Comunità MAGGIO 2022 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - Meda
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
LA PAROLA DEI SACERDOTI È VIVO! RADUNA, PARLA, INCORAGGIA, MANDA! Dalle parole di papa Francesco rivolte agli adolescenti in occasione dell’incontro a loro dedicato un invito a mettersi in gioco e a seguire Gesù con gioia, fiducia ed entusiasmo mo è il Signore e lo comunica a Pietro che con entusiasmo si butta in acqua e raggiunge il Maestro. Sono seguite le riflessioni di quattro adolescenti. Samue- le, un trapiantato di cuore, ha parlato del suo periodo buio prima dell’intervento, periodo in cui la mamma l’ha sempre esortato a pregare e la preghiera è stata per lui una luce che ha illuminato la sua vita. Sofia ha parlato del buio che ha sperimentato durante il lockdown, quando si è posta varie domande sul valore della sua fede e si è spesso chiesta: “Ma io vado in chiesa per abi- tudine o ci credo veramente?”. Ha avuto la fortuna di trovare un ragazzo che l’ha aiutata con dei buoni consigli e l’ha gui- data nel percorso per ritrovare la luce della fede. Un’altra bella testimonianza è stata quella di Alice, quando ha raccontato che un momento di buio nella sua vita è stata la morte di nonna Mariangela alla quale era molto legata per- ché l’aveva cresciuta: «Quando se n’è andata ero arrabbiata con Dio, non parlavo con nessuno. All’oratorio estivo ho in- contrato Rebecca: è nata una sincera amicizia. Casualmente ho scoperto che era nata lo stesso giorno di mia nonna: 23 agosto. Quel particolare mi ha fatto intuire che la nonna mi aveva fatto incontrare Rebecca per aiutarmi a superare quel buio che era calato nella mia vita». L unedì 18 aprile, seconda giornata di Pasqua, sembrava di percepire la presenza viva di Gesù in piazza San Pietro, riempita da una moltitudine sterminata di adolescenti e gio- Un altro ragazzo, anche lui di nome Samuele, ha parlato del suo periodo buio di isolamento in una stanza: «Ero abulico, più nulla mi interessava. Ho conosciuto una persona che mi ha scosso e vani con i loro educatori. L’anziano papa Francesco, provato mi ha fatto comprendere cosa stavo perdendo. Mi sono impe- dalle fatiche della Settimana Santa e da qualche acciacco che gnato e con il suo sostegno ho ritrovato la fiducia nella vita». lo fa soffrire nei suoi movimenti, sembrava rinato mentre sulla Bellissima poi la lettera letta da Mattia Piccolo, il ragazzo pre- papamobile salutava i giovani entusiasti. miato anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Molti, pensando all’organizzazione di un pellegrinaggio gio- perché si è preso cura di suo papà affetto da Alzheimer precoce. vanile a Roma in quei giorni, erano scettici: “Sono giorni di Papa Francesco, parlando a braccio, ha terminato l’incontro vacanza… saranno via con le loro famiglie… se riuscissimo esortando gli ottantamila e i loro educatori ad avere il fiuto a raccoglierne ventimila sarebbe già un successo”. Ma tutti di Giovanni per scoprire Gesù e l’entusiasmo di Pietro per i timori degli organizzatori sono stati spazzati via da questi seguirlo con fedeltà. «Le paure vanno superate — ha det- ragazzi: non ventimila, ma ottantamila in piazza San Pietro. to Francesco — illuminandole, parlando con qualcuno, e gli Blanco, ultimo vincitore di Sanremo, e Matteo Romano, altro scoraggiamenti vanno superati con qualcuno che ti dà una giovane cantante, hanno creato l’atmosfera in attesa dell’arri- mano». Il Papa ha concluso indicando come esempio Ma- vo di Francesco, che alle ore 17.30 ha dato inizio alla preghie- ria, una giovane speciale che, quando ricevette l’annuncio ra. Il brano evangelico proposto per la meditazione era quel- dell’Angelo che la invitava ad essere la Madre di Gesù, aveva lo di Gv. 21, 1 – 14. Un educatore con brio lo ha presentato. la loro età. Ed ella rispose: «Eccomi». Allora li ha spronati di- Dopo i fatti della Passione di Gesù, Pietro riprende il mestiere cendo loro: «Coraggio e avanti!». che sapeva fare con perizia. Dice agli amici: «Vado a pescare». È stato un avvenimento che ci ha dato tanta gioia e speran- Gli amici gli rispondono: «Veniamo anche noi con te». Ma è za. Non dobbiamo però lasciar spegnere tanta vitalità: questi una notte buia e infruttuosa: non prendono nulla. Mentre sta adolescenti hanno bisogno di educatori che sappiano dia- albeggiando uno sconosciuto si presenta sulla riva del lago e logare con loro e sappiano motivarli in un servizio di amore chiede loro qualcosa da mangiare, ma non hanno nulla da of- verso chi soffre, educatori che sappiano ancora ricordare loro frirgli. Allora lo sconosciuto invita a gettare le reti dalla parte l’invito di Gesù ai primi discepoli con il quale sono stati con- destra della barca e le reti, inaspettatamente, si riempiono di vocati: «Seguimi». pesci. Giovanni, il più giovane di loro, riconosce che quell’uo- don Angelo 2 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
MOVIMENTO TERZA ETÀ GIORNATA DI RITIRO SPIRITUALE A SARONNO CON MONS. CLAUDIO GALIMBERTI Il tema del cammino a partire dal viaggio del Popolo Eletto fino al nostro percorso penitenziale al centro dell’incontro in preparazione alla Santa Pasqua rinnovare il nostro cuore e le nostre ope- glorificazione, il Signore ci conduce re, in modo da scoprire sempre meglio la verso l’esodo definitivo, nel quale le centralità del mistero pasquale». promesse trovano perfetto adempi- mento” (Salmo 94)». IL CAMMINO DI ISRAELE ATTRAVERSO IL DESERTO IL CAMMINO DI CRISTO «La Quaresima ha radici profonde in NEL DESERTO diversi episodi chiave della storia della «Il Vangelo della prima domenica di salvezza, che è anche la nostra storia. Quaresima ci ha presentato Gesù che, Uno di essi riguarda la traversata del de- solidale con noi, volle essere tentato serto da parte del Popolo Eletto. Jahvè alla fine dei quaranta giorni passati nel li accompagnava passo passo e faceva deserto. Constatare la sua vittoria su loro capire che si dovevano appoggiare Satana ci riempie di speranza e ci ren- soltanto a Lui. Anche se il popolo soffri- de coscienti che con Lui potremo uscire va, Dio lo consolava e lo orientava con vincitori anche dalle battaglie della vita le parole di Mosè, lo alimentava con la interiore. Le nostre tentazioni, allora, manna e le quaglie, lo riforniva dell’ac- non ci preoccupano più, ma diventano qua sgorgata dalla roccia di Meriba: “Il un’occasione per conoscerci meglio e Signore tuo Dio ti ha umiliato, ti ha fatto per confidare di più in Dio. Con Gesù provare la fame, poi ti ha nutrito di man- troviamo la forza per respingere con na, che tu non conoscevi, per farti capi- decisione la tentazione, senza cedere al re che l’uomo non vive soltanto di pane, dialogo. Papa Francesco ci insegna che ma che l’uomo vive di quanto esce dalla non bisogna mai dialogare con il male: bocca del Signore”. “Gesù non dialoga con Satana, come Oggi il Signore rivolge anche a noi que- aveva fatto Eva nel Paradiso Terrestre. 2 aprile 2022: sabato molto intenso per gli aderenti al Movimento Terza Età che hanno partecipato alla giornata ste parole: “Fa’ bene attenzione a me, figlio mio, e tieni fisso lo sguardo ai miei consigli”. Gesù sceglie di rifugiarsi nella Parola di Dio e risponde con la forza di questa Parola. Nel momento delle nostre ten- in preparazione alla S. Pasqua. Dio “fissa di nuovo un giorno. È l’og- tazioni, niente argomenti con Satana, L’incontro, tenuto da mons. Claudio gi inaugurato da Cristo. Con la sua ma sempre difesi dalla Parola di Dio! E Galimberti (parroco della Comunità Pa- Incarnazione, la sua vita e la sua questo ci salverà”». storale Crocifisso Risorto di Saronno), è iniziato con una riflessione presso il santuario Beato Luigi Maria Monti. Il santuario comprende la chiesa, la cripta e il chiostro. Nella chiesa un maestoso Crocifisso e la statua del beato Monti, opere in legno degli scultori trentini Li- vio e Giorgio Costa; nella cripta ai piedi dell’altare è posto il corpo del Beato. Altri luoghi visitabili sono la mostra per- manente di presepi e il Museo storico di padre Monti. La riflessione ha toccato il tema del cam- mino: «La Quaresima è un cammino ver- so la Pasqua, verso la morte e risurrezione del Signore: un ritorno all’Amore eterno. La Chiesa ci richiama ancora una volta a COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 3
MOVIMENTO TERZA ETÀ La liturgia ci spinge a fare la nostra parte Dopo la riflessione sono seguite le nel processo di conversione, invitandoci confessioni e la S. Messa celebrata da a praticare le tradizionali opere peniten- mons. Claudio. ziali. Esse dimostrano un cambiamento Nel pomeriggio è iniziata la visita alle di atteggiamento nella nostra relazione tre chiese di Saronno: il santuario Bea- con Dio (orazione), con gli altri (elemo- ta Vergine dei Miracoli, con affreschi di sina) e con noi stessi (digiuno). Sappia- Bernardino Luini e di Gaudenzio Ferrari mo che non servono a niente gli atti e con statue lignee di Andrea da Milano. semplicemente esterni senza la grazia S. Francesco, ricostruita nel 1297, con di Dio: non è possibile identificarci con annesso convento. La creazione di que- Cristo senza il suo aiuto, appoggiati su sta chiesa si deve a sant’Antonio da di Lui. Facciamo in modo di compiere Padova, quando visitò Saronno sulla queste opere “nel segreto”, dove vede strada per Varese. La prepositurale SS. soltanto Dio nostro Padre». Pietro e Paolo (duomo di Saronno), la cui facciata, in stile neoclassico, si svi- IL CAMMINO PENITENZIALE luppa su due ordini. Opere di pregio ATTRAVERSO I SACRAMENTI custodite all’interno sono la statua «Nella nostra lotta quotidiana contro il dell’Immacolata (originariamente posta disordine del peccato, anche i sacra- nella chiesa di San Francesco), un cro- menti della Penitenza e dell’Eucaristia cifisso ligneo settecentesco (già nella sono momenti privilegiati. Il protagoni- soppressa chiesetta di San Cristoforo e sta è sempre Dio, che ci spinge alla con- ivi trasportato, da cui l’istituzione della versione. Attraverso questi sacramenti tradizionale festa del trasporto), varie percepiamo il suo bene operare con la pale raffiguranti San Carlo, Sant’Ambro- nostra libertà decaduta. gio, l’Eterno Padre e l’altare maggiore, La celebrazione frequente dei sacra- completato dalla statua del Redentore IL NOSTRO CAMMINO menti, la meditazione assidua della Pa- (opera del 1979). PENITENZIALE COME FIGLI rola di Dio e le opere penitenziali sono Ringraziando mons. Claudio per la sua «Con l’umiltà di chi si riconosce pec- pratiche che affinano la nostra anima e disponibilità, gli rinnoviamo la nostra vi- catore, chiediamo con tutta la Chiesa ci preparano a partecipare intensamen- cinanza, il nostro affetto e la nostra pre- l’intervento della misericordia di Dio Pa- te alla Settimana Santa, quando rivivre- ghiera per il suo prezioso apostolato. dre: uno sguardo d’amore sulla nostra mo i momenti culminanti dell’esistenza vita e il suo perdono riparatore. di Gesù sulla Terra». Adolfo Meda RISCOPRIAMO E VALORIZZIAMO I NOSTRI TALENTI La testimonianza di Sabino Illuzzi e l’illustrazione del progetto Prospera al centro di questo evento proposto per festeggiare i cinquant’anni del Movimento S abato 23 aprile si è svolto presso la parrocchia di S. Giaco- mo l’incontro che il Movimento Terza Età sta proponendo in ogni Zona della nostra Diocesi nell’ambito delle iniziative per il cinquantesimo anno di fondazione: In cammino verso il futuro, alla luce dell’esperienza vissuta e testimoniata. Ogni incontro vede la partecipazione un testimonial che porta la sua esperienza e che, avendo ricevuto — come tutti noi — i talenti, li ha saputi far fruttare in favore degli altri. Con noi era presente come testimonial l’ing. Sabino Illuzzi, direttore di Intesa Sanpaolo e presidente del progetto Spe- ranza Onlus (Prospera). «L’Associazione Prospera svolge atti- vità di assistenza morale e materiale per la promozione dei diritti di persone che vivono in stato di emarginazione e di disagio sociale; si impegna nel favorire il loro inserimento nel- 4 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
MOVIMENTO TERZA ETÀ la società, promuovendo le condizioni che rendano effettivi i diritti personali e sociali di tali soggetti, al fine di garantirne lo sviluppo della personalità». “Siate lieti nella speran costanti nella tribola za, zione, Hanno partecipato mons. Franco Cecchin, assistente del Mo- perseveranti della preghiera”. (Rm 12, 12) vimento Terza Età, Carlo Riganti e Cesare Manzoni, rispetti- vamente responsabile diocesano e di Zona, Luca Santambro- gio, sindaco di Meda e presidente della provincia di Monza e Brianza, e Denis Moretto, presidente della Caritas di Meda. SABATO 4 GIU La S. Messa che ha concluso l’incontro è stata concelebrata GNO 2022 da mons. Cecchin e dal nostro decano mons. Bruno Molinari. MUSEO DIOCES Chi volesse rivedere l’incontro può visionarlo tramite YouTu- ANO “CARLO MARIA be, dove il nostro caro amico Gaudenzio Castelli lo ha carica- MARTINI” to dopo averlo registrato. VISITA ALLA M Adolfo Meda OST RA “LA PASSIONE Arte italiana del ‘9 00 dai Musei Vat ” PROSSIMI INCONTRI Da Manzù a Guttu so icani , da Casorati a Ca rrà e alle opere “bia nche” di Lucio Sabato 4 giugno nel pomeriggio: Fontana ore 14,30 visita alla mostra La passione partenza da Piazz ore 15,30 a Chiesa San Gi inizio visita guida acomo ore 18,00 ta presso il Museo Diocesano Carlo Maria Martini a Milano. rientro previsto a Meda Quota di partec ipazione euro 2 Per il programma vedi volantino a fianco. Iscrizioni (fino ad 0 ,00 esaurimento posti disponibili) presso MEDA ADOLFO : – tel. 0362.73171 – cell. 348.9226 5 770
PASTORALE GIOVANILE L’ORATORIO APRE LE PORTE PER UN’ESTATE EMOZIONANTE L o slogan che quest’anno accompagnerà la proposta dell’Oratorio Estivo è Batticuore, seguito dal sottotitolo Gioia pie- na alla tua presenza. Poche parole che ci catapultano in un viaggio alla scoperta delle emozioni, parte integrante del nostro essere persone in cammino e alla scoperta della vita. Ancora più a fondo, un viaggio che ha come meta la scoperta della gioia di riconoscersi alla presenza di Gesù che accompagna e sostiene la nostra vita anche attraverso l’esperienza di comunione e di amicizia che offre la Chiesa. I ragazzi che frequenteranno l’Oratorio Estivo Batticuore potranno allora mettersi in gioco, scoprendo e riscoprendo le emozioni che vivono quotidianamente, ma andando al cuore della questione, per educarsi ad ascoltare in profondità le emozioni proprie e altrui guidati dall’esempio di Gesù, vero uomo che ha provato come noi moltissime emozioni. Proprio il cuore, simbolo delle emozioni, è l’elemento più grande e che spicca nel logo, che quest’anno si presenta in una forma nuova: un quadro artistico formato da un insieme di singoli e multiformi elementi, che rappresentano sei ambienti di sei aree tematiche: il Bosco Incantato, la Città Perduta, il Castello Fantasma, la Stazione Spaziale, la Giungla Selvaggia e il Galeone Dorato! L’Oratorio Estivo è gestito dalla Pastorale Giovanile della Comunità Pastorale. Responsabili della proposta sono don Fabio Ercoli, l’ausiliaria diocesana Mariella Fossati, il seminarista Edoardo Giossi e il direttore dell’oratorio Santo Crocifisso Marco Spada. I responsabili saranno affiancati da diversi volontari adulti per la gestione delle attività e per la sorveglianza dei ragazzi. Inoltre ci sarà il preziosissimo contributo degli adolescenti, che organizzeranno giochi, attività ricreative e di ballo e staranno con i ragazzi nei momenti del tempo libero. Ingredienti della giornata saranno il gioco, la preghiera e la formazione, i compiti e i laboratori, le uscite del venerdì e la piscina! COSTI Quota di adesione: € 15 una tantum (comprende quota assicurativa software Sansone e maglietta) Elementari Formula tutto il giorno: € 35 a settimana; comprende pranzo, piscina e merenda (anche se non si partecipa alla piscina) Formula solo pomeriggio: € 30 a settimana; comprende piscina e merenda (anche se non si partecipa alla piscina) Medie Formula solo pomeriggio: € 30 alla settimana; comprende piscina, merenda e pranzo del lunedì (anche se non si partecipa alla piscina) Sconto fratelli Dal terzo figlio la quota settimanale è pari a € 0 (da versare comunque la quota di adesione una tantum). Dal secondo figlio sconto di € 5 sulla quota settimanale. Nella quota non sono comprese le gite. 6 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
PASTORALE GIOVANILE ORARI ORATORIO SANTO CROCIFISSO, ELEMENTARI LUNEDÌ – MARTEDÌ – GIOVEDÌ MERCOLEDÌ* ore 8,00 – 9,30: ingresso per la formula tutto il giorno ore 8,00 – 9,30: ingresso per la formula tutto il giorno ore 9,40: lancio della giornata e inizio attività ore 9,40: lancio della giornata ore 13,30 – 14,00: ingresso formula solo pomeriggio ore 10,00: partenza per la piscina (parcheggio via Cantore 8); a seguire inizio delle attività del pomeriggio ore 12,30: pranzo al sacco in piscina (il pranzo va portato da casa) ore 16,00: merenda ore 13,30: ingresso formula solo pomeriggio ore 17,30: termine giornata (ritrovo direttamente alla piscina del Centro Sportivo Icmesa) ore 16,30: partenza per il rientro in oratorio ore 17,30: termine giornata VENERDÌ: GITA (le informazioni saranno presenti su Sansone e nella newsletter settimanale) *coloro che non desiderano andare in piscina potranno rimanere in oratorio per giochi ed attività ridotti. Il pranzo sarà al sacco. ORATORIO MADONNA DI FATIMA, MEDIE LUNEDÌ MARTEDÌ – MERCOLEDÌ – GIOVEDÌ ore 8,00 – 9,30: ingresso ore 13,30 – 14,15: ingresso ore 9,40: lancio della giornata e inizio attività ore 14,30: inizio delle attività ore 12,30: pranzo preparato in oratorio ore 16,00: merenda ore 13,30: partenza per la piscina ore 17,30: termine giornata ore 17,30: termine giornata VENERDÌ: GITA (le informazioni saranno presenti su Sansone e nella newsletter settimanale) MODALITÀ DI ISCRIZIONE Dal 25 maggio presso la segreteria OSC sarà possibile versare il credito sul Conto Istituzionale (pagamento delle iscrizioni, gite e uscite) e sul Con- to Commerciale (pagamento acquisti al bar) e ritirare il braccialetto per chi si iscrive per la prima volta (possibilità di acquisto di un nuovo braccialetto per chi lo avesse perso: € 3). Tale operazione non costituisce l’iscrizione alla proposta, ma è necessaria per poter successivamente procedere all’i- scrizione vera e propria tramite il portare Sansone. Per poter accedere al proprio profilo utente sono necessari username e pas- sword. In caso di smarrimento è necessario fare richiesta inviando una mail all’indirizzo osc.meda@gmail.com. Tutti coloro che frequentano il cammino di catechesi sono già registrati nell’ana- grafica di Sansone. I bambini di prima elementare devono essere registrati nell’anagrafica di Sansone. Per registrarsi è necessario passare in segre- teria OSC; una volta effettuata la registrazione dell’anagrafica, verranno inviati tramite mail username e password per l’accesso. Le iscrizioni sul portale apriranno lunedì 30 maggio alle ore 15,00. Tutta la modulistica verrà caricata sul sito della Comunità Pastorale dal 24 maggio; successivamente bisognerà portare in segreteria OSC il modulo di iscrizione compilato e firmato entro giovedì 9 giugno. Per la proposta completa e per ulteriori dettagli si rimanda al sito www.parrocchiemeda.it. Buon Batticuore a tutti! COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 7
COMMISSIONE CULTURA DAL CORRIERE DELLA SERA DEL 3 MAGGIO 2022 / «SONO PRONTO A INCONTRARE PUTIN A MOSCA» Pubblichiamo il testo del dialogo avuto da papa Francesco con il direttore del Corriere della Sera. Contiene giudizi molto importanti sull’attuale situazione globale, alla luce di due atteggiamenti molto importanti per il cristiano e dallo stesso Papa spesso sottolineati: «Guardare verso l’Alto, guardare verso l’alto» L a frase l’ha ripetuta molte volte, in questi giorni. Con garbo e un largo sorriso. […] «Scusatemi se non a dicembre per il mio compleanno, ma questa volta no, non ho chiamato. Ho voluto fare un gesto chiaro che tutto il posso alzarmi per salutarvi, i medici mondo vedesse e per questo sono an- mi hanno detto che devo stare seduto dato dall’ambasciatore russo. Ho chie- per il ginocchio». Oggi papa Bergoglio sto che mi spiegassero, gli ho detto: dovrà fare un piccolo intervento, una “Per favore, fermatevi”. Poi ho chiesto infiltrazione, per superare un dolore al cardinale Parolin, dopo venti giorni che non gli permette di muoversi, di di guerra, di fare arrivare a Putin il mes- partecipare nel modo che vorrebbe saggio che io ero disposto ad andare a alle udienze e agli incontri con i fedeli. Mosca. Certo, era necessario che il le- «Ho un legamento lacerato, farò un ader del Cremlino concedesse qualche intervento con infiltrazioni e si vedrà finestrina. Non abbiamo ancora avuto — racconta —. Da tempo sto così, risposta e stiamo ancora insistendo, non riesco a camminare. Una volta i anche se temo che Putin non possa e papi andavano con la sedia gestatoria. voglia fare questo incontro in questo Ci vuole anche un po’ di dolore, di momento. Ma tanta brutalità come si tura di armi, da parte delle nazioni oc- umiliazione …». fa a non fermarla? Venticinque anni fa cidentali, alla resistenza ucraina. Una Ma non è questa la preoccupazione con il Ruanda abbiamo vissuto la stessa questione che non trova tutti d’accor- principale del Pontefice. Parlare di quel- cosa». do, che spacca il mondo cattolico e lo che sta accadendo nel cuore dell’Eu- quello pacifista. Il Pontefice si mostra ropa gli provoca tormento. «Fermate- LA NATO E IL CREMLINO dubbioso, la sua dottrina ha avuto vi», fermate la guerra è l’appello che ha La preoccupazione di papa Francesco sempre al centro il rifiuto della cor- gridato dal 24 febbraio scorso, quando è che Putin, per il momento, non si fer- sa agli armamenti, il no all’escalation le armate russe hanno invaso l’Ucraina merà. Tenta anche di ragionare sulle nella produzione di armi che prima o e morte e distruzioni sono diventate un radici di questo comportamento, sulle poi qualcuno decide di mettere alla elemento terribile delle nostre vite di motivazioni che lo spingono a una guer- prova sul campo, provocando morte e europei. Lo ripete ancora, quell’appel- ra così brutale. Forse «l’abbaiare della sofferenza. «Non so rispondere, sono lo. Con lo sconforto di chi vede che non Nato alla porta della Russia» ha indotto troppo lontano, all’interrogativo se sia sta accadendo nulla. il capo del Cremlino a reagire male e a giusto rifornire gli ucraini — ragiona — C’è una vena di pessimismo nelle pa- scatenare il conflitto. «Un’ira che non so . La cosa chiara è che in quella terra si role con cui Bergoglio ricorda gli sforzi dire se sia stata provocata — si interro- stanno provando le armi. I russi adesso che sta facendo, insieme al segretario ga —, ma facilitata forse sì». sanno che i carri armati servono a poco di Stato della Santa Sede Pietro Paro- E ora chi ha a cuore la pace si trova di e stanno pensando ad altre cose. Le lin («Davvero un grande diplomatico, fronte la grande questione della forni- guerre si fanno per questo: per prova- nella tradizione di Agostino Casaroli, sa muoversi in quel mondo, io confido molto in lui e mi affido»), per ottenere […] NON ABBIAMO ANCORA AVUTO RISPOSTA E almeno il cessate il fuoco. Il Pontefice STIAMO ANCORA INSISTENDO, ANCHE SE TEMO mette in fila tutti i tentativi e ripete più volte che è pronto ad andare a Mosca. CHE PUTIN NON POSSA E VOGLIA FARE QUESTO «Il primo giorno di guerra ho chiamato il presidente ucraino Zelensky al telefo- INCONTRO IN QUESTO MOMENTO. MA TANTA no — dice papa Francesco —, Putin in- BRUTALITÀ COME SI FA A NON FERMARLA? […] vece non l’ho chiamato. L’avevo sentito 8 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
COMMISSIONE CULTURA re le armi che abbiamo prodotto. Così avvenne nella guerra civile spagnola […] NON SI PUÒ PENSARE prima del secondo conflitto mondiale. CHE UNO STATO LIBERO POSSA FARE LA GUERRA Il commercio degli armamenti è uno scandalo, pochi lo contrastano. Due A UN ALTRO STATO LIBERO. […] o tre anni fa a Genova è arrivata una nave carica di armi che dovevano es- sere trasferite su un grande cargo per LA VIA CRUCIS Perché adesso non è solo il Donbass, trasportarle nello Yemen. I lavoratori L’allarme di una guerra mondiale a pez- è la Crimea, è Odessa, è togliere all’U- del porto non hanno voluto farlo. Han- zettini che papa Bergoglio aveva fatto craina il porto del Mar Nero, è tutto. no detto: pensiamo ai bambini dello negli anni passati sta, dunque, diven- Io sono pessimista, ma dobbiamo fare Yemen. È una cosa piccola, ma un bel tando qualcosa che deve scuotere le ogni gesto possibile perché la guerra gesto. Ce ne dovrebbero essere tanti coscienze di tutti. Perché, per il Pon- si fermi». così». tefice, siamo anche oltre i pezzettini, Le parole di Francesco, nella conversa- siamo in una realtà che può portare […] C’è ancora tempo, nella chiusura zione, tornano sempre a ciò che è più davvero a una guerra mondiale. «Il mio del colloquio, per un bilancio sul cam- giusto fare. Molti gli hanno chiesto il allarme non è stato un merito, ma solo biamento della Chiesa, la sfida a cui gesto simbolico di una visita in Ucrai- la constatazione della realtà: la Siria, ha dedicato e dedicherà il massimo na. Ma la risposta è netta: «A Kiev per lo Yemen, l’Iraq, in Africa una guerra impegno. «Spesso ho trovato una men- ora non vado — spiega —. Ho inviato dietro l’altra. Ci sono in ogni pezzetti- talità preconciliare che si travestiva da il cardinale Michael Czerny (prefetto no interessi internazionali. Non si può conciliare. In continenti come l’America del Dicastero per la Promozione dello pensare che uno Stato libero possa Latina e l’Africa è stato più facile. In Ita- Sviluppo umano integrale) e il cardina- fare la guerra a un altro Stato libero. lia forse è più difficile. Ma ci sono bravi le Konrad Krajewski (elemosiniere del In Ucraina sono stati gli altri a creare preti, bravi parroci, brave suore, bravi Papa), che si è recato lì per la quarta il conflitto. L’unica cosa che si imputa laici. Per esempio una delle cose che volta. Ma io sento che non devo an- agli ucraini è che avevano reagito nel tento di fare per rinnovare la Chiesa ita- dare. Io prima devo andare a Mosca, Donbass, ma parliamo di dieci anni fa. liana è non cambiare troppo i vescovi. Il prima devo incontrare Putin. Ma an- Quell’argomento è vecchio. Certo loro cardinale Gantin diceva che il vescovo che io sono un prete, che cosa posso sono un popolo fiero. Per esempio è lo sposo della Chiesa, ogni vescovo fare? Faccio quello che posso. Se Putin quando per la Via Crucis c’erano le due è lo sposo della Chiesa per tutta la vita. aprisse la porta …». donne, una russa e l’altra ucraina, che Quando c’è l’abitudine, è bene. Per dovevano leggere insieme la preghiera, questo cerco di nominare i preti, come LA CHIESA ORTODOSSA loro ne hanno fatto uno scandalo. Allora è accaduto a Genova, a Torino, in Ca- Può essere il patriarca Kirill, capo della ho chiamato Krajewski che era lì e mi ha labria. Credo che questo sia il rinnova- Chiesa ortodossa russa, l’uomo in grado detto: si fermi, non legga la preghiera. mento della Chiesa italiana. Adesso la di convincere il leader del Cremlino ad Loro hanno ragione, anche se noi non prossima assemblea dovrà scegliere aprire uno spiraglio? Il Pontefice scuote riusciamo pienamente a capire. Così il nuovo presidente della Cei, io cerco la testa e racconta: «Ho parlato con Kirill sono rimaste in silenzio. Hanno una su- di trovarne uno che voglia fare un bel 40 minuti via zoom. I primi venti con una scettibilità, si sentono sconfitti o schiavi cambiamento. Preferisco che sia un car- carta in mano mi ha letto tutte le giusti- perché nella Seconda Guerra Mondiale dinale, che sia autorevole. E che abbia ficazioni alla guerra. Ho ascoltato e gli hanno pagato tanto tanto. Tanti uomini la possibilità di scegliere il segretario, ho detto: di questo non capisco nulla. morti, è un popolo martire. Ma stiamo che possa dire: voglio lavorare con que- Fratello, noi non siamo chierici di Sta- attenti anche a quello che può accadere sta persona». to, non possiamo utilizzare il linguaggio adesso nella Transnistria». della politica, ma quello di Gesù. Siamo L’ultimo pensiero è per il cardinal Mar- pastori dello stesso santo popolo di L’ATTESA DEL 9 MAGGIO tini di cui il Papa ha riletto un articolo Dio. Per questo dobbiamo cercare vie La conversazione sulla guerra volge al «perfetto», dopo l’11 settembre, sul di pace, far cessare il fuoco delle armi. Il termine e la sintesi sembra pessimista: terrorismo e sulla guerra. «È talmente Patriarca non può trasformarsi nel chie- «Per la pace non c’è abbastanza volon- attuale che ho chiesto di ripubblicarlo richetto di Putin. Io avevo un incontro tà — è l’amara constatazione di France- sull’Osservatore romano. Continuate fissato con lui a Gerusalemme il 14 giu- sco — la guerra è terribile e dobbiamo sui giornali a indagare la realtà, a rac- gno. Sarebbe stato il nostro secondo gridarlo. […] Orbán, quando l’ho incon- contarla. È un servizio al Paese di cui vi faccia a faccia, niente a che vedere con trato, mi ha detto che i russi hanno un ringrazierò sempre». la guerra. Ma adesso anche lui è d’ac- piano, che il 9 maggio finirà tutto. Spero cordo: fermiamoci, potrebbe essere un che sia così, così si capirebbe anche la Luciano Fontana, segnale ambiguo». celerità dell’escalation di questi giorni. direttore del Corriere della sera COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 9
COMMISSIONE CULTURA MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO / ASCOLTARE CON L’ORECCHIO DEL CUORE Il messaggio di papa Francesco per la Giornata delle Comunicazioni Sociali del prossimo 29 maggio è stato pubblicato nella festa di san Giovanni di Sales, patrono della stampa cattolica e dei giornalisti. Leggendolo si possono anche trovare spunti interessanti in vista della prossima tornata elettorale, per poter partecipare con spirito costruttivo e consapevole C ari fratelli e sorelle! Lo scorso anno abbiamo riflettuto sulla necessità di “andare e vedere” per le orecchie” per non dover ascoltare. Il rifiuto di ascoltare finisce spesso per di- ventare aggressività verso l’altro, come scoprire la realtà e poterla raccontare avvenne agli ascoltatori del diacono a partire dall’esperienza degli eventi e Stefano i quali, turandosi gli orecchi, si dall’incontro con le persone. scagliarono tutti insieme contro di lui. Proseguendo in questa linea, desidero […] ora porre l’attenzione su un altro verbo: Il primo ascolto da riscoprire quando “ascoltare”, decisivo nella grammatica si cerca una comunicazione vera è l’a- della comunicazione e condizione di un scolto di sé, delle proprie esigenze autentico dialogo. più vere, quelle inscritte nell’intimo di In effetti stiamo perdendo la capacità ogni persona. E non si può che riparti- vita pubblica, dove, invece di ascoltar- di ascoltare chi abbiamo di fronte, sia re ascoltando ciò che ci rende unici nel si, spesso “ci si parla addosso”. Que- nella trama normale dei rapporti quoti- creato: il desiderio di essere in relazione sto è sintomo del fatto che, più che la diani, sia nei dibattiti sui più importanti con gli altri e con l’Altro. Non siamo fatti verità e il bene, si cerca il consenso; argomenti del vivere civile. […] per vivere come atomi, ma insieme. più che all’ascolto, si è attenti all’au- A un illustre medico, abituato a curare dience. La buona comunicazione, inve- le ferite dell’anima, è stato chiesto qua- L’ASCOLTO COME CONDIZIONE ce, non cerca di fare colpo sul pubblico le sia il bisogno più grande degli esseri DELLA BUONA COMUNICAZIONE con la battuta ad effetto, con lo scopo umani. Ha risposto: «Il desiderio sconfi- C’è un uso dell’udito che non è un vero di ridicolizzare l’interlocutore, ma pre- nato di essere ascoltati». […] ascolto, ma il suo opposto: l’origliare. sta attenzione alle ragioni dell’altro e Dalle pagine bibliche impariamo che Infatti una tentazione sempre presente cerca di far cogliere la complessità del- l’ascolto non ha solo il significato di e che oggi, nel tempo del social web, la realtà. […] una percezione acustica, ma è essen- sembra essersi acuita è quella di ori- In realtà, in molti dialoghi noi non co- zialmente legato al rapporto dialogi- gliare e spiare, strumentalizzando gli munichiamo affatto. Stiamo semplice- co tra Dio e l’umanità. «Shema’, Israel. altri per un nostro interesse. Al con- mente aspettando che l’altro finisca di Ascolta, Israele» […]: l’iniziativa è di Dio trario, ciò che rende la comunicazione parlare per imporre il nostro punto di che ci parla, al quale noi rispondiamo buona e pienamente umana è proprio vista. In queste situazioni, come nota ascoltandolo. […] Tra i cinque sensi, l’ascolto di chi abbiamo di fronte, fac- il filosofo Abraham Kaplan, il dialogo è quello privilegiato da Dio sembra esse- cia a faccia, l’ascolto dell’altro a cui ci un duologo, un monologo a due voci. re proprio l’udito, forse perché è meno accostiamo con apertura leale, fiducio- Nella vera comunicazione, invece, l’io e invasivo, più discreto della vista, e dun- sa e onesta. il tu sono entrambi “in uscita”, protesi que lascia l’essere umano più libero. […] La mancanza di ascolto, che sperimen- l’uno verso l’altro. […] L’uomo, al contrario, tende a fuggire la tiamo tante volte nella vita quotidiana, Ma perché affrontare la fatica dell’ascol- relazione, a voltare le spalle e “chiudere appare purtroppo evidente anche nella to? Un grande diplomatico della Santa Sede, il cardinale Agostino Casaroli, parlava di “martirio della pazienza”, ne- […] LA BUONA COMUNICAZIONE […] NON CERCA cessario per ascoltare e farsi ascoltare DI FARE COLPO SUL PUBBLICO CON LA BATTUTA nelle trattative con gli interlocutori più difficili, al fine di ottenere il maggior AD EFFETTO, CON LO SCOPO DI RIDICOLIZZARE bene possibile in condizioni di limitazio- ne della libertà. Ma anche in situazioni L’INTERLOCUTORE, MA PRESTA ATTENZIONE meno difficili, l’ascolto richiede sem- ALLE RAGIONI DELL’ALTRO […] pre la virtù della pazienza, insieme alla capacità di lasciarsi sorprendere dalla 10 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
COMMISSIONE CULTURA verità, fosse pure solo un frammen- l’“informazione ufficiale” ha causato an- sua Parola». Così il teologo protestan- to di verità, nella persona che stiamo che una “infodemia”, dentro la quale si te Dietrich Bonhoeffer ci ricorda che il ascoltando. Solo lo stupore permette fatica sempre più a rendere credibile e primo servizio che si deve agli altri nella la conoscenza. Penso alla curiosità infi- trasparente il mondo dell’informazione. comunione consiste nel prestare loro nita del bambino che guarda al mondo […] ascolto. Chi non sa ascoltare il fratel- circostante con gli occhi sgranati. Ascol- lo ben presto non sarà più capace di tare con questa disposizione d’animo ASCOLTARSI NELLA CHIESA ascoltare nemmeno Dio. — lo stupore del bambino nella consa- Anche nella Chiesa c’è tanto bisogno Nell’azione pastorale, l’opera più im- pevolezza di un adulto — è sempre un di ascoltare e di ascoltarci. È il dono portante è “l’apostolato dell’orecchio”. arricchimento, perché ci sarà sempre più prezioso e generativo che possiamo Ascoltare, prima di parlare, come esorta una cosa, pur minima, che potrò ap- offrire gli uni agli altri. Noi cristiani di- l’apostolo Giacomo: «Ognuno sia pron- prendere dall’altro e mettere a frutto mentichiamo che il servizio dell’ascolto to ad ascoltare, lento a parlare» (1, 19). nella mia vita. ci è stato affidato da Colui che è l’udito- Dare gratuitamente un po’ del proprio La capacità di ascoltare la società è re per eccellenza, alla cui opera siamo tempo per ascoltare le persone è il pri- quanto mai preziosa in questo tempo chiamati a partecipare. «Noi dobbiamo mo gesto di carità. […] ferito dalla lunga pandemia. Tanta sfi- ascoltare attraverso l’orecchio di Dio, ducia accumulata in precedenza verso se vogliamo poter parlare attraverso la papa Francesco RECENSIONE / LA VITA ACCADE Il nuovo libro del medico Alberto Pellai P aolo sta per diventare padre. Sua moglie Chiara lo sveglia in piena notte per dirgli che è giunto il mo- ditato le loro difficoltà, dall’altra col- tiva anche la speranza dell’uomo che può diventare grazie all’incontro con mento. Quando salgono in macchina Chiara e al potere trasformante della e partono alla volta dell’ospedale, nascita del figlio Tommaso. Ecco allo- Paolo sa che quel viaggio gli cambie- ra che a fronte di relazioni pericolose rà la vita. E mentre viene travolto da e tossiche, che distruggono, nascono un turbine di emozioni e ricordi, non anche relazioni costruttive e accuden- può fare a meno di ripercorrere la sua ti, che salvano. storia, abitata da figure maschili che Questo libro mi è piaciuto perché af- gli hanno lasciato ferite profonde, al- fronta in particolare il so-stare nei con- cune ancora aperte. Un passato dove flitti. Sappiamo rispondere alla doman- sofferenza e disagio hanno agito sen- da “Come stai?” troppo spesso con za tregua, trasformando in sopravvi- un “Bene” — magari preceduto da un venza ciò che avrebbe dovuto essere “Dai” quasi scaramantico — troppo di donne sarà rivoluzionario contemplarne esistenza. Ripensa quindi al padre bio- circostanza, che magari soffoca dentro la descrizione, ritrovando le figure ma- logico Bruno, al padre “di fatto” Ore- l’inquietudine di un’insoddisfazione o di schili che ne hanno attraversato la vita. ste e al padre affidatario Giancarlo, a un’attesa. E subito ci affrettiamo a cam- «Ma se impariamo a fermarci, a fare come le loro emozioni, represse e mal biare discorso. Ma sappiamo so-stare, di quella sosta un tempo per dirci so- gestite, siano diventate delle pericolo- restare, nelle pieghe della vita? Facile stare, scopriamo che dentro di noi c’è se micce, capaci di scatenare incendi quando tutto va bene, ma quando ac- la possibilità di trovare… la sicurezza devastanti. La fatica di questi padri nel cade ciò che non vogliamo, quando la con cui continuare a tenere in mano il gestire la propria sfera emotiva ha pla- circostanza non ci piace, com’è la nostra timone nella tempesta. La meta non è smato la crescita di Paolo, che trasci- reazione? La fuga? La violenza? La di- il traguardo, ma il nostro andare. E il na la sua vita in un ininterrotto “qui e sperazione? La rabbia? La paura? nostro saperci fermare, quando serve, ora” in cui il lavoro diventa un alibi per Pellai è abile a inchiodarti pagina dopo imparando a dirci: “So-stare”. Perché la fingere di vivere, rimanendo un eterno pagina a uno svelamento delle emozio- vita è un percorso». migrante alla ricerca di un approdo. ni maschili e per gli uomini sarà sorpren- E in questo percorso Dio ci viene incon- Ma se da una parte sente di aver ere- dente immedesimarsi, mentre per le tro. Buona lettura. • COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 11
NON SOLO LITURGIA PERSONE FRAGILI E CHIESA: IL DISAGIO PSICOLOGICO Pubblichiamo la prima parte di un’interessante intervista alla dottoressa Paola Soncini, per mostrare come l’operato della Chiesa sia fondamentale anche per chi ha a che fare con questa particolare forma di fragilità I Vangeli ci raccontano Gesù sempre attento alle persone più deboli e fra- gili. Tra queste vi erano sicuramente — Per intuire la portata del disturbo e del- la malattia mentale posso dire che gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi spe- duemila anni fa come oggi — anche co- cialistici nel corso del 2020 in Italia am- loro che soffrono di un disagio psichico, montano a 728.338 unità, di cui il 53,6% di una malattia psicologica. Per fortuna sono donne e un’ampia percentuale di è finito il tempo in cui si parlava di “mat- pazienti al di sopra dei 45 anni (69,0%). ti” e di manicomi, ma rimane grande il Si parla ancora troppo poco del fatto problema di questa fragilità. Sappiamo che la salute mentale è un diritto uma- bene che la nostra Chiesa Cattolica è in no e condizione necessaria per poter prima linea anche su questo fronte e lo condurre una vita di buona qualità: la vogliamo raccontare in questo periodo malattia mentale e il suicidio sono non purtroppo denso di problemi. Lo faccia- solo causa di grande sofferenza uma- mo con l’aiuto della dottoressa Paola na, ma anche di forte pressione sul si- Soncini, psicologa clinica, responsabile stema sanitario, educativo, economico dell’Area Salute Mentale di Caritas Am- e del lavoro». brosiana. È indubbio che il disagio psicologico sono rinchiusi in sé perdendo interes- «Una premessa è necessaria. L’Organiz- sia una delle emergenze sociali, acu- si e stimoli necessari per una crescita zazione Mondiale della Sanità (OMS) ita dalla pandemia e ora dalla guerra a 360 gradi. Come Caritas abbiamo ha definito salute mentale uno “stato in Ucraina: che cosa è successo negli riscontrato il problema enorme dei mi- di benessere emotivo e psicologico nel ultimi due anni? Avete riscontrato un nori che in stato di povertà non hanno quale l’individuo è in grado di sfruttare peggioramento della situazione? potuto seguire le lezioni in DAD e si le sue capacità cognitive o emozionali, Spesso si pensa che la malattia menta- sono ritrovati ancora più penalizzati e esercitare la propria funzione all’interno le nella sua gravità sia causata da una non dobbiamo stupirci se a questo di- della società, rispondere alle esigenze situazione di crisi: economica, sociale sagio e senso di marginalità fanno se- quotidiane della vita di ogni giorno, sta- o ambientale, comunque esterna a guito atti aggressivi e di violenza. C’è bilire relazioni soddisfacenti e mature noi. Non credo che sia sufficiente. La poi il problema di chi ha perso il lavoro con gli altri, partecipare costruttivamen- nostra vita è il frutto di un intreccio fra e non riesce più a fronteggiare le spese te ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi chi siamo e l’ambiente nel quale vi- quotidiane: è un malessere che porta alle condizioni esterne e ai conflitti in- viamo. Quindi non basta che succeda alla depressione, alla rassegnazione o terni”. Oggi si crede — in modo ridutti- qualcosa nell’ambiente per ammalarci. alla rabbia. Quindi la riposta è sì, ab- vo — che salute mentale sia solo assen- Ci deve essere già una predisposizione biamo riscontrato un peggioramento za di malattia, mentre invece potremmo interna, una vulnerabilità già presente della situazione. I fragili sono sempre dire che una persona gode di buona in noi che arriva a manifestarsi in una più fragili e gli invisibili sempre più in- salute mentale quando riesce a vivere circostanza a noi contraria. La crisi fa visibili. e gustare la vita, le relazioni e il suo emergere ciò che già era presente, ma lavoro. Non ci può allora essere salute non la provoca. Questo ci aiuta a capire La nostra diocesi, attraverso la Caritas senza salute mentale. come mai davanti alla stessa situazione Ambrosiana, è in prima linea nell’af- Una seconda premessa riguarda la dif- reagiamo in maniera differente da per- frontare questa emergenza: in quali ficoltà di farsi curare da parte delle sona a persona. La pandemia prima e aree opera? Cosa fa in concreto? persone malate perché tanti fra i malati la situazione di guerra in Ucraina ora Caritas Ambrosiana è un organismo pa- reputano di non esserlo e non si voglio- hanno fatto cadere persone che erano storale a servizio delle comunità nella no rivolgere ad un servizio di cura. Chi già in bilico. Prendiamo, ad esempio, diocesi di Milano, in prima linea nell’af- invece decide di fare una visita psichia- la fascia in età scolare e gli adolescenti: frontare le emergenze e con un manda- trica spesso segue per un certo tempo già molti di loro vivevano relazioni più to educativo nei confronti delle comu- le indicazioni dello specialista, poi da virtuali che reali, ma a scuola incontra- nità cristiane che aiutiamo a crescere solo riduce i farmaci, li interrompe, non vano coetanei. Con la pandemia hanno nella carità. Operiamo in diversi settori: torna per il controllo e così via. perso i contatti in presenza e molti si dall’area internazionale a quella del vo- 12 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
NON SOLO LITURGIA lontariato e del servizio civile universale, riferimento per famiglie, utenti, parroc- di sostegno e incapace di fronteggiare dall’attenzione al territorio diocesano chie e operatori. Facciamo un servizio la situazione. È un sostegno anche per i alle aree di bisogno in risposta alle tan- di ascolto e orientamento, molto utile famigliari, che si trovano in difficoltà ad te richieste che arrivano dal territorio. In nell’accompagnare le persone a capire affrontare da soli queste situazioni di concreto a questa emergenza risponde come muoversi in questo ambito sani- sofferenza: è indispensabile creare reti non solo l’area di salute mentale, ma tario o a conoscere la rete sociale di ri- di sollievo e di aiuto per non soccom- questa insieme alle altre aree coinvolte, ferimento per poter accedere a servizi e bere. Come area salute mentale offria- che ad esempio possono essere — a se- farsi aiutare al di là del problema sani- mo anche un servizio che potremmo conda dei casi — l’area minori o l’area tario. Il problema della salute mentale dire di supervisione ai nostri centri d’a- di grave emarginazione. Abbiamo un non è infatti esclusivamente sanitario, scolto quando necessitano di un aiuto centralino telefonico diocesano nato perché solitamente è accompagnato nella rilettura delle situazioni comples- per sostenere gli operatori dei nostri da un risvolto sociale ed economico: chi se che incontrano. centri d’ascolto, che in questa attività non sta bene non può lavorare e spesso Paolo Marelli oramai più che ventennale è diventato perde il lavoro, si ritrova solo, senza rete (fine prima parte) GRUPPI DI ASCOLTO DELLA PAROLA - SESTO INCONTRO «VERRÀ A VOI IL PARÀCLITO» (GV 16,1-15; 21-23) Lo Spirito Santo, dono perfetto lo Spirito consolatore che custodisce, sua Pasqua: attraverso di essa e grazie difende ed estende il messaggio di all’intervento dello Spirito i discepoli Gesù. I discepoli non dovranno avere potranno infatti conoscere «tutta la ve- più tristezza, né arrendersi alla nostalgia rità» (v. 13). quando Gesù lascerà questo mondo e Il brano giovanneo si conclude con un non si mostrerà più in carne ed ossa: efficace e straordinario paragone: Gesù sarà lo Spirito Santo a guidarli, confor- accosta la gioia della donna che dà alla tarli, difenderli. luce un uomo dopo il dolore patito a Come si legge al versetto 8, il medesi- causa del parto alla gioia del discepolo mo Spirito, altresì, provvederà a mostra- che nessuno potrà mai cancellare quan- re tre verità: la colpa del mondo nel non do Gesù, risorto, verrà di nuovo. E, di riconoscere la manifestazione gloriosa più, in quel giorno non si avrà più biso- di Dio nel Figlio crocifisso; la giustizia di gno di domandare alcunché, essendo N el sesto e penultimo incontro nei Gruppi di Ascolto della Parola ab- biamo approfondito un intenso e impe- Dio nel modo in cui Egli regnerà e go- vernerà il mondo attraverso lo Spirito; il giudizio di Dio con cui Satana, principe ormai tutto perfettamente compiuto e compreso. Una conoscenza non intesa, però, come sola intelligenza, ma anche gnativo brano colto dal capitolo 16 del di questo mondo, verrà definitivamente — e soprattutto — come esperienza di vangelo di Giovanni. sconfitto. E il compimento risolutivo di fede e di amore. Gesù prosegue il suo lungo discorso ri- tutto ciò avverrà proprio con la Passio- volto ai discepoli, che anticipa e prepara ne, Morte e Risurrezione di Gesù, con la Umberto (GdA famiglia Busnelli) agli eventi ultimi della sua vita terrena. Il Signore non garantisce loro un cammino agevole e lineare: parla infatti di cacciata dalle sinagoghe, uccisioni, scandali. I di- scepoli — s’intuisce — sono spaventati, presi dalla tristezza e dallo sconforto. Ed è in questo contesto che Gesù trasmette ai suoi un messaggio lieto e misterioso allo stesso tempo: «È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito» (v. 7). Come già precedentemente letto nel capitolo 14 di Giovanni, il Paràclito è COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 13
OPERE D’ARTE IN MADONNA DI FATIMA LE OPERE DI ALBERTO CEPPI NELLA CHIESA DI MADONNA DI FATIMA Alla maestria di Alberto Ceppi si devono le più caratteristiche opere della chiesa IL CRISTO DEL PRESBITERIO capace di interpretare sentimenti e bisogni emergenti. Uno Il Cristo è in bronzo, alto 2,20 metri e senza croce. Un par- sforzo “poetico” apprezzato dal card. Giovanni Colombo, ticolare non di poco conto visto che l’artista nel 1970 aveva che benedisse il crocefisso in occasione della consacrazione appena 22 anni. Sono questi gli anni della contestazione stu- della chiesa nel 1971. dentesca e operaia e l’autore, mettendo in evidenza il corpo Lo stesso anno il critico d’arte Pasquale Colacitti espresse un di Gesù sofferente e martoriato, mette a nudo la drammati- giudizio decisamente positivo sull’opera: «Alberto Ceppi ha cità degli eventi, le difficoltà del quotidiano. Ancora una volta tenuto presente i valori volumetrici ed iconografici della mi- l’arte si dimostra il mezzo migliore per veicolare messaggi gliore tradizione artistica italiana dal Rinascimento ad oggi, ma attraversando differenze di cultura o di religione. Ceppi con lo ha realizzato con uno stile personale, dimostrando una gran- questa sua prima importante opera mette in campo tutta la de padronanza anatomica ed un forte senso plastico. Il Cristo sua capacità artistica, il suo bagaglio culturale e si dimostra si presenta quindi interessante ed originale per quel dolore profondo e contenuto che esprime e in particolare per quei segni graffianti che porta incisi in tutto il suo corpo, segni di quella violenza inaudita dei flagellanti. Un’altra nota personale deve ricercarsi nell’andamento triangolare del costato e nella soluzione del panneggio anticipante le forme astratte delle sue sculture più recenti. Un’opera valida sotto tutti gli aspetti». Quarantun anni dopo (maggio 2011) Ceppi rileggerà la sua opera giovanile con queste belle e significative parole: «Il Cri- sto è volutamente drammatico: il mio intento era quello di ri- cordare che Gesù (figlio di Dio) è davvero morto in croce con atroci sofferenze. Ho voluto mettere in evidenza il corpo di Gesù, la sua umanità, la sua presenza, per questo non ho rea- lizzato la croce, che diventa il simbolo principale. Per me il sog- getto doveva essere “Cristo che ha patito e sofferto per noi”». IL PALIOTTO DELL’ALTARE Nel 1980 il parroco padre Fiorenzo Mazzacani ricevette una cospicua donazione da un parrocchiano per una grazia rice- vuta (guarigione). L’ammirevole gesto era accompagnato da una lettera nella quale il donatore impegnava il parroco a far eseguire un’opera artistica. L’anno a seguire si commemora- va il decennale della costruzione della chiesa parrocchiale e don Fiorenzo prese la palla al balzo: commissionò ad Alberto Ceppi l’opera che avrebbe dovuto abbellire il frontale dell’al- tare. Il paliotto in bronzo (190 x 55 cm) creato dall’artista ha come titolo La Gerusalemme celeste e nasce da uno spunto teologico suggerito da mons. Luigi Gandini, allora prevosto 14 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
OPERE D’ARTE IN MADONNA DI FATIMA di Seregno. Al centro trionfa Gesù Risorto luminoso. Raggi infuocati, lampi, fragori, esplosioni rimarcano la vittoria della vita sulla morte. Ai piedi del Cristo ci sono quattro soldati at- toniti e smarriti nel vedere e soprattutto nell’essere testimoni del crollo della città vecchia. In alto a sinistra del manufatto Mosè addita la città promessa. A destra un angelo indica alle pie donne la città nuova trasformata e trasfigurata. Con il Cri- sto Risorto cade la città vecchia e appare la città nuova, la Gerusalemme celeste, la città eterna, la città di Dio. L’opera fu oggetto di una tesi di laurea presso l’Università di Macerata nel 2004 dal titolo Filosofia del linguaggio: interpre- tazione del testo dell’Apocalisse e la rappresentazione della Gerusalemme celeste, la città di Dio. Il paliotto appena pronto venne fatto murare insieme alla let- nel modellato che, oltre ad un significato simbolico, servono tera del donatore, che rimase anonimo. per evitare lo scoppio del manufatto dovuto agli sbalzi termi- ci. Inizialmente l’artista pensava di realizzare formelle molto LA VIA CRUCIS più grandi, poi, dopo un consulto con l’architetto Angelo Giu- Nel 1981, sempre in occasione del decennale della consa- dici che aveva progettato la chiesa, in accordo con lui decise crazione della chiesa (28 aprile), Ceppi realizzò anche la Via di farle mantenendo delle misure da quadro. Sul retro di ogni Crucis. È una delle prime da lui create ed è composta da formella si trovano i nomi delle famiglie donatrici. Le cornici quattordici stazioni appese lungo i muri della navata centrale, della Via Crucis sono state fornite dalla ditta Donadel Danilo, disposte da sinistra a destra. Si tratta di formelle in terracotta lucidate da Colombo Mobili e dorate da Luigi Ravasi. (65 x 85 cm) fissate su appositi pannelli di legno. La dramma- ticità della rappresentazione sacra è esaltata da evidenti tagli Felice Asnaghi I PROSSIMI APPUNTAMENTI FESTA ANNIVERSARI DI MATRIMONIO DOMENICA 5 GIUGNO 2022, SOLENNITÀ DI PENTECOSTE IL MATRIMONIO: VOCAZIONE E VIA DI SANTITÀ Durante le S. Messe delle ore 10.30 a S. Giacomo, delle ore 11.00 a Madonna di Fatima e delle ore 11.00 a S. Maria Nascente saranno ricordati gli anniversari di matrimonio per i seguenti anni: 5, 10, 25, 30, 40, 50 e oltre. Chiediamo cortesemente alle coppie che parteciperanno alle Messe di comunicare la loro presenza presso le rispettive segreterie parrocchiali entro sabato 28 maggio. COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 15
Puoi anche leggere