PER LA SPIRITUALITÀ DELL'ACCOGLIENZA - PERIODICO MENSILE DEL MOVIMENTO "TRA NOI" Anno LXIV 12 / 2019 - Associazione Movimento Tra Noi
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Periodico mensile del Movimento “Tra Noi” EDITORIALE Viene la luce del mondo Direttore responsabile: Matilde Gana Coordinamento redazionale: Antonella Simonetta Fotografie: Archivio fotografico “Tra Noi” A Fotocomposizione e stampa: Mancini Edizioni s.r.l. - Roma Cell. 335.5762727 - 335.7166301 Redazione centrale: Via Machiavelli, 25 - Roma bbiamo bisogno della Luce che rischiari le tenebre del nostro mondo inte- Direzione, amministrazione e redazione “Tra Noi”: Via Monte del Gallo, 113 - 00165 Roma riore ed esterno. La confusione e l’indifferenza, l’individualismo e la vio- Tel. 06.77200309 - 06.39387355 - Fax 06.39387446 movimentotranoi@virgilio.it lenza, le guerre e le sofferenze degli innocenti ci sovrastano e ci sentiamo www.movimentotranoi.it Tra Noi viene inviato gratuitamente chiunque ne fac- impotenti. cia richiesta. Si sostiene grazie al contributo volonta- rio dei Membri del Movimento “Tra Noi” e alla gene- La Luce di Dio che si fa uomo ci irradia e consente di discernere in noi e nella rosità dei lettori a cui stanno a cuore questa rivista e le sue finalità. società quei semi della Sua Incarnazione che operano il nuovo, parlano di pace e CCP n. 26933002 intestato a: Associazione “Tra Noi” di giustizia, danno senso alla vita nostra e degli altri. via Machiavelli, 25 - 00185 Roma Riprendiamo coraggio perché Lui è l’Emmanuele, il Dio con noi; scaccia la paura Per richiedere l’abbonamento o per qualunque corrispondenza contattare il Tra Noi. e rinnova la nostra vita rendendoci protagonisti di una storia nuova, che è storia Raccomandiamo di comunicare tempestivamente qualun- que cambio di indirizzo onde evitare inutili spese postali. di salvezza per tutti. Sped. abb. post. Art. 2 Comma 20/C L. 662/96 Filiale di Roma Aut. Tribunale di Roma n. 277 del 15 maggio 1952 Don Plutino ci invita infatti ad essere portatori di pace, il tramonto di Natale Finito di stampare: Dicembre 2019 pone l’attenzione sulla Verità del grande Evento, spesso oggetto di consumismo e frenesie, che vanificano l’essenzialità del Mistero. IN QUESTO NUMERO 2 Editoriale Antonio Casile, nostro amico fraterno e collaboratore, scomparso dieci anni fa, Viene la luce del mondo ci aveva invitato in uno scritto sulla famiglia a recuperare il senso umano e 3 Camminiamo insieme Portatori di pace cristiano di questa realtà. Abbiamo pensato di proporlo sia per sentirne tutta 4 Attualità l’attualità, sia per accogliere ancora una volta i suoi insegnamenti. Il tramonto del Natale Le gocce di spiritualità ci presentano lo schema della vita di Gesù, mentre il 6 Famiglia racconto ci conferma la forza del sentimento materno. La testimonianza di Ma- La missione della Famiglia ria Luce e quella della Segre ci incoraggiano ad essere coerenti mentre l’Angolo Cristiana dell’arte ci fa gustare le meraviglie di Dio attraverso l’Immacolata Concezione. 10 Nello spirito di don Orione In diretta dal Movimento ci racconta delle ultime iniziative quale gradino per un Gesù bambino, Gesù amore dona a noi la rinnovato impegno a vivere l’Accoglienza della Luce che fa nuovi noi e tutte le tua benedizione! cose. E’ il nostro più caro augurio. 11 Gocce di spiritualità LA REDAZIONE Dov’è il Re dei Giudei che è nato? Auguri di un Santo Natale 15 Il racconto e di un sereno 2020 La porta aperta 16 Testimonianza Maria luce preferì il pudore al successo 1982 ci gli auguri più belli con le parole che nel 18 Società “Desideriamo porgere ai nostri lettori a Anto- collaboratrice di don Plutino: la signorin Liliana Segre una testimone indirizzò la nostra prima presidente e un grazie del 1994. Vuole essere un ricordo ed scomoda nietta Ranucci, deceduta il 7 gennaio 20 L’angolo dell’arte a Dio per avercela donata”. L’Immacolata concezione cuore sale libera e amorosa dal fondo del nell’arte e cenni della sua AUGURI: che cos’è questa parola che nemico? il volto di un fratello e quello di un per incontrare con desiderio di bene evoluzione iconografica salv ezza di 22 In diretta dal Movimento sa dell’Incarnazione di Dio per la Poiché in questa celebrazione gaudio tutti 22 Anniversario Casa Famiglia riminazioni: questa Nascita ci ha resi in Via Macchiavelli tutti gli uomini non c’è libertà di disc 23 “Ricordate: A fianco a fratelli. uomo, ra per incontrare il cuore dell’altro noi c’è sempre qualcuno Così, ogni augurio che esce dalle labb o di in- ghiera, un invito alla sper anza, un vot porta con sé un’implorazione di pre bisognoso” questo, 23 60 anni di storia llab ile fidu cia nell ’am ore che Ges ù è venuto a portare sulla terra: e per cro d’Amore… segno e frutto di quell’Amore. In copertina: Marianne Stokes, Madonna anche solo un piccolo augurio diventa A. col Bambino (1909 circa), olio su tavola. Wolverhampton (Gran Bretagna), Art Gallery (Bridgeman)
Portatori Camminiamo insieme di pace Quanta gente che ci sembra strana, curiosa che cammina con noi, an- che noi siamo delle persone strane! Avvertiamo il grande mistero che porta Maria in mezzo a noi? Vor- remmo forse vedere prodigi, segni straordinari e non avvertiamo che Dio è semplicissimo, che è amore e tiene nascosti questi misteri ai sa- pienti ed agli intelligenti e li fa co- noscere ai piccoli, ai poveri. Ormai siamo a Betlem: Maria dà alla luce il nostro Redentore, fatto Bam- bino, dalle apparenze come tutti gli altri, in una grotta. In una grotta? Ma come è poi possibile questo? E’ l’amore, l’amore del Padre che si presenta agli uomini. E chi non si prostra in questa grotta, chi non adora questo Bambino non potrà Correggio: “Adorazione dei pastori” Dresda, Gemaldgalerie avere la pace cantata dagli Ange- li: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e C pace agli uomini che Egli ama». amminiamo insieme verso il semplicissimo, come in tutte le ma- — E prostratisi lo adorarono... E sono Natale. Il nostro itinerario in nifestazioni di Dio, che si è messo e ritornati pieni di gioia — pace al questo mese si svolge insie- si mette sempre dalla parte dei po- loro lavoro. Il mondo cerca la pace, me con dei grandi, ma semplici ed veri. Essere poveri, porta delle con- ha bisogno di pace, ma la pace non umili personaggi: Maria e Giuseppe seguenze che non a tutti piacciono, sta nelle testate nucleari — quella che vanno all’appuntamento di Dio perché significa anche essere pic- è morte — tanto meno in tutti quei con gli uomini. Essi non conoscono coli, indifesi: eppure Gesù disse: «Se cortei organizzati e negli slogan; la tutti i particolari di questo grande non vi farete piccoli come bambini, pace sta là in quella nascita e veri mistero del Dio fatto uomo e do- non entrerete nel regno dei cieli». portatori della pace sono coloro che ve e come Egli si faccia conoscere La povertà, tanto aborrita dagli si prostrano, adorano e credono che personalmente, ma sanno che deve uomini, ma sposata da Dio, deve in quella grotta, in quel fango si nascere; sono portatori dell’atteso essere una cosa veramente meravi- trova Gesù-cuore del mondo. Messia, sanno pure che devono im- gliosa: non vi accorgete che Maria Un mondo senza cuore non avrà porgli il nome — Gesù — (Salvatore) è la grande povera eppure porta Dio mai pace. O Gesù Salvatore donaci e certamente sono compresi di que- con sé, che Giuseppe è un semplice un cuore nuovo per amarti e servirti sta loro responsabilità e dell’immi- lavoratore? Dio li ha scelti a colla- nei nostri fratelli. nente manifestazione. borare direttamente con Lui nel mi- A tutti buon Natale! • E’ questo un cammino di poveri, stero della nostra redenzione! d. S. P. 3 12/2019
Il tramonto Attualità del NATALE Già quasi un secolo fa il grande scrittore inglese segnalava la deriva consumistica impressa alla festa più amata di Gilbert Keith Chesterton come arriverà il Natale, specialmente quando lo decla- mano (con una certa amarezza) nel mese di maggio. Ma, per il mondo della pubblicità, il Natale sta arri- vando quando è ancora di là da venire. Non si può mai dire, con soddisfazione completa e piena, che è giunto finalmente il giorno di Natale. La moda futurista dei nostri giorni ci porta a cercare la felicità nel domani piuttosto che nel presente. Quindi, mentre aumenta incessantemente il clamore nell’approssimarsi delle È una caratteristica dei nostri tempi quella di feste natalizie, non altrettanto clamore suscita la festa creare aspettative grandiose sul Natale, tra- in sé. sformandolo in un gigantesco spot pubblicita- Gli uomini d’oggi pensano che quando la festa è ar- rio. La maggior parte dei giornalisti inizia a scrivere i rivata sia già finita. Nel mondo commerciale odierno primi articoli sulla stagione natalizia alla fine dell’e- le preparazioni per il Natale sono infinite mentre la state e si prepara a lanciarli già nel cuore dell’autunno. festa dura il tempo di un lampo. Il che contrasta net- Iniziano a pensare all’agrifoglio e al vischio mentre fio- tamente con le usanze antiche, ai tempi in cui la festa riscono ancora le ultime rose dell’estate e immaginano era sacra per la gente semplice, quando ci si preparava che fiocchi la neve nella foresta quando a cadere sono con austerità all’Avvento e si digiunava alla vigilia. Poi solo le foglie. Singolare caratteristica della modernità, però esplodeva una festa continua e gioiosa che du- collegata in parte a quello spirito profetico delle utopie rava dodici giorni e che culminava in quella bizzarria moderne che ha portato alcuni a chiamarsi futuristi, che Shakespeare definì La dodicesima notte, o quel che nell’ipotesi pittoresca che sia possibile affezionarsi al volete. Come nei Saturnali, che terminavano in una ba- futuro. È connessa a quel romanticismo espresso un raonda dove tutti facevano quello che volevano. Quei tempo con la frase “arriveranno tempi migliori”; segui- dodici giorni dal Natale all’Epifania sono stati resi poe- ta da quelli che dicono “non ci metteremo molto”, che i ticamente con tanta bellezza da William Shakespeare. critici più sardonici denuncerebbero come una promes- Una poesia del tutto assente nelle pubblicazioni gior- sa non mantenuta. Almeno, nel campo di una società nalistiche dei nostri giorni sulla preparazione del Na- perfetta del futuro, si può dire che in molti attendono tale. Sarebbe vano nascondere i miei gusti reazionari, tempi migliori, anche se sarebbe difficile sostenere, in che propendono per quelle antiche usanze. Suggerisco questo momento, che non ci metteremo molto. Sono addirittura che ognuno si goda il Natale quando arri- coloro tuttora convinti che l’utopia si realizzerà, così va, invece di essere bombardato dagli annunci che sta 4 12/2019
arrivando. Penso persino che sia meglio che il monello mento dalla mentalità medievale a quella moderna sta Attualità si ammali per aver mangiato troppo pudding di Natale proprio in quest’immagine. Prima si mettevano i sei invece di diventare un piccolo nichilista e pessimista centesimi nel pudding, oggi i sei centesimi prevalgono a furia di vedere le foto della torta natalizia nelle ri- sul pudding. viste o nei tabelloni pubblicitari mesi prima di poterlo Anche nel Natale antico c’erano i denari, le mercanzie gustare. In ogni caso, solo mangiandolo si potrà dimo- e i mercanti. Ma lo schema morale dell’ordine antico, strare che quel dolce natalizio è buono. Ed è un sim- per quanto pieno di difetti, si basava sul fatto che il bolo che andrebbe tenuto a mente e che troppa gente denaro non prevaleva sui beni, che il mercante non oggi ha dimenticato: bisogna gustare le prelibatezze prevaleva sull’artigiano. Vi erano talvolta guadagni quando vengono consumate. inattesi, come quei sei centesimi trovati incredibil- Viene data troppa importanza alle parole invece che mente dentro un dolce natalizio. Ma l’idea della pro- alle cose: siamo inondati da progetti, schemi e annunci prietà stabile e del suo godimento prevaleva sul gua- illustrati di certi beni e si perdono di vista i beni stessi. dagno frutto del caso e della fortuna. Con l’avvento Il nostro mondo è tediato da troppe chiacchiere: re- dei mercanti spregiudicati la mentalità cambiò fino a portage e previsioni hanno preso il posto del gusto di- un totale ribaltamento di prospettiva. Il mondo iniziò retto delle cose e delle esperienze concrete. Si vivrebbe a essere dominato da quelli che Lord Birkenhead chia- meglio se le persone riscoprissero la vita semplice del mò “i prezzi luccicanti” senza i quali le persone non contadino. Ma l’uomo moderno trova più affascinan- possono intraprendere alcuna attività sana e proficua. te il paesaggio immaginario dei film che non quello E così le persone iniziarono a pensare un po’ troppo ai reale della terra e delle fattorie. In realtà il paesaggio prezzi e poco al pudding. Il che, in riferimento al dolce della fattoria è mille volte più interessante di quello è un errore, in riferimento al Natale una bestemmia. cinematografico. Tuttavia i critici non ammettono che In quanto vi è un senso di perversione, non estranea l’uomo possa tornare a gustare le cose vere, originali, a una certa dissacrazione, quando il commercio tra- al posto delle copie. Nonostante tutto il materialismo sforma completamente una tradizione di origine sacra. e i meccanismi massificanti Milioni di persone rette e di valo- che contraddistinguono la re ci tengono ancora al Natale; e nostra cultura, viviamo in in tutta sincerità lo mantengono un mondo di ombre. Forse sacro e felice. Ma vi sono colo- ciò avviene proprio perché i ro che, approfittando di istinti profeti e i progressisti pro- naturali come la giocosità e la iettano la loro ombra sugli ricerca del piacere, lo hanno tra- eventi a venire. Si considera sformato in qualcosa di molto che solo la danza di ombre più vile della giocosità o della ri- sia entusiasmante; e così cerca del piacere. Hanno tradito perdiamo il significato delle il Natale. Per loro l’essenza del cose concrete. Il dolce nata- Natale, così come l’essenza del lizio può essere considerato pudding natalizio, è diventata un’allegoria e un simbolo an- qualcosa di stantio da seppellire che in un altro modo. Il bam- con i loro tesori; e hanno sola- bino si aspetta di trovare sei mente moltiplicato i sei cente- centesimi nella torta; il che simi in trenta denari. • va bene, a patto che la torta (da “Illustrated London News”, sia considerata più importan- 23 dicembre 1933 Traduzione di te dei sei centesimi. Il cambia- Andrea Colombo) 5 12/2019
La missione della Famiglia Cristiana di Antonio CASILE S icuramente la famiglia di og- tempo, sì, anche oggi, sia pure se- produzione economica e di parteci- gi è molto mutata rispetto a condo modelli mutati. Non è un in- pazione politica. ieri: sono entrati in crisi vec- terrogarci sterile e ozioso il nostro, In quest’ambito, ancora oggi, le due chi modelli e se ne sono imposti di ma pieno di cura per la famiglia, a funzioni fondamentali della fami- nuovi. Si parla spesso oggi di “nuo- cominciare dalle nostre, per poter- glia sono quella della umanizzazio- ve famiglie” per indicare le nuove le aiutare e sostenere a essere ciò ne e della socializzazione. forme che si sono andate imponen- che devono essere, secondo quel La famiglia esercita la sua forza do accanto alla famiglia fondata disegno di verità che Dio, secondo umanizzatrice e socializzatrice, sul matrimonio e costituita da due la visione religiosa e cristiana, ha mediante la formazione del sogget- genitori con figli. Abbiamo oggi impresso nella sua natura di istitu- to umano, favorendo l’integrazione “famiglie di fatto”, famiglie “con zione ad un tempo naturale e cul- nell’io delle sue molteplici dimen- un solo genitore”, famiglie “ricosti- turale. sioni relazionali (maschio/femmi- tuite” con prole acquisita e mista, na, figlio/genitori, fratello/sorella, famiglie “unipersonali”. Forme tut- Realtà naturale e culturale piccolo/adulto/vecchio, familiare/ te riconosciute e codificate dal di- della famiglia parente/amico, uomo/cittadino), in ritto, segno di un accoglimento da La famiglia è un’istituzione la cui essa esercitate nell’orizzonte della parte della società nel segno della presenza è documentata pres- più ampia società civile. normalità. so tutte le culture: essa svolge un Di fronte a questa nuova, per mol- compito di accrescimento della La missione della famiglia ti versi, sconcertante normalità, di specie, mediante la procreazione; “Comunione” significa condivide- fronte a questo pluralismo di for- di umanizzazione culturale, me- re un “munus”, un compito. Infatti me familiari, vogliamo interrogar- diante la “coltivazione” e lo svilup- questo “essere” la famiglia una “co- ci sul senso della famiglia oggi, su po delle doti di anima e di corpo munità di persone”, proprio perché quale valore abbia rispetto alle sue dei propri piccoli; di integrazione naturale, si impone ad essa come funzioni tradizionali, documenta- sociale, mediante la formazione di un compito: anzitutto quello di bili presso ogni cultura e in ogni nuovi membri per la comunità; di realizzare se stessa, di diventare ciò 6 12/2019
che è, e, poi, di svolgere la missione sone” (Familiaris consortio, n. 18). reciproco mediante la comuni- che Dio le ha affidato. “Comunità” significa un’unione cazione delle reciproche diver- Nel disegno di Dio - è il Concilio a stabile di due “persone”, cioè di due sità e la maturazione e la posa ricordarlo - la famiglia è costitui- individui costitutivamente “rivolti” in atto di atteggiamenti quali ta quale “intima comunità di vita e l’uno verso l’altro. Dalla reciprocità “una pronta disponibilità di tut- di amore” (Gaudium et spes, n. 48). di questa relazione d’amore nasce ti e di ciascuno alla comprensio- Ad essa, conseguentemente, - ar- la famiglia, dalla comunicazione ne, alla tolleranza, al perdono, gomenta il Papa Giovanni Paolo II reciproca dei beni materiali e spi- alla riconciliazione” (Familiaris nella sua esortazione apostolica rituali si alimenta la famiglia, sulla consortio, n. 21), il rispetto re- Familiaris consortio - è affidata “la comunione intima e profonda di ciproco, l’attenzione costante ai missione di custodire, rivelare e co- due vite e, poi, di altre, si fonda la bisogni degli altri mediante un municare l’amore quale riflesso vivo famiglia. vigile discernimento, il dialogo e reale partecipazione dell’amore sincero e leale, il servizio reci- di Dio per l’umanità e dell’amore Formare una comunità di persone proco di tutti i giorni, la con- di Cristo Signore per la Chiesa sua La famiglia realizza pienamen- divisione dei beni, delle gioie e sposa ” (n. 17). te le intenzioni primordiali di Dio delle sofferenze. Questa missione si articola, nelle sull’uomo: “Non è bene che l’uomo - Favorendo forme effettive di indicazioni del Papa, in “quattro sia solo!” (Gen 2, 18). In essa, in- partecipazione alla vita familia- compiti generali della famiglia: fatti, “si costituisce un complesso re, mediante la creazione di una 1) la formazione di una comunità di relazioni interpersonali - nuzia- struttura familiare democratica, di persone; lità, paternità-maternità, filiazione, egualitaria e corresponsabile. fraternità, mediante le quali ogni Così facendo, la famiglia svolge la 2) il servizio alla vita; persona umana è introdotta nel- sua funzione di “scuola di umanità”, 3) la partecipazione allo sviluppo la famiglia umana e nella famiglia che la apre al compito di contribui della società; di Dio, che è la Chiesa” (Familiaris re alla costruzione di una società 4) la partecipazione alla vita e alla consortio, n. 15). più umana, composta di uomini missione della Chiesa (Familia- Compito primo della famiglia, dun- buoni e giusti, solidali e cooperativi ris consortio, n. 17). que, è portare a compimento questa nella corresponsabilità per il bene vocazione dell’uomo alla relazione comune. La vocazione della famiglia con altri uomini, costituendosi e È su questo impianto naturale e formandosi come una “comunità di culturale della famiglia che si inse- vita e di amore”. risce il disegno di Dio, per esaltarne Ciò è possibile attivando alcuni le funzioni e assegnarle un com- fondamentali dinamismi di comu- pito vitale per ogni uomo e per le nione: umane società. Il Concilio Vatica- - Facendo sì che l’amore diventi no II afferma che “la salvezza della prassi quotidiana nella forma- persona e della società umana e cri- zione delle persone. La famiglia stiana è strettamente connessa con è formatrice di persone median- una felice situazione della comuni- te l’amore con cui accoglie, ri- tà coniugale e familiare” (Gaudium spetta e promuove ciascuno dei et spes, n. 47). suoi membri affinché realizzi Nel disegno di Dio la famiglia è pienamente la sua vocazione chiamata a “vivere, crescere e per- (cfr. Familiaris consortio, n. 22). fezionarsi come comunità di per- - Promuovendo l’arricchimento 7 12/2019
Partecipare allo sviluppo della società Quella della famiglia, servizio alla vita, è un’apertura a tutto campo: mediante l’amore essa apre e pre- para la vita alla convivenza civile. La famiglia, infatti, “prima cellula della società’’’ (Apostolicam actuo- sitatem, n. 11) diventa, in questo suo dinamismo, “prima e insostitui bile scuola di socialità” (Familiaris consortio, n. 43), diventa “esempio e stimolo per i più ampi rapporti comunitari all’insegna del rispetto, della giustizia, del dialogo, dell’a- more” (ivi) e, così, “Il luogo nativo e lo strumento più efficace di umaniz- zazione e di personalizzazione della Servire la vita lizzazione piena della loro dimen- società’’’ (ivi). Scuola di socialità, di La famiglia, fondata sul matri- sione sessuale, nella maturazione legalità e di quella “solidarietà eco- monio, e quindi sulla coniugalità, della capacità di amare e di donarsi nomica, politica e sociale” (Costitu- è naturalmente aperta alla vita, all’altro nella fedeltà, nell’inseri- zione italiana, art. 2) che costitui- mediante il dono della fecondità. mento responsabile nella comunità sce un’inderogabile dovere per ogni Superando un “mentalità contro la civile e politica, nello sviluppo di cittadino. Nella famiglia si formano vita” e la natalità, oggi molto diffu- competenze umane e professionali quelle “virtù sociali”, quali la vera sa, e vincendo tutte le paure possi- tali da renderli capaci di contribui- giustizia, il vero amore, l’altruismo bili di fronte all’avvento di una vita re al bene comune con il loro lavoro generoso, la scelta dell’essere an- nuova, la famiglia ha il compito e il loro impegno sociale, politico e ziché dell’avere, l’opzione per i più fondamentale di “realizzare lungo culturale. poveri, la consapevolezza critica la storia la benedizione originaria Servire la vita significa anche so- verso le scelte politiche economiche del Creatore, trasmettendo nella stenere la vita che sboccia in altre e sociali, il senso della responsabili- generazione l’immagine divina da famiglie, mediante una coopera- tà e della cura del bene comune. uomo a uomo” (Familiaris consor- zione inter-familiare; significa rac- La famiglia stessa, singola o in as- tio, 28). cogliere e accogliere vite abbando- sociazione con altre famiglie, ha Non si tratta soltanto di dare la nate, tramite l’adozione, aprendo il compito di diventare soggetto vita, mettendo al mondo dei figli, loro l’orizzonte di quella esperienza politico, dedicandosi alle opere di ma è necessario che la famiglia gratificante e vivificante che è l’a- servizio sociale a favore dei più de- si ponga a servizio della vita e sia more; significa ancora aprire la fa- boli e a sostegno delle famiglie più sostenuta dalla società e dalle isti- miglia alla solidarietà verso i poveri bisognose, controllando e stimo- tuzioni in questo suo insostituibile e gli emarginati di ogni sorta, aiu- lando le istituzioni e lo stato per- servizio. Servire la vita significa al- tandoli a riscoprire la dignità della ché attuino politiche sociali eque e levare (e poter allevare) i figli, edu- vita, a riaccendere la speranza in un solidali, perché impostino strategie carli, aprirli ai valori veri della vita, avvenire migliore, perché sostenuta di rilancio e di sostegno della fun- sostenerli nello sviluppo armonico dalla paternità di Dio, testimoniata zione della famiglia, per il bene di della loro personalità, nella rea- dall’amore. tutta la società. 8 12/2019
Partecipare alla vita che, come abbiamo detto all’inizio, vono molte famiglie e l’incertezza e alla missione della Chiesa presentano alti tassi di ambiguità rispetto al futuro dei figli. La famiglia è chiamata a coopera- nei confronti delle famiglie. Il Papa individua la causa di questi re perché le società degli uomini si Come lucidamente rileva il Papa fenomeni negativi e delle difficol- aprano nella giustizia e nell’amo- nella più volte citata esortazio- tà delle famiglie nella “corruzione re all’avvento del Regno di Dio. In ne apostolica Familiaris consortio dell’idea e dell’esperienza della li- questo, la famiglia, da sempre con- (n. 6), la situazione della famiglia bertà, concepita con come la capa- siderata, “piccola chiesa”, “chiesa presenta aspetti positivi quali la cità di realizzare la verità del pro- domestica” partecipa in maniera coscienza più viva della libertà per- getto di Dio sul matrimonio e la fa- diffusa alla vita e alla missione del- sonale, la maggiore attenzione alla miglia, ma come autonoma forza di la Chiesa. qualità delle relazioni interperso- affermazione, non di rado contro gli Se è vero, come afferma il Papa nali nel matrimonio, alla promo- altri, per il proprio egoistico benes- nella Familiaris consortio, che “la zione della dignità della donna, alla sere’” (Familiaris consortio, n. 2). A Chiesa Madre che genera, educa, procreazione responsabile, all’edu- conferma di questa diagnosi, molti edifica la famiglia cristiana” (n. cazione dei figli, la mutua solida- studiosi individuano come tratto 49), è anche vero, viceversa, che la rietà con altre famiglie, la più viva più evidente della crisi in cui versa famiglia genera, educa e edifica la coscienza ecclesiale, l’impegno per la famiglia, che la porta a costituir Chiesa. Essa è infatti la culla della la costruzione di una società più si spesso secondo modelli diversi fede, essa è la prima evangelizza- giusta. Essa, però, rovescio della da quella fondata sul matrimonio, trice, essa realizza quel mistero di medaglia, presenta anche preoccu- la separazione tra famiglia e matri- comunione d’amore che è l’anima panti aspetti negativi, segno di una monio; più che la famiglia diretta- sacramentale della Chiesa. degradazione di alcuni fondamen- mente, dicono, è andato in crisi il Se, infatti, la Chiesa, è il “sacra- tali valori: un’errata concezione suo fondamento matrimoniale. mento o segno e strumento dell’in- della reciproca autonomia dei co- Se la causa è questa, la cura non tima unione con Dio e dell’unità di niugi, le ambiguità relative al rap- può essere che il suo contrario: la tutto il genere umano” (Lumen gen- porto genitori/figli, le difficoltà nel- riscoperta e la ricostituzione del tium, n. 1), allora, la famiglia, come la trasmissione dei valori, il numero patto matrimoniale. In linguaggio “piccola Chiesa” o “chiesa domesti- crescente delle separazioni e dei cristiano significa riscoprire e valo- ca”, cioè assemblea di Dio adunata divorzi, la piaga dell’aborto, il ricor- rizzare la dimensione sacramentale nella casa, è il segno e lo strumento so alla sterilizzazione, l’instaurarsi del matrimonio. • dell’agire della Chiesa nella socie- di una mentalità contraccettiva. A tà, nello svolgimento delle fonda- questi tratti possiamo aggiungere Ha tentato di farlo papa Francesco con mentali funzioni ecclesiali che sono la precarietà economica in cui vi- la sua Esortazione: “Amoris Laetitia”. l’annuncio del vangelo, la catechesi e la trasmissione della fede, la li- turgia o rendimento di grazie a Dio per il suo amore, il servizio dei fra- telli, specialmente i più poveri, per la costruzione di una società, fon- data sull’amore e sulla giustizia e avvolta dalla pace del Regno di Dio. Cosa fare per la famiglia oggi? Questi i compiti delle nostre fami- glie! Compiti alti e ardui, soprat- tutto nelle presenti circostanze, 9 12/2019
Gesù bambino, Gesù amore Nello spirito di don Orione dona a noi la tua benedizione! V engo a farvi i più affettuosi auguri e i voti più santi nella letizia delle prossime feste natalizie. Sono voti e auguri che esprimo ogni dì con l’anima, con quest’ anima, che tanta parte vive della vostra vita, delle vostre gioie e dei vostri dolori, e che ogni dì prega sull’ altare del Signore, ma più fervidamente supplicherà per voi nella beatissima notte del Natale. Oh ! quanto avrei voluto poter scrivere a ognuno distintamente in questa fausta ricorrenza; Grande statua bronzea dell’apostolo ma voi stessi comprenderete della carità, collocata, nel 1989, che mi sarebbe stato impossibile. in Largo don Orione al quartiere Appio di Roma, Onde, tutti spiritualmente abbracciandovi, opera dello scultore Giaroli mi è pur soavissima grazia lo scrivervi insieme, col dolce affetto di fratello e di padre in Cristo, che Iddio solo sa. E dirò che mi par fin più bello avervi qui tutti e innanzi nel cuore, e tutti sull’altare, insieme riuniti in questo dolce Natale attorno a Gesù Bambino, e parlare a tutti la stessa parola di carità, che tanto soavemente ci unisce; di quella carità, che ha sì gran braccia da non vedere né monti né mari, non confini o barriere di nazionalità, ma tutti ci «conglùtina» - come la Scrittura si esprime che avvenne dei cuori di Gionata e di Davide - e di tutti noi fa un «cor unum et anima una», per la vita per la morte et ultra, perché nella carità si vive di Dio e l’uomo si eterna! 10
Dov’è il Re dei Giudei Spiritualità che è nato? di don Marco Pozza H anno sentito il cuore vibrare e si sono sco- Betlemme, terra di confine: «Infine preferimmo viag- modati di tutto punto, facendo rizzare i giare di notte, dormendo di quando in quando, con Gocce di loro cammelli nelle stalle d’oltregiordano, le voci che ci cantavano nelle orecchie dicendo che al grido rauco dei cammellieri: «Dov’è il Re dei Giu- questo era tutto follia» (T. Eliot). Tra schizzi di fango dei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e e blaterare di cammelli sfiniti, barattarono la sicurez- siamo venuti per adorarlo» (Mt 2,2). Nelle loro terre ci za di abitudini consunte con l’ingenuità di un viaggio si fidava dell’astrologia e ci s’inchinava di fronte alle fanciullesco. Col fiatone dei cammellieri che bestem- divinità: il discepolato di Zoroastro era ambito tanto miavano vecchi ricordi di donne e di liquori, a sfidare quanto i calcoli dei Caldei erano una garanzia. Eppure l’ostilità paesana e la derisione del mondo: per loro alla vista di quella stella un battito d’insopprimibile viaggiare era sentirsi vivi. gioia invase il loro cuore. Vivi, seppur inquieti. A occhi spalancati: «La stella, Aggrappati a quel fragile segno, accantonarono la che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva» (Mt scienza e la sapienza e s’incamminarono alla volta di 2,9). Loro, uomini d’astri e di misure, la studiarono con 11 12/2019
è castigato per qualche stramberia Spiritualità alla pubblica mercé. Infastidisce forse quella vista aguzza, lo scorgere l’invi- sibile amando il visibile, l’abbracciare l’eterno manovrando l’effimero. Quel braccare Dio cercando l’uomo. Buona- Gocce di notte, Erode: «Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio» (S. Weil). A far col cuore il proprio mestiere si rischia d’incrociare Dio. “Adorazione dei Magi”. Tutto giace nel frammezzo. La salvezza è appesa alla Scena del presepe con la stella cometa vista. su una vetrata della Cattedrale di Strasburgo L’occhio non guarda, vede. L’occhio osserva e inter- amore ed essa li ripagò tracciando loro la strada dell’a- preta. L’occhio legge quella chanson de geste peri- more bambino, quello «che move il sole e l’altre stelle» gliosa e cruenta che è la salvezza. L’occhio mette in (D. Alighieri). Ricchi, trafficarono la ricchezza senza ir- azione la mente che elabora, la bocca che comunica, ridere la dottrina: alla sagacia di Erode, risposero con il dito che esegue: «Ecco (guarda) l’Agnello di Dio» (Gv l’ingenuità dei fanciulli e dei sapienti: «Non volevano 1,36). Si voltano di scatto. C’è fiducia cieca in quel- soltanto sapere tante cose. Volevano sapere l’essenzia- la voce divenuta sguardo e poi dito: orecchie, vista le» (J. Ratzinger). L’eternità in una stella, Dio nell’uo- e tatto. E poi tanti sono stati gli allenamenti all’at- mo, il mondo in un granello di sabbia. Tutto è già qui: tesa, all’esserci: quando il treno transita, quando lo da scoprire per dargli voce. La verità è un accadimento. sposo giunge, quando Cristo passa. Fu l’unico merito Alla fine riuscì loro d’intercettare la traiettoria di Dio del quale un giorno potranno vantarsi quegli uomini: facendo bene il loro mestiere. Nella più fedele del- l’aver calcolato Dio nei loro percorsi. Mica una qui- le monizioni iniziali: «Siate fecondi e moltiplicatevi, squilia per gente avvezza alla pesca e che, dando del riempite la terra e soggiogatela» (Gen 1,28). Un invito tu alle burrasche, s’arrogava forse il potere di serbare a lasciare il mondo migliore di come lo si è trovato. in pugno il loro stesso destino. Scansarono la baldoria di Erode e dei suoi inservienti: Pescatori che in un battibaleno si denudarono nei loro non c’è tempo da perdere con gli uomini di cartape- intenti: cercare il meglio per loro stessi e portarse- sta. Un altro li attendeva: «Entrati nella casa, videro il lo a casa. Quel di più - che sovente è un di meno in Bambino con Maria sua madre» (Mt 2,11). Dalla grot- grandezza - capace di rimettere in sesto una vita di ta, poi, intravidero una strada diversa per rincasare: stenti e di defezioni. Scattanti: «Sentendolo parlare più sicura, meno sospettosa, più feconda. La imbocca- così, seguirono Gesù» (Gv 1,37). Danno ascolto al pre- rono: «Per un’altra strada fecero ritorno al loro paese» cursore, danno piedi al cursore: l’ossimoro che solo il (Mt 2,12). Pagarono quel viaggio di tasca propria, con cielo poteva rendere logico. Uomini che si mostrarono sudore e spese: a un compenso d’uomini preferirono la per quello che erano: gente capace d’abbandonare la salvezza eterna, d’essere ricordati dal Dio trovato. Per certezza del Battista per l’incertezza di quello scono- questo divennero speciali fra i terrestri di quaggiù: per sciuto. Strapazzati e storditi dalle semplici parole di il semplice fatto che non importò loro d’esserlo. chi ne annunciò il passaggio. Come ieri, come oggi, Nel presepio arrivano per ultimi: all’ultimo, alla fine come domani: «Se volete degli scultori, concedeteci della fila, sul finire del tempo di Natale. Come di chi la fede e delle cattedrali da costruire. Allora vedrete 12 12/2019
quanti scultori dormivano in mezzo ai popoli» (A. de Uno l’hanno instradato per Macheronte, l’Altro in di- Spiritualità Saint- Exupéry). rezione del Golgota. Ciò che non si riuscì ad arrestare L’occasione, senza un’inclinazione, è nulla. Tempo per- fu quel dito che era anche una voce, un dito parlante: duto. «Ecco l’Agnello di Dio». Il testamento del precursore è D’ora in poi buonanotte al Battista. La squadra di pu- un mantello raccolto: «Seguirono Gesù». Quel man- lizie ingaggiata da Erode a Macheronte sta già predi- tello odora di profezia, non rimarrà a terra: quando il Gocce di sponendo una cella nella gattabuia: ci sono persone dito indica la luna, solo lo stolto si ferma a guardare che pagano con la vita il fatto di dire ad alta voce ciò il dito. che pensano. Erano anni che Erode sognava d’arre- Furono uomini di peccati i discepoli: una delle poche starlo: quell’accusa di lussuria che gli aveva sbattuto certezze. Di peccati e di tanta vista, però: a star coi vedenti s’affìna il guardare. Certi occhi, poi, sono va- addosso non l’aveva ancora digerita. Temette solo la sti come la Via Lattea. Restituiscono l’uomo all’eterno rivolta del popolo quella coda di paglia: tanto fumo e solamente con la maniera che hanno di guardare. poco arrosto. D’ora in poi ogni scusa sarà buona. Per il nazareno fu la fine della vita occulta: «Prese un Gli basterà un balletto sinuoso e carnale per conce- mantello, allacciò i suoi sandali, e disse a sua madre dere ciò che mai prima d’allora ebbe il coraggio di una parola d’addio che non sarà mai conosciuta» (F. promettere ad alcuno: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te Mauriac). Da Nazaret verso la regione del Giordano, la darò, fosse anche la metà del mio regno» (Me 6,23). nelle vicinanze di Betania. Quaranta giorni a spartirsi Promesso alla figlia danzante di Erodiade. Consigliata, belve e arsura, sassi e grandinate, bordate e silenzi la danzatrice chiese l’ovvio: «La testa di Giovanni il con l’avverso a lui: il Satana del deserto e delle tenta- Battista» (Me 6,24). Anche Pilato avrà un giorno l’in- zioni. Trent’anni di silenzio per organizzarsi un’uscita fausta idea di consigliarsi con la folla, arrendendosi al loro volere: non per questo fu meno reo d’ignavia e Domenico Ghirlandaio: “Vocazione dei primi Apostoli” d’anguillismo. Erode e Pilato. Altri dopo. Roma, Cappella Sistina in Vaticano 13 12/2019
Tiziano: “Salomè con la testa del Battista”. Spiritualità Roma, Galleria Doria Pamphilij Duccio: “Gesù davanti a Pilato”. Maestà del Duomo di Siena Gocce di pubblica da signore: spartire con l’uomo il gusto acerbo della tentazione. Il frutto dolcissimo del- la consolazione: «Allora il diavolo lo lasciò» (Mt 4,11). Fu tentazione avvenuta nel deserto, questo fu certo: la teologia s’arrabatta, però, per capire al meglio se ad essere tentato fu il predicatore o lo sbruffone. Più probabile il secondo: «Vattene, Satana!» così veloce, però, da rimanere foresto: «L’occhio aperto (Mt 4,10). Vinse e lo vinse: a nome di tutti. Vinse e già e l’orecchio vigile trasformeranno le più piccole scosse allora l’uomo di Nazaret convinse. in grandi esperienze» (V. Kandinskij). Lo smaschera il Poi accelerò per continuare a convincere. cugino: «Ecco l’agnello di Dio». I due che erano col Cammina veloce colui che sa dove sta andando. Non Battista ne fiutano la classe: «Sentendolo parlare così, seguirono Gesù» (Gv 1,36). Mostreranno una memoria “Gesù e i discepoli in cammino verso Emmaus” di ferro su tutto: data e luogo, compagnia e aspet- Mosaico in Sant’Apollinare nuovo a Ravenna tative, sguardi e incroci. Ora esatta: «Erano circa le quattro del pomeriggio» (Gv 1,39). Con un’unica inco- gnita, non per forza la più misera: mica sanno - mai sapranno, mai nessuno potrà sapere - dove li avrebbe portati quel viandante di passaggio una volta aggan- ciati i passi. Imbragati nell’agguato della sorpresa. Lui è un tipo tosto: è l’amore, ma è anche l’aman- te. Certi giorni indossa pure le vesti dell’amato: roba da far tremare i polsi al più incallito dei rubacuori. Quei due adesso gli stanno alle calcagna. A Emmaus un giorno s’invertiranno le parti: lui alle calcagna di umani. Là sarà l’inizio dopo la fine, qui siamo all’inizio che iniziò il tutto. Lui cammina: quei passi che avverte dietro, però, sono storie che parlano, volti che si con- fidano silenti, accenni per chi attendeva quell’attimo da oltre trent’anni. • 14 12/2019
La porta aperta il RACCONTO U na ragazza che viveva in una tranquilla cittadina, si stancò delle costrizioni che vivere con i genitori comporta, come spesso succede ai giovani di bacheca degli annunci senza un motivo preciso. Allora vide la foto e pensò: «Ma quella è mia madre!». Non aspettò la fine della Messa. Si alzò e andò a guardare la foto da Appena bussò, la porta si aprì. Pensò che forse erano entrati dei ladri in casa. Preoccupata per sua madre, la giovane donna corse in camera da letto e la trovò ancora oggi. vicino. Era proprio sua madre e vide addormentata. Allora la svegliò e Quella figlia rifiutava anche le re- anche quello che aveva scritto: «Ti disse: «Sono io! Sono io! Sono tor- gole religiose della sua famiglia e voglio ancora bene. Torna a casa!». nata!». un giorno disse: «Non voglio il vo- Mentre era lì in piedi, davanti alla La madre non riusciva a credere ai stro Dio. Non ce la faccio più. Me ne bacheca, cominciò a piangere. Era propri occhi. Le asciugò le lacrime vado!». Così lasciò quella casa deci- troppo bello per essere vero... sa a diventare una donna di mon- Era già tardi e si era fatto scuro, ma e l’abbracciò. La figlia disse: «Ero do. Ma dopo poco tempo si ritrovò quel messaggio l’aveva commossa così preoccupata! La porta era aper- abbattuta e scoraggiata perché non così tanto che si mise a cammina- ta e ho pensato che fossero entra- riusciva a trovare un lavoro. Allora re per andare a casa. Quando arrivò ti dei ladri!». Ma la madre le disse cominciò a vagare per le strade del- era mattina presto. Aveva paura e si dolcemente: «No, cara. Da quando la città vivendo di espedienti c lavo- avvicinò timidamente alla casa non sei andata via non ho mai chiuso retti malpagati. Dopo qualche anno, sapendo bene che cosa fare. quella porta!». • suo padre morì, sua madre rimase da sola, ma quella figlia era sempre più trincerata nel suo stile di vita. Non ci fu nessun contatto tra ma- dre e figlia durante quegli anni. La madre, avendo saputo dove poteva trovarsi sua figlia, andò a cercarla nei bassifondi della città. Entrò in tutti i centri di soccorso che trovava chiedendo semplicemente: «Posso appendere questa foto?». Si trattava di una sua foto in cui quella donna dai capelli grigi sorrideva. Sotto la foto c’era un messaggio scritto a mano che diceva: «Ti voglio ancora bene... torna a casa!». Passò qualche altro mese e non successe niente. Poi un giorno la fi- glia entrò in un centro di soccorso per chiedere qualcosa da mangiare. Mentre stava lì seduta e ascolta- va distrattamente la Messa, il suo sguardo cominciò a vagare sulla 15 12/2019
Maria luce Testimonianza preferì il pudore al successo Avrebbe interpretato Giulietta in un musical all’Arena di Verona così da avere la carriera assicurata… ma rifiutò per non indossare una camicia da notte trasparente di Rino Cammilleri M aria Luce Gamboni è la bella cantante NON SCENDERE A COMPROMESSI È POSSIBILE diciottenne che aveva avuto la fortuna Maria Luce fa volontariato all’ospedale pesarese e di essere scelta per la parte di Giulietta frequenta da sempre la parrocchia. Ha detto chiaro nel musical «Romeo e Giulietta. Ama e cambia il e tondo che «accettare quel costume di scena vo- mondo», prodotto da David Zard (forse il massimo leva dire negare i princìpi in cui credo, fortemente produttore musicale italiano). L’esordio all’Arena di radicati nella mia coscienza di cattolica e di donna. Verona e poi in giro per i maggiori teatri. In generale poi non condivido la consuetudine or- Altro che X Factor. Una carriera assicurata, una vi- mai diffusa ovunque e comunque della donna assi- sibilità a tutto campo, soldi, forse Sanremo e chissà milata ad un corpo nudo». In effetti, a ben pensar- cos’altro. Ma, a pochi giorni dal debutto, la ragazza ci, se uno deve cantare, perché deve farlo chiappe ha salutato tutti e se ne è tornata a casa, a Pesaro, al vento? Per esigenze di spettacolo? Ma non era dove frequenta l’ultimo anno di liceo e il conserva- un musical? O per esigenze del regista? Del pub- torio. Come mai il gran rifiuto all’ultimo momento? blico non crediamo, dal momento che il pubblico Intervistata da Solidea Vitali Rosati per il «Resto del può trovare di più e di meglio su internet. E poi, Carlino» del 23 ottobre, ha spiegato che cantare è quelli delle ultime file, devono armarsi di binocolo una cosa, fare lo strip un’altra. Infatti, nella scena infrarosso a scansione elettronica? d’amore con Romeo avrebbe dovuto indossare solo Ed ecco la grande lezione che la diciottenne Ma- una camicia da notte trasparente. Così trasparente ria Luce dà alle sue coetanee: «Ritengo importante che si sarebbe dovuto vedere bene che sotto non aver verificato che non scendere a compromessi è portava niente. La protagonista mancata ha chie- possibile e dà una grande soddisfazione. Non biso- sto alla regia di potere almeno mettersi le mutande gna avere paura di far prevalere le proprie idee, di e il reggiseno. Ma la risposta è stata perentoria: o ragionare sempre con la propria testa e mai farsi nuda o chiamiamo qualcun altro. E lei ha detto: trascinare. Insomma di saper rinunciare a delle op- chiamate qualcun altro, «perché al denaro e al mio portunità, se si capisce che una esperienza non è sogno ho preferito il mio pudore». adatta, giusta per se stessi». In effetti, una diffusa 16 12/2019
Alcuni stralci della Lettera di Maria Luce indisponibilità alle «esigenze di copione» costrin- ai compagni di scuola gerebbe i registi e gli sceneggiatori a fare a meno Cari compagni, di inutili, ai fini della narrazione (ripetiamo: inuti- domani mattina prenderò il treno per tornare li), scene hard o di nudo gratuito. definitivamente a Pesaro, ma prima di chiudere gli occhi voglio scrivervi questa lettera per poi riuscire a leggerla LA SVENTURATA RISPOSE… quando sarò di nuovo a scuola. (…) Il vecchio Manzoni, per descrivere la scena in cui la A soli 10 giorni dal debutto ritornò fuori lo stesso problema. Monaca di Monza finisce per restare incinta di Egi- A questo punto io ero consapevole che la mia esperienza dio, usa solo questa frase: «La sventurata rispose». sarebbe finita, perché non c’era modo di trovare un punto Lasciando il resto all’immaginazione del lettore. E d’incontro. Come avevo previsto il produttore mi si è sai che immaginazione ci vuole… Un regista odier- avvicinato e mi ha chiesto se allora me la sentivo di mettere no, invece, ci mostrerebbe, con ricchezza di primi il mio corpo seminudo a servizio di quella scena. In quel momento mi sono sentita considerata un oggetto piani, i due a letto, nudi e av- in mano a degli uomini che volevano fare di me vinghiati e ansimanti. Come se e del mio corpo il loro successo ma io non potevo allo spettatore non bastassero il permetterglielo, non volevo permetterglielo. «sì» iniziale della «sventurata» e Allora ho subito detto che se non mi fossero il frutto del peccato nella scena venuti incontro me ne sarei andata visto che nel successiva. Ma gli operatori dello contratto lavorativo non era presente nessuna spettacolo sanno benissimo che richiesta di questo genere. Così il produttore per una che fa la difficile ne tro- una volta riferito ciò al regista mi chiamò in vano legioni a cui non par vero. produzione e mi disse esattamente queste parole: Il narcisismo e la vanità (nei se- “Il regista mi ha detto che se decidi di non fare coli cristiani, condannatissimi quella scena nel modo in cui ti è stato richiesto, in tutte le omelie) trovano oggi non farai lo spettacolo.” Ecco a soli dieci giorni dal masse sterminate di adepti, il debutto la parte sporca di quel mondo era venuta cui luogo-simbolo è la discoteca. Francesco Hayez: fuori e io convinta delle mie idee gli ho detto “Giulietta e Romeo” che non l’avrei fatta, che me ne sarei andata a casa Nella quale ognuno balla da solo, balla con se stesso, “si esprime” in moti del corpo coerente con me stessa; e con i miei principi, ma soprattutto che la musica (si fa per dire) si limita a suggerire. pulita e senza essere scesa a compromessi. (…) Ritornando a Maria Luce, è certo che la sua rinun- La mia ultima frase in quella stanza è stata: “Me ne vado, cia è di non poco momento. Ma fa pensare an- ho perso contro di voi perché non ho ottenuto ciò che chiedevo, ma ho vinto con me stessa perché al denaro e al che a quanto sia grottesco, ormai, il mondo del mio sogno ho preferito il mio pudore”. Ecco compagni io cosiddetto spettacolo: ti assumono per cantare e non mi sento di dovervi dare insegnamenti ma quello che ti ritrovi senza mutande davanti alla platea. Se ti posso dirvi, perché l’ho vissuto in prima persona, è di non azzardi a dire «scusate, ma che c’entra?» ecco che scendere mai a compromessi nella vita, di far prevalere ti accompagnano alla porta magari scocciati con sempre le proprie idee, di ragionare sempre con la propria te per aver fatto loro perdere del tempo. E te ne vai testa e mai farsi trascinare, di saper rinunciare, se si capisce spintonato dalla valanga di quelli che tutte queste che una cosa non è buona per se stessi, anche quando ciò storie non le fanno pur di apparire e far soldi. porta a perdere delle opportunità. Ma soprattutto vorrei Quella di Maria Luce Gamboni è una testimonianza rivolgermi alle mie coetanee e a tutte le donne, non fatevi molto bella ma anche triste, perché isolata. Pen- manipolare da uomini che di voi e del vostro corpo fanno il sate: ha nominato il pudore. L’avete mai sentito loro successo. (…) menzionare in qualche omelia? Maria Luce Gamboni 17 12/2019
Società LILIANA SEGRE una testimone scomoda di Mirella Castagna P er la prima volta ho avuto modo di ascoltare Liliana Segre in occasione della nomina a senatrice a vita e sono stata subito colpita dalla sua uma- bire la discriminazione razziale, la deportazione, i campi di concentra- mento, l’assassinio dei propri cari, in una parola, l’orrore cui può arri- vare l’essere umano, si permettono delle coscienze delle giovani ge- nerazioni, perché non si spenga il ricordo della tragedia e per offrire loro gli strumenti morali a tal fine. Ed è per me chiaro che la pacatez- nità, dalla sua acuta sensibilità e di seminare odio contro il diverso, za, la dolcezza ferma sono un pun- dalla dolcezza generata, a mio av- i deboli e di istigare al razzismo, to di arrivo di un lungo, doloroso viso, da una indomita forza interio- con becero e sguaiato linguaggio, percorso per riuscire ad elaborare re. incuranti delle nefaste conseguen- (ma si può elaborare la shoah?) Ho apprezzato ogni parola proffe- ze, peggio, volendole produrre per quanto vissuto sulla propria pelle. rita nella circostanza, animata da propri squallidi fini elettorali! Non avrei mai potuto immaginare spirito di libertà e perdono pur in La grandezza di Liliana Segre è che Liliana Segre a 89 anni potesse presenza di lucida memoria. E non proprio anche in questa distanza divenire bersaglio di ignobili attac- ho potuto fare a meno di parago- siderale: lei, che ne avrebbe avuto chi, ancora più vili perchè anonimi nare il suo discorso a quello proprio in fondo tutto il diritto, evita ogni sul web, fino al punto di rendere di alcuni nostri politici che, senza strumentalizzazione, ogni parola necessaria la scorta di due carabi- mai aver dovuto affrontare e su- d’odio dedicandosi alla formazione nieri. 18 12/2019
come terribili campanelli d’allarme, contro le vittime, imputa loro di Società ha fatto il resto. Ogni reazione viene essere vivi e per giunta di parlare. azzittita e bollata come esagerazio- E’ l’odio che l’assassino nutre per il ne paranoica rispetto a innocenti testimone del suo delitto” (Michele bravate giovanili: l’esempio negati- Serra). vo poi è stato dato da molta politica E’ stata sdoganata la barbarie raz- colpevole di tollerare troppe mani- zista abbattendo l’ultimo muro festazioni di stampo chiaramente morale: questo è possibile quando fasciste, in netto contrasto con la la democrazie è più fragile. nostra Costituzione. Senza conta- La crisi economica poi continua, re poi che molti politici ostentano alimentando rancore e odio, ben Il solo pensiero mi angoscia: i di- un’assoluta mancanza di rispetto per nutriti da alcuni politici. ritti, compresa la libertà, non sono la festa della Liberazione,così come Mi tornano alla mente le parole conquistati per sempre. Mi sentivo per qualunque altro evento colle- del figlio di Liliana Segre che non al riparo se non altro per età dal gato alla Resistenza,reclamando a ci meritiamo una donna come sua dover vivere tragedie simili a quelle gran voce una sorta di par condicio madre… Bisogna invece tutti insie- che hanno insanguinato il secolo per altre ricorrenze di segno oppo- me pregarla di regalarci ancora la scorso, ma questo episodio mi ha sto. Così abbiamo assistito al dinie- sua presenza, la sua parola, l’inse- fatto perdere fiducia! go di stanziare i fondi per il viaggio E’ stato possibile arrivare a questo della memoria di alcuni studenti da nel nostro Paese, nato dalla Resi- parte di un sindaco leghista, che ha stenza, da un lato, per il continuo addotto come assurda scusa con revisionismo storico più o meno protervia la mancata contestuale subdolo, avvenuto specialmente commemorazione di altre ricorren- negli ultimi venti anni. ze! Come se la shoah potesse essere Il rimescolamento sistematico e equiparata ad altri pur terribili epi- manipolatorio degli avvenimenti sodi di guerra! tesi a confondere le scelte giuste C’è stata una continua colpevole da quelle sbagliate,mettendo tutto sottovalutazione dell’odio antise- gnamento del perdono che è vera sullo stesso piano, ha fatto si che mita, un virus mai morto che non libertà di cui si è fatta portavoce, nelle nuove generazioni,e non solo conosce barriere sociali né discri- spendendosi con grande generosi- purtroppo, non ci fosse più la ne- minanti culturali. tà. Dobbiamo combattere l’indiffe- cessaria chiarezza e consapevolezza I razzisti e i fascisti sono sempre renza e la smemoratezza affinchè degli accadimenti. Se poi pensiamo esistiti, ma oggi purtroppo han- la deriva del paese non divenga che si è giunti al punto di ipotizzare no rialzato la testa, forti del clima irreversibile, puntando appunto l’abolizione dello studio della sto- loro favorevole pian piano creato sui giovani, cioè sul futuro. Dob- ria nelle nostre scuole,si capisce la ad arte, e senza alcuna remora né biamo fare tesoro del quotidiano gravità della situazione e fin dove si timore urlano le loro sconvolgenti insegnamento che il Papa dispen- può arrivare con la manipolazione. minacce e il loro pensiero, sovente sa ricordando le parole di Cristo e D’altro canto, la negazione bieca e coperti dall’anonimato del web, con del Vangelo che devono tradursi in strumentale del pericolo mai sopito insolenza, tracotanza e prepotenza. concrete azioni di ogni persona che del fascismo, minimizzando parole, “Così 75 anni dopo i campi di ster- si professa credente. azioni, eventi che pure suonavano minio, la voce dei carnefici si leva Non dobbiamo arrenderci! • 19 12/2019
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