Festa dell'Assunta - Sacro Monte di Varallo
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SPED. IN ABB. POST. ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 FILIALE DI VERCELLI Festa dell’Assunta Mensile a cura dell’amministrazione Vescovile del Santuario. Direttore Responsabile: Giuliano Temporelli. Con Approvazione Ecclesiastica. Autorizzazione Tribunale di Vercelli n° 45 del 30/01/1953.
SACRO MONTE DI VARALLO ORARIO FUNZIONI Cenni Storici FESTIVO - SS. Messe: ore 9,30 -11,30 - 16 (17 ora legale) Il Sacro Monte di Varallo è l’opera “Nova Jerusalem”, lo fece conoscere Rosario: ore 15,30 (16,30 ora legale) di due grandi uomini di Chiesa e di meglio ai suoi contemporanei. numerosi uomini d’arte capeggiati Tornatovi alla fine d’ottobre del FERIALE da Gaudenzio Ferrari. 1584 per attendere al bene della sua S. Messa: ore 16 (ore 17 ora legale) I due uomini di Chiesa sono: il anima, pensò di valorizzarlo con la Rosario: ore 16,30 (ora legale) beato Bernardino Caìmi, frate fran- costruzione di nuove cappelle che ore 15,30 (ora solare) cescano, e San Carlo Borromeo, ar- illustrassero in modo più completo civescovo di Milano. Fra Bernardino l’opera di Gesù. Caìmi attuò a Varallo l’idea che gli Valorizzò il progetto di riordino - Prima domenica di ogni mese ore 9,30 era maturata nell’animo durante la del Sacro Monte stilato nel 1567 dal- e nel Triduo in preparazione al sua dimora in Terra Santa. Volle fare l’Arch. Galeazzo Alessi e, adattandolo 1° novembre: delle costruzioni che ricordassero i al suo schema, volle che si riprendesse- Santa Messa per la «Compagnia “luoghi santi” della Palestina, cioè i ro i lavori. Si lavorò fino al 1765. della Buona Morte». luoghi che ricordano i momenti ca- In quel secolo e mezzo nuovi arti- - Ogni primo sabato del mese alle ore 16 ratteristici della permanenza di Gesù sti unirono il proprio nome a quello (ore 17 ora legale): sulla terra (Grotta di Betlemme, di Gaudenzio Ferrari: il Morazzone, Santa Messa per i benefattori vivi Casa di Nazareth, Cenacolo, Calva- il Tanzio, i Fiamminghini, i Donadei e defunti. rio, Santo Sepolcro). per la pittura; Giovanni d’Enrico e il Iniziò il suo lavoro nel 1486 e ne Tabacchetti per la statuaria, per cita- - Il 31 dicembre ore 16: curò l’attuazione finché visse (a tutto re solo i più noti. L’idea di San Carlo Santa Messa per ringraziare e il 1499), coadiuvato da Gaudenzio Borromeo e le realizzazioni che ne invocare la pace. Ferrari che ne continuò l’idea, abbel- seguirono fecero del Sacro Monte lendo con affreaschi e con statue al- di Varallo il prototipo di quegli altri Il servizio religioso è svolto dai Padri cune cappelle. San Carlo Borromeo Sacri Monti che sorsero nella zona Oblati della diocesi di Novara che apprezzò il lavoro già fatto dopo la durante il sec. XVII (Sacro Monte risiedono accanto al Santuario - sua visita al Sacro Monte nel 1578 e, d’Oropa, Sacro Monte di Crea, Sa- Tel 0163.51131 denominato felicemente quel luogo cro Monte di Locarno in Svizzera. N. 2 - Anno 95° Aprile - Maggio - Giugno 2019 Sped. in abb. post. Sommario Parola del Rettore p. Giuliano Temporelli Conosciamo il Sacro Monte Casimiro Debiaggi Viaggio sul lago Tanganika p. Oliviero Ferro Sulle orme si san Gaudenzio don Damiano Pomi Museo Biblioteca del Sacro Monte La Redazione Personaggi Valsesiani Gabriele Federici 200 anni dall’arrivo degli Oblati La Redazione Ricordo prof Frascotti G. O. c.c.p. 11467131 intestato a: INTAEGRA srl Santuario Sacro Monte Nuove Tecnologie Prodotti Integrati 13019 Varallo Sesia (VC) Sede Legale: Via Trieste, 36 con APPROV. ECCLESIALE. 20013 Magenta (MI) Orario continuato: 9:00 - 17:00 Aut. Tribunale di Vercelli N. 45 Cell. +39 328 6238732 Durante ora legale: 9:00 - 18:00 - Sabato e domenica: 9:00 - 19:00 del 30-1-1953 f.stoppa@intaegra.it 2 Aprile/Giugno • 2019
La parola del Rettore La Madonna e i suoi missionari Ricorrono quest’anno i 200 anni di Maria” prendessero finalmente della presenza degli Oblati della vita: la Congregazione oblatizia da diocesi di Novara al Sacro Mon- allora si sarebbe chiamata “Con- te di Varallo. Mentre ci avviamo gregazione degli Oblati dei Ss. alla festa dell’Assunta non possia- Gaudenzio e Carlo – Missionari di mo non richiamare la spiritualità Maria”. mariana che anima gli Oblati, so- Essere missionari di Maria signi- prattutto dopo che sono entrati fica far conoscere il grande dono a farvi parte i discepoli del servo che Gesù dalla Croce fece a ciascu- di Dio, don Silvio Gallotti (1881- no di noi: la Madre. Una Madre 1927), padre spirituale dei semi- che interviene nelle necessità come nari diocesani e grande devoto di alle nozze di Cana, con una precisa Maria. indicazione: “Fate tutto quello che Spinto dal desiderio di creare Gesù vi dirà”. Una Madre che sta una ‘famiglia’ sacerdotale che vi- accanto a noi nei momenti belli e vesse in vita comune e dal deside- difficili della vita. Lo stare accan- rio di realizzare i ‘voleri della Ma- to al Figlio che muore, e muore in donna’ in una ‘Societas Missiona- quel modo, è il segno più tangibile riorum Mariae, don Gallotti si della presenza amorevole di Maria consigliò con il vescovo di Novara, in tutto il nostro vivere. Mons. Giuseppe Castelli (1924- Essere missionari di Maria signi- 1943) proprio in occasione della Don Gallotti fica vivere come è vissuta Lei in pie- festa dell’Assunzione del 1925 ed na adesione della volontà di Dio: ebbe da lui il suggerimento di far suoi giovani discepoli negli Oblati. ‘ecco, sono la serva del Signore’. riferimento, per il suo progetto, Nel 1957 mons. Vincenzo Gremi- Un compito, una modalità natu- alla già esistente Congregazione gni, vescovo di Novara (1951-63) ralmente non riservata ai soli Obla- degli Oblati. stabilì con apposito decreto, con- ti ma a tutti i fedeli. La prematura scomparsa di don cretizzando così finalmente quan- Gallotti fece svanire l’idea e Mons. to auspicato da don Gallotti e da p. Giuliano Temporelli, Castelli fece confluire di lì a poco i mons. Castelli, che i “Missionari oblato FESTA DELL’ASSUNTA 2019 Dal 6 agosto alle ore 17.00 novena Vigilia, mercoledì 14 agosto: ore 21,00 fiaccolata SS. Messe nel giorno della festa La messa delle 11,30 sarà presieduta dal Card. Giuseppe Versaldi 9,30 - 10,30 - 11,30 - 17,00 ore 16,00 Rosario e benedizione Aprile/Giugno • 2019 3
Conosciamo il Sacro Monte LA FACCIATA DELLA BASILICA I disegni del Marinetti Al progetto del giovane Giovanni Antonio Tosetti de- ideata da un altro prete architetto valsesiano, monsi- vono seguire i due del galliatese Don Ercole Marietti, gnor Giuseppe Maria Magni, scomparso però già nel appartenente però ad un’antica famiglia valsesiana di 1894. Grignasco, da poco trasferitasi nel popoloso borgo vici- no a Novara. Singolare figura di architetto autodidatta, I disegni della facciata ma non dilettante, il Marietti è notissimo soprattutto In verità mi pare che nel lungo e sempre incomple- in ambito novarese e nelle zone confinanti, come auto- to elenco delle opere dovute al sacerdote architetto re nella seconda metà dell’ Ottocento, di un gran nu- di Galliate, non siano mai stati citati i disegni per la mero di opere e di progetti di edifici sacri, ma anche di facciata del Tempio Maggiore del Sacro Monte. Né architetture profane, sempre geniali, estrosi ed arditi, mi pare sia mai stato redatto un catalogo cronologico sempre inconfondibili. Numerose sono le sue testimo- della sua veramente prolifica e multiforme produzione nianze anche in Valsesia, dalla facciata della collegiata architettonica. di Borgosesia (1852) al disegno non realizzato per la I due disegni per il Monte di Varallo risalgono al parrocchia di Doccio (1855), alla facciata della chiesa, 1876, nel bel mezzo del periodo centrale dell’attività al contiguo oratorio ed alla casa canonica di Prato Se- di don Ercole: il decennio che va dal 1870 all’ 80, il più sia(1872), all’ altar maggiore della chiesa di Fervento, denso di opere e di impegni. Cito soltanto tra i lavori fino alla casa Parrocchiale di Locarno, tra le sue opere più significativi, nel 1871 il progetto per lo scurolo di S. più tarde, iniziata attorno al 1900, forse in parte già Silano a Romagnano, non eseguito, la facciata della col- legiata di Borgomanero, lo Scurolo di Cavaglio d’ Ago- gna, realizzato poi tra il 77 ed il 78 ; nel 1872 le opere PER LA FESTA DI SANTA MARIA ASSUNTA già citate di Prato Sesia, i lavori al castello dei Pombia, l’ ampliamento e la facciata della chiesa di Casalvolo- ne, nel 73 il prolungamento e la facciata della chiesa di Cerano ; nel 74- 75 l’ampliamento della parrocchia di Castelletto Ticino e la facciata della Chiesa di Came- ri; nel 75-76, tra varie cose minori il curioso chiosco, o tempietto o trofeo nel chiostro della canonica di fianco al duomo di Novara, realizzato con frammenti lapidei del distrutto Duomo Romanico ,ma eliminato con i re- stauri della seconda metà del Novecento ; nel 1878 la chiesetta dell’ Immacolata a Sizzano. Ben difficile che in tanto fervore di opere, oltre alla direzione del collegio Gallarini di Novara, il Marietti abbia avuto la voglia di cimentarsi, di sbizzarrirsi per proprio gusto nell’immaginare e nel progettare delle facciate per la Chiesa Maggiore del Sacro Monte. Cer- to di scenografiche architetture frontali, di veri e pro- pri ‘’paraventi’’ per dare lustro e prestigio a tante chiese del Novarese ne ha create ed erette quasi a ritmo conti- nuo in tutto l’arco della sua attività, ma in quel decen- nio, come si è visto, in modo particolare, tanto da po- terlo considerare specialista in quel campo. Sono tutte composizioni originali, sempre variate, spesso ardite e complesse, scenografiche, di effetto sorprendente, frut- to di una fervida fantasia, ma per lo più del tutto avulse rispetto alla retrostante struttura della chiesa che viene nascosta. È quindi assai probabile che rivelandosi così abile, versatile, fantasioso ed esperto in quell’ ambito specifico, abbia avuto qualche richiesta, qualche invito, 4 Aprile/Giugno • 2019
sia pure non formale ed ufficiale per presentare qualche allievo. Si potrebbe pensare che il Marietti avesse già sua idea, qualche sua proposta, data la fama ed il nome dato consigli e suggerimenti all’ inesperto giovane di assai più prestigioso di quelli dei dilettanti Frigiolini e Ara per il suo progetto varallese, e che poi richiesto cin- Tosetti, per risolvere il problema della facciata varal- que anni dopo di proporre anche lui una soluzione per lese. la facciata della Chiesa Maggiore, per non arrovellarsi Sono cosi giunti a noi i due disegni del sacerdote gal- troppo il capo nell’ ideare qualcosa di originale, dopo liatese. Ovviamente anche lui non può scostarsi dalla i vari altri progetti proposti in quegli anni, si sia limi- situazione contingente, da uno schema di base comu- tato, per soddisfare alla richiesta, senza scomodarsi da ne, con la struttura centrale dominante e le due laterali Novara, a servirsi come elemento base, come punto di più basse ed arretrate. riferimento, del disegno del Tosetti. I due elaborati dell’architetto galliatese, pur svilup- Differenze con gli altri progetti pandosi su un identico schema (portico e loggia) come Rispetto a vari altri progetti, non solo di facciate, nei già nella proposta del Tosetti, si differenziano netta- quali prevale una fantasia quasi sbrigliata ed ardita, le mente tra loro nelle soluzioni particolari. Quello di si- due redazioni pensate per Varallo e presentate affianca- nistra, caratterizzato dal grande respiro spaziale dell’ar- te su di un unico foglio, rivelano maggior compostezza, co serliano della loggia, è tipico del gusto della perso- maggior senso di misura. nalità del Marietti. La struttura architettonica esile Tutte e due per l’elemento dominate del portico, o ed ariosa, sembra quasi in funzione, o di supporto ai atrio e della sovrastante loggia, denotano un’evidente motivi ornamentali in terracotta, che appaiono come affinità col disegno del Tosetti, ritenuto del 1871, che elementi dominanti, un pò frivoli, ma molto cari all’ quindi deve precedere di cinque anni. Verrebbe qua- architetto, quasi come un marchio, come una firma in- si da dubitare sull’esattezza della data 1871, quando confondibile del suo innato gusto decorativo. Ma una il giovane Tosetti era appena diciottenne. I due certa- simile facciata dicroma (intonaco di fondo- terracotta mente si conoscevano risiedendo ambedue a Novara dei rilievi) si sarebbe inserita in modo poco felice, come ed essendo originari di località vicinissime: il Tosetti una stonatura, un elemento disarmonico nel contesto di Ara, il Marietti di famiglia grignaschese: il Marietti già tanto vario della piazza Maggiore. però nato nel 1825, l’altro nel 1852: due generazioni Una breve attenzione merita il particolare, a prima diverse; la prima quella di un maestro, la seconda di un vista del tutto secondario dei due pinnacoli, conte- Aprile/Giugno • 2019 5
Conosciamo il Sacro Monte LA FACCIATA DELLA BASILICA I disegni del Marinetti Segue da pagina 5 nenti due statue, all’ estremità degli spioventi del tim- svista: l’ombreggiatura per dar rilievo alle strutture pano, svettanti verso il cielo, perché anticipano quelli è determinata dalla luce che giunge da sinistra verso dell’architetto Cerutti nel suo successivo progetto per destra, cioè da nord verso sud, impossibile nella realtà la stessa facciata. Pura coincidenza? ,svista che rivela un’elaborazione a tavolino nello stu- dio di Novara, senza un controllo diretto sul luogo es- Il secondo disegno sendosi basato, come ritengo, come fonte unica solo sul Il secondo disegno del Marietti, quello sulla destra progetto del Tosetti, senza badare all’ ombreggiatura. del foglio che li contiene ambedue affiancati, si eviden- I disegni, già citati dal Durio negli anni trenta del zia per un tono più solenne, più compassato e retorico, Novecento nel Museo, ossia nella Pinacoteca di Varal- meno istintivo, meno personale dell’altro; più solido e lo, si trovano ora presso il Museo del Sacro Monte, e robusto di strutture, non con esili pilastri, colonnine e recano in calce la scritta: Progetti per la facciata della due oculi sulla serliana. Lo contraddistinguono invece chiesa sul Sacro Monte di Varallo; in basso a destra No- quattro lesene corinzie di ordine gigante, addossate a vara 1876 Marietti, e sul retro Progetto del sacerdote robusti pilastri, che travalicano in altezza tutta la fac- Cav. Ercole Marietti di Galliate Rettore del convitto ciata (cioè i due piani dell’atrio e della loggia sovrastan- Gallarini di Novara autore della Facciata della Chiesa te) secondo lo schema ideato da Michelangelo per i pa- di Prato Sesia e di Borgosesia. lazzi del Campidoglio ripreso nella Basilica di S. Pietro Questa menzione finale delle due opere valsesiane di e diventato poi di dominio universale. Borgosesia e di Prato Sesia, quasi a voler distinguersi Il risultato più maestoso e classicheggiante, meno dagli altri e ad evidenziare la propria personalità con provincialotto ed eclettico di quello dell’altro disegno, interventi ben conosciuti ed apprezzati in loco non appare più adatto per un tempio imponente come quel- serve però ad ottenere l’esito desiderato. Anche le due lo dell’Assunta, e più coerente con tutto il contesto del proposte del Marietti non hanno seguito e vanno ad Sacro Monte di cui dovrebbe costituire la conclusione, aumentare il numero dei progetti messi da parte. il coronamento. Il problema resta ancora una volta irrisolto. I due disegni, dotati di planimetria e, caso unico, an- che dello spaccato, rivelano una singolarità, anzi una Casimiro Debiaggi OFFERTE - BOLLETTINO, RESTAURI, MANUTENZIONE Colombo Rita € 25; De Gobbi Sergio € 50; Cerri Gualtiero € 30; Biglia Raffaella € 25; Minazzoli Sergio € 15; Serafini Sisto € 5; Rabaglio Ivana € 20; Reffo Prioni Noemi € 15 ; Del Boca Marta € 15; Galanti Giuliano € 20; in ricordo di Tommaso Lorenzo € 100; Lago Rosa € 20; Cesale Armando Maria € 20; Canuto Ezio € 20; Denicola Rachele € 20; Calzoni Mariuccia € 20; Collini Rosa € 13; Telini Alina € 20; Fantini Carla € 23; Caffè Centrale Varallo € 13; Spagnolo Paola Edda Zappia € 13; Bux Maria Eugenia € 23; Durio Adriana € 15; Mammone Antonio € 15; Bertolotto Davide € 10; Pescina Angela € 13; Longo Anna € 15; Ferrari sr Samuela € 200; Calderini Giovanni € 20; Rossi Carla € 20; Piana Gianfranco € 20; Bruzzi Francesco € 20; Piana Giulia € 20; Magni Aurora € 50; Porta Ambrogio € 30; Marianum € 180; Cavagnino Umberto € 15; Giacobino Maria € 15; Landa Chiara € 20; Gianmario Finali € 20; Favino € 50; Minazzoli Angela € 50; Bricchi Roberto € 13; Monticone Antonio € 15; Cantone Renata € 15; Guidetti Elide € 13; Zoppetti Francesco € 13; Liguoro Rosanna € 13; Ratti Ercolina € 15; Bottone Odilia € 15; Speroni Dora € 15; Renata € 200; Caffè Stazione € 13; 6 Aprile/Giugno • 2019
GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA GLI AMICI DEL SORRISO ACCANTO A TE C’È IL RISORTO “Lui è in te, Lui è con Sono tornati a risplendere te e non se ne va i colori, il verde, l’azzurro, mai. Per quanto tu gli ori dei mosaici, ma ti possa allontanare, soprattutto le voci dei accanto a te c’è il ragazzi della Bassa Val- RISORTO che ti sesia, delle loro famiglie, chiama e ti aspetta accompagnati da don per ricominciare. Quando ti senti vec- Alessandro. Partecipi e chio per la tristezza, gioiosi anche i rancori, le paure, i “gli AMICI del SORRISO” dubbi o i fallimenti, da Padova, davvero LUI sarà lì per ridarti numerosi. A tutti un la forza e la speranza. (n°2 Christus vivit di Papa France- arrivederci. sco). Per l’occasione abbiamo scelto una splendida foto notturna dell’amica Gisella Geminardi. FESTA S. GIUSEPPE LA BANDA DI ROSSA 1° maggio, festa di S. Giuseppe lavoratore, inizio di un mese caro a molti devoti di MARIA. Per noi è stata una giornata intensissima di accoglienza. Visitatori e pellegrini sono saliti al Santuario per prega- re, riposare, trascorrere una giornata diversa, famiglie, Né il freddo né il vento hanno fermato i pellegrini e i gruppi e parrocchie. Ci limitiamo a segnalare le prove- visitatori. Come tradizione sono salite al Sacro Monte nienze: Borgosotto di Brescia, Viareggio, le comunità di Roccapietra, Doccio e Locarno con la Bergamo, Como, un gruppo dalla Russia, dalla Polonia, i corale di Marco Valle, alle 11.30 ha celebrato don Sal- nostri cari seminaristi con i loro sacerdoti e i familiari, la vatore, novello parroco della Valsermenza in comu- VALMASTALLONE e la parrocchia di CELLIO fedelissime nione con la parrocchia di Scopa e, come sempre, la al loro appuntamento annuale; nel pomeriggio è arri- banda di Rossa ci ha rallegrato. Nella tarda mattinata vato anche il nostro Vescovo, Franco Giulio Brambilla, sono saliti al Santuario i bambini di Borgosesia che ce- che personalmente ha fatto da “guida” alla parrocchia lebreranno a breve la prima Comunione, con loro i sa- milanese di CESANO BOSCONE, coniugando in modo cerdoti, gli animatori e le famiglie. Tutti sotto il manto magistrale arte e fede,concludendo con la S Messa. di MARIA. Aprile/Giugno • 2019 7
GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA 100 PELLEGRINI GIORNATA DI FESTA DALLA VAL BADIA Domenica del Buon Pastore e festa della mamma... tanto in comune: il dono della vita, la dedizione, la gioia. Giornata di festa dunque con i pellegrinaggi da Cre- vola e Parone, con tanto di banda di Plello, la corale e don Graziano. In processione sono arrivati numerosi da Camasco, Morondo e Civiasco con le donne nel loro tra- dizionale costume. Nel pomeriggio in visita anche un gruppo da Lecco. Una bella testimonianza. Sono arrivati in pellegrinaggio 100 adulti dalla Val Badia; con intensa devozione hanno seguito l’itinerario evangelico delle cappelle e partecipa- to alla Santa Messa concelebrata in LADINO dai loro tre sacerdoti. Ci ha colpito la compostezza, il silenzio, il can- to. Grazie per questo dono, Signore. La foresta che cresce non fa rumore, lo fa invece un albero che cade. TRE SPLENDIDE IMMAGINI Il blu’ del cielo in piazza Tribunali, il verde della salita alla cappella del Ta- bor, il viola “dell’albero di Giuda” in piena fioritu- ra; quando siamo arrivati 31 anni fa era poco più di AVVOLTO IN UN LENZUOLO un cespuglio, ora si alza elegante e slanciato. Con questi tre scatti, in una serata davvero splendida, vi salutiamo amici. Il Sacro Monte di notte è ancor più suggestivo, aiuta a quietar- si, a rientrare nel centro del cuore, a ricentrarsi. “La scena raffigura il momento in cui il corpo di Cristo, dopo essere stato cosparso di aromi profumati, viene av- volto in un lenzuolo, “la sindone”. Sullo sfondo sono di- pinti la città di Gerusalemme e il Calvario con le Tre Croci. Le sculture vennero realizzate nel 1826 da Luigi Marche- si, gli affreschi sono del pittore valsesiano Pier Celestino Gilardi mentre nel 1959 fu realizzata la bellissima infer- riata dall’artigiano Severino Boato, su disegno di Emilio Contini.” (Elena De Filippis) Foto della Cappella 41. 8 Aprile/Giugno • 2019
Racconti Missionari VIAGGIO SUL LAGO TANGANIKA Safari Njema (buon viaggio) Quando leggevo i libri e mi imbattevo nella parola “Safari”, mi venivano subito alla mente gli elefanti, le tigri, un mondo meraviglioso, lontano e sognato chis- sà quante volte. Poi, quando sono arrivato in Congo, il maestro di lingua mi ha detto che la parola “safari” (cioè viaggio) viene dal verbo “kusafiri” (viaggiare) e il viaggiatore si chiama “msafiri”. Insomma erano alcune parole della lingua swahili. Poi, arrivato a Baraka (be- nedizione), sulle rive del lago Tanganika, ho comincia- to a sentire spesso questa parola. “Safari njema” (buon viaggio) era l’augurio per chi partiva, ma non vedevo né leoni né elefanti, ma c’era, sempre un piccolo animale cavo! Arrivano i passeggeri. Uno aveva chiesto, ma fastidioso che, se ti toccava, ti faceva venire una febbre per non restare solo, era venuto in compagnia, bagagli bestiale: la zanzara. I giorni passavano, cominciavo a compresi. Dove li mettiamo? Basta stringersi un po’ e… parlare nella nuova lingua. I bambini mi correggevano, c’è posto per tutti o quasi. Io vado all’interno e gli altri ridendo ai miei sbagli. lo occupano dappertutto. Insomma, in acqua, siamo proprio al livello del lago. Si accende il motore e si par- te. Ma dopo mezz’ora, si scatena il finimondo: tuoni, lampi…insomma una bella tempesta (tipo quella che gli apostoli hanno provato sul lago con Gesù). Dopo un’ora, i due capitani riescono ad arrivare a riva. Pau- ra? Non c’era tempo. In mezzo al lago c’era qualcuno interessato alla conclusione dell’avventura: coccodrilli e ippopotami che aspettavano il cibo quotidiano, ma quella volta hanno fatto digiuno. Sulla riva accendiamo un fuoco per scaldarci, per scambiarci le impressioni e per ringraziare il Buon Dio che aveva deciso di non ac- Ma io dovevo imparare, se volevo sentirmi a casa mia. coglierci, ma ci era stato vicino. E il viaggio continua. E Finchè un giorno il parroco mi dice: “Domani partirai pensare che io vengo dalle colline del Piemonte, non so per il safari sul lago” (ne avevo già fatto uno più corto nuotare, ma avevo fiducia in chi ci guidava. Mangiamo con lui), ma ora era il grande viaggio di 130 km., lungo qualcosa (c’è sempre una scatoletta di tonno di scor- le sponde del lago. Il giorno prima si prepara il battelli- ta). Nei villaggi ci daranno del pesce con il riso. Ma qui no (Michel e Santos i due capitani ormai sapevano cosa siamo in emergenza. Il viaggio è previsto per quindici fare). Io dovevo tenere a bada gli aspiranti passeggeri giorni. Incontreremo tante persone, ci metteremo in che volevano uno strappo, dicendo che bastava loro un ascolto. Chissà quante cose avrò da raccontare al ritor- posticino e io, di buon cuore, dicevo di sì. Ma la sorpre- no. Ma per il momento, dopo un po’ di riposo, si passa sa era dietro l’angolo. La notte passa veloce con tanti dall’altra parte della penisola dell’Ubwari. pensieri. Al mattino presto, sveglia. Ci si porta verso P. Oliviero Ferro, la riva e si carica tutto quello che serve. Mi dimenti- missionario, valsesiano Gr a z i e per il b ollettino Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci sostengono con il loro contributo per mantenere vivo il nostro bollettino. È un bollettino storico, è un bollettino che registra le cose più importanti e si- gnificative della vita di questo sacro Monte. Il peso economico però è molto pesante. La voglia di smettere a volte passa per la nostra mente. Ma con il vostro aiuto cercheremo di proseguire sulla strada tracciata dai nostri vecchi. Aprile/Giugno • 2019 9
Figure Sacerdotali Novaresi SULLE ORME DI SAN GAUDENZIO Lorenzo di Novara: “doctor egregius” Dopo aver incontrato la figura di Agabio, 1552, la basilica sorta sul luogo della sua successore del proto vescovo Gaudenzio, sepoltura, oltre le mura nei pressi dell’at- il cammino di fede cristiana sul territorio tuale stazione ferroviaria e che, purtroppo, della nostra diocesi novarese prosegue come avvenuto per quella di San Gauden- sotto la guida di Lorenzo. Intorno alla sua zio, venne sacrificata per la costruzione dei figura si è acceso un interessante dibattito bastioni difensivi della città. Nell’edificio, storico, per cercare di fare chiarezza circa cui era annesso un convento benedettino la sua identità: terzo vescovo o comun- presso il quale mori San Bernardo di Ao- que guida della diocesi o prete e martire sta, era conservato il sepolcro di Lorenzo, precedente a Gaudenzio? Dalle fonti indicato nelle fonti col termine puteus e documentarie oggi conosciute, infatti, che, a partire dal XVI secolo, erroneamen- San Lorenzo emerge sotto questa dupli- te identificato con un pozzo, venne rite- ce identità, creando non poche difficoltà nuto il luogo in cui fu gettato il cadavere nell’opera di ricerca della verità storica. del presunto martire. Da qui la denomi- Già la stessa preziosa fonte costituita nazione del santo, per distinguerlo dal più San Lorenzo di Novara dai dittici eburnei, in cui sono riportati gli noto martire romano, come Lorenzo al elenchi dei vescovi novaresi dei primi secoli, offre questa pozzo, e proprio un pozzo finì per diventare un elemen- discrasia intorno alla sua figura. Se, infatti, entrambi ri- to immancabile e distintivo nella sua iconografia. portano il suo nome al terzo posto, dopo Gaudenzio ed Con la demolizione della basilica si è perso purtrop- Agabio, il dittico della Cattedrale, a differenza di quel- po molto materiale archeologico e documentario che lo della basilica di San Gaudenzio, non gli attribuisce la avrebbe potuto aiutare a chiarire ulteriormente le vi- qualifica di vescovo, recando esplicitamente l’indicazio- cende cultuali di Lorenzo, specialmente in rapporto alla ne sed non episcopus. Come è possibile che in una lista metamorfosi della sua figura e all’origine della passio, episcopale venga inserito il nome di un personaggio che composta probabilmente nella seconda metà del XI se- non era vescovo? Inoltre, se tale affermazione corrispon- colo. Tale datazione indurrebbe ad escludere l’identifi- desse al vero, per quale motivo Lorenzo non fu elevato cazione di Lorenzo con un martire del IV secolo, la cui a tale dignità e, ciò nonostante, sia stato annoverato tra memoria sarebbe certo emersa già in epoca precedente, i vescovi della diocesi? Una simile precisazione è, con considerando la grande venerazione di cui godettero i molta probabilità, il tentativo di conciliare la verità sto- martiri locali in chiese limitrofe come Torino, con i rica di un Lorenzo come terzo vescovo con una nuova martiri Avventore, Ottavio e Solutore, già ricordati dal tradizione, sorta forse a partire dal tempo di Pietro III, vescovo San Massimo, a Milano, dove Ambrogio avviò vescovo dal 993 al 1032, di un Lorenzo sacerdote, che il culto dei martiri Gervasio e Protasio. Considerando sarebbe stato martirizzato, insieme ai fanciulli che stava Lorenzo quale terzo vescovo, si devono ricordare tre catechizzando, al tempo di Giuliano l’Apostata, ad opera omelie che sono a lui attribuite e che costituiscono la più di alcuni sacerdoti pagani. Questa idea venne definitiva- genuina testimonianza della sua opera evangelizzatrice mente codificata nella stesura della Passio S. Laurentii e e della sua sollecitudine di pastore. Queste omelie sono nel racconto della Vita S. Gaudentii, entrando da allora denominate De Poenitentia, De Elemosyna e De Mulie- a far parte della tradizione agiografica locale, finendo per re Chananaea, esse gli valsero nel medioevo l’appellativo far completamente dimenticare la fisionomia di Lorenzo di Mellifluo e di Dottore della Chiesa Novarese. come terzo vescovo novarese. Le conclusioni cui gli stori- ci sono giunti, se da un lato aiutano a conoscere le diver- Diffusione del culto se fonti che tramandano la memoria del santo, dall’altro Il culto a questo santo, nella sua fisionomia di prete stimolano a compiere altre e più approfondite ricerche, e martire, si diffuse in diocesi a partire dal XVI secolo, per riuscire a fornire delle ulteriori risposte alle domande specialmente dopo la conferma del culto ottenuta dal che ancora riguardano la figura di Lorenzo, personaggio vescovo Bascapè, in seguito alla riforma di Pio V. In se- comunque importante nel contesto degli inizi della sto- guito alla demolizione della chiesa a lui dedicata, i suoi ria del cristianesimo della nostra diocesi novarese. resti, con quelli dei fanciulli ritenuti compagni della sua violenta morte, vennero traslati nella cattedrale La Basilica, centro del culto di Santa Maria. Questo trasferimento, a causa di forze Centro del culto tributato a questo santo evangeliz- maggiori, determinò un nuovo impulso alla venera- zatore fu, fino al momento della sua demolizione nel zione per il santo, proposto come | Continua a pag. 12 10 Aprile/Giugno • 2019
GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA LUCE E TENEBRE PASSEGGIARE PER I VIALI Passeggiare per i viali del Sacro Monte durante la piog- gia, ti ricrea. Il bosco ti viene incontro vestito a festa; so- La notte drammatica del Giovedì Santo, rappresentata rella acqua, quando è leggera e pacata, accarezza tutto nelle cappelle 20-21-22 , è stata illuminata dalla luce di e rinnova. Gesù che amò fino a dare la vita. Sabato 18 maggio si è così inaugurata l’illuminazione delle tre cappelle che vanno ad aggiungersi alle 27 già illuminate. Interessanti PELLEGRINI AL SANTUARIO le spiegazioni tecniche di esecuzione da parte di Andrea Selene ed esaurienti quelle artistiche della dottoressa Elena De Filippis. L’inaugurazione ufficiale si è arricchita con letture bibliche che si riferivano alle rispettive cap- pelle. Ringraziamo di cuore le famiglie varallesi e Valse- siane che con generosità hanno permesso di realizzare questo progetto, accarezzato da tempo, dal gruppo “amici del Sacro Monte.” SPOSI PER SEMPRE “Io accolgo te come mia sposa, io accolgo te come mio sposo, per sempre”. Auguri e preghiera per Francesca e Roberto, per tutti gli sposi e le famiglie, perché si realizzi in essi il segno divino dell’Amore. Dopo tanto grigio finalmente una giornata splendida. Ri- cordiamo tutti i pellegrini saliti al Santuario in questi gior- ni: l’Arcivescovo di MODENA, Mons. Erio Castellucci che ha visitato, pregando, le cappelle e concelebrato l’Euca- ristia in Basilica con 4 suoi sacerdoti e un folto numero di modenesi. Un saluto particolare agli amici di RACCONIGI che si sono appassionati nella scoperta di tanta bellezza, ai visitatori di PESCHIERA BORROMEO e ai due amici ve- nuti da FIRENZE che “hanno lasciato un tesoro per veder- ne un altro”, fino ad arrivare agli otto frati francescani,in visita questa mattina, giunti da NOVARA. A tutti quanti ci seguono un augurio di gioia e pace. Aprile/Giugno • 2019 11
Figure Sacerdotali Novaresi SULLE ORME DI SAN GAUDENZIO Agabio secondo vescovo di Novara Segue da pagina 10 modello di catechesi e venerato quale patrono della di Sassiglioni, frazione di Vocca, dove vi è un altare a lui congregazione della Dottrina Cristiana, per la quale fu dedicato, di Ordrovago frazione di Cravagliana e nelle realizzata anche una statuetta reliquiario, tuttora con- uniche due parrocchiali di cui è il titolare: Cosasca in servata in duomo. Ossola e Crevola di Varallo Sesia. In quest’ultimo edi- Nel corso del Seicento vengono commissionati al pit- ficio, ai lati e sulla volta del presbiterio, sono presenti tore Filippo Abbiati dei teleri che raccontano la vita del tre affreschi, eseguiti da Antonio Orgiazzi tra il 1760 santo, nel frattempo pubblicata come quella dei due pri- ed il 1763, che rappresentano la predicazione del santo, mi vescovi Gaudenzio ed Agabio; alcuni di questi quadri con la caduta delle immagini degli idoli, il suo presunto sono ancora conservati, seppur sparsi, nell’ambito del martirio e la gloria. complesso episcopale. L’immagine però più conosciuta di Lorenzo è l’elegante scultura, realizzata da Grazioso La devozione a Lorenzo Rusca tra il 1796 ed il 1798, collocata sull’altare a lui Sotto il profilo devozionale, San Lorenzo fu venerato, dedicato che chiude la navata destra del nuovo duomo oltre che come protettore dei catechisti diocesani, anche antonelliano e, fino a poco fa, altare per la custodia eu- in rapporto alle acque, ovviamente per il riferimento al caristica, oggi collocata, più opportunamente, in quel- luogo in cui venne gettato il suo corpo. In occasione lo speculare di Sant’Agabio. La grande statua presenta della sua festa, a Crevola si svolgeva, fino a qualche anno Lorenzo nell’atto di insegnare il catechismo a due fan- fa, una processione con un busto reliquiario del santo ciulli, senza enfatizzare l’episodio del martirio, evocato che raggiungeva l’argine del fiume Sesia, per scongiurare solamente dalla palma deposta ai suoi piedi. Molto elo- alluvioni che potevano danneggiare il centro abitato e le quente è il gesto che il presule compie, appoggiando una sue campagne. La memoria liturgica, un tempo fissata al mano sulla spalla del ragazzo più grande ed indicando a 30 aprile, attualmente è fissata al 4 maggio. lui il cielo, mentre un fanciullo sulla sinistra sta sfoglian- do un testo. Un’altra scultura, che colloca Lorenzo tra Don Damiano Pomi gli evangelizzatori della terra novarese, e presente nello scurolo di San Gaudenzio: eseguita da Carlo Beretta Per approfondire le problematiche relative a Lo- offre l’immagine di un sacerdote, indossante pianeta e renzo di Novara si consiglia di leggere: M. Perotti, tricorno, accanto al pozzo e con palma del martirio. Sanctus Laurentius Mellifluus, terzo vescovo di È proprio questa l’immagine che si impone nel con- Novara, in Novarien 1, Novara pp. 21 – 74; per testo della produzione artistica novarese, presente nel- notizie riguardo il culto nella chiesa cattedrale le chiese, cappelle ed altari dedicati alla memoria del e le vicende dell’altare a lui dedicato si veda M. santo, che è sempre ritratti con l’abito talare o con i Dell’Omo, La Cattedrale di Novara, Torino, EDA paramenti sacerdotali, accompagnato dai fanciulli ed 1993, pp. 161 – 166. accanto ad un pozzo. Esempi si incontrano nella chiesa Museo Biblioteca del Sacro Monte Pubblichiamo questo articolo del 1960. La situazione attuale del Museo è quella di una raccolta non visitabile. Si potrebbero forse studiare delle piccole mostre per far conoscere questa interessante realtà del Sacro Monte. Nella palazzina Valgrana, sede dell’Amministrazione Civile, ove già si trovava l’archivio del Sacro Monte, venne, dal 1944, ordinato un interessante Museo-Biblioteca, ove furono raccolti documenti, preziose opere, dipinti, incisioni, fotografie, ecc., riguardanti l’insigne Monumento d’arte e di fede. Per esigenza di spazio il Museo fu poi, nel 1950, trasferito in alcune sale del Palazzo Parella, che fronteggia il piazzale della Basilica. Ivi, a cura del direttore artistico del Santuario prof. pitt. Emilio Contini, sono stati esposti dipinti, statue, frammenti di affreschi, acquarelli, bozzetti, i vari progetti della facciata della Basilica e due pregevoli marmi che raffigurano i benefattori Costantino Durio e la consorte Giulia Zanaroli, opera dello scultore valsesiano Leone Antonini e donati dal figlio Alberto nel 1949. Vi si ammirano pure antiche incisioni di Varallo e del Sacro Monte, dell’in- terno della Basilica, vetri di Murano, calici, ampolline, piatti dipinti e traforati un tempo sparsi nelle Cappelle, paramenti di grandissimo valore, ostensori, ecc., ecc., e l’urna in legno scolpito e dorato costruita nel 1854 che ha racchiuso fino al 1949 il simulacro della Vergine dormiente. (Dalla rivista ‘La Valsesia 1960’) 12 Aprile/Giugno • 2019
Personaggi Valsesiani LE LETTERE DELL’AB. CAV. DON ANTONIO CARESTIA, NELLE QUALI SI TRATTANO QUISTIONI STORICHE IMPORTANTI INTORNO ALLA VALSESIA Riva 28 Giugno 1874 - c.a. mio romitaggio per avere alcuni L’aspetto del cielo ed il consulto esemplaretti vivi di piante alpine del Barometro collimano a farmi te- che forse le nevi del mattino ten- mere una seconda dilazione della mia gono sepolte sotto il loro freddo ed progettata escursione nella Valsesia intempestivo lenzuolo. inferiore. Perciò incarico la penna a Volo a Genova, accompagnando farti la mia relazione settimanale. col desiderio l’amico Piccone che Ti ripeto anzitutto che finora ap- domani (S. Pietro) sale il M. Antola provo sinceramente il tuo Art. Sui d’onde scorgesi il Rosa, ed invidian- Documenti patrii anche sulla for- do il Dott. Gestro che col Baudi vi- ma; e l’osservazione sul tuo perioda- sitano in questi dì La Majella. re qualche volta un poco lungo, ma Rientro nel mio tranquillo stan- tu perdona per il gran desiderio che zino ad aspettare il bel tempo, a nutro di assicurarmi, che le tue ot- conversare col giovane Sig. Dario time ragioni facciano larga breccia Tierro genovese, unico forestiero Un ritratto dell’abate Antonio Carestia nel comprendomine un poco duro della seconda metà dell’Ottocento. che abbiamo finora. dei popolani nostri. Bada che 10 copie del tuo articolo Ciò posto prendo atto, ringrazian- 1481! 1483! 1490! 16 anni dopo le non mi bastano. Calcola 20 doti, di tutto il resto che contiene prime stampe di Subiaco! Più: oggi Tuo Aff.mo Amico Ab. Carestia l’ultima tua ricevuta Venerdì, e sor- sto decidendo un documento su car- volando per ora ai motivi del ritardo ta del 1447, che reca, salvo il miglior P. S. Ed il Sig. Galloni ha poi deci- di quella, colgo la memoria al volo, giudizio dei diplomatici, un’offerta frate le due carte manoscritte che li ho rammentandoti per ogni buon fine, d’alleanza fatta da sei Consules et spedite? Se mai, sovvengati di riman- che, anni sono, si attendeva una negotiatores nomine locius Vallis darmele. A me servono di esemplari. nuova vita di Gaudenzio Ferrari dal Vallesia Iuridicionis Dominorum Barnabita Luigi Brugar. Più ho una eiusdem loci ai Discretis ac providis confusa reminiscenza che il Cellini viris et incolis ac Christicolis paro- Riva, 5 Luglio 1874 - c.a. tanto o quanto lo nomini nella sua chiarum petregemella campertogni Eccoti le fotografie delle due Gui- autobiografia. Ma Samo ed Atene et scopelli Vallis Siccide amicis ac fra- de di Riva, che desiderano unifor- non è di vasi né di nottole che scar- tibus suis carissimus. Dopo tali sco- marsi al nuovo regolamento. seggiano, e quindi zitto. perte, non è più il caso di rallegrarmi Ti prego di apporre a quelle la Intanto, malgrado le sconforte- di altre memorie in relazione alla firma ecc. ecc. voli prove della scorsa settimana, peste del 1630; però è mio dovere di Ti rimando la lettera del Costa. non mi do vinto, e proseguo il più ringraziare gli Dei Penati di quella Te ne ringrazio. alacremente che posso le mie ri- casa, dove riuscì a ritrovare gli an- La lettera del Galloni io l’ho pre- cerche paleografiche; e son lieto di zidetti documenti, perché per tanti veduta, sai costui, a mio credere, non annunziarti che questa volta ebbi secoli li protessero dai denti dei topi, solo ambisce le lodi, ma né è impa- gli Dei, gli uomini, gli animali, e gli dall’umidità delle pareti, dal vanda- ziente. Dovevi accontentarlo di es- elementi a me propizi. Giovedì al lismo dei Repubblicani, dall’avidità sere così esatto nell’unicuique suum. prezzo di 14 ore di improbo lavoro dei tabacchini, e dal bisogno dei con- Io penso che tu l’avresti fatto prima scovai interessantissime carte per sumatori di cassia ed olio di ricino! di chiudere l’articolo: ma ciò non ba- un grazioso Signore che mi permi- Salto a Napoli, d’onde pochi mi- sta al Galloni; e tu con tutta la buona se di rovistare gli scritti di sua casa. nuti fa mi arrivò lettera di Cesati intenzione che nutrivi a suo riguardo In ricambio mi raccomandò ad un con una buone notizie di buone col troppo lungo differire offendesti commensale, che trovasi in egual promesse dei suoi colleghi Scacci, i nervi che nel cervello Galloniano bisogna di lui, e che mi pose su mi- Panceri, e Costa pel contributo loro toccano alla protuberanza dell’am- gliori tracce per la scoperta del vero pel Museo di Varallo. bizione, e l’obbligarti a scriverti. Ad ritratto del Conte Fassola. Va senza dirlo che Cesati aggiun- ogni buon conto senti. Il dire che i Più mi assicurò, dietro un mio gerà molto anche del proprio, per- Fassola siano di Varallo può essere desiderio espressogli, che mi sarà re- mettendolo le circostanze. frainteso. La famiglia Fassola è di galo addirittura di quattro o cinque Ritorno in Lombardia, da dove Rassa. Alcuni di essi esercitarono clorotici volumi. Stampati negli anni il Prof. Gibelli batte alla porta del la mercatura | Continua a pag. 15 Aprile/Giugno • 2019 13
GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA PICCOLE COMUNITÀ FESTA VISITAZIONE DI MARIA AL SACRO MONTE Termina questa sera il mese di maggio. La comunità cristiana di Varallo, in questa festa della Visitazione di Maria, è salita a piedi al Sacro Monte per affidarsi alla Vergine Santa. Facciamo nostra la preghiera liturgica della festa: “Guida e proteggi la tua Chiesa o Padre; fa’ che sostenuta dai tuoi Sacramenti, con la luce e la for- za del Tuo Spirito, si affretti, come Maria, a portare sulle strade del mondo il gioioso annuncio del Vangelo.” Volge alla fine il mese di maggio, tanto caro ai devoti di SACRO MONTE DAL CIELO Maria. Sono quasi terminati anche i pellegrinaggi delle “Sacro Monte di valli Valsesiane. Ancora una volta sono saliti a piedi i fe- Varallo: luogo del- delissimi delle piccole comunità di Vocca -Morca-Val- l’epifania del divi- maggia, accompagnate dal parroco don Luigi Pozzi e dal no”, così ci scrive sindaco Giacomo Gagliardini. Che Maria protegga tutti Giovanni Nicolosi voi e le vostre famiglie. e Renzo Gagliardi- ni aggiunge nelle recensioni: “luogo SACRO MONTE SU SKY unico, ricco di arte, cultura e Fede, inviandoci due splen- dide foto notturne. Interessante anche la veduta aerea di Enrico Fossati. Chiudiamo il nostro saluto, breve ma intenso, con la foto “del cuore”, arrivataci da Siegbert Bauer: “la Vergine che ci accoglie sempre e ci sospinge verso il Signore”. Operatori televisivi in azione in Basilica per un program- ma su SKY. Così il Sacro Monte viaggia e si fa conoscere nel mondo. 14 Aprile/Giugno • 2019
Personaggi Valsesiani LE LETTERE DELL’AB. CAV. DON ANTONIO CARESTIA Segue da pagina 13 in Varallo. Il Conte Fassola Gio. plumque Opurea mandavi etc. che fa il tuo disturbo gastrico ad Batt. Feliciano è nato a Varallo, e Vedi che sebbene a lentissimi ogni scossa morale, mi impensie- non a Rassa come scrive il Galloni passi ci inoltriamo verso la scoper- risce; ma nel mentre implica una citando i miei fascicoli autobio- ta della verità. Come ti devo aver prova della sensibilissima tua fibra, grafici. Il Galloni non ne ha però scritto, io avrei preferito che non e fa tacitamente il migliore enco- grande colpa nell’errata citazione; si parlasse dell’Opurea. Era meglio mio del tuo ottimo cuore mi rivela perché il Fassola ci ha lasciato il suo scoprirla, leggerla, e parlarne dopo. in pari tempo che in grazia di que- scritto lardellato di frequenti can- Così toccherà probabilmente tutto sto misterioso viscere non si può cellature sotto le quali non è facile l’onore ad altri, a noi la fatica. per anco convincere della dura, ma il potere leggere che cosa sta scritto. Tienti al largo, se il Galloni ti pro- altrettanto grande verità, espressa Il Galloni avendo avuto pur poche voca, il più che puoi. Hai tue buone dal De La Martine là dove scrisse: ore fra mano quel manoscritto non riserve, non imitarne la fretta della La douleur fait l’homme! Eppure ebbe campo ne di famigliarizzarsi al brillanti vittorie. Io proseguirò le ri- divincolati a tua possa tra lo scon- carattere di chi lo scrisse né molto cerche ed a suo tempo si risponderà forto e la rassegnazione, come ho meno di rivelarci il palinsesto, che ampiamente al pubblico senza darci fatto io già molti anni addietro; vi ha gelosamente nascosto l’autore. neppure pensiero dei privati. Sono verrai anche tu ad altrettante con- Eccoli, secondo me, come sta contento che il tuo incensiere non clusioni. E sarà meglio per te, mal- scritto nel libretto del Fassola. abbia sviluppato troppo fumo at- grado l’apparente apatia esterna, Anno Domini 1672 mense De- torno al mio nome. Sei stato bravo e che mascherando l’interno affan- cembris. A Valle Siccida intere no- te ne ringrazio sinceramente. no, ti farà giudicare indifferente variensem in spiritualibus agrum Il mio padre Giac. Ant. Carestia sulla sventura altrui. L’apportatore adscripta quamvis in temporalibus fu Reggente con Benedetto Ca- della lettera dell’Avv. Astori, nella separata discessi anno aetatis mea relli, ed Avv Bonetta credo negli quale c’era la proposta a Socia del vigesimo quarto. anni 1816, 17, 18. Ritengo proprio Club Alpino la vedova M. Gabbio, Varallum vallis istius metroco- d’avertelo già scritto con più certa incalzato a partire da Varallo l’im- miam Patriam, in qua ortus sum indicazione, che adesso non posso postò a Novara d’onde l’avrai rice- anno D. 1648 die 19 Septembris ripeterti. Ho parlato all’Avv. Asto- vuta. Anch’essa la Gabbio desidera hora 22 min.30 sub polo grad. 45, ri e Barone Tecco. Trovai il pri- fregiare l’entrata del suo Albergo reliqui animo alias ridendi regiones, mo compitissimo. Ha accettato di colla Stemma del Club. Principumque magnitudines etc proporre la Gabbio a membro del Perciò si raccomanda di solleci- Non è qui il tempo di proseguire, Club Alpino, ed a quest’ora il Fer- tarne l’invio, perché l’affluenza dei e per te anche basta; tantoppiù che dinando Carestia, uno della triade forestieri si accresce già in questo spero esistere tuttora i registri della dell’Albergo Orso, ti avrà rimesso mese, a segno, che le antiche ospi- Parrocchia di Varallo in conferma. un biglietto al proposito. È partito il ti novaresi Cerri, Ranza , e Crotti, A te sarà utile altra citazione Sig. Dario Tierro per la Valdobbia; sarà difficile che possano di nuovo el’aggiungo. A pag. 14 del prelibato ma in compenso, ci ha procurato tre combinare presso la Gabbio il loro fascicolo sta scritto: altri Signori De- Barbieri confortati estivo domicilio, come desidera- Anno semper glorioso incarnatio- a venir qui dal Prof. De- Barbieri di vano. Resta loro il nuovo Albergo nis D. N. I. Christi 1673 die primo Genova. Fra loro c’è una signora la delle Alpi diretto da Ferdinando Ianuarii Festa S.ma Circumcisionis cui salute desta qualche apprensio- Carestia e Comp., dove con molta Aviam sacrum feci, ut diceretur pro ne. Se la Maria Gabbio sa trattarli probabilità verrà pel primo il Prof. bonis totius anni al salutem meam, bene, sarà buona compagna. Costo- Carabini di Genova con la sua si- ita ut annos pro me sit melior tran- ro non sono che gli speculatori del- gnora ed un nipotino. Io ho speran- sacto, sacrumque ipsummet audivi, la Terra promessa. Gallo non viene. za che si troveranno benino seppure et sum confessus etc. A pag. 15 La mia erborizzazione ultima non hanno troppo delicate pretese. Die 3 librum meum Opuream m’invogliò a ritornare nella bassa correxi de nonullis erroribus typis Valsesia. Ma il troppo caldo ed il Aff.mo Amico dedique correcte Hermano Videroldf poco tempo lo impediscono al Tuo Ab. Carestia Ant. Bibliopolae meo. Aff.mo Amico Ab. Carestia Sero scripsi Ex.mo D. Principi Ci- A cura di Gabriele Federici sternae, illique librum copiam Opu- rea mandavi. Scripsique Ill.mo Com. Riva – Valdobbia 12 Lugl. 1874 - c.a. Continua nel prossimo Fabio Vicecomiti Borrom.o exem- Il troppo frequente ricomparire numero. Aprile/Giugno • 2019 15
Verso i 200 anni di presenza al Sacro Monte (2019) A DUECENTO ANNI DALL’ARRIVO DEGLI OBLATI 1819 MEMORIE RELATIVE AL SACRO MONTE DI VARALLO Narrando la storia degli Oblati al Sacro Monte di Varallo presentiamo ora un testo scritto a mano, che si trova nel nostro archivio, senza data( probabilmente intorno al 1900) , senza autore, dove si narrano vicende di quegli inizi di attività degli Oblati. Purtroppo emergono anche tante difficoltà, dissidi, incomprensioni. Si vorrebbe forse una storia diversa, invece dobbiamo piegarci umilmente alla verità delle cose. Perché fu approvato domanda perché venisse ritirato il Regolamento 1819 ancora nella casa Oblatizia di No- Allorquando venne fatto il rego- vara ed il Vescovo volesse mandare lamento 1819 e assunti gli Oblati di un altro Oblato a succedergli quale San Gaudenzio e Carlo di Novara al Rettore. E infatti venne mandato servizio spirituale del Sacro Monte, Rettore al Santuario l’Oblato Don questi portavano al patrimonio del Natale Apostolo il quale ancora Santuario i loro beni stabili detti oggidì forma famiglia con l’Oblato alla Cappelletta degli Armellini a D. Afferni, e col laico pure Obla- condizione però, espressa nello stes- to Giuseppe Brusati, continuando so Regolamento 1819 che i predetti ancora oggidì la Congregazione beni dovessero ritornare alla Con- degli Oblati al Sacro Monte. Ed è gregazione qualora gli Oblati cessas- a notarsi che ciò avveniva nell’anno sero dal servizio del Santuario. 1894, dopo la seconda e più radicale È da notarsi che circa l’anno 1840 Il Vescovo Gamba riforma dello statuto del 1890. l’Amministrazione Comunale individui nominati dal Municipio. Gli Oblati adunque avrebbero ven-dette i detti beni della Cappel- In questo frattempo gli oblati ancora diritto ai loro beni e se il Ve- letta realizzando la somma di lire mossero causa al Demanio e ripor- scovo fosse costretto a ritirarli dal 28.000, somma che restò nelle mani tarono completa vittoria, tanto che Santuario farebbero certo azione dell’Amministrazione(comunale) nel 1877 il Regio Demanio ritorna- per riaverli, sebbene nessuno oggidì come equivalente dei beni della va alla Congregazione tutti i beni possa vederci chiaro dove e come Congregazione. di cui avevala spogliata precedente- sussista detto capitale di lire 28.000. Promulgata poi nel 1866 la legge mente, riconoscendola quale ente di soppressione degli Ordini Re- legalmente conservata. Perché si addivenne allo ligiosi, il demanio ritenendo sop- Gli Oblati poi anche dopo la vit- statuto 1890. pressa anche la Congregazione de- toria non reclamarono i loro beni, Erano morti due dei tre Membri gli Oblati prese possesso di tutti i per il semplice fatto che continua- componenti l’Amministrazione loro beni non però delle lire 28.000 rono a restare al servizio del San- del Santuario regolata dallo statu- degli Oblati, di cui forse non ebbe tuario senza interruzione alcuna. E to 1868: uno solo ne restava, cioè il cognizione. L’Amministrazione questo fatto in nessun modo può Cavaliere Pietro Gallone, l’attuale poi, ritenendo che gli Oblati più venire contestato dall’Amministra- Direttore. Il tempo era adunque non esistessero legalmente, colse il zione Comunale di Varallo, la quale assai opportuno per fare un altro momento opportuno per abroga- già nel 1867, prima ancora della ri- passo avanti: abolire cioè lo statu- re il regolamento 1819 fatto cogli forma dello statuto, aveva nomina- to organico del 1868 ed il vecchio Oblati, e in fretta e furia, nonostan- to Rettore del Santuario regolamento e sostituire quello del te le energiche proteste del Vesco- P. Andrea Fregonara. E quando 1890. E questo passo era consigliato vo di Novara monsignor Giacomo questi dopo 23 anni di rettorato da due ragioni principali: Filippo Gentile (le cui lettere e le e 35 di residenza al Sacro Monte - 1° Eliminare ogni ingerenza che risposte del sindaco Duprà di Va- come Oblato, vecchio ed acciaccato il Vescovo continuava ad esercitare rallo ancora si conservano) compilò aveva bisogno di aiuto e di assisten- e direttamente o per mezzo del Par- il nuovo Statuto organico 1868 e za, ed avrebbe avuto diritto a pen- roco e del Rettore in luogo; connesso regolamento ed eliminan- sione, l’Amministrazione e per lei il - 2° Eliminare pure ogni altro do gli Oblati, il Prevosto di Varallo Cavaliere Pietro Gallone, con l’in- membro dell’Amministrazione cre- ed il Rettore del Santuario, forma- termezzo di monsignor Magni , va- ando un solo Direttore. rono un Amministrazione di tre rallese, allora vicario generale, fece Tutto questo | Continua a pag. 18 16 Aprile/Giugno • 2019
GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA ARTE, BELLEZZA, SILENZIO SALIRE AL MONTE Appuntamento non perso quello del 23 giugno al Sacro Monte dove ci si ricarica anche con la musica. Tutti invitati in Satuario... l’ingresso come sempre era Avvolto dal verde, il Sacro Monte accoglie ogni visita- gratuito. tore e regala arte, bellezza, silenzio, percorso di fede. La Dopo il concerto mente riposa, gli occhi sorridono e il cuore rinasce. seguì la celebrazione della Santa Messa animata dai cori. LA MADONNA CHE CUCE In occasione della festa del 2 giugno, TV2000 ha tra- smesso un lungo servizio sul Quirinale. Durante la de- MOTO AMATORI AL SACRO MONTE scrizione della chiesa interna è stato evidenziato un di- pinto di Guido Reni “la Madonna del cucito”, come non paragonarla alla nostra “Madonna che cuce”? È stata una forte emozione. Affidiamo a Maria tutte le mamme. È già il secondo gruppo di moto amatori che sale al San- tuario per un momento di amicizia, svago, cultura, ri- flessione e ne resta affascinato. Grazie a Paolo e a tutti i componenti del motoclub Andrea Martinelli di Torino. Fedelissimi anche tutti gli amici di Borgosesia saliti con don Ezio e di Arola e Cesara con don Renato. Buona estate a tutti! Aprile/Giugno • 2019 17
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