La Cooperazione Italiana Informa - AICS
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
La Cooperazione ANNO VII N.6 - LUGLIO 2017 DIRETTORE RESPONSABILE IVANA TAMAI Italiana Informa MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI L'INCLUSIONE MINORILE PER PREVENIRE LE PARTENZE DA HOMS A ROMA PER RICOMINCIARE I PROGETTI ITALIANI IN ETIOPIA, SENEGAL E BALCANI Registrazione al Tribunale di Roma n. 192/2011 del 17 giugno 2011 © Laura Salvinelli | Iscos
Registrazione al Tribunale di Roma La riproduzione, totale o parziale, Realizzazione: Agenzia Nova Srl n. 192/2011 del 17 giugno 2011. del contenuto della pubblicazione Progetto grafico: Dario Galvagno Direttore responsabile Ivana Tamai. è permessa previa autorizzazione Anno VII n. 6 – lugiio 2017 dell’editore e citandone la fonte. Per commenti e suggerimenti scrivere a: Le opinioni espresse nei documenti aics.cooperazioneinforma@esteri.it pubblicati non rispecchiano necessariamente il punto di vista Questo periodico è realizzato a scopo dell’Agenzia italiana per la cooperazione divulgativo e ne è vietata la vendita. allo sviluppo.
EDITORIALE di Ivana Tamai Direttore Responsabile La Cooperazione Italiana Informa L eaving no one behind, corridoi umanitari, e raccontiamo storie “Nessuno sia lasciato indietro”. dimenticate e fortemente sottovalutate, Mai come in questo mese di come il dramma della crisi umanitaria giugno abbiamo condiviso la nella Repubblica Centrafricana, in cui due grande attualità del messaggio milioni di persone necessitano ancora di dell’Agenda 2030. aiuti umanitari. Complici le Giornate mondiali delle Intanto tra i rifugiati sta crescendo il Nazioni Unite abbiamo dedicato il dossier numero dei minori non accompagnati o di questo numero a rifugiati, disabili e separati dai genitori. Secondo il rapporto minori, quelle fasce più vulnerabili della Global Trend presentato a giugno da popolazione che non devono essere Unhcr, nel 2016 sono state 75 mila (ma la lasciate indietro. Tre le parole chiave: cifra pare sottostimata) le richieste di asilo “inclusione” per le persone con disabilità, di minori non accompagnati, un numero “accoglienza” per i rifugiati e “protezione” più che raddoppiato rispetto al 2014. per bambini e minori. Nessun bambino sia lasciato indietro Sulla disabilità presentiamo i due dunque: sono circa 246 milioni nel mondo appuntamenti internazionali a cui ha (secondo l’Unicef) i bambini obbligati partecipato Aics. A Roma a lavorare nei campi, nei (a margine del Comitato mercati, per le strade, esecutivo del Pam) si è vittime dello sfruttamento celebrato il primo anniversario sessuale, o nelle miniere della “Carta sull’inclusione aurifere africane, avvelenati delle persone con disabilità dal mercurio. Sottoposti nell’azione umanitaria” che ad ogni tipo di rischio e evidenzia come le persone sopruso, privati del periodo con disabilità, le più esposte ai più importante e formativo rischi in caso di catastrofi o crisi della loro vita: l’infanzia. E umanitarie, vadano incluse proprio alla lotta contro il nella risposta alle emergenze anche come lavoro minorile, celebrata nella Giornata soggetti attivi e non solo come beneficiari. Mondiale del 12 giugno scorso, è dedicata A New York, alla Conferenza degli Stati la seconda parte del nostro dossier che parte della convenzione Onu sui diritti mostra quanto il fenomeno sia complesso delle persone con disabilità, è stato lanciato e diffuso. La tratta dei minori in Etiopia, il il progetto quadriennale sulle politiche recupero dei bambini di strada in Bolivia, inclusive della Commissione europea, co- il contrasto alla mendicità in Senegal sono finanziato da Aics con iniziative in Burkina solo alcuni dei terribili contesti in cui Faso e Sudan. L’attenzione al tema della opera la Cooperazione italiana. E’ una lotta, disabilità, su cui l’Italia è da tempo in quella contro il lavoro minorile, che passa prima linea, sta dando importanti risultati attraverso il rafforzamento dell'accesso positivi, come dimostrano le esperienze di all'istruzione. Su questo lavora Aics, in inclusione scolastica in Libano e Albania. Repubblica Centrafricana per i minori “Nessuno sia lasciato indietro” sembra coinvolti nei conflitti armati, in Etiopia rammentarci anche la Giornata Mondiale per quelli esclusi dal sistema educativo del Rifugiato del 20 giugno scorso. Sono formale, in Somalia per il sostegno più di 65 milioni le persone in fuga da all'educazione dei bambini nomadi, in guerre, carestie, cambiamenti climatici: Sud Sudan per l'accesso all'istruzione in queste pagine parliamo di alcune primaria. delle iniziative messe in campo per Perché siamo convinti che il miglior posto fare fronte alla crisi, come quella dei di lavoro per un bambino, è la scuola. La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017 3
IN QUESTO NUMERO 3 EDITORIALE 18 I ragazzi di strada di El Alto 20 Aics e Save the Children 6 EMERGENZE per l'educazione inclusiva in Albania 22 La nuova Convenzione di Minamata MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI per rafforzare la lotta al lavoro minorile 8 L'inclusione minorile per prevenire le partenze 24 Intervista a Mario Marazziti presidente Commissione politiche sociali 10 Restituire un futuro a un'infanzia negata della Camera dei Deputati 13 Infanzie violate sotto i nostri occhi 26 Da Homs a Roma per ricominciare 14 Lotta alla tratta e diritto all'identità 28 Nuove case per gli sfollati dei Balcani L'impegno italiano per i bambini in Etiopia 30 In fuga dalla Repubblica Centrafricana 16 Protezione giuridica e sociale Una storia dimenticata contro lo sfruttamento 4 La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017
IN QUESTO NUMERO TECNOLOGIA E INTEGRAZIONE LAVORARE NELLA COOPERAZIONE 34 Come le Ict stanno cambiando 44 Idee, riflessioni e iniziative il volto della crisi migratoria in vista del Forum 2018 DISABILITÀ ALBANIA 36 Protagonisti della risposta umanitaria 47 Sorrisi da proteggere L'Aics ribadisce l'impegno italiano 50 DALLE SEDI ESTERE TUTELA DEGLI OCEANI 36 Ecosistema marino in pericolo A New York rinnovato l'impegno 54 SISTEMA ITALIA per la salvaguardia 56 LE SEDI ESTERE 40 BRUXELLES 57 ABSTRACTS La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017 5
EMERGENZE umanitaria è necessario Uganda, dall’Italia 5 milioni di euro coniugare un aumento degli per l’accoglienza dei rifugiati sud sudanesi sforzi regionali e internazionali per porre fine al conflitto in corso a Giuba dal dicembre del 2013. L’Italia consegnerà all’Uganda mettendo a dura prova il Il contributo italiano si aggiunge cinque milioni di aiuti di sistema di sicurezza approntato all’invio di beni di soccorso emergenza destinati agli oltre un al confine con il Sud Sudan. e generi di prima necessità milione di rifugiati sud sudanesi Per questo, come sottolineato al Campo di Rhino, gestito accolti nel paese. Il contributo in occasione del Vertice dallo dall’Alto commissariato delle è stato annunciato nel corso del stesso Guterres, all’azione Nazioni Unite (Unhcr) nella Vertice di Kampala organizzato regione di Arua, per un valore dal governo ugandese il 22 e 23 complessivo di 300 mila euro. giugno scorsi per fronteggiare Il carico umanitario, partito la crisi umanitaria in corso. il 19 giugno scorso dalla Base L’Italia risponde così all’appello delle Nazioni Unite di Brindisi, del segretario generale delle includeva tende, serbatoi Nazioni Unite, Antonio Guterres, di acqua, un impianto di che ha invitato la comunità purificazione dell’acqua, kit internazionale a raccogliere sanitari e igienici, materiale almeno due miliardi di dollari per l’impermeabilizzazione di per aiutare le autorità di Kampala alloggi di fortuna. I beni sono nella gestione dell’emergenza. stati consegnati all’Associazione L’Uganda ha finora promosso centro aiuti volontari di Trento una politica di “porte aperte”, (Acav) per la distribuzione ai ma i numeri degli arrivi stanno rifugiati ospiti del campo. 6 La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017
EMERGENZE Rifugiati congolesi in Angola Angelino Alfano, l’Italia ha L’Italia offre un contributo di 300 mila euro disposto un finanziamento di 300 mila euro a favore dell’Unhcr: risorse che si aggiungono al contributo di 1,1 milioni di euro erogato tramite il canale bilaterale a sostegno del settore sanitario nel paese nel periodo 2015-2016 e che consentiranno interventi nei settori della salute, della sicurezza alimentare, dell’istruzione e della promozione della resilienza delle popolazioni rifugiate vulnerabili. “Più di un milione di civili sono attualmente sfollati dalla Repubblica democratica del Congo e oltre 30 mila si sono riversati nella vicina Angola: i due campi aperti dal governo angolano nella provincia di Lunda Norte sono già al massimo della capienza”, ha Un altro paese africano costretto democratica del Congo. Per ricordato Alfano, sottolineando a rispondere a un’acuta favorirne l’accoglienza nei due come "l’intervento della nostra emergenza profughi è l’Angola, campi predisposti dalle autorità Cooperazione sia volto ad dove negli ultimi mesi si sono angolane, come annunciato alleggerire il peso che grava sul riversate migliaia di persone in questo mese dal ministro governo angolano nell’assicurare fuga dalle violenze nella regione degli Affari esteri e della assistenza e protezione alla del Kasai, nella Repubblica Cooperazione internazionale popolazione rifugiata". Cambia la durata degli interventi Il limite massimo sale a due anni L’ultimo Comitato congiunto per che prevede anche la umanitaria e sviluppo dal la Cooperazione allo sviluppo ha presentazione e la verifica della Consiglio dell’Unione europea, approvato l’innalzamento fino rendicontazione da parte della consentiranno di realizzare a 24 mesi della durata massima Sede Aics competente. iniziative di aiuto umanitario dei programmi bilaterali di Aumentati anche gli importi che, pur mantenendo la emergenza e di collegamento massimi dei progetti Osc, che velocità e la flessibilità tipiche tra aiuto umanitario, passano da 650 mila a 1,2 degli interventi di emergenza, riabilitazione e sviluppo (Lrrd), milioni di euro per i progetti possano svolgersi su un precedentemente fissata a 12 singoli, e da un milione a 1,8 arco temporale pluriennale. mesi. La durata totale delle milioni di euro per i progetti Un’esigenza, questa, avanzata attività dei progetti delle congiunti. tra l’altro dalle Osc attive nelle Organizzazioni della società Le modifiche, in linea con aree in cui l’estrema volatilità civile (Osc) potrà dunque le indicazioni del Vertice delle crisi e gli ostacoli incontrati arrivare fino a 21 mesi, per umanitario di Istanbul e con le sul terreno rendono la durata consentire il rispetto del termine conclusioni adottate in materia attuale dei progetti di emergenza complessivo del programma, di coordinamento fra azione inadeguata al contesto. La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017 7
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI L’inclusione minorile per prevenire le partenze Il rapporto annuale Global Trends 2016, pubblicato dall’Unhcr fotografa un incremento dei casi di minori migranti non accompagnati Per prevenire il fenomeno l’Italia porta avanti diversi progetti di Marco Malvestuto I minori costituiscono la metà dei rifu- Nel 2016 le richieste d’asilo presentate giati del mondo e continuano a sop- da bambini non accompagnati portare sofferenze sproporzionate, so- o separati dai loro genitori prattutto a causa della loro situazione di maggiore vulnerabilità. È l’allarme lan- sono state 75 mila ciato dall’Alto commissariato delle Nazioni più del doppio rispetto al 2014 Unite per i rifugiati (Unhcr) nel suo ultimo rapporto Global Trends 2016, pubblicato in occasione della Giornata mondiale del rifu- giato che si è celebrata il 20 giugno. In parti- 18.300 hanno meno di 15 anni), un numero colare, nel 2016 le richieste d’asilo presenta- che, secondo il rapporto, rappresenta pro- te da bambini non accompagnati o separati babilmente una sottostima della situazione dai loro genitori sono state 75 mila (di cui reale. Ciò nonostante, si tratta di un dato 8 La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI La Cooperazione italiana Education (Gpe), il principale meccanismo è in prima linea nel contrasto finanziario orientato al rafforzamento dei a ogni tipo di sfruttamento programmi nazionali per l’istruzione nei 53 portando avanti al contempo paesi partner, rafforzando le sinergie tra l’a- progetti e iniziative a lungo termine zione in ambito multilaterale e i programmi bilaterali nei paesi prioritari, con partico- per l’inclusione dei minori lare riferimento agli obiettivi strategici de- finiti dalla Gpe per il triennio 2013-2016: il sostegno agli stati fragili e in situazione di più che raddoppiato rispetto alle 34.300 do- conflitto; l’istruzione delle bambine e delle mande di minori non accompagnati o se- ragazze; la qualità dell’apprendimento; la parati registrate nel 2014. Con 35.900 richie- formazione degli insegnanti. ste, la Germania è il paese ad aver accolto Tra le attività della Cooperazione italia- il maggior numero di minori non accom- na nel settore dell’istruzione figura anche pagnati o separati, più della metà di tutte quella avviata in Sud Sudan, con un proget- le domande presentate a livello globale. to volto a favorire l’accesso all’educazione Come negli anni precedenti, la maggioran- primaria nelle contee di Ikotos e Torit. In za delle richieste è arrivata da minori afgani Repubblica Centrafricana la Cooperazione (26.700), seguiti da minori siriani (circa 12 italiana è intervenuta a favore dei minori mila), iracheni (4.800 mila), eritrei (4.700), coinvolti nei conflitti armati con il progetto somali (3.500) e gambiani (2.400). “Strengthening Child Protection and Edu- I bambini separati dai loro genitori e dalle cation in Central African Republic”, men- loro famiglie a causa di conflitti, spostamenti tre in Etiopia con il “The reading project”, forzati o disastri naturali sono tra le categorie iniziativa pilota destinata ai minori esclusi più vulnerabili, esposti come sono a forme dal sistema educativo formale. Sempre in più o meno violente di sfruttamento. Africa, la Cooperazione italiana è presente La Cooperazione italiana è da anni in prima in Somalia con l’iniziativa “Istruzione pri- linea nel contrasto a ogni tipo di sfruttamen- maria per i bambini nomadi: sostegno al to dei minori – dalla lotta alla tratta dei mino- diritto all’educazione”, inserita nel quadro ri in Etiopia al recupero dei bambini di stra- del programma del governo somalo “Go to da in Bolivia, passando per il contrasto alla school”. Il settore dell’istruzione è centra- mendicità minorile in Senegal – con progetti le anche per le iniziative italiane in Medio e iniziative a lungo termine volte anche a fa- Oriente. Tra questi, il progetto E-Plus, volto vorire l’accesso all’istruzione e l’inclusione a rafforzare il sistema universitario palesti- dei minori nei loro paesi d’origine. nese attraverso un programma integrato di Nel settore dell’istruzione, ad esempio, la alta formazione e aggiornamento per sette Cooperazione italiana persegue il suo impe- Università palestinesi, o ancora, sempre il gno in favore degli obiettivi di “Educazione Palestina, il progetto Edu-Pa-Re, che mira per tutti” e del quarto Obiettivo di sviluppo a potenziare servizi educativi e di supporto sostenibile – Garantire a tutti un'istruzione psicosociale rivolti a minori e donne nel- inclusiva e promuovere opportunità di ap- le aree marginali della Cisgiordania, della prendimento permanente eque e di quali- Striscia di Gaza e di Gerusalemme Est. tà – volto a garantire il diritto all’istruzione In Libano la Cooperazione è attiva con un di base di qualità senza discriminazioni di programma volto a promuovere un model- alcun genere. In questo ambito l’Italia so- lo operativo pilota di inclusione scolastica stiene il ruolo di coordinamento globale dei bambini con disabilità nelle scuole pri- affidato all’Unesco e alcune specifiche at- marie del paese, mentre in Afghanistan la tività di sviluppo delle capacità istituzionali Cooperazione interviene con l’iniziativa di realizzate dall’organismo in Africa. In linea sostegno al Piano strategico nazionale del con le priorità G8, a partire dal 2013 è sta- ministero dell’Educazione, mirato a raffor- to poi avviato lo studio di opportune misu- zare gli aspetti relativi alla formazione degli re per sostenere la Global Partnership for insegnanti. La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017 9
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI Restituire un futuro a un'infanzia negata In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, Save the Children ha diffuso il primo Atlante dei minori stranieri non accompagnati in Italia Tra il 2011 e 2016 il numero dei bambini soli in Italia è cresciuto di sei volte di Valerio Neri O ggi, nel mondo, un bambino su e di garantirgli ad ogni costo un futuro sei è tagliato fuori dalla possi- migliore. Volgendo lo sguardo al nostro bilità di apprendere, studiare paese, negli ultimi sei anni più di 62 mila e andare a scuola: parliamo di minori sono sbarcati sulle nostre coste 263 milioni di bambini, di cui 3,7 milioni soli, senza alcun familiare o adulto di ri- sono rifugiati. Solo nel 2016, 28 milioni ferimento al proprio fianco, dopo aver af- di minori, uno su 80, sono stati costretti a frontato viaggi lunghi e pericolosi durante i fuggire dalle proprie abitazioni a causa di quali hanno messo a repentaglio le proprie guerre, violenze e persecuzioni. Numeri giovanissime vite. Una condizione, quella spaventosi che devono renderci ancora di essere soli, che rende questi bambini e più consapevoli dell’urgenza e della ne- ragazzi ancora più fragili e vulnerabili: per- cessità di restituire fino all’ultimo bambi- ché sono minorenni, a volte anche molto no il diritto di vivere a pieno quell’infanzia piccoli; perché sono privi di punti di riferi- che oggi, troppo spesso, gli viene negata mento, e quindi a rischio di essere sfruttati 10 La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI In aumento anche il numero di bambini I minori soli e bambine accolti con meno di 14 anni di rappresentano il 91,5 per cento età e che quindi si ritrovano in una condi- di tutti quelli arrivati sulle coste zione di ancor maggiore vulnerabilità: da italiane nell’ultimo anno 698 nel 2012 sono stati ben 2.050 nel 2016. e il 14,2 per cento dei migranti E sono sempre di più anche le ragazze: un sbarcati in Italia numero quadruplicato tra il 2012 e il 2016, passando da 440 a 1.832, con una presenza crescente di minorenni nigeriane, a forte rischio di tratta finalizzata alla prostitu- e abusati; perché, infine, sono costretti a zione, ed eritree, che raccontano invece immaginare la loro nuova vita in un paese di essere state in molti casi ripetutamente di cui non conoscono neppure la lingua, a vittime di violenza sessuale durante il loro migliaia di chilometri di distanza dalla loro lungo viaggio. Ci sono, poi, i cosiddetti mi- casa, lontani dalle proprie famiglie e dai nori “invisibili”, che avendo come meta al- propri affetti. tri paesi europei dove vivono già familiari Tra il 2011 e il 2016, come racconta il pri- o connazionali con cui sono in contatto, mo Atlante di Save the Children sui minori si rendono irreperibili al sistema di acco- stranieri non accompagnati in Italia, il nu- glienza formale e si riaffidano ai trafficanti mero dei minori soli in Italia è cresciuto correndo gravissimi rischi per la loro vita. di sei volte passando da 4.209 a 25.846. A fine 2016, sono più di 6.500 i minori stra- In termini percentuali i minori soli rap- nieri soli “scomparsi” nel nostro paese. presentano ora il 14,2 per cento di tutti i Save the Children opera in 51 paesi nel migranti sbarcati in Italia. Ma, soprattut- mondo, compresi alcuni di provenienza to, rappresentano ormai il 91,5 per cento dei minori stranieri non accompagnati, di tutti i minori arrivati sulle coste italiane attraverso 98 progetti di sviluppo – dall’e- nell’ultimo anno. ducazione alla salute e alla nutrizione, dal La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017 11
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI Triplicato il numero di under 14 nizzazioni, è stata finalmente approvata e quadruplicato quello delle ragazze lo scorso marzo, a larga maggioranza, dal in un sistema di accoglienza parlamento italiano. Della nuova legge si è discusso nel corso del Forum nazio- insufficiente che attende nale “Proteggere, accogliere, crescere l'applicazione della nuova legge insieme. L'attuazione della nuova legge per i minori stranieri soli”, promosso da the Children in collaborazione con il Comune di Milano il 15 e 16 giugno nel contrasto alla povertà alla sicurezza ali- capoluogo lombardo. È una legge avan- mentare e alla protezione – e 77 progetti di zata, la prima di questo genere in Europa, risposta alle emergenze. che sistematizza in un quadro organico In Italia i nostri operatori, ormai da die- l’accoglienza e la protezione dei minori ci anni, sono al fianco dei minori che stranieri soli, che valorizza il ruolo delle sbarcano sulle nostre coste, operando comunità locali con istituti quali l’affida- in diverse aree del territorio: dalla fron- mento familiare e la tutela volontaria, e tiera sud alle grandi città di transito o di tocca ogni sfera della crescita, dalla sa- “secondo approdo” come Roma, Milano lute alla scuola, dall’assistenza legale al e Torino, fino ai valichi della nuova fron- delicato passaggio all’età adulta. tiera nord, dove molti di questi ragazzi Ora sarà però fondamentale attuare con- cercano un passaggio per recarsi in altri cretamente le misure previste dalla nuova paesi europei. legge, grazie anche alla partecipazione Minori che troppo spesso, tuttavia, re- attiva delle comunità locali e delle reti ter- stano intrappolati tra le lacune di un si- ritoriali, tra cui comuni, scuole, associa- stema di accoglienza e di integrazione zioni, aziende e reti di volontari. In questo fortemente frammentato e in molti casi modo potremo finalmente assicurare a caratterizzato da un approccio emergen- tutti i bambini e i ragazzi che giungono nel ziale, che in Italia lascia ancora molti mi- nostro paese soli la protezione che merita- nori senza un’adeguata protezione. Una no e di cui hanno bisogno. nuova legge, fortemente voluta da Save Valerio Neri è il direttore generale the Children assieme a molte altre orga- di Save the Children Italia 12 La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI Infanzie violate sotto i nostri occhi Secondo l’Unicef, circa 246 milioni di bambini sono impegnati nel lavoro minorile Quasi il 70 per cento lavora in condizioni pericolose nelle miniere Milioni di ragazze sono in servizio come domestiche per aiutare la famiglia e sono particolarmente vulnerabili allo sfruttamento sessuale Tanti altri sono vittime di traffici e altre forme di schiavitù. Spesso accade anche in Italia di Sabrina Avakian H anno 15 o 17 anni e, mentre, a bordo di una nave della invece di stare con le Guardia costiera, lasciamo le coste loro famiglie o i loro libiche per dirigerci verso la Sicilia. amici, vengono obbli- “La mia vita era molto dura”, rac- gati a lavorare negli autolavaggi, conta. “Vivevo in un villaggio pic- nei campi agricoli, nei negozi di colissimo, non avevo da mangiare frutta e verdura, nei mercati ge- e dormivo fuori perché mi occupa- nerali e messi ai bordi delle stra- vo del ridotto pascolo sopravvis- de per prestazioni sessuali di ogni suto alla siccità. I miei genitori, su tipo. Succede in Italia, dove lo consiglio di una loro vicina di casa, sfruttamento ed il lavoro minorile volevano mandarmi in Europa per è una piaga sempre più estesa. Le offrirmi un futuro migliore. La vi- vittime sono i minori stranieri non cina aveva grantito ai miei genitori accompagnati, che il sistema lega- che mi avrebbe trovato un lavoro, le e di protezione non riesce a volte è diffuso in Italia: l’Unicef sta lavo- così mi hanno fatto partire. Il mio a proteggere. Il problema riguarda rando, con istituzioni quali i garan- viaggio è stato terribile”. Le pren- anche i ragazzi italiani, in partico- ti dell’infanzia ed adolescenza, gli do la mano per tranquillizzarla. lare coloro che vivono nell’emargi- assessorati dei comuni, i tribunali La ragazza, 15 anni, spiega di aver nazione ed abbandonano la scuo- per i minorenni, le prefetture, le attraversato il Sud Sudan a piedi e la a 15 o 16 anni. Ong e le associazioni di giovani, in camion fino ad arrivare in Libia, I minori a rischio di sfruttamento per garantire i diritti e la protezione senza mai sapere dove sarebbe diventano vittime della criminalità di questi bambini fin dal loro sal- andata a finire: “un inferno”, ripete organizzata, obbligati a lavorare vataggio. Lo sfruttamento è spesso varie volte. “Ci ho messo circa otto come agricoltori o anche a pro- dovuto alla fragilità dei minori non mesi e ancora non so mi troverò stituirsi. Le ragazze adolescenti accompagnati che si consegnano domani”. La storia di Samila è si- nigeriane sono consegnate dalle inconsapevoli ai criminali. L’Uni- mile a quella di tante altre ragazze proprie famiglie di origine ai traf- cef, mira a dare loro consapevo- e bambine che ho incontrato sulle ficanti. Una volta in Italia, diventa- lezza legale iniziando a bordo delle navi, dopo i salvataggi, bambine no le vere vittime della criminalità navi di salvataggio. Molte sono le che non sanno nemmeno dove si più violenta che le rende vulnera- storie che ho sentito come child trovano e cadono nelle trappole bili riempendole di debiti. Queste protection specialist nel program- dei trafficanti che dicono di essere ragazze pagheranno i loro debiti ma One Unicef migrant and refu- loro amici. con prestazioni sessuali, essendosi gee response. Tra queste, quella di Sabrina Avakian è Child protection indebitate per il viaggio della spe- Salima, una ragazzina eritrea de- specialist dell’Unicef Refugee ranza. Purtroppo lo sfruttamento nutrita con cui ho modo di parlare and migrant response in Italy La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017 13
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI Lotta alla tratta e diritto all’identità L’impegno italiano per i bambini in Etiopia Nella Regione delle nazioni, nazionalità e popoli del sud e in Oromia l’Aics sostiene due iniziative per il contrasto allo sfruttamento dei minori e il miglioramento delle registrazioni anagrafiche L’obiettivo è garantire a ognuno di loro un futuro sicuro e protetto L a Cooperazione italiana contro to donne e bambini, che sono spesso portati la tratta dei minori. La tratta e lo nelle grandi città, per essere sfruttati come sfruttamento dei bambini rappre- manodopera o come collaboratori domestici. senta uno dei risvolti più dramma- Nonostante la ratifica delle convenzioni Ilo e tici dei fenomeni migratori. In Etiopia sono Onu sulla tutela dei diritti dei minori, in Etio- centinaia i minori già trascinati in circuiti pia gli sforzi per coordinare le poche risorse di sfruttamento feroce o che rischiano di esserne coinvolti e che quindi vanno inter- cettati, accolti e protetti adeguatamente per assicurare loro percorsi di scolarizzazione Il progetto Protect sostiene ed integrazione. Secondo stime dell’Orga- le istituzioni e la società civile nizzazione internazionale del lavoro (Ilo), nello sviluppo di un sistema almeno 5,5 milioni di persone sono vittime di protezione dell’infanzia di traffico di esseri umani. Di queste, 1,2 milioni solo in Etiopia. La Regione delle na- che sia in grado di prevenire zioni, nazionalità e popoli del sud (Snnpr) il fenomeno del traffico di minori è la più colpita. Le vittime sono soprattut- e di tutelare le vittime 14 La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI L’iniziativa in Oromia beneficerà da considerarsi elemento essenziale in ogni un milione di bambini etiopi paese per porre le basi di un’efficace pianifi- cazione delle politiche e strategie governati- con l’obiettivo di migliorare ve di “good governance”. In Etiopia, tuttavia, le capacità tecniche delle istituzioni ancora oggi – secondo dati dell’Unicef – sol- nel condurre e coordinare tanto il 7 per cento dei bambini è registrato le registrazioni anagrafiche all’anagrafe. Nella sola regione Oromia, nel 2014, i casi di violenza nei confronti di bam- bini hanno raggiunto il numero di 4.888, e di questi, circa il 99 per cento non sono disponibili non hanno ancora portato alla stati perseguiti, proprio per la mancanza di realizzazione di una strategia efficace. Il Ciai documenti d’identità. Tra il 2014 e il 2015, (Centro italiano di aiuti all’infanzia) lavora sempre in Oromia, 259 bambini sono stati da molti anni in Etiopia con progetti mirati vittime di tratta umana. ad aumentare il tasso di accesso all’educa- In questo contesto si inserisce l’iniziati- zione, come strumento di lotta al traffico dei va per il “Miglioramento del sistema delle minori. Il progetto Protect per la protezione registrazioni civili per il diritto dei minori dei bambini della regione del Gamo Gofa all’identità”, promosso ed eseguito da Uni- dal traffico e dallo sfruttamento è realizza- cef, finanziato dall’Aics di Addis Abeba e to con il finanziamento della Cooperazione realizzato da Vera Snnpr e Vera Oromia, gli italiana che si occupa anche di monitorarne organismi regionali responsabili delle regi- i progressi e fornire assistenza tecnica e isti- strazioni civili. L’iniziativa beneficerà un mi- tuzionale. Protect, avviato nel 2014, sostiene lione di bambini etiopi con l’obiettivo di mi- le istituzioni e la società civile nello svilup- gliorare le capacità tecniche delle istituzioni po di un sistema di protezione dell’infanzia nel condurre e coordinare efficacemente le che sia in grado di prevenire il fenomeno registrazioni anagrafiche. Sarà creato, inol- del traffico di minori e di tutelare le vittime. tre, un sistema digitale di gestione dei dati Il Ciai e l’Aics di Addis Abeba stanno lavo- e delle informazioni per le registrazioni rando insieme al raggiungimento di questo anagrafiche. Infine, si rafforzerà la collabo- prezioso obiettivo, tramite l’ampliamento razione tra le istituzioni e il monitoraggio e il miglioramento di cinque scuole della delle registrazioni, grazie alla creazione di regione del Gamo Gofa e la sensibilizza- gruppi di coordinamento e alla formazione zione delle associazioni dei genitori e delle del personale sanitario in questo campo. La comunità locali. Protect lavora anche con la mancata registrazione di un bambino alla polizia e le autorità giudiziarie, per formarle nascita è sintomo di disuguaglianze e dispa- e rendere il loro lavoro di contrasto al traf- rità sociali. I bambini più frequentemente fico minorile più efficace. Infine, il progetto colpiti da questa disuguaglianza sono quel- istituirà un numero verde per raccogliere le li che appartengono a determinati gruppi denunce di abusi e due centri di educazio- etnici e religiosi, quelli che abitano in aree ne di base non formale (Abe) per facilitare rurali o remote, i figli di famiglie povere o di l’accesso all’educazione dei bambini vittime madri analfabete. I programmi di sviluppo di traffici e reinserirli nel sistema scolastico. devono pertanto identificare le ragioni per Garantire il diritto all’identità. In Italia l’ot- cui le famiglie non registrano i bambini, dai tenimento della carta d’identità è una pra- costi alla scarsa conoscenza delle norme, tica universale, spesso data per scontata. dalle barriere culturali al timore di subire La registrazione di una nascita è il primo ulteriori discriminazioni o emarginazione. passo del riconoscimento di un individuo L’iniziativa di Aics e Unicef mira proprio a nell’ambito di una società, permettendogli fronteggiare queste diseguaglianze e a ga- di accedere ai servizi di base fondamentali e rantire a un milione di bambini etiopi un proteggendolo da abusi e violenze. Inoltre, futuro sicuro e protetto, un futuro nel quale la registrazione delle nascite, sottraendo gli possano godere pienamente dei diritti che individui all’anonimato e all’invisibilità, è spettano loro. La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017 15
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI Protezione giuridica e sociale contro lo sfruttamento In Senegal sono oltre 100 mila i bambini mendicanti vittime di maltrattamenti Un progetto finanziato dalla Cooperazione italiana punta a sradicare questo fenomeno attraverso la presa in carico giuridica e sociale dei minori di Chiara Barison P arlando di mendicità e di abuso Secondo le stime del governo nei confronti dei bambini, i dati soltanto a Dakar si contano relativi al Senegal sono allarmanti. più di 30 mila bambini talibé Secondo la cartografia pubblicata che mendicano nelle strade dalla cellula di lotta contro la tratta delle persone del ministero della Giustizia nel 2014, soltanto a Dakar, si contano più di 30 mila bambini talibé che mendicano nelle strade. In questo contesto, è stato inaugura- Aminata Kebe, coordinatrice di programmi to a Dakar il lancio del progetto di "Lotta alla e responsabile dei diritti delle donne e dei mendicità e ai maltrattamenti sui minori in bambini in Senegal per l’Ohcrh. “Il posto di Senegal", un’iniziativa multi-bilaterale del- un bambino non è in strada; un bambino la durata di 12 mesi finanziata dalla Coope- non dovrebbe né lavorare, né tantomeno razione Italiana, in collaborazione con l'Al- mendicare, è dunque imperativo che lo to Commissariato delle Nazioni Unite per stato si prenda le proprie responsabilità”. i Diritti Umani (Ohchr) e il ministero della L’industria della mendicità è un problema Giustizia senegalese. “Al di là delle statisti- complesso, come spiega Kebe. “Esiste in- che, è un fenomeno visibile a tutti”, afferma nanzitutto una violazione dei diritti umani 16 La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI programmi di Stato. Il progetto si propone, inoltre, di rafforzare le capacità degli attori che lavorano nel settore della protezione attraverso formazioni e workshop mira- ti, la promozione dei diritti dei bambini e l’organizzazione di campagne di sensibi- lizzazione a livello locale e nazionale. “Nel tempo è andata consolidandosi una presa di coscienza collettiva sia a livello di governo che da parte delle istituzioni; sia Già dal 2008 si calcolavano a livello della società civile che dei partner più di 100 mila bambini coinvolti tecnici e finanziari”, precisa Aminata Kebe. “Il Senegal ha ratificato la maggior parte per una cifra d’affari degli strumenti internazionali dei diritti di oltre 3,8 milioni di euro l’anno umani, nello specifico, la Convenzione relativa ai diritti dell’infanzia (Cde), stru- mento internazionale per eccellenza che definisce gli standard di protezione del (violazione al diritto alla vita, all’integrità e fanciullo. Il governo ha inoltre adottato un alla dignità umana, all’alimentazione, alla piano d’azione nel 2013 per porre fine alla salute, all’educazione, alla partecipazione mendicità entro il 2015 nel paese, in ap- alla vita culturale): pensiamo alle daara (le plicazione della legge contro la mendicità scuole coraniche) bruciate poco tempo fa e forzata e la tratta dei bambini del 2005- in cui hanno perso la vita numerosi talibé. 2006 e ha adottato una nuova Strategia na- Ma la mendicità è anche un problema so- zionale di protezione dell’infanzia (Snpe), ciale rilevante: implica violenze fisiche, psi- nel 2014, impegnandosi a rispondere alle cologiche e morali che avranno conseguen- sfide ancora esistenti nel settore della tu- ze pesanti nei bambini che le subiranno. tela dei minori. Partendo da questo il Se- Che peso avranno questi abusi negli adulti negal dovrebbe ora poter essere in grado che diventeranno?”. di armonizzare non solo la sua legislazio- La mendicità è una vera e propria forma di ne rispetto ai diritti dei bambini ma anche schiavitù moderna, considerato anche il di integrare nelle sue politiche e nei suoi reddito che questa attività di sfruttamento programmi delle strategie che permettano rende a taluni marabout (insegnanti cora- di eradicare definitivamente il fenome- nici a cui i bambini vengono affidati dalle no. È necessaria un’azione ferma e decisa famiglie) o altri sfruttatori. Già dal 2008, perché, come ha affermato l’ambasciatore secondo uno studio dell’Ong Enda, si cal- d’Italia a Dakar Francesco Paolo Venier, colavano più di 100 mila bambini coinvolti presente al lancio dell’iniziativa, bisogna per una cifra d’affari di oltre 3,8 milioni di saper investire nei bambini se si vuole co- euro all’anno. struire una nazione solida”. L’iniziativa si propone di intervenire per Attualmente il progetto è in fase prepara- sradicare questo fenomeno attraverso la toria delle attività, che includono la ne- presa in carico giuridica, giudiziaria e so- goziazione con il governo senegalese, e in ciale dei bambini. Il progetto prevede di particolare con il ministero della Giustizia, armonizzare e rafforzare il quadro legale sulla riforma del Codice dell’Infanzia, la e istituzionale di promozione e protezione costituzione degli organi di gestione e il dei diritti del fanciullo esistente, integran- reclutamento del personale tecnico-am- do le raccomandazioni dei meccanismi ministrativo. L’obiettivo finale è quello di dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite creare un ambiente sicuro e giusto per i relative alla promozione e alla protezione bambini vittime della mendicità e di mal- dei diritti dell’infanzia nell’elaborazione e trattamenti attraverso l’assistenza giuridi- l’applicazione effettiva delle politiche e dei ca, giudiziaria e sociale. La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017 17
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI I ragazzi di strada di El Alto In Bolivia più di 360 mila bambini e bambine sono esposti a violenze e sfruttamento L’Ong Enda lavora per strappare alla vita di strada i minori nei quartieri più problematici di El Alto di Marco D’Apice e Daniele Bordoli S ono le 12.30 quando, accompagnati Circa 300 mila minori da Alessandro, volontario di Pa- sono sottopagati dova in Servizio Civile per Aspem per svolgere lavori logoranti Onlus presso Apea, associazione e molti cadono boliviana che si occupa di educazione at- traverso lo sport, raggiungiamo il campet- nella rete del traffico di organi to di Villa Dolores, nel comune di El Alto, o nel racket della prostituzione Bolivia. Ad attenderci ci sono Luichard, di La Paz, responsabile del progetto per Enda, associazione che gestisce due case-famiglia I bambini e ragazzi che vivono o lavorano in quartieri a forte emarginazione sociale per strada in Bolivia sono più di 360 mila. di El Alto, e Manu, una giovane volontaria Di questi più di 300 mila sono sottopagati francese. Ogni settimana i tre raggiungono per svolgere lavori logoranti, come tessito- questo quartiere per giocare a calcio e par- ri o minatori, e molti cadono nella rete del lare con i ragazzi di strada, i cosiddetti “chi- traffico di organi o nel racket della prostitu- cos de calle”. zione. Sette su dieci, inoltre, hanno subito © Marco D'Apice e Daniele Bordoli 18 La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI © Marco D'Apice e Daniele Bordoli Secondo dati informali lana imbevuti. La clefa è invece acquaragia, delle Ong che operano a El Alto che ha effetti più devastanti anche nel breve periodo. Tra santoni che leggono il futuro circa il 90 per cento delle ragazze nelle foglie di coca e “cholitas” che vendono che vivono e lavorano in strada “vuelo” è facile incontrare diversi gruppi di sono sieropositive ragazzi. Luichard, Alessandro e Manu invi- tano alcuni di loro a giocare con noi e fare due chiacchiere, ma non tutti sono bendi- violenze fisiche, psicologiche o sessuali in sposti. famiglia. La strada più facile, per loro, è con- Mentre proseguiamo la ricerca passiamo dividere la loro quotidianità con i ragazzi anche per la Calle 12 de Octubre. In que- come loro, dando vita alle cosiddette pan- sta zona, ci dicono, “i signori vengono ad dillas, le gang di strada boliviane. aspettare le prostitute. Pagando tra 3 e gli 8 Da alcuni mesi il mercoledì accompagno euro è possibile andare con una ragazzina, i volontari durante il loro lavoro, per co- anche di 12 anni”. Quasi tutte sono costrette noscere i ragazzi, ascoltare le loro storie e a intrattenere rapporti sessuali senza alcu- giocare un po’ a calcio con loro. Arrivati al na forma di protezione. Di conseguenza la campo scopriamo che non ci sono. Lui- maggior parte finisce per contrarre il virus chard ci racconta che spesso a quell’ora dell’Hiv. Secondo dati informali delle Ong sono a mangiare da chi offre loro un pasto, che operano a El Alto, circa il 90 per cen- oppure a riposare presso i rifugi temporanei to delle ragazze che vivono e lavorano in aperti per senzatetto. Questi alloggi, però, strada sono sieropositive. Per la strada una sono disponibili solo nel periodo invernale, venditrice di cipolle ci chiama a gran voce nonostante anche in estate, di notte, le tem- “gringos”. “Siete bianchi, dovete comprare”. perature non oltrepassino i 5-10 gradi. Deci- Ci allontaniamo, e arriviamo al campetto diamo quindi di cercarli per le strade di Villa dove troviamo Wil e Richard. Wil ha perso Dolores e della Ceja, due quartieri centrali una gamba in un incidente, a causa delle ma decisamente popolari nella città. Par- mancate cure. Ciononostante è un gran liamo con un ragazzo, che non ci ha voluto portiere, supplisce la mancanza dell’arto dire il suo nome. Luichard ci racconta che “è con una grande foga agonistica riuscendo a emarginato tra gli emarginati”, dopo che ha far vincere la partita alla sua squadra. Soli- scelto di farsi di “clefa”. “Adesso quasi non ci tamente la posta in palio è il pallone stesso, sente più, e fatica a riconoscere le persone”. o una bibita fresca da condividere. La droga più diffusa è il cosiddetto “vuelo”, Marco D’Apice e Daniele Bordoli una sorta di colla inalata attraverso fili di sono volontari Aspem Onlus in Perù e Bolivia La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017 19
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI Aics e Save the Children per l’educazione inclusiva in Albania Sono stati presentati i risultati di un progetto pluriennale finanziato dalla Cooperazione italiana per un migliore accesso all’istruzione, più qualità nei servizi educativi e la sensibilizzazione di genitori, insegnanti e comunità rispetto al tema dell’inclusione L' Agenzia italiana per la Coope- razione allo sviluppo sostiene da diversi anni la promozio- ne dell'inclusione scolastica in Albania, con un piano complessivo di interventi che va dalla formazione pro- fessionale degli insegnanti alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. I risultati raggiunti e le prospettive per il futuro sono state presentate il 29 e il 30 maggio a Tira- na, durante la conferenza "Integrazione scolastica - una realtà per ogni bambino", Anila Meco e Nino Merola, organizzata da Save the Children nell’am- rispettivamente direttore paese Save the Children Albania bito del progetto pluriennale di Educa- e rappresentante dell’Aics Tirana zione inclusiva finanziato dall’Aics a par- tire dal 2014. Lo scopo principale della conferenza, alla quale hanno partecipa- to tra gli altri il ministro dell'Istruzione e governative presenti nella regione e le po- dello Sport Albanese, Milena Karabina, litiche pubbliche di finanziamento dell’i- e il direttore della sede Aics nei Balca- struzione scolastica e di integrazione dei ni, Nino Merola, è stato la divulgazione bambini con bisogni educativi speciali. dei risultati di progetto e la condivisione Fondamentali sono la formazione conti- delle esperienze con le autorità locali, il nua degli insegnanti, l’aggiornamento del mondo accademico e la società civile sul materiale didattico, la creazione di una tema del diritto ad un’istruzione di qua- cultura che rispetti gli standard di integra- lità, con particolare attenzione ai bambi- zione dei bambini con disabilità ed abbat- ni disabili. L’evento ha avuto un respiro ta le barriere negli asili e nelle scuole, così regionale, grazie alla partecipazione di come la necessità di una forte coesione rappresentanti dei ministeri dell'Istruzio- istituzionale. Durante i primi due anni, ne di Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Georgia il progetto finanziato dal ministero degli e Armenia, nonché dei direttori paese di Affari esteri ed attuato da Save the Chil- Save the Children in Albania e in Kosovo. dren ha realizzato numerose attività sul La conferenza ha permesso di enfatizzare campo, dai lavori di riabilitazione delle l’importanza di creare delle sinergie tra strutture alle attività di sensibilizzazione il lavoro svolto dalle organizzazioni non e formazione. L’iniziativa verte su tre assi 20 La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI principali di intervento: il miglioramento dell’accesso all’educazione, il migliora- mento qualitativo dei servizi educativi of- ferti e la sensibilizzazione dei genitori dei bambini, degli insegnanti e delle comunità rispetto al tema dell’educazione inclusiva. Ecco i principali risultati ottenuti: • 15 scuole sono state ristrutturate secondo parametri di inclusione per bambini con disabilità (restringimenti di passaggio, allargamento delle porte, installazione di rampe d’accesso e di passamano per le scale, realizzazione di bagni per disabili); • nelle scuole target del progetto sono presenti 401 bambini con bisogni educativi speciali (disabili e con difficoltà di apprendimento). Tutti i Irena, una bambina affetta da autismo, bambini hanno bisogno di un piano durante una pausa dalle attività di gioco educativo individuale che è stato nel cortile della sua scuola formulato secondo le loro esigenze specifiche, con il supporto del personale specializzato di Save the dell’Educazione Inclusiva per i bambini Children; in età prescolare (0-6 anni) e mira al po- • 577 insegnanti e 132 insegnanti di tenziamento delle capacità delle Ammini- supporto (suddivisi tra insegnanti di strazioni Locali in Albania, che dal 2015, sostegno, presidi e coordinatori della a seguito della Riforma Amministrativa e controparte locale Medpak) sono Territoriale, hanno competenza in mate- stati formati sui temi dell’educazione ria di educazione per questa fascia d’età. inclusiva con il supporto tecnico dei “La Cooperazione italiana non solo cre- docenti dell’Università di Bologna; de in progetti di questo tipo – ha detto • numerose attività di sensibilizzazione nell’occasione il direttore della Sede di sono state portate avanti sul territorio Tirana dell’Aics, Nino Merola - ma vuole albanese ed hanno coinvolto 7000 anche porre l’accento in ambito istituzio- bambini, 4700 tra genitori e membri nale sull’importanza di un’educazione della comunità, inclusi studenti inclusiva per tutti i bambini, in particola- universitari, volontari, insegnanti delle re per quelli con disabilità. Mi congratulo scuole e membri di altre organizzazioni con tutti gli attori che hanno partecipato non governative; al progetto. In questa giornata celebriamo • 153 genitori di bambini con disabilità anche il lavoro svolto da tutte le Ong ita- sono stati formati sul diritto liane che lavorano in Albania, portando all’educazione, sui servizi esistenti a le loro attività in comunità rurali, remote supporto di bambini e famiglie disabili, e marginalizzate. Questa è una caratteri- sui diritti dei genitori e sul ruolo nei stica chiave della mutua amicizia che lega confronti di autorità e istituzioni locali l’Italia all’Albania, al Kosovo ed ai Balcani. e nazionali. Sono nazioni con cui condividiamo parte Visti i risultati ottenuti dal progetto, l’Aics del nostro dna ed il nostro modo di inter- ha deciso di finanziare a Save the Chil- pretare lo sviluppo. Infatti, una nazione dren un nuovo progetto in continuità con deve misurare i suoi traguardi e successi quello l’attuale, che inizierà nel mese di rispetto all’attenzione che rivolge alla di- luglio 2017. Questa ulteriore iniziativa ri- mensione sociale”. guarderà il miglioramento della qualità a cura di Save the Children Italia La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017 21
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI La nuova Convenzione di Minamata per rafforzare la lotta al lavoro minorile Dopo il via libera dell’Unione europea e la sua entrata in vigore il testo impegnerà i firmatari a misure per contrastare l’inquinamento da mercurio E in Africa le miniere sono una delle poche opportunità di guadagno per tanti bambini di Vincenzo Giardina C’ è una data da segnare sul ca- Nelle cave o nelle loro case lendario dopo il 12 giugno, ragazzini tanzaniani di 12, 13 o 14 anni la Giornata internazionale inalano sostanze altamente nocive contro il lavoro minorile. È il 16 agosto, non di un anno qualunque ma con conseguenze devastanti proprio del 2017. Tra poche settimane, in- per la loro salute fatti, entrerà in vigore il primo trattato glo- bale contro l’inquinamento da mercurio. È denominato Convenzione di Minamata, anni fa gli scarichi industriali avvelenarono riferimento alla baia giapponese dove 60 pesci e poi villaggi, con psicosi, perdite di 22 La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI In tutta l’Africa sono aver effettuato sopralluoghi in 11 miniere e tra i 100 e i 250 mila intervistato circa 200 lavoratori nelle regioni di Geita, Shinyanga e Mbeya. Alcuni giorni i minorenni al lavoro dopo, le autorità di Dar Es Salaam avevano per estrarre polveri aurifere e pepite ammesso che il lavoro minorile nelle cave che finiscono poi sulle piazze aurifere era “un problema”. Allo stesso tem- di Emirati, Svizzera, Regno Unito, po, avevano addotto come giustificazione il Sudafrica o Cina fatto che a causa delle ristrettezze finanziarie dello Stato gli ispettori incaricati di garanti- re il rispetto delle leggi nel settore estrattivo erano appena 81. Oggi come allora il feno- coscienza, stati di coma, morti o danni irre- meno è alimentato dalle difficoltà econo- versibili al sistema nervoso di centinaia di miche di un’ampia fetta della popolazione. persone. Una tragedia divenuta ora segno di “Per molte famiglie mandare i figli a scuola è speranza per un futuro meno insostenibile. un peso”, sottolinea Rehani, “mentre almeno Anche per i bambini. Ma qual è il nesso tra in teoria le miniere offrono la possibilità di inquinamento da mercurio e sfruttamento guadagni immediati”. del lavoro minorile? Un legame c’è e in Afri- Spesso, conferma fratel Marco Turra, mis- ca è evidente. Prendete la Tanzania, dove le sionario della Consolata da anni in Tanza- miniere rappresentano spesso una delle po- nia, nelle cave finiscono orfani o comunque che opportunità di impiego e guadagno. Al ragazzi che vivono in condizioni di pover- punto che tante famiglie mettono a rischio tà. A volte hanno visto un ex compagno di la salute dei figli o comunque non riescono classe con un cellulare, acquistato grazie al a proteggerli. guadagno di una giornata fortunata. Povertà Succede che il mercurio avvelena i mina- e mancanza di alternative, dunque, in Tan- tori bambini, i loro coetanei che vivono nei zania ma non solo. Secondo il Programma pressi delle cave dove si estrae la polvere dell’Onu per l’ambiente (Unep), in tutta l’A- d’oro, villaggi interi. Spiega Haji Rehani, frica sono tra i 100 mila e i 250 mila i mino- esperto dell’Ong tanzaniana Agenda for renni al lavoro per estrarre polveri aurifere e Environmental and Responsible Develop- pepite che finiscono poi sulle piazze di Emi- ment: “Nelle miniere di piccole dimensioni rati, Svizzera, Regno Unito, Sudafrica o Cina. il mercurio è utilizzato per creare un amal- Dopo il via libera dell’Unione europea e il gama che viene poi bruciato, consentendo raggiungimento delle 128 ratifiche necessa- di separare la polvere d’oro dalla terra e dal rie all’entrata in vigore, la domanda è come materiale roccioso”. Nelle cave o nelle loro la Convenzione di Minamata potrà dare case ragazzini di 12, 13 o 14 anni inalano un contributo. Il testo impegna i firmatari a sostanze altamente nocive. “Le conseguen- misure per contrastare “durante l’intero ci- ze sulla loro salute e sulla loro crescita sono clo” l’inquinamento da mercurio prodotto devastanti”, denuncia Rohani: “Il mercurio da attività umane. Si chiedono le chiusura colpisce il sistema nervoso centrale e, in un delle miniere e lo stoccaggio degli scarti del corpo che si sta sviluppando, può causare metallo. Poi c’è la stretta contro l’impiego disabilità permanenti”. Il metallo è utilizzato del mercurio nell’estrazione dell’oro, diffuso soprattutto nelle miniere dove la concentra- soprattutto nei Paesi poveri, dove le tutele zione di polveri aurifere è minore e nella la- dei lavoratori sono carenti e a esporsi sono vorazione non è impiegato il cianuro come anche donne e bambini. La posta in gioco avviene nei giacimenti più grandi. l’ha riassunta Erik Solheim, il direttore di Secondo il governo della Tanzania, il pro- Unep, convinto che sia necessaria una scelta blema riguarda circa 800 mila persone, una radicale: “Chi vuol vivere in un mondo dove buona parte delle quali minorenni. In un truccarsi, ricaricare un telefono o magari rapporto pubblicato nel 2013, l’Ong Hu- acquistare una fede nuziale significa espor- man Rights Watch aveva denunciato con- re milioni di persone al rischio di avvelena- dizioni di sfruttamento e di pericolo dopo mento da mercurio?” La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017 23
Puoi anche leggere