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Exibart.design www.exibart.com Supplemento a Exibart.onpaper Ah, la Crisi. Nell’anno della Grande Recessione, come reagirà il Design? In ogni caso, Milano è pronta per la settimana più creativa dell’anno. Exibart pure. E anziché a piangersi addosso, invita a guardare ai futuri del design. Proprio così: il plurale è d’obbligo, perché quelli che si pro- filano sono orizzonti ancora tutti da esplorare. E gli interrogativi fioccano: dove va il mestiere del designer? Dove vanno le nuove tecnologie, sempre più simili a magie? E com’è possibile creare oggetti in grado di “sentirne” le prestazioni? L’eccellenza del Made in Italy terrà? Ma – bando al neoprotezionismo! – Exibart.design guarda oltre lo Stivale. Al mondo della formazione, innanzitutto, con l’esperienza della Design Academy di Eindhoven. E, ancora, i talenti più promettenti e quelli già affermati, le sempre più frequenti contaminazioni con l’arte e, dulcis in fundo, l’agenda, per non perdersi neanche un appuntamento dentro e fuori i Saloni. Perché la ripresa passa – e parte – da qui. Senza aspettare il 2010.
2.news Exibart.design a cura di Valia Barriello VEDI TORINO E POI… POLITICALLY CORRECT AGATHA Due realtà torinesi, Adriano Design Agatha Ruiz de la Prada stupisce ancora con la sua nuova collezione di e Vanni, si sono incontrate per ripen- tappeti realizzata in collaborazione con l’azienda AB21 di Saragozza. Lo sare il modo di “vedere” e di proget- stile della designer spagnola rimane inconfondibile anche in queste sue ul- tare l’occhiale da vista. Da questo time creazioni: colore, humor e naturalezza, questa volta con una marcia in sodalizio professionale ed artistico è più: il rispetto dell’ambiente. I tappeti sono prodotti con la migliore lana del- nata la collezione Adriano design X la Nuova Zelanda, realizzati totalmente a mano e i lavaggi utilizzati Vanni. L’innovativa collezione defini- sono tutti a zero impatto ambientale. E come se non bastasse, sce il modo tutto torinese di vestire gli sono garantiti da RUGMARK, associazione che combatte occhiali, rivoluzionando la stanghetta che, sdoppiata e disassata, lo sfruttamento minorile: una percentuale delle entrate duplica le giunture con il corpo centrale, rendendo la cerniera fra derivanti dalla vendita sarà, infatti, destinata a pro- lente e stanghetta affidabile e funzionale. Dall’idea di creare un altro getti di rilevanza sociale. Per non dimenticare l’uni- sguardo si sviluppa la forma del corpo centrale, pensata per ridise- cità delle esigenze di ogni persona, tutti i tappeti gnare il taglio dell’occhio. Una soluzione che reinventa il modo di sono personalizzabili a seconda del gusto e delle guardare. E di farsi guardare. esigenze. www.adrianodesign.it www.agatharuizdelaprada.com www.vanniocchiali.com SWITCH ON ELITA! Elita, design week music festival, presenta Switch on! Un programma giornaliero di appuntamenti tra musica, È TEMPO DI DESIGN Lorenz è una di quelle aziende che al Salone design, arti digitali. L’headquarter di Elita ospiterà du- compiono gli anni: gli anni sono ben settanta- rante il giorno esposizioni di design contemporaneo, cinque, festeggiati proponendo ai suoi invitati volte alla creatività e alla sostenibilità, incontri con i un percorso attraverso i suoi orologi di de- protagonisti, i giornalisti e i videomaker. Di notte, in- sign. Il progetto, coordinato da POLI.design vece, condurrà i visitatori alla scoperta dei più celebri e ideato da Martino Berghinz con grafiche di locali milanesi: Magazzini Generali, Plastic, Magnolia, Umberto Tolino, propone un tunnel in plexi- La Casa 139, Tunnel, Atomic, Rocket, Connie Douglas. glas bianco che risalta le scatole trasparenti Evento agli EastEnd Studios, dove oltre cinquemila con all’interno gli orologi. Il percorso tocca persone parteciperanno al più importante appunta- tappe importanti della storia di Lorenz, come i due Compassi d’oro: il primo nel mento musicale dell’intera settimana del design, pro- 1960 con l’orologio disegnato da Sapper e il più recente del 2008 con NEOS di mosso da Elita e realizzato insieme a tutti gli operatori CuldeSac. Tra i riconoscimenti illustri trova posto anche 75, modello ideato da delle notti meneghine aderenti al suo network. EMO Design, vincitore del concorso “75 Ore Lorenz” per l’ideazione di un segna- tempo ispirato agli anni ’30. Sede dell’installazione sono i Cortili dell’Università Elita Headquarter degli Studi di Milano, Ca’ Granda - ex Ospedale Maggiore. Spazio Astoria, viale Monte Nero 55, Milano www.elitamilano.org Time 2 Design. Lorenz c/o Interni Design Energies Cortili dell’Università degli Studi di Milano, Ca’ Granda - ex Ospedale Maggiore 21 – 27 aprile 10 - 24 ; 28-30 aprile 10 -19 www.lorenz.it MOROSO MAL D’AFRICA Quest’anno Moroso, oltre a presentare al Salone una serie di prodotti basati sul SUPER-SUPERFICI DuPont™ Corian® e Amanda Levete_Architects (AL_A) propongono in occasione del Salone concetto di leggerezza e colore, firmati 2009 l’evento “CORIAN® super-surfaces”. L’esposizione mostrerà una metamorfosi del mate- da nomi eccellenti quali Patricia Urquiola, riale, che si trasforma in una fluida ed elastica collezione di concetti integrati di cucina, bagno e Tokujin Yoshioka e il gruppo delle giovani pavimentazione, visualmente collegati ed enfatizzati da una spettacolare e scultorea parete. Una svedesi FRONT, programma anche un ridefinizione e un’interpretazione concettuale dell’ambiente lounge come dinamico spazio di tran- intervento interessante per il Fuorisalone. sizione tra stati neutri e attivi, che esalterà le proprietà di DuPont™ Corian®, mostrando la sua Presso lo storico showroom milanese di via intrinseca capacità di modificare le percezioni di spazio e forma. Attraverso una combinazione di Pontaccio, esplora la nuova e contemporanea idea avanzate tecnologie digitali di design, innovative tecniche di lavorazione e affascinanti effetti di di bellezza africana. Artisti, designer, produttori, ar- luce, AL_A rivelerà la natura di “super-superficie” di DuPont™ chitetti e altri creativi africani, coordinati dal designer Corian®. afro-americano Stephen Burks, realizzeranno instal- lazioni su pavimenti e pareti, con oggetti e arredi fatti CORIAN® super-surfaces a mano, dando vita ad una festa “espressiva” dove Corian® Design - Milano Store, via San Nicolao 4, Milano l’arte contemporanea africana diventa stimolo per 21 aprile 2009 18.30 – 23 opening party l’interior design. Suggerisce Patrizia Moroso: “Non 22 - 27 aprile 10 – 22 aspettatevi atmosfere e oggetti etno- chic, l’Africa è molto più di questo!”. Africa! Showroom Moroso, via Pontaccio 8/10, Milano 22 aprile dalle 19 www.moroso.it à la une la copertina d’artista raccontata dall’artista Andrea Magnani - Colabrodo Carl era il nome del primo albero creato dall’Uomo. Carl L’ALMA DI DIALMA fin da piccolo appariva fresco e vitale. Dai suoi rami pen- Dialma Brown ha aperto un nuovo negozio a Milano in viale Umbria, e pro- devano frutti grandi e succosi. Tutti volevano coglierne prio all’interno del punto vendita presenta un percorso espositivo basato sulla uno anche se dopo il primo morso lo gettavano disgu- Andrea Magnani - Co- filosofia che caratterizza l’omonimo marchio: un “viaggio” attraverso tempi e stati ai suoi piedi. “Bene!”, pensava fra sé e sé Carl, labrodo, prod. Resign, 2007 – www.resign.it culture in grado di far rivivere appieno suggestioni e memorie del passato. Il cosciente del suo scopo. Quei frutti così seducenti ave- fascino di antiche e fiabesche storie si intreccia così con gli arredi che con- vano infatti il potere magico di decomporsi all’istante an- traddistinguono il marchio. Un vero e proprio insieme di stili che si può definire dando così ad alimentare le sue già possenti radici. E cosi crebbe, crebbe New Classic. Tra elementi di sapore vittoriano e pezzi più attuali, l’occhio si e crebbe ancora, producendo frutti sempre più appetitosi. Fino alla crisi. posa sui legni, protagonisti assoluti, sui velluti preziosi, sui lini e cotoni, ma anche le ceramiche e i cristalli occupano un Resign si può descrivere come un processo aperto a tutti quei creativi che posto importante. non rielaborano soltanto oggetti di recupero, ma che cercano di riattivare la circolazione del progettista liberando le idee e la creatività delle perso- Il viaggio di Dialma Brown ne che credono ancora nella magia e nel valore simbolico delle cose. Viale Umbria 85, Chiunque voglia parteciparvi troverà un atelier creativo (situato presso angolo via Maestri Campionesi 30, Milano DO, il nucleo culturale di Faenza) in cui sperimentare il modello della Cocktail 22 aprile 17 - 20 “Bottega 2.0”, e un network di relazioni basato sulla complementarietà 22 - 27 aprile 10 – 20 delle conoscenze. Il progetto Colabrodo qui presentato è un’idea nata e www.dialmabrown.it realizzata nel 2007 all’interno dell’atelier di Resign (www.resign.it).
Exibart.design news.3 a cura di Valia Barriello FABRICA PIGLIATUTTO Quest’anno Fabrica, affermato centro di ricerca sulla comunica- M’ILLUMINO DI FOSCARINI zione di Benetton, sbanca tutto al Fuorisalone. Sarà presente in- Foscarini, azienda leader nel campo dell’illuminazione, fatti con ben quattro eventi e in mostra anche al Salone Satellite. anche quest’anno è pronta a stupire con un’esposizione Chi volesse fare il giro delle esposizioni curate da Fabrica può molto particolare. Per il Fuorisalone 2009 ha chiamato Vi- partire da Chez Fabrica a Palazzo Borromeo, che illustra grazie cente Garcia Jimenez a curare l’installazione. Il designer ad oggetti, foto e proiezioni le vite dei quaranta artisti che vivono spagnolo ha dovuto coniugare tre caratteristiche: la muse- per un anno proprio a casa Fabrica a Treviso. Per proseguire in ale, indicata da superstudio, la pittorica, tipica di Foscarini, piazza San Babila presso il Sisley store dove troverà Bizarre, e la sua, molto concettuale. Il tema è l’infinito, emozione una collezione di cinque pezzi in edizione limitata di oggetti di ineffabile che vuol essere trasmessa. Questa sensazione ceramica per la casa progettati da Sam Baron. In piazza del sarà suscitata dall’atmosfera creata dalla luce, o meglio Tricolore, presso gli spazi Zanotta, Trans-Forma, mostra di di- dalle luci di Foscarini, che simuleranno l’interno di un ca- ciassette pezzi di casa Zanotta rivisitati dai designer di Fabrica. leidoscopio. Obiettivo: riportare il visitatore all’interno di In via Solferino 11 Around Glasses, collezione 2008 e 2009 di un ricordo infantile, scoprendo un percorso emozionale creato da luci e specchi, per scoprire oggetti in vetro soffiato a bocca, sempre opera dei designer di quant’è dolce navigare in questo mare... Fabrica. Per chi non fosse ancora sazio rimane lo stand D-40 in fiera This&That collezione di campane in vetro soffiato. Superstudio - Temporary museum for new design Via Tortona 27, Milano www.fabrica.it 22 - 27 aprile 10 – 21 Ingresso professionisti | 26 aprile 10 – 21 Ingresso al pubblico www.foscarini.com PRE… PARATI AL DISORDINE Jannelli&Volpi, per il Fuorisalone 2009, organizza assieme al desi- ALLA CORTE DELL’ORTO gner Diego Grandi un allestimento ispirato all’home make up, come Ortofabbrica, progetto ideato, realizzato e pro- elemento base la carta da parati Jannelli&Volpi. Il concept viene mosso da Angelo Grassi, nasce dall’idea di ri- sviluppato all’interno di un ambiente dome- creare un orto in cui piantare tutte le essenze stico temporaneo volutamente disordinato, della creatività: architettura, design, moda ed che ricrea la situazione di un ambiente arte. Quest’orto troverà ospitalità all’interno di vissuto. Gli oggetti verranno trasformati una corte milanese dell’Ottocento, affacciata su grazie al loro ri-utilizzo, dimostrando una via Savona. Lo spazio, chiuso su tre lati voluta- grande attenzione per il riciclo e per i pro- mente scabri, verrà valorizzato e recuperato dall’in- dotti ecosostenibili. In questa esposizione stallazione con un intervento assolutamente inedito. entra in gioco anche il cibo, interpretato In definitiva Ortofabbrica tenterà di riunire in maniera da “Il Castello ricevimenti”, che diventerà trasversale linguaggi creativi e produttivi diversi ac- quasi protagonista su di una lunga tavolata rustica completamente comunati dalla volontà di recuperare i valori che rivestita con carta da parati Jannelli&Volpi. Lo chef Paolo Franchini rendono la vita piacevole e piena di qualità. comporrà gli ingredienti naturali esposti per chi vorrà assaporare un’emozione non solo gustativa. Il classico disordine ordinato di Ortofabbrica tutte le nostre cucine, dove concorrono armonia e naturalezza in Cortile di via Savona 37, Zona Tortona, Milano quel procedimento complesso e delicato che infine mette a tavola 21-27 aprile 10 – 22 l’espressione più vibrante e più felice di un’idea che si ricordi. www.angelograssi.it Wallapaper Time. Spring makeover ideato da Diego Grandi, Jannelli&Volpi, via Melzo 7, Milano 22 - 27 aprile 10 – 20 Lunch tutti i giorni, su prenotazione. Cocktail tutte le sere 18 – 20 REAL AROUND THE CLOCK www.jannellievolpi.it Durante la settimana del Salone può accadere di tutto, an- che che un designer diventi regista, come dimostra Maarten Bass. Il trentunenne olandese ha prodotto tre film basati sullo scorrere del tempo che presenterà presso gli spazi di C’N’C’ Costume National. Bass ricostruisce in ogni film un differente orologio, passando dalla vecchia sveglia al se- gnatempo. L’innovazione sta nel fatto che per far “girare” NOVE PLUS NOVE gli orologi non utilizza in- Plusdesign è una realtà milanese in cui arte e design si incontra- granaggi o meccanismi no, che si impegna a promuovere e a produrre oggetti di arredo ma persone, vere e pro- in edizione limitata. Nella sua scuderia vanta nomi di designer prie lancette viventi, che e artisti internazionali, tutti vocati alla sperimentazione. In oc- scandiscono il tempo. Ai casione del Fuorisalone 2009 presenta nove progetti inediti: un visitatori sarà offerto tutti tavolo in terracotta dei fratelli Campana, una panca in resina i giorni e durante tutte le dell’olandese Richard Hutten e una sedia in plastica riciclata di ore di apertura un coc- Richard Liddle/Cohda Design. Ma anche una lampada a sospensione in ottone dell’inglese Robert ktail bar alcolico e non Orchardson, un tavolo di Flavio Favelli e una lampada di Patrick Tuttofuoco, un tavolino di Anila Ru- alcolico, quindi sarà un biku formato da vari cubi in plexiglas con all’interno piccole case illuminate fatte di carta ricamata e vero meeting point! perforata, una panca disegnata da Valentina Ravara e rivestita da porcellane con texture e immagini di Francesco Simeti, infine un paravento di Luca Trevisani. Real Time C’N’C Costume National, Plusdesign - di Lilia Laghi e Mariano Pichler via Fogazzaro 23, Milano Via Ventura 6, Lambrate - www.plusdesigngallery.com 22- 29 aprile 10 – 20 www.costumenational.com L’UTILE È IL FUTILE UNDUETRESTELLA! Secondome è una design gallery romana con un inusuale concept store, ora anche Unduetrestella riporta istantaneamente alla mente la filastrocca dei brand, ideata e gestita dall’architetto Claudia Pignatale nel 2006. Questo spazio, grazie bambini. E difatti il progetto ideato e curato da Paola Noè proprio di alla sua doppia vocazione, galleria e showroom, offre sempre un’incredibile selezione bambini si occupa. Con il contributo di Andreas Golinski, Noè realizza del design contemporaneo. Utiles & [F]utiles è la nuova collezione di vetri disegnata da delle installazioni d’arte site-specific per le camerette dei bambini, ma Sam Baron per Secondome in cui il razionale si contrappone al barocco. La collezione attenzione: non bisogna pensare né ad oggetti per la prima infanzia né si divide in due serie: Utiles è composta da sei prodotti specia- ad arredo. Unduetrestella è semplicemente un progetto che stimola la li, nati dalla sovrapposizione di forme regolari che danno vita sensibilità artistica del bambino e gli insegna a prendere confidenza a singolari cesti portafrutta dalle sembianze di borse; [F]utiles, con l’arte contemporanea, coinvolgendolo in prima persona nella re- nella sua essenza frivola, riscopre toni barocchi grazie a vasi alizzazione dell’opera d’arte. Grandi murales geometrici, realizzati da con manici doppi e brocche dal manico sontuoso. Il materiale illustratori, faranno da tela al piccolo, che usato per l’intera collezione è un vetro borosilicato soffiato a armato di pennarelli colorati potrà persona- bocca. lizzare il muro a suo gusto. Secondome, via dei Pianellari 26, Roma Via Maroncelli 12, Milano www.secondome.eu 21 - 26 aprile 10 – 20 A Milano da “Around Glass”, Spazio Dimore www.unduetrestellababy.com Via Solferino 11 22-27 aprile
4. satellite Exibart.design LA PAROLA ALLA GIURIA La temuta e leggendaria commissione che prospettiva, ma non è detto che onestà, Chantal Prod’Hom confessa sce da dodici edizioni: “Riceviamo decide chi entra (e chi non entra) al Salone questa sia estrema”. che “l’eccellenza, a dire il vero, spero adesso proposte presentate in ma- Satellite comprende quest′anno, accanto Rifiuti? “Non si può parlare di pro- di non trovarla in un giovane desi- niera assolutamente professiona- getti scartati a malincuore”, taglia gner. Ciò che conta è il pensiero die- le, in particolare da alcune realtà, alla storica curatrice Marva Griffin Wilshire e corto Daniele Livi. “Naturalmente tro l’oggetto. penso al Giap- all′unico membro esterno fisso, Beppe Finessi, – gli fa eco Finessi – scartare pro- Questo è uno pone, alla l′amministratore delegato di Livit Daniele Livi, voca piccole ferite, ma il Salone spazio per Svizzera, al la direttrice del MUDAC di Losanna Chantal Satellite ha dimostrato negli anni di proposte in Un consiglio Belgio”, dice Prod’Hom, e il designer Satyendra Pakhalé… saper scegliere”. evoluzione e per gli aspiranti Finessi. Il li- Cosa colpisce, in negativo e in proprio la pos- mite alle par- n Sono settecentodue i designer, Nel dettaglio, c’è una democratica positivo? “Ci sono idee forti, con sibilità di con- designer? tecipazioni provenienti da trentasette paesi, votazione: come spiega Beppe Fi- un profilo ben definito”, spiega frontarsi con Poter fare tutti gli per designer metà dei quali alla loro seconda nessi, “ogni valutazione è peculia- Prod’Hom, e “ci sono temi ricor- una proposta errori che vogliono rimane però o terza partecipazione, presen- re, a volte basta un colpo d’occhio, renti, come il sorriso, l’ecologia, la e di lasciare invariato, o ti al Salone Satellite 2009, punto in altri casi entrano in gioco vari sperimentazione”, precisa Finessi. aperte varie comunque – d’onore ovvero trampolino di lancio aspetti; si può considerare l’età: un “In alcuni casi si nota la tendenza alternative lo rende interessante”. precisa Marva Griffin, “non siamo under 35 per eccellenza. Il tema venticinquenne ha tutto il tempo di generica a emulare qualcosa di Ma siamo pur sempre al Salone del noi a doverlo dire, è il pubblico che dell’allestimento di Ricardo Bello maturare e migliorare, un perso- già fatto, a cercare di sintonizzar- Mobile di Milano, e una domanda è giudica. I giovani designer hanno Dias è Benessere - Progettare il na più grande forse no”. Essendo si con lo stile di un certo marchio”, d′obbligo: il mercato ci mette lo zam- diritto a presentarsi tre volte. Alla benessere, “comunicato ai desi- la giuria varia, “ci possono essere avverte Pakhalé. Del resto, conti- pino? “Si tenga presente – dichiara fine quasi tutti raggiungono un con- gner nel caso volessero disegnare disaccordi, ma è la differenza che nua Prod’Hom, “è di moda adesso Finessi – che il mercato ha tante tatto, che sia con l’industria o con un pezzo sull’argomento”; propo- genera discussione; persone pro- l’ecologia, la sostenibilità, lavorare sfumature: c’è un mercato dei gran- la stampa. Questa è la nostra evo- sta, tuttavia, non vincolante, per- venienti dallo stesso background con materiali riciclati. Ma sarebbe di numeri e un mercato dai numeri luzione”. ché, come spiega Marva Griffin, è probabilmente non darebbero vita meglio se si andasse oltre la moda controllati. Se da una parte si cerca Per concludere, avete qualche “lungi da noi la pretesa di limitare la a un confronto interessante”, chia- e il problema si considerasse nella di capire se una certa sperimentazio- suggerimento da dare ai giovani creatività dei ragazzi, non sarebbe risce Chantal Prod’Hom. Tra l’altro, sua interezza”. Perchè, a ben ve- ne sia assolutamente irrealizzabile, designer che vorrebbero essere assolutamente giusto restringerla aggiunge il designer Satyendra Pa- dere, “nella selezione non si parte dall’altra si deve considerare che ci ammessi al Satellite? “Presentare ad un tema specifico”. khalé, “ogni membro porta una sua da un’idea, ma si vorrebbe essere sono piccoli e significativi mercati”. un progetto forte e definito. Non Faticoso arrivarci, però, colpiti da un’idea... non “Ancora una volta l’idea è il punto di temere il fallimento” (Prod’Hom). dato il numero di domande si può definire a prescin- partenza, non di arrivo. – risponde “Imparare a relazionarsi professio- di partecipazione, ergo fa- dere ciò che si cerca, al- Livi – Si decide di fare un investimen- nalmente con il mondo dell’indu- ticoso il lavoro della giuria. trimenti non c’è ricerca”. to su oggetti che abbiano un’indivi- stria” (Livi). “Imparare a guardarsi Ma chi è la giuria? Esclu- D′accordo, ma l’eccellen- dualità forte, su cui si possa agire e dentro. Trovare la propria poetica” sa Marva Griffin e i mem- za dove si trova? Secon- lavorare”. Volendo essere drastici, (Finessi). “Niente. Che ognuno ab- bri del Cosmit, la giuria è do Finessi, la commis- come Pakhalé, “non esiste nulla bia la possibilità di trovare il proprio composta da progettisti, sione cerca “di guardare come il mercato a questo livello. Il percorso e di fare tutti gli errori che rappresentanti della stam- dentro la proposta e di processo di realizzazione di un pro- vuole” (Pakhalé). pa, critici, direttori di musei capire chi abbiamo di getto è qualcosa di estremamente o collezionisti, imprenditori; fronte. L’eccellenza non complesso e implica decisioni molto | silvia colaiacomo | con l’aggiunta di Beppe Fi- è in un dettaglio. Non delicate. Troppi fattori nessi, unico membro stabi- agiamo sulla base di pre- vi contribuiscono”. le esterno (insieme, in pas- concetti o griglie di qua- Ad ogni modo, il sato, a Giulio Castelli). lità definite”. Con molta Salone Satellite cre- Come si snodi la selezione ha però qualcosa di alche- mico: “Il Salone – spiega la Griffin – è stato arcicopiato a sinistra: Salone Satellite - photo Carola Merello da tutte le fiere del mondo: a destra: Beppe Finessi in basso a sinistra: Chantal Prod’Hom, direttrice Colonia, Valencia, Stoccol- del MUDAC di Losanna ma, Parigi. La procedura di in basso al centro: Marva Griffin Wilshire, curatri- ce del Salone Satellite selezione non può essere in basso a destra: Salone Satellite - photo Carola divulgata, resta nostra”. Merello
Exibart.design satellite .5 IL PRIMO SALONE NON SI SCORDA MAI | a cura di silvia colaiacomo | Milano come trampolino di lancio, tra business e creatività. Ne abbiamo parlato con tre celebrità che esordirono qui e che sono tornate, o tornerebbero volentieri, sul luogo del diletto, per provare ancora il “brivido” della prima volta… MAARTEN VAN BAAS A quando risale la sua prima partecipazione agli eventi milanesi? un focus più specifico sul design. Cosa non Al 2003, e poi dal 2005 a oggi. mi piace, se devo identificare qualcosa, è la “macchina per prodotti” in cui Milano si Milano ha influenzato la sua carriera? Se sì, in che modo? è andata tramutando. È una sorta di dilem- Inizialmente autofinanziai la mia partecipazione. Questo mi offrì completa libertà ma per me: mi sta bene? Naturalmente da per quel che riguarda la collezione che presentai. La scelta risultò particolarmen- un lato faccio la mia parte nel sistema, ma te azzeccata, e da allora sono costantemente “cresciuto”. Nel 2007 ho esposto dall’altro il sistema stesso si è spinto troppo nei locali di Superstudio Più, l’anno successivo in via Voghera e quest’anno nella in là. L’evento è in una certa misura diven- sede di Costume National. Milano è il momento cruciale dell’anno. L’unica fiera tato più rumoroso del suo messaggio. Que- a cui partecipo. È in aprile, ovvero presto, perciò vi dedico i primi mesi dell’anno. sto ha ovviamente dei risvolti positivi e dei Generalmente entro in ebollizione intorno a ottobre o novembre e vado avanti risvolti negativi. Genera pubblico e amplia fino alla primavera; poi, in ottobre, ricomincio da capo. la visibilità della settimana, ma rappresen- ta anche un enorme spreco di energia, di Stressato? risorse e di materiali. Una prima conseguenza è l’incredibile A volte. Ad ogni modo è una mia scelta e ho comunque la libertà di fare ciò che numero di collezioni presentate. E l’affastellamento di colle- mi piace. zioni necessariamente porta a una perdita di qualità, mentre è proprio la qualità ciò che conta nel design e nell’arreda- Ha visto il Salone Satellite negli ultimi anni? Com’è cambiato? Come può mento. Un marchio di moda può permettersi sette collezioni migliorare? in un anno, ma l’arredo no. È cresciuto esponenzialmente. Non so che aspetto avrà quest’anno, per via della recessione, ma in un certo senso le circostanze aiuteranno a mantenere www.maartenbaas.com PATRICK JOUIN Prima partecipazione al Satelli- tore la tua creatività si esprime all’interno di certi paramenti. Ma questa è la sfida te? dell′essere designer: l’equilibrio tra il tuo lavoro e le esigenze di funzionalità, ma- Prima edizione nel 1998. Lavoravo teriali, marketing, ecc. Senza questo tipo di confronto si finisce per giocare a ping ancora per Philippe Stark. Ricordo pong da soli. di aver messo tutto nella mia Fiat e di aver viaggiato in autobus. Psi- Il Satellite ha influenzato la sua carriera? cologicamente l’evento ebbe un Certamente. Al Salone di Milano c’è il lato del “super-business”, con i più grandi mar- enorme impatto su di me. Stavo chi e designer, e per un giovane progettista partecipare sembra un sogno. Quando cercando di trovare la mia strada si arriva e si incontra questa realtà si vorrebbe scappare. Molti progetti sono esposti, nel mondo del design e andare molti ottimi progetti, e questo rende la competizione quasi impossibile. Dunque Mila- a Milano mi diede la sensazione no offre due aspetti: energia e realtà. di essere in grado di lavorare in- dipendentemente, senza l’aiuto Ci tornerebbe? altrui. Fu un’esplosione di energia e libertà. In fiera la reazione fu Assolutamente. straordinaria. Il Satellite ricevette moltissima attenzione da giornalisti, editori, designer affermati. Personaggi come Castiglioni e Capellini Com’è cambiato il Salone negli ultimi anni? vennero a visitarci. In un certo senso fu un modo di combattere la È più grande e più famoso e il processo di selezione è migliorato. paura della novità. Fa paura esporre, anche se sei ambizioso, e quel tipo di brivido è esattamente ciò che serve per continuare a produrre. Possibili miglioramenti? Forse adesso è troppo selettivo. Il Satellite non dovrebbe essere commerciale. La libertà si perde negli anni? Non direi. La libertà è la stessa. Naturalmente se lavori con uno specifico produt- www.patrickjouin.com SATYENDRA PAKHALÉ Prima partecipazione? e di fatto il Satellite, o più precisa- Nel 2001. Ho esposto a Milano ininterrottamente dal 1999 al 2003, ma da mente Marva Griffin, hanno rivestito allora ho deciso di dedicarmi maggiormente a collaborazioni con produttori un ruolo significativo. italiani e internazionali. Presento i miei progetti con loro e dunque non ho avuto modo di organizzare altre mostre indipendenti. Ci tornerebbe se fosse all’inizio della carriera? Il Salone Satellite ha influenzato la sua carriera? Certamente. Il Satellite è una piatta- Credo fortemente che una “componente” cruciale nel percorso di un desi- forma unica. gner sia la collaborazione con l’industria. Una relazione stabile con i pro- duttori può creare valide possibilità sia per i designer che per le aziende e Possibili miglioramenti? dare una chance ai progettisti di lavorare da un diverso punto di vista. In Una cosa che credo vada tenuta a questo senso il Satellite offre una possibilità straordinaria ai giovani talenti. mente è che occorre sempre trovare un buon equilibrio tra espositori Questo è uno dei maggiori contributi di Marva Griffin alla professione di e spazio espositivo. Marva prova a dare un’opportunità al massimo designer. Marva ha creato una piattaforma indipendente sia per i progettisti numero possibile di designer, il che è una cosa fantastica, ma è an- che per i produttori. La relazione tra loro necessita di tempo e presenta mol- che fondamentale che lo spazio non si sovraffolli. Questa non vuole te sfaccettature, ma questa è una fantastica possibilità di visibilità e libertà comunque essere una critica, il lavoro fatto nelle passate edizioni è d’espressione. Per quel che riguarda la mia storia personale, la mia carriera stato straordinario e la mostra organizzata per celebrare il decimo an- si è sviluppata sulla base di una combinazione di eventi differenti, e ogni niversario del Satellite è stata magnifica. componente ha avuto in questo un ruolo importante. È stato un percorso complesso, fatto di diverse collaborazioni con industrie e istituzioni culturali, www.satyendra-pakhale.com
6. zona tortona Exibart.design INNOVAZIONE IN BIANCO E NERO Superstudio quest’anno sfida la crisi con la Zona Tortona? TEMPORARY MUSEUM FOR NEW DESIGN cultura. E in occasione del Fuorisalone 2009 Zona Tortona nella settimana del Quest’anno per la settimana del design si potrà dire non solo lancia il doppio spazio espositivo Temporary Salone si anima e diventa un vero e “vado in fiera”, ma anche “vado al museo”. Grazie all’idea proprio quartiere del design. Questa Museum for New Design, progetto ponte iniziativa offre la possibilità di viverlo dell’art-director Giulio Cappellini, e alla supervisione di Gisella Borioli, Superstudio lancia un ambizioso progetto museale tempo- tra le due storiche sedi Superstudio 13 e a pieno e di poter osservare le sue raneo dedicato al nuovo design. Ancora una volta, si parte con Superstudio Più. Ne parliamo con l’art-director diverse tappe. un concept innovativo, e si può quasi dire che si “riparte” dalle origini: l’iniziativa infatti coinvolgerà la storica sede di Superstudio Giulio Cappellini... 13, nata nel 1983, e il recente Superstudio Più, che risale al 2000. Ogni sede ha un tema: a Super- Le due strutture costituiranno un museo ponte che metterà in n Nel 2008 avete lanciato per la Questa decisione è stata presa studio Più, International Panora- mostra, per tutto il tempo della kermesse milanese, i designer più prima volta il progetto Temporary semplicemente per il cambio ge- ma ospita la sezione “Discove- promettenti accanto ai progettisti già affermati. In tempo di crisi, Museum for New Design. Da cosa nerazionale o anche per dimostra- ring / Other Worlds Other Ideas”. Superstudio dimostra quindi forza e carattere scommettendo sulle menti fresche del design non solo italiano ma anche internaziona- è nata la necessità di trasformare re che in periodi di crisi è sui gio- Che nuovi punti di vista offrono i le. Ogni sede è dedicata a un tema: Superstudio 13 ospita Italians: degli spazi fieristici in spa- paesi che presentate? New Perspectives, mentre Superstudio Più accoglie progetti inter- zi “museali”? Il maggior rischio che cor- nazionali con il tema International Panorama (Discovering / Other Il punto di partenza è stato riamo oggi è la globaliz- Worlds, Other Ideas). Ma il messaggio più importante che vuole lavorare con la qualità e la Bisogna continuare zazione dei progetti, e per lanciare il Temporary Museum for New Design è quello di avvicina- re il design alle persone, rendendo gli oggetti di design qualcosa ricerca. Le aziende stanno a puntare sui giovani che, evitarla dobbiamo impara- di destinato non solo a un pubblico specifico ma a tutti, come investendo molto sull’inno- re a conoscere le storie di appunto fanno i musei veicolando cultura. | vb | vazione, e il nostro obiettivo oggi, fanno progetti molto aziende diverse, che pro- Responsabile Comunicazione e Ufficio Stampa - Superstudio Group è di dar loro la possibilità di più consapevoli e coscienti vengono da altri paesi. Ogni e Superstudio/Design Week essere più valorizzate. Su- designer straniero ci mostra Chiara Ferella Falda | designweek@superstudiopiu.com perstudio ha da sempre la- la sua cultura e la sua tra- Tel: +39 02 422501 | Fax: +39 02 475851 | Cell. +39 335 1080528 vorato con l’eccellenza, e intendiamo vani che bisogna investire? dizione pur offrendoci un prodotto continuare cercando di dare qualco- Bisogna continuare a puntare sui gio- internazionale pronto ad entrare nel Il progetto è curato nei minimi Il museo è “temporaneo” perché sa in più, evitando di trasformare vani che, specialmente oggi, fanno mercato. L’aspetto fondamentale è dettagli: grafica e segnaletica dura la sola settimana del Salo- l’esposizione in una festa paesana. progetti molto più consapevoli e co- vedere le differenti espressioni pro- nuova ed esclusiva. Riconoscibi- ne. Non pensate in futuro di po- In poche parole, meno kermesse e scienti. L’idea di avere una selezione gettuali. lità e un nuovo rigore formale... terlo trasformare in qualcosa di più sostanza. di progetti di giovani, provenienti da Ho voluto lavorare su una grafi- fisso? tutto il mondo, dimostra una grande Superstudio 13 ospita le promes- ca molto rigorosa per enfatizzare Potrebbe essere un’idea. L’impor- Grazie a questa operazione spera- apertura mentale. Mai come in altri se del design italiano. Tra i desi- al massimo le differenze di ogni tante è avvicinare il design alla te che la gente riesca a prendere momenti è importante continuare a gner ha già notato qualche nuovo espositore. Gli unici colori presen- gente. Quindi se in futuro riuscissi- più confidenza con il design? lavorare sull’innovazione: solo così talento? ti sono il bianco e il nero, in modo mo a dare più continuità a un’ope- Sì, l’idea è stata proprio quella di possiamo rispondere alla crisi, ed è Non vorrei fare nomi. I giovani de- che, all’interno di questi spazi, ogni razione di questo tipo ne saremmo mostrare gli oggetti di design non più impossibile farlo senza l’apporto di signer italiani sono spesso stati designer possa esprimere la sua ben felici. come icone ma come prodotti a cui menti fresche e incontaminate. schiacciati dai grandi maestri. Ci personalità al meglio, come nei le persone si possono avvicinare sia sono molti giovani designer che na- musei. Non volevo creare una gra- | a cura di Valia Barriello | che si tratti di operatori, sia di visita- L’intera iniziativa nasce come pro- scono come una nuova coscienza fica ingombrante, soprattutto per tori o famiglie. getto ponte, perché i visitatori si e realizzano progetti che vanno in- esaltare al massimo le differenze sposteranno da una sede all’altra contro alle reali esigenze di merca- dei designer di altre etnie, che han- Una scelta coraggiosa è quella con una navetta. Questo per man- to. Nel panorama italiano vedo delle no bisogno di essere maggiormen- link. di presentare i giovani designer. tenere il carattere itinerante di promesse sicuramente interessanti. te enfatizzate. www.superstudiogroup.org in alto a sinistra: Esterni Superstudio in alto al centro: Giulio Cappellini in alto a destra: Ilaria Marelli - The Babel Tower, per Tivoli Audio in basso a sinistra: Michele De Lucchi - progetto casa italiana - installazione di Performance in Lighting, Atelier Italiano in basso a destra: Interni Superstudio
Exibart.design zona tortona .7 GIOVANI IN CORO Il mondo di Coro, giovane azien- è infatti quello di trovare un ap- giovani designer d’eccezione, Marelli; Nest, di Stefano Gallizio- d’arredo realizzati con materiali da brianzola nata nel 2002, è proccio nuovo e spontaneo alla come lo studio JoeVelluto. Non è li; e Pergola. La prima si sviluppa innovativi, tesi a eliminare la di- un mondo con i piedi ben pian- natura, mantenendo eleganza e quindi un caso ritrovare Coro, per su un concept teso ad armoniz- stinzione tra interno ed esterno. tati nella realtà, ma con la testa rigore nelle produzioni. Per rag- il secondo anno consecutivo, tra zare la natura umana con la na- La terza, infine, è un elemento di rivolta all’immaginario. Queste giungere tale obiettivo, Coro è gli ospiti di Superstudio all’inter- tura vera e propria, e per questa arredo per esterni: un elegante due caratteristiche, che sembra- partita qualche anno fa con una no del nuovo Temporay Museum ragione strutture di sedie, tavoli e gazebo con all’interno un comodo no opposte, trovano un punto di collezione completa disegnata da for New Design. Per l’occasione, parasole richiamano rami ed al- divano. | valia barriello | incontro nel campo degli arredi Stefano Gallizioli, e ha continua- l’azienda si presenta con tre col- beri. La seconda arricchisce una per esterni. Lo scopo dell’azienda to instaurando collaborazioni con lezioni: Branch, curata da Ilaria serie esistente con complementi www.coroitalia.it ADIDAS LIQUIDE Le tre strisce più famose della sto- che è un connubio tra tecnologia, a una doppia struttura cilindrica elettronica e un’animazione 3D gamma di prodotti differenti e adat- ria delle sneakers compiono ses- spirito e arte. Limosani è un esperto che, creando un cortocircuito, ren- composte dallo stesso Limosani. ti a ogni stile. La storia liquida non sant’anni, e per l’occasione festeg- narratore di ambienti, atmosfere e de tecnicamente visibile un campo Questa installazione vuole essere sarà l’unico frutto dell’attrazione e giano a Milano durante la settimana sinfonie, e per esprimere lo spirito magnetico. Il liquido utilizzato dal- una metafora del mondo Adidas, contaminazione di intenti nata tra del design presso gli spazi “musea- Celebrate Originality di Adidas Ori- la tecnologia aerospaziale, posto sempre in equilibrio tra originalità Adidas e il mondo dell’arte-design, li” di Superstudio Più. Adidas Origi- ginals sfida quasi se stesso parlan- tra i cilindri, genera un continuo e diversità, per un brand che negli quindi non rimane che tenere occhi nals, insieme all’eclettico policreati- do dell’ineffabile: il campo magne- movimento che incanta i visitato- ultimi sessant’anni ha mantenuto e orecchi ben aperti. | vb | vo Felice Limosani, ci raccontano tico. Adidas mette in mostra quello ri con una danza sempre diversa, come obiettivo principale la singola- una storia, o meglio una liquid story, che non è possibile vedere grazie accompagnata da una soundtrack rità pur fornendo sempre una vasta www.adidas.com ALCANTARA DA RISPOLVERARE Alcantara è un’azienda nata merceologica. Alcantara non po- mostrarlo più come materia che to diversi tra di loro, a interpreta- personalizzate e otto oggetti di nel 1972 che fin dagli esordi ha teva certo mancare all’appunta- come prodotto finito”. re questo materiale che ha delle design completamente differenti orientato la sua attività alla ricer- mento con il Temporary Museum La mostra punta a evidenziare il caratteristiche tecniche straordi- l’uno dall’altro, ma tutti rivestiti ca. Il materiale Alcantara è infatti of New Design, dal momento lavoro di ricerca fatto negli anni e narie e può avere delle espres- con Alcantara, a dimostrazione frutto di una sofisticata ricerca che l’art director dell’azienda è i miglioramenti delle caratteristi- sioni formali molto differenti”. del fatto che il materiale riesce scientifica ed è talmente innova- lo stesso del museo, Giulio Cap- che tecniche e stilistiche. Come Presso l’Alcantara Design Mu- ad adattarsi a ogni individualità. tivo da non essere assimilabile a pellini: “L’idea – dice – è stata di racconta Cappellini, “per sottoli- seum di Zona Tortona sono ospi- | vb | nessun altro materiale, né clas- togliere un po’ di polvere dall’im- neare la versatilità di Alcantara tati otto designer, otto aziende, sificabile in una qualsiasi classe magine vecchia di Alcantara e di ho chiamato molti designer, mol- otto esposizioni con scenografie www.alcantara.com
8.professione new designer Exibart.design IL TERRIBILE E LA POESIA Art designer, fashion artist, design researcher, narratori di prodotto: questa la composizione della classe creativa da cui tanto si aspetta il XXI secolo. Una generazione incarnata dal new designer, policreativo felicemente nebuloso e serenamente inquieto… n Nell′enorme varietà di stili e quando la fusione di questi ambiti proposte che caratterizzano la era già avvenuta, e che non ha mai nostra epoca liquida suona piut- conosciuto la divisione delle arti. tosto ridicolo continuare a parlare Muovendosi indistintamente tra de- ad ogni stagione di un ennesi- sign e arte, fashion e grafica, il new mo “nuovo design”. È tempo che designer procede in tutti questi casi l′analisi sposti l’attenzione dal pro- alla stessa operazione, consistente getto “creato”, che oggi è privo di nella liberazione di possibilità per un segno specifico e riconoscibile, le “cose” che ci circondano. al creatore, per mettere a fuoco la Emblematico a questo proposito il nuova figura di creativo costitui- metaprogetto Resign di Andrea Ma- ta dal new designer, che vede la gnani e Giovanni Delvecchio. Da propria professionalità impegna- un ex-deposito degli oggetti smar- ta non solo nel design o nell′arte, riti, in cui ha sede l′associazione in alto a sinistra: Francesca nella grafica o nel marketing, ma culturale DO di Faenza presso la Menichelli - Disco Collection più in generale nella liberazione di quale operano, Magnani e Delvec- - Burka di perle - progetto ‘Il dentro fuori’, 2009 possibilità attraverso l′alterazione chio compiono periodiche incursio- in alto a destra: Martino di oggetti, scenografie urbane, do- ni nell′Italia esclusa dal design che Gamper - progetto ‘Martino with Carlo Mollino’ mestiche, ecc. conta, cioè nelle case delle perso- a destra: Francesca È il caso per esempio della fashion ne “normali” che forse non hanno Menichelli - Body Collection - progetto ‘Il dentro fuori’, 2009 artist Francesca Menichelli, che uno Starck o un Mendini ma che in basso: Andrea Magnani in un lavoro come Il dentro fuo- possiedono comunque oggetti su e Andrea Damiani - ‘AIDS’ - ri pone in essere una tormentata cui si è addensato il tempo della prod. Resign, 2008 ma inevitabile esplorazione dei loro vita, e sui quali i due “resigner” lati terribili e poetici del sentire intervengono liberandone gli strati nell′epoca del sentimento liqui- di vita possibile. do, in cui gli abiti costituiscono la Perché oggi che abbiamo a che nuova nudità del corpo e l′anima fare non con delle “cose” ma con si mescola alle carni generando delle temporanee organizzazioni di un composto sempre instabile che segni, ciò che dura non è vivo, e chiamiamo “io”. lo scopo di chi genera senso non Oppure è il caso delle imprese è quello di creare erga (opere) ma dell′art designer Martino Gamper di mantenere e di performance come 100 sedie in circolo una in 100 giorni (in cui ha progettato energheia Nel nostro mondo una sedia al giorno per cento gior- (energia) che ni) o atti di riciclaggio praticati sui tiene accesi del possibile non-finito mostri sacri della storia del design, i segni impe- il senso è qualcosa che come in occasione della perfor- mance If Only Gio Knew realiz- dendo loro di essere sola- esiste solo al condizionale zata al Design Basel 2008, in cui mente ciò che Gamper ha “riprocessato” l′arredo sono, e far sì che la realtà non sia originale progettato da Gio Ponti solamente “se stessa” – condizione nel 1960 per l′Hotel Parco dei Prin- che ci è diventata intollerabile. cipi in Sorrento. L′urgenza che sta Ecco perché quest’epoca non pro- dietro simili interventi non dettata duce capolavori: perché il “capola- dal bisogno di fare una nuova se- voro” è qualcosa che resta e che dia, o un nuovo tavolo, ma tenere dura, e quindi preclude la libera- i segni in movimento, cioè in stato zione di possibilità alternative, cioè di costante alterazione, per impe- della dimensione che costituisce il dire che si congelino e rimangano “senso” degli oggetti e delle espe- uguali a se stessi. rienze del XXI secolo. Per toccare il cuore vivo della Il luogo in cui sgorga il senso nuo- creatività contemporanea, allora, vo è infatti il luogo dell′esperienza non serve guardare ai fenotipi del ulteriore, dello scarto che apre a progetto (abiti, oggetti, installazio- qualcosa d′altro rispetto a ciò che si ni), ma occorre concentrarsi sul dava un istante prima, non neces- genotipo del new designer, figura sariamente migliore ma comunque felicemente nebulosa e serena- diverso. Nel nostro mondo del pos- mente inquieta che non avverte sibile non-finito il senso è qualcosa alcuna separazione tra arte e de- che esiste solo al condizionale. Ciò sign, grafica e marketing, originale che gli oggetti potrebbero essere e riproduzione, perché appartie- conta più di ciò che sono, che dura ne a una generazione che è nata solo il tempo di farci rendere con- to che non solo i nostri oggetti, ma anche noi non siamo mai stati ciò link. che siamo. www.gampermartino.com www.resign.it | stefano caggiano |
Exibart.design professione new designer .9 IL GUERRIERO DEL DESIGN Impossibile sbagliare: i suoi oggetti sono La radiolina Match Radio proget- Il design liquido teorizzato da Bran- Sì, è così. Ho conosciuto tre diret- nitidi, immediati, attuali, solidi. E non hanno tata per Muji, il rubinetto Water zi per me significa altro, cioè che tori artistici di Hermès durante una bisogno di istruzioni per l’uso. Il suo materiale Pot, la scaletta Building sono tutti oggi possono parlare di tut- mostra organizzata a Milano nel tutti oggetti che non hanno bi- to senza sapere come stanno le 2003, Il futuro della produzione. preferito, il pensiero; la sua sorgente, l’osser- sogno di istruzioni per l’uso per cose. Questa mostra è stata un Il mio progetto Plug In, un piccolo vazione del quotidiano. Lui è Gabriele Pezzini, essere compresi nel loro senso disastro per le nuove generazioni, portacandele, li aveva attirati, e in lotta contro un sistema che distrugge il e utilizzo. Pensi che possa esse- Branzi ha curato la sua immagine quattro anni dopo mi sono ritrova- progetto… re definito “democratico” un og- di designer che non ha più niente to a progettare un elicottero con la getto che raggiunge un’accessi- da dire e non si è preoccupato di stessa semplicità, curiosità, capa- n Virginio Briatore, nel libro Sunny Day) nascono dall’attenta bilità della comprensione? ascoltare e capire, ha solo teoriz- cità d’interpretare e capire il proget- The Warrior Designer, ti defini- osservazione dei comportamenti Gran parte delle mie ricerche è ba- zato l’apparenza della realtà che gli to nella sua essenza per una sua sce un “guerriero del design”. quotidiani delle persone. Quanto sata sulla comprensione dell’intera- faceva comodo per restare ancora realizzazione. Il progetto possiamo Con quali armi lotti per progetta- questa lettura serve nell’ideazio- applicarlo a tutto, se il progetto sca- re i tuoi oggetti? ne di un progetto? turisce dal pensiero, ma non se si Io non lotto per progettare, lotto L’osservazione e l’analisi sono per Tra le sue più recenti realizzazioni, tratta di esercitazione stilistica. contro un sistema prestabilito che distrugge il progetto. La definizio- me la base di ogni progetto, ma non è una formula matematica, perché anche un elicottero e un’automobile Per concludere, parliamo un po’ ne di Briatore mette l’accento su questi due aspetti sono condizio- per Hermés del progetto DO meteorite… alcune qualità indispensabili nella nati e filtrati dalla mie esperienze Questa ultima domanda è per me vita: la tenacia, la forza e il corag- dirette. zione tra l’oggetto e la persona che un po’ in vita nel mondo del design. la più importante, e sono contento gio necessari per cambiare lo stato lo utilizza, oltre che sulla compren- I miei progetti non hanno niente di che incuriosisca perché DO meteo- delle cose e, nel caso specifico, del La tua ricerca sembra spesso in- sione della percezione delle forme liquido ma tutto di solido, costruito rite, incluso nel libro della collezione design. dirizzata al materiale. Si può dire e delle funzioni, e forse è per que- con la mia forza, le mie mani, i miei DO create di KesselsKramer e Dro- che per un oggetto c’è un solo sto che alcuni dei prodotti che pro- soldi, il mio lavoro. og Design, è quello che definisco Nella tua progettazione ci sono materiale adatto? getto risultano così evidenti, come la chimica del progetto, l’essenza oggetti “sorgente” dai quali Non è proprio così, anzi spesso per hai ben detto, tanto da non avere Domanda secca: lo sgabello Mo- delle componenti e delle sequenze parti per migliorarli in qualche me il materiale è secondario; può bisogno di istruzioni per l’uso. ving strizza l’occhio a Gino Co- che gli danno vita: l’osservazione, punto? essere supporto, perché lo si usa lombini o ai muratori? l’analisi, la meditazione, il tempo I punti di partenza del progetto direttamente, ma anche perché fa Dopo la mostra in Triennale cu- Strizza l’occhio a tutti quelli che di comprensione, la semplicità del sono molteplici, a volte non pos- da tramite per arrivare a un prodot- rata da Andrea Branzi, al design sono curiosi, e che quando lo guar- gesto, la curiosità per la banalità, sono essere nemmeno identificati to che poi verrà realizzato con un italiano delle generazione di cui dano capiscono all’istante che ogni l’intuizione, il coraggio di provare, perché magari sono emotivi. È il altro materiale. Imporsi standard fai parte viene spesso attaccata oggetto ha radici profonde, perché la magia e la sorpresa di una sco- processo di costruzione mentale di progettazione con il tempo può l’etichetta di “design liquido”. ogni oggetto è il risultato di una cul- perta. che non cambia. generare una certa sterilità. Il mio Ci sono alcuni dei tuoi oggetti tura che ha stratificato l’esperienza materiale preferito è il pensiero, che potrebbero essere definiti sublimandola in un oggetto. | a cura di Valia Barriello | Molti dei tuoi oggetti (come modellabile all’infinito. “liquidi”? Tra i tuoi progetti recenti trovia- mo un elicottero e un’automobi- le per Hermès. Dagli oggetti alle macchine, come dire: dal cuc- link. chiaio alla città… www.gabriele-pezzini.com a sinistra in alto: Gabriele Pezzini a destra: Gabriele Pezzini - ‘Sunny Day Bench’ - prod. Union Corporation, 2006 in basso a sinistra: Ga- briele Pezzini - ‘Water Pot’, 2001 in basso al centro: Ga- briele Pezzini - ‘Moving’ - prod. Maxdesig in basso a destra: Gabriele Pezzini - ‘DO meteorite’ - prod. DO Create 2009
10.professione new designer Exibart.design PUBLIC ART DI PASSAGGIO Architettura, arte e design hanno molto in esempio hanno la capacità di far Magistrale anche il lavoro di Rachel Dempf, in cui tutta la segnaletica di comune: tutt’e tre si dividono l’impervio riflettere e sorridere sulla dicotomia Whiteread, come House (1993), in servizio e pubblicitaria di una via di terreno a cavallo tra estetica e funzionalità. pubblico/privato: si pensi all’opera cui l’artista crea un vera e propria Vienna è stata coperta di giallo), lo Don’t miss a sec (2003-4), in cui ridensificazione degli spazi vuo- fa perché nelle loro sperimentazio- Dove il significato di un’opera si precisa in uno l’artista, ispirata dal concetto di ti dando vita a una sorta di calco ni ha letto un pensiero visivo che spazio esterno e condiviso, e i segni s’impongono “panopticon”, realizza una toilette interno di una casa che, prima di ben sintetizza le tendenze della come autonomi portatori di senso… pubblica oscurata dall’esterno, che essere demolita, prese fisicamente vita contemporanea. L’arte le rimet- però permette dall’interno di vede- posto accanto ad altre abitazioni di te in gioco tramite una sperimenta- n Non è un caso che il nuovo libro privato della relazione con l’artista re ogni cosa. La sperimentazione Grove Road, nella capitale britan- zione delle abitudini con le quali di Georges Didi-Huberman, Quand creatore, bensì da quello pubblico fisica di tale continuità da parte del nica. La visione di un interno non normalmente questi spazi urbani les images prennent positions ed esterno di un sistema di cultu- visitatore/fruitore implica una rifles- accessibile si oppone agli esterni vengono vissuti; facendosi luogo (2009), apra con l’affermazione che re nel quale i segni si impongono sione anche sulle categorie logiche accessibili delle normali costruzioni di un’esperienza concreta, essa per poter sapere qualcosa bisogna come autonomi portatori di senso. che appartengono al nostro senso abitative, facendo riflettere sul ruo- diviene non solo passaggio fisico innanzitutto prendere una posizio- Solo che per la cosiddetta public di intimità e socialità. lo di abitazione ma soprattutto su da un ambiente all’altro, bensì pas- ne. È quanto di certo pensarono art non si può più parlare di me- In questo filone anche i lavori di quello di nucleo familiare. saggio metaforico tra una tenden- gli artisti che per primi guardarono tafora: le traduzioni e i passaggi Dan Graham, che analizzano so- Sul problema delle risorse idri- za sedimentata di approccio e una alle potenzialità dell’architettura e sono reali. Come gli oggetti che ci prattutto l’influenza delle strutture che si è invece concentrato Henk sempre nuova, sperimentale. Che del design come chiavi interpre- circondano. architettoniche sulla nostra perce- Hofstra, che per l’installazione The è poi quello che fa anche il design, tative dei mutamenti sociali. Così Nel contemporaneo l’arte si è con- zione spaziale. I vetri semi-oscurati Blue Road (2007) ha pitturato di che per Vilém Flusser “avanza per facendo, essi hanno sviluppato centrata sempre di più su nuove e delle sue sculture confondono e azzurro mille metri di una trafficata tentativi, cercando di indovinare il nel contemporaneo una metafora stupefacenti forme di rivisitazione destabilizzano i sensi del visitatore, strada di una cittadina olandese, disegno (design) approssimativo già esposta dal pensiero minima- degli spazi urbani e dei concetti che si trova a dover fronteggiare dove prima scorreva un fiume. Im- che regola determinate variabili in lista: il significato di un’opera non che ne determinano la fruizione. Le un nuovo concetto di trasparenza, possibile non immaginare lo scon- base alla loro funzione” (Filosofia deriva più dallo spazio intimistico e opere di Monica Bonvincini per ostico e cangiante. volgimento degli autisti, che per un del design, 2003). Sperimentare, attimo si sono trovati ad essere pa- quindi, e prendere una posizione. ragonati a pesci al volante. Il contemporaneo si Molto legate all’impegno ambienta- | greta travagliati | lista e politico sono anche le opere è concentrato su nuove di Arne Quinte, di cui ricordiamo la e stupefacenti forme di recentissima The Sequence (2008), rivisitazione degli spazi installazione inaugurata a novem- a sinistra in alto: Monica Bonvinci- bre a Bruxelles che consiste in un ni - ‘Don’t miss a sec’, 2003-2004 urbani rosso ponte di legno che fa da in alto al centro: Arne Quinze - ‘The Sequence’ passaggio tra Parlamento e qui sotto: Rachel Whiteread - Untit- letd - House, 1993 Camera dei deputati. in basso a sinistra: Steinbrener e Se la public art si ispira alle Dempf - ‘Delete!’ pratiche dell’architettura e in basso al centro: Monica Bonvin- cini - ‘Don’t miss a sec’, 2003-2004 del design (si veda, ancora, in basso a destra: Henk Hofstra - Delete! del duo Steinbrener/ ‘The Blue Road’, 2007
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