Agosto mese del cielo, nostalgia di eternità! - Il Vescovado
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P AGINA 1 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Per una Chiesa Viva A NNO XVI - N. 7 – AGOSTO 2020 P ERIODICO DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO WWW . CHIESARAVELLO . IT WWW . RAVELLOINFESTA . IT WWW . MUSEODUOMORAVELLO . COM Agosto mese del cielo, nostalgia di eternità! Abitare lontani da casa è sempre l’origine dre. Quando i nostri occhi si chiuderanno alla di una grande tristezza. Per chi ama i Il mese di Agosto può aiutarci a fare eser- visione del mondo, non potremo puntare luoghi delle proprie origini, vivere lonta- cizio di memoria, a far riemergere la alla vita beata se non ci saremo sforzati di no è davvero una grande sofferenza. Lo bellezza di sentirci cittadini del Cielo in rendere pura la vita quaggiù, il che non sa bene chi è dovuto emigrare per garan- cammino sulla terra. Alla sua metà, che significa vivere da musoni, sempre tristi o tire alla propria famiglia un ade- con pesanti frustrazioni. Al con- guato sostentamento e una serena trario, vivere in purezza significa agiatezza, chi è partito per trovare contaminare il mondo con la gioia luoghi adatti alla propria realizza- che viene dal sentirci amati da zione umana e professionale, chi è Dio, epurando il nostro modo di “fuori sede”, come gli studenti che pensare dalle logiche del profitto hanno cercato nell’oltre quell’anti- e del tornaconto personale, il tesi dialettica che pone la crescita nostro modo di vivere dalla di- dell’individuo. La nostalgia è il spersione negli oggetti e nelle sentimento proprio della lonta- faccende di poco conto. Se è vero nanza: dal greco νόστος (nostos), che le nostre azioni sono il frutto ritorno, e άλγος (algos), dolore, dei nostri pensieri, ed essi a loro dunque "dolore del ritorno", do- volta identificano chi siamo e da lore per la lontananza dagli affetti dove veniamo, il cristiano, civis più cari, dalle cose essenziali nelle coelorum, in ogni sua azione deve quali abbiamo lasciato un po’ di parlare di cielo, emanando la luce noi stessi, dai luoghi familiari nei che da esso proviene. Certo, non quali ritrovarsi. Eppure, soprat- mancano giorni tristi e nuvolosi, tutto nella contemporaneità, non non mancano le cadute, ma il è raro trovare chi di casa natia Sole, quello con la maiuscola, faccia benissimo a meno, azzeri non deve mai spegnersi. Solo in ogni disagio o sensazione al suo questa dimensione, la più vera ed ricordo, assopisca quel sentimento autentica, egli può anche scoprire naturale di mancanza di ciò che di la sua regalità, al pari di quella di più proprio c’è nel cuore umano. Maria, di cui, sempre in questo Anche molti Cristiani cedono mese, ricorre la memoria. Le spesso a questa tentazione. Citta- corone di cui vediamo ornate le dini del cielo, si pongono nel mero oriz- coincide con il mezzo della bella stagio- immagini pregevolissime della Vergine, zonte della terra e delle umane cose, ne, la Chiesa ci fa celebrare l’Assunzione alla quale, come ricordava Mons. Giusep- mortificando la loro naturale dimensione. della Vergine Maria in anima e corpo in pe Imperato, sono dedicate le più impor- Il Cristiano autentico vive la terra da cit- cielo, un invito chiarissimo perché tanti chiese della nostra Diocesi, non tadino del Cielo, guarda al mondo, alla «viviamo in questo mondo costantemente ri- sono certo da intendere come orpelli di storia e alla sua prossimità con gli occhi volti ai beni eterni» per condividere con un passato troppo remoto per essere trasfigurati di chi ha sperimentato, nella lei, prima creatura umana risorta con il compreso oggi. miseria e nell’angoscia, la grazia del Pa- Figlio, «la sua stessa gloria» (dalla Liturgia). Continua a pagina 2
P AGINA 2 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua dalla prima pagina Al contrario esse ci ricordano che la vera Maria madre della speranza regalità dell’uomo può essere raggiunta solo grazie alla libera adesione alla chia- Ritorno alla speranza in tempo di riferimento alla speranza cfr. M. G. Ma- mata del Maestro, rispondendo «Sì» a “policrisi” sciarelli, Maria icona di speranza per gli colui che «ha guardato all’umiltà della sua Inserendo l’invocazione Mater spei nelle uomini e le donne del Terzo Millennio, serva», che abbassa i superbi e innalza gli Litanie lauretane, anche Papa Francesco, Milano, Edizioni Paoline, 2000). umili, che in essi opera «grandi cose» (V. di in consonanza con i Papi del novecento, Maria Stella della speranza Luca). indaga nello scrigno delle virtù teologali “Il bisogno di una Stella”. Un inno maria- In un tempo ancora carico di molte incer- per trarne «cose nuove e cose anti- no, molto usato dalla Chiesa, saluta Ma- tezze, legate alla precarietà dettata dalle che» (Matteo, 13, 52) per questo difficile ria, la Madre di Dio, come “Stella del leggi di un essere invisibile quale il Covid brano di tempo che stiamo vivendo: in mare”: Ave maris stella. L’origine del -19, riscopriamo come Chiesa la necessi- esso la crisi della speranza ingrossa l’am- titolo “Stella del mare”, dato a Santa Ma- tà di porci nell’orizzonte della verticalità, pio ventaglio dell’odierna ria, sarebbe nei versetti di 1 Re, 18, 41- troppo spesso messo da parte sulla scorta «policrisi» (ecologica, economica, politi- 45. Su tale base scritturistica san Girola- di errate e parziali interpretazioni del ca, sociale, culturale, spirituale e, aggiun- mo, sant’Isidoro di Siviglia, Alcuino, Magistero del Santo Padre. giamo, identitaria a tanti livelli) di cui ha Pascasio Radberto e Rabano Mauro Già nel lontano 1990 l’allora Card. Jo- parlato Edgar Morin. avrebbero incoraggiato l’uso di questo seph Ratzinger al Meeting di Comunione A questa crisi, che si diffonde a metastasi titolo. La vita umana è un cammino. Ver- e Liberazione avvertiva: «Uno specchio [la come un cancro, s’è aggiunto quest’anno so quale meta? Come ne troviamo la stra- Chiesa ndr] che riflette solamente se stesso da? Maria è la stella che sa orien- non è più uno specchio; una finestra che invece tare nella navigazione della vita e di consentire uno sguardo libero verso il lonta- verso il porto ultimo della gloria no orizzonte, si frappone come uno schermo (cfr. I. M. Calabuig, L’appellativo fra l’osservatore ed il mondo, ha perso il suo “Stella maris” da Girolamo a Bernar- senso. do: schede per un repertorio, Ro- Può capitare che qualcuno eserciti ininterrot- ma, Marianum 44, 1992, pagine tamente attività associazionistiche ecclesiali e 411-428). tuttavia non sia affatto un cristiano. La Vergine è immaginata come Può capitare invece che qualcun altro viva solo guida del discepolo nel cammino semplicemente della Parola e del Sacramento e verso la patria celeste: lei, quale pratichi l’amore che proviene dalla fede, senza il coronavirus, che ha allargato e appro- “stella polare” (la guida tradizionale dei essere mai comparso in comitati ecclesiastici, fondito quella crisi in modo mondialisti- naviganti) assicura la speranza di un pro- senza essersi mai occupato delle novità di poli- co, tanto che lo stesso Morin, al primo di cedere sicuro (iter para tutum) verso la tica ecclesiastica, senza aver fatto parte di una serie di incontri pubblici via internet meta di una navigazione sui mari della sinodi e senza aver votato in essi, e tuttavia sul tema del futuro all’indomani del co- storia. Non c’è da illudersi e da illudere: egli è un vero cristiano. ronavirus avviati dal Parlamento euro- la storia degli uomini è una navigazione Non è di una Chiesa più umana che peo, ha affermato: «Ci troviamo in un’e- difficoltosa e perfino turbolenta. La di- abbiamo bisogno, bensì di una Chiesa poca estremamente pericolosa. […] Noi speranza è non sapere quale strada pren- più divina; solo allora essa sarà anche siamo oramai dipendenti dai pericoli che dere nel cammino della vita; è non posse- veramente umana. noi stessi abbiamo creato. Oggi siamo di dere le forze per compiere un cammino E per questo tutto ciò che è fatto dall’uomo, fronte a una crisi della modernità. Non di liberazione; è non potersi orientare nel all’interno della Chiesa, deve riconoscersi nel voglio parlare di post-modernità. Si tratta deserto dell’esodo. Con immagine di suo puro carattere di servizio e ritrarsi davanti di come uscire da questa crisi, che è la mare, la disperanza è non conoscere alcu- a ciò che più conta e che è l’essenziale.» crisi di una umanità che non riesce a farsi na rotta nella navigazione in cui ci si è Torniamo dunque ad assaporare la bellez- umana» (in «L’Osservatore Romano», 7 avventurati; è non incontrare nessuna za della nostalgia del Cielo, guardiamo ad luglio 2020). Maria di Nazaret lega il suo stele luminosa da terra e nessun segnale esso come inizio e culmine di ogni nostra nome alla speranza da sempre, ma oggi di luce dal cielo per prevedere un sicuro azione o pensiero, riscoprendo anche la questo legame si fa più forte perché per approdo. Perciò è necessaria una stella in bellezza di una vita terrena nobilmente un’ora storica così drammatica il richia- alto a guidare la navigazione da cui non si vissuta, grazie alla quale riceveremo, con mo più conveniente del cristianesimo è può evadere. Il cristianesimo ha la certez- «la vita eterna», anche «il centuplo quag- quello di chiamare a tornare alla speran- za di fede che la “barca della Chiesa” ha giù» (V. di Matteo). za, come fa Papa Francesco invitando la una luminosa “Stella del mare” ed è Ma- Francesco Reale Chiesa a pregare di più Maria quale don- ria, una stella di speranza che può illumi- na, stella e madre della speranza (per una nare la grande barca dell’intera famiglia contestualizzazione del tema di Maria in umana. La missione della Chiesa mostra
P AGINA 3 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA questa Stella, che Gesù ha acceso in Cielo come «segno di consolazione e di sicura 27 luglio speranza» (Lumen gentium, 68). Giorno di festa per Ravello Tuttavia, la storia degli uomini, guardan- dola con occhi credenti, non è stata mai La testimonianza di un amico allo sbando o in balia di sé, perché è stata Anche quest’anno, come è stato scritto da sempre guidata da esperti nocchieri, Duomo ed entra nella prospettiva ascen- un nostro concittadino, il motivo autenti- orientata sia da vivide stelle che Dio ha sionale vedendo la statua della Madonna, co della festa patronale di Ravello si ritro- fatto brillare per essa, si potrebbe dire, che sovrasta l’altare maggiore, e poi si va nella cappella della navata sinistra del anche ad altezza d’uomo. Ha scritto bril- affaccia nella navata sinistra e guarda at- Duomo: dietro una grata secolare ci sarà lantemente Papa Benedetto XVI nella sua traverso le colonne, percepisce una storia sempre un'ampolla che ci richiama alla enciclica sulla speranza: «La vita è come che parla. Questa storia ha delle caratteri- vera essenza della Festa di San Pantaleo- un viaggio sul mare della storia, spesso stiche particolari. Io ve ne traccio alcune ne, quella che conforta i nostri cuori in- oscuro ed in burrasca, un viaggio nel qua- che mi riguardano, perché spero che at- duriti, che sana le ferite di ogni giorno, le scrutiamo gli astri che ci indicano la traverso la mia testimonianza possiate che aiuta a superare debolezze e crisi, che rotta. Le vere stelle della nostra vita sono comprendere se questo martire è vivo, ci ci indica una strada e ci offre speranza. le persone che hanno saputo vivere retta- parla, ci guida ed intercede, oppure se è In fondo, insieme al sangue che si liquefa, mente. Esse sono luci di speranza» (Spe solo un punto di riferimento storico. So- questo è il miracolo atteso da noi ravellesi salvi, 49). Ma, in assoluto, la prima stella no arrivato in questa chiesa quando era che oggi accorrono a che guida la navigazione della Chiesa ver- parroco don Peppino venerare il Santo patro- so il futuro di Dio è il Cristo, stella mat- Imperato senior. Un me- no e accoglierne anzi- tutina della fine dei tempi. Pietro ricorda dico salernitano, in va- tutto le lezioni di vita. ai fedeli la parola dei profeti, che come canza, mi invitò a trascor- Ha arricchito la festa di una lampada brilla in luogo oscuro, rere una giornata a Ravel- quest’anno la testimo- «finché non spunti il giorno e la stella del lo. Accolsi l’invito e ven- nianza devota e affet- mattino si levi nei vostri cuori» (2 Pie- ni a visitare il duomo. tuosa di Don Carlo Ma- tro 1, 19). “Maria, Stella della speranza, Entrammo nella vecchia gna, che riportiamo nei una ‘stella bassa’”. Fra le «luci vicine» che sacrestia, il parroco non punti essenziali della sua illuminano l’esistenza e il cammino degli c’era ed andai a visitare la accorata omelia tenuta uomini c’è senza meno la luce di Maria, cappella di San Pantaleo- alla messa delle 10.30 stella della speranza, che riflette la luce di ne e lessi la data del mar- del 27 luglio: Cristo: quella di Maria, detta in termini tirio 27 luglio 305. Fino “In questo giorno i fe- diversi, è una speranza radicata in Cristo. ad allora mi affidavo nelle deli ascoltano il panegi- Dopo Gesù e a fianco a lui, quale persona preghiere a sant’Anna, rico di san Pantaleone potrebbe più di Maria essere per noi stella perché essendo nato il 27 dove si racconta la storia che ha vissuto in di speranza? Nessuna se non lei perché luglio ed essendo primogenito, pensai che quegli anni particolari e si parla della san- con il suo “sì” aprì a Dio stesso la porta la Santa fosse stata importante per mia tità e delle virtù di questo medico che, del nostro mondo. Così lei è stata la vi- madre nel momento del suo primo parto. nel suo percorso di fede fu accompagnato vente Arca dell’alleanza, in cui Dio si è Fui colpito subito dalla data del 27 luglio da aiuti straordinari: il sacerdote Ermolao fatto carne e ha piantato la sua tenda in e cominciai a pregare il Santo medico. Il e la madre cristiana Eubula. Questa storia mezzo a noi (cfr. Giovanni, 1, 14). Ma- momento più importante che mi ha lega- voi la conoscete meglio di me! Ma chie- ria, al massimo credente e al massimo to al santo patrono di Ravello è quello che diamoci: Oggi san Pantaleone parla anco- amante di Dio e degli uomini, è anche al ho vissuto nel 2005, in occasione del XVII ra al nostro popolo? E’ un testimone ve- massimo la Madre della speranza. Lei, centenario del martirio, quando feci la ro, autentico, credibile, che ancora può perciò, è esemplare per tutti «come la mia seconda visita alla cappella di san Pan- dire a me e a voi qualcosa di importante donna docile alla voce dello Spirito, don- taleone, questa volta in ginocchio per in questo 27 luglio 2020? Stamani, en- na del silenzio e dell’ascolto, donna di affidare al Santo la mia situazione. In quel trando nella Cattedrale, accompagnato speranza, che seppe accogliere, come momento provai un conforto, una pace e dagli amici che ho conosciuto nei sei anni Abramo, la volontà di Dio “sperando con- una ispirazione interiore: “Ti farò molte tro ogni speranza” vissuti a Ravello, mi è sembrato di entra- (Romani, 4, grazie”. Da quel giorno Ravello divenne re a scuola. Infatti per me Ravello è stata 18)» (Giovanni Paolo II, lettera apostoli- per me una scuola: La scuola della Parola una esperienza forte di scuola. Quando si ca Tertio millennio adveniente, 48). e dell’ascolto; la Scuola della testimonian- va a scuola, si va ad ascoltare gli insegna- za del Sacerdote e Parroco; la Scuola della Michele Giulio Masciarelli menti di un maestro che, con l’aiuto dei Storia; la Scuola dell’amicizia con tante Fonte: suoi collaboratori la dirige e porta gli persone che mi hanno accolto così ama- www.osservatoreromano.va scolari lungo il cammino della vita. bilmente; la Scuola di Inglese, perché ho Ognuno di voi quando sale le scale del Continua a pagina 4
P AGINA 4 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua da pagina 3 questa comunità. Ho capito che la Chiesa è una famiglia. Non vedetela solo come Dalla Festa… avuto la fortuna di celebrare i matrimoni un riferimento distaccato. La Chiesa è il ...all’essere festa in lingua inglese. Conoscevo la lingua luogo della speranza, il luogo della Vita. inglese scritta, ma non avevo una pratica Nella prima lettura sono state lette le così particolare come quella per poter parole della Sacra Scrittura che dicono: celebrare i sacramenti in una lingua stra- “Ero in una pessima situazione, ma pregai niera; la scuola della preghiera e della il Signore perché volesse accogliere la mia Liturgia con la proclamazione dell’Exul- supplica”. Chi di noi non ha una ferita tet dall’ambone monumentale; la scuola nella vita? Una situazione da affrontare? del canto liturgico. Stamane ogni angolo Un’ incertezza. Ognuno di noi porta una di questa chiesa mi parla della esperienza croce. Come facciamo a camminare? vissuta con la vostra comunità. Preside di Se questa croce la portiamo da soli, noi questa Scuola: san Pantaleone. Nei mo- rimaniamo da soli. Se la portiamo insieme Diciamolo con severa serenità: questa menti di difficoltà in ginocchio a pregare. nella Chiesa, questa croce trova degli pandemia ha distrutto le nostre sicurezze In quella Cappella dove vive il Santissimo aiuti straordinari. Soprattutto l’esperien- e quelle abitudini che parevano essere Sacramento ed accanto il Sangue vivo di za della Chiesa ci da la possibilità di rice- inattaccabili! Dal “si è sempre fatto” si è san Pantaleone. Anch’io ho avuto la gioia vere e donare. San Pantaleone ha ricevuto dovuti inesorabilmente passare al “non si di vedere il sangue vivo ed alcune bollici- e dona la sua immensa misericordia che è può per ora fare”. ne salire verso la superficie nell’ampolla. quella di Gesù. Senza Gesù lui non sareb- E mano a mano che avanza la calda estate Sono momenti che restano impressi e be stato che un celebre medico. Invece il del 2020 prendiamo sempre più coscien- anche per mia mamma, che dal 2005 ogni Signore lo ha chiamato ad essere un pa- za di questo arresto forzato e del dovere giorno recita ventisette Gloria al Padre a trono, ovvero un padre. Oggi mi rivolgo morale di dovere ripensare a gesti e con- San Pantaleone per dire grazie al Santo a san Pantaleone, dicendogli: “Oggi com- suetudini che hanno accompagnato intere che ha aiutato il figlio sacerdote. E dopo pio sessant’anni. Quanti ne saranno anco- generazioni di credenti e non credenti. di me la comunità del Gregge che ha rice- ra? Non lo so. Ma so che San Pantaleone Non abbiamo potuto fare le feste: un’eco vuto tante grazie e che tante volte è venu- ci sarà sempre. Perciò ho portato una che da un lato all’altro della nostra terra ta qui ad onorare il Santo medico e Marti- icona, che con alcuni collaboratori abbia- di Amalfi-Cava si è ripetuta e si sta ripe- re. L’ultimo segno è avvenuto quando il mo realizzato per far conoscere a Campa- tendo in questo periodo. Vescovo Luigi Moretti mi chiamò e mi gna il Martire di Nicomedia. Vero è che per la stragrande maggioranza disse “vai parroco a Campagna”. Già nel Santuario c’è una immagine di san delle comunità la festa del patrono è il Era la sera del 31 maggio 2011. Entrai Pantaleone e anche questa andrà in un momento in cui le famiglie si ricongiun- nella sacrestia della Cattedrale di Campa- posto particolare. Mi rivolgo a Voi: Ave- gono, si ritorna ai luoghi del cuore, di gna. Presi un breviario sulla scrivania per te San Pantaleone in un posto particolare reincontrano persone che dalla routine di celebrare il Vespro. Dalle pagine cadde del vostro cuore? Lo avete nel luogo della ogni giorni teniamo fuori dal nostro sem- una immaginetta: il ricordo del 50° della vostra casa e della vostra intimità? pre aver poco tempo. morte di Giuseppe Maria Palatucci, Ve- Se già lo avete, rinnovate quel luogo. Se E l’esplosione della religiosità, delle ma- scovo di Campagna, deceduto il Venerdì ancora non avete un posto per lui cerca- nifestazioni esterne, le processioni, i can- Santo del 1961. Raccontai l’episodio a telo. San Pantaleone quando prende un ti, i suoni, gli odori, i sapori, i fuochi don Peppino Imperato che mi disse: impegno è fedele come Cristo gli ha inse- ….all’improvviso ci è stata spenta! Che “Mons. Palatucci fu nominato Vescovo a gnato. festa è questa? Campagna quando era Guardiano del E a San Pantaleone ora devo la testimo- Penso che probabilmente abbiamo tutti Convento di Ravello e nella sua Prima nianza della mia gratitudine con la cele- dovuto inghiottire bocconi amari leggen- lettera Pastorale scrisse di san Pantaleo- brazione eucaristica che vuol dire ringra- do le doverose raccomandazioni del no- ne”. ziamento. Per me è emozionante celebra- stro pastore e delle autorità anche se Compresi che il Santo mi stava guidando re su quell’altare del Duomo, dove nel qualcuno irresponsabilmente si è indu- nella Scuola della Speranza. Potete imma- calice si pone una goccia di acqua e tante striato a “edulcorarle”, rendendo un catti- ginare la trepidazione di chi iniziava a volte c’era qualche mia lacrima che scen- vo e pessimo servizio al rispetto delle Campagna, a guidare quattro parrocchie e deva e il sorriso di don Peppino che mi persone e a una visione comunitaria di un Santuario. incoraggiava a presiedere delle meravi- Chiesa. Quel segno rispondeva alla mia domanda gliose liturgie che mi hanno tanto edifica- Che festa potrà mai essere senza tutto ciò “ ce la potrò fare?”. Da nove anni sono to e rigenerato. E questa rigenerazione che ci pareva renderla tale? Verosimil- parroco a Campagna. oggi voglio augurare anche a Voi. Vita, mente abbiamo fatto – in questo periodo Con questa piccola testimonianza voglio speranza, fede e gioia nel cuore e lode al – una buona dieta di usi e consuetudini e dirvi che San Pantaleone ha avuto per me Signore ed al Megalomartire san Panta- siamo stati chiamati a ritornare a una sfida una particolare predilezione donandomi leone”. di non secondaria importanza e probabil- la guida e l’amicizia di don Peppino e di A cura della Redazione mente non meno impegnativa di quella di
P AGINA 5 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA portare con noi una mascherina o tenere le distanze: la sfida del ritorno all’essen- ziale. Grati al Signore Non eravamo pronti a questa sfida ma ormai ci siamo dentro e con uno scatto di Il 40mo di sacerdozio di don Angelo si è orgoglio prima e di fede poi dobbiamo inserito in un contesto che quest’anno, affrontarla. nonostante le difficoltà, è risultato ancora L’essenziale: che è invisibile agli occhi ma più ricco e significativo. Anzi, proprio la non al cuore; l’essenziale che ci fa perce- celebrazione del 15 luglio ha dato inizio pire come la vera festa è avere la consape- ad una serie di appuntamenti liturgici, volezza che i nostri santi patroni in barba culturali e sociali che sono culminati nella alla pandemia hanno continuato a fare Solenne Festa Patronale del 26 e 27 lu- accrescere in noi credenti quel “tesoro glio. A questi eventi farò solo accenno in della grazia” che ci permette di respirare seguito, perché per alcuni di essi ci saran- col cuore e ogni mattina “fare attento il no i contributi di altri collaboratori di nostro orecchio” alla Voce e alle voci che Incontro. Del resto, se anche quest’anno interpellano la nostra spaurita umanità. Ravello ha fatto della Festa patronale un Quell’essenziale che facendo a meno di grande momento fondato sul trinomio manifestazioni esterne, pur di indubbio FEDE, CULTURA, TRADIZIONE, il fascino, ci trascina vorticosamente a ri- merito principale va riconosciuto a don pensare la fede come una risposta perso- Angelo che, sulla scia di don Imperato nale a un Dio che bussa imperterrito alla sen. e don Imperato iun.,ha saputo valo- porta del cuore di ognuno di noi. rizzare i festeggiamenti in onore di san Ecco il passaggio e l’entusiasmante sfida: Pantaleone e in piena sintonia con il Co- essere noi stessi festa, relazione, impe- mitato Feste e i corresponsabili ha offerto gno, dono, confronto per chi incontria- alla Comunità ecclesiale e civile di Ravel- mo. lo e di altri Paesi un programma di eventi Il 15 luglio u.s., vigilia della Memoria E’ vero che abbiamo bisogno di segni: ma intenso. Tale programma, in virtù della della Beata Vergine del Carmelo, abbia- il segno dell’altro, del prossimo, è quello grave situazione vissuta e dalla quale pur- mo in Duomo festeggiato il 40mo di sa- che in questo tempo ci è dato come luogo troppo non siamo ancora usciti, è apparso teologico dell’incontro con Dio. cerdozio del nostro Parroco, don Angelo ancora più significativo, in quanto ha avu- Mansi. Avrei voluto intitolare questo Sarà meno festa perché non abbiamo sen- to, e non poteva essere diversamente, contributo con le parole che usammo a tito i botti o portato orgogliosamente in come motivo centrale la gratitudine al suo tempo per ricordare i 50 anni di sa- giro e devotamente per le strade dei no- Signore e al Martire di Nicomedia, per la cerdozio di Mons. Giuseppe Imperato stri paesi la statua del patrono? Non pen- protezione durante i drammatici giorni sen. , nel lontano 1989, e di don Peppino so: sarà festa doppia perché riusciamo a della pandemia, confermata dalla prodi- Imperato iun. nel 2004, ossia “ La Chiesa percepire come la fede e la vera devozio- giosa liquefazione del Sangue, quest’anno ravellese in festa”, proprio per sottolinea- ne vadano a braccetto col rispetto della ancora più straordinaria. re il legame dei tre sacerdoti ravellesi , vita degli altri. Mi permetto “submissa E la gratitudine è stata al centro della accomunati dall’essere responsabili e gui- voce” di pensare che se manca qualsiasi celebrazione del 15 luglio, quasi a voler de della Parrocchia di Santa Maria Assun- forma di rispetto non ci possa essere vera sottolineare, sin dall’inizio del periodo 15 ta,la principale di Ravello, per ovvie ra- fede e sentita devozione. Ma i santi in -27 luglio, che essa è la parola chiave che gioni storiche, artistiche, pastorali. Tut- tutto questo che penseranno? Vallo a ca- la Chiesa di Ravello deve fare propria in tavia le norme vigenti per fronteggiare la pire…. Non sono di Ravello ma ricordo questo anno indimenticabile. Malgrado i molto bene la grande emozione di donpandemia e i 10 anni che mancano a don limiti imposti dall’emergenza, il Duomo Angelo Mansi, parroco del Duomo di Angelo per celebrare le “nozze d’oro”al di Ravello ha potuto accogliere le rappre- servizio del Signore ci hanno indotto a Ravello, che durante i giorni più bui del sentanze delle comunità nelle quali don puntare l’attenzione sul tema della grati- lockdown annunciava a mezzo social ogni Angelo ha svolto il suo ministero prima di tudine più che su quello della festa. E’ sera che “Il sangue di San Pantaleone bril- essere nominato Parroco di Santa Maria la”. Un segno…. Un miracolo? Ognuno ovvio che l’uno non esclude l’altro, in Assunta in Ravello. Il gruppo più nume- quanto la dimensione festosa di un anni- legge questo evento secondo le sue cate- roso è giunto dalla Parrocchia di San Mi- versario sacerdotale richiede ancora di gorie ma a me piace pensare che San Pan- chele Arcangelo in Vettica di Amalfi, ma più il ringraziamento al Signore che con- taleone abbia indicato un nuovo stile: fai non sono mancate persone provenienti da cede ai suoi ministri di raggiungere tra- brillare su di te la luce del volto di Dio e Minori, Amalfi capoluogo, paesi nei quali guardi così importanti nella missione loro sarà veramente festa grande per te nono- il sacerdote ravellese è stato parroco o stante tutto. affidata nel momento in cui pronunciando vice parroco. Gennaro Pierri, teologo il “Si’”, diventano sacerdoti in eterno. Continua a pagina 6
P AGINA 6 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua da pagina 5 seppero coltivare e rispettare la sua voca- nità. La bella serata e l’eleganza del luogo zione. E poi il ricordo di Mons. Andrea hanno fatto da corona a questa serata di La presenza maggiore è stata ovviamente Afeltra, il primo al quale don Angelo preghiera e di festa che si è conclusa con quella dei ravellesi guidati dal Sindaco, comunicò il desiderio di voler diventare il taglio delle torte da parte del festeggia- Avv. Salvatore Di Martino, che ha voluto, sacerdote e quindi di don Peppino Impe- to. Su una delle due torte era stata raffi- con la sua partecipazione alla santa Messa, rato sen. che, alla vigilia della partenza di gurata l’immaginetta ricordo che don esprimere a don Angelo i sentimenti di don Angelo per il Seminario, gli fece do- Angelo, 40 anni fa, donò in occasione gratitudine e di affetto dell’intera comu- no di un orologio per ricordargli l’impor- della sua ordinazione presbiterale. Qual- nità di Ravello, anche per quanto il parro- tanza del tempo da investire bene. L’o- che giorno dopo, il titolare della pasticce- co del Duomo ha fatto nei drammatici melia è stata anche una narrazione storica ria che aveva confezionato la torta mi ha giorni della chiusura, allorquando ogni fatta di persone che il Signore ha posto confessato che, dopo che gli era stato sera, in collegamento fb, ha consentito ai sulla via del sacerdozio intrapresa da don commissionato il dolce, per puro caso Ravellesi e a tanti altri di potersi unire Angelo, ma nella conclusione ha rivelato aveva aperto un cofanetto, nel quale era- nella preghiera, per chiedere al Signore, ed evidenziato l’umiltà dell’uomo di Dio. no custodite delle immaginette, e aveva per intercessione di san Pantaleone, la Al termine della sua riflessione, il parroco trovato l’immagine ricordo che poi aveva fine della pandemia e la protezione per ha confessato di aver bisogno di aiuto per fatto riprodurre sulla torta. Ravello. La celebrazione, che ha visto poter dire “grazie” al Signore per il dono Come ho detto precedentemente, la presenti anche i confratelli e le festa del 40mo anniversario di sacer- consorelle della Congrega del dozio di don Angelo è stato il degno Santissimo Nome di Gesù e della inizio di un intenso periodo nel quale Beata Vergine del Carmelo già ci siamo preparati alla Solennità di san impegnati nel Triduo in onore Pantaleone, all’insegna della gratitudi- della Madonna festeggiata il gior- ne. Giovedì , 16 luglio, abbiamo cele- no 16, è stata animata da alcuni brato la Festa della Madonna del Car- elementi del Coro del Duo- mine. Nel corso della Messa delle ore mo,rigorosamente muniti di ma- 19, si è ripetuto il tradizionale rito scherina e rispettosi delle distan- della consegna dello Scapolare. Non ze, accompagnati all’Organo da si è potuta svolgere la processione, ma Filippo Amato, il più giovane de- questo non ha sminuito, né impoveri- gli organisti che prestano con en- to la giornata dedicata alla Vergine del tusiasmo, passione e competenza Monte Carmelo, il cui culto a Ravello il loro servizio liturgico nella è secolare ed è tenuto vivo dalla già Chiesa Madre di Ravello. citata Confraternita del Santissimo E il tema della gratitudine è stato Redentore e della B.V. del Carmelo. il cuore dell’omelia di don Ange- Anzi, poiché “non tutti i mali vengono lo, il quale ha voluto ringraziare per nuocere”, l’impossibilità di vivere quanti hanno avuto o hanno un quest’anno le feste nel modo tradizio- posto nella sua vita di ministro del Signo- del sacerdozio. “Ho bisogno di voi, fratelli e nale ha forse favorito una dimensione più re che da 40 anni è al servizio della Chie- sorelle, che siete qui stasera in Duomo. Vi ho liturgica e meno festaiola e la chiusura sa e dei fratelli. Ho sbadatamente perduto invitato anche per questo : perché da solo non delle chiese ha fatto, forse, nascere quel il foglio degli appunti raccolti durante riesco ad esprimere la mia gratitudine al Si- bellissimo senso di “nostalgia di Dio”, che l’omelia e per questo non potrò citare gnore per quanto mi ha donato in questi anni. poi ci spinge a cercarlo e ad essere inquie- tutte le persone che il celebrante ha ricor- Vi chiedo aiuto . E vi chiedo di unirvi a me ti fino a quando non lo abbiamo ritrovato. dato con grande affetto e commozione. nella lode al Signore”. Alla fine della cele- Giorno 17 luglio, è iniziato il solenne Vescovi, sacerdoti, monaci, autorità civi- brazione, dopo un breve intervento di novenario in preparazione alla Solennità li, persone comuni della Ravello di 40 50 una rappresentante della Parrocchia di di san Pantaleone, ultimo tratto di un anni fa che don Angelo ha richiamato alla Vettica che ha voluto ricordare con gioia percorso che dai giorni funesti della pan- memoria e ringraziato in una sorta di l’opera che don Angelo ha svolto negli demia ci ha legati, si spera, ancora di più Litania, nella quale il ricordo è diventato anni in cui è stato nella frazione di Amal- al Santo medico di Nicomedia, che vive preghiera e ci ha permesso di rivedere fi, il sindaco di Ravello ha consegnato al nel suo Sangue prodigiosamente scioltosi quei ravellesi che, direttamente o indiret- parroco una pergamena ricordo, un proprio nei giorni in cui l’Italia viveva la tamente, hanno avuto un ruolo nella vo- omaggio per testimoniare i sentimenti di tragedia del Covid e che nel corso del cazione e nella missione di don Angelo e affetto e di stima non solo personali, ma novenario è diventato ancora più limpido che in gran parte riposano nella pace del dell’intera Ravello. e luminoso. E di questo “tesoro” di Ravel- Signore. Ovviamente il primo e commos- I Giardini di Monsignore sono stati poi la lo ci ha parlato la sera del 22 luglio, nel so ringraziamento agli amati genitori, location, dove, nel rispetto delle norme corso di un seguitissimo incontro, dal mamma Antonietta e papà Vincenzo, che vigenti, si è tenuto un momento di frater- titolo “Oltre l’orizzonte del rubino trasparente
P AGINA 7 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA La festa di San Pantaleone Se venisse domandato ad un ravellese, patronale attraverso due straordinari quale festività lo rappresenti di più , que- eventi vissuti nei giorni del 24 e 25 luglio. sti immediatamente risponderebbe “San Il primo nel segno simbolico di Pantaleo- Pantalone “. Sì, perché la festa di San ne medico, speciale protettore degli ope- Pantalone rappresenta non solo ratori sanitari impegnati in trincea duran- un altissimo momento di fede ma anche te la grave emergenza epidemiologica. Il una grandissima occasione di unità della secondo nel segno della memoria della del Sangue vivo del Martire Santo Pantaleo- comunità ravellese. Il legame tra il santo Chiesa ravellese attraverso la ricorrenza ne”, tenutosi in Duomo, al termine della martire di Nicomedia e la Città della mu- ottocentenaria della morte del IV Vescovi messa vespertina, il dott. Salvatore Ulisse sica è un vincolo autentico, vero, con Pantaleone Pironti. Di Palma, noto cardiologo ravellese e vice radici profonde, potremmo dire, un con- La vigilia festiva si è aperta con l'arrivo sindaco di Ravello. Dopo una appassiona- nubio indissolubile di fedeltà. San Panta- del Concerto bandistico “Città di Minori “ ta introduzione, nella quale ha sottolinea- che ha allietato l’intera solen- to con amarezza la necessità di far cono- nità patronale. Purtroppo, le scere san Pantaleone alle nuove genera- attuali norme anti contagio, zioni, il dott. Di Palma ha illustrato, at- impediscono alle bande “da traverso una serie di immagini, il prodigio giro “ di suonare in movimen- del Sangue del Megalomartire di Nicome- to, motivo per cui è saltato il dia, commentandole sul piano scientifico. tradizionale percorso per le La sera del 24, invece, c’è stata la Messa vie del paese. Tuttavia sono di ringraziamento per gli operatori sanita- stati scelti alcuni luoghi signi- ri del Presidio Ospedaliero “Costa d’A- ficativi, come il monastero di malfi” e il ricordo di Don Giuseppe Impe- Santa Chiara, omaggiati con le rato sen. nel 17° anniversario della mor- dolci note della Banda. te. Al termine della celebrazione eucari- Al termine di questo simboli- stica ci sono state le testimonianze del co ossequio, numerosi ravel- prof. Gennaro Rispoli, Direttore del Mu- lone non è solo il Patrono di Ravello, ma lesi e qualche turista, si sono recati ai seo delle Arti Sanitarie di Napoli Ospe- per noi ravellesi è anche un amico, un “Giardini del Monsignore” ove si è svolto dale Santa Maria degli Incurabili, e del confidente, un fratello; in Lui sappiamo il Matinee lirico- sinfonico. Dott. Rodolfo Punzi, Direttore e Capodi- di trovare intercessione potente presso Nel pomeriggio, alle ore 17, una delega- partimento Malattie Infettive ed Urgenze Dio, aiuto nelle difficoltà, conforto nella zione di Borgo Montoro (Av) si è recata Infettivologiche Ospedale Cotugno disofferenza. in Duomo per venerare il prezioso Sangue Napoli. La serata si è conclusa con il “ Quest’anno, particolarmente , durante i di San Pantaleone e celebrare la santa Concerto del Cuore”,per pianoforte elunghi giorni della pandemia, abbiamo Messa. Al termine del momento liturgi- violino, dello Spring’s Duo, a cura del avuto modo di sperimentare la vicinanza e co, il vicesindaco di Ravello, dott. Salva- Rotary Club Costiera Amalfitana. Sabato, la protezione del nostro celeste Patrono, tore Ulisse Di Palma, ha ringraziato i de- 25, a conclusione della Messa Vespertina, mediante l'evento straordinario della voti di Borgo Montoro e il Parroco di si è tenuto in Duomo il Convegno di studi liquefazione del Sangue. Un segno-come Marina di Camerota (presente alla cele- “La memoria della Chiesa.Pantaleone ebbe a dire Don Angelo-che ci ricorda la brazione)e ha consegnato loro un piccolo Pironti: un vescovo ravellese al IV Conci- perenne protezione del Santo sulla nostra dono in segno di fratellanza. lio Lateranense nell’Ottavo Centenario città:” Lui è il “medico buono” e un medi- A sancire il legame profondo tra le nostre della morte”, a cura della Parrocchia San- co, più di ogni altro, è consapevole del comunità è stata l’accensione della fiacco- ta Maria Assunta e dell’Associazionedolore e della sofferenza che questa epi- la, che ha raggiunto Borgo Montoro il 27 “Ravello Nostra”. Un‘altra bella occasio- demia può portare. Attraverso il suo san- luglio. In seguito, alle ore 19 di domenica ne, quest’ultima, per ringraziare il Signo- gue Gesù ci sta dando una testimonianza”. 26 luglio, seppur in forma ridotta, è stato re per quanto ha donato alla Chiesa di In vista della programmazione patronale, reso il tradizionale omaggio ai Caduti Ravello e per conoscere la storia di Ravel- grazie ad una perfetta sinergia d’intenti delle due guerre mondiali. Un momento lo. Una storia di Fede, una storia che do- intervenuta tra il Comune, la Parrocchia di alto valore storico-culturale, uno spro- vrebbe essere intrisa di gratitudine. Una ed il Comitato organizzatore, si è deciso ne per ciascuno di noi a non dimenticare storia di uomini e donne di Ravello capaci di assicurare nella sobrietà dello stile e nel gli orrori del passato e ad imparare, dai di essere grati al Signore, ieri oggi e sem- rigoroso rispetto delle misure vigenti, i valorosi eroi di guerra, le virtù per co- pre. segni esteriori della Tradizione, esaltando struire una società ricca di veri ideali. Roberto Palumbo al contempo i contenuti della ricorrenza Continua a pagina 8
P AGINA 8 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Alle ore 20, in Duomo, la solenne cele- Alle ore 10:30,Ravello ha brazione eucaristica nei primi vespri della riabbracciato, per altro nel festa, presieduta dal parroco e concele- giorno del suo sessantesimo brata da Fra Markus. Al momento del compleanno, Don Carlo Ma- canto del gloria, Don Angelo, Fra Markus gna, già collaboratore del insieme con il sindaco Salvatore Di Marti- Duomo di Ravello e successi- no e il delegato presidente per i festeggia- vamente Parroco della ex menti patronali, Claudio Amato, si sono Cattedrale di Campagna. La recati nella Cappella del Ss.mo Sacramen- celebrazione, arricchitasi della to, elegantemente addobbata, per svolge- presenza di Don Salvatore re l’esposizione sul sagrato del simulacro. Lucibello, prossimo al sacer- Questo momento, segno della profonda dozio, ha offerto a Don Carlo devozione e partecipazione emotiva del lo spunto per una profonda popolo ravellese, realizzato nella più per- testimonianza di fede che ha fetta osservanza delle disposizioni anti orientato il suo ministero nel segno di Anche in questo, ha proseguito il Pasto- Covid, anche grazie al contributo assicu- Pantaleone da Nicomedia, omaggiato at- re, San Pantalone ci è da esempio Egli, rato dalla Protezione Civili, è stato scan- traverso una splendida icona consegnata infatti, ha compreso che Dio è l’Unico, il dito dal tradizionale inno in onore del nelle mani di Don Angelo, che a sua vol- Sommo Bene, sottolineando, di seguito, Santo martire e accompagnato da un sim- ta, con immensa generosità, ha ricambia- l’importanza di avere un santo, martire, bolico omaggio pirotecnico. Al rientro, to donando a Don Carlo e a Don Salva- come patrono. sulle note dell' inno composto da Don tore, una sacra effige raffigurante il santo “San Pantalone non vi lascia mai, la Sua Raffaele Mansi e dal compianto Maestro martire. intercessione è costante, la Sua protezione Mario Schiavo: ”Al martire santo" il busto Toccante è stato il ricordo del celebrante perenne “. argenteo è stato solennemente intronizza- verso la Chiesa di Ravello, indicata come Prima della solenne benedizione a conclu- to. scuola pastorale e modello liturgico. sione della celebrazione, hanno preso la Un quanto mai scelto programma musica- A seguire la santa messa delle ore 12, parola il sindaco Salvatore Di Martino e il le del Concerto bandistico Città di Minori celebrata da Don Christian Ruocco, con- dott. Giovanni Amato che ha tracciato un ha allietato la serata. celebrata da Don Emmanuele Castaldi e commovente riepilogo degli scorsi mesi, Il 27 luglio, giorno della solennità patro- animata da alcuni ragazzi della comunità forse, i giorni più duri dal dopoguerra ad nale, la comunità ravellese ha avvertito, del "Gregge" di Salerno. oggi, lanciando a conclusione del suo in- fin dalle prime luci del giorno un gioioso La sera, alle ore 19:30la solenne celebra- tervento, un grande messaggio di speran- clima di festa segnato dal suono a distesa zione eucaristica presieduta dall’Arcive- za nel nome del Santo medico Pantalone. delle campane, che ha annunciato la prima scovo Mons. Orazio Soricelli e concele- Inoltre, il dott. Amato ha promesso che, brata da alcuni sacerdoti al consiglio provinciale del 30 luglio della nostra Diocesi. Al avrebbe regalato una pubblicazione su San pontificale, erano presen- Pantalone al presidente della provincia di ti inoltre, anche numero- Pavia. se autorità civili ,tra cui il Al termine dei saluti istituzionali, vi è dott. Giovanni Amato, stata l’esposizione sul sagrato del santo originario di Ravello, patrono, esattamente come la sera della attualmente sindaco della Vigilia, nella sobrietà e nell’eleganza che città di Magherno (Pv). contraddistinguono Ravello e la rendono Nel corso dell’omelia, unica. l’Arcivescovo ha ribadito Quest’anno, seppur in un clima diverso, l’importanza dell'essere abbiamo vissuto i giorni di festa, nel segno testimoni, spiegando che della fede, della cultura e della testimo- ad oggi, anche se non ci nianza:un trinomio indissolubile reso pos- viene chiesto di versare il sibile grazie allo zelante impegno del no- sangue in nome di Dio, stro Parroco Don Angelo. messa festiva, delle ore 6:30, presieduta siamo ugualmente chiamati, ogni giorno a In questi momenti un' atmosfera di gran- da Don Raffaele Ferrigno, che ha visto, dare prova della nostra fede. de giubilo ha pervaso la comunità ravelle- come da tradizione, la partecipazione di Prendendo spunto dal brano del Vangelo, se, raccolta nella sua Chiesa cattedrale, un gruppo di fedeli devoti della Comunità ha poi paragonato le nostre vite al chicco cuore pulsante della città, attorno all'alta- di Minori. di grano che solo morendo produce frut- re dell'inclito sangue, per cantare di La seconda messa, alle ore 8:30 è stata to. Così anche noi santifichiamo la nostra "Pantaleone la Gloria, la Potenza, la Fe- presieduta da Mons Giuseppe Imperato e esistenza solo se la consacriamo completa- de". concelebrata da Padre Aldo Savo. mente all'Amore di Dio. Lorenzo Imperato
P AGINA 9 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Economia Campania eticamente sostenibile la pastorale post virus in linea con l’agenda 2030 dell’Onu: so, malgrado non ci siano La fondazione Giuseppe e state le messe con i fedeli», Pericle Lavazza onlus soprattutto in preparazione e durante la Pasqua. Perciò Lavazza ha scelto la Giornata Mondiale è urgente coltivare la dell’Ambiente per lanciare sul servizio «dimensione domestica, streaming di Amazon Prime Video, a par- familiare» della fede, per- tire da Italia, Stati Uniti e Regno Unito, il ché «questa sarà la nostra docu-film “Coffee Defenders, a Path salvezza» e perché il from Coca to Coffee”, del regista co- «sacerdozio battesimale, lombiano Oscar Ruiz Navia, una storia al «Per una “lettura sapienziale” del tempo che abbiamo trascurato, non deve andare femminile di rinascita e speranza. presente» è il titolo del documento che i perduto», ammoniscono i pastori campa- Il documentario racconta la vera storia di vescovi campani hanno inviato alle Chiese ni. Che domandano: «Ma le nostre comu- Johana, una ragazza colombiana che du- della regione «per accompagnare le nostre nità sono in grado di pregare con la Paro- rante il conflitto armato causato dalla comunità e aiutarle a leggere i segni dei la? Le abbiamo educate alla riflessione guerriglia delle FARC ha perso tutto, ma tempi con gli occhi della fede» nella crisi sulla Parola di Dio? A fare Centri del Van- che è riuscita a riprendere in mano la sua della pandemia. gelo nei condomini, nelle case, ad essere vita e quella dei suoi sei figli, restando con I presuli hanno dedicato agli inizi di luglio loro i protagonisti della vita pastorale?». tenacia nella sua comunità, nei territori «un incontro esclusivamente al discerni- E «se creassimo gruppi che invece selezio- fertili e incontaminati del Meta, una regio- mento, guidati dalle parole di papa Fran- nassero testi, riflessioni di qualità, e li ne caffeicola ai piedi della cordigliera della cesco», perché «la pastorale, prima di proponessero ai fedeli, per aiutare a riflet- Ande, dove nel 2013 le famiglie di agricol- essere attività, è ascolto dello Spirito e tere e meditare, anche per un desiderio di tori come quella di Johana hanno ricevuto delle domande delle persone ». «Una cor- confrontarsi e incontrarsi?». È il quesito dal governo colombiano i terreni prima retta pastorale – scrivono – presuppone dei vescovi per nuove modalità di cateche- usati per colture illegali. una corretta teologia». si e di formare il pensiero a partire dalla Guidata dalla speranza e da un’incrollabile Consapevoli che «ci sarà una profonda fede, anche attraverso i social media, co- fiducia in un futuro migliore, rinata nella cesura rispetto al passato», i vescovi esor- me risposta all’esigenza di interpretare il sua rinnovata azienda agricola di caffè, tano a «superare le resistenze e ad tempo nata proprio nel lockdown. Johana racconta una storia di emancipazio- “investire” su quello che lo Spirito in que- Anche in merito alla liturgia, «nei giorni ne femminile e di coraggio. E proprio una sto tempo dice alle nostre Chiese» e dun- della pandemia si sono aperti nuovi spazi piantina di caffè è il simbolo della sua rina- que a «vedere la crisi come grazia, una di celebrazione che potrebbero essere scita: una piantina che la protagonista por- grande occasione che non possiamo per- valorizzati», scrivono ancora i vescovi ta con sé nel viaggio dalla sua terra di ori- metterci di sprecare ». Perciò la provoca- denunciando allo stesso tempo il «senso di gine fino alla Costa Rica, dove sarà conser- zione: «Era “normale” il nostro modo di smarrimento» che ha portato non rara- vata nel Centro Agronomo di Cartago. In vivere prima? O forse Dio ci chiede pro- mente a «forme di pseudoliturgia selvag- questo itinerario Johana è accompagnata prio di non tornare a quella “normalità”, ge». dalla reporter Alexandra Roca, una repor- che fa sistematicamente a meno di Lui L’utilizzo dei social media viene evocato ter che con particolare sensibilità si è oc- emarginandolo?». nel testo anche per sviluppare la «fantasia cupata di vari temi in oltre 14 paesi del E siccome «questa pandemia ci costringe a della carità » di cui ha bisogno questo tem- mondo, dai diritti delle donne ai movi- ripensare la pastorale », il testo prova a po dove si acuiscono le precarietà sociali: menti delle comunità indigene: tornata in «suggerire forme nuove di azione», anche solitudine e povertà. Colombia per documentare la ripartenza in virtù dei «germi di novità emersi in Infine, l’invito a «prendersi cura delle del paese, la aiuterà a raccontare se stessa, questi mesi», per «rivedere il cammino relazioni», andando a cercare i fedeli «uno le sue difficoltà e le sue speranze; passo alla luce del passaggio doloroso», certi che per uno », ma anche ricreando «in parroc- dopo passo, le due protagoniste viaggeran- «proprio in epoche come queste lo Spirito chia un luogo bello dove trovarsi», capace no tra le straordinarie bellezze della natura Santo ha suscitato nuovi santi, iniziative di illuminare quelli che sono fuori, e sudamericana e attraverso numerose testi- inedite, modelli nuovi di vita pastorale». l’«impegno profetico» per la «sanità» e la monianze in un percorso di rinascita e Come coinvolgere, per esempio, intercet- «salvaguardia del creato» mettendo insie- di passaggio dalla guerra alla pace. tandone le domande, le tante e diverse me emergenza sanitaria e ambientale. “In quel periodo si coltivava la coca” – persone raggiunte grazie ai social media? I Il testo integrale è scaricabile dal sito ricorda Johana, la protagonista – “Avevo vescovi annotano: «Non abbiamo mai visto www.conferenzaepiscopalecampana.it paura, ma in fondo mi sono detta: tanta gente pregare in famiglia come ades- Fonte: www.avvenire.it Continua a pagina 10
P AGINA 10 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA “Torno a casa, perché quella è la mia casa per oltre 97.000 contadini ed è rimasta abbandonata. Non mi impor- beneficiari. ta, se mi vogliono uccidere, che mi ucci- “La Fondazione Lavazza da dano, ma devo tornare a casa mia”. quasi vent’anni è attiva con Nel Meta, la terra di Johana, la Fondazio- programmi di sviluppo ne Lavazza è attiva dal 2015 con un pro- sostenibile nei paesi pro- gramma di sviluppo sostenibile che ha duttori di caffè, a stretto risollevato le condizioni socioeconomiche contatto con i cafficultori e di oltre cento famiglie di agricolto- ispirata da quel senso di ri, inclusa quella della nostra protagoni- responsabilità che permea sta, aiutandole a far rifiorire le piantagioni la cultura di Lavazza verso di caffè, grazie alla piantumazione di oltre tutte le comunità e i luoghi 1 milione di piante e tramite una forma- presso cui opera” – dichia- zione dedicata alle buone pratiche agri- ra Mario Cerutti, Chief Institutional Rela- la guerriglia. cole e alle tecniche per contrastare gli tions & Sustainability Officer di Lavazza. I quattro Obiettivi di Sviluppo Sostenibi- effetti dei cambiamenti climatici. I risulta- “Con questo documentario desideriamo le prioritari dell’Agenda 2030 sono decli- ti sono importanti per queste piccole co- raccontare una delle numerose storie dei nati nel Manifesto della Sostenibilità, la munità: è raddoppiata la produttività per protagonisti dei nostri progetti, attraverso dichiarazione programmatica della strate- ettaro e si è incentivata la produzione di un linguaggio contemporaneo e con un gia di sostenibilità dell’Azienda che il caffè di alta qualità e certificato dalla partner di eccellenza come Amazon. Il Gruppo Lavazza ha appena pubblicato ONG Rainforest Alliance, organizza- tutto nel pieno spirito del Goal Zero – insieme alla quinta edizione del Bilancio zione internazionale che garantisce la so- Diffondere il messaggio, l’Obiettivo di di Sostenibilità “A Goal in every cup”. stenibilità socio-ambientale delle produ- Sviluppo Sostenibile che abbiamo ideato, “Coffee Defenders, a Path from Coca to zioni agricole; inoltre, le piccole aziende affiancandolo ai 17 Goals dell’Agenda Coffee” si inserisce nel progetto Lavazza agricole sono state assistite nella piantu- 2030 dell’ONU, da noi sottoscritta, col “Coffee Defenders”, un’iniziativa che trae mazione di circa 13.000 piante da frutto, fine di coinvolgere le persone sui temi ispirazione dalle storie dei produttori utili per dare ai contadini una fonte di della sostenibilità”. beneficiari dei progetti della Fondazione e Infatti, nel far evolvere la propria strate- mira al coinvolgimento sui temi della gia di sostenibilità e renderla sempre più sostenibilità della “coffee community”, integrata nel business, Lavazza ha deciso ossia gli amanti del caffè, un prodotto di operare all’interno di linee guida inter- agricolo particolarmente vulnerabile agli nazionalmente riconosciute come il Glo- effetti dei cambiamenti climatici. bal Compact delle Nazioni Unite, “La comunicazione digital ha una rilevan- impegnandosi a rispettarne i principi fon- za sempre più strategica per le aziende damentali e specificandoli attraverso l’a- per avvicinare nuove audience giovani desione all’Agenda 2030 e agli Obiettivi attraverso forme di narrazione contempo- di Sviluppo Sostenibile. ranee e coinvolgenti, ha dichiarato Loren- In questo percorso l’Azienda ha indivi- zo Giorda, Global Head of Digital Marke- duato i quattro pilastri di sostenibilità ting di Lavazza. “Questo progetto diven- prioritari per le persone e il business, terà un filone di comunicazione e di posi- rispetto ai quali continuare a impegnarsi zionamento dell’azienda e riteniamo che nei prossimi anni e che si ritrovano tutti il docu-film rappresenti un’importante reddito complementare a quella dal caffè, in “Coffee Defenders, a Path from Coca asset per raccontare attraverso un lin- al fine sia di aumentare le entrate, sia di to Coffee”: Goal 5 - Uguaglianza di gene- guaggio differente, visivo, autentico e sostenere la sicurezza alimentare delle re, Goal 8 - Lavoro dignitoso e crescita universale il tema della sostenibilità, famiglie. economica, Goal 12 - Consumo e produ- che è parte integrante del nostro business Inoltre, il programma in corso nel Meta è zione responsabile, Goal 13 – Agire per da molti anni e che ci caratterizzerà da qui stato declinato con un occhio particolare il clima. In particolare, i primi due obiet- in avanti. Nel futuro, infatti, il documen- alla promozione dei diritti delle don- tivi sono al centro del programma della tario vivrà sia a livello digitale che fisico in ne, in considerazione del fatto che nel Fondazione Lavazza sviluppato in Meta e altri luoghi poiché non si tratta solo di un mondo della coltivazione del caffè fino al si ritrovano nel docu-film, con la storia di prodotto di entertainment ma di un vei- 70% della forza lavoro è femminile, ma emancipazione femminile incarnata da colo di messaggi forti e contemporanei solo nel 25% dei casi le aziende agricole Johana, una delle tante donne che hanno che stanno adottando anche altre aziende sono gestite da donne. Questo è un esem- conquistato un ruolo chiave nella società nel mondo sempre più attente alla soste- pio dei 24 progetti ad oggi promossi dalla contadina colombiana, e con la creazio- nibilità etica ed ambientale delle loro atti- Fondazione Lavazza, nata nel 2004 e oggi ne di condizioni socioeconomiche vità”. presente in 17 paesi lungo 3 continenti migliori per le comunità uscite dal- Marco Rossetto
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