Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia

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Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Marinai d’Italia
                                       “Una volta marinaio... marinaio per sempre”

          MENSILE
DELL’ASSOCIAZIONE
        NAZIONALE
  MARINAI D’ITALIA

                                   Il varo dell0
                                   Spartaco Schergat

                Anno LXIII
        n. 3 • 2019
                     Marzo
           Poste Italiane S.p.A.
   Spedizione in Abbonamento
        Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
  art. 1 comma 1 - DCB Roma
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Gli esami, diceva l’impareggiabile Totò, non finiscono mai: che           Editoriale del Presidente Nazionale
                                                                         siano esami veri e propri, come quelli che toccano agli Ufficiali dei
                                                                         Corpi cosiddetti tecnici per il passaggio dal grado di Tenente di
                                                                         Vascello (Capitano, per le altre Forze Armate) a quello di Capitano
                                                                         di Corvetta (Maggiore); o la Scuola di Comando Navale, per i col-
                                                                         leghi del Corpo di Vascello, sempre nella stessa occasione, il con-
                                                                         cetto non cambia: una commissione valuterà se sei idoneo o me-
                                                                         no a ricoprire incarichi connessi con il grado superiore.
                                                                                                                                                                                   Giovani generazioni tecnologiche
                                                                         D’altra parte l’organico degli Ufficiali è “a piramide”, i posti di-

                                                                                                                                                                    I
                                                                                                                                                                         n questo periodo ha tenuto banco la proposta di leg-      danno degli insegnanti o dei colleghi più deboli e indife-
                                                                         sponibili sono meno numerosi degli aspiranti alla promozione,
                                                                                                                                                                         ge per vietare l’uso dei cellulari a scuola. Ho ascol-    si. Questo quadretto si inserisce in quello più grande del-
                                                                         sicché occorre fare una graduatoria di merito, nella cui formazio-
                                                                         ne entrano fattori diversi ma tutti confluenti nel giudizio sulla tua                           tato pareri favorevoli, ottimamente motivati così co-     la scuola e della sua delegittimazione in atto, quando si
                                                                         capacità di esercitare le funzioni del grado superiore.                                    me pareri negativi, altrettanto ben argomentati, dunque        confondono libertà, doveri e diritti, in un ambito cui sem-
                                                                         Stiamo dicendo, in finale, che il mestiere dell’Ufficiale di Marina è                      siamo di fronte alla solita dicotomia italica, Coppi o Bar-    pre più viene richiesto un semplice diploma piuttosto
                                                                         impegnativo e soggetto all’alea di ripetute valutazioni.                                   tali, Sofia Loren o Gina Lollobrigida, Guelfi o Ghibellini.    che una vera formazione culturale e soprattutto una fun-
                                                                         Ma c’è il richiamo del mare.                                                               Niente in mezzo. La mia prima considerazione è che non         zione educativa. Non si chiama forse Ministero dell’Istru-
                                                                         Il mare… anche, perché no, il mare che abbiamo conosciuto ed                               si possa arrestare il progresso tecnologico, occorre non       zione (abolendo la vetero-indicazione relativa all’educa-
                                                                         amato da bambini: luogo di giochi sempre nuovi con la sabbia e                             solamente far finta di niente ma anzi ben conoscerlo, uti-     zione)? Il cellulare pone al centro del mondo se stessi e
                                                                         luogo delle prime esperienze delle proprie capacità. Come dimen-                           lizzarlo al meglio delle sue capacità di ausilio e sostegno    ne deriva la mala educazione dell’adulto che se ne infi-
                                                                         ticare quella volta che il babbo (mia madre era senese e in Toscana                        alla vita, assimilarne le caratteristiche, sia quelle nega-    schia del prossimo facendo squillare il telefono in ogni
                                                                         il padre si chiama babbo) vedendomi avanzare a nuoto a breve di-                           tive sia quelle positive: in una parola, non possiamo          dove, ristorante, chiesa, treno, autobus e rispondendo a
                                                                         stanza dalla riva, mi apostrofò con un piacevole (per me, che                              ignorarlo ma non dobbiamo diventarne schiavi bensì             voce alta, incurante di tutto e di tutti. Così, viene sempre
                                                                         aspettavo il momento da anni) sorriso: andiamo al trampolino. Il
                                                                                                                                                                    volgerlo al nostro servizio. Ciò detto, a me pare che, sul-    meno l’idea di far parte di una collettività, il rispetto per
                                                                         quale trampolino era un galleggiante ormeggiato ad alcune decine
                                                                                                                                                                    la questione cellulari a scuola sì o no, una posizione di      gli altri, cui consegue la sempre più diffusa indifferenza
                                                                         di metri dalla battigia, in acque abbastanza profonde da potersi
                                                                         tuffare da una tavola che fungeva, appunto, da trampolino.                                 compromesso intelligente varrebbe la pena di essere            all’autorità, alle istituzioni ed a coloro che le rappresen-
                                                                         Il mare, quello vero, lontano dalle coste, il cosiddetto “alto mare”.                      presentata. In linea di massima, sono favorevole alla          tano, la solidarietà per gli altri. Dovrebbe essere la fami-
                                                                         Quello che di notte ti fa sentire sospeso nell’infinito, piccolo es-                       legge perché sono certo che mio nipote possa stare in          glia ad insegnare e ad imporre questi concetti ma sicco-
                                                                         sere sperduto nell’immensità dell’universo.                                                classe cinque ore senza fare giochini (leciti o meno),         me questo non avviene, allora ben venga che sia impo-
                                                                         Come dimenticare il servizio di “piantone al salvagente” durante                           controllare il telefonino alla ricerca di eventuali messag-    sto da una legge, almeno in quell’ambito scolastico che
                                                                         la campagna addestrativa sul Vespucci, che si svolgeva sul casse-                          gi, whatsapp o video (perché questo è l’utilizzo maggio-       è regolato dallo Stato ed è la prima fonte delle regole per
                                                                         ro a poppa estrema, fuori portata visiva dalla timoneria?                                  re dello strumento). Dunque restare senza per alcune           vivere in società e per crescere.
                                                                         Ecco, quel servizio ti metteva davanti a te stesso, senza scudi o ri-                      ore, privilegiando l’attenzione alla didattica non mi sem-     Tuttavia, come ho detto, avrei preferito una riforma più
Se potessi ricominciare                                                  pari o specchi: eri tu e l’immenso. E ti faceva interrogare: ...chi so-
                                                                         no… dove vado... da dove vengo? Non c’è nulla come il mare per ri-
                                                                                                                                                                    bra idea peregrina, condita dalla considerazione che
                                                                                                                                                                    una sana disintossicazione quotidiana non può che gio-
                                                                                                                                                                                                                                   ampia e non limitata al solo cellulare, per esempio una
                                                                                                                                                                                                                                   scuola gratuita dalla materna alle medie (stimolo alla
Mario d’Errico - Presidente del Gruppo di Roma                           spondere a queste domande, e giungere alla conclusione: si, Dio                            vare alla sua testolina. La scuola, dal suo canto, dovreb-     natalità quale prima legge sociale a favore delle fami-
                                                                         solo è grande... ma io essere umano sono fatto a Sua immagine e
                                                                                                                                                                    be trovare spazi, proprio in un’ottica di didattica moder-     glie), con orario unico dalle 09 alle 17, mensa e sport in-
                                                                         somiglianza. E allora, è vero, non posso dire al mare: “calmati”;
                                                                                                                                                                    na, da dedicare al corretto uso della tecnologia, senza        cluso, per tutti, dove i ragazzi siano vigilati e protetti, in

A
         l termine di una conversazione con un medico della Croce        ma posso inventare cose che mi permettano di navigarlo in sicu-
         Rossa Italiana, intesa a chiarire alcuni aspetti dei non rari   rezza, come la nave, e cose che mi permettano di ridurre il tormen-                        demonizzarla o respingerla a priori. Satana si nasconde        ambienti sicuri ed igienicamente trattati, con un arma-
         fenomeni di autolesionismo nell’ambito delle Forze Arma-        to del mal di mare, come gli impianti antirollio. Il mare, quello cat-                     in ben altre tentazioni. Il problema è se è proprio neces-     dietto a chiave assegnato a ciascuno, del quale poi lo
te, mi è stata posta la domanda, a un tempo provocatoria e confi-        tivo. Quello che ad ogni ondata che incontra la prora provoca l’in-                        saria una legge che intervenga anche in questo settore.        studente risponda in termini di ordine, pulizia, decoro
denziale: “ma se potesse tornare indietro di sessant’anni, alla lu-      cappellata e sembra voler dire alla nave: vade retro!                                      La legge, in campo educativo, è un rimedio estremo, in         e sicurezza, nel quale depositare i propri effetti, incluso
ce del bagaglio di esperienze maturate, rifarebbe di nuovo il con-       Il mare che divide e unisce: lo vediamo tutti i giorni, con i cosid-                       questo caso la vedrei come una dichiarata invasione di         il cellulare da riprendere all’uscita o negli intervalli. A
corso per entrare in Accademia e diventare Ufficiale?”                   detti migranti. E siamo venuti a parlare della nave, un universo                           campo nell’ambito della famiglia. Questa sì che dovreb-        scuola è importante una disciplina, più che in qualsiasi
Mi è venuto subito in mente uno scritto della buonanima dell’Am-         speciale, sul quale non vi è posto per i fannulloni: lo spazio a bor-                      be agire, insegnando e dando l’esempio ai ragazzi che          altro luogo, perché chiunque possiede uno smartphone
miraglio Virgilio Spigai, il quale era stato, negli ultimi anni della    do è limitato e non basta mai; figuriamoci se una nave può per-                            esistono ambiti in cui sarebbe bene non usare il telefo-       ha a portata di mano quasi tutto lo scibile umano, vero
sua prestigiosa carriera, Consigliere Militare del Presidente della      mettersi di avere a bordo persone inutili. A bordo servono tutti:                          no, per esempio a pranzo o a cena, dove il colloquio do-       o falso in egual misura, e ciò provoca, se non regolato
Repubblica e Capo di Stato Maggiore della Marina, ed era stato           dal “serpante”, il marinaio addetto al rassetto dei locali igienici,                       vrebbe essere l’unica forma di messaggio, oppure quan-         (e qui deve intervenire appunto la scuola ad insegnare
mio complice nel convincere mio padre a sottoscrivere la domanda         al Comandante, colui che sa dove si deve andare e come farlo.                                      do si è in luoghi pubblici. Purtroppo sono spesso      anche questo) disaffezione al sacrificio, incultura e fal-
di ammissione all’Accademia Navale (all’epoca si diventava mag-          Possiamo dire senza tema di smentite che la nave è la massima
                                                                                                                                                                                proprio i genitori a dare il cattivo esempio ed    so senso di conoscenza. Le giovani generazioni tecno-
giorenni a ventuno anni, troppo vecchi per entrare in Accademia).        espressione del concetto di “squadra”, quello sintetizzato nel mot-
                                                                                                                                                                                   a sostenere che i figli debbano essere sem-     logiche non sentono più il bisogno di impegnarsi per ar-
Il volume era appunto intitolato: “se potessi ricominciare ci torne-     to di D’Artagnan e i tre moschettieri: “tutti per uno, uno per tutti”.
rei” e concludeva che sì, se avesse avuto la possibilità di effettuare   In finale, non ci sono dubbi: se dovessi ricominciare, ci tornerei.                                         pre reperibili, nascondendo la loro inca-     rivare a sapere, sono convinte che lo abbiano nella loro
il concorso con l’esperienza vissuta in Marina, avrebbe certamente                                                                                                                    pacità di controllarli o di fiducia.         tasca: perché studiare le tabelline o le poesie a memo-
                                                                                                                                          nnn                                          Ma torniamo alla classe: il cellulare la-   ria se, senza tanti sforzi, le ho immediatamente dispo-
rifatto la domanda.
La stessa risposta ha avuto il mio interlocutore.                                                                                                                                       sciato in mano, senza regole, distrae il   nibili sullo schermo nella mia mano? E questo provoca
Ma come, si potrà osservare!                                                                                                                                                            ragazzo, ne limita (se non impedisce)      danni enormi, atteggiamenti sbagliati, rifiuto della ge-
Parliamo di un mestiere che non risparmia difficoltà e frustrazioni.                                                                                                                   la socializzazione, talvolta viene usato    rarchia, delirio di onnipotenza. La scuola deve rimanere
Un mestiere che per definizione porta a muoversi tanto (la durata           Contributi 2019                                                                                           per filmare episodi da mettere in rete a     educativa e selettiva, nel senso più ampio del termine,
media di una destinazione in Marina è di tre anni) e guadagnare                                                                                                                                                                    non solo informativa o, peggio ancora, parcheggio ora-
poco.                                                                       Cesare Olivero Pistoletto
                                                                                                                           €
                                                                                                                                                                                                                                   rio di supponenti, egoisti individui che pongono al cen-
E con le difficoltà si comincia da subito, nella fase di formazione         Presidente del Gruppo di Susa (TO)                     50,00                                                                                           tro del mondo se stessi e non degnano di considerazio-
basica in Accademia: tre anni costituiti da 9 mesi di studi ed esami                                                                                                                                                               ni gli altri. Noi marinai siamo cresciuti alla scuola della
più 3 mesi di campagna di istruzione sulle Navi Scuola; seguiti dal         Claudio Felicioni
                                                                                                                           €
                                                                                                                                                                                                                                   disciplina, della solidarietà, del sacrificio e della gerar-
quarto anno che, al termine dei nove mesi e superati gli esami di           Socio del Gruppo di Rovereto (TN)                      10,00                                                                                           chia: visto come ne siamo usciti, direi che come model-
                                                                                                                           €
fine anno scolastico, si concludeva con la nomina a Guardiamarina
                                                                                                                                                                                                                                   lo sia niente male!
                                                                                                                                                                                                                                                                                          nnn
e la prima destinazione di imbarco su Unità della Squadra Navale.           Gruppo di Melbourne (Australia)                       156,24
Poi, naturalmente, le destinazioni di servizio, inframezzate da pe-
riodi di specializzazione, perfezionamento…e gli esami.
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
MARINAI D’ITALIA DIARIO DI BORDO                                                                                        Avviso
                                                                                                                                                                         ai Naviganti

                                                                                                                                                                         I   n Presidenza Nazionale,
                                                                                                                                                                             non devono esserci dubbi a
                                                                                                                                                                         riguardo, ci sta particolarmen-
                                                                                                                                                                         te a cuore la “soddisfazione del
                                                                                                                                                                         cliente”; nel nostro caso del
                                                                                                                                                                         Socio. Così pertanto anche in
                                                                                                                                                                         redazione per quanto riguarda
                                                                                                                                                                         tutti coloro che ricevono que-
In copertina
                                                                                                                                                                         sto periodico informativo: ab-
Il varo dello Spartaco Schergat                                                                                                                                          biamo cioè recentemente pen-
Foto di Renato Ruffino                                                                                                                                                   sato di avviare una nuova ini-
(vds art. a pag. 4/5 )                                                                                                                                                   ziativa editoriale basata sul
                                                                                                                                                                         gradimento ricevuto per l’ap-
                                                                                                                                                                         punto da vari Soci quando,
                                                                                                                                                                         qualche mese fa, al giornale
                                                                                                                                                                         abbiamo allegato la stampa ri-
                                                                                                                                                                         portante la silhouette della co-
                                                                                                                                                                         razzata Roma, e nel numero a
                                                                                                                                                                         seguire quella dei CC.TT. Da
Direttore responsabile
Giovanni Vignati                                                                                                                                                         Noli e Vivaldi, per commemo-
                                                                                                                                                                         rare semplicemente ma degna-
Vicedirettore
Angelo Castiglione                                                                                                                                                       mente il 75° anniversario del
                                                                                                                                                                         tragico epilogo navale consu-
Redazione
Alessandro Di Capua, Gaetano Gallinaro,                                                                                                                                  matosi il 9 settembre 1943 nel-
Massimo Messina, Innocente Rutigliano,                                                                                                                                   le acque del Golfo dell’Asinara.
Daniela Stanco, Beppe Tommasiello                                                                                                                                        A partire da questo numero del
Direzione, Redazione e Amministrazione                                                                                                                                   “Giornale” il lettore troverà
c/o Caserma M.M. Grazioli Lante                                                                                                                                          quindi la stampa fotografica di
Piazza Randaccio, 2 - 00195 Roma
Tel. 06.36.80.23.81/2
                                                                                                                                                                         una Unità Navale della Marina
Fax 06.36.80.20.90                                                                                                                                                       Militare di nuova generazione
Sito web
                                                                                                                                                                         (ma anche di foto o disegni sto-
www.marinaiditalia.com                                                                                                                                                   rici come per il R. Smg. Sciré
E-mail                                                                                                                                                                   nel numero di luglio); si parte
giornale@marinaiditalia.com
                                                                                                                                                                         con la Fregata Carlo Bergamini,
Iscrizione n. 6038                                                                                                                                                       entrata in linea operativa al ter-
Reg. Trib. Roma 28 novembre 1957                                                                                                                                         mine del 2012, capostipite del-
                                                                                                                                                                         le 10 “FREMM” che entro qual-
Progetto grafico e impaginazione
Roberta Melarance                         Sommario                                                                                                                       che anno costituiranno la nuo-
                                                                                                                                                                         va “spina dorsale” della nostra
Stampa
Artigrafiche Boccia spa                                                                                                                                                  Squadra Navale.
via Tiberio Claudio Felice, 7                                                                                                                                            Scopo di questa iniziativa è
84131 Salerno                             pag. 4        1 Editoriale del Presidente Nazionale   23 Crociera dei Marinai d’Italia 2019 - MSC Lirica   pag. 30             quella di fornire ai Soci una se-
Numero copie 35.050                                                                                                                                                      rie di preziosi scatti fotografici
                                                        4 Il varo dello Spartaco Schergat       26 Il rinnovamento delle fregate                                         da incorniciare per abbellire
Codice fiscale 80216990582
                                                                                                   nei paesi UE/NATO dell’Europa                                         una parete della propria abita-
C.C. Bancario                                          SPECIALE - XX Raduno ANMI - SALERNO                                                                               zione ovvero la sede del pro-
UNICREDIT BANCA DI ROMA S.p.A.
Agenzia di Roma 213                       pag. 10       6 Vietri e la ceramica                  30 Fiume 1919                                                            prio Gruppo oppure da regala-
                                                                                                                                                                         re all’amico del cuore che poco
Ministero Difesa Marina
                                                                                                                                                                         o nulla sa delle Unità Navali
IBAN: IT 28 J 02008 05114 000400075643                  8 Cherchez la femme                     36 Panoramica navale                                                     della Marina Militare che ogni
Codice BIC SWIFT: UNCRITM 1B94
                                                                                                                                                                         giorno, solcando i mari, rap-
C.C. Postale
n. 26351007
                                                       10 Una nave benemerita della Patria      38 Marinai nella musica leggera italiana                                 presentano il “cuore pulsante”
                                                                                                                                                     pag. 38
ABI 07601 - CAB 03200 - CIN O                                                                      del dopoguerra                                                        della nostra Forza Armata e
IBAN: IT 7400760103200ooo026351007
Codice B.I.C. BPPIITRRXXX
                                          pag. 14      12 Le cartoline raccontano...                                                                                     proiettano nel mondo una po-
                                                                                                42 Brevi imbarchi sulle Navi scuola della MM                             sitiva immagine di tangibile
                                                       14 Animali arruolati
Ambedue i conti intestati a
Associazione Nazionale Marinai d’Italia
                                                                                                                                                                         professionalità e tecnologia di
Presidenza Nazionale                                                                            46 Hans Rose                                                             altissimo livello.
c/o Caserma M.M. Grazioli Lante
Piazza Randaccio, 2 - 00195 Roma
                                                       22 Per i cento anni del socio Cacace        Un sommergibilista tedesco negli USA                        pag. 46
                                                                                                                                                                                          LA REDAZIONE
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Manifestazioni e Cerimonie

                                                                                                                                                   standard di benessere per l’equipaggio.
                                                                                                                                                   “Queste fregate sono progettate e realiz-
                                                                                                                                                   zate per poter essere impiegate in vari
                                                                                                                                                   contesti operativi; grazie alle caratteristi-
                                                                                                                                                   che e potenzialità, sono in grado di fornire
                                                                                                                                                   un contributo di notevole importanza nelle
                                                                                                                                                   diverse missioni assegnabili.”.
                                                                                                                                                   La benedizione dell’unità è stata impartita
                                                                                                                                                   dall’Ordinario Militare S.E.R. Santo Mar-
                                                                                                                                                   cianò. Di seguito la “Preghiera del Mari-
                                                                                                                                                   naio” e quindi su invito del Direttore del
                                                                                                                                                   Cantiere, Ing. Luca Maggiolo, la Madrina
                                                                                                                                                   ha tagliato il “cavetto”, sbloccando la tra-
                                                                                                                                                   dizionale “bottiglia” che si è infranta sulla
                                                                                                                                                   murata dell’Unità navale.
                                                                                                                                                   La fregata Schergat sarà caratterizzata,
                                                                                                                                                   come le altre, da un’elevata flessibilità
                                                                                                                                                   d’impiego e avrà la capacità di operare in
                                                                                                                                                   tutte le situazioni tattiche. Ha una lunghez-
                                                                                                                                                   za di 144 metri, una larghezza di 19,7 metri
                                                                                                                                                   e un dislocamento a pieno carico di circa
                                                                                                                                                   6.700 tonnellate.
                                                                                                                                                   La fregata porta il nome del 2°C° Palomba-
                                                                                                                                                   ro Spartaco Schergat, nato a Capodistria
                                                                                                                                                   (Pola) il 12 luglio 1920, Incursore della “X
                                                                                                                                                   Flottiglia MAS”, Medaglia d’Oro al Valor
                                                                                                                                                   Militare, che nella notte tra il 18 ed il 19 di-
                                                                                                                                                   cembre del 1941 partecipò all’azione di for-
                                                                                                                                                   zamento della base navale di Alessandria
                                                                                                                                                   d’Egitto affondando, in qualità di 2° opera-
                                                                                                  La Madrina al varo, Signora Rosa Maria           tore del “maiale” condotto dal Capitano del
                                                                                                  Aonzo Grillo, figlia della MOVM Giuseppe         Genio Navale Antonio Marceglia, la nave
                                                                                                  Aonzo protagonista insieme a Luigi Rizzo         da battaglia inglese Queen Elizabeth. Fatto
                                                                                                  dell’eroica azione di Premuda, è stata ac-       prigioniero e condotto nel campo inglese n.
                                                                                                  compagnata dal CF Emiliano Magnalardo,           321 in Palestina, nell’ottobre 1944 rientrò in
                                                                                                  Comandante designato di Nave Spartaco            Patria partecipando alla guerra di libera-
                                                                                                  Schergat. Massima Autorità Politica, il Go-      zione nel Gruppo Mezzi d’Assalto. Conge-
Il varo dello                                                                                     vernatore della Regione Liguria, Dott. Gio-
                                                                                                  vanni Toti. Erano presenti il CSMM, Ammi-
                                                                                                                                                   dato nel novembre 1945, fu iscritto nel Ruo-
                                                                                                                                                   lo d’Onore nel grado di 2° Capo.

Spartaco Schergat                                                                                 raglio di Squadra Valter Girardelli, oltre a
                                                                                                  numerose Autorità civili e militari. A fare
                                                                                                  gli onori di casa il Presidente di Fincantieri
                                                                                                                                                                                             nnn

Roberto Camerini - Delegato Regionale per la Liguria                                              Giampiero Massolo e l’Amministratore
                                                                                                  Delegato Giuseppe Bono.
                                                                                                  Hanno preso la parola nell’ordine il Gover-

S
        abato 26 gennaio 2019, presso il          Lo Schieramento d’Onore alla cerimonia          natore della Regione Liguria, Dott. Giovan-
        Cantiere Navale di Riva Trigoso           comprendeva:                                    ni Toti, il rappresentante sindacale Fim e
        (GE) di Fincantieri, si è tenuta la ce-   • Bandiera del Raggruppamento Subac-            Uilm dell’Azienda, Ingegner Francesco Tu-
rimonia del varo della Fregata Spartaco             quei ed Incursori;                            ri e l’Amministratore Delegato di Fincan-
Schergat nona e penultima unità del pro-          • Labaro del Nastro Azzurro (Prov. di Ge-       tieri, Dott. Giuseppe Bono.
gramma FREMM (Fregate Europee Multi                 nova);                                        L’Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli
Missione). Già in servizio 7 unità della stes-    • Medagliere della M.M.;                        ha ricordato il sacrificio del Comandante
sa classe: Carlo Bergamini, Virginio Fasan,       • Gonfaloni della Regione Liguria, città        Aonzo, eroe della Prima Guerra Mondiale
Carlo Margottini, Carabiniere, Alpino, Fran-        metropolitana di Genova e Città di Sestri     e le imprese del palombaro Spartaco
cesco Rizzo e Federico Martinengo; una in           Levante;                                      Schergat, operativo nella Seconda Guerra
allestimento presso il Cantiere del Muggia-       • 14 Vessilli di 12 Gruppi ANMI della Delega-   Mondiale, a cui la nave è intitolata. L’Am-
no (SP): Antonio Marceglia e una appena             zione Liguria, del Gruppo ANMI di Berga-      miraglio ha infine ricordato che questa
varata: Spartaco Schergat ; infine una an-          mo ed una Rappresentanza del Leone San        classe di navi si distingue per la grande
cora in costruzione: Emilio Bianchi.                Marco (ANSDIM) sezione della Liguria.         qualità della costruzione e per l’elevato

 4     Marinai d’Italia Marzo 2019                                                                                                                                                                    Marinai d’Italia Marzo 2019   5
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
SPECIALE XX Raduno Nazionale Marinai d’Italia - Salerno 28/29 settembre 2019

                                                Triangolo di case dagli embrici rossi, sui                                                        creazione – scriveva Domenico Rea – Dio           di intere famiglie. Da qui la protezione di      MACS, ICS, Fontana Limite, delle quali so-
Vietri                                          quali sovrasta la maestosità della cupola
                                                maiolicata della parrocchiale dedicata a
                                                                                                  Vito Pinto
                                                                                                  Inizia l’attività giornalistica quale redat-
                                                                                                                                                  non ha dimenticato un solo particolare”.
                                                                                                                                                  E a leggere o, volendo, a meditare su
                                                                                                                                                                                                    Sant’Antuono avanti alla cui immagine il
                                                                                                                                                                                                    “maestro di fuoco” accendeva un lumino
                                                                                                                                                                                                                                                     pravvivono l’Avallone e la Pinto. Un patri-
                                                                                                                                                                                                                                                     monio d’arte e di fede che, in pratica, co-

e la ceramica                                   San Giovanni Battista, Vietri si svela, a chi
                                                giunge dall’autostrada Napoli-Salerno,
                                                subito dopo il verde metelliano.
                                                                                                  tore de “L’Amico di Vietri” e poi come cor-
                                                                                                  rispondente della testata “Il Tempo”. Di-
                                                                                                  rettore responsabile di emittenti televisi-
                                                                                                                                                  quelle targhe devozionali si scoprono da-
                                                                                                                                                  te, nomi di ceramisti, di committenti, intel-
                                                                                                                                                  ligenti adattamenti iconografici e grafici al
                                                                                                                                                                                                    propiziatorio prima dell’accensione del
                                                                                                                                                                                                    fuoco nella fornace. Tradizioni a metà tra
                                                                                                                                                                                                    fede e paganesimo, si dirà, ma che hanno
                                                                                                                                                                                                                                                     stituisce un museo a cielo aperto.
                                                                                                                                                                                                                                                     Non mancano, in alcune, i nomi dei com-
                                                                                                                                                                                                                                                     mittenti: Notaro Felippo De Simone (1705),
Vito Pinto - Giornalista                        A percorrere l’arabo dedalo delle sue vie         ve e di giornali oggi collabora con la pagi-    ristretto spazio di una targa e simbologie        sempre funzionato in questi lunghi secoli        operante a Vietri tra il 1692 e il 1734, Nico-
                                                nel centro antico, o quelle non meno inti-        na cultura del quotidiano “La Città” di Sa-     per l’immediata identificazione del santo         di storia ceramica.                              la Della Monica (1732), De Cesare (1747),
                                                                                                  lerno. Vincitore del Premio Internazionale

P
         orta d’ingresso della Costiera         me dei suoi borghi montani e marini, si           di giornalismo “Villa Romana” nel 1982,         raffigurato, che raccontano, in modo sem-         Santi che si ripetono sul territorio e si ri-    Gennaro Manzo (1848), Vincenzo Rosso
         Amalfitana, dove pittori, scrittori,   scopre una presenza assidua di edicole            del Premio “Furore” di giornalismo nel          plice ma efficace, una quotidianità di bot-       petono lungo lo scorrere dei secoli, quasi       (1886), Vincenzo Tafuri fu Donato (1895),
         dive ed esuli trovarono il loro        votive in ceramica, testimonianze non solo        2010 e del “Mari di Costa – Amalfiguida”        tega e di territorio.                             unisona continuità di lavoro e devozione:        Romualdo Avallone di Pietro (1903), fino a
“buen retiro” o il rifugio dai grandi totali-   di una fede popolare, ma anche di una la-         nel 2012, è appassionato della ceramica,        La più antica targa sinora conosciuta rap-        a volte sotto qualche edicola si legge           giungere a quella Via Crucis realizzata nel
tarismi del secolo scorso, Vietri sul Mare      boriosità che in questo “paese di antiche         soprattutto di quella di Vietri sul Mare.       presenta Cristo in Croce con ai lati S. Fran-     “prg”, ossia “per grazia ricevuta”.              2003 e che, quasi a voler riprendere anti-
si erge su un piccolo promontorio, affac-       tradizioni” è presente e viva da almeno sei                                                       cesco d’Assisi e S. Antonio di Padova:            Ma non sono soltanto le iconografie dei          chi itinerari di fede, tradizione e arte, si
ciato su quel Mar Tirreno che fu ricco dei      secoli. La ceramica, infatti, è punto prima-                                                      1627 è la data apposta al bordo della pia-        Santi e delle Madonne ad attrarre l’atten-       snoda lungo il percorso della storica Via
miti di Elea e Poseidonia, delle leggende di    rio di economia locale, cui si accompagna       testimoniare una antica datazione di labo-        stra. Ed è subito l’inizio di una narrazione,     zione dello studioso o del non distratto vi-     Sciali, dove le quindici stazioni sono state
sirene e nauti, della storia della gloriosa     il turismo per la felice posizione geografi-    riosità che giorno dopo giorno ha saputo          di un viaggio verso un passato scandito da        sitatore: l’attenta osservazione di quelle       decorate da altrettanti artisti della cera-
prima Repubblica Marinara: Amalfi.              ca di questo paese entrato a far parte, con     costruire una civiltà fatta di argilla, nobili-   Madonna delle Grazie, venerata nel borgo          edicole e, a volte, tempietti, rivela il nome    mica e non.
                                                tutta la Costa Diva, del patrimonio mondia-     tata da quei colori mediterranei così gene-       montano di Raito, San Francesco di Paola,         del decoratore, del committente, delle fab-      Un racconto visivo che scandisce i seco-
                                                le dell’Unesco. E sono quelle targhe cera-      rosamente donati da madre natura a que-           patrono dei marinai, San Giovanni Battista        briche dove il manufatto è stato realizzato,     li della comunità di Vietri sul Mare, ma
                                                miche, affidate alla devozione popolare, a      st’ansa di territorio dove, “nel giorno della     protettore di Vietri, Maria Immacolata, S.        il rapporto del committente con il Santo         che resta come documento storico di
                                                                                                                                                  Pietro e S. Paolo, S. Vincenzo Ferreri cui è      raffigurato; e tutte munite da quei tratti es-   un’antica tradizione: quella della bottega
                                                                                                                                                  dedicato un santuario montano, Angeli e           senziali per una immediata identificazione       delle mani.
                                                                                                                                                  santi vari tra i quali vi è persino un S. Emid-   del “celebrato”; alcune presentano una                                                     nnn
                                                                                                                                                  dio protettore contro i terremoti. E per fini-    maggiore ricchezza di particolari per la
                                                                                                                                                  re, ma certamente non ultimo in un imma-          presenza di qualche merco nobiliare o re-
                                                                                                                                                  ginario catalogo, c’è S. Antonio Abate (da        ligioso appartenente al committente.
                                                                                                                                                  queste parti chiamato Sant’Antuono), pa-          Ecco, allora, che tra i maestri decoratori si
                                                                                                                                                  trono del fuoco e quindi dei ceramisti: non       leggono i nomi di Giuseppe Giordano
                                                                                                                                                  vi era, infatti, bottega ceramica che non         (1687), Pietro Serritiello (1728), G. Caso e
                                                                                                                                                  realizzasse, come primo lavoro, una “rig-         Pellegrino Caso, Liberatore Punzi, Alfonso
                                                                                                                                                  giola” con la raffigurazione del Santo ere-       Giordano, Aniello Buonomo, Angelo Vuolo
                                                                                                                                                  mita da collocare accanto alla fornace.           che faceva seguire la firma con un elegan-
                                                                                                                                                  Queste, una volta, erano alte come case e         te “pinse”, Giulio Guida, sino agli ultimi del
                                                                                                                                                  venivano alimentate dalla fiamma viva del-        periodo mitteleuropeo Gunther Stuede-
                                                                                                                                                  la legna che bruciava per 24 ore. In esse         mann, Richard Dölker e, infine, Cassetta,
                                                                                                                                                  veniva “caricato” il prodotto di un mese di       Renato Rossi, Andrea Avallone. Le fabbri-
                                                                                                                                                  lavorazione, per cui se andava a male per         che erano quelle di Pizzicara, Sperandeo,
                                                                                                                                                  un “capriccio” del fuoco, saltava il reddito      Tajani, Avallone, Pinto, D’Amico, Punzi,

 6    Marinai d’Italia Marzo 2019                                                                                                                                                                                                                                Marinai d’Italia Marzo 2019    7
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Verbigrazia... pensieri in libertà, con licenza de’ Superiori e privilegio

                                                                            nelle campagne siciliane, Cucco percorse rapidamente, grazie al            posizioni di nicchia, in certi ambienti accademici e tra i tardi epi-
Cherchez la femme                                                           meritato favore popolare, i gradini della gerarchia del partito di-
                                                                            ventando, nel 1925, il federale di Palermo. Arrigo Petacco ne fa,
                                                                                                                                                       goni del passato regime.
                                                                                                                                                       Mussolini, sempre più malato e debole sin dal luglio dell’anno pre-
                                                                            nel proprio celebre libro “Il prefetto di ferro”, da cui fu tratto an-     cedente, non aveva però perso la propria lucidità e si limitò ad ar-
Enrico Cernuschi - Socio del Gruppo di Pavia                                che un film, il cattivo che si oppone al prefetto Mori in occasione        chiviare il rapporto limitandosi a “concedere” a Barone una licen-
                                                                            della lotta alla mafia condotta, senza quartiere, da quel rappre-          za, non richiesta, che l’ammiraglio dovette prendere proprio alla vi-

A
         doro ricevere libri in regalo, ancor più se corredati da una       sentante dello Stato durante gli anni Venti. La realtà è molto più         gilia dello sbarco angloamericano in Sicilia, facendo sentire la sua
         dedica. Un volume importante, che ancora oggi consulto             complessa. Cucco fu anzi accusato, messo sotto processo e, infi-           assenza, precedentemente ricordata, proprio il primo giorno dello
         con frequenza, me lo fece avere un giovane ufficiale di Ma-        ne, espulso dal partito proprio in seguito ad attacchi che oggi de-        sbarco, fatto che permise ai tedeschi, sempre restii a combattere in
rina, ora lanciatissimo ammiraglio. In apertura, sul colophon (era          finiremmo mafiosi. Certo il suo carattere piuttosto spigoloso non          Sicilia, di sospendere per un’intera settimana l’atteso trasferimento
un’edizione molto antica), scrisse una frase incoraggiante definen-         gli facilitò la vita, visto che aveva più nemici che capelli in testa,     della loro 29a Divisione motorizzata dalla Calabria alla Sicilia.
domi “investigatore”, avendo apprezzato alcuni miei articoli – di-          ma proprio perché puntiglioso e con le carte in regola, continuò a         Subito dopo l’invasione, Cucco chiese di tornare nell’isola, ma il
ciamo così – non proprio in linea con le tendenze dell’epoca.               polemizzare contro tutto e contro tutti risalendo lentamente la chi-       capo del governo preferì che partisse l’altro vice segretario, Ales-
L’ho rivisto l’anno scorso a Spezia a bordo di una bella nave, e in         na, tanto da essere riammesso, nel 1937, nelle file del partito na-        sandro Tarabini, giudicato emotivamente meno coinvolto. La nuo-
quadrato mi ha chiesto, davanti a tutti, se alla fine, oltre ad aver        zionale fascista per poi entrare alla camera due anni dopo arri-           va ispezione, effettuata grazie a un aereo della Luftwaffe, durò po-
continuato a scoprire, nel corso degli anni, il modus operandi di           vando, alla fine, nell’aprile 1943, alla vicesegreteria del partito.       che ore e fu pesantemente influenzata da quella precedente, oltre
certi detrattori, italiani e stranieri, della Marina italiana, avessi       Nel frattempo il suo vecchio rivale, Pietro Barone, era diventato          che dei feroci giudizi tedeschi formulati all’andata e al ritorno di
identificato anche il colpevole all’origine di tutto. Lo confesso: sono     ammiraglio. Lui pure era un ottimo organizzatore, come aveva di-           quel viaggio: Il tema del “tradimento degli ammiragli” diventò così
un gigione sullo stile Peter Ustinov quando interpretava, magistral-        mostrato domando il caos che regnava nell’insufficientemente at-           il ritornello che i gerarchi appresero la mattina del 16 luglio 1943,
mente, Hercule Poirot, il celebre investigatore creato da Agatha            trezzato porto di Massaua durante la Guerra d’Etiopia, tanto da            al ritorno di Tarabini, e che ha dominato, da allora, la linea fascista
Christie. Non potei fare a meno, pertanto, di rispondere come               essere richiamato dalla riserva, nel 1939, per assumere il coman-          fino ad oggi.
avrebbero fatto sia quel detective belga sia il commissario france-         do, di per sé fondamentale, di MARISICILIA in vista della nuova            Mussolini, per la verità, non si fece impressionare più di tanto da
se Maigret (beninteso, nella superba versione di Gino Cervi, essen-         guerra europea. Resse quell’incarico con mano di ferro fino al             quelle e da altre affermazioni, come evidenza il documento (inedi-
do io, in fin dei conti, nato e cresciuto a Bologna), esordendo con         1943 non esitando a scontrarsi, per esempio, contro un personag-           to), pubblicato qui a fianco; un fonogramma di protesta, datato 15
                                                                                                                                                                                                                                  Il documento (inedito): un fonogramma di protesta, datato 15 luglio 1943,
il classico cherchez la femme. Quella che segue è la storia.                gio del calibro di Luigi Rizzo (lui pure siciliano, come Cucco e Ba-       luglio 1943, dell’ammiraglio Pier Francesco Trebiliani, capo del           dell’ammiraglio Pier Francesco Trebiliani, capo del Servizio censura
                                                                            rone) e a riportare l’ordine sui due lati dello Stretto di Messina uti-    Servizio censura e dell’Ufficio disciplina di MARISTAT, contro que-        e dell’Ufficio disciplina di MARISTAT, contro certe accuse
                                                                                                                                                                                                                                  e rintracciato nell’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare
Una questione di donne                                                      lizzando mezzi estremi contro disertori e ammutinati durante la fa-        ste accuse e rintracciato nell’Archivio dell’Ufficio Storico della
Tutto cominciò, si disse, poco più di cent’anni fa, a Messina. C’era        se di caos verificatasi nei giorni immediatamente successivi l’in-
una donna, ovviamente bellissima, e c’erano due uomini: un gio-             vasione angloamericana del 10 luglio 1943.                                                                                                            alla letteratura (tipico è l’ottimo Dante e Goethe del professor Enri-
vane medico, neolaureato specializzando in oculistica e dal sicu-           Ai primi del giugno 1943 Cucco fu inviato in Sicilia, in visita ispetti-                                                                              co Santoni), senza trascurare neppure le favole destinate “a grandi
ro avvenire e un appena promosso capitano di corvetta coman-                va, su ordine diretto di Mussolini, data la crisi alimentare, dei tra-                                                                                e piccini” come la Storia del bene e del male, finemente illustrata
dante di una torpediniera. Lo scontro, più che comprensibile, fu ol-        sporti e sociale che caratterizzava, da mesi, quella regione in se-                                                                                   da Dante Coscia o – ancora– l’apparentemente fantascientifico
tretutto complicato da vecchie ruggini di campanile risalenti, in           guito ai pesantissimi bombardamenti aerei statunitensi. Il vice se-                                                                                   (ma in realtà precisissimo) La Germania di fronte all’ultima fase del-
pratica, ai Vespri siciliani o giù di lì. La spuntò il marinaio, e il me-   gretario, appena arrivato, convocò immediatamente al suo co-                                                                                          la guerra, del grande giornalista Luigi Romersa. Larga parte della
dico se la legò al dito. Uomo ambizioso, di grandi capacità profes-         spetto Barone, ma questi gli fece rispondere, in buona sostanza,                                                                                      produzione era peraltro centrata su alcuni velenosissimi libelli de-
sionali e ottimo organizzatore, l’oculista, si chiamava Alfredo Cuc-        di non aver tempo da perdere, dovendo cercare di far affluire at-                                                                                     dicati alla Regia Marina e ai suoi ammiragli, definiti tout court tradi-
co ed era altresì impegnato in politica, dapprima con i nazionalisti        traverso lo stretto più bombardato del mondo i rifornimenti ali-                                                                                      tori. Nello scriverli non si andò tanto per il sottile. La vicenda del
                                                                                                                                                                           Alfredo Cucco       Pietro Barone
e, in seguito col neonato movimento fascista. Noto alle cronache,           mentari indispensabili per la popolazione affamata. Era rimasto                                                                                       convoglio Duisburg verificatasi la notte tra l’8 e il 9 novembre 1941
come “l’eroe del tracoma” per la lotta, davvero eccezionale, che            uno solo dei quattro ferry boat (anzi, piropontoni) originari, e si sta-                                                                              fu, per esempio, posticipata di un anno esatto, così da farla coinci-
sostenne, da medico e da politico, contro quella malattia, endemica         vano costruendo qua e là dei piccoli moli prefabbricati per far af-        Marina Militare. Il dittatore annotò, infatti, di pugno che gli adde-      dere con la fine della lunga campagna di El Alamein, ma non è il ca-
                                                                            fluire, mediante motozattere, piroscafetti e pescherecci, i sacchi         biti in parola altro non erano che il parto di qualche “pover uomo         so di scandalizzarsi; in seguito si sarebbe letto, molto dopo la guer-
                                                                            di farina (da sbarcare a mano) che la gente attendeva per poter            che ha perso la testa”, ma ormai quel primo ministro era un uomo           ra, di peggio, sempre in omaggio alla medesima ideologia.
Peter Ustinov
quando interpretava,                                                        mangiare almeno lo scarso pane della razione. Barone correva               solo o quasi - oltre che terribilmente stanco - nell’ambito del suo        Le storie successive dei protagonisti di questa storia non hanno
magistralmente,                                                             qua e là, incoraggiava, spronava, sovraintendeva e, immancabil-            stesso partito, come la notte del Gran Consiglio avrebbe dimostra-         grande importanza. Barone, dopo la fine della guerra in Sicilia,
Hercule Poirot
                                                                            mente, puniva chi non ci metteva più dell’anima. Non aveva fatto           to di lì a poco.                                                           riorganizzò, nel 1943-1944, la superstite Marina mercantile italiana
                                                                            un giorno di licenza che fosse uno dall’inizio del conflitto e non         Seguirono, come è noto, l’arresto, improvvisato da alcuni generali         al sud riuscendo, con quel poco che era rimasto a sua disposizio-
                                                                            chiedeva agli altri più di quello che chiedesse a se stesso, ovvero        il pomeriggio del 25 luglio, dell’ormai ex dittatore e il successivo,      ne e col decisivo aiuto statunitense, a nutrire e a riscaldare, bene
                                                                            tutto. Che poi nella sua mancata visita d’omaggio al vecchio rivale        inevitabile disastro dell’armistizio dell’8 settembre 1943 di un’Italia    o male, le popolazioni del meridione. Congedato nel 1951 passò al-
                                                                            abbiano giocato anche gli screzi del passato, a partire dalla tradi-       stretta tra gli angloamericani e i tedeschi.                               la riserva. Il 9 agosto 1943 aveva perso un figlio, Carlo, nell’affon-
                                                                            zionale rivalità tra palermitani e ragusani, non posso – in tutta one-                                                                                damento del cacciatorpediniere Gioberti. Alfredo Cucco proseguì
                                                                            stà – escluderlo.                                                          Il secondo tempo                                                           a sua volta la propria brillante carriera universitaria e fu tra i fon-
                                                                            La reazione di Cucco davanti a questo rifiuto fu, in pratica, un           Tornato al potere a capo della neonata Repubblica Sociale Italiana,        datori del Movimento Sociale Italiano.
                                                                            classico “Ammia!” che inferocì quel gerarca. Seguì, tornato a              Mussolini ritrovò Cucco tra i suoi fedelissimi. Diventato sottosegre-      Le sue polemiche furono riprese, in seguito, da altri corregionali,
                                                                             Roma, un rapporto al cianuro nei confronti dell’ammiraglio e              tario alla Cultura popolare, l’ex federale di Palermo impiantò ex no-      primo tra tutti Antonino Trizzino e, dopo la stagione d’oro degli anni
                                                                                 della Marina in generale, con accuse di antifascismo, di “fe-         vo, a Venezia, una casa editrice che inondò l’Italia centrosettentrio-     Ottanta, sono ormai relegate a un ambito, più che altro, locale.
                                                                                  de nella sconfitta”, propaganda disfattista e tradimento, ov-        nale di efficaci pamphlet propagandistici. Pubblicati a decine di mi-      Forse, più che di cherchez la femme, si dovrebbe dire, a questo
                                                                                    vero l’intero repertorio che avrebbe caratterizzato, da allo-      gliaia di copie per volta e venduti sottocosto, i titoli di questa nuova   punto, “Fimmina fu”, ma – come per le accuse mosse periodica-
                                                                                    ra in poi, una certa produzione letteraria, giunta al culmine      collana spaziavano dalla politica, con il commosso e ancora oggi           mente alla Marina – non sarebbe una cosa seria.
                                                                                    una quarantina di anni fa e ancora oggi attiva, sia pure in        fondamentale Giovanni Gentile del professor Carlo Alberto Biggini,                                                                                      nnn

  8     Marinai d’Italia Marzo 2019                                                                                                                                                                                                                                              Marinai d’Italia Marzo 2019    9
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Storie di navi

              Una nave benemerita della Patria                                                                                                        decise la trasformazione in nave ospeda-
                                                                                                                                                      le, dotandola di adeguate attrezzature sa-
                                                                                                                                                      nitarie e personale medico. Come curio-
                                                                                                                                                                                                        annessa alla Jugoslavia1. Giunta a Pola al
                                                                                                                                                                                                        comando del capitano Caro ai primi di
                                                                                                                                                                                                        febbraio, la nave iniziò una incessante
                                                   Paolo Pagnottella - Presidente Nazionale ANMI                                                      sità “marittima” va ricordato che nell’au-        spola fra il porto istriano, Venezia ed An-
                                                                                                                                                      tunno 1941 la nave ospedale prese a bor-          cona. In uno di questi viaggi, il 7 marzo, il
                                                                                                                                                      do a Tripoli, mentre era in corso un attac-       Toscana partì da Pola portando a bordo,

I
       l 10 febbraio è fissata la ricorrenza del     “Norddeutscher Lloyd”, era un piroscafo         vennero ribattezzate con nomi di regioni         co aereo sulla città, 924 tra feriti, malati ed   oltre a 1.400 esuli, anche i resti di Nazario
       “Giorno del ricordo”, istituita con la        da 9.429 tonnellate di stazza lorda, origina-   italiane: tra queste la Saarbrücken che          anche numerosi civili: a bordo dell’unità         Sauro e di due delle vittime del sommer-
       legge 30 marzo 2004 n. 92, per “con-          riamente battezzato Saarbrücke ed utiliz-       venne ribattezzata Toscana (le altre unità       nacque un bambino, che venne battezza-            gibile F14, affondato accidentalmente
servare e rinnovare la memoria della tra-            zato sulle rotte nordeuropee. Poteva im-        avranno i nomi di Calabria, Liguria, Lom-        to “Toscano” in omaggio al nome della             fuori Pola nell’agosto 1928. Il 17 marzo il
gedia degli italiani e di tutte le vittime delle     barcare 350 passeggeri circa ed era dota-       bardia, Piemonte, Sannio, Sardegna, Sici-        nave. Dopo altri mesi di ininterrotta spola       Toscana fece ritorno a Pola per l’ultimo
foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani        ta di due macchine alternative a vapore         lia – gemella del Toscana – ed Umbria).          al recupero di feriti e naufraghi, nel luglio-    viaggio e, dopo aver ricevuto dal Comitato
e dei dalmati italiani dalle loro terre duran-       della potenza di 4.200 CV, alimentate da        Il nostro piroscafo effettuò numerosi viag-      agosto 1943 la nave prese parte alle ope-         di Liberazione Nazionale e dal Comitato di
te la Seconda Guerra Mondiale e nell’im-             cinque caldaie a carbone, che le consen-        gi con partenza da Napoli ed arrivo nei          razioni di evacuazione della Sicilia, dopo        Assistenza per l’Esodo una pergamena2 in
mediato secondo dopoguerra (1943-1945),              tivano una velocità di dodici nodi; aveva       porti dell’Eritrea e della Somalia via cana-     lo sbarco alleato. La Toscana e l’Aquileia        segno di riconoscenza, lasciò Pola l’ulti-
e della più complessa vicenda del confine            una caratteristica che la rendeva del tutto     le di Suez, poi trasportò truppe e lavora-       furono le ultime navi ad abbandonare le           ma volta il 20 marzo 1947. In dieci viaggi
orientale”. La data prescelta è il giorno in         singolare perché, causa alcuni problemi         tori in Spagna ed Albania e trasferì in Libia    rive dello stretto di Messina, sotto conti-       (più del numero inizialmente previsto), tra
cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace     nella stabilità trasversale, durante la co-     oltre 20 mila coloni. All’entrata dell’Italia    nui attacchi aerei. Alla proclamazione del-       il 2 febbraio ed il 20 marzo 1947, il piro-
di Parigi che assegnavano alla Jugoslavia            struzione, allo scafo vennero aggiunte due      nella Seconda Guerra Mondiale, il 10 giu-        l’armistizio il Toscana si trovava a Gaeta        scafo aveva trasportato complessiva-
l’Istria, il Quarnaro e la maggior parte della       controcarene. Nel 1935, in previsione della     gno 1940, il Toscana si trovava, insieme         (pronto a muovere dietro ordini superiori)        mente circa 20.000 esuli istriani 3. Non di-
Venezia Giulia, in precedenza facenti par-           guerra d’Etiopia, il Governo italiano, per      alla gemella Sicilia, nel Dodecaneso, do-        da dove salpò la sera del 9 settembre 1943,       mentichiamo che furono almeno 350.000 i
te dell’Italia.                                      dotarsi di un adeguato numero di grandi         ve le due navi avevano sbarcato alcune           mentre le truppe tedesche stavano occu-           nostri connazionali che dovettero lascia-
Sono fatti ancor oggi dolorosi a ricordare,          unità passeggeri da adibire al trasporto        centinaia di militari di rinforzo alle guarni-   pando la città, per trasferirsi a Malta in        re casa, lavoro, terra natia per non sotto-                  passeggeri, il piroscafo venne assegnato
che richiamano alla mente tragici avveni-            delle truppe, acquistò da compagnie stra-       gioni colà già presenti. Nel dicembre 1940,      esecuzione degli ordini di S.M. il Re. Nel        stare al ben noto regime comunista titino,                   nel 1948 alle rotte oltre Suez, particolar-
menti occorsi in terra italiana e che hanno          niere nove grosse navi passeggeri che           lo Stato Maggiore della Regia Marina ne          corso della Seconda Guerra Mondiale il            che si era già macchiato di una feroce e                     mente per il trasporto di emigranti verso
visto sfortunati protagonisti nostri conna-                                                                                                                                                                                                                          l’Australia. E questo fu il secondo “esodo”
zionali. Noi marinai vogliamo partecipare                                                                                                                                                                                                                            che vide la nave protagonista. Infatti,
alla ricorrenza rivolgendo l’attenzione ad                                                                                                                                                                                                                           nell’ottobre 1954, con la fine del Territorio
avvenimenti navali, perché anche di que-                                                                                                                                                                                                                             Libero di Trieste e con il ritorno della città
sti non si perda la memoria. Ci sembra giu-                                                                                                                                                                                                                          giuliana all’Italia, dalla “Zona-B” rimasta
sto, allora, ricordare una nave, che più di                                                                                                                                                                                                                          sotto giurisdizione jugoslava avvenne una
ogni altra assurge a simbolo di quelle vi-                                                                                                                                                                                                                           fuga in massa che determinò un enorme
cende che vogliamo onorare e tramandare                                                                                                                                                                                                                              aumento della popolazione sia in città sia
ai nostri figli: la Motonave Toscana. Co-                                                                                                                                                                                                                            nei campi profughi. Le precarie sistema-
struita a Brema tra il 1922 ed il 1923 per la                                                                                                                                                                                                                        zioni, ma soprattutto l’assenza di lavoro,
grande compagnia di navigazione tedesca                                                                                                                                                                                                                              spinsero migliaia di istriani e triestini cui
                                                                                                                                                                                                                                                                     si aggiunsero profughi provenienti dai
                                                                                                                                                                                                                                                                     paesi del blocco sovietico e dai Balcani a
                                                                                                                                                                                                                                                                     tentare fortuna in Australia. E si calcola
                                                                                                                                                                                                                                                                     che almeno 15.000 di questi nostri esuli
                                                                                                                                                                                                                                                                     connazionali furono trasportati proprio
                                                                                                                                                                                                                                                                     dal Toscana. Il 14 settembre 1960 l’anzia-
                                                                                                                                                                                                                                                                     na nave lasciò Trieste per l’ultimo viaggio.
                                                                                                                                                      Toscana svolse complessivamente 54                disumana “pulizia etnica” nei confronti                      Disarmata a Trieste sul finire del 1961, la
                                                                                                                                                      missioni come nave ospedale trasportan-           degli Italiani d’Istria e Dalmazia.                          Motonave Toscana venne infine demoli-
                                                                                                                                                      do 4.720 tra feriti e naufraghi e 28.684 am-      Tornato in servizio di linea dopo opportu-                   ta, sempre a Trieste, nel 1962.
                                                                                                                                                      malati. Restituita al “Lloyd Triestino”           ne modifiche per aumentare la capienza                                                                         nnn
                                                                                                                                                      nell’ottobre 1946, la nave fu impiegata in
                                                                                                                                                                                                        Note
                                                                                                                                                      un primo tempo per il rimpatrio da Libia e
                                                                                                                                                      Tunisia di nostri connazionali ed ex-pri-         (1) Il 10 febbraio 1947 a Parigi fu firmato il trattato di pace che assegnava la città di Pola (annessa all'Italia nel
                                                                                                                                                      gionieri e per trasportare da Napoli a                1918) alla Iugoslavia. L'inviato Michael Goldsmith della “Associated Press”, si espresse così:
                                                                                                                                                                                                            «Molti sono i colpevoli, i polesani italiani non trovano nessuno che comprenda i loro sentimenti. Il governo
                                                                                                                                                      Massaua, via canale di Suez, ex-coloni                di Roma è assente, gli slavi sono apertamente nemici in attesa di entrare in città per occupare le loro case,
                                                                                                                                                      italiani che tornavano in Africa Orientale            gli Alleati freddi ed estremamente guardinghi. A questi, specie agli inglesi, gli abitanti di Pola imputano di
                                                                                                                                                      che avevano lasciato nel 1941 a seguito               non avere mantenuto le promesse, di averli abbandonati».
                                                                                                                                                      dell’occupazione britannica. Ad inizio            (2) La pergamena miniata recava il seguente testo:
                                                                                                                                                                                                            «Al piroscafo militarizzato TOSCANA che li portò verso la Patria liberandoli dalla minaccia imminente
                                                                                                                                                      gennaio 1947 il Governo italiano decise di            del giogo straniero imposto da un iniquo trattato, gli esuli di Pola italianissima quale perpetuo ricordo
                                                                                                                                                      impiegare il Toscana per l’evacuazione                offrono. Pola, febbraio-marzo 1947.»
                                                                                                                                                      degli esuli istriani e dalmati, accentrando-      (3) Per questa sua attività, nel 1947, fotografie del Toscana nel porto di Pola appaiono nella copertina del libro
                                                                                                                                                      li nel porto di Pola prima che questa fosse           “L’Esodo” di Arrigo Petacco e nel libro di Gianni Oliva “Profughi” (2005).

 10    Marinai d’Italia Marzo 2019                                                                                                                                                                                                                                                   Marinai d’Italia Marzo 2019         11
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Testimonianze

Le cartoline                                                                                                                                        Nazionale del Libero Pensiero”, nella quale
                                                                                                                                                    sono ricordati fra i soci più attivi 2.
                                                                                                                                                    Le notizie biografiche sono tratte dal ne-
raccontano...                                                                                                                                       crologio pubblicato dai colleghi giornalisti
                                                                                                                                                    nella cronaca di Livorno de “Il Nuovo gior-
                                                                                                                                                    nale di Firenze” del 13 febbraio 1926.
Roberto Liberi                                                                                                                                      Pietro Preda era nato a Milano il 30 marzo
A.I.C. (r) e Socio del Gruppo di Livorno                                                                                                            del 1842. A sei anni, durante le “Cinque
                                                                                                                                                    giornate di Milano”, una palla di cannone

N
          ello scorso articolo ho parlato del-                                                                                                      austriaca era entrata nella stanza dove
          le cartoline ricordo dei vari delle                                                                                                       Luigi stava giocando e, dopo aver rimbal-
          navi e questa volta prenderò le                                                                                                           zato contro una parete, aveva colpito a
mosse da una di queste, una cartolina del                                                                                                           morte il fratello Maurizio (che aveva sette
varo della nave da battaglia Regina Mar-                                                                                                            anni). Questo episodio è stato probabil-
gherita.                                                                                                                                            mente la causa della sua profonda avver-
La classe Regina Margherita 1 era formata                                                                                                           sione verso il governo austriaco.
da due unità, la prima costruita nell’Arse-                                                                                                         A 17 anni combatte volontario in Sicilia al
nale della Spezia e la Benedetto Brin co-                                                                                                           fianco di Garibaldi e nel 1862 andrà esule,
struita a Castellammare. L’idea di queste                                                                                                           dopo Aspro-monte, nel Canton Ticino mili-
costruzioni venne proprio al ministro Brin                                                                                                          tando nel Partito d’Azione che voleva la
che durante il suo ultimo ministero ne trac-                                                                                                        conquista di Roma. Dopo aver perso le             della cattedrale di San Giorgio a Ferrara,               Nel 1889 molti liberi pensatori danno il loro
ciò i piani riprendendo (e migliorando) le                                                                                                          speranze di unire Roma al Regno d’Italia,         realizzata fra il 1877 ed il 1879, che ospita            sostegno per la costruzione del monumento
caratteristiche della precedente classe Re                                                                                                          andrà nel 1864 a Ginevra assieme all’altro        il fonte battesimale (vedi foto sotto).                  a Giordano Bruno in Campo dei Fiori (opera
Umberto. Ma il Parlamento si dimostrò                                                                                                               fratello occupandosi di studi letterari e fi-     Era anche amante delle escursioni in mon-                dello scultore Ettore Ferrari, nella foto l’im-
contrario all’approvazione del progetto cri-                                                                                                        losofici. Si dedica in quegli anni all’inse-      tagna alle quali partecipava, alla fine del-             ponente cerimonia di inaugurazione) nel
ticando l’indirizzo della Marina a costruire                                                                                                        gnamento e al giornalismo e nel 1867 si           l’ottocento, assieme al dott. Agilulfo Preda,            punto dove il filosofo venne arso vivo nel
corazzate anziché incrementare il naviglio                                                                                                          trasferisce a Parigi come corrispondente          figlio dell’amico e collega Pietro di cui ab-            febbraio del 1600 per ordine della Chiesa.
minore ed anche l’eccessiva frammenta-                                                                                                              dell’Arena di Verona. Tornato a Lugano            biamo parlato. Muore nel 1922.                           L’”Associazione Nazionale del Libero Pen-
zione dei programmi, la lentezza delle co-                                                                                                          dopo un anno, vince il concorso alla cat-         Concludo con qualche nota storica                        siero” viene fondata nel 1903 e si dà uno
struzioni e la continua variazione delle ca-                                                                                                        tedra di Letteratura Italiana nell’Accade-        sull’”Associazione del Libero Pensiero”. Il              statuto nel 1906 iniziando così a svolgere la
ratteristiche delle unità. Alla morte di Brin                                                                                                       mia scientifico-letteraria di Neuchâtel           movimento italiano del Libero Pensiero de-               sua attività per il riconoscimento e la tutela
i suoi successori al Ministero della Marina                                                                                                         (Svizzera).                                       butta nel 1869 organizzando l’anticoncilio               dei diritti fondamentali dell’individuo. Nel
continuarono a sostenere il programma                                                                                                               Nel 1877 decide di rientrare in Italia rego-      di Napoli in contestazione del Concilio Va-              1924 viene sciolta con un Regio Decreto
che venne quindi approvato nel 1898, pro-                                                                                                           larizzando la sua posizione militare grazie       ticano I. Vi aderiscono oltre sessanta de-               che la dichiara “antinazionale” e l’anno
prio quando in Gran Bretagna ed in Italia si                                                                                                        all’interessamento di Garibaldi del quale         putati, fra cui Giuseppe Garibaldi, 62 logge             successivo le squadre fasciste ne deva-
stava già facendo avanti un nuovo modo di                                                                                                           era rimasto amico.                                massoniche, 25 associazioni e 63 gruppi di               stano la sede nazionale a Roma.
vedere le navi da battaglia. Queste coraz-                                                                                                          Lavora per qualche tempo alla redazione           liberi pensatori, ma anche eminenti perso-               Durante tutti gli anni della dittatura fascista
zate sono comunque state il miglior pro-                                                                                                            del ”Secolo” di Milano e più tardi si trasfe-     nalità straniere fra le quali il romanziere              i Liberi Pensatori organizzano iniziative di
dotto della nostra tecnica navale dopo la                                                                                                           risce a Novara ove fonda e dirige succes-         Victor Hugo.                                             opposizione al regime riorganizzandosi in
                                                                                                                                                    sivamente i periodici “ Progresso” e “ Li-                                                                 associazione al crollo del fascismo.
                                                 classe Duilio (entrata in servizio nel 1880) e   turca, andarono entrambe perdute nel cor-         bertà”. Nel 1888 va a Vigevano alla direzio-                                                               Nel dopoguerra l’associazione si è battuta
                                                 prima della progettazione delle successive       so della Prima Guerra Mondiale, la Regina         ne del “Corriere Lomellino”. In questi anni                                                                contro la cosiddetta “legge truffa” nel 1953,
                                                 Unità, distinguendosi per la facilità di ma-     Margherita in un campo minato e la Bene-          è inoltre corrispondente attivissimo e sti-                                                                a favore degli anticoncezionali, a favore del
                                                 novra, l’elevato grado di stabilità e di tenu-   detto Brin per sabotaggio nemico.                 mato per l’Italia del “Journal de Gèneve”.                                                                 divorzio e dell’aborto, per l’obiezione di co-
                                                 ta al mare e la protezione estesa ma di pe-      Come sapete sono curioso di natura e, gi-         Sempre nel 1888 concorre alla cattedra di                                                                  scienza al servizio militare, a favore della
                                                 so contenuto grazie a un nuovo tipo di co-       rando la cartolina ho visto che era indiriz-      Letteratura Francese presso la Regia Ac-                                                                   cremazione (e ricordo a questo proposito
                                                 razzatura (il peso era di 13.427 tonnellate).    zata ad un professore dell’Accademia Na-          cademia Navale di Livorno, riuscendo pri-                                                                  che Pietro Preda ha scritto nel 1905 la pre-
                                                 La potenza dell’apparato motore era stata        vale, l’ing. Luigi Crivellucci, ed ho quindi      mo e rimanendovi per oltre 25 anni.                                                                        fazione alla pubblicazione di Giovanni
                                                 portata a 20.000 hp e consentiva una velo-       cercato di saperne di più.                        Muore a Livorno l’11 febbraio 1926.                                                                        Montelatici “Della cremazione come istitu-
                                                 cità massima di 20 nodi, l’armamento prin-       Aiutandomi col “Memoriale dell’Accade-            Poco invece sono riuscito a sapere del-                                                                    zione moderna, altamente civile ed igieni-
                                                 cipale era formato da 4 pezzi da 305/40 in       mia” per l’anno 1899-1900 ho visto che Luigi      l’altro professore, l’amico Luigi Crivelluc-                                                               ca” edita a Livorno dall’Unione Poligrafica
                                                 due torri binate corazzate. A causa della        Crivellucci era titolare della cattedra di Di-    ci. Sappiamo che è nato ad Acquaviva Pi-                                                                   Livornese), per l’abolizione del Concordato
                                                 lentezza delle costruzioni le due Unità en-      segno geometrico alla prima classe e cer-         cena (provincia di Ascoli) intorno al 1845                                                                 e a difesa della scuola statale laica.
                                                 trarono in servizio sei anni dopo la loro im-    cando fra i suoi colleghi ho potuto con fa-       e che ha studiato all’Università di Bolo-                                                                                                                 nnn
                                                 postazione, quando già si era aperta, nel-       cilità decifrare la firma del mittente, il pro-   gna. Nel 1869 lo troviamo come insegnan-
                                                                                                                                                                                                      Note
  Pietro Preda                                   l’evoluzione delle navi da battaglia, l’era      fessor Pietro Preda, docente di lingua fran-      te di architettura all’Istituto d’Arte di Urbi-
  in una foto                                    delle “dreadnougt”.                              cese alla prima e alla seconda classe. I due      no e la sua opera più importante come ar-         (1) Le sintetiche notizie sulla classe Regina Margherita sono tratte dall’Almanacco storico delle navi mili-
  dello Studio Fotografico                                                                                                                                                                                tari italiane 1861-1995 di Giorgerini e Nani, edito dall’Ufficio Storico della Marina nel 1996.
  Betti di Livorno                               Non sono state unità fortunate. Dopo aver        erano infatti amici e militavano assieme          chitetto è forse la struttura neogotica del-
                                                 partecipato attivamente alla guerra italo-       nella sezione di Livorno dell’”Associazione       la prima cappella della navata sinistra           (2) Articolo “Il libero pensiero di Livorno” in Il Pensiero Mazziniano, anno XIX n. 10 del 25 ottobre 1964.

 12    Marinai d’Italia Marzo 2019                                                                                                                                                                                                                                            Marinai d’Italia Marzo 2019      13
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Testimonianze

Animali arruolati
da un’idea di Valeria Isacchini
Socia del Gruppo di Reggio Emilia

O
          ltre 16 milioni di animali sono
          stati utilizzati durante, la Prima
          Guerra Mondiale, per il traspor-                                                                                                                                                                                                                                                             Caesar
to, la comunicazione e la compagnia.                                                                                                                                                                                                                                                Il marine John Kleeman del 1° plotone e Cae-
                                                                                                                                                                                                                                                                                    sar, un pastore tedesco di 39 chili. Cresciuto
Nel 1914, entrambe le parti avevano gran-                                                                                                                                                                                                                                           nel Bronx, l’abilità naturale di Caesar fu accre-
di forze di cavalleria.                                                                                                                                                                                                                                                             sciuta dalle sue corse verso il negozio dei suoi
                                                                                                                                                        Sopra, una serenata per cornamusa per la mascotte            Sopra, un cavallo sul tavolo operatorio
Le truppe montate a cavallo e sui cam-                                                                                                                  del reggimento della Black Watch, mentre questo              in un ospedale veterinario in Mesopotamia.
                                                                                                                                                                                                                                                                                    proprietari, tre fratelli. Consegnato al program-
                                                                                                                                                                                                                                                                                    ma “Dogs for Defense”, il cane è stato recluta-
melli furono usate nelle campagne del                                                                                                                   si prepara per l’invasione della Sicilia, nel 1943           Animali malati e feriti sono stati inviati agli ospedali
                                                                                                                                                                                                                                                                                    to nel Corpo dei Marine degli Stati Uniti e ad-
                                                                                                                                                                                                                     del Corpo Veterinario dell’Esercito Britannico in tutti
deserto durante tutta la guerra, ma sul                                                                                                                                                                              i teatri; nel 1918 questo fu autorizzato ad aggiungere         destrato a Camp Lejune, centro di addestra-
fronte occidentale nuove armi come le                                                                                                                                                                                “Royal” al suo titolo in riconoscimento dei suoi servizi       mento per la gestione dei cani di quel Corpo.
                                                                                                                                                        Sotto, un alpino francese di Chasseur Alpin                                                                                 Caesar si è allenato con i marines Kleeman e
mitragliatrici resero le cariche di cavalle-                                                                                                            con i suoi due cani, un San Bernardo e un bastardo,                                                                         Rufus Mayo. Sono atterrati con il 1° plotone
ria sempre più difficili.                                                                                                                               a bordo di una nave da guerra,                                                                                              Marine a Bougainville il 1° novembre 1943. Il 2
Tuttavia, gli animali sono rimasti una parte                                                                                                            molto probabilmente il francese El Djezair,                  Cavalli, asini, muli e cammelli trasportava-                   novembre, Caesar ha ricercato undici piste, per
                                                                                                                                                        durante l’evacuazione da Namsos, il 2 maggio 1940.                                                                          un totale di 31 miglia (circa 50 chilometri) sotto
cruciale dello sforzo.                                                                                                                                  Un soldato britannico accarezza il San Bernardo              no cibo, acqua, munizioni e provviste me-                      il fuoco tra una pattuglia del Reggimento Rai-
                                                                                                                                                                                                                     diche sul fronte mentre cani e piccioni                        der e il Posto di comando. Le piogge torrenziali
                                                                                                                                                                                                                     portavano messaggi. Canarini sono stati                        avevano messo fuori uso le radio e il cavo te-
                                                                                                                                                                                                                                                                                    lefonico doveva ancora entrare in funzione.
                                                                                                         Sopra, un ufficiale dell’esercito britannico                                                                utilizzati per rilevare gas velenosi; cani e                   Mayo aveva il controllo del cane in prima linea
                                                                                                         con la sua aquila reale a Salonicco.
                                                                                                         La trovò appena nata e la allevò                                                                            gatti sono stati addestrati a cacciare topi                    e Kleeman era nel comando del Reggimento.
                                                                                                         finché non fu completamente cresciuta                                                                       nelle trincee.                                                 Caesar saltò dalla trincea dove Mayo stava ri-
                                                                                                                                                                                                                                                                                    posando e caricò gli infiltrati giapponesi, Mayo
                                                                                                         Sotto, un altro gatto “navale”
                                                                                                                                                                                                                     Gli animali non sono stati usati solo per il                   lo richiamò ma un giapponese gli sparò: il
                                                                                                                                                                                                                     lavoro. Cani, gatti e altri animali insoliti, tra              proiettile giunse vicino al cuore. Scoppiò uno
                                                                                                                                                                                                                     cui scimmie, orsi e leoni, erano tenuti co-                    scontro a fuoco e Caesar corse, ferito, fino a
                                                                                                                                                                                                                                                                                    Kleeman al quartier generale. Il chirurgo deci-
                                                                                                                                                                                                                     me animali domestici e mascotte per ele-                       se di lasciare il proiettile vicino al cuore perché
                                                                                                                                                                                                                     vare il morale e offrire conforto tra le av-                   un’operazione sarebbe stata troppo rischiosa.
                                                                                                                                                                                                                     versità della guerra.                                          Caesar tornò in servizio dopo tre settimane.
                                                                                                                                                                                                                     Gli animali hanno avuto un ruolo nella sto-
                                               A sinistra, Togo, la mascotte del gatto della corazzata
                                               HMS Dreadnought
                                                                                                                                                                                                                     ria dei conflitti armati e la Prima Guerra
                                                                                                                                                                                                                     Mondiale non era diversa.                                  Sotto, un ufficiale britannico del Corpo veterinario
                                               Sotto, un soldato britannico e il suo cane su una nave
                                               diretta in Inghilterra dopo essere stati evacuati                                                                                                                     Milioni di cavalli furono usati da tutte le                dell’esercito a Salonicco con i suoi animali domestici:
                                               da Dunkerque (Francia), il 18 giugno 1940                                                                                                                             nazioni combattenti.                                       due taccole, un’oca selvatica, un cucciolo di lupo
                                                                                                                                                                                                                                                                                e un cane alsaziano

                                                                                                                                                           William the Conqueror (Willie), il famoso cane del generale Patton

 14   Marinai d’Italia Marzo 2019                                                                                                                                                                                                                                                               Marinai d’Italia Marzo 2019           15
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
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