di Fondazioni, arriva Speciale
nel Mezzogiorno Sud
38
Territori
Dal dialogo costante con le
comunità nascono progetti
e sperimentazioni
Piazza Caricamento a Genova
di Plinio Nomellni
48
R'accolte
3Editoriali Fondazioni mag - giu 2021
Il lavoro non è finito
di Giorgio Righetti
Direttore Generale Acri
P anta rei, tutto si muove e nulla sta fermo.
E, a questa regola, non si sottrae il lavoro.
Che si trasforma e si trasformerà. Ma non
pravvive ostinatamente, con caparbietà, alle crisi
e agli sconvolgimenti della storia. Perché il lavo-
ro non si esaurisce nel reddito che esso genera.
scompare, né scomparirà. Il lavoro è molto di più. Il lavoro è cittadinanza, è il
Siamo oggi nel pieno del dibattito sull’effetto che l’in- mezzo attraverso il quale si esprime l’appartenenza
telligenza artificiale produrrà sul lavoro, e non man- a una comunità, il contributo che, attraverso il fare,
cano coloro che prevedono effetti devastanti sull’oc- ciascuno apporta alla manutenzione del presente e
cupazione, con le conseguenti ricadute sociali. alla costruzione del futuro. Non è un caso che la
Nel 1995, Jeremy Rifkin, nel suo “La fine del lavoro”, nostra Costituzione sia incardinata sul lavoro e,
preconizzava una progressiva diminuzione del fab- che all’art. 3, assegni alla Repubblica, cioè a tutti
bisogno di manodopera a causa degli avanzamenti noi, il compito di rimuovere gli ostacoli che im-
tecnologici, immaginandone gli effetti sulla società pediscono “… l'effettiva partecipazione di tutti i
e sugli individui e proponendo alcuni possibili per- lavoratori all'organizzazione politica, economica
corsi evolutivi, tra questi il fiorire del terzo settore e sociale del Paese”.
per interventi di interesse generale. E’ sin troppo ovvio constatare che esistano, al mo-
Nel 1930, John Maynard Keynes immaginava che, mento, una infinita serie di problematiche connesse
a cento anni di distanza, cioè, più o meno ai nostri al lavoro che necessitano di essere affrontate: i bas-
giorni, l’espansione della tecnologia nei paesi svi- si livelli retributivi di alcune attività, gli effetti della
luppati avrebbe ridotto i tempi di lavoro a quindici trasformazione tecnologica sui mestieri e le compe-
ore alla settimana, e il nuovo problema da affrontare tenze, il lavoro nero, lo sfruttamento dei migranti,
sarebbe diventato quello di come occupare il tempo la difesa della dignità del lavoro, la transizione da
libero, mentre “l’amore per il denaro, per il posses- un lavoro all’altro… Questi complessi problemi ne-
so del denaro, sarà… una di quelle inclinazioni a cessitano di risposte, che possono tuttavia essere
metà criminali e a metà patologiche da affidare con trovate se c’è disponibilità a rinnovare gli ammor-
un brivido agli specialisti di malattie mentali”. tizzatori sociali, ad accompagnare i lavoratori nelle
Nella seconda decade del 1800 esplose, in Inghil- transizioni tra lavori diversi, a tutelare i diritti delle
terra, l’ondata di protesta che va sotto il nome di fasce più fragili dei lavoratori. Battaglie neo-luddi-
luddismo, che rispondeva, alle minacce al lavoro ste o di retroguardia, che si basano esclusivamente
insite nella meccanizzazione dell’industria, con la sulla difesa dell’esistente senza considerare l’evolu-
distruzione delle macchine. zione che la nostra società e, quindi, il lavoro stanno
E così via, “discendendo per li rami”. attraversando, o l’arrendevole constatazione della
Nonostante le tante previsioni sulla scomparsa del fine del lavoro non possono essere la soluzione.
lavoro che nel corso dei secoli si sono affastellate, Il lavoro non è finito e ha ancora molto da fare
quello che è certo è che il lavoro non muore, so-
4Editoriali
Salari e tutele:
punti deboli
da rafforzare
di Antonella Palumbo
Professoressa di Politica Economica
Università Roma Tre
L a crisi pandemica ha investito il mon-
do del lavoro con forza. A oltre un anno
dall’eplodere della crisi, l’aumento
A lungo termine l’occupazione può però essere
sostenuta solo se l’economia si avvia su un sen-
tiero di crescita duratura.
contemporaneo, rispetto al periodo pre-pande- Nella inevitabile debolezza della domada priva-
mico, della disoccupazione e dell’inattività rivela ta ed estera, una forte domanda pubblica è indi-
il dato fondamentale di un peggioramento gene- spensabile per riportare l’economia su un sen-
rale delle opportunità occupazionali. tiero di crescita. Ma si tratta di una condizione
Le riaperture hanno visto una crescita recente necessaria, non sufficiente per una ripresa equi-
dei contratti temporanei, invece fortemente pe- librata. La pandemia, si è detto, ha acuito disu-
nalizzati nella fase iniziale, mentre quelli per- guaglianze preesistenti e ha messo in evidenza
manenti continuano a subire una lenta erosione. mali radicati. Un errore fondamentale consiste-
Come nel periodo pre-pandemico, le donne han- rebbe nel pensare che le opportunità per le cate-
no indicatori nettamente peggiori: meno occu- gorie che soffrono strutturalmente di maggiore
pazione, più disoccupazione e più inattività, e precarietà, salari bassi, lavori poveri e carriere
lo stesso vale, con un divario ancora maggiore, intermittenti si creino redistribuendo tale preca-
per i giovani. La crisi ha acuito squilibri antichi. rietà su tutta la popolazione.
Un fenomeno preoccupante, negli Stati Uniti, ri- La vera urgenza, insieme alle politiche per la cre-
guarda la scelta di ritirarsi dal mercato del lavoro scita, è affrontare in modo sistematico la questio-
di una parte della forza lavoro femminile, stret- ne salariale e quella delle tutele contrattuali dei
ta tra salari troppo bassi e assenza di servizi di lavoratori. È così che donne, giovani e categorie
supporto, in particolare per la cura dei figli. Se- più esposte possono entrare in una dinamica sa-
gnali preoccupanti in questa direzione, pur limi- lariale e lavorativa virtuosa piuttosto che in trap-
tati quantitativamente, si erano già visti anche in pole della povertà. Ed è l’esistenza su larga scala
Italia prima che si manifestassero gli effetti della di lavori stabili e ben remunerati che rende possi-
crisi pandemica. bile la conciliazione tra il lavoro di cura e il lavoro
Un portato della crisi è la crescita della povertà, per il mercato – una conciliazione che, auspica-
non solo fra chi ha perso la propria occupazione. bilmente, sia finalmente una questione collettiva
Quasi 3 milioni di lavoratori, sottolinea il rappor- piuttosto che squisitamente femminile.
to Censis, percepiscono un salario orario inferio- Un ruolo importante può giocarlo il rafforzamen-
re a 9 euro l’ora, e troppi lavori non garantiscono to dell’impiego pubblico, come in parte prevede
orari settimanali sufficienti ad assicurare un red- anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
dito dignitoso. Un piano corposo di assunzioni pubbliche, oltre
La risposta pubblica gioca un ruolo essenziale di a rafforzare la pubblica amministrazione in setto-
fronte a una crisi così violenta. Essa è stata forte e ri strategici, può anche operare in maniera rile-
tempestiva nella fase iniziale e si è concentrata, vante per fissare standard salariali e lavorativi che
in Europa, sulla tutela dei posti di lavoro. facciano da riferimento per tutto il mercato
5Lavoro Fondazioni mag - giu 2021
Lavoro e sviluppo
l tema del lavoro Dal 1948, il mondo del lavoro è Infine, oltre ai cittadini lavoratori
I è sempre stato di-
visivo. Per trattar-
lo, è bene partire
cambiato: le nuove tecnologie han-
no creato nuovi impieghi e ne han-
no resi obsoleti altri. Poco più di
c’è il Paese, che cresce e si svilup-
pa grazie al lavoro. Non essere in
grado di promuovere le condizio-
dalla Costituzione, per provare a dieci anni fa, una crisi economica ni che rendano effettivo il diritto al
capire meglio il motivo per cui al ha colpito duramente i lavoratori, lavoro significa rinunciare a idee,
lavoro sia stato affidato un ruolo con un conseguente aumento del- competenze, risorse, visioni.
così centrale. la disoccupazione. La pandemia Per questo, le Fondazioni di origine
Come spesso accade, la Carta for- da Covid-19 ha inferto un ulterio- bancaria collaborano con università
nisce molte indicazioni, anche in re duro colpo. Ora si inizia a par- e imprese, per favorire la nascita di
poche parole. A partire dal secon- lare di “ripartenza”. Se i prossimi nuove startup innovative, e metten-
do comma dell’articolo 4: “Ogni anni saranno quelli da dedicare dosi al fianco di chi vuole diventare
cittadino ha il dovere di svolge- alla ricostruzione, non possiamo impresa sostenibile, per includere
re, secondo le proprie possibili- dimenticare alcuni principi fon- ragazzi e ragazze diversamente
tà e la propria scelta, un'attività damentali che devono guidarci in abili, giovani detenuti, donne vitti-
o una funzione che concorra al tema di lavoro. Prima di tutto, i la- me di violenza. Lo fanno per rimuo-
progresso materiale o spirituale voratori sono cittadini, per questo vere gli ostacoli che impediscono
della società”. Se analizziamo le è urgente risolvere la drammatica l'effettiva partecipazione di tutti i
parole scelte, ci accorgiamo che questione dei lavoratori immigrati lavoratori all'organizzazione politi-
il lavoratore, prima di tutto, non senza diritto alla cittadinanza e di ca, economica e sociale del Paese.
è un individuo singolo ma una conseguenza a contratti di lavo- Perché questo obiettivo è più gran-
parte integrante della Repubblica, ro regolari. Inoltre, il lavoro è uno de del mero risultato economico,
è un cittadino. Il dovere di lavo- strumento per garantirsi una vita o meglio, non può esserne scolle-
rare, inoltre, non è una minaccia dignitosa e avere la possibilità di gato. Essere cittadino significa fare
a chi non ha voglia di far niente, potersi sviluppare, per questo bi- parte di qualcosa di più grande di
ma un’indicazione data al cittadi- sogna portare a zero la percentuale sé stessi, essere lavoratore significa
no perché concorra “al progresso di lavoratori a rischio povertà che contribuire a far crescere la propria
materiale o spirituale della so- secondo Eurostat era dell’11,8% comunità e il Paese. Se dobbiamo
cietà”. Inoltre, viene specificato nel 2019. riattivare l’Italia, dobbiamo farlo te-
che questo dovere va svolto “se- Bisogna trovare delle soluzioni al nendo a mente che il lavoro è alla
condo le proprie possibilità e la sotto impiego di disabili che pur base della nostra Repubblica, per-
propria scelta”, aggiungendo una avendo limitazioni nelle funzioni ché alimenta la partecipazione e dà
fortissima indicazione a garantire motorie e/o sensoriali, intellettive o vita alla cittadinanza. Questo è un
inclusione e preservare la diversi- del comportamento, sono comun- compito che spetta a tutti noi: da chi
tà tra i lavoratori. que abili al lavoro. In Italia, secon- scrive le leggi a chi racconta il mon-
do l’Agenzia nazionale disabilità e do del lavoro, da chi offre impiego a
lavoro (Andel), solo il 35,8% ha un chi lo svolge. È nostra responsabili-
Il lavoro è alla base impiego, contro una media euro- tà restituire al lavoro quel ruolo no-
della nostra Repubblica, pea superiore al 50%. Ognuno ha bile e onorevole che era stato pen-
perché alimenta la il dovere di contribuire allo svilup- sato dai Costituenti, per permettere
partecipazione e dà po del proprio Paese, ognuno ha il a tutti di essere cittadini e lavoratori,
vita alla cittadinanza diritto di poterlo fare in base alle elementi necessari per lo sviluppo
proprie capacità e competenze. del Paese
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6Lavoro Fondazioni mag - giu 2021
Il diritto al lavoro è anche
la libertà di sceglierlo
Intervista a Silvana Sciarra, giudice della Corte Costituzionale
S ilvana Sciarra è una giurista e docen-
te italiana, giudice della Corte Costi-
tuzionale dal 2014. Recentemente ha
curato il libro “Idee per il lavoro”, sull’opera di
Gino Giugni, edito da Laterza.
Cosa rappresentava il lavoro per i Costituenti?
Per comprendere il ruolo del lavoro nell’Italia del
dopoguerra dobbiamo prima di tutto ricordare
che i Costituenti operarono in un Paese sfiancato
e distrutto dalla guerra. Per questo, il lavoro fu
inteso soprattutto come strumento di emancipa-
zione, di rinascita ma anche di ritrovata dignità,
la dignità della persona che lavora.
Silvana Sciarra
Perché hanno scelto di “fondare” la Repub-
blica sul lavoro? di lavoratori, che poteva innescare una rifles-
L’articolo 1 propone una formula originale molto sione sulle distinzioni di classe all’interno della
profonda. Troviamo, infatti, un binomio impor- società. Nell’articolo 3, però, riemerge la parola
tante in questo articolo: si affianca il lavoro ai “lavoratori”, a dimostrazione della volontà di riaf-
principi democratici “L’Italia è una Repubblica fermare la centralità congiunta dei cittadini e dei
Democratica fondata sul lavoro”. Il lavoro quindi lavoratori nel processo di ricostruzione del Pae-
è sostegno della democrazia, ma è anche nutrito se. L’articolo 3 conferisce un ruolo fondamentale
dalla democrazia. Questa formula rispecchia in ai lavoratori nel momento della rinascita e della
maniera particolarmente chiara l’esigenza di far ripresa economica.
affiorare la dignità del lavoro, anche attraverso il
principio democratico. Cosa intendevano i costituenti quando
parlavano di “diritto al lavoro”?
Perché nell’articolo 3 si parla di “parteci- Questa, a mio avviso, è una norma di straor-
pazione di tutti i lavoratori all’organizzazione dinaria attualità. Anche se si è molto discusso
politica, economica e sociale del Paese”? sulla natura di questa norma, che può sem-
Per rispondere a questa domanda dobbiamo par- brare solo programmatica, si deve invece af-
tire da un lungo dibattito che avvenne in Assem- fermare la sua immediata precettività. La sua
blea Costituente sull’articolo 1. Si doveva sceglie- attualità consiste nell’intensità del messaggio
re se “fondare” la Repubblica democratica sul trasmesso a chi cerca lavoro o a chi lo ha perso;
“lavoro” o sui “lavoratori”. Prevalse, come ben oggi quel messaggio deve soprattutto essere
sappiamo, la prima formula, perché più ampia rivolto ai più giovani. Il diritto al lavoro deve
e onnicomprensiva, al contrario della nozione essere libertà di scegliere il lavoro, di sceglier-
8Lavoro
Che ruolo ha la Corte Costituzionale nel di-
Il mondo del lavoro è cambiato e segnare il mondo del lavoro?
sta cambiando sotto i nostri occhi. La Corte difficilmente può disegnare il mondo del
Durante la pandemia abbiamo visto lavoro. Piuttosto si trova davanti alcuni casi, dai
quanto rapida sia stata la conversione quali emerge il mondo del lavoro così come è. Il
al lavoro da remoto e quindi non lavoro della Corte consiste nel disegnare costan-
possiamo sottovalutare il fatto che temente il confine delle tutele che l’ordinamento
possa esserci anche una ridefinizione ha previsto per i lavoratori, tenendo bene presenti
di alcuni diritti e di alcuni doveri le prerogative delle imprese e facendo grande at-
tenzione al principio di bilanciamento. Anche le
imprese sono tutelate dalla Costituzione e la Cor-
lo secondo le proprie propensioni e le proprie te deve sempre utilizzare uno dei suoi strumenti
attitudini. C’è un secondo aspetto, che avevano di lavoro privilegiati, che consiste nel bilanciare
in mente i Costituenti: l’urgenza di pretendere interessi contrapposti. Questo bilanciamento
dallo Stato interventi mirati per creare occupa- deve esprimersi anche all'interno dei rapporti di
zione. La Corte Costituzionale ha chiarito che lavoro, che in realtà sono relazioni in senso più
diritto al lavoro non vuol dire diritto alla stabili- ampio, per definizione asimmetriche perché uno
tà del posto – anche se la stessa Corte si è molto dei due contraenti ha un potere decisionale net-
frequentemente occupata delle leggi in mate- tamente superiore dell'altro. Per questo motivo, il
ria di tutela, soprattutto contro i licenziamenti lavoratore è stato progressivamente sempre più
individuali – ma vuol dire diritto a condizioni tutelato con l'evolvere del diritto del lavoro. Ecco,
di lavoro eque e a garanzie ben circostanzia- la Corte ha questo ruolo di “guardiana” dei diritti
te contro i comportamenti arbitrari del datore e dei poteri di tutte e due le parti coinvolte.
di lavoro, sul piano della gestione dei rapporti
del lavoro. L’art. 4 predispone un terreno su cui Il mondo del lavoro è cambiato radicalmen-
lo Stato deve muoversi, per promuovere e fa- te negli ultimi anni, siamo ancora in grado di
vorire l’occupazione. Cosa c’è di più attuale di realizzare i principi fondamentali sul diritto al
questo quando si parla di politiche attive del la- lavoro e sui principi di uguaglianza?
voro? Diritto al lavoro concretamente significa Il mondo del lavoro è cambiato e sta cambiando
permettere l’accesso a un corso di formazione sotto i nostri occhi. Durante la pandemia abbia-
professionale, a un centro per l'impiego in gra- mo visto quanto rapida sia stata la conversione al
do di instradare il lavoratore in cerca di prima lavoro da remoto e quindi non possiamo sottova-
occupazione o anche di indirizzare il lavoratore lutare il fatto che possa esserci anche una ridefi-
che ha perso il lavoro. nizione di alcuni diritti e di alcuni doveri da parte
delle imprese. Poi, abbiamo conosciuto la grande
Come è legato il diritto del lavoro con il novità del lavoro tramite piattaforma, che interes-
concetto di uguaglianza? sa tanti paesi contemporaneamente e sul quale
C’è un forte legame se si guarda a nozioni quali ci sono state delle importanti decisioni prese da
la parità di trattamento e la non discriminazio- Corti supreme anche in altri paesi. Certamente il
ne. C’è molto di più, se pensiamo alla parità di mondo del lavoro cambia, ma noi abbiamo sem-
opportunità, ovvero alla garanzia di un uguale pre la nostra bussola che è la Costituzione. In
punto di partenza. Su questo c’è molto lavoro questo nuovo scenario abbiamo anche i principi
da fare, soprattutto per le categorie più fragili dello Statuto dei lavoratori che, seppure scritto
o divenute fragili dopo la pandemia o rispetto a per un lavoro all'interno di luoghi tradizionali,
figure marginali nel mercato del lavoro. Princi- soprattutto nella parte che riconosce i diritti fon-
pio di uguaglianza significa anche ripristinare damentali, può essere adattato a qualunque tipo
quelle posizioni che sono state lese da una con- di lavoro. C'è spesso una propensione dei giusla-
dizione di crisi o da una situazione di esclusio- voristi a parlare di “lavoro senza aggettivi”.
ne dall’attività produttiva. Qualunque lavoro deve essere destinatario di tutele
9Lavoro Fondazioni mag - giu 2021
alcuni scritti di Giugni in forma un po’ sempli-
Qualunque lavoro deve ficata, proprio per arrivare ad un popolo di let-
essere destinatario di tutele tori più ampio. Il concetto forte che penso pos-
che devono essere intese sa essere utile è quello della ricerca di culture
come fondamentali, perché identitarie: noi dobbiamo poterci identificare
attengono alla persona in qualche cultura, non ne esiste solo una, ce
del lavoratore ne sono tante e tutte ci guidano nel consolida-
re le nostre convinzioni. Giugni si sofferma su
questo: il pluralismo, così ampio nella nostra
che devono essere intese come fondamentali, per- tradizione sindacale e imprenditoriale, è una
ché attengono alla persona del lavoratore. Bisogna vera ricchezza. Poi c’è un altro punto cruciale
tutelare questa fattualità del diritto, un diritto che che segnalo sempre ai più giovani, quando li
riguarda la persona del lavoratore nella sua fisici- incontro nelle scuole: l’attenzione alla storia.
tà e bisogna farlo anche oggi, perché siamo ancora La storia ci insegna che il legislatore ha pro-
costretti ad assistere a eventi drammatici rispetto a ceduto bene quando ha proceduto per piccoli
questo tema. passi introducendo riforme organiche, mentre
il gesto della cesura non è mai troppo desidera-
Lei è stata allieva di Gino Giugni, giuri- bile. L'opera di Giugni è questo: un uomo, uno
sta che è tra i protagonisti nella stesura del- studioso che ha avuto la fortuna di disegnare
lo Statuto dei lavoratori, e ha curato il libro molto coerentemente un percorso di riforme
“Idee per il lavoro” per ripercorrere la sua legislative. Lo ha fatto perché i legislatori del
opera. Cosa del pensiero di Giugni è ancora tempo, fin dagli anni Sessanta e poi, soprattut-
attuale e perché? to con lo Statuto dei lavoratori del ‘70, lo han-
Rileggere l'opera di Giugni mi ha ridato nuova no chiamato a dirigere l'ufficio legislativo o ad
energia. Ho ritrovato, da una parte, l'entusia- essere consulente, lavorando con i ministri del
smo del tempo in cui sono stata studente nelle tempo. La sua conoscenza, quindi, si è trasfusa
aule universitarie e, dall’altra, la speranza che nelle leggi che ha contribuito a scrivere. Giu-
il pensiero di Giugni possa servire da ispirazio- gni ha dimostrato che un legislatore coerente
ne ai più giovani, soprattutto in un momento segna il percorso dell'evoluzione del diritto
storico in cui si diffonde una comprensibile di-
sillusione. Per questo ho cercato di pubblicare
©MikeDotta_shutterstock
10Lavoro
La Repubblica degli stagisti
Intervista a Eleonora Voltolina, fondatrice della testata
A trent’anni ha fondato la testata “La Re-
pubblica degli Stagisti”, che da oltre un
decennio dà voce agli stagisti italiani e
stimola tutti gli attori dell'“universo stage” per miglio-
rare la qualità delle esperienze lavorative. Si chiama
Eleonora Voltolina, giornalista, nata a Roma, cresciu-
ta a Venezia, oggi anche Ashoka Fellow e compo-
nente del gruppo di lavoro sulle Politiche giovanili
creato dal ministro del Lavoro Orlando. «Ho deciso
di occuparmi del mondo del lavoro, fondando una
testata giornalistica online che diventasse luogo di
incontro, informazione, denuncia, proposta; e inven- Eleonora Voltolina
tando un meccanismo inclusivo “l'RdS network”, che
coinvolgesse il mondo delle imprese, valorizzandole una proposta di legge, a prima firma Massimo Un-
e responsabilizzandole, e attraverso questa collabo- garo che è stata depositata già da tempo alla Came-
razione garantendo anche la sostenibilità economica ra, e il cui iter di discussione dovrebbe cominciare a
di tutto il progetto». Quello dei tirocini è da sempre breve». In questo panorama, non troppo roseo, cosa
in Italia un terreno paludoso ed è solo recentemente consiglierebbe ai giovani che si affacciano al mondo
che si è acceso un riflettore sulla condizione dei gio- del lavoro? «Le qualità più importanti quando si co-
vani tirocinanti spesso sfruttati. «La battaglia contro mincia uno stage sono la proattività, la capacità di as-
gli stage gratuiti è stata parzialmente vinta, in Italia, sorbire dall'ambiente circostante, la determinazione
anche grazie a noi - spiega Voltolina - con l’introdu- e costanza, la resilienza, e poi umiltà e consapevolez-
zione tra il 2012-14 di una serie di normative regio- za del proprio valore». Secondo i dati Eurostat 2021,
nali che vietano la gratuità per i tirocini extracurrico- l’Italia si colloca al terzultimo posto tra i paesi euro-
lari». Ma c’è ancora tanto lavoro da fare: «in questi pei per numero di laureati che hanno trovato lavoro
anni sono aumentati molto gli stage per mansioni a tre anni dalla conclusione degli studi universitari.
elementari o ripetitive, come quelli nella piccola e È un mercato del lavoro che non va di pari passo al
grande distribuzione (commessi, cassieri, magazzi- percorso formativo? «In generale, già senza contare
nieri) e nel turismo (receptionist negli alberghi, ca- i titoli di studio, i tassi di occupazione fanno cadere
merieri nei bar e ristoranti)». E poi non va dimentica- le braccia: nella fascia di età tra i 20 e i 29 anni noi
to il fenomeno degli stagisti “anziani”: «Il numero di abbiamo solo il 40% circa di occupati, la Francia ne
persone tra 35 e 54 anni coinvolte in esperienze di ti- ha il 61%! Oltre il 20% più di noi! E poi è vero che di
rocinio extracurricolare è aumentato del 90% nell'ul- laureati in Italia ce ne sono pochi. Nella fascia d'età
timo decennio, passando da poco meno di 26mila del 25-64 sono solo il 19% contro una media Ocse quasi
2012 a poco meno di 49mila del 2019; e il numero di doppia (37%). Eppure, pur essendo pochi, i laureati
stagisti over 55 anni è più che triplicato, da poco più da noi non sono valorizzati dal mercato del lavoro,
di 3mila a quasi 10mila all'anno. Non sono numeri anzi. Se guardiamo al tasso di occupazione, siamo
confortanti: in questo caso lo stage si trasforma so- intorno al 71,5%, quando la media europea è 82% e
stanzialmente in un ammortizzatore sociale di ultima la Germania oltrepassa l'85%. I dati Ocse dicono che
istanza». La battaglia continua: «anche i tirocinanti mediamente un laureato in Italia guadagna il 39% in
curricolari, quelli che fanno uno stage mentre stanno più rispetto a chi possiede solo il diploma: dunque
svolgendo un percorso di studi formalmente ricono- un vantaggio ce l'ha, di fatto. Ma il confronto con il
sciuto, possano avere le stesse garanzie e tutele. A resto dei Paesi Ocse fa capire che invece la situazione
questo proposito abbiamo collaborato alla stesura di italiana è ben lungi dall'essere felice»
11Lavoro Fondazioni mag - giu 2021
Donne e giovani: il tallone
di Achille di un'Italia
che lavora poco
Intervista a Maurizio Ferrera, docente di Scienze politiche
all'Università Statale di Milano
nella mancanza endemica di come negli altri paesi, dovreb-
domanda di lavoro, che corri- bero essere affidati al Terzo
sponde a un’offerta insoddi- settore o addirittura ai privati.
sfacente». Secondo l’Eurostat, Queste prestazioni non creano
in Italia il tasso di occupazione occupazione perché vengono
nel 2020 è al 58,1%, a fronte svolte all’interno della famiglia
del 67,7% dell’Unione Europea. e, nella maggior parte dei casi,
«Siamo molti punti dietro alla da donne che vengono registra-
media della UE. Dovremmo im- te nelle statistiche come “inat-
primere al nostro mercato del tive”, ma in realtà lavorano dal-
lavoro un vero e proprio shock, la mattina alla sera senza fare
non solo sotto il profilo del capi- PIL». La soluzione? «Io credo
tale umano, quindi in formazio- sia necessario aprire le por-
ne e matching tra domanda e te delle case italiane e trovare
offerta, ma anche in termini di un’occupazione a quelle donne
Maurizio Ferrera promozione della domanda. Bi- che lavorano silenti. Per farlo
sogna aprire interamente a set- occorre aiutarle a conciliare
D opo l’emergenza
sanitaria causata
dal Covid-19, la di-
tori occupazionali che in Italia
sono come atrofizzati». Manca-
no posti di lavoro nel pubblico
famiglia e lavoro con strumen-
ti ausiliari come, per esempio,
gli asili nido». Ma questa cate-
soccupazione in Italia è aumen- impiego, nella cultura, nell’in- goria femminile dove potrebbe
tata: l’ultima fotografia scattata trattenimento e «soprattutto, trovare occupazione? «Proprio
dall’Istat racconta di un milio- nei servizi alle imprese, alle in quei settori: asili, strutture
ne di posti di lavoro persi solo famiglie e alle persone - prose- per anziani e in tutte quelle
nell’ultimo anno. «La disoccu- gue il professor Ferrera -. Que- realtà di offerta di servizi utili
pazione in Italia ha da sempre sti non devono essere necessa- alle famiglie» risponde Ferrera.
dei numeri importanti», com- riamente servizi pubblici ma, Sempre riferendosi alle stati-
menta Maurizio Ferrera, pro- stiche, l’Istat rende noto che il
fessore ordinario di Scienze crollo del tasso di occupazione
politiche all’Università Statale Dovremmo imprimere femminile tra dicembre 2019
di Milano, editorialista per il al nostro mercato del e dicembre 2020 va dal 50%
Corriere della Sera e tra i mag- lavoro uno shock, all’48,6%, a fronte di una mo-
giori esperti europei di welfare. non solo sotto il profilo desta contrazione per gli uo-
«La pandemia ha peggiorato la del capitale umano mini. Se prima del Covid-19,
situazione, tuttavia la disoccu- ma anche in termini di l’ottenimento dell’indipenden-
pazione in Italia è un problema promozione della domanda za economica era un obiettivo
radicato che trova spiegazione lontano per la metà delle donne
12Lavoro
©MikeDotta_shutterstock
in età lavorativa, adesso è an-
cora più un miraggio. «Il fatto
che l’occupazione femminile
non sia una delle sei priorità
del Piano Nazionale di Ripresa
e Resilienza (PNRR) del Gover-
no è una certezza. Purtroppo,
finché qualcuno non si occu-
perà specificatamente di que-
ste categorie, la situazione non
migliorerà. Per giunta, in Italia,
non c’è più neanche un Mini-
stero per le Pari Opportunità
ed è palese che manchi una le-
adership politico-amministrati-
va che prenda le redini, per non
parlare dell’assenza di proget-
tualità». Un’altra categoria che
si scontra con le insidie di un
mercato lavorativo poco acco-
gliente e decisamente precario
è quella giovanile, che rientra
a pieno titolo in quella “So-
cietà del Quinto Stato” descritta
dal professor Ferrera nel suo
libo omonimo. «Molti giovani
italiani, fanno parte di quella pleti. Negli altri paesi della UE, legislativi promossi a livello
classe al fondo della gerarchia l’incontro tra domanda e offerta europeo a partire dall'aprile del
occupazionale che “fa surf” tra è favorito dagli uffici pubblici 2013 per favorire l'inserimento
vari lavoretti e che, spesso, si che, in Italia, non sono sempre dei giovani nel mondo del lavo-
trova in situazioni di precaria- validi». ro, poco conosciuto dai ragazzi
to e quindi di vulnerabilità. Per In questo contesto le istituzioni stessi. Poca informazione uni-
questa categoria ci sarebbero i europee ci sono? Qual è il sen- ta a difficoltà burocratiche di
centri per l’impiego che, tutta- timento del “Quinto Stato” e di iscrizione: un binomio che già
via, in Italia non sono efficaci. quelle categorie simili, rispetto taglia fuori quelle categorie di
Infatti, nel nostro Paese, non alla UE? «Sulle iniziative dell’U- giovani emarginati che neces-
c’è un sistema di incontro tra nione Europea non c’è informa- sitano di soluzioni di questo
domanda e offerta e, quando zione corretta. In particolare, i tipo»
le imprese necessitano di per- giovani non sempre conoscono
sonale qualificato, non sanno le possibilità che l’Unione Euro-
dove cercarlo. L’unica fonte di pea offre loro. Un esempio lam-
informazione è online e si trat- pante è la “Garanzia Giovani”,
ta di siti privati spesso incom- un insieme di provvedimenti
Il fatto che l’occupazione femminile non sia una
delle priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
del Governo è certezza. Finché qualcuno non si occuperà
di queste categorie, la situazione non migliorerà
13Lavoro Fondazioni mag - giu 2021
Occupazione e integrazione
a Centimetro zero
C entimetro zero è una locanda socia-
le in cui l’attività di ristorazione è il
punto d’arrivo di un progetto ampio
state dai clienti. Una delle sedie è stata donata
al Presidente della Repubblica Sergio Matta-
rella, che nel 2019 ha citato la Locanda nel suo
che coinvolge la disabilità, l’autoproduzione e discorso di fine anno.
il recupero creativo. La Locanda coinvolge ragazzi e ragazze in
Avviata a Pagliare del Tronto (Ap) nel 2015, tutte le attività, dal servizio in sala fino all’ar-
con il sostegno di Fondazione Cassa di Rispar- redamento, frutto dei laboratori creativi con
mio di Ascoli Piceno, la Locanda si è prefissa i ragazzi del Centro Diurno di Integrazione
l’obiettivo di creare occupazione, inclusione Sociale, fatto di pezzi unici realizzati con la
e integrazione per giovani disoccupati o in preziosa collaborazione di professionisti del
condizione di disabilità psichica, sociale ed territorio e acquistabili dai clienti a fine pa-
economica, valorizzando soprattutto le risorse sto. Un ristorante apprezzato e frequentato dai
agricole del territorio. clienti, come si può vedere dalle numerose re-
Grazie al coinvolgimento e all’esperienza de- censioni, che insegna come sia possibile met-
gli anziani e dei volontari che hanno collabo- tere insieme diverse dimensioni: ristorazione,
rato, infatti, è stato realizzato un orto accessi- sostenibilità, sostegno al territorio ed inclu-
bile a tutti e capace di produrre la frutta e gli sione. Un modello replicabile che traccia una
ortaggi che vengono serviti al ristorante. Ma via e apre a una possibilità: far nascere tante
non sono solo gli ingredienti ad essere a cen- locande su tutto il territorio italiano per rigua-
timetro zero, anche sedie e lampade vengono dagnare il privilegio di essere liberi tramite il
realizzate dallo staff e possono essere acqui- lavoro
14Lavoro
Giovani e fragili,
opportunità di lavoro per tutti
C reare e alimenta-
re un diffuso eco-
sistema dell’in-
novazione per far nascere
e crescere nuove imprese e
creare nuovi posti di lavoro
per i giovani. É questo il fil
rouge che lega tante iniziati-
ve promosse dalle Fondazioni
di origine bancaria lungo tut-
ta la Penisola. Antesignana fu
Fondazione Cariplo, che nel
2016 lanciò Cariplo Factory e,
dopo appena 3 anni, annun-
ciò di aver tagliato il traguar-
do delle 10mila “job opportu-
nities” attivate. A seguire ne
sono nate tante altre. A Torino
c’è il Techstars Smart Mobility
Accelerator, promosso dalle nascano vere e proprie comu- to, al progresso della società.
Fondazioni del capoluogo pie- nità di imprese che condivida- Per questo, è importante che
montese insieme a Intesa San no, per quanto possibile, costi tutti i cittadini, qualsiasi sia
Paolo; le Fondazioni di Trento, e soluzioni. Questo è lo spirito la loro condizione, abbiano
Padova e Verona hanno dato anche di Funder35: un’inizia- l’opportunità di lavorare. È
vita a Foundation Open Fac- tiva nazionale delle Fondazio- sterminato l’elenco di iniziati-
tory; a Venezia c’è lo HiVe4Su- ni, partita nel 2012, che ha fat- ve promosse o sostenute dalle
stainability, a Cagliari è attivo to crescere una vasta comunità Fondazioni in questi anni per
Innois, a Modena c’è il Motor di oltre 300 imprese culturali aiutare chi ha perso il lavoro
Valley Accelerator e da ultimo giovanili. a formarsi e a rimettersi in
è nato a Bologna il Boost Inno- Ma non ci sono solo i giovani. gioco, per garantire un im-
vation Garage. Sono tutte real- Parlando di inserimento nel piego a persone disabili (vedi
tà diverse tra loro, che condi- mondo del lavoro, non si può l’esperienza della Locanda cm
vidono lo stesso spirito: offrire non citare un altro aspetto che zero al lato), a chi ha termina-
opportunità concrete ai giova- le Fondazioni di origine ban- to un periodo di reclusione, ai
ni innovatori per realizzare le caria hanno molto a cuore ed è migranti in attesa di definire
loro idee imprenditoriali, ac- il tema dell’inclusione di cate- il loro status di rifugiati. Tan-
compagnare la definizione e la gorie che rischiano di esserne tissimi progetti che aiutano
redazione dei business plan, escluse. Il lavoro, per le Fon- uomini e donne che vivono
facilitare l’incontro con impre- dazioni, non è infatti solo una nel nostro Paese a diventare o
se e investitori. La modalità modalità per produrre un red- tornare ad essere parti attive
che viene privilegiata è quella dito, ma la strada principale della comunità
di far dialogare tra loro le varie per concorrere, con il proprio
idee progettuali, per far sì che piccolo o grande contribu-
15La condizione lavorativa in Italia
Uomini Donne
48,6%
45,9%
67,5% 10%
26,3%
8,3%
Tasso Tasso Tasso
di occupazione di disoccupazione di inattività
Nord Centro Sud
66,5%
62,2%
44% 46,8%
29% 31,5%
16,9%
6,2% 9%
Tasso Tasso Tasso
di occupazione di disoccupazione di inattività
15-34 35-49 50-64
??
39,6%
Tasso
di occupazione 73%
61,2%
19,1%
Tasso
di disoccupazione 7,7%
5,3%
51,1%
Tasso 20,9%
di inattività
35,4%Lavoratori poveri
Lavoratori che percepiscono uno stipendio inferiore
al salario minimo legale di 9 € l’ora
12% sul totale
degli occupati
2,9 milioni
Uno sguardo europeo
33,5% 18,5%
Europa 53,8%
67,3% Tasso
Italia di occupazione
giovanile
(15-24 anni)
Tasso
di occupazione
63,5% femminile
Tasso
di occupazione
73,1%
Fonti: Il mercato del lavoro 2020 Lettura integrata, Gruppo di lavoro tecnico e del Comitato d’Indirizzo
dell’Accordo tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Istat, Inps, Inail e Anpal; XIX Rapporto
Annuale “INPS tra emergenza e rilancio”, Inps, ottobre 2020;
Occupazione – Statistiche annuali, Eurostat, 2020Lavoro Fondazioni mag - giu 2021
L'autodeterminazione
batte lo sfruttamento
Intervista a Marco Omizzolo, sociologo Eurispes
I Il 18 aprile 2016 è una data storica per i
lavoratori agricoli di tutta Italia: è il gior-
no del più grande sciopero di braccianti
immigrati del Paese. Protagonisti sono stati i brac-
cianti dell’Agro Pontino, l’area in provincia di Latina
in cui, da trent’anni, vive una comunità di oltre 30
mila indiani, soprattutto Sikh, impiegati prevalen-
temente nei campi, in condizioni di grave sfrutta-
mento. Allo sciopero, organizzato per reclamare
condizioni di vita dignitose e salari equi, hanno par-
Marco Omizzolo
tecipato oltre 5mila braccianti, uomini e donne, che
hanno manifestato nel centro del capoluogo, Latina,
sotto la sede della Prefettura. Da quel giorno qual- dirigista. L’approccio giusto deve essere un altro ed
cosa, seppur lentamente, ha cominciato a cambiare. è quello che prevede lo stare accanto alle vittime, af-
Innanzitutto, le prime denunce seguite dai processi. finché possano decidere autonomamente la direzio-
A innescare questa metamorfosi ha contribuito in ne del loro cammino. Condividere lo stesso spazio,
maniera determinante il lavoro di Marco Omizzo- tempo, fatiche, aspettative, frustrazioni e desideri è
lo, sociologo Eurispes e docente di Sociologia delle lo strumento pedagogico e sociologico più avanza-
migrazioni all'Università Sapienza di Roma, che da to, secondo me, per generare il cambiamento che,
anni approfondisce le vicende della comunità sikh come affermava Gandhi, vogliamo vedere nel mon-
dell’Agro Pontino. Per farlo, si è anche infiltrato nel- do. Ciò significa camminare accanto a queste per-
le campagne, per vivere direttamente le condizio- sone non facendo un percorso per loro, ma con loro.
ni di lavoro e di sfruttamento a cui sono sottoposti Il percorso può sfociare nella decisione di denun-
i braccianti. Da questa ricerca è nato il libro “Sotto ciare, di continuare a lavorare in quelle condizioni
padrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia oppure di riprendere la migrazione verso un’altra
italiana” (Feltrinelli, 2019) e il premio assegnatoli regione del Nord Italia. Ma questa decisione spetta
del Presidente Mattarella di “Cavaliere della Repub- esclusivamente a loro, non a me. Bisogna dunque
blica”. accettare anche l’eventuale accondiscendenza del
lavoratore indiano migrante verso il datore di lavoro
Perché un sociologo e non un sindacalista si sfruttatore, perché è espressione della sua volontà, o
occupa dei diritti dei lavoratori migranti? il tradimento di sedicenti capi della comunità india-
Alla base del mio lavoro c’è l’approccio metodolo- na, prima battaglieri contro i padroni italiani e i loro
gico che deriva dalla “Pedagogia degli oppressi” connazionali indiani e poi invece capaci di stringere
del grande pedagogista brasiliano Paulo Freire e accordi, anche economici, con loro. Il sindacato in-
da quella “maieutica” di Danilo Dolci. Il loro inse- fine ha giocato un ruolo centrale ma sconta, almeno
gnamento ci ricorda che fino a quando io, italiano nel Pontino, ancora gravi contraddizioni, lentezze e
occidentale, mi metto al vertice di un sistema vertici- aporie contenutistiche che a volte lo imbrigliano nel-
stico, ponendo dietro di me coloro che sono vittime la comprensione della complessità del fenomeno e
dello sfruttamento, replico un approccio coloniale e in pratiche non sempre chiare.
18Lavoro
La comunità di appartenenza può giocare un
ruolo in questo processo di autodeterminazione E' in corso un processo
o si tratta di un percorso esclusivamente indivi- di atomizzazione e
duale? di individualizzazione
La dimensione familiare, comunitaria e religiosa, in- del mondo del lavoro,
cidono profondamente, sin dall’origine del percorso che rompe qualsiasi schema
migratorio in India. Io, ad esempio, ho organizzato di classe e di appartenenza
decine di incontri all’interno dei templi indiani della
provincia di Latina, al termine della funzione reli-
giosa. Mi sono inserito all’interno di quella comuni- scato, come ho scritto numerose volte sulla rivista
tà di uomini, donne, bambini e anziani, ricordando dell'Eurispes, un percorso per un nuovo inquadra-
a tutti loro che quella comunità era presente nel no- mento normativo anche di queste forme di lavoro. Il
stro Paese non solo dalla metà degli anni Ottanta, ma tema del lavoro e dei diritti è molto più vivo e mobile
già dagli anni Quaranta quando, durante la guerra di di quanto comunemente si pensi.
liberazione dal nazifascismo, gli indiani costituiva-
no le linee più avanzate dell’esercito inglese e molti Nel 1948, i padri costituenti fondarono sul
di loro sono sepolti nei cimiteri militari italiani (ad lavoro la nascente Repubblica. Cosa significa
esempio a Roma e a Cassino). Questo elemento, che questo per lei oggi? In riferimento al lavoro, a
può sembrare di poco conto, è invece storico, identi- suo avviso, il testo della Carta è ancora attuale?
tario, culturale, religioso per questo, molto potente, Gli obiettivi che poneva restano ancora da per-
perché palesa un elemento di appartenenza. Questo seguire?
permette loro di non sentirsi più immigrati e meno La Costituzione italiana è un testo vigente ed è un
alieni, per espressione di volontà e sacrificio dei riferimento imprescindibile. Ma attenzione. L’Alto
loro avi che hanno combattuto e sono morti in Italia Commissariato Onu per il diritto al cibo e quello sul-
per darci democrazia e libertà: si sono infatti sentiti le nuove forme di schiavitù, che ho avuto l’onore di
parte del processo di conquista della democrazia di accompagnare nelle campagne dell’Agro Pontino,
questo Paese. hanno riconosciuto diffuse forme di sfruttamento e,
a volte, di riduzione in schiavitù! Ci sono processi in
Per prendere coscienza dei propri diritti di la- corso per questo. È chiaro che se c’è schiavitù (in
voratori è indispensabile che ci sia una dimensio- Italia, nel 2021) allora non c’è lavoro, non c’è demo-
ne collettiva? crazia, non c’è Repubblica, ma c’è una violazione
Senza dubbio è in corso un processo di atomizza- sistematica dei diritti della persona. L’Osservatorio
zione e di individualizzazione del mondo del lavo- Placido Rizzotto su Agromafie e Caporalato ha cal-
ro, che rompe qualsiasi schema di classe e di ap- colato che oggi in Italia ci sono 180mila persone,
partenenza. Inoltre, i ritmi particolarmente intensi impiegate in agricoltura, che vivono condizioni di
del lavoro, anche agricolo, rendono difficoltoso lo grave sfruttamento lavorativo. L’80% di questi sono
scambio e l’interazione tra i lavoratori. Ma con i ri- migranti. Questo non vuol dire che l’articolo 1 del-
der è successo qualcosa di straordinario. Durante la Costituzione non sia più attuale, ma che è anco-
l’attività di consegna, i rider lavorano in solitaria, ma ra necessario un grande lavoro culturale, politico e
durante le pause, e per mezzo dell'attività sindaca- sociale perché quell’articolo si realizzi pienamente.
le, hanno iniziato a socializzare le comuni fatiche Non dobbiamo attualizzare la Costituzione all’oggi,
e le relative deprecabili condizioni lavorative a cui ma attualizzare l’oggi alla Costituzione, cioè portare
erano sottoposti. Così sono nate alcune importanti le condizioni di vita e di lavoro di tutti al livello di ci-
vertenze e denunce presso i tribunali del lavoro. Im- viltà e di diritti immaginato dai Costituenti
portantissima l'applicazione della Legge 199 contro
lo sfruttamento del lavoro, nata nelle campagne dal- La versione integrale dell’intervista si può leggere
le rivendicazioni dei braccianti, anche alle società sul sito acri.it.
multinazionali delle consegne, per il trattamento
che riservavano ai rider delle città. Questo ha inne-
19Lavoro Fondazioni mag - giu 2021
Birrificio Messina,
la storia di una rinascita
Q uella del Birrificio
Messina è una sto-
ria di ingiustizie,
fici?» la risposta è: «Noi pre-
tendevamo di rimanere nel
nostro territorio, Messina, che
di attese, di sacrifici, ma è an- già tanto era stata deturpata di
che una storia di infinite lotte, tutta la sua capacità produtti-
di competenza, di tenacia e di va e della forza lavoro, a cau-
riscatto. Stiamo parlando di sa della chiusura di numerose
uno storico birrificio, fonda- fabbriche. Noi non abbiamo
to nel 1923, che, alla fine del voluto cedere, per i giovani,
secolo scorso, fu incorporato per riuscire a preservare loro
dalla Heineken. Nel 2006 la non solo un posto di lavoro,
multinazionale olandese del- ma anche una competenza
la birra decide di bloccare la professionale, che si può de-
produzione dello stabilimen- finire storica. Io, per esempio,
to messinese, perché altri rappresento già la terza gene-
Domenico Sorrenti
suoi stabilimenti sul territo- razione di lavoratori nell’am-
rio italiano risultavano molto bito della birra, e ora mio fi-
più produttivi. «Noi eravamo rileva l’azienda. Dopo tanta glio ha potuto dare avvio alla
solo numeri. La tutela per noi insistenza, la Regione Sicilia quarta. È un legame forte a
lavoratori, che producevamo concede due capannoni poco questo lavoro, al territorio».
quella birra da generazioni, fuori Messina. La neonata Questa tenacia, insieme all’al-
non aveva voce in capitolo», cooperativa si assume il co- to livello di competenza nella
afferma il presidente del Bir- sto di ristrutturare e rendere produzione, ha reso la birra
rificio Messina Domenico funzionanti i locali. La Fonda- del Birrificio Messina di nuovo
Sorrenti. Ai lavoratori viene zione di Comunità di Messi- vincente. «Noi questo lavoro
proposto di trasferirsi in altre na si offre come garante per lo sappiamo fare bene, abbia-
regioni d’Italia, per lavorare il finanziamento necessario. mo quindi puntato sulla qua-
presso gli altri stabilimenti Nel 2015 il Birrificio Messi- lità e sul metodo artigianale
del gruppo. Nessuno dei la- na, finalmente, rinasce. Ma che, fortunatamente, viene
voratori accetta la proposta. attenzione ai nomi: la birra ancora apprezzato: la nostra
Non vogliono lasciare la loro prodotta dal Birrificio Messi- birra, oggi, è richiesta in tutta
terra. Decidono, invece, di na non è la Birra Messina, or- Italia ma anche in Francia, in
coinvolgere un imprenditore mai proprietà della Heineken Australia, in Canada, in Sviz-
locale che rilevasse l’azienda. e prodotta non in Sicilia ma a zera».
Lo trovano ma, dopo alcuni Taranto; quella del Birrificio Una produzione talmente au-
mesi, anche questo “tradi- si chiama “Birra dello Stretto” tentica, vincente (e veramen-
sce” i lavoratori. Per questo, e “Doc 15”, in tutte le sue va- te messinese!), che ha attrat-
per un anno i lavoratori pre- rianti. to nuovamente gli interessi
sidiano lo stabilimento e, nel Alla nostra domanda «Perché della Heineken di ritornare a
2013, 41 di loro danno vita a invece di trovare altre strade produrre la Birra Messina a
una cooperativa, la Coope- avete deciso di proseguire Messina. Il Birrificio ha quin-
rativa Birrificio Messina, che e di sottoporvi a tanti sacri- di concluso un accordo di 5
20Lavoro
©Birrificio Messina, Facebook
anni (che dovrebbe essere glie, per i giovani e per tutta
rinnovato), nel quale si riser- Noi non abbiamo voluto la Sicilia. Il Birrificio ha infat-
va di portare avanti una parte cedere, per i giovani, ti assunto 11 giovani, progetta
della produzione Heineken per riuscire a preservare nuovi ampliamenti e ha rap-
nel suo stabilimento, venduta loro non solo un posto presentato un sostegno anche
però con il nome di “Cristal- di lavoro, ma anche una alle ditte di trasporto locale,
li di sale”, per distinguerla competenza professionale, ad una fabbrica di bottiglie a
dalla Birra Messina prodotta che si può definire storica Marsala costretta a chiudere,
a Massafra; la Heineken, in- ai produttori di etichette e dei
vece, si occupa di distribuire, cartoni per l’imballaggio. In-
su tutto il territorio naziona- mercato». Il riscatto di una somma, «abbiamo riattivato e
le, la “Birra dello stretto” e la produzione locale che «opera sostenuto, con la nostra lotta,
“Doc 15”. «Questo accordo secondo processi di respon- tanti lavoratori di diversi set-
ci ha permesso di abbattere i sabilità sociale dei territori», tori. Tra due o tre anni speria-
nostri costi di distribuzione, come si legge dall’etichetta, mo di riuscire nei progetti che
di respirare e di far arriva- ha avuto un valore inestima- ci siamo prefissati, poi lasce-
re, in maniera più capillare, bile per la tutela dei diritti dei remo tutto ai giovani, per noi,
la nostra birra di qualità nel lavoratori, per le loro fami- invece, un meritato riposo»
21Lavoro Fondazioni mag - giu 2021
Tra utopia e cambiamento:
la storia del sindacato
Intervista a Savino Pezzotta
È difficile parlare di lavoro e di lavoratori
in Italia e non pensare al sindacato e al
ruolo che ha svolto e svolge nel nostro
Paese. Abbiamo intervistato Savino Pezzotta, che è
stato uno storico sindacalista del tessile lombardo
e che ha guidato la Cisl nella prima metà degli anni
Duemila.
Negli ultimi vent’anni il mondo del lavoro si
è radicalmente trasformato. Com’è cambiato e
come può ancora cambiare il sindacato?
Savino Pezzotta
Il sindacato è obbligato a cambiare, perché se
non muta è condannato ad accentuare il declino senza di un reale cambiamento culturale, di mentalità
che sta registrando in questi tempi. Per farlo, deve e di visione, il sindacato rimarrà una struttura buro-
affrontare due grandi problemi. Il primo è la ne- cratica che offre servizi, ma non sarà più in grado di
cessità di rilanciare una forma democratica al suo proporsi come una forza attiva nella società. Infatti, il
interno, che oggi sembra essere attenuata, perché declino del sindacato non è dovuto solamente al calo
tutto accade per cooptazione e per scelta dei grup- degli iscritti, ma al crollo del ruolo politico che il sin-
pi dirigenti. Ciò non aiuta certamente il necessa- dacalismo gioca nel Paese. Lo ha svolto nella fase di
rio processo di rinnovamento. Il secondo aspetto ricostruzione durante gli anni ’50, o negli anni ’60 e
riguarda la quanto più necessaria “sburocratiz- ’70, quando ha giocato un ruolo di democratizzazione,
zazione” del sindacato attraverso una riduzione che ha portato allo Statuto dei lavoratori. Oggi, nell’e-
consistente dell’apparato, senza la quale si restrin- poca della società digitale, il sindacato deve, quindi,
gerebbe ancora di più la reale partecipazione dei riacquisire la capacità di costruzione del suo ruolo e
lavoratori alla vita sindacale. Per fare tutto questo, delle modalità operative, comprendendo e intercettan-
a mio avviso, c’è una sola strada: l’unità sindacale. do i nuovi bisogni della società digitale.
Oggi, in Italia, non esistono più ragioni che legitti-
merebbero l’esistenza di tre sindacati confederali. Lei ha scritto recentemente che il termine “uto-
Dovremmo invece stimolare la creazione di una pia”viene utilizzato ultimamente con un’accezione
grande confederazione unitaria dei lavoratori ita- negativa e, invece, è vitale per una società avere so-
liani, sul modello del sindacalismo internazionale. gni e utopie.
Si tratta di un passaggio necessario per semplifica- Sono convinto che la società debba avere una visione,
re e ringiovanire il sindacato. una tensione verso qualcosa che ancora non esiste.
Al contrario, la nostra società ha smarrito il tema del-
Il ringiovanimento del sindacato è una questio- la possibilità. Ovvero, quella capacità di immaginare
ne non solo dell’apparato, ma anche degli iscritti. qualcosa di diverso: io non so cosa sarà, ma manten-
Come la pensa su quest’altro aspetto? go la tensione verso un mondo diverso e lotto affinché
Sono convinto che il sindacato debba offrire un’im- si realizzi. Questo è il ruolo del sindacato: mantenere
magine positiva e ideale di sé e delle sue battaglie, co- viva l’utopia e la tensione al cambiamento. Solo così,
sicché i giovani possano trovare ancora interessante alimentando una visione autonoma, il sindacato può
iscriversi e impegnarsi nel mondo sindacale. In as- continuare a influenzare la politica.
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