Città Sostenibili: Milano
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01.40 MI 2-11-2010 13:18 Pagina 2 C M Y CM MY CY CMY K Città Sostenibili: Milano Una ricerca Siemens realizzata da Istituto Piepoli Colori compositi
02.03 MI 2-11-2010 13:17 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K Sommario Città Sostenibili: Milano Con il Patrocinio del “Città Sostenibili” è un progetto di ricerca Siemens realizzato da Istituto Piepoli. 2 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
02.03 MI 2-11-2010 13:17 Pagina 2 C M Y CM MY CY CMY K Sommario Capitoli 1. Premessa 4 4. Il tema ambientale 11 e la vivibilità urbana 2. Nota Metodologica 6 4.1. Le emissioni di CO2 15 3. Introduzione alla città 7 di Milano 4.2. I consumi energetici 17 4.3. Gli edifici efficienti 19 e i green hospital 4.4. I trasporti 22 4.5. L'acqua 25 4.6. La raccolta rifiuti 27 4.7. La qualità dell'aria 30 4.8. Le politiche di gestione 33 del verde 5. La città possibile 35 6. Conclusioni 37 Città Sostenibili: Milano 3 Colori compositi
04.05 MI 2-11-2010 13:17 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K Premessa Il 1. Premessa In uno scenario caratterizzato dalla progressiva concentrazione nelle aree urbane di oltre la metà della popolazione mondiale, diventa sempre più rilevante il ruolo delle città sia quale motore di crescita delle economie sia quale territorio San Paolo sul quale affrontare e vincere la sfida al riscaldamento globale. Se è vero che, a livello più generale, il 75% dei consumi di energia e l’80% delle emissioni di gas serra derivano dalle aree urbane, è altrettanto vero che ci sono amministrazioni già avviate verso soluzioni infrastrutturali in grado di assicurare tre obiettivi centrali quali: qualità della vita per i cittadini, competitività e sviluppo sostenibile. Per supportare queste amministrazioni, e le altre che vorranno intraprendere questo cammino, Siemens riconosce da tempo alle città un ruolo assolutamente centrale nella lotta al cambiamento climatico, agendo in prima linea con un determinante contributo infrastrutturale, in primis grazie al suo portfolio di tecnologie amiche dell’ambiente. 4 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
04.05 MI 2-11-2010 13:17 Pagina 2 C M Y CM MY CY CMY K Perfettamente in linea con questo approccio, con l’obiettivo di conoscere da vicino le principali sfide legate alla tutela del territorio e le misure possibili o in fase di implementazione, Siemens Italia ha commissionato ad una società di ricerca di primaria importanza quale l’Istituto Piepoli un’indagine sull’attuale livello di sostenibilità ambientale, in termini di infrastrutture esistenti e di soluzioni messe in atto per la tutela del territorio, presso il Comune di Milano. I risultati di questa analisi - che fotografa la situazione oggettiva ad oggi esistente, integrandola con una rilevazione qualitativa presso i principali opinion leader in termini di loro percezione su stato attuale e prospettive future - intendono essere uno strumento di riflessione e condivisione, un contributo offerto alla comunità locale con l’obiettivo di stimolarne un continuo sviluppo, sempre più duraturo e sostenibile. Federico Golla Amministratore Delegato Siemens Italia Città Sostenibili: Milano 5 Colori compositi
06.14 MI 2-11-2010 13:16 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K Nota metodologica 2. Nota metodologica Siemens Italia ha affidato all’Istituto Piepoli un’indagine conoscitiva sullo stato delle infrastrutture in termini di sostenibilità ambientale e le soluzioni messe in atto in 10 tra le principali città italiane per fronteggiare le sfide legate al cambiamento climatico. La ricerca, a cui il presente documento fa riferimento, prende in esame la città di Milano. Al fine di fotografare la situazione oggettiva esistente nel capoluogo lombardo nonché le prospettive e gli scenari futuri, l’indagine è stata strutturata su due momenti differenti: • la prima fase di analisi desk, su fonti esistenti, per la verifica dei dati oggettivi di riferimento; • la seconda fase basata su una serie di interviste personali ad opinion leader operanti nella città. L’analisi delle fonti esistenti, riconducibili alle problematiche relative alla sostenibilità ambientale, ha permesso di evidenziare una serie di indicatori chiave raggruppati nelle seguenti 8 categorie: • emissioni di CO2 • consumi energetici • edifici efficienti e green hospital • trasporti • acqua • raccolta rifiuti • qualità dell’aria • politiche di gestione del verde. Per sintetizzare ciascun fattore è stato studiato un indice che confronta la città di Milano con gli altri capoluoghi italiani. Tale indice, calcolato tramite coefficiente di variazione ripercentualizzato, presenta un range di variazione da -100 a +100 e consente sia l’analisi sincronica, sia la confrontabilità dei dati anche se rappresentati con unità di misura diverse. Infine, allo scopo di approfondire gli elementi emersi nella prima fase sono state eseguite venti interviste a opinion leader della città di Milano, esperti di temi inerenti le infrastrutture in termini di sostenibilità ambientale, che hanno commentato i risultati e delineato i possibili scenari futuri. In particolare il panel degli intervistati ha coinvolto: • rappresentanti degli Enti istituzionali locali; • manager di aziende municipalizzate e/o di importanti imprese attive sul territorio; • esponenti del mondo accademico e delle professioni; • rappresentanti del mondo dell’associazionismo non governativo; • giornalisti. 6 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
06.14 MI 2-11-2010 13:16 Pagina 2 C M Y CM MY CY CMY K Introduzione alla città di Milano 3. Introduzione alla città di Milano La città di Milano ha 1.295.705 abitanti - secondo Comune italiano dopo Roma - si estende su una superficie relativamente ristretta, pari a 184 km2, annovera 588.197 famiglie residenti e una densità abitativa pari a 6.700 abitanti per km2, notevolmente superiore alla media delle 10 città prese in considerazione dalla presente ricerca (circa 4.000 abitanti per km2 - fonte: Istat 2009). Significativa è la quota di stranieri che risiedono a Milano: nel 2009 gli immigrati regolari erano 237 mila, con un aumento rispetto al 2008 di circa il 10%, cioè ben il 18% degli abitanti (fonte: Orim). Il reddito milanese per famiglia è pari a € 41.665 (fonte: Agenzia delle entrate 2007), nettamente superiore sia al reddito medio delle famiglie italiane (€ 22.470), sia alla media delle 10 città oggetto dello studio (€ 32.171). Dati principali Superficie città 184 km2 Superficie agglomerato urbano 2.944 km2 Abitanti 1.295.705 Famiglie residenti (fonte: Istat 2009) 588.197 Reddito per famiglia (fonte: Agenzia delle entrate 2007) 41.665 € Reddito medio delle famiglie italiane 22.470 € Reddito medio delle famiglie delle 10 città prese in considerazione dallo studio 32.171 € Città Sostenibili: Milano 7 Colori compositi
06.14 MI 2-11-2010 13:16 Pagina 3 C M Y CM MY CY CMY K Introduzione alla città di Milano Da un punto di vista geografico, la città di Milano occupa un’area pianeggiante nella parte occidentale della Lombardia ed è bagnata dall’Olona, dal Lambro, dal Seveso e da vari canali: Naviglio Grande, Naviglio Pavese, Naviglio Martesana. Come detto, il capoluogo lombardo occupa una superficie relativamente piccola e densamente popolata, ma la città vera e propria, il continuum urbano di edifici, piazze, residenze, fabbriche e servizi accessori travalica di molto i confini comunali, e prosegue soprattutto verso nord ed est per parecchi chilometri. La prima fascia di Comuni che circonda il Comune di Milano, detta anche Prima Cintura, crea di fatto un’unica città composta di decine di municipalità indipendenti e raggiunge una popolazione di circa 3,9 milioni di abitanti. Se si fa riferimento, invece, all’area metropolitana nel suo complesso, che comprende oltre a quella di Milano anche diverse provincie limitrofe, questa ha circa 5 milioni di abitanti e una superficie complessiva di 2.944,53 km2. Mentre le zone nord ed est di Milano si presentano densamente urbanizzate, a sud invece si estende un vasto “parco agricolo” che abbraccia la città come una “grande cintura verde”. Quest’area di considerevoli dimensioni (47.000 ettari), è stata costituita ufficialmente nel 1990 grazie a un “comitato di proposta” composto dai 61 comuni interessati, ed è nata “per difendere e valorizzare il patrimonio e la storia di un territorio che nei secoli ha significato lavoro, ricchezza della terra, coltivazione, difesa delle acque. Un’area viva che si propone anche come continuum con i contigui parchi del Ticino e dell’Adda Nord”. In anticipo di almeno un decennio rispetto alle altre città italiane, a Milano già dalla metà degli anni ‘70 si era avviata la progressiva e inarrestabile deindustrializzazione dell’area urbana: in dieci anni il capoluogo lombardo “ha vissuto il doloroso traumatico passaggio da città industriale a città post industriale”, che è stato accompagnato, come in molti altri grandi centri italiani, anche da un progressivo calo demografico. A questo proposito è interessante evidenziare come negli anni ottanta l’esodo demografico non coinvolgesse più solo Milano città - si stima 235.000 abitanti in meno nel decennio 1981-1991 - ma anche, per la prima volta, le aree di più antica urbanizzazione e industrializzazione dell’hinterland. “La dinamica insediativa residenziale tende quindi a investire territori sempre più ai margini dell’area metropolitana. Il sistema delle municipalità che circondano Milano viene dunque assorbendo in maniera sempre più marcata le funzioni residenziali, mentre la città centrale è sempre più abitata e “usata” da popolazioni diverse dai residenti”. Questa diaspora demografica che man mano si stabilisce ai margini dell’area metropolitana, troppo spesso in modo disordinato e caotico e senza una programmazione urbanistica e infrastrutturale, è per molti dei nostri interlocutori “alla base delle difficoltà di gestione dei flussi di entrata in città” che, come vedremo, sono una delle principali cause dell’inquinamento a Milano. 8 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
06.14 MI 2-11-2010 13:16 Pagina 5 C M Y CM MY CY CMY K Introduzione alla città di Milano Come ha detto John Foot, in “Milano dopo il miracolo…” (Feltrinelli 2001): “Il periodo di deindustrializzazione è caratterizzato dall’adozione di nuovi valori da parte di una città rinnovata, città che adesso può offrire un’ampia gamma di società di servizi e investimenti finanziari, una fiorente industria della moda, reti televisive private e agenzie pubblicitarie”, è insomma la “Milano da bere” degli anni ‘80 che portò in auge il capoluogo lombardo per il rutilante e patinato stile di vita dei suoi protagonisti. Gli anni ‘90 hanno visto il rallentamento di quello slancio infrastrutturale che aveva caratterizzato Milano nel decennio precedente, sia perché, di fatto, mancavano aree da edificare essendo il 40% della superficie comunale ormai urbanizzata - “ciò portava inevitabilmente a un aumento dei costi e a una competizione tra l’uso del suolo con funzioni residenziali e terziarie” - sia perché buona parte delle opere pubbliche erano state “congelate” in quanto messe al vaglio degli inquirenti del pool “Mani Pulite”. Dopo anni di stasi, anche perché il recupero urbano “si sviluppava con difficoltà e le risorse territoriali per nuove edificazioni erano praticamente esaurite”, nell’ultimo decennio si è registrato un nuovo impulso edilizio e infrastrutturale che ha coinvolto proprio quelle aree dismesse dalle industrie (si stima 461 ettari di superficie fondiaria), di cui abbiamo parlato prima, che erano in qualche modo diventate un panorama triste ma tipico della periferia milanese come, ad esempio, la Bovisa o la Bicocca. Mentre altri interventi edilizi e infrastrutturali sono in funzione dell’evento principale per il futuro assetto di Milano, ossia l’Expo 2015, in cui il tema proposto sarà: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, e includerà, perciò, tutto quanto riguarda l’alimentazione, dal problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo, a quello dell’educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli OGM. L’area che verrà occupata dai padiglioni espositivi dell’Expo 2015 è situata nel settore nord-ovest di Milano, nei comuni di Rho e Pero, sostanzialmente dove è sita attualmente la Fiera di Milano, e ricoprirà una superficie di 1,1 milioni di metri quadrati. Con questo evento molti interlocutori si aspettano che “Milano possa dimostrare, ancora una volta, la sua leadership non solo economica e tecnologica, ma anche culturale e ambientale sul resto d’Italia”, anche guardando, come sottolineato da altri, “all’Europa che deve essere il vero punto di riferimento di Milano, per la sua capacità di essere una città con forte vocazione internazionale, dove le multinazionali, in controtendenza con le altre realtà italiane, investono e portano ricchezza”. 10 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
06.14 MI 2-11-2010 13:16 Pagina 6 C M Y CM MY CY CMY K Il tema ambientale e la vivibilità urbana 4. Il tema ambientale e la vivibilità urbana La città di Milano e i milanesi da tempo hanno dimostrato di avere una “forte sensibilità verso le tematiche di sostenibilità ambientale” cercando di affrontare i problemi tipici di una metropoli con un atteggiamento pragmatico e diretto, tanto che quasi all’unanimità i nostri interlocutori hanno rilevato “gli evidenti miglioramenti ambientali registrati negli ultimi 10/15 anni, che hanno reso molto più vivibile e salubre la città”, anche se altri hanno evidenziato che “ultimamente le nuove generazioni stanno perdendo quel senso civico di pulizia e ordine che era una delle caratteristiche salienti dei milanesi e che era un esempio per tutta Italia”. Il capoluogo lombardo, come molte città della pianura padana, deve alla sua posizione geografica la sua ricchezza, ma anche la sua fragilità. Infatti il “catino” che si forma tra le Alpi e gli Appennini, di fatto, impedisce il ricambio di aria, favorendo sia il ristagno degli inquinanti, sia la formazione della nebbia d’inverno, che a sua volta si lega con queste sostanze nocive appesantendo e rendendo ulteriormente irrespirabile l’aria. Inoltre Milano, nonostante sia oggettivamente la città con il migliore sistema di trasporto pubblico d’Italia, per la struttura estesa dell’hinterland, che non sempre è servito a dovere dal servizio di trasporto pubblico regionale e nazionale, e per la sua importanza economica, è anche un vero e proprio catalizzatore di traffico sia privato, sia commerciale. Nel complesso si valutano “4.757.000 spostamenti giornalieri di persone che interessano il territorio comunale di Milano, il 47% riguarda passaggi al confine (ingressi + uscite) pari a 2.236.000 spostamenti contro il 53% di spostamenti interni, pari a 2.521.000 spostamenti”. In definitiva “degli 841.000 non residenti che ogni giorno entrano a Milano, 510.000 utilizzano un mezzo privato (410.000 autoveicoli con in media 1,2 persone a bordo e 21.000 moto riferibili a non residenti) e 311.000 utilizzano un mezzo pubblico” (fonte: Piano mobilità 2006-2011), mentre si stima che ci siano altre 500.000 auto circolanti di residenti milanesi. A parte il traffico, un altro argomento sensibile per Milano dal punto di vista ambientale sono i suoi fiumi e in particolare il Lambro. Questo fiume, che scorre nella periferia della città, per anni è stato il collettore degli scarichi sia industriali, sia urbani di tutta l’alta Brianza e soprattutto del capoluogo lombardo. Negli anni ‘80 Comuni come quello di Sant’Angelo Lodigiano, che si trovavano a valle, avevano denunciato una situazione così drammatica a causa delle esalazioni che provenivano dal Lambro che si era progettato di deviarne il corso. Seppure tardivamente, Milano ha attivato tutti i depuratori necessari per la bonifica dei suoi scarichi e dal 2006 le acque reflue che vanno nel Lambro sono, appunto, depurate: “Il che non vuol dire che si versa acqua potabile, ma che non si versano più liquami inquinanti”. Se si considera anche la deindustrializzazione, che ha permesso un alleggerimento rilevante degli scarichi industriali, attualmente di fatto questo corso d’acqua sta rinascendo e si sta ripopolando pian piano di fauna. Proprio per via di queste situazioni, nel 2006 Il Comune di Milano era stato ritenuto responsabile per danno ambientale “per aver realizzato con un ritardo di oltre sei anni il sistema di depurazione delle acque reflue urbane”. La causa civile era stata avviata nel 2001 da Legambiente, Provincia di Lodi, Provincia di Rovigo, Parco Regionale Veneto del Delta del Po, e da dieci Comuni delle province di Milano, Lodi, Pavia e Rovigo ed è stata considerata “come esempio e sprone per tutte quelle amministrazioni che ritardano gli interventi per la tutela dell’ambiente”. Città Sostenibili: Milano 11 Colori compositi
06.14 MI 2-11-2010 13:16 Pagina 7 C M Y CM MY CY CMY K Il tema ambientale e la vivibilità urbana Si è tralasciato, in questa breve storia, l’ultimo incidente del 2010 quando ignoti hanno causato il versamento nel Lambro di centinaia di metri cubi d’idrocarburi e residui inquinanti provenienti dal deposito dell’ex raffineria Lombarda Petroli, riportando, secondo gli esperti “fortunatamente, solo un po’ indietro i progressi menzionati”. Un altro problema che sta affrontando Milano e il milanese è la bonifica delle ex aree industriali. Dei circa circa 1100 siti sparsi sul territorio comunale in particolare sono 3, sui 37 censiti in Italia, quelli riconosciuti "siti di preminente interesse nazionale potenzialmente inquinati": l'area Falk (a SestoSan Giovanni), la Bovisa (dove si sta attuando la riqualifica) e il polo petrolchimico a Pioltello . Sebbene queste aree per anni siano state ignorate, attualmente sono oggetto di una grande azione di recupero edilizio e sociale, tanto che tramite la bonifica e riqualificazione sono stati restituiti alla città di Milano circa 10.000.000 m2. Pur in presenza di queste oggettive difficoltà, l’Amministrazione di Milano - in concorso con la Provincia e la Regione - è riuscita comunque a concentrare i suoi sforzi sulla realizzazione di varie opere infrastrutturali pensate per il futuro e in un’ottica di sostenibilità ambientale, quali: • il prolungamento della linea 3 della metropolitana, inaugurata in occasione dei mondiali di calcio del 1990, a nord fino al quartiere Comasina, e a sud fino a Paullo; • l’inaugurazione prevista per il 2011-2012 del primo tratto - fra Garibaldi e Bignami - della linea M5, identificata dal colore fucsia, i cui lavori di costruzione sono partiti nell’estate 2007; • l’implementazione del passante ferroviario, che comprende 10 stazioni suburbane, ed è indispensabile al collegamento tra le linee ferroviarie che convergono a Milano e la metropolitana; • la progettazione di una nuova linea 4, che prevede una metropolitana leggera sotterranea lunga 15 km dalla Stazione di San Cristoforo all’aeroporto di Linate; • il progetto di trasformazione delle aree dismesse negli scali ferroviari nell’ambito del territorio comunale (Farini, Greco, Lambrate, Rogoredo, Porta Romana, Porta Genova e San Cristoforo), preparato assieme alle Ferrovie dello Stato. Tra le opere di edilizia pubblica di rilevante importanza, per il presente e per il futuro di Milano, si evidenziano soprattutto, come visto, interventi di riqualificazione di grandi aree dismesse o degradate come la Bovisa e la Bicocca, ma anche: • lo spostamento a Pero del complesso fieristico milanese, e lo sviluppo al suo posto del progetto CityLife che prevede la costruzione di un nuovo quartiere dominato da tre grattacieli, a bassissimo consumo energetico, teleriscaldati/raffrescati da un impianto di cogenerazione (caldo/freddo); • il centro direzionale nell’area di Porta Nuova (quartiere Isola), previsto fin dal dopoguerra e mai realizzato assieme alla nuova sede della Regione Lombardia, che secondo alcuni per come è stata progettata è una “cascata di cemento dove poteva essere prevista un’area verde più fruibile per i milanesi“, ma che secondo altri “sarà un quartiere avveniristico, ecososteninile, il simbolo della nuova Milano”; • il nuovo quartiere Milano Santa Giulia, a sud vicino a Rogoredo, che si sta sviluppando sull’area dismessa chiamata Montecity. 12 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
06.14 MI 2-11-2010 13:16 Pagina 8 C M Y CM MY CY CMY K Città Sostenibili: Milano 13 Colori compositi
06.14 MI 2-11-2010 13:16 Pagina 9 C M Y CM MY CY CMY K Il tema ambientale e la vivibilità urbana Mentre tra le politiche ambientali più recenti, si rileva: • l’imminente approvazione, prevista per il 2011, del nuovo PGT (piano di governo territoriale) che dovrebbe ridisegnare la città di Milano e che come obiettivo ha “una città più verde, con più infrastrutture, con più servizi pubblici più facilmente accessibili”; • l’attivazione dell’Ecopass che, tassando l’ingresso nel centro cittadino dei veicoli più inquinanti, ne ha scoraggiato sensibilmente l’uso; • l’avvio di un servizio di bike sharing e la messa in opera di un servizio di car sharing. Le diverse iniziative del Comune di Milano vanno, certamente, nella giusta direzione per dare un volto ecosostenibile alla città. Ma proprio le attività in programma per l’Expo 2015, totalmente orientate alla sostenibilità ambientale fin dal titolo dell’evento, faranno da “banco di prova” dell’effettiva capacità di Milano e dei milanesi di adottare politiche e comportamenti sostenibili, ossia di essere, come sempre, l’avanguardia delle trasformazioni sociali ed economiche di tutta l’Italia. 14 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
15.18 MI 2-11-2010 13:19 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K 4.1. Le emissioni di CO2 L’indice di emissione della CO2 si compone di tre indicatori: • l’emissione di CO2 del trasporto pubblico urbano (espressa in grammi/passeggeri/anno); • l’emissione complessiva di CO2 a livello regionale (espressa in kt/anno); • l’emissione complessiva di CO2 del Comune di Milano (espressa in kt/anno). I primi due indicatori sono messi a confronto con la media delle 10 città/regioni oggetto del nostro studio (Italia), mentre il dato riferito al Comune di Milano per ora non è confrontabile con gli altri capoluoghi italiani poiché sulla CO2 non tutti hanno un servizio di rilevazione o forniscono una pubblicazione del dato. Area “Emissioni CO2“ Fonte Indicatore Misura Milano Italia Legambiente e Sole 24 ore Trasporto pubblico - Emissione Grammi CO2/ 1.053 478 (*) Ecosistema urbano anidride carbonica - 2009 Passeggero/anno Dati Enea Emissioni CO2 Kt/anno 76.032 35.648 (*) Regione - 2005 Inventario delle emissioni Emissioni CO2 Kt/anno 7.046 – di gas serra Provincia di Milano AMAT - 2005 (*) media delle 10 città/regioni oggetto d’indagine Area “Emissioni CO2“ • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia Indice di sostenibilità ecologica Area “Emissioni di CO2“ Trasporto pubblico - emissione anidride carbonica gr CO2/passeggero/anno Emissione CO2 Kt/anno -100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100 Media totale Minore Minore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato Maggiore Città Sostenibili: Milano 15 Colori compositi
15.18 MI 2-11-2010 13:19 Pagina 2 C M Y CM MY CY CMY K Il tema ambientale e la vivibilità urbana In termini di CO2 prodotta dal trasporto pubblico, Milano risulta superiore in modo significativo alla media delle 10 città prese in considerazione. Tale dato si conferma anche a livello regionale in quanto l’emissione complessiva di CO2 della Lombardia risulta significativamente superiore alla media, sia delle 20 Regioni italiane, che è pari a circa 22.000 Kt/anno, sia delle 10 Regioni prese in esame. Il dato puntuale della CO2 emessa nel capoluogo lombardo è di ~ 7.000 Kt/anno (fonte: AMAT 2005) e rappresenta meno del 10% delle emissioni complessive della Regione. L’indice di sostenibilità ecologica dell’area CO2, che si basa sui due indicatori sopra indicati, mostra chiaramente quanto Milano e la Lombardia siano significativamente distanti rispetto alla media delle 10 città/Regioni considerate. In termini di produzione di CO2, dunque, la città di Milano si presenta con una situazione molto critica dovuta, secondo i nostri esperti: • alla notevole urbanizzazione dell’area metropolitana che, come visto, propone una densità abitativa notevolmente superiore alla media nazionale; • alla caratteristica dell’hinterland milanese che, oltre ad essere senza soluzione di continuità adiacente al Comune di Milano, è ancora molto industrializzato e quindi causa, indirettamente, una persistente immissione di anidride carbonica nell’area urbana. Tra le tante iniziative l’Amministrazione milanese, in accordo con Provincia e Regione o tramite le stesse: • ha aderito, nel 2009, al “Patto dei Sindaci” che impegnerà Milano, unilateralmente entro il 2020, a ridurre le proprie emissioni di CO2 di almeno il 20% rispetto ai valori del 1990; • ha redatto, come imposto dall’adesione al “Patto dei Sindaci”, il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile - PAES - nel quale sono indicate le misure e le politiche concrete che dovranno essere realizzate per raggiungere gli obiettivi indicati; • mentre alla Provincia di Milano, tramite un accordo di partenariato con la Direzione Generale Energia e Trasporti della Commissione Europea (DG TREN), “è stato riconosciuto ufficialmente il compito di supporto tecnico e di guida strategica ai Comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci ma che non hanno la capacità e/o le risorse per ottemperarne i requisiti come la stesura del PAES”. In particolare, il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, rispetto al cosiddetto scenario BaU (Business as Usual) - cioè rispetto alla situazione che si presenterebbe nel 2020 senza nessun intervento - prevederebbe, per questa data, un potenziale abbattimento di circa 2.058 KtonCO2/anno così distribuite: • 862 KtonCO2/anno per il macrosettore trasporti (42% delle riduzioni); • 553 KtonCO2/anno per il macrosettore energia (27%); • 420 KtonCO2/anno per il macrosettore residenziale (20%); • 112 KtonCO2/anno per il macrosettore terziario (5%); • 76 KtonCO2/anno per lo smaltimento e l’incenerimento dei rifiuti (4%); • 25 KtonCO2/anno per l’aumento dell’efficienza degli immobili comunali (1%); • 7 KtonCO2/anno per piantumazioni e azioni sulla superficie coltivata (1%). Risulta quindi evidente che se, sarà eseguito in tutta la sua interezza, il Piano permetterà di organizzare strategicamente gli interventi da compiere per il futuro, fornendo le linee guida necessarie per attivare e sviluppare iniziative coerenti con quanto previsto dagli strumenti di pianificazione comunale come il futuro PGT. 16 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
15.18 MI 2-11-2010 13:19 Pagina 3 C M Y CM MY CY CMY K 4.2. I consumi energetici Il macro indicatore dei consumi energetici si compone di tre elementi che fanno riferimento a vari tipi di consumo di combustibili fossili o elettrici, oltre ad uno riguardante l’esistenza di un piano energetico comunale. Area “Consumi energetici” Fonte Indicatore Misura Milano Italia Legambiente e Sole 24 ore Consumo di carburante Kep/abitante/anno 413 416 (*) Ecosistema urbano 2009 Consumo pro capite benzina e diesel (valori provinciali) ISTAT Consumo di energia elettrica per uso kWh per abitante 1145 1209 (**) domestico per i comuni capoluogo di provincia - 2008 ISTAT Consumo di gas metano per uso m3 per abitante 425 398 (**) domestico e per riscaldamento per i comuni capoluogo di provincia - 2008 ISTAT Piano Energetico comunale - 2009 presenza Sì – (*) media delle 10 città oggetto d’indagine (**) media dei capoluoghi di provincia italiani Area “Consumi energetici” • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia Indice di sostenibilità ecologica Area “Consumi energetici” Consumo di carburante Kep/abitante/anno consumo procapite benzina e diesel (valori provinciali) Consumo di energia elettrica per uso domestico per i comuni capoluogo di provincia kWh per abitante Consumo di gas metano per uso domestico e per riscaldamento per i comuni capoluogo di provincia - m3 per abitante -100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100 Media totale Minore Minore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato Maggiore Città Sostenibili: Milano 17 Colori compositi
15.18 MI 2-11-2010 13:19 Pagina 4 C M Y CM MY CY CMY K Il tema ambientale e la vivibilità urbana Analizzando gli indicatori che si riferiscono al consumo energetico, il Comune di Milano presenta valori allineati alla media nazionale, di conseguenza l’indice di sostenibilità ambientale non si discosta dalla media italiana. Attualmente l’energia elettrica a Milano è fornita dal gruppo A2A, nato nel 2008 dall’unione di AEM SpA, ASM SpA e AMSA. Le attività del gruppo sono organizzate in 4 "filiere" (fonte: Bilancio di sostenibilità 2008): • energia, finalizzata alla vendita sui mercati all’ingrosso e al dettaglio di energia elettrica e gas metano; • calore e servizi, finalizzata alla vendita di calore e di elettricità prodotti da impianti di cogenerazione; • ambiente, relativa a tutto il ciclo della gestione dei rifiuti, dalla raccolta e spazzamento, al trattamento, smaltimento e recupero di materia ed energia; • reti, comprendente l’attività di gestione tecnico-operativa di reti di trasmissione e distribuzione di energia elettrica, di trasporto e distribuzione di gas naturale e la gestione dell’intero Ciclo Idrico Integrato. Al fine di aumentare l’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica, AEM Elettricità (società elettrica di A2A) dal 1989 su commissione del Comune di Milano ha redatto, realizzato e regolarmente aggiornato dei piani d’intervento (Piani Urbani della Luce) per il rinnovo degli impianti per l’illuminazione stradale che, oltre ad aver lo scopo di abbellimento e riqualificazione delle vie e degli edifici, hanno avuto come priorità anche la sostituzione dei vecchi impianti con nuovi punti luce più efficienti energeticamente, contribuendo così a un rilevante risparmio di energia elettrica. Secondo il PAES, per il 2020, il miglioramento dell’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica dovrebbe contribuire a un abbattimento potenziale di 6 Kton/anno, ma soprattutto genererebbe un beneficio per unità di riduzione molto elevato, pari a -202€/ tCO2. Nel Comune di Milano, sono in atto da qualche tempo anche una serie d'iniziative volte alla progressiva sostituzione dei sistemi di riscaldamento centralizzati a gasolio con quelli a metano. Si stima che gli impianti a gasolio siano quasi 7.000, su 30.000 impianti complessivi censiti nel capoluogo lombardo (Fonte: CURIT), quindi un buon 23%, che però si sta progressivamente riducendo. Per gli edifici comunali, secondo il Comune, “entro il 2012 l’Amministrazione procederà alla conversione di tutti i 99 impianti pubblici alimentati ancora a gasolio: 70 passeranno al metano, 29 al teleriscaldamento”. Secondo il PAES, per il 2020 la campagna di sostituzioni dovrebbe portare a un abbattimento potenziale di 54 ktonCO2/anno con un costo medio di abbattimento pari a -396€/ tCO2. 18 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
19.26 MI 2-11-2010 13:20 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K 4.3. Gli edifici efficienti e i green hospital Il macro indicatore di efficienza energetica degli edifici si compone di quattro elementi che si riferiscono a vari tipi di fonti energetiche ecosostenibili per gli edifici pubblici (pannelli solari) o privati (teleriscaldamento). Area “Edifici efficienti” Fonte Indicatore Misura Milano Italia Legambiente e Sole 24 ore Teleriscaldamento - 2009 Abitanti serviti 93 55 (*) Ecosistema urbano /1000 abitanti ISTAT Potenza dei pannelli solari kW per 1000 abitanti 0,3 0,4 (*) fotovoltaici installati sugli edifici comunali - 2008 ISTAT Estensione dei pannelli solari m2 per 1000 abitanti 0,1 0,4 (*) termici installati sugli edifici comunali - 2008 ISTAT Teleriscaldamento - 2009 presenza Sì – (*) media delle 10 città oggetto d’indagine Area “Edifici efficienti” • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia Indice di sostenibilità ecologica Area “Edifici efficienti” Teleriscaldamento abitanti serviti/abitanti Potenza dei pannelli solari fotovoltaici installati sugli edifici comunali kW per 1000 abitanti Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali m2 per 1000 abitanti -100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100 Media totale Minore Minore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato Maggiore Città Sostenibili: Milano 19 Colori compositi
19.26 MI 2-11-2010 13:20 Pagina 2 C M Y CM MY CY CMY K Il tema ambientale e la vivibilità urbana Nell’area riguardante l’efficienza energetica degli edifici, la città di Milano presenta valori discordanti: da un lato una quota di abitanti serviti dal teleriscaldamento significativamente superiore alla media nazionale, dall’altra una quota di pannelli solari (termici o fotovoltaici), installati negli edifici pubblici, inferiore alla media. Ne consegue un indice di sostenibilità ambientale che tendenzialmente si colloca al di sotto della media italiana. Il Comune di Milano, in accordo con il Piano Clima (PAES), sostiene il teleriscaldamento associato alla cogenerazione. In questo momento a Milano è presente una rete di teleriscaldamento che raggiunge i 143 Km complessivi e 200.000 cittadini milanesi serviti, per un risparmio stimato di circa 250.000 tonnellate di CO2 all’anno. Tra i principali impianti di teleriscaldamento gestiti da A2A si possono citare Canavese, Famagosta e Figino, che, come evidenziato da A2A nel suo Bilancio di Sostenibilità, sono stati oggetto di una serie d’interventi di miglioramento. Un altro è quello che alimenta Tecnocity, nell’area Pirelli Bicocca, che fornisce tramite un impianto di trigenerazione: energia elettrica, calore, refrigerazione e acqua calda sanitaria. Nel complesso, gli edifici destinati al terziario (università, teatro, servizi alle persone e alle imprese) costituiscono circa il 60% della volumetria globale. Il rimanente 40% sono edifici residenziali. Si stima che a regime “l’impianto fornirà teleriscaldamento a un milione e 400 mila metri cubi (fabbisogno termico 44 MWt), teleraffrescamento a 800 mila metri cubi (fabbisogno frigorifero 20 MWf), e 6 MWt per la produzione dell’acqua calda sanitaria”. Entro il 2012, A2A si impegna a sviluppare il “Piano teleriscaldamento a Milano” con un aumento di 720 MWt, equivalenti a più 360.000 abitanti, ossia a 27 milioni di m3 in più. Per il 2020 l’obiettivo è di aumentare ulteriormente gli abitanti serviti portandoli a 730 mila mediante una potenza termica allacciata di 1.450 MWt. In termini di abbattimento di CO2 si tratterebbe di circa 73 ktonCO2/anno con un costo medio di abbattimento pari a -40€/ tCO2. 20 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
19.26 MI 2-11-2010 13:20 Pagina 3 C M Y CM MY CY CMY K Come visto diversi edifici pubblici a Milano sono ancora riscaldati con vecchie caldaie a gasolio e, come si evince anche dai dati, raramente finora hanno trovato spazio impianti solari sia termici, sia fotovoltaici. Per far fronte a questa indubbia criticità, il Comune di Milano all'inizio del 2010 ha pubblicato un bando complessivo di 2 milioni di Euro, che si rivolge a “scuole di tutti i livelli, ospedali e cliniche, centri sportivi e ricreativi, ma anche alle chiese e ai musei di Milano che potranno ricevere dal Comune fino a 200mila euro a fondo perduto per installare pannelli solari per la produzione di acqua calda e fotovoltaici, sostituire caldaie o isolare il proprio edificio con un cappotto coibentante, installare generatori di calore alimentati a gas naturale o pompe di calore e impianti geotermici”. Grazie a questo strumento sono stati sostituiti circa 180 impianti obsoleti e inquinanti. Nel PAES, si stima che entro il 2020 i pannelli fotovoltaici installati occuperanno a Milano. Nel PAES, si stima che entro il 2020 i pannelli fotovoltaici installati occuperanno a Milano una superficie di 300.000 m2 (+ 300% rispetto al 2005) per un potenziale abbattimento di CO2 parti a 26 ktonCO2/anno. Circa i Green Hospital e la sostenibilità ambientale degli ospedali, Milano presenta una situazione assolutamente virtuosa con strutture sia pubbliche, sia private di altissima eccellenza che operano già da tempo in regime di sostenibilità ambientale, specie nelle aree ristrutturate degli ospedali di Niguarda e San Raffaele. In particolar modo, tra i tanti, si distinguono due nuovi progetti: • il Cerba (Centro europeo di ricerca biomedica avanzata) che dovrebbe integrarsi in modo armonico all’interno del parco agricolo per una superficie complessiva di 620.000 m2, con un’architettura che massimizza il risparmio energetico, e un’area verde riqualificata e importante per estensione, tanto da occupare la metà di tutto il complesso ospedaliero (310.000 m2); • il Mario Negri con la nuova sede, inaugurata nel 2007, in Milano Bovisa, che si estende per circa 25.000 m2 di superficie e ospita laboratori che sviluppano nuove linee di ricerca. Secondo alcuni nostri interlocutori Milano dovrebbe ulteriormente sviluppare la sua vocazione di centro sanitario nazionale per diventare una vera e propria “città della salute”, ossia un polo di riferimento a livello mondiale per tutte quelle eccellenze mediche e farmaceutiche che sono, di fatto, già del capoluogo lombardo, ma che non sono ancora organizzate strategicamente in un progetto comune. Città Sostenibili: Milano 21 Colori compositi
19.26 MI 2-11-2010 13:20 Pagina 4 C M Y CM MY CY CMY K Il tema ambientale e la vivibilità urbana 4.4. I trasporti Alla categoria dei trasporti fanno riferimento cinque indicatori base riferiti alle diverse aree della mobilità. Area “Trasporti” Fonte Indicatore Misura Milano Italia (*) ISTAT Autovetture per standard % Euro 0-I-II: 46% Euro 0-I-II: 49% emissivo Euro III: 25% Euro III: 24% 2007 Euro IV: 29% Euro IV: 27% ISTAT Densità di reti (ferroviarie, km per 100 km2 Ferroviarie: 52 Ferroviarie: 18 metropolitana, tram, ecc) di superficie comunale Metropolitane: 28 Metropolitane: 0,6 2007 Tram: 98 Tram: 1,6 Autobus: 228 Autobus: 117 ISTAT Disponibilità aree pedonali m2 per 100 abitanti 27 32 2007 ISTAT Densità piste ciclabili - Indicatori km su 100 km2 37 12 2007 di superficie comunale ISTAT Domanda di trasporto pubblico N° passeggeri annui 694 88 nei comuni capoluogo trasportati dai mezzi di provincia - 2008 di trasporto pubblico per abitante (*) media dei capoluoghi di provincia italiani La città di Milano, sugli indici riferiti alla mobilità sia pubblica che privata, presenta un profilo indiscutibilmente positivo, soprattutto connotato dalla presenza capillare ed estesa di reti sia tramviarie, sia metropolitane. Ne consegue che l’indice sintetico di sostenibilità è significativamente più performante rispetto alla media italiana. Il sistema del trasporto pubblico è gestito da ATM (Azienda Trasporti Municipalizzata) che da oltre 75 anni gestisce il servizio attraverso 4 modalità di trasporto: autobus, filobus, tram e metropolitana. Attualmente l’Azienda dispone di: • 74 Km di rete metropolitana con 729 motrici/carrozze; • 1.113,9 Km di rete automobilistica con 1.469 autobus; • 297,9 Km di rete tramviaria con 549 tram; • 41,4 Km di filovia con 155 filobus. 22 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
19.26 MI 2-11-2010 13:20 Pagina 5 C M Y CM MY CY CMY K Area “Trasporti” • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia Indice di sostenibilità ecologica Area “Trasporti” Autovetture per standard emissivo Euro IV: % Autovetture per standard emissivo Euro III: % Autovetture per standard emissivo Euro 0-I-II: % (autobus) km per 100 km2 di superficie comunale (tram) km per 100 km2 di superficie comunale (metropolitane) km per 100 km2 di superficie comunale (ferrovia) km per 100 km2 di superficie comunale Disponibilità aree pedonali m2 per 100 abitanti Densità piste ciclabili - indicatori km su 100 km2 di superficie comunale N° passeggeri annui trasportati dai mezzi di trasporto pubblico per abitante nei comuni capoluogo -100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100 Media totale Minore Minore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato Maggiore Nel complesso, nel 2008, ATM ha trasportato circa 650 milioni di passeggeri, facendo percorrere ai suoi mezzi la cifra astronomica di 146.744.780 di chilometri. Un giusto motivo di vanto per quest’azienda, che conferma la sua capacità imprenditoriale e di management, è che dal 1° gennaio 2008 ha ottenuto l’appalto della gestione della metropolitana di Copenhagen, 21 chilometri di linea completamente automatizzata, tra le più avanzate del mondo, premiata nel 2008 come la “Migliore metropolitana del mondo” e la “Migliore metropolitana d’Europa”. Allo scopo di ”fornire alla città un servizio che sia non solo efficiente ma anche e soprattutto eco-compatibile”, ATM nel 2008 ha aderito alla Campagna Europea per l’Energia Sostenibile - Sustainable Energy Europe - divenendone partner proprio grazie al progetto di revamping - cioè di ristrutturazione - dei mezzi della metropolitana. Città Sostenibili: Milano 23 Colori compositi
19.26 MI 2-11-2010 13:20 Pagina 6 C M Y CM MY CY CMY K Il tema ambientale e la vivibilità urbana Da questa breve carrellata di dati forniti dall’azienda municipalizzata di Milano, appare chiaro che il trasporto pubblico gioca un ruolo fondamentale per il capoluogo lombardo anche dal punto di vista di un sempre minor uso dell’auto privata. E, in effetti, lo sviluppo del servizio pubblico fa sì che l’indice di motorizzazione milanese sia ora tra i più bassi d’Italia - 56 veicoli/abitanti*100 contro una media italiana di 61 veicoli/abitanti*100 - (fonte: ACI 2008), mentre solo 10/15 anni fa era tra i più alti. Per il triennio 2008-2011, ATM si propone di sviluppare, secondo il Rapporto per la sostenibilità 2008, una serie di progetti finalizzati al risparmio energetico che prevederanno una riduzione progressiva dei consumi energetici annui pari al 7,5%. In totale per il 2020, ATM prevede una riduzione del fattore emissivo dei suoi mezzi pari al 20%, che porterà a un potenziale abbattimento di 18 ktonCO2/anno. Ma più in generale si stima che lo sviluppo coordinato delle 4 modalità di trasporto pubblico “porterà a un incremento pari a 97 milioni di passeggeri annui, che produrrà un ulteriore potenziale abbattimento di 111 ktonCO2/anno”. La Provincia di Milano si sta impegnando fortemente nell’ottica di coordinare e attuare una serie di iniziative volte all’implementazione di tutte quelle forme di mobilità sociale che possono essere di sua competenza. In particolar modo sta concentrando i suoi sforzi sull’ampliamento della superficie di piste ciclabili che connettono Milano con i Comuni dell’hinterland (nei prossimi 5 anni si svilupperà una rete ciclabile di circa 400 Km). Tra queste particolare interesse suscita la pista di collegamento tra la stazione Milano Garibaldi (dove sorgerà il nuovo centro direzionale) e l’area Expo di Rho, soprattutto perché sarà “una vera pista Italica che si caratterizzerà per essere fortemente identificativa della capacità di creare bellezza e design della città di Milano”. Un’altra importante iniziativa promossa dalla Provincia di Milano è l’istituzione della figura del Mobility manager d’area il cui compito sarebbe di promozione e coordinamento di tutte le politiche e azioni rivolte alla mobilità cittadina in coordinamento con le realtà economiche presenti sul territorio. Mentre per il futuro, molti dei nostri esperti hanno vagheggiato un ritorno alla piena navigabilità dei navigli di Milano con natanti alimentati ad energia alternativa. A questo proposito è stata avviata nel 2009 una sperimentazione nella tratta di canale tra Milano e Trezzano che sebbene non competitiva da un punto di vista di velocità - “circa un’ora su un tragitto che in treno può essere affrontato in un quarto d’ora” - è sicuramente interessante da un punto di vista di sostenibilità e potrebbe essere anche un buon punto di partenza per estendere questo servizio ad altri canali. Secondo i nostri esperti l’apertura dei canali darebbe a chi visita Milano “la fotografia di una città diversa, lenta, romantica e perciò affascinante e attraente”. Tutte queste sono iniziative all’avanguardia, volte a razionalizzare il traffico cittadino che come vedremo è una delle cause principali del vero male che affligge la città di Milano: l’inquinamento atmosferico. 24 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
19.26 MI 2-11-2010 13:20 Pagina 7 C M Y CM MY CY CMY K 4.5. L’acqua Il macro indicatore relativo all’acqua si compone di due elementi che si riferiscono al consumo domestico e alle perdite in rete, in aggiunta alla presenza o meno di misure di razionamento. Area “Acqua” Fonte Indicatore Misura Milano Italia ISPRA Acqua - Perdite di rete (differenza tra volume % 10% 31% (*) immesso ed erogato) - 2008 ISTAT Consumo di acqua per uso domestico m3 per abitante 78 68 (**) per i comuni capoluogo di provincia - 2008 ISTAT Adozione di misure di razionamento presenza No – nell’uso domestico dell’acqua - 2008 (*) media delle 10 città oggetto d’indagine (**) media dei capoluoghi di provincia italiani Area “Acqua” • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia Indice di sostenibilità ecologica Area “Acqua” Acqua - perdite di rete (differenza tra volume immesso ed erogato) % Consumo di acqua per uso domestico per i comuni capoluogo di provincia m3 per abitante -100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100 Media totale Minore Minore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato Maggiore Città Sostenibili: Milano 25 Colori compositi
19.26 MI 2-11-2010 13:20 Pagina 8 C M Y CM MY CY CMY K Il tema ambientale e la vivibilità urbana Gli indici di sostenibilità ecologica riferiti all’acqua evidenziano una situazione tendenzialmente migliore rispetto alla media italiana, soprattutto per le contenute perdite della rete idrica milanese rispetto alla media nazionale. Il servizio idrico a Milano è gestito da MM (Metropolitana Milanese), soggetto interamente pubblico. Perciò l’acqua del capoluogo lombardo, a differenza di quanto accade in altre grandi città italiane dove la gestione è affidata a imprese private, è controllata interamente dal Comune. In particolare, alla rete idropotabile “sono complessivamente collegate circa 49.400 utenze; tale rete si estende per 2.352 km, attingendo alla falda sotterranea mediante un sistema di oltre 500 pozzi e 31 stazioni di pompaggio per un volume complessivo di 240 milioni di metri cubi d’acqua erogati all’anno”. Il volume di acqua immessa nel sistema fognario misto ammonta a circa 250 milioni di metri cubi. La raccolta delle acque che defluiscono dagli scarichi e dalle fognature si svolge lungo una rete fognaria che raggiunge uno sviluppo di 1.439 km e che assicura una copertura di 192,6 km2 di territorio. Per ciò che concerne il servizio di depurazione, a Milano sono presenti tre bacini scolanti, collegati a tre diversi canali ricettivi: • il Bacino Orientale, collegato al Fiume Lambro Settentrionale; • il Bacino Centro-Orientale, comunicante con la Roggia Vettabbia e il Cavo Redefossi; • il Bacino Occidentale, che defluisce nel Colatore Lambro Meridionale. Il sistema depurativo del Comune di Milano, che come visto è entrato a pieno regime solo nel 2006, serve complessivamente 2.550.000 abitanti equivalenti ed è articolato in tre poli: l'impianto Consortile di “Milano Peschiera Borromeo”; l'impianto di depurazione “Milano Nosedo” e l'impianto di depurazione di “Milano San Rocco” (Fonte: MM). Tale rete rispetta limiti allo scarico più restrittivi di quelli di legge e, soprattutto, l'acqua trattata viene riutilizzata in agricoltura permettendo così un risparmio notevole e una maggiore sostenibilità ambientale. Al fine di promuovere il consumo di acqua potabile, il comune di Milano ha aderito alla campagna nazionale di sensibilizzazione denominata “in Borraccia!” che, con l’utilizzo di borracce in alluminio riciclabile al posto delle bottiglie di plastica più inquinanti e meno riciclabili, si propone di comunicare la qualità e la bontà dell’acqua cittadina. Questa iniziativa che è stata collegata al censimento delle 418 “vedovelle” milanesi - come sono chiamate tradizionalmente le fontanelle sparse in città per il filo d’acqua continuo che ricorda il pianto delle vedove - ha permesso di promuovere non solo la qualità dell’acqua milanese, ma anche la sua estesa e capillare fruibilità. 26 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
27-34 MI 2-11-2010 13:20 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K 4.6.La raccolta rifiuti Il macro indicatore relativo all’area gestione dei rifiuti si compone di cinque indicatori riferiti soprattutto al recupero e alla differenziazione della raccolta, oltre ad un sesto elemento riguardante la classificazione del comune per il trattamento rifiuti. Area “Rifiuti” Fonte Indicatore Misura Milano Italia (*) ISTAT Rifiuti urbani avviati ad impianti di recupero, per i Kg per abitante 240 133 comuni capoluogo di provincia - 2007 ISTAT Rifiuti urbani avviati in discarica per i comuni Kg per abitante 0 353 capoluogo di provincia - 2007 ISTAT Raccolta differenziata dei rifiuti urbani per i comuni % 36% 29% capoluogo di provincia - 2008 ISTAT Raccolta di rifiuti urbani per i comuni capoluogo di Kg per abitante 578 616 provincia - 2008 ISTAT Classificazione Comune per trattamento rifiuti Evoluto – (*) media dei capoluoghi di provincia italiani Città Sostenibili: Milano 27 Colori compositi
27-34 MI 2-11-2010 13:20 Pagina 2 C M Y CM MY CY CMY K Il tema ambientale e la vivibilità urbana Area “Rifiuti” • Variazione standardizzata del Comune di Milano rispetto al totale Italia Indice di sostenibilità ecologica Area “Rifiuti” Rifiuti urbani avviati a impianti di recupero, per i comuni capoluogo di provincia kg per abitante Rifiuti urbani avviati in discarica per i comuni capoluogo di provincia kg per abitante Raccolta differenziata dei rifiuti urbani per i comuni capoluogo di provincia % Raccolta di rifiuti urbani per i comuni capoluogo di provincia Kg per abitante -100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100 Media totale Italia Maggiore Vs. Italia Minore Vs. Italia Minore: -100 ~ Maggiore +100 • Coefficiente di variazione ripercentualizzato Analizzando i dati riguardanti la gestione dei rifiuti, la città di Milano presenta un profilo decisamente virtuoso rispetto alla media nazionale soprattutto in riferimento ai rifiuti avviati alla discarica che, di fatto, sono inesistenti, e alla raccolta differenziata che raggiunge un ottimo 36%. Di conseguenza l’indice di sostenibilità ambientale riferito all’area rifiuti di Milano propone valori significativamente superiori rispetto al resto d’Italia. Il ciclo della gestione rifiuti, affidato ad AMSA (gruppo A2A), è completamente integrato e va dalla raccolta differenziata porta a porta, alla termovalorizzazione tramite l’impianto Silla 2. Questo impianto, “ha una capacità pari a 450.000 t/a di rifiuti, con la potenza lorda installata (in uscita) di 59 MW elettrici in produzione semplice (45 MWe e 68MWt in cogenerazione). L’impianto (registrato EMAS), producendo energia elettrica e termica dalla combustione dei rifiuti, ha permesso di risparmiare oltre 70.000 tep (tonnellate equivalenti di petrolio) l’anno”. La maggior parte dei nostri interlocutori ha sottolineato come questo termovalorizzatore sia all’avanguardia in Europa e, di fatto, sia l’impianto più controllato d’Italia per le emissioni prodotte. “Questo non vuol dire - come ha spiegato un esperto interpellato - che non ci sono emissioni nocive, ma che queste sono così trascurabili da essere sempre al di sotto, abbondantemente, dei limiti prefissati dalla legge. Inoltre bisogna considerare l’impianto anche in termini d’impatto ambientale generale: solo la funzione di teleriscaldamento ha permesso di togliere dalle case migliaia di caldaiette non sempre virtuose da un punto di vista ambientale”. A proposito un altro interlocutore ha aggiunto: ”Purtroppo in passato si sono fatti degli errori soprattutto nel voler bruciare tutto e, in effetti, i vecchi inceneritori erano diventati delle vere e proprie stufe che creavano disagio e inquinamento. Da qui derivava l’opinione contraria dei cittadini a Silla 2, ma una volta che si è comunicato correttamente e con onestà come era l’impianto e quali erano i suoi parametri di sicurezza, i cittadini contrari sono diminuiti sempre di più, tanto che adesso sono solo un’esigua minoranza”. 28 Città Sostenibili: Milano Colori compositi
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