JSW Italy verso l'accordo di programma

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JSW Italy verso l'accordo di programma
9 Aprile 2019 -

JSW Italy verso l’accordo di programma

ROMA – Si è concluso positivamente l’incontro con i rappresentanti di JSW
Italy che si è tenuto ieri mattina al ministero dello sviluppo economico e a
cui, su delega del presidente Rossi, ha partecipato il consigliere regionale
Gianni Anselmi. Così nel pomeriggio è stato lo stesso Enrico Rossi ad
illustrare alle organizzazioni sindacali lo stato della situazione.

“Finalmente – ha detto Rossi – l’incontro si è chiuso con la volontà, da
parte di tutti i soggetti interessati, di andare presto alla firma
dell’accordo di programma. È un passaggio di proprietà con impegni precisi da
parte delle istituzioni e del privato, che in 18 mesi presenterà il progetto
che, attraverso i forni elettrici, permetterà a Piombino di tornare a colare
acciaio”.

Il presidente ha quindi espresso la sua soddisfazione per il risultato

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raggiunto. “Saremo vigili” ha però subito aggiunto. “Del resto ci siamo
impegnati su molti fronti e la regione è stata protagonista. I lavoratori
sono stati all’altezza della loro storia e artefici di un rilancio produttivo
per il quale si sono impegnati a fondo”.

La firma del nuovo accordo di programma con la JSW Italy, che sostituirà
quello sottoscritto con Aferpi, è prevista tra il 16 e il 20 di Luglio.

Per Enrico Rossi , questa è stata anche l’occasione per richiamare un vecchio
impegno: “Un primo Maggio di qualche anno fa – ha detto – avevo promesso di
fronte ai lavoratori che se non si fossero risolti i problemi della
siderurgia a Piombino, avrei dato le dimissioni. Con la stipula del nuovo
accordo di programma, prevista tra il 16 e il 20 di questo mese, si è trovata
una strada che fa ben sperare per il futuro e che mi impegna a lavorare per
la buona riuscita del progetto di ritorno della produzione di acciaio a
Piombino. Quello sarà un giorno di grande soddisfazione personale, così come
per me lo è stato trovarmi a fianco dei lavoratori per rispondere alle loro
legittime domande”.

Rossi ha voluto infine ringraziare i funzionari del Ministero e della Regione
Toscana che si sono adoperati al meglio per favorire la conclusione
dell’accordo, l’ex ministro Carlo Calenda e il nuovo ministro Luigi Di Maio.

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Secondo appuntamento a Livorno per
“Suoni del mare”

LIVORNO – Domani 7 Luglio alle 21,45 in Fortezza vecchia, secondo
appuntamento con “Suoni del mare” un Festival patrocinato dall’Autorità di
Sistema portuale e che nasce con l’idea di fare del porto uno spazio aperto
all’incontro delle musiche e delle culture del Mediterraneo e che trova in
Livorno la sua location ideale per la tradizione di apertura e multietnicità

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della città toscana, così come aveva sottolineato durante la presentazione il
segretario generale dell’AdSp Massimo Provinciali.

Dopo il grande successo riscosso sabato scorso da Enzo Avitabile, è la volta
della Banda Ikona di Stefano Saletti, che del Festival è anche direttore
artistico, con Soundcity: suoni dalle città di frontiera del Mediterraneo.

Il concerto, ad ingresso gratuito, diventa un cammino tra le strade del
Mediterraneo. Questo è quello che presentano Stefano Saletti e la Banda
Ikona.
Saletti in questi anni ha viaggiato con la sua musica da Lampedusa a
Istanbul, da Tangeri a Lisbona a Jaffa, Sarajevo e Ventotene e in questi
luoghi ha registrato suoni, rumori, radio, voci, spazi sonori.

Partendo da tutto questo materiale ha composto un affresco sonoro che
racconta il difficile dialogo tra la sponda nord e sud, i drammi dei
migranti, la ricchezza, le speranze, il dolore che attraversano le strade del
Mediterraneo.

In questo racconto in musica ha utilizzato il Sabir, la lingua del mare, dei
porti, dei pescatori e dei marinai del Mediterraneo, la lingua del possibile
dialogo, che unisce italiano, francese, spagnolo e arabo in un unico flusso
sonoro.
Il risultato è un affascinante folk world-mediterraneo, meticciato, una
miscela ricca di ritmi e melodie, suggestioni e colori.
Nel concerto che il gruppo propone, vengono anche eseguite le musiche
originali composte da Saletti per la mostra multimediale “Caravaggio
Experience”, che grande successo ha riscosso in Italia e all’estero.

Compagni di viaggio di Saletti, polistrumentista già fondatore dei Novalia
che suona oud, bouzouki, saz baglama, chitarra ci sono i musicisti che da
dieci anni fanno parte della Banda Ikona: Barbara Eramo (cantante tarantina
impegnata in tanti progetti internazionali di world music e musica popolare),
Gabriele Coen leader dei Klezroym e di altre formazioni che uniscono jazz e
musica tradizionale, Mario Rivera (bassista potente e creativo, leader degli
Agricantus), il violinista Carlo Cossu (profondo conoscitore delle tradizioni
musicali balcaniche) e Giovanni Lo Cascio (percussioni e batteria nei Novalia
e Agricantus e leader del progetto Aksak di musica balcanica).

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La vita diventa musica, i rumori della realtà si trasformano in melodie e
ritmi. Le strade del Mediterraneo risuonano di echi lontani e presenti e ci
ricordano che da sempre sono tutte collegate: per mare e per terra.
Saletti e gli altri componenti della Banda Ikona effettuano da anni in Italia
e all’estero anche workshop e seminari sulla lingua Sabir, sulle tecniche
esecutive degli strumenti a corda e percussione, sulle tecniche vocali, sulle
contaminazioni, influenze e specificità dei tanti stili musicali dei Paesi
che si affacciano sul Mediterraneo.

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Rixi a colloquio con Conftrasporto-
Confcommercio

ROMA – I vertici di Conftrasporto-Confcommercio hanno incontrato ieri a Roma
il sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi. Al centro del colloquio
sostenibilità ambientale dal mare alla gomma, alla ferrovia,
informatizzazione dei porti, alta velocità, temi elencati tra i punti del
documento consegnato al sottosegretario.

La delegazione, guidata dal presidente Fabrizio Palenzona – con il
vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè, il segretario generale di
Conftrasporto Pasquale Russo e il presidente di AssArmatori Stefano Messina-
ha sottolineato come la necessità di connettere l’Italia sia più che mai
vitale.

Nel concreto, la Confederazione chiede di attivare i collegamenti merci anche
sulla rete ferroviaria ad alta velocità; di promuovere l’occupazione dei
lavoratori marittimi italiani ed europei estendendo a tutte le navi,
indipendentemente dalla nazionalità del registro di iscrizione, gli sgravi
contributivi. Il che aprirebbe a breve nuove opportunità occupazionali per
circa 50 mila lavoratori. Conftrasporto ha poi lanciato l’allarme per lo
stop, dal 1° Luglio, dei pagamenti in contanti degli stipendi dei marittimi,
che spesso hanno necessità di disporre di contanti negli sbarchi nei Paesi in
cui la moneta elettronica non è ben accetta.

A monte però occorre procedere all’emanazione del decreto ministeriale per la
definitiva implementazione dello ‘Sportello unico doganale e dei controlli’
per tutti gli adempimenti amministrativi relativi alle merci in transito nei
porti.

Sul fronte ambientale, Conftrasporto-Confcommercio chiede di consentire lo
sviluppo della filiera Gnl (gas naturale liquefatto), con fiscalità d’avvio
favorevole, e di effettuare un benchmark valutativo con gli altri porti
europei per comprendere a pieno i gap competitivi che ancora frenano
pesantemente lo sviluppo del rifornimento marino tradizionale e, in
prospettiva, a Gnl dei nostri porti.

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Per l’autotrasporto, è urgente intervenire per risolvere le   forti disfunzioni
delle Motorizzazioni ripristinandone la piena funzionalità,   sostenere in
Europa la Road Alliance per contrastare il dumping sociale.   C’è poi la
questione del Brennero, con l’Austria a contingentare i Tir   dall’Italia:
Conftrasporto chiede al ministero di pretendere il rispetto   del principio
della libera circolazione di persone e merci.

I controlli annunciati in questi giorni dall’Austria contro l’immigrazione
clandestina aggiungono un ‘carico da novanta’ che renderebbe impossibile
arrivare a destinazione in tempo. Conftrasporto-Confcommercio –che ha
calcolato, su base annua, in 370 milioni di euro il danno economico per
un’ora di ritardo nell’attraversamento del Brennero – propone, nel caso in
cui ciò dovesse avvenire, di creare un corridoio ‘Shengen’, veloce, in cui fa
scorrere i Tir delle imprese targate Ue, con controlli a campione.

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Luciani: “ Enel ritiri il bando di
gara illegittimo ”

CIVITAVECCHIA – Enrico Luciani, presidente della Compagnia portuale di
Civitavecchia ha inviato il seguente comunicato a proposito della questione
legata all’Enel.

“Faccio un appello a tutte le lavoratrici e lavoratori delle imprese e delle

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compagnia portuali di Italia. Ciò che sta accadendo nel porto di
Civitavecchia, per quanto riguarda la procedura di gara di affidamento
illegittima dello scarico del carbone Enel, sta mettendo in grave pericolo il
lavoro di noi portuali.

C’è una violenza che si sta consumando nei confronti della Legge n. 84/94 e
non vediamo, ad oggi, una presa di posizione chiara e netta da parte degli
enti predisposti.
A poco meno di un anno, dall’emanazione del “Correttivo porti”, stiamo
assistendo ad una prevaricazione scientifica e sistematica di un presupposto
cardine della legge che norma e tutela il lavoro attraverso l’affidamento
regolato.

Dobbiamo essere uniti in questa lotta, per evitare e fermare finché siamo in
tempo, le volontà dei grandi gruppi armatoriali e delle lobbies di potere di
controllare, precarizzandolo, il lavoro.
Assisteremo altrimenti ad una corsa al ribasso del costo del lavoro, che
comporterà da un lato una drastica riduzione del salario e della sicurezza
nei luoghi di lavoro, e dall’altra la fine delle piccole e medie imprese
artt. 16 e 17.

Il tutto indirizzato verso la perdita di diritti ed un impoverimento non solo
dei lavoratori portuali ma delle intere comunità locali che vivono intorno ai
porti. Non possiamo e non dobbiamo cedere. Per il nostro lavoro e per la
nostra dignità”.

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Delegazione dell’alta Franconia visita
Trieste

TRIESTE – Una delegazione di imprenditori tedeschi provenienti dall’alta
Franconia (Oberfranken), uno dei sette distretti del Land della Baviera, ha
visitato il porto di Trieste in una due giorni di appuntamenti e incontri
istituzionali.

La visita è stata promossa dalla Camera di commercio e dell’industria
dell’alta Franconia e Bayreuth, città capoluogo del distretto, in
collaborazione con la Camera di commercio italo-tedesca di Monaco di Baviera.

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La dinamicità con cui il porto di Trieste si sta presentando sui mercati
internazionali, la performance dei traffici ferroviari su scala europea e il
ruolo che Trieste potrà giocare rispetto al progetto cinese della nuova “Via
della seta” (One belt one road initiative), sono state le ragioni principali
di questo meeting istituzionale.

Il gruppo, composto da una trentina di imprenditori, spedizionieri, operatori
del settore marittimo e logistico del distretto bavarese ha visitato i
terminal principali dello scalo (molo VII, VI e V), il cantiere della
piattaforma logistica e il terminal della Saipem in porto vecchio.

Sono seguiti alcuni meeting istituzionali e commerciali presso la Torre del
Lloyd con i rappresentanti dell’Authority, delle associazioni di categoria e
delle aziende operanti nello scalo giuliano.

Vari gli approfondimenti richiesti dai componenti della delegazione,
soprattutto riguardo al network intermodale dello scalo, allo sviluppo delle
nuove aree logistiche e retroportuali, nonché alle potenzialità del porto
rispetto al progetto della nuova Via della seta.

A capo della delegazione Laura Krainz-Leupoldt, vicepresidente della IHK –
Camera di commercio dell’alta Franconia e Bayreuth, imprenditrice originaria
di Trieste che ha dimostrato forte interesse per la creazione di nuovi legami
commerciali tra la Franconia e il porto giuliano.

Harald Leupold, vicepresidente della Camera di commercio di Norimberga, ha
sottolineato invece la spiccata vocazione all’export del tessuto
imprenditoriale di quest’area della Baviera che fa capo a Norimberga, ed
utilizza attualmente gli scali del Nord Europa, mentre in futuro potrebbe
avere maggiori vantaggi con lo sviluppo di nuovi collegamenti intermodali
verso Trieste.

Alessandro Marino, segretario generale della Camera di commercio italo-
tedesca di Monaco di Baviera, e Sabine Lehmann, direttrice dell’Associazione
degli spedizionieri della Baviera, si sono infine soffermati sul ruolo del
porto di Trieste quale snodo strategico per i rapporti commerciali tra il Far
east e l’Europa.

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Terminal Crociere, intervento tampone

RAVENNA – A seguito dell’ Ordinanza del 13 giugno 2018 con la quale la
Capitaneria di Porto di Ravenna ha limitato il pescaggio delle navi
dirette/provenienti alla banchina del Terminal crociere di Porto Corsini a
metri 7,60 per il Molo Crociere Nord e metri 7,90 per il molo Crociere Sud,
l’Autorità Portuale ha disposto – in cooperazione con il Terminal Traghetti &
Crociere (“T&C”), situato nel bacino di evoluzione in area Trattaroli –
l’allestimento di un attracco sostitutivo, organizzando lo spazio per
ospitare circa trenta pullman e per garantire un sistema di accoglienza dei
croceristi.
L’utilizzo di tale attracco sostitutivo è una decisione della compagnia
armatoriale.
L’Autorità Portuale il 18 giugno 2018 ha avviato con procedura d’urgenza un

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bando selettivo per l’esecuzione dei lavori di ripristino dei fondali per
garantire l’accessibilità a Porto Corsini, che è stato indirizzato a dieci
imprese specializzate in dragaggi portuali.
La gara si è conclusa con l’individuazione di una impresa esecutrice ed il
relativo contratto è stato aggiudicato il 4 luglio. L’inizio dei lavori è
previsto per i primi giorni della prossima settimana e dovrà concludersi
entro la prima settimana di agosto.
L’intervento studiato dai tecnici dell’Autorità Portuale consiste nello scavo
di livellamento del fondale antistante la darsena crociere da realizzare con
una draga attrezzata per il carico dei sedimenti, con successivo scarico
presso un’area adiacente collocata verso Nord Est a ridosso della diga
foranea nord di Porto Corsini non soggetta a limitazione di fondale.
L’intervento prevede il dragaggio di una superficie pari a circa 105.000
metri quadrati, per un escavo complessivo di 25.000 metri cubi che consentirà
di tornare alla profondità del fondale di 9,5 metri.”Si tratta, ovviamente,
di un intervento tampone, ormai è un problema fisiologico della città: le
casse di colmata sono piene, e senza casse non si fanno gli escavi ”- spiega
il presidente dell’Autorità Daniele Rossi. L’intervento tecnicamente più
efficace sarebbe l’escavo dei fondali e la rimozione del materiale in eccesso
per circa 250.000 metri cubi, ma questa operazione comporta la necessità
della individuazione di una cassa di colmata per il deposito temporaneo dei
materiali di escavo. Le attuali casse di colmata presenti in area portuale
sono, come noto, indisponibili in quanto già riempite del materiale degli
escavi del passato e quindi attualmente non utilizzabili. Il problema potrà
risolversi solo con l’avvio dei lavori dell’HUB PORTUALE che renderanno
disponibili le aree di Logistica 1 e 2 in zona Porto Fuori e di S3 alle
Bassette per svuotare le casse di colmata e poterle quindi mettere a
disposizione di nuovi escavi.
Il progetto di HUB PORTUALE è in attesa della registrazione della Delibera
CIPE presso la Corte dei Conti che completerà l’iter amministrativo nelle
prossime settimane. Al tempo stesso l’Autorità Portuale sta preparando il
bando di gara per l’appalto dei lavori che si prevede possa essere pubblicato
entro la fine dell’anno. La prima attività di progetto sarà ovviamente lo
svuotamento delle casse di colmata.
La stagione crocieristica 2018 prevede l’arrivo al Porto di Ravenna di 47
navi da crociera, di queste 16 navi sono già arrivate, compresa la Silver
Whisper di oggi, ed hanno attraccato regolarmente a Porto Corsini nelle
scorse settimane.

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Delle restanti 31 navi previste sono state oggetto di cancellazione gli scali
di Mein Schiff 2 (previsti il 16/06, 14/07, 11/08, 8/09 e 6/10), di Vision of
the Seas (previsti il 27/06, 21/07 e l’1/10) e lo scalo di Oceana del 2
luglio scorso.
Al fine di meglio veicolare le informazioni relative al calendario degli
accosti delle navi da crociera previsti nei prossimi mesi si sta lavorando
con le Associazioni di categoria.

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Nuova illuminazione al porto di
Livorno

LIVORNO – Novità per il porto di Livorno. In questi giorni l’Autorità di
Sistema portuale ha infatti concluso la realizzazione dell’impianto di
illuminazione portuale presso la sponda del canale di accesso, lato Torre del
Marzocco, che dà di fatto avvio alla terza fase del percorso intrapreso dal
Comandante del porto, il contrammiraglio Giuseppe Tarzia, iniziato con
l’emissione della nuova regolamentazione per le manovre delle grandi navi
dirette agli accosti della Darsena Toscana e proseguito con la revisione
delle tariffe del servizio di rimorchio.

Come anticipato dallo stesso ammiraglio in una recente conferenza stampa
tenutasi in Capitaneria di porto, l’impianto di illuminazione, già da questa
prima fase realizzativa, e la sperimentazione effettuata dai piloti del
porto, ha consentito di rivedere i limiti di pescaggio e di orario per le
manovre in porto.

Le disposizioni emanate dall’Autorità marittima, quindi, permettono
l’ingresso notturno, prima non consentito per alcune classi di navi e,
soprattutto, un sostanziale aumento di pescaggio, fino ad 1,25 metri.

A beneficiare del provvedimento saranno in particolare le navi “classe
Panamax” (fino a 300 metri di lunghezza per 35 metri di larghezza) che
rappresentano quasi il 50% del traffico mercantile destinato ai terminal
della Darsena Toscana (dati 2017), con immaginabili riflessi positivi sulla
capacità di carico.

La decisione adottata dall’ammiraglio Tarzia rappresenta un ulteriore
beneficio per i traffici, nell’ottica del consolidato concetto della
cosiddetta “sicurezza produttiva”, oramai necessario a coniugare sicurezza,
crescita, competitività e capacità di attrazione dello scalo labronico.

La prossima fase che sarà attuata con la messa in opera dell’illuminazione
sulla sponda del canale d’accesso, lato Magnale, e sulla calata Tripoli,
vedrà la completa revisione dell’ordinanza che regola le manovre delle grandi

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navi nel porto di Livorno.

Domanda di concessione da YilPort
Holding A.S.

TARANTO – L’AdSp del Mar Ionio – porto di Taranto fa sapere che in data 3

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Luglio 2018 è pervenuta una domanda di concessione, ai sensi del comb. disp.
degli artt. 16 e 18 L. 84/94, avente ad oggetto l’occupazione e l’uso totale
dell’intero compendio portuale denominato “Molo polisettoriale” (con
eccezione della Calata 5 ed aree retrostanti), nonché l’uso delle
attrezzature e/o delle installazioni attualmente ivi presenti.

L’istanza è stata prodotta dalla YilPort Holding A.S. attualmente tredicesimo
operatore terminalistico portuale a livello mondiale, costituita ai sensi del
diritto turco e controllata al 100% da Yildirim Holding A.S., quest’ultima
proprietaria del 24% di CMA CGM terzo vettore marittimo del mondo nel settore
contenitori.

Scopo della domanda è lo sviluppo dei traffici commerciali e della logistica,
con particolare riferimento alla movimentazione dei container, di merce varia
e ro-ro, con volumi progressivi attesi superiori a quelli consentiti dalla
capacità massima del Molo polisettoriale.

La società ha dichiarato che “l’incremento dei volumi sarà supportato tramite
significativi investimenti sul piano economico/finanziario, con importanti
ripercussioni sotto il profilo occupazionale”.

In relazione a quanto precede, il comitato di gestione dell’AdSp del Mar
Ionio, il 4 Luglio 2018, ha deliberato – su proposta del presidente dell’AdSp
medesima, ai sensi del comb. disp. tra gli artt. 8, co. 3, lett. n) e 9, co.
5, lett. g) della L. 84/94 – la sospensione della procedura di confronto
avviata con lo strumento del dialogo competitivo sulle precedenti istanze
sino all’esito dell’attività di verifica, da compiersi da parte della AdSp
medesima, con riferimento alla domanda di rilascio della concessione
presentata dalla citata YilPort Holding A.S., per la successiva adozione di
provvedimenti finalizzati al perseguimento del pubblico interesse.

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Unatras scrive al ministro Toninelli

ROMA – Unatras, l’Unione delle più rappresentative federazioni del trasporto
su gomma, in una lettera inviata oggi al ministro delle Infrastrutture Danilo
Toninelli scrive nero su bianco: “In assenza di soluzioni concrete da parte
del governo, la nostra risposta sarà il fermo dell’autotrasporto”.

“A più di un mese di distanza dal suo insediamento alla guida del dicastero
dei Trasporti e dall’invio delle nostre ripetute richieste di incontro per la
pronta risoluzione delle problematiche segnalate – scrive Unatras – siamo
costretti a constatare la totale indifferenza di questo governo nei confronti
della categoria dell’autotrasporto merci”.

Il che sta già producendo gravi effetti alle imprese del settore: non è

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ancora stata emanata la circolare dell’Agenzia delle entrate che consente le
deduzioni forfettarie per le spese non documentate delle imprese di
autotrasporto. “Motivo per cui queste ultime – continua Unatras – oltre a
essere costrette a rimandare il pagamento delle tasse, stanno subendo danni
incalcolabili”.

Fra le richieste e i nodi da sciogliere ci sono:
-la certezza delle risorse strutturali;
-il contingentamento imposto dall’Austria, in determinate giornate, al
traffico dei camion in uscita dal nostro Paese;
-il ripristino della piena funzionalità del sistema delle revisioni dei mezzi
presso le Motorizzazioni, a garanzia della sicurezza della circolazione;
– la ripubblicazione dei “costi minimi della sicurezza” e il rispetto dei
tempi di pagamento;
-l’estensione del rinvio della fatturazione elettronica anche agli acquisti
di carburante in extrarete.

“Qualora nei prossimi giorni non arrivassero risposte concrete alle
problematiche sopra esposte, le federazioni aderenti a Unatras preannunciano
la decisione di proclamare il fermo dei servizi dell’autotrasporto, con
modalità che saranno rese note già dalla prossima settimana”.

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Alp invia una nota sullo sciopero
Unicobas di domani

LIVORNO – Il consiglio di amministrazione di Alp (Agenzia per il lavoro in
porto) ha inviato una nota sullo sciopero indetto dal sindacato Unicobas per
domani. Ricordiamo che pochi giorni fa Luca Becce, amministratore delegato
era intervenuto sulla questione.

“Apprendiamo -si legge- che viene confermato dal sindacato Unicobas lo
sciopero proclamato per domani, 6 Luglio, per protestare contro il
licenziamento di cinque dipendenti Alp.

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La conferma viene dopo la riunione tra le parti nell’ambito della procedura
di raffreddamento prevista dal CCNL tenutasi il 4 Luglio in AdSp e convocata
dal presidente della stessa.

L’effettuazione dello sciopero -continua la nota- non modificherà la
disponibilità che Alp ha offerto in quella sede, che è la stessa offerta alla
Filt-Cgil durante l’incontro da essa richiesto tenutosi il 27 Giugno scorso.

Quella disponibilità prevede la possibilità di una riassunzione dei
dipendenti licenziati a fronte di un riconoscimento pieno ed incondizionato
da parte degli stessi della gravità del comportamento tenuto e della
conseguente congruità del licenziamento pronunciato dall’azienda.

Solo questa condizione, che parte dalla assunzione di consapevolezza piena di
ciascun dipendente, consente ad Alp di ripristinare quel rapporto di fiducia
tra datore e lavoratore, fondamentale per intrattenere qualsiasi rapporto di
lavoro subordinato, che è stato leso dal comportamento tenuto dai dipendenti
come chiaramente illustrato nelle dichiarazioni rese dall’azienda sia sui
quotidiani che di fronte al presidente della AdSp e che si basano non su
fantasiose ricostruzioni, ma su solidi e verificati fatti.

A questo fine -conclude la nota- l’azienda ha inviato alle OOSS citate il
testo di un verbale di conciliazione. Questa è e sarà la disponibilità della
azienda”.

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