Risveglio Musicale - ANBIMA aderisce a questo importante progetto! www.anbima.it
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Rivista Ufficiale dell’Anbima - Via Cipro, 110 int. 2 - 00136 ROMA POSTE ITALIANE - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv.in L. 27/02/2004, n.46) Art. 1 Comma 1 - DCB Roma ANBIMA aderisce a questo importante progetto! Musicale Risveglio www.anbima.it n. 1 - Gennaio / Febbraio 2021
Risveglio Musicale Bande Musicali Italiane... L’indifferente silenzio che annienta Da oltre un anno il mondo delle Bande italiane è fermo, pressochè immobile in tutte le sue numerose at- tività, da quelle didattiche a quelle musicali e nessuna misura politica sembra correre in soccorso a questo stop forzato. Pur comprendendo la difficile situazione sanitaria legata all’emergenza Covid19 mi trovo, altresì, testimone di un’altra grande emergenza, quella sociale, quella di una lenta, progressiva e catastrofica dispersione di un patrimonio secolare qual è la tradizione della Banda musicale italiana. Sono Presidente Nazionale di Anbima dal 2012 e la nostra Associazione raccoglie circa 1.500 formazioni musicali e di majorettes costrette, da quasi un anno, a questo status. Nessun Governo ha mai posto at- tenzione a questo settore, segno di una totale mancanza di competenza in materia, sia di formazione sia musicale, e di volontà, fatto assai più grave. Come hanno già sottolineato note personalità del nostro mondo, a partire dal M° Muti che ha sempre creduto e sostenuto il ruolo della Banda quale portavoce di identità nazionale, sono anch’io a denunciare con forza la progressiva e silenziosa morte di una parte storica della cultura italiana, quella bandistica. Ribadisco fortemente che l’attività formativa e quella mu- sicale svolte dai nostri associati tutti non sono superflue, come hanno affermato certi politici, ahimè, ignoranti, ma sono entrambe dei diritti dei cittadini italiani sanciti dalla nostra Costituzione, diritti che ci permettono di evitare quell’imbarbarimento, quell’impoverimento, quella decadenza civile, prima ancora che culturale, che spesso è sfociata, sfocia e sfocerà in incultura, intolleranza, mancanza di sensibilità. La Banda è espressione di identità culturale, tanto quanto il calcio, tanto quanto l’enogastronomia, tanto quanto il Festival di Sanremo, perché è collante sociale e spirituale. Non è un passatempo inutile, non siamo coloro “che tanto ci fanno divertire”, ma siamo un alimento prezioso del corpo e dello spirito; senza cultura ci si abbruttisce. La cultura aiuta ad evadere dal carcere dell’ignoranza. Desta preoccupazione anche il termine “distanziamento sociale” tanto in voga in questa pandemia, concetto che va oltre l’emer- genza sanitaria. Come possiamo notare, tutti i giorni ci vengono sottratte tutte quelle attività di socializ- zazione, tutti quei presidi di socialità culturale, di arricchimento, di fondamento della nostra comunità. Manteniamo, purtroppo, aperti solo i luoghi del consumismo. La storia ci insegna che le epidemie portano ad una chiusura della società, veicolata anche dai poteri forti che, per prima necessità, bloccano cultura ed educazione, lasciando terreno fertile ai più violenti crimini contro l’umanità; le menti deboli richiedono uomini forti che li guidino e il rischio è, nuovamente, alto. Da un anno a questa parte non abbiamo mai avuto personalità politiche dell’ambito culturale capaci di sanare questi grossi problemi; nessuno ha mai dato voce a questo settore che ha una fetta preponderante del PIL nazionale, nessuno ha mai indicato una data certa per la ripartenza, nessuno mai si è preoccupato di ascoltarci, di sedersi ad un tavolo co- mune per trovare possibili linee guida di rilancio. Così muore una comunità, una società, una patria, un Paese. Quella Patria sì bella e perduta, sottolineato dal Nabucco verdiano, che ha nelle Bande il suo più vivo presidio di socialità, di aggregazione. Si sono annientati i rapporti sociali e umani, quell’unione ma- gica di giovani ed anziani, quella preziosa officina di agenzie didattiche, educative e formative che, da se- coli, contribuiscono alla crescita musicale dei giovani, favorendo la nascita di quelle grandi professionalità che occupano le fila dei fiati delle più prestigiose orchestre lirico sinfoniche delle Fondazioni nazionali, europee ed internazionali. Per non parlare, poi, delle manifestazioni regionali, nazionali, europee e mon- diali nelle quali Anbima è coinvolta, dai Concorsi per bande giovanili, a quelli per formazioni bandistiche e per majorettes, a quelle per direttori d’orchestra per fiati, a quelli per compositori, alle masterclass, alle settimane di formazione, alle pubblicazioni di settore. È un indotto vitale fatto di vere conoscenze e com- petenze che si sta, pian piano, sgretolando, sotto gli occhi di tutti gli addetti ai lavori, senza che nessun politico, nessun partito se ne sia fatto, finora, carico, proponendo possibili e concrete soluzioni per ria- prire, ricreare e riappropriarsi delle ricchezze culturali e sociali, base della nostra comunità e dell’identità nazionale italiana. La cultura non è solo un utile passatempo ma è una vera e propria industria, una vera e propria macchina di volontari e lavoratori professionisti che sono il volano del Paese, come ci hanno insegnato i padri del Rinascimento e del Risorgimento italiano con il loro mecenatismo. Un volano che può rendere, ancora una volta, grande e unica la nostra nazione. Ma per questo deve esserci la volontà delle istituzioni di farsi portavoce della Costituzione e dei nostri diritti, volontà che, ad oggi, è pressoché assente e nulla. Il Presidente, M° Giampaolo Lazzeri 3
già Risveglio Bandistico dal 1946 Rivista ufficiale dell’Anbima (Associazione Nazionale delle Bande Anno 40 - nuova serie Italiane Musicali Autonome, Gruppi Corali e Strumentali e Complessi Musicali Popolari) Gennaio - Febbraio 2021 Associato all’Unione Stampa Periodica SOMMARIO Italiana del n.1/2021 Direttore Responsabile: Giampaolo Lazzeri 4 Editoriale Caporedattore: Massimo Folli 6 La Banda Musicale dell’Esercito In redazione: 14 L’esperienza religiosa in Stravinskij a cinquant’anni Franco Bassanini, Roberto Bonvissuto, dalla morte Franco Botticchio, Manuela Fornasiero Gianluca Messa, Gianni Paolini Paoletti 21 Recensione del Film: SWING KIDS Andrea Petretti, Guerrino Tamburrini Anna Maria Vitulano, Ernesto Zeppa 22 La Musica ai tempi del Nazismo Progetto / Realizzazione Grafica: 27 La prossima banda Andrea Romiti / Andrea Petretti 28 Le Interviste di Giuseppe Testa: Andrea Fallico Hanno collaborato a questo numero: 31 Majorettes on line Miriam Martegani, Anna Maria Vitulano 32 Troppo facile puntare l’indice solo contro la tv spaz- Giuseppe Testa, Andrea Romiti, Franco Bassanini, Massimo Folli, zatura Guerrino Tamburrini, Giovanni De Socio 34 Nasce Fisp: Federazione Italiana dello Spettacolo Po- Amministrazione, Direzione e Redazione: Via Cipro, 110 int. 2 polare. Anbima uno dei soci fondatori 00136 Roma - Tel/Fax 06/3720343 35 “Mr. Tuba” l’autobiografia di Harvey Phillips tradotta sito web: www.anbima.it e-mail: caporedattore@anbima.it da Domenico Zizzi ufficio.nazionale@anbima.it - presidente@anbima.it segretario@anbima.it 36 Riforma in movimento Abbonamenti: 37 Campagna tesseramento 2021 abbonamento ordinario euro 11,00 abbonamento sostenitore euro 14,00 40 VI° Premio Nazionale di composizione "Musica nella Per abbonarsi servirsi del città" c.c.p. n. 53033007, intestato a ANBIMA 42 Enore Zaffiri, addio al pioniere dell’elettronica in Ita- Stampa: STR Press s.r.l. lia Via Carpi 19 00040 Pomezia (RM) 44 La scomparsa di Sammy Nestico Email: info@essetr.it Autorizzazione del tribunale di Roma n. 361/81. 46 Parole dalla memoria Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1-DCB LO/MI. Pubblicazione solo per abbonamenti. Pubblicità in gestione diretta. Chiuso per la tipografia il 12/02/2021 Risveglio Musicale
Editoriale Poeta, musicologo, critico letterario e narra- vare al cuore delle altre persone… Gente cui i tore brasiliano, ritenuto uno dei fondatori del duri colpi della vita, abbiano insegnato a cre- modernismo brasiliano. Mario de Andrade scere con dolci carezze nell’anima. Sì… ho (1893 - 1945) fu grande amico di Ungaretti, fretta… per vivere con l’intensità che niente del quale certamente avrà condiviso l’amore più che la maturità ci può dare. Non intendo per l’essenziale. sprecare neanche una sola caramella di C’è una poesia in particolare che lo rende quelle che ora mi restano nel sacchetto. amico a ognuno di noi: s’intitola “Ho contato Sono sicuro che queste caramelle saranno più i miei anni”. Non servono argute esegesi. E’ squisite di quelle che ho mangiato finora. evidente, eloquente, importante: va letta e ri- Il mio obiettivo alla fine, è andar via soddi- letta, meditata e fatta propria. sfatto e in pace con i miei cari e con la mia co- scienza. Ti auguro che anche il tuo obiettivo «Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho sia lo stesso, perché, in qualche modo, anche meno tempo da vivere da ora in avanti, ri- tu te ne andrai…» spetto a quanto ho vissuto finora… Mi sento come quel bimbo cui regalano un sacchetto di Letto così questo scritto pare uno dei tanti caramelle: le prime le mangia felice e in fretta, verbali redatti dopo lo svolgimento di un con- ma, quando si accorge che gliene rimangono siglio nazionale della nostra Associazione An- poche, comincia a gustarle profondamente. bima. Ore di tempo prezioso ad ascoltare Non ho tempo per riunioni interminabili, in cui titolari di friggitorie d’aria che alla fine non si discutono statuti, leggi, procedimenti e re- portano a nulla di utile e di concreto se non golamenti interni, sapendo che alla fine non si cercare di reclamizzare il loro prodotto che concluderà nulla. con convinzione proseguono a cercare di ven- Non ho tempo per sopportare persone assurde dere ai pazienti (non più per molto) ascolta- che, oltre che per l’età anagrafica, non sono tori e colleghi. cresciute per nessun altro aspetto. Altrettanti individui che provano a mettere i Non ho tempo, da perdere per sciocchezze. puntini sulle “i”, ma mentre sono alla ricerca Non voglio partecipare a riunioni in cui sfilano delle “i” si perdono in altri argomenti che solo “Ego” gonfiati. nulla servono al bene e alla crescita dell’An- Ora non sopporto i manipolatori, gli arrivisti, bima. Tempo prezioso che periodicamente è né gli approfittatori. Mi disturbano gli invi- bruciato per interminabili discussioni che diosi, che cercano di discreditare i più capaci, non portano all’evoluzione dell’Anbima verso per appropriarsi del loro talento e dei loro ri- un cambiamento di mentalità e di progresso. sultati. La ricetta è semplice, i personalismi e le ve- Detesto, se ne sono testimone, gli effetti che trine individuali che lasciano il tempo che genera la lotta per un incarico importante. Le trovano è necessario non contemplarle. La- persone non discutono sui contenuti, ma solo vorare solo per il bene degli associati e delle sui titoli… unità di base, con un occhio di riguardo co- Ho poco tempo per discutere di beni materiali stante all’evoluzione musicale, al migliora- o posizioni sociali. Amo l’essenziale, perché la mento e alla crescita del repertorio originale mia anima ora ha fretta… E con così poche ca- da proporre ai nostri maestri evitando di la- ramelle nel sacchetto… Adesso, così solo, vo- sciarli in balia di editori senza scrupoli che glio vivere tra gli esseri umani, molto sensibili. proseguono indisturbati a distribuire pro- Gente che sappia amare e burlarsi dell’inge- dotti musicali di scarsa qualità. Sostituire nuo e dei suoi errori. Gente molto sicura di se senza indugio i “Venditori di fumo” che pro- stessa, che non si vanti dei suoi lussi e delle seguono nel loro intento continuando a far sue ricchezze. Gente che non si consideri perdere tempo a chi la pazienza l’ha termi- eletta anzitempo. Gente che non sfugga alle nata e non ha più voglia di stare ad ascoltare sue responsabilità. Gente molto sincera che chi insiste a parlare senza argomentazioni difenda la dignità umana. Con gente che de- utili all’Associazione. Buon lavoro alle per- sideri solo vivere con onestà e rettitudine. Per- sone volonterose, le altre sono pregate di la- ché solo l’essenziale è ciò che fa sì che la vita sciare libero il passaggio… valga la pena viverla. Voglio circondarmi di gente che sappia arri- Massimo Folli 5
Bande musicali delle Forze Armate e di Polizia. La Banda Musicale dell’Esercito di Giovanni De Socio La storia della banda tipici della vita di caserma, sia una funzione di tipo ricreativo quale sollevare l’animo dei soldati Il termine “banda”, indicativo di una formazione con interventi propriamente musicali. di strumenti a fiato e a percussione, non consente Per questo motivo le bande costituite nei singoli di determinare una datazione precisa riguardo reparti delle varie armi e specialità dell’Esercito alle sue origini. Tale terminologia, infatti, inco- sono sicuramente le più antiche tra le formazioni minciò a circolare nel Medioevo probabilmente musicali militari, perdendo la loro origine con la come derivazione dalla parola gotica bandwa, che storia stessa di questi reparti. significava “insegna”, per denominare appunto Nel nostro paese, però, nessuna di queste bande complessi strumentali contraddistinti da un era rappresentativa dell’intera Forza Armata, per drappello o stendardo utilizzati per esigenze mili- cui nel 1964 fu fondata quella che è l’attuale tari e manifestazioni religiose o civili che rappre- Banda dell’Esercito Italiano. sentavano una delle poche occasioni di spettacolo Tra le bande ministeriali italiane “consorelle”, ri- musicale per le classi popolari. Ma al di là del ter- sulta la più giovane nonostante l’Esercito, se con- mine, le origini del gruppo strumentale, possono sideriamo le origini dell’Armata Sarda, sia la risalire all’antichità classica, quando formazioni Forza Armata più antica e ciò perché, mentre gli di strumenti in ottone e percussione venivano fre- altri complessi sono stati costituiti negli anni im- quentemente impiegate in battaglia, soprattutto mediatamente successivi alla nascita della rispet- negli eserciti greci e romani, allo scopo di incitare tiva Forza Armata o Corpo di appartenenza, per i soldati e intimorire i nemici. la nostra Banda ciò non è avvenuto per varie ra- Non è errato, quindi, affermare che le prime for- gioni. mazioni bandistiche nella storia furono utilizzate Innanzitutto per la struttura stessa dell’Esercito per finalità militari. Ogni esercito, infatti, ha sem- che risulta articolata in più Corpi e Armi, ognuna pre avuto necessità, nel proprio ambito, di com- di queste ultime presenta una molteplicità di re- plessi musicali in grado di seguire i reparti in parti spesso dotati di bande o fanfare rappresen- armi, svolgendo sia una funzione di tipo stretta- tative; nello specifico si rilevano oggi dieci Bande, mente militare quale portare il passo ed effettuare sei Fanfare dei Bersaglieri e una Fanfara a ca- segnali per il coordinamento e il movimento dei vallo. In secondo luogo, fino al 1948, un ruolo im- reparti e per la scansione di momenti quotidiani portante nel panorama bandistico dell’Esercito, era rivestito dalle Bande Presidiarie, complessi musicali di notevole organico, che erano a dispo- sizione dei Presidi militari, estese unità territoriali nelle quali era articolata la Forza Armata. Infine, ultima causa di questo “ritardo”, potrebbe attri- buirsi alla presenza, nell’Arma dei Carabinieri – all’epoca prima Arma dell’Esercito Italiano – di una Banda di grande organico che svolgeva anche le funzioni di rappresentanza musicale dell’intero Esercito. Da un estratto delle Memorie storiche della Banda dell’Esercito, si legge: «il 27 dicembre 1963, con fo- glio n. 2050 – R/15228, lo Stato Maggiore del- l’Esercito – III Reparto – Ufficio Ordinamento dispone che, a partire dal 1 febbraio 1964, venga 6
Risveglio Musicale costituita in Roma la Banda dell’Esercito. Il nuovo reparto viene posto alle dipendenze del Comando Divisione f. “Granatieri di Sardegna” e l’incarico di provvedere alla sua costituzione viene affidato all’VIII Comando Militare Territoriale di Regione». La neo costituita Banda dell’Esercito fu ubicata temporaneamente nella Caserma di Castro Preto- rio “Macao” in Roma ed il personale militare sot- tufficiale e di truppa venne fatto affluire da vari Enti militari, in particolar modo dalle disciolte Bande Presidiarie. Le selezioni del personale musicante furono effet- tuate presso l’attuale ex Distretto Militare di Roma da una commissione costituita dal Magg. Giovanni Ragusi del VII C.M.T., presidente, il Magg. Domenico Fantini, maestro direttore della Banda dei Carabinieri e il Magg. Alberto Di Mi- niello, maestro direttore della Banda dell’Aero- nautica Militare. La stessa commissione, in data 20 febbraio 1964, presso i locali della Banda dell’Arma dei Carabinieri, sottopose ad una prova di concertazione e direzione il Mar. Magg. Pelle- grino Caso al quale, per l’esito positivo di tale prova, fu affidata temporaneamente la direzione Il Maestro Amleto Lacerenza della Banda dell’Esercito. in uniforme. Successivamente la Direzione Generale del Perso- nale Ufficiali dello Stato Maggiore dell’Esercito no- militari e, dulcis in fundo, il suo galantomismo ed minò come Maestro Direttore il Tenente della attaccamento al dovere, per cui mi è stato sempre riserva Amleto Lacerenza, il quale era stato fino possibile affidargli incarichi delicati e di fiducia». al 1948 Maestro della Banda del Presidio di Ca- La presentazione ufficiale del complesso, si ebbe gliari. Questi venne richiamato in servizio il 13 in occasione delle celebrazioni della Festa della maggio 1964 ed in seguito a tale provvedimento, Repubblica il 2 giugno 1964. il Mar. Magg. Caso divenne il più stretto e fidato L’anno successivo la Banda dell’Esercito assunse collaboratore del Maestro, non essendo ancora la fisionomia di Ente militare autonomo costi- prevista la figura del vice direttore. tuendo distaccamento amministrativo del Depo- Come si evince da una lettera di elogio del 10 sito D. f. “Granatieri di Sardegna” e ottenendo dal maggio 1965 del M° Lacerenza nei confronti del giorno 8 aprile del 1965 una sede propria nel fab- M° Caso, redatta in occasione del congedo di que- bricato n. 909 di via Giorgio Pelosi n. 22 della st’ultimo, tale nomina avvenne solo per ragioni Città Militare “Cecchignola”, la sede attuale. inerenti al grado rivestito al tempo delle disciolte Lo stesso anno si ebbe la prima trasferta estera Bande Presidiarie e quindi per “ragioni di forma con una tournée di concerti a Nancy in Francia e giustificate da spirito di corpo, orgoglio e prestigio ad Arnhem in Olanda. La Banda, pertanto, sin dai nei confronti delle altre bande consorelle della ca- primi mesi dalla sua costituzione, ha iniziato pitale, dirette da Maestri con il grado di Ufficiali Su- un’intensa attività concertistica sia nazionale che periori”. internazionale, merito, senza dubbio, della sa- Grande era infatti la stima che legava il Maestro piente ed esperta guida del Maestro A. Lacerenza, Direttore al suo più importante collaboratore compositore e direttore di banda tra i più emi- come si evince da tale scritto: «egli mise tutto a nenti del XX secolo. Alcune sue composizioni, in- mia disposizione: la sua solida preparazione cul- fatti, sono diventate veri fondamenti del repertorio turale nel campo dell’arte bandistica (dirige e com- musicale militare e più in generale di quello ban- pone magnificamente), le sue eccellenti qualità distico italiano: si pensi alle marce Fanteria, 2 7
2 giugno 1964 il debutto ufficiale della Banda dell’Esercito Giugno, Bianco Rosso e Verde, I Lancieri del Ben- nel 1931 è destinato alla Reale Scuola Tecnica di gala, ma anche brani sinfonici quali Gabbacom- Polizia, sede della banda, con la qualifica di Musi- pagno, Meridione, Vittorio Veneto, Cori in Caserma, cante e vi rimane fino al 1 gennaio 1942. Dopo es- Marsia, Canti regionali, ecc… musiche presenti sersi brillantemente affermato in quest’ambito anche nei programmi concertistici odierni. In tal quale strumentista, viene nominato Sottotenente senso, il contributo musicale lasciato dal grande Maestro Direttore di Banda ed assegnato al Corpo Maestro all’archivio della Banda dell’Esercito è d’Armata del Presidio di Cagliari, dove rimane sino davvero notevole. La Banda, da sempre grata al alla soppressione del ruolo dei Maestri di Banda suo primo Maestro, ha intitolato il suo Auditorium Presidiaria, avvenuta nel 1948. Eseguì con il suo proprio alla memoria del Magg. Amleto Lacerenza. complesso militare numerosi concerti nei maggiori centri della Sardegna e alla radio, riscuotendo “Amleto Lacerenza nacque a San Severo, comune sempre e ovunque lodi e unanimi consensi. della provincia di Foggia, il 13 giugno del 1910. Fi- Nel 1945 fu invitato dall’Istituzione dei Concerti Vi- glio del musicista Giacomo, ebbe alcuni fratelli, tra valdi ad adempiere al ruolo di Maestro sostituto in i quali due divennero anch’essi affermati musicisti: una delle più importanti stagioni liriche dirette dal Rosario (direttore e compositore) e Michele (celebre M° U. Berrettoni. Ebbe l’incarico, in seguito a con- trombettista che diede il suono della sua tromba ai corso, per l’Insegnamento della Strumentazione e western musicati da Ennio Morricone). Composizione per Banda presso il Conservatorio di Iniziato alla musica giovanissimo sotto la guida pa- Stato “G. P. da Palestrina” di Cagliari e nello stesso terna, Amleto perfezionò gli studi musicali nella Ca- anno accademico fu dichiarato idoneo all’insegna- pitale con i maestri A. Palombi, C. Dobici, B. mento di Strumentazione per Banda, Solfeggio e Somma, E. Cavallini e G. Petrassi. Si diplomò in Musica d’assieme presso il Conservatorio di Stato Composizione e Direzione d’Orchestra, Strumenta- “G. Rossini” di Pesaro. zione per Banda, Musica Corale e Flauto; in seguito Dopo la seconda guerra mondiale per qualche anno frequentò corsi straordinari di Armonia Pluricroma- si reca a Manduria (Taranto) dove dirige la banda tica e di Composizione Polifonica Vocale. cittadina, apportandovi rinnovamento nel reperto- All’età di venti anni si arruolò presso la Scuola di rio e nell’organico strumentale, aggiungendo al con- Pubblica Sicurezza di Roma, e terminato il Corso, sueto repertorio lirico- sinfonico una copiosa 8
Risveglio Musicale presenza di brani originali. la crisi pandemica, non si sono potute celebrare Il 13 maggio 1964 fu richiamato in servizio e asse- alcune manifestazioni previste in occasione del gnato, in seguito al superamento dell’apposito Con- 110° anniversario dalla sua nascita. corso Nazionale (Decreto Min. 15/09/1965), Alla morte del Maestro Lacerenza, vi fu un periodo Maestro Direttore della Banda dell’Esercito, assu- di tre anni in cui il sottufficiale più anziano, Mar. mendo il grado iniziale di Capitano. Magg. Francesco Sgritta, assunse la direzione del Amleto Lacerenza rimase alla guida della suddetta complesso fino al 1975 quando lo Stato Maggiore Banda fino alla sua prematura scomparsa, avve- dell’Esercito nominò quale consulente artistico il nuta il 3 settembre del 1972 dopo un periodo di Maestro Direttore della Banda della Guardia di Fi- malattia. nanza, Ten. Col. Olivio Di Domenico, per verificare Unitamente alla professione di musicista e militare, le effettive possibilità di impiego della Banda del- Lacerenza svolse anche attività di pubblicista e at- l’Esercito. La presenza del Maestro Di Domenico, tento critico musicale nel settore bandistico. fu occasione di stimolo e di intenso studio per il Vincitore di numerosi concorsi di composizione ri- personale orchestrale che fu impegnato in un con- cevette la carica di Consigliere Nazionale del- certo presso la Basilica di Sant’Ignazio a Roma e l’Anima, all’epoca nascente Associazione in una registrazione di un disco LP di marce e Nazionale delle Bande, che contava nelle sue fila i brani sinfonici per la casa editrice Tevere. Inoltre più importanti nomi del panorama bandistico ita- il Maestro pose le condizioni per una più efficiente liano. Tra le altre cose scrisse su “Risveglio Bandi- gestione del personale riformando in maniera de- stico”.” (estratto dalla Tesi di Laurea “Amleto terminante l’organizzazione interna del reparto. Lacerenza, la vita, formazione e carriera militare”, Sulla base dei notevoli risultati conseguiti, lo SME di Salvatore Farina). autorizzò per l’anno successivo (1976) il concorso per il nuovo Maestro Direttore, che vide l’afferma- Questo breve approfondimento sulla vita del Mae- zione del Mar. Magg. dell’Aeronautica Marino Bar- stro Lacerenza, ci è sembrato un atto dovuto alla toloni (n. 1936). sua memoria, anche perché lo scorso anno, causa Bartoloni rimase in servizio fino al 1994 conse- Torino Piazza San Carlo 1980 9
guendo successi di assoluto rilievo sia in ambito aderente alla partitura autografa (per voce e pia- nazionale, con una copiosa produzione discogra- noforte) di Michele Novaro, è stata inserita tra i fica e un’intensa attività concertistica nei teatri simboli della Repubblica, alla voce “Inno Nazio- più prestigiosi, sia in ambito internazionale con nale”, sul sito internet del Quirinale. tournée realizzate in quasi tutti i paesi europei, Il Maestro Creux, inoltre, è l’autore della Marcia nei quali la Banda si è contraddistinta parteci- militare 4 Maggio scelta dallo SME quale Marcia pando ai Festival di bande Militari, per la forma- d’Ordinanza dell’Esercito. lità delle esibizioni e la qualità dei suoi caroselli. Riguardo le esibizioni all’estero, di particolare ri- Nel 1997, dopo un periodo di sede vacante nel lievo sono risultati i successi per le Celebrazioni quale la Banda è rimasta sotto l’autorevole dire- del Columbus Day a New York nel 2004 e per il zione del Maestro vice direttore Cap. Domenico Festival Internazionale H. Berlioz in Francia nel Cavallo, diviene Maestro direttore il Magg. Fulvio 2012. Creux, compositore, direttore e saggista, la cui Lasciando il servizio attivo nel 2013, la Banda è fama professionale è riconosciuta a livello nazio- stata diretta fino al 2019 dal Maestro Vice Diret- nale ed internazionale. La Banda sotto la sua tore Magg. Antonella Bona, prima e unica donna guida ha allargato l’orizzonte musicale eseguendo a livello europeo a dirigere una compagine musi- programmi moderni e innovativi caratterizzati cale militare. In tale arco temporale la Banda è dalla scelta di musiche originali per banda. A ciò stata protagonista su palcoscenici di grande ri- è seguita sia una riscoperta del repertorio origi- lievo: Festival di Sanremo, Festival Pucciniano, nale italiano sia, in occasione delle celebrazioni Festival dei Due Mondi di Spoleto, EXPO di Mi- per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, un’at- lano e Celebrazioni per il Centenario della Grande tività di studio sull’Inno Nazionale e sul patrimo- Guerra riscuotendo sempre grandi consensi di nio musicale risorgimentale, che è stato oggetto di pubblico e di critica. rivalutazione e divulgazione anche mediante le- Tornando alla storia del Reparto e alla sua orga- zioni didattiche per le scuole. La strumentazione nizzazione, la prima regolamentazione normativa dell’Inno Nazionale Italiano realizzata dal Maestro risale al 15 giugno 1975, quando lo Stato Mag- Creux ed eseguita dalla Banda dell’Esercito, più giore dell’Esercito, mediante il Foglio d’ordini n. 2 giugno 2005 10
Risveglio Musicale 11, emanò la circolare su “Istruzione per l’organiz- qualità di Allievo Musicante e sostenere prelimi- zazione e l’attività della Banda dell’Esercito”. narmente un esame musicale in Banda, presso la Rispetto all’attuale ordinamento, vi sono sostan- quale una commissione presieduta dal Maestro ziali differenze. L’art. 1 comma 2 recita: Direttore valutava i candidati. Successivamente «il complesso bandistico, in particolare, è composto gli idonei si recavano a Viterbo per sostenere un da: corso di sette mesi con programmi relativi alle ma- n. 1 ufficiale maestro direttore terie militari e alla cultura generale. Il corso ter- n. 1 maresciallo maggiore vice direttore minava con un esame finale, superato il quale il n. 102 sottufficiali, graduati e militari di truppa, personale transitava nell’organico della Banda musicanti.» dell’Esercito con il grado di Caporal Maggiore, Il maestro vice direttore, pertanto, non era un uf- svolgendo le attività della Banda relative agli ficiale bensì un maresciallo maggiore e il perso- aspetti istituzionali e cerimoniali nonché quelle di nale musicante era composto da marescialli, supporto e logistiche. Dopo cinque mesi si soste- sergenti, graduati e militari di truppa. neva un esame musicale per l’acquisizione del Nel capitolo “Doveri e attribuzioni dei militari della grado di Sergente in ferma volontaria “musi- Banda” vengono descritti in maniera minuziosa i cante”. Il passaggio in Servizio Permanente era compiti di ciascun componente del complesso, di- previsto dopo due anni mediante un esame musi- versificati a seconda delle funzioni e del grado ri- cale per l’acquisizione del grado di Sergente Mag- vestito. giore. Una curiosità si rileva dagli art. 10 e 11 e riguarda Nel 1979, a partire dal 40° Corso Allievi Musi- la cooperazione alla copiatura della musica a cui canti, lo Stato Maggiore dell’Esercito, introdusse erano tenuti i marescialli e i sergenti. In un pe- delle modifiche per semplificare la procedura di riodo, infatti, in cui non esistevano i moderni soft- reclutamento riducendo i periodi di corso. ware e strumenti informatici i “musicanti” della Ma la vera e propria riforma riguardante lo sta- Banda, tra le altre mansioni, lavoravano alla ste- tus del personale delle Bande Ministeriali, si sura a mano delle partiture e delle singole parti ebbe nel 1995 con il Decreto Legislativo 12 musicali. Questo lavoro che richiedeva tanta pa- maggio 1995, n.196. zienza e precisione, ha contribuito in maniera de- Il Capo VI relativo esclusivamente alla Bande Mi- terminante alla costituzione dell’Archivio musicale litari prevede all’art. 33 comma 1: “Le bande mu- della Banda dell’Esercito. sicali dell’Esercito e dell’Aeronautica, sono La procedura di arruolamento del personale mu- complessi organici destinati a partecipare alle ce- sicante fino al 1979 (39° Corso Allievi Musicanti) lebrazioni più importanti della vita della Forza ar- era articolata in diverse fasi. Innanzitutto era ne- mata di appartenenza…”. Di seguito lo stesso cessario inoltrare la domanda di arruolamento articolo recita “vengono istituiti per ciascuna Forza presso la Scuola Allievi Sottufficiali di Viterbo in armata i ruoli dei musicisti, cui appartengono i Roma Auditorium Parco della Musica 2010 11
componenti delle bande musicali con qualifica di zamento, ecc… del personale orchestrale, norma- orchestrali e archivisti”. tive raccolte nell’attuale corpus giuridico vigente: Questo comma segna il passaggio storico dalla il Decreto Legislativo 15 marzo 2010 n. 66, “Co- qualifica di “musicante” a quella di “orchestrale”, dice dell’ordinamento militare”, normativa di rife- valorizzando a livello giuridico il lavoro del musi- rimento in materia militare e il D.P.R. 15 marzo cista militare con l’istituzione di un vero e proprio 2010 n. 90 che dedica espressamente alle Bande ruolo al quale si accede con concorso nazionale musicali il Titolo X, Capo I. Sulla base della nor- esterno. Nell’ambito militare, essere un orche- mativa citata, il complesso musicale è formato da strale non può non tener conto di un dato ogget- esecutori diplomati al Conservatorio e reclutati at- tivo ossia la mancanza di una “Scuola militare di traverso concorsi nazionali. musica”. Ciò comporta che tale qualifica è una La dotazione organica di ciascuna banda musi- delle pochissime nell’ambito della Forza Armata cale di Forza Armata è così determinata: per cui il soggetto dimostra di essere già “specia- - un maestro direttore; lizzato” prima ancora di essere assunto. L’iter per - un maestro vice direttore; diventare orchestrale infatti, oltre a seguire le pro- - centodue orchestrali; cedure ordinarie per la verifica dell’attitudine psi- - un archivista. cofisica (visite mediche), consta anche di un Attualmente la Banda dell’Esercito è un Ente mi- selettivo concorso per esami e titoli, con prove di litare autonomo comandato dal Colonnello Ales- carattere generale per tutti gli strumenti e prove sandro Giaconia e posto alle dipendenze del specifiche per ogni singolo strumento. Ogni orche- Comando Militare della Capitale e, funzional- strale, quindi, è pienamente operativo (musical- mente, del V Reparto Affari Generali dello Stato mente parlando) fin dal primo istante in cui entra Maggiore dell’Esercito. La struttura organizzativa a far parte della Banda, senza che l’Amministra- del reparto prevede il Comando, il Plotone Co- zione di Forza Armata debba aggiungere nulla alla mando e Servizi e il Complesso Musicale diretto sua preparazione musicale. dal Maestro Direttore Magg. Filippo Cangiamila. Le novità introdotte dal Decreto proseguono con la regolamentazione inerente le modalità di reclu- (continua sul prossimo numero) tamento, l’attribuzione dei gradi, lo stato di avan- Spoleto Festival dei Due Mondi 2019 12
Con riferimento all’accordo tra la Casa Editrice M. Boario e l’Anbima, al fine di venire incontro alle Bande Musicali seriamente danneggiate dalla Pandemia di Coronavirus, La Casa Editrice M.Boario, specializzata in Musica per Banda dal 1923, è lieta di comunicare la seguente scontistica valida per tutte le Bande iscritte all'Anbima. 50% di Sconto per l'acquisto di due o più brani da concerto 35% di Sconto per l'acquisto di un brano da concerto per brano da concerto si intendono i brani originali o le trascrizioni di ogni genere; non sono contemplate le marce che invece hanno il 20% di sconto indipendentemente dalla quantità. La scontistica di cui sopra è valida solo per i brani editi dalle Edizioni M.Boario e per tutto il 2021. Per avere diritto a tale scontistica le bande devono mandare una mail a davide.boario@gmail.com con l'indicazione dei brani scelti dal sito della Casa Editrice M.Boario www.mboario.com specificando nell'oggetto della mail: Scontistica Edizioni BOARIO - ANBIMA 2020 / 2021 Verrà quindi applicato lo sconto dal prezzo indicato sul sito! ! " ###
L’esperienza religiosa in Stravinskij a cinquant’anni dalla morte di Guerrino Tamburrini La bomba lanciata da Stravinskij il 29 maggio Stravinskij non accetterà e rifiuterà per tanti anni 1913 con la Sagra della Primavera aveva col- il serialismo, nato nel 1923 con il Valzer op. 23 di pito non solo il pubblico, ma anche molti musici- Schönberg. Solo a settant’anni si dedicherà alla sti, suoi contemporanei. Alcuni la videro come musica seriale senza accettarne tuttavia i postu- l’inizio di una nuova era musicale, altri come la lati: non rinnegherà la musica del passato, man- negazione della vera musica. Le Figaro la definì terrà un carattere quasi diatonico e rifiuterà i una “puerile barbarie”. Debussy la difese, anche divieti della ripetizione, del raddoppio d’ottava se la definì “musica da selvaggi”. Neanche Ravel ecc., garantendo la coesistenza di due mondi ri- e il Gruppo dei sei (Milhaud, Poulenc, Auric, Ho- tenuti inconciliabili, quello seriale e quello tonale. negger, Durey e Germaine Tailleferre) ne subirono Stravinskij non si piegherà al serialismo, ma lo influenze, anche se Stravinskij riferisce che Ravel trasformerà e lo assoggetterà al suo progetto. Il fu l’unico musicista a capirla. D’Annunzio e Ca- suo concetto di libertà non sarà solo quello di sot- sella, presenti alla prima, la difesero strenua- trarsi al potere imperante, ma anche quello di non mente. Solo in Varèse sottomettere alcuno. (Hyperprism del 1922) e in Stravinskij, a partire dal Bartòk (Il mandarino meravi- 1910, attraversò una crisi glioso del 1926) ritroviamo religiosa che lo portò ad al- qualche traccia della Sagra. lontanarsi dalla chiesa or- Schönberg e i suoi allievi, todossa, per poi impegnati nel formulare un riavvicinarsi intorno al nuovo linguaggio musicale, 1926, quando compose il l’ammireranno da molto lon- Pater noster, la prima delle tano. Più tardi Messiaen, sue composizioni sacre, se- Boulez e Vlad studieranno e guita da un Credo e da analizzeranno a fondo la un’Ave Maria, destinate Sagra, anche se le loro opere alla liturgia russa. rimarranno molto lontano Un’esperienza mistica dalla sua tecnica e dalla sua avuta nel 1926 durante poetica. una visita al Santuario di Ma Stravinskij non si rite- Sant’Antonio a Padova, che neva un sovversivo e nel suo lo stesso compositore defi- libro Poetica musicale dice di nirà come “l’esperienza più essere stato trattato come Igor Stravinskij reale della mia vita”, e l’in- un rivoluzionario, suo mal- contro amicale col filosofo grado. Le opere successive di cattolico Jacques Maritain Stravinskij sono quasi una reazione alla Sagra: la lo portarono ad avvicinarsi al cattolicesimo, anche scrittura a blocchi si farà più lineare, le armonie se non abbraccerà mai la religione cattolica. Così sovrapposte diventeranno più semplici, le linee descrive egli stesso questo momento particolare: melodiche più diatoniche e le folgoranti innova- “Già da qualche anno prima della conversione zioni ritmiche si ridurranno a strutture lapidarie. avevo coltivato uno stato d’animo di accettazione, leggendo i Vangeli e la letteratura di argomento re- Con Les Noces (1917-23) avviene un deciso cam- ligioso. Tornai alla chiesa russa piuttosto che a biamento nella poetica stravinskiana: al posto del quella romana, perché mi sentivo legato a quella lirismo e del gusto del divertimento diventa deter- lingua, a quelle preghiere che appartenevano alla minante nella sua musica una ritualità sacra, mia infanzia”. profondamente interiore e misteriosa. La religiosità di Stravinskij nelle future opere si fa 14
Risveglio Musicale sempre più trasparente e il suo universalismo cat- voci bianche dei bambini. Era dai tempi di Bach tolico lo porta a conciliare musicalmente le chiese che non trovavamo sulla partitura la dedica a glo- cristiane d’Oriente e d’Occidente. L’idea di alimen- ria di Dio, così come era dal Cinquecento che nella tare la sua ispirazione religiosa nasce in Stravin- Cappella Sistina non cantavano le donne. skij nel 1929, quando riceve dalla Boston Stravinskij qui non cerca di esprimere la sua fede, Symphony Orchestra la proposta di scrivere una ma di inventare forme musicali religiose, alta- composizione sinfonica per i cinquant’anni del mente significative: non esprime la sua, ma la re- prestigioso complesso. Per aggirare lo schema ligiosità degli altri, quella di un coro immaginario, della sinfonia romantica Stravinskij pensò ad un rappresentato dal coro che effettivamente canta. organico corale strumentale con pari dignità tra i Il Salmo 150, che è il centro e il punto di partenza due gruppi; così poteva rifarsi agli antichi maestri dell’opera, è stato scelto per il suo respiro univer- dell’arte contrappuntistica che li trattavano alla sale, ma anche per la sua tematica musicale: “Lo- pari, senza ridurre i cori ad un canto omofonico e date Dio nel suo santuario… nel suo maestoso l’insieme strumentale ad un semplice accompa- firmamento… per le sue imprese… per la sua im- gnamento. Da qui l’idea di utilizzare i Salmi di Da- mensa grandezza… lodatelo con tutti gli stru- vide ed in particolare l’intero e breve Salmo 150 e menti”. frammenti dei salmi 38 (versetti 13 e 14) e 39 (versetti 2, 3 e 4). La prima esecuzione della Sinfo- nia di Salmi avvenne a Boston il 13 dicembre 1930. Solo da al- lora Stravinskij comincerà a ma- nifestare uno sporadico interesse nei confronti della mu- sica sacra e liturgica. Sinfonia di Salmi (1930) In una condizione di “esalta- zione religiosa e musicale”, come scriverà più tardi lui stesso, nasce dunque la Sinfonia di Salmi, composta a gloria di Dio nel 1930 a Nizza e dedicata alla Boston Symphony Orchestra, in occasione del cinquantesimo an- niversario. Scartata l’idea di comporre una Sinfonia classico- romantica, Stravinskij riesuma il concetto antico di sinfonia, come “unione armonica di voci e strumenti”, così com’era ai tempi dei Gabrieli e Schütz. In que- st’opera è assente ogni idea di organizzazione formale e di svi- luppo; la composizione è come un grande polittico, in tre pan- nelli, nei quali la musica si fa ie- ratica sacralità liturgica, sottraendosi alla storia e al tempo. Nel coro è assente la se- zione femminile, sostituita dalle 15
La composizione si articola in tre movimenti, dit mihi. Dopo l’esposizione dei due soggetti, affi- senza soluzione di continuità, e dura circa 22 mi- dati rispettivamente agli strumenti e al coro, nuti. segue uno stretto della seconda fuga che porta a Lo stile è quello della salmodia ebraica, con inse- una sezione per coro a cappella, che è un fidente rimenti contrappuntistici e fugati, mentre l‘armo- atto di speranza nella misericordia divina. Lo nia ruota spesso intorno alla triade con la sesta stretto della prima fuga conclude il movimento. aggiunta. Stravinskij non vuole sottolineare immagini e/o Ecco i testi completi dei Salmi, scelti dalla tradu- concetti, ma vuole solo esprimere la suprema ten- zione latina della Vulgata. sione dell’uomo temporale nel suo viaggio verso il Primo movimento - Preghiera raggiungimento dell’eterno. Exaudi orationem meam, Domine, Terzo Movimento - Adorazione et deprecationem meam, Alleluja! auribus percipe lacrymas meas. Laudate Dominum in sanctis eius, Ne sileas, quoniam advena ego sum apud te, laudate eum in firmamento virtutis eius. et peregrinus sicut omnes patres mei. Laudate eum in virtutibus eius, Remitte mihi, ut refrigerer priusquam abeam, laudate eum secundum multitudinem magnitudini at amplius non ero. eius. Il primo movimento è un Preludio. Dopo accordi Laudate eum in sono tubae, netti di tutta l’orchestra, il coro, sostenuto dagli laudate eum in psalterio et cithara. oboi, sussurra la preghiera Exaudi orationem Laudate eum in tympano er chori, meam (dal Salmo 38): è una preghiera che, ini- laudate eum in chordis et organo. ziando con toni pacati, si evolve fino a diventare Laudate eum in cymbalis bene sonantibus, una drammatica invocazione dell’uomo solo da- laudate eum in cymbalis jubilationis; vanti a un Dio inflessibile. Il coro interviene ripe- omnis spiritus laudet Dominum. tendo ostinatamente due note: è un’invocazione Alleluja! molto incalzante che culmina sulle parole Ne si- L’ultimo movimento è il più esteso ed è una lode leas. L’effetto di angoscia dell’uomo peregrinus a Dio di intensa e particolare espressività. L’Alle- viene realizzato con la tecnica dell’eterofonia (un luia, che dà inizio al Canticum novum, non è rea- piccolo disegno musicale presentato da tutti gli lizzata con scoppiettanti esplosioni di giubilo, ma strumenti attraverso cellule sovrapposte e con è una sommessa meditazione che, pian piano, a ritmi diversi). seguito di impulsi ritmici, marcati e frenetici, va Secondo Movimento - Ringraziamento a confluire nel canto pacato delle parole Laudate Expectans expectavi Dominum, eum in cymbalis. L’intero brano si chiude con una et intendit mihi. suggestiva e breve melodia dell’Alleluia, quasi bi- Et exaudivit preces meas; sbigliata. et eduxit me de lacu miseriae, Dall’analisi della composizione emerge la predile- et de luto faecis. zione di Stravinskij per gli strumenti a fiato, in Et statuit supra petram pedes meos; quanto nell’organico mancano i violini e le viole et direxit gressus meos. nella sezione degli archi e i clarinetti in quella dei Et immisit in os meum canticum novum, legni. Imponente è invece la sezione degli ottoni, carmen Deo nostro, oltre alle percussioni, all’arpa e a due pianoforti. Videbunt multi et timebunt; Il coro a 4 voci dispari ha le voci bianche al posto et sperabunt in Domino. dei soprani e dei contralti. Il secondo movimento è una complessa doppia Siamo di fronte ad un grande romanzo sonoro, fuga strumentale e corale, basata su un contrap- popolato di luci e di ombre, dove un tempo immu- punto che si rifà ai modelli classici e che può fi- tabile evoca la solenne maestosità di immagini bi- gurare alla pari con i più grandi capolavori del zantine che convivono con i ritmi arcaici e contrappunto barocco. Qui Stravinskij dimostra primitivi che avevano caratterizzato le prime una grande perizia tecnica. La prima fuga in Do opere. minore è solo strumentale, mentre la seconda in La Sinfonia di Salmi può essere annoverata tra le Mi bemolle minore è riservata al coro, che canta composizioni di musica sacra, non solo perché le parole Expectans expectavi Domiunum et inten- esprime contenuti religiosi e spirituali, ma soprat- 16
Risveglio Musicale tutto perché si configura essa stessa come testo gliere l’attualità di Stravinskij scrivendo il famoso sacro, come un monumento che possiamo scru- saggio Stravinskij è vivo in contrapposizione all’al- tare a lungo e che ci spinge ad attivare un pro- tro saggio Schönberg è morto. cesso di interrogazione, di ricerca e di senso Stravinskij nella Messa non si accontenta di ri- dell’eterno. L’ascolto della Sinfonia di Salmi folgorò creare qui il contrappunto, più o meno organiz- ed influenzò anche Petrassi e la sua ammirazione zato, del periodo medioevale, ma di tornare per quest’opera si concretizzò nelle composizioni addirittura alle origini, alle prime forme di polifo- Salmo IX del 1936, Magnificat del 1940 e Coro di nia, come il discanto. Per lui il carattere proprio morti del 1941. della musica non è quello dell’espressione o di quale linguaggio usare, ma quello della costru- La Messa (1948) zione. Nel 1943 Stravinskij scovò in un negozio d’occa- Il Kyrie e il Gloria vennero composti nel 1944, sioni a Los Angeles alcune Messe di Mozart e rac- mentre le altre parti negli anni 1947/48. Lui conta che, dopo aver suonato al pianoforte quelle aveva confidato allo scrittore britannico Evelyn sdolcinature operistiche-rococò, si convinse che Waugh che la sua Messa era liturgica e priva di doveva scrivere una sua Messa, ma una Messa abbellimenti, perché aveva salvaguardato il testo, vera, che doveva essere consona alla funzione li- soprattutto quello del Credo. Da sensibile cono- turgica. Per questo prenderà le distanze dalle scitore di teologia sapeva che il Credo era il punto grandi composizioni non liturgiche del passato: la centrale e basilare della fede cattolica. Messa in Si minore di Bach, la Grande Messa in La sua Messa, con un linguaggio atemporale, con do minore di Mozart e la Missa so- lemnis di Beethoven. Più tardi sco- prirà con amarezza che la destinazione liturgica non sarà, pur- troppo, la sorte della sua Messa, perché la Chiesa ne prenderà le di- stanze. La Messa rimane una delle poche opere di Stravinskij scritta senza commissione. Stravinskij non era cattolico e la sua fede oscillava tra convinzioni sogget- tive, mediate da suggestioni pagane derivate dalla cultura greca e una generica adesione alla chiesa orto- dossa. L’approfondimento letterario e filosofico e soprattutto lo scambio di opinioni col filosofo cristiano Jac- ques Maritain, lo avvicinarono alla religione cattolica e lui era perfetta- mente a conoscenza degli stilemi classici coi quali si doveva affrontare un testo sacro come quello della Messa cattolica. I critici non seppero cogliere la profonda trasformazione che stava avvenendo nella musica di Stravinskij, contrassegnando le sue nuove composizioni col termine di neoclassicismo, senza capire che egli stava compiendo le più ardite inno- vazioni del proprio stile partendo da testi quasi sempre religiosi e per lo più funebri. Fu Pierre Boulez a co- 17
una strumentazione lontana dalle orchestre sin- nella Messa Stravinskij prevede un’ampia forma foniche, composta da soli dieci fiati (2 oboi, corno simmetrica, con Kyrie e Agnus Dei, all’esterno, inglese, 2 fagotti, 2 trombe, 3 tromboni e niente che hanno frasi corali omofoniche, Gloria e San- archi), sfugge alla categoria neoclassica ed è sem- ctus, in posizione simmetrica, che alternano linee plicemente un capolavoro. Vengono esclusi i corni solistiche e frasi corali, e al centro il Credo, il mo- e i clarinetti, per il loro timbro sensuale, a van- vimento più importante sul quale si basa tutta taggio del suono nasale degli oboi, privilegiando i l’opera. tromboni, con l’effetto di ottenere un timbro ar- Il Kyrie è rigorosamente conforme alla triparti- caico, simile a quello istaurato dai Gabrieli a Ve- zione liturgica del testo: per tre volte Kyrie eleison, nezia. Stravinskij cerca di evitare ogni melisma e tre Christe eleison e tre Kyrie eleison. La scrittura ogni fioritura, scegliendo l‘essenzialità della scan- corale è polifonica, l’orchestra fa da cornice alle sione sillabica di tipo salmodico, proprio per non voci più che accompagnarle. Ricorre spesso nel offuscare la comprensione delle parole, mentre corso della composizione l’indicazione agogica l’orchestra funge da cornice al testo, più che da poco sfp, con lo scopo di ottenere un suono per- effettivo accompagnamento. cussivo, ma subito seguito dal suo riverbero, Come avverrà per il Canticum Sacrum del 1955, quasi fosse il rintocco di una campana. Il Gloria inizia con una fanfara di stampo arcaico, con una scrit- tura polifonica a due parti. Le voci di fanciulli e di solisti dialo- gano con lunghi vocalizzi, per gradi congiunti, mentre il coro, a mezza voce fa eco a queste glori- ficazioni. Questo principio antifo- nale solisti-coro prosegue per tutto il Gloria, che risulta molto lontano dalle grandi masse corali e orchestrali usate nel classici- smo e nel romanticismo. Il Credo è il centro della compo- sizione in senso liturgico, musi- cale e temporale. L’intonazione del Credo è affidata al sacerdote, senza accompagnamento, così come avveniva col canto grego- riano. Il canto corale scandisce il testo quasi sillabandolo, mormo- rando, senza alzare la voce, ad eccezione di qualche passo. Le quattro voci enunciano tutte in- sieme il testo, senza ripetizioni, sullo sfondo di accordi tenuti dai fiati. Alle parole cuius regni non erit finis c’è un crescendo con una corona finale che ci orienta verso il giudizio universale. Su- bito dopo ritorna l’accordo ini- ziale con la scansione sillabica che conferisce al brano un ince- dere solenne e ieratico. Una se- conda elevazione della voce avviene alla parola ecclesiam, a 18
Risveglio Musicale conferma del dogma cattolico. Il Credo si conclude bern, ma questo percorso di avvicinamento al se- con l’Amen cantato a cappella. rialismo sarà molto cauto e non abbandonerà to- La struttura simmetrica della Messa, con al cen- talmente le sue caratteristiche stilistiche di un tro il Credo, diventa evidente con il Sanctus, tonalismo polare. La composizione dove troviamo dove, come nel Gloria, ritorna l’alternanza antifo- il primo tentativo di adottare, sia pur parzial- nale delle voci soliste e il coro. Sul pleni sunt caeli mente e liberamente il serialismo, è la Cantata. c’è una fuga a 4 voci, con moti retti e contrari che Stravinskij, infatti, qui usa una serie di sole dieci caratterizzano l’Hosanna. Una polifonia più libera note anziché dodici, molti intervalli sono uguali, contraddistingue il Benedictus, mentre la conclu- quando invece dovrebbero essere tutti diversi, e sione, con coro e orchestra in blocchi omofoni, as- non utilizza tutti i modi possibili della serie. Si sume la sonorità di un grande organo. Nelle tratta quindi di un primo tentativo di composi- invocazioni del Sanctus vanno annotate le con- zione seriale, che inaugura un gruppo di compo- trapposizioni di valori cortissimi e lunghissimi. sizioni dell’ultimo periodo della sua vita che L’Agnus Dei alterna orchestra e coro in una segnano una graduale acquisizione della tecnica struttura antifonale simmetrica, come era avve- dodecafonica. nuto nel Kyrie (da qui la simmetria concentrica La Cantata per soprano, tenore, coro femminile e dell’intera opera). Da notare l’arte suprema dei complesso strumentale (2 flauti, 2 oboi e violon- terrazzamenti che crea inaudite e inimitabili so- celli) composta negli anni 1951/52 segna il desi- norità. La Messa si chiude in un clima di purifi- derio di tornare a comporre su versi inglesi in cazione e di decantazione. maniera più pura, dopo aver composto l’opera La Il ricorso alla modalità, alla salmodia, al melisma carriera di un libertino. Stravinskij sceglie testi e all’antifona non è solo la ricerca di arcaismi, ma anonimi inglesi del XV e XVI secolo, “versi che mi la scelta di forme e stilemi che fanno parte della attraevano non solo per la loro grande bellezza e tradizione e della perennità della Chiesa. Sono per la loro rigida sillabazione, ma anche per la loro forme che in seguito diventeranno i cardini del- costruzione che suggeriva una costruzione musi- l’ispirazione stravinskiana. cale”. Sono poesie semi-sacre che esprimono un La Messa cattolica di Stravinskij, così come quella sentimento religioso contemporaneo. del luterano Bach, si basa su principi arcaici e La composizione ha la seguente forma simme- dogmatici del cattolicesimo. Stilisticamente indica trica, con al centro Ricercare II: un momento di passaggio e segna l’inizio della Versus I (Preludio – Canto funebre) - Coro maturazione del tema religioso, che sarà domi- Ricercare I (The Maidens – Le Vergini) - Soprano nante nell’ultimo suo periodo, e la svolta verso la Versus II (Interludio – Canto funebre) - Coro dodecafonia, passaggio che sconcerterà ancora Ricercare II (Sacred History – Storia sacra) - Te- una volta i contemporanei e i suoi ammiratori. nore La Messa vedrà la prima esecuzione il 27 ottobre Versus III (Interludio – Canto funebre) - Coro 1948 al teatro alla Scala di Milano, sotto la dire- Ricercare III (Westron Wind – Vento dell’Ovest) - zione dello svizzero Ernest Absermet, ma non avrà Soprano e Tenore quell’utilizzo liturgico che Stravinskij sperava e Versus IV (Postludio – Canto funebre) - Coro vivrà, purtroppo, solo nelle programmazioni con- Quello della simmetria, che ritroviamo spesso certistiche internazionali. nelle Cantate di Bach, è un concetto che piace molto a Stravinskij, perché gli dà la possibilità di La Cantata (1952) conferire un’importanza particolare al brano cen- Stravinskij prima degli anni Cinquanta non aveva trale e trattare le ali con il principio dell’alter- mai adottato la tecnica seriale della Scuola di nanza simmetrica. Il termine Ricercare viene Vienna e non aveva mai incontrato Schönberg, adoperato da Stravinskij nel significato antico del neanche quando, ambedue in America, abitavano termine, di composizione polifonica molto elabo- a poca distanza, ma lo aveva sempre rispettato. rata. I Versus sono affidati al coro, hanno un ma- Dopo la morte di Schönberg (1951) e dei due suoi teriale musicale identico e disposizioni ritmiche e maggiori allievi Berg (1935) e Webern (1945), melodiche variabili. Il centro (Ricercare II), che ha Stravinskij, grazie soprattutto ai consigli del- come testo una Sacred History del tempo elisabet- l’amico Robert Craft, si avvicina al serialismo e tiano, è il brano più lungo ed ha una struttura se- inizia a studiare e ad ascoltare le partiture di We- riale. 19
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