Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
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Marinai d’Italia “Una volta marinaio... marinaio per sempre” MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D’ITALIA Il varo dell0 Spartaco Schergat Anno LXIII n. 3 • 2019 Marzo Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 - DCB Roma
Gli esami, diceva l’impareggiabile Totò, non finiscono mai: che Editoriale del Presidente Nazionale siano esami veri e propri, come quelli che toccano agli Ufficiali dei Corpi cosiddetti tecnici per il passaggio dal grado di Tenente di Vascello (Capitano, per le altre Forze Armate) a quello di Capitano di Corvetta (Maggiore); o la Scuola di Comando Navale, per i col- leghi del Corpo di Vascello, sempre nella stessa occasione, il con- cetto non cambia: una commissione valuterà se sei idoneo o me- no a ricoprire incarichi connessi con il grado superiore. Giovani generazioni tecnologiche D’altra parte l’organico degli Ufficiali è “a piramide”, i posti di- I n questo periodo ha tenuto banco la proposta di leg- danno degli insegnanti o dei colleghi più deboli e indife- sponibili sono meno numerosi degli aspiranti alla promozione, ge per vietare l’uso dei cellulari a scuola. Ho ascol- si. Questo quadretto si inserisce in quello più grande del- sicché occorre fare una graduatoria di merito, nella cui formazio- ne entrano fattori diversi ma tutti confluenti nel giudizio sulla tua tato pareri favorevoli, ottimamente motivati così co- la scuola e della sua delegittimazione in atto, quando si capacità di esercitare le funzioni del grado superiore. me pareri negativi, altrettanto ben argomentati, dunque confondono libertà, doveri e diritti, in un ambito cui sem- Stiamo dicendo, in finale, che il mestiere dell’Ufficiale di Marina è siamo di fronte alla solita dicotomia italica, Coppi o Bar- pre più viene richiesto un semplice diploma piuttosto impegnativo e soggetto all’alea di ripetute valutazioni. tali, Sofia Loren o Gina Lollobrigida, Guelfi o Ghibellini. che una vera formazione culturale e soprattutto una fun- Ma c’è il richiamo del mare. Niente in mezzo. La mia prima considerazione è che non zione educativa. Non si chiama forse Ministero dell’Istru- Il mare… anche, perché no, il mare che abbiamo conosciuto ed si possa arrestare il progresso tecnologico, occorre non zione (abolendo la vetero-indicazione relativa all’educa- amato da bambini: luogo di giochi sempre nuovi con la sabbia e solamente far finta di niente ma anzi ben conoscerlo, uti- zione)? Il cellulare pone al centro del mondo se stessi e luogo delle prime esperienze delle proprie capacità. Come dimen- lizzarlo al meglio delle sue capacità di ausilio e sostegno ne deriva la mala educazione dell’adulto che se ne infi- ticare quella volta che il babbo (mia madre era senese e in Toscana alla vita, assimilarne le caratteristiche, sia quelle nega- schia del prossimo facendo squillare il telefono in ogni il padre si chiama babbo) vedendomi avanzare a nuoto a breve di- tive sia quelle positive: in una parola, non possiamo dove, ristorante, chiesa, treno, autobus e rispondendo a stanza dalla riva, mi apostrofò con un piacevole (per me, che ignorarlo ma non dobbiamo diventarne schiavi bensì voce alta, incurante di tutto e di tutti. Così, viene sempre aspettavo il momento da anni) sorriso: andiamo al trampolino. Il volgerlo al nostro servizio. Ciò detto, a me pare che, sul- meno l’idea di far parte di una collettività, il rispetto per quale trampolino era un galleggiante ormeggiato ad alcune decine la questione cellulari a scuola sì o no, una posizione di gli altri, cui consegue la sempre più diffusa indifferenza di metri dalla battigia, in acque abbastanza profonde da potersi tuffare da una tavola che fungeva, appunto, da trampolino. compromesso intelligente varrebbe la pena di essere all’autorità, alle istituzioni ed a coloro che le rappresen- Il mare, quello vero, lontano dalle coste, il cosiddetto “alto mare”. presentata. In linea di massima, sono favorevole alla tano, la solidarietà per gli altri. Dovrebbe essere la fami- Quello che di notte ti fa sentire sospeso nell’infinito, piccolo es- legge perché sono certo che mio nipote possa stare in glia ad insegnare e ad imporre questi concetti ma sicco- sere sperduto nell’immensità dell’universo. classe cinque ore senza fare giochini (leciti o meno), me questo non avviene, allora ben venga che sia impo- Come dimenticare il servizio di “piantone al salvagente” durante controllare il telefonino alla ricerca di eventuali messag- sto da una legge, almeno in quell’ambito scolastico che la campagna addestrativa sul Vespucci, che si svolgeva sul casse- gi, whatsapp o video (perché questo è l’utilizzo maggio- è regolato dallo Stato ed è la prima fonte delle regole per ro a poppa estrema, fuori portata visiva dalla timoneria? re dello strumento). Dunque restare senza per alcune vivere in società e per crescere. Ecco, quel servizio ti metteva davanti a te stesso, senza scudi o ri- ore, privilegiando l’attenzione alla didattica non mi sem- Tuttavia, come ho detto, avrei preferito una riforma più Se potessi ricominciare pari o specchi: eri tu e l’immenso. E ti faceva interrogare: ...chi so- no… dove vado... da dove vengo? Non c’è nulla come il mare per ri- bra idea peregrina, condita dalla considerazione che una sana disintossicazione quotidiana non può che gio- ampia e non limitata al solo cellulare, per esempio una scuola gratuita dalla materna alle medie (stimolo alla Mario d’Errico - Presidente del Gruppo di Roma spondere a queste domande, e giungere alla conclusione: si, Dio vare alla sua testolina. La scuola, dal suo canto, dovreb- natalità quale prima legge sociale a favore delle fami- solo è grande... ma io essere umano sono fatto a Sua immagine e be trovare spazi, proprio in un’ottica di didattica moder- glie), con orario unico dalle 09 alle 17, mensa e sport in- somiglianza. E allora, è vero, non posso dire al mare: “calmati”; na, da dedicare al corretto uso della tecnologia, senza cluso, per tutti, dove i ragazzi siano vigilati e protetti, in A l termine di una conversazione con un medico della Croce ma posso inventare cose che mi permettano di navigarlo in sicu- Rossa Italiana, intesa a chiarire alcuni aspetti dei non rari rezza, come la nave, e cose che mi permettano di ridurre il tormen- demonizzarla o respingerla a priori. Satana si nasconde ambienti sicuri ed igienicamente trattati, con un arma- fenomeni di autolesionismo nell’ambito delle Forze Arma- to del mal di mare, come gli impianti antirollio. Il mare, quello cat- in ben altre tentazioni. Il problema è se è proprio neces- dietto a chiave assegnato a ciascuno, del quale poi lo te, mi è stata posta la domanda, a un tempo provocatoria e confi- tivo. Quello che ad ogni ondata che incontra la prora provoca l’in- saria una legge che intervenga anche in questo settore. studente risponda in termini di ordine, pulizia, decoro denziale: “ma se potesse tornare indietro di sessant’anni, alla lu- cappellata e sembra voler dire alla nave: vade retro! La legge, in campo educativo, è un rimedio estremo, in e sicurezza, nel quale depositare i propri effetti, incluso ce del bagaglio di esperienze maturate, rifarebbe di nuovo il con- Il mare che divide e unisce: lo vediamo tutti i giorni, con i cosid- questo caso la vedrei come una dichiarata invasione di il cellulare da riprendere all’uscita o negli intervalli. A corso per entrare in Accademia e diventare Ufficiale?” detti migranti. E siamo venuti a parlare della nave, un universo campo nell’ambito della famiglia. Questa sì che dovreb- scuola è importante una disciplina, più che in qualsiasi Mi è venuto subito in mente uno scritto della buonanima dell’Am- speciale, sul quale non vi è posto per i fannulloni: lo spazio a bor- be agire, insegnando e dando l’esempio ai ragazzi che altro luogo, perché chiunque possiede uno smartphone miraglio Virgilio Spigai, il quale era stato, negli ultimi anni della do è limitato e non basta mai; figuriamoci se una nave può per- esistono ambiti in cui sarebbe bene non usare il telefo- ha a portata di mano quasi tutto lo scibile umano, vero sua prestigiosa carriera, Consigliere Militare del Presidente della mettersi di avere a bordo persone inutili. A bordo servono tutti: no, per esempio a pranzo o a cena, dove il colloquio do- o falso in egual misura, e ciò provoca, se non regolato Repubblica e Capo di Stato Maggiore della Marina, ed era stato dal “serpante”, il marinaio addetto al rassetto dei locali igienici, vrebbe essere l’unica forma di messaggio, oppure quan- (e qui deve intervenire appunto la scuola ad insegnare mio complice nel convincere mio padre a sottoscrivere la domanda al Comandante, colui che sa dove si deve andare e come farlo. do si è in luoghi pubblici. Purtroppo sono spesso anche questo) disaffezione al sacrificio, incultura e fal- di ammissione all’Accademia Navale (all’epoca si diventava mag- Possiamo dire senza tema di smentite che la nave è la massima proprio i genitori a dare il cattivo esempio ed so senso di conoscenza. Le giovani generazioni tecno- giorenni a ventuno anni, troppo vecchi per entrare in Accademia). espressione del concetto di “squadra”, quello sintetizzato nel mot- a sostenere che i figli debbano essere sem- logiche non sentono più il bisogno di impegnarsi per ar- Il volume era appunto intitolato: “se potessi ricominciare ci torne- to di D’Artagnan e i tre moschettieri: “tutti per uno, uno per tutti”. rei” e concludeva che sì, se avesse avuto la possibilità di effettuare In finale, non ci sono dubbi: se dovessi ricominciare, ci tornerei. pre reperibili, nascondendo la loro inca- rivare a sapere, sono convinte che lo abbiano nella loro il concorso con l’esperienza vissuta in Marina, avrebbe certamente pacità di controllarli o di fiducia. tasca: perché studiare le tabelline o le poesie a memo- nnn Ma torniamo alla classe: il cellulare la- ria se, senza tanti sforzi, le ho immediatamente dispo- rifatto la domanda. La stessa risposta ha avuto il mio interlocutore. sciato in mano, senza regole, distrae il nibili sullo schermo nella mia mano? E questo provoca Ma come, si potrà osservare! ragazzo, ne limita (se non impedisce) danni enormi, atteggiamenti sbagliati, rifiuto della ge- Parliamo di un mestiere che non risparmia difficoltà e frustrazioni. la socializzazione, talvolta viene usato rarchia, delirio di onnipotenza. La scuola deve rimanere Un mestiere che per definizione porta a muoversi tanto (la durata Contributi 2019 per filmare episodi da mettere in rete a educativa e selettiva, nel senso più ampio del termine, media di una destinazione in Marina è di tre anni) e guadagnare non solo informativa o, peggio ancora, parcheggio ora- poco. Cesare Olivero Pistoletto € rio di supponenti, egoisti individui che pongono al cen- E con le difficoltà si comincia da subito, nella fase di formazione Presidente del Gruppo di Susa (TO) 50,00 tro del mondo se stessi e non degnano di considerazio- basica in Accademia: tre anni costituiti da 9 mesi di studi ed esami ni gli altri. Noi marinai siamo cresciuti alla scuola della più 3 mesi di campagna di istruzione sulle Navi Scuola; seguiti dal Claudio Felicioni € disciplina, della solidarietà, del sacrificio e della gerar- quarto anno che, al termine dei nove mesi e superati gli esami di Socio del Gruppo di Rovereto (TN) 10,00 chia: visto come ne siamo usciti, direi che come model- € fine anno scolastico, si concludeva con la nomina a Guardiamarina lo sia niente male! nnn e la prima destinazione di imbarco su Unità della Squadra Navale. Gruppo di Melbourne (Australia) 156,24 Poi, naturalmente, le destinazioni di servizio, inframezzate da pe- riodi di specializzazione, perfezionamento…e gli esami.
MARINAI D’ITALIA DIARIO DI BORDO Avviso ai Naviganti I n Presidenza Nazionale, non devono esserci dubbi a riguardo, ci sta particolarmen- te a cuore la “soddisfazione del cliente”; nel nostro caso del Socio. Così pertanto anche in redazione per quanto riguarda tutti coloro che ricevono que- In copertina sto periodico informativo: ab- Il varo dello Spartaco Schergat biamo cioè recentemente pen- Foto di Renato Ruffino sato di avviare una nuova ini- (vds art. a pag. 4/5 ) ziativa editoriale basata sul gradimento ricevuto per l’ap- punto da vari Soci quando, qualche mese fa, al giornale abbiamo allegato la stampa ri- portante la silhouette della co- razzata Roma, e nel numero a seguire quella dei CC.TT. Da Direttore responsabile Giovanni Vignati Noli e Vivaldi, per commemo- rare semplicemente ma degna- Vicedirettore Angelo Castiglione mente il 75° anniversario del tragico epilogo navale consu- Redazione Alessandro Di Capua, Gaetano Gallinaro, matosi il 9 settembre 1943 nel- Massimo Messina, Innocente Rutigliano, le acque del Golfo dell’Asinara. Daniela Stanco, Beppe Tommasiello A partire da questo numero del Direzione, Redazione e Amministrazione “Giornale” il lettore troverà c/o Caserma M.M. Grazioli Lante quindi la stampa fotografica di Piazza Randaccio, 2 - 00195 Roma Tel. 06.36.80.23.81/2 una Unità Navale della Marina Fax 06.36.80.20.90 Militare di nuova generazione Sito web (ma anche di foto o disegni sto- www.marinaiditalia.com rici come per il R. Smg. Sciré E-mail nel numero di luglio); si parte giornale@marinaiditalia.com con la Fregata Carlo Bergamini, Iscrizione n. 6038 entrata in linea operativa al ter- Reg. Trib. Roma 28 novembre 1957 mine del 2012, capostipite del- le 10 “FREMM” che entro qual- Progetto grafico e impaginazione Roberta Melarance Sommario che anno costituiranno la nuo- va “spina dorsale” della nostra Stampa Artigrafiche Boccia spa Squadra Navale. via Tiberio Claudio Felice, 7 Scopo di questa iniziativa è 84131 Salerno pag. 4 1 Editoriale del Presidente Nazionale 23 Crociera dei Marinai d’Italia 2019 - MSC Lirica pag. 30 quella di fornire ai Soci una se- Numero copie 35.050 rie di preziosi scatti fotografici 4 Il varo dello Spartaco Schergat 26 Il rinnovamento delle fregate da incorniciare per abbellire Codice fiscale 80216990582 nei paesi UE/NATO dell’Europa una parete della propria abita- C.C. Bancario SPECIALE - XX Raduno ANMI - SALERNO zione ovvero la sede del pro- UNICREDIT BANCA DI ROMA S.p.A. Agenzia di Roma 213 pag. 10 6 Vietri e la ceramica 30 Fiume 1919 prio Gruppo oppure da regala- re all’amico del cuore che poco Ministero Difesa Marina o nulla sa delle Unità Navali IBAN: IT 28 J 02008 05114 000400075643 8 Cherchez la femme 36 Panoramica navale della Marina Militare che ogni Codice BIC SWIFT: UNCRITM 1B94 giorno, solcando i mari, rap- C.C. Postale n. 26351007 10 Una nave benemerita della Patria 38 Marinai nella musica leggera italiana presentano il “cuore pulsante” pag. 38 ABI 07601 - CAB 03200 - CIN O del dopoguerra della nostra Forza Armata e IBAN: IT 7400760103200ooo026351007 Codice B.I.C. BPPIITRRXXX pag. 14 12 Le cartoline raccontano... proiettano nel mondo una po- 42 Brevi imbarchi sulle Navi scuola della MM sitiva immagine di tangibile 14 Animali arruolati Ambedue i conti intestati a Associazione Nazionale Marinai d’Italia professionalità e tecnologia di Presidenza Nazionale 46 Hans Rose altissimo livello. c/o Caserma M.M. Grazioli Lante Piazza Randaccio, 2 - 00195 Roma 22 Per i cento anni del socio Cacace Un sommergibilista tedesco negli USA pag. 46 LA REDAZIONE
Manifestazioni e Cerimonie standard di benessere per l’equipaggio. “Queste fregate sono progettate e realiz- zate per poter essere impiegate in vari contesti operativi; grazie alle caratteristi- che e potenzialità, sono in grado di fornire un contributo di notevole importanza nelle diverse missioni assegnabili.”. La benedizione dell’unità è stata impartita dall’Ordinario Militare S.E.R. Santo Mar- cianò. Di seguito la “Preghiera del Mari- naio” e quindi su invito del Direttore del Cantiere, Ing. Luca Maggiolo, la Madrina ha tagliato il “cavetto”, sbloccando la tra- dizionale “bottiglia” che si è infranta sulla murata dell’Unità navale. La fregata Schergat sarà caratterizzata, come le altre, da un’elevata flessibilità d’impiego e avrà la capacità di operare in tutte le situazioni tattiche. Ha una lunghez- za di 144 metri, una larghezza di 19,7 metri e un dislocamento a pieno carico di circa 6.700 tonnellate. La fregata porta il nome del 2°C° Palomba- ro Spartaco Schergat, nato a Capodistria (Pola) il 12 luglio 1920, Incursore della “X Flottiglia MAS”, Medaglia d’Oro al Valor Militare, che nella notte tra il 18 ed il 19 di- cembre del 1941 partecipò all’azione di for- zamento della base navale di Alessandria d’Egitto affondando, in qualità di 2° opera- La Madrina al varo, Signora Rosa Maria tore del “maiale” condotto dal Capitano del Aonzo Grillo, figlia della MOVM Giuseppe Genio Navale Antonio Marceglia, la nave Aonzo protagonista insieme a Luigi Rizzo da battaglia inglese Queen Elizabeth. Fatto dell’eroica azione di Premuda, è stata ac- prigioniero e condotto nel campo inglese n. compagnata dal CF Emiliano Magnalardo, 321 in Palestina, nell’ottobre 1944 rientrò in Comandante designato di Nave Spartaco Patria partecipando alla guerra di libera- Schergat. Massima Autorità Politica, il Go- zione nel Gruppo Mezzi d’Assalto. Conge- Il varo dello vernatore della Regione Liguria, Dott. Gio- vanni Toti. Erano presenti il CSMM, Ammi- dato nel novembre 1945, fu iscritto nel Ruo- lo d’Onore nel grado di 2° Capo. Spartaco Schergat raglio di Squadra Valter Girardelli, oltre a numerose Autorità civili e militari. A fare gli onori di casa il Presidente di Fincantieri nnn Roberto Camerini - Delegato Regionale per la Liguria Giampiero Massolo e l’Amministratore Delegato Giuseppe Bono. Hanno preso la parola nell’ordine il Gover- S abato 26 gennaio 2019, presso il Lo Schieramento d’Onore alla cerimonia natore della Regione Liguria, Dott. Giovan- Cantiere Navale di Riva Trigoso comprendeva: ni Toti, il rappresentante sindacale Fim e (GE) di Fincantieri, si è tenuta la ce- • Bandiera del Raggruppamento Subac- Uilm dell’Azienda, Ingegner Francesco Tu- rimonia del varo della Fregata Spartaco quei ed Incursori; ri e l’Amministratore Delegato di Fincan- Schergat nona e penultima unità del pro- • Labaro del Nastro Azzurro (Prov. di Ge- tieri, Dott. Giuseppe Bono. gramma FREMM (Fregate Europee Multi nova); L’Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli Missione). Già in servizio 7 unità della stes- • Medagliere della M.M.; ha ricordato il sacrificio del Comandante sa classe: Carlo Bergamini, Virginio Fasan, • Gonfaloni della Regione Liguria, città Aonzo, eroe della Prima Guerra Mondiale Carlo Margottini, Carabiniere, Alpino, Fran- metropolitana di Genova e Città di Sestri e le imprese del palombaro Spartaco cesco Rizzo e Federico Martinengo; una in Levante; Schergat, operativo nella Seconda Guerra allestimento presso il Cantiere del Muggia- • 14 Vessilli di 12 Gruppi ANMI della Delega- Mondiale, a cui la nave è intitolata. L’Am- no (SP): Antonio Marceglia e una appena zione Liguria, del Gruppo ANMI di Berga- miraglio ha infine ricordato che questa varata: Spartaco Schergat ; infine una an- mo ed una Rappresentanza del Leone San classe di navi si distingue per la grande cora in costruzione: Emilio Bianchi. Marco (ANSDIM) sezione della Liguria. qualità della costruzione e per l’elevato 4 Marinai d’Italia Marzo 2019 Marinai d’Italia Marzo 2019 5
SPECIALE XX Raduno Nazionale Marinai d’Italia - Salerno 28/29 settembre 2019 Triangolo di case dagli embrici rossi, sui creazione – scriveva Domenico Rea – Dio di intere famiglie. Da qui la protezione di MACS, ICS, Fontana Limite, delle quali so- Vietri quali sovrasta la maestosità della cupola maiolicata della parrocchiale dedicata a Vito Pinto Inizia l’attività giornalistica quale redat- non ha dimenticato un solo particolare”. E a leggere o, volendo, a meditare su Sant’Antuono avanti alla cui immagine il “maestro di fuoco” accendeva un lumino pravvivono l’Avallone e la Pinto. Un patri- monio d’arte e di fede che, in pratica, co- e la ceramica San Giovanni Battista, Vietri si svela, a chi giunge dall’autostrada Napoli-Salerno, subito dopo il verde metelliano. tore de “L’Amico di Vietri” e poi come cor- rispondente della testata “Il Tempo”. Di- rettore responsabile di emittenti televisi- quelle targhe devozionali si scoprono da- te, nomi di ceramisti, di committenti, intel- ligenti adattamenti iconografici e grafici al propiziatorio prima dell’accensione del fuoco nella fornace. Tradizioni a metà tra fede e paganesimo, si dirà, ma che hanno stituisce un museo a cielo aperto. Non mancano, in alcune, i nomi dei com- mittenti: Notaro Felippo De Simone (1705), Vito Pinto - Giornalista A percorrere l’arabo dedalo delle sue vie ve e di giornali oggi collabora con la pagi- ristretto spazio di una targa e simbologie sempre funzionato in questi lunghi secoli operante a Vietri tra il 1692 e il 1734, Nico- nel centro antico, o quelle non meno inti- na cultura del quotidiano “La Città” di Sa- per l’immediata identificazione del santo di storia ceramica. la Della Monica (1732), De Cesare (1747), lerno. Vincitore del Premio Internazionale P orta d’ingresso della Costiera me dei suoi borghi montani e marini, si di giornalismo “Villa Romana” nel 1982, raffigurato, che raccontano, in modo sem- Santi che si ripetono sul territorio e si ri- Gennaro Manzo (1848), Vincenzo Rosso Amalfitana, dove pittori, scrittori, scopre una presenza assidua di edicole del Premio “Furore” di giornalismo nel plice ma efficace, una quotidianità di bot- petono lungo lo scorrere dei secoli, quasi (1886), Vincenzo Tafuri fu Donato (1895), dive ed esuli trovarono il loro votive in ceramica, testimonianze non solo 2010 e del “Mari di Costa – Amalfiguida” tega e di territorio. unisona continuità di lavoro e devozione: Romualdo Avallone di Pietro (1903), fino a “buen retiro” o il rifugio dai grandi totali- di una fede popolare, ma anche di una la- nel 2012, è appassionato della ceramica, La più antica targa sinora conosciuta rap- a volte sotto qualche edicola si legge giungere a quella Via Crucis realizzata nel tarismi del secolo scorso, Vietri sul Mare boriosità che in questo “paese di antiche soprattutto di quella di Vietri sul Mare. presenta Cristo in Croce con ai lati S. Fran- “prg”, ossia “per grazia ricevuta”. 2003 e che, quasi a voler riprendere anti- si erge su un piccolo promontorio, affac- tradizioni” è presente e viva da almeno sei cesco d’Assisi e S. Antonio di Padova: Ma non sono soltanto le iconografie dei chi itinerari di fede, tradizione e arte, si ciato su quel Mar Tirreno che fu ricco dei secoli. La ceramica, infatti, è punto prima- 1627 è la data apposta al bordo della pia- Santi e delle Madonne ad attrarre l’atten- snoda lungo il percorso della storica Via miti di Elea e Poseidonia, delle leggende di rio di economia locale, cui si accompagna testimoniare una antica datazione di labo- stra. Ed è subito l’inizio di una narrazione, zione dello studioso o del non distratto vi- Sciali, dove le quindici stazioni sono state sirene e nauti, della storia della gloriosa il turismo per la felice posizione geografi- riosità che giorno dopo giorno ha saputo di un viaggio verso un passato scandito da sitatore: l’attenta osservazione di quelle decorate da altrettanti artisti della cera- prima Repubblica Marinara: Amalfi. ca di questo paese entrato a far parte, con costruire una civiltà fatta di argilla, nobili- Madonna delle Grazie, venerata nel borgo edicole e, a volte, tempietti, rivela il nome mica e non. tutta la Costa Diva, del patrimonio mondia- tata da quei colori mediterranei così gene- montano di Raito, San Francesco di Paola, del decoratore, del committente, delle fab- Un racconto visivo che scandisce i seco- le dell’Unesco. E sono quelle targhe cera- rosamente donati da madre natura a que- patrono dei marinai, San Giovanni Battista briche dove il manufatto è stato realizzato, li della comunità di Vietri sul Mare, ma miche, affidate alla devozione popolare, a st’ansa di territorio dove, “nel giorno della protettore di Vietri, Maria Immacolata, S. il rapporto del committente con il Santo che resta come documento storico di Pietro e S. Paolo, S. Vincenzo Ferreri cui è raffigurato; e tutte munite da quei tratti es- un’antica tradizione: quella della bottega dedicato un santuario montano, Angeli e senziali per una immediata identificazione delle mani. santi vari tra i quali vi è persino un S. Emid- del “celebrato”; alcune presentano una nnn dio protettore contro i terremoti. E per fini- maggiore ricchezza di particolari per la re, ma certamente non ultimo in un imma- presenza di qualche merco nobiliare o re- ginario catalogo, c’è S. Antonio Abate (da ligioso appartenente al committente. queste parti chiamato Sant’Antuono), pa- Ecco, allora, che tra i maestri decoratori si trono del fuoco e quindi dei ceramisti: non leggono i nomi di Giuseppe Giordano vi era, infatti, bottega ceramica che non (1687), Pietro Serritiello (1728), G. Caso e realizzasse, come primo lavoro, una “rig- Pellegrino Caso, Liberatore Punzi, Alfonso giola” con la raffigurazione del Santo ere- Giordano, Aniello Buonomo, Angelo Vuolo mita da collocare accanto alla fornace. che faceva seguire la firma con un elegan- Queste, una volta, erano alte come case e te “pinse”, Giulio Guida, sino agli ultimi del venivano alimentate dalla fiamma viva del- periodo mitteleuropeo Gunther Stuede- la legna che bruciava per 24 ore. In esse mann, Richard Dölker e, infine, Cassetta, veniva “caricato” il prodotto di un mese di Renato Rossi, Andrea Avallone. Le fabbri- lavorazione, per cui se andava a male per che erano quelle di Pizzicara, Sperandeo, un “capriccio” del fuoco, saltava il reddito Tajani, Avallone, Pinto, D’Amico, Punzi, 6 Marinai d’Italia Marzo 2019 Marinai d’Italia Marzo 2019 7
Verbigrazia... pensieri in libertà, con licenza de’ Superiori e privilegio nelle campagne siciliane, Cucco percorse rapidamente, grazie al posizioni di nicchia, in certi ambienti accademici e tra i tardi epi- Cherchez la femme meritato favore popolare, i gradini della gerarchia del partito di- ventando, nel 1925, il federale di Palermo. Arrigo Petacco ne fa, goni del passato regime. Mussolini, sempre più malato e debole sin dal luglio dell’anno pre- nel proprio celebre libro “Il prefetto di ferro”, da cui fu tratto an- cedente, non aveva però perso la propria lucidità e si limitò ad ar- Enrico Cernuschi - Socio del Gruppo di Pavia che un film, il cattivo che si oppone al prefetto Mori in occasione chiviare il rapporto limitandosi a “concedere” a Barone una licen- della lotta alla mafia condotta, senza quartiere, da quel rappre- za, non richiesta, che l’ammiraglio dovette prendere proprio alla vi- A doro ricevere libri in regalo, ancor più se corredati da una sentante dello Stato durante gli anni Venti. La realtà è molto più gilia dello sbarco angloamericano in Sicilia, facendo sentire la sua dedica. Un volume importante, che ancora oggi consulto complessa. Cucco fu anzi accusato, messo sotto processo e, infi- assenza, precedentemente ricordata, proprio il primo giorno dello con frequenza, me lo fece avere un giovane ufficiale di Ma- ne, espulso dal partito proprio in seguito ad attacchi che oggi de- sbarco, fatto che permise ai tedeschi, sempre restii a combattere in rina, ora lanciatissimo ammiraglio. In apertura, sul colophon (era finiremmo mafiosi. Certo il suo carattere piuttosto spigoloso non Sicilia, di sospendere per un’intera settimana l’atteso trasferimento un’edizione molto antica), scrisse una frase incoraggiante definen- gli facilitò la vita, visto che aveva più nemici che capelli in testa, della loro 29a Divisione motorizzata dalla Calabria alla Sicilia. domi “investigatore”, avendo apprezzato alcuni miei articoli – di- ma proprio perché puntiglioso e con le carte in regola, continuò a Subito dopo l’invasione, Cucco chiese di tornare nell’isola, ma il ciamo così – non proprio in linea con le tendenze dell’epoca. polemizzare contro tutto e contro tutti risalendo lentamente la chi- capo del governo preferì che partisse l’altro vice segretario, Ales- L’ho rivisto l’anno scorso a Spezia a bordo di una bella nave, e in na, tanto da essere riammesso, nel 1937, nelle file del partito na- sandro Tarabini, giudicato emotivamente meno coinvolto. La nuo- quadrato mi ha chiesto, davanti a tutti, se alla fine, oltre ad aver zionale fascista per poi entrare alla camera due anni dopo arri- va ispezione, effettuata grazie a un aereo della Luftwaffe, durò po- continuato a scoprire, nel corso degli anni, il modus operandi di vando, alla fine, nell’aprile 1943, alla vicesegreteria del partito. che ore e fu pesantemente influenzata da quella precedente, oltre certi detrattori, italiani e stranieri, della Marina italiana, avessi Nel frattempo il suo vecchio rivale, Pietro Barone, era diventato che dei feroci giudizi tedeschi formulati all’andata e al ritorno di identificato anche il colpevole all’origine di tutto. Lo confesso: sono ammiraglio. Lui pure era un ottimo organizzatore, come aveva di- quel viaggio: Il tema del “tradimento degli ammiragli” diventò così un gigione sullo stile Peter Ustinov quando interpretava, magistral- mostrato domando il caos che regnava nell’insufficientemente at- il ritornello che i gerarchi appresero la mattina del 16 luglio 1943, mente, Hercule Poirot, il celebre investigatore creato da Agatha trezzato porto di Massaua durante la Guerra d’Etiopia, tanto da al ritorno di Tarabini, e che ha dominato, da allora, la linea fascista Christie. Non potei fare a meno, pertanto, di rispondere come essere richiamato dalla riserva, nel 1939, per assumere il coman- fino ad oggi. avrebbero fatto sia quel detective belga sia il commissario france- do, di per sé fondamentale, di MARISICILIA in vista della nuova Mussolini, per la verità, non si fece impressionare più di tanto da se Maigret (beninteso, nella superba versione di Gino Cervi, essen- guerra europea. Resse quell’incarico con mano di ferro fino al quelle e da altre affermazioni, come evidenza il documento (inedi- do io, in fin dei conti, nato e cresciuto a Bologna), esordendo con 1943 non esitando a scontrarsi, per esempio, contro un personag- to), pubblicato qui a fianco; un fonogramma di protesta, datato 15 Il documento (inedito): un fonogramma di protesta, datato 15 luglio 1943, il classico cherchez la femme. Quella che segue è la storia. gio del calibro di Luigi Rizzo (lui pure siciliano, come Cucco e Ba- luglio 1943, dell’ammiraglio Pier Francesco Trebiliani, capo del dell’ammiraglio Pier Francesco Trebiliani, capo del Servizio censura rone) e a riportare l’ordine sui due lati dello Stretto di Messina uti- Servizio censura e dell’Ufficio disciplina di MARISTAT, contro que- e dell’Ufficio disciplina di MARISTAT, contro certe accuse e rintracciato nell’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare Una questione di donne lizzando mezzi estremi contro disertori e ammutinati durante la fa- ste accuse e rintracciato nell’Archivio dell’Ufficio Storico della Tutto cominciò, si disse, poco più di cent’anni fa, a Messina. C’era se di caos verificatasi nei giorni immediatamente successivi l’in- una donna, ovviamente bellissima, e c’erano due uomini: un gio- vasione angloamericana del 10 luglio 1943. alla letteratura (tipico è l’ottimo Dante e Goethe del professor Enri- vane medico, neolaureato specializzando in oculistica e dal sicu- Ai primi del giugno 1943 Cucco fu inviato in Sicilia, in visita ispetti- co Santoni), senza trascurare neppure le favole destinate “a grandi ro avvenire e un appena promosso capitano di corvetta coman- va, su ordine diretto di Mussolini, data la crisi alimentare, dei tra- e piccini” come la Storia del bene e del male, finemente illustrata dante di una torpediniera. Lo scontro, più che comprensibile, fu ol- sporti e sociale che caratterizzava, da mesi, quella regione in se- da Dante Coscia o – ancora– l’apparentemente fantascientifico tretutto complicato da vecchie ruggini di campanile risalenti, in guito ai pesantissimi bombardamenti aerei statunitensi. Il vice se- (ma in realtà precisissimo) La Germania di fronte all’ultima fase del- pratica, ai Vespri siciliani o giù di lì. La spuntò il marinaio, e il me- gretario, appena arrivato, convocò immediatamente al suo co- la guerra, del grande giornalista Luigi Romersa. Larga parte della dico se la legò al dito. Uomo ambizioso, di grandi capacità profes- spetto Barone, ma questi gli fece rispondere, in buona sostanza, produzione era peraltro centrata su alcuni velenosissimi libelli de- sionali e ottimo organizzatore, l’oculista, si chiamava Alfredo Cuc- di non aver tempo da perdere, dovendo cercare di far affluire at- dicati alla Regia Marina e ai suoi ammiragli, definiti tout court tradi- co ed era altresì impegnato in politica, dapprima con i nazionalisti traverso lo stretto più bombardato del mondo i rifornimenti ali- tori. Nello scriverli non si andò tanto per il sottile. La vicenda del Alfredo Cucco Pietro Barone e, in seguito col neonato movimento fascista. Noto alle cronache, mentari indispensabili per la popolazione affamata. Era rimasto convoglio Duisburg verificatasi la notte tra l’8 e il 9 novembre 1941 come “l’eroe del tracoma” per la lotta, davvero eccezionale, che uno solo dei quattro ferry boat (anzi, piropontoni) originari, e si sta- fu, per esempio, posticipata di un anno esatto, così da farla coinci- sostenne, da medico e da politico, contro quella malattia, endemica vano costruendo qua e là dei piccoli moli prefabbricati per far af- Marina Militare. Il dittatore annotò, infatti, di pugno che gli adde- dere con la fine della lunga campagna di El Alamein, ma non è il ca- fluire, mediante motozattere, piroscafetti e pescherecci, i sacchi biti in parola altro non erano che il parto di qualche “pover uomo so di scandalizzarsi; in seguito si sarebbe letto, molto dopo la guer- di farina (da sbarcare a mano) che la gente attendeva per poter che ha perso la testa”, ma ormai quel primo ministro era un uomo ra, di peggio, sempre in omaggio alla medesima ideologia. Peter Ustinov quando interpretava, mangiare almeno lo scarso pane della razione. Barone correva solo o quasi - oltre che terribilmente stanco - nell’ambito del suo Le storie successive dei protagonisti di questa storia non hanno magistralmente, qua e là, incoraggiava, spronava, sovraintendeva e, immancabil- stesso partito, come la notte del Gran Consiglio avrebbe dimostra- grande importanza. Barone, dopo la fine della guerra in Sicilia, Hercule Poirot mente, puniva chi non ci metteva più dell’anima. Non aveva fatto to di lì a poco. riorganizzò, nel 1943-1944, la superstite Marina mercantile italiana un giorno di licenza che fosse uno dall’inizio del conflitto e non Seguirono, come è noto, l’arresto, improvvisato da alcuni generali al sud riuscendo, con quel poco che era rimasto a sua disposizio- chiedeva agli altri più di quello che chiedesse a se stesso, ovvero il pomeriggio del 25 luglio, dell’ormai ex dittatore e il successivo, ne e col decisivo aiuto statunitense, a nutrire e a riscaldare, bene tutto. Che poi nella sua mancata visita d’omaggio al vecchio rivale inevitabile disastro dell’armistizio dell’8 settembre 1943 di un’Italia o male, le popolazioni del meridione. Congedato nel 1951 passò al- abbiano giocato anche gli screzi del passato, a partire dalla tradi- stretta tra gli angloamericani e i tedeschi. la riserva. Il 9 agosto 1943 aveva perso un figlio, Carlo, nell’affon- zionale rivalità tra palermitani e ragusani, non posso – in tutta one- damento del cacciatorpediniere Gioberti. Alfredo Cucco proseguì stà – escluderlo. Il secondo tempo a sua volta la propria brillante carriera universitaria e fu tra i fon- La reazione di Cucco davanti a questo rifiuto fu, in pratica, un Tornato al potere a capo della neonata Repubblica Sociale Italiana, datori del Movimento Sociale Italiano. classico “Ammia!” che inferocì quel gerarca. Seguì, tornato a Mussolini ritrovò Cucco tra i suoi fedelissimi. Diventato sottosegre- Le sue polemiche furono riprese, in seguito, da altri corregionali, Roma, un rapporto al cianuro nei confronti dell’ammiraglio e tario alla Cultura popolare, l’ex federale di Palermo impiantò ex no- primo tra tutti Antonino Trizzino e, dopo la stagione d’oro degli anni della Marina in generale, con accuse di antifascismo, di “fe- vo, a Venezia, una casa editrice che inondò l’Italia centrosettentrio- Ottanta, sono ormai relegate a un ambito, più che altro, locale. de nella sconfitta”, propaganda disfattista e tradimento, ov- nale di efficaci pamphlet propagandistici. Pubblicati a decine di mi- Forse, più che di cherchez la femme, si dovrebbe dire, a questo vero l’intero repertorio che avrebbe caratterizzato, da allo- gliaia di copie per volta e venduti sottocosto, i titoli di questa nuova punto, “Fimmina fu”, ma – come per le accuse mosse periodica- ra in poi, una certa produzione letteraria, giunta al culmine collana spaziavano dalla politica, con il commosso e ancora oggi mente alla Marina – non sarebbe una cosa seria. una quarantina di anni fa e ancora oggi attiva, sia pure in fondamentale Giovanni Gentile del professor Carlo Alberto Biggini, nnn 8 Marinai d’Italia Marzo 2019 Marinai d’Italia Marzo 2019 9
Storie di navi Una nave benemerita della Patria decise la trasformazione in nave ospeda- le, dotandola di adeguate attrezzature sa- nitarie e personale medico. Come curio- annessa alla Jugoslavia1. Giunta a Pola al comando del capitano Caro ai primi di febbraio, la nave iniziò una incessante Paolo Pagnottella - Presidente Nazionale ANMI sità “marittima” va ricordato che nell’au- spola fra il porto istriano, Venezia ed An- tunno 1941 la nave ospedale prese a bor- cona. In uno di questi viaggi, il 7 marzo, il do a Tripoli, mentre era in corso un attac- Toscana partì da Pola portando a bordo, I l 10 febbraio è fissata la ricorrenza del “Norddeutscher Lloyd”, era un piroscafo vennero ribattezzate con nomi di regioni co aereo sulla città, 924 tra feriti, malati ed oltre a 1.400 esuli, anche i resti di Nazario “Giorno del ricordo”, istituita con la da 9.429 tonnellate di stazza lorda, origina- italiane: tra queste la Saarbrücken che anche numerosi civili: a bordo dell’unità Sauro e di due delle vittime del sommer- legge 30 marzo 2004 n. 92, per “con- riamente battezzato Saarbrücke ed utiliz- venne ribattezzata Toscana (le altre unità nacque un bambino, che venne battezza- gibile F14, affondato accidentalmente servare e rinnovare la memoria della tra- zato sulle rotte nordeuropee. Poteva im- avranno i nomi di Calabria, Liguria, Lom- to “Toscano” in omaggio al nome della fuori Pola nell’agosto 1928. Il 17 marzo il gedia degli italiani e di tutte le vittime delle barcare 350 passeggeri circa ed era dota- bardia, Piemonte, Sannio, Sardegna, Sici- nave. Dopo altri mesi di ininterrotta spola Toscana fece ritorno a Pola per l’ultimo foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani ta di due macchine alternative a vapore lia – gemella del Toscana – ed Umbria). al recupero di feriti e naufraghi, nel luglio- viaggio e, dopo aver ricevuto dal Comitato e dei dalmati italiani dalle loro terre duran- della potenza di 4.200 CV, alimentate da Il nostro piroscafo effettuò numerosi viag- agosto 1943 la nave prese parte alle ope- di Liberazione Nazionale e dal Comitato di te la Seconda Guerra Mondiale e nell’im- cinque caldaie a carbone, che le consen- gi con partenza da Napoli ed arrivo nei razioni di evacuazione della Sicilia, dopo Assistenza per l’Esodo una pergamena2 in mediato secondo dopoguerra (1943-1945), tivano una velocità di dodici nodi; aveva porti dell’Eritrea e della Somalia via cana- lo sbarco alleato. La Toscana e l’Aquileia segno di riconoscenza, lasciò Pola l’ulti- e della più complessa vicenda del confine una caratteristica che la rendeva del tutto le di Suez, poi trasportò truppe e lavora- furono le ultime navi ad abbandonare le ma volta il 20 marzo 1947. In dieci viaggi orientale”. La data prescelta è il giorno in singolare perché, causa alcuni problemi tori in Spagna ed Albania e trasferì in Libia rive dello stretto di Messina, sotto conti- (più del numero inizialmente previsto), tra cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace nella stabilità trasversale, durante la co- oltre 20 mila coloni. All’entrata dell’Italia nui attacchi aerei. Alla proclamazione del- il 2 febbraio ed il 20 marzo 1947, il piro- di Parigi che assegnavano alla Jugoslavia struzione, allo scafo vennero aggiunte due nella Seconda Guerra Mondiale, il 10 giu- l’armistizio il Toscana si trovava a Gaeta scafo aveva trasportato complessiva- l’Istria, il Quarnaro e la maggior parte della controcarene. Nel 1935, in previsione della gno 1940, il Toscana si trovava, insieme (pronto a muovere dietro ordini superiori) mente circa 20.000 esuli istriani 3. Non di- Venezia Giulia, in precedenza facenti par- guerra d’Etiopia, il Governo italiano, per alla gemella Sicilia, nel Dodecaneso, do- da dove salpò la sera del 9 settembre 1943, mentichiamo che furono almeno 350.000 i te dell’Italia. dotarsi di un adeguato numero di grandi ve le due navi avevano sbarcato alcune mentre le truppe tedesche stavano occu- nostri connazionali che dovettero lascia- Sono fatti ancor oggi dolorosi a ricordare, unità passeggeri da adibire al trasporto centinaia di militari di rinforzo alle guarni- pando la città, per trasferirsi a Malta in re casa, lavoro, terra natia per non sotto- passeggeri, il piroscafo venne assegnato che richiamano alla mente tragici avveni- delle truppe, acquistò da compagnie stra- gioni colà già presenti. Nel dicembre 1940, esecuzione degli ordini di S.M. il Re. Nel stare al ben noto regime comunista titino, nel 1948 alle rotte oltre Suez, particolar- menti occorsi in terra italiana e che hanno niere nove grosse navi passeggeri che lo Stato Maggiore della Regia Marina ne corso della Seconda Guerra Mondiale il che si era già macchiato di una feroce e mente per il trasporto di emigranti verso visto sfortunati protagonisti nostri conna- l’Australia. E questo fu il secondo “esodo” zionali. Noi marinai vogliamo partecipare che vide la nave protagonista. Infatti, alla ricorrenza rivolgendo l’attenzione ad nell’ottobre 1954, con la fine del Territorio avvenimenti navali, perché anche di que- Libero di Trieste e con il ritorno della città sti non si perda la memoria. Ci sembra giu- giuliana all’Italia, dalla “Zona-B” rimasta sto, allora, ricordare una nave, che più di sotto giurisdizione jugoslava avvenne una ogni altra assurge a simbolo di quelle vi- fuga in massa che determinò un enorme cende che vogliamo onorare e tramandare aumento della popolazione sia in città sia ai nostri figli: la Motonave Toscana. Co- nei campi profughi. Le precarie sistema- struita a Brema tra il 1922 ed il 1923 per la zioni, ma soprattutto l’assenza di lavoro, grande compagnia di navigazione tedesca spinsero migliaia di istriani e triestini cui si aggiunsero profughi provenienti dai paesi del blocco sovietico e dai Balcani a tentare fortuna in Australia. E si calcola che almeno 15.000 di questi nostri esuli connazionali furono trasportati proprio dal Toscana. Il 14 settembre 1960 l’anzia- na nave lasciò Trieste per l’ultimo viaggio. Toscana svolse complessivamente 54 disumana “pulizia etnica” nei confronti Disarmata a Trieste sul finire del 1961, la missioni come nave ospedale trasportan- degli Italiani d’Istria e Dalmazia. Motonave Toscana venne infine demoli- do 4.720 tra feriti e naufraghi e 28.684 am- Tornato in servizio di linea dopo opportu- ta, sempre a Trieste, nel 1962. malati. Restituita al “Lloyd Triestino” ne modifiche per aumentare la capienza nnn nell’ottobre 1946, la nave fu impiegata in Note un primo tempo per il rimpatrio da Libia e Tunisia di nostri connazionali ed ex-pri- (1) Il 10 febbraio 1947 a Parigi fu firmato il trattato di pace che assegnava la città di Pola (annessa all'Italia nel gionieri e per trasportare da Napoli a 1918) alla Iugoslavia. L'inviato Michael Goldsmith della “Associated Press”, si espresse così: «Molti sono i colpevoli, i polesani italiani non trovano nessuno che comprenda i loro sentimenti. Il governo Massaua, via canale di Suez, ex-coloni di Roma è assente, gli slavi sono apertamente nemici in attesa di entrare in città per occupare le loro case, italiani che tornavano in Africa Orientale gli Alleati freddi ed estremamente guardinghi. A questi, specie agli inglesi, gli abitanti di Pola imputano di che avevano lasciato nel 1941 a seguito non avere mantenuto le promesse, di averli abbandonati». dell’occupazione britannica. Ad inizio (2) La pergamena miniata recava il seguente testo: «Al piroscafo militarizzato TOSCANA che li portò verso la Patria liberandoli dalla minaccia imminente gennaio 1947 il Governo italiano decise di del giogo straniero imposto da un iniquo trattato, gli esuli di Pola italianissima quale perpetuo ricordo impiegare il Toscana per l’evacuazione offrono. Pola, febbraio-marzo 1947.» degli esuli istriani e dalmati, accentrando- (3) Per questa sua attività, nel 1947, fotografie del Toscana nel porto di Pola appaiono nella copertina del libro li nel porto di Pola prima che questa fosse “L’Esodo” di Arrigo Petacco e nel libro di Gianni Oliva “Profughi” (2005). 10 Marinai d’Italia Marzo 2019 Marinai d’Italia Marzo 2019 11
Testimonianze Le cartoline Nazionale del Libero Pensiero”, nella quale sono ricordati fra i soci più attivi 2. Le notizie biografiche sono tratte dal ne- raccontano... crologio pubblicato dai colleghi giornalisti nella cronaca di Livorno de “Il Nuovo gior- nale di Firenze” del 13 febbraio 1926. Roberto Liberi Pietro Preda era nato a Milano il 30 marzo A.I.C. (r) e Socio del Gruppo di Livorno del 1842. A sei anni, durante le “Cinque giornate di Milano”, una palla di cannone N ello scorso articolo ho parlato del- austriaca era entrata nella stanza dove le cartoline ricordo dei vari delle Luigi stava giocando e, dopo aver rimbal- navi e questa volta prenderò le zato contro una parete, aveva colpito a mosse da una di queste, una cartolina del morte il fratello Maurizio (che aveva sette varo della nave da battaglia Regina Mar- anni). Questo episodio è stato probabil- gherita. mente la causa della sua profonda avver- La classe Regina Margherita 1 era formata sione verso il governo austriaco. da due unità, la prima costruita nell’Arse- A 17 anni combatte volontario in Sicilia al nale della Spezia e la Benedetto Brin co- fianco di Garibaldi e nel 1862 andrà esule, struita a Castellammare. L’idea di queste dopo Aspro-monte, nel Canton Ticino mili- costruzioni venne proprio al ministro Brin tando nel Partito d’Azione che voleva la che durante il suo ultimo ministero ne trac- conquista di Roma. Dopo aver perso le della cattedrale di San Giorgio a Ferrara, Nel 1889 molti liberi pensatori danno il loro ciò i piani riprendendo (e migliorando) le speranze di unire Roma al Regno d’Italia, realizzata fra il 1877 ed il 1879, che ospita sostegno per la costruzione del monumento caratteristiche della precedente classe Re andrà nel 1864 a Ginevra assieme all’altro il fonte battesimale (vedi foto sotto). a Giordano Bruno in Campo dei Fiori (opera Umberto. Ma il Parlamento si dimostrò fratello occupandosi di studi letterari e fi- Era anche amante delle escursioni in mon- dello scultore Ettore Ferrari, nella foto l’im- contrario all’approvazione del progetto cri- losofici. Si dedica in quegli anni all’inse- tagna alle quali partecipava, alla fine del- ponente cerimonia di inaugurazione) nel ticando l’indirizzo della Marina a costruire gnamento e al giornalismo e nel 1867 si l’ottocento, assieme al dott. Agilulfo Preda, punto dove il filosofo venne arso vivo nel corazzate anziché incrementare il naviglio trasferisce a Parigi come corrispondente figlio dell’amico e collega Pietro di cui ab- febbraio del 1600 per ordine della Chiesa. minore ed anche l’eccessiva frammenta- dell’Arena di Verona. Tornato a Lugano biamo parlato. Muore nel 1922. L’”Associazione Nazionale del Libero Pen- zione dei programmi, la lentezza delle co- dopo un anno, vince il concorso alla cat- Concludo con qualche nota storica siero” viene fondata nel 1903 e si dà uno struzioni e la continua variazione delle ca- tedra di Letteratura Italiana nell’Accade- sull’”Associazione del Libero Pensiero”. Il statuto nel 1906 iniziando così a svolgere la ratteristiche delle unità. Alla morte di Brin mia scientifico-letteraria di Neuchâtel movimento italiano del Libero Pensiero de- sua attività per il riconoscimento e la tutela i suoi successori al Ministero della Marina (Svizzera). butta nel 1869 organizzando l’anticoncilio dei diritti fondamentali dell’individuo. Nel continuarono a sostenere il programma Nel 1877 decide di rientrare in Italia rego- di Napoli in contestazione del Concilio Va- 1924 viene sciolta con un Regio Decreto che venne quindi approvato nel 1898, pro- larizzando la sua posizione militare grazie ticano I. Vi aderiscono oltre sessanta de- che la dichiara “antinazionale” e l’anno prio quando in Gran Bretagna ed in Italia si all’interessamento di Garibaldi del quale putati, fra cui Giuseppe Garibaldi, 62 logge successivo le squadre fasciste ne deva- stava già facendo avanti un nuovo modo di era rimasto amico. massoniche, 25 associazioni e 63 gruppi di stano la sede nazionale a Roma. vedere le navi da battaglia. Queste coraz- Lavora per qualche tempo alla redazione liberi pensatori, ma anche eminenti perso- Durante tutti gli anni della dittatura fascista zate sono comunque state il miglior pro- del ”Secolo” di Milano e più tardi si trasfe- nalità straniere fra le quali il romanziere i Liberi Pensatori organizzano iniziative di dotto della nostra tecnica navale dopo la risce a Novara ove fonda e dirige succes- Victor Hugo. opposizione al regime riorganizzandosi in sivamente i periodici “ Progresso” e “ Li- associazione al crollo del fascismo. classe Duilio (entrata in servizio nel 1880) e turca, andarono entrambe perdute nel cor- bertà”. Nel 1888 va a Vigevano alla direzio- Nel dopoguerra l’associazione si è battuta prima della progettazione delle successive so della Prima Guerra Mondiale, la Regina ne del “Corriere Lomellino”. In questi anni contro la cosiddetta “legge truffa” nel 1953, Unità, distinguendosi per la facilità di ma- Margherita in un campo minato e la Bene- è inoltre corrispondente attivissimo e sti- a favore degli anticoncezionali, a favore del novra, l’elevato grado di stabilità e di tenu- detto Brin per sabotaggio nemico. mato per l’Italia del “Journal de Gèneve”. divorzio e dell’aborto, per l’obiezione di co- ta al mare e la protezione estesa ma di pe- Come sapete sono curioso di natura e, gi- Sempre nel 1888 concorre alla cattedra di scienza al servizio militare, a favore della so contenuto grazie a un nuovo tipo di co- rando la cartolina ho visto che era indiriz- Letteratura Francese presso la Regia Ac- cremazione (e ricordo a questo proposito razzatura (il peso era di 13.427 tonnellate). zata ad un professore dell’Accademia Na- cademia Navale di Livorno, riuscendo pri- che Pietro Preda ha scritto nel 1905 la pre- La potenza dell’apparato motore era stata vale, l’ing. Luigi Crivellucci, ed ho quindi mo e rimanendovi per oltre 25 anni. fazione alla pubblicazione di Giovanni portata a 20.000 hp e consentiva una velo- cercato di saperne di più. Muore a Livorno l’11 febbraio 1926. Montelatici “Della cremazione come istitu- cità massima di 20 nodi, l’armamento prin- Aiutandomi col “Memoriale dell’Accade- Poco invece sono riuscito a sapere del- zione moderna, altamente civile ed igieni- cipale era formato da 4 pezzi da 305/40 in mia” per l’anno 1899-1900 ho visto che Luigi l’altro professore, l’amico Luigi Crivelluc- ca” edita a Livorno dall’Unione Poligrafica due torri binate corazzate. A causa della Crivellucci era titolare della cattedra di Di- ci. Sappiamo che è nato ad Acquaviva Pi- Livornese), per l’abolizione del Concordato lentezza delle costruzioni le due Unità en- segno geometrico alla prima classe e cer- cena (provincia di Ascoli) intorno al 1845 e a difesa della scuola statale laica. trarono in servizio sei anni dopo la loro im- cando fra i suoi colleghi ho potuto con fa- e che ha studiato all’Università di Bolo- nnn postazione, quando già si era aperta, nel- cilità decifrare la firma del mittente, il pro- gna. Nel 1869 lo troviamo come insegnan- Note Pietro Preda l’evoluzione delle navi da battaglia, l’era fessor Pietro Preda, docente di lingua fran- te di architettura all’Istituto d’Arte di Urbi- in una foto delle “dreadnougt”. cese alla prima e alla seconda classe. I due no e la sua opera più importante come ar- (1) Le sintetiche notizie sulla classe Regina Margherita sono tratte dall’Almanacco storico delle navi mili- dello Studio Fotografico tari italiane 1861-1995 di Giorgerini e Nani, edito dall’Ufficio Storico della Marina nel 1996. Betti di Livorno Non sono state unità fortunate. Dopo aver erano infatti amici e militavano assieme chitetto è forse la struttura neogotica del- partecipato attivamente alla guerra italo- nella sezione di Livorno dell’”Associazione la prima cappella della navata sinistra (2) Articolo “Il libero pensiero di Livorno” in Il Pensiero Mazziniano, anno XIX n. 10 del 25 ottobre 1964. 12 Marinai d’Italia Marzo 2019 Marinai d’Italia Marzo 2019 13
Testimonianze Animali arruolati da un’idea di Valeria Isacchini Socia del Gruppo di Reggio Emilia O ltre 16 milioni di animali sono stati utilizzati durante, la Prima Guerra Mondiale, per il traspor- Caesar to, la comunicazione e la compagnia. Il marine John Kleeman del 1° plotone e Cae- sar, un pastore tedesco di 39 chili. Cresciuto Nel 1914, entrambe le parti avevano gran- nel Bronx, l’abilità naturale di Caesar fu accre- di forze di cavalleria. sciuta dalle sue corse verso il negozio dei suoi Sopra, una serenata per cornamusa per la mascotte Sopra, un cavallo sul tavolo operatorio Le truppe montate a cavallo e sui cam- del reggimento della Black Watch, mentre questo in un ospedale veterinario in Mesopotamia. proprietari, tre fratelli. Consegnato al program- ma “Dogs for Defense”, il cane è stato recluta- melli furono usate nelle campagne del si prepara per l’invasione della Sicilia, nel 1943 Animali malati e feriti sono stati inviati agli ospedali to nel Corpo dei Marine degli Stati Uniti e ad- del Corpo Veterinario dell’Esercito Britannico in tutti deserto durante tutta la guerra, ma sul i teatri; nel 1918 questo fu autorizzato ad aggiungere destrato a Camp Lejune, centro di addestra- fronte occidentale nuove armi come le “Royal” al suo titolo in riconoscimento dei suoi servizi mento per la gestione dei cani di quel Corpo. Sotto, un alpino francese di Chasseur Alpin Caesar si è allenato con i marines Kleeman e mitragliatrici resero le cariche di cavalle- con i suoi due cani, un San Bernardo e un bastardo, Rufus Mayo. Sono atterrati con il 1° plotone ria sempre più difficili. a bordo di una nave da guerra, Marine a Bougainville il 1° novembre 1943. Il 2 Tuttavia, gli animali sono rimasti una parte molto probabilmente il francese El Djezair, Cavalli, asini, muli e cammelli trasportava- novembre, Caesar ha ricercato undici piste, per durante l’evacuazione da Namsos, il 2 maggio 1940. un totale di 31 miglia (circa 50 chilometri) sotto cruciale dello sforzo. Un soldato britannico accarezza il San Bernardo no cibo, acqua, munizioni e provviste me- il fuoco tra una pattuglia del Reggimento Rai- diche sul fronte mentre cani e piccioni der e il Posto di comando. Le piogge torrenziali portavano messaggi. Canarini sono stati avevano messo fuori uso le radio e il cavo te- lefonico doveva ancora entrare in funzione. Sopra, un ufficiale dell’esercito britannico utilizzati per rilevare gas velenosi; cani e Mayo aveva il controllo del cane in prima linea con la sua aquila reale a Salonicco. La trovò appena nata e la allevò gatti sono stati addestrati a cacciare topi e Kleeman era nel comando del Reggimento. finché non fu completamente cresciuta nelle trincee. Caesar saltò dalla trincea dove Mayo stava ri- posando e caricò gli infiltrati giapponesi, Mayo Sotto, un altro gatto “navale” Gli animali non sono stati usati solo per il lo richiamò ma un giapponese gli sparò: il lavoro. Cani, gatti e altri animali insoliti, tra proiettile giunse vicino al cuore. Scoppiò uno cui scimmie, orsi e leoni, erano tenuti co- scontro a fuoco e Caesar corse, ferito, fino a Kleeman al quartier generale. Il chirurgo deci- me animali domestici e mascotte per ele- se di lasciare il proiettile vicino al cuore perché vare il morale e offrire conforto tra le av- un’operazione sarebbe stata troppo rischiosa. versità della guerra. Caesar tornò in servizio dopo tre settimane. Gli animali hanno avuto un ruolo nella sto- A sinistra, Togo, la mascotte del gatto della corazzata HMS Dreadnought ria dei conflitti armati e la Prima Guerra Mondiale non era diversa. Sotto, un ufficiale britannico del Corpo veterinario Sotto, un soldato britannico e il suo cane su una nave diretta in Inghilterra dopo essere stati evacuati Milioni di cavalli furono usati da tutte le dell’esercito a Salonicco con i suoi animali domestici: da Dunkerque (Francia), il 18 giugno 1940 nazioni combattenti. due taccole, un’oca selvatica, un cucciolo di lupo e un cane alsaziano William the Conqueror (Willie), il famoso cane del generale Patton 14 Marinai d’Italia Marzo 2019 Marinai d’Italia Marzo 2019 15
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