LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO - 2014-2019 Sindaco di Sassari: NICOLA SANNA - Comune di Sassari

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COMUNE DI SASSARI

  LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO
              2014-2019

            Sindaco di Sassari: NICOLA SANNA

Linee programmatiche di mandato 2014-2019
COMUNE DI SASSARI

Prima di tutto un saluto, un ringraziamento e l’augurio più bello per il futuro della
nostra Città nei prossimi cinque anni.

La gratitudine e la gioia per il risultato delle elezioni si accompagnano ad un grande senso di
responsabilità verso tutti i cittadini e le cittadine che insieme alle istituzioni, ne sono certo, mi
aiuteranno a rendere Sassari una città che guarda avanti sempre più bella, attrattiva di popoli
ed imprese, lavoro e nuova economia sostenibile e duratura.

Si stanno delineando nel paese nuovi scenari e assetti istituzionali che non riguardano solo
l’abolizione delle province, ma più in generale i rapporti fra gli enti locali e lo stato. Questi
accadimenti pongono in capo alla Città di Sassari la responsabilità di elaborare strategie
contro il declino della città e di tutto il territorio, in un ruolo che sia di guida e coordinamento
per tutto il territorio del Nord Ovest della Sardegna in sinergia con Olbia ed il suo territorio.

Intendo trasformare le dichiarazioni programmatiche in atti concreti e seguirle punto per
punto, in assoluta coerenza a ciò che abbiamo indicato durante la competizione elettorale e
che, per la prima volta in questa Città, è frutto del coinvolgimento dei cittadini e delle
cittadine fin dall’inizio della proposta di governo.

Questo Programma non è dunque calato dall’alto, né rappresenta una formalità da
dimenticare nelle sinuosità dell’ordinaria amministrazione, ma costituisce una guida d’azione
fondata su una precisa idea di sviluppo, e, nel contempo, un metodo di lavoro basato sulla
democrazia partecipata.

E’ mia ferma intenzione, infatti, proseguire il confronto continuo e costante con le diverse
rappresentanze della Città e del Territorio, realizzando il Programma attraverso il dialogo
istituzionale a livello comunale e di area vasta, promuovendo una visione strategica unitaria
e competitiva della nostra identità sociale, culturale, produttiva, capace di interagire anche
con le altre “aree vaste” della Sardegna e i vari livelli di governo, rifuggendo dall'
autoreferenzialità che solitamente alberga nella classica società politica.

Credo che questo questione della governance territoriale meriti una particolare attenzione.
Ritengo strategico e necessario costruire un asse politico programmatico con la Città di Olbia
e la sua area vasta per rendere veramente competitivo tutto il Nord della Sardegna,
competizione che non si rivolge alla realtà di Cagliari o di altre parti della Sardegna, ma che
ha lo scopo di determinare il futuro di Sassari nel Mediterraneo e in Europa, con la nostra
identità e specificità, contribuendo allo sviluppo e all’immagine di tutta la Sardegna, compresi
i territori di Nuoro e Oristano, così come le subregioni più interne, in particolare quelle che da
sempre, sia dal punto di vista storico, culturale sia economico fanno riferimento al nostro
territorio.

Ad emblema di ciò, voglio ricordare che il mandato amministrativo coincide con la nuova
strategia "Europa 2020" che si avvia proprio nel sessennio 2014-2020, con l'insediamento
del nuovo parlamento europeo e del consiglio regionale della Sardegna, offrendoci
l’opportunità di applicare, in concomitanza alle altre realtà urbane e regionali d’Europa, i

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programmi e i principi europei, come quello della sussidiarietà a tutti i livelli, della
concertazione e dello sviluppo locale inteso come insieme degli strumenti operativi e
finanziari disponibili, per dare a Sassari la dimensione di città europea, intelligente,
sostenibile e inclusiva. Una città rispettosa delle persone e dell’ambiente, a misura delle
cittadine e dei cittadini di tutte le età, più sicura, con più lavoro e più attraente per i giovani.
Dobbiamo dunque essere protagonisti di una crescita basata sulla conoscenza, sulla
creatività, l’istruzione, la ricerca e l’economia digitale e sull’innovazione come fattori di
ricchezza e sviluppo di nuove imprenditorialità quale opportunità essenziale in un mondo che
offrirà più occupazione e coesione sociale.

Una crescita sostenibile, competitiva e più verde perché l'UE dovrà essere più efficace in
termini di competitività e produttività riducendo e razionalizzando il consumo delle energie
rinnovabili e delle risorse, in un contesto in cui l'energia e le risorse implicano costi elevati e
maggiore pressione concorrenziale.

Per questo i temi indicati dai cittadini nei laboratori e negli incontri di preparazione alla
scadenza elettorale sono stati così fecondi e trasversali da essere sistematizzati in punti del
programma di governo che toccano le questioni: della qualità della vita, della mobilità e la
viabilità, della difesa e la valorizzazione dei diversi quartieri, partendo dal centro storico,
inteso nel suo insieme come nuovo centro commerciale naturale, per arrivare alla realtà
industriale e produttiva, dall’area ottocentesca alle periferie, dagli assi di sviluppo più recenti
alle borgate rurali.

Il Programma vuole inoltre superare la frattura tra città e campagna, consolidatasi negli ultimi
30 anni, restituendo così all’Agro e alla Nurra il ruolo centrale nelle politiche urbane e rurali,
sulla base di un altro fondamentale principio della programmazione europea, quello
dell’integrazione, sia fra le diverse tematiche che fra i concreti interventi di sviluppo locale ed
urbano.

Integrazione che si dovrà misurare, per esempio, nel rapporto fra i classici strumenti
urbanistici e la finalità fondamentale della coesione sociale, creando le condizioni strutturali
per la mobilità e organizzando gli spazi urbani in modo più funzionale alla persone e alle
famiglie, per consentire a tutti pari opportunità di lavoro, pari dignità nella vivibilità della città
e pari fruibilità dei servizi pubblici, soprattutto in riferimento alle fasce più deboli della nostra
comunità.

Le esigenze e le idee manifestate dai cittadini in questo bellissimo percorso di orientamento
al governo della Città, insistono sulle potenzialità di Sassari come città-guida di eccellenza
nel campo dello sviluppo anche industriale ma sostenibile, dell’agricoltura, della solidarietà,
della sanità, della cultura e della formazione, dell’offerta di servizi per le altre realtà
economiche minori.

Per difendere queste eccellenze e la capacità di Sassari di polarizzare, più studenti, più
ricercatori, più tecnologie, insomma più posti di studio, di ricerca, di lavoro e più imprese,
abbiamo raccolto in 12 punti programmatici una sfida difficile ma possibile, che

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affronteremo secondo le regole del buon agricoltore, seminando buone idee e raccogliendo i
fatti concreti, visibili di questa nuova azione di governo.

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1. Un’Amministrazione partecipata

Diversi movimenti politici e altri enti hanno “proclamato” l’ascolto dei cittadini come metodo
inclusivo dell’azione amministrativa. Il nostro non è un proclama né una formalità da
assolvere, ma un modo di lavorare costante, che prevede l’attivazione di strumenti tecnici e
operativi capaci di garantire la partecipazione della comunità nel bilancio dell’ente, sia in
fase di gerarchizzazione delle priorità sulle quali intervenire, sia in fase di rendicontazione
sociale.

La spinta al rinnovamento per diventare determinante deve essere collettiva, deve scaturire
dal confronto con le cittadine e i cittadini, deve essere agevolata e supportata da un metodo
di confronto regolamentato e sulla base di un programma pluriennale definito e
realizzato attraverso l'interazione fra le strutture comunali ed in accordo con il ciclo del
bilancio comunale. In questo processo sarà prioritario e strategico l'aggiornamento e
l'acquisizione di competenze da parte del personale, in merito alle tecniche ed alle
metodologie della facilitazione, della mediazione e della progettazione partecipata.

Sono fermamente convinto che il coinvolgimento dei cittadini, “dei portatori di interesse
locale”, e delle varie rappresentanze attive, costituisca la cultura stessa della
amministrazione trasparente ed efficiente, che si mette a disposizione delle persone e le
invita a co-decidere sui nodi cruciali del rilancio economico e occupazionale, dell’utilizzo
degli spazi urbani, della riconversione di edifici storici e quartieri che necessitano di essere
sempre più belli e più vivibili, della valorizzazione dei beni comuni dalle strade, alle piazze
ai giardini.

Oltre alle associazioni e rappresentanze già organizzate e per definizione già abituate a
confrontarsi con le scelte dell’Amministrazione, “chiameremo a raccolta” i nuovi comitati di
quartiere e nuovi gruppi spontanei di cittadini accomunati da esigenze e proposte
condivise, che ci aiuteranno ad assicurare maggiore qualità e democraticità alle decisioni.

Nello specifico, daremo una struttura leggera e flessibile al processo inclusivo in
conseguenza dell’abolizione delle circoscrizioni, intese come mini consigli comunali, che,
nonostante i buoni intenti e l’impegno delle persone che vi hanno preso parte, hanno
emulato l’appesantimento burocratico degli altri organi elettivi.

Verranno perciò istituiti i comitati di quartiere basati sull’approccio del volontariato. Ci
aiuteremo con un apposito Regolamento, che, tra le altre cose, potrà stabilire il
meccanismo elettivo. Una prima ipotesi può essere quella che il 50% dei partecipanti
venga eletto dal consiglio comunale e il restante 50% sia espressione del patrimonio
associativo presente nella nostra Città.

Saranno definiti, inoltre, ulteriori elementi organizzativi: un calendario annuale di incontri
pubblici, la facilitazione del passaggio dalle idee ad obiettivi sfidanti, chiari e misurabili,
un sistema di monitoraggio dello stato di attuazione degli stessi, una valutazione annuale
che semplifichi la comunicazione dei risultati.

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Serve un governo migliore, che costi meno e renda di più: trasparente e capace di
comunicare mediante specifici strumenti quali il Bilancio partecipativo, il Bilancio sociale, il
Bilancio di genere o altre tecniche sperimentate in analoghe realtà locali che dovranno
contribuire a supportare, snellire e rinnovare fortemente la pianificazione strategica
complessiva dell’Ente, sia a livello comunale che intercomunale, e il relativo controllo
strategico, agevolando il coordinamento e l’integrazione di tutti i piani e i documenti di
programmazione e gestione del Comune.

Verrà data attuazione e verranno rese operative le Carte dei servizi che vengono erogati
direttamente ai cittadini, le Carte che costituiscono un importante strumento di
comunicazione, di informazione e trasparenza amministrativa.

Si procederà inoltre ad effettuare le indagini volte a rilevare il grado di soddisfazione
dell’utenza in relazione ai principali servizi erogati mediante l’utilizzo di diversi strumenti
(sondaggi, focus group tematici, “emoticons”) nonché di valutazione dei cambiamenti sulla
qualità della vita delle persone.

Sono sicuro che la Città di Sassari, per dimensione fisica e demografica, per il proprio
contesto tradizionalmente ricco di vitalità politica e associativa, e per la cultura sempre più
diffusa della partecipazione, si candiderà come luogo di eccellenza e di esempio di
governo democratico e creativo.

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2. La difesa dei diritti e delle pari opportunità

Questo Programma si basa, anzitutto, sull’accezione positiva delle differenze, che da sempre
caratterizzano la vitalità e la capacità di attrazione che esercita Sassari nei confronti di
comunità, cittadini, studenti, migranti e abitanti temporanei che scelgono di viverci, mettendo
insieme culture e identità che provengono da altre realtà regionali, europee e di altri Paesi
oltre confine.

In questa variegata comunità di comunità, cresce l’esigenza trasversale di avere una
maggiore coesione sociale, in grado di garantire più diritti e pari opportunità, tra i cittadini
“formali” e i reali abitanti, tra gli uomini e le donne, tra i più fortunati e i meno abbienti, tra i
disabili e coloro che possono attraversare un marciapiede e salire su un mezzo pubblico
senza ostacoli.

Proseguirà il mio impegno nell’affrontare un problema annoso per la città qual è quello della
disponibilità di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Il diritto alla casa infatti, con tutto il
corollario delle conseguenze materiali e immateriali che il suo esercizio comporta, è
elemento caratterizzante le comunità socialmente e civilmente avanzate. Verranno pertanto
proseguite e rafforzate le attività già avviate nel precedente mandato amministrativo per
l’affermazione, in favore dei soggetti e delle famiglie economicamente o socialmente deboli,
di un diritto, quello della casa, che in termini di pari opportunità ne esprime molti altri.
Oltre che nella realizzazione delle necessarie opere, a questo tema sarà dedicato la
massima attenzione nel nuovo Piano Urbanistico Comunale.

Sono convinto che occorra concentrare alcune azioni di governo in modo decisivo sulla
valorizzazione delle differenze a tutti i livelli e non sull’accentuazione della diversità intesa
come barriera per alcune persone e vantaggio di altre, attraverso azioni e strumenti di
riequilibrio delle opportunità.

Nel fare tesoro di esperienze di coordinamento territoriale interistituzionale come quella
maturata finora con il PLUS (Piano Locale Unitario di Servizi alla Persona), sarà definito,
attraverso il metodo inclusivo della progettazione partecipata e il supporto del Tavolo
Sociale, una sorta di “piano di azione locale della coesione” per una Sassari più giusta,
più accogliente e più solidale. In questa direzione l'attività di ascolto dei bisogni, il dialogo
ed il confronto con i cittadini, le associazioni di volontariato ed il terzo settore saranno
determinanti per ottimizzare l'efficacia degli interventi e per ricercare nuovi soluzioni in un
panorama di bisogni in continua evoluzione.

Sarà promosso un pacchetto integrato di servizi per la donna, per l'uomo e per la famiglia
che comprende:

       l’attivazione del Tavolo Sociale, inteso come organismo di sintesi delle diverse
        istituzioni e associazioni coinvolte nella materia, a cui sarà dato il compito di
        supportare l’Amministrazione nell’utilizzo di strumenti e fonti finanziarie preposte
        come il Fondo Sociale Europeo;

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       l’implementazione dell’integrazione socio sanitaria con l’applicazione dei protocolli
        condivisi con la ASL. In tal modo, sarà attuata una modalità operativa nei rapporti tra i
        soggetti istituzionali, e di conseguenza a servizio degli utenti, che ci permetterà di
        ottimizzare l’impiego delle risorse destinata all’assistenza e di migliorare gli standard
        di qualità e quantità dei servizi e prestazioni erogate a vantaggio dei cittadini;

       Il potenziamento di interventi e progetti a favore delle persone che si trovano in grave
        stato di difficoltà o maggiormente esposte al disagio e all’esclusione sociale anche
        attraverso il ricorso a nuovi strumenti ed istituzioni quali le Fondazioni e
        cooperative di comunità, sostenuti finanziariamente dai fondi strutturali di sviluppo
        regionale e dal fondo sociale europeo;

       l’insediamento della Commissione Comunale sulle Disabilità per incrementare
        l'attività di promozione dell’informazione e la sensibilizzazione sulla disabilità basata
        sul rispetto dei diritti umani, la rimozione di barriere, ostacoli e discriminazioni,
        l’abbattimento dello stigma legato alla disabilità, il sostegno alla piena inclusione e
        partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità al fine del loro pieno
        coinvolgimento nei processi di costruzione delle politiche di sviluppo comunali,
        comprese quelle decisionali.

       l’individuazione e l’utilizzo di risorse finanziarie per aumentare e migliorare i servizi
        pubblici disponibili, relativi agli Asili Nido, all’assistenza domiciliare per anziani e
        disabili, alla conciliazione tra vita familiare e lavoro, alla diffusione di spazi innovativi
        come il “Punto Mamma”;

       la prosecuzione e il potenziamento di buone pratiche come il Progetto “Aurora”,
        finalizzato a combattere il fenomeno della violenza sulle donne che dovrà essere
        integrato con il punto di ascolto anche per uomini che praticano la violenza e con
        politiche di inserimento lavorativo agevolato per le donne che hanno subito la
        violenza;

       la promozione di condizioni di effettiva parità e pari opportunità attraverso l’attuazione
        del Piano delle Azioni positive all’interno dell’Ente e l’introduzione del bilancio di
        genere “previsionale”. Si tratta di implementare le azioni di promozione delle
        politiche di genere, già avviate con la recente istituzione del Comitato Unico di
        Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora
        nell'amministrazione comunale e contro le discriminazioni (CUG);

       la rivitalizzazione e valorizzazione del ruolo di indirizzo della Commissione Pari
        Opportunità, migliorando il dialogo ed il confronto sui programmi
        dell'amministrazione

       l’avvio, per una città dei diritti e transazionale, di un Osservatorio permanente sulla
        pace e sui diritti per dare voce a chi non ne ha. Occorre non dimenticare: conflitti e
        relative vittime, soprusi e interi popoli schiacciati dalla lotta per la ricchezza e per il
        potere. Occorre informare, formare, avviare nuove politiche nei propri contesti di vita

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        cittadina per essere costruttori di ascolto e dialogo; non basta solo parlare per la fine
        dello sfruttamento e dell’ingiustizia senza assumere, già a casa nostra, scelte di vita
        giuste, oneste, da cittadini responsabili e solidali; non si può pregare per le vittime di
        un conflitto, di un disastro o di una calamità naturale senza mettere in atto gesti e
        opere di solidarietà nelle nostre strade, nei nostri condomini.

Tra i valori fondanti dell’Unione Europea particolare rilevanza assume il rispetto della dignità
umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza e del diritto alla giustizia che si
manifesta concretamente anche dotazione di strutture decentrate nel territorio. In questo
senso va conclusa positivamente l'ultraventennale questione della indipendenza da Cagliari,
della Sezione Distaccata della Corte di Appello che ha giurisdizione sui tribunali di Sassari,
Nuoro ed Olbia -Tempio, nonché sul tribunale dei minori di Sassari con competenza un
bacino di utenza pari a 654.000 abitanti, poco meno della metà popolazione sarda.

Saranno dunque immediatamente riavviate le attività del Comitato per il riconoscimento
dell'autonomia della corte d'appello, un Comitato cui hanno aderito in fase di costituzione le
tre Amministrazioni Provinciali di Sassari, Nuoro e Olbia -Tempio, 35 Comuni, l'Università di
Sassari, gli Ordini Forensi, numerosi parlamentari e consiglieri regionali, e singoli avvocati, a
testimonianza della solidale ed univoca richiesta proveniente dalle Istituzioni e dal territorio.

Tra le ulteriori attività del Comitato occorre porsi anche un nuovo importante obiettivo:
l'istituzione della sede distaccata del TAR, Tribunale Amministrativo Regionale, un nuovo
Ufficio Giudiziario che servirebbero tutto il Nord e centro della Sardegna.

Tali nuove sedi non rappresentano un costo di giustizia, rappresentano un investimento in
giustizia tale da consentire notevoli risparmi sui maggiori costi sopportati dai privati e dalla
collettività legati alle trasferte degli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria da Cagliari al nord
Sardegna, dell'utenza e degli avvocati incidendo negativamente sull'efficienza dei servizi.

Attraverso il pieno coinvolgimento e consultazione della città, stabiliremo il futuro dell’ex
carcere di San Sebastiano. Il vecchio carcere potrà diventare la nuova sede degli uffici
giudiziari, realizzando così quel “polo degli uffici giudiziari” invocato da generazioni di
magistrati e di avvocati come cuore pulsante della giustizia proprio al centro della città.
Nei giorni scorsi la giunta Sanna ha deciso all’unanimità la tabella di marcia che dovrebbe
concludersi con la riconversione del grande edificio di via Roma nel polo degli uffici giudiziari
di Sassari. Nei diciottomila metri quadrati dell’ex carcere, in stretta collaborazione con la
Soprintendenza dei Beni architettonici, data la rilevanza storica e architettonica dell’edificio,
sarà chiesto comunque di destinare un’ala dello stabile a luogo di incontro, di cultura e della
memoria, preservando parte dell’ex carcere come testimonianza storica della sofferenza
umana.
Si consentirà in prospettiva un risparmio estremamente significativo sulle spese per il
funzionamento degli uffici giudiziari. Si tratta di quasi due milioni di euro che ogni anno
vengono spesi per i canoni di affitto delle sedi sparse nella città: l’ufficio dei giudici di pace, la
corte d’appello, il tribunale di sorveglianza.

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3. Lo sviluppo integrato del Territorio

Sassari è il comune agricolo più importante della Sardegna, con la sua fascia olivetata, il
suo polmone verde rappresentato dalle valli, le borgate rurali, la Nurra.

Oggi dobbiamo ringraziare i cittadini che vivono nell’Agro e che garantiscono un vero e
proprio presidio di tutela ambientale, il nostro sostegno deve essere rivolto a loro
realizzando azioni di recupero ambientale e di miglioramento delle condizioni di vita e di
lavoro.

Siamo consapevoli della necessità e dei costi occorrenti per realizzare i numerosi e forse
imponenti interventi strutturali, relativi ai sistemi fognari, alla manutenzione del reticolo
viario, alla riduzione dell’inquinamento, al sostegno nei processi di filiera e
commercializzazione.

Dobbiamo però prendere atto che le necessarie risorse finanziarie, definite “aggiuntive”
dai programmi comunitari rispetto alla normale spesa pubblica, e che vogliamo “attrarre” per
risolvere questi problemi, comportano un piano di valorizzazione più ampio, fondato su
alcune pre-condizioni che riguardano, per esempio, la presenza di beni comuni, ambientali e
culturali e in generale di risorse locali funzionali allo sviluppo “integrato” del territorio.

L’Agro di Sassari ha queste caratteristiche, oltre a raccogliere la sapiente esperienza del
lavoro della terra, è ricco di beni archeologici e naturalistici, basta pensare alla
toponomastica delle strade vicinali per riaccendere la memoria storica dei siti che le
circondano, con le tante chiesette campestri e siti di notevole pregio e unicità.

La nostra azione di governo sarà, anzitutto, l’implementazione di un progetto integrato per
la rigenerazione e la valorizzazione dell’Agro, che comprenderà la mappatura e la
promozione dei siti di interesse storico, archeologico e culturale, la possibilità di realizzare
una rete di piste ciclabili che conducano allo sbocco sul mare, un sostegno significativo
alla filiera corta dalla produzione alla commercializzazione, per identificare Sassari come
Città del Gusto e della Qualità.

In tale prospettiva “sfrutteremo” tutte le opportunità finanziarie disponibili per risolvere le
condizioni strutturali dell’Agro.

Nuove imprese, nuove start up, innovazione tecnologica di prodotti e processi saranno il
necessario tessuto imprenditoriale in grado di costruire nuova e buona economia.

La crescita economica andrà sostenuta con un piano delle infrastrutture, risolvendo
l'approvvigionamento energetico basato sull'utilizzo del metano, anche trasportato con le
gasiere, per riammodernare gli impianti di produzione elettrica, ormai obsoleti. Sarà
fondamentale un programma per la manutenzione del patrimonio pubblico e un piano
straordinario per l’edilizia scolastica, con interventi sullo snellimento e la semplificazione
delle regole edilizie (in collaborazione con la Regione Sardegna che si appresta finalmente a
redigere una nuova disciplina urbanistica ormai vecchia di 30 anni) anche per consentire il

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rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, sovvenzionata, convenzionata ed anche attraverso
l'utilizzo degli strumenti del social housing da applicare anche nel recupero edilizio che
insiste nel centro storico.

Per lo sviluppo territoriale integrato, l’Amministrazione attiverà un ulteriore pacchetto
integrato di azioni:

        la promozione, in partenariato con le scuole, enti di formazione e Università, di
         percorsi formativi e campagne di educazione ambientale ed alimentare;
        l’introduzione dei prodotti a km Zero e biologici nelle mense scolastiche;
        la creazione di una rete di nuovi mercati rionali per l’attivazione di politiche di
         abbattimento del costo della spesa alimentare;
        la riorganizzazione dello spazio storico ed il sostegno allo sviluppo dei centri
         commerciali e artigianali naturali e del commercio ambulante con una nuova
         regolamentazione per il commercio su area pubblica;
        la realizzazione e affidamento in gestione del mattatoio consortile di Truncu Reale;
        l’avvio di politiche a sostegno dei gruppi di acquisto solidale;
        la promozione di progetti di tutela e valorizzazione dei prodotti tipici;
        il sostegno agli esercizi pubblici che offrono i prodotti agroalimentari del territorio;
        la definizione di progetti di sviluppo locale integrato mediante le tecniche della
         democrazia partecipata per sostenere i progetti di integrazione fra le risorse locali e il
         turismo attraverso Piani di azione Comune e Investimenti Territoriali Integrati);

Il Programma di governo ha dunque lo scopo di intervenire con determinazione nella
salvaguardia e nella valorizzazione della qualità e dell’identità locale nonostante la
competizione globale dei mercati e dei territori.

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4. Una città per i giovani e più accogliente per tutti

Sassari deve diventare più accogliente e senza barriere architettoniche, una città “attiva” con
più spazi di socialità, per condividere differenze generazionali, culture, etnie, abilità e nuovi
modi di praticare lo sport e l’attività motoria. Deve dotarsi di nuovi servizi con le scuole e le
biblioteche aperte oltre gli orari normali e con più verde pubblico, orti urbani curati da cittadini
e da associazioni, piste ciclabili, wi-fi diffuso, nuove strutture per giovani e bambini.

I dati sull’andamento demografico indicano la propensione alla bassa natalità anche nei
prossimi anni, ciò induce a due considerazioni:

1) la prima è che dobbiamo accogliere la nuova immigrazione, che rappresenta una vera
ricchezza e che costituisce un punto di forza della strategia di sviluppo che abbiamo in
mente, e che non dobbiamo confondere con i fenomeni di devianza e criminalità, sui quali
certamente occorre intervenire con politiche mirate al tema della sicurezza in senso ampio,
che infatti ci sta a cuore e che consideriamo una delle variabili da affrontare per aumentare e
la vivibilità e la fruibilità degli spazi urbani;

2) l’Amministrazione deve avere il coraggio e la lungimiranza di realizzare progetti anche a
lungo termine, in modo che le future generazioni possano beneficiare di risultati e
condizioni che devono essere costruite adesso, con la partecipazione dei più giovani, a
cominciare dalle bambine e bambine, passando ai ragazzi e ragazze che fra cinque anni non
dovranno porsi il dilemma se scappare dalla loro città o restare senza soddisfazione, senza
ambizioni.

Quella che vogliamo è una Città più sicura, in cui la vitalità delle persone si manifesta in
immagini simboliche come quella della madre che attraversa l’Area Blu con il passeggino
senza pericoli, studenti e turisti che animano i diversi quartieri e il centro storico, giovani che
possono praticare sport nelle strutture dedicate all’aperto, artigiani e commercianti che
affrontano i mercati globali salvando gli antichi mestieri, le loro specifiche capacità di
prendersi cura dei propri clienti concittadini.

In tale densità di relazioni e dinamismo occorre piantare i semi per coltivare le giovani
generazioni e preparare il terreno per quelle future.
In riferimento ai temi della formazione, della cultura, del turismo, dello sport e della
modernizzazione dei servizi è costruito il nostro progetto per i giovani e l’impianto
complessivo di un’agenda pensata con loro e per loro.

Il pacchetto di azioni integrate dedicato a questo tema prevede:

     lo studio, l’individuazione e la realizzazione di nuovi spazi verdi anche nelle strade o
      aree già asfaltate o cementate;
     l’avvio degli orti urbani e la sperimentazione di questa buona pratica, accompagnata
      da attività formative in collaborazione con l’Università e l'istituto tecnico agrario,
      detentore della più ampia area coltivabile della città;

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     la stipula e l’implementazione di nuovi Patti con le Scuole e con l’Università,
      determinando un collegamento diretto fra lo sviluppo del capitale umano e le
      condizioni di occupazione che il programma di governo intende incentivare; i Patti
      comprenderanno campagne di sensibilizzazione e informazione sul tema dei diritti e
      delle pari opportunità, nonché la promozione di nuovi percorsi formativi incentrati sulla
      cittadinanza attiva e le professionalità del settore non-profit;
     la programmazione di interventi e attività in ambito scolastico ed extrascolastico per
      combattere le cause della dispersione scolastica e arginarne gli effetti sul piano
      culturale e sociale, sul mercato del lavoro, sulle diverse forme di emarginazione e
      possibile devianza. Tale azione vedrà coinvolta tutta l'amministrazione comunale e
      non solo il settore delle politiche sociali;
     la promozione delle discipline sportive quale strumento primario per la tutela della
      salute e veicolo di valori positivi. Questa enunciazione sarebbe però solamente la
      manifestazione di un buon proposito se non fosse supportata da specifici impegni. In
      particolare, si tratta di identificare quegli interventi anche strutturali necessari
      affinché la “comunità degli sportivi” nella sua accezione più ampia e non
      professionistico possa concretamente svolgere le sue attività, esprimere anche
      attraverso la pratica sportiva la propria personalità ed esercitare il diritto alla
      manifestazione della propria individualità soggettiva e collettiva. Sul versante dello
      sport professionistico che utilizza i grandi impianti sportivi, occorrerà promuovere la
      possibilità di nuove gestioni a carattere imprenditoriale che consentano di
      liberare il Comune dai notevoli costi di gestione, manutenzione ordinaria e
      straordinaria e dall'obbligo di realizzare nuovi impianti moderni, plurifunzione,
      caratteristici di tale tipo di sport-spettacolo a forte redditività di ritorno degli
      investimenti, anche nell'ipotesi di realizzare con partnerariati pubblico e privati, gli
      investimenti necessari per la realizzazione di nuovi impianti.
     l’attivazione di un percorso di ascolto e di avvicinamento al mondo giovanile. Il
      sistema dell’ istruzione, della formazione e della ricerca è decisivo per il futuro dei
      giovani. Andranno sostenuti e sollecitati progetti e percorsi innovativi, legati ad un
      progetto di sviluppo integrato e sostenibile, che a partire dalle scuole, coinvolga
      l’eccellenza della nostra offerta formativa: l’Università, Enti di Ricerca, il Conservatorio
      di Musica, l’Accademia di Belle Arti, il Liceo Artistico;
     il completamento delle strutture a disposizione delle arti e la realizzazione degli
      interventi necessari alla loro fruizione dal Distretto della musica e della creatività;
      all'ex Mattatoio; centro culturale polivalente; ex Cinema Astra, saranno un ulteriore
      possibilità per lo sviluppo di una comunità cittadina brillante e attenta;
     l’analisi e la rivisitazione di alcuni aspetti della ZTL, con l’obiettivo di ricreare un
      equilibrio tra le diverse esigenze e il senso di identità e legame dei cittadini, delle
      imprese, dei visitatori, con quella che deve essere ormai chiamata “Area Blu” più che
      ZTL, richiamano al concetto di città pulita, al colore del cielo e della libertà;
     l’elaborazione e la realizzazione di un progetto mirato a trasformare il centro cittadino
      in un grande “ nuovo centro commerciale naturale”, non certo in contrasto alle già
      encomiabili iniziative avviate da alcune associazioni e imprenditori, ma a supporto di
      quello che è obiettivo di tutti, dell’Amministrazione, dei cittadini residenti, degli artigiani
      e dei commercianti. Nell’accezione che abbiamo in mente, infatti, la trasformazione di
      un grande spazio urbano, ricco di storia e di identità, necessita di una strategia

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        condivisa che riguarda l’intera comunità, alla quale dobbiamo offrire certamente
        strategie commerciali, ma anche un decoro urbano adeguato, la cura del verde, una
        programmazione culturale dedicata, incentivi agli esercizi della ricettività che
        useranno prodotti tipici e a kilometro zero, incentivi a chi utilizzerà per le facciate
        dei propri stabili i materiali locali e tipici dell'edilizia di una città Mediterranea che
        saprà distinguersi nelle pratiche di sviluppo sostenibile. Si tratta di un intervento
        complesso e che richiede impegno e risorse ma al quale non possiamo rinunciare;
       la realizzazione di azioni sul tema della sicurezza, per la quale dobbiamo agire non
        solo in sinergia con le istituzioni preposte, ma puntando a cambiare la cultura e
        l’atteggiamento nei confronti della vita urbana: sono convinto che offrendo maggiore
        occupazione, più servizi, meno degrado dei quartieri, i fenomeni di devianza e
        criminalità possano ridursi in modo netto e proporzionale;
       l’attuazione di interventi concentrati sulla diffusione di sistemi wi-fi e applicazioni nel
        campo delle ICT – Information, Communication Technology, in sinergia con gli
        enti e società presenti nel nostro territorio ci consentirà di raggiungere l’importante
        obiettivo di presentare Sassari come una “smart city” in Europa;
       l’istituzione di un servizio di mediazione civica dei conflitti urbani laddove le discordie
        ed i contrasti tra gli abitanti sono oggetto di frequenti preoccupazioni a seguito di
        rapporti di vicinanza e di contiguità, vi è infatti, la reciproca interdipendenza nell’uso
        delle cose comuni dalle aree verdi, alla presenza di animali domestici, sono spesso
        motivo di disturbo per i cittadini residenti nelle immediate vicinanze. La capacità di
        risolvere i conflitti è senza dubbio un elemento importante per valuare lo spessore
        civico, sociale e culturale di una collettività. Uno dei principali compiti del comune è
        quello dello sviluppo della sicurezza. La domanda di sicurezza assume anche
        l’aspetto di una preoccupazione di carattere più generale, legata anche al diffondersi
        di semplici atti di inciviltà con il rischio di logorare i rapporti al punto di sfociare in veri
        e propri episodi di violenza urbana. L’attivazione di un Centro di mediazione sociale
        permetterà di trasformare il conflitto in una occasione di cooperazione e
        comunicazione, per creare una maggiore armonia sociale e contribuire alla
        prevenzione della violenza urbana e al disagio;
       l’organizzazione di un Urban Center come luogo di crescita e confronto della
        cittadinanza attiva dovrà essere pensata come una struttura di presidio e supporto ai
        processi di trasformazione della città e dell’area vasta, come un luogo di ricerca,
        riflessione, formazione e confronto sui temi dell'architettura, del paesaggio e del
        dibattito urbano che coinvolge non solo gli specialisti ma i cittadini comuni.

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5. Sassari Città del lavoro

La nostra città deve riprendere la strada dello sviluppo economico e della buona e massima
occupazione nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita sfruttando al meglio le
risorse comunitarie. Un lunghissimo processo di deindustrializzazione ha impoverito la
Sardegna, lasciandola con il maggior tasso di disoccupazione tra le regioni italiane e con un
livello altissimo di territori inquinati.

Dopo tanta agonia nel nostro territorio, è accaduto ciò che in realtà era già stato deciso anni
addietro e altrove, nelle grandi multinazionali, in cui si prendeva atto, ritengo erroneamente,
che le attività petrolchimiche in Italia dovevano essere dismesse.

Inizio con questa premessa perché la crisi drammatica che ha investito la nostra economia
è tristemente rappresentata dalla perdita di lavoro e dalla cassa integrazione di tanti operai,
sardi e sassaresi, del polo industriale di Porto Torres, una situazione che possiamo e
dobbiamo superare non solo per il recupero dell’occupazione ma per l’intero sviluppo della
nostra realtà isolana.

Il petrolio che diminuisce, aumentandone l’altissimo costo di estrazione, dovrebbe portare i
colossi come l’ENI ad avere più interesse nella produzione dei materiali che derivano dal
petrolio piuttosto che bruciarlo per produrre energia.

Questo ci deve far riflettere su ciò che possiamo fare noi e quale può essere la nostra
strategia di sviluppo partendo dal rapporto tra le materie appetibili nei mercati nazionali e
internazionali, i ricavi finanziari e l’occupazione stabile, facendo leva sulle nostre
risorse.

Una risposta senza dubbio efficace è la chimica verde come principio generale, a cui
sarebbero interessate nuovi gruppi industriali come Matrica, la quale propone un modello
monocolturale di produzione di un enorme massa foraggera che sebbene ottenuta dal
cardo, rischia di subordinare il successo industriale ad un unico prodotto sul quale non si
possono garantire approvvigionamenti costanti ed omogenei.

Noi pensiamo che per produrre questa tipologia di materia occorrerebbero enormi distese di
ettari ben irrigati, forse quanto l’intera superficie della Sardegna e con condizioni climatiche
differenti, e che pertanto le quantità prodotte non sarebbero comunque sufficienti a
produrre ricchezza locale e garantire tutti quei posti di lavoro di cui l'Isola ha bisogno. Ma
noi vogliamo favorire questo nuovo processo produttivo, per il grande significato
simbolico che esso evoca nella trasformazione dei processi e prodotti industriali ma, anche
e sopratutto, perchè questi nuovi processi industriali basati su prodotti rinnovabili e
ecologicamente sostenibili, avviene nel nostro territorio.

In alternativa, però sappiamo dalle autorità scientifiche e tecniche locali che siamo in grado
di diventare un’eccellenza nel campo delle sementi di specie vegetali autoctone,
altrettanto capaci di produrre le medesime materie prime di cui ha bisogno la Chimica verde,

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resistenti e di qualità, come già dimostrano le risaie dell’oristanese, che utilizzano gran parte
del riso ottenuto più per essere esportato che non per gli usi alimentari domestici.

Chiederemo dunque a tutti i rappresentanti del nostro territorio di portare avanti con noi
questa proposta di sviluppo locale, cioè la produzione ed esportazione di sementi per la
chimica verde mondiale, che ci consentirebbe di aprire una nuova stagione industriale,
basata sull’energia sostenibile, in cui però, a “guadagnare” non sarebbero solo le
multinazionali o le grandi imprese interessate ad acquistare i nostri semi di qualità, ma
anche gli uomini e le donne sardi e sassaresi, nonché l’intero indotto che ne deriverebbe.

Il rilancio della nostra area industriale, dell'area vasta di competenza del Consorzio
industriale di Sassari, Alghero e Porto Torres in crisi è essenziale nel processo di
rafforzamento del tessuto produttivo dell'intera regione perchè rappresenta una opportunità
di sviluppo sintesi efficace tra obiettivi ambientali, produttivi e sociali. La riqualificazione
dell'area di Porto Torres passa però dall'attuazione rapida ed efficace delle operazioni di
bonifica; dall'avvio e conclusione delle operazioni di bonifica dipende la capacità attrattiva
dell'area e la promozione di questa presso i potenziali investitori anche internazionali.
Proprio per favorire il rafforzarsi di una visione condivisa su questi temi, il Consorzio
industriale di Sassari, Alghero e Porto Torres dovrà essere sintesi e promotore degli
orientamenti degli enti locali più direttamente coinvolti ma, sopratutto delle forze produttive
industriali locali. Occorrerà porre in essere un vero e proprio progetto di marketing
territoriale per accompagnare il rilancio delle proprie aree già infrastrutturate o da
completare anche attraverso gli strumenti finanziari messi in campo dalla Regione e dalla
Banca Europea degli Investimenti per sostenere i progetti infrastrutturali di sviluppo utili e
necessari a tutto il territorio della Sardegna nord-occidentale.

Oltre a tale battaglia, opereremo per sostenere le imprese e incentivare l’occupazione anche
con interventi mirati a valorizzare le vocazioni locali.

In particolare si realizzeranno le seguenti azioni:

     la costituzione di zone franco urbane, su ispirazione non di demagogiche e
      utopistiche idee non percorribili, ma attraverso alcune politiche concrete di
      detassazione e su criteri e regole da stabilire in base al nostro contesto urbano ed alle
      vocazioni dei diversi quartieri;

     l’istituzione di un Fondo di solidarietà per l’occupazione che, congiuntamente ad
      organismi pubblici e soggetti privati, promuova l’assunzione di apprendisti e lavoratori
      presso le aziende private anche con forme innovative di rifinanziamento del fondo.
      Allo stesso tempo affronteremo i problemi che la crisi ha generato finora: particolare
      attenzione sarà dedicata ai giovani in forte disagio sociale, ai senzatetto, ai nuovi
      poveri, agli immigrati ed emigrati di rientro.

     Sarà data continuità e nuovo impulso alle politiche di incentivazione finanziaria
      alle imprese, facendo tesoro di esperienze da noi guidate nel periodo di
      amministrazione appena concluso, come quelle del “Bando de minimis”, il “POIC”, le

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        misure previste dai regolamenti comunali per la detassazione delle imprese operanti
        nel centro storico, ampliando gli interventi ad altri quartieri bisognosi di
        specifiche azioni di incentivazione;

     si introdurranno agevolazioni fiscali sui tributi locali (Tares, etc…) a favore delle
      aziende del centro storico che, con interventi di ampliamento o innovazione
      produttiva, creeranno nuova occupazione per i giovani, le donne e le categorie
      svantaggiate;

     verrà promossa l’organizzazione di eventi, come ad esempio le “notti dello shopping”,
      in grado di attirare i flussi turistici in collaborazione con i commercianti e con il
      coinvolgimento a turno di tutte le zone del centro e dei mezzi pubblici di collegamento
      con la costa;

     saranno rafforzati e messi in rete gli sportelli comunali che svolgono un ruolo di
      informazione, orientamento e promozione dell’occupazione quale l'Informagiovani, il
      CESIL e l' Eurodesk;

     verranno attivate nuove azioni, quale la destinazione di uno o più stabili di proprietà
      comunale all’esperienza del lavoro condiviso (coworking) al fine di rendere più
      solido l’ecosistema economico, rafforzando l’occupazione, la partecipazione al lavoro
      delle donne e dei giovani e l’innovazione;

     saranno infine stipulati nuovi accordi di programma da sottoscrivere con gli istituti
      bancari ed enti preposti a soddisfare il fabbisogno creditizio come gli istituti confidi,
      le fondazioni e le banche etiche.

Sassari città della Finanza è stata un'affermazione spesso ricorrente nella storia
dell'Autonomia della nostra Isola, sopratutto perché dal possesso locale delle leve finanziarie
derivava la forza dell’autonomia politica della Sardegna capace di promuovere, sostenere ed
accompagnare lo sviluppo economico dell’isola. Sono passati ormai vent'anni dall'avvio del
processo di delocalizzazione, nazionalizzazione ed internazionalizzazione ed incorporazione
del nostro sistema bancario in altre dimensioni extraregionali.
Si è trattato di un processo necessario certo, ma che non può essere più vissuto nei termini
finora conosciuti di una silente subordinazione alle logiche espropriative o addirittura di una
colpevole e volontaria acquiescente cessione di sovranità come è stato finora negli ultimi
anni. Occorre che i soggetti locali isolani siano protagonisti nell'acquisizione di nuove e più
forti quote di mercato per il rafforzamento dell'internazionalizzazione dei nostri istituti bancari
e delle fondazioni che ne detengono la proprietà, piuttosto che subire sottrazioni di funzioni,
risorse umane e organizzative a vantaggio di altri territori del Paese.
In particolare occorrerà presto che i soggetti espressione della realtà locale, quali il Consiglio
Regionale, gli enti Locali, le Università e le Camere di commercio delegatarie degli interessi
dell’intera comunità dei sardi svolgano un ruolo di indirizzo sull'utilizzo di un immenso
patrimonio finanziario frutto del lavoro dei sardi nell'Isola, affinché tali risorse siano
reimpiegate a favore della ripresa economica della nostra terra.

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6. L’accesso all’informazione

Come è noto la riforma della pubblica amministrazione degli ultimi anni ha rovesciato il
rapporto tra istituzioni e cittadino, riconoscendo a quest’ultimo lo “status” di vero beneficiario
a cui è diretta l’azione amministrativa, che comprende anche la trasparenza e il facile
accesso alla conoscenza di ciò che si fa.

Tutto ciò è stato regolamentato nelle apposite normative, ma noi vogliamo andare oltre,
restituendo alle persone il ruolo di attori istituzionali, non solo di semplici utenti dei servizi
pubblici.

Occorre quindi utilizzare strumenti di comunicazione agili ed efficaci, quali ad esempio
l’istituzione di forme di Dibattito Pubblico, sul modello francese del Débat Public, che
rendano i cittadini co-decisori e nel contempo informati sulle politiche e gli interessi messi in
campo.

Questo punto del programma nasce, in particolare, dalla riflessione su come spesso siano
state trascurate alcune opportunità a causa di un’informazione insufficiente, che non
raggiunge coloro ai quali l'informazione è utile e indispensabile.

Mi riferisco alle politiche di incentivazione per l’imprenditoria e l’occupazione, per esempio,
che devono prevedere un sistema di coordinamento di enti come Comune, associazioni di
categoria, sindacati, sia in fase di programmazione che di implementazione degli strumenti
finanziari che saranno resi disponibili.

Occorre inoltre restituire il Bilancio ai cittadini, diffondendo semplici letture dei dati che
facciano capire attraverso i numeri cosa si fa per la cultura, per lo sport, per la scuola, per il
commercio, il lavoro, etc.

Utilizzeremo, inoltre, alcune tecniche di co-decisione con i portatori d’interesse locale rispetto
a temi cruciali quali la riconversione di alcune strutture storiche, come l’ex Carcere, l’ex
Caserma e l’ex Mercato Civico, nonché per portare a termine il processo in parte avviato per
la gestione futura dell’Exmà, dell’ex Cinema Astra e l’Auditorium.

La conoscenza diffusa dovrà essere garantita non solo per quanto riguarda lo stato di
avanzamento delle opere pubbliche e dei bandi d’incentivazione, ma anche relativamente ai
servizi offerti, attraverso la divulgazione e l’applicazione delle già richiamate carte dei
servizi e l’utilizzo delle moderne tecnologie di comunicazione, per le quali l’Amministrazione
realizzerà un piano di adeguamento e attualizzazione degli strumenti di comunicazione,
a cominciare dal restyling del sito web del nostro Comune.

In particolare, il sito istituzionale includerà alcune pagine interattive, legate ai principali temi
in materia di programmazione e sviluppo locale, creando un sistema continuo di raccolta di
idee da parte dei cittadini e di informazione sullo stato di monitoraggio e attuazione dei
progetti.

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L’accesso all’informazione verrà agevolato anche attraverso particolari forme di “democrazia
digitale” che garantiranno a tutti i cittadini pari opportunità di accesso alle tecnologie
innovative di comunicazione.

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7. L’Ambiente e l’energia sostenibile

Il programma di governo ha diversi ambiziosi obiettivi di sviluppo sostenibile.

Uno di questi riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti, che, nel rispetto dei vincoli
giuridici e del capitolato d’appalto vigente, deve integrare l’attuale sistema con nuove misure
che aiutino a superare l’attuale percentuale raggiunta dai cittadini sassaresi, che si attesta
intorno al 43%, il che è assolutamente insufficiente rispetto agli standard raggiunti in altre
città come la nostra.

E’ un valore ancora troppo basso per consolidare la nostra città tra le più virtuose, non solo
in un’ottica di “competizione” positiva con gli altri territori e di risparmio per tutti, ma
soprattutto per il bene stesso dei cittadini, la salute e la qualità della vita ma anche per le
finanze delle famiglie.

Il primo passo sarà quello di attivare un sistema di incentivazione alla differenziazione
del rifiuto domestico basato su due semplici principi:

1. chi riduce la produzione dei rifiuti deve pagare di meno;
2. chi differenzia di più deve essere premiato.

Saranno fissate nuove regole, quindi, per attivare il meccanismo di riconoscimento delle
buone pratiche condotte dai cittadini e l’automatismo del premio, che consisterà nella
detassazione proprio dell’imposta comunale sui rifiuti o nella riduzione delle tariffe;

Inoltre il sistema dovrà prevedere la diffusione di pratiche di compostaggio domestico e
l’introduzione del “compostaggio di comunità”, attraverso una prima sperimentazione di
tale pratica nell’ambito di un apposito progetto-pilota. Si tratta di un’iniziativa innovativa e
complessa, ma l’Amministrazione deve assolvere anche alla funzione di “animazione” del
territorio, stimolando i quartieri e i loro cittadini a candidarsi per essere protagonisti del
“cambiamento”, con risultati che possono risultare sorprendenti, sia dal punto di vista
economico-finanziario, sia dal punto di vista salutare e ambientale.

Il Comune, attraverso campagne di educazione e sensibilizzazione dovrà condurre una lotta
agli sprechi e incoraggiare la cultura del riciclo. Favorire nuovi stili di vita, promuovere
campagne mirate ad azioni di solidarietà fra cittadini come per esempio l’ ecoscambio rivolto
a dare nuova vita ai rifiuti ingombranti. Verranno sollecitate forme di autogestione della
raccolta da parte dei cittadini – in particolare in condizioni economiche disagiate - anche
sostenendo con piccoli contributi cooperative di comunità che si occupino della gestione dei
rifiuti.

Coerentemente con la normativa comunitaria verranno realizzate nuove strutture a supporto
dei servizi di igiene urbana quali la realizzazione di un centro per il “Riutilizzo”
nell’ecocentro comunale dove il cittadino conferirà il materiale e, in base alla tipologia del
medesimo, il personale incaricato valuterà la possibilità di “riutilizzarlo”.

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In tema di ambiente abbiamo inoltre diversi strumenti di pianificazione strategica, in
particolare il Piano Energetico Ambientale Comunale e il Piano d’Azione per l’Energia
Sostenibile, che devono essere attuati con la collaborazione della cittadinanza, dei
professionisti e delle imprese.

Siamo consapevoli delle difficoltà che possono ostacolarne la piena realizzazione, tuttavia
dobbiamo agire da subito sui principali temi sviluppati nel PAES:

     la struttura urbana, strategica per la riduzione delle emissioni climalteranti, e che
      deve essere caratterizzata da reti di servizio efficienti, un’organizzazione funzionale
      ad evitare la dispersione urbana e il consumo del suolo, preservando le aree verdi e
      boschive;

     la mobilità, che approfondiremo in queste dichiarazioni programmatiche nel punto
      dedicato, che deve regolare gli spostamenti e i flussi quotidiani in modo funzionale al
      contenimento del dispendio di energia;

     la produzione e il consumo di energia, con un’attenzione specifica alle fonti
      energetiche utilizzate, alla riduzione degli sprechi, all’efficienza e all’utilizzo di FER:
      dobbiamo intervenire assolutamente in questo campo con progetti anche a lungo
      termine ma incisivi da subito. Saranno riconosciuti, infatti, sgravi fiscali ai cittadini e
      alle imprese che si doteranno di sistemi di risparmio energetico ed utilizzo di energie
      alternative o di progetti di bioedilizia. Inoltre l’Amministrazione, utilizzando le risorse
      dell’Unione Europea, si impegnerà a tagliare la propria bolletta energetica attraverso
      l’utilizzo di energie alternative nei servizi di illuminazione pubblica e nei semafori,
      installando pannelli fotovoltaici negli interventi di ristrutturazione dei tetti degli edifici
      scolastici, riqualificando energeticamente i propri immobili. Da questi risparmi si
      potranno finanziare ulteriori servizi ai cittadini;

     la sensibilizzazione dei cittadini, ricordandoci che la riduzione delle emissioni non
      necessita solo di interventi strutturali e tecnologici, ma anche e soprattutto del
      coinvolgimento della comunità. Questo tema si integra, infatti, su quanto sosteniamo a
      proposito della co-progettazione e sulla necessità di diffondere le informazioni ai
      cittadini, promuovendo maggiore sensibilità ambientale e pratiche individuali
      sostenibili;

     la Governance, ricollegando il discorso, anche in questo caso, allo stile di
      amministrazione trasversale a tutti i punti del programma, con l’obiettivo di “fare
      sistema” con le altre istituzioni e gli altri territori per portare avanti insieme una
      battaglia ridurre il più possibile l’impiego delle fonti fossili e le emissioni climalteranti.

Un’altra serie di interventi su cui agire in maniera condivisa con i gestori delle reti riguarda il
ciclo vitale dell’acqua e il suo utilizzo.

Gli interventi riguarderanno due ambiti:

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