La Cooperazione Italiana Informa - AICS

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La Cooperazione
                                                   ANNO VII N.6 - LUGLIO 2017   DIRETTORE RESPONSABILE IVANA TAMAI

                             Italiana Informa
                             MINORI A RISCHIO
                             E RIFUGIATI
                             L'INCLUSIONE MINORILE
                             PER PREVENIRE LE PARTENZE

                             DA HOMS A ROMA
                             PER RICOMINCIARE

                             I PROGETTI ITALIANI
                             IN ETIOPIA, SENEGAL
                             E BALCANI

                                                                                                                     Registrazione al Tribunale di Roma n. 192/2011 del 17 giugno 2011
© Laura Salvinelli | Iscos
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Registrazione al Tribunale di Roma        La riproduzione, totale o parziale,         Realizzazione: Agenzia Nova Srl
n. 192/2011 del 17 giugno 2011.           del contenuto della pubblicazione           Progetto grafico: Dario Galvagno
Direttore responsabile Ivana Tamai.       è permessa previa autorizzazione
Anno VII n. 6 – lugiio 2017               dell’editore e citandone la fonte.

Per commenti e suggerimenti scrivere a:   Le opinioni espresse nei documenti
aics.cooperazioneinforma@esteri.it        pubblicati non rispecchiano
                                          necessariamente il punto di vista
Questo periodico è realizzato a scopo     dell’Agenzia italiana per la cooperazione
divulgativo e ne è vietata la vendita.    allo sviluppo.
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EDITORIALE

                                               di Ivana Tamai
                           Direttore Responsabile La Cooperazione Italiana Informa

                  L
                               eaving      no      one    behind,   corridoi umanitari, e raccontiamo storie
                              “Nessuno sia lasciato indietro”.      dimenticate e fortemente sottovalutate,
                               Mai come in questo mese di           come il dramma della crisi umanitaria
                               giugno abbiamo condiviso la          nella Repubblica Centrafricana, in cui due
                               grande attualità del messaggio       milioni di persone necessitano ancora di
                   dell’Agenda 2030.                                aiuti umanitari.
                   Complici le Giornate mondiali delle              Intanto tra i rifugiati sta crescendo il
                   Nazioni Unite abbiamo dedicato il dossier        numero dei minori non accompagnati o
                   di questo numero a rifugiati, disabili e         separati dai genitori. Secondo il rapporto
                   minori, quelle fasce più vulnerabili della       Global Trend presentato a giugno da
                   popolazione che non devono essere                Unhcr, nel 2016 sono state 75 mila (ma la
                   lasciate indietro. Tre le parole chiave:         cifra pare sottostimata) le richieste di asilo
                  “inclusione” per le persone con disabilità,       di minori non accompagnati, un numero
                  “accoglienza” per i rifugiati e “protezione”      più che raddoppiato rispetto al 2014.
                   per bambini e minori.                            Nessun bambino sia lasciato indietro
                   Sulla disabilità presentiamo i due               dunque: sono circa 246 milioni nel mondo
                   appuntamenti internazionali a cui ha             (secondo l’Unicef) i bambini obbligati
                   partecipato Aics. A Roma                                        a lavorare nei campi, nei
                   (a margine del Comitato                                         mercati, per le strade,
                   esecutivo del Pam) si è                                         vittime dello sfruttamento
                   celebrato il primo anniversario                                 sessuale, o nelle miniere
                   della “Carta sull’inclusione                                    aurifere africane, avvelenati
                   delle persone con disabilità                                    dal mercurio. Sottoposti
                   nell’azione umanitaria” che                                     ad ogni tipo di rischio e
                   evidenzia come le persone                                       sopruso, privati del periodo
                   con disabilità, le più esposte ai                               più importante e formativo
                   rischi in caso di catastrofi o crisi                            della loro vita: l’infanzia. E
                   umanitarie, vadano incluse                                      proprio alla lotta contro il
                   nella risposta alle emergenze anche come         lavoro minorile, celebrata nella Giornata
                   soggetti attivi e non solo come beneficiari.     Mondiale del 12 giugno scorso, è dedicata
                   A New York, alla Conferenza degli Stati          la seconda parte del nostro dossier che
                   parte della convenzione Onu sui diritti          mostra quanto il fenomeno sia complesso
                   delle persone con disabilità, è stato lanciato   e diffuso. La tratta dei minori in Etiopia, il
                   il progetto quadriennale sulle politiche         recupero dei bambini di strada in Bolivia,
                   inclusive della Commissione europea, co-         il contrasto alla mendicità in Senegal sono
                   finanziato da Aics con iniziative in Burkina     solo alcuni dei terribili contesti in cui
                   Faso e Sudan. L’attenzione al tema della         opera la Cooperazione italiana. E’ una lotta,
                   disabilità, su cui l’Italia è da tempo in        quella contro il lavoro minorile, che passa
                   prima linea, sta dando importanti risultati      attraverso il rafforzamento dell'accesso
                   positivi, come dimostrano le esperienze di       all'istruzione. Su questo lavora Aics, in
                   inclusione scolastica in Libano e Albania.       Repubblica Centrafricana per i minori
                  “Nessuno sia lasciato indietro” sembra            coinvolti nei conflitti armati, in Etiopia
                   rammentarci anche la Giornata Mondiale           per quelli esclusi dal sistema educativo
                   del Rifugiato del 20 giugno scorso. Sono         formale, in Somalia per il sostegno
                   più di 65 milioni le persone in fuga da          all'educazione dei bambini nomadi, in
                   guerre, carestie, cambiamenti climatici:         Sud Sudan per l'accesso all'istruzione
                   in queste pagine parliamo di alcune              primaria.
                   delle iniziative messe in campo per              Perché siamo convinti che il miglior posto
                   fare fronte alla crisi, come quella dei          di lavoro per un bambino, è la scuola.

La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017                                                                3
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IN QUESTO NUMERO

3    EDITORIALE                                    18    I ragazzi di strada di El Alto

                                                   20    Aics e Save the Children
6    EMERGENZE                                           per l'educazione inclusiva in Albania

                                                   22    La nuova Convenzione di Minamata
     MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI                        per rafforzare la lotta al lavoro minorile
8    L'inclusione minorile
     per prevenire le partenze                     24    Intervista a Mario Marazziti
                                                         presidente Commissione politiche sociali
10   Restituire un futuro a un'infanzia negata           della Camera dei Deputati

13   Infanzie violate sotto i nostri occhi         26    Da Homs a Roma per ricominciare

14   Lotta alla tratta e diritto all'identità      28    Nuove case per gli sfollati dei Balcani
     L'impegno italiano per i bambini in Etiopia
                                                   30    In fuga dalla Repubblica Centrafricana
16   Protezione giuridica e sociale                      Una storia dimenticata
     contro lo sfruttamento

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IN QUESTO NUMERO

     TECNOLOGIA E INTEGRAZIONE                        LAVORARE NELLA COOPERAZIONE
34   Come le Ict stanno cambiando                44   Idee, riflessioni e iniziative
     il volto della crisi migratoria                  in vista del Forum 2018

     DISABILITÀ                                       ALBANIA
36   Protagonisti della risposta umanitaria      47   Sorrisi da proteggere
     L'Aics ribadisce l'impegno italiano

                                                 50   DALLE SEDI ESTERE
     TUTELA DEGLI OCEANI
36   Ecosistema marino in pericolo
     A New York rinnovato l'impegno              54   SISTEMA ITALIA
     per la salvaguardia

                                                 56   LE SEDI ESTERE
40   BRUXELLES

                                                 57   ABSTRACTS

La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017                                         5
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EMERGENZE

                                                                       umanitaria è necessario
Uganda, dall’Italia 5 milioni di euro                                  coniugare un aumento degli
per l’accoglienza dei rifugiati sud sudanesi                           sforzi regionali e internazionali
                                                                       per porre fine al conflitto in
                                                                       corso a Giuba dal dicembre del
                                                                       2013.
L’Italia consegnerà all’Uganda       mettendo a dura prova il          Il contributo italiano si aggiunge
cinque milioni di aiuti di           sistema di sicurezza approntato   all’invio di beni di soccorso
emergenza destinati agli oltre un    al confine con il Sud Sudan.      e generi di prima necessità
milione di rifugiati sud sudanesi    Per questo, come sottolineato     al Campo di Rhino, gestito
accolti nel paese. Il contributo     in occasione del Vertice dallo    dall’Alto commissariato delle
è stato annunciato nel corso del     stesso Guterres, all’azione       Nazioni Unite (Unhcr) nella
Vertice di Kampala organizzato                                         regione di Arua, per un valore
dal governo ugandese il 22 e 23                                        complessivo di 300 mila euro.
giugno scorsi per fronteggiare                                         Il carico umanitario, partito
la crisi umanitaria in corso.                                          il 19 giugno scorso dalla Base
L’Italia risponde così all’appello                                     delle Nazioni Unite di Brindisi,
del segretario generale delle                                          includeva tende, serbatoi
Nazioni Unite, Antonio Guterres,                                       di acqua, un impianto di
che ha invitato la comunità                                            purificazione dell’acqua, kit
internazionale a raccogliere                                           sanitari e igienici, materiale
almeno due miliardi di dollari                                         per l’impermeabilizzazione di
per aiutare le autorità di Kampala                                     alloggi di fortuna. I beni sono
nella gestione dell’emergenza.                                         stati consegnati all’Associazione
L’Uganda ha finora promosso                                            centro aiuti volontari di Trento
una politica di “porte aperte”,                                        (Acav) per la distribuzione ai
ma i numeri degli arrivi stanno                                        rifugiati ospiti del campo.

6                                                     La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017
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EMERGENZE

Rifugiati congolesi in Angola                                            Angelino Alfano, l’Italia ha
L’Italia offre un contributo di 300 mila euro                            disposto un finanziamento di 300
                                                                         mila euro a favore dell’Unhcr:
                                                                         risorse che si aggiungono al
                                                                         contributo di 1,1 milioni di
                                                                         euro erogato tramite il canale
                                                                         bilaterale a sostegno del settore
                                                                         sanitario nel paese nel periodo
                                                                         2015-2016 e che consentiranno
                                                                         interventi nei settori della salute,
                                                                         della sicurezza alimentare,
                                                                         dell’istruzione e della
                                                                         promozione della resilienza
                                                                         delle popolazioni rifugiate
                                                                         vulnerabili. “Più di un milione
                                                                         di civili sono attualmente sfollati
                                                                         dalla Repubblica democratica
                                                                         del Congo e oltre 30 mila si sono
                                                                         riversati nella vicina Angola: i
                                                                         due campi aperti dal governo
                                                                         angolano nella provincia
                                                                         di Lunda Norte sono già al
                                                                         massimo della capienza”, ha
Un altro paese africano costretto    democratica del Congo. Per          ricordato Alfano, sottolineando
a rispondere a un’acuta              favorirne l’accoglienza nei due     come "l’intervento della nostra
emergenza profughi è l’Angola,       campi predisposti dalle autorità    Cooperazione sia volto ad
dove negli ultimi mesi si sono       angolane, come annunciato           alleggerire il peso che grava sul
riversate migliaia di persone in     questo mese dal ministro            governo angolano nell’assicurare
fuga dalle violenze nella regione    degli Affari esteri e della         assistenza e protezione alla
del Kasai, nella Repubblica          Cooperazione internazionale         popolazione rifugiata".

Cambia la durata degli interventi
Il limite massimo sale a due anni

L’ultimo Comitato congiunto per      che prevede anche la                umanitaria e sviluppo dal
la Cooperazione allo sviluppo ha     presentazione e la verifica della   Consiglio dell’Unione europea,
approvato l’innalzamento fino        rendicontazione da parte della      consentiranno di realizzare
a 24 mesi della durata massima       Sede Aics competente.               iniziative di aiuto umanitario
dei programmi bilaterali di          Aumentati anche gli importi         che, pur mantenendo la
emergenza e di collegamento          massimi dei progetti Osc, che       velocità e la flessibilità tipiche
tra aiuto umanitario,                passano da 650 mila a 1,2           degli interventi di emergenza,
riabilitazione e sviluppo (Lrrd),    milioni di euro per i progetti      possano svolgersi su un
precedentemente fissata a 12         singoli, e da un milione a 1,8      arco temporale pluriennale.
mesi. La durata totale delle         milioni di euro per i progetti      Un’esigenza, questa, avanzata
attività dei progetti delle          congiunti.                          tra l’altro dalle Osc attive nelle
Organizzazioni della società         Le modifiche, in linea con          aree in cui l’estrema volatilità
civile (Osc) potrà dunque            le indicazioni del Vertice          delle crisi e gli ostacoli incontrati
arrivare fino a 21 mesi, per         umanitario di Istanbul e con le     sul terreno rendono la durata
consentire il rispetto del termine   conclusioni adottate in materia     attuale dei progetti di emergenza
complessivo del programma,           di coordinamento fra azione         inadeguata al contesto.

 La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017                                                            7
La Cooperazione Italiana Informa - AICS
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

                           L’inclusione minorile
                         per prevenire le partenze

        Il rapporto annuale Global Trends 2016, pubblicato dall’Unhcr
    fotografa un incremento dei casi di minori migranti non accompagnati
         Per prevenire il fenomeno l’Italia porta avanti diversi progetti

                                          di Marco Malvestuto

        I
             minori costituiscono la metà dei rifu-        Nel 2016 le richieste d’asilo presentate
             giati del mondo e continuano a sop-           da bambini non accompagnati
             portare sofferenze sproporzionate, so-
                                                           o separati dai loro genitori
             prattutto a causa della loro situazione
        di maggiore vulnerabilità. È l’allarme lan-        sono state 75 mila
        ciato dall’Alto commissariato delle Nazioni        più del doppio rispetto al 2014
        Unite per i rifugiati (Unhcr) nel suo ultimo
        rapporto Global Trends 2016, pubblicato in
        occasione della Giornata mondiale del rifu-
        giato che si è celebrata il 20 giugno. In parti-   18.300 hanno meno di 15 anni), un numero
        colare, nel 2016 le richieste d’asilo presenta-    che, secondo il rapporto, rappresenta pro-
        te da bambini non accompagnati o separati          babilmente una sottostima della situazione
        dai loro genitori sono state 75 mila (di cui       reale. Ciò nonostante, si tratta di un dato

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MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

         La Cooperazione italiana                            Education (Gpe), il principale meccanismo
         è in prima linea nel contrasto                      finanziario orientato al rafforzamento dei
         a ogni tipo di sfruttamento                         programmi nazionali per l’istruzione nei 53
         portando avanti al contempo                         paesi partner, rafforzando le sinergie tra l’a-
         progetti e iniziative a lungo termine               zione in ambito multilaterale e i programmi
                                                             bilaterali nei paesi prioritari, con partico-
         per l’inclusione dei minori
                                                             lare riferimento agli obiettivi strategici de-
                                                             finiti dalla Gpe per il triennio 2013-2016: il
                                                             sostegno agli stati fragili e in situazione di
         più che raddoppiato rispetto alle 34.300 do-        conflitto; l’istruzione delle bambine e delle
         mande di minori non accompagnati o se-              ragazze; la qualità dell’apprendimento; la
         parati registrate nel 2014. Con 35.900 richie-      formazione degli insegnanti.
         ste, la Germania è il paese ad aver accolto         Tra le attività della Cooperazione italia-
         il maggior numero di minori non accom-              na nel settore dell’istruzione figura anche
         pagnati o separati, più della metà di tutte         quella avviata in Sud Sudan, con un proget-
         le domande presentate a livello globale.            to volto a favorire l’accesso all’educazione
         Come negli anni precedenti, la maggioran-           primaria nelle contee di Ikotos e Torit. In
         za delle richieste è arrivata da minori afgani      Repubblica Centrafricana la Cooperazione
         (26.700), seguiti da minori siriani (circa 12       italiana è intervenuta a favore dei minori
         mila), iracheni (4.800 mila), eritrei (4.700),      coinvolti nei conflitti armati con il progetto
         somali (3.500) e gambiani (2.400).                  “Strengthening Child Protection and Edu-
         I bambini separati dai loro genitori e dalle        cation in Central African Republic”, men-
         loro famiglie a causa di conflitti, spostamenti     tre in Etiopia con il “The reading project”,
         forzati o disastri naturali sono tra le categorie   iniziativa pilota destinata ai minori esclusi
         più vulnerabili, esposti come sono a forme          dal sistema educativo formale. Sempre in
         più o meno violente di sfruttamento.                Africa, la Cooperazione italiana è presente
         La Cooperazione italiana è da anni in prima         in Somalia con l’iniziativa “Istruzione pri-
         linea nel contrasto a ogni tipo di sfruttamen-      maria per i bambini nomadi: sostegno al
         to dei minori – dalla lotta alla tratta dei mino-   diritto all’educazione”, inserita nel quadro
         ri in Etiopia al recupero dei bambini di stra-      del programma del governo somalo “Go to
         da in Bolivia, passando per il contrasto alla       school”. Il settore dell’istruzione è centra-
         mendicità minorile in Senegal – con progetti        le anche per le iniziative italiane in Medio
         e iniziative a lungo termine volte anche a fa-      Oriente. Tra questi, il progetto E-Plus, volto
         vorire l’accesso all’istruzione e l’inclusione      a rafforzare il sistema universitario palesti-
         dei minori nei loro paesi d’origine.                nese attraverso un programma integrato di
         Nel settore dell’istruzione, ad esempio, la         alta formazione e aggiornamento per sette
         Cooperazione italiana persegue il suo impe-         Università palestinesi, o ancora, sempre il
         gno in favore degli obiettivi di “Educazione        Palestina, il progetto Edu-Pa-Re, che mira
         per tutti” e del quarto Obiettivo di sviluppo       a potenziare servizi educativi e di supporto
         sostenibile – Garantire a tutti un'istruzione       psicosociale rivolti a minori e donne nel-
         inclusiva e promuovere opportunità di ap-           le aree marginali della Cisgiordania, della
         prendimento permanente eque e di quali-             Striscia di Gaza e di Gerusalemme Est.
         tà – volto a garantire il diritto all’istruzione    In Libano la Cooperazione è attiva con un
         di base di qualità senza discriminazioni di         programma volto a promuovere un model-
         alcun genere. In questo ambito l’Italia so-         lo operativo pilota di inclusione scolastica
         stiene il ruolo di coordinamento globale            dei bambini con disabilità nelle scuole pri-
         affidato all’Unesco e alcune specifiche at-         marie del paese, mentre in Afghanistan la
         tività di sviluppo delle capacità istituzionali     Cooperazione interviene con l’iniziativa di
         realizzate dall’organismo in Africa. In linea       sostegno al Piano strategico nazionale del
         con le priorità G8, a partire dal 2013 è sta-       ministero dell’Educazione, mirato a raffor-
         to poi avviato lo studio di opportune misu-         zare gli aspetti relativi alla formazione degli
         re per sostenere la Global Partnership for          insegnanti.

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La Cooperazione Italiana Informa - AICS
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

        Restituire un futuro a un'infanzia negata

       In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, Save the Children
     ha diffuso il primo Atlante dei minori stranieri non accompagnati in Italia
     Tra il 2011 e 2016 il numero dei bambini soli in Italia è cresciuto di sei volte

                                               di Valerio Neri

         O
                      ggi, nel mondo, un bambino su       e di garantirgli ad ogni costo un futuro
                      sei è tagliato fuori dalla possi-   migliore. Volgendo lo sguardo al nostro
                      bilità di apprendere, studiare      paese, negli ultimi sei anni più di 62 mila
                      e andare a scuola: parliamo di      minori sono sbarcati sulle nostre coste
         263 milioni di bambini, di cui 3,7 milioni       soli, senza alcun familiare o adulto di ri-
         sono rifugiati. Solo nel 2016, 28 milioni        ferimento al proprio fianco, dopo aver af-
         di minori, uno su 80, sono stati costretti a     frontato viaggi lunghi e pericolosi durante i
         fuggire dalle proprie abitazioni a causa di      quali hanno messo a repentaglio le proprie
         guerre, violenze e persecuzioni. Numeri          giovanissime vite. Una condizione, quella
         spaventosi che devono renderci ancora            di essere soli, che rende questi bambini e
         più consapevoli dell’urgenza e della ne-         ragazzi ancora più fragili e vulnerabili: per-
         cessità di restituire fino all’ultimo bambi-     ché sono minorenni, a volte anche molto
         no il diritto di vivere a pieno quell’infanzia   piccoli; perché sono privi di punti di riferi-
         che oggi, troppo spesso, gli viene negata        mento, e quindi a rischio di essere sfruttati

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MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

                                                           In aumento anche il numero di bambini
         I minori soli
                                                           e bambine accolti con meno di 14 anni di
         rappresentano il 91,5 per cento                   età e che quindi si ritrovano in una condi-
         di tutti quelli arrivati sulle coste              zione di ancor maggiore vulnerabilità: da
         italiane nell’ultimo anno                         698 nel 2012 sono stati ben 2.050 nel 2016.
         e il 14,2 per cento dei migranti                  E sono sempre di più anche le ragazze: un
         sbarcati in Italia                                numero quadruplicato tra il 2012 e il 2016,
                                                           passando da 440 a 1.832, con una presenza
                                                           crescente di minorenni nigeriane, a forte
                                                           rischio di tratta finalizzata alla prostitu-
         e abusati; perché, infine, sono costretti a       zione, ed eritree, che raccontano invece
         immaginare la loro nuova vita in un paese         di essere state in molti casi ripetutamente
         di cui non conoscono neppure la lingua, a         vittime di violenza sessuale durante il loro
         migliaia di chilometri di distanza dalla loro     lungo viaggio. Ci sono, poi, i cosiddetti mi-
         casa, lontani dalle proprie famiglie e dai        nori “invisibili”, che avendo come meta al-
         propri affetti.                                   tri paesi europei dove vivono già familiari
         Tra il 2011 e il 2016, come racconta il pri-      o connazionali con cui sono in contatto,
         mo Atlante di Save the Children sui minori        si rendono irreperibili al sistema di acco-
         stranieri non accompagnati in Italia, il nu-      glienza formale e si riaffidano ai trafficanti
         mero dei minori soli in Italia è cresciuto        correndo gravissimi rischi per la loro vita.
         di sei volte passando da 4.209 a 25.846.          A fine 2016, sono più di 6.500 i minori stra-
         In termini percentuali i minori soli rap-         nieri soli “scomparsi” nel nostro paese.
         presentano ora il 14,2 per cento di tutti i       Save the Children opera in 51 paesi nel
         migranti sbarcati in Italia. Ma, soprattut-       mondo, compresi alcuni di provenienza
         to, rappresentano ormai il 91,5 per cento         dei minori stranieri non accompagnati,
         di tutti i minori arrivati sulle coste italiane   attraverso 98 progetti di sviluppo – dall’e-
         nell’ultimo anno.                                 ducazione alla salute e alla nutrizione, dal

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MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

     Triplicato il numero di under 14               nizzazioni, è stata finalmente approvata
     e quadruplicato quello delle ragazze           lo scorso marzo, a larga maggioranza, dal
     in un sistema di accoglienza                   parlamento italiano. Della nuova legge
                                                    si è discusso nel corso del Forum nazio-
     insufficiente che attende
                                                    nale “Proteggere, accogliere, crescere
     l'applicazione della nuova legge               insieme. L'attuazione della nuova legge
                                                    per i minori stranieri soli”, promosso da
                                                    the Children in collaborazione con il
                                                    Comune di Milano il 15 e 16 giugno nel
     contrasto alla povertà alla sicurezza ali-     capoluogo lombardo. È una legge avan-
     mentare e alla protezione – e 77 progetti di   zata, la prima di questo genere in Europa,
     risposta alle emergenze.                       che sistematizza in un quadro organico
     In Italia i nostri operatori, ormai da die-    l’accoglienza e la protezione dei minori
     ci anni, sono al fianco dei minori che         stranieri soli, che valorizza il ruolo delle
     sbarcano sulle nostre coste, operando          comunità locali con istituti quali l’affida-
     in diverse aree del territorio: dalla fron-    mento familiare e la tutela volontaria, e
     tiera sud alle grandi città di transito o di   tocca ogni sfera della crescita, dalla sa-
     “secondo approdo” come Roma, Milano            lute alla scuola, dall’assistenza legale al
     e Torino, fino ai valichi della nuova fron-    delicato passaggio all’età adulta.
     tiera nord, dove molti di questi ragazzi       Ora sarà però fondamentale attuare con-
     cercano un passaggio per recarsi in altri      cretamente le misure previste dalla nuova
     paesi europei.                                 legge, grazie anche alla partecipazione
     Minori che troppo spesso, tuttavia, re-        attiva delle comunità locali e delle reti ter-
     stano intrappolati tra le lacune di un si-     ritoriali, tra cui comuni, scuole, associa-
     stema di accoglienza e di integrazione         zioni, aziende e reti di volontari. In questo
     fortemente frammentato e in molti casi         modo potremo finalmente assicurare a
     caratterizzato da un approccio emergen-        tutti i bambini e i ragazzi che giungono nel
     ziale, che in Italia lascia ancora molti mi-   nostro paese soli la protezione che merita-
     nori senza un’adeguata protezione. Una         no e di cui hanno bisogno.
     nuova legge, fortemente voluta da Save         Valerio Neri è il direttore generale
     the Children assieme a molte altre orga-       di Save the Children Italia

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MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

                  Infanzie violate sotto i nostri occhi

  Secondo l’Unicef, circa 246 milioni di bambini sono impegnati nel lavoro minorile
             Quasi il 70 per cento lavora in condizioni pericolose nelle miniere
       Milioni di ragazze sono in servizio come domestiche per aiutare la famiglia
              e sono particolarmente vulnerabili allo sfruttamento sessuale
Tanti altri sono vittime di traffici e altre forme di schiavitù. Spesso accade anche in Italia

                                              di Sabrina Avakian

H
              anno 15 o 17 anni e,                                                 mentre, a bordo di una nave della
              invece di stare con le                                               Guardia costiera, lasciamo le coste
              loro famiglie o i loro                                               libiche per dirigerci verso la Sicilia.
              amici, vengono obbli-                                                “La mia vita era molto dura”, rac-
gati a lavorare negli autolavaggi,                                                 conta. “Vivevo in un villaggio pic-
nei campi agricoli, nei negozi di                                                  colissimo, non avevo da mangiare
frutta e verdura, nei mercati ge-                                                  e dormivo fuori perché mi occupa-
nerali e messi ai bordi delle stra-                                                vo del ridotto pascolo sopravvis-
de per prestazioni sessuali di ogni                                                suto alla siccità. I miei genitori, su
tipo. Succede in Italia, dove lo                                                   consiglio di una loro vicina di casa,
sfruttamento ed il lavoro minorile                                                 volevano mandarmi in Europa per
è una piaga sempre più estesa. Le                                                  offrirmi un futuro migliore. La vi-
vittime sono i minori stranieri non                                                cina aveva grantito ai miei genitori
accompagnati, che il sistema lega-                                                 che mi avrebbe trovato un lavoro,
le e di protezione non riesce a volte    è diffuso in Italia: l’Unicef sta lavo-   così mi hanno fatto partire. Il mio
a proteggere. Il problema riguarda       rando, con istituzioni quali i garan-     viaggio è stato terribile”. Le pren-
anche i ragazzi italiani, in partico-    ti dell’infanzia ed adolescenza, gli      do la mano per tranquillizzarla.
lare coloro che vivono nell’emargi-      assessorati dei comuni, i tribunali       La ragazza, 15 anni, spiega di aver
nazione ed abbandonano la scuo-          per i minorenni, le prefetture, le        attraversato il Sud Sudan a piedi e
la a 15 o 16 anni.                       Ong e le associazioni di giovani,         in camion fino ad arrivare in Libia,
I minori a rischio di sfruttamento       per garantire i diritti e la protezione   senza mai sapere dove sarebbe
diventano vittime della criminalità      di questi bambini fin dal loro sal-       andata a finire: “un inferno”, ripete
organizzata, obbligati a lavorare        vataggio. Lo sfruttamento è spesso        varie volte. “Ci ho messo circa otto
come agricoltori o anche a pro-          dovuto alla fragilità dei minori non      mesi e ancora non so mi troverò
stituirsi. Le ragazze adolescenti        accompagnati che si consegnano            domani”. La storia di Samila è si-
nigeriane sono consegnate dalle          inconsapevoli ai criminali. L’Uni-        mile a quella di tante altre ragazze
proprie famiglie di origine ai traf-     cef, mira a dare loro consapevo-          e bambine che ho incontrato sulle
ficanti. Una volta in Italia, diventa-   lezza legale iniziando a bordo delle      navi, dopo i salvataggi, bambine
no le vere vittime della criminalità     navi di salvataggio. Molte sono le        che non sanno nemmeno dove si
più violenta che le rende vulnera-       storie che ho sentito come child          trovano e cadono nelle trappole
bili riempendole di debiti. Queste       protection specialist nel program-        dei trafficanti che dicono di essere
ragazze pagheranno i loro debiti         ma One Unicef migrant and refu-           loro amici.
con prestazioni sessuali, essendosi      gee response. Tra queste, quella di       Sabrina Avakian è Child protection
indebitate per il viaggio della spe-     Salima, una ragazzina eritrea de-         specialist dell’Unicef Refugee
ranza. Purtroppo lo sfruttamento         nutrita con cui ho modo di parlare        and migrant response in Italy

La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017                                                                          13
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

         Lotta alla tratta e diritto all’identità
     L’impegno italiano per i bambini in Etiopia

     Nella Regione delle nazioni, nazionalità e popoli del sud e in Oromia l’Aics
        sostiene due iniziative per il contrasto allo sfruttamento dei minori
                  e il miglioramento delle registrazioni anagrafiche
         L’obiettivo è garantire a ognuno di loro un futuro sicuro e protetto

         L
                    a Cooperazione italiana contro         to donne e bambini, che sono spesso portati
                    la tratta dei minori. La tratta e lo   nelle grandi città, per essere sfruttati come
                    sfruttamento dei bambini rappre-       manodopera o come collaboratori domestici.
                    senta uno dei risvolti più dramma-     Nonostante la ratifica delle convenzioni Ilo e
         tici dei fenomeni migratori. In Etiopia sono      Onu sulla tutela dei diritti dei minori, in Etio-
         centinaia i minori già trascinati in circuiti     pia gli sforzi per coordinare le poche risorse
         di sfruttamento feroce o che rischiano di
         esserne coinvolti e che quindi vanno inter-
         cettati, accolti e protetti adeguatamente per
         assicurare loro percorsi di scolarizzazione       Il progetto Protect sostiene
         ed integrazione. Secondo stime dell’Orga-         le istituzioni e la società civile
         nizzazione internazionale del lavoro (Ilo),       nello sviluppo di un sistema
         almeno 5,5 milioni di persone sono vittime
                                                           di protezione dell’infanzia
         di traffico di esseri umani. Di queste, 1,2
         milioni solo in Etiopia. La Regione delle na-
                                                           che sia in grado di prevenire
         zioni, nazionalità e popoli del sud (Snnpr)       il fenomeno del traffico di minori
         è la più colpita. Le vittime sono soprattut-      e di tutelare le vittime

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MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

         L’iniziativa in Oromia beneficerà                    da considerarsi elemento essenziale in ogni
         un milione di bambini etiopi                         paese per porre le basi di un’efficace pianifi-
                                                              cazione delle politiche e strategie governati-
         con l’obiettivo di migliorare
                                                              ve di “good governance”. In Etiopia, tuttavia,
         le capacità tecniche delle istituzioni               ancora oggi – secondo dati dell’Unicef – sol-
         nel condurre e coordinare                            tanto il 7 per cento dei bambini è registrato
         le registrazioni anagrafiche                         all’anagrafe. Nella sola regione Oromia, nel
                                                              2014, i casi di violenza nei confronti di bam-
                                                              bini hanno raggiunto il numero di 4.888,
                                                              e di questi, circa il 99 per cento non sono
         disponibili non hanno ancora portato alla            stati perseguiti, proprio per la mancanza di
         realizzazione di una strategia efficace. Il Ciai     documenti d’identità. Tra il 2014 e il 2015,
         (Centro italiano di aiuti all’infanzia) lavora       sempre in Oromia, 259 bambini sono stati
         da molti anni in Etiopia con progetti mirati         vittime di tratta umana.
         ad aumentare il tasso di accesso all’educa-          In questo contesto si inserisce l’iniziati-
         zione, come strumento di lotta al traffico dei       va per il “Miglioramento del sistema delle
         minori. Il progetto Protect per la protezione        registrazioni civili per il diritto dei minori
         dei bambini della regione del Gamo Gofa              all’identità”, promosso ed eseguito da Uni-
         dal traffico e dallo sfruttamento è realizza-        cef, finanziato dall’Aics di Addis Abeba e
         to con il finanziamento della Cooperazione           realizzato da Vera Snnpr e Vera Oromia, gli
         italiana che si occupa anche di monitorarne          organismi regionali responsabili delle regi-
         i progressi e fornire assistenza tecnica e isti-     strazioni civili. L’iniziativa beneficerà un mi-
         tuzionale. Protect, avviato nel 2014, sostiene       lione di bambini etiopi con l’obiettivo di mi-
         le istituzioni e la società civile nello svilup-     gliorare le capacità tecniche delle istituzioni
         po di un sistema di protezione dell’infanzia         nel condurre e coordinare efficacemente le
         che sia in grado di prevenire il fenomeno            registrazioni anagrafiche. Sarà creato, inol-
         del traffico di minori e di tutelare le vittime.     tre, un sistema digitale di gestione dei dati
         Il Ciai e l’Aics di Addis Abeba stanno lavo-         e delle informazioni per le registrazioni
         rando insieme al raggiungimento di questo            anagrafiche. Infine, si rafforzerà la collabo-
         prezioso obiettivo, tramite l’ampliamento            razione tra le istituzioni e il monitoraggio
         e il miglioramento di cinque scuole della            delle registrazioni, grazie alla creazione di
         regione del Gamo Gofa e la sensibilizza-             gruppi di coordinamento e alla formazione
         zione delle associazioni dei genitori e delle        del personale sanitario in questo campo. La
         comunità locali. Protect lavora anche con la         mancata registrazione di un bambino alla
         polizia e le autorità giudiziarie, per formarle      nascita è sintomo di disuguaglianze e dispa-
         e rendere il loro lavoro di contrasto al traf-       rità sociali. I bambini più frequentemente
         fico minorile più efficace. Infine, il progetto      colpiti da questa disuguaglianza sono quel-
         istituirà un numero verde per raccogliere le         li che appartengono a determinati gruppi
         denunce di abusi e due centri di educazio-           etnici e religiosi, quelli che abitano in aree
         ne di base non formale (Abe) per facilitare          rurali o remote, i figli di famiglie povere o di
         l’accesso all’educazione dei bambini vittime         madri analfabete. I programmi di sviluppo
         di traffici e reinserirli nel sistema scolastico.    devono pertanto identificare le ragioni per
         Garantire il diritto all’identità. In Italia l’ot-   cui le famiglie non registrano i bambini, dai
         tenimento della carta d’identità è una pra-          costi alla scarsa conoscenza delle norme,
         tica universale, spesso data per scontata.           dalle barriere culturali al timore di subire
         La registrazione di una nascita è il primo           ulteriori discriminazioni o emarginazione.
         passo del riconoscimento di un individuo             L’iniziativa di Aics e Unicef mira proprio a
         nell’ambito di una società, permettendogli           fronteggiare queste diseguaglianze e a ga-
         di accedere ai servizi di base fondamentali e        rantire a un milione di bambini etiopi un
         proteggendolo da abusi e violenze. Inoltre,          futuro sicuro e protetto, un futuro nel quale
         la registrazione delle nascite, sottraendo gli       possano godere pienamente dei diritti che
         individui all’anonimato e all’invisibilità, è        spettano loro.

La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017                                                                   15
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

                   Protezione giuridica e sociale
                      contro lo sfruttamento

    In Senegal sono oltre 100 mila i bambini mendicanti vittime di maltrattamenti
Un progetto finanziato dalla Cooperazione italiana punta a sradicare questo fenomeno
               attraverso la presa in carico giuridica e sociale dei minori

                                            di Chiara Barison

        P
                   arlando di mendicità e di abuso         Secondo le stime del governo
                   nei confronti dei bambini, i dati       soltanto a Dakar si contano
                   relativi al Senegal sono allarmanti.    più di 30 mila bambini talibé
                   Secondo la cartografia pubblicata
                                                           che mendicano nelle strade
        dalla cellula di lotta contro la tratta delle
        persone del ministero della Giustizia nel
        2014, soltanto a Dakar, si contano più di 30
        mila bambini talibé che mendicano nelle
        strade. In questo contesto, è stato inaugura-      Aminata Kebe, coordinatrice di programmi
        to a Dakar il lancio del progetto di "Lotta alla   e responsabile dei diritti delle donne e dei
        mendicità e ai maltrattamenti sui minori in        bambini in Senegal per l’Ohcrh. “Il posto di
        Senegal", un’iniziativa multi-bilaterale del-      un bambino non è in strada; un bambino
        la durata di 12 mesi finanziata dalla Coope-       non dovrebbe né lavorare, né tantomeno
        razione Italiana, in collaborazione con l'Al-      mendicare, è dunque imperativo che lo
        to Commissariato delle Nazioni Unite per           stato si prenda le proprie responsabilità”.
        i Diritti Umani (Ohchr) e il ministero della       L’industria della mendicità è un problema
        Giustizia senegalese. “Al di là delle statisti-    complesso, come spiega Kebe. “Esiste in-
        che, è un fenomeno visibile a tutti”, afferma      nanzitutto una violazione dei diritti umani

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MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

                                                             programmi di Stato. Il progetto si propone,
                                                             inoltre, di rafforzare le capacità degli attori
                                                             che lavorano nel settore della protezione
                                                             attraverso formazioni e workshop mira-
                                                             ti, la promozione dei diritti dei bambini e
                                                             l’organizzazione di campagne di sensibi-
                                                             lizzazione a livello locale e nazionale.
                                                             “Nel tempo è andata consolidandosi una
                                                             presa di coscienza collettiva sia a livello di
                                                             governo che da parte delle istituzioni; sia
         Già dal 2008 si calcolavano                         a livello della società civile che dei partner
         più di 100 mila bambini coinvolti                   tecnici e finanziari”, precisa Aminata Kebe.
                                                             “Il Senegal ha ratificato la maggior parte
         per una cifra d’affari
                                                             degli strumenti internazionali dei diritti
         di oltre 3,8 milioni di euro l’anno                 umani, nello specifico, la Convenzione
                                                             relativa ai diritti dell’infanzia (Cde), stru-
                                                             mento internazionale per eccellenza che
                                                             definisce gli standard di protezione del
         (violazione al diritto alla vita, all’integrità e   fanciullo. Il governo ha inoltre adottato un
         alla dignità umana, all’alimentazione, alla         piano d’azione nel 2013 per porre fine alla
         salute, all’educazione, alla partecipazione         mendicità entro il 2015 nel paese, in ap-
         alla vita culturale): pensiamo alle daara (le       plicazione della legge contro la mendicità
         scuole coraniche) bruciate poco tempo fa e          forzata e la tratta dei bambini del 2005-
         in cui hanno perso la vita numerosi talibé.         2006 e ha adottato una nuova Strategia na-
         Ma la mendicità è anche un problema so-             zionale di protezione dell’infanzia (Snpe),
         ciale rilevante: implica violenze fisiche, psi-     nel 2014, impegnandosi a rispondere alle
         cologiche e morali che avranno conseguen-           sfide ancora esistenti nel settore della tu-
         ze pesanti nei bambini che le subiranno.            tela dei minori. Partendo da questo il Se-
         Che peso avranno questi abusi negli adulti          negal dovrebbe ora poter essere in grado
         che diventeranno?”.                                 di armonizzare non solo la sua legislazio-
         La mendicità è una vera e propria forma di          ne rispetto ai diritti dei bambini ma anche
         schiavitù moderna, considerato anche il             di integrare nelle sue politiche e nei suoi
         reddito che questa attività di sfruttamento         programmi delle strategie che permettano
         rende a taluni marabout (insegnanti cora-           di eradicare definitivamente il fenome-
         nici a cui i bambini vengono affidati dalle         no. È necessaria un’azione ferma e decisa
         famiglie) o altri sfruttatori. Già dal 2008,        perché, come ha affermato l’ambasciatore
         secondo uno studio dell’Ong Enda, si cal-           d’Italia a Dakar Francesco Paolo Venier,
         colavano più di 100 mila bambini coinvolti          presente al lancio dell’iniziativa, bisogna
         per una cifra d’affari di oltre 3,8 milioni di      saper investire nei bambini se si vuole co-
         euro all’anno.                                      struire una nazione solida”.
         L’iniziativa si propone di intervenire per          Attualmente il progetto è in fase prepara-
         sradicare questo fenomeno attraverso la             toria delle attività, che includono la ne-
         presa in carico giuridica, giudiziaria e so-        goziazione con il governo senegalese, e in
         ciale dei bambini. Il progetto prevede di           particolare con il ministero della Giustizia,
         armonizzare e rafforzare il quadro legale           sulla riforma del Codice dell’Infanzia, la
         e istituzionale di promozione e protezione          costituzione degli organi di gestione e il
         dei diritti del fanciullo esistente, integran-      reclutamento del personale tecnico-am-
         do le raccomandazioni dei meccanismi                ministrativo. L’obiettivo finale è quello di
         dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite           creare un ambiente sicuro e giusto per i
         relative alla promozione e alla protezione          bambini vittime della mendicità e di mal-
         dei diritti dell’infanzia nell’elaborazione e       trattamenti attraverso l’assistenza giuridi-
         l’applicazione effettiva delle politiche e dei      ca, giudiziaria e sociale.

La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017                                                                 17
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

                         I ragazzi di strada di El Alto

      In Bolivia più di 360 mila bambini e bambine sono esposti a violenze e sfruttamento
L’Ong Enda lavora per strappare alla vita di strada i minori nei quartieri più problematici di El Alto

                                      di Marco D’Apice e Daniele Bordoli

          S
                   ono le 12.30 quando, accompagnati          Circa 300 mila minori
                   da Alessandro, volontario di Pa-           sono sottopagati
                   dova in Servizio Civile per Aspem          per svolgere lavori logoranti
                   Onlus presso Apea, associazione
                                                              e molti cadono
           boliviana che si occupa di educazione at-
           traverso lo sport, raggiungiamo il campet-         nella rete del traffico di organi
           to di Villa Dolores, nel comune di El Alto,        o nel racket della prostituzione
           Bolivia. Ad attenderci ci sono Luichard, di
           La Paz, responsabile del progetto per Enda,
           associazione che gestisce due case-famiglia        I bambini e ragazzi che vivono o lavorano
           in quartieri a forte emarginazione sociale         per strada in Bolivia sono più di 360 mila.
           di El Alto, e Manu, una giovane volontaria         Di questi più di 300 mila sono sottopagati
           francese. Ogni settimana i tre raggiungono         per svolgere lavori logoranti, come tessito-
           questo quartiere per giocare a calcio e par-       ri o minatori, e molti cadono nella rete del
           lare con i ragazzi di strada, i cosiddetti “chi-   traffico di organi o nel racket della prostitu-
           cos de calle”.                                     zione. Sette su dieci, inoltre, hanno subito

                                                                           © Marco D'Apice e Daniele Bordoli

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MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

                                                                        © Marco D'Apice e Daniele Bordoli

         Secondo dati informali                             lana imbevuti. La clefa è invece acquaragia,
         delle Ong che operano a El Alto                    che ha effetti più devastanti anche nel breve
                                                            periodo. Tra santoni che leggono il futuro
         circa il 90 per cento delle ragazze
                                                            nelle foglie di coca e “cholitas” che vendono
         che vivono e lavorano in strada                    “vuelo” è facile incontrare diversi gruppi di
         sono sieropositive                                 ragazzi. Luichard, Alessandro e Manu invi-
                                                            tano alcuni di loro a giocare con noi e fare
                                                            due chiacchiere, ma non tutti sono bendi-
         violenze fisiche, psicologiche o sessuali in       sposti.
         famiglia. La strada più facile, per loro, è con-   Mentre proseguiamo la ricerca passiamo
         dividere la loro quotidianità con i ragazzi        anche per la Calle 12 de Octubre. In que-
         come loro, dando vita alle cosiddette pan-         sta zona, ci dicono, “i signori vengono ad
         dillas, le gang di strada boliviane.               aspettare le prostitute. Pagando tra 3 e gli 8
         Da alcuni mesi il mercoledì accompagno             euro è possibile andare con una ragazzina,
         i volontari durante il loro lavoro, per co-        anche di 12 anni”. Quasi tutte sono costrette
         noscere i ragazzi, ascoltare le loro storie e      a intrattenere rapporti sessuali senza alcu-
         giocare un po’ a calcio con loro. Arrivati al      na forma di protezione. Di conseguenza la
         campo scopriamo che non ci sono. Lui-              maggior parte finisce per contrarre il virus
         chard ci racconta che spesso a quell’ora           dell’Hiv. Secondo dati informali delle Ong
         sono a mangiare da chi offre loro un pasto,        che operano a El Alto, circa il 90 per cen-
         oppure a riposare presso i rifugi temporanei       to delle ragazze che vivono e lavorano in
         aperti per senzatetto. Questi alloggi, però,       strada sono sieropositive. Per la strada una
         sono disponibili solo nel periodo invernale,       venditrice di cipolle ci chiama a gran voce
         nonostante anche in estate, di notte, le tem-      “gringos”. “Siete bianchi, dovete comprare”.
         perature non oltrepassino i 5-10 gradi. Deci-      Ci allontaniamo, e arriviamo al campetto
         diamo quindi di cercarli per le strade di Villa    dove troviamo Wil e Richard. Wil ha perso
         Dolores e della Ceja, due quartieri centrali       una gamba in un incidente, a causa delle
         ma decisamente popolari nella città. Par-          mancate cure. Ciononostante è un gran
         liamo con un ragazzo, che non ci ha voluto         portiere, supplisce la mancanza dell’arto
         dire il suo nome. Luichard ci racconta che “è      con una grande foga agonistica riuscendo a
         emarginato tra gli emarginati”, dopo che ha        far vincere la partita alla sua squadra. Soli-
         scelto di farsi di “clefa”. “Adesso quasi non ci   tamente la posta in palio è il pallone stesso,
         sente più, e fatica a riconoscere le persone”.     o una bibita fresca da condividere.
         La droga più diffusa è il cosiddetto “vuelo”,      Marco D’Apice e Daniele Bordoli
         una sorta di colla inalata attraverso fili di      sono volontari Aspem Onlus in Perù e Bolivia

La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017                                                               19
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

                   Aics e Save the Children
            per l’educazione inclusiva in Albania

Sono stati presentati i risultati di un progetto pluriennale finanziato dalla Cooperazione italiana
             per un migliore accesso all’istruzione, più qualità nei servizi educativi
   e la sensibilizzazione di genitori, insegnanti e comunità rispetto al tema dell’inclusione

          L'
                       Agenzia italiana per la Coope-
                       razione allo sviluppo sostiene
                       da diversi anni la promozio-
                       ne dell'inclusione scolastica
          in Albania, con un piano complessivo di
          interventi che va dalla formazione pro-
          fessionale degli insegnanti alla messa in
          sicurezza degli edifici scolastici. I risultati
          raggiunti e le prospettive per il futuro sono
          state presentate il 29 e il 30 maggio a Tira-
          na, durante la conferenza "Integrazione
          scolastica - una realtà per ogni bambino",                            Anila Meco e Nino Merola,
          organizzata da Save the Children nell’am-                        rispettivamente direttore paese
                                                                                 Save the Children Albania
          bito del progetto pluriennale di Educa-                        e rappresentante dell’Aics Tirana
          zione inclusiva finanziato dall’Aics a par-
          tire dal 2014. Lo scopo principale della
          conferenza, alla quale hanno partecipa-
          to tra gli altri il ministro dell'Istruzione e    governative presenti nella regione e le po-
          dello Sport Albanese, Milena Karabina,            litiche pubbliche di finanziamento dell’i-
          e il direttore della sede Aics nei Balca-         struzione scolastica e di integrazione dei
          ni, Nino Merola, è stato la divulgazione          bambini con bisogni educativi speciali.
          dei risultati di progetto e la condivisione       Fondamentali sono la formazione conti-
          delle esperienze con le autorità locali, il       nua degli insegnanti, l’aggiornamento del
          mondo accademico e la società civile sul          materiale didattico, la creazione di una
          tema del diritto ad un’istruzione di qua-         cultura che rispetti gli standard di integra-
          lità, con particolare attenzione ai bambi-        zione dei bambini con disabilità ed abbat-
          ni disabili. L’evento ha avuto un respiro         ta le barriere negli asili e nelle scuole, così
          regionale, grazie alla partecipazione di          come la necessità di una forte coesione
          rappresentanti dei ministeri dell'Istruzio-       istituzionale. Durante i primi due anni,
          ne di Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Georgia          il progetto finanziato dal ministero degli
          e Armenia, nonché dei direttori paese di          Affari esteri ed attuato da Save the Chil-
          Save the Children in Albania e in Kosovo.         dren ha realizzato numerose attività sul
          La conferenza ha permesso di enfatizzare          campo, dai lavori di riabilitazione delle
          l’importanza di creare delle sinergie tra         strutture alle attività di sensibilizzazione
          il lavoro svolto dalle organizzazioni non         e formazione. L’iniziativa verte su tre assi

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MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

         principali di intervento: il miglioramento
         dell’accesso all’educazione, il migliora-
         mento qualitativo dei servizi educativi of-
         ferti e la sensibilizzazione dei genitori dei
         bambini, degli insegnanti e delle comunità
         rispetto al tema dell’educazione inclusiva.
         Ecco i principali risultati ottenuti:
         • 15 scuole sono state ristrutturate
            secondo parametri di inclusione per
            bambini con disabilità (restringimenti
            di passaggio, allargamento delle porte,
            installazione di rampe d’accesso e di
            passamano per le scale, realizzazione
            di bagni per disabili);
         • nelle scuole target del progetto sono
            presenti 401 bambini con bisogni
            educativi speciali (disabili e con
            difficoltà di apprendimento). Tutti i
                                                                  Irena, una bambina affetta da autismo,
            bambini hanno bisogno di un piano
                                                                durante una pausa dalle attività di gioco
            educativo individuale che è stato                               nel cortile della sua scuola
            formulato secondo le loro esigenze
            specifiche, con il supporto del
            personale specializzato di Save the            dell’Educazione Inclusiva per i bambini
            Children;                                      in età prescolare (0-6 anni) e mira al po-
         • 577 insegnanti e 132 insegnanti di              tenziamento delle capacità delle Ammini-
            supporto (suddivisi tra insegnanti di          strazioni Locali in Albania, che dal 2015,
            sostegno, presidi e coordinatori della         a seguito della Riforma Amministrativa e
            controparte locale Medpak) sono                Territoriale, hanno competenza in mate-
            stati formati sui temi dell’educazione         ria di educazione per questa fascia d’età.
            inclusiva con il supporto tecnico dei          “La Cooperazione italiana non solo cre-
            docenti dell’Università di Bologna;            de in progetti di questo tipo – ha detto
         • numerose attività di sensibilizzazione          nell’occasione il direttore della Sede di
            sono state portate avanti sul territorio       Tirana dell’Aics, Nino Merola - ma vuole
            albanese ed hanno coinvolto 7000               anche porre l’accento in ambito istituzio-
            bambini, 4700 tra genitori e membri            nale sull’importanza di un’educazione
            della comunità, inclusi studenti               inclusiva per tutti i bambini, in particola-
            universitari, volontari, insegnanti delle      re per quelli con disabilità. Mi congratulo
            scuole e membri di altre organizzazioni        con tutti gli attori che hanno partecipato
            non governative;                               al progetto. In questa giornata celebriamo
         • 153 genitori di bambini con disabilità          anche il lavoro svolto da tutte le Ong ita-
            sono stati formati sul diritto                 liane che lavorano in Albania, portando
            all’educazione, sui servizi esistenti a        le loro attività in comunità rurali, remote
            supporto di bambini e famiglie disabili,       e marginalizzate. Questa è una caratteri-
            sui diritti dei genitori e sul ruolo nei       stica chiave della mutua amicizia che lega
            confronti di autorità e istituzioni locali     l’Italia all’Albania, al Kosovo ed ai Balcani.
            e nazionali.                                   Sono nazioni con cui condividiamo parte
         Visti i risultati ottenuti dal progetto, l’Aics   del nostro dna ed il nostro modo di inter-
         ha deciso di finanziare a Save the Chil-          pretare lo sviluppo. Infatti, una nazione
         dren un nuovo progetto in continuità con          deve misurare i suoi traguardi e successi
         quello l’attuale, che inizierà nel mese di        rispetto all’attenzione che rivolge alla di-
         luglio 2017. Questa ulteriore iniziativa ri-      mensione sociale”.
         guarderà il miglioramento della qualità           a cura di Save the Children Italia

La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017                                                              21
MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

          La nuova Convenzione di Minamata
         per rafforzare la lotta al lavoro minorile

             Dopo il via libera dell’Unione europea e la sua entrata in vigore
  il testo impegnerà i firmatari a misure per contrastare l’inquinamento da mercurio
E in Africa le miniere sono una delle poche opportunità di guadagno per tanti bambini

                                         di Vincenzo Giardina

        C’
                         è una data da segnare sul ca-     Nelle cave o nelle loro case
                         lendario dopo il 12 giugno,       ragazzini tanzaniani di 12, 13 o 14 anni
                         la Giornata internazionale
                                                           inalano sostanze altamente nocive
                         contro il lavoro minorile. È il
         16 agosto, non di un anno qualunque ma
                                                           con conseguenze devastanti
         proprio del 2017. Tra poche settimane, in-        per la loro salute
         fatti, entrerà in vigore il primo trattato glo-
         bale contro l’inquinamento da mercurio.
         È denominato Convenzione di Minamata,             anni fa gli scarichi industriali avvelenarono
         riferimento alla baia giapponese dove 60          pesci e poi villaggi, con psicosi, perdite di

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MINORI A RISCHIO E RIFUGIATI

         In tutta l’Africa sono                            aver effettuato sopralluoghi in 11 miniere e
         tra i 100 e i 250 mila                            intervistato circa 200 lavoratori nelle regioni
                                                           di Geita, Shinyanga e Mbeya. Alcuni giorni
         i minorenni al lavoro
                                                           dopo, le autorità di Dar Es Salaam avevano
         per estrarre polveri aurifere e pepite            ammesso che il lavoro minorile nelle cave
         che finiscono poi sulle piazze                    aurifere era “un problema”. Allo stesso tem-
         di Emirati, Svizzera, Regno Unito,                po, avevano addotto come giustificazione il
         Sudafrica o Cina                                  fatto che a causa delle ristrettezze finanziarie
                                                           dello Stato gli ispettori incaricati di garanti-
                                                           re il rispetto delle leggi nel settore estrattivo
                                                           erano appena 81. Oggi come allora il feno-
         coscienza, stati di coma, morti o danni irre-     meno è alimentato dalle difficoltà econo-
         versibili al sistema nervoso di centinaia di      miche di un’ampia fetta della popolazione.
         persone. Una tragedia divenuta ora segno di       “Per molte famiglie mandare i figli a scuola è
         speranza per un futuro meno insostenibile.        un peso”, sottolinea Rehani, “mentre almeno
         Anche per i bambini. Ma qual è il nesso tra       in teoria le miniere offrono la possibilità di
         inquinamento da mercurio e sfruttamento           guadagni immediati”.
         del lavoro minorile? Un legame c’è e in Afri-     Spesso, conferma fratel Marco Turra, mis-
         ca è evidente. Prendete la Tanzania, dove le      sionario della Consolata da anni in Tanza-
         miniere rappresentano spesso una delle po-        nia, nelle cave finiscono orfani o comunque
         che opportunità di impiego e guadagno. Al         ragazzi che vivono in condizioni di pover-
         punto che tante famiglie mettono a rischio        tà. A volte hanno visto un ex compagno di
         la salute dei figli o comunque non riescono       classe con un cellulare, acquistato grazie al
         a proteggerli.                                    guadagno di una giornata fortunata. Povertà
         Succede che il mercurio avvelena i mina-          e mancanza di alternative, dunque, in Tan-
         tori bambini, i loro coetanei che vivono nei      zania ma non solo. Secondo il Programma
         pressi delle cave dove si estrae la polvere       dell’Onu per l’ambiente (Unep), in tutta l’A-
         d’oro, villaggi interi. Spiega Haji Rehani,       frica sono tra i 100 mila e i 250 mila i mino-
         esperto dell’Ong tanzaniana Agenda for            renni al lavoro per estrarre polveri aurifere e
         Environmental and Responsible Develop-            pepite che finiscono poi sulle piazze di Emi-
         ment: “Nelle miniere di piccole dimensioni        rati, Svizzera, Regno Unito, Sudafrica o Cina.
         il mercurio è utilizzato per creare un amal-      Dopo il via libera dell’Unione europea e il
         gama che viene poi bruciato, consentendo          raggiungimento delle 128 ratifiche necessa-
         di separare la polvere d’oro dalla terra e dal    rie all’entrata in vigore, la domanda è come
         materiale roccioso”. Nelle cave o nelle loro      la Convenzione di Minamata potrà dare
         case ragazzini di 12, 13 o 14 anni inalano        un contributo. Il testo impegna i firmatari a
         sostanze altamente nocive. “Le conseguen-         misure per contrastare “durante l’intero ci-
         ze sulla loro salute e sulla loro crescita sono   clo” l’inquinamento da mercurio prodotto
         devastanti”, denuncia Rohani: “Il mercurio        da attività umane. Si chiedono le chiusura
         colpisce il sistema nervoso centrale e, in un     delle miniere e lo stoccaggio degli scarti del
         corpo che si sta sviluppando, può causare         metallo. Poi c’è la stretta contro l’impiego
         disabilità permanenti”. Il metallo è utilizzato   del mercurio nell’estrazione dell’oro, diffuso
         soprattutto nelle miniere dove la concentra-      soprattutto nei Paesi poveri, dove le tutele
         zione di polveri aurifere è minore e nella la-    dei lavoratori sono carenti e a esporsi sono
         vorazione non è impiegato il cianuro come         anche donne e bambini. La posta in gioco
         avviene nei giacimenti più grandi.                l’ha riassunta Erik Solheim, il direttore di
         Secondo il governo della Tanzania, il pro-        Unep, convinto che sia necessaria una scelta
         blema riguarda circa 800 mila persone, una        radicale: “Chi vuol vivere in un mondo dove
         buona parte delle quali minorenni. In un          truccarsi, ricaricare un telefono o magari
         rapporto pubblicato nel 2013, l’Ong Hu-           acquistare una fede nuziale significa espor-
         man Rights Watch aveva denunciato con-            re milioni di persone al rischio di avvelena-
         dizioni di sfruttamento e di pericolo dopo        mento da mercurio?”

La Cooperazione Italiana Informa - luglio 2017                                                                 23
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