VIENI! SEGUIMI! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo

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VIENI! SEGUIMI! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
ESSERE CHIESA
                           OGGI
                                                    Circolare interna delle Parrocchie S. Lorenzo e S. Giacomo di Giaveno
                                                    S. Giovanni Battista di Valgioie         Anno X– N. 3 Ottobre 2018

                                  VIENI! SEGUIMI!
Lettera pastorale dell’Arcivescovo                            papa, non è per chi intende seguire Gesù. “Queste
                                                              cose vi scriviamo, dice Giovanni nella sua prima
    La città sul monte” era il titolo della lettera pa-       lettera ai cristiani provati e anche un po’ delusi,
“   storale di due anni fa. Ma l’essere sul monte fa
sì che la Chiesa, la comunità cristiana, non possa
                                                              perché la nostra gioia sia piena” (1Gv 1,4).
                                                              Si affaccia però qui un interrogativo: nella risposta
rimanere nascosta, anzi, ci ripete continuamente              alla vocazione c’è ancora posto per i progetti per-
papa Francesco, debba essere permanentemente                  sonali, per l’autorealizzazione? Rispondere a
“in uscita”. Essa è chiamata a lasciar sempre più             Dio che chiama non è abdicare alla propria libertà,
trasparire Colui che ne è il                                                       ma consegnarsi responsabil-
Capo, Gesù.                                                                        mente nelle sue mani.
A Lui, ci ricordava la lettera pa-                                                 Nella parabola del seminatore
storale delle scorso anno va in-                                                   Gesù punta la sua attenzione sul
dirizzata la preghiera più                                                         terreno in cui si semina per
preziosa che possa sgorgare dal                                                    farci capire come “l’ambiente,
cuore del credente “Maestro,                                                       sia familiare che ecclesiale e so-
dove abiti?” (Gv1,38).                                                             ciale, non aiuta a volte a soste-
E la risposta di Gesù non si fa                                                    nere un cammino vocazionale
attendere “Vieni! Seguimi!”,                                                       ma anzi può apparire addirittura
così come disse al giovane                                                         contrario”.
ricco. Ed è questo il titolo dato                                                  In questo cammino di forma-
dall’arcivescovo alla sua ultima                                                   zione all’ascolto di Dio che
lettera pastorale dell’8 settem-                                                   chiama, specie per la vocazione
bre 2018.                                                                          presbiterale, diventa decisivo un
Sin dalle prime battute l’Arcive-                                                  più capillare e sistematico im-
scovo chiarisce “la preoccupa-                                                     pegno da parte di tutti, supe-
zione che le vocazioni al matrimonio, al sacerdozio,          rando ogni tentazione di delega.
alla vita consacrata siano molto diminuite negli ul-          Solo così si eviterà che il tema vocazionale “venga
timi tempi c’è e non possiamo disattenderla….                 racchiuso in nicchie che accentuano ora lo spiri-
Quest’obiettivo non è tuttavia slegato dal proporre           tualismo avulso dalla vita vera, ora la tendenza al
il tema vocazionale a tutti i battezzati, ricordando          fare fine a se stesso”.
che la chiamata del Signore alla santità della vita e
alla sua sequela riguarda tutti i credenti”.                                                       Segue a pagina 2.
L’icona biblica che il vescovo pone al centro è la
chiamata del giovane ricco (Mc 10,17-22).
Anzitutto, rileva, Gesù incontra quel giovane sulla               All'interno:
strada, luogo per la verità preferito da Gesù per                 pagina 5: inizia una serie di articoli di don
incontrare le persone.                                                      Carrega sulle lettere di S. Paolo
E’ la vita nella sua globalità che viene interessata.
Colpisce la risposta di Gesù, accompagnata da uno                 pagina 8: riflessioni su un modo nuovo di
sguardo di intensa amicizia: non propone mezze                              affrontare la catechesi
misure ma “va, vendi, dallo…vieni e seguimi”.
Vivacchiare, stare in poltrona, ci ripete spesso il               pagina 13: Laudato si’, 3° anniversario

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VIENI! SEGUIMI! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
La parola
        ai pastori
                                                         Vieni! Seguimi!

Segue da pagina 1.                                           il germe di vita che è nei ragazzi (v.Paolo ai Co-
                                                             rinzi), che non puntino a impadronirsi delle per-
Come le nostre comunità cristiane ad ogni livello            sone, che non le trattengano, non si sentano
potranno formare autenticamente alla fede? A tre             padroni dei giovani ma anzi li spingano ad andare
condizioni dice il vescovo raccogliendo gli stimoli          dietro a Lui come il Battista che spinge Giovanni e
dell’assemblea diocesana di primavera, incentrata            Andrea dietro a Gesù.
appunto sulla pastorale giovanile: comunione                 Animare, ci ricorda ancora Nosiglia, non è affanno
anche se imperfetta ma autentica tra le varie voca-          dell’operare che può rischiare di essere anche con-
zioni, slancio missionario sempre vivo, atten-               tro-testimonianza, “perché può far apparire la vo-
zione alla vita concreta delle persone, dei                  cazione solo come autorealizzazione e un servizio
giovani in particolare.                                      agli altri, senza esprimere chiaramente i suoi fon-
A un certo punto del suo documento l’arcivescovo             damenti che sono l’amore di Dio, l’amicizia con
abbozza una sorprendente let-                                                     Cristo, il desiderio di stare con
tura incoraggiante della crisi at-                                                Lui e di considerarlo il centro
tuale delle vocazioni, direi un                                                   del proprio cuore, della propria
colpo d’ala.                                                                      vita”.
“È vero, diminuiscono le voca-                                                    Avviandosi alla conclusione la
zioni al sacerdozio, alla vita re-                                                lettera vuole toccare il cuore
ligiosa, al matrimonio ma                                                         del problema a costo anche di
aumentano quelle dei diaconi                                                      essere graffiante: i giovani tro-
permanenti e dei ministeri lai-                                                   vano la nostra Chiesa troppo
cali. La vocazione dunque                                                         paternalistica, priva di inte-
tocca il tessuto vivo della                                                       resse e di fascino, a volte
Chiesa, la vivifica e la rivitalizza                                              troppo accomodante, a volte
continuamente”.                                                                   troppo rigida e lontana dal loro
Ecco allora uno stimolo con-                                                      mondo.
creto: uscire da schemi e pro-                                                    Le comunità non di rado ten-
poste vocazionale troppo                                                          dono a trattenere i giovani nel
ecclesiali e poco incisive.                                                       disperato tentativo di serrare le
Occorre “uscire”, incidere nella                                                  fila. Occorrono comunità au-
cultura sociale. “Non sono i                                                      daci, che scommettano sui
giovani che devono tornare                                                        giovani.
alla Chiesa; è piuttosto lei che                                                  I giovani ci chiedono di non es-
deve tornare ai giovani!”                                                         sere considerati manovalanza
Sempre stimolato dai resoconti                                                    anche se stimata e apprezzata,
dei vari tavoli di discussione                                                    ma di contare realmente nella
dell’assemblea diocesana, Nosiglia entra sempre              comunità.
più nel vivo della pastorale vocazionale.                    Ci chiedono, magari inconsciamente, che si punti
Non si tratta di fare di più ma di fare meglio: sono         su di loro per un rinnovamento profondo della vita
soprattutto i giovani a patire la percezione di es-          delle nostre comunità e gruppi.
sere importanti più per il servizio ecclesiale da com-       Ci chiedono che cadano i confini, gli steccati tra
piere che per l’accompagnamento personale da                 noi e gli altri.
vivere”.                                                     “La Chiesa in uscita“ di cui parla con insistenza
Il vescovo non nasconde nemmeno una sua pro-                 Francesco, è oggi la principale sfida che coinvolge
fonda sofferenza: oggi “i ragazzi e i giovani hanno          le nostre parrocchie e ogni realtà ecclesiale e in
attorno a sé tante persone che offrono loro una              particolare proprio l’attività con e per la gioventù.
serie di servizi anche qualificati, ma pochi edu-            Momento qualificante di questa “conversione” sarà
catori…non solo amici, ma padri (madri) e maestri            l’attenzione alla giornata mondiale dei giovani
di vita e di impegno”.                                       che si terrà a Panama nell’inverno prossimo.
Servono educatori che facciano crescere, innaffino
                                                                                              don Gianni Mondino

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VIENI! SEGUIMI! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
La parola
           Il Papa incontra i giovani                                                          ai pastori

     d agosto il Papa ha incontrato i giovani l’11            dubbi che la nostra generazione quotidianamente
A    agosto al Circo Massimo a Roma, ed a con-
clusione della veglia di preghiera il Papa ha rispo-
                                                              si pone”. E lui chiede a tutti noi, pastori e fedeli, di
                                                              accompagnare, di ascoltare, di dare testimonianza.
sto ad alcune domande. Ne abbiamo scelta (e                   Se noi cristiani non impariamo ad ascoltare le
riassunta) una particolarmente significativa.                 sofferenze ed i problemi, a stare in silenzio, a la-
Domanda: Santo Padre, mi chiamo Dario, ho 27                  sciar parlare, non saremo mai capaci di dare una ri-
anni e faccio l'infermiere in cure palliative.                sposta positiva. E tante volte le risposte positive
Nella vita mi sono confrontato raramente con la               non si possono dare con le parole: si devono dare
fede e quelle volte ho capito che i dubbi superano            rischiando se stessi nella testimonianza. Dove
le certezze, le domande hanno risposte poco con-              non c’è testimonianza non c’è lo Spirito Santo.
crete, a volte poco plausibili. Dovremmo spenderci            Dei primi cristiani si diceva: “Guardate come si
più tempo: ma è così difficile in mezzo alle mille            amano”. Perché la gente vedeva la testimonianza,
cose che facciamo ogni giorno…                                vivevano come dice il Vangelo.
E poi ci sono le grandi domande: com'è possibile              Dobbiamo scegliere la testimonianza. Una volta un
che un Dio grande e buono (così me lo hanno rac-              giovane m’ha detto: “Io ho un compagno che è
contato) permetta le ingiustizie nel mondo? Perché            agnostico. Cosa devo dirgli per fargli capire che la
si soffre così tanto?                                         nostra è la vera religione?”. Io ho detto: “Caro, l’ul-
La Chiesa sembra sempre più distante e chiusa nei             tima cosa che tu devi fare è dirgli qualcosa. Inco-
suoi rituali. Per i giovani non sono più sufficienti le       mincia a vivere come cristiano, e sarà lui a
“imposizioni” dall'alto, a noi serve la testimonianza         domandarti perché vivi così”.
sincera di una Chiesa che ci accompagni e ci                  Continuava, Dario: “Gli inutili fasti e i frequenti
ascolti. Gli inutili fasti e i fre-                                                  scandali rendono ormai la
quenti scandali rendono ormai                                                        Chiesa poco credibile ai nostri
la Chiesa poco credibile ai no-                                                      occhi...”: lo scandalo di una
stri occhi.                                                                          Chiesa formale, non testi-
Con quali occhi possiamo ri-                                                         mone, chiusa perché non esce.
leggere tutto questo?                                                                Lui tutti i giorni deve uscire da
                                                                                     se stesso, che sia contento o
Risposta del Papa: Dario ha
                                                                                     che sia triste, per accarezzare
messo il dito nella piaga, ma
                                                                                     gli ammalati, per dare le cure
non tutti i “perché” hanno una
                                                                                     palliative che facciano meno
risposta. Perché soffrono i
                                                                                     doloroso il loro transito al-
bambini, per esempio? Non
                                                              l’eternità. E sa cosa è uscire da se stesso, andare
abbiamo la risposta. Soltanto guardando Cristo
                                                              verso gli altri, al di là delle frontiere che danno si-
crocifisso e sua Madre troveremo una strada per
                                                              curezza.
sentire nel cuore qualcosa che sia una risposta.
                                                              Nell’Apocalisse c’è un passo in cui Gesù dice: “Io
Nel Padre Nostro c’è una richiesta: «Non ci in-
                                                              busso alla porta: se voi mi aprite, io entrerò e ce-
durre in tentazione». Questa traduzione può suo-
                                                              nerò con voi”: Gesù vuole entrare da noi. Tante
nare equivoca. Può Dio Padre “indurci” in
                                                              volte però Gesù bussa alla porta, ma da dentro,
tentazione, ingannare i suoi figli? Certo che no! La
                                                              perché lo lasciamo uscire: senza testimonianza lo
vera traduzione è: «Non abbandonarci alla tenta-
                                                              teniamo prigioniero delle nostre formalità, dei no-
zione». Trattienici dal fare il male, liberaci dai pen-
                                                              stri egoismi, del nostro modo di vivere. Invito tutti
sieri cattivi… A volte le parole tradiscono il
                                                              voi a chiedere di essere capaci di uscire da se stessi
messaggio d’amore di Dio. A volte siamo noi a tra-
                                                              per dare testimonianza.
dire il Vangelo.
                                                              E poi, quando dico “la Chiesa non dà testimo-
E Dario parlava di questo tradire il Vangelo, e ha
                                                              nianza”, posso dire questo anche di me? do testi-
detto così: “La Chiesa portatrice della Parola di Dio
                                                              monianza? Chi di noi può criticare un cristiano, un
in terra, sembra sempre più distante e chiusa nei
                                                              prete, se non è capace lui di uscire da se stesso per
suoi rituali”. E’ forte quello che ha detto: non sem-
                                                              dare testimonianza?
pre è così, ma a volte è vero. Ai giovani “... serve
                                                              Cari giovani, il messaggio di Gesù, la Chiesa senza
una testimonianza sincera che ci accompagni nei
                                                              testimonianza, è soltanto fumo.                      G.F.

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VIENI! SEGUIMI! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
Anniversari
                                               Don Pino Puglisi:
                                         una morte dalla quale nasce
                                         la spinta decisiva nella lotta
                                                   alla mafia
                                                               sere assoldati dalla mafia, il vostro futuro può es-
                                                               sere diverso. Quindi sfida sul piano culturale e va-
                                                               loriale i fratelli Graviano, rompendone l’egemonia.
                                                               I quali non tardano a fargliela pagare, cancellando
                                                               quello che don Pino faceva franare sotto i piedi di
                                                               Cosa nostra “…un humus molto fertile anche in un
                                                               contesto di Chiesa e mafia, fino ad allora troppo
                                                               spesso timido se non ambiguo o addirittura conni-
                                                               vente”.
                                                               “Il discorso del papa ad Agrigento fu per Cosa no-
                                                               stra una mazzata. Fu la presa di distanza dall’atea
                                                               sacralità della mafia, come venne definita in un
                                                               convegno delle Chiese di Sicilia, organizzato dal
      Palermo, papa Bergoglio nella ricorrenza della
A     morte del beato don Puglisi, il parroco di Bran-
caccio, assassinato il 15 settembre 1993, ha dato
                                                               card. Pappalardo ad Acireale nel novembre del
                                                               1993, proprio in ricordo di don Puglisi.
                                                               Una sacralità atea per cui Cosa nostra dietro la lu-
ancora più forza alle dure parole che già pronun-              para coltiva diritti di un falso cattolicesimo, fatto di
ciò ad Agrigento nella Valle del templi papa Woj-              santini, confraternite, devozioni. Magari con un fat-
tyla, il 9 maggio 1993: “Nel nome di Cristo                    tivo concorso di “parrino”, scrive ancora Caselli.
crocefisso e risorto, di questo Cristo che è Via, Ve-          Puglisi muore, ce lo racconta il killer, sorridendo e
rità e Vita, mi rivolgo ai responsabili: convertitevi!         pronunciando le parole “me lo aspettavo”.
Un giorno verrà il giudizio di Dio”.                           Una delle tante ragioni di questo sorriso è facile da
“Con la proposta di ottenere uno scatto di respon-             capire, Puglisi era un uomo di Chiesa profonda-
sabilità che finalmente superi un agire a volte                mente credente. Egli sapeva che la conclusione
troppo vecchio o troppo timoroso o troppo rin-                 della vita terrena era solo un passaggio all’al di là.
chiuso nelle sacrestie.                                        Sorrideva perché era convinto che fosse un pas-
Le sue parole hanno come corollario l’obbligo per              saggio per crescere. Ma le parole “me lo aspet-
tutti, non solo per i cristiani di una presenza dav-           tavo”, sottendono anche a quante volte don Puglisi
vero coraggiosa. Dove coraggio significa rinnovare             si è guardato intorno e si è trovato solo.
e permeare di audacia la propria testimonianza”.               Non perché fosse fuori posto, anzi aveva le mani
Ricordare don Puglisi comporta l’obbligo di farsi              che sapevano di pecore, ma l’isolamento lo faceva
carico di questi insegnamenti, scrive Gian Carlo               un bersaglio facile. Quella solitudine ci interpella.
Caselli, su La voce e il tempo di domenica 9 set-              Interpella le istituzioni, ma anche quelle della
tembre.                                                        Chiesa e dei cristiani. Falcone, Borsellino e tutta la
Ma chi era don Pino?                                           serie di vittime di mafia sono morti certamente a
Un semplice prete mandato dal suo vescovo a fare               causa di una spietata violenza mafiosa.
il parroco in un quartiere di Palermo chiamato                 Ma anche perché non abbiamo saputo essere fino
Brancaccio. Un quartiere dove i ragazzi erano facile           in fondo quello che avremmo dovuto. Sono morti
preda del mondo criminale.                                     per noi, ma noi non ci siamo scandalizzati abba-
Don Pino si immerge, sente l’odore delle pecore,               stanza dell’ingiustizia. Per questo il prete Puglisi è
come dice papa Bergoglio e si impegna nel sociale,             morto.
sfidando i fratelli Graviano, feroci dominatori, pa-           Il cambiamento iniziato da Wojtyla diventa ancora
droni assoluti del territorio in cui lui svolgeva il suo       più radicale con papa Bergoglio.
ministero.                                                     Sotto il suo pontificato don Puglisi diventa beato e
Da vero uomo del Vangelo, offre ai giovani un’al-              viene riconosciuto martire della Chiesa.
ternativa di vita. Come dire, guardate ragazzi che il                                                             E.U.
vostro futuro non è necessariamente quello di es-

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VIENI! SEGUIMI! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
Le Lettere di Paolo                                                       Parola di Dio

  pesso ci dimentichiamo che gli scritti più an-              vare soluzioni sono tuttora valide.
S tichi del Nuovo Testamento non sono i vangeli
ma delle lettere e questo fatto ha la sua impor-
                                                              Paolo esprime dei principi operativi di grande
                                                              importanza che andrebbero ricordati anche nelle
tanza.                                                        nostre parrocchie. Tra questi vorrei ricordare la ri-
I vangeli, per quanto ne sappiamo, sono un’inven-             cerca del bene comune, che per l’apostolo con-
zione dei cristiani, un mezzo utilizzato per diffon-          siste nel non mettere in difficoltà le persone
dere e propagandare la vita e i detti del Signore             semplici.
Gesù, mentre la lettera era il mezzo più comune               Sebbene le comunità paoline non fossero nume-
per mantenere i rapporti a distanza.                          rose (raramente arrivavano alle 200 persone) erano
Se il vangelo è un’esposizione di un punto di vista,          composte da un’umanità molto variegata, con un
la lettera è per sua natura dialogica, fa parte di una        gruppetto elitario che tendeva a sopraffare i cre-
conversazione che si prolunga tra due persone o               denti meno istruiti e più ingenui.
comunità di persone.                                          A Corinto il problema era particolarmente sentito
Tra gli scritti del NT ben 21 su 27 sono lettere e tra        e il rischio che alcuni si sentissero tagliati fuori dai
queste ce ne sono 13 che sono attribuite alla stessa          giochi era molto concreto. Paolo intervenne con
persona, Paolo di Tarso.                                      vigore sulla questione e chiese alla parte più istruita
La cosa non ci stupisce perché Paolo fu un viag-              della chiesa di fare un passo indietro per rispetto ai
giatore instancabile ed entrò in contatto con mol-            suoi membri più insicuri, ricordando che la sa-
tissime persone: la lettera fu un mezzo per                   pienza è una cosa bella, ma può portare alla vana-
mantenere i contatti quando l’apostolo non poteva             gloria, mentre la carità è costruttiva e tiene insieme
o non voleva recarsi di persona in un dato luogo o            la comunità.
quando riteneva che la sola presenza di un suo rap-           Le chiese non avevano ancora delle strutture ge-
presentante non sarebbe stata sufficiente.                    rarchiche solide e quando sorgeva qualche pro-
Un aspetto su cui invito sempre a riflettere è la na-         blema era ovvio che sentissero la necessità di
tura occasionale di questi scritti.                           ricorrere all’apostolo, l’unico che in qualche modo
Le lettere di Paolo non sono dei trattati teologici           poteva dirimere le faccende sulla base della sua au-
scritti a tavolino e non sono pensieri generici rivolti       torità, un’autorità che gli proveniva dall’essere il
a un pubblico immaginario.                                    fondatore delle comunità e quindi, per dirla con
Ogni lettera di Paolo ha sempre bene in mente i               l’espressione di Paolo stesso, era l’unico che po-
volti e le situazioni che va ad intercettare, sono            teva avere un’autorità paterna.
scritti che nascono dalla vita concreta delle comu-           Altre volte, invece, Paolo veniva interrogato ri-
nità. Naturalmente questo non significa che esse              guardo a singoli aspetti teologici. Poiché la mis-
avessero valore solo per chi le riceveva.                     sione di Paolo in un luogo durava pochi giorni, era
Nella lettera ai Colossesi è già testimoniata l’usanza        ovvio che non poteva affrontare tutte le questioni
di fare delle copie dell’epistola da far girare tra le        possibili e che in seguito sarebbero sorte.
altre comunità per avere in cambio quelle destinate           Le lettere rappresentano così non tanto il primo
a loro: uno scambio di figurine dell’antichità… E             annuncio, cioè il messaggio di evangelizzazione
ciò giustifica ampiamente il nostro interesse attuale         portato da Paolo, ma i successivi approfondi-
per quello che Paolo scrisse quasi duemila anni fa.           menti che comportava una pratica cristiana.
Le comunità cristiane sono cambiate e i problemi                                              don Gian Luca Carrega
da affrontare sono mutati, ma le dinamiche per tro-

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VIENI! SEGUIMI! ESSERE CHIESA OGGI - San Lorenzo
Vita delle nostre
       Comunità
                                                           Estate 2018 ...
     nimare la comunica-                                                                 La loro regola principale è
A    zione, comunicare
l’anima.
                                                                                         divertirsi in compagnia.
                                                                                         Durante questo percorso,
Questo il sottotitolo del                                                                loro possono inseguire i
percorso per gli anima-                                                                  loro sogni svolgendo vari
tori dell’estate ragazzi                                                                 laboratori. Inoltre, hanno la
“Comunicanimazione”,                                                                     possibilità di riflettere su te-
rivolto al primo biennio                                                                 matiche importanti quali il
delle superiori.                                                                         bullismo, le paure, le ami-
Animare è sempre co-                                                                     cizie.
municare qualcosa: è co-                                                                 In conclusione posso solo
municare sentimento, passione, ma anche e                      dire ai ragazzi: "che aspettate?"
soprattutto scelta.                                                                                           Andreea,
È comunicare una regola di vita, in cui si sceglie di                                            animatrice di Giaveno
esserci e di esserci per gli altri; in cui si sceglie di
esser connessi non con un cellulare, ma al mondo               Un lavoro di squadra
intorno a noi; in cui si sceglie di guardarsi negli            ESTATE RAGAZZI A SALA
occhi, di esser leali e sinceri.
                                                                   ’estate ragazzi della parrocchia di San Giacomo
Animare è però principalmente comunicare
l’anima, dare se stessi: dare, e pure ricevere
un’anima, quello Spirito che soffia dove vuole e che
                                                               L   si svolge negli spazi adiacenti la chiesa della fra-
                                                               zione: due ampi saloni, le aule al piano superiore,
fa nuove tutte le cose. Questa, in sostanza, la no-            due cortili esterni e una notevole porzione di prato
stra estate dal punto di vista giovanile: giovani e ra-        sempre sfruttata al massimo dagli instancabili cal-
gazzi che ricevono Spirito, e che danno l’anima.               ciatori e atleti di domani. La durata è di tre setti-
Da qui, le diverse proposte dell’estate ragazzi, in            mane, dalla fine delle scuole in poi.
cui si dà, ma pure si riceve molto, dei campi per
adolescenti e per bambini, fino al campo giovani a
Taizé, dove lo Spirito, di tante lingue, ne ha fatta
parlare una sola: quella del cuore.

                                  Emanuele Bertolini
                   Educatore professionale di Giaveno

Mettersi in gioco:
ESTATE RAGAZZI A GIAVENO
                                                               Quest’anno si è raggiunta la quota di 70 bambini,
     'estate ragazzi è un'esperienza che ti porterai           seguiti da circa 35 animatori, di età compresa tra
L    dentro per tutta la tua vita. È un'esperienza che
ti fa crescere, ridere, scherzare, fare nuove amici-
                                                               16 e i 25 anni; al contributo dei ragazzi si è ag-
                                                               giunto quello fondamentale di Rosi, Gianni, Erika e
zie e pure litigare con qualche amico per averti ru-           Laura, mamme e papà desiderosi di aiutarci in que-
bato la merenda. È un qualcosa di imprevedibile,               sto cammino così intenso e impegnativo, ma sicu-
che ti fa battere il cuore.                                    ramente ricco di soddisfazioni e fonte di crescita
Fare l'animatore vuol dire: "mettersi in gioco; met-           per tutti.
tere da parte i propri timori e divertirsi insieme ai          Le attività sono state varie: i tornei in comune con
ragazzi. Naturalmente anche il lavoro dell'anima-              l’oratorio di San Lorenzo; i laboratori per dare spa-
tore non è una cosa semplice perché si cimenta in              zio alle preferenze dei bambini (cucina, braccialetti,
molti personaggi: quello che ha la battuta sempre              sport vari, pittura, ballo, fotografia); i giochi d’ac-
pronta; quella animatrice che ti urla dietro ad ogni           qua per combattere il caldo intenso di giugno; i mo-
tua parolaccia; quello che ti ascolta e che ti aspetta         menti di preghiera e formazione e le prove di
all'entrata dell'oratorio per giocare con te; che la-          Multiplied per lo spettacolo finale.
vora per te e fa in modo che tu possa passare una              Le gite sempre in comune con Giaveno, tra cui una
bella estate e quella che passa tutto il giorno a gi-          camminata in montagna con la celebrazione della
rare la corda solo perché glielo hai chiesto tu.               Messa ‘ad alta quota’, la classica gita ad Astilido e
Per i ragazzi è una grande, magnifica estate!                  la novità di Zoom.
                                                                                      Serena, coordinatrice ER di Sala
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Vita delle nostre
             ... la parola ai giovani                                                         Comunità

Formazione e divertimento:                                     Dopodiché vi sono le attività lavorative: pulizie delle
                                                               stoviglie, dei locali e dei propri spazi.
CAMPO DI GIAVENO                                               In tutti questi anni il campeggio ha permesso a
    'estate: la stagione più calda dell'anno. Non solo         molte persone di tirare fuori il meglio di loro e di
L   per le elevate temperature, ma soprattutto per
i numerosi impegni della nostra parrocchia.
                                                               trovare amicizie fortemente radicate, di imparare
                                                               valori che solo una settimana di convivenza può in-
Ogni anno (da quasi 30 anni), la parrocchia orga-              segnare e di crescere all’interno di una comunità
nizza il Campo Estivo di Bardonecchia: una setti-              che molti hanno iniziato a frequentare proprio gra-
mana in cui i ragazzi di quinta elementare e delle             zie a questa esperienza.
medie possono vivere un'esperienza indimentica-                                          Francesco, educatore di Sala
bile, alternando momenti formativi con i grandi
giochi e tornei. Solitamente la settimana del campo
è organizzata seguendo un tema principale (que-                Due parole per Taizé:
st'anno il tema è stato quello del "sogno") da cui gli         CAMPO GIOVANI.
animatori sviluppano le proprie attività formative
                                                                  er descrivere quattro giorni di permanenza a
suddividendole in giornate. Calcio, pallavolo, giochi
d'acqua, giochi serali e di gruppo... non mancano
mai neanche durante la gita!
                                                               P  Taizé, al di là della fede o di una presunta tale,
                                                               o di chissà quale motivazione, bastano essenzial-
L'obiettivo principale del campo è sicuramente                 mente due parole.
quello di far crescere i ragazzi e di mostrar loro la
via giusta, affrontando, attraverso attività didattiche
e giochi, aspetti della vita quotidiana. Questo con-
cetto non interessa solamente gli animati ma anche
gli animatori: l'organizzare attività/giochi e dover
cercare di "educare" ragazzi più piccoli, permette
loro di responsabilizzarsi e diventar realmente
grandi. Il campo è dunque una grande opportunità
che va colta senza pensarci due volte.
                           Carlo, animatore di Giaveno

Tradizione e novità:
CAMPEGGIO DI SALA
     a più di 10 anni la Parrocchia di Sala, nel mese
D    di luglio, predispone la possibilità per i ragazzi
di passare una settimana tutti insieme a campeg-
                                                               La prima è “fuori”, perché in quel breve lasso di
                                                               tempo si fa parte di qualcosa di totalmente estra-
giare in montagna; da ormai 9 anni usufruiamo                  neo alla nostra realtà; far coesistere centinaia di
della Casa Alpina di Alpignano, a Barcenisio, una              persone, per la stragrande maggioranza sotto i
piccola località poco sopra Susa. Durante tutti que-           trent’anni, attorno a poche attività per lo più di ca-
sti anni l’organizzazione ha subito molti cambia-              rattere spirituale suona strano a dirsi e ancor di più
menti, senza però perdere i valori originari.                  a farsi, eppure Taizé è lì da settantotto anni, ribal-
I numeri, che sono molto aumentati nel corso del               tando parecchi luoghi comuni sul binomio “giovani-
tempo, senza però mai superare gli 80 parteci-                 religioni”.
panti, sono ripartiti tra una trentina di animatori, al-       La seconda è “silenzio”, ovvero la componente più
trettanti bambini (dalla quarta elementare in su) e            peculiare delle preghiere, ancor di più dei famosi
una ventina di adulti.                                         canti che hanno reso celebre questa comunità.
Durante la giornata si alternano momenti di gioco              Dopo le letture nella chiesa cala la quiete e nessuno
libero, giochi organizzati dagli animatori, pre-               per i successivi sette-otto minuti proferisce parola
ghiere, diversificate in base all’età, gite brevi, co-         fino al ricominciare dei canti, guardarsi attorno e
muni a tutti, gite lunghe, e i momenti dei pasti, in           vedere le facce mute assorte in chissà quali pensieri
cui si sta tutti insieme e si cerca di spingere tutti a        è uno dei momenti che rimane più impresso nella
trovare nuove amicizie cambiando di posto quoti-               memoria.
dianamente (soluzione rivelatasi ogni volta molto                                         Alberto, giovane di Giaveno
positiva).
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Vita della Chiesa
                                       Tirare avanti o andare oltre?
Il titolo dell’articolo è stato “rubato” dalla giornata catechisti che abbiamo vissuto sabato 6
ottobre. La provocazione, che ci è stata offerta da don Ivo Seghedoni e don Marco Bonfatti,
chiede uno sguardo “altro” rispetto all’essere chiesa oggi.

   n virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro
I  del Popolo di Dio è diventato discepolo mis-
sionario (cfr Mt 28,19). Ciascun battezzato, qua-
                                                             precomprensioni ma con uno sguardo benevolo
                                                             su ognuno perché l’amore di Dio è già all’opera
                                                             in quella persona, sta già dando frutto, anche se
lunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado           a me quel frutto non piace.
di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo         • solamente recettivo; il papa prova a
di evangelizzazione e sarebbe inadeguato pen-                smontare l’idea che, nella Chiesa, esistano per-
sare ad uno schema di evangelizzazione portato               sone qualificate ad annunciare il Vangelo; che al-
avanti da attori qualificati in cui il resto del po-         cuni, per il ruolo che ricoprono (attori qualificati
polo fedele fosse solamente recettivo delle loro             li chiama appunto Francesco), siano gli unici in
azioni. La nuova evangelizzazione deve impli-                grado di raccontare la bontà di Dio ed altri siano
care un nuovo protagonismo di ciascuno dei bat-              solo recettivi di questo messaggio. Quasi a dire
tezzati.”                                                    che Dio coinvolga nella dinamica d’amore solo
Provando a raccontare l’esperienza della catechesi           alcuni i quali, per gentile concessione, siano in
nella nostra parrocchia avevo bisogno di parole              grado di riversare sugli altri questa predilezione
non mie, che mi aiutassero ad entrare nel clima              di Dio. La proposta a cui il Vescovo di Roma
con cui, da alcuni anni, la nostra comunità prova            chiede di aderire, in quanto battezzati, è di recu-
ad interpretare quello che da sempre chiamiamo               perare il protagonismo dell’annuncio come pos-
l’annuncio.                                                  sibilità offerta ad ognuno per il fatto stesso che
Ed allora ho pensato di farlo con alcune righe della         Dio è già all’opera in ognuno e, grazie a questo
Evangelii gaudium che il nostro papa ci ha offerto           miracolo dell’Amore, il nostro spazio di mano-
alcuni anni fa che, come lui stesso ama dire, è una          vra è quello di lasciare che questo Regno emerga
traccia su cui ripensare l’impegno missionario della         nelle pieghe della vita. E se emerge, tutti, vera-
Chiesa; userò alcune parole come provocazione                mente tutti ciò che incontriamo possono goderne.
per il mio racconto.
                                                           La proposta del papa risulta ancora più sorpren-
• Discepolo missionario; mi affascina che tra              dente perché, mentre ognuno di noi può sentirsi
  discepolo e missionario non ci sia una “e” di            missionario del vangelo, allo stesso modo nelle oc-
  congiunzione, non ci sia un “trattino” ma c’è            casioni di incontro noi stessi veniamo trasformati
  uno spazio; mi piace interpretarlo come lo spa-          da quell’incontro.
  zio in cui lasciare che Dio operi con la sua forza       In modo molto semplice: ogni incontro tra le per-
  d’Amore per darmi la possibilità di mettermi alla        sone, se vissuto con il cuore aperto all’Infinito, è
  sua scuola e, allo stesso tempo, offrirmi l’op-          occasione perché tutti ne usciamo trasformati.
  portunità di “dire” come quell’amore mi cambia,          E quindi? Cosa c’entra tutto ciò con la catechesi
  mi commuove e mi muove verso l’altro. Offre              che la nostra comunità prova a vivere da qualche
  alla mia povertà sempre ed ancora una occa-              tempo? C’entra con questo mistero perché, in
  sione per aprirmi alla conversione ma soprat-            modo semplice e genuino, in punta di piedi e con
  tutto dice che la mia conversione non è un fatto         umiltà, abbiamo accolto la proposta del nostro ve-
  intellettuale ma è l’esperienza d’amore che vivo         scovo Cesare che nella lettera pastorale “l’Amore
  nella comunità che si fa carne mentre racconto           più grande”, in comunione con i vescovi del nostro
  la mia storia di fede. C’è una dinamica di reci-         paese, ci provoca a cambiare sguardo rispetto al-
  procità a cui posso solo abbandonarmi e farne            l’annuncio della fede.
  parte. La catechesi allora è la narrazione di que-       Non è pensabile, oggi, progettare percorsi pasto-
  sta esperienza che faccio innanzi tutto io e, men-       rali guidati da pensieri come: “Si è sempre fatto
  tre la vivo, posso condividerla con chi la vita mi       così”, “i genitori non vengono agli incontri”, “por-
  pone sulla mia strada. Senza giudizio, senza             tano i figli al catechismo e basta”...
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Vita della Chiesa

Ipotizzare progetti pastorali con la lamentela come             incontrare, che la comunità sente vicini e parte
criterio di fondo porta inevitabilmente ad arenarsi             integrante di essa.
attorno a frustrazione degli operatori (preti, cate-
chisti, vari operatori) che, pur impegnandoci con            I bambini e ragazzi che iniziano percorsi di cate-
zelo e attenzione, rischiamo di costruire percorsi           chesi non sono mine vaganti di una società ma
che non toccano minimamente il mondo a cui sono              parte vitale di famiglie che, in qualche modo, (ma-
destinati; si rischia di perdere di vista il fatto che       gari bizzarro, inspiegabile, di tradizione) pensano
l’annuncio della fede non è il mettere in atto orga-         che il possibile incontro con Cristo e con la comu-
nizzazioni con lo scopo di fare nuovi “cristiani”, ma        nità cristiana sia “cosa buona” per i loro figli.
invece è accompagnarsi reciprocamente in un pro-             E che questi adulti, queste famiglie hanno uno stile
cesso vitale di trasformazione che ci dia occasione          di vita faticoso, stretto nei tempi che oggi tutti vi-
di sperimentare un vita buona, illuminata dal Van-           viamo e che quell’adulto, poi, non è molto diverso
gelo, dove tutti la comunità è attore principale e           da noi. Tutti noi, anche la comunità cristiana è
dove non ci sia la delega ai catechisti per un com-          quell’adulto, quella famiglia.
pito che da soli non posso svolgere.                         E la nostra scommessa è stata che questa possibi-
Di una responsabilità che è di tutti.                        lità dell’incontro sia per tutti, anche e soprattutto gli
Un po’ alla volta, maturando pensieri di conver-             adulti, le famiglie. Così ci siamo immersi in un per-
sione spirituale e, solo successivamente, pastorale          corso che ha ridato vita innanzi tutto a noi “cate-
abbiamo provato a osare percorsi che mettessero              chisti”, che liberati dalla responsabilità di dover fare
al centro due criteri:                                       tutto da soli, abbiamo riscoperto che siamo “disce-
                                                             poli missionari” in cammino nella meravigliosa av-
1. L’annuncio dell’essenziale del Vangelo: la buona          ventura della fede; siamo parte di una comunità
   notizia che Gesù è sempre al nostro fianco, al            che ogni volta che ha l’occasione di dire che la no-
   fianco di ogni uomo e donna, e che il seme del            stra vita prova a camminare con Gesù, accompa-
   Regno non lo seminiamo noi ma è all’opera in-             gnata da un Dio che ha il nome di Misericordia, è
   dipendentemente da noi;                                   una vita normale, semplice ma buona.

                                                                                                             Gerardo
2. Per pensare percorsi di catechesi i soggetti
   principali non siamo noi (operatori vari), ma le
   famiglie e, soprattutto, gli adulti che desideriamo
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Voce agli                     PATRIARCATO ROMENO - Diocesi Ortodossa Romena dell’Italia
        Ortodossi                                    Parrocchia Ortodossa Romena
                                     “San Teotimo vescovo di Tomis” Giaveno

     arissimi fratelli e sorelle in Cristo,                   A che cosa devo che la madre del mio Signore
C
ho pensato di ricordare a voi, ai vostri cuori,
                                                              venga da me?” (Luca 1, 41-43)
                                                              Potrebbe sembrare senza importanza quello
l’importanza della Madre di Gesù. So che per                  che vi racconterò in seguito, ma io credo che
voi, fratelli cristiani cattolici, il culto e la devo-        sia stato un segno...
zione verso la Madonna sono molto antichi.
                                                              Mentre scrivevo l’articolo, mio figlio più pic-
La Madonna è la Madre di Dio, “Theotokos”,                    colo, di solo 16 mesi, Teotim, è venuto da me
e Madre nostra, ed è molto amata e adorata.                   con l’icona della Madonna in mano, dando-
L’otto di settembre festeggiamo tutti insieme la              mela e allo stesso tempo dicendo più volte ad
sua nascita. Sappiamo tutti la storia della                   alta voce “MAMMA”! E’ stata la prima volta
Madre di Dio e per questione di spazio scelgo                 che mi ha portato un'icona... di solito porta
di non approfondire... Posso dire che anche                   giocattoli, telefono o altro... Poi quest’icona è
per noi cristiani ortodossi la Madre di Dio è un              sempre stata sul comodino, ma lui ha scelto
esempio di vita da seguire... ma questo non do-               quel momento per portarmela...
vrebbe essere solo per noi, ma per tutti i cri-               Mi ha colpito molto... sono rimasto veramente
stiani!                                                       meravigliato!
Rispettiamo e amiamo la Santa Maria, Madre                    Grande potere e pietà ha la Santa Vergine
di Gesù perché è stata scelta da Dio stesso per               Maria, madre di tutti i cristiani!
far nascere Messia.
Dio ha preannunciato questo avvenimento tra-                                              Padre Livius Todirascu
mite i profeti del Vecchio Testamento (Genesi
3,15; Ezechiele 44, 1-3): “Pertanto il Signore
stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine con-
cepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Em-
manuele.” Isaia 7,14.
“Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore -
nei quali susciterò a Davide un germoglio giu-
sto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed
eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei
suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele vivrà
tranquillo, e lo chiameranno con questo nome:
Signore-nostra-giustizia”. Geremia 23, 5-6.
Anche l’arcangelo Gabriele si è inginocchiato
davanti a Lei chiamandoLa: “piena di Spirito
Santo”, “benedetta fra le donne” e “benedetto
il frutto del Tuo seno Gessù”!
Persino Elisabetta, la madre di San Giovanni
Battista, quando l’ha incontrata, si è riempita
di Spirito Santo: “Appena Elisabetta ebbe udito
il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo
grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo
ed esclamò a gran voce: Benedetta tu fra le
donne e benedetto il frutto del tuo grembo!

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Vita delle nostre
     Don Luciano Allais e la scuola                                                           Comunità

                                                               carità, nelle forme che gli suggeriva la sua pro-
                                                               fonda esperienza nel sociale. La pratica dell’umana
                                                               solidarietà, acquisita nel lungo e continuo spendersi
                                                               a favore degli ultimi, gli consentiva di trovare un
                                                               fertile terreno di confronto anche con quei giovani
                                                               d’una scuola di barriera che, per la loro cultura, dif-
                                                               fidavano degli insegnamenti della Chiesa cattolica.
                                                               Un momento assai significativo di questo spirito
                                                               d’iniziativa fu, nel dicembre del 1980, l’organizza-
                                                               zione d’un gruppo di studenti che, con Don Lu-
                                                               ciano, spesero le loro vacanze di fine anno per
Manfredi Di Nardo, professore collega per molti                soccorrere i terremotati dell’Irpinia.
anni di don Luciano, ha scritto questo piccolo                 Ma, a parte queste circostanze eccezionali, lo
suo ritratto, presentandolo così: “... ho cercato              stesso spirito sorresse anche nel quotidiano tutte le
di esprimere in poche righe il significato della               attività didattiche di Don Allais, documentate con
presenza di Don Luciano Allais nella scuola.                   l’adozione di tutti gli strumenti tecnologici allora in
Questa paginetta potrà sembrare un po' formale,                uso /a partire dalle riprese cinematografiche/ per-
ma queste sono le caratteristiche d'una comuni-                ché l’esperienza acquisita fosse utilizzata anche
cazione scritta rispetto ad uno 'spontaneo' inter-             dalle successive generazioni di studenti.
vento orale.”                                                  Lo scorso anno, i materiali relativi a questa lunga
                                                               attività sono stati consegnati ai docenti del Liceo di
     ono stato per alcuni decenni collega di Luciano           Scienze Umane annesso al Liceo Scientifico “Al-
S    Allais nell’allora Istituto Magistrale “Antonio
Gramsci” di Torino : per questo ho avuto modo di
                                                               bert Einstein” di Torino, erede naturale dell’Istituto
                                                               “Gramsci“, perché una preziosa esperienza, sia
conoscere ed apprezzare l’alta qualità del suo con-            pure con le necessarie storicizzazioni, possa servire
tributo anche in quest’ambito dell’attività lavorativa.        ai futuri studenti del ramo.
Don Allais non era certo uno di quegli insegnanti di           Queste sono le ragioni per cui ritengo doveroso ri-
religione che, per quanto rispettati ed anche amati,           cordare Don Luciano Allais, non solo come uno
sono spesso al margine del processo educativo                  degli amici più cari di un’intera vita, ma anche
quale ha luogo in una scuola media superiore.                  come un esempio luminoso per chiunque intra-
Ben consapevole del suo ruolo e delle funzioni che             prenda un’attività d’ insegnamento, e voglia far
gli competevano, non mancava certo di adempiere                consistere il suo lavoro non solo nella trasmissione
al compito di diffondere la parola cristiana; ma non           di specifiche conoscenze scientifiche e culturali, ma
si limitava ad interventi puramente verbali, bensì             anche nell’impegno ad educare i giovani.
stimolava le scolaresche al concreto esercizio della                                               Manfredi Di Nardo

Insieme si può fare
                    ono passati ormai più di due anni          altre realtà del territorio per fornire aiuti di vario
               S    da quando, nel 2016, a maggio,
                ha avuto inizio l'attività del CdA
                                                               tipo: medico, alimentare, psicologico, economico...
                                                               Nel prossimo numero del giornalino forniremo dati
                (Centro di Ascolto) Caritas.                   su quanto concretamente fatto in questi anni,
                Abbiamo già scritto altre volte su             anche se gli aiuti più importanti non sono numeri
                questo giornalino di questa nuova at-          e cifre, ma quanto resta nel profondo delle per-
tività del gruppo Caritas parrocchiale, che offre              sone, anche dei volontari ovviamente.
supporto ed aiuto alle persone in difficoltà                   Ne approfittiamo per ricordare che nella chiesa di
Prima di tutto come aiuto alle persone che si rivol-           san Lorenzo c'è sempre la cesta destinata alla rac-
gono al Centro per trovare qualcuno disposto ad                colta di alimenti non deperibili, raccolti a fronte di
ascoltarli, a capirli, ad esser loro vicini.                   una delle necessità primarie delle persone che si ri-
In un secondo momento poi si valutano insieme                  volgono a noi.
eventuali azioni concrete che contribuiscano ad
                                                                                                    Il Gruppo Caritas
uscire dallo stato di disagio o necessità. Si inter-
viene quindi in collaborazione con i servizi sociali ed
                                                          11
Vita delle nostre
       Comunità
                                                                  Pellegrino
      ue giorni fa ero in Santuario , in camera mia             Per altri, tantissimi,
D     al pian terreno, con la finestra aperta, e vedo
arrivare e posteggiarsi nel cortile la macchia tipica
                                                                è venire a casa di
                                                                Maria, sedersi con
dei Vigili del Fuoco con alcuni di loro in divisa da in-        Lei qualche minuto,
tervento.                                                       anche lungo o lun-
Incuriosito chiedo loro: siete stati chiamati per qual-         ghissimo, parlarle,
che urgenza? Si, mi dicono, due pellegrini nella Via            affidare a lei i pro-
Crucis si sono persi tra di loro e uno di essi non si           blemi, le ansie, a
trova più. Ci ha chiamati il collega per andarlo a              volte le angosce.
cercare perché il suo amico non è del posto e si è              Chiederle di parlare
perso e non sa orientarsi per trovare la via del ri-            Lei con il suo figlio
torno.                                                          Gesù, di dire allo
Il tutto è finito nel migliore dei modi perché dopo             Spirito Santo, il Suo
meno di un’ora il “disperso” è stato ritrovato e tutto          “Sposo”, che c’è bi-
si è concluso brillantemente grazie alla perizia dei            sogno di una Sua
nostri Vigili del Fuoco di Giaveno.                             Luce e una Sua forza per qualche problema duro e
Mi ha fatto riflettere il modo con cui è stato chia-            difficile da affrontare.
mato da uno di essi la persona dispersa: il pelle-              E qualcuno viene anche con un ampio sorriso sulle
grino. E sì, è il nome giusto di chi viene in                   labbra, gli occhi sfavillanti, a portare un fiocco az-
Santuario.                                                      zurro o rosa nel Suo angolo dei neonati o anche a
Chi viene in Santuario si mette in viaggio: a volte             ringraziare perché qualche problema è stato risolto
anche proprio a piedi, o in bici; ma il più delle volte         e qualche sofferenza alleviata, grazie proprio a Lei.
in macchina. Si mette in viaggio verso il Santuario,            E io prete mi tengo in punta di piedi, un po’ in ri-
si fa pellegrino.                                               serva: se c’è bisogno ci sono, se no guai a intral-
Per quale motivo? Che cosa lo spinge o meglio lo                ciare il rapporto personalissimo che si instaura tra
attrae?                                                         il “pellegrino” e la Madre.
Per qualcuno è uscire dal frastuono e dalla frenesia
della città e della propria vita convulsa e agitata e           Nota a margine: questa estate è stata bella e ricca
trovare un’oasi di pace e di silenzio in cui immer-             di tante persone, singole o gruppi, tutti in ricerca di
gersi e in cui riposare le membra e il cuore, rilas-            questi obiettivi: relax fisico e psicologico, ricerca di
sarsi fisicamente e psicologicamente: ed è cosa                 se stessi, materno incontro con Maria e, perché
buona!                                                          no, anche di un po’ di fresco e di un buon mo-
Per altri è, oltre a questo, trovare lo spazio adatto,          mento di schietta fraternità con quei fratelli che, ac-
nella cornice delle montagne e dei boschi, per ri-              canto a me, cercano le medesime cose di cui tutti
flettere, pensare, ritrovare se stessi nella profonda           abbiamo bisogno e desiderio.
ricerca di “chi sono io, che cos’è la vita, il tempo
                                                                                                   Don Michele rettore
che vivo, donde vengo, dove vado…”

                                                           12
Vita delle nostre
Laudato sì, terzo anniversario                                                                Comunità

     audato si': la seconda enciclica di papa France-        mento storico che vede tutto il mondo alle prese
L   sco, emessa nel suo terzo anno di pontificato,
il 24 maggio 2015, solennità di Pentecoste.
                                                             con la gestione di un fenomeno migratorio senza
                                                             precedenti, alimentato anche dai cambiamenti cli-
L'argomento trattato è il rispetto dell'ambiente in          matici.
cui viviamo, e per questo si chiama Laudato si',             In proposito, molto intense sono state le parole del
frase ripetuta spesso da san Francesco nel Cantico           cardinale Charles Bo, arcivescovo di Yangon:
delle creature, che loda il Signore per le sue mera-         “Quando parliamo di ciò che potrà accadere alla
vigliose creature.                                           natura non ci può essere alcuna compiacenza.
E' un'enciclica pastorale che non si basa sull'am-           Dobbiamo agire subito, tutti insieme.
biente come materia scientifica, ma come oggetto             In questo secolo ci sono segni che preannunciano
dell'amore di Dio e nostro luogo di vita e sviluppo,         un olocausto ecologico molto pericoloso, in
da coltivare, amare e rispettare.                            pochi anni il mondo vedrà almeno 150 milioni di
Ai primi di luglio, in occasione del terzo anniversa-        persone che faranno di tutto per avere un bicchiere
rio dell'Enciclica, si è tenuta una Conferenza Inter-        d’acqua”, ed ha continuato: “la democrazia stessa
nazionale "Salvare la nostra Casa comune                     è a rischio” ed è necessario agire adesso “altri-
e il futuro della vita sulla Terra" per ri-                     menti la storia ci ricorderà come criminali”.
spondere alla cruciale domanda che                                       Il Papa ha concluso così il suo discorso,
emerge dalla conferenza: "Che tipo                                           citando anche alcuni passi dell'Enci-
di mondo desideriamo tra-                                                       clica:
smettere a coloro che ver-                                                         “... il vostro lavoro al servizio
ranno dopo di noi, ai                                                                della cura del creato e di un fu-
bambini che stanno cre-                                                               turo migliore per i nostri figli e
scendo?"                                                                               nipoti a volte potrebbe sem-
“L’applicazione pratica di                                                              brare un’impresa troppo
Laudato si’ affronta nega-                                                              ardua, perché ci sono troppi
zione, rassegnazione e altri                                                            interessi particolari e molto
ostacoli, ma ascoltare il                                                              facilmente l’interesse econo-
grido dei poveri e della terra                                                       mico arriva a prevalere sul
è una sfida etica, possiamo e                                                       bene comune e a manipolare
dobbiamo scegliere il bene”, so-                                                 l’informazione per non vedere
stiene mons. Antonio Camilleri,                                                colpiti i suoi progetti; ma gli esseri
sottosegretario Vaticano per le rela-                                       umani, capaci di degradarsi fino al-
zioni con gli Stati e delegato alla Cop24, la                        l’estremo, possono anche superarsi, ritor-
Conferenza Onu sul clima in programma dal 3 al               nare a scegliere il bene e rigenerarsi. L’ingiustizia
14 dicembre a Katowice (Polonia).                            non è invincibile.”
Parole d’ordine: cultura del dialogo, approccio in-          “San Francesco d’Assisi continui ad ispirarci e a
tegrale, formazione, responsabilità.                         guidarci in questo cammino, e le nostre lotte e la
Papa Francesco è intervenuto alla conferenza con             nostra preoccupazione per questo pianeta non ci
un discorso: ha sottolineato che per scongiurare il          tolgano la gioia della speranza. In fondo, il fonda-
pericolo “di lasciare alle generazioni future ma-            mento della nostra speranza riposa sulla fede
cerie, deserti e sporcizia”, è necessaria                    nella potenza del nostro Padre celeste. Egli, che ci
“un’azione organica e concertata di ecologia in-             chiama alla dedizione generosa e a dare tutto, ci
tegrale”. E ha evidenziato le grandi responsabilità          offre le forze e la luce di cui abbiamo bisogno per
che investono i governi e le principali organizza-           andare avanti. Nel cuore di questo mondo rimane
zioni internazionali: “Non possiamo permetterci              sempre presente il Signore della vita che ci ama
di perdere tempo in questo processo”.                        tanto. Egli non ci abbandona, non ci lascia soli,
Al contempo “è necessario uno spostamento del                perché si è unito definitivamente con la nostra
paradigma finanziario al fine di promuovere lo               terra, e il suo amore ci conduce sempre a trovare
sviluppo umano integrale”.                                   nuove strade. A Lui sia lode!”
Un monito forte, a maggior ragione in un mo-                                                                       G.F.

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Vita delle nostre
       Comunità                          Santuario del Selvaggio:
                                       Padre Giacinto nuovo rettore
      adre Giacinto Golebiewski è il nuovo rettore del         questi anni. Ho risposto di sì alla proposta dei miei
P     Santuario Nostra Signora di Lourdes di Selvag-
gio. Raccoglie il testimone da padre Francesco
                                                               superiori di rivestire questo nuovo ruolo perché so
                                                               di non essere solo, a supportarmi ci sono i miei due
Calka che, dopo due mandati (sei anni), come di                confratelli”.
rito, ha lasciato l’incarico per guidare la piccola co-
munità dei monaci paolini di Selvaggio, che si com-
pleta con padre Vladimiro Robak, parroco di
Coazze. Padre Giacinto, classe 1979, ordinato sa-
cerdote nel 2008 nel Santuario polacco di Cze-
sthokowa, è arrivato agli inizi di settembre, a
seguito del ritorno in Polonia di padre Giustino.
Ma non gli è sconosciuto il santuario di Selvaggio,
perché vi era già stato nel 2011 e 2012, quando
rettore era padre Vladimiro; dopo tre anni in Po-
lonia, poi uno a Roma e altri due a Ravenna, ecco
il ritorno a Giaveno. “Mi sento come a casa qui –
ci dice padre Giacinto, al suo primo incarico di re-
sponsabilità come rettore – Nulla è cambiato in

Polonia, 10 settembre 2018                                     Eremita, ai quali è stata affidata la gestione del San-
                                                               tuario.
E' morta la mamma di padre Vladimiro Robak,                    Porgiamo a padre Vladimiro le nostre più sentite
parroco di Coazze e già rettore del Santuario del              condoglianze, unite ad una preghiera per la sua
Selvaggio, dell'Ordine dei Monaci di San Paolo I               mamma.

Padre Mariano
                        Il 31 luglio è mancato don             dei Salesiani nel 1971, e poi ordinato prete nel
                        Mariano Girardi, 65enne                1982.
                        salesiano del Santuario Ma-            La sua attività si è svolta in parecchie case di varie
                        donna dei Laghi, che in                Ispettorie Salesiane, coprendo per molto tempo la
                        questi ultimi mesi aveva aiu-          carica di delegato nazionale dei Cooperatori ed ex-
                        tato don Gianni per la cele-           allievi salesiani.
                        brazione della Messa nelle             Molto importante anche la sua attività svolta a fa-
                        parrocchie della Valle.                vore dei ragazzi di varie comunità per minori.
                        Nato a Montemerlo (Pa-                 E' morto mentre si preparava a tornare in Veneto,
dova) il 16 luglio del 1954, è entrato a far parte             sua regione di origine, a Venezia.

Anniversario
                             Le comunità parroc-               20 ottobre.
                             chiali di S. Maria Mag-           E' ancora vivo il ricordo della sua presenza, prima
                             giore di Avigliana e              molto operativa ad Avigliana, poi più riservata a
                             quelle di Giaveno ricor-          Giaveno: sempre pronto per le confessioni e per
                             dano don Roberto                  le celebrazioni delle S. Messe nelle chiese del terri-
                             Balbiano nell'anniver-            torio, disponibile nella sua semplicità ad accogliere
                             sario della sua morte, il         tutti.

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Anagrafe

                                       SONO TORNATI AllA CASA del PAdRe

PARROCCHIA S. LORENZO DI GIAVENO                                02/07/18 REGE Teresa Maria ved. GROSSO              anni 96
16/04/18 MANDIROLA Renzo Giuseppe                    anni 60    08/07/18 DOVIS Luigia ved. BORGIA                   anni 91
04/05/18 SCIASCIA Ludovico                           anni 40    16/07/18 BATTAGLIOTTI Ferruccio                     anni 83
11/05/18 BARONE Carla ved. PORTIGLIATTI POMERI       anni 89             MASSA Celestina ved. CORGIAT               anni 91
13/05/18 PORTIGLIATTI BARBOS Irene ved. ACCETTULLI   anni 93    19/07/18 VERSINO Marcella in MICOL                  anni 63
19/05/18 CIELO Giuseppe                              anni 95    26/07/18 VACCHIERI Giovanna ved. LUSSIANA           anni 90
20/05/18 VAI Gemma in GIAI LEVRA                     anni 77    27/07/18 FALCO Maria sr. Illuminata                 anni 95
22/05/18 OBERTO Bruno                                anni 82    29/07/18 BUSCATO Renzo                              anni 75
25/05/18 LUSSIANA Rosa ved. ROLANDO                  anni 91    30/07/18 ROSA CARDINALE Giulio                      anni 77
27/05/18 GOGHERO Gloria in BRESAS                    anni 35    03/08/18 QUIDACCIOLI Francesca ved. ZACCAGNI        anni 87
28/05/18 DEDONATIS Silvia                            anni 97
        GIACOMINO Michelina ved. USSEGLIO MATTIET    anni 93    07/08/18 PALLARD Natalina ved.USSEGLIO MATTIET anni 81
         UGHETTO MONFRIN Maria                                  08/08/18 GIAI GIANNELLO Giovanni
                 ved. USSEGLIO BRANCARD              anni 93    10/08/18 FISSORE Giuseppina                    anni 93
29/05/18 MARITANO Anna ved. AMPRINO                  anni 87    15/08/18 GIORDANO Rosina in FRANCO LA CROIA anni 78
01/06/18 GREGORIO Mario                              anni 73    23/08/18 RAVANI Claiser ved. SCODELLARO        anni 92
         D’AGATA Mario                               anni 62    24/08/18 CERRUTI Alessandro                    anni 91
07/06/18 RUSTICHELLI Emilia                          anni 88    27/08/18 BORGHI Adriana ved.MASSARINO          anni 81
         ROMEO Antonio                               anni 90    02/09/18 PAUTASSO Battistina ved. SIMSIC       anni 86
12/06/18 RUGGERI Giovanni                            anni 66    12/09/18 SCIAMANNO Laura in CORINO             anni 53
         GIOVALE ARENA Giovanni                      anni 85             FERRAUD Enrico                        anni 82
15/06/18 BIANCO Anna Maria in MIGLIO                 anni 61    18/09/18 GIAI LEVRA Michele                    anni 50
16/06/18 USSEGLIO Aldo                               anni 88    19/09/18 LINGUA Maddalena ved.OLIVA           anni 102
22/06/18 GIAI VIA Margherita                         anni 99    21/09/18 BOERO Elena in MARTOGLIO              anni 71
23/06/18 BRUNERO Assunta Letizia in BELLOTTI         anni 85    24/09/18 CELIENTO Maria                        anni 59
27/06/18 CIMINO Filadelfo                            anni 80
         UGHETTI MONFRIN Giuseppina ved. TESSA       anni 88    PARROCCHIA S. GIACOMO DI SALA
         REGE TACHIN Maria Onorina                   anni 87    15/06/18 CORNETTO Giovanna ved. BRANCA              anni 95
28/06/18 GAINO Carolina ved. RAMELLO                 anni 86    20/06/18 PEZZOLATO Liana ved. MUSSO                 anni 99
         MARCHIO Teresa ved. COLAO                   anni 96    03/07/18 CHIAVARINO Gian Carlo                      anni 75
29/06/18 TORELLO Maria Rosa ved. ACCASTELLO          anni 72    30/07/18 PORRO Elsa ved. BARLETTA                  anni 102
         BOETTO Carlo                                anni 84    09/08/18 FERLANDA Rosa Anna ved. AME’               anni 86
30/06/18 BARONETTO Enrico                            anni 89    23/08/18 GRASSELLI Isabella ved. MARITANO           anni 79
01/07/18 OBERTO Mario                                anni 88    08/09/18 VALETTO Amalia ved. OSTORERO               anni 97

                                SONO eNTRATI NellA COMUNITà CON Il BATTeSIMO

PARROCCHIA S. GIACOMO DI SALA                                   PARROCCHIA S. LORENZO DI GIAVENO
09/06/18 BALAS Mathias Raimund                                   10/06/18 MONTALTO Thomas - VIFFREDO Dominic - VISCO
17/06/18 ICARDI Eleonora                                                   Edoardo - VIZZUSO Ivan - MENEGAZZO Greta
16/09/18 CIAVARELLA Rebecca                                                FATONE Gabriele.
23/09/18 VAI Paolo                                              17/06/18 NOVARESE Bianca
PARROCCHIA S.GIOVANNI BATTISTA - VALGIOIE                       02/09/18 COLLINO Vittoria - TIZZANI Sebastian Attilio
03/06/18 SADA Matteo
14/07/18 CARIGNANO Helena
21/07/18 ATTINÀ Olivia

                                            SI SONO UNITI IN MATRIMONIO

PARROCCHIA S. GIOVANNI BATTISTA DI VALGIOIE                     PARROCCHIA S. LORENZO DI GIAVENO
21/07/18 ATTINÀ Bruno – MARTINI Francesca                       07/09/18 DEMURU Nicola – BIANCHINI Giulia
                                                                08/09/18 MORONI Marco Francesco – LANARO GRILLO Manuela
PARROCCHIA S. GIACOMO DI SALA
08/09/18 TORELLI Alfonso – SILVESTRI Rita

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