Santuario L'Eco del Regina Montis Regalis - Santuario di Vicoforte
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Poste Italiane s.p.a–Spedizione in Abbonamento Postale–D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB/CN VICOFORTE N. 2-3 – APRILE-SETTEMBRE 2020 Santuario Montis Regina Regalis L’Eco del
Cari fedeli e amici del Santuario, Gesù rivolge queste parole agli apostoli spaventati dalla tempesta che li ha sorpresi in barca sul lago di Tiberiade, mentre Gesù dorme tranquillo e sereno. Essi svegliano Gesù e lo invocano con apprensione: “Maestro, non t’im- L’Eco del Santuario porta che siamo perduti? ( Marco 4,38). Sulla risposta di “Regina Montis Regalis” Gesù: “perché avete paura? Non avete ancora fede”, Pa- Vicoforte pa Francesco, nel momento straordinario di preghiera in N. 2-3 – aprile-settembre 2020 tempo di pandemia sul sagrato della Basilica di S. Pietro venerdì 27 marzo 2020, ha svolto una profonda medita- In copertina: zione (il testo completo è all’interno del bollettino) che Tempietto centrale è certamente la parola più significativa sentita in questa e cupola del Santuario situazione così dolorosa. Tipografia: “Stilgraf s.r.l.” E’ innegabile che la paura ha attraversato tutta le no- Santuario di Vicoforte stre vite di fronte alla drammaticità di questa pandemia. Tel. 0174 563111 Non eravamo abituati ad affrontare una malattia così sco- Direttore responsabile: nosciuta anche alla scienza e che ha messo in ginocchio Corrado Avagnina il mondo intero. Ora che, almeno da noi, la situazione è Abbonamento annuo euro 20 migliorata, anche se non ancora superata, è necessario Iscritto al n. 28 del registro soffermarsi per riflettere su come abbiamo vissuto questi della Cancelleria del Tribunale momenti. Anche la nostra fede cristiana è stata messa a di Mondovì in data 7-1-1952 dura prova ed è necessario tentare di capire quali sono gli insegnamenti che possiamo ricavare da questa espe- rienza. Come credenti non possiamo mai dimenticare che ogni fatto va letto alla luce della Parola di Dio. La nostra Ai sensi dell’art. 13 del GDPR storia e quella di tutta l’umanità non è immersa nel caos, 2016/679, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo ma ogni avvenimento ci vuol dire qualche cosa che noi al trattamento dei dati personali, dobbiamo scoprire. nonché alla libera circolazione di tali dati, si informano gli abbonati che i rispettivi dati sono conservati nell’archivio informatico dell’Am- 1. COME LEGGERE ministrazione del Santuario ido- LA PRESENZA DI DIO? neo a garantire la sicurezza e la C’è chi letto questa pandemia con un’interpretazione riservatezza, e che saranno utiliz- zati dalla stessa Amministrazione fondamentalista, vedendo in essa un’azione diretta con per il solo invio del periodico, e del cui Dio vuole punire l’umanità peccatrice. Questo però materiale amministrativo e com- merciale collegato all’attività edi- non è il Dio che Gesù Cristo ci ha rivelato. Il Dio di Gesù toriale tradizionale e su Internet, non si diverte a mandare castighi o sofferenze agli uomi- per il periodo strettamente neces- sario per adempiere al servizio. ni e alle donne del nostro tempo. In ogni realtà umana, L’abbonato potrà rivolgersi all’Am- soprattutto in certi momenti della storia, siamo chiamati ministrazione presso il titolare del trattamento, per accedere ai pro- a chiederci cosa Dio vuole farci capire. Certamente non pri dati o farli cancellare, limitare possiamo leggere questa situazione come una punizione o rettificare e/o per esercitare altri diritti previsti dagli artt. 15 e ss del di Dio. Queste realtà appartengono alla fragilità, alla ca- GDPR 2016/679 e nello specifico ducità della creazione, in cui noi siamo stati posti. Attri- per essere rimosso dall’indiriz- zario del presente periodico (tel. buire a Dio l’intenzione di creare un virus e imporlo agli 0174/565588). Sul sito www.san- tuariodivicoforte.it la normativa uomini è nominare il nome di Dio invano e si offre di Lui specifica per il trattamento dei dati. un’immagine lontanissima da quella che Gesù ci ha rive- 2 L’Eco del Santuario
“Perchè avete paura? Non avete ancora fede? (Marco 4,38) lato. E’ vero che a volte ci chiediamo dove l’uomo abbia vissuto la sua responsabilità di sia Dio, quando accadono situazioni di sof- custode del creato e di tutela del proprio fra- ferenza, dov’era Dio ad Auschwitz, o quando tello: “ Dov’è Abele tuoi fratello( Genesi 4,9) muoiono gli innocenti, i bambini, ma rara- chiede Dio a Caino. Raramente ci chiediamo mente ci chiediamo dove sia l’uomo,come in che cosa l’uomo sia stato promotore dei L’Eco del Santuario 3
...qui basilica guasti di questo pianeta e di questa società, a nostra fragilità, la nostra precarietà, e a ri- causa delle proprie azioni, scelte o omissio- pensare il senso e le forme del nostro essere ni. Come leggere allora la presenza di Dio?. insieme, gli stili di vita rispettosi degli altri e Davanti alla sofferenza umana Dio non si è della natura creata. ritirato, ma ha preso la croce. Il dolore uma- no non è una contraddizione con la presenza 4. LA BELLEZZA DEL SILENZIO di Dio che tutto può, ma è luogo in cui Egli Personalmente questa pandemia mi ha si manifesta il Dio-Amore. Tutto ciò che è aiutato a scoprire il valore del silenzio. Vi- autenticamente umano, non solo il dolore, vendo in una società sempre connessa, con può essere assunto da Dio come via della sua rumori che non cessano mai per attività che manifestazione del suo dono di vita. ormai coprono le ventiquattro ore, rischia- vamo di perdere l’importanza del silenzio 2. RESPONSABILI che è una condizione fondamentale della DELL’INCONTRO comunicazione con sè stessi, con gli altri e CON IL DIO DI GESÙ CRISTO con Dio. Silenzio come condizione prima- ria dell’ascolto, in primo luogo di noi stessi. E’ importante che noi accettiamo con re- Silenzio come capacità di recuperare il lin- sponsabilità non di rispondere alle paure del guaggio delle emozioni, la voce del cuore. mondo con un’accentuazione facile e conso- Silenzio come l’unica via verso il Dio di latoria dei simboli religiosi, ma di testimo- Gesù. Egli per i primi trent’anni della sua niare con fede che Gesù risorto è Colui che vita è vissuto fuori dai riflettori, nel silenzio condivide le nostre fragilità, le nostre debo- della sua casa, luogo di dialogo con i genito- lezze per farne segno e strumento della sua ri, conservato nell’intimo del suo cuore. Da presenza che rinnova il mondo dal di dentro, qui nascono le vere relazioni, non frettolose, in profondità. Egli non ci risparmia dalla no- non ambigue e non a tempo. Mi ha aiuta- stra caducità e non ci libera miracolosamente to in tutto questo la possibilità di una recita da una pandemia. La nostra fede non è in un più calma e serena della Liturgia delle ore Dio che ci fa comodo, un tappabuchi. Pro- con la sua carica di memoria del passato, prio perché ci chiama a vivere l’amore dal con l’apertura verso il futuro e così vivere di dentro della nostra fragilità e precarietà in maniera significativa il presente. La Li- umane Egli si mostra il Dio vivo e vero che turgia delle ore mi ha dato una indicazione realmente si è fatto carne, che condivide fino su come tutti noi, chiusi in casa, possiamo in fondo la nostra condizione umana e dav- strutturare i nostri giorni, così da vivere se- vero è risorto. condo speranza. Le parole di Papa Francesco ci indicano il 3. VITA TUA, VITA MEA modo di vivere questi tempi: “Signore ci chie- Il motto tradizionale: mors tua, vita mea ri- di di non avere paura, ma la nostra fede è de- vela tutta la sua falsità nella situazione in cui bole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non viviamo. E’ un’espressione individualistica. lasciarci soli in balia della tempesta. Ripeti Una lezione che certamente ci ha dato questa ancora: voi non abbiate paura (Marco 28,5). pandemia è che non siamo individui, ma per- E noi, insieme a Pietro “gettiamo in Te ogni sone in relazione, ciascuna con il suo carico preoccupazione, perché Tu hai cura di noi”. di responsabilità. Non possiamo più pensa- Affidando la nostra vita alla Madonna e re in termine di “io”, ma di “noi”. Perciò il preparandoci alla sua festa (8 settembre) ri- motto deve diventare “vita tua, vita mea”, ciò volgo un cordiale saluto a tutti. che può veramente aiutarci a riconoscere la Don Francesco, rettore 4 L’Eco del Santuario
... qui basilica Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia presieduto dal santo padre Francesco Sagrato della Basilica di San Pietro, venerdì, 27 marzo 2020 MEDITAZIONE del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista DEL SANTO PADRE da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci sia- mo resi conto di trovarci sulla stessa barca, «Venuta la sera» (Mc4,35). Così inizia il tutti fragili e disorientati, ma nello stesso Vangelo che abbiamo ascoltato. Da settima- tempo importanti e necessari, tutti chiamati ne sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre a remare insieme, tutti bisognosi di confor- si sono addensate sulle nostre piazze, strade e tarci a vicenda. Su questa barca... ci siamo città; si sono impadronite delle nostre vite ri- tutti. Come quei discepoli, che parlano a una empiendo tutto di un silenzio assordante e di sola voce e nell’angoscia dicono: «Siamo per- un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa duti» (v. 38), così anche noi ci siamo accorti al suo passaggio: si sente nell’aria, si avver- che non possiamo andare avanti ciascuno per te nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo conto suo, ma solo insieme. trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli L’Eco del Santuario 5
...qui basilica È facile ritrovarci in questo racconto. “ego” sempre preoccupati della propria im- Quello che risulta difficile è capire l’atteg- magine; ed è rimasta scoperta, ancora una giamento di Gesù. Mentre i discepoli sono volta, quella (benedetta) appartenenza co- naturalmente allarmati e disperati, Egli sta mune alla quale non possiamo sottrarci: l’ap- a poppa, proprio nella parte della barca che partenenza come fratelli. per prima va a fondo. E che cosa fa? Nono- «Perché avete paura? Non avete ancora stante il trambusto, dorme sereno, fiducioso fede?» Signore, la tua Parola stasera ci col- nel Padre - è l’unica volta in cui nel Vange- pisce e ci riguarda, tutti. In questo nostro lo vediamo Gesù che dorme -. Quando poi mondo, che Tu ami più di noi, siamo andati viene svegliato, dopo aver calmato il vento avanti a tutta velocità, sentendoci forti e ca- e le acque, si rivolge ai discepoli in tono di paci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo la- rimprovero: «Perché avete paura? Non avete sciati assorbire dalle cose e frastornare dalla ancora fede?» (v.40). fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi Cerchiamo di comprendere. In che cosa richiami, non ci siamo ridestati di fronte a consiste la mancanza di fede dei discepoli, guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo che si contrappone alla fiducia di Gesù? Essi ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pia- non avevano smesso di credere in Lui, infatti neta gravemente malato. Abbiamo prosegui- lo invocano. Ma vediamo come lo invocano: to imperterriti, pensando di rimanere sempre «Maestro, non t’importa che siamo perduti?» sani in un mondo malato. Ora, mentre stia- (v. 38). Non t’importa pensano che Gesù si mo in mare agitato, ti imploriamo: “Svegliati disinteressi di loro, che non si curi di loro. Signore!”. Tra di noi, nelle nostre famiglie, una delle «Perché avete paura? Non avete ancora cose che fa più male è quando ci sentiamo fede?». Signore, ci rivolgi un appello, un ap- dire: “Non t’importa di me?”. È una frase che pello alla fede. Che non è tanto credere che ferisce e scatena tempeste nel cuore. Avrà Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. In scosso anche Gesù. Perché a nessuno più che questa Quaresima risuona il tuo appello ur- a Lui importa di noi. Infatti, una volta invo- gente: “Convertitevi”, «ritornate a me con cato, salva i suoi discepoli sfiduciati. tutto il cuore» (G12,12). Ci chiami a coglie- re questo tempo di prova come un tempo di La tempesta smaschera la nostra vulnera- scelta Non è il tempo del tuo giudizio, ma del bilità e lascia scoperte quelle false e super- nostro giudizio: il tempo di scegliere che co- flue sicurezze con cui abbiamo costruito le sa conta e che cosa passa, di separare ciò che nostre agende, i nostri progetti, le nostre abi- è necessario da ciò che non lo è. È il tempo tudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, lasciato addormentato e abbandonato ciò che Signore, e verso gli altri. E possiamo guar- alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vi- dare a tanti compagni di viaggio esemplari, ta e alla nostra comunità. La tempesta pone che, nella paura, hanno reagito donando la allo scoperto tutti i propositi di “imballare” propria vita. È la forza operante dello Spirito e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei riversata e plasmata in coraggiose e generose nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetiz- dedizioni. È la vita dello Spirito capace di zare con abitudini apparentemente “salvatri- riscattare, di valorizzare e di mostrare come ci”, incapaci di fare appello alle nostre radici le nostre vite sono tessute e sostenute da per- e di evocare la memoria dei nostri anziani, sone comuni - solitamente dimenticate - che privandoci così dell’immunità necessaria per non compaiono nei titoli dei giornali e delle far fronte all’avversità. riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo Con la tempesta, è caduto il trucco di que- show ma, senza dubbio, stanno scrivendo gli stereotipi con cui mascheravamo i nostri oggi gli avvenimenti decisivi della nostra 6 L’Eco del Santuario
... qui basilica storia: medici, infermiere e infermieri, ad- mezzo all’isolamento nel quale stiamo paten- detti dei supermercati, addetti alle pulizie, do la mancanza degli affetti e degli incontri, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, vo- sperimentando la mancanza di tante cose, lontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti ascoltiamo ancora una volta l’annuncio che altri che hanno compreso che nessuno si ci salva: è risorto e vive accanto a noi. Il Si- salva da solo. Davanti alla sofferenza, dove gnore ci interpella dalla sua croce a ritrovare si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, la vita che ci attende, a guardare verso coloro scopriamo e sperimentiamo la preghiera sa- che ci reclamano, a rafforzare, riconoscere e cerdotale di Gesù: «che tutti siano una cosa incentivare la grazia che ci abita. Non spe- sola» (Gv17,21). Quanta gente esercita ogni gniamo la fiammella smorta (cfr 1s42,3), che giorno pazienza e infonde speranza, avendo mai si ammala, e lasciamo che riaccenda la cura di non seminare panico ma correspon- speranza. sabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, Abbracciare la sua croce significa trovare insegnanti mostrano ai nostri bambini, con il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e del tempo presente, abbandonando per un attraversare una crisi riadattando abitudini, momento il nostro affanno di onnipotenza alzando gli sguardi e stimolando la preghie- e di possesso per dare spazio alla creativi- ra. Quante persone pregano, offrono e in- tà che solo lo Spirito è capace di suscitare. tercedono per il bene di tutti. La preghiera Significa trovare il coraggio di aprire spazi e il servizio silenzioso: sono le nostre armi dove tutti possano sentirsi chiamati e per- vincenti. mettere nuove forme di ospitalità, di fraterni- «Perché avete paura? Non avete ancora tà, di solidarietà. Nella sua croce siamo stati fede?». L’inizio della fede è saperci bisogno- salvati per accogliere la speranza e lasciare si di salvezza. Non siamo autosufficienti, da che sia essa a rafforzare e sostenere tutte le soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno misure e le strade possibili che ci possono del Signore come gli antichi naviganti del- aiutare a custodirci e custodire. Abbracciare le stelle. Invitiamo Gesù nelle barche delle il Signore per abbracciare la speranza: ecco nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, la forza della fede, che libera dalla paura e perché Lui le vinca. Come i discepoli speri- dà speranza. menteremo che, con Lui a bordo, non si fa «Perché avete paura? Non avete anco- naufragio. Perché questa è la forza di Dio: ra fede?». Cari fratelli e sorelle, da questo volgere al bene tutto quello che ci capita, an- luogo, che racconta la fede rocciosa di Pie- che le cose brutte. Egli porta il sereno nelle tro, stasera vorrei affidarvi tutti al Signore, nostre tempeste, perché con Dio la vita non per l’intercessione della Madonna, salute muore mai. del suo popolo, stella del mare in tempesta. Il Signore ci interpella e, in mezzo alla no- Da questo colonnato che abbraccia Roma stra tempesta, ci invita a risvegliare e attiva- e il mondo scenda su di voi, come un ab- re la solidarietà e la speranza capaci di dare braccio consolante, la benedizione di Dio. solidità, sostegno e significato a queste ore Signore, benedici il mondo, dona salute ai in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra avere paura. Ma la nostra fede è debole e fede pasquale. Abbiamo un’ancora: nella sua siamo timorosi. Però Tu, Signore, non la- croce siamo stati salvati. Abbiamo un timo- sciarci in balia della tempesta. Ripeti an- ne: nella sua croce siamo stati riscattati. Ab- cora: «Voi non abbiate paura» (Mt28,5). E biamo una speranza: nella sua croce siamo noi, insieme a Pietro, “gettiamo in Te ogni stati risanati e abbracciati affinché niente e preoccupazione, perché Tu hai cura di noi” nessuno ci separi dal suo amore redentore. In (cfr i Pt5,7). L’Eco del Santuario 7
...qui basilica Un voto che si rinnova nell’impegno,ma soprattutto nella riconoscenza Omelia in occasione del pellegrinaggio dell’Ascensione con il rinnovo del Voto alla Regina Montis Regalis, 24 maggio 2020 Ci sono alcuni fatti di cui molto presto si Così da tanti secoli viene onorata la Vergine capisce che travalicheranno i confini della Maria nella nostra Diocesi. Forti della tradi- cronaca per entrare nel territorio privilegiato zione dei nostri padri, confidavamo che in lei della storia. Il che accade quando ci segnano avremmo trovato fermo sostegno e materna come società e come comunità religiosa e ci- protezione, che Lei non ci avrebbe lasciati vile, lasciando conseguenze, se non indelebi- soli neppure in questa circostanza. li, certo durature. Quanto alla promessa essa non è certo l’e- Forse, durante i primi giorni di questo con- sito di un banale “do ut des”: è doverosa, se tagio del 2020, qualcuno si era illuso che sa- non orgogliosa, offerta di un segno tangibile rebbe stato un episodio di poca importanza, di riconoscenza. Siamo qui per adempiere un’influenza poco più grave di altre. una promessa dei nostri Padri, e per fare a Oggi, sappiamo che esso ha toccato il nostra volta una promessa. Una promessa mondo intero, ha travolto alcune zone e ferito che ci impegnerà nei prossimi anni. Perché è gravemente altre, e che sta incidendo e chissà bello che il nostro legame con la Regina del per quanto inciderà sulle nostre abitudini, sui Monte Regale ci veda anche capaci di rin- nostri rapporti, forse sul nostro atteggiamen- novare, di ripensare, di essere attivi, al suo to psicologico verso tanti aspetti della vita. interno. Avere la percezione esatta, attuale, della Il ringraziamento, infine, viene da sé: ab- grandezza o della gravità di certi momenti biamo tanti motivi per essere riconoscenti al non è da tutti. Ma chi vive seriamente la pro- Signore, in questa primavera del 2020, a par- pria esperienza umana e magari crede che tire dal nostro poter essere qui oggi. essa accade sotto lo sguardo di Dio, non può attraversare superficialmente fasi storiche Tre grazie dobbiamo come la nostra, come questa prima parte del pronunciare, in particolare. 2020, e, se ha fede, non può non entrare in dialogo con la divinità, quasi sottoporle do- 1. Grazie, innanzitutto, per la prote- lori e speranze e cercarne il coinvolgimento, zione che ancora una volta la Madonna ci l’assistenza, l’aiuto. ha accordato. Siamo stati e siamo protago- Forse, le parole riassuntive della forma che nisti di una vicenda che non avremmo im- la preghiera assume in questi casi, sono tre: maginato, che ha fatto crollare tante nostre invocazione, promessa e ringraziamento. certezze, che ha messo in crisi le nostre vite. Abbiamo invocato, e invocato tanto, nelle Abbiamo toccato con mano la fragilità della scorse settimane, sia individualmente sia co- società che abbiamo costruito e dei fonda- munitariamente. Soprattutto, abbiamo invo- menti sui quali confidiamo. Scienza, tecnica, cato la Madonna, Regina del Monte Regale. politica ed economia tentano risposte, prova- 8 L’Eco del Santuario
... qui basilica no soluzioni, ma tutto appare circondato da vuol grazia e a te non ricorre, / sua disïanza un’aura di insicurezza cui davvero non era- vuol volar senz´ali. / La tua benignità non vamo più abituati. pur soccorre /a chi domanda, ma molte fiate Anche il nostro territorio ha pagato un / liberamente al dimandar precorre”. prezzo, è vero, ma non paragonabile a quel- lo che ha riguardato altre realtà. Ora siamo 2. Un secondo grazie credo possa es- quasi fuori dal tunnel. Non potremo mai sere pronunciato per la generosità che è sapere e capire fino in fondo cosa è stato fiorita e che tanti hanno vissuto. determinante. Certamente anche la nostra Certo, nella difficoltà emerge anche l’ani- prudenza e saggezza, laddove in altre zone mo gretto, che anzi esaspera il proprio tratto, una febbrile ansia di guadagno e un’indi- spinto da urgenze, paura ed egoismo; ma, scriminata apertura allo scambio hanno più per converso, proprio nelle difficoltà quanta esposto al contagio. Ma se chi non crede farà generosità, quanto eroismo, hanno brillato dipendere tutto da simili considerazioni e sotto il cielo del coronavirus! Noi siamo qui, cioè da semplici logiche umane, politiche, molti di noi o dei nostri parenti e amici so- sociali e perfino igieniche, noi, da credenti, no vivi grazie alla abnegazione di tanti altri. abbiamo invocato per tutti, indistintamente, Non è superfluo, anzi è doveroso ricordare l’intercessione della Madonna che qui da una volta di più i medici, gli infermieri, i secoli viene onorata. Di Lei che, come dice dirigenti ospedalieri, le forze dell’ordine nel Dante in due terzine meravigliose del canto loro ingrato compito di contenere, gli ope- XXXIII del Paradiso, spesso precede con la ratori della filiera alimentare e tutti i volon- sua generosità le nostre richieste. Così, rivol- tari nei vari settori (penso in special modo gendosi a Maria, dice infatti San Bernardo ai volontari della Caritas, della Croce Rossa, nella famosa preghiera alla Vergine: “Don- della Protezione Civile). Tutti coloro che, in- na, se’ tanto grande e tanto vali, / che qual somma, hanno anteposto la cura degli altri L’Eco del Santuario 9
...qui basilica e la continuità dell’essenziale alla loro stessa sicurezza e alla loro Affidamento della Diocesi stessa vita. e rinnovo del voto alla Madonna 3. Infine, un grazie anti- Vergine Maria, Regina del Monte Regale cipato a tutti coloro che guar- che nel corso dei secoli, dano al futuro con speranza e hai accolto con sguardo materno sapranno infondere speranza… le preghiere, le tribolazioni e le speranze Tutte quelle persone che con eroi- dei nostri padri smo e coraggio sapranno mettersi che ci hanno preceduto nel cammino della fede, in gioco per il domani delle no- accogli anche le nostre suppliche stre famiglie e del nostro territo- per il momento presente. rio, per il bene indispensabile del lavoro. Mi piacerebbe poter dire Donaci di sperimentare ancora una volta la tua bontà che questo sarà un ringraziamen- nonostante i nostri peccati e le nostre infedeltà, to reciproco che tutti dovremo a nonostante la nostra poca fede tutti, ciascuno compiendo la pro- che ci rende sordi alla Parola del tuo Figlio pria parte nell’infido “dopoguer- e accondiscendenti alle suggestioni mondane. ra” che ci attende. Avremo da ricostruire su macerie per lo più Accogli le preoccupazioni dei tanti lavoratori non visibili, economiche e anche che di fronte ad un futuro incerto psicologiche. Occorreranno im- temono per i loro familiari. pegno, generosità, altruismo, sen- sibilità, fantasia, amore. Assisti coloro che ci governano E, prima di tutto, speranza, la perché maturino decisioni sagge e coraggiose virtù più necessaria quando si a favore delle categorie più fragili. tratta di rialzarsi, di guarire, di guardare lontano. Mons. Enrico Abbi pietà di noi, e ottienici dal tuo Figlio Masseroni, già mio predecessore misericordia, salute e benedizione, e come noi devoto della Regina insieme con una fede più sincera. del Monte Regale in un suo scrit- Maria Regina del monte Regale, prega per noi. to dice che: “La speranza sboccia solo nel solco della fede”. Non scordiamolo mai: sapremo avere Oggi, 24 maggio 2020, con vera speranza se ci sentiremo ac- animo grato e riconoscen- compagnati dal Signore che pro- te, io Egidio Miragoli, per prio nel Vangelo di questa dome- Grazia di Dio e designazio- nica, e forse non casualmente, ci ne della Sede Apostolica, ripete: “Ecco io sono con voi tutti vescovo di Mondovì a no- i giorni fino alla fine del mondo”. me della Diocesi rinnovo il Voto del pellegrinaggio È con questi sentimenti che a no- annuale a questo Santuario me della Diocesi, alla presenza an- per il prossimo decennio che delle Autorità civili, che ringra- affidando l’intera Comuni- ziamo, rinnovo solennemente il Vo- tà alla protezione della Ver- to del pellegrinaggio alla Vergine gine Maria. Maria, Regina del Monte Regale. 10 L’Eco del Santuario
... qui basilica Santuario: centro propulsore della vita spirituale della Diocesi anche al tempo del Covid-19 A partire da domenica 23 febbraio sono en- del Santo Rosario alle ore 20.30, chiedendo ai trate in vigore le misure straordinarie per il fedeli di unirsi spiritualmente nelle loro case. contenimento della diffusione del Covid-19. Il Santuario si è dimostrato, fin da subito, Come vescovo, pastore della porzione del po- il luogo più opportuno in cui valorizzare la polo di Dio situato nel territorio monregalese, preghiera e l’affidamento al Signore. Una ho deciso da subito di adottare misure pru- tradizione secolare, infatti, testimonia che la denziali che evitassero assembramenti e ri- Chiesa di Mondovì è ricorsa, nei momenti di schio di contagio. Allo stesso tempo ho voluto pericolo e di calamità, all’intercessione e alla affidare le sorti della nostra amata Diocesi, e protezione della Madonna, presso il Santua- del territorio, all’intercessione di Maria San- rio di Vicoforte. Tale fiducioso legame con tissima, venerata come Regina Montis Rega- la Vergine si è manifestato anche nel Voto, lis. Concretamente, nelle successive serate di della durata di cinquant’anni, che nel 1835, a mercoledì, giovedì e venerdì, con la sola pre- motivo del contagio di colera, il Vescovo Ga- senza dei presbiteri della Città di Mondovì, etano Buglioni e la Municipalità hanno fatto; mi sono recato in Santuario per la preghiera Voto di cui ne è prova l’annuale pellegrinag- L’Eco del Santuario 11
...qui basilica gio della festa dell’Ascensione compiuto dal- Ulteriore momento, a me particolarmente la Città di Mondovì. caro, è stato quello vissuto venerdì 27 marzo Sabato 7 marzo, ho inteso poi annunciare quando abbiamo pensato a un segno comu- il proposito di rinnovare il Voto alla Vergi- nitario di suffragio per i defunti e di conso- ne Maria, con l’impegno, nel prossimo de- lazione per i familiari e gli amici. In questo cennio, a vivere l’annuale pellegrinaggio del “venerdì della misericordia”, vista l’impossi- giorno dell’Ascensione “come memoria del bilità di stringersi convenientemente attorno passato e come solenne rendimento di grazie ai defunti per un ultimo doveroso e sentito alla Vergine per la protezione che anche in saluto di commiato con la consueta celebra- questa circostanza non ci farà mancare”. zione del rito funebre, abbiamo ricordato tut- Tale Voto è stato ufficialmente espresso, ti i fratelli e le sorelle che ci hanno lasciato, con la presenza delle Autorità e di circa 400 menzionando il loro nome e accompagnan- persone, domenica 24 maggio all’esterno doli simbolicamente attraverso il suono delle della Basilica, vivendo un momento di pre- campane. ghiera nel pieno rispetto delle normative vi- Infine, sempre al Santuario, abbiamo con- genti in quei giorni. cluso il mese mariano per eccellenza, il mese Presso il Santuario abbiamo anche vissuto di Maggio. ogni sera alle 18, a partire dalla prima do- Alla luce di tutto ciò possiamo dire che il menica di Quaresima, la Celebrazione Eu- Santuario si è rivelato, anche in questo tem- caristica trasmettendola in diretta streaming po difficile caratterizzato dal Covid-19 e perché i fedeli, costretti forzatamente a rima- nonostante tutte le limitazioni, come centro nere in casa, potessero alimentare la loro fe- propulsore della vita spirituale della nostra de e mantenere vivo il legame comunitario. Diocesi. Anche la settimana più importante dell’anno Auspico e spero che anche in futuro il le- liturgico e per la nostra fede, la Settimana game con questo luogo, così caro alla comu- Santa, che culmina con la Pasqua, è stata nità diocesana monregalese, possa ravvivarsi interamente vissuta in Basilica, fornendo ulteriormente, per alimentare anche la fede un’ulteriore possibilità di vicinanza alle per- delle nuove generazioni! sone attraverso le dirette su Facebook. + Egidio, vescovo La lezione dell’isolamento nella pandemia «Le cose che sto imparando» Sono giorni durissimi in cui abbiamo tutti mozione, provassimo a fare un esercizio di modo di riflettere sul significato delle parole consapevolezza. Per imparare a guardare in e su tutti quei gesti quotidiani piccoli e pre- noi stessi, per provare ad ascoltarci e a spec- ziosi che ci mancano. chiarci nell’altro e soprattutto per ordinare le Stiamo vivendo la prova più dura e inat- cose da cui ricominciare. tesa che ci potessimo trovare di fronte ma Ti, proviamo a mettere ordine, non solo nei potremmo uscirne migliori per davvero se, cassetti di casa e nelle tasche dei vestiti di- lasciando da parte paura o al contrario ri- menticati nell’armadio, ma in noi stessi. 12 L’Eco del Santuario
... qui basilica Propongo un esercizio che potrà tornarci dato: Stato sociale per esempio. Solidarietà, utile per quando arriveranno giorni migliori. per fare un altro esempio. E, stiamone certi, arriveranno. 7. E diventato evidente che chi non paga Mettiamo in fila,, tutti insieme, le cose che le tasse non commette solo un reato ma un ogni giorno stiamo imparando. Che sono delitto: se mancano posti letto e respirato- tante. Tantissime, quante sono le parole. ri è anche colpa sua. 8. Mi sono ripromesso di non accettare più Elenco delle cose nessuna forma di cinismo: in questo momen- che ho imparato to così duro è comunque bello volersi bene e sentirsi parte della stessa cosa. 1. Devo rimettere in ordine la mia scala di 9. Mi sono persuaso che il significato delle valori per scoprire quel che veramente è im- parole è sacro. portante. 10. Mi sono ripromesso di pretendere che 2. Quando tutto ciò sarà finito, devo atte- chi ha ruoli di responsabilità e di governo sia nermi alla suddetta scala di valori. più preparato di quelli che da lui sono go- 3. La cosa che di sicuro più conta è stare vernati. vicini alle persone a cui vogliamo bene. Nul- 11. Ho imparato il valore di una stretta di la è più importante di un abbraccio ai nostri mano. figli. 12. Ho imparato la necessità di tendere la 4. Devo ricordarmi che è ora di riconnet- mano. termi con la Terra e con l’ecosistema: solo ri- 13. Ho imparato che siamo connessi per spettandone l’equilibrio ne saremo rispettati davvero e non solo in rete. e saremo preservati. 14. Mi sono reso conto che i confini non S. Mi sono reso conto che le cose capita- esistono e che siamo tutti sulla stessa barca. no anche contro la volontà degli uomini: non 15. E dal momento che siamo tutti sulla siamo onnipotenti. stessa barca, è meglio che i porti, tutti i porti, 6. Ho riscoperto il valore di alcune parole siano sempre aperti. Per tutti. e concetti che troppo in fretta avevamo liqui- Fabio Fazio - conduttore televisivo L’Eco del Santuario 13
...qui basilica Celebrazione al Santuario durante l’epidemia Sembrava una delle tante epidemie che colpi- Signore aiuto, nel silenzio della Basilica vuo- scono il pianeta ma lontano da noi, di cui ascol- ta compiono lo stesso gesto per chiedere at- tiamo dai telegiornali con orecchie distratte il traverso Maria aiuto e protezione. Il Vesco- numero dei morti magari mentre ceniamo. vo affida tutta la diocesi alla Madonna del E poi i primi due casi in Italia ma non ci Monte regale. È una cerimonia semplice ma siamo allarmati troppo... erano due turisti commovente, ci riscopriamo figli bisognosi cinesi. Segue la bomba di Cologno! Ades- di protezione e soccorso. so non possiamo più essere indifferenti, ci Il Santuario continua ad essere per molti riguarda da vicino, anche il nostro Paese è un punto di riferimento, velocemente le per- colpito. Ci attiviamo in gesti di solidarietà, sone entrano dicono una preghiera, accen- e compatiamo quelle persone che sono nelle dono una candela, si affidano ed affidano le zone rosse; preghiamo per i malati ed i morti. loro famiglie alla Madre Celeste. Seguiamo i notiziari con attenzione e la Ognuno vive questo momento in maniera paura incomincia in sordina a crescere. diversa; chi con fiducia nel domani, chi con E poi i contagi si estendono a macchia d’o- disperazione e pessimismo ma tutti trovano lio e tutta l’Italia diventa zona rossa. Siamo conforto nella preghiera soprattutto nella vi- increduli e stupiti, sembra un film quello che cinanza alla Madonna che è sempre accanto ci sta succedendo; non siamo più liberi di alle sofferenze di ogni uomo come lo è stata uscire di casa, molti non possono più anda- ai piedi della croce di Suo Figlio. re a lavorare, dalle finestre vediamo strade Molti seguono le liturgie della settimana deserte. E incominciamo ad avere notizie di Santa dal Santuario in streaming; ci man- persone che conosciamo colpite del virus, cano i riti vissuti nelle nostre parrocchie e le case di riposo sono tutte in crisi, i nostri anche la festa nelle famiglie, con gli amici. anziani muoiono e non possiamo nemmeno Mentre svolgo le mie mansioni nella Ba- stargli vicino e partecipare al loro funerale. silica in un silenzio carico della presenza di Ci riscopriamo fragili e angosciati e allora Gesù che parla al mio cuore affranto sento preghiamo come facciamo sempre quando che il deserto che stiamo attraversando come abbiamo problemi seri nella nostra vita. Pre- per tanti uomini nei tempi passato ci porta ad ghiamo soprattutto Maria perché interceda una fonte di acqua pura. per noi con il suo grande cuore di Madre. E allora lasciamoci esortare dall’invito che In Santuario si smette di celebrare a por- ci ha rivolto Papa Francesco durante l’Angelus te aperte la S. Messa, non possiamo più ri- del 26 aprile 2020 “Cari fratelli e sorelle, nella cevere la comunione; come spesso capita ci vita siamo sempre in cammino. E diventiamo rendiamo conto solo ora che ci manca, quale ciò verso cui andiamo. Scegliamo la via di dono immenso Cristo ci ha lasciato facendo- Dio, non quella dell’io; la via del sì, non quel- si corpo e sangue nell’Eucarestia. la del se. Scopriremo che non c’è imprevisto, Nei visi del Vescovo e dei sacerdoti si leg- non c’è salita, non c’è notte che non si possano ge la preoccupazione per la salute dei fedeli affrontare con Gesù. La Madonna, Madre del e la sofferenza per non poter celebrare con cammino, che accogliendo la Parola ha fatto di l’assemblea. Ed essi come Mosè, che alza tutta la sua vita un “sì” a Dio, ci indichi la via”. le mani a nome del popolo per chiedere al N.G. 14 L’Eco del Santuario
... qui basilica A cinque anni dall’Enciclica “Laudato sì” Il pensiero originale che percorre il testo di la facile tentazione negli umani di sfruttare, questa enciclica di Papa Francesco, pubbli- approfittare, guastare, inquinare, manipolare cata nel 2015, consiste, credo, nello sguardo negativamente la natura e, di conseguenza, la universale e profondo con cui sono presi in vita umana stessa. considerazione il rispetto, la difesa, la pro- In occasione quindi dei cinque anni dall’u- mozione … insomma: il senso compiuto del- scita della “Laudato sì” i dicasteri della San- la vita umana. E’ un’enciclica “ecologica”, sì, ta Sede vaticana, insieme, hanno promulgato ma per questo non prevale nel testo soltanto un documento dal titolo: “in cammino verso una generica, per quanto importante, atten- la casa comune”. Lo scopo di questo scritto è zione alla natura, ai suoi elementi, agli eventi stato indicato in un articolo apparso sul set- climatici; quanto invece è la vita umana nella timanale diocesano ‘L’Unione Monregalese’, sua interezza (vita che dalla natura prende il del 1º luglio ‘20 a pag. 46: “ribadire la cen- respiro) ad essere presentata in una continua tralità della dimensione ecologica integrale esigenza di purificazione e di crescita, contro nella vita di tutti noi e aiutare a trovare mo- L’Eco del Santuario 15
...qui basilica dalità concrete per viverla e declinarla a par- ad una profonda conversione interiore … Vi- tire dalla propria sensibilità, ma soprattutto a vere la vocazione di essere custodi dell’opera partire dalle esigenze della cura della nostra di Dio è parte essenziale di un’esistenza vir- casa comune e di coloro che la abitano, spe- tuosa… non basta che ognuno sia migliore cialmente se si trovano nelle situazioni più per risolvere una situazione tanto complessa disagiate e vulnerabili”. Parole, queste, im- come quella che affronta il mondo attuale … pegnative ma comprensibili, per il fatto che ai problemi sociali si risponde con reti co- stimolano a riflettere e sviluppare quello che munitarie, ma non con la mera somma dei è davvero il cuore del nostro vivere. Un testo beni individuali” (cfr. custodire il creato, o.c. di raccolta delle parole di papa Francesco, pagg. 128 – 129). confluite e ricavate nell’enciclica, intitolato; Per la seconda parola (ecologia inte- “custodire il creato. Proposte per una conver- grale): “la casa comune di tutti noi viene sione ecologica” (ed. S. Paolo), testo compi- saccheggiata, devastata, umiliata impu- lato nello stesso anno dell’enciclica (2015), nemente… non si può consentire che certi riporta alcuni spunti che aiutano la riflessio- interessi (che sono globali ma non universa- ne e la conversione, ribadite dal recente do- li) si impongano, sottomettano gli Stati e le cumento dei dicasteri della Santa Sede. organizzazioni internazionali e continuino a Anzitutto: la terra è un bene comune. Si- distruggere il creato… il futuro dell’umani- gnifica: non soltanto c’è posto per tutti, ma tà non è solo nelle mani dei grandi leaders, “abbiamo bisogno di un confronto che ci delle grandi potenze e delle élites. E’ soprat- unisca tutti, perché la sfida ambientale che tutto nelle mani dei popoli, nella loro capa- viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano cità di organizzarsi… l’ambiente naturale e e ci toccano tutti (Laud. sì, 14). Il papa parla l’ambiente sociale, politico ed economico di “cambiare rotta” di “evitare gli effetti più sono strettamente correlati… tutto è colle- seri del degrado ambientale causato dall’at- gato… abbiamo bisogno l’uno dell’altro… tività umana… è il momento di impiantare Da cristiani, in particolare, come discepoli una ‘cultura della cura’ … per combattere la della Buona Notizia, siamo portatori di un povertà, per restituire la dignità agli esclusi messaggio di salvezza che ha in se stesso la e nello stesso tempo per prenderci cura della capacità di nobilitare le persone, di ispirare natura (cfr. nn. 61, 231, 139 di Laud. sì). Co- alti ideali, capaci di dare impulso a linee di me dire: non si cura la terra se non si cura la azione che vadano oltre l’interesse indivi- persona e la sua vita tutta: e viceversa! Ma il duale, consentendo la capacità di rinuncia a necessario e l’urgente che l’enciclica in que- favore degli altri, la sobrietà e le altre virtù stione pone davanti a tutti noi (per questo è che ci sostengono e ci uniscono (cfr. custo- un testo da tenere sempre aperto e non chiu- dire il creato, o.c., pagg. 115 – 118)”. Due so, perché già letto e studiato) è quello che parole quindi sacrosante, sviluppate inec- Papa Francesco spiega con due parole cardi- cepibilmente da Papa Francesco, ma che in ne e riassuntive: la «conversione ecologica» noi non suggeriscono soltanto stima e defe- e l’«ecologia integrale». Per la prima parola: renza nei confronti del successore di Pietro. “…è proprio la spiritualità cristiana ad offri- Si tratta invece di un messaggio veritiero re le motivazioni per alimentare la passione così “solare” da stimolare ciascuno di noi per la cura del mondo… non sarà possibile a fare propri e a sviluppare, come detto pri- impegnarsi nelle cose grandi soltanto con ma, non solo con idee ma con atteggiamenti le dottrine senza ‘qualche movente interiore suggeriti già dal sentirci nella nostra pelle e che dia impulso, incoraggi e dia senso all’a- dal calpestare la terra che sentiamo sotto i zione personale e comunitaria’ (Ev. Gau- nostri piedi. dium, 261). La crisi ecologica è un appello d. Sergio 16 L’Eco del Santuario
... i santi del nostro tempo Jacques Loew, una vita con i diseredati della fede Docker a Marsiglia, fondatore di un isti- tuto religioso e di una Scuola della Fede, a Friburgo, in Svizzera, missionario in Brasi- le, formatore in Africa e Russia, autore spi- rituale di successo, eremita nelle comunità cistercensi..., come il gatto del racconto in- diano, Jacques Loew (1908-1999) sembra aver avuto nove vite, ma tutte guidate dallo stesso filo conduttore: trasmettere le ricchez- ze del Vangelo a coloro che non conoscono Cristo. Nato a Clermont-Ferrand nel 1908, figlio unico di una famiglia anticlericale, Jaques si era trasferito a Parigi per studiare legge e diventare avvocato. Ma la tubercolosi lo costringe a trascorrere un lungo periodo in un sanatorio svizzero. Durante il soggiorno legge i Vangeli e scopre la figura dell’uomo di Nazareth. Così, all’età di 24 anni, riceve “l’immensa e magnifica certezza di Gesù”, come spiegherà in un libro-intervista. Frutto di questa esperienza sarà un piccolo testo dal titolo eloquente: Se tu conoscessi il dono di e la vita. Così, nel 1941, diventa il primo sa- Dio, edito in Italia per i tipi di Città Nuova. cerdote a lavorare come operaio. Alla luce Tornato a Parigi dal suo esilio svizzero, il della sua esperienza lavorativa pubblicherà giovane Jaques frequenta una coppia di cri- un’indagine su I portuali di Marsiglia (1943), stiani convinti, Stanislas e Aniouta Fumet, un testo che sarà all’origine della legge che che lo educano ad un cristianesimo intelli- migliorerà la loro condizione lavorativa. gente e aperto. Dopo aver dato fiducia a Dio Con i portuali di Marsiglia rimarrà per do- in modo definitivo, Jaques entra fra i novizi dici anni, attento - con l’aiuto di Madeleine dell’Ordine dei predicatori, i dominicani, Delbrèl - a non confondere l’evangelizzazio- “con l’idea di predicare il Rosario” e vive ne con l’impegno nella lotta di classe... La- il suo noviziato a Saint-Maximin nel Var scerà i dokers quando, nel 1954, Roma porrà (Provenza). “Sono venuto perché gli uomini fine all’esperienza dei “sacerdoti operai” che abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza», intanto si era ampiamente diffusa sul terri- scrive sull’immagine dell’ordinazione sa- torio francese. “Il problema dell’incredulità cerdotale, nel 1939, citando Gv. 10,10. Su ri- delle masse operaie non è risolto. Dove, que- chiesta del confratello Louis-Joseph Lebret, sti uomini, che non hanno altro che disprez- diventa segretario del Centro di Economia zo per il sacerdote e la Chiesa, incontreranno e Umanesimo e, constatando la lontananza il Cristo, povero e amico dei piccoli?», scrive della Chiesa dai lavoratori portuali di Marsi- al suo superiore generale, all’indomani del- glia, decide di condividere con loro il lavoro lo stop posto alla sua esperienza. Intanto nel L’Eco del Santuario 17
... i santi del nostro tempo 1946 gli era stata affidata la parrocchia di La Cabucelle (periferia di Marsiglia), allora Port-de-Bouc, dove, insieme a diversi giovani laici e sacerdoti, getta le basi per quella che sarebbe diventata la Mission ouvrière Santi- Pierre-et-Paul (MOPP). L’obiettivo è quello di avvicinare la parrocchia e la missione per un “apostolato integrale” in vista di “sradica- re le radici dei guai ingiusti” che pesano sui poveri. Padre Loew confrontava abitualmen- te gli inizi della MOPP con il “passaggio da invertebrati con il corpo molle ai vertebrati con la colonna vertebrale”. “Quando, dopo il 1945, andammo al cuore delle masse, sen- tivamo il peso della sclerosi, della routine - ha scritto nel 1978 -. Abbiamo poi spogliato l’armatura pezzo per pezzo: cornette, talare, chiostro... Tutto questo doveva ancora essere fatto, anche goffamente. Ma con quale sche- letro interno si poteva sostituire il venir me- no del guscio protettivo? La Parola di Dio, da leggere, meditare, soffrire, pregare». Dopo nove anni, padre Loew, con alcuni compagni, parte e va in Brasile (1963-1969) per far nascere, nei sobborghi di San Paolo, una scuola di formazione per i membri del piccole comunità riunite attorno alla Parola. suo istituto. Nasce la Scuola della Fede di Intanto altri gruppi MOPP sono venuti alla Friburgo. Si tratta di permettere ai religiosi luce a Tolosa, Noisy-le-Sec e Montfermeil, e ai laici, singoli e sposati, dei cinque con- in Sahara, nel Canada, in Italia... Questo tinenti di studiare, celebrare e vivere la Bib- porterà Padre Loew ad accollarsi una mag- bia, secondo l’intuizione di Padre Loew per giore responsabilità, fino a lasciare l’ordine il quale “ci vuole l’impatto di una comunità dei frati predicatori, pur rimanendo “fedele unita perché la Parola di Dio possa raggiun- allo spirito di San Domenico aperto a tutte gere e cambiare il cuore umano”. “Padre Lo- le grandi avventure missionarie”. Anche se ew ha capito, molto prima degli altri, la ne- è spesso fuori dall’Europa, durante il Con- cessità di una formazione …. senza la quale cilio, stabilirà un’amicizia con Paolo VI, che la generosità e l’amore rischiano di sbattere lo inviterrà a predicare il ritiro quaresima- contro un muro”, dice Gilles Fumey, maestro le in Vaticano. Siamo nel 1970. Il successo di conferenze alla Sorbona. In questo perio- di un suo volume, Testimoni delll’invisibi- do a padre Loew è stato anche chiesto, dal le, tradotto in circa 20 lingue e venduto per sacerdote ortodosso Alexander Men, di of- 150.000 esemplari, gli permette di viaggiare frire la formazione biblica ai giovani russi. per il mondo per numerose conferenze sulla Nel 1973 egli rinuncia alla responsabilità Chiesa e sul suo futuro. per il MOPP (“per lasciare che i suoi fratel- La vita di Jaques Loew incrocia così mol- li agiscano come vogliono, come i genitori ti dei protagonisti del ‘900. Fra questi Padre lasciano che i loro figli decidano della loro René Voillaume, il fondatore dei Piccoli Fra- vita”, come afferma Gilles Fumey) per de- telli del Vangelo, che gli propone di creare dicarsi interamente alla Scuola della Fede. 18 L’Eco del Santuario
... i santi del nostro tempo Nonostante le crescenti difficoltà, soprat- tutto quella di ottenere visti per l’Africa, la “Dio non tiene scuola continuerà per trent’anni affermando- rapporti sulle scorte!” si a Yamoussoukro (Costa d’Avorio). Jacques Loew non smette mai di organizzare corsi “La prima testimonianza della mis- di formazione, di imparare. “Era molto at- sione della Chiesa è l’attuazione e la tento all’evoluzione e all’accelerazione della traduzione nei fatti di ciò che l’uomo è conoscenza, e vide che non si poteva più es- nel pensiero di Dio: una creatura a im- sere cristiani come prima”, ricorda Georges magine del Creatore, animata dal respi- Convert, ex MOPP, impegnato nell’evange- ro stesso di Dio, un “unico” che sfugge lizzazione a Montreal. “Se padre Loew si era all’anonimato delle categorie in cui si impegnato a fondo per l’universo della classe tende a racchiuderlo. Perché Dio non è operaia come campo missionario per eccel- un perfetto negoziante, che immagazzi- lenza negli anni ‘50 e ‘60, oggi probabilmen- na e classifica, negli armadietti, bianchi, te sceglierebbe quello di giovani estranei neri, asiatici, buoni e cattivi, praticanti e alla Chiesa” sostiene. Affascinato dall’In- non credenti, i non cristiani e i cristia- carnazione, l’Eucaristia e la Chiesa “Corpo ni... Suo Figlio è morto per tutti e noi di Cristo” Jaques Loew si è interrogato sulla dobbiamo far sentire “tutti” e ciascuno continuità delle istituzioni ecclesiali, “chia- all’interno di questa nuova realtà, cioè mate a scomparire dimodoché possa nascere che Dio supera le nostre dimensioni e qualcos’altro”. classifiche, che è Padre all’infinito e All’età di 85 anni Jaques si ritira prima a che ognuno è chiamato ad essere figlio. Citeaux, poi a Tamié e infine a Echourgnac. Ma questa verità troppo alta non può L’ex dominicano formato nella teologia to- essere assimilata in un colpo solo. Dire mista inizia così a leggere Maurice Zundel, tutto d’un colpo all’uomo della strada è Joseph Moingt, Bernard Feillet... “Questo inutile; ci deve essere una preparazione lo ha portato a una crisi interiore, una sorte e questo è esattamente il nostro modo di notte buia che egli ha messo in parallelo di guardare a colui al quale ci avvici- con quella che Teresa di Lisieux aveva spe- niamo. Bisogna che egli senta fino a che rimentato” sostiene Gilles Fumney. La sua punto noi lo consideriamo “costituito obbedienza alla Chiesa, tuttavia, non è mai come esemplare unico e mai riprodot- venuta meno: “La Chiesa lo disturbava, lo fa- to da quando il mondo è mondo”. La ceva dubitare, ma non smise mai di amarla”. preghiera è la compagna inseparabile. È ancora Gilles Fumey che parla. Un apo- Nella misura in cui si sa di essere amati stolo inseguito dall’amore per tutti, prima di da Dio, quando ci siamo detti mille e tutto degli indigenti, che ha innegabilmente mille volte: “Mi ha amato, si è offerto mantenuto una fede lucida e aiutato un gran per me”, estasiandoci di questo fatto, numero di cristiani in un periodo in cui, se- con la stessa misura noi sapremo prega- condo l’espressione di Gilles Fumey, “la bar- re la presenza di Dio in coloro che, nella ca della Chiesa era sballottata dalle onde”. quotidianità, ci circondano... Prenden- d. Laugero doci tutto il tempo per questa preghiera, sapremo scoprire, con il nostro modo di Libri di Jacques Loew accoglierla, il significato della persona Testimoni dell’invisibile, ed. Borla - La di colui che viene a noi». preghiera dei piccoli e dei poveri, ed. Mor- (Estratto da celliana - Gesù Chiamato il Cristo, ed. Mor- “Testimoni dell’invisibile”) celliana L’Eco del Santuario 19
...qui clarisse Con lo sguardo di San Francesco… a distanza di 800 anni! Per celebrare la 15º Giornata nazionale per la Custodia del Creato il 1º settembre 2020 “Vedano i poveri e si rallegrino!”(Sal 69) versione, egli sente e riconosce nel mondo E’con questa povertà interiore che san Fran- circostante un’armonia nella diversità, gene- cesco d’Assisi compose, un anno prima della rata da quell’Unico Amore trinitario in cui la sua morte, il “Cantico delle Creature” quan- grandezza del Signore del Cielo e della Terra do era quasi cieco e gravato da alcune infer- dialoga con la piccolezza delle creature. mità, tanto da essere costretto a ritirarsi per Perché, in un mondo afflitto dall’emer- un po’ di tempo nei pressi di s. Damiano, vi- genza sanitaria, è importante l’esperienza cino a Chiara e alle sue sorelle. La mancanza di quest’uomo, vissuto più di otto secoli fa, della vista non l’aveva privato della capacità per richiamarci alla prossima giornata per la di meravigliarsi davanti alle creature in cia- Custodia del Creato, durante l’anno speciale scuna delle quali sapeva rintracciare la ma- (24 maggio 2020 – 24 maggio 2021) dedica- no e il cuore del Creatore, Dio Onnipotente. to dalla Chiesa alla celebrazione del quinto La sua visione ispirata dalla fede cristiana anniversario della promulgazione dell’En- non idealizza nulla, ma nella concretezza, è ciclica Laudato Si’? Rimaniamo nella scia uni-versale perché percepisce ogni elemen- dell’intuizione di Papa Francesco che nel to orientato in un unico verso, verso un solo 2015 per avviare, con urgenza e in tutto il punto di riferimento. “Per vedere la realtà è mondo, una seria riflessione sulla crisi am- necessario uno sguardo credente; altrimenti bientale globale, scelse proprio questo testo la realtà si frammenta” (Papa Francesco) francescano quale fonte d’ispirazione cristia- Scorrendo il “Cantico” versetto per verset- na, autorevole e sempre attuale, e opera di un to, siamo guidati a lodare quella bellezza di- uomo amato e significativo anche in qualsia- vina che, riflessa in frate Sole, in sorella Lu- si altra cultura, religione e società. “In lui si na, nella madre Terra, come negli altri esseri riscontra fino a che punto siano inseparabili viventi, li raccoglie tutti in un unico disegno, la preoccupazione per la natura, la giustizia anzi in un’unica famiglia. Nel Poverello di per i poveri, l’impegno nella società e la pace Assisi così si esprimono nel contempo la sua interiore”(Laudato Si’ nº 10). Il santo d’As- umanità, ormai disarmata ed espropriata sisi, infatti, non ammira come un semplice da qualsiasi attaccamento, e la sua identità spettatore le bellezze naturali ma le descrive di figlio di Dio che tutto riceve e tutto resti- relazionandosi ad ognuna come un fratello: tuisce a quel Padre da lui chiamato anche il questo apre la persona umana, aldilà della “Sommo Donatore”. Grazie all’animo filiale, sua appartenenza religiosa o della sua sto- coltivato e maturato nel corso della sua con- ria, a percepire il creato come lo spazio dove 20 L’Eco del Santuario
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