"NON SI TRATTA SOLO DI MIGRANTI" 2019 - Fondazione Migrantes
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni 2019 “NON SI TRATTA SOLO DI MIGRANTI” MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 7-8 LUGLIO-AGOSTO 2019 PRESS
sommario PRESS 2019 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 7-8 LUGLIO-AGOSTO 2019 Editoriale Rivista di informazione e di collegamento della Fondazione Migrantes Costruire la città di Dio 3 Anno XL - Numero 7-8 Luglio-Agosto 2019 Raffaele Iaria Direttore responsabile Ivan Maffeis Immigrati Direttore Giovanni De Robertis Le migrazioni in Europa 4 Caporedattore Raffaele Iaria Gianni Borsa PRESS Nella scuola ci sono solo bambini 6 2019 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 7-8 LUGLIO-AGOSTO 2019 Ernesto Diaco Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni Perché “non si tratta solo di migranti” 7 Simone M. Varisco Apertura al “nuovo” 9 “NON SI TRATTA SOLO DI MIGRANTI” Don Michele Falabretti Direzione e Redazione Liberi di partire, liberi di restare 12 Fondazione Migrantes Stefania Careddu Via Aurelia 796 - 00165 Roma Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 Reagire alla disumanità 15 segreteria@migrantes.it Lauro Paoletto r.iaria@migrantes.it www.migrantes.it Per il futuro della Nigeria 18 Jane Frances Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 17475 del 13.12.1978 L’immigrazione e il diritto d’asilo… 20 Alessandro Pertici Contributo stampa 2019 Italia: 6,00 Euro Estero: 12,00 Euro Rifugiati e richiedenti asilo Un numero: 0,70 Euro I report sul diritto d’asilo 24 ISSN 0391-5492 Giovanni Godio Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale Studenti Internazionali D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Roma “Non si tratta solo di migranti”… 26 Maurizio Certini C.C.P. n. 000088862008 intestato a Migrantes - Migranti Press Italiani nel Mondo Via Aurelia, 796 - 00165 Roma IBAN: IT76X0760103200000088862008 Non si tratta solo di migranti… 29 Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 Delfina Licata segreteria@migrantes.it La sfera e il poliedro… 31 www.migrantes.it Paolo Bustaffa C.C.B. n. 100000010845 intestato a Fondazione Migrantes CC Stampa Rom e Sinti Bonifico bancario Non si tratta solo di migranti… 32 c/o Banca Prossima S.p.A. Luca Liverani Filiale 05000 - Milano IBAN: IT 27T 03359 01600 100000010845 BIC: BCITITMX Fieranti e circensi Archivio fotografico Fondazione Migrantes – Roberto Ragno Fieranti e circensi… 35 Don Mirko Dalla Torre Iscritto alla Federazione Italiana Settimanali Cattolici News Migrazioni 37 MigrantiPress percepisce i contributi pubblici all’editoria. MigrantiPress, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settima- nali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunica- Segnalazioni librarie 40 zione Commerciale. Progetto grafico, impaginazione e stampa Ufficio nazionale per i problemi giuridici - CEI www.taueditrice.com Le migrazioni nella legislazione e nella giurisprudenza 41 Alessandro Pertici Copertina: © Foto SIR / Marco Calvarese
1 EDITORIALE 1 Costruire la città di Dio Raffaele Iaria “N on si tratta solo di migranti”. E’ questo alcune dimensioni essenziali della nostra esi- il titolo scelto da Papa Francesco per stenza cristiana e della nostra umanità, che ri- la Giornata Mondiale del Migrante e schiano di assopirsi in un tenore di vita ricco di del Rifugiato che quest’anno si svolgerà, per la comodità”. Ecco perché – scrive – “non si tratta prima volta, nel mese di settembre. I migranti, e solo di migranti”, vale a dire: “interessandoci di specialmente quelli più vulnerabili, per il papa, loro ci interessiamo anche di noi, di tutti; pren- ci aiutano a leggere i “segni dei tempi”: “attra- dendoci cura di loro, cresciamo tutti; ascoltan- verso di loro il Signore ci chiama a una conver- do loro, diamo voce anche a quella parte di noi sione, a liberarci dagli esclusivismi, dall’indiffe- che forse teniamo nascosta perché oggi non è renza e dalla cultura dello scarto. Attraverso di ben vista”. “Non si tratta solo di migranti: si trat- loro il Signore ci invita a riappropriarci della ta anche delle nostre paure”, evidenzia il Papa nostra vita cristiana nella sua interezza e a con- sottolineando che “il timore è legittimo” ma “il tribuire, ciascuno secondo la propria vocazio- problema non è il fatto di avere dubbi e timo- ne, alla costruzione di un mondo sempre più ri- ri. Il problema è quando questi condizionano il spondente al progetto di Dio”. Un mondo che ci nostro modo di pensare e di agire al punto da aiuta a guardare l’altro in mondo diverso, a su- renderci intolleranti, chiusi, forse anche – senza perare quel “prima noi” che porta verso l’esclu- accorgercene – razzisti”. E poi ancora il “Non si sione dell’altro. “Sempre, nella storia dell’uma- tratta solo di migranti” che vuol dire “non esclu- nità, ci sono Abele e Caino. C’è la mano tesa e dere nessuno”: “Gesù Cristo ci chiede – scrive la mano che percuote. C’è l’apertura dell’incon- papa Francesco – di non cedere alla logica del tro e la chiusura dello scontro. C’è l’accoglienza mondo, che giustifica la prevaricazione sugli al- e c’è lo scarto. C’è chi vede nell’altro un fratel- tri per il mio tornaconto personale o quello del lo e chi un ostacolo sul proprio cammino. C’è mio gruppo: prima io e poi gli altri! Invece il la civiltà dell’amore e c’è quella dell’odio. Ogni vero motto del cristiano è ‘prima gli ultimi!’”. giorno c’è da scegliere tra Abele e Caino. Come Una vera e propria bussola per sconfiggere paure davanti a un bivio, si pone tante volte di fronte e vincere quel declino che ci porta a legittimare a noi una scelta decisiva”, ha detto papa France- quella che il papa chiama la “cultura dello scar- sco in Romania incontrando la comunità rom. to”. Quindi il “non si tratta solo di migranti” in- Nel messaggio per la Giornata il pontefice evi- vita a “costruire la città di Dio e dell’uomo” che denzia come la presenza dei migranti e dei rifu- vuol dire anche costruire il presente e il futuro giati – come, in generale, delle persone vulnera- della famiglia umana. ■ bili – rappresenta oggi “un invito a recuperare 7-8 luglio-agosto 2019 1 migrantiPRESS 1 3 1
1 IMMIGRATI 1 Le migrazioni in Europa I migranti non sono oggetto di scambio Gianni Borsa N on c’è la parola “migrazioni”, e neppure rebbe stata alcuna convergenza tra i leader dei il termine “rifugiati”, o “asilo”, nella “Di- Paesi dell’Unione. Così come non c’è stata fino- chiarazione di Sibiu” che ha concluso il ra, lasciando sole Italia, Grecia e Spagna nell’ac- summit dei capi di Stato e di governo dell’Unio- cogliere chi fugge dalla fame, dalla guerra, alla ne europea, ritrovatisi il 9 maggio – Festa d’Eu- ricerca di una vita sicura e dignitosa. ropa – nella città della Romania, per lanciare un Negli ultimi tempi i flussi in arrivo sono dimi- messaggio di unità verso i cittadini Ue e per in- nuiti. Gli accordi – discutibilissimi – raggiun- dicare un “decalogo” di impegni comuni per i ti con Turchia e Libia hanno rallentato l’arrivo prossimi cinque anni. di imbarcazioni cariche di disperati attraverso Perché questo silenzio? Facile intuire che sul il Mediterraneo. Prima ancora la via dei Balca- tema della gestione delle migrazioni non ci sa- ni era stata chiusa con fili spinati e nuovi muri. 1 4 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2019
1 IMMIGRATI 1 Nel frattempo non è emerso alcun coraggio nel zioni per l’Europarlamento. Populisti e nazio- riformare il Trattato di Dublino, per far sì che il nalisti hanno fatto di questo elemento epocale problema migratorio fosse “comunitarizzato”, un mezzo per incutere paure, per far crescere xe- rendendo tutti i Paesi dell’Unione corresponsa- nofobia e razzismo, per giungere a guadagnare bili solidalmente di questa emergenza umanita- qualche posto in più all’Europarlamento. ria. In realtà il Parlamento europeo una riforma Non è ovviamente questa la risposta che serve di Dublino l’aveva votata poco tempo fa, pro- dinanzi al fenomeno migratorio. Occorrono, prio per indicare che chi mette piede in Sicilia, piuttosto, intensi rapporti politici con i Paesi di in Spagna o su un’isola greca, lo mette in Euro- origine e di transito dei flussi; grandi investi- pa. Ma i governi degli Stati aderenti (i governi, menti per la cooperazione allo sviluppo; deciso non l’Ue!) hanno bloccato ogni riforma. contrasto del terrorismo; lotta aperta alla tratta Nel frattempo molti politici (spalleggiati da me- di esseri umani; verifica della situazione dei cen- dia interessati e da tanta superficialità che at- tri di raccolta dei migranti nei Paesi di transito traversa i social network) hanno continuato a (perché non diventino dei lager); capacità di ac- soffiare sulla brace, facendo passare l’idea che coglienza in Europa, operando al contempo per l’Europa sia invasa da orde di migranti, perico- la sicurezza dei cittadini Ue e per l’integrazione losi, portatori di malattie, pronti a delinquere… dei nuovi arrivati nel rispetto della loro identità Ponendo, talvolta, persino l’accento sull’appar- (come ha fatto ad esempio, e con grande gene- tenenza religiosa… I numeri e le più attente let- rosità, la Chiesa cattolica con i suoi diversi orga- ture sociali, demografiche, economiche, smenti- nismi e strutture). scono tante dicerìe. Eppure la disinformazione C’è molto da fare, ma certo non si può lasciare – mirante a guadagnare consensi elettorali – ha il passo a chi vede nel migrante non un fratello fatto e continua a fare breccia, tanto da porre ma un oggetto di scambio. ■ il nodo-migrazioni al centro delle prossime ele- 7-8 luglio-agosto 2019 1 migrantiPRESS 1 5 1
1 IMMIGRATI 1 Nella scuola ci sono solo bambini Scuola e migrazioni Ernesto Diaco* C’ è una vignetta che circola diffusamente sui social network. Raffigura un uomo e una ragazzina con lo zaino scolastico sulle spalle. L’adulto chiede alla piccola alunna: “Nella tua scuola ci sono stranieri?”. E lei, con espressione interrogativa: “Non so, nella mia scuola ci sono solo bambini”. “Non si tratta solo di migranti”, recita il tema della 105ma Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. Nella scuola è proprio così: ci sono prima di tutto bambini, ossia persone con dentro le aule hanno piena cittadinanza il biso- il desiderio, il diritto, la fatica di apprendere. gno e il diritto di ciascuno alla cultura, insieme Le loro storie e differenze entrano nel contesto con il dovere di impiegare al meglio le proprie educativo ma, ben più che come limiti o mar- capacità a servizio della crescita di sè e della co- munità. chi, come fondamenta su cui costruire percorsi La scuola italiana ne è ben consapevole e anno- di crescita e di umanità. vera storie straordinarie di accoglienza e supe- La scuola è per definizione un luogo in cui le ramento delle barriere. Anche l’Insegnamento persone – e le loro culture, ossia visioni della della religione cattolica (Irc), che è struttura- vita – si incontrano e dialogano tra loro. Essa to secondo le finalità della scuola, è una risorsa infatti mette insieme ragazzi e adulti con vissuti preziosa per questi obiettivi. Grazie ad esso – ri- personali e familiari diversi, un bagaglio di idee corda don Daniele Saottini, responsabile del Ser- e convinzioni chiamati ad essere riconosciuti e vizio nazionale per l’insegnamento della religio- messi in rapporto fecondo con quel patrimonio ne cattolica – “tanti continuano a sperimentare di principi, valori e conoscenze che formano il momenti ricchi di confronto intenso e autenti- bene più prezioso di un popolo. ca crescita personale”. Il confronto con la forma La presenza crescente di alunni con cittadinanza storia della religione cattolica, infatti, svolge un non italiana nelle scuole, se da un lato fa sorgere ruolo costruttivo per la convivenza civile perché sempre nuove e complesse problematiche, costi- permette di cogliere aspetti importanti dell’iden- tuisce un elemento di verifica di quella che resta tità culturale di ognuno, favorendo le relazioni una delle funzioni cruciali della scuola. Ogni in- tra persone di diverse fedi e provenienze. L’Irc – tervento educativo si fonda sull’essenziale digni- conclude don Saottini – “è una straordinaria op- tà di ogni essere umano, che precede ogni altra portunità in una società plurale e in una scuola caratteristica e condizione. che vuole educare al rispetto di ciascuno e alla “A scuola nessuno è straniero”, titolava il Rap- valorizzazione di tutti”. ■ porto 2016 sulla scuola cattolica in Italia, perché *Direttore Ufficio Scuola della Cei 1 6 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2019
1 IMMIGRATI 1 Perché “non si tratta solo di migranti” Il Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes Simone M. Varisco P ubblicato per la prima volta nel 1991, nel strumento di studio frutto di un pensiero all’a- tempo – come è comprensibile – il Dossier vanguardia pressoché unico nel panorama della Statistico Immigrazione, dal 2013 Rapporto ricerca del tempo e attento ad una realtà che al- Immigrazione Caritas e Migrantes, è cambiato nel- lora si va delineando come nuova. lo stile. Una scelta quasi obbligata se in 28 anni Molto è cambiato in quasi 30 anni. Innanzitut- a mutare è stato, a più riprese, lo stesso contesto to nei caratteri della stessa dinamica migratoria, che il Rapporto è chiamato ad abitare. Nato dalla che allora in molti – e taluni ancora oggi – iden- volontà di conferire una corretta misura anche tificano come un’emergenza transitoria, ma che in termini quantitativi e qualitativi al fenome- nei decenni è andata delineandosi in maniera no migratorio, all’inizio degli anni Novanta il sempre più evidente come storica e strutturale. Dossier Statistico Immigrazione si offre come uno Anche da qui, la moltiplicazione degli organi- 7-8 luglio-agosto 2019 1 migrantiPRESS 1 7 1
1 IMMIGRATI 1 molte ragioni di sofferenza quanto gli inattesi motivi di speranza. La XXVIII edizione del Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes, per la prima volta costrui- ta attorno al Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, in virtù della nuova collocazione temporale al prossimo 29 settembre, intende farsi strumento di questa visione. Che “non si tratta solo di migranti” – ma anche, e prima di tutto, di persone migran- ti – non è soltanto il Santo Padre a ricordarce- lo, ma la stessa realtà. La falsa contrapposizione fra italiani e non, insieme all’artificiosa guerra fra poveri che trova facile alimento, si scontrano con uno scenario che, non soltanto in Italia, ci racconta di discriminazioni comuni fra italiani e stranieri, difficoltà condivise e sofferenze ge- melle. Prospettiva che uno sguardo che si esten- de alle periferie esistenziali che popolano i no- stri mondi non può continuare ad ignorare. ■ smi e dei relativi strumenti di ricerca che oggi si occupano in modi differenti di immigrazio- ne straniera in Italia. La partita, quindi, non si gioca più soltanto nell’esposizione dei numeri delle migrazioni, che pure rimane fondamenta- le per dare – e sempre più spesso per restituire – verità alla realtà dei fatti, bensì nella lettura che di questi numeri e dell’intero fenomeno migra- torio si offre ad operatori sociali e pastorali, stu- diosi e semplici lettori. Fedele alla propria tradizione, il Rapporto Immi- grazione Caritas e Migrantes è chiamato oggi ad affrontare la nuova sfida che caratterizza il no- stro tempo, profondamente segnato dalla divi- sione – altresì all’interno della comunità cristia- na – anche e soprattutto attorno al tema delle migrazioni. Mentre buona parte dell’Italia e del cosiddetto Occidente guarda con malcelata osti- lità ai flussi migratori, infatti, la Chiesa, libera da facili allarmismi ed utopie, vi scorge tanto le 1 8 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2019
1 IMMIGRATI 1 Apertura al “nuovo” Giovani e migrazioni Don Michele Falabretti* A lcuni anni fa (era il 2014) andammo a Genova a fare il convegno nazionale di pastorale giovanile. Visitammo il Museo delle Migrazioni, sezione particolarissima e stra- ordinaria del Galata – Museo del mare. Voleva- mo far fare agli educatori un’esperienza legata a un territorio come il porto di Genova e nello stesso tempo farli lavorare su una dimensione esistenziale. Noi pensiamo sempre al fenome- no migratorio, come a un tema di forte impat- to sociale e culturale legato a questo tempo. In realtà la migrazione ha una forte connotazio- ne esistenziale: la giovinezza, per definizione, è la “migrazione” dall’infanzia a un’età che rap- presenta un ambiente completamente diverso. Chiesa Diventare grandi è un po’ come migrare da un 7-8 luglio-agosto 2019 1 migrantiPRESS 1 9 1
1 IMMIGRATI 1 paese a un altro, vivendone tutte le fatiche e le diventare normalità. Questo presuppone un’e- opportunità. ducazione alla vita di fede che non è fatta sol- I bambini e i giovani, per questo, non hanno tanto di pii esercizi e pratiche di preghiera che difficoltà a incontrare la novità che viene attra- separano costantemente la vita spirituale dal re- verso l’incontro con l’altro, anche se – venendo sto. Si tratta di mettere accanto a queste dimen- da lontano – immediatamente può essere per- sioni anche momenti ed esercizi di consapevo- cepito come “diverso”. La loro disponibilità a lezza perché l’incontro con l’altro – istintivo in incontrare il nuovo che la vita propone è qua- chi come i giovani va alla scoperta del mondo si istintiva. – divenga un caposaldo della propria umanità. Trasformare questo “istinto” in una mentalità, Perché di questo si tratta: la relazione è ciò che in atteggiamenti e gesti; insomma trasformare connota l’umano e nello specifico l’umano cri- ciò che nella giovinezza è normale nella norma- stiano. Abilitare le persone a tessere relazioni lità del vivere comune è la sfida più interessante. lungo tutto l’arco della vita e non soltanto quan- Per questo sarebbe importante, anzitutto, racco- do a vent’anni si vive il sabato sera, significa in- gliere questa disponibilità del mondo giovani- travvedere il bisogno di un’umanità nuova. E le senza sorridere troppo: se non viene interio- non fermarsi al lamento perché questa umani- rizzata, le fragilità umane ci metteranno poco tà ancora non è compiuta diffusamente: Gesù ce a trasformarsi in chiusure di mentalità e persi- ne ha mostrato l’immagine e il modello. Ma il no in atteggiamenti discriminatori, quando non lungo tentativo di rendere presente quella uma- razzisti. Non si tratta di avvicinare le persone (i nità, sembra aver bisogno di fare ancora tanta giovani frequentano ambienti che li portano a strada. Anche fra i cristiani che non dimentica- incontrare quotidianamente etnie diverse in no di prendersi cura dei loro figli. ■ grande quantità: università, locali, attività spor- tive…). Si tratta piuttosto di coltivare un pen- *Direttore Ufficio per la pastorale giovanile della Cei siero a cui fare attenzione perché cresca fino a 1 10 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2019
MARCHE ANCONA MACERATA Presenza www.emmausonline.it ASCOLI PICENO PESARO/FANO/URBINO La Vita Picena Il Nuovo Amico CAMERINO SAN BENEDETTO DEL TRONTO L’Appennino Camerte L’Ancora FABRIANO SENIGALLIA L’Azione La Voce Misena FERMO www.lavocedellemarche.it JESI Voce della Vallesina LUCERA/TROIA Sentieri-Incontri e Dialoghi 183 testate 800mila copie
1 IMMIGRATI 1 Liberi di partire, liberi di restare Un primo bilancio della campagna Cei Stefania Careddu S ettantasette progetti, 13 Paesi, 45 diocesi bilità concrete, di sogni che si avverano attra- italiane coinvolte, 23 milioni di euro stan- verso la Campagna “Liberi di partire, liberi di ziati. Sono i numeri che raccontano l’im- restare”, che ha messo a disposizione 30 mi- pegno della Chiesa Italiana per l’accoglienza e lioni di euro derivanti dai fondi dell’8 per mil- l’integrazione di quanti sono costretti a fuggi- le per finanziare attività a favore dei migran- re dalla propria terra come pure di quelli che ti, specialmente dei bambini e delle donne. si trovano nei Paesi di origine e di transito. Ci- Lanciata due anni fa, l’iniziativa straordinaria fre che parlano di dignità restituita, di possi- della Cei rappresenta un segno, ma anche una 1 12 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2019
1 IMMIGRATI 1 Lievito di speranza A Catania la strada dell’integrazione pas- sa davvero attraverso rosette, focacce, bi- scotti e dolcetti di pasta di mandorle. Con i fondi della Campagna Cei “Liberi di parti- risposta concreta al fenomeno migratorio, nella re, liberi di restare”, le suore Serve della Di- direzione suggerita dai quattro verbi indicati da vina Provvidenza hanno avviato il progetto “Lievito di speranza” per favorire l’inclu- Papa Francesco: accogliere, proteggere, promuo- sione sociale e lavorativa di ragazze vitti- vere e integrare. Per questo, agisce su due pia- me della tratta. Grazie a questa iniziativa, ni paralleli: quello della sensibilizzazione della venti giovani straniere possono frequenta- popolazione sul tema e quello della realizzazio- re il laboratorio di pane e la scuola di ita- ne di interventi negli ambiti dell’educazione e liano. “Si va sempre crescendo e miglioran- dell’informazione, della sanità, della promo- do: le ragazze imparano la nostra lingua, si esprimono e questo le aiuta ad integrarsi”, zione di opportunità lavorative nei Paesi di par- racconta la referente, suor Rosalia Caserta, tenza, di transito e di accoglienza dei flussi sottolineando che “il settore alimentare è migratori. Il tutto perché possa crescere la consa- davvero una strada bella di inclusione”. Nel pevolezza delle storie dei migranti, si sperimenti laboratorio vengono lavorate tutte le fari- un percorso di accoglienza, tutela, promozione ne siciliane e si sta sperimentando la pro- e integrazione di quanti arrivano nel nostro Pa- duzione di prodotti per celiaci. Non solo: due o tre volte alla settimana, le ragazze ese, e, allo stesso tempo, non si dimentichi il di- preparano la merenda, dolce o salata, per ritto di ogni persona a vivere nella propria terra. i bimbi di alcune classi che hanno aderito Grazie alla Campagna, che viene portata avan- alla proposta “L’altra merenda”. “La gente ti dal Tavolo migrazioni composto dal Servizio prova e torna e questo – conclude la reli- Nazionale per gli interventi caritativi a favore giosa – è bello, oltre che importante”. 7-8 luglio-agosto 2019 1 migrantiPRESS 1 13 1
1 IMMIGRATI 1 del Terzo Mondo, Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Missio e Apostolato del mare, è stato L’incontro possibile avviare 12 progetti nei Paesi di parten- za come Mali, Nigeria, Costa d’Avorio, Senegal, con la “mamma” Gambia, Guinea per un totale di 8.166.000 euro Quando parla della sua tutrice, di colei e 6 interventi (per uno stanziamento 3.884.600 che lo ha seguito fin dal suo arrivo in Ita- euro) in Niger, Tunisia, Algeria, Albania, Turchia lia, chiarisce che “è stata molto più che e Marocco, cioè nei Paesi di transito dei flussi un avvocato e molto più che un punto di migratori. In Italia invece sono 14 le iniziati- riferimento”. “Per me è come una ma- ve promosse da associazioni, istituti religiosi e dre”, dice con una semplicità disarmante. cooperative alle quali si affiancano le 45 mes- La mamma, quella biologica, è rimasta in Senegal, insieme a due figlie. È stata lei se in atto dalle diocesi, impegnate sia sul fronte a convincerlo ad andare via dal villaggio, operativo che su quello formativo. Creare e dif- ormai in balia di un gruppo di ribelli che fondere una nuova cultura personale e colletti- avevano già ucciso il padre. Così John (il va riguardo ai migranti, del resto, è uno degli nome è di fantasia, ndr) parte. Da solo. At- obiettivi della Campagna che si declina e si in- traversa il Mali, il Burkina e il Niger. Men- carna sui territori. Non a caso, il segretario del- tre è nel deserto, viene preso e portato in Libia, dove rimane per oltre un anno. Per la Cei, mons. Stefano Russo, ha invitato i vesco- cinque mesi viene tenuto in prigione, poi, vi a costituire anche localmente un Tavolo che, un giorno, viene costretto a salire su un sulla falsa riga di quanto accade a livello nazio- gommone”. Destinazione: Italia. Arriva a nale, metta in rete uffici e altre realtà per attuare Messina, diciassettenne. Qui incontra la una pastorale unitaria che promuova riflessioni sua “mamma” che lo aiuta anche a trovare e azioni, cammini educativi e gesti di solidarie- una famiglia dove stare. Si iscrive a scuola, ottiene il diploma di terza media e decide tà. Nella consapevolezza, come ha ribadito papa di frequentare le superiori. Il suo sogno è Francesco, che “la diversità culturale, religiosa e fare il mediatore culturale. sociale” costituisce “una ricchezza umana e non una minaccia”. ■ 1 14 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2019
1 IMMIGRATI 1 Reagire alla disumanità La testimonianza di Germano Garatto, della Rete Re-Agire, in prima linea nella formazione di operatori e volontari dell’accoglienza Lauro Paoletto* “Se li guardassimo negli occhi, molti di noi avrebbero compassione di loro” “L a disumanità sembra diventata un tratto e li aiutano ad alleggerire il peso dei traumi su- normale di questo nostro tempo. Il bloc- biti, traumi che spesso rischiano di tarpare loro co dei porti è per impedirci di guardare le ali e di togliere la vitalità a persone che hanno i volti dei migranti che arrivano dal mare. Se li visto cose talmente atroci che non sanno più ne- guardassimo negli occhi molti di noi avrebbe- anche come continuare a vivere. Formiamo figu- ro compassione di loro”. Parla in modo pacato re per l’accompagnamento psicologico e per la ma netto Germano Garatto, 72 anni, originario parte legale. Il progetto è finanziato con l’Otto di Vigonza (Pd), formatore da più di trent’anni per Mille della Chiesa Cattolica ed è riprodot- nel campo dell’immigrazione. Lo incontriamo to su tutto il territorio nazionale”. Garatto passa in occasione di un corso triveneto per operatori nove mesi dell’anno (da settembre a giugno) a legali e operatori che accompagnano i migran- Lampedusa. Il suo impegno con i migranti ini- ti ad affrontare i traumi subiti, corsi promossi zia a Genova dove alla fine degli anni ’80 col- nell’ambito della campagna Cei “Liberi di parti- labora ad avviare i primi servizi per l’immigra- re, liberi di restare”. “Si tratta di formare persone zione. Si è quindi occupato per parecchi anni di – spiega Garatto – che stanno vicini ai migranti formazione degli operatori e di coordinamento 7-8 luglio-agosto 2019 1 migrantiPRESS 1 15 1
1 IMMIGRATI 1 dei servizi Caritas del Nord Italia e formazione za dei mondi da cui provengono le persone che degli operatori in Caritas Italiana. Quando pen- passano da Lampedusa. Noi, spesso, abbiamo sava di poter raggiungere la figlia in Francia è una visione del migrante come di una persona stato chiamato a Lampedusa dalla Fondazione che non ha niente. Il progetto, che ha l’obietti- Migrantes nel febbraio 2012. vo di cercare di restituire dignità e quindi rispet- “Un anno prima nel 2011 – racconta – c’era sta- to alle persone che passano, fa scoprire innanzi- ta, con la primavera araba, l’uscita di massa dal- tutto che non sono persone senza niente, anche la Tunisia verso l’Italia di decine di migliaia di se non hanno niente in mano. Ogni anno sce- giovani. Lampedusa era il posto più vicino e lì si gliamo una nazionalità da cui provengono i mi- erano ammassati, tra febbraio e marzo, 10mila granti (quest’anno tocca al Senegal) e cerchia- ragazzi (Lampedusa ha 6mila abitanti ndr). Mi mo di conoscere il loro mondo anche grazie a chiesero, l’anno dopo, di aiutare a capire la rea- testimoni di quel Paese che sono in Italia da più zione straordinaria della popolazione, che inve- anni. Così si passa da un atteggiamento di com- ce di barricarsi in casa, aprì le porte, svuotò gli passione a un atteggiamento di ammirazione armadi, cucinò e distribuì pasti per più di due e di rispetto. Quello che si trasmette è la storia mesi. Alla domanda: “Cosa ci consigli di fare?”. della persona che viene. Risposi: “La cosa migliore da fare è aiutare i lam- pedusani a rimanere umani”. I giovani come reagiscono? Benissimo. Stiamo seminando nelle giovani ge- E Migrantes le chiese la disponibilità a dare una nerazioni, cercando di arrivare ai genitori che è mano e da lì cominciò la sua avventura… la sfida più difficile. Mi sono sentito chiamato in causa. È partito il primo progetto con la scuola. Ci sono mille ra- L’obiettivo è di diventare coscienti di quanto sta gazzi dalla scuola materna al liceo.È un progetto avvenendo. Un bisogno di tutti… che va avanti da cinque anni. Le nuove genera- Uno dei problemi, oggi, è il rifiuto ad essere zioni entrano in questa dinamica di conoscen- consapevoli. Questo è anche frutto di una po- 1 16 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2019
1 IMMIGRATI 1 litica di deformazione dell’informazione perse- guita metodicamente. Come si presenta oggi il fenomeno migratorio? In questi ultimi 12 anni è cambiato drammati- camente per la chiusura delle frontiere all’immi- grazione legale. In tutta Europa, non si dà più la possibilità di arrivare legalmente. Ci sarebbe bi- sogno di queste persone, visto il calo demogra- fico, ma i partiti hanno capito che cavalcando questo fenomeno possono prendere molti con- sensi. Per questo cavalcano il rischio, molto gra- ve, di disinformare dicendo che non abbiamo bisogno dei migranti. In Italia, in passato con la gestione dei flussi e delle sanatorie c’era un atteggiamento pragmatico anche da parte del- le Destre. Da tempo non è più così e in questo modo per chi arriva si creano, spesso, situazioni di schiavitù. Tutto questo è anche responsabili- tà delle politiche portate avanti quando era mi- nistro Minniti le cui scelte sono state sciagura- te, quasi disumane. Oggi siamo nella situazione che non sappiamo quanti sono i morti, le auto- rità non ci dicono più niente. Come valuta l’attuale politica di respingimento di chi cerca di arrivare nel nostro Paese? Mi chiedo perché la guardia costiera italiana non reagisca alla decisione disumana di non sal- vare queste persone, di lasciarle affogare o man- tenerle nell’inferno libico. La Guardia costiera italiana è di una umanità eccezionale e per que- sto credo che le decisioni che deve attuare le co- stino tantissimo. diversa dalla realtà e da quello che vogliono far- vi credere. Il problema principale è la Libia? La situazione in Libia è davvero infernale, le Quale è stata la risposta dei lampedusani all’e- testimonianze che raccogliamo da anni sono mergenza? strazianti, ma anche quella di chi cerca vie al- In passato Lampedusa non se l’è presa con i mi- ternative verso l’Algeria o il Marocco è molto pe- granti, anzi ha avuto pietà della situazione di- ricolosa. Un giornale tedesco ha calcolato che sperata in cui li hanno messi e gli abitanti han- sono 15mila le persone morte nel deserto. L’Al- no aperto, in modo stupefacente, le porte delle geria sta deportando nel deserto persone che loro case. I lampedusani che si danno da fare prende nel proprio territorio e le abbandona lì. dicono: “Fareste anche voi come noi: la prostra- zione in cui queste persone si trovano è tale che Come è oggi la situazione a Lampedusa? ti viene compassione”. ■ Continuano ad arrivare persone. Non è vero che gli sbarchi sono bloccati. La narrazione è molto *direttore de “La Voce dei Berici” 7-8 luglio-agosto 2019 1 migrantiPRESS 1 17 1
1 IMMIGRATI 1 Per il futuro della Nigeria La testimonianza di Jane Frances, studentessa di Rondine Jane Frances C oloro che migrano lo fanno per la soprav- risultato di nessuna vittoria, nessun guadagno. vivenza, per cercare una migliore qualità In Nigeria vivono oltre 250 gruppi etnici, ma i 3 della vita. Tuttavia, in questi casi, le inter- principali sono: Hausas, Yorubas e Igbos. ruzioni della vita sono inevitabili: l’interruzio- I miei nonni sono stati colpiti da questo conflit- ne dell’occupazione, l’alienazione, la privazio- to. Quando è iniziata la guerra in Biafra, han- ne. La disoccupazione ha un forte impatto sul no dovuto forzatamente abbandonare l’area, la- modo in cui le persone sperimentano la migra- sciando le loro attività, proprietà, risorse e, cosa zione. Immaginate cosa significhi questo in un peggiore di tutte, hanno perso i collegamenti tra Paese devastato dalla guerra. Mi chiamo Jane loro. È stato terrificante perché c’era il caos dap- Frances e vivevo in Africa prima di essere scel- pertutto, l’invasione nel territorio del Biafra, i ta per il percorso promosso da Rondine Citta- bombardamenti, i colpi di arma da fuoco da tut- della della Pace. Sono originaria della Nigeria e te le angolazioni; le case sono state incendiate, sono nata negli anni ’90. Prima che io nascessi, i mercati distrutti, le aziende bruciate, le vittime nel mio Paese c’è stata una guerra civile che è hanno assistito alla morte delle loro famiglie. iniziata nel 1967 e si è conclusa nel 1970 con il È stato un momento di confusione e distruzio- 1 18 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2019
1 IMMIGRATI 1 ne. Sono stati tre anni di spargimento di sangue Ho studiato business administration e so bene senza fine, di inedia perché il caos ha frenato che anche gli africani hanno le loro colpe, a par- l’aiuto umanitario dall’esterno. Il mio bisnonno tire dai leader corrotti, che non guidano, che non si è ammalato ed è morto nel campo profughi. si assicurano che il denaro destinato alle persone Nessun guadagno, nessuna vittoria. La dichiara- venga in realtà usato per costruire infrastrutture e zione di pace ha abolito lo stato del Biafra sol- anche istituzioni che possano aiutare le persone. lecitando le persone a vivere come una sola e Oggi la disoccupazione è ancora al vertice e nel unica Nigeria. Dopo questa dichiarazione, però, mio Paese è una delle cause principali delle mi- molti feriti sono rimasti senza cure adeguate, al- grazioni. Gli Stati hanno mezzi limitati per con- tri non avevano più una casa e alcune vittime trollare l’immigrazione e non è certo violando che avevano perso beni e proprietà sono state ri- i diritti umani (come quello di unificazione fa- sarcite dallo Stato con un centesimo. I miei non- miliare e la protezione dei richiedenti asilo, dei ni, dopo la grande perdita, hanno dovuto rimet- bambini e di altri gruppi vulnerabili) che si può tere insieme i pezzi della loro vita. ottenere questo risultato. La questione della mi- La guerra ha provocato cambiamenti non solo grazione non sarà mai risolta sollevando barrie- per la gente, ma anche per il Paese e il suo per- re, fomentando la paura degli altri o negando corso. Questa è la parte più oscura della storia assistenza a coloro che aspirano legittimamente della Nigeria. E cosa ci riserva il futuro? L’immi- a una vita migliore per sé stessi e le loro fami- grazione globale è aumentata notevolmente ne- glie. Ma questi non sono un limite: anzi rappre- gli ultimi dieci anni: quali fattori guidano l’im- sentano un’opportunità per uno sviluppo in- migrazione? Quali sono le principali sfide da tegrale del mio Paese e dell’Africa in generale. affrontare in futuro? Questo fenomeno può es- Ecco perché il progetto che voglio sviluppare nel sere completamente interrotto? L’efficacia delle mio percorso a Rondine si fonda sulla tutela dei politiche di immigrazione è stata ampiamente diritti umani, in particolare sui diritti dei bam- contestata. Nell’ultimo decennio, gli Stati hanno bini nelle comunità rurali della Nigeria, dove compiuto degli sforzi per regolamentare e limi- la violazione è predominante. Perché salvare i tare l’immigrazione ma hanno fallito. Oggi, que- bambini e difendere i loro diritti significa aiutar- sti fattori che spingono all’immigrazione non li a realizzare il loro potenziale, promuovere la sono altro che squilibri del mercato del lavoro, libertà individuale, potenziare (dare più sicurez- disuguaglianza nella ricchezza e conflitti politi- za e forza a questi bambini) e produrre uno svi- ci nei paesi di origine. Piuttosto che influenza- luppo importante della società anche attraverso re i volumi complessivi di afflusso, le politiche reti e partenariati internazionali che promuo- di immigrazione dovrebbero principalmente af- vano politiche per ampliare l’accesso ai servizi. frontare i modi in cui le persone emigrano, ad Come dice il proverbio: se c’è vita, c’è speranza. esempio attraverso un numero maggiore di mi- Ma è sicuramente un nostro dovere prenderce- grazioni familiari o mezzi di ingresso irregolari. ne cura. ■ 7-8 luglio-agosto 2019 1 migrantiPRESS 1 19 1
1 IMMIGRATI 1 L’immigrazione e il diritto d’asilo… …nelle politiche dell’Unione europea Alessandro Pertici I l celebre saggista austriaco del secolo scorso, programmi dei partiti e nelle preferenze degli Karl Kraus, dichiarò: «La libertà di pensiero ce elettori. l’abbiamo, adesso ci vorrebbe il pensiero». Bat- Negli ultimi anni, infatti, mentre i flussi migra- tuta di grande attualità. La nostra società sem- tori verso il Vecchio continente andavano con- bra essere in difficoltà in materia di pensiero, traendosi, la percezione del tema dell’immigra- soprattutto sulle questioni dell’immigrazione zione come emergenziale continuava a salire. e dell’asilo che attualmente occupano un posto Secondo i dati dell’Organizzazione internazio- centrale. Temi un tempo marginali, oggi divenu- nale per le migrazioni (Oim), gli arrivi che nel ti prioritari nelle dichiarazioni governative, nei 2015 avevano superato il milione di unità sono 1 20 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2019
1 IMMIGRATI 1 calati a 390.432 nel 2016 e a 186.768 nel 2017, fino a fermarsi nel 2018 a quota 144.166. Ep- pure, ha rilevato l’ultimo sondaggio “Eurobaro- metro” sul Parlamento europeo, l’immigrazio- ne – che nel 2015 era seconda (47%) nella scala delle priorità dei cittadini dell’Unione euro- pea, dietro la disoccupazione (49%) – ora è in cima all’agenda (50%). L’ondata migratoria del 2015, che allora eviden- ziò tutti i limiti del sistema di accoglienza co- munitario, oggi si riverbera anche sulle carenze diffuse in tema di integrazione. La legislatura europea conclusa In questo quadro sommariamente accennato, il tema dell’immigrazione durante la legislazione da poco terminata è stata caratterizzata da cam- bi di rotta, riforme non andate a buon fine e, più in generale, da una gestione emergenziale del dossier immigrazione, orfana di soluzioni strut- turali. E questo vale sia per il tema del soccorso in mare, sia per quello dell’accoglienza. Sul primo fronte, l’operazione Mare Nostrum, si è rifiutato e sono emerse in tal modo le conse- missione di salvataggio a guida italiana creata guenze dell’assenza di una soluzione condivisa in seguito al naufragio di Lampedusa del 3 otto- in materia di accoglienza. bre 2013, venne chiusa sei mesi dopo le elezioni Su questo secondo fronte, nel tentativo di ridur- europee del 2014. Un errore, riconobbe il presi- re la pressione sui Paesi del Sud Europa, nel set- dente della Commissione europea Jean-Claude tembre del 2015 il Consiglio Giustizia e Affari Juncker nell’aprile del 2015, quando l’erede di Interni aveva approvato, su proposta della Com- Mare Nostrum, Triton, aveva già mostrato i pro- missione, un piano che prevedeva la relocation pri limiti: l’operazione gestita da Frontex aveva di 160 mila richiedenti asilo dall’Italia e dalla come mandato il controllo delle frontiere e non Grecia in altri Stati membri, entro due anni e se- il salvataggio, oltre a un raggio d’azione (si fer- condo un sistema di quote obbligatorie. Al 31 mava a 30 miglia dalle coste italiane) e un parco maggio 2018 le persone ricollocate erano solo mezzi inadeguati che le valsero critiche dal Con- 34.689: 12.690 dall’Italia e 21.999 dalla Grecia. siglio d’Europa e dall’Unhcr, l’agenzia Onu per Un insuccesso, frutto anche del rifiuto da parte i rifugiati. di alcuni Paesi, in primis Ungheria e Polonia, Nell’aprile del 2015 fu avviata l’Operazione di partecipare al programma. L’istituzione delle Sophia, a guida Ue e con un mandato milita- quote nacque dalla necessità di superare il prin- re, ovvero neutralizzare la tratta di migranti nel cipio, fissato dal Regolamento di Dublino, se- Mediterraneo. Oggi Sophia è un’operazione di- condo cui lo Stato chiamato a esaminare una mezzata, perché i Paesi membri dell’Unione domanda di asilo o riconoscimento dello status non sono d’accordo su chi si debba fare carico di rifugiato è quello di primo ingresso. Ovve- dei migranti che le navi della missione hanno ro, quasi esclusivamente Italia, Grecia e Spagna. l’obbligo – sancito dalla legge del mare che vale Anche per questo, il Regolamento di Dublino per tutte le imbarcazioni – di salvare. Il piano è stato a lungo al centro di tentativi di modi- operativo prevedeva, anche considerando le di- fica puntualmente falliti. E divenuti l’emblema mensioni della piccola Malta, che venissero fatti dell’incapacità europea di affrontare in maniera sbarcare tutti in Italia. L’attuale Governo italiano compatta il tema dell’immigrazione. 7-8 luglio-agosto 2019 1 migrantiPRESS 1 21 1
1 IMMIGRATI 1 Austria, Germania, Danimarca, Francia, Norve- Immigrati gia e Svezia in nome dell’autodifesa da presun- te minacce alla pubblica sicurezza o dai flussi migratori in arrivo da altri Stati Ue. Se dunque Alla fine del 2018 i cittadini stranieri rego- larmente residenti in Italia ammontavano il Sud Europa è stato lasciato troppo solo a ge- a circa 5 milioni. Accanto alla considera- stire i flussi migratori la responsabilità non è zione delle innegabili criticità – dalla po- solo della Ue, bensì anche dei suoi Stati mem- vertà all’accesso ai servizi sanitari, fino ai bri. In tal modo, il primato dell’interesse nazio- nodi irrisolti dell’istruzione e del lavoro – nale su quello europeo, alla base delle divisioni la Fondazione Migrantes promuove una sperimentate finora, rischia di intaccare anche i cultura dell’incontro fecondo tra le diversi- tà, valorizzando la convivenza fra tutti gli prossimi anni di politiche comunitarie sull’im- uomini e le donne che credono nel valore migrazione. Sempre più tese a esternalizzare le della vita, nella dignità di ogni persona e frontiere, piuttosto che a trovare una soluzione nella solidarietà umana. Rivolgendosi alla strutturale tra i 27 Paesi membri. comunità civile, anche ed anzitutto alla sua componente cristiana, intende rafforzare le ragioni e gli strumenti di una convivenza fruttuosa e pacifica, all’interno di una cul- … e quella futura tura della legalità e in un clima di rispetto Nella prossima legislatura, gli Stati dell’Unione dei diritti fondamentali della persona. Nell’ottica di una promozione umana real- europea si troveranno davanti a diverse possibili mente integrale, la Fondazione Migrantes strade per la gestione del dossier migratorio. La agisce anche per assicurare la cura pasto- principale dovrebbe condurre a una reale solu- rale specifica delle persone migranti resi- zione a livello comunitario e consiste nel cercare denti in Italia secondo le diverse lingue, di far funzionare una volta per tutte il meccani- culture, tradizioni e riti attraverso circa smo di relocation, anche alla luce di un Regola- 800 centri pastorali presenti nelle diverse diocesi italiane, 1.500 cappellani etnici e 16 mento di Dublino attualmente difficilmente ri- coordinatori che a livello nazionale si im- formabile. pegnano affinché l’assistenza religiosa ai Un’altra strada forse più percorribile potrebbe fedeli di origine straniera divenga sempre essere quella che porta a una sempre maggiore più parte della pastorale ordinaria di ogni esternalizzazione delle frontiere europee, sulla comunità cristiana. scia di quanto già fatto dalla Ue in Paesi come Libia e Niger. In sostanza, si tratta di istituire un filtro a monte del flusso migratorio, fuori dal suolo europeo e sulla base di accordi bilatera- Nel novembre del 2017 il Parlamento europeo approvò una riforma del testo che, tra le altre cose, andava a eliminare proprio il criterio del primo ingresso. Sette mesi dopo, nel giugno del 2018, quella riforma - rimodulata dalla presi- denza bulgara del Consiglio europeo, che pro- pose un compromesso senza l’obbligatorietà dei ricollocamenti - fu bocciata dai ministri dell’In- terno europei, incluso quello italiano contrario insieme con una decina di altri colleghi. In realtà dal 2014 a oggi la Commissione Ue ha tentato di venire incontro ai Paesi di primo in- gresso. Lo ha fatto con la proposta di riforma di Dublino, ma anche con il tentativo di ripristi- nare Schengen, il trattato di libera circolazione che è attualmente sospeso in via temporanea da 1 22 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2019
1 IMMIGRATI 1 li. Il progetto, caldeggiato dall’Italia e avanzato nel corso del Consiglio europeo del 28 giugno 2018, prevede la creazione in Africa di “piatta- forme regionali di sbarco” sotto il controllo di Ue e Onu. Qui, in quelli che l’Unione Africana ha equiparato a «centri di detenzione» de facto, i migranti salvati - o intercettati - nel Mediterra- neo verrebbero trasferiti in attesa che la loro do- manda d’asilo in Europa venga esaminata. Una soluzione possibile perché “esporterebbe il pro- blema” fuori dalla Ue, ma che porta con sé con- troindicazioni tanto per lo Stato in questione quanto per l’Unione stessa. Per quanto riguarda il Paese africano di turno, è stato segnalato il rischio concreto che si alimen- tino le tensioni tra governi e popolazione, desta- della guardia di frontiera e costiera, nota anche bilizzando realtà spesso fragili al loro interno. come Frontex). Quanto all’Ue, nonostante l’esternalizzazione Nel ventaglio delle soluzioni che si presentano delle frontiere sia una opzione sostenuta dai Pa- agli Stati membri potrebbe esserci anche una ter- esi fondatori e dal Gruppo di Visegrad, finora za via: il rafforzamento dei canali regolari, sulla l’impegno economico dei vari Stati per sostene- scia di quanto fatto dalla Germania, che attraver- re questa soluzione non s’è rivelato omogeneo. so la direttiva Blue Card cerca di attirare lavora- Germania e Italia hanno stanziato più soldi di tori di medio-alta qualifica. In questo caso l’osta- tutti mentre i Paesi dell’Est non hanno aderito. colo pare essere rappresentato dal fatto che l’Ue Che si vada verso un approccio volto più alla non è stata dotata degli strumenti per regolariz- dissuasione che alla gestione del flusso lo di- zare i flussi. La decisione finale, come testimonia mostra anche il citato rafforzamento della Eu- la proposta avanzata da Viktor Orbán e da Ma- ropean Border and Coast Guard, deciso a feb- cron di un Consiglio europeo ad hoc che si occu- braio scorso (si tratta dell’Agenzia europea pi di sicurezza interna, spetta ai singoli Stati. ■ 7-8 luglio-agosto 2019 1 migrantiPRESS 1 23 1
1 RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO 1 I report sul diritto d’asilo Pagine di carta contro la paura All’interno della co REPORT 2017 Giovanni Godio cificatamente la m IL DIRITTO tes, all’inizio del 20 dei richiedenti asil che cerca di “affer D’ASILO no che accompagn migrazioni”. Esso, d le e allarmando, c REPORT 2017 numerica più impo “preoccupare” che Se c’è un limite che ai numeri della que Rispondendo all’ap MINORI RIFUGIATI un volto alle storie, IL DIRITTO D’ASILO L gnati a cui si è ded VULNERABILI Le pagine qui pres a prima edizione, E SENZA VOCE sa con protagonist diventa imprescind verità alle situazio quella del 2017, ri- eventi diventati re IL DIRITTO positivamente, card azioni adottate dai portava in coperti- na Minori rifugiati vul- D’ASILO REPORT 2018 nerabili e senza voce. La seconda, nel 2018, Acco- ACCOGLIERE PROTEGGERE gliere, proteggere, promuo- PROMUOVERE vere, integrare. I titoli dei INTEGRARE report della fondazio- ne Migrantes specifica- € 20,00 ISBN 978-88-6244-578-8 mente dedicati al dirit- to d’asilo riprendono i Messaggi di papa Fran- si del diritto d’asilo in Europa». E cesco in occasione delle presenta nei dettagli due esperien- Giornate mondiali del ze innovative e riuscite: un’iniziati- migrante e del rifugiato va di “co-housing” di rifugiati nata per fare il punto sullo dall’occupazione di uno stabile in stato dell’accoglienza e disuso e una rete informale di ope- della protezione dei “migranti forzati” in Euro- ratori a favore dei richiedenti asilo che si sono vi- pa e in Italia, ma anche per raccontare esperien- sti respingere la loro domanda ma hanno ormai ze significative e avanzare proposte. un lavoro, o un datore disposto ad assumerli. I contributi, le analisi e le statistiche sono tutti L’edizione 2019 del rapporto della Migrantes curati da un gruppo di esperti a vario titolo (ri- uscirà a novembre. E ancora una volta si farà gui- cercatori, giuristi, operatori “sul campo”, antro- dare da tema del Messaggio di papa Bergoglio pologi, formatori e giornalisti). E, pur senza tec- per la Giornata del prossimo 29 settembre, Non nicismi, offrono l’opportunità di orientarsi nelle si tratta solo di migranti. Perché qui e oggi, nell’UE questioni più “calde” e attuali in tema d’asilo a dei nuovi sovranismi e delle frontiere esternaliz- tutti coloro che non si accontentano dell’infor- zate (in Libia, Marocco, Niger, Turchia, nei Bal- mazione mainstream e di un dibattito politico cani) e nell’Italia del decreto “immigrazione e troppo spesso semplificato, banalizzato ad usum sicurezza” che ha mutilato l’accoglienza dello di Twitter e umiliato in “dichiarazioni” precon- SPRAR e semi-azzerato la protezione umanita- fezionate per i Tg della sera. ria, non si tratta solo di persone in fuga dalla Il report 2018, tra l’altro, contiene un ampio guerra, dalla violenza e dalla persecuzione. Non focus sull’accoglienza dei rifugiati in famiglia. si tratta solo di profughi della miseria e del cam- Avanza quattro proposte «per superare la cri- biamento climatico. Ma anche della sfida che 1 24 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2019
1 RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO 1 tutti loro (come tutti gli abitanti delle “perife- Ecco, è in questo orizzonte che i rapporti sul di- rie esistenziali”) portano alla nostra umanità, al ritto d’asilo della Migrantes (editi dall’editrice volto che negli ultimi decenni abbiamo provato Tau) cercano di dare il loro contributo: pagine a darci come società democratica, come nazione di carta, dati e fatti, analisi e proposte come an- d’Europa e come Chiesa, al dovere di rispettare tidoti alla paura. ■ i nostri impegni internazionali (la Convenzione di Ginevra nella forma e nello spirito…), fino alle nostre paure, legittime o alimentate ad arte. «Di fronte alle cattiverie e alle brutture del no- stro tempo siamo tentati di abbandonare il no- stro sogno di libertà – osservava il Papa già nei mesi scorsi –. Questo ripiegamento su sé stessi, segno di sconfitta, accresce il nostro timore ver- so gli “altri”, gli sconosciuti, gli emarginati, i fo- restieri. E questo si nota particolarmente oggi, di fronte all’arrivo di migranti e rifugiati che bus- sano alla nostra porta in cerca di protezione, si- curezza e un futuro migliore; così spesso rinun- ciamo all’incontro con l’altro e alziamo barriere per difenderci. Siamo chiamati invece a superare la paura per aprirci all’incontro». Rifugiati e richiedenti asilo Le persone “sbarcate” sono state in questi anni sicuramente un fenomeno sovraesposto, che ha portato a costruire nell’opinione pub- blica una erronea percezione del fenomeno. Nel 2017 sono state 60.228, nel 2018 13.430 e nel 2019 sino a maggio, sono poco più di 1.600. Numeri che dovrebbero essere molto facilmente gestibili in un paese di circa 60 mi- lioni di abitanti. Le persone in accoglienza come richiedenti ne fatta dalla CEI erano circa 25.000 i posti di asilo in Italia a marzo 2019 risultavano essere accoglienza attivati all’interno di strutture in poco più di 118.000 (questo perché il tempo qualche modo collegate alla Chiesa) una por- che impieghiamo per riuscire a dare una ri- zione quindi non piccola della realtà italiana sposta alla loro domanda d’asilo è ancora in che ha offerto la possibilità a chi le ha portate Italia vicina all’anno e mezzo) parliamo quindi avanti di reali incontri e conoscenza reciproca. di circa 2 richiedenti asilo ogni mille abitanti, All’interno si trovano anche le accoglienze in non certo un’invasione. famiglia ed istituti religiosi sia di adulti, fa- Se poi andiamo agli esiti delle domande d’a- miglie e minori stranieri non accompagnati silo nel 2018 il 7% ha ottenuto lo status di che gli arrivi attraverso i corridoi umanitari di rifugiato, il 5% quello della protezione sussi- cui di nuovo la CEI assieme alla Comunità di diaria, il 21% quella umanitaria e il 59% ha Sant’Egidio e alle Chiese Evangeliche è uno ottenuto un diniego. dei promotori. L’esperienza sul “campo” in diverse diocesi, di La Fondazione Migrantes assieme a molti altri accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati va organismi ed enti in questo 2019 ha lanciato oltre l’emergenza, cercando di costruire per- e sostiene la campagna “Io accolgo”. Convinti corsi di integrazione e non solo di accoglien- come dice il Papa che in ballo non ci siano solo za, alla luce della diversa storia delle persone i richiedenti asilo, i rifugiati o i migranti ma la e delle famiglie, (rispetto all’ultima rilevazio- nostra stessa umanità. 7-8 luglio-agosto 2019 1 migrantiPRESS 1 25 1
Puoi anche leggere