La forma del futuro - Acri
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All’interno gli interventi di: Maurizio Carta Gianrico Carofiglio Valeria Mancinelli Oliviero Toscani Flaviano Zandonai Periodico delle Fondazioni di origine bancaria Gen - Feb 2020 Tariffa regime libero 20/D - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma La forma del futuro Le città sono infrastrutture sociali
e città non sono solo L scambi di merci: sono scambi di gesti, parole, emozioni, memorie, tempo, saperi. Italo Calvino, Le città invisibili, Einaudi 1972 1
Sommario Fondazioni Gen - Feb 2020 Sommario 4 Giorgio Righetti L'anima delle città Maurizio Carta Città aumentate del Neoantropocene Editoriali Dire no per il bene comune Intervista a Valeria Mancinelli 6 Nuovi spazi per contaminare Intervista a Rachele Furfaro Social housing: un nuovo modello di abitare Intervista a Paola Delmonte Cambiare le città è possibile, Città facciamolo insieme Intervista a Florinda Saieva I luoghi come organismi viventi Intervista a Gianrico Carofiglio Le comunità restituiscono significato ai luoghi Intervista a Flaviano Zandonai 24 Oliviero Toscani Oggi si vive di immagini Intervista al fotografo Incontri 2
Sommario Inauguriamo una rubrica dedicata a raccontare 28 l’attività delle Consulte e delle Associazioni territoriali di Fondazioni. Iniziamo dal Piemonte. Il futuro del Piemonte Speciale Intervista a Giovanni Quaglia Piemonte Una regione sempre più sostenibile Intervista a Marco Sisti 36 Gli eventi culturali promossi Culture 40 dalle Fondazioni in tutta Italia Territori Dal dialogo costante con le comunità nascono progetti e sperimentazioni 44 Esperienze di innovazione sociale: Storie 48 la voce dei protagonisti R'accolte Città futurista di Tullio Crali 3
Editoriali Fondazioni Gen - Feb 2020 L'anima delle città di Giorgio Righetti Direttore Generale Acri Ascoltando in rete, dopo una re- riaffiorare solo le cose belle. Ma, cente visita ai “Sassi” di Matera, indubbiamente, c’è anche una alcune testimonianze di coloro verità indiscutibile: una città che vissero lo sgombero da quel- senza comunità non è una città. la che allora venne definita una Lo aveva ben chiaro Adriano Oli- “vergogna nazionale”, si colgo- vetti quando, insieme a un grup- no due aspetti contraddittori. po multidisciplinare di esperti, Da una parte, la qualità della vita diede vita all’esperienza del Bor- C he cosa vedrebbe un extra-terrestre in viaggio verso la terra? materiale, sicuramente pessima nei Sassi e fortemente migliora- ta nei nuovi quartieri di destina- go rurale de La Martella, dove sarebbe stata reinsediata una parte degli abitanti dei Sassi. Il Vedrebbe, dapprima, una sfera zione. Dall’altra, la qualità delle progetto partiva dalla visione blu, poi, avvicinandosi, degli ag- relazioni, intense e solide nei chiara che fosse indispensabile, glomerati di luci, ampi e intensi Sassi e indebolite, sino all’an- non solo costruire gli edifici, ma in alcune zone, più piccoli e ra- nullamento, nei nuovi quartie- ricostruire anche la comunità, refatti in altre. Avvicinandosi an- ri. Annullamento delle relazioni senza la quale sarebbero anda- cora, inizierebbe a distinguere che significò anche un annulla- te perse le identità e le relazioni gli edifici, poi le macchine, poi mento della identità e del senso degli “sgomberati”. le persone. di appartenenza. Annullamento, Ma la visione che ispirò quell’i- Quello che non potrebbe vede- cioè, di una comunità. niziativa non fu sufficiente a ga- re, se non scendendo dalla sua Ci può essere, senza dubbio, nei rantirne l’esito. La Martella è la astronave e sperimentando la lontani ricordi dei protagonisti storia di un esperimento fallito vita sulla terra, è la cosa più im- di quella pagina di storia, una o, per meglio dire, fatto fallire portante, anche se invisibile agli sorta di nostalgia romantica, dall’insipienza e dalle gelosie occhi. È ciò che qualifica una cit- una visione edulcorata del pas- degli amministratori locali, in- tà, ciò che ne è la sua anima: la sato, dell’infanzia, che, col pas- teressati a mantenere il proprio comunità. sare dei decenni, ha addolcito la dominio mediante politiche as- Gli edifici, le piazze, gli spazi durezza della vita di allora e fatto sistenzialistiche e clientelari. verdi, il traffico, i servizi sono le Il grande insegnamento di quella risultanti dell’esistenza di una esperienza, che non dobbiamo comunità e del suo agire nel cor- A qualificare mai dimenticare, come invece so degli anni o dei secoli. una città, a troppe volte è accaduto (si pensi Solo immergendosi nella quoti- rappresentarne alle Vele di Scampia, allo Zen di dianità, l’extra-terrestre riusci- l'anima è la Palermo, al quartiere Librino di rebbe a scoprire l’intensità, la comunità senza la Catania, ma si potrebbe prose- qualità e, soprattutto, la direzio- quale, andrebbero guire all’infinito) è che senza la ne delle relazioni di coloro che perse identità e sua anima, senza la comunità, la abitano uno stesso luogo e che li relazioni città non può esistere rende cittadini. 4
Editoriali Città aumentate del Neoantropocene di Maurizio Carta Urbanista, architetto e docente S iamo un pianeta di cit- tà, in cui in solo il 2% della superficie vive tate” del Neoantropocene, una nuova era in cui l’umanità torni a prendersi cura dello spazio ur- più di metà della popolazione, bano, torni a generare bellezza, con una maggiore concentrazio- torni alleata della natura. Il Neo- ne nelle nazioni più sviluppate antropocene per me è un’era in ed una crescita esponenziale cui l’umanità assuma la consape- sociali e climatici, le Città Aumen- nei paesi in via di sviluppo. Nel- volezza di essere la responsabile tate non sono solo più reattive le città si produce più della metà del cambiamento climatico e ac- ai nostri cambiamenti, ma sono della ricchezza globale con una cetta la sfida di essere responsa- esse stesse dispositivi abilitanti insostenibile diseguaglianza di- bile della sua soluzione, agendo per migliorare la vita contempo- stributiva, si genera e si subisce in maniera attiva e collaborativa ranea delle multi-comunità che il maggior impatto del cambia- alla mitigazione degli impatti le abitano e le attraversano. mento climatico, si concentrano ecologici, ma soprattutto alla pro- La Città Aumentata del Neoan- la creatività, la cultura e l’edu- gettazione di nuovi spazi, forme tropocene, quindi, incrementa la cazione. Nelle città vive sempre e modalità dell’abitare in grado qualità dell’insediamento umano di più una umanità che aspira a di riattivare la potente energia attraverso l’azione congiunta di potenziare la propria vita attra- generativa dell’ambiente urba- dispositivi cognitivi senzienti, verso la società della conoscen- no: ambiente di cura, di giustizia, collaborativi e intelligenti, con- za, dall’essere interconnessi, di diritti, di convivenza, spazio corre all’incremento della pro- dall’impegno per l’adattamento plurale e fluido e mai più spazio duttività valorizzando le nuove climatico e dall’utilizzare la po- segregato e in perenne conflitto manifatture digitali, usa la cre- tenza creativa del riciclo del- con la natura. Città che costitui- atività per rigenerare lo spazio le aree dismesse per ridurre lo scano di nuovo organismi vibran- pubblico e adotta il riciclo come spreco di suolo. Davanti a queste ti di luoghi e comunità, di culture modalità di azione sulle aree, rivoluzioni della nostra vita, le e conoscenze, di sensori e di infrastrutture ed edifici in obso- città rimangono troppo spesso intelligenza, di visioni e di azio- lescenza. Una Città Aumentata, desolatamente ferme all’incubo ni. In un mondo attraversato da quindi, incrementa la preziosa dell’Antropocene! Un insosteni- cambiamenti politici, economici, resilienza per adattarsi ai muta- bile modello erosivo, predatorio, menti ambientali, sociali ed eco- ineguale, egoista che intrappola nomici che la attraversano. l’umanità in un cieco presente La "Città Aumentata" La Città Aumentata non è la città che ne ottunde e mutila il futuro. ci rivela come abitare di un futuro impossibile, ma ci Ma non esiste solo l’eterno pre- un diverso presente, rivela come abitare un diverso sente, perché numerose città recuperando presente, recuperando dalla sto- posseggono le chiavi per aprire la collaborazione tra ria delle città del mondo la loro le porte del diverso presente per le persone come forza memoria più potente: la collabo- entrare nel futuro possibile, so- generatrice di diversità, razione tra le persone come forza stenibile, creativo, giusto e soli- eguaglianza e futuro generatrice di diversità, egua- dale. Io le chiamo “Città Aumen- glianza e, quindi, di futuro 5
Città Fondazioni Gen - Feb 2020 La forma del futuro Le città di fronte alle nuove sfide tra rigenerazione e comunità ino a 150 anni fa dano l’identità degli abitanti continua evoluzione, che con- F solo il 3% del- la popolazione mondiale viveva alle generazioni successive. E le trasformazioni economiche, tecnologiche e sociali di questi dividono gli spazi di vita, gio- co, formazione, lavoro, svago. E questi spazi cambiano la loro in città. Oggi questa percentua- decenni rischiano di mettere in funzione nel tempo, adattando- le ha superato il 50% e l’Onu discussione tutto questo. Da un si alle diverse necessità, come prevede che arriverà al 70% en- lato, il turismo di massa rischia testimoniano tantissimi esem- tro il 2050. L’umanità tenderà di snaturare l’anima delle città pi di stabilimenti industriali sempre più a concentrarsi in storiche, depauperandole della che si trasformano in spazi di megalopoli da decine di milioni pluralità delle loro funzioni e coworking, chiese che diven- di abitanti. È evidente che le cit- appiattendole sulla sola funzio- tano pinacoteche, stazioni di- tà sono e saranno il principale ne ricettiva; dall’altro, le comu- smesse in cui si aprono luoghi scenario in cui l’umanità gio- nità cittadine sono sempre più di aggregazione, lussuose ville cherà le grandi sfide dei pros- fluide, perché i percorsi di vita della criminalità organizzata simi anni: l’impatto ambientale e lavorativi ci portano ad avere che ora ospitano progetti di in- e il consumo di risorse (le città orizzonti sempre più vasti, così tegrazione sociale... Perché è producono oltre il 70% dell’ani- che studiare e lavorare lontano proprio nelle città che si realiz- dride carbonica del Pianeta), il dalla città in cui siamo nati sta za la cittadinanza, intesa come contrasto delle disuguaglianze, diventando sempre più diffuso. appartenenza e protagonismo l’invecchiamento della popola- Le città sono anche – e forse civico. Quando i cittadini non zione, la gestione dei crescenti soprattutto – l’insieme delle sentono come proprio lo spazio flussi migratori. relazioni tra le persone che le in cui vivono si creano degrado Anche per questo c’è bisogno di vivono. Esse, infatti, non sono e abbandono, quando invece si ripensare le città, avendo chiara solo gli edifici, le strade e le “appropriano” degli spazi del- la visione di quale sia la funzio- piazze che le compongono, ma la città, prendendosene cura e ne di questi agglomerati urbani. sono piuttosto le comunità, in riconoscendone il valore, ecco Chi può farlo? I sindaci, gli ar- che la città diventa un “bene chitetti, gli urbanisti, i cittadini? comune”. Senza alcuna pretesa Nessuno di loro singolarmente. Le città non di esaustività, nelle pagine che Le nuove città nasceranno solo sono solo edifici, seguono cerchiamo di raccon- dall’incontro di una pluralità di strade e piazze, tare alcuni di questi temi, con soggetti, che immagineranno ma sono piuttosto l’aiuto di diversi protagonisti, insieme soluzioni condivise e le comunità tra rigenerazione urbana, hou- inclusive. Perché è certo che, in continua sing sociale, recupero e ge- oltre ad essere scrigni di patri- evoluzione che stione collettiva degli spazi ab- moni storico-artistici e di te- condividono gli bandonati, protagonismo delle stimonianze del passato, nelle spazi di vita, gioco, comunità, presentando anche città sono sedimentate la storia formazione, lavoro alcune esperienze realizzate e la cultura delle comunità che e svago negli anni dalle Fondazioni di le hanno abitate. Esse traman- origine bancaria 6
Città Fondazioni Gen - Feb 2020 Dire no per il bene comune Intervista a Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona V aleria Mancinelli, riconfermata sin- daca di Ancona nel 2018, è stata elet- ta “Sindaco del mondo” nel 2018. Ha cominciato ad amministrare la città quando gli effetti della crisi economica del 2008 erano an- cora visibili e, a piccoli passi, ha contribuito a rendere Ancona una città sempre più vivibile, instaurando un rapporto di fiducia e collabora- zione con i cittadini. Come è cambiata Ancona dal 2013? Sicuramente Ancona è cambiata in questi anni. Quando mi sono insediata la città viveva un mo- mento particolarmente difficile. La crisi econo- Valeria Mancinelli mica era al suo apice: la principale azienda pri- Nuovi spazi per contaminare Intervista a Rachele Furfaro, presidente Fondazione Quartieri spagnoli « La trasformazione del- la città, la sua possibili- utilizzata in riferimento all’ur- banistica. La vostra esperienza tà di ridiventare luogo testimonia, invece, che per ri- di accoglienza e di benessere, in- accendere una città si parte dal- vece che di emarginazione e fra- le persone. Com’è nata quest’i- gilità sono sfide che riguardano niziativa? tutti, da cui nessuno può sentirsi “Rigenerazione urbana” è una esonerato»: lo dice chiaramente definizione troppo tecnica, che Rachele Furfaro, presidente della non rende ragione della molto Fondazione Quartieri Spagnoli di più complessa e articolata attività, Napoli, che è stata protagonista che comprende rifunzionalizza- di un’originalissima operazione zioni profonde dell’intero tessuto di “rigenerazione urbana” nel urbano, contrasto alle povertà, centro storico di Napoli. alle marginalità, nuovi modelli di welfare, occupazione, partecipa- L’espressione “rigenerazio- zione. L’esperienza di Foqus nei ne urbana” viene quasi sempre Quartieri Spagnoli è un progetto Rachele Furfaro 8
Città vata, lo stabilimento Fincantieri, aveva poche si svolge nel nostro Paese e che contribuisce commesse e tanti operai in cassa integrazione, a creare un’immagine distorta della politica. erano in profonda crisi le altre aziende della Quanto ha contribuito questo atteggiamento cantieristica che producevano superyachts, ri- a creare un senso di reciproca fiducia con i stagnava il commercio e il sistema della ricetti- suoi cittadini? vità. A questo si aggiungeva la palude in cui si Ho stabilito un patto di sincerità con i miei con- era cacciata la politica e, in particolare, l’am- cittadini. Il che presuppone anche dire tanti ministrazione cittadina. Venivamo da due com- “no”. Non è stato facile conquistarsi la fiducia. missariamenti. Abbiamo lavorato a testa bassa Nei primi due anni del mio mandato, per i pro- per riprendere in mano tutto. Oggi i problemi blemi che raccontavo, ero chiusa quasi tutto il restano tanti, ma molte cose sono cambiate: giorno con i miei collaboratori a lavorare a te- abbiamo riqualificato luoghi storici della città, sta bassa per rimettere in piedi tutto: risanare il fortemente identitari, ci siamo messi a servizio bilancio, riportare in pareggio tutte le aziende delle imprese e dello sviluppo del territorio che partecipate, ricostruire gli asset principali su vive un buon momento, abbiamo attratto an- cui far ripartire la nostra azione: dalle progetta- che molti investimenti privati, abbiamo ricre- zioni all’acquisizione di fondi per fare investi- ato orgoglio e senso di appartenenza. Ancona menti, alla gestione sana dei teatri. Non risul- è ripartita. tavo simpaticissima, non ero proprio il sindaco da pacche sulla spalla a tutti. Ma quando i frutti Lei è stata premiata anche per non aver fat- di questa azione rigorosa hanno cominciato a to “promesse esagerate”, in controtendenza produrre i loro effetti, visibili, con i fatti con- con la campagna elettorale permanente che creti, le opere di riqualificazione, la gestione di riqualificazione urbana inedi- e private. Oggi Foqus è una co- tà. Nell’epoca dei “non luoghi”, to che non nasce da una iniziati- munità economica e produtti- della frantumazione del senso va pubblica e trova spinta ideati- va di una ventina di industrie comunitario, farsi luogo, farsi va e investimento iniziale in una culturali e creative, un modello comunità è la sfida da affronta- scuola, che invece di limitarsi al di nuovo welfare compartecipa- re e su cui misurarsi. C’è infatti lavoro di classe decide di investi- tivo, che promuove pratiche di bisogno di luoghi in cui pensare re le proprie risorse per iniziare networking e coproduzione tra e agire collettivamente, in modo un progetto di riqualificazione di i soggetti insediati, per favorire trasversale tra generazioni di una parte fragile e problematica correlazioni tra competenze e spazi in cui contaminare sape- di città, indicando così un diver- specializzazioni. ri, in cui “meticciare” culture. so modo di intendere i perimetri C’è bisogno di contaminazione della funzione educativa, per ri- Cinema, biblioteca, galleria sociale a tutti i livelli e in tutti i considerare l’ampiezza della co- d'arte, ristorante, asilo, for- luoghi, soprattutto nelle città, siddetta “comunità educante”. mazione, tutoraggio: Foqus è che non riescono più a rispon- Foqus ha avviato il recupero e il tantissime realtà tutte insieme. dere alle nuove domande poste restauro di un ex monastero di Qual è il filo rosso che le lega? da una società in continua e pro- circa 10mila mq, progettando e L’elemento che connette ognu- fonda trasformazione. sostenendo la formazione di gio- na e tutte queste esperienze al vani e donne verso esperienze di progetto comune di Foqus è la Avete puntato, in partico- auto-imprenditorialità, crean- determinata, ostinata volontà di lare, sui giovani? do nuova occupazione e nuove costruire, in un quartiere di con- Noi siamo partiti dal coinvolge- imprese; quindi ha selezionato traddizioni e fragilità sociale, re in modo attivo un centinaio iniziative e imprese pubbliche un autentico luogo di comuni- di giovani, accendendo nel loro 9
Città Fondazioni Gen - Feb 2020 migliore dei servizi per i cittadini….allora ho energie ed essere più efficaci. sentito tanto crescere la fiducia delle persone attorno a me e all’amministrazione. Una grande Può esistere una città senza una comunità soddisfazione. Si può fare politica senza biso- sana e solidale? gno di manipolare nessuno. No, è evidente. La tenuta sociale di una comu- nità è imprescindibile dall’esistenza e dallo Si può creare una comunità o la si deve ri- sviluppo di una città. E un’amministrazione ha costruire? Il senso di bene comune e “cosa una enorme responsabilità su questo. pubblica” possono essere “riattivati”? Può decidere quale strada percorrere. Le fac- Il senso di comunità c’è, esiste e trova mille cio un esempio: negli anni più duri per Ancona, rivoli per esprimersi. Penso a tutto il mondo anche dal punto di vista delle risorse economi- dell’associazionismo e del volontariato, molto che disponibili, abbiamo deciso di non tagliare presente nella mia città. Una amministrazio- mai un euro di spesa per il sociale già molto ne ha il compito di riconoscere questa linfa rilevante nel nostro bilancio. In quelle cifre ci straordinaria, esaltarla e tenerla insieme per sono le scelte che riguardano l’accoglienza, amplificarne gli effetti. Oggi, per esempio, l’assistenza alle persone più fragili, dal mondo noi progettiamo tanti interventi di carattere della disabilità a quello dei minori, degli anzia- sociale mettendo attorno ad un tavolo tanti ni, delle donne vittime di violenza. interlocutori: dalla Caritas, alle associazio- ni di volontariato, le parrocchie, ma anche le Le città sono il frutto della visione di chi le associazioni di categoria o singole imprese. abita e di chi le amministra. Com’è l’Ancona Lavorare insieme consente di non disperdere del 2030 che ha in mente Valeria Mancinelli? immaginario il desiderio di “far zione del nuovo spazio. Abbiamo Un gruppo di giovani donne parte”, di “sentirsi parte” e il pia- chiesto loro di esprimere i loro avrebbe voluto aprire un asi- cere di condividere. Si è messo desideri sul quartiere e sui per- lo nido nei Quartieri spagnoli, in moto un processo che ha vi- corsi professionali individuali, dove non c’era mai stato. Abbia- sto i giovani, dopo un periodo quindi abbiam avviato percorsi mo individuato il miglior esper- di formazione e attraverso un di formazione mirati con tutor to sul tema, e ovviamente siamo fare concreto, confrontarsi con nazionali. andati a Reggio Emilia, offren- il mondo del lavoro e partecipare do a queste ragazze una prezio- attivamente a tutte le fasi di cre- Quale impatto ha avuto Fo- sa occasione di formazione di azione, progettazione e realizza- qus sul quartiere e sulla città? altissimo livello. Oggi nei Quartieri Spagnoli c’è un nido che accoglie 58 bam- bini ed è gestito da una coope- rativa di 9 donne che lavorano a tempo indeterminato. Il nido attrae, oltre i bambini del quar- tiere, quelli provenienti da al- tre zone della città. Questo ha innescato un inusuale mesco- lamento, che ha generato l’in- contro tra adulti appartenenti a condizioni sociali diversissi- me: “quartierani”, operai, inse- 10
Città Il senso di comunità trova mille rivoli per esprimersi. Una amministrazione ha il compito di riconoscere questa linfa, esaltarla e tenerla insieme per amplificarne gli effetti Ancona vedrà realizzato quanto abbiamo proget- inclusiva, capace di alimentare fiducia nel futuro. tato con i cittadini nel nostro piano strategico: la ricucitura del rapporto tra terra e mare. Una frat- Cosa si può fare per garantire che la visione tura che risaneremo con grandi interventi di ri- sopravviva dopo il termine della sua esperien- qualificazione per i quali abbiamo già acquisito za amministrativa? risorse per oltre 70 milioni di euro. Sperare di aver lasciato un buon esempio, un E poi mi auguro che Ancona possa continuare nel modello di riferimento da seguire, la consapevo- suo percorso di sviluppo, di crescita. Il lavoro tie- lezza che si possa fare buona politica costruen- ne insieme tutto: non si tratta di avere solo una do più che demolendo, e, soprattutto, praticando città più ricca, ma anche una società più sana, più più che dicendo gnanti, professionisti e dunque tenzialità che potrebbero anco- to di modelli esportabili, ma di un confronto foriero di trasfor- ra essere sviluppate. In uno dei esperienze e pratiche trasferi- mazioni di comportamenti e sti- primi incontri ci hanno chiesto bili, per essere reinterpretate, li di vita. quale fosse la nostra “theory of tradotte, e quindi "tradite", per change”, cioè il progetto inizia- altri modelli. I luoghi delle città cambia- le che avevamo scritto e poi rea- no funzione nel tempo. Quasi lizzato. Noi all’inizio non aveva- Come immagina i Quartieri vent’anni fa, immaginare di mo una teoria: avevamo avuto Spagnoli tra dieci anni? trasformare l’ex Istituto Mon- un’intuizione, una visione. Ave- Animati da un progetto diverso tecalvario in uno spazio che vamo certamente un obiettivo, dal nostro, perché dovremmo crea occupazione, aggregazio- ma non avevamo un piano dise- essere superati sostituiti da altri ne e nuova vita era un azzardo. gnato all’inizio. Abbiamo proce- progetti che a partire dal nostro Come siete riusciti a vedere duto per adeguamenti progres- producano altri e nuovi cam- così lontano? Foqus è un mo- sivi, seguendo le possibilità che biamenti. Il nostro lavoro ha dello esportabile? man mano si aprivano. Quello come obiettivo l’emancipazione Abbiamo proposto alla Colum- che abbiamo imparato, anche e l’autonomia dei cittadini dei bia University di studiare il confrontandoci con diversi casi Quartieri Spagnoli. Non lavoria- modello di Foqus, perché avver- europei, è che si tratta sempre di mo per creare dipendenze socia- tivamo l’esigenza di un osser- soluzioni locali. Ogni esperien- li anche se positive, Foqus avrà vatore esterno e scevro da ogni za è unica perché determinata svolto il suo ruolo fino e in fondo coinvolgimento, per capire qua- dal contesto e dall’esperienza se determinerà le condizioni per li sono gli errori che abbiamo delle persone che la generano. la crescita di tante altre esperien- commesso e quali sono le po- Credo si debba parlare non tan- ze innovative come la nostra 11
Città Fondazioni Gen - Feb 2020 ©Michele D'Ottavio Le nuove OGR riqualificate e restituite alla città da Fondazione CRT Vivere è convivere. La città in trasformazione L e città sono, inevitabilmente, un pro- dotto del loro tempo. Se pensiamo a Milano o Torino ricordiamo ine- mente oltre 3 miliardi di euro per realizzare cir- ca 20mila alloggi di housing sociale in tutta la Penisola. Oggi sono attivi 137 progetti con 6.065 vitabilmente il loro passato di città industriali, alloggi sociali già disponibili in Italia. quando fabbriche e stabilimenti plasmarono la Raccontarli tutti è, ovviamente, difficile ma ci loro forma e identità. Se guardiamo alle stesse sono alcuni esempi che possono aiutare a com- città oggi, possiamo osservare gli enormi cam- prendere meglio il valore dell’housing sociale biamenti che sono avvenuti con il passare del nel nostro Paese e il contributo delle Fondazioni tempo. Parliamo di rigenerazione urbana, di di origine bancaria. housing sociale e di tutti quei progetti che pro- Un caso particolarmente significativo è quello pongono un nuovo modo di ripensare la città. di “Cenni di Cambiamento”, realizzato a Milano Una visione conforme alle necessità dei nostri da Fondazione Cariplo. Si tratta del più grande tempi: sostenibile e orientata al recupero di una progetto residenziale realizzato in Europa con dimensione umana, collettiva, a volte perduta 122 alloggi, proposti in affitto a canone calmie- nelle grandi metropoli. rato e con patto di futura vendita. Un progetto Nel campo dell’housing sociale le Fondazioni di che prevede una serie di servizi collettivi, spazi origine bancaria sono state pioniere nel nostro ricreativi e culturali oltre ad attività dedicate ai Paese e, insieme a Cassa Depositi e Prestiti e giovani, con l’obiettivo di creare le condizioni ad altri partner, hanno mobilitato complessiva- ottimali per la formazione di una rete di rapporti 12
Città di vicinato solidale. cuperato grazie all’intervento di Fondazione Crt. Anche Firenze si è attivata in questo senso con Con un investimento di 100 milioni di euro si è 66 alloggi ad affitto calmierato per giovani cop- lavorato, infatti, per restituire ai cittadini uno pie che saranno messi a disposizione quest’an- spazio del passato dove immaginare il futuro, un no, a dimostrazione di come l’housing socia- luogo dove si produce cultura ed innovazione, le sia un ottimo strumento per permettere alle popolato da torinesi e turisti. nuove generazioni di cominciare un percorso di Un altro esempio virtuoso è quello di Cuneo, indipendenza, intrapreso ancora troppo tardi in con il bando “Distruzioni”, attraverso il quale la Italia rispetto ai coetanei europei.C’è poi un al- Fondazione propone di distruggere le brutture e tro aspetto che racconta la volontà di cambiare ripristinare la bellezza, coinvolgendo le comu- il modo di intendere la città, ed è quello del re- nità nella “presa in carico” del luogo, attraverso cupero e della rigenerazione urbana, volta a pre- processi di partecipazione. servare e restituire valore alla storia che le no- Le città sono prodotto del loro tempo e le Fon- stre città conservano. Fra i casi di rigenerazione dazioni sono al fianco di chi immagina i nostri urbana, ad esempio, spiccano Officine Grandi centri urbani come qualcosa di collettivo, che Riparazioni, maestoso complesso industriale di sappia valorizzare la memoria e permetta a tutti fine Ottocento nel cuore di Torino, protagonista di immaginare il futuro della crescita della città per circa un secolo, re- Abitiamo insieme ad Ascoli Abitiamo Insieme, è il progetto di housing sociale realizzato da Fondazione Carisap, con la fina- lità di recuperare, attraverso una formula residenziale innovativa, la dimensione sociale e comu- nitaria tipica dei centri storici delle città di provincia. Ad Ascoli, infatti, sono attivi due progetti di housing sociale, il primo in Corso Di Sotto 10, il secondo a Palazzo Sgariglia, nel centro di Ascoli. Nel caso di Corso di Sotto 10 è stato recuperato un complesso stori- co risalente all’Ottocento per de- stinarlo a giovani coppie a prezzi contenuti includendo servizi e spazi destinati al tempo libero, all'aggregazione e alla socializza- nel centro storico e affittando za consumo del suolo. L'intero zione. Nel secondo caso La Fon- 21 appartamenti a canone cal- intervento di housing sociale è dazione Carisap ha contribuito mierato. L’operazione ha con- basato sulla partecipazione atti- a ristrutturare Palazzo Sgariglia, sentito di perseguire gli obiettivi va alla vita del condominio, con nel centro di Ascoli Piceno, per di housing sociale riqualificando attività organizzate dai condomi- realizzare un progetto di housing un patrimonio della comunità, ni che vanno dai corsi di cucina sociale, riqualificando lo stabile ripopolando il centro città sen- ai laboratori creativi per bambini. 13
Città Fondazioni Gen - Feb 2020 Social housing: un nuovo modello di abitare Intervista a Paola Delmonte di Cdp Investimenti Sgr D are una risposta con- creto al disagio abi- tativo di alcune fasce la “fascia grigia” di popolazio- ne, quella esclusa dal sostegno dell’Edilizia Residenziale Pub- per un programma che a regime traguarda 20.000 alloggi sociali ed 8.500 posti letto in residenze della popolazione è lo scopo del blica ma non per questo in gra- universitarie e temporanee con- social housing «ma non è il suo do di soddisfare sul mercato le venzionate. unico obiettivo», spiega in que- proprie esigenze abitative in sta intervista Paola Delmonte, presenza di un’offerta carente o A che punto siamo con il chief business development officer inaccessibile ai budget familiari. Piano nazionale di edilizia abi- Cdp Investimenti Sgr che dal 2011 Le Fondazioni di origine banca- tativa? Quali sono le aspetta- si occupa di housing sociale. ria hanno avuto un ruolo essen- tive di sviluppo di housing so- ziale in questo processo, spesso ciale sul territorio italiano per Perché Cdp 10 anni fa ha come first mover e come porta- i prossimi anni? ritenuto importante dare im- tori di precise istanze rivenienti Quando si parla di Piano nazio- pulso in Italia al settore dell’e- dalla loro profonda conoscen- nale di edilizia abitativa (PNEA), dilizia residenziale locativa za dei territori di riferimento. di cui il sistema dell’Edilizia Re- a canone calmierato? In che Senza trascurare l’importante sidenziale Sociale privata (ERS) misura hanno contribuito e apporto in termini di risorse fi- fa parte, l’orizzonte si estende contribuiscono le Fondazioni nanziarie con cui le Fondazioni a tutto il tema “casa”, sia quello di origine bancaria? hanno contributo all’intero pro- oggetto delle politiche pubbli- Cassa Depositi e Prestiti (CDP), getto. E’ così che si è sviluppato che sia quello di appannaggio di cui ricorrono quest’anno i 170 il movimento del social housing, dei soggetti privati che operano dalla nascita, è da sempre un’i- che oggi muove 3 miliardi di con logiche di interesse pub- stituzione al servizio dei territori euro di risorse, di cui 2 sotto- blico. Sul fronte dell’interven- e dell’economia sociale di mer- scritti ed attivati da CDP con il to pubblico, da qualche tempo cato, un operatore nazionale al Fondo Investimenti per l’Abitare assistiamo con interesse ad un fianco degli enti locali, una cin- (FIA) e 1 sottoscritto o promosso cambio di paradigma rispetto a ghia di trasmissione tra il setto- a livello territoriale in gran par- dieci anni fa: allora la spesa pub- re pubblico ed il settore privato te dal sistema delle Fondazioni, blica era in profonda ritirata dal per stimolare quegli interventi capitolo “casa”, oggi abbiamo strategici e strutturali di cui né il programmi pubblici come il Pia- pubblico né il privato sarebbero no Periferie o il Piano Rinascita in grado di occuparsi autonoma- Urbana che si propongono di mente. E’ stato quindi naturale agire in sinergia e con logica di per Cdp una decina di anni fa co-finanziamento con i progetti raccogliere l’istanza provenien- privati. Questo può aiutare a te- te dai territori, proprio per il tra- nere alta l’attenzione verso il set- mite delle Fondazioni di origine tore del social housing e, più in bancaria, di dare una risposta a generale, verso la rigenerazione quelle forme di disagio abitativo urbana ad impatto sociale, dove che interessavano soprattutto Paola Delmonte si continua a registrare una do- 14
Città Dieci anni fa Cdp ha più diffuso – solo per citare le principali cifre del movimento Lacittàintorno raccolto l’istanza del social housing – sono tra i Partire dalle periferie per proveniente dai territori di principali obiettivi dell’Agenda ritrovare l’identità della città, dare risposta a quelle forme ONU 2030 per lo Sviluppo So- iniziando dalla cultura. Si di disagio abitativo che stenibile. condensa in poche parole interessavano la “fascia Lacittàintorno, il grande pro- grigia” di popolazione L’housing sociale, oltre a of- getto di Fondazione Cariplo frire una soluzione abitativa per la rigenerazione urbana per quella “fascia grigia” di per favorire il benessere e la manda robusta, soprattutto nei popolazione che non può per- qualità della vita nella città, in particolare nelle aree perife- territori che esprimono un saldo mettersi una casa a prezzo di riche, attraverso la partecipa- positivo nei flussi di popolazio- mercato ma che non è neanche zione attiva delle comunità ne e con particolare riferimento idonea per accedere all'edili- locali. Il programma nasce all’edilizia residenziale temati- zia popolare, genera e/o rinvi- nel 2017 e prende avvio in ca, come quella universitaria gli gorisce le comunità? due quartieri “pilota”: Adria- studenti fuori sede e per la cre- Certamente. Il movimento del no/Via Padova e Corvetto/ scente popolazione degli anzia- social housing non si è posto Chiaravalle rispettivamente ni autosufficienti. solo l’obiettivo di aumentare nelle aree Nord-Est e Sud- l’offerta abitativa accessibile alla Est della città dove, accanto Nel Piano industriale 2019- “fascia grigia” della popolazio- alle difficoltà, ci sono anche 2021 di Cdp grande enfasi è posta ne, ma si è fatto portatore di un tante associazioni, coopera- sul tema della sostenibilità: come vero e proprio “nuovo modello tive sociali e gruppi informali, desiderosi di promuovere il si innestano i progetti di housing dell’abitare”, fondato sulla crea- protagonismo delle comunità sociale in questa chiave? zione di comunità coese e soli- nello sviluppo delle aree con Il movimento del social housing dali che trovano nelle relazioni nuovi progetti artistici e di nasce e si sviluppa per dare una umane una fonte importante di aggregazione. Oggi il pro- risposta al disagio abitativo in collaborazione e sostentamen- gramma è in crescita grazie termini di sostenibilità per le to in grado di auto-generare un anche al coinvolgimento di giovani coppie, le famiglie nu- nuovo welfare di comunità, che attori diversi come istituzioni, merose o monoparentali, gli stu- si affianca alle forme più tra- imprese, studenti e artisti denti fuori sede, gli anziani soli, dizionali di sussidiarietà in un che stanno tutti insieme gli immigrati regolari, laddove la processo olistico che migliora la contribuendo ad allargare i sostenibilità si misura concreta- qualità della vita ed il benessere confini e ampliare il panora- mente in termini di impatto del- nelle nostre città ma sociale ed economico del territorio. la voce “abitazione” sui budget Foto tratta da lacittaintorno.fondazionecariplo.it dei fruitori del servizio abitativo. Oggi la sostenibilità è un con- cetto più ampio, che permea le scelte di politica economica e i driver della crescita e dello svi- luppo delle economie occiden- tali. In questo senso i progetti di housing sociale si innestano a pieno titolo nel solco della so- stenibilità ed, anzi, in un certo senso, ne sono stati i pionieri: la riduzione delle disuguaglianze, la rivitalizzazione delle peri- ferie, l’accesso ad un welfare 15
Housing sociale Percentuale di social housing sul totale delle abitazioni in Europa Olanda 30% Austria 24% Danimarca 21% Svezia 19% Regno Unito 18% Francia 16,5% Finlandia 13% Irlanda 9% Repubblica Ceca 8% Polonia 8% Belgio 7% Slovenia 6% Italia 4% Germania 3% Spagna 3% Estonia 2% Portogallo 2%
ll Fondo Investimenti per l’Abitare (fondo di fondi) movimenta complessivamente circa 3 miliardi di euro: 2 sottoscritti e attivati tramite il Fia, 1 sottoscritto o promosso a livello 3000 mln territoriale in prevalenza dalle Fondazioni di € origine bancaria nei fondi locali. 49,3% Hanno sottoscritto il Fia 6,9% (Fondo investimenti per l’Abitare costituito da CDPI Sgr nel 2009): Fia Cassa depositi e prestiti 43,8% Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Banche, assicurazioni, casse di previdenza Il programma del Fia prevede di realizzare 20.000 alloggi sociali e 8.500 posti letto 20.000 in residenze temporanee e studentesche. Finora sono stati consegnati oltre 6.000 alloggi sociali e 4.300 posti letto. 85% Percentuale di progetti di housing sociale realizzati tramite il recupero del patrimonio immobiliare preesistente. Fonti: -CDP Investimenti SGR -Housing Europe sito web (www.housingeurope.eu)
Città Fondazioni Gen - Feb 2020 Cambiare le città è possibile, facciamolo insieme Intervista a Florinda Saieva, fondatrice di Farm Cultural Park I Dieci anni fa li han- no presi per pazzi, ma oggi si sono dovuti ri- eventi culturali, ha rigenerato il paese, trasformandolo in un polo di attrazione turistica. «Da mio legittimamente, fortuna altrove. Questo però rischia di continua- re ad alimentare una spirale per- credere. L’idea di creare un cen- padre ho preso l’amore per l’ar- versa per cui nessuno ha mai vo- tro permanente dedicato all’arte chitettura, mio marito è appas- luto investire nella propria città, contemporanea in un paese in sionato di arte contemporanea né si è reso protagonista in pri- provincia di Agrigento doveva – ci dice Florinda Saieva – e que- ma persona di un’operazione di sembrare alquanto visionario. sto ci ha portati a vivere a Parigi, riscatto. «Noi abbiamo voluto an- Invece oggi è una sorprendente dare controcorrente – ribadisce realtà, che ogni anno attira dall’I- Saieva –: investire nella nostra talia e dall’estero oltre 120mila Farm è un polmone urbano città, restituendo fiducia ai nostri visitatori e che ha fatto decupli- che ridà ossigeno alla città e concittadini. Siamo partiti con care l’offerta di posti letto in città. un obiettivo ambizioso: trasfor- che ha restituito ai cittadini la Siamo a Favara, un paese di mare Favara nella seconda attra- 30mila abitanti, a 6 km dalla Val- dimensione della possibilità zione della Sicilia meridionale, le dei Templi. Qui nel 2009 Flo- dopo la Valle dei Templi! Il sito rinda Saieva e suo marito Andrea archeologico di Agrigento dista Bartoli hanno dato vita a “Farm dove potevamo visitare mostre, pochissimi chilometri e abbiamo Cultural Park” un centro cultu- musei, fiere e centri culturali. immaginato che il flusso turisti- rale che ha ripristinato alcuni Però, quando ci siamo interroga- co potesse essere facilmente at- edifici abbandonati del centro ti su dove volevamo costruire il tratto verso Favara». Così, l’idea del paese e, attraverso il mecca- nostro futuro e dove far crescere imprenditoriale di due favaresi nismo delle residenze artistiche, le nostre figlie, abbiamo prefe- ha creato le condizioni perché ha ospitato alcuni artisti inter- rito tornare in Sicilia e restituire anche molti altri concittadini ini- nazionali, che hanno realizzato alla nostra città tutto quello che ziassero ad attivarsi per accoglie- opere “site specific”, poi diventa- avevamo imparato fuori». re l’inaspettato flusso di visitato- te parte integrante del paesaggio Farm è nato come un centro cul- ri. «Forse la comunità di Favara cittadino. Questo, insieme a un turale, ma oggi è «un polmone non ha compreso completamen- fitto calendario di esposizioni ed urbano: un luogo che ridà ossi- te il lavoro culturale che sta rea- geno alla città e che ha restituito lizzando la nostra iniziativa, però ai cittadini la dimensione della l’impatto economico che ha avu- possibilità». Questo della pos- to sulla città è sotto gli occhi di sibilità è un concetto a cui Sa- tutti. E il Farm non è neanche il ieva tiene moltissimo. Perché è principale beneficiario del ritor- cresciuta in una città in cui non no economico dell’operazione». c’era – e non c’è tutt’ora – nem- Ora, a dieci anni dall’avvio di meno un cinema e la vita e gli questa straordinaria avventura, stimoli culturali erano circoscrit- è tempo di un primo bilancio e ti al capoluogo Agrigento. Oggi, di immaginare il futuro. Il ruolo i giovani si trovano di fronte la giocato dal privato per la riattiva- realtà di un paese immobile, che zione della comunità può essere Florinda Saieva rischia la decadenza, e sono ten- uno spunto per crescere anco- tati di abbandonarlo per cercare, ra. Così, tra pochi mesi, nascerà 18
Città Spab - Società per azioni buone: bini in piccole attività di rigene- un’impresa sociale aperta a tutti razione urbana del territorio. Si i cittadini di Favara, che potran- compone di laboratori di archi- no diventare soci della città, ac- tettura, urbanistica, “storytelling quistando azioni e conferendo territoriale” e “gaming urbano”. immobili per usi sociali. «Così Accompagnati dagli esperti, i gli abitanti potranno iniziare a bambini ripensano lo spazio del- ripensare insieme il futuro del- Il vero successo la città in cui vivono, traducono i la propria città, diventandone di Farm è loro desideri in realtà realizzabili ognuno proprietario di un pez- suscitare il senso e trasformano i luoghi della loro zo. Il vero successo di Farm è quotidianità con piccoli inter- di appartenenza: suscitare il senso di appartenen- venti di riqualificazione urbana. za: far riappropriare la comunità far riappropriare «Così facendo si riappropriano della propria città!». la comunità della della città e iniziano a sentirla E il successo di questo spazio è propria città come uno spazio veramente loro, tale che oggi, oltre alle residenze di cui prendersi cura» artistiche, attorno al Farm gravi- tano anche una mostra biennale di arte contemporanea, un festi- val di architettura, una scuola di politica e leadership per giova- ni donne, una scuola di archi- tettura per bambini. E proprio quest’ultimo comincia ad essere esportato fuori dal paese. Infatti, all’interno delle iniziative finan- ziate dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, in tre scuole a Favara, Palermo e Roma è partito il progetto “P.ar- ch - Playground per architetti di comunità”, che coinvolge i bam- 19
Città Fondazioni Gen - Feb 2020 I luoghi come organismi viventi Intervista allo scrittore Gianrico Carofiglio U n cielo azzurro «dila- gante», un maestrale «che spazza certe gior- Da ragazzo volevo semplicemen- te andarmene. Per ragioni di età e desiderio di vedere il mondo, nate» e quelle strade «squadra- diciamo: desiderio di avventu- te e regolari in cui ogni angolo ra. Ma anche perché la città del sembra il punto di fuga verso un passato (a cavallo fra gli anni infinito pieno di promesse». È Sessanta e l’inizio degli anni Ot- la Bari di Gianrico Carofiglio, la tanta) non era un posto troppo città natale descritta dalla mano ricco di stimoli e opportunità. dello scrittore che conosce per Poi, sono successe tante cose a filo e per segno vicoli e odori di me personalmente - sono anda- un luogo che è diventato il vero to via e sono tornato - e alla città, protagonista dei suoi libri. Nei che è diventata un posto mol- romanzi dello scrittore ex ma- Gianrico Carofiglio to più interessante e anche più gistrato, conosciuto soprattutto bello. Oggi Bari e io abbiamo un per la serie di racconti dell’av- glio in questa intervista in cui rapporto amichevole non senza vocato Guerrieri, il luogo della svela quali sentimenti lo leghino qualche momento di diffidenza. sua infanzia e dell’adolescenza alla sua terra d’origine. Forse è proprio questo a rende- prende vita tra le righe del testo re la città protagonista, oltre che e diventa un’entità a sé stante, Bari è una coprotagonista ambientazione, di molti miei ro- spesso spia delle emozioni de- imprescindibile dei suoi libri: manzi. gli uomini che animano le trame ogni vicolo, ogni pezzo di stra- delle sue storie. «Oggi Bari e io da, il tramonto, il buio in città Quanto c’è di reale e di in- abbiamo un rapporto amichevo- è spia dello stato d’animo di un ventato nel racconto della sua le, non senza qualche momento protagonista. Che rapporto ha Bari? di diffidenza», racconta Carofi- con la sua città? Mi piace il racconto realistico, 20
Città mi piace parlare di luoghi che il lettore possa riconoscere o sco- prire nel mondo reale. Al tempo Mi piace tenere il racconto dei luoghi Lo scrittore stesso, però, mi piace inserire, in questo racconto, realistico degli in bilico fra realismo e il magistrato spunti d’invenzione pura - risto- e una dimensione ranti, librerie, palestre - che ten- vagamente onirica Magistrato dal 1986, gano il racconto dei luoghi in bi- Gianrico Carofiglio ha lico fra vena realistica e momenti lavorato come pretore, di straniamento. una chiave di lettura? pubblico ministero La città prende forma nei Sicuramente è una chiave di let- e come sostituto suoi libri ma rimane sempre tura. Il libro nasce proprio come procuratore alla Direzione in un’atmosfera soffusa, inu- una sorta di guida sentimentale distrettuale antimafia suale, come se la volontà fosse alla città. La forma romanzesca, di Bari. Esordisce nella quella di descrive una città “so- i personaggi, la loro storia sono scrittura nel 2002 con spesa”. Che volontà si cela die- venuti dopo. il romanzo “Testimone tro questa scelta stilistica? inconsapevole” (Sellerio), Quello che dicevo rispondendo Rigenerazione urbana: un con cui introduce alla domanda precedente. Mi tema attuale e tanto discusso. le vicende del suo piace tenere il racconto dei luo- Come si può coniugare il re- personaggio più famoso: ghi in bilico fra realismo e una cupero degli spazi con la tutela l’avvocato Guerrieri, di cui dimensione vagamente onirica. della memoria dei luoghi e del- le tradizioni? racconterà le avventure “Né qui né altrove” è un libro Credo che i luoghi vadano trattati in una serie di romanzi. diverso dai suoi famosi “legal come organismi viventi. Asse- Carofiglio ha inaugurato thriller”: in queste pagine Bari condando le loro naturali trasfor- il legal thriller italiano, di notte riporta alla memoria mazioni, prendendosi cura delle un genere letterario dei protagonisti ricordi di odo- entità materiali e della memo- nato negli Stati Uniti, ri, sensazioni, sogni passati. La ria - le tradizioni, appunto - che incentrato sulle storie trama sembrerebbe un piace- portano con sé, ed evitando di di avvocati, pubblici vole pretesto narrativo per rac- trasformarli in realtà immobili ministeri, giudici ed contare la sua città. Può essere come certi musei altre figure del mondo giudiziario. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo “Il passato è una terra straniera” del 2004 (Rizzoli), "L'arte del dubbio" del 2007 (Sellerio), "Né qui né altrove" del 2008 (Laterza). Tra le più recenti, pubblicati da Einaudi troviamo: “Una mutevole verità” del 2014, “Passeggeri notturni” e “L'estate fredda” del 2016, “La misura del tempo” del 2019. 21
Città Fondazioni Gen - Feb 2020 Le comunità restituiscono significato ai luoghi Intervista al sociologo Flaviano Zandonai Centro Polivalente La Gloriette a Posillipo, una villa confiscata alla criminalità organizzata che ospita attività per ragazzi con disabilità. L'iniziativa è finanziata da Fondazione Con il Sud D a oltre vent’anni si occupa di Terzo set- tore e impresa sociale, che studia come sociologo e facendo formazione. Recen- sottoutilizzo generano un effetto catalizzatore ri- spetto a una pluralità di soggetti che altrimenti non avrebbero modo – e forse neanche volontà – di colla- temente, insieme a Paolo Venturi, ha scritto “Dove. borare per risolvere un problema che, letteralmen- La dimensione di luogo che ricompone impresa e te, si palesa agli occhi di tutti. Dall’altra la necessità società” (Egea). Abbiamo intervistato Flaviano Zan- di “provare a fare qualcosa” da parte di questi stessi donai sul tema della rigenerazione comunitaria dei soggetti, a fronte dei limiti o dei fallimenti di solu- luoghi. zioni già attuate dalle istituzioni pubbliche, dalle imprese di mercato e, non da ultimo, anche dalle Dal suo ultimo libro emerge che il nuovo uso organizzazioni della società civile. In sintesi, si trat- degli spazi abbandonati delle città può esse- ta di un intento di rigenerazione che riguarda sia la re una chiave per rispondere meglio ad alcune delle principali sfide sociali della nostra epoca: ricostruire coesione, creare lavoro, promuovere Il vero radicalismo della rigenerazione mobilità sociale. Come si realizza tutto questo? non sta nell’atto generativo, ma in quello Si realizza per una concomitanza di fattori che que- della sua progressiva strutturazione sti spazi contribuiscono, nel bene e nel male, a far convergere. Da una parte l’abbandono, l’incuria, il 22
Città dimensione materiale dello spazio sia le aspirazioni di persone e organizzazioni a fare la differenza in un contesto in cui le vecchie soluzioni sembrano non funzionare più. Beni confiscati alle mafie, edifici di enti reli- giosi non più utilizzati, demanio statale, caser- me, stazioni dismesse possono essere trasforma- ti in “hub comunitari”. Qual è il percorso? Credo che il percorso muova, in primo luogo, dalla creazione di coalizioni unite da intenti di cambia- mento sociale, perché l’azione trasformativa è la condizione per partire. Poi, credo che serva anche pensare a elementi organizzativi e di governance Flaviano Zandonai innovativi. Perché il vero radicalismo della rigene- razione non sta nell’atto generativo, ma in quello sui processi di costruzione e gestione comunitaria, della progressiva strutturazione. Un caso interes- dall’altro dovrebbe considerare tutti gli effetti spillo- sante è, ad esempio quello della rigenerazione de- ver inattesi che riguardano il contesto socio-econo- gli asset ferroviari per scopi sociali. Ci sono state mico nel quale il bene rigenerato insiste. Mi rendo alcune esperienze interessanti di riuso da parte di conto che questo approccio mette un po’ in crisi i enti pubblici e soprattutto di enti di terzo settore e modelli razionali-causali di valutazione, in quanto imprese sociali, in particolare per farne help center presuppone una certa dose di inatteso e indeter- a favore di persone vittime di esclusione sociale. minato che non può essere codificata ex ante per Ci sono stati però altri casi in cui il processo di rige- poi misurarne gli scostamenti. Però, d’altro canto, nerazione è stato reso più complicato dal fatto che credo sia indispensabile accettare la sfida, altrimen- non si è riusciti a superare alcune rigidità rispetto ti il rischio è che si valutino solo output o qualche alla destinazione d’uso, ad esempio, delle stazioni outcome a corto raggio, perdendo il bello della rige- impresenziate. Il fatto che il trasferimento a enti so- nerazione, ovvero l’impatto sociale sulle comunità ciali implichi il fatto di non potervi svolgere attività e sui contesti. di natura commerciale limita il potenziale di rige- nerazione non solo in termini economici, ma anche Il concetto di comunità non è neutro: esistono sociali. Non a caso ci sono alcune nuove esperienze comunità chiuse e rancorose ed altre aperte e in- in tal senso come quella della stazione ferroviaria clusive. Come si attivano processi di trasforma- di Rovereto in Trentino dove la sfida dell’ibridazione zione verso l’apertura delle comunità? tra settori di attività e modelli economici è invece Credo che la principale capacità comunitaria – sia stata abilitata grazie anche alla capacità gestionale e essa autogestita o supportata – sia la gestione dell’a- di lobby dei soggetti gestori riuniti intorno al collet- pertura. Questo significa non essere impermeabili tivo de La Foresta. rispetto al contesto, ma neanche aperti in maniera indiscriminata, pena il rischio di veder disperdere Come si valuta l’impatto sociale di un pro- ogni identità dei luoghi. Da questo punto di vista getto di rigenerazione urbana? Non sarà il le soluzioni sono basate su due fattori fortemente tempo di cominciare a parlare di “rigenera- interrelati: il primo è quello della regolazione e il zione comunitaria”? secondo quello della “capacità conversazionale”. Le Esagerando un po’ si potrebbe sostenere che la ri- norme, infatti, scaturiscono e sono applicabili nel- generazione o è comunitaria o non è. Come ricorda la misura in cui esiste un tessuto di relazioni molto l’economista Rajan, le comunità sono ormai un ter- legato alla vita quotidiana che da una parte le fa sca- zo e imprescindibile pilastro delle nostre società e turire e dall’altra le mette alla prova. Senza questo non semplicemente la stampella di Stato e mercato duplice meccanismo l’informalità non regge alla che interviene in caso di fallimento di questi ultimi. prova della crescita e, all’opposto, le norme diven- La valutazione dovrebbe concentrarsi, da un lato, tano autoreferenziali 23
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