Milano Scomodo n 41 ALLEGATO DIGITALE

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Milano Scomodo n 41 ALLEGATO DIGITALE
Scomodo n°41   € 0,00

Mensile indipendente di attualità e cultura   ALLEGATO DIGITALE

Milano
EDIZIONE LOCALE
01
         03
         13
         27
INDICE

          Scomodo n° 41
EDITORIALE
 *01

     AMENTO
   RL
PACULTURALE
 *03

                   L'occupazione al Piccolo
                   Teatro Grassi di Milano si è
                   conclusa nel tentativo di tenere

PERMANENTE
                   alta l'attenzione sul mondo
                   dello spettacolo e sull' urgente
                   riforma di cui necessita:
                   studenti e lavoratori raccontano
                   la loro cooperazione

 *13

  li
 INVISIBILI
g

   COMUNITÀ
della              Condizione abitativa, diritti
                   e integrazione sociale nella

ROM E SINTA
                   prospettiva attuale e futura

      A  L ISMO
    TU
 *27

M  U
e
  SOLIDARIETÀ
                   La crisi pandemica è stata in
                   grado di mettere in moto un
                   ingranaggio sociale alimentato
                   da sentimenti di cittadinanza e

       dal
           BASSO
                   mutualismo.

EDIZIONEMilan
 LOCALE      o
EDITORIALE
 di Arianna Preite

          Milano nell’ultimo decennio ha attraversato una schiera immensa
             di continui cambiamenti. L’evoluzione che ha accompagnato il
            tessuto urbano ha condotto verso una città nuova, che in molte
              sue parti risulta irriconoscibile rispetto a quella Milano che le
         generazioni precedenti hanno conosciuto. Diverse aree sono state
          riqualificate, riprogettate e immaginandole in modo nuovo è stata
          consentita la loro restituzione alla cittadinanza; tante altre invece
         - pur subendo un processo molto simile - sono state sottratte alla
         partecipazione e all’uso pubblico, costituendo sempre più spesso
            zone inaccessibili e chiuse, e nel tentativo di renderle piene e di
                      tutti sono state rese, al contrario, maggiormente vuote.

                            La pandemia ha costituito un cambiamento ulteriore,
                                  o meglio, un obbligo a frenare temporaneamente
                                    il continuo fermento e la costante corsa verso il

01                               cambiamento che hanno accompagnato la città in
                                  questi anni; esacerbando naturalmente anche le
                          disuguaglianze e marcando in modo più netto i confini
                             tra le aree privilegiate e quelle più marginali, in tutti i
                              sensi che la parola racchiude. Questo momento ha
                               condotto però anche verso una meta nuova, verso
                                   valori che, in una città simbolo di quel progresso
                                    che si realizza nell’intreccio con il capitalismo e
                             l’individualismo, sembravano essere da tempo sulla
                            strada della scomparsa. Si è ritrovato un sentimento
                                  di quartiere, di mutuo soccorso, di solidarietà dal
                          basso e cittadinanza attiva che ha messo in moto una
                          spinta nuova di coesione e comunità. Nella speranza,
                                naturalmente, che queste ultime non costituiscano
                               unicamente una fiammella rinvigorita attraverso un
                          momento particolarmente drammatico, ma che restino
                            un pilastro cruciale del capoluogo meneghino anche
                                in tempi post pandemici, così da riuscire, forse, ad
                                   arginare quella spinta verso il cambiamento che
                                spesso tende sì a migliorare le condizioni di vita di
                          alcuni, ma a lasciare indietro molti altri, frammentando
                         le comunità e facendo perdere di vista il senso del loro
                                                        esistere e la loro importanza.

                                                        Scomodo n° 41
E   In merito a questo discorso c’è una riflessione di
    Paolo Cognetti uscita qualche anno fa sul suo blog,
    poco dopo l'inaugurazione di Piazza Gae Aulenti, che
    risulta particolarmente valida ancora oggi, alla luce
    delle riflessioni sui cambiamenti in atto all’interno
    del tessuto urbano: “Questa la prova definitiva che
    una città è la tua. È tua perché a un certo punto l'hai
    esplorata, hai trovato rifugio in certe sue strade, te
    ne sei innamorato. È tua perché hai difeso la parte di
    città che amavi – la sua anima, per come la vedevi
    allora – hai perso e ti sei sentito derubato di lei. È tua
    perché quando la guardi i tuoi occhi vedono in quattro
    dimensioni, e la quarta è il tempo: vedono la città di
    oggi sopra a quella di ieri, e le mettono in relazione.”
    La nascita di una sezione milanese di “Scomodo” ha
    quindi proprio quest’obiettivo: analizzare la città di
    oggi, senza dimenticarsi di quella di ieri e osservarla
    attraverso il filtro del tempo, condurre un bilancio
    approfondito sui cambiamenti cercando di valutare
    l’impatto che questi avranno sulla forma e sulle
    dinamiche della città.

    Senza dimenticare, come scriveva anche Cognetti,
    che “è giusto che una città si trasformi, anzi più
    si trasforma e più è viva, e io riesco perfino ad
    apprezzare le forme dei grattacieli, a trovarli belli,
    a riconoscere in loro una prova dell'intelligenza e
                                                                         02
    del gusto umani. Intanto però mi chiedo: che cosa
    si fa lì dentro? Che cosa si fa per Milano? Oltre
    quelle finestre ci sono luoghi aperti o chiusi, luoghi
    che possono essere anche miei o che saranno per
    sempre di qualcun altro? Scambiando la Stecca con
    l'Orto verticale, chi abita a Milano ne è stato arricchito
    o impoverito? Per fortuna nel tempo ho scoperto
    anche un'altra cosa, e cioè che l'anima di una città
    non muore, si sposta soltanto.”

    Il lavoro della sezione avrà quindi l’ambizione di guardare ai
    nuovi spazi cittadini domandandosi cosa si faccia lì per gli
    abitanti del quartiere e se questi siano spazi chiusi o aperti, se
    arricchiscano complessivamente la città o la impoveriscano,
    tutto ciò restando sulle tracce dei luoghi in cui si sposta
    l’anima della città e dando loro il giusto valore per mantenere
    vivi quei valori di cambiamento, comunità e cittadinanza attiva
    indispensabili per rendere questo posto ancora casa.

    EDIZIONE    Milan
     LOCALE                  o
PARLAMENTO
CULTURALE
PERMANENTE:
prospettive per una
riforma dello spettacolo
L'occupazione al Piccolo Teatro Grassi
di Milano si è conclusa nel tentativo
di tenere alta l'attenzione sul mondo
dello spettacolo e sull' urgente riforma
di cui necessita: studenti e lavoratori
raccontano la loro cooperazione
cul
                  u
                 tra

                       04

                    olaluce
Foto di Sebastiano C
l 27 marzo
2021, in
concomitanza
con la Giornata
Mondiale
del Teatro,
avrebbero
dovuto riaprire
cinema e teatri,
anche se
esclusivamente
in zona gialla.
Una promessa fatta nel      a zone non avrebbe per-
mese di febbraio dal        messo al settore dello
Ministro per i beni e le    spettacolo una riparten-
attività culturali Dario    za che garantisse entra-
Franceschini che ave-       te sufficienti a sostenere
va sollevato molte criti-   il funzionamento di una
che, legate al fatto che    macchina costosa qua-
la precarietà del sistema   le può essere un teatro.

                                         Scomodo n° 41
cul
Già venti giorni dopo
l’annuncio della riaper-
                                 Permanente, ovvero una
                                 realtà di dialogo tra lavora-
                                                                               u
                                                                              tra
tura però le indicazioni         tori del settore spettacolo,
erano cambiate e il per-         istituzioni e cittadinanza.
messo di aprire teatri e         All’interno del Parlamen-
cinema era passato dal-          to convivono attori, registi,     Se fino allo
le regioni in zona gialla        tecnici, sarte di scena, ar-      scoppio della
a quelle in zona bianca.         tisti di strada, studenti di
                                                                   pandemia
Il colpo finale però viene
                                 accademie, università e
                                 scuole superiori. Lo spazio       questa
inferto con il Dpcm entrato      è aperto tutti i giorni dalle 8   condizione era
in vigore da lunedì 15 mar-      alle 21:30 e giorno per gior-     sopportata con
zo, con cui non è più pos-       no si può prendere parte          sofferenza,
sibile essere in zona gialla     ad assemblee che coinvol-         dopo un anno
o bianca fino alla fine del      gono le differenti maestran-      senza lavoro
mese di aprile: una possi-       ze del settore o a incontri       e a seguito
bile ripartenza per il settore   di formazione con registi e
                                                                   della cecità
dello spettacolo viene quin-
di spostata ipoteticamente
                                 attori. Inoltre, il dialogo in-
                                 staurato con gli studenti ha      delle istituzioni
a maggio. Così la mattina        fatto sì che venisse dedica-      rispetto alla
                                                                   condizione del
del 27 marzo una folla si
raduna davanti al Piccolo
                                 to uno spazio all’interno del
                                 Parlamento predisposto a          settore dello     06
Teatro Grassi ed entra nel       seguire le lezioni in Dad e       spettacolo si è
chiostro per dimostrare la       alle assemblee studente-          resa necessaria
propria necessità di riap-       sche sia per studenti dei         la creazione
propriarsi del teatro, evi-      licei che delle università e
                                                                   di una realtà
denziando quanto questo
sia uno spazio di discussio-
                                 degli AFAM (istituzioni per
                                 l’Alta Formazione Artisti-        di confronto
ne e riflessione fondamen-       ca, Musicale e Coreutica).        permanente che
tale per la città. L’occupa-                                       portasse alla
zione, raccontano gli stessi     L’obiettivo del Parlamento        realizzazione
occupanti, è avvenuta in         Culturale Permanente è            di alcuni punti
maniera pacifica: le for-        quello di portare sotto gli       da presentare
ze dell’ordine e il direttore    occhi di tutti la necessi-        davanti alle
del Piccolo Teatro Claudio       tà di riforma di un settore
                                                                   autorità al fine
Longhi sono stati avvisati
appena la situazione si è
                                 come quello dello spetta-
                                 colo, che nel nostro Pae-         di realizzare
stabilizzata. Dal presidio       se è sempre stato in una          una necessaria
iniziale nasce quello che        condizione di estrema             riforma a
tutti conosciamo adesso          precarietà dal punto di vi-       tutela di questi
come Parlamento Culturale        sta lavorativo e salariale.       lavoratori.
EDIZIONE     Milan
 LOCALE                    o
La battaglia di      Alcuni studi della psicolo-      a prezzi calmierati per chi
regolarizzazione,         gia culturale descrivono un      ne ha bisogno, la pezza è
           che viene      continuum costituito da due
                          estremi rappresentati da
                                                           posta dalle iniziative popo-
                                                           lari, di formazione, socialità
      portata avanti      una parte dal collettivismo      e politica attiva» ci raccon-
     dagli operatori      e dall’altra dall’individuali-   ta. Queste iniziative sono
  del mondo dello         smo. Hofstede – psicologo        molto spesso portate avan-
spettacolo, vede          sociale tedesco - definisce      ti dai giovani, i quali hanno
    tra le sue fila la    il fattore individualismo/       a disposizione più tempo
    partecipazione        collettivismo come il relati-    perché nell’individualismo
       dei ragazzi, i     vo peso della preoccupa-         delle società capitalistiche
  quali lamentano         zione dell’individuo per sé
                          stesso piuttosto che per la
                                                           (come quella occidenta-
                                                           le in cui viviamo) il tempo
    principalmente        collettività di cui fa parte.    è denaro; di conseguen-
    due condizioni        Da questo continuum de-          za l’attivismo non è, come
    oramai non più        riva un ordine che organiz-      prevedibile, la tipica prero-
        tollerabili: la   za perfettamente - quanto        gativa di chi lavora otto ore
       mancanza di        meno ne semplifica la si-        al giorno. Continua Gaja:
 spazi di socialità       stematizzazione - le idee        «La democrazia italiana
           - nei quali    che vengono portate avanti       non riporta l’interesse del
       sia possibile      gli studenti che attivamen-      cittadino stesso: dal saba-
07       scambiarsi
                          te occupano. Essi, infatti,
                          sembrano porsi verso l’e-
                                                           to dell’occupazione, attra-
                                                           verso assemblee e confe-
  opinioni critiche       stremo collettivista, sottoli-   renze, stiamo costruendo
      e idee - e una      neando la rilevanza che gli      un’alternativa» che rifiuta
         sempre più       spazi culturali – intesi come    l’idea di un’organizzazio-
 triste prospettiva       luoghi di aggregazione -         ne verticale - l’assemblea
           lavorativa     hanno, e rivendicando l’im-      del Parlamento Cultura-
      all’interno del     portanza della relazione tra     le Permanente, nella sua
 settore culturale.       i cittadini come fondamento
                          della formazione della citta-
                                                           collettività, è sovrana - e si
                                                           incarna nell’idea della cre-
                          dinanza. Gaja Ikeaguana è        azione di un tessuto socia-
                          una rappresentante di que-       le dal basso - approccio in
                          sta forma di collettivismo:      parte ispirato da grandis-
                          ventenne, studentessa di         simi protagonisti del teatro
                          nuove tecnologie dell’arte       sociale come Dario Fo e
                          a Brera con all’attivo dodi-     lo stesso Paolo Grassi. «Il
                          ci anni in formazione atto-      teatro è una forma popola-
                          riale: «Dove non arriva lo       re, estremamente inclusi-
                          stato, e i suoi aiuti verso      va, che ha sempre aiutato
                          una formazione garantita         a sopperire le mancanze

                                                           Scomodo n° 41
cul
delle istituzioni» dice Gaja.
«Il Parlamento Culturale
                                  l’idea che viene condivisa
                                  tra i ragazzi e i lavoratori                  tu
Permanente come il tea-           dello spettacolo è la neces-
tro greco si concretizza in       sità di formare il cittadino,
una forma di cittadinanza         non l’essere produttivo. La
che ritengo molto più for-        meta non è segnata dalla
temente rappresentativa           costruzione del lavoratore
della democrazia diretta          diligente, ovvero l’individuo
rispetto al sistema gover-        di successo che ha caval-
nativo italiano». Altro punto     cato il sogno americano;
fondamentale di protesta si       il bisogno rivendicato da
pone rispetto a come vie-         queste forme sociali, da
ne concepita la didattica e       quando la morte è diventa-
l’istruzione: la didattica a      ta –sempre più superficial-
distanza nella forma solita-      mente – tematica quotidia-
ria della “cameretta” – per       na, è quello di vivere bene
chi, tra l’altro, ha la fortuna   psicologicamente e fisica-
di avere uno spazio proprio       mente la propria vita.
di questo tipo - non si adat-     In Italia siamo stati tra i
ta a molti di questi studenti,    primi paesi europei - ad
finendo addirittura col co-
stringere alcuni di loro ad
                                  esempio attraverso la Fra-
                                  ternal Compagnia, fondata
                                                                                     08
abbandonare gli studi per-        a metà del XVI secolo – a
ché impossibilitati a affron-     dimostrare d’esser capaci
tare l’istruzione così con-       di riunirci in forme collettive
cepita. In un certo modo la       di tutela lavorativa e socia-     Il rischio è che,
formazione in Italia è fan-
tasiosamente rappresen-
                                  le, mentre ora siamo tra le
                                  ultime realtà europee nella
                                                                    ancora una volta,
tabile come una bomba ad          gestione di questi aspetti        solo o soprattutto
orologeria. Per colpa della       di vita. «Noi studenti par-       chi ha il privilegio
pandemia questa bomba             tecipiamo alla creazione          economico potrà
è esplosa: Gaja ci spiega         del documento di regola-          farsi spazio nel
come il sistema d’istruzio-       zione insieme ai lavoratori       mondo della
ne italiano soffra ancora,        dello spettacolo; l’iniziativa    cultura, senza
a suo parere, dei lasciti del     è partita dal basso e deve        il timore di
fascismo e nello specifico
della riforma gentiliana, la
                                  sempre essere approvata
                                  nelle modifiche dal basso.
                                                                    vivere in uno
quale è conservatrice d’u-        Nel particolare la nostra         stato assente e
na colonialità eurocentrica.      preoccupazione principale         sempre più ben
Il focus sulla formazione è       è che il Recovery Fund non        disposto verso
importante per chiarire che       destina fondi agli Afam».         gli enti privati.
EDIZIONE     Milan
 LOCALE                     o
09   Lavoratori dello spettacolo,
         studenti delle Belle Arti,
                                         Questa punta a garan-
                                         tire una base solida per
          si sono uniti all’interno      sostenere la precarietà
        del Parlamento Culturale         e la discontinuità che è
           Permanente per aprire         caratteristica propria del
          un dialogo con i diversi       lavoro nel settore spetta-
     comparti del settore cultura        colo e comune a tutte le
        e richiamare l'attenzione        sue professioni.È proprio
      delle istituzioni. Lavoratrici     questo uno dei punti cen-
                   e lavoratori dello    trali della proposta, dice
         spettacolo hanno anche          Francesca Biffi, membro
        presentato una proposta          del Coordinamento Lom-
            di riforma, redatta dai      bardo e di Attrici Attori
        gruppi che compongono            Uniti, che può essere ef-
                il coordinamento e       ficace solo se affiancato
          aperta fino a fine aprile      a soluzioni che permetta-
               ai contributi di altre    no di fare emergere tut-
       associazioni, teatri, spazi       te le giornate lavorative
                  culturali e singoli.   in termini di contributi.

                                         Scomodo n° 41
cul
La pandemia ha mostrato
chiaramente che ci sono
                                della creazione effettiva di
                                tale organo, che collabori
                                                                   u
                                                                  tra
professioni dello spettaco-     con altrettante istituzioni
lo che non hanno dei propri     regionali per la mappatura
codici IVS (Invalidità, Vec-    delle realtà territoriali, ne-
chiaia, Superstiti); questo     cessaria per poter distri-
ha escluso molti dai soste-     buire i fondi alle entità cul-
gni e bisogna porvi rime-       turali più piccole, le quali
dio. Il tentativo di riforma    difficilmente riescono ad
che viene portato avanti        accedere ai fondi statali.
cerca anche di prendere         L’obiettivo è quello di
ispirazione da altre realtà     sfruttare lo spazio del Par-
europee, come in Fran-          lamento Culturale Perma-
cia, dove la lotta al lavoro    nente e la realtà di con-
irregolare si combatte at-      fronto che è nata attorno
traverso istituzioni come il    ad esso in modo da deli-
GUSO: Il Guichet Unique         neare le linee guida per
du Spectacle Occasionnel        poter ampliare il docu-
è stato infatti fondato nel     mento e sottoporlo all’at-
1999 come sportello unico       tenzione degli assessori
per gli organizzatori che la-
vorano nello spettacolo dal
                                regionali e dei ministri. A
                                questo proposito oltre ai
                                                                    10
vivo in modo occasionale.       tavoli di discussione tra la-
Lo sportello virtuale po-       voratori si è cercato anche
trebbe essere una risposta      un momento di confronto
a questa esclusione, per-       con autorità istituzionali.
mettendo a ciascuno di po-
ter essere assunto in modo      Il perché
diretto anche da imprese        dell’urgenza e
che non sono considera-         la necessità di
te "dello spettacolo", così     queste riforme ci
come dagli enti pubblici.       viene spiegato
Anche l'osservatorio na-        da Francesca
zionale è fondamentale          Biffi, la quale è
per monitorare, mappare e
vigilare sul settore. Un os-
                                tra gli occupanti
servatorio era già stato pre-   del Piccolo Teatro
visto dal Contratto Colletti-   Grassi, nel tentativo
vo Nazionale nel 2018, ma       di tenere alta
non è mai stato messo in        l’attenzione sullo
moto: la richiesta è quella     spettacolo dal vivo.

EDIZIONE    Milan
 LOCALE                   o
Secondo Francesca              identificare questi profes-   In Lombardia, invece, il
       il dialogo dei          sionisti sono necessaria-     dialogo fa fatica ad espan-
    lavoratori dello           mente le giornate, ce lo      dersi: «con l’assessore
    spettacolo con             ha ben spiegato questo        culturale del capoluogo di
        le istituzioni         ultimo anno, le quali mol-    regione – Filippo Del Cor-
      risulta ancora           to spesso non vengono         no – si è costruito un utile
                               conteggiate per colpa di      rapporto… con la regione e
       insufficiente:                                        le sue istituzioni, purtroppo,
                               una fiscalità troppo fram-
  nell’anno si sono            mentata».                     non si è ancora raggiunto
         tenuti tavoli         In molte regioni italiane     un livello sufficiente» rac-
    ministeriali mal           esistono movimenti che        conta Francesca, «diverse
 organizzati, senza            si sono formati durante       sono state le fasi di discus-
   alcun ordine del            la pandemia, perché le        sione, si è passato dall’as-
     giorno né una             specifiche regionali ren-     sessorato della cultura e
        discussione            dono necessaria una co-       dell’assessore Bruno Galli,
          focalizzata.         agulazione territoriale; in   abbiamo ricevuto audizio-
                               Lombardia abbiamo il Co-      ne ma due giorni prima è
Eppure, nell’ultimo anno,      ordinamento Spettacolo        stata rimandata e il tavolo
è risultato possibile in       Lombardia (CLS) che è         costituito non ha portato i
qualche modo smuovere          composto da Lavoratrici       frutti sperati». In partico-
la grande macchina bu-         e Lavoratori Spettacolo       lare alla regione si chiede
rocratica: è infatti vero      Lombardia, A2U-Attrici At-    un primo passo simboli-
che se in cinquant’anni è      tori Uniti, Sarte di Scena,   co, attraverso l’istituzione
stata presentata una sola      Lirica Muta, Movimento di     dell’osservatorio a livello
proposta di legge per i la-    scena, CUB informazione       regionale, di simile strut-
voratori dello spettacolo,     e spettacolo, Attrezzismo     tura a quello nato a Como
nel 2020 siamo arrivati        Violento,     Saltimbanchi    questo febbraio. L’osser-
a quota sei. «È un set-        Senza Frontiere, Teatran-     vatorio da una mappatura
tore diversificato, in cui     ti Uniti Como e Provincia,    della filiera dello spettacolo
è necessario riformare         Brescia Unita Lavoratrici     che agevola l’incontro tra
partendo da una radice         e Lavoratori dello Spet-      istituzioni e associazioni
comune a tutte le profes-      tacolo e da singole indi-     e regolamenta reddito e
sioni» ci spiega France-       vidualità. Un’organizza-      contributi del lavoratore.
sca «e questa radice per       zione orizzontale in cui si   Quello che sottolinea inol-
noi potrebbe essere rap-       ascoltano le voci di tutti    tre Francesca è che la re-
presentata dalla “discon-      e il risultato proposto è     gione, come il Ministero
tinuità”: sono molte le        la sintesi e la traduzione    dei beni culturali, fino a qui
ore che il lavoratore dello    delle idee nelle riforme      hanno lavorato sostenendo
spettacolo riserva alla for-   necessarie al settore e al    i grandi enti, senza com-
mazione e alla creazione       mantenimento delle tu-        prendere che è dalle basi
del prodotto artistico; a      tele per questi lavoratori.   che il settore si sostiene:

                                                             Scomodo n° 41
cul
«non basta usare i social
per farsi propaganda, pro-           Il pensiero finale         u
                                                               tra
clamando di versare i soldi
agli enti culturali più impor-
                                     di Francesca
tanti. Manca uno sguardo             sembra riassumere
                                     perfettamente ciò
sistemico. I sostegni sono
una tutela necessaria, ma
questi, legati ad una riaper-
tura attuata con parametri           che è importante
estremamente          generici,
hanno il risultato di tenere
                                     ricordare, che
in piedi solo il 20% del set-        l’uomo è un essere
                                     sociale e che «lo
tore» e tuttavia la ripresa
sociale del paese è deter-
minata dalle piccole real-
tà, la restante percentuale,         spettacolo dal vivo
che ha tentato di ripren-
dersi, senza esito soddi-
                                     è sostegno alla
sfacente, la scorsa estate.          vita, non semplice
Il Coordinamento Spettaco-           intrattenimento,      12
lo Lombardia si è impegna-
to, durante tutta l'occupa-          e questo lavoro
zione, nella raccolta e nella
sintesi delle documentazio-
                                     viene fatta da
ni che trovano già un accor-         professionisti,
                                     lavoratori che vanno
do tra le parti: il documento
è scritto dalle fondamenta.
Le proposte di legge ora in
discussione al Parlamento            considerati come
hanno alcuni punti in comu-
ne con le richieste del Csl,
                                     tali» e andrebbero
ma anche innegabili punti
critici; tuttavia l’obiettivo è di
                                     garantiti e tutelati.
dare la possibilità a chi vive
ogni giorno nel ruolo del la-
voratore dello spettacolo di
dire quale sarebbe l'ipotesi
migliore da mettere in atto,
                                                    M a r c o D e Lucia
senza rimanere vittime di                        di
giochi politici e di potere.                        e Beatrice Puglisi

EDIZIONE      Milan
 LOCALE                        o
LA COMUNITÀ
ROM E SINTA
DI MILANO:
GLI INVISIBILI
SOTTO I
NOSTRI OCCHI
Condizione abitativa, diritti e integrazione sociale
nella prospettiva attuale e futura
at
 tua
   li
    tà
A più di un anno     Questo è quanto è
                               accaduto anche ad una

           dall’inizio della   parte della comunità
                               rom e sinta di Milano

                pandemia,      che vive in insediamenti
                               mono-etnici formali,

 il presentimento che il
                               informali o in contesti
                               di occupazione. A

 contesto emergenziale
                               confermare, purtroppo,
                               l’aura di invisibilità che

     abbia esacerbato le
                               avvolge queste persone
                               è il fatto che se qualcuno

condizioni di numerose
                               volesse sapere cosa
                               è accaduto loro nel

      categorie già fragili
                               corso di quest’anno,
                               cosa è cambiato e di
                               conseguenza se e quali
 o in situazioni precarie      provvedimenti sono
                               stati presi, dovrebbe
         è ormai divenuto      scontrarsi con l’assoluto

15
                               silenzio dei canali
         certezza. Spesso      di informazione e
                               dell’amministrazione
     altrettanto indubbia      comunale. Da qui il
                               nostro desiderio di
è stata anche l’assenza        provare a raccontare non
                               solo il vissuto di questa
 di una reazione pronta        comunità in pandemia
                               e quel (poco) che è
     e risolutiva da parte     stato fatto per essa, ma
                               anche parte della sua
          delle istituzioni,   storia, delle spinte e delle
                               difficoltà che la animano,

         dimentiche di chi     del suo contesto di vita
                               quotidiano, affinché

       risiede al margine,     l’emergenza sanitaria
                               diventi occasione

    al di fuori dei registri   per comprendere la
                               reale cronicità di altre

               burocratici.
                               “emergenze”, per aprire
                               gli occhi e affrontarle.

                               Scomodo n° 41
at
• STORIA E                                                     tua
                                                                 li
(S)RADICAMENTO •                                                  tà
    Quando si parla di rom e        Infine, l’ultimo flusso
      sinti, spesso si adotta il
  termine “comunità” a indi-        migratorio ha avuto luogo
care un insieme di individui        negli anni Novanta e agli
      che vivono nello stesso       inizi del XXI secolo, a
 ambiente, condividendo la
medesima cultura, lingua e          seguito di una profonda
    religione. Tuttavia, la co-     crisi economica che ha
munità rom ha una compo-            interessato la Romania.
  sizione molto eterogenea          Dagli anni Sessanta, con la
   in termini di storia, prove-
 nienza, lingua, modalità di        terza grande migrazione e
     vita, tradizioni culturali e   l’arrivo di circa trentamila
    organizzazione familiare.       rom jugoslavi, il problema
 In Italia l’esistenza di que-
                                    della marginalizzazione ed
sta realtà etnica è la diretta
    conseguenza dei quattro         organizzazione di questa         16
 grandi flussi migratori che        etnia è stato oggetto di
      hanno interessato il no-
                                    importanti discussioni a livello
      stro Paese a partire dai
    primi anni del XV secolo,       sia nazionale che europeo.
 quando diverse famiglie di         Più nello specifico, sul nostro
 origine rom, provenienti in        territorio è stata lasciata fin
 gran parte dalla Grecia, si
          insediarono in Italia.    da subito larga autonomia
    Tra il primo e il secondo       agli apparati regionali per
    dopoguerra la nostra pe-        l’organizzazione e la gestione
 nisola è stata poi rifugio di
                                    di questa comunità e della
 circa settemila rom istriani
       e sloveni, in fuga dalla     sua sistemazione abitativa;
     Germania nazista, a cui        tuttavia, bisogna attendere
 quarant’anni dopo si sono          gli anni Novanta perché si
      aggiunte, a causa della
  cruenta guerra balcanica,         inizino a porre in essere delle
  numerose famiglie prove-          soluzioni concrete al problema
     nienti dall’ex Jugoslavia.     in maniera più strutturata.
EDIZIONE      Milan
 LOCALE                       o
“È tutt’oggi
     pesante
 la marginalità
    abitativa,
     sociale,
    culturale
 e lavorativa in
cui le comunità
   rom e sinti
  si trovano a
     vivere”
          Scomodo n° 41
Oggi in Italia            dando luogo ad un pro-           menti formali”: esse sono
                                cesso che si potrebbe de-        realizzate al di fuori del tes-
           - uno tra            finire “polverizzazione”: le     suto urbano con servizi tal-
   i Paesi europei              famiglie sono state e sono       volta insufficienti, recintate
    con il tasso di             periodicamente sottoposte        e sottoposte ad un controllo
 popolazione rom                ad allontanamenti, spinte        da parte della vigilanza. A
      più bassosul              così all’occupazione di case     Milano si possono contare
         territorio -           popolari o alla creazione di
                                insediamenti sempre più
                                                                 quattro realtà di questo tipo
                                                                 - in via Chiesa Rossa, via
        le persone              piccoli e nascosti. Tale feno-   Bonfadini, via Martirano e
      appartenenti              meno ha reso difficile per le    via Negrotto - le quali sono
    a questa etnia              associazioni che agiscono        gestite in modo centralizza-
               sono             sul territorio il contatto con   to dal Comune in collabo-
  centocinquanta                questa comunità. Per fron-       razione con il terzo settore.
                                teggiare le problematiche        Infine, oltre ai già citati inse-
       -mila, di cui            insorte, nel 2012 sono stati     diamenti mono-etnici infor-
         duemila e              allestiti dalla giunta comu-     mali ai quali talvolta vengo-
cinquecento nella               nale di Milano i CES (Cen-       no forniti servizi minimi, per
   città di Milano.             tri di Emergenza Sociale),       alcuni vi è la possibilità di ac-
                                strutture molto costose rive-    cedere all’edilizia popolare.
Originariamente, la mag-        latesi un vero e proprio fal-                                        18
gioranza di questi viveva in    limento, la cui funzione era     Come è facile
contesti abitativi informali,   quella di aiutare famiglie in
i cosiddetti “insediamenti      condizioni socio-economi-        immaginare,
mono-etnici irregolari”, ini-   che precarie a trovare una       la sopraggiunta
zialmente molto diffusi sul     sistemazione temporanea          emergenza
territorio e di grandi dimen-   a seguito di uno sgombero.       sanitaria ha
sioni.     Successivamente,     Il loro intervento avrebbe
l’amministrazione Moratti,      dovuto quindi momentane-         messo in luce
così come quella di Pisa-       amente tamponare l’emer-         la precarietà di
pia e Sala, ha sgomberato       genza abitativa, ma ciò non      questo sistema,
in maniera massiccia gran       è mai stato possibile poiché,    evidenziando
parte delle realtà informali,   essendo solo due i centri
causandone la quasi com-        attivi, la capienza totale su-   come gli stessi
pleta scomparsa. Se però        perava di poco i duecento-       insediamenti
da un lato poteva apparire      cinquanta posti, mentre gli      formali non
come una soluzione effica-      sgomberi coinvolgevano           rappresentino
ce al problema, tale politica   fino a ottocento persone.
ha in realtà incentivato una    Esistono anche altre solu-       una soluzione
frammentazione di que-          zioni abitative riconosciute,    abitativa
sta comunità sul territorio,    qualificate come “insedia-       adeguata.
EDIZIONE    Milan
 LOCALE                   o
Nel corso della pandemia, le
       criticità riscontrate riguardano
           in primis la mancanza di
            un’assistenza sanitaria
      continuativa che non provenisse
          dalle sole associazioni; in
           secundis, la disorganica
      erogazione di sussidi e di forme
       di aiuto alimentare, in quanto il
      requisito essenziale per ottenerli
         consiste nel possesso della
        residenza, non riconosciuta a
       molte famiglie che vivono nelle
19      realtà informali o negli edifici
                    occupati.
     L’unica manifestazione       di alcun tipo, in linea
         di supporto da parte     con la già citata tattica
     comunale si è realizza-      degli allontanamenti.
     ta mediante la distribu-     Dagli interventi istitu-
     zione di pacchi alimen-      zionali, tuttavia, è stata
     tari nei contesti formali    esclusa la consegna di
      e non fino all’inizio del   beni di prima necessità
     periodo estivo, quando       (assorbenti, pannolini)
     si è poi ripresa massic-     e quindi fondamentale
      ciamente anche l’azio-      è stata l’azione del-
        ne di sgombero nelle      le associazioni come
      case popolari occupa-       Naga, che hanno crea-
      te, senza che venisse-      to una rete di sostegno
         ro fornite alternative   a queste comunità.

                                               Scomodo n° 41
at
• ISTRUZIONE E LAVORO,                                     tua
                                                             li
DIRITTI FONDAMENTALI •                                        tà

              Alla luce del   Senza dubbio, un
           complesso ed
     eterogeneo quadro        importante ostacolo
 che si delinea circa la      all’inserimento e
   condizione abitativa       all’integrazione
  delle comunità rom e
  sinti, è fondamentale       dei bambini nel
        individuare quali     contesto della classe
       siano le principali    è rappresentato
       aree di intervento     dagli sgomberi
           su cui agire in
    maniera tempestiva        che avvengono ad
      al fine di generare     anno scolastico
    un reale ed effettivo     già in corso: le
    miglioramento della
  loro qualità di vita. In    conseguenze                     20
primis, emerge tra tutti      inevitabili sono
    l’ambito scolastico,      ritardi nelle iscrizioni,
   a cui le associazioni
                              trasferimenti in
   dedicano particolare
   attenzione, fornendo       altre scuole, scarsa
 supporto alle famiglie       partecipazione alle
       nell’iscrizione dei    lezioni o vero e
    propri figli a scuola
         e promuovendo        proprio abbandono
              una regolare    scolastico.
          partecipazione.
      Tuttavia, è difficile
  stabilire se e come, a
    livello qualitativo, il
    diritto all’istruzione
       sia effettivamente
           riconosciuto a
      tutti i minori in età
              dell’obbligo.

EDIZIONE   Milan
 LOCALE                 o
Come                 Per una più profonda             testa non basta»; è neces-
      prevedibile,                 comprensione di queste
                                   dinamiche, “Scomodo” ha
                                                                    saria una volontà di appren-
                                                                    dimento e di conoscenza,
       il lockdown                 intervistato Flaviana Rob-       bisogna sapersi mettere in
                 e la              biati - membro attivo della      gioco in prima persona ed
     conseguente                   comunità di Sant’Egidio
                                   - la quale, ex insegnante
                                                                    essere in grado di costru-
                                                                    ire un dialogo con l’altro.
           didattica               di scuola elementare ora
         a distanza                in pensione, aiuta nello         L’inserimento lavorativo è
              hanno                studio ragazzi in difficoltà,    il secondo e fondamenta-
     comportato e                  cercando in questo modo
                                   di frenare la dispersione
                                                                    le aspetto da considerare
                                                                    se si desidera attuare una
     continuano a                  scolastica. Flaviana è sta-      valutazione delle reali op-
      comportare                   ta maestra della scuola          portunità a cui hanno ac-
           difficoltà              elementare di via Cima,
                                   nella periferia est della cit-
                                                                    cesso le comunità rom e
                                                                    sinti a Milano, e non solo.
        aggiuntive                 tà, e nel 2008 si è trova-       Come per qualsiasi nucleo
       e situazioni                ta ad accogliere in classe       familiare, infatti, il benes-
        di ulteriore               alcuni bambini provenienti       sere economico, sociale e
            disagio.               dall’insediamento infor-         psicologico dipende forte-

21
                                   male di via Rubattino. La        mente dalla possibilità di
                                   loro presenza a scuola ha        poter praticare un lavoro
 La problematica maggiore          aiutato a scardinare i pre-      stabile e dignitosamente
 è rappresentata dalla man-        giudizi non solo di Flavia-      retribuito, in quanto stru-
 canza di strumenti (tablet,       na, ma di molti suoi colle-      mento che può garantire
 computer, connessione a           ghi e di alcune famiglie del     indipendenza e autonomia,
 Internet, stampanti); tutta-      quartiere, tanto che, quan-      una certa qualità di vita e li-
 via, anche nel momento in         do nel 2009 il Comune ha         bertà di scegliere tra opzio-
 cui questi siano stati forniti    annunciato lo sgombero           ni alternative, atto non pra-
 alle famiglie dalle scuole        del campo, in moltissimi si      ticabile quando a muovere
 o dalle associazioni, sono        sono attivati fornendo co-       le scelte sono l’emergen-
 emerse le comprensibili           perte, borse della spesa,        za e l’ingente necessità.
 difficoltà dei genitori nell’a-   vestiti e addirittura ospi-
 iutare i propri figli a distri-   talità nelle proprie case.       Pur nella difficoltà di repe-
 carsi tra password, link e        Flaviana è convinta che          rire dati certi e aggiornati,
 aule virtuali. Questo ha di-      per garantire una migliore       diverse ricerche operate a
 minuito la partecipazione         inclusione di questi bam-        livello nazionale e locale
 alle lezioni e ha reso pro-       bini e ragazzi nel contesto      su alcune grandi città, tra
 blematico per i ragazzi riu-      scolastico «bisogna stu-         cui Milano, mostrano in
 scire a stare al passo con        diare, informarsi, cono-         maniera evidente che la
 il programma scolastico.          scere: quello che si ha in       situazione lavorativa della

                                                                    Scomodo n° 41
at
popolazione rom e sinta
che vive in insediamenti
                                A questo si aggiunge un
                                altro fattore che consiste                     tua
                                                                                 li
mono-etnici è drammati-
ca: si riscontrano altissimi
                                nella pesante marginalità
                                abitativa, sociale, cultura-
                                                                                  tà
tassi di disoccupazione e       le e quindi lavorativa in cui
inattività, insieme a una       queste comunità si trovano
forte irregolarità dovu-        a vivere. Purtroppo è an-
ta a lavori precari, sotto-     cora estremamente pre-
pagati e spesso in nero.        sente un forte stigma co-
                                stituito da false credenze e
Le ragioni di questa ge-        pregiudizi che una grande
                                                                     Di certo
nerale emergenza lavo-
rativa in cui le comunità
                                fetta di popolazione discri-
                                minante applica a questa             il contesto
in questione si trovano         minoranza, la quale si tro-          pandemico
coinvolte sono moltepli-        va di frequente costretta            ed
ci e diversificate. Da un
lato, in un ritorno circola-
                                a nascondere le proprie
                                origini e il proprio stile di        emergenziale
re quanto mai prevedibi-        vita per poter vedere rea-           dell’ultimo
le, gli ostacoli già descrit-   lizzato un qualsivoglia tipo         anno ha solo
ti relativi all’accesso allo    di inserimento lavorativo.
                                                                     aggravato       22
                                                                     la situazione
studio hanno certamente         A tal proposito, sarebbe
un impatto fortissimo nel       fondamentale investire in
momento in cui l’individuo      programmi e progetti di in-          lavorativa
si approccia al mondo del       tegrazione e de-margina-             e quindi
lavoro, cosa che avviene
spesso precocemente: il
                                lizzazione da parte delle
                                istituzioni locali e nazionali,      economica di
basso livello di istruzione     il cui obiettivo dovrebbe es-        molte famiglie
e qualificazione ha come        sere realizzare l’inclusione         rom e sinte,
sua principale conse-           sociale di queste comu-
                                                                     le quali si
                                                                     sono trovate
guenza la limitazione della     nità, al fine di consentire
gamma di mansioni a cui         loro di vivere stabilmente
queste persone posso-           e dignitosamente. Laddo-             in condizioni
no pensare di accostarsi,       ve questo manca - il con-            di difficoltà a
comportando così sempre
minori opportunità di tro-
                                testo milanese ne è un
                                chiaro esempio - a com-              cui il comune
vare lavoro. È quindi que-      pensare possono essere               di Milano non
sta condizione a generare       le associazioni e i volon-           è riuscito a
talvolta situazioni in cui la   tari attivi sul territorio, il cui
                                                                     porre rimedio
                                                                     adegua-
mendicanza e l’illegalità       apporto è tuttavia solo una
appaiono come alternati-        minima parte di quanto
ve, seppur non auspicabili.     sarebbe essenziale fare.             tamente.
EDIZIONE    Milan
 LOCALE                   o
⁜ INTEGRAZIONE E DIALOGO,
 UN’ALTERNATIVA POSSIBILE ⁜
               A risultare   Le iniziative dell’ammi-        dente di Opera Nomadi,
     problematica non        nistrazione, infatti, si ri-    un’associazione che si
    è solo l’assenza di      volgono soprattutto agli        occupa di mediazione tra
   interventi comunali       insediamenti mono-etnici        pubblici poteri e comunità
       atti a supportare     formali - dove vive circa       rom e sinte con la finalità
     concretamente le        un terzo della popolazio-       di tutelarne i diritti e favo-
        comunità rom e       ne rom di Milano - e que-       rire interventi specifici atti
    sinte, ma anche la       sta scelta non è casuale:       a sanare le situazioni di
    mancanza da parte        è molto più facile agire        svantaggio. Intervistato
        delle istituzioni    in tale contesto, dove le       da “Scomodo”, racconta
        della sensibilità    persone si trovano tutte        che parte della comuni-
 necessaria per andare       nella stessa area, rispet-      tà rom vive lo spazio e
       oltre al rapporto     to, ad esempio, a quello        la socialità in modo pro-
       utente-servizio e     delle case popolari oc-         fondamente diverso da
     costruire forme di      cupate nelle periferie.         quanto avviene nei con-
23    coinvolgimento e       Gli interventi, tuttavia, si    testi urbani italiani e, di
  partecipazione attiva      rivelano spesso poco ef-        conseguenza, ha uno
        all’interno delle    ficaci, limitandosi a porre     stile abitativo differente.
               comunità.     rimedi provvisori a pro-        Alcune persone trovano
                             blematiche che, per es-         inaccettabile la prospetti-
                             sere risolte, necessitano       va di vivere in un appar-
                             di un piano a lungo termi-      tamento, separate dalla
                             ne e di una comprensio-         propria famiglia e comu-
                             ne profonda della comu-         nità, e in questo senso gli
                             nità con cui ci si rapporta.    insediamenti mono-etni-
                                                             ci si adattano bene alle
                             Quando ci si relaziona          necessità culturali delle
                             con una cultura dai trat-       persone che li abitano.
                             ti distintivi ben definiti, è   La loro gestione, tuttavia,
                             fondamentale partire da         esclude chi in quello spa-
                             un approccio più aperto e       zio vive e così le iniziative
                             meno giudicante. Si pen-        comunali sono destinate
                             si, ad esempio, alla que-       a fallire, vista l’assenza di
                             stione abitativa. Maurizio      soluzioni abitative in gra-
                             Pagani è il vice-presi-         do di dare un ruolo cen-

                                                             Scomodo n° 41
at
                                                                               tua
                                                                                 li
                                                                                  tà

trale alla comunità nelle       degli italiani nei confronti
fasi di progettazione e         delle persone rom, il 92%
costruzione degli spazi.        degli intervistati (in tutto
La mancanza di inclu-           2.171) è convinto che i
sione sociale, abitativa        rom vivano solo di espe-
e lavorativa pregiudica il      dienti e furti, che sfruttino
dialogo ed espone le per-       i bambini o che li rapi-
sone rom a forme di odio        scano; l’84% che siano
e discriminazione. Scrive       in prevalenza nomadi (in
l’Associazione 21 Luglio        realtà le famiglie che an-
nel suo report del 2019:        cora viaggiano in carova-
«A periodi alterni, a vol-      na sono il 2-3%); il 47%
te con minore, altre volte      si dichiara apertamente          «Uno dei modi
con maggiore intensità,         ostile nei loro confronti.       in cui la stampa
l’antigitanismo continua a      In questo quadro va              contribuisce a costruire
costituire uno dei caratteri    considerata inoltre la re-       l’immaginario negativo 24
distintivi della società ita-   sponsabilità della stam-         sui rom è l’associazione
liana», e prosegue: «Tale       pa nella diffusione di un        sistematica con fatti
atteggiamento         risulta   linguaggio inesatto e            negativi anche dove non
sempre accompagnato             discriminatorio, che co-         vi sia coinvolgimento
da uno scarsissimo gra-         struisce      culturalmente      di cittadini rom», o
do di conoscenza delle          la figura della persona          ancora, «un’altra
comunità rom e sinte e da       rom come minacciosa,             modalità riscontrata nel
un clima di generale osti-      da temere ed escludere.          trattamento dei rom sulla
lità. Questi due elementi       Come evidenziato da un           stampa è quella di creare
rappresentano l’humus           rapporto di Naga, che nel        una separazione: un noi
in cui, a varie riprese, la     2013 ha monitorato per           e un loro, i “cittadini” e
retorica stereotipata e i       dieci mesi la trattazione        i rom, due gruppi divisi,
discorsi incitanti alla di-     riguardo la comunità nel         diversi ontologicamente
scriminazione e all’odio        racconto        giornalistico,   e che non si intersecano.
possono sopravvivere e          nella maggioranza dei            La separazione ha una
proliferare». Come emer-        casi la rappresentazione         funzione importante nei
ge infatti dal rapporto         è sempre la stessa: in-          processi discriminatori
Ispo 2008, che ha inda-         quinata dal pregiudizio,         perché interrompe il
gato gli atteggiamenti          stereotipata e falsata.          flusso empatico».

EDIZIONE    Milan
 LOCALE                   o
Il rischio opposto,    Tra
           però, è quello di
  costringere le persone       le iniziative
    rom nel solo ruolo di      proposte
   vittime e di assumere       da quest’ultima,
            di conseguenza
         un atteggiamento      la formazione
       di tipo caritatevole    per mediatori
        nei loro confronti.    e mediatrici rivolta
       Per allontanarsi da
          questo genere di     a persone rom e
         approccio, vanno      sinte si distingue
       condivisi processi      per la straordinaria
           di cambiamento,
            entro cui le due   conformità
     parti propongano, si      agli obiettivi
 confrontino e decidano        dell’associazione.
    insieme, e proprio in
  tale direzione operano       Infatti, attribuendo
      le due associazioni      loro dei ruoli attivi
25
   Consulta Rom e Sinti        all’interno
          e Opera Nomadi.
                               di servizi pubblici,
                               come la sanità e
                               l’istruzione,
                               Opera Nomadi
                               favorisce
                               in questo modo
                               anche
                               la credibilità delle
                               istituzioni,
                               che da fonte
                               di minaccia
                               possono invece
                               diventare teatro
                               di integrazione
                               e dialogo.
at
Se il contatto                           tua
avviene, invece,                           li
solo in condizioni                          tà
che promuovono
atteggiamenti ostili
da entrambe le parti,
è inevitabile che la
situazione rimanga
invariata.
‣In questo
modo parte
della comunità
rom continua a
vivere costretta
in condizioni di                                26
forte disagio,
marginalizzazione
e stigmatizzazione,
senza avere
accesso a quelli
che sono gli
assi portanti del
cambiamento:
l’istruzione e            di Idarah
                                      Umana
l’autonomia                          r i c a Lainati
economica, oltre              Fe d e
                            Gina Maria Ma
che una condizione                              rano

abitativa che possa     e Mafalda Maria Solz
                                                 a

essere sentita come     Con la collaborazione di
propria.                Maria Cristina Odierna

       Milan
EDIZIONE
 LOCALE      o
COME
MUTUALISMO
E SOLIDARIETÀ
DAL BASSO
HANNO
CAMBIATO LA
MILANO POST-
PANDEMICA
28
29         La crisi    L’eccezionalità ed esten-     terno tessuti urbani molto
                      sione del fenomeno han-        diversificati, in cui la con-
     pandemica è      no attivato un circuito di     dizione di eterogeneità si
 stata in grado di    dinamiche “dal basso”,         reitera se guardiamo alla
 mettere in moto      in cui la polis ritrova un     capacità di governance
  un ingranaggio      proprio senso di apparte-      e intervento istituziona-
                      nenza e identità nel fare      le tra quartieri. Il divario
           sociale    comunità. La vita urba-        è stato amplificato dal
    alimentato da     na è stata, tanto è vero,      contesto epidemico e la
     sentimenti di    scenario di una riorga-        risposta più tempestiva
   cittadinanza e     nizzazione - dal basso,        è stata quella di realtà
                      per l’appunto - di risorse     (centri sociali, associa-
     mutualismo.      materiali e umane in soc-      zioni culturali, movimen-
                      corso dei destinatari più      ti spontanei, comitati di
                      fragili e vulnerabili. È in-   quartiere etc.) che all’alba
                      dubbio che la vita da un       della crisi hanno deciso
                      anno a questa parte sia        di reinventarsi e veicola-
                      stata stravolta e non è        re forze ed energie ver-
                      una novità che l’area mi-      so operazioni di soccor-
                      lanese contenga al suo in-     so diverse e variegate.

                                                     Scomodo n° 41
È nel principio di
solidarietà la chiave
di lettura della nostra
analisi, che nasce
in collaborazione
con l’agenzia di
trasformazione culturale
CheFare. L’anagrafica
delle iniziative di
mutualismo si è
sviluppata dunque in due
direzioni. Da un lato la
raccolta dati di nomi,
sedi e contatti di tutte le
associazioni, comitati e
spazi occupati che hanno
preso consapevolezza
di un vuoto di potere e
di una forte esigenza
di interventi per e

                                30
con la comunità
circostante; dall’altro
lato la realizzazione
di una mappatura per
evidenziare la densità del
fenomeno di attivismo
civico e la capillarità dello
stesso. Ciò che la ricerca
vuole far venire alla luce
è un movimento sociale
urbano disaggregato
nelle risorse
organizzative ma unitario
nelle manifestazioni
di interesse verso la
collettività e la coesione
sociale. Libertà è
partecipazione, cantava
Gaber, ed è nei processi
di partecipazione attiva la
forza di queste realtà.

EDIZIONE    Milan
 LOCALE                  o
COVID-19
 e inasprimento
 delle disuguaglianze:
 realtà che cambiano forma

            Tanto più alcune catego-         realtà che hanno avviato
            rie sono state colpite dalla     progetti e iniziative solida-
            pandemia, tanto più si è         li di svariata natura. Nello
            sviluppato un forte dovere       specifico, abbiamo tenuto
            morale verso i loro mem-         conto della natura di que-
            bri da parte di diversi ope-     ste e della dimensione del
            ratori culturali e sociali. Il   loro operato: da una par-
            tema della manifestazio-         te, come si costituiscono
            ne fisica e concreta delle       e quindi come si auto-de-

31
            disuguaglianze ha ripor-         finiscono, dall’altra come
            tato al centro il valore sim-    hanno agito e cosa hanno
            bolico della solidarietà.        fatto da un anno a questa
            La riconosciuta origine          parte. Tra quelle indaga-
            sovralocale del fenomeno         te, non stupiscono tanto
            pandemico ha avuto una           le associazioni di volon-
            risposta locale nell’attivi-     tariato o di promozione
            smo, dove l’attivismo ci-        sociale, quanto più spazi
            vico può essere conside-         sociali occupati e auto-
            rato, come dice Bertram          gestiti e centri culturali.
            Niessen, direttore scienti-      Realtà che esistevano
            fico di CheFare, la «som-        già e operavano con fina-
            ma di tutti quei fenomeni,       lità diverse da quella mu-
            formali e informali, di as-      tualistica, ma che hanno
            sociazionismo volontario,        deciso di reinventarsi a
            di mobilitazione di gruppi       partire dal fatidico marzo
            sociali, di esperienze di        2020. L’aspetto antropo-
            democrazia deliberativa».        logicamente affascinante
            Partendo da questa de-           è che la metamorfosi ha
            finizione, abbiamo con-          le potenzialità di funge-
            dotto uno screening delle        re da incubatore sociale.

                                             Scomodo n° 41
Se, infatti, le “disugua-
glianze non si determi-        I luoghi, gli
nano più nella sola sfera      spazi, gli attori
                               solitamente
economico-lavorativa,
ma coinvolgono anche
la dimensione culturale e
soprattutto la relazione tra   svincolati dalle
queste due dimensioni”         dinamiche urbane,
                               il cui status iniziale
(Magatti, De Benedittis,
2006, p. 14), la riconver-
sione può essere inter-
pretata in una prospettiva     nasce dall’esigenza      32
di knowledge sharing, in       di isolare una
                               propria dimensione
cui gli operatori mettono
in comune e scambiano
le proprie competenze,
al fine di massimizza-         cittadina
re l’impatto sul territorio.   autogestita,
                               vengono invece
Acquisti solidali, spesa
sospesa, raccolta di ma-
teriale scolastico, collet-
te e distribuzione di beni     travolti da un
alimentari, sostegno psi-      movimento
                               spontaneo
cologico: sono solo alcu-
ne delle iniziative messe
in campo, che si sono
diffuse a macchia d’o-         che risponde
lio durante i primi mesi
di lockdown e sono poi
                               all'esigenza di
proseguite fino a oggi.        umanità.
EDIZIONE    Milan
 LOCALE                  o
Le reti Milanesi:
 Le Brigate e il risveglio
 del sentimento
 di quartiere

             Uno degli aspetti più in-         Da marzo in poi non hanno
             teressanti che è venuto           avuto tregua e il loro contri-
             alla luce durante la ricer-       buto è stato di grande va-
             ca riguarda il fenomeno           lore per attutire i colpi delle
             delle Brigate volontarie          chiusure. Hanno ricevuto
             per l’emergenza. A diffe-         aiuto e hanno collaborato
             renza delle realtà appena         con molte attività e realtà
             discusse, le Brigate sono         locali, creando un network
             gruppi spontanei nati con         virtuoso. Geograficamen-

33
             l’epidemia. L’iniziativa fa       te, si distribuiscono lungo
             parte del progetto del Co-        tutta l’area urbana e, ten-
             mune “Milano Aiuta”, gra-         denzialmente, lavorano a
             zie anche all’appoggio            livello di quartiere. Grazie
             di Emergency e Arci, ma           a questo lavoro sul pro-
             sono indipendenti nelle           prio territorio, oggi gli atto-
             questioni organizzative.          ri coinvolti si sono rivelati
             Abbiamo cercato di rac-           risorse preziose nella vita
             cogliere tutte le neonate         quotidiana del quartiere.
             Brigate e di individuare le       Infatti, mentre il primo lock-
             origini del fenomeno e il         down ha originato un forte
             rapporto con la realtà cir-       senso di smarrimento e
             costante. La rete è compo-        anche la convinzione che
             sta da varie centrali opera-      presto tutto sarebbe torna-
             tive e le attività svolte sono    to alla normalità, con il pas-
             principalmente:        collette   sare dei mesi è diventata
             alimentari, stoccaggio del        reale la presa di consape-
             cibo e divisione in pacchi,       volezza di una situazione
             distribuzione nei quartieri       irreversibile con la quale
             alle famiglie bisognose ed        si dovrà progressivamente
             un centralino di ascolto.         imparare a convivere. “Sia-

                                               Scomodo n° 41
mo il popolo che aiuta il        proprio network di collabo-
popolo”: questo è lo slogan      razioni da un capo all’altro
che chiama in causa tutti        della città, anche tra realtà
e chiede a ognuno di fare        molto diverse tra di loro.
la propria parte, esposto        Aleggia, infatti, un forte
con grande orgoglio nelle        sentimento di antagonismo
pagine social delle Brigate.     tra alcuni fenomeni e movi-
Purtroppo, da questa fra-        menti locali che nascono
se, si può anche estrapola-      con specifiche connotazio-
                                                                  La causa
                                                                  economica e34
re un significato più ampio      ni politiche: ognuna delle
che riporta alla mancanza        Brigate si appoggia infatti
di sostegno concreto da
parte delle istituzioni. A tal
                                 ad un’associazione o ad
                                 un centro sociale. La pan-       la necessità
proposito, il sindaco Sala,      demia ha spogliato questi        di iniziative
aveva inizialmente ricono-       ambienti della loro veste        come la spesa
sciuto le Brigate definendo
i ragazzi «gli angeli di Mi-
                                 spesso       reciprocamente
                                 diffidente per abbracciare       o il tampone
lano». Tuttavia, in questi       una direzione diplomatica:       sospeso sono
mesi,      l’Amministrazione     una politica del punto di        state il collante
Comunale non è stata par-
ticolarmente presente. In-
                                 incontro, del compromes-
                                 so, del dialogo costruttivo.     per relazioni
fatti, le Brigate, non hanno     Accanto a questo spirito, si     che agiscono
una sede fisica e spesso         è fortificato il senso di cit-   in maniera
sono ricorse alle istituzioni
per ottenere un aiuto, un
                                 tadinanza e appartenenza
                                 al quartiere attraverso una      diametralmente
supporto e una collabora-        forte retorica di comunità       opposta
zione che ancora tardano         e inclusività: un’esigen-        all’isolamento,
ad arrivare. Forse anche
per questo motivo, le Briga-
                                 za condivisa di agire in-
                                 vece che farsi vincere dal       all’impotenza,
te hanno creato un vero e        sentimento di impotenza.         all’alienazione.
EDIZIONE     Milan
 LOCALE                    o
Indagine sul
 mutualismo:
 Percorsi

35

                   L’analisi appena
                   delineata nasce
                   con l’obiettivo di
                percorrere diverse
                strade e affrontare
                 l’argomento sotto
                    molteplici punti
                             di vista.
                   Scomodo n° 41
Nelle prossime puntate           Su una prospettiva più
saremo pronti ad appro-
fondire il tema della me-        generica, ci interesseremo
tamorfosi. Guarderemo            a fornire un quadro
al fenomeno che ha vi-           socio-demografico: quali
sto più realtà reinventar-
si e ridefinirsi, alle origini   generazione sono state più o
della riconversione e al         meno coinvolte dalle iniziative
rapporto che queste ulti-        di mutualismo? Quanti e quali
me hanno instaurato sia
verticalmente - con le isti-     mondi economicamente
tuzioni - che orizzontal-        distanti si sono riavvicinati? In
mente - con i cittadini e gli    ultimo, poseremo lo sguardo,
operatori coinvolti. Conti-
nuando in questa stessa          tramite l’analisi grafica delle
direzione, avremo modo           nostre mappature, sulle
di poter stimare un impat-       aree rimaste “spoglie”: uno
to sul territorio, valutando
differenze tra il periodo        spunto di discussione per
pre-pandemico e quello im-       ipotizzare quali fattori culturali,
                                 economici, istituzionali
                                 creano ambienti più o meno 36
mediatamente successivo.
Ci siamo infatti chiesti
quale futuro sia possibi-
le e/o auspicabile e vor-        fertili, cioè predisposti
remmo essere in grado            all’insorgere di determinati
di dare una risposta a
                                 fenomeni come quelli del
                                 mutualismo e dell’attivismo
partire dall’analisi del cor-
rente supporto strategico
e gestionale che stanno          spontanei.
offrendo alle comunità. In
secondo luogo, scanda-
glieremo il network del-
le Brigate volontarie per
l’emergenza dall’interno,
per affrontare filoni di ana-
lisi più specifici riguardo
                                                                  Alioto
le loro matrici politiche e                           di Giulia
le connesse strategie co-
municative, basate su una                         Progetto in collaborazione
forte retorica di individua-                      con l’agenzia di trasforma-
                                                  zione culturale CheFare
lismo versus collettività.

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