FONETICA SPERIMENTALE - Bollettino del Laboratorio di ISSN n. 2611-5689 - Unito

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ISSN n. 2611-5689

Bollettino del Laboratorio di
FONETICA SPERIMENTALE
«Arturo Genre»
dell’Università di Torino

               N. 6 – Dicembre 2020
                                                          1
FONETICA SPERIMENTALE - Bollettino del Laboratorio di ISSN n. 2611-5689 - Unito
Bollettino LFSAG 2020, n. 6
Bollettino del Laboratorio di Fonetica Sperimentale
                   «Arturo Genre»
              dell’Università di Torino
                                     Pubblicazione semestrale

                                         Comitato scientifico
Maria Grazia Busà – Dip. di Studi linguistici e               Antonio Romano – Dipartimento di Lingue e
  letterari – Università di Padova                              L.S. e C.M. – Università di Torino
Elisabetta Carpitelli – Dép. Parole et Cognition              Matteo Rivoira – Dipartimento di Studi
   GIPSA-Lab. – Université Grenoble-Alpes                       Umanistici – Università di Torino
Marco Gamba – Dipart. di Scienze della Vita e                 Mauro Tosco – Dipartimento di Studi Umanistici
  Biologia dei Sistemi – Università di Torino                   Università di Torino
John Hajek – Research Unit for Multilingualism                Mauro Uberti – Comitato scientifico Laboratorio
   University of Melbourne                                      di Fonetica Sperimentale «Arturo Genre»
Paolo Mairano – Université de Lille                           Fabián Santiago Vargas – Structures Formelles
Carla Marello – Dip. di Lingue e Lett. Straniere                 du Langage – Université de Paris 8
  e Culture Moderne - Università di Torino                    Stephan Schmid – Laboratorio di Fonetica
Victoria Marrero – UNIED Madrid                                  Università di Zurigo
L orenzo M assobrio – Istituto dell’Atlante                   Marie Berthe Vittoz – Centro Linguistico di
   Linguistico Italiano – Università di Torino                  Ateneo – Università di Torino

                                   Direttore scientifico: Antonio Romano
                                         Comitato editoriale
Valentina Colonna – Dipartimento di Lingue e                  Matteo Rivoira – Dipartimento di Studi
  L.S. e C.M. – Università di Torino                            Umanistici – Università di Torino
Valentina De Iacovo – Dipartimento di Lingue e                Antonio Romano – Dipartimento di Lingue e
  L.S. e C.M. – Università di Torino                            L.S. e C.M. – Università di Torino
Paolo Mairano – Univ. de Lille – Laboratorio                  Mauro Uberti – Comitato scientifico Laboratorio
   di Fonetica Sperimentale «Arturo Genre»                      di Fonetica Sperimentale «Arturo Genre»

                                    Direttore responsabile: Mauro Uberti

                                     Direzione e redazione
           Laboratorio di Fonetica Sperimentale «Arturo Genre» dell’Università di Torino
              Via Sant’Ottavio n. 20, 10124 Torino - E-mail: lfsag.unito@gmail.com
                       http://www.lfsag.unito.it/ricerca/phonews/index.html
             Registrazione del Tribunale Ordinario di Torino n° 33 del 22 maggio 2018
                                       Stampato in proprio.

Immagine di copertina: Jean-Baptiste M. Bourgery e Nicolas H. Jacob: Organe de l’ouie – Oreille interne, dalla tavola 83
del Vol. III del Traité complet de l’anatomie de l’homme comprenant la médecine opératoire (1831-1854)
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Bollettino del Laboratorio di
FONETICA SPERIMENTALE
«Arturo Genre»
dell’Università di Torino

              N. 6 – Dicembre 2020
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Bollettino LFSAG 2020, n. 6

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                           Dedica . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1

Antonio Romano, La fonetica ai tempi della pandemia
                Presentazione del n° 6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

Raouia El-mhadi,           Contributo all’analisi del sistema intonativo
                           dell'arabo marocchino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Mikka Petris, Antonio Romano,
                  Correlati metrico-ritmici in campioni di parlato
                  di friulani residenti in Belgio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

Valentina Colonna, Antonio Romano,
                 Claudia Ruggeri: voce con canto . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45

	PhoNEWS
(a cura di Valentina De Iacovo, Valentina Colonna e Antonio Romano) . . 61

	In memoriam
                  – John Ohala,
Maria Grazia Busà (ricordo di) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63
                  – Oskar Schindler,
Irene vernero e Mario Rossi (ricordo di) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69

                           Norme editoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75

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Dedica
  Questo numero è dedicato a Oskar
Schindler, maestro e amico del LFSAG
e sostenitore delle scienze della voce.
  Schindler (n. a Torre Pellice nel 1936)
è mancato a Torino lo scorso 22 otto-
bre 2020. La sua scomparsa ha scosso
il mondo scientifico; non solo quelli
dell’audiologia, della foniatria, dell’oto-
rinolaringoiatria, ma anche quelli della      ca e originale di ricercatore, scienzia-
vocologia e della deglutologia, indiriz-      to, luminare di più di una disciplina.
zi di formazione da lui stesso definiti e     Unendosi al ricordo che ne hanno
avviati nel campo medico-chirurgico.          tracciato, compiutamente, in queste
  In particolare il laboratorio di fone-      settimane i colleghi Roberto Albera e
tica sperimentale di Torino, intitolato       Massimo Spadola Bisetti, il LFSAG lo
alla memoria di Arturo Genre, che             ricorda con affetto e gratitudine e, con
era stato suo compagno di studi e col         Irene Vernero e Mario Rossi, ritraccia
quale aveva intrattenuto una lunga            in questo numero alcune tappe della
collaborazione, lo annovera tra i suoi        lunga collaborazione interdisciplinare
più grandi sostenitori. Chi l’ha cono-        che si era instaurata – grazie all’ami-
sciuto ricorda certamente l’affabilità        cizia tra lui, A. Genre e F. Ferrero –
e le doti scientifiche che gli avevano        tra le scienze mediche, le scienze del
permesso di imporsi come figura uni-          linguaggio e le tecnologie del parlato.

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Bollettino LFSAG 2020, n. 6

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La fonetica ai tempi della pandemia
         Presentazione del Bollettino LFSAG n° 6
                                Antonio Romano

  Sicuramente questa presentazione           1. Un logorante lavorio
non potrà evitare di soffermarsi sulle         Tornando alle difficoltà che, nelle
circostanze che hanno reso difficolto-       circostanze attuali, imperversano sul-
so l’allestimento di questo numero.          la continuità dei progetti intrapresi,
  Le emergenze di una didattica che,         mi soffermo momentaneamente su
nel mio caso, progressivamente ha ri-        alcune valutazioni generali: in un mo-
chiesto di spostare online, in diretta web   mento in cui gli spazi fisici d’incontro
e non in aula, tre insegnamenti (per un      e scambio sono divenuti inaccessibili,
totale di 132 ore) in un solo semestre,      ripercorro rapidamente le novità di
non lasciano molto spazio ad altre at-       un semestre in cui abbiamo dovuto
tività, soprattutto laddove il numero di     imparare a condividere documenti e
studenti iscritti (e da tenere aggancia-     desktop, attivare chat, disattivare micro-
ti a un programma didattico intenso)         foni distrattamente lasciati aperti sulla
ammonta a 398. A maggior ragione             nostra vita domestica, scorrere la lista
quando una buona parte degli interes-        dei nominativi dei presenti per indivi-
sati proviene da istituti nei quali han-     duare quelli che non l’hanno fatto, rac-
no ricevuto trattamenti spesso molto         comandare di disattivare le webcam (per
diversi in ragione di una disuniforme        tutelare la riservatezza dei partecipan-
distribuzione di risorse e di un con-        ti!), disattivare il beep d’entrata e uscita
fezionamento troppo arbitrario delle         e, soprattutto, ricordarsi di registrare e
offerte formative che corrispondono          linkare la registrazione in uno spazio
ai diversi titoli di studio.                 virtuale comune senza confondere le
  Per fortuna, nel caso di questo nu-        due (o più) registrazioni delle lezioni/
mero del Bollettino, buona parte dei         esercitazioni/incontri svolti lo stesso
materiali era già pronta e la colla-         giorno...
borazione di diversi benemeriti col-           Inoltre, per chi ha adottato una di-
leghi ha facilitato il compito a me          dattica blended, si è imposta la cura di
e all’insostituibile Mauro Uberti di         altri aspetti, come quelli della registra-
provvedere ugualmente a una prima            zione in ingresso e uscita nelle sedi
revisione degli articoli e una loro im-      universitarie presidiate (con dispositivi
paginazione di massima nel rispetto          non sempre efficientissimi), per arri-
dei tempi previsti.                          vare alla sanificazione delle interfacce
                                                                                       3
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(microfono, tastiera... controlli volumi      che si complica ulteriormente quando
audio), verifica del proiettore in aula,      le connessioni alle reti domestiche, dei
orientamento della webcam...: una se-         docenti e dei discenti, non sono sem-
rie di operazioni che intere categorie        pre all’altezza (con le gravi incomben-
di lavoratori avrebbero dichiarato non        ze, sofferte in un preoccupante silen-
appartenere al loro mansionario. Ma,          zio, del Garante delle Comunicazioni:
di fronte all’emergenza, alla necessità       altro che 5G!).
di portare avanti il progetto culturale         Non sono mancati gli effetti positi-
istituzionale (e il programma socio-          vi e le ripercussioni sulle modalità di
economico del Paese), su questi ele-          costruzione dei corsi in itinere o sulle
menti nessuno s’è impuntato.                  dinamiche della conduzione delle riu-
  Eppure tutto questo ha richiesto un         nioni in corso o dei convegni online
notevole impegno supplementare, ol-           (con evidente sgravio d’impegni per
tre a quello che necessita – primaria-        la logistica degli eventi, per gli addetti
mente – lo svolgimento del program-           alle assegnazioni dei contratti per il ca-
ma dell’insegnamento o il rispetto            tering e per gli uffici missioni).
dell’ordine del giorno delle riunioni           Abbiamo imparato come moderare
collegali da parte di lavoratori già in       gli interventi, più numerosi, dei par-
condizioni di carico straordinario. Ma,       tecipanti attivi, coordinando e combi-
in fondo, agli osservatori mediatici,         nando quelli orali e quelli scritti della
esterni e imparziali, alla società ipercri-   chat (imparando a controllare i pul-
tica (che ha inveito in maniera incom-        santi che alzano e abbassano mani vir-
prensibile anche ai videomessaggi del         tuali) e ritracciando il filo di conversa-
Rettore), questo non era visibile e se,       zioni che i partecipanti intrattenevano
per qualcuno, siamo passati (provvi-          tra loro, spesso a beneficio di tutti, ma
soriamente?) a un’antipaticissima DaD         a volte con motivazioni personali che
– Didattica a Distanza, per altri, siamo      solo per distrazione finivano nella chat
finalmente approdati alla Didattica 2.0.      pubblica.
  Una didattica d'emergenza, comun-             Se per qualcuno si è finalmente risol-
que, che – con tutta la priorità del          to il pluridecennale problema degli spa-
ripristino di una Sanità degna della          zi (aule non sufficientemente capienti),
nostra migliore tradizione – richie-          per altri si è posto il problema di ga-
de nuove competenze e sollecita uno           rantire la libertà di scelta dei docenti se
sblocco delle carriere dei precari (con       tenere un insegnamento sulla base di
un’urgenza di risorse che vanno ben al        un insieme di scenari, molto elaborato
di là di quelle investite nell’inclusione     e variabile, compilare registri mutevo-
e nella parità di genere), una didattica      li e percorsi di e-learning, precisando

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La fonetica ai tempi della pandemia

modalità di erogazione e di fruizione        (registrazioni AV, diapositive, link, ar-
dei contenuti, nell’incertezza che una       ticoli, dispense, moduli, sondaggi...),
scelta sbagliata possa compromettere         di opzioni non immediatamente com-
il raggiungimento dei temibili requisiti     prensibili, di tecnicismi dell’e-learning
minimi della docenza (abbiamo il co-         dal significato oscuro per chi aveva as-
raggio di parlarne, quando ci ritrovia-      sicurato fino a quel momento una di-
mo con insegnamenti che si rivolgono         dattica tradizionale (i «dinosauri» della
tutt’al più a 10 studenti all’anno e altri   tecnologia...).
che si ritrovano con 1000 iscritti e un        Il problema però non è la lezione «in
solo strutturato: contano solo le ore e i    diretta sincrona», ma la necessità di re-
CFU per la distribuzione dei punti or-       gistrarla e renderla disponibile in dif-
ganico?).                                    ferita. Qualcuno obietta infatti «se le
  A questi delicati temi si aggiunge il      lezioni in presenza vanno in streaming,
problema del docente che muove obie-         che bisogno c’è di registrarle?». E un
zioni sull’accessibilità pubblica (anche     dubbio si staglia nitido all’orizzonte:
solo agli autorizzati) di registrazioni in   «una volta superata l’emergenza, ac-
cui svolge in maniera personale il pro-      cantoneremo questa pratica?». Non è
gramma del suo libero insegnamento;          che l’obbligo della registrazione costi-
che sente la minaccia dell’errore, del       tuirà un primo passo su una via senza
lapsus che resta irrimediabile scolpito      ritorno verso un’università telematica?
negli annali della sua carriera.               Nella situazione di sbandamento
  Nelle decine e decine di interventi che    delle immatricolazioni, in un clima di
i docenti del mio Dipartimento, come         ancora maggiori incertezze, un Ate-
immagino anche di altri, hanno soste-        neo può in effetti adottare soluzioni
nuto per incoraggiare a riflettere sulle     radicali al solo scopo di attrarre, con
condizioni e le conseguenze di questi        la promessa delle lezioni asincrone e,
nuovi assetti didattici, sono emerse         implicitamente, di un tutoraggio illimi-
posizioni diverse. Molte riflessioni che     tato. Si tratterebbe in tal caso di ope-
sono state proposte partivano però da        razioni di «propaganda e marketing»
considerazioni pratiche sulle modalità       da parte degli Atenei che fanno que-
di «caricamento della registrazione su       sta scelta, allineandosi all’offerta tipica
Moodle», cioè sulle attività di gestione     della formazione a distanza. Le lezioni
di una piattaforma informatica anco-         – tradizionalmente offerte secondo
ra per molti sconosciuta, che impegna        il modello pubblico, ma già sottopo-
con passaggi (articolati e ripetitivi) che   ste all’antipatica concorrenza seguita
consentono il salvataggio, il recupero,      all’autonomia – si ritrovano improvvi-
la modifica, la pubblicazione dei dati       samente esposte a un potenziale mo-

                                                                                      5
Bollettino LFSAG 2020, n. 6                                                          A. Romano

nitoraggio particolarmente invasivo          del provvisorio», ribattevano altri, pur
e richiedono un impegno imprevisto           nel rispetto delle decisioni dell’Ateneo,
dei docenti. Le loro attività si erano       e al meccanismo generale delle «lezio-
infatti definite in condizioni in cui si     ni a distanza» associavano la visione
riteneva che – adottando comunque            distopica (e antifrastica) delle scelte di
un atteggiamento scientifico – la plu-       docenza «in assenza»1.
ralità di metodi e di valutazioni perso-       «Non capisco questo spasimare per
nali potesse essere un pregio, mentre        la presenza in didattica. Rimane più
ora rischiano di ritrovarsi sottoposte a     tempo per la ricerca», diceva qualcun
giudizi arbitrari. Inoltre, mentre nelle     altro (dimenticando forse le disparità
scuole di ogni ordine e grado non ha
                                             di carico) e poi aggiungeva, giusta-
subito nessuna perturbazione la prati-
                                             mente, che si sarebbe potuto «prende-
ca consolidata dell’adozione di un nu-
                                             re a pretesto l’emergenza per operare
mero spropositato dei «libri di testo»,
pur nelle nuove condizioni della DaD,        un salto di qualità tecnologico».
ai docenti universitari è stato chiesto        Altri rilevavano, come la registrazio-
di mobilitarsi alla ricerca e al carica-     ne fosse necessaria per le difficoltà
mento di materiali alternativi che non       createsi in conseguenza della convi-
pongano problematiche assunzioni di          venza di diversi scenari didattici (oltre
responsabilità nei riguardi dei diritti      a quelli al 50%): serve a quegli studenti
editoriali etc.                              che «non faranno in tempo a rientrare
  «Questo sistema danneggia in modo          in casa per seguire le [...] dirette» dopo
grave la nostra libertà di docenza» − la     aver seguito una lezione in aula. E qui
protesta viene proprio da chi non ha         emergeva l’altro problema che avreb-
nulla da temere e, anzi, già da decenni
opera in modo trasparente, perché si         1. Si potrebbe parlare di «didattica in assen-
tratta di valori ideali che non riguar-      za» anche nel caso delle classi di studenti che
                                             hanno seguito passivamente solo le lezioni
dano la tutela di biechi interessi per-      registrate: non è difficile immaginare la condi-
sonali.                                      zione di quei docenti che hanno portato avanti
  «È evidente che l’Università non           con impegno un programma svolto soltanto
diventerà mai una TeleUniversità» −          con un gruppo di fedelissimi, ma che si sono
                                             ritrovati poi con altri gruppi di allievi, a distan-
dicevano voci autorevoli che hanno           za e in differita, che hanno reagito con tempi
retto l’Università per decenni. «Ci sarà     diversi alle sollecitazioni proposte. Questo ha
sempre la possibilità di fare un po’ di      causato spesso un notevole carico di richieste
                                             di chiarimento giunte per e-mail (e sappiamo
attività in presenza [...] di fare scuola,   quanto tempo in più richieda una risposta scrit-
almeno per chi ha qualcosa da trasmet-       ta), quando il programma si era ormai adden-
tere». «Non c’è niente di più definitivo     trato in altri temi.

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La fonetica ai tempi della pandemia

be risvegliato solo più tardi gli interes-   zie alla loro creatività, al talento e al
si mediatici: quello degli spostamenti e     carisma personale.
dei trasporti.                                 E mentre si paventavano possibili ef-
  Anche l’ipotesi che la DaD avrebbe         fetti negativi, perché la modalità asin-
rappresentato «un grande vantaggio           crona «invoglia gli studenti a seguire le
per i nostri studenti con disabilità e       lezioni in differita» e rende imprevedi-
DSA» si è rivelata in buona misura           bile il numero di presenti in aula (no-
un’illusione, tenendo conto del ritardo      nostante l’aiuto del servizio di student
cronico nella disponibilità di tecno-        booking, prontamente attivato), anziché
logie assistive efficaci e nel modesto       approfondire e sospingere i progressi
contributo che hanno potuto dare i           della propria disciplina, molti docen-
tutor digitali attribuiti a molte attivi-    ti studiavano «i vincoli dei materiali
tà per le quali è mancato il prezioso        sostitutivi» e s’ingegnavano su come
e insostituibile ausilio della vicinanza     riservarsi un buon margine di auto-
personale.                                   nomia in base alla propria vocazione
                                             didattica e tecnologica2.
2. Un’occasione sprecata                       Di questi sostanziali cambiamenti e
  D’altra parte a qualcuno sono parsi        delle grandi speranze riposte da una
anche perentori i modelli di e-learning      parte e dell’altra affioravano solo va-
proposti: «Tutti i contenuti delle lezio-    ghe intuizioni nei testi pubblicati dai
ni, siano queste erogate in modalità         comunicatori delle più importanti te-
sincrona o asincrona, dovranno essere        state giornalistiche tradizionali (o dagli
pubblicati sulla piattaforma Moodle in       agitatori social grandi e piccoli), quasi
una delle seguenti modalità: lezione         sempre impossibilitati a penetrare i
registrata, audio-presentazione, video-      dettagli di un lavorio spesso molto di-
lezione [...]», recita uno dei tanti do-
                                             2. Evidentemente, le richieste di chiarimento
cumenti ufficiali d’indirizzo. E ci sia-     della classe asincrona, maturate in queste con-
mo adeguati tutti, con abnegazione e         dizioni, presentano osservazioni molto simili
nell’interesse della collettività, consci    tra loro che gli studenti non avrebbero fatto se
                                             avessero partecipato in diretta streaming e aves-
che questo avrebbe rappresentato un
                                             sero potuto ascoltare le stesse richieste da parte
boost per le attività di alcuni docenti,     dei compresenti. La DaD, che avrebbe potuto
quelli già omologati al modello impe-        rappresentare un’occasione per ridurre il diva-
rante, e uno stop per quelle di altri, che   rio tra frequentanti e non frequentanti, in molti
                                             casi ha favorito la dominanza di studenti – fre-
erano riusciti a formare in modo con-        quentanti asincroni – assimilabili alle seconde
vincente generazioni di allievi, senza       condizioni, con un aumento della dispersione
strumenti didattici rivoluzionari, gra-      e dei tempi di tutoraggio da parte del docente.

                                                                                             7
Bollettino LFSAG 2020, n. 6                                                A. Romano

versificato per ambiti disciplinari e, di   bili, il sistema si accomoderà, ritenen-
conseguenza, più che ignaro strumen-        do che il corpo docente abbia saputo
to mediatico di «manovre [...] per ren-     assorbire l’urto egregiamente, non
dere permanente l’eccezionalità della       rilevando la perdita di qualità umana
Didattica a Distanza», mezzo insuffi-       della trasmissione e forse registrando,
cientemente preparato per rilevare la       solo tardivamente, il fallimento delle
transizione a una didattica stabilmente     attuali procedure di distribuzione del-
blended, un modello formativo che si        le risorse che, ancora una volta, non
stava già implicitamente formalizzan-       avranno tenuto conto dell’energia sot-
do a livello internazionale.                tratta alla ricerca.
  All’estero infatti qualcuno aveva co-       Sì, perché al positivo aumento del-
minciato a fiutare qualcosa e alcuni        la fiducia nell’istituzione, da parte di
colleghi francesi, senza essere mai stati   studenti e famiglie generato dalle cam-
complottisti, immaginavano uno sce-         pagne di promozione, corrispondono
nario in cui, anzi, si sarebbero abbattu-   numeri crescenti che continuano a
ti ulteriori tagli, posto che – una volta   gravitare solo su alcuni corsi di studio
resa disponibile online la lezione del      e che incidono soprattutto sulle attivi-
luminare dell’Ateneo più decorato del       tà dei ricercatori più isolati.
Paese – il lavoro degli altri docenti di      Di fronte alla gravissima crisi in cui
«periferia» si sarebbe potuto limitare      versano intere categorie di lavorato-
alle ordinarie routine di assistenza, tu-   ri, delle conseguenze di questi nuovi
toraggio e verifica dell’apprendimento      modelli didattici sull’andamento de-
in una nuova Università Digitale che,       gli insegnamenti sovraccarichi, sulla
al riparo dalle intemperanze di ricer-      salute degli insegnanti più fragili e
catori non omologati, sarebbe stata         sulle frustrazioni di quelli più dina-
governata da nuove agenzie valutative       mici nessuno si è preoccupato. E
deputate al monitoraggio continuo re-       se qualcuno ha pensato alle nuove
moto e anonimo dei poveri esercitato-       modalità con cui si sarebbero aggre-
ri, quando non da un algoritmo, una         gati gli studenti per studiare insieme
sorta di Grande Fratello Universitario,     e aiutarsi reciprocamente, nessuno
addestrato a rilevare comportamenti         si è preoccupato di verificare se le
sospetti e devianti.                        risorse spostate, oltre che sull’infor-
  In tutto questo, invece di aiutare il     matica, stessero andando nella dire-
docente a gestire le impattanti novi-       zione della promozione dei precari
tà e invece di assicurare un turn over      e delle figure in formazione perché
più serrato che garantisca un ricambio      intervenissero tempestivamente in
generazionale senza perdite irreversi-      quest’emergenza.

8
Non servivano «infermieri volontari       vamente: «Correlati metrico-ritmici in
della conoscenza», ma «nuovi profes-        campioni di parlato di friulani residenti
sionisti» da inserire a pieno titolo nei    in Belgio», basato sul lavoro di ricerca
cicli del conseguimento, del sostenta-      di Mikka Petris (neolaureato di Scien-
mento e del trasferimento dei saperi.       ze Linguistiche a Studi Umanistici)
Per molti dei nostri giovani ricercatori    e «Claudia Ruggeri: voce con canto»
si è persa un’occasione formidabile,        che propone alcuni rilievi sperimentali
ma speriamo che sia solo una questio-       sulle letture recitate di questa straordi-
ne di tempo, quello necessario ai deci-     naria poetessa salentina tragicamente
sori per implementare vie più dirette.      scomparsa nel 1996. In questo, io e
                                            Valentina Colonna abbiamo riversato
3. All’inseguimento del tempo perduto       parte delle osservazioni presentate in
  Ecco quindi che, con un bagaglio di       occasione di un convegno a lei dedi-
pensieri di questa portata, è maturata      cato nel 2019. L’analisi proposta è ma-
la raccolta di contributi che qui si pro-   turata in concomitanza con le analisi
pongono. In almeno due casi, gli autori     svolte da Stefano dalla Costa sulle voci
sono infatti giovani ricercatori in for-    teatranti (v. Bollettino LFSAG - N° 4),
mazione che hanno subito le ripercus-       ma soprattutto nell’ambito delle ricer-
sioni delle nuove condizioni di ricerca,    che di Valentina Colonna sulla voce dei
ma non si sono arresi e, grazie anche a     poeti che, nelle circostanze acrobatiche
uno sforzo dei loro relatori e delle com-   in cui possono essersi svolte le attività
missioni di laurea che hanno esaminato      di un laboratorio divenuto virtuale, è
i loro elaborati, hanno ottenuto di non     riuscita in questi mesi ad allestire una
farsi penalizzare dalle circostanze.        monumentale Tesi di Dottorato con
  Proponiamo quindi in questo nu-           interessanti contributi sperimentali di
mero diversi lavori che hanno assun-        cui sentiremo parlare nei prossimi nu-
to nuove e più compite formulazione         meri.
solo dopo la loro prima presentazio-          Seguono ancora una sezione – sta-
ne pubblica, coi tempi più distesi del-     volta piuttosto concisa, di notizie –
le nuove modalità di comunicazione.         (PhoneWS) e i ricordi di due maestri
  Si comincia con il «Contributo all’a-     che ci hanno lasciato negli scorsi mesi:
nalisi del sistema intonativo dell’arabo    quello di John Ohala, a cura di M.
marocchino», di Raouia El-mhadi (neo-       Grazia Busà, e quello, anticipato nella
laureata di Scienze della Comunicazio-      dedica, di Oskar Schindler, a cura di
ne internazionale a Lingue).                Irene Vernero e Mario Rossi.
  Seguono poi due contributi a cui io         Torino, 30 dicembre 2020
stesso ho potuto collaborare più fatti-                             Antonio Romano

                                                                                    9
Bollettino LFSAG 2020, n. 6

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Contributo all'analisi del sistema intonativo
          dell'arabo marocchino
                                   Raouia El-mhadi
                              LFSAG - Università di Torino
Introduzione                                         in dati di parlato dialogico, con caratteri-
  Questo contributo rappresenta una                  stiche di maggiore espressività (§II.2).
sintesi del lavoro di ricerca condotto per
la mia Dissertazione di Laurea, dal titolo           I. Breve excursus storico: origine,
«Analisi acustica e linguistica del sistema          diffusione e variazione della lingua
intonativo dell’arabo marocchino», basa-             araba
ta sull’analisi di parlato di laboratorio, e           L’arabo, lingua semitica più diffu-
della successiva Tesi di Laurea Magistra-            sa con oltre 200 milioni di parlanti,
le in Lingue Straniere per la Comunicazione          è la lingua ufficiale delle nazioni ap-
Internazionale, dal titolo «Contributo fo-           partenenti alla Lega degli Stati Arabi
netico acustico all’analisi pragmalingui-            (                        Jāmiʿat al-Duwal
stica dell’arabo marocchino applicata alla           al-ʿArabiyya), un organismo politico in-
comunicazione strategica con il mondo                ternazionale, nato il 22 marzo 1945, al
arabo», nel corso della quale la ricerca è           quale aderiscono una ventina di Pae-
stata estesa a campioni di parlato dialogi-          si in cui l’arabo, inizialmente l’Arabo
co semi-guidato1.                                    Classico (CA = Classical Arabic), è l’u-
  Nel quadro riassuntivo che qui propon-             nica lingua ufficiale2.
go adotto la procedura descrittiva in uso
presso il LFSAG per ampliare l’insieme               2. La vasta estensione geografica dell’area ara-
delle soluzioni intonative già descritto da          bofona è il risultato di un lungo processo di
                                                     avanzamento e tramestio etnico, linguistico e
Benkirane (1998), illustrando dapprima i             culturale iniziato con le conquiste islamiche
principali intonemi e alcune loro modalità           a partire dall’VIII sec. d.C. Di fondamentale
di realizzazione più neutre (§II.1) e, suc-          importanza è il fatto che l’arabo, cosiddetto
cessivamente, ritrovando alcuni di questi            classico, sia anche la lingua del Corano, ovvero
                                                     il testo sacro della religione islamica; di con-
1. Ringrazio relatori e correlatori di questi ela-   seguenza è la lingua liturgica di tutti i credenti
borati che mi hanno permesso di migliorare           musulmani, qualsiasi sia la loro etnia o prove-
la definizione di alcuni concetti in vista di una    nienza geografica. L’arabo classico si rivela la
pubblicazione. Un ringraziamento particolare         chiave di un immenso tesoro del passato, di
va anche ai revisori anonimi di questo contri-       conseguenza chiunque sia parlante nativo di
buto che mi hanno suggerito come migliorar-          questa lingua, con un’adeguata istruzione, ha
ne alcuni passaggi, anche tenendo conto dei          accesso agli ultimi 1300 anni di storia e alle
limiti di spazio.                                    testimonianze scritte di varie epoche storiche.

                                                                                                   11
Bollettino LFSAG 2020, n. 6                                                             Raouia El-mhadi

   Tuttavia, come noto da diverse fonti3,                 La convivenza tra lingue diverse e
in diversi di questi Paesi, l’arabo convive             l’affermazione di alcune di queste
con altre lingue: ad esempio, con il ber-               come varietà diamesiche dominanti
bero in Marocco, in Algeria e in Tuni-                  ha dato luogo a diffuse condizioni di
sia4. Non bisogna tralasciare, inoltre, la              diglossia, che hanno interessato mol-
questione riguardante la colonizzazione                 ti (socio)linguisti. Infatti, al passo con
la cui conseguenza risulta nel diffuso bi-              la formazione di un arabo moderno
linguismo di molte nazioni arabe, data                  standard (MSA), si evolvono tutte le
la convivenza delle lingue indigene con                 varietà di arabo odierne nei diversi
l’inglese (caso dell’Egitto) o del francese             spazi geografici, apprese come lingua
(caso del Marocco)5 .                                   madre prima che avvenga un’istruzio-
                                                        ne formale. Questi dialetti sono spes-
3. Garbini & Durand (1994), Khrisat &                   so molto diversi tra loro, dando luogo
Alharthy (2015).
                                                        a casi di inintelligibilità e situazioni in
4. Nei diversi Paesi, l’arabo ha spesso sostituito
le lingue locali occupandone il posto sia nello         cui la comprensione reciproca risulta
scritto che nel parlato, raggiungendo una certa         difficile, se non impossibile6.
unità e conformità fono-morfologica, caratte-             Il dialetto che varia da un’area geo-
rizzata dalla presenza di prestiti lessicali dai vari   grafica all’altra è la lingua nativa che si
sostrati (si pensi anche agli sviluppi nell’Impero
Ottomano, nel corso del quale il turco, di fatto,
                                                        apprende fin dalla nascita ed è usata
non subentrò al posto dell’arabo come lingua            abitualmente da tutti i parlanti arabi
di religione e di cultura letteraria, ma portò alla     in tutti i contesti non ufficiali e non
formazione di un lessico tecnico e all’introdu-         formali; ovvero, la lingua usata nella
zione di formule ed espressioni nella comuni-
                                                        conversazione quotidiana. Gli arabi
cazione quotidiana). Il progresso scientifico e
tecnologico, così come l’avanzamento sociale e          chiamano questa lingua al-‘ammiyya
culturale nel periodo di contatto con le lingue         (oppure darija o voci simili in tutto il
europee, ha poi condotto alla cosiddetta «rina-         Nord-Africa)7.
scita» della lingua araba (nahda) e alla definizione      La diglossia tra CA o MSA e il dialetto
di quello che oggi conosciamo come Arabo Mo-
derno Standard: qui convenzionalmente indica-
                                                        locale, che nel nostro caso è rappresen-
to con la sigla MSA = Modern Standard Arabic:           tato dall’arabo marocchino, ha stimola-
                              Al-lughat ul-ʻArabīyat    to, come dicevo sopra, molte riflessioni
ul-fuṣḥá, «la lingua araba eloquentissima» (v. tra      da parte di numerosi linguisti. Sebbene
gli altri, Holes 2004).
                                                        si faccia risalire a Ferguson (1959) una
5. In Marocco il francese è considerato la
seconda lingua del Paese ed è utilizzato                prima rappresentazione schematica
nell’amministrazione, nell’istruzione supe-
riore e nei mass-media. Una minoranza della             6. Per esempio un parlante marocchino che
popolazione, specialmente nella zona set-               utilizza solo il suo dialetto difficilmente sarà
tentrionale, parla lo spagnolo come seconda             compreso da un parlante libanese.
o terza lingua.                                         7. Durand (2009).

12
Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino

delle dinamiche sociolinguistiche più                      XVII sec., oggi invece la maggioranza
comuni in questo Paese (cfr. la ricca e                    dei berberi utilizza l’arabo dialettale e
articolata rassegna offerta da Grande                      pochi sono i casi di arabi che presen-
2006), una prima distinzione è quella                      tano una conoscenza almeno passiva
offerta da William Marçais nel 19308.                      del berbero9.
  Quanto all’arabo marocchino (AM),                          In quanto lingua nativa della mag-
diciamo che è il risultato di situazio-                    gioranza della popolazione, l’AM è
ni di contatto e convivenza tra le tri-                    oggi utilizzato in tutti i contesti non
bù arabe, che raggiunsero l’Africa tra                     formali e per la comunicazione quo-
il VII e il XIII sec., e i berberi che                     tidiana. Le differenze con il MSA si
abitavano l’area in questione, i quali                     riflettono su diversi piani, ma inte-
si ritrovarono a dover apprendere la                       ressano soprattutto la fonologia e la
lingua dei dominatori. I primi arabi                       prosodia. Come segnalato sin dai pri-
in Marocco sono stati bilingui fino al                     mi studi, sono tuttavia primariamente
                                                           l’intonazione e le strutture sillabico-
8. Marçais introdusse la definizione del termine           accentuali che fanno riconoscere su-
nell’articolo « La diglossie arabe » nel quale             bito un parlante di AM (cfr. Benkira-
affermava: « La langue arabe se présente à nous            ne 1998: 349)10 .
sous deux aspects sensiblement différents :
1. Une langue littéraire dite arabe écrit (c’est
le terme que nous adopterons) ou régulier, ou
littéral, ou classique, qui seule a été partout et
toujours écrite dans le passé, dans laquelle seu-          9. Le lingue ufficiali del Marocco sono l’ara-
le aujourd’hui encore sont rédigés les ouvrages            bo e il tamazight. Nella comunità che fa uso
littéraires ou scientifiques, les articles de pres-        di quest’ultima, una parte dei parlanti parla un
se, les actes judiciaires, les lettres privées, bref       dialetto tamazight come lingua madre, l’altra
tout ce qui est écrit, mais qui, exactement telle          parte lo apprende come seconda lingua, insie-
qu’elle se présente à nous, n’a peut-être jamais           me alla darija locale. I dialetti berberi parlati in
été parlée nulle part, et qui dans tous les cas            Marocco sono principalmente raggruppati in
ne se parle aujourd’hui nulle part ; 2. Des idio-          tre gruppi linguistici: taritif nel Rif, tamazight
mes parlés, des patois tantôt assez proches,               nell’Atlante e tashelhit nel sud del paese. Il fran-
tantôt visiblement éloignés les uns des autres,            cese è considerato la seconda lingua del paese
dont chacun n’a jamais été écrit, dont la fixa-            ed è utilizzato nell’amministrazione, nell’istru-
tion scripturale a valu aux orientalistes qui l’ont        zione superiore e nei mass-media. Una mino-
tentée les sarcasmes indignés du monde arabe,              ranza della popolazione, specialmente nella
dont les gens peu cultivés eux-mêmes s’effor-              zona settentrionale del paese, parla lo spagnolo
cent de s’éloigner dans leur correspondances,              come seconda o terza lingua.
mais qui, partout, et peut-être depuis longtemps,          10. Come sostiene Durand (2004): «L’arabo
est la seule langue de la conversation dans tous           marocchino si presenta quindi fondamental-
les milieux, populaires ou cultivés (W. Marçais,           mente come un arabo appreso da berberofo-
dans L’enseignement public, 97, 1930, p. 401; cfr.         ni e piegato alla fonologia del berbero». Cfr.
Matthey 2014).                                             Abdel-Massih (2011).

                                                                                                           13
Bollettino LFSAG 2020, n. 6                                                  Raouia El-mhadi

II. Un’indagine sul sistema intona-            Per questo motivo, una parte di questa
tivo dell’AM                                 ricerca è stata dedicata a una prima ana-
   Lo studio del sistema intonativo di       lisi dei principali schemi intonativi ba-
una lingua è una missione alquanto dif-      sata su parlato elicitato in laboratorio11.
ficile dato che, pur rappresentando un       Ai dati raccolti da Tarik Salah Eddine
dominio di costruzione degli enunciati,      nell’ambito di un progetto più ampio
l’intonazione presenta peculiarità che si    (Salah Eddine 2016) relativi a una tren-
possono manifestare nei singoli atti lin-    tina di frasi prodotte da tre informatori
guistici come conseguenza di altri piani     per illustrare i principali intonemi, ab-
di caratterizzazione (para- o extra-lin-     biamo potuto aggiungere quelli di altri
guistici). Secondo diversi autori, come      due parlanti le cui realizzazioni saranno
riportano Hirst & Di Cristo (1998),          discusse nel §II.1.
nonostante la sua universalità, l’intona-      Tuttavia, sebbene queste registrazioni
zione svolge, infatti, varie funzioni co-    siano servite a dare una prima descri-
municative di importanza fondamen-           zione di alcuni fenomeni linguistico-
tale, in quanto contribuisce anche alla      intonativi in una realtà «controllata», in
codifica informativa del parlato.            una seconda fase l’obiettivo si è sposta-
   Oltre a permetterci di differenziare la   to sulle possibilità di verifica di questi
modalità di un enunciato (dichiarativa,      in un contesto meno controllato. Sono
sospensiva, interrogativa etc.), racchiude   stati quindi registrati due dialoghi di
proprietà che dipendono dall’atteggia-       tipo map task12 nel corso dei quali sei
mento del parlante nei confronti di ciò      parlanti hanno discusso a proposito
che dice e rispetto ai suoi interlocutori.   delle modalità di enunciazione delle
   Ovviamente, tra le funzioni, è fonda-     frasi. Delle realizzazioni di alcuni di que-
mentale ricordare quella grammaticale        sti parlanti si darà conto nel §II.2.
in quanto movimenti dell’altezza me-
lodica localmente discendenti o ascen-
denti contribuiscono a (de-)codificare i     11. Usiamo qui il termine «intonazione» nel
legami tra le unità enunciative e rendo-     suo senso più generale per riferirci proprio agli
no conto delle gerarchie accentuali che      schemi intonativi che caratterizzano la moda-
consentono di definire le relazioni tra i    lità degli enunciati. Quindi non solo l’insieme
                                             delle modulazioni del dominio tonale, ma an-
costituenti sintagmatici.
                                             che le variazioni temporali e dinamiche della
   Inoltre contribuiscono a definire un      voce (Hirst & Di Cristo 1998).
insieme di profili specifici che, in alcu-   12. La tecnica del map task è stata applicata a
ne sezioni dell’enunciato, indicano le       numerosi contesti di studio per diverse lingue,
configurazioni sonore tipiche di un’af-      ma la sua prima applicazione circostanziata ri-
                                             sale ai lavori del gruppo HCRC dell’Università
fermazione o di una domanda.                 di Edimburgo (v. sitografia).

14
Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino

II.1. Analisi di parlato di laboratorio                      Gli enunciati analizzati derivano da un
  Allo stato attuale non esiste ancora                     adattamento in AC e in MSA degli esem-
uno studio esaustivo sul sistema into-                     pi proposti per descrivere gli intonemi
nativo dell’AM, con l’eccezione di uno                     dell’italiano in Calabrò (2010), illustrati
studio preliminare di Lahlou (1982) e                      nell’analisi intonativa di Romano & Mi-
dello stesso studio di Benkirane (1998),                   letto (2017) e associati alle etichette pro-
che lo cita. È questo che definisce il                     sodiche definite nel documento dispo-
punto di partenza del presente contri-                     nibile sul sito del LFSAG (v. sitografia).
buto, fornendo la descrizione di alcu-                       Per ciascun enunciato analizzato,
ni enunciati in un quadro analitico più                    quando possibile, è stato tenuto conto
avanzato (offerto dall’applicazione del                    di schemi simili discussi da Benkirane
modello INTSINT di Hirst & Di Cri-                         (1998), secondo una rappresentazione
sto 1998).                                                 INTSINT (cfr. ad es. lo schema di Fig.
  Quello che mi proponevo in questa                        1 con la curva di Fig. 2).
prima fase era di esplorare le possibili
rese dei principali schemi sulla base di
un unico modello di pronuncia e, po-
tendo scegliere tra i tre offerti (delle re-               Fig. 1. Schema INTSINT di una frase dichiara-
gioni di Rabat e Casablanca), ho privi-                    tiva assertiva.
legiato quello che presentava soluzioni                      Ad es. la frase indicata come b1 è in
enunciative più omogenee all’interno                       MSA (                     ’aḫaḏa Muḥammād
del corpus e cioè quello di un locutore                    al-ğarîda ‘Mohammed ha preso il gior-
di Mohammadiyya, una località costie-                      nale’). In AM si ha invece (con la pa-
ra a nord di Casablanca (poco distante                     rola più comune per ‘giornale’): ḫḏa
dalla mia città di nascita, Khouribga).                    Muḥammād (l)-ğornel (v. Fig. 2).

Fig. 2. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b1 (dichiarativa assertiva)
pronunciata in AM dallo speaker HA.

                                                                                                           15
Bollettino LFSAG 2020, n. 6                                                          Raouia El-mhadi

Fig. 3. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b3 (domanda k)
pronunciata in AM dallo speaker HA.

Fig. 4. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b2 (domanda sì/no)
pronunciata in AM dallo speaker HA.
  Come esempio per illustrare i profili             al-ğarîda? ‘Mohammed ha preso il gior-
tipici delle domande k (qui definibili              nale?’) che presenta tuttavia una marca-
esh-su’el) propongo l’enunciato di Fig. 3.          tura sintattica (come se fosse preceduta
Al MSA                            (mān ’aḫaḏa       da un ma dubitativo). Questa soluzione
al-ğarîda? ‘Chi ha preso il giornale?’) cor-        si ritrova mutatis mutandis anche nell’AM
risponde qui shkun lli ḫḏa (l)-ğornel? che si       che ha wash ḫḏa Muḥammād (l)-ğornel?.
caratterizza per un picco tonale sulla                Come si vede dalla realizzazione in Fig.
question word (la parola shkun ‘chi’) e un          4, per questo tipo di domande, l’AM
conseguente movimento discendente                   non presenta un generico profilo finale
inerente la restante parte della domanda.           ascendente, ma piuttosto un andamen-
  Come esempio di domanda sì/no (qui                to oscillante iniziale (in corrispondenza
definibile su’el eh-la) si ha in MSA ---            di tutte le posizioni accentate) che si
--- --- --- --- -     (hāl ’aḫaḏa Muḥammād          conclude con un contorno ascendente-

16
Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino

discendente nella porzione nucleare                        (– 3ṭînî (l)-ğornel llah i khallik) – (l)-ṣṣaḥîfa
dell’enunciato.                                            wlla (l)-ğumhûriyya?
  Questo schema si trova con un an-                          Lasciando da parte la prima battuta,
damento discendente ancora più                             che codifica comunque uno schema
accentuato nella domanda alternati-                        di richiesta (assertivo, v. Fig. 2), l’in-
va dell’es. in Fig. 5, corrispondente                      tonema alternativo prevede sul primo
all’it. ‘Il corriere o la gazzetta?’, in ri-               elemento (trisillabico con la penulti-
sposta a una richiesta imprecisa del                       ma lunga) un profilo ascendente (con
tipo ‘Passami il giornale, per favo-                       massimo sulla postaccentuale) e sul
re’. In MSA a questa corrisponde ad                        secondo (quadrisillabico con penul-
es.             --- --- --- ---   (’i3ṭînî al-             tima e terzultima lunghe), connesso
ğarîda min fāḍlīk), cui si risponderebbe                   mediante wlla, un profilo globalmente
                         (aṣṣaḥîfa ’āw el-                 più basso con contorno finale decli-
ğumhûriyya?). In AM si avrebbe invece                      nante.

Fig. 5. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b8 (premessa + domanda
alternativa) pronunciata in AM dallo speaker HA.

Fig. 6. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b16 (domanda con
eco) pronunciata in AM dallo speaker HA.
                                                                                                        17
Bollettino LFSAG 2020, n. 6                                                                    Raouia El-mhadi

  Non essendo presenti delle vere                          ma… sh(i) che circoscrive la parola ne-
e proprie domande-coda in questo                           gata.
primo corpus, ne rinviamo l’analisi                          Nella prima parte della Fig. 7 si può
al §II.2. Vediamo invece qui (Fig. 6)                      notare l’iniziale movimento ascen-
una domanda con eco. In MSA una                            dente che caratterizza la forma ne-
domanda come l’it. ‘L’hai preso tu il                      gativa maḫḏash ‘non ha preso’ nella
giornale, Mohammed?’ sarebbe:                              frase maḫḏash Muḥammād (l)-ğornel, ḫḏa
                                                           Muḥammād 3awtani (l)-ğerîda che corri-
(hāl ānta llaḏî ’aḫāḏta al-ğarîda, yâ Muḥammād?).          sponde grosso modo a ‘Mohammed
In AM si ha invece: wash nta llî ḫḏiti (l)-                non ha preso il giornale, ha preso an-
ğornel, a’ Muḥammād? con andamento simile                  cora la gazzetta’.
a quello di una domanda globalmente at-                      La seconda asserzione con il foca-
tenuata (qui interrotta prima di (l)-ğornel),              lizzatore lessicale 3awtani è qui invece
seguito da un’unità di eco dal profilo più                 segmentata in due unità continuative
accentuato, ascendente-discendente, ma                     (v. §II.2).
più alto, come a esercitare anche una fun-                   Lo stesso accade nella frase ḫḏa
zione vocativa.                                            Muḥammād (l)-ṣṣaḥîfa, w mashî (l)-ğumhûriyya
  Al di là di questi schemi (insieme ad                    che è come se dicessimo in italiano ‘Mo-
altri che saranno discussi nel §II.2) è                    hammed ha preso il Corriere, (e) non la
importante dettagliare anche le moda-                      Repubblica’ (v. Fig. 8).
lità di focalizzazione e gli effetti del-                    Lo sviluppo della prima clausola è qui
la presenza di elementi di negazione.                      altrettanto deciso e si associa a una se-
L’enfasi che si determina in questi                        conda unità in cui una prominenza par-
casi merita di essere analizzata con-                      ticolare, attribuita dal parlante alla nega-
siderando che in AM la negazione si                        zione, risponde a un’enfasi sulla modali-
realizza con il morfema non continuo                       tà negativa del segmento.

Fig. 7. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase c8 (asserzioni con negazione e
focalizzazione) pronunciata in AM dallo speaker HA.

18
Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino

Fig. 8. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase c8 (asserzione con prominenza
sulla negazione) pronunciata in AM dallo speaker HA.

Fig. 9. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b10 (enumerativa chiusa) pro-
nunciata in AM dallo speaker HA.

Fig. 10. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b11 (enumerativa aperta)
pronunciata in AM dallo speaker HA.

                                                                                                             19
Bollettino LFSAG 2020, n. 6                                                        Raouia El-mhadi

   Concludiamo questo paragrafo                      studiato secondo molteplici punti di
con due esempi di frasi enumerative:                 vista: linguistico, intonativo, sociolin-
un’enumerativa chiusa (Fig. 9) e una                 guistico e pragmatico, ma mi soffer-
aperta-interrotta (Fig. 10)13. Salvo la              mo qui soltanto sull’analisi intonativa
presentativa iniziale: Qbl meimshi l-ḫḏma            degli enunciati compatibili con quelli
ti’yeḫuḏ Muḥammād ‘Prima di andare al                presentati al §II.1.
lavoro, Mohammed:’ diversamente                        Presento in questo paragrafo soprat-
segmentata, ma con un profilo simi-                  tutto i dati di P1, limitando solo ad al-
le (fino al demarcatore), i due elenchi              cuni esempi il confronto con le rese
procedono in con unità tonali dello                  degli altri parlanti.
stesso tipo (ascendente) per tutti gli                 Cominciamo con gli enunciati di tipo
elementi dell’elenco: (l)-ğornel ‘il giorna-         assertivo (/Da//) che qui hanno pre-
le’, wl-biyye diel ṭobis ‘il biglietto dell’au-      sentato un ordine sintattico sistematica-
tobus’ e wl-ḫubz ‘il pane’. Nel primo                mente diverso. In particolare la frase b1
caso, però, l’ultimo elemento, wl-msmmn              vista sopra (v. ora Fig. 11) si è presentata
‘piadina / focaccia’ presenta un pro-                come Muḥammād ḫaḏ (l)-ğornel ‘Moham-
filo conclusivo (discendente). Nel se-               med ha preso il giornale’, ancora più
condo caso, invece, l’ultimo elemento,               svincolata dalla struttura del MSA. In
w(l)-rrġîf ‘focaccia (di Casablanca)’, pre-          tutte le realizzazioni si osserva un picco
senta un profilo ascendente simile a                 prenucleare poco evidente rispetto alle
quello degli elementi precedenti.                    attese (cfr. Fig. 1).
                                                       Il profilo osservato è all’incirca lo stes-
II.2. Gli intonemi del parlato dialogico             so per tutti i parlanti, ma in alcuni casi
  Per una verifica su un parlato meno                (soprattutto P1 e P5) si è presentata un
formale, sono stati raccolti due dialoghi            maggiore tendenza a sospendere in alto
di tipo map task, coinvolgendo sei par-              l’ultima sillaba del soggetto, sottoline-
lanti di AM (cinque donne, P1-P5, e un               ando una tipica modalità di realizzazio-
uomo, P6). Le due registrazioni presen-              ne del confine tra due segmenti tonali
tano rispettivamente una durata di 6 e 10            (uno ascendente e uno discendente).
min. circa) e hanno fornito interessanti               Anche la domanda k ha confermato lo
varianti14. Il materiale raccolto è stato            schema già registrato al §II.1. Soltanto
                                                     in due casi (P1, v. Fig. 12, e P4) si è pre-
13. Per una classificazione di queste strutture si   sentata una risalita nella parte finale della
veda ora Romano (2019).                              domanda15.
14. Solo in un secondo momento i partecipan-
ti sono stati informati dello studio in corso e      15. Questa corrisponde a quella individuata da
hanno accettato di buon grado il fatto di essere     Romano & Miletto (2017) in soluzioni «ingen-
stati sottoposti a una registrazione.                tilite».

20
Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino

Fig. 11. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b1 (dichiarativa assertiva)
pronunciata in AM dalla speaker P1.

Fig. 12. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b3 (domanda k + risposta)
pronunciata in AM dalla speaker P1.

Fig. 13. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b2 (domanda sì/no) pronun-
ciata in AM dalla speaker P1.
                                                                                                            21
Bollettino LFSAG 2020, n. 6                                                           Raouia El-mhadi

Fig. 14. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b2 (domanda sì/no)
pronunciata in AM dalla speaker P3.

  Venendo invece alla domanda sì/no,                 luzioni osservate per /Da// è senz’al-
/Isn// (Fig. 13) si è registrata una cer-            tro, comunque, nell’ampiezza di questo
ta variazione: solo P1, P3 e P4 in ef-               movimento finale17.
fetti hanno realizzato il tipico schema                Passiamo adesso alle domande-coda,
finale ascendente-discendente, dato                  costituite da due segmenti: un primo
che P2, P5 e P6 hanno mantenuto un                   andamento separato nella parte iniziale,
bersaglio melodico finale alto. E d’al-              generalmente non ascendente, seguito
tra parte, pur preservando la soluzione              da un secondo che si assume il carico
più tipica, anche P4 ha focalizzato il               della domanda (col tipico andamento,
verbo. Focalizzando l’oggetto, P3 ci                 v. Fig. 15). Preferiamo in questo caso
permette invece di apprezzare in tut-                la realizzazione della P5, che lega i due
ta la sua estensione (persino su toni                segmenti, senza pause, in uno stile mol-
extra-acuti) il tipico andamento finale              to espressivo: Muḥammād ḫaḏ (l)-ğornel, yek?
(Fig. 14)16. Anche se il bersaglio fina-             (quasi fosse ‘Muhammad ha preso il
le non sembra raggiungere il minimo                  giornale, sì?’).
del pitch range degli speaker, un solido               Anche per illustrare l’eco, ben presen-
elemento di differenziazione dalle so-               te in quattro su sei realizzazioni, prefe-
                                                     riamo P5 (anche in questo caso molto
16. Questi profili corrispondono bene a quelli
                                                     espressiva e convincente, v. Fig. 16).
di Benkirane (1998:354-5). La ragione per cui
quest’autore omette di fornire la rappresenta-         Gli enunciati di questa serie si sono
zione INTSINT dello schema della domanda             differenziati anche per una diversa mo-
sì/no è imputabile alle scelte di rappresentazio-    dalità di segmentazione sintattica, dato
ne riservate allo schema dichiarativo (Fig. 1)       che soltanto P2 e P3 hanno anticipato
che renderebbe impossibile distinguere /Da//
da /Isn//: «the pattern for Yes/No questions         17. «The final falling movement is [...] greater
is very similar to that observed for statements»     than that observed with statements» (Benkira-
(Benkirane 1998:354).                                ne 1998:354).

22
Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino

Fig. 15. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b5 (domanda-coda) pronun-
ciata in AM dalla speaker P5.

Fig. 16. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b16 (domanda+eco) pronun-
ciata in AM dalla speaker P5.

la marcatura pronominale dell’oggetto18.                   al §II.1), l’enumerativa chiusa b10 - Gbl
  Concludiamo questa sezione con una                       maimshi l-ḫaḏma Muḥammād ki’yeḫuḏ: (l)-ğornel,
verifica dello schema enumerativo più                      billi diel ṭobis, l-ḫubz w(l)-rrġîfa, è stata infatti
presente nelle competenze attive degli                     realizzata con schemi diversi e con un
informatori, ricorrendo in questo caso                     limitato uso di connettori e determi-
alle realizzazioni di P1 (Fig. 17) e P2                    nanti. Ciò ha portato a una sequenza di
(Fig. 18). Al di là delle differenze seg-                  elementi continuativi che si concludono
mentali (anche rispetto agli esempi visti                  in entrambi i casi con un /Da// finale,
                                                           sebbene P2 adotti uno stile molto meno
18. La presenza del morfema -h dopo il verbo               didascalico che si riflette in un elemento
ḫditi segnala un complemento oggetto diretto               di chiusura ancora seriale.
ritardato. Infatti i parlanti nativi di AM in que-
sto caso pronuncerebbero di preferenza: ḫditi-h
nta ‘preso-lo tu’, laddove la maggior parte dei
nostri informatori ha trascurato questo passag-
gio producendo chiaramente ḫditi-ta.

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Bollettino LFSAG 2020, n. 6                                                                  Raouia El-mhadi

Fig. 17. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b10 (enunciato con oggetto
focalizzato) pronunciata in AM dalla speaker P1.

Fig. 18. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b10 (enunciato con oggetto
focalizzato) pronunciata in AM dalla speaker P2.

Conclusioni                                              dio originale di una selezione di regi-
  Il presente contributo ha riassunto i                  strazioni del parlato di speaker diversi
risultati di due distinte fasi di ricerca                in diverse condizioni. Grazie all’ana-
sull’analisi delle unità intonative fon-                 lisi di enunciati elicitati singolarmen-
damentali dell’AM. L’obiettivo inizia-                   te e dei dialoghi nati dal gioco semi-
le era quello di affrontare tematiche                    guidato dei map task, si sono potute
attuali circa l’impiego reale nella co-                  delineare in maniera chiara e concreta
municazione quotidiana, all’interno e                    le peculiarità salienti dell’intonazione
all’esterno del territorio marocchino.                   dell’AM e alcune delle possibili diffe-
  Ripercorrendo brevemente, la storia                    renze linguistiche tra i suoi parlanti,
della lingua araba e la distinzione tra i                in base alle loro diverse condizioni
dialetti e il MSA, si è attuato uno stu-                 sociolinguistiche.
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