VIENI! SEGUIMI! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
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ESSERE CHIESA OGGI Circolare interna delle Parrocchie S. Lorenzo e S. Giacomo di Giaveno S. Giovanni Battista di Valgioie Anno X– N. 3 Ottobre 2018 VIENI! SEGUIMI! Lettera pastorale dell’Arcivescovo papa, non è per chi intende seguire Gesù. “Queste cose vi scriviamo, dice Giovanni nella sua prima La città sul monte” era il titolo della lettera pa- lettera ai cristiani provati e anche un po’ delusi, “ storale di due anni fa. Ma l’essere sul monte fa sì che la Chiesa, la comunità cristiana, non possa perché la nostra gioia sia piena” (1Gv 1,4). Si affaccia però qui un interrogativo: nella risposta rimanere nascosta, anzi, ci ripete continuamente alla vocazione c’è ancora posto per i progetti per- papa Francesco, debba essere permanentemente sonali, per l’autorealizzazione? Rispondere a “in uscita”. Essa è chiamata a lasciar sempre più Dio che chiama non è abdicare alla propria libertà, trasparire Colui che ne è il ma consegnarsi responsabil- Capo, Gesù. mente nelle sue mani. A Lui, ci ricordava la lettera pa- Nella parabola del seminatore storale delle scorso anno va in- Gesù punta la sua attenzione sul dirizzata la preghiera più terreno in cui si semina per preziosa che possa sgorgare dal farci capire come “l’ambiente, cuore del credente “Maestro, sia familiare che ecclesiale e so- dove abiti?” (Gv1,38). ciale, non aiuta a volte a soste- E la risposta di Gesù non si fa nere un cammino vocazionale attendere “Vieni! Seguimi!”, ma anzi può apparire addirittura così come disse al giovane contrario”. ricco. Ed è questo il titolo dato In questo cammino di forma- dall’arcivescovo alla sua ultima zione all’ascolto di Dio che lettera pastorale dell’8 settem- chiama, specie per la vocazione bre 2018. presbiterale, diventa decisivo un Sin dalle prime battute l’Arcive- più capillare e sistematico im- scovo chiarisce “la preoccupa- pegno da parte di tutti, supe- zione che le vocazioni al matrimonio, al sacerdozio, rando ogni tentazione di delega. alla vita consacrata siano molto diminuite negli ul- Solo così si eviterà che il tema vocazionale “venga timi tempi c’è e non possiamo disattenderla…. racchiuso in nicchie che accentuano ora lo spiri- Quest’obiettivo non è tuttavia slegato dal proporre tualismo avulso dalla vita vera, ora la tendenza al il tema vocazionale a tutti i battezzati, ricordando fare fine a se stesso”. che la chiamata del Signore alla santità della vita e alla sua sequela riguarda tutti i credenti”. Segue a pagina 2. L’icona biblica che il vescovo pone al centro è la chiamata del giovane ricco (Mc 10,17-22). Anzitutto, rileva, Gesù incontra quel giovane sulla All'interno: strada, luogo per la verità preferito da Gesù per pagina 5: inizia una serie di articoli di don incontrare le persone. Carrega sulle lettere di S. Paolo E’ la vita nella sua globalità che viene interessata. Colpisce la risposta di Gesù, accompagnata da uno pagina 8: riflessioni su un modo nuovo di sguardo di intensa amicizia: non propone mezze affrontare la catechesi misure ma “va, vendi, dallo…vieni e seguimi”. Vivacchiare, stare in poltrona, ci ripete spesso il pagina 13: Laudato si’, 3° anniversario 1
La parola ai pastori Vieni! Seguimi! Segue da pagina 1. il germe di vita che è nei ragazzi (v.Paolo ai Co- rinzi), che non puntino a impadronirsi delle per- Come le nostre comunità cristiane ad ogni livello sone, che non le trattengano, non si sentano potranno formare autenticamente alla fede? A tre padroni dei giovani ma anzi li spingano ad andare condizioni dice il vescovo raccogliendo gli stimoli dietro a Lui come il Battista che spinge Giovanni e dell’assemblea diocesana di primavera, incentrata Andrea dietro a Gesù. appunto sulla pastorale giovanile: comunione Animare, ci ricorda ancora Nosiglia, non è affanno anche se imperfetta ma autentica tra le varie voca- dell’operare che può rischiare di essere anche con- zioni, slancio missionario sempre vivo, atten- tro-testimonianza, “perché può far apparire la vo- zione alla vita concreta delle persone, dei cazione solo come autorealizzazione e un servizio giovani in particolare. agli altri, senza esprimere chiaramente i suoi fon- A un certo punto del suo documento l’arcivescovo damenti che sono l’amore di Dio, l’amicizia con abbozza una sorprendente let- Cristo, il desiderio di stare con tura incoraggiante della crisi at- Lui e di considerarlo il centro tuale delle vocazioni, direi un del proprio cuore, della propria colpo d’ala. vita”. “È vero, diminuiscono le voca- Avviandosi alla conclusione la zioni al sacerdozio, alla vita re- lettera vuole toccare il cuore ligiosa, al matrimonio ma del problema a costo anche di aumentano quelle dei diaconi essere graffiante: i giovani tro- permanenti e dei ministeri lai- vano la nostra Chiesa troppo cali. La vocazione dunque paternalistica, priva di inte- tocca il tessuto vivo della resse e di fascino, a volte Chiesa, la vivifica e la rivitalizza troppo accomodante, a volte continuamente”. troppo rigida e lontana dal loro Ecco allora uno stimolo con- mondo. creto: uscire da schemi e pro- Le comunità non di rado ten- poste vocazionale troppo dono a trattenere i giovani nel ecclesiali e poco incisive. disperato tentativo di serrare le Occorre “uscire”, incidere nella fila. Occorrono comunità au- cultura sociale. “Non sono i daci, che scommettano sui giovani che devono tornare giovani. alla Chiesa; è piuttosto lei che I giovani ci chiedono di non es- deve tornare ai giovani!” sere considerati manovalanza Sempre stimolato dai resoconti anche se stimata e apprezzata, dei vari tavoli di discussione ma di contare realmente nella dell’assemblea diocesana, Nosiglia entra sempre comunità. più nel vivo della pastorale vocazionale. Ci chiedono, magari inconsciamente, che si punti Non si tratta di fare di più ma di fare meglio: sono su di loro per un rinnovamento profondo della vita soprattutto i giovani a patire la percezione di es- delle nostre comunità e gruppi. sere importanti più per il servizio ecclesiale da com- Ci chiedono che cadano i confini, gli steccati tra piere che per l’accompagnamento personale da noi e gli altri. vivere”. “La Chiesa in uscita“ di cui parla con insistenza Il vescovo non nasconde nemmeno una sua pro- Francesco, è oggi la principale sfida che coinvolge fonda sofferenza: oggi “i ragazzi e i giovani hanno le nostre parrocchie e ogni realtà ecclesiale e in attorno a sé tante persone che offrono loro una particolare proprio l’attività con e per la gioventù. serie di servizi anche qualificati, ma pochi edu- Momento qualificante di questa “conversione” sarà catori…non solo amici, ma padri (madri) e maestri l’attenzione alla giornata mondiale dei giovani di vita e di impegno”. che si terrà a Panama nell’inverno prossimo. Servono educatori che facciano crescere, innaffino don Gianni Mondino 2
La parola Il Papa incontra i giovani ai pastori d agosto il Papa ha incontrato i giovani l’11 dubbi che la nostra generazione quotidianamente A agosto al Circo Massimo a Roma, ed a con- clusione della veglia di preghiera il Papa ha rispo- si pone”. E lui chiede a tutti noi, pastori e fedeli, di accompagnare, di ascoltare, di dare testimonianza. sto ad alcune domande. Ne abbiamo scelta (e Se noi cristiani non impariamo ad ascoltare le riassunta) una particolarmente significativa. sofferenze ed i problemi, a stare in silenzio, a la- Domanda: Santo Padre, mi chiamo Dario, ho 27 sciar parlare, non saremo mai capaci di dare una ri- anni e faccio l'infermiere in cure palliative. sposta positiva. E tante volte le risposte positive Nella vita mi sono confrontato raramente con la non si possono dare con le parole: si devono dare fede e quelle volte ho capito che i dubbi superano rischiando se stessi nella testimonianza. Dove le certezze, le domande hanno risposte poco con- non c’è testimonianza non c’è lo Spirito Santo. crete, a volte poco plausibili. Dovremmo spenderci Dei primi cristiani si diceva: “Guardate come si più tempo: ma è così difficile in mezzo alle mille amano”. Perché la gente vedeva la testimonianza, cose che facciamo ogni giorno… vivevano come dice il Vangelo. E poi ci sono le grandi domande: com'è possibile Dobbiamo scegliere la testimonianza. Una volta un che un Dio grande e buono (così me lo hanno rac- giovane m’ha detto: “Io ho un compagno che è contato) permetta le ingiustizie nel mondo? Perché agnostico. Cosa devo dirgli per fargli capire che la si soffre così tanto? nostra è la vera religione?”. Io ho detto: “Caro, l’ul- La Chiesa sembra sempre più distante e chiusa nei tima cosa che tu devi fare è dirgli qualcosa. Inco- suoi rituali. Per i giovani non sono più sufficienti le mincia a vivere come cristiano, e sarà lui a “imposizioni” dall'alto, a noi serve la testimonianza domandarti perché vivi così”. sincera di una Chiesa che ci accompagni e ci Continuava, Dario: “Gli inutili fasti e i frequenti ascolti. Gli inutili fasti e i fre- scandali rendono ormai la quenti scandali rendono ormai Chiesa poco credibile ai nostri la Chiesa poco credibile ai no- occhi...”: lo scandalo di una stri occhi. Chiesa formale, non testi- Con quali occhi possiamo ri- mone, chiusa perché non esce. leggere tutto questo? Lui tutti i giorni deve uscire da se stesso, che sia contento o Risposta del Papa: Dario ha che sia triste, per accarezzare messo il dito nella piaga, ma gli ammalati, per dare le cure non tutti i “perché” hanno una palliative che facciano meno risposta. Perché soffrono i doloroso il loro transito al- bambini, per esempio? Non l’eternità. E sa cosa è uscire da se stesso, andare abbiamo la risposta. Soltanto guardando Cristo verso gli altri, al di là delle frontiere che danno si- crocifisso e sua Madre troveremo una strada per curezza. sentire nel cuore qualcosa che sia una risposta. Nell’Apocalisse c’è un passo in cui Gesù dice: “Io Nel Padre Nostro c’è una richiesta: «Non ci in- busso alla porta: se voi mi aprite, io entrerò e ce- durre in tentazione». Questa traduzione può suo- nerò con voi”: Gesù vuole entrare da noi. Tante nare equivoca. Può Dio Padre “indurci” in volte però Gesù bussa alla porta, ma da dentro, tentazione, ingannare i suoi figli? Certo che no! La perché lo lasciamo uscire: senza testimonianza lo vera traduzione è: «Non abbandonarci alla tenta- teniamo prigioniero delle nostre formalità, dei no- zione». Trattienici dal fare il male, liberaci dai pen- stri egoismi, del nostro modo di vivere. Invito tutti sieri cattivi… A volte le parole tradiscono il voi a chiedere di essere capaci di uscire da se stessi messaggio d’amore di Dio. A volte siamo noi a tra- per dare testimonianza. dire il Vangelo. E poi, quando dico “la Chiesa non dà testimo- E Dario parlava di questo tradire il Vangelo, e ha nianza”, posso dire questo anche di me? do testi- detto così: “La Chiesa portatrice della Parola di Dio monianza? Chi di noi può criticare un cristiano, un in terra, sembra sempre più distante e chiusa nei prete, se non è capace lui di uscire da se stesso per suoi rituali”. E’ forte quello che ha detto: non sem- dare testimonianza? pre è così, ma a volte è vero. Ai giovani “... serve Cari giovani, il messaggio di Gesù, la Chiesa senza una testimonianza sincera che ci accompagni nei testimonianza, è soltanto fumo. G.F. 3
Anniversari Don Pino Puglisi: una morte dalla quale nasce la spinta decisiva nella lotta alla mafia sere assoldati dalla mafia, il vostro futuro può es- sere diverso. Quindi sfida sul piano culturale e va- loriale i fratelli Graviano, rompendone l’egemonia. I quali non tardano a fargliela pagare, cancellando quello che don Pino faceva franare sotto i piedi di Cosa nostra “…un humus molto fertile anche in un contesto di Chiesa e mafia, fino ad allora troppo spesso timido se non ambiguo o addirittura conni- vente”. “Il discorso del papa ad Agrigento fu per Cosa no- stra una mazzata. Fu la presa di distanza dall’atea sacralità della mafia, come venne definita in un convegno delle Chiese di Sicilia, organizzato dal Palermo, papa Bergoglio nella ricorrenza della A morte del beato don Puglisi, il parroco di Bran- caccio, assassinato il 15 settembre 1993, ha dato card. Pappalardo ad Acireale nel novembre del 1993, proprio in ricordo di don Puglisi. Una sacralità atea per cui Cosa nostra dietro la lu- ancora più forza alle dure parole che già pronun- para coltiva diritti di un falso cattolicesimo, fatto di ciò ad Agrigento nella Valle del templi papa Woj- santini, confraternite, devozioni. Magari con un fat- tyla, il 9 maggio 1993: “Nel nome di Cristo tivo concorso di “parrino”, scrive ancora Caselli. crocefisso e risorto, di questo Cristo che è Via, Ve- Puglisi muore, ce lo racconta il killer, sorridendo e rità e Vita, mi rivolgo ai responsabili: convertitevi! pronunciando le parole “me lo aspettavo”. Un giorno verrà il giudizio di Dio”. Una delle tante ragioni di questo sorriso è facile da “Con la proposta di ottenere uno scatto di respon- capire, Puglisi era un uomo di Chiesa profonda- sabilità che finalmente superi un agire a volte mente credente. Egli sapeva che la conclusione troppo vecchio o troppo timoroso o troppo rin- della vita terrena era solo un passaggio all’al di là. chiuso nelle sacrestie. Sorrideva perché era convinto che fosse un pas- Le sue parole hanno come corollario l’obbligo per saggio per crescere. Ma le parole “me lo aspet- tutti, non solo per i cristiani di una presenza dav- tavo”, sottendono anche a quante volte don Puglisi vero coraggiosa. Dove coraggio significa rinnovare si è guardato intorno e si è trovato solo. e permeare di audacia la propria testimonianza”. Non perché fosse fuori posto, anzi aveva le mani Ricordare don Puglisi comporta l’obbligo di farsi che sapevano di pecore, ma l’isolamento lo faceva carico di questi insegnamenti, scrive Gian Carlo un bersaglio facile. Quella solitudine ci interpella. Caselli, su La voce e il tempo di domenica 9 set- Interpella le istituzioni, ma anche quelle della tembre. Chiesa e dei cristiani. Falcone, Borsellino e tutta la Ma chi era don Pino? serie di vittime di mafia sono morti certamente a Un semplice prete mandato dal suo vescovo a fare causa di una spietata violenza mafiosa. il parroco in un quartiere di Palermo chiamato Ma anche perché non abbiamo saputo essere fino Brancaccio. Un quartiere dove i ragazzi erano facile in fondo quello che avremmo dovuto. Sono morti preda del mondo criminale. per noi, ma noi non ci siamo scandalizzati abba- Don Pino si immerge, sente l’odore delle pecore, stanza dell’ingiustizia. Per questo il prete Puglisi è come dice papa Bergoglio e si impegna nel sociale, morto. sfidando i fratelli Graviano, feroci dominatori, pa- Il cambiamento iniziato da Wojtyla diventa ancora droni assoluti del territorio in cui lui svolgeva il suo più radicale con papa Bergoglio. ministero. Sotto il suo pontificato don Puglisi diventa beato e Da vero uomo del Vangelo, offre ai giovani un’al- viene riconosciuto martire della Chiesa. ternativa di vita. Come dire, guardate ragazzi che il E.U. vostro futuro non è necessariamente quello di es- 4
Le Lettere di Paolo Parola di Dio pesso ci dimentichiamo che gli scritti più an- vare soluzioni sono tuttora valide. S tichi del Nuovo Testamento non sono i vangeli ma delle lettere e questo fatto ha la sua impor- Paolo esprime dei principi operativi di grande importanza che andrebbero ricordati anche nelle tanza. nostre parrocchie. Tra questi vorrei ricordare la ri- I vangeli, per quanto ne sappiamo, sono un’inven- cerca del bene comune, che per l’apostolo con- zione dei cristiani, un mezzo utilizzato per diffon- siste nel non mettere in difficoltà le persone dere e propagandare la vita e i detti del Signore semplici. Gesù, mentre la lettera era il mezzo più comune Sebbene le comunità paoline non fossero nume- per mantenere i rapporti a distanza. rose (raramente arrivavano alle 200 persone) erano Se il vangelo è un’esposizione di un punto di vista, composte da un’umanità molto variegata, con un la lettera è per sua natura dialogica, fa parte di una gruppetto elitario che tendeva a sopraffare i cre- conversazione che si prolunga tra due persone o denti meno istruiti e più ingenui. comunità di persone. A Corinto il problema era particolarmente sentito Tra gli scritti del NT ben 21 su 27 sono lettere e tra e il rischio che alcuni si sentissero tagliati fuori dai queste ce ne sono 13 che sono attribuite alla stessa giochi era molto concreto. Paolo intervenne con persona, Paolo di Tarso. vigore sulla questione e chiese alla parte più istruita La cosa non ci stupisce perché Paolo fu un viag- della chiesa di fare un passo indietro per rispetto ai giatore instancabile ed entrò in contatto con mol- suoi membri più insicuri, ricordando che la sa- tissime persone: la lettera fu un mezzo per pienza è una cosa bella, ma può portare alla vana- mantenere i contatti quando l’apostolo non poteva gloria, mentre la carità è costruttiva e tiene insieme o non voleva recarsi di persona in un dato luogo o la comunità. quando riteneva che la sola presenza di un suo rap- Le chiese non avevano ancora delle strutture ge- presentante non sarebbe stata sufficiente. rarchiche solide e quando sorgeva qualche pro- Un aspetto su cui invito sempre a riflettere è la na- blema era ovvio che sentissero la necessità di tura occasionale di questi scritti. ricorrere all’apostolo, l’unico che in qualche modo Le lettere di Paolo non sono dei trattati teologici poteva dirimere le faccende sulla base della sua au- scritti a tavolino e non sono pensieri generici rivolti torità, un’autorità che gli proveniva dall’essere il a un pubblico immaginario. fondatore delle comunità e quindi, per dirla con Ogni lettera di Paolo ha sempre bene in mente i l’espressione di Paolo stesso, era l’unico che po- volti e le situazioni che va ad intercettare, sono teva avere un’autorità paterna. scritti che nascono dalla vita concreta delle comu- Altre volte, invece, Paolo veniva interrogato ri- nità. Naturalmente questo non significa che esse guardo a singoli aspetti teologici. Poiché la mis- avessero valore solo per chi le riceveva. sione di Paolo in un luogo durava pochi giorni, era Nella lettera ai Colossesi è già testimoniata l’usanza ovvio che non poteva affrontare tutte le questioni di fare delle copie dell’epistola da far girare tra le possibili e che in seguito sarebbero sorte. altre comunità per avere in cambio quelle destinate Le lettere rappresentano così non tanto il primo a loro: uno scambio di figurine dell’antichità… E annuncio, cioè il messaggio di evangelizzazione ciò giustifica ampiamente il nostro interesse attuale portato da Paolo, ma i successivi approfondi- per quello che Paolo scrisse quasi duemila anni fa. menti che comportava una pratica cristiana. Le comunità cristiane sono cambiate e i problemi don Gian Luca Carrega da affrontare sono mutati, ma le dinamiche per tro- 5
Vita delle nostre Comunità Estate 2018 ... nimare la comunica- La loro regola principale è A zione, comunicare l’anima. divertirsi in compagnia. Durante questo percorso, Questo il sottotitolo del loro possono inseguire i percorso per gli anima- loro sogni svolgendo vari tori dell’estate ragazzi laboratori. Inoltre, hanno la “Comunicanimazione”, possibilità di riflettere su te- rivolto al primo biennio matiche importanti quali il delle superiori. bullismo, le paure, le ami- Animare è sempre co- cizie. municare qualcosa: è co- In conclusione posso solo municare sentimento, passione, ma anche e dire ai ragazzi: "che aspettate?" soprattutto scelta. Andreea, È comunicare una regola di vita, in cui si sceglie di animatrice di Giaveno esserci e di esserci per gli altri; in cui si sceglie di esser connessi non con un cellulare, ma al mondo Un lavoro di squadra intorno a noi; in cui si sceglie di guardarsi negli ESTATE RAGAZZI A SALA occhi, di esser leali e sinceri. ’estate ragazzi della parrocchia di San Giacomo Animare è però principalmente comunicare l’anima, dare se stessi: dare, e pure ricevere un’anima, quello Spirito che soffia dove vuole e che L si svolge negli spazi adiacenti la chiesa della fra- zione: due ampi saloni, le aule al piano superiore, fa nuove tutte le cose. Questa, in sostanza, la no- due cortili esterni e una notevole porzione di prato stra estate dal punto di vista giovanile: giovani e ra- sempre sfruttata al massimo dagli instancabili cal- gazzi che ricevono Spirito, e che danno l’anima. ciatori e atleti di domani. La durata è di tre setti- Da qui, le diverse proposte dell’estate ragazzi, in mane, dalla fine delle scuole in poi. cui si dà, ma pure si riceve molto, dei campi per adolescenti e per bambini, fino al campo giovani a Taizé, dove lo Spirito, di tante lingue, ne ha fatta parlare una sola: quella del cuore. Emanuele Bertolini Educatore professionale di Giaveno Mettersi in gioco: ESTATE RAGAZZI A GIAVENO Quest’anno si è raggiunta la quota di 70 bambini, 'estate ragazzi è un'esperienza che ti porterai seguiti da circa 35 animatori, di età compresa tra L dentro per tutta la tua vita. È un'esperienza che ti fa crescere, ridere, scherzare, fare nuove amici- 16 e i 25 anni; al contributo dei ragazzi si è ag- giunto quello fondamentale di Rosi, Gianni, Erika e zie e pure litigare con qualche amico per averti ru- Laura, mamme e papà desiderosi di aiutarci in que- bato la merenda. È un qualcosa di imprevedibile, sto cammino così intenso e impegnativo, ma sicu- che ti fa battere il cuore. ramente ricco di soddisfazioni e fonte di crescita Fare l'animatore vuol dire: "mettersi in gioco; met- per tutti. tere da parte i propri timori e divertirsi insieme ai Le attività sono state varie: i tornei in comune con ragazzi. Naturalmente anche il lavoro dell'anima- l’oratorio di San Lorenzo; i laboratori per dare spa- tore non è una cosa semplice perché si cimenta in zio alle preferenze dei bambini (cucina, braccialetti, molti personaggi: quello che ha la battuta sempre sport vari, pittura, ballo, fotografia); i giochi d’ac- pronta; quella animatrice che ti urla dietro ad ogni qua per combattere il caldo intenso di giugno; i mo- tua parolaccia; quello che ti ascolta e che ti aspetta menti di preghiera e formazione e le prove di all'entrata dell'oratorio per giocare con te; che la- Multiplied per lo spettacolo finale. vora per te e fa in modo che tu possa passare una Le gite sempre in comune con Giaveno, tra cui una bella estate e quella che passa tutto il giorno a gi- camminata in montagna con la celebrazione della rare la corda solo perché glielo hai chiesto tu. Messa ‘ad alta quota’, la classica gita ad Astilido e Per i ragazzi è una grande, magnifica estate! la novità di Zoom. Serena, coordinatrice ER di Sala 6
Vita delle nostre ... la parola ai giovani Comunità Formazione e divertimento: Dopodiché vi sono le attività lavorative: pulizie delle stoviglie, dei locali e dei propri spazi. CAMPO DI GIAVENO In tutti questi anni il campeggio ha permesso a 'estate: la stagione più calda dell'anno. Non solo molte persone di tirare fuori il meglio di loro e di L per le elevate temperature, ma soprattutto per i numerosi impegni della nostra parrocchia. trovare amicizie fortemente radicate, di imparare valori che solo una settimana di convivenza può in- Ogni anno (da quasi 30 anni), la parrocchia orga- segnare e di crescere all’interno di una comunità nizza il Campo Estivo di Bardonecchia: una setti- che molti hanno iniziato a frequentare proprio gra- mana in cui i ragazzi di quinta elementare e delle zie a questa esperienza. medie possono vivere un'esperienza indimentica- Francesco, educatore di Sala bile, alternando momenti formativi con i grandi giochi e tornei. Solitamente la settimana del campo è organizzata seguendo un tema principale (que- Due parole per Taizé: st'anno il tema è stato quello del "sogno") da cui gli CAMPO GIOVANI. animatori sviluppano le proprie attività formative er descrivere quattro giorni di permanenza a suddividendole in giornate. Calcio, pallavolo, giochi d'acqua, giochi serali e di gruppo... non mancano mai neanche durante la gita! P Taizé, al di là della fede o di una presunta tale, o di chissà quale motivazione, bastano essenzial- L'obiettivo principale del campo è sicuramente mente due parole. quello di far crescere i ragazzi e di mostrar loro la via giusta, affrontando, attraverso attività didattiche e giochi, aspetti della vita quotidiana. Questo con- cetto non interessa solamente gli animati ma anche gli animatori: l'organizzare attività/giochi e dover cercare di "educare" ragazzi più piccoli, permette loro di responsabilizzarsi e diventar realmente grandi. Il campo è dunque una grande opportunità che va colta senza pensarci due volte. Carlo, animatore di Giaveno Tradizione e novità: CAMPEGGIO DI SALA a più di 10 anni la Parrocchia di Sala, nel mese D di luglio, predispone la possibilità per i ragazzi di passare una settimana tutti insieme a campeg- La prima è “fuori”, perché in quel breve lasso di tempo si fa parte di qualcosa di totalmente estra- giare in montagna; da ormai 9 anni usufruiamo neo alla nostra realtà; far coesistere centinaia di della Casa Alpina di Alpignano, a Barcenisio, una persone, per la stragrande maggioranza sotto i piccola località poco sopra Susa. Durante tutti que- trent’anni, attorno a poche attività per lo più di ca- sti anni l’organizzazione ha subito molti cambia- rattere spirituale suona strano a dirsi e ancor di più menti, senza però perdere i valori originari. a farsi, eppure Taizé è lì da settantotto anni, ribal- I numeri, che sono molto aumentati nel corso del tando parecchi luoghi comuni sul binomio “giovani- tempo, senza però mai superare gli 80 parteci- religioni”. panti, sono ripartiti tra una trentina di animatori, al- La seconda è “silenzio”, ovvero la componente più trettanti bambini (dalla quarta elementare in su) e peculiare delle preghiere, ancor di più dei famosi una ventina di adulti. canti che hanno reso celebre questa comunità. Durante la giornata si alternano momenti di gioco Dopo le letture nella chiesa cala la quiete e nessuno libero, giochi organizzati dagli animatori, pre- per i successivi sette-otto minuti proferisce parola ghiere, diversificate in base all’età, gite brevi, co- fino al ricominciare dei canti, guardarsi attorno e muni a tutti, gite lunghe, e i momenti dei pasti, in vedere le facce mute assorte in chissà quali pensieri cui si sta tutti insieme e si cerca di spingere tutti a è uno dei momenti che rimane più impresso nella trovare nuove amicizie cambiando di posto quoti- memoria. dianamente (soluzione rivelatasi ogni volta molto Alberto, giovane di Giaveno positiva). 7
Vita della Chiesa Tirare avanti o andare oltre? Il titolo dell’articolo è stato “rubato” dalla giornata catechisti che abbiamo vissuto sabato 6 ottobre. La provocazione, che ci è stata offerta da don Ivo Seghedoni e don Marco Bonfatti, chiede uno sguardo “altro” rispetto all’essere chiesa oggi. n virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro I del Popolo di Dio è diventato discepolo mis- sionario (cfr Mt 28,19). Ciascun battezzato, qua- precomprensioni ma con uno sguardo benevolo su ognuno perché l’amore di Dio è già all’opera in quella persona, sta già dando frutto, anche se lunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado a me quel frutto non piace. di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo • solamente recettivo; il papa prova a di evangelizzazione e sarebbe inadeguato pen- smontare l’idea che, nella Chiesa, esistano per- sare ad uno schema di evangelizzazione portato sone qualificate ad annunciare il Vangelo; che al- avanti da attori qualificati in cui il resto del po- cuni, per il ruolo che ricoprono (attori qualificati polo fedele fosse solamente recettivo delle loro li chiama appunto Francesco), siano gli unici in azioni. La nuova evangelizzazione deve impli- grado di raccontare la bontà di Dio ed altri siano care un nuovo protagonismo di ciascuno dei bat- solo recettivi di questo messaggio. Quasi a dire tezzati.” che Dio coinvolga nella dinamica d’amore solo Provando a raccontare l’esperienza della catechesi alcuni i quali, per gentile concessione, siano in nella nostra parrocchia avevo bisogno di parole grado di riversare sugli altri questa predilezione non mie, che mi aiutassero ad entrare nel clima di Dio. La proposta a cui il Vescovo di Roma con cui, da alcuni anni, la nostra comunità prova chiede di aderire, in quanto battezzati, è di recu- ad interpretare quello che da sempre chiamiamo perare il protagonismo dell’annuncio come pos- l’annuncio. sibilità offerta ad ognuno per il fatto stesso che Ed allora ho pensato di farlo con alcune righe della Dio è già all’opera in ognuno e, grazie a questo Evangelii gaudium che il nostro papa ci ha offerto miracolo dell’Amore, il nostro spazio di mano- alcuni anni fa che, come lui stesso ama dire, è una vra è quello di lasciare che questo Regno emerga traccia su cui ripensare l’impegno missionario della nelle pieghe della vita. E se emerge, tutti, vera- Chiesa; userò alcune parole come provocazione mente tutti ciò che incontriamo possono goderne. per il mio racconto. La proposta del papa risulta ancora più sorpren- • Discepolo missionario; mi affascina che tra dente perché, mentre ognuno di noi può sentirsi discepolo e missionario non ci sia una “e” di missionario del vangelo, allo stesso modo nelle oc- congiunzione, non ci sia un “trattino” ma c’è casioni di incontro noi stessi veniamo trasformati uno spazio; mi piace interpretarlo come lo spa- da quell’incontro. zio in cui lasciare che Dio operi con la sua forza In modo molto semplice: ogni incontro tra le per- d’Amore per darmi la possibilità di mettermi alla sone, se vissuto con il cuore aperto all’Infinito, è sua scuola e, allo stesso tempo, offrirmi l’op- occasione perché tutti ne usciamo trasformati. portunità di “dire” come quell’amore mi cambia, E quindi? Cosa c’entra tutto ciò con la catechesi mi commuove e mi muove verso l’altro. Offre che la nostra comunità prova a vivere da qualche alla mia povertà sempre ed ancora una occa- tempo? C’entra con questo mistero perché, in sione per aprirmi alla conversione ma soprat- modo semplice e genuino, in punta di piedi e con tutto dice che la mia conversione non è un fatto umiltà, abbiamo accolto la proposta del nostro ve- intellettuale ma è l’esperienza d’amore che vivo scovo Cesare che nella lettera pastorale “l’Amore nella comunità che si fa carne mentre racconto più grande”, in comunione con i vescovi del nostro la mia storia di fede. C’è una dinamica di reci- paese, ci provoca a cambiare sguardo rispetto al- procità a cui posso solo abbandonarmi e farne l’annuncio della fede. parte. La catechesi allora è la narrazione di que- Non è pensabile, oggi, progettare percorsi pasto- sta esperienza che faccio innanzi tutto io e, men- rali guidati da pensieri come: “Si è sempre fatto tre la vivo, posso condividerla con chi la vita mi così”, “i genitori non vengono agli incontri”, “por- pone sulla mia strada. Senza giudizio, senza tano i figli al catechismo e basta”... 8
Vita della Chiesa Ipotizzare progetti pastorali con la lamentela come incontrare, che la comunità sente vicini e parte criterio di fondo porta inevitabilmente ad arenarsi integrante di essa. attorno a frustrazione degli operatori (preti, cate- chisti, vari operatori) che, pur impegnandoci con I bambini e ragazzi che iniziano percorsi di cate- zelo e attenzione, rischiamo di costruire percorsi chesi non sono mine vaganti di una società ma che non toccano minimamente il mondo a cui sono parte vitale di famiglie che, in qualche modo, (ma- destinati; si rischia di perdere di vista il fatto che gari bizzarro, inspiegabile, di tradizione) pensano l’annuncio della fede non è il mettere in atto orga- che il possibile incontro con Cristo e con la comu- nizzazioni con lo scopo di fare nuovi “cristiani”, ma nità cristiana sia “cosa buona” per i loro figli. invece è accompagnarsi reciprocamente in un pro- E che questi adulti, queste famiglie hanno uno stile cesso vitale di trasformazione che ci dia occasione di vita faticoso, stretto nei tempi che oggi tutti vi- di sperimentare un vita buona, illuminata dal Van- viamo e che quell’adulto, poi, non è molto diverso gelo, dove tutti la comunità è attore principale e da noi. Tutti noi, anche la comunità cristiana è dove non ci sia la delega ai catechisti per un com- quell’adulto, quella famiglia. pito che da soli non posso svolgere. E la nostra scommessa è stata che questa possibi- Di una responsabilità che è di tutti. lità dell’incontro sia per tutti, anche e soprattutto gli Un po’ alla volta, maturando pensieri di conver- adulti, le famiglie. Così ci siamo immersi in un per- sione spirituale e, solo successivamente, pastorale corso che ha ridato vita innanzi tutto a noi “cate- abbiamo provato a osare percorsi che mettessero chisti”, che liberati dalla responsabilità di dover fare al centro due criteri: tutto da soli, abbiamo riscoperto che siamo “disce- poli missionari” in cammino nella meravigliosa av- 1. L’annuncio dell’essenziale del Vangelo: la buona ventura della fede; siamo parte di una comunità notizia che Gesù è sempre al nostro fianco, al che ogni volta che ha l’occasione di dire che la no- fianco di ogni uomo e donna, e che il seme del stra vita prova a camminare con Gesù, accompa- Regno non lo seminiamo noi ma è all’opera in- gnata da un Dio che ha il nome di Misericordia, è dipendentemente da noi; una vita normale, semplice ma buona. Gerardo 2. Per pensare percorsi di catechesi i soggetti principali non siamo noi (operatori vari), ma le famiglie e, soprattutto, gli adulti che desideriamo 9
Voce agli PATRIARCATO ROMENO - Diocesi Ortodossa Romena dell’Italia Ortodossi Parrocchia Ortodossa Romena “San Teotimo vescovo di Tomis” Giaveno arissimi fratelli e sorelle in Cristo, A che cosa devo che la madre del mio Signore C ho pensato di ricordare a voi, ai vostri cuori, venga da me?” (Luca 1, 41-43) Potrebbe sembrare senza importanza quello l’importanza della Madre di Gesù. So che per che vi racconterò in seguito, ma io credo che voi, fratelli cristiani cattolici, il culto e la devo- sia stato un segno... zione verso la Madonna sono molto antichi. Mentre scrivevo l’articolo, mio figlio più pic- La Madonna è la Madre di Dio, “Theotokos”, colo, di solo 16 mesi, Teotim, è venuto da me e Madre nostra, ed è molto amata e adorata. con l’icona della Madonna in mano, dando- L’otto di settembre festeggiamo tutti insieme la mela e allo stesso tempo dicendo più volte ad sua nascita. Sappiamo tutti la storia della alta voce “MAMMA”! E’ stata la prima volta Madre di Dio e per questione di spazio scelgo che mi ha portato un'icona... di solito porta di non approfondire... Posso dire che anche giocattoli, telefono o altro... Poi quest’icona è per noi cristiani ortodossi la Madre di Dio è un sempre stata sul comodino, ma lui ha scelto esempio di vita da seguire... ma questo non do- quel momento per portarmela... vrebbe essere solo per noi, ma per tutti i cri- Mi ha colpito molto... sono rimasto veramente stiani! meravigliato! Rispettiamo e amiamo la Santa Maria, Madre Grande potere e pietà ha la Santa Vergine di Gesù perché è stata scelta da Dio stesso per Maria, madre di tutti i cristiani! far nascere Messia. Dio ha preannunciato questo avvenimento tra- Padre Livius Todirascu mite i profeti del Vecchio Testamento (Genesi 3,15; Ezechiele 44, 1-3): “Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine con- cepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Em- manuele.” Isaia 7,14. “Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali susciterò a Davide un germoglio giu- sto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele vivrà tranquillo, e lo chiameranno con questo nome: Signore-nostra-giustizia”. Geremia 23, 5-6. Anche l’arcangelo Gabriele si è inginocchiato davanti a Lei chiamandoLa: “piena di Spirito Santo”, “benedetta fra le donne” e “benedetto il frutto del Tuo seno Gessù”! Persino Elisabetta, la madre di San Giovanni Battista, quando l’ha incontrata, si è riempita di Spirito Santo: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 10
Vita delle nostre Don Luciano Allais e la scuola Comunità carità, nelle forme che gli suggeriva la sua pro- fonda esperienza nel sociale. La pratica dell’umana solidarietà, acquisita nel lungo e continuo spendersi a favore degli ultimi, gli consentiva di trovare un fertile terreno di confronto anche con quei giovani d’una scuola di barriera che, per la loro cultura, dif- fidavano degli insegnamenti della Chiesa cattolica. Un momento assai significativo di questo spirito d’iniziativa fu, nel dicembre del 1980, l’organizza- zione d’un gruppo di studenti che, con Don Lu- ciano, spesero le loro vacanze di fine anno per Manfredi Di Nardo, professore collega per molti soccorrere i terremotati dell’Irpinia. anni di don Luciano, ha scritto questo piccolo Ma, a parte queste circostanze eccezionali, lo suo ritratto, presentandolo così: “... ho cercato stesso spirito sorresse anche nel quotidiano tutte le di esprimere in poche righe il significato della attività didattiche di Don Allais, documentate con presenza di Don Luciano Allais nella scuola. l’adozione di tutti gli strumenti tecnologici allora in Questa paginetta potrà sembrare un po' formale, uso /a partire dalle riprese cinematografiche/ per- ma queste sono le caratteristiche d'una comuni- ché l’esperienza acquisita fosse utilizzata anche cazione scritta rispetto ad uno 'spontaneo' inter- dalle successive generazioni di studenti. vento orale.” Lo scorso anno, i materiali relativi a questa lunga attività sono stati consegnati ai docenti del Liceo di ono stato per alcuni decenni collega di Luciano Scienze Umane annesso al Liceo Scientifico “Al- S Allais nell’allora Istituto Magistrale “Antonio Gramsci” di Torino : per questo ho avuto modo di bert Einstein” di Torino, erede naturale dell’Istituto “Gramsci“, perché una preziosa esperienza, sia conoscere ed apprezzare l’alta qualità del suo con- pure con le necessarie storicizzazioni, possa servire tributo anche in quest’ambito dell’attività lavorativa. ai futuri studenti del ramo. Don Allais non era certo uno di quegli insegnanti di Queste sono le ragioni per cui ritengo doveroso ri- religione che, per quanto rispettati ed anche amati, cordare Don Luciano Allais, non solo come uno sono spesso al margine del processo educativo degli amici più cari di un’intera vita, ma anche quale ha luogo in una scuola media superiore. come un esempio luminoso per chiunque intra- Ben consapevole del suo ruolo e delle funzioni che prenda un’attività d’ insegnamento, e voglia far gli competevano, non mancava certo di adempiere consistere il suo lavoro non solo nella trasmissione al compito di diffondere la parola cristiana; ma non di specifiche conoscenze scientifiche e culturali, ma si limitava ad interventi puramente verbali, bensì anche nell’impegno ad educare i giovani. stimolava le scolaresche al concreto esercizio della Manfredi Di Nardo Insieme si può fare ono passati ormai più di due anni altre realtà del territorio per fornire aiuti di vario S da quando, nel 2016, a maggio, ha avuto inizio l'attività del CdA tipo: medico, alimentare, psicologico, economico... Nel prossimo numero del giornalino forniremo dati (Centro di Ascolto) Caritas. su quanto concretamente fatto in questi anni, Abbiamo già scritto altre volte su anche se gli aiuti più importanti non sono numeri questo giornalino di questa nuova at- e cifre, ma quanto resta nel profondo delle per- tività del gruppo Caritas parrocchiale, che offre sone, anche dei volontari ovviamente. supporto ed aiuto alle persone in difficoltà Ne approfittiamo per ricordare che nella chiesa di Prima di tutto come aiuto alle persone che si rivol- san Lorenzo c'è sempre la cesta destinata alla rac- gono al Centro per trovare qualcuno disposto ad colta di alimenti non deperibili, raccolti a fronte di ascoltarli, a capirli, ad esser loro vicini. una delle necessità primarie delle persone che si ri- In un secondo momento poi si valutano insieme volgono a noi. eventuali azioni concrete che contribuiscano ad Il Gruppo Caritas uscire dallo stato di disagio o necessità. Si inter- viene quindi in collaborazione con i servizi sociali ed 11
Vita delle nostre Comunità Pellegrino ue giorni fa ero in Santuario , in camera mia Per altri, tantissimi, D al pian terreno, con la finestra aperta, e vedo arrivare e posteggiarsi nel cortile la macchia tipica è venire a casa di Maria, sedersi con dei Vigili del Fuoco con alcuni di loro in divisa da in- Lei qualche minuto, tervento. anche lungo o lun- Incuriosito chiedo loro: siete stati chiamati per qual- ghissimo, parlarle, che urgenza? Si, mi dicono, due pellegrini nella Via affidare a lei i pro- Crucis si sono persi tra di loro e uno di essi non si blemi, le ansie, a trova più. Ci ha chiamati il collega per andarlo a volte le angosce. cercare perché il suo amico non è del posto e si è Chiederle di parlare perso e non sa orientarsi per trovare la via del ri- Lei con il suo figlio torno. Gesù, di dire allo Il tutto è finito nel migliore dei modi perché dopo Spirito Santo, il Suo meno di un’ora il “disperso” è stato ritrovato e tutto “Sposo”, che c’è bi- si è concluso brillantemente grazie alla perizia dei sogno di una Sua nostri Vigili del Fuoco di Giaveno. Luce e una Sua forza per qualche problema duro e Mi ha fatto riflettere il modo con cui è stato chia- difficile da affrontare. mato da uno di essi la persona dispersa: il pelle- E qualcuno viene anche con un ampio sorriso sulle grino. E sì, è il nome giusto di chi viene in labbra, gli occhi sfavillanti, a portare un fiocco az- Santuario. zurro o rosa nel Suo angolo dei neonati o anche a Chi viene in Santuario si mette in viaggio: a volte ringraziare perché qualche problema è stato risolto anche proprio a piedi, o in bici; ma il più delle volte e qualche sofferenza alleviata, grazie proprio a Lei. in macchina. Si mette in viaggio verso il Santuario, E io prete mi tengo in punta di piedi, un po’ in ri- si fa pellegrino. serva: se c’è bisogno ci sono, se no guai a intral- Per quale motivo? Che cosa lo spinge o meglio lo ciare il rapporto personalissimo che si instaura tra attrae? il “pellegrino” e la Madre. Per qualcuno è uscire dal frastuono e dalla frenesia della città e della propria vita convulsa e agitata e Nota a margine: questa estate è stata bella e ricca trovare un’oasi di pace e di silenzio in cui immer- di tante persone, singole o gruppi, tutti in ricerca di gersi e in cui riposare le membra e il cuore, rilas- questi obiettivi: relax fisico e psicologico, ricerca di sarsi fisicamente e psicologicamente: ed è cosa se stessi, materno incontro con Maria e, perché buona! no, anche di un po’ di fresco e di un buon mo- Per altri è, oltre a questo, trovare lo spazio adatto, mento di schietta fraternità con quei fratelli che, ac- nella cornice delle montagne e dei boschi, per ri- canto a me, cercano le medesime cose di cui tutti flettere, pensare, ritrovare se stessi nella profonda abbiamo bisogno e desiderio. ricerca di “chi sono io, che cos’è la vita, il tempo Don Michele rettore che vivo, donde vengo, dove vado…” 12
Vita delle nostre Laudato sì, terzo anniversario Comunità audato si': la seconda enciclica di papa France- mento storico che vede tutto il mondo alle prese L sco, emessa nel suo terzo anno di pontificato, il 24 maggio 2015, solennità di Pentecoste. con la gestione di un fenomeno migratorio senza precedenti, alimentato anche dai cambiamenti cli- L'argomento trattato è il rispetto dell'ambiente in matici. cui viviamo, e per questo si chiama Laudato si', In proposito, molto intense sono state le parole del frase ripetuta spesso da san Francesco nel Cantico cardinale Charles Bo, arcivescovo di Yangon: delle creature, che loda il Signore per le sue mera- “Quando parliamo di ciò che potrà accadere alla vigliose creature. natura non ci può essere alcuna compiacenza. E' un'enciclica pastorale che non si basa sull'am- Dobbiamo agire subito, tutti insieme. biente come materia scientifica, ma come oggetto In questo secolo ci sono segni che preannunciano dell'amore di Dio e nostro luogo di vita e sviluppo, un olocausto ecologico molto pericoloso, in da coltivare, amare e rispettare. pochi anni il mondo vedrà almeno 150 milioni di Ai primi di luglio, in occasione del terzo anniversa- persone che faranno di tutto per avere un bicchiere rio dell'Enciclica, si è tenuta una Conferenza Inter- d’acqua”, ed ha continuato: “la democrazia stessa nazionale "Salvare la nostra Casa comune è a rischio” ed è necessario agire adesso “altri- e il futuro della vita sulla Terra" per ri- menti la storia ci ricorderà come criminali”. spondere alla cruciale domanda che Il Papa ha concluso così il suo discorso, emerge dalla conferenza: "Che tipo citando anche alcuni passi dell'Enci- di mondo desideriamo tra- clica: smettere a coloro che ver- “... il vostro lavoro al servizio ranno dopo di noi, ai della cura del creato e di un fu- bambini che stanno cre- turo migliore per i nostri figli e scendo?" nipoti a volte potrebbe sem- “L’applicazione pratica di brare un’impresa troppo Laudato si’ affronta nega- ardua, perché ci sono troppi zione, rassegnazione e altri interessi particolari e molto ostacoli, ma ascoltare il facilmente l’interesse econo- grido dei poveri e della terra mico arriva a prevalere sul è una sfida etica, possiamo e bene comune e a manipolare dobbiamo scegliere il bene”, so- l’informazione per non vedere stiene mons. Antonio Camilleri, colpiti i suoi progetti; ma gli esseri sottosegretario Vaticano per le rela- umani, capaci di degradarsi fino al- zioni con gli Stati e delegato alla Cop24, la l’estremo, possono anche superarsi, ritor- Conferenza Onu sul clima in programma dal 3 al nare a scegliere il bene e rigenerarsi. L’ingiustizia 14 dicembre a Katowice (Polonia). non è invincibile.” Parole d’ordine: cultura del dialogo, approccio in- “San Francesco d’Assisi continui ad ispirarci e a tegrale, formazione, responsabilità. guidarci in questo cammino, e le nostre lotte e la Papa Francesco è intervenuto alla conferenza con nostra preoccupazione per questo pianeta non ci un discorso: ha sottolineato che per scongiurare il tolgano la gioia della speranza. In fondo, il fonda- pericolo “di lasciare alle generazioni future ma- mento della nostra speranza riposa sulla fede cerie, deserti e sporcizia”, è necessaria nella potenza del nostro Padre celeste. Egli, che ci “un’azione organica e concertata di ecologia in- chiama alla dedizione generosa e a dare tutto, ci tegrale”. E ha evidenziato le grandi responsabilità offre le forze e la luce di cui abbiamo bisogno per che investono i governi e le principali organizza- andare avanti. Nel cuore di questo mondo rimane zioni internazionali: “Non possiamo permetterci sempre presente il Signore della vita che ci ama di perdere tempo in questo processo”. tanto. Egli non ci abbandona, non ci lascia soli, Al contempo “è necessario uno spostamento del perché si è unito definitivamente con la nostra paradigma finanziario al fine di promuovere lo terra, e il suo amore ci conduce sempre a trovare sviluppo umano integrale”. nuove strade. A Lui sia lode!” Un monito forte, a maggior ragione in un mo- G.F. 13
Vita delle nostre Comunità Santuario del Selvaggio: Padre Giacinto nuovo rettore adre Giacinto Golebiewski è il nuovo rettore del questi anni. Ho risposto di sì alla proposta dei miei P Santuario Nostra Signora di Lourdes di Selvag- gio. Raccoglie il testimone da padre Francesco superiori di rivestire questo nuovo ruolo perché so di non essere solo, a supportarmi ci sono i miei due Calka che, dopo due mandati (sei anni), come di confratelli”. rito, ha lasciato l’incarico per guidare la piccola co- munità dei monaci paolini di Selvaggio, che si com- pleta con padre Vladimiro Robak, parroco di Coazze. Padre Giacinto, classe 1979, ordinato sa- cerdote nel 2008 nel Santuario polacco di Cze- sthokowa, è arrivato agli inizi di settembre, a seguito del ritorno in Polonia di padre Giustino. Ma non gli è sconosciuto il santuario di Selvaggio, perché vi era già stato nel 2011 e 2012, quando rettore era padre Vladimiro; dopo tre anni in Po- lonia, poi uno a Roma e altri due a Ravenna, ecco il ritorno a Giaveno. “Mi sento come a casa qui – ci dice padre Giacinto, al suo primo incarico di re- sponsabilità come rettore – Nulla è cambiato in Polonia, 10 settembre 2018 Eremita, ai quali è stata affidata la gestione del San- tuario. E' morta la mamma di padre Vladimiro Robak, Porgiamo a padre Vladimiro le nostre più sentite parroco di Coazze e già rettore del Santuario del condoglianze, unite ad una preghiera per la sua Selvaggio, dell'Ordine dei Monaci di San Paolo I mamma. Padre Mariano Il 31 luglio è mancato don dei Salesiani nel 1971, e poi ordinato prete nel Mariano Girardi, 65enne 1982. salesiano del Santuario Ma- La sua attività si è svolta in parecchie case di varie donna dei Laghi, che in Ispettorie Salesiane, coprendo per molto tempo la questi ultimi mesi aveva aiu- carica di delegato nazionale dei Cooperatori ed ex- tato don Gianni per la cele- allievi salesiani. brazione della Messa nelle Molto importante anche la sua attività svolta a fa- parrocchie della Valle. vore dei ragazzi di varie comunità per minori. Nato a Montemerlo (Pa- E' morto mentre si preparava a tornare in Veneto, dova) il 16 luglio del 1954, è entrato a far parte sua regione di origine, a Venezia. Anniversario Le comunità parroc- 20 ottobre. chiali di S. Maria Mag- E' ancora vivo il ricordo della sua presenza, prima giore di Avigliana e molto operativa ad Avigliana, poi più riservata a quelle di Giaveno ricor- Giaveno: sempre pronto per le confessioni e per dano don Roberto le celebrazioni delle S. Messe nelle chiese del terri- Balbiano nell'anniver- torio, disponibile nella sua semplicità ad accogliere sario della sua morte, il tutti. 14
Anagrafe SONO TORNATI AllA CASA del PAdRe PARROCCHIA S. LORENZO DI GIAVENO 02/07/18 REGE Teresa Maria ved. GROSSO anni 96 16/04/18 MANDIROLA Renzo Giuseppe anni 60 08/07/18 DOVIS Luigia ved. BORGIA anni 91 04/05/18 SCIASCIA Ludovico anni 40 16/07/18 BATTAGLIOTTI Ferruccio anni 83 11/05/18 BARONE Carla ved. PORTIGLIATTI POMERI anni 89 MASSA Celestina ved. CORGIAT anni 91 13/05/18 PORTIGLIATTI BARBOS Irene ved. ACCETTULLI anni 93 19/07/18 VERSINO Marcella in MICOL anni 63 19/05/18 CIELO Giuseppe anni 95 26/07/18 VACCHIERI Giovanna ved. LUSSIANA anni 90 20/05/18 VAI Gemma in GIAI LEVRA anni 77 27/07/18 FALCO Maria sr. Illuminata anni 95 22/05/18 OBERTO Bruno anni 82 29/07/18 BUSCATO Renzo anni 75 25/05/18 LUSSIANA Rosa ved. ROLANDO anni 91 30/07/18 ROSA CARDINALE Giulio anni 77 27/05/18 GOGHERO Gloria in BRESAS anni 35 03/08/18 QUIDACCIOLI Francesca ved. ZACCAGNI anni 87 28/05/18 DEDONATIS Silvia anni 97 GIACOMINO Michelina ved. USSEGLIO MATTIET anni 93 07/08/18 PALLARD Natalina ved.USSEGLIO MATTIET anni 81 UGHETTO MONFRIN Maria 08/08/18 GIAI GIANNELLO Giovanni ved. USSEGLIO BRANCARD anni 93 10/08/18 FISSORE Giuseppina anni 93 29/05/18 MARITANO Anna ved. AMPRINO anni 87 15/08/18 GIORDANO Rosina in FRANCO LA CROIA anni 78 01/06/18 GREGORIO Mario anni 73 23/08/18 RAVANI Claiser ved. SCODELLARO anni 92 D’AGATA Mario anni 62 24/08/18 CERRUTI Alessandro anni 91 07/06/18 RUSTICHELLI Emilia anni 88 27/08/18 BORGHI Adriana ved.MASSARINO anni 81 ROMEO Antonio anni 90 02/09/18 PAUTASSO Battistina ved. SIMSIC anni 86 12/06/18 RUGGERI Giovanni anni 66 12/09/18 SCIAMANNO Laura in CORINO anni 53 GIOVALE ARENA Giovanni anni 85 FERRAUD Enrico anni 82 15/06/18 BIANCO Anna Maria in MIGLIO anni 61 18/09/18 GIAI LEVRA Michele anni 50 16/06/18 USSEGLIO Aldo anni 88 19/09/18 LINGUA Maddalena ved.OLIVA anni 102 22/06/18 GIAI VIA Margherita anni 99 21/09/18 BOERO Elena in MARTOGLIO anni 71 23/06/18 BRUNERO Assunta Letizia in BELLOTTI anni 85 24/09/18 CELIENTO Maria anni 59 27/06/18 CIMINO Filadelfo anni 80 UGHETTI MONFRIN Giuseppina ved. TESSA anni 88 PARROCCHIA S. GIACOMO DI SALA REGE TACHIN Maria Onorina anni 87 15/06/18 CORNETTO Giovanna ved. BRANCA anni 95 28/06/18 GAINO Carolina ved. RAMELLO anni 86 20/06/18 PEZZOLATO Liana ved. MUSSO anni 99 MARCHIO Teresa ved. COLAO anni 96 03/07/18 CHIAVARINO Gian Carlo anni 75 29/06/18 TORELLO Maria Rosa ved. ACCASTELLO anni 72 30/07/18 PORRO Elsa ved. BARLETTA anni 102 BOETTO Carlo anni 84 09/08/18 FERLANDA Rosa Anna ved. AME’ anni 86 30/06/18 BARONETTO Enrico anni 89 23/08/18 GRASSELLI Isabella ved. MARITANO anni 79 01/07/18 OBERTO Mario anni 88 08/09/18 VALETTO Amalia ved. OSTORERO anni 97 SONO eNTRATI NellA COMUNITà CON Il BATTeSIMO PARROCCHIA S. GIACOMO DI SALA PARROCCHIA S. LORENZO DI GIAVENO 09/06/18 BALAS Mathias Raimund 10/06/18 MONTALTO Thomas - VIFFREDO Dominic - VISCO 17/06/18 ICARDI Eleonora Edoardo - VIZZUSO Ivan - MENEGAZZO Greta 16/09/18 CIAVARELLA Rebecca FATONE Gabriele. 23/09/18 VAI Paolo 17/06/18 NOVARESE Bianca PARROCCHIA S.GIOVANNI BATTISTA - VALGIOIE 02/09/18 COLLINO Vittoria - TIZZANI Sebastian Attilio 03/06/18 SADA Matteo 14/07/18 CARIGNANO Helena 21/07/18 ATTINÀ Olivia SI SONO UNITI IN MATRIMONIO PARROCCHIA S. GIOVANNI BATTISTA DI VALGIOIE PARROCCHIA S. LORENZO DI GIAVENO 21/07/18 ATTINÀ Bruno – MARTINI Francesca 07/09/18 DEMURU Nicola – BIANCHINI Giulia 08/09/18 MORONI Marco Francesco – LANARO GRILLO Manuela PARROCCHIA S. GIACOMO DI SALA 08/09/18 TORELLI Alfonso – SILVESTRI Rita 15
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