Da lunedi stop alla convenzione statale di 6 tratte sarde

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Da lunedi stop alla convenzione statale di 6 tratte sarde
20 Aprile 2021 -

Da lunedi stop alla convenzione
statale di 6 tratte sarde

CAGLIARI – Scade il 28 Febbraio la convenzione in continuità territoriale di
Tirrenia per sei tratte sarde: Civitavecchia-Cagliari, Cagliari-Palermo,
Cagliari-Napoli, Cagliari-Arbatax-Civitavecchia, Olbia-Civitavecchia e Porto
Torres-Genova.

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Al momento non si è avuto notizia di alcuna proroga da parte del nuovo
Governo Draghi, si sa solo che sono state pubblicate le gare Civitavecchia-
Arbatax-Cagliari e Termoli-Tremiti, mentre per la Civitavecchia-Olbia si è
portata in avanti la data di scadenza della presentazione delle
manifestazioni di interesse.

La situazione preoccupa Confartigianato Trasporti Sardegna per l’incertezza
“alla quale saranno obbligate le imprese dell’autotrasporto e tutti i
cittadini sardi, per i costi che potrebbero venir applicati da chi coprirà
quei collegamenti e per le spese che le aziende dovranno affrontare per
raggiungere il punto di scarico/carico delle merci soprattutto nel sud
Italia”.

Una simulazione effettuata da Confartigianato per una prenotazione relativa a
un mezzo furgonato con Tirrenia, suggerisce come possibilità un Porto Torres-
Genova o una riprenotazione dal 27 Maggio. Per un Cagliari-Palermo, sempre
con un furgone, non ci sono alternative neanche nei mesi prossimi, spiegano.

Per il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, Antonio Mellino,
nessuno avrà adesso la certezza della partenza o meno di una nave per i porti
del Continente e quindi “nessun autotrasportatore avrà la certezza di quale
tariffa applicare per un viaggio che, per esempio, dalla nostra Isola dovrà
portare le merci nel centro-sud Italia. Infatti, le Compagnie di navigazione,
se non riterranno vantaggioso coprire quelle tratte, potrebbero lasciarle
totalmente scoperte”.

La richiesta adesso è che intervenga la Regione Sardegna per risolvere le
possibili complicazioni.

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Giovannini a colloquio con la
Commissaria Valean

ROMA – A una settimana dalla richiesta, il ministro delle Infrastrutture e
Trasporti, Enrico Giovannini si è confrontato con la Commissaria europea ai
Trasporti, Adina Valean.

Al centro dei colloqui la situazione di criticità lungo il Corridoio del
Brennero per gli autotrasportatori italiani e i costi supplementari che
stanno affrontando a causa dei divieti settoriali unilaterali e
dell’introduzione delle misure di controllo supplementari anti-Covid alle
frontiere tedesche e, di conseguenza, anche a quelle austriache.
Giovannini ha ribadito alla Commissaria Valean la richiesta di un impegno
delle istituzioni europee al fine di garantire la libera circolazione tra i
Paesi membri nel rispetto anche dei principi dei “Corridoi Verdi”.

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Da parte sua, la Commissaria ha assicurato che la questione è all’attenzione
dei vertici europei e ha ringraziato l’Italia per avere organizzato
tempestivamente in autostrada un sistema di tamponi anti-Covid che ha
permesso di alleviare i disagi e prevenire ulteriori criticità.
A tal proposito, il ministro ha evidenziato come finora siano stati
riscontrati solo 27 casi positivi su 14.823 autisti testati, pari allo 0,18%,
a riprova della serietà e affidabilità del sistema dell’autotrasporto
italiano.

Prima di salutarsi Giovannini e la Commissaria Valean hanno condiviso
l’opportunità di rafforzare le sinergie sui temi della sostenibilità e della
digitalizzazione per dare piena attuazione al Green Deal europeo.

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Costituito il Coordinamento Regione
Toscana

FIRENZE – Costituito il Coordinamento Regione Toscana di Assotrasporti –
Innovazione nel Trasporto. Nel pieno rispetto delle normative anticovid e del
distanziamento sociale, si è svolta in parte in presenza e in parte tramite
collegamento web, l’assemblea delle sedi territoriali e dei soci aderenti ad
Assotrasporti in Toscana che è stata la base costituente del neonato

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Coordinamento Regione Toscana di Assotrasporti   – Innovazione nel Trasporto.

Molti gli argomenti all’ordine del giorno, in particolare legati alla
situazione del settore resa ancora più difficile dalla pandemia.

Dopo le relazioni dei Presidenti territoriali, grande dibattito dei soci
partecipanti che hanno espresso le problematiche del settore e le proposte di
soluzione. Fra gli altri sono stati affrontati anche i temi regionali
relativi alla Strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno ed alle
Motorizzazioni per le problematiche legate alle revisioni, collaudi e
immatricolazioni.

All’assemblea hanno anche partecipato i vertici nazionali di Assotrasporti,
come di consueto, nell’ambito del percorso di incontri con la categoria,
attivato da qualche anno con lo slogan “incontriamoci, proponiamo,
lavoriamo”, per raccogliere le istanze degli autotrasportatori e portarle
alle istituzioni per la risoluzione.

Il Presidente nazionale Secondo Sandiano è intervenuto relazionando sulle
attività che Assotrasporti sta portando avanti a tutela e difesa degli
autotrasportatori italiani, sia a livello centrale, sia supportando le sedi e
i soci sul territorio. Ha quindi concluso rinnovando la massima disponibilità
a supportare le iniziative emerse e che emergeranno anche dalla Toscana.

I componenti del Coordinamento, Gianpiero Budelli e Andrea Dell’Agnello per
Livorno, Alberto Pistoresi per Lucca, Liana Maffei per Massa-Carrara,
Salvatore Celestre, Fabrizio Ercoli e Giorgio Ercoli per Pisa, sono
autotrasportatori e professionisti del settore che sapranno garantire
professionalità e competenza per rappresentare gli interessi di tutti gli
associati.

Il Segretario del Coordinamento, Fabrizio Civallero, è stato incaricato di
prendere una serie di contatti con gli enti locali, a livello regionale.

Per avere maggiori informazioni gli autotrasportatori o soggetti interessati
possono contattare la segreteria al cell. 348 8827231 oppure la sede
nazionale di Assotrasporti all’indirizzo e-mail info@assotrasporti.eu o
chiamare lo 0184.501560 oppure lo 0171.412816.

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Tamponi a pagamento al Brennero

ROMA – È polemica sui tamponi a pagamento per i camionisti italiani diretti
in Austria e Germania. Il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo
Uggè, che nei giorni scorsi aveva invocato il principio di reciprocità nei
controlli sanitari per gli autisti in ingresso in Italia, oggi replica al
presidente del Transitforum Austria-Tirol Fritz Gurgiser, che in una nota
stampa minimizza sul danno economico derivante all’Italia dai rallentamenti e

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dal pagamento dei tamponi (esclusivamente a carico dei nostri
autotrasportatori).

“Concordo con il signor Gurgiser sul fatto che combattere la pandemia debba
essere l’obiettivo primario di tutti gli Stati e che anche l’Italia dovrebbe
adottare le stesse misure applicate dall’Austria e dalla Germania, ma rigetto
con forza l’accusa di egoismo mossa questo signore – esordisce Uggè – In tema
di salute, le nostre premesse collimano, quindi i controlli facciamoli anche
noi ai camionisti austriaci e tedeschi che entrano nel nostro Paese: lo
chiedo da giorni. Altra cosa: forse il signor Gurgister non lo sa, ma l’esito
del tampone è valido solo per 48 ore, dopodiché va ripetuto ogni volta che si
intende viaggiare in quella direzione. Tragga lui le considerazioni che
crede”.

“Per inciso – incalza Uggè – evidenzio che in una recentissima agenzia di
stampa è apparso un dato sul quale dovrebbe riflettere il signor Gurgiser: su
850 conducenti testati, ne è risultato positivo uno solo. Questo conferma che
forse l’unica scelta fatta dal Governo Conte sia stata quella che riguardava
i conducenti dei mezzi pesanti. Se Gurgiser vuole trovare qualcuno che dice
sciocchezze o affronta questioni serie con furba superficialità, si guardi
allo specchio”, conclude il presidente di Conftrasporto.

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Conftrasporto alle audizioni sul Pnrr

ROMA – In occasione delle audizioni al Senato sul Piano Nazionale di Ripresa
e Resilienza (Pnrr), ieri Conftrasporto-Confcommercio ha ribadito che “Il
viaggio verso la transizione verde non può prescindere dai Trasporti. In
questa scelta, che riteniamo necessaria, le imprese del settore vanno però

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sostenute e incentivate con maggiori misure aggiuntive”.

RINNOVARE LE FLOTTE

Le più recenti revisioni del Pnrr, purtroppo, hanno eliminato gli incentivi
al rinnovo sostenibile delle flotte delle navi e del parco dei veicoli su
gomma per il trasporto merci, previsti nelle precedenti bozze, rileva
Conftrasporto. Un sacrificio che la Confederazione non condivide: rinnovare
la flotta o i veicoli costituisce infatti il principale investimento
produttivo delle imprese. Incentivare il rinnovo dei mezzi circolanti, per
Conftrasporto non sarebbe uno “sterile” sussidio, ma un supporto alla
mobilitazione di maggiori capitali privati: una sorta di immediata e concreta
attuazione dell’effetto leva che il documento, per altro, auspica possa
essere, in generale, attivato al fianco degli investimenti pubblici.

Anche ai fini della sostenibilità della finanza e delle sacche di
inefficienza della spesa pubblica, per Conftrasporto sarebbe opportuno
supportare con più determinazione gli investimenti privati delle imprese,
strutturalmente deboli in Italia e drasticamente colpite dagli effetti della
pandemia. È quindi necessaria una misura che ne sostenga direttamente gli
investimenti, per promuovere il trasporto intermodale per una maggiore
competitività del nostro sistema economico. Andrebbero infatti finanziati
progetti di filiera (dalla rete distributiva fino ai veicoli) funzionali alla
modalità stradale commerciale, in particolare per le medie e lunghe
percorrenze (che non ha nel full electric un’alternativa credibile).

Una competitività, ricorda Conftrasporto, attualmente ostacolata dalle misure
regolatorie che limitano l’accessibilità delle nostre merci verso alcuni
territori stretegici, anche nel caso di veicoli più puliti (quindi
incomprensibile sotto il profilo ambientale), come sta accadendo lungo l’asse
del Brennero.

TRASPORTI ECCEZIONALI

Rimanendo al trasporto su gomma, Conftrasporto sottolinea la necessità di uno
sportello unico per il rilascio delle autorizzazioni ai Trasporti
eccezionali, piattaforma digitale che integri quelle dei gestori stradali
nazionali e quelli degli operatori locali, e un programma di potenziamento
della motorizzazione civile per un efficiente sistema di revisione dei

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veicoli commerciali.

RETE STRADALE

Sempre sul fronte della mobilità stradale, Conftrasporto sottolinea l’assenza
in un’ottica di resilienza di risorse sufficienti per la manutenzione
ordinaria e straordinaria della rete stradale esistente, in particolare
locale, da concentrare sulle opere d’arte, fattore imprescindibile per
realizzare l’accessibilità territoriale funzionale al sistema economico e
alla coesione sociale.

IL MARE

Sul piano marittimo, la Confederazione dei Trasporti evidenzia come le misure
di sostegno al rinnovo delle flotte impegnate nei collegamenti con le isole e
delle autostrade del mare contribuirebbero a garantire una più efficace
funzione di inclusione sociale, propria delle reti di trasporto, per le
popolazioni insulari e periferiche e genererebbero nuove opportunità per
tutta la filiera della cantieristica nazionale.

Nel Pnrr, osserva Conftrasporto, la quota più rilevante delle risorse è
destinata al finanziamento di interventi ferroviari, mentre per quelli
destinati ai porti, in ogni caso assolutamente condivisibili quando
riguardano infrastrutture di interesse generale (come nel caso della nuova
diga foranea di Genova) emerge una limitata addizionalità.

Nel settore portuale, andrebbero rafforzati gli interventi per permettere
l’impiego dell’idrogeno come combustibile pulito anche da parte delle navi e
per promuovere la resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti
climatici e all’innalzamento del livello del mare.

Infine, la positiva previsione dell’elettrificazione delle banchine (il
cosiddetto cold ironing, per l’azzeramento delle emissioni inquinanti delle
navi durante il loro stazionamento in porto), dovrebbe essere affiancata da
adeguate misure sul fronte tariffario per rendere conveniente tale opzione
energetica da parte delle navi e da adeguati incentivi per l’installazione a
bordo di tali impianti, selezionando opportunamente in base ad oggettivi
criteri di efficacia dell’intervento le combinazioni “porto-linea-nave”.

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Fercam apre in Svezia…a distanza

BOLZANO – L’apertura della sede della prima filiale svedese di Fercam, è
avvenuta, per la prima volta nella storia aziendale della società, operatore
logistico altoatesino, interamente a distanza.

L’ubicazione scelta, Helsingborg, nel sud del Paese è ritenuta strategica per
più di una ragione: è vicina al confine con la Danimarca, nonché ai maggiori
insediamenti industriali e soprattutto al porto, il secondo per importanza
nell’intera Svezia.
“Fattori determinanti per la decisione”, spiega Hansjörg Faller, direttore
della Divisione freight management international di Fercam, che aggiunge: “Il
Coronavirus ha fatto sì che tecnologia e strumenti di comunicazione
innovativi diventassero il mezzo di trasporto più importante per la

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costituzione di questa nuova filiale”.

A causa della pandemia, tutti i lavori preparatori e gli incontri con
commercialisti e banche erano già stati svolti tramite videoconferenza, e da
remoto si sono tenute tutte le riunioni e sottoscrizioni necessarie, dai
colloqui di selezione, alla ricerca di un immobile idoneo, fino alla
redazione di tutti i contratti per la fondazione di una nuova realtà
aziendale.
Infine, lockdown e misure adottate per contrastare la diffusione del virus
hanno condotto alla cancellazione dei voli da e per la Svezia, rendendo
impossibile per i responsabili essere fisicamente presenti in loco, per
operazioni di costituzione di una nuova società del gruppo Fercam.
Ma, con grande sorpresa delle persone direttamente e indirettamente
coinvolte, gestire il tutto da remoto è stato possibile, sicuramente anche
grazie all’avanzato livello di digitalizzazione in Svezia.

Il mercato scandinavo e quello svedese in modo prominente stanno diventando
sempre più importanti nelle dinamiche del commercio europeo. A causa delle
lunghe distanze da coprire da e verso i mercati dell’Europa meridionale,
risulta assai rilevante per gli scambi la modalità intermodale, soprattutto
per prodotti dell’industria del legno e della carta, particolarmente adatti a
questo tipo di trasporto.
Come parte della rete europea Fercam, la nuova filiale di Helsingborg offrirà
ai propri clienti l’intera gamma di servizi logistici, a partire da soluzioni
dedicate al trasporto di carichi completi.

“Abbiamo avuto la fortuna di trovare collaboratori giovani e molto motivati,
con esperienza rilevante e tutti provenienti dal settore, con familiarità
quindi sia con il mercato svedese che con quello dell’Europa meridionale. Per
offrire ottimale assistenza alla nostra clientela e un servizio di alta
qualità, abbiamo ritenuto molto importante essere presenti in loco e
affidarci a professionisti che hanno una conoscenza approfondita del contesto
scandinavo”, dice ancora Hansjörg Faller.

L’apertura di una sede in territorio svedese, che prenderà avvio dal 1°
Marzo, con il relativo investimento, sottolinea l’importanza della penisola
scandinava all’interno del network europeo di Fercam.

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A Vipiteno i camionisti dovranno
pagarsi il tampone

ROMA – Da oggi, a Vipiteno, i camionisti italiani diretti in Germania
dovranno pagarsi il tampone anticovid, se vorranno proseguire il viaggio.
“Chi siete? Cosa portate? … Un fiorino”. “Non ci resta che piangere”,
commenta infuriato il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè.

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“Bene che il ministro dei trasporti scriva lettere e chieda il rispetto del
principio della libertà di circolazione delle merci, ma, anche di fronte a
quest’ennesima beffa imposta all’Italia da un altro Paese comunitario,
scrivere non basta più – prosegue Uggè – ‘A brigante brigante e mezzo’, ebbe
a dire il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Insomma, a questi Paesi
rispondiamo applicando quantomeno il principio di reciprocità. Per l’economia
nazionale e per i trasportatori, ogni ritardo, ogni rallentamento,
significano perdita di competitività e maggiori costi”.

“L’Italia deve immediatamente dislocare Unità mobili di controllo sanitario e
di sicurezza all’entrata del nostro Paese per coloro che provengono dalla
Germania e dall’Austria attraverso il Tirolo – è l’appello di Uggè – Da anni
l’Austria ci impone il contingentamento dei mezzi pesanti, danneggiando
pesantemente le nostre imprese e l’intera economia italiana. L’asse del
Brennero garantisce l’integrazione dell’Italia con il mercato unico europeo.
È il principale valico alpino per volumi di merci in transito (oltre 40
milioni di tonnellate nel 2018), ed è percorso da 4,5 milioni di Tir all’anno
che non hanno come origine né destinazione l’Austria. Chiudendo le porte alla
libera circolazione, per ogni ora di ritardo nell’attraversamento del valico,
la nostra economia paga già più di 370 milioni di euro su base annua.
L’obbligo del tampone aggiunge un altro ostacolo alla libera circolazione
delle merci, un danno ingentissimo al nostro sistema economico, già duramente
provato. Un danno al quale, da oggi, si aggiunge la beffa dei 40 euro che gli
autotrasportatori dovranno sborsare per effettuare il test a Vipiteno”.

“Basta con le lettere, ora si passi a fatti concreti”, conclude Uggè,
esortando il Governo a intervenire presso l’Unione europea.

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Fercam, una flotta sempre più
sostenibile

BOLZANO – La pandemia sembrava aver rallentato il raggiungimento degli
obiettivi di Fercam in materia di sostenibilità.
Ma, dopo una revisione delle priorità dovuta alla prima fase dell’emergenza,
la società altoatesina torna a puntare su “Clean, smarter logistics”,
riprendendo le iniziative per raggiungere gli obiettivi che si era posta.

D’ora in poi utilizzerà trattori a gas naturale liquido (Gnl) non solo per il
trasporto di carichi completi, in uso in Italia dal 2018, ma avvierà anche

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una graduale sostituzione delle motrici destinate ai servizi LTL e groupage
sull’asse del Brennero con destinazione Europa settentrionale.
Oggi, per la consegna ufficiale delle prime motrici a Gnl destinate ai
servizi groupagistici europei è atteso nella sede di Bolzano anche Carmelo
Impelluso, head of brand Europa di Iveco.

“La sostenibilità in ambito logistico si conferma essere uno dei nostri
obiettivi strategici più importanti e siamo convinti del ruolo determinante
che a tale riguardo assume il Gas naturale liquido (Gnl), in attesa di
un’alternativa ancora più efficiente costituita dal Bio-Gnl” dice l’ad di
Fercam Hannes Baumgartner.
Gli investimenti dello scorso autunno andavano proprio in questo senso con
l’accordo di partecipazione societaria alla Biogas Wipptal, che, spiega
Baumgartner, “dopo opportuni lavori di adattamento e riconversione, a partire
da Giugno avvierà presso il proprio impianto in Val di Vizze la produzione di
Gnl per autotrazione, contribuendo così alla realizzazione di una effettiva
economia circolare come modello di sviluppo sostenibile”.

La forte crescita del commercio elettronico, che in Italia e anche a livello
europeo nei mesi scorsi ha subito una reale impennata, anche in seguito ai
confinamenti a causa della pandemia, ha modificato, nel giro di poco tempo,
anche le esigenze di trasporto di molti operatori.
Accanto ai trasporti a carico completo assumono una sempre maggiore rilevanza
le spedizioni di dimensioni e peso più ridotti.

“Le prime otto motrici alimentate a Gnl in consegna oggi ci avvicinano a una
maggiore sostenibilità dei nostri servizi di linea europei, che attualmente
comprendono un totale di 82 collegamenti diretti giornalieri dall’Italia
verso tutta l’Europa” aggiunge l’ad.

La società ha ottenuto le prime esperienze positive con i veicoli alimentati
a Gnl in Spagna già nel 2014, quando questi automezzi ancora non potevano
essere utilizzati in Italia per la mancanza di una adeguata rete di stazioni
di rifornimento.
Nel 2018, creati i presupposti per un rifornimento garantito degli automezzi,
Fercam ha avviato un graduale programma di ampliamenti del parco mezzi. I
costi di acquisto notevolmente più elevati sono compensati da evidenti
vantaggi ecologici, in quanto l’utilizzo di gas naturale come combustibile
produce quantità irrilevanti di polveri sottili e ossido di azoto.

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Secondo i dati dell’azienda costruttrice Iveco, nei veicoli a Gnl le
emissioni omologate per il particolato hanno un valore del 99% inferiore
rispetto all’equivalente valore limite degli Euro VI, e sono notevolmente
inferiori le emissioni di rumore.

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Tasse sui ristori per il crollo del
Morandi

GENOVA – La denuncia arriva da Trasportounito: le aziende di autotrasporto
che hanno ricevuto dallo Stato i ristori per i danni conseguenti il crollo
del Ponte Morandi per il periodo interessato nel 2018 e tutto il 2019, e che
sono ora in attesa dei ristori per il 2020, dovranno pagare retroattivamente
e in modo del tutto inatteso le tasse su queste somme.
“Con una mano lo Stato dà, con l’altra prende” dicono commentando quello che
definiscono un paradosso.

Per le aziende di autotrasporto significherebbe che, sui 180 milioni di
ristori erogati e in via di erogazione, ne andrebbero restituiti dai 60 ai 70
milioni.
In questo senso si è infatti espressa l’Agenzia delle entrate che,
interpellata da un commercialista per conto di un’azienda di autotrasporto,
ha risposto che nel cosiddetto decreto Genova non è prevista esplicitamente
l’esenzione fiscale su queste somme, anche se parimenti non è prevista
l’applicazione della tassazione ordinaria.

L’interpretazione delle norme nel senso della non tassabilità dei ristori era
stato seguito dalla stessa struttura commissariale presso la Regione Liguria,
che, al momento della liquidazione dei ristori alle imprese, non ha applicato
la ritenuta d’acconto.
“Ora le conseguenze per le aziende sono gravissime considerata anche la
retroattività della lettura dell’Agenzia su ristori che l’imprese hanno già
investito per sopravvivere con estrema difficoltà alla crisi pandemica e ai
ripetuti danni generati dai cantieri autostradali liguri”.
“Di fronte a una vera e propria “vacatio legis” la parola oggi può solo
tornare alla politica che in tempi brevissimi dovrà fornire le precisazioni
sui ristori e quindi sullo spirito che ha improntato il decreto Genova” dice
Trasportounito.

“Sollecitiamo ai parlamentari Liguri -conclude Tagnochetti- un intervento
chiarificatore e normativo che riaffermi il principio per cui in tragedie
come quella del ponte Morandi il ristoro deve avere effettiva valenza di

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aiuto alle imprese e non essere, quindi, soggetto a tassazione”.

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Corridoi verdi al Brennero: la
richiesta del ministro

ROMA – Rispondendo alla lettera con cui la Commissaria europea ai Trasporti
Adina Valean si congratulava per la sua nomina, il ministro Enrico Giovannini
ha assicurato da subito massima cooperazione con la Commissione e con gli
altri Stati membri per fare fronte alle drammatiche sfide della pandemia
Covid-19 nel settore trasporti.

Sottolineando la necessità di garantire il corretto funzionamento del Mercato
unico e la salvaguardia delle catene di approvvigionamento per far andare
avanti il sistema economico europeo, Giovannini ha chiesto l’intervento della
Commissione per riaffermare al più presto la piena attuazione dei principi
dei Corridoi verdi all’interno dell’Unione europea.
L’appello si riferisce al problema dei nuovi controlli introdotti ad alcune
frontiere che soprattutto lungo il Corridoio del Brennero stanno creando non
pochi disagi all’Italia e agli autotrasportatori.
Il ministro Giovannini si metterà in contatto a breve con la Commissaria
Valean per un confronto sul tema e altri passaggi dell’Agenda Europea.

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