In cammino con Maria - #19 - Chiesa di Rieti
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#19 anno XXXII / 19 maggio 2017 € 1,00 www.frontierarieti.com redazione@frontierarieti.com tel. 0746 25361 Soc. Coop. Massimo Rinaldi, Reg. Trib. di Rieti n. 1/91 del 16/3/1991. Direttore responsabile Carlo Cammoranesi. Sped. in a.p. – 45% – Art.2 Comma 20/b Legge 662/96 – Filiale di Rieti In cammino con Maria
Frontiera | anno XXXII n. 19 | 19 maggio 2017 2 chiesa e territori Dalle zone del sisma L ’altare è stato quello semplice, realizzato da mani sapienti con mate- riali di risulta, che dal MeWe 2016 in avanti costituisce l’elemento liturgicamente distintivo delle celebrazioni del vescovo nell’Amatriciano. Stavolta, a fare da pendant alla spartana mensa eucaristi- ca dei tempi del sisma è stato il piedistallo, fatto interamen- te di bancali sovrapposti, sul quale è stata collocata l’imma- gine della Madonna di Fatima, giunta ad Amatrice, intorno alle 11 di sabato 13 maggio, insieme ai malati e ai nume- rosi volontari della sezione romano-laziale dell’Unitalsi (e in particolare della sottosezio- ne reatina dell’associazione, guidati dalla presidente Maria Luisa Di Maio, dall’assistente diocesano don Franco Ange- Amatrice Scrivere diritto lucci e dal direttore della Pastorale della Salute diocesa- na, diacono Nazzareno Iacopini) che li hanno accom- sulle righe storte pagnati nel pellegrinaggio regionale. Dal suo singolare alloggio d’emergenza la statua della Vergine, in precedenza benedetta da papa Francesco, ha dominato visivamente la Lo scorso sabato, l’immagine della Madonna di Fatima, benedetta da papa concelebrazione sobria e allo Francesco, ha attraversato le terre della diocesi di Rieti colpite dal terremoto stesso tempo solenne che mons Domenico Pompili, a nelle stesse ore vissute dal Santo Padre in Portogallo per la canonizzazione più riprese visibilmente commosso come del resto i dei pastorelli Francesco e Giacinta Marto. Un momento di fede che ha molti intervenuti, ha presie- rimesso al centro l’idea che i malati sono un bene prezioso della Chiesa duto nel palazzetto dello sport del paese distrutto dal terre- moto. Il vescovo è giunto nel incontrato Maria (insieme non ce ne rendiamo conto, ma a quei tre bambini che, mentre luogo della messa passando all’altra pastorella, Lucia) distanza di tempo, se ciascuno imperversava l’«inutile strage» per la “zona rossa” e non ha durante il primo conflitto facesse riferimento anche alla denunciata dal pontefice di potuto fare a meno di cogliere mondiale. Un passaggio propria esperienza personale, allora, Benedetto XV, hanno un parallelo tra le macerie drammatico per l’umanità e dovrebbe riconoscere che visto «crescere accanto a loro lasciate dal sisma e lo scenario proprio per questo, agli occhi proprio il momento in cui si è una speranza che avrebbe delle apparizioni di Fatima. di don Domenico, uno di sotto scacco, proprio il momen- cambiato la storia degli uomini. Francesco e Giacinta, i due quegli snodi che possono to del fallimento e della sconfit- È accaduto più volte nella bambini che in contempora- rivelarsi inaspettatamente ta, diviene la condizione per storia. Dio scrive diritto sulle nea Bergoglio stava canoniz- creativi: «Quando siamo nel una novità, per qualcosa di righe storte degli uomini». zando in Portogallo, avevano mezzo di una situazione di crisi inedito». È quanto è accaduto a Alla luce di questa convin- .2718 05 7 4 6 0 46.497121 07 Via F.lli Sebastiani, 215/217 - 02100 Rieti
Frontiera | anno XXXII n. 19 | 19 maggio 2017 3 Δ Leonessa Un dono inaspettato, quasi un miracolo «Grazie, mamma!»: aveva il sapore di queste parole il sentimento che i cuori dei cittadini di Leonessa hanno lasciato trasparire al passaggio della statua della Vergine di Fatima lo scorso sabato È stato un dono inaspettato la visita nelle zone colpite dal terremoto di una statua della Madonna di Fatima, giunta direttamente dalla piccola città del Portogallo. Ma l’Unitalsi del Lazio ha voluto visitare Amatrice, Accumoli e Leonessa portando con sé una riproduzione fedele dell’imma- gine originale, custodita nella spianata di Fatima a ricordo delle apparizioni avvenute, da maggio a ottobre dell’anno 1917, ai tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta. Al seguito di alcuni fratelli disabili accompagnati da dame e barellieri dell’associazione di volontariato, la Madonna è stata portata, nella mattina del giorno in cui ricorreva il primo centenario delle apparizioni di Fatima, nella zona di Amatrice, dove alle 11 si è pregato il santo Rosario, seguito dalla messa presieduta dal vescovo. Nel pomeriggio i pullman e i pulmini dell’Unitalsi si sono recati a Grisciano di Accumoli per il santo Rosario presso la Gianni Toni, ha offerto parole di esortazione per un cammino “Casa della comunità”, dono della Caritas nazionale, e alle ore autentico di conversione e per aiutare a vivere concretamente 18 i membri e gli assistiti dell’Associazione sono arrivati a il messaggio di Fatima. Leonessa. Poi è iniziato il santo Rosario meditato e guidato dal parroco Ad accogliere la carovana spirituale, su invito di Giacomina, di Leonessa, fra Orazio Renzetti, animato dal coro parrocchia- Giancarlo e Luca, tre leonessati impegnati nell’Unitalsi, c’era le “San Giuseppe da Leonessa”. una bellissima cornice di bambini, ragazzi e adulti di Leonessa Momento intenso che ha creato in piazza silenzio e raccogli- e frazioni che, fiori alla mano, li hanno gettati al passaggio mento, frutto di un evento che - dirà padre Orazio - «tutti della statua. In tanti hanno salutato la Madonna sentendosi abbiamo sentito essere un miracolo per noi di Leonessa: avere qui davvero figli suoi. la Madonna di Fatima proprio nel giorno del centenario è stato un In maniera ordinata, pregando e cantando, attraverso il dono immenso per noi tutti». corso San Giuseppe da Leonessa, cittadini, malati e volontari Al termine, tra sventolio di fazzoletti, commozione e canti hnno raggiunto piazza 7 aprile per recitare il santo Rosario. mariani, la statua della Madonna e tutti i fratelli e sorelle che Davanti a una bellissima immagine deposta a terra, realizzata l’accompagnavano, ci hanno ringraziati e salutati. E una volta dalle catechiste della parrocchia “San Giuseppe da Leonessa” ripartiti, ci hanno lasciato nel cuore un lieto messaggio divenu- con trucioli colorati, l’assistente regionale dell’Unitalsi, don to sicuramente un segno di speranza! zione il vescovo ha voluto poi È questa una speranza alla Soltanto l’offerta che don Domenico – è sempre interpretare la presenza quale ci si può affidare, ha ciascuno fa di se stesso, impegnativa». dell’Unitalsi ad Amatrice: avvertito mons Pompili, dunque, può fare la differenza Nel pomeriggio la statua «Non siete qui semplicemente proprio «se crediamo – al di là e Pompili non ha nascosto che della Madonna di Fatima ha per recare un gesto di vicinan- dell’ottimismo della volontà – sarebbe miope cullarsi nell’il- preso la via di Leonessa. Prima za, né per compiere una che Dio scrive sulle righe lusione che un miglioramento di lasciare Amatrice, tuttavia, passeggiata in montagna. Siete storte» e che lo fa chiamando della situazione possa venire l’Unitalsi non ha mancato di qui perché voi ve ne intendete in causa gli uomini. Un solamente dall’impegno, pur testimoniare con le opere la di cosa vuol dire raddrizzare le appello, quello del vescovo, al doveroso e imprescindibile, propria vicinanza alla popola- righe storte. Perché voi non vi quale sembra fare eco la delle istituzioni. Il vescovo, zione della cittadina ferita dal rassegnate alle storture dell’esi- richiesta di Maria, che a però, non ha declinato questa terremoto e ha consegnato, stenza, ma fate del vostro Fatima è venuta a chiedere «di chiamata alla responsabilità per mano del suo assistente servizio alle persone ciò che offrire anche noi, noi stessi». È soltanto in termini di dovere. regionale don Gianni Toni, le cambia i connotati alla realtà infatti la capacità che ciascu- Al contrario, l’ha piuttosto chiavi di una casa prefabbri- anche quando questo sembra no ha di impegnare se stesso descritta come uno scatto che, cata alla famiglia di una difficile». Letto in quest’ottica, «ciò che passa tra la riscossa e alimentato dalla fede, tutti persona disabile. A questo il pellegrinaggio del 13 mag- la realizzazione. Quando Dio ci devono compiere in una logica gesto di solidarietà si è ag- gio è parso molto più che un chiama in causa, chiede a inclusiva: «Nessuno deve giunto quello del coro di Pofi atto di amicizia. Esso è diven- ciascuno di fare la differenza. sentirsi escluso da questa (Fr) che ha animato con grazia tato piuttosto il segno del fatto Dio ci prende così sul serio da possibilità di trasformazione. la liturgia, il cui maestro ha che le scosse che hanno attendersi da ciascuno di noi il Ciascuno deve sapere che senza consegnato al vescovo Dome- tramortito il nostro territorio contributo senza il quale le il proprio contributo non è nico un assegno da destinare devono e possono diventare righe storte non tornano possibile passare dal sogno alla alle esigenze delle zone l’occasione per una «riscossa». diritte». realtà. La fede – ha concluso terremotate.
Frontiera | anno XXXII n. 19 | 19 maggio 2017 4 chiesa e territori Dalle zone del sisma esperimenti pastorali E se san Francesco passasse ad Amatrice? di David Fabrizi C i ancora le macerie, ma anche i primi scorci di primavera: i prati in fiore, i torrenti alimentati Un interessante progetto video realizzato dal francescano padre Roberto e da dalla neve che si scioglie e il cielo azzurro, nel video Umberto Caraccia nei luoghi del terremoto realizzato tra le frazioni di Amatrice da padre Roberto, ancora irrisolta. E le risposte A fare da contrappunto non corre più, appoggiata al uno dei frati impegnati nella – tutte diverse – non mancano poetico all’inchiesta, l’imma- muro...». Corre invece ancora cura spirituale delle popola- di semplice concretezza e gine di Umberto che s’arram- l’acqua di una fontanella, zioni colpite dal terremoto. inaspettata profondità. C’è pica dappertutto per scrutare indifferente: non si è seccata Tanti piccoli segni della vita infatti chi chiederebbe di l’orizzonte – perché magari come le lacrime della gente, che non si rassegna contrap- «proteggere le bestie» o «una Francesco torna davvero – e che troppe ne hanno versate a puntati da un’ipotesi immagi- grazia che ci aiuti a ricostruire del frate che lo prega di causa del terremoto. Il santo naria: un inaspettato ritorno il più velocemente possibile», tornare a terra. Cosa che batte il pugno sull’ultimo di san Francesco, di passaggio ma non manca la voce di una l’operatore Caritas fa solo per muro rimasto in piedi e in quelle terre. Uno spunto signora che dal santo si correre verso il santo, quando continua a non trovare una poetico per uscire fuori dalla farebbe insegnare a «vedere le ne scorge la figura in lonta- risposta. Eppure il nome di dura quotidianità del terre- cose come le ha viste lui, con la nanza. Francesco sta infatti quel paese era tutto un moto che insieme prova a stessa percezione delle persone, realmente attraversando a programma: «Amatrice: cogliere i desideri, le speran- della natura, degli animali». piedi nudi i prati e i sentieri “ama”. Ma come si può ama- ze, le emozioni di chi il sisma Il perché lo spiega frate dell’Amatriciano e, alla fine re?». lo ha vissuto sulla sua pelle. Massimo, un altro dei religiosi del video, la voce fuori campo Una domanda che ha in sé «Se viene qua san Francesco, attivi sui Monti della Laga: sembra mettere in versi i suoi la risposta, perché amare «è che gli dici?», è la domanda «Francesco è contemporaneo a pensieri. l’unica cosa che possiamo, anzi ricorrente, rivolta da Umberto questo nostro stare qui». Ha Sono quelli di un uomo che, che volgiamo fare». E chieden- Caraccia, operatore della buona ragione il parroco don camminando in mezzo alle do ad Amatrice di non stan- Caritas diocesana, alle perso- Savino, dunque, che al Pove- macerie, si fa il segno della carsi di amare, san Francesco ne che incontra nel suo rello chiederebbe «di ricostrui- croce e fatica a darsi una si rivolge a Gesù: «Adesso falla quotidiano muoversi per re la Chiesa, cioè la comunità», spiegazione. «Qui c’era una fermare questa terra, e se intercettare e soddisfare i come aveva fatto nell’Italia del casa, più in là un letto ancora proprio deve tremare, almeno bisogni di una situazione suo tempo. sfatto, una bicicletta storta, che non farla crollare».
Frontiera | anno XXXII n. 19 | 19 maggio 2017 5 Δ Capricchia Anche se non hanno più nulla e trascorrono le maggior parte delle loro giornate nella stanza messa a disposizione dalla Pro Loco. Grazie ad associazioni private nel paesino sono arrivate le prime casette di legno e adesso la parola d’ordine è: ricominciare. Dalle piccole cose. Dal cucinare gli spaghetti all’amatriciana per chi va a far visita, all’orto, al desiderio di veder tornare i ragazzi da Roma e da Rieti a «Il suono della speranza» in un video reportage trascorrere qualche giorno di vacanza lì. «I giovani sono la vita», dicono i capricchiari. S ’intitola Il suono della piccola-grande comunità che volontà e lungimiranza di 21 Per questo stanno pensando speranza il video repor- si autogestisce. Prodotto dal persone che hanno deciso di all’allestimento di un’area per tage girato a Capricchia, web magazine www.passaggi- non arrendersi al terremoto e camper e tende che possa frazione di Amatrice, che mag.it, spiegano i promotori, di restare, in alcuni casi di ospitare, perché no, anche chi racconta la tenacia di una «evidenzia speranza, forza di tornare, lì dove sono nati». tanto giovane più non è.
Frontiera | anno XXXII n. 19 | 19 maggio 2017 6 chiesa e territori Rieti e Montepiano reatino RicorrenzE di Alfredo Pasquetti La città di Maria I cortei delle parrocchie della diocesi che, sul far della sera, affluiscono in Saranno i festeggiamenti per la Madonna del Popolo a chiudere il mese piazza Cesare Battisti al suono mariano. L’appuntamento caro ai reatini da quest’anno coinciderà infatti con la gioioso delle campane; l’altare e la statua dell’Immacolata festa della Visitazione della Beata Vergine Maria. E non è l’unica novità, che campeggiano nel pronao perché alla messa delle 18 e alla tradizionale processione si somma il canto di Santa Maria, illuminato a festa come la svettante torre dell’inno Akathistos, che sarà eseguito in Cattedrale dalle ore 20,30. Un modo campanaria del Duecento; il per sottolineare un legame tra la Madre del Signore e la città che affonda le rosario e la messa vespertina celebrata all’aperto dall’allora radici in un passato lontano e ha trovato, nel tempo, modi diversi di proporsi parroco della Cattedrale, il canonico mons Emidio De Sanctis; e infine Raffaele cielo e della terra, noi, tuo impartita dal vescovo, in cui ripartire in pullman alla volta Baratta, il vescovo colto, popolo di Rieti, prostrati la città e la diocesi di Rieti di Terni. Il 31 maggio, poi, la l’insigne giurista che di lì a davanti a te, innalziamo a te il furono consacrate al Cuore consacrazione: un evento pochi mesi sarebbe stato nostro cuore pieno di venera- Immacolato di Maria. Il 29 atteso sebbene non esclusivo promosso alla sede arcivesco- zione e di affetto filiale...». aprile i reatini avevano della nostra Chiesa, giacché vile di Perugia, che legge la Le cronache del tempo ci accolto la statua della Madon- tutte le diocesi avrebbero formula di consacrazione restituiscono così la serata na di Fatima, giunta in elicot- dovuto viverlo in preparazio- scritta di suo pugno: «O memorabile del 1959, conclusa tero, in quello che allora era il ne della consacrazione nazio- beatissima Vergine, madre di dal canto delle litanie e dalla piazzale di Fiume de’ Nobili, e nale destinata ad avere luogo Dio e madre nostra, Regina del benedizione eucaristica il giorno dopo l’avevano vista a Catania, il 13 settembre
Frontiera | anno XXXII n. 19 | 19 maggio 2017 7 Δ Liturgia dello stesso anno, in occasione inizia il 29 maggio alle 17.30 del Congresso eucaristico con il santo rosario e, a nazionale. seguire, la celebrazione A distanza di 68 anni, in eucaristica presieduta dal circostanze non altrettanto parroco di Sant’Agostino, don solenni ma non per questo Marco Tarquini, e il giorno meno sentite, il 31 maggio dopo si replica con mons Rieti tornerà per una sera a Benedetto Falcetti, della essere città di Maria. La Madre parrocchia di San Michele di Dio, si sa, vanta un’infinità Arcangelo. Il 31 una messa di titoli, ma è sempre la stessa. solenne sarà celebrata alle 18 Se dunque la coincidenza tra il dal vescovo Domenico, che 1959 e il 2017 non sarà perfet- ta, non per questo risulterà L’inno Akathistos alle 20.30 sarà di nuovo in Cattedrale per guidare il meno evocativa. Anziché momento più innovativo dei A onorare Nostra Signora di kathistos non è il titolo originario dell’inno festeggiamenti: prima della Fatima, che pure è stata liturgico del V secolo alla Madre di Dio, ma una tradizionale processione per le protagonista del pellegrinag- rubrica: a-kathistos in greco significa “non-sedu- vie della città, prevista per le gio regionale dell’Unitalsi ad ti”, perché la Chiesa ingiunge di cantarlo o recitarlo 21, il necessario clima di Amatrice lo scorso 13 maggio, “stando in piedi”, come si ascolta il Vangelo, in segno di preghiera e di raccoglimento si pregherà l’immagine riverente ossequio a Maria. sarà convenientemente creato nostrana della Madonna del La struttura metrica e sillabica del canto si ispira alla dal canto dell’inno Akathistos Popolo, la cui festa, in questa celeste Gerusalemme descritta nel capitolo 21 dell’Apo- a Maria. La composizione, che edizione, conosce un nuovo calisse, da cui desume immagini e numeri: Maria è la Schola Cantorum «Chiesa spostamento: non più il cantata come identificazione della Chiesa, quale «Sposa» di Rieti» eseguirà nella Lunedì di Pasqua, non più la senza sposo terreno, Sposa vergine dell’Agnello, in tutto traduzione di padre Ermanno domenica in albis, bensì, il suo splendore e la sua perfezione. M. Toniolo su musica per coro appunto, il 31 maggio. L’inno consta di 24 stanze (in greco oikoi), quante sono a due voci e assemblea del Rispetto a quasi sette decadi le lettere dell’alfabeto greco con le quali progressiva- salesiano Luigi Lasagna, risale fa, tutto è stato più semplice mente ogni stanza comincia, ma fu concepito in due al V secolo ed è uno degli inni per i canonici della Cattedra- parti distinte, su due piani congiunti e sovrapposti, più famosi e poeticamente le, che hanno deciso il postici- quello della storia e quello della fede, e con due prospet- ispirati che la Chiesa ortodos- po, e per don Paolo Maria tive intrecciate e complementari, una cristologica e sa dedica alla Theotokos, la Blasetti e i parroci del centro l’altra ecclesiale, nelle quali è calato e si illumina il Madre di Dio. Le sue 24 stanze, storico, che la festa l’hanno mistero della Madre di Dio. nutrite alle Scritture e alle organizzata con il supporto Le due parti dell’inno a loro volta sono impercettibil- fonti più pure della tradizione, dell’Ufficio Liturgico. L’atto di mente suddivise ciascuna in due sezioni di 6 stanze. abbracciano l’intero progetto Baratta e dei suoi confratelli Tuttavia, la composizione procede in maniera binaria, in storico-salvifico di Dio, dalla italiani nell’episcopato si modo che ogni stanza dispari trovi il suo complemento creazione all’ultimo termine, inseriva nel contesto dram- - metrico e concettuale - in quella pari che segue. Le e sviluppano uno straordina- matico della guerra fredda e stanze dispari si ampliano con 12 salutazioni mariane, rio percorso mistagogico sul realizzava uno degli ultimi raccolte attorno a un loro fulcro narrativo o dogmatico, e mistero del Verbo incarnato e desideri dello scomparso Pio terminano con l’efimnio o ritornello di chiusa: «Gioisci, salvatore. XII, il quale nel 1942 aveva sposa senza nozze!». Le stanze pari invece, dopo l’enun- Tutto ciò in perfetta conso- consacrato il mondo e nel 1952 ciazione del tema quasi sempre a sfondo cristologico, nanza con quanto anche il i popoli della Russia al Cuore terminano con l’acclamazione a Cristo: «Alleluia!». Così Vaticano II, con la Lumen Immacolato di Maria, riponen- l’inno si presenta cristologico insieme e mariano, Gentium, ci dice a proposito di do nel gesto la speranza che da subordinando la Madre al Figlio, la missione materna di Maria, «la quale, per la sua esso potesse «sorgere una Maria all’opera universale di salvezza dell’unico Salvato- intima partecipazione alla nuova era, allietata dalla pace re. storia della salvezza, riunisce cristiana e dal trionfo della Quasi tutta la tradizione manoscritta trasmette per così dire e riverbera le religione» (così nell’enciclica anonimo l’Akathistos. La versione latina redatta dal esigenze supreme della fede». Auspicia Quaedam del 1948). Il vescovo Cristoforo di Venezia intorno all’anno 800, che Qualcosa di simile lo aveva clero reatino di oggi non ha tanto influsso esercitò sulla pietà del medioevo occiden- affermato anche Baratta dovuto confrontarsi con simili tale, porta il nome di Germano di Costantinopoli (733). scrivendo, nella lettera con scenari, né mobilitare i fedeli Oggi però la critica è incline ad attribuirlo a uno dei cui il 17 maggio annunciava – come scriveva con un Padri di Calcedonia, riconducendolo così alla tradizione alla diocesi la consacrazione linguaggio ormai a dir poco più antica della Chiesa ancora indivisa. del 31, che «il piano divino datato il predecessore di della nostra salvezza è legato «Frontiera», la «Voce», alla intimamente a Maria, senza vigilia dei fatti del ‘59 – alla della quale non è stata compiu- difesa della «patria dal perico- ta la redenzione». Prima e lo del materialismo invadente, rivitalizzare una festa antica e vissuto in tutte le parrocchie dopo il concilio dunque, il 31 ad opera del comunismo e di un di darle uno spessore autenti- di Rieti. maggio 2017 come il 31 laicismo gaudente e immorale». camente cittadino ponendola E che la festa un respiro maggio 1959, ancora una volta Il suo obiettivo è stato solo a sigillo, nel giorno della cittadino lo abbia, lo si coglie di fronte a Cristo, nel nome quello pastorale di cercare di Visitazione, del mese mariano subito dal programma. Si della Vergine.
Frontiera | anno XXXII n. 19 | 19 maggio 2017 8 chiesa e territori Amatrice, Rieti e Montepiano Accumoli,reatino Cittareale frati Minori Proclamata a Greccio di Padre Ezio Casella Ofm I l 9 maggio 2017 nel san- la nuova provincia tuario di Greccio, alla presenza del ministro generale dei Frati minori, fra Michael Perry, è stata procla- mata la soppressione delle due province religiose dei Frati A Greccio quasi 150 frati per l’accorpamento di quella del Lazio con quella minori del Lazio e dell’Abruz- zo e la nascita della nuova Pro- dell’Abruzzo. Dedicata a san Bonaventura, ha come ministro provinciale fra vincia intitolata a San Bona- Luigi Recchia e come vicario provinciale fra Fabio Catenacci ventura, che unisce insieme tra loro i frati di Abruzzo e Lazio. Il ministro generale ha ha poi approvato il sigillo della Evangelii gaudium di papa dietro per tenerlo unito. I frati inoltre nominato i membri del provincia e presieduto la Francesco, articolandola – ha detto mons Sigismondi – governo della nascente celebrazione eucaristica. intorno a un ritornello: «Serve ricordino di essere servi provincia, eleggendo come La prima fase del capitolo, una chiesa che…». Una chiesa inutili, umili, desiderosi di ministro provinciale fra Luigi che si è svolta a Greccio dal 7 che riceve tenendo le porte servire, pronti a vivere la Recchia e come vicario al 12 maggio ha visto la aperte, una chiesa in uscita carità pastorale a partire dalla provinciale fra Fabio Cate- presenza, in diversi momenti, verso i lontani, una chiesa in cura delle loro vita interiore, nacci. I membri del definito- di ben 4 vescovi: il nostro assetto di missione perma- poiché l’apostolato è il traboc- rio sono fra Luciano De vescovo diocesano, don nente che, riscoprendo le care della vita interiore. Ha Giusti, fra Nando Simonetti, Domenico, che ha presieduto viscere di misericordia, sappia ricordato infine le tre caratte- fra Alessandro Partini, fra la celebrazione eucaristica del accogliere e diventare casa di ristiche di Francesco, uomo Riccardo Burattin, fra 10 maggio, il vescovo emerito tutti e non il nido protettore di cattolico e tutto apostolico: Daniele di Sipio e fra Carlo di Viterbo, mons Lorenzo un gruppetto di persone semplice, umile e libero. Serri. Alla presenza di mini- Chiarinelli, il vescovo di selezionate. Una chiesa Dopo mons Pompili è venuto stri provinciali di diverse Foligno, mons Gualberto “ospedale da campo” con a farci visita l’arcivescovo fraternità d’Italia e a un Sigismondi, che ha offerto ai pastori che vanno davanti al dell’Aquila, mons Giuseppe numero complessivo di quasi frati una bellissima riflessio- gregge per guidarlo, in mezzo Petrocchi, che nell’omelia ci 150 frati, il ministro generale ne sull’esortazione apostolica ad esso per incoraggiare, ha ricordato l’importanza di
Frontiera | anno XXXII n. 19 | 19 maggio 2017 9 vivere il carisma nell’oggi. Δ Qualche nota Il tema della testimonianza di vita è stato ripreso e sinte- tizzato in modo mirabile da mons Pompili, il quale, facen- do riferimento alle letture del San Bonaventura: una biografia giorno, ci ha ricordato che «il A più esatto e conciso senso della lcune notizie sul vescovo san Bonaven- immediatamente all’opera, si recò in Inghil- missione non è opera di marke- tura, la cui festa è stabilita dal calen- terra, in Germania, visitando i conventi, ting, né proselitismo, ma dario liturgico il 15 luglio, data del suo predicando e incontrando maestri universita- diffusione, contagio, attrazione. transito. Riprendo le seguenti notizie dal ri e vescovi, per ritirarsi poi, nel 1259, in San Francesco ne era al punto libretto di Renato Russo, San Bonaventura, meditazione sul monte della Verna, in Tosca- persuaso che a lui viene dell’Editrice Velar, 2010. San Bonaventura è na, dove nel 1224 san Francesco aveva ricevu- attribuita la frase: “Predicate considerato unanimemente una personalità to le stimmate, e comprendere da quel luogo sempre il Vangelo, e se fosse di primissimo piano nella storia dei Frati privilegiato la grandezza e l’attualità del necessario, anche con le minori, quasi un “secondo fondatore” dopo carisma di san Francesco, per orientare parole”». Il riferimento è alla san Francesco. Nacque nel 1217 a pochi Km da ancora l’Ordine francescano e vivificare la Regola non bollata (1221), al Bolsena, precisamente a Civita di Bagnoregio, Chiesa. Nacque così un opera straordinaria: capitolo XVI (FF, 43), dove si un borgo antico dello stato pontificio, costrui- l’Itinerario della mente a Dio, considerato il indica uno stile di missione to su uno sperone di roccia, accessibile, capolavoro della mistica medievale. L’anno caratterizzato da grande ancora oggi, tramite un viadotto pedonale. dopo, il 23 maggio 1260, Bonaventura tenne il mitezza e forza straordinaria: Proprio quest’anno ricordiamo l’ottavo capitolo generale a Narbonne, in Francia, prima sta la forma condivisa centenario della sua nascita. Al fonte battesi- dove furono approvate e promulgate le con i fratelli nella gioia (senza male fu chiamato Giovanni, nome che con- costituzioni, cioè gli statuti che organizzava- “liti” o “dispute”), nella serverà fino al suo ingresso nell’Ordine no e orientavano l’attività dei frati. Tornato in condizione della minorità; poi francescano; solo allora diventerà frate Italia, visitò i luoghi dove san Francesco era viene l’annuncio esplicito Bonaventura. Suo padre, Giovanni di Fidanza, vissuto, interrogò i primi discepoli del santo laddove si sono create le originario di Città di Castello, era medico, ma ancora viventi, in particolare frate Leone e condizioni per l’incontro. «Due niente poté fare di fronte a una malattia frate Egidio, per rendersi personalmente preziose indicazioni per l’oggi quasi mortale contratta da suo figlio quando conto della spiritualità e della ricchezza del della Chiesa», ha riconosciuto aveva 9 o 10 anni; e qui iniziò, sia pure fondatore e padre san Francesco. Nacque così il vescovo ricordando che la indirettamente, il rapporto tra Bonaventura e la Legenda maior Sancti Francisci, una biogra- prima ha trovato «una confer- san Francesco, morto di recente: «Mia madre, fia di grande valore letterario e teologico, ma nella tragica esperienza del quand’ero ancora ragazzino, fece voto per me a oltre che storico, che si impose come biografia terremoto grazie ad alcuni di san Francesco perché ero malato molto grave- ufficiale di san Francesco nel capitolo genera- voi ad Amatrice». Quanto mente: e io fui strappato dalle fauci stesse della le di Parigi del 16 maggio 1266. Il papa Grego- all’annuncio, «bisogna andare morte e restituito, sano e salvo, al vigore della rio X lo nominò cardinale-vescovo di Albano. all’essenziale senza perdersi nei vita» (FF 1392). Bonaventura conserverà Partito da Parigi, Bonaventura raggiunse il dettagli e riproporre l’annuncio sempre nel cuore gratitudine e riconoscenza papa a Firenze e con lui partì alla volta di di Cristo morto e risorto. Oggi per questo miracolo. Compiuti i primissimi Lione, dove fu consacrato vescovo; si mise non è più tempo di lasciarsi studi, verso il 1235, Bonaventura si recò a subito al lavoro, occupandosi della fase ingolfare da altro». Parigi, considerata allora la capitale europea preparatoria di un concilio, convocato in I frati si troveranno di della cultura. Qui ebbe modo di conoscere i quella città. Il concilio di Lione ebbe inizio il 7 nuovo riuniti a Greccio dal 4 frati che erano giunti missionari in Francia maggio 1274; il 7 luglio Bonaventura si al 10 giugno per riflettere con frate Pacifico di Ascoli nel 1217 e vicino a ammalò gravemente e, dopo pochi giorni di ancora insieme sui vari Vézelay, antica meta di pellegrinaggi, per la malattia, morì la domenica 15 luglio 1274. Nel aspetti della loro vita e missio- presenza della tomba di santa Maria Maddale- 1482 Bonaventura fu proclamato santo da ne nel nuovo territorio in cui il na, era avvenuta la prima fondazione, il Papa Sisto IV, mentre il 14 marzo 1588 Sisto V Signore li chiama a seminare convento de La Cordelle. In seguito nel 1234 lo nominò Dottore della Chiesa. Nei suoi la parola del Vangelo: forma- grazie all’interessamento del re san Luigi IX, i scritti Bonaventura parla del libro della zione, pastorale giovanile e francescani avevano avuto la possibilità di creazione, dove possiamo leggere e conoscere vocazionale, minorità e costruire a Parigi un convento. Molti erano i la natura nella sua dimensione più alta, come solidarietà… giovani frati che, provenienti da diverse espressione, luce della sapienza divina, così Il Vangelo, ristampato in nazioni, frequentavano l’università e ciò che come si era venuta a cristallizzare nella tante edizioni nelle vite dei maggiormente colpiva e suscitava un entusia- novità portata da Francesco d’Assisi, che santi, sia la guida sicura per smo incredibile tra la gente era quella loro cantava le creature significazione di Dio. questa nuova provincia forma nuova di vita religiosa che conciliava Perché tutte le creature proclamano Dio. «E io religiosa perché i frati, con la l’ideale evangelico di minorità e semplicità cosa farò?», si domanda Bonaventura. E forza dello Spirito, sappiano con lo studio della teologia, in vista dell’evan- risponde: «Canterò insieme a tutte loro». aprire, insieme a tanti fratelli, gelizzazione. Qui Bonaventura conobbe un Auguriamo alla neo provincia di San Bona- nuovi sentieri di fiducia e di maestro e un padre davvero speciale, Ales- ventura dei Frati minori di poter intonare un speranza per gli uomini e le sandro di Hales, che, all’apice della sua canto di lode a Dio, un canto che si possa donne del nostro tempo, in carriera, nel 1236 aveva preso l’abito france- “ascoltare” con gli occhi di coloro che, incon- questo nostro territorio. scano e aveva trasferito la sua cattedra nel trando i frati, verranno attratti all’amore di Chiediamo al Padre, per la convento dei frati. Ottenuto il titolo di Magi- Cristo e della Chiesa attraverso la loro buona nuova provincia, il dono di ster, Bonaventura nel 1243 entrò nell’Ordine testimonianza di vita evangelica, così che, nuove vocazioni, perché, dei frati Minori e il 2 febbraio 1257 fu eletto anche attraverso di loro la Parola di Dio possa mentre cresce il campo di ministro generale. Bonaventura si mise crescere e diffondersi. lavoro, si moltiplichino anche gli operai.
Frontiera | anno XXXII n. 19 | 19 maggio 2017 10 chiesa e territori Dalle zone pastorali V enerata in suolo umbro, nata a Roccaporena il 1381, per poi morire a Cascia come suora agostinia- na il 22 maggio 1487, Santa Rita, al secolo Margherita Lotti, fu una delle figure più emblematiche, e resta una delle sante più amate, di tutta la storia della cristianità. Ella, che ricevette una delle spine della corona di Cristo in uno slancio di amore verso quel Cristo sofferente, come si legge in una delle sue Passioni; ella, la cui canonizzazione sembrerebbe essersi persa nella storia della Chiesa, ma poi ritrovata e subito realizza- ta; ella, uno degli esempi di profonda misericordia; ella trova la sua venerazione Apoleggia Messa all’aperto per la anche nella Valle Santa. Diverse, infatti, sono le parrocchie in cui, nel mese santa dei casi impossibili mariano, risuona il nome Rita in celebrazioni eucaristiche, processioni e novene in suo onore. Il perché di tanto afflato devozionale è, senza La figura di Rita, santa complessa e amatissima, sarà al centro delle iniziative dubbio, da ricercare nella sua tormentata vita, che però fu pastorali della prossima settimana messa da subito al servizio dell’incredibile e del sorpren- popolare. spirato. trionfo. Da quel giorno, i dente. Già infante, Margherita Santa Rita fu, dunque, figlia Ma la fama della santa di parrocchiani di Apoleggia non Lotti, mentre i genitori erano amata e ubbidiente, sposa Roccaporena non si ferma ai esitano a ricordarla, nel mese occupati a mietere, venne docile, vedova di marito e di prodigi che il Signore poté delle rose, con una messa posta sotto un albero entro figli tormentata e suora operare mediante la sua solenne, una processione per una cesta. Un contadino si ferì agostiniana in odore di serva: essi continuano a le vie del Paese, attività con la falce e abbandonò il santità: tre volte chiese alla tutt’oggi, tanto che la si invoca ricreative, novene e incontri lavoro per farsi medicare. badessa di entrare in convento con il titolo di Santa dei Casi di preghiera, liturgie peniten- Passò davanti alla bambina e e tre volte la sua richiesta Impossibili. ziali e addobbi floreali per vide delle api intorno alla venne disattesa. Una notte, La sua tarda canonizzazione tutto il paesino. cesta e, con la mano ferita, dopo una lunga preghiera, non la fa essere presente nel Anche quest’anno, la festa tentò di allontanarle. La ferita Margherita Lotti fu portata Canone Romano, né era non mancherà: il 22 maggio si rimarginò. Le api non entro le mura monastiche in presente nella vecchia edizio- (festa liturgica) apre i festeg- punsero la piccola Rita, bensì volo dai suoi vegliardi, ne del Martyrologium. giamenti ritiani la santa le depositarono il miele nella sant’Agostino, san Giovanni In una delle parrocchie messa. Il triduo di preparazio- bocca. Lo straordinario? Battista e san Nicola da reatine, precisamente nella ne si avrà i giorni 25, 26 e 27 Questa razza di api non Tolentino, dallo scoglio di parrocchia di San Michele maggio, mentre la santa produce miele. Roccaporena al Monastero di Arcangelo in Apoleggia, il messa solenne si avrà il giorno Come il padre, ella fu Santa Maria Maddalena: al suo culto della Santa dei Casi 28 maggio, all’aperto, a causa ricordata a Cascia per la sua ingresso suonarono le campa- Impossibili giunse dopo della chiusura della chiesa per capacità di portare quell’odore ne a festa, proprio come il insistenti richieste della gli eventi sismici di agosto e di di pace che nel XIV secolo giorno della sua rinascita al popolazione verso la fine della ottobre 2016. È previsto anche scarseggiava: fu lei l’artefice cielo. II Guerra Mondiale. un denso programma ricreati- della riappacificazione di due Divenuta monaca con il L’effige della santa fu acqui- vo. famiglie blasonate di Cascia, nome di Rita, ella si dedicò stata dalle donne del paesino Il comitato festeggiamenti è una filo-ghibellina e l’altra alla preghiera e alla cura di genesi romana e portata a formato da sole donne, come filo-guelfi neri. Sposa di un dell’orto e del giardino, senza piedi da Cascia fino alla chiesa da tradizione, le quali non uomo violento che seppe mai disattendere ai suoi patronale proprio durante i hanno esitato a recarsi, prima addolcire, fu anche madre di impegni monacali. Prima di bombardamenti. Giunta di iniziare i preparativi, due figli, che non esitò a morire, si ricorda il suo presso la porta della Chiesa, il presso le reliquie della santa a offrire a Dio per evitare che miracolo della rosa rossa e dei sacerdote non volle farla Cascia in pellegrinaggio, dove cadessero nel vortice della due fichi in pieno inverno, il entrare, sicché le campane si hanno potuto beneficiare vendetta: poco prima il padre suo profumo di rosa e la luce misero a suonare inspiegabil- anche del beneplacito delle era stato ucciso per una faida che la avvolse poco dopo aver mente: ella poté entrare in monache agostiniane.
Δ Parrocchie Δ Beata Colomba Tante iniziative per il mese mariano al Si concludono a Perugia santuario diocesano di Santa Maria Apparì i festeggiamenti per i 550 anni dalla L nascita della Beata Colomba da Rieti o scorso 1 maggio, con una santa messa presie- duta da mons Fabio S Fabene e concelebrata da i svolgerà il prossimo 20 maggio a Perugia la celebrazio- mons Lorenzo Chiarinelli e ne del 550° anniversario della nascita della beata dal rettore don Felice Batti- Colomba da Rieti (febbraio 1467 – febbraio 2017). Una stini, ha avuto inizio il mese commemorazione che a partire dalle ore 11 vedrà, presso la mariano presso il santuario Civica Sala dei Notari, i discorsi del cardinale Gualtiero diocesano di Santa Maria Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, e del Apparì in Petrella Salto. Rieti, guidata dai parroci don vescovo Domenico, oltre agli interventi di padre Bernard Nell’omelia, il vescovo Fabene Lorenzo Blasetti e don Ardura O.Praem. (presidente del Pontificio Comitato di ha richiamato alla centralità Roberto D’Ammando. Scienze Storiche), di padre Aldo Tarquini (priore provinciale della Pasqua e ha indicato in Le celebrazioni conclusive si dei Frati domenicani), dell’on. Ilaria Borletti Buitoni (sotto- Maria un modello di disponi- terranno sabato 27. Alle 20.30 segretario di Stato per i Beni e le Attività Culturali e il bilità al servizio del bene. si partirà dal Centro Sant’An- Turismo), della prof.ssa Anna Benvenuti (Università degli Per tutto il mese di maggio, drea di Petrella per raggiun- Studi di Firenze), del prof. Rodney John Lokaj (Università alle ore 17.45, nel santuario gere il santuario, dove sarà Kore di Enna), del prof. Massimiliano Bassetti (Università di avranno luogo la recita del celebrata una solenne liturgia Verona, Fondazione CISAM), della prof.ssa Giovanna Casa- santo Rosario e, a seguire, presieduta dal vescovo grande (Università degli Studi di Perugia) e del dott. Andrea l’Eucaristia. Domenico. Maiarelli, curatore del poema Colombeide. In particolare, sabato 13 Domenica 28, alle ore 10.30, La mattinata offrirà infatti anche l’occasione per presenta- maggio si terrà una celebra- saranno benedette le ciliege in re il poema in latino, scritto negli anni settanta del Cinque- zione in concomitanza del ricordo del miracolo del 1562. cento dal frate predicatore Niccolò Alessi (1510?-1585). In centesimo anniversario della Alle 11.15 sarà quindi celebra- quel periodo il domenicano fu stabilmente a Perugia come prima apparizione della ta una santa messa solenne, inquisitore generale dell’Umbria. Uomo di profonda cultura Madonna a Fatima, mentre seguita dalla processione che e raffinato latinista, Alessi intese omaggiare Colomba e sabato 20 maggio sarà presen- riporterà nella chiesa di rafforzare il suo culto attraverso un’opera poetica che ne te al santuario la comunità Sant’Andrea il simulacro narrasse l’esemplarità di vita tramite l’eleganza della rinata cristiana della parrocchia di raffigurante l’apparizione di poesia classica. Non a caso la Colombeide rievoca il poema San Giovanni Battista in Maria. virgiliano già nel titolo, e in tutti i nove libri che la compon- gono (per un totale di 6802 esametri) risuonano evidenti le reminiscenze dei maggiori poeti della classicità latina. L’unico testimone manoscritto noto della Colombeide è stato fortunosamente individuato alcuni anni fa presso la Bibliote- Δ Parrocchie / 2 ca Apostolica Vaticana e la sua edizione critica è stata pro- mossa dall’Associazione Beata Colomba da Rieti per il 550° Nella festa di Santa Barbara il ringraziamento anniversario della nascita della beata. Le iniziative per la ricorrenza hanno avuto inizio nella alle forze dell’ordine intervenute nei soccorsi città di Rieti lo scorso 4 febbraio, quando un gruppo di fedeli, accompagnati dal cardinale Gualtiero Bassetti, è giunto in durante il sisma del 24 agosto città per partecipare a una solenne concelebrazione eucari- stica nella cattedrale di Santa Maria Assunta. Una liturgia A ndranno avanti dal 20 dell’emergenza. Con loro, sarà preceduta dalla visita al monastero delle domenicane di maggio al 2 giugno le infatti celebrata dal parroco, Sant’Agnese (sorto proprio sulla casa della beata Colomba), iniziative che la par- don Fabrizio Borrello la agli affreschi della caserma ‘Attilio Verdirosi’, già convento rocchia di Santa Barbara in messa di sabato 20 maggio, di San Domenico, e dalla visita guidata alla Cattedrale. Agro ha programmato per alle ore 18, al termine della L’occasione offrì ai perugini anche la possibilità di far sentire festeggiare la santa patrona. quale il vescovo Domenico la propria vicinanza e solidarietà ai luoghi della diocesi di Un periodo durante il quale ai consegnerà ai diversi corpi Rieti provati dal terremoto. momenti religiosi si affianca delle targhe in segno di un ricco calendario di iniziati- riconoscenza. ve ricreative. Non manche- Anche la domenica succes- Δ Reatini ranno, tuttavia, momenti di siva avrà un sapore particola- riflessione sullo scenario che re, anche se di altro segno. Il leonessano Antonio Paoletti ordinato si è aperto con il sisma del 24 Avrà infatti luogo al centro agosto. E in particolare, giovanile un incontro dedica- prete per la Chiesa perugina essendo santa Barbara protet- to alla memoria di Sara U trice dei Vigili del Fuoco e di Donati, Simone Franceschini n sacerdote nativo del Leonessano nel clero dell’arci- tutti i corpi che operano nel e degli altri giovani della diocesi di Perugia-Città della Pieve: è quello ordinato pericolo, un’attenzione parrocchia scomparsi prema- lo scorso sabato pomeriggio nel santuario della particolare verrà spesa turamente. Culmine dei Madonna di Fatima, nella cittadina pievana. Si tratta del attorno a quanti hanno festeggiamenti sarà la solenne quarantenne don Antonio Paoletti, che dalla nativa Villa servito lo Stato lavorando ai processione in onore di santa Bigioni – uno dei tanti paesini che costellano l’altopiano soccorsi nelle zone terremota- Barbara, in programma per il leonessano – ha maturato la sua vocazione seguendo lo zio e te nei momenti più difficili 2 giugno. conterraneo Giuseppe Chiaretti nella Chiesa perugina.
Frontiera | anno XXXII n. 19 | 19 maggio 2017 12 chiesa e territori Dalle zone pastorali I l mese di aprile è uno tra i più cari ai devoti ad Agostina Pietrantoni. Il 18 aprile 1999, infatti, papa Giovanni Paolo II la proclama santa e dal 29 aprile del 2003 è patrona degli Infermieri d’Italia. Non è un caso, allora, se il 27 aprile di quest’anno si è svolta a Pozzaglia Sabina, città natale della santa, la premia- zione del concorso “Arte e Fede”, ormai giunto alla decima edizione e indetto sul tema “Santa Agostina: donna di accoglienza e di solidarie- tà”. Due giorni dopo, presso la cappella dell’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti, il Pastorale della salute Un modello per tutto vescovo Domenico ha presie- duto la celebrazione eucaristi- ca in onore della santa. il personale sanitario Un’iniziativa giunta al terzo anniversario che ha visto l’omelia di mons Pompili prendere spunto da un passo degli Atti degli Apostoli, a partire dal quale ha messo a confronto le difficoltà e le È stata celebrata alla fine di aprile, presso la cappella dell’ospedale provinciale tensioni presenti nelle comu- nità cristiane dei primi tempi San Camillo de Lellis, la figura di santa Agostina Pietrantoni, patrona degli con quelle vissute ai tempi infermieri e originaria di Pozzaglia Sabina della Pietrantoni, fino ad arrivare alle contraddizioni dei nostri giorni. quella dei tubercolosi, «cerca- (Onorare la competenza e la possiamo incontrare, cioè di Esse esistono, bisogna va di umanizzare l’ambiente» e professionalità), e il nono (Non fare l’abitudine alla sofferen- prenderne atto, ma non «alla sera, prima di ritirarsi, indurire il cuore con l’abitudine za altrui, considerandola rassegnarsi. La fede aiuta il non mancava di accostarsi al al dolore altrui), ricavandone semplicemente come corolla- cristiano a superarle. Bisogna letto dei più gravi e dei più suggerimenti di straordinaria rio di un normalissimo lavoro, però riscoprire il messaggio pericolosi; riaccomodava i attualità e validi per tutti, un lavoro come tanti. evangelico: quello che si guanciali e diceva qualche anche per coloro che non Entrambi questi aspetti, preoccupa di amare l’altro, parola buona». hanno una visione religiosa anche squisitamente laici, anche passando oltre i limiti Suor Fernanda ha invitato della vita. oltre che profondamente della legge prodotta dagli gli infermieri a prendere la Ai due punti del decalogo cristiani, sono tuttavia uomini. Santa come compagna di corrispondono infatti aspetti strettamente connessi tra Al termine della celebrazio- viaggio per la vita, raccoman- essenziali per la nostra loro, poiché la preparazione e ne, ha preso la parola suor dando ancora l’impegno per la professione: la competenza e la competenza sarebbero Fernanda Falcone, responsa- diffusione e la devozione a la preparazione sono qualità destinate a venire meno bile della comunità delle santa Agostina. che non derivano solo dagli qualora il dolore altrui non Suore della Carità di Santa La caposala Luisa Ciccaglio- anni di studio e dal tirocinio, interpellasse ogni giorno la Antida Thouret di Pozzaglia ni, prendendo la parola in ma soprattutto da una conti- nostra coscienza e la nostra Sabina. Dopo aver ricordato rappresentanza del Collegio nua formazione sul campo, in sensibilità. alcuni brevi tratti biografici degli infermieri di Rieti, si è ragione dei progressi e delle Il decalogo di santa Agosti- della Santa, ha sottolineato la soffermata sul decalogo degli novità in campo medico e na non proviene solo dal cuore sua azione quotidiana verso i infermieri secondo gli inse- delle sfide straordinarie che di una religiosa consacrata, deboli e i malati: «In famiglia è gnamenti di santa Agostina, pone sul nostro cammino ma anche di una vera infer- il braccio forte della mamma, rilevando indicazioni precise professionale la Bioetica, con miera che ha saputo vedere l’infermiera del nonno e del sia di carattere spirituale che tutte le implicazioni scientifi- nei malati soprattutto il volto papà, la maestra dei fratellini». deontologico per tutto il che, deontologiche, giuridiche del Cristo sofferente. Destinata all’Ospedale personale sanitario. In parti- e morali che comporta. Un ideale alto e difficile, ma Santo Spirito di Roma, prima colare ha proposto un attento Il nono “comando” riguarda anche incoraggiante e stimo- alla corsia dei bambini e poi a confronto tra il quarto punto il maggior pericolo che lante.
Frontiera | anno XXXII n. 19 | 19 maggio 2017 13 Δ Parrocchie / 1 Δ Parrocchie / 2 «Gregge, non branco»: prime comunioni e cresime a Villa Reatina U na mattina di festa, quella di domenica 7 maggio, per la comuni- tà di San Giovanni Bosco, che ha accompagnato 18 bambini al loro primo incontro col Corpo e Sangue di salvezza e 12 ragazzi verso il sacramento della Confermazione. Un momento di gioia che ha visto prima, invitandoli a seguire il Cresimandi e comunicandi la partecipazione di bambini e pastore che chiama le sue con don Valerio in ritiro spirituale a Cascia ragazzi del catechismo e pecore per nome, per essere U dell’Acr insieme alle loro gregge e non branco. I nostri n ritiro spirituale guidato dal parroco don Valerio famiglie, rappresentate da due giovani, infatti, sono come Shango che ha visto più di 80 persone tra bambini e in particolare, che al momen- Telemaco che attende speran- ragazzi di Monte San Giovanni e Poggio Perugino che to dell’offertorio hanno zoso l’arrivo del padre Ulisse: si preparano alla festa di prima comunione e di cresima, con preparato la mensa, fino a attendono il Padre per essere la partecipazione delle loro famiglie ed amici, si è svolto quel momento spoglia, a guidati come le pecore dal questo 14 maggio a Cascia e Roccaporena e ha avuto come ricordarci che, come nella pastore; a differenza della culmine l’Eucaristia domenicale serale. comunità domestica, anche generazione precedente, Al termine, il passaggio nella cella di santa Rita per un nella comunità di fede che si caratterizzata dal conflitto momento silenzioso di preghiera. Ha colpito molto i bambini riunisce a celebrare l’Eucari- padre-figlio come nel mito di e i ragazzi il secondo dialogo «sulla vocazione» con le suore di stia, è prima di tutto l’amore Edipo o incentrata su se stessa clausura e i quesiti semplici posti alle suore. «Tutto è possibi- degli sposi e dei genitori che come Narciso. I nostri giovani le… quindi, mai mettere limiti alla Provvidenza divina che nutre ed edifica la mensa vogliono essere guidati verso chiama ogni battezzato. E ogni momento è buono per dare la benedetta dal Signore. la felicità, un invito per noi propria risposta libera e generosa che dà senso alla vita». Tutti Il vescovo Domenico ha adulti, genitori ed educatori, i pellegrini sono ripartiti sereni, contenti e arricchiti nella parlato direttamente ai affinché non smettiamo di fede per un impegno più serio e coraggioso a imitazione della cresimandi, ricordando le essere mediatori in questo santa del «perdono», Rita da Cascia. parole del Vangelo letto poco percorso di felicità. Δ Lectio con i giovani Δ Scuola cattolica Uscire di casa per ritrovarsi a casa P Riuscita in pieno la Maratona di Primavera ercorrendo la strada che conduce ad Amatrice, si scorgono da lontano i monti della Laga ancora innevati che quasi abbracciano il territorio sottostante. Non S ono state 9 le scuole scompaiono le tracce di quanto è accaduto mesi fa. Ma cattoliche che hanno compaiono segni di una rinascita, del riscatto di una terra animato la tradizionale che non si arrende alla stato delle cose. La strada è percorri- Maratona di Primavera. Un bile e in una bella giornata di sole il paesaggio manifesta appuntamento giunto alla tutta la sua bellezza. In questo scenario si è svolta la seconda trentesima edizione, che delle lectio del ciclo di Pasqua del vescovo Domenico, in una anche quest’anno ha visto un Casa della Comunità che si è rivelata il luogo più adatto ad grande impegno da parte dei accogliere quanti, nonostante le difficoltà, hanno accettato la bambini e degli insegnanti, proposta dell’itineranza di questi incontri. Con sorpresa, a ma soprattutto dei genitori. Al volte si può scoprire che allontanarsi dai luoghi familiari, punto che l’iniziativa risulta una liturgia presieduta dal creando uno stacco anche fisico dalla propria vita quotidia- essere, in fondo, una vera e vescovo Domenico, che non na, predispone maggiormente l’animo a fare spazio all’ascol- propria festa della famiglia. A ha mancato di ritrovare tutti i to. dettare il ritmo e il clima di partecipanti negli spazi del In questo spazio le parole di Gesù risuonano e ancora una allegria hanno pensato la pattinodromo per assistere volta ci scuotono. In un’atmosfera quasi esoterica, in un Banda musicale Città di Rieti agli spettacoli realizzati dagli linguaggio intimo, che è quello di persone che hanno tra loro e le Majorettes cittadine, la istituti Maria Bambina un rapporto intenso e profondo. Come tra Lui e i suoi disce- cui esibizione ha fatto da (Canetra), Santa Croce (Passo poli. A loro, egli consegna il senso della propria vita, trasmet- apripista alle invenzioni Corese), Regina Elena (Torri te la sua eredità. sceniche delle scuole, condotte in Sabina), Rosa Venerini «Io sono la via, la verità, la vita», afferma nel Vangelo di quest’anno sul tema Cammi- (Rieti), Santa Lucia (Rieti), Giovanni. «L’Io iniziale – queste le parole del vescovo che nare per ricostruire. Divino Amore (Rieti), Scuole hanno fatto da trama alla sua riflessione – non è un generico Ma questo nel pomeriggio, dell’Infanzia S. Chiara pronome personale, ma la rivelazione della consapevolezza di mentre la mattina ha visto Fiuggi (S. Rufina), Scuola non essere solo un uomo. Egli è la via, non una delle tante grandi e piccini radunati nella Olga Piaceri (Canneto), E. scorciatoie; è la verità, non una delle tante opinioni; è la vita in basilica di Sant’Agostino per Maraini (Rieti). quanto tale, non una delle possibili vite».
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