Exibart.design www.exibart.com

Pagina creata da Emanuele De Marco
 
CONTINUA A LEGGERE
Exibart.design www.exibart.com
Exibart.design
                                                                                                                                        www.exibart.com
Supplemento a Exibart.onpaper

   Ah, la Crisi. Nell’anno della Grande Recessione, come reagirà il Design? In ogni caso, Milano è pronta per la settimana più creativa dell’anno.
   Exibart pure. E anziché a piangersi addosso, invita a guardare ai futuri del design. Proprio così: il plurale è d’obbligo, perché quelli che si pro-
   filano sono orizzonti ancora tutti da esplorare. E gli interrogativi fioccano: dove va il mestiere del designer? Dove vanno le nuove tecnologie,
   sempre più simili a magie? E com’è possibile creare oggetti in grado di “sentirne” le prestazioni? L’eccellenza del Made in Italy terrà? Ma – bando
   al neoprotezionismo! – Exibart.design guarda oltre lo Stivale. Al mondo della formazione, innanzitutto, con l’esperienza della Design Academy di
   Eindhoven. E, ancora, i talenti più promettenti e quelli già affermati, le sempre più frequenti contaminazioni con l’arte e, dulcis in fundo, l’agenda,
   per non perdersi neanche un appuntamento dentro e fuori i Saloni. Perché la ripresa passa – e parte – da qui. Senza aspettare il 2010.
Exibart.design www.exibart.com
2.news                                                                                                                                                                                   Exibart.design
a cura di Valia Barriello

   VEDI TORINO E POI…                                                                                                        POLITICALLY CORRECT AGATHA
   Due realtà torinesi, Adriano Design                                                                                       Agatha Ruiz de la Prada stupisce ancora con la sua nuova collezione di
   e Vanni, si sono incontrate per ripen-                                                                                    tappeti realizzata in collaborazione con l’azienda AB21 di Saragozza. Lo
   sare il modo di “vedere” e di proget-                                                                                     stile della designer spagnola rimane inconfondibile anche in queste sue ul-
   tare l’occhiale da vista. Da questo                                                                                       time creazioni: colore, humor e naturalezza, questa volta con una marcia in
   sodalizio professionale ed artistico è                                                                                    più: il rispetto dell’ambiente. I tappeti sono prodotti con la migliore lana del-
   nata la collezione Adriano design X                                                                                                la Nuova Zelanda, realizzati totalmente a mano e i lavaggi utilizzati
   Vanni. L’innovativa collezione defini-                                                                                                   sono tutti a zero impatto ambientale. E come se non bastasse,
   sce il modo tutto torinese di vestire gli                                                                                                   sono garantiti da RUGMARK, associazione che combatte
   occhiali, rivoluzionando la stanghetta che, sdoppiata e disassata,                                                                               lo sfruttamento minorile: una percentuale delle entrate
   duplica le giunture con il corpo centrale, rendendo la cerniera fra                                                                                 derivanti dalla vendita sarà, infatti, destinata a pro-
   lente e stanghetta affidabile e funzionale. Dall’idea di creare un altro                                                                              getti di rilevanza sociale. Per non dimenticare l’uni-
   sguardo si sviluppa la forma del corpo centrale, pensata per ridise-                                                                                   cità delle esigenze di ogni persona, tutti i tappeti
   gnare il taglio dell’occhio. Una soluzione che reinventa il modo di                                                                                    sono personalizzabili a seconda del gusto e delle
   guardare. E di farsi guardare.                                                                                                                         esigenze.

   www.adrianodesign.it                                                                                                                                   www.agatharuizdelaprada.com
   www.vanniocchiali.com

                        SWITCH ON ELITA!
                                         Elita, design week music festival, presenta Switch on!
                                         Un programma giornaliero di appuntamenti tra musica,
                                                                                                                       È TEMPO DI DESIGN
                                                                                                                       Lorenz è una di quelle aziende che al Salone
                                         design, arti digitali. L’headquarter di Elita ospiterà du-
                                                                                                                       compiono gli anni: gli anni sono ben settanta-
                                         rante il giorno esposizioni di design contemporaneo,
                                                                                                                       cinque, festeggiati proponendo ai suoi invitati
                                         volte alla creatività e alla sostenibilità, incontri con i
                                                                                                                       un percorso attraverso i suoi orologi di de-
                                         protagonisti, i giornalisti e i videomaker. Di notte, in-
                                                                                                                       sign. Il progetto, coordinato da POLI.design
                                         vece, condurrà i visitatori alla scoperta dei più celebri
                                                                                                                       e ideato da Martino Berghinz con grafiche di
                                         locali milanesi: Magazzini Generali, Plastic, Magnolia,
                                                                                                                       Umberto Tolino, propone un tunnel in plexi-
                                         La Casa 139, Tunnel, Atomic, Rocket, Connie Douglas.
                                                                                                                       glas bianco che risalta le scatole trasparenti
                                         Evento agli EastEnd Studios, dove oltre cinquemila
                                                                                                                       con all’interno gli orologi. Il percorso tocca
                                         persone parteciperanno al più importante appunta-
                                                                                                                       tappe importanti della storia di Lorenz, come i due Compassi d’oro: il primo nel
                                         mento musicale dell’intera settimana del design, pro-
                                                                                                                       1960 con l’orologio disegnato da Sapper e il più recente del 2008 con NEOS di
                                         mosso da Elita e realizzato insieme a tutti gli operatori
                                                                                                                       CuldeSac. Tra i riconoscimenti illustri trova posto anche 75, modello ideato da
                                         delle notti meneghine aderenti al suo network.
                                                                                                                       EMO Design, vincitore del concorso “75 Ore Lorenz” per l’ideazione di un segna-
                                                                                                                       tempo ispirato agli anni ’30. Sede dell’installazione sono i Cortili dell’Università
                                         Elita Headquarter
                                                                                                                       degli Studi di Milano, Ca’ Granda - ex Ospedale Maggiore.
                                         Spazio Astoria, viale Monte Nero 55, Milano
                                         www.elitamilano.org
                                                                                                                       Time 2 Design. Lorenz c/o Interni Design Energies
                                                                                                                       Cortili dell’Università degli Studi di Milano, Ca’ Granda - ex Ospedale Maggiore
                                                                                                                       21 – 27 aprile 10 - 24 ; 28-30 aprile 10 -19
                                                                                                                       www.lorenz.it

 MOROSO MAL D’AFRICA
 Quest’anno Moroso, oltre a presentare
 al Salone una serie di prodotti basati sul
                                                                                                      SUPER-SUPERFICI
                                                                                                      DuPont™ Corian® e Amanda Levete_Architects (AL_A) propongono in occasione del Salone
 concetto di leggerezza e colore, firmati
                                                                                                      2009 l’evento “CORIAN® super-surfaces”. L’esposizione mostrerà una metamorfosi del mate-
 da nomi eccellenti quali Patricia Urquiola,
                                                                                                      riale, che si trasforma in una fluida ed elastica collezione di concetti integrati di cucina, bagno e
 Tokujin Yoshioka e il gruppo delle giovani
                                                                                                      pavimentazione, visualmente collegati ed enfatizzati da una spettacolare e scultorea parete. Una
 svedesi FRONT, programma anche un
                                                                                                      ridefinizione e un’interpretazione concettuale dell’ambiente lounge come dinamico spazio di tran-
 intervento interessante per il Fuorisalone.
                                                                                                      sizione tra stati neutri e attivi, che esalterà le proprietà di DuPont™ Corian®, mostrando la sua
 Presso lo storico showroom milanese di via
                                                                                                      intrinseca capacità di modificare le percezioni di spazio e forma. Attraverso una combinazione di
 Pontaccio, esplora la nuova e contemporanea idea
                                                                                                      avanzate tecnologie digitali di design, innovative tecniche di lavorazione e affascinanti effetti di
 di bellezza africana. Artisti, designer, produttori, ar-
                                                                                                                                             luce, AL_A rivelerà la natura di “super-superficie” di DuPont™
 chitetti e altri creativi africani, coordinati dal designer
                                                                                                                                             Corian®.
 afro-americano Stephen Burks, realizzeranno instal-
 lazioni su pavimenti e pareti, con oggetti e arredi fatti
                                                                                                                                             CORIAN® super-surfaces
 a mano, dando vita ad una festa “espressiva” dove
                                                                                                                                             Corian® Design - Milano Store, via San Nicolao 4, Milano
 l’arte contemporanea africana diventa stimolo per
                                                                                                                                             21 aprile 2009 18.30 – 23 opening party
 l’interior design. Suggerisce Patrizia Moroso: “Non
                                                                                                                                             22 - 27 aprile 10 – 22
 aspettatevi atmosfere e oggetti etno- chic, l’Africa è
 molto più di questo!”.

 Africa!
 Showroom Moroso, via Pontaccio 8/10, Milano
 22 aprile dalle 19
 www.moroso.it
                                                                                                                        à la une
                                                                                                                        la copertina d’artista raccontata dall’artista

                                                                                                                        Andrea Magnani - Colabrodo

                                                                                                                        Carl era il nome del primo albero creato dall’Uomo. Carl
   L’ALMA DI DIALMA                                                                                                     fin da piccolo appariva fresco e vitale. Dai suoi rami pen-
   Dialma Brown ha aperto un nuovo negozio a Milano in viale Umbria, e pro-                                             devano frutti grandi e succosi. Tutti volevano coglierne
   prio all’interno del punto vendita presenta un percorso espositivo basato sulla                                      uno anche se dopo il primo morso lo gettavano disgu- Andrea Magnani - Co-
   filosofia che caratterizza l’omonimo marchio: un “viaggio” attraverso tempi e                                        stati ai suoi piedi. “Bene!”, pensava fra sé e sé Carl, labrodo, prod. Resign, 2007
                                                                                                                                                                                     – www.resign.it
   culture in grado di far rivivere appieno suggestioni e memorie del passato. Il                                       cosciente del suo scopo. Quei frutti così seducenti ave-
   fascino di antiche e fiabesche storie si intreccia così con gli arredi che con-                                      vano infatti il potere magico di decomporsi all’istante an-
   traddistinguono il marchio. Un vero e proprio insieme di stili che si può definire                                   dando così ad alimentare le sue già possenti radici. E cosi crebbe, crebbe
   New Classic. Tra elementi di sapore vittoriano e pezzi più attuali, l’occhio si                                      e crebbe ancora, producendo frutti sempre più appetitosi. Fino alla crisi.
   posa sui legni, protagonisti assoluti, sui velluti preziosi, sui lini e cotoni, ma
                                     anche le ceramiche e i cristalli occupano un                                       Resign si può descrivere come un processo aperto a tutti quei creativi che
                                     posto importante.                                                                  non rielaborano soltanto oggetti di recupero, ma che cercano di riattivare
                                                                                                                        la circolazione del progettista liberando le idee e la creatività delle perso-
                                      Il viaggio di Dialma Brown                                                        ne che credono ancora nella magia e nel valore simbolico delle cose.
                                      Viale Umbria 85,                                                                  Chiunque voglia parteciparvi troverà un atelier creativo (situato presso
                                      angolo via Maestri Campionesi 30, Milano                                          DO, il nucleo culturale di Faenza) in cui sperimentare il modello della
                                      Cocktail 22 aprile 17 - 20                                                        “Bottega 2.0”, e un network di relazioni basato sulla complementarietà
                                      22 - 27 aprile 10 – 20                                                            delle conoscenze. Il progetto Colabrodo qui presentato è un’idea nata e
                                      www.dialmabrown.it                                                                realizzata nel 2007 all’interno dell’atelier di Resign (www.resign.it).
Exibart.design www.exibart.com
Exibart.design                                                                                                                                                                             news.3
                                                                                                                                                                                  a cura di Valia Barriello

                                                                                                                                FABRICA PIGLIATUTTO
                                                                                                                                Quest’anno Fabrica, affermato centro di ricerca sulla comunica-
 M’ILLUMINO DI FOSCARINI                                                                                                        zione di Benetton, sbanca tutto al Fuorisalone. Sarà presente in-
 Foscarini, azienda leader nel campo dell’illuminazione,                                                                        fatti con ben quattro eventi e in mostra anche al Salone Satellite.
 anche quest’anno è pronta a stupire con un’esposizione                                                                         Chi volesse fare il giro delle esposizioni curate da Fabrica può
 molto particolare. Per il Fuorisalone 2009 ha chiamato Vi-                                                                     partire da Chez Fabrica a Palazzo Borromeo, che illustra grazie
 cente Garcia Jimenez a curare l’installazione. Il designer                                                                     ad oggetti, foto e proiezioni le vite dei quaranta artisti che vivono
 spagnolo ha dovuto coniugare tre caratteristiche: la muse-                                                                     per un anno proprio a casa Fabrica a Treviso. Per proseguire in
 ale, indicata da superstudio, la pittorica, tipica di Foscarini,                                                               piazza San Babila presso il Sisley store dove troverà Bizarre,
 e la sua, molto concettuale. Il tema è l’infinito, emozione                                                                    una collezione di cinque pezzi in edizione limitata di oggetti di
 ineffabile che vuol essere trasmessa. Questa sensazione                                                                        ceramica per la casa progettati da Sam Baron. In piazza del
 sarà suscitata dall’atmosfera creata dalla luce, o meglio                                                                      Tricolore, presso gli spazi Zanotta, Trans-Forma, mostra di di-
 dalle luci di Foscarini, che simuleranno l’interno di un ca-                                                                   ciassette pezzi di casa Zanotta rivisitati dai designer di Fabrica.
 leidoscopio. Obiettivo: riportare il visitatore all’interno di                                                                 In via Solferino 11 Around Glasses, collezione 2008 e 2009 di
 un ricordo infantile, scoprendo un percorso emozionale creato da luci e specchi, per scoprire                                  oggetti in vetro soffiato a bocca, sempre opera dei designer di
 quant’è dolce navigare in questo mare...                                                                                       Fabrica. Per chi non fosse ancora sazio rimane lo stand D-40 in
                                                                                                                                fiera This&That collezione di campane in vetro soffiato.
 Superstudio - Temporary museum for new design
 Via Tortona 27, Milano                                                                                                         www.fabrica.it
 22 - 27 aprile 10 – 21 Ingresso professionisti | 26 aprile 10 – 21 Ingresso al pubblico
 www.foscarini.com

        PRE… PARATI AL DISORDINE
        Jannelli&Volpi, per il Fuorisalone 2009, organizza assieme al desi-                        ALLA CORTE DELL’ORTO
        gner Diego Grandi un allestimento ispirato all’home make up, come                          Ortofabbrica, progetto ideato, realizzato e pro-
        elemento base la carta da parati Jannelli&Volpi. Il concept viene                          mosso da Angelo Grassi, nasce dall’idea di ri-
                                  sviluppato all’interno di un ambiente dome-                      creare un orto in cui piantare tutte le essenze
                                  stico temporaneo volutamente disordinato,                        della creatività: architettura, design, moda ed
                                  che ricrea la situazione di un ambiente                          arte. Quest’orto troverà ospitalità all’interno di
                                  vissuto. Gli oggetti verranno trasformati                        una corte milanese dell’Ottocento, affacciata su
                                  grazie al loro ri-utilizzo, dimostrando una                      via Savona. Lo spazio, chiuso su tre lati voluta-
                                  grande attenzione per il riciclo e per i pro-                    mente scabri, verrà valorizzato e recuperato dall’in-
                                  dotti ecosostenibili. In questa esposizione                      stallazione con un intervento assolutamente inedito.
                                  entra in gioco anche il cibo, interpretato                       In definitiva Ortofabbrica tenterà di riunire in maniera
                                  da “Il Castello ricevimenti”, che diventerà                      trasversale linguaggi creativi e produttivi diversi ac-
        quasi protagonista su di una lunga tavolata rustica completamente                          comunati dalla volontà di recuperare i valori che
        rivestita con carta da parati Jannelli&Volpi. Lo chef Paolo Franchini                      rendono la vita piacevole e piena di qualità.
        comporrà gli ingredienti naturali esposti per chi vorrà assaporare
        un’emozione non solo gustativa. Il classico disordine ordinato di                          Ortofabbrica
        tutte le nostre cucine, dove concorrono armonia e naturalezza in                           Cortile di via Savona 37, Zona Tortona, Milano
        quel procedimento complesso e delicato che infine mette a tavola                           21-27 aprile 10 – 22
        l’espressione più vibrante e più felice di un’idea che si ricordi.                         www.angelograssi.it

        Wallapaper Time. Spring makeover ideato da Diego Grandi,
        Jannelli&Volpi, via Melzo 7, Milano
        22 - 27 aprile 10 – 20
        Lunch tutti i giorni, su prenotazione. Cocktail tutte le sere 18 – 20                                                       REAL AROUND THE CLOCK
        www.jannellievolpi.it                                                                                                       Durante la settimana del Salone può accadere di tutto, an-
                                                                                                                                    che che un designer diventi regista, come dimostra Maarten
                                                                                                                                    Bass. Il trentunenne olandese ha prodotto tre film basati
                                                                                                                                    sullo scorrere del tempo che presenterà presso gli spazi di
                                                                                                                                    C’N’C’ Costume National. Bass ricostruisce in ogni film un
                                                                                                                                    differente orologio, passando dalla vecchia sveglia al se-
                                                                                                                                    gnatempo. L’innovazione sta nel fatto che per far “girare”
 NOVE PLUS NOVE                                                                                                                                                         gli orologi non utilizza in-
 Plusdesign è una realtà milanese in cui arte e design si incontra-
                                                                                                                                                                        granaggi o meccanismi
 no, che si impegna a promuovere e a produrre oggetti di arredo
                                                                                                                                                                        ma persone, vere e pro-
 in edizione limitata. Nella sua scuderia vanta nomi di designer
                                                                                                                                                                        prie lancette viventi, che
 e artisti internazionali, tutti vocati alla sperimentazione. In oc-
                                                                                                                                                                        scandiscono il tempo. Ai
 casione del Fuorisalone 2009 presenta nove progetti inediti: un
                                                                                                                                                                        visitatori sarà offerto tutti
 tavolo in terracotta dei fratelli Campana, una panca in resina
                                                                                                                                                                        i giorni e durante tutte le
 dell’olandese Richard Hutten e una sedia in plastica riciclata di
                                                                                                                                                                        ore di apertura un coc-
 Richard Liddle/Cohda Design. Ma anche una lampada a sospensione in ottone dell’inglese Robert
                                                                                                                                                                        ktail bar alcolico e non
 Orchardson, un tavolo di Flavio Favelli e una lampada di Patrick Tuttofuoco, un tavolino di Anila Ru-
                                                                                                                                                                        alcolico, quindi sarà un
 biku formato da vari cubi in plexiglas con all’interno piccole case illuminate fatte di carta ricamata e
                                                                                                                                                                        vero meeting point!
 perforata, una panca disegnata da Valentina Ravara e rivestita da porcellane con texture e immagini
 di Francesco Simeti, infine un paravento di Luca Trevisani.
                                                                                                                                    Real Time
                                                                                                                                    C’N’C Costume National,
 Plusdesign - di Lilia Laghi e Mariano Pichler
                                                                                                                                    via Fogazzaro 23, Milano
 Via Ventura 6, Lambrate - www.plusdesigngallery.com
                                                                                                                                    22- 29 aprile 10 – 20
                                                                                                                                    www.costumenational.com

   L’UTILE È IL FUTILE                                                                                         UNDUETRESTELLA!
   Secondome è una design gallery romana con un inusuale concept store, ora anche                              Unduetrestella riporta istantaneamente alla mente la filastrocca dei
   brand, ideata e gestita dall’architetto Claudia Pignatale nel 2006. Questo spazio, grazie                   bambini. E difatti il progetto ideato e curato da Paola Noè proprio di
   alla sua doppia vocazione, galleria e showroom, offre sempre un’incredibile selezione                       bambini si occupa. Con il contributo di Andreas Golinski, Noè realizza
   del design contemporaneo. Utiles & [F]utiles è la nuova collezione di vetri disegnata da                    delle installazioni d’arte site-specific per le camerette dei bambini, ma
   Sam Baron per Secondome in cui il razionale si contrappone al barocco. La collezione                        attenzione: non bisogna pensare né ad oggetti per la prima infanzia né
                          si divide in due serie: Utiles è composta da sei prodotti specia-                    ad arredo. Unduetrestella è semplicemente un progetto che stimola la
                           li, nati dalla sovrapposizione di forme regolari che danno vita                     sensibilità artistica del bambino e gli insegna a prendere confidenza
                           a singolari cesti portafrutta dalle sembianze di borse; [F]utiles,                  con l’arte contemporanea, coinvolgendolo in prima persona nella re-
                           nella sua essenza frivola, riscopre toni barocchi grazie a vasi                     alizzazione dell’opera d’arte. Grandi murales geometrici, realizzati da
                           con manici doppi e brocche dal manico sontuoso. Il materiale                        illustratori, faranno da tela al piccolo, che
                           usato per l’intera collezione è un vetro borosilicato soffiato a                    armato di pennarelli colorati potrà persona-
                           bocca.                                                                              lizzare il muro a suo gusto.

                           Secondome, via dei Pianellari 26, Roma                                              Via Maroncelli 12, Milano
                           www.secondome.eu                                                                    21 - 26 aprile 10 – 20
                           A Milano da “Around Glass”, Spazio Dimore                                           www.unduetrestellababy.com
                           Via Solferino 11
                           22-27 aprile
Exibart.design www.exibart.com
4. satellite                                                                                                                                                                             Exibart.design

LA PAROLA ALLA GIURIA
   La temuta e leggendaria commissione che                                        prospettiva, ma non è detto che            onestà, Chantal Prod’Hom confessa          sce da dodici edizioni: “Riceviamo
   decide chi entra (e chi non entra) al Salone                                   questa sia estrema”.                       che “l’eccellenza, a dire il vero, spero   adesso proposte presentate in ma-
   Satellite comprende quest′anno, accanto                                        Rifiuti? “Non si può parlare di pro-       di non trovarla in un giovane desi-        niera assolutamente professiona-
                                                                                  getti scartati a malincuore”, taglia       gner. Ciò che conta è il pensiero die-     le, in particolare da alcune realtà,
   alla storica curatrice Marva Griffin Wilshire e                                corto Daniele Livi. “Naturalmente          tro l’oggetto.                                                     penso al Giap-
   all′unico membro esterno fisso, Beppe Finessi,                                 – gli fa eco Finessi – scartare pro-       Questo è uno                                                        pone,      alla
   l′amministratore delegato di Livit Daniele Livi,                               voca piccole ferite, ma il Salone          spazio       per                                                    Svizzera, al
   la direttrice del MUDAC di Losanna Chantal                                     Satellite ha dimostrato negli anni di      proposte       in
                                                                                                                                                            Un consiglio                         Belgio”, dice
   Prod’Hom, e il designer Satyendra Pakhalé…                                     saper scegliere”.                          evoluzione e           per gli aspiranti                            Finessi. Il li-
                                                                                  Cosa colpisce, in negativo e in            proprio la pos-                                                     mite alle par-
n Sono settecentodue i designer,          Nel dettaglio, c’è una democratica      positivo? “Ci sono idee forti, con         sibilità di con-
                                                                                                                                                    designer?                                    tecipazioni
provenienti da trentasette paesi,         votazione: come spiega Beppe Fi-        un profilo ben definito”, spiega           frontarsi con          Poter fare tutti gli                         per designer
metà dei quali alla loro seconda          nessi, “ogni valutazione è peculia-     Prod’Hom, e “ci sono temi ricor-           una proposta           errori che vogliono                          rimane però
o terza partecipazione, presen-           re, a volte basta un colpo d’occhio,    renti, come il sorriso, l’ecologia, la     e di lasciare                                                       invariato, o
ti al Salone Satellite 2009, punto        in altri casi entrano in gioco vari     sperimentazione”, precisa Finessi.         aperte varie                                                        comunque –
d’onore ovvero trampolino di lancio       aspetti; si può considerare l’età: un   “In alcuni casi si nota la tendenza        alternative lo rende interessante”.        precisa Marva Griffin, “non siamo
under 35 per eccellenza. Il tema          venticinquenne ha tutto il tempo di     generica a emulare qualcosa di             Ma siamo pur sempre al Salone del          noi a doverlo dire, è il pubblico che
dell’allestimento di Ricardo Bello        maturare e migliorare, un perso-        già fatto, a cercare di sintonizzar-       Mobile di Milano, e una domanda è          giudica. I giovani designer hanno
Dias è Benessere - Progettare il          na più grande forse no”. Essendo        si con lo stile di un certo marchio”,      d′obbligo: il mercato ci mette lo zam-     diritto a presentarsi tre volte. Alla
benessere, “comunicato ai desi-           la giuria varia, “ci possono essere     avverte Pakhalé. Del resto, conti-         pino? “Si tenga presente – dichiara        fine quasi tutti raggiungono un con-
gner nel caso volessero disegnare         disaccordi, ma è la differenza che      nua Prod’Hom, “è di moda adesso            Finessi – che il mercato ha tante          tatto, che sia con l’industria o con
un pezzo sull’argomento”; propo-          genera discussione; persone pro-        l’ecologia, la sostenibilità, lavorare     sfumature: c’è un mercato dei gran-        la stampa. Questa è la nostra evo-
sta, tuttavia, non vincolante, per-       venienti dallo stesso background        con materiali riciclati. Ma sarebbe        di numeri e un mercato dai numeri          luzione”.
ché, come spiega Marva Griffin, è         probabilmente non darebbero vita        meglio se si andasse oltre la moda         controllati. Se da una parte si cerca      Per concludere, avete qualche
“lungi da noi la pretesa di limitare la   a un confronto interessante”, chia-     e il problema si considerasse nella        di capire se una certa sperimentazio-      suggerimento da dare ai giovani
creatività dei ragazzi, non sarebbe       risce Chantal Prod’Hom. Tra l’altro,    sua interezza”. Perchè, a ben ve-          ne sia assolutamente irrealizzabile,       designer che vorrebbero essere
assolutamente giusto restringerla         aggiunge il designer Satyendra Pa-      dere, “nella selezione non si parte        dall’altra si deve considerare che ci      ammessi al Satellite? “Presentare
ad un tema specifico”.                    khalé, “ogni membro porta una sua       da un’idea, ma si vorrebbe essere          sono piccoli e significativi mercati”.     un progetto forte e definito. Non
Faticoso arrivarci, però,                                                                    colpiti da un’idea... non       “Ancora una volta l’idea è il punto di     temere il fallimento” (Prod’Hom).
dato il numero di domande                                                                    si può definire a prescin-      partenza, non di arrivo. – risponde        “Imparare a relazionarsi professio-
di partecipazione, ergo fa-                                                                  dere ciò che si cerca, al-      Livi – Si decide di fare un investimen-    nalmente con il mondo dell’indu-
ticoso il lavoro della giuria.                                                               trimenti non c’è ricerca”.      to su oggetti che abbiano un’indivi-       stria” (Livi). “Imparare a guardarsi
Ma chi è la giuria? Esclu-                                                                   D′accordo, ma l’eccellen-       dualità forte, su cui si possa agire e     dentro. Trovare la propria poetica”
sa Marva Griffin e i mem-                                                                    za dove si trova? Secon-        lavorare”. Volendo essere drastici,        (Finessi). “Niente. Che ognuno ab-
bri del Cosmit, la giuria è                                                                  do Finessi, la commis-          come Pakhalé, “non esiste nulla            bia la possibilità di trovare il proprio
composta da progettisti,                                                                     sione cerca “di guardare        come il mercato a questo livello. Il       percorso e di fare tutti gli errori che
rappresentanti della stam-                                                                   dentro la proposta e di         processo di realizzazione di un pro-       vuole” (Pakhalé).
pa, critici, direttori di musei                                                              capire chi abbiamo di           getto è qualcosa di estremamente
o collezionisti, imprenditori;                                                               fronte. L’eccellenza non        complesso e implica decisioni molto                       | silvia colaiacomo |
con l’aggiunta di Beppe Fi-                                                                  è in un dettaglio. Non          delicate. Troppi fattori
nessi, unico membro stabi-                                                                   agiamo sulla base di pre-       vi contribuiscono”.
le esterno (insieme, in pas-                                                                 concetti o griglie di qua-      Ad ogni modo, il
sato, a Giulio Castelli).                                                                    lità definite”. Con molta       Salone Satellite cre-
Come si snodi la selezione
ha però qualcosa di alche-
mico: “Il Salone – spiega la
Griffin – è stato arcicopiato                                                                a sinistra: Salone Satellite - photo Carola Merello
da tutte le fiere del mondo:                                                                 a destra: Beppe Finessi
                                                                                             in basso a sinistra: Chantal Prod’Hom, direttrice
Colonia, Valencia, Stoccol-                                                                  del MUDAC di Losanna
ma, Parigi. La procedura di                                                                  in basso al centro: Marva Griffin Wilshire, curatri-
                                                                                             ce del Salone Satellite
selezione non può essere                                                                     in basso a destra: Salone Satellite - photo Carola
divulgata, resta nostra”.                                                                    Merello
Exibart.design www.exibart.com
Exibart.design                                                                                                                                                                            satellite .5

IL PRIMO SALONE NON SI SCORDA MAI
| a cura di silvia colaiacomo |                                                                              Milano come trampolino di lancio, tra business e creatività.
                                                                                                             Ne abbiamo parlato con tre celebrità che esordirono qui
                                                                                                             e che sono tornate, o tornerebbero volentieri, sul luogo
                                                                                                             del diletto, per provare ancora il “brivido” della prima volta…

MAARTEN VAN BAAS
A quando risale la sua prima partecipazione agli eventi milanesi?                         un focus più specifico sul design. Cosa non
Al 2003, e poi dal 2005 a oggi.                                                           mi piace, se devo identificare qualcosa, è
                                                                                          la “macchina per prodotti” in cui Milano si
Milano ha influenzato la sua carriera? Se sì, in che modo?                                è andata tramutando. È una sorta di dilem-
Inizialmente autofinanziai la mia partecipazione. Questo mi offrì completa libertà        ma per me: mi sta bene? Naturalmente da
per quel che riguarda la collezione che presentai. La scelta risultò particolarmen-       un lato faccio la mia parte nel sistema, ma
te azzeccata, e da allora sono costantemente “cresciuto”. Nel 2007 ho esposto             dall’altro il sistema stesso si è spinto troppo
nei locali di Superstudio Più, l’anno successivo in via Voghera e quest’anno nella        in là. L’evento è in una certa misura diven-
sede di Costume National. Milano è il momento cruciale dell’anno. L’unica fiera           tato più rumoroso del suo messaggio. Que-
a cui partecipo. È in aprile, ovvero presto, perciò vi dedico i primi mesi dell’anno.     sto ha ovviamente dei risvolti positivi e dei
Generalmente entro in ebollizione intorno a ottobre o novembre e vado avanti              risvolti negativi. Genera pubblico e amplia
fino alla primavera; poi, in ottobre, ricomincio da capo.                                 la visibilità della settimana, ma rappresen-
                                                                                          ta anche un enorme spreco di energia, di
Stressato?                                                                                risorse e di materiali. Una prima conseguenza è l’incredibile
A volte. Ad ogni modo è una mia scelta e ho comunque la libertà di fare ciò che           numero di collezioni presentate. E l’affastellamento di colle-
mi piace.                                                                                 zioni necessariamente porta a una perdita di qualità, mentre
                                                                                          è proprio la qualità ciò che conta nel design e nell’arreda-
Ha visto il Salone Satellite negli ultimi anni? Com’è cambiato? Come può                  mento. Un marchio di moda può permettersi sette collezioni
migliorare?                                                                               in un anno, ma l’arredo no.
È cresciuto esponenzialmente. Non so che aspetto avrà quest’anno, per via
della recessione, ma in un certo senso le circostanze aiuteranno a mantenere              www.maartenbaas.com

                     PATRICK JOUIN
                                                                           Prima partecipazione al Satelli-        tore la tua creatività si esprime all’interno di certi paramenti. Ma questa è la sfida
                                                                           te?                                     dell′essere designer: l’equilibrio tra il tuo lavoro e le esigenze di funzionalità, ma-
                                                                           Prima edizione nel 1998. Lavoravo       teriali, marketing, ecc. Senza questo tipo di confronto si finisce per giocare a ping
                                                                           ancora per Philippe Stark. Ricordo      pong da soli.
                                                                           di aver messo tutto nella mia Fiat
                                                                           e di aver viaggiato in autobus. Psi-    Il Satellite ha influenzato la sua carriera?
                                                                           cologicamente l’evento ebbe un          Certamente. Al Salone di Milano c’è il lato del “super-business”, con i più grandi mar-
                                                                           enorme impatto su di me. Stavo          chi e designer, e per un giovane progettista partecipare sembra un sogno. Quando
                                                                           cercando di trovare la mia strada       si arriva e si incontra questa realtà si vorrebbe scappare. Molti progetti sono esposti,
                                                                           nel mondo del design e andare           molti ottimi progetti, e questo rende la competizione quasi impossibile. Dunque Mila-
                                                                           a Milano mi diede la sensazione         no offre due aspetti: energia e realtà.
                                                                           di essere in grado di lavorare in-
                                                                           dipendentemente, senza l’aiuto          Ci tornerebbe?
                                     altrui. Fu un’esplosione di energia e libertà. In fiera la reazione fu        Assolutamente.
                                     straordinaria. Il Satellite ricevette moltissima attenzione da giornalisti,
                                     editori, designer affermati. Personaggi come Castiglioni e Capellini          Com’è cambiato il Salone negli ultimi anni?
                                     vennero a visitarci. In un certo senso fu un modo di combattere la            È più grande e più famoso e il processo di selezione è migliorato.
                                     paura della novità. Fa paura esporre, anche se sei ambizioso, e quel
                     tipo di brivido è esattamente ciò che serve per continuare a produrre.                        Possibili miglioramenti?
                                                                                                                   Forse adesso è troppo selettivo. Il Satellite non dovrebbe essere commerciale.
                     La libertà si perde negli anni?
                     Non direi. La libertà è la stessa. Naturalmente se lavori con uno specifico produt-           www.patrickjouin.com

SATYENDRA PAKHALÉ
Prima partecipazione?                                                                e di fatto il Satellite, o più precisa-
Nel 2001. Ho esposto a Milano ininterrottamente dal 1999 al 2003, ma da              mente Marva Griffin, hanno rivestito
allora ho deciso di dedicarmi maggiormente a collaborazioni con produttori           un ruolo significativo.
italiani e internazionali. Presento i miei progetti con loro e dunque non ho
avuto modo di organizzare altre mostre indipendenti.                                 Ci tornerebbe se fosse all’inizio
                                                                                     della carriera?
Il Salone Satellite ha influenzato la sua carriera?                                  Certamente. Il Satellite è una piatta-
Credo fortemente che una “componente” cruciale nel percorso di un desi-              forma unica.
gner sia la collaborazione con l’industria. Una relazione stabile con i pro-
duttori può creare valide possibilità sia per i designer che per le aziende e        Possibili miglioramenti?
dare una chance ai progettisti di lavorare da un diverso punto di vista. In          Una cosa che credo vada tenuta a
questo senso il Satellite offre una possibilità straordinaria ai giovani talenti.    mente è che occorre sempre trovare un buon equilibrio tra espositori
Questo è uno dei maggiori contributi di Marva Griffin alla professione di            e spazio espositivo. Marva prova a dare un’opportunità al massimo
designer. Marva ha creato una piattaforma indipendente sia per i progettisti         numero possibile di designer, il che è una cosa fantastica, ma è an-
che per i produttori. La relazione tra loro necessita di tempo e presenta mol-       che fondamentale che lo spazio non si sovraffolli. Questa non vuole
te sfaccettature, ma questa è una fantastica possibilità di visibilità e libertà     comunque essere una critica, il lavoro fatto nelle passate edizioni è
d’espressione. Per quel che riguarda la mia storia personale, la mia carriera        stato straordinario e la mostra organizzata per celebrare il decimo an-
si è sviluppata sulla base di una combinazione di eventi differenti, e ogni          niversario del Satellite è stata magnifica.
componente ha avuto in questo un ruolo importante. È stato un percorso
complesso, fatto di diverse collaborazioni con industrie e istituzioni culturali,    www.satyendra-pakhale.com
Exibart.design www.exibart.com
6. zona tortona                                                                                                                                                                              Exibart.design

INNOVAZIONE IN BIANCO E NERO
    Superstudio quest’anno sfida la crisi con la                                       Zona Tortona?
                                                                                                                                    TEMPORARY MUSEUM FOR NEW DESIGN
    cultura. E in occasione del Fuorisalone 2009                                       Zona Tortona nella settimana del
                                                                                                                                    Quest’anno per la settimana del design si potrà dire non solo
    lancia il doppio spazio espositivo Temporary                                       Salone si anima e diventa un vero e
                                                                                                                                    “vado in fiera”, ma anche “vado al museo”. Grazie all’idea
                                                                                       proprio quartiere del design. Questa
    Museum for New Design, progetto ponte                                              iniziativa offre la possibilità di viverlo
                                                                                                                                    dell’art-director Giulio Cappellini, e alla supervisione di Gisella
                                                                                                                                    Borioli, Superstudio lancia un ambizioso progetto museale tempo-
    tra le due storiche sedi Superstudio 13 e                                          a pieno e di poter osservare le sue          raneo dedicato al nuovo design. Ancora una volta, si parte con
    Superstudio Più. Ne parliamo con l’art-director                                    diverse tappe.                               un concept innovativo, e si può quasi dire che si “riparte” dalle
                                                                                                                                    origini: l’iniziativa infatti coinvolgerà la storica sede di Superstudio
    Giulio Cappellini...                                                                                                            13, nata nel 1983, e il recente Superstudio Più, che risale al 2000.
                                                                                       Ogni sede ha un tema: a Super-               Le due strutture costituiranno un museo ponte che metterà in
n    Nel 2008 avete lanciato per la           Questa decisione è stata presa           studio Più, International Panora-            mostra, per tutto il tempo della kermesse milanese, i designer più
prima volta il progetto Temporary             semplicemente per il cambio ge-          ma ospita la sezione “Discove-               promettenti accanto ai progettisti già affermati. In tempo di crisi,
Museum for New Design. Da cosa                nerazionale o anche per dimostra-        ring / Other Worlds Other Ideas”.            Superstudio dimostra quindi forza e carattere scommettendo sulle
                                                                                                                                    menti fresche del design non solo italiano ma anche internaziona-
è nata la necessità di trasformare            re che in periodi di crisi è sui gio-    Che nuovi punti di vista offrono i           le. Ogni sede è dedicata a un tema: Superstudio 13 ospita Italians:
degli spazi fieristici in spa-                                                                paesi che presentate?                 New Perspectives, mentre Superstudio Più accoglie progetti inter-
zi “museali”?                                                                                   Il maggior rischio che cor-         nazionali con il tema International Panorama (Discovering / Other
Il punto di partenza è stato                                                                    riamo oggi è la globaliz-           Worlds, Other Ideas). Ma il messaggio più importante che vuole
lavorare con la qualità e la                  Bisogna continuare                                zazione dei progetti, e per
                                                                                                                                    lanciare il Temporary Museum for New Design è quello di avvicina-
                                                                                                                                    re il design alle persone, rendendo gli oggetti di design qualcosa
ricerca. Le aziende stanno             a puntare sui giovani che,                               evitarla dobbiamo impara-           di destinato non solo a un pubblico specifico ma a tutti, come
investendo molto sull’inno-                                                                     re a conoscere le storie di         appunto fanno i musei veicolando cultura. | vb |
vazione, e il nostro obiettivo
                                       oggi, fanno progetti molto                               aziende diverse, che pro-
                                                                                                                                    Responsabile Comunicazione e Ufficio Stampa - Superstudio Group
è di dar loro la possibilità di        più consapevoli e coscienti                              vengono da altri paesi. Ogni        e Superstudio/Design Week
essere più valorizzate. Su-                                                                     designer straniero ci mostra        Chiara Ferella Falda | designweek@superstudiopiu.com
perstudio ha da sempre la-                                                                      la sua cultura e la sua tra-        Tel: +39 02 422501 | Fax: +39 02 475851 | Cell. +39 335 1080528
vorato con l’eccellenza, e intendiamo         vani che bisogna investire?              dizione pur offrendoci un prodotto
continuare cercando di dare qualco-           Bisogna continuare a puntare sui gio-    internazionale pronto ad entrare nel         Il progetto è curato nei minimi          Il museo è “temporaneo” perché
sa in più, evitando di trasformare            vani che, specialmente oggi, fanno       mercato. L’aspetto fondamentale è            dettagli: grafica e segnaletica          dura la sola settimana del Salo-
l’esposizione in una festa paesana.           progetti molto più consapevoli e co-     vedere le differenti espressioni pro-        nuova ed esclusiva. Riconoscibi-         ne. Non pensate in futuro di po-
In poche parole, meno kermesse e              scienti. L’idea di avere una selezione   gettuali.                                    lità e un nuovo rigore formale...        terlo trasformare in qualcosa di
più sostanza.                                 di progetti di giovani, provenienti da                                                Ho voluto lavorare su una grafi-         fisso?
                                              tutto il mondo, dimostra una grande      Superstudio 13 ospita le promes-             ca molto rigorosa per enfatizzare        Potrebbe essere un’idea. L’impor-
Grazie a questa operazione spera-             apertura mentale. Mai come in altri      se del design italiano. Tra i desi-          al massimo le differenze di ogni         tante è avvicinare il design alla
te che la gente riesca a prendere             momenti è importante continuare a        gner ha già notato qualche nuovo             espositore. Gli unici colori presen-     gente. Quindi se in futuro riuscissi-
più confidenza con il design?                 lavorare sull’innovazione: solo così     talento?                                     ti sono il bianco e il nero, in modo     mo a dare più continuità a un’ope-
Sì, l’idea è stata proprio quella di          possiamo rispondere alla crisi, ed è     Non vorrei fare nomi. I giovani de-          che, all’interno di questi spazi, ogni   razione di questo tipo ne saremmo
mostrare gli oggetti di design non più        impossibile farlo senza l’apporto di     signer italiani sono spesso stati            designer possa esprimere la sua          ben felici.
come icone ma come prodotti a cui             menti fresche e incontaminate.           schiacciati dai grandi maestri. Ci           personalità al meglio, come nei
le persone si possono avvicinare sia                                                   sono molti giovani designer che na-          musei. Non volevo creare una gra-                | a cura di Valia Barriello |
che si tratti di operatori, sia di visita-    L’intera iniziativa nasce come pro-      scono come una nuova coscienza               fica ingombrante, soprattutto per
tori o famiglie.                              getto ponte, perché i visitatori si      e realizzano progetti che vanno in-          esaltare al massimo le differenze
                                              sposteranno da una sede all’altra        contro alle reali esigenze di merca-         dei designer di altre etnie, che han-
Una scelta coraggiosa è quella                con una navetta. Questo per man-         to. Nel panorama italiano vedo delle         no bisogno di essere maggiormen-                                      link.
di presentare i giovani designer.             tenere il carattere itinerante di        promesse sicuramente interessanti.           te enfatizzate.                          www.superstudiogroup.org

                                       in alto a sinistra: Esterni Superstudio
                                          in alto al centro: Giulio Cappellini
                                         in alto a destra: Ilaria Marelli - The
                                                 Babel Tower, per Tivoli Audio
                                      in basso a sinistra: Michele De Lucchi
                                     - progetto casa italiana - installazione di
                                     Performance in Lighting, Atelier Italiano
                                     in basso a destra: Interni Superstudio
Exibart.design www.exibart.com
Exibart.design                                                                                                                                                                 zona tortona .7

GIOVANI IN CORO
Il mondo di Coro, giovane azien-          è infatti quello di trovare un ap-      giovani designer d’eccezione,           Marelli; Nest, di Stefano Gallizio-     d’arredo realizzati con materiali
da brianzola nata nel 2002, è             proccio nuovo e spontaneo alla          come lo studio JoeVelluto. Non è        li; e Pergola. La prima si sviluppa     innovativi, tesi a eliminare la di-
un mondo con i piedi ben pian-            natura, mantenendo eleganza e           quindi un caso ritrovare Coro, per      su un concept teso ad armoniz-          stinzione tra interno ed esterno.
tati nella realtà, ma con la testa        rigore nelle produzioni. Per rag-       il secondo anno consecutivo, tra        zare la natura umana con la na-         La terza, infine, è un elemento di
rivolta all’immaginario. Queste           giungere tale obiettivo, Coro è         gli ospiti di Superstudio all’inter-    tura vera e propria, e per questa       arredo per esterni: un elegante
due caratteristiche, che sembra-          partita qualche anno fa con una         no del nuovo Temporay Museum            ragione strutture di sedie, tavoli e    gazebo con all’interno un comodo
no opposte, trovano un punto di           collezione completa disegnata da        for New Design. Per l’occasione,        parasole richiamano rami ed al-         divano. | valia barriello |
incontro nel campo degli arredi           Stefano Gallizioli, e ha continua-      l’azienda si presenta con tre col-      beri. La seconda arricchisce una
per esterni. Lo scopo dell’azienda        to instaurando collaborazioni con       lezioni: Branch, curata da Ilaria       serie esistente con complementi         www.coroitalia.it

ADIDAS LIQUIDE
Le tre strisce più famose della sto-      che è un connubio tra tecnologia,       a una doppia struttura cilindrica       elettronica e un’animazione 3D          gamma di prodotti differenti e adat-
ria delle sneakers compiono ses-          spirito e arte. Limosani è un esperto   che, creando un cortocircuito, ren-     composte dallo stesso Limosani.         ti a ogni stile. La storia liquida non
sant’anni, e per l’occasione festeg-      narratore di ambienti, atmosfere e      de tecnicamente visibile un campo       Questa installazione vuole essere       sarà l’unico frutto dell’attrazione e
giano a Milano durante la settimana       sinfonie, e per esprimere lo spirito    magnetico. Il liquido utilizzato dal-   una metafora del mondo Adidas,          contaminazione di intenti nata tra
del design presso gli spazi “musea-       Celebrate Originality di Adidas Ori-    la tecnologia aerospaziale, posto       sempre in equilibrio tra originalità    Adidas e il mondo dell’arte-design,
li” di Superstudio Più. Adidas Origi-     ginals sfida quasi se stesso parlan-    tra i cilindri, genera un continuo      e diversità, per un brand che negli     quindi non rimane che tenere occhi
nals, insieme all’eclettico policreati-   do dell’ineffabile: il campo magne-     movimento che incanta i visitato-       ultimi sessant’anni ha mantenuto        e orecchi ben aperti. | vb |
vo Felice Limosani, ci raccontano         tico. Adidas mette in mostra quello     ri con una danza sempre diversa,        come obiettivo principale la singola-
una storia, o meglio una liquid story,    che non è possibile vedere grazie       accompagnata da una soundtrack          rità pur fornendo sempre una vasta      www.adidas.com

ALCANTARA DA RISPOLVERARE
Alcantara è un’azienda nata               merceologica. Alcantara non po-         mostrarlo più come materia che          to diversi tra di loro, a interpreta-   personalizzate e otto oggetti di
nel 1972 che fin dagli esordi ha          teva certo mancare all’appunta-         come prodotto finito”.                  re questo materiale che ha delle        design completamente differenti
orientato la sua attività alla ricer-     mento con il Temporary Museum           La mostra punta a evidenziare il        caratteristiche tecniche straordi-      l’uno dall’altro, ma tutti rivestiti
ca. Il materiale Alcantara è infatti      of New Design, dal momento              lavoro di ricerca fatto negli anni e    narie e può avere delle espres-         con Alcantara, a dimostrazione
frutto di una sofisticata ricerca         che l’art director dell’azienda è       i miglioramenti delle caratteristi-     sioni formali molto differenti”.        del fatto che il materiale riesce
scientifica ed è talmente innova-         lo stesso del museo, Giulio Cap-        che tecniche e stilistiche. Come        Presso l’Alcantara Design Mu-           ad adattarsi a ogni individualità.
tivo da non essere assimilabile a         pellini: “L’idea – dice – è stata di    racconta Cappellini, “per sottoli-      seum di Zona Tortona sono ospi-         | vb |
nessun altro materiale, né clas-          togliere un po’ di polvere dall’im-     neare la versatilità di Alcantara       tati otto designer, otto aziende,
sificabile in una qualsiasi classe        magine vecchia di Alcantara e di        ho chiamato molti designer, mol-        otto esposizioni con scenografie        www.alcantara.com
Exibart.design www.exibart.com
8.professione new designer                                                                                               Exibart.design

IL TERRIBILE E LA POESIA
    Art designer, fashion artist, design researcher,
    narratori di prodotto: questa la composizione
    della classe creativa da cui tanto si aspetta
    il XXI secolo. Una generazione incarnata dal
    new designer, policreativo felicemente
    nebuloso e serenamente inquieto…

n      Nell′enorme varietà di stili e     quando la fusione di questi ambiti
proposte che caratterizzano la            era già avvenuta, e che non ha mai
nostra epoca liquida suona piut-          conosciuto la divisione delle arti.
tosto ridicolo continuare a parlare       Muovendosi indistintamente tra de-
ad ogni stagione di un ennesi-            sign e arte, fashion e grafica, il new
mo “nuovo design”. È tempo che            designer procede in tutti questi casi
l′analisi sposti l’attenzione dal pro-    alla stessa operazione, consistente
getto “creato”, che oggi è privo di       nella liberazione di possibilità per
un segno specifico e riconoscibile,       le “cose” che ci circondano.
al creatore, per mettere a fuoco la       Emblematico a questo proposito il
nuova figura di creativo costitui-        metaprogetto Resign di Andrea Ma-
ta dal new designer, che vede la          gnani e Giovanni Delvecchio. Da
propria professionalità impegna-          un ex-deposito degli oggetti smar-
ta non solo nel design o nell′arte,       riti, in cui ha sede l′associazione
                                                                                      in alto a sinistra: Francesca
nella grafica o nel marketing, ma         culturale DO di Faenza presso la          Menichelli - Disco Collection
più in generale nella liberazione di      quale operano, Magnani e Delvec-             - Burka di perle - progetto ‘Il
                                                                                                  dentro fuori’, 2009
possibilità attraverso l′alterazione      chio compiono periodiche incursio-               in alto a destra: Martino
di oggetti, scenografie urbane, do-       ni nell′Italia esclusa dal design che        Gamper - progetto ‘Martino
                                                                                                  with Carlo Mollino’
mestiche, ecc.                            conta, cioè nelle case delle perso-                  a destra: Francesca
È il caso per esempio della fashion       ne “normali” che forse non hanno          Menichelli - Body Collection -
                                                                                    progetto ‘Il dentro fuori’, 2009
artist Francesca Menichelli, che          uno Starck o un Mendini ma che
                                                                                       in basso: Andrea Magnani
in un lavoro come Il dentro fuo-          possiedono comunque oggetti su             e Andrea Damiani - ‘AIDS’ -
ri pone in essere una tormentata          cui si è addensato il tempo della                      prod. Resign, 2008

ma inevitabile esplorazione dei           loro vita, e sui quali i due “resigner”
lati terribili e poetici del sentire      intervengono liberandone gli strati
nell′epoca del sentimento liqui-          di vita possibile.
do, in cui gli abiti costituiscono la     Perché oggi che abbiamo a che
nuova nudità del corpo e l′anima          fare non con delle “cose” ma con
si mescola alle carni generando           delle temporanee organizzazioni di
un composto sempre instabile che          segni, ciò che dura non è vivo, e
chiamiamo “io”.                           lo scopo di chi genera senso non
Oppure è il caso delle imprese            è quello di creare erga (opere) ma
dell′art designer Martino Gamper          di mantenere
e di performance come 100 sedie           in circolo una
in 100 giorni (in cui ha progettato       energheia                    Nel nostro mondo
una sedia al giorno per cento gior-       (energia) che
ni) o atti di riciclaggio praticati sui   tiene accesi
                                                                del possibile non-finito
mostri sacri della storia del design,     i segni impe-         il senso è qualcosa che
come in occasione della perfor-
mance If Only Gio Knew realiz-
                                          dendo loro di
                                          essere sola-
                                                                esiste solo al condizionale
zata al Design Basel 2008, in cui         mente ciò che
Gamper ha “riprocessato” l′arredo         sono, e far sì che la realtà non sia
originale progettato da Gio Ponti         solamente “se stessa” – condizione
nel 1960 per l′Hotel Parco dei Prin-      che ci è diventata intollerabile.
cipi in Sorrento. L′urgenza che sta       Ecco perché quest’epoca non pro-
dietro simili interventi non dettata      duce capolavori: perché il “capola-
dal bisogno di fare una nuova se-         voro” è qualcosa che resta e che
dia, o un nuovo tavolo, ma tenere         dura, e quindi preclude la libera-
i segni in movimento, cioè in stato       zione di possibilità alternative, cioè
di costante alterazione, per impe-        della dimensione che costituisce il
dire che si congelino e rimangano         “senso” degli oggetti e delle espe-
uguali a se stessi.                       rienze del XXI secolo.
Per toccare il cuore vivo della           Il luogo in cui sgorga il senso nuo-
creatività contemporanea, allora,         vo è infatti il luogo dell′esperienza
non serve guardare ai fenotipi del        ulteriore, dello scarto che apre a
progetto (abiti, oggetti, installazio-    qualcosa d′altro rispetto a ciò che si
ni), ma occorre concentrarsi sul          dava un istante prima, non neces-
genotipo del new designer, figura         sariamente migliore ma comunque
felicemente nebulosa e serena-            diverso. Nel nostro mondo del pos-
mente inquieta che non avverte            sibile non-finito il senso è qualcosa
alcuna separazione tra arte e de-         che esiste solo al condizionale. Ciò
sign, grafica e marketing, originale      che gli oggetti potrebbero essere
e riproduzione, perché appartie-          conta più di ciò che sono, che dura
ne a una generazione che è nata           solo il tempo di farci rendere con-
                                          to che non solo i nostri oggetti, ma
                                          anche noi non siamo mai stati ciò
                               link.      che siamo.
www.gampermartino.com
www.resign.it                                            | stefano caggiano |
Exibart.design www.exibart.com
Exibart.design                                                                                                                                                 professione new designer .9

IL GUERRIERO DEL DESIGN
   Impossibile sbagliare: i suoi oggetti sono                                       La radiolina Match Radio proget-        Il design liquido teorizzato da Bran-     Sì, è così. Ho conosciuto tre diret-
   nitidi, immediati, attuali, solidi. E non hanno                                  tata per Muji, il rubinetto Water       zi per me significa altro, cioè che       tori artistici di Hermès durante una
   bisogno di istruzioni per l’uso. Il suo materiale                                Pot, la scaletta Building sono          tutti oggi possono parlare di tut-        mostra organizzata a Milano nel
                                                                                    tutti oggetti che non hanno bi-         to senza sapere come stanno le            2003, Il futuro della produzione.
   preferito, il pensiero; la sua sorgente, l’osser-                                sogno di istruzioni per l’uso per       cose. Questa mostra è stata un            Il mio progetto Plug In, un piccolo
   vazione del quotidiano. Lui è Gabriele Pezzini,                                  essere compresi nel loro senso          disastro per le nuove generazioni,        portacandele, li aveva attirati, e
   in lotta contro un sistema che distrugge il                                      e utilizzo. Pensi che possa esse-       Branzi ha curato la sua immagine          quattro anni dopo mi sono ritrova-
   progetto…                                                                        re definito “democratico” un og-        di designer che non ha più niente         to a progettare un elicottero con la
                                                                                    getto che raggiunge un’accessi-         da dire e non si è preoccupato di         stessa semplicità, curiosità, capa-
n      Virginio Briatore, nel libro      Sunny Day) nascono dall’attenta            bilità della comprensione?              ascoltare e capire, ha solo teoriz-       cità d’interpretare e capire il proget-
The Warrior Designer, ti defini-         osservazione dei comportamenti             Gran parte delle mie ricerche è ba-     zato l’apparenza della realtà che gli     to nella sua essenza per una sua
sce un “guerriero del design”.           quotidiani delle persone. Quanto           sata sulla comprensione dell’intera-    faceva comodo per restare ancora          realizzazione. Il progetto possiamo
Con quali armi lotti per progetta-       questa lettura serve nell’ideazio-                                                                                           applicarlo a tutto, se il progetto sca-
re i tuoi oggetti?                       ne di un progetto?                                                                                                           turisce dal pensiero, ma non se si
Io non lotto per progettare, lotto       L’osservazione e l’analisi sono per                  Tra le sue più recenti realizzazioni,                                   tratta di esercitazione stilistica.
contro un sistema prestabilito che
distrugge il progetto. La definizio-
                                         me la base di ogni progetto, ma non
                                         è una formula matematica, perché
                                                                                        anche un elicottero e un’automobile                                           Per concludere, parliamo un po’
ne di Briatore mette l’accento su        questi due aspetti sono condizio-              per Hermés                                                                    del progetto DO meteorite…
alcune qualità indispensabili nella      nati e filtrati dalla mie esperienze                                                                                         Questa ultima domanda è per me
vita: la tenacia, la forza e il corag-   dirette.                                   zione tra l’oggetto e la persona che    un po’ in vita nel mondo del design.      la più importante, e sono contento
gio necessari per cambiare lo stato                                                 lo utilizza, oltre che sulla compren-   I miei progetti non hanno niente di       che incuriosisca perché DO meteo-
delle cose e, nel caso specifico, del    La tua ricerca sembra spesso in-           sione della percezione delle forme      liquido ma tutto di solido, costruito     rite, incluso nel libro della collezione
design.                                  dirizzata al materiale. Si può dire        e delle funzioni, e forse è per que-    con la mia forza, le mie mani, i miei     DO create di KesselsKramer e Dro-
                                         che per un oggetto c’è un solo             sto che alcuni dei prodotti che pro-    soldi, il mio lavoro.                     og Design, è quello che definisco
Nella tua progettazione ci sono          materiale adatto?                          getto risultano così evidenti, come                                               la chimica del progetto, l’essenza
oggetti “sorgente” dai quali             Non è proprio così, anzi spesso per        hai ben detto, tanto da non avere       Domanda secca: lo sgabello Mo-            delle componenti e delle sequenze
parti per migliorarli in qualche         me il materiale è secondario; può          bisogno di istruzioni per l’uso.        ving strizza l’occhio a Gino Co-          che gli danno vita: l’osservazione,
punto?                                   essere supporto, perché lo si usa                                                  lombini o ai muratori?                    l’analisi, la meditazione, il tempo
I punti di partenza del progetto         direttamente, ma anche perché fa           Dopo la mostra in Triennale cu-         Strizza l’occhio a tutti quelli che       di comprensione, la semplicità del
sono molteplici, a volte non pos-        da tramite per arrivare a un prodot-       rata da Andrea Branzi, al design        sono curiosi, e che quando lo guar-       gesto, la curiosità per la banalità,
sono essere nemmeno identificati         to che poi verrà realizzato con un         italiano delle generazione di cui       dano capiscono all’istante che ogni       l’intuizione, il coraggio di provare,
perché magari sono emotivi. È il         altro materiale. Imporsi standard          fai parte viene spesso attaccata        oggetto ha radici profonde, perché        la magia e la sorpresa di una sco-
processo di costruzione mentale          di progettazione con il tempo può          l’etichetta di “design liquido”.        ogni oggetto è il risultato di una cul-   perta.
che non cambia.                          generare una certa sterilità. Il mio       Ci sono alcuni dei tuoi oggetti         tura che ha stratificato l’esperienza
                                         materiale preferito è il pensiero,         che potrebbero essere definiti          sublimandola in un oggetto.                        | a cura di Valia Barriello |
Molti dei tuoi oggetti (come             modellabile all’infinito.                  “liquidi”?
                                                                                                                            Tra i tuoi progetti recenti trovia-
                                                                                                                            mo un elicottero e un’automobi-
                                                                                                                            le per Hermès. Dagli oggetti alle
                                                                                                                            macchine, come dire: dal cuc-                                             link.
                                                                                                                            chiaio alla città…                        www.gabriele-pezzini.com

                                                                 a sinistra in alto: Gabriele
                                                                 Pezzini
                                                                 a destra: Gabriele
                                                                 Pezzini - ‘Sunny Day
                                                                 Bench’ - prod. Union
                                                                 Corporation, 2006
                                                                 in basso a sinistra: Ga-
                                                                briele Pezzini - ‘Water
                                                                Pot’, 2001
                                                                in basso al centro: Ga-
                                                                briele Pezzini - ‘Moving’
                                                                - prod. Maxdesig
                                                                in basso a destra:
                                                                Gabriele Pezzini - ‘DO
                                                                meteorite’ - prod. DO
                                                                Create 2009
Exibart.design www.exibart.com
10.professione new designer                                                                                                                                                         Exibart.design

PUBLIC ART DI PASSAGGIO
   Architettura, arte e design hanno molto in                                   esempio hanno la capacità di far          Magistrale anche il lavoro di Rachel     Dempf, in cui tutta la segnaletica di
   comune: tutt’e tre si dividono l’impervio                                    riflettere e sorridere sulla dicotomia    Whiteread, come House (1993), in         servizio e pubblicitaria di una via di
   terreno a cavallo tra estetica e funzionalità.                               pubblico/privato: si pensi all’opera      cui l’artista crea un vera e propria     Vienna è stata coperta di giallo), lo
                                                                                Don’t miss a sec (2003-4), in cui         ridensificazione degli spazi vuo-        fa perché nelle loro sperimentazio-
   Dove il significato di un’opera si precisa in uno                            l’artista, ispirata dal concetto di       ti dando vita a una sorta di calco       ni ha letto un pensiero visivo che
   spazio esterno e condiviso, e i segni s’impongono                            “panopticon”, realizza una toilette       interno di una casa che, prima di        ben sintetizza le tendenze della
   come autonomi portatori di senso…                                            pubblica oscurata dall’esterno, che       essere demolita, prese fisicamente       vita contemporanea. L’arte le rimet-
                                                                                però permette dall’interno di vede-       posto accanto ad altre abitazioni di     te in gioco tramite una sperimenta-
n Non è un caso che il nuovo libro      privato della relazione con l’artista   re ogni cosa. La sperimentazione          Grove Road, nella capitale britan-       zione delle abitudini con le quali
di Georges Didi-Huberman, Quand         creatore, bensì da quello pubblico      fisica di tale continuità da parte del    nica. La visione di un interno non       normalmente questi spazi urbani
les images prennent positions           ed esterno di un sistema di cultu-      visitatore/fruitore implica una rifles-   accessibile si oppone agli esterni       vengono vissuti; facendosi luogo
(2009), apra con l’affermazione che     re nel quale i segni si impongono       sione anche sulle categorie logiche       accessibili delle normali costruzioni    di un’esperienza concreta, essa
per poter sapere qualcosa bisogna       come autonomi portatori di senso.       che appartengono al nostro senso          abitative, facendo riflettere sul ruo-   diviene non solo passaggio fisico
innanzitutto prendere una posizio-      Solo che per la cosiddetta public       di intimità e socialità.                  lo di abitazione ma soprattutto su       da un ambiente all’altro, bensì pas-
ne. È quanto di certo pensarono         art non si può più parlare di me-       In questo filone anche i lavori di        quello di nucleo familiare.              saggio metaforico tra una tenden-
gli artisti che per primi guardarono    tafora: le traduzioni e i passaggi      Dan Graham, che analizzano so-            Sul problema delle risorse idri-         za sedimentata di approccio e una
alle potenzialità dell’architettura e   sono reali. Come gli oggetti che ci     prattutto l’influenza delle strutture     che si è invece concentrato Henk         sempre nuova, sperimentale. Che
del design come chiavi interpre-        circondano.                             architettoniche sulla nostra perce-       Hofstra, che per l’installazione The     è poi quello che fa anche il design,
tative dei mutamenti sociali. Così      Nel contemporaneo l’arte si è con-      zione spaziale. I vetri semi-oscurati     Blue Road (2007) ha pitturato di         che per Vilém Flusser “avanza per
facendo, essi hanno sviluppato          centrata sempre di più su nuove e       delle sue sculture confondono e           azzurro mille metri di una trafficata    tentativi, cercando di indovinare il
nel contemporaneo una metafora          stupefacenti forme di rivisitazione     destabilizzano i sensi del visitatore,    strada di una cittadina olandese,        disegno (design) approssimativo
già esposta dal pensiero minima-        degli spazi urbani e dei concetti       che si trova a dover fronteggiare         dove prima scorreva un fiume. Im-        che regola determinate variabili in
lista: il significato di un’opera non   che ne determinano la fruizione. Le     un nuovo concetto di trasparenza,         possibile non immaginare lo scon-        base alla loro funzione” (Filosofia
deriva più dallo spazio intimistico e   opere di Monica Bonvincini per          ostico e cangiante.                       volgimento degli autisti, che per un     del design, 2003). Sperimentare,
                                                                                                                          attimo si sono trovati ad essere pa-     quindi, e prendere una posizione.
                                                                                                                          ragonati a pesci al volante.
                                                                         Il contemporaneo si                              Molto legate all’impegno ambienta-                        | greta travagliati |
                                                                                                                          lista e politico sono anche le opere
                                                                 è concentrato su nuove                                   di Arne Quinte, di cui ricordiamo la
                                                                 e stupefacenti forme di                                  recentissima The Sequence (2008),
                                                                 rivisitazione degli spazi                                installazione inaugurata a novem-           a sinistra in alto: Monica Bonvinci-
                                                                                                                          bre a Bruxelles che consiste in un          ni - ‘Don’t miss a sec’, 2003-2004
                                                                 urbani                                                         rosso ponte di legno che fa da
                                                                                                                                                                      in alto al centro: Arne Quinze - ‘The
                                                                                                                                                                      Sequence’
                                                                                                                                 passaggio tra Parlamento e           qui sotto: Rachel Whiteread - Untit-
                                                                                                                                                                      letd - House, 1993
                                                                                                                                 Camera dei deputati.
                                                                                                                                                                      in basso a sinistra: Steinbrener e
                                                                                                                                 Se la public art si ispira alle      Dempf - ‘Delete!’
                                                                                                                                 pratiche dell’architettura e         in basso al centro: Monica Bonvin-
                                                                                                                                                                      cini - ‘Don’t miss a sec’, 2003-2004
                                                                                                                                 del design (si veda, ancora,         in basso a destra: Henk Hofstra -
                                                                                                                                 Delete! del duo Steinbrener/         ‘The Blue Road’, 2007
Puoi anche leggere