Da Franco Berrino una lezione di vita - DEL FONDO - QUESTA RIVISTA ESCE GRAZIE ALLE OFFERTE DEI SOSTENITORI DEL FONDO EDO TEMPIA
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a n n o X X I V - n u m e r o 1 - a p r i l e 2 0 1 8 DEL FONDO Da Franco Berrino una lezione di vita QUESTA RIVISTA ESCE GRAZIE ALLE OFFERTE DEI SOSTENITORI DEL FONDO EDO TEMPIA
In questo numero Fondatore Foglie: Elvo Tempia Presidente Fondo Tempia: Simona Tempia Direttore Responsabile: Corradino Pretti Coordinatore: Giampiero Canneddu Resp. tematiche sanitarie: Adriana Paduos Hanno collaborato: Massimo Aglietta - Tiziana Basiricò - Giovanna Chiorino - 7 I nomi e i volti del comitato scientifico Francesca Crivelli - Mariella Debernardi - Viola Erdini Tempia - Valentina Furno - P.F. Gasparetto - Isabella Graziola - Maria 12 Proteus Donna per 10mila biellesi Teresa Guido - Benedetta Lanza - Angelica Mercandino - Paola Minacapelli - Pietro 14 Una folla per Franco Berrino a Città Studi Presti - Ivana Ramella - Barbara Sartorello Grafica: Inedita – Biella 23 Il corso per i nuovi volontari in oncologia Stampa: Tipolito Botalla srl 24 «Il camper mi ha salvato la vita» 26 «Grazie a Dignicap non mi sento malata» informativa dati non raccolti presso l’interessato 28 Il nostro 2017 in cifre Informiamo che, secondo quanto disposto dall’art. 13 comma 1 della legge 675/96 sulla “Tutela dei dati perso- 30 Il ricordo di Nella Zaninetti, moglie di Gim nali”, le persone citate hanno diritto, in qualsiasi momento e del tutto gratuitamente, di consultare, far modificare e cancellare i propri dati o semplicemente opporsi al loro 40 Le proprietà benefiche delle piante utilizzo ed inoltre di ottenere informazioni sulle iniziative di cui si sono rese partecipi. Tale diritto potrà essere esercitato di Pier Francesco Gasparetto semplicemente scrivendo al Fondo Edo Tempia, via Malta 46 Ecco come aiutarci: una guida pratica 3 - 13900 BIELLA Responsabile del trattamento: Camilla Erdini
Comitato Scientifico Presidente: Massimo AGLIETTA Professore Ordinario di Oncologia Medica, Università La nostra fiducia degli Studi di Torino, Direttore Unità di Oncologia Medica I.R.C.C. Candiolo Membri in scienza e medicina Silvio AIME: Professore ordinario al corso di bio- tecnologie e alla facoltà di chimica dell’Università di Torino, sempre all’ateneo torinese, lavora al centro di biotecnologie molecolari. Collabora con aziende nel settore della diagnostica per immagini. Oscar ALABISO: Direttore della S.C. di Oncologia, Simona Tempia Erdini Viola Erdini Tempia Azienda Ospedaliero-Universitaria, «Maggiore della presidente presidente Carità» di Novara – Coordinatore operativo, del Polo Fondo Edo Tempia Fondazione Oncologico del Nord-Est (Rete Oncologica del Piemon- Edo ed Elvo Tempia te e della Valle d’Aosta) Adriana ALBINI: Direttore scientifico della fon- dazione MultiMedica Onlus di Milano-Sesto San U Giovanni e del laboratorio di Biologia Vascolare e Angiogenesi dell’Irccs MultiMedica. Oscar BERTETTO:Direttore S.C. Oncologia Medi- n episodio drammatico ha con- oggi di cancro si muore meno di un tempo. ca delle Molinette di Torino, Coordinatore Operativo Rete Oncologica Regionale Piemontese, Cofondatore quistato di recente spazio sui Ma ci ha ricordato anche quanto siano im- Fondazione F.A.R.O. giornali nazionali. È la storia di portanti gli stili di vita, che possono fermare Michele CARBONE: Uno dei massimi esperti una donna, malata di cancro al sul nascere il 30 per cento dei tumori. Anche mondiali di mesotelioma, il cancro legato alla polvere seno che, dopo essersi rivolta per questo il Fondo Edo Tempia è stato tra di amianto, conduce le sue ricerche nell’Università di Honolulu alle Hawaii. non a un medico ma a un “guru di provincia” i promotori della Rete della Prevenzione di Alberto COSTA: Coordinatore Centro di Senologia (come lo ha definito La Stampa) per guarire, Piemonte e Valle d’Aosta, che mette insieme della Fondazione Maugeri di Pavia, Direttore Scuola ha scritto al Centro di Riferimento Oncolo- le associazioni di due regioni con l’obiettivo Europea di Oncologia, Coordinatore del Centro di Senologia del Canton Ticino gico di Aviano una lettera disperata con una di far conoscere (e, possibilmente, far ap- Maurizio D’INCALCI: Direttore Dipartimento di richiesta d’aiuto. Massimiliano Berretta, che plicare) le dodici regole del codice europeo Oncologia, Istituto di Ricerca Farmacologica Mario è dirigente medico di quel centro friulano di contro il cancro. Sono norme di comporta- Negri, Milano, Preclinical Coordinator della Fonda- eccellenza (gemellato con il Fondo Edo Tem- mento che ciascuno di noi può applicare. zione SENDO, Milano Gian Paolo DOTTO: Docente di biochimica pia per il concorso letterario “Gim, paladino Sono semplici. E salvano la vita, insieme alle all’università di Losanna, lavora come ricercatore tra di un sogno”), le offrì un consulto gratuito e terapie e alla ricerca. Svizzera e Stati Uniti, con una particolare attenzione poi studiò una terapia, insieme ai colleghi Prevenzione, cura e ricerca: sono le nostre al campo della carcinogenesi. È cofondatore dell’Icpi (International cancer prevention institute). della sua regione d’origine, la Sicilia. «Quan- tre linee di intervento. Per garantire che sia Giovanni GANDINI: Professore Ordinario, Uni- do pochi mesi dopo mi fu comunicato il suo sempre la scienza medica a guidare ogni versità degli Studi di Torino, Direttore Dipartimento decesso» ha raccontato il dottore «mi corse nostro passo, il comitato scientifico di Fon- di Diagnostica per Immagini, S.C.D.U. Radiodiagno- stica 4, Azienda Ospedaliero Universitaria S.Giovanni un brivido lungo la schiena. Non sarebbe dazione e Fondo Edo Tempia si è arricchito Battista, Torino mai guarita da quella forma di cancro ma coi di nuovi nomi, tutti parte dell’eccellenza non Silvia MARSONI: È responsabile del programma farmaci giusti sarebbe potuta essere una pa- solo italiana nella sfida ai tumori. Saranno di Oncologia di Precisione dell’Istituto Firc di Onco- ziente lungovivente e anche con una buona i fari della nostra opera e la garanzia per logia Molecolare e consulente dell’Istituto Nazionale Tumori e dell’ospedale Niguarda di Milano. qualità della vita». ogni paziente, che potrà bussare alla nostra Umberto RICARDI: Professore ordinario di Al Fondo Edo Tempia lo sappiamo bene: la porta, come accade da quasi quarant’anni, radioterapia dell’Università di Torino e direttore della scienza e la medicina non sono una garanzia sapendo di poter avere il miglior sostegno radioterapia universitaria dell’azienda ospedaliera San Giovanni Battista di Torino. Dal 2005 è anche di guarigione, non ancora. Spesso sono i lutti possibile. E di averlo a disposizione in forma direttore della scuola di specialità in radioterapia a ricordarcelo: proprio nelle pagine di Foglie gratuita. Possiamo continuare a farlo, se- dell’Università di Torino. salutiamo amici che ci hanno lasciato per guendo la strada tracciata da mio nonno Elvo Anna SAPINO: Professore ordinario di anatomia colpa di un tumore, come Omar Ronda e la Tempia e da nonna Nella, la cui scomparsa patologica all’Università di Torino e direttore scienti- fico dell’Istituto per la ricerca e la cura del cancro di sua arte o Marina Terranova e il suo sorriso stiamo ancora piangendo, grazie all’aiuto di Candiolo. È membro del Consiglio Superiore di Sanità. da paziente ottimista. Ma la scienza e la me- tutti voi. La nostra mano è tesa per offrire Gianluca Severi: Epidemiologo genetico e mole- dicina sono l’unica strada che abbiamo per aiuto. Ma è altrettanto quello che riceviamo. colare, è direttore di ricerca dell’Inserm e direttore di un laboratorio dell’Istituto Gustave Roussy a Parigi. far sì che sempre meno persone muoiano Gabriella SOZZI: Responsabile Struttura Semplice per questa malattia. Franco Berrino, nella Viola Erdini Tempia di Citogenetica, e Citogenetica Molecolare, Diparti- sua conferenza a Città Studi davanti a una Scriveteci all’indirizzo: mento Oncologia Sperimentale, I.N.T. Milano folla senza precedenti, ce lo ha ricordato: info@fondazionetempia.org 3
editoriale scientifico Immunoterapia, uno scudo contro le cellule del tumore Gli sviluppi della terapia e gli studi perché sia sempre più efficace: così la ricerca sta lavorando perché il cancro possa essere combattuto “dall’interno” Con anticorpi mono- Prof. Massimo Aglietta clonali o molecole Presidente del comitato altamente specifiche scientifico Fondo Edo Tempia e Fondazione Tempia che possono essere infuse nel paziente si agisce sulle cellule del sistema immuni- tario con un’azione diretta di stimolo o In questi anni si parla dell’immuno- in modo indiretto terapia come della nuova arma per togliendo i freni ini- sconfiggere i tumori. Come nasce? bitori. Quest’ultimo è il meccanismo Che cosa è? Come si combina con le d’azione di molti farmaci attualmente terapie tradizionali? Da oltre un secolo disponibili (check-point inibitori) che un uso ampio derivano dal fatto che se è noto che il sistema immunitario è si sono dimostrati attivi inizialmente il bersaglio non è specifico, la tossicità in grado di bloccare la crescita delle nel melanoma e successivamente in è elevata. cellule tumorali. Oltre sessant’anni fa altre neoplasie, con una tossicità ac- L’immunoterapia aggiunge efficacia sono stati creati i primi modelli animali cettabile. Ci sono tuttavia ancora molti alle altre terapie. In particolare si sta in cui si riusciva a bloccare la crescita pazienti che non possono beneficiare osservando che alcune forme di che- tumorale utilizzando le cellule del si- dell’immunoterapia. Si sta cercando di mioterapia e la radioterapia aumentano stema immunitario. Passare dai modelli capire le ragioni di questa inefficacia la visibilità per il sistema immunitario sperimentali alla pratica clinica è stato e si stanno studiando varie combina- dei neoantigeni tumorali, aumentando incredibilmente complesso, con molte zioni di farmaci che agiscono in modo quindi l’efficacia terapeutica senza delusioni e qualche sporadico succes- complementare. Se la tossicità resterà aumento di tossicità. so. Solo negli ultimi anni lo sforzo di accettabile sono prevedibili ulteriori In conclusione, stiamo percorrendo migliaia di ricercatori è stato premiato. rilevanti progressi. una via nuova, reale, che richiede an- Sappiamo che le cellule tumorali sono La seconda strada è quella di pre- cora sperimentazioni complesse, sia- differenti dal normale anche per la levare dal sangue specifiche sotto- mo consapevoli che avremo ancora presenza di neoantigeni che posso- popolazioni di cellule immunitarie e delusioni ma sappiamo anche che no essere riconosciuti come estranei modificarle in modo da riconoscere e l’immunoterapia consentirà nei pros- (dannosi) dal sistema immunitario. Se uccidere le cellule tumorali. Se riuscia- simi anni di aumentare le speranze lo attiviamo in modo appropriato pos- mo ad avere un bersaglio giusto (cioè di sopravvivenza e di guarigione dei siamo indurre le nostre stesse cellule un antigene specifico per il tumore) è pazienti con neoplasia. Non sappiamo a uccidere quelle tumorali. Per fare molto efficace (vedi leucemie acute e ancora quantificare il beneficio a lungo questo si stanno perseguendo essen- cellule CAR-T di cui si è parlato molto termine ma speriamo (e pensiamo) che zialmente due strade. in queste settimane). Le difficoltà per sia rilevante. 4
corsa della speranza Il cancro al seno, le cure e la dignità delle donne Ogni Breast Unit deve avere chirurghi senologi dedicati e la collaborazione del chirurgo plastico. Quella di Biella è consigliata dalla Rete Oncologica del Piemonte e Valle D’Aosta Adriana Paduos stante compreso il complesso areola- Foto 1 capezzolo (foto 1), ma con anche i mu- Direttore Sanitario Fondo Edo Tempia e scoli grande e piccolo pettorale e tutti Fondazione Tempia i linfonodi del cavo ascellare. Questo intervento salvò sicuramente molte vite, ma a quale prezzo? La femminilità era completamente compromessa: le donne operate mostravano sotto la Un grande chirurgo americano, ma pelle la parete toracica. E quanti di vissuto anche in Europa, William Ste- questi interventi avrebbero potuto ward Halsted, ideò alla fine dell’800 essere evitati... re e attuare uno studio che metteva a un intervento particolarmente invasi- Tutto proseguì in questo modo fino a confronto la vecchia mastectomia con vo per curare il cancro della mammel- quando nel 1969 Umberto Veronesi, un intervento innovativo detto qua- la, già allora molto diffuso. Il suo inter- che ricordiamo con tanto affetto e drantectomia. Lo studio prevedeva di vento venne chiamato mastectomia che è stato molto vicino al Fondo trattare la metà delle pazienti con la radicale perché prevedeva di togliere Edo Tempia di cui era anche direttore mastectomia e l’altra metà con la qua- la mammella con tutta la cute sovra- scientifico, ebbe l’intuizione di propor- drantectomia (a quell’epoca sempre L’équipe di senologia dell’Asl di Biella 5
editoriale scientifico con la dissezione ascellare). I risultati dipendono dal tipo di tumore, dalle direttamente nella regione mammaria. ai controlli fatti a 5 anni e poi fino a 10 sue dimensioni, dalla distanza dal Questo “trapianto” di grasso prevede anni furono sorprendenti: la mortalità complesso areola-capezzolo, dalle più sedute chirurgiche e viene usato nei due gruppi era sovrapponibile e dimensioni della mammella e dalla più per correggere eventuali difetti quindi fu evidente l’inutilità in molti struttura toracica della paziente. Il che per la ricostruzione totale. casi di una demolizione chirurgica metodo ancora più frequente è la Molto attuale poi è la ricostruzio- così radicale. ricostruzione con posizionamento ne con inserimento immediato della Da lì si iniziò a fare una chirurgia sem- immediato di un espansore tessutale protesi definitiva (ovviamente con pre più conservativa. Ricordo bene (foto qui sotto): dopo aver rimosso la contemporanea simmetrizzazione quando negli anni ‘80 e ‘90 i chirurghi mammella si prepara una “tasca” sotto della mammella contro laterale). Per facevano a gara per non fare più ma- il muscolo grande pettorale che pos- eseguire questo tipo di ricostruzione stectomie, ma spesso i risultati non sa contenere una protesi di silicone bisogna valutare diversi parametri: vuota o riempita fino a un terzo della la possibilità nella mastectomia di sua dimensione con soluzione fisiolo- risparmiare cute, la possibilità di non gica (acqua con sali minerali isotonica asportare il complesso areola-capez- all’organismo). Questo “palloncino” zolo, le dimensioni delle mammelle, verrà quindi progressivamente riempi- la struttura della paziente. Talora per to fino a ottenere il volume desiderato eseguire questo impianto proteico allo scopo di distendere gradualmente si rende necessario l’utilizzo di una i tessuti cutaneo, sottocutaneo e mesh, cioè una rete sintetica che av- muscolare. Quando l’espansore sarà volga la protesi ove non protetta dal riempito e la paziente avrà terminato piano muscolare. eventuali cure adiuvanti, potrà essere Quando non è possibile utilizzare erano dei migliori. Negli anni 2000 sottoposta a un intervento di sosti- protesi per precedenti complicanze un nuovo grande cambiamento: certo tuzione dell’espansore con la protesi o intolleranza, e la paziente ha un non più togliere i muscoli pettorali o definitiva e al contemporaneo rimo- tessuto sottocutaneo discretamente i linfonodi ascellari (salvo siano meta- dellamento della mammella contro sviluppato, la mammella può essere statici), ma, quando togliere solo una laterale per renderla il più simmetrica ricostruita con tessuti propri cioè con parte della mammella porti a risultati possibile. Questo intervento, quando il trasferimento di cute e sottocute comunque non buoni esteticamente, è stato asportato anche il capezzolo, (quindi anche il grasso) da altre parti o quando la malattia è presente in più richiede la sua ricostruzione che vie- del corpo (dorso e addome) conser- punti, si può tranquillamente sotto- ne fatta con un piccolo intervento in vando la vitalità dei tessuti stessi cioè porre la paziente a mastectomia, ma anestesia locale, cui segue la pigmen- mantenendone la vascolarizzazione con la immediata ricostruzione. tazione, cioè un tatuaggio della cute (come illustrato nelle immagini in basso). Nei centri di Senologia, le così dette di colore simile a quello dell’areola Oggi, in conclusione, la mastectomia Breast Unit (e Biella è una di quel- contro laterale. non è più un intervento deturpante le piemontesi consigliate dalla Rete Ma non è questo il solo modo per ri- e le modalità di ricostruzione sono Oncologica) è previsto che ci sia un costruire la mammella asportata. È da molteplici. La chirurgia ha fatto grandi chirurgo plastico e un chirurgo se- diversi anni attuata una tecnica detta passi grazie alle nuove tecnologie e ci nologo “formato” cioè in grado di di “lipofilling” con la quale possiamo permette di ottenere ottimi risultati fare interventi di oncoplastica e di ricreare il volume mammario utilizzan- estetici avendo come priorità la cura ricostruzione. do del tessuto adiposo prelevato da oncologica della malattia. Non dimen- Allora ecco che le pazienti vengono coscia o addome della stessa paziente tichiamo che dobbiamo primariamen- sottoposte a mastectomia e nello con la tecnica della liposuzione. Il te curare le donne, ma poi anche dare stesso intervento a ricostruzione. I grasso aspirato viene opportuna- a loro la dignità. modi per ricostruire sono diversi e mente trattato e quindi impiantato 6
Comitato scientifico Come unica bussola il sapere medico I quindici nomi (sei dei quali nuovi) del comitato scientifico di Fondazione Tempia e Fondo Edo Tempia: oncologia, ricerca, innovazione ai massimi livelli in Italia e nel mondo come garan- zia delle linee guida del nostro lavoro Villa Canepa, in via Malta, sede del Fondo Edo Tempia Ci sono i biellesi a cui il mondo della medicina italiana e re operativo della Rete oncologica piemontese, Oscar internazionale guarda come fari, come Massimo Aglietta Alabiso, direttore di oncologia medica al Maggiore di o Alberto Costa. Ci sono menti, mani e occhi che hanno Novara e docente all’Università del Piemonte Orien- esportato il loro sapere oltre i confini nazionali come tale, e Maurizio D’Incalci, direttore del dipartimento di Michele Carbone, che insegna al mondo come combat- oncologia dell’istituto Mario Negri. tere il mesotelioma (la malattia dell’amianto piaga, per I sette nuovi ingressi rappresentano le discipline e le esempio, della vicina Casale Monferrato) o come Gian competenze più varie, tant’è che non tutti sono medici, Paolo Dotto, esperto di genetica che opera e insegna e non potranno che essere di ispirazione per il lavoro di tra Svizzera e Stati Uniti. Ci sono i pilastri dell’oncologia Fondo e Fondazione. Adriana Albini si occupa di onco- piemontese, come lo stesso Aglietta o come Oscar Ber- logia molecolare, Gianluca Severi si è laureato in fisica tetto. Tutti e quindici gli uomini e le donne del nuovo e ha lavorato anni in Australia prima di tornare a Torino comitato scientifico di Fondazione Edo ed Elvo Tempia a dirigere la Human Genetics Foundation, Silvio Aime è e di Fondo Edo Tempia hanno un compito essenziale: biologo e si occupa di biotecnologie molecolari, oltre a dettare la linea del lavoro e farlo senza mai deviare dai essere docente alla facoltà di chimica dell’università di binari del rigore del sapere medico, unica bussola perché Torino, dove insegna anche Umberto Ricardi, specializ- l’opera di prevenzione, cura e ricerca sia efficace. zato in radioterapia. Anna Sapino è direttore scientifico Dei quindici componenti, otto sono volti noti, a partire dell’Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo. dal presidente Massimo Aglietta, biellese d’origine e ora Nel curriculum di Gian Paolo Dotto (per lui, biellese di alla guida della divisione di oncologia medica all’Istituto origine, è un ritorno) ci sono studi al Mit di Boston, a per la ricerca sul cancro di Candiolo. Continuano a fare Yale e ad Harvard. Ora lavora tra Svizzera e Stati Uniti e parte del gruppo di lavoro gli altri biellesi Alberto Costa, insegna all’università di Losanna. Michele Carbone negli oggi uno dei massimi esperti di tumori del continente Usa ha addirittura preso la cittadinanza, il che non gli ha al punto da essere tra i consulenti sul tema della Com- impedito di essere nominato, nel 2001, Cavaliere della missione Europea, le ricercatrici Gabriella Sozzi e Silvia Repubblica italiana. I suoi studi sul mesotelioma e il suo Marsoni, entrambe trapiantate a Milano, la prima all’I- lavoro, che ha base all’università delle Hawaii, fa scuola stituto nazionale tumori e la seconda all’Istituto Firc di in tutto il mondo. Questo è il patrimonio di conoscenza Oncologia Molecolare, e Giovanni Gandini, responsabile che Fondazione e Fondo Tempia hanno a disposizione, del dipartimento di diagnostica per immagini della Città un bagaglio di sapere scientifico che fa da garanzia al della Salute e della Scienza di Torino. Sono rimasti nel rigore delle nostre cure, delle nostre ricerche e dei nostri comitato scientifico anche Oscar Bertetto, coordinato- programmi di prevenzione. 7
comitato scientifico Biellese, laureato in medicina Nato a Carignano, laureato- a Torino nel 1976, specia- si in biologia all’Universi- lizzato in medicina inter- tà di Torino nel 1971, è na e oncologia clinica, stato prima ricercatore, è professore ordinario poi assistente e infine di oncologia medica professore ordinario all’Università degli stu- di chimica generale e di di Torino. Ha avuto inorganica alla facoltà di esperienze professionali e chimica dell’Università di stages in Olanda, Svizzera e Torino e, in tempi più recen- Francia ed è stato direttore del ti, al corso di biotecnologie. Massimo dipartimento di medicina inter- na dell’Ospedale Maggiore del- Silvio Dal 2007, sempre all’ateneo torinese, lavora al centro di Aglietta la Carità di Novara e del dipar- Aime biotecnologie molecolari che timento di oncologia clinica del ha lo scopo di affrontare le Presidente Mauriziano di Torino. Oggi è necessità della medicina con direttore della divisione di on- un approccio basato proprio cologia medica all’Istituto per la sulla biotecnologia. Collabo- ricerca sul cancro-Fondazione ra regolarmente con aziende del Piemonte per l’oncologia di soprattutto nel settore della Candiolo. diagnostica per immagini. Oscar Alabiso Adriana Albini Oscar Bertetto Nato a Torino, laureato in Laureatasi in chimica organica Nato a Torino, si è laureato medicina nel 1976 a Torino all’università di Genova nel 1979, in medicina nel 1976 nell’U- dove ha conseguito anche le ha lavorato come ricercatrice non niversità della sua città na- specializzazioni in chirurgia e solo in Italia ma anche a Monaco tale dove ha conseguito le oncologia. Dal 1998 è diretto- di Baviera e a Bethesda (negli Sta- specializzazioni in patologia re della struttura complessa a ti Uniti). Tra il 1999 e il 2006 ha generale e oncologia medi- direzione universitaria di on- diretto il laboratorio di oncologia ca. Dal 2010 è direttore della cologia medica dell’Ospedale molecolare dell’Istituto nazionale struttura complessa di onco- Maggiore della Carità di No- per la ricerca sul cancro di Genova, logia medica delle Molinette vara. Titolare della cattedra di di cui è stata anche vicedirettore di Torino e coordinatore ope- oncologia medica dell’Univer- dopo il 2004. Già responsabile del rativo della Rete oncologica sità del Piemonte Orientale, è laboratorio di ricerca traslazionale regionale piemontese, il cui stato docente anche di seme- e dell’infrastruttura di ricerca e sta- scopo è raggiungere stan- iotica e metodologia chirur- tistica all’arcispedale Santa Maria dard di trattamento sempre gica e assistente di chirurgia Nuova di Reggio Emilia, ora è di- più elevati per i pazienti. È il generale e terapia chirurgica rettore scientifico della fondazione cofondatore della Faro (Fon- all’Università di Torino. Ha di- MultiMedica Onlus di Milano-Se- dazione ricerca assistenza retto master in cire palliative e sto San Giovanni e del laboratorio oncologica). terapia del dolore. di Biologia Vascolare e Angiogene- si dell’Irccs MultiMedica. 8
Michele Carbone Alberto Costa Maurizio D’Incalci Calabrese di nascita, laureato- Di origine biellese, si è laureato Milanese, laureato in medicina si in medicina e poi specializ- in medicina nel 1976 all’univer- nella sua città, poi specializza- zatosi in anatomia patologica sità di Milano e ha conseguito tosi in oncologia e farmacolo- all’Università La Sapienza di le specializzazioni in chirurgia gia, dopo un’esperienza negli Roma, lavora ormai da due e oncologia. Nel 1982 ha fon- Stati Uniti è dal 1986 direttore decenni negli Stati Uniti. I dato con il professor Umberto del dipartimento di Oncologia suoi studi lo hanno reso uno Veronesi la scuola europea di dell’istituto di ricerca farmaco- dei massimi esperti mondiali oncologia. Attualmente è se- logica Mario Negri di Milano. di mesotelioma, il cancro le- gretario generale della Scuola Dal 1997 è preclinical coordi- gato all’asbesto, la polvere di Europea di Oncologia, diret- nator della fondazione Sendo amianto che attacca le cellule tore della rivista Cancerworld, di Milano. Fa parte del comitato dei polmoni. Ha condotto un membro del comitato di esperti tecnico scientifico dell’Airc, del lungo studio in Turchia che sul cancro della Commissione comitato etico dell’Ircc di Can- gli ha permesso di isolare il Europea, consigliere scientifi- diolo e del consiglio direttivo gene che causa la malattia e co della direzione area medica della Società italiana di cance- di progettare programmi per dell’ente ospedaliero cantonale rologia. la diagnosi precoce. Conduce di Bellinzona e consulente me- le sue ricerche nell’Università dico scientifico di Think Pink di Honolulu alle Hawaii. (organizzazione contro i tumori al seno con sede in Belgio). Laureatosi in medicina nel Laureatosi in medicina all’U- 1979 a Torino, ha ottenuto niversità di Parma, spe- una specializzazione in cializzatosi in radiologia genetica alla Rockefeller a Torino, ha iniziato la University di New York, sua carriera lavorando dove è rimasto con l’in- all’ospedale di Biella. carico di ricercatore fino Professore associato al 1987 con un incarico all’Università di Torino al Massachusets Institute dal 1988, è diventato pro- of Technology. È stato do- fessore ordinario nel 1997 cente alle università di Yale e all’Università del Piemonte Gian Paolo Harvard prima di tornare in Europa nel 2002, per insegna- Giovanni Orientale per poi tornare a fare il docente all’ateneo torinese. È Dotto re biochimica all’università di Gandini direttore del dipartimento assi- Losanna. Continua a lavorare stenziale di diagnostica per im- come ricercatore tra Svizzera magini del presidio San Giovanni e Stati Uniti, con una partico- Battista dell’azienda ospedaliera lare attenzione al campo della Città della Salute e della Scienza carcinogenesi. È cofondatore di Torino, che comprende sette dell’Icpi (International cancer radiologie, una neuroradiologia e prevention institute). due medicine nucleari. 9
Comitato scientifico Laureatasi in medicina all’uni- Laureatosi in medicina e versità di Milano nel 1977 chirurgia all’Università di e specializzatasi in farma- Torino nel 1987, si è spe- cologia clinica all’istituto cializzato in radioterapia Mario Negri, ha lavora- oncologica nel 1991 to come ricercatrice tra e in oncologia medica Milano e gli Stati Uniti nel 1995. Attualmente dove ha fatto parte dello è professore ordinario di staff del National Cancer radioterapia dell’Universi- Institute. Tornata in Italia ha tà di Torino e direttore del- diretto il laboratorio di epide- la radioterapia universitaria Silvia miologia clinica dell’istituto Mario Negri e, dal 2000 al 2011, la fon- Umberto dell’azienda ospedaliera San Giovanni Battista di Torino. Marsoni dazione Sendo. Dopo aver guidato Ricardi Dal 2005 è anche direttore per 7 anni l’ufficio di ricerca clinica della scuola di specialità in dell’Ircc di Candiolo, ora è respon- radioterapia dell’Università di sabile del programma di Oncologia Torino. Ha ricevuto premi da di Precisione dell’Istituto Firc di società oncologiche italiane Oncologia Molecolare e consulen- per la sua attività. te dell’Istituto Nazionale Tumori e dell’ospedale Niguarda di Milano. Anna Sapino Gianluca Severi Gabriella Sozzi Cuneese di Moretta, laureata in Laureatosi in fisica nel 1993 a Genova, Nata a Biella, si è laureata in medicina e chirurgia nel 1982 città dove ha mosso i primi passi all’Isti- biologia all’Università di Mi- all’Università di Torino, ha con- tuto Scientifico Tumori, è un epidemiolo- lano nel 1980 e si è specializ- seguito la specializzazione in go genetico e molecolare. Tra il 2008 e il zata in citogenetica umana e anatomia patologica nel 1986. 2013 è stato il vice direttore del Cancer genetica medica. Subito dopo Già responsabile della struttura Epidemiology Center del Cancer Council la laurea è entrata nello staff semplice a valenza dipartimen- Victoria, in Australia, Paese dove si era tra- dell’Istituto Nazionale Tumori tale di patologia senologica e da sferito fin dal 2003 e dove è stato anche di Milano, dove per due anni screening all’ospedale maggiore professore associato presso l’università di era stata allieva di oncologia San Giovanni Battista di Torino, Melbourne. Ha lavorato nel campo dell’e- sperimentale ancora prima di è professore ordinario di anato- pidemiologia del cancro dal 1995 e, più terminare gli studi. È docen- mia patologica nell’ateneo del recentemente, nel campo dell’epigenetica te al dottorato di oncologia capoluogo piemontese e diret- dei tumori. Nel 2013 il ritorno in Italia per dell’Università di Ferrara e dal tore scientifico dell’Istituto per assumere l’incarico di direttore dello Hu- 1998 è coordinatrice dell’uni- la ricerca e la cura del cancro di GeF, la Human Genetics Foundation di To- tà operativa semplice di cito- Candiolo. È membro del Consi- rino, attualmente conosciuto come Italian genetica e citogenetica mo- glio Superiore di Sanità. A marzo Institute for Genomic Medicine (Iigm). Ora lecolare all’Istituto Nazionale è stata la prima italiana a vincere è a Parigi, come direttore di ricerca dell’In- Tumori. il premio Totovic dell’Internatio- serm e direttore di un laboratorio dell’Isti- nal Academy of Pathology. tuto Gustave Roussy. 10
prevenzione Prevenill, il “non farmaco” che tiene lontani i tumori Nata la Rete per la Prevenzione di Piemonte e Valle d’Aosta. Il Fondo Edo Tempia tra i fondatori e tra le associazioni che hanno lavorato al progetto fin dall’inizio Ci sono anche il lavoro e la filosofia mi e interventi di prevenzione per iniziativa, il Fondo Edo Tempia è stato del Fondo Edo Tempia nella nascita mettere in atto quanto raccomandato presente e attivo per dare il suo con- della Rete per la Prevenzione del Pie- dal Codice Europeo contro il Cancro. tributo di conoscenza e delineare il monte e della Valle d’Aosta. Il patto Tra i vari partner si contano molte modo in cui il progetto si sarebbe svi- sancisce l’alleanza tra Enti ed Asso- associazioni di volontariato, il Centro luppato. La Rete per la Prevenzione ciazioni, che già da molti anni opera- per la Prevenzione Oncologica del avrà anche un respiro internazionale no nell’ambito della prevenzione del Piemonte (Cpo Piemonte), il Centro assicurato dalla partecipazione, co- cancro. Questa iniziativa, promossa di documentazione per la promozio- me partner ufficiale, della European dalla Rete Oncologica del Piemonte e ne della salute del Piemonte (Dors), Cancer League (Ecl), che rappresenta della Valle d’Aosta, rappresenta l’op- Federfarma Piemonte e l’Ordine Pro- tutte le Leghe europee per la Lotta portunità per offrire a tutti i partner vinciale dei Farmacisti. Ma fin dai contro i Tumori. di sostenere e promuovere program- primi passi per la creazione di questa Il simbolo dell’iniziativa è la sca- tola di “Prevenill”, il nuovo rivolu- Viola Erdini Tempia presidente Fondazione Edo ed Elvo Tempia firma il patto di Fondazione della zionario “non farmaco” che potrà Rete per la Prevenzione dimezzare l’incidenza dei tumori. Non un farmaco qualunque, ma una medicina a base di prevenzione, per- chè prevenire è meglio che curare. Una confezione conterrà le dodi- ci raccomandazioni da seguire del Codice europeo contro il cancro e sarà distribuita in primo luogo nelle farmacie della regione, incluse quelle biellesi. In Piemonte e Valle d’Aosta viene diagnosticato un tumore a circa 33.000 persone (18.000 uomini e 15.000 donne) ogni anno. I decessi sono 14.500. Molti tumori sono cu- rabili grazie alle attuali conoscenze sanitarie, ma il carico di disabilità, che questi provocano, è elevato. Un abitante del Piemonte ogni venti ha avuto una diagnosi di tumore nel corso della sua vita (in totale oltre 200.000 persone). Il Codice, tradot- to in tutte le lingue della Comunità Europea, compreso l’italiano, formula le raccomandazioni che tutti i citta- dini possono seguire per tutelare la propria salute ed è basato sulle più recenti prove scientifiche. 11
studi e progetti Oltre 10mila donne biellesi per Proteus Donna Conclusa la fase di arruolamento. Ora si analizzano i dati dello studio La Fondazione Tempia, come è noto, è partner dello stu- un breve questionario sulla familiarità per il tumore al dio Proteus Donna, promosso dalla Regione Piemonte, seno e sulla vita riproduttiva. Le informazioni raccolte che si propone di attuare un programma sperimentale permetteranno di valutare il rischio che ogni donna ha di di screening del cancro della mammella con una nuova ammalarsi di questo tumore e di individuare, al termine metodica: la tomosintesi. dello studio, il test più adatto ai diversi livelli di rischio. La prima fase, che prevede l’adesione allo studio di Queste le percentuali molto significative delle donne del 70.000 donne, si è conclusa a novembre 2017. Nella Re- quadrante che hanno accettato di partecipare allo studio, gione Piemonte 71.442 sono state le donne aderenti, di accolte dalle volontarie del Fondo Tempia: Biella 75%, cui 29.722 sottoposte alla mammografia con tomosintesi, Novara 82%, Verbania 91%, Domodossola 83%, Vercelli numero abbondantemente superiore a quello previsto. 84%, Galliate 88%. A Biella hanno aderito 10.233 donne, di cui 4.063 han- Senza l’aiuto delle volontarie no eseguito la mammografia con tomosintesi. dell’accoglienza non si sareb- Questo brillante risultato è stato ottenuto anche grazie bero raggiunti questi risultati. al forte e costante impegno delle volontarie del Fondo Grazie di cuore a tutte le vo- Tempia. All’accoglienza delle donne per l’adesione allo lontarie dello studio! studio sono state impegnate oltre 60 volontarie, ade- guatamente preparate, negli ospedali di Biella, Novara, Elisabetta Favettini, Verbania, Domodossola, Vercelli e Galliate. responsabile scientifico Alle donne aderenti è stato chiesto anche di compilare del progetto Proteus Donna Biella 20429 20000 15000 12565 10233 PREVENZIONE SENO 10000 6307 5000 3599 3456 3187 3421 2370 2616 1241 1075 943 0 la g la a ia la ri ri a te o na li el ar nn ie lie er in so el an no lia ro rc Ch ov en an Bi ca A os rb al ag Ve A N re om G on SL S. Ve od 5 O rm Sc To RE RE M A N om rg O Ca SL R IO SL 5 IO VC Bo TO CR D 5 G A G A TO O AG O AG SL VC N SL M M A SL A A Aderenti (22 novembre 2017) 12
la ricerca Costi in oncologia, un sistema da cambiare È una fotografia nitida e a tratti impie- personale che, come ricorda la ricerca, stazione a quello per tipologia di utente, tosa quella che ha scattato la ricerca «rappresentano il 20% della spesa to- recuperando anche il concetto basilare voluta da Aiom (Associazione italiana tale nel caso delle terapie ad alto costo della centralità del paziente». di oncologia medica) e Cipomo (il e addirittura il 92% per quelle a basso Alla stesura della ricerca hanno colla- Collegio italiano dei primari oncolo- costo. Un caso emblematico in tal senso borato da Biella, oltre a Mario Clerico, gi medici ospedalieri), pubblicata a è quello rappresentato dalla chemio- anche Stefano Pronsati, farmacista febbraio da Quotidiano Sanità, a cui terapia per la quale, quando sommini- dell’Asl, e Francesca Crivelli, data ma- ha collaborato anche la Fondazione strata in regime ambulatoriale o di day nager e coordinatrice di ricerca clinica Tempia. L’analisi sui costi delle terapie hospital, viene riconosciuta una tariffa della Fondazione Tempia. La fotografia oncologiche, condotta su un campione che varia nelle diverse regioni, ma nes- dello studio, il terzo più esteso d’Eu- di quasi 8mila pazienti in cura presso suna riesce in realtà a coprire gli effettivi ropa sul tema con il suo campione di dieci aziende sanitarie tra cui quella costi del personale, dell’ammortamento 7.660 pazienti seguiti per l’intero anno di Biella, porta alla luce un nervo sco- delle apparecchiature e quelle generali 2015, mostra in modo più che nitido perto: la distribuzione delle risorse, già della struttura. La somministrazione di quali siano i costi per la collettività della inferiori alla media europea, dovrebbe alcune terapie può durare anche oltre le cura di un tumore. Un anno di terapie tenere conto in modo più puntuale 8-10 ore e richiede la continua presen- per questo campione ha portato a un dei costi, che variano da paziente a za di infermieri. Pertanto la conoscenza esborso da parte delle unità oncologi- paziente e da patologia a patologia, e l’analisi degli aspetti organizzativi che di oltre 75,8 milioni di euro, con un e non applicare una tariffa unica per sono fondamentali per produrre nuovi costo medio a trattamento di 2.276,10 prestazione generica come avviene criteri che determinino il reale costo euro. E se è vero che in Italia la soprav- ora. L’esempio lampante è dato dalla dell’assistenza». vivenza per cancro a cinque anni è tra chemioterapia, oggi classificata sotto È un tema su cui torna, nelle conclusioni le più alte d’Europa, è altresì vero che un’unica voce mentre a seconda del della ricerca, anche Mario Clerico, re- con 369mila nuovi casi stimati per il tipo di tumore che si sta cercando sponsabile della struttura complessa di 2017 il sistema sanitario nazionale di debellare, il costo unitario delle oncologia dell’Asl di Biella e presidente deve fare fronte a spese sempre mag- prestazioni varia dai 905,30 euro per nazionale del Cipomo. «Grazie all’ana- giori. Spese che potrebbero ridursi con chi è affetto da un cancro al pancreas lisi è possibile ragionare in termini di una corretta prevenzione: si stima che ai 10.743,30 euro per un melanoma. percorsi, potendo evidenziare quali e il 30% dei tumori potrebbero essere La differenza è data soprattutto dal quante prestazioni si rendono necessa- evitati se si seguissero le dodici regole prezzo dei farmaci, almeno per le tera- rie per curare ogni specifica tipologia di del codice europeo contro il cancro, pie definite “ad alto costo”, ma una per- paziente. In tal modo si possono deter- buone norme di vita quotidiana a co- centuale rilevante è data da altre voci minare i costi del percorso annuale per sto zero per chi le applica. E con un di spesa, ovvero la struttura, i laboratori patologia e di conseguenza si potrebbe guadagno certo, quello di una salute e dispositivi sanitari ma soprattutto il passare al mero finanziamento per pre- più solida. Una ricerca che ha coinvolto Asl Biella e Fondazione Tempia mostra le differenze di spesa tra le diverse patologie e prestazioni. Ogni trattamento può costare alle aziende sanitarie fino a quasi 11mila euro Francesca Crivelli datamanager di ricerca clinica della Fondazione Tempia 13
giornata mondiale contro il cancro Biella e Franco Berrino, un’accoglienza da rock star Tutto esaurito alla conferenza dell’epidemiologo a Città Studi in occasione della giornata mondiale contro il cancro. I suoi messaggi, le sue parole La voce pacata ma capace di tenere dell’auditorium di Città Studi si sono Franco Berrino non ha chitarra né can- incollata e silenziosa una moltitudine chiuse mezz’ora prima dell’inizio della zoni che passano alla radio. È un epi- di persone per più di un’ora e mez- conferenza perché la sala era già arriva- demiologo («Conto i morti» ha detto, za. L’aspetto elegante e sereno di un ta al “tutto esaurito”. E Berrino stesso si scherzando su se stesso e ricordando uomo minuto e saggio, la cui forza è affacciato per ringraziare e chiedere come il figlio definì la professione del sta nelle idee e nelle parole. Il sorriso pazienza a coloro che, speranzosi, padre a scuola), parla di temi ostici lieve, le battute che punteggiano i suoi avevano atteso comunque fuori al e su cui non sempre si ha la giusta discorsi, l’entusiasmo di un divulgatore freddo. Per tutti loro, ma anche per propensione all’ascolto: cambiare abi- che però non va mai sopra le righe. chi c’era e vuole riascoltare, la traccia tudini e stili di vita, parte fondante del Franco Berrino non ha il look né lo stile video della serata è a disposizione sui suo messaggio, non è semplice. Ed è di una rock star. Ma è così che Biella canali YouTube di Fondazione Tempia quasi un miracolo riuscire a catalizzare lo ha accolto nella serata di venerdì 2 e Fondazione Cassa di Risparmio di l’attenzione con simili messaggi, che febbraio in occasione della giornata Biella, che ha contribuito nell’organiz- parlano di come prevenire il cancro (il mondiale contro il cancro: le porte zazione dell’evento. professore ha un’esperienza di anni di Asparagi Il prof. Franco Berrino in mezzo alla folla che ha letteralmente preso d’assalto l’auditorium di Città Studi 14
lavoro all’Istituto nazionale dei tumori il rischio di ammalarsi di tumore. Intor- I BIELLESI di Milano). Il codice europeo contro il no a Biella avete luoghi meravigliosi per VICINI AL PROFESSORE cancro («Pubblicato nel 2014, ignorato fare una passeggiata a ritmo veloce. E C’è un biellese d’adozione tra i (per ora) dai media» si è lamentato Berrino) ha non vale la scusa del non avere tempo, pochi medici che hanno frequentato i dato le linee guida del suo intervento, così come non vale per chi dice che corsi di aggiornamento di Franco Ber- insieme alle tre strade di quella che non ha tempo per cucinare. Riusciamo rino «per far studiare ai futuri dottori lui stesso ha chiamato “la grande via”, a dedicare tempo per guardare Master- i temi di alimentazione, movimento e nome che ha scelto anche per la sua chef e le partite di calcio alla tv e non meditazione, su cui non sono formati associazione. Il benessere e la preven- per prepararci un pasto sano e fare né informati a sufficienza». Francesco zione passano dal cibo, dall’attività un piccolo allenamento?». La scienza Andreoli, sposato con una biellese, fisica e da quella spirituale. Il cibo, certifica anche i vantaggi portati dalla lavora e opera a Milano ma non ha innanzitutto: frutta, verdura, cereali vita spirituale e dalla meditazione «che voluto mancare all’appuntamento con integrali e legumi dovrebbero essere la riduce» ha detto Berrino «l’attività dei il suo “maestro”. Non solo: da marzo è base di una dieta sana. La carne rossa centri dell’infiammazione, che è una entrato a far parte dello staff del Fondo «contiene ferro, che è ossidante. Se difesa naturale del nostro corpo ma Edo Tempia. Periodicamente sarà a non riuscite a farne a meno, mangiatela che, quando non è necessaria, ci fa Biella per consulenze sulla nutrizione solo ogni tanto e mettete nello stesso male». Il dottore ha citato uno stu- per pazienti oncologici. piatto tante verdure». Le bevande dio dell’università di Harvard, che ha Non era presente, ma è stato comun- alcooliche «moltiplicano per tre i fat- seguito per quarant’anni un gruppo que protagonista anche Emiliano Toso, tori di rischio. Il fumo li moltiplica per di 100mila infermiere: «A parità di il biologo musicista il cui cd è parte del dieci. Chi beve e fuma rischia trenta stili e condizioni di vita, coloro che libro “Medicina da mangiare”, che il volte tanto di ammalarsi». Non solo frequentavano il tempio della loro professore ha scritto insieme alle chef gli zuccheri sono pericolosi ma anche religione costantemente avevano un Simonetta Barcella e Silvia Petruzzelli i dolcificanti contenuti nelle bevande indice di mortalità ridotto del 33%. E per raccogliere 150 ricette che abbi- light, «che sono 200 volte più dolci la riduzione era ancora più marcata tra nano gusto e salute. A proposito di dello zucchero. Mangiare un dolce le donne afroamericane. Ho provato cucina, è tutto biellese invece il sapere subito dopo aumenta la propensione a spiegarmi perché e ho pensato che di Marta Foglio: le sue ricette naturali, del corpo ad assimilare gli zuccheri e la nelle chiese frequentate dalle donne pensate secondo le indicazioni del pro- nostra glicemia sale». afroamericane si canta. E il canto, fessor Berrino (prodotti a chilometro Anche muoversi fa bene. E lo dicono le come i mantra tibetani, attiva il nervo zero, rispetto delle stagioni, cibi sani ricerche: «Fare attività fisica ogni gior- vago. Il mio consiglio? Ovvio: cantate e nutrienti), sono state oggetto di un no, anche solo per trenta minuti, riduce più spesso. Fa bene». corso svoltosi a metà marzo. sparagi i germogli che depurano Tipici della primavera, gli quelli coltivati non ne influen- 8 pomodorini sott’olio alle olive, quindi in una terrina asparagi contengono za molto la composizione. 1 spicchio di aglio uniteli ai finocchi e poco olio. diverse sostanze uti- 1 peperoncino Mescolate e trasferite il misto li per depurare l’or- Come riconoscere la 1 cucchiaio di capperi in 4 ciotole da insalata. ganismo, come freschezza? 1 manciata di foglie di prez- Tostate le scaglie di mandor- già sostenuto Se gli asparagi sono freschi de- zemolo le in un pentolino dal fondo nell’antichità vono spezzarsi senza piegarsi. olio e.v.o. sale spesso e senza condimenti per da Galeno, me- Tagliate gli asparagi a tron- alcuni minuti. dico e filosofo del Controindicazioni chesi lunghi circa 2 cm e cuo- Distribuite gli asparagi tiepidi 200 d.C.. Gli asparagi sono controindi- ceteli a vapore per 5 minuti sui finocchi, coprite con le Gli asparagi contengono infat- cati in caso di cistite o calcoli abbondanti scaglie di mandorla tostata e ti il glutatione, un potente di- renali. Tritate finemente il peperon- completate con i pomodorini sintossicante che agisce con- cino e l’aglio e fateli rosolare sott’olio ben scolati e ridotti tro i radicali liberi, l’asparagi- Antipasto di asparagi brevemente in padella insieme in filettini. na che ha effetto diuretico piccanti e finocchi me- a 2 cucchiai di olio. Aggiunge- Variante: potete provare a so- e molte fibre che ci aiutano diterranei te gli asparagi, saltateli e fateli stituire i finocchi con il sedano, ad affrontare la primavera Ingredienti per 4 persone: insaporire per alcuni minuti. che si abbina a meraviglia con “puliti” dall’interno. 600 gr di asparagi Mondate con cura i finocchi e gli aromi mediterranei. Quelli selvatici sono più ricchi 3 finocchi affettateli sottilmente di sostanze attive, mentre il 80 gr di olive nere Dissalate i capperi e poi trita- Angelica Mercandino colore bianco, verde o viola di 25 gr di mandorle in scaglie teli insieme al prezzemolo e 15
riconoscimenti e premi Una certificazione europea con il punteggio massimo Il laboratorio di oncologia molecolare supera a pieni voti l’esame dell’European Molecular Genetics Quality Network sui test effettuati a Biella sul tumore al colon Mettersi alla prova serve a crescere, dove è ospitato dal locale centro di superare le prove mostra che si è medicina genomica. Tra i suoi obiettivi cresciuti davvero: il laboratorio di on- statutari spicca la volontà di aiutare a cologia molecolare della Fondazione far crescere e mantenere gli standard Tempia ha superato a pieni voti l’esame dei test genetici di clinica molecolare dell’Emqn, acronimo di European Mo- diagnostica e di fornire certificazioni lecular Genetics Quality Network, l’or- di qualità che siano validi e duraturi ganizzazione europea che promuove la per il Fondo un grande motivo di orgo- nel tempo. qualità negli esami genetici verificando glio» aggiunge Viola Erdini, presidente Questo riconoscimento si aggiunge alla prima e divulgando poi le pratiche più della Fondazione. certificazione di qualità nazionale, per il efficaci. Il test Colorect2017 dell’Emqn preve- tumore del colon, ottenuta dalla Aiom- «Questo è un ulteriore e importante deva la valutazione, su dieci campioni Siapec, ovvero l’associazione italiana di riconoscimento a livello internazionale tumorali di colon, di tutti i marcatori oncologia medica e la società italiana del nostro lavoro nell’ambito della dia- molecolari necessari per la scelta della di anatomia patologica e citologia dia- gnostica molecolare» sottolinea il diret- terapia adeguata a ciascun paziente. Lo gnostica. L’obiettivo di quel test era di tore generale della Fondazione Tempia scopo era di verificare la corretta ge- valutare il lavoro del laboratorio per Pietro Presti. «È un risultato raggiunto notipizzazione, l’interpretazione clinica giudicare se fosse svolto con metodi- grazie alla professionalità, alla passione del dato e l’accuratezza nella redazione che adeguate, economicamente soste- e al lavoro di squadra dello staff del del referto; su tutte e tre le categorie nibnili, accessibili sull’intero territorio laboratorio, egregiamente diretto dalla prese in esame, il test è stato superato nazionale e in un tempo clinicamente dottoressa Maria Scatolini». «I nostri con il massimo punteggio. Emqn ha accettabile. Anche quell’esame era sta- laboratori rappresentano per tutti noi e sede a Manchester, in Gran Bretagna, to passato con il massimo punteggio. Maria Scatolini direttore del laboratorio di oncologia molecolare. A destra Pietro Presti direttore generale della Fondazione Tempia 16
More than Pink premia la ricerca sul tumore al seno Un team di donne ricercatrici, un progetto per migliorare la diagnosi di un cancro che colpisce le donne: ecco i due ingredienti chiave per il riconoscimento nazionale ottenuto a Milano Il premio “More than Pink” sostiene l’emersione, lo sviluppo e la valorizzazione di pratiche innovative nell’ambito della tutela della salute della donna. E tra i vincitori dell’edizione 2017 c’è anche la Fondazione Tempia, un ennesimo marchio di qualità sia per l’impegno nella ricerca sia per quello nei confronti del benessere al femminile. Il riconoscimento è stato consegnato lunedì 6 novembre a Milano nelle mani di Giovanna Chiorino, responsabile del laboratorio di genomica della Fondazione che ha un ruolo chiave nel progetto vincente, denominato “3Tx3N”. «L’acronimo» spiega la ricercatrice «vuol dire “tre team per mi- gliorare diagnosi e cura dei tripli negativi”. I tripli negativi sono un gruppo di tumori al seno che non esprimono né i recettori ormonali per estrogeno e progesterone, né il recettore HER2. Per entrambe queste classi, esistono terapie mirate che colpi- scono in maniera selettiva le cellule che esprimono i suddetti recettori. I tripli negativi invece vengono solitamente trattati con la chemioterapia, ma solo una piccola parte di essi rispon- de. Il nostro progetto consiste nell’interazione fra tre team di Qui sopra Giovanna Chiorino, direttore del laboratorio di Genomica ricerca. Lo scopo è stratificare i tripli negativi in base alle loro della Fondazione Tempia e responsabile del progetto che ha vinto il caratteristiche biologiche e definire uno standard diagnostico, premio. per poterne personalizzare la terapia». Insieme al laboratorio Sotto Alfredo Pino (co-presidente Fondazione Tempia), Giovanna Chio- rino, Pietro Presti (direttore generale Fondazione Tempia), Francesca di genomica di via Malta, partecipano al progetto il laboratorio Crivelli (datamanager ricerca clinica Fondazione Tempia) di oncologia molecolare, ospitato dall’Ospedale degli Infermi, diretto da Maria Scatolini e dotato di un sequenziatore di ultima generazione per l’analisi del Dna e dell’Rna che la Fondazione Tempia ha acquisito recentemente, e la struttura di ricerca cli- nica coordinata da Francesca Crivelli. «Il nostro studio» spiega Francesca Crivelli «si propone di realizzare una sinergia tra pubblico e privato per migliorare la diagnosi e personalizzare la cura di questo tipo di tumori». Con questi punti di forza, il lavoro della Fondazione Tempia ha superato la concorrenza di una sessantina di altri progetti provenienti da tutta Italia. Più della metà, proprio come quello biellese, portava la firma di ricercatrici e specialiste donne. Il premio è un’iniziativa dell’associazione ItaliaCamp, che si propo- ne di mettere in contatto buone pratiche e coloro che possono aiutare a finanziarle, e di Susan G. Komen Italia, sede italiana di una Onlus nata negli Stati Uniti per combattere il tumore al seno, presieduta dal professor Riccardo Masetti. Alla Fonda- zione Tempia andranno 30mila euro di cui di 15mila euro in denaro e altrettanti in beni e servizi di tutoraggio e mentoring. 17
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