COLTIVARE LA FEDE PER I NOSTRI FIGLI SIETE L'ADESSO DI DIO - UP Cazzago

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COLTIVARE LA FEDE PER I NOSTRI FIGLI SIETE L'ADESSO DI DIO - UP Cazzago
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editoriale don Elio           GMG a Panama   omelia del Vescovo
COLTIVARE                     SIETE          IN MEMORIA
LA FEDE PER                   L'ADESSO       DI MONS.
I NOSTRI FIGLI                DI DIO         OLMI

PERIODICO INFORMATIVO DELLA
PARROCCHIA DI PEDROCCA 2019

             26
COLTIVARE LA FEDE PER I NOSTRI FIGLI SIETE L'ADESSO DI DIO - UP Cazzago
NUMERO 26 / 2019

                                           9          Dal corteo dei Magi al              22          Adolescenti
                                                      Giovedì grasso:                                 Il sogno della perla
                                                      immagini e ringraziamenti
    PERIODICO INFORMATIVO DELLA                                                           23          La devozione a Maria
      PARROCCHIA DI PEDROCCA
                                           10         Presentazione del                               nel mese di maggio
           NUMERO 26 / 2019                           Grest 2019
                                                                                          24          Associazione ALCA
                In redazione:              11-12 Il viaggio apostolico del                25          Verbale del Consiglio
        don Elio, Piermario Inverardi.                Papa negli Emirati Arabi
              Costo copia 5 E                                                                         dell'Unità Pastorale

In copertina
                                           12-13 Omelia del vescovo
                                                                                          26-27 Il XIII°Congresso
                                                 POLITICA COME FORMA
Trinità - tempera su tavola, 1999                     PIÙ ALTA DI CARITÀ                              Mondiale delle Famiglie

                                           14 La GMG a Panama
3           Editoriale
                                           15-16 IN MEMORIA
                                                                                          Ultima di copertina
                                                                                          Il crocifisso della nostra parrocchia
            COLTIVARE LA SPERANZA
            PER I NOSTRI FIGLI                   DELVESCOVO OLMI

4           Gli autorevoli auguri di       17-18 LA PERFEZIONE
                                                 DELL'IMPERFEZIONE
            Buona Pasqua di Papa
            Francesco                      18         I 250 anni dalla
5-6         GRANDE E SANTA
                                                      consacrazione della
                                                      parrocchiale di Calino
            SETTIMANA

6           BIANCONERI                     19-20 "IlI GENITORI
                                                       tempo giusto"

            Le norme sulla dispersione                TORNANO A SCUOLA
            delle ceneri nel culto dei
            morti                          20         INIZIATIVE DI
                                                      UNITÀ PASTORALE
7           Programma della
                                           21         La messa giovani
            Settimana Santa
                                                      UNA STRADA
8           La catechesi del Papa
                                                      NEL DESERTO
            EDUCARE
            ALLA SPERANZA

                                           L’immagine di copertina del numero pa-
                                           squale dei nostri bollettini dell’Up è opera
           Numeri telefonici utili         di don Renato Laffranchi, sacerdote bre-
       Don Elio - Parroco di Pedrocca
                                           sciano deceduto da poco tempo. Il dipinto
      030/7730152- cell. 3474575103        porta il titolo di “Trinità”, si trova negli
       Don Giulio - Parroco di Cazzago     Stati Uniti alla ST. Louis University. Nella   Pasqua e arriva a compimento con la Pen-
                030/725014                 catalogazione data dall’autore è annovera-     tecoste. Il chiaro messaggio è in relazione
       Don Francesco coll. a Cazzago       to nella sezione “Dalla Bibbia” insieme ai     con questa affermazione: va bene la Qua-
                030/725365                 personaggi e avvenimenti che nel Vecchio       resima, e speriamo di esserci seriamente
      Don Andrea - Parroco di Bornato      Testamento appaiono come “figure” di           preparati alla Pasqua, tuttavia il tempo
                030/725227
                                           protagonisti e di eventi del Nuovo, insie-     della pienezza è quello pasquale. Non fac-
    Don Angelo - Collaboratore a Bornato
                                           me a immagini della Madre di Dio e di          ciamo diventare tempo di distrazioni vuo-
               030/6840877
                                           qualche santo cristiano ed è l’unico dipin-    te e banali legate più al ritorno della vita
        Don Paolo - Parroco di Calino
                                           to dedicato alla Trinità. Il dipinto esprime   nella natura che al nostro ritorno ad una
                030/725048
                                           idoneamente il tempo pasquale che ci ac-       vita sempre più spirituale, sempre più ani-
    Pronto soccorso Bornato 030/725211     cingiamo a vivere. Con la Pasqua inizia il     mata dallo Spirito del Signore. La Trinità
         Scuola Materna Pedrocca           più importante tempo liturgico, che non        di Laffranchi è questo stupendo insieme:
               030/7730055                 è la Quaresima, ma i cinquanta giorni del      la croce, la glorificazione del Figlio, Il Pa-
                                           Tempo pasquale, che inizia con la più so-      dre che lo ha donato e, insieme al Figlio,
     Farmacia Pedrocca 030/7704762
                                           lenne delle Veglie con l’annuncio della        hanno effuso lo Spirito. Vietato sbagliarsi.
     Comune di Cazzago 030/7750750

    Carabinieri di Cazzago 030/7254165
COLTIVARE LA FEDE PER I NOSTRI FIGLI SIETE L'ADESSO DI DIO - UP Cazzago
PERIODICO INFORMATIVO DELLA PARROCCHIA DI PEDROCCA            3

                                                                  di amare i vostri figli più di ogni altra cosa e, invece,
                                                                  state rubando loro il futuro”. Questo racconto si può

COLTIVARE                                                         però prestare anche ad un’altra interpretazione che
                                                                  parte dall’ammonimento di Gesù: «Quando verrà il
LA FEDE                                                           Figlio dell’Uomo troverà ancora la fede sulla terra?».

PER NOSTRI FIGLI                                                  I genitori sono stati chiamati da Dio a trasmettere ai
                                                                  figli, con il loro esempio e il loro impegno, ciò che a
Ho visto in questi giorni un video, uno di quelli che             loro volta hanno ricevuto dai propri genitori. Questo
passano sui cellulari, che mi ha suggerito alcune con-            è il bene più grande che chiunque possa dare.
siderazioni che vi voglio offrire in questo articolo.             Diceva un santo bresciano: «I vostri figli senza Dio
Un tale convoca prima un gruppo di genitori e poi i               non saranno mai ricchi, con Dio non saranno mai po-
loro figli. Mostra loro dei disegni che raffigurano la            veri». Una vita senza Cristo è come lasciare ai figli
loro città. A entrambi i gruppi, genitori prima e figli           solo pennarelli scuri, mettendoli nell’impossibilità di
dopo, chiede di colorarli, prendendo, da un recipiente            colorare la loro esistenza e darle un significato.
contenente pennarelli di diversi colori, un solo pen-             Come possiamo adempiere il nostro dovere verso le
narello. Poi chiede ai genitori di mostrare ai figli i loro       giovani generazioni? Dobbiamo aiutare i figli a essere
disegni e ai figli di mostrarli ai genitori. Balza subi-          fedeli ai loro impegni, anche quando questi compor-
to all’occhio che i genitori hanno usato colori caldi             tano qualche sacrificio, per noi come per loro. Dob-
e luminosi, mentre i figli hanno usato colori scuri e             biamo condividere con loro un cammino che ha come
spenti. «Perché – chiede l’animatore ai bambini – ave-            obiettivo quello di instaurare un legame affettivo, e
te scelto colori così scuri?». I bambini rispondono in            non solo formale, con il Signore Gesù. Se per noi Dio
coro: «Abbiamo usato quelli che c’erano». In effetti i            conta poco, è molto difficile che conti qualcosa per
loro genitori, forse in modo inconsapevole, avevano               loro. Nel libro “Il piccolo Principe”, al protagonista
scelto tutti i pennarelli colorati, lasciando ai figli solo       viene detto: «È il tempo che hai perduto per la tua
quelli meno brillanti. La morale del filmato era di fare          rosa che ha reso la tua Rosa così importante per te».
attenzione a salvaguardare il creato per non lasciare             Quanto tempo diamo noi al Signore nella Preghiera,
alle nuove generazioni un ambiente deturpato. Greta               nell’ascolto della sua Parola, nella partecipazione
Thumberg icona dell’ambientalismo ha scritto”Dite                 alla Messa? Che tempo dedichiamo alla vita comuni-
                                                                  taria? Al servizio? Nella lettera pastorale del nostro
                                                                  Vescovo, dal titolo programmatico: “Il bello del vive-
                                                                  re, la santità dei volti e i volti della santità” il Vescovo
                                                                  ci dice che dobbiamo saper riconoscere la bellezza e
                                                                  la bontà di Dio anche nel volto dei fratelli, «perché è lì
                                                                  dove vivi, a partire da ciò che sei e nelle persone che
                                                                  incontri che può fiorire il sole della Grazia».
                                                                  Il pericolo, la tentazione per ogni cristiano è quello
                                                                  di assimilarci al ‘così fan tutti’ e seguire la corrente,
                                                                  vivendo nel disimpegno e nella ricerca del puro inte-
                                                                  resse personale. Nel vangelo Gesù ci dice inoltre che
                                                                  «se il sale perde il suo sapere a null’altro serve se
                                                                  non ad essere gettato». Quest’anno i nostri catechisti
                                                                  hanno messo in chiesa un drappo che rappresenta il
                                                                  cammino della Quaresima, metafora della vita: dob-
                                                                  biamo lastricare il nostro cammino di buone opere
                                                                  per giungere allo splendore della Pasqua. Che sia
                                                                  questo un incentivo per tutti: se non si è praticanti,
                                                                  non si è veramente discepoli di Cristo.
                                                                  Buona Pasqua! Buon Cammino!
                                                                                                                     Don Elio
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4                                            NUMERO 26 / 2019

Auguri autorevoli
APRIAMOCI ALLA
NOVITÀ DI DIO
Buona Pasqua!
Cosa significa che Gesù è risorto?     cosa è la Pasqua: è l’esodo, il pas-
Significa che l’amore di Dio è più     saggio dall’uomo della schiavitù
forte del male e della stessa mor-     del peccato e dal male alla libertà
te. Cristo è morto e risorto una       dell’amore, del bene. Perché Dio è
volta per sempre e per tutti, ma       vita, solo vita, e la sua gloria siamo
la forza della Risurrezione, questo    noi,l’uomo vivente.
passaggio dalla schiavitù del male     Fratelli e sorelle, non chiudiamo-
alla liberta del bene, deve attuarsi   ci alle novità che Dio vuole porta-
in ogni tempo, negli spazi concreti    re nella nostra vita! Siamo spesso
della nostra esistenza, nella vita     stanchi, delusi,tristi,sentiamo il       re, non c’è peccato che non possa
di ogni giorno. Dal signore Risorto    peso dei nostri peccati,pensiamo di      perdonare se ci apriamo a Lui.
oggi imploriamo la grazia di non       non farcela.                             Soprattutto vorrei che giungesse
cedere all’orgoglio che alimenta la    Non chiudiamoci in noi stessi, non       a tutti i cuori, perché è li che Dio
violenza e le guerre, ma di mutare     perdiamo la fiducia, non rasse-          vuole seminare questa buona no-
l’odio in amore, la vendetta in per-   gniamoci mai: non ci sono situa-         tizia. Gesù è risorto, c’è speranza
dono, la guerra in pace. Ecco che      zioni che Dio non possa cambia-          per te non sei più sotto il dominio
                                                                                del peccato, del male! Ha vinto la
                                                                                morte, ha vinto la misericordia.
                                                                                Auguri di una santa Pasqua
                                                                                                     Papa Francesco

                                                                                   Che la tua voce di giardiniere
                                                                                 apra ogni mattina il mio orecchio
                                                                                         con la gioiosa notizia:
                                                                                    Và e dì ai miei fratelli che ho
                                                                                    vinto la morte, che la gioia è
                                                                                   donata a piene mani, che c’è
                                                                                   posto per tutti là dove si crea
                                                                                    un mondo nuovo, là dove la
                                                                                   terra, l’amore e la gioia non si
                                                                                  comprano né si vendono, dove il
                                                                                  vino e il pane si dividono senza
                                                                                  denaro e senza prezzo, là dove
                                                                                 tutti i miei fratelli si sentono come
                                                                                    prìncipi alla Tavola del Padre”

                                                                                             (Julia Esquivel)
Piero della Francesca - Resurrezione
1460 ca. Dipinto murale
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PERIODICO INFORMATIVO DELLA PARROCCHIA DI PEDROCCA            5

Osanna…. Crucifige… Alleluia
GRANDE E
SANTA SETTIMANA
L’inizio della Settimana Santa, con
la Domenica della Passione del Si-
gnore o delle Palme, segna il culmi-
ne della Quaresima e introduce nel
Mistero Pasquale della Passione,
Morte e Risurrezione di Gesù Cristo,
centro di tutto l’anno liturgico. Lo
scopo dell’anno liturgico è di nar-
rare, rivivere e celebrare la storia
della salvezza nei suoi momenti
ordinari e forti. Di particolare si-
gnificato è il caso della settimana
santa, che in Oriente è chiamata «la
grande settimana», in cui la liturgia
ripercorre gli ultimi giorni della vita
terrena del Cristo.
La Domenica della Palme com-              tenere in mano dei rami d'albero si-         intercorre tra l’amarezza e la gioia,
memora l’ingresso di Gesù a Ge-           gnificava allegria; si legge nel Libro       la notte e l’alba.
rusalemme: Gesù entra nella città         del Levitico: «Il primo giorno prende-        La liturgia considera questi tre gior-
a dorso di asino, per adempiere le        rete frutti degli alberi migliori, rami di   ni come un unico momento, un uni-
profezie, e una moltitudine di folla,     palma, rami con dense foglie e salici di     co grande giorno, che inizia il Giovedì
radunata nella città per celebrare la     torrente, e gioirete davanti al Signore,     santo con la messa vespertina "In
Pasqua ebraica, esce ad incontrarlo,      vostro Dio, per sette giorni» (Lv 23,40).    coena Domini" e si conclude con i Ve-
agitando rami di ulivo e di palma: la     Con questa intenzione, gli abitanti di       spri della Domenica di Risurrezione.
folla inneggia l’Osanna, pare ricono-     Gerusalemme e in particolar modo             «Il Giovedì Santo è il giorno in cui si
scere che Gesù, figlio di David, sta      i fanciulli, mostrarono gioia ed esul-       fa memoria dell’istituzione dell’Eu-
facendo il suo ingresso in città come     tanza per l'arrivo di Gesù fra le loro       caristia e del Sacerdozio ministeria-
Re. A ricordo di questo momento di        mura; ora anche la Chiesa va incon-          le. In mattinata, ciascuna comunità
entusiasmo da parte della folla, ven-     tro al suo Re e Signore, cantando l’O-       diocesana, radunata nella Chiesa
gono benedetti i rami di ulivo, secon-    sanna al vincitore della morte.              Cattedrale attorno al Vescovo, ce-
do un rito che veniva celebrato sin       Il fulcro di tutto l’anno liturgico è co-    lebra la Messa crismale, nella quale
dai primi secoli dalla Chiesa di Ge-      stituito dal Triduo Pasquale, costitui-      vengono benedetti il sacro Crisma,
rusalemme. Benedetti i rami di ulivo      to dai tre giorni per eccellenza di tut-     l’Olio dei catecumeni e l’Olio degli
si svolge una processione che ha lo       to l’anno liturgico, «i giorni che stanno    infermi.
scopo di rappresentare l'avvicinarsi      in mezzo fra il tempo e l’eternità», li      Nel pomeriggio del Giovedì Santo ini-
del Salvatore a Gerusalemme ed il         chiamava Romano Guardini. La loro            zia effettivamente il Triduo pasqua-
suo ingresso in quella città; seguen-     ripetitività annuale ha la funzione di       le, con la memoria dell’Ultima Cena,
do quanto riportato dal Vangelo, le       tenere vivo il ricordo e di alimentare       nella quale Gesù istituì il Memoriale
palme benedette vengono portate           la fede della Chiesa pellegrina verso        della sua Pasqua, dando compimen-
da tutti quelli che prendono parte a      la speranza eterna. Il rapporto tra il       to al rito pasquale ebraico. Pronun-
questa processione. Presso i Giudei,      primo giorno e l’ultimo è quello che         ciando la benedizione sul pane e sul
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vino, Egli anticipa il sacrificio della   sorge glorioso. Cristo luce dell’uma-
                                                                                        BIANCONERI
croce e manifesta l’intenzione di per-    nità disperde le tenebre del cuore e          di Piergiordano Cabra
petuare la sua presenza in mezzo          dello spirito ed illumina ogni uomo
ai discepoli: sotto le specie del pane    che viene nel mondo. Accanto al               La vita non è tutta bianca e positiva, né
e del vino, Egli si rende presente in     cero pasquale risuona nella Chiesa il         tutta nera e negativa, Per lo più è bianco-
                                                                                        nera. Così capita a noi esseri umani: per
modo reale col suo corpo donato           grande annuncio pasquale: Cristo è
                                                                                        lo più non siamo né solo bianco, né solo
e col suo sangue versato. Durante         veramente risorto, la morte non ha
                                                                                        nero, ma un grigio, un misto di luminosità
l’Ultima Cena, gli Apostoli vengono       più alcun potere su di Lui.                   e di oscurità. E quando si giunge al tra-
costituiti ministri di questo Sacra-      «La mattina di Pasqua, ripercorren-           guardo finale, coloro che sono tutta luce
mento di salvezza; ad essi Gesù lava      do le tappe vissute nel Triduo, il Can-       sono accolti nella Luce, mentre coloro che
i piedi, invitandoli ad amarsi gli uni    to della Sequenza, cioè un inno o una         sono tutta oscurità sono inghiottiti nella
                                                                                        tenebra. E la stragrande maggioranza di
gli altri come Lui li ha amati, dando     sorta di Salmo, farà udire solenne-
                                                                                        noi che non siamo né totalmente buoni
la vita per loro. Ripetendo questo        mente l’annuncio della Risurrezione;          né totalmente malvagi? Ci attende un
gesto nella Liturgia, anche noi siamo     e dice così: «Cristo, nostra speranza,        passaggio di purificazione necessario per
chiamati a testimoniare fattivamen-       è risorto e ci precede in Galilea». San       transitare dal grigiore alla Luce. Il col-
te l’amore del nostro Redentore.          Paolo riassume l’evento pasquale in           legamento tra l'aldilà e l'aldiquà non è
                                                                                        interrotto, le comunicazioni funzionano,
«Il Venerdì Santo è la giornata che fa    questa espressione: «Cristo, nostra
                                                                                        possiamo aiutarci, con scambi di doni e
memoria della passione, crocifissio-      Pasqua, è stato immolato» (1 Cor
                                                                                        di aiuti, specie se sappiamo che cosa si-
ne e morte di Gesù. In questo giorno      5,7), come l’agnello. È stato immo-           gnifichi appartenere a quel popolo che
la liturgia della Chiesa non prevede      lato. Pertanto - continua - «le cose          non conosce i confini tra il "già" e il "non
la celebrazione della Santa Messa,        vecchie sono passate e ne sono nate           ancora·: Non è anche per questo che dob-
ma l’assemblea cristiana si raccoglie     di nuove» (2 Cor 5,15). Rinate. E per         biamo essere grati a Cristo d'averci dona-
                                                                                        to la Sua Chiesa, nella quale vengono glo-
per meditare sul grande mistero del       questo, nel giorno di Pasqua dall’ini-
                                                                                        balizzati i mondi passati, quello presente
male e del peccato che opprimono          zio si battezzava la gente.                   e quelli futuri, per estrarre dal confuso
l’umanità, per ripercorrere, alla luce                           Simone Dalola          bianconero, nostro e dei nostri cari, lo
della Parola di Dio e aiutata da com-                                                   splendore della Sua Luce?
moventi gesti liturgici, le sofferen-
ze del Signore che espiano questo
male. «Il Sabato Santo è segnato da        IL CULTO DEI MORTI                          sere conservate di regola in un luogo
un profondo silenzio. Le Chiese sono       E LA DISPERSIONE                            sacro,cioè nel cimitero o se è il caso,
spoglie e non sono previste parti-         DELLE CENERI                                in una chiesa o in un’area apposita-
colari liturgie. Mentre attendono il                                                   mente dedicata a tal scopo dall’au-
grande evento della Risurrezione,          Per chi frequenta la comunità cristia-      torità ecclesiastica” Questo perché
i credenti perseverano con Maria           na, le indicazioni rispetto al culto dei    fin dai primi secoli i cristiani hanno
nell’attesa pregando e meditando.          morti non sono mutate. “Mediante            desiderato che i loro defunti fossero
Questo Sabato di silenzio, di medita-      la sepoltura dei corpi nei cimiteri la      oggetto della preghiera e del ricor-
zione, di perdono, di riconciliazione      tradizione cristiana, scrive la congre-     do di tutta la comunità cristiana. Le
sfocia nella Veglia Pasquale, che          gazione per la dottrina della fede,         loro tombe devono essere luoghi di
introduce la domenica più impor-           ha custodito la comunione tra vivi e        preghiera, di memoria e di riflessio-
tante della storia, la domenica del-       defunti e si è opposta alla tendenza        ne, dove tutti possono recarsi libe-
la Pasqua di Cristo. Veglia la Chiesa      a privatizzare l’evento della morte e       ramente senza chiedere ad alcuno il
accanto al nuovo fuoco benedetto e         il significato che esso ha per i cristia-   permesso per entrare. Quindi anche
medita la grande promessa, conte-          ni” La dispersioni delle ceneri non è       se le normative dello stato lo per-
nuta nell’Antico e nel Nuovo Testa-        ammessa ne la loro conservazione            mettono la dispersione delle ceneri
mento, della liberazione definitiva        in casa o in luogo privato. “Qualora        o la conservazione dell’urna in casa
dall’antica schiavitù del peccato e        per motivi legittimi venga fatta la         non è permessa dalla Chiesa.
della morte. Nel buio della notte          scelta della cremazione del cadave-         Chi lo fa va contro il pensiero della
viene acceso dal fuoco nuovo il cero       re, le ceneri del defunto devono es-        chiesa e della tradizione cristiana.
pasquale, simbolo di Cristo che ri-
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PERIODICO INFORMATIVO DELLA PARROCCHIA DI PEDROCCA                  7

  PROGRAMMA SETTIMANA SANTA 2019
  Domenica delle Palme
  14 Aprile
  ore 8�����������������������������S.Messa
  ore 10 �������������������������Presso l’oratorio Benedizione degli ulivi, segue
                      processione in chiesa e S.Messa
  lunedì
  15 Aprile
  ore 17���������������������������S.Messa
  ore 20,30�����������Confessioni Giovani e Adulti a Cazzago S.M,

  martedì
  16 Aprile
  ore 15	�����������������Confessioni ragazzi I.C.F.R.
  ore 17	�����������������S.Messa
  ore 20,30	�����Celebrazione Penitenziale per tutti a Pedrocca

  mercoledì
  17 Aprile
  ore 17	�����������������S.Messa
  ore 19 / 20 	����Confessioni adolescenti a Pedrocca

  TRIDUO PASQUALE
  Giovedì Santo
  18 Aprile
  ore 21	�����������������S.Messa nella Cena del Signore
                          con lavanda dei piedi ai bambini del Gr. Emmaus
                          segue Adorazione notturna fino alle ore 23

  Venerdì Santo, la chiesa è aperta tutto il giorno per l’Adorazione personale
  19 Aprile
  ore 7.30	������������Celebrazione della liturgia delle ore
  ore 10	����������������Preghiera dei fanciulli con i catechisti
  ore 15	����������������Liturgia della passione (con lettura della Passione e distribuzione dell’eucarestia)
  ore 21	����������������Via Crucis animata da adolescenti e giovani per via (S.Bernardo-Don Lussardi- Papa Giovanni-Chiesa)

  Sabato Santo, la chiesa è aperta tutto il giorno la preghiera personale
  20 Aprile
  ore 7.30	������������Celebrazione della liturgia delle ore
  ore 10	����������������Preghiera dei fanciulli con i catechisti
  ore 21	����������������Veglia e celebrazione della PASQUA

  Domenica di Pasqua
  21 Aprile
  ore 8	������������������S.Messa
  ore 10 �������������������������S.Messa Solenne

  Lunedì dell’Angelo: 8.30 messa
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Papa Francesco sulla Speranza cristiana                                  più grande affidata alla tua vita. E soprattutto, sogna! Non

EDUCARE                                                                  avere paura di sognare. Sogna! Sogna un mondo che ancora
                                                                         non si vede, ma che di certo arriverà. La speranza ci porta
ALLA SPERANZA                                                            a credere all’esistenza di una creazione che si estende fino
                                                                         al suo compimento definitivo, quando Dio sarà tutto in tutti.
La catechesi di oggi ha per tema: “educare alla speranza”.               Gli uomini capaci di immaginazione hanno regalato all’uomo
E per questo io la rivolgerò direttamente, con il “tu”,                  scoperte scientifiche e tecnologiche. Hanno solcato gli oce-
immaginando di parlare come educatore, come padre a un                   ani, hanno calcato terre che nessuno aveva calpestato mai.
giovane, o a qualsiasi persona aperta ad imparare.                       Gli uomini che hanno coltivato speranze sono anche quelli
Pensa, lì dove Dio ti ha seminato, spera! Sempre spera.                  che hanno vinto la schiavitù, e portato migliori condizioni di
                                                                         vita su questa terra. Pensate a questi uomini. Sii responsabi-
Non arrenderti alla notte: ricorda che il primo nemico da sot-           le di questo mondo e della vita di ogni uomo. Pensa che ogni
tomettere non è fuori di te: è dentro. Pertanto, non concede-            ingiustizia contro un povero è una ferita aperta, e sminuisce
re spazio ai pensieri amari, oscuri. Questo mondo è il primo             la tua stessa dignità. La vita non cessa con la tua esistenza,
miracolo che Dio ha fatto, e Dio ha messo nelle nostre mani              e in questo mondo verranno altre generazioni che succede-
la grazia di nuovi prodigi. Fede e speranza procedono insie-             ranno alla nostra, e tante altre ancora. E ogni giorno doman-
me. Credi all’esistenza delle verità più alte e più belle. Confida       da a Dio il dono del coraggio. Ricordati che Gesù ha vinto per
in Dio Creatore, nello Spirito Santo che muove tutto verso il            noi la paura. Lui ha vinto la paura! La nostra nemica più infida
bene, nell’abbraccio di Cristo che attende ogni uomo alla fine           non può nulla contro la fede. E quando ti troverai impaurito
della sua esistenza; credi, Lui ti aspetta. Il mondo cammina             davanti a qualche difficoltà della vita, ricordati che tu non vivi
grazie allo sguardo di tanti uomini che hanno aperto brecce,             solo per te stesso. Nel Battesimo la tua vita è già stata im-
che hanno costruito ponti, che hanno sognato e creduto; an-              mersa nel mistero della Trinità e tu appartieni a Gesù. E se un
che quando intorno a sé sentivano parole di derisione.                   giorno ti prendesse lo spavento, o tu pensassi che il male è
Non pensare mai che la lotta che conduci quaggiù sia del                 troppo grande per essere sfidato, pensa semplicemente che
tutto inutile. Alla fine dell’esistenza non ci aspetta il naufra-        Gesù vive in te. Ed è Lui che, attraverso di te, con la sua mi-
gio: in noi palpita un seme di assoluto. Dio non delude: se ha           tezza vuole sottomettere tutti i nemici dell’uomo: il peccato,
posto una speranza nei nostri cuori, non la vuole stroncare              l’odio, il crimine, la violenza; tutti nostri nemici. Abbi sempre
con continue frustrazioni. Tutto nasce per fiorire in un’eter-           il coraggio della verità, però ricordati: non sei superiore a
na primavera. Anche Dio ci ha fatto per fiorire. Ricordo quel            nessuno. Ricordati di questo: non sei superiore a nessuno.
dialogo, quando la quercia ha chiesto al mandorlo: “Parlami              Se tu fossi rimasto anche l’ultimo a credere nella verità, non
di Dio”. E il mandorlo fiorì. Ovunque tu sia, costruisci! Se sei         rifuggire per questo dalla compagnia degli uomini. Anche se
a terra, alzati! Non rimanere mai caduto, alzati, lasciati aiu-          tu vivessi nel silenzio di un eremo, porta nel cuore le soffe-
tare per essere in piedi. Se sei seduto, mettiti in cammino!             renze di ogni creatura. Sei cristiano; e nella preghiera tutto
Se la noia ti paralizza, scacciala con le opere di bene! Se ti           riconsegni a Dio. E coltiva ideali. Vivi per qualcosa che supe-
senti vuoto o demoralizzato, chiedi che lo Spirito Santo pos-            ra l’uomo. E se un giorno questi ideali ti dovessero chiedere
sa nuovamente riempire il tuo nulla. Opera la pace in mez-               un conto salato da pagare, non smettere mai di portarli nel
zo agli uomini, e non ascoltare la voce di chi sparge odio e             tuo cuore. La fedeltà ottiene tutto. Se sbagli, rialzati: nulla è
divisioni. Non ascoltare queste voci. Gli esseri umani, per              più umano che commettere errori. E quegli stessi errori non
quanto siano diversi gli uni dagli altri, sono stati creati per          devono diventare per te una prigione. Non essere ingabbiato
vivere insieme. Nei contrasti, pazienta: un giorno scoprirai             nei tuoi errori. Il Figlio di Dio è venuto non per i sani, ma per
che ognuno è depositario di un frammento di verità. Ama le               i malati: quindi è venuto anche per te. E se sbaglierai ancora
persone. Amale ad una ad una. Rispetta il cammino di tutti, li-          in futuro, non temere, rialzati! Sai perché? Perché Dio è tuo
neare o travagliato che sia, perché ognuno ha la sua storia da           amico. Se ti colpisce l’amarezza, credi fermamente in tutte le
raccontare. Anche ognuno di noi ha la propria storia da rac-             persone che ancora operano per il bene: nella loro umiltà c’è
contare. Ogni bambino che nasce è la promessa di una vita                il seme di un mondo nuovo. Frequenta le persone che hanno
che ancora una volta si dimostra più forte della morte. Ogni             custodito il cuore come quello di un bambino. Impara dalla
amore che sorge è una potenza di trasformazione che anela                meraviglia, coltiva lo stupore. Vivi, ama, sogna, credi. E, con
alla felicità. Gesù ci ha consegnato una luce che brilla nelle           la grazia Dio, non disperare mai.
COLTIVARE LA FEDE PER I NOSTRI FIGLI SIETE L'ADESSO DI DIO - UP Cazzago
PERIODICO INFORMATIVO DELLA PARROCCHIA DI PEDROCCA                 9

    Corteo dei magi.
    Anche quest’anno la gioia del S. Natale si è conclusa
    con la Festa dell’Epifania. In questa solennità grazie
    anche, alla collaborazione dei catechisti e del Gruppo
    Missionario, è stato riproposto il Corteo dei Magi.
    Ringraziamo tutte le persone che si sono rese
    disponibili e quelli che hanno collaborato per la buona
    riuscita della sacra rappresentazione.

                                                              Giovedi Grasso.
                                                              Questa Quaresima è stata interrotta, il Giovedì Grasso, dal
                                                              tradizionale Rogo della Vecchia. La novità e stata portata dal
                                                              processo fatto prima della condanna. La Vecchia rappresentava
                                                              le ‘lingue lunghe e le parolacce’ che si sono volute bandire dalla
                                                              comunità. Ci auguriamo che tutto ciò serva per una maggior
                                                              attenzione a ciò che si diffonde senza pensare alle conseguenze.
                                                              Ringraziamo per la collaborazione la Compagnia Teatrale
                                                              “Hensoter”, Gianni, il Gruppo Alpini e, ovviamente, la famiglia
                                                              Piccinelli che ci ha ospitato.
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                                                                     PAPÀ, NON
      GREST 2019
  Parrocchia San Francesco d’Assisi – Pedrocca
                                                                     P        NI
                                                                         RENDETE
                                                                         NOTA!

DOVE?                   Per i bambini dalla prima elementare alla prima
                     media frequentante. Inoltre, si accettano i bambini
                     dell’ultimo anno di asilo SOLO se fratelli più grandi
                                 frequentano anch’essi il Grest.

QUANDO? (Messa delle oreDa10domenica   30 Giugno
                            con consegna dei passagrest: obbligatoria),
                                        a venerdì 19 Luglio.

ORARIO?                                 Dalle 8.30 alle 18

                    190 € (tutto compreso) - possibilità di avere sconti
COSTO?                per chi ha più di un figlio partecipante al Grest;
                          - si accettano iscrizioni di almeno 2 settimane su 3.

                              Domenica 26 Maggio dopo la Messa delle 10
ISCRIZIONE                   (gradita partecipazione) versando un ACCONTO di 90 €

 RIUNIONE                           Martedì 25 Giugno ore 20.30
                                    sono invitati a partecipare tutti i genitori
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                                                                                          le si afferma «la comune vocazione
                                                                                          di tutti gli uomini e donne ad essere
I viaggi di Papa Francesco
                                                                                          fratelli in quanto figli e figlie di Dio,
AMARSI DA FRATELLI                                                                        condanniamo ogni forma di violen-
Viaggio Apostolico del Santo Padre negli Emirati Arabi (3 – 5 febbraio 2019)              za, specialmente quella rivestita di
                                                                                          motivazioni religiose, e ci impegnia-
Il Santo Padre Francesco ha com-            storia del dialogo tra Cristianesimo e       mo a diffondere nel mondo i valori
piuto un Viaggio Apostolico ad Abu          Islam e nell’impegno di promuovere           autentici e la pace. Questo documen-
Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, dal 3      la pace nel mondo sulla base della           to sarà studiato nelle scuole e nelle
al 5 febbraio 2019, per partecipare         fratellanza umana.»                          università di parecchi Paesi. Ma anche
"all’Incontro interreligioso internazio-    Per la prima volta un Papa si è reca-        io mi raccomando che voi lo leggiate,
nale sulla fratellanza umana" su invi-      to nella penisola arabica. E la Prov-        lo conosciate, perché dà tante spinte
to dello Sceicco locale e della Chiesa      videnza ha voluto che sia stato un           per andare avanti nel dialogo sulla
cattolica negli Emirati Arabi Uniti.        Papa di nome Francesco, 800 anni             fratellanza umana. In un’epoca come
La visita del Papa, che si è svolta         dopo la visita di san Francesco di           la nostra, in cui è forte la tentazione di
all’interno dell’Anno della Tolleran-       Assisi al sultano al-Malik al-Kamil.         vedere in atto uno scontro tra le civil-
za, manifesta la volontà di provare a       “Ho pensato spesso a san Francesco           tà cristiana e quella islamica, e anche
mettere da parte i fondamentalismi,         durante questo Viaggio: mi aiutava a         di considerare le religioni come fonti
e promuovere il valore unificante del-      tenere nel cuore il Vangelo, l’amore di      di conflitto, abbiamo voluto dare un
le religioni pur nelle loro diversità; lo
scopo della visita è anche compiere
un passo importante nel dialogo tra
musulmani e cristiani e contribuire
alla comprensione reciproca e alla
pacificazione nella regione del Medio
Oriente. Per la Santa Sede, gli Emirati
Arabi sono ponte importante fra Oc-
cidente e Oriente e fra tradizioni re-
ligiose diverse, come ha sottolineato
il card. Parolin, segretario di Stato,
all’arrivo nell’emirato: «Normalmen-
te, per andare ad Est, devi attraver-
sare un aeroporto negli Emirati Arabi
Uniti. È un ponte con l’Occidente, ed
è una terra che si caratterizza come
multiculturale, multietnica e multi-
religiosa. In questa realtà, la presen-     Gesù Cristo, mentre vivevo i vari mo-        ulteriore segno, chiaro e deciso, che
za oggi del Papa è, come lui stesso ha      menti della visita; nel mio cuore c’era      invece è possibile incontrarsi, è pos-
detto nel video messaggio in occasio-       il Vangelo di Cristo, la preghiera al Pa-    sibile rispettarsi e dialogare, e che,
ne del viaggio, quello di scrivere una      dre per tutti i suoi figli, specialmente     pur nella diversità delle culture e delle
nuova pagina nella storia delle rela-       per i più poveri, per le vittime delle in-   tradizioni, il mondo cristiano e quello
zioni tra le religioni, confermando in      giustizie, delle guerre, della miseria…;     islamico apprezzano e tutelano valori
particolare il concetto di fraternità.      la preghiera perché il dialogo tra il        comuni: la vita, la famiglia, il senso re-
Questa è l’aspettativa e la speranza».      Cristianesimo e l’Islam sia fattore de-      ligioso, l’onore per gli anziani, l’educa-
Il Pontefice nell’Udienza Generale di       cisivo per la pace nel mondo di oggi».       zione dei giovani, e altri ancora».
mercoledì 6 febbraio 2019 ha fatto          Oltre ai discorsi ufficiali ad Abu Dhabi     Oltre alla autorità civili e ai rappre-
un resoconto del viaggio apostoli-          il Papa e il Grande Imam di Al-Azhar         sentanti di molte comunità religiose,
co, definendolo come un evento che          hanno sottoscritto il Documento              il Pontefice ha incontrato anche la
«ha scritto una nuova pagina nella          sulla Fratellanza Umana, nel qua-            comunità cattolica locale, costitu-
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    ita quasi unicamente da persone              i miti» (Mt 5,5), spiegando che: «non               ha affermato che «il cristiano pro-
di paesi stranieri trasferiti negli Emi-         è beato chi aggredisce o sopraffà,                  muove la pace, a cominciare dalla co-
rati Arabi per questioni lavorative,             ma chi mantiene il comportamento                    munità in cui vive. Nel libro dell’Apoca-
oltre ai sacerdoti, ai religiosi e ai laici      di Gesù che ci ha salvato: mite anche               lisse, tra le comunità a cui Gesù stesso
che animano la presenza cristiana in             di fronte ai suoi accusatori». Il Papa              si rivolge, ce n’è una, quella di Filadel-
quella terra. Nello stadio di Abu Dhabi          ha citato San Francesco che ai suoi                 fia (nell'attuale Turchia occidentale),
il Papa ha celebrato la Santa Messa              frati «diede istruzioni su come recar-              che credo vi assomigli. È una Chiesa
per la Comunità Cattolica alla pre-              si presso i Saraceni e i non cristiani,             alla quale il Signore, diversamente
senza di quasi centomila cristiani, che          scrisse: «Che non facciano liti o dispu-            da quasi tutte le altre, non rimprove-
hanno viaggiato anche tutta la notte             te, ma siano soggetti ad ogni creatura              ra nulla. Essa, infatti, ha custodito la
per non mancare alla prima messa                 umana per amore di Dio e confessino                 parola di Gesù, senza rinnegare il suo
pubblica che sia mai stata concessa              di essere cristiani» (Regola non bolla-             nome, e ha perseverato, cioè è anda-
sul sacro suolo del Golfo. Nell’omelia           ta, XVI). Né liti né dispute – e questo             ta avanti, pur nelle difficoltà. E c’è un
il Pontefice ha commentato il bra-               vale anche per i preti – né liti né dispu-          aspetto importante: il nome Filadelfia
no evangelico delle Beatitudini, che             te: in quel tempo, mentre tanti parti-              significa amore tra i fratelli. L’amore
rappresentano «una mappa di vita:                vano rivestiti di pesanti armature, san             fraterno. Ecco, una Chiesa che perse-
non domandano azioni sovraumane,                 Francesco ricordò che il cristiano par-             vera nella parola di Gesù e nell’amore
ma di imitare Gesù nella vita di ogni            te armato solo della sua fede umile e               fraterno è gradita al Signore e porta
giorno. Invitano a tenere pulito il cuo-         del suo amore concreto. È importante                frutto. Chiedo per voi la grazia di cu-
re, a praticare la mitezza e la giustizia        la mitezza: se vivremo nel mondo al                 stodire la pace, l’unità, di prendervi
nonostante tutto, a essere misericor-            modo di Dio, diventeremo canali della               cura gli uni degli altri, con quella bella
diosi con tutti, a vivere l’afflizione uniti     sua presenza; altrimenti, non portere-              fraternità per cui non ci sono cristiani
a Dio». Il Santo Padre Francesco sì è            mo frutto». Spiegando la beatitudine:               di prima e di seconda classe».
soffermato sulla beatitudine «Beati              «Beati gli operatori di pace», il Papa                             A cura di Simone Dalola

Omelia del Vescovo Pierantonio Tremolada
POLITICA, FORMA
PIÙ ALTA DI CARITÀ
Basilica dei Santi Faustino e Giovita, 15 febbraio 2019

Siamo riuniti in un clima di festa per celebrare i nostri santi pa-
troni. La liturgia ci ricorda che essi sono anzitutto martiri di Cri-
sto, testimoni fino al sangue della loro fede in Gesù, redentore             mento da raccogliere: sulla moneta è stata impressa l’imma-
dell’umanità. Noi, tuttavia, li ricordiamo e li veneriamo anche              gine di Cesare, ma nell’uomo è impressa l’immagine di Dio. Se
come difensori della nostra città. Secondo la tradizione, infatti,           a Cesare si deve dunque la tassa in nome della sua autorità e
essi appaiono nel cielo di Brescia durante i giorni di un feroce             per il suo compito amministrativo, a Dio di deve la gratitudine
assedio, per scongiurare il massacro di una popolazione stre-                di esistere come esseri umani a immagine sua e il dovere di
mata. Viene alla mente la parola che Gesù pronunciò un gior-                 guardare ogni essere umano nella sua prospettiva, cooperan-
no, pensando al grande Cesare che governava l’intero mondo                   do al compimento della sua originaria vocazione. Tutto ciò che
allora conosciuto. Ai Giudei che gli chiedevano se era giusto                esiste è per gli uomini, tranne gli uomini stessi. Nessuno sarà
pagare il tributo all’imperatore romano, egli rispose: “Date a               mai padrone di un’altra persona umana e nessuno avrà mai il
Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. Gesù chie-           diritto di offenderne o comprometterne la dignità. Occorrerà
se in quella circostanza ai suoi interlocutori di portargli una              dunque che nella società qualcuno assuma questo compito,
moneta, sulla quale era impressa, appunto, l’effige di Cesare,               che lo ricordi e lo onori, che se ne faccia garante in modo auto-
cioè dell’imperatore romano regnante. Ecco allora l’insegna-                 revole. Ecco dunque chi sono i politici: gli architetti della convi-
PERIODICO INFORMATIVO DELLA PARROCCHIA DI PEDROCCA                     13

venza sociale, i costruttori della comunità civile, gli artefici del        sviluppa sull’esercizio pacato del confronto delle opinioni, nella
bene comune. E vorrei subito dire che il compito del governo                ricerca onesta della verità di cui nessuno è padrone. Infine, la
della società va considerato come il compito più alto e più de-             lungimiranza. L’arte del governare ha bisogno di progettualità.
licato in ambito sociale, ma anche come il più affascinante e               Non sarà mai un semplice navigare a vista, non potrà acconten-
appassionante. Da esso dipende in larga parte il vissuto di inte-           tarsi di scelte puramente tattiche, che procurino un consenso
re popolazioni. La politica va intesa come l’arte del governare,            immediato senza però dare solidità al vissuto in vista del futu-
che consente ad una pluralità di persone di sentirsi un popolo,             ro. La politica attua ciò che è possibile ma sempre nell’orizzonte
cioè una comunità solidale chiamata a condividere lo stesso                 più ampio del desiderabile, cioè nella tensione verso quel bene
destino e a costruire una vera civiltà. Perché questa è l’uma-              perfetto di cui è bene avere sempre coscienza.
nità: una comunità di comunità, un popolo di popoli, la grande              Abbiamo bisogni di uomini e donne di governo che sappiano
famiglia dei figli di Dio. Al momento attuale non è scontato                leggere quelli che il Concilio Vaticano II ha chiamato i segni dei
ritenere che siamo di fronte a una realtà importante e prezio-              tempi, che sappiano riconoscere le trasformazioni in atto e rac-
sa. Fa bene perciò a tutti riascoltare qui le parole di Giorgio La          coglierne le sfide. Oggi ci attendono infatti decisioni importanti
Pira, figura esemplare di politico animato da spirito cristiano.            e condivise sull’inizio e il fine vita, sul ruolo della scienza e della
Così egli si esprimeva: “Non si dica quella solita frase poco se-           tecnologia, sui fenomeni migratori e sull’intercultura, sull’in-
ria: la politica è una cosa brutta! No. L'impegno politico – cioè           fluenza dei social media, sui cambiamenti climatici, sul calo
l'impegno diretto alla costruzione cristianamente ispirata del-             delle nascite, sulle conseguenze della cresciuta aspettativa di
la società in tutti i suoi ordinamenti a cominciare dall'economi-           vita, sulle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro. Un’at-
co – è un impegno di umanità e di santità; è un impegno che                 tenzione privilegiata andrà conferita al rapporto tra politica ed
deve poter convogliare verso di sé gli sforzi di una vita tutta             economia, per impedire che quest’ultima si procuri un’indebita
tessuta di preghiera, di meditazione, di prudenza, di fortezza,             e pericolosa egemonia. Solo una forte e sana politica riuscirà
di giustizia e di carità”. Parole forti e di grande risonanza, a cui        a creare – come auspicato da papa Francesco - nuovi modelli
viene spontaneo affiancare quelle di san Paolo VI, la politica:             economici più inclusivi ed equi, non orientati al servizio di pochi,
“È la forma più alta della carità”. La politica va anzitutto amata.         ma al beneficio della gente e della società”.
Va riscattata da pregiudizi e contraffazioni ma anche difesa e              Quanto alla Chiesa, essa non intende “fare politica”, se questo
protetta. Governare una nazione, una città, un paese, dare alla             significa schierarsi a favore o contro specifiche formazioni po-
convivenza degli uomini la sua forma più bella per la felicità di           litiche. Essa vorrebbe piuttosto contribuire ad “educare alla po-
tutti è una vera e propria missione. Chi si impegna a compierla             litica”. Scriveva il cardinale Carlo Maria Martini – sarà anzitutto
merita il rispetto e la gratitudine di tutti, ma certo si assume            quello di “formare le coscienze, poi di accompagnare le perso-
anche una grave responsabilità, di cui è giusto avere coscienza.            ne nei momenti e nelle circostanze difficili, di garantire una pre-
La sapienza di sempre e la tradizione cristiana, in particolare,            parazione permanente che tenga conto del mutare delle cose
ci indicano alcune parole chiave che stanno alla base di un po-             e del presentarsi di nuovi problemi all’orizzonte dell’umanità,
litica degna di questo nome. Tra queste vorrei richiamarne tre:             di stimolare le energie intellettuali a operare e confrontarsi
l’onestà, la profondità e la lungimiranza. L’onestà anzitutto. Il           entro larghi orizzonti”. In una democrazia matura, la politica si
cancro della politica è la ricerca spregiudicata dell’interesse             esercita attraverso i partiti. Ma prima dei partiti c’è la società,
privato o di gruppo, cioè la corruzione. Chi accetta di svolgere            prima della aggregazioni politiche c’è la cittadinanza. Alla base
questa missione dovrà essere integro, prima nelle intenzioni e              di tutto c’è la comunità degli esseri umani e il bene comune. La
poi nelle azioni, dedito unicamente alla nobile causa del bene              vera politica considera i partiti strumenti necessari ma si inte-
comune. Don Luigi Sturzo così identificava alcune regole del                ressa prima di tutto del bene della comunità umana. Affidiamo
buon politico: onestà, sincerità, distacco dal denaro; non spre-            questo desiderio sincero e questo fermo proposito all’interces-
care i finanziamenti pubblici, non affidare incarichi a parenti,            sione dei nostri santi patroni. Essi che hanno difeso la città di
non promettere l’irrealizzabile, non credere di essere infallibili,         Brescia da un attacco crudele e insensato, ci aiutino a fare di
informarsi e studiare quando non si sa, discutere serenamente               questa stessa città, ma anche delle altre città e paesi sparsi
e obiettivamente Il buon esercizio della politica domanda poi               sul territorio bresciano, delle vere comunità coese, dinamiche e
profondità. Chi governa è chiamato a guadagnare uno sguar-                  solidali, anche attraverso l’opera generosa e sapiente di quanti
do attento e non superficiale, ad assumere un atteggiamento                 si dedicano alla missione del governo. Vegli su tutti noi la Ma-
umile di fronte alla complessità delle cose, a coltivare quella             dre di Dio, che nella nostra città amiamo invocare come Beata
saggezza che deriva dall’esperienza ma anche dall’esercizio                 Vergine delle Grazie. Ci stringa nel suo abbraccio materno e ci
naturale e costante della riflessione. La democrazia nasce e si             custodisca nella pace.
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GMG a Panama
SIETE
L'ADESSO
DI DIO
“Siamo in cammino: continuate a
camminare, continuate a vivere la fede
e a condividerla. Non dimenticatevi
che non siete il domani, non siete il
‘ frattanto’, ma l’adesso di Dio”.

Sono le ultime parole pronunciate da
Papa Francesco ai giovani prima di la-
sciare la terra panamense, al termine         anche nella Via Crucis, noi non siamo             Magnificat è il piano di Dio su tutta la
della Giornata Mondiale della Gioventù        nella cultura dell’incontro. Siamo nella          storia. Tutta la teologia dell’America
(Panama 22-27 gennaio 2019).                  cultura totale dello scarto e lo scarto           Latina è partita dal Magnificat. Maria
Circa settecentomila erano presenti           rende l’uomo non più un essere umano,             nel suo canto avverte che tutte queste
alla veglia e alla messa conclusiva sul       ma una cosa. È questa mentalità cor-              situazioni d’ingiustizia un giorno si ribal-
campo San Juan Pablo II. Tra loro anche       rente, iniqua e ingiusta, che forma gli           teranno. I giovani sono “un segno”, ma
i novecento ragazzi e ragazze dall’Italia,    scarti, gli emarginati di tutti i tipi. È bello   forse anche un sogno. Il Papa ha detto
accompagnati da centoventi sacerdoti e        vedere giovani senza frontiere, giovani           “Siamo qui per amare come Gesù ci ha
quattordici vescovi. Sono stati accolti in    di razze ed esperienze diverse, giovani           amato”: è forse questo il mandato della
questi giorni nelle famiglie panamensi,       di paesi più poveri e più ricchi. Tutti qui       GMG panamense ai giovani del mondo?
facendo un’esperienza di accoglienza e        per costruire insieme qualcosa di nuovo,          Bisogna ritornare a far sognare i giova-
generosità. “Vi chiedo – ha detto Papa        per diffondere una cultura dell’incontro,         ni. Non possiamo essere i controllori dei
Francesco salutandoli dal Campo San           la civiltà dell’amore. Per dire che l’altro       loro sogni. Devono sognare con intelli-
Juan Pablo II – di non lasciar raffredda-     non è qualcosa che si contrappone a               genza, con amore, con grazia. Dobbiamo
re ciò che avete vissuto in quei giorni.      me, un altro me stesso. Quando il sama-           essere i custodi dei loro sogni. Anche i
Ritornate alle vostre parrocchie e co-        ritano si riversò sull’uomo ferito, vide se       vecchi hanno i sogni e quando i vecchi e
munità, nelle vostre famiglie e dai vo-       stesso in quella persona. L’altro sono io         i giovani sognano insieme diventano la
stri amici e trasmettete questa espe-         in una condizione diversa. Se non si tor-         forza di Dio.
rienza, perché altri possano vibrare          na a questa concezione evangelica, noi                                     Riccardo Ferrari
con la forza e la gioia che avete in voi.     non potremo superare la cultura dello
Con Maria continuate a dire ‘sì’ al so-       scarto. Siamo a Panama, in un luogo
gno che Dio ha seminato in voi”.              dove si congiungono gli oceani che sono
Lasciamo al card. Gualtiero Bassetti,         le forze più grandi della natura e noi non
presidente dei vescovi italiani, alcune ri-   riusciamo a fare ponti, a congiungerci e
flessioni al termine della GMG.               a camminare insieme.
D: Il Papa ha chiesto ai giovani di           D: Come concretizzare il valore
essere maestri della cultura dell’in-         profetico emerso in questa Giorna-
contro. Quale contributo i giovani            ta panamense?
italiani possono “essere” con que-            R: Agendo esattamente come Maria
sta cultura nuova per l’Italia?               canta nel Magnificat. Il canto più im-
R: Penso che siano una grande risorsa.        portante di tutta la storia, non solo
Perché come veniva messo in evidenza          del popolo eletto, ma dell’umanità. Il
PERIODICO INFORMATIVO DELLA PARROCCHIA DI PEDROCCA        15

Omelia di mons. Pierantonio Tremolada
IN MEMORIA DI
DI MONS. VIGILIO MARIO OLMI
27 gennaio 2019

Nessuno di noi avrebbe mai im-
maginato di celebrare le esequie
del Vescovo Vigilio Mario in questo
giorno di festa, la festa di sant’An-
gela Merici, co-patrona della dioce-
si di Brescia. Nessuno avrebbe mai
pensato che si potesse in questa
occasione vestire per una liturgia
funebre gli abiti liturgici della so-
lennità e quindi mantenere il co-
lore bianco. È invece quel che sta
succedendo. Stiamo salutando
questo nostro amato fratello ve-
scovo mentre ricordiamo con tutto       Nel 1981, mentre è parroco-abate          suo Signore e il servizio che rende
il nostro popolo la grande figura       di Montichiari, viene nominato dal        grandi. Abbiamo ascoltato le paro-
di sant’Angela, così cara a questa      mio venerato predecessore, il ve-         le del profeta Osea. Sono le parole
città. Il Signore che guida con amo-    scovo Luigi Morstabilini, superiore       che il Signore Dio rivolge al suo po-
revole provvidenza la storia non        della Compagnia di S. Orsola, costi-      polo, tanto amato quanto volubile,
cessa mai di stupirci. Quelle che a     tuita da quelle figlie di s. Angela che   non sempre fedele alla sua alle-
noi paiono delle semplici seppur fe-    saranno a lui sempre carissime. Da        anza, cui tuttavia il Signore guarda
lici coincidenze sono in verità molto   quel momento egli accompagnerà            con amore appassionato, come uno
di più: sono circostanze che rispon-    con sapiente dedizione, sino alla         sposo guarda alla sua sposa: “Ecco
                                        fine della sua vita, il cammino di        – dice il Signore – io l’attirerò a me,
                                        quelle consacrate che Brescia chia-       la condurrò nel deserto e parlerò
                                        ma affettuosamente “le angeline”.         al suo cuore … Ti farò mia sposa
                                        Tra di esse vi è anche l’amata sorel-     per sempre, ti farò mia sposa nella
                                        la Petronilla, che gli starà a fianco     giustizia e nel diritto, nell’amore e
                                        per tutta la vita.                        nella benevolenza, ti farò mia spo-
                                        Mi sembra bello, mentre accom-            sa nella fedeltà e tu conoscerai il
                                        pagniamo il vescovo Vigilio Mario         Signore”.
dono ai suoi disegni di grazia, segni   all’incontro con il Signore, guardare     Sposa di Cristo, anche sant’Angela
della sua dolce benevolenza.            alla sua vita e al suo ministero apo-     ha accolto nel suo cuore la voce di
Il vescovo Vigilio Mario aveva per      stolico nella luce di sant’Angela, del    colui che la chiamava ad una vita di
sant’Angela Merici una devozione        suo carisma e della sua testimo-          totale consacrazione e si è lasciata
del tutto particolare, molto viva e     nianza. La liturgia che stiamo cele-      conquistare. La forza creativa del-
profonda. Era fermamente convin-        brando ci invita, attraverso la Paro-     lo Spirito santo l’ha condotta così a
to del suo singolare carisma ed era     la di Dio proclamata, a riconoscer-       immaginare una forma di servizio
felicissimo di poterla riconoscere      ne le caratteristiche in due aspetti      al prossimo del tutto nuova, uno
e venerare co-patrona di Brescia,       essenziali: la sponsalità dell’anima      stile di vita secondo il Vangelo che
insieme ai santi Faustino e Giovita.    che accoglie nell’intimo la voce del      dava alla consacrazione la for-
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    ma della vicinanza amorevole         cipare alle veglie funebri per i sa-      tenace. Ci eravamo abituato a ve-
alla gente, nei paesi, tra le case,      cerdoti defunti, nelle quali ripercor-    derlo puntualmente presente agli
nelle scuole, negli ospedali, per ac-    reva il cammino di vita di ognuno di      appuntamenti importanti della sua
compagnare, assistere, sostenere,        loro. “Ho avuto modo di incontrare        Chiesa, con la sua camminata len-
consolare. Una compagnia solle-          tanti bravi sacerdoti, attivi, silen-     ta, la voce ormai flebile, ma con il
cita e affettuosa, una cura per la       ziosi, senza tante pretese – ebbe a       volto sorridente, l’orecchio attento,
vita dettata dalla carità e costante-    dire più volte”. Considerava essen-       il cuore aperto. Presenza discreta e
mente vitalizzata dalla preghiera. È     ziale l’accompagnamento e la cura         fedele, profondamente rispettosa
questo il segreto della spiritualità     dei sacerdoti da parte del vescovo        e insieme attenta, lucida sino alla
di sant’Angela Merici.                   e tanto la raccomandava, “anche           fine e schietta nel suo comunicare,
La voce dello sposo ha parlato an-       se – precisava – sentirsi sostenuto       quando riteneva che una segnala-
che all’anima del vescovo Vigilio        dal proprio vescovo non significa         zione fosse necessaria per il bene
Mario. È stata, la sua, una chiamata     sentirsi appoggiato qualsiasi cosa        della Chiesa. Uomo di tradizione
che si è distesa nel corso dell’intera   si faccia”. Per quanto mi riguarda,       ma attento alla modernità, coltiva-
vita, a partire dal suo Battesimo, e     considero questa esortazione alla         va una forte sensibilità per il ruolo
che ne ha fatto prima un presbitero      costante vicinanza un appello pre-        del laicato e nutriva il desiderio di
e poi un vescovo di questa Chiesa        zioso anche per me, che accolgo           vedere maggiormente valorizzato
bresciana, cui egli ha dedicato l’in-    con viva riconoscenza.                    il contributo della donna nella vita
tera sua esistenza. Ordinato presbi-     Divenuto emerito della diocesi bre-       della Chiesa. Non si era fermato nel
tero nell’anno santo 1950, ha vissu-     sciana, il vescovo Vigilio Mario ama-     suo cammino di discernimento. Era
to l’esperienza della cura d’anime       va pensarsi – come lui stesso dice-       rimasto aperto all’azione sempre
sia come curato e che come parro-        va – un vecchio prete che aspetta         creativa dello Spirito dentro la no-
co. È stato educatore in seminario       la chiamata definitiva e intanto va       stra storia.
nei tempi che seguirono il                                                                       “Se uno vuole essere
Concilio Vaticano II, anni –                                                                     il primo sia l’ultimo di
diceva lui stesso – di vera                                                                      tutti e il servo di tutti”
conversione pastorale. Lo                                                                        – abbiamo sentito pro-
ispirava il desiderio sin-                                                                       clamare nella pagina
cero di comprendere con                                                                          del Vangelo di questa
l’intera Chiesa le vie dello                                                                     solenne liturgia. Il Si-
Spirito e i segni dei tempi.                                                                     gnore rivolge questa
Divenuto vescovo ausiliare                                                                       raccomandazione fer-
della Chiesa bresciana, po-                                                                      ma e accorata ai suoi
sto a fianco dei vescovi or-                                                                     discepoli, ancora trop-
dinari, si è fatto carico con                                                                    po preoccupati dei pri-
generosità di un ministero                                                                       mi posti. Un vescovo
che lo ha visto particolar-                                                                      ausiliare è per defini-
mente attento al presbiterio dioce-      dove lo porta il cuore, girando per       zione un vescovo che è di aiuto, che
sano. Ha molto amato i sacerdoti.        la diocesi per pregare insieme al         si affianca per servire a chi ha la
Li conosceva molto bene. Grazie ad       popolo di Dio e per cercare di semi-      responsabilità ultima nella guida
una memoria formidabile che lo ha        nare un po’ di gioia e di fiducia. “Fe-   di una Chiesa diocesana. Così ha
assistito sino agli ultimi momenti       licità – aggiungeva – è riconoscere       vissuto la sua vocazione il vescovo
della sua vita, ricordava con preci-     che il tanto o il poco che ci è rima-     Vigilio Mario, con umile autorevo-
sione tutti i percorsi di destinazio-    sto è un dono ricevuto. Serenità è        lezza e generosa costanza, a bene-
ne. Segno eloquente di questo af-        sapere che le cose fatte sono state       ficio di quella Chiesa di cui era figlio
fetto era la telefonata di auguri per    fatte bene, per il bene dell’umanità      e che ha amato con tutto se stesso.
il compleanno che ogni presbitero        e per la gloria del Signore”.             Il Signore gliene renda merito. Lo
bresciano sapeva di poter ricevere       Le sue energie si erano progressi-        ricompensi come egli solo sa fare.
il mattino del giorno anniversario,      vamente affievolite con il passar         E aiuti noi a raccogliere la preziosa
ma anche il suo desiderio di parte-      del tempo. La tempra era tuttavia         eredità della sua testimonianza.
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