FONETICA SPERIMENTALE - Bollettino del Laboratorio di ISSN n. 2611-5689 - Unito
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ISSN n. 2611-5689 Bollettino del Laboratorio di FONETICA SPERIMENTALE «Arturo Genre» dell’Università di Torino N. 6 – Dicembre 2020 1
Bollettino LFSAG 2020, n. 6 Bollettino del Laboratorio di Fonetica Sperimentale «Arturo Genre» dell’Università di Torino Pubblicazione semestrale Comitato scientifico Maria Grazia Busà – Dip. di Studi linguistici e Antonio Romano – Dipartimento di Lingue e letterari – Università di Padova L.S. e C.M. – Università di Torino Elisabetta Carpitelli – Dép. Parole et Cognition Matteo Rivoira – Dipartimento di Studi GIPSA-Lab. – Université Grenoble-Alpes Umanistici – Università di Torino Marco Gamba – Dipart. di Scienze della Vita e Mauro Tosco – Dipartimento di Studi Umanistici Biologia dei Sistemi – Università di Torino Università di Torino John Hajek – Research Unit for Multilingualism Mauro Uberti – Comitato scientifico Laboratorio University of Melbourne di Fonetica Sperimentale «Arturo Genre» Paolo Mairano – Université de Lille Fabián Santiago Vargas – Structures Formelles Carla Marello – Dip. di Lingue e Lett. Straniere du Langage – Université de Paris 8 e Culture Moderne - Università di Torino Stephan Schmid – Laboratorio di Fonetica Victoria Marrero – UNIED Madrid Università di Zurigo L orenzo M assobrio – Istituto dell’Atlante Marie Berthe Vittoz – Centro Linguistico di Linguistico Italiano – Università di Torino Ateneo – Università di Torino Direttore scientifico: Antonio Romano Comitato editoriale Valentina Colonna – Dipartimento di Lingue e Matteo Rivoira – Dipartimento di Studi L.S. e C.M. – Università di Torino Umanistici – Università di Torino Valentina De Iacovo – Dipartimento di Lingue e Antonio Romano – Dipartimento di Lingue e L.S. e C.M. – Università di Torino L.S. e C.M. – Università di Torino Paolo Mairano – Univ. de Lille – Laboratorio Mauro Uberti – Comitato scientifico Laboratorio di Fonetica Sperimentale «Arturo Genre» di Fonetica Sperimentale «Arturo Genre» Direttore responsabile: Mauro Uberti Direzione e redazione Laboratorio di Fonetica Sperimentale «Arturo Genre» dell’Università di Torino Via Sant’Ottavio n. 20, 10124 Torino - E-mail: lfsag.unito@gmail.com http://www.lfsag.unito.it/ricerca/phonews/index.html Registrazione del Tribunale Ordinario di Torino n° 33 del 22 maggio 2018 Stampato in proprio. Immagine di copertina: Jean-Baptiste M. Bourgery e Nicolas H. Jacob: Organe de l’ouie – Oreille interne, dalla tavola 83 del Vol. III del Traité complet de l’anatomie de l’homme comprenant la médecine opératoire (1831-1854) 2
Bollettino del Laboratorio di FONETICA SPERIMENTALE «Arturo Genre» dell’Università di Torino N. 6 – Dicembre 2020 3
Bollettino LFSAG 2020, n. 6 Sommario Dedica . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 Antonio Romano, La fonetica ai tempi della pandemia Presentazione del n° 6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Raouia El-mhadi, Contributo all’analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Mikka Petris, Antonio Romano, Correlati metrico-ritmici in campioni di parlato di friulani residenti in Belgio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 Valentina Colonna, Antonio Romano, Claudia Ruggeri: voce con canto . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 PhoNEWS (a cura di Valentina De Iacovo, Valentina Colonna e Antonio Romano) . . 61 In memoriam – John Ohala, Maria Grazia Busà (ricordo di) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63 – Oskar Schindler, Irene vernero e Mario Rossi (ricordo di) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69 Norme editoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75 4
Dedica Questo numero è dedicato a Oskar Schindler, maestro e amico del LFSAG e sostenitore delle scienze della voce. Schindler (n. a Torre Pellice nel 1936) è mancato a Torino lo scorso 22 otto- bre 2020. La sua scomparsa ha scosso il mondo scientifico; non solo quelli dell’audiologia, della foniatria, dell’oto- rinolaringoiatria, ma anche quelli della ca e originale di ricercatore, scienzia- vocologia e della deglutologia, indiriz- to, luminare di più di una disciplina. zi di formazione da lui stesso definiti e Unendosi al ricordo che ne hanno avviati nel campo medico-chirurgico. tracciato, compiutamente, in queste In particolare il laboratorio di fone- settimane i colleghi Roberto Albera e tica sperimentale di Torino, intitolato Massimo Spadola Bisetti, il LFSAG lo alla memoria di Arturo Genre, che ricorda con affetto e gratitudine e, con era stato suo compagno di studi e col Irene Vernero e Mario Rossi, ritraccia quale aveva intrattenuto una lunga in questo numero alcune tappe della collaborazione, lo annovera tra i suoi lunga collaborazione interdisciplinare più grandi sostenitori. Chi l’ha cono- che si era instaurata – grazie all’ami- sciuto ricorda certamente l’affabilità cizia tra lui, A. Genre e F. Ferrero – e le doti scientifiche che gli avevano tra le scienze mediche, le scienze del permesso di imporsi come figura uni- linguaggio e le tecnologie del parlato. 1
La fonetica ai tempi della pandemia Presentazione del Bollettino LFSAG n° 6 Antonio Romano Sicuramente questa presentazione 1. Un logorante lavorio non potrà evitare di soffermarsi sulle Tornando alle difficoltà che, nelle circostanze che hanno reso difficolto- circostanze attuali, imperversano sul- so l’allestimento di questo numero. la continuità dei progetti intrapresi, Le emergenze di una didattica che, mi soffermo momentaneamente su nel mio caso, progressivamente ha ri- alcune valutazioni generali: in un mo- chiesto di spostare online, in diretta web mento in cui gli spazi fisici d’incontro e non in aula, tre insegnamenti (per un e scambio sono divenuti inaccessibili, totale di 132 ore) in un solo semestre, ripercorro rapidamente le novità di non lasciano molto spazio ad altre at- un semestre in cui abbiamo dovuto tività, soprattutto laddove il numero di imparare a condividere documenti e studenti iscritti (e da tenere aggancia- desktop, attivare chat, disattivare micro- ti a un programma didattico intenso) foni distrattamente lasciati aperti sulla ammonta a 398. A maggior ragione nostra vita domestica, scorrere la lista quando una buona parte degli interes- dei nominativi dei presenti per indivi- sati proviene da istituti nei quali han- duare quelli che non l’hanno fatto, rac- no ricevuto trattamenti spesso molto comandare di disattivare le webcam (per diversi in ragione di una disuniforme tutelare la riservatezza dei partecipan- distribuzione di risorse e di un con- ti!), disattivare il beep d’entrata e uscita fezionamento troppo arbitrario delle e, soprattutto, ricordarsi di registrare e offerte formative che corrispondono linkare la registrazione in uno spazio ai diversi titoli di studio. virtuale comune senza confondere le Per fortuna, nel caso di questo nu- due (o più) registrazioni delle lezioni/ mero del Bollettino, buona parte dei esercitazioni/incontri svolti lo stesso materiali era già pronta e la colla- giorno... borazione di diversi benemeriti col- Inoltre, per chi ha adottato una di- leghi ha facilitato il compito a me dattica blended, si è imposta la cura di e all’insostituibile Mauro Uberti di altri aspetti, come quelli della registra- provvedere ugualmente a una prima zione in ingresso e uscita nelle sedi revisione degli articoli e una loro im- universitarie presidiate (con dispositivi paginazione di massima nel rispetto non sempre efficientissimi), per arri- dei tempi previsti. vare alla sanificazione delle interfacce 3
Bollettino LFSAG 2020, n. 6 A. Romano (microfono, tastiera... controlli volumi che si complica ulteriormente quando audio), verifica del proiettore in aula, le connessioni alle reti domestiche, dei orientamento della webcam...: una se- docenti e dei discenti, non sono sem- rie di operazioni che intere categorie pre all’altezza (con le gravi incomben- di lavoratori avrebbero dichiarato non ze, sofferte in un preoccupante silen- appartenere al loro mansionario. Ma, zio, del Garante delle Comunicazioni: di fronte all’emergenza, alla necessità altro che 5G!). di portare avanti il progetto culturale Non sono mancati gli effetti positi- istituzionale (e il programma socio- vi e le ripercussioni sulle modalità di economico del Paese), su questi ele- costruzione dei corsi in itinere o sulle menti nessuno s’è impuntato. dinamiche della conduzione delle riu- Eppure tutto questo ha richiesto un nioni in corso o dei convegni online notevole impegno supplementare, ol- (con evidente sgravio d’impegni per tre a quello che necessita – primaria- la logistica degli eventi, per gli addetti mente – lo svolgimento del program- alle assegnazioni dei contratti per il ca- ma dell’insegnamento o il rispetto tering e per gli uffici missioni). dell’ordine del giorno delle riunioni Abbiamo imparato come moderare collegali da parte di lavoratori già in gli interventi, più numerosi, dei par- condizioni di carico straordinario. Ma, tecipanti attivi, coordinando e combi- in fondo, agli osservatori mediatici, nando quelli orali e quelli scritti della esterni e imparziali, alla società ipercri- chat (imparando a controllare i pul- tica (che ha inveito in maniera incom- santi che alzano e abbassano mani vir- prensibile anche ai videomessaggi del tuali) e ritracciando il filo di conversa- Rettore), questo non era visibile e se, zioni che i partecipanti intrattenevano per qualcuno, siamo passati (provvi- tra loro, spesso a beneficio di tutti, ma soriamente?) a un’antipaticissima DaD a volte con motivazioni personali che – Didattica a Distanza, per altri, siamo solo per distrazione finivano nella chat finalmente approdati alla Didattica 2.0. pubblica. Una didattica d'emergenza, comun- Se per qualcuno si è finalmente risol- que, che – con tutta la priorità del to il pluridecennale problema degli spa- ripristino di una Sanità degna della zi (aule non sufficientemente capienti), nostra migliore tradizione – richie- per altri si è posto il problema di ga- de nuove competenze e sollecita uno rantire la libertà di scelta dei docenti se sblocco delle carriere dei precari (con tenere un insegnamento sulla base di un’urgenza di risorse che vanno ben al un insieme di scenari, molto elaborato di là di quelle investite nell’inclusione e variabile, compilare registri mutevo- e nella parità di genere), una didattica li e percorsi di e-learning, precisando 4
La fonetica ai tempi della pandemia modalità di erogazione e di fruizione (registrazioni AV, diapositive, link, ar- dei contenuti, nell’incertezza che una ticoli, dispense, moduli, sondaggi...), scelta sbagliata possa compromettere di opzioni non immediatamente com- il raggiungimento dei temibili requisiti prensibili, di tecnicismi dell’e-learning minimi della docenza (abbiamo il co- dal significato oscuro per chi aveva as- raggio di parlarne, quando ci ritrovia- sicurato fino a quel momento una di- mo con insegnamenti che si rivolgono dattica tradizionale (i «dinosauri» della tutt’al più a 10 studenti all’anno e altri tecnologia...). che si ritrovano con 1000 iscritti e un Il problema però non è la lezione «in solo strutturato: contano solo le ore e i diretta sincrona», ma la necessità di re- CFU per la distribuzione dei punti or- gistrarla e renderla disponibile in dif- ganico?). ferita. Qualcuno obietta infatti «se le A questi delicati temi si aggiunge il lezioni in presenza vanno in streaming, problema del docente che muove obie- che bisogno c’è di registrarle?». E un zioni sull’accessibilità pubblica (anche dubbio si staglia nitido all’orizzonte: solo agli autorizzati) di registrazioni in «una volta superata l’emergenza, ac- cui svolge in maniera personale il pro- cantoneremo questa pratica?». Non è gramma del suo libero insegnamento; che l’obbligo della registrazione costi- che sente la minaccia dell’errore, del tuirà un primo passo su una via senza lapsus che resta irrimediabile scolpito ritorno verso un’università telematica? negli annali della sua carriera. Nella situazione di sbandamento Nelle decine e decine di interventi che delle immatricolazioni, in un clima di i docenti del mio Dipartimento, come ancora maggiori incertezze, un Ate- immagino anche di altri, hanno soste- neo può in effetti adottare soluzioni nuto per incoraggiare a riflettere sulle radicali al solo scopo di attrarre, con condizioni e le conseguenze di questi la promessa delle lezioni asincrone e, nuovi assetti didattici, sono emerse implicitamente, di un tutoraggio illimi- posizioni diverse. Molte riflessioni che tato. Si tratterebbe in tal caso di ope- sono state proposte partivano però da razioni di «propaganda e marketing» considerazioni pratiche sulle modalità da parte degli Atenei che fanno que- di «caricamento della registrazione su sta scelta, allineandosi all’offerta tipica Moodle», cioè sulle attività di gestione della formazione a distanza. Le lezioni di una piattaforma informatica anco- – tradizionalmente offerte secondo ra per molti sconosciuta, che impegna il modello pubblico, ma già sottopo- con passaggi (articolati e ripetitivi) che ste all’antipatica concorrenza seguita consentono il salvataggio, il recupero, all’autonomia – si ritrovano improvvi- la modifica, la pubblicazione dei dati samente esposte a un potenziale mo- 5
Bollettino LFSAG 2020, n. 6 A. Romano nitoraggio particolarmente invasivo del provvisorio», ribattevano altri, pur e richiedono un impegno imprevisto nel rispetto delle decisioni dell’Ateneo, dei docenti. Le loro attività si erano e al meccanismo generale delle «lezio- infatti definite in condizioni in cui si ni a distanza» associavano la visione riteneva che – adottando comunque distopica (e antifrastica) delle scelte di un atteggiamento scientifico – la plu- docenza «in assenza»1. ralità di metodi e di valutazioni perso- «Non capisco questo spasimare per nali potesse essere un pregio, mentre la presenza in didattica. Rimane più ora rischiano di ritrovarsi sottoposte a tempo per la ricerca», diceva qualcun giudizi arbitrari. Inoltre, mentre nelle altro (dimenticando forse le disparità scuole di ogni ordine e grado non ha di carico) e poi aggiungeva, giusta- subito nessuna perturbazione la prati- mente, che si sarebbe potuto «prende- ca consolidata dell’adozione di un nu- re a pretesto l’emergenza per operare mero spropositato dei «libri di testo», pur nelle nuove condizioni della DaD, un salto di qualità tecnologico». ai docenti universitari è stato chiesto Altri rilevavano, come la registrazio- di mobilitarsi alla ricerca e al carica- ne fosse necessaria per le difficoltà mento di materiali alternativi che non createsi in conseguenza della convi- pongano problematiche assunzioni di venza di diversi scenari didattici (oltre responsabilità nei riguardi dei diritti a quelli al 50%): serve a quegli studenti editoriali etc. che «non faranno in tempo a rientrare «Questo sistema danneggia in modo in casa per seguire le [...] dirette» dopo grave la nostra libertà di docenza» − la aver seguito una lezione in aula. E qui protesta viene proprio da chi non ha emergeva l’altro problema che avreb- nulla da temere e, anzi, già da decenni opera in modo trasparente, perché si 1. Si potrebbe parlare di «didattica in assen- tratta di valori ideali che non riguar- za» anche nel caso delle classi di studenti che hanno seguito passivamente solo le lezioni dano la tutela di biechi interessi per- registrate: non è difficile immaginare la condi- sonali. zione di quei docenti che hanno portato avanti «È evidente che l’Università non con impegno un programma svolto soltanto diventerà mai una TeleUniversità» − con un gruppo di fedelissimi, ma che si sono ritrovati poi con altri gruppi di allievi, a distan- dicevano voci autorevoli che hanno za e in differita, che hanno reagito con tempi retto l’Università per decenni. «Ci sarà diversi alle sollecitazioni proposte. Questo ha sempre la possibilità di fare un po’ di causato spesso un notevole carico di richieste di chiarimento giunte per e-mail (e sappiamo attività in presenza [...] di fare scuola, quanto tempo in più richieda una risposta scrit- almeno per chi ha qualcosa da trasmet- ta), quando il programma si era ormai adden- tere». «Non c’è niente di più definitivo trato in altri temi. 6
La fonetica ai tempi della pandemia be risvegliato solo più tardi gli interes- zie alla loro creatività, al talento e al si mediatici: quello degli spostamenti e carisma personale. dei trasporti. E mentre si paventavano possibili ef- Anche l’ipotesi che la DaD avrebbe fetti negativi, perché la modalità asin- rappresentato «un grande vantaggio crona «invoglia gli studenti a seguire le per i nostri studenti con disabilità e lezioni in differita» e rende imprevedi- DSA» si è rivelata in buona misura bile il numero di presenti in aula (no- un’illusione, tenendo conto del ritardo nostante l’aiuto del servizio di student cronico nella disponibilità di tecno- booking, prontamente attivato), anziché logie assistive efficaci e nel modesto approfondire e sospingere i progressi contributo che hanno potuto dare i della propria disciplina, molti docen- tutor digitali attribuiti a molte attivi- ti studiavano «i vincoli dei materiali tà per le quali è mancato il prezioso sostitutivi» e s’ingegnavano su come e insostituibile ausilio della vicinanza riservarsi un buon margine di auto- personale. nomia in base alla propria vocazione didattica e tecnologica2. 2. Un’occasione sprecata Di questi sostanziali cambiamenti e D’altra parte a qualcuno sono parsi delle grandi speranze riposte da una anche perentori i modelli di e-learning parte e dell’altra affioravano solo va- proposti: «Tutti i contenuti delle lezio- ghe intuizioni nei testi pubblicati dai ni, siano queste erogate in modalità comunicatori delle più importanti te- sincrona o asincrona, dovranno essere state giornalistiche tradizionali (o dagli pubblicati sulla piattaforma Moodle in agitatori social grandi e piccoli), quasi una delle seguenti modalità: lezione sempre impossibilitati a penetrare i registrata, audio-presentazione, video- dettagli di un lavorio spesso molto di- lezione [...]», recita uno dei tanti do- 2. Evidentemente, le richieste di chiarimento cumenti ufficiali d’indirizzo. E ci sia- della classe asincrona, maturate in queste con- mo adeguati tutti, con abnegazione e dizioni, presentano osservazioni molto simili nell’interesse della collettività, consci tra loro che gli studenti non avrebbero fatto se avessero partecipato in diretta streaming e aves- che questo avrebbe rappresentato un sero potuto ascoltare le stesse richieste da parte boost per le attività di alcuni docenti, dei compresenti. La DaD, che avrebbe potuto quelli già omologati al modello impe- rappresentare un’occasione per ridurre il diva- rante, e uno stop per quelle di altri, che rio tra frequentanti e non frequentanti, in molti casi ha favorito la dominanza di studenti – fre- erano riusciti a formare in modo con- quentanti asincroni – assimilabili alle seconde vincente generazioni di allievi, senza condizioni, con un aumento della dispersione strumenti didattici rivoluzionari, gra- e dei tempi di tutoraggio da parte del docente. 7
Bollettino LFSAG 2020, n. 6 A. Romano versificato per ambiti disciplinari e, di bili, il sistema si accomoderà, ritenen- conseguenza, più che ignaro strumen- do che il corpo docente abbia saputo to mediatico di «manovre [...] per ren- assorbire l’urto egregiamente, non dere permanente l’eccezionalità della rilevando la perdita di qualità umana Didattica a Distanza», mezzo insuffi- della trasmissione e forse registrando, cientemente preparato per rilevare la solo tardivamente, il fallimento delle transizione a una didattica stabilmente attuali procedure di distribuzione del- blended, un modello formativo che si le risorse che, ancora una volta, non stava già implicitamente formalizzan- avranno tenuto conto dell’energia sot- do a livello internazionale. tratta alla ricerca. All’estero infatti qualcuno aveva co- Sì, perché al positivo aumento del- minciato a fiutare qualcosa e alcuni la fiducia nell’istituzione, da parte di colleghi francesi, senza essere mai stati studenti e famiglie generato dalle cam- complottisti, immaginavano uno sce- pagne di promozione, corrispondono nario in cui, anzi, si sarebbero abbattu- numeri crescenti che continuano a ti ulteriori tagli, posto che – una volta gravitare solo su alcuni corsi di studio resa disponibile online la lezione del e che incidono soprattutto sulle attivi- luminare dell’Ateneo più decorato del tà dei ricercatori più isolati. Paese – il lavoro degli altri docenti di Di fronte alla gravissima crisi in cui «periferia» si sarebbe potuto limitare versano intere categorie di lavorato- alle ordinarie routine di assistenza, tu- ri, delle conseguenze di questi nuovi toraggio e verifica dell’apprendimento modelli didattici sull’andamento de- in una nuova Università Digitale che, gli insegnamenti sovraccarichi, sulla al riparo dalle intemperanze di ricer- salute degli insegnanti più fragili e catori non omologati, sarebbe stata sulle frustrazioni di quelli più dina- governata da nuove agenzie valutative mici nessuno si è preoccupato. E deputate al monitoraggio continuo re- se qualcuno ha pensato alle nuove moto e anonimo dei poveri esercitato- modalità con cui si sarebbero aggre- ri, quando non da un algoritmo, una gati gli studenti per studiare insieme sorta di Grande Fratello Universitario, e aiutarsi reciprocamente, nessuno addestrato a rilevare comportamenti si è preoccupato di verificare se le sospetti e devianti. risorse spostate, oltre che sull’infor- In tutto questo, invece di aiutare il matica, stessero andando nella dire- docente a gestire le impattanti novi- zione della promozione dei precari tà e invece di assicurare un turn over e delle figure in formazione perché più serrato che garantisca un ricambio intervenissero tempestivamente in generazionale senza perdite irreversi- quest’emergenza. 8
Non servivano «infermieri volontari vamente: «Correlati metrico-ritmici in della conoscenza», ma «nuovi profes- campioni di parlato di friulani residenti sionisti» da inserire a pieno titolo nei in Belgio», basato sul lavoro di ricerca cicli del conseguimento, del sostenta- di Mikka Petris (neolaureato di Scien- mento e del trasferimento dei saperi. ze Linguistiche a Studi Umanistici) Per molti dei nostri giovani ricercatori e «Claudia Ruggeri: voce con canto» si è persa un’occasione formidabile, che propone alcuni rilievi sperimentali ma speriamo che sia solo una questio- sulle letture recitate di questa straordi- ne di tempo, quello necessario ai deci- naria poetessa salentina tragicamente sori per implementare vie più dirette. scomparsa nel 1996. In questo, io e Valentina Colonna abbiamo riversato 3. All’inseguimento del tempo perduto parte delle osservazioni presentate in Ecco quindi che, con un bagaglio di occasione di un convegno a lei dedi- pensieri di questa portata, è maturata cato nel 2019. L’analisi proposta è ma- la raccolta di contributi che qui si pro- turata in concomitanza con le analisi pongono. In almeno due casi, gli autori svolte da Stefano dalla Costa sulle voci sono infatti giovani ricercatori in for- teatranti (v. Bollettino LFSAG - N° 4), mazione che hanno subito le ripercus- ma soprattutto nell’ambito delle ricer- sioni delle nuove condizioni di ricerca, che di Valentina Colonna sulla voce dei ma non si sono arresi e, grazie anche a poeti che, nelle circostanze acrobatiche uno sforzo dei loro relatori e delle com- in cui possono essersi svolte le attività missioni di laurea che hanno esaminato di un laboratorio divenuto virtuale, è i loro elaborati, hanno ottenuto di non riuscita in questi mesi ad allestire una farsi penalizzare dalle circostanze. monumentale Tesi di Dottorato con Proponiamo quindi in questo nu- interessanti contributi sperimentali di mero diversi lavori che hanno assun- cui sentiremo parlare nei prossimi nu- to nuove e più compite formulazione meri. solo dopo la loro prima presentazio- Seguono ancora una sezione – sta- ne pubblica, coi tempi più distesi del- volta piuttosto concisa, di notizie – le nuove modalità di comunicazione. (PhoneWS) e i ricordi di due maestri Si comincia con il «Contributo all’a- che ci hanno lasciato negli scorsi mesi: nalisi del sistema intonativo dell’arabo quello di John Ohala, a cura di M. marocchino», di Raouia El-mhadi (neo- Grazia Busà, e quello, anticipato nella laureata di Scienze della Comunicazio- dedica, di Oskar Schindler, a cura di ne internazionale a Lingue). Irene Vernero e Mario Rossi. Seguono poi due contributi a cui io Torino, 30 dicembre 2020 stesso ho potuto collaborare più fatti- Antonio Romano 9
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Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino Raouia El-mhadi LFSAG - Università di Torino Introduzione in dati di parlato dialogico, con caratteri- Questo contributo rappresenta una stiche di maggiore espressività (§II.2). sintesi del lavoro di ricerca condotto per la mia Dissertazione di Laurea, dal titolo I. Breve excursus storico: origine, «Analisi acustica e linguistica del sistema diffusione e variazione della lingua intonativo dell’arabo marocchino», basa- araba ta sull’analisi di parlato di laboratorio, e L’arabo, lingua semitica più diffu- della successiva Tesi di Laurea Magistra- sa con oltre 200 milioni di parlanti, le in Lingue Straniere per la Comunicazione è la lingua ufficiale delle nazioni ap- Internazionale, dal titolo «Contributo fo- partenenti alla Lega degli Stati Arabi netico acustico all’analisi pragmalingui- ( Jāmiʿat al-Duwal stica dell’arabo marocchino applicata alla al-ʿArabiyya), un organismo politico in- comunicazione strategica con il mondo ternazionale, nato il 22 marzo 1945, al arabo», nel corso della quale la ricerca è quale aderiscono una ventina di Pae- stata estesa a campioni di parlato dialogi- si in cui l’arabo, inizialmente l’Arabo co semi-guidato1. Classico (CA = Classical Arabic), è l’u- Nel quadro riassuntivo che qui propon- nica lingua ufficiale2. go adotto la procedura descrittiva in uso presso il LFSAG per ampliare l’insieme 2. La vasta estensione geografica dell’area ara- delle soluzioni intonative già descritto da bofona è il risultato di un lungo processo di avanzamento e tramestio etnico, linguistico e Benkirane (1998), illustrando dapprima i culturale iniziato con le conquiste islamiche principali intonemi e alcune loro modalità a partire dall’VIII sec. d.C. Di fondamentale di realizzazione più neutre (§II.1) e, suc- importanza è il fatto che l’arabo, cosiddetto cessivamente, ritrovando alcuni di questi classico, sia anche la lingua del Corano, ovvero il testo sacro della religione islamica; di con- 1. Ringrazio relatori e correlatori di questi ela- seguenza è la lingua liturgica di tutti i credenti borati che mi hanno permesso di migliorare musulmani, qualsiasi sia la loro etnia o prove- la definizione di alcuni concetti in vista di una nienza geografica. L’arabo classico si rivela la pubblicazione. Un ringraziamento particolare chiave di un immenso tesoro del passato, di va anche ai revisori anonimi di questo contri- conseguenza chiunque sia parlante nativo di buto che mi hanno suggerito come migliorar- questa lingua, con un’adeguata istruzione, ha ne alcuni passaggi, anche tenendo conto dei accesso agli ultimi 1300 anni di storia e alle limiti di spazio. testimonianze scritte di varie epoche storiche. 11
Bollettino LFSAG 2020, n. 6 Raouia El-mhadi Tuttavia, come noto da diverse fonti3, La convivenza tra lingue diverse e in diversi di questi Paesi, l’arabo convive l’affermazione di alcune di queste con altre lingue: ad esempio, con il ber- come varietà diamesiche dominanti bero in Marocco, in Algeria e in Tuni- ha dato luogo a diffuse condizioni di sia4. Non bisogna tralasciare, inoltre, la diglossia, che hanno interessato mol- questione riguardante la colonizzazione ti (socio)linguisti. Infatti, al passo con la cui conseguenza risulta nel diffuso bi- la formazione di un arabo moderno linguismo di molte nazioni arabe, data standard (MSA), si evolvono tutte le la convivenza delle lingue indigene con varietà di arabo odierne nei diversi l’inglese (caso dell’Egitto) o del francese spazi geografici, apprese come lingua (caso del Marocco)5 . madre prima che avvenga un’istruzio- ne formale. Questi dialetti sono spes- 3. Garbini & Durand (1994), Khrisat & so molto diversi tra loro, dando luogo Alharthy (2015). a casi di inintelligibilità e situazioni in 4. Nei diversi Paesi, l’arabo ha spesso sostituito le lingue locali occupandone il posto sia nello cui la comprensione reciproca risulta scritto che nel parlato, raggiungendo una certa difficile, se non impossibile6. unità e conformità fono-morfologica, caratte- Il dialetto che varia da un’area geo- rizzata dalla presenza di prestiti lessicali dai vari grafica all’altra è la lingua nativa che si sostrati (si pensi anche agli sviluppi nell’Impero Ottomano, nel corso del quale il turco, di fatto, apprende fin dalla nascita ed è usata non subentrò al posto dell’arabo come lingua abitualmente da tutti i parlanti arabi di religione e di cultura letteraria, ma portò alla in tutti i contesti non ufficiali e non formazione di un lessico tecnico e all’introdu- formali; ovvero, la lingua usata nella zione di formule ed espressioni nella comuni- conversazione quotidiana. Gli arabi cazione quotidiana). Il progresso scientifico e tecnologico, così come l’avanzamento sociale e chiamano questa lingua al-‘ammiyya culturale nel periodo di contatto con le lingue (oppure darija o voci simili in tutto il europee, ha poi condotto alla cosiddetta «rina- Nord-Africa)7. scita» della lingua araba (nahda) e alla definizione La diglossia tra CA o MSA e il dialetto di quello che oggi conosciamo come Arabo Mo- derno Standard: qui convenzionalmente indica- locale, che nel nostro caso è rappresen- to con la sigla MSA = Modern Standard Arabic: tato dall’arabo marocchino, ha stimola- Al-lughat ul-ʻArabīyat to, come dicevo sopra, molte riflessioni ul-fuṣḥá, «la lingua araba eloquentissima» (v. tra da parte di numerosi linguisti. Sebbene gli altri, Holes 2004). si faccia risalire a Ferguson (1959) una 5. In Marocco il francese è considerato la seconda lingua del Paese ed è utilizzato prima rappresentazione schematica nell’amministrazione, nell’istruzione supe- riore e nei mass-media. Una minoranza della 6. Per esempio un parlante marocchino che popolazione, specialmente nella zona set- utilizza solo il suo dialetto difficilmente sarà tentrionale, parla lo spagnolo come seconda compreso da un parlante libanese. o terza lingua. 7. Durand (2009). 12
Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino delle dinamiche sociolinguistiche più XVII sec., oggi invece la maggioranza comuni in questo Paese (cfr. la ricca e dei berberi utilizza l’arabo dialettale e articolata rassegna offerta da Grande pochi sono i casi di arabi che presen- 2006), una prima distinzione è quella tano una conoscenza almeno passiva offerta da William Marçais nel 19308. del berbero9. Quanto all’arabo marocchino (AM), In quanto lingua nativa della mag- diciamo che è il risultato di situazio- gioranza della popolazione, l’AM è ni di contatto e convivenza tra le tri- oggi utilizzato in tutti i contesti non bù arabe, che raggiunsero l’Africa tra formali e per la comunicazione quo- il VII e il XIII sec., e i berberi che tidiana. Le differenze con il MSA si abitavano l’area in questione, i quali riflettono su diversi piani, ma inte- si ritrovarono a dover apprendere la ressano soprattutto la fonologia e la lingua dei dominatori. I primi arabi prosodia. Come segnalato sin dai pri- in Marocco sono stati bilingui fino al mi studi, sono tuttavia primariamente l’intonazione e le strutture sillabico- 8. Marçais introdusse la definizione del termine accentuali che fanno riconoscere su- nell’articolo « La diglossie arabe » nel quale bito un parlante di AM (cfr. Benkira- affermava: « La langue arabe se présente à nous ne 1998: 349)10 . sous deux aspects sensiblement différents : 1. Une langue littéraire dite arabe écrit (c’est le terme que nous adopterons) ou régulier, ou littéral, ou classique, qui seule a été partout et toujours écrite dans le passé, dans laquelle seu- 9. Le lingue ufficiali del Marocco sono l’ara- le aujourd’hui encore sont rédigés les ouvrages bo e il tamazight. Nella comunità che fa uso littéraires ou scientifiques, les articles de pres- di quest’ultima, una parte dei parlanti parla un se, les actes judiciaires, les lettres privées, bref dialetto tamazight come lingua madre, l’altra tout ce qui est écrit, mais qui, exactement telle parte lo apprende come seconda lingua, insie- qu’elle se présente à nous, n’a peut-être jamais me alla darija locale. I dialetti berberi parlati in été parlée nulle part, et qui dans tous les cas Marocco sono principalmente raggruppati in ne se parle aujourd’hui nulle part ; 2. Des idio- tre gruppi linguistici: taritif nel Rif, tamazight mes parlés, des patois tantôt assez proches, nell’Atlante e tashelhit nel sud del paese. Il fran- tantôt visiblement éloignés les uns des autres, cese è considerato la seconda lingua del paese dont chacun n’a jamais été écrit, dont la fixa- ed è utilizzato nell’amministrazione, nell’istru- tion scripturale a valu aux orientalistes qui l’ont zione superiore e nei mass-media. Una mino- tentée les sarcasmes indignés du monde arabe, ranza della popolazione, specialmente nella dont les gens peu cultivés eux-mêmes s’effor- zona settentrionale del paese, parla lo spagnolo cent de s’éloigner dans leur correspondances, come seconda o terza lingua. mais qui, partout, et peut-être depuis longtemps, 10. Come sostiene Durand (2004): «L’arabo est la seule langue de la conversation dans tous marocchino si presenta quindi fondamental- les milieux, populaires ou cultivés (W. Marçais, mente come un arabo appreso da berberofo- dans L’enseignement public, 97, 1930, p. 401; cfr. ni e piegato alla fonologia del berbero». Cfr. Matthey 2014). Abdel-Massih (2011). 13
Bollettino LFSAG 2020, n. 6 Raouia El-mhadi II. Un’indagine sul sistema intona- Per questo motivo, una parte di questa tivo dell’AM ricerca è stata dedicata a una prima ana- Lo studio del sistema intonativo di lisi dei principali schemi intonativi ba- una lingua è una missione alquanto dif- sata su parlato elicitato in laboratorio11. ficile dato che, pur rappresentando un Ai dati raccolti da Tarik Salah Eddine dominio di costruzione degli enunciati, nell’ambito di un progetto più ampio l’intonazione presenta peculiarità che si (Salah Eddine 2016) relativi a una tren- possono manifestare nei singoli atti lin- tina di frasi prodotte da tre informatori guistici come conseguenza di altri piani per illustrare i principali intonemi, ab- di caratterizzazione (para- o extra-lin- biamo potuto aggiungere quelli di altri guistici). Secondo diversi autori, come due parlanti le cui realizzazioni saranno riportano Hirst & Di Cristo (1998), discusse nel §II.1. nonostante la sua universalità, l’intona- Tuttavia, sebbene queste registrazioni zione svolge, infatti, varie funzioni co- siano servite a dare una prima descri- municative di importanza fondamen- zione di alcuni fenomeni linguistico- tale, in quanto contribuisce anche alla intonativi in una realtà «controllata», in codifica informativa del parlato. una seconda fase l’obiettivo si è sposta- Oltre a permetterci di differenziare la to sulle possibilità di verifica di questi modalità di un enunciato (dichiarativa, in un contesto meno controllato. Sono sospensiva, interrogativa etc.), racchiude stati quindi registrati due dialoghi di proprietà che dipendono dall’atteggia- tipo map task12 nel corso dei quali sei mento del parlante nei confronti di ciò parlanti hanno discusso a proposito che dice e rispetto ai suoi interlocutori. delle modalità di enunciazione delle Ovviamente, tra le funzioni, è fonda- frasi. Delle realizzazioni di alcuni di que- mentale ricordare quella grammaticale sti parlanti si darà conto nel §II.2. in quanto movimenti dell’altezza me- lodica localmente discendenti o ascen- denti contribuiscono a (de-)codificare i 11. Usiamo qui il termine «intonazione» nel legami tra le unità enunciative e rendo- suo senso più generale per riferirci proprio agli no conto delle gerarchie accentuali che schemi intonativi che caratterizzano la moda- consentono di definire le relazioni tra i lità degli enunciati. Quindi non solo l’insieme delle modulazioni del dominio tonale, ma an- costituenti sintagmatici. che le variazioni temporali e dinamiche della Inoltre contribuiscono a definire un voce (Hirst & Di Cristo 1998). insieme di profili specifici che, in alcu- 12. La tecnica del map task è stata applicata a ne sezioni dell’enunciato, indicano le numerosi contesti di studio per diverse lingue, configurazioni sonore tipiche di un’af- ma la sua prima applicazione circostanziata ri- sale ai lavori del gruppo HCRC dell’Università fermazione o di una domanda. di Edimburgo (v. sitografia). 14
Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino II.1. Analisi di parlato di laboratorio Gli enunciati analizzati derivano da un Allo stato attuale non esiste ancora adattamento in AC e in MSA degli esem- uno studio esaustivo sul sistema into- pi proposti per descrivere gli intonemi nativo dell’AM, con l’eccezione di uno dell’italiano in Calabrò (2010), illustrati studio preliminare di Lahlou (1982) e nell’analisi intonativa di Romano & Mi- dello stesso studio di Benkirane (1998), letto (2017) e associati alle etichette pro- che lo cita. È questo che definisce il sodiche definite nel documento dispo- punto di partenza del presente contri- nibile sul sito del LFSAG (v. sitografia). buto, fornendo la descrizione di alcu- Per ciascun enunciato analizzato, ni enunciati in un quadro analitico più quando possibile, è stato tenuto conto avanzato (offerto dall’applicazione del di schemi simili discussi da Benkirane modello INTSINT di Hirst & Di Cri- (1998), secondo una rappresentazione sto 1998). INTSINT (cfr. ad es. lo schema di Fig. Quello che mi proponevo in questa 1 con la curva di Fig. 2). prima fase era di esplorare le possibili rese dei principali schemi sulla base di un unico modello di pronuncia e, po- tendo scegliere tra i tre offerti (delle re- Fig. 1. Schema INTSINT di una frase dichiara- gioni di Rabat e Casablanca), ho privi- tiva assertiva. legiato quello che presentava soluzioni Ad es. la frase indicata come b1 è in enunciative più omogenee all’interno MSA ( ’aḫaḏa Muḥammād del corpus e cioè quello di un locutore al-ğarîda ‘Mohammed ha preso il gior- di Mohammadiyya, una località costie- nale’). In AM si ha invece (con la pa- ra a nord di Casablanca (poco distante rola più comune per ‘giornale’): ḫḏa dalla mia città di nascita, Khouribga). Muḥammād (l)-ğornel (v. Fig. 2). Fig. 2. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b1 (dichiarativa assertiva) pronunciata in AM dallo speaker HA. 15
Bollettino LFSAG 2020, n. 6 Raouia El-mhadi Fig. 3. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b3 (domanda k) pronunciata in AM dallo speaker HA. Fig. 4. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b2 (domanda sì/no) pronunciata in AM dallo speaker HA. Come esempio per illustrare i profili al-ğarîda? ‘Mohammed ha preso il gior- tipici delle domande k (qui definibili nale?’) che presenta tuttavia una marca- esh-su’el) propongo l’enunciato di Fig. 3. tura sintattica (come se fosse preceduta Al MSA (mān ’aḫaḏa da un ma dubitativo). Questa soluzione al-ğarîda? ‘Chi ha preso il giornale?’) cor- si ritrova mutatis mutandis anche nell’AM risponde qui shkun lli ḫḏa (l)-ğornel? che si che ha wash ḫḏa Muḥammād (l)-ğornel?. caratterizza per un picco tonale sulla Come si vede dalla realizzazione in Fig. question word (la parola shkun ‘chi’) e un 4, per questo tipo di domande, l’AM conseguente movimento discendente non presenta un generico profilo finale inerente la restante parte della domanda. ascendente, ma piuttosto un andamen- Come esempio di domanda sì/no (qui to oscillante iniziale (in corrispondenza definibile su’el eh-la) si ha in MSA --- di tutte le posizioni accentate) che si --- --- --- --- - (hāl ’aḫaḏa Muḥammād conclude con un contorno ascendente- 16
Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino discendente nella porzione nucleare (– 3ṭînî (l)-ğornel llah i khallik) – (l)-ṣṣaḥîfa dell’enunciato. wlla (l)-ğumhûriyya? Questo schema si trova con un an- Lasciando da parte la prima battuta, damento discendente ancora più che codifica comunque uno schema accentuato nella domanda alternati- di richiesta (assertivo, v. Fig. 2), l’in- va dell’es. in Fig. 5, corrispondente tonema alternativo prevede sul primo all’it. ‘Il corriere o la gazzetta?’, in ri- elemento (trisillabico con la penulti- sposta a una richiesta imprecisa del ma lunga) un profilo ascendente (con tipo ‘Passami il giornale, per favo- massimo sulla postaccentuale) e sul re’. In MSA a questa corrisponde ad secondo (quadrisillabico con penul- es. --- --- --- --- (’i3ṭînî al- tima e terzultima lunghe), connesso ğarîda min fāḍlīk), cui si risponderebbe mediante wlla, un profilo globalmente (aṣṣaḥîfa ’āw el- più basso con contorno finale decli- ğumhûriyya?). In AM si avrebbe invece nante. Fig. 5. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b8 (premessa + domanda alternativa) pronunciata in AM dallo speaker HA. Fig. 6. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b16 (domanda con eco) pronunciata in AM dallo speaker HA. 17
Bollettino LFSAG 2020, n. 6 Raouia El-mhadi Non essendo presenti delle vere ma… sh(i) che circoscrive la parola ne- e proprie domande-coda in questo gata. primo corpus, ne rinviamo l’analisi Nella prima parte della Fig. 7 si può al §II.2. Vediamo invece qui (Fig. 6) notare l’iniziale movimento ascen- una domanda con eco. In MSA una dente che caratterizza la forma ne- domanda come l’it. ‘L’hai preso tu il gativa maḫḏash ‘non ha preso’ nella giornale, Mohammed?’ sarebbe: frase maḫḏash Muḥammād (l)-ğornel, ḫḏa Muḥammād 3awtani (l)-ğerîda che corri- (hāl ānta llaḏî ’aḫāḏta al-ğarîda, yâ Muḥammād?). sponde grosso modo a ‘Mohammed In AM si ha invece: wash nta llî ḫḏiti (l)- non ha preso il giornale, ha preso an- ğornel, a’ Muḥammād? con andamento simile cora la gazzetta’. a quello di una domanda globalmente at- La seconda asserzione con il foca- tenuata (qui interrotta prima di (l)-ğornel), lizzatore lessicale 3awtani è qui invece seguito da un’unità di eco dal profilo più segmentata in due unità continuative accentuato, ascendente-discendente, ma (v. §II.2). più alto, come a esercitare anche una fun- Lo stesso accade nella frase ḫḏa zione vocativa. Muḥammād (l)-ṣṣaḥîfa, w mashî (l)-ğumhûriyya Al di là di questi schemi (insieme ad che è come se dicessimo in italiano ‘Mo- altri che saranno discussi nel §II.2) è hammed ha preso il Corriere, (e) non la importante dettagliare anche le moda- Repubblica’ (v. Fig. 8). lità di focalizzazione e gli effetti del- Lo sviluppo della prima clausola è qui la presenza di elementi di negazione. altrettanto deciso e si associa a una se- L’enfasi che si determina in questi conda unità in cui una prominenza par- casi merita di essere analizzata con- ticolare, attribuita dal parlante alla nega- siderando che in AM la negazione si zione, risponde a un’enfasi sulla modali- realizza con il morfema non continuo tà negativa del segmento. Fig. 7. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase c8 (asserzioni con negazione e focalizzazione) pronunciata in AM dallo speaker HA. 18
Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino Fig. 8. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase c8 (asserzione con prominenza sulla negazione) pronunciata in AM dallo speaker HA. Fig. 9. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b10 (enumerativa chiusa) pro- nunciata in AM dallo speaker HA. Fig. 10. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b11 (enumerativa aperta) pronunciata in AM dallo speaker HA. 19
Bollettino LFSAG 2020, n. 6 Raouia El-mhadi Concludiamo questo paragrafo studiato secondo molteplici punti di con due esempi di frasi enumerative: vista: linguistico, intonativo, sociolin- un’enumerativa chiusa (Fig. 9) e una guistico e pragmatico, ma mi soffer- aperta-interrotta (Fig. 10)13. Salvo la mo qui soltanto sull’analisi intonativa presentativa iniziale: Qbl meimshi l-ḫḏma degli enunciati compatibili con quelli ti’yeḫuḏ Muḥammād ‘Prima di andare al presentati al §II.1. lavoro, Mohammed:’ diversamente Presento in questo paragrafo soprat- segmentata, ma con un profilo simi- tutto i dati di P1, limitando solo ad al- le (fino al demarcatore), i due elenchi cuni esempi il confronto con le rese procedono in con unità tonali dello degli altri parlanti. stesso tipo (ascendente) per tutti gli Cominciamo con gli enunciati di tipo elementi dell’elenco: (l)-ğornel ‘il giorna- assertivo (/Da//) che qui hanno pre- le’, wl-biyye diel ṭobis ‘il biglietto dell’au- sentato un ordine sintattico sistematica- tobus’ e wl-ḫubz ‘il pane’. Nel primo mente diverso. In particolare la frase b1 caso, però, l’ultimo elemento, wl-msmmn vista sopra (v. ora Fig. 11) si è presentata ‘piadina / focaccia’ presenta un pro- come Muḥammād ḫaḏ (l)-ğornel ‘Moham- filo conclusivo (discendente). Nel se- med ha preso il giornale’, ancora più condo caso, invece, l’ultimo elemento, svincolata dalla struttura del MSA. In w(l)-rrġîf ‘focaccia (di Casablanca)’, pre- tutte le realizzazioni si osserva un picco senta un profilo ascendente simile a prenucleare poco evidente rispetto alle quello degli elementi precedenti. attese (cfr. Fig. 1). Il profilo osservato è all’incirca lo stes- II.2. Gli intonemi del parlato dialogico so per tutti i parlanti, ma in alcuni casi Per una verifica su un parlato meno (soprattutto P1 e P5) si è presentata un formale, sono stati raccolti due dialoghi maggiore tendenza a sospendere in alto di tipo map task, coinvolgendo sei par- l’ultima sillaba del soggetto, sottoline- lanti di AM (cinque donne, P1-P5, e un ando una tipica modalità di realizzazio- uomo, P6). Le due registrazioni presen- ne del confine tra due segmenti tonali tano rispettivamente una durata di 6 e 10 (uno ascendente e uno discendente). min. circa) e hanno fornito interessanti Anche la domanda k ha confermato lo varianti14. Il materiale raccolto è stato schema già registrato al §II.1. Soltanto in due casi (P1, v. Fig. 12, e P4) si è pre- 13. Per una classificazione di queste strutture si sentata una risalita nella parte finale della veda ora Romano (2019). domanda15. 14. Solo in un secondo momento i partecipan- ti sono stati informati dello studio in corso e 15. Questa corrisponde a quella individuata da hanno accettato di buon grado il fatto di essere Romano & Miletto (2017) in soluzioni «ingen- stati sottoposti a una registrazione. tilite». 20
Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino Fig. 11. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b1 (dichiarativa assertiva) pronunciata in AM dalla speaker P1. Fig. 12. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b3 (domanda k + risposta) pronunciata in AM dalla speaker P1. Fig. 13. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b2 (domanda sì/no) pronun- ciata in AM dalla speaker P1. 21
Bollettino LFSAG 2020, n. 6 Raouia El-mhadi Fig. 14. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b2 (domanda sì/no) pronunciata in AM dalla speaker P3. Venendo invece alla domanda sì/no, luzioni osservate per /Da// è senz’al- /Isn// (Fig. 13) si è registrata una cer- tro, comunque, nell’ampiezza di questo ta variazione: solo P1, P3 e P4 in ef- movimento finale17. fetti hanno realizzato il tipico schema Passiamo adesso alle domande-coda, finale ascendente-discendente, dato costituite da due segmenti: un primo che P2, P5 e P6 hanno mantenuto un andamento separato nella parte iniziale, bersaglio melodico finale alto. E d’al- generalmente non ascendente, seguito tra parte, pur preservando la soluzione da un secondo che si assume il carico più tipica, anche P4 ha focalizzato il della domanda (col tipico andamento, verbo. Focalizzando l’oggetto, P3 ci v. Fig. 15). Preferiamo in questo caso permette invece di apprezzare in tut- la realizzazione della P5, che lega i due ta la sua estensione (persino su toni segmenti, senza pause, in uno stile mol- extra-acuti) il tipico andamento finale to espressivo: Muḥammād ḫaḏ (l)-ğornel, yek? (Fig. 14)16. Anche se il bersaglio fina- (quasi fosse ‘Muhammad ha preso il le non sembra raggiungere il minimo giornale, sì?’). del pitch range degli speaker, un solido Anche per illustrare l’eco, ben presen- elemento di differenziazione dalle so- te in quattro su sei realizzazioni, prefe- riamo P5 (anche in questo caso molto 16. Questi profili corrispondono bene a quelli espressiva e convincente, v. Fig. 16). di Benkirane (1998:354-5). La ragione per cui quest’autore omette di fornire la rappresenta- Gli enunciati di questa serie si sono zione INTSINT dello schema della domanda differenziati anche per una diversa mo- sì/no è imputabile alle scelte di rappresentazio- dalità di segmentazione sintattica, dato ne riservate allo schema dichiarativo (Fig. 1) che soltanto P2 e P3 hanno anticipato che renderebbe impossibile distinguere /Da// da /Isn//: «the pattern for Yes/No questions 17. «The final falling movement is [...] greater is very similar to that observed for statements» than that observed with statements» (Benkira- (Benkirane 1998:354). ne 1998:354). 22
Contributo all'analisi del sistema intonativo dell'arabo marocchino Fig. 15. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b5 (domanda-coda) pronun- ciata in AM dalla speaker P5. Fig. 16. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b16 (domanda+eco) pronun- ciata in AM dalla speaker P5. la marcatura pronominale dell’oggetto18. al §II.1), l’enumerativa chiusa b10 - Gbl Concludiamo questa sezione con una maimshi l-ḫaḏma Muḥammād ki’yeḫuḏ: (l)-ğornel, verifica dello schema enumerativo più billi diel ṭobis, l-ḫubz w(l)-rrġîfa, è stata infatti presente nelle competenze attive degli realizzata con schemi diversi e con un informatori, ricorrendo in questo caso limitato uso di connettori e determi- alle realizzazioni di P1 (Fig. 17) e P2 nanti. Ciò ha portato a una sequenza di (Fig. 18). Al di là delle differenze seg- elementi continuativi che si concludono mentali (anche rispetto agli esempi visti in entrambi i casi con un /Da// finale, sebbene P2 adotti uno stile molto meno 18. La presenza del morfema -h dopo il verbo didascalico che si riflette in un elemento ḫditi segnala un complemento oggetto diretto di chiusura ancora seriale. ritardato. Infatti i parlanti nativi di AM in que- sto caso pronuncerebbero di preferenza: ḫditi-h nta ‘preso-lo tu’, laddove la maggior parte dei nostri informatori ha trascurato questo passag- gio producendo chiaramente ḫditi-ta. 23
Bollettino LFSAG 2020, n. 6 Raouia El-mhadi Fig. 17. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b10 (enunciato con oggetto focalizzato) pronunciata in AM dalla speaker P1. Fig. 18. Oscillogramma, spettrogramma e curva di f0 di una realizzazione della frase b10 (enunciato con oggetto focalizzato) pronunciata in AM dalla speaker P2. Conclusioni dio originale di una selezione di regi- Il presente contributo ha riassunto i strazioni del parlato di speaker diversi risultati di due distinte fasi di ricerca in diverse condizioni. Grazie all’ana- sull’analisi delle unità intonative fon- lisi di enunciati elicitati singolarmen- damentali dell’AM. L’obiettivo inizia- te e dei dialoghi nati dal gioco semi- le era quello di affrontare tematiche guidato dei map task, si sono potute attuali circa l’impiego reale nella co- delineare in maniera chiara e concreta municazione quotidiana, all’interno e le peculiarità salienti dell’intonazione all’esterno del territorio marocchino. dell’AM e alcune delle possibili diffe- Ripercorrendo brevemente, la storia renze linguistiche tra i suoi parlanti, della lingua araba e la distinzione tra i in base alle loro diverse condizioni dialetti e il MSA, si è attuato uno stu- sociolinguistiche. 24
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