Santuario L'Eco del Regina Montis Regalis - Santuario di Vicoforte

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Santuario L'Eco del Regina Montis Regalis - Santuario di Vicoforte
Poste Italiane s.p.a–Spedizione in Abbonamento Postale–D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB/CN

                                 VICOFORTE
N. 2-3 – APRILE-SETTEMBRE 2020
                                                                                                                                             Santuario
                                                                                                                       Montis
                                                                                                                       Regina

                                                                                                                       Regalis
                                                                                                                                                           L’Eco del
Santuario L'Eco del Regina Montis Regalis - Santuario di Vicoforte
Cari fedeli e amici
                                             del Santuario,
                                              Gesù rivolge queste parole agli apostoli spaventati dalla
                                           tempesta che li ha sorpresi in barca sul lago di Tiberiade,
                                           mentre Gesù dorme tranquillo e sereno. Essi svegliano
                                           Gesù e lo invocano con apprensione: “Maestro, non t’im-
L’Eco del Santuario                        porta che siamo perduti? ( Marco 4,38). Sulla risposta di
“Regina Montis Regalis”                    Gesù: “perché avete paura? Non avete ancora fede”, Pa-
Vicoforte                                  pa Francesco, nel momento straordinario di preghiera in
N. 2-3 – aprile-settembre 2020             tempo di pandemia sul sagrato della Basilica di S. Pietro
                                           venerdì 27 marzo 2020, ha svolto una profonda medita-
In copertina:
                                           zione (il testo completo è all’interno del bollettino) che
Tempietto centrale                         è certamente la parola più significativa sentita in questa
e cupola del Santuario                     situazione così dolorosa.
Tipografia: “Stilgraf s.r.l.”                 E’ innegabile che la paura ha attraversato tutta le no-
Santuario di Vicoforte                     stre vite di fronte alla drammaticità di questa pandemia.
Tel. 0174 563111                           Non eravamo abituati ad affrontare una malattia così sco-
Direttore responsabile:                    nosciuta anche alla scienza e che ha messo in ginocchio
Corrado Avagnina                           il mondo intero. Ora che, almeno da noi, la situazione è
Abbonamento annuo euro 20                  migliorata, anche se non ancora superata, è necessario
Iscritto al n. 28 del registro             soffermarsi per riflettere su come abbiamo vissuto questi
della Cancelleria del Tribunale            momenti. Anche la nostra fede cristiana è stata messa a
di Mondovì in data 7-1-1952                dura prova ed è necessario tentare di capire quali sono
                                           gli insegnamenti che possiamo ricavare da questa espe-
                                           rienza. Come credenti non possiamo mai dimenticare che
                                           ogni fatto va letto alla luce della Parola di Dio. La nostra
Ai sensi dell’art. 13 del GDPR             storia e quella di tutta l’umanità non è immersa nel caos,
2016/679, relativo alla protezione
delle persone fisiche con riguardo         ma ogni avvenimento ci vuol dire qualche cosa che noi
al trattamento dei dati personali,         dobbiamo scoprire.
nonché alla libera circolazione di
tali dati, si informano gli abbonati
che i rispettivi dati sono conservati
nell’archivio informatico dell’Am-
                                           1. COME LEGGERE
ministrazione del Santuario ido-              LA PRESENZA DI DIO?
neo a garantire la sicurezza e la            C’è chi letto questa pandemia con un’interpretazione
riservatezza, e che saranno utiliz-
zati dalla stessa Amministrazione          fondamentalista, vedendo in essa un’azione diretta con
per il solo invio del periodico, e del     cui Dio vuole punire l’umanità peccatrice. Questo però
materiale amministrativo e com-
merciale collegato all’attività edi-       non è il Dio che Gesù Cristo ci ha rivelato. Il Dio di Gesù
toriale tradizionale e su Internet,        non si diverte a mandare castighi o sofferenze agli uomi-
per il periodo strettamente neces-
sario per adempiere al servizio.           ni e alle donne del nostro tempo. In ogni realtà umana,
L’abbonato potrà rivolgersi all’Am-        soprattutto in certi momenti della storia, siamo chiamati
ministrazione presso il titolare del
trattamento, per accedere ai pro-          a chiederci cosa Dio vuole farci capire. Certamente non
pri dati o farli cancellare, limitare      possiamo leggere questa situazione come una punizione
o rettificare e/o per esercitare altri
diritti previsti dagli artt. 15 e ss del   di Dio. Queste realtà appartengono alla fragilità, alla ca-
GDPR 2016/679 e nello specifico            ducità della creazione, in cui noi siamo stati posti. Attri-
per essere rimosso dall’indiriz-
zario del presente periodico (tel.         buire a Dio l’intenzione di creare un virus e imporlo agli
0174/565588). Sul sito www.san-
tuariodivicoforte.it la normativa          uomini è nominare il nome di Dio invano e si offre di Lui
specifica per il trattamento dei dati.     un’immagine lontanissima da quella che Gesù ci ha rive-

    2         L’Eco del Santuario
Santuario L'Eco del Regina Montis Regalis - Santuario di Vicoforte
“Perchè avete paura?
Non avete ancora fede?                                                        (Marco 4,38)

lato. E’ vero che a volte ci chiediamo dove   l’uomo abbia vissuto la sua responsabilità di
sia Dio, quando accadono situazioni di sof-   custode del creato e di tutela del proprio fra-
ferenza, dov’era Dio ad Auschwitz, o quando   tello: “ Dov’è Abele tuoi fratello( Genesi 4,9)
muoiono gli innocenti, i bambini, ma rara-    chiede Dio a Caino. Raramente ci chiediamo
mente ci chiediamo dove sia l’uomo,come       in che cosa l’uomo sia stato promotore dei

                                                                              L’Eco del Santuario   3
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...qui basilica

    guasti di questo pianeta e di questa società, a     nostra fragilità, la nostra precarietà, e a ri-
    causa delle proprie azioni, scelte o omissio-       pensare il senso e le forme del nostro essere
    ni. Come leggere allora la presenza di Dio?.        insieme, gli stili di vita rispettosi degli altri e
    Davanti alla sofferenza umana Dio non si è          della natura creata.
    ritirato, ma ha preso la croce. Il dolore uma-
    no non è una contraddizione con la presenza         4. LA BELLEZZA DEL SILENZIO
    di Dio che tutto può, ma è luogo in cui Egli           Personalmente questa pandemia mi ha
    si manifesta il Dio-Amore. Tutto ciò che è          aiutato a scoprire il valore del silenzio. Vi-
    autenticamente umano, non solo il dolore,           vendo in una società sempre connessa, con
    può essere assunto da Dio come via della sua        rumori che non cessano mai per attività che
    manifestazione del suo dono di vita.                ormai coprono le ventiquattro ore, rischia-
                                                        vamo di perdere l’importanza del silenzio
    2. RESPONSABILI                                     che è una condizione fondamentale della
       DELL’INCONTRO                                    comunicazione con sè stessi, con gli altri e
       CON IL DIO DI GESÙ CRISTO                        con Dio. Silenzio come condizione prima-
                                                        ria dell’ascolto, in primo luogo di noi stessi.
      E’ importante che noi accettiamo con re-
                                                        Silenzio come capacità di recuperare il lin-
    sponsabilità non di rispondere alle paure del
                                                        guaggio delle emozioni, la voce del cuore.
    mondo con un’accentuazione facile e conso-
                                                        Silenzio come l’unica via verso il Dio di
    latoria dei simboli religiosi, ma di testimo-
                                                        Gesù. Egli per i primi trent’anni della sua
    niare con fede che Gesù risorto è Colui che
                                                        vita è vissuto fuori dai riflettori, nel silenzio
    condivide le nostre fragilità, le nostre debo-
                                                        della sua casa, luogo di dialogo con i genito-
    lezze per farne segno e strumento della sua
                                                        ri, conservato nell’intimo del suo cuore. Da
    presenza che rinnova il mondo dal di dentro,
                                                        qui nascono le vere relazioni, non frettolose,
    in profondità. Egli non ci risparmia dalla no-
                                                        non ambigue e non a tempo. Mi ha aiuta-
    stra caducità e non ci libera miracolosamente
                                                        to in tutto questo la possibilità di una recita
    da una pandemia. La nostra fede non è in un
                                                        più calma e serena della Liturgia delle ore
    Dio che ci fa comodo, un tappabuchi. Pro-
                                                        con la sua carica di memoria del passato,
    prio perché ci chiama a vivere l’amore dal
                                                        con l’apertura verso il futuro e così vivere
    di dentro della nostra fragilità e precarietà       in maniera significativa il presente. La Li-
    umane Egli si mostra il Dio vivo e vero che         turgia delle ore mi ha dato una indicazione
    realmente si è fatto carne, che condivide fino      su come tutti noi, chiusi in casa, possiamo
    in fondo la nostra condizione umana e dav-          strutturare i nostri giorni, così da vivere se-
    vero è risorto.                                     condo speranza.
                                                           Le parole di Papa Francesco ci indicano il
    3. VITA TUA, VITA MEA                               modo di vivere questi tempi: “Signore ci chie-
      Il motto tradizionale: mors tua, vita mea ri-     di di non avere paura, ma la nostra fede è de-
    vela tutta la sua falsità nella situazione in cui   bole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non
    viviamo. E’ un’espressione individualistica.        lasciarci soli in balia della tempesta. Ripeti
    Una lezione che certamente ci ha dato questa        ancora: voi non abbiate paura (Marco 28,5).
    pandemia è che non siamo individui, ma per-         E noi, insieme a Pietro “gettiamo in Te ogni
    sone in relazione, ciascuna con il suo carico       preoccupazione, perché Tu hai cura di noi”.
    di responsabilità. Non possiamo più pensa-             Affidando la nostra vita alla Madonna e
    re in termine di “io”, ma di “noi”. Perciò il       preparandoci alla sua festa (8 settembre) ri-
    motto deve diventare “vita tua, vita mea”, ciò      volgo un cordiale saluto a tutti.
    che può veramente aiutarci a riconoscere la                               Don Francesco, rettore

4   L’Eco del Santuario
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Momento straordinario
di preghiera in tempo
di epidemia presieduto
dal santo padre Francesco
Sagrato della Basilica di San Pietro, venerdì, 27 marzo 2020

MEDITAZIONE                                        del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista
DEL SANTO PADRE                                    da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci sia-
                                                   mo resi conto di trovarci sulla stessa barca,
   «Venuta la sera» (Mc4,35). Così inizia il       tutti fragili e disorientati, ma nello stesso
Vangelo che abbiamo ascoltato. Da settima-         tempo importanti e necessari, tutti chiamati
ne sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre     a remare insieme, tutti bisognosi di confor-
si sono addensate sulle nostre piazze, strade e    tarci a vicenda. Su questa barca... ci siamo
città; si sono impadronite delle nostre vite ri-   tutti. Come quei discepoli, che parlano a una
empiendo tutto di un silenzio assordante e di      sola voce e nell’angoscia dicono: «Siamo per-
un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa        duti» (v. 38), così anche noi ci siamo accorti
al suo passaggio: si sente nell’aria, si avver-    che non possiamo andare avanti ciascuno per
te nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo      conto suo, ma solo insieme.
trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli

                                                                                  L’Eco del Santuario   5
Santuario L'Eco del Regina Montis Regalis - Santuario di Vicoforte
...qui basilica

      È facile ritrovarci in questo racconto.           “ego” sempre preoccupati della propria im-
    Quello che risulta difficile è capire l’atteg-      magine; ed è rimasta scoperta, ancora una
    giamento di Gesù. Mentre i discepoli sono           volta, quella (benedetta) appartenenza co-
    naturalmente allarmati e disperati, Egli sta        mune alla quale non possiamo sottrarci: l’ap-
    a poppa, proprio nella parte della barca che        partenenza come fratelli.
    per prima va a fondo. E che cosa fa? Nono-            «Perché avete paura? Non avete ancora
    stante il trambusto, dorme sereno, fiducioso        fede?» Signore, la tua Parola stasera ci col-
    nel Padre - è l’unica volta in cui nel Vange-       pisce e ci riguarda, tutti. In questo nostro
    lo vediamo Gesù che dorme -. Quando poi             mondo, che Tu ami più di noi, siamo andati
    viene svegliato, dopo aver calmato il vento         avanti a tutta velocità, sentendoci forti e ca-
    e le acque, si rivolge ai discepoli in tono di      paci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo la-
    rimprovero: «Perché avete paura? Non avete          sciati assorbire dalle cose e frastornare dalla
    ancora fede?» (v.40).                               fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi
      Cerchiamo di comprendere. In che cosa             richiami, non ci siamo ridestati di fronte a
    consiste la mancanza di fede dei discepoli,         guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo
    che si contrappone alla fiducia di Gesù? Essi       ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pia-
    non avevano smesso di credere in Lui, infatti       neta gravemente malato. Abbiamo prosegui-
    lo invocano. Ma vediamo come lo invocano:           to imperterriti, pensando di rimanere sempre
    «Maestro, non t’importa che siamo perduti?»         sani in un mondo malato. Ora, mentre stia-
    (v. 38). Non t’importa pensano che Gesù si          mo in mare agitato, ti imploriamo: “Svegliati
    disinteressi di loro, che non si curi di loro.      Signore!”.
    Tra di noi, nelle nostre famiglie, una delle          «Perché avete paura? Non avete ancora
    cose che fa più male è quando ci sentiamo           fede?». Signore, ci rivolgi un appello, un ap-
    dire: “Non t’importa di me?”. È una frase che       pello alla fede. Che non è tanto credere che
    ferisce e scatena tempeste nel cuore. Avrà          Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. In
    scosso anche Gesù. Perché a nessuno più che         questa Quaresima risuona il tuo appello ur-
    a Lui importa di noi. Infatti, una volta invo-      gente: “Convertitevi”, «ritornate a me con
    cato, salva i suoi discepoli sfiduciati.            tutto il cuore» (G12,12). Ci chiami a coglie-
                                                        re questo tempo di prova come un tempo di
      La tempesta smaschera la nostra vulnera-          scelta Non è il tempo del tuo giudizio, ma del
    bilità e lascia scoperte quelle false e super-      nostro giudizio: il tempo di scegliere che co-
    flue sicurezze con cui abbiamo costruito le         sa conta e che cosa passa, di separare ciò che
    nostre agende, i nostri progetti, le nostre abi-    è necessario da ciò che non lo è. È il tempo
    tudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo         di reimpostare la rotta della vita verso di Te,
    lasciato addormentato e abbandonato ciò che         Signore, e verso gli altri. E possiamo guar-
    alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vi-       dare a tanti compagni di viaggio esemplari,
    ta e alla nostra comunità. La tempesta pone         che, nella paura, hanno reagito donando la
    allo scoperto tutti i propositi di “imballare”      propria vita. È la forza operante dello Spirito
    e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei        riversata e plasmata in coraggiose e generose
    nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetiz-   dedizioni. È la vita dello Spirito capace di
    zare con abitudini apparentemente “salvatri-        riscattare, di valorizzare e di mostrare come
    ci”, incapaci di fare appello alle nostre radici    le nostre vite sono tessute e sostenute da per-
    e di evocare la memoria dei nostri anziani,         sone comuni - solitamente dimenticate - che
    privandoci così dell’immunità necessaria per        non compaiono nei titoli dei giornali e delle
    far fronte all’avversità.                           riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo
      Con la tempesta, è caduto il trucco di que-       show ma, senza dubbio, stanno scrivendo
    gli stereotipi con cui mascheravamo i nostri        oggi gli avvenimenti decisivi della nostra

6   L’Eco del Santuario
Santuario L'Eco del Regina Montis Regalis - Santuario di Vicoforte
... qui basilica

storia: medici, infermiere e infermieri, ad-       mezzo all’isolamento nel quale stiamo paten-
detti dei supermercati, addetti alle pulizie,      do la mancanza degli affetti e degli incontri,
badanti, trasportatori, forze dell’ordine, vo-     sperimentando la mancanza di tante cose,
lontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti     ascoltiamo ancora una volta l’annuncio che
altri che hanno compreso che nessuno si            ci salva: è risorto e vive accanto a noi. Il Si-
salva da solo. Davanti alla sofferenza, dove       gnore ci interpella dalla sua croce a ritrovare
si misura il vero sviluppo dei nostri popoli,      la vita che ci attende, a guardare verso coloro
scopriamo e sperimentiamo la preghiera sa-         che ci reclamano, a rafforzare, riconoscere e
cerdotale di Gesù: «che tutti siano una cosa       incentivare la grazia che ci abita. Non spe-
sola» (Gv17,21). Quanta gente esercita ogni        gniamo la fiammella smorta (cfr 1s42,3), che
giorno pazienza e infonde speranza, avendo         mai si ammala, e lasciamo che riaccenda la
cura di non seminare panico ma correspon-          speranza.
sabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne,         Abbracciare la sua croce significa trovare
insegnanti mostrano ai nostri bambini, con         il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà
gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e      del tempo presente, abbandonando per un
attraversare una crisi riadattando abitudini,      momento il nostro affanno di onnipotenza
alzando gli sguardi e stimolando la preghie-       e di possesso per dare spazio alla creativi-
ra. Quante persone pregano, offrono e in-          tà che solo lo Spirito è capace di suscitare.
tercedono per il bene di tutti. La preghiera       Significa trovare il coraggio di aprire spazi
e il servizio silenzioso: sono le nostre armi      dove tutti possano sentirsi chiamati e per-
vincenti.                                          mettere nuove forme di ospitalità, di fraterni-
  «Perché avete paura? Non avete ancora            tà, di solidarietà. Nella sua croce siamo stati
fede?». L’inizio della fede è saperci bisogno-     salvati per accogliere la speranza e lasciare
si di salvezza. Non siamo autosufficienti, da      che sia essa a rafforzare e sostenere tutte le
soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno          misure e le strade possibili che ci possono
del Signore come gli antichi naviganti del-        aiutare a custodirci e custodire. Abbracciare
le stelle. Invitiamo Gesù nelle barche delle       il Signore per abbracciare la speranza: ecco
nostre vite. Consegniamogli le nostre paure,       la forza della fede, che libera dalla paura e
perché Lui le vinca. Come i discepoli speri-       dà speranza.
menteremo che, con Lui a bordo, non si fa             «Perché avete paura? Non avete anco-
naufragio. Perché questa è la forza di Dio:        ra fede?». Cari fratelli e sorelle, da questo
volgere al bene tutto quello che ci capita, an-    luogo, che racconta la fede rocciosa di Pie-
che le cose brutte. Egli porta il sereno nelle     tro, stasera vorrei affidarvi tutti al Signore,
nostre tempeste, perché con Dio la vita non        per l’intercessione della Madonna, salute
muore mai.                                         del suo popolo, stella del mare in tempesta.
  Il Signore ci interpella e, in mezzo alla no-    Da questo colonnato che abbraccia Roma
stra tempesta, ci invita a risvegliare e attiva-   e il mondo scenda su di voi, come un ab-
re la solidarietà e la speranza capaci di dare     braccio consolante, la benedizione di Dio.
solidità, sostegno e significato a queste ore      Signore, benedici il mondo, dona salute ai
in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si      corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non
risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra    avere paura. Ma la nostra fede è debole e
fede pasquale. Abbiamo un’ancora: nella sua        siamo timorosi. Però Tu, Signore, non la-
croce siamo stati salvati. Abbiamo un timo-        sciarci in balia della tempesta. Ripeti an-
ne: nella sua croce siamo stati riscattati. Ab-    cora: «Voi non abbiate paura» (Mt28,5). E
biamo una speranza: nella sua croce siamo          noi, insieme a Pietro, “gettiamo in Te ogni
stati risanati e abbracciati affinché niente e     preoccupazione, perché Tu hai cura di noi”
nessuno ci separi dal suo amore redentore. In      (cfr i Pt5,7).

                                                                                    L’Eco del Santuario   7
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...qui basilica

    Un voto che si rinnova
    nell’impegno,ma soprattutto
    nella riconoscenza
    Omelia in occasione del pellegrinaggio dell’Ascensione con
    il rinnovo del Voto alla Regina Montis Regalis, 24 maggio 2020

       Ci sono alcuni fatti di cui molto presto si    Così da tanti secoli viene onorata la Vergine
    capisce che travalicheranno i confini della       Maria nella nostra Diocesi. Forti della tradi-
    cronaca per entrare nel territorio privilegiato   zione dei nostri padri, confidavamo che in lei
    della storia. Il che accade quando ci segnano     avremmo trovato fermo sostegno e materna
    come società e come comunità religiosa e ci-      protezione, che Lei non ci avrebbe lasciati
    vile, lasciando conseguenze, se non indelebi-     soli neppure in questa circostanza.
    li, certo durature.                                  Quanto alla promessa essa non è certo l’e-
       Forse, durante i primi giorni di questo con-   sito di un banale “do ut des”: è doverosa, se
    tagio del 2020, qualcuno si era illuso che sa-    non orgogliosa, offerta di un segno tangibile
    rebbe stato un episodio di poca importanza,       di riconoscenza. Siamo qui per adempiere
    un’influenza poco più grave di altre.             una promessa dei nostri Padri, e per fare a
       Oggi, sappiamo che esso ha toccato il          nostra volta una promessa. Una promessa
    mondo intero, ha travolto alcune zone e ferito    che ci impegnerà nei prossimi anni. Perché è
    gravemente altre, e che sta incidendo e chissà    bello che il nostro legame con la Regina del
    per quanto inciderà sulle nostre abitudini, sui   Monte Regale ci veda anche capaci di rin-
    nostri rapporti, forse sul nostro atteggiamen-    novare, di ripensare, di essere attivi, al suo
    to psicologico verso tanti aspetti della vita.    interno.
       Avere la percezione esatta, attuale, della        Il ringraziamento, infine, viene da sé: ab-
    grandezza o della gravità di certi momenti        biamo tanti motivi per essere riconoscenti al
    non è da tutti. Ma chi vive seriamente la pro-    Signore, in questa primavera del 2020, a par-
    pria esperienza umana e magari crede che          tire dal nostro poter essere qui oggi.
    essa accade sotto lo sguardo di Dio, non può
    attraversare superficialmente fasi storiche       Tre grazie dobbiamo
    come la nostra, come questa prima parte del       pronunciare, in particolare.
    2020, e, se ha fede, non può non entrare in
    dialogo con la divinità, quasi sottoporle do-       1. Grazie, innanzitutto, per la prote-
    lori e speranze e cercarne il coinvolgimento,     zione che ancora una volta la Madonna ci
    l’assistenza, l’aiuto.                            ha accordato. Siamo stati e siamo protago-
       Forse, le parole riassuntive della forma che   nisti di una vicenda che non avremmo im-
    la preghiera assume in questi casi, sono tre:     maginato, che ha fatto crollare tante nostre
    invocazione, promessa e ringraziamento.           certezze, che ha messo in crisi le nostre vite.
       Abbiamo invocato, e invocato tanto, nelle      Abbiamo toccato con mano la fragilità della
    scorse settimane, sia individualmente sia co-     società che abbiamo costruito e dei fonda-
    munitariamente. Soprattutto, abbiamo invo-        menti sui quali confidiamo. Scienza, tecnica,
    cato la Madonna, Regina del Monte Regale.         politica ed economia tentano risposte, prova-

8   L’Eco del Santuario
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no soluzioni, ma tutto appare circondato da        vuol grazia e a te non ricorre, / sua disïanza
un’aura di insicurezza cui davvero non era-        vuol volar senz´ali. / La tua benignità non
vamo più abituati.                                 pur soccorre /a chi domanda, ma molte fiate
   Anche il nostro territorio ha pagato un         / liberamente al dimandar precorre”.
prezzo, è vero, ma non paragonabile a quel-
lo che ha riguardato altre realtà. Ora siamo         2. Un secondo grazie credo possa es-
quasi fuori dal tunnel. Non potremo mai            sere pronunciato per la generosità che è
sapere e capire fino in fondo cosa è stato         fiorita e che tanti hanno vissuto.
determinante. Certamente anche la nostra             Certo, nella difficoltà emerge anche l’ani-
prudenza e saggezza, laddove in altre zone         mo gretto, che anzi esaspera il proprio tratto,
una febbrile ansia di guadagno e un’indi-          spinto da urgenze, paura ed egoismo; ma,
scriminata apertura allo scambio hanno più         per converso, proprio nelle difficoltà quanta
esposto al contagio. Ma se chi non crede farà      generosità, quanto eroismo, hanno brillato
dipendere tutto da simili considerazioni e         sotto il cielo del coronavirus! Noi siamo qui,
cioè da semplici logiche umane, politiche,         molti di noi o dei nostri parenti e amici so-
sociali e perfino igieniche, noi, da credenti,     no vivi grazie alla abnegazione di tanti altri.
abbiamo invocato per tutti, indistintamente,       Non è superfluo, anzi è doveroso ricordare
l’intercessione della Madonna che qui da           una volta di più i medici, gli infermieri, i
secoli viene onorata. Di Lei che, come dice        dirigenti ospedalieri, le forze dell’ordine nel
Dante in due terzine meravigliose del canto        loro ingrato compito di contenere, gli ope-
XXXIII del Paradiso, spesso precede con la         ratori della filiera alimentare e tutti i volon-
sua generosità le nostre richieste. Così, rivol-   tari nei vari settori (penso in special modo
gendosi a Maria, dice infatti San Bernardo         ai volontari della Caritas, della Croce Rossa,
nella famosa preghiera alla Vergine: “Don-         della Protezione Civile). Tutti coloro che, in-
na, se’ tanto grande e tanto vali, / che qual      somma, hanno anteposto la cura degli altri

                                                                                    L’Eco del Santuario   9
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     e la continuità dell’essenziale alla
     loro stessa sicurezza e alla loro        Affidamento della Diocesi
     stessa vita.                             e rinnovo del voto alla Madonna
        3. Infine, un grazie anti-            Vergine Maria, Regina del Monte Regale
     cipato a tutti coloro che guar-          che nel corso dei secoli,
     dano al futuro con speranza e            hai accolto con sguardo materno
     sapranno infondere speranza…             le preghiere, le tribolazioni e le speranze
     Tutte quelle persone che con eroi-       dei nostri padri
     smo e coraggio sapranno mettersi         che ci hanno preceduto nel cammino della fede,
     in gioco per il domani delle no-         accogli anche le nostre suppliche
     stre famiglie e del nostro territo-      per il momento presente.
     rio, per il bene indispensabile del
     lavoro. Mi piacerebbe poter dire         Donaci di sperimentare ancora una volta la tua bontà
     che questo sarà un ringraziamen-         nonostante i nostri peccati e le nostre infedeltà,
     to reciproco che tutti dovremo a         nonostante la nostra poca fede
     tutti, ciascuno compiendo la pro-        che ci rende sordi alla Parola del tuo Figlio
     pria parte nell’infido “dopoguer-        e accondiscendenti alle suggestioni mondane.
     ra” che ci attende. Avremo da
     ricostruire su macerie per lo più        Accogli le preoccupazioni dei tanti lavoratori
     non visibili, economiche e anche         che di fronte ad un futuro incerto
     psicologiche. Occorreranno im-           temono per i loro familiari.
     pegno, generosità, altruismo, sen-
     sibilità, fantasia, amore.               Assisti coloro che ci governano
        E, prima di tutto, speranza, la       perché maturino decisioni sagge e coraggiose
     virtù più necessaria quando si           a favore delle categorie più fragili.
     tratta di rialzarsi, di guarire, di
     guardare lontano. Mons. Enrico           Abbi pietà di noi, e ottienici dal tuo Figlio
     Masseroni, già mio predecessore          misericordia, salute e benedizione,
     e come noi devoto della Regina           insieme con una fede più sincera.
     del Monte Regale in un suo scrit-        Maria Regina del monte Regale, prega per noi.
     to dice che: “La speranza sboccia
     solo nel solco della fede”. Non
     scordiamolo mai: sapremo avere           Oggi, 24 maggio 2020, con
     vera speranza se ci sentiremo ac-        animo grato e riconoscen-
     compagnati dal Signore che pro-          te, io Egidio Miragoli, per
     prio nel Vangelo di questa dome-         Grazia di Dio e designazio-
     nica, e forse non casualmente, ci        ne della Sede Apostolica,
     ripete: “Ecco io sono con voi tutti      vescovo di Mondovì a no-
     i giorni fino alla fine del mondo”.      me della Diocesi rinnovo
                                              il Voto del pellegrinaggio
       È con questi sentimenti che a no-      annuale a questo Santuario
     me della Diocesi, alla presenza an-      per il prossimo decennio
     che delle Autorità civili, che ringra-   affidando l’intera Comuni-
     ziamo, rinnovo solennemente il Vo-       tà alla protezione della Ver-
     to del pellegrinaggio alla Vergine       gine Maria.
     Maria, Regina del Monte Regale.

10   L’Eco del Santuario
... qui basilica

Santuario: centro propulsore
della vita spirituale
della Diocesi anche
al tempo del Covid-19

   A partire da domenica 23 febbraio sono en-     del Santo Rosario alle ore 20.30, chiedendo ai
trate in vigore le misure straordinarie per il    fedeli di unirsi spiritualmente nelle loro case.
contenimento della diffusione del Covid-19.          Il Santuario si è dimostrato, fin da subito,
Come vescovo, pastore della porzione del po-      il luogo più opportuno in cui valorizzare la
polo di Dio situato nel territorio monregalese,   preghiera e l’affidamento al Signore. Una
ho deciso da subito di adottare misure pru-       tradizione secolare, infatti, testimonia che la
denziali che evitassero assembramenti e ri-       Chiesa di Mondovì è ricorsa, nei momenti di
schio di contagio. Allo stesso tempo ho voluto    pericolo e di calamità, all’intercessione e alla
affidare le sorti della nostra amata Diocesi, e   protezione della Madonna, presso il Santua-
del territorio, all’intercessione di Maria San-   rio di Vicoforte. Tale fiducioso legame con
tissima, venerata come Regina Montis Rega-        la Vergine si è manifestato anche nel Voto,
lis. Concretamente, nelle successive serate di    della durata di cinquant’anni, che nel 1835, a
mercoledì, giovedì e venerdì, con la sola pre-    motivo del contagio di colera, il Vescovo Ga-
senza dei presbiteri della Città di Mondovì,      etano Buglioni e la Municipalità hanno fatto;
mi sono recato in Santuario per la preghiera      Voto di cui ne è prova l’annuale pellegrinag-

                                                                                   L’Eco del Santuario   11
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     gio della festa dell’Ascensione compiuto dal-        Ulteriore momento, a me particolarmente
     la Città di Mondovì.                              caro, è stato quello vissuto venerdì 27 marzo
        Sabato 7 marzo, ho inteso poi annunciare       quando abbiamo pensato a un segno comu-
     il proposito di rinnovare il Voto alla Vergi-     nitario di suffragio per i defunti e di conso-
     ne Maria, con l’impegno, nel prossimo de-         lazione per i familiari e gli amici. In questo
     cennio, a vivere l’annuale pellegrinaggio del     “venerdì della misericordia”, vista l’impossi-
     giorno dell’Ascensione “come memoria del          bilità di stringersi convenientemente attorno
     passato e come solenne rendimento di grazie       ai defunti per un ultimo doveroso e sentito
     alla Vergine per la protezione che anche in       saluto di commiato con la consueta celebra-
     questa circostanza non ci farà mancare”.          zione del rito funebre, abbiamo ricordato tut-
        Tale Voto è stato ufficialmente espresso,      ti i fratelli e le sorelle che ci hanno lasciato,
     con la presenza delle Autorità e di circa 400     menzionando il loro nome e accompagnan-
     persone, domenica 24 maggio all’esterno           doli simbolicamente attraverso il suono delle
     della Basilica, vivendo un momento di pre-        campane.
     ghiera nel pieno rispetto delle normative vi-        Infine, sempre al Santuario, abbiamo con-
     genti in quei giorni.                             cluso il mese mariano per eccellenza, il mese
        Presso il Santuario abbiamo anche vissuto      di Maggio.
     ogni sera alle 18, a partire dalla prima do-         Alla luce di tutto ciò possiamo dire che il
     menica di Quaresima, la Celebrazione Eu-          Santuario si è rivelato, anche in questo tem-
     caristica trasmettendola in diretta streaming     po difficile caratterizzato dal Covid-19 e
     perché i fedeli, costretti forzatamente a rima-   nonostante tutte le limitazioni, come centro
     nere in casa, potessero alimentare la loro fe-    propulsore della vita spirituale della nostra
     de e mantenere vivo il legame comunitario.        Diocesi.
     Anche la settimana più importante dell’anno          Auspico e spero che anche in futuro il le-
     liturgico e per la nostra fede, la Settimana      game con questo luogo, così caro alla comu-
     Santa, che culmina con la Pasqua, è stata         nità diocesana monregalese, possa ravvivarsi
     interamente vissuta in Basilica, fornendo         ulteriormente, per alimentare anche la fede
     un’ulteriore possibilità di vicinanza alle per-   delle nuove generazioni!
     sone attraverso le dirette su Facebook.                                         + Egidio, vescovo

     La lezione dell’isolamento
     nella pandemia
     «Le cose che sto imparando»
       Sono giorni durissimi in cui abbiamo tutti      mozione, provassimo a fare un esercizio di
     modo di riflettere sul significato delle parole   consapevolezza. Per imparare a guardare in
     e su tutti quei gesti quotidiani piccoli e pre-   noi stessi, per provare ad ascoltarci e a spec-
     ziosi che ci mancano.                             chiarci nell’altro e soprattutto per ordinare le
       Stiamo vivendo la prova più dura e inat-        cose da cui ricominciare.
     tesa che ci potessimo trovare di fronte ma          Ti, proviamo a mettere ordine, non solo nei
     potremmo uscirne migliori per davvero se,         cassetti di casa e nelle tasche dei vestiti di-
     lasciando da parte paura o al contrario ri-       menticati nell’armadio, ma in noi stessi.

12   L’Eco del Santuario
... qui basilica

  Propongo un esercizio che potrà tornarci        dato: Stato sociale per esempio. Solidarietà,
utile per quando arriveranno giorni migliori.     per fare un altro esempio.
E, stiamone certi, arriveranno.                     7. E diventato evidente che chi non paga
  Mettiamo in fila,, tutti insieme, le cose che   le tasse non commette solo un reato ma un
ogni giorno stiamo imparando. Che sono            delitto: se mancano posti letto e respirato-
tante. Tantissime, quante sono le parole.         ri è anche colpa sua.
                                                    8. Mi sono ripromesso di non accettare più
Elenco delle cose                                 nessuna forma di cinismo: in questo momen-
che ho imparato                                   to così duro è comunque bello volersi bene e
                                                  sentirsi parte della stessa cosa.
  1. Devo rimettere in ordine la mia scala di       9. Mi sono persuaso che il significato delle
valori per scoprire quel che veramente è im-      parole è sacro.
portante.                                           10. Mi sono ripromesso di pretendere che
  2. Quando tutto ciò sarà finito, devo atte-     chi ha ruoli di responsabilità e di governo sia
nermi alla suddetta scala di valori.              più preparato di quelli che da lui sono go-
  3. La cosa che di sicuro più conta è stare      vernati.
vicini alle persone a cui vogliamo bene. Nul-       11. Ho imparato il valore di una stretta di
la è più importante di un abbraccio ai nostri     mano.
figli.                                              12. Ho imparato la necessità di tendere la
  4. Devo ricordarmi che è ora di riconnet-       mano.
termi con la Terra e con l’ecosistema: solo ri-     13. Ho imparato che siamo connessi per
spettandone l’equilibrio ne saremo rispettati     davvero e non solo in rete.
e saremo preservati.                                14. Mi sono reso conto che i confini non
  S. Mi sono reso conto che le cose capita-       esistono e che siamo tutti sulla stessa barca.
no anche contro la volontà degli uomini: non        15. E dal momento che siamo tutti sulla
siamo onnipotenti.                                stessa barca, è meglio che i porti, tutti i porti,
  6. Ho riscoperto il valore di alcune parole     siano sempre aperti. Per tutti.
e concetti che troppo in fretta avevamo liqui-             Fabio Fazio - conduttore televisivo

                                                                                    L’Eco del Santuario   13
...qui basilica

     Celebrazione al Santuario
     durante l’epidemia
        Sembrava una delle tante epidemie che colpi-     Signore aiuto, nel silenzio della Basilica vuo-
     scono il pianeta ma lontano da noi, di cui ascol-   ta compiono lo stesso gesto per chiedere at-
     tiamo dai telegiornali con orecchie distratte il    traverso Maria aiuto e protezione. Il Vesco-
     numero dei morti magari mentre ceniamo.             vo affida tutta la diocesi alla Madonna del
        E poi i primi due casi in Italia ma non ci       Monte regale. È una cerimonia semplice ma
     siamo allarmati troppo... erano due turisti         commovente, ci riscopriamo figli bisognosi
     cinesi. Segue la bomba di Cologno! Ades-            di protezione e soccorso.
     so non possiamo più essere indifferenti, ci           Il Santuario continua ad essere per molti
     riguarda da vicino, anche il nostro Paese è         un punto di riferimento, velocemente le per-
     colpito. Ci attiviamo in gesti di solidarietà,      sone entrano dicono una preghiera, accen-
     e compatiamo quelle persone che sono nelle          dono una candela, si affidano ed affidano le
     zone rosse; preghiamo per i malati ed i morti.      loro famiglie alla Madre Celeste.
        Seguiamo i notiziari con attenzione e la           Ognuno vive questo momento in maniera
     paura incomincia in sordina a crescere.             diversa; chi con fiducia nel domani, chi con
        E poi i contagi si estendono a macchia d’o-      disperazione e pessimismo ma tutti trovano
     lio e tutta l’Italia diventa zona rossa. Siamo      conforto nella preghiera soprattutto nella vi-
     increduli e stupiti, sembra un film quello che      cinanza alla Madonna che è sempre accanto
     ci sta succedendo; non siamo più liberi di          alle sofferenze di ogni uomo come lo è stata
     uscire di casa, molti non possono più anda-         ai piedi della croce di Suo Figlio.
     re a lavorare, dalle finestre vediamo strade          Molti seguono le liturgie della settimana
     deserte. E incominciamo ad avere notizie di         Santa dal Santuario in streaming; ci man-
     persone che conosciamo colpite del virus,           cano i riti vissuti nelle nostre parrocchie e
     le case di riposo sono tutte in crisi, i nostri     anche la festa nelle famiglie, con gli amici.
     anziani muoiono e non possiamo nemmeno                Mentre svolgo le mie mansioni nella Ba-
     stargli vicino e partecipare al loro funerale.      silica in un silenzio carico della presenza di
        Ci riscopriamo fragili e angosciati e allora     Gesù che parla al mio cuore affranto sento
     preghiamo come facciamo sempre quando               che il deserto che stiamo attraversando come
     abbiamo problemi seri nella nostra vita. Pre-       per tanti uomini nei tempi passato ci porta ad
     ghiamo soprattutto Maria perché interceda           una fonte di acqua pura.
     per noi con il suo grande cuore di Madre.             E allora lasciamoci esortare dall’invito che
        In Santuario si smette di celebrare a por-       ci ha rivolto Papa Francesco durante l’Angelus
     te aperte la S. Messa, non possiamo più ri-         del 26 aprile 2020 “Cari fratelli e sorelle, nella
     cevere la comunione; come spesso capita ci          vita siamo sempre in cammino. E diventiamo
     rendiamo conto solo ora che ci manca, quale         ciò verso cui andiamo. Scegliamo la via di
     dono immenso Cristo ci ha lasciato facendo-         Dio, non quella dell’io; la via del sì, non quel-
     si corpo e sangue nell’Eucarestia.                  la del se. Scopriremo che non c’è imprevisto,
        Nei visi del Vescovo e dei sacerdoti si leg-     non c’è salita, non c’è notte che non si possano
     ge la preoccupazione per la salute dei fedeli       affrontare con Gesù. La Madonna, Madre del
     e la sofferenza per non poter celebrare con         cammino, che accogliendo la Parola ha fatto di
     l’assemblea. Ed essi come Mosè, che alza            tutta la sua vita un “sì” a Dio, ci indichi la via”.
     le mani a nome del popolo per chiedere al                                                         N.G.

14   L’Eco del Santuario
... qui basilica

A cinque anni
dall’Enciclica “Laudato sì”

  Il pensiero originale che percorre il testo di   la facile tentazione negli umani di sfruttare,
questa enciclica di Papa Francesco, pubbli-        approfittare, guastare, inquinare, manipolare
cata nel 2015, consiste, credo, nello sguardo      negativamente la natura e, di conseguenza, la
universale e profondo con cui sono presi in        vita umana stessa.
considerazione il rispetto, la difesa, la pro-       In occasione quindi dei cinque anni dall’u-
mozione … insomma: il senso compiuto del-          scita della “Laudato sì” i dicasteri della San-
la vita umana. E’ un’enciclica “ecologica”, sì,    ta Sede vaticana, insieme, hanno promulgato
ma per questo non prevale nel testo soltanto       un documento dal titolo: “in cammino verso
una generica, per quanto importante, atten-        la casa comune”. Lo scopo di questo scritto è
zione alla natura, ai suoi elementi, agli eventi   stato indicato in un articolo apparso sul set-
climatici; quanto invece è la vita umana nella     timanale diocesano ‘L’Unione Monregalese’,
sua interezza (vita che dalla natura prende il     del 1º luglio ‘20 a pag. 46: “ribadire la cen-
respiro) ad essere presentata in una continua      tralità della dimensione ecologica integrale
esigenza di purificazione e di crescita, contro    nella vita di tutti noi e aiutare a trovare mo-

                                                                                   L’Eco del Santuario   15
...qui basilica

     dalità concrete per viverla e declinarla a par-    ad una profonda conversione interiore … Vi-
     tire dalla propria sensibilità, ma soprattutto a   vere la vocazione di essere custodi dell’opera
     partire dalle esigenze della cura della nostra     di Dio è parte essenziale di un’esistenza vir-
     casa comune e di coloro che la abitano, spe-       tuosa… non basta che ognuno sia migliore
     cialmente se si trovano nelle situazioni più       per risolvere una situazione tanto complessa
     disagiate e vulnerabili”. Parole, queste, im-      come quella che affronta il mondo attuale …
     pegnative ma comprensibili, per il fatto che       ai problemi sociali si risponde con reti co-
     stimolano a riflettere e sviluppare quello che     munitarie, ma non con la mera somma dei
     è davvero il cuore del nostro vivere. Un testo     beni individuali” (cfr. custodire il creato, o.c.
     di raccolta delle parole di papa Francesco,        pagg. 128 – 129).
     confluite e ricavate nell’enciclica, intitolato;      Per la seconda parola (ecologia inte-
     “custodire il creato. Proposte per una conver-     grale): “la casa comune di tutti noi viene
     sione ecologica” (ed. S. Paolo), testo compi-      saccheggiata, devastata, umiliata impu-
     lato nello stesso anno dell’enciclica (2015),      nemente… non si può consentire che certi
     riporta alcuni spunti che aiutano la riflessio-    interessi (che sono globali ma non universa-
     ne e la conversione, ribadite dal recente do-      li) si impongano, sottomettano gli Stati e le
     cumento dei dicasteri della Santa Sede.            organizzazioni internazionali e continuino a
        Anzitutto: la terra è un bene comune. Si-       distruggere il creato… il futuro dell’umani-
     gnifica: non soltanto c’è posto per tutti, ma      tà non è solo nelle mani dei grandi leaders,
     “abbiamo bisogno di un confronto che ci            delle grandi potenze e delle élites. E’ soprat-
     unisca tutti, perché la sfida ambientale che       tutto nelle mani dei popoli, nella loro capa-
     viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano      cità di organizzarsi… l’ambiente naturale e
     e ci toccano tutti (Laud. sì, 14). Il papa parla   l’ambiente sociale, politico ed economico
     di “cambiare rotta” di “evitare gli effetti più    sono strettamente correlati… tutto è colle-
     seri del degrado ambientale causato dall’at-       gato… abbiamo bisogno l’uno dell’altro…
     tività umana… è il momento di impiantare           Da cristiani, in particolare, come discepoli
     una ‘cultura della cura’ … per combattere la       della Buona Notizia, siamo portatori di un
     povertà, per restituire la dignità agli esclusi    messaggio di salvezza che ha in se stesso la
     e nello stesso tempo per prenderci cura della      capacità di nobilitare le persone, di ispirare
     natura (cfr. nn. 61, 231, 139 di Laud. sì). Co-    alti ideali, capaci di dare impulso a linee di
     me dire: non si cura la terra se non si cura la    azione che vadano oltre l’interesse indivi-
     persona e la sua vita tutta: e viceversa! Ma il    duale, consentendo la capacità di rinuncia a
     necessario e l’urgente che l’enciclica in que-     favore degli altri, la sobrietà e le altre virtù
     stione pone davanti a tutti noi (per questo è      che ci sostengono e ci uniscono (cfr. custo-
     un testo da tenere sempre aperto e non chiu-       dire il creato, o.c., pagg. 115 – 118)”. Due
     so, perché già letto e studiato) è quello che      parole quindi sacrosante, sviluppate inec-
     Papa Francesco spiega con due parole cardi-        cepibilmente da Papa Francesco, ma che in
     ne e riassuntive: la «conversione ecologica»       noi non suggeriscono soltanto stima e defe-
     e l’«ecologia integrale». Per la prima parola:     renza nei confronti del successore di Pietro.
     “…è proprio la spiritualità cristiana ad offri-    Si tratta invece di un messaggio veritiero
     re le motivazioni per alimentare la passione       così “solare” da stimolare ciascuno di noi
     per la cura del mondo… non sarà possibile          a fare propri e a sviluppare, come detto pri-
     impegnarsi nelle cose grandi soltanto con          ma, non solo con idee ma con atteggiamenti
     le dottrine senza ‘qualche movente interiore       suggeriti già dal sentirci nella nostra pelle e
     che dia impulso, incoraggi e dia senso all’a-      dal calpestare la terra che sentiamo sotto i
     zione personale e comunitaria’ (Ev. Gau-           nostri piedi.
     dium, 261). La crisi ecologica è un appello                                              d. Sergio

16   L’Eco del Santuario
... i santi del nostro tempo

Jacques Loew, una vita
con i diseredati della fede
   Docker a Marsiglia, fondatore di un isti-
tuto religioso e di una Scuola della Fede, a
Friburgo, in Svizzera, missionario in Brasi-
le, formatore in Africa e Russia, autore spi-
rituale di successo, eremita nelle comunità
cistercensi..., come il gatto del racconto in-
diano, Jacques Loew (1908-1999) sembra
aver avuto nove vite, ma tutte guidate dallo
stesso filo conduttore: trasmettere le ricchez-
ze del Vangelo a coloro che non conoscono
Cristo. Nato a Clermont-Ferrand nel 1908,
figlio unico di una famiglia anticlericale,
Jaques si era trasferito a Parigi per studiare
legge e diventare avvocato. Ma la tubercolosi
lo costringe a trascorrere un lungo periodo in
un sanatorio svizzero. Durante il soggiorno
legge i Vangeli e scopre la figura dell’uomo
di Nazareth. Così, all’età di 24 anni, riceve
“l’immensa e magnifica certezza di Gesù”,
come spiegherà in un libro-intervista. Frutto
di questa esperienza sarà un piccolo testo dal
titolo eloquente: Se tu conoscessi il dono di     e la vita. Così, nel 1941, diventa il primo sa-
Dio, edito in Italia per i tipi di Città Nuova.   cerdote a lavorare come operaio. Alla luce
Tornato a Parigi dal suo esilio svizzero, il      della sua esperienza lavorativa pubblicherà
giovane Jaques frequenta una coppia di cri-       un’indagine su I portuali di Marsiglia (1943),
stiani convinti, Stanislas e Aniouta Fumet,       un testo che sarà all’origine della legge che
che lo educano ad un cristianesimo intelli-       migliorerà la loro condizione lavorativa.
gente e aperto. Dopo aver dato fiducia a Dio         Con i portuali di Marsiglia rimarrà per do-
in modo definitivo, Jaques entra fra i novizi     dici anni, attento - con l’aiuto di Madeleine
dell’Ordine dei predicatori, i dominicani,        Delbrèl - a non confondere l’evangelizzazio-
“con l’idea di predicare il Rosario” e vive       ne con l’impegno nella lotta di classe... La-
il suo noviziato a Saint-Maximin nel Var          scerà i dokers quando, nel 1954, Roma porrà
(Provenza). “Sono venuto perché gli uomini        fine all’esperienza dei “sacerdoti operai” che
abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza»,       intanto si era ampiamente diffusa sul terri-
scrive sull’immagine dell’ordinazione sa-         torio francese. “Il problema dell’incredulità
cerdotale, nel 1939, citando Gv. 10,10. Su ri-    delle masse operaie non è risolto. Dove, que-
chiesta del confratello Louis-Joseph Lebret,      sti uomini, che non hanno altro che disprez-
diventa segretario del Centro di Economia         zo per il sacerdote e la Chiesa, incontreranno
e Umanesimo e, constatando la lontananza          il Cristo, povero e amico dei piccoli?», scrive
della Chiesa dai lavoratori portuali di Marsi-    al suo superiore generale, all’indomani del-
glia, decide di condividere con loro il lavoro    lo stop posto alla sua esperienza. Intanto nel

                                                                                  L’Eco del Santuario   17
... i santi del nostro tempo

     1946 gli era stata affidata la parrocchia di
     La Cabucelle (periferia di Marsiglia), allora
     Port-de-Bouc, dove, insieme a diversi giovani
     laici e sacerdoti, getta le basi per quella che
     sarebbe diventata la Mission ouvrière Santi-
     Pierre-et-Paul (MOPP). L’obiettivo è quello
     di avvicinare la parrocchia e la missione per
     un “apostolato integrale” in vista di “sradica-
     re le radici dei guai ingiusti” che pesano sui
     poveri. Padre Loew confrontava abitualmen-
     te gli inizi della MOPP con il “passaggio da
     invertebrati con il corpo molle ai vertebrati
     con la colonna vertebrale”. “Quando, dopo
     il 1945, andammo al cuore delle masse, sen-
     tivamo il peso della sclerosi, della routine -
     ha scritto nel 1978 -. Abbiamo poi spogliato
     l’armatura pezzo per pezzo: cornette, talare,
     chiostro... Tutto questo doveva ancora essere
     fatto, anche goffamente. Ma con quale sche-
     letro interno si poteva sostituire il venir me-
     no del guscio protettivo? La Parola di Dio, da
     leggere, meditare, soffrire, pregare».
        Dopo nove anni, padre Loew, con alcuni
     compagni, parte e va in Brasile (1963-1969)
     per far nascere, nei sobborghi di San Paolo,         una scuola di formazione per i membri del
     piccole comunità riunite attorno alla Parola.        suo istituto. Nasce la Scuola della Fede di
     Intanto altri gruppi MOPP sono venuti alla           Friburgo. Si tratta di permettere ai religiosi
     luce a Tolosa, Noisy-le-Sec e Montfermeil,           e ai laici, singoli e sposati, dei cinque con-
     in Sahara, nel Canada, in Italia... Questo           tinenti di studiare, celebrare e vivere la Bib-
     porterà Padre Loew ad accollarsi una mag-            bia, secondo l’intuizione di Padre Loew per
     giore responsabilità, fino a lasciare l’ordine       il quale “ci vuole l’impatto di una comunità
     dei frati predicatori, pur rimanendo “fedele         unita perché la Parola di Dio possa raggiun-
     allo spirito di San Domenico aperto a tutte          gere e cambiare il cuore umano”. “Padre Lo-
     le grandi avventure missionarie”. Anche se           ew ha capito, molto prima degli altri, la ne-
     è spesso fuori dall’Europa, durante il Con-          cessità di una formazione …. senza la quale
     cilio, stabilirà un’amicizia con Paolo VI, che       la generosità e l’amore rischiano di sbattere
     lo inviterrà a predicare il ritiro quaresima-        contro un muro”, dice Gilles Fumey, maestro
     le in Vaticano. Siamo nel 1970. Il successo          di conferenze alla Sorbona. In questo perio-
     di un suo volume, Testimoni delll’invisibi-          do a padre Loew è stato anche chiesto, dal
     le, tradotto in circa 20 lingue e venduto per        sacerdote ortodosso Alexander Men, di of-
     150.000 esemplari, gli permette di viaggiare         frire la formazione biblica ai giovani russi.
     per il mondo per numerose conferenze sulla              Nel 1973 egli rinuncia alla responsabilità
     Chiesa e sul suo futuro.                             per il MOPP (“per lasciare che i suoi fratel-
        La vita di Jaques Loew incrocia così mol-         li agiscano come vogliono, come i genitori
     ti dei protagonisti del ‘900. Fra questi Padre       lasciano che i loro figli decidano della loro
     René Voillaume, il fondatore dei Piccoli Fra-        vita”, come afferma Gilles Fumey) per de-
     telli del Vangelo, che gli propone di creare         dicarsi interamente alla Scuola della Fede.

18   L’Eco del Santuario
... i santi del nostro tempo

Nonostante le crescenti difficoltà, soprat-
tutto quella di ottenere visti per l’Africa, la    “Dio non tiene
scuola continuerà per trent’anni affermando-       rapporti sulle scorte!”
si a Yamoussoukro (Costa d’Avorio). Jacques
Loew non smette mai di organizzare corsi             “La prima testimonianza della mis-
di formazione, di imparare. “Era molto at-         sione della Chiesa è l’attuazione e la
tento all’evoluzione e all’accelerazione della     traduzione nei fatti di ciò che l’uomo è
conoscenza, e vide che non si poteva più es-       nel pensiero di Dio: una creatura a im-
sere cristiani come prima”, ricorda Georges        magine del Creatore, animata dal respi-
Convert, ex MOPP, impegnato nell’evange-           ro stesso di Dio, un “unico” che sfugge
lizzazione a Montreal. “Se padre Loew si era       all’anonimato delle categorie in cui si
impegnato a fondo per l’universo della classe      tende a racchiuderlo. Perché Dio non è
operaia come campo missionario per eccel-          un perfetto negoziante, che immagazzi-
lenza negli anni ‘50 e ‘60, oggi probabilmen-      na e classifica, negli armadietti, bianchi,
te sceglierebbe quello di giovani estranei         neri, asiatici, buoni e cattivi, praticanti e
alla Chiesa” sostiene. Affascinato dall’In-        non credenti, i non cristiani e i cristia-
carnazione, l’Eucaristia e la Chiesa “Corpo        ni... Suo Figlio è morto per tutti e noi
di Cristo” Jaques Loew si è interrogato sulla      dobbiamo far sentire “tutti” e ciascuno
continuità delle istituzioni ecclesiali, “chia-    all’interno di questa nuova realtà, cioè
mate a scomparire dimodoché possa nascere          che Dio supera le nostre dimensioni e
qualcos’altro”.                                    classifiche, che è Padre all’infinito e
   All’età di 85 anni Jaques si ritira prima a     che ognuno è chiamato ad essere figlio.
Citeaux, poi a Tamié e infine a Echourgnac.        Ma questa verità troppo alta non può
L’ex dominicano formato nella teologia to-         essere assimilata in un colpo solo. Dire
mista inizia così a leggere Maurice Zundel,        tutto d’un colpo all’uomo della strada è
Joseph Moingt, Bernard Feillet... “Questo          inutile; ci deve essere una preparazione
lo ha portato a una crisi interiore, una sorte     e questo è esattamente il nostro modo
di notte buia che egli ha messo in parallelo       di guardare a colui al quale ci avvici-
con quella che Teresa di Lisieux aveva spe-        niamo. Bisogna che egli senta fino a che
rimentato” sostiene Gilles Fumney. La sua          punto noi lo consideriamo “costituito
obbedienza alla Chiesa, tuttavia, non è mai        come esemplare unico e mai riprodot-
venuta meno: “La Chiesa lo disturbava, lo fa-      to da quando il mondo è mondo”. La
ceva dubitare, ma non smise mai di amarla”.        preghiera è la compagna inseparabile.
È ancora Gilles Fumey che parla. Un apo-           Nella misura in cui si sa di essere amati
stolo inseguito dall’amore per tutti, prima di     da Dio, quando ci siamo detti mille e
tutto degli indigenti, che ha innegabilmente       mille volte: “Mi ha amato, si è offerto
mantenuto una fede lucida e aiutato un gran        per me”, estasiandoci di questo fatto,
numero di cristiani in un periodo in cui, se-      con la stessa misura noi sapremo prega-
condo l’espressione di Gilles Fumey, “la bar-      re la presenza di Dio in coloro che, nella
ca della Chiesa era sballottata dalle onde”.       quotidianità, ci circondano... Prenden-
                                   d. Laugero      doci tutto il tempo per questa preghiera,
                                                   sapremo scoprire, con il nostro modo di
  Libri di Jacques Loew                            accoglierla, il significato della persona
  Testimoni dell’invisibile, ed. Borla - La        di colui che viene a noi».
preghiera dei piccoli e dei poveri, ed. Mor-         (Estratto da
celliana - Gesù Chiamato il Cristo, ed. Mor-         “Testimoni dell’invisibile”)
celliana

                                                                                  L’Eco del Santuario   19
...qui clarisse

     Con lo sguardo
     di San Francesco…
     a distanza
     di 800 anni!
     Per celebrare la 15º Giornata nazionale
     per la Custodia del Creato il 1º settembre 2020
       “Vedano i poveri e si rallegrino!”(Sal 69)          versione, egli sente e riconosce nel mondo
     E’con questa povertà interiore che san Fran-          circostante un’armonia nella diversità, gene-
     cesco d’Assisi compose, un anno prima della           rata da quell’Unico Amore trinitario in cui la
     sua morte, il “Cantico delle Creature” quan-          grandezza del Signore del Cielo e della Terra
     do era quasi cieco e gravato da alcune infer-         dialoga con la piccolezza delle creature.
     mità, tanto da essere costretto a ritirarsi per         Perché, in un mondo afflitto dall’emer-
     un po’ di tempo nei pressi di s. Damiano, vi-         genza sanitaria, è importante l’esperienza
     cino a Chiara e alle sue sorelle. La mancanza         di quest’uomo, vissuto più di otto secoli fa,
     della vista non l’aveva privato della capacità        per richiamarci alla prossima giornata per la
     di meravigliarsi davanti alle creature in cia-        Custodia del Creato, durante l’anno speciale
     scuna delle quali sapeva rintracciare la ma-          (24 maggio 2020 – 24 maggio 2021) dedica-
     no e il cuore del Creatore, Dio Onnipotente.          to dalla Chiesa alla celebrazione del quinto
     La sua visione ispirata dalla fede cristiana          anniversario della promulgazione dell’En-
     non idealizza nulla, ma nella concretezza, è          ciclica Laudato Si’? Rimaniamo nella scia
     uni-versale perché percepisce ogni elemen-            dell’intuizione di Papa Francesco che nel
     to orientato in un unico verso, verso un solo         2015 per avviare, con urgenza e in tutto il
     punto di riferimento. “Per vedere la realtà è         mondo, una seria riflessione sulla crisi am-
     necessario uno sguardo credente; altrimenti           bientale globale, scelse proprio questo testo
     la realtà si frammenta” (Papa Francesco)              francescano quale fonte d’ispirazione cristia-
       Scorrendo il “Cantico” versetto per verset-         na, autorevole e sempre attuale, e opera di un
     to, siamo guidati a lodare quella bellezza di-        uomo amato e significativo anche in qualsia-
     vina che, riflessa in frate Sole, in sorella Lu-      si altra cultura, religione e società. “In lui si
     na, nella madre Terra, come negli altri esseri        riscontra fino a che punto siano inseparabili
     viventi, li raccoglie tutti in un unico disegno,      la preoccupazione per la natura, la giustizia
     anzi in un’unica famiglia. Nel Poverello di           per i poveri, l’impegno nella società e la pace
     Assisi così si esprimono nel contempo la sua          interiore”(Laudato Si’ nº 10). Il santo d’As-
     umanità, ormai disarmata ed espropriata               sisi, infatti, non ammira come un semplice
     da qualsiasi attaccamento, e la sua identità          spettatore le bellezze naturali ma le descrive
     di figlio di Dio che tutto riceve e tutto resti-      relazionandosi ad ognuna come un fratello:
     tuisce a quel Padre da lui chiamato anche il          questo apre la persona umana, aldilà della
     “Sommo Donatore”. Grazie all’animo filiale,           sua appartenenza religiosa o della sua sto-
     coltivato e maturato nel corso della sua con-         ria, a percepire il creato come lo spazio dove

20   L’Eco del Santuario
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