Milano Scomodo n 41 ALLEGATO DIGITALE
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Scomodo n°41 € 0,00 Mensile indipendente di attualità e cultura ALLEGATO DIGITALE Milano EDIZIONE LOCALE
01 03 13 27 INDICE Scomodo n° 41
EDITORIALE *01 AMENTO RL PACULTURALE *03 L'occupazione al Piccolo Teatro Grassi di Milano si è conclusa nel tentativo di tenere PERMANENTE alta l'attenzione sul mondo dello spettacolo e sull' urgente riforma di cui necessita: studenti e lavoratori raccontano la loro cooperazione *13 li INVISIBILI g COMUNITÀ della Condizione abitativa, diritti e integrazione sociale nella ROM E SINTA prospettiva attuale e futura A L ISMO TU *27 M U e SOLIDARIETÀ La crisi pandemica è stata in grado di mettere in moto un ingranaggio sociale alimentato da sentimenti di cittadinanza e dal BASSO mutualismo. EDIZIONEMilan LOCALE o
EDITORIALE di Arianna Preite Milano nell’ultimo decennio ha attraversato una schiera immensa di continui cambiamenti. L’evoluzione che ha accompagnato il tessuto urbano ha condotto verso una città nuova, che in molte sue parti risulta irriconoscibile rispetto a quella Milano che le generazioni precedenti hanno conosciuto. Diverse aree sono state riqualificate, riprogettate e immaginandole in modo nuovo è stata consentita la loro restituzione alla cittadinanza; tante altre invece - pur subendo un processo molto simile - sono state sottratte alla partecipazione e all’uso pubblico, costituendo sempre più spesso zone inaccessibili e chiuse, e nel tentativo di renderle piene e di tutti sono state rese, al contrario, maggiormente vuote. La pandemia ha costituito un cambiamento ulteriore, o meglio, un obbligo a frenare temporaneamente il continuo fermento e la costante corsa verso il 01 cambiamento che hanno accompagnato la città in questi anni; esacerbando naturalmente anche le disuguaglianze e marcando in modo più netto i confini tra le aree privilegiate e quelle più marginali, in tutti i sensi che la parola racchiude. Questo momento ha condotto però anche verso una meta nuova, verso valori che, in una città simbolo di quel progresso che si realizza nell’intreccio con il capitalismo e l’individualismo, sembravano essere da tempo sulla strada della scomparsa. Si è ritrovato un sentimento di quartiere, di mutuo soccorso, di solidarietà dal basso e cittadinanza attiva che ha messo in moto una spinta nuova di coesione e comunità. Nella speranza, naturalmente, che queste ultime non costituiscano unicamente una fiammella rinvigorita attraverso un momento particolarmente drammatico, ma che restino un pilastro cruciale del capoluogo meneghino anche in tempi post pandemici, così da riuscire, forse, ad arginare quella spinta verso il cambiamento che spesso tende sì a migliorare le condizioni di vita di alcuni, ma a lasciare indietro molti altri, frammentando le comunità e facendo perdere di vista il senso del loro esistere e la loro importanza. Scomodo n° 41
E In merito a questo discorso c’è una riflessione di Paolo Cognetti uscita qualche anno fa sul suo blog, poco dopo l'inaugurazione di Piazza Gae Aulenti, che risulta particolarmente valida ancora oggi, alla luce delle riflessioni sui cambiamenti in atto all’interno del tessuto urbano: “Questa la prova definitiva che una città è la tua. È tua perché a un certo punto l'hai esplorata, hai trovato rifugio in certe sue strade, te ne sei innamorato. È tua perché hai difeso la parte di città che amavi – la sua anima, per come la vedevi allora – hai perso e ti sei sentito derubato di lei. È tua perché quando la guardi i tuoi occhi vedono in quattro dimensioni, e la quarta è il tempo: vedono la città di oggi sopra a quella di ieri, e le mettono in relazione.” La nascita di una sezione milanese di “Scomodo” ha quindi proprio quest’obiettivo: analizzare la città di oggi, senza dimenticarsi di quella di ieri e osservarla attraverso il filtro del tempo, condurre un bilancio approfondito sui cambiamenti cercando di valutare l’impatto che questi avranno sulla forma e sulle dinamiche della città. Senza dimenticare, come scriveva anche Cognetti, che “è giusto che una città si trasformi, anzi più si trasforma e più è viva, e io riesco perfino ad apprezzare le forme dei grattacieli, a trovarli belli, a riconoscere in loro una prova dell'intelligenza e 02 del gusto umani. Intanto però mi chiedo: che cosa si fa lì dentro? Che cosa si fa per Milano? Oltre quelle finestre ci sono luoghi aperti o chiusi, luoghi che possono essere anche miei o che saranno per sempre di qualcun altro? Scambiando la Stecca con l'Orto verticale, chi abita a Milano ne è stato arricchito o impoverito? Per fortuna nel tempo ho scoperto anche un'altra cosa, e cioè che l'anima di una città non muore, si sposta soltanto.” Il lavoro della sezione avrà quindi l’ambizione di guardare ai nuovi spazi cittadini domandandosi cosa si faccia lì per gli abitanti del quartiere e se questi siano spazi chiusi o aperti, se arricchiscano complessivamente la città o la impoveriscano, tutto ciò restando sulle tracce dei luoghi in cui si sposta l’anima della città e dando loro il giusto valore per mantenere vivi quei valori di cambiamento, comunità e cittadinanza attiva indispensabili per rendere questo posto ancora casa. EDIZIONE Milan LOCALE o
PARLAMENTO CULTURALE PERMANENTE: prospettive per una riforma dello spettacolo L'occupazione al Piccolo Teatro Grassi di Milano si è conclusa nel tentativo di tenere alta l'attenzione sul mondo dello spettacolo e sull' urgente riforma di cui necessita: studenti e lavoratori raccontano la loro cooperazione
cul u tra 04 olaluce Foto di Sebastiano C
l 27 marzo 2021, in concomitanza con la Giornata Mondiale del Teatro, avrebbero dovuto riaprire cinema e teatri, anche se esclusivamente in zona gialla. Una promessa fatta nel a zone non avrebbe per- mese di febbraio dal messo al settore dello Ministro per i beni e le spettacolo una riparten- attività culturali Dario za che garantisse entra- Franceschini che ave- te sufficienti a sostenere va sollevato molte criti- il funzionamento di una che, legate al fatto che macchina costosa qua- la precarietà del sistema le può essere un teatro. Scomodo n° 41
cul Già venti giorni dopo l’annuncio della riaper- Permanente, ovvero una realtà di dialogo tra lavora- u tra tura però le indicazioni tori del settore spettacolo, erano cambiate e il per- istituzioni e cittadinanza. messo di aprire teatri e All’interno del Parlamen- cinema era passato dal- to convivono attori, registi, Se fino allo le regioni in zona gialla tecnici, sarte di scena, ar- scoppio della a quelle in zona bianca. tisti di strada, studenti di pandemia Il colpo finale però viene accademie, università e scuole superiori. Lo spazio questa inferto con il Dpcm entrato è aperto tutti i giorni dalle 8 condizione era in vigore da lunedì 15 mar- alle 21:30 e giorno per gior- sopportata con zo, con cui non è più pos- no si può prendere parte sofferenza, sibile essere in zona gialla ad assemblee che coinvol- dopo un anno o bianca fino alla fine del gono le differenti maestran- senza lavoro mese di aprile: una possi- ze del settore o a incontri e a seguito bile ripartenza per il settore di formazione con registi e della cecità dello spettacolo viene quin- di spostata ipoteticamente attori. Inoltre, il dialogo in- staurato con gli studenti ha delle istituzioni a maggio. Così la mattina fatto sì che venisse dedica- rispetto alla condizione del del 27 marzo una folla si raduna davanti al Piccolo to uno spazio all’interno del Parlamento predisposto a settore dello 06 Teatro Grassi ed entra nel seguire le lezioni in Dad e spettacolo si è chiostro per dimostrare la alle assemblee studente- resa necessaria propria necessità di riap- sche sia per studenti dei la creazione propriarsi del teatro, evi- licei che delle università e di una realtà denziando quanto questo sia uno spazio di discussio- degli AFAM (istituzioni per l’Alta Formazione Artisti- di confronto ne e riflessione fondamen- ca, Musicale e Coreutica). permanente che tale per la città. L’occupa- portasse alla zione, raccontano gli stessi L’obiettivo del Parlamento realizzazione occupanti, è avvenuta in Culturale Permanente è di alcuni punti maniera pacifica: le for- quello di portare sotto gli da presentare ze dell’ordine e il direttore occhi di tutti la necessi- davanti alle del Piccolo Teatro Claudio tà di riforma di un settore autorità al fine Longhi sono stati avvisati appena la situazione si è come quello dello spetta- colo, che nel nostro Pae- di realizzare stabilizzata. Dal presidio se è sempre stato in una una necessaria iniziale nasce quello che condizione di estrema riforma a tutti conosciamo adesso precarietà dal punto di vi- tutela di questi come Parlamento Culturale sta lavorativo e salariale. lavoratori. EDIZIONE Milan LOCALE o
La battaglia di Alcuni studi della psicolo- a prezzi calmierati per chi regolarizzazione, gia culturale descrivono un ne ha bisogno, la pezza è che viene continuum costituito da due estremi rappresentati da posta dalle iniziative popo- lari, di formazione, socialità portata avanti una parte dal collettivismo e politica attiva» ci raccon- dagli operatori e dall’altra dall’individuali- ta. Queste iniziative sono del mondo dello smo. Hofstede – psicologo molto spesso portate avan- spettacolo, vede sociale tedesco - definisce ti dai giovani, i quali hanno tra le sue fila la il fattore individualismo/ a disposizione più tempo partecipazione collettivismo come il relati- perché nell’individualismo dei ragazzi, i vo peso della preoccupa- delle società capitalistiche quali lamentano zione dell’individuo per sé stesso piuttosto che per la (come quella occidenta- le in cui viviamo) il tempo principalmente collettività di cui fa parte. è denaro; di conseguen- due condizioni Da questo continuum de- za l’attivismo non è, come oramai non più riva un ordine che organiz- prevedibile, la tipica prero- tollerabili: la za perfettamente - quanto gativa di chi lavora otto ore mancanza di meno ne semplifica la si- al giorno. Continua Gaja: spazi di socialità stematizzazione - le idee «La democrazia italiana - nei quali che vengono portate avanti non riporta l’interesse del sia possibile gli studenti che attivamen- cittadino stesso: dal saba- 07 scambiarsi te occupano. Essi, infatti, sembrano porsi verso l’e- to dell’occupazione, attra- verso assemblee e confe- opinioni critiche stremo collettivista, sottoli- renze, stiamo costruendo e idee - e una neando la rilevanza che gli un’alternativa» che rifiuta sempre più spazi culturali – intesi come l’idea di un’organizzazio- triste prospettiva luoghi di aggregazione - ne verticale - l’assemblea lavorativa hanno, e rivendicando l’im- del Parlamento Cultura- all’interno del portanza della relazione tra le Permanente, nella sua settore culturale. i cittadini come fondamento della formazione della citta- collettività, è sovrana - e si incarna nell’idea della cre- dinanza. Gaja Ikeaguana è azione di un tessuto socia- una rappresentante di que- le dal basso - approccio in sta forma di collettivismo: parte ispirato da grandis- ventenne, studentessa di simi protagonisti del teatro nuove tecnologie dell’arte sociale come Dario Fo e a Brera con all’attivo dodi- lo stesso Paolo Grassi. «Il ci anni in formazione atto- teatro è una forma popola- riale: «Dove non arriva lo re, estremamente inclusi- stato, e i suoi aiuti verso va, che ha sempre aiutato una formazione garantita a sopperire le mancanze Scomodo n° 41
cul delle istituzioni» dice Gaja. «Il Parlamento Culturale l’idea che viene condivisa tra i ragazzi e i lavoratori tu Permanente come il tea- dello spettacolo è la neces- tro greco si concretizza in sità di formare il cittadino, una forma di cittadinanza non l’essere produttivo. La che ritengo molto più for- meta non è segnata dalla temente rappresentativa costruzione del lavoratore della democrazia diretta diligente, ovvero l’individuo rispetto al sistema gover- di successo che ha caval- nativo italiano». Altro punto cato il sogno americano; fondamentale di protesta si il bisogno rivendicato da pone rispetto a come vie- queste forme sociali, da ne concepita la didattica e quando la morte è diventa- l’istruzione: la didattica a ta –sempre più superficial- distanza nella forma solita- mente – tematica quotidia- ria della “cameretta” – per na, è quello di vivere bene chi, tra l’altro, ha la fortuna psicologicamente e fisica- di avere uno spazio proprio mente la propria vita. di questo tipo - non si adat- In Italia siamo stati tra i ta a molti di questi studenti, primi paesi europei - ad finendo addirittura col co- stringere alcuni di loro ad esempio attraverso la Fra- ternal Compagnia, fondata 08 abbandonare gli studi per- a metà del XVI secolo – a ché impossibilitati a affron- dimostrare d’esser capaci tare l’istruzione così con- di riunirci in forme collettive cepita. In un certo modo la di tutela lavorativa e socia- Il rischio è che, formazione in Italia è fan- tasiosamente rappresen- le, mentre ora siamo tra le ultime realtà europee nella ancora una volta, tabile come una bomba ad gestione di questi aspetti solo o soprattutto orologeria. Per colpa della di vita. «Noi studenti par- chi ha il privilegio pandemia questa bomba tecipiamo alla creazione economico potrà è esplosa: Gaja ci spiega del documento di regola- farsi spazio nel come il sistema d’istruzio- zione insieme ai lavoratori mondo della ne italiano soffra ancora, dello spettacolo; l’iniziativa cultura, senza a suo parere, dei lasciti del è partita dal basso e deve il timore di fascismo e nello specifico della riforma gentiliana, la sempre essere approvata nelle modifiche dal basso. vivere in uno quale è conservatrice d’u- Nel particolare la nostra stato assente e na colonialità eurocentrica. preoccupazione principale sempre più ben Il focus sulla formazione è è che il Recovery Fund non disposto verso importante per chiarire che destina fondi agli Afam». gli enti privati. EDIZIONE Milan LOCALE o
09 Lavoratori dello spettacolo, studenti delle Belle Arti, Questa punta a garan- tire una base solida per si sono uniti all’interno sostenere la precarietà del Parlamento Culturale e la discontinuità che è Permanente per aprire caratteristica propria del un dialogo con i diversi lavoro nel settore spetta- comparti del settore cultura colo e comune a tutte le e richiamare l'attenzione sue professioni.È proprio delle istituzioni. Lavoratrici questo uno dei punti cen- e lavoratori dello trali della proposta, dice spettacolo hanno anche Francesca Biffi, membro presentato una proposta del Coordinamento Lom- di riforma, redatta dai bardo e di Attrici Attori gruppi che compongono Uniti, che può essere ef- il coordinamento e ficace solo se affiancato aperta fino a fine aprile a soluzioni che permetta- ai contributi di altre no di fare emergere tut- associazioni, teatri, spazi te le giornate lavorative culturali e singoli. in termini di contributi. Scomodo n° 41
cul La pandemia ha mostrato chiaramente che ci sono della creazione effettiva di tale organo, che collabori u tra professioni dello spettaco- con altrettante istituzioni lo che non hanno dei propri regionali per la mappatura codici IVS (Invalidità, Vec- delle realtà territoriali, ne- chiaia, Superstiti); questo cessaria per poter distri- ha escluso molti dai soste- buire i fondi alle entità cul- gni e bisogna porvi rime- turali più piccole, le quali dio. Il tentativo di riforma difficilmente riescono ad che viene portato avanti accedere ai fondi statali. cerca anche di prendere L’obiettivo è quello di ispirazione da altre realtà sfruttare lo spazio del Par- europee, come in Fran- lamento Culturale Perma- cia, dove la lotta al lavoro nente e la realtà di con- irregolare si combatte at- fronto che è nata attorno traverso istituzioni come il ad esso in modo da deli- GUSO: Il Guichet Unique neare le linee guida per du Spectacle Occasionnel poter ampliare il docu- è stato infatti fondato nel mento e sottoporlo all’at- 1999 come sportello unico tenzione degli assessori per gli organizzatori che la- vorano nello spettacolo dal regionali e dei ministri. A questo proposito oltre ai 10 vivo in modo occasionale. tavoli di discussione tra la- Lo sportello virtuale po- voratori si è cercato anche trebbe essere una risposta un momento di confronto a questa esclusione, per- con autorità istituzionali. mettendo a ciascuno di po- ter essere assunto in modo Il perché diretto anche da imprese dell’urgenza e che non sono considera- la necessità di te "dello spettacolo", così queste riforme ci come dagli enti pubblici. viene spiegato Anche l'osservatorio na- da Francesca zionale è fondamentale Biffi, la quale è per monitorare, mappare e vigilare sul settore. Un os- tra gli occupanti servatorio era già stato pre- del Piccolo Teatro visto dal Contratto Colletti- Grassi, nel tentativo vo Nazionale nel 2018, ma di tenere alta non è mai stato messo in l’attenzione sullo moto: la richiesta è quella spettacolo dal vivo. EDIZIONE Milan LOCALE o
Secondo Francesca identificare questi profes- In Lombardia, invece, il il dialogo dei sionisti sono necessaria- dialogo fa fatica ad espan- lavoratori dello mente le giornate, ce lo dersi: «con l’assessore spettacolo con ha ben spiegato questo culturale del capoluogo di le istituzioni ultimo anno, le quali mol- regione – Filippo Del Cor- risulta ancora to spesso non vengono no – si è costruito un utile conteggiate per colpa di rapporto… con la regione e insufficiente: le sue istituzioni, purtroppo, una fiscalità troppo fram- nell’anno si sono mentata». non si è ancora raggiunto tenuti tavoli In molte regioni italiane un livello sufficiente» rac- ministeriali mal esistono movimenti che conta Francesca, «diverse organizzati, senza si sono formati durante sono state le fasi di discus- alcun ordine del la pandemia, perché le sione, si è passato dall’as- giorno né una specifiche regionali ren- sessorato della cultura e discussione dono necessaria una co- dell’assessore Bruno Galli, focalizzata. agulazione territoriale; in abbiamo ricevuto audizio- Lombardia abbiamo il Co- ne ma due giorni prima è Eppure, nell’ultimo anno, ordinamento Spettacolo stata rimandata e il tavolo è risultato possibile in Lombardia (CLS) che è costituito non ha portato i qualche modo smuovere composto da Lavoratrici frutti sperati». In partico- la grande macchina bu- e Lavoratori Spettacolo lare alla regione si chiede rocratica: è infatti vero Lombardia, A2U-Attrici At- un primo passo simboli- che se in cinquant’anni è tori Uniti, Sarte di Scena, co, attraverso l’istituzione stata presentata una sola Lirica Muta, Movimento di dell’osservatorio a livello proposta di legge per i la- scena, CUB informazione regionale, di simile strut- voratori dello spettacolo, e spettacolo, Attrezzismo tura a quello nato a Como nel 2020 siamo arrivati Violento, Saltimbanchi questo febbraio. L’osser- a quota sei. «È un set- Senza Frontiere, Teatran- vatorio da una mappatura tore diversificato, in cui ti Uniti Como e Provincia, della filiera dello spettacolo è necessario riformare Brescia Unita Lavoratrici che agevola l’incontro tra partendo da una radice e Lavoratori dello Spet- istituzioni e associazioni comune a tutte le profes- tacolo e da singole indi- e regolamenta reddito e sioni» ci spiega France- vidualità. Un’organizza- contributi del lavoratore. sca «e questa radice per zione orizzontale in cui si Quello che sottolinea inol- noi potrebbe essere rap- ascoltano le voci di tutti tre Francesca è che la re- presentata dalla “discon- e il risultato proposto è gione, come il Ministero tinuità”: sono molte le la sintesi e la traduzione dei beni culturali, fino a qui ore che il lavoratore dello delle idee nelle riforme hanno lavorato sostenendo spettacolo riserva alla for- necessarie al settore e al i grandi enti, senza com- mazione e alla creazione mantenimento delle tu- prendere che è dalle basi del prodotto artistico; a tele per questi lavoratori. che il settore si sostiene: Scomodo n° 41
cul «non basta usare i social per farsi propaganda, pro- Il pensiero finale u tra clamando di versare i soldi agli enti culturali più impor- di Francesca tanti. Manca uno sguardo sembra riassumere perfettamente ciò sistemico. I sostegni sono una tutela necessaria, ma questi, legati ad una riaper- tura attuata con parametri che è importante estremamente generici, hanno il risultato di tenere ricordare, che in piedi solo il 20% del set- l’uomo è un essere sociale e che «lo tore» e tuttavia la ripresa sociale del paese è deter- minata dalle piccole real- tà, la restante percentuale, spettacolo dal vivo che ha tentato di ripren- dersi, senza esito soddi- è sostegno alla sfacente, la scorsa estate. vita, non semplice Il Coordinamento Spettaco- intrattenimento, 12 lo Lombardia si è impegna- to, durante tutta l'occupa- e questo lavoro zione, nella raccolta e nella sintesi delle documentazio- viene fatta da ni che trovano già un accor- professionisti, lavoratori che vanno do tra le parti: il documento è scritto dalle fondamenta. Le proposte di legge ora in discussione al Parlamento considerati come hanno alcuni punti in comu- ne con le richieste del Csl, tali» e andrebbero ma anche innegabili punti critici; tuttavia l’obiettivo è di garantiti e tutelati. dare la possibilità a chi vive ogni giorno nel ruolo del la- voratore dello spettacolo di dire quale sarebbe l'ipotesi migliore da mettere in atto, M a r c o D e Lucia senza rimanere vittime di di giochi politici e di potere. e Beatrice Puglisi EDIZIONE Milan LOCALE o
LA COMUNITÀ ROM E SINTA DI MILANO: GLI INVISIBILI SOTTO I NOSTRI OCCHI Condizione abitativa, diritti e integrazione sociale nella prospettiva attuale e futura
at tua li tà
A più di un anno Questo è quanto è accaduto anche ad una dall’inizio della parte della comunità rom e sinta di Milano pandemia, che vive in insediamenti mono-etnici formali, il presentimento che il informali o in contesti di occupazione. A contesto emergenziale confermare, purtroppo, l’aura di invisibilità che abbia esacerbato le avvolge queste persone è il fatto che se qualcuno condizioni di numerose volesse sapere cosa è accaduto loro nel categorie già fragili corso di quest’anno, cosa è cambiato e di conseguenza se e quali o in situazioni precarie provvedimenti sono stati presi, dovrebbe è ormai divenuto scontrarsi con l’assoluto 15 silenzio dei canali certezza. Spesso di informazione e dell’amministrazione altrettanto indubbia comunale. Da qui il nostro desiderio di è stata anche l’assenza provare a raccontare non solo il vissuto di questa di una reazione pronta comunità in pandemia e quel (poco) che è e risolutiva da parte stato fatto per essa, ma anche parte della sua delle istituzioni, storia, delle spinte e delle difficoltà che la animano, dimentiche di chi del suo contesto di vita quotidiano, affinché risiede al margine, l’emergenza sanitaria diventi occasione al di fuori dei registri per comprendere la reale cronicità di altre burocratici. “emergenze”, per aprire gli occhi e affrontarle. Scomodo n° 41
at • STORIA E tua li (S)RADICAMENTO • tà Quando si parla di rom e Infine, l’ultimo flusso sinti, spesso si adotta il termine “comunità” a indi- migratorio ha avuto luogo care un insieme di individui negli anni Novanta e agli che vivono nello stesso inizi del XXI secolo, a ambiente, condividendo la medesima cultura, lingua e seguito di una profonda religione. Tuttavia, la co- crisi economica che ha munità rom ha una compo- interessato la Romania. sizione molto eterogenea Dagli anni Sessanta, con la in termini di storia, prove- nienza, lingua, modalità di terza grande migrazione e vita, tradizioni culturali e l’arrivo di circa trentamila organizzazione familiare. rom jugoslavi, il problema In Italia l’esistenza di que- della marginalizzazione ed sta realtà etnica è la diretta conseguenza dei quattro organizzazione di questa 16 grandi flussi migratori che etnia è stato oggetto di hanno interessato il no- importanti discussioni a livello stro Paese a partire dai primi anni del XV secolo, sia nazionale che europeo. quando diverse famiglie di Più nello specifico, sul nostro origine rom, provenienti in territorio è stata lasciata fin gran parte dalla Grecia, si insediarono in Italia. da subito larga autonomia Tra il primo e il secondo agli apparati regionali per dopoguerra la nostra pe- l’organizzazione e la gestione nisola è stata poi rifugio di di questa comunità e della circa settemila rom istriani e sloveni, in fuga dalla sua sistemazione abitativa; Germania nazista, a cui tuttavia, bisogna attendere quarant’anni dopo si sono gli anni Novanta perché si aggiunte, a causa della cruenta guerra balcanica, inizino a porre in essere delle numerose famiglie prove- soluzioni concrete al problema nienti dall’ex Jugoslavia. in maniera più strutturata. EDIZIONE Milan LOCALE o
“È tutt’oggi pesante la marginalità abitativa, sociale, culturale e lavorativa in cui le comunità rom e sinti si trovano a vivere” Scomodo n° 41
Oggi in Italia dando luogo ad un pro- menti formali”: esse sono cesso che si potrebbe de- realizzate al di fuori del tes- - uno tra finire “polverizzazione”: le suto urbano con servizi tal- i Paesi europei famiglie sono state e sono volta insufficienti, recintate con il tasso di periodicamente sottoposte e sottoposte ad un controllo popolazione rom ad allontanamenti, spinte da parte della vigilanza. A più bassosul così all’occupazione di case Milano si possono contare territorio - popolari o alla creazione di insediamenti sempre più quattro realtà di questo tipo - in via Chiesa Rossa, via le persone piccoli e nascosti. Tale feno- Bonfadini, via Martirano e appartenenti meno ha reso difficile per le via Negrotto - le quali sono a questa etnia associazioni che agiscono gestite in modo centralizza- sono sul territorio il contatto con to dal Comune in collabo- centocinquanta questa comunità. Per fron- razione con il terzo settore. teggiare le problematiche Infine, oltre ai già citati inse- -mila, di cui insorte, nel 2012 sono stati diamenti mono-etnici infor- duemila e allestiti dalla giunta comu- mali ai quali talvolta vengo- cinquecento nella nale di Milano i CES (Cen- no forniti servizi minimi, per città di Milano. tri di Emergenza Sociale), alcuni vi è la possibilità di ac- strutture molto costose rive- cedere all’edilizia popolare. Originariamente, la mag- latesi un vero e proprio fal- 18 gioranza di questi viveva in limento, la cui funzione era Come è facile contesti abitativi informali, quella di aiutare famiglie in i cosiddetti “insediamenti condizioni socio-economi- immaginare, mono-etnici irregolari”, ini- che precarie a trovare una la sopraggiunta zialmente molto diffusi sul sistemazione temporanea emergenza territorio e di grandi dimen- a seguito di uno sgombero. sanitaria ha sioni. Successivamente, Il loro intervento avrebbe l’amministrazione Moratti, dovuto quindi momentane- messo in luce così come quella di Pisa- amente tamponare l’emer- la precarietà di pia e Sala, ha sgomberato genza abitativa, ma ciò non questo sistema, in maniera massiccia gran è mai stato possibile poiché, evidenziando parte delle realtà informali, essendo solo due i centri causandone la quasi com- attivi, la capienza totale su- come gli stessi pleta scomparsa. Se però perava di poco i duecento- insediamenti da un lato poteva apparire cinquanta posti, mentre gli formali non come una soluzione effica- sgomberi coinvolgevano rappresentino ce al problema, tale politica fino a ottocento persone. ha in realtà incentivato una Esistono anche altre solu- una soluzione frammentazione di que- zioni abitative riconosciute, abitativa sta comunità sul territorio, qualificate come “insedia- adeguata. EDIZIONE Milan LOCALE o
Nel corso della pandemia, le criticità riscontrate riguardano in primis la mancanza di un’assistenza sanitaria continuativa che non provenisse dalle sole associazioni; in secundis, la disorganica erogazione di sussidi e di forme di aiuto alimentare, in quanto il requisito essenziale per ottenerli consiste nel possesso della residenza, non riconosciuta a molte famiglie che vivono nelle 19 realtà informali o negli edifici occupati. L’unica manifestazione di alcun tipo, in linea di supporto da parte con la già citata tattica comunale si è realizza- degli allontanamenti. ta mediante la distribu- Dagli interventi istitu- zione di pacchi alimen- zionali, tuttavia, è stata tari nei contesti formali esclusa la consegna di e non fino all’inizio del beni di prima necessità periodo estivo, quando (assorbenti, pannolini) si è poi ripresa massic- e quindi fondamentale ciamente anche l’azio- è stata l’azione del- ne di sgombero nelle le associazioni come case popolari occupa- Naga, che hanno crea- te, senza che venisse- to una rete di sostegno ro fornite alternative a queste comunità. Scomodo n° 41
at • ISTRUZIONE E LAVORO, tua li DIRITTI FONDAMENTALI • tà Alla luce del Senza dubbio, un complesso ed eterogeneo quadro importante ostacolo che si delinea circa la all’inserimento e condizione abitativa all’integrazione delle comunità rom e sinti, è fondamentale dei bambini nel individuare quali contesto della classe siano le principali è rappresentato aree di intervento dagli sgomberi su cui agire in maniera tempestiva che avvengono ad al fine di generare anno scolastico un reale ed effettivo già in corso: le miglioramento della loro qualità di vita. In conseguenze 20 primis, emerge tra tutti inevitabili sono l’ambito scolastico, ritardi nelle iscrizioni, a cui le associazioni trasferimenti in dedicano particolare attenzione, fornendo altre scuole, scarsa supporto alle famiglie partecipazione alle nell’iscrizione dei lezioni o vero e propri figli a scuola e promuovendo proprio abbandono una regolare scolastico. partecipazione. Tuttavia, è difficile stabilire se e come, a livello qualitativo, il diritto all’istruzione sia effettivamente riconosciuto a tutti i minori in età dell’obbligo. EDIZIONE Milan LOCALE o
Come Per una più profonda testa non basta»; è neces- prevedibile, comprensione di queste dinamiche, “Scomodo” ha saria una volontà di appren- dimento e di conoscenza, il lockdown intervistato Flaviana Rob- bisogna sapersi mettere in e la biati - membro attivo della gioco in prima persona ed conseguente comunità di Sant’Egidio - la quale, ex insegnante essere in grado di costru- ire un dialogo con l’altro. didattica di scuola elementare ora a distanza in pensione, aiuta nello L’inserimento lavorativo è hanno studio ragazzi in difficoltà, il secondo e fondamenta- comportato e cercando in questo modo di frenare la dispersione le aspetto da considerare se si desidera attuare una continuano a scolastica. Flaviana è sta- valutazione delle reali op- comportare ta maestra della scuola portunità a cui hanno ac- difficoltà elementare di via Cima, nella periferia est della cit- cesso le comunità rom e sinti a Milano, e non solo. aggiuntive tà, e nel 2008 si è trova- Come per qualsiasi nucleo e situazioni ta ad accogliere in classe familiare, infatti, il benes- di ulteriore alcuni bambini provenienti sere economico, sociale e disagio. dall’insediamento infor- psicologico dipende forte- 21 male di via Rubattino. La mente dalla possibilità di loro presenza a scuola ha poter praticare un lavoro La problematica maggiore aiutato a scardinare i pre- stabile e dignitosamente è rappresentata dalla man- giudizi non solo di Flavia- retribuito, in quanto stru- canza di strumenti (tablet, na, ma di molti suoi colle- mento che può garantire computer, connessione a ghi e di alcune famiglie del indipendenza e autonomia, Internet, stampanti); tutta- quartiere, tanto che, quan- una certa qualità di vita e li- via, anche nel momento in do nel 2009 il Comune ha bertà di scegliere tra opzio- cui questi siano stati forniti annunciato lo sgombero ni alternative, atto non pra- alle famiglie dalle scuole del campo, in moltissimi si ticabile quando a muovere o dalle associazioni, sono sono attivati fornendo co- le scelte sono l’emergen- emerse le comprensibili perte, borse della spesa, za e l’ingente necessità. difficoltà dei genitori nell’a- vestiti e addirittura ospi- iutare i propri figli a distri- talità nelle proprie case. Pur nella difficoltà di repe- carsi tra password, link e Flaviana è convinta che rire dati certi e aggiornati, aule virtuali. Questo ha di- per garantire una migliore diverse ricerche operate a minuito la partecipazione inclusione di questi bam- livello nazionale e locale alle lezioni e ha reso pro- bini e ragazzi nel contesto su alcune grandi città, tra blematico per i ragazzi riu- scolastico «bisogna stu- cui Milano, mostrano in scire a stare al passo con diare, informarsi, cono- maniera evidente che la il programma scolastico. scere: quello che si ha in situazione lavorativa della Scomodo n° 41
at popolazione rom e sinta che vive in insediamenti A questo si aggiunge un altro fattore che consiste tua li mono-etnici è drammati- ca: si riscontrano altissimi nella pesante marginalità abitativa, sociale, cultura- tà tassi di disoccupazione e le e quindi lavorativa in cui inattività, insieme a una queste comunità si trovano forte irregolarità dovu- a vivere. Purtroppo è an- ta a lavori precari, sotto- cora estremamente pre- pagati e spesso in nero. sente un forte stigma co- stituito da false credenze e Le ragioni di questa ge- pregiudizi che una grande Di certo nerale emergenza lavo- rativa in cui le comunità fetta di popolazione discri- minante applica a questa il contesto in questione si trovano minoranza, la quale si tro- pandemico coinvolte sono moltepli- va di frequente costretta ed ci e diversificate. Da un lato, in un ritorno circola- a nascondere le proprie origini e il proprio stile di emergenziale re quanto mai prevedibi- vita per poter vedere rea- dell’ultimo le, gli ostacoli già descrit- lizzato un qualsivoglia tipo anno ha solo ti relativi all’accesso allo di inserimento lavorativo. aggravato 22 la situazione studio hanno certamente A tal proposito, sarebbe un impatto fortissimo nel fondamentale investire in momento in cui l’individuo programmi e progetti di in- lavorativa si approccia al mondo del tegrazione e de-margina- e quindi lavoro, cosa che avviene spesso precocemente: il lizzazione da parte delle istituzioni locali e nazionali, economica di basso livello di istruzione il cui obiettivo dovrebbe es- molte famiglie e qualificazione ha come sere realizzare l’inclusione rom e sinte, sua principale conse- sociale di queste comu- le quali si sono trovate guenza la limitazione della nità, al fine di consentire gamma di mansioni a cui loro di vivere stabilmente queste persone posso- e dignitosamente. Laddo- in condizioni no pensare di accostarsi, ve questo manca - il con- di difficoltà a comportando così sempre minori opportunità di tro- testo milanese ne è un chiaro esempio - a com- cui il comune vare lavoro. È quindi que- pensare possono essere di Milano non sta condizione a generare le associazioni e i volon- è riuscito a talvolta situazioni in cui la tari attivi sul territorio, il cui porre rimedio adegua- mendicanza e l’illegalità apporto è tuttavia solo una appaiono come alternati- minima parte di quanto ve, seppur non auspicabili. sarebbe essenziale fare. tamente. EDIZIONE Milan LOCALE o
⁜ INTEGRAZIONE E DIALOGO, UN’ALTERNATIVA POSSIBILE ⁜ A risultare Le iniziative dell’ammi- dente di Opera Nomadi, problematica non nistrazione, infatti, si ri- un’associazione che si è solo l’assenza di volgono soprattutto agli occupa di mediazione tra interventi comunali insediamenti mono-etnici pubblici poteri e comunità atti a supportare formali - dove vive circa rom e sinte con la finalità concretamente le un terzo della popolazio- di tutelarne i diritti e favo- comunità rom e ne rom di Milano - e que- rire interventi specifici atti sinte, ma anche la sta scelta non è casuale: a sanare le situazioni di mancanza da parte è molto più facile agire svantaggio. Intervistato delle istituzioni in tale contesto, dove le da “Scomodo”, racconta della sensibilità persone si trovano tutte che parte della comuni- necessaria per andare nella stessa area, rispet- tà rom vive lo spazio e oltre al rapporto to, ad esempio, a quello la socialità in modo pro- utente-servizio e delle case popolari oc- fondamente diverso da costruire forme di cupate nelle periferie. quanto avviene nei con- 23 coinvolgimento e Gli interventi, tuttavia, si testi urbani italiani e, di partecipazione attiva rivelano spesso poco ef- conseguenza, ha uno all’interno delle ficaci, limitandosi a porre stile abitativo differente. comunità. rimedi provvisori a pro- Alcune persone trovano blematiche che, per es- inaccettabile la prospetti- sere risolte, necessitano va di vivere in un appar- di un piano a lungo termi- tamento, separate dalla ne e di una comprensio- propria famiglia e comu- ne profonda della comu- nità, e in questo senso gli nità con cui ci si rapporta. insediamenti mono-etni- ci si adattano bene alle Quando ci si relaziona necessità culturali delle con una cultura dai trat- persone che li abitano. ti distintivi ben definiti, è La loro gestione, tuttavia, fondamentale partire da esclude chi in quello spa- un approccio più aperto e zio vive e così le iniziative meno giudicante. Si pen- comunali sono destinate si, ad esempio, alla que- a fallire, vista l’assenza di stione abitativa. Maurizio soluzioni abitative in gra- Pagani è il vice-presi- do di dare un ruolo cen- Scomodo n° 41
at tua li tà trale alla comunità nelle degli italiani nei confronti fasi di progettazione e delle persone rom, il 92% costruzione degli spazi. degli intervistati (in tutto La mancanza di inclu- 2.171) è convinto che i sione sociale, abitativa rom vivano solo di espe- e lavorativa pregiudica il dienti e furti, che sfruttino dialogo ed espone le per- i bambini o che li rapi- sone rom a forme di odio scano; l’84% che siano e discriminazione. Scrive in prevalenza nomadi (in l’Associazione 21 Luglio realtà le famiglie che an- nel suo report del 2019: cora viaggiano in carova- «A periodi alterni, a vol- na sono il 2-3%); il 47% te con minore, altre volte si dichiara apertamente «Uno dei modi con maggiore intensità, ostile nei loro confronti. in cui la stampa l’antigitanismo continua a In questo quadro va contribuisce a costruire costituire uno dei caratteri considerata inoltre la re- l’immaginario negativo 24 distintivi della società ita- sponsabilità della stam- sui rom è l’associazione liana», e prosegue: «Tale pa nella diffusione di un sistematica con fatti atteggiamento risulta linguaggio inesatto e negativi anche dove non sempre accompagnato discriminatorio, che co- vi sia coinvolgimento da uno scarsissimo gra- struisce culturalmente di cittadini rom», o do di conoscenza delle la figura della persona ancora, «un’altra comunità rom e sinte e da rom come minacciosa, modalità riscontrata nel un clima di generale osti- da temere ed escludere. trattamento dei rom sulla lità. Questi due elementi Come evidenziato da un stampa è quella di creare rappresentano l’humus rapporto di Naga, che nel una separazione: un noi in cui, a varie riprese, la 2013 ha monitorato per e un loro, i “cittadini” e retorica stereotipata e i dieci mesi la trattazione i rom, due gruppi divisi, discorsi incitanti alla di- riguardo la comunità nel diversi ontologicamente scriminazione e all’odio racconto giornalistico, e che non si intersecano. possono sopravvivere e nella maggioranza dei La separazione ha una proliferare». Come emer- casi la rappresentazione funzione importante nei ge infatti dal rapporto è sempre la stessa: in- processi discriminatori Ispo 2008, che ha inda- quinata dal pregiudizio, perché interrompe il gato gli atteggiamenti stereotipata e falsata. flusso empatico». EDIZIONE Milan LOCALE o
Il rischio opposto, Tra però, è quello di costringere le persone le iniziative rom nel solo ruolo di proposte vittime e di assumere da quest’ultima, di conseguenza un atteggiamento la formazione di tipo caritatevole per mediatori nei loro confronti. e mediatrici rivolta Per allontanarsi da questo genere di a persone rom e approccio, vanno sinte si distingue condivisi processi per la straordinaria di cambiamento, entro cui le due conformità parti propongano, si agli obiettivi confrontino e decidano dell’associazione. insieme, e proprio in tale direzione operano Infatti, attribuendo le due associazioni loro dei ruoli attivi 25 Consulta Rom e Sinti all’interno e Opera Nomadi. di servizi pubblici, come la sanità e l’istruzione, Opera Nomadi favorisce in questo modo anche la credibilità delle istituzioni, che da fonte di minaccia possono invece diventare teatro di integrazione e dialogo.
at Se il contatto tua avviene, invece, li solo in condizioni tà che promuovono atteggiamenti ostili da entrambe le parti, è inevitabile che la situazione rimanga invariata. ‣In questo modo parte della comunità rom continua a vivere costretta in condizioni di 26 forte disagio, marginalizzazione e stigmatizzazione, senza avere accesso a quelli che sono gli assi portanti del cambiamento: l’istruzione e di Idarah Umana l’autonomia r i c a Lainati economica, oltre Fe d e Gina Maria Ma che una condizione rano abitativa che possa e Mafalda Maria Solz a essere sentita come Con la collaborazione di propria. Maria Cristina Odierna Milan EDIZIONE LOCALE o
COME MUTUALISMO E SOLIDARIETÀ DAL BASSO HANNO CAMBIATO LA MILANO POST- PANDEMICA
28
29 La crisi L’eccezionalità ed esten- terno tessuti urbani molto sione del fenomeno han- diversificati, in cui la con- pandemica è no attivato un circuito di dizione di eterogeneità si stata in grado di dinamiche “dal basso”, reitera se guardiamo alla mettere in moto in cui la polis ritrova un capacità di governance un ingranaggio proprio senso di apparte- e intervento istituziona- nenza e identità nel fare le tra quartieri. Il divario sociale comunità. La vita urba- è stato amplificato dal alimentato da na è stata, tanto è vero, contesto epidemico e la sentimenti di scenario di una riorga- risposta più tempestiva cittadinanza e nizzazione - dal basso, è stata quella di realtà per l’appunto - di risorse (centri sociali, associa- mutualismo. materiali e umane in soc- zioni culturali, movimen- corso dei destinatari più ti spontanei, comitati di fragili e vulnerabili. È in- quartiere etc.) che all’alba dubbio che la vita da un della crisi hanno deciso anno a questa parte sia di reinventarsi e veicola- stata stravolta e non è re forze ed energie ver- una novità che l’area mi- so operazioni di soccor- lanese contenga al suo in- so diverse e variegate. Scomodo n° 41
È nel principio di solidarietà la chiave di lettura della nostra analisi, che nasce in collaborazione con l’agenzia di trasformazione culturale CheFare. L’anagrafica delle iniziative di mutualismo si è sviluppata dunque in due direzioni. Da un lato la raccolta dati di nomi, sedi e contatti di tutte le associazioni, comitati e spazi occupati che hanno preso consapevolezza di un vuoto di potere e di una forte esigenza di interventi per e 30 con la comunità circostante; dall’altro lato la realizzazione di una mappatura per evidenziare la densità del fenomeno di attivismo civico e la capillarità dello stesso. Ciò che la ricerca vuole far venire alla luce è un movimento sociale urbano disaggregato nelle risorse organizzative ma unitario nelle manifestazioni di interesse verso la collettività e la coesione sociale. Libertà è partecipazione, cantava Gaber, ed è nei processi di partecipazione attiva la forza di queste realtà. EDIZIONE Milan LOCALE o
COVID-19 e inasprimento delle disuguaglianze: realtà che cambiano forma Tanto più alcune catego- realtà che hanno avviato rie sono state colpite dalla progetti e iniziative solida- pandemia, tanto più si è li di svariata natura. Nello sviluppato un forte dovere specifico, abbiamo tenuto morale verso i loro mem- conto della natura di que- bri da parte di diversi ope- ste e della dimensione del ratori culturali e sociali. Il loro operato: da una par- tema della manifestazio- te, come si costituiscono ne fisica e concreta delle e quindi come si auto-de- 31 disuguaglianze ha ripor- finiscono, dall’altra come tato al centro il valore sim- hanno agito e cosa hanno bolico della solidarietà. fatto da un anno a questa La riconosciuta origine parte. Tra quelle indaga- sovralocale del fenomeno te, non stupiscono tanto pandemico ha avuto una le associazioni di volon- risposta locale nell’attivi- tariato o di promozione smo, dove l’attivismo ci- sociale, quanto più spazi vico può essere conside- sociali occupati e auto- rato, come dice Bertram gestiti e centri culturali. Niessen, direttore scienti- Realtà che esistevano fico di CheFare, la «som- già e operavano con fina- ma di tutti quei fenomeni, lità diverse da quella mu- formali e informali, di as- tualistica, ma che hanno sociazionismo volontario, deciso di reinventarsi a di mobilitazione di gruppi partire dal fatidico marzo sociali, di esperienze di 2020. L’aspetto antropo- democrazia deliberativa». logicamente affascinante Partendo da questa de- è che la metamorfosi ha finizione, abbiamo con- le potenzialità di funge- dotto uno screening delle re da incubatore sociale. Scomodo n° 41
Se, infatti, le “disugua- glianze non si determi- I luoghi, gli nano più nella sola sfera spazi, gli attori solitamente economico-lavorativa, ma coinvolgono anche la dimensione culturale e soprattutto la relazione tra svincolati dalle queste due dimensioni” dinamiche urbane, il cui status iniziale (Magatti, De Benedittis, 2006, p. 14), la riconver- sione può essere inter- pretata in una prospettiva nasce dall’esigenza 32 di knowledge sharing, in di isolare una propria dimensione cui gli operatori mettono in comune e scambiano le proprie competenze, al fine di massimizza- cittadina re l’impatto sul territorio. autogestita, vengono invece Acquisti solidali, spesa sospesa, raccolta di ma- teriale scolastico, collet- te e distribuzione di beni travolti da un alimentari, sostegno psi- movimento spontaneo cologico: sono solo alcu- ne delle iniziative messe in campo, che si sono diffuse a macchia d’o- che risponde lio durante i primi mesi di lockdown e sono poi all'esigenza di proseguite fino a oggi. umanità. EDIZIONE Milan LOCALE o
Le reti Milanesi: Le Brigate e il risveglio del sentimento di quartiere Uno degli aspetti più in- Da marzo in poi non hanno teressanti che è venuto avuto tregua e il loro contri- alla luce durante la ricer- buto è stato di grande va- ca riguarda il fenomeno lore per attutire i colpi delle delle Brigate volontarie chiusure. Hanno ricevuto per l’emergenza. A diffe- aiuto e hanno collaborato renza delle realtà appena con molte attività e realtà discusse, le Brigate sono locali, creando un network gruppi spontanei nati con virtuoso. Geograficamen- 33 l’epidemia. L’iniziativa fa te, si distribuiscono lungo parte del progetto del Co- tutta l’area urbana e, ten- mune “Milano Aiuta”, gra- denzialmente, lavorano a zie anche all’appoggio livello di quartiere. Grazie di Emergency e Arci, ma a questo lavoro sul pro- sono indipendenti nelle prio territorio, oggi gli atto- questioni organizzative. ri coinvolti si sono rivelati Abbiamo cercato di rac- risorse preziose nella vita cogliere tutte le neonate quotidiana del quartiere. Brigate e di individuare le Infatti, mentre il primo lock- origini del fenomeno e il down ha originato un forte rapporto con la realtà cir- senso di smarrimento e costante. La rete è compo- anche la convinzione che sta da varie centrali opera- presto tutto sarebbe torna- tive e le attività svolte sono to alla normalità, con il pas- principalmente: collette sare dei mesi è diventata alimentari, stoccaggio del reale la presa di consape- cibo e divisione in pacchi, volezza di una situazione distribuzione nei quartieri irreversibile con la quale alle famiglie bisognose ed si dovrà progressivamente un centralino di ascolto. imparare a convivere. “Sia- Scomodo n° 41
mo il popolo che aiuta il proprio network di collabo- popolo”: questo è lo slogan razioni da un capo all’altro che chiama in causa tutti della città, anche tra realtà e chiede a ognuno di fare molto diverse tra di loro. la propria parte, esposto Aleggia, infatti, un forte con grande orgoglio nelle sentimento di antagonismo pagine social delle Brigate. tra alcuni fenomeni e movi- Purtroppo, da questa fra- menti locali che nascono se, si può anche estrapola- con specifiche connotazio- La causa economica e34 re un significato più ampio ni politiche: ognuna delle che riporta alla mancanza Brigate si appoggia infatti di sostegno concreto da parte delle istituzioni. A tal ad un’associazione o ad un centro sociale. La pan- la necessità proposito, il sindaco Sala, demia ha spogliato questi di iniziative aveva inizialmente ricono- ambienti della loro veste come la spesa sciuto le Brigate definendo i ragazzi «gli angeli di Mi- spesso reciprocamente diffidente per abbracciare o il tampone lano». Tuttavia, in questi una direzione diplomatica: sospeso sono mesi, l’Amministrazione una politica del punto di state il collante Comunale non è stata par- ticolarmente presente. In- incontro, del compromes- so, del dialogo costruttivo. per relazioni fatti, le Brigate, non hanno Accanto a questo spirito, si che agiscono una sede fisica e spesso è fortificato il senso di cit- in maniera sono ricorse alle istituzioni per ottenere un aiuto, un tadinanza e appartenenza al quartiere attraverso una diametralmente supporto e una collabora- forte retorica di comunità opposta zione che ancora tardano e inclusività: un’esigen- all’isolamento, ad arrivare. Forse anche per questo motivo, le Briga- za condivisa di agire in- vece che farsi vincere dal all’impotenza, te hanno creato un vero e sentimento di impotenza. all’alienazione. EDIZIONE Milan LOCALE o
Indagine sul mutualismo: Percorsi 35 L’analisi appena delineata nasce con l’obiettivo di percorrere diverse strade e affrontare l’argomento sotto molteplici punti di vista. Scomodo n° 41
Nelle prossime puntate Su una prospettiva più saremo pronti ad appro- fondire il tema della me- generica, ci interesseremo tamorfosi. Guarderemo a fornire un quadro al fenomeno che ha vi- socio-demografico: quali sto più realtà reinventar- si e ridefinirsi, alle origini generazione sono state più o della riconversione e al meno coinvolte dalle iniziative rapporto che queste ulti- di mutualismo? Quanti e quali me hanno instaurato sia verticalmente - con le isti- mondi economicamente tuzioni - che orizzontal- distanti si sono riavvicinati? In mente - con i cittadini e gli ultimo, poseremo lo sguardo, operatori coinvolti. Conti- nuando in questa stessa tramite l’analisi grafica delle direzione, avremo modo nostre mappature, sulle di poter stimare un impat- aree rimaste “spoglie”: uno to sul territorio, valutando differenze tra il periodo spunto di discussione per pre-pandemico e quello im- ipotizzare quali fattori culturali, economici, istituzionali creano ambienti più o meno 36 mediatamente successivo. Ci siamo infatti chiesti quale futuro sia possibi- le e/o auspicabile e vor- fertili, cioè predisposti remmo essere in grado all’insorgere di determinati di dare una risposta a fenomeni come quelli del mutualismo e dell’attivismo partire dall’analisi del cor- rente supporto strategico e gestionale che stanno spontanei. offrendo alle comunità. In secondo luogo, scanda- glieremo il network del- le Brigate volontarie per l’emergenza dall’interno, per affrontare filoni di ana- lisi più specifici riguardo Alioto le loro matrici politiche e di Giulia le connesse strategie co- municative, basate su una Progetto in collaborazione forte retorica di individua- con l’agenzia di trasforma- zione culturale CheFare lismo versus collettività. EDIZIONE Milan LOCALE o
Scomodo è più Milanese A Approfondimenti, reportage, inchieste su Milano
Puoi anche leggere